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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF TASSINARI v. ITALY

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 41, P1-1
Numero: 47758/99/2003
Stato: Italia
Data: 2003-10-16 00:00:00
Organo: Sezioni
Testo Originale

Conclusione Violazione di P1-1; Violazione dell? Art. 6-1; danno materiale – risarcimento finanziario; danno Morale – risarcimento finanziario; Costi e spese risarcimento parziale – procedimenti nazionali; Costi e spese riconoscimento – procedimenti della Convenzione
PRIMA SEZIONE
CAUSA TASSINARI C. ITALIA
(Richiesta n. 47758/99)
SENTENZA
STRASBOURG
16 ottobre 2003
DEFINITIVO
16/01/2004
Questa sentenza diverr? definitiva nelle circostanze esposte nell? Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetta a revisione editoriale.

Nella causa Tassinari c. Italia,
La Corte europea dei Diritti umani (Prima Sezione), riunendosi in una Camera, composta da:
Il Sig. C.L. Rozakis, Presidente,
la Sig.ra F. Tulkens, la Sig.ra N. Vajic, il Sig. E. Levits, la Sig.ra S. Botoucharova, il Sig. A. Kovler, il Sig. V. Zagrebelsky, giudici
ed il Sig. E. Fribergh, Cancelliere di Sezione
Avendo deliberato in privato il 25 settembre 2003,
Consegna la seguente sentenza chr fu adottata in quella data:
PROCEDURA
1. La causa origin? in una richiesta (n. 47758/99) contro la Repubblica italiana depositata con la Corte sotto l?Articolo 34 della Convenzione per la Protezione dei Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) da un cittadino italiano, la Sig.ra L. T. (?il richiedente?), il 16 aprile 1999.
2. Il richiedente fu rappresentato dal Sig. E. S., un avvocato che pratica a Roma. Il Governo italiano (?il Governo?) fu rappresentato dal suo Agente, il Sig. U. Leanza e dai suoi co-agenti successivi, rispettivamente il Sig. V. Esposito ed il Sig. F. Crisafulli
3. Il 31 gennaio 2002 la Corte dichiar? la richiesta ammissibile.
I FATTI
IO. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
4. Il richiedente nacque nel 1960 e vive a Roma.
5. E? il proprietario di un appartamento a Roma che aveva affittato ad A.D’A.P.
6. In una lettera datata il 29 luglio 1982, il richiedente inform? l’inquilino che intendeva terminare il contratto d’affitto alla scadenza del termine il 31 dicembre 1983 e gli chiese di sgombrare i locali per quella data.
7. In un documento notificato all’inquilino il 7 ottobre 1985, il richiedente reiter? la sua intenzione di terminare il contratto d’affitto e chiam? in causa l’inquilino per apparire di fronte al Magistrato di Roma.
8. Con una decisione del 12 dicembre 1985 che fu resa esecutiva lo stesso giorno il Magistrato di Roma sostenne la validit? dell’avviso per sgomberare ed ordin? che i locali fossero sgombrati per il 30 giugno 1986.
9. Il 31 ottobre 1986 e il 3 novembre 1986 il richiedente notific? un avviso all’inquilino in cui gli richiedeva di sgombrare i locali.
10. Il 25 novembre 1986 notific? un avviso sull’inquilino in cui lo informava che il mandato per possesso sarebbe stato eseguito da un ufficiale giudiziario il 15 gennaio 1987.
11. Fra il15 gennaio 1987 e il 12 novembre 1992 l’ufficiale giudiziario fece quaranta tentativi di recuperare possesso. Ogni tentativo si dimostr? senza successo, siccome, sotto i provvedimenti legali che prevedevano la sospensione, al richiedente non fu concessa l? assistenza della polizia nell’eseguire il mandato per possesso.
12. Il 15 ottobre 1987, il richiedente istitu? procedimenti civili contro il Ministero dell’Interno ed il prefetto per ottenere rimborso dei danni che sono stati il risultato del rifiuto o la posticipazione nell? accordare l?assistenza della polizia. I procedimenti furono dichiarati inammissibili.
13. Nel maggio 1989, il Sig. S.S. reiter? la sua proposta resa nel 1987, di affittare l’appartamento ad un prezzo di 1,100,000 lire italiani (ITL) [568.10 euro (EUR)] per il primo anno ed ITL 1,200,000 [EUR 619.75] per il secondo anno.
14. Il 6 aprile 1994 il richiedente notific? un altro avviso all’inquilino in cui gli richiedeva di sgombrare i locali.
15. L? 11 maggio 1994 lei notific? un avviso all’inquilino in cui lo informava che il mandato per possesso sarebbe stato eseguito da un ufficiale giudiziario il 3 giugno 1994.
16. Fra il3 giugno 1994 e il 23 ottobre 1998 l’ufficiale giudiziario fece venti tentativi di recuperare possesso. Ogni tentativo si dimostr? senza successo, siccome, sotto i provvedimenti legali che prevedono la sospensione, al richiedente non fu concessa l? assistenza della polizia nell’eseguire il mandato per possesso.
17. Il 17 agosto 1998 l’inquilino mor?.
18. Il 3 novembre 1998, il richiedente recuper? possesso dell’appartamento.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE
13. Fin dal 1947 le autorit? pubbliche in Italia frequentemente sono intervenute in materia di legislazione di affitto residenziale allo scopo di controllare gli affitti. Questo ? stato realizzato tramite congelamento degli affitti (di quando in quando mitigati quando il Governo decretava aumenti legali), la proroga legale di tutti i contratti d’affitto correnti e la proroga, la sospensione o lo scaglionamento dell’imposizione di mandati di sfratto. Il diritto nazionale attinente riguardo alla proroga di affitti, la sospensione di imposizione e lo scaglionamento di sfratti ? descritta nella sentenza della Corte nella causa Immobiliare Saffi c. l’Italia [GC], n. 22774/93, ?? 18-35, 1999-V di ECHR.
A. Il sistema di controllo degli affitti
14. Riguardo al controllo degli affitti, l’evoluzione della legislazione italiana pu? essere riassunta come segue.
15. La prima misura attinente era la Legge n. 392 del27 luglio 1978 che fornisce il sistema per ?gli equocanoni? (il cos? definito equo canone) sulla base di un numero di criteri come la superficie dell’appartamento ed i suoi costi di realizzazione.
16. Il secondo passo delle autorit? italiane ? datato agosto 1992. Fu preso nella prospettiva della liberalizzazione progressiva del mercato degli affitti. Di conseguenza, una legislazione che sbloccava le restrizioni sui livelli degli affitti (il cos? definito patti in deroga) entr? in vigore. Ai proprietari e agli inquilini fu data l’opportunit? di derogare all’affitto imposto dalla legge ed accordarsi su un prezzo diverso.
17. Ultimamente, Legge n. 431 del 9 dicembre 1998 riform? i contratti d?affitto e liberalizz? gli affitti.
B. Obblighi dell’inquilino in caso di tarda restituzione
18. L’inquilino ? sottoposto a un obbligo generale di risarcire il proprietario per qualsiasi danno causato nella causa di tarda restituzione dell’appartamento. A questo riguardo, l?Articolo 1591 del Codice civile italiano prevede:
?L’inquilino che non riesce a sgombrare il patrimonio immobiliare ? sottoposto a un obbligo di pagare al proprietario l’importo convenuto sino alla data in cui se ne va, insieme ad altri danni rimanenti.?
19. Comunque, la Legge n. 61 di 1989 stabilisce, inter alia, un limite alla compensazione rivendicabile dal proprietario assegnandogli una somma uguale all’affitto pagato dall’inquilino al tempo della scadenza del contratto d’affitto, proporzionalmente aumento secondo il costo della vita (Articolo 24 della Legge n. 392 27 luglio 1978) pi? il 20%, per il periodo dell’incapacit? di disporre della propriet? dell’appartamento.
20. Nella sentenza n. 482 di 2000, la Corte Costituzionale fu chiamata a decidere se tale limitazione si atteneva alla Costituzione. La Corte Costituzionale sostenne che era compatibile con la Costituzione riguardo a certi periodi di tempo durante i quali la sospensione degli sfratti era determinata dalla legge. La Corte Costituzionale spieg? che l’introduzione della limitazione era intesa a stabilire gli affitti al tempo della legislazione di emergenza, quando la penuria di alloggi rendevano la sospensione dell’imposizione necessaria. Mentre gli sfratti erano sospesi ex il lege, la legge predeterminava sia il quantum del rimborso a carico dell’inquilino, sia le misure che sono provvisorie ed eccezionali. Inoltre, gli interessi del proprietario furono controbilanciati dall’esenzione per lui dal carico di provare i danni.
21. La Corte Costituzionale dichiar? la limitazione alla compensazione rivendicabile dal proprietario incostituzionale riguardo a cause in cui l’impossibilit? per il proprietario per riacquistare l’appartamento dipendeva dalla condotta dell’inquilino e non era a causa di un intervento legislativo. Di conseguenza, apr? la strada ai proprietari per l’istituzione di procedimenti civili per ottenere la piena riparazione dei danni causati dall’inquilino.
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL? ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N.RO 1 E DELL? ARTICOLO 6 ? 1 DELLA CONVENZIONE
28. Il richiedente si lament? della sua incapacit? prolungata di recuperare possesso del suo appartamento, dovuta alla mancanza di assistenza della polizia. Asser? una violazione del suo diritto alla propriet?, come garantito dall? Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione che prevede:
?Ogni persona fisica o giuridica ? abilitata al godimento tranquillo della sua propriet?. Nessuno sar? privato della sua propriet? eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, i provvedimenti precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato ad eseguire tali leggi se ritiene necessario controllare l’uso della propriet? in conformit? con l’interesse generale o assicurare il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
29. Il richiedente asser? anche una violazione dell? Articolo 6 ? 1 della Convenzione, la cui parte attinente prevede:

?Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi…, ognuno ? abilitato a un?… udienza all’interno di un termine ragionevole da [un]… tribunale…?

30. La Corte prima ha esaminato un certo numero di cause che sollevano problemi simili a quelli della presente causa e ha trovato una violazione dell? Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ed dell?Articolo 6 ? 1 della Convenzione (vedere Immobiliare Saffi, citata sopra, ?? 46-75; Lunari c. Italia, n. 21463/93, ?? 34-46 11 gennaio 2001; Palumbo c. Italia, n. 15919/89, 30 novembre 2000?? 33-48).
31. La Corte ha esaminato la presente causa e trova che non ci sia nessun fatto o argomento del Governo che condurrebbe a una qualsiasi conclusione diversa in questo caso. Nota che il richiedente ha dovuto aspettare approssimativamente undici anni e dieci mesi dopo il primo tentativo dell’ufficiale giudiziario prima di essere in grado riacquisire l’appartamento.
C’? stata di conseguenza, una violazione dell? Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 e dell? Articolo 6 ? 1 della Convenzione nella presente causa.

II. L?APPLICAZIONE
32. L?Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se la Corte trova che c’? stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli inoltre, e se la legge interna dell?Alta Parte Contraente riguardata permette di rendere una riparazione solamente parziale, la Corte pu?, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.?
A. danno Materiale
33. Il richiedente chiese riparazione per il danno materiale che aveva sostenuto che calcol? come segue:
– EUR 11,785.75, somma che ? la perdita di affitto per il periodo dal 1 giugno 1987 al 30 maggio 1989 sulla base di un contratto d’affitto nuovo che avrebbe potuto stipulare col Sig. S.S.;
– EUR 37,734.36, la somma che ? la differenza fra il valore di mercato dell?affitto e l’affitto imposto dalla legge per il periodo dall? agosto 1992 all?ottobre 1998;
– EUR 39,767.18, per il deprezzamento del valore dell’appartamento come una conseguenza della condotta dell’inquilino;
Il richiedente sottoline? che l’appartamento in questione ? localizzato nel centro della citt?.
34. Il Governo contest? queste richieste.
35. Riguardo alla prima richiesta per la perdita di affitto [EUR 11,785.75], la Corte deve respingerla perch? una perdita di affitto pu? esistere solamente dopo l?agosto 1992.
Riguardo alla seconda richiesta per la perdita di affitto [EUR 37,734.36], la Corte nota che il richiedente present? gli importi summenzionati sulla base della differenza fra il valore di mercato dell?affitto -come valutato in conformit? con l’affitto proposto dal Sig. S.S. (EUR 568.10 per il primo anno di affitto ed EUR 619.75 per il secondo anno) – e l’affitto imposto dalla legge (EUR 16,229.19). Il richiedente present? anche un’opinione competente (agente immobiliare) che valuta il valore dell’appartamento nel 2001 fra ITL 363,000,000 [EUR 187,473.85] ed ITL 440,000,000 [EUR 227,241.04]. Avendo riguardo dei metodi di calcolo proposti dal richiedente e alla luce dell’evidenza di fronte a s? ed il periodo riguardato la Corte decide di dare su una base equa EUR 29,600.
Riguardo alla richiesta per il rimborso per il deprezzamento dell’appartamento, la Corte richiama che il richiedente pu? recuperare tutti i costi e spese che aveva sostenuto direttamente dall’inquilino. Di conseguenza, la richiesta ? respinta.
36. La Corte d? una somma totale di EUR 29,600 per danno materiale e rifiuta qualsiasi altra richiesta.

