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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF PRIVALIKHIN v. RUSSIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli:
Numero: 38029/05/2010
Stato: Russia
Data: 2010-05-12 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusione Violazione dell’ Art. 6-1; violazione di P1-1
PRIMA SEZIONE
CAUSA PRIVALIKHIN C. RUSSIA
(Richiesta n. 38029/05)
SENTENZA
STRASBOURG
12 maggio 2010
Questa sentenza diverrà definitiva nelle circostanze esposte nell’ Articolo 44 § 2 della Convenzione. Può essere soggetta a revisione editoriale.

Nella causa Privalikhin c. Russia,
La Corte europea dei Diritti umani (Prima Sezione), riunendosi in una Camera, composta da:
Christos Rozakis, Presidente, Nina Vajić, Anatoly Kovler, Elisabeth Steiner, Khanlar Hajiyev, Dean Spielmann, Giorgio Malinverni, giudici,
e Søren Nielsen, Cancelliere di Sezione,
Avendo deliberato in privato il 22 aprile 2010,
Consegna la seguente sentenza che fu adottata in quella data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da una richiesta (n. 38029/05) contro la Federazione russa depositata presso la Corte sotto l’Articolo 34 della Convenzione per la Protezione dei Diritti umani e delle Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) da un cittadino russo, il Sig. N. P. Pr. (“il richiedente”), il 21 ottobre 2005.
2. Il Governo russo (“il Governo”) fu rappresentato inizialmente dal Sig. P. Laptev, Rappresentante precedente della Federazione russa alla Corte europea dei Diritti umani e successivamente dalla Sig.ra V. Milinchuk, Rappresentante precedente della Federazione russa alla Corte europea dei Diritti umani.
3. Il 10 novembre 2005 il Presidente della prima Sezione decise di dare avviso al Governo della richiesta. Fu deciso anche di esaminare i meriti della richiesta allo stesso tempo della sua ammissibilità (Articolo 29 § 3).
4. Il 2 maggio 2007 il Presidente della Camera decise, sotto l’Articolo 54 § 2 (c) dell’Ordinamento di Corte che inoltre il Governo dovrebbe essere invitato a presentare osservazioni scritte a riguardo dell’applicabilità dell’ Articolo 6 della Convenzione ai procedimenti che il richiedente aveva introdotto contro le autorità nella presente causa. Il Governo non presentò alcuna osservazione a questo riguardo.
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1955 e vive a Berdsk, una città nella Regione di Novosibirsk.
A. Procedimenti di corte
6. Il richiedente è un accusatore pubblico.
7. In una data non specificata nel primo 2003 ha fatto domanda per un alloggio gratuito previsto dalla legge per questa categoria di ufficiali statali.
8. Con una sentenza del 21 aprile 2003 la Corte distrettuale di Tsentralny di Novosibirsk decise a favore del richiedente ed ordinò congiuntamente alle autorità locali e regionali di:
“… fornire [al richiedente] un appartamento in un alloggio Statale o municipale per una famiglia di quattro persone con una superficie abitabile che misura 36 metri quadrati, e di prendere in considerazione il diritto del richiedente ad un’area abitabile supplementare di non meno di 20 metri quadrati o nella forma di una stanza separata…”
9. Sul ricorso del convenuto, la sentenza fu sostenuta dalla Corte Regionale di Novosibirsk su ricorso il 17 giugno 2003. Su che giorno che la sentenza è divenuta legando.
B. Procedimenti di Esecuzione
10. I convenuti non eseguirono immediatamente la sentenza. Il 28 e il 30 luglio 2003, l’Ufficio dell’Ufficiale giudiziario (“gli ufficiali giudiziari”) iniziò procedimenti di esecuzione.
11. Secondo il Governo, l Amministrazione Regionale di’ Novosibirsk non era in grado di eseguire la sentenza siccome, facendo seguito al Decreto del 27 dicembre 1991, i diritti di proprietà a riguardo di ogni alloggio dello Stato nella Regione di Novosibirsk erano stati trasferiti ad autorità municipali.
12. Il 20 aprile 2004 la Corte distrettuale di Tsentralny di Novosibirsk respinse la richiesta delle autorità per aggiornare l’esecuzione della sentenza definitiva.
13. Il24 settembre 2004 e il 19 novembre 2004 la stessa corte respinse le richieste del richiedente per assegnargli un risarcimento che gli avrebbe permesso di acquistare un appartamento.
