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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF THEO NATIONAL CONSTRUCT S.R.L. v. THE REPUBLIC OF MOLDOVA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: P1-1
Numero: 72783/11
Stato: Moldova
Data: 2022-10-11 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

SECONDA SEZIONE

CASO THEO NATIONAL CONSTRUCT S.R.L. c. REPUBBLICA MOLDOVA

(Ricorso n. 72783/11)

SENTENZA
(Merito)

Art. 1 P1 – Godimento pacifico dei beni – Esclusione della societ? ricorrente dall’elenco dei soci di un’altra societ? con conseguente perdita della sua quota di partecipazione del 50% e della partecipazione a un contratto multimilionario – Decisioni dei tribunali nazionali contrarie al diritto interno, arbitrarie e manifestamente irragionevoli – Mancata presa in considerazione delle gravi accuse della societ? ricorrente di manomissione del fascicolo e dell’obiezione relativa alla prescrizione dell’azione contro di essa – Mancato adempimento da parte dello Stato dell’obbligo di istituire un foro appropriato che permettesse alla societ? ricorrente di far valere i propri diritti in modo efficace.

STRASBURGO

11 ottobre 2022

La presente sentenza diventer? definitiva alle condizioni previste dall’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetta a revisione editoriale.

Nel caso Theo National Construct S.R.L. contro la Repubblica di Moldova,

La Corte europea dei diritti dell’uomo (Seconda Sezione), riunita in Camera composta da:

Jon Fridrik Kj?lbro, Presidente,

Carlo Ranzoni, giudice ad hoc,

Egidijus K?ris,

Branko Lubarda,

Pauliine Koskelo,

Gilberto Felici,

Saadet Y?ksel, giudici,
e Hasan Bak?rc?, cancelliere di sezione,

visto il ricorso

il ricorso contro la Repubblica di Moldova presentato alla Corte ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”) da una societ? costituita in Romania, Theo National Construct S.R.L. (“la ricorrente”), il 19 novembre 2011;

la decisione di notificare al Governo moldavo (“il Governo”) la denuncia relativa all’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione;

la decisione di informare il governo rumeno del suo diritto di intervenire nel procedimento ai sensi dell’articolo 36 ? 1 della Convenzione e dell’articolo 44 ? 1 (b) e la sua omissione di comunicare la volont? di avvalersi di tale diritto;

le osservazioni delle parti;

il ritiro dalla causa della signora Diana S?rcu (articolo 28 del Regolamento della Corte), giudice eletto per la Repubblica di Moldova, e la nomina da parte del Presidente del signor Carlo Ranzoni come giudice ad hoc (articolo 29, paragrafo 2);

Dopo aver deliberato in privato il 13 settembre 2022,

pronuncia la seguente sentenza, adottata in tale data:
INTRODUZIONE

1. Il caso riguarda un “attacco raider” contro la societ? ricorrente, ovvero il presunto sequestro illegale dei suoi beni con l’assistenza di tribunali e forze dell’ordine presumibilmente corrotti.

I FATTI

2. La ricorrente ? una societ? costituita in Romania. ? stata rappresentata dall’avvocato V. Gribincea, che esercita a Chi?in?u.

3. Il Governo era rappresentato dal suo agente, sig. O. Rotari.

4. I fatti del caso, cos? come presentati dalle parti, possono essere riassunti come segue.

CONTESTO DEL CASO
5. Nel 2007, la societ? ricorrente, specializzata nella costruzione di strade, si ? accordata con un uomo d’affari moldavo e leader di un partito politico, il sig. ?., per entrare nel mercato moldavo della costruzione di strade.

6. Secondo un accordo del 4 aprile 2007, la societ? ricorrente doveva diventare socio della societ? Q. con una partecipazione del cinquanta per cento del capitale sociale. La societ? ricorrente doveva contribuire al capitale sociale della societ? Q. con ventitr? attrezzature per la costruzione di strade per un valore di oltre un milione di euro (EUR). Il capitale rimanente doveva essere controllato dalla societ? S., controllata dal sig. ?. con una partecipazione del 49,77%, e da un’altra societ? con una partecipazione dello 0,23%.

7. Il 5 aprile 2007 l’assemblea generale della societ? Q. ha deciso di ammettere la societ? ricorrente come socio con una partecipazione del 50%. Nel corso degli eventi che hanno dato origine al presente caso, la societ? Q. ha cambiato nome due volte. Tuttavia, a fini di chiarezza nel presente giudizio, la Corte si riferir? sempre ad essa come societ? Q.

8. In una data imprecisata la societ? Q. ha chiesto alla Camera di Commercio moldava (MCC) di valutare il valore delle ventitr? attrezzature che dovevano essere portate in Moldavia dalla societ? ricorrente.

9. Il 25 aprile 2007 la MCC ha presentato un rapporto di valutazione secondo il quale le ventitr? attrezzature per la costruzione di strade in questione avevano un valore di 1.031.965 euro. Poich? all’epoca le attrezzature si trovavano ancora in Romania, la valutazione ? stata effettuata sulla base della documentazione e delle foto, tenendo conto dell’usura.

10. Il 3 maggio 2007 la Camera di registrazione dello Stato ha registrato le modifiche allo statuto della societ? Q., in base alle quali la societ? ricorrente ? diventata formalmente un socio con una partecipazione del cinquanta per cento. Il valore del capitale sociale della societ? Q. ? aumentato da 236.621 lei moldavi (circa 14.000 euro) a 17.540.179 MDL (circa 1 milione di euro) e l’amministratore delegato ? rimasto lo stesso.

11. L’8 maggio 2007 la societ? ricorrente ha importato in Moldavia le ventitr? attrezzature per la costruzione di strade. Su richiesta della Dogana moldava, l’MCC ha esaminato fisicamente le attrezzature e ha emesso un’altra relazione che conferma i risultati della relazione di valutazione del 25 aprile 2007.

L’ATTIVIT? DELLA SOCIET? RICHIEDENTE IN MOLDOVA
12. Il 16 ottobre 2007 la societ? Q. ha firmato un contratto con l’Amministrazione stradale statale della Moldavia relativo a lavori di ristrutturazione di una strada nazionale. Il valore del contratto era di 393 milioni di MDL (l’equivalente di circa 24,5 milioni di euro).

13. Ai fini dell’esecuzione dei lavori, la societ? Q. ha contratto diversi prestiti bancari per oltre 1,5 milioni di euro per i quali ha dato in pegno le attrezzature per la costruzione di strade portate dalla ricorrente. L’amministratore delegato della societ? ricorrente ha anche impegnato la sua casa a Chi?in?u, stimata in oltre 400.000 euro.

14. La societ? Q. ha iniziato a eseguire i lavori di ristrutturazione della strada in conformit? al contratto e avrebbe dovuto terminarli entro la fine del 2012. Meno del 50% dei lavori ? stato completato entro il 2010 e i ritardi nel completamento dei diversi segmenti sono stati determinati in generale dai ritardi nei pagamenti da parte dello Stato per i lavori eseguiti.

15. All’inizio del 2010 la societ? richiedente ha appreso che l’amministratore delegato della societ? Q. aveva offerto diversi prestiti senza interessi per circa 4,5 milioni di MDL (circa 255.000 euro) alla societ? S. (cfr. paragrafo 6), uno dei soci della societ? Q., senza consultarla e in violazione dello statuto della societ? Q.. I rapporti tra la societ? richiedente e il partner controllato dal sig. ?. si sono deteriorati dopo questo incidente. L’amministratore delegato della societ? Q. ? stato cambiato su richiesta della societ? richiedente e la societ? Q. ha avviato un procedimento per il recupero dei prestiti senza interessi. La societ? richiedente ? stata inoltre coinvolta in un’altra serie di procedimenti legali non correlati con il suo partner, la societ? S. A prescindere da ci?, all’inizio del 2011 la societ? Q. non aveva difficolt? finanziarie e il lavoro procedeva secondo i piani.

PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO PROMOSSO DALLA SOCIET? S. DINANZI ALLA CORTE D’APPELLO DI CHI?IN?U
16. Il 17 aprile 2010 la societ? S. ha scritto alla MCC chiedendole di revocare la sua relazione di valutazione del 25 aprile 2007 in quanto la valutazione era stata effettuata senza un’ispezione fisica delle attrezzature per la costruzione delle strade.

17. Il 26 aprile 2010 MCC ha risposto che le norme nazionali e internazionali consentivano di effettuare la valutazione sulla base di documenti e immagini. In ogni caso, l’esperto di MCC aveva ispezionato le attrezzature al loro arrivo in Moldavia l’8 maggio 2007 e aveva confermato i risultati del suo rapporto del 25 aprile 2007 (cfr. paragrafo 11).

18. Il 25 maggio 2010 la societ? S. ha avviato un procedimento amministrativo contro MCC presso la Corte d’Appello di Chi?in?u chiedendo l’annullamento della relazione di valutazione del 25 aprile 2007. Essa ha ribadito le argomentazioni contenute nella sua lettera del 17 aprile 2010 (si veda il precedente paragrafo 16) e non ha nominato la societ? ricorrente come convenuta.

19. La Corte d’appello ha accettato il caso per l’esame e gli ha attribuito il numero 3-2535/10, un numero valido per l’anno 2010 (si veda il paragrafo 42 di seguito).

20. Nelle sue osservazioni alla corte, l’MCC ha sostenuto in primo luogo di essere un’organizzazione non governativa e che, pertanto, i suoi atti, non essendo atti amministrativi, non potevano essere impugnati dinanzi ai tribunali amministrativi. Non esistevano norme che stabilissero che una valutazione peritale non potesse essere effettuata sulla base di documenti e fotografie. In ogni caso, l’esperto di MCC aveva esaminato fisicamente le attrezzature al loro arrivo in Moldavia e aveva confermato le sue precedenti conclusioni. La valutazione era avvenuta alla presenza di un rappresentante della societ? Q. che non aveva sollevato obiezioni n? durante la valutazione n? in seguito. La relazione degli esperti MCC non era obbligatoria per nessuno, ma aveva solo un carattere consultivo e poteva essere ignorata dai soci della societ? Q. se lo desideravano.

21. Il 23 giugno 2010, durante la prima udienza del caso, la societ? S. ha chiesto che la Camera di registrazione dello Stato fosse coinvolta nel procedimento come parte interessata. Essa ha sostenuto che l’annullamento della relazione di valutazione di MCC avrebbe potuto avere un impatto sulla decisione della Camera di registrazione dello Stato del 3 maggio 2007 di registrare le modifiche allo statuto della societ? Q.. Il tribunale ha accolto la richiesta e ha rinviato l’udienza al 13 settembre 2010. Non ? chiaro cosa sia successo in quest’ultima data, poich? il fascicolo nazionale, come fornito dalle parti, non contiene nulla al riguardo.

22. Il 1? dicembre 2010 la MCC ha chiesto che la societ? Q. e la societ? ricorrente fossero coinvolte nel procedimento come parti interessate. Il tribunale ha accolto la richiesta e ha rinviato l’esame del caso al 22 dicembre 2010 alle ore 10.15.

