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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF SMETANKO v. RUSSIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli:
Numero: 6239/04/2010
Stato: Russia
Data: 2010-04-29 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusione Violazione dell’ Art. 6-1; violazione di P1-1
PRIMA SEZIONE
CAUSA SMETANKO C. RUSSIA
(Richiesta n. 6239/04)
SENTENZA
STRASBOURG
29 aprile 2010
Questa sentenza diverrà definitiva nelle circostanze esposte nell’ Articolo 44 § 2 della Convenzione. Può essere soggetta a revisione editoriale.

Nella causa Smetanko c. Russia,
La Corte europea dei Diritti umani (Prima Sezione), riunendosi in una Camera, composta da:
Nina Vajiæ, Presidente, Anatoly Kovler, Elisabeth Steiner, Khanlar Hajiyev, Dean Spielmann, Giorgio Malinverni, Giorgio Nicolaou, giudici,
e da André Wampach, Cancelliere di Sezione Aggiunto,
Avendo deliberato in privato il 30 marzo 2010,
Consegna la seguente sentenza che fu adottata in quella data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da una richiesta (n. 6239/04) contro la Federazione russa depositata dalla Corte sotto l’Articolo 34 della Convenzione per la Protezione dei Diritti umani e delle Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) da una cittadino russo, il Sig. I. Y. S. (“il richiedente”), il 28 gennaio 2004.
2. Il Governo russo (“il Governo”) fu rappresentato inizialmente dalla Sig.ra V. Milinchuk, Rappresentante precedente della Federazione russa alla Corte europea dei Diritti umani e successivamente dal Sig. G. Matyushkin, Rappresentante della Federazione russa alla Corte europea dei Diritti umani.
3. Il richiedente addusse, in particolare, che i procedimenti civili a cui lui era stata una parte rispondente erano stati irragionevolmente lunghi e che c’era stato un ritardo nell’esecuzione di una sentenza a suo favore.
4. Il 7 gennaio 2008 il Presidente della prima Sezione decise di dare avviso della richiesta al Governo. Fu deciso anche di esaminare i meriti della richiesta allo stesso tempo della sua ammissibilità (Articolo 29 § 3).
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1939 e vive a Solyanoye nella Regione di Krasnodar.
A. Divisione della proprietà
6. Il25 marzo 1993 la Sig.ra N., il partner precedente del richiedente, introdusse un’azione contro lui chiedendo il riconoscimento dei suoi diritti a riguardo dell’alloggio registrato a nome del richiedente. Il richiedente introdusse una contro-azione chiedendo la divisione della sua proprietà.
7. Il 16 febbraio 1995 la Corte distrettuale di Dinskiy della Regione di Krasnodar accolse in parte la richiesta di N. e respinse le rivendicazioni del richiedente. Il 16 aprile 1996 la Corte Regionale di Krasnodar annullò la sentenza del 16 febbraio 1995 su ricorso e rinviò la questione per una nuova considerazione.
8. Il 10 giugno 1996 la Corte distrettuale di Prikubanskiy della Regione di Krasnodar approvò un accordo di regolamento amichevole tra il richiedente e N. e cessò i procedimenti. Il richiedente fece appello. Il 18 luglio 1996 la Corte Regionale annullò la decisione del 10 giugno 1996 e rinviò la questione per una nuova considerazione.
9. Il 15 agosto 1997 la Corte distrettuale di Prikubanskiy accolse in parte la richiesta di N. e respinse le rivendicazioni del richiedente. Il 18 settembre 1997 la Corte Regionale annullò la sentenza del 15 agosto 1997 su ricorso e di nuovo rinviò la questione per una nuova considerazione.
10. Il 27 marzo 1998 la Corte distrettuale di Dinskiy respinse in pieno tutte le rivendicazioni e le contro rivendicazioni. Il 21 maggio 1998 la Corte Regionale annullò la sentenza del 27 marzo 1998 e rinviò la questione per una nuova considerazione.
11. Il 21 giugno 2001, la Corte distrettuale di Dinskiy accolse in parte la richiesta di N.’. Il 6 settembre 2001 la Corte Regionale annullò la sentenza del 21 giugno 2001 e rinviò la questione per una nuova considerazione.
12. Il 4 marzo 2002 la Corte distrettuale di Dinskiy ordinò che il richiedente pagasse a N. 103,960 rubli russi (RUB) come rimborso per le sue spese incorse durante la costruzione del suo alloggio. Le contro rivendicazioni del richiedente furono respinte. Il 2 aprile 2002 la Corte Regionale sostenne la sentenza del 4 marzo 2002 su ricorso.
B. Esecuzione della sentenza del 4 marzo 2002
13. Il 10 aprile 2002 l’ufficiale giudiziario avviò procedimenti di esecuzione a riguardo della sentenza del 4 marzo 2002.
14. Il 5 luglio 2002 l’ufficiale giudiziario confiscò l’alloggio e la macchina del richiedente. In una data non specificata, su richiesta del richiedente le corti tolsero l’ordine di confisca a riguardo della macchina.
15. Il 24 ottobre 2002 il richiedente ha pagato il debito della sentenza dovuto a N. e l’ufficiale giudiziario chiuse i procedimenti di esecuzione.
16. Sembra che in una data non specificata l’ordine di confisca sia stato tolto a riguardo dell’alloggio e che il richiedente lo ha venduto.
C. Revisione direttiva della sentenza del 4 marzo 2002 e la nuova considerazione delle rivendicazioni N.
17. Il 23 gennaio 2003 il Presidium della Corte Regionale di Krasnodar annullò le sentenze del 4 marzo 2002 e del 2 aprile 2002 tramite una revisione direttiva e rinviò la questione per una nuova considerazione.
18. Il 17 aprile 2003 la Corte distrettuale di Dinskiy respinse le rivendicazioni di N..
19. Il 23 dicembre 2003 la Corte Regionale rese una sentenza definitiva che ordinava a N. di rimborsare al richiedente il denaro assegnatole con la sentenza del 4 marzo 2002. Sembra che questa decisione fu eseguita brevemente da allora in poi.
D. Procedimenti contro l’ufficiale giudiziario ed esecuzione della sentenza del 17 giugno 2005
20. Il 14 settembre 2004 la Corte Regionale rese una sentenza definitiva che respingeva l’azione di reclamo del richiedente in merito alla confisca presumibilmente illegale del suo alloggio dall’ufficiale giudiziario come caduta in prescrizione.