B. danno Morale
37. Il richiedente chiese EUR 26.855,76 per il danno morale.
38. Il Governo contest? la richiesta.
39. La Corte considera che il richiedente ha dovuto sostenere un danno morale. Deliberando su una base equa, d? EUR 3,000 sotto questo capo.
C. Costi e spese
40. Il richiedente chiese anche rimborso delle sue spese processuali e spese come segue:
– EUR 1,296.49 per i costi dei procedimenti di esecuzione;
– EUR 2,065.83 per i costi e le spese dei procedimenti che il richiedente ha istituito contro il Ministero dell’Interno ed il prefetto per ottenere rimborso dei danni che sono sati il risultato del rifiuto della posticipazione nell? accordare la sua assistenza della polizia. Il richiedente richiama che la sua azione ? stata dichiarata inammissibile, essendo il ritardo nell’accordare la sua assistenza di polizia in conformit? con legge.
– EUR 7,456.78 per i costi e spese dei procedimenti di sfratto;
Il richiedente chiese anche rimborso dei costi e spese di fronte alla Corte. L asci? la questione alla discrezione della Corte.
41. Il Governo contest? le richieste.
42. Sulla base delle informazioni in suo possesso e la giurisprudenza della Corte, la Corte considera ragionevole dare la somma di EUR 1,296.49 al richiedente per i costi dei procedimenti di esecuzione ed EUR 2,000 per i costi e spese di fronte alla Corte.
Riguardo ai costi e spese incorsi nei procedimenti contro il Ministero dell’Interno ed il prefetto, la Corte richiama che un risarcimento pu? essere accordato solamente nella misura in cui i costi e le spese siano stati realmente e necessariamente impegnanti dal richiedente e siano stati ragionevoli relativamente al quantum (vedere la causa Bottazzi c. l’Italia [GC], n. 34884/97, ? 30 1999-V di ECHR). Nella presente causa, il ritardo nell’accordare l’assistenza della polizia al richiedente era in conformit? con la legge. La Corte considera, perci?, che l’istituzione dei procedimenti in questione non fosse necessaria e respinge la richiesta.
Riguardo ai procedimenti di sfratto, la Corte considera che i costi e le spese dei procedimenti sui meriti non sono riferite alle violazioni trovate. Di conseguenza, respinge la richiesta.
43. La Corte d? una somma totale di EUR 3,296.49 per spese processuali e spese.