23. Il 21 dicembre 2010 il rappresentante del ricorrente ha chiesto al tribunale di rinviare l’esame del caso a un’altra data in quanto doveva partecipare al funerale di un parente stretto a Flore?ti la mattina del 22 dicembre 2010. Secondo quanto riportato a pagina 42 del fascicolo interno, il tribunale ha accettato tale richiesta e ha deciso di tenere la prossima udienza il 20 gennaio 2011 alle ore 11. Il rappresentante del MCC ha firmato un modulo speciale fornito dalla Corte d’appello che confermava la sua convocazione per il 20 gennaio 2011.

24. Nonostante la decisione del 21 dicembre 2010 di rinviare l’udienza del 22 dicembre 2010, il fascicolo interno contiene, a pagina 96, una copia del verbale di un’udienza del 22 dicembre 2010. Secondo il verbale in questione, i rappresentanti della ricorrente, della MCC e della Camera di registrazione dello Stato erano presenti all’udienza. Il rappresentante della societ? ricorrente non ha partecipato. Sebbene l’udienza si sia svolta presumibilmente il 22 dicembre 2010, per ragioni sconosciute il verbale reca il numero di fascicolo 3-333/11, numero che potrebbe essere stato attribuito al caso solo all’inizio del 2011.

25. Secondo il verbale in questione, la ricorrente avrebbe integrato il suo ricorso originario con diverse nuove richieste: (a) annullare la relazione di valutazione di MCC dell’8 maggio 2007 (cfr. paragrafo 11 supra); (b) annullare la decisione della Camera di registrazione dello Stato del 3 maggio 2007 (cfr. paragrafo 10 supra) e reintegrare tutte le parti nella loro posizione iniziale; e infine (c) eseguire immediatamente la sentenza. Una copia di tale supplemento ? contenuta in un documento non datato a pagina 45 del fascicolo interno, ma la decisione del giudice di accettarlo ? datata 1? dicembre 2010 e si trova a pagina 91. Il verbale riporta che il tribunale ha rinviato la sentenza a data da destinarsi. Il verbale riporta che il tribunale ha rinviato l’esame del caso al 20 gennaio 2011.

26. La societ? ricorrente sostiene che i verbali in questione sono falsi e che sono stati fabbricati e aggiunti al fascicolo in un secondo momento. Il Governo non ha commentato questa affermazione.

Appello e Corte Suprema di Giustizia.
27. Il 20 gennaio 2011 si ? svolta una nuova udienza del caso, che ? stata la prima e ultima alla quale ha partecipato il rappresentante della societ? ricorrente. Prima dell’udienza, il rappresentante della societ? ricorrente avrebbe consultato il fascicolo del caso che, a suo dire, non conteneva alcuna integrazione alla domanda iniziale del ricorrente (si veda il paragrafo 25 supra) per chiedere l’esclusione della societ? ricorrente dall’elenco dei soci della societ? Q. Il Governo non ha commentato questa affermazione.

28. A pagina 100 del fascicolo nazionale ? riportato il verbale dell’udienza del 20 gennaio 2011, secondo il quale i rappresentanti della societ? ricorrente e della societ? Q. erano presenti all’udienza ed ? stato dato loro tempo fino all’udienza successiva per presentare le loro osservazioni scritte in risposta alle richieste del ricorrente. Nel verbale ? stato annotato che la prossima udienza si sarebbe svolta il 2 febbraio 2011 alle ore 11.00.

29. Le pagine 92-93 del fascicolo nazionale contengono due moduli di citazione indirizzati a diversi partecipanti al procedimento, tra cui la societ? ricorrente. Entrambi sono datati 20 gennaio 2011. In uno di essi una delle parti del procedimento ? convocata per il 2 marzo 2011. In un altro, la societ? Q. e la societ? ricorrente sono convocate per il 2 febbraio 2011, ma la data scritta a mano sembra essere stata corretta da “02.03.11” a “02.02.11”. A pagina 94 del fascicolo nazionale ? presente un modulo di conferma in base al quale i rappresentanti della societ? ricorrente e della societ? Q. confermano di essere stati informati della prossima udienza del 2 febbraio 2011, ma anche questo modulo presenta segni di manomissione in quanto la data scritta a mano sembra essere stata corretta da “02.03.11” a “02.02.11”.

30. La societ? ricorrente sostiene che questi verbali sono stati falsificati sotto quest’ultimo aspetto e che in realt? la prossima udienza ? stata fissata per il 2 marzo 2011. Il Governo non ha commentato questa affermazione.

31. A pagina 101 del fascicolo nazionale ? riportato il verbale dell’udienza del 2 febbraio 2011, secondo cui i rappresentanti della societ? ricorrente e della societ? Q. non hanno partecipato all’udienza nonostante fossero stati convocati. Il tribunale ha deciso di terminare l’esame del merito del caso.

32. Il 2 febbraio 2011 la Corte d’appello di Chi?in?u ha adottato la sua sentenza sul caso. La Corte ha dato ragione alla societ? S. e ha ordinato l’annullamento delle relazioni di valutazione dell’MCC del 25 aprile 2007 e dell’8 maggio 2007, dopo aver stabilito che all’MCC non era stato consentito di valutare le attrezzature senza un’ispezione fisica. Come conseguenza dell’annullamento del rapporto di valutazione, il tribunale ha anche ordinato l’annullamento della decisione della Camera di registrazione dello Stato del 3 maggio 2007 con cui erano state registrate le modifiche allo statuto della societ? Q. e ha ordinato il ripristino delle parti nella loro posizione iniziale prima del 3 maggio 2007, ovvero l’esclusione della societ? ricorrente dall’elenco dei soci della societ? Q. Il tribunale ha stabilito che le transazioni concluse dalla societ? Q. dopo il 3 maggio 2007 non dovrebbero essere influenzate da tale ripristino. Il tribunale ha inoltre ordinato l’immediata esecuzione della sentenza senza indicare le ragioni dell’urgenza.

33. Al momento della definizione del caso da parte della Corte d’Appello di Chi?in?u, la societ? Q. non aveva problemi finanziari e stava continuando l’esecuzione del contratto del 16 ottobre 2007 con l’Amministrazione stradale statale della Moldavia.

L’IMMEDIATA ESECUZIONE DELLA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI CHI?IN?U
34. Il 2 febbraio 2011 il rappresentante della societ? S. ha ricevuto una copia della sentenza della Corte d’appello di Chi?in?u dello stesso giorno e il giorno successivo ha chiesto alla Camera di registrazione dello Stato la sua esecuzione. Inizialmente il capo della Camera di registrazione dello Stato ha distribuito il caso al funzionario (registrante) C.L. Tuttavia, il 4 febbraio 2011, un altro funzionario, A.B., ha emesso una decisione riguardante la modifica dello statuto della societ? Q. e l’esclusione della societ? ricorrente dalla sua lista di soci. In seguito ? emerso che A.B. era la moglie del vicepresidente del partito politico guidato dall’onorevole ?. (si veda il paragrafo 5 sopra).

35. Dopo l’esecuzione della sentenza della Corte d’appello di Chi?in?u, il capitale sociale della societ? Q. ? diventato di 236.662 MDL (l’equivalente di 14.377 euro).
36. Il 17 febbraio 2011 la societ? ricorrente ha chiesto alla Camera di registrazione dello Stato di annullare la decisione del 4 febbraio 2011 relativa alla sua esclusione dall’elenco dei soci della societ? Q.. Poich? la Camera di registrazione dello Stato si ? rifiutata di dare seguito a tale richiesta, il 28 febbraio 2011 la societ? ricorrente ha presentato un ricorso amministrativo contro di essa presso la Corte d’appello di Chi?in?u. La societ? ricorrente ha sostenuto che la riduzione del capitale sociale della societ? Q. era stata effettuata in violazione della procedura prevista dall’articolo 36 della legge sulle societ? a responsabilit? limitata. Tuttavia, tale ricorso ? stato respinto sia dalla Corte d’appello di Chi?in?u che dalla Corte suprema di giustizia.

IL PROCEDIMENTO DINANZI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA
37. La societ? ricorrente ha ottenuto l’accesso al fascicolo e una copia della sentenza della Corte d’appello di Chi?in?u (cfr. paragrafo 32) il 28 febbraio 2011. Il 3 marzo 2011 ha presentato un ricorso per motivi di diritto alla Corte Suprema di Giustizia.

38. La societ? ricorrente ha affermato di essere stata coinvolta nel procedimento tra la societ? S. e la MCC in una fase tardiva e di essere stata convocata per la prima volta all’udienza del 20 gennaio 2011. Il suo rappresentante aveva avuto l’opportunit? di esaminare il fascicolo prima di tale udienza e non era stata presentata alcuna integrazione alla domanda iniziale della ricorrente per chiedere l’esclusione della societ? ricorrente dall’elenco dei soci della societ? Q. Il rappresentante della societ? ricorrente ha inoltre sostenuto che il 20 gennaio 2011 il rappresentante della ricorrente aveva fatto una richiesta verbale di modifica delle sue richieste, ma che il giudice gli aveva detto di preparare una domanda scritta in conformit? alle disposizioni del Codice di procedura civile e di presentarla all’udienza successiva. Al termine dell’udienza, l’esame ? stato rinviato al 2 marzo 2011. Nonostante ci?, l’udienza successiva si ? tenuta il 2 febbraio 2011 e la data nei moduli di citazione ? stata corretta a mano da “03” a “02”.

39. La societ? ricorrente ha inoltre affermato che, nonostante le numerose richieste, la Corte d’Appello di Chi?in?u si ? rifiutata di fornirle una copia della sentenza e di consentirle l’accesso al fascicolo di causa per molto tempo. Allo stesso tempo, la ricorrente aveva ricevuto una copia della sentenza il 2 febbraio 2011, ossia il giorno della sua adozione (si veda il paragrafo 34 in limine).

40. Dopo aver avuto accesso al fascicolo, il rappresentante della ricorrente ha scoperto che alcuni dei documenti in esso contenuti erano stati manipolati. Cos?, nel verbale dell’udienza del 22 dicembre 2010 si leggeva che la domanda iniziale era stata integrata dal ricorrente in quella data (si veda il paragrafo 25 supra). Ha inoltre scoperto a pagina 91 del fascicolo una decisione del giudice del 1? dicembre 2010 di accettare tale integrazione, sebbene il verbale dell’udienza del 1? dicembre 2010 non contenesse nulla al riguardo (si veda il paragrafo 22 supra).

41. La societ? ricorrente ha inoltre affermato che l’udienza del 22 dicembre 2010 era stata rinviata su richiesta del rappresentante della ricorrente, che doveva partecipare a un funerale nella citt? di Flore?ti. Nonostante ci? e senza alcuna spiegazione, il fascicolo conteneva il verbale dell’udienza del 22 dicembre 2010, secondo il quale lo stesso rappresentante era presente all’udienza e vi partecipava attivamente. Inoltre, tale verbale reca un numero di pratica che non poteva essere attribuito prima del gennaio 2011.

