Conclusione Resto inammissibile; Violazione di P1-1; danno Patrimoniale – riservato; danno Non-patrimoniale – riservato
PRIMA SEZIONE
CAUSA TKACHEVY C. RUSSIA
(Richiesta n. 35430/05)
SENTENZA
STRASBOURG
14 febbraio 2012
Questa sentenza diverrà definitiva nelle circostanze esposte nell’ Articolo 44 § 2 della Convenzione. Può essere soggetta a revisione editoriale.
Nella causa Tkachevy c. Russia,
La Corte europea dei Diritti umani (Prima Sezione), riunendosi in una Camera, composta da:
Nina Vajić, Presidente,
Anatoly Kovler Peer Lorenzen, Elisabeth Steiner, Khanlar Hajiyev, Mirjana Lazarova Trajkovska, Julia Laffranque, giudici, e Søren Nielsen, Cancelliere di Sezione,
Avendo deliberato in privato il 24 gennaio 2012,
Consegna la seguente sentenza che fu adottata in quella data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da una richiesta (n. 35430/05) contro la Federazione russa depositata presso la Corte sotto l’Articolo 34 della Convenzione per la Protezione dei Diritti umani e delle Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) da due cittadini russi, OMISSIS (“i richiedenti”), il 15 giugno 2005.
2. Il Governo russo (“il Governo”) fu rappresentato dal Sig. G. Matyushkin, Rappresentante della Federazione russa alla Corte europea dei Diritti umani.
3. Il 18 maggio 2010 il Presidente della prima Sezione decise di dare avviso della richiesta al Governo. Fu deciso anche di decidere sull’ammissibilità e i meriti della richiesta allo stesso tempo (Articolo 29 § 1).
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
4. I richiedenti, consorti nacquero rispettivamente nel 1957 e 1966 e vivono a Mosca.
5. Al tempo degli eventi possedevano un appartamento al 9/12–1 Via Znamenka a Mosca, nelle vicinanze della Galleria d’Arte Statale dell’ artista popolare dell’URSS Alessandro Shilov. L’appartamento aveva sei stanze e misurava 121.8 m². Era occupato dai richiedenti, i loro due figli minorenni, ed una suocera.
A. L’ampliamento della galleria e lo sfratto
6. Nell’ aprile 2001 il Governo di Mosca decise che al fine della ricostruzione della galleria lo stabile dei richiedenti avrebbe dovuto essere evacuato e avrebbero dovuto essere convertito in locali non-residenziali (Decreto 373-PP). Lo sviluppo e la ricollocazione dei residenti sarebbero stati finanziati dalla Tverskaya Finance B.V., una società olandese privata. Al completamento del progetto, il 60% dell’edificio doveva andare a Tverskaya Finance, e il 40% al Governo di Mosca. Nelle parti attinenti, i Decreti 373-PP recitano come segue:
“Al fine di una ricostruzione che include tutto il territorio adiacente alla [Galleria] e in conformità col concetto di pianificazione architettonico sviluppato, il Governo di Mosca decreta:
1. Accettare la proposta del Comitato di Mosca di Architettura per includere… l’edificio localizzato al 9/12–1 Znamenka nel singolo progetto d’ investimento dello stabile e dei lavori di ricostruzione a Znamenka.
2. Prendere in considerazione l’accordo dell’investitore-Finance Tverskaya B.V. – di finanziare la costruzione e la ricostruzione degli edifici.
…
4. Adottare un accordo secondo cui dopo la ricostruzione si dividerebbero i locali non-residenziali al 9/12–1 Znamenka come segue: 60% a Finance Tverskaya B.V., 40% al Dipartimento delle proprietà statali e municipali di Mosca.
5. Prendere in considerazione l’accordo dell’investitore per finanziare il ricollocamento degli inquilini e dei proprietari dal 9/12–1 Znamenka… per prendere possesso o acquisire locali.
…
6.2. Completare l’edificio e i lavori di ricostruzione nel primo trimestre del 2006.
…
8. Che il Prefetto del Distretto Amministrativo Centrale dovrebbe formalizzare insieme col Dipartimento degli Alloggi Municipali e della Politica degli Alloggi del Governo di Mosca la conversione del 9/12–1 Znamenka in locali non-residenziali.”
