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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASO GODLEVSKAYA c. RUSSIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,P1-1
Numero: 58176/18
Stato: Russia
Data: 2021-12-07 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

TERZA SEZIONE

CASO GODLEVSKAYA c. RUSSIA

(Domanda n. o 58176/18)

FERMARE

Art 1 P1 ? Rispetto dei beni ? Illegittimit? del sequestro e vendita senza risarcimento, non ancora eseguita, degli immobili della ricorrente, disposta giudizialmente a seguito della condanna penale dell’ex marito

STRASBURGO

7 dicembre 2021

Questa sentenza diverr? definitiva alle condizioni definite nell’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire ritocchi.

Nel caso Godlevskaya v. Russia,

La Corte europea dei diritti dell’uomo (terza sezione), riunita in una sezione composta da :

Georges Ravarani, presidente,
Georgios A. Serghides,
Dmitry Dedov,
Maria El?segui,
Anja Seibert-Fohr,
Andreas Zund,
Fr?d?ric Krenc, giudici,
e Milan Bla?ko, cancelliere di sezione ,

visto :

il ricorso (n. o 58176/18 ) contro la Federazione Russa e di cui una cittadina di tale Stato, M me Lyudmila Stepanovna Godlevskaya (” la ricorrente “) ha presentato ricorso alla Corte ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dei principi fondamentali Libert? (” la Convenzione “) del 28 novembre 2018,

la decisione di portare la richiesta all’attenzione del governo russo (” il governo “),

le osservazioni delle parti,

Dopo aver deliberato in camera di consiglio il 9 novembre 2021,

Emette la seguente sentenza, adottata in tale data :

INTRODUZIONE

1. La presente causa riguarda il diritto alla protezione dei beni garantito dall’articolo 1 del Protocollo n . 1 alla Convenzione. Il provvedimento impugnato costituisce un sequestro e vendita dei beni immobili della ricorrente, disposto giudizialmente a seguito della condanna penale dell’ex marito.

DI FATTO

2. Il ricorrente ? nato nel 1963 e vive a Mosca. ? rappresentata da M e D.Y. Simbirev, avvocato.

3. Il Governo ? rappresentato dal rappresentante della Federazione Russa presso la Corte europea dei diritti dell’uomo. Nel corso del procedimento tale funzione ? stata svolta successivamente dal sig. M. Galperine, dal sig. A. Fedorov, e poi dal sig. M. Vinogradov.

IL MATRIMONIO DELLA RICHIEDENTE E LE SUE ACQUISIZIONI IMMOBILIARI
4. Nel 1996 la ricorrente spos? G. Nel 2004 ottenne un posto di contabile in una fabbrica a Ekaterinburg (” la fabbrica “). Nel 2006 G., che era stato anche impiegato l?, ? stato nominato direttore di stabilimento. Nel 2009, il ricorrente e G. hanno lasciato le rispettive posizioni. La ricorrente ha successivamente assunto incarichi direttivi in altre societ?.

5 . Con atto notarile del 4 febbraio 2000 i coniugi hanno stipulato un contratto matrimoniale che li poneva in regime di separazione dei beni. Secondo tale contratto, tutti i beni che ciascun coniuge acquisterebbe dopo tale data con i suoi mezzi personali sarebbero beni propri.

6. Tra il 2011 e il 2014, il ricorrente ha acquistato due appartamenti e una stanza (?i fabbricati oggetto della controversia? ; si vedano i dettagli in allegato).

7. Il 14 dicembre 2015, la coppia ha divorziato di comune accordo. Il governo ha indicato nelle sue osservazioni che G. ? morto il 7 ottobre 2020.

L’INDAGINE PENALE PER APPROPRIAZIONE E SEQUESTRO DEL BENE CONTESTO
8. Il 12 maggio 2011, ? stata aperta un’indagine penale per appropriazione indebita dei fondi della fabbrica. Nell’estate del 2015, G. ? stato incriminato per appropriazione indebita di fondi di fabbrica tra il 2004 e il 2009.

9. Con una decisione del 4 ottobre 2014, il tribunale distrettuale Kirovsky di Ekaterinburg ha respinto il caso a causa della prescrizione per l’appropriazione indebita presumibilmente commessa tra il 2004 e il 2007. L’indagine penale ? continuata sui fatti che si presume siano stati commessi dopo questo periodo, tra dicembre 2007 e aprile 2009.

10. Il 6 ottobre 2015, la fabbrica ha intentato una causa civile.

11. Con ordinanza del 12 febbraio 2016, il tribunale distrettuale di Syssertsky (regione di Sverdlovsk) ha autorizzato il sequestro provvisorio ( ????????? ?????? ) degli appartamenti e dei locali del ricorrente, su richiesta della fabbrica.

12. Ha preso atto del regime patrimoniale coniugale di separazione dei beni (cfr. paragrafo 5 sopra), ma ha constatato che il valore dei beni della ricorrente superava notevolmente il totale degli stipendi combinati dei due coniugi in fabbrica e che si erano rifiutati di dire all’investigatore la fonte dei fondi che avevano permesso alla ricorrente di acquisire i beni in questione. Ha anche preso in considerazione la considerevole quantit? di fondi presumibilmente sottratti e il fatto che G. non aveva beni propri. Ha basato la sua ordinanza sull’esistenza di motivi plausibili per ritenere che i beni fossero stati ottenuti con una condotta criminale da parte dell’imputato ai sensi dell’articolo 115 ? 3 del codice di procedura penale (CCP) e dell’articolo 230 del CCP (cfr. paragrafi 28 e 34 qui sotto).

13. Il 20 luglio 2016 la Corte Regionale di Sverdlovsk ha respinto il ricorso del ricorrente e ha confermato l’ordine di sequestro.

LA CONDANNA DI G., L? ORDINE DI SEQUESTRO – VENDITA DEI BENI DEL RICORRENTE E LA RIDUZIONE DEI RICORSI DEL RICORRENTE
14. Il ricorrente ha testimoniato a suo nome al processo penale di G.

15 . Con sentenza del 13 novembre 2017, il tribunal du district Syssertski Declara vicious G. de deux faits de d?tournement de fonds commis tra il 2007 e il 2009, per un montant de 42 441 148 rubli (RUB). La sentenza non conteneva alcun accertamento circa l’utilizzo e il futuro dei fondi sottratti. Il tribunale ha condannato G. a due anni di libert? vigilata e ha ammesso l’azione civile della fabbrica. Notando che gli edifici controversi erano stati acquistati durante il matrimonio di G. “in nome ” del ricorrente, ne ordin? la preclusione a beneficio della fabbrica, ai sensi dell’articolo 299 ? 11 del CPC (paragrafo 34), al fine di riparare il danno materiale ( ) causato dal dirottamento.

16. Il ricorrente ha presentato ricorso contro la sentenza. Ha prodotto prove dei suoi beni e del suo reddito da fonti diverse dal suo stipendio in fabbrica (compresi i documenti relativi al trasferimento di azioni della fabbrica, la vendita di altri beni immobili e veicoli, e il recupero di vari debiti). Ha specificato quali fondi aveva investito in quali acquisti.

17. Con una sentenza del 30 maggio 2018, il tribunale regionale di Sverdlovsk ha respinto il ricorso del ricorrente e confermato la sentenza del 13 novembre 2017.

18. Pur accettando, sulla base delle prove prodotte dalla ricorrente, che il patrimonio e il reddito della ricorrente fossero sufficienti per permetterle di acquistare le propriet? contestate, ha ritenuto che questa circostanza non provasse inequivocabilmente (?????????? ??????? ??????????? ?????) che la ricorrente avesse utilizzato esclusivamente fondi leciti per questi acquisti. Ha anche osservato che sia l’appropriazione indebita di fondi che le acquisizioni contestate avevano avuto luogo durante il matrimonio.

19. Il tribunale regionale si ? basato sull’articolo 115 ? 3 del CPC e sull’articolo 45 ? 2 del Codice di Famiglia (paragrafo 34 qui sotto). L’articolo 115 ? 3 del CPC riguardava il sequestro dei beni di terzi nel procedimento quando c’erano ragionevoli motivi per credere che i beni fossero stati ottenuti con un comportamento criminale. A questo proposito, il tribunale regionale ha considerato che nel caso in questione “i beni [di terzi] cos? sequestrati potrebbero essere oggetto di sequestro per la vendita” (?? ???????????? ? ????????? ??????? ????????? ????? ???? ???????? ?????????). Visto l’articolo 45 ? 2 del Codice della Famiglia, ha ritenuto che in questo caso il contratto di matrimonio aveva effetto solo tra i coniugi e non escludeva il risarcimento del danno della vittima attraverso il sequestro dei beni comuni acquisiti durante il matrimonio.

20. Infine, pur riconoscendo che il procedimento penale era stato intentato contro G. e non contro la ricorrente e che quest’ultima non era n? imputata n? parte civile in esso, il Tribunale regionale ha rilevato che la ricorrente “non aveva tentato di difendere i suoi diritti civili durante il periodo del sequestro”.

21. Il 22 agosto 2018, gli ufficiali giudiziari hanno sequestrato le propriet? contestate in esecuzione della sentenza di condanna. Tuttavia, il procedimento esecutivo ? stato sospeso da ottobre 2018 a febbraio 2020, su richiesta della ricorrente, mentre le sue azioni per il rilascio dei sequestri venivano esaminate in tribunale (vedi sotto). Al 18 agosto 2021, la Corte non ? stata informata di nessuna vendita delle propriet? della ricorrente.

