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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF KUR?UN v. TURKEY

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,35,06,P1-1
Numero: 22677/10/2018
Stato: Turchia
Data: 2018-10-30 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

Conclusioni:
Resto inammissibile (l’Art. 35) criterio di ammissibilit?
(L’Art. 35-3-un) Manifestamente mal-fond?
Violazione di Articolo 6 – Diritto ad un processo equanime (Articolo 6 – procedimenti Civili
Articolo 6-1 – Accesso per corteggiare)
Danno patrimoniale – rivendicazione respinse (Articolo 41 – danno Patrimoniale
Soddisfazione equa)
Danno non-patrimoniale – l’assegnazione (Articolo 41 – danno Non-patrimoniale
Soddisfazione equa)

SECONDA SEZIONE

CAUSA KURUN? C. TURCHIA

(Richiesta n. 22677/10)

SENTENZA

STRASBOURG

30 ottobre 2018

DEFINITIVO

30/01/2019

Questa sentenza ? divenuta definitivo sotto Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Kurun ?c. la Turchia,
La Corte europea di Diritti umani (Seconda Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Robert Spano, Presidente
Julia Laffranque,
Ledi Bianku,
Il ?Karaka?,
Valeriu Grico?,
Jon Fridrik Kj?lbro,
St?phanie Mourou-Vikstr?m, giudici
e Stanley Naismith, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato 2 ottobre 2018,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 22677/10) contro la Repubblica di Turchia depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino turco, OMISSIS (?il richiedente?), 30 marzo 2010.
2. Il richiedente fu rappresentato col Sig. A. ?akan e Sig. Un..? Deniz, avvocati che praticano in Attendente. Il Governo turco (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente.
3. Il richiedente addusse, in particolare, che il suo diritto ad un processo equanime sotto Articolo 6 ? 1 della Convenzione era stato violato su conto dell’interpretazione erronea di un articolo di tempo-limite con le corti civili. Lui addusse anche sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 che le autorit? Statali non avevano preso le misure preventive e riparatore necessarie per proteggere il suo diritto a propriet?.
4. 12 dicembre 2016 la richiesta fu comunicata al Governo.
5. Sulle il 2018 ulteriori informazioni di 28 febbraio fu richiesto dalle parti, nella conformit? con Articolo 49 ? 3 (un) degli Articoli di Corte, sull’interpretazione dell’articolo di tempo-limite attinente esposta fuori in Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi con la Corte di Cassazione.
I FATTI
IO. LE CIRCOSTANZE DI LA CAUSA
6. Il richiedente nacque nel 1963 e vive in Attendente.
Sfondo di A. alla causa
7. Il richiedente ? il proprietario di una propriet? nel Toptanclar l’area di ?Sitesi di Attendente che ? usato principalmente come un parco industriale dal 2002. Toptanclar Sitesi ? localizzato in prossimit? vicina alla T?pra ?Attendente Petrolio Raffineria (?Raffineria di T?pra? o ?T?pra?) che era un’impresa Statale sino alla sua privatizzazione nel 2005 ed ad un deposito di petrolio e facilit? di approvvigionamento amministrata col Ministero di Difesa (Milli Savunma Bakanl ?Akaryakt ?Nato del ve del kmal POL Tesisleri-in seguito ?la Formica?). Sembra che c’? anche un numero di benzina privata colloca nel vicinato.
8. In 3 maggio 2004 una grande esplosione sotterranea ebbe luogo in Toptanclar ?Sitesi che diede luogo a tre morti e molti danni. L’esplosione e conseguendo anche fuoco danneggiato le molte propriet? nel vicinato, incluso che del richiedente.
9. Un numero di perpetrazione amministrativi fu stabilito nella conseguenza dell’incidente per determinare la causa dell’esplosione ed il danno causata con s?, cos? come garantire l’area dell’esplosione. Inoltre informazioni riguardo al lavoro si impegnato con quelli perpetrazione, e le altre entit?, ? delineato sotto.
1. Perpetrazione che fatto-trova
10. Il perpetrazione di fatto-sentenza stabilito con l’ufficio del governatore di Attendente consistito di, fra altri, il governatore, governatore aggiunto e sindaco di Attendente il direttore della Direzione della Sicurezza dell’Attendente, il direttore dell’ufficio locale del Ministero di Lavori Pubblici ed Accordo i direttori della ?Raffineria di T?pra e la Societ? per azioni di Petrolio turca (T?rkiye Petrolleri Anonim Ortakl?-in seguito ?TPAO?) ed i presidenti delle camere locali di architetti, ingegneri meccanici ed ingegneri geologici. Sembra che le indagini preliminari condussero col fatto che trova perpetrazione, con l’assistenza di esperti stabilito che l’esplosione era stata causata con una crepa di petrolio sotterranea, bench? la fonte della crepa non poteva essere identificata.
11. In 27 maggio 2004 il perpetrazione di fatto-sentenza decise che alcune delle societ? in Toptanclar ?Sitesi dovrebbero essere evacuati in prospettiva del rischio di ulteriori esplosioni. Non ? chiaro dalle informazioni nell’archivio di causa se la propriet? del richiedente era fra quegli evacuati al tempo attinente.
12. Non ci sono ulteriori informazioni nell’archivio di causa come a qualsiasi l’altra azione presa col perpetrazione di fatto-sentenza.
2. Danneggi perpetrazione di valutazione
13. L’ufficio del governatore di Attendente stabil? un perpetrazione di valutazione di danno, con una prospettiva ad accertando il danno subito nell’area come un risultato dell’esplosione. Seguendo le ispezioni compiute, il perpetrazione stabil? sei molto danneggiato, dieci danneggiarono moderatamente e trentun societ? lievemente danneggiate, e due residenze lievemente danneggiate nell’area. I proprietari di quelle propriet? furono dichiarati ?vittime di disastro.? La propriet? del richiedente non era fra quegli identificati come danneggiati col perpetrazione. Ai proprietari delle propriet? danneggiate furono forniti dell’assegno di affitto e l’altra assistenza.
3. Commissioni per il Pagamento di Chemicals di una Origine Ignota
14. La Commissione per il Pagamento di Chemicals di una Origine Ignota misur? i livelli di benzina sotterranea nell’area e, dove livelli alti di benzina furono scoperti, sistem? per s? per essere assolto per tubi.
4. Perpetrazione tecnico
15. Un perpetrazione tecnico fu esposto su su una data non specificata per determinare la fonte e misura della crepa di petrolio, e fabbricare proposte per pulire l’area colp?. Il perpetrazione consist? di rappresentanti dal municipio di Attendente, la ?Raffineria di T?pra ed academia, cos? come dalle camere locali di architetti ed ingegneri di varie discipline. Nel suo rapporto 14 giugno 2004 usc? col perpetrazione affermato che l’esplosione era accaduta come un risultato della compressione di prodotti di petrolio che avevano perso nell’acqua sotterranea.
16. Sotto la soprintendenza del perpetrazione, un numero di aste si fu esercitato per estrarre il petrolio perso. Comunque, il perpetrazione afferm? nel rapporto summenzionato che nonostante i suoi sforzi continui, non aveva reso, qualsiasi progresso nel pulire la crepa, determinato la magnitudine del problema, e la sua mancanza di sufficiente vuole dire ed expertise. Aveva scoperto comunque che la contaminazione fu concentrata fuori dei muri che circondano la ?Raffineria di T?pra e che nessuna perdita era stata osservata circa la conduttura di Formica.
17. I membri del perpetrazione tecnico, con l’eccezione del ?rappresentante di T?pra affermarono anche nello stesso rapporto che mentre loro non erano stati in grado stabilire conclusivamente la fonte della crepa, la loro indagine sugger? che la crepa ? potuta nascere da dalla Raffineria di T?pra. Non ? chiaro se e quando questo rapporto fu reso pubblico.
5. La Commissione di Ufficio del Primo Ministro
18. Sull’istruzione dell’Ufficio del Primo Ministro che aveva ritenuto il rapporto summenzionato del perpetrazione tecnico per essere insufficiente un altro perpetrazione fu stabilito sotto la coordinazione del Ministero di Energia e Risorse naturale per i fini di accertare la causa dell’esplosione. Il perpetrazione fu reso su di, fra altri, academics, ingegneri e rappresentanti dai vari ministeri, la ?Raffineria di T?pra e TPAO.
19. Secondo la sua relazione provvisoria 11 ottobre 2004 dat?, gli studi che aveva eseguito in Toptanclar ?Sitesi mostrarono che l’esplosione di 3 maggio 2004 era stata il risultato di un fenomeno di inquinamento ambientale che era molto pi? complesso che inizialmente valutato. La gestione di questa crisi ambientale e senza precedenti richiese la massima cura, expertise, informazioni e le abilit? di interpretational. La sostanza inquinante in questione era una mistura di petrolio greggio ed i vari prodotti di petrolio e, secondo i suoi preventivi, erano fra 500 e 2,000 tonnes di simile materiale groundwater sopra. Limitazioni tecniche ostacolarono la determinazione della fonte della crepa con certezza assoluta. Comunque, l’interpretazione dei dati disponibili sugger? che inquinamento di magnitudine cos? grande sarebbe potuto essere provocato solamente su un periodo lungo con una facilit? con una veste alta di petrolio che raffina e deposito nel vicinato che aguzz? alla ?Raffineria di ?T?pra ?(una conclusione che fu impugnata con T?pra ed i rappresentanti di TPAO). Il rapporto sottoline? anche comunque, indietro l’assenza di prova inoppugnabile a su questa assunzione. Aggiunse che una volta la responsabilit? per la crepa fu determinata con certezza con le corti nazionali, tutte le rivendicazioni per danni potrebbero essere dirette contro la parte responsabile.
20. Nello stesso rapporto, il perpetrazione raccomand? il coinvolgimento del Consiglio di Acqua Statale (Devlet il ?leri di Su-?il DS??) nell’operazione eseguita nell’area per stabilire la fonte della crepa. Raccomand? anche la chiusura del Toptanclar l’area di ?Sitesi ad alloggio e l’attivit? commerciale finch? la crepa di petrolio sotterranea fu pulita con esperti professionali, determinato il rischio di ulteriori esplosioni e fuoco posato con la crepa. Non ? chiaro se e quando questo rapporto fu reso pubblico.
21. Nella conformit? con la proposta nella relazione provvisoria sopra, l’Ambiente Consiglio Locale dell’ufficio del governatore di Attendente decise 17 agosto 2005 che nessun affari o licenze di occupazione dovrebbero essere accordate nell’area designata come il ?zona rossa? che consist? di un’area di 200 x 300 metri dove era a suo pi? alta la contaminazione, sino all’operazione di pulizia sotterranea nell’area fu completato.
6. Perpetrazione di alto livello
22. Ricevuta seguente della relazione provvisoria menzion? sopra di, l’Ufficio del Primo Ministro istru? la costituzione di un perpetrazione di alto livello a prendere, o raccomanda, passi pi? concreti per afferrare il disastro ambientale in questione e determinare le sue cause. Non ci sono informazioni nell’archivio di causa come riguardi la sua composizione.
23. A gennaio 2005 il perpetrazione invit? la ?Raffineria di T?pra e Formica ad eseguire prove sulle loro condutture per determinare se la crepa di petrolio in questione era nato da da loro e, in tal caso, cautelarsi. Sembra dalle informazioni nell’archivio di causa che n? T?pra n? Formica, si presero la responsabilit? per la crepa.
24. A gennaio 2005 il perpetrazione di alto livello prese anche delle decisioni riguardo all’operazione di pulizia sotterranea che doveva essere impegnatasi nell’area contaminata. Di conseguenza, invit? l’ufficio del governatore di Attendente che era tasked col coordinando l’operazione di decontaminazione ad emettere una chiamata per navi appoggio per l’operazione di pulizia. Non ci sono comunque, ulteriori informazioni nell’archivio di causa come a se l’ufficio del governatore di Attendente inizi? l’elaborazione tenera o prese qualsiasi gli altri passi per trovare l’operazione di pulizia in preparazione.
7. Studi condotti con altre entit?
25. Secondo un rapporto datato 12 maggio 2004 prepar? con esperti da T?pra?, prove di pressione condotte sulla conduttura di Formica suggerirono la possibilit? di una crepa in quel la conduttura. Loro si riferirono in questo collegamento a dei rapporti che indicarono che la conduttura di Formica era stata danneggiata durante lavoro di escavazione eseguito a settembre 2002. Gli esperti notarono inoltre che fonti di acqua si esercitarono lungo la conduttura di Formica negli anni precedenti aveva rivelato la presenza di benzina nell’acqua sotterranea. Fonti si esercitarono nel vicinato di serbatoi di benzina di T?pra dopo l’esplosione per rivelare qualsiasi crepe che nascono da da quelli serbatoi sull’altra mano non avevano prodotto qualsiasi i risultati.
26. Fu notato anche nello stesso rapporto che prima la sua ricostruzione come un parco industriale, il Toptanclar che l’area di ?Sitesi era usata per il mestiere e deposito di prodotti di petrolio, cos? come per il ripari di petroliere che hanno potuto avere un ruolo nella contaminazione dell’area.
27. Sul 2004 T?pra di 17 maggio ?un comunicato stampa che ricapitola principalmente le rivendicazioni reso nel rapporto sopra emise. Fu indicato nel comunicato stampa che bench? nessuno crepa fosse stato scoperto circa il suo serbatoio di benzina, un paio di fonti si esercitarono altrove sui motivi di raffineria aveva rivelato l’esistenza di una mistura di acqua e petrolio che fluiscono verso la raffineria da una fonte di fuori. Si sottoline? anche che i livelli di petrolio nei serbatoi furono esaminati elettronicamente e che, perci? qualsiasi crepe di importi cos? sostanziali non sarebbero andate inosservate.