14. L’accusatore rifiutò di iniziare procedimenti penali contro l’ufficiale giudiziario il 11 dicembre 2004. In risposta all’azione di reclamo del richiedente, la Corte della Città di Berdsk trovò arbitrari ed illegali gli atti dell’ufficiale giudiziario nei procedimenti di esecuzione del richiedente il 19 gennaio 2005, ed ordinò che l’accusatore avviasse procedimenti penali a questo riguardo. Il 25 maggio 2005 la Corte distrettuale di Sovetskiy ancora una volta esortò l’accusatore ad aprire procedimenti penali.
15. Il 1 febbraio 2006 il Consiglio della Città di Berdsk spedì una lettera al richiedente, offrendo di fornirgli un appartamento di tre – stanze di una superficie totale di 77.5 metri quadrati.
16. Con una lettera del 2 febbraio 2006 il richiedente spedì una lettera agli ufficiali giudiziari nei quali lui accettò questa offerta.
17. Il 13 febbraio 2006 l’ Amministrazione Regionale di Novosibirsk assegnò 1,500,000 rubli russi (RUB) per l’acquisizione di un appartamento per il richiedente.
18. Con decisione del 17 maggio 2006 gli ufficiali giudiziari terminarono i procedimenti nella causa siccome il giudizio del 21 aprile 2003, come sostenuto il 17 giugno 2003, era stato eseguito.
19. Secondo le parti, al richiedente fu accordato un appartamento di tre – stanze di una superficie di totale 77.5 metri quadrati sotto un accordo di affitto sociale.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE
20. Sotto la Sezione 13 della Legge Federale sui Procedimenti d’ Esecuzione del 21 luglio 1997, i procedimenti di esecuzione dovrebbero essere completati entro due mesi su ricevimento del documento di esecuzione da parte dell’ufficiale giudiziario.
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE E DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N.RO 1
21. Il richiedente si lamentò che nonostante la sentenza non gli avevano fornito un alloggio nel dovuto tempo. La Corte esaminerà questa azione di reclamo sotto l’Articolo 6 § 1 della Convenzione e l’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 Nella parte attinente, questi Articoli recitano come segue:
Articolo 6 § 1
“ Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno è abilitato ad un’udienza corretta… all’interno di un termine ragionevole…da[un] tribunale …”
Articolo 1 di Protocollo N.ro 1
“Ogni persona fisica o giuridica è abilitata al godimento pacifico delle sue proprietà. Nessuno sarà privato delle sue proprietà eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato ad eseguire simili leggi come ritiene necessario per controllare l’uso di proprietà in conformità con l’interesse generale o assicurare il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.”
A. Ammissibilità
22. Il Governo notò che la sentenza in oggetto era già stata eseguita. Accettò inoltre che il ritardo nell’esecuzione della sentenza a favore del richiedente aveva avuto luogo ma dibatté che era stato giustificato nella prospettiva di un grande numero di programmi di welfare di grande portata amministrata da parte dello Stato al tempo attinente.
23. Il richiedente mantenne le sue azioni di reclamo. Il richiedente ammise che le autorità gli avevano accordato un appartamento sotto un accordo di affitto sociale ma dibatté che avrebbe dovuto ricevere invece dei diritti di proprietà sull’appartamento.
24. La Corte osserva che il Governo non ha contestato l’applicabilità dell’ Articolo 6 della Convenzione a causa dello status del richiedente come funzionario pubblico (vedere Vilho Eskelinen ed Altri c. Finlandia [GC], n. 63235/00, § 62 ECHR 2007-IV). La Corte nota inoltre che i procedimenti introdotti dal richiedente contro l’assegnazione Statale riguardata di un appartamento. La Corte non ha dubbi che i procedimenti in oggetto erano civile all’interno del significato dell’ Articolo 6. Di conseguenza, la Corte conclude che Articolo l’ 6 è applicabile nella presente causa.
25. La Corte nota che questa azione di reclamo non è manifestamente mal-fondata all’interno del significato dell’ Articolo 35 § 3 della Convenzione. Nota inoltre che non è inammissibile per qualsiasi altro motivo. Deve essere dichiarata perciò ammissibile.