7. I richiedenti si opposero a questo progetto e nel maggio 2003 loro impugnarono il Decreto 373-PP presso una corte.
8. Nell’ agosto 2003 le autorità richiesero all’Impresa Statale Moszhilniiproekt, un’agenzia di indagini pubblica, di consegnare un rapporto sulla condizione tecnica dell’edificio. La richiesta era formulata in modo da essere “in esecuzione dell’incarico del primo Sostituto del prefetto del Circuito Amministrativo Centrale di Mosca sulla materia di giudicare [l’edificio] una struttura pericolosa.” Moszhilniiproekt trovò che l’edificio era minacciato da crolli.
9. Nel novembre 2003-febbraio 2004 il Governo di Mosca offrì ai richiedenti di scegliere un appartamento in sostituzione tra un appartamento di quattro – stanze di 149 m² al 77 di via Udaltsova, un appartamento di quattro – stanze di 105 m² al 12 di via Tverskaya un appartamento di cinque – stanze di 125 m² al 9/6 di via Zamorenova, ed un appartamento di cinque – stanze di 112 m² al 39/6 di via Dolgorukovskaya. I richiedenti respinsero queste offerte.
10. Nell’ aprile 2004 il Governo di Mosca classificò l’edificio come struttura pericolosa ed ordinò la sua conversione in locali non-residenziali (Decreto 669-RP). Pertanto nella parte attinente, il Decreto 669-RP recita come segue:
“[È ordinato col presente]:
1. Di classificare l’edificio residenziale localizzato al 9/12–1 Znamenka come struttura pericolosa e successivamente di riconvertirlo in locali non-abitabili.
2. Prendere in considerazione che
2.1. In conformità con il [Decreto 373-PP] l’investitore è Finance Tverskaya B.V.
2.2. Tverskaya Finance B.V. è il beneficiario di un contratto d’affitto… dell’area di terreno per la ricostruzione e la costruzione del complesso degli edifici incluso 9/12–1 Znamenka.
3. Stabilire che i residenti dell’edificio pericoloso saranno ristabiliti in locali residenziali acquisiti a spese dell’investitore.
…
7. Che il Prefetto del Distretto Amministrativo Centrale può
7.1. Insieme col Dipartimento della Politica degli Alloggi e Stock degli Alloggi di Mosca ristabilisca i residenti dall’edificio pericoloso a spese dell’investitore ed ai locali acquisiti dall’investitore nel 2004.
…
7.4. Addebiti i costi di trasporto riferiti al ristabilimento all’investitore.”
11. Nell’ ottobre 2004 i richiedenti richiesero alla NPTs Rekonstruktsia, un’agenzia di indagini privata, di consegnare un rapporto alternativo sulla condizione tecnica dell’edificio. Rekonstruktsia trovò che l’edificio era sicuro e avrebbe potuto essere riparato senza ricollocare i residenti.
12. Il 1 ottobre 2004 la Corte distrettuale di Tverskoy di Mosca trovò il Decreto 373-PP legale perché, fra le altre cose, l’edificio era stato classificato come pericoloso. La corte scrisse:
“I [ richiedenti] affermano che il Decreto trasferisce la loro proprietà a Finance di Tverskaya B.V. Ma questa affermazione è sbagliata perché il Decreto accorda soltanto all’investitore il diritto di finanziare i lavori di costruzione, ricostruzione, e restituzione degli edifici, ed acquisire successivamente una parte in quegli edifici.
…
Non c’è neanche merito nell’ argomento [richiedenti ‘] che il loro edificio appartiene all’eredità culturale, è un monumento storico e culturale, e quindi non può essere ricostruito…. [I richiedenti] non hanno offerto prova che 9/12–1 Znamenka è nel Registro Statale dell’ eredità culturale e monumentali.
[I richiedenti] considerano che il loro edificio non è pericoloso e che si può viverci. Questo argomento è contraddetto dal rapporto dell’ esame dell’ agosto 2003 di Moszhilniiproekt… e dal [Decreto 669-RP].
[I richiedenti] considerano che non c’erano stati motivi legali per la conversione del loro edificio in locali non-abitabili. Ma è stato mostrato che la residenza a 9/12–1 Znamenka è stata trovata pericolosa e non adatta per abitarci permanente. È per questa ragione che l’edificio è stato convertito in locali non-abitabili….