28. A febbraio 2005 DS ?present? all’ufficio del governatore di Attendente un rapporto che fond? che la crepa di petrolio aveva contaminato pesantemente un’area di 1 sq. km circa il Toptanclar l’area di ?Sitesi. Si valut? che la crepa era stata in corso per un tempo molto lungo e che comport? dei quattro a sei mila tonnes di fenolo.
29. Secondo un rapporto preparato col laboratorio di analisi di benzina dell’Universit? Tecnica del Medio Oriente (Ortadou ?Teknik ?niversitesi-in seguito ?ODTܔ) 15 ottobre 2004, il prodotto che aveva provocato l’esplosione era un prodotto di petrolio raffinato come il quale non ? esistito in natura simile e, perci?, ? dovuto nascere da da un’altra fonte. Comunque, non era possibile speculare che il petrolio aveva perso dalla ?Raffineria di ?T?pra.?
30. In un rapporto emesso 16 giugno 2005, esperti dalla Dokuz Eyl?l Universit? in ?zmir affermato, inter l’alia che la crepa di petrolio in questione aveva, in ogni probabilit?, eman? da T?pra.? Loro aggiunsero che le difficolt? affrontarono nel probabilmente identificare la fonte o fonti della crepa state il risultato di limitazioni tecniche.
8. Situazione corrente
31. Secondo informazioni ottenute dal Municipio di Attendente 13 settembre 2017, le restrizioni su affari e licenze di occupazione imposte con l’Ambiente Consiglio Locale dell’ufficio del governatore di Attendente 17 agosto 2005 nel cos? definito ?zona rossa? (veda paragrafo 21 sopra) era ancora in vigore, siccome nessuno progresso era stato reso nel pulire la crepa di petrolio sotterranea.
B. che procedimenti Penali sono iniziati contro i ?dirigenti d’azienda di T?pra
32. Presto dopo l’esplosione, l’Attendente l’ufficio di accusatore pubblico inizi? un’indagine nell’incidente.
33. 31 dicembre 2004 registr? un conto di accusa con l’Attendente Corte di Assize contro un numero di notificare i ?dirigenti d’azienda di T?pra in collegamento con l’esplosione, accusandoli sotto Articolo 383 ? 2 del Criminale Codice turco e precedente (la Legge n. 765) di causare senza volere (con spensieratezza, la negligenza o l’inesperienza) un’esplosione che ha dato luogo a morte, danno e danno. L’accusatore pubblico si appell? come prova sui rapporti di perpetrazione menzionati in paragrafi 10 a 24 sopra.
34. Sessanta-quattro persone, incluso i parenti delle vittime che avevano perso le loro vite come un risultato dell’esplosione cos? come altri che avevano subito danno fisico o finanziario, congiunse i procedimenti penali come parti civili (il m?dahil). Il richiedente non era fra loro.
35. Alla prima udienza sostenuta 28 gennaio 2005, un rappresentante delle vittime chiese, che anche se la crepa di petrolio che aveva provocato l’esplosione era nata da dalla conduttura di Formica, T?pra ?come il fornitore del petrolio in che conduttura, rimasto responsabile per l’esplosione. Loro richiesero ciononostante anche le autorit? giudiziali per perseguire gli ufficiali attinenti dalla Formica che era responsabile della conduttura di petrolio. L’Attendente che Corte di Assize ha deciso che la richiesta dell’avvocato riguardo agli ufficiali di Formica sarebbe presa nell’esame su ricevuta di rapporti competenti sulla fonte della crepa.
36. I ?dirigenti d’azienda di T?pra fecero principalmente gli argomenti seguenti nelle loro dichiarazioni di difesa.
(i) c’erano molte condutture di petrolio, installazioni di deposito di petrolio e benzina colloca separatamente nell’area dalla ?Raffineria di T?pra, il pi? grande essere gli installazioni di Formica. La conduttura di petrolio fra Formica e T?pra che erano usati poich? 1972 per trasferire F-46 petrolio militare, era non operante dal 1992, ed un rapporto prepar? in 2002 attestati che la conduttura era stata vuota al tempo. Comunque, gli studi condussero sulla conduttura dopo che l’esplosione non solo mostr? che c’era stato F-57 petrolio militare nella conduttura che non era stata approvvigionata con T?pra ma anche che la conduttura era stata danneggiata.
(l’ii) secondo il suo modus operandi, la propriet? di sia condutture di petrolio ed il prodotto approvvigionarono con T?pra ?appartenne all’acquirente, e T?pra non era responsabile per qualsiasi danno o perdita che sorgono da una conduttura danneggiata.
(l’iii) Le fonti si esercitarono circa i ?serbatoi di deposito di T?pra non aveva rivelato qualsiasi crepe di petrolio che decisero fuori la possibilit? che la crepa era nata da dalla raffineria.
(l’iv) Il petrolio estratto dalle varie fonti si esercit? in Toptanclar ?Sitesi era stato analizzato nel laboratorio di ODT?, ed i risultati dell’analisi mostrarono che il prodotto di esemplare non era fra quelli prodotti alla T?pra ?Attendente Raffineria.
(v) produzione di Petrolio consist? di solamente 5.95% della produzione totale della ?Raffineria di T?pra, e la veste rimanente fu dedicata principalmente alla produzione di combustibile di diesel, asfalto, combustibile-petrolio, solventi, petrolio rimanente e nafta. In queste circostanze, era illogico a rivendicazione che la crepa che nasce da presumibilmente dalla Raffineria di T?pra ? consistita solamente dei 5.95% della sua produzione, e che nessuni dei prodotti rimanenti che costituirono la massa della sua produzione aveva perso.
(il vi) Tutte le linee dei prodotti alla ?Raffineria di T?pra erano base sopra ed esaminarono costantemente.
37. Le vittime contestarono gli imputati rivendicazione di ‘ che il rapporto del 2002 riguardo alla conduttura di Formica ha indicato che la conduttura era stata vuota. Loro dissero anche che l’analisi condusse al laboratorio di ODT? non era decisivo, siccome il laboratorio aveva controllato gli esemplari ottenuti solamente dalle fonti contro i prodotti correnti della ?Raffineria di T?pra. Che l’analisi non prese necessariamente col tempo in considerazione i cambi nella produzione della raffineria o i cambi subirono col sottosuolo di prodotti, mentre considerando che la crepa era stata per molto tempo in corso.
38. 31 luglio 2006, alla richiesta dell’Attendente Corte di Assize, tre professori da ODT? presentarono un rapporto competente sulla fonte della crepa. Appellandosi su tutte le informazioni nell’archivio di causa, incluso i rapporti di perpetrazione notati in paragrafi 10 a 24 sopra gli esperti fecero le sentenze seguenti.
(i) Gli studi eseguiti finora erano inadeguati per determinare la fonte della crepa. Per istanza, bench? fonti si fossero state esercitate fuori dei muri circostanti della ?Raffineria di T?pra che aveva rivelato una somma notevole di petrolio groundwater sopra nessuno esercitandosi era stato eseguito sull’altro lato dei muri. Senza fonti che esercitano nelle ubicazioni di chiave appropriate, non sarebbe possibile determinare se la crepa era nata da da una conduttura danneggiata o dalla raffineria.
(l’ii) la Varia costruzione lavora ed escavazioni eseguirono nel Toptanclar l’area di ?Sitesi durante il corso degli anni aveva rivelato la presenza di petrolio sotto la base brami di fronte all’esplosione. Perci?, il fatto che c’era una crepa di petrolio era conosciuta dal molti anni, incluso, pi? probabilmente, con le autorit? Statali, bench? non fosse possibile a punta di spillo quando la crepa aveva cominciato.
(l’iii) Le societ? per azioni sospettate normalmente dovrebbero avere il tecnico vuole dire e manodopera per scoprire qualsiasi crepe che nascono da dai loro installazioni e si cautela. Comunque, dove crepe sorsero da violazioni di condutture o l’altra attrezzatura con individui malevoli per i fini di furto, poi queste istituzioni non potevano essere aspettatesi di scoprire simile incidenti coi loro propri sforzi da solo. Fin dalla crepa in oggetto coinvolto una merce economica ed estremamente preziosa, sembr? estremamente improbabile che le istituzioni non avrebbero preso qualsiasi azione per fermare tale crepa dopo avere preso avviso di s?.
39. Sul 2006 tre altri esperti di 7 novembre, tutto di chi erano ingegneri che lavorarono come ispettori di sicurezza di lavoro, emise un secondo rapporto. Loro notarono nel rapporto che gli studi si impegnati cos? lontano non era stato in grado rivelare la fonte o fonti della crepa. La prospettiva che la ?Raffineria di T?pra era responsabile per l’incidente non era stato basato sulla prova sufficiente. Prova dura sarebbe costretta ad imputare la responsabilit? a persone o societ? per azioni e nessuno conclusioni potrebbe essere giunto alla base di presunzioni mere.
40. In 1 maggio 2008 l’Attendente Corte di Assize consegn? la sua sentenza sulla causa. Contenne che mentre la sua prossimit? al luogo dell’esplosione suggerito che T?pra ?era responsabile per l’esplosione, non era possibile determinare se qualsiasi delle persone sospette individuali la responsabilit? dovrebbe nascere per s?, particolarmente dato che la crepa era stata in corso per un importo considerevole di tempo e che le persone sospette avrebbero preso certamente azione li aveva stato consapevole della crepa. L’Assize Court assolse di conseguenza i dirigenti d’azienda di T?pra.
41. 17 gennaio 2012 la Corte di Cassazione annull? la sentenza della corte di primo-istanza e cess? i procedimenti come accusa del reato in oggetto era divenuto tempo-sbarrato.
Procedimenti di Risarcimento di C. portati con gli altri proprietari di propriet?
42. Su date diverse nel 2004 un numero di proprietari di propriet? in Toptanclar ?Sitesi port? procedimenti di risarcimento contro sia la ?Raffineria di ?T?pra ?e Formica di fronte all’Attendente Giudice di prima istanza Civile (?l’Attendente Corte Civile?) in riguardo del danno loro avevano subito come un risultato dell’esplosione in oggetto. Nel corso di uno di quelli set di procedimenti (la causa n. 2004/963 E.), l’Attendente Ordine della corte Civile un rapporto competente da tre professori di universit? per determinare la fonte della crepa.
43. 3 marzo 2006 gli esperti presentarono il loro rapporto all’Attendente Corte Civile. Le sentenze seguenti furono rese nel rapporto:
(i) il prodotto che aveva perso sottosuolo era benzina;
(l’ii) era estremamente probabile che la contaminazione era stata causata con un’accumulazione sotterranea di benzina che aveva perso da uno o pi? fonti su un periodo lungo;
(l’iii) determinato l’ubicazione e movimento della contaminazione sotterranea lisciano e la direzione di flusso di acqua base, la fonte della crepa ? dovuta essere nel sud, dove gli ?installazioni di T?pra furono localizzati; loro affermarono che qualsiasi crepa che nasce da dalla conduttura di Formica avrebbe generato una contaminazione lisci in una direzione di northwesterly/northerly lungo la conduttura che non era stata la causa; questa sinistra la Raffineria di T?pra come la fonte plausibile e sola della crepa.
(l’iv) le autorit? Statali erano responsabili su conto della loro negligenza in authorising la costituzione di residenze e societ? oltre alla loro responsabilit? legale che sorge dall’insuccesso per scoprire ed ostacolare la crepa in una maniera opportuna, in prossimit? cos? vicina alla raffineria nonostante i pericoli evidenti pos?.
44. L’Attendente che Corte Civile ha ammesso che rapporto in un altro archivio di causa riguardo allo stesso incidente (la causa n. 2004/966 E.) e, appellandosi sulle sentenze in che rapporto, 21 luglio 2006 decise che la ?Raffineria di T?pra era solamente responsabile per la crepa. Respinse le rivendicazioni contro Formica.
45. La sentenza dell’Attendente che Corte Civile che era la prima occasione sulla quale la ?Raffineria di T?pra fu confermata pubblicamente come la fonte della crepa con una corte di legge ? stata sostenuta con la Corte di Cassazione 30 gennaio 2007. Una richiesta costituita con T?pra rettifica di che decisione fu respinta 18 giugno 2007.
Procedimenti di Risarcimento di D. portati col richiedente
46. 16 novembre 2006 il richiedente port? un’azione per il risarcimento contro T?pra ?di fronte all’Attendente Corte Civile. Lui richiese un totale di 10,000 lire turche (Tenti) per il deprezzamento del valore della sua propriet? dopo l’esplosione e per la sua perdita di reddito di noleggio per il seguente diciotto mesi, riservando il suo diritto per aumentare quelle rivendicazioni. Il richiedente dibatt? nel suo ricorso che seguendo l’esplosione, Toptanclar ?Sitesi era stato dichiarato un’area azzardata con l’ufficio del governatore di Attendente ed era stato evacuato di conseguenza che aveva ridotto significativamente il valore della sua propriet?. Lui era stato privato anche del suo reddito di noleggio per il prossimo anno ed una met?. Inoltre, poich? i passi necessari non erano stati presi pulire la crepa di petrolio, l’area ancora era a rischio di ulteriori esplosioni. Il richiedente afferm? anche che la responsabilit? di T?pra ?per l’esplosione era stata stabilita coi rapporti competenti presentati all’Attendente Corte Civile in un’altra causa (veda divide in paragrafi 44 e 45 sopra).
