A.N.P.T.ES. Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati. Oltre 5.000 espropri trattati in 15 anni di attività.
Qui trovi tutto cio che ti serve in tema di espropriazione per pubblica utilità.

Se desideri chiarimenti in tema di espropriazione compila il modulo cliccando qui e poi chiamaci ai seguenti numeri: 06.91.65.04.018 - 340.95.85.515

Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF NATSVLISHVILI AND TOGONIDZE v. GEORGIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 34, 06, P1-1, P7-2
Numero: 9043/05/2014
Stato: Georgia
Data: 2014-04-29 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

Conclusioni:No Violazione di Articolo 6 – Diritto ad un processo equanime (Articolo 6 – procedimenti Penali Articolo 6-1 – l’udienza corretta) Nessuna violazione di Articolo 2 di Protocollo N.ro 7 – Diritto di appello in questioni penali (Articolo 2 di Protocollo N.ro 7 – tribunale Revisione più Alta di Revisione di condanna di frase) Nessuna violazione di Articolo 6 – Diritto ad un processo equanime (Articolo 6-2 – Presunzione dell’innocenza) Nessuna violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 – Protezione di proprietà (l’Articolo 1 parà. 1 di Protocollo N.ro 1 – la Privazione di proprietà)
Nessuna violazione di Articolo 34 – le richieste Individuali (Articolo 34 – Impedisca l’esercizio del diritto di ricorso)

EX TERZA SEZIONE

CAUSA NATSVLISHVILI E TOGONIDZE C. GEORGIA

(Richiesta n. 9043/05)

SENTENZA

STRASBOURG

29 aprile 2014

Questa sentenza diverrà definitivo nelle circostanze esposte fuori in Articolo 44 § 2 della Convenzione. Può essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Natsvlishvili e Togonidze c. la Georgia,
La Corte europea di Diritti umani (terza Sezione Precedente), riunendosi che come una Camera, compose di:
Josep Casadevall, Presidente
Alvina Gyulumyan,
Corneliu Bîrsan,
Ján Šikuta,
Nona Tsotsoria,
Kristina Pardalos,
Johannes Silvis, giudici
e Santiago Quesada, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato il 2013 e 3 aprile 2014 di 15 ottobre,
Consegna la sentenza seguente che fu adottata sulla scorsa data menzionata:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 9043/05) contro la Georgia depositò con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) con due cittadini Georgiani, OMISSIS (“il primo richiedente”) ed OMISSIS (“il secondo richiedente”), 9 marzo 2005.
2. I richiedenti che erano stati accordati patrocinio gratuito per i fini di un’udienza orale sui meriti (vedere divide in paragrafi 5 e 6 sotto), fu rappresentato con OMISSIS, avvocati che praticano in Georgia e la Federazione russa. Il Governo Georgiano (“il Governo”) fu rappresentato successivamente coi loro Agenti, i Sig. M. Kekenadze, i Sig. D. Tomadze ed i Sig. L. Meskhoradze, del Ministero della Giustizia.
3. Il primo richiedente addusse, in particolare, che l’elaborazione di dichiarazione -mercanteggiamento, come previsto per con diritto nazionale al tempo di materiale e fatto domanda nella sua causa, era stato un abuso delle norme processuali ed ingiusto, in violazione di Articolo 6 § 1 della Convenzione ed Articolo 2 di Protocollo N.ro 7 alla Convenzione. Lui addusse inoltre che la pubblicità data al suo arresto aveva violato il suo diritto per essere presunta innocente sotto Articolo 6 § 2 della Convenzione. In oltre, ambo i richiedenti addussero che lo Stato li aveva impediti nell’esercizio del loro diritto di ricorso individuale, contrari ad Articolo 34 della Convenzione, e che le sanzioni penali finanziarie imposero su loro come parte dell’elaborazione di negoziato aveva violato i loro diritti di proprietà sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1.
4. I richiedenti ed il Governo ognuno registrò osservazioni scritto sull’ammissibilità e meriti della richiesta.
5. Con una definitivo decisione di 25 giugno 2013, la Corte dichiarò la richiesta ammissibile in parte (l’Articolo 29 § 1 in multa della Convenzione). Come all’ulteriore procedura, la Corte decise di ottenere le parti le osservazioni orali di ‘ sui meriti (l’Articolo 59 § 3).
6. Un’udienza sui meriti ebbe luogo in pubblico nell’il Diritti umani Costruire, Strasbourg 15 ottobre 2013 (l’Articolo 59 § 3).
Là sembrò di fronte alla Corte:
(un) per il Governo
OMISSIS
(b) per i richiedenti
OMISSIS

La Corte ha ascoltato OMISSIS
7. 1 febbraio 2014 la Corte cambiò la composizione delle sue Sezioni, ma la richiesta presente fu trattenuta con la terza Sezione Precedente.

