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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF VASKRSI? v. SLOVENIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,P1-1
Numero: 31371/12/2017
Stato: Slovenia
Data: 2017-04-25 00:00:00
Organo: Sezione Quarta
Testo Originale

Conclusioni
Violazione dell? Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 – Protezione di propriet? (Articolo 1 par. 1 del Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo di propriet? Articolo 1 par. 2 del Protocollo N.ro 1 – Controllo dell’uso di propriet?)
Danno patrimoniale e non-patrimoniale – assegnazione (Articolo 41 – danno Non-patrimoniale
Danno patrimoniale Soddisfazione equa)

QUARTA SEZIONE

CAUSA VASKRSI ? C. SLOVENIA

(Richiesta n. 31371/12)

SENTENZA

STRASBOURG

25 aprile 2017

DEFINITIVO

25/07/2017

Questa sentenza ? divenuta definitivo sotto Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Vaskrsi ?c. la Slovenia,
La Corte europea di Diritti umani (quarta Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Andr?s Saj?, Presidente
Vincenzo A. De Gaetano,
Nona Tsotsoria,
Paulo il de di Pinto Albuquerque,
Krzysztof Wojtyczek,
Egidijus Kris, ?giudici
Bo?tjan Zalar, ad giudice di hoc,
e Marialena Tsirli, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato 4 aprile 2017,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 31371/12) contro la Repubblica della Slovenia depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino di sloveno, OMISSIS (?il richiedente?), in 22 maggio 2012.
2. Il richiedente fu rappresentato di fronte alla Corte con OMISSIS una ditta legale che pratica in Grosuplje. Il Governo di sloveno (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente, il Sig.ra B. Jovin Hrastnik, Avvocato Statale.
3. Il richiedente addusse, in particolare, che la vendita di alloggio suo ad asta pubblica aveva corrisposto ad una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione e che lui non aveva avuto via di ricorso effettiva in che riguardo a come richiesto con Articolo 13 della Convenzione.
4. 2 dicembre 2014 le azioni di reclamo sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione ed Articolo 13 della Convenzione fu comunicato al Governo ed il resto della richiesta fu dichiarato inammissibile facendo seguito Decidere 54 ? 3 degli Articoli di Corte.
5. Il Sig. Marko Bo?njak, il giudice elesse in riguardo della Slovenia, non era capace di riunirsi nella causa (Articolo 28 degli Articoli di Corte). Di conseguenza, il Presidente della quarta Sezione decise di nominare il Sig. Bo?tjan Zalar per riunirsi come un ad giudice di hoc (l’Articolo 26 ? 4 della Convenzione e Decide 29 ? 1).
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
6. Il richiedente nacque nel 1980 e vive in Kresnice.
7. Il richiedente e la sua famiglia vissero in un alloggio in Litija che fu venduto nei procedimenti di esecuzione contestati, descrisse sotto.
A. Outline delle azioni di esecuzione preso contro il richiedente nel corso dei procedimenti di esecuzione
8. Durante i procedimenti descritti sotto il richiedente la materia di rivendicazioni di esecuzione portata con tre creditori diversi era, vale a dire un pubblico acqua-provveda JP Vodovod-kanalizacija J. societ? (in seguito ?la societ? J.?), societ? privata Porsche Kredit nell’Affittare SLO (in seguito ?la societ? P.?), ed un individuo, A.A. Ogni creditore stava cercando di eseguire la sua propria rivendicazione contro il richiedente. Bench? societ? che P. aveva richiesto inizialmente che l’esecuzione sia eseguita prendendo l’alloggio del richiedente, la sua rivendicazione fu pagata successivamente dal conto bancario del richiedente. Essendo stato senza successo nel garantire il pagamento della sua rivendicazione con la vendita di propriet? mobile, societ? che J. ha richiesto successivamente che causa di esecuzione sia intentata contro l’alloggio del richiedente. L’alloggio fu venduto ultimamente ad asta pubblica per i fini di eseguire societ? J. ‘ rivendicazione di s. A.A. congiunse i procedimenti con la sua rivendicazione dopo che l’alloggio era stato assegnato al dichiarante riuscito all’asta pubblica summenzionata. Siccome il richiedente rimbors? il debito a societ? J. dopo la vendita all’asta, gli incassi dalla vendita dell’alloggio furono usati per coprire il suo debito ad A.A. Tasse e l’ipoteca insoluta sull’alloggio furono pagate anche dagli incassi.
B. Procedimenti di Esecuzione
9. Societ? J. ? basato in Ljubljana e ? la pi? grande societ? di acqua-approvvigionamento pubblica della Slovenia. 18 dicembre 2007 sped? un’acqua il richiedente conto nell’importo di 124 euros (EUR) che era dovuto per essere pagato 5 gennaio 2008.
10. Siccome il richiedente non aveva stabilito l’acqua summenzionata conto di 18 dicembre 2007, la societ? J. avvi? procedimenti di esecuzione contro lui in 28 maggio 2009. Chiese esecuzione dell’importo principale di EUR 124 pi? l’interesse di mora.
11. 2 giugno 2009 il Ljubljana Corte Locale emise una decisione di esecuzione-un ordine di esecuzione della sentenza-contro il richiedente, ordinando la confisca della sua propriet? mobile siccome richiesto con societ? J. La decisione contenne un avviso che un’eccezione potrebbe essere depositata col debitore all’interno di un tempo-limite di otto giorni. La decisione fu notificata sul richiedente 24 giugno 2009. Poich? il richiedente non obiett? a s?, divenne definitivo 3 luglio 2009. La causa fu trasferita successivamente al Litija Corte Locale per l’ulteriore considerazione.
12. 7 gennaio 2010 un ufficiale di esecuzione and? all’alloggio del richiedente con una prospettiva a prendendo propriet? mobile. Un rapporto steso con l’ufficiale di esecuzione affermato che nessuno era alla propriet?. L’ufficiale di esecuzione lasci? un noti che informazioni incluse riguardo all’esecuzione tentata del debito principale, interesse ed importo totale di costi EUR 376. Lui scrisse anche al richiedente che l’invita a pagare volontariamente il debito.
13. Sul 2010 societ? di 2 marzo P. avvi? procedimenti di esecuzione che chiedono insieme pagamento di EUR 1,576 con interesse accumulati come da 10 luglio 2009 sino a pagamento. Propose molti mezzi di esecuzione, incluso la vendita dell’alloggio del richiedente. Il Ljubljana Corte Locale accord? la richiesta e la decisione fu notificata sul richiedente 9 marzo 2010. Poich? il richiedente non deposit? un’eccezione, la decisione divenne definitivo 18 marzo 2010 e fu trasferita al Litija Corte Locale per l’ulteriore considerazione.
14. 21 aprile 2010, come parte dei procedimenti avviata con societ? P., il Litija Ordine della corte Locale una valutazione dell’alloggio del richiedente. L’ordine fu notificato sul richiedente per suo padre. 2 giugno 2010, un stimatore di propriet? present? successivamente, un rapporto nel quale lui espose il valore di mercato dell’alloggio ad EUR 140,000. Lui afferm? anche che il richiedente l’aveva assicurato sul telefono che il debito gi? era stato rimborsato, ma non era riuscito poi a presentare conferma di simile rimborso. Il rapporto fu spedito al richiedente per commento. Come il richiedente n? qualsiasi l’altro membro adulto della sua famiglia fu trovato all’indirizzo, un noti fu lasciato 8 giugno 2010 che dirige il richiedente per raccogliere il rapporto all’ufficio postale. Comunque, lui non riusc? a fare cos?, e 24 giugno 2010 il rapporto fu lasciato nella sua cassetta della posta (veda divide in paragrafi 52 e 53 sotto). Il richiedente non reag? al rapporto.
15. 29 aprile 2010, l’ufficiale di esecuzione ispezion? nel frattempo, l’interno dell’alloggio del richiedente nella presenza della moglie del richiedente e concluse che contenne nessuno oggetti che potrebbero essere sequestrati e potrebbero essere venduti per coprire il debito riguardati nei procedimenti avviati di nuovo con societ? J. L’ufficiale lasciato un noti invitando il richiedente a pagare il debito, mentre ora corrispondendo ad EUR 516, volontariamente. Nel suo rapporto, lui propose, che il creditore sceglie dell’altro vuole dire di esecuzione, perch? esecuzione diresse contro propriet? mobile non basterebbe per il pagamento dell’esecuzione costa, affitti il debito da solo. Si stabil? anche che la macchina del richiedente fu affittata e perci? non poteva essere sequestrata per fini di esecuzione.
16. Sul 2010 societ? di 15 giugno J. fece domanda al Litija Corte Locale per un ordine di sequestro in riguardo del patrimonio immobiliare del richiedente, vale a dire il suo alloggio.
17. 17 giugno 2010 il Litija Corte Locale accord? societ? J. ‘ la richiesta di s ed emesso una decisione che permette ad esecuzione di essere portata fuori con vuole dire della vendita dell’alloggio del richiedente. La decisione fu notificata sulla via di richiedente sua moglie 21 giugno 2010. Il richiedente non deposit? un’eccezione. Successivamente, la corte congiunse societ? J. ‘ la richiesta di s ai procedimenti avviati con societ? P.
18. 1 luglio 2010, il Litija Corte Locale espose l’importo per essere pagata allo stimatore di propriet?. Questo fu pagato poi dal deposito reso anche con societ? P. Nello stesso giorno la corte emise una decisione che espone il prezzo di mercato dell’alloggio del richiedente ad EUR 140,000. Dopo un tentativo senza successo di notificare ambo le decisioni sul richiedente, loro furono lasciati nella cassetta della posta del richiedente (veda divide in paragrafi 52 e 53 sotto). Il richiedente non fece appello contro le decisioni.
19. 31 agosto 2010 il Litija Corte Locale cess? i procedimenti di esecuzione perseguiti con societ? P. perch? il debito era stato pagato con vuole dire della confisca dei beni dal conto bancario del richiedente.
20. 1 settembre 2010 il Litija Ordine della corte Locale che un’asta pubblica dell’alloggio del richiedente sia contenuta 7 ottobre 2010. Seguendo un tentativo senza successo 3 settembre 2010 per notificare l’ordine e la citazione sul richiedente, loro furono lasciati nella sua cassetta della posta (veda divide in paragrafi 52 e 53 sotto) 20 settembre 2010.
21. 2 settembre 2010 il Litija Corte Locale cess? l’azione di esecuzione in riguardo della propriet? mobile del richiedente perch? societ? J. non aveva depositato una richiesta nuova entro tre mesi del tentativo fallito (veda paragrafo 15 sopra). La decisione fu notificata sul richiedente 6 settembre 2010.
22. 7 ottobre 2010 una prima asta pubblica dell’alloggio del richiedente fu contenuta. Non c’erano comunque, acquirenti interessati. Il richiedente non sembr?.
23. 8 ottobre 2010 il Litija Ordine della corte Locale una seconda asta pubblica per essere sostenuto 18 novembre 2010. Seguendo un tentativo senza successo di notificare l’ordine e la citazione sul richiedente 14 ottobre 2010, un noti fu lasciato dirigendo il richiedente per raccoglierli all’ufficio postale locale. Siccome lui non riusc? a fare cos?, loro furono lasciati nella sua cassetta della posta (veda divide in paragrafi 52 e 53 sotto) 2 novembre 2010.
24. Nel frattempo, 18 e 25 ottobre 2010, societ? J. fece domanda al Litija Corte Locale per una proroga dell’ordine di esecuzione ad altro vuole dire di esecuzione, vale a dire il sequestro del conto bancario del richiedente ed il suo salario rispettivamente.
25. Alla seconda asta pubblica sostenuta 18 novembre 2010 che l’alloggio ? stato venduto a M.L. per EUR 70,000, vale a dire 50% del suo valore di mercato valutato. Il richiedente non sembr?.
26. 19 novembre 2010 il Litija Corte Locale emise una decisione scritto che assegna la propriet? al dichiarante, M.L. (lo sklep o domiku). La decisione di assegnazione, insieme con una copia dei minuti della seconda vendita all’asta fu notificata sulla via di richiedente sua moglie 23 novembre 2010.
27. 22 novembre 2010 il Litija Corte Locale accord? societ? J. ‘ la richiesta di s ed attaccato all’ordine di esecuzione il salario del richiedente e conto bancario. La decisione fu notificata sul richiedente 24 novembre 2010. La decisione menzion? che esecuzione prima era stata ordinata contro propriet? mobile, ma non contenne nessuna menzione della vendita giudiziale dell’alloggio. Si not? che su a due terzo del salario che il richiedente stava ricevendo dal suo K. padronale potrebbe essere sequestrato, purch? che il richiedente fu lasciato col minimo legale reddito garantito. La decisione contenne anche un avviso alla banca che afferm? fra le altre cose che se nessuno bene fosse attualmente disponibili, la banca dovrebbe procedere una volta con la confisca i beni divennero disponibili; se nessuno beni divenissero disponibili entro un anno della decisione che ? notificata sulla banca, i secondi dovrebbero informare la corte a quel l’effetto.
28. 22 novembre 2010 un altro creditore, A.A., fece domanda alla corte per esecuzione di una sentenza di corte che l’accorda insieme il risarcimento con costi ed interessa, importo totale EUR 5,112, con interesse maturato. Lui richiese che l’esecuzione sia eseguita con sequestro dell’alloggio del richiedente.
29. 24 novembre 2010 il richiedente deposit? un ricorso contro la decisione di assegnazione nella quale lui inform? la corte che lui aveva rimborsato il debito (veda paragrafo 26 sopra). Lui dibatt?, inter l’alia, che lui non era stato capace di andare alla vendita all’asta e che lui aveva imparato solamente dalla decisione contestata che la vendita all’asta era stata contenuta. Lui present? inoltre che nel frattempo lui aveva rimborsato il suo debito. Lui stava avendo le difficolt? finanziarie in tutto che anno poich? suo padre era morto e sua madre aveva perso il suo lavoro. In questo collegamento lui present? che lui aveva avuto bisogno di sostenerla oltre a sua moglie che era stata anche inutilizzata ed i suoi due figli. Lui sottoline? che nell’evento che la decisione di assegnazione non ? stata revocata, la sua famiglia avrebbe rischiato divenire senza casa. Inoltre, il suo datore di lavoro, societ? K., aveva ricevuto lo stesso giorno che l’ordine di esecuzione ha diretto contro il suo salario.
30. Seguendo il rimborso del richiedente del debito 24 novembre 2010, societ? J. nello stesso giorno fatto domanda alla corte per interruzione dei procedimenti di esecuzione.
31. 25 novembre 2010 il Litija Corte Locale cess? i procedimenti di esecuzione avviati con societ? J.
32. 2 dicembre 2010 il Ljubljana Corte Locale accord? la richiesta per sequestro dell’alloggio del richiedente nei procedimenti di esecuzione avviati con A.A. (veda paragrafo 28 sopra).