22. Il ricorrente aveva anche fatto ricorso alla Corte di Cassazione contro la sentenza di condanna. Il 18 ottobre 2018, un giudice unico del tribunale regionale di Sverdlovsk ha respinto il ricorso. Ha sottolineato che non c’era alcuna prova nel fascicolo del caso che i fondi sottratti da G. non fossero stati utilizzati per l’acquisto delle propriet? contestate, che erano state acquistate dopo che G. aveva commesso i reati in questione. Il 14 gennaio 2019, un giudice unico della Corte suprema russa ha respinto un altro ricorso per cassazione del ricorrente.

AZIONI PER IL RILASCIO DI SEQUESTRI
23. Dopo il passaggio in giudicato della condanna di G., la ricorrente ha proposto tre azioni di liberazione dei pignoramenti (?? ??????????? ????????? ?? ??????) dei suoi beni immobili davanti ai tribunali territorialmente competenti. Ha sostenuto che le propriet? in questione erano di sua propriet? in base al contratto di matrimonio che aveva concluso con suo marito, che le aveva acquistate con i propri fondi e che la sentenza di condanna non aveva stabilito che G. avesse investito i fondi sottratti nell’acquisto delle propriet? contestate.

24. I tribunali aditi hanno respinto questi ricorsi (date e dettagli in allegato), principalmente per tre motivi:

i) hanno ritenuto che la condanna avesse stabilito l’origine illegale dei fondi utilizzati per l’acquisto degli immobili contestati e che, di conseguenza, la misura che privava la ricorrente di essi fosse legittima e basata sull’articolo 45 ? 2 del Codice della famiglia, e che la ricorrente non potesse contestare davanti ai giudici civili l’effetto di giudicato dei giudici penali;

(ii) hanno concordato con le conclusioni raggiunte dai giudici penali nella sentenza di condanna e nella sentenza d’appello per quanto riguarda l’inopponibilit? del contratto di matrimonio a terzi, per quanto riguarda i beni propri della ricorrente, per quanto riguarda la legittimit? del sequestro e della vendita dell’immobile ai sensi dell’articolo 115 ? 3 del codice di procedura penale e per quanto riguarda il fatto che la ricorrente non aveva intentato un’azione dinanzi ai giudici civili durante il procedimento penale per far valere i suoi diritti (cfr. paragrafi 18-20 sopra)

(iii) hanno ritenuto che il patrimonio matrimoniale e la quota di ciascun coniuge avrebbero dovuto essere prima determinati e i beni in natura divisi tra di loro, cosa che non ? stata fatta nel caso in questione.

25. In particolare, il tribunale distrettuale Oktyabrsky di Ekaterinburg (vedi appendice) ha esaminato la prova presentata dalla ricorrente che aveva venduto azioni della fabbrica per finanziare l’acquisto dei locali. Ha concluso che, date le date rispettive del trasferimento delle azioni (giugno 2013) e l’acquisto dei locali (dicembre 2014), non era “inequivocabilmente e attendibilmente” (?????????? ? ??????????) dimostrato che il secondo era stato finanziato dai proventi del primo. Ha anche considerato che l’ordine di sequestro e vendita dei beni nella sentenza di condanna, essendo una decisione giudiziaria esecutiva con forza di giudicato, era di per s? un ostacolo al rilascio del sequestro da parte dei tribunali civili.26 . La Corte regionale di Sverdlovsk ha confermato in appello la sentenza della Corte distrettuale di Oktiabrsky, aggiungendo che il ricorrente non aveva prodotto prove sufficienti per dimostrare cosa fosse successo ai proventi della vendita delle azioni tra giugno 2013 e dicembre 2014 e che ” durante questo stesso periodo [2013-2014], commetteva i reati [per i quali era stato condannato] il marito dell’attrice ?.

QUADRO GIURIDICO E PRATICA NAZIONALI PERTINENTI

LE PERTINENTI DISPOSIZIONI INTERNE COME INTERPRETATE DALLA SUPREMA CORTE
Le disposizioni rilevanti del codice di procedura penale interpretate dalla Corte costituzionale
27. L’articolo 115 del CPC regola il sequestro dei beni (????????? ??????) nel procedimento penale. Secondo l’articolo 115(1) del CPC, il sequestro dei beni dell’imputato cos? come dell’imputato civile pu? essere ordinato per assicurare l’esecuzione di una condanna nella sua parte riguardante l’azione civile, l’imposizione di una multa, o la confisca dei beni come sanzione per alcuni reati, l’appropriazione indebita non essendo uno di questi reati. Secondo l’articolo 115, paragrafo 3, il sequestro dei beni di terzi pu? essere ordinato se vi sono ragionevoli motivi per ritenere che i beni siano stati ottenuti attraverso la condotta criminale della persona accusata, o che siano stati o fossero destinati ad essere utilizzati, tra l’altro, come strumento del reato o per finanziare un gruppo criminale organizzato o alcune altre attivit? criminali.

28. Secondo l’articolo 230(2) del CPC, il giudice pu? emettere un’ordinanza prima di una condanna, su richiesta della vittima, della parte civile o del pubblico ministero, per assicurare l’esecuzione della parte della sentenza riguardante il risarcimento del danno o la confisca.

29. 29. L’articolo 299(1) del CPC contiene una lista esaustiva di “questioni” che un tribunale deve decidere in una sentenza di condanna o di assoluzione. Tali questioni riguardano, tra l’altro, l’azione civile (articolo 299, paragrafo 1, punto 10), l’eventuale confisca dei beni di cui ? stata dimostrata l’origine penale o che costituiscono uno strumento del reato (articolo 299, paragrafo 1, punto 10.1), e “la sorte dei beni sequestrati” (articolo 299, paragrafo 1, punto 11).

30. In una sentenza del 17 aprile 2019 (n. 18-P), la Corte costituzionale ha ricordato la sua interpretazione coerente di diverse disposizioni del CPC. Secondo questa interpretazione, il sequestro di beni ordinato sulla base dell’articolo 115 del CPC ? una misura temporanea che deve terminare al pi? tardi al momento della sentenza di condanna o di assoluzione; la riparazione dei danni materiali causati da un reato non rappresenta uno scopo pubblico (repressivo) ma privato; e il sequestro dei beni di un terzo a questo scopo pu? avvenire solo se questo terzo ? stato chiamato come parte civile nel procedimento penale. Nella stessa sentenza, la Corte Costituzionale ha anche ricordato il principio di legalit?, secondo il quale le decisioni giudiziarie – comprese le decisioni nei procedimenti civili – devono avere una base legale, essere motivate e basate su prove.

31. Nella stessa sentenza, la Corte costituzionale ha inoltre affermato che la questione della base giuridica per un’eventuale disposizione di beni di terzi (? ???????? ?????????? ????????????? ?????????) allo scopo di risarcire le vittime del reato non era una delle questioni da decidere nella sentenza di condanna ai sensi dell’articolo 299 CPC (paragrafo 29 di seguito) e non era una questione che il giudice doveva decidere. (paragrafo 29 qui sotto), n? era coperto dalle altre disposizioni del CPC.

32. Infine, ha suggerito al legislatore di creare, per i casi in cui, nella sentenza di condanna, il tribunale permette l’azione civile e conclude con un ragionamento motivato che la propriet? di terzi appartiene effettivamente al condannato (??? ??????????? ??????????? ?????????????? ????????? ????, ??????????? ?????????? ????????), una possibilit? legale di convertire il sequestro penale di beni in un sequestro civile, accompagnato da adeguate garanzie procedurali per i possessori dei beni in questione.
Le disposizioni in materia dei codici civile e di famiglia
33. Secondo l’articolo 256 del Codice Civile, i beni acquisiti dai coniugi durante il matrimonio sono la loro propriet? comune, a meno che un contratto di matrimonio li ponga sotto un altro regime matrimoniale. Ogni coniuge risponde delle sue obbligazioni nei limiti dei suoi beni e della sua quota di beni comuni.

34. Secondo gli articoli 36 e 37 del Codice di famiglia, i beni propri di un coniuge rientrano nella propriet? comune se si stabilisce in tribunale che, durante il matrimonio, sono stati apportati miglioramenti sostanziali (lavori importanti, ricostruzione, ristrutturazione, ecc.) a tali beni con fondi comunitari o con fondi propri dell’altro coniuge.

35. Secondo l’articolo 45 dello stesso codice, i debiti personali di un coniuge possono essere recuperati solo dai suoi beni. Se i beni propri del coniuge non sono sufficienti per il recupero, il creditore pu?, con un’azione di separazione dei beni, chiedere il prelievo di una parte dei beni della comunit? dei coniugi. Secondo il paragrafo 2 di questo articolo, se si stabilisce in una condanna penale che i beni comuni ai coniugi sono stati acquistati o rivalutati con fondi derivati dall’attivit? criminale di uno dei coniugi, questi beni possono essere alienati in tutto o, eventualmente, in parte.

36. Gli articoli da 40 a 46 del Codice di Famiglia regolano il contratto di matrimonio. Secondo l’articolo 46, ogni coniuge deve notificare ai suoi creditori ogni cambiamento del suo regime matrimoniale. In caso contrario, il contratto di matrimonio non pu? essere opposto ai creditori.
Altre disposizioni interne pertinenti
37. Secondo l’articolo 69 della legge federale n. 229-FZ del 2 ottobre 2007 sulle procedure di esecuzione, il sequestro e la vendita (????????? ?????????) dei beni del debitore consiste nel sequestro dei beni del debitore, al fine di venderli e pagare il ricavato della vendita al creditore, o di trasferirli (?????????????? ????????) direttamente al creditore.

38. Le altre disposizioni interne pertinenti, nonch? la loro interpretazione da parte delle corti supreme, sono esposte in Bokova c. Russia (n. 27879/13, ?? 29-38, 16 aprile 2019) e OOO Avrora Maloetazhnoe Stroitelstvo c. Russia (n. 5738/18, ?? 33-42 e 46, 7 aprile 2020).

