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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF LEKI? v. SLOVENIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 35,P1-1
Numero: 36480/07/2017
Stato: Slovenia
Data: 2017-02-14 00:00:00
Organo: Sezione Quarta
Testo Originale

Conclusioni: Resto inammissibile Nessuna violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 – Protezione di propriet? (l’Articolo 1 par?. 1 di Protocollo N.ro 1 – la Privazione di propriet? godimento Tranquillo di propriet? Propriet?)

QUARTA SEZIONE

CAUSA LEKI ?C. SLOVENIA

(Richiesta n. 36480/07)

SENTENZA

STRASBOURG

14 febbraio 2017

Questa sentenza diverr? definitivo nelle circostanze esposte fuori in Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Leki ?c. la Slovenia,
La Corte europea di Diritti umani (quarta Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Andr?s Saj?, Presidente
Vincenzo A. De Gaetano,
Nona Tsotsoria,
Paulo il de di Pinto Albuquerque,
Iulia Motoc,
Gabriele Kucsko-Stadlmayer, giudici
Bo?tjan Zalar, ad giudice di hoc,
e Marialena Tsirli, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato 24 gennaio 2017,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 36480/07) contro la Repubblica della Slovenia depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con OMISSIS. Lui fu rappresentato di fronte alla Corte con OMISSIS, un avvocato che pratica in Ljubljana.
2. Il Governo di sloveno (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente, il Sig.ra B. Jovin Hrastnik, Avvocato Statale.
3. Il richiedente addusse, in particolare, che l’impressionante via da societ? L.E. dal registro di corte aveva costituito un’interferenza sproporzionata col suo diritto a godimento tranquillo delle sue propriet?, come s? aveva voluto dire che la societ? nella quale lui era un azionista aveva cessato esistere. Inoltre, lui era divenuto personalmente responsabile per i debiti della societ?.
4. 28 novembre 2012 la richiesta fu comunicata al Governo. Il Sig. Marko Bo?njak, il giudice elesse in riguardo della Slovenia, non era capace di riunirsi nella causa (Articolo 28 degli Articoli di Corte). Di conseguenza, il Presidente della quarta Sezione decise di nominare il Sig. Bo?tjan Zalar per riunirsi come un ad giudice di hoc (l’Articolo 26 ? 4 della Convenzione e Decide 29 ? 1).
I FATTI
IO. LE CIRCOSTANZE DI LA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1956 e vive in Ljubljana.
A. la posizione di Il richiedente in societ? L.E.
6. 8 ottobre 1992 il richiedente acquis? una quota in L.E., una societ? di limite di responsabilit? bas? in Ljubljana. Il suo nome fu entrato nel registro di corte di persone giuridiche (in seguito ?il registro di corte?) e lui divenne uno di nove membri registrati uguali della societ?, ognuno che sostiene una 11.11% quota. La capitale di quota di L.E. stato di fronte a 2,995,250 tolars di sloveno (si Riunisca) (12,498.96 euros (EUR)).
7. Due dei membri fondatore ritirarono da societ? L.E. all’inizio di 1993. 2 febbraio 1993 il richiedente, oltre ad essendo un membro ebbe un lavoro anche con societ? L.E. come capo di suo S? il reparto. In oltre, lui offr? assistenza al direttore di finanza.
8. Sul 1993 due membri di chiave di 19 febbraio e direttori di societ? L.E. morto in un incidente di macchina e due altri furono feriti seriamente. Di conseguenza, le operazioni di affari della societ? non potevano essere eseguite, e la societ? sub? una grande perdita finanziaria. La sua gestione fu minata seriamente inoltre, e durante il corso di 1993 tutti i membri eccetto il richiedente ed un’altra persona ritir? dall’asse di gestione della societ?. Seguendo quegli eventi, il richiedente presunse il ruolo di direttore che agisce di societ? L.E prima. 29 aprile 1993, e poi il ruolo di amministratore delegato 23 febbraio 1995. In che veste che lui si ? comportato come il rappresentante della societ?.
9. Nel frattempo, 24 agosto 1993, la Societ? di Binario della Slovenia (Slovenske ?eleznice) aveva fatto domanda per un ordine di esecuzione contro L.E. basato su un documento autentico per servizi di trasporto non retribuiti. L.E. impugnato l’ordine di esecuzione e le parti furono dirette per stabilire il problema in procedimenti di contenzioso. La Societ? di Binario deposit? un’azione civile, mentre chiedendo approssimativamente il pagamento di tre importo totale di somme Siede 5,000,000 (EUR 20,000).
10. Nel 1995, L.E. fu convertito in una societ? di limite di responsabilit? in conformit? con sezione 580 delle Societ? Agisca che societ? richieste che incorrono la sua giurisdizione per aumentare il loro capitale di quota ed allineare le loro operazioni con le disposizioni dell’Atto sotto (veda paragrafo 34 sotto). Al tempo della conversione la societ? era pi? comunque, liquida o solvibile.
11. In 6 maggio 1996 il richiedente avanz? in gi? come amministratore delegato di L.E. seguendo una decisione dell’assemblea generale della societ?. I membri andarono a vuoto a nominare un amministratore delegato nuovo e d’ora innanzi la societ? esist? senza qualsiasi la gestione. La dimissione del richiedente dal posto di amministratore delegato non fu entrata nel registro di corte di persone giuridiche (in seguito ?il registro di corte?).
12. 19 giugno 1997 i membri di societ? L.E. deciso alla sua assemblea generale per fare domanda per fallimento su conto dell’insolvenza della societ?. L.E. registrato un ricorso di fallimento con la corte competente, ma fu respinto come la societ? non era riuscito a fare il pagamento anticipato richiesto per coprire costa e spese dei procedimenti fallimentari nell’importo di Sieda 150,000 (EUR 626). I membri stabilirono che loro non potessero incorrere nei costi di fallimento e cos? potrebbero decidere di aspettare le corti per liquidare il motu di proprio di societ?, in conformit? col poi legislazione applicabile, vale a dire corretto la Composizione Obbligatoria, Fallimento ed Atto Serpeggiamento-in aumento che entrarono in vigore 1 luglio 1997. L’emendamento all’Atto autorizz? le corti ad iniziare procedimenti fallimentari di loro propria istanza nelle certe circostanze specificate (veda paragrafo 34 sotto).
13. 31 luglio 1997 il richiedente ferm? di lavorare per societ? L.E. Con la fine di 2000, un altro due membri della societ? erano morti inoltre.
14. Nei procedimenti civili iniziati con la Societ? di Binario contro L.E. il richiedente fu chiamato in causa per sembrare ad un’udienza per essere sostenuto 22 novembre 2000. Siccome lui non era capace di frequentare l’udienza, lui fece osservazioni scritte che spiegano che la societ? non era stata solvibile per un numero di anni. 22 novembre 2000 la Corte distrettuale di Ljubljana rese una sentenza che ordina L.E. pagare la Societ? di Binario le tre somme chiesero.
B. Il prevedere-via procedimenti contro societ? L.E.
15. 1 luglio 1999 la Composizione Obbligatoria, Fallimento e Serpeggiamento su Atto furono corretti di nuovo nel frattempo, inter alia, abrogare le disposizioni su motu di proprio di fallimento. Inoltre, 23 luglio 1999 le Operazioni Finanziarie di Societ? Atto (in seguito ?il FOCA?) entr? in vigore. Introdusse una misura decise proprio motu da che cosa and/or insolvente che societ? inattive sono state previste via dal registro di corte senza lasciare senza fiato su. Cos? quelle societ? potrebbero essere scioltesi senza la procedura precedente di sbarazzandosi dei loro beni e rimborsare-alla misura possibile-i loro creditori. Comunque per assicurare che creditori di prevedere-via societ? fu protegguto, il FOCA previde che i membri di quelle societ? presumerebbero giuntura e molta responsabilit? per le societ? precedenti i debiti di ‘.
16. Sulla base di una notificazione dall’AGENZIA per Documenti Legali e Pubblici e Servizi Relativi che la societ? L.E. non aveva compiuto qualsiasi operazioni per il suo conto bancario in un periodo di dodici mesi consecutivi, 19 gennaio 2001 la Corte distrettuale di Ljubljana, agendo nella sua veste come la corte di cancelleria procedimenti iniziati per prevedere via la societ? dal registro di corte.
17. Su che giorno, la decisione di iniziare prevedere-via procedimenti fu entrata nel registro di corte ed un tentativo senza successo fu reso per notificarlo sulla societ? alla sua sede legale. Il documento fu spedito all’indirizzo della societ?, ma fin da nessuno rappresentativo della societ? riceverlo l? era, un scivolone di consegna fu lasciato nella sua cassetta della posta, mentre informando la societ? che la corrispondenza attinente potrebbe essere raccolta all’ufficio postale. 12 febbraio 2001 il documento fu ritornato alla corte di cancelleria con le informazioni che il destinatario non era riuscito a raccoglierlo. La corte di cancelleria lo notific? poi con affiggendolo sul suo asse di avviso, come previsto per col Corte Registro di Persone giuridiche Atto. Secondo il richiedente, societ? L.E. aveva cessato gi? operare all’indirizzo della sua sede legale nel 1997 e non era stato presente a quegli o qualsiasi gli altri locali da allora. Non c’erano inoltre, cassette della posta al palazzo degli uffici in questione ed ogni posta sarebbe stata lasciata alla scrivania di ricevimento.
18. Nessuna eccezione fu resa alla decisione di o iniziare prevedere-via procedimenti con societ? L.E. o coi suoi membri. In 11 maggio 2001 la corte di cancelleria emise di conseguenza, una decisione di prevedere via societ? L.E. dal registro di corte. La decisione fu pubblicata nell’Ufficiale Pubblichi in 30 maggio 2001. La corte di cancelleria tent? anche di notificare la decisione su societ? L.E. con spedendolo all’indirizzo della societ?, ma come il documento precedente fu ritornato 4 giugno 2001 con le informazioni che il destinatario non era riuscito a raccoglierlo. Di nuovo, la decisione fu affissa sull’asse di avviso della corte di cancelleria. Nessuna societ? L.E. n? qualsiasi dei suoi membri che furono concessi per depositare un ricorso contro il prevedere-via decisione, fece appello contro la decisione, cos? 17 agosto 2001 divenne definitivo.
19. Sul 2001 societ? di 25 settembre L.E. fu previsto via dal registro di corte e cos? cess? esistere. Notificazione del prevedere-via fu pubblicato nell’Ufficiale Pubblichi 6 febbraio 2002.
20. Il richiedente afferm? che lui era divenuto consapevole quel L.E. era stato previsto via dal registro di corte 22 dicembre 2004, quando un ordine di esecuzione fu notificato su lui per la confisca della sua propriet?.
Procedimenti di Esecuzione di C. contro il richiedente
21. Nel frattempo, basato sulla sentenza che ordina L.E. pagare la Societ? di Binario verso EUR 20,000 (veda paragrafo 9 sopra), 5 aprile 2002 il creditore deposit? una richiesta per esecuzione col Ljubljana Corte Locale contro sette membri della societ?.
22. 5 giugno 2002 il Ljubljana Corte Locale accord? il creditore un ordine di esecuzione per prendere le propriet? personali del richiedente che furono espanse pi? tardi per includere il suo salario.
23. 29 dicembre 2004 il richiedente deposit? un’eccezione all’ordine di esecuzione, mentre dibattendo che la corte locale era andata a vuoto a stabilire il suo ruolo effettivo in societ? L.E. e dare credito al suo status di un ?membro inattivo? (veda divide in paragrafi 48-49 sotto) che l’avrebbe discolpato dalla responsabilit? per i debiti della societ?. Lui sostenne che la rivendicazione del creditore contro la societ? era sorta prima che lui l’aveva congiunto, e che lui era stato coinvolto solamente nella gestione della societ? perch? i due membri che prima avevano compiuto che ruolo era morto. Inoltre, il richiedente era della prospettiva che l’onere ? rimasto sul creditore per stabilire che lui era stata un membro attivo della societ?, e che la questione dovrebbe essere esaminata in contenzioso procedimenti civili. Infine, lui fece domanda per una sospensione di esecuzione.
24. 12 marzo 2005 l’eccezione del richiedente fu respinta. La Corte Locale fond? che l’onere di provare il suo status inattivo era sul richiedente, e che lui non era riuscito a provare che lui non era stata un membro attivo di L.E. La Corte Locale stabil? che con la sua 11.11% quota nella societ?, il richiedente aveva goduto i diritti di un membro di minoranza, ed inoltre, lui aveva avuto un lavoro con la societ? ed attivamente era coinvolto nella sua gestione da aprile 1993. Nella sua veste come direttore che agisce e pi? tardi l’amministratore delegato, lui era stato autorizzato per agire in favore della societ?. Inoltre, anche dopo che il richiedente si era dimesso come amministratore delegato, lui ancora era stato attivo nelle operazioni della societ? ed aveva firmato anche il ricorso di fallimento. La Corte Locale respinse inoltre la richiesta del richiedente per una sospensione di esecuzione, siccome lui non era riuscito a dimostrare che l’esecuzione l’avrebbe provocato danno irreparabile o serio. Il richiedente fece appello contro che decisione, reiterando gli argomenti lui aveva sollevato nell’eccezione all’ordine di esecuzione.
