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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF REISNER v. TURKEY

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41
Numero: 46815/09/2015
Stato: Turchia
Data: 2015-07-21 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

Conclusioni: Resto inammissibile
Violazione dell? Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 – Protezione della propriet? (Articolo 1 par. 1 del Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo di propriet?
Articolo 1 par. 2 del Protocollo N.ro 1 – Controllo dell’uso di propriet?)
Violazione dell? Articolo 6 – Diritto ad un processo equanime (Articolo 6 ? procedimenti/ 6-1 Amministrativo – Accesso ad un tribunale) soddisfazione Equa riservata

SECONDA SEZIONE

CAUSA REISNER C. TURCHIA

(Richiesta n. 46815/09)

SENTENZA
( meriti)

STRASBOURG

21 luglio 2015

Questa sentenza diverr? definitivo nelle circostanze esposte nell? Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Reisner c. Turchia,
La Corte europea di Diritti umani (Seconda Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Andr?s Saj?, Presidente
Il ?Karaka?,
Neboj?a Vuini?,
Helen Keller,
Egidijus Kris?,
Robert Spano,
Jon Fridrik Kj?lbro, giudici
e Stanley Naismith, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato 30 giugno 2015,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 46815/09) contro la Repubblica di Turchia depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino tedesco, OMISSIS (?il richiedente?), 18 agosto 2009.
2. Il richiedente fu rappresentato con OMISSIS, un avvocato che pratica in Ankara. Il Governo turco (?il Governo?) fu rappresentato dal suo Agente.
3. 4 settembre 2012 la richiesta fu comunicata al Governo.
4. Inoltre a notificazione sotto Articolo 36 ? 1 della Convenzione e Decide 44 ? 1 (un), il Governo tedesco non desider? esercitare il loro diritto per intervenire nella causa presente.
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1961 e vive in Schrobenhausen, Germania. Per la borsa tedesca, lui acquist? seicento e cinquanta Certificati tedeschi in Demirbank che al tempo fu identificato come la quinta pi? grande banca privata nella Turchia.
A. Lo sfondo alla causa
6. Con una decisione 6 dicembre 2000 dat? (n. 123), la Regolamentazione Tecnica bancaria e Soprintendenza Consiglio (Bankalar il ve di D?zenleme Denetleme Kurulu, in seguito assegn? a come ?il Consiglio?) decise di trasferire la gestione e controllo di Demirbank al Risparmi Deposito Assicurazione Fondo (Tassarruf Mevduat Sigorta Fonu-in seguito ?il Fondo?), facendo seguito a sezione 14 (3) dell’Atto di Attivit? Tecnico bancario (la Legge n. 4389). Nella sua decisione il Consiglio sostenne che i beni di Demirbank erano insufficienti per coprire le sue responsabilit? e che la continuazione delle sue attivit? minaccerebbe la sicurezza e la stabilit? del sistema finanziario. Di conseguenza, la gestione di Demirbank e controlla, ed i diritti dei suoi azionisti a parte dividendi, fu trasferito al Fondo. Il Fondo confisc? anche tutte le propriet? che appartengono a Demirbank.
7. 31 gennaio 2001 tutte le equit? della banca furono rimosse dal suo conto al Borsa Valori di Istanbul e furono trasferite al conto del Fondo. Successivamente, 20 settembre 2001 che il Fondo ? entrato in un accordo con la banca di HSBC, e Demirbank venduto al secondo per 350,000,000 dollari di Stati Uniti (USD). Di conseguenza, la personalit? legale di 2001 Demirbank fu estinta 14 dicembre e fu previsto via il registro delle imprese.
Procedimenti di B. portato con gli azionisti principali di Demirbank
1. Procedimenti per l’annullamento di decisione n. 123
8. 2 febbraio 2001, l’azionista principale di Demirbank, vale a dire Cngll ?Holding Un..?, procedimenti amministrativi e portati contro la Regolamentazione Tecnica bancaria e Soprintendenza AGENZIA (Bankalar il ve di D?zenleme Denetleme Kurumu-in seguito assegn? a come ?l’AGENZIA?) di fronte alla Corte amministrativa di Ankara, chiedendo l’annullamento della decisione di 6 dicembre 2000 riguardo al trasferimento di Demirbank al Fondo.
9. La Corte amministrativa di Ankara fond? che s? manc? giurisdizione, e trasfer? la causa alla Corte amministrativa Suprema.
10. Nelle sue osservazioni di fronte alla Corte amministrativa Suprema, il querelante afferm?, che i suoi diritti di propriet? erano stati violati. Sollev? anche una dichiarazione di incostituzionalit? sotto sezione 14 dell’Atto di Attivit? Tecnico bancario. La societ? afferm? inoltre che prima di novembre 2000 Demirbank non aveva incontrato mai problemi finanziari e notevoli. Fu indicato che facendo seguito a sezione 14 (2) dell’Atto, una banca con difficolt? finanziarie prima dovrebbe essere data un avvertimento per fortificare la sua struttura finanziaria e dovrebbe essere permessa a tempo di prendere le specifiche misure. Comunque, nessuno simile avvertimento era stato dato nella causa presente. In secondo luogo, il Consiglio non aveva affermato che la situazione finanziaria di Demirbank era cos? debole che non poteva essere fortificato anche se le specifiche misure furono prese. Infine, la societ? afferm? che seguendo il trasferimento della banca al Fondo, una Generale Riunione composta degli ufficiali del Fondo aveva discolpato i direttori precedenti di Demirbank, mentre sostenendo che loro non erano stati a colpa nell’incidente che conduce al trasferimento della banca.
11. 3 giugno 2003 la Corte amministrativa Suprema archivi? la causa dopo avere esaminato l’archivio. Contenne che il rilevamento della banca del Fondo era stato in conformit? con sezione 14 (3) dell’Atto di Attivit? Tecnico bancario.
12. 18 dicembre 2003 le Camere Amministrative ed Unite della Corte amministrativa Suprema decisero di annullare la decisione di 3 giugno 2003. Nella sua sentenza, la corte contenne, che prima di ordinando il trasferimento di Demirbank al Fondo, il Consiglio avrebbe dovuto eseguire una valutazione obiettiva della situazione finanziaria della banca. La corte concluse anche che il Consiglio prima avrebbe dovuto ordinare che Demirbank prenda le specifiche misure in conformit? con sezione 14 (2) dell’Atto di Attivit? Tecnico bancario prima di fare domanda sezione 14 (3) dell’Atto.
13. 29 aprile 2004 una richiesta per rettifica depositata con l’AGENZIA fu rifiutata.
14. La causa fu rinviata alla Corte amministrativa Suprema che consegn? la sua decisione 5 novembre 2004 mentre sostenne la decisione delle Camere Amministrative ed Unite della Corte amministrativa Suprema. Annull? di conseguenza la decisione del Consiglio di 6 dicembre 2000 che ordina il trasferimento di Demirbank al Fondo, mentre sostenendo che il rilevamento era stato illegale. Un ulteriore ricorso ed una richiesta per rettifica depositata con l’AGENZIA furono respinte rispettivamente il 2005 e 15 dicembre 2005 di 14 aprile.
2. Procedimenti per l’annullamento dell’accordo per vendere Demirbank a HSBC
15. Sul 2001 Sig.ra S. Cngllolu di 20 settembre?, l’azionista principale di Cngll ?Holding Un..?, procedimenti amministrativi e portati contro il Fondo di fronte alla Corte amministrativa di Ankara, cercando l’annullamento dell’accordo di vendere Demirbank a HSBC.
16. Dato che il trasferimento di Demirbank al Fondo era stato trovato essere illegale con le Camere Amministrative ed Unite della Corte amministrativa Suprema, 21 aprile 2004 la Corte amministrativa di Ankara annull? l’accordo entrato in col Fondo e HSBC 20 settembre 2001. Un ricorso ed una richiesta per rettifica depositata col Fondo furono respinte rispettivamente il 2005 e 24 febbraio 2006 di 3 giugno.
C. Procedimenti introdotti dal richiedente
1. Prima set di procedimenti
17. Seguendo il trasferimento di Demirbank al Fondo, il richiedente fece domanda al Consiglio e chiese il risarcimento. Lui non ricevette qualsiasi la replica.
18. In 31 maggio 2002, il richiedente port? successivamente, procedimenti di risarcimento contro l’AGENZIA di fronte alla Corte amministrativa Suprema. Lui dibatt? che lui aveva perso le sue quote in Demirbank come un risultato del suo trasferimento al Fondo, e richiese l’annullamento del rifiuto implicito del Consiglio della sua rivendicazione di risarcimento.
19. 24 giugno 2003 la Corte amministrativa Suprema archivi? la causa del richiedente. Sulla base di una sentenza precedente aveva reso 3 giugno 2003 (veda paragrafo 11 sopra), la corte fond? che il rilevamento della banca del Fondo era stato in conformit? con sezione 14 ? 3 dell’Atto Tecnico bancario.
20. Il richiedente deposit? un ricorso.
21. 21 ottobre 2004 le Camere Amministrative ed Unite della Corte amministrativa Suprema decisero di annullare la sentenza. Indic? che la sentenza precedente dat? 3 giugno 2003 che aveva costituito la base del secondo era stato annullato 18 dicembre 2003 (veda paragrafo 12 sopra).
22. La richiesta di rettifica dell’AGENZIA fu respinta in 26 maggio 2005.
23. 20 settembre 2005 la Corte amministrativa Suprema sostenne che s? manc? materiae di ratione di giurisdizione, come la causa del richiedente soltanto concern? un rifiuto implicito col Consiglio che dovrebbe essere valutato con la Corte amministrativa di Ankara.
24. 30 dicembre 2005 la Corte amministrativa di Ankara archivi? come fuori termini la causa. La corte contenne che il richiedente sarebbe dovuto iniziare procedimenti entro sessanta giorni che seguono 31 gennaio 2001, la data sulla quale le equit? di Demirbank erano state trasferite al conto del Fondo al Borsa Valori (veda paragrafo 7 sopra).