21. Il 17 giugno 2005 la Corte distrettuale di Pervomaiskiy di Krasnodar respinse l’azione del richiedente contro l’ufficiale giudiziario per il risarcimento a riguardo del danno non-patrimoniale. Comunque, la corte ordinò che al richiedente venisse rimborsata la parcella di esecuzione di RUB 7,278.
22. In una data non specificata, il richiedente presentò alla Tesoreria un ordine di esecuzione della sentenza. Il 15 luglio 2005 la Tesoreria restituì l’ordine di esecuzione della sentenza al richiedente consigliandogli di ripresentarlo al Ministero della Giustizia.
23. Il 3 agosto 2005 il richiedente chiese alla Corte distrettuale di Pervomaiskiy di chiarire la parte della sentenza del 17 giugno 2005 concernente la sua esecuzione. Il 24 agosto 2005 la Corte distrettuale di Pervomaiskiy sostenne che l’assegnazione sarebbe stata pagata dal Ministero di Finanza.
24. Il 4 ottobre 2005 il richiedente presentò di nuovo il documento alla Tesoreria. Il 10 ottobre 2005 la Tesoreria restituì il documento al richiedente consigliandogli di depositarlo presso l’ufficiale giudiziario.
25. Il 9 dicembre 2005 il richiedente presentò al Ministero delle Finanze l’ordine di esecuzione della sentenza. Il 9 marzo 2006 il Ministero delle Finanze ha restituito l’ordine di esecuzione della sentenza consigliando al richiedente che la Corte distrettuale aveva errato nella sua indicazione di chi fosse il responsabile per il debito della sentenza. Nella prospettiva del Ministero, la Corte distrettuale avrebbe dovuto specificare, che era la Tesoreria e non il Ministero.
26. Il 10 maggio 2006 il richiedente presentò di nuovo l’ordine di esecuzione della sentenza e i documenti annessi. Il 9 novembre 2006 il Ministero delle Finanze chiese i suoi dettagli bancari.
27. Il 28 dicembre 2006 la sentenza a favore del richiedente fu eseguita.
E. Azione per risarcimento per la lunghezza eccessiva dei procedimenti
28. Il 19 marzo 2008 il richiedente introdusse un’azione contro il Ministero delle Finanze e la Tesoreria chiedono il risarcimento per danno come risultato della lunghezza eccessiva dei procedimenti riguardo alla controversia di proprietà con la sua precedente partner. Il richiedente chiese alla corte di assegnargli RUB 200,000 a riguardo del danno patrimoniale e RUB 2,000,000 a riguardo del danno non-patrimoniale.
29. Il 12 maggio 2008 la Corte distrettuale di Pervomaiskiy di Krasnodar accolse in pieno i ricorsi del richiedente a riguardo del danno patrimoniale ed in parte a riguardo del danno non-patrimoniale e gli assegnò RUB RUB 100,000 sotto quel capo. La corte indicò che aveva fatto la valutazione del danno non-patrimoniale su una base equa ed aveva preso in considerazione l’ “età avanzata, la condizione di salute e l’invalidità” del richiedente. Il richiedente fece appello, chiedendo alla corte di aumentare l’importo del risarcimento assegnato sia danno patrimoniale che per danno non-patrimoniale.
30. Il 28 agosto 2008 la Corte Regionale di Krasnodar sostenne la sentenza del 12 maggio 2008 su ricorso. Riguardo al danno patrimoniale, la corte notò che la Corte distrettuale aveva ammesso i ricorsi del richiedente in pieno e che non c’era nessuna ragione di aumentare quell’importo. Se il richiedente avesse considerato necessario aumentare le sue rivendicazioni a questo riguardo, avrebbe dovuto fare così di fronte alla corte al primo livello di giurisdizione.
31. Il 17 settembre 2008 il richiedente ricevette il denaro.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE
32. Per un riassunto delle disposizioni di diritto nazionale sulle vie di ricorso di diritto civile a riguardo dell’esecuzione ritardata di sentenze contro lo Stato, vedere la causa Burdov c. Russia (n. 2) (Burdov c. Russia (n. 2), n. 33509/04, §§ 26-29 ECHR 2009 -…).
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE A CAUSA DELLA LUNGHEZZA ECCESSIVA DEI PROCEDIMENTI CIVILI
33. Il richiedente si lamentò che i procedimenti civili che terminarono con la sentenza del 23 dicembre 2003 erano stati irragionevolmente lunghi in violazione dell’ Articolo 6 della Convenzione che, nella parte attinente, si legge come segue:
“ Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno è abilitato ad un’udienza corretta… all’interno di un termine ragionevole…da[un] tribunale …”
Ammissibilità
1. Le osservazioni delle parti
34. Il Governo presentò che le autorità russe avevano preso delle misure per rimediare alla violazione dei diritti del richiedente esposti nell’ Articolo 6 § 1 a livello nazionale e che il richiedente aveva perso il suo status di vittima. In particolare, il 12 maggio 2008 la Corte distrettuale di Pervomaiskiy di Krasnodar aveva ammesso i ricorsi del richiedente e gli aveva assegnato un risarcimento a riguardo del danno patrimoniale e non-patrimoniale causato dalla lunghezza eccessiva dei procedimenti civili in oggetto. Loro considerarono che l’importo assegnato al richiedente aveva costituito una compensazione adeguata ed era comparabile ed eccedeva anche gli importi che la Corte ha normalmente assegnato in cause russe simili.
35. Il richiedente contese che gli importi assegnati erano stati troppo bassi da costituire una compensazione adeguata per il danno subito. Lui considerò anche che l’esecuzione della sentenza del 12 maggio 2008 era stata differita smodatamente, non stata eseguita sino al 17 settembre 2008.
2. La valutazione della Corte
36. La Corte reitera che un richiedente è privato del suo status di vittima se le autorità nazionali hanno ammesso, o espressamente o in sostanza, e poi riconosciuto una compensazione appropriata e sufficiente per, una violazione della Convenzione (vedere, per esempio, Scordino c. Italia (n. 1) [GC], n. 36813/97, §§ 178-93 ECHR 2006-V).
(a) Se le autorità nazionali hanno riconosciuto la violazione del diritto del richiedente
37. Riguardo alla prima condizione, la Corte nota e le parti non contestano che il 12 maggio 2008 la Corte distrettuale ha trovato che la lunghezza dei procedimenti civili nella causa del richiedente era stata eccessiva e gli aveva assegnato un risarcimento a riguardo del danno patrimoniale e non-patrimoniale. La sentenza del 12 maggio 2008 fu sostenuta su ricorso dalla Corte Regionale e divenne definitiva il 28 agosto 2008. Di conseguenza, la Corte accetta l’argomento del Governo che le autorità russe hanno riconosciuto una violazione del diritto del richiedente a far decidere la sua causa in “un termine ragionevole.”