47. Nella sua risposta 19 dicembre 2006 dat?, T?pra ?afferm? in primo luogo che le rivendicazioni del richiedente erano divenute tempo-sbarrate, siccome lui non era riuscito a depositare la sua azione entro un anno della data dell’esplosione. Chiese anche, inter l’alia che:
(i) determinato la prossimit? del luogo dell’esplosione agli ?installazioni di T?pra, molte fonti erano state scavate circa i serbatoi di petrolio di T?pra per localizzare la fonte della crepa; comunque, nessune di quelle fonti aveva rivelato qualsiasi crepe di petrolio; d’altra parte fonti scavate circa il perimetro della Raffineria avevano rivelato la presenza di petrolio che aveva perso altrove da verso la Raffineria;
(l’ii) l’analisi scientifica degli esemplari ottenuta dal luogo dell’esplosione mostr? che il materiale perso non era stato prodotto con T?pra;?
(l’iii) i rapporti competenti presentarono all’archivio di causa penale trovato che T?pra non ?poteva essere sostenuto responsabile per l’esplosione;
(l’iv) bench? la conduttura fra T?pra ?e Formica fosse stata ufficialmente fuori di uso fin da 1992, era stato notato dopo l’esplosione che la conduttura in oggetto era stato davvero pieno di petrolio; inoltre, le prove di pressione eseguite successivamente mostrarono che la conduttura era stata punta ed era stata perdendo petrolio;
(v) le azioni di reclamo che sorgono dalle misure di sicurezza prese in Toptanclar ?Sitesi dopo l’esplosione, come l’interruzione dell’attivit? commerciale ed il rifiuto di licenze di occupazione erano fuori della competenza di T?pra.?
48. 28 febbraio 2007 il richiedente port? un’altra azione contro T?pra ?in riguardo del danno strutturale che la sua propriet? aveva subito come un risultato dell’esplosione, e richiese Prova 6,000 come risarcimento. Lui riserv? il suo diritto per aumentare successivamente la sua rivendicazione. Il richiedente sottoline? nel suo ricorso che il risuoli responsabilit? di T?pra per l’esplosione ora era stato stabilito definitivamente, siccome la sentenza consegn? con l’Attendente Corte Civile contro T?pra in causa n. 2004/966 E. era stato sostenuto con la Corte di Cassazione (veda divide in paragrafi 44 e 45 sopra). L’Attendente Corte Civile si un? alla causa a quello che il richiedente prima aveva tratto novembre 2006.
49. L’Attendente Ordine della corte Civile un rapporto competente per determinare la misura del danno del richiedente. Gli esperti eseguirono un’ispezione di su-luogo alla propriet? del richiedente 7 marzo 2007, e riport? le loro sentenze 12 marzo 2007. Loro notarono principalmente il seguente:
(i) l’impatto dell’esplosione era stato equivalente a che di un terremoto con una magnitudine di 9 sulla scala di Richter;
(l’ii) la propriet? del richiedente che fu usata come locali di affari era stata riparata soprattutto col tempo dell’ispezione di su-luogo e l’attivit? commerciale aveva ricapitolato; delle fessure erano ciononostante visibili sui muri;
(l’iii) l’infrastruttura dell’edificio, incluso acqua, l’elettricit? ed i collegamenti telefonici ed il sistema di cucitore aveva dovuto essere riparata come un risultato del danno subito nella cantina;
(l’iv) lasciando a parte il deterioramento valutato della propriet? fin dalla sua costruzione, il danno strutturale fu notato per essere Prova 13,278.36;
(v) determinato la magnitudine dell’esplosione, era inevitabile che i muri e travetti strutturali della propriet? avrebbero subito fessure; l’esplosione aveva notevolmente inoltre, slowed in gi? vendite di beni immobili nell’area; avendo riguardo ad a questi fattori, fu valutato, che la propriet? del richiedente aveva perso 50% del suo valore, mentre corrispose Provare 66,483.25;
(il vi) una goccia di 60 a 70% era stata notata nel reddito di noleggio di proprietari di propriet? in Toptanclar ?Sitesi susseguente all’esplosione; in queste circostanze, la perdita del richiedente di reddito di noleggio per i diciotto mesi che seguono l’esplosione fu calcolata per essere Prova 5,400.
50. Nella luce delle sentenze nel rapporto competente, 22 marzo 2007 il richiedente fatto domanda all’Attendente Corte Civile per aumentare le sue rivendicazioni originali in linea con gli importi calcolato con gli esperti.
51. 18 aprile 2007 l’Attendente Corte Civile conced? finora la rivendicazione di risarcimento del richiedente in come s? concern? il deprezzamento del valore della sua propriet? ed il danno strutturale che aveva subito come un risultato dell’esplosione, ma respinse le rivendicazioni riguardo ad una perdita di reddito di noleggio per mancanza di prova sufficiente. La Corte Civile sostenne nella sua decisione che sia le rivendicazioni originali e la richiesta susseguente per aumentare quelle rivendicazioni originali erano state portate all’interno del tempo-limite di uno-anno esposto fuori in Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi, tenendo presente che il tempo-limite attinente comincerebbe a correre solamente quando sia il danno ed il disonesto responsabile per che danno fu conosciuto alla vittima. Sottoline? in questo riguardo a che l’identit? del disonesto in questione era stato solamente ?noto? una volta la sentenza in causa n. 2004/966 E. che aveva stabilito T?pra ?come solamente responsabile per l’esplosione era stato sostenuto con la Corte di Cassazione, e la richiesta per rettifica di che Corte di decisione di Cassazione ancora era pendente.
52. Sul 2007 T?pra di 26 ottobre ?fece appello contro quel la sentenza. Nel suo ricorso, ripet? principalmente le sue eccezioni di tempo-limite e contest? le sentenze nel rapporto competente di 12 marzo 2007 quel aveva formato la base della sentenza della corte di primo-istanza. La societ? sottoline? anche che era stato contenuto responsabile per l’esplosione senza qualsiasi obiettivo e prova tangibile. Tenendo presente, ora rischi? pagare danni di su Prova 10 a 12 milione, pi? interesse e parcelle di corte.
53. 18 febbraio 2008 la 4 Camera della Corte di Cassazione annull? la sentenza della corte di primo-istanza, mentre sostenendo che il tempo-limite per portare un’azione sotto Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi che aveva cominciato a correre sulla data dell’esplosione era scaduto col tempo che il richiedente aveva portato le sue rivendicazioni. La Corte di Cassazione sostenne in questo collegamento che l’esplosione in questione era successo in 3 maggio 2004 e che, presto dopo che data, alcuni dei proprietari di propriet? in Toptanclar ?Sitesi avevano portato rivendicazioni di risarcimento contro T?pra.? Poich? il richiedente era anche un proprietario di propriet? in Toptanclar Sitesi, lui avrebbe dovuto formare un’opinione riguardo alla responsabilit? di T?pra ?per l’esplosione sulla data del suo avvenimento. La Corte di Cassazione afferm? che arrischiare una supposizione come all’identit? del disonesto, all’interno dei confini di possibilit? era sufficiente per portare un’azione; non era necessario per avere il disonesto stabilito con certezza. La rivendicazione del richiedente che lui aveva portato l’azione susseguente alla costituzione del disonesto come T?pra in una causa port? pi? primo con gli altri proprietari di propriet? non poteva fermare la gestione del tempo-limite dalla data dell’esplosione. La Corte di Cassazione afferm? inoltre che bench? procedimenti penali fossero stati tratti anche contro i dirigenti d’azienda di T?pra in collegamento con l’esplosione, il periodo di prescrizione pi? lungo applicabile al reato penale in questione non poteva fare domanda alla rivendicazione di risarcimento civile portata contro T?pra all’interno del significato di Articolo 60 ? 2 del Codice precedente di Obblighi. Quel era perch?, dove una rivendicazione civile port? contro una societ? per reati commessi coi suoi impiegati riguard?, il tempo-limite pi? lungo previde nel Codice Penale fatto domanda solamente nei procedimenti civili per reati sotto Articolo 465 del Codice Penale. Poich? le accuse portarono contro i dirigenti d’azienda di T?pra non concerna uno dei reati sotto Articolo 465, la rivendicazione civile contro T?pra sarebbe dovuta essere portata all’interno del tempo-limite di uno-anno summenzionato.
54. In 12 maggio 2008 il rappresentante del richiedente richiese rettifica della decisione della Corte di Cassazione. Lui fece principalmente gli argomenti seguenti:
(i) la Corte di Cassazione sta decidendo che indovinando soltanto, o essendo in una posizione per indovinare, il disonesto era sufficiente per provocare l’Articolo 60 ? 1 termine di decadenza funzion? cassa alla dottrina e fisso pratichi della Corte di Cassazione sul problema che inequivocabilmente richiese la certa ed esatta conoscenza del disonesto di fronte al tempo-limite potrebbe cominciare a correre; il richiedente si appellato in questo collegamento su una sentenza delle Camere Civili ed Unite della Corte di Cassazione dat? 22 novembre 1974, cos? come a degli articoli redatti con studiosi legali e professionisti si dia l’appuntamento lontano indietro come come 1992;
(l’ii) gli studi condotti nella conseguenza dell’esplosione mostrarono che l’esplosione non era stata un semplice incidente, ma aveva comportato elementi molto complessi; tenendo presente che aveva preso anche gli esperti nel campo pressocch? un anno di studi scientifici stabilire la causa esatta dell’esplosione, ed un altro anno dopo che identificare la sua fonte, un semplice laico come lui non poteva essere aspettatosi di avere saputo il disonesto nel molto giorno che l’esplosione ebbe luogo;
(l’iii) in queste circostanze, lui aveva acquisito solamente la conoscenza richiesta del disonesto sul finalisation di causa n. 2004/966 E;
(l’iv) fu stabilito bene nella dottrina legale, cos? come nella Corte di sentenze di Cassazione che dove ?continuando danno? riguard?, il tempo-limite comincerebbe a correre solamente quando il danno in questione fin?; tenendo presente il rischio di ulteriori esplosioni a Toptanclar ?Sitesi su conto della crepa, il suo danno non aveva finito.
55. 25 settembre 2008 la 4 Camera della Corte di Cassazione respinse che richiesta senza prevedere qualsiasi ragionando.
56. 19 dicembre 2008 l’Attendente Corte Civile consegn? una sentenza in linea con la decisione che annulla della Corte di Cassazione e respinse le rivendicazioni del richiedente per essere divenuto termine di decadenza.
57. 10 marzo 2009 il richiedente fece appello contro quel la sentenza. Nel suo ricorso, lui reiter? principalmente gli argomenti notati in paragrafo 54 sopra. Lui afferm? anche che la 7 Camera della Corte di Cassazione aveva deciso in molte cause riguardo alla stessa esplosione che per i fini del termine di decadenza decide esposta fuori in Articolo 60 ? 1, non si poteva considerare che la conoscenza richiesta del disonesto sia stata acquisita, prima che le rispettive azioni fossero state portate (veda le cause notate in paragrafo 68 sotto). Le 7 e 4 Camere della Corte di Cassazione, perci? avevano consegnato sentenze contraddittorie sullo stesso problema legale che concerne fatti identici.
58. In 28 maggio 2009 la 4 Camera della Corte di Cassazione sostenne la sentenza della corte di primo-istanza senza rispondere a qualsiasi delle rivendicazioni del richiedente.
59. Su una data non specificata il richiedente richiese rettifica della Corte della decisione della Cassazione. Lui accentu?, inter l’alia, l’assenza di qualsiasi prova nell’archivio di causa per suggerire che lui aveva imparato l’identit? del disonesto prima della sua costituzione con l’Attendente Corte Civile in causa n. 2004/966 E.
60. 22 ottobre 2009 la 4 Camera della Corte di Cassazione respinse la richiesta di rettifica del richiedente.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
A. Code di Procedura Civile
61. Sotto l’Articolo 439 ? 4 del Codice di Procedura Civile in vigore al tempo di materiale (la Legge n. 1086), un ricorso era possibile contro sentenze consegnate con corti di primo-istanza in ottemperanza con le pi? prime decisioni che annullano della Corte di Cassazione.
B. Code di Obblighi
62. Sotto Articolo 41 del Codice di Obblighi (la Legge n. 818) in vigore al tempo di materiale (?il Codice precedente di Obblighi?) qualsiasi persona che provoc? danno ad un altro in una maniera ingiusta, sia s? wilfully, trascuratamente o imprudentemente dovevano offrire compensazione per quel il danno.
63. Articolo 42 del Codice precedente di Obblighi previde che incorse sul rivendicatore per provare suo o il suo danno. Dove il valore esatto del danno non poteva essere accertato, il giudice valuterebbe il valore su una base equa.
64. Sotto l’Articolo 60 ? 1 della stessa legge, un’azione per il risarcimento per danno diverrebbe tempo-sbarrata un anno dopo la data sulla quale furono conosciute al riguardo il danno e l’identit? dell’autore (il ?ttla) o, all’ultimo, dieci anni dopo il perpetrazione dell’atto che aveva provocato il danno.
La stessa disposizione previde nel suo secondo paragrafo che dove la rivendicazione di risarcimento nacque da in un atto che anche costitu? un reato sotto diritto penale che era soggetto ad un periodo di prescrizione pi? lungo, poi che periodo pi? lungo farebbe domanda anche nell’azione per il risarcimento.

