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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF ?NSPED PAKET SERV?S? SAN. VE T?C. A.?. v. BULGARIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,P1-1
Numero: 3503/08/2015
Stato: Bulgaria
Data: 2015-10-13 00:00:00
Organo: Sezione Quarta
Testo Originale

Conclusioni: Violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 – Protezione di propriet? (l’Articolo 1 par?. 2 di Protocollo N.ro 1 – Controlli dell’uso di propriet?) la soddisfazione Equa riserv? (Articolo 41 – la soddisfazione Equa)

QUARTA SEZIONE

CAUSA ?NSPED PAKET SERVS IL ?SAN. VE TC.? UN..? C. BULGARIA

(Richiesta n. 3503/08)

SENTENZA
(i meriti)

STRASBOURG

13 ottobre 2015

Questa sentenza diverr? definitivo nelle circostanze esposte fuori in Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di ?nsped Paket Servisi il San. Tic di Ve. Un..? c. la Bulgaria,
La Corte europea di Diritti umani (quarta Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Guido Raimondi, Presidente
P?ivi Hirvel?,
Giorgio Nicolaou,
Nona Tsotsoria,
Krzysztof Wojtyczek,
Faris Vehabovi?,
Yonko Grozev, giudici
e Fato ?Arac, ?Sezione Cancelliere Aggiunto
Avendo deliberato in privato 22 settembre 2015,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 3503/08) contro la Repubblica della Bulgaria depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con ?nsped Paket Servisi il San. Tic di Ve. Un..? (?la societ? di richiedente?), una societ? turca, 16 gennaio 2008.
2. La societ? di richiedente fu rappresentata col Sig. M. Oktay, un avvocato che pratica ad Istanbul, Turchia. Il Governo bulgaro (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente, il Sig.ra M. Dimova, dal Ministero della Giustizia.
3. La societ? di richiedente si lament?, in particolare, del sequestro del suo autocarro in procedimenti nel quale non era una parte.
4. 2 luglio 2013 la richiesta fu comunicata al Governo.
5. 8 luglio 2013, il Governo turco fu informato del loro diritto per intervenire nei procedimenti in conformit? con Articolo 36 ? 1 della Convenzione e Decidere 44 ? 1 degli Articoli di Corte. Loro scelsero di non giovarsi a di questo diritto.
I FATTI
IO. LE CIRCOSTANZE DI LA CAUSA
6. La societ? di richiedente funziona servizi di logistiche. 23 giugno 2007 uno degli autocarri della societ? fu fermato per ispezione al posto di dogane di Yambol. Le autorit? bulgare scoprirono e presero le sostanze seguenti dalla cabina e roulotte: 500,060 tavolette (con un valore totale di 24,584.2 levs bulgari (BGN) o 12,200 euros (EUR)); 3,564 grammi di tavolette bianche (con un valore totale di di EUR 40) quale hydrochloride dell’efedrina incluso; e, 6,880 pillole che enanthate del testosterone incluso (con un valore totale di di EUR 15,000). L’autocarro fu sequestrato anche come prova importante. Procedimenti penali furono aperti contro il conducente dell’autocarro.
7. 26 giugno 2007 la societ? di richiedente, come il proprietario dell’autocarro chiese allo Yambol Accusatore Regionale per restituire il suo veicolo. L’accusatore respinse la richiesta per motivi che l’autocarro doveva essere trattenuto come prova importante sino alla fine dei procedimenti penali (veda paragrafo 23 sotto).
8. 3 agosto 2007 la societ? di richiedente fece domanda di nuovo allo Yambol l’Ufficio di Accusatore Regionale che chiede che l’autocarro sia ritornato in conformit? con Articolo 111 del Codice di Diritto processuale penale. In particolare, la societ? di richiedente chiese quel: non c’era stato compartimento ignoto nell’autocarro; il conducente aveva abusato la sua posizione; la partecipazione azionaria dell’autocarro non fu giustificata pi? come un rapporto di consulente legale gi? era stato preparato; il valore dell’autocarro (circa EUR 83,000) era su tre volte il valore delle droghe e perci? l’autocarro non poteva essere confiscato sotto Articolo 242 ? 8 del Codice Penale (veda paragrafo 16 sotto); e, infine, la societ? affront? perdite significative a causa della confisca dell’autocarro. Al tempo di questa richiesta che l’archivio di causa non era pi? col servizio di accusa come s? era stato trasferito alle corti, cos? lo Yambol che l’Ufficio di Accusatore Regionale non ha risposto alla richiesta.
9. Nel frattempo il conducente di autocarro concluse un accordo di affare di dichiarazione con l’accusatore. I termini dell’accordo inclusero una pena detentiva di uno-e-un-mezzo-anno per il conducente e la confisca dell’autocarro.
10. 8 agosto 2007 la societ? di richiedente chiese al tribunale penale competente approvare l’accordo di affare di dichiarazione per non confiscare il suo autocarro. La societ? di richiedente enfatizz? in particolare la sua incapacit? partecipare nei procedimenti penali contro il conducente ed affermare la sua posizione. Indic? inoltre che come il valore del suo autocarro era tre volte pi? alto del valore dei beni contrabbandati, secondo la legge nazionale ed attinente il veicolo non dovrebbe essere confiscato (veda paragrafo 16 sotto).
11. 14 agosto 2007 lo Yambol Corte Regionale conferm? l’accordo di affare di dichiarazione in conformit? con Articolo 382 ? 7 del Codice di Diritto processuale penale (veda paragrafo 22 sotto). Nell’accordo il conducente confess? che lui era colpevole di contrabbando sotto Articoli 242 ? 1 (d) e 242 ? 3 del Codice Penale ed accett? la confisca delle droghe trasportate e l’autocarro sotto Articolo 242 ?? 7 e 8 del Codice Penale. La decisione non era soggetto a ricorso e divenne esecutiva nello stesso giorno.
12. In 26 maggio 2008 la societ? di richiedente port? procedimenti di fronte all’Istanbul Secondo Esecuzione Ufficio (?l’Ufficio?) contro il conducente di autocarro, chiedendo danni. L’Ufficio fond? che il conducente era responsabile per pagare EUR 110,116.75 alla societ? di richiedente per il danno le sue azioni aveva causato. Comunque, la societ? di richiedente non poteva raccogliere qualsiasi di questo importo come il conducente di autocarro nessuno beni avevano al tempo.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
A. la responsabilit? Penale e contrabbandando
Codice penale
13. Articolo 35 conviene che la responsabilit? penale ? personale. Solamente una persona che ha commesso un crimine convenuta in legge pu? essere punita per quel il crimine. La punizione segue il crimine e pu? essere imposta solamente con una corte.
14. Articolo 242 ? 1 (d) prevede che una persona che trasporta attraverso i confini dei beni di undeclared Statali che lui o lei sono non autorizzate per portare per mestiere o fini di produzione, sar? responsabile per il crimine di contrabbando qualificato che dipende punibile con dal reclusione di ‘ di dieci anni ed una multa di fra BGN 20,000 e BGN 100,000.
15. Articolo che 242 ? 3 conviene che il trasporto attraverso i confini dello Stato di sostanze e strumenti per la produzione di sostanze di droga ? un punibile di reato con reclusione di fra due e dieci anni ed una multa di fra BGN 50,000 e BGN 100,000.
La Confisca di B. di propriet? che non appartiene all’offensore
Codice penale
16. Articolo che 242 ? 8 conviene che un veicolo che ha notificato per il trasporto di beni contrabbandati attraverso i confini dello Stato sar? confiscato allo Stato, anche se non ? la propriet? dell’offensore, eccetto dove il valore del veicolo non corrisponde chiaramente alla gravit? del reato.
17. In un numero di cause portato con l’individuo condannato o l’accusatore, le corti nazionali esaminarono la proporzionalit? della confisca del veicolo che appartenne ad una terza parte ed era usato nel commettere un reato. Loro conclusero in molte cause che la confisca non era stata giustificata (.? ? 274 ?20 ?2008.??.?.?.?. ? 560/2008,?;.? ? 163 ?3 ?2009.??.?. ? 130/2009, ?io.??.;.? ? 298 ?5 ?2009.??.?.?.?. ? 590/2008,?;.? ? 215 ?11 ?2012.??. ? 17422011, ?III.??.,?;.? ? 152 ?21 ?2008.??.?.?.?. ? 211/2008,?; e.? ? 215 ?11 ?2012.??. ? 174/2011, III.?.,?).
18. Come riguardi specificamente il significato che corti nazionali hanno dato all’eccezione qualificativa alla confisca obbligatoria sotto Articolo 242 ? 8 del Codice Penale che ? che ?il valore del veicolo non corrisponde chiaramente alla gravit? del reato?, ? stato chiarificato in un numero di decisioni (veda, in particolare.? ? 496 ?1 ?2010.??. ? 471/2010, ?io.??.;.? ? 54 ?6 ?2009.??. ? 625/2008, ?II.??.; e.? ? 150 ?5 ?2012.??.?.?.?. ? 129/2012,?). Mentre nessun standard coerente ? stato sviluppato su questo punto, le corti nazionali hanno trovato che ?il valore del veicolo ecced? evidentemente il valore dei beni trasportati? dove il valore del veicolo vari? da fra essendo minimamente pi? alto, a quasi mezzo pi? alto, a 10.7 volte pi? alto dei beni trasportati. Dove loro vennero a tale conclusione, le corti annullarono la confisca dei veicoli in oggetto siccome stato stato ordinato in violazione di Articolo 242 ? 8 del Codice Penale, ed i veicoli furono ritornati ai loro proprietari.
19. In delle altre cause (veda.? ? 67 ?19 2009.??.?.?.?. ? 59/2013, ?e.? ? 54 ?6 ?2009.??. ? 625/2008, ?II.??? ) le corti nazionali contennero che, oltre al valore del veicolo ed i beni contrabbandati, nel determinare se ordinare confisca del veicolo sotto Articolo 242 ? 8 del Codice Penale, corti dovevano considerare anche il livello di pericolo il reato ed offensore pos? a societ?.