(b) Se la compensazione riconosciuta era appropriata e sufficiente
38. Riguardo alla seconda condizione, vale a dire la compensazione appropriata e sufficiente, la Corte da prima nota che il richiedente non si è lamentato del fatto che la via di ricorso alla quale era ricorso non era stata effettiva all’interno del significato dell’ Articolo 13 della Convenzione. Le sue lamentele riguardavano solamente l’importo del risarcimento assegnato ed i ritardi nel suo pagamento. La Corte li esaminerà di conseguenza.
(i) Importo assegnato
39. La Corte reitera che l’importo assegnato a causa di una violazione del requisito del termine ragionevole è una delle caratteristiche di compensazione sufficiente che può rimuovere lo status di vittima di un contendente (vedere Scordino, citata sopra, § 202 in fine). Ha sostenuto in altre cause relative alla lunghezza del procedimento che nel valutare l’importo del risarcimento assegnato dalle corti nazionali, considera, sulla base del materiale in suo possesso ciò che sarebbe stato fatto nella stessa posizione per il periodo preso in considerazione dalla corte nazionale (ibid., § 211).
40. Rivolgendosi alle circostanze della presente causa, la Corte osserva che il richiedente chiese RUB 200,000 a riguardo del danno patrimoniale depositando la sua richiesta per il risarcimento di fronte alla corte al primo livello di giurisdizione. La Corte distrettuale accolse in pieno il suo ricorso. Il richiedente cambiò più tardi la sua idea e chiese alla Corte Regionale di aumentare l’importo assegnato su ricorso. La Corte Regionale rifiutò di farlo notando così che la nuova rivendicazione del richiedente non era comprovata ed era tardiva. In questo riguardo la Corte reitera che le corti nazionali chiaramente sono in una posizione migliore per determinare l’esistenza e il quantum del danno patrimoniale causato (vedere Scordino, citata sopra, § 203). La Corte non discerne niente nelle osservazioni del richiedente tale da mettere in dubbio le sentenze delle corti nazionali riguardo al risarcimento assegnato per danno patrimoniale.
41. La Corte osserva inoltre che il risarcimento assegnato al richiedente per danno non-patrimoniale corrispose a RUB 100,000 pari a circa EUR 2,754. Nel determinare l’importo dell’assegnazione, le corti nazionali presero in considerazione l’“età avanzata, la condizione di salute e l’invalidità” del richiedente. Anche se le sentenze attinenti non fanno cenno al metodo di calcolo, la Corte nota che l’importo assegnato è comparabile a quello che assegna generalmente in cause russe simili. Considera di conseguenza che l’importo del risarcimento per danno non-patrimoniale assegnato al richiedente non era irragionevole.
(ii) Pagamento effettivo dell’assegnazione al richiedente
42. La Corte osserva che la sentenza che assegnava il risarcimento di richiedente a causa della lunghezza eccessiva dei procedimenti nella sua causa entrò in vigore il 28 agosto 2008. Le autorità pagarono in pieno il debito della sentenza al richiedente venti giorni dopo questa data cioè il 17 settembre 2008. Avendo riguardo alla sua giurisprudenza consolidata per cui il periodo di esecuzione a riguardo di una via di ricorso compensativa progettato per compensare le conseguenze dei procedimenti di eccessiva durata non dovrebbe generalmente superare i sei mesi dalla data in cui la decisione che assegna il risarcimento diviene esecutiva (vedere Scordino, citata sopra, § 198 in fine), la Corte considera che le autorità nazionali si attennero debitamente col rispettivo obbligo.
(iii) Conclusione
43. Avendo riguardo a ciò che precede la Corte è soddisfatta, che il risarcimento assegnato e pagato al richiedente a riguardo della lunghezza eccessiva dei procedimenti civili nella sua causa ha costituito una compensazione appropriata e sufficiente. Il richiedente non può, perciò, rivendicare di essere ancora vittima all’interno del significato dell’ Articolo 34 della Convenzione. Ne segue che questa azione di reclamo deve essere respinta facendo seguito agli Articoli 34 e 35 §§ 3 e 4 della Convenzione.
II. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE E DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 A CAUSA DELL’ L’ESECUZIONE RITARDATA DELLA SENTENZA DEL 17 GIUGNO 2005
44. Il richiedente si lamentò che l’esecuzione della sentenza del 17 giugno 2005 era stata differita impropriamente. La Corte considera che l’azione di reclamo deve essere esaminata sotto l’Articolo 6 § 1 della Convenzione e l’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 che, nelle parti attinenti, recitano come segue:
Articolo 6 § 1
“ Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno è abilitato ad un’udienza corretta… all’interno di un termine ragionevole…da[un] tribunale ….”
Articolo 1 di Protocollo N.ro 1
“Ogni persona fisica o giuridica è abilitata al godimento pacifico delle sue proprietà. Nessuno sarà privato delle sue proprietà eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato ad eseguire simili leggi come ritiene necessario per controllare l’uso di proprietà in conformità con l’interesse generale o assicurare il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.”
A. Ammissibilità
45. Il Governo contese che il richiedente non era riuscito ad esaurire le vie di ricorso nazionali a riguardo della sua azione di reclamo. Il richiedente avrebbe dovuto lamentarsi presso ad una corte dell’insuccesso addotto da parte del Ministero delle Finanze nell’ eseguire la sentenza a suo favore nel dovuto tempo come secondo lui, era previsto nel Capitolo 25 del Codice russo di Procedura Civile. Alternativamente, lui avrebbe potuto introdurre un’azione per il risarcimento a riguardo del danno non-patrimoniale che è il risultato della non-esecuzione della detta sentenza facendo seguito al Capitolo 59 del Codice civile russo o chiedere ad una corte di correggere l’importo assegnato in conformità con l’Articolo 208 del Codice russo di Procedura Civile. In appoggio del suo argomento citò due esempi di giurisprudenza nazionale. In particolare, il 13 luglio 2007 la Corte distrettuale di Leninskiy di Cheboksary trovò l’inazione da parte del Dipartimento Regionale della Tesoreria Federale essere in violazione della legge ed obbligò quest’ultimo a trasferire il denaro al querelante all’interno di una giornata lavorativa. Il 23 ottobre 2006 la Corte distrettuale di Novo-Savinovskiy di Kazan accolse il ricorso dei querelanti per il risarcimento a riguardo del danno non-patrimoniale che risultava dalla lunga non-esecuzione della sentenza a loro favore. Infine, fece riferimento a certe decisioni della Corte (in particolare Nemakina c. Russia (dec.), n. 14217/04, 10 luglio 2007; Derkach c. Russia (dec.), n. 3352/05, 3 maggio 2007; e Yakimenko c. Russia (dec.), n. 23500/04, 15 maggio 2007), in cui la Corte trovò che la richiesta riuscita dei richiedenti per rettifica della somma del debito di sentenza li spogliò del loro status di vittime.