B. Meriti
26. La Corte reitera che un ritardo irragionevolmente lungo nell’esecuzione di una sentenza vincolante può violare la Convenzione (vedere Burdov c. Russia, n. 59498/00, ECHR 2002-III). Per decidere se il ritardo fosse ragionevole, la Corte guarderà a quanto complessi fossero i procedimenti di esecuzione, a come il richiedente e le autorità si comportarono, e quale era la natura dell’assegnazione (vedere Raylyan c. Russia, n. 22000/03, § 31 del 15 febbraio 2007).
27. Rivolgendosi alla presente causa, la Corte nota che, in virtù della sentenza del 21 aprile 2003, come sostenuta il 17 giugno 2003, le autorità dovevano mettere a disposizione del richiedente un appartamento con certe caratteristiche in un alloggio Statale o municipale. Contrariamente alle dichiarazioni del richiedente, la sentenza non costringeva le autorità ad accordargli la proprietà di un particolare appartamento, ma piuttosto a concludere un accordo di affitto fra l’autorità competente ed il richiedente, comportandosi come inquilino principale a suo favore e degli membri della sua famiglia.
28. Nella presente causa l’esecuzione durò due anni ed undici mesi: dal giorno in cui la sentenza divenne vincolante (17 giugno 2003) al giorno in cui gli ufficiali giudiziari dichiararono, con il beneplacito del richiedente di accettazione dell’appartamento, che la sentenza era stata eseguita e che i procedimenti di esecuzione erano stati terminati (17 maggio 2006).
29. La Corte considera che questo periodo è di per sé incompatibile coi requisiti della Convenzione. Il Governo non espone qualsiasi argomento che condurrebbe la Corte ad una conclusione diversa. La Corte reitera che la mancanza al tempo attinente di risorse (come l’ alloggio, in particolare) non può giustificare da sola l’insuccesso delle autorità nell’ onorare il debito di sentenza nel dovuto tempo (vedere Burdov c. Russia (n. 2), n. 33509/04, § 70 ECHR 2009 -…).
30. Le considerazioni precedenti sono sufficienti per abilitare la Corte a concludere che c’è stata una violazione dell’ Articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1.
II. L’APPLICAZIONE DELL’ ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
31. L’Articolo 41 della Convenzione prevede:
“Se la Corte costata che c’è stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell’Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte può, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.”
A. Danno
32. Il richiedente chiese 1,718,000 rubli russi (RUB) e 20,000 euro (EUR) a riguardo rispettivamente del danno patrimoniale e non-patrimoniale.
33. Il Governo presentò che le rivendicazioni del richiedente erano eccessive ed infondate.
34. La Corte non discerne qualsiasi collegamento causale fra le violazioni trovate e l’ingente importo del danno patrimoniale addotto; respinge perciò questa rivendicazione. D’altra parte la Corte accetta che il richiedente ha dovuto soffrire di angoscia a causa dell’insuccesso delle autorità Statali nell’ eseguire la sentenza nel dovuto tempo. Comunque, gli importi chiesti a riguardo del danno non-patrimoniale sembrano eccessivi. Facendo la sua valutazione su una base equa, la Corte assegna EUR 2,300 al richiedente a riguardo del danno non-patrimoniale, più qualsiasi tassa che può essere addebitabile su questo importo.
B. Costi e spese
35. Il richiedente non presentò nessuna richiesta sotto questo capo e la Corte non fa di conseguenza nessuna assegnazione a riguardo dei costi e delle spese.
C. Interesse di mora
36. La Corte lo considera appropriato che l’interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a cui dovrebbero essere aggiunti tre punti percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL’UNANIMITA’
1. Dichiara la richiesta ammissibile;
2. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1;
3. Sostiene
(a) che lo Stato rispondente deve pagare il richiedente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diviene definitiva secondo l’Articolo 44 § 2 della Convenzione EUR 2,300 (due mila trecento euro) da convertire in rubli russi in data dell’ accordo a riguardo del danno non-patrimoniale, più qualsiasi tassa che può essere addebitabile su quell’importo;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo l’ interesse semplice sarà pagabile sull’importo sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito più tre punti percentuale;
4. Respinge il resto della rivendicazione del richiedente per la soddisfazione equa.
Fatto in inglesi, e notificato per iscritto il 12 maggio 2010, facendo seguito all’Articolo 77 §§ 2 e 3 dell’Ordinamento di Corte.