I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
8. I primo e secondo richiedenti nacquero nel 1950 e 1953 ed attualmente vivono a Mosca, la Federazione russa, e Kutaisi, Georgia, rispettivamente. Loro sono marito e moglie.
Sfondo di A.
9. Il primo richiedente era il sindaco aggiunto di Kutaisi, la seconda più grande città della Georgia da 1993 a 1995 e l’amministratore delegato della società che aziona il Kutaisi Pianta Automobilistica (“la fabbrica”), una delle più importanti società di pubblico nel paese, da 1995 a 2000. 29 dicembre 2000 lui fu nominato presidente del comitato direttivo della fabbrica agli azionisti l’assemblea generale di ‘.
10. Il primo richiedente era l’azionista principale nella fabbrica dopo lo Stato (78.61% delle quote), sostenendo che 12.95% delle quote per acquisti, rese nel 1998 e 2002. Il secondo richiedente sostenne 2.6% delle quote, acquistati nel 2002 così insieme la coppia possedette un totale di 15.55% delle quote.
11. Il primo richiedente fu rapito a dicembre 2002. Dopo essere seviziato severamente coi suoi rapitori, lui fu rilasciato in cambio per un grande riscatto pagato con la sua famiglia.
B. procedimenti Penali contro il primo richiedente
12. 12 marzo 2004 il primo richiedente fu accusato di ridurre illegalmente il capitale di quota della fabbrica per il quale lui era stato in primo luogo responsabile come amministratore delegato ed in secondo luogo come presidente del comitato direttivo. Lui fu accusato col facendo vendite fittizie, trasferisce e write- offs, e spendendo gli incassi senza riguardo ad agli interessi della società (Articolo 182 del Codice Penale-“l’abuso di autorità con malversando ed appropriandosi indebitamente della proprietà di altri”).
13. 15 marzo 2004 la polizia e l’accusatore di Kutaisi andò al posto di lavoro del primo richiedente ad arrestarlo. L’arresto fu girato un film con giornalisti e trasmette su una televisione privata e locale che la stessa notte. La trasmissione consistè di un colloquio con l’accusatore lunghezza espressa in piedi seguente che mostra l’arresto del primo richiedente e scorta in giù un volo di gradini, con le sue braccio sostenute con poliziotti e circondò con giornalisti. L’accusatore fece due commenti in riguardo della questione: che i documenti sequestrarono durante una ricerca dell’ufficio del primo richiedente “era attinente ad una su-andata indagine penale e sarebbe valutato e sarebbe analizzato”; e che l’accusa che affrontato il primo richiedente portò su a dodici anni in prigione.
14. Il colloquio dell’accusatore fu seguito con che del Governatore della Regione. Il Governatore, senza rendere qualsiasi riferimento al primo richiedente o i procedimenti penali contro lui, dichiarò, fra le altre cose che lo Stato che era “esperimentando tempi difficili [a causa di una crisi politica,] non devierebbe dal percorso che aveva scelto in ricerca dell’identificazione di quelli che avevano divorato soldi pubblici […] quale era precisamente perché assegna una pensione ad e salari non erano stati in grado essere pagato in tempo.”
15. 16 marzo 2004 il primo richiedente nominò un avvocato per proteggere i suoi interessi.
16. Quando interrogò nella veste di una persona sospetta 17 marzo 2004 per la prima volta, il primo richiedente, assistito col suo avvocato protestò la sua innocenza ed esercitò il suo diritto per fare tacere.
17. Nello stesso giorno, 17 marzo 2004, l’autorità di accusa portò una richiesta di fronte alla Kutaisi Città Corte per avere il primo richiedente detenuto processo pendente. L’autorità dibatté che è probabile che il primo richiedente che fu accusato di un crimine di una natura seria tenti evadere la giustizia, ostacolerebbe la scoperta della verità ed intraprenderebbe le sue attività penali. Decidendo su questa richiesta su una data non specificata, la Corte Urbana decise di mettere il primo richiedente in detenzione per tre mesi. Articolo 243 che fa domanda del Codice di Diritto processuale penale (“il CCP”), il primo richiedente impugnò che decisione di fronte al Kutaisi Corte Regionale che respinse il suo ricorso su una data non specificata.
18. 25 marzo 2004 il primo richiedente rivolse una lettera all’autorità di accusa che lesse siccome segue: “Poiché io non sono indifferente al futuro della fabbrica di automobile e lo considero possibile per stabilire i problemi [io sto avendo] con lo Stato, io esprimo la mia prontezza per confiscare le quote nella fabbrica nella quale è attualmente mio e la proprietà di mia moglie allo Stato.”
19. 14 giugno 2004 la detenzione del primo richiedente che processo pendente è stato prolungato col Kutaisi Corte Regionale fino a 15 luglio 2004, ed in luglio 2004 che è stato prolungato fino a 15 settembre 2004.
20. Durante i primi quattro mesi della sua detenzione il primo richiedente fu detenuto nella stessa cella come la persona accusata col suo rapimento nel 2002 (vedere paragrafo 11 sopra) ed un’altra persona che sconta una condanna per assassinio. Dopo che l’Ufficio del Difensore Pubblico si lamentò di che fatto sulla base che mise il benessere fisico e psicologico del richiedente a rischio, le autorità di prigione trasferirono il richiedente ad un’altra cella.
21. 1 agosto 2004 il richiedente ed il suo avvocato fu dato accesso ai materiali di causa penali. 6 agosto 2004 il primo richiedente designò un secondo avvocato per proteggere i suoi interessi nei procedimenti.
22. 6 settembre 2004 l’indagine fu terminata, ed il primo richiedente fu accusato sulle accuse summenzionate. Si essendo informato, con l’assistenza dei suoi due avvocati, con l’archivio di causa nella sua interezza lui protestò di nuovo la sua innocenza ma inveterato la sua intenzione di cooperare con l’indagine.
23. Nello stesso giorno, 6 settembre 2004, ambo i richiedenti trasferirono le loro quote esente da spese, mentre rappresentando un totale complessivo di 15.55% del capitale di quota della fabbrica, allo Stato.
24. Secondo una dichiarazione scritto nell’archivio di causa dal Sig. G.T. – ia, un lavoratore nella fabbrica 6 settembre 2004 lui e nove altri impiegati della fabbrica trasferirono le loro quote allo Stato ex gratia, alla richiesta dell’autorità di accusa nel collegamento coi procedimenti penali contro il primo richiedente ed in cambio per la liberazione seconda dalla detenzione. L’archivio di causa contiene una copia dell’attinente ex accordi di gratia datarono 6 settembre 2004.
25. L’archivio contiene anche una dichiarazione di testimone col Sig.ra M.I. – il dze, la cognata del secondo richiedente che l’accusatore pubblico aveva richiesto anche che la famiglia del primo richiedente paga 50,000 laris Georgiani (il Gel) (approssimativamente 21,000 euros (EUR)) al Fondo per lo Sviluppo di Corpi Statali che assicurano la Protezione della Legge (“lo Sviluppo Fondo”) per concludere un accordo procedurale che rilascia il primo richiedente dalla detenzione. Così, l’accusatore pubblico li aveva provvisti coi documenti necessario per il trasferimento, aggiungendo che il nome del primo richiedente non deve sembrare quello pagando i soldi. L’accusatore pubblico insistè che i soldi non sia pagato direttamente allo Sviluppo Fondo coi richiedenti. Il Sig.ra M.I. – dze furono d’accordo perciò a pagare l’importo richiesto nel suo proprio nome.
26. Come confermato con la ricevuta di trasferimento bancario attinente che pagamento è stato reso 8 settembre 2004, col Sig.ra M.I. – il nome di dze che sembra debitamente sul documento la fonte del trasferimento.
27. Nel giorno seguente, 9 settembre 2004, il primo richiedente registrò una dichiarazione scritto con l’accusatore pubblico, mentre richiedendolo per sistemare per “un accordo procedurale” (in futuro “un affare di dichiarazione”) che procedura era stata introdotta nel sistema giudiziale e Georgiano a febbraio 2004. Il richiedente specificò che, mentre considerando che lui fosse innocente, lui era disposto a giungere ad un accordo come riguardi la frase e riparare il danno causò allo Stato; lui affermò che lui avrebbe pagato Gel 35,000 (EUR 14,700) al bilancio Statale in quel il collegamento. Lui aggiunse che lui capì pienamente i contenuti dell’accordo.
28. Nello stesso giorno l’accusatore pubblico di Kutaisi offrì ed il primo richiedente accettò un affare di dichiarazione riguardo alla frase (l’Articolo 679 § 2 del CCP). Il documento scritto dell’accordo di dichiarazione menzionò che, mentre il richiedente rifiutò di confessare alle accuse, lui aveva “attivamente cooperò con l’indagine con riparando volontariamente il danno di Gel 4,201,663 (verso EUR 1,765,000) causò con la sua attività penale con restituendo 22.5% delle quote nella fabbrica allo Stato.” L’accusatore notò inoltre che, nonostante il fatto che il richiedente fu accusato con un reato particolarmente serio responsabile ad un termine di reclusione di sei a dodici anni, ancora era possibile, mentre avendo dovuto riguardo ad al pieno risarcimento del danno e nell’interesse dell’uso efficiente di risorse Statali, offrirgli un affare di dichiarazione. Notevolmente, l’accusatore promise che lui avrebbe richiesto il giudice per dichiarare colpevole il richiedente senza un esame dei meriti, mentre chiese una frase ridotto nella forma di un Gel 35,000 (EUR 14,700) la multa. Fu spiegato al richiedente che l’affare di dichiarazione proposto non l’avrebbe esentato dalla responsabilità civile. Il primo richiedente affermò che lui capì pienamente il contenuto dell’affare ed era pronto accettarlo e che la sua decisione non era il risultato di qualsiasi la prigionia, pressione o qualsiasi genere di promessa indebita. Il documento dell’accordo di dichiarazione fu firmato debitamente con sia l’accusatore ed il richiedente ed i suoi due avvocati.
29. Nello stesso giorno, 9 settembre 2004, l’accusatore pubblico registrò una breve con la Kutaisi Città Corte, mentre richiedendo approvazione dell’accordo procedurale e summenzionato che consiste di nessun esame dei meriti della causa, di sentenza il primo richiedente colpevole delle accuse portate contro lui e di ridurre la frase alla quale i reati erano responsabili con multando il Gel 35,000 accusato (EUR 14,700). Fu menzionato nella breve di prosecutorial che è stato accompagnato col documento scritto dell’accordo di dichiarazione e dodici volumi dei materiali di causa penali.
30. Nello stesso giorno, 9 settembre 2004, il Sig.ra M.I. – dze effettuarono un trasferimento bancario da che cosa lo Stato fu pagato la multa di Gel 35,000 (EUR 14,700) come per l’accordo procedurale e summenzionato fra il primo richiedente e l’accusatore pubblico.
31. Ad un’udienza orale 10 settembre 2004, la Corte della Città di Kutaisi mentre riunendosi in una formazione di singolo – giudice, esaminò la richiesta dell’accusatore di 9 settembre 2004. Siccome rivelato col documento dell’udienza, il giudice spiegò al primo richiedente che fu assistito entro uno dei due avvocati che avevano controfirmato l’affare di dichiarazione (vedere paragrafo 27 sopra), i suoi diritti sotto Articolo 679-3 del Codice di Diritto processuale penale. In replica, il richiedente ammise, che lui era bene consapevole dei suoi diritti e che lui aveva accettato volontariamente l’affare, senza avere essere sottoposto a qualsiasi genere di pressione indebita durante le negoziazioni con l’accusatore. Quel fu confermato come bene con l’avvocato. Il primo richiedente ed il suo avvocato chiesero poi al giudice di girare l’affare procedurale, siccome presentato con l’accusatore, mentre confermando che loro presunsero pienamente le sue conseguenze. L’avvocato aggiunse che lui aveva assistito le negoziazioni di negoziato fra il suo cliente e l’accusa, che era il suo cliente che aveva insistito su giungere ad un accordo, e che lui, come un avvocato aveva offerto tutto il counselling necessario al richiedente.
32. Appellandosi sulla prova documentaria e la testimonianza di vari testimoni acquisì durante lo stadio investigativo, la Corte di Kutaisi fondò che le accuse portarono contro il primo richiedente fu fondato bene. La corte notò anche che, accusò 6 settembre 2004 con crimini sotto Articolo 182 § 2 (un), (b) e (il c) e 3 (b) del Codice Penale, il richiedente “non supplichi colpevole ed eserciti il suo diritto per fare tacere. Comunque, attivamente avendo cooperato con l’indagine, lui aveva riparato volontariamente il danno di Gel 4,201,663 (EUR 1,765,000) causò con la sua attività penale con restituendo 22.5% delle quote nella fabbrica allo Stato.”
33. La Corte Urbana sostenne inoltre che, seguendo l’esame giudiziale, giunse alla conclusione che l’accordo procedurale era stato concluso in conformità con la legge, che il primo richiedente l’aveva firmato nella piena conoscenza dei fatti e che non era il risultato di qualsiasi la prigionia, pressione o qualsiasi genere di promessa che andò oltre che che fu permesso in negoziato. La corte così sanzionata l’accordo con dichiarando il primo richiedente colpevole delle accuse portò contro lui e condannandolo ad un Gel 35,000 (EUR 14,700) la multa. Il primo richiedente fu rilasciato poi immediatamente dalla sala d’udienza.
34. Siccome menzionato nella parte operativa, il Kutaisi la decisione di Corte Urbana di 10 settembre 2004 era definitivo e non soggetto ad un ricorso. Una richiesta potrebbe essere resa per avere la decisione annullato e la causa riaprì tuttavia, se di recente scoprì circostanze giustificarono tale corso di azione.
35. Secondo l’archivio di causa, dopo la conclusione dei procedimenti penali e la sua liberazione conseguente dalla detenzione il primo richiedente lasciò Georgia e sta risiedendo da allora a Mosca, Russia.
C. I procedimenti di fronte alla Corte
36. Dopo avviso della richiesta era stato dato al Governo rispondente su 21 settembre 2006 e le parti aveva scambiato le loro osservazioni, i richiedenti si lamentarono alla Corte, 12 novembre 2007, che l’Ufficio del Generale Accusatore (“il GPO”) stava continuando ad esercitare pressione su loro, questa volta con lo scopo di averli ritira la loro richiesta dalla Corte.
37. In appoggio di che asserzione, i richiedenti presentarono una dichiarazione scritto data con loro figlia, OMISSIS, 6 novembre 2007 datato.
38. Secondo che dichiarazione, dopo stato detto coi suoi genitori che pressione era portata nascere su loro, in settembre che 2004 OMISSIS che era un studente all’Università europea e Centrale in Budapest al tempo ha deciso di avvicinarsi ad una conoscenza del suo che stava funzionando al GPO, il Sig.ra T.B. Successivamente, OMISSIS scambiò molti e-mail con la sua conoscenza in che il secondo, mentre chiedendo di agire in favore del GPO, espresse che la posizione di autorità sui richiedenti la causa di ‘. L’archivio di causa contiene una copia del cambio di e-mail attinente.
39. Nel cambio di e-mail, OMISSIS ed il Sig.ra T.B. rivolse l’un l’altro su termini amichevoli, mentre usando accorciò, nomi di animale domestico e familiare invece di forme formali di indirizzo.
40. OMISSIS era il primo a contattare, 14 settembre 2006, il Sig.ra T.B., chiedendo al secondo, come un amico ed un avvocato esperto per darla del consiglio della sua tesi master ed un esame imminente in legge.
41. Sul 2006 Sig.ra T.B di 29 novembre. consigliato i richiedenti figlia di ‘ che lei considerò essere “un amico”, che lei era stata “personalmente” lavorando sulla causa di suo padre ed importanti informazioni così possedute che emanano dall’Accusatore Generale. Invitando i richiedenti la figlia di ‘ per esprimere il suoi genitori ‘ posiziona sulla questione, il Sig.ra T.B. promesso di dividere il suo suoerirore gerarchico ‘ vede con loro.
42. Sul 2006 Sig.ra T.B di 11 dicembre. informò i richiedenti la figlia di ‘ che i GPO sarebbero stati pronti riaprire la causa penale del primo richiedente e terminarlo poi di nuovo, questo momento di entrata il suo favore, e restituire il Gel 35,000 (EUR 14,700) quale era stato pagato con lui come una multa. Il Sig.ra T.B. incoraggiato i richiedenti dei quale pensare che proposta rapidamente ed accettarlo, altrimenti lei affermò, “l’autorità di accusa difenderebbe la sua posizione in Strasbourg ed annullerebbe anche unilateralmente l’affare di dichiarazione e riaprirebbe i procedimenti penali contro il primo richiedente.”
43. Sul 2006 OMISSIS di 16 dicembre il Sig.ra T.B informò. che suo padre era pronto giungere ad un regolamento amichevole, come previsto per “con la Convenzione” e sotto lo scrutinio della Corte. OMISSIS chiese poi ad un numero di questioni procedurali ed anche investigò se era possibile, mentre avendo dovuto riguardo ad al danno patrimoniale e non-patrimoniale sostanziale che era stato inflitto sulla sua famiglia con lo Stato, fare una rassegna le condizioni dell’accordo proposto.
44. Sulla stessa data, 16 dicembre 2006, il Sig.ra T.B. risposto che “il suo coinvolgimento personale nella causa era una garanzia che i richiedenti la famiglia di ‘ non si troverebbe di nuovo in una situazione inauspicata.” Il Sig.ra T.B. poi affermò che il primo richiedente dovrebbe registrare una richiesta col GPO, mentre si lamentò che l’affare di dichiarazione in oggetto era stato giunto ad una piena considerazione dei suoi interessi. I GPO tratterebbero poi che la richiesta come una richiesta per la riapertura della causa sulla base di circostanze di recente scoperte. Il Sig.ra T.B. assicurato i richiedenti la figlia di ‘ che, dopo la riapertura della causa, il primo richiedente può, come una questione di fatto, sia riabilitato avendo ottenuto la cancellatura della condanna dal suo casellario giudiziale.
45. Il Sig.ra T.B. poi affermò che lo Stato sarebbe stato pronto restituire i soldi che era stato pagato col primo richiedente come una multa e le quote nella fabbrica confiscato col secondo richiedente; lei spiegò che le quote del primo richiedente non potevano essere ritornate siccome loro già erano stati assegnati ad una terza parte. L’impiegato di GPO assicurò anche OMISSIS che il primo richiedente sarebbe divenuto eleggibile ritornare in Georgia ed avviare da capo là affari in che l’attività imprenditoriale l’autorità di accusa l’assisterebbe anche. Il Sig.ra T.B. poi continuò:
“Noi tutti sappiamo che errori sono stati commessi, ma è divenuta un problema particolarmente vitale, negli interessi del paese ora accantonare esperienza personale e trauma, nonostante il painfulness di quelli [esperimenta]. Io so che questo è difficile, ma se Lei può maneggiarlo, io sono fiducioso che dopo che anni sono passati Lei sarebbe poi in una posizione per dirsi che Lei abbia successo nel rendere differente Georgia, come il Suo proprio paese, da agenti in Stato individuali e dirsi che Lei costituì il Suo proprio piccolo sacrificio il Suo paese.”
46. Il Sig.ra T.B. specificato che “loro”, il GPO, non stava dicendo ai richiedenti ritirare la loro richiesta dalla Corte prima e stabilire dopo il problema al livello nazionale. Sul contrario, lo Stato era pronto cominciare a lavorare sull’accordo del problema al livello nazionale prima. Comunque, il Sig.ra T.B. poi ricordò ai richiedenti la figlia di ‘ che “loro facevano lasciare solamente un mese per [registrando osservazioni con] Strasbourg.”
47. Su una data non specificata, ma evidentemente susseguente al sopra cambio di e-mail, il Sig.ra T.B menzionato. informò il Sig.ra Natsvlishvili che lo Stato sarebbe stato pronto pagare al primo richiedente, in risarcimento, Gelifichi 50,000 (EUR 22,000) e prendere misure procedurali per avere la condanna cancellato dal suo casellario giudiziale. Lei specificò siccome segue:
“Come riguardi il problema di riabilitazione ed il risarcimento, la decisione apparentemente apparterrà, secondo gli articoli applicabili di giurisdizione, alla Corte d’appello di Kutaisi. Sarà indicato perciò nella decisione di questa corte che, determinato il fatto che il resto di [i richiedenti ‘] quote sono state assegnate e che la fabbrica è divenuta indebitata, è effettivamente impossibile per restituire le quote nella loro interezza che condurrebbe poi all’assegnazione di Gel 50,000 [(EUR 22,000)] in danni patrimoniali e non-patrimoniali.”
