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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF ZAIE? v. ROMANIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 1
Articoli: 41
Numero: 44958/05/2015
Stato: Romania
Data: 2015-03-24 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

Conclusioni: Eccezione preliminare congiunta a meriti e respinta (Articolo 35-3 – Ratione materiae) il Resto Violazione dell? Articolo 8 inammissibile – Diritto al rispetto della vita privata e famigliare (Articolo 8-1 ? Rispetto della vita famigliare) Violazione dell? Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 – Protezione di propriet? (Articolo 1 par. 1 di Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo di propriet?)
Danno patrimoniale e non-patrimoniale – l’assegnazione (Articolo 41 – danno Non-patrimoniale danno Patrimoniale la soddisfazione Equa)

TERZA SEZIONE

Causa ZAIET c. Romania

(Richiesta n. 44958/05)

SENTENZA

STRASBOURG

24 marzo 2015

Questa sentenza diverr? definitivo nelle circostanze esposte fuori in Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Zaie ?c. la Romania,
La Corte europea di Diritti umani (terza Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Josep Casadevall, Presidente
Luis L?pez Guerra,
J?n ?ikuta,
Dragoljub Popovi?,
Kristina Pardalos,
Johannes Silvis,
Iulia Antoanella Motoc, giudici
e Marialena Tsirli, Sezione Cancelliere Aggiunto
Avendo deliberato in privato 3 marzo 2015,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 44958/05) contro la Romania deposit? con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino rumeno, OMISIS (?il richiedente?), 14 ottobre 2005.
2. Il richiedente che era stato accordato patrocinio gratuito fu rappresentato con OMISSIS, un avvocato che pratica in Timisoara. Il Governo rumeno (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente, Sig.ra io. Cambrea, dal Ministero di Affari Esteri.
3. Appellandosi su Articoli 6 e 8 della Convenzione il richiedente addusse che il suo diritto per rispettare per vita di famiglia sua era stato violato a causa dell’annullamento illegale di adozione sua. Sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione il richiedente si lament? che come una conseguenza diretta dell’annullamento della sua adozione lei aveva perso titolo ai cinque ettari di foresta che lei aveva ereditato dalla sua adottiva madre.
4. 6 ottobre 2011 la richiesta fu comunicata al Governo.
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1955 e vive in Sv?rin.??
6. Lei fu adottata 25 febbraio 1972, all’et? di diciassette.
7. La madre adottiva del richiedente faceva anche adottare un altro figlia, H.M. La madre del richiedente mor? nel 1986.
8. Nel 2003, le due sorelle furono accordate congiuntamente titolo a dieci ettari di foresta, basato sul loro diritto tramite l’adozione per ereditare terra che era stata espropriata da loro nonna.
9. Successivamente, il richiedente port? un’azione per divisione della terra fra le sorelle.
10. Mentre i procedimenti erano in corso, H.M. portato un’azione annullatrice dell’adozione del richiedente. Lei disse che lo scopo principale persegu? con la sua adottiva madre quando lei aveva cercato di adottare il richiedente era stato assicurare appoggio emotivo e finanziario per lei nella maturit? ed aiutare con attivit? di ogni giorno. H.M. asserito che lo scopo solo persegu? col richiedente nell’accettare l’adozione era stato ottenere diritti di eredit?.
11. Il richiedente present? che la ragione principale perch? sua sorella aveva depositato l’azione per l’annullamento della sua adozione era stato precluderla dall’ereditare la met? dei dieci ettari di terra e tenere tutta la propriet? ereditato dalla loro adottiva madre per lei. In questo riguardo lei disse che la legalit? dell’ordine di adozione non era stata messa in dubbio mai prima, bench? prima fosse stato emesso trenta-due anni. Lei concluse che i malintesi che erano sorti fra lei e sua sorella dopo la morte della loro adottiva madre non potessero giustificare l’annullamento di un’adozione concluso in conformit? con la legge.
12. Nelle sue definitivo osservazioni orali di fronte alla corte di primo-istanza l’avvocato del richiedente sollev? la difficolt? di mancanza di standi della localit? del querelante. Lui contese quel H.M. aveva non prov? un interesse legittimo e corrente nel chiedere l’annullamento dell’adozione di sua sorella.
13. 7 dicembre 2004 l’Organo giudiziario locale di Suceava respinse l’eccezione del richiedente e dichiar? la lacuna di adozione del richiedente, mentre trovando che non aveva avuto un fine previsto col Famiglia Codice. Contenne che lo scopo solo dell’adozione del richiedente era stato l’adempimento del patrimonial interessa della madre adottiva ed il figlio adottivo, e che non era stato inteso di assicurare una migliore vita per il richiedente.
14. Il richiedente deposit? un ricorso su questioni di diritto, mentre sostenendo che lei aveva vissuto con la sua adottiva madre poich? lei aveva nove anni, bench? l’ordine di adozione fosse stato emesso solamente nel 1972 quando lei aveva diciassette anni. Lei present? che la relazione di famiglia stabil? fra lei e la sua adottiva madre poich? lei aveva nove anni erano stati prov? con dichiarazioni di testimone che erano nell’archivio di causa, e che fu attestato anche a nel rapporto redatto con le autorit? quando loro eseguirono un’indagine sociale in collegamento con la sua adozione.
15. La sentenza del giudice di prima istanza fu sostenuta con una decisione della Corte d’appello di Suceava resa 15 aprile 2005. Un’opinione che dissente a che decisione afferm? che l’adozione non era stata impropria, siccome il suo scopo principale era stato il welfare del richiedente che era nato in una famiglia con otto figli ed una situazione finanziaria e difficile.
II. DIRITTO ATTINENTE NAZIONALE E INTERNAZIONALE
A. diritto nazionale Attinente
16. Le disposizioni attinenti della Famiglia Programmano riguardo all’adozione fu abrogato con Ordinanza Emergenza e Statale n. 25/1997, (GEO n. 25/1997) pubblic? nell’Ufficiale Pubblichi n. 120 12 giugno 1997. Le disposizioni attinenti riguardo all’annullamento dell’adozione erano siccome segue:
Articolo 22
?(2) un’adozione pu? essere annullata alla richiesta di un adottato che ? giunto all’et? di dieci, o la Bambino Protezione Commissione nell’area dell’adottato se l’annullamento dell’adozione ? nei migliori interessi dell’adottato.?
17. L’Atto di Adozione (la Legge n. 273/2004) abrog? GEO n. 25/1997 ed entr? in vigore 1 gennaio 2005. Le disposizioni attinenti, come in vigore al tempo attinente, legga siccome segue:
Articolo 56
?(1) una corte pu? annullare un ordine di adozione se l’adozione fosse chiesta per una ragione altro che la protezione dei migliori interessi dell’adottato o se le condizioni prevedessero per con legge non furono osservato.
(2) la corte pu? respingere una richiesta per l’annullamento di un’adozione se considera che mantenere l’adozione ? nei migliori interessi dell’adottato.?
Articolo 57
?Qualsiasi persona interessata pu? richiedere l’annullamento di un’adozione. Dopo che l’adottato ottiene suo o la sua piena qualit? giuridica, lui o lei ? la persona sola che pu? impugnare la validit? dell’adozione.?
B. standard internazionali ed Attinenti
1. Convenzione europea sull’Adozione di Figli, apr? per firma in Strasbourg 24 aprile 1967 e ratific? con la Romania in 18 maggio 1993
Articolo 10
?(1) l’adozione conferisce sull’adottante in riguardo della persona adottata i diritti ed obblighi di qualche genere che un padre o madre ha in riguardo di un figlio nato in matrimonio legale.
L’adozione conferisce sulla persona adottata in riguardo dell’adottante i diritti ed obblighi di qualche genere che un figlio nato in matrimonio legale ha in riguardo di suo padre o madre.
(2) quando i diritti ed obblighi assegnarono ad in paragrafo 1 di questo articolo ? creato qualsiasi diritti ed obblighi dello stesso genere che esiste fra la persona adottata e suo padre o madre o qualsiasi l’altra persona o corpo cesseranno esistere. Ciononostante, la legge pu? prevedere che il consorte dell’adottante trattiene i suoi diritti ed obblighi in riguardo della persona adottata se il secondo ? suo legittimo, illegittimo o figlio adottivo.
In oltre la legge pu? preservare l’obbligo dei genitori per sostenere (nel senso obbligo di mantenimento ) o insorse sulla vita od offre una dote per la persona adottata se l’adottante non assolve qualsiasi simile obbligo.
(3) come un articolo generale, vuole dire sar? previsto per abilitare la persona adottata per o acquisire il cognome dell’adottante in sostituzione per, od oltre a, suo proprio.
(4) se il genitore di un figlio nato in matrimonio legale ha un diritto al godimento di che la propriet? di figlio, il diritto dell’adottante al godimento della propriet? della persona adottata pu?, ciononostante divida in paragrafi 1 di questo articolo, sia restretto con legge.