Søren Nielsen Christos Rozakis Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusion Violation of Art. 6-1 ; Violation of P1-1
FIRST SECTION
CASE OF PRIVALIKHIN v. RUSSIA
(Application no. 38029/05)
JUDGMENT
STRASBOURG
12 May 2010
This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 § 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Privalikhin v. Russia,
The European Court of Human Rights (First Section), sitting as a Chamber composed of:
Christos Rozakis, President,
Nina Vajić,
Anatoly Kovler,
Elisabeth Steiner,
Khanlar Hajiyev,
Dean Spielmann,
Giorgio Malinverni, judges,
and Søren Nielsen, Section Registrar,
Having deliberated in private on 22 April 2010,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 38029/05) against the Russian Federation lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (“the Convention”) by a Russian national, Mr N. P. P. (“the applicant”), on 21 October 2005.
2. The Russian Government (“the Government”) were initially represented by Mr P. Laptev, former Representative of the Russian Federation at the European Court of Human Rights, and subsequently by Ms V. Milinchuk, former Representative of the Russian Federation at the European Court of Human Rights.
3. On 10 November 2005 the President of the First Section decided to give notice of the application to the Government. It was also decided to examine the merits of the application at the same time as its admissibility (Article 29 § 3).
4. On 2 May 2007 the President of the Chamber decided, under Rule 54 § 2 (c) of the Rules of Court, that the Government should be invited to submit further written observations in respect of applicability of Article 6 of the Convention to the proceedings that the applicant had brought against the authorities in the present case. The Government did not submit any submissions in this respect.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1955 and lives in Berdsk, a town in the Novosibirsk Region.
A. Court proceedings
6. The applicant is a public prosecutor.
7. On an unspecified date in early 2003 he applied for a free housing provided by law for this category of state officials.
8. By judgment of 21 April 2003 the Tsentralny District Court of Novosibirsk ruled in favour of the applicant and ordered the local and regional authorities jointly
“…to provide [the applicant] with a flat in a State or municipal housing for a family of four people with a living surface measuring 36 sq. metres, and taking into account the applicant’s right to an additional living area of not less than 20 sq. metres or in the form of a separate room…”
9. Upon the respondent’s appeal, the judgment was upheld by the Novosibirsk Regional Court on appeal on 17 June 2003. On that day the judgment became binding.
B. Enforcement proceedings
10. The respondents did not enforce the judgment immediately. On 28 and 30 July 2003, the Bailiff’s Office (“the bailiffs”) initiated enforcement proceedings.
11. According to the Government, the Novosibirsk Regional Administration was unable to execute the judgment as, pursuant to Decree of 27 December 1991, the property rights in respect of all State housing in the Novosibirsk Region had been transferred to municipal authorities.
12. On 20 April 2004 the Tsentralny District Court of Novosibirsk rejected the authorities’ request to adjourn the execution of the final judgment.
13. On 24 September 2004 and 19 November 2004 the same court rejected the applicant’s requests to award him compensation which would allow him to purchase a flat.
14. The prosecutor refused to initiate criminal proceedings against the bailiff on 11 December 2004. On 19 January 2005, in response to the applicant’s complaint, the Berdsk Town Court found the acts of the bailiff in the applicant’s enforcement proceedings arbitrary and unlawful and ordered the prosecutor to institute criminal proceedings in this respect. On 25 May 2005 the Sovetskiy District Court once again urged the prosecutor to open criminal proceedings.
15. On 1 February 2006 the Berdsk Town Council sent a letter to the applicant, offering to provide him with a three-room flat of 77.5 sq. metres in total surface.
16. By letter of 2 February 2006 the applicant sent a letter to the bailiffs in which he agreed to this offer.
17. On 13 February 2006 the Novosibirsk Regional Administration allocated 1,500,000 Russian roubles (RUB) for acquisition of a flat for the applicant.
18. By decision of 17 May 2006 the bailiffs terminated the proceedings in the case as the judgment of 21 April 2003, as upheld on 17 June 2003, had been enforced.
19. According to the parties, the applicant was granted a three-room flat of 77.5 sq. metres in total surface under a social tenancy agreement.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW
20. Under Section 13 of the Federal Law on Enforcement Proceedings of 21 July 1997, the enforcement proceedings should be completed within two months upon receipt of the writ of enforcement by the bailiff.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 6 OF THE CONVENTION AND OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1
21. The applicant complained that despite the judgment he had not been provided with housing in good time. The Court will examine this complaint under Article 6 § 1 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1 Insofar as relevant, these Articles read as follows:
Article 6 § 1
“In the determination of his civil rights and obligations … everyone is entitled to a fair … hearing … by [a] … tribunal …”
Article 1 of Protocol No. 1
“Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.”