[I richiedenti] rivendicano anche che il [Decreto 373-PP] viola i loro diritti di alloggio e li spoglia dell’appartamento che loro possiedono. Questa rivendicazione è falsa. È contraddetta dai contenuti dei registri della causa e, al primo posto, dal Decreto stesso perché non contiene nessuna clausola sull’espropriazione.”
Il 12 gennaio 2005 la Mosca Corte Urbana sostenne quella sentenza.
13. La Finance di Tverskaya comprò un appartamento al 26 di via Krasnoprudnaya e lo propose ai richiedenti come sostituzione. L’appartamento aveva sei stanze e misurava 131.1 m². I richiedenti respinsero questa offerta, principalmente perché loro non desiderarono cambiare la zona e perché l’appartamento nuovo era, nella loro prospettiva, di una peggiore qualità. Nell’ agosto-dicembre 2004 Tverskaya Finance ed il Governo di Mosca chiesero ad una corte di sfrattare i richiedenti.
14. Il 26 gennaio 2005 la Corte distrettuale di Khamovnicheskiy di Mosca sfrattò i richiedenti. La corte trovò, fra le altre cose che dopo che la ricostruzione l’edificio sarebbe stato usato come locali non-residenziali, e che l’appartamento in sostituzione era più grande e più caro. Nonostante l’eccezione dei richiedenti, la corte si appellava ad un rapporto di valutazione commissionato dalla Finance Tverskaya che ha valutato Znamenka a RUB 7,556,856 e Krasnoprudnaya a RUB 10,311,148. La corte scrisse:
“Siccome l’appartamento è la sola residenza [dei richiedenti ], l’appartamento in sostituzione dovrebbe essere di qualità uguale. La corte considera che un appartamento in sostituzione… è di qualità uguale se… è localizzato all’interno dei confini della stessa città ed è della stessa misura o più grande.
La corte considera che l’appartamento dove i querelanti stanno chiedendo di ricollocare [i richiedenti] soddisfa pienamente questi criteri . È localizzato all’interno del confine amministrativo di Mosca, ed anche nello stesso distretto dove la famiglia [dei richiedenti] ora vive. L’appartamento soddisfa i requisiti sanitari e tecnici, è appropriato per essere abitato, e ha tutti i conforti. La sua misura e il prezzo eccedono quelli dell’appartamento attuale [dei richiedenti ‘].
La corte considera perciò che il ricollocamento dei [ richiedenti ] a Krasnoprudnaya non solo rispetta i loro diritti e libertà ma anche migliora le loro condizioni abitative.
…
Il fatto che il 9/12–1 Znamenka è destinato ad essere ricostruito e non viene demolito non [impedisce lo sfratto], perché… in futuro l’edificio sarà usato a fini non-abitativi.
La corte ignora l’argomento [dei richiedenti ‘] che il ristabilimento infrangerà i diritti di alloggio e gli interessi dei loro figli che vanno ad una scuola vicina e non saranno in grado di fare da spola sul metrò. A Krasnoprudnaya ci sono anche scuole secondarie che la figlia [dei richiedenti] non sarà in grado di frequentarla. In merito al figlio che deve fare la spola sul metro, la prova presentata non mostra controindicazioni mediche.”
Il 18 aprile 2005 la Mosca Corte Urbana sostenne quella sentenza.
15. Nel giugno 2005 i richiedenti si trasferirono al 26 Strada di Krasnoprudnaya.
16. Nel marzo 2008 il Governo di Mosca assegnò l’intero tutto lo Znamenka alla Tverskaya Finance (Decreto 221-PP). Pertanto nella parte attinente, il Decreti 221-PP recita come segue:
“Al fine del completamento dell’attuazione dell’investimento che costruisce il progetto,la ricostruzione e la restituzione degli edifici localizzati al 9/12 Znamenka… è ordinato col presente:
1. Di prolungare per la Finance di Tverskaya B.V. il termine dei lavori di costruzione, della ricostruzione e della restituzione degli edifici… per non più di 18 mesi… senza sanzioni penali.