33. Il richiedente deposit? un’eccezione alla decisione sopra (veda paragrafo 32 sopra), affermando che i procedimenti di esecuzione avviarono con societ? J. gi? era stato cessato e che lui desider? avere A.A. ‘ rivendicazione di s eseguita con la confisca dei suoi beni valutari e rimbors? in dodici rate mensili. 19 gennaio 2011 il Litija Corte Locale respinse l’eccezione del richiedente e rifiut? di aggiornare i procedimenti di esecuzione in riguardo del sequestro dell’alloggio del richiedente. Rifiut? anche di concedere l’esecuzione con vuole dire della confisca dei beni valutari del richiedente siccome proposto col richiedente perch? non era stato mostrato che simile mezzi condurrebbero all’accordo del debito entro un anno (veda paragrafo 49 sotto). Che decisione fu notificata sul richiedente 21 gennaio 2011. Il richiedente non fece appello contro s?.
34. 29 dicembre 2010 il Ljubljana Corte pi? Alta respinse un ricorso depositato col richiedente contro la decisione di assegnazione emessa in favore di M.L. (veda divide in paragrafi 26 e 29 sopra) che cos? divenne definitivo. La corte contenne che il richiedente in modo appropriato era stato chiamato in causa per frequentare l’asta pubblica che lui non aveva contestato nel suo ricorso, e che lui non aveva dato una ragione perch? lui non era stato capace di andare alla vendita all’asta. La corte respinse le sue dichiarazioni che lui non era stato capace di rimborsare il debito. Spieg? che la decisione di esecuzione riguardo al debito di EUR 124 era divenuta definitivo a luglio 2009, mentre lui stava appellandosi su circostanze che avevano avuto luogo nel 2010. Inoltre, il debito era di valore minore. La corte indic? inoltre che il richiedente in modo appropriato era stato notificato con tutta la corte documenta nei procedimenti ma non aveva reagito a loro che erano stati completamente la sua scelta. Fond? anche che non c’era nessuna ragione di suggerire che la famiglia del richiedente avrebbe finito sulla strada, bench? ? probabile che il loro standard di vita peggiori come un risultato della vendita di alloggio loro. Infine, la corte si rifer? a decisioni di Corte Costituzionali N. Su-35/98 e Su-77/04 (veda paragrafo 55 sotto), sottolineando che il rimborso susseguente del debito non potesse condurre alla revoca di una decisione di assegnazione che gi? era stata pronunciata, nonostante l’importo di soldi per essere pagato.
35. 12 gennaio 2011, seguendo il pieno pagamento del prezzo di vendita con M.L., il Litija Corte Locale trasfer? la propriet? venduta ad asta pubblica a lui ed ordin? che il suo nome sia entrato come il proprietario nel Terra Registro. Ordin? inoltre che il richiedente sgombrasse l’alloggio entro trenta giorni di ricevuta della decisione.
36. 21 gennaio 2011 il richiedente, ora rappresentato con una ditta legale deposit? un ricorso contro la decisione riguardo al trasferimento di titolo e fece domanda per revoca della finalit? della decisione di assegnazione. Lui dibatt?, inter l’alia che seguendo l’interruzione dei procedimenti di esecuzione 25 novembre 2010, la corte dovrebbe avere, nella conformit? con sezione 76 dell’Esecuzione e Garantendo di Rivendicazioni Atto Civile (in seguito ?l’Esecuzione Atto?, veda paragrafo 48 sotto), annull? qualsiasi azioni di esecuzione gi? prese; da adesso avrebbe dovuto revocare anche la decisione di assegnazione. Lui sottoline? che al tempo attinente l’acquirente non aveva ancora propriet? acquisita della propriet? e perci? la revoca della decisione di assegnazione gi? non avrebbe colpito diritti acquisiti con l’acquirente. Il richiedente sostenne che la citazione per la vendita all’asta non era stata notificata su lui.
37. In 25 maggio 2011 il Ljubljana Corte pi? Alta respinse il ricorso del richiedente. Contenne che sotto sezione 192 dell’Esecuzione Agisca (veda paragrafo 50 sotto) c’erano solamente due condizioni per essere adempiuto per per concedere il trasferimento di propriet? ad un acquirente-una definitivo decisione di assegnazione ed il pagamento del prezzo di acquisto. La legge era stata fatta domanda correttamente perci?. La corte respinse anche la dichiarazione che la citazione non era stata notificata sul richiedente, mentre riferendosi alle sentenze nella decisione di 29 dicembre 2010 (veda paragrafo 34 sopra). Respinse anche l’asserzione del richiedente che l’interruzione dei procedimenti di esecuzione avrebbe dovuto dare luogo all’annullamento di ordini per eseguire esecuzione, incluso revoca della decisione di assegnazione. La corte afferm? inoltre che la Corte Costituzionale, nelle sue decisioni N. Su-35/98 e Su-77/04, gi? aveva espresso un’opinione che la revoca della decisione di assegnazione avrebbe interferito coi diritti di altri (veda paragrafo 55 sotto).
38. 17 giugno 2011 il Litija Corte Locale sostenne un’udienza sulla distribuzione degli incassi della vendita di alloggio e decise di distribuirli siccome segue: gli importi di EUR 146 ed EUR 5,895 andrebbero dal creditore del richiedente, A.A. che aveva congiunto le sue rivendicazioni ai procedimenti di esecuzione dopo che l’alloggio gi? era stato venduto; EUR 1,372 al Tassa Ufficio per tasse dovuto per la vendita dell’alloggio; ed EUR 58,888 ad una banca su conto dell’ipoteca insoluta sull’alloggio. Il resto degli incassi dalla vendita nell’importo di EUR 3,699 fu trasferito al richiedente. La decisione fu notificata sul richiedente 18 agosto 2011.
39. Alla richiesta di M.L., 11 luglio 2011 il Litija Corte Locale emise un ordine di esecuzione della sentenza contro il richiedente, mentre ordinando lo sfratto della famiglia del richiedente dall’alloggio. Il richiedente deposit? un’eccezione ed un ulteriore ricorso che erano sia respinse. Lui si rifer? al suo ricorso costituzionale (veda il paragrafo seguente) ed essenzialmente dibatt? che la vendita dovrebbe essere revocata in prospettiva del fatto che lui aveva rimborsato il debito di fronte alla decisione di assegnazione era divenuto definitivo. Nella sua osservazione, il trasferimento del titolo a M.L. non poteva essere preso perci? come una base valida per il suo sfratto.
40. 28 luglio 2011 il richiedente deposit? nel frattempo, un ricorso costituzionale contro le decisioni di 12 gennaio e 25 maggio 2011 (veda divide in paragrafi 35 e 37 sopra). Lui dibatt? che le decisioni erano illegali ed arbitrarie e che la vendita del suo alloggio che ? il risultato di un debito di EUR 124 corrispose ad un’interferenza sproporzionata coi suoi diritti di propriet?. In particolare, lui dibatt? che la corte non era stata nessun obbligo per allegare patrimonio immobiliare all’ordine di esecuzione sotto. Lui present? anche che una decisione di assegnazione non potesse divenire definitivo se i procedimenti di esecuzione fossero stati cessati, un punto lui aveva sollevato esplicitamente nel suo ricorso (veda paragrafo 36 sopra).
41. 5 marzo 2012 la Corte Costituzionale respinse il ricorso costituzionale del richiedente con riferendosi a sezione 55b(2) del Corte Atto Costituzionale (veda paragrafo 54 sotto).
42. 16 marzo 2012 il richiedente e la sua famiglia fu sfrattata da alloggio loro con l’assistenza della polizia. Loro si mossero in coi loro parenti prima e pi? tardi acquisirono una casa nuova.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
Esecuzione di A. e Garantendo di Rivendicazioni Atto Civile
43. L’Esecuzione e Garantendo di Rivendicazioni Atto Civile, in vigore al tempo attinente (Ufficiale Pubblica n. 3/07 con emendamenti-?l’Esecuzione Atto?), offre articoli su procedimenti di esecuzione. Sezione 16 stati che il debitore ed atto di creditore come parti ai procedimenti. Sezione 44 regola il contenuto dell’ordine di esecuzione della sentenza come i motivi per qualsiasi azione di esecuzione e specifica le circostanze nelle quali il debitore pu? impugnare la veracit? dei fatti sulla quale la richiesta di esecuzione ? basata. Le via di ricorso sono regolate inoltre in sezione 9 (veda paragrafo 44 sotto).
44. Sezione 9 prevede che tutte le decisioni emisero durante procedimenti di primo-istanza ? assoggettabile per fare appello, a meno che la legge prevede altrimenti. Il debitore pu? obiettare ad una decisione di corte che accorda una richiesta di esecuzione e se la sua eccezione ? respinta lui pu? fare appello (alla corte di secondo-istanza) contro simile decisione. Il termine massimo per depositare un’eccezione o ricorso ? otto giorni dal servizio della decisione contestata. Sezione 55 set fuori i motivi per eccezione che riferisce inter alia, a questioni di esecutoriet? di una rivendicazione incluso la possibilit? che il debito ha cessato esistere dopo che la rivendicazione divenne esecutiva. Sezione 56 prevede che un’eccezione pu? essere depositata anche dopo la decisione di esecuzione ? divenuto definitivo e sino alla conclusione dei procedimenti di esecuzione, purch? che ? basato su fatti riguardo al debito che accadde dopo che la rivendicazione divenne esecutiva, ed a condizione che non poteva essere menzionato in un’eccezione regolare alla decisione di esecuzione.
45. Come riguardi i mezzi di esecuzione, le disposizioni seguenti dell’Esecuzione Atto sono attinenti alla causa presente:
Sezione 30
?Solamente il seguente vuole dire di esecuzione pu? essere concesso con la corte: vendita di beni mobili, vendita di patrimonio immobiliare trasferimento di una rivendicazione valutaria, realizzazione di propriet? o diritti di materiale e le assicurazioni smaterializzate vendita di quote e trasferimento di finanziamenti depositati…?
Sezione 34
?La corte lascia spazio esecuzione al pagamento di una rivendicazione valutaria coi mezzi e con confisca degli oggetti che sono indicati nella richiesta per esecuzione.
Alla richiesta del debitore la corte pu? limitare l’esecuzione a solamente alcuni dei mezzi od oggetti per essere sequestrato se questi bastano per il pagamento della rivendicazione. …
La corte pu?… alla richiesta del creditore conceda esecuzione con ulteriore vuole dire e con la confisca di ulteriori oggetti oltre a quelli gi? concessi.
Alla richiesta del debitore che la corte pu? determinare vuole dire di esecuzione altro che gli uni suggerirono col creditore se quelli mezzi fossero bastati per il pagamento della rivendicazione. … ?
46. Come riguardi la confisca di propriet? mobile, sezione 79 dell’Esecuzione Atto prevede che certi oggetti, come quelli per uso personale e famiglia obietta ed attrezzatura, non pu? essere sequestrato per fini di esecuzione.
47. Sezioni che 104 e 105 dell’Esecuzione Agiscono prevedono per esecuzione di debito con vuole dire del trasferimento di una rivendicazione valutaria. Questo o pu? essere fatto con l’ordine della corte il datore di lavoro del debitore per pagare una certa parte del salario del debitore, o una volta o in rate periodiche, al creditore (sezione 129), o con l’ordine della corte la banca per trasferire un certo importo dei beni dal conto bancario del debitore al creditore (sezione 138).
48. Sezioni 71, 72, 74 che 75 e 76 dell’Esecuzione Agiscono interessati l’aggiornamento ed interruzione di procedimenti di esecuzione. Sezione 71 prevede che la corte pu? aggiornare, completamente o in parte, procedimenti di esecuzione se un debitore fa tale richiesta. I secondi devono dimostrare che come un risultato dell’esecuzione, lui subirebbe danno pi? grande che qualsiasi danno subito col creditore come un risultato di aggiornamento. Le circostanze nelle quali pu? essere richiesto aggiornamento sono specificate inoltre in sezione 71 ed includono un’eccezione pendente ad una decisione di esecuzione o procedimenti mirarono a stabilendo la non possibilit? dell’esecuzione. Loro includono anche particolari circostanze indefinite che giustificano aggiornamento, ma in simile procedimenti di esecuzione di situazione pu? essere aggiornato per un massimo di tre mesi e solamente una volta. Sotto sezione 72 che i procedimenti possono essere aggiornati anche alla richiesta del creditore sotto le certe condizioni. Sezione 74 prevede che se un aggiornamento ? richiesto durante una decisione su una via di ricorso, dovrebbe durare finch? simile decisione ? stata consegnata. Nelle altre circostanze la corte espone fuori la durata dell’aggiornamento, mentre dipendendo dalle circostanze. I procedimenti continuano automaticamente da allora in poi, (sezione 75). Sezione 76 interruzione di preoccupazioni dell’esecuzione e letture, in finora come attinente, siccome segue:
?Nell’evento che la corte cessa l’esecuzione, s? anche, a meno che altrimenti purch? per con legge, annulla qualsiasi esecuzione ordina, a meno che questo colpirebbe i diritti acquisiti con terze parti.?
49. Come esecuzione di riguardi con sequestro di patrimonio immobiliare, le disposizioni seguenti dell’Esecuzione Atto sono attinenti. Sezione 169 prevede che un debitore pu? richiedere, entro otto giorni del servizio della decisione di esecuzione che esecuzione sia portata fuori con diverso vuole dire o col sequestro di propriet? diversa. Se il debitore fa domanda alla corte per sequestro del suo salario o l’altro reddito regolare, la corte dovrebbe accordare la richiesta del debitore previde che lui o lei possono dimostrare che il debito sar? pagato con ci? entro un anno. Sezione 171 prevede che se un creditore fa domanda per sequestro di un patrimonio immobiliare che gi? ? stato allegato agli altri procedimenti di esecuzione, la sua richiesta dovrebbe essere congiunta a quelli procedimenti (invece di avviare uni separati). Tale richiesta pu? essere resa finch? la decisione di assegnazione diviene definitivo.
50. Sotto sezione 181, patrimonio immobiliare pu? essere venduto dopo la decisione di esecuzione e la decisione che espone fuori il valore di stima della propriet? divenne definitivo. Sezione 185 prevede che solamente quelli dichiaranti che hanno depositato 10% del prezzo di acquisto possono partecipare nella vendita all’asta, a meno che loro si sono anche creditori che iniziarono l’esecuzione. Se solamente uno che dichiarante sembra alla vendita, la corte pu? posticipare in tal caso la vendita all’asta richiesta con, inter l’alia, le parti ai procedimenti (sezione 186). Come riguardi la condotta della vendita, le disposizioni seguenti dell’Esecuzione Atto sono anche di attinenza alla causa presente:
Sezione 183
?Patrimonio immobiliare sar? venduto con asta pubblica.
…?
Sezione 188
?Alla prima asta pubblica il patrimonio immobiliare non dovrebbe essere venduto sotto il suo valore di stima.
Se non ? stato possibile vendere la propriet? alla prima asta pubblica, la corte elencher? una seconda asta pubblica alla quale la propriet? pu? essere venduta sotto il suo valore di stima, ma non sotto met? di quel il valore.
Almeno 30 giorni dovrebbero passare fra il primo e la seconda vendita all’asta.?
Sezione 189
?…
Sulla conclusione dell’asta pubblica, la corte determiner? il dichiarante che offre il prezzo pi? alto e dichiara che la propriet? ? assegnata a lui.