20. Ciononostante, in un numero di altre cause (veda.? ? 540 ?4 ?2010.??. ? 635/2009, ?II.??.;.? ? 226 ?4 ?2013.??.?.?.?. ? 442/2013,?;.? ? 72 ?12 ?2014.??.?.?. ? 15/2014,?;.? ? 527 ?29 ?2008.??. ? 554/2008, ?II.??.; e.? ? 202 ?20 ?2012.??.?.?.?. ? 241/2012,?) le corti nazionali non considerarono qualsiasi gli altri aspetti riferirono separatamente alla gravit? del reato dal valore del veicolo ed i beni. In queste cause, come il valore del veicolo era pi? basso che che dei beni contrabbandati, le corti trovate, che non c’erano motivi per annullare la confisca sotto Articolo 242 ? 8 del Codice Penale.
La Confisca di C. di propriet? che appartiene all’offensore
Codice penale
21. Con la virt? di un numero di disposizioni abilitanti sotto il Codice Penale lo Stato pu? confiscare articoli di propriet?, a condizione che loro appartengono all’offensore. In particolare, Articolo 44 contiene la disposizione generale riferita al sequestro di offensori la propriet? di ‘; l’Articolo 53 ? 1 (un) conviene che, irrispettoso della responsabilit? penale dell’offensore, gli articoli di propriet? che appartiene a lui o lei e quali hanno notificato per il perpetrazione del reato sar? confiscato; ed Articolo che 280 ? 3 offre che il veicolo che ha notificato trasportare uno o pi? individui attraverso i confini dello Stato senza permesso o per posti non designati per che fine sar? confiscato se appartiene all’offensore.
D. Dichiarazione affare accordo
Codice di Diritto processuale penale
22. Sotto Articolo 381, sul completamento dell’indagine, l’accusatore o la persona sospetta un accordo pu? proporre come alla conseguenza della causa. Articolo 382 conviene che l’accordo, se mutuamente accettabile, ? confermato con un giudice entro sette giorni della sua conclusione ad un’udienza nella presenza dell’accusatore, l’avvocato di difesa e l’accusato. Dopo che la corte ha verificato che l’accusato capisce l’accusa, ammette suo o la sua colpa, capisce le conseguenze dell’accordo e li accetta, e ha accettato volontariamente tutto il sopra, approva l’accordo se non viola la legge o standard morali ed accettabili. La decisione della corte non ? soggetto a ricorso. Secondo Articolo 383, un accordo di affare di dichiarazione approvato con una corte ha le conseguenze equivalenti di una decisione di corte che ? divenuta esecutiva.
Ritenuta di E. di prova fisica durante procedimenti penali
Codice di Diritto processuale penale
23. Articolo 111 conviene che prova fisica deve essere trattenuta sino alla fine dei procedimenti penali. Pu? essere rilasciato a quelli concessi pi? primo se quel non impedisca la costituzione dei fatti. Il rifiuto dell’accusatore per rilasciare la prova pu? essere piaciuto contro di fronte alla corte di primo-istanza la cui decisione ? definitivo.
F. Reopening di procedimenti penali
Codice di Diritto processuale penale
24. L’accusatore o l’individuo condannato possono richiedere la riapertura dei procedimenti in conformit? con Articolo 420.
Diritto dell’atto illecito di G.
Obblighi e Contratti Atto
25. Gli articoli generali del diritto dell’atto illecito sono esposti fuori in sezioni 45 a 54 degli Obblighi e Contratti Atto 1950 (?-?l’Atto del 1950?). Sezione 45(1) prevede che ognuno ? obbligato a rendere buono il danno che loro hanno, per la loro colpa caus? ad un altro.
H. Recovering propriet? confiscata in procedimenti civili
Propriet? Atto
26. Sezione 108 della Propriet? Agisce 1951 prevede che il proprietario di un oggetto pu? chiederlo da chiunque che lo possiede o lo sostiene senza i motivi legali. Interpretando questa disposizione nel contesto di propriet? confiscata in procedimenti penali, la Corte Suprema e precedente sostenne che non era possibile contestare un sequestro ordinato con un tribunale penale con modo di una rivendicazione sotto sezione 108 della Propriet? Agisca (.? ? 1184 ?9 ?1977.? ?? ??. ?. ? 2259/1976., ?io.? ?.).
LA LEGGE
IO. Violazione allegato Di Articolo 1 Di Protocollo N.ro 1 A La Convenzione
27. La societ? di richiedente si lament? che il sequestro del suo autocarro in procedimenti nei quali non era una parte violati il suo diritto a godimento tranquillo della sua propriet? come previsti per in Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione che legge siccome segue:
?Ogni naturale o legale persona ? concessa al godimento tranquillo delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste per con legge e coi principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggia il diritto di un Stato per eseguire simile leggi come s? ritiene necessario controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o garantire il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
Ammissibilit? di A.
1. Le parti le osservazioni di ‘
28. Il Governo sollev? una dichiarazione di inammissibilit? per motivi che la societ? di richiedente era andata a vuoto ad esaurire via di ricorso nazionali. Prima, loro presentarono che la societ? di richiedente non era piaciuta contro il rifiuto dell’accusatore per rilasciare l’autocarro mentre i procedimenti penali contro il conducente erano pendenti (per la legge nazionale ed attinente veda paragrafo 23 sopra). In secondo luogo, la societ? di richiedente non aveva chiesto all’accusatore di chiedere la riapertura della parte della causa riguardo all’autocarro confiscato (per la legge nazionale ed attinente veda paragrafo 24 sopra). Infine, la societ? di richiedente non aveva portato una rivendicazione per danni contro il conducente le cui azioni erano all’origine della confisca dell’autocarro (per la legge nazionale ed attinente veda paragrafo 25 sopra).
29. La societ? di richiedente contest? quelle osservazioni. In particolare indic? in riguardo del primo argomento che un ricorso contro il rifiuto dell’accusatore per rilasciare l’autocarro sarebbe stato spuntato, determinato che l’autocarro fu confiscato ultimamente alla fine dei procedimenti penali in un accordo di affare di dichiarazione al quale la societ? di richiedente non era parte. In riguardo del terzo argomento del Governo sopra, la societ? di richiedente enfatizz? che bench? portasse procedimenti contro il conducente in Turchia e le autorit? attinenti trovate nel suo favore, non poteva raccogliere qualsiasi soldi dal conducente come il secondo non aveva beni al tempo (veda paragrafo 12 sopra).
2. La valutazione della Corte
30. Come riguardi la prima eccezione del Governo sulla base della non-esaurimento, la Corte nota che diritto nazionale, nel particolare Articolo 111 del Codice di Diritto processuale penale prevede per un controllo giurisdizionale di singolo-istanza di accusatori i rifiuti di ‘ per rilasciare articoli di propriet? sequestrati in procedimenti penali e pendenti (veda paragrafo 23 sopra). La societ? di richiedente non tent? di portare simile procedimenti che seguono il rifiuto dell’accusatore della sua richiesta per ritorno della propriet? confiscata. I costatazione di Corte che questa omissione ? di nessuna conseguenza nelle circostanze della causa, determinato che l’azione di reclamo della societ? di richiedente di fronte alla Corte era della confisca dell’autocarro che era stata imposta con un definitivo atto alla fine dei procedimenti penali contro il suo conducente. La possibilit? legale assegn? a con lo Statale avrebbe realizzato solamente la liberazione provvisoria dell’autocarro sequestrato alla societ? di richiedente, mentre i procedimenti penali erano pendenti, ma non avrebbe colpito il risultato dei procedimenti penali contro il conducente del quale si lamenta la societ? di richiedente. Quelli procedimenti terminarono con un accordo di affare di dichiarazione corte-approvato sotto i termini dei quali l’autocarro fu confiscato con riferimento alla disposizione di penale-legge applicabile, Articolo 242 ? 8 del Codice Penale. Perci?, un ricorso contro il rifiuto dell’accusatore per rilasciare la propriet? mentre i procedimenti erano pendenti non pu? essere considerato una via di ricorso effettiva in questa causa.
31. In riguardo della seconda eccezione del Governo della non-esaurimento, la Corte nota, che sotto diritto nazionale solamente l’accusatore o l’individuo condannato potrebbe chiedere la riapertura di procedimenti penali, ma non terze parti (veda paragrafo 24 sopra). Come al suggerimento del Governo che la societ? di richiedente, una terza parte a quelli procedimenti avrebbe potuto chiedere all’accusatore di cercare di riaprire la causa con una prospettiva alla societ? di richiedente che recupera la sua propriet?, la Corte nota, che tale situazione non ? proprio compatibile coi requisiti di Convenzione di accesso diretto ad una corte, determinato che riaprendo sarebbe dipeso dalla volont? dell’accusatore (veda Stanev c. la Bulgaria [GC], n. 36760/06, ? 237 ECHR 2012). Questo non pu? essere considerato o di conseguenza, una via di ricorso effettiva.