2. Di prendere in considerazione l’impegno di Finance di Tverskaya B.V. di
…
2.4. Eseguire il lavori d’emergenza e la piena restituzione e l’adattamento di 9/12–1 Znamenka.
3. Prendere in considerazione il fatto che
…
3.3. Nel corso dell’attuazione del progetto di investimento l’investitore ha ricollocato i residenti… da 9/12–1 Znamenka…. Tverskaya Finance B.V. ha ricevuto diritti di proprietà si 1,324.1 m² di locali a 9/12–1 Znamenka, incluso 764 m² di locali residenziali e 560.1 m² di locali non-residenziali….
…
6. Prendere in considerazione l’accordo delle parti ai seguenti cambi nella distribuzione della proprietà sul completamento del progetto:
…
6.2. Riguardo alla seconda parte del progetto la distribuzione contrattuale di proprietà fra le parti sarà come segue:
-100% di 9/12–1 Znamenka… sarà trasferito alla proprietà dell’investitore.”
17. Secondo i richiedenti, l’edificio è stato ricostruito come una proprietà residenziale eccellente. Secondo il Governo, la costruzione ancora è in preparazione, e l’edificio ospiterà locali commerciali ed amministrativi.
18. Il Governo basò questa dichiarazione sulle informazioni disponibili nel website all’indirizzo http://znamenka9.ru. Al tempo dell’esame della causa della Corte quel sito mostra che il 9/12–1 Znamenka è un blocco di appartamenti offerti per la vendita. Il precedente appartamento dei richiedenti era al terzo piano e sembra essere stato ridotto ad un appartamento di 85.8 m² (segnato sul piano come “appartamento F”). Il website loda l’unicità e la storicità del vicinanze, cita poesie (“Неподражаемой земля di незаменимая di России”-“la terra insostituibile della Russia Inimitabile”), e celebra le viste della Cattedrale vicina del Cristo Salvatore, del Cremlino, della Casa di Pashkov, e Zamoskvorechye.
B. Procedimenti contro l’agenzia di indagine
19. Nell’ ottobre 2003 il primo richiedente richiese ad una corte di ordinare che Moszhilniiproekt rendesse disponibile il suo rapporto di esame. Dal 2003 al 2006 le corti rifiutarono diverse volte rifiutò di esaminare questa richiesta a causa dell’inosservanza del richiedente con le formalità tecniche, pagare una parcella di corte e rispettare la giurisdizione. Il 27 aprile 2006 la Corte di Città di Mosca infine respinse la richiesta perché era indirizzata alla scoperta di prove usate nell’altra causa del richiedente e quindi non era passibile di distinzione di procedimenti.
C. Procedimenti contro il contratto di sviluppo
20. Nel gennaio 2005 il primo richiedente richiese alla Corte distrettuale di Khamovnicheskiy di invalidare il contratto fra la galleria, Tverskaya Finance, ed il Governo di Mosca riguardo allo sviluppo di Znamenka. Il 25 aprile 2006 la Corte Urbana di Mosca ha rifiutato di esaminare questa richiesta perché il primo richiedente non viveva più in Znamenka e quindi non era colpito personalmente dal contratto.
II DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE
21. Sotto la sezione 35-3 della Costituzione, nessuno può essere privato delle sue proprietà salvo con una decisione giudiziale. La presa obbligatoria di proprietà per necessità Statali è solamente possibile a condizione di un rimborso preliminare equivalente.
22. Sotto la sezione 49-3 del Programma sugli Alloggi del 1983 in vigore al tempo attinente, se un edificio che contiene appartamenti privatizzati fosse demolito facendo seguito a leggi applicabili, l’autorità locale o l’impresa che demolisce doveva, col consenso dei proprietari sfrattati , offrire loro una residenza equivalente o altro risarcimento.
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 ALLA CONVENZIONE
23. I richiedenti si lamentarono che l’espropriazione del loro appartamento non serviva l’ interesse pubblico, e che non era stata data nessuna sostituzione adeguata. Loro si riferirono agli Articoli 1 e 8 della Convenzione, all’Articolo 1 del Protocollo N.ro 1, e all’ Articolo 2 del Protocollo N.ro 4. La Corte esaminerà questa azione di reclamo sotto l’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 che recita come segue:
“Ogni persona fisica o giuridica è abilitata al godimento pacifico delle sue proprietà. Nessuno sarà privato delle sue proprietà eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato ad eseguire simili leggi come ritiene necessario per controllare l’uso di proprietà in conformità con l’interesse generale o assicurare il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.”