D. Interesse di mora
44. La Corte considera adatto che l’interesse di mora debba essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a cui si dovrebbero aggiungere tre punti percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL?UNANIMIT?
1. Sostiene che c’? stata una violazione dell? Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;
2. Sostiene che c’? stata una violazione dell? Articolo 6 ? 1 della Convenzione;
3. Sostiene
(a) che lo Stato convenuto deve pagare ogni richiedente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diviene definitiva secondo l?Articolo 44 ? 2 della Convenzione i seguenti importi:
(i) EUR 29,600 (ventinove mila seicento euro) per danno materiale;
(ii) EUR 3,000 (tre mila euro) per danno morale;
(iii) EUR 3,296.49 (tre mila duecento novantasei euro e quaranta-nove centesimi) per spese processuali e spese;
(iv) qualsiasi tassa che pu? essere addebitabile sugli importi sopra;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo l?interesse semplice sar? pagabile sugli importi sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito pi? tre punti di percentuale;
4. Respinge il resto della richiesta del richiedente per la soddisfazione equa.
Fatto in inglese e notificato per iscritto il 16 ottobre 2003, facendo seguito all? Articolo 77 ?? 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Erik Fribergh Christos Rozakis
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusion Violation of P1-1 ; Violation of Art. 6-1 ; Pecuniary damage – financial award ; Non-pecuniary damage – financial award ; Costs and expenses partial award – domestic proceedings ; Costs and expenses award – Convention proceedings
FIRST SECTION
CASE OF TASSINARI v. ITALY
(Application no. 47758/99)
JUDGMENT
STRASBOURG
16 October 2003
FINAL
16/01/2004
This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Tassinari v. Italy,
The European Court of Human Rights (First Section), sitting as a Chamber composed of:
Mr C.L. Rozakis, President,
Mrs F. Tulkens,
Mrs N. Vajic,
Mr E. Levits,
Mrs S. Botoucharova,
Mr A. Kovler,
Mr V. Zagrebelsky, judges,
and Mr E. Fribergh, Section Registrar,
Having deliberated in private on 25 September 2003,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 47758/99) against the Italian Republic lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by an Italian national, Mrs L. T. (?the applicant?), on 16 April 1999.
2. The applicant was represented by Mr E. S., a lawyer practising in Rome. The Italian Government (?the Government?) were represented by their Agent, Mr U. Leanza, and by their successive co-agents, respectively Mr V. Esposito and Mr F. Crisafulli
3. On 31 January 2002 the Court declared the application admissible.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
4. The applicant was born in 1960 and lives in Rome.
5. She is the owner of a flat in Rome, which she had let to A.D’A.P.
6. In a registered letter of 29 July 1982, the applicant informed the tenant that she intended to terminate the lease on expiry of the term on 31 December 1983 and asked her to vacate the premises by that date.
7. In a writ served on the tenant on 7 October 1985, the applicant reiterated her intention to terminate the lease and summoned the tenant to appear before the Rome Magistrate.
8. By a decision of 12 December 1985, which was made enforceable on the same day, the Rome Magistrate upheld the validity of the notice to quit and ordered that the premises be vacated by 30 June 1986.
9. On 31 October 1986 and 3 November 1986 the applicant served notices on the tenant requiring her to vacate the premises.
10. On 25 November 1986 she served notice on the tenant informing her that the order for possession would be enforced by a bailiff on 15 January 1987.
11. Between 15 January 1987 and 12 November 1992 the bailiff made forty attempts to recover possession. Each attempt proved unsuccessful, as, under the statutory provisions providing for the suspension, the applicant was not entitled to police assistance in enforcing the order for possession.
12. On 15 October 1987, the applicant instituted civil proceedings against the Ministry of the Interior and the prefect in order to obtain reimbursement of the damages resulted from the refusal or delay to grant her police assistance. The proceedings was declared inadmissible.
13. In May 1989, Mr S.S. reiterated his proposition made in 1987, to rent the flat at a price of 1,100,000 Italian lire (ITL) [568.10 euros (EUR)] for the first year and ITL 1,200,000 [EUR 619.75] for the second year.
14. On 6 April 1994 the applicant served another notice on the tenant requiring her to vacate the premises.
15. On 11 May 1994 she served notice on the tenant informing her that the order for possession would be enforced by a bailiff on 3 June 1994.
16. Between 3 June 1994 and 23 October 1998 the bailiff made twenty attempts to recover possession. Each attempt proved unsuccessful, as, under the statutory provisions providing for the suspension, the applicant was not entitled to police assistance in enforcing the order for possession.
17. On 17 August 1998, the tenant died.
18. On 3 November 1998, the applicant recovered possession of the flat.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW
19. Since 1947 the public authorities in Italy have frequently intervened in residential tenancy legislation with the aim of controlling rents. This has been achieved by rent freezes (occasionally relaxed when the Government decreed statutory increases), by the statutory extension of all current leases and by the postponement, suspension or staggering of the enforcement of orders for possession. The relevant domestic law concerning the extension of tenancies, the suspension of enforcement and the staggering of evictions is described in the Court’s judgment in the case of Immobiliare Saffi v. Italy [GC], no. 22774/93, ?? 18-35, ECHR 1999-V.
A. The system of control of the rents
20. As regards the control of the rents, the evolution of the Italian legislation may be summarised as follows.
21. The first relevant measure was the Law no. 392 of 27 July 1978 which provided machinery for ?fair rents? (the so-called equo canone) on the basis of a number of criteria such as the surface of the flat and its costs of realisation.
22. The second step of the Italian authorities dated August 1992. It was taken in the view of progressive liberalisation of the market of tenancies. Accordingly, a legislation relaxing on rent levels restrictions (the so-called patti in deroga) entered into force. Owners and tenants were in principle given the opportunity to derogate from the rent imposed by law and to agree on a different price.
23. Lastly, Law no. 431 of 9 December 1998 reformed the tenancies and liberalised the rents.
B. Obligations of the tenant in the case of late restitution
24. The tenant is under a general obligation to refund the owner any damages caused in the case of late restitution of the flat. In this regard, Article 1591 of the Italian Civil Code provides:
?The tenant who fails to vacate the immovable property is under an obligation to pay the owner the agreed amount until the date when he leaves, together with other remaining damages?.
25. However, Law no. 61 of 1989 set out, inter alia, a limit to the compensation claimable by the owner entitling him to a sum equal to the rent paid by the tenant at the time of the expiration of the lease, proportionally increased according to the cost of living (Article 24 of Law n. 392 of 27 July 1978) plus 20%, along the period of inability to dispose of the possession of the flat.
26. In the judgment no. 482 of 2000, the Constitutional Court was called upon to decide whether such a limitation complied with the Constitution. The Constitutional Court held that it was compatible with the Constitution with regard to periods of time during which the suspension of the evictions was determined by law. The Constitutional Court explained that the introduction of that limitation was intended to settle the tenancies of the time of the emergency legislation, when the housing shortage made the suspension of the enforcement necessary. While evictions were suspended ex lege, the law predetermined the quantum of the reimbursement chargeable to the tenant, both measures being temporary and exceptional. Besides, the interests of the owner were counterbalanced by the exemption for him from the burden to prove the damages.
27. The Constitutional Court declared the limitation to the compensation claimable by the owner unconstitutional with regard to cases where the impossibility for the owner to repossess the flat depended on the conduct of the tenant and was not due to a legislative intervention. Accordingly, it opened the way to owners for the institution of civil proceedings in order to obtain full reparation of the damages caused by the tenant.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 AND OF ARTICLE 6 ? 1 OF THE CONVENTION
28. The applicant complained of her prolonged inability to recover possession of her flat, owing to the lack of police assistance. She alleged a violation of her right of property, as guaranteed by Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, which provides:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
29. The applicant also alleged a breach of Article 6 ? 1 of the Convention, the relevant part of which provides:
?In the determination of his civil rights and obligations …, everyone is entitled to a … hearing within a reasonable time by [a] … tribunal…?
30. The Court has previously examined a number of cases raising issues similar to those in the present case and found a violation of Article 1 of Protocol No. 1 and Article 6 ? 1 of the Convention (see Immobiliare Saffi, cited above, ?? 46-75; Lunari v. Italy, no. 21463/93, 11 January 2001, ?? 34-46; Palumbo v. Italy, no. 15919/89, 30 November 2000, ?? 33-48).
31. The Court has examined the present case and finds that there are no facts or arguments from the Government which would lead to any different conclusion in this instance. It notes that the applicant had to wait approximately eleven years and ten months after the first attempt of the bailiff before being able to repossess the flat.
Consequently, there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 and of Article 6 ? 1 of the Convention in the present case.

II. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
32. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
A. Pecuniary damage
33. The applicant sought reparation for the pecuniary damage she had sustained, which she calculated as follows:
– EUR 11,785.75, the sum being the loss of rent for the period from 1 June 1987 to 30 May 1989, on the basis of a new lease that she could have stipulated with Mr S.S.;
– EUR 37,734.36, the sum being the difference between the market value rent and the rent imposed by law for the period from August 1992 to October 1998;
– EUR 39,767.18, for the depreciation of the value of the flat as a consequence of the conduct of the tenant;
The applicant stressed that the flat in issue is located in the city centre.
34. The Government contested those claims.
35. As regards the first claim for the loss of rent [EUR 11,785.75], the Court must reject it because a loss of rent can only exist after August 1992.
As regards the second claim for the loss of rent [EUR 37,734.36], the Court notes that the applicant submitted the above-mentioned amounts on the basis of the difference between the market value rent – as estimated in accordance with the rent proposed by Mr S.S. (EUR 568.10 for the first year of rent and EUR 619.75 for the second year) – and the rent imposed by law (EUR 16,229.19). The applicant also submitted an expert opinion (real estate agent) who estimates the value of the flat in 2001 between ITL 363,000,000 [EUR 187,473.85] and ITL 440,000,000 [EUR 227,241.04]. Having regard to the means of calculation proposed by the applicant and in the light of the evidence before it and the period concerned, the Court decides to award her on an equitable basis EUR 29,600.
As regards the claim for reimbursement for the depreciation of the flat, the Court recalls that the applicant is entitled to recover all the costs and expenses she had sustained directly from the tenant. Consequently, the claim is dismissed.
36. The Court awards a total sum of EUR 29,600 for pecuniary damage and rejects any other claim.