Sentenze di C. delle Camere Civili ed Unite della Corte di Cassazione riguardo all’interpretazione di Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi
65. La Corte nota che le Camere Civili ed Unite della Corte di Cassazione hanno interpretato l’articolo di tempo-limite di uno-anno esposto fuori in Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi siccome segue:
?Sotto Articolo 60, divida in paragrafi 1 di [il Codice di Obblighi], il diritto per depositare un’azione per il risarcimento in collegamento con un atto illecito comincia quando la vittima sa del danno e l’atto illecito, e diverr? tempo-sbarrato dopo un anno. Che che ? essenziale in questo riguardo ? [per la vittima per avere] dotto del danno ed il [la persona] responsabile pagare il risarcimento. [Soltanto] essendo in una posizione per imparare [questo] non ? sufficiente per provocare il tempo-limite. Dipendendo da chiunque del danno o il [la persona] responsabile [per il danno] ? imparato pi? tardi, il tempo-limite comincer? a correre da che pi? tardi la data.?
66. Nel due sentenze datarono 24 ottobre 1970 (e. 966/4-1588 K. 601) e 17 settembre 2008 (E. 2008/4-558 K. 2008/547), le Camere Civili ed Unite della Corte di Cassazione respinsero l’eccezione di tempo-limite coi rispettivi convenuti per motivi che i secondi erano andati a vuoto a dimostrare, con prova sufficiente che il rivendicatore aveva imparato l’identit? del vero disonesto pi? di un anno di fronte alla causa era stato portato. Le Camere Civili ed Unite sottolinearono in ambo le cause che ha abbattuto sul convenuto per provare che la conoscenza attinente era stata acquisita di fronte alla data addotta col rivendicatore. ? anche evidente dal ragionamento in ambo le cause che l’insuccesso del rivendicatore per prendere i passi necessari per scoprire l’identit? del disonesto effettivo non poteva essere usato contro lui nel calcolo del tempo-limite, come il termine di decadenza di uno-anno comincerebbe a correre solamente dalla data sulla quale davvero impar? il rivendicatore il vero disonesto era chi.
Interpretazione di D. dell’articolo di tempo-limite attinente nella dottrina legale
67. Estratti da libri ed articoli si appellati su con le parti nelle loro osservazioni, ed il therein dei riferimenti, suggerisce che l’interpretazione summenzionata dell’articolo di tempo-limite attinente ha anche lunga stato abbracciato nella dottrina legale. La Corte nota, in particolare, un articolo pubblicato nel 2008 nel diario dell’Unione di Sbarra Associazioni turche sul grilletto del termine di prescrizione in illecito civile chiede che fu citato col Governo nelle loro osservazioni. Appellandosi su un numero di pi? vecchi libri ed articoli con studiosi legali e professionisti, questo articolo afferm? che una persona sarebbe stata ritenuta solamente per avere raggiunto il richiesto ?la conoscenza? dell’identit? del disonesto se lui o lei avessero acquisito informazioni esatte e certe che erano sufficienti per portare un’azione legale; sospetti meri e supposizioni come all’identit? del disonesto costituire non fu ritenuto ?la conoscenza? per i fini di Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi. La Corte nota che lo stesso argomento fu reso in un articolo pubblicato ad ottobre 1978 nel Diario di Corte di sentenze di Cassazione con un relatore di giudice alla Corte di Cassazione. Nota anche che gli stessi principi furono reiterati nel 1992 in un articolo pubblicato con un altro giudice nella Corte di periodico di Cassazione che il richiedente si appell? su nelle sue osservazioni.
Sentenze di E. della Corte di Cassazione in procedimenti di risarcimento riguardo all’esplosione in questione
68. In un numero di cause deciso in primo 2007 riguardo a rivendicazioni tratte 2006 (quel ?, pi? di un anno dopo l’esplosione) con le altre vittime dell’esplosione in questione, la 7 Camera della Corte di Cassazione respinse le eccezioni di tempo-limite sollevate con T?pra.? Assegn?, in questo riguardo, all’assenza di qualsiasi prova o documenti negli archivi di causa attinenti per dimostrare che i rivendicatori avevano saputo del danno o il disonesto prima di depositando le loro rivendicazioni.
69. Comunque, sembra dalle informazioni presentate col richiedente presente, cos? come da altre richieste comunicate insieme con la richiesta presente, che la 4 Camera della Corte di Cassazione ha adottato successivamente un approccio diverso. Ordin? l’inizio del termine di decadenza dalla data dell’incidente, mentre sostenendo che le vittime fossero state in una posizione per valutare la responsabilit? di T?pra ?per l’esplosione come di quel la data.
LA LEGGE
IO. VIOLAZIONE ALLEGATO DI ARTICOLO 6 DI LA CONVENZIONE
70. Il richiedente si lament? che lui era stato negato un processo equanime su conto del proscioglimento della sua rivendicazione di risarcimento come essendo fuori termini che era stato basato su un’interpretazione imprecisa di Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi cos? come una valutazione erronea dei fatti. Lui sostenne inoltre che alle decisioni di corte nazionali aveva mancato ragionamento, ed aveva contraddetto decisioni consegnate con la Corte di Cassazione in riguardo di altri che avevano subito danno alle loro propriet? come un risultato della stessa esplosione. Il richiedente si appell? su Articolo 6 ? 1 della Convenzione che, in finora come attinente, legge siccome segue:
?Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno ? concesso ad una fiera… ascolti all’interno di un termine ragionevole con [un]… tribunale…?
71. Il richiedente si lament? anche nelle sue osservazioni presentate alla Corte 16 ottobre 2017 che, determinato che accuse criminali erano state portate anche contro gli ?ufficiali di T?pra in collegamento con l’esplosione in questione, il periodo di prescrizione penale applicabile a quelle accuse avrebbe dovuto fare domanda anche nei procedimenti civili e corrispondenti come per Articolo 60 ? 2 del Codice precedente di Obblighi.
72. Il Governo contest? quegli argomenti.
Ammissibilit? di A.
1. Ottemperanza col tempo-limite di sei-mese
un. L’eccezione preliminare del Governo
73. Il Governo dibatt? che il richiedente non era riuscito ad attenersi col tempo-limite di sei-mese esponga fuori in Articolo 35 ? 1 della Convenzione. Loro dissero in questo riguardo a che il ?definitivo decisione? per i fini di che disposizione era stata quel consegn? con l’Attendente Corte Civile 19 dicembre 2008. Da allora che decisione era stata consegnata in ottemperanza col pi? primo annullando decisione della Corte di Cassazione datata 18 febbraio 2008, un ulteriore ricorso contro s? non avrebbe prodotto un risultato diverso o una rivalutazione da parte della Corte di Cassazione.
74. Il richiedente non fece commenti su questo problema.
75. La Corte reitera che il tempo-limite di mese del sei impose con Articolo 35 ? 1 della Convenzione costringe richiedenti a depositare le loro richieste entro sei mesi della definitivo decisione nell’elaborazione dell’esaurimento di via di ricorso nazionali. Questo d? un titolo a solamente via di ricorso che sono normali ed effettivo per essere preso in considerazione, siccome un richiedente non pu? prolungare il tempo-limite severo imposto sotto la Convenzione con cercando di rendere improprio o pu? giudicare male le richieste a corpi o istituzioni che hanno nessun potere o la competenza per offrire compensazione effettiva per l’azione di reclamo in problema sotto la Convenzione (veda Fernie c. il Regno Unito (il dec.), n. 14881/04, 5 gennaio 2006).
76. La Corte nota che la sentenza consegn? con l’Attendente Corte Civile 18 aprile 2007 nel favore del richiedente fu annullato successivamente con la Corte di Cassazione 18 febbraio 2008. La causa fu rinviata cos? all’Attendente Corte Civile che decise 19 dicembre 2008 per attenersi con la decisione che annulla della Corte di Cassazione. Il Governo chiese, senza appellarsi su qualsiasi disposizioni legali o causa-legge nazionale per sostenere la loro rivendicazione, che la sentenza del primo giudice di prima istanza dat? 19 dicembre 2008 era stato la definitivo decisione effettiva riguardo alla rivendicazione di risarcimento del richiedente, come la Corte di Cassazione era stato ostacolato dal fare una rivalutazione sulle stesse questioni. Comunque, la Corte nota che sotto Articolo 439 del Codice di Procedura Civile in vigore al tempo di materiale, era aperto alle parti per depositare un ricorso contro una prima sentenza di giudice di prima istanza che era stata consegnata in ottemperanza con una pi? prima decisione che annulla con la Corte di Cassazione (veda paragrafo 61 sopra).
77. Facendo appello contro l’Attendente la sentenza di Corte Civile di 19 dicembre 2008, il richiedente, perci? chiaramente us? un diritto di appello ordinario che era stato accordato a lui col Codice di Procedura Civile. Nell’assenza di argomenti sufficienti al contrario del Governo, la Corte non trova nessuna ragione di dubitare l’efficacia di quel la via di ricorso. La Corte nota, inoltre, che il richiedente pose questioni pertinenti che hanno mandato a chiamare una risposta dalla Corte di Cassazione sia durante il ricorso e la rettifica susseguente inscena (veda paragrafo 99 sotto per ulteriori argomenti su questa questione), ed i suoi tentativi di chiarificare quelle importanti questioni che sono andate al molto centro del suo diritto di accesso a corteggiare non possono essere usati contro lui nella valutazione della sua ottemperanza col tempo-limite di mese del sei.
78. Nella luce del sopra, la Corte considera, che l’eccezione del Governo che il richiedente present? fuori termini le sue azioni di reclamo dovrebbe essere respinto.
b. Ottemperanza col tempo-limite di sei-mese in riguardo delle azioni di reclamo del richiedente sollevato dopo avviso della richiesta fu data al Governo
79. Nelle sue osservazioni 16 ottobre 2017 dat? in replica a quelli del Governo, il richiedente present? un’azione di reclamo nuova riguardo all’insuccesso allegato delle corti nazionali per fare domanda il tempo-limite speciale previsto per in Articolo 60 ? 2 del Codice precedente di Obblighi nei procedimenti di risarcimento che lui aveva portato contro T?pra ?(veda paragrafo 71 sopra).
80. La Corte nota che questa azione di reclamo supplementare concerne i procedimenti di risarcimento che furono resi definitivo 22 ottobre 2009. La Corte nota inoltre che non costituisce un’elaborazione sulle azioni di reclamo originali del richiedente alla Corte, ma solleva un problema nuovo. Di conseguenza, la Corte deve respingerlo facendo seguito ad Articolo 35 ?? 1 e 4 della Convenzione per stato stato depositato fuori del termine di decadenza di sei-mese (veda, per istanza, Ashot Harutyunyan c. l’Armenia, n. 34334/04, ? 99 15 giugno 2010; Shesti Mai Engineering OOD ed Altri c. la Bulgaria, n. 17854/04, ?? 93-94 20 settembre 2011; e D.C. ed Altri c. la Turchia, n. 22681/09, ? 127 22 luglio 2014).
2. Altri problemi di ammissibilit?
81. La Corte nota che questa parte della richiesta non ? manifestamente mal fondato all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione e che non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. Merits
1. Le parti gli argomenti di ‘
un. Il richiedente
82. Il richiedente si lament? Articolo 6 ? 1 della Convenzione sotto che lui era stato negato un processo equanime su conto delle decisioni erronee delle corti nazionali che avevano respinto erroneamente la sua causa come essendo fuori termini e quale, inoltre aveva mancato ragionamento sufficiente. Il richiedente sostenne in particolare che le corti nazionali avevano errato nell’interpretazione e la richiesta del criterio che concerne al calcolo dell’articolo di tempo-limite attinente sotto Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi e non era riuscito a prendere in considerazione le circostanze speciali della sua causa, mentre spogliandolo cos? di accesso ad una corte.
83. Il richiedente spieg? che sotto Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi, un’azione per danni doveva essere portata entro un anno di sia l’identit? del malfattore ed il danno sub? divenendo noto alla vittima.