25. In 6 maggio 2005 il richiedente frequent? un’udienza con riguardo ad ad un’eccezione all’ordine di esecuzione sollevato con D.P., un altro membro di societ? L.E.
26. 9 febbraio 2006 la Corte pi? Alta di Ljubljana respinse il ricorso del richiedente su essenzialmente gli stessi motivi come la corte di primo-istanza, e l’esecuzione ordina cos? divenne definitivo. La corte not?, inter l’alia, che la Corte Costituzionale aveva trovato la misura di ?togliendo il velo aziendale? sotto le Operazioni Finanziarie ed applicabili di Societ? Atto per essere in conformit? col principio di separazione dei beni di una societ? da quelli del suo membro, e cos? coerente con la Costituzione. La Corte pi? Alta lo consider? irrilevante se il richiedente era divenuto un membro di L.E. prima o dopo che la rivendicazione del creditore era sorta. Avendo congiunto la societ?, lui aveva presunto i suoi beni cos? come le sue responsabilit?, ed inoltre, lui aveva avuto i diritti di un membro di minoranza. La Corte pi? Alta mise enfasi considerevole sul fatto che il richiedente attivamente era stato comportato nella gestione della societ?. Spieg? che le ragioni per togliere il velo aziendale sotto il FOCA non erano identiche a quelli previsti per nel Societ? Atto. Il FOCA stabil? una presunzione non-respingibile che membri di societ? inattive hanno inteso di avere le societ? si sciolta e, a quello fine, lo fece chiaro che loro presunsero giuntura e molta responsabilit? per le loro pendenze debitorie (veda paragrafo 41 sotto).
27. In 5 maggio 2006 il richiedente present? due reclami costituzionali di fronte alla Corte Costituzionale, uno riguardo al prevedere-via procedimenti e gli altri i procedimenti di esecuzione.
28. 31 gennaio 2007 la Corte Costituzionale respinse l’azione di reclamo del richiedente riguardo al prevedere-via procedimenti. La decisione fu notificata sul richiedente 5 febbraio 2007. La corte osserv? che il richiedente manc? interesse legale nell’impugnare la decisione della corte di cancelleria, come societ? L.E. gi? era stato previsto via dal registro di corte. Una conseguenza positiva dell’azione di reclamo costituzionale non poteva migliorare anche perci?, la posizione legale del richiedente. 9 luglio 2007 la Corte Costituzionale respinse anche l’azione di reclamo riguardo ai procedimenti di esecuzione, mentre trovando che i diritti umani del richiedente non erano stati violati manifestamente. Reiterando che membri solamente attivi di prevedere-via societ? potrebbe essere sostenuto responsabile per le societ? i debiti di ‘, la Corte Costituzionale fond? che le corti pi? basse avevano stabilito correttamente che il coinvolgimento attivo del richiedente nella gestione di societ? L.E. non poteva esentarlo dalla responsabilit? personale per i debiti secondi.
29. Nel 2010 l’ordine di esecuzione contro il salario del richiedente fu eseguito e parte di ognuno dei salari mensili del richiedente fu sequestrata per pagare il suo debito. 23 settembre 2011 il richiedente giunse ad un accordo extragiudiziale con la Societ? di Binario e pagato l’importo convenuto, e la richiesta per esecuzione contro lui fu ritirata. I procedimenti contro il richiedente furono terminati 28 settembre 2011. In totale, il richiedente pag? EUR 32,795 al suo creditore.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
Legislazione di A. che precede le Operazioni Finanziarie di Societ? Atto
30. Nel 1988 l’Imprese Atto entr? in vigore nella Repubblica Federale Socialista e precedente dell’Iugoslavia, mentre offrendo una struttura legale per la propriet? privata di imprese (le societ?). L’Atto previde che societ? private potrebbero essere stabilite con una serie ampia di investitori con un relativamente capitale di quota basso.
31. Dopo che divenne indipendente, Slovenia decret?, nel 1993, le Societ? Agiscono, che sostitu? le Imprese Agisca nella sua interezza. Sotto che Atto, una societ? di limite di responsabilit? ? una societ? il cui capitale di quota ? comprised dei contributi sottoscritti dei suoi membri. Una societ? pu? avere un massimo di cinquanta membri e pu? stabilire con un contratto concluso coi membri nella forma di un atto notarile. Ogni membro ottiene suo o i suoi affari divide in proporzione a suo o il suo gioco nel capitale di quota totale. Membri non sono responsabili per gli obblighi della societ? di limite di responsabilit?. Un direttore di societ? ? costretto a digitare la societ? nel registro di corte. Una richiesta per entrata nel registro deve includere, inter alia, un ruolo di membri e le loro quote, il nome della societ?, l’attivit? e sede legale. Qualsiasi cambi nei dati entrati nel registro di corte devono essere notificati alla corte di cancelleria entro tre giorni.
32. Una societ? di limite di responsabilit? ha uno o pi? direttori che sono responsabili per maneggiando le operazioni della societ? e rappresentare la societ?. Comunque, molte importanti decisioni riguardo alla gestione ed operazione della societ? (come l’appuntamento di direttori o ripartizione degli utili) ? adottato ad un’assemblea generale. Membri le cui quote di affari comprendono almeno uno decimo del capitale di quota totale possono esigere la convocazione di un’assemblea generale; in questo riguardo a, loro sono costretti a specificare i problemi sui quali dovrebbe decidere l’assemblea generale, e le ragioni per chiamare un’assemblea generale. Simile membri possono richiedere anche inoltre, che un specifico problema sia incluso sull’agenda di un’assemblea generale che gi? ? stata chiamata. Anche, un direttore di societ? ? costretto ad immediatamente informare un membro degli affari della societ? a suo o la sua richiesta, e concede l’accesso di membro ai documenti della societ? ed archivi.
33. Con riguardo ad alla risoluzione di una societ?, il Societ? Atto prevede, che una societ? di limite di responsabilit? deve essere scioltasi, inter l’alia, se va in bancarotta o se il capitale di quota della societ? ? ridotto sotto il limite legale o se i membri decidono di lasciarlo senza fiato su. Qualsiasi il membro cui importi di quota di affari ad almeno uno decimo del capitale di quota totale possono depositare un’azione di fronte alla corte competente che richiede che la societ? si sia sciolta, se lui o lei considerano che gli scopi della societ? non possono essere realizzati ad un grado sufficiente, o se c’? qualsiasi gli altri motivi ragionevoli per la risoluzione della societ?. Inoltre, i membri di una societ? di limite di responsabilit? possono decidere di dissolvere la societ? nei cos? definiti procedimenti riassuntivi, senza il serpeggiamento su, se tutti i membri della societ? richiedono la corte di cancelleria per prevedere via la societ? dal registro di corte. In questo evento, loro devono allegare alla richiesta una decisione su dissolvere la societ? con procedura riassuntiva ed una dichiarazione rese con tutti i membri nella forma di un atto di notaio all’effetto al quale tutti l’obblighi di societ? sono stati adempiuti, che qualsiasi controversie con gli impiegati sono state stabilite e che i membri presumono giuntura e molta responsabilit? per qualsiasi obblighi insoluti e potenziali della societ?. Qualsiasi le rivendicazioni contro il prevedere-via societ? pu? essere eseguito contro i suoi membri entro un anno della pubblicazione del prevedere-via avviso nel registro di corte.
34. Il Societ? Atto introdusse gli importanti cambi nell’operazione di societ? e, inter l’alia, aument? il minimo capitale di quota richiesto per l’operazione di societ? di limite di responsabilit?. Societ? esistenti furono costrette ad allinearsi col nuovo, legislazione pi? comprimendo entro verso un anno ed una la met? dell’entrata in vigore dell’Atto. In mancanza di che, facendo seguito a sezione 580 delle societ? di Atto sarebbe suonato su e previde via il corte registro proprio motu, mentre i loro membri precedenti erano presumere la responsabilit? personale per le societ? precedenti i debiti di ‘. Successivamente, la Corte Costituzionale annull? la disposizione in parte, mentre distinguendo fra membri che attivamente furono comportati nell’operazione di una societ? e cos? definito ?membri passivi? (la decisione n. U-io-135/00). Nella conformit? con la decisione della Corte Costituzionale, membri precedenti solamente attivi potrebbero essere contenuti personalmente responsabili per i debiti di una societ? (veda paragrafo 49 sotto).
35. Nel 1997 la legislatura rispose al problema di un numero alto di societ? inattive ed insolventi con correggendo il poi Composizione Obbligatoria ed applicabile, Fallimento e Serpeggiamento Su Atto. Un emendamento di 1 luglio 1997 autorizzato le corti per iniziare di loro propri procedimenti fallimentari di istanza contro societ? che erano andate a vuoto a pagare salari per tre mesi consecutivi, o aveva reso impraticabile conti bancari, o quale era stato non liquido (mancando le liquidit?) per il precedendo dodici mesi. Societ? insolventi che loro registrarono per fallimento furono costrette a rendere un pagamento anticipato che copre i costi di pubblicare l’avviso di principio di procedimenti fallimentari nell’Ufficiale Pubblicare. I costi rimanenti di procedimenti fallimentari furono pagati dall’appezzamento di terreno di fallimento; se i beni che costituiscono l’appezzamento di terreno di fallimento non fossero anche sufficienti per coprire i costi dei procedimenti, il pannello di fallimento inizi? procedimenti fallimentari ed immediatamente li concluse. Le disposizioni su procedimenti fallimentari iniziati proprio motu furono abrogati con un altro emendamento all’Atto che entr? in vigore 1 luglio 1999 dopo che era stato stabilito che simile maniera di trattare con societ? inattive non era una soluzione fattibile data il loro grande numero (approssimativamente 6,000 societ? inattive all’inizio di 1998) ed i costi alti di avviare procedimenti fallimentari che erano stati incorrendo in con lo Stato.
B. Operazioni Finanziarie di Societ? Atto
36. Il FOCA fu decretato 24 giugno 1999 e pubblic? nell’Ufficiale Pubblichi n. 54/99 8 luglio 1999. L’Atto entr? in vigore 23 luglio 1999 ed introdusse nuovo vuole dire di distribuzione con and/or inattivo societ? insolventi. La legislatura osserv? che un grande numero di societ? private non sia capace di soddisfare le loro responsabilit?, mentre contribu? cos? a disciplina finanziaria e povera in operazioni legali e sociali e mettendo i loro creditori in una posizione precaria. Cos?, l’Atto costrinse societ? a condurre i loro affari in tale maniera che loro fossero in grado adempiere i loro obblighi in tempo dovuto sempre (sezione 5). Inoltre, loro furono costretti a mantenere capitale adeguato in proporzione al volume e tipo di operazioni e le attivit? loro eseguirono ed ai rischi ai quali loro furono esposti (sezione 6). In questo collegamento, la gestione della societ? doveva assicurare che la societ? condusse i suoi affari in conformit? con la legge ed i principi di operazioni finanziarie (sezione 8), che esamin? i rischi incorsi in nel condurre quelle operazioni regolarmente e che prese misure appropriate per circondare con una siepe contro simile rischi (sezione 9).
37. Se una societ? divenisse non liquida e cos? incapace soddisfare le sue responsabilit? che matura in tempo, la gestione doveva adottare le misure necessarie per riattivare la liquidit? e, se quelle misure non portassero risultati entro i prossimi due mesi, registrare per fallimento o composizione obbligatoria (sezione 12). Similmente, se una societ? divenisse insolvente ed i suoi beni non erano pi? sufficienti per soddisfare le sue responsabilit?, la gestione fu costretta a registrare per fallimento o composizione obbligatoria entro due mesi all’ultimo (sezione 13). Se la gestione andasse a vuoto ad attenersi con quegli obblighi, loro potrebbero essere trovati personalmente responsabili per qualsiasi danno caus? ai creditori della societ? come un risultato di tale insuccesso. Inoltre, sotto le certe condizioni, il consiglio di sorveglianza ed i membri di una societ? potrebbe essere trovato anche personalmente responsabile per qualsiasi danno caus? ai creditori.
38. Societ? che sono andate a vuoto a seguire le procedure prescritte per riattivare la solvibilit? o terminare le loro operazioni in cause dell’insolvenza sarebbero previste via il corte registro proprio motu senza una procedura serpeggiamento-in aumento e precedente, facendo seguito alle disposizioni di Capitolo 3 del FOCA. Sotto sezione 25, prevedere-via procedimenti sarebbe iniziato se, inter l’alia, potrebbe essere presunto che la societ? in oggetto non aveva beni. Quel fu ritenuto per essere la causa se una societ? non avesse costituito operazioni per il suo conto bancario registrato dodici mesi consecutivi. Organizzazioni che effettuano operazioni di pagamento per la societ? furono costrette ad informare la corte responsabile per mantenere il registro di corte (la corte di cancelleria) dell’esistenza di simile circostanze entro un mese del loro assalto (sezione 26(2)).