A. Admissibility
22. The Government noted that the judgment in question had already been enforced. They further accepted that the delay in the enforcement of the judgment in the applicant’s favour had taken place but argued that it had been justified in view of a great number of large-scale welfare programmes administered by the State at the material time.
23. The applicant maintained his complaints. The applicant admitted that the authorities had granted him a flat under a social tenancy agreement but argued that he ought to have received property rights to the flat instead.
24. The Court observes that the Government did not contest applicability of Article 6 of the Convention owing to the applicant’s status as a civil servant (see Vilho Eskelinen and Others v. Finland [GC], no. 63235/00, § 62, ECHR 2007-IV). The Court further notes that the proceedings brought by the applicant against the State concerned provision of a flat. The Court has no doubts that the proceedings in question were civil within the meaning of Article 6. Accordingly, the Court concludes that Article 6 is applicable in the present case.
25. The Court notes that this complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 § 3 of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
26. The Court reiterates that an unreasonably long delay in the enforcement of a binding judgment may breach the Convention (see Burdov v. Russia, no. 59498/00, ECHR 2002-III). To decide if the delay was reasonable, the Court will look at how complex the enforcement proceedings were, how the applicant and the authorities behaved, and what the nature of the award was (see Raylyan v. Russia, no. 22000/03, § 31, 15 February 2007).
27. Turning to the case at hand, the Court notes that, by virtue of the judgment of 21 April 2003, as upheld on 17 June 2003, the authorities were to put at the applicant’s disposal a flat with certain characteristics in a State or municipal housing. Contrary to the applicant’s allegations, the judgment did not require the authorities to grant him ownership of a particular flat, but rather to conclude a tenancy agreement between the competent authority and the applicant, acting as the principal tenant on behalf of himself and the members of his family.
28. In the present case the enforcement lasted two years and eleven months: from the day the judgment became binding (17 June 2003) to the day when the bailiffs declared, upon the applicant’s consent to accept the flat, that the judgment had been executed and terminated the enforcement proceedings (17 May 2006).
29. The Court considers that this period is in itself incompatible with the requirements of the Convention. The Government did not put forward any argument that might lead the Court to a different conclusion. The Court reiterates that lack at the material time of resources (such as housing, in particular) cannot by itself justify the authorities’ failure to honour the judgment debt in good time (see Burdov v. Russia (no. 2), no. 33509/04, § 70, ECHR 2009-…).
30. The foregoing considerations are sufficient to enable the Court to conclude that there has been a violation of Article 6 § 1 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1.
II. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
31. Article 41 of the Convention provides:
“If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.”
A. Damage
32. The applicant claimed 1,718,000 Russian roubles (RUB) and 20,000 euros (EUR) in respect of pecuniary and non-pecuniary damage respectively.
33. The Government submitted that the applicant’s claims were excessive and groundless.
34. The Court does not discern any causal link between the violation found and the extensive amount of the pecuniary damage alleged; it therefore rejects this claim. On the other hand, the Court accepts that the applicant must have suffered distress because of the State authorities’ failure to enforce the judgment in good time. However, the amounts claimed in respect of non-pecuniary damage appear excessive. Making its assessment on an equitable basis, the Court awards the applicant EUR 2,300 in respect of non-pecuniary damage, plus any tax that may be chargeable on this amount.
B. Costs and expenses
35. The applicant did not submit any claims under this head and the Court accordingly makes no award in respect of costs and expenses.
C. Default interest
36. The Court considers it appropriate that the default interest should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Declares the application admissible;
2. Holds that there has been a violation of Article 6 § 1 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1;
3. Holds
(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final according to Article 44 § 2 of the Convention, EUR 2,300 (two thousand three hundred euros) to be converted into Russian roubles on the date of settlement in respect of non-pecuniary damage, plus any tax that may be chargeable on that amount;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amount at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;
4. Dismisses the remainder of the applicant’s claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 12 May 2010, pursuant to Rule 77 §§ 2 and 3 of the Rules of Court.
Søren Nielsen Christos Rozakis Registrar President

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