La corte emette una decisione di assegnazione che ? pubblicata sull’asse di avviso della corte e notific? su tutte le parti che furono notificate la decisione della vendita ed a tutti quelli che parteciparono nella vendita all’asta.
…?
Sezione 191
?L’acquirente deve pagare il prezzo di acquisto all’interno del tempo-limite esposto fuori nella decisione che ordina la vendita.
…?
Sezione 192
?Seguendo la definitivo decisione di assegnazione ed il pagamento del prezzo di acquisto, la corte emetter? una decisione su trasferimento della propriet? all’acquirente. Dopo che la decisione diviene definitivo, trapasso di propriet? sar? entrato nel Terra Registro…?
Sezione 193
?Una volta la decisione su trasferimento della propriet? all’acquirente ? divenuta definitivo, un annullamento o una modifica dell’ordine di esecuzione della sentenza non ha impatto sui diritti acquisiti con l’acquirente sotto sezione 192 di questo Atto.?
51. Sotto sezione 210 dell’Esecuzione Agisce, il debitore ha diritto a rimanere in alloggio suo o spianare per tre anni che seguono la sua vendita giudiziale, purch? che ? la sua residenza e lui paga il mercato affittato per s?. Lui deve fare una richiesta per rimanere nella propriet? entro sessanta giorni della notifica dell’ordine di esecuzione della sentenza o all’ultimo di fronte alla data della vendita all’asta.
B. Procedura Atto Civile
52. Il Procedura Atto Civile (Ufficiale Pubblica 73/07, con emendamenti) espone fuori gli articoli riguardo al servizio di documenti di corte sulle parti. Prevede che se il destinatario non pu? essere trovato a suo o il suo indirizzo, i documenti possono essere notificati su lui via qualsiasi membro adulto della famiglia. I secondi sono obbligati per accettarli (sezione 140, divida in paragrafi 1). Se ? impossibile per notificare i documenti nel modo summenzionato, loro possono essere lasciati nella cassetta della posta con un avvertimento che si considera che i documenti siano stati notificati nel giorno, che loro sono stati lasciati nella cassetta della posta. L’ufficiale di esecuzione deve notare sui documenti e sul ritorno di forma di servizio la data e la ragione per notificare i documenti con modo di lasciarli nella cassetta della posta (sezione 141).
53. Fra altri, decisioni di corte che sono assoggettabili a ricorso, citazione e l’altra corte documenta in riguardo del quale considera la corte che cura speciale dovrebbe essere presasi, deve essere notificato personalmente sul destinatario. Quel vuole dire che se i documenti non possono essere notificati direttamente o, inter l’alia, via un altro membro adulto della famiglia, loro devono essere lasciati all’ufficio postale locale ed un avviso lasci? nella cassetta della posta o sulla porta che informa il destinatario che lui ha quindici giorni per raccogliere i documenti all’ufficio postale locale. L’ufficiale di esecuzione deve notare sui documenti e sull’avviso summenzionato la data e la ragione per lasciare l’avviso. Dopo la scadenza del termine massimo di quindici-giorno, i documenti saranno lasciati nella cassetta della posta e si considerer? che il servizio sia stato completato. Il destinatario ? avvertito di simile conseguenze nell’avviso summenzionato (sezione 142).
C. Corte Atto Costituzionale
54. Sezione 55b(2) del Corte Atto Costituzionale prevede siccome segue:
?(2) un’azione di reclamo costituzionale sar? accettata per la considerazione:
– se c’? una violazione di diritti umani o le libert? fondamentali che hanno conseguenze serie per il reclamante;
o
– se concerne un’importante questione costituzionale che eccede l’importanza della particolare causa in problema.?
D. decisioni di Corte Costituzionali ed Attinenti
55. Le parti si riferirono a due decisioni della Corte Costituzionale in particolare. In decisioni N. Su-35/98 e Su-77/04 del 1998 e 11 ottobre 2006 di 2 aprile la Corte Costituzionale esamin? rispettivamente, azioni di reclamo costituzionali riguardo ad un problema di una revoca di decisioni di assegnazione che seguono l’interruzione di procedimenti di esecuzione. Decisione n. Su-35/98 interessato l’azione di reclamo di un debitore contro la decisione della Corte pi? Alta per respingere il suo ricorso contro la decisione di assegnazione. Il reclamante dibatt? che la decisione di assegnazione non sarebbe dovuta essere sostenuta perch? i creditori avevano ritirato la loro richiesta per esecuzione di fronte alla decisione di assegnazione era divenuto definitivo. La Corte Costituzionale spieg? che la decisione di assegnazione era uno dei fatti legali che conducono alla propriet? del patrimonio immobiliare comprato ad asta pubblica. Contenne che una decisione di assegnazione deve essere seguita con una decisione titolo traslativo, il trasferimento s? e l’entrata di propriet? nel Terra Registro che misura ? di una natura dichiaratoria. Mentre la Corte Costituzionale fond? che la definitivo decisione titolo traslativo rappresent? acquisizione di un diritto di propriet?, la decisione di assegnazione cre? un’aspettativa protetta da parte dell’acquirente per acquisire tale diritto. L’acquisto di propriet? si potrebbe arrestarsi solamente perci?, se fosse trovato che la vendita all’asta era stata illegale o se l’acquirente non fosse riuscito a pagare il prezzo di acquisto. Non poteva essere fermatosi con qualsiasi le altre circostanze che sorgono successivamente, come l’interruzione dei procedimenti di esecuzione. Decisione n. Su-77/04 interessato un’azione di reclamo da un individuo che aveva comprato un patrimonio immobiliare ad asta pubblica, pag? il prezzo di acquisto e gi? era stato emesso con una decisione di assegnazione cos? come trasferisca di titolo. Dopo il ritiro della richiesta di esecuzione, la corte locale revoc? tutte le decisioni emesse in favore dell’acquirente. La Corte Costituzionale, riferendosi alla causa-legge della Corte che riguarda ?l’aspettativa legittima?, fond? che la decisione di assegnazione aveva generato un’aspettativa legittima da parte dell’acquirente che una volta la decisione di assegnazione era divenuta definitivo, la condizione sola lui doveva incontrare era pagare il prezzo di acquisto. La Corte Costituzionale concluse che la revoca delle decisioni di esecuzione a causa del pagamento del debito dopo la decisione di assegnazione era divenuta definitivo avevano interferito ingiustificabilmente con l’aspettativa legittima del reclamante per acquisire la propriet? in oggetto.
Studio di E. preparato con la Corte Suprema
56. Il Governo present? un rapporto preparato con 14 marzo 2013 la Corte Suprema che indica che nel periodo fra 1 gennaio 2008 ed il 2012 esecuzione di 1 marzo con vuole dire di patrimonio immobiliare di vendita per un debito di su ad EUR 100 fu richiesto in 574 cause, ma solamente in una causa diede luogo alla vendita della propriet?. Di stesso periodo, 6,663 richieste furono ricevute per esecuzione con vuole dire di patrimonio immobiliare di vendita per debiti da EUR 100 ad EUR 1,000, mentre una decisione che titolo traslativo ? stato emesso in trentun cause.
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE PRESUNTA DELL? ARTICOLO 1 DI PROTOCOLLO N. 1 ALLA CONVENZIONE
57. Il richiedente si lament? che la vendita di alloggio suo ad asta pubblica per eseguire una rivendicazione di EUR 124 corrisposta ad una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione che legge siccome segue:
?Ogni persona fisica o giuridica ? abilitata al godimento pacifico delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato ad eseguire simili leggi come ritiene necessario per controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o assicurare il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
A. Ammissibilit?.
58. Il Governo dibatt? che il richiedente aveva omesso menzionare molti fatti attinenti, come gli altri procedimenti di esecuzione contro lui e le possibilit? lui aveva dovuto influenzare i procedimenti. Loro suggerirono che la richiesta sia respinta sotto Articolo 35 (3) (un) della Convenzione sui motivi dell’abuso del diritto a ricorso.
59. Il richiedente contest? la dichiarazione del Governo che lui aveva omesso fatti attinenti dalla sua richiesta. Nella sua osservazione, lui aveva presentato i fatti attinente alla sua azione di reclamo che ? i fatti relativo ai procedimenti avviata con societ? J. Il Governo, con contrasto stava appellandosi su fatti, come i procedimenti avviati con societ? P. e col creditore, A.A. che non era attinente al danno del richiedente. In particolare, i procedimenti avviati con societ? P. fu finito ad agosto 2010 che era pi? di due mesi di fronte alla seconda asta pubblica. A.A. aveva chiesto esecuzione della sua rivendicazione dopo che l’alloggio gi? era stato venduto. Il debito del richiedente a societ? J. era perci? la ragione sola per la vendita dell’alloggio.
60. La Corte nota che, eccetto in cause straordinarie, una richiesta sar? respinta come un abuso del diritto della richiesta se fosse basato di proposito su fatti falsi (veda Lordo c. la Svizzera [GC], n. 67810/10, ? 28 ECHR 2014). La Corte considera che bench? le osservazioni del richiedente nella sua richiesta iniziale riguardo al corso dei procedimenti di esecuzione contro lui fossero potute essere pi? esaurienti, loro non generano circostanze che giustificano una decisione di dichiarare la richiesta inammissibile come un abuso del diritto della richiesta individuale.
61. La Corte nota inoltre che questa azione di reclamo non ? mal-fondata manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione. Nota inoltre che non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. MeritI
1. Argomenti di fronte alla Corte
(S) Il richiedente
62. Il richiedente dibatt? che i mezzi erano stati sproporzionati allo scopo perseguito per molte ragioni. Prima, l’alloggio non sarebbe dovuto essere venduto per un debito principale piccolo come EUR 124. Ci dovrebbe essere una soglia legale sotto che l’esecuzione con vuole dire della vendita di patrimonio immobiliare non sarebbe possibile. Bench? lui non era senza qualsiasi l’alloggio, lui aveva sofferto di tomba danno finanziario e psicologico come un risultato della perdita di alloggio suo.
63. In secondo luogo, le corti erano andate a vuoto ad agire con diligenza. In particolare, sotto sezione 34 dell’Esecuzione Agisca (veda paragrafo 45 sopra), le corti non furono obbligate ad accettare qualsiasi vuole dire di esecuzione. Nella sua causa l’esecuzione sarebbe potuta essere completata con successo con, per istanza, la vendita di propriet? mobile che certamente valeva abbastanza o il sequestro del suo salario o conto bancario, poich? lui ebbe un lavoro. Come riguardi il secondo, il richiedente dibatt? che la corte aveva ricevuto societ? J. ‘ s richiedono per sequestro del salario del richiedente e conto bancario venticinqui giorni di fronte alla seconda vendita all’asta, ma non era riuscito ad agire prontamente. La corte avrebbe dovuto posticipare la vendita all’asta, chiese al creditore se lui ancora desider? mantenere la sua richiesta per il sequestro di patrimonio immobiliare, e decise sulle richieste senza ritardo indebito. L’insuccesso della corte per fare aveva dato luogo cos? alla vendita dell’alloggio che era il pi? grave ed ancora misura non necessaria.
64. Il richiedente dibatt? anche che al proscioglimento del suo ricorso che impugna la finalit? della decisione di assegnazione manc? base legale. La decisione di assegnazione non sarebbe dovuta divenire definitivo, perch? i procedimenti di esecuzione erano stati cessati ventisei giorni pi? primo, mentre segue il rimborso del debito. Il richiedente si riferito a sezione 189 dell’Esecuzione Agisce (veda paragrafo 50 sopra) e dibatt? che una decisione di assegnazione era assoggettabile per fare appello e che perci? potesse avere solamente effetto legale dopo che era divenuto definitivo. La revoca della decisione di assegnazione avrebbe garantito il suo diritto di propriet? e non avrebbe interferito coi diritti acquisiti dell’acquirente, come sostenne erroneamente con le corti. In questo collegamento, il richiedente dibatt?, che le decisioni della Corte Costituzionale erano state interpretate erroneamente. In particolare, decisione n. Su-77/04 interessato una definitivo decisione di assegnazione e non una decisione di assegnazione che era stata pronunciata soltanto.
65. Nell’osservazione del richiedente, la sua causa era simile a Rousk c. la Svezia (n. 27183/04, 25 luglio 2013), perch? il richiedente in che causa non si era giovata a di tutte le possibilit? di fermare l’esecuzione anche, ancora la Corte aveva trovato la vendita di alloggio suo per imporre un carico individuale ed eccessivo.
66. Infine, il richiedente dibatt? che i procedimenti avviarono con societ? P. e con A.A. non aveva colpito la vendita dell’alloggio (veda paragrafo 59 sopra). Come riguardi l’interesse e l’esecuzione costa, il richiedente sostenne che loro non dovrebbero essere dati peso speciale quando valutando la proporzionalit?. Comunque, anche se loro furono presi in considerazione, la misura ancora era sproporzionata.
(b) Il Governo
67. Il Governo dibatt? che procedimenti di esecuzione erano una parte integrante del diritto di un creditore ad accesso per corteggiare. Il debito di EUR 124 era divenuto dovuto 5 gennaio 2008, e pressoch? tre anni erano passati di fronte all’alloggio era stato venduto ad asta pubblica. Il richiedente avrebbe potuto rimborsare il suo debito a qualsiasi tempo durante i procedimenti, ma aveva fatto cos? solamente dopo che l’alloggio era stato venduto. Il suo debito ad A.A., non era stato pagato mai d’altra parte volontariamente. Di fronte alla vendita all’asta, esecuzione con vuole dire della confisca della propriet? mobile del richiedente era stato tentato ma era stato senza successo.
68. Il richiedente in modo appropriato fu notificato influenzare il corso dei procedimenti di esecuzione ed evitare la vendita di alloggio suo tutta la corrispondenza attinente e decisioni di corte e le opportunit? numerose ed avute. In particolare, lui avrebbe potuto richiedere un aggiornamento dei procedimenti di esecuzione, come previsto per sotto sezioni 71 e 74 dell’Esecuzione Agiscono; e lui avrebbe potuto richiedere che esecuzione sia portata solamente fuori con certo vuole dire e con vuole dire altro che quelli proposero col creditore, nella conformit? con sezione 34 dell’Esecuzione Agisca (veda paragrafo 45 sopra). Lui avrebbe potuto approfittare anche di sezione 169 dell’Esecuzione Agisca che espose fuori i diritti speciali di debitori in termini di evitare il sequestro di patrimonio immobiliare (veda paragrafo 49 sopra). Il richiedente non si giov? a di qualsiasi di quelle via di ricorso a parte l’alloggio di un’eccezione all’ordine di esecuzione della sentenza emesso alla richiesta di A.A. Comunque, avendo fatto cos? il richiedente non fece appello successivamente contro il proscioglimento dell’eccezione.
69. Il Governo present? che, dato tutte le via di ricorso disponibili, il richiedente avrebbe dovuto proporre almeno il sequestro del suo salario o conto bancario. Se lui avesse fatto cos? entro otto giorni del servizio della decisione di 21 giugno 2010, lui avesse potuto ostacolare il sequestro del suo patrimonio immobiliare. Se lui fosse stato incapace per fare cos? da solo, lui avrebbe potuto nominare un avvocato o avrebbe potuto chiedere patrocinio gratuito che era disponibile sotto lo schema di patrocinio gratuito nazionale. Il richiedente non solo non riusc? a fare cos? ma anche non riusc? a spiegare perch?.
70. Come societ? di riguardi J. che ‘ s richiede di allegare il salario del richiedente e conto bancario, il Governo dibatt? che il creditore non ritir? la richiesta per il sequestro del patrimonio immobiliare del richiedente. Quel volle dire che anche se la corte aveva deciso sulle due richieste di fronte alla seconda vendita all’asta, era improbabile che il debito sarebbe stato pagato col tempo che vendita all’asta fu contenuta e la corte non sarebbe stata in una posizione per annullare la vendita all’asta basata solamente su della possibilit? di astratto di stabilire la via di debito nuovo vuole dire. In particolare, il Governo dibatt? che la corte non aveva avuto base in legge per annullare la vendita giudiziale dell’alloggio dopo che le richieste erano state rese con societ? J. per allegare il conto bancario del richiedente e salario. Il Governo indic? inoltre che il debito a societ? J. era pi? alto che addusse col richiedente, mentre corrispondendo 29 aprile 2010 ad EUR 516 e che era aumentato successivamente ancora inoltre. Inoltre, gli incassi dalla vendita dell’alloggio avevano notificato coprire anche il debito dovuto ad A.A. Il fatto mero che la corte decise sulle richieste per sequestro del conto bancario del richiedente e stipendia dopo la vendita all’asta aveva preso perci? posto non poteva condurre ad una sentenza di una violazione di Articolo 1 Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
71. Come riguardi la posizione contestata delle corti che la decisione di assegnazione che deve al pagamento susseguente del debito non poteva essere annullata, il Governo present? che questo fu puntato contro di assicurando che vendite all’asta in modo appropriato furono condotte. Fu voluto dire anche proteggere acquirenti e creditori cos? come i debitori, come il prezzo di vendita sarebbe stato colpito col rischio di annullamento a causa del rimborso susseguente del debito. Il richiedente era stato consapevole di tutti i passi nei procedimenti di esecuzione ed era stato chiamato in causa alla vendita all’asta che lui non contest? nel suo ricorso contro la decisione di assegnazione.