39. La corte di cancelleria era cominciare prevedere-via procedimenti di sua propria istanza dopo avere stabilito che le condizioni per prevedere via la societ? dal registro era stato soddisfatto. La decisione sull’istituzione di procedimenti fu notificata sulla societ? riguardata ed entr? nel registro di corte (sezione 29). Un’eccezione potrebbe essere depositata all’interno di un tempo-limite di due-mese con o la societ? stessa, un membro della societ? o un creditore per motivi che (i) le condizioni per il prevedere-via era stato stabilito erroneamente o era stato stato incompleto; (l’ii) un’altra procedura per la risoluzione della societ?, vale a dire composizione obbligatoria, fallimento o serpeggiamento su era stato iniziato o era stato fatto domanda per; o (l’iii) un ricorso per fallimento era stato registrato in favore della societ?, e pagamento anticipato era stato costituito l’iniziazione di procedimenti fallimentari, o il postulante di fallimento era stato alleviato dal fare il pagamento anticipato (sezione 30).
40. Se nessuna eccezione fosse resa alla decisione di cominciare prevedere-via procedimenti o se tale eccezione fosse stata respinta, la corte di cancelleria emessa una decisione di prevedere via la societ? dal registro di corte che fu notificato sulla societ? riguard? e pubblic? nell’Ufficiale Pubblichi (le sezioni 32 e 33). Un ricorso contro tale decisione potrebbe essere depositato entro trenta giorni del suo servizio sulla societ? riguardata o la sua pubblicazione nell’Ufficiale Pubblica con una persona di che aveva depositato un’eccezione senza successo all’iniziazione il prevedere-via procedimenti, un membro della societ? o il suo creditore sugli stessi motivi come l’eccezione precedente (sezione 34). Se nessun ricorso fosse depositato contro la decisione di prevedere via la societ? o se tale ricorso fosse respinto, il prevedere-via decisione definitivo e la corte di cancelleria previste via la societ? dal registro di corte divennero; un avviso fu pubblicato al riguardo nell’Ufficiale Pubblichi (sezione 35).
41. Per assicurare che i creditori di prevedere-via societ? fu protegguto, il FOCA previde che soci sarebbero personalmente responsabili per pendenze debitorie. L’Atto incluse una presunzione non-respingibile che membri di and/or inattivo che societ? insolventi hanno inteso di avere le loro societ? si sciolto, ma non era riuscito ad iniziare serpeggiamento-su o procedimenti fallimentari. Sotto le disposizioni applicabili (sezione 27(4) del FOCA in concomitanza con sezione 394(1) del Societ? Atto), soci furono ritenuti per avere accettato giuntura presuntuosa e molta responsabilit? per qualsiasi le pendenze debitorie del prevedere-via societ?. I creditori della societ? potrebbero intraprendere sulle loro rivendicazioni contro i membri per ad un anno dopo la pubblicazione del prevedere-via avviso nell’Ufficiale Pubblichi.
42. A causa delle conseguenze che ampio-raggiungono del FOCA, le disposizioni su misure per essere preso per per assicurare che una societ? aveva capitale adeguato ed era solvente divenne operativo sei mesi dopo che l’Atto entr? in vigore. Le disposizioni di Capitolo 3 che regola il prevedere-via procedura effetto prese addirittura pi? tardi. In questo riguardo a, la presunzione che la societ? non aveva solamente beni prese effetto quando una societ? era andata a vuoto a costituire pagamenti per il suo conto bancario dodici mesi consecutivi dopo che il FOCA era entrato in vigore che ? 23 luglio 2000.
43. Nel 2007, la legislatura, trovando che il FOCA costitu? un’interferenza con un numero di principi di legge sociale e stava avendo ampio-raggiungendo ed effetti avversi sulla posizione di membri di prevedere-via societ?, decise di correggere l’Atto ed alleviare soci della loro responsabilit? personale per i debiti della loro societ?. L’Emendamento al FOCA previde che procedimenti giudiziali ed amministrativi del tutto pendenti in che i creditori di prevedere-via societ? le loro rivendicazioni stavano eseguendo contro membri delle societ? sarebbe terminato proprio motu. Un numero di creditori cui procedimenti contro membri precedenti di prevedere-via societ? era pendente e che era cos? di per perdere ogni possibilit? di rimborso, present? un reclamo costituzionale che impugna la regolamentazione nuova. La Corte Costituzionale, in decisione n. U-io-117/07, sostenne la loro azione di reclamo ed annull? le disposizioni impugnate, mentre trovando che loro non riconobbero protezione appropriata a creditori.
C. Operazioni Finanziarie, Procedura fallimentare ed Atto di Risoluzione Obbligatorio
44. 15 gennaio 2008 le Operazioni Finanziarie, Procedura fallimentare ed Atto di Risoluzione Obbligatorio furono decretati per sostituire le Operazioni Finanziarie di Societ? Atto. L’Atto nuovo trattenne la possibilit? di prevedere via una societ? dal registro di corte senza una procedura serpeggiamento-in aumento e precedente, ma sotto le condizioni lievemente diverse.
45. Successivamente, l’Atto su Procedimenti per l’Esecuzione o lo Sgravio di Azionisti la Responsabilit? di ‘ per Obblighi Sociali (in seguito ?gli Azionisti la Responsabilit? di ‘ per Obblighi Sociali Agisce?), decret? 19 ottobre 2011, di nuovo soci sollevati dalla responsabilit? personale per i debiti di prevedere-via societ?. Poich? le soluzioni legislative previdero per nell’Atto era simile a quelli nell’Emendamento al FOCA (veda paragrafo 43 sopra), la Corte Costituzionale ancora una volta fu chiamata su per decidere se l’Atto previde un equilibrio equo fra gli interessi di membri di prevedere-via societ? e le societ? i creditori di ‘. La Corte Costituzionale reiter? che in cause dove le rivendicazioni di un creditore erano state riconosciute con una decisione giudiziale o dove erano pendenti i procedimenti giudiziali, cos? come in cause dove un creditore non aveva depositato ancora una rivendicazione contro i membri precedenti di un prevedere-via societ? ma aveva un’aspettativa legittima per fare cos?, non c’erano ragioni costituzionalmente ammissibili per interferire coi diritti acquisiti del creditore. Comunque, la corte lasci? spazio lo sgravio a membri precedenti di societ? che erano state previste via dal registro di corte dopo l’entrata in vigore dell’Atto.
D. la decisione di La Corte Costituzionale riguardo alla costituzione di membri azionisti di and/or di ‘ ‘ la responsabilit? personale per i debiti di una societ? (n. U-io-135/00)
46. La regolamentazione introdotta coi 1999 FOCA era stata impugnata di fronte alla Corte Costituzionale con un numero di membri precedenti di prevedere-via societ?. 9 ottobre 2002, la Corte Costituzionale aveva respinto la richiesta in parte (la Decisione N.ro U-io-135/00), sostenendo che la misura di prevedere via una societ? inattiva che non aveva beni non era incoerente con la Costituzione. Una societ? economicamente inattiva non condusse qualsiasi operazioni di affari, n? gener? reddito o fa pagamenti. Allo stesso tempo, la sua situazione finanziaria non fu saputa ai suoi creditori che si appellarono sulla presunzione che aveva almeno un minimo importo dei beni. Per quelle ragioni, societ? non-conduzione posarono una minaccia alla sicurezza di operazioni legali e sociali ed alla posizione dei loro creditori.
47. I rivendicatori avevano addotto anche che loro non potessero proteggere efficacemente i loro diritti nel prevedere-via procedimenti, come i documenti sull’iniziazione di procedimenti cos? come sul prevedere-via non era stato notificato personalmente su loro. In risposta a quell’argomento, la Corte Costituzionale sostenne che la notificazione di documenti sulla societ?, insieme con una notificazione pubblica nel registro di corte di societ? o nell’Ufficiale Pubblichi, era adeguato. Osserv? che la misura era applicabile alle varie forme di societ? alcuni/e dei/lle quali appartennero ad una moltitudine di azionisti. La notificazione di documenti personale sarebbe troppo lunga, e nelle certe cause impossibile.
48. Come riguardi la responsabilit? personale di membri precedenti o azionisti, la Corte Costituzionale enfatizz? che, in principio loro legittimamente potrebbero aspettarsi davvero, che la loro responsabilit? per gli obblighi della societ? non eccederebbe il valore della loro quota. Comunque, societ? furono costrette ad assicurare che loro stavano operando con capitale di quota adeguato, e che non incorse sotto il minimo legale. Societ? che operarono con capitale di quota insufficiente erano economicamente notevolmente pi? deboli che quelli che operarono in conformit? con la legge nell’insieme la quale colp? la sicurezza di operazioni legali. Ciononostante, la Corte Costituzionale riconobbe la variet? di posizioni legali e che riguarda i fatti di azionisti di prevedere-via societ? e stabilito una distinzione fra cos? definito ?azionisti attivi? che era in una posizione per influenzare l’operazione di una societ? e ?azionisti passivi? che esercit? nessuno simile influenza. Sostenne pertanto la regolamentazione come s? fece domanda alla categoria precedente, ma l’annull? riguardo ad azionisti passivi. Nell’il suo discutere la Corte Costituzionale il criterio che le corti regolari furono costrette a considerare nel decidere sulla posizione di azionisti precedenti stabil?. Quelli criterio fu basato sulla condotta soggettiva di azionisti e la misura delle conseguenze che simile condotta potrebbe avere sull’operazione della societ? del quale ? sulla loro conoscenza e coinvolgimento nella gestione della societ?.
49. Le corti che decidono sulla responsabilit? personale di azionisti furono costrette perci? primariamente a stabilire se un membro individuale o azionista avevano esercitato l’influenza sulle operazioni della rispettiva societ?. Loro erano basare la loro valutazione su un numero di criterio, notevolmente il tipo di societ? (societ? a responsabilit? limitata pubblica o una societ? di limite di responsabilit?), lo status di azionisti individuali (individui o persone giuridiche), e le relazioni interne fra gli azionisti. Secondo la Corte Costituzionale, le corti che decidono sul problema della responsabilit? personale potevano in oltre si appelli sul criterio generale col quale il Societ? Atto ha determinato riguardo ad all’articolo di trascurare la personalit? legale di una societ?, vale a dire se (i) un individuo aveva abusato la societ? per raggiungere un obiettivo che, come un individuo, lui o lei non avrebbe dovuto chiedere, o (l’ii) un individuo aveva abusato la societ? e con ci? aveva provocato danno ai suoi creditori, o (l’iii) un individuo aveva usato i beni della societ? per suo o i suoi interessi personali in violazione della legge, o (l’iv) un individuo aveva ridotto i beni della societ? a suo o il suo beneficio o per il beneficio di un’altra persona, sapendo che non sarebbe capace di riunione le sue responsabilit? a terze parti.
LA LEGGE
IO. LE ECCEZIONI PRELIMINARI DEL GOVERNO
A. Le parti le osservazioni di ‘
50. Il Governo obiett? che la richiesta presente era inammissibile, mentre dibatt? che, come riguardi la parte che assegna al prevedere-via procedura, il richiedente non era riuscito ad attenersi col tempo-limite di sei-mese per depositare la richiesta. Societ? L.E. fu previsto via dal registro di corte nel 2001 e sia la decisione di iniziare prevedere-via procedimenti (veda paragrafo 16 sopra) e la decisione di prevedere via la societ? dal registro di corte (veda paragrafo 18 sopra) era stato eseguito degli anni di fronte al richiedente present? un reclamo costituzionale che impugna il prevedere-via. Di conseguenza, la Corte Costituzionale fond? che la posizione legale del richiedente non poteva essere migliorata con annullando le decisioni contestate e perci? concluse che il richiedente non aveva interesse legale nell’impugnarli (veda paragrafo 28 sopra). Nella prospettiva del Governo, il tempo-limite di sei-mese per depositare una richiesta di fronte alla Corte aveva avviato correre nel giorno sul quale la decisione che prevede via la societ? dal registro di corte era divenuta definitivo, ed il fatto che il richiedente aveva depositato alcuno anni pi? tardi un’azione di reclamo costituzionale non prolung? quel il tempo-limite.
51. Inoltre, il Governo osserv? che nei procedimenti di esecuzione il richiedente era giunto ad un accordo extragiudiziale col creditore (veda paragrafo 29 sopra). Notando che lui aveva dato credito al debito e l’aveva pagato, il Governo dibatt? che lui non fu concesso pi? per sollevare qualsiasi eccezione alla regolamentazione legale che impone la responsabilit? personale per gli obblighi di prevedere-via societ? sui loro membri.
52. Nelle loro ulteriori osservazioni, comunque il Governo indic? che le azioni di reclamo riferirono ai procedimenti di esecuzione non erano parte della richiesta presente, ma sono dovute essere rivolte in un’altra richiesta assegnata a col richiedente del quale loro non erano stati dati avviso.