32. Infine, come riguardi la possibilit? di recuperare il valore dell’autocarro con portando procedimenti di illecito civile contro il conducente come avanzata nel terzo argomento del Governo, la Corte nota che la societ? di richiedente port? procedimenti contro il conducente per tentare di recuperare il valore dell’autocarro confiscato (veda paragrafo 12 sopra). Quelli procedimenti erano senza successi come il conducente non aveva beni al tempo. In qualsiasi l’evento, la Corte nota che anche in situazioni dove le requisizioni Statali gli attrezzi o incassi di un crimine, pu? spogliare solamente qualcuno della loro propriet? in conformit? coi requisiti di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione che include garanzie procedurali e richieste (veda AGOSI c. il Regno Unito, 24 ottobre 1986, ? 55 e ? 62 la Serie Un n. 108, dove la Corte sostenne che le procedure nazionali ed applicabili dovevano assicurare uno che conto ragionevole fu preso del comportamento della societ? di richiedente o riconoscerlo un’opportunit? ragionevole di mettere la sua causa; veda anche Phillips c. il Regno Unito, n. 41087/98, ? 43 ECHR 2001 VII, e Grayson e Barnham c. il Regno Unito, N. 19955/05 e 15085/06, ? 45 23 settembre 2008). Al giorno d’oggi causa che lo Stato era all’origine del sequestro e diritto nazionale e pratica non previde per qualsiasi procedura per la quale la societ? di richiedente potrebbe avere i suoi diritti di propriet? difese. Di conseguenza, i costatazione di Corte che lo Stato non pu? alleviarsi della sua responsabilit? sotto la Convenzione prevedere per tale procedura chiedendo alla persona che non fu processata per il reato penale che conduce al sequestro a chiedere ricupero della loro propriet? da una terza parte.
33. La Corte nota che l’azione di reclamo non ? mal-fondata manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione o inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. Merits
1. Le parti le osservazioni di ‘
34. Il Governo present? che sotto il secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione, Stati furono concessi per controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale con facendo domanda leggi attinenti. Stati aveva un margine ampio della valutazione in quel il collegamento. L’ubicazione geografica della Bulgaria come un percorso di instradamento per droga che traffica nel Balcani e gli obblighi di Unione europei del paese erano determinative per la politica Statale su lottare contro questo esercizio abusivo dell’attivit? commerciale. Il grado alto di pericolo per societ? da contrabbando di droga spieg? la proroga della responsabilit? civile associata col crimine di contrabbandare a propriet? che appartiene a terza persona. La richiesta di Articolo 242 ? 8 del Codice Penale nella causa presente era legale, allineato e proporziona allo scopo perseguito.
35. La societ? di richiedente reiter? la sua rivendicazione che la confisca del suo autocarro viol? i suoi diritti di propriet?.
2. La valutazione della Corte
(un) principi di Generale
36. Secondo la causa-legge ben stabilita della Corte, Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione comprende tre articoli distinti. Il primo articolo che pu? essere trovato nella prima frase del primo paragrafo e quale ? di una natura generale, posa in gi? il principio di godimento tranquillo di propriet?. Il secondo articolo, nella seconda frase dello stesso paragrafo copre privazione di propriet? e lo fa soggetto alle certe condizioni. Il terzo, contenuto nel secondo paragrafo riconosce che Stati sono dati un titolo a controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o eseguire leggi per garantire, fra le altre cose il pagamento di sanzioni penali. La Corte ha sostenuto ripetutamente che il secondo e terzi articoli devono essere costruiti nella luce del principio generale posata in gi? nel primo articolo (veda, fra molte autorit?, AGOSI c. il Regno Unito, 24 ottobre 1986, ? 48 la Serie Un n. 108; l’Aria il Canada c. il Regno Unito, 5 maggio 1995, ? 30 la Serie Un n. 316 Un; il Giocatore di bocce Unit? Internazionale c. la Francia, n. 1946/06, ? 35 23 luglio 2009).
37. La Corte reitera che sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 qualsiasi interferenza con un’autorit? pubblica col godimento tranquillo di propriet? deve essere legale (veda Iatridis c. la Grecia [GC], n. 31107/96, ? 58 ECHR 1999-II). Questo prima vuole dire che le misure dovrebbero avere una base in diritto nazionale. Si riferisce anche alla qualit? della legge in oggetto, mentre richiedendo che ? accessibile alle persone riguardate, preciso e che le conseguenze della sua richiesta sono prevedibili (veda Beyeler c. l’Italia [GC], n. 33202/96, ? 109 ECHR 2000-io). Il requisito di ?la legalit?? all’interno del significato della Convenzione anche esige la compatibilit? con l’articolo di legge che include la libert? dall’arbitrariet? (veda Alleanza Dell’ovest ed Est Limitata c. l’Ucraina, n. 19336/04, ? 167 23 gennaio 2014).
38. Inoltre qualsiasi interferenza con godimento tranquillo di propriet? deve prevedere un ?equilibrio equo? fra gli interessi generali della comunit? e la protezione dei diritti essenziali di un individuo. Dove propriet? che sono usate sono confiscate illegalmente, tale equilibrio dipende da molti fattori che includono il comportamento del proprietario di propriet? (veda Yildirim c. l’Italia (il dec.), n. 38602/02, 10 aprile 2003). In simile cause le autorit? nazionali sono chiamate su per considerare il grado del proprietario di propriet? di colpa o curare, o almeno la relazione fra suo o la sua condotta ed il reato (veda Yildirim, citato sopra). In oltre, bench? Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 non contiene requisito procedurale ed esplicito, ? stato costruito per rendere necessario che persone colpirono con una misura che interferisce con le loro propriet? sia riconosciuto un’opportunit? ragionevole di mettere la loro causa alle autorit? responsabili per il fine di impugnare efficacemente quelle misure, mentre supplicando, siccome ? probabile che la causa sia, l’illegalit? o condotta arbitraria ed irragionevole (veda Yildirim, citato sopra; veda anche AGOSI, citato sopra, pp. 18-19, ?? 54-55, e pp. 20-21, ?? 58-60, ed Aria il Canada, citato sopra, p. 18, ? 46; veda anche, mutatis mutandis, Arcuri ed Altri c. l’Italia (il dec.), n. 52024/99, ECHR 2001-VII, e Riela ed Altri c. l’Italia (il dec.), n. 52439/99, 4 settembre 2001). Nell’accertare se la condizione sopra ? stata soddisfatta, la Corte deve prendere una prospettiva comprensiva delle procedure applicabili (veda AGOSI, citato sopra, ? 55, Serie Un n. 108; il Giocatore di bocce Unit? Internazionale c. la Francia, n. 1946/06, ?? 44 45 23 luglio 2009; Jokela c. la Finlandia, n. 28856/95, ? 45 ECHR 2002 IV; Denisova e Moiseyeva c. la Russia, n. 16903/03, ? 59 1 aprile 2010). L’equilibrio richiesto non si trover? se la persona riguardata ha dovuto sopportare un carico individuale ed eccessivo (veda Sporrong e L?nnroth c. Svezia, 23 settembre 1982 ?? 69 e 73, Serie Un n. 52).
(b) la Richiesta di questi principi alla causa presente
(i) Se c’? stata un’interferenza
39. Non ? in controversia fra le parti che il sequestro dell’autocarro della societ? di richiedente rappresent? un’interferenza coi diritti di propriet? della societ? di richiedente sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione. Comunque, le parti non furono d’accordo come a se quel costitu? privazione di propriet? sotto il primo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 o controlla sull’uso di propriet? sotto il secondo paragrafo di quel la disposizione.
40. La Corte considera che non c’? nessun bisogno di chiarire questo problema perch? i principi che governano la questione della giustificazione sono sostanzialmente gli stessi, mentre coinvolge siccome loro fanno il bisogno per l’interferenza per essere legale e nell’interesse pubblico, e prevedere un equilibrio equo fra le richieste dell’interesse generale ed i diritti della societ? di richiedente (veda, per un approccio simile, Denisova e Moiseyeva, citato sopra, ? 55).
(l’ii) Se l’interferenza fu giustificata
41. Esaminando se l’interferenza nella causa presente si attenuta col requisito di Convenzione di ?la legalit??, la Corte osserva che il sequestro era il risultato della richiesta di diritto nazionale, specificamente l’Articolo 242 ? 8 del Codice Penale (veda paragrafo 16 sopra). Secondo questa disposizione e la sua interpretazione con le corti nazionali (veda divide in paragrafi 16, 18 19 e 20 sopra), un veicolo che aveva notificato per il perpetrazione del reato di trafficare si confisc? a meno che il suo valore non corrispose manifestamente che delle droghe. Sulla base del suo testo e pratica giudiziale e relativa la Corte accetta che si pu? dire che la disposizione legale ed attinente sia sufficientemente accessibile, preciso e prevedibile.