84. Come riguardi il primo criterio riguardo all’identit? del malfattore, il richiedente afferm? che era stato stabilito da molto in Corte di decisioni di Cassazione, cos? come nella dottrina legale che il termine di decadenza di uno-anno in oggetto non comincerebbe a correre finch? il malfattore fu determinato con certezza, e che sospetti meri come alla responsabilit? abbastanza non era esporre via il tempo-limite. Il richiedente present? esempi dalla causa-legge della Corte di Cassazione e la dottrina per sostenere la sua rivendicazione. Tenendo presente le difficolt? tecniche incontrarono, la responsabilit? di T?pra ?per l’esplosione era stata lontano anche con esperti, nell’identificare la fonte della crepa nella causa presente per molto tempo da sicuro dopo l’incidente, e lui non poteva essere aspettatosi di portare una causa in simile circostanze sulla base di speculazione mera. Il richiedente sottoline? in questo collegamento che bench? il rapporto emettesse col perpetrazione tecnico 14 giugno 2004 aveva indicato che la crepa probabilmente era nata da da T?pra che rapporto era stato ritenuto insoddisfacente, e l’Ufficio del Primo Ministro aveva stabilito perci? perpetrazione nuovi per investigare la fonte e circostanze della crepa (veda divide in paragrafi 18 e 22 sopra). Nel suo rapporto susseguente 11 ottobre 2004 dat?, la Commissione di Ufficio del Primo Ministro aveva affermato che incorse ultimamente sulle corti di legge per stabilire, con certezza che era responsabile per l’esplosione (veda paragrafo 19 sopra).
85. Il richiedente contest? anche la dichiarazione del Governo sulla quale i media avevano riportato estesamente molto presto da che T?pra ?era responsabile per l’esplosione (veda paragrafo 90 sotto), e present? gli altri articoli di giornale, incluso alcuni anni pubblicarono dopo l’incidente, riguardo all’incertezza in corso riguardo alla fonte della crepa e l’entit? responsabile.
86. Come per il secondo criterio riguardo alla conoscenza del danno subita, il richiedente contese, che c’erano rapporti di esperto numerosi che indicano che la crepa di petrolio nell’area non si era fermata che volle dire che c’era ancora danno in corso alla sua propriet?, siccome attestato con la sua perdita in valore e le restrizioni che continuano sul suo uso su conto del pericolo che persiste causato con la crepa. Secondo informazioni ottenute dal Municipio di Attendente, la decisione dell’Ambiente Consiglio Locale dell’ufficio del governatore di Attendente datata 17 agosto 2005 riguardo alla ritenuta di affari od occupazione permette inoltre, nel ?zona rossa? (veda paragrafo 21 sopra) era ancora in vigore, fin da un’operazione di pulizia sotterranea ancora sarebbe eseguito al luogo dell’esplosione. In queste circostanze, la data dell’esplosione non poteva essere considerata la data d’arresta sulla quale lui aveva saputo della piena misura del suo danno.
87. Il richiedente dibatt?, in oltre, che la Corte di Cassazione aveva concesso le rivendicazioni di risarcimento di alcuni altri proprietari di propriet? in una posizione virtualmente identica che combin? l’iniquit? dei procedimenti contro lui. Lui si rifer? in questo collegamento ad un numero di decisioni consegnato con la 7 Camera della Corte di Cassazione in primo 2007 (veda paragrafo 68 sopra). In tutte di quelle decisioni, le eccezioni di tempo-limite sollevate con T?pra erano ?state respinte per mancanza di prove o documenti negli archivi di causa attinenti per dimostrare che i rivendicatori avevano saputo del danno e la responsabilit? di T?pra per che danno prima di depositando le loro rivendicazioni nel 2006.
b. Il Governo
88. Il Governo sostenne che incorse sui giudici nazionali per interpretare la richiesta di diritto nazionale. Nell’assenza di qualsiasi l’arbitrariet? nell’interpretazione dell’articolo di tempo-limite espose fuori in Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi con le corti nazionali ed attinenti, l’azione di reclamo del richiedente in questo riguardo ad era di una natura di quarto-istanza.
89. Secondo il Governo, la Corte di Cassazione aveva ammesso nella causa del richiedente che l’identit? del disonesto era stata sicura in prospettiva dei procedimenti penali e civili port? con degli altri proprietari di propriet? contro T?pra ?nella conseguenza dell’esplosione. La Corte di Cassazione aveva affermato che mentre questa certezza non era di una natura assoluta, il fatto che il disonesto era stato identificabile era stato sufficiente per portare un’azione. Per queste ragioni, il richiedente avrebbe dovuto portare la sua rivendicazione di risarcimento contro T?pra entro un anno dell’esplosione.
90. Il Governo aggiunse che il danno e l’identit? del disonesto erano state conosciute bene presto per i media dopo l’incidente, e degli altri proprietari di propriet? nell’area erano stati cos? in grado portare cause contro T?pra ?all’interno del tempo-limite prescritto. Loro presentarono un totale di tre articoli di notizie in appoggio della loro rivendicazione due di che (28 e 30 gennaio 2005 datato) riport? sul principio dell’indagine penale contro i dirigenti d’azienda di T?pra. L’altro (4 maggio 2004 datato) interessato una dichiarazione dal governatore di Attendente, chiedendo che l’esplosione era stata causata con la bardatura di metano nella conduttura di benzina di TPAO.
91. Il Governo dibatt? inoltre che il danno che colpisce il valore della propriet? e la perdita di affitto era stato conosciuto presto al richiedente dopo l’incidente; il fatto che quelle perdite avevano continuato non volle dire che c’era ?continuando danno? all’interno del senso legale del termine. La causa del danno sub? che era l’esplosione non era un incidente di una natura continua.
92. Come per gli argomenti del richiedente riguardo alle decisioni contraddittorie consegnate con la Corte di Cassazione in rivendicazioni identiche che sorgono dalla stessa esplosione, il Governo chiese, che tutte le azioni assegnarono a col richiedente era stato portato entro un anno della data dell’esplosione che ? all’interno del tempo-limite legale. Come cos?, loro non costituirono una contraddizione al ragionamento adottato con la Corte di Cassazione nella causa del richiedente.
2. La valutazione della Corte
93. La Corte lo ritiene appropriato esaminare le azioni di reclamo del richiedente dalla prospettiva del diritto di accesso ad una corte, come garantito con Articolo 6 ? 1 della Convenzione (veda il de di Ca?ete Go?i c. la Spagna, n. 55782/00, ? 33 ECHR 2002 VIII). Si riferisce in questo collegamento alla ricapitolazione di s? causa-legge riguardo ad accesso corteggiare nella recente Grande causa di Camera di Zubac c. Croatia ([GC] n. 40160/12, ?? 76-79 5 aprile 2018).
94. Nella causa presente, la Corte nota, che c’? su una divergenza di opinione fra le parti la costruzione dell’articolo di tempo-limite esposta fuori in Articolo 60 ? 1 del Codice precedente di Obblighi sotto il quale tutte le rivendicazioni di illecito civile dovevano essere portate entro un anno del danno e l’identit? di quelli responsabile per che divenire di danno noto alla vittima del male civile. Le parti differiscono in particolare sul criterio per essere usato per stabilire la data sulla quale il richiedente sarebbe potuto essere ritenuto per avere ?noto? l’identit? del disonesto per i fini di Articolo 60 ? 1. Nelle sue decisioni nella causa presente, la Corte di Cassazione trovata, che si dovrebbe considerare che il richiedente abbia, ?noto? l’identit? del disonesto nel giorno molto stesso che era accaduta l’esplosione, siccome lui era stato in una posizione a ?indovini? la responsabilit? di T?pra ?per l’incidente da come presto come quel giorno. Il richiedente dibatt? che l’interpretazione adott? con la Corte di Cassazione (i) era stato contrario alla costruzione generalmente accettata dell’articolo di tempo-limite attinente e molte decisioni consegnata con che corte riguardo all’incidente molto stesso, e (l’ii) non era riuscito a prendere in considerazione le complessit? delle circostanze che sono posto sotto alla sua rivendicazione.
95. La Corte reitera che ? primariamente per le autorit? nazionali, notevolmente le corti, chiarire problemi di interpretazione di articoli procedurali, come tempo-limiti per registrando documenti o depositare ricorsi. Il ruolo della Corte ? limitato a verificando la compatibilit? con la Convenzione degli effetti di tale interpretazione (veda Tejedor Garc?a c. la Spagna, 16 dicembre 1997, ? 31 Relazioni di Sentenze e Decisioni 1997 VIII). Il compito della Corte essenzialmente ? di conseguenza, determinare se, al giorno d’oggi la causa, la Corte di Cassazione calcol? l’inizio del tempo-limite di uno-anno attinente in una maniera prevedibile e ragionevole, senza costituire una sbarra all’accesso effettivo del richiedente per corteggiare (veda, mutatis mutandis, Melnyk c. l’Ucraina, n. 23436/03, ? 26 28 marzo 2006).
96. La Corte nota all’inizio che il Codice di Obblighi non ha offerto qualsiasi la guida su come il ?la conoscenza? requisito sarebbe interpretato per i fini dell’articolo di tempo-limite il suo Articolo 60 ? 1 sotto. N? faceva la Corte di Cassazione si appelli su qualsiasi precedenti in appoggio della sua interpretazione di che requisito in riguardo della rivendicazione del richiedente. Il richiedente, per la sua parte present?, sia alla Corte di Cassazione e successivamente alla Corte di Strasbourg, degli esempi della causa-legge delle Camere Civili ed Unite della Corte di Cassazione e la dottrina legale per sostenere il suo argomento che sospetti meri come all’identit? del malfattore non provocherebbe il tempo-limite di uno-anno in oggetto. La Corte ha scoperto anche proprio motu che le Camere Civili ed Unite della Corte di Cassazione consegnarono un numero di sentenze nel 2012 e dopo in che verific? che essere soltanto in una posizione per imparare l’identit? del malfattore non era sufficiente per avviare il tempo-limite (veda paragrafo 65 sopra).
97. La Corte comunic? il materiale previsto col richiedente, cos? come le informazioni ottennero proprio motu, al Governo rispondente per i loro commenti. Specificamente chiese al Governo se il calcolo del termine di prescrizione legale ed attinente nella causa del richiedente era stato prevedibile ed in ottemperanza con la pratica della Corte di Cassazione, in prospettiva degli argomenti e materiale presentata a s?. Nella loro risposta, il Governo non contest? la causa-legge e principi si appellarono su col richiedente in collegamento con l’interpretazione dell’articolo di tempo-limite attinente, n? loro offrirono gli altri esempi di diritto giurisprudenziale o da altrove rifiutare le dichiarazioni del richiedente e giustificare il ragionamento adottarono con la Corte di Cassazione nella causa presente. Sul contrario, alcuno del materiale loro presentarono alla Corte infatti sostenne le rivendicazioni seconde come riguardi il punto iniziale del tempo-limite attinente (veda, in particolare, note in calce 6 e 7 in paragrafo 67 sopra). La Corte nota che in queste circostanze, la rivendicazione del richiedente della quale la Corte dell’interpretazione della Cassazione dell’articolo di tempo-limite attinente nella sua causa aveva abbandonato dalla costruzione estesamente accettata che articolo rimane tecnicamente unrebutted.
98. La Corte nota inoltre che solamente alcuni mesi prima del proscioglimento della rivendicazione del richiedente per essere divenuto tempo-sbarrato, un’altra camera della Corte di Cassazione esamin? rivendicazioni di risarcimento portate con le altre vittime della stessa esplosione contro T?pra ?ed interpret? l’articolo di tempo-limite nel loro favore. Mentre la Corte ? consapevole che la consegna di decisioni contraddittorie con corti di cittadino non vuole, da solo, costituisca una violazione di Articolo 6 della Convenzione (veda, per istanza, l’ahin di Nejdet ?e l’ahin di Perihan c. la Turchia [GC], n. 13279/05, ?? 49-58, 20 ottobre 2011, ed Emel Boyraz c. la Turchia, n. 61960/08, ?? 72 e 73, 2 dicembre 2014, e le cause citati therein), considera ciononostante che simile divergenza suggerisce una mancanza della chiarezza nell’interpretazione dell’articolo di tempo-limite attinente sui fatti presenti, e cos? rafforza le dichiarazioni del richiedente di unforeseeability.
99. In questo collegamento, la Corte lo trova problematico che nonostante il persistente del richiedente richiede, la 4 Camera della Corte di Cassazione non offr? ragionando come a perch? diverse da decisioni consegnate con un’altra camera in circostanze che erano, in sostanza identico a quelli del richiedente. Mentre il dovere sotto Articolo 6 ? 1 per dare ragioni per decisioni non si pu? capire siccome richiedendo una risposta particolareggiata ad ogni argomento, in particolare dove una corte di ricorso concerne, la Corte considera che l’amministrazione corretta della giustizia richiese una risposta dalla Corte di Cassazione nelle circostanze presenti (veda, mutatis mutandis, Emel Boyraz citato sopra, ? 75). Questo sta