53. Il richiedente discusse che il tempo-limite di sei-mese per depositare una richiesta di fronte alla Corte funzion? dalla data della definitivo decisione delle autorit? nazionali. Lui si convinse che lui legittimamente aveva presentato due reclami costituzionali che impugnano il prevedere-via decisione e l’esecuzione ordini, rispettivamente, al tempo quando lui era divenuto consapevole di sia espone di procedimenti. Lui enfatizz? che lui non potesse fare domanda alla Corte prima che lui aveva acquisito conoscenza del prevedere-via e la sua responsabilit? personale e conseguente, sia di che era accaduto tre anni dopo il prevedere-via. Dato che una delle sue azioni di reclamo principali assegn? mancare dell’opportunit? di partecipare nel prevedere-via procedimenti che devono alle autorit? nazionali l’insuccesso di ‘ per notificare le decisioni attinenti su lui, lui fu convinto, che l’eccezione del Governo di insuccesso per osservare il tempo-limite di sei-mese potrebbe essere risolta solamente con esaminando i meriti della causa. Come per esecuzione, era una parte integrante dei procedimenti, ed era cos? necessario per considerare il prevedere-via ed i procedimenti di esecuzione nell’insieme.
54. Inoltre, come riguardi l’accordo extragiudiziale, il richiedente indic? che lui non faceva creare lui l’obbligo per pagare il creditore, ma era divenuto responsabile per pagamento come un risultato del prevedere-via. Avendo riguardo ad al fatto che il creditore potesse sequestrare su a due terzo del salario mensile del richiedente, il richiedente aveva preferito giungere ad un accordo di accordo da che cosa lui aveva pagato solamente una quota del debito della societ? proporzionata alla sua quota nella societ? precedente nella forma di un prezzo globale. Considerando che lui-cos? come tutti gli altri membri della societ?-era stato congiuntamente e separatamente responsabile per pagare la somma intera dovuta con societ? L.E. alla Societ? di Binario, il richiedente consider? i termini dell’accordo per essere stato favorevole a lui. In somma, l’accordo era stato soltanto un mezzi di evitare il pi? grande danno alla sua propriet?.
B. la valutazione di La Corte
55. Come riguardi l’ottemperanza del richiedente col tempo-limite di sei-mese per depositare la richiesta, la Corte reitera che il periodo di sei-mese comincia a correre dalla data sulla quale il richiedente ha conoscenza sufficiente della definitivo decisione nazionale (veda Baghli c. la Francia, n. 34374/97, ? 31 ECHR 1999 VIII, ed A.N. c. la Lituania, n. 17280/08, ? 77 31 maggio 2016). Al giorno d’oggi la causa, la decisione della Corte Costituzionale che respinge l’azione di reclamo costituzionale del richiedente fu resa 31 gennaio 2007 e notific? sul richiedente 5 febbraio 2007. Il richiedente deposit? la sua richiesta con la Corte 4 agosto 2007, quel ? entro sei mesi dal servizio della decisione della Corte Costituzionale.
56. Secondo il Governo, la data dalla quale dovrebbe essere calcolato il tempo-limite di sei-mese era comunque, 17 agosto 2001, il giorno sul quale la decisione che prevede via la societ? dal registro di corte divenne definitivo. La Corte, notando che in molta finalit? di cause nel senso di res judicata non corrisponda con la definitivo decisione nazionale nel senso temporale, reitera che, come riguarda le richieste contro la Slovenia, richiedenti sono in principio richiesto per presentare un reclamo costituzionale prima di fare domanda alla Corte (veda Kuri ?ed Altri c. la Slovenia [GC], n. 26828/06, ? 296 ECHR 2012 (gli estratti), ed i riferimenti citati therein). Anche, bench? la Corte Costituzionale prendesse la prospettiva che anche se una decisione positiva fu resa nella causa del richiedente, la sua posizione legale non poteva essere migliorata (veda paragrafo 28 sopra), la sua azione di reclamo costituzionale non fu respinta siccome stato stato depositato fuori termini.
57. L’argomento del Governo implica che un’azione di reclamo costituzionale non dovrebbe essere considerata una via di ricorso effettiva nelle circostanze della causa presente. Comunque, considerando che, come un articolo, un’azione di reclamo costituzionale ? considerata una via di ricorso effettiva che doveva essere esaurita, nell’assenza di argomenti chiari come a quale alternativa viali legali, se qualsiasi, il richiedente aveva una volta alla sua disposizione lui aveva learnt del prevedere-via, la Corte non pu? accettare che l’azione di reclamo costituzionale dovrebbe essere trascurata per il fine di calcolare il tempo-limite di sei-mese per depositare la richiesta. La Corte cos? costatazione che il richiedente ha approvato il tempo-limite di sei-mese.
58. Inoltre, come riguardi l’argomento del Governo che l’accordo extragiudiziale precluse il richiedente dal rendere qualsiasi le azioni di reclamo con riguardo ad alla sua responsabilit? personale per i debiti di societ? L.E., la Corte osserva che il corso di azione eletto col richiedente non pu? essere interpretato come un riconoscimento che il debito che lui ha pagato legittimamente ? stato dovuto con lui. Prima dell’accordo, il richiedente aveva usato inoltre, che che sembra essere tutti i viali legali e nazionali disponibili a lui per il fine di impugnare la sua responsabilit? per il pagamento del debito in oggetto. In oltre, lui aveva depositato la richiesta presente di fronte alla Corte. Siccome spiegato col richiedente, i termini dell’accordo erano pi? favorevoli a lui che la responsabilit? impose su lui con virt? della legge, e lui accett? solamente l’accordo per evitare incorrere nel pi? grande danno. I costatazione di Corte che il fatto mero che il richiedente assolse il dovere imposto su lui entro una delle decisioni impugnate non lo spoglia del suo status di vittima all’interno del significato di Articolo 34 della Convenzione. N? conduce alla conclusione che la questione ? stata risolta o che non ? giustificato pi? per continuare l’esame della richiesta all’interno del significato di Articolo 37 ? 1 (b) e (il c) della Convenzione.
59. Infine, come riguardi la sfera della richiesta, la Corte osserva che, in risposta all’azione di reclamo del richiedente che riguarda la responsabilit? personale per debiti, le parti furono invitate per presentare le loro osservazioni sulla questione di, se che la responsabilit? aveva previsto un equilibrio equo fra i suoi diritti protegguti sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 e l’interesse pubblico. Si nota che nelle loro osservazioni sull’ammissibilit? e meriti della richiesta, il Governo fece molti riferimenti ai procedimenti di esecuzione con riguardo ad ai fatti cos? come la legge. Dibattendo che il richiedente legittimamente era stato designato come un ?membro attivo? della societ?, il Governo si rifer? anche alle decisioni che le corti nazionali avevano consegnato nei procedimenti di esecuzione. La Corte considerer? finora perci?, i procedimenti di esecuzione nella sua valutazione delle violazioni allegato in come la responsabilit? personale del richiedente fu stabilito in quelli procedimenti.
60. Dato le considerazioni precedenti, le eccezioni preliminari del Governo devono essere respinte cos?.
II. VIOLAZIONE ALLEGATO DI ARTICOLO 1 DI PROTOCOLLO N. 1 A LA CONVENZIONE
61. Appellandosi su Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione, il richiedente si lament? che il suo diritto al godimento tranquillo delle sue propriet? era stato violato. Lui si lament? anche, sotto Articolo 6 ? 1 della Convenzione che il prevedere-via dal registro di corte non era stato accompagnato con salvaguardie procedurali e che il suo diritto ad un processo equanime era stato violato con ci?.
62. Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione prevede:
?Ogni naturale o legale persona ? concessa al godimento tranquillo delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste per con legge e coi principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggia il diritto di un Stato per eseguire simile leggi come s? ritiene necessario controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o garantire il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
63. Articolo 6 ? 1 della Convenzione, in finora come attinente, prevede:
?1. Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi…, ognuno ? concesso ad una fiera ed udienza pubblica all’interno di un termine ragionevole con un tribunale indipendente ed imparziale stabilito con legge. …?
64. La Corte reitera che ? il padrone del characterisation per essere dato in legge ai fatti della causa (veda, fra molte autorit?, Guerra ed Altri c. l’Italia, 19 febbraio 1998, ? 44 Relazioni di Sentenze e Decisioni 1998-io). Prima ha contenuto che mentre Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 non contiene requisiti procedurali ed espliciti, implica ciononostante che diritto nazionale deve prevedere per tutela giuridica contro interferenza arbitraria con le autorit? pubbliche e che qualsiasi interferenza col godimento tranquillo di propriet? deve essere accompagnata con le certe garanzie procedurali (veda Capitale Banca Ad c. la Bulgaria, n. 49429/99, ? 134 ECHR 2005-XII (gli estratti)). Nella causa presente la Corte considera che l’azione di reclamo della mancanza di una procedura giudiziale ed effettiva per impugnare il prevedere-via che fu sollevato col richiedente sotto Articolo 6 ? 1 della Convenzione ? collegato da vicino all’azione di reclamo sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 e pu? essere esaminato di conseguenza come parte dell’azione di reclamo seconda (veda, mutatis mutandis, Imprese di Forminster Limit? c. la Repubblica ceca, n. 38238/04, ? 59 9 ottobre 2008).
L’Applicabilit? di A. di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 all’annullamento della quota del richiedente in societ? L.E.
1. Le parti le osservazioni di ‘
65. Le parti accettarono che la responsabilit? personale del richiedente per le pendenze debitorie di societ? L.E. corrisposto ad un’interferenza col suo diritto al godimento tranquillo delle sue propriet?. La Corte prende la stessa prospettiva. Comunque, loro non furono d’accordo su se Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 era applicabile all’annullamento della quota del richiedente in societ? L.E., determinato che non aveva pi? qualsiasi valore economico.
66. Il Governo ammise che una quota in una societ? in principio costituito un ?la propriet?? per il fine di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, poich? rappresent? un set di diritti incluso il diritto per maneggiare la societ? ed il diritto ad una quota nel profitto. Comunque, loro indicarono che nella causa presente la societ? in oggetto non aveva compiuto qualsiasi operazioni di affari e non aveva avuto nessuno beni dai quali potrebbe essere stabilita la rivendicazione del creditore. Fin dal valore economico della quota del richiedente nel prevedere-via societ? era cos? discutibile, il Governo consider? che la quota non poteva essere riguardata come un ?la propriet?.? Comunque, debba la portata di Corte una conclusione diversa, il Governo prese la prospettiva che la misura da che cosa membri precedenti di prevedere-via societ? fu considerato come successori legali ed universali alle societ? e, di conseguenza, la responsabilit? presunta non solo per le loro responsabilit?, ma anche per qualsiasi i beni potenziali, corrisposti per controllare dell’uso di propriet?.
67. Il richiedente non fu d’accordo, mentre dibattendo che secondo la causa-legge stabilita della Corte, Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 era applicabile ad una quota in una societ?. Lui indic? che nella causa di Sovtransavto Holding c. l’Ucraina (n. 48553/99, ?? 91-93 ECHR 2002-VII), la Corte aveva trovato che un possessore di una quota in una societ? non solo aveva una rivendicazione indiretta sui beni della societ?, ma anche gli altri diritti corrispondenti come votando diritti ed il diritto per influenzare la societ?. Secondo il richiedente, era cos?, della piccola importanza che la societ? L.E. non aveva avuto beni al tempo del prevedere-via. Anche in che causa i membri della societ? avevano trattenuto i loro diritti di votazione, il diritto per influenzare la societ? e gli altri diritti sociali. Inoltre, l’annullamento della quota del richiedente in L.E. aveva colpito direttamente i suoi diritti protegguti sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1.
2. La valutazione della Corte
68. La Corte osserva che, in finora come il richiedente si ? lamentato della perdita della sua quota in societ? L.E. come un risultato del prevedere-via, la causa presente pone due questioni riguardo all’applicabilit? di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 relativo alla natura della sua quota nella societ?.