25. La Corte amministrativa Suprema sostenne la sentenza della corte di primo-istanza 12 settembre 2006.
2. Secondo esposero di procedimenti
26. Seguendo l’annullamento della decisione riguardo al trasferimento di Demirbank al Fondo con le corti nazionali (veda divide in paragrafi 8-14 sopra), su una data non specificata nel 2006 il richiedente inizi? un altro set di procedimenti amministrativi. Appellandosi sul restitutio in principio di integrum, lui disse che l’AGENZIA dovrebbe eseguire la sentenza summenzionata della Corte amministrativa Suprema, e che i suoi diritti come un azionista di Demirbank dovrebbero essere riabilitati.
27. 27 settembre 2007, la Corte amministrativa di Ankara sostenne dopo avere indicato l’obbligo dell’amministrazione per eseguire sentenze che sono esecutive, che l’esecuzione della sentenza di Corte amministrativa Suprema nella causa presente era giuridicamente impossibile come, mentre seguendo la sua vendita a HSBC, Demirbank era stato previsto via il registro delle imprese.
28. 16 marzo 2009 la Corte amministrativa Suprema sostenne quel la sentenza. La corte indic? che l’esecuzione della sentenza dat? 5 novembre 2004 potrebbe essere garantito col ritorno dei direttivi e diritti esecutivi agli azionisti di Demirbank, e non richiese la restituzione delle quote effettive. Sostenne che anche se quel era la causa, la sentenza non poteva essere eseguita, siccome le quote di Demirbank avevano cessato esistere come un risultato della perdita della sua personalit? legale che segue la sua fusione con HSBC.
29. La Corte amministrativa Suprema respinse la richiesta del richiedente per rettifica della sentenza 17 settembre 2009.
3. Terzo set di procedimenti
30. Seguendo l’annullamento dell’accordo per vendere Demirbank a HSBC (veda divide in paragrafi 15-16 sopra), 30 aprile 2006 che il richiedente ha fatto domanda al Fondo per il risarcimento per la perdita delle sue quote che sono il risultato della vendita illegale della banca a HSBC. Il Fondo respinse che richiesta 15 giugno 2006.
31. Su una data non specificata nel 2006, il richiedente port? di conseguenza un terzo set di procedimenti contro il Fondo, mentre chiedendo il risarcimento per le sue quote perdute sulla base dell’annullamento della vendita di Demirbank a HSBC.
32. 15 aprile 2008 la Corte amministrativa di Istanbul archivi? come fuori termini la causa, mentre indicando che il tempo-limite di sessanta-giorno per l’iniziazione di procedimenti amministrativi aveva cominciato a correre 31 gennaio 2001, la data sulla quale le equit? di Demirbank erano state trasferite al conto del Fondo al Borsa Valori.
33. La sentenza della corte di primo-istanza fu sostenuta con l’Istanbul Corte amministrativa Regionale 21 gennaio 2009. La decisione ? definitivo sotto legge nazionale.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE
34. Sezione 14 delle Attivit? Tecniche bancarie Agisce (la Legge n. 4389) le letture:
?1. Senza pregiudizio al diritto dell’AGENZIA per avviare procedimenti legali contro persone responsabili, se i risultati di soprintendenza rivelano qualsiasi operazioni che sono contrarie a questo Atto o a decisioni prese e legislazione introdusse sotto questo Atto o ai principi e pratiche consuete di depositare denaro, e quale potrebbe mettere in pericolo l’operazione sicura della banca in oggetto, l’AGENZIA avvertir? la banca per correggere le operazioni in oggetto entro un periodo di tempo specific? con s? e prendere simile misure siccome ? necessario per assicurare che ad operazioni simili non ? concesso nel futuro. La banca deve, entro i periodi specificati, prenda le misure richieste con l’AGENZIA e lo notifichi delle conseguenze delle azioni che ha preso. Nell’evento che le misure richieste non sono prese o che operazioni rischioso l’operazione sicura della banca ? ripetuta, il Consiglio sar? autorizzato, mentre dipendendo dalla natura e significato delle operazioni in oggetto, prendere ed implementare tutti simile misure siccome ? necessario per l’operazione sicura della banca e per la protezione di depositanti, incluso ma non limitato al seguente:
(un) nominare membri nuovi al Consiglio con respingendo o sostituendo tutti o alcuni dei membri del Consiglio di Direttori o con aumentando il numero di thereon dei posti;
(b) restringere le operazioni della banca in tale maniera come coprire la sua organizzazione intera o solamente quelli dei suoi rami attinenti o le sue relazioni con banche corrispondenti;
(il c) aumentare il premio di assicurazione di deposito pagabile con la banca o richiedere disposizioni al tasso di su a cento percento per depositi accetta.
La rimunerazione di qualsiasi membro del Consiglio di Direttori per essere nominato alla banca facendo seguito alla sezione presente sar? determinato col Consiglio e pagato dal Fondo.
2. (a) Se l’AGENZIA, a suo risuoli la discrezione, determina che i beni di una banca sono insufficienti, o ? di divenuto insufficiente, coprire le sue responsabilit? in termini della maturit? o se la banca non aderisce a regolamentazioni le liquidit? governante, l’AGENZIA pu? istruire la banca a fissare in posto un piano di azione approvato con l’AGENZIA per rimediare all’insuccesso e potere anche, per il fine di fortificare la sua liquidit? accordi un periodo appropriato di tempo alla banca e lo richieda:
(l’aa) non investire in beni a lungo termine o fissi;
(l’ab) sbarazzarsi di immobilizzazioni come beni immobili e partecipazioni azionarie;
e prendere misure cos? altre siccome pu? essere ritenuto appropriato.
(b) Se l’AGENZIA, a suo risuoli la discrezione, determina che una banca sta quasi per fallire o che non sta riuscendo a soddisfare il minimo livello di capitale costretto ad essere sostenuto con la banca facendo seguito alle regolamentazioni applicabili, l’AGENZIA pu? istruire la banca a fissare in posto un piano di restituzione di capitale approvato con l’AGENZIA per chiarire la situazione, e costringe la banca ad aumentare il suo capitale od ottenere finanziamenti che qualificano come capitale. L’AGENZIA pu? anche, per il fine di fortificare il capitale, lo richieda:
(b) non pagare dividendi, o cessare pagamenti supplementari come pagamenti onorari, bonus, premi, o in-generi o in-soldi assistenza sociale a membri del Consiglio di Direttori, direttori generali ed assistente direttori generali,
(c) limitare od operazioni di fine che hanno provocato perdite,
(il bc) liquidare beni che hanno povero ritorna o ? inefficiente,
e prendere misure cos? altre siccome pu? essere ritenuto per essere appropriato.
3. Se l’AGENZIA a suo risuoli la discrezione determina quel
(un) una banca non ha preso le misure in parte o in intero determinato in sottosezione (2) sopra, la struttura finanziaria della banca non si pu? fortificare anche se le misure sono state prese in parte o in intero, o la struttura finanziaria ? divenuta cos? debole che non poteva essere fortificato anche se quelle misure furono prese, o
(b) una banca non pu? onorare le sue responsabilit? siccome loro incorrono dovuti, o
(il c) il valore delle responsabilit? della banca eccede il valore dei beni, in conformit? con gli standard di valutazione determinati col Consiglio per l’attuazione di questa sezione o
(d) la continuazione delle attivit? della banca minaccerebbe i diritti di depositanti e la sicurezza e la stabilit? del sistema finanziario,
il Consiglio pu? trasferire la gestione e controllo ed i diritti di azionisti, eccetto dividendi della banca al Fondo o revoca la licenza della banca per compiere and/or delle operazioni bancarie per accettare depositi, con un voto favorevole di almeno cinque membri di Consiglio.?
Articolo che 138 ? 4 della Costituzione turca offre:
?I corpi di dirigente d’azienda ed il potere legislativo e le autorit? devono approvare decisioni di corte; loro non possono in qualsiasi circostanze cambiano decisioni di corte o posticipano al riguardo l’esecuzione.?
Articolo 28 ? 2 del Codice di letture di Procedura Amministrative:
?Decisioni e sentenze in azioni di diritto amministrativo riguardo ad un specifico importo saranno eseguite… nella conformit? con le disposizioni della legge ordinaria.?
Sotto sezione 82(1) dell’Esecuzione e Fallimento Atto (la Legge n. 2004), propriet? Statale non pu? essere sequestrata.
LA LEGGE
I. L’ECCEZIONE PRELIMINARE DEL GOVERNO
35. Il Governo present? che il richiedente non era riuscito ad indicare la sua professione sul modulo di domanda. Loro chiesero perci? alla Corte di respingere la richiesta per non riuscire a soddisfare i requisiti di Articolo 47 degli Articoli di Corte.
36. La Corte nota che facendo seguito nella sua versione in vigore al tempo attinente, per Decidere 47 degli Articoli di Corte, una richiesta sotto Articolo 34 della Convenzione sar? resa sul modulo di domanda previsto con la Cancelleria, a meno che la Corte decide altrimenti. Il modulo di domanda dovrebbe contenere tutte le informazioni richieste nelle parti attinenti della forma per abilitare la Corte per determinare la natura e sfera della richiesta senza ricorso a qualsiasi l’altro documento. La Corte osserva che nel suo modulo di domanda, il richiedente chiaramente descrisse i fatti e le violazioni allegato della Convenzione. Nota inoltre che il requisito in oggetto non ? nessuno dei motivi di inammissibilit? esposto fuori in Articolo 35 della Convenzione. Non ? perci? necessario per considerare l’argomento del Governo su questo punto (veda, mutatis mutandis, ?ner Akta ?c. la Turchia, n. 59860/10, ? 29, 29 ottobre 2013, e Y?ksel c. la Turchia (il dec.), n. 49756/09, ? 42 1 ottobre 2013).