42. Per quanto riguarda il merito della causa, la societ? ricorrente ha sostenuto, tra l’altro, che il caso non avrebbe dovuto essere esaminato da un tribunale amministrativo e che, in ogni caso, il ricorso presentato dalla societ? S. avrebbe dovuto essere respinto in quanto prescritto. La societ? ricorrente ha sostenuto di essere stata vittima di un “attacco di raider”.

43. Il 20 maggio 2011 la Corte suprema di giustizia ha respinto il ricorso della societ? ricorrente per motivi di diritto e ha confermato la sentenza della Corte d’appello di Chi?in?u del 2 febbraio 2011. Non ha fornito risposte a nessuna delle argomentazioni della societ? ricorrente, compresa quella relativa alle carenze procedurali davanti alla Corte d’appello di Chi?in?u e quella relativa all’applicabilit? della prescrizione al ricorso presentato dalla societ? S.
EVENTI CHE SI SONO VERIFICATI DOPO IL PROCEDIMENTO
44. Dopo il 4 febbraio 2011 la gestione della societ? Q. ? cambiata. La nuova dirigenza ha ritirato le azioni giudiziarie relative al recupero di 4,5 milioni di MDL (si veda il precedente paragrafo 15).

45. Le attrezzature per la costruzione di strade portate in Moldavia dalla societ? ricorrente hanno continuato ad essere utilizzate dalla societ? Q. dopo che i tribunali hanno ordinato il ripristino delle parti nella loro posizione iniziale, e i tentativi della ricorrente di recuperarle si sono rivelati inefficaci a causa dei contratti di pegno conclusi tra la societ? Q. e la banca che aveva fornito il credito (si veda il paragrafo 13 supra).

46. Poich? la societ? Q. ha interrotto i pagamenti previsti dai contratti di credito, nel 2011 la banca che le aveva concesso il credito ha avviato un procedimento per entrare in possesso delle attrezzature per la costruzione di strade date in pegno. I primi due gradi di giudizio si sono pronunciati contro la banca e hanno deciso che, poich? le parti dovevano essere ripristinate nella loro posizione iniziale in conformit? alla sentenza del 2 febbraio 2011 (cfr. paragrafo 32 supra), le attrezzature stradali non potevano essere sequestrate dalla banca, ma dovevano essere restituite alla societ? ricorrente. Tuttavia, il 3 aprile 2013, la Corte Suprema di Giustizia ha ribaltato tali sentenze e ha ordinato il trasferimento delle attrezzature nella propriet? della banca. Inoltre, la banca ? entrata in possesso della casa di Chi?in?u data in pegno dall’amministratore delegato della societ? ricorrente (ibidem) e nel 2014 ? stata avviata la procedura fallimentare nei confronti della societ? Q.

QUADRO GIURIDICO E PRASSI PERTINENTI

47. Ai sensi dell’articolo 2 della Legge sugli atti amministrativi, in vigore all’epoca dei fatti, un atto amministrativo ? una manifestazione di volont? unilaterale di carattere normativo o individuale dell’autorit? pubblica finalizzata all’applicazione del diritto vigente. Ai sensi dell’articolo 17 della stessa legge, il termine per impugnare gli atti amministrativi ? di trenta giorni dal momento in cui l’atto amministrativo ? stato comunicato. Ai sensi dell’articolo 267 del Codice civile, il termine generale di prescrizione per avviare un procedimento civile ? di tre anni.

48. Secondo le norme che regolano la registrazione dei fascicoli da parte dei tribunali moldavi, all’inizio di ogni anno ogni causa pendente riceve un nuovo numero di pratica. Pertanto, se una causa ? pendente davanti a un tribunale da pi? di un anno, avr? un nuovo numero di causa ogni anno.

49. I fascicoli dei tribunali moldavi sono costituiti da documenti cuciti insieme nell’ordine in cui sono stati allegati. Dopo ogni udienza, tutti i nuovi documenti introdotti dalle parti vengono cuciti sopra il resto del fascicolo e tutte le pagine del fascicolo vengono numerate a mano.

50. Ai sensi dell’articolo 36 della Legge sulle societ? a responsabilit? limitata, in vigore all’epoca dei fatti, entro quindici giorni dalla data in cui l’Assemblea generale della societ? decide di ridurre il capitale sociale, la societ? deve informare tutti i creditori e pubblicare una nota sulla riduzione del capitale sociale nella Gazzetta ufficiale e sulla pagina web della Camera di registrazione dello Stato. Entro tre mesi dalla data di pubblicazione della nota, i creditori della societ? hanno il diritto di richiedere garanzie supplementari o l’esecuzione anticipata degli obblighi e/o il risarcimento delle perdite. La riduzione del capitale sociale sar? registrata dalla Camera di registrazione dello Stato dopo la scadenza del suddetto periodo di tre mesi calcolato a partire dalla data di pubblicazione della nota o dopo che saranno state soddisfatte le richieste dei creditori relative alle garanzie supplementari o all’esecuzione anticipata degli obblighi e/o al risarcimento delle perdite.

51. Ai sensi dell’articolo 47 della Legge sulle societ? a responsabilit? limitata, un socio pu? essere escluso dalla societ? solo se non ha effettuato il suo conferimento al capitale sociale o se, agendo come manager della societ?, ha commesso atti dannosi per la societ?. L’esclusione di un socio deve avvenire tramite una decisione giudiziaria. In caso di esclusione, il socio escluso non ha diritto a una quota proporzionale del patrimonio della societ?, ma solo al valore indicato nei libri sociali della sua quota di capitale sociale.
LA LEGGE

PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 ALLA CONVENZIONE
52. La societ? ricorrente ha lamentato di essere stata vittima di un “attacco di raider” e che, in conseguenza del modo in cui era stata esclusa dall’elenco dei soci della societ? Q., era stata di fatto privata dei suoi beni in violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione che, nella misura in cui ? pertinente, recita quanto segue:

“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al pacifico godimento dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato dei suoi beni se non nell’interesse pubblico e alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.

…”

Ammissibilit?
Le osservazioni delle parti
53. Il Governo ha sostenuto in primo luogo che il fondatore e unico socio della societ? ricorrente era deceduto nel settembre 2015 e che il rappresentante della ricorrente non aveva informato la Corte di questa importante e decisiva circostanza. Pertanto, il Governo ha chiesto alla Corte di dichiarare il presente caso irricevibile per abuso del diritto di domanda individuale ai sensi dell’articolo 35 ? 3 (a). In alternativa, il Governo ha sostenuto che, poich? nessun erede dell’associato ritardatario ha espresso l’intenzione di portare avanti il ricorso dinanzi alla Corte, il caso deve essere cancellato dall’elenco delle cause ai sensi dell’articolo 37 ? 1 (c). In ogni caso, il rappresentante del ricorrente non aveva presentato una nuova procura firmata dagli eredi del defunto associato che dimostrasse la loro intenzione di prorogare i suoi poteri.

54. Il Governo ha inoltre sostenuto che la societ? ricorrente non aveva esaurito le vie di ricorso interne a sua disposizione. In particolare, dopo aver perso nel procedimento avviato dalla societ? S., la societ? ricorrente avrebbe potuto, ma non l’ha fatto, avviare un nuovo procedimento ai sensi dell’articolo 47 della Legge sulle societ? a responsabilit? limitata contro i suoi ex soci della societ? Q. e chiedere un risarcimento per le perdite subite.

55. Per quanto riguarda l’affermazione della societ? ricorrente secondo cui l’azione della societ? S. era prescritta, il Governo ha sostenuto che la ricorrente non aveva sollevato tale obiezione davanti alla Corte d’Appello di Chi?in?u. Inoltre, nel sollevare tale obiezione nel suo ricorso per cassazione dinanzi alla Corte Suprema di Giustizia, aveva chiesto l’annullamento della sentenza della Corte d’Appello ma non il rigetto del ricorso presentato dalla societ? S. in quanto prescritto.

56. Il rappresentante del ricorrente ha sottolineato che il ricorrente nel caso di specie era una societ? e non il singolo socio che era morto nel settembre 2015. La societ? ha continuato a esistere secondo il diritto rumeno dopo il decesso dell’ex associato e sua moglie ? diventata l’unico associato e amministratore delegato. ? vero che la societ? ? attualmente in fase di liquidazione, ma non sar? liquidata prima che la Corte si pronunci definitivamente sul presente caso. Il rappresentante del richiedente ha presentato documenti rilasciati dalle autorit? rumene a sostegno della dichiarazione di cui sopra, una copia della decisione relativa alla nomina del liquidatore della societ? e una nuova procura firmata dal liquidatore della societ?.

57. In riferimento all’obiezione di non esaurimento del Governo, ossia al loro suggerimento che la ricorrente avrebbe dovuto intentare un’azione legale contro altri soci della societ? Q. ai sensi dell’articolo 47 della legge sulle societ? a responsabilit? limitata, la societ? ricorrente ha affermato che, ai sensi della legge moldava, i soci non potevano essere ritenuti responsabili per gli affari della societ?. Tale procedimento non avrebbe potuto portare al recupero da parte della ricorrente della sua partecipazione nella societ? Q. Inoltre, l’articolo 47 della legge sulle societ? a responsabilit? limitata si applica solo alla situazione in cui un socio viene escluso per non aver versato il suo contributo al capitale legale o se, mentre agisce come manager della societ?, la persona ha commesso atti dannosi per la societ?. In ogni caso, l’obiezione si riferiva piuttosto ai ricorsi ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione, per i quali non sussisteva l’obbligo di esaurire le vie di ricorso interne.
58. Per quanto riguarda l’obiezione del Governo relativa al mancato richiamo della questione della prescrizione, la ricorrente ha sostenuto che non le era stata data la possibilit? di farlo nel corso del procedimento dinanzi alla Corte d’appello. Aveva partecipato solo all’udienza del 20 gennaio 2011 ed era stata invitata a formulare le proprie osservazioni scritte prima della prossima udienza prevista per il 2 marzo 2011. Tuttavia, per ragioni sconosciute, l’udienza successiva si ? tenuta il 2 febbraio 2011 e i documenti del fascicolo sono stati manipolati. Pertanto, la ricorrente non aveva avuto la possibilit? di sollevare tale obiezione davanti alla Corte d’appello. In ogni caso, l’aveva sollevata davanti alla Corte Suprema di Giustizia, che aveva ritenuto di non potersi occupare della questione.

La valutazione della Corte
59. La Corte osserva che la ricorrente nel caso di specie ? una persona giuridica e che la morte del suo ex socio unico non ha portato allo scioglimento della societ?. Pertanto, la mancata comunicazione del rappresentante alla Corte non pu? essere considerata un abuso del diritto di petizione individuale. Inoltre, i documenti presentati dalla ricorrente confermano che la societ? ricorrente, nella persona del suo liquidatore debitamente nominato, intende proseguire il procedimento davanti alla Corte. Pertanto, questa obiezione deve essere respinta.