LA PRATICA GIUDIZIARIA COME SI RIFLETTE NELLE DECISIONI COMUNICATE DAL GOVERNO
39. 39. Il governo ha presentato tre sentenze in cui i tribunali hanno ammesso azioni di liberazione di pignoramenti. I primi due casi riguardavano coniugi che si erano sposati senza un contratto di matrimonio. Nel terzo caso, i tribunali russi avevano constatato che i coniugi erano stati sposati in regime di separazione dei beni e che il coniuge che chiedeva il rilascio aveva acquisito i beni contestati prima dell’inizio dell’attivit? illegale del suo coniuge.
LUOGO

PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N . 1 ALLA CONVENZIONE
40. La ricorrente ha sostenuto che il sequestro dei suoi beni ordinato a seguito della condanna penale del suo ex marito violava il suo diritto al rispetto della propriet? ai sensi dell’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione. Questa disposizione recita come segue:

“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto della sua propriet?. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non per un interesse pubblico e in conformit? con la legge e i principi generali del diritto internazionale.

Le disposizioni che precedono non pregiudicano il diritto degli Stati di emanare le leggi che ritengono necessarie per regolare l’uso della propriet? secondo l’interesse pubblico o per assicurare il pagamento di imposte o altri contributi o sanzioni.

Sull’ammissibilit?
41. Ritenendo che il ricorso non sia manifestamente infondato o irricevibile per qualsiasi altro motivo ai sensi dell’articolo 35 della Convenzione, la Corte lo dichiara ricevibile.

I meriti
Le osservazioni delle parti
(a) Il richiedente

42. La ricorrente ha sostenuto che l’ordine di sequestro dei suoi beni non era legittimo. Ha sostenuto che, mentre la legge russa permetteva la confisca dei beni, che non era in questione nel presente caso, non permetteva l’alienazione dei beni di una persona allo scopo di proteggere gli interessi delle vittime di un’altra persona o delle parti civili di un processo in cui la persona non era parte. La ricorrente sostiene che le propriet? contestate erano di sua propriet? poich? le aveva acquisite durante il matrimonio in regime di separazione dei beni. A questo proposito, sosteneva che il regime patrimoniale della coppia, che era stato adottato molto prima dell’inizio degli atti criminali riprovevoli di cui G. era accusato e dell’acquisizione dei beni contestati, era opponibile ai terzi, in quanto il contratto di matrimonio non era stato annullato in tribunale. Sostenendo che tutti i beni dei coniugi, compresi i loro beni futuri, erano gi? stati divisi nel 2000, contesta la conclusione dei tribunali civili che era ancora necessario al momento della loro decisione di determinare il patrimonio matrimoniale e di dividere i beni in natura.

43. Cos?, secondo la ricorrente, pur richiedendole di provare la legittimit? della provenienza dei fondi – cosa che aveva sufficientemente fatto – i giudici hanno comunque applicato una presunzione insindacabile di illegittimit? di questi fondi per il solo fatto di aver acquisito i beni contestati durante il matrimonio con la persona condannata.
b) Il governo

44. Il governo ha sostenuto che l’interferenza lamentata dal ricorrente aveva una base giuridica. A sostegno di questa tesi, ha spiegato che secondo una prassi giudiziaria consolidata in materia di sequestri, se il materiale del fascicolo dimostra che il bene di cui si chiede il sequestro appartiene effettivamente (?????????? ???????????) alla persona perseguita e non al terzo che ne ? formalmente proprietario, il tribunale autorizzerebbe il sequestro sulla base dell’articolo 115 del CPC. Aggiunge che in un caso del genere la propriet? pu? essere non solo sequestrata, ma anche alienata.

45. Le osservazioni del governo mostrano anche, in sostanza, che i beni di persone che non sono parti del procedimento possono essere soggetti a sequestro per la vendita se si stabilisce che: (i) appartengono esclusivamente alla persona condannata, e/o (ii) sono stati acquistati o rivalutati con fondi derivati dalle attivit? illegali della persona condannata. Egli sostiene che questo era il caso in questo caso.

46. 46. Concorda anche con le conclusioni dei giudici nazionali che il contratto di matrimonio tra la ricorrente e G. non pu? essere invocato contro terzi e che l’intero patrimonio matrimoniale deve essere determinato e i beni divisi in natura. Fornisce alcuni esempi di pratica giudiziaria in relazione al rilascio dei sequestri di beni (vedi paragrafo 35 sopra).

47. Infine, il governo ha sostenuto che l’interferenza aveva un obiettivo legittimo, vale a dire la protezione dei diritti della vittima, che era parte civile nel procedimento, e che era stata proporzionata a tale obiettivo. A questo proposito, ha sostenuto che i giudici avevano esaminato e respinto gli argomenti del ricorrente sulla legittimit? dei fondi utilizzati per acquistare la propriet?.
Valutazione della Corte
un) Sull’esistenza del bene e di un’ingerenza nel diritto del ricorrente, e sulla norma applicabile

48. La Corte osserva che il contratto di matrimonio che pone la ricorrente e G. in regime di separazione dei beni non ? stato contestato, annullato o risolto, che la ricorrente ha acquistato gli immobili in questione e li ha fatti registrare a suo nome, e che ne ? proprietaria ai sensi del diritto russo. Essa ritiene quindi, senza pregiudizio per la questione separata della fonte dei fondi con cui questi acquisti sono stati effettuati, che queste propriet? sono “beni” del ricorrente ai sensi dell’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione.

49. Un pignoramento per la vendita, anche se non ancora eseguito, equivale a un’interferenza nel diritto della ricorrente al rispetto della sua propriet? ai sensi dell’articolo 1, secondo comma, del Protocollo n. 1 (Bokova c. Russia, n. 27879/13, ? 51, 16 aprile 2019). Bisogna quindi determinare se questa interferenza soddisfa i requisiti di tale disposizione.

(b) La legittimit? dell’interferenza

50. La Corte ribadisce che qualsiasi interferenza con il diritto al rispetto della propriet? deve avere una base legale nel diritto interno (G.I.E.M. S.R.L. e altri c. Italia [GC], nn. 1828/06 e altri 2, ? 292, 28 giugno 2018) e non essere arbitraria (Visti?? e Perepjolkins c. Lettonia [GC], no. 71243/01, ? 69, 25 ottobre 2012). La legalit? ? un requisito imperativo per la compatibilit? con l’articolo 1 del Protocollo n. 1 di un’ingerenza in un diritto protetto da tale disposizione (B?l?n? Nagy c. Ungheria [GC], n. 53080/13, ? 112, 13 dicembre 2016), e implica che le norme di diritto interno devono essere sufficientemente accessibili, precise e prevedibili nella loro applicazione al fine di prevenire violazioni arbitrarie da parte delle autorit? pubbliche (Leki? c. Slovenia [GC], n. 36480/07, ? 95, 11 dicembre 2018). A questo proposito, sebbene la Corte possa solo in una certa misura valutare i fatti ed esaminare le conclusioni dei giudici interni (Na?t-Liman c. Svizzera [GC], n. 51357/07, ? 116, 15 marzo 2018), il principio di legalit? le impone di verificare se il modo in cui i giudici interni hanno applicato il diritto nazionale abbia prodotto effetti conformi ai principi della Convenzione (si veda Lelas c. Croazia, n. 55555/08, ? 76, 20 maggio 2010, con i riferimenti ivi citati).

51. Nel caso di specie, la misura impugnata non ? una confisca di armi o di proventi di attivit? criminali ai sensi dell’articolo 104.1 del codice penale russo (cfr. OOO Avrora Maloetazhnoe Stroitelstvo c. Russia, n. 5738/18, ?? 40-41, 7 aprile 2020). N? la ricorrente ? stata chiamata in causa come parte civile, cio? non ? stata ritenuta civilmente responsabile del danno causato da un reato penale (ibidem, ? 46). Infine, gli edifici contestati non sono stati qualificati come prove nel processo penale ai sensi degli articoli 81 e 82 del CPC (cfr. OOO KD-Konsalting v. Russia, n. 54184/11, ?? 30-32, 29 maggio 2018). Cos?, e le parti non sostengono il contrario, nessuna di queste disposizioni potrebbe costituire una base giuridica per l’interferenza.

52. Nella fattispecie, per giustificare la misura impugnata – un sequestro di vendita ordinato nell’ambito di un processo penale allo scopo di risarcire la vittima e la parte civile per i danni materiali – i tribunali russi si sono basati su varie disposizioni: gli articoli 115 ? 3 e 299 ? 11 del CPC e l’articolo 45 del Codice di famiglia (cfr. paragrafi 15 e 19).

53. Tenendo presente che la misura in questione costituisce un’interferenza grave, che comporta la privazione permanente e senza indennizzo dei beni di una persona che non ? stata accusata di un reato, e tanto meno condannata, la Corte esaminer? ciascuna delle disposizioni invocate a turno, al fine di verificare se il diritto interno ha fornito una base giuridica che soddisfa i requisiti di certezza del diritto inerenti all’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione.

54. Innanzitutto, per quanto riguarda l’articolo 115 ? 3 del TBC, osserva subito che questa disposizione disciplina solo le misure di sequestro temporaneo (????????? ??????), e non i sequestri per la vendita che comportano la privazione definitiva del bene in questione (????????? ?????????). Pertanto, non pu? essere d’accordo con le conclusioni dei tribunali russi (si veda, in particolare, il paragrafo 19 di cui sopra), n? con l’affermazione del governo che un sequestro per la vendita potrebbe essere ordinato sulla stessa base di un sequestro temporaneo. Tale analogia non risulta n? dalla formulazione delle disposizioni giuridiche n? dalla giurisprudenza interna sottoposta alla Corte. Al contrario, ? chiaro dalla giurisprudenza della Corte costituzionale che un sequestro ordinato sulla base dell’articolo 115 CPC ha solo un carattere temporaneo (si veda il precedente paragrafo 31) e non pu? sopravvivere dopo che la sentenza di condanna o di assoluzione ? diventata definitiva, come la Corte ha rilevato in diverse occasioni (si veda, da ultimo, ad esempio, OOO SK Stroykompleks e altri c. Russia, nn. 7896/15 e 48168/17, ?? 56 e 73 in fine, 17 dicembre 2019).