72. Infine, il Governo dibatt? che richiedente non era stato lasciato senza qualsiasi l’alloggio ed aveva infatti acquisito un alloggio nuovo. Come riguardi la sua situazione e la sua condotta durante i procedimenti, lui non poteva essere comparato ai richiedenti nelle cause di Rousk c. la Svezia (cit? sopra) e Zehentner c. l’Austria (n. 20082/02, 16 luglio 2009) che coinvolto un numero di circostanze, incluso un grado della vulnerabilit? da parte dei richiedenti che non erano presenti nella causa presente.
2. La valutazione della Corte
(un) Se c’? stata un’interferenza col diritto del richiedente a godimento tranquillo delle sue propriet?
73. La Corte nota che la propriet? dell’alloggio del richiedente fu trasferita ad un’altra persona nel contesto di procedimenti di esecuzione giudiziali portato con una prospettiva ad ottenendo somme di soldi il richiedente dovuto ai suoi creditori. La Corte gi? ha esaminato sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 varie situazioni riguardo alla forzata vendita di richiedenti case ‘ e concluse che simile vendita corrispose ad interferenza coi richiedenti il diritto di ‘ a godimento tranquillo delle loro propriet? (veda, per esempio, Zehentner, ? 71, e Rousk, ? 109, sia cit? sopra). La Corte non vede nessuna ragione di abbandonare da tale conclusione nella causa presente. Considera inoltre che la vendita giudiziale della propriet? del richiedente incorre essere considerata sotto il cos? definito terzo articolo, contenne nel secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, relativo al diritto dello Stato ?eseguire simile leggi come s? ritiene necessario controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale? (veda, fra le pi? recenti autorit?, Vrzi ?c. Croatia, n. 43777/13, ?? 93-96 12 luglio 2016).
(b) Se l’interferenza fu prescritta con legge ed intraprese un scopo legittimo
74. La Corte reitera che il primo e la maggior parte di importante requisito di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ? che qualsiasi interferenza con un’autorit? pubblica col godimento tranquillo di qualcuno propriet? dovrebbero essere legali (veda Iatridis c. la Grecia [GC], n. 31107/96, ? 58 ECHR 1999 II).
75. Inoltre qualsiasi interferenza con un diritto di propriet?, irrispettoso dell’articolo sotto il quale incorre, pu? essere giustificato solamente se notifica un pubblico legittimo (o generale) l’interesse. La Corte reitera che, a causa della loro conoscenza diretta della loro societ? e le sue necessit?, autorit? nazionali sono meglio in principio messo che qualsiasi giudice internazionale per decidere che che ? ?nell’interesse pubblico? (veda, fra le pi? recenti autorit?, Matczyski ?c. la Polonia, n. 32794/07, ? 99 15 dicembre 2015).
76. Come riguardi la causa presente, la Corte nota che l’interferenza col diritto del richiedente a godimento tranquillo delle sue propriet? fu basata sulle disposizioni attinenti dell’Esecuzione Agisca (veda divide in paragrafi 43 a 51 sopra) e notific? lo scopo legittimo di proteggere i creditori e l’acquirente dell’alloggio.
(il c) Se l’interferenza era proporzionata allo scopo legittimo perseguito
(i) I principi generali
77. Rimane essere determinato se la misura si lament? di era proporzionato allo scopo perseguito. Siccome ha sostenuto costantemente la Corte, il diritto a godimento tranquillo di propriet? deve prevedere un ?equilibrio equo? fra le richieste dell’interesse generale della comunit? ed i requisiti della protezione dei diritti essenziali dell’individuo (veda, fra le altre autorit?, Sporrong e L?nnroth c. la Svezia, 23 settembre 1982, ? 69 la Serie Un n. 52, e Jahn ed Altri c. la Germania [GC], N. 46720/99, 72203/01 e 72552/01, ? 93 ECHR 2005 VI). In riguardo di interferenze che incorrono il secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo sotto N.ro 1, ci deve essere anche una relazione ragionevole della proporzionalit? fra i mezzi assunti e lo scopo persegu? (veda J.A. Pye (Oxford) Ltd e J.A. Pye (Oxford) la Terra Ltd c. il Regno Unito [GC], n. 44302/02, ? 55 ECHR 2007 III). In ogni causa che comporta una violazione allegato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, la Corte deve accertare se con ragione dell’interferenza dello Stato, la persona riguardata dovuto per sopportare un carico sproporzionato ed eccessivo. Nel determinare se questo requisito ? stato soddisfatto, la Corte riconosce che lo Stato gode un margine ampio della valutazione con riguardo a sia a scegliendo i mezzi di esecuzione ed ad accertando se le conseguenze di esecuzione sono giustificate nell’interesse generale per il fine di realizzare l’oggetto della legge in oggetto (veda Vrzi?, citato sopra, ? 100).
78. Inoltre, la Corte reitera che bench? Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 non contiene requisiti procedurali ed espliciti, i procedimenti in questione deve riconoscere l’individuo un’opportunit? ragionevole di fissare suo o la sua causa alle autorit? attinenti per il fine di impugnare efficacemente le misure che interferiscono coi diritti garantito con questa disposizione. Nell’accertare se questa condizione ? stata soddisfatta, la Corte prende una prospettiva comprensiva (veda Zehentner, citato sopra, ? 73).
(l’ii) la Richiesta dei principi alla causa presente
79. La Corte nota all’inizio che il risuoli fine della vendita giudiziale dell’alloggio del richiedente era rimborsare il debito lui dovette il pubblico acqua-provveda J. Therefore societ?, e nonostante come gli incassi della vendita furono distribuiti ultimamente (veda divide in paragrafi 8 e 38 sopra), la Corte deve esaminare se la vendita giudiziale e contestata si attenne coi requisiti di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1.
80. La Corte nota, sulla mano del una che il richiedente non ? riuscito a pagare un debito a societ? J. che era dovuto 5 gennaio 2008 (veda paragrafo 10 sopra). Inoltre, lui non rispose in qualsiasi modo all’ordine di esecuzione della sentenza che fu notificato su lui 24 giugno 2009 (veda paragrafo 11 sopra) o al nota lasciato alla sua casa con un ufficiale di esecuzione 7 gennaio 2010 e di nuovo 29 aprile 2010 (veda divide in paragrafi 12 e 15 sopra). La Corte osserva inoltre che il richiedente continu? a rimanere passivo dopo che la corte di esecuzione accord? societ? J. ‘ la richiesta di s per la vendita giudiziale di alloggio suo e non si avvalse delle varie possibilit? procedurali disponibile a lui con una prospettiva ad evitando la vendita di alloggio suo, nonostante essendo notificato con tutte le decisioni attinenti e chiam? in causa per sembrare alle vendite all’asta (veda, in particolare, divide in paragrafi 17, 22, 25,44 48 e 49). Solamente dopo che il suo alloggio fu venduto faceva il profitto di richiedente lui della possibilit? di fare appello, mentre dibattendo che lui stava avendo le difficolt? finanziarie e che a meno che la vendita fu revocata, la sua famiglia rischierebbe divenire senza casa (veda paragrafo 29 sopra). In questo collegamento, la Corte nota, che la corte nazionale non sembra avere investigato quelle dichiarazioni in qualsiasi il dettaglio (veda paragrafo 34 sopra). Nota anche comunque, che il richiedente non prov?, nei procedimenti di fronte a s?, la sua rivendicazione che lui aveva infatti aveva difficolt? cos? finanziarie che l’avrebbero fatto incapace pagare il debito in oggetto.
81. D’altra parte la Corte nota che il debito che societ? che J. stava eseguendo per la vendita dell’alloggio del richiedente era EUR 124 e che, insieme con l’interesse e spese di esecuzione, corrispose a circa EUR 500, il definitivo importo preciso che ? ignoto alla Corte (veda divide in paragrafi 15 e 70 sopra). Societ? J. tent? inizialmente di eseguire il debito per la vendita della propriet? mobile del richiedente e quando quel si dimostr? senza successo, richiese direttamente che il suo alloggio sia venduto ad asta pubblica (veda paragrafo 16 sopra). Dopo che societ? per la quale J. aveva fatto domanda esecuzione del debito con vendita dell’alloggio 15 giugno 2010, la corte di esecuzione accord? la richiesta entro due giorni e, dopo una citazione frequentare la vendita all’asta era stato lasciato nella cassetta della posta del richiedente 20 settembre 2010, sostenne la prima vendita all’asta 7 ottobre 2010. Vend? l’alloggio per met? il suo valore di mercato alla prossima vendita all’asta, sostenne 18 novembre 2010 (veda divide in paragrafi 16 a 25 sopra). Durante che tempo la corte di esecuzione non consider? qualsiasi misure alternative alla vendita giudiziale dell’alloggio, nonostante il fatto che il richiedente sembr? avere avuto un lavoro ed avere avuto un reddito mensile, e che societ? P. esegu? nel frattempo con successo un debito molto pi? alto per la confisca dei beni dal suo conto bancario (veda divide in paragrafi 19, 27 e 63 sopra).
82. La Corte osserva che la legislazione nazionale ed attinente che ? l’Esecuzione Atto (veda divide in paragrafi 43 a 51 sopra), non metta esplicitamente un onere sulla corte di esecuzione per optare per esecuzione meno intrusiva misura di sua propria istanza o costringerlo a respingere una richiesta col creditore se disproportionality sorge. N? fa il set di legislazione qualsiasi la minima soglia in riguardo dell’importo di debito dovette, cos? in principio un debito minore potrebbe essere eseguito anche con vuole dire della vendita giudiziale di un patrimonio immobiliare, come un alloggio. Questo ? stato confermato anche coi dati presentati col Governo che lo show che nel periodo fra il 2008 e 1 marzo 2012 di 1 gennaio, una decisione titolo traslativo di propriet? fu emesso seguente la vendita giudiziale di patrimonio immobiliare in trenta-due cause riguardo a debiti abbassi che EUR 1,000 (veda paragrafo 56 sopra). Inoltre, la Corte osserva che facendo seguito all’Esecuzione Atto, propriet? venduta a vendita all’asta fu assegnata all’acquirente, e che le corti nazionali nella causa presente interpretarono la legislazione per volere dire che per proteggere gli interessi legittimi dell’acquirente la vendita poteva a che aguzza non sia revocato per ragioni come il rimborso susseguente del debito (veda divide in paragrafi 34 e 37 sopra).
83. Mentre ammettendo che gli Stati Contraenti hanno un margine ampio della valutazione in questa area (veda paragrafo 77 sopra) e che gli scopi perseguirono con la legislazione attinente riguarderebbe anche emette eccedendo il pagamento mero di un particolare debito, come il miglioramento di disciplina di rimborso nel paese riguardato la Corte ? ciononostante della prospettiva che, dato l’importanza eminente della misura di esecuzione presa contro la propriet? del richiedente che era anche alla sua casa e la sproporzione manifesta fra questa misura e l’importo di debito mir? ad eseguire, le autorit? furono obbligate per prendere conto accurato ed esplicito di altre alternative appropriate ma meno intrusive (veda, mutatis mutandis, OAO Neftyanaya Kompaniya Yukos c. la Russia, n. 14902/04, ? 651-54 20 settembre 2011).
84. In questo collegamento, la Corte nota, che l’Esecuzione Atto previde per molti mezzi di esecuzione, incluso la confisca dei beni dal conto bancario del debitore o parte del salario del debitore (veda divide in paragrafi 45 e 47 sopra). Si riferisce inoltre alla sua sentenza sopra che c’era un’indicazione chiara che la misura nella forma della confisca dei beni dal conto bancario del richiedente era disponibile come una misura potenzialmente appropriata ed effettiva per l’esecuzione del suo debito (veda paragrafo 81 sopra), specialmente se ? fatto domanda con della flessibilit?, come rimborso su un periodo ragionevole di tempo. Che che ? pi?, pressocch? un mese prima della seconda societ? di vendita all’asta J. richiese che l’esecuzione sia eseguita con prendendo il salario del richiedente e conto bancario. Comunque, bench? le richieste fossero rese rispettivamente 18 e 25 ottobre 2010, la corte non li accord? sino a 22 novembre 2010, quel ? dopo che l’alloggio era stato venduto alla seconda vendita all’asta (veda divide in paragrafi 24 e 27 sopra). La Corte lo trova prevedendo che la corte di esecuzione che prima aveva preso piuttosto rapidamente decisioni (veda paragrafo 81 sopra), prese un mese per decidere su societ? J. ‘ richieste di s.
85. In prospettiva delle conseguenze irreparabili della vendita giudiziale per il richiedente, la corte avrebbe dovuto prendere effettivamente, una decisione opportuna sul J. di societ? richiede e preso passi per posticipare o annullare la vendita all’asta. La Corte concede che il secondo, cos? come la mancanza della considerazione iniziale della proporzionalit? quando accettando la richiesta per la vendita giudiziale e contestata, ha potuto risultare, almeno in parte, dall’interpretazione della corte dei requisiti attinenti del diritto nazionale. Ciononostante, i costatazione di Corte che nelle circostanze della causa questo aveva un effetto complessivo e negativo sulla condotta dei procedimenti di esecuzione contro il richiedente (veda, mutatis mutandis, OAO Neftyanaya Kompaniya Yukos, citato sopra, ? 656).
86. Infine, la Corte d? la grande importanza a garantendo procedimenti di esecuzione effettivi per creditori (veda, mutatis mutandis, Mindek c. Croatia, n. 6169/13, ? 82 30 agosto 2016). Comunque, al giorno d’oggi causa che non ? stato mostrato che la vendita giudiziale dell’alloggio del richiedente era una misura necessaria per assicurare simile esecuzione.
87. Avendo riguardo ad alle considerazioni sopra, in particolare il valore basso del debito che ? stato eseguito per la vendita giudiziale dell’alloggio del richiedente e la mancanza della considerazione di altre misure appropriate e meno onerose con le autorit? nazionali, la Corte conclude che lo Stato and? a vuoto a prevedere un equilibrio equo fra lo scopo chiese e la misura assunse nei procedimenti di esecuzione contro il richiedente. C’? stata di conseguenza una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
88. In prospettiva di questa sentenza, la Corte non lo trova necessario specificamente rivolgere l’azione di reclamo del richiedente che concerne il suo tentativo senza successo di trovare la decisione con la quale l’alloggio fu assegnato all’acquirente revocata.
II. Violazione allegato Di Articolo 13 Di La Convenzione
89. Il richiedente si lament? che lui non aveva avuto una via di ricorso legale ed effettiva alla sua disposizione in riguardo dell’azione di reclamo sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione. In particolare, lui si lament? che lui non era stato capace di revocare la vendita dell’alloggio per motivi che il debito a societ? J. era stato rimborsato. Lui si appell? su Articolo 13 della Convenzione che legge siccome segue:
?Ognuno cui diritti e le libert? come insorga avanti [il] Convenzione ? violata avr? una via di ricorso effettiva di fronte ad un’autorit? nazionale nonostante che la violazione ? stata commessa con persone che agiscono in una veste ufficiale.?
90. Il Governo contest? quel la dichiarazione.
91. La Corte nota che questa azione di reclamo ha collegato all’esaminato sopra e deve essere dichiarata perci? similmente ammissibile (veda paragrafo 61 sopra).
92. Avendo riguardo ad alla sua conclusione in riguardo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione (veda paragrafo 87 sopra), la Corte considera che non c’? nessun bisogno di esaminare separatamente l’azione di reclamo sotto Articolo 13 (veda, per esempio, Zehentner, citato sopra, ? 82).
III. L?APPLICAZIONE DELL? ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
93. Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se la Corte costata che c’? stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell?Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte pu?, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.?
A. Danno
94. Il richiedente chiese 70,000 euros (EUR) in riguardo di danno patrimoniale, corrispondendo alla differenza fra il valore di mercato valutato dell’alloggio ed il prezzo per il quale fu venduto (mezzo di che valore). Il richiedente, riferendosi ai tassi legali e nazionali interesse di mora inoltre chiesto dalla data del secondo onwards dell’asta pubblica che, nella sua osservazione, corrispose ad EUR 27,244 con 12 maggio 2015, e verso EUR 7,000 all’anno da allora in poi.
95. Il richiedente chiese anche EUR 15,000 in riguardo di danno non-patrimoniale. Lui dibatt? che la perdita della sua casa e l’attenzione di media la causa aveva ricevuto l’aveva provocato la sofferenza mentale e significativa.
96. Il Governo contest? la rivendicazione per danno patrimoniale come non comprovato e dibattuto che il richiedente non aveva offerto base per la sua rivendicazione di EUR 7,000 che lui aveva richiesto come un’assegnazione annuale per interesse di mora. Loro contestarono anche la rivendicazione riguardo a danno non-patrimoniale, mentre dibatt? che era inaccettabile che il richiedente chiese di avere sofferto dell’angoscia come un risultato dell’attenzione di media quando era colui che l’aveva chiesto e condiviso le informazioni coi media.
97. La Corte reitera che ha trovato una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione in riguardo della vendita della propriet? del richiedente ad asta pubblica. Il richiedente ? concesso perci? finora al risarcimento per danno patrimoniale in come l? ? un collegamento causale fra la violazione trovata ed i danneggiati subirono. Il richiedente deve provare anche il valore del danno subito e co