(5) nelle questioni di successione, in finora come la legge di successione d? un figlio nato in matrimonio legale un diritto per dividere nell’appezzamento di terreno di suo padre o madre, un figlio adottivo pu?, per il piaccia fini, sia trattato come se lui fosse un figlio dell’adottante nato in matrimonio legale.?
2. Convenzione europea sull’Adozione di Figli (Riveduto), apr? per firma 27 novembre 2008 e ratific? con la Romania 2 gennaio 2012
18. I legali e cambi sociali che sono accaduti in Europa fin dal primo Consiglio di Convenzione di Europa su adozione di figlio hanno condotto un gran numero di Stati festeggiano correggere le loro leggi di adozione. Di conseguenza, le certe disposizioni della Convenzione del 1967 gradualmente sono state sorpassate. Con che in mente, una Convenzione riveduta fu disegnata su in linea coi sociali e sviluppi legali mentre prendendo i migliori interessi del figlio in considerazione.
19. Il Consiglio della Convenzione europea di Europa sull’Adozione di Figli (Riveduto) fu aperto per firma 27 novembre 2008. Romania lo firm? 4 marzo 2009 e lo ratific? 2 gennaio 2012.
Articolo 11-Effetti di un’adozione
?(1) sull’adozione un figlio diverr? un pieno membro della famiglia dell’adottante(s) ed avr? in riguardo ad all’adottante(s) ed il suo, lei o la loro famiglia gli stessi diritti ed obblighi come un figlio dell’adottante(s) di chi genitura ? stabilita giuridicamente. L’adottante(s) avr? la responsabilit? parentale per il figlio. L’adozione terminer? la relazione legale fra il figlio e suo o suo padre, madre e famiglia di origine.?
Articolo 14-Revoca ed annullamento di un’adozione
?(1) un’adozione pu? essere revocata o pu? essere annullata solamente con decisione dell’autorit? competente. I migliori interessi del figlio saranno la considerazione eminente sempre.
(2) un’adozione pu? essere revocata solamente su motivi seri permessi con legge di fronte al figlio giunge all’et? del discernimento.
(3) una richiesta per annullamento deve essere resa entro un periodo prescritto con legge.?
LA LEGGE
I. L’ECCEZIONE PRELIMINARE DEL GOVERNO
20. Il Governo invit? la Corte a respingere la richiesta sulla base che il richiedente non era riuscito ad attenersi col requisito sotto Articolo 35 ? 1 della Convenzione presentare la richiesta entro sei mesi. Loro presentarono che bench? il richiedente avesse spedito una prima lettera alla Corte 12 ottobre 2005, un modulo di domanda debitamente completato era stato presentato solamente 17 gennaio 2006. Loro conclusero che come il limite di sei-mese per presentare una richiesta alla Corte era scaduto 15 ottobre 2005 che la richiesta era fuori termini.
21. Il richiedente non fu d’accordo. Lei present? che dopo che lei aveva spedito la sua richiesta 14 ottobre 2005 lei aveva completato ed aveva restituito il modulo di domanda ufficiale all’interno del termine massimo esposto con la Corte. Perci?, lei stava chiedendo alla Corte di respingere questa eccezione come infondato.
22. Dall’analisi del materiale presentata col richiedente che la Corte nota che lei aveva spedito una lettera che contiene tutte le informazioni attinenti per presentare una richiesta 14 ottobre 2005. 19 dicembre 2005 la Corte inform? il richiedente che la sua richiesta era stata registrata e si aveva chiesto a lei di riempire in un modulo di domanda standard entro sei settimane di ricevimento della lettera della Corte. Il richiedente restitu? un modulo di domanda debitamente completato 17 gennaio 2006. La Corte, perci? i costatazione nessuna ragione di concludere che il richiedente non approv? il tempo-limite di sei mesi, e respinge l’eccezione preliminare del Governo.
II. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL?ARTICOLO 6 ? 1 E 8 DELLA CONVENZIONE
23. Il richiedente si lament? che il suo diritto per rispettare per suo privato e la vita di famiglia era stata violata a causa dell’annullamento di adozione sua con decisioni illegali delle corti nazionali. Lei si appell? su Articoli 6 ? 1 e 8 della Convenzione.
24. La Corte reitera che prima ha contenuto che mentre Articolo 8 non contiene requisiti procedurali ed espliciti, l’elaborazione decisionale che conduce a misure di interferenza deve essere equa e come riconoscere riguardo dovuto agli interessi salvaguard? con Articolo 8 (veda Kutzner c. la Germania, n. 46544/99, ? 56 ECHR 2002 io, e Kurochkin c. l’Ucraina, n. 42276/08, ? 31 20 maggio 2010).
25. La Corte considera perci? che le azioni di reclamo del richiedente incorrono essere esaminate solamente sotto Articolo 8 della Convenzione che legge siccome segue:
?1. Ognuno ha diritto a rispettare per suo privato e la vita di famiglia, la sua casa e la sua corrispondenza.
2. Non ci sar? interferenza con un’autorit? pubblica con l’esercizio di questo diritto eccetto come ? in conformit? con la legge e ? necessario in una societ? democratica negli interessi della sicurezza nazionale, la sicurezza pubblica o il benessere economico del paese, per la prevenzione di disturbo o incrimina, per la protezione di salute o morale, o per la protezione dei diritti e le libert? di altri.?
Ammissibilit? di A.
26. Il Governo present? che Articolo 8 della Convenzione non era applicabile alla causa del richiedente, e chiese alla Corte di respingere la richiesta come ratione materiae inammissibile. In questo collegamento loro contesero che nella causa presente la relazione di famiglia per essere protegguto sotto Articolo 8 non era sorta da un’adozione legale e genuina.
27. Il richiedente non fu d’accordo, e sostenne che la relazione costru? fra lei e la sua adottiva madre potrebbe essere considerata sufficiente essere coperto e potrebbe essere protegguta con Articolo 8 della Convenzione.
28. La Corte nota che la causa presente concerne i procedimenti per l’annullamento dell’ordine di adozione del richiedente, trentun anni dopo che era stato emesso. Il nazionale corteggia decisioni di ‘ con le quali l’adozione del richiedente fu dichiarata vuota la colpirono direttamente privato e la vita di famiglia. La Corte considera che l’azione di reclamo del richiedente riferisce suo privato e la vita di famiglia ed incorre all’interno della sfera di Articolo 8 della Convenzione. L’eccezione del Governo doveva perci?, essere respinta.
29. La Corte nota inoltre che questa azione di reclamo non ? manifestamente mal fondato all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione. Nota anche che non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. Meriti
1. Le osservazioni delle parti
30. Il richiedente dibatt? che l’adozione era stata conclusa in conformit? con le disposizioni legali in vigore a quel il tempo. Un’indagine sociale era stata eseguita e dichiarazioni di testimone registrarono. Lei indic? anche che le era stato sollevato ed era stata istruita con la sua adottiva madre poich? lei era nove anni vecchia, e determinata che la loro relazione era stata basata sull’affezione, responsabilit? e reciproco morale ed appoggio di materiale. Il richiedente present? che l’annullamento di adozione sua aveva rappresentato un’intrusione nella sua vita di famiglia che non aveva scopo legittimo ed era sproporzionato ed arbitrario.
31. Come riguardi i procedimenti legali per l’annullamento della sua adozione, il richiedente afferm? che sua sorella non aveva avuto standi della localit? per depositare l’azione annullatrice e che le ragioni previdero con le corti nazionali per concedere l’azione non era stato attinente e sufficiente. Il richiedente non concord? che lei doveva sollevare di nuovo la difficolt? di mancanza di standi della localit? di sua sorella di fronte alla corte di ricorso. Lei dibatt? che sulla base del principio del ruolo attivo delle corti, purch? per con Articolo 129 ? 5 del Codice rumeno di Procedura Civile, la corte di ricorso avrebbe dovuto prendere in considerazione che l’eccezione ha sollevato al livello pi? basso di giurisdizione, come s? rifer? ad un’eccezione assoluta e perentoria.
32. Il Governo consider? che la misura si lament? di era legale, intraprese un interesse legittimo ed era necessario e proporzionato. Loro indicarono che le ragioni addussero con le corti nazionali per l’annullamento dell’adozione era attinente e sufficiente.
33. Come riguardi locus standi della sorella del richiedente per depositare una rivendicazione che chiede l’annullamento dell’adozione, il Governo indic? che il richiedente non aveva sollevato di nuovo questa difficolt? di fronte alla corte di ricorso.
2. La valutazione della Corte
(a) Se c’? stata un’interferenza
34. La Corte reitera che le relazioni fra un genitore adottivo ed un figlio adottivo ? come un articolo della stessa natura come le relazioni di famiglia proteggute con Articolo 8 della Convenzione, e che tale relazione, mentre sorgendo da un’adozione legale e genuina, pu? essere ritenuto sufficiente attirare simile riguardo siccome pu? essere dovuto per la vita di famiglia sotto Articolo 8 della Convenzione (veda Pini ed Altri c. la Romania, N. 78028/01 e 78030/01, ?? 140 e 148, ECHR 2004 V (gli estratti)).