46. Il richiedente considerò la sua azione di reclamo ammissibile.
47. La Corte nota che il Governo ha già sollevato lo stesso argomento in un numero di cause russe concernenti la non-esecuzione continuata delle sentenze a favore dei richiedenti. La Corte lo ha esaminato e l’ ha respinto trovando le dette vie di ricorso inefficaci (vedere, fra altre, Burdov c. Russia (n. 2), n. 33509/04, §§ 103 e 106-116, 15 gennaio 2009, e Moroko c. Russia, n. 20937/07, §§ 25-30 del 12 giugno 2008). La Corte non discerne niente nelle osservazioni del Governo tali da persuaderla ad abbandonare la sua prima costatazione. Ne segue che il richiedente non era costretto ad esaurire le vie di ricorso nazionali, come indicato dal Governo, e l’eccezione del Governo deve essere respinta.
48. La Corte nota inoltre che questa azione di reclamo non è manifestamente mal-fondata all’interno del significato dell’ Articolo 35 § 3 della Convenzione e non è inammissibile per qualsiasi altro motivo. Deve essere dichiarata perciò ammissibile.
B. Meriti
49. Il Governo presentò che la sentenza del 17 giugno 2005 era stata eseguita nel dovuto tempo. Considerò che il periodo sotto considerazione era incominciato a decorrere il 9 dicembre 2005 quando il richiedente aveva presentato l’ordine di esecuzione della sentenza al Ministero delle Finanze. Era terminato il 25 dicembre 2005 quando il denaro fu trasferito. Inoltre, il richiedente non era riuscito a presentare i dettagli della sua banca al Ministero delle Finanze che aveva dovuto chiedergli di fare così il 9 novembre 2006. La risposta del richiedente era giunta al Ministero il 19 dicembre 2006 e quest’ultimo aveva pagato sei giorni più tardi il denaro al richiedente.
50. Il richiedente mantenne la sua azione di reclamo.
51. La Corte osserva che non fu fatto ricorso contro la sentenza del 17 giugno 2005 e divenne esecutiva dieci giorni più tardi, cioè il 27 giugno 2005. Il richiedente ricevette il denaro il 28 dicembre 2006. Di conseguenza, le autorità nazionali impiegarono un anno e mezzo per eseguire la sentenza a favore del richiedente. Il compito della Corte è, perciò, accertare se tale periodo di esecuzione era ragionevole nelle circostanze della presente causa (vedere, fra le altre autorità, Grishchenko c. Russia (dec.), n. 75907/01, 8 luglio 2004).
52. A questo riguardo la Corte reitera che non ci si può aspettare che una persona che ha ottenuto una sentenza contro lo Stato intraprenda procedimenti di esecuzione separati (vedere Metaxas c. Grecia, n. 8415/02, § 19 27 maggio 2004). L’autorità Statale rispondente deve essere notificata debitamente della sentenza contro lo Stato e deve essere messa in modo tale da prendere tutte le iniziative necessarie per attenersi con questa o trasmetterla ad un’altra autorità Statale competente responsabile dell’ ottemperanza. Questo specialmente si applica dove, in prospettiva delle complessità e la possibile sovrapposizione dell’esecuzione e delle procedure di esecuzione, un richiedente può avere dubbi ragionevoli in merito a quali autorità sono responsabile per l’esecuzione della sentenza (vedere Akashev c. Russia, n. 30616/05, § 21 del 12 giugno 2008).
53. Rivolgendosi alle circostanze della presente causa, la Corte considera che tutti i ritardi nell’esecuzione della sentenza a favore del richiedente sono attribuibili alle autorità. Per ammissione, dal 27 giugno sino al 9 dicembre 2005 il richiedente non è riuscito a presentare l’ordine di esecuzione della sentenza al Ministero delle Finanze. Ciononostante, presumendo anche che il richiedente avrebbe potuto essere più diligente nel contattare i vari corpi statali, la Corte non può che notare che i corpi statali stessi non erano concordanti in merito al modo in cui la sentenza sarebbe stata eseguita e hanno consigliato il richiedente in modo contraddittorio sulla questione. Inoltre la sentenza e l’ordine di esecuzione della sentenza contenevano certi difetti che dovevano essere corretti. Infine, la Corte nota che, rifacendo la richiesta al Ministero delle Finanze il 10 maggio 2006, il richiedente non riuscì davvero a fornire i suoi dettagli della banca. Comunque, al Ministero delle Finanze ci vollero altri sei mesi per avvisarlo di questa omissione da parte sua. La lettera attinente al richiedente non fu spedita sino al 9 novembre 2006. Sembra che il richiedente rispose presentando prontamente le informazioni richieste ed il debito di sentenza fu pagato il 28 dicembre 2006.
54. Avendo riguardo a quanto sopra, la Corte considera, che le autorità nazionali sono andate a vuoto nel prendere l’iniziativa nell’eseguire la sentenza del 17 giugno 2005 a favore del richiedente nel dovuto tempo. C’è stata, perciò, una violazione dell’ Articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1.
III. ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTE DELLA CONVENZIONE
55. Infine, il richiedente si lamentò che il giudice che aveva deciso la sua causa nel 1996-1997 fu influenzato, che le corti nazionali avevano errato nell’accogliere l’azione di N., che gli ufficiali giudiziari avevano preso erroneamente il suo alloggio e che la sua azione contro loro era stata inutile . Lui si riferì agli Articoli 6 e 13 della Convenzione ed all’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1.