69. In primo luogo, la Corte lo trova necessario esaminare una questione di una natura pi? generale che ? se misure relativo alla societ? che colpiscono direttamente i diritti del richiedente come un membro della societ? detta potrebbero essere considerate. In questo collegamento, la Corte ? giunta ad una conclusione affermativa, inter l’alia, in cause dove le misure contestate avevano un portante diretto sui diritti inerente nel possedere scorte o quote, siccome ? la causa con la cancellazione di quote o l’obbligo per scambiarli ad un tasso svantaggioso (veda Olczak c. la Polonia (il dec.), n. 30417/96, ?? 60-62, ECHR 2002-X, e Pokis c. la Lettonia (il dec.), n. 528/02, ECHR 2006-XV). Mentre ? vero che i contestarono prevedere-via misura eravamo al danno di societ? L.E., ? undisputable che colp? anche direttamente il richiedente in due modi diversi. Non solo era la sua quota nella societ? annullata, ma l’annullamento della sua quota allo stesso tempo dato luogo alla sua responsabilit? personale per i debiti del prevedere-via societ?. Perci?, la risoluzione di societ? L.E. conseguenze comportate che colpirono gli interessi finanziari del richiedente come un membro precedente della societ? ed erano cos? direttamente decisivo per i suoi diritti individuali.
70. In secondo luogo, il Governo sollev? la problema di se la quota del richiedente di valore economico e discutibile potrebbe essere considerata un ?la propriet?? all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. In prospettiva di questa considerazione, i costatazione di Corte che la chiarificazione della natura di una quota in una societ? ? richiesta nelle specifiche circostanze della causa presente.
71. C’? senza dubbio che una quota di societ? con un valore economico pu? essere considerata una propriet? (veda Olczak, citato sopra, ? 60, e Sovtransavto Sostenendo, citato sopra, ? 91). La Corte ha sostenuto anche che le quote di una societ? che fu messa in amministrazione obbligatoria per essere insolvente ed incapace per soddisfare indubbiamente le sue responsabilit? avevano un valore economico e propriet? costituite all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 (veda Vefa Holding Sh.p.k. ed Alimu?aj c. l’Albania (il dec.), n. 24096/05, ? 93 14 giugno 2011). Effettivamente, siccome la Corte ha sostenuto su molte occasioni, una quota in una societ? ? un oggetto complesso. La propriet? di una quota implica che il possessore possiede un fascio di diritti corrispondenti. Questi includono il diritto ad una quota ai beni della societ? nell’evento del suo essere ferito su, ma anche gli altri diritti incondizionati, votando diritti ed il diritto per influenzare la condotta della societ? specialmente (veda Societ? S. e T. c. la Svezia, n. 11189/84, decisione di Commissione di 11 dicembre 1986, DR 50, p. 138). Da adesso, la Corte si confa col richiedente che, bench? nei quattro anni fra la cessazione di societ? L.E. ‘ le attivit? di s ed il prevedere-via lui non poteva estrarre qualsiasi benefici patrimoniali dalla societ?, lui ancora fu concesso per esercitare un numero di diritti che sorsero dalla sua propriet? di una quota nella societ?. Quelli diritti concederono il richiedente e gli altri membri di societ? L.E. prendere parte in un’attivit? commerciale, ed era cos? di una natura patrimoniale. Perci?, accettando che la propriet? mera di una quota cre? interessi di una natura di propriet? riservata, la Corte non pu? concludere che la mancanza dell’attivit? commerciale ed i beni prese la quota del richiedente dell’ambito di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1.
72. Questo basta fare Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 applicabile all’annullamento della quota del richiedente in L.E. come un risultato della societ? che ? prevista via dal registro di corte.
Ottemperanza di B. con Articolo 1 di Protocollo N.ro 1
1. Articolo applicabile di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1
(un) Le parti le osservazioni di ‘
73. Il Governo sostenne che l’interferenza allegato corrispose al controllo dell’uso di propriet?, mentre il richiedente enfatizz? che lui non solo era stato spossessato della sua quota in societ? L.E., ma lui era divenuto anche responsabile per i debiti della societ?. Di conseguenza, lui era stato costretto per cedere alle sue propriet? al creditore della societ?. Sottolineando che lui aveva sofferto delle conseguenze dirette della risoluzione eseguita della societ?, il richiedente prese la prospettiva che l’interferenza coi suoi diritti di propriet? aveva corrisposto ad una privazione di propriet?.
(b) la valutazione di La Corte
74. Siccome la Corte ha affermato su molte occasioni, Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 comprende tre articoli: il primo articolo, esposto fuori nella prima frase del primo paragrafo ? di una natura generale ed enuncia il principio del godimento tranquillo di propriet?; il secondo articolo, contenuto nella seconda frase del primo paragrafo copre la privazione di propriet? e materie s? alle condizioni; il terzo articolo, determinato nel secondo paragrafo, riconosce che Stati sono concessi, fra le altre cose, controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale. Il secondo e terzi articoli che concernono con le particolari istanze di interferenza col diritto a godimento tranquillo di propriet? devono essere letti nella luce del principio generale posata in gi? nel primo articolo (veda, fra le altre autorit?, Sporrong e L?nnroth c. la Svezia, 23 settembre 1982, ? 61 la Serie Un n. 52, e Depalle c. la Francia [GC], n. 34044/02, ? 77 ECHR 2010).
75. La Corte reitera che il prevedere-via misura conseguenze di due-piega avevano per la propriet? del richiedente; lo spossess? della sua quota in societ? L.E sulla mano del una., e sull’altro gener? la sua responsabilit? personale per i debiti del prevedere-via societ?. Come riguardi l’annullamento della quota del richiedente, la Corte ha sostenuto, nella causa di Olczak (cit? sopra, ? 71) dove il portafoglio di azioni del richiedente fu ridotto da 45% a 0.4%, che bench? il richiedente non fosse spossessato tecnicamente delle sue quote, il loro valore economico sufficientemente fu ridotto per corrispondere ad una privazione di propriet?. Con contrasto, al giorno d’oggi causa che ? stato accettato con le parti che societ? L.E. non aveva avuto beni al tempo del prevedere-via. Inoltre, la societ? non stava conducendo qualsiasi le attivit? commerciali per quattro anni di fronte al prevedere-via fu eseguito. Infatti, era precisamente a causa di quelle circostanze che il prevedere-via fu ordinato. Cos?, nonostante la sentenza che la propriet? della quota gener? interessi di propriet? riservati e che il prevedere-via spossess? il richiedente di quegli interessi, conto deve essere preso del fatto che l’annullamento della sua quota non ridusse il valore economico dei suoi beni.
76. Inoltre, presumendo anche che l’annullamento della quota del richiedente in societ? L.E., vide in isolamento, pu? essere considerato privazione di propriet?, nell’opinione della Corte dovrebbe essere visto nel contesto pi? ampio come parte della regolamentazione mirata a migliorando disciplina sociale e ripristinando la sicurezza di operazioni legali sugli sloveno mercato commerciale. In questo collegamento, la responsabilit? personale conseguente del richiedente per il pagamento dei debiti della societ? nel quale incorrono che stesso contesto, responsabilit? comportata per il rimborso di perdite subito col creditore di societ? L.E. La Corte ? della prospettiva che questo obbligo pu? essere considerato una sanzione per l’insuccesso del richiedente, nella sua veste come un membro con influenza sulle operazioni di affari della societ?, attenersi con gli obblighi sociali della societ? dei quali lui era un membro. Basato sul principio che permette il sollevamento del velo aziendale, la misura contestata dovrebbe essere considerata su come una misura di controllo Statale l’operazione del mercato, su pratiche sociali e sulla gestione di propriet? sociale.
77. Nella luce delle circostanze sopra, i costatazione di Corte che il prevedere-via complesso avuto ed implicazioni legali e diverse che non possono essere classificate prontamente in qualsiasi la specifica categoria all’interno di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. Inoltre, le situazioni previdero nella seconda frase del primo paragrafo di Articolo 1 cos? come nel suo secondo paragrafo solamente particolari istanze di interferenza sono col diritto al godimento tranquillo di propriet? come garantito con l’articolo generale esposto fuori nella prima frase del primo paragrafo. Di conseguenza, la Corte lo considera necessario esaminare la causa nella luce dell’articolo generale insorga fuori quel l’Articolo.
2. Se l’interferenza fu giustificata
(un) la Legalit? dell’interferenza
(i) Le parti le osservazioni di ‘
(?) Il richiedente
78. Il richiedente sostenne che le circostanze nelle quali lo Stato aveva tolto il velo aziendale ed aveva reso individui responsabile per le responsabilit? di prevedere-via societ? non soddisfecero il requisito della certezza legale. Lui enfatizz? che di fronte all’introduzione dei FOCA, membri individuali o azionisti di societ? era solamente personalmente responsabile per le societ? i debiti di ‘ se loro avessero provocato danno alla societ? per uso improprio dei loro diritti sociali. Comunque, il FOCA costitu? un principio e cambio la notte prima e rapido del sistema intero di diritto azionario.
79. Il richiedente afferm? che lui legittimamente non aveva saputo del prevedere-via procedimenti sino a notific? con un ordine di esecuzione che era stato diretto originalmente contro societ? L.E. Lui enfatizz? che la decisione di avviare prevedere-via procedimenti ed il prevedere-via decisione era stato notificato solamente sulla societ? che aveva cessato azionare quattro anni prima di comunque il prevedere-via. Non si poteva aspettarsi ragionevolmente cos?, che la societ? dovrebbe informarsi con decisioni che infransero i suoi diritti ed interessi. Inoltre, il richiedente, appellandosi sulla sentenza della Corte nella causa di Bruncrona c. la Finlandia (n. 41673/98, 16 novembre 2004), dibatt? che qualsiasi decisioni che colpiscono i suoi propri diritti ed interessi sarebbero dovute essere notificate su personalmente lui nel quale non era stato la causa il prevedere-via procedimenti. In prospettiva di questo, il richiedente sostenne, che lui non aveva avuto un’opportunit? ragionevole di mettere la sua causa di fronte alle autorit? nazionali con una prospettiva ad impugnando efficacemente le misure che interferiscono coi suoi diritti sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. L’ordine di esecuzione per la rivendicazione della Societ? di Binario contro societ? L.E. non era stato notificato su lui sino a 2004, ed era solamente poi che lui era divenuto consapevole che la societ? era stata prevista via il registro di corte e della sua responsabilit? personale e conseguente per i suoi obblighi insoluti.
80. Come riguardi il criterio per la responsabilit? personale di membri, il richiedente indic? che al tempo quando societ? L.E. era stato previsto via il registro di corte e l’esecuzione ordina emesso contro lui, la Corte Costituzionale non aveva adottato ancora la sua decisione n. U-io-135/00. Di conseguenza, il richiedente non poteva prevedere che ad un pi? tardi il tempo una distinzione sarebbe resa fra ?attivo? e ?passivo? membri o azionisti. La distinzione fu resa retrospettivamente anche, poich? la Corte Costituzionale adott? la decisione in oggetto 9 ottobre 2002, un anno dopo societ? L.E. era stato previsto via il registro di corte. Nell’opinione del richiedente, il criterio per distinguere fra membri attivi e passivi sia troppo vago; da adesso la valutazione di causa-con-causa dello status di membri individuali o azionisti di prevedere-via societ? la certezza legale e sufficiente manc?.
81. In questa luce, il richiedente dibatt?, che le sue scelte nei procedimenti di esecuzione erano state molto limitate, poich? le corti erano state legate con le decisioni consegnate nel prevedere-via procedimenti. Il suo argomento che lui non era stata un membro attivo della societ? secondo il criterio esponga con la Corte Costituzionale nella sua decisione n. U-io-135/00 era stato respinto per motivi che la sua 11.11% quota nella societ? l’aveva dato un titolo ad ai diritti di un membro di minoranza che potrebbe influenzare cos? la gestione della societ?. Come un direttore precedente della societ?, lui aveva inoltre, come una questione di fatto influenzato la gestione delle operazioni di affari della societ?. Nell’opinione del richiedente, il nazionale corteggia l’interpretazione di ‘ di che che costitu? un ?membro attivo? era arbitrario, sproporzionato ed in violazione del principio della certezza legale. Le corti nazionali avevano rifiutato di dare qualsiasi peso al fatto che come un membro di societ? L.E., lui non aveva agito in mala fede, e che il debito della societ? era stato incorso in prima della sua partecipazione nella societ?.
(?) Il Governo
82. Il Governo dibatt? che la misura contestata era legale poich? fu basato sulle disposizioni del FOCA. Appellandosi sulla decisione della Corte Costituzionale n. U-io-135/00, il