42. Come alla maniera nella quale fece domanda la corte nazionale che disposizione legale, la Corte nota che bench? pu? e dovrebbe esercitare un certo potere di revisione in questa questione fin da inosservanza con diritto nazionale comporta una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, la sfera del suo compito ? soggetto a limiti inerente nella natura sussidiaria della Convenzione; in che senso la Corte non pu? mettere in dubbio il modo dove corti nazionali hanno interpretato e hanno fatto domanda legge nazionale, eccetto in cause di inosservanza flagrante o l’arbitrariet? (veda Microintelect OOD c. la Bulgaria, n. 34129/03, ? 39 4 marzo 2014). Nota in questo collegamento che nella causa presente il valore dell’autocarro-di EUR 83,000 come stabilito in un rapporto competente durante i procedimenti penali contro il conducente-era su tre volte pi? alto del valore delle droghe contrabbandate (il secondo stato stato valutato a di EUR 27,000). Anche se la societ? di richiedente chiese all’udienza di corte la causa per non confiscare l’autocarro, specificamente riferendosi a questa disposizione legale (veda paragrafo 10 sopra), la corte nazionale non rispose quel la richiesta. Effettivamente, non sembra che la corte nazionale valut? a qualsiasi punto in tempo se il valore del veicolo ecced? significativamente che delle droghe contrabbandate, bench? questo fosse un requisito in diritto nazionale.
43. La Corte non lo considera necessario decidere sulla questione della legalit? perch? in qualsiasi l’evento, trova che il sequestro dell’autocarro della societ? di richiedente ? incompatibile con Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione su altri motivi (veda per lo stesso approccio nel contesto di altra Convenzione approvvigiona richiedendo proporzionalit? dell’interferenza con lo scopo persegu?, Funke c. la Francia, 25 febbraio 1993, ? 51 la Serie Un n. 256 Un; Manoussakis ed Altri c. Grecia, sentenza di 26 settembre 1996 Relazioni di Sentenze e Decisioni 1996 IV, p. 1362, ? 38). La Corte esaminer? le azioni di reclamo del richiedente che la legislazione nazionale non incontr? la Convenzione ?equilibrio equo? requisiti dalla prospettiva di se l’interferenza era necessaria per il conseguimento dello scopo legittimo perseguito (veda per un approccio simile Microintelect, citato sopra, ? 39 nel quale il richiedente posseduto alcol confiscato e non avuto nessuna procedura disponibile per avere la sua causa ascolt?; veda anche, mutatis mutandis, Yordanova ed Altri c. la Bulgaria, n. 25446/06, ? 108 24 aprile 2012).
44. La Corte si confa col Governo che il sequestro intraprese un scopo legittimo nell’interesse pubblico-che di combattimento droga illegale che traffica (veda, mutatis mutandis, sul punto dello scopo perseguito con la procedura di ordine di sequestro sotto legge di Regno Unito nel contesto di lottare contro droga trafficando Phillips c. il Regno Unito, n. 41087/98, ? 52 ECHR 2001 VII).
45. Valutando se c’era una relazione ragionevole della proporzionalit? fra il sequestro e lo scopo cerc? di essere compreso, la Corte osserva che le corti nazionali non considerarono la legalit? del sequestro sotto legge nazionale (veda paragrafo 42 sopra). N? loro esaminarono la condotta del proprietario dell’autocarro confiscato o la relazione fra la condotta del secondo ed il reato. Non c’? prova di fronte a questa Corte che suggerisce che il proprietario poteva o avrebbe dovuto sapere di un reato che ? commesso ed il proprietario non fu dato chiaramente un’opportunit? di mettere la sua causa. Effettivamente, una possibilit? per tale esame non fu offerta per in diritto nazionale, ancora era necessario sotto la Convenzione cos? che le autorit? potrebbero valutare la proporzionalit? del sequestro (veda paragrafo 38 sopra). Di conseguenza, l’assenza di tale analisi con virt? della legge applicabile non conced? prevedere un ?equilibrio equo? fra gli interessi diversi coinvolti.
46. Infine, e pi? importantemente, il Governo non sugger? che il sequestro fu eseguito secondo una procedura nella quale la societ? di richiedente potrebbe mettere la sua causa alle autorit? nazionali, o che davvero tale procedura esist? a tutti a livello nazionale. Poich? la societ? di richiedente non era una vittima del reato, ma una terza parte colp? coi procedimenti penali contro il conducente, non c’era base per s? per intervenire in quelli procedimenti. La Corte considera che la confisca si sarebbe attenuta solamente coi requisiti di Convenzione se fosse eseguito in conformit? con una procedura che offre le salvaguardie appropriate contro l’arbitrariet? (compari e contrapponga la causa presente con Phillips, citato sopra, ? 43, dove la Corte fond? che la procedura di ordine di sequestro era compatibile coi requisiti di Convenzione di ?il processo equanime? e ?godimento tranquillo di propriet?? come s? fu deciso con una corte in procedimenti giudiziali che inclusero un’udienza pubblica, rivelazione di anticipo della causa dell’accusa ed un’opportunit? per il richiedente per addurre documentario e prova orale; il contrasto s? anche con AGOSI, citato sopra, ? 62, dove la Corte sostenne che il sistema britannico assicur? che conto ragionevole fu preso del comportamento della societ? di richiedente e lo riconobbe un’opportunit? ragionevole di mettere la sua causa). La Corte si riferisce anche in questo collegamento alla sua conclusione in Hentrich, citato sopra, ? 49, dove fond? che il richiedente ?il foro un carico individuale ed eccessivo che sarebbe potuto essere reso legittima solamente se lei avesse avuto la possibilit?-quale fu rifiutato a lei-di impugnare efficacemente la misura presa contro lei… e che l’equilibrio equo che dovrebbe essere previsto fra la protezione del diritto di propriet? ed i requisiti dell’interesse generale fu sconvolto perci?.? Come indicato sopra, al giorno d’oggi la causa non c’era nazionalmente procedura disponibile alla societ? di richiedente mettere la sua causa di fronte alle autorit? attinenti.
47. Nella luce delle considerazioni precedenti, i costatazione di Corte che la societ? di richiedente annoi? un carico individuale ed eccessivo che sarebbe potuto essere reso legittima solamente se avesse avuto l’opportunit? di impugnare efficacemente la confisca della sua propriet? che ? il risultato dei procedimenti penali ai quali non era una parte; comunque, la societ? di richiedente aveva nessuno simile opportunit? e perci? l’equilibrio equo che dovrebbe essere previsto fra la protezione del diritto del richiedente a propriet? ed i requisiti dell’interesse generale fu sconvolto, in violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione (veda, similmente, Denisova e Moiseyeva, citato sopra, ? 64, e Microintelect OOD c. la Bulgaria, n. 34129/03, ? 47 scorsa frase e ? 49, 4 marzo 2014).
II. VIOLAZIONE ALLEGATO DI ARTICOLO 6 ? 1 DI LA CONVENZIONE
48. La societ? di richiedente si lament? che non aveva accesso ad una corte per mettere la sua causa che asserisce i suoi diritti di propriet?. La societ? si appell? su Articolo 6 ? 1 della Convenzione, la parte attinente di che legge siccome segue:
?Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno ? concesso ad una fiera… ascolti… con un… tribunale…?
49. Il Governo non aguzz? a qualsiasi procedura nazionale sotto la quale la societ? di richiedente potrebbe cercare di asserire i suoi diritti di propriet? in corte. N? loro tentarono di spiegare o giustificare questa mancanza di accesso ad una corte, altro che con riferimento alla gravit? del reato in relazione alla quale l’autocarro fu confiscato.
50. La Corte nota che questa azione di reclamo ha collegato all’esaminato sopra e deve essere dichiarata similmente ammissibile.
51. Avendo riguardo ad alla sentenza riferita ad Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione (veda divide in paragrafi 46 e 47 sopra), la Corte considera che non ? necessario per esaminare se, in questa causa, ? stata una violazione di Articolo 6 ? 1 (veda, per un approccio simile, Giocatore di bocce Unit? Internazionale, ?? 62 e 63, e Microintelect, ? 54 sia cit? sopra).
III. La richiesta Di Articolo 41 Di La Convenzione
52. Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se i costatazione di Corte che c’? stata una violazione della Convenzione o i Protocolli inoltre, e se la legge interna della Parte Contraente ed Alta riguardasse permette a riparazione solamente parziale di essere resa, la Corte pu?, se necessario, riconosca la soddisfazione equa alla vittima.?
Danno
53. La societ? di richiedente chiese EUR 110,116.75 in riguardo di danno patrimoniale e non-patrimoniale, senza specificare gli ulteriori dettagli. In particolare, present? un’esposizione di documento che questo era l’importo di danno che l’Istanbul Esecuzione Ufficio trovato a dicembre 2011 che il conducente aveva provocato la societ? di richiedente con provocando con le sue azioni la confisca del suo autocarro (veda paragrafo 12 sopra).
54. Il Governo present? che questa somma era eccessiva. Loro specificarono inoltre che la valutazione competente del valore di mercato di un autocarro comparabile, usato durante i procedimenti penali e nazionali contro il conducente, era EUR 83,000. Loro indicarono anche che qualsiasi la soddisfazione equa doveva prendere in considerazione qualsiasi conseguenze avverse al richiedente di conseguenza solamente della violazione trovata e non dovrebbe eccedere l’importo della soddisfazione in cause simili.
55. La Corte considera che questa questione non ? pronta per decisione. Di conseguenza, sar? riservato e la procedura susseguente fiss? avendo riguardo ad a qualsiasi accordo che sarebbe giunto alle parti (l’Articolo 75 ? 1 degli Articoli di Corte).
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE, UNANIMAMENTE
1. Dichiara la richiesta ammissibile;

2. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;

3. Sostiene che non c’? nessun bisogno di esaminare l’azione di reclamo sotto Articolo 6 ? 1 della Convenzione;

4. Sostiene che la questione della richiesta di Articolo 41 della Convenzione non ? pronta per decisione e di conseguenza:
(un) le riserve la questione detta in intero;
(b) invita le parti a presentare, entro tre mesi dalla data sulla quale la sentenza diviene definitivo in conformit? con Articolo 44 ? 2 della Convenzione le loro osservazioni scritto sulla questione e, in particolare, notificare la Corte di qualsiasi accordo al quale loro possono giungere;
(il c) le riserve l’ulteriore procedura e delegati al Presidente della Camera il potere per fissare lo stesso se bisogno ?.
Fatto in inglesi, e notific? per iscritto 13 ottobre 2015, facendo seguito Decidere 77 ?? 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Fato ?Arac? Guido Raimondi
Cancelliere aggiunto Presidente

Testo Tradotto

Conclusions: Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 2 of Protocol No. 1 – Control of the use of property) Just satisfaction reserved (Article 41 – Just satisfaction)

FOURTH SECTION

CASE OF ?NSPED PAKET SERV?S? SAN. VE T?C. A.?. v. BULGARIA

(Application no. 3503/08)

JUDGMENT
(merits)