35. Nella causa presente, la Corte considera, che l’annullamento dell’ordine di adozione, trentun anni dopo che era stato emesso, alla richiesta della sorella del richiedente, corrispose ad un’interferenza col diritto del richiedente per rispettare per vita di famiglia sua come garantito con Articolo 8 ? 1 della Convenzione.
(b) Se l’interferenza fu giustificata
36. Tale interferenza pu? essere considerata giustificato solamente se le condizioni del secondo paragrafo di Articolo 8 sono soddisfatte. Deve essere ?nella conformit? con la legge?, abbia un scopo sotto il quale ? legittimo che paragrafo, e deve essere ?necessario in una societ? democratica? per lo scopo suddetto (veda Smith e Grady c. il Regno Unito, N. 33985/96 e 33986/96, ? 72 ECHR 1999 VI). La nozione della necessit? implica che l’interferenza corrisponde ad un bisogno sociale ed incalzante e, in particolare, che ? proporzionato allo scopo legittimo perseguito (veda Saviny c. l’Ucraina, n. 39948/06, ? 47 18 dicembre 2008).
(i) Nella conformit? con la legge
37. L’espressione ?nella conformit? con la legge? sotto Articolo 8 ? 2 prima richiede che la misura contestata dovrebbe avere della base in diritto nazionale; si riferisce anche alla qualit? della legge in oggetto, mentre richiedendo che dovrebbe essere compatibile con l’articolo di legge ed accessibile alla persona riguardata che deve inoltre, sia in grado prevedere le sue conseguenze per lui (veda la Libert? ed Altri c. il Regno Unito, n. 58243/00, ? 59 1 luglio 2008).
38. Riguardo a se l’interferenza era in conformit? con la legge, la Corte nota che al tempo la sorella del richiedente depositata la sua azione le disposizioni attinenti riguardo all’adozione sarebbe trovata in GEO n. 25/1997 (veda paragrafo 16 sopra). 26 giugno 2004, dopo che il primo giudice di prima istanza aveva consegnato la sua sentenza ma mentre la richiesta per l’annullamento dell’adozione del richiedente era di fronte alla corte di ricorso, l’Atto di Adozione (veda paragrafo 17 sopra) entr? in vigore.
39. La Corte osserva che le decisioni riguardo all’annullamento dell’adozione del richiedente furono prese su una richiesta con sua sorella, anche adottata con la madre adottiva del richiedente. In questo collegamento il richiedente afferm? di fronte alla corte di primo-istanza che sua sorella non aveva nessun locus standi per impugnare l’ordine di adozione. Il richiedente bas? la sua eccezione sulle disposizioni del Codice di Procedura Civile, e chiese che sua sorella aveva non prov? un interesse legittimo per depositare la sua richiesta. Il primo giudice di prima istanza aveva respinto l’eccezione del richiedente, mentre sostenendo che la sorella del richiedente aveva un interesse legittimo nell’ottenere l’annullamento dell’adozione, come il richiedente e sua sorella sia parti ai procedimenti per la sezione di dieci ettari di foresta (veda paragrafo 9 sopra) eredit? dalla loro adottiva madre. La Corte nota che sotto Articolo 22 di GEO 25/1997, in vigore a che tempo, solamente un adottato che era giunto all’et? di dieci o la Bambino Protezione Commissione potrebbe impugnare l’ordine di adozione, e poi solamente a condizione che l’annullamento notific? i migliori interessi del figlio.
40. La Corte nota anche che il richiedente non sollev? di nuovo la difficolt? di mancanza di locus standi di fronte alla corte di ricorso. La corte di ricorso aveva reso la sua definitivo decisione 15 aprile 2005, tre mesi dopo che l’Atto di Adozione era entrato in vigore. Sezione 57 dell’Adozione Agisce stati che dopo che un adottato ottiene la piena qualit? giuridica solamente gli adottato possono chiedere annullamento di suo o la sua adozione. La Corte considera che bench? il richiedente non avesse citato queste disposizioni di fronte alla corte di ricorso, la corte seconda avrebbe dovuto sollevare questo motu di proprio di eccezione, sulla base del ruolo attivo le corti devono giocare nell’amministrazione della giustizia, specialmente perch? la mancanza di standi della localit? ? un’eccezione perentoria ed assoluta in procedimenti civili.
41. Nella luce del precedente la Corte ? dubbiosa che la misura in questione fece domanda con le autorit? era in conformit? con la legge all’interno del significato di Articolo 8 della Convenzione.
(ii) scopo Legittimo
42. Come riguardi l’interesse legittimo perseguito con le corti nazionali, la Corte nota che l’annullamento dell’adozione del richiedente non notific? gli interessi del figlio adottivo o la madre adottiva. La conseguenza principale dell’annullamento era la disgregazione della cravatta di famiglia del richiedente con lei madre gi? morta e la perdita dei suoi diritti di eredit? al beneficio di sua sorella. Prendendo in considerazione che i procedimenti di annullamento sono stati portati con la sorella del richiedente per tenere per lei la terra intera eredit? dalla loro adottiva madre, la Corte anche corriere speciale dubitano che un scopo legittimo fosse intrapreso con le decisioni contestate.
(iii) Necessario in una societ? democratica
43. La Corte reitera che per determinare se le misure contestate erano ?necessario in una societ? democratica?, deve considerare se, nella luce della causa nell’insieme, le ragioni addotte per giustificarli erano attinenti e sufficienti per i fini di Articolo 8 ? 2 (veda Kutzner, citato sopra, ? 65, e Moser c. l’Austria, n. 12643/02, ? 64 21 settembre 2006).
44. Nel fare cos?, non ? il compito della Corte per sostituirsi per le autorit? nazionali, ma piuttosto fare una rassegna sotto la Convenzione le decisioni che quelle autorit? hanno preso nel loro esercizio del loro potere di valutazione (veda K. e T. c. la Finlandia [GC], n. 25702/94, ? 154).
45. Presumendo anche che le autorit? godono un margine ampio della valutazione nel valutare il bisogno per l’annullamento dell’adozione (veda mutatis mutandis, Kurochkin c. l’Ucraina, n. 42276/08, ? 52, 20 maggio 2010 ed Ageyevy c. la Russia, n. 7075/10, ? 127 18 aprile 2013), la Corte ancora deve essere soddisfatta in questa particolare causa che ci sono circostanze che giustificano l’annullamento dell’adozione del richiedente trentun anni dopo che l’ordine di adozione era stato emesso.
46. La Corte nota inoltre che dove l’esistenza di una cravatta di famiglia ? stata stabilita lo Stato deve in atto di principio in una maniera calcol? abilitare che cravatta per essere sostenuto. Frazionamento una famiglia ? un’interferenza di un ordine molto serio. Tale passo non solo deve essere sostenuto con sufficientemente il suono e le considerazioni pesanti negli interessi del figlio (veda Scozzari e Giunta c. l’Italia [GC], N. 39221/98 e 41963/98, ? 148 ECHR 2000 VIII) ma anche in riguardo della certezza legale.
47. Rivolgendosi ai fatti della causa presente, la Corte osserva che la ragione per l’annullamento dell’adozione del richiedente fu basata sul nazionale corteggia la considerazione di ‘ che lo scopo solo dell’adozione del richiedente era stato l’appoggio del interesse patrimoniale della madre adottiva ed il figlio adottivo, e l’adozione non era stata intesa di assicurare una migliore vita per il richiedente.
48. La Corte nota che come un articolo generale le disposizioni legali l’adozione governante ? disegnata primariamente per il beneficio e protezione di figli. Di solito, ufficiali di welfare di figlio chiederanno un ordine di conclusione sulla base di una direttiva giudiziale che il genitore ? disadatto a retro il figlio e che separazione della condizione giuridica notificherebbe gli interessi del figlio. L’annullamento dell’adozione non ? previsto come una misura contro il figlio adottivo e non pu? essere interpretato nel senso di diseredare un figlio adottivo diciotto anni dopo la morte della sua adottiva madre e trentun anni dopo che l’ordine di adozione era stato emesso. In questo riguardo la Corte nota anche che sotto sezione 57 dell’Adozione Agisca che entr? in vigore 1 gennaio 2005 solamente il figlio adottivo pu? impugnare la validit? dell’adozione dopo che l’adottato ha ottenuto suo o la sua piena qualit? giuridica.
49. Se prova susseguente rivela che un definitivo ordine di adozione fu basato sulla prova fraudolenta o ingannevole, gli interessi del figlio dovrebbero rimanere eminenti nello stabilire un’elaborazione per dare con qualsiasi danno caus? al genitore adottivo come un risultato dell’ordine sbagliato.
50. Nell’opinione della Corte le sentenze delle corti nazionali sull’annullamento dell’adozione del richiedente non furono sostenute con ragioni attinenti e sufficienti che giustificano tale interferenza nella vita di famiglia del richiedente nella luce del precedente. Gli argomenti contenuti nelle decisioni di corte sono piuttosto vaghi e non offrono la giustificazione sufficiente per la richiesta di tale misura integrale con le corti in riguardo dei diritti di famiglia del richiedente.