Testo Tradotto

Conclusions: Remainder inadmissible No violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 -Deprivation of property Peaceful enjoyment of possessions Possessions)

FOURTH SECTION

CASE OF LEKI? v. SLOVENIA

(Application no. 36480/07)

JUDGMENT

STRASBOURG

14 February 2017

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Leki? v. Slovenia,
The European Court of Human Rights (Fourth Section), sitting as a Chamber composed of:
Andr?s Saj?, President,
Vincent A. De Gaetano,
Nona Tsotsoria,
Paulo Pinto de Albuquerque,
Iulia Motoc,
Gabriele Kucsko-Stadlmayer, judges,
Bo?tjan Zalar, ad hoc judge,
and Marialena Tsirli, Section Registrar,
Having deliberated in private on 24 January 2017,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 36480/07) against the Republic of Slovenia lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by OMISSIS. He was represented before the Court by OMISSIS, a lawyer practising in Ljubljana.
2. The Slovenian Government (?the Government?) were represented by their Agent, Mrs B. Jovin Hrastnik, State Attorney.
3. The applicant alleged, in particular, that the striking off of company L.E. from the court register had constituted a disproportionate interference with his right to peaceful enjoyment of his possessions, as it had meant that the company in which he was a shareholder had ceased to exist. Furthermore, he had become personally liable for the company?s debts.
4. On 28 November 2012 the application was communicated to the Government. Mr Marko Bo?njak, the judge elected in respect of Slovenia, was unable to sit in the case (Rule 28 of the Rules of Court). Accordingly, the President of the Fourth Section decided to appoint Mr Bo?tjan Zalar to sit as an ad hoc judge (Article 26 ? 4 of the Convention and Rule 29 ? 1).
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1956 and lives in Ljubljana.
A. The applicant?s position in company L.E.
6. On 8 October 1992 the applicant acquired a share in L.E., a limited liability company based in Ljubljana. His name was entered in the court register of legal entities (hereinafter ?the court register?) and he became one of nine equal registered members of the company, each holding an 11.11% share. The share capital of L.E. stood at 2,995,250 Slovenian tolars (SIT) (12,498.96 euros (EUR)).
7. Two of the founding members withdrew from company L.E. at the beginning of 1993. On 2 February 1993 the applicant, in addition to being a member, was also employed by company L.E. as head of its IT department. In addition, he provided assistance to the finance director.
8. On 19 February 1993 two key members and managers of company L.E. died in a car accident and two others were seriously injured. As a result, the company?s business operations could not be carried out and the company sustained a large financial loss. Moreover, its management was seriously undermined and during the course of 1993 all members except the applicant and another person withdrew from the company?s management board. Following those events, the applicant first assumed the role of acting director of company L.E. on 29 April 1993, and then the role of managing director on 23 February 1995. In that capacity he acted as the company?s representative.
9. Meanwhile, on 24 August 1993, the Railway Company of Slovenia (Slovenske ?eleznice) had applied for an enforcement order against L.E. based on an authentic document for unpaid transport services. L.E. challenged the enforcement order and the parties were directed to settle the issue in contentious proceedings. The Railway Company lodged a civil action, claiming the payment of three sums totalling approximately SIT 5,000,000 (EUR 20,000).
10. In 1995, L.E. was converted into a limited liability company in accordance with section 580 of the Companies Act, which required companies falling under its jurisdiction to increase their share capital and to align their operations with the provisions of the Act (see paragraph 34 below). However, at the time of the conversion the company was no longer liquid or solvent.
11. On 6 May 1996 the applicant stepped down as managing director of L.E. following a decision of the general meeting of the company. The members failed to appoint a new managing director and henceforth the company existed without any management. The applicant?s resignation from the post of managing director was not entered in the court register of legal entities (hereinafter ?the court register?).
12. On 19 June 1997 the members of company L.E. decided at its general meeting to apply for bankruptcy on account of the company?s insolvency. L.E. filed a bankruptcy petition with the competent court, but it was rejected as the company had failed to make the required advance payment to cover costs and expenses of the bankruptcy proceedings in the amount of SIT 150,000 (EUR 626). The members established that they could not incur the costs of bankruptcy and thus decided to wait for the courts to liquidate the company proprio motu, in accordance with the then applicable legislation, namely, the Compulsory Composition, Bankruptcy and Winding-Up Act as amended, which entered into force on 1 July 1997. The amendment to the Act authorised the courts to initiate bankruptcy proceedings of their own motion in certain specified circumstances (see paragraph 34 below).
13. On 31 July 1997 the applicant stopped working for company L.E. Moreover, by the end of 2000, another two members of the company had died.
14. In the civil proceedings initiated by the Railway Company against L.E. the applicant was summoned to appear at a hearing to be held on 22 November 2000. As he was unable to attend the hearing, he made written submissions explaining that the company had not been solvent for a number of years. On 22 November 2000 the District Court of Ljubljana rendered a judgment ordering L.E. to pay the Railway Company the three sums claimed.
B. The strike-off proceedings against company L.E.
15. Meanwhile, on 1 July 1999 the Compulsory Composition, Bankruptcy and Winding up Act was again amended, inter alia, to repeal the provisions on bankruptcy proprio motu. Moreover, on 23 July 1999 the Financial Operations of Companies Act (hereinafter ?the FOCA?) entered into force. It introduced a measure decided proprio motu whereby insolvent and/or inactive companies were struck off from the court register without winding up. Thus those companies could be dissolved without the prior procedure of disposing of their assets and repaying ? to the extent possible ? their creditors. However, in order to ensure that creditors of struck-off companies were protected, the FOCA provided that the members of those companies would assume joint and several liability for the former companies? debts.
16. On the basis of a notification from the Agency for Public Legal Records and Related Services that company L.E. had not performed any transactions through its bank account in a period of twelve consecutive months, on 19 January 2001 the Ljubljana District Court, acting in its capacity as the registry court, initiated proceedings to strike off the company from the court register.
17. On that day, the decision to initiate strike-off proceedings was entered in the court register and an unsuccessful attempt was made to serve it on the company at its registered office. The document was sent to the address of the company, but since no representative of the company was there to receive it, a delivery slip was left in its mailbox, informing the company that the relevant correspondence could be collected at the post office. On 12 February 2001 the document was returned to the registry court with the information that the addressee had failed to collect it. The registry court then served it by posting it on its notice board, as provided for by the Court Register of Legal Entities Act. According to the applicant, company L.E. had ceased to operate at the address of its registered office already in 1997 and had not been present at those or any other premises since. Moreover, there were no mailboxes at the office building at issue and all mail would have been left at the reception desk.
18. No objection was made to the decision to initiate strike-off proceedings either by company L.E. or by its members. Consequently, on 11 May 2001 the registry court issued a decision to strike off company L.E. from the court register. The decision was published in the Official Gazette on 30 May 2001. The registry court also attempted to serve the decision on company L.E. by sending it to the company?s address, but like the previous document it was returned on 4 June 2001 with the information that the addressee had failed to collect it. Again, the decision was posted on the registry court?s notice board. Neither company L.E. nor any of its members, who were entitled to lodge an appeal against the strike-off decision, appealed against the decision, so on 17 August 2001 it became final.
19. On 25 September 2001 company L.E. was struck off from the court register and thus ceased to exist. Notification of the strike-off was published in the Official Gazette on 6 February 2002.
20. The applicant stated that he had become aware that L.E. had been struck off from the court register on 22 December 2004, when an enforcement order was served on him for seizure of his property.
C. Enforcement proceedings against the applicant
21. Meanwhile, based on the judgment ordering L.E. to pay the Railway Company approximately EUR 20,000 (see paragraph 9 above), on 5 April 2002 the creditor lodged an application for enforcement with the Ljubljana Local Court against seven members of the company.
22. On 5 June 2002 the Ljubljana Local Court granted the creditor an enforcement order to seize the applicant?s personal possessions, which was later expanded to include his salary.
23. On 29 December 2004 the applicant lodged an objection to the enforcement order, arguing that the local court had failed to establish his actual role in company L.E. and to acknowledge his status of an ?inactive member? (see paragraphs 48-49 below), which would have exonerated him from liability for the company?s debts. He maintained that the creditor?s claim against the company had arisen before he had joined it, and that he had only become involved in the management of the company because the two members who had previously performed that role had died. Moreover, the applicant was of the view that the onus rested on the creditor to establish that he had been an active member of the company, and that the matter should be examined in contentious civil proceedings. Lastly, he applied for a stay of enforcement.
24. On 12 March 2005 the applicant?s objection was dismissed. The Local Court found that the onus of proving his inactive status was on the applicant, and that he had failed to prove that he had not been an active member of L.E. The Local Court established that with his 11.11% share in the company, the applicant had enjoyed the rights of a minority member, and furthermore, he had been employed by the company and actively involved in its management since April 1993. In his capacity as acting director and later managing director, he had been authorised to act on behalf of the company. Moreover, even after the applicant had resigned as managing director, he had still been active in the operations of the company and had also signed the bankruptcy petition. The Local Court further dismissed the applicant?s request for a stay of enforcement, as he had failed to demonstrate that the enforcement would have caused him irreparable or serious damage. The applicant appealed against that decision, reiterating the arguments he had raised in the objection to the enforcement order.
25. On 6 May 2005 the applicant attended a hearing with regard to an objection to the enforcement order raised by D.P., another member of company L.E.
26. On 9 February 2006 the Higher Court of Ljubljana dismissed the applicant?s appeal on essentially the same grounds as the first-instance court, and the enforcement order thus became final. The court noted, inter alia, that the Constitutional Court had found the measure of ?lifting the corporate veil? under the applicable Financial Operations of Companies Act to be in accordance with the principle of separation of a company?s assets from those of its member, and thus consistent with the Constitution. The Higher Court considered it irrelevant whether the applicant had become a member of L.E. before or after the creditor?s claim had arisen. Having joined the company, he had assumed its assets as well as its liabilities, and moreover, he had had the rights of a minority member. The Higher Court placed considerable emphasis on the fact that the applicant had been actively involved in the management of the company. It explained that the reasons for lifting the corporate veil under the FOCA were not identical to those provided for in the Companies Act. The FOCA established a non-rebuttable presumption that members of inactive companies intended to have the companies dissolved and, to that end, made it clear that they assumed joint and several liability for their outstanding debts (see paragraph 41 below).
27. On 5 May 2006 the applicant lodged two constitutional complaints before the Constitutional Court, one concerning the strike-off proceedings and the other the enforcement proceedings.
28. On 31 January 2007 the Constitutional Court rejected the applicant?s complaint regarding the strike-off proceedings. The decision was served on the applicant on 5 February 2007. The court observed that the applicant lacked legal interest in challenging the decision of the registry court, as company L.E. had already been struck off from the court register. Therefore, even a positive outcome of the constitutional complaint could not improve the applicant?s legal position. On 9 July 2007 the Constitutional Court rejected also the complaint regarding the enforcement proceedings, finding that the applicant?s human rights had manifestly not been violated. Reiterating that only active members of struck-off companies could be held liable for the companies? debts, the Constitutional Court found that the lower courts had correctly established that the applicant?s active involvement in the management of company L.E. could not exempt him from personal liability for the latter?s debts.
29. In 2010 the enforcement order against the applicant?s salary was executed and part of each of the applicant?s monthly salaries was seized to pay off his debt. On 23 September 2011 the applicant reached an out-of-court settlement with the Railway Company and paid the agreed amount, and the application for enforcement against him was withdrawn. The proceedings against the applicant were terminated on 28 September 2011. In total, the applicant paid EUR 32,795 to his creditor.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
A. Legislation preceding the Financial Operations of Companies Act
30. In 1988 the Undertakings Act entered into force in the former Socialist Federal Republic of Yugoslavia, providing a legal framework for the private ownership of undertakings (businesses). The Act provided that private businesses could be established by a wide range of investors with a relatively low share capital.
31. After it became independent, Slovenia enacted, in 1993, the Companies Act which replaced the Undertakings Act in its entirety. Under that Act, a limited liability company is a company whose share capital is comprised of the subscribed contributions of its members. A company may have a maximum of fifty members and is established by a contract concluded by the members in the form of a notarial deed. Each member obtains his or her business share in proportion to his or her stake in the total share capital. Members are not liable for the obligations of the limited liability company. A company director is required to enter the company in the court register. An application for entry in the register must include, inter alia, a list of members and their shares, the company?s name, activity and registered office. Any change in the data entered in the court register must be notified to the registry court within three days.
32. A limited liability company has one or more directors who are responsible for managing the operations of the company and representing the company. However, several important decisions regarding the management and operation of the company (such as the appointment of directors or distribution of profits) are adopted at a general meeting. Members whose business shares comprise at least one tenth of the total share capital may demand the convocation of a general meeting; in this regard, they are required to specify the issues on which the general meeting should decide, and the reasons for calling a general meeting. Moreover, such members may also request that a specific issue be included on the agenda of a general meeting that has already been called. Also, a company director is required to inform a member immediately of the company?s affairs at his or her request, and allow the member access to the company?s records and files.
33. With regard to the dissolution of a company, the Companies Act provides that a limited liability company must be dissolved, inter alia, if it goes bankrupt or if the company?s share capital is reduced below the statutory limit or if the members decide to wind it up. Any member whose business share amounts to at least one tenth of the total share capital may lodge an action before the competent court requesting that the company be dissolved, if he or she considers that the company?s aims cannot be achieved to a sufficient degree, or if there are any other reasonable grounds for the dissolution of the company. Moreover, the members of a limited liability company may decide to dissolve the company in the so-called summary proceedings, without the winding up, if all members of the company request the registry court to strike off the company from the court register. In this event, they must attach to the application a resolution on dissolving the company by summary procedure and a statement made by all members in the form of a notary deed to the effect that all the company?s obligations have been fulfilled, that any disputes with the employees have been settled and that the members assume joint and several liability for any potential outstanding obligations of the company. Any claims against the struck-off company can be enforced against its members within one year of the publication of the strike-off notice in the court register.
34. The Companies Act introduced important changes in the operation of companies and, inter alia, increased the minimum share capital required for the operation of limited liability companies. Existing companies were required to align themselves with the new, more constricting legislation within approximately a year and a half of the entry into force of the Act. Failing that, pursuant to section 580 of the Act companies were to be wound up and struck off the court register proprio motu, while their former members were to assume personal liability for the former companies? debts. Subsequently, the Constitutional Court annulled the provision in part, distinguishing between members who were actively involved in the operation of a company and so-called ?passive members? (decision no. U-I-135/00). In accordance with the decision of the Constitutional Court, only active former members could be held personally liable for a company?s debts (see paragraph 49 below).
35. In 1997 the legislature responded to the problem of a high number of inactive and insolvent companies by amending the then applicable Compulsory Composition, Bankruptcy and Winding Up Act. An amendment of 1 July 1997 authorised the courts to initiate of their own motion bankruptcy proceedings against companies which had failed to pay salaries for three consecutive months, or had blocked bank accounts, or which had been illiquid (lacking liquid assets) for the preceding twelve months. Insolvent companies which themselves filed for bankruptcy were required to make an advance payment covering the costs of publishing the notice of commencement of bankruptcy proceedings in the Official Gazette. The remaining costs of bankruptcy proceedings were paid from the bankruptcy estate; if the assets constituting the bankruptcy estate were not even sufficient to cover the costs of the proceedings, the bankruptcy panel initiated bankruptcy proceedings and concluded them immediately. The provisions on bankruptcy proceedings initiated proprio motu were repealed by another amendment to the Act, which entered into force on 1 July 1999, after it had been established that such manner of dealing with inactive companies was not a feasible solution given their large number (approximately 6,000 inactive companies at the beginning of 1998) and the high costs of instituting bankruptcy proceedings which was being incurred by the State.
B. Financial Operations of Companies Act