STRASBOURG

13 October 2015

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of ?nsped Paket Servisi SaN. Ve TiC. A.?. v. Bulgaria,
The European Court of Human Rights (Fourth Section), sitting as a Chamber composed of:
Guido Raimondi, President,
P?ivi Hirvel?,
George Nicolaou,
Nona Tsotsoria,
Krzysztof Wojtyczek,
Faris Vehabovi?,
Yonko Grozev, judges,
and Fato? Arac?, Deputy Section Registrar,
Having deliberated in private on 22 September 2015,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 3503/08) against the Republic of Bulgaria lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by ?nsped Paket Servisi SaN. Ve TiC. A.?. (?the applicant company?), a Turkish company, on 16 January 2008.
2. The applicant company was represented by Mr M. Oktay, a lawyer practising in Istanbul, Turkey. The Bulgarian Government (?the Government?) were represented by their Agent, Ms M. Dimova, from the Ministry of Justice.
3. The applicant company complained, in particular, about the confiscation of its lorry in proceedings in which it was not a party.
4. On 2 July 2013 the application was communicated to the Government.
5. On 8 July 2013, the Turkish Government were informed of their right to intervene in the proceedings in accordance with Article 36 ? 1 of the Convention and Rule 44 ? 1 of the Rules of Court. They chose not to avail themselves of this right.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
6. The applicant company runs logistics services. On 23 June 2007 one of the company?s lorries was stopped for inspection at the Yambol customs post. The Bulgarian authorities discovered and seized the following substances from the cabin and trailer: 500,060 tablets (with a total value of 24,584.2 Bulgarian levs (BGN) or 12,200 euros (EUR)); 3,564 grams of white tablets (with a total value of about EUR 40) which included ephedrine hydrochloride; and, 6,880 pills which included testosterone enanthate (with a total value of about EUR 15,000). The lorry was also seized as material evidence. Criminal proceedings were opened against the driver of the lorry.
7. On 26 June 2007 the applicant company, as the owner of the lorry, asked the Yambol Regional Prosecutor to return its vehicle. The prosecutor rejected the request on the grounds that the lorry had to be retained as material evidence until the end of the criminal proceedings (see paragraph 23 below).
8. On 3 August 2007 the applicant company again applied to the Yambol Regional Prosecutor?s Office asking that the lorry be returned in accordance with Article 111 of the Code of Criminal Procedure. In particular, the applicant company claimed that: there had been no hidden compartment in the lorry; the driver had abused his position; the holding of the lorry was no longer justified as a forensic expert report had already been prepared; the lorry?s value (around EUR 83,000) was over three times the value of the drugs and therefore the lorry could not be confiscated under Article 242 ? 8 of the Criminal Code (see paragraph 16 below); and, lastly, the company faced significant losses because of the lorry?s seizure. At the time of this request the case file was no longer with the prosecution service as it had been transferred to the courts, so the Yambol Regional Prosecutor?s Office did not reply to the request.
9. In the meantime the lorry driver concluded a plea bargain agreement with the prosecutor. The terms of the agreement included a one-and-a-half-year prison sentence for the driver and the forfeiture of the lorry.
10. On 8 August 2007 the applicant company asked the criminal court competent to approve the plea bargain agreement not to confiscate its lorry. The applicant company emphasised in particular its inability to participate in the criminal proceedings against the driver and to state its position. It further pointed out that as the value of its lorry was three times higher than the value of the smuggled goods, according to the relevant national law the vehicle should not be forfeited (see paragraph 16 below).
11. On 14 August 2007 the Yambol Regional Court confirmed the plea bargain agreement in accordance with Article 382 ? 7 of the Code of Criminal Procedure (see paragraph 22 below). In the agreement the driver confessed that he was guilty of smuggling under Articles 242 ? 1 (d) and 242 ? 3 of the Criminal Code and accepted the forfeiture of the transported drugs and the lorry under Article 242 ?? 7 and 8 of the Criminal Code. The decision was not subject to appeal and became enforceable on the same day.
12. On 26 May 2008 the applicant company brought proceedings before the Istanbul Second Enforcement Office (?the Office?) against the lorry driver, seeking damages. The Office found that the driver was liable to pay EUR 110,116.75 to the applicant company for the damage his actions had caused. However, the applicant company could not collect any of this amount as the lorry driver had no assets at the time.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
A. Criminal responsibility and smuggling
Criminal Code
13. Article 35 stipulates that criminal responsibility is personal. Only a person who has committed a crime stipulated in law can be punished for that crime. The punishment follows the crime and can be imposed only by a court.
14. Article 242 ? 1 (d) provides that a person who transports across the borders of the State undeclared goods which he or she is unauthorised to carry for trade or production purposes, shall be liable for the crime of qualified smuggling which is punishable by up to ten years? imprisonment and a fine of between BGN 20,000 and BGN 100,000.
15. Article 242 ? 3 stipulates that the transportation across the borders of the State of substances and instruments for the production of drug substances is an offence punishable with imprisonment of between two and ten years and a fine of between BGN 50,000 and BGN 100,000.
B. Forfeiture of property not belonging to the offender
Criminal Code
16. Article 242 ? 8 stipulates that a vehicle which has served for the transportation of smuggled goods across the borders of the State shall be forfeited to the State, even if it is not the property of the offender, except where the vehicle?s value clearly does not correspond to the seriousness of the offence.
17. In a number of cases brought by either the convicted individual or the prosecutor, the national courts examined the proportionality of the forfeiture of the vehicle which belonged to a third party and had been used in committing an offence. They concluded in many cases that the forfeiture had not been justified (???. ? 274 ?? 20 ???????? 2008 ?? ?.?.?.?.?. ? 560/2008, ???; ???. ? 163 ?? 3 ????? 2009 ?? ?.?.?. ? 130/2009, ???, I ?.?.; ???. ? 298 ?? 5 ?????? 2009 ?? ?.?.?.?.?. ? 590/2008, ???; ???. ? 215 ?? 11 ??? 2012 ?? ?.?. ? 1742?2011, III ?.?., ??; ???. ? 152 ?? 21 ??????? 2008 ?? ?.?.?.?.?. ? 211/2008, ???; and ???. ? 215 ?? 11 ??? 2012 ?? ?.?. ? 174/2011, III ?.?., ??).
18. As regards specifically the meaning which national courts have given to the qualifying exception to mandatory forfeiture under Article 242 ? 8 of the Criminal Code which is that ?the vehicle?s value clearly does not correspond to the seriousness of the offence?, it has been clarified in a number of decisions (see, in particular, ???. ? 496 ?? 1 ???????? 2010 ?? ?.?. ? 471/2010, ???, I ?.?.; ???. ? 54 ?? 6 ???????? 2009 ?? ?.?. ? 625/2008, ???, II ?.?.; and ???. ? 150 ?? 5 ??? 2012 ?? ?.?.?.?.?. ? 129/2012, ????). While no consistent standard has been developed on this point, the national courts have found that ?the vehicle?s value obviously exceeded the value of the transported goods? where the vehicle?s value ranged from between being minimally higher, to nearly half higher, to 10.7 times higher than the transported goods. Where they came to such a conclusion, the courts quashed the forfeiture of the vehicles in question as having been ordered in contravention of Article 242 ? 8 of the Criminal Code, and the vehicles were returned to their owners.
19. In some other cases (see ???. ? 67 ?? 19 ???? 2009 ?? ?.?.?.?.?. ? 59/2013, ???, and ???. ? 54 ?? 6 ???????? 2009 ?? ?.?. ? 625/2008, ???, II ?.?? ) the national courts held that, in addition to the value of the vehicle and the smuggled goods, in determining whether to order forfeiture of the vehicle under Article 242 ? 8 of the Criminal Code, courts had to consider also the level of danger the offence and offender posed to society.
20. Nevertheless, in a number of other cases (see ???. ? 540 ?? 4 ?????? 2010 ?? ?.?. ? 635/2009, ???, II ?.?.; ???. ? 226 ?? 4 ???????? 2013 ?? ?.?.?.?.?. ? 442/2013, ???; ???. ? 72 ?? 12 ???????? 2014 ?? ?.?.?.?. ? 15/2014, ???; ???. ? 527 ?? 29 ???????? 2008 ?? ?.?. ? 554/2008, ???, II ?.?.; and ???. ? 202 ?? 20 ???????? 2012 ?? ?.?.?.?.?. ? 241/2012, ???) the national courts did not consider any other aspects related to the seriousness of the offence apart from the value of the vehicle and the goods. In these cases, as the value of the vehicle was lower than that of the smuggled goods, the courts found that there were no grounds for quashing the forfeiture under Article 242 ? 8 of the Criminal Code.
C. Forfeiture of property belonging to the offender
Criminal Code
21. By virtue of a number of enabling provisions under the Criminal Code the State can confiscate items of property, on condition that they belong to the offender. In particular, Article 44 contains the general provision related to confiscation of offenders? property; Article 53 ? 1 (a) stipulates that, irrespective of the criminal responsibility of the offender, the items of property which belong to him or her and which have served for the commission of the offence shall be forfeited; and Article 280 ? 3 provides that the vehicle which has served to transport one or more individuals across the borders of the State without permission or through places not designated for that purpose shall be forfeited if it belongs to the offender.
D. Plea bargain agreement
Code of Criminal Procedure
22. Under Article 381, upon completion of the investigation, the prosecutor or the suspect can propose an agreement as to the outcome of the case. Article 382 stipulates that the agreement, if mutually acceptable, is confirmed by a judge within seven days of its conclusion at a hearing in the presence of the prosecutor, the defence lawyer and the accused. After the court has verified that the accused understands the accusation, admits his or her guilt, understands the consequences of the agreement and accepts them, and has agreed to all the above voluntarily, it approves the agreement if it does not breach the law or acceptable moral standards. The court?s decision is not subject to appeal. According to Article 383, a plea bargain agreement approved by a court has the equivalent consequences of a court decision which has become enforceable.
E. Retention of physical evidence during criminal proceedings
Code of Criminal Procedure
23. Article 111 stipulates that physical evidence must be retained until the end of the criminal proceedings. It can be released to those entitled earlier if that does not hinder the establishment of the facts. The prosecutor?s refusal to release the evidence can be appealed against before the first-instance court, whose decision is final.
F. Reopening of criminal proceedings
Code of Criminal Procedure
24. The prosecutor or the convicted individual may request the reopening of the proceedings in accordance with Article 420.
G. Law of tort
Obligations and Contracts Act