A. Ammissibilità
24. Il Governo dibatté che questa azione di reclamo era manifestamente mal-fondata.
25. Come questione di principio, le autorità godevano, di un margine ampio di valutazione nella pianificazione di città.
26. Secondo, lo sfratto aveva servito l’interesse pubblico della sicurezza, perché l’edificio era sotto la minaccia di crollo. Secondo il rapporto di esame di Moszhilniiproekt, l’edificio era stato costruito prima del 1917 e non era stato ritrutturato. I suoi travetti di pavimento di legno erano stati marci e 70% portati fuori. Il sottopiano era crollato parzialmente. Pavimenti di legno erano stati rotti, marcio, e 65% portati fuori. Alla cantina e muri aveva mancato impermeabilizzazione. I muri erano stati l’umidità. Il muro anteriore aveva avuto fessure sotto finestre.
27. L’edificio era stato ricostruito come un centro commerciale, non una residenza.
28. Terzo, l’interferenza con la proprietà dei richiedenti era stata proporzionata perché i richiedenti avevano ricevuto il risarcimento adeguato ed immediato. L’appartamento in sostituzione era localizzato all’interno dello stesso distretto amministrativo di Mosca, aveva soddisfatto i requisiti sanitari, ed era appropriato per essere abitabile. Era l’ 8% più grande e il 37% più caro dell’appartamento in Znamenka. Inoltre, le autorità avevano offerto una scelta di appartamenti in sostituzione.
29. In ultimo, lo sfratto era legale perché le corti nazionali avevano sostenuto i decreti del Governo di Mosca. I decreti erano accessibili ed adeguatamente formulati.
30. I richiedenti mantennero la loro azione di reclamo. Non c’era stato prima di tutto, nessun interesse pubblico e reale di sicurezza, perché la decisione di espropriare l’edificio (Decreto 373-PP) era avvenuta prima del rapporto di esame. Il Governo di Mosca aveva usato l’edificio come pagamento per la ricostruzione della galleria da parte della Finance di Tverskaya. Se la preoccupazione per la sicurezza fosse stata reale, ai residenti sarebbe stato permesso di ritrasferirvisi dopo la ristrutturazione.
31. Il rapporto di Moszhilniipoekt era stato influenzato perché era stato pagato dalla Finance Tverskaya. Il rapporto alternativo aveva trovato l’edificio sicuro.
32. Secondo, l’interferenza era stata sproporzionata, perché l’appartamento in sostituzione a 26 di via Krasnoprudnaya era inadeguato. Localizzato lontano da Znamenka, non era adeguato al panorama culturale di Znamenka con la sua prossimità al Cremlino e alle pietre miliari di eredità della capitale russa. L’ambiente nuovo era vicino a stazioni ferroviarie occupate, era molto trafficato e l’aria era malsana. L’appartamento nuovo aveva fatto finestre con infiltrazioni, pavimenti disuguali, impianto elettrico vecchio , muri e soffitto rotti, un ascensore non sicuro, ed un recinto pericoloso infestato da roditori. Il rasferimento a Krasnoprudnaya era stato doloroso per la famiglia perché loro avevano dovuto rompere legami stabiliti con dottori, scuole, attività culturali, e parrocchia. Gli altri appartamenti offerti in sostituzione erano anche peggiori.
33. In ultimo, l’interferenza era stata illegale perché, contrariamente alle mete dichiarate del progetto, l’edificio era rimasto una residenza, i cui appartamenti erano stati messi in vendita. Anche il progetto stesso era stato illegale, perché alla Finance Tverskaya era stato assegnato il contratto senza offerta pubblica, e perché le norme di conservazione dell’ eredità avevano proibito la costruzione di grande portata nella zona di conservazione del Cremlino.
34. La Corte nota che questa azione di reclamo non è manifestamente mal-fondata all’interno del significato dell’ Articolo 35 § 3 (a) della Convenzione. Nota inoltre che non è inammissibile per qualsiasi altro motivo. Deve essere dichiarata perciò ammissibile.