36. The FOCA was enacted on 24 June 1999 and published in the Official Gazette no. 54/99 of 8 July 1999. The Act entered into force on 23 July 1999 and introduced new means of dealing with inactive and/or insolvent companies. The legislature observed that a great number of private companies were unable to meet their liabilities, thus contributing to poor financial discipline in corporate legal transactions and putting their creditors in a precarious position. Thus, the Act required companies to conduct their business in such a manner that they were able at all times to fulfil their obligations in due time (section 5). Moreover, they were required to maintain adequate capital in proportion to the volume and type of operations and activities they carried out and to the risks to which they were exposed (section 6). In this connection, the company?s management had to ensure that the company conducted its business in accordance with the law and the principles of financial operations (section 8), that it regularly monitored the risks incurred in conducting those operations and that it took appropriate measures to hedge against such risks (section 9).
37. If a company became illiquid and thus unable to meet its maturing liabilities on time, the management had to adopt the necessary measures to re-establish liquidity and, if those measures did not bring results within the next two months, to file for bankruptcy or compulsory composition (section 12). Likewise, if a company became insolvent and its assets were no longer sufficient to meet its liabilities, the management was required to file for bankruptcy or compulsory composition within two months at the latest (section 13). If the management failed to comply with those obligations, they could be found personally liable for any damage caused to the company?s creditors as a result of such a failure. Moreover, under certain conditions, the supervisory board and the members of a company could also be found personally liable for any damage caused to the creditors.
38. Companies that failed to follow the prescribed procedures in order to re-establish solvency or terminate their operations in cases of insolvency were to be struck off the court register proprio motu without a prior winding-up procedure, pursuant to the provisions of Chapter 3 of the FOCA. Under section 25, strike-off proceedings would be initiated if, inter alia, it could be presumed that the company in question had no assets. That was deemed to be the case if a company had made no transactions through its registered bank account for twelve consecutive months. Organisations effecting payment transactions for the company were required to inform the court responsible for maintaining the court register (the registry court) of the existence of such circumstances within a month of their onset (section 26(2)).
39. The registry court was to commence strike-off proceedings of its own motion after establishing that the conditions for striking off the company from the register had been met. The decision on the institution of proceedings was served on the company concerned and entered in the court register (section 29). An objection could be lodged within a two-month time-limit by either the company itself, a member of the company or a creditor, on the grounds that (i) the conditions for the strike-off had been erroneously established or were incomplete; (ii) another procedure for the dissolution of the company, namely compulsory composition, bankruptcy or winding up had been initiated or applied for; or (iii) a petition for bankruptcy had been filed on behalf of the company, and advance payment had been made for the initiation of bankruptcy proceedings, or the bankruptcy petitioner had been relieved from making the advance payment (section 30).
40. If no objection was made to the decision to commence strike-off proceedings or if such an objection had been dismissed, the registry court issued a decision to strike off the company from the court register, which was served on the company concerned and published in the Official Gazette (sections 32 and 33). An appeal against such a decision could be lodged within thirty days of its service on the company concerned or its publication in the Official Gazette by a person who had lodged an unsuccessful objection to the initiation of the strike-off proceedings, a member of the company or its creditor on the same grounds as the prior objection (section 34). If no appeal was lodged against the decision to strike off the company or if such an appeal was dismissed, the strike-off decision became final and the registry court struck off the company from the court register; a notice thereof was published in the Official Gazette (section 35).
41. In order to ensure that the creditors of struck-off companies were protected, the FOCA provided that company members would be personally liable for outstanding debts. The Act included a non-rebuttable presumption that members of inactive and/or insolvent companies intended to have their companies dissolved, but had failed to initiate winding-up or bankruptcy proceedings. Under the applicable provisions (section 27(4) of the FOCA in conjunction with section 394(1) of the Companies Act), company members were deemed to have agreed to assuming joint and several liability for any outstanding debts of the struck-off company. The company?s creditors could pursue their claims against the members for up to a year after the publication of the strike-off notice in the Official Gazette.
42. Due to the wide-reaching consequences of the FOCA, the provisions on measures to be taken in order to ensure that a company had adequate capital and was solvent became operational six months after the Act entered into force. The provisions of Chapter 3 regulating the strike-off procedure took effect even later. In this regard, the presumption that the company had no assets only took effect when a company had failed to make payments through its bank account for twelve consecutive months after the FOCA had entered into force, that is on 23 July 2000.
43. In 2007, the legislature, finding that the FOCA constituted an interference with a number of principles of corporate law and was having wide-reaching and adverse effects on the position of members of struck-off companies, decided to amend the Act and relieve company members of their personal liability for their company?s debts. The Amendment to the FOCA provided that all pending judicial and administrative proceedings in which creditors of struck-off companies were enforcing their claims against members of the companies were to be terminated proprio motu. A number of creditors, whose proceedings against former members of struck-off companies were pending and who were thus about to lose all possibility of repayment, lodged a constitutional complaint challenging the new regulation. The Constitutional Court, in decision no. U-I-117/07, upheld their complaint and annulled the challenged provisions, finding that they did not afford appropriate protection to creditors.
C. Financial Operations, Insolvency Proceedings and Compulsory Dissolution Act
44. On 15 January 2008 the Financial Operations, Insolvency Proceedings and Compulsory Dissolution Act was enacted to replace the Financial Operations of Companies Act. The new Act retained the possibility of striking off a company from the court register without a prior winding-up procedure, but under slightly different conditions.
45. Subsequently, the Act on Proceedings for the Enforcement or Exoneration of Shareholders? Liability for Corporate Obligations (hereinafter ?the Shareholders? Liability for Corporate Obligations Act?), enacted on 19 October 2011, again relieved company members from personal liability for the debts of struck-off companies. Since the legislative solutions provided for in the Act were similar to those in the Amendment to the FOCA (see paragraph 43 above), the Constitutional Court was once again called upon to decide whether the Act struck a fair balance between the interests of members of struck-off companies and the companies? creditors. The Constitutional Court reiterated that in cases where a creditor?s claims had been recognised by a judicial decision or where the judicial proceedings were pending, as well as in cases where a creditor had not yet lodged a claim against the former members of a struck-off company but had a legitimate expectation to do so, there were no constitutionally admissible reasons for interfering with the creditor?s acquired rights. However, the court allowed exoneration for former members of companies which had been struck off from the court register after the entry into force of the Act.
D. The Constitutional Court?s decision regarding the establishment of members? and/or shareholders? personal liability for the debts of a company (no. U-I-135/00)
46. The regulation introduced by the 1999 FOCA had been challenged before the Constitutional Court by a number of former members of struck-off companies. On 9 October 2002, the Constitutional Court had dismissed the challenge in part (Decision No. U-I-135/00), holding that the measure of striking off an inactive company that had no assets was not inconsistent with the Constitution. An economically inactive company did not conduct any business operations, nor did it generate income or make payments. At the same time, its financial situation was not known to its creditors, who relied on the presumption that it had at least a minimum amount of assets. For those reasons, non-operating companies posed a threat to the security of corporate legal transactions and to the position of their creditors.
47. The claimants had also alleged that they could not effectively protect their rights in the strike-off proceedings, as the documents on the initiation of proceedings as well as on the strike-off had not been served on them personally. In response to that argument, the Constitutional Court held that the service of documents on the company, together with a public notification in the court register of companies or in the Official Gazette, was adequate. It observed that the measure was applicable to various forms of companies, some of which belonged to a multitude of shareholders. The personal service of documents would be too time-consuming, and in certain cases impossible.
48. As regards the personal liability of former members or shareholders, the Constitutional Court emphasised that, indeed, in principle they could legitimately expect that their liability for the company?s obligations would not exceed the value of their share. However, companies were required to ensure that they were operating with adequate share capital, and that it did not fall below the statutory minimum. Companies which operated with insufficient share capital were considerably weaker economically than those which operated in accordance with the law, which affected the security of legal transactions as a whole. Nevertheless, the Constitutional Court recognised the variety of legal and factual positions of shareholders of struck-off companies and established a distinction between so-called ?active shareholders?, who were in a position to influence the operation of a company, and ?passive shareholders?, who exerted no such influence. It upheld the regulation insofar as it applied to the former category, but annulled it with respect to passive shareholders. In its reasoning the Constitutional Court established the criteria which the regular courts were required to consider in deciding on the position of former shareholders. Those criteria were based on the subjective conduct of shareholders and the extent of the consequences that such conduct could have on the operation of the company, that is on their knowledge of and involvement in the management of the company.
49. The courts deciding on the personal liability of shareholders were therefore primarily required to establish whether an individual member or shareholder had exerted influence on the respective company?s operations. They were to base their assessment on a number of criteria, notably the type of company (public limited company or a limited liability company), the status of individual shareholders (individuals or legal entities), and the internal relations between the shareholders. According to the Constitutional Court, the courts deciding on the issue of personal liability could in addition rely on the general criteria that the Companies Act determined with regard to the rule of disregarding a company?s legal personality, namely whether (i) an individual had abused the company in order to attain an objective which, as an individual, he or she should not have sought, or (ii) an individual had abused the company and thereby caused damage to its creditors, or (iii) an individual had used the assets of the company for his or her personal interests in violation of the law, or (iv) an individual had reduced the assets of the company to his or her benefit or for the benefit of another person, knowing that it would not be capable of meeting its liabilities to third parties.
THE LAW
I. THE GOVERNMENT?S PRELIMINARY OBJECTIONS
A. The parties? submissions
50. The Government objected that the present application was inadmissible, arguing that, as regards the part referring to the strike-off procedure, the applicant had failed to comply with the six-month time-limit for lodging the application. Company L.E. was struck off from the court register in 2001 and both the decision to initiate strike-off proceedings (see paragraph 16 above) and the decision to strike off the company from the court register (see paragraph 18 above) had been executed some years before the applicant lodged a constitutional complaint challenging the strike-off. Accordingly, the Constitutional Court found that the applicant?s legal position could not be improved by quashing the impugned decisions and therefore concluded that the applicant had no legal interest in challenging them (see paragraph 28 above). In the view of the Government, the six-month time-limit for lodging an application before the Court had started to run on the day on which the decision striking off the company from the court register had become final, and the fact that the applicant had lodged a constitutional complaint some years later did not extend that time-limit.
51. Moreover, the Government observed that in the enforcement proceedings the applicant had reached an out-of-court settlement with the creditor (see paragraph 29 above). Noting that he had acknowledged the debt and paid it, the Government argued that he was no longer entitled to raise any objection to the statutory regulation imposing personal liability for the obligations of struck-off companies on their members.
52. In their further observations, however, the Government pointed out that the complaints related to the enforcement proceedings were not part of the present application, but must have been addressed in another application referred to by the applicant of which they had not been given notice.
53. The applicant argued out that the six-month time-limit for lodging an application before the Court ran from the date of the final decision of the domestic authorities. He was convinced that he had legitimately lodged two constitutional complaints challenging the strike-off decision and the enforcement order, respectively, at the time when he had become aware of both sets of proceedings. He emphasised that he could not have applied to the Court before he had acquired knowledge of the strike-off and his consequent personal liability, both of which had occurred three years after the strike-off. Given that one of his main complaints referred to lack of opportunity to participate in the strike-off proceedings owing to the domestic authorities? failure to serve the relevant decisions on him, he was convinced that the Government?s objection of failure to observe the six-month time-limit could only be resolved by examining the merits of the case. As for enforcement, it was an integral part of the proceedings, and it was thus necessary to consider the strike-off and the enforcement proceedings as a whole.
54. Moreover, as regards the out-of-court settlement, the applicant pointed out that he had not himself created the obligation to pay the creditor, but had become liable for payment as a result of the strike-off. Having regard to the fact that the creditor could seize up to two thirds of the applicant?s monthly salary, the applicant had preferred to reach a settlement agreement whereby he had paid only a share of the company?s debt proportionate to his share in the former company in the form of a lump sum. Considering that he ? as well as all other members of the company ? had been jointly and severally liable to pay the entire sum owed by company L.E. to the Railway Company, the applicant considered the terms of the settlement to have been favourable to him. In sum, the settlement had been merely a means of avoiding greater damage to his property.
B. The Court?s assessment
55. As regards the applicant?s compliance with the six-month time-limit for lodging the application, the Court reiterates that the six-month period starts running from the date on which the applicant has sufficient knowledge of the final domestic decision (see Baghli v. France, no. 34374/97, ? 31, ECHR 1999 VIII, and A.N. v. Lithuania, no. 17280/08, ? 77, 31 May 2016). In the present case, the Constitutional Court?s decision rejecting the applicant?s constitutional complaint was rendered on 31 January 2007 and served on the applicant on 5 February 2007. The applicant lodged his application with the Court on 4 August 2007, that is within six months from the service of the Constitutional Court?s decision.
56. However, according to the Government, the date from which the six-month time-limit should be calculated was 17 August 2001, the day on which the decision striking off the company from the court register became final. The Court, noting that in many cases finality in the sense of res judicata does not correspond with the final domestic decision in the temporal sense, reiterates that, as regards applications against Slovenia, applicants are in principle required to lodge a constitutional complaint before applying to the Court (see Kuri? and Others v. Slovenia [GC], no. 26828/06, ? 296, ECHR 2012 (extracts), and the references cited therein). Also, although the Constitutional Court took the view that even if a positive decision were rendered in the applicant?s case, his legal position could not be improved (see paragraph 28 above), his constitutional complaint was not rejected as having been lodged out of time.
57. The Government?s argument implies that a constitutional complaint should not be regarded as an effective remedy in the circumstances of the present case. However, considering that, as a rule, a constitutional complaint is regarded as an effective remedy which has to be exhausted, in the absence of clear arguments as to what alternative legal avenues, if any, the applicant had at his disposal once he had learnt of the strike-off, the Court cannot accept that the constitutional complaint should be disregarded for the purpose of calculating the six-month time-limit for lodging the application. The Court thus finds that the applicant complied with the six-month time-limit.
58. Moreover, as regards the Government?s argument that the out-of-court settlement precluded the applicant from making any complaints with regard to his personal liability for the debts of company L.E., the Court observes that the course of action chosen by the applicant cannot be interpreted as an acknowledgment that the debt he paid was legitimately owed by him. Moreover, prior to the settlement, the applicant had used what appear to be all the domestic legal avenues available to him for the purpose of challenging his liability for the payment of the debt in question. In addition, he had lodged the present application before the Court. As explained by the applicant, the terms of the settlement were more favourable to him than the liability imposed on him by virtue of the law, and he accepted the settlement solely to avoid incurring greater damage. The Court finds that the mere fact that the applicant discharged the duty imposed on him by one of the challenged decisions does not deprive him of his victim status within the meaning of Article 34 of the Convention. Nor does it lead to the conclusion that the matter was resolved or that it is no longer justified to continue the examination of the application within the meaning of Article 37 ? 1 (b) and (c) of the Convention.
59. Lastly, as regards the scope of the application, the Court observes that, in response to the applicant?s complaint regarding personal liability for debts, the parties were invited to submit their observations on the question of whether that liability had struck a fair balance between his rights protected under Article 1 of Protocol No. 1 and the public interest. It is noted that in their observations on the admissibility and merits of the application, the Government made several references to the enforcement proceedings with regard to the facts as well as the law. Arguing that the applicant had legitimately been designated as an ?active member? of the company, the Government also referred to the decisions that the domestic courts had delivered in the enforcement proceedings. Therefore, the Court will consider the enforcement proceedings in its assessment of the alleged violations in so far as the applicant?s personal liability was established in those proceedings.