60. La Corte ribadisce inoltre che, ai sensi dell’articolo 35 ? 1 della Convenzione, il ricorrente deve normalmente ricorrere ai rimedi disponibili e sufficienti per ottenere riparazione delle violazioni denunciate. L’esistenza dei rimedi in questione deve essere sufficientemente certa non solo in teoria ma anche in pratica, pena la mancanza della necessaria accessibilit? ed efficacia (cfr. Vu?kovi? e altri c. Serbia (obiezione preliminare) [GC], nn. 17153/11 e altri 29, ? 71, 25 marzo 2014). L’onere della prova spetta al Governo, che deve dimostrare alla Corte che il rimedio era effettivo, disponibile in teoria e in pratica all’epoca dei fatti, vale a dire che era accessibile, che era in grado di fornire un rimedio alle lamentele del ricorrente e che offriva ragionevoli prospettive di successo. Una volta soddisfatto questo onere della prova, spetta al richiedente dimostrare che il rimedio proposto dal Governo era effettivamente esaurito, o che era per qualche motivo inadeguato e inefficace nelle particolari circostanze del caso, o che esistevano circostanze speciali che lo esoneravano dall’obbligo (Manic c. Lituania, n. 46600/11, ? 80, 13 gennaio 2015).

61. Nel caso di specie, la ricorrente ha lamentato la perdita della sua partecipazione nella societ? Q. a seguito di un procedimento giudiziario presumibilmente arbitrario e di azioni illegittime della Camera di registrazione dello Stato. Gli unici rimedi disponibili contro la sentenza della Corte d’Appello di Chi?in?u e le azioni della Camera di Registrazione dello Stato erano, rispettivamente, un ricorso per motivi di diritto presentato alla Corte Suprema di Giustizia e un ricorso amministrativo alla Corte d’Appello, rimedi di cui la societ? ricorrente si ? avvalsa. ? vero che l’azione suggerita dal Governo era in teoria in grado di aiutare la ricorrente a recuperare parte delle perdite subite, entro un limite pari al capitale statutario della societ? a responsabilit? limitata Q., ossia 14.377 euro (si veda il paragrafo 35 supra); tuttavia, tale possibilit? teorica ? irrilevante ai fini della decisione sull’ammissibilit? del presente ricorso e potrebbe essere presa in considerazione solo al momento di decidere le questioni ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione (si veda Gladysheva c. Russia, n. 7097/10, ? 62, 6 dicembre 2011).

62. Per quanto riguarda l’affermazione del Governo secondo cui la societ? ricorrente avrebbe omesso di sollevare l’eccezione relativa alla prescrizione, la Corte osserva che lo ha chiaramente fatto nel suo ricorso per motivi di diritto dinanzi alla Corte Suprema di Giustizia e, come si vedr? ai paragrafi 73-75 in seguito, ? stata ostacolata a farlo nel procedimento dinanzi alla Corte d’Appello di Chi?in?u.

63. La Corte ritiene pertanto che il ricorso non possa essere dichiarato irricevibile per mancato esaurimento delle vie di ricorso interne e di conseguenza l’obiezione del Governo deve essere respinta. Essa rileva inoltre che il ricorso non ? manifestamente infondato ai sensi dell’articolo 35 ? 3 (a) della Convenzione e che non ? irricevibile per altri motivi. Deve pertanto essere dichiarato ricevibile.
Il merito
Le osservazioni delle parti
64. Il ricorrente ha sostenuto che il procedimento dinanzi alla Corte d’appello di Chi?in?u presentava chiari segni di arbitrariet?. In primo luogo, la corte non ha applicato il termine di prescrizione di trenta giorni quando ha esaminato il caso in conformit? con la legge sui tribunali amministrativi. Anche il periodo di prescrizione generale di tre anni era scaduto nel momento in cui la ricorrente avrebbe presentato la sua domanda supplementare per escludere la ricorrente dall’elenco dei soci nel dicembre 2010. Inoltre, la societ? ricorrente non era a conoscenza della richiesta supplementare di esclusione della ricorrente dall’elenco dei soci e non ha avuto la possibilit? di commentarla. Il materiale del fascicolo della causa davanti alla Corte d’appello di Chi?in?u presentava chiari segni di manomissione. Ad esempio, le date dell’atto di citazione erano state corrette a mano dal 2 marzo al 2 febbraio 2011 e il verbale dell’udienza del 22 dicembre 2010 riportava un numero di causa che ? stato attribuito al caso solo nel gennaio 2011. La Corte Suprema di Giustizia non ha reagito in alcun modo a tutte le suddette questioni sollevate dalla ricorrente nel suo ricorso per motivi di diritto.

65. Il Governo non ha fatto alcun commento sul merito del caso.

La valutazione della Corte
66. L’articolo 1 del Protocollo n. 1 comprende tre norme distinte: la prima norma, enunciata nella prima frase del primo paragrafo, ? di carattere generale ed enuncia il principio del pacifico godimento della propriet?; la seconda norma, contenuta nella seconda frase del primo paragrafo, riguarda la privazione dei beni e la sottopone a determinate condizioni; la terza norma, enunciata nel secondo paragrafo, riconosce agli Stati contraenti il diritto, tra l’altro, di controllare l’uso della propriet? in funzione dell’interesse generale. Le tre norme, tuttavia, non sono distinte nel senso che non sono collegate tra loro. La seconda e la terza norma riguardano casi particolari di interferenza con il diritto al pacifico godimento della propriet? e devono quindi essere interpretate alla luce del principio generale enunciato nella prima norma (si veda Broniowski c. Polonia [GC], n. 31443/96, ? 134, CEDU 2004-V).

67. Il “possesso” in questione nel presente caso era la partecipazione del ricorrente nella societ? Q. con una quota del cinquanta per cento e la sua partecipazione implicita al contratto del 16 ottobre 2007 tra la societ? Q. e l’Amministrazione stradale statale della Moldavia per un valore di 24,5 milioni di euro. Con la sentenza della Corte d’Appello di Chi?in?u del 2 febbraio 2011, la ricorrente ha perso il possesso di cui sopra a favore degli altri soci della societ? Q.

68. Ci? premesso, la Corte osserva che il presente ricorso si distingue da altri casi che le sono stati sottoposti in quanto non riguarda l’acquisizione di una propriet? da parte dello Stato o una forma di controllo dell’uso imposto dallo Stato. Si tratta di una controversia tra privati e il ruolo dello Stato si limita a fornire, attraverso il suo sistema giudiziario, un meccanismo per la determinazione dei diritti e degli obblighi civili dei ricorrenti.

69. La Corte ribadisce a questo proposito che i procedimenti relativi a controversie di diritto civile tra privati non implicano di per s? la responsabilit? dello Stato ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione (Ruiz Mateos c. Regno Unito, n. 13021/87, decisione della Commissione dell’8 settembre 1988, Decisioni e Rapporti (DR) 57 p. 268; Tormala c. Finlandia (dec.), no. 41258/98, 16 marzo 2004; Eskelinen v. Finlandia (dec.), no. 7274/02, 3 febbraio 2004; Kranz v. Polonia (dec.), no. 6214/02, 10 settembre 2002; e Skowronski v. Polonia (dec.), no. 52595/99, 28 giugno 2001). Il semplice fatto che lo Stato, attraverso il suo sistema giudiziario, fornisca un “forum” per la risoluzione di una controversia di diritto privato non d? luogo a un’interferenza dello Stato con i diritti di propriet? ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 (Kucha? e ?tis c. Repubblica Ceca (dec.), n. 37527/97, 21 ottobre 1998). 37527/97, 21 ottobre 1998), anche se il risultato sostanziale di una sentenza emessa da un tribunale civile comporta la perdita di alcuni “beni”. Tuttavia, fa parte dei doveri degli Stati ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 almeno l’istituzione di un quadro legislativo minimo che comprenda un foro adeguato che consenta a coloro che sostengono che il loro diritto ? stato violato di far valere i propri diritti in modo efficace e di farli rispettare. In caso contrario, uno Stato verrebbe gravemente meno all’obbligo di tutelare lo Stato di diritto e di prevenire l’arbitrio (Kotov c. Russia [GC], n. 54522/00, ? 117, 3 aprile 2012).
70. La competenza della Corte a verificare che il diritto interno sia stato correttamente interpretato e applicato ? limitata e non ? sua funzione sostituirsi ai tribunali nazionali. Il suo ruolo ? piuttosto quello di garantire che le decisioni di tali tribunali non siano arbitrarie o altrimenti manifestamente irragionevoli (Anheuser-Busch Inc. c. Portogallo [GC], n. 73049/01, ? 83, CEDU 2007-I). Lo Stato pu? essere ritenuto responsabile per le perdite causate da tali decisioni solo se le decisioni giudiziarie non sono conformi al diritto interno o se sono viziate da arbitrariet? o manifesta irragionevolezza in contrasto con l’articolo 1 del Protocollo n. 1 o se una persona ? stata arbitrariamente e ingiustamente privata di beni a favore di un’altra (Melnychuk c. Ucraina (dec.), n. 28743/03, CEDU 2005-IX; Breierova e altri c. Repubblica Ceca (dec.), n. 57321/00, 8 ottobre 2002). 57321/00, 8 ottobre 2002; e Vulakh e altri c. Russia, no. 33468/03, ? 44, 10 gennaio 2012).

71. La situazione nel caso di specie rientra quindi nell’ottica della prima regola, fissata nella prima frase del primo paragrafo dell’articolo 1 del Protocollo n. 1, quella del principio del pacifico godimento della propriet?.

72. La Corte osserva in primo luogo che, ai sensi dell’articolo 47 della legge sulle societ? a responsabilit? limitata, un socio di una societ? pu? essere escluso solo in due casi: (a) se non ha effettuato il suo conferimento al capitale sociale o (b) se, agendo in qualit? di dirigente della societ?, ha commesso atti dannosi per la societ?. Nessuna delle due situazioni ? stata invocata dal ricorrente nel procedimento e/o ritenuta applicabile dalla Corte d’appello di Chi?in?u nella sentenza del 2 febbraio 2011. Sembra quindi che l’esclusione della societ? ricorrente fosse una misura extragiuridica non prevista dalla legge in vigore all’epoca dei fatti.

73. La Corte osserva inoltre che la richiesta del ricorrente relativa all’esclusione della societ? ricorrente dall’elenco dei soci della societ? Q. non ? mai stata portata a conoscenza della societ? ricorrente. In ogni caso, il fascicolo processuale nazionale non contiene alcuna prova che alla societ? ricorrente sia mai stata notificata una copia di tale reclamo. Sebbene il verbale dell’udienza del 22 dicembre 2010 indichi che tale richiesta ? stata presentata per la prima volta in tale data e che la societ? ricorrente ? stata invitata a presentare le proprie osservazioni scritte in merito entro l’udienza successiva, l’autenticit? e l’attendibilit? di tale verbale destano serie preoccupazioni. Non solo tali verbali recano un numero di fascicolo che non era ancora disponibile il 22 dicembre 2010 (si veda il paragrafo 48 supra), ma l’udienza in questione sembra essere stata aggiornata con una decisione adottata dallo stesso giudice un giorno prima (si veda il paragrafo 23 supra). Il Governo non ha fornito spiegazioni su come il verbale del 22 dicembre 2010 potesse recare un numero di fascicolo futuro o su come l’udienza potesse essere tenuta nonostante il rinvio.