56. Comunque, avendo riguardo a tutto il materiale in suo possesso, ed nella misura in cui queste azioni di reclamo rientrano all’interno della sua competenza ratione temporis, la Corte trova che gli eventi di cui ci si lamentava non rivelano qualsiasi comparizione di una violazione dei diritti e delle libertà esposte nella Convenzione o nei suoi Protocolli. Ne segue che questa parte della richiesta deve essere respinta manifestamente come mal fondata facendo seguito agli Articoli 35 § 3 e 4 della Convenzione.
IV. L’APPLICAZIONE DELL’ ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
57. L’Articolo 41 della Convenzione prevede:
“Se la Corte costata che c’è stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell’Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte può, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.”
A. Danno
58. Il richiedente chiesto RUB 1,500,000 a riguardo del danno patrimoniale. Lui addusse di aver perso questo importo vendendo il suo alloggio ad un prezzo contenuto per attenersi con la sentenza del 4 marzo 2002 che era stato annullata successivamente. Lui chiese inoltre EUR 30,000 a riguardo del danno non-patrimoniale.
59. Il Governo considerò le rivendicazioni del richiedente eccessive e non comprovate. Presentò inoltre che la rivendicazione del richiedente a riguardo del danno patrimoniale riguardava la sua azione di reclamo della lunghezza dei procedimenti nella sua causa. Questa era stata soggetta di considerazione da parte delle corti nazionali che avevano riconosciuto la violazione dei suoi diritti e gli avevano assegnato soddisfazione equa a quel riguardo.
60. La Corte non discerne qualsiasi collegamento causale fra la violazione trovata ed il danno patrimoniale addotto; respinge perciò questa rivendicazione. D’altra parte la Corte accetta che il richiedente soffrì di frustrazione a causa della prolungata non-esecuzione della sentenza a suo favore. Comunque, il particolare importo chiesto sembra eccessivo. La Corte prende in considerazione gli elementi attinenti, come la natura dell’assegnazione in gioco nella presente causa e la lunghezza dei procedimenti di esecuzione. Facendo la sua valutazione su una base equa, assegna EUR 200 al richiedente a riguardo del danno non-patrimoniale, più qualsiasi tassa che può essere addebitabile su quell’importo.
B. Costi e spese
61. Il richiedente chiese anche EUR 5,000 per costi e spese incorsi di fronte alle corti nazionali e la Corte. Lui presentò ricevute per RUB 44.1 a riguardo delle sue spese postali in relazione ai procedimenti di esecuzione e RUB 713.8 a riguardo delle sue spese postali in relazione ai procedimenti di fronte alla Corte.
62. Il Governo considerò che occorreva rimborsare al richiedente solamente le spese incorse di fronte alla Corte.
63. Secondo la giurisprudenza della Corte,ad un richiedente viene concesso il rimborso dei costi e delle spese solamente se viene mostrato che questi davvero e necessariamente sono stati incorsi e sono stati ragionevoli riguardo al quantum. Nella presente causa, avuto riguardo ai documenti i suo possesso ed ai criteri sopra, la Corte considera ragionevole assegnare la somma di 20 EUR come copertura di tutti i costi.
C. Interesse di mora
64. La Corte considera appropriato che l’interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a cui dovrebbero essere aggiunti tre punti percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL’UNANIMITA’
1. Dichiara l’azione di reclamo riguardo all’esecuzione ritardata della sentenza del 17 giugno 2005 ammissibile ed il resto della richiesta inammissibile;
2. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 a causa dell’esecuzione ritardata della sentenza del 17 giugno 2005 a favore del richiedente;
3. Sostiene
(a) che lo Stato rispondente deve pagare al richiedente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diviene definitiva in conformità con l’ Articolo 44 § 2 della Convenzione i seguenti importi, da convertire in rubli russi al tasso applicabile in data dell’ accordo:
(i) EUR 200 (duecento euro) a riguardo del danno non-patrimoniale, più qualsiasi tassa che può essere addebitabile;
(ii) EUR 20 (venti euro) a riguardo dei costi e delle spese, più qualsiasi tassa che può essere a carico del richiedente;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo l’interesse semplice sarà pagabile sugli importi sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito più tre punti percentuale;
4. Respinge il resto della rivendicazione del richiedente per la soddisfazione equa.
Fatto in inglese, e notificato per iscritto il 29 aprile 2010, facendo seguito all’Articolo 77 §§ 2 e 3 dell’Ordinamento di Corte.
André Wampach Nina Vajić
Cancelliere Aggiunto Presidente

Testo Tradotto

Conclusion Violation of Art. 6-1 ; Violation of P1-1
FIRST SECTION
CASE OF SMETANKO v. RUSSIA
(Application no. 6239/04)
JUDGMENT
STRASBOURG
29 April 2010
This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 § 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Smetanko v. Russia,
The European Court of Human Rights (First Section), sitting as a Chamber composed of:
Nina Vajić, President,
Anatoly Kovler,
Elisabeth Steiner,
Khanlar Hajiyev,
Dean Spielmann,
Giorgio Malinverni,
George Nicolaou, judges,
and André Wampach, Deputy Section Registrar,
Having deliberated in private on 30 March 2010,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 6239/04) against the Russian Federation lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (“the Convention”) by a Russian national, Mr I. Y. S. (“the applicant”), on 28 January 2004.
2. The Russian Government (“the Government”) were initially represented by Ms V. Milinchuk, former Representative of the Russian Federation at the European Court of Human Rights and subsequently by Mr G. Matyushkin, Representative of the Russian Federation at the European Court of Human Rights.
3. The applicant alleged, in particular, that the civil proceedings to which he had been a respondent party had been unreasonably long and that there had been a delay in the enforcement of a judgment in his favour.
4. On 7 January 2008 the President of the First Section decided to give notice of the application to the Government. It was also decided to examine the merits of the application at the same time as its admissibility (Article 29 § 3).
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1939 and lives in Solyanoye in the Krasnodar Region.
A. Division of property
6. On 25 March 1993 Ms N., the applicant’s former partner, brought an action against him seeking recognition of her rights in respect of the house registered in the applicant’s name. The applicant brought a counter-action seeking division of her property.
7. On 16 February 1995 the Dinskiy District Court of the Krasnodar Region granted N.’s claims in part and dismissed the applicant’s claims. On 16 April 1996 the Krasnodar Regional Court quashed the judgment of 16 February 1995 on appeal and sent the matter for fresh consideration.
8. On 10 June 1996 the Prikubanskiy District Court of the Krasnodar Region approved a friendly settlement agreement entered into by the applicant and N. and discontinued the proceedings. The applicant appealed. On 18 July 1996 the Regional Court quashed the decision of 10 June 1996 and remitted the matter for fresh consideration.