B. Meriti
1. Principi Generali
35. La Corte reitera che il sistema internazionale di esecuzione collettiva stabilito dalla Convenzione è sussidiario ai sistemi nazionali che salvaguardano i diritti umani. Le autorità nazionali rimangono libere di scegliere le misure che loro considerano appropriate nelle questioni che sono governate dalla Convenzione. Il riesame della Corte riguarda solamente la conformità di queste misure coi requisiti della Convenzione. (vedere la causa “belgian Linguistic”, 23 luglio 1968, § 10 Serie A n. 6).
36. In questa vena, a causa della loro conoscenza diretta delle necessità della società le autorità nazionali sono messe meglio del giudice internazionale per valutare “l’interesse pubblico” sottostante un’interferenza con la proprietà. Cos’ spetta loro determinare sia l’esistenza di un problema pubblico che garantisce la privazione di proprietà che l’azione riparatrice da intraprendere.
37. Inoltre, l’“interesse pubblico” è una nozione ampia che comporta problemi politici, economici, e sociali, opinioni su che può differire estesamente. La Corte trova naturale che le autorità dovrebbero avere un margine ampio di valutazione nell’implementare politiche sociali ed economiche, e nel particolare sviluppo di terreni e schemi di sviluppo di città (vedere Buckley c. Regno Unito, 25 settembre 1996, § 75 Relazioni di Sentenze e Decisioni 1996-IV; Vassallo c. Malta, n. 57862/09, § 36 11 ottobre 2011). Rispetterà perciò la determinazione delle autorità di ciò che è “interesse pubblico” a meno che questa determinazione sia manifestamente senza fondamento ragionevole. In altre parole, benché la Corte non possa sostituire la sua propria valutazione per che delle autorità nazionali, è legato per fare un riesame delle misure contestate sotto l’Articolo 1 del Protocollo, N.ro 1 e, nel fare così, indagare i fatti con riferimento al quale agirono le autorità nazionali (vedere James ed Altri c. Regno Unito, 21 febbraio 1986, § 46 Serie A n. 98).
2. L’applicazione dei principi generali alla presente causa
38. Non è in controversia che l’espropriazione dell’appartamento dei richiedenti ha corrisposto ad un’interferenza col loro diritto al godimento tranquillo delle loro proprietà. Di conseguenza, siccome loro furono privati delle loro proprietà all’interno del significato del primo paragrafo dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 ciò che rimane da determinare è se questo è stato fatto “nell’interesse pubblico e se era conforme alle condizioni previste dalla legge e coi principi generali di diritto internazionale.”
39. Il Governo di Mosca giustificò l’espropriazione della proprietà dei richiedenti con l’interesse pubblico della sicurezza (vedere §§ 8, 10 12 e 26 sopra). Mentre questo interesse è di per sé legittimo, nelle circostanze della presente causavi è un numero di discordanze che non permettono la conclusione che questo interesse fosse sostenuto realmente.
40. Prima, la decisione di prendere la proprietà (Decreto 373-PP) ha preceduto il rapporto di esame che ha trovato la proprietà pericolosa. Il rapporto fu commissionato effettivamente solo dopo che i richiedenti si erano opposti l’espropriazione.
41. Secondo, commissionando il rapporto da Moszhilniiproekt le autorità ammisero effettivamente che il primo Sostituto del prefetto del Circuito Amministrativo Centrale aveva richiesto di classificare l’edificio come pericoloso. Sembrerebbe perciò che la conclusione del rapporto era stata predeterminata.
42. Terzo, se lo sfratto dei richiedenti era stata motivata solamente dalla preoccupazione per la loro sicurezza, sarebbe stato coerente permettere loro di rioccupare la proprietà dopo le necessarie ristrutturazioni.
43. Quarto, mentre sotto la disposizione originale (Decreto 373-PP) il 40% dell’edificio ricostruito doveva andare al Governo di Mosca, nel 2008 l’intero edifico andaò alla Tverskaya Finance (Decreto 221-PP). Il ritiro delle azioni delle autorità nell’edificio diminuì l’elemento pubblico dell’operazione, e divenne in sostanza una cessione dei beni da una parte privata (i richiedenti) ad un altra (Tverskaya Finance).