55. Poi, passando all’articolo 299 ? 1 del CPC, la Corte osserva che esso contiene una lista di “questioni” che il giudice deve determinare quando pronuncia una sentenza di condanna o di assoluzione. Mentre il paragrafo 11 dell’articolo 299 ? 1 obbliga il giudice a decidere sulla sorte dei beni sequestrati (si veda il precedente paragrafo 29), non si pu? ritenere che esso costituisca una base giuridica sufficientemente chiara e prevedibile ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 per giustificare il sequestro e la vendita.

56. 56. In effetti, il governo non ha mai sostenuto che l’espressione “decidere sulla sorte dell’immobile” potesse essere intesa come un’autorizzazione al trasferimento della propriet? dell’immobile. Risulta anche dalla sentenza della Corte costituzionale del 17 aprile 2019 che l’articolo 299 del codice di procedura penale non pu? servire come base giuridica per il sequestro e la vendita di beni appartenenti a terzi allo scopo di risarcire le vittime di un reato (vedi paragrafo 32 sopra). Inoltre, questa disposizione non ? stata mantenuta dalla Corte regionale nella sentenza d’appello che ha confermato la condanna penale di G. la condanna penale (si vedano i paragrafi 17-19 di cui sopra). Ribadendo che spetta in primo luogo alle autorit? nazionali interpretare il diritto interno (si veda, ad esempio, Zubac c. Croazia [GC], no. 40160/12, ? 81, 5 aprile 2018), la Corte ritiene che nel caso di specie non abbia motivo di discostarsi dalla lettura della legislazione interna da parte dei giudici nazionali.

57. Per quanto riguarda l’articolo 45 ? 2 del Codice di famiglia, la Corte osserva che esso permette il sequestro totale o parziale dei beni se una condanna penale stabilisce che i beni comuni ai coniugi sono stati acquistati o rivalutati con fondi derivati dall’attivit? illecita di uno dei coniugi (si veda il precedente paragrafo 35). Questo articolo poteva quindi costituire una base giuridica per l’interferenza a due condizioni cumulative: (i) la misura doveva riguardare beni comuni ai coniugi; (ii) una condanna penale doveva stabilire che tali beni comuni erano stati acquisiti o accresciuti con fondi provenienti dall’attivit? criminale. Non ? stato dimostrato che queste condizioni erano soddisfatte nel caso della ricorrente.

58. Per quanto riguarda la prima di queste condizioni, la Corte osserva che il sequestro e la vendita in questione riguardavano i beni propri del ricorrente e non i beni detenuti in comune dai coniugi. Su questo punto, osserva che n? le pertinenti disposizioni del codice civile e del codice di famiglia n? gli esempi di prassi interna forniti dal governo (cfr. i paragrafi 33-36 e 39) permettono di concludere che il contratto di matrimonio firmato diversi anni prima degli acquisti immobiliari e delle attivit? illecite in questione non poteva essere invocato contro la parte civile nel procedimento penale di G.

59. ? vero che i beni propri della ricorrente potrebbero, ai sensi dell’articolo 37 del Codice di famiglia, essere inclusi nel patrimonio comune se fosse stabilito in tribunale che, durante il matrimonio, erano stati apportati notevoli miglioramenti con fondi comunitari o con fondi propri del marito. Tuttavia, questa disposizione riguarda la realizzazione di “miglioramenti considerevoli” alla propriet? e non la sua acquisizione di per s?, e in nessun momento nel presente caso ? stato invocato l’articolo 37, e tanto meno applicato.
60. Inoltre, per quanto riguarda la seconda condizione prevista dall’articolo 45 ? 2 del codice di famiglia – vale a dire, che la condanna penale dovrebbe stabilire che la propriet? era stata acquistata con i fondi sottratti dalla G. – la Corte osserva che i giudici penali hanno accettato che il patrimonio proprio della ricorrente fosse sufficiente a permetterle di acquistare l’immobile in questione e che non hanno mai stabilito che i fondi sottratti fossero stati utilizzati per finanziare tali acquisti (cfr. paragrafi 15 e 18 supra).

61. La Corte non pu? quindi ritenere che l’articolo 45 ? 2 del Codice della Famiglia sia una base giuridica sufficiente per l’interferenza in questione nel presente caso.

62. Alla luce di quanto precede, la posizione adottata dalla Corte nella sentenza Bokova (citata) non pu? essere trasposta al caso in questione. Nella causa Bokova, la Corte aveva ritenuto, in assenza di osservazioni specifiche delle parti e prima che la Corte costituzionale avesse dato la sua interpretazione dell’articolo 299 CPC, che questa disposizione poteva costituire una base giuridica per il sequestro e la vendita dei beni di un terzo nel procedimento penale. Tuttavia, le circostanze di quel caso erano diverse da quelle attuali. Nel caso Bokova, i beni oggetto di sequestro e vendita erano caduti nel patrimonio comune perch? era stato accertato nel procedimento penale che i beni avevano beneficiato di alcuni investimenti derivanti dalle attivit? criminali del marito della ricorrente e potevano quindi essere parzialmente alienati ai sensi dell’articolo 45 ? 2 del codice di famiglia (ibid., ?? 45 e 53). Tuttavia, questo non ? il caso della presente domanda.

63. Nel caso di specie, poich? il Governo non ha citato nessun’altra disposizione sulla quale il sequestro della propriet? del ricorrente potesse essere basato, la Corte conclude che non vi era alcuna base giuridica per la misura (si veda, mutatis mutandis, Frizen v. Russia, no. 58254/00, ?? 34-37, 24 marzo 2005). C’? stata quindi una violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione. Questa conclusione rende inutile considerare il rispetto degli altri requisiti di quell’articolo e gli altri argomenti delle parti.
SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
64. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione:

“Se la Corte constata che c’? stata una violazione della Convenzione o dei suoi protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette solo una riparazione imperfetta delle conseguenze di tale violazione, la Corte, se necessario, dar? una giusta soddisfazione alla parte lesa.”

Danno
65. La ricorrente ha chiesto 5.000 euro (EUR) per il danno non patrimoniale che ritiene di aver subito, nonch? 3.780.000 rubli come risarcimento per il mancato guadagno causato, a suo parere, dall’impossibilit? di affittare uno degli appartamenti oggetto del sequestro e della vendita.

66. Il governo ha chiesto alla Corte di respingere queste richieste come eccessive e non dimostrate.

67. La Corte respinge a priori la richiesta di mancato guadagno, che non ? supportata da alcuna prova. D’altra parte, ritiene che la ricorrente, che ha subito un’ingerenza nel suo diritto al pacifico godimento dei suoi beni per la quale non esiste una base giuridica (si veda il precedente paragrafo 63), ha subito una certa quantit? di danni non pecuniari a seguito di tale violazione. Decidendo in via equitativa, le ha riconosciuto 5.000 euro a questo titolo, pi? l’importo eventualmente dovuto a titolo di imposta su tale somma. Ritiene opportuno basare il tasso d’interesse di mora sul tasso d’interesse delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea pi? tre punti percentuali.

Costi e spese
68. Il ricorrente chiede 21.263 euro per le spese addebitate dal sig. Simbirev per il procedimento dinanzi ai tribunali nazionali. Questa somma copre la rappresentanza e l’assistenza del ricorrente ad una tariffa oraria di 120 euro e le spese di viaggio e di soggiorno dell’avvocato a Ekaterinburg. Per le spese relative al procedimento dinanzi alla Corte, il ricorrente ha chiesto 1.600 euro.

69. Il governo ha chiesto alla Corte di respingere tutte queste domande.

70. Secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente pu? ottenere il rimborso dei suoi costi e delle sue spese solo nella misura in cui ? dimostrato che sono stati effettivamente sostenuti, che erano necessari e che il loro tasso era ragionevole. Nella fattispecie, la Corte osserva che la ricorrente non ha prodotto alcun contratto che la leghi al signor Simbirev n? alcun altro documento che dimostri che era legalmente obbligata a pagare le somme richieste. In queste circostanze, la Corte non pu? concludere che le spese di cui si chiede il rimborso siano state effettivamente sostenute. Il ricorso deve quindi essere respinto (Merabishvili v. Georgia [GC], no. 72508/13, ?? 372-373, 28 novembre 2017).

PER QUESTE RAGIONI LA CORTE, ALL’UNANIMIT?, HA DECISO DI NON ACCETTARE LA PROPOSTA DI LEGGE,

Dichiara la domanda ammissibile
Dichiara che c’? stata una violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione;
Contiene
(a) che lo Stato convenuto paghi al ricorrente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diventa definitiva ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione, 5.000 euro (cinquemila euro), da convertire nella valuta dello Stato convenuto al tasso applicabile alla data della transazione, pi? qualsiasi importo eventualmente dovuto dal ricorrente a titolo di imposta su tale somma, per il danno non patrimoniale

(b) dalla scadenza di detto termine fino al pagamento, su tale importo si applica un interesse semplice a un tasso pari alle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante tale periodo, maggiorato di tre punti percentuali;

Respinge il resto della richiesta di giusta soddisfazione.
Fatto in francese e notificato per iscritto il 7 dicembre 2021, ai sensi dell’articolo 77 ?? 2 e 3 del Regolamento del Tribunale.