Testo Tradotto

Conclusion(s)
Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions
Article 1 para. 2 of Protocol No. 1 – Control of the use of property)
Pecuniary and non-pecuniary damage – award (Article 41 – Non-pecuniary damage
Pecuniary damage
Just satisfaction)

FOURTH SECTION

CASE OF VASKRSI? v. SLOVENIA

(Application no. 31371/12)

JUDGMENT

STRASBOURG

25 April 2017

FINAL

25/07/2017

This judgment has become final under Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Vaskrsi? v. Slovenia,
The European Court of Human Rights (Fourth Section), sitting as a Chamber composed of:
Andr?s Saj?, President,
Vincent A. De Gaetano,
Nona Tsotsoria,
Paulo Pinto de Albuquerque,
Krzysztof Wojtyczek,
Egidijus K?ris, judges,
Bo?tjan Zalar, ad hoc judge,
and Marialena Tsirli, Section Registrar,
Having deliberated in private on 4 April 2017,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 31371/12) against the Republic of Slovenia lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a Slovenian national, Mr Zoran Vaskrsi? (?the applicant?), on 22 May 2012.
2. The applicant was represented before the Court by Odvetni?ka Dru?ba ?eferin in Partnerji, a law firm practising in Grosuplje. The Slovenian Government (?the Government?) were represented by their Agent, Mrs B. Jovin Hrastnik, State Attorney.
3. The applicant alleged, in particular, that the sale of his house at public auction had amounted to a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention and that he had had no effective remedy in that regard as required by Article 13 of the Convention.
4. On 2 December 2014 the complaints under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention and Article 13 of the Convention were communicated to the Government and the remainder of the application was declared inadmissible pursuant to Rule 54 ? 3 of the Rules of Court.
5. Mr Marko Bo?njak, the judge elected in respect of Slovenia, was unable to sit in the case (Rule 28 of the Rules of Court). Accordingly, the President of the Fourth Section decided to appoint Mr Bo?tjan Zalar to sit as an ad hoc judge (Article 26 ? 4 of the Convention and Rule 29 ? 1).
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
6. The applicant was born in 1980 and lives in Kresnice.
7. The applicant and his family lived in a house in Litija which was sold in the impugned enforcement proceedings, described below.
A. Outline of enforcement actions taken against the applicant in the course of the enforcement proceedings
8. During the proceedings described below the applicant was the subject of enforcement claims brought by three different creditors, namely a public water-supply company JP Vodovod-kanalizacija J. (hereinafter ?company J.?), private company Porsche Kredit in Leasing SLO (hereinafter ?company P.?), and an individual, A.A. Each creditor was seeking to enforce its own claim against the applicant. Although company P. had initially requested that the enforcement be carried out by seizing the applicant?s house, its claim was subsequently paid from the applicant?s bank account. Having been unsuccessful in securing the payment of its claim by the sale of movable property, company J. subsequently requested that enforcement action be taken against the applicant?s house. The house was ultimately sold at public auction for the purposes of enforcing company J.?s claim. A.A. joined the proceedings with his claim after the house had been awarded to the successful bidder at the aforementioned public auction. As the applicant repaid the debt to company J. after the auction, the proceeds from the sale of the house were used to cover his debt to A.A. Taxes and the outstanding mortgage on the house were also paid from the proceeds.
B. Enforcement proceedings
9. Company J. is based in Ljubljana and is the largest public water-supply company in Slovenia. On 18 December 2007 it sent the applicant a water bill in the amount of 124 euros (EUR), which was due to be paid on 5 January 2008.
10. As the applicant had not settled the aforementioned water bill of 18 December 2007, company J. instituted enforcement proceedings against him on 28 May 2009. It sought enforcement of the principal amount of EUR 124 plus default interest.
11. On 2 June 2009 the Ljubljana Local Court issued an enforcement decision ? a writ of execution ? against the applicant, ordering the seizure of his movable property as requested by company J. The decision contained a notice that an objection could be lodged by the debtor within a time-limit of eight days. The decision was served on the applicant on 24 June 2009. Since the applicant did not object to it, it became final on 3 July 2009. The case was subsequently transferred to the Litija Local Court for further consideration.
12. On 7 January 2010 an enforcement officer went to the applicant?s house with a view to seizing movable property. A report drawn up by the enforcement officer stated that nobody was at the property. The enforcement officer left a note, which included information concerning the attempted enforcement of the principal debt, interest and costs totalling EUR 376. He also wrote to the applicant inviting him to pay the debt voluntarily.
13. On 2 March 2010 company P. instituted enforcement proceedings seeking payment of EUR 1,576 together with interest accrued as from 10 July 2009 until payment. It proposed several means of enforcement, including the sale of the applicant?s house. The Ljubljana Local Court granted the request and the decision was served on the applicant on 9 March 2010. Since the applicant did not lodge an objection, the decision became final on 18 March 2010 and was transferred to the Litija Local Court for further consideration.
14. On 21 April 2010, as part of the proceedings instituted by company P., the Litija Local Court ordered a valuation of the applicant?s house. The order was served on the applicant through his father. Subsequently, on 2 June 2010, a property valuer submitted a report in which he set the market value of the house at EUR 140,000. He also stated that the applicant had assured him on the phone that the debt had already been repaid, but had then failed to submit confirmation of such repayment. The report was sent to the applicant for comment. As neither the applicant nor any other adult member of his household was found at the address, a note was left on 8 June 2010 directing the applicant to collect the report at the post office. However, he failed to do so, and on 24 June 2010 the report was left in his mailbox (see paragraphs 52 and 53 below). The applicant did not react to the report.
15. In the meantime, on 29 April 2010, the enforcement officer inspected the interior of the applicant?s house in the presence of the applicant?s wife and concluded that it contained no objects which could be seized and sold to cover the debt concerned in the proceedings instituted by company J. The officer again left a note inviting the applicant to pay the debt, now amounting to EUR 516, voluntarily. In his report, he proposed that the creditor choose some other means of enforcement, because enforcement directed against movable property would not suffice for the payment of the enforcement costs, let alone the debt. It was also established that the applicant?s car was leased and therefore could not be seized for enforcement purposes.
16. On 15 June 2010 company J. applied to the Litija Local Court for an attachment order in respect of the applicant?s immovable property, namely his house.
17. On 17 June 2010 the Litija Local Court granted company J.?s application and issued a decision allowing enforcement to be carried out by means of the sale of the applicant?s house. The decision was served on the applicant via his wife on 21 June 2010. The applicant did not lodge an objection. Subsequently, the court joined company J.?s application to the proceedings instituted by company P.
18. On 1 July 2010, the Litija Local Court set the amount to be paid to the property valuer. This was then paid from the deposit made by company P. On the same day the court also issued a decision setting the market price of the applicant?s house at EUR 140,000. After an unsuccessful attempt to serve both decisions on the applicant, they were left in the applicant?s mailbox (see paragraphs 52 and 53 below). The applicant did not appeal against the decisions.
19. On 31 August 2010 the Litija Local Court discontinued the enforcement proceedings pursued by company P. because the debt had been paid by means of the seizure of assets from the applicant?s bank account.
20. On 1 September 2010 the Litija Local Court ordered that a public auction of the applicant?s house be held on 7 October 2010. Following an unsuccessful attempt on 3 September 2010 to serve the order and the summons on the applicant, they were left in his mailbox (see paragraphs 52 and 53 below) on 20 September 2010.
21. On 2 September 2010 the Litija Local Court discontinued the enforcement action in respect of the applicant?s movable property because company J. had not lodged a new application within three months of the failed attempt (see paragraph 15 above). The decision was served on the applicant on 6 September 2010.
22. On 7 October 2010 a first public auction of the applicant?s house was held. However, there were no interested buyers. The applicant did not appear.
23. On 8 October 2010 the Litija Local Court ordered a second public auction to be held on 18 November 2010. Following an unsuccessful attempt to serve the order and the summons on the applicant on 14 October 2010, a note was left directing the applicant to collect them at the local post office. As he failed to do so, they were left in his mailbox (see paragraphs 52 and 53 below) on 2 November 2010.
24. In the meantime, on 18 and 25 October 2010, company J. applied to the Litija Local Court for an extension of the enforcement order to other means of enforcement, namely the attachment of the applicant?s bank account and his salary respectively.
25. At the second public auction held on 18 November 2010 the house was sold to M.L. for EUR 70,000, namely 50% of its estimated market value. The applicant did not appear.
26. On 19 November 2010 the Litija Local Court issued a written decision awarding the property to the bidder, M.L. (sklep o domiku). The award decision, together with a copy of the minutes of the second auction, was served on the applicant via his wife on 23 November 2010.
27. On 22 November 2010 the Litija Local Court granted company J.?s application and attached to the enforcement order the applicant?s salary and bank account. The decision was served on the applicant on 24 November 2010. The decision mentioned that enforcement had previously been ordered against movable property, but contained no mention of the judicial sale of the house. It was noted that up to two thirds of the salary the applicant was receiving from his employer K. could be seized, provided that the applicant was left with the statutory minimum guaranteed income. The decision also contained a notice to the bank, which stated, among other things, that if no assets were currently available, the bank should proceed with the seizure once assets became available; if no assets became available within a year of the decision being served on the bank, the latter should inform the court to that effect.
28. On 22 November 2010 another creditor, A.A., applied to the court for enforcement of a court judgment granting him compensation together with costs and interest, totalling EUR 5,112, with accrued interest. He requested that the enforcement be carried out by attachment of the applicant?s house.
29. On 24 November 2010 the applicant lodged an appeal against the award decision in which he informed the court that he had repaid the debt (see paragraph 26 above). He argued, inter alia, that he had been unable to go to the auction and that he had only learned from the impugned decision that the auction had been held. He further submitted that in the meantime he had repaid his debt. He had been having financial difficulties throughout that year since his father had died and his mother had lost her job. In this connection he submitted that he had needed to support her in addition to his wife, who had also been unemployed, and his two children. He stressed that in the event that the award decision were not revoked, his family would risk becoming homeless. Moreover, his employer, company K., had received the same day the enforcement order directed against his salary.
30. Following the applicant?s repayment of the debt on 24 November 2010, company J. on the same day applied to the court for discontinuation of the enforcement proceedings.
31. On 25 November 2010 the Litija Local Court discontinued the enforcement proceedings instituted by company J.
32. On 2 December 2010 the Ljubljana Local Court granted the application for attachment of the applicant?s house in the enforcement proceedings instituted by A.A. (see paragraph 28 above).
33. The applicant lodged an objection to the above decision (see paragraph 32 above), stating that the enforcement proceedings instituted by company J. had already been discontinued and that he wished to have A.A.?s claim enforced by the seizure of his monetary assets and repaid in twelve monthly instalments. On 19 January 2011 the Litija Local Court dismissed the applicant?s objection and refused to adjourn the enforcement proceedings in respect of the attachment of the applicant?s house. It also refused to allow the enforcement by means of seizure of the applicant?s monetary assets as proposed by the applicant because it had not been shown that such means would lead to the settlement of the debt within a year (see paragraph 49 below). That decision was served on the applicant on 21 January 2011. The applicant did not appeal against it.