51. Le considerazioni precedenti sono sufficienti per abilitare la Corte per concludere che c’? stata una violazione di Articolo 8 della Convenzione.
III. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL? ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N.RO 1 ALLA CONVENZIONE
52. Il richiedente si lament? inoltre che i suoi diritti di propriet? erano stati infranti, come, dopo l’annullamento della sua adozione, lei perse titolo ai cinque ettari di foresta che lei aveva ereditato dalla sua adottiva madre.
Lei si appell? su Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione che legge siccome segue:
?Ogni naturale o legale persona ? concessa al godimento tranquillo delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste per con legge e coi principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggia il diritto di un Stato per eseguire simile leggi come s? ritiene necessario controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o garantire il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
A. Ammissibilit?
1. L’eccezione del non-esaurimento delle vie di ricorso nazionali
53. Il Governo sostenne che il richiedente non aveva esaurito le via di ricorso nazionali riconosciute. Loro notarono che il richiedente non aveva registrato un ricorso contro la sentenza resa con la C?mpulung Moldovenesc Corte distrettuale 22 settembre 2006. Loro indicarono anche che l’azione per divisione della terra fra le sorelle depositate col richiedente era stata respinta sulla base che il richiedente non era riuscito ad intraprendere la sua azione.
54. Il richiedente sostenne che i procedimenti assegnarono a col Governo non aveva avuto qualsiasi prospettiva del successo dopo l’annullamento della sua adozione.
55. La Corte nota che l’annullamento dell’adozione del richiedente con una definitivo decisione di 15 aprile 2005 avuta come conseguenza diretta la perdita dei diritti di eredit? del richiedente. Perci?, la Corte considera che la continuazione dei procedimenti civili riguardo alla terra ereditata dalla madre adottiva del richiedente non potesse prevedere qualsiasi compensa per le violazioni addusse col richiedente. Perci? la Corte respinge l’eccezione preliminare del Governo della non-esaurimento.
2. Eccezione rationae materiae
56. Il Governo present? che il richiedente non aveva propriet? come il titolo di propriet? che confer? il suo diritto alla terra era stato annullato con una definitivo decisione di una corte nazionale.
57. Il richiedente contest? l’argomento del Governo.
58. La Corte considera che l’eccezione ? collegata da vicino ai meriti dell’azione di reclamo del richiedente. Tratter? perci? con l’eccezione nel suo esame dei meriti sotto. Nota anche che questa azione di reclamo non ? mal-fondata manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione e non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. Meriti
59. Il richiedente sostenne che con lasciando spazio l’azione all’annullamento dell’adozione e successivamente l’azione per l’annullamento del titolo di propriet? alla terra lo Stato rumeno aveva interferito abusivamente e non proporzionale col suo diritto di propriet? sulla terra.
60. Il Governo present? che se la Corte considerasse che c’era un’interferenza coi diritti del richiedente, simile interferenza era legale, allineato e proporzionata.
61. Avendo riguardo ad al suo ragionamento e sentenze sotto Articolo 8 ed in prospettiva del fatto che la violazione allegato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ? la conseguenza diretta dei procedimenti che hanno generato la violazione di Articolo 8 della Convenzione, la Corte respinge l’eccezione del Governo riguardo all?incompatibilit? ratione materiae incompatibilit? e costatata che c’? stata anche una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione (confronta e contrapponga, Marckx c. il Belgio, 13 giugno 1979, ? 63 la Serie Un n. 31; Inze c. l’Austria, 28 ottobre 1987, ?? 38-40 la Serie Un n. 126; Mazurek c. la Francia, n. 34406/97, ?? 41-43 ECHR 2000 II, e Fabris c. la Francia [GC], n. 16574/08, ?? 51-55 ECHR 2013 (gli estratti)).
IV. ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTE DELLA CONVENZIONE
62. Il richiedente si lament? sotto infine, Articolo 6 ? 1 della Convenzione della parzialit? da parte dei giudici nazionali. Appellandosi su Articolo 14 della Convenzione il richiedente addusse trattamento discriminatorio fra lei e sua sorella con riguardo ad a diritti di eredit? che seguono l’annullamento della sua adozione.
63. La Corte ha esaminato queste azioni di reclamo siccome presentato col richiedente. Comunque, avendo riguardo ad a tutto il materiale nella sua propriet?, ed in finora siccome loro incorrono all’interno della sua giurisdizione, i costatazione di Corte che loro non rivelano qualsiasi comparizione di una violazione dei diritti e le libert? espose fuori nella Convenzione o i suoi Protocolli. Segue che questa parte della richiesta deve essere respinta manifestamente come mal-fond?, facendo seguito ad Articolo 35 ?? 3 e 4 della Convenzione.
C. APPLICAZIONE DELL? ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
64. Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se la Corte costata che c’? stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli inoltre, e se la legge interna dell?Alta Parte Contraente riguardata permette solo una riparazione parziale , la Corte pu?, se necessario, riconoscere la soddisfazione equa alla vittima.?
A. Danno
65. Il richiedente chiese 30,000 euro (EUR) nel risarcimento per danno patrimoniale. Lei present? che questo importo rappresent? l’impatto finanziario della perdita di uso dei cinque ettari di foresta lei aveva ereditato. Lei disse anche EUR 10,000 in risarcimento per danno non-patrimoniale, rappresentando la sofferenza riferita alla cancellazione della sua adozione.
66. Il Governo dibatt? che il richiedente non aveva presentato qualsiasi documenti per sostenere la sua rivendicazione per danni patrimoniali, e che perci? questa rivendicazione dovrebbe essere respinta come speculativa. Come riguardi l’importo richiesto col richiedente in risarcimento per danno non-patrimoniale il Governo presentato che l’importo era troppo alto.
67. La Corte reitera che una sentenza nella quale trova una violazione impone sullo Stato rispondente un obbligo legale per porre fine alla violazione e costituire riparazione le sue conseguenze in tale modo come ripristinare il pi? lontano possibile la situazione che esiste di fronte alla violazione (veda Iatridis c. la Grecia (soddisfazione equa) [GC], n. 31107/96, ? 32 ECHR 2000 XI). Se uno o pi? capi di danno non possono essere calcolati precisamente o se la distinzione fra danno patrimoniale e non-patrimoniale si dimostra difficile, la Corte pu? decidere di fare una valutazione globale (veda Comingersoll S.A. c. il Portogallo [GC], n. 35382/97, ? 29 ECHR 2000 IV).
68. La Corte ha trovato una violazione di Articoli 8 e 1 di Protocollo N.ro 1 su conto dell’annullamento dell’adozione del richiedente e la perdita conseguente dei suoi diritti di eredit?. Oltre ad un grado di perdita patrimoniale, il richiedente ha dovuto soffrire anche dell’angoscia come un risultato di queste circostanze. Perci?, la Corte lo considera ragionevole assegnare un totale di EUR 30,000 per coprire tutti i capi di danno il richiedente.
Costi di B. e spese
69. Il richiedente chiese anche EUR 550 per costi e spese incorse in di fronte alle corti nazionali ed EUR 1,500 per quegli incorsi in di fronte alla Corte.
70. Il Governo contese che secondo i documenti presentati col richiedente lei aveva pagato solamente EUR 738 all’avvocato che l’aveva rappresentata di fronte alla Corte, e che l’importo di EUR 1,500 non dovrebbe essere accordato perci?.
71. Secondo la causa-legge della Corte, un richiedente ? concesso solamente finora al rimborso di costi e spese in come s? ? stato mostrato che questi davvero e necessariamente sono stati incorsi in e sono stati ragionevoli come a quantum. Al giorno d’oggi la causa, riguardo ad essere aveva ai documenti nella sua propriet? ed il criterio sopra, la Corte lo considera ragionevole assegnare la somma di EUR 1,200 per costi e spese.
Interesse di mora di C.
72. La Corte lo considera appropriato che il tasso di interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a che dovrebbe essere aggiunto tre punti di percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL?UNANIMITA?
1. Congiunge ai meriti l’eccezione del Governo riguardo all?inammissibilit? ratione materiae dell’azione di reclamo del richiedente sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione e rifiuti s?;