25. The general rules of the law of tort are set out in sections 45 to 54 of the Obligations and Contracts Act 1950 (????? ?? ???????????? ? ?????????? ? ?the 1950 Act?). Section 45(1) provides that everyone is obliged to make good the damage which they have, through their fault, caused to another.
H. Recovering confiscated property in civil proceedings
Property Act
26. Section 108 of the Property Act 1951 provides that the owner of an object may claim it from anyone who possesses it or holds it without lawful grounds. Interpreting this provision in the context of confiscated property in criminal proceedings, the former Supreme Court held that it was not possible to contest a confiscation ordered by a criminal court by way of a claim under section 108 of the Property Act (???. ? 1184 ?? 9 ??? 1977 ?. ?? ??. ?. ? 2259/1976 ?., ??, I ?. ?.).
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
27. The applicant company complained that the confiscation of its lorry in proceedings in which it was not a party breached its right to peaceful enjoyment of its property as provided for in Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, which reads as follows:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
A. Admissibility
1. The parties? submissions
28. The Government raised an inadmissibility plea on the grounds that the applicant company had failed to exhaust domestic remedies. First, they submitted that the applicant company had not appealed against the prosecutor?s refusal to release the lorry while the criminal proceedings against the driver were pending (for the relevant national law see paragraph 23 above). Secondly, the applicant company had not asked the prosecutor to seek the reopening of the part of the case concerning the forfeited lorry (for the relevant national law see paragraph 24 above). Lastly, the applicant company had not brought a claim for damages against the driver whose actions were at the origin of the lorry?s forfeiture (for the relevant national law see paragraph 25 above).
29. The applicant company contested those submissions. In particular it pointed out in respect of the first argument that an appeal against the prosecutor?s refusal to release the lorry would have been pointless, given that the lorry was ultimately confiscated at the end of the criminal proceedings in a plea bargain agreement to which the applicant company was not party. In respect of the Government?s third argument above, the applicant company emphasised that although it did bring proceedings against the driver in Turkey and the relevant authorities found in its favour, it could not collect any money from the driver as the latter had no assets at the time (see paragraph 12 above).
2. The Court?s assessment
30. As regards the Government?s first objection on the ground of non-exhaustion, the Court notes that domestic law, in particular Article 111 of the Code of Criminal Procedure, provides for a single-instance judicial review of prosecutors? refusals to release seized property items in pending criminal proceedings (see paragraph 23 above). The applicant company did not attempt to bring such proceedings following the prosecutor?s refusal of its request for return of the impounded property. The Court finds that this omission is of no consequence in the circumstances of the case, given that the applicant company?s complaint before the Court was about the lorry?s forfeiture which had been imposed with a final act at the end of the criminal proceedings against its driver. The legal possibility referred to by the Government might have only achieved the temporary release of the seized lorry to the applicant company, while the criminal proceedings were pending, but would not have affected the result of the criminal proceedings against the driver about which the applicant company complains. Those proceedings ended with a court-approved plea bargain agreement under the terms of which the lorry was forfeited with reference to the applicable criminal-law provision, Article 242 ? 8 of the Criminal Code. Therefore, an appeal against the prosecutor?s refusal to release the property while the proceedings were pending cannot be considered an effective remedy in this case.
31. In respect of the Government?s second objection of non-exhaustion, the Court notes that under domestic law only the prosecutor or the convicted individual could seek the reopening of criminal proceedings, but not third parties (see paragraph 24 above). As to the Government?s suggestion that the applicant company, a third party to those proceedings, could have asked the prosecutor to seek to reopen the case with a view to the applicant company recovering its property, the Court notes that such a situation is hardly compatible with the Convention requirements of direct access to a court, given that reopening would have depended on the prosecutor?s will (see Stanev v. Bulgaria [GC], no. 36760/06, ? 237, ECHR 2012). Consequently, this cannot be considered an effective remedy either.
32. Lastly, as regards the possibility of recovering the lorry?s value by bringing tort proceedings against the driver as advanced in the Government?s third argument, the Court notes that the applicant company did bring proceedings against the driver to attempt to recover the value of the forfeited lorry (see paragraph 12 above). Those proceedings were unsuccessful as the driver had no assets at the time. In any event, the Court notes that even in situations where the State confiscates the tools or proceeds of a crime, it can only deprive someone of their property in accordance with the requirements of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, which include requisite procedural guarantees (see AGOSI v. the United Kingdom, 24 October 1986, ? 55 and ? 62, Series A no. 108, where the Court held that the applicable domestic procedures had to ensure either that reasonable account was taken of the behaviour of the applicant company or to afford it a reasonable opportunity to put its case; see also Phillips v. the United Kingdom, no. 41087/98, ? 43, ECHR 2001 VII, and Grayson and Barnham v. the United Kingdom, nos. 19955/05 and 15085/06, ? 45, 23 September 2008). In the present case the State was at the origin of the confiscation and domestic law and practice did not provide for any procedure through which the applicant company could have its property rights defended. Consequently, the Court finds that the State cannot relieve itself of its responsibility under the Convention to provide for such a procedure by asking the person who was not tried for the criminal offence leading to the confiscation to seek recovery of their property from a third party.
33. The Court notes that the complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention or inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
1. The parties? submissions
34. The Government submitted that under the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, States were entitled to control the use of property in accordance with the general interest by applying relevant laws. States had a wide margin of appreciation in that connection. The geographical location of Bulgaria as a route for drug trafficking in the Balkans and the country?s European Union obligations were determinative for the State policy on fighting this illicit trade. The high degree of danger for society from drug smuggling explained the extension of civil liability associated with the crime of smuggling to property belonging to third persons. The application of Article 242 ? 8 of the Criminal Code in the present case was lawful, justified and proportionate to the aim pursued.
35. The applicant company reiterated its claim that the forfeiture of its lorry breached its property rights.
2. The Court?s assessment
(a) General principles
36. According to the well-established case-law of the Court, Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention comprises three distinct rules. The first rule, which can be found in the first sentence of the first paragraph and which is of a general nature, lays down the principle of peaceful enjoyment of property. The second rule, in the second sentence of the same paragraph, covers deprivation of possessions and makes it subject to certain conditions. The third, contained in the second paragraph, recognises that States are entitled to control the use of property in accordance with the general interest or to enforce laws to secure, among other things, the payment of penalties. The Court has repeatedly held that the second and third rules must be construed in the light of the general principle laid down in the first rule (see, among many authorities, AGOSI v. the United Kingdom, 24 October 1986, ? 48, Series A no. 108; Air Canada v. the United Kingdom, 5 May 1995, ? 30, Series A no. 316 A; Bowler International Unit v. France, no. 1946/06, ? 35, 23 July 2009).
37. The Court reiterates that under Article 1 of Protocol No. 1 any interference by a public authority with the peaceful enjoyment of possessions has to be lawful (see Iatridis v. Greece [GC], no. 31107/96, ? 58, ECHR 1999-II). This means first that the measures should have a basis in domestic law. It also refers to the quality of the law in question, requiring that it be accessible to the persons concerned, precise and that the consequences of its application be foreseeable (see Beyeler v. Italy [GC], no. 33202/96, ? 109, ECHR 2000-I). The requirement of ?lawfulness? within the meaning of the Convention also demands compatibility with the rule of law which includes freedom from arbitrariness (see East West Alliance Limited v. Ukraine, no. 19336/04, ? 167, 23 January 2014).
38. Furthermore, any interference with peaceful enjoyment of possessions must strike a ?fair balance? between the general interests of the community and the protection of an individual?s fundamental rights. Where possessions which have been used unlawfully are confiscated, such a balance depends on many factors, which include the property owner?s behaviour (see Yildirim v. Italy (dec.), no. 38602/02, 10 April 2003). In such cases the national authorities are called upon to consider the property owner?s degree of fault or care, or at least the relationship between his or her conduct and the offence (see Yildirim, cited above). In addition, although Article 1 of Protocol No. 1 contains no explicit procedural requirement, it has been construed to necessitate that persons affected by a measure interfering with their possessions be afforded a reasonable opportunity to put their case to the responsible authorities for the purpose of effectively challenging those measures, pleading, as the case might be, illegality or arbitrary and unreasonable conduct (see Yildirim, cited above; see also AGOSI, cited above, pp. 18-19, ?? 54-55, and pp. 20-21, ?? 58-60, and Air Canada, cited above, p. 18, ? 46; see also, mutatis mutandis, Arcuri and Others v. Italy (dec.), no. 52024/99, ECHR 2001-VII, and Riela and Others v. Italy (dec.), no. 52439/99, 4 September 2001). In ascertaining whether the above condition has been satisfied, the Court must take a comprehensive view of the applicable procedures (see AGOSI, cited above, ? 55, Series A no. 108; Bowler International Unit v. France, no. 1946/06, ?? 44 45, 23 July 2009; Jokela v. Finland, no. 28856/95, ? 45, ECHR 2002 IV; Denisova and Moiseyeva v. Russia, no. 16903/03, ? 59, 1 April 2010). The requisite balance will not be found if the person concerned has had to bear an individual and excessive burden (see Sporrong and L?nnroth v. Sweden, 23 September 1982, ?? 69 and 73, Series A no. 52).
(b) Application of these principles to the present case
(i) Whether there has been an interference