9. On 15 August 1997 the Prikubanskiy District Court granted N.’s claims in part and dismissed the applicant’s claims. On 18 September 1997 the Regional Court quashed the judgment of 15 August 1997 on appeal and again remitted the matter for fresh consideration.
10. On 27 March 1998 the Dinskiy District Court dismissed all the claims and counterclaims in full. On 21 May 1998 the Regional Court quashed the judgment of 27 March 1998 and remitted the matter for fresh consideration.
11. On 21 June 2001, the Dinskiy District Court granted N.’s claims in part. On 6 September 2001 the Regional Court quashed the judgment of 21 June 2001 and remitted the matter for fresh consideration.
12. On 4 March 2002 the Dinskiy District Court ordered the applicant to pay N. 103,960 Russian roubles (RUB) in reimbursement for her expenses incurred during the construction of his house. The applicant’s counterclaims were dismissed. On 2 April 2002 the Regional Court upheld the judgment of 4 March 2002 on appeal.
B. Execution of the judgment of 4 March 2002
13. On 10 April 2002 the bailiff instituted enforcement proceedings in respect of the judgment of 4 March 2002.
14. On 5 July 2002 the bailiff seized the applicant’s house and car. On an unspecified date, at the applicant’s request, the courts lifted the seizure order in respect of the car.
15. On 24 October 2002 the applicant paid the judgment debt owed to N. and the bailiff closed the enforcement proceedings.
16. It appears that on an unspecified date the seizure order was lifted in respect of the house and the applicant sold it.
C. Supervisory review of the judgment of 4 March 2002 and fresh consideration of N.’s claims
17. On 23 January 2003 the Presidium of the Krasnodar Regional Court quashed the judgments of 4 March 2002 and 2 April 2002 by way of a supervisory review and remitted the matter for fresh consideration.
18. On 17 April 2003 the Dinskiy District Court dismissed N.’s claims.
19. On 23 December 2003 the Regional Court gave a final judgment ordering N. to repay the applicant the monies awarded to her by the judgment of 4 March 2002. It appears that that decision was enforced shortly thereafter.
D. Proceedings against the bailiff and execution of the judgment of 17 June 2005
20. On 14 September 2004 the Regional Court gave a final judgment dismissing the applicant’s complaint about the allegedly unlawful seizure of his house by the bailiff as time-barred.
21. On 17 June 2005 the Pervomaiskiy District Court of Krasnodar dismissed the applicant’s action against the bailiff for compensation in respect of non-pecuniary damage. The court, however, ordered that the applicant be repaid the enforcement fee of RUB 7,278.
22. On an unspecified date, the applicant submitted a writ of execution to the Treasury. On 15 July 2005 the Treasury returned the writ of execution to the applicant advising him to resubmit it to the Ministry of Justice.
23. On 3 August 2005 the applicant asked the Pervomaiskiy District Court to clarify the part of the judgment of 17 June 2005 concerning its enforcement. On 24 August 2005 the Pervomaiskiy District Court held that the award was to be paid by the Ministry of Finance.
24. On 4 October 2005 the applicant resubmitted the writ to the Treasury. On 10 October 2005 the Treasury returned the writ to the applicant advising him to lodge it with the bailiff.
25. On 9 December 2005 the applicant submitted the writ of execution to the Ministry of Finance. On 9 March 2006 the Ministry of Finance returned the writ of execution advising the applicant that the District Court had erred in its indication of who was liable for the judgment debt. In the Ministry’s view, the District Court should have specified that it was the Treasury and not the Ministry.
26. On 10 May 2006 the applicant resubmitted the writ of execution and accompanying documents. On 9 November 2006 the Ministry of Finance asked him for his bank details.
27. On 28 December 2006 the judgment in the applicant’s favour was enforced.
E. Action for compensation for the excessive length of proceedings
28. On 19 March 2008 the applicant brought an action against the Ministry of Finance and the Treasury seeking compensation for damage resulting from the excessive length of the proceedings concerning the property dispute with his former partner. The applicant asked the court to award him RUB 200,000 in respect of pecuniary damage and RUB 2,000,000 in respect of non-pecuniary damage.
29. On 12 May 2008 the Pervomaiskiy District Court of Krasnodar granted the applicant’s claims in full in respect of pecuniary damage and in part in respect of non-pecuniary damage and awarded him RUB 100,000 under that head. The court indicated that it had made the assessment of the non-pecuniary damage on an equitable basis and took into account the applicant’s “advanced age, health condition and disability”. The applicant appealed, asking the court to increase the amount of compensation awarded for both pecuniary and non-pecuniary damage.
30. On 28 August 2008 the Krasnodar Regional Court upheld the judgment of 12 May 2008 on appeal. As regards the pecuniary damage, the court noted that the District Court had granted the applicant’s claims in full and there was no reason to increase that amount. Had the applicant considered it necessary to increase his claims in this respect, he should have done so before the court at the first level of jurisdiction.
31. On 17 September 2008 the applicant received the monies.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW
32. For a summary of domestic law provisions on civil-law remedies in respect of the delayed enforcement of judgments against the State, see the case of Burdov v. Russia (no. 2) (Burdov v. Russia (no. 2), no. 33509/04, §§ 26-29, ECHR 2009-…).
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 6 OF THE CONVENTION ON ACCOUNT OF THE EXCESSIVE LENGTH OF THE CIVIL PROCEEDINGS
33. The applicant complained that the civil proceedings which ended with the judgment of 23 December 2003 had been unreasonably long in contravention of Article 6 of the Convention, which, in so far as relevant, reads as follows:
“In the determination of his civil rights and obligations … everyone is entitled to a … hearing within a reasonable time by [a] … tribunal …”
Admissibility
1. The parties’ submissions
34. The Government submitted that the Russian authorities had taken measures to remedy the violation of the applicant’s rights set out in Article 6 § 1 at the domestic level and that the applicant had lost his victim status. In particular, on 12 May 2008 the Pervomaiskiy District Court of Krasnodar had granted the applicant’s claims and awarded him compensation in respect of pecuniary and non-pecuniary damage caused by the excessive length of the civil proceedings in question. They considered that the amount awarded to the applicant had constituted an adequate redress and was comparable with and even exceeded the amounts the Court normally awarded in similar Russian cases.
35. The applicant contended that the amounts awarded had been too low to constitute an adequate redress for the damage incurred. He also considered that the enforcement of the judgment of 12 May 2008 had been excessively delayed, not having been enforced until 17 September 2008.