48. Il Sig.ra T.B. poi assicurò i richiedenti la figlia di ‘ che loro potessero avere fiducia nel GPO come in qualsiasi l’evento, dovrebbe essere là qualsiasi condotta impropria con le autorità, i richiedenti potrebbero lamentarsi sempre poi alla Corte dell’ostacolo allegato del diritto di ricorso individuale sotto Articolo 34 della Convenzione che la dichiarazione sarebbe di particolare danno per l’immagine internazionale dello Stato rispondente. Il Sig.ra T.B. infine, menzionò che lo Statale sarebbe pronto aumentare l’importo del risarcimento ad un massimo di Gel 85,000 (EUR 35,700).
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E DOCUMENTI INTERNAZIONALI
A. Il Codice di Diritto processuale penale (CPP)
49. Le disposizioni attinenti riguardo ad un “accordo procedurale” (“ა” in Abitante della Georgia, saprotseso shetankhmeba), o negoziato, siccome introdotto nel CCP 13 febbraio 2004 e corretto 24 giugno 2004 per la prima volta e così applicabile al tempo di materiale, legga siccome segue:
Articolo 15
“Un accordo procedurale può essere giunto a conformità col principio dell’indipendenza dell’ordinamento giudiziario. Un accordo procedurale contribuisce ad un sistema di giustizia più veloce e più efficiente.”
Articolo 679-1
“1. Una corte può consegnare una sentenza basata su un accordo procedurale senza esaminare i meriti della causa di fronte a sé. L’accordo procedurale è basato su un accordo riguardo alla responsabilità dell’accusato o la frase. È una prerogativa dell’accusa per proporre un accordo procedurale.
2. Quando un accordo è giunto a frase, l’accusato non supplica colpevole ma giunge ad un accordo con l’accusatore riguardo a frase o mancanza di and/or della frase è d’accordo a cooperare con l’indagine.
3. Quando un accordo è giunto alla responsabilità, l’accusato supplica and/or colpevole coopera con l’indagine.
4. Un accordo procedurale è concluso col gerarchicamente il beneplacito di accusatore superiore.
5. Sulla base dell’accordo procedurale, l’accusatore può richiedere una riduzione di frase per l’imputato, o decide di rimpicciolire alcune delle accuse portati contro lui o abbandona un numero di loro a condizione che l’accusato supplica colpevole su tutti i conti.
6. Prima di decidendo su una riduzione di frase o diminuire di accuse, l’accusatore deve considerare, (un) la gravità della frase alla quale l’accusato è responsabile, così come la serietà dell’illegalità degli atti e la colpa dell’accusato; (b) l’uso delle risorse dello Stato nel modo in cui più favori l’interesse generale. …
7. Non si giungerà al coinvolgimento di un avvocato di difesa un accordo procedurale e senza il beneplacito precedente dell’accusato come ai contenuti dell’accordo.
8. L’accordo procedurale è reputato privo di valore legale se emerge successivamente che l’informazioni e prova approvvigionarono con l’accusato per l’indagine… non è affidabile e non contribuisce ad una vera possibilità di identificare quelli responsabile. La decisione di annullare un accordo procedurale è presa con una corte.
9. Nelle particolari cause nelle quali la cooperazione dell’accusato in un’indagine ha condotto alla scoperta di un crimine particolarmente serio o l’attività penale di un ufficiale pubblico, e dove l’accusato ha assistito direttamente nel fare un’indagine fattibile, l’accusatore pubblico può chiedere la corte l’accusato per essere assolto della responsabilità penale. …
11. Quando concludendo l’accordo procedurale l’accusatore deve informare l’accusato che l’accordo non lo chiarisce della responsabilità civile. In circostanze speciali, l’accusatore pubblico o sostituto accusatore pubblico può, con una decisione ragionata, chiaro l’accusato della responsabilità civile. In queste circostanze, la responsabilità incorrerà sullo Stato.”
Articolo 679-2 §§ 2, 3 e 4
“2. Deve essere confermato, in una dichiarazione scritto firmata con l’accusato o il suo rappresentante legale ed il suo avvocato che, avendo tratto profitto da consulenza legale, l’accusato diede liberamente il suo beneplacito alla direttiva giudiziale senza esame dei meriti della sua causa. L’accusato deve capire pienamente i contenuti della breve che l’accusatore presenterà alla corte, così come le conseguenze legali della decisione che può essere consegnata.
3. Una volta l’accusato e l’accusatore è giunto ad un accordo procedurale, l’accusatore deve comporre una breve nella quale lui espone fuori i contenuti dell’accordo. La breve è firmata poi con l’accusatore, l’avvocato dell’accusato e l’accusato.
4. Il contenuto della breve assegnato ad in paragrafo 3 dell’Articolo presente è riservato e può essere consultato solamente coi firmatarii e la corte.”
Articolo 679-3
“1. L’accordo procedurale deve essere in forma scritto e deve essere approvato con una corte durante un’udienza pubblica, a meno che ragioni irresistibili mandano a chiamare un’udienza in macchina fotografica. La decisione della corte deve riflettere l’accordo procedurale. La corte deve assicurare che l’accordo fu giunto a violenza e l’intimidazione e senza falsità o promesse illegali. La corte deve assicurare anche che l’accusato acconsentì liberamente ed era in una posizione per ricevere assistenza legale e qualificata.
2. Prima di approvare un accordo procedurale, la corte deve assicurare, quel
(un) l’accusato pienamente capisce la natura del crimine con la quale lui è accusato;
(b) l’accusato pienamente capisce la frase responsabile essere incorso in per il crimine al quale ammette lui;
(il c) l’accusato è consapevole di tutti i requisiti giuridici relativo ad un’ammissione di colpa nel contesto di un accordo procedurale;
(d) l’accusato pienamente capisce che la corte non è nessun obbligo per accettare una breve con l’accusa sotto che, basato sull’accordo procedurale, raccomanda la mitigazione o pagamento assoluto della frase;
(e) l’accusato capisce che lui ha i diritti costituzionali seguenti:
– il diritto ad una difesa;
– il diritto per rifiutare di entrare nell’accordo che afferma la sua ammissione di colpa;
– il diritto per avere i meriti della sua causa esaminato.
(f) l’accordo procedurale non è il risultato di prigionia, l’intimidazione o una promessa che vanno oltre che che è permesso in tale accordo;
(il grammo) l’accusato non contesta i fatti sui quali è basato l’accordo che contiene la sua ammissione di colpa.
3. La corte prenderà la sua decisione in conformità con la legge e non sarà nessun obbligo per sanzionare l’accordo fra l’accusato e l’accusatore sotto.”
Articolo 679-4 §§ 1, 3, 4, 5, 6 e 7
“1. In situazioni previste nel Capitolo precedente, la corte o può consegnare una sentenza [girando l’affare di dichiarazione] senza un esame sui meriti o una decisione che rinviano la causa all’accusatore per accusa.
3. La corte deve assicurare, sulla base dell’archivio di causa che l’accusa è fondata bene, che la frase propose nella breve è equo e che l’accusato ha liberamente pleaded colpevole.
4. Se la corte si confà con la valutazione che riguarda i fatti e legale dell’accusatore della causa e considera che la frase raccomandata è equa, consegna una sentenza all’interno del ricevuta seguente di un mese della breve attinente dell’accusatore… .
5. Se la Corte costata che la prova presentata non prova l’accusa o che l’accordo procedurale è stato giunto a violazione di Articolo 679-1, rinvierà la causa all’accusatore per accusa.
6. Se la corte considera che la frase raccomandò con l’accusatore è troppo grave, ha il potere per ridurlo.
7. L’accusato ha diritto a rifiutare di entrare in un accordo procedurale che è basato sulla sua ammissione di colpa a qualsiasi punto durante i procedimenti giudiziali di fronte alla corte dà la sua direttiva. Questo rifiuto non doveva essere stato concordato col suo avvocato. Una volta la corte ha deciso, non è più possibile rifiutare di essere legato con l’accordo procedurale.”
Articolo 679-7 §§ 2 e 3
“2. Nessun ricorso giace contro la sentenza [previde negli Articoli precedenti] che diviene esecutivo su consegna.
3. La sentenza può essere revisionata in conformità con gli articoli soliti che riguardano circostanze nuove di fatto o legge.”
50. Seguendo un emendamento di 25 marzo 2005 al CCP, l’archiviazione di una richiesta con una corte per avere i procedimenti terminato con un affare di dichiarazione non era più la prerogativa dell’accusatore. Tale richiesta potrebbe essere registrata anche con l’accusato (l’Articolo 679-1 § 1). Il contenuto della breve dell’accusatore era più inoltre, riservato (l’Articolo 679-2 § 4), eccetto la sezione che contiene le informazioni che l’accusato aveva dato durante l’indagine. Lo stesso emendamento lo fece obbligatorio avere l’udienza nella quale la corte approvò l’accordo procedurale registrato alla lettera nel documento dei procedimenti (l’Articolo 679-3 § 4).
51. Inoltre, l’emendamento di 25 marzo 2005 lo costituì obbligatorio la corte, quando in considerazione dell’affare di dichiarazione legalmente registrato, spiegare all’imputato che, se lui dovesse sollevare un’azione di reclamo di stato stato sottoposto a trattamento indebito con l’accusa durante le negoziazioni precedenti, tale azione di reclamo non impedirebbe l’approvazione dell’affare (l’Articolo 679 3 § 2(1)).
52. Inoltre, mentre prima il 2005 Articolo 679-6 di 25 marzo aveva previsto solamente per la possibilità di un ricorso contro una sentenza che dichiara l’accordo procedurale privo di valore legale, l’emendamento in oggetto diede l’accusato la possibilità di depositare un ricorso con la corte più alta contro l’approvazione dell’accordo entro quindici giorni della direttiva se
“(un) l’accordo procedurale che usò la falsità fu concluso;
(b) i diritti di difesa dell’accusato furono restretti;
(il c) l’accordo procedurale fu concluso con violenza, vigore, minacce o l’intimidazione;
(d) la distribuzione di corte con la causa trascurò i suoi doveri siccome posato fuori [negli Articoli sopra].”
53. L’emendamento in oggetto non specifichi se un ricorso potrebbe giacere, sui motivi summenzionati, contro decisioni prima di 25 marzo 2005.
Consiglio di B. dell’Europa
1. Raccomandazione N.ro R (87) 18 del Comitato di Ministri a Membro Stati Riguardo alla Semplificazione della Giustizia penale
54. Questa Raccomandazione fu adottata col Comitato di Ministri del Consiglio dell’Europa 17 settembre 1987 ed interessato semplificò e procedure riassuntive. Un estratto attinente legge siccome segue:
“Avendo riguardo ad all’aumento nel numero di cause penali si riferito alle corti, e particolarmente quelli che portano sanzioni penali minori, ed ai problemi causati con la lunghezza di procedimenti penali;
Considerando che ritardo nel trattare con crimini porta diritto penale in cattiva fama e colpisce l’amministrazione corretta della giustizia;
Considerando che è probabile che ritardi nell’amministrazione della giustizia penale siano rimediati a, non solo con l’allocazione delle specifiche risorse e la maniera nella quale queste risorse sono usate, ma anche con una definizione più chiara di priorità per la condotta di politica delittuosa, con riguardo ad a sia forma e sostanza, con:
– ricorrendo al principio di accusa discrezionale;
– avvalendosi delle misure seguenti quando trattando con reati minori e massicci:
– le così definite procedure riassuntive,
– accordi extragiudiziali con autorità competente nelle questioni penali e le altre autorità che s’interpone, come una possibile alternativa ad accusa
– le così definite procedure semplificate;
– la semplificazione di procedure giudiziali ed ordinarie…”
2. Onorando di Obblighi ed Impegni con la Georgia, Relazione del Comitato sull’Onorare di Obblighi ed Impegni con Membro Stati del Consiglio dell’Europa (Esaminando Comitato), 21 dicembre 2005
55. Gli estratti attinenti dalla Relazione summenzionata della lettura di Comitato di Monitoraggio siccome segue:
“44. I co-relatori hanno anche delle riserve della tendenza crescente a trapiantare modelli legali ed esteri, di solito non-europei nel sistema giudiziale nazionale di Georgia. Questo, per esempio la causa è con la recente legge su negoziato che tenta di imitare gli Stati Uniti pratica legale ed a che i co-relatori desiderano ritornare nel paragrafo sulla lotta contro la corruzione. …
47. Mentre è chiaro che le autorità devono prendere in considerazione le richieste pubbliche per azione immediata e decisiva nelle cause più notorie della corruzione allegato, i co-relatori insistono che le aspettative popolari non possano giustificare violazioni dei diritti di persone sospette e l’insuccesso per rispettare i principi di base di diritto processuale penale dovuto. Arresti di alcuni ufficiali precedenti accusati della corruzione furono eseguiti in circostanze spettacolose, spesso senza garanzie anche in cause dove non c’era indicazione che persone sospette avevano l’intenzione di fuggire. Organizzazioni di diritti umani riportarono molte cause di vigore eccessivo, degli arresti furono girati un film e furono immaginati-degradando alle persone sospette ‘ la dignità umana-fu trasmesso estesamente su molti canali di televisione. Il riguardo per il principio della presunzione dell’innocenza per delle categorie di persone sospette deve ancora prendere sostiene nella Georgia nuova.
48. Il “il negoziato” sistema che rende possibile sé delle persone sospette avere le loro accuse ridusse o lasciò cadere in ritorno per il pagamento dei soldi che loro hanno malversato presumibilmente, è, dire il minimo, controverso. Mentre negoziato è usato largamente negli Stati Uniti così come in del Consiglio degli stati membro di Europa, di solito riferisce ad accordi coi quali persone accusato accettano dichiarazione colpevole (denunci gli altri colpevole, ecc.) in ritorno per una minore accusa. Il negoziato Georgiano va inoltre un passo ed introduce un componente finanziario nella quotazione-l’accusato si chiede a rimborsare una certa somma che è un’approssimazione di che che loro hanno rubato presumibilmente. In ritorno l’accusatore è d’accordo a ridurre o lasciare cadere le accuse. La quantità infine deve essere approvata con un giudice.
49. I co-relatori considerano che le specificità della versione Georgiana del sistema di dichiarazione- mercanteggiamento, specialmente l’introduzione del componente finanziario e l’apparentemente modo arbitrario dove è fatto domanda a delle cause e non ad altri, faccia questa pratica incompatibile con Consiglio degli standard di Europa. Il sistema non solo può creare un’impressione alla quale ai grandi ladri è permesso per comprare un’immunità dalla giustizia, ma è anche preoccupante perché la mancanza di controlli legali ed amministrativi ed equilibri nella polizia Georgiana, accusatore ripara e corti creano un rischio dell’abuso. I relatori di co capiscono che i soldi ottenne per “il negoziato” (del milione del 30 USD finora) è molto importante e ha aiutato a pagare per pensioni e le altre necessità immediate, ma loro non sono d’accordo con la nozione suggerita con l’Accusatore Generale che l’efficienza della giustizia può essere misurata contro il reddito budgetario sé aiuta a generare. Dopo anni di una corruzione molto estesa e la noncuranza sistematica per l’articolo di legge Georgia ha bisogno di giustizia che è efficiente ed uguaglia per tutti.
50. I relatori immediatamente e sostanzialmente chiamano di conseguenza, sulle autorità Georgiane a faccia una rassegna la procedura di dichiarazione- mercanteggiamento presente per portarlo in linea con Consiglio degli standard di Europa.”
3. Decisione 1415 (2005) della Riunione Parlamentare del Consiglio dell’Europa
56. 24 gennaio 2006 la Riunione Parlamentare del Consiglio dell’Europa, dopo avere esaminato la Relazione summenzionata del Monitoraggio Comitato Decisione 1415 adottata (2005), gli estratti attinenti da che lesse siccome segue:
“9. La Riunione, dopo avere consultato le autorità Georgiane… chiede a Georgia a: …
Criticamente faccia una rassegna la pratica presente del “dichiarazione-contrattando” il sistema che – nella sua forma presente – sulla mano del una permette alcuni offensori allegato di usare gli incassi dei loro crimini per comprare la loro uscita di prigione e, sull’altro, essere di rischi fece domanda arbitrariamente, abusivamente ed anche per ragioni politiche;…”
4. Riporti con Tommaso Hammarberg, Commissario per Diritti umani del Consiglio dell’Europa seguendo la sua visita a Georgia da 18 a 20 aprile 2011
57. Le parti attinenti della Relazione emesse col Commissario per Diritti umani 30 giugno 2011 che interessato il sistema di dichiarazione -mercanteggiamento in Georgia, legga siccome segue:
“Dichiarazione- contrattando accordi
63. Il Commissario dedicò attenzione speciale al problema di dichiarazione-contrattare e la sua richiesta in cause penali.
64. Ora dichiarazione-contrattando pervade l’operazione della giustizia penale in Georgia. La sua richiesta ha testimoniato ad un aumento ripido fin dalla sua introduzione nel 2004. Il Presidente della Corte Suprema informò il Commissario che in 2010 accordi di dichiarazione è stato fatto domanda in circa 80% di tutte le cause penali.
65. Indiscutibilmente, dichiarazione-contrattare è stato un mezzo riuscito nella lotta alla corruzione e alla malavita. Offre anche l’importante beneficio dell’aggiudicazione veloce di cause penali, mentre alleviando il carico di lavoro di corti, accusatori ed avvocati. Inoltre, contribuisce alla riduzione di frasi e come un risultato al numero di prigionieri che sono cruciali nel contesto del tasso alto di prigione che sovraffolla in Georgia.
66. Il modello di dichiarazione -mercanteggiamento corrente, fissato nel CPC nuovo implica nota colpevole o accordo con l’accusatore su frase (dichiarazione di contendere di nolo). O può essere iniziato con l’imputato o con l’accusatore.
67. Un avvocato di difesa è obbligatorio nel contesto di dichiarazione-contrattare; comunque, il ruolo degli avvocati in questa elaborazione è limitato. Secondo le informazioni ottenute col Commissario, più imputati sono sicuro virtualmente, che loro saranno condannati, ed avvocati, invece di lavorare verso i loro clienti l’assoluzione di ‘ li consigliano di dichiarazione-contrattare con l’accusatore per ridurre la frase ad un minimo. Questo atteggiamento è particolarmente comune per violazioni che prevedono reclusione come una punizione. Comunque, il Ministro Aggiunto della Giustizia indicò che il Codice nuovo di disposizioni di Diritto processuale penale che offrono diritti migliorati per la difesa colpirà anche positivamente la posizione della difesa nel contesto dell’accordo di dichiarazione.
68. Uno interessato del Commissario riferisce ai poteri discrezionali dell’accusatore durante la negoziazione dell’accordo di dichiarazione. Per istanza, l’accusatore ora può chiedere frasi addirittura sotto il minimo della pena previsto nella legge, una competenza molti credono dovrebbe rimanere col giudice. In oltre, la legge non definisce il grado richiesto della cooperazione di un imputato con l’accusa che conduce alla soggettività e discordanza di pratica.
69. Un accordo di dichiarazione è approvato con decisione di corte. Nel corso della revisione dell’accordo con la corte, il giudice dovrebbe rendere sicuro che l’accordo di dichiarazione non è concluso su coercizione e l’intimidazione e dovrebbe esaminare la prova che sostiene le accuse. Le autorità asseriscono che svista giudiziale degli accordi di dichiarazione è un’importante salvaguardia, mentre sottolinea che la corte può rifiutare di approvare un accordo se accuse sono non comprovate o una violazione è osservata. Comunque, avvocati sostengono che in pratica, il giudice essenzialmente si appella sulla prova che l’accusatore presenta quando esaminando i termini dell’accordo, e nella maggioranza opprimente di cause il giudice concorda con le richieste dell’accusatore.