B. Non-pecuniary damage
37. The applicant claimed EUR 26.855,76 for the non-pecuniary damage.
38. The Government contested the claim.
39. The Court considers that the applicant must have sustained some non-pecuniary damage. Ruling on an equitable basis, it awards her EUR 3,000 under this head.
C. Costs and expenses
40. The applicant also claimed reimbursement of her legal costs and expenses as follows:
– EUR 1,296.49 for the costs of the enforcement proceedings;
– EUR 2,065.83 for the costs and the expenses of the proceedings that the applicant instituted against the Ministry of the Interior and the prefect in order to obtain reimbursement of the damages resulted from the refusal or delay to grant her police assistance. The applicant recalls that his action was declared inadmissible, the delay in granting her police assistance being in accordance with law.
– EUR 7,456.78 for the costs and expenses of the eviction proceedings;
The applicant also sought reimbursement of her costs and expenses before the Court. She left the matter to the Court’s discretion.
41. The Government contested the claims.
42. On the basis of the information in its possession and the Court’s case-law, the Court considers it reasonable to award the applicant the sum of EUR 1,296.49 for the costs of the enforcement proceedings and EUR 2,000 for the costs and expenses before the Court.
As regards the costs and expenses incurred in the proceedings against the Ministry of the Interior and the prefect, the Court recalls that an award can be made in respect of costs and expenses only in so far as they have been actually and necessarily incurred (see, for example, Bottazzi v. Italy [GC], no. 34884/97, ECHR 1999-V, ? 30). In the present case, the delay in granting the applicant police assistance was in accordance with law. The Court considers, therefore, that the institution of the proceedings in issue was not necessary and rejects the claim.
As regards the eviction proceedings, the Court considers that the costs and expenses of the proceedings on the merits are not related to the violations found. Accordingly, it rejects the claim.
43. The Court awards a total sum of EUR 3,296.49 for legal costs and expenses.

D. Default interest
44. The Court considers it appropriate that the default interest should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;
2. Holds that there has been a violation of Article 6 ? 1 of the Convention;
3. Holds
(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final according to Article 44 ? 2 of the Convention, the following amounts:
(i) EUR 29,600 (twenty-nine thousand six hundred euros) for pecuniary damage;
(ii) EUR 3,000 (three thousand euros) for non-pecuniary damage;
(iii) EUR 3,296.49 (three thousand two hundred ninety-six euros and forty-nine cents) for legal costs and expenses;
(iv) any tax that may be chargeable on the above amounts;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amounts at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;
4. Dismisses the remainder of the applicant’s claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 16 October 2003, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.
Erik Fribergh Christos Rozakis
Registrar President

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

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Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

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