2. Dichiara le azioni di reclamo del richiedente che concernono il suo diritto alla vita di famiglia ed il diritto a godimento tranquillo di propriet? sue ammissibile, ed il resto della richiesta inammissibile;

3. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 8 della Convenzione;

4. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;

5. Sostiene
(a) che lo Stato rispondente deve pagare al richiedente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diviene definitivo in conformit? con l?Articolo 44 ? 2 della Convenzione gli importi seguenti, da convertire nella valuta dello Stato rispondente al tasso applicabile in data dell?accordo:
(i) EUR 30,000 (trenta mila euro), pi? qualsiasi tassa che pu? essere addebitabile, a riguardo sia del danno patrimoniale che non-patrimoniale;
(ii) EUR 1,200 (mille duecento euro), pi? qualsiasi tassa che pu? essere a carico del richiedente, a riguardo di costi e spese;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo l?interesse semplice sar? pagabile sugli importi sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito pi? tre punti percentuale;

6. Respinge il resto della rivendicazione del richiedente per la soddisfazione equa.
Fatto in inglese, e notificato per iscritto 24 marzo 2015, facendo seguito Decidere 77 ?? 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Marialena Tsirli Josep Casadevall
Cancelliere aggiunto Presidente

Testo Tradotto

Conclusions: Preliminary objection joined to merits and dismissed (Article 35-3 – Ratione materiae) Remainder inadmissible Violation of Article 8 – Right to respect for private and family life (Article 8-1 – Respect for family life) Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions)
Pecuniary and non-pecuniary damage – award (Article 41 – Non-pecuniary damage Pecuniary damage Just satisfaction)

THIRD SECTION

CASE OF ZAIE? v. ROMANIA

(Application no. 44958/05)