70. Una delle particolarità del sistema di dichiarazione -mercanteggiamento Georgiano riferisce ad Articolo 42 del Codice Penale che prevede che multe possono essere imposte nel contesto di accordi di dichiarazione uguagli per violazioni del Codice Penale per le quali questa forma di punizione non è prevista. Secondo Trasparenza la Georgia Internazionale, in multe di pratica è pagato in 99% delle cause, una cifra che è contestata con le autorità. All’elaborazione manca trasparenza, a causa dell’assenza di criterio chiaro per determinare multe. Difensori di diritti umani in Tbilisi addussero che questo è fatto basato su una valutazione della capacità dell’imputato di pagare; questo ha condotto ad una percezione che la libertà può essere comprata.
71. Benché l’attuazione di dichiarazione-contrattare in pratica abbia generato preoccupazioni, le autorità sostengono che le salvaguardie sufficienti esistono nel sistema. Il Ministro Aggiunto della Giustizia faceva, comunque, dia credito al bisogno di aumentare trasparenza del sistema e migliorare percezioni.
72. La legge prevede anche per una piena liberazione da frase in cause eccezionali dove c’è cooperazione effettiva con l’indagine. Mentre questa possibilità certamente può aiutare nel chiarire cause penali, istanze dell’abuso sono state riportate in questo contesto. …
73. Preoccupazioni si hanno sollevato anche che è probabile che il sistema di dichiarazione-contrattare faccia imputati più riluttante lamentarsi contro mal-trattamento o uso eccessivo di vigore con polizia, se questa è stata la causa. Le autorità hanno di passato ammesso il problema e hanno introdotto le salvaguardie. Comunque, il problema non può giacere con l’esistenza di sistema di dichiarazione-contrattare per se ma piuttosto, come già celebre, il contesto nel quale è operato. Per molto imputati dichiarazione-contrattato l’alternativa sola è trovare una frase agile in prospettiva di una condanna quasi certa, e è meno probabile che un imputato porti un’azione di reclamo allineato di mal-trattamento se c’è un rischio percepito che questo potesse minare l’opportunità di concludere un accordo con l’accusatore.
Conclusioni e raccomandazioni
74. I funzionare del sistema di dichiarazione- mercanteggiamento non possono e non dovrebbero essere visti come separato dall’operazione del sistema di giustizia penale intero. La combinazione di molti fattori-la condanna molto alta tassa, una politica di giorno della sentenza severa e la fiducia pubblica e bassa nell’amministrazione nel sistema di giustizia-molto bene imputati di influenza per supplicare colpevole anche se innocente, conducendo ad una distorsione della giustizia.
75. È importante per tenere presente che quando acconsentendo ad una dichiarazione colpevole, un imputato rinuncia ad un numero di diritti, incluso il diritto per dare testimonianza ed il diritto a processo. Il Commissario nota che mentre le salvaguardie possono essere offerte nella legislazione, la loro attuazione in pratica è stata soggetto alla critica. Giudici dovrebbero esercitare controllo adeguato che dichiarazione-contratta su accordi e vedono a sé che queste salvaguardie sono implementate pienamente in pratica. Il Commissario concerne anche col ruolo molto limitato che la difesa ha nella negoziazione di un accordo di dichiarazione.
76. È essenziale che la dichiarazione dell’imputato deve essere resa sempre volontariamente e deve essere liberata da qualsiasi pressione impropria. A questa fine, il sistema le ulteriori necessità lo sviluppo di standard obiettivi per le negoziazioni fra la difesa e l’accusatore, incluso una definizione più chiara del concetto “la cooperazione con l’indagine”, così come criterio chiaro per determinare l’importo di multe imposto sull’imputato.
77. C’è infine, un bisogno urgente per passi concreti per aumentare la trasparenza del sistema. Il Commissario sostiene gli sforzi delle autorità in questo riguardo e li incoraggia per adottare un approccio incluso con consultando con tutti i gruppi attinenti, incluso difensori di diritto umano ed avvocati.”
Trasparenza di C. Internazionale
58. A febbraio 2010, Trasparenza la Georgia Internazionale (la TI Georgia), un capitolo nazionale dell’organizzazione non-governativa internazionale e summenzionata, emesso il suo primo rapporto analitico sul sistema di dichiarazione- mercanteggiamento in Georgia-Negoziato in Georgia.
59. Dopo avere esposto fuori la procedura, la base razionale dello Stato per l’introduzione di negoziato nel suo ordinamento giuridico, i fatti che concernono il suo uso (nel 2005 il numero di cause penali terminato con negoziato costituì 12.7% secondo i dati statistici ed ufficiali,), il rapporto analizzò i rischi che il modello Georgiano ed unico di negoziato ha posato al diritto ad un processo equanime.
60. Di conseguenza, alcuni degli estratti attinenti dalla parte seconda del rapporto letta siccome segue (tutte le statistiche menzionate nel rapporto erano ufficiali, od ottenne con la TI Georgia dalla Corte Suprema di Georgia o il GPO):
“… Lo show di statistica che dichiarazione contratta, una volta concordò su fra imputato ed accusatore, quasi sempre è sostenuto.
In teoria, il giudice che presiede è voluto dire assicurare che l’affare di dichiarazione non fu raggiunto come un risultato di pressione indebita sull’imputato e che la quantità fu resa volontariamente. Il giudice deve assicurare anche che i diritti di centro dell’imputato (come che di assistenza con un avvocato di difesa) non fu violato. Solamente otto affari di dichiarazione furono negati con giudici Georgiani nel 2008 fuori di un totale in pratica, che anno di 8,770, un tasso di meno che 0.1%. Giudici sono voluti dire anche accertare che c’è una causa di facie di prima. Nelle altre parole, il giudice deve essere soddisfatto, che la prova previde con l’accusatore sarebbe considerato sufficiente garantire un pieno processo. L’essere di differenza che, in un affare di dichiarazione, la prova non è messa in dubbio con l’imputato.
Gli avvocati intervistati con la TI Georgia tutti dubitati che giudici fecero una rassegna la causa di facie di prima ‘in qualsiasi cosa ma la maniera più procedurale ‘. Un esempio di giudici che non riescono presumibilmente ad in modo appropriato guardare nella causa è che di Natsvlishvili ed il vs di Togonidze. La Georgia, dove disse l’imputato che l’accusatore fu d’accordo solamente ad entrare in un affare di dichiarazione dopo che lui trasferì quote in una macchina pianta manifatturiera al Gel 50,000 statale e pagato “di suo proprio spontanea volontà.” La corte sostenne poi un affare di dichiarazione, basato su una multa ufficiale di Gel 35,000 che non incluse il “presenti” pagò in anticipo, senza guardare anche nei pagamenti diffidenti. …
Un Accusatore Onnisciente?
Se Lei è accusato per un crimine in Georgia, Lei può essere abbastanza sicuro che Lei sarà trovato colpevole. Tassi di condanna sono cielo alto. Delle 17,639 cause penali registrate a corti Georgiane durante 2008, solamente sette terminarono in un’assoluzione e 111 più si terminò prima che ad un verdetto fosse giunto. Quel costituisce un 99% tasso di condanna che dicono oppositori di negoziato è un risultato diretto della perdita dell’indipendenza giudiziale causato con la pratica. Dicono accusatori che il tasso di condanna alto è il risultato di “lavoro duro” e “accusa accurata” e è prova del sistema che lavora bene.
La giustizia principale ed aggiunta della Corte Suprema, Zaza Meishvili dibatte che il tasso di condanna non è nulla fuori dell’ordinario quando comparò agli Stati Uniti, dove 90 95% di cause penali terminano in un affare di dichiarazione e perciò un verdetto colpevole.
La differenza comunque, è che una proporzione molto alta di non-dichiarazione- contrattare anche cause in Georgia fine in condanna. La maggior parte di paesi hanno la condanna tassa lontano abbassi che Georgia. Per esempio, fra i paesi di OECD il 99.7% tasso di condanna di solamente Giappone eccede Georgia. …
Mentre la proporzione di assoluzioni ha lasciato cadere poiché negoziato cominciò nel 2004, i numeri erano così bassi prima che non ha fatto molta differenza. Noi siamo venuti da un 97% tasso di condanna nel 2003 ad un 99% tasso di condanna nel 2009. Infatti, nel 2005, il negoziato di anno si laureò dall’essere una misura di anti-corruzione ad essendo pratica molto estesa in cause penali ed ordinarie, il numero di assoluzioni e pressocché terminò cause raddoppiate ed il tasso di condanna venne in giù a 94%; il più basso su documento.
Il chiarimento per tassi di condanna alti deve fare meno con negoziato e più per fare col lascito legale sovietico di Georgia, un sistema nel quale confessione era re. Come uno accademico lo metta: ‘la persona più potente nel modello sovietico della giustizia penale era, e grandemente resti, l’accusatore. Lui o lei era responsabile per dirigere il procedimento penale intero, e pensò poco ad usare confessioni costrette, prova falsificata o la detenzione di pre-processo come un metodo di incitare una confessione ‘.
Presidente della Corta Suprema aggiunto della Corte Suprema Zaza Meishvili riaffermò l’Incidenza alto di confessioni a TI Georgia, mentre dicendo il “maggioranza enorme” di affari di dichiarazione la confessione di un imputato coinvolse.
Nessuna alternativa ma Contrattare
Ma mentre noi non possiamo biasimare negoziato per condanna apertamente alta tassa, la probabilità statistica ed opprimente della condanna ha un altro effetto molto negativo. L’essenza di dettami di negoziato che dovrebbe essere equo che, un’elaborazione di mercanteggiamento con l’imputato che tenta di estrarre la possibile frase più leggera dall’accusatore. Questo è solamente possibile quando l’imputato ha sistema di leve sufficiente per fare tale valore di quantità l’accusatore è mentre. Nelle altre parole, l’accusatore sa, che se lui non accetta i termini dell’imputato, lui dovrà andare per un lungo elaborazione legale, forse per tre livelli di corti. Quando Lei ha la condanna tassa avvicinandosi 100%, questo sistema di leve molto è indebolito, mentre permettendo accusatori di dettare i termini e lasciando imputati con “lo prenda o lo lasci” le offerte.
In sistemi con tassi di condanna alti, negoziato non funziona. Quando anche imputati innocenti sentono pressione a “ammetta colpa” perché la probabilità statistica di un’assoluzione è così bassa, il potere ha lasciato nelle mani degli accusatori. Così, a meno che il tasso di condanna della Georgia viene in giù a qualche cosa più realistico, negoziato come un’istituzione non può funzionare efficacemente.”
61. Secondo le statistiche ufficiali ottenute con la TI Georgia dalla Corte Suprema della Georgia e citò nei suoi due rapporti summenzionati, il tasso di assoluzioni in Georgia rappresentò 0.4% in 2004, 0.7% nel 2005 0.2% nel 2006 e rimase a 0.1% fra il 2007 ed il 2009.
III. STUDIO COMPARATIVO
62. Fuori di trenta Consiglio degli stati membro di Europa studiato per l’esistenza di diritti processuali penale simile in natura al sistema di negoziato della Georgia, nessuno meccanismi equivalenti esistono nel seguente tre paesi-Azerbaijan, Grecia, e Turchia. Un piccolo numero di altri paesi (vale a dire Austria, Danimarca ed il Portogallo), mentre non essendo passato legislazione che stabilisce negoziato come un concetto legale all’interno dei loro ordinamenti giuridici, è familiarizzato nondimeno con negoziato o processi simili in pratica.
63. Austria, Belgio, Francia ed il Liechtenstein hanno procedure che presentano elementi di negoziato che conduce all’interruzione di procedimenti penali, mentre Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, la Repubblica ceca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Malta, Moldavia, Montenegro, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina ed il Regno Unito (Inghilterra ed il Galles) ha stabilito dichiarazione-mercanteggiamento tratta dando luogo ad una condanna penale.
64. In oltre, Austria, la Repubblica ceca, Ungheria, Montenegro, Russia e Serbia prevedono per l’opportunità di avere una frase più clemente imposta, accuse lasciarono cadere o procedimenti penali cessarono se un imputato coopera con le autorità e con ciò contribuisce alla decisione della causa penale.
65. Negoziato in Consiglio degli stati membro di Europa prende soprattutto la forma di frase contrattare, questo che è la causa in Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, la Repubblica ceca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Malta, Moldavia, Montenegro, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina ed il Regno Unito. Mercanteggiamento di accusa può essere trovato in Ungheria, Serbia, Slovenia, Spagna, Svizzera ed il Regno Unito. Gli show di esame che mercanteggiamento di frase è una pratica più comune in Consiglio degli stati di Europa che mercanteggiamento di accusa. Questo aspetto è collegato da vicino al principio di legalità che offre meno scarroccio per l’accusa per correggere e lasciare cadere accuse.
66. Accordi di dichiarazione che conducono ad una condanna penale sono, senza eccezione, fece una rassegna con una corte competente. In questo senso, corti hanno l’obbligo per verificare se l’accordo di dichiarazione è stato giunto a conformità con applicabile procedurale e norme sostanziali, se l’imputato entrò volontariamente e di proposito in sé, se c’è prova che sostiene la dichiarazione colpevole entrata con l’imputato e se i termini dell’accordo sono appropriati.
67. Come un risultato dell’esame, può essere stabilito, che la corte che tratta con la questione generalmente ha l’obbligo per esaminare l’archivio di causa prima di decidere su se approvare o respingere l’accordo di dichiarazione e deve accertare che prova previde negli appoggi di archivio la dichiarazione di colpevole entrò o la confessione rese con l’imputato. In Italia, la corte non è costretta al contrario., con legge ad esaminare la prova o certificare che c’è una causa di facie di prima contro l’accusato, ed in Svizzera la corte non è obbligata anche automaticamente per esaminare la prova. Legislazione russa non prevede per un obbligo esplicito sulle corti per esaminare la prova in cause di negoziato. Tale obbligo potrebbe essere dedotto discutibilmente nondimeno dall’obbligo sulla distribuzione di corte con la causa verificare se tutte le condizioni per l’approvazione dell’accordo di dichiarazione sono state soddisfatte.
68. In istanze più rare, corti sono richieste con legge a, almeno sotto certe circostanze, ordine e non esamina già prova supplementare contenuta nell’archivio di causa in causa di procedimenti accelerati. In questo riguardo, corti tedesche trattengono il loro obbligo per ordinare prova mirata a scoprendo qualsiasi aspetto della causa che sarebbe attinente per la loro decisione, anche se un accordo di dichiarazione è stato entrato in. Nel Regno Unito, se fatti sono contestati, la corte dovrebbe essere invitata per ascoltare prova per determinare i fatti, e poi condanna su quel la base.
69. In più paesi osservati, accordi di dichiarazione sono entrati in con l’accusa e l’imputato, e successivamente fece una rassegna con una corte. In questo scenario, le corti in principio hanno il potere per approvare o respingere l’accordo di dichiarazione ma non cambiare i suoi termini. Di proporre emendamenti ad accordi di dichiarazione è permesso in corti di Bulgaria loro sono richiesti di considerare. Simile emendamenti hanno bisogno di comunque, essere accettati con l’imputato, il consiglio di difesa e l’accusatore. In Germania, la Romania ed a della misura nel Regno Unito, i termini dell’accordo sono definiti con la corte competente (come opposto ad essendo basato su un accordo precedente fra l’accusa e la difesa).
70. Basato sull’esame, può essere confermato che i piombi di elaborazione di dichiarazione-mercanteggiamento a procedimenti di processo accelerati in ogni paese che ha simile processi in posto. Le salvaguardie procedurali e garanzie giudiziali sono colpite perciò nell’evento di un accordo di dichiarazione che è entrato in. Un numero delle salvaguardie è offerto nondimeno per contrattaccare questi effetti.
71. Per esempio, la rappresentanza dell’imputato con consiglio è obbligatoria in Bulgaria, la Repubblica ceca la Francia (per qualsiasi comparizione di corte su un’ammissione precedente di colpa (comparution sur ricognizione préalable de culpabilité)), Ungheria, Malta, Moldavia, Russia, Serbia e la Slovenia. Gli altri paesi osservati non hanno articoli speciali che richiedono rappresentanza con consiglio di difesa in cause di negoziato, così gli articoli regolari relativo a rappresentanza legale fanno domanda.
72. Entrando in un accordo di dichiarazione è condizionato su una confessione con l’imputato in Austria ed il Liechtenstein (in ambo gli Stati solamente il concetto di Diversione esiste che piombi all’interruzione di procedimenti penali), in Bosnia e Herzegovina, la Repubblica ceca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Malta, Moldavia, Montenegro, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina ed il Regno Unito. L’Italia, d’altra parte costituisce l’eccezione: un accordo di dichiarazione non ha bisogno di necessariamente includere un’ammissione di colpa da parte dell’imputato.
73. In quasi tutti paesi osservati, con l’eccezione evidente della Romania la dichiarazione colpevole dell’imputato può essere usata solamente comunque, per i fini dell’accordo di dichiarazione. Debba l’accordo di dichiarazione non sia entrato in o sia respinto con la corte, la dichiarazione colpevole o la confessione dell’imputato non può essere usato contro lui.
74. Corti decidono sull’accordo di dichiarazione ad un’udienza nei paesi seguenti: Austria, Liechtenstein, Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, la Repubblica ceca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Malta, Moldavia, Montenegro, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svizzera ed il Regno Unito. La presenza dell’imputato all’udienza è richiesta esplicitamente con legge in, per esempio, Bulgaria, Montenegro, Romania, Russia, Ungheria e la Slovacchia. D’altra parte la presenza dell’imputato non è richiesta necessariamente in Italia.
75. Nella maggioranza dei paesi osservata, il diritto per fare appello sarà restretto, dopo che un accordo di dichiarazione è stato entrato in. Sembra essere una piena rinuncia del diritto per fare appello nell’evento di un accordo di dichiarazione (almeno quando l’accordo di dichiarazione è stato girato con la corte) in Slovenia. Entrando in un accordo di dichiarazione dà luogo alla restrizione del diritto per fare appello in Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, la Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Italia, Malta, Moldavia, Montenegro, Russia, Slovacchia, Serbia, Spagna, Svizzera e l’Ucraina. Il diritto per fare appello resti non soggetto ad influssi in Francia, Austria, Liechtenstein, Germania, Polonia, Romania ed il Regno Unito.
LA LEGGE
IO. Violazioni allegato Di Articolo 6 § 1 Di La Convenzione Ed Articolo 2 Di Protocollo N.ro 7
76. Il primo richiedente si lamentò Articolo 6 § 1 della Convenzione ed Articolo 2 di Protocollo sotto N.ro 7 che l’elaborazione di dichiarazione-mercanteggiamento assunse nella sua causa era stato un abuso delle norme processuali e che nessun ricorso ad una corte più alta contro la girata giudiziale dell’accordo di dichiarazione-mercanteggiamento che lui considerò essere stato irragionevole, era stato possibile.
77. Articolo 6 § 1 della Convenzione ed Articolo 2 di Protocollo N.ro 7 lettura, nelle loro parti attinenti siccome segue:
Articolo 6
“1. Nella determinazione di… qualsiasi accusa criminale contro lui, ognuno è concesso ad una fiera… ascolti… con un tribunale indipendente ed imparziale stabilito con legge.”
Articolo 2 di Protocollo N.ro 7
“1. Ognuno dichiarato colpevole di un reato penale con un tribunale avrà diritto ad avere la sua condanna o frase fece una rassegna con un tribunale più alto. L’esercizio di questo diritto, incluso i motivi sui quali può essere esercitato sarà governato con legge.”
A. le osservazioni di Il Governo
78. Il Governo presentò che negoziato, una forma d