34. On 29 December 2010 the Ljubljana Higher Court dismissed an appeal lodged by the applicant against the award decision issued in favour of M.L. (see paragraphs 26 and 29 above), which thus became final. The court held that the applicant had been properly summoned to attend the public auction, which he had not disputed in his appeal, and that he had not given a reason why he had been unable to go to the auction. The court dismissed his allegations that he had been unable to repay the debt. It explained that the enforcement decision concerning the debt of EUR 124 had become final in July 2009, whereas he was relying on circumstances which had taken place in 2010. Moreover, the debt was of minor value. The court further pointed out that the applicant had been properly served with all the court documents in the proceedings but had not reacted to them, which had been entirely his choice. It also found that there was no reason to suggest that the applicant?s family would end up on the street, although their standard of living might worsen as a result of the sale of their house. Lastly, the court referred to Constitutional Court decisions nos. Up-35/98 and Up-77/04 (see paragraph 55 below), stressing that the subsequent repayment of the debt could not lead to the revocation of an award decision that had already been pronounced, regardless of the amount of money to be paid.
35. On 12 January 2011, following the full payment of the sale price by M.L., the Litija Local Court transferred the property sold at public auction to him and ordered that his name be entered as the owner in the Land Register. It further ordered the applicant to vacate the house within thirty days of receipt of the decision.
36. On 21 January 2011 the applicant, now represented by a law firm, lodged an appeal against the decision concerning the transfer of title and applied for revocation of the finality of the award decision. He argued, inter alia, that following the discontinuation of the enforcement proceedings on 25 November 2010, the court should have, in accordance with section 76 of the Enforcement and Securing of Civil Claims Act (hereinafter ?the Enforcement Act?, see paragraph 48 below), annulled any enforcement actions already taken; hence it should also have revoked the award decision. He stressed that at the relevant time the buyer had not yet acquired ownership of the property and therefore the revocation of the award decision would not have affected rights already acquired by the buyer. The applicant maintained that the summons for the auction had not been served on him.
37. On 25 May 2011 the Ljubljana Higher Court dismissed the applicant?s appeal. It held that under section 192 of the Enforcement Act (see paragraph 50 below) there were only two conditions to be fulfilled in order to allow the transfer of property to a buyer ? a final award decision and the payment of the purchase price. Therefore, the law had been correctly applied. The court also rejected the allegation that the summons had not been served on the applicant, referring to the findings in the decision of 29 December 2010 (see paragraph 34 above). It also rejected the applicant?s assertion that the discontinuation of the enforcement proceedings should have resulted in the annulment of orders to carry out enforcement, including revocation of the award decision. The court further stated that the Constitutional Court, in its decisions nos. Up-35/98 and Up-77/04, had already expressed an opinion that the revocation of the award decision would have interfered with the rights of others (see paragraph 55 below).
38. On 17 June 2011 the Litija Local Court held a hearing on the distribution of the proceeds of the house sale and decided to distribute them as follows: the amounts of EUR 146 and EUR 5,895 would go to the applicant?s creditor, A.A., who had joined his claims to the enforcement proceedings after the house had already been sold; EUR 1,372 to the Tax Office for taxes due for the sale of the house; and EUR 58,888 to a bank on account of the outstanding mortgage on the house. The remainder of the proceeds from the sale in the amount of EUR 3,699 was transferred to the applicant. The decision was served on the applicant on 18 August 2011.
39. At the request of M.L., on 11 July 2011 the Litija Local Court issued a writ of execution against the applicant, ordering the eviction of the applicant?s family from the house. The applicant lodged an objection and a further appeal, which were both dismissed. He referred to his constitutional appeal (see the following paragraph) and essentially argued that the sale should be revoked in view of the fact that he had repaid the debt before the award decision had become final. In his submission, the transfer of the title to M.L. could not therefore be taken as a valid basis for his eviction.
40. In the meantime, on 28 July 2011 the applicant lodged a constitutional appeal against the decisions of 12 January and 25 May 2011 (see paragraphs 35 and 37 above). He argued that the decisions were unlawful and arbitrary and that the sale of his house resulting from a debt of EUR 124 amounted to a disproportionate interference with his property rights. In particular, he argued that the court had been under no obligation to attach immovable property to the enforcement order. He also submitted that an award decision could not become final if the enforcement proceedings had been discontinued, a point he had explicitly raised in his appeal (see paragraph 36 above).
41. On 5 March 2012 the Constitutional Court dismissed the applicant?s constitutional appeal by referring to section 55b(2) of the Constitutional Court Act (see paragraph 54 below).
42. On 16 March 2012 the applicant and his family were evicted from their house with the assistance of the police. They first moved in with their relatives and later acquired a new home.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
A. Enforcement and Securing of Civil Claims Act
43. The Enforcement and Securing of Civil Claims Act, in force at the relevant time (Official Gazette no. 3/07 with amendments ? ?the Enforcement Act?), provides rules on enforcement proceedings. Section 16 states that the debtor and creditor act as parties to the proceedings. Section 44 regulates the content of the writ of execution as the grounds for any enforcement action and specifies the circumstances in which the debtor can challenge the veracity of the facts on which the enforcement request is based. The remedies are further regulated in section 9 (see paragraph 44 below).
44. Section 9 provides that all decisions issued during first-instance proceedings are amenable to appeal, unless the law provides otherwise. The debtor can object to a court decision granting an enforcement request and if his objection is dismissed he can appeal (to the second-instance court) against such decision. The deadline for lodging an objection or appeal is eight days from the service of the impugned decision. Section 55 sets out grounds for objection, which relate, inter alia, to questions of enforceability of a claim, including the possibility that the debt ceased to exist after the claim became enforceable. Section 56 provides that an objection can also be lodged after the enforcement decision has become final and until the conclusion of the enforcement proceedings, provided that it is based on facts concerning the debt which occurred after the claim became enforceable, and on condition that it could not have been mentioned in a regular objection to the enforcement decision.
45. As regards the means of enforcement, the following provisions of the Enforcement Act are relevant to the present case:
Section 30
?Only the following means of enforcement can be allowed by the court: sale of movable goods, sale of immovable property, transferral of a monetary claim, realisation of property or material rights and dematerialised securities, sale of shares and transferral of deposited funds …?
Section 34
?The court allows enforcement for the payment of a monetary claim by the means and by seizure of the objects which are indicated in the application for enforcement.
At the request of the debtor the court can limit the enforcement to only some of the means or objects to be seized if these suffice for the payment of the claim. …
The court can … at the request of the creditor allow enforcement by further means and by the seizure of further objects in addition to those already allowed.
At the request of the debtor the court can determine means of enforcement other than the ones suggested by the creditor if those means would suffice for the payment of the claim. … ?
46. As regards the seizure of movable property, section 79 of the Enforcement Act provides that certain objects, such as those for personal use and household objects and equipment, cannot be seized for enforcement purposes.
47. Sections 104 and 105 of the Enforcement Act provide for debt enforcement by means of the transfer of a monetary claim. This can be done either by the court ordering the debtor?s employer to pay a certain part of the debtor?s salary, either once or in periodic instalments, to the creditor (section 129), or by the court ordering the bank to transfer a certain amount of assets from the debtor?s bank account to the creditor (section 138).
48. Sections 71, 72, 74, 75 and 76 of the Enforcement Act concern the adjournment and discontinuation of enforcement proceedings. Section 71 provides that the court can adjourn, completely or in part, enforcement proceedings if a debtor makes such a request. The latter must demonstrate that as a result of the enforcement, he would sustain damage greater than any damage sustained by the creditor as a result of adjournment. The circumstances in which adjournment can be requested are further specified in section 71 and include a pending objection to an enforcement decision or proceedings aimed at establishing the impermissibility of the enforcement. They also include undefined particular circumstances justifying adjournment, but in such situation enforcement proceedings can be adjourned for a maximum of three months and only once. Under section 72 the proceedings can be adjourned also at the request of the creditor under certain conditions. Section 74 provides that if an adjournment is requested pending a decision on a remedy, it should last until such decision has been delivered. In other circumstances the court sets out the duration of the adjournment, depending on the circumstances. Thereafter, the proceedings continue automatically (section 75). Section 76 concerns discontinuation of the enforcement and reads, in so far as relevant, as follows:
?In the event that the court discontinues the enforcement, it also, unless otherwise provided for by law, annuls any enforcement orders, unless this would affect the rights acquired by third parties.?
49. As regards enforcement by attachment of immovable property, the following provisions of the Enforcement Act are relevant. Section 169 provides that a debtor can request, within eight days of the service of the enforcement decision, that enforcement be carried out by different means or by the attachment of different property. If the debtor applies to the court for attachment of his salary or other regular income, the court should grant the debtor?s application provided that he or she can demonstrate that the debt will thereby be paid within a year. Section 171 provides that if a creditor applies for attachment of an immovable property which has already been attached to other enforcement proceedings, his application should be joined to those proceedings (instead of instituting separate ones). Such an application can be made until the award decision becomes final.
50. Under section 181, immovable property can be sold after the enforcement decision and the decision setting out the estimated value of the property became final. Section 185 provides that only those bidders who have deposited 10% of the purchase price can participate in the auction, unless they are themselves also creditors who initiated the enforcement. If only one bidder appears at the sale, the court can postpone the auction if so requested by, inter alia, the parties to the proceedings (section 186). As regards the conduct of the sale, the following provisions of the Enforcement Act are also of relevance to the present case:
Section 183
?Immovable property shall be sold by public auction.
…?
Section 188
?At the first public auction the immovable property should not be sold below its estimated value.
If it has not been possible to sell the property at the first public auction, the court shall schedule a second public auction at which the property can be sold below its estimated value, but not below half of that value.
At least 30 days should pass between the first and the second auction.?
Section 189
?…
Upon the conclusion of the public auction, the court shall determine the bidder offering the highest price and declare that the property is awarded to him.