Testo Tradotto

Conclusions:
Remainder inadmissible (Art. 35) Admissibility criteria
(Art. 35-3-a) Manifestly ill-founded
Violation of Article 6 – Right to a fair trial (Article 6 – Civil proceedings
Article 6-1 – Access to court)
Pecuniary damage – claim dismissed (Article 41 – Pecuniary damage
Just satisfaction)
Non-pecuniary damage – award (Article 41 – Non-pecuniary damage
Just satisfaction)

SECOND SECTION

CASE OF KUR?UN v. TURKEY

(Application no. 22677/10)

JUDGMENT

STRASBOURG

30 October 2018

FINAL

30/01/2019

This judgment has become final under Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Kur?un v. Turkey,
The European Court of Human Rights (Second Section), sitting as a Chamber composed of:
Robert Spano, President,
Julia Laffranque,
Ledi Bianku,
I??l Karaka?,
Valeriu Gri?co,
Jon Fridrik Kj?lbro,
St?phanie Mourou-Vikstr?m, judges,
and Stanley Naismith, Section Registrar,
Having deliberated in private on 2 October 2018,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 22677/10) against the Republic of Turkey lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a Turkish national, OMISSIS (?the applicant?), on 30 March 2010.
2. The applicant was represented by Mr A. ?akan and Mr A.?. Deniz, lawyers practising in Batman. The Turkish Government (?the Government?) were represented by their Agent.
3. The applicant alleged, in particular, that his right to a fair trial under Article 6 ? 1 of the Convention had been violated on account of the erroneous interpretation of a time-limit rule by the civil courts. He also alleged under Article 1 of Protocol No. 1 that the State authorities had not taken the necessary preventive and remedial measures to protect his right to property.
4. On 12 December 2016 the application was communicated to the Government.
5. On 28 February 2018 further information was requested from the parties, in accordance with Rule 49 ? 3 (a) of the Rules of Court, on the interpretation of the relevant time-limit rule set out in Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations by the Court of Cassation.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
6. The applicant was born in 1963 and lives in Batman.
A. Background to the case
7. The applicant is the owner of a property in the Toptanc?lar Sitesi area of Batman, which has mainly been used as an industrial park since 2002. Toptanc?lar Sitesi is located in close proximity to the T?pra? Batman Oil Refinery (?T?pra? Refinery? or ?T?pra??), which was a State-owned enterprise until its privatisation in 2005, and to an oil storage and supply facility run by the Ministry of Defence (Milli Savunma Bakanl??? Akaryak?t ?kmal ve NATO POL Tesisleri ? hereinafter ?ANT?). It appears that there are also a number of private petrol stations in the vicinity.
8. On 3 May 2004 a large underground explosion took place in Toptanc?lar Sitesi, which resulted in three deaths and many injuries. The explosion and ensuing fire also damaged many properties in the vicinity, including that of the applicant.
9. A number of administrative commissions were established in the aftermath of the incident in order to determine the cause of the explosion and the damage caused by it, as well as to secure the area of the explosion. Further information regarding the work undertaken by those commissions, and other entities, is outlined below.
1. Fact-finding commission
10. The fact-finding commission established by the Batman governor?s office consisted of, among others, the governor, deputy governor and mayor of Batman, the director of the Batman Security Directorate, the director of the local office of the Ministry of Public Works and Settlement, the directors of the T?pra? Refinery and the Turkish Petroleum Corporation (T?rkiye Petrolleri Anonim Ortakl??? ? hereinafter ?TPAO?) and the presidents of the local chambers of architects, mechanical engineers and geological engineers. It appears that the preliminary investigations led by the fact finding commission, with the assistance of experts, established that the explosion had been caused by an underground oil leak, although the source of the leak could not be identified.
11. On 27 May 2004 the fact-finding commission decided that some of the businesses in Toptanc?lar Sitesi should be evacuated in view of the risk of further explosions. It is not clear from the information in the case file whether the applicant?s property was amongst those evacuated at the relevant time.
12. There is no further information in the case file as to any other action taken by the fact-finding commission.
2. Damage assessment commission
13. The Batman governor?s office established a damage assessment commission, with a view to ascertaining the damage sustained in the area as a result of the explosion. Following the inspections performed, the commission established six heavily damaged, ten moderately damaged and thirty-one slightly damaged businesses, and two slightly damaged residences in the area. The owners of those properties were declared ?disaster victims?. The applicant?s property was not amongst those identified as damaged by the commission. The owners of the damaged properties were provided with some rent allowance and other assistance.
3. Commission for the Discharge of Chemicals of an Unknown Origin
14. The Commission for the Discharge of Chemicals of an Unknown Origin measured the levels of underground gas in the area and, where high levels of gas were detected, arranged for it to be discharged through pipes.
4. Technical commission
15. A technical commission was set up on an unspecified date to determine the source and extent of the oil leak, and to make proposals for cleaning up the area affected. The commission consisted of representatives from the Batman municipality, the T?pra? Refinery and academia, as well as from the local chambers of architects and engineers of various disciplines. In its report dated 14 June 2004 the commission stated that the explosion had occurred as a result of the compression of petroleum products that had leaked into the underground water.
16. Under the supervision of the commission, a number of shafts were drilled to extract the leaked oil. However, the commission stated in the aforementioned report that despite its continuous efforts, it had not made any progress in cleaning up the leak, given the magnitude of the problem, and its lack of sufficient means and expertise. It had however discovered that the contamination was concentrated outside the walls surrounding the T?pra? Refinery and that no leakage had been observed around the ANT pipeline.
17. The members of the technical commission, with the exception of the T?pra? representative, also stated in the same report that while they had not been able to establish the source of the leak conclusively, their investigation suggested that the leak may have originated from the T?pra? Refinery. It is not clear whether and when this report was made public.
5. The Prime Minister?s Office Commission
18. Upon the instruction of the Prime Minister?s Office, which had deemed the aforementioned report of the technical commission to be insufficient, another commission was established under the coordination of the Ministry of Energy and Natural Resources for the purposes of ascertaining the cause of the explosion. The commission was made up of, among others, academics, engineers and representatives from various ministries, the T?pra? Refinery and TPAO.
19. According to its interim report dated 11 October 2004, the studies it had carried out in Toptanc?lar Sitesi showed that the explosion of 3 May 2004 had been the result of an environmental pollution phenomenon that was much more complex than initially estimated. The management of this unprecedented environmental crisis required the utmost care, expertise, information and interpretational skills. The pollutant at issue was a mixture of crude oil and various petroleum products and, according to its estimations, there were between 500 and 2,000 tonnes of such material above groundwater. Technical limitations prevented the determination of the source of the leak with absolute certainty. However, the interpretation of the available data suggested that pollution of such great magnitude could only have been caused over a long period by a facility with a high capacity of petroleum refining and storage in the vicinity, which pointed to the T?pra? Refinery (a conclusion which was challenged by T?pra? and TPAO representatives). The report also stressed, however, the absence of conclusive evidence to back up this assumption. It added that once responsibility for the leak was determined with certainty by the national courts, all claims for damages could be directed against the party responsible.
20. In the same report, the commission recommended the involvement of the State Water Board (Devlet Su ??leri ? ?DS??) in the operation carried out in the area to establish the source of the leak. It also recommended the closure of the Toptanc?lar Sitesi area to housing and commercial activity until the underground oil leak was cleaned by professional experts, given the risk of further explosions and fire posed by the leak. It is not clear whether and when this report was made public.
21. In accordance with the proposal in the above interim report, on 17 August 2005 the Local Environment Board of the Batman governor?s office decided that no business or occupation permits should be granted in the area designated as the ?red zone?, which consisted of an area of 200 x 300 metres where the contamination was at its highest, until the underground clean-up operation in the area was completed.
6. High-level commission
22. Following receipt of the interim report mentioned above, the Prime Minister?s Office instructed the establishment of a high-level commission to take, or recommend, more concrete steps to tackle the environmental disaster at issue and determine its causes. There is no information in the case file as regards its composition.
23. In January 2005 the commission invited the T?pra? Refinery and ANT to carry out tests on their pipelines to determine whether the oil leak at issue had originated from them and, if so, to take the necessary precautions. It appears from the information in the case file that neither T?pra? nor ANT assumed responsibility for the leak.
24. In January 2005 the high-level commission also took some decisions regarding the underground clean-up operation that had to be undertaken in the contaminated area. Accordingly, it invited the Batman governor?s office, which was tasked with coordinating the decontamination operation, to issue a call for tenders for the clean-up operation. There is, however, no further information in the case file as to whether the Batman governor?s office initiated the tender process or took any other steps to get the clean-up operation underway.
7. Studies conducted by other entities
25. According to a report dated 12 May 2004 prepared by experts from T?pra?, pressure tests conducted on the ANT pipeline suggested the possibility of a leak in that pipeline. They referred in this connection to some reports which indicated that the ANT pipeline had been damaged during excavation work carried out in September 2002. The experts further noted that water wells drilled along the ANT pipeline in previous years had revealed the presence of petrol in the underground water. Wells drilled in the vicinity of T?pra? petrol tanks after the explosion to disclose any leaks originating from those tanks on the other hand had not yielded any results.
26. It was also noted in the same report that before its reconstruction as an industrial park, the Toptanc?lar Sitesi area had been used for the trade and storage of petroleum products, as well as for the repair of tankers, which may have played a role in the contamination of the area.
27. On 17 May 2004 T?pra? issued a press release mainly recapitulating the claims made in the above report. It was indicated in the press release that although no leaks had been detected around its petrol tanks, a couple of wells drilled elsewhere on the refinery grounds had revealed the existence of a mixture of water and oil flowing towards the refinery from an outside source. It was also stressed that the levels of oil in the tanks were monitored electronically and that, therefore, any leaks of such substantial amounts would not have gone unnoticed.
28. In February 2005 DS? submitted to the Batman governor?s office a report which found that the oil leak had heavily contaminated an area of 1 sq. km around the Toptanc?lar Sitesi area. It was estimated that the leak had been ongoing for a very long time and that it involved some four to six thousand tonnes of phenol.
29. According to a report prepared by the petrol analysis laboratory of the Middle East Technical University (Ortado?u Teknik ?niversitesi ? hereinafter ?ODTܔ) on 15 October 2004, the product that had caused the explosion was a refined petroleum product that did not exist in nature as such and, therefore, it must have originated from another source. It was not, however, possible to speculate that the petroleum had leaked from the T?pra? Refinery.
30. In a report issued on 16 June 2005, experts from the Dokuz Eyl?l University in ?zmir stated, inter alia, that the oil leak at issue had, in all likelihood, emanated from T?pra?. They added that the difficulties faced in identifying the source or sources of the leak probably resulted from technical limitations.
8. Current situation
31. According to information obtained from the Municipality of Batman on 13 September 2017, the restrictions on business and occupation permits imposed by the Local Environment Board of the Batman governor?s office on 17 August 2005 in the so-called ?red zone? (see paragraph 21 above) were still in force, as no progress had been made in cleaning up the underground oil leak.
B. Criminal proceedings initiated against T?pra? executives
32. Soon after the explosion, the Batman public prosecutor?s office initiated an investigation into the incident.
33. On 31 December 2004 it filed a bill of indictment with the Batman Assize Court against a number of serving T?pra? executives in connection with the explosion, accusing them under Article 383 ? 2 of the former Turkish Criminal Code (Law no. 765) of causing unintentionally (by carelessness, negligence or inexperience) an explosion that resulted in death, injury and damage. The public prosecutor relied as evidence on the commission reports mentioned in paragraphs 10 to 24 above.
34. Sixty-four people, including the relatives of the victims who had lost their lives as a result of the explosion, as well as others who had sustained bodily or financial harm, joined the criminal proceedings as civil parties (m?dahil). The applicant was not amongst them.
35. At the first hearing held on 28 January 2005, a representative of the victims claimed that even if the oil leak which had caused the explosion had originated from the ANT pipeline, T?pra?, as the supplier of the oil into that pipeline, remained responsible for the explosion. They nevertheless requested the judicial authorities also to prosecute the relevant officials from the ANT who were in charge of the oil pipeline. The Batman Assize Court decided that the lawyer?s request concerning the ANT officials would be taken into consideration on receipt of expert reports on the source of the leak.
36. The T?pra? executives mainly made the following arguments in their defence statements.
(i) There were several oil pipelines, oil storage facilities and petrol stations in the area apart from the T?pra? Refinery, the largest being the ANT facilities. The oil pipeline between ANT and T?pra?, which had been used since 1972 to transfer F-46 military oil, had been inoperative since 1992, and a report prepared in 2002 attested that the pipeline had been empty at the time. However, the studies conducted on the pipeline after the explosion showed not only that there had been F-57 military oil in the pipeline, which had not been supplied by T?pra?, but also that the pipeline had been damaged.
(ii) According to its modus operandi, the ownership of both oil pipelines and the product supplied by T?pra? belonged to the purchaser, and T?pra? was not accountable for any damage or loss arising from a damaged pipeline.
(iii) The wells drilled around the T?pra? storage tanks had not revealed any oil leaks, which ruled out the possibility that the leak had originated from the refinery.
(iv) The petroleum extracted from the various wells drilled in Toptanc?lar Sitesi had been analysed in the ODT? laboratory, and the results of the analysis showed that the sample product was not amongst those produced at the T?pra? Batman Refinery.
(v) Petroleum production consisted of only 5.95 % of the total production of the T?pra? Refinery, and the remaining capacity was mainly devoted to the production of diesel fuel, asphalt, fuel-oil, solvents, residual oil and naphtha. In these circumstances, it was illogical to claim that the leak allegedly originating from the T?pra? Refinery consisted only of the 5.95 % of its production, and that none of the remaining products, which made up the bulk of its production, had leaked.
(vi) All product lines at the T?pra? Refinery were above ground and consistently monitored.
37. The victims contested the defendants? claim that the 2002 report concerning the ANT pipeline indicated that the pipeline had been empty. They also claimed that the analysis conducted at the ODT? laboratory was not decisive, as the laboratory had checked the samples obtained from the wells only against the current products of the T?pra? Refinery. That analysis did not necessarily take into account the changes over time in the refinery?s production or the changes sustained by the products underground, considering that the leak had been ongoing for a long time.
38. On 31 July 2006, at the request of the Batman Assize Court, three professors from ODT? submitted an expert report on the source of the leak. Relying on all the information in the case file, including the commission reports noted in paragraphs 10 to 24 above, the experts made the following findings.