74. La Corte osserva che vi sono anche altre incongruenze nel fascicolo interno che rafforzano le sue riserve sull’autenticit? del verbale del 22 dicembre 2010. In particolare, osserva che, nonostante la menzione nel verbale del 22 dicembre 2010 che il ricorrente aveva introdotto una nuova domanda in quella data, il fascicolo processuale nazionale contiene a pagina 91 una decisione del giudice incaricato del caso datata 1? dicembre 2010 di accettare tale nuova domanda (si veda il paragrafo 25 supra).

75. La Corte osserva poi che anche il verbale dell’udienza del 20 gennaio 2011 presenta segni di manomissione se esaminato insieme ad altri documenti presenti nel fascicolo interno. Cos?, la societ? ricorrente sostiene che il 20 gennaio 2011 il tribunale ha rinviato l’esame del caso al 2 marzo 2011. Tale affermazione non ? coerente con il verbale dell’udienza del 20 gennaio 2010, che indica che la prossima udienza si sarebbe svolta il 2 febbraio 2011. Tuttavia, uno dei moduli di citazione e un modulo di conferma alle pagine 92 e 94 del fascicolo del caso nazionale sembrano indicare “02.03.11”, una data che ? stata corretta manualmente in “02.02.11”. Nel fascicolo non si trova alcuna spiegazione per tale correzione, n? ? stata fornita dal Governo. Inoltre, un altro modulo di citazione a pagina 93 del fascicolo nazionale non ? stato corretto e indica, come sostiene il ricorrente, “02.03.11” come data della prossima udienza (si veda il paragrafo 29 sopra). Gli errori, compresi quelli materiali, non possono essere esclusi dal lavoro dei tribunali e possono essere corretti. Tuttavia, quando non vengono corretti in modo legale e trasparente, sorge il sospetto di un’alterazione.

76. Alla luce di quanto sopra, la Corte constata che la domanda del ricorrente relativa all’esclusione della ricorrente dall’elenco dei soci della societ? Q. ? stata presentata in data indeterminata non prima del dicembre 2010 e che alla societ? ricorrente, coinvolta nel procedimento solo il 1? dicembre 2010, non ? mai stata notificata una copia di tale domanda durante il procedimento dinanzi al Tribunale di Chi?i.
77. La Corte osserva inoltre che la societ? ricorrente ha sollevato tutte le suddette questioni nel suo ricorso per motivi di diritto; tuttavia, la Corte Suprema di Giustizia non ha risposto in alcun modo alle gravissime accuse di abuso commesse nella fase del procedimento dinanzi alla Corte d’Appello di Chi?in?u e non le ha nemmeno menzionate nella sua sentenza del 20 maggio 2011.

78. La ricorrente ha inoltre sollevato nel suo ricorso per motivi di diritto il problema della prescrizione e ha sostenuto che la richiesta del ricorrente relativa alla sua esclusione dall’elenco dei soci fosse prescritta. In effetti, ai sensi dell’articolo 267 del Codice civile (cfr. paragrafo 47 supra), sembra che il reclamo sarebbe dovuto cadere in prescrizione il 3 maggio 2010, ossia tre anni dopo che la Camera di registrazione dello Stato ha registrato le modifiche allo statuto della societ? Q. (cfr. paragrafo 10 supra). Tuttavia, come stabilito al paragrafo 73 supra, la richiesta di risarcimento in questione ? stata introdotta dall’attore non prima del dicembre 2010, ossia dopo la presunta scadenza del termine di prescrizione.

79. La Corte Suprema non solo non ha fornito alcuna motivazione per non respingere la domanda del ricorrente in quanto prescritta, ma non ha nemmeno menzionato nella sua sentenza l’obiezione della societ? ricorrente relativa alla prescrizione. La Corte ricorda che il mantenimento di un ricorso dopo la scadenza del termine per presentarlo, e in assenza di ragioni convincenti, ? incompatibile con il principio della certezza del diritto (si veda, tra le altre autorit?, Ipteh SA e altri c. Moldavia, no. 35367/08, ? 38, 24 novembre 2009) e ritiene che l’omissione della Corte suprema di giustizia abbia avuto un grave impatto sul procedimento.

80. Alla luce di quanto sopra, la Corte conclude che il Governo non ha dimostrato che le decisioni giudiziarie che hanno portato alla perdita dei beni della societ? ricorrente fossero conformi al diritto interno. Inoltre, tenendo conto delle constatazioni fatte sopra, la Corte conclude che il procedimento in cui sono state adottate tali decisioni ? stato condotto in modo arbitrario e manifestamente irragionevole. Pertanto, la Corte ritiene che nel caso di specie lo Stato non abbia adempiuto ai suoi doveri, ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1, di istituire un foro adeguato che permettesse alla societ? ricorrente di far valere efficacemente i propri diritti e di farli rispettare.

81. Vi ? stata pertanto una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1.

APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
82. L’articolo 41 della Convenzione prevede:

“Se la Corte constata una violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente interessata consente una riparazione solo parziale, la Corte accorda, se necessario, un’equa soddisfazione alla parte lesa”.

83. La societ? ricorrente ha chiesto 3.027.923 euro (EUR) pi? un interesse giornaliero di 544 euro calcolato tra la data di presentazione delle sue richieste e la data di adozione della sentenza della Corte, per danni pecuniari. Ha inoltre chiesto 35.000 euro e 11.307 euro rispettivamente per il danno non patrimoniale e per i costi e le spese.

84. Il Governo ha sostenuto, tra l’altro, che la domanda del ricorrente non era provata e ha chiesto alla Corte di respingerla.

85. La Corte ritiene che la questione dell’applicazione dell’articolo 41 non sia pronta per la decisione. Di conseguenza, la questione deve essere riservata e deve essere fissato un ulteriore procedimento, tenendo conto della possibilit? di raggiungere un accordo tra il governo moldavo e la societ? ricorrente.

PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?

Dichiara il ricorso ammissibile;
ritiene che vi sia stata una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione;
Ritiene che la questione dell’applicazione dell’articolo 41 della Convenzione non sia pronta per la decisione e di conseguenza
(a) riserva tale questione;

(b) invita il governo moldavo e i ricorrenti a presentare, entro i prossimi sei mesi, le loro osservazioni scritte sulla questione e, in particolare, a notificare alla Corte qualsiasi accordo che possano raggiungere;

(c) si riserva l’ulteriore procedura e delega al Presidente della Camera il potere di fissarla se necessario.

Fatto in inglese e notificato per iscritto l’11 ottobre 2022, ai sensi dell’articolo 77, paragrafi 2 e 3, del Regolamento della Corte.

Hasan Bak?rc? Jon Fridrik Kj?lbro
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

SECOND SECTION

CASE OF THEO NATIONAL CONSTRUCT S.R.L. v. THE REPUBLIC OF MOLDOVA

(Application no. 72783/11)

JUDGMENT
(Merits)

Art 1 P1 ? Peaceful enjoyment of possessions ? Exclusion of applicant company from list of partners of different company leading to a loss of its 50 % shareholding therein and participation in multi-million contract ? Domestic courts? decisions contrary to domestic law, arbitrary and manifestly unreasonable ? Failure to address applicant company?s serious allegations of case file tampering and objection concerning time-barred action against it ? State?s failure to discharge its duty to set up a proper forum allowing applicant company to assert rights effectively and have them enforced

STRASBOURG

11 October 2022

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Theo National Construct S.R.L. v. the Republic of Moldova,

The European Court of Human Rights (Second Section), sitting as a Chamber composed of:

Jon Fridrik Kj?lbro, President,

Carlo Ranzoni, ad hoc Judge,

Egidijus K?ris,

Branko Lubarda,

Pauliine Koskelo,

Gilberto Felici,

Saadet Y?ksel, Judges,
and Hasan Bak?rc?, Section Registrar,

Having regard to:

the application against the Republic of Moldova lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a company incorporated in Romania, Theo National Construct S.R.L. (?the applicant?), on 19 November 2011;

the decision to give notice to the Moldovan Government (?the Government?) of the complaint concerning Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

the decision to inform the Romanian Government of their right to intervene in the proceedings in accordance with Article 36 ? 1 of the Convention and Rule 44 ? 1(b) and their omission to communicate any wish to avail themselves of this right;

the parties? observations;

the withdrawal from the case of Ms Diana S?rcu (Rule 28 of the Rules of Court), the judge elected in respect of the Republic of Moldova, and the appointment by the President of Mr Carlo Ranzoni to sit as ad hoc judge (Rule 29 ? 2);

Having deliberated in private on 13 September 2022,

Delivers the following judgment, which was adopted on that date:

INTRODUCTION

1. The case concerns a ?raider attack? against the applicant company, that is the alleged illegal seizure of its goods with the assistance of presumedly corrupt courts and law-enforcement agencies.

THE FACTS

2. The applicant is a company incorporated in Romania. It was represented by Mr V. Gribincea, a lawyer practising in Chi?in?u.

3. The Government were represented by their Agent, Mr O. Rotari.

4. The facts of the case, as submitted by the parties, may be summarised as follows.

BACKGROUND TO THE CASE
5. In 2007, the applicant company specialised in road construction, agreed with a Moldovan businessman and leader of a political party, Mr. ?., to enter the Moldovan market of road construction.

6. According to an agreement of 4 April 2007, the applicant company was to become a partner in company Q. with a participation of fifty percent of the statutory capital. The applicant company was to contribute with twenty-three pieces of road construction equipment worth over one million euros (EUR) to company Q.?s statutory capital. The remaining capital was to be controlled by company S., controlled by Mr ?. with a participation of 49,77 %, and another company with a participation of 0.23%.

7. On 5 April 2007 the general assembly of company Q. decided to admit the applicant company as a partner with a participation of fifty percent. Throughout the course of the events giving rise to the present case, company Q. changed its name twice. However, for purposes of clarity in the present judgment, the Court will always refer to it as company Q.

8. On an unspecified date company Q. asked the Moldovan Chamber of Commerce (MCC) to assess the value of the twenty-three pieces of equipment to be brought to Moldova by the applicant company.

9. On 25 April 2007 the MCC presented a valuation report according to which the twenty-three pieces of road construction equipment in question were worth EUR 1,031,965. As the equipment was still in Romania at the time, the valuation was done on the basis of its documentation and pictures, by taking its wear and tear into consideration.

10. On 3 May 2007 the State Registration Chamber registered the amendments to company Q.?s charter according to which the applicant company formally became a partner with a participation of fifty percent. The value of company Q.?s statutory capital increased from 236,621 Moldovan lei (MDL) (approximately 14,000 euros (EUR)) to MDL 17,540,179 (approximately EUR 1 million) and its chief executive officer remained the same.