Testo Tradotto

Conclusions:No violation of Article 6 – Right to a fair trial (Article 6 – Criminal proceedings Article 6-1 – Fair hearing) No violation of Article 2 of Protocol No. 7 – Right of appeal in criminal matters (Article 2 of Protocol No. 7 – Higher tribunal Review of conviction Review of sentence) No violation of Article 6 – Right to a fair trial (Article 6-2 – Presumption of innocence) No violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Deprivation of property)
No violation of Article 34 – Individual applications (Article 34 – Hinder the exercise of the right of petition)

FORMER THIRD SECTION

CASE OF NATSVLISHVILI AND TOGONIDZE v. GEORGIA

(Application no. 9043/05)

JUDGMENT

STRASBOURG

29 April 2014

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 § 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Natsvlishvili and Togonidze v. Georgia,
The European Court of Human Rights (Former Third Section), sitting as a Chamber composed of:
Josep Casadevall, President,
Alvina Gyulumyan,
Corneliu Bîrsan,
Ján Šikuta,
Nona Tsotsoria,
Kristina Pardalos,
Johannes Silvis, judges,
and Santiago Quesada, Section Registrar,
Having deliberated in private on 15 October 2013 and 3 April 2014,
Delivers the following judgment, which was adopted on the last mentioned date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 9043/05) against Georgia lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (“the Convention”) by two Georgian nationals, OMISSIS (“the first applicant”) and OMISSIS (“the second applicant”), on 9 March 2005.
2. The applicants, who had been granted legal aid for the purposes of an oral hearing on the merits (see paragraphs 5 and 6 below), were represented by OMISSIS, lawyers practising in Georgia and the Russian Federation. The Georgian Government (“the Government”) were successively represented by their Agents, Mr M. Kekenadze, Mr D. Tomadze and Mr L. Meskhoradze, of the Ministry of Justice.
3. The first applicant alleged, in particular, that the plea-bargaining process, as provided for by domestic law at the material time and applied in his case, had been an abuse of process and unfair, in breach of Article 6 § 1 of the Convention and Article 2 of Protocol No. 7 to the Convention. He further alleged that the publicity given to his arrest had breached his right to be presumed innocent under Article 6 § 2 of the Convention. In addition, both applicants alleged that the State had hindered them in the exercise of their right of individual petition, contrary to Article 34 of the Convention, and that the financial penalties imposed upon them as part of the plea bargaining process had breached their property rights under Article 1 of Protocol No. 1.
4. The applicants and the Government each filed written observations on the admissibility and merits of the application.
5. By a final decision of 25 June 2013, the Court declared the application admissible in part (Article 29 § 1 in fine of the Convention). As to the further procedure, the Court decided to obtain the parties’ oral submissions on the merits (Rule 59 § 3).
6. A hearing on the merits took place in public in the Human Rights Building, Strasbourg, on 15 October 2013 (Rule 59 § 3).
There appeared before the Court:
(a) for the Government
OMISSIS
(b) for the applicants
OMISSIS

The Court heard addresses by OMISSIS
7. On 1 February 2014 the Court changed the composition of its Sections, but the present application was retained by the Former Third Section.

THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
8. The first and second applicants were born in 1950 and 1953 and currently live in Moscow, the Russian Federation, and Kutaisi, Georgia, respectively. They are husband and wife.
A. Background
9. The first applicant was the deputy mayor of Kutaisi, the second largest city of Georgia, from 1993 to 1995 and the managing director of the company operating the Kutaisi Automotive Plant (“the factory”), one of the most important public companies in the country, from 1995 to 2000. On 29 December 2000 he was appointed chairman of the factory’s supervisory committee at the shareholders’ general meeting.
10. The first applicant was the principal shareholder in the factory after the State (78.61% of the shares), holding 12.95% of the shares through purchases made in 1998 and 2002. The second applicant held 2.6% of the shares, purchased in 2002, so together the couple owned a total of 15.55% of the shares.
11. The first applicant was kidnapped in December 2002. After being severely ill-treated by his abductors, he was released in exchange for a large ransom paid by his family.
B. Criminal proceedings against the first applicant
12. On 12 March 2004 the first applicant was accused of illegally reducing the share capital of the factory, for which he had been responsible firstly as managing director and secondly as chairman of the supervisory committee. He was charged with making fictitious sales, transfers and write offs, and spending the proceeds without regard to the company’s interests (Article 182 of the Criminal Code – “abuse of authority by embezzling and misappropriating the property of others”).
13. On 15 March 2004 the police and the Kutaisi prosecutor went to the first applicant’s workplace to arrest him. The arrest was filmed by journalists and broadcast on a local private television that same night. The broadcast consisted of an interview with the prosecutor following footage showing the first applicant’s arrest and escort down a flight of stairs, with his arms held by policemen and surrounded by journalists. The prosecutor made two comments in respect of the matter: that the documents seized during a search of the first applicant’s office “were relevant to an on-going criminal investigation and would be assessed and analysed”; and that the charge which the first applicant faced carried up to twelve years in prison.
14. The prosecutor’s interview was followed by that of the Governor of the Region. The Governor, without making any reference to the first applicant or the criminal proceedings against him, declared, among other things, that the State, which was “experiencing difficult times [due to a political crisis,] would not stray from the path that it had chosen in pursuit of the identification of those who had devoured public money […] which was exactly why pensions and salaries had not been able to be paid on time”.
15. On 16 March 2004 the first applicant appointed a lawyer to protect his interests.
16. When questioned for the first time in the capacity of a suspect on 17 March 2004, the first applicant, assisted by his lawyer, protested his innocence and exercised his right to silence.
17. On the same day, 17 March 2004, the prosecution authority brought an application before the Kutaisi City Court to have the first applicant detained pending trial. The authority argued that the first applicant, who was accused of a crime of a serious nature, might try to evade justice, prevent the discovery of the truth and pursue his criminal activities. Ruling on this request on an unspecified date, the City Court decided to place the first applicant in detention for three months. Applying Article 243 of the Code of Criminal Procedure (“the CCP”), the first applicant challenged that decision before the Kutaisi Regional Court, which dismissed his appeal on an unspecified date.
18. On 25 March 2004 the first applicant addressed a letter to the prosecution authority, which read as follows: “Since I am not indifferent to the future of the automobile factory and consider it possible to settle the problems [I am having] with the State, I express my readiness to forfeit the shares in the factory which are currently in my and my wife’s possession to the State.”
19. On 14 June 2004 the first applicant’s detention pending trial was extended by the Kutaisi Regional Court until 15 July 2004, and in July 2004 it was extended until 15 September 2004.
20. During the first four months of his detention the first applicant was detained in the same cell as the person charged with his kidnapping in 2002 (see paragraph 11 above) and another person serving a sentence for murder. After the Public Defender’s Office complained of that fact on the ground that it put the applicant’s physical and psychological well-being at risk, the prison authorities transferred the applicant to another cell.
21. On 1 August 2004 the applicant and his lawyer were given access to the criminal case materials. On 6 August 2004 the first applicant designated a second lawyer to protect his interests in the proceedings.
22. On 6 September 2004 the investigation was terminated, and the first applicant was indicted on the aforementioned charges. Having acquainted himself, with the assistance of his two lawyers, with the case file in its entirety, he again protested his innocence but confirmed his intention to cooperate with the investigation.
23. On the same day, 6 September 2004, both applicants transferred their shares free of charge, representing an overall total of 15.55% of the factory’s share capital, to the State.
24. According to a written statement in the case file from Mr G.T.-ia, a worker in the factory, on 6 September 2004 he and nine other employees of the factory transferred their shares to the State ex gratia, at the request of the prosecution authority, in connection with the criminal proceedings against the first applicant and in exchange for the latter’s release from detention. The case file contains a copy of the relevant ex gratia agreements dated 6 September 2004.
25. The file also contains a witness statement by Mrs M.I.-dze, the second applicant’s sister-in-law, that the public prosecutor had also demanded that the first applicant’s family pay 50,000 Georgian laris (GEL) (about 21,000 euros (EUR)) to the Fund for the Development of State Bodies ensuring the Protection of the Law (“the Development Fund”) in order to conclude a procedural agreement releasing the first applicant from detention. Thus, the public prosecutor had supplied them with the documents necessary for the transfer, adding that the first applicant’s name must not appear as the one paying the money. The public prosecutor insisted that the money not be paid to the Development Fund directly by the applicants. Mrs M.I.-dze therefore agreed to pay the required amount in her own name.
26. As confirmed by the relevant bank transfer receipt, that payment was made on 8 September 2004, with Mrs M.I.-dze’s name duly appearing on the document as the source of the transfer.
27. On the following day, 9 September 2004, the first applicant filed a written statement with the public prosecutor, requesting him to arrange for “a procedural agreement” (hereafter “a plea bargain”), which procedure had been introduced into the Georgian judicial system in February 2004. The applicant specified that, whilst considering himself to be innocent, he was willing to reach an agreement as regards the sentence and to repair the damage caused to the State; he stated that he would pay GEL 35,000 (EUR 14,700) to the State budget in that connection. He added that he fully understood the contents of the agreement.
28. On the same day the public prosecutor of Kutaisi offered and the first applicant accepted a plea bargain regarding the sentence (Article 679 § 2 of the CCP). The written record of the plea agreement mentioned that, whilst the applicant refused to confess to the charges, he had “actively cooperated with the investigation by voluntarily repairing the damage of GEL 4,201,663 (approximately EUR 1,765,000) caused by his criminal activity by returning 22.5% of the shares in the factory to the State.” The prosecutor further noted that, notwithstanding the fact that the applicant was charged with a particularly serious offence liable to a term of imprisonment of six to twelve years, it was still possible, having due regard to the full compensation of the damage and in the interest of the efficient use of State resources, to offer him a plea bargain. Notably, the prosecutor promised that he would request the trial court to convict the applicant without an examination of the merits, seeking a reduced sentence in the form of a GEL 35,000 (EUR 14,700) fine. It was explained to the applicant that the proposed plea bargain would not exempt him from civil liability. The first applicant stated that he fully understood the content of the bargain and was ready to accept it and that his decision was not the result of any duress, pressure or any kind of undue promise. The record of the plea agreement was duly signed by both the prosecutor and the applicant and his two lawyers.
29. On the same day, 9 September 2004, the public prosecutor filed a brief with the Kutaisi City Court, requesting approval of the aforementioned procedural agreement consisting of no examination of the merits of the case, of finding the first applicant guilty of the charges brought against him and of reducing the sentence to which the offences were liable by fining the accused GEL 35,000 (EUR 14,700). It was mentioned in the prosecutorial brief that it was accompanied by the written record of the plea agreement and twelve volumes of the criminal case materials.
30. On the same day, 9 September 2004, Mrs M.I.-dze effected a bank transfer whereby the State was paid the fine of GEL 35,000 (EUR 14,700) as per the above-mentioned procedural agreement between the first applicant and the public prosecutor.
31. At an oral hearing on 10 September 2004, the Kutaisi City Court, sitting in a single-judge formation, examined the prosecutor’s request of 9 September 2004. As disclosed by the record of the hearing, the judge explained to the first applicant, who was assisted by one of the two lawyers who had countersigned the plea bargain (see paragraph 27 above), his rights under Article 679-3 of the Code of Criminal Procedure. In reply, the applicant acknowledged that he was well aware of his rights and that he had agreed to the bargain voluntarily, without having being subjected to any kind of undue pressure during the negotiations with the prosecutor. That was confirmed by the lawyer as well. The first applicant and his lawyer then asked the judge to endorse the procedural bargain, as submitted by the prosecutor, confirming that they fully assumed its consequences. The lawyer added that he had assisted the plea bargaining negotiations between his client and the prosecution, that it was his client who had insisted on reaching a settlement, and that he, as a lawyer, had provided all the necessary counselling to the applicant.
32. Relying on the documentary evidence and the testimony of various witnesses acquired during the investigative stage, the Kutaisi Court found that the charges brought against the first applicant were well founded. The court also noted that, charged on 6 September 2004 with crimes under Article 182 § 2 (a), (b) and (c) and 3 (b) of the Criminal Code, the applicant “did not plead guilty and exercised his right to silence. However, having actively cooperated with the investigation, he had voluntarily repaired the damage of GEL 4,201,663 (EUR 1,765,000) caused by his criminal activity by returning 22.5% of the shares in the factory to the State”.
33. The City Court further held that, following the judicial examination, it reached the conclusion that the procedural agreement had been concluded in accordance with the law, that the first applicant had signed it in full knowledge of the facts and that it was not the result of any duress, pressure or any kind of promise which went beyond what was permitted in plea bargaining. The court thus sanctioned the agreement by declaring the first applicant guilty of the charges brought against him and sentencing him to a GEL 35,000 (EUR 14,700) fine. The first applicant was then immediately released from the courtroom.
34. As mentioned in the operative part, the Kutaisi City Court’s decision of 10 September 2004 was final and not subject to an appeal. A request could be made to have the decision quashed and the case reopened though, if newly discovered circumstances justified such a course of action.
35. According to the case file, after the termination of the criminal proceedings and his consequent release from detention, the first applicant left Georgia and has since been residing in Moscow, Russia.
C. The proceedings before the Court
36. After notice of the application had been given to the respondent Government on 21 September 2006 and the parties had exchanged their observations, the applicants complained to the Court, on 12 November 2007, that the General Prosecutor’s Office (“the GPO”) was continuing to exert pressure on them, this time with the aim of having them withdraw their application from the Court.
37. In support of that assertion, the applicants submitted a written statement given by their daughter, Ms OMISSIS, dated 6 November 2007.
38. According to that statement, after having been told by her parents that pressure was being brought to bear on them, in September 2004 OMISSIS, who was a student at the Central European University in Budapest at the time, decided to approach an acquaintance of hers who was working at the GPO, Ms T.B. Subsequently, OMISSIS exchanged several e-mails with her acquaintance in which the latter, claiming to act on behalf of the GPO, expressed that authority’s position on the applicants’ case. The case file contains a copy of the relevant e-mail exchange.
39. In the e-mail exchange, OMISSIS and Ms T.B. addressed each other on friendly terms, using shortened, pet names and familiar instead of formal forms of address.
40. OMISSIS was the first to contact, on 14 September 2006, Ms T.B., asking the latter, as a friend and an experienced lawyer, to give her some advice about her master’s thesis and a forthcoming examination in law.
41. On 29 November 2006 Ms T.B. advised the applicants’ daughter, whom she considered to be “a friend”, that she had been “personally” working on her father’s case and thus possessed important information emanating from the Prosecutor General. Inviting the applicants’ daughter to express her parents’ position on the matter, Ms T.B. promised to share her hierarchical superiors’ views with them.
42. On 11 December 2006 Ms T.B. informed the applicants’ daughter that the GPO would be ready to reopen the first applicant’s criminal case and then terminate it again, this time in his favour, and to return the GEL 35,000 (EUR 14,700) which had been paid by him as a fine. Ms T.B. encouraged the applicants to think about that proposal quickly and to accept it, otherwise, she stated, “the prosecution authority would defend its position in Strasbourg and might even unilaterally annul the plea bargain and reopen the criminal proceedings against the first applicant”.
43. On 16 December 2006 OMISSIS informed Ms T.B. that her father was ready to reach a friendly settlement, as provided for “by the Convention” and under the scrutiny of the Court. OMISSIS then asked a number of procedural questions and also enquired whether it was possible, having due regard to the substantial pecuniary and non-pecuniary damage which had been inflicted on her family by the State, to review the conditions of the proposed settlement.
44. On the same date, 16 December 2006, Ms T.B. replied that “her personal involvement in the case was a guarantee that the applicants’ family would not find itself in an inauspicious situation again”. Ms T.B. then stated that the first applicant should file an application with the GPO, complaining that the plea bargain in question had been reached without a full consideration of his interests. The GPO would then treat that application as a request for the reopening of the case on the basis of newly discovered circumstances. Ms T.B. assured the applicants’ daughter that, after the reopening of the case, the first applicant would, as a matter of fact, be rehabilitated by having obtained the deletion of the conviction from his criminal record.
45. Ms T.B. then stated that the State would be ready to return the money which had been paid by the first applicant as a fine and the shares in the factory forfeited by the second applicant; she explained that the first applicant’s shares could not be returned as they had already been assigned to a third party. The GPO employee also assured OMISSIS that the first applicant would become eligible to return to Georgia and to start business afresh there, in which entrepreneurial activity the prosecution authority would even assist him. Ms T.B. then continued:
“We all know that errors have been committed, but it has become a particularly vital issue, in the interests of the country, to set aside personal experience and trauma now, notwithstanding the painfulness of those [experiences]. I know that this is difficult, but if you can manage it, I am confident that after years have passed you would then be in a position to tell yourself that you were successful in differentiating Georgia, as your own country, from individual State agents, and to tell yourself that you made your own small sacrifice for your country.”
46. Ms T.B. specified that “they”, the GPO, were not telling the applicants to first withdraw their application from the Court and to settle the issue at the domestic level afterwards. On the contrary, the State was ready to start working on the settlement of the issue at the domestic level first. However, Ms T.B. then reminded the applicants’ daughter that “they had only a month left for [filing observations with] Strasbourg”.
47. On an unspecified date, but apparently subsequent to the above mentioned e-mail exchange, Ms T.B. informed Ms Natsvlishvili that the State would be ready to pay to the first applicant, in compensation, GEL 50,000 (EUR 22,000) and to take procedural measures to have the conviction deleted from his criminal record. She specified as follows:
“As regards the issue of rehabilitation and compensation, the decision will apparently belong, according to the applicable rules of jurisdiction, to the Kutaisi Court of Appeal. It will therefore be indicated in this court’s decision that, given the fact that the remainder of [the applicants’] shares have been assigned and that the factory has become indebted, it is factually impossible to return the shares in their entirety, which would then lead to the award of GEL 50,000 [(EUR 22,000)] in pecuniary and non-pecuniary damages.”
48. Ms T.B. then assured the applicants’ daughter that they could trust the GPO, as, in any event, should there be any improper conduct by the authorities, the applicants could always then complain to the Court about the alleged hindrance of the right of individual petition under Article 34 of the Convention, which allegation would be of particular harm for the respondent State’s international image. Ms T.B. mentioned, lastly, that the State might be ready to increase the amount of compensation to a maximum of GEL 85,000 (EUR 35,700).
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND INTERNATIONAL DOCUMENTS
A. The Code of Criminal Procedure (CPP)
49. The relevant provisions concerning a “procedural agreement” (“საპროცესო შეთანხმება” in Georgian, saprotseso shetankhmeba), or plea bargaining, as introduced into the CCP on 13 February 2004 and amended for the first time on 24 June 2004 and thus applicable at the material time, read as follows:
Article 15
“A procedural agreement may be reached in accordance with the principle of the independence of the judiciary. A procedural agreement contributes to a faster and more efficient justice system.”
Article 679-1