(i) The studies carried out so far were inadequate to determine the source of the leak. For instance, although wells had been drilled outside the surrounding walls of the T?pra? Refinery, which had revealed a significant amount of petroleum above groundwater, no drilling had been carried out on the other side of the walls. Without drilling wells in the appropriate key locations, it would not be possible to determine whether the leak had originated from a damaged pipeline or from the refinery.
(ii) Various construction works and excavations carried out in the Toptanc?lar Sitesi area over the years had revealed the presence of petroleum under the ground long before the explosion. Therefore, the fact that there was an oil leak had been known for many years, including, most probably, by the State authorities, although it was not possible to pinpoint when the leak had started.
(iii) The suspected corporations should normally have the technical means and manpower to detect any leaks originating from their facilities and take the necessary precautions. However, where leaks arose from breaches of pipelines or other equipment by malicious individuals for the purposes of theft, then these institutions could not be expected to uncover such incidents by their own efforts alone. Since the leak in question involved a highly valuable economic commodity, it seemed highly improbable that the institutions would not take any action to stop such a leak after taking notice of it.
39. On 7 November 2006 three other experts, all of whom were engineers who worked as work safety inspectors, issued a second report. They noted in the report that the studies undertaken thus far had not been able to reveal the source or sources of the leak. The view that the T?pra? Refinery was responsible for the incident had not been based on sufficient evidence. Hard evidence would be required to impute responsibility to persons or corporations and no conclusions could be reached on the basis of mere presumptions.
40. On 1 May 2008 the Batman Assize Court delivered its judgment on the case. It held that while its proximity to the site of the explosion suggested that T?pra? was responsible for the explosion, it was not possible to determine whether any of the individual suspects should bear liability for it, particularly given that the leak had been ongoing for a considerable amount of time and that the suspects would surely have taken action had they been aware of the leak. The Assize Court accordingly acquitted the T?pra? executives.
41. On 17 January 2012 the Court of Cassation quashed the judgment of the first-instance court and discontinued the proceedings as prosecution of the offence in question had become time-barred.
C. Compensation proceedings brought by other property owners
42. On different dates in 2004 a number of property owners in Toptanc?lar Sitesi brought compensation proceedings against both the T?pra? Refinery and ANT before the Batman Civil Court of First Instance (?the Batman Civil Court?) in respect of the damage they had sustained as a result of the explosion in question. In the course of one of those sets of proceedings (case no. 2004/963 E.), the Batman Civil Court ordered an expert report from three university professors to determine the source of the leak.
43. On 3 March 2006 the experts submitted their report to the Batman Civil Court. The following findings were made in the report:
(i) the product that had leaked underground was gasoline;
(ii) it was highly likely that the contamination had been caused by an underground accumulation of gasoline that had leaked from one or more sources over a long period;
(iii) given the location and movement of the underground contamination slick and the ground water flow direction, the source of the leak must have been in the south, where the T?pra? facilities were located; they stated that any leak originating from the ANT pipeline would have generated a contamination slick in a northwesterly/northerly direction alongside the pipeline, which had not been the case; this left the T?pra? Refinery as the only plausible source of the leak.
(iv) In addition to their legal responsibility arising from the failure to detect and prevent the leak in a timely manner, the State authorities were responsible on account of their negligence in authorising the establishment of residences and businesses in such close proximity to the refinery despite the apparent dangers it posed.
44. The Batman Civil Court admitted that report into another case file concerning the same incident (case no. 2004/966 E.) and, relying on the findings in that report, on 21 July 2006 it decided that the T?pra? Refinery was solely responsible for the leak. It dismissed the claims against ANT.
45. The judgment of the Batman Civil Court, which was the first occasion on which the T?pra? Refinery was publicly confirmed as the source of the leak by a court of law, was upheld by the Court of Cassation on 30 January 2007. A request made by T?pra? for rectification of that decision was rejected on 18 June 2007.
D. Compensation proceedings brought by the applicant
46. On 16 November 2006 the applicant brought an action for compensation against T?pra? before the Batman Civil Court. He requested a total of 10,000 Turkish liras (TRY) for the depreciation of the value of his property after the explosion and for his loss of rental income for the following eighteen months, reserving his right to increase those claims. The applicant argued in his petition that following the explosion, Toptanc?lar Sitesi had been declared a hazardous area by the Batman governor?s office and had accordingly been evacuated, which had significantly reduced the value of his property. He had also been deprived of his rental income for the next year and a half. Moreover, since the necessary steps had not been taken to clean the oil leak, the area was still at risk of further explosions. The applicant also stated that the responsibility of T?pra? for the explosion had been established by the expert reports submitted to the Batman Civil Court in another case (see paragraphs 44 and 45 above).
47. In its response dated 19 December 2006, T?pra? claimed firstly that the applicant?s claims had become time-barred, as he had failed to lodge his action within one year of the date of the explosion. It also claimed, inter alia, that:
(i) given the proximity of the site of the explosion to the T?pra? facilities, many wells had been dug around the T?pra? oil tanks to locate the source of the leak; however, none of those wells had revealed any oil leaks; on the other hand, wells dug around the perimeter of the Refinery had revealed the presence of oil that had leaked from elsewhere towards the Refinery;
(ii) the scientific analysis of the samples obtained from the site of the explosion showed that the leaked material had not been produced by T?pra?;
(iii) the expert reports submitted to the criminal case file found that T?pra? could not be held liable for the explosion;
(iv) although the pipeline between T?pra? and ANT had officially been out of use since 1992, it had been noted after the explosion that the pipeline in question had actually been full of oil; moreover, the pressure tests carried out subsequently showed that the pipeline had been punctured and was leaking oil;
(v) the complaints arising from the security measures taken in Toptanc?lar Sitesi after the explosion, such as the ceasing of commercial activity and the denial of occupation licences, were outside the competence of T?pra?.
48. On 28 February 2007 the applicant brought another action against T?pra? in respect of the structural damage that his property had sustained as a result of the explosion, and requested TRY 6,000 as compensation. He reserved his right to subsequently increase his claim. The applicant stressed in his petition that the sole responsibility of T?pra? for the explosion had now been definitively established, as the judgment delivered by the Batman Civil Court against T?pra? in case no. 2004/966 E. had been upheld by the Court of Cassation (see paragraphs 44 and 45 above). The Batman Civil Court joined the case to the one that the applicant had previously brought in November 2006.
49. The Batman Civil Court ordered an expert report to determine the extent of the applicant?s damage. The experts carried out an on-site inspection at the applicant?s property on 7 March 2007, and reported their findings on 12 March 2007. They mainly noted the following:
(i) the impact of the explosion had been equivalent to that of an earthquake with a magnitude of 9 on the Richter scale;
(ii) the applicant?s property, which was used as business premises, had been mostly repaired by the time of the on-site inspection and commercial activity had resumed; some cracks were nevertheless visible on the walls;
(iii) the infrastructure of the building, including water, electricity and telephone connections and the sewer system, had had to be repaired as a result of the damage sustained in the basement;
(iv) leaving aside the estimated wear and tear of the property since its construction, the structural damage was noted to be TRY 13,278.36;
(v) given the magnitude of the explosion, it was inevitable that the walls and structural joists of the property would sustain cracks; moreover, the explosion had considerably slowed down real estate sales in the area; having regard to these factors, it was estimated that the applicant?s property had lost 50 % of its value, corresponding to TRY 66,483.25;
(vi) a drop of 60 to 70 % had been noted in the rental income of property owners in Toptanc?lar Sitesi subsequent to the explosion; in these circumstances, the applicant?s loss of rental income for the eighteen months following the explosion was calculated to be TRY 5,400.
50. In the light of the findings in the expert report, on 22 March 2007 the applicant applied to the Batman Civil Court to increase his original claims in line with the amounts calculated by the experts.
51. On 18 April 2007 the Batman Civil Court allowed the applicant?s compensation claim in so far as it concerned the depreciation of the value of his property and the structural damage it had sustained as a result of the explosion, but rejected the claims concerning a loss of rental income for lack of sufficient evidence. The Civil Court held in its decision that both the original claims and the subsequent request to increase those original claims had been brought within the one-year time-limit set out in Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations, bearing in mind that the relevant time-limit would only start running when both the damage and the tortfeasor responsible for that damage became known to the victim. It stressed in this regard that the identity of the tortfeasor at issue had only been ?known? once the judgment in case no. 2004/966 E., which had established T?pra? as solely responsible for the explosion, had been upheld by the Court of Cassation, and the request for rectification of that Court of Cassation decision was still pending.
52. On 26 October 2007 T?pra? appealed against that judgment. In its appeal, it mainly repeated its time-limit objections and contested the findings in the expert report of 12 March 2007 that had formed the basis of the first-instance court?s judgment. The company also stressed that it had been held responsible for the explosion without any objective and tangible proof. Bearing in mind that 132 similar civil actions had been brought against its refinery in connection with the explosion of May 2004, it now risked paying damages of over TRY 10 to 12 million, plus interest and court fees.
53. On 18 February 2008 the 4th Chamber of the Court of Cassation quashed the judgment of the first-instance court, holding that the time-limit for bringing an action under Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations, which had started running on the date of the explosion, had expired by the time that the applicant had brought his claims. The Court of Cassation held in this connection that the explosion at issue had taken place on 3 May 2004 and that, soon after that date, some of the property owners in Toptanc?lar Sitesi had brought compensation claims against T?pra?. Since the applicant was also a property owner in Toptanc?lar Sitesi, he should have formed an opinion regarding the responsibility of T?pra? for the explosion on the date of its occurrence. The Court of Cassation stated that venturing a guess as to the identity of the tortfeasor, within the bounds of possibility, was sufficient to bring an action; it was not necessary to have the tortfeasor established with certainty. The applicant?s claim that he had brought the action subsequent to the establishment of the tortfeasor as T?pra? in a case brought earlier by other property owners could not stop the running of the time-limit from the date of the explosion. The Court of Cassation further stated that although criminal proceedings had also been brought against T?pra? executives in connection with the explosion in question, the longer prescription period applicable to the criminal offence at issue could not apply to the civil compensation claim brought against T?pra? within the meaning of Article 60 ? 2 of the former Code of Obligations. That was because, where a civil claim brought against a company for offences committed by its employees was concerned, the longer time-limit provided in the Criminal Code applied in the civil proceedings only for offences under Article 465 of the Criminal Code. Since the charges brought against the T?pra? executives did not concern one of the offences under Article 465, the civil claim against T?pra? should have been brought within the aforementioned one-year time-limit.
54. On 12 May 2008 the applicant?s representative requested rectification of the decision of the Court of Cassation. He mainly made the following arguments:
(i) the Court of Cassation?s ruling that merely guessing, or being in a position to guess, the tortfeasor was sufficient to trigger the Article 60 ? 1 time limit ran counter to the doctrine and settled practice of the Court of Cassation on the issue, which unambiguously required certain and exact knowledge of the tortfeasor before the time-limit could start running; the applicant relied in this connection on a judgment of the Joint Civil Chambers of the Court of Cassation dated 22 November 1974, as well as to some articles drafted by legal scholars and practitioners dating as far back as 1992;
(ii) the studies conducted in the aftermath of the explosion showed that the explosion had not been a simple accident, but had involved very complex elements; bearing in mind that it had taken even the experts in the field almost one year of scientific studies to establish the exact cause of the explosion, and another year after that to identify its source, a simple layman such as him could not be expected to have known the tortfeasor on the very day that the explosion took place;
(iii) in these circumstances, he had only acquired the requisite knowledge of the tortfeasor upon the finalisation of case no. 2004/966 E;
(iv) it was well established in the legal doctrine, as well as in the Court of Cassation judgments, that where ?continuing damage? was concerned, the time-limit would only start running when the damage at issue came to an end; bearing in mind the risk of further explosions at Toptanc?lar Sitesi on account of the leak, his damage had not come to an end.
55. On 25 September 2008 the 4th Chamber of the Court of Cassation dismissed that request without providing any reasoning.
56. On 19 December 2008 the Batman Civil Court delivered a judgment in line with the quashing decision of the Court of Cassation and dismissed the applicant?s claims for having become time barred.
57. On 10 March 2009 the applicant appealed against that judgment. In his appeal, he mainly reiterated the arguments noted in paragraph 54 above. He also stated that the 7th Chamber of the Court of Cassation had ruled in many cases concerning the same explosion that for the purposes of the time limit rule set out in Article 60 ? 1, the requisite knowledge of the tortfeasor could not be considered to have been acquired before the respective actions had been brought (see the cases noted in paragraph 68 below). The 7th and 4th Chambers of the Court of Cassation had, therefore, delivered contradictory judgments on the same legal issue concerning identical facts.
58. On 28 May 2009 the 4th Chamber of the Court of Cassation upheld the judgment of the first-instance court without responding to any of the applicant?s claims.
59. On an unspecified date the applicant requested rectification of the Court of Cassation?s decision. He highlighted, inter alia, the absence of any evidence in the case file to suggest that he had learned the identity of the tortfeasor prior to its establishment by the Batman Civil Court in case no. 2004/966 E.
60. On 22 October 2009 the 4th Chamber of the Court of Cassation dismissed the applicant?s rectification request.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
A. Code of Civil Procedure
61. Under Article 439 ? 4 of the Code of Civil Procedure in force at the material time (Law no. 1086), an appeal was possible against judgments delivered by first-instance courts in compliance with earlier quashing decisions of the Court of Cassation.
B. Code of Obligations
62. Under Article 41 of the Code of Obligations (Law no. 818) in force at the material time (?the former Code of Obligations?), any person who caused damage to another in an unjust manner, be it wilfully, negligently or imprudently, had to provide redress for that damage.
63. Article 42 of the former Code of Obligations provided that it fell on the claimant to prove his or her damage. Where the exact value of the damage could not be ascertained, the judge would estimate the value on an equitable basis.
64. Under Article 60 ? 1 of the same law, an action for compensation for damage would become time-barred one year after the date on which the damage and the identity of the author thereof became known (?tt?la) or, at the latest, ten years after the commission of the act that had caused the damage.
The same provision provided in its second paragraph that where the compensation claim originated in an act which also constituted an offence under criminal law that was subject to a longer prescription period, then that longer period would also apply in the action for compensation.