11. On 8 May 2007 the applicant company imported to Moldova the twenty-three pieces of road construction equipment. At the request of the Moldovan Customs, the MCC physically examined the equipment and issued another report confirming its findings from the valuation report dated 25 April 2007.

THE APPLICANT COMPANY?S ACTIVITY IN MOLDOVA
12. On 16 October 2007 company Q. signed a contract with the State Road Administration of Moldova concerning renovation works to a national road. The value of the contract was MDL 393 million (the equivalent of some EUR 24.5 million).

13. For the purpose of the execution of the works, company Q. contracted several bank loans of over EUR 1.5 million for which it pledged the road construction equipment brought by the applicant. The applicant company?s chief executive officer also pledged his house in Chi?in?u, estimated at over EUR 400,000.

14. Company Q. started executing the road renovation works in accordance with the contract and they were supposed to be finished by the end of 2012. Less than fifty percent of the works were completed by 2010 and the delays in the completion of different segments were determined in general by the delayed payments by the State for the executed works.

15. In early 2010 the applicant company learned that the chief executive officer of company Q. had offered several interest-free loans of some MDL 4.5 million (approximately EUR 255,000) to company S. (see paragraph 6 above), one of the partners of company Q., without consulting it and in breach of company Q.?s charter. Relations deteriorated between the applicant company and the partner controlled by Mr. ?. after that incident. The chief executive officer of company Q. was changed at the applicant company?s request and proceedings were initiated by company Q. for the recovery of the interest-free loans. The applicant company also became embroiled in another set of unrelated legal proceedings with its partner, company S. Irrespective of that, by the beginning of 2011 company Q. did not have financial difficulties and the work was going according to the plan.

JUDICIAL PROCEEDINGS BROUGHT BY COMPANY S. BEFORE THE CHI?IN?U COURT OF APPEAL
16. On 17 April 2010 company S. wrote to the MCC asking it to revoke its valuation report dated 25 April 2007 on the grounds that the valuation had been carried out without a physical inspection of the road construction equipment.

17. On 26 April 2010 the MCC replied that the national and international rules allowed for the valuation to be carried out on the basis of documents and pictures. In any event, the MCC expert had inspected the equipment upon its arrival in Moldova on 8 May 2007 and confirmed the findings of its report dated 25 April 2007 (see paragraph 11 above).

18. On 25 May 2010 company S. initiated administrative proceedings against the MCC before the Chi?in?u Court of Appeal seeking the annulment of the valuation report dated 25 April 2007. It reiterated the arguments from its letter of 17 April 2010 (see paragraph 16 above) and did not nominate the applicant company as a defendant.

19. The Court of Appeal accepted the case for examination and attributed to it case-number 3-2535/10, a number valid for the year 2010 (see paragraph 42 below).

20. In its submissions to the court the MCC argued in the first place that it was a non-governmental organisation and that, therefore, its acts not being administrative acts, they could not be challenged in the administrative courts. There were no rules stipulating that an expert valuation could not be carried out on the basis of documents and pictures. In any event, the MCC expert had physically examined the equipment upon its arrival in Moldova and confirmed his earlier findings. The valuation had taken place in the presence of a representative of company Q. who had not had objections either during the valuation or afterwards. The report issued by the MCC experts was not compulsory for anyone but only had an advisory character and could be disregarded by the partners of company Q. if they so wanted.

21. On 23 June 2010, during the first hearing in the case, company S. requested that the State Registration Chamber be involved in the proceedings as an interested party. It argued that the annulment of the MCC valuation report might have an impact on the State Registration Chamber?s decision of 3 May 2007 to register the changes to company Q.?s charter. The court accepted that request and postponed the hearing until 13 September 2010. It is not clear what happened on the latter date as the domestic case file, as provided by the parties, does not contain anything in that respect.

22. On 1 December 2010 the MCC requested that company Q. and the applicant company be involved in the proceedings as interested parties. The court accepted the request and postponed the examination of the case until 22 December 2010 at 10.15 a.m.

23. On 21 December 2010 the plaintiff?s representative requested the court to postpone the examination of the case until another date on the grounds that he had to attend the funeral of a close relative in Flore?ti in the morning of 22 December 2010. According to page 42 of the domestic case file, the court accepted that request and decided to hold the next hearing on 20 January 2011 at 11 a.m. The MCC?s representative signed a special form provided by the Court of Appeal confirming that he had been summoned for 20 January 2011.

24. In spite of the decision of 21 December 2010 to postpone the hearing of 22 December 2010, the domestic case file contains, on page 96, a copy of minutes of a hearing dated 22 December 2010. According to the minutes in question, the representatives of the plaintiff, the MCC and the State Registration Chamber were present at the hearing. The applicant company?s representative did not participate. Although the hearing allegedly took place on 22 December 2010, for unknown reasons its minutes bear case file number 3-333/11, a number which could not have been attributed to the case until the beginning of 2011.

25. According to the minutes in question, the plaintiff had allegedly supplemented its original action with several new claims: (a) to annul the MCC?s valuation report of 8 May 2007 (see paragraph 11 above); (b) to annul the decision of the State Registration Chamber of 3 May 2007 (see paragraph 10 above) and to reinstate all the parties in their initial position; and finally (c) to enforce the judgment immediately. A copy of that supplement is contained in an undated document on page 45 of the domestic case file but the decision by the judge to accept it is dated 1 December 2010 and is found on page 91. The minutes recorded that the court postponed the examination of the case until 20 January 2011.

26. It is the applicant company?s position that the minutes in question are false and that they had been fabricated and added to the case file at a later date. The Government did not comment on this allegation.

27. On 20 January 2011 a new hearing took place in the case, which was the first and last hearing at which the representative of the applicant company participated. Before the hearing the applicant company?s representative had allegedly consulted the case file and, according to him, it did not contain any supplement to the plaintiff?s initial claim (see paragraph 25 above) to the effect that it sought the applicant company?s exclusion from the list of partners of company Q. The Government did not comment on this allegation.

28. Page 100 of the domestic case file contains the minutes of the hearing of 20 January 2011, according to which the representatives of the applicant company and company Q. were present at the hearing and they were given time until the next hearing to present their written submissions in reply to the plaintiff?s claims. It was noted in the minutes that the next hearing was to take place on 2 February 2011 at 11 a.m.

29. Pages 92-93 of the domestic case file contain two summons forms addressed to several participants in the proceedings, including the applicant company. They are both dated 20 January 2011. In one of them one of the parties to the proceedings is summoned for 2 March 2011. In another one, company Q. and the applicant company are summoned for 2 February 2011, but the handwritten date appears to have been corrected from ?02.03.11? to ?02.02.11?. On page 94 of the domestic case file there is a form of confirmation according to which the representatives of the applicant company and company Q. confirm having been informed about the next hearing of 2 February 2011, but this form too bears signs of tampering as the handwritten date also appears to have been corrected from ?02.03.11? to ?02.02.11?.

30. It is the applicant company?s position that these minutes were falsified in the latter respect and that in fact the next hearing was scheduled for 2 March 2011. The Government did not comment on this allegation.

31. Page 101 of the domestic case file contains the minutes of the hearing of 2 February 2011, according to which the representatives of the applicant company and company Q. did not attend the hearing in spite of having been summoned. The court decided to finish the examination of the merits of the case.

32. On 2 February 2011 the Chi?in?u Court of Appeal adopted its judgment in the case. It found in favour of company S. and ordered the annulment of the MCC?s valuation reports of 25 April 2007 and 8 May 2007 after ruling that the MCC had not been allowed to evaluate the equipment without its physical inspection. As a consequence of the annulment of the valuation report, the court also ordered the annulment of the State Registration Chamber?s decision of 3 May 2007 by which the changes to company Q.?s charter had been registered and ordered the reinstatement of the parties in their initial position prior to 3 May 2007, that is the exclusion of the applicant company from the list of partners of company Q. The court ruled that the transactions concluded by company Q. after 3 May 2007 should not be affected by that reinstatement. The court also ordered the immediate enforcement of the judgment without indicating the reasons for the urgency.

33. At the moment of the determination of the case by the Chi?in?u Court of Appeal, company Q. did not have financial problems and was continuing the execution of the contract of 16 October 2007 with the State Road Administration of Moldova.

THE IMMEDIATE ENFORCEMENT OF THE JUDGMENT OF THE CHI?IN?U COURT OF APPEAL
34. On 2 February 2011 the representative of company S. received a copy of the judgment of the Chi?in?u Court of Appeal of the same day and the next day it applied to the State Registration Chamber for its execution. Initially the Head of the State Registration Chamber distributed the case to officer (registrator) C.L. However, on 4 February 2011, another officer, A.B., issued a decision concerning the changing of the charter of company Q. and excluding the applicant company from its list of partners. It appeared later that A.B. was the wife of the deputy president of the political party headed by Mr ?. (see paragraph 5 above).

35. After the enforcement of the judgment of the Chi?in?u Court of Appeal, the statutory capital of company Q. became MDL 236,662 (the equivalent of EUR 14,377).

36. On 17 February 2011 the applicant company requested the State Registration Chamber to cancel its decision of 4 February 2011 concerning its exclusion from company Q.?s list of partners. Since the State Registration Chamber refused to comply with this request, on 28 February 2011 the applicant company introduced an administrative action against it with the Chi?in?u Court of Appeal. The applicant company submitted that the reduction of company Q.?s statutory capital had been carried out in breach of the procedure provided for by Section 36 of the Law on limited liability companies. However, that action was dismissed by both the Chi?in?u Court of Appeal and the Supreme Court of Justice.

THE PROCEEDINGS BEFORE THE SUPREME COURT OF JUSTICE
37. The applicant company obtained access to the case file and a copy of the judgment of the Chi?in?u Court of Appeal (see paragraph 32 above) on 28 February 2011. On 3 March 2011 it lodged an appeal on points of law with the Supreme Court of Justice.

38. The applicant company submitted that it had been involved in the proceedings between company S. and the MCC at a late stage and that it had been summoned for the first time for the hearing of 20 January 2011. Its representative had had an opportunity to examine the case file before that hearing and there had been no supplement to the plaintiff?s initial claim to the effect that the plaintiff sought the applicant company?s exclusion from the list of partners of company Q. The applicant company?s representative also argued that on 20 January 2011 the plaintiff?s representative had made a verbal request concerning the modification of its claims, but that he had been told by the judge to prepare a written claim in accordance with the provisions of the Code of Civil Procedure and submit it at the next hearing. At the end of the hearing, the examination was postponed until 2 March 2011. In spite of that, the next hearing was held on 2 February 2011 and the date in the summons forms had been corrected by hand from ?03? to ?02?.

39. The applicant company further submitted that in spite of numerous requests, the Chi?in?u Court of Appeal had refused to provide it with a copy of the judgment and to give it access to the case file for a very long time. At the same time, the plaintiff had been given a copy of the judgment on 2 February 2011, that is, on the day of its adoption (see paragraph 34 in limine above).