The court issues an award decision, which is published on the court?s notice board and served on all the parties who were served the decision about the sale and to all those who participated in the auction.
…?
Section 191
?The buyer must pay the purchase price within the time-limit set out in the decision ordering the sale.
…?
Section 192
?Following the final award decision and the payment of the purchase price, the court shall issue a decision on transfer of the property to the buyer. After the decision becomes final, transfer of ownership shall be entered in the Land Register…?
Section 193
?Once the decision on transfer of the property to the buyer has become final, an annulment or a modification of the writ of execution has no impact on the rights acquired by the buyer under section 192 of this Act.?
51. Under section 210 of the Enforcement Act, the debtor has a right to remain in his house or flat for three years following its judicial sale, provided that it is his residence and he pays the market rent for it. He must make a request to remain in the property within sixty days of service of the writ of execution or at the latest before the date of the auction.
B. Civil Procedure Act
52. The Civil Procedure Act (Official Gazette 73/07, with amendments) sets out the rules concerning the service of court documents on the parties. It provides that if the addressee cannot be found at his or her address, the documents may be served on him via any adult member of the household. The latter are obliged to accept them (section 140, paragraph 1). If it is impossible to serve the documents in the aforementioned way, they may be left in the mailbox with a warning that the documents are considered to have been served on the day they were left in the mailbox. The enforcement officer must note on the documents and on the return of service form the date and the reason for serving the documents by way of leaving them in the mailbox (section 141).
53. Among others, court decisions which are amenable to appeal, summons and other court documents in respect of which the court considers that special care should be taken, must be served personally on the addressee. That means that if the documents cannot be served directly or, inter alia, via another adult member of the household, they must be left at the local post office and a notice left in the mailbox or on the door informing the addressee that he has fifteen days to collect the documents at the local post office. The enforcement officer must note on the documents and on the aforementioned notice the date and the reason for leaving the notice. After the expiry of the fifteen-day deadline, the documents will be left in the mailbox and the service will be considered to have been completed. The addressee is warned of such consequences in the aforementioned notice (section 142).
C. Constitutional Court Act
54. Section 55b(2) of the Constitutional Court Act provides as follows:
?(2) A constitutional complaint shall be accepted for consideration:
– if there is a violation of human rights or fundamental freedoms which has serious consequences for the complainant;
or
– if it concerns an important constitutional question which exceeds the importance of the particular case in issue.?
D. Relevant Constitutional Court decisions
55. The parties referred to two decisions of the Constitutional Court in particular. In decisions nos. Up-35/98 and Up-77/04 of 2 April 1998 and 11 October 2006 respectively, the Constitutional Court examined constitutional complaints concerning an issue of a revocation of award decisions following the discontinuation of enforcement proceedings. Decision no. Up-35/98 concerned a debtor?s complaint against the Higher Court?s decision to dismiss her appeal against the award decision. The complainant argued that the award decision should not have been upheld because the creditors had withdrawn their application for enforcement before the award decision had become final. The Constitutional Court explained that the award decision was one of the legal facts leading to the ownership of the immovable property bought at public auction. It held that an award decision must be followed by a decision transferring title, the transfer itself and the entry of ownership in the Land Register, which measure is of a declaratory nature. While the Constitutional Court found that the final decision transferring title represented acquisition of a property right, the award decision created a protected expectation on the part of the buyer to acquire such a right. Therefore, the acquisition of property could only be halted if it was found that the auction had been unlawful or if the buyer had failed to pay the purchase price. It could not be stopped by any other circumstances arising subsequently, such as the discontinuation of the enforcement proceedings. Decision no. Up-77/04 concerned a complaint from an individual who had bought an immovable property at public auction, paid the purchase price and had already been issued with an award decision as well as transfer of title. After the withdrawal of the enforcement application, the local court revoked all the decisions issued in favour of the buyer. The Constitutional Court, referring to the Court?s case-law concerning ?legitimate expectation?, found that the award decision had given rise to a legitimate expectation on the part of the buyer that once the award decision had become final, the only condition he had to meet was to pay the purchase price. The Constitutional Court concluded that the revocation of the enforcement decisions due to the payment of the debt after the award decision had become final had unjustifiably interfered with the complainant?s legitimate expectation to acquire the property in question.
E. Study prepared by the Supreme Court
56. The Government submitted a report prepared by the Supreme Court on 14 March 2013, which indicates that in the period between 1 January 2008 and 1 March 2012 enforcement by means of selling immovable property for a debt of up to EUR 100 was requested in 574 cases, but only in one case did it result in the sale of the property. In the same period, 6,663 requests were received for enforcement by means of selling immovable property for debts from EUR 100 to EUR 1,000, whereas a decision transferring title was issued in thirty-one cases.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL NO. 1 TO THE CONVENTION
57. The applicant complained that the sale of his house at public auction in order to enforce a claim of EUR 124 amounted to a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, which reads as follows:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
A. Admissibility
58. The Government argued that the applicant had omitted to mention several relevant facts, such as other enforcement proceedings against him and the possibilities he had had to influence the proceedings. They suggested that the application be dismissed under Article 35 (3) (a) of the Convention on grounds of abuse of the right to petition.
59. The applicant disputed the Government?s allegation that he had omitted relevant facts from his application. In his submission, he had presented the facts relevant to his complaint, that is the facts relating to the proceedings instituted by company J. The Government, by contrast, were relying on facts, such as the proceedings instituted by company P. and by the creditor, A.A., which were not relevant to the applicant?s grievance. In particular, the proceedings instituted by company P. were finished in August 2010, which was more than two months before the second public auction. A.A. had asked for enforcement of his claim after the house had already been sold. The applicant?s debt to company J. was therefore the only reason for the sale of the house.
60. The Court notes that, except in extraordinary cases, an application will be rejected as an abuse of the right of application if it was knowingly based on untrue facts (see Gross v. Switzerland [GC], no. 67810/10, ? 28, ECHR 2014). The Court considers that although the applicant?s submissions in his initial application concerning the course of the enforcement proceedings against him could have been more exhaustive, they do not give rise to circumstances justifying a decision to declare the application inadmissible as an abuse of the right of individual application.
61. The Court further notes that this complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
1. Arguments before the Court
(a) The applicant
62. The applicant argued that the means had been disproportionate to the aim pursued for several reasons. First, the house should not have been sold for a principal debt as small as EUR 124. There should be a statutory threshold below which enforcement by means of the sale of immovable property would not be possible. Although he was not without any accommodation, he had suffered grave financial and psychological damage as a result of the loss of his house.
63. Secondly, the courts had failed to act with diligence. In particular, under section 34 of the Enforcement Act (see paragraph 45 above), the courts were not obliged to accept any means of enforcement. In his case the enforcement could have been successfully completed by, for instance, the sale of movable property, which was certainly worth enough, or the attachment of his salary or bank account, since he was employed. As regards the latter, the applicant argued that the court had received company J.?s request for attachment of the applicant?s salary and bank account twenty-five days before the second auction, but had failed to act promptly. The court should have postponed the auction, asked the creditor whether he still wished to maintain his request for the attachment of immovable property, and decided on the requests without undue delay. The court?s failure to do so had resulted in the sale of the house, which was the most severe and yet unnecessary measure.
64. The applicant also argued that the dismissal of his appeal challenging the finality of the award decision lacked legal basis. The award decision should not have become final, because the enforcement proceedings had been discontinued twenty-six days earlier, following the repayment of the debt. The applicant referred to section 189 of the Enforcement Act (see paragraph 50 above) and argued that an award decision was amenable to appeal and that therefore it could have legal effect only after it had become final. The revocation of the award decision would have secured his property right and would not have interfered with the buyer?s acquired rights, as wrongly held by the courts. In this connection, the applicant argued that the Constitutional Court?s decisions had been wrongly interpreted. In particular, decision no. Up-77/04 concerned a final award decision and not an award decision that had merely been pronounced.
65. In the applicant?s submission, his case was similar to Rousk v. Sweden (no. 27183/04, 25 July 2013), because the applicant in that case too had not availed himself of all the possibilities to stop the enforcement, yet the Court had found the sale of his house to impose an individual and excessive burden.
66. Lastly, the applicant argued that the proceedings instituted by company P. and by A.A. had not affected the sale of the house (see paragraph 59 above). As regards the interest and the enforcement costs, the applicant maintained that they should not be given special weight when assessing the proportionality. However, even if they were taken into account, the measure was still disproportionate.
(b) The Government
67. The Government argued that enforcement proceedings were an integral part of a creditor?s right to access to court. The debt of EUR 124 had become due on 5 January 2008, and almost three years had passed before the house had been sold at public auction. The applicant could have repaid his debt at any time during the proceedings, but had done so only after the house had been sold. His debt to A.A., on the other hand, had never been voluntarily paid. Before the auction, enforcement by means of the seizure of the applicant?s movable property had been attempted but had been unsuccessful.
68. The applicant was properly served all the relevant correspondence and court decisions and had numerous opportunities to influence the course of the enforcement proceedings and to avoid the sale of his house. In particular, he could have requested an adjournment of the enforcement proceedings, as provided for under sections 71 and 74 of the Enforcement Act; and he could have requested that enforcement be carried out only by certain means and by means other than those proposed by the creditor, in accordance with section 34 of the Enforcement Act (see paragraph 45 above). He could also have taken advantage of section 169 of the Enforcement Act, which set out the special rights of debtors in terms of avoiding the attachment of immovable property (see paragraph 49 above). The applicant did not avail himself of any of those remedies except for the lodging of an objection to the writ of execution issued at the request of A.A. Having done so, however, the applicant did not subsequently appeal against the dismissal of the objection.
69. The Government submitted that, given all the available remedies, the applicant should have at least proposed the attachment of his salary or bank account. Had he done so within eight days of the service of the decision of 21 June 2010, he could have prevented the attachment of his immovable property. Had he been unable to do so by himself, he could have appointed a lawyer or asked for legal aid, which was available under the national legal aid scheme. The applicant not only failed to do so but also failed to explain why.
70. As regards company J.?s requests to attach the applicant?s salary and bank account, the Government argued that the creditor did not withdraw the request for the attachment of the applicant?s immovable property. That meant that even if the court had decided on the two requests before the second auction, it was unlikely that the debt would have been paid by the time that auction was held and the court would not have been in a position to cancel the auction based only on some abstract possibility of settling the debt via new means. In particular, the Government argued that the court had had no basis in law to cancel the judicial sale of the house after the requests had been made by company J. to attach the applicant?s bank account and salary. The Government further pointed out that the debt to company J. was higher than alleged by the applicant, amounting on 29 April 2010 to EUR 516 and that it had subsequently increased still further. Furthermore, the proceeds from the sale of the house had served to cover also the debt owed to A.A. The mere fact that the court decided on the requests for attachment of the applicant?s bank account and salary after the auction had taken place therefore could not lead to a finding of a violation of Article 1 Protocol No. 1 to the Convention.
71. As regards the impugned position of the courts that the award decision could not be quashed owing to the subsequent payment of the debt, the Government submitted that this was aimed at ensuring that auctions were conducted properly. It was also meant to protect buyers and creditors as well as debtors, as the sale price would have been affected by the risk of annulment due to the subsequent repayment of the debt. The applicant had been aware of all the steps in the enforcement proceedings and had been summoned to the auction, which he did not dispute in his appeal against the award decision.
72. Lastly, the Government argued that applicant had not been left without any accommodation and had in fact acquired a new house. As regards his situation and his conduct during the proceedings, he could not be compared to the applicants in the cases of Rousk v. Sweden (cited above) and Zehentner v. Austria (no. 20082/02, 16 July 2009), which involved a number of circumstances, including a degree of vulnerability on the part of the applicants, that were not present in the instant case.
2. The Court?s assessment
(a) Whether there has been an interference with the applicant?s right to peaceful enjoyment of his possessions
73. The Court notes that the ownership of the applicant?s house was transferred to another person in the context of judicial enforcement proceedings brought with a view to obtaining sums of money the applicant owed to his creditors. The Court has already examined under Article 1 of Protocol No. 1 various situations concerning the forced sale of applicants? homes and concluded that such sale amounted to interference with the applicants? right to peaceful enjoyment of their possessions (see, for example, Zehentner, ? 71, and Rousk, ? 109, both cited above). The Court sees no reason to depart from such a conclusion in the present case. It further considers that the judicial sale of the applicant?s property falls to be considered under the so-called third rule, contained in the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1, relating to the State?s right ?to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest? (see, among the most recent authorities, Vrzi? v. Croatia, no. 43777/13, ?? 93-96, 12 July 2016).
(b) Whether the interference was prescribed by law and pursued a legitimate aim
74. The Court reiterates that the first and most important requirement of Article 1 of Protocol No. 1 is that any interference by a public authority with the peaceful enjoyment of someone?s possessions should be lawful (see Iatridis v. Greece [GC], no. 31107/96, ? 58, ECHR 1999 II).
75. Moreover, any interference with a right of property, irrespective of the rule under which it falls, can be justified only if it serves a legitimate public (or general) interest. The Court reiterates that, because of their direct knowledge of their society and its needs, national authorities are in principle better placed than any international judge to decide what is ?in the public interest? (see, among the most recent authorities, Matczy?ski v. Poland, no. 32794/07, ? 99, 15 December 2015).