II. Violazione allegato Di Articolo 1 Di Protocollo N.ro 1 A La Convenzione
37. Il richiedente si lament? che il suo diritto a godimento tranquillo della sua propriet? era stato violato, in che lui era stato privato illegalmente delle sue quote in Demirbank e non era stato ricevuto qualsiasi il risarcimento per la sua perdita. In questo collegamento, lui si appell? su Articolo 13 ed Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
38. Il Governo contest? quel l’argomento.
39. La Corte considera che questa azione di reclamo dovrebbe essere esaminata sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione che legge siccome segue:
?Ogni persona fisica o giuridica ? abilitata al godimento pacifico delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato ad eseguire simili leggi come ritiene necessario per controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o assicurare il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
A. Ammissibilit?
40. Il Governo afferm? che questa azione di reclamo dovrebbe essere respinta per non l’esaurimento di via di ricorso nazionali, siccome il richiedente non era riuscito a portare procedimenti di risarcimento di fronte alle corti nazionali facendo seguito ad Articolo 12 della Procedura Amministrativa Programmi ed Articolo 125 della Costituzione.
41. I richiami di Corte che un richiedente si ? dovuto avvalere normale di via di ricorso nazionali che sono probabili essere effettivo e sufficiente e che, quando una via di ricorso ? stata intrapresa, uso di un’altra via di ricorso che essenzialmente ha lo stesso obiettivo non ? richiesto (veda Kozacolu ?c. la Turchia [GC], n. 2334/03, ? 40 19 febbraio 2009). Al giorno d’oggi la causa, il richiedente chiese l’esecuzione delle decisioni di corte, ma nessuna causa fu intentata con le autorit? amministrative che furono legate costituzionalmente per prendere tutte le misure necessarie ripristinare il de facto e situazione di jure di de che probabilmente avrebbero prevalso avuto Demirbank non stato trasferito illegalmente al Fondo. In queste circostanze, il richiedente non poteva essere aspettatosi di portare le ulteriori azioni contro lo Stato. Conclude perci? che il richiedente ha approvato il requisito dell’esaurimento di via di ricorso nazionali. Respinge di conseguenza l’eccezione del Governo in questo riguardo.
42. La Corte nota che questa azione di reclamo non ? mal-fondata manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione. Nota inoltre che non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. Meriti
43. Il richiedente si lament? che lui era stato privato delle sue quote in Demirbank come un risultato delle azioni illegali dello Stato e che lui non era stato compensato per la sua perdita.
44. Il Governo dibatt? in primo luogo che il richiedente, come un azionista minore non aveva qualsiasi ?la propriet?? all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. Loro sostennero inoltre che era stata jure del de impossibili e de facto eseguire la decisione di corte in oggetto, perch? Demirbank era stato previsto via il registro e la sua personalit? legale aveva cessato perci? esistere. Loro presentarono anche che era stato impossibile per rianimare Demirbank o le quote, siccome le autorit? non avevano avuto nessuna autorit? per fare cos?.
45. La Corte nota nel primo posto che il Governo non contesta che il richiedente era il proprietario delle quote riguardato. Reitera in che riguardo che una quota in una societ? ? un oggetto complesso. Certifica che il possessore possiede insieme una quota in una societ? coi diritti corrispondenti. La Corte nota inoltre che le quote contennero col richiedente avevano un valore economico e cos? costituirono ?le propriet??, e come un risultato delle misure si lament? delle quote perse il loro valore intero. Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ? perci? applicabile nella causa presente (veda Olczak c. la Polonia (il dec.), n. 30417/96, ? 60 ECHR 2002 X (gli estratti)).
46. Siccome la Corte ha affermato su molte occasioni, Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 comprende tre articoli: il primo articolo, esposto fuori nella prima frase del primo paragrafo ? di una natura generale ed enuncia il principio del godimento tranquillo di propriet?; il secondo articolo, contenuto nella seconda frase del primo paragrafo copre la privazione di propriet? e materie s? alle condizioni; il terzo articolo, determinato nel secondo paragrafo, riconosce che gli Stati sono concessi, fra le altre cose, controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale. Il secondo e terzi articoli che concernono con le particolari istanze di interferenza col diritto a godimento tranquillo di propriet? devono essere letti nella luce del principio generale posata in gi? nel primo articolo (veda, fra le altre autorit?, Ali?i ?ed Altri c. Bosnia e Herzegovina, Croatia, Serbia, Slovenia e la Repubblica iugoslava e precedente del Macedonia [GC], n. 60642/08, ? 98 ECHR 2014).
47. La Corte osserva che il richiedente era un azionista in Demirbank prima che fu occupato con le autorit? Statali. Le sue quote in Demirbank divennero privo di valore legale quando la personalit? legale di Demirbank fu estinta e fu previsto via la cancelleria commerciale che segue la sua vendita a HSBC. Nella prospettiva della Corte, ? stata perci? un’interferenza col suo diritto di propriet? (S?zer ed Eksen Holding Un..? c. la Turchia, n. 6334/05, ? 143 23 ottobre 2012). La Corte osserva inoltre che la decisione del Consiglio di prendere la banca fu adottata come una misura per controllare il settore tecnico bancario nel paese. ? vero che comport? una privazione di propriet?, ma in queste circostanze la privazione form? un elemento costituente di un schema per controllare l’industria tecnica bancaria. ? perci? il secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 quale ? applicabile nella causa presente (S?zer ed Eksen Holding Un..?, citato sopra, ?? 146 147). Comunque, come affermato sopra, che disposizione deve essere costruita nella luce del principio generale enunciata nella frase di apertura del primo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. La Corte deve determinare perci? se l’interferenza in oggetto era legale, e ?nell’interesse pubblico?, e se previde un equilibrio equo fra i diritti del proprietario e gli interessi della comunit?. La Corte esaminer? se a quelle tre condizioni sono state adempiute nella causa presente.
48. Il primo e la maggior parte di importante requisito di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ? che qualsiasi interferenza con un’autorit? pubblica col godimento tranquillo di propriet? dovrebbe essere legale (veda Microintelect OOD c. la Bulgaria, n. 34129/03, ? 38 4 marzo 2014). In questo collegamento, la Corte nota, che nella causa presente, le corti nazionali annullarono la decisione che concerne al rilevamento di Demirbank al Fondo e la sua vendita susseguente alla banca di HSBC. Nel fare cos?, le corti contennero rispettivamente che gli atti amministrativi erano stati illegali. Con queste decisioni, gli atti amministrativi in oggetto fu dichiarato privo di valore legale con retrospettiva (ex il tunc) l’effetto. Che essendo cos?, la Corte considera che l’interferenza col diritto del richiedente a godimento delle sue propriet? non pu? essere considerata come legale all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione (veda S?zer ed Eksen Holding A.?, citato sopra, ? 148)
49. La Corte ha avuto anche dovuta riguardo ad alle garanzie procedurali previste al richiedente per difendere i suoi interessi. Nota in questo riguardo a che bench? il richiedente fosse in grado iniziare procedimenti di fronte alla Corte amministrativa di Ankara, alla fine dei procedimenti fu concluso che l’esecuzione della sentenza che annulla il rilevamento di Demirbank era impossibile. La Corte nota che la complessit? della procedura di esecuzione nazionale o del sistema budgetario e Statale lo Stato del suo obbligo non pu? alleviare sotto la Convenzione per garantire ad ognuno il diritto per avere una rilegatura e decisione giudiziale ed esecutiva esegu? all’interno di un termine ragionevole. N? ? s? aperto ad un’autorit? Statale citare mancanza di finanziamenti o le altre risorse come una scusa per non onorare un debito di sentenza (veda Burdov c. la Russia (n. 2), n. 33509/04, ? 70, ECHR 2009, e S?zer ed Eksen Holding Un..?, citato sopra, ? 116). In questa causa il richiedente le cui quote erano state rimosse dalla sua propriet? sulla base di un’azione amministrativa che ? stata trovata successivamente essere illegale, non ricevette risarcimento per la sua perdita.
50. Avendo riguardo ad alle considerazioni sopra, i costatazione di Corte che l’interferenza sul diritto del richiedente a godimento delle sue propriet? non pu? essere considerata come legale all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 e che il richiedente fu reso per sopportare un carico individuale e sproporzionato.
51. C’? stata di conseguenza, una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.

III. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL? ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE
52. Nel collegamento col terzo set di procedimenti (veda divide in paragrafi 30 33 sopra), il richiedente si lament? che lui era stato privato del suo diritto di accesso ad una corte sulla base che la Corte amministrativa di Istanbul aveva respinto come fuori termini la sua causa. Lui si appell? su Articolo 6 della Convenzione, i passaggi attinenti di che prevede siccome segue:
? Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno ? abilitato ad un’udienza corretta… all’interno di un termine ragionevole…da[un] tribunale indipendente ed imparziale stabilito dalla legge.?
53. Il Governo impugn? quel l’asserzione. Riferendosi al ragionamento della Corte amministrativa di Istanbul, loro dibatterono che il richiedente sarebbe dovuto iniziare procedimenti di risarcimento all’interno dei tempo-limiti previsti nel Procedura Codice Amministrativo, vale a dire entro sessanta giorni che seguono 31 gennaio 2001 quando tutte le equit? di Demirbank, incluso le quote del richiedente furono rimosse dal Borsa Valori di Istanbul.
54. La Corte nota che questa azione di reclamo non ? mal-fondata manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione. Nota inoltre che non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
55. La Corte reitera all’inizio che il diritto ad un processo equanime, garant? con Articolo 6 ? 1 della Convenzione, deve essere costruito nella luce dell’articolo di legge che richiede una misura giuridica effettiva che abilita [i contendenti] asserire i loro diritti civili (veda Ble? ?ed Altri c. la Repubblica ceca, n. 47273/99, ? 49 ECHR 2002-IX). Ognuno ha diritto ad avere qualsiasi rivendicazione relativo ai suoi diritti civili ed obblighi port? di fronte ad una corte o tribunale. In cos? l’Articolo incarna il ?diritto ad una corte? di che il diritto di accesso che ? il diritto per avviare procedimenti di fronte a corti in questioni civili costituisce solamente un aspetto (veda Golder c. il Regno Unito, 21 febbraio 1975, ? 36 la Serie Un n. 18, e Principe Hans Adamo II del Liechtenstein c. la Germania [GC], n. 42527/98, ? 43 ECHR 2001-VIII).
56. Il ?diritto ad una corte? non ? assoluto; ? soggetto a limitazioni permesse con implicazione, in particolare dove le condizioni dell’ammissibilit? di un ricorso concernono, poich? con la sua molta natura manda a chiamare regolamentazione con lo Stato nel quale gode un certo margine della valutazione questo riguardo a (veda Garc?a Manibardo c. la Spagna, n. 38695/97, ? 36, ECHR 2000-II, e Mortier c. la Francia, n. 42195/98, ? 33 31 luglio 2001). Comunque, queste limitazioni non devono restringere o devono ridurre l’accesso di una persona in tale modo o a tale misura che la molta essenza del diritto ? danneggiata. Infine, simile limitazioni non saranno compatibili con Articolo 6 ? 1 se loro non intraprendono un scopo legittimo o se non c’? una relazione ragionevole della proporzionalit? fra i mezzi assunti e lo scopo persegu? (veda Gu?rin c. Francia, 29 luglio 1998 ? 37, Relazioni di Sentenze e 1998-V di Decisioni e Stubbings ed Altri c. il Regno Unito, 22 ottobre 1996, ? 50 le Relazioni 1996 IV).
57. Inoltre, ? nel primo posto per le autorit? nazionali, e notevolmente le corti, interpretare diritto nazionale. Il ruolo della Corte ? limitato a verificando la compatibilit? con la Convenzione degli effetti di tale interpretazione. Questo fa domanda in particolare all’interpretazione con corti di articoli di una natura procedurale, come tempo-limiti che governano l’alloggio di ricorsi (veda Tejedor Garc?a c. la Spagna, 16 dicembre 1997, ? 31 Relazioni 1997-VIII). Si intende che gli articoli che governano i tempo-limiti per ricorsi assicurino un’amministrazione corretta della giustizia. Che essendo cos?, gli articoli in oggetto, o la loro richiesta, non dovrebbe impedire a contendenti di usare una via di ricorso disponibile. Inoltre, la Corte deve fare la sua valutazione in ogni causa nella luce delle caratteristiche speciali dei procedimenti in oggetto e con riferimento all’oggetto e fine di Articolo 6 ? 1 (veda, mutatis mutandis, Miragall Escolano ed Altri c. la Spagna, N. 38366/97, 38688/97 40777/98, 40843/98 41015/98, 41400/98 41446/98, 41484/98 41487/98 e 41509/98, ? 36 ECHR 2000 io).
58. Nella conformit? con quelli principi, mentre il diritto per portare un’azione ? chiaramente soggetto a requisiti legali, le corti sono legate per fare domanda gli articoli di procedura che evita sia formalismo eccessivo come il quale danneggerebbe l’equit? dei procedimenti e la flessibilit? eccessiva renderebbe vano i requisiti procedurali posati in gi? in statuti (veda Walchli c. la Francia, n. 35787/03, ? 29 26 luglio 2007). Infatti, il diritto di accesso ad una corte si danneggia quando gli articoli cessano notificare gli scopi della certezza legale e l’amministrazione corretta della giustizia e formare un genere di barriera che impedisce al contendente dell’avere suo o la sua causa determin? sui meriti con la corte competente (veda Efstathiou ed Altri c. la Grecia, n. 36998/02, ? 24 27 luglio 2006).
59. La Corte nota che il richiedente doveva sopportare un carico individuale e sproporzionato seguente il rilevamento illegale del Demirbank (veda divide in paragrafi 45 47 sopra). Osserva inoltre che la restituzione delle quote del richiedente prov? essere impossibile a causa dell’assorbimento di Demirbank con HSBC che fu trovato anche essere illegale ed annull? con una definitivo decisione 24 febbraio 2006 (veda divide in paragrafi 15-16 sopra). Il richiedente inizi? procedimenti di risarcimento dopo che data, come s? era solamente su che data che il trasferimento ? stato annullato. Sarebbe stato irragionevole per aspettarsi che il richiedente depositare prima un rivendicazione di risarcimento che data, perch? l’illegalit? dell’azione infine fu determinata solamente nel 2006.
60. Nella luce del sopra, la Corte conclude, che l’interpretazione severa della corte nazionale del tempo-limite precluse un pieno esame dei meriti della causa, e danneggi? la molta essenza del diritto del richiedente di accesso ad una corte.
61. Segue che il diritto del richiedente di accesso per corteggiare, nel terzo set di procedimenti ? stato violato e che c’? stata perci? una violazione di Articolo 6 ? 1 della Convenzione.
IV. ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTE DELLA CONVENZIONE
62. Infine, il richiedente si lament? che il primo set di procedimenti era stato ingiusto. Lui addusse anche che la lunghezza di procedimenti era stata irragionevole.
63. Un esame della Corte del materiale presentata a s? non rivela qualsiasi comparizione di una violazione di queste disposizioni. Segue che questa parte della richiesta ? mal-fondata manifestamente e deve essere dichiarata inammissibile facendo seguito ad Articolo 35 ?? 3 e 4 della Convenzione.
V. L?APPLICAZIONE DELL? ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
64. Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se la Corte costata che c’? stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell?Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte pu?, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.?
65. Il richiedente richiese il risarcimento per danno patrimoniale. Calcolare la sua perdita finanziaria, lui si appell? su tre metodi di calcolo diversi, i risultati di che differ? (2,371 Euros (EUR), EUR 4,189.93, ed EUR 1,196.97 rispettivamente). Lui disse inoltre EUR 1,000 in riguardo di danno non-patrimoniale.
66. Il richiedente richiese anche EUR 745 per avvocati le parcelle di ‘ ed EUR 1,252 per costi e spese.
67. Il Governo contest? le rivendicazioni.
68. Nelle particolari circostanze della causa presente, la Corte considera, che la questione della richiesta di Articolo 41 non ? pronta per decisione. ? perci? necessario per riservare la questione, dovuto riguardo ad essere aveva alla possibilit? di un accordo fra lo Stato rispondente ed il richiedente (l’Articolo 75 ?? 1 e 4 degli Articoli di Corte).
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE, ALL?UNANIMITA?
1. Dichiara le azioni di reclamo sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ed Articolo 6 in riguardo del terzo set di procedimenti ammissibile ed il resto della richiesta inammissibile;

2. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;

3. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 6 ? 1 della Convenzione in riguardo del terzo set di procedimenti;

4. Sostiene che la questione della soddisfazione equa sottol? Articolo 41 della Convenzione non ? pronta per decisione, e di conseguenza:

(a) riserve la detta questione per intero;
(b) invita il Governo ed il richiedente a presentare, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diviene definitiva in conformit? con l?Articolo 44 ? 2 della Convenzione, le loro osservazioni scritte sulla questione e, in particolare,a notificare la Corte qualsiasi accordo al quale loro possono giungere;
(c) riserve l’ulteriore procedura e delega al Presidente della Camera il potere di fissarla all?occorrenza.
Fatto in inglese, e notificato per iscritto il 21 luglio 2015, facendo seguito all?articolo 77 ?? 2 e 3 dell?ordinamento di Corte.
Stanley Naismith Andr?s Saj?
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusions: Remainder inadmissible
Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions
Article 1 para. 2 of Protocol No. 1 – Control of the use of property)
Violation of Article 6 – Right to a fair trial (Article 6 – Administrative proceedingsArticle 6-1 – Access to court) Just satisfaction reserved

SECOND SECTION

CASE OF REISNER v. TURKEY

(Application no. 46815/09)

JUDGMENT
(Merits)

STRASBOURG

21 July 2015

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Reisner v. Turkey,
The European Court of Human Rights (Second Section), sitting as a Chamber composed of:
Andr?s Saj?, President,
I??l Karaka?,
Neboj?a Vu?ini?,
Helen Keller,
Egidijus K?ris,
Robert Spano,
Jon Fridrik Kj?lbro, judges,
and Stanley Naismith, Section Registrar,
Having deliberated in private on 30 June 2015,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 46815/09) against the Republic of Turkey lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a German national, OMISSIS (?the applicant?), on 18 August 2009.
2. The applicant was represented by OMISSIS, a lawyer practising in Ankara. The Turkish Government (?the Government?) were represented by their Agent.
3. On 4 September 2012 the application was communicated to the Government.
4. Further to notification under Article 36 ? 1 of the Convention and Rule 44 ? 1 (a), the German Government did not wish to exercise their right to intervene in the present case.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1961 and lives in Schrobenhausen, Germany. Through the German stock market, he purchased six hundred and fifty German Certificates in Demirbank, which at the time was identified as the fifth largest private bank in Turkey.
A. The background to the case
6. By a decision dated 6 December 2000 (no. 123), the Banking Regulation and Supervision Board (Bankalar D?zenleme ve Denetleme Kurulu, hereinafter referred to as ?the Board?) decided to transfer the management and control of Demirbank to the Savings Deposit Insurance Fund (Tassarruf Mevduat Sigorta Fonu ? hereinafter ?the Fund?), pursuant to section 14 (3) of the Banking Activities Act (Law no. 4389). In its decision the Board held that the assets of Demirbank were insufficient to cover its liabilities and that the continuation of its activities would threaten the security and stability of the financial system. Accordingly, Demirbank?s management and control, and the privileges of its shareholders except for dividends, were transferred to the Fund. The Fund also confiscated all properties belonging to Demirbank.
7. On 31 January 2001 all equities of the bank were removed from its account at the Istanbul Stock Exchange and were transferred to the account of the Fund. Subsequently, on 20 September 2001 the Fund entered into an agreement with the HSBC bank, and sold Demirbank to the latter for 350,000,000 United States dollars (USD). As a result, on 14 December 2001 Demirbank?s legal personality was extinguished and it was struck off the commercial register.
B. Proceedings brought by the main shareholders of Demirbank
1. Proceedings for the annulment of decision no. 123
8. On 2 February 2001, the main shareholder of Demirbank, namely C?ng?ll? Holding A.?., brought administrative proceedings against the Banking Regulation and Supervision Agency (Bankalar D?zenleme ve Denetleme Kurumu ? hereinafter referred to as ?the Agency?) before the Ankara Administrative Court, seeking the annulment of the decision of 6 December 2000 regarding the transfer of Demirbank to the Fund.
9. The Ankara Administrative Court found that it lacked jurisdiction, and transferred the case to the Supreme Administrative Court.
10. In its submissions before the Supreme Administrative Court, the plaintiff claimed that its property rights had been violated. It also raised a plea of unconstitutionality under section 14 of the Banking Activities Act. The company further stated that prior to November 2000 Demirbank had never encountered major financial problems. It was pointed out that pursuant to section 14 (2) of the Act, a bank with financial difficulties should first be given a warning to strengthen its financial structure and be allowed time to take specific measures. However, no such warning had been given in the instant case. Secondly, the Board had not claimed that Demirbank?s financial situation was so weak that it could not be strengthened even if specific measures were taken. Lastly, the company stated that following the transfer of the bank to the Fund, a General Assembly composed of the Fund?s officials had exonerated the former managers of Demirbank, holding that they had not been at fault in the incident leading to the bank?s transfer.
11. After examining the file, on 3 June 2003 the Supreme Administrative Court dismissed the case. It held that the takeover of the bank by the Fund had been in accordance with section 14 (3) of the Banking Activities Act.
12. On 18 December 2003 the Joint Administrative Chambers of the Supreme Administrative Court decided to quash the decision of 3 June 2003. In its judgment, the court held that prior to ordering the transfer of Demirbank to the Fund, the Board should have carried out an objective evaluation of the bank?s financial situation. The court also concluded that the Board should first have ordered Demirbank to take specific measures in accordance with section 14 (2) of the Banking Activities Act before applying section 14 (3) of the Act.
13. On 29 April 2004 a request for rectification lodged by the Agency was refused.
14. The case was remitted to the Supreme Administrative Court, which delivered its decision on 5 November 2004, upholding the decision of the Joint Administrative Chambers of the Supreme Administrative Court. It accordingly annulled the Board?s decision of 6 December 2000 ordering the transfer of Demirbank to the Fund, holding that the takeover had been illegal. A further appeal and a request for rectification lodged by the Agency were rejected on 14 April 2005 and 15 December 2005 respectively.
2. Proceedings for the annulment of the agreement to sell Demirbank to HSBC
15. On 20 September 2001 Ms S. C?ng?ll?o?lu, the main shareholder of C?ng?ll? Holding A.?., brought administrative proceedings against the Fund before the Ankara Administrative Court, seeking the annulment of the agreement to sell Demirbank to HSBC.
16. Given that the transfer of Demirbank to the Fund had been found to be illegal by the Joint Administrative Chambers of the Supreme Administrative Court, on 21 April 2004 the Ankara Administrative Court annulled the agreement entered into by the Fund and HSBC on 20 September 2001. An appeal and a request for rectification lodged by the Fund were rejected on 3 June 2005 and 24 February 2006 respectively.
C. Proceedings brought by the applicant
1. First set of proceedings
17. Following the transfer of Demirbank to the Fund, the applicant applied to the Board and claimed compensation. He did not receive any reply.
18. Subsequently, on 31 May 2002, the applicant brought compensation proceedings against the Agency before the Supreme Administrative Court. He argued that he had lost his shares in Demirbank as a result of its transfer to the Fund, and requested the annulment of the Board?s implied rejection of his compensation claim.
19. On 24 June 2003 the Supreme Administrative Court dismissed the applicant?s case. On the basis of a previous judgment it had rendered on 3 June 2003 (see paragraph 11 above), the court found that the takeover of the bank by the Fund had been in accordance with section 14 ? 3 of the Banking Act.
20. The applicant lodged an appeal.
21. On 21 October 2004 the Joint Administrative Chambers of the Supreme Administrative Court decided to quash the judgment. It indicated that the previous judgment dated 3 June 2003, which had constituted the basis of the latter, had been quashed on 18 December 2003 (see paragraph 12 above).
22. The Agency?s rectification request was rejected on 26 May 2005.