JUDGMENT

STRASBOURG

24 March 2015

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Zaie? v. Romania,
The European Court of Human Rights (Third Section), sitting as a Chamber composed of:
Josep Casadevall, President,
Luis L?pez Guerra,
J?n ?ikuta,
Dragoljub Popovi?,
Kristina Pardalos,
Johannes Silvis,
Iulia Antoanella Motoc, judges,
and Marialena Tsirli, Deputy Section Registrar,
Having deliberated in private on 3 March 2015,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 44958/05) against Romania lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a Romanian national, OMISIS (?the applicant?), on 14 October 2005.
2. The applicant, who had been granted legal aid, was represented by OMISSIS, a lawyer practising in Timisoara. The Romanian Government (?the Government?) were represented by their Agent, Mrs I. Cambrea, from the Ministry of Foreign Affairs.
3. Relying on Articles 6 and 8 of the Convention the applicant alleged that her right to respect for her family life had been violated because of the unlawful annulment of her adoption. Under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention the applicant complained that as a direct consequence of the annulment of her adoption she had lost title to the five hectares of forest she had inherited from her adoptive mother.
4. On 6 October 2011 the application was communicated to the Government.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1955 and lives in S?v?r?in.
6. She was adopted on 25 February 1972, at the age of seventeen.
7. The applicant?s adoptive mother also had another adopted daughter, H.M. The applicant?s mother died in 1986.
8. In 2003, the two sisters were jointly granted title to ten hectares of forest, based on their entitlement through adoption to inherit land which had been expropriated from their grandmother.
9. Subsequently, the applicant brought an action for division of the land between the sisters.
10. While the proceedings were ongoing, H.M. brought an action for annulment of the applicant?s adoption. She claimed that the main aim pursued by her adoptive mother when she had sought to adopt the applicant had been to ensure emotional and financial support for her in old age and help with everyday activities. H.M. averred that the only aim pursued by the applicant in agreeing to the adoption had been to obtain inheritance rights.
11. The applicant submitted that the main reason why her sister had lodged the action for the annulment of her adoption had been to preclude her from inheriting half of the ten hectares of land and to keep all the property inherited from their adoptive mother for herself. In this respect she claimed that the lawfulness of the adoption order had never been questioned before, although it had been issued thirty-two years previously. She concluded that the misunderstandings which had arisen between her and her sister after the death of their adoptive mother could not justify the annulment of an adoption concluded in accordance with the law.
12. In his final oral submissions before the first-instance court the applicant?s lawyer raised the objection of lack of locus standi of the plaintiff. He contended that H.M. had not proved a legitimate and current interest in seeking the annulment of her sister?s adoption.
13. On 7 December 2004 the Suceava County Court dismissed the applicant?s objection and declared the applicant?s adoption void, finding that it had not had a purpose envisioned by the Family Code. It held that the only aim of the applicant?s adoption had been the fulfilment of the patrimonial interests of the adoptive mother and the adopted child, and that it had not been intended to ensure a better life for the applicant.
14. The applicant lodged an appeal on points of law, maintaining that she had lived with her adoptive mother since she was nine years old, although the adoption order had only been issued in 1972 when she was seventeen. She submitted that the family relationship established between her and her adoptive mother since she was nine had been proved by witness statements which were in the case file, and that it was also attested to in the report drafted by the authorities when they carried out a social investigation in connection with her adoption.
15. The judgment of the court of first instance was upheld by a decision of the Suceava Court of Appeal rendered on 15 April 2005. A dissenting opinion to that decision stated that the adoption had not been improper, as its main aim had been the welfare of the applicant, who had been born into a family with eight children and a difficult financial situation.
II. RELEVANT DOMESTIC AND INTERNATIONAL LAW
A. Relevant domestic law
16. The relevant provisions of the Family Code concerning adoption were repealed by Government Emergency Ordinance no. 25/1997, (GEO no. 25/1997) published in the Official Gazette no. 120 of 12 June 1997. The relevant provisions concerning the annulment of adoption were as follows:
Article 22
?(2) An adoption may be cancelled at the request of an adoptee who has reached the age of ten, or the Child Protection Commission in the adoptee?s area if the annulment of the adoption is in the best interests of the adoptee.?
17. The Adoption Act (Law no. 273/2004) repealed GEO no. 25/1997 and entered into force on 1 January 2005. The relevant provisions, as in force at the relevant time, read as follows:
Article 56
?(1) A court may annul an adoption order if the adoption was sought for a reason other than the protection of the best interests of the adoptee or if the conditions provided for by law were not observed.
(2) The court may dismiss a request for the annulment of an adoption if it considers that maintaining the adoption is in the best interests of the adoptee.?
Article 57
?Any interested person may request the annulment of an adoption. After the adoptee obtains his or her full legal capacity, he or she is the only person who can challenge the validity of the adoption.?
B. Relevant international standards
1. European Convention on the Adoption of Children, opened for signature in Strasbourg on 24 April 1967 and ratified by Romania on 18 May 1993
Article 10
?(1) Adoption confers on the adopter in respect of the adopted person the rights and obligations of every kind that a father or mother has in respect of a child born in lawful wedlock.
Adoption confers on the adopted person in respect of the adopter the rights and obligations of every kind that a child born in lawful wedlock has in respect of his father or mother.
(2) When the rights and obligations referred to in paragraph 1 of this article are created, any rights and obligations of the same kind existing between the adopted person and his father or mother or any other person or body shall cease to exist. Nevertheless, the law may provide that the spouse of the adopter retains his rights and obligations in respect of the adopted person if the latter is his legitimate, illegitimate or adopted child.
In addition the law may preserve the obligation of the parents to maintain (in the sense of l?obligation d?entretenir and l?obligation alimentaire) or set up in life or provide a dowry for the adopted person if the adopter does not discharge any such obligation.
(3) As a general rule, means shall be provided to enable the adopted person to acquire the surname of the adopter either in substitution for, or in addition to, his own.
(4) If the parent of a child born in lawful wedlock has a right to the enjoyment of that child?s property, the adopter?s right to the enjoyment of the adopted person?s property may, notwithstanding paragraph 1 of this article, be restricted by law.
(5) In matters of succession, in so far as the law of succession gives a child born in lawful wedlock a right to share in the estate of his father or mother, an adopted child shall, for the like purposes, be treated as if he were a child of the adopter born in lawful wedlock.?
2. European Convention on the Adoption of Children (Revised), opened for signature on 27 November 2008 and ratified by Romania on 2 January 2012
18. The legal and social changes that have occurred in Europe since the first Council of Europe Convention on child adoption have led a large number of States parties to amend their adoption laws. As a result, certain provisions of the 1967 Convention have gradually become outdated. With that in mind, a revised Convention was drawn up in line with the social and legal developments whilst taking the child?s best interests into account.
19. The Council of Europe?s European Convention on the Adoption of Children (Revised) was opened for signature on 27 November 2008. Romania signed it on 4 March 2009 and ratified it on 2 January 2012.
Article 11 ? Effects of an adoption
?(1) Upon adoption a child shall become a full member of the family of the adopter(s) and shall have in regard to the adopter(s) and his, her or their family the same rights and obligations as a child of the adopter(s) whose parentage is legally established. The adopter(s) shall have parental responsibility for the child. The adoption shall terminate the legal relationship between the child and his or her father, mother and family of origin.?
Article 14 ? Revocation and annulment of an adoption
?(1) An adoption may be revoked or annulled only by decision of the competent authority. The best interests of the child shall always be the paramount consideration.
(2) An adoption may be revoked only on serious grounds permitted by law before the child reaches the age of majority.
(3) An application for annulment must be made within a period prescribed by law.?
THE LAW
I. THE GOVERNMENT?S PRELIMINARY OBJECTION
20. The Government invited the Court to reject the application on the ground that the applicant had failed to comply with the requirement under Article 35 ? 1 of the Convention to submit the application within six months. They submitted that although the applicant had sent a first letter to the Court on 12 October 2005, a duly completed application form had been submitted only on 17 January 2006. They concluded that as the six-month limit for submitting an application to the Court had expired on 15 October 2005 the application was out of time.
21. The applicant disagreed. She submitted that after she had sent her application on 14 October 2005 she had completed and returned the official application form within the deadline set by the Court. Therefore, she was asking the Court to dismiss this objection as unfounded.
22. From the analysis of the material submitted by the applicant the Court notes that she had sent a letter containing all the relevant information for submitting an application on 14 October 2005. On 19 December 2005 the Court informed the applicant that her application had been registered and asked her to fill in a standard application form within six weeks of reception of the Court?s letter. The applicant returned a duly completed application form on 17 January 2006. The Court, therefore, finds no reason to conclude that the applicant did not comply with the six-month time-limit, and rejects the Government?s preliminary objection.
II. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLES 6 ? 1 AND 8 OF THE CONVENTION
23. The applicant complained that her right to respect for her private and family life had been violated because of the annulment of her adoption by unlawful decisions of the domestic courts. She relied on Articles 6 ? 1 and 8 of the Convention.
24. The Court reiterates that it has previously held that whilst Article 8 contains no explicit procedural requirements, the decision-making process leading to measures of interference must be fair and such as to afford due respect to the interests safeguarded by Article 8 (see Kutzner v. Germany, no. 46544/99, ? 56, ECHR 2002 I, and Kurochkin v. Ukraine, no. 42276/08, ? 31, 20 May 2010).
25. The Court therefore considers that the applicant?s complaints fall to be examined solely under Article 8 of the Convention, which reads as follows:
?1. Everyone has the right to respect for his private and family life, his home and his correspondence.
2. There shall be no interference by a public authority with the exercise of this right except such as is in accordance with the law and is necessary in a democratic society in the interests of national security, public safety or the economic well-being of the country, for the prevention of disorder or crime, for the protection of health or morals, or for the protection of the rights and freedoms of others.?
A. Admissibility
26. The Government submitted that Article 8 of the Convention was not applicable to the applicant?s case, and asked the Court to dismiss the application as inadmissible ratione materiae. In this connection they contended that in the instant case the family relationship to be protected under Article 8 had not arisen from a lawful and genuine adoption.
27. The applicant disagreed, and maintained that the relationship built between her and her adoptive mother could be considered sufficient to be covered and protected by Article 8 of the Convention.
28. The Court notes that the instant case concerns the proceedings for the annulment of the applicant?s adoption order, thirty-one years after it had been issued. The domestic courts? decisions by which the applicant?s adoption was declared void directly affected her private and family life. The Court considers that the applicant?s complaint relates to her private and family life and falls within the scope of Article 8 of the Convention. Therefore, the Government?s objection has to be dismissed.
29. The Court further notes that this complaint is not manifestly ill founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention. It also notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
1. The parties? submissions
30. The applicant argued that the adoption had been concluded in accordance with the legal provisions in force at that time. A social investigation had been carried out and witness statements recorded. She also pointed out that she had been raised and educated by her adoptive mother since she was nine years old, and stated that their relationship had been based on affection, responsibility, and mutual moral and material support. The applicant submitted that the annulment of her adoption had represented an intrusion in her family life which had no legitimate aim and was disproportionate and arbitrary.
31. As regards the legal proceedings for the annulment of her adoption, the applicant claimed that her sister had not had locus standi to lodge the action for annulment and that the reasons provided by the domestic courts for allowing the action had not been relevant and sufficient. The applicant did not agree that she had to raise the objection of lack of locus standi of her sister again before the appeal court. She argued that on the basis of the principle of the active role of the courts, provided for by Article 129 ? 5 of the Romanian Code of Civil Procedure, the appeal court should have taken into account the objection raised at the lower level of jurisdiction, as it related to an absolute and peremptory objection.
32. The Government considered that the measure complained of was lawful, pursued a legitimate interest and was necessary and proportionate. They pointed out that the reasons adduced by the domestic courts for the annulment of the adoption were relevant and sufficient.
33. As regards the locus standi of the applicant?s sister to lodge a claim seeking the annulment of adoption, the Government pointed out that the applicant had not raised this objection again before the appeal court.
2. The Court?s assessment
(a) Whether there has been an interference
34. The Court reiterates that the relations between an adoptive parent and an adopted child are as a rule of the same nature as the family relations protected by Article 8 of the Convention, and that such a relationship, arising from a lawful and genuine adoption, may be deemed sufficient to attract such respect as may be due for family life under Article 8 of the Convention (see Pini and Others v. Romania, nos. 78028/01 and 78030/01, ?? 140 and 148, ECHR 2004 V (extracts)).
35. In the instant case, the Court considers that the annulment of the adoption order, thirty-one years after it had been issued, at the request of the applicant?s sister, amounted to an interference with the applicant?s right to respect for her family life as guaranteed by Article 8 ? 1 of the Convention.
(b) Whether the interference was justified
36. Such an interference can be considered justified only if the conditions of the second paragraph of Article 8 are satisfied. It must be ?in accordance with the law?, have an aim which is legitimate under that paragraph, and must be ?necessary in a democratic society? for the aforesaid aim (see Smith and Grady v. the United Kingdom, nos. 33985/96 and 33986/96, ? 72, ECHR 1999 VI). The notion of necessity implies that the interference corresponds to a pressing social need and, in particular, that it is proportionate to the legitimate aim pursued (see Saviny v. Ukraine, no. 39948/06, ? 47, 18 December 2008).
(i) In accordance with the law
37. The expression ?in accordance with the law? under Article 8 ? 2 requires first that the impugned measure should have some basis in domestic law; it also refers to the quality of the law in question, requiring that it should be compatible with the rule of law and accessible to the person concerned, who must, moreover, be able to foresee its consequences for him (see Liberty and Others v. the United Kingdom, no. 58243/00, ? 59, 1 July 2008).
38. Regarding whether the interference was in accordance with the law, the Court notes that at the time the applicant?s sister lodged her action the relevant provisions concerning adoption were to be found in GEO no. 25/1997 (see paragraph 16 above). On 26 June 2004, after the first instance court had delivered its judgment but while the application for the annulment of the applicant?s adoption was before the appeal court, the Adoption Act (see paragraph 17 above) entered into force.
39. The Court observes that the decisions concerning the annulment of the applicant?s adoption were taken upon an application by her sister, also adopted by the applicant?s adoptive mother. In this connection the applicant claimed before the first-instance court that her sister had no locus standi to challenge the adoption order. The applicant based her objection on the provisions of the Code of Civil Procedure, and claimed that her sister had not proved a legitimate interest for lodging her application. The first instance court had dismissed the applicant?s objection, holding that the applicant?s sister had a legitimate interest in obtaining the annulment of the adoption, as the applicant and her sister were parties to the proceedings for the partition of ten hectares of forest (see paragraph 9 above) inherited from their adoptive mother. The Court notes that under Article 22 of GEO 25/1997, in force at that time, only an adoptee who had reached the age of ten or the Child Protection Commission could challenge the adoption order, and then only on condition that the cancellation served the best interests of the child.
40. The Court also notes that the applicant did not raise the objection of lack of locus standi again before the appeal court. The appeal court had rendered its final decision on 15 April 2005, three months after the Adoption Act had entered into force. Section 57 of the Adoption Act states that after an adoptee obtains full legal capacity only the adoptee can seek annulment of his or her adoption. The Court considers that although the applicant had not cited these provisions before the appeal court, the latter court should have raised this objection proprio motu, on the basis of the active role the courts have to play in the administration of justice, especially because the lack of locus standi is a peremptory and absolute objection in civil proceedings.
41. In the light of the foregoing the Court is doubtful that the measure at issue applied by the authorities was in accordance with the law within the meaning of Article 8 of the Convention.
(ii) Legitimate aim
42. As regards the legitimate interest pursued by the domestic courts, the Court notes that the annulment of the applicant?s adoption did not serve the interests of either the adopted child or the adoptive mother. The main consequence of the annulment was the disruption of the applicant?s family tie with her already dead mother and the loss of her inheritance rights to the benefit of her sister. Taking into account that the annulment proceedings were brought by the applicant?s sister in order to keep for herself the whole land inherited from their adoptive mother, the Court also expresses doubts that a legitimate aim was pursued by the impugned decisions.
(iii) Necessary in a democratic society
43. The Court reiterates that in order to determine whether the impugned measures were ?necessary in a democratic society?, it has to consider whether, in the light of the case as a whole, the reasons adduced to justify them were relevant and sufficient for the purposes of Article 8 ? 2 (see Kutzner, cited above, ? 65, and Moser v. Austria, no. 12643/02, ? 64, 21 September 2006).
44. In doing so, it is not the Court?s task to substitute itself for the domestic authorities, but rather to review under the Convention the decisions that those authorities have taken in their exercise of their power of assessment (see K. and T. v. Finland [GC], no. 25702/94, ? 154).
45. Even assuming that the authorities enjoy a wide margin of appreciation in assessing the need for the annulment of the adoption (see mutatis mutandis, Kurochkin v. Ukraine, no. 42276/08, ? 52, 20 May 2010 and Ageyevy v. Russia, no. 7075/10, ? 127, 18 April 2013), the Court must still be satisfied in this particular case that there are circumstances which justify the annulment of the applicant?s adoption thirty-one years after the adoption order had been issued.