40. After having gained access to the case file, the applicant?s representative discovered that some of the documents in it had been manipulated. Thus, the minutes of the hearing of 22 December 2010 stated that the initial claim had been supplemented by the plaintiff on that date (see paragraph 25 above). He also discovered on page 91 of the case file a decision by the judge dated 1 December 2010 to accept that supplement although the minutes of the hearing of 1 December 2010 did not contain anything in that respect (see paragraph 22 above).

41. The applicant company further submitted that the hearing of 22 December 2010 had been postponed at the request of the plaintiff?s representative, who had to participate in a funeral in the city of Flore?ti. In spite of that and without any explanation, the case file contained minutes of the hearing of 22 December 2010 according to which that same representative was present at the hearing and actively participated in it. Moreover, those minutes bear a case number which could not have been attributed before January 2011.

42. In so far as the merits of the case were concerned, the applicant company submitted, inter alia, that the case should not have been examined by an administrative court and that, in any event, the action lodged by company S. should have been dismissed as time-barred. The applicant company alleged that it had been a victim of a ?raider attack?.

43. On 20 May 2011 the Supreme Court of Justice dismissed the applicant company?s appeal on points of law and upheld the judgment of the Chi?in?u Court of Appeal of 2 February 2011. It did not provide answers to any of the applicant company?s arguments, including the one concerning the procedural shortcomings before the Chi?in?u Court of Appeal and the one concerning the applicability of the statute of limitations to the action lodged by company S.

EVENTS THAT TOOK PLACE AFTER THE PROCEEDINGS
44. After 4 February 2011 the management of company Q. was changed. The new management withdrew the court actions concerning the recovery of MDL 4.5 million (see paragraph 15 above).

45. The road construction equipment brought to Moldova by the applicant company continued to be used by company Q. after the courts ordered the reinstatement of the parties in their initial position, and the applicant?s attempts to recover it proved to be ineffective due to the contracts of pledge concluded between company Q. and the bank which had provided credit (see paragraph 13 above).

46. Since company Q. stopped the payments under the credit agreements, in 2011 the bank which had provided credit to it initiated proceedings with a view to taking possession of the road construction equipment pledged. The first two instances ruled against the bank and decided that since the parties were to be reinstated in their initial position in accordance with the judgment of 2 February 2011 (see paragraph 32 above), the road equipment could not be seized by the bank but was to be returned to the applicant company. However, on 3 April 2013, the Supreme Court of Justice reversed those judgments and ordered the transfer of the equipment into the bank?s property. Moreover, the bank took possession of the Chi?in?u house pledged by the applicant company?s chief executive officer (ibidem) and in 2014 bankruptcy proceedings were initiated in respect of company Q.

RELEVANT LEGAL FRAMEWORK AND PRACTICE

47. Under Section 2 of the Law on administrative acts, as in force at the material time, an administrative act is a unilateral manifestation of will with of a normative or individual character of the public authority with a view of applying the law in force. Under Section 17 of the same law the time-limit for challenging administrative acts is thirty days from the moment when the administrative act was communicated. Under Article 267 of the Civil Code the general limitation period for initiating civil proceedings is three years.

48. According to rules guiding the registration of files by the Moldovan courts, at the beginning of each year each pending case receives a new case?number. Thus, if a case is pending before a court more than one year, it will have a new case-number each year.

49. The case files in the Moldovan courts consist of documents sewn together in the order of their attachment. After each hearing all new documents introduced by the parties are sewn on top of the rest of the case file and all the pages of the case file are numbered by hand.

50. According to Section 36 of the Law on limited liability companies, as in force at the material time, within fifteen days from the date when the General Assembly of the company decides to reduce its statutory capital, the company must inform all its creditors and publish a note about the reduction of the statutory capital in the Official Gazette and on the web page of the State Registration Chamber. Within three months from the date of the publication of the note, the creditors of the company have the right to request supplementary guarantees or advance execution of the obligations and/or compensation of losses. The reduction of the statutory capital shall be registered by the State Registration Chamber after the expiry of the above three-month period calculated from the date of the publication of the note or after the creditors? demands concerning supplementary guarantees or advance execution of the obligations and/or compensation of losses are satisfied.

51. Under Section 47 of the Law on limited liability companies, a partner can be excluded from the company only if the individual did not make his contribution to the statutory capital or if, whilst acting as the manager of the company, the person committed acts detrimental to the company. The exclusion of a partner shall be made by a judicial decision. In case of exclusion the excluded partner does not have a right to a proportional quota of the company?s property (patrimoniu), but only to the value indicated in the books of the company of the individual?s part of the statutory capital.

THE LAW

ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL NO. 1 TO THE CONVENTION
52. The applicant company complained that it had been a victim of a ?raider attack? and that as a result of the manner in which it had been excluded from the list of partners of company Q. it had in fact been deprived of its possessions contrary to Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention which, in so far as relevant, reads as follows:

?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.

…?

Admissibility
The parties? submissions
53. The Government submitted in the first place that the applicant company?s founder and sole associate had died in September 2015 and that the applicant?s representative had failed to inform the Court about this important and decisive circumstance. Therefore, the Government asked the Court to declare the present case inadmissible on grounds of abuse of the right of individual application in accordance with Article 35 ? 3 (a). Alternatively, the Government submitted that since no heir of the late associate expressed intention to pursue the application before the Court, the case shall be struck out of the list of cases in accordance with Article 37 ? 1 (c). In any event, the applicant?s representative had not presented a new power of attorney signed by the heirs of the late associate proving their intention to prolong his powers.

54. The Government submitted further that the applicant company had failed to exhaust domestic remedies available to it. In particular, after having lost in the proceedings initiated by company S., the applicant company could have, but had not, initiated a new set of proceedings in accordance with Section 47 of the Law on limited liability companies against its former partners in company Q. and claimed compensation for the losses suffered.

55. As to the applicant company?s allegation that company S.?s action was time-barred, the Government argued that the applicant had failed to raise that objection before the Chi?in?u Court of Appeal. Moreover, while raising that objection in its appeal on points of law before the Supreme Court of Justice, it had asked for the Court of Appeal?s judgment to be quashed but not for the action lodged by company S. to be rejected as time-barred.

56. The applicant?s representative stressed that the applicant in the present case was a company and not the individual associate who had died in September 2015. The company continued to exist under Romanian law after the death of the former associate, and his wife became the sole associate and Chief Executive Officer. It is true that the company is currently under the procedure of liquidation, however, it will not be liquidated before the Court finally determines the present case. The applicant?s representative submitted documents issued by the Romanian authorities in support of the above statement, a copy of the decision concerning the appointment of the company?s liquidator and a new power of attorney signed by the company?s liquidator.

57. Referring to the Government?s non-exhaustion objection, namely to their suggestion that the applicant should have brought proceedings against other partners of company Q. in accordance with Section 47 of the Law on limited liability companies, the applicant company submitted that under Moldovan law the partners could not be held liable for the dealings of the company. Such proceedings could not have led to the recovery by the applicant of its participation in company Q. Moreover, Section 47 of the Law on limited liability companies only applies to the situation when a partner is excluded for failure to make his contribution to the statutory capital or if, whilst acting as the manager of the company, the person committed acts detrimental to the company. In any event, the objection rather referred to the claims under Article 41 of the Convention, in respect of which there was no obligation of exhaustion of domestic remedies.

58. As to the Government?s objection concerning the failure to invoke the issue of the statute of limitations, the applicant argued that it had not been given a chance to do so in the proceedings before the Court of Appeal. It had only participated in the hearing of 20 January 2011 and had been invited to formulate its written submissions before the next hearing scheduled for 2 March 2011. However, for unknown reasons, the next hearing was held on 2 February 2011 and the documents in the case file had been manipulated. Therefore, the applicant had not had the opportunity to raise that objection before the Court of Appeal. In any event, it had raised it before the Supreme Court of Justice and that court had found that it could not deal with that issue.

The Court?s assessment
59. The Court notes that the applicant in the present case is a legal person and that the death of its former sole associate did not lead to the dissolution of the company. Therefore, the representative?s failure to inform the Court about it cannot be considered an abuse of the right of individual petition. Moreover, the documents submitted by the applicant confirm that the applicant company, in the person of its duly appointed liquidator, wishes to pursue the proceedings before the Court. Therefore, this objection must be dismissed.

60. The Court further reiterates that under Article 35 ? 1 of the Convention normal recourse should be had by an applicant to remedies which are available and sufficient to afford redress in respect of the breaches alleged. The existence of the remedies in question must be sufficiently certain not only in theory but in practice, failing which they will lack the requisite accessibility and effectiveness (see Vu?kovi? and Others v. Serbia (preliminary objection) [GC], nos. 17153/11 and 29 others, ? 71, 25 March 2014). The burden of proof is on the Government to satisfy the Court that the remedy was an effective one, available in theory and in practice at the relevant time, that is to say, that it was accessible, was one which was capable of providing redress in respect of the applicant?s complaints and offered reasonable prospects of success. Once this burden of proof has been satisfied, it falls to the applicant to show that the remedy advanced by the Government was in fact exhausted, or was for some reason inadequate and ineffective in the particular circumstances of the case, or that there existed special circumstances absolving him or her from the requirement (Manic v. Lithuania, no. 46600/11, ? 80, 13 January 2015).

61. In the present case, the applicant complained about the loss of its participation in company Q. as a result of allegedly arbitrary judicial proceedings and unlawful actions of the State Registration Chamber. The only available remedies against the judgment of the Chi?in?u Court of Appeal and the actions of the State Registration Chamber were an appeal on points of law lodged before the Supreme Court of Justice and an administrative action before the Court of Appeal, respectively, remedies which the applicant company made use of. It is true that the action suggested by the Government was in theory capable of helping the applicant recover some of the losses suffered, within a limit equal to the statutory capital of the limited liability company Q., that is EUR 14,377 (see paragraph 35 above); however, that theoretical possibility is irrelevant for the purposes of deciding on the admissibility of the present complaint and could only be taken into consideration when deciding the issues under Article 41 of the Convention (see Gladysheva v. Russia, no. 7097/10, ? 62, 6 December 2011).

62. As to the Government?s submission that the applicant company had failed to raise the objection concerning the statute of limitations, the Court notes that it clearly did so in its appeal on points of law before the Supreme Court of Justice and, as will be shown in paragraphs 73 to 75 below, it was hindered to do so in the proceedings before the Chi?in?u Court of Appeal.

63. The Court finds, therefore, that the application cannot be declared inadmissible for non-exhaustion of domestic remedies and accordingly the Government?s objection must be dismissed. It also notes that this application is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention and that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.