23. On 20 September 2005 the Supreme Administrative Court held that it lacked jurisdiction ratione materiae, as the applicant?s case merely concerned an implied rejection by the Board, which should be assessed by the Ankara Administrative Court.
24. On 30 December 2005 the Ankara Administrative Court dismissed the case as out of time. The court held that the applicant should have initiated proceedings within sixty days following 31 January 2001, the date on which Demirbank?s equities had been transferred to the Fund?s account at the Stock Exchange (see paragraph 7 above).
25. The Supreme Administrative Court upheld the first-instance court?s judgment on 12 September 2006.
2. Second set of proceedings
26. Following the annulment of the decision regarding the transfer of Demirbank to the Fund by the domestic courts (see paragraphs 8-14 above), on an unspecified date in 2006 the applicant initiated another set of administrative proceedings. Relying on the restitutio in integrum principle, he claimed that the Agency should enforce the above-mentioned judgment of the Supreme Administrative Court, and that his rights as a shareholder of Demirbank should be reinstated.
27. On 27 September 2007, after indicating the administration?s obligation to execute judgments which are enforceable, the Ankara Administrative Court held that the enforcement of the Supreme Administrative Court judgment in the instant case was legally impossible as, following its sale to HSBC, Demirbank had been struck off the commercial register.
28. On 16 March 2009 the Supreme Administrative Court upheld that judgment. The court indicated that the execution of the judgment dated 5 November 2004 could be secured by the return of the supervisory and executive rights to Demirbank?s shareholders, and did not require the restitution of the actual shares. It maintained that even if that was the case, the judgment could not be executed, as Demirbank?s shares had ceased to exist as a result of the loss of its legal personality following its merger with HSBC.
29. The Supreme Administrative Court rejected the applicant?s request for rectification of the judgment on 17 September 2009.
3. Third set of proceedings
30. Following the annulment of the agreement to sell Demirbank to HSBC (see paragraphs 15-16 above), on 30 April 2006 the applicant applied to the Fund for compensation for the loss of his shares resulting from the bank?s unlawful sale to HSBC. The Fund rejected that request on 15 June 2006.
31. On an unspecified date in 2006, the applicant accordingly brought a third set of proceedings against the Fund, claiming compensation for his lost shares on the basis of the annulment of Demirbank?s sale to HSBC.
32. On 15 April 2008 the Istanbul Administrative Court dismissed the case as out of time, indicating that the sixty-day time-limit for the initiation of administrative proceedings had started running on 31 January 2001, the date on which Demirbank?s equities had been transferred to the Fund?s account at the Stock Exchange.
33. The judgment of the first-instance court was upheld by the Istanbul Regional Administrative Court on 21 January 2009. The decision is final under national law.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW
34. Section 14 of the Banking Activities Act (Law no. 4389) reads:
?1. Without prejudice to the Agency?s right to institute legal proceedings against liable persons, if the results of supervision reveal any transactions that are contrary to this Act or to decisions taken and legislation introduced under this Act or to the principles and customary practices of banking, and which could jeopardise the secure operation of the bank in question, the Agency shall warn the bank to correct the transactions in question within a period of time specified by it and to take such measures as are necessary to ensure that similar transactions are not allowed in the future. The bank must, within the periods specified, take the measures required by the Agency and notify it of the consequences of the actions it has taken. In the event that the required measures are not taken or that transactions jeopardising the secure operation of the bank are repeated, the Board shall be authorised, depending on the nature and significance of the transactions in question, to take and implement all such measures as are necessary for the secure operation of the bank and for the protection of depositors, including but not limited to the following:
(a) to appoint new members to the Board by dismissing or replacing all or some of the members of the Board of Directors or by increasing the number of seats thereon;
(b) to restrict the operations of the bank in such a manner as to cover its whole organisation or only those of its relevant branches or its relations with correspondent banks;
(c) to increase the deposit insurance premium payable by the bank or to require provisions at the rate of up to one hundred percent for deposits it accepts.
The remuneration of any member of the Board of Directors to be appointed to the bank pursuant to the present section shall be determined by the Board and paid from the Fund.
2. (a) If the Agency, at its sole discretion, determines that the assets of a bank are insufficient, or are about to become insufficient, to cover its liabilities in terms of maturity or if the bank does not adhere to regulations governing liquidities, the Agency may instruct the bank to put in place a plan of action approved by the Agency to remedy the failure and may also, for the purpose of strengthening its liquidity, grant an appropriate period of time to the bank and require it:
(aa) not to invest in long-term or fixed assets;
(ab) to dispose of fixed assets such as real estate and equity holdings;
and to take such other measures as may be deemed appropriate.
(b) If the Agency, at its sole discretion, determines that a bank is about to fail or that it is failing to meet the minimum level of capital required to be maintained by the bank pursuant to the applicable regulations, the Agency may instruct the bank to put in place a capital restoration plan approved by the Agency to resolve the situation, and require the bank to increase its capital or to obtain funds that qualify as capital. The Agency may also, for the purpose of strengthening the capital, require it:
(ba) not to pay dividends, or to cease additional payments such as honorary payments, bonuses, premiums, or in-kind or in-cash social assistance to members of the Board of Directors, general managers and assistant general managers,
(bb) to limit or end operations which have caused losses,
(bc) to liquidate assets which have poor returns or are inefficient,
and to take such other measures as may be deemed to be appropriate.
3. If the Agency at its sole discretion determines that
(a) a bank has not taken the measures in part or in whole stated in subsection (2) above, the financial structure of the bank cannot be strengthened even though the measures have been taken in part or in whole, or the financial structure has become so weak that it could not be strengthened even if those measures were taken, or
(b) a bank cannot honour its liabilities as they fall due, or
(c) the value of the liabilities of the bank exceeds the value of the assets, in accordance with the valuation standards determined by the Board for the implementation of this section, or
(d) the continuation of the bank?s activities would threaten the rights of depositors and the security and stability of the financial system,
the Board may transfer the management and control and the privileges of shareholders, except dividends, of the bank to the Fund or revoke the licence of the bank to perform banking operations and/or to accept deposits, with an affirmative vote of at least five Board members.?
Article 138 ? 4 of the Turkish Constitution provides:
?The bodies of executive and legislative power and the authorities must comply with court decisions; they cannot in any circumstances modify court decisions or defer the enforcement thereof.?
Article 28 ? 2 of the Code of Administrative Procedure reads:
?Decisions and judgments in administrative law actions concerning a specific amount shall be enforced … in accordance with the provisions of the ordinary law.?
Under section 82(1) of the Enforcement and Bankruptcy Act (Law no. 2004), State property cannot be seized.
THE LAW
I. THE GOVERNMENT?S PRELIMINARY OBJECTION
35. The Government submitted that the applicant had failed to indicate his profession on the application form. They therefore asked the Court to reject the application for failing to meet the requirements of Rule 47 of the Rules of Court.