Milan Bla?ko Georges Ravarani
Impiegato Presidente

Testo Tradotto

TROISI?ME SECTION

AFFAIRE GODLEVSKAYA c. RUSSIE

(Requ?te no 58176/18)

ARR?T

Art 1 P1 ? Respect des biens ? Ill?galit? de la saisie-vente sans indemnisation, non encore ex?cut?e, des immeubles de la requ?rante ordonn?e judiciairement par suite de la condamnation p?nale de son ex-?poux

STRASBOURG

7 d?cembre 2021

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Godlevskaya c. Russie,

La Cour europ?enne des droits de l?homme (troisi?me section), si?geant en une Chambre compos?e de :

Georges Ravarani, pr?sident,
Georgios A. Serghides,
Dmitry Dedov,
Mar?a El?segui,
Anja Seibert-Fohr,
Andreas Z?nd,
Fr?d?ric Krenc, juges,
et de Milan Bla?ko, greffier de section,

Vu :

la requ?te (no 58176/18) dirig?e contre la F?d?ration de Russie et dont une ressortissante de cet ?tat, Mme Lyudmila Stepanovna Godlevskaya (? la requ?rante ?) a saisi la Cour en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?) le 28 novembre 2018,

la d?cision de porter la requ?te ? la connaissance du gouvernement russe (? le Gouvernement ?),

les observations des parties,

Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 9 novembre 2021,

Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :

INTRODUCTION

1. La pr?sente affaire concerne le droit au respect des biens garanti par l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention. La mesure litigieuse constitue une saisie-vente des biens immobiliers de la requ?rante ordonn?e judiciairement cons?cutivement ? la condamnation p?nale de son ex-?poux.

EN FAIT

2. La requ?rante est n?e en 1963 et r?side ? Moscou. Elle est repr?sent?e par Me D.Y. Simbirev, avocat.

3. Le Gouvernement est repr?sent? par le repr?sentant de la F?d?ration de Russie aupr?s de la Cour europ?enne des droits de l?homme. Au cours de l?affaire, cette fonction a ?t? assur?e successivement par M. M. Galperine, par M. A. Fedorov, puis par M. M. Vinogradov.

LE MARIAGE DE LA REQU?RANTE ET SES ACQUISITIONS IMMOBILI?RES
4. En 1996, la requ?rante ?pousa G. En 2004, elle obtint un poste de comptable d?une usine ? Iekaterinbourg (? l?usine ?). En 2006, G., qui y avait aussi ?t? employ?, fut nomm? directeur de l?usine. En 2009, la requ?rante et G. quitt?rent leurs fonctions respectives. La requ?rante acc?da par la suite ? des fonctions de direction dans d?autres soci?t?s.

5. Par un acte notari? du 4 f?vrier 2000, les ?poux conclurent un contrat de mariage les pla?ant sous le r?gime de la s?paration des biens. Selon ce contrat, tous les biens que chaque ?poux acquerrait apr?s cette date par ses moyens personnels seraient ses biens propres.

6. Entre 2011 et 2014, la requ?rante acheta deux appartements et un local (? les immeubles litigieux ? ; voir les d?tails ? l?annexe).

7. Le 14 d?cembre 2015, les ?poux divorc?rent par consentement mutuel. Le Gouvernement indique dans ses observations que G. est d?c?d? le 7 octobre 2020.

L?ENQU?TE P?NALE POUR D?TOURNEMENT DE FONDS ET LA SAISIE DES IMMEUBLES LITIGIEUX
8. Le 12 mai 2011, une enqu?te p?nale fut ouverte pour d?tournement des fonds de l?usine. ? l??t? 2015, G. fut mis en examen pour avoir d?tourn? les fonds de l?usine entre 2004 et 2009.

9. Par une d?cision du 4 octobre 2014, le tribunal du district Kirovski d?Iekaterinbourg rendit une d?cision de non-lieu pour cause de prescription de l?action publique relativement aux d?tournements de fonds suppos?ment commis entre 2004 et 2007. L?enqu?te p?nale se poursuivit quant aux faits suppos?ment commis post?rieurement ? cette p?riode, entre d?cembre 2007 et avril 2009.

10. Le 6 octobre 2015, l?usine se constitua partie civile.

11. Par une ordonnance du 12 f?vrier 2016, le tribunal du district Syssertski (r?gion de Sverdlovsk) autorisa la saisie provisoire (????????? ??????) des appartements et du local de la requ?rante, ? la demande de l?usine.

12. Il prit note du r?gime matrimonial de s?paration des biens (paragraphe 5 ci-dessus) mais constata que la valeur des biens de la requ?rante d?passait significativement le montant total des salaires cumul?s des deux ?poux ? l?usine et que les int?ress?s avaient refus? d?indiquer ? l?enqu?teur la provenance des fonds qui avaient permis ? la requ?rante d?acqu?rir les biens en question. Il tint compte ?galement du montant consid?rable des fonds suppos?ment d?tourn?s, et du fait que G. n?avait pas de biens propres. Il fonda son ordonnance sur l?existence de motifs plausibles de croire que les biens avaient ?t? obtenus au moyen d?agissements d?lictueux de la personne mise en examen, au sens de l?article 115 ? 3 du code de proc?dure p?nale (CPP), ainsi que sur l?article 230 du CPP (paragraphes 28 et 34 ci-dessous).

13. Le 20 juillet 2016, la cour r?gionale de Sverdlovsk rejeta l?appel de la requ?rante et confirma l?ordonnance de saisie.

LA CONDAMNATION DE G., L?ORDONNANCE DE SAISIE?VENTE DES BIENS DE LA REQU?RANTE ET LE REJET DES RECOURS DE L?INT?RESS?E
14. La requ?rante t?moigna ? d?charge au proc?s p?nal de G.

15. Par un jugement du 13 novembre 2017, le tribunal du district Syssertski d?clara G. coupable de deux faits de d?tournement de fonds commis entre 2007 et 2009, pour un montant de 42 441 148 roubles (RUB). Le jugement ne renfermait aucun constat relatif ? l?utilisation et au devenir des fonds d?tourn?s. Le tribunal condamna G. ? deux ans d?emprisonnement avec sursis, et accueillit l?action civile de l?usine. Notant que les immeubles litigieux avaient ?t? acquis pendant le mariage de G. ? au nom ? de la requ?rante, il en ordonna la saisie-vente au profit de l?usine, au visa de l?article 299 ? 11 du CPP (paragraphe 34 ci-dessous), aux fins de la r?paration du pr?judice mat?riel (???????? ????????? ? ???? ?????????? ????????????? ??????) caus? par le d?tournement.

16. La requ?rante fit appel du jugement. Elle produisit des ?l?ments relatifs ? son patrimoine et ? ses revenus provenant d?autres sources que son salaire ? l?usine (documents relatifs notamment ? la cession d?actions de l?usine, ? la vente d?autres biens immeubles et de v?hicules, ainsi qu?au recouvrement de diff?rentes cr?ances). Elle pr?cisait quels fonds elle avait investis dans quels achats.

17. Par un arr?t du 30 mai 2018, la cour r?gionale de Sverdlovsk rejeta l?appel de la requ?rante et confirma le jugement du 13 novembre 2017.

18. Tout en admettant, sur la base des ?l?ments produits par la requ?rante, que le patrimoine et les revenus de celle-ci ?taient suffisants pour lui permettre d?acqu?rir les immeubles litigieux, elle consid?ra que cette circonstance ne prouvait pas de fa?on univoque (?????????? ??????? ??????????? ?????) que la requ?rante e?t utilis? exclusivement des fonds licites pour ces acquisitions. Elle observa ?galement que le d?tournement des fonds et les acquisitions litigieuses avaient eu lieu l?un comme l?autre pendant le mariage.

19. La cour r?gionale s?appuya sur l?article 115 ? 3 du CPP et l?article 45 ? 2 du code de la famille (paragraphe 34 ci-dessous). L?article 115 ? 3 du CPP concernait la saisie des biens de tiers au proc?s en cas de raisons plausibles de croire que ces biens avaient ?t? obtenus au moyen d?agissements d?lictueux. ? cet ?gard, la cour r?gionale consid?ra qu?en l?esp?ce ? les biens [des tiers] ainsi saisis pouvaient faire l?objet d?une saisie-vente ? (?? ???????????? ? ????????? ??????? ????????? ????? ???? ???????? ?????????). Eu ?gard ? l?article 45 ? 2 du code de la famille, elle jugea qu?en l?esp?ce le contrat de mariage n?avait d?effet qu?entre les ?poux et ne faisait pas obstacle ? la r?paration du pr?judice de la victime au moyen de la saisie-vente des biens communs acquis pendant le mariage.

20. Enfin, tout en reconnaissant que la proc?dure p?nale ?tait dirig?e contre G. et non contre la requ?rante et que celle-ci n?y ?tait ni accus?e ni d?fenderesse civile, la cour r?gionale nota que la requ?rante ? n?avait pas tent? de d?fendre ses droits au civil pendant la dur?e de la saisie ?.

21. Le 22 ao?t 2018, les huissiers saisirent les immeubles litigieux en ex?cution du jugement de condamnation. Cependant, la proc?dure d?ex?cution forc?e fut suspendue d?octobre 2018 ? f?vrier 2020, ? la demande de la requ?rante, pendant l?examen en justice de ses actions en mainlev?e des saisies (voir infra). ? la date du 18 ao?t 2021, la Cour n?a pas ?t? inform?e d?une ?ventuelle vente des immeubles de la requ?rante.

22. La requ?rante s??tait ?galement pourvue en cassation contre le jugement de condamnation. Le 18 octobre 2018, un juge unique de la cour r?gionale de Sverdlovsk rejeta le pourvoi. Il souligna qu?il n?y avait dans le dossier aucune preuve que les fonds d?tourn?s par G. n?aient pas ?t? utilis?s pour l?acquisition des immeubles litigieux, lesquels avaient ?t? achet?s apr?s que G. eut commis les d?lits en cause. Le 14 janvier 2019, un juge unique de la Cour supr?me de Russie rejeta un autre pourvoi en cassation de la requ?rante.