“1. A court may deliver a judgment based on a procedural agreement without examining the merits of the case before it. The procedural agreement is based on an agreement regarding the responsibility of the accused or the sentence. It is a prerogative of the prosecution to propose a procedural agreement.
2. When an agreement is reached regarding sentence, the accused does not plead guilty but reaches an agreement with the prosecutor regarding sentence or lack of sentence and/or agrees to cooperate with the investigation.
3. When an agreement is reached regarding responsibility, the accused pleads guilty and/or cooperates with the investigation.
4. A procedural agreement is concluded with the hierarchically superior prosecutor’s consent.
5. On the basis of the procedural agreement, the prosecutor may request a reduction of sentence for the defendant, or decide to lessen some of the charges brought against him or abandon a number of them on condition that the accused plead guilty on all counts.
6. Before deciding on a reduction of sentence or lessening of charges, the prosecutor must consider (a) the severity of the sentence to which the accused is liable, as well as the seriousness of the illegality of the acts and the guilt of the accused; (b) the use of the State’s resources in the way that most favours the general interest. …
7. A procedural agreement shall not be reached without the involvement of a defence lawyer and without the prior consent of the accused as to the contents of the agreement.
8. The procedural agreement is reputed null and void if it subsequently emerges that the information and evidence supplied by the accused for the investigation… is not reliable and does not contribute to a real possibility of identifying those responsible. The decision to nullify a procedural agreement is made by a court.
9. In particular cases, in which the cooperation of the accused in an investigation has led to the discovery of a particularly serious crime or the criminal activity of a public official, and where the accused has directly assisted in making an investigation feasible, the public prosecutor may ask the court for the accused to be acquitted of criminal responsibility. …
11. When concluding the procedural agreement the prosecutor must inform the accused that the agreement does not clear him of civil liability. In special circumstances, the public prosecutor or deputy public prosecutor may, by a reasoned decision, clear the accused of civil liability. In these circumstances, liability will fall on the State.”
Article 679-2 §§ 2, 3 and 4
“2. It must be confirmed, in a written declaration signed by the accused or his legal representative and his lawyer, that, having benefited from legal advice, the accused gave his consent freely to the judicial ruling without examination of the merits of his case. The accused must fully understand the contents of the brief that the prosecutor will submit to the court, as well as the legal consequences of the decision that may be delivered.
3. Once the accused and the prosecutor have reached a procedural agreement, the prosecutor must compose a brief in which he sets out the contents of the agreement. The brief is then signed by the prosecutor, the accused’s lawyer and the accused.
4. The content of the brief referred to in paragraph 3 of the present Article is confidential and can only be consulted by the signatories and the court.”
Article 679-3
“1. The procedural agreement must be in written form and must be approved by a court during a public hearing, unless compelling reasons call for a hearing in camera. The court’s decision must reflect the procedural agreement. The court must ensure that the agreement was reached without violence and intimidation and without deception or illegal promises. The court must also ensure that the accused consented freely and was in a position to receive qualified legal assistance.
2. Before approving a procedural agreement, the court must ensure that
(a) the accused fully understands the nature of the crime with which he is charged;
(b) the accused fully understands the sentence liable to be incurred for the crime to which he admits;
(c) the accused is aware of all the legal requirements relating to an admission of guilt in the context of a procedural agreement;
(d) the accused fully understands that the court is under no obligation to accept a brief by the prosecution which, based on the procedural agreement, recommends the mitigation or absolute discharge of the sentence;
(e) the accused understands that he has the following constitutional rights:
– the right to a defence;
– the right to refuse to enter into the agreement stating his admission of guilt;
– the right to have the merits of his case examined.
(f) the procedural agreement is not the result of duress, intimidation or a promise which goes beyond what is permitted in such an agreement;
(g) the accused does not contest the facts on which the agreement containing his admission of guilt is based.
3. The court shall make its decision in accordance with the law and is under no obligation to sanction the agreement between the accused and the prosecutor.”
Article 679-4 §§ 1, 3, 4, 5, 6 and 7
“1. In situations envisaged in the previous Chapter, the court may deliver either a judgment [endorsing the plea bargain] without an examination on the merits or a decision remitting the case to the prosecutor for indictment.
3. The court must ensure, on the basis of the case file, that the charge is well founded, that the sentence proposed in the brief is fair and that the accused has freely pleaded guilty.
4. If the court agrees with the prosecutor’s factual and legal assessment of the case and considers that the recommended sentence is fair, it delivers a judgment within one month following receipt of the relevant brief of the prosecutor … .
5. If the court finds that that the submitted evidence does not substantiate the charge or that the procedural agreement has been reached in breach of Article 679-1, it will remit the case to the prosecutor for indictment.
6. If the court considers that the sentence recommended by the prosecutor is too severe, it has the power to reduce it.
7. The accused has the right to refuse to enter into a procedural agreement which is based upon his admission of guilt at any point during the judicial proceedings before the court gives its ruling. This refusal does not have to have been agreed with his lawyer. Once the court has ruled, it is no longer possible to refuse to be bound by the procedural agreement.”
Article 679-7 §§ 2 and 3
“2. No appeal lies against the judgment [envisaged in the previous Articles], which becomes enforceable upon delivery.
3. The judgment may be revised in accordance with the usual rules regarding new circumstances of fact or law.”
50. Following an amendment of 25 March 2005 to the CCP, the filing of a request with a court to have the proceedings terminated by a plea bargain was no longer the prosecutor’s prerogative. Such a request could also be filed by the accused (Article 679-1 § 1). Furthermore, the content of the prosecutor’s brief was no longer confidential (Article 679-2 § 4), barring the section containing the information that the accused had given during the investigation. The same amendment made it compulsory to have the hearing in which the court approved the procedural agreement recorded verbatim in the record of the proceedings (Article 679-3 § 4).
51. Furthermore, the amendment of 25 March 2005 made it compulsory for the court, when considering the lawfully filed plea bargain, to explain to the defendant that, should he raise a complaint about having been subjected to undue treatment by the prosecution during the preceding negotiations, such a complaint would not hinder the approval of the bargain (Article 679 3 § 2(1)).
52. Moreover, whilst before 25 March 2005 Article 679-6 had only provided for the possibility of an appeal against a judgment declaring the procedural agreement null and void, the amendment in question gave the accused the possibility of lodging an appeal with the higher court against the approval of the agreement within fifteen days of the ruling if
“(a) the procedural agreement was concluded using deception;
(b) the defence rights of the accused were restricted;
(c) the procedural agreement was concluded by violence, force, threats or intimidation;
(d) the court dealing with the case neglected its duties as laid out [in the above Articles].”
53. The amendment in question did not specify whether an appeal could lie, on the aforementioned grounds, against decisions prior to 25 March 2005.
B. Council of Europe
1. Recommendation No. R (87) 18 of the Committee of Ministers to Member States Concerning the Simplification of Criminal Justice
54. This Recommendation was adopted by the Committee of Ministers of the Council of Europe on 17 September 1987 and concerned simplified and summary procedures. A relevant excerpt reads as follows:
“Having regard to the increase in the number of criminal cases referred to the courts, and particularly those carrying minor penalties, and to the problems caused by the length of criminal proceedings;
Considering that delay in dealing with crimes brings criminal law into disrepute and affects the proper administration of justice;
Considering that delays in the administration of criminal justice might be remedied, not only by the allocation of specific resources and the manner in which these resources are used, but also by a clearer definition of priorities for the conduct of crime policy, with regard to both form and substance, by:
– resorting to the principle of discretionary prosecution;
– making use of the following measures when dealing with minor and mass offences:
– so-called summary procedures,
– out-of-court settlements by authorities competent in criminal matters and other intervening authorities, as a possible alternative to prosecution,
– so-called simplified procedures;
– the simplification of ordinary judicial procedures…”
2. Honouring of Obligations and Commitments by Georgia, Report of the Committee on the Honouring of Obligations and Commitments by Member States of the Council of Europe (Monitoring Committee), 21 December 2005
55. The relevant excerpts from the above-mentioned Report of the Monitoring Committee read as follows:
“44. The co-rapporteurs also have some reservations about the growing tendency to transplant foreign, usually non-European legal models into Georgia’s domestic judicial system. This, for example is the case with the recent law on plea bargaining, which tries to imitate the United States legal practice, and to which the co-rapporteurs wish to return in the paragraph on the fight against corruption. …
47. While it is clear that the authorities must take into account the public demands for immediate and decisive action in the most notorious cases of alleged corruption, the co-rapporteurs insist that popular expectations cannot justify violations of the rights of suspects and the failure to respect the basic principles of due criminal procedure. Arrests of some former officials accused of corruption were carried out in spectacular circumstances, often without warrants even in cases where there was no indication that suspects had the intention to flee. Human rights organisations reported several cases of excessive force, some arrests were filmed and images – degrading to the suspects’ human dignity – were widely broadcasted on several television channels. The respect for the principle of the presumption of innocence for some categories of suspects has yet to take hold in the new Georgia.
48. The “plea bargaining” system, which makes it possible for some suspects to have their charges reduced or dropped in return for the payment of the money they have allegedly embezzled, is, to say the least, controversial. While plea bargaining is broadly used in the United States as well as in some Council of Europe member states, it usually relates to agreements by which accused persons agree to plea guilty (denounce other culprits, etc.) in return for a lesser charge. The Georgian plea bargaining goes a step further and introduces a financial component into the quotation – the accused are asked to repay a certain sum, which is an approximation of what they have allegedly stolen. In return the prosecutor agrees to reduce or drop the charges. The deal must finally be approved by a judge.
49. The co-rapporteurs consider that the specificities of the Georgian version of the plea-bargaining system, especially the introduction of the financial component and the seemingly arbitrary way in which it is applied to some cases and not to others, make this practice incompatible with Council of Europe standards. The system may not only create an impression that big thieves are allowed to buy an immunity from justice, but is also worrisome because the lack of legal and administrative checks and balances in the Georgian police, prosecutor services and courts create a risk of abuse. The co rapporteurs understand that the money obtained through “plea bargaining” (some 30 million USD so far) is very important and has helped to pay for pensions and other immediate needs, but they disagree with the notion suggested by the Prosecutor General that the efficiency of justice can be measured against the budgetary income it helps to generate. After years of a widespread corruption and systematic disregard for the rule of law Georgia needs justice which is efficient and equal for all.
50. Consequently, the rapporteurs call on the Georgian authorities to immediately and substantially review the present plea-bargaining procedure, in order to bring it in line with Council of Europe standards.”
3. Resolution 1415 (2005) of the Parliamentary Assembly of the Council of Europe
56. On 24 January 2006 the Parliamentary Assembly of the Council of Europe, after having examined the above-mentioned Report of the Monitoring Committee, adopted Resolution 1415 (2005), the relevant excerpts from which read as follows:
“9. The Assembly, after having consulted the Georgian authorities, … asks Georgia to: …
Critically review the present practice of the “plea-bargaining” system which – in its present form – on the one hand allows some alleged offenders to use the proceeds of their crimes to buy their way out of prison and, on the other, risks being applied arbitrarily, abusively and even for political reasons; …”
4. Report by Thomas Hammarberg, Commissioner for Human Rights of the Council of Europe, following his visit to Georgia from 18 to 20 April 2011
57. The relevant parts of the Report issued by the Commissioner for Human Rights on 30 June 2011, which concerned the plea-bargaining system in Georgia, read as follows:
“Plea-bargaining agreements
63. The Commissioner devoted special attention to the issue of plea-bargaining and its application in criminal cases.
64. Plea-bargaining now pervades the operation of criminal justice in Georgia. Its application has witnessed a steep increase since its introduction in 2004. The Chairman of the Supreme Court informed the Commissioner that in 2010 plea agreements were applied in around 80% of all criminal cases.
65. Indisputably, plea-bargaining has been a successful tool in combating corruption and organised crime. It also offers the important benefit of speedy adjudication of criminal cases, alleviating the workload of courts, prosecutors and lawyers. Further, it contributes to the reduction of sentences and as a result to the number of prisoners, which is crucial in the context of the high rate of prison overcrowding in Georgia.
66. The current plea-bargaining model, anchored in the new CPC, implies pleading guilty or agreement with the prosecutor on sentence (nolo contendere plea). It can be initiated either by the defendant or by the prosecutor.
67. A defence lawyer is mandatory in the context of plea-bargaining; however, the role of the lawyers in this process is limited. According to the information obtained by the Commissioner, most defendants are virtually certain that they will be sentenced, and lawyers, instead of working towards their clients’ acquittal, advise them to plea-bargain with the prosecutor to reduce the sentence to a minimum. This attitude is particularly common for violations that foresee imprisonment as a punishment. However, the Deputy Minister of Justice pointed out that the new Code of Criminal Procedure provisions which provide enhanced rights for the defence will also positively affect the defence’s position in the context of the plea agreement.
68. One concern of the Commissioner relates to the discretionary powers of the prosecutor during the negotiation of the plea agreement. For instance, the prosecutor can now ask for sentences even below the minimum sentence provided in the law, a competence many believe should rest with the judge. In addition, the law does not define the required degree of cooperation of a defendant with the prosecution, which leads to subjectivity and inconsistency of practice.
69. A plea agreement is approved by court decision. In the course of the review of the agreement by the court, the judge should make sure that the plea agreement is not concluded upon coercion and intimidation and should examine the evidence supporting the charges. The authorities assert that judicial oversight of the plea agreements is an important safeguard, stressing that the court can refuse to approve an agreement if charges are unsubstantiated or a violation is observed. However, lawyers maintain that in practice, the judge relies essentially on the evidence that the prosecutor presents when examining the terms of the agreement, and in the overwhelming majority of cases the judge agrees with the demands of the prosecutor.
70. One of the peculiarities of the Georgian plea-bargaining system relates to Article 42 of the Criminal Code, which provides that fines can be imposed in the context of plea agreements even for violations of the Criminal Code for which this form of punishment is not foreseen. According to Transparency International Georgia, in practice fines are paid in 99% of the cases, a figure which is disputed by the authorities. The process lacks transparency, due to the absence of clear criteria for determining fines. Human rights defenders in Tbilisi alleged that this is done based on an assessment of the defendant’s ability to pay; this has led to a perception that freedom can be bought.
71. Although the implementation of plea-bargaining in practice has given rise to concerns, the authorities maintain that sufficient safeguards exist in the system. The Deputy Minister of Justice did, however, acknowledge the need to increase transparency of the system and improve perceptions.
72. The law also provides for a full release from sentence in exceptional cases where there is effective cooperation with the investigation. While this possibility may certainly help in resolving criminal cases, instances of abuse have been reported in this context. …
73. Concerns have also been raised that the system of plea-bargaining might make defendants more reluctant to complain against ill-treatment or excessive use of force by police, if this has been the case. The authorities have in the past acknowledged the problem and have introduced safeguards. However, the problem may lie not with the existence of system of plea-bargaining per se but rather, as already noted, the context in which it is being operated. In view of an almost certain conviction, for many defendants plea-bargaining is the only alternative to get a lighter sentence, and a defendant is less likely to bring a justified complaint of ill-treatment if there is a perceived risk that this could undermine the chance to conclude an agreement with the prosecutor.
Conclusions and recommendations
74. The functioning of the plea-bargaining system cannot and should not be seen as separate from the operation of the entire criminal justice system. The combination of several factors – very high conviction rates, a stringent sentencing policy and the low public trust in the administration in the justice system – may very well influence defendants to plead guilty even if innocent, leading to a distortion of justice.