36. The Court notes that pursuant to Rule 47 of the Rules of Court, in its version in force at the relevant time, an application under Article 34 of the Convention shall be made on the application form provided by the Registry, unless the Court decides otherwise. The application form should contain all the information requested in the relevant parts of the form to enable the Court to determine the nature and scope of the application without recourse to any other document. The Court observes that in his application form, the applicant clearly described the facts and the alleged violations of the Convention. It further notes that the requirement in question is not one of the inadmissibility grounds set out in Article 35 of the Convention. It is therefore not necessary to consider the Government?s argument on this point (see, mutatis mutandis, ?ner Akta? v. Turkey, no. 59860/10, ? 29, 29 October 2013, and Y?ksel v. Turkey (dec.), no. 49756/09, ? 42, 1 October 2013).
II. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
37. The applicant complained that his right to peaceful enjoyment of his property had been violated, in that he had been illegally deprived of his shares in Demirbank and could not receive any compensation for his loss. In this connection, he relied on Article 13 and Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
38. The Government contested that argument.
39. The Court considers that this complaint should be examined under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, which reads as follows:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
A. Admissibility
40. The Government stated that this complaint should be rejected for non exhaustion of domestic remedies, as the applicant had failed to bring compensation proceedings before the domestic courts pursuant to Article 12 of the Administrative Procedure Code and Article 125 of the Constitution.
41. The Court recalls that an applicant must have made normal use of domestic remedies which are likely to be effective and sufficient and that, when a remedy has been pursued, use of another remedy which has essentially the same objective is not required (see Kozac?o?lu v. Turkey [GC], no. 2334/03, ? 40, 19 February 2009). In the present case, the applicant sought the enforcement of the court decisions, but no action was taken by the administrative authorities, which were constitutionally bound to take all necessary measures to restore the de facto and de jure situation that was likely to have prevailed had Demirbank not been unlawfully transferred to the Fund. In these circumstances, the applicant could not have been expected to bring further actions against the State. It therefore concludes that the applicant has complied with the requirement of exhaustion of domestic remedies. It consequently rejects the Government?s objection in this respect.
42. The Court notes that this complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
43. The applicant complained that he had been deprived of his shares in Demirbank as a result of the illegal actions of the State and that he had not been compensated for his loss.
44. The Government firstly argued that the applicant, as a minor shareholder, did not have any ?possession? within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1. They further maintained that it had been impossible de jure and de facto to enforce the court decision in question, because Demirbank had been struck off the register and its legal personality had therefore ceased to exist. They also submitted that it had been impossible to revive Demirbank or the shares, as the authorities had had no authority to do so.
45. The Court notes in the first place that the Government do not dispute that the applicant was the owner of the shares concerned. It reiterates in that respect that a share in a company is a complex object. It certifies that the holder possesses a share in a company together with the corresponding rights. The Court further notes that the shares held by the applicant had an economic value and thus constituted ?possessions?, and as a result of the measures complained of the shares lost their entire value. Article 1 of Protocol No. 1 is therefore applicable in the present case (see Olczak v. Poland (dec.), no. 30417/96, ? 60, ECHR 2002 X (extracts)).
46. As the Court has stated on many occasions, Article 1 of Protocol No. 1 comprises three rules: the first rule, set out in the first sentence of the first paragraph, is of a general nature and enunciates the principle of the peaceful enjoyment of property; the second rule, contained in the second sentence of the first paragraph, covers the deprivation of property and subjects it to conditions; the third rule, stated in the second paragraph, recognises that the States are entitled, amongst other things, to control the use of property in accordance with the general interest. The second and third rules, which are concerned with particular instances of interference with the right to peaceful enjoyment of property, must be read in the light of the general principle laid down in the first rule (see, among other authorities, Ali?i? and Others v. Bosnia and Herzegovina, Croatia, Serbia, Slovenia and the former Yugoslav Republic of Macedonia [GC], no. 60642/08, ? 98, ECHR 2014).
47. The Court observes that the applicant was a shareholder in Demirbank before it was taken over by the State authorities. His shares in Demirbank became null and void when Demirbank?s legal personality was extinguished and it was struck off the commercial registry following its sale to HSBC. In the Court?s view, there has therefore been an interference with his right of property (S?zer and Eksen Holding A.?. v. Turkey, no. 6334/05, ? 143, 23 October 2012). The Court further observes that the Board?s decision to take over the bank was adopted as a measure to control the banking sector in the country. It is true that it involved a deprivation of property, but in these circumstances the deprivation formed a constituent element of a scheme for controlling the banking industry. It is therefore the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 which is applicable in the present case (S?zer and Eksen Holding A.?., cited above, ?? 146 147). However, as stated above, that provision must be construed in the light of the general principle enunciated in the opening sentence of the first paragraph of Article 1 of Protocol No. 1. The Court must therefore determine whether the interference in question was lawful, and ?in the public interest?, and whether it struck a fair balance between the owner?s rights and the interests of the community. The Court will examine whether those three conditions have been fulfilled in the present case.
48. The first and most important requirement of Article 1 of Protocol No. 1 is that any interference by a public authority with the peaceful enjoyment of possessions should be lawful (see Microintelect OOD v. Bulgaria, no. 34129/03, ? 38, 4 March 2014). In this connection, the Court notes that in the present case, the domestic courts annulled the decision pertaining to the takeover of Demirbank to the Fund and its subsequent sale to HSBC bank. In doing so, the courts respectively held that the administrative acts had been unlawful. By these decisions, the administrative acts in question were declared null and void with retrospective (ex tunc) effect. That being so, the Court considers that the interference with the applicant?s right to enjoyment of his possessions cannot be considered as lawful within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention (see S?zer and Eksen Holding A.?, cited above, ? 148)
49. The Court has also had due regard to the procedural guarantees provided to the applicant to defend his interests. It notes in this regard that although the applicant was able to initiate proceedings before the Ankara Administrative Court, at the end of the proceedings it was concluded that the execution of the judgment annulling the takeover of Demirbank was impossible. The Court notes that the complexity of the domestic enforcement procedure or of the State budgetary system cannot relieve the State of its obligation under the Convention to guarantee to everyone the right to have a binding and enforceable judicial decision enforced within a reasonable time. Nor is it open to a State authority to cite lack of funds or other resources as an excuse for not honouring a judgment debt (see Burdov v. Russia (no. 2), no. 33509/04, ? 70, ECHR 2009, and S?zer and Eksen Holding A.?., cited above, ? 116). In this case the applicant, whose shares had been removed from his possession on the basis of an administrative action that was subsequently found to be unlawful, received no compensation for his loss.
50. Having regard to the above considerations, the Court finds that the interference on the applicant?s right to enjoyment of his possessions cannot be considered as lawful within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1 and that the applicant was made to bear a disproportionate individual burden.
51. Consequently, there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.

III. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 6 OF THE CONVENTION
52. In connection with the third set of proceedings (see paragraphs 30 33 above), the applicant complained that he had been deprived of his right of access to a court on the ground that the Istanbul Administrative Court had rejected his case as out of time. He relied on Article 6 of the Convention, the relevant passages of which provide as follows:
?1. In the determination of his civil rights and obligations … everyone is entitled to a fair and public hearing … by [a] tribunal.?
53. The Government challenged that assertion. Referring to the reasoning of the Istanbul Administrative Court, they argued that the applicant should have initiated compensation proceedings within the time-limits foreseen in the Administrative Procedure Code, namely within sixty days following 31 January 2001, when all equities of Demirbank, including the applicant?s shares, were removed from the Istanbul Stock Exchange.
54. The Court notes that this complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
55. The Court reiterates at the outset that the right to a fair trial, guaranteed by Article 6 ? 1 of the Convention, must be construed in the light of the rule of law, which requires an effective judicial remedy enabling [litigants] to assert their civil rights (see B?le? and Others v. the Czech Republic, no. 47273/99, ? 49, ECHR 2002-IX). Everyone has the right to have any claim relating to his civil rights and obligations brought before a court or tribunal. In this way the Article embodies the ?right to a court?, of which the right of access, that is the right to institute proceedings before courts in civil matters, constitutes one aspect only (see Golder v. the United Kingdom, 21 February 1975, ? 36, Series A no. 18, and Prince Hans Adam II of Liechtenstein v. Germany [GC], no. 42527/98, ? 43, ECHR 2001-VIII).
56. The ?right to a court? is not absolute; it is subject to limitations permitted by implication, in particular where the conditions of admissibility of an appeal are concerned, since by its very nature it calls for regulation by the State, which enjoys a certain margin of appreciation in this regard (see Garc?a Manibardo v. Spain, no. 38695/97, ? 36, ECHR 2000-II, and Mortier v. France, no. 42195/98, ? 33, 31 July 2001). However, these limitations must not restrict or reduce a person?s access in such a way or to such an extent that the very essence of the right is impaired. Lastly, such limitations will not be compatible with Article 6 ? 1 if they do not pursue a legitimate aim or if there is not a reasonable relationship of proportionality between the means employed and the aim pursued (see Gu?rin v. France, 29 July 1998, ? 37, Reports of Judgments and Decisions 1998-V, and Stubbings and Others v. the United Kingdom, 22 October 1996, ? 50, Reports 1996 IV).
57. Furthermore, it is in the first place for the national authorities, and notably the courts, to interpret domestic law. The Court?s role is limited to verifying compatibility with the Convention of the effects of such an interpretation. This applies in particular to the interpretation by courts of rules of a procedural nature, such as time-limits governing the lodging of appeals (see Tejedor Garc?a v. Spain, 16 December 1997, ? 31, Reports 1997-VIII). The rules governing the time-limits for appeals are intended to ensure a proper administration of justice. That being so, the rules in question, or their application, should not prevent litigants from using an available remedy. Furthermore, the Court must make its assessment in each case in the light of the special features of the proceedings in question and by reference to the object and purpose of Article 6 ? 1 (see, mutatis mutandis, Miragall Escolano and Others v. Spain, nos. 38366/97, 38688/97, 40777/98, 40843/98, 41015/98, 41400/98, 41446/98, 41484/98, 41487/98 and 41509/98, ? 36, ECHR 2000 I).
58. In accordance with those principles, while the right to bring an action is of course subject to statutory requirements, the courts are bound to apply the rules of procedure avoiding both excessive formalism that would impair the fairness of the proceedings and excessive flexibility such as would render nugatory the procedural requirements laid down in statutes (see Walchli v. France, no. 35787/03, ? 29, 26 July 2007). In fact, the right of access to a court is impaired when the rules cease to serve the aims of legal certainty and the proper administration of justice and form a sort of barrier preventing the litigant from having his or her case determined on the merits by the competent court (see Efstathiou and Others v. Greece, no. 36998/02, ? 24, 27 July 2006).
59. The Court notes that the applicant had to bear a disproportionate individual burden following the illegal takeover of the Demirbank (see paragraphs 45 47 above). It further observes that the restitution of the applicant?s shares proved to be impossible due to the absorption of Demirbank by HSBC, which was also found to be illegal and annulled by a final decision on 24 February 2006 (see paragraphs 15-16 above). The applicant initiated compensation proceedings after that date, as it was only on that date that the transfer was annulled. It would have been unreasonable to expect the applicant to lodge a compensation claim before that date, because the illegality of the action was finally determined only in 2006.
60. In the light of the above, the Court concludes that the domestic court?s strict interpretation of the time-limit precluded a full examination of the merits of the case, and impaired the very essence of the applicant?s right of access to a court.
61. It follows that the applicant?s right of access to court, in the third set of proceedings, has been breached and that there has therefore been a violation of Article 6 ? 1 of the Convention.
IV. OTHER ALLEGED VIOLATIONS OF THE CONVENTION
62. Lastly, the applicant complained that the first set of proceedings had been unfair. He also alleged that the length of proceedings had been unreasonable.
63. An examination by the Court of the material submitted to it does not disclose any appearance of a violation of these provisions. It follows that this part of the application is manifestly ill-founded and must be declared inadmissible pursuant to Article 35 ?? 3 and 4 of the Convention.
V. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
64. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
65. The applicant requested compensation for pecuniary damage. To calculate his financial loss, he relied on three different calculation methods, the results of which differed (2,371 Euros (EUR), EUR 4,189.93, and EUR 1,196.97 respectively). He further claimed EUR 1,000 in respect of non-pecuniary damage.
66. The applicant also requested EUR 745 for lawyers? fees and EUR 1,252 for costs and expenses.
67. The Government contested the claims.
68. In the particular circumstances of the present case, the Court considers that the question of application of Article 41 is not ready for decision. It is therefore necessary to reserve the matter, due regard being had to the possibility of an agreement between the respondent State and the applicant (Rule 75 ?? 1 and 4 of the Rules of Court).
FOR THESE REASONS, THE COURT, UNANIMOUSLY,
1. Declares the complaints under Article 1 of Protocol No. 1 and Article 6 in respect of the third set of proceedings admissible and the remainder of the application inadmissible;

2. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

3. Holds that there has been a violation of Article 6 ? 1 of the Convention in respect of the third set of proceedings;

4. Holds that the question of just satisfaction under Article 41 of the Convention is not ready for decision, and accordingly:

(a) reserves the said question in whole;
(b) invites the Government and the applicant to submit, within three months from the date on which the judgment becomes final, in accordance with Article 44 ? 2 of the Convention, their written observations on the matter and, in particular, to notify the Court of any agreement that they may reach;
(c) reserves the further procedure and delegates to the President of the Chamber the power to fix the same if need be.
Done in English, and notified in writing on 21 July 2015, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.
Stanley Naismith Andr?s Saj?
Registrar President

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024