Merits
The parties? submissions
64. The applicant submitted that the proceedings before the Chi?in?u Court of Appeal presented clear signs of arbitrariness. In the first place, the court failed to apply the thirty-day limitation period when examining the case in accordance with the Law on Administrative Courts. Even the general limitation period of three years had expired at the moment when the plaintiff allegedly lodged its supplementary claim to exclude the applicant from the list of partners in December 2010. Moreover, the applicant company was not aware of the plaintiff?s supplementary claim to exclude it from the list of partners, and it did not have a chance to comment on it. The materials of the case file before the Chi?in?u Court of Appeal presented clear signs of tampering. Thus, the dates in the summons had been hand corrected from 2 March to 2 February 2011 and the minutes of the hearing of 22 December 2010 bore a case number which was attributed to the case only in January 2011. The Supreme Court of Justice did not react in any way to all the above issues raised by the applicant in its appeal on points of law.

65. The Government did not make any comments in respect of the merits of the case.

The Court?s assessment
66. Article 1 of Protocol No. 1 comprises three distinct rules: the first rule, set out in the first sentence of the first paragraph, is of a general nature and enunciates the principle of the peaceful enjoyment of property; the second rule, contained in the second sentence of the first paragraph, covers deprivation of possessions and subjects it to certain conditions; the third rule, stated in the second paragraph, recognises that the Contracting States are entitled, inter alia, to control the use of property in accordance with the general interest. The three rules are not, however, distinct in the sense of being unconnected. The second and third rules are concerned with particular instances of interference with the right to peaceful enjoyment of property and should therefore be construed in the light of the general principle enunciated in the first rule (see Broniowski v. Poland [GC], no. 31443/96, ? 134, ECHR 2004?V).

67. The ?possession? at issue in the present case was the applicant?s shareholding in company Q. with a share of fifty percent and its implicit participation in the contract of 16 October 2007 between company Q. and the State Road Administration of Moldova with a value of EUR 24.5 million. By the judgment of the Chi?in?u Court of Appeal of 2 February 2011, the applicant lost the above possession in favour of the other partners in company Q.

68. This being so, the Court notes that the present complaint is distinguishable from other cases that have come before it in that it does not concern the taking of property by the State or any form of State-imposed control of use. This was a dispute between private parties and the role of the State was limited to providing, through its judicial system, a mechanism for the determination of the applicants? civil rights and obligations.

69. The Court reiterates in this respect that proceedings concerning civil?law disputes between private parties do not engage by themselves the responsibility of the State under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention (Ruiz Mateos v. the United Kingdom, no. 13021/87, Commission decision of 8 September 1988, Decisions and Reports (DR) 57 p. 268; Tormala v. Finland (dec.), no. 41258/98, 16 March 2004; Eskelinen v. Finland (dec.), no. 7274/02, 3 February 2004; Kranz v. Poland (dec.), no. 6214/02, 10 September 2002; and Skowronski v. Poland (dec.), no. 52595/99, 28 June 2001). The mere fact that the State, through its judicial system, provides a ?forum? for the determination of a private-law dispute does not give rise to an interference by the State with property rights under Article 1 of Protocol No. 1 (Kucha? and ?tis v. the Czech Republic (dec.), no. 37527/97, 21 October 1998), even if the substantive result of a judgment given by a civil court results in the loss of certain ?possessions?. It is, however, part of the States? duties under Article 1 of Protocol No. 1 at least to set up a minimum legislative framework including a proper forum allowing those who claim that their right had been infringed to assert their rights effectively and have them enforced. By failing to do so a State would seriously fall short of its obligation to protect the rule of law and prevent arbitrariness (Kotov v. Russia [GC], no. 54522/00, ? 117, 3 April 2012).

70. The Court?s jurisdiction to verify that domestic law has been correctly interpreted and applied is limited and it is not its function to take the place of the national courts. Rather, its role is to ensure that the decisions of those courts are not arbitrary or otherwise manifestly unreasonable (Anheuser?Busch Inc. v. Portugal [GC], no. 73049/01, ? 83, ECHR 2007?I). The State may be held responsible for losses caused by such determinations only if the court decisions are not in accordance with domestic law or if they are flawed by arbitrariness or manifest unreasonableness contrary to Article 1 of Protocol No. 1 or a person has been arbitrarily and unjustly deprived of property in favour of another (Melnychuk v. Ukraine (dec.), no. 28743/03, ECHR 2005-IX; Breierova and Others v. the Czech Republic (dec.), no. 57321/00, 8 October 2002; and Vulakh and Others v. Russia, no. 33468/03, ? 44, 10 January 2012).

71. The situation in the instant case thus falls to be examined from the standpoint of the first rule, set in the first sentence of the first paragraph of Article 1 of Protocol No. 1, that of the principle of the peaceful enjoyment of property.

72. The Court notes in the first place that under Section 47 of the Law on limited liability companies, a partner in a company may be excluded only in two cases: (a) if he did not make his contribution to the statutory capital or (b) if acting as the manager of the company he committed acts detrimental to the company. Neither of the two situations was invoked by the plaintiff in the proceedings and/or found to be applicable by the Chi?in?u Court of Appeal in its judgment of 2 February 2011. It therefore would appear that the applicant company?s exclusion was an extra-legal measure which was not provided for by the law in force at the material time.

73. The Court further notes that the plaintiff?s claim concerning the exclusion of the applicant company from the list of partners of company Q. was never brought to the applicant company?s attention. In any event, the domestic case file contains no evidence that the applicant company was ever served with a copy of that claim. While the minutes of the hearing of 22 December 2010 indicate that that claim was made for the first time on that date and that the applicant company was requested to submit its written comments on it by the next hearing, the authenticity and the trustworthiness of those minutes are a matter of serious concern. Not only do those minutes bear a case file number which was not yet available on 22 December 2010 (see paragraph 48 above), but the hearing in question appears to have been adjourned by a decision adopted by the same judge one day earlier (see paragraph 23 above). The Government did not provide an explanation on how the minutes of 22 December 2010 could bear a case file number from the future or how the hearing could have been held despite being adjourned.

74. The Court notes that there are also other inconsistencies in the domestic case file which reinforce its reservations about the authenticity of the minutes of 22 December 2010. In particular, it notes that in spite of the mention in the minutes of 22 December 2010 that the plaintiff had introduced a new claim on that date, the domestic case file contains on page 91 a decision by the judge in charge of the case dated 1 December 2010 to accept that new claim (see paragraph 25 above).

75. The Court notes next that the minutes of the hearing of 20 January 2011 also present signs of tampering when examined in conjunction with other documents present in the domestic case file. Thus, the applicant company claims that on 20 January 2011 the court adjourned the examination of the case until 2 March 2011. That statement is not consistent with the minutes of the hearing on 20 January 2010 which mention that the next hearing was to take place on 2 February 2011. Nevertheless, one of the summons forms and a confirmation form on pages 92 and 94 of the domestic case file appear to indicate ?02.03.11?, a date which was manually corrected to ?02.02.11?. No explanation for that correction is found in the case file and none was provided by the Government. Moreover, another summons form on page 93 of the domestic case file was not corrected and indicates, as the applicant claims, ?02.03.11? as the date of the next hearing (see paragraph 29 above). Mistakes, including clerical mistakes, cannot be excluded in the work of the courts and they may be corrected. However, when they are not corrected in a legal and transparent manner, a suspicion of tempering arises.

76. In view of the above, the Court finds that the plaintiff?s claim concerning the applicant?s exclusion from the list of partners of company Q. was lodged on an undetermined date not earlier than December 2010 and that the applicant company, which was involved in the proceedings only on 1 December 2010, was never served with a copy of that claim during the proceedings before the Chi?in?u Court of Appeal. Moreover, in view of several indications of tampering with the summons and confirmation forms and the fact that the Government did not dispute the applicant?s allegation about that tampering and did not explain the presence of the manual corrections, the Court is ready to accept that the applicant company was never informed about the hearing of 2 February 2011 before the Chi?in?u Court of Appeal and thus that it was never given a chance to present its defence in those proceedings. Also, the Court cannot but observe other disturbing facts such as the different dates of delivery of the judgment of 2 February 2011 (see paragraphs 34 and 37 above), the extreme speediness of the execution of that judgment and the involvement of a person close to Mr ?. in the process (see paragraph 34 above).

77. The Court notes further that the applicant company raised all the above issues in its appeal on points of law; however, the Supreme Court of Justice did not respond in any way to the very serious allegations of abuse committed at the stage of the proceedings before the Chi?in?u Court of Appeal and did not even mention them in its judgment of 20 May 2011.

78. The applicant also raised in its appeal on points of law the problem concerning the statute of limitations and argued that the plaintiff?s claim concerning its exclusion from the list of partners was time-barred. Indeed, according to Article 267 of the Civil Code (see paragraph 47 above), it seems that the claim should have been time-barred on 3 May 2010, that is three years after the State Registration Chamber registered the amendments to company Q.?s charter (see paragraph 10 above). Nevertheless, as determined in paragraph 73 above, the claim in question was introduced by the plaintiff not earlier than December 2010, that is, after the alleged expiry of the limitation period.

79. The Supreme Court not only did not give any reasons for not dismissing the plaintiff?s claim as time-barred, but it did not even mention in its judgment the applicant company?s objection concerning the statute of limitations. The Court recalls that the upholding of an action after the expiry of the time-limit to lodge it, and in the absence of any compelling reasons, is incompatible with the principle of legal certainty (see, among other authorities, Ipteh SA and Others v. Moldova, no. 35367/08, ? 38, 24 November 2009) and considers that the failure of the Supreme Court of Justice had a serious impact on the proceedings.

80. Having regard to the foregoing, the Court concludes that the Government did not prove that the court decisions which led to the applicant company?s loss of its possessions were in accordance with domestic law. Moreover, bearing in mind the findings made above, the Court concludes that the proceedings in which those decisions were adopted were conducted in an arbitrary and manifestly unreasonable manner. Therefore, the Court considers that the State failed in the present case to discharge its duties under Article 1 of Protocol No. 1 to set up a proper forum allowing the applicant company to assert its rights effectively and have them enforced.

81. There has therefore been a violation of Article 1 of Protocol No. 1.

APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
82. Article 41 of the Convention provides:

?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?

83. The applicant company claimed 3,027,923 euros (EUR) plus a daily interest of EUR 544 calculated between the date of the submission of its claims and the date of adoption of the Court?s judgment, for pecuniary damage. It also claimed EUR 35,000 and EUR 11,307 for non-pecuniary damage and costs and expenses respectively.

84. The Government submitted, inter alia, that the applicant?s claim was unsubstantiated and asked the Court to reject it.

85. The Court considers that the question of the application of Article 41 is not ready for decision. The question must accordingly be reserved and a further procedure fixed, with due regard to the possibility of an agreement being reached between the Moldovan Government and the applicant company.

FOR THESE REASONS, THE COURT, UNANIMOUSLY

Declares the application admissible;
Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;
Holds that the question of the application of Article 41 of the Convention is not ready for decision and accordingly
(a) reserves the said question;

(b) invites the Moldovan Government and the applicants to submit, within the forthcoming six months, their written observations on the matter and, in particular, to notify the Court of any agreement they may reach;

(c) reserves the further procedure and delegates to the President of the Chamber the power to fix the same if need be.

Done in English, and notified in writing on 11 October 2022, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.

Hasan Bak?rc? Jon Fridrik Kj?lbro
Registrar President

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024