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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF SKRYPETS v. UKRAINE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli:
Numero: 41236/06/2009
Stato: Ucraina
Data: 2009-12-10 00:00:00
Organo: Sezione Quinta
Testo Originale

QUINTA SEZIONE
CAUSA SKRYPETS C. UCRAINA
(Richiesta n. 41236/06)
SENTENZA
STRASBOURG
10 dicembre 2009
Questa sentenza diverrà definitiva nelle circostanze esposte nell’ Articolo 44 § 2 della Convenzione. Può essere soggetta a revisione editoriale.

Nella causa Skrypets c. Ucraina,
La Corte europea di Diritti umani (quinta Sezione), riunendosi che come una Camera, composta da:
Pari Lorenzen, Presidente Renate Jaeger, Karel Jungwiert il Mark Villiger, Isabelle Berro-Lefèvre, Zdravka Kalaydjieva giudici, Mykhaylo Buromenskiy giudice ad hoc,
e Claudia Westerdiek, Cancelliere di Sezione
Avendo deliberato in privato il 17 novembre 2009,
Consegna la seguente sentenza che fu adottata in quella data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da una richiesta (n. 41236/06) contro l’Ucraina depositata presso la Corte sotto l’Articolo 34 della Convenzione per la Protezione dei Diritti umani e delle Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) da un cittadino ucraino, Sig. V. Y. S. (“il richiedente”), il 30 settembre 2006.
2. Il Governo ucraino (“il Governo”) fu rappresentato dal suo Agente, il Sig. Y. Zaytsev.
3. Il 20 maggio 2008 il Presidente della quinta Sezione decise di dare avviso della richiesta al Governo. Fu deciso anche di esaminare i meriti della richiesta allo stesso tempo della sua ammissibilità (Articolo 29 § 3).
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
4. Il richiedente nacque nel 1967 e vive nella città di Novyy Rozdil, Ucraina.
5. Il 4 aprile 2003 la Corte di Mykolaivsky assegnò 1,884.77 hryvnia ucraini al richiedente (UAH)1 per arretrati di stipendio e spese di causa sostenute dal richiedente, da pagare dall’impresa controllata dallo Stato O.N. Z. F..
6. L’ 8 maggio 2003 Il Servizio degli Ufficiali giudiziari Statali iniziò i procedimenti di esecuzione a riguardo della sentenza resa a favore del richiedente.
7. Il 25 ottobre 2006 la società fu dichiarata insolvente. I procedimenti di liquidazione avviati contro la società sono ancora pendenti.
8. Il 19 maggio 2006 il richiedente ricevette UAH 659.32 in accordo di parte del debito di sentenza.
9. Nelle loro osservazioni il Governo affermò che il 31 ottobre 2008 il richiedente aveva ricevuto anche UAH 150.78. Il richiedente non era d’accordo.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE
10. Il diritto nazionale attinente è riassunto nella sentenza Romashov c. Ucraina (n. 67534/01, §§ 16-19 27 luglio 2004).
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE ADDOTTA DEGLI ARTICOLI 6 § 1 E 13 DELLA CONVENZIONE E DELL’ ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N.RO 1 ALLA CONVENZIONE
11. Il richiedente si lamentò della non-esecuzione della sentenza resa a suo favore e che non c’era alcuna via di ricorso effettiva a quel riguardo. Lui si appellò agli Articoli 6 § 1 e 13 della Convenzione ed all’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 che prevedono nella loro parte attinente, ciò che segue:
Articolo 6 § 1
“ Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno è abilitato ad un’udienza corretta… all’interno di un termine ragionevole…da[un] tribunale stabilito dalla legge.”
Articolo 13
“Chiunque i cui diritti e le libertà come riconosciuti [dalla] Convenzione sono violati avrà una via di ricorso effettiva di fronte ad un’autorità nazionale anche se la violazione fosse stata commessa da persone che agiscono in veste ufficiale.”
Articolo 1 di Protocollo N.ro 1
“Ogni persona fisica o giuridica è abilitata al godimento pacifico delle sue proprietà. Nessuno sarà privato delle sue proprietà eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale…”
A. Ammissibilità