LES ACTIONS EN MAINLEV?E DES SAISIES
23. Apr?s que la condamnation de G. fut devenue d?finitive, la requ?rante engagea trois actions en mainlev?e des saisies (?? ???????????? ????????? ?? ??????) de ses biens immobiliers devant les tribunaux territorialement comp?tents. Elle arguait que les immeubles concern?s ?taient ses biens propres en vertu du contrat de mariage qu?elle avait conclu avec son ?poux, qu?elle les avait achet?s sur ses fonds personnels, et que le jugement de condamnation n?avait pas ?tabli que G. e?t investi les fonds d?tourn?s dans l?achat de ces immeubles litigieux.

24. Les juridictions saisies rejet?rent ces actions (dates et d?tails en annexe), principalement pour trois motifs :

i) elles consid?r?rent que le jugement de condamnation avait ?tabli la provenance ill?gale des fonds utilis?s pour l?acquisition des immeubles litigieux et que, d?s lors, la mesure qui en privait la requ?rante ?tait l?gale et fond?e sur l?article 45 ? 2 du code de la famille, et que l?int?ress?e ne pouvait pas remettre en cause devant les juridictions civiles l?autorit? de la chose jug?e par les juridictions p?nales ;

ii) elles souscrivirent aux conclusions auxquelles ?taient parvenues les juridictions p?nales dans le jugement de condamnation et dans l?arr?t d?appel quant ? l?inopposabilit? aux tiers du contrat de mariage, quant au patrimoine propre de la requ?rante, quant ? la l?galit? de la saisie-vente des biens au regard de l?article 115 ? 3 du CPP et quant au fait que la requ?rante n?avait pas saisi les juridictions civiles pendant la proc?dure p?nale pour faire valoir ses droits (paragraphes 18-20 ci-dessus) ;

iii) elles estim?rent qu?il aurait fallu d?terminer d?abord la masse matrimoniale et la part revenant ? chacun des ?poux, et partager les biens en nature entre l?un et l?autre, ce qui n?avait pas ?t? fait en l?esp?ce.

25. En particulier, le tribunal du district Oktiabrski d?Iekaterinbourg (voir l?annexe) examina les ?l?ments que la requ?rante avait produits pour d?montrer qu?elle avait c?d? des actions de l?usine afin de financer l?achat du local. Il conclut que, compte tenu des dates respectives de la cession des actions (juin 2013) et de l?acquisition du local (d?cembre 2014), il n??tait pas prouv? ? de fa?on univoque et fiable ? (?????????? ? ??????????) que la seconde e?t ?t? financ?e par le produit de la premi?re. Il consid?ra par ailleurs que l?ordonnance de saisie-vente des biens prononc?e dans le cadre du jugement de condamnation, ?tant une d?cision de justice ex?cutoire rev?tue de l?autorit? de la chose jug?e, constituait en elle-m?me un obstacle ? la mainlev?e de la saisie par les juridictions civiles.

26. La cour r?gionale de Sverdlovsk confirma en appel le jugement du tribunal du district Oktiabrski, ajoutant que la requ?rante n?avait pas produit d??l?ments suffisants pour d?montrer ce qu?il ?tait advenu du produit de la cession des actions entre juin 2013 et d?cembre 2014, et que ? pendant cette m?me p?riode [2013-2014], l??poux de la demanderesse commettait les infractions [pour lesquelles il avait ?t? condamn?] ?.

LE CADRE JURIDIQUE ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS

LES DISPOSITIONS INTERNES PERTINENTES TELLES QU?INTERPR?T?ES PAR LES JURIDICTIONS SUPR?MES
Les dispositions pertinentes du code de proc?dure p?nale interpr?t?es par la Cour constitutionnelle
27. L?article 115 du CPP r?glemente les saisies des biens (????????? ??????) dans le cadre d?une proc?dure p?nale. Selon l?article 115 ? 1 du CPP, la saisie des biens de la personne mise en examen ainsi que du d?fendeur civil peut ?tre ordonn?e pour assurer l?ex?cution d?un jugement de condamnation dans sa partie concernant l?action civile, l?imposition d?une amende, ou encore la confiscation des biens en tant que sanction pour certains d?lits, le d?tournement des fonds ne faisant pas partie de ces d?lits. Selon l?article 115 ? 3, la saisie des biens des personnes tierces peut ?tre ordonn?e s?il y a des motifs plausibles de croire que ces biens ont ?t? obtenus au moyen d?agissements d?lictueux de la personne mise en examen, ou qu?ils ont servi ou ?taient destin?s ? servir notamment comme instrument du d?lit ou ? financer un groupe criminel organis? ou certaines autres activit?s d?lictueuses.

28. Selon l?article 230 ? 2 du CPP, le tribunal peut rendre en amont d?un jugement de condamnation, ? la demande de la victime, de la partie civile ou du minist?re public, une ordonnance destin?e ? assurer l?ex?cution de la partie du jugement concernant la r?paration du pr?judice ou la confiscation.

29. L?article 299 ? 1 du CPP renferme une liste exhaustive de ? questions ? qu?un tribunal doit trancher dans un jugement de condamnation ou de relaxe. Ces questions concernent notamment l?action civile (article 299 ? 1, alin?a 10), la possible confiscation des biens dont il a ?t? d?montr? qu?ils ont une provenance d?lictueuse ou constituent un instrument du d?lit p?nal (article 299 ? 1, alin?a 10.1), ainsi que ? le sort des biens saisis ? (article 299 ? 1, alin?a 11).

30. Dans un arr?t du 17 avril 2019 (no 18-P), la Cour constitutionnelle a rappel? son interpr?tation constante de plusieurs dispositions du CPP. Selon cette interpr?tation, la saisie de biens prononc?e sur la base de l?article 115 du CPP est une mesure temporaire qui doit prendre fin au plus tard lors du prononc? du jugement de condamnation ou de relaxe ; la r?paration du pr?judice mat?riel caus? par un d?lit p?nal ne repr?sente pas une finalit? publique (r?pressive) mais priv?e ; et la saisie des biens d?un tiers ? cette fin ne peut intervenir que si ce tiers a ?t? appel? en qualit? de d?fendeur civil ? la proc?dure p?nale. Dans le m?me arr?t, la Cour constitutionnelle a aussi rappel? le principe de l?galit?, en vertu duquel les d?cisions de justice ? y compris les d?cisions rendues sur une action civile ? doivent avoir une base l?gale, ?tre motiv?es et reposer sur des preuves.

31. Dans ce m?me arr?t, la Cour constitutionnelle a en outre indiqu? que la question de la base l?gale d?une ?ventuelle ali?nation des biens de tiers (? ???????? ?????????? ????????????? ?????????) aux fins de l?indemnisation des victimes du d?lit p?nal ne figurait pas parmi les questions ? trancher dans le jugement de condamnation en vertu de l?article 299 du CPP (paragraphe 29 ci-dessous) et n??tait pas non plus vis?e dans les autres dispositions du CPP.

32. Enfin, elle a sugg?r? au l?gislateur de cr?er, pour les cas o?, dans le jugement de condamnation, le tribunal accueille l?action civile et conclut par un raisonnement motiv? que les biens de tiers appartiennent en r?alit? ? la personne condamn?e (??? ??????????? ??????????? ?????????????? ????????? ????, ??????????? ?????????? ????????), une possibilit? l?gale de convertir la saisie p?nale des biens en une saisie civile, accompagn?e des garanties proc?durales appropri?es pour les possesseurs des biens en question.

Les dispositions pertinentes des codes civil et de la famille
33. Selon l?article 256 du code civil, les biens acquis par les ?poux pendant le mariage sont leurs biens communs, ? moins qu?un contrat de mariage ne les place sous un autre r?gime matrimonial. Chaque ?poux r?pond de ses obligations dans la limite de ses biens propres et de sa part dans les biens communs.

34. Selon les articles 36 et 37 du code de la famille, les biens propres ? un ?poux tombent dans la masse commune s?il est ?tabli en justice que, pendant le mariage, des am?liorations consid?rables (gros travaux, reconstruction, r?am?nagement, etc.) ont ?t? apport?es ? ces biens avec des fonds de la communaut? ou des fonds propres ? l?autre ?poux.

35. Selon l?article 45 du m?me code, les dettes personnelles d?un ?poux ne peuvent ?tre recouvr?es que sur les biens propres de cet ?poux. Si les biens propres ne suffisent pas pour le recouvrement, le cr?ancier peut, par une action en s?paration des biens, exiger la soustraction d?une part des biens de la communaut? des ?poux. Selon le paragraphe 2 de cet article, s?il est ?tabli dans un jugement de condamnation rendu au p?nal qu?un bien commun aux ?poux a ?t? acquis ou revaloris? au moyen de fonds provenant de l?activit? d?lictueuse de l?un des ?poux, ce bien peut ?tre ali?n? en entier ou, le cas ?ch?ant, en partie.

36. Les articles 40 ? 46 du code de la famille r?gissent le contrat de mariage. Selon l?article 46, chaque ?poux doit aviser ses cr?anciers de toute modification de son r?gime matrimonial. ? d?faut, le contrat de mariage est inopposable aux cr?anciers.

Autres dispositions internes pertinentes
37. Aux termes de l?article 69 de la loi f?d?rale no 229-FZ du 2 octobre 2007 relative aux proc?dures d?ex?cution, la saisie-vente (????????? ?????????) des biens d?un d?biteur consiste ? saisir les biens d?un d?biteur, afin soit de les vendre et de verser le produit de la vente au cr?ancier, soit de les transf?rer (?????????????? ????????) directement au cr?ancier.