2. The Court’s assessment
36. The Court reiterates that an applicant is deprived of his or her victim status if the national authorities have acknowledged, either expressly or in substance, and then afforded appropriate and sufficient redress for, a breach of the Convention (see, for example, Scordino v. Italy (no. 1) [GC], no. 36813/97, §§ 178-93, ECHR 2006-V).
(a) Whether the domestic authorities acknowledged the violation of the applicant’s right
37. As regards the first condition, the Court notes and the parties do not dispute that on 12 May 2008 the District Court found that the length of the civil proceedings in the applicant’s case had been excessive and awarded him compensation in respect of pecuniary and non-pecuniary damage. The judgment of 12 May 2008 was upheld on appeal by the Regional Court and became final on 28 August 2008. Accordingly, the Court accepts the Government’s argument that the Russian authorities acknowledged a violation of the applicant’s right to have his case decided within “a reasonable time”.
(b) Whether the redress afforded was appropriate and sufficient
38. As regards the second condition, namely, appropriate and sufficient redress, the Court notes from the outset that the applicant did not complain that the remedy to which he had resorted had not been effective within the meaning of Article 13 of the Convention. His grievances concerned only the amount of the compensation awarded and the delays in its payment. The Court will examine them accordingly.
(i) Amount awarded
39. The Court reiterates that the amount awarded on account of a violation of the reasonable-time requirement is one of the characteristics of sufficient redress which may remove a litigant’s victim status (see Scordino, cited above, § 202 in fine). It has held in other length-of-proceedings cases that in assessing the amount of compensation awarded by domestic courts, it considers, on the basis of the material in its possession, what it would have done in the same position for the period taken into account by the domestic court (ibid., § 211).
40. Turning to the circumstances of the present case, the Court observes that the applicant claimed RUB 200,000 in respect of pecuniary damage when lodging his application for compensation before the court at the first level of jurisdiction. The District Court granted his claim in full. The applicant later changed his mind and asked the Regional Court to increase the amount awarded on appeal. The Regional Court refused to do so noting that the applicant’s new claim was unsubstantiated and belated. In this respect the Court reiterates that the domestic courts are clearly in a better position to determine the existence and quantum of pecuniary damage caused (see Scordino, cited above, § 203). The Court discerns nothing in the applicant’s submissions for it to question the domestic courts’ findings concerning the compensation awarded for pecuniary damage.
41. The Court further observes that the compensation awarded to the applicant for non-pecuniary damage amounted to RUB 100,000, which constitutes approximately EUR 2,754. When determining the amount of the award, the domestic courts took into account the applicant’s “advanced age, health condition and disability”. Even though the relevant judgments remain silent as to the method of calculation, the Court notes that the amount awarded is comparable to what it generally awards in similar Russian cases. It considers accordingly that the amount of compensation for non-pecuniary damage awarded to the applicant was not unreasonable.
(ii) Actual payment of the award to the applicant
42. The Court observes that the judgment awarding the applicant compensation on account of the excessive length of proceedings in his case came into force on 28 August 2008. The authorities paid the judgment debt in full to the applicant twenty days after that date, that is, on 17 September 2008. Having regard to its established case-law, that the period of enforcement in respect of a compensatory remedy designed to redress the consequences of excessively lengthy proceedings should not generally exceed six months from the date on which the decision awarding compensation becomes enforceable (see Scordino, cited above, § 198 in fine), the Court considers that the domestic authorities duly complied with the respective obligation.
(iii) Conclusion
43. Having regard to the above, the Court is satisfied that the compensation awarded and paid to the applicant in respect of the excessive length of the civil proceedings in his case constituted an appropriate and sufficient redress. The applicant may not, therefore, still claim to be a victim within the meaning of Article 34 of the Convention. It follows that this complaint must be rejected pursuant to Articles 34 and 35 §§ 3 and 4 of the Convention.
II. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 6 OF THE CONVENTION AND ARTICLE 1 OF PROTOCOL NO. 1 ON ACCOUNT OF THE DELAYED ENFORCEMENT OF THE JUDGMENT OF 17 JUNE 2005
44. The applicant complained that the enforcement of the judgment of 17 June 2005 had been unduly delayed. The Court considers that the complaint falls to be examined under Article 6 § 1 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1, which, in so far as relevant, read as follows:
Article 6 § 1
“In the determination of his civil rights and obligations …, everyone is entitled to a fair … hearing … by [a] … tribunal…”
Article 1 of Protocol No. 1
“Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.”
A. Admissibility
45. The Government contended that the applicant had failed to exhaust domestic remedies in respect of his complaint. In their view, the applicant should have complained to a court about the alleged failure by the Ministry of Finance to enforce the judgment in his favour in good time as provided for in Chapter 25 of the Russian Code of Civil Procedure. Alternatively, he could have brought an action for compensation in respect of non-pecuniary damage resulting from the non-enforcement of the said judgment pursuant to Chapter 59 of the Russian Civil Code or asked a court to adjust the amount awarded in accordance with Article 208 of the Russian Code of Civil Procedure. In support of their argument they cited two examples of domestic case-law. In particular, on 13 July 2007 the Leninskiy District Court of Cheboksary found the inaction on the part of the Regional Department of the Federal Treasury to be in contravention of the law and compelled the latter to transfer the monies to the plaintiff within one working day. On 23 October 2006 the Novo-Savinovskiy District Court of Kazan granted the plaintiffs’ claim for compensation in respect of non-pecuniary damage resulting from the lengthy non-enforcement of the judgment in their favour. Lastly, they referred to certain decisions of the Court (notably Nemakina v. Russia (dec.), no. 14217/04, 10 July 2007; Derkach v. Russia (dec.), no. 3352/05, 3 May 2007; and Yakimenko v. Russia (dec.), no. 23500/04, 15 May 2007), where the Court found that the applicants’ successful application for adjustment of the sum of the judgment debt deprived them of their victim status.
46. The applicant considered his complaint admissible.
47. The Court notes that the Government have already raised the same argument in a number of Russian cases concerning continued non-enforcement of the judgments in the applicants’ favour. The Court has examined and dismissed them finding the said remedies ineffective (see, among others, Burdov v. Russia (no. 2), no. 33509/04, §§ 103 and 106-116, 15 January 2009, and Moroko v. Russia, no. 20937/07, §§ 25-30, 12 June 2008). The Court discerns nothing in the Government’s submissions which would persuade it to depart from its earlier finding. It follows that the applicant was not required to exhaust the domestic remedies, as indicated by the Government, and the Government’s objection must be dismissed.