12. Il Governo presentò che il richiedente non era riuscito ad esaurire le vie di ricorso nazionali come richiesto dall’Articolo 35 § 1 della Convenzione. In particolare sostenne che lui non si era giovato dell’opportunità di essere registrato come creditore nelle procedura fallimentare, e non era riuscito a fare ricorso presso nessun tribunale nazionale contro il Servizio degli Ufficiali giudiziari per impugnare l’esecuzione presumibilmente inadeguata della sentenza.
13. Il richiedente non era d’accordo.
14. La Corte nota che eccezioni simili sono già state respinte in numerose sentenze adottate dalla Corte (vedere Sokur c. Ucraina (dec.), n. 29439/02, 16 dicembre 2003; Sychev c. Ucraina, n. 4773/02, §§ 42-46 11 ottobre 2005; e Trykhlib c. Ucraina, n. 58312/00, §§ 38-43 20 settembre 2005). La Corte considera che questa eccezione deve essere respinta nella presente causa per le stesse ragioni.
15. La Corte nota che questa richiesta non è manifestamente mal-fondata all’interno del significato dell’ Articolo 35 § 3 della Convenzione. Nota inoltre che non è inammissibile per qualsiasi altro motivo. Deve essere dichiarata perciò ammissibile.
B. Meriti
16. Nelle loro osservazioni, il Governo contese, che non c’era stata nessuna violazione delle disposizioni della Convenzione a riguardo del richiedente. Sostenne inoltre che le autorità Statali avevano preso tutte le misure necessarie per eseguire la sentenza in oggetto.
17. Il richiedente non era d’accordo.
18. La Corte ha trovato frequentemente violazioni degli Articoli 6 § 1 e 13 della Convenzione e dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione in cause che sollevavano problemi simili a quelli nella presente causa (vedere Romashov, citata sopra, § 46, e Voytenko c. Ucraina, n. 18966/02, §§ 43, 48 e 55 29 giugno 2004).
19. Avendo esaminato tutto il materiale presentato a lei, la Corte considera che il Governo non ha esposto qualsiasi fatto o argomento capace di persuaderla a giungere ad una conclusione diversa nella presente causa
20. Là, di conseguenza, vi è stata una violazione degli Articoli 6 § 1 e 13 della Convenzione ed una violazione dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1.
II. L’APPLICAZIONE DELL’ ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
21. L’Articolo 41 della Convenzione prevede:
“Se la Corte costata che c’è stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell’Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte può, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.”
A. Danno
22. A riguardo del danno patrimoniale, il richiedente chiese pagamento del debito ancora dovuto a lui sotto la sentenza che era stata resa a suo favore. Lui chiese inoltre 5,000 euro (EUR) a riguardo del danno non-patrimoniale.
23. Il Governo notò che il diritto del richiedente a far eseguire la sentenza a suo favore non era mai stato contestato. Contestò la rivendicazione del richiedente a riguardo di danno non-patrimoniale
24. La Corte costata che, siccome la sentenza a favore del richiedente rimane non eseguita, il Governo dovrebbe pagargli il debito ancora dovuto sotto la sentenza del 4 aprile 2003 per soddisfare le sue rivendicazioni a riguardo del danno patrimoniale. Inoltre, decidendo su una base equa, la Corte trova ragionevole assegnare EUR 2,000 al richiedente a riguardo del danno non-patrimoniale.
B. Costi e spese
25. Il richiedente non presentò rivendicazioni per costi e spese. Perciò, la Corte non fa assegnazione sotto questo capo.
C. Interesse di mora
26. La Corte considera appropriato che l’interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a cui dovrebbero essere aggiunti tre punti percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL’UNANIMITA’
1. Dichiara la richiesta ammissibile;
2. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 6 § 1 della Convenzione;
3. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 13 della Convenzione;
4. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;