38. Les autres dispositions internes pertinentes ainsi que leur interpr?tation par les juridictions supr?mes, sont expos?es dans les arr?ts Bokova c. Russie (no 27879/13, ?? 29-38, 16 avril 2019) et OOO Avrora Maloetazhnoe Stroitelstvo c. Russie (no 5738/18, ?? 33-42 et 46, 7 avril 2020).

LA PRATIQUE JUDICIAIRE RESSORTANT DES D?CISIONS COMMUNIQU?ES PAR LE GOUVERNEMENT
39. Le Gouvernement a produit trois jugements dont il ressort que les juridictions ont accueilli des actions en mainlev?e de saisies. Dans deux premi?res affaires, il s?agissait d??poux mari?s sans contrat de mariage. Dans la troisi?me affaire, les juridictions russes avaient constat? que les ?poux ?taient mari?s sous un r?gime de s?paration des biens et que l??poux demandant la mainlev?e avait acquis les biens litigieux avant le d?but de l?activit? illicite de son conjoint.

EN DROIT

SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1 ? LA CONVENTION
40. La requ?rante soutient que la saisie-vente de ses immeubles ordonn?e en raison de la condamnation p?nale de son ex-?poux a emport? violation ? son ?gard du droit au respect des biens prot?g? par l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention. Cette disposition est ainsi libell?e :

? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.

Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?

Sur la recevabilit?
41. Constatant que la requ?te n?est pas manifestement mal fond?e ni irrecevable pour un autre motif vis? ? l?article 35 de la Convention, la Cour la d?clare recevable.

Sur le fond
Th?ses des parties
a) La requ?rante

42. La requ?rante soutient que l?ordonnance de saisie-vente de ses biens n??tait pas l?gale. Elle argue que, si le droit russe permet la confiscation de biens, mesure qui ne serait pas en jeu en l?esp?ce, il ne permet pas d?ali?ner les biens d?une personne dans le but de prot?ger les int?r?ts des victimes d?une autre personne ou des parties civiles ? un proc?s auquel elle n?est pas partie. La requ?rante affirme que les immeubles litigieux ?taient ses biens propres puisqu?elle les avait acquis alors qu?elle ?tait mari?e sous le r?gime de la s?paration des biens. ? ce dernier ?gard, elle soutient que le r?gime matrimonial du couple, adopt? longtemps avant le d?but des faits p?nalement r?pr?hensibles reproch?s ? G. et l?acquisition des immeubles litigieux, ?tait opposable aux tiers, le contrat de mariage n?ayant pas ?t? annul? en justice. Arguant que tous les biens des ?poux, y compris leurs biens futurs, avaient d?j? ?t? partag?s en 2000, elle conteste la conclusion des juridictions civiles selon laquelle il ?tait encore n?cessaire au moment de leur d?cision de d?terminer la masse matrimoniale et de partager les biens en nature.

43. Ainsi selon la requ?rante, tout en lui demandant de prouver la lic?it? de la provenance des fonds ? ce qu?elle aurait fait ? suffisance ?, les tribunaux ont de toute fa?on appliqu? une pr?somption irr?fragable d?illic?it? de ces fonds pour la seule raison qu?elle avait acquis les biens litigieux alors qu?elle ?tait mari?e avec la personne condamn?e.

b) Le Gouvernement

44. Le Gouvernement soutient que l?ing?rence dont se plaint la requ?rante a une base l?gale. ? l?appui de cette th?se, il explique qu?en vertu d?une pratique judiciaire bien ?tablie concernant les saisies, si les pi?ces du dossier d?montrent que les biens dont la saisie est demand?e appartiennent en r?alit? (?????????? ???????????) ? la personne poursuivie et non au tiers qui en est officiellement le propri?taire, le tribunal autorise la saisie sur la base de l?article 115 du CPP. Il ajoute qu?en pareil cas les biens peuvent ?tre non seulement saisis mais aussi ali?n?s.

45. Il ressort ?galement des observations du Gouvernement, en substance, que les biens de personnes qui ne sont pas parties au proc?s peuvent faire l?objet d?une saisie-vente s?il est ?tabli : i) qu?ils appartiennent exclusivement ? la personne p?nalement condamn?e, et/ou ii) qu?ils ont ?t? acquis ou revaloris?s par des fonds provenant des activit?s illicites de la personne p?nalement condamn?e. Il affirme que tel ?tait le cas en l?esp?ce.

46. Il souscrit par ailleurs aux conclusions des juges nationaux quant ? l?inopposabilit? aux tiers du contrat de mariage conclu entre la requ?rante et G. et quant ? la n?cessit? de d?terminer toute la masse matrimoniale et de faire un partage des biens en nature. Il produit quelques exemples de pratique judiciaire en mati?re de mainlev?es des saisies de biens (paragraphe 35 ci-dessus).

47. Enfin, le Gouvernement soutient que l?ing?rence visait un but l?gitime, ? savoir la protection des droits de la victime, partie civile au proc?s, et qu?elle y ?tait proportionn?e. ? cet ?gard, il argue que les juges ont examin? et rejet? les arguments de la requ?rante quant ? la lic?it? des fonds qui avaient servi ? l?acquisition des biens immobiliers.

Appr?ciation de la Cour
a) Sur l?existence de biens et d?une ing?rence dans le droit de la requ?rante, et sur la r?gle applicable

48. La Cour observe que le contrat de mariage pla?ant la requ?rante et G. sous le r?gime de la s?paration des biens n?a ?t? ni contest?, ni annul?, ni r?sili?, que l?int?ress?e a achet? les immeubles litigieux et les a fait enregistrer ? son nom, et qu?elle en est propri?taire au sens du droit russe. Elle consid?re donc, sans pr?judice de la question distincte de la provenance des fonds qui ont permis ces acquisitions, que ces immeubles sont les ? biens ? de la requ?rante au sens de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.

49. Une saisie-vente, quoique non encore ex?cut?e, s?analyse en une ing?rence ? relevant de la r?glementation de l?usage des biens ? dans le droit de la requ?rante au respect de ses biens, au sens du second alin?a de l?article 1 du Protocole no 1 (Bokova c. Russie, no 27879/13, ? 51, 16 avril 2019). Il convient d?s lors de d?terminer si cette ing?rence r?pond aux exigences de cette disposition.

b) Sur la l?galit? de l?ing?rence

50. La Cour rappelle que toute mesure d?ing?rence dans le droit au respect des biens doit avoir une base l?gale en droit interne (G.I.E.M. S.R.L. et autres c. Italie [GC], nos 1828/06 et 2 autres, ? 292, 28 juin 2018) et ne pas ?tre arbitraire (Visti?? et Perepjolkins c. Lettonie [GC], no 71243/01, ? 69, 25 octobre 2012). La l?galit? constitue une condition primordiale de la compatibilit? avec l?article 1 du Protocole no 1 d?une ing?rence dans un droit prot?g? par cette disposition (B?l?n? Nagy c. Hongrie [GC], no 53080/13, ? 112, 13 d?cembre 2016), et implique que les normes de droit interne soient suffisamment accessibles, pr?cises et pr?visibles dans leur application afin de pr?venir des atteintes arbitraires de la puissance publique (Leki? c. Slov?nie [GC], no 36480/07, ? 95, 11 d?cembre 2018). ? cet ?gard, m?me si la Cour ne peut que dans une certaine mesure appr?cier les faits et examiner les conclusions des instances internes (Na?t-Liman c. Suisse [GC], no 51357/07, ? 116, 15 mars 2018), le principe de l?galit? lui commande de v?rifier si la mani?re dont les juridictions internes ont appliqu? le droit national a produit des effets conformes aux principes de la Convention (Lelas c. Croatie, no 55555/08, ? 76, 20 mai 2010, avec les r?f?rences qui y sont cit?es).

51. En l?esp?ce, la mesure contest?e n?est pas une confiscation d?armes ou du produit d?une activit? criminelle, au sens de l?article 104.1 du code p?nal russe (voir OOO Avrora Maloetazhnoe Stroitelstvo c. Russie, no 5738/18, ?? 40-41, 7 avril 2020). La requ?rante n?a pas non plus ?t? appel?e ? l?affaire comme d?fenderesse civile, c?est-?-dire qu?elle n?a pas ?t? d?clar?e civilement responsable du pr?judice caus? par un d?lit p?nal (ibidem, ? 46). Enfin, les immeubles litigieux n?ont pas ?t? qualifi?s de preuves dans l?affaire p?nale, au sens des articles 81 et 82 du CPP (voir OOO KD-Konsalting c. Russie, no 54184/11, ?? 30-32, 29 mai 2018). Ainsi, et les parties ne pr?tendent d?ailleurs pas le contraire, aucune de ces dispositions ne pouvait constituer une base l?gale pour l?ing?rence.

52. En l?occurrence, pour justifier la mesure contest?e ? une saisie-vente ordonn?e dans le cadre d?un proc?s p?nal aux fins de la r?paration du pr?judice mat?riel caus? ? la victime et partie civile ?, les juridictions russes ont invoqu? diff?rentes dispositions : les articles 115 ? 3 et 299 ? 11 du CPP et l?article 45 du code de la famille (paragraphes 15 et 19 ci-dessus).

53. Gardant ? l?esprit que la mesure litigieuse constitue une ing?rence grave, visant ? la privation d?finitive sans indemnisation de biens d?une personne qui n?a pas ?t? accus?e d?avoir commis une infraction ni a fortiori condamn?e, la Cour examinera successivement chacune de ces dispositions invoqu?es afin de v?rifier si le droit interne offrait une base l?gale r?pondant aux exigences de la s?curit? juridique inh?rentes ? l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.