46. The Court further notes that where the existence of a family tie has been established the State must in principle act in a manner calculated to enable that tie to be maintained. Splitting up a family is an interference of a very serious order. Such a step must be supported by sufficiently sound and weighty considerations not only in the interests of the child (see Scozzari and Giunta v. Italy [GC], nos. 39221/98 and 41963/98, ? 148, ECHR 2000 VIII) but also in respect of the legal certainty.
47. Turning to the facts of the present case, the Court observes that the reason for the annulment of the adoption of the applicant was based on the domestic courts? consideration that the only aim of the applicant?s adoption had been the furtherance of the patrimonial interests of the adoptive mother and the adopted child, and the adoption had not been intended to ensure a better life for the applicant.
48. The Court notes that as a general rule the legal provisions governing adoption are designed primarily for the benefit and protection of children. Usually, child welfare officials will seek a termination order on the basis of a judicial ruling that the parent is unfit to rear the child and that severance of the legal status would serve the child?s interests. The annulment of adoption is not envisaged as a measure against the adopted child and cannot be interpreted in the sense of disinheriting an adopted child eighteen years after the death of her adoptive mother and thirty-one years after the adoption order had been issued. In this respect the Court also notes that under section 57 of the Adoption Act, which entered into force on 1 January 2005, only the adopted child may challenge the validity of the adoption after the adoptee has obtained his or her full legal capacity.
49. If subsequent evidence reveals that a final adoption order was based on fraudulent or misleading evidence, the interests of the child should remain paramount in establishing a process to deal with any damage caused to the adoptive parent as a result of the wrongful order.
50. In the light of the foregoing, in the Court?s opinion the findings of the domestic courts on the annulment of the adoption of the applicant were not supported by relevant and sufficient reasons justifying such an interference in the applicant?s family life. The arguments contained in the court decisions are rather vague and do not provide sufficient justification for the application of such a radical measure by the courts in respect of the applicant?s family rights.
51. The foregoing considerations are sufficient to enable the Court to conclude that there has been a violation of Article 8 of the Convention.
III. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
52. The applicant further complained that her property rights had been infringed, as, after the annulment of her adoption, she lost title to the five hectares of forest she had inherited from her adoptive mother.
She relied on Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, which reads as follows:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
A. Admissibility
1. The objection of non-exhaustion of domestic remedies
53. The Government maintained that the applicant had not exhausted the domestic remedies afforded. They noted that the applicant had not filed an appeal against the judgment rendered by the C?mpulung Moldovenesc District Court on 22 September 2006. They also pointed out that the action for division of the land between the sisters lodged by the applicant had been dismissed on the ground that the applicant had failed to pursue her action.
54. The applicant maintained that the proceedings referred to by the Government had not had any prospect of success after the annulment of her adoption.
55. The Court notes that the annulment of the applicant?s adoption by a final decision of 15 April 2005 had as direct consequence the loss of the applicant?s inheritance rights. Therefore, the Court considers that the continuation of the civil proceedings concerning the land inherited from the applicant?s adoptive mother could not provide any redress for the violations alleged by the applicant. Therefore the Court dismisses the Government?s preliminary objection of non-exhaustion.
2. The objection rationae materiae
56. The Government submitted that the applicant had no possession as the ownership title which conferred her right to the land had been annulled by a final decision of a domestic court.
57. The applicant contested the Government?s argument.
58. The Court considers that the objection is closely linked to the merits of the applicant?s complaint. It will therefore deal with the objection in its examination of the merits below. It also notes that this complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention and it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
59. The applicant maintained that by allowing the action for the annulment of the adoption and subsequently the action for the annulment of the ownership title to the land the Romanian State had abusively and disproportionally interfered with her property right over the land.
60. The Government submitted that if the Court considered that there was an interference with the applicant?s rights, such interference was legal, justified and proportionate.
61. Having regard to its reasoning and findings under Article 8 and in view of the fact that the alleged violation of Article 1 of Protocol No. 1 is the direct outcome of the proceedings that gave rise to the breach of Article 8 of the Convention, the Court rejects the Government?s objection as to incompatibility ratione materiae and finds that there has also been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention (compare and contrast, Marckx v. Belgium, 13 June 1979, ? 63, Series A no. 31; Inze v. Austria, 28 October 1987, ?? 38-40, Series A no. 126; Mazurek v. France, no. 34406/97, ?? 41-43, ECHR 2000 II, and Fabris v. France [GC], no. 16574/08, ?? 51-55, ECHR 2013 (extracts)).
IV. OTHER ALLEGED VIOLATIONS OF THE CONVENTION
62. Lastly, the applicant complained under Article 6 ? 1 of the Convention of bias on the part of the domestic judges. Relying on Article 14 of the Convention the applicant alleged discriminatory treatment between herself and her sister with regard to inheritance rights following the annulment of her adoption.
63. The Court has examined these complaints as submitted by the applicant. However, having regard to all the material in its possession, and in so far as they fall within its jurisdiction, the Court finds that they do not disclose any appearance of a violation of the rights and freedoms set out in the Convention or its Protocols. It follows that this part of the application must be rejected as manifestly ill-founded, pursuant to Article 35 ?? 3 and 4 of the Convention.
V. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
64. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
A. Damage
65. The applicant claimed 30,000 euros (EUR) in compensation for pecuniary damage. She submitted that this amount represented the financial impact of the loss of use of the five hectares of forest she had inherited. She also claimed EUR 10,000 in compensation for non-pecuniary damage, representing the suffering related to the cancelling of her adoption.
66. The Government argued that the applicant had not submitted any documents to support her claim for pecuniary damages, and that therefore this claim should be dismissed as speculative. As regards the amount requested by the applicant in compensation for non-pecuniary damage the Government submitted that the amount was too high.
67. The Court reiterates that a judgment in which it finds a breach imposes on the respondent State a legal obligation to put an end to the breach and make reparation for its consequences in such a way as to restore as far as possible the situation existing before the breach (see Iatridis v. Greece (just satisfaction) [GC], no. 31107/96, ? 32, ECHR 2000 XI). If one or more heads of damage cannot be calculated precisely or if the distinction between pecuniary and non-pecuniary damage proves difficult, the Court may decide to make a global assessment (see Comingersoll S.A. v. Portugal [GC], no. 35382/97, ? 29, ECHR 2000 IV).
68. The Court has found a violation of Articles 8 and 1 of Protocol No. 1 on account of the annulment of the applicant?s adoption and the consequent loss of her inheritance rights. In addition to a degree of pecuniary loss, the applicant must have also suffered distress as a result of these circumstances. Therefore, the Court considers it reasonable to award the applicant a total of EUR 30,000 to cover all heads of damage.
B. Costs and expenses
69. The applicant also claimed EUR 550 for costs and expenses incurred before the domestic courts and EUR 1,500 for those incurred before the Court.
70. The Government contended that according to the documents submitted by the applicant she had paid only EUR 738 to the lawyer who had represented her before the Court, and that the amount of EUR 1,500 should therefore not be granted.
71. According to the Court?s case-law, an applicant is entitled to the reimbursement of costs and expenses only in so far as it has been shown that these have been actually and necessarily incurred and are reasonable as to quantum. In the present case, regard being had to the documents in its possession and the above criteria, the Court considers it reasonable to award the sum of EUR 1,200 for costs and expenses.
C. Default interest
72. The Court considers it appropriate that the default interest rate should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Joins to the merits the Government?s objection as to the inadmissibility ratione materiae of the applicant?s complaint under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention and rejects it;

2. Declares the applicant?s complaints concerning her right to family life and the right to peaceful enjoyment of her possessions admissible, and the remainder of the application inadmissible;

3. Holds that there has been a violation of Article 8 of the Convention;

4. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

5. Holds
(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 ? 2 of the Convention, the following amounts, to be converted into the currency of the respondent State at the rate applicable at the date of settlement:
(i) EUR 30,000 (thirty thousand euros), plus any tax that may be chargeable, in respect of both pecuniary and non-pecuniary damage;
(ii) EUR 1,200 (one thousand two hundred euros), plus any tax that may be chargeable to the applicant, in respect of costs and expenses;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amounts at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;

6. Dismisses the remainder of the applicant?s claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 24 March 2015, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.
Marialena Tsirli Josep Casadevall
Deputy Registrar President

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