5. Sostiene:
(a) che lo Stato rispondente deve pagare al richiedente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diviene definitiva in conformità con l’Articolo 44 § 2 della Convenzione le seguenti somme:
(i) la pendenza debitoria sotto la sentenza del 4 aprile 2003 a riguardo del danno patrimoniale;
(ii) EUR 2,000 (due mila euro) a riguardo del danno non-patrimoniale, da convertire nella valuta nazionale dello Stato rispondente al tasso applicabile in data dell’ accordo, più qualsiasi tassa che può essere addebitabile;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo l’interesse semplice sarà pagabile sugli importi sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito più tre punti percentuale;
6. Respinge il resto della rivendicazione del richiedente per la soddisfazione equa.
Fatto in inglese, e notificato per iscritto il 10 dicembre 2009, facendo seguito all’Articolo 77 §§ 2 e 3 dell’Ordinamento di Corte.
Claudia Westerdiek Pari Lorenzen
Cancelliere Presidente
1 di EUR 339

Testo Tradotto

FIFTH SECTION
CASE OF SKRYPETS v. UKRAINE
(Application no. 41236/06)
JUDGMENT
STRASBOURG
10 December 2009
This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 § 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Skrypets v. Ukraine,
The European Court of Human Rights (Fifth Section), sitting as a Chamber composed of:
Peer Lorenzen, President,
Renate Jaeger,
Karel Jungwiert,
Mark Villiger,
Isabelle Berro-Lefèvre,
Zdravka Kalaydjieva, judges,
Mykhaylo Buromenskiy, ad hoc judge,
and Claudia Westerdiek, Section Registrar,
Having deliberated in private on 17 November 2009,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 41236/06) against Ukraine lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (“the Convention”) by a Ukrainian national, Mr V. Y. S. (“the applicant”), on 30 September 2006.
2. The Ukrainian Government (“the Government”) were represented by their Agent, Mr Y. Zaytsev.
3. On 20 May 2008 the President of the Fifth Section decided to give notice of the application to the Government. It was also decided to examine the merits of the application at the same time as its admissibility (Article 29 § 3).
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
4. The applicant was born in 1967 and lives in the town of Novyy Rozdil, Ukraine.
5. On 4 April 2003 the Mykolaivsky Court awarded the applicant 1,884.77 Ukrainian hryvnias (UAH)1 in salary arrears and litigation expenses incurred by the applicant, to be paid by the State-controlled enterprise OJSC N.Z. F..
6. On 8 May 2003 the State Bailiffs’ Service initiated enforcement proceedings in respect of the judgment given in the applicant’s favour.
7. On 25 October 2006 the company was declared insolvent. The liquidation proceedings instituted against the company are still pending.
8. On 19 May 2006 the applicant received UAH 659.32 in part settlement of the judgment debt.
9. In their submissions the Government stated that on 31 October 2008 the applicant had also received UAH 150.78. The applicant did not disagree.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW
10. The relevant domestic law is summarised in the judgment of Romashov v. Ukraine (no. 67534/01, §§ 16-19, 27 July 2004).
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLES 6 § 1 AND 13 OF THE CONVENTION AND ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
11. The applicant complained about the non-enforcement of the judgment given in his favour and that there was no effective remedy in that respect. He relied on Articles 6 § 1 and 13 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1, which provide, in so far as relevant, as follows:
Article 6 § 1
“In the determination of his civil rights and obligations …, everyone is entitled to a fair and public hearing within a reasonable time by an independent and impartial tribunal established by law. ”
Article 13
“Everyone whose rights and freedoms as set forth in [the] Convention are violated shall have an effective remedy before a national authority notwithstanding that the violation has been committed by persons acting in an official capacity.”
Article 1 of Protocol No. 1
“Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law…”
A. Admissibility
12. The Government submitted that the applicant had failed to exhaust domestic remedies as required by Article 35 § 1 of the Convention. In particular, they maintained that he had not availed himself of the opportunity to be registered as a creditor in the insolvency proceedings, and had failed to apply to any domestic court against the Bailiffs’ Service to challenge the allegedly inadequate enforcement of the judgment.
13. The applicant disagreed.
14. The Court notes that similar objections have already been rejected in a number of judgments adopted by the Court (see Sokur v. Ukraine (dec.), no. 29439/02, 16 December 2003; Sychev v. Ukraine, no. 4773/02, §§ 42-46, 11 October 2005; and Trykhlib v. Ukraine, no. 58312/00, §§ 38-43, 20 September 2005). The Court considers that this objection must be rejected in the instant case for the same reasons.
15. The Court notes that this application is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 § 3 of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
16. In their observations, the Government contended that there had been no violation of the provisions of the Convention in the applicant’s respect. They further maintained that the State authorities had taken all necessary measures to enforce the judgment in question.
17. The applicant disagreed.
18. The Court has frequently found violations of Articles 6 § 1 and 13 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention in cases raising similar issues to those in the present case (see Romashov, cited above, § 46, and Voytenko v. Ukraine, no. 18966/02, §§ 43, 48 and 55, 29 June 2004).
19. Having examined all the material submitted to it, the Court considers that the Government have not put forward any fact or argument capable of persuading it to reach a different conclusion in the present case
20. There has, accordingly, been a violation of Articles 6 § 1 and 13 of the Convention and a violation of Article 1 of Protocol No. 1.
II. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
21. Article 41 of the Convention provides:
“If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.”
A. Damage
22. In respect of pecuniary damage, the applicant claimed payment of the debt still owed to him under the judgment that had been given in his favour. He further claimed 5,000 euros (EUR) in respect of non-pecuniary damage.
23. The Government noted that the applicant’s right to have the judgment in his favour executed had never been contested. They contested the applicant’s claim in respect of non-pecuniary damage
24. The Court finds that, as the judgment in the applicant’s favour remains unenforced, the Government should pay him the debt still owed under the judgment of 4 April 2003 in order to satisfy his claims in respect of pecuniary damage. In addition, ruling on an equitable basis, the Court finds it reasonable to award the applicant EUR 2,000 in respect of non-pecuniary damage.
B. Costs and expenses
25. The applicant made no claims for costs and expenses. Therefore, the Court makes no award under this head.
C. Default interest
26. The Court considers it appropriate that the default interest should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Declares the application admissible;
2. Holds that there has been a violation of Article 6 § 1 of the Convention;
3. Holds that there has been a violation of Article 13 of the Convention;
4. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

5. Holds:
(a) that the respondent State is to pay to the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 § 2 of the Convention, the following sums:
(i) the outstanding debt under the judgment of 4 April 2003 in respect of pecuniary damage;
(ii) EUR 2,000 (two thousand euros) in respect of non-pecuniary damage, to be converted into the national currency of the respondent State at the rate applicable at the date of settlement, plus any tax that may be chargeable;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amounts at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;
6. Dismisses the remainder of the applicant’s claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 10 December 2009, pursuant to Rule 77 §§ 2 and 3 of the Rules of Court.
Claudia Westerdiek Peer Lorenzen
Registrar President
1 About EUR 339

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