60. Given the foregoing considerations, the preliminary objections of the Government must thus be rejected.
II. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL NO. 1 TO THE CONVENTION
61. Relying on Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, the applicant complained that his right to the peaceful enjoyment of his possessions had been violated. He also complained, under Article 6 ? 1 of the Convention, that the strike-off from the court register had not been accompanied by procedural safeguards and that his right to a fair trial had thereby been violated.
62. Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention provides:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
63. Article 6 ? 1 of the Convention, in so far as relevant, provides:
?1. In the determination of his civil rights and obligations …, everyone is entitled to a fair and public hearing within a reasonable time by an independent and impartial tribunal established by law. …?
64. The Court reiterates that it is the master of the characterisation to be given in law to the facts of the case (see, among many authorities, Guerra and Others v. Italy, 19 February 1998, ? 44, Reports of Judgments and Decisions 1998-I). It has previously held that whilst Article 1 of Protocol No. 1 contains no explicit procedural requirements, it nevertheless implies that domestic law must provide for legal protection against arbitrary interference by the public authorities and that any interference with the peaceful enjoyment of possessions must be accompanied by certain procedural guarantees (see Capital Bank AD v. Bulgaria, no. 49429/99, ? 134, ECHR 2005-XII (extracts)). In the instant case the Court considers that the complaint about the lack of an effective judicial procedure for challenging the strike-off, which was raised by the applicant under Article 6 ? 1 of the Convention, is closely linked to the complaint under Article 1 of Protocol No. 1 and may accordingly be examined as part of the latter complaint (see, mutatis mutandis, Forminster Enterprises Limited v. the Czech Republic, no. 38238/04, ? 59, 9 October 2008).
A. Applicability of Article 1 of Protocol No. 1 to the cancellation of the applicant?s share in company L.E.
1. The parties? submissions
65. The parties accepted that the applicant?s personal liability for the outstanding debts of company L.E. amounted to an interference with his right to the peaceful enjoyment of his possessions. The Court takes the same view. However, they disagreed on whether Article 1 of Protocol No. 1 was applicable to the cancellation of the applicant?s share in company L.E., given that it no longer had any economic value.
66. The Government acknowledged that a share in a company in principle constituted a ?possession? for the purpose of Article 1 of Protocol No. 1, since it represented a set of rights including the right to manage the company and the right to a share in the profit. However, they pointed out that in the present case the company in question had not performed any business operations and had had no assets from which the creditor?s claim could be settled. Since the economic value of the applicant?s share in the struck-off company was thus questionable, the Government considered that the share could not be regarded as a ?possession?. However, should the Court reach a different conclusion, the Government took the view that the measure whereby former members of struck-off companies were considered as universal legal successors to the companies and, accordingly, assumed responsibility not only for their liabilities, but also for any potential assets, amounted to control of the use of property.
67. The applicant disagreed, arguing that according to the Court?s established case-law, Article 1 of Protocol No. 1 was applicable to a share in a company. He pointed out that in the case of Sovtransavto Holding v. Ukraine (no. 48553/99, ?? 91-93, ECHR 2002-VII), the Court had found that a holder of a share in a company had not only an indirect claim on the company?s assets, but also other corresponding rights such as voting rights and the right to influence the company. Thus, according to the applicant, it was of little importance that company L.E. had had no assets at the time of the strike-off. Also in that case the company?s members had retained their voting rights, the right to influence the company and other corporate rights. Moreover, the cancellation of the applicant?s share in L.E. had directly affected his rights protected under Article 1 of Protocol No. 1.
2. The Court?s assessment
68. The Court observes that, in so far as the applicant has complained of the loss of his share in company L.E. as a result of the strike-off, the present case raises two questions regarding the applicability of Article 1 of Protocol No. 1 relating to the nature of his share in the company.
69. Firstly, the Court finds it necessary to examine a question of a more general nature, that is whether measures relating to the company could be regarded as directly affecting the rights of the applicant as a member of the said company. In this connection, the Court has reached an affirmative conclusion, inter alia, in cases where the impugned measures had a direct bearing on the rights inherent in owning stocks or shares, as is the case with the cancelling of shares or the obligation to exchange them at a disadvantageous rate (see Olczak v. Poland (dec.), no. 30417/96, ?? 60-62, ECHR 2002-X, and Pokis v. Latvia (dec.), no. 528/02, ECHR 2006-XV). While it is true that the impugned strike-off measure was to the detriment of company L.E., it is undisputable that it also directly affected the applicant in two different ways. Not only was his share in the company cancelled, but the cancellation of his share at the same time resulted in his personal liability for the debts of the struck-off company. Therefore, the dissolution of company L.E. entailed consequences which affected the financial interests of the applicant as a former member of the company and were thus directly decisive for his individual rights.
70. Secondly, the Government raised the question of whether the applicant?s share of questionable economic value could be considered a ?possession? within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1. In view of this consideration, the Court finds that clarification of the nature of a share in a company is required in the specific circumstances of the present case.
71. There is no doubt that a company share with an economic value can be considered a possession (see Olczak, cited above, ? 60, and Sovtransavto Holding, cited above, ? 91). The Court has also held that the shares of a company which was placed in compulsory administration for being insolvent and unable to meet its liabilities undoubtedly had an economic value and constituted possessions within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1 (see Vefa Holding Sh.p.k. and Alimu?aj v. Albania (dec.), no. 24096/05, ? 93, 14 June 2011). Indeed, as the Court has held on many occasions, a share in a company is a complex object. The ownership of a share implies that the holder possesses a bundle of corresponding rights. These encompass the right to a share to the company?s assets in the event of its being wound up, but also other unconditioned rights, especially voting rights and the right to influence the company?s conduct (see Company S. and T. v. Sweden, no. 11189/84, Commission decision of 11 December 1986, DR 50, p. 138). Hence, the Court agrees with the applicant that, although in the four years between the cessation of company L.E.?s activities and the strike-off he could not extract any pecuniary benefits from the company, he was still entitled to exercise a number of rights which arose from his possession of a share in the company. Those rights allowed the applicant and other members of company L.E. to engage in a commercial activity, and were thus of a pecuniary nature. Therefore, accepting that the mere possession of a share created interests of a proprietary nature, the Court cannot conclude that the lack of commercial activity and assets took the applicant?s share out of the ambit of Article 1 of Protocol No. 1.
72. This suffices to make Article 1 of Protocol No. 1 applicable to the cancellation of the applicant?s share in L.E. as a result of the company being struck off from the court register.
B. Compliance with Article 1 of Protocol No. 1
1. Applicable rule of Article 1 of Protocol No. 1
(a) The parties? submissions
73. The Government maintained that the alleged interference amounted to the control of the use of property, whereas the applicant emphasised that he had not only been divested of his share in company L.E., but he had also become liable for the company?s debts. Consequently, he had been forced to surrender his possessions to the company?s creditor. Stressing that he had suffered the direct consequences of the company?s enforced dissolution, the applicant took the view that the interference with his property rights had amounted to a deprivation of property.
(b) The Court?s assessment
74. As the Court has stated on many occasions, Article 1 of Protocol No. 1 comprises three rules: the first rule, set out in the first sentence of the first paragraph, is of a general nature and enunciates the principle of the peaceful enjoyment of property; the second rule, contained in the second sentence of the first paragraph, covers the deprivation of property and subjects it to conditions; the third rule, stated in the second paragraph, recognises that States are entitled, amongst other things, to control the use of property in accordance with the general interest. The second and third rules, which are concerned with particular instances of interference with the right to peaceful enjoyment of property, must be read in the light of the general principle laid down in the first rule (see, among other authorities, Sporrong and L?nnroth v. Sweden, 23 September 1982, ? 61, Series A no. 52, and Depalle v. France [GC], no. 34044/02, ? 77, ECHR 2010).
75. The Court reiterates that the strike-off measure had two-fold consequences for the applicant?s property; on the one hand, it divested him of his share in company L.E., and on the other it gave rise to his personal liability for the debts of the struck-off company. As regards the cancellation of the applicant?s share, the Court has held, in the case of Olczak (cited above, ? 71) where the applicant?s shareholding was reduced from 45% to 0.4%, that although the applicant was not technically divested of his shares, their economic value was sufficiently reduced to amount to a deprivation of property. By contrast, in the present case it was accepted by the parties that company L.E. had had no assets at the time of the strike-off. Moreover, the company had not been conducting any commercial activities for four years before the strike-off was enforced. In fact, it was precisely because of those circumstances that the strike-off was ordered. Thus, notwithstanding the finding that the possession of the share gave rise to proprietary interests and that the strike-off divested the applicant of those interests, account must be taken of the fact that the cancellation of his share did not reduce the economic value of his assets.
76. Furthermore, even assuming that the cancellation of the applicant?s share in company L.E., viewed in isolation, can be considered deprivation of property, in the Court?s opinion it should be viewed in the wider context as part of the regulation aimed at improving corporate discipline and restoring the security of legal transactions on the Slovenian commercial market. In this connection, the applicant?s consequent personal liability for the payment of the company?s debts, which falls into that same context, entailed responsibility for the repayment of losses suffered by the creditor of company L.E. The Court is of the view that this obligation may be regarded as a sanction for the applicant?s failure, in his capacity as a member with influence on the company?s business operations, to comply with the corporate obligations of the company of which he was a member. Based on the principle permitting the lifting of the corporate veil, the impugned measure should be considered as a measure of State control over the operation of the market, over corporate practices and over the management of corporate property.
77. In the light of the above circumstances, the Court finds that the strike-off had complex and diverse legal implications which cannot readily be classified in any specific category within Article 1 of Protocol No. 1. Moreover, the situations envisaged in the second sentence of the first paragraph of Article 1 as well as in its second paragraph are only particular instances of interference with the right to the peaceful enjoyment of property as guaranteed by the general rule set out in the first sentence of the first paragraph. Accordingly, the Court considers it necessary to examine the case in the light of the general rule set out in that Article.
2. Whether the interference was justified
(a) Lawfulness of the interference
(i) The parties? submissions
(?) The applicant
78. The applicant maintained that the circumstances in which the State had lifted the corporate veil and rendered individuals responsible for the liabilities of struck-off companies did not satisfy the requirement of legal certainty. He emphasised that before the introduction of the FOCA, individual members or shareholders of companies were personally liable for the companies? debts only if they had caused damage to the company through inappropriate use of their corporate rights. However, the FOCA constituted a fundamental and swift overnight change of the entire system of company law.
79. The applicant claimed that he had been legitimately unaware of the strike-off proceedings until served with an enforcement order, which had originally been directed against company L.E. He emphasised that the decision to institute strike-off proceedings and the strike-off decision had only been served on the company, which had however ceased to operate four years prior to the strike-off. Thus, it could not reasonably be expected that the company should acquaint itself with decisions which infringed its rights and interests. Moreover, the applicant, relying on the Court?s judgment in the case of Bruncrona v. Finland (no. 41673/98, 16 November 2004), argued that any decisions affecting his own rights and interests should have been served on him personally, which had not been the case in the strike-off proceedings. In view of this, the applicant maintained that he had not had a reasonable opportunity to put his case before the domestic authorities with a view to effectively challenging the measures interfering with his rights under Article 1 of Protocol No. 1. The enforcement order for the Railway Company?s claim against company L.E. had not been served on him until 2004, and it was only then that he had become aware that the company had been struck off the court register and of his consequent personal liability for its outstanding obligations.
80. As regards the criteria for the personal liability of members, the applicant pointed out that at the time when company L.E. had been struck off the court register and the enforcement order issued against him, the Constitutional Court had not yet adopted its decision no. U-I-135/00. Consequently, the applicant could not have foreseen that at a later time a distinction would be made between ?active? and ?passive? members or shareholders. Also, the distinction was made retrospectively, since the Constitutional Court adopted the decision in question on 9 October 2002, a year after company L.E. had been struck off the court register. In the applicant?s opinion, the criteria for distinguishing between active and passive members were too vague; hence the case-by-case assessment of the status of individual members or shareholders of struck-off companies lacked sufficient legal certainty.
81. In this light, the applicant argued that his options in the enforcement proceedings had been very limited, since the courts had been bound by the decisions delivered in the strike-off proceedings. His argument that he had not been an active member of the company according to the criteria set forth by the Constitutional Court in its decision no. U-I-135/00 had been dismissed on the grounds that his 11.11% share in the company had entitled him to the rights of a minority member who could thus influence the management of the company. Moreover, as a former director of the company, he had as a matter of fact influenced the management of the company?s business operations. In the applicant?s opinion, the domestic courts? interpretation of what constituted an ?active member? was arbitrary, disproportionate and in breach of the principle of legal certainty. The domestic courts had refused to give any weight to the fact that as a member of company L.E., he had not acted in bad faith, and that the company?s debt had been incurred prior to his participation in the company.
(?) The Government
82. The Government argued that the impugned measure was lawful since it was based on the provisions of the FOCA. Relying on the Constitutional Court?s decision no. U-I-135/00, the Government emphasised that the companies to which the strike-off was applied had been economically inactive. They had not conducted any business operations, generated any income, or made payments; nor had they had any assets. However, their financial situation had not been transparent to potential creditors, who could nevertheless presume that the companies in question had at least minimum assets. Consequently, non-operating companies could be abused in order to damage their creditors. Therefore, the introduction of the FOCA had been aimed at protecting the position of creditors and reducing the risks of conducting legal transactions on the Slovenian commercial market. In this connection, the Government further emphasised that in the enforcement proceedings against the applicant, his liability had been assessed according to the criteria established by the Constitutional Court. The applicant?s objection and subsequent appeals concerning the status of an active member had been rejected by the domestic courts at all levels.
83. Furthermore, as regards the applicant?s alleged lack of access to the strike-off proceedings, the Government took the view that he had had a fair opportunity to participate in the proceedings, regardless of the fact that neither the decision to institute strike-off proceedings nor the decision on the strike-off had been served on him personally. Both documents had been duly served on company L.E. by leaving delivery slips in its mailbox, informing the company that the relevant correspondence could be collected at the post office. Since the mail had not been collected within the prescribed time-limit, both documents had been posted on the competent court?s notice board, and were thereby deemed to have been served. Additionally, the decision to institute strike-off proceedings had been published in the court register, which was an easily accessible public register, while the decision on the strike-off had been published in the Official Gazette. The notification of the strike-off had also been published in the Official Gazette. In view of this, the Government argued that, had the applicant and other members of company L.E. acted with due diligence, they could have acquainted themselves with both documents in two different manners. They also emphasised that the time-limits for lodging an objection to the institution of proceedings and an appeal against the strike-off decision had been extensive, namely two months and thirty days, respectively.
84. The Government further pointed out that, while the initial members of a limited liability company were to be entered in the court register, subsequent changes in membership were not required to be listed in the register in order to take effect. Thus in many cases ? including the case of company L.E. where four members who had died prior to the strike-off had been listed as members in the court register until the strike-off ? the authorities did not have information allowing them to serve the documents personally on members. Referring to Constitutional Court decision no. U-I-135/00, the Government affirmed that the personal service of documents would have been not only too time-consuming, but in many cases impossible.
85. Furthermore, despite the applicant?s active role in the operations of the company, he had failed to collect the company?s mail or to monitor the public records (the court register and the Official Gazette), even though he must have been aware that strike-off proceedings would be initiated eventually. Also, the applicant had undoubtedly been aware of the civil proceedings initiated against company L.E. by the Railway Company (see paragraph 14 above) and could have expected that the latter would attempt to enforce its claims. Lastly, the Government emphasised that, even if the applicant had objected to the strike-off in due time, the reasons which he had subsequently put forward in the enforcement

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