39. It is not in dispute between the parties that the confiscation of the applicant company?s lorry represented an interference with the applicant company?s property rights under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention. However, the parties disagreed as to whether that constituted deprivation of property under the first paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 or control on the use of property under the second paragraph of that provision.
40. The Court considers that there is no need to resolve this issue because the principles governing the question of justification are substantially the same, involving as they do the need for the interference to be lawful and in the public interest, and to strike a fair balance between the demands of the general interest and the applicant company?s rights (see, for a similar approach, Denisova and Moiseyeva, cited above, ? 55).
(ii) Whether the interference was justified
41. Examining whether the interference in the present case complied with the Convention requirement of ?lawfulness?, the Court observes that the confiscation was the result of the application of domestic law, specifically Article 242 ? 8 of the Criminal Code (see paragraph 16 above). According to this provision and its interpretation by the domestic courts (see paragraphs 16, 18, 19 and 20 above), a vehicle which had served for the commission of the offence of trafficking was confiscated unless its value manifestly did not correspond to that of the drugs. On the basis of its text and related judicial practice the Court accepts that the relevant legal provision can be said to be sufficiently accessible, precise and foreseeable.
42. As to the manner in which the national court applied that legal provision, the Court notes that although it can and should exercise a certain power of review in this matter since failure to comply with domestic law entails a breach of Article 1 of Protocol No. 1, the scope of its task is subject to limits inherent in the subsidiary nature of the Convention; in that sense the Court cannot question the way in which domestic courts have interpreted and applied national law, except in cases of flagrant non-observance or arbitrariness (see Microintelect OOD v. Bulgaria, no. 34129/03, ? 39, 4 March 2014). It notes in this connection that in the present case the value of the lorry ? about EUR 83,000 as established in an expert report during the criminal proceedings against the driver ? was over three times higher than the value of the smuggled drugs (the latter having been estimated at about EUR 27,000). Even though the applicant company asked the court hearing the case not to confiscate the lorry, referring specifically to this legal provision (see paragraph 10 above), the national court did not respond to that request. Indeed, it does not appear that the national court assessed at any point in time whether the value of the vehicle significantly exceeded that of the smuggled drugs, although this was a requirement in domestic law.
43. The Court does not consider it necessary to rule on the question of lawfulness because, in any event, it finds that the confiscation of the applicant company?s lorry is incompatible with Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention on other grounds (see for the same approach in the context of other Convention provisions requiring proportionality of the interference with the aim pursued, Funke v. France, 25 February 1993, ? 51, Series A no. 256 A; Manoussakis and Others v. Greece, judgment of 26 September 1996, Reports of Judgments and Decisions 1996 IV, p. 1362, ? 38). The Court will examine the applicant?s complaints that the domestic legislation did not meet the Convention ?fair balance? requirements from the perspective of whether the interference was necessary for the achievement of the legitimate aim pursued (see for a similar approach Microintelect, cited above, ? 39, in which the applicant owned confiscated alcohol and had no available procedure to have its case heard; see also, mutatis mutandis, Yordanova and Others v. Bulgaria, no. 25446/06, ? 108, 24 April 2012).
44. The Court agrees with the Government that the confiscation pursued a legitimate aim in the public interest ? that of fighting illegal drug trafficking (see, mutatis mutandis, on the point of the aim pursued with the confiscation order procedure under UK law in the context of fighting drug trafficking, Phillips v. the United Kingdom, no. 41087/98, ? 52, ECHR 2001 VII).
45. Assessing whether there was a reasonable relationship of proportionality between the confiscation and the aim sought to be realised, the Court observes that the national courts did not consider the legality of the confiscation under national law (see paragraph 42 above). Nor did they examine the conduct of the confiscated lorry?s owner or the relationship between the conduct of the latter and the offence. There is no evidence before this Court suggesting that the owner could or should have known of an offence being committed and the owner was clearly not given an opportunity to put its case. Indeed, a possibility for such an examination was not provided for in domestic law, yet it was necessary under the Convention so that the authorities could assess the proportionality of the confiscation (see paragraph 38 above). Consequently, the absence of such an analysis by virtue of the applicable law did not allow to strike a ?fair balance? between the different interests involved.
46. Finally, and most importantly, the Government did not suggest that the confiscation was carried out according to a procedure in which the applicant company could put its case to the national authorities, or that indeed such a procedure existed at all at national level. Since the applicant company was not a victim of the offence, but a third party affected by the criminal proceedings against the driver, there was no basis for it to intervene in those proceedings. The Court considers that forfeiture would only have complied with the Convention requirements if it were carried out in accordance with a procedure offering appropriate safeguards against arbitrariness (compare and contrast the present case with Phillips, cited above, ? 43, where the Court found that the confiscation order procedure was compatible with the Convention requirements of ?fair trial? and ?peaceful enjoyment of possessions? as it was decided by a court in judicial proceedings which included a public hearing, advance disclosure of the prosecution?s case and an opportunity for the applicant to adduce documentary and oral evidence; contrast it also with AGOSI, cited above, ? 62, where the Court held that the British system ensured that reasonable account was taken of the behaviour of the applicant company and afforded it a reasonable opportunity to put its case). The Court refers in this connection also to its conclusion in Hentrich, cited above, ? 49, where it found that the applicant ?bore an individual and excessive burden which could have been rendered legitimate only if she had had the possibility ? which was refused to her ? of effectively challenging the measure taken against her … and that the fair balance which should be struck between the protection of the right of property and the requirements of the general interest was therefore upset?. As pointed out above, in the present case there was no procedure available domestically to the applicant company to put its case before the relevant authorities.
47. In the light of the foregoing considerations, the Court finds that the applicant company bore an individual and excessive burden which could have been rendered legitimate only if it had had the opportunity to challenge effectively the forfeiture of its property resulting from the criminal proceedings to which it was not a party; however, the applicant company had no such opportunity and therefore the fair balance which should be struck between the protection of the applicant?s right to property and the requirements of the general interest was upset, in violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention (see, similarly, Denisova and Moiseyeva, cited above, ? 64, and Microintelect OOD v. Bulgaria, no. 34129/03, ? 47 last sentence and ? 49, 4 March 2014).
II. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 6 ? 1 OF THE CONVENTION
48. The applicant company complained that it did not have access to a court in order to put its case asserting its property rights. The company relied on Article 6 ? 1 of the Convention, the relevant part of which reads as follows:
?In the determination of his civil rights and obligations … everyone is entitled to a fair … hearing … by a … tribunal …?
49. The Government did not point to any domestic procedure under which the applicant company could seek to assert its property rights in court. Neither did they attempt to explain or justify this lack of access to a court, other than with reference to the seriousness of the offence in relation to which the lorry was confiscated.
50. The Court notes that this complaint is linked to the one examined above and must likewise be declared admissible.
51. Having regard to the finding related to Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention (see paragraphs 46 and 47 above), the Court considers that it is not necessary to examine whether, in this case, there has been a violation of Article 6 ? 1 (see, for a similar approach, Bowler International Unit, ?? 62 and 63, and Microintelect, ? 54, both cited above).
III. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
52. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
Damage
53. The applicant company claimed EUR 110,116.75 in respect of pecuniary and non-pecuniary damage, without specifying further details. In particular, it submitted a document showing that this was the amount of damage which the Istanbul Enforcement Office found in December 2011 that the driver had caused the applicant company by provoking with his actions the forfeiture of its lorry (see paragraph 12 above).
54. The Government submitted that this sum was excessive. They further specified that the expert valuation of the market value of a comparable lorry, used during the domestic criminal proceedings against the driver, was EUR 83,000. They also pointed out that any just satisfaction had to take into account any adverse consequences to the applicant as a result solely of the violation found and should not exceed the amount of satisfaction in similar cases.
55. The Court considers that this question is not ready for decision. Accordingly, it shall be reserved and the subsequent procedure fixed having regard to any agreement which might be reached between the parties (Rule 75 ? 1 of the Rules of Court).
FOR THESE REASONS, THE COURT, UNANIMOUSLY,
1. Declares the application admissible;

2. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

3. Holds that there is no need to examine the complaint under Article 6 ? 1 of the Convention;

4. Holds that the question of the application of Article 41 of the Convention is not ready for decision and accordingly:
(a) reserves the said question in whole;
(b) invites the parties to submit, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 ? 2 of the Convention, their written observations on the matter and, in particular, to notify the Court of any agreement that they may reach;
(c) reserves the further procedure and delegates to the President of the Chamber the power to fix the same if need be.
Done in English, and notified in writing on 13 October 2015, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.
Fato? Arac? Guido Raimondi
Deputy Registrar President

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 13/12/2024