48. The Court further notes that this complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 § 3 of the Convention and is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
49. The Government submitted that the judgment of 17 June 2005 had been enforced in good time. They considered that the period under consideration had not started to run until 9 December 2005 when the applicant had submitted the writ of execution to the Ministry of Finance. It had ended on 25 December 2005 when the monies were transferred. Furthermore, the applicant had failed to submit his bank details to the Ministry of Finance, which had had to ask him to do so on 9 November 2006. The applicant’s response had reached the Ministry on 19 December 2006 and the latter had paid the monies to the applicant six days later.
50. The applicant maintained his complaint.
51. The Court observes that the judgment of 17 June 2005 was not appealed against and became enforceable ten days later, that is, on 27 June 2005. The applicant received the monies on 28 December 2006. Accordingly, it took the domestic authorities one and a half years to enforce the judgment in the applicant’s favour. The Court’s task is, therefore, to ascertain whether such a period of enforcement was reasonable in the circumstances of the present case (see, among other authorities, Grishchenko v. Russia (dec.), no. 75907/01, 8 July 2004).
52. In this respect the Court reiterates that a person who has obtained a judgment against the State may not be expected to bring separate enforcement proceedings (see Metaxas v. Greece, no. 8415/02, § 19, 27 May 2004). The respondent State authority must be duly notified of the judgment against the State and is thus well placed to take all necessary initiatives to comply with it or to transmit it to another competent State authority responsible for compliance. This especially applies where, in view of the complexities and possible overlapping of the execution and enforcement procedures, an applicant may have reasonable doubts about which authority is responsible for the execution or enforcement of the judgment (see Akashev v. Russia, no. 30616/05, § 21, 12 June 2008).
53. Turning to the circumstances of the present case, the Court considers that all the delays in the enforcement of the judgment in the applicant’s favour are attributable to the authorities. Admittedly, from 27 June until 9 December 2005 the applicant failed to submit the writ of execution to the Ministry of Finance. Nevertheless, even assuming that the applicant could have been more diligent when contacting various state bodies, the Court cannot but notice that the state bodies themselves were not in agreement as to the way in which the judgment was to be enforced and advised the applicant in a contradictory manner on the issue. Furthermore, the judgment and the writ of execution contained certain defects which had to be corrected. Lastly, the Court notes that, when reapplying to the Ministry of Finance on 10 May 2006, the applicant indeed failed to provide his bank details. However, it took the Ministry of Finance another six months to advise him of that omission on his part. The relevant letter to the applicant was not sent until 9 November 2006. It appears that the applicant promptly responded submitting the information requested and the judgment debt was paid on 28 December 2006.
54. Having regard to the above, the Court considers that the domestic authorities have failed to take the initiative in enforcing the judgment of 17 June 2005 in the applicant’s favour in good time. There has been, therefore, a violation of Article 6 § 1 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1.
III. OTHER ALLEGED VIOLATIONS OF THE CONVENTION
55. Lastly, the applicant complained that the judge who had decided his case in 1996-1997 was biased, that the domestic courts had erred in granting N.’s action, that the bailiffs had wrongfully seized his house and that his action against them had been to no avail. He referred to Articles 6 and 13 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1.
56. However, having regard to all the material in its possession, and in so far as these complaints fall within its competence ratione temporis, the Court finds that the events complained of do not disclose any appearance of a violation of the rights and freedoms set out in the Convention or its Protocols. It follows that this part of the application must be rejected as manifestly ill-founded pursuant to Articles 35 § 3 and 4 of the Convention.
IV. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
57. Article 41 of the Convention provides:
“If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.”
A. Damage
58. The applicant claimed RUB 1,500,000 in respect of pecuniary damage. He alleged that he had lost that amount when selling his house at a low price to comply with the judgment of 4 March 2002 which had been subsequently quashed. He further claimed EUR 30,000 in respect of non-pecuniary damage.
59. The Government considered the applicant’s claims excessive and unsubstantiated. They further submitted that the applicant’s claim in respect of pecuniary damage concerned his complaint about the length of the proceedings in his case. This had been subject to consideration by domestic courts which had recognised the violation of his rights and awarded him just satisfaction on that account.
60. The Court does not discern any causal link between the violation found and the pecuniary damage alleged; it therefore rejects this claim. On the other hand, the Court accepts that the applicant suffered frustration on account of the lengthy non-enforcement of the judgment in his favour. However, the particular amount claimed appears excessive. The Court takes into account the relevant elements, such as the nature of the award at stake in the present case and the length of the enforcement proceedings. Making its assessment on an equitable basis, it awards the applicant EUR 200 in respect of non-pecuniary damage, plus any tax that may be chargeable on that amount.
B. Costs and expenses
61. The applicant also claimed EUR 5,000 for costs and expenses incurred before the domestic courts and the Court. He submitted receipts for RUB 44.1 in respect of his postal expenses in relation to the enforcement proceedings and RUB 713.8 in respect of his postal expenses in relation to the proceedings before the Court.
62. The Government considered that only the applicant’s expenses incurred before the Court should be reimbursed.
63. According to the Court’s case-law, an applicant is entitled to the reimbursement of costs and expenses only in so far as it has been shown that these have been actually and necessarily incurred and are reasonable as to quantum. In the present case, regard being had to the documents in its possession and the above criteria, the Court considers it reasonable to award the sum of EUR 20 covering costs under all heads.
C. Default interest
64. The Court considers it appropriate that the default interest should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Declares the complaint concerning the delayed enforcement of the judgment of 17 June 2005 admissible and the remainder of the application inadmissible;
2. Holds that there has been a violation of Article 6 § 1 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1 on account of the delayed enforcement of the judgment of 17 June 2005 in the applicant’s favour;
3. Holds
(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months of the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 § 2 of the Convention, the following amounts, to be converted into Russian roubles at the rate applicable on the date of settlement:
(i) EUR 200 (two hundred euros) in respect of non-pecuniary damage, plus any tax that may be chargeable;
(ii) EUR 20 (twenty euros) in respect of costs and expenses, plus any tax that may be chargeable to the applicant;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amounts at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;
4. Dismisses the remainder of the applicant’s claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 29 April 2010, pursuant to Rule 77 §§ 2 and 3 of the Rules of Court.
André Wampach Nina Vajić
Deputy Registrar President

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