44. Ultimo, come ragione per ordinare l’espropriazione, la Corte distrettuale di Khamovnicheskiy citò una conversione eventuale dell’edificio in locali non-residenziali. La Corte concorda che questo aspetto è attinente per la valutazione dell’ “interesse pubblico” ed investigherà perciò l’attuale destino dell’edificio.
45. Le parti dibattono circa questo. Il Governo dichiara che l’edificio è divenuto un spazio di uffici , senza, comunque, spiegare la sua utilità pubblica. I richiedenti insistono che l’edificio sia divenuto una residenza di lusso.
46. Il Governo si appella alle informazioni prese dalla vetrina on-line del progetto di Znamenka all’indirizzo http://znamenka9.ru. La Corte è attenta della fluidità inerente alle fonti on-line, ma il Governo apparentemente ritiene il website affidabile, e secondo il RIPN, il registro dei nomi dei domini russi , il website appartiene a Finance di Tverskaya. Perciò, la Corte analizzerà i suoi contenuti.
47. Il tono complessivo del website è commerciale, loda i benefici di possedere una proprietà in posizione centrale e prestigiosa. Lascia poco dubbbi che 9/12–1 Znamenka sia costituito di appartamenti in vendita. Il venditore accentua la prossimità dell’edificio a pietre miliari culturali -lo stesso argomento che la Corte distrettuale di Khamovnicheskiy ha considerato non attinente quando decise che l’appartamento a Krasnoprudnaya era una sostituzione adeguata. Le informazioni dal website sono confermate da annunci pubblicitari di agenti immobiliari forniti dai richiedenti.
48. La Corte conclude perciò che l’edificio è divenuto locali residenziali contrariamente alle mete dichiarate dal progetto (vedere § 6 sopra).
49. La Corte richiama che ha dichiarato recentemente inammissibile una richiesta riguardante un set di circostanze prima facie simili. In Sourlas c. Grecia (n. 46745/07, dec. 17 febbraio 2011) l’appartamento del richiedente localizzato in posizione centrale ad Atene fu preso al fine di costruire il nuovo Museo dell’ Acropoli, ed il richiedente contestò la valutazione dell’appartamento da parte delle autorità. Ma diversamente dalla causa attuale, nella causa Sourlas l’interesse pubblico implicito sottostante l’espropriazione-la conservazione e la mostra di iconici manufatti culturali della nazione -non fu mai messo in dubbio.
50. Nella prospettiva delle considerazioni sopra, la Corte conclude, che nelle circostanze della causa presente l’interesse pubblico sottostante l’espropriazione dell’appartamento dei richiedenti non era chiaramente e convincentemente mostrato (vedere, mutatis mutandis, Motais de Narbonne c. Francia, n. 48161/99, § 22 del 2 luglio 2002). C’è stata di conseguenza, una violazione dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1. In queste circostanze non c’è nessun bisogno di esaminare se gli altri requisiti del primo paragrafo dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro a 1 furono rispettati.
II. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE
51. I richiedenti si lamentarono Articolo 6 della Convenzione che le corti nazionali sono state influenzate intrinsecamente in favore del Governo di Mosca sotto perché il Governo li sostenne finanziariamente. Pertanto come attinente, Articolo 6 letture siccome segue:
“ Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno è abilitato ad un’udienza corretta… all’interno di un termine ragionevole…da[un] tribunale indipendente ed imparziale stabilito dalla legge.”
52. La Corte nota che ha più primo respinto un’azione di reclamo simile (vedere Finogenov ed Altri c. la Russia (il dec.), nos 18299/03 e 27311/03, § 243 18 marzo 2010).
53. Segue che questa azione di reclamo è mal-fondata manifestamente e deve essere respinta in conformità con Articolo 35 §§ 3 (un) e 4 della Convenzione.
III. VIOLAZIONE ADDOTTA DEGLI ARTICOLI 6 E 13 DELLA CONVENZIONE
54. Il primo richiedente si lamentò sotto gli Articoli 6 e 13 della Convenzione del rifiuto delle corti nazionali di esaminare in sostanza le sue azioni contro l’agenzia di indagine ed il contratto di sviluppo.