76. As regards the present case, the Court notes that the interference with the applicant?s right to peaceful enjoyment of his possessions was based on the relevant provisions of the Enforcement Act (see paragraphs 43 to 51 above) and served the legitimate aim of protecting the creditors and the purchaser of the house.
(c) Whether the interference was proportionate to the legitimate aim pursued
(i) The general principles
77. It remains to be determined whether the measure complained of was proportionate to the aim pursued. As the Court has consistently held, the right to peaceful enjoyment of possessions must strike a ?fair balance? between the demands of the general interest of the community and the requirements of the protection of the individual?s fundamental rights (see, among other authorities, Sporrong and L?nnroth v. Sweden, 23 September 1982, ? 69, Series A no. 52, and Jahn and Others v. Germany [GC], nos. 46720/99, 72203/01 and 72552/01, ? 93, ECHR 2005 VI). In respect of interferences which fall under the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1, there must also be a reasonable relationship of proportionality between the means employed and the aim pursued (see J.A. Pye (Oxford) Ltd and J.A. Pye (Oxford) Land Ltd v. the United Kingdom [GC], no. 44302/02, ? 55, ECHR 2007 III). In each case involving an alleged violation of Article 1 of Protocol No. 1, the Court must ascertain whether by reason of the State?s interference, the person concerned had to bear a disproportionate and excessive burden. In determining whether this requirement has been met, the Court recognises that the State enjoys a wide margin of appreciation with regard both to choosing the means of enforcement and to ascertaining whether the consequences of enforcement are justified in the general interest for the purpose of achieving the object of the law in question (see Vrzi?, cited above, ? 100).
78. Moreover, the Court reiterates that although Article 1 of Protocol No. 1 contains no explicit procedural requirements, the proceedings at issue must afford the individual a reasonable opportunity of putting his or her case to the relevant authorities for the purpose of effectively challenging the measures interfering with the rights guaranteed by this provision. In ascertaining whether this condition has been satisfied, the Court takes a comprehensive view (see Zehentner, cited above, ? 73).
(ii) Application of the principles to the present case
79. The Court notes at the outset that the sole purpose of the judicial sale of the applicant?s house was to repay the debt he owed to the public water-supply company J. Therefore, and regardless of how the proceeds of the sale were ultimately distributed (see paragraphs 8 and 38 above), the Court must examine whether the impugned judicial sale complied with the requirements of Article 1 of Protocol No. 1.
80. The Court notes, on the one hand, that the applicant failed to pay a debt to company J. which was due on 5 January 2008 (see paragraph 10 above). Moreover, he did not respond in any way to the writ of execution which was served on him on 24 June 2009 (see paragraph 11 above) or to the notes left at his home by an enforcement officer on 7 January 2010 and again on 29 April 2010 (see paragraphs 12 and 15 above). The Court further observes that the applicant continued to remain passive after the enforcement court granted company J.?s application for the judicial sale of his house and did not make use of the various procedural possibilities available to him with a view to avoiding the sale of his house, despite being served with all the relevant decisions and summoned to appear at the auctions (see, in particular, paragraphs 17, 22, 25,44, 48 and 49). Only after his house was sold did the applicant avail himself of the possibility of appealing, arguing that he had been having financial difficulties and that unless the sale was revoked, his family would risk becoming homeless (see paragraph 29 above). In this connection, the Court notes that the domestic court does not seem to have investigated those allegations in any detail (see paragraph 34 above). However, it also notes that the applicant did not substantiate, in the proceedings before it, his claim that he had in fact had such financial difficulties, which would have made him unable to pay the debt in question.
81. On the other hand, the Court notes that the debt which company J. was enforcing through the sale of the applicant?s house was EUR 124 and that, together with the interest and enforcement expenses, it amounted to around EUR 500, the precise final amount being unknown to the Court (see paragraphs 15 and 70 above). Company J. initially attempted to enforce the debt through the sale of the applicant?s movable property and when that proved unsuccessful, it directly requested that his house be sold at public auction (see paragraph 16 above). After company J. had applied for enforcement of the debt by sale of the house on 15 June 2010, the enforcement court granted the application within two days and, after a summons to attend the auction had been left in the applicant?s mailbox on 20 September 2010, held the first auction on 7 October 2010. It sold the house for half its market value at the next auction, held on 18 November 2010 (see paragraphs 16 to 25 above). During that time the enforcement court did not consider any alternative measures to the judicial sale of the house, despite the fact that the applicant appeared to have been employed and to have had a monthly income, and that company P. in the meantime successfully enforced a much higher debt through the seizure of assets from his bank account (see paragraphs 19, 27 and 63 above).
82. The Court observes that the relevant domestic legislation, that is the Enforcement Act (see paragraphs 43 to 51 above), does not explicitly place an onus on the enforcement court to opt for less intrusive enforcement measures of its own motion or to require it to reject a request by the creditor if disproportionality arises. Nor does the legislation set any minimum threshold in respect of the amount of debt owed, so in principle even a minor debt could be enforced by means of the judicial sale of an immovable property, such as a house. This has been confirmed also by the data submitted by the Government, which show that in the period between 1 January 2008 and 1 March 2012, a decision transferring title of property was issued following the judicial sale of immovable property in thirty-two cases concerning debts lower than EUR 1,000 (see paragraph 56 above). Moreover, the Court observes that pursuant to the Enforcement Act, property sold at auction was awarded to the buyer, and that the domestic courts in the present case interpreted the legislation to mean that in order to protect the legitimate interests of the buyer, the sale could at that point not be revoked for reasons such as the subsequent repayment of the debt (see paragraphs 34 and 37 above).
83. While acknowledging that the Contracting States have a wide margin of appreciation in this area (see paragraph 77 above) and that the aims pursued by the relevant legislation might concern also issues exceeding the mere payment of a particular debt, such as the improvement of repayment discipline in the country concerned, the Court is nevertheless of the view that, given the paramount importance of the enforcement measure taken against the applicant?s property, which was also his home, and the manifest disproportion between this measure and the amount of debt it aimed to enforce, the authorities were obliged to take careful and explicit account of other suitable but less intrusive alternatives (see, mutatis mutandis, OAO Neftyanaya Kompaniya Yukos v. Russia, no. 14902/04, ? 651-54, 20 September 2011).
84. In this connection, the Court notes that the Enforcement Act provided for several means of enforcement, including seizure of assets from the debtor?s bank account or part of the debtor?s salary (see paragraphs 45 and 47 above). It further refers to its finding above that there was a clear indication that the measure in the form of seizure of assets from the applicant?s bank account was available as a potentially suitable and effective measure for the enforcement of his debt (see paragraph 81 above), especially if applied with some flexibility, such as repayment over a reasonable period of time. What is more, almost a month before the second auction company J. requested that the enforcement be carried out by seizing the applicant?s salary and bank account. However, although the requests were made on 18 and 25 October 2010 respectively, the court did not grant them until 22 November 2010, that is after the house had been sold at the second auction (see paragraphs 24 and 27 above). The Court finds it striking that the enforcement court, which had previously taken decisions rather swiftly (see paragraph 81 above), took a month to decide on company J.?s requests.
85. Indeed, in view of the irreparable consequences of the judicial sale for the applicant, the court should have taken a timely decision on company?s J. requests and taken steps to postpone or cancel the auction. The Court concedes that the latter, as well as the lack of initial consideration of proportionality when accepting the request for the impugned judicial sale, may have resulted, at least in part, from the court?s interpretation of the relevant requirements of the domestic law. Nevertheless, the Court finds that in the circumstances of the case this had a negative overall effect on the conduct of the enforcement proceedings against the applicant (see, mutatis mutandis, OAO Neftyanaya Kompaniya Yukos, cited above, ? 656).
86. Lastly, the Court attaches great importance to securing effective enforcement proceedings for creditors (see, mutatis mutandis, Mindek v. Croatia, no. 6169/13, ? 82, 30 August 2016). However, in the present case it has not been shown that the judicial sale of the applicant?s house was a necessary measure to ensure such enforcement.
87. Having regard to the above considerations, in particular the low value of the debt that was enforced through the judicial sale of the applicant?s house and the lack of consideration of other suitable and less onerous measures by the domestic authorities, the Court concludes that the State failed to strike a fair balance between the aim sought and the measure employed in the enforcement proceedings against the applicant. There has accordingly been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
88. In view of this finding, the Court does not find it necessary to address specifically the applicant?s complaint concerning his unsuccessful attempt to get the decision by which the house was awarded to the buyer revoked.
II. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 13 OF THE CONVENTION
89. The applicant complained that he had not had an effective legal remedy at his disposal in respect of the complaint under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention. In particular, he complained that he had been unable to get the sale of the house revoked on the grounds that the debt to company J. had been repaid. He relied on Article 13 of the Convention, which reads as follows:
?Everyone whose rights and freedoms as set forth in [the] Convention are violated shall have an effective remedy before a national authority notwithstanding that the violation has been committed by persons acting in an official capacity.?
90. The Government contested that allegation.
91. The Court notes that this complaint is linked to the one examined above and must therefore likewise be declared admissible (see paragraph 61 above).
92. Having regard to its conclusion in respect of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention (see paragraph 87 above), the Court considers that there is no need to examine separately the complaint under Article 13 (see, for example, Zehentner, cited above, ? 82).
III. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
93. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
A. Damage
94. The applicant claimed 70,000 euros (EUR) in respect of pecuniary damage, corresponding to the difference between the assessed market value of the house and the price for which it was sold (half of that value). The applicant, referring to the domestic statutory rates, further claimed default interest from the date of the second public auction onwards, which, in his submission, amounted to EUR 27,244 by 12 May 2015, and approximately EUR 7,000 per annum thereafter.
95. The applicant also claimed EUR 15,000 in respect of non-pecuniary damage. He argued that the loss of his home and the media attention the case had received had caused him significant mental suffering.
96. The Government disputed the claim for pecuniary damage as unsubstantiated and argued that the applicant had provided no basis for his claim of EUR 7,000, which he had requested as a yearly award for default interest. They also disputed the claim with respect to non-pecuniary damage, arguing that it was unacceptable that the applicant claimed to have suffered distress as a result of the media attention when it was he who had sought it and shared the information with the media.
97. The Court reiterates that it has found a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention in respect of the sale of the applicant?s property at public auction. The applicant is therefore entitled to compensation for pecuniary damage in so far as there is a causal link between the violation found and the damaged suffered. The applicant must also substantiate the value of the damage suffered and costs incurred. For its part, the respondent State is under a legal obligation to put an end to the breach and make reparation for its consequences in such a way as to restore as far as possible the situation existing before the breach (see Rousk, cited above, ? 150, and Iatridis v. Greece (just satisfaction) [GC], no. 31107/96, ? 32, ECHR 2000-XI).
98. In cases where the interference in question has satisfied the condition of being prescribed by law and was not arbitrary, the Court has considered that compensation at the level of the market value of the property at the time of the interference was appropriate (see Rousk, cited above, ? 151). It sees no reason to make a different assessment in the present case. It observes that the applicant?s property was inspected by a property valuer before the sale, at which point its market value was set at EUR 140,000 (see paragraph 14 above). The Government provided no arguments calling into question the accuracy of that evaluation. It follows that the applicant should be compensated for the difference between the market value, EUR 140,000, and the price at which the property was sold, EUR 70,000, that is EUR 70,000. The Court further considers that interest should be added to the above award in order to compensate for the loss of value of the award over time. The interest should reflect national economic conditions, such as levels of inflation and rates of interest (see Ghigo v. Malta (just satisfaction), no. 31122/05, ? 20, 17 July 2008). In this connection, the Court notes that the applicant claimed interest based on the domestic statutory default interest rates. However, in the circumstances of the case and having regard to inflation during the relevant period (see Scordino v. Italy (no. 1) [GC], no. 36813/97, ? 258, ECHR 2006 V), the Court considers that a one-off payment of 10% interest should be added to the amount of EUR 70,000.
99. In view of the foregoing, the Court considers it reasonable to award the applicant EUR 77,000 in total in respect of pecuniary damage, plus any tax that may be chargeable on that amount.
100. As regards the applicant?s claim for non-pecuniary damage, the Court considers that the applicant must have suffered non-pecuniary damage, in particular feelings of anxiety and distress, as a result of the sale of his home, and this notwithstanding that the applicant may be considered to have contributed in some measure to the situation. It therefore awards him EUR 3,000 in respect of non-pecuniary damage, plus any tax that may be chargeable on that amount.
B. Costs and expenses
101. The applicant also claimed EUR 3,680 for the costs and expenses incurred in the domestic proceedings. That amount consisted of the legal fees he had been charged for the appeal against the transfer of title and the application for revocation of the final award decision (see paragraph 36 above), the remedies against eviction and the constitutional appeal (see paragraphs 39 and 40 above). He also claimed EUR 1,500 for the proceedings before the Court. He based his claim on the official tariff for lawyers and requested that VAT be added to the amounts claimed.
102. The Government did not comment on this claim.
103. According to the Court?s case-law, an applicant is entitled to the reimbursement of costs and expenses only in so far as it has been shown that these have been actually and necessarily incurred and are reasonable as to quantum. In the present case, regard being had to the documents in its possession and the above criteria, the Court considers it reasonable to award the sum of EUR 5,000, covering costs under all heads.
C. Default interest
104. The Court considers it appropriate that the default interest rate should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT, UNANIMOUSLY,
1. Declares the application admissible;

2. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

3. Holds that there is no need to examine separately the complaint under Article 13 of the Convention;

4. Holds
(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 ? 2 of the Convention, the following amounts:
(i) EUR 77,000 (seventy-seven thousand euros), plus any tax that may be chargeable, in respect of pecuniary damage;
(ii) EUR 3,000 (three thousand euros), plus any tax that may be chargeable, in respect of non-pecuniary damage;
(iii) EUR 5,

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024