75. It is important to bear in mind that when consenting to a guilty plea, a defendant waives a number of rights, including the right to give testimony and the right to trial. The Commissioner notes that while safeguards may be provided in the legislation, their implementation in practice has been subject to criticism. Judges should exercise adequate control over plea-bargaining agreements and see to it that these safeguards are fully implemented in practice. The Commissioner is also concerned with the very limited role that the defence plays in the negotiation of a plea agreement.
76. It is essential that the defendant’s plea must always be made voluntarily and free from any improper pressure. To this end, the system further needs the development of objective standards for the negotiations between the defence and the prosecutor, including a clearer definition of the concept “cooperation with the investigation”, as well as clear criteria for determining the amount of fines imposed upon the defendant.
77. Finally, there is an urgent need for concrete steps to increase the transparency of the system. The Commissioner supports the efforts of the authorities in this regard and encourages them to adopt an inclusive approach by consulting with all relevant groups, including human right defenders and lawyers.”
C. Transparency International
58. In February 2010, Transparency International Georgia (TI Georgia), a national chapter of the above-mentioned international non-governmental organisation, issued its first analytical report on the plea-bargaining system in Georgia – Plea Bargaining in Georgia.
59. After having set out the procedure, the State’s rationale for the introduction of plea bargaining into its legal system, the facts concerning its use (according to the official statistical data, in 2005 the number of criminal cases terminated by plea bargaining constituted 12.7%), the report analysed the risks that the unique Georgian model of plea bargaining posed to the right to a fair trial.
60. Accordingly, some of the relevant excerpts from the latter part of the report read as follows (all the statistics mentioned in the report were official, obtained by TI Georgia either from the Supreme Court of Georgia or the GPO):
“… The statistics show that plea bargains, once agreed upon between defendant and prosecutor, are almost always upheld.
In theory, the presiding judge is meant to ensure that the plea bargain was not attained as a result of undue pressure on the defendant and that the deal was made voluntarily. The judge must also ensure that the defendant’s core rights (such as that of assistance by a defence attorney) were not violated. In practice, only eight plea bargains were denied by Georgian judges in 2008 out of a total that year of 8,770, a rate of less than 0.1%. Judges are also meant to ascertain that there is a prima facie case. In other words, the judge must be satisfied that the evidence provided by the prosecutor would be considered sufficient to warrant a full trial. The difference being that, in a plea bargain, the evidence is not questioned by the defendant.
The lawyers interviewed by TI Georgia all doubted that judges reviewed the prima facie case ‘in anything but the most procedural manner’. One example of judges allegedly failing to look into the case properly is that of Natsvlishvili and Togonidze vs. Georgia, where the defendant said that the prosecutor only agreed to enter into a plea bargain after he transferred shares in a car manufacturing plant to the government and paid GEL 50,000 “of his own free will”. The court then upheld a plea bargain, based on an official fine of GEL 35,000, which did not include the “presents” paid beforehand, without even looking into the suspicious payments. …
An Omniscient Prosecutor?
If you’re charged for a crime in Georgia, you can be pretty sure that you’ll be found guilty. Conviction rates are sky high. Of the 17,639 criminal cases filed at Georgian courts during 2008, only seven ended in an acquittal and 111 more were terminated before a verdict was reached. That makes for a 99% conviction rate, which opponents of plea bargaining say is a direct result of the loss of judicial independence caused by the practice. Prosecutors say that the high conviction rate is the result of “hard work” and “careful prosecution” and is evidence of the system working well.
Deputy chief justice of the Supreme Court, Zaza Meishvili, argues that the conviction rate is nothing out of the ordinary when compared to the USA, where 90 95% of criminal cases end in a plea bargain and therefore a guilty verdict.
The difference however, is that a very high proportion of non-plea-bargaining cases in Georgia also end in conviction. Most countries have conviction rates far lower than Georgia’s. For example, amongst OECD countries, only Japan’s 99.7% conviction rate exceeds Georgia’s. …
While the proportion of acquittals has dropped since plea bargaining started in 2004, the numbers were so low before that it hasn’t made much difference. We have come from a 97% conviction rate in 2003 to a 99% conviction rate in 2009. In fact, in 2005, the year plea bargaining graduated from being an anti-corruption measure to being widespread practice in ordinary criminal cases, the number of acquittals and terminated cases almost doubled and the conviction rate came down to 94%; the lowest on record.
The explanation for high conviction rates has less to do with plea bargaining and more to do with Georgia’s Soviet legal legacy, a system in which confession was king. As one academic put it: ‘the most powerful person in the Soviet model of criminal justice was, and largely remains, the prosecutor. He or she was responsible for directing the entire criminal proceeding, and thought little of using coerced confessions, falsified evidence or pre-trial detention as a method of inducing a confession’.
Deputy Chief Justice of the Supreme Court Zaza Meishvili reaffirmed the high incidence of confessions to TI Georgia, saying the “vast majority” of plea bargains involved a defendant’s confession.
No Choice but to Bargain
But while we cannot blame plea bargaining for overtly high conviction rates, the overwhelming statistical likelihood of conviction has another very negative effect. The essence of plea bargaining dictates that it should be just that, a bargaining process with the defendant trying to extract the lightest possible sentence from the prosecutor. This is possible only when the defendant has sufficient leverage to make such a deal worth the prosecutor’s while. In other words, the prosecutor knows that if he doesn’t agree to the defendant’s terms, he will have to go through a lengthy legal process, perhaps through three levels of courts. When you have conviction rates approaching 100%, this leverage is much weakened, allowing prosecutors to dictate the terms and leaving defendants with “take it or leave it” offers.
In systems with high conviction rates, plea bargaining doesn’t work. When even innocent defendants feel pressure to “admit guilt” because the statistical likelihood of an acquittal is so low, the power is left in the hands of the prosecutors. Thus, unless Georgia’s conviction rate comes down to something more realistic, plea bargaining as an institution cannot work effectively.”
61. According to the official statistics obtained by the TI Georgia from the Supreme Court of Georgia and quoted in its two above-mentioned reports, the rate of acquittals in Georgia represented 0.4% in 2004, 0.7% in 2005, 0.2% in 2006 and remained at 0.1% between 2007 and 2009.
III. COMPARATIVE STUDY
62. Out of thirty Council of Europe member states studied for the existence of criminal procedures similar in nature to Georgia’s plea bargaining system, no equivalent mechanisms exist in the following three countries – Azerbaijan, Greece, and Turkey. A small number of other countries (namely Austria, Denmark and Portugal), while not having passed legislation establishing plea bargaining as a legal concept within their legal systems, are nonetheless familiar with plea bargaining or similar processes in practice.
63. Austria, Belgium, France and Liechtenstein have procedures presenting elements of plea bargaining leading to the discontinuation of criminal proceedings, while Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, the Czech Republic, Estonia, France, Germany, Hungary, Italy, Malta, Moldova, Montenegro, Poland, Romania, Russia, Serbia, Slovakia, Slovenia, Spain, Switzerland, Ukraine and the United Kingdom (England and Wales) have established plea-bargaining processes resulting in a criminal conviction.
64. In addition, Austria, the Czech Republic, Hungary, Montenegro, Russia and Serbia provide for the opportunity to have a more lenient sentence imposed, charges dropped or criminal proceedings discontinued if a defendant cooperates with the authorities and thereby contributes to the resolution of the criminal case.
65. Plea bargaining in Council of Europe member states mostly takes the form of sentence bargaining, this being the case in Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, the Czech Republic, Estonia, France, Germany, Hungary, Italy, Malta, Moldova, Montenegro, Romania, Russia, Serbia, Slovakia, Slovenia, Spain, Switzerland, Ukraine and the United Kingdom. Charge bargaining can be found in Hungary, Serbia, Slovenia, Spain, Switzerland and the United Kingdom. The survey shows that sentence bargaining is a more common practice in Council of Europe states than charge bargaining. This aspect is closely linked to the principle of legality providing less leeway for the prosecution to amend and drop charges.
66. Plea agreements leading to a criminal conviction are, without exception, reviewed by a competent court. In this sense, courts have the obligation to verify whether the plea agreement has been reached in accordance with applicable procedural and substantive rules, whether the defendant entered into it voluntarily and knowingly, whether there is evidence supporting the guilty plea entered by the defendant and whether the terms of the agreement are appropriate.
67. As a result of the survey, it can be established that the court dealing with the matter generally has the obligation to examine the case file before deciding on whether to approve or reject the plea agreement and has to ascertain that evidence provided in the file supports the plea of guilty entered or the confession made by the defendant. Conversely, in Italy, the court is not required by law to examine the evidence or to certify that there is a prima facie case against the accused, and in Switzerland the court is also not automatically obliged to examine the evidence. Russian legislation does not provide for an explicit obligation on the courts to examine the evidence in plea bargaining cases. Such an obligation could arguably nonetheless be inferred from the obligation on the court dealing with the case to verify whether all conditions for the approval of the plea agreement have been met.
68. In rarer instances, courts are required by law to, at least under certain circumstances, order and examine additional evidence not already contained in the case file in case of expedited proceedings. In this regard, German courts retain their obligation to order evidence aimed at uncovering any aspect of the case that might be relevant for their decision, even if a plea agreement has been entered into. In the United Kingdom, if facts are disputed, the court should be invited to hear evidence to determine the facts, and then sentence on that basis.
69. In most countries surveyed, plea agreements are entered into by the prosecution and the defendant, and subsequently reviewed by a court. In this scenario, the courts in principle have the power to approve or reject the plea agreement but not to modify its terms. In Bulgaria courts are allowed to propose amendments to plea agreements they are requested to consider. However, such amendments need to be accepted by the defendant, the defence counsel and the prosecutor. In Germany, Romania and to some extent in the United Kingdom, the terms of the agreement are defined by the competent court (as opposed to being based on a prior agreement between the prosecution and the defence).
70. Based on the survey, it can be confirmed that the plea-bargaining process leads to expedited trial proceedings in every country that has such processes in place. Procedural safeguards and judicial guarantees are therefore affected in the event of a plea agreement being entered into. To counteract these effects, a number of safeguards are nonetheless provided.
71. For example, the representation of the defendant by counsel is obligatory in Bulgaria, the Czech Republic, France (for any court appearance upon a prior admission of guilt (comparution sur reconnaissance préalable de culpabilité)), Hungary, Malta, Moldova, Russia, Serbia and Slovenia. Other countries surveyed do not have special rules requiring representation by defence counsel in cases of plea bargaining, thus the regular rules relating to legal representation apply.
72. Entering into a plea agreement is conditioned on a confession by the defendant in Austria and Liechtenstein (in both States only the concept of Diversion exists, which leads to the discontinuation of criminal proceedings), in Bosnia and Herzegovina, the Czech Republic, Estonia, France, Germany, Hungary, Malta, Moldova, Montenegro, Romania, Russia, Serbia, Slovakia, Slovenia, Spain, Switzerland, Ukraine and the United Kingdom. Italy, on the other hand, constitutes the exception: a plea agreement does not necessarily need to include an admission of guilt on the part of the defendant.
73. However, in nearly all countries surveyed, with the apparent exception of Romania, the defendant’s guilty plea can only be used for the purposes of the plea agreement. Should the plea agreement not be entered into or be rejected by the court, the guilty plea or the confession of the defendant cannot be used against him.
74. Courts decide on the plea agreement at a hearing in the following countries: Austria, Liechtenstein, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, the Czech Republic, Estonia, France, Germany, Hungary, Italy, Malta, Moldova, Montenegro, Romania, Russia, Serbia, Slovakia, Spain, Switzerland and the United Kingdom. The presence of the defendant at the hearing is explicitly required by law in, for example, Bulgaria, Montenegro, Romania, Russia, Hungary and Slovakia. On the other hand, the presence of the defendant is not necessarily required in Italy.
75. In the majority of the countries surveyed, the right to appeal will be restricted after a plea agreement has been entered into. There seems to be a full waiver of the right to appeal in the event of a plea agreement (at least when the plea agreement has been endorsed by the court) in Slovenia. Entering into a plea agreement results in the restriction of the right to appeal in Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, the Czech Republic, Estonia, Hungary, Italy, Malta, Moldova, Montenegro, Russia, Slovakia, Serbia, Spain, Switzerland and Ukraine. The right to appeal remains unaffected in France, Austria, Liechtenstein, Germany, Poland, Romania and the United Kingdom.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATIONS OF ARTICLE 6 § 1 OF THE CONVENTION AND ARTICLE 2 OF PROTOCOL No. 7
76. The first applicant complained under Article 6 § 1 of the Convention and Article 2 of Protocol No. 7 that the plea-bargaining process employed in his case had been an abuse of process and that no appeal to a higher court against the judicial endorsement of the plea-bargaining agreement, which he considered to have been unreasonable, had been possible.
77. Article 6 § 1 of the Convention and Article 2 of Protocol No. 7 read, in their relevant parts, as follows:
Article 6
“1. In the determination of … any criminal charge against him, everyone is entitled to a fair … hearing … by an independent and impartial tribunal established by law.”
Article 2 of Protocol No. 7
“1. Everyone convicted of a criminal offence by a tribunal shall have the right to have his conviction or sentence reviewed by a higher tribunal. The exercise of this right, including the grounds on which it may be exercised, shall be governed by law.”
A. The Government’s submissions
78. The Government submitted that plea bargaining, a form of consensual and abbreviated criminal justice, had been successfully incorporated in the legislation and practice of various European States and worldwide in harmony with the fundamental fair trial guarantees. The emergence and spread of plea bargaining had been driven by the increased interests of procedural economy. The Government highlighted that as early as in 1987 the member States of the Council of Europe had been advised by the Committee of Ministers to develop means of simplifying and expediting trial procedures, which included summary judgments, out-of-court negotiations and guilty pleas (see paragraph 54 above). They further emphasised that the plea-bargaining process represented a practical and one of the most successful tools against corruption and organised crime. The introduction of plea bargaining in Georgia in 2004 could not possibly be fully understood without appreciating the context of endemic criminality and corruption pervading in the country at that time. The use of plea bargaining had been intended to be an urgent response to those systemic problems.
79. The Government submitted that plea bargaining in Georgia implied a waiver of certain procedural rights in exchange for a more lenient sentence and an expedited trial. Nevertheless, the most substantive guarantees of a fair trial had still been retained under the domestic law, and they had been duly put into practice in the first applicant’s criminal case. Thus, first of all, the first applicant had been represented by qualified legal counsel, had given his prior approval before negotiations with the public prosecutor were started, and had provided the requisite written acceptance, countersigned by his lawyer, of the terms of the agreement reached. Subsequently, the trial court had examined the plea bargain at an oral and public hearing, during which it had enquired as to whether the plea bargain had been reached without duress and under otherwise fair conditions and whether the first applicant was willing to accept it in full awareness of the nature of the charges and the potential sentence. As further guarantees, the Government referred to the fact that not only had the first applicant been entitled to reject the agreed plea bargain during the court’s review, but also the judge, who had been required to assess the validity of the accusations, had been empowered to block the plea bargain in the event of any doubt as to the first applicant’s criminal liability.
80. In support of the claim that the first applicant had been in full awareness of the contents of the plea bargain and had consented to it voluntarily, the Government referred to the following factual circumstances of the case. Firstly, the first applicant had been represented by a qualified lawyer of his choice as early as on 16 March 2004, the very next day after his arrest (see paragraph 15 above). On 25 March 2004 he had addressed a letter to the public prosecutor, expressing his intention to cooperate with the authorities and reach a settlement (see 18 paragraph above). On 1 August 2004 the first applicant was given access to the criminal case materials, and on 6 August 2004 he appointed a second qualified lawyer of his choice (see paragraph 21 above). With the investigation having been terminated and the evidence against the first applicant added to the case file by 6 September 2004, an indictment accusing the first applicant of large-scale misappropriation of public funds had been issued by the public prosecutor. Having duly acquainted himself with the indictment and the evidence collected, the first applicant, represented by his two lawyers, had again confirmed his rea

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
    - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
    - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
    - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
    - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 19/09/2024