55. La Corte considera che queste due azioni, benché tecnicamente distinte, erano tese alla determinazione della controversia essenziale del primo richiedente-quella riguardo all’espropriazione che il richiedente era stato in grado di contestare prima in due livelli di giurisdizione.
56. In queste circostanze la Corte considera che questa azione di reclamo non genera un problema separato e non ha bisogno di essere esaminata.
IV. APPLICAZIONE DELL’ ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
57. L’Articolo 41 della Convenzione prevede:
“Se la Corte costata che c’è stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell’Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte può, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.”
58. I richiedenti desideravano riavere il loro appartamento a Znamenka. In alternativa, loro richiedono danno e costi.
A. Danno
59. I richiedenti rivendicarono il danno patrimoniale nell’importo di 1,989,000 Euro (EUR). Questo importo includeva il prezzo di vendita di un appartamento rinnovato a 9/12–1 Znamenka (EUR 1,988,000), aumento dei costi per gli spostamenti nei cinque anni seguenti il loro forzato allontanamento, spese in riferimento all’installazione di una linea telefonica, ed il costo di medicine consumate per alleviare lo stress.
60. Il Governo contestò questa rivendicazione come infondata. Nessuna valutazione di proprietà aveva mostrato che Krasnoprudnaya era più conveniente di Znamenka. I richiedenti non possono pretendere un appartamento rinnovato, perché l’appartamento che era stato preso da loro era decrepito. La maggior parte delle altre spese addotte dei richiedenti erano senza sostegno con prove.
61. Inoltre, ogni richiedente chiese danno non-patrimoniale nell’importo di EUR 20,000 per lo stress causato dal loro forzato allontanamento.
62. Il Governo contestò questa rivendicazione come eccessiva.
63. La Corte nota che i richiedenti desiderano primo ricevere di nuovo l’appartamento espropriato, e che le parti contestano la valutazione delle proprietà. In queste circostanze la Corte considera che la questione del danno patrimoniale e non-patrimoniale non è ancora pronta per decisione. Dovrebbe essere riservata perciò per permettere alle parti di giungere ad un accordo (Articolo 75 §§ 1 e 4 dell’Ordinamento della Corte).
B. Costi e spese
64. I richiedenti chiesero anche EUR 270 per i costi e spese incorsi di fronte alle corti nazionali e alla Corte.
65. Il Governo contestò questa rivendicazione come senza sostegno con prove.
66. È pratica della Corte rimborsare solamente costi e spese che sono effettivi, necessari, e ragionevoli. Avendo riguardo ai documenti in suo possesso e ai criteri sopra, la Corte considera ragionevole assegnare la somma di EUR 24 per i procedimenti di fronte alla Corte.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL’UNANIMITA’
1. Dichiara ammissibile l’azione di reclamo riguardo all’espropriazione di proprietà ed inammissibile il resto della richiesta;
2. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1;
3. Sostiene che, riguardo al danno patrimoniale e non-patrimoniale che è il risultato della violazione trovata, la questione della soddisfazione equa non è pronta per decisione e di conseguenza
(a) riserva questa questione per intero;
(b) invita il Governo ed i richiedenti a presentare, entro tre mesi dalla data di notificazione di questa sentenza le loro osservazioni scritte su questa questione e, in particolare, a notificare alla Corte qualsiasi accordo al quale loro possono giungere;
(c) riserva l’ulteriore procedura e delega al Presidente della Camera il potere per fissarla all’occorrenza;
4. Sostiene, riguardo ai costi e spese,
(a) che lo Stato rispondente deve pagare ai richiedenti, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diviene definitiva in conformità con l’Articolo 44 § 2 della Convenzione EUR 24 (venti quattro Euro ), più qualsiasi tassa che può essere a carico dei richiedenti, da convertire in valuta nazionale al tasso applicabile in data dell’ accordo;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo l’interesse semplice sarà pagabile sull’importo sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito più tre punti percentuale;
5. Respinge il resto della richiesta dei richiedenti per costi e spese.
Fatto in inglese, e notificò per iscritto il 14 febbraio 2012, facendo seguito all’Articolo 77 §§ 2 e 3 dell’Ordinamento di Corte.
Søren Nielsen Nina Vajić Cancelliere Presidentessa