54. Tout d?abord, en ce qui concerne l?article 115 ? 3 du CPP, elle observe d?embl?e que cette disposition r?git les seules mesures temporaires de saisie (????????? ??????), et non les saisies-ventes qui emportent la privation d?finitive des biens concern?s (????????? ?????????). Ainsi, elle ne peut souscrire aux conclusions des juridictions russes (voir, en particulier, paragraphe 19 ci-dessus), ni ? la th?se du Gouvernement selon laquelle la saisie-vente pouvait ?tre ordonn?e sur le m?me fondement qu?une saisie temporaire. En effet, une telle analogie ne ressort ni du libell? des dispositions l?gales ni de la jurisprudence interne produite devant la Cour. Il ressort au contraire de la jurisprudence de la Cour constitutionnelle qu?une saisie ordonn?e sur le fondement de l?article 115 du CPP n?a qu?un caract?re temporaire (paragraphe 31 ci-dessus) et ne peut subsister apr?s le jugement de condamnation ou de relaxe qui est devenu d?finitif, ainsi que la Cour l?a constat? ? plusieurs reprises (voir, derni?rement, par exemple, OOO SK Stroykompleks et autres c. Russie, nos 7896/15 et 48168/17, ?? 56 et 73 in fine, 17 d?cembre 2019).

55. Ensuite, se tournant vers l?article 299 ? 1 du CPP, la Cour constate que celui-ci renferme une liste de ? questions ? que le tribunal doit trancher lorsqu?il rend un jugement de condamnation ou de relaxe. Si l?alin?a 11 de l?article 299 ? 1 oblige le tribunal ? se prononcer sur le sort des biens saisis (paragraphe 29 ci-dessus), il ne peut ?tre consid?r?, en tant que tel, comme constituant une base l?gale suffisamment claire et pr?visible au regard de l?article 1 du Protocole no 1 pour justifier la saisie-vente.

56. En effet, le Gouvernement n?a jamais soutenu que l?expression ? se prononcer sur le sort des biens ? puisse ?tre comprise comme autorisant le transfert de propri?t? des biens. Il ressort ?galement, de l?arr?t de la Cour constitutionnelle du 17 avril 2019 que l?article 299 CPP ne peut pas servir de base l?gale ? une saisie-vente de biens appartenant ? des tiers aux fins de l?indemnisation de victimes d?un d?lit p?nal (paragraphe 32 ci-dessus). Par ailleurs, cette disposition n?a pas ?t? retenue par la cour r?gionale dans l?arr?t d?appel confirmant la condamnation p?nale de G. (paragraphes 17-19 ci-dessus). R?it?rant qu?il incombe au premier chef aux autorit?s nationales d?interpr?ter le droit interne (par exemple, Zubac c. Croatie [GC], no 40160/12, ? 81, 5 avril 2018), la Cour estime qu?en l?esp?ce elle n?a aucune raison de s??carter de la lecture de la l?gislation interne par les juridictions nationales.

57. Quant ? l?article 45 ? 2 du code de la famille, la Cour note qu?il permet de proc?der ? une saisie-vente des biens, totale ou partielle, si un jugement de condamnation p?nale ?tablit qu?un bien commun aux ?poux a ?t? acquis ou revaloris? au moyen de fonds provenant de l?activit? illicite de l?un des ?poux (paragraphe 35 ci-dessus). Cet article pouvait donc constituer une base l?gale pour l?ing?rence ? deux conditions, cumulatives : i) la mesure devait viser des biens communs aux ?poux ; ii) il fallait qu?un jugement de condamnation p?nale ?tablisse que ces biens communs avaient ?t? acquis ou revaloris?s au moyen de fonds provenant de l?activit? d?lictueuse. Or, il n?a pas ?t? d?montr? que ces conditions se trouvaient r?unies dans le cas de la requ?rante.

58. Concernant la premi?re de ces conditions, la Cour rel?ve que la saisie-vente litigieuse concerne un bien propre de la requ?rante et non un bien commun aux ?poux. Sur ce point, elle observe que ni les dispositions pertinentes du code civil et du code de la famille ni les exemples de pratique interne fournis par le Gouvernement (paragraphes 33-36 et 39 ci-dessus) ne permettent de conclure ? l?inopposabilit? ? la partie civile au proc?s p?nal de G. du contrat de mariage sign? plusieurs ann?es avant les achats immobiliers et les activit?s illicites en cause.

59. Certes, les biens propres de la requ?rante pouvaient, conform?ment ? l?article 37 du code de la famille, tomber dans la masse commune s?il ?tait ?tabli en justice que, pendant le mariage, des am?liorations consid?rables y avaient ?t? apport?es gr?ce ? des fonds de la communaut? ou ? des fonds propres ? son ?poux. Toutefois, cette disposition concerne l?apport d?? am?liorations consid?rables ? aux biens et non leur acquisition en elle?m?me, et, ? aucun moment dans la pr?sente affaire, cet article 37 n?a ?t? invoqu? ni a fortiori appliqu?.

60. De surcro?t, s?agissant de la seconde condition pos?e par l?article 45 ? 2 du code de la famille ? ? savoir l??tablissement dans le jugement de condamnation p?nale de l?acquisition des biens au moyen des fonds d?tourn?s par G. ?, la Cour observe que les juridictions p?nales ont admis que le patrimoine propre de la requ?rante ?tait suffisant pour lui permettre d?acheter les immeubles litigieux, et qu?elles n?ont jamais ?tabli que les fonds d?tourn?s avaient servi ? financer ces acquisitions (paragraphes 15 et 18 ci-dessus).

61. Partant, la Cour ne peut consid?rer que l?article 45 ? 2 du code de la famille soit propre ? constituer une base l?gale suffisante pour fonder l?ing?rence litigieuse dans la pr?sente affaire.

62. Eu ?gard ? ce qui pr?c?de, la position adopt?e par la Cour dans l?arr?t Bokova (pr?cit?) ne peut ?tre transpos?e dans le pr?sent cas d?esp?ce. Dans l?affaire Bokova, la Cour avait estim?, en l?absence d?observations particuli?res des parties et avant que la Cour constitutionnelle ne livr?t son interpr?tation de l?article 299 du CPP, que cette disposition pouvait constituer une base l?gale pour une saisie-vente de biens d?une personne tierce ? la proc?dure p?nale. Cependant, les circonstances de cette affaire ?taient diff?rentes de celles dont la Cour a pr?sentement ? conna?tre. En effet, dans l?affaire Bokova, le bien ayant fait l?objet de la saisie-vente ?tait tomb? dans la masse commune car il avait ?t? ?tabli au p?nal que ce bien avait b?n?fici? de certains investissements provenant des activit?s d?lictueuses du mari de la requ?rante, et pouvait d?s lors ?tre partiellement ali?n? en vertu de l?article 45 ? 2 du code de la famille (ibidem, ?? 45 et 53). Or, tel n?est pas le cas dans la pr?sente affaire.

63. En l?esp?ce, le Gouvernement n?ayant cit? aucune autre disposition susceptible de fonder la saisie-vente relative aux immeubles de la requ?rante, la Cour conclut que cette mesure ?tait d?pourvue de base l?gale (voir, mutatis mutandis, Frizen c. Russie, no 58254/00, ?? 34-37, 24 mars 2005). Partant, il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention. Cette conclusion rend superflu l?examen du respect des autres exigences de cet article et des autres arguments des parties.

SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
64. Aux termes de l?article 41 de la Convention :

? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?

Dommage
65. La requ?rante demande 5 000 euros (EUR) au titre du dommage moral qu?elle estime avoir subi, ainsi que 3 780 000 roubles en r?paration du manque ? gagner caus?, selon elle, par l?impossibilit? de mettre en location l?un des appartements objet de la saisie-vente.

66. Le Gouvernement demande la Cour de rejeter ces demandes, qu?il estime excessives et non ?tay?es.

67. La Cour rejette d?embl?e la demande concernant le manque ? gagner, qui n?est ?tay?e par aucun ?l?ment. En revanche, elle estime que la requ?rante, qui a subi une ing?rence d?pourvue de base l?gale dans son droit au respect de ses biens (paragraphe 63 ci-dessus), a ?prouv? du fait de cette violation un certain pr?judice moral. Statuant en ?quit?, elle lui alloue 5 000 EUR ? ce titre, plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t sur cette somme. Elle juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.

Frais et d?pens
68. La requ?rante r?clame 21 263 EUR au titre des honoraires factur?s par Me Simbirev pour la proc?dure men?e devant les juridictions internes. Cette somme recouvre la repr?sentation et l?assistance de la requ?rante, au taux horaire de 120 EUR, et les frais de voyage et de s?jour de l?avocat ? Iekaterinbourg. Pour les honoraires relatifs ? la proc?dure men?e devant la Cour, la requ?rante r?clame 1 600 EUR.

69. Le Gouvernement prie la Cour de rejeter l?ensemble de ces demandes.

70. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux. En l?esp?ce, la Cour constate que la requ?rante n?a produit aucun contrat la liant ? Me Simbirev ni aucun autre document montrant qu?elle f?t juridiquement tenue de payer les sommes r?clam?es. Dans ces conditions, la Cour ne peut conclure ? la r?alit? des frais dont le remboursement est demand?. Partant, cette demande doit ?tre rejet?e (Merabishvili c. G?orgie [GC], no 72508/13, ?? 372-373, 28 novembre 2017).

PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,

D?clare la requ?te recevable ;
Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention ;
Dit
a) que l??tat d?fendeur doit verser ? la requ?rante, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, 5 000 EUR (cinq mille euros), ? convertir dans la monnaie de l??tat d?fendeur, au taux applicable ? la date du r?glement, plus tout montant pouvant ?tre d? par la requ?rante ? titre d?imp?t sur cette somme, pour dommage moral ;

b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ce montant sera ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

Rejette le surplus de la demande de satisfaction ?quitable.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 7 d?cembre 2021, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.

Milan Bla?ko Georges Ravarani
Greffier Pr?sident

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