C. Judgments of the Joint Civil Chambers of the Court of Cassation concerning the interpretation of Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations
65. The Court notes that the Joint Civil Chambers of the Court of Cassation have interpreted the one-year time-limit rule set out in Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations as follows :
?Under Article 60, paragraph 1 of [the Code of Obligations], the right to lodge an action for compensation in connection with a tortious act starts when the victim learns of the damage and the tortious act, and will become time-barred after one year. What is essential in this respect is [for the victim to have] learned of the damage and the [person] liable to pay the compensation. [Merely] being in a position to learn [this] is not sufficient to trigger the time-limit. Depending on whichever of the damage or the [person] liable [for the damage] is learned later, the time-limit shall start running from that later date.?
66. In two judgments dated 24 October 1970 (e. 966/4-1588 K. 601) and 17 September 2008 (E. 2008/4-558 K. 2008/547), the Joint Civil Chambers of the Court of Cassation dismissed the time-limit objection by the respective respondents on the grounds that the latter had failed to demonstrate, with sufficient evidence, that the claimant had learned the identity of the real tortfeasor more than one year before the case had been brought. The Joint Civil Chambers stressed in both cases that it fell on the respondent to prove that the relevant knowledge had been acquired before the date alleged by the claimant. It is also evident from the reasoning in both cases that the failure of the claimant to take the necessary steps to uncover the identity of the actual tortfeasor could not be used against him in the calculation of the time-limit, as the one-year time limit would only start running from the date on which the claimant actually learned who the real tortfeasor was.
D. Interpretation of the relevant time-limit rule in the legal doctrine
67. Excerpts from books and articles relied on by the parties in their submissions, and the references therein, suggest that the aforementioned interpretation of the relevant time-limit rule has also long been embraced in the legal doctrine . The Court notes, in particular, an article published in 2008 in the journal of the Union of Turkish Bar Associations on the trigger of the limitation period in tort claims, which was cited by the Government in their observations . Relying on a number of older books and articles by legal scholars and practitioners, this article claimed that a person would only be deemed to have attained the requisite ?knowledge? of the identity of the tortfeasor if he or she had acquired exact and certain information that was sufficient to bring a legal action; mere suspicions and guesses as to the identity of the tortfeasor were not deemed to constitute ?knowledge? for the purposes of Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations. The Court notes that the same argument was made in an article published in October 1978 in the Journal of Court of Cassation judgments by a judge rapporteur at the Court of Cassation . It also notes that the same principles were reiterated in 1992 in an article published by another judge in the Court of Cassation periodical , which the applicant relied on in his observations.
E. Judgments of the Court of Cassation in compensation proceedings concerning the explosion at issue
68. In a number of cases decided in early 2007 concerning claims brought in 2006 (that is, more than one year after the explosion) by other victims of the explosion at issue, the 7th Chamber of the Court of Cassation rejected the time-limit objections raised by T?pra?. It referred, in this regard, to the absence of any evidence or documents in the relevant case files to demonstrate that the claimants had learned of the damage or the tortfeasor prior to lodging their claims .
69. It appears, however, from the information submitted by the present applicant, as well as from other applications communicated together with the present application , that the 4th Chamber of the Court of Cassation has subsequently adopted a different approach. It ordered the start of the time limit from the date of the incident, holding that the injured parties had been in a position to assess the responsibility of T?pra? for the explosion as of that date.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 6 OF THE CONVENTION
70. The applicant complained that he had been denied a fair trial on account of the dismissal of his compensation claim as being out of time, which had been based on an inaccurate interpretation of Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations, as well as an erroneous assessment of the facts. He further maintained that the domestic court decisions had lacked reasoning, and had contradicted decisions delivered by the Court of Cassation in respect of others who had sustained damage to their properties as a result of the same explosion. The applicant relied on Article 6 ? 1 of the Convention, which, in so far as relevant, reads as follows:
?In the determination of his civil rights and obligations … everyone is entitled to a fair … hearing within a reasonable time by [a] … tribunal …?
71. The applicant also complained in his observations submitted to the Court on 16 October 2017 that, given that criminal charges had also been brought against T?pra? officials in connection with the explosion at issue, the criminal prescription period applicable to those charges should have also applied in the corresponding civil proceedings as per Article 60 ? 2 of the former Code of Obligations.
72. The Government contested those arguments.
A. Admissibility
1. Compliance with the six-month time-limit
a. The Government?s preliminary objection
73. The Government argued that the applicant had failed to comply with the six-month time-limit set out in Article 35 ? 1 of the Convention. They claimed in this regard that the ?final decision? for the purposes of that provision had been that delivered by the Batman Civil Court on 19 December 2008. Since that decision had been delivered in compliance with the earlier quashing decision of the Court of Cassation dated 18 February 2008, a further appeal against it would not have yielded a different result or a reassessment on the part of the Court of Cassation.
74. The applicant did not comment on this issue.
75. The Court reiterates that the six month time-limit imposed by Article 35 ? 1 of the Convention requires applicants to lodge their applications within six months of the final decision in the process of exhaustion of domestic remedies. This entitles only remedies which are normal and effective to be taken into account, as an applicant cannot extend the strict time-limit imposed under the Convention by seeking to make inappropriate or misconceived applications to bodies or institutions which have no power or competence to offer effective redress for the complaint in issue under the Convention (see Fernie v. the United Kingdom (dec.), no. 14881/04, 5 January 2006).
76. The Court notes that the judgment delivered by the Batman Civil Court on 18 April 2007 in the applicant?s favour was subsequently quashed by the Court of Cassation on 18 February 2008. The case was thus remitted to the Batman Civil Court, which decided on 19 December 2008 to comply with the quashing decision of the Court of Cassation. The Government claimed, without relying on any legal provisions or domestic case-law to support their claim, that the judgment of the first instance court dated 19 December 2008 had been the final effective decision concerning the applicant?s compensation claim, as the Court of Cassation had been prevented from making a reassessment on the same matters. The Court notes, however, that under Article 439 of the Code of Civil Procedure in force at the material time, it was open to the parties to lodge an appeal against a first instance court judgment that had been delivered in compliance with an earlier quashing decision by the Court of Cassation (see paragraph 61 above).
77. By appealing against the Batman Civil Court?s judgment of 19 December 2008, the applicant, therefore, clearly used an ordinary right of appeal that had been granted to him by the Code of Civil Procedure. In the absence of sufficient arguments to the contrary by the Government, the Court finds no reason to doubt the effectiveness of that remedy. The Court notes, furthermore, that the applicant raised pertinent questions that called for a response from the Court of Cassation both during the appeal and the subsequent rectification stages (see paragraph 99 below for further arguments on this matter), and his attempts to clarify those important matters that went to the very core of his right of access to court cannot be used against him in the assessment of his compliance with the six month time-limit.
78. In the light of the above, the Court considers that the Government?s objection that the applicant submitted his complaints out of time should be dismissed.
b. Compliance with the six-month time-limit in respect of the applicant?s complaints raised after notice of the application was given to the Government
79. In his observations dated 16 October 2017 in reply to those of the Government, the applicant submitted a new complaint regarding the alleged failure of the domestic courts to apply the special time-limit provided for in Article 60 ? 2 of the former Code of Obligations in the compensation proceedings that he had brought against T?pra? (see paragraph 71 above).
80. The Court notes that this additional complaint concerns the compensation proceedings which were finalised on 22 October 2009. The Court further notes that it does not constitute an elaboration on the applicant?s original complaints to the Court, but raises a new issue. Accordingly, the Court must reject it pursuant to Article 35 ?? 1 and 4 of the Convention for having been lodged outside the six-month time limit (see, for instance, Ashot Harutyunyan v. Armenia, no. 34334/04, ? 99, 15 June 2010; Shesti Mai Engineering OOD and Others v. Bulgaria, no. 17854/04, ?? 93-94, 20 September 2011; and A.D. and Others v. Turkey, no. 22681/09, ? 127, 22 July 2014).
2. Other admissibility issues
81. The Court notes that this part of the application is not manifestly ill founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention and that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
1. The parties? arguments
a. The applicant
82. The applicant complained under Article 6 ? 1 of the Convention that he had been denied a fair trial on account of the erroneous decisions of the domestic courts, which had wrongly rejected his case as being out of time and which had, moreover, lacked sufficient reasoning. The applicant maintained in particular that the domestic courts had erred in the interpretation and application of the criteria pertaining to the calculation of the relevant time-limit rule under Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations and had failed to take into account the special circumstances of his case, thus depriving him of access to a court.
83. The applicant explained that under Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations, an action for damages had to be brought within one year of both the identity of the wrongdoer and the damage sustained becoming known to the victim.
84. As regards the first criterion concerning the identity of the wrongdoer, the applicant claimed that it had long been established in Court of Cassation decisions, as well as in the legal doctrine, that the one-year time limit in question would not start running until the wrongdoer was determined with certainty, and that mere suspicions as to responsibility were not enough to set off the time-limit. The applicant submitted examples from the case-law of the Court of Cassation and the doctrine to support his claim. Bearing in mind the technical difficulties encountered, even by experts, in identifying the source of the leak in the instant case, the responsibility of T?pra? for the explosion had been far from certain for a long time after the incident, and he could not have been expected to bring a case in such circumstances on the basis of mere speculation. The applicant stressed in this connection that although the report issued by the technical commission on 14 June 2004 had indicated that the leak had probably originated from T?pra?, that report had been deemed unsatisfactory, and the Prime Minister?s Office had therefore established new commissions to investigate the source and circumstances of the leak (see paragraphs 18 and 22 above). In its subsequent report dated 11 October 2004, the Prime Minister?s Office Commission had stated that it ultimately fell on the courts of law to establish, with certainty, who was responsible for the explosion (see paragraph 19 above).
85. The applicant also contested the Government?s allegation that the media had widely reported from very early on that T?pra? was responsible for the explosion (see paragraph 90 below), and submitted other newspaper articles, including some published years after the incident, concerning the ongoing uncertainty regarding the source of the leak and the entity responsible.
86. As for the second criterion concerning the knowledge of the damage sustained, the applicant contended that there were numerous expert reports indicating that the oil leak in the area had not stopped, which meant that there was still ongoing damage to his property, as evidenced by its loss in value and the continuing restrictions on its use on account of the persisting danger caused by the leak. Moreover, according to information obtained from the Municipality of Batman, the decision of the Local Environment Board of the Batman governor?s office dated 17 August 2005 regarding the withholding of business or occupation permits in the ?red zone? (see paragraph 21 above) was still in force, since an underground clean-up operation was yet to be carried out at the site of the explosion. In these circumstances, the date of the explosion could not be regarded as the cut-off date on which he had learned of the full extent of his damage.
87. The applicant argued, in addition, that the Court of Cassation had allowed the compensation claims of some other property owners in a virtually identical position, which compounded the unfairness of the proceedings against him. He referred in this connection to a number of decisions delivered by the 7th Chamber of the Court of Cassation in early 2007 (see paragraph 68 above). In all of those decisions, the time-limit objections raised by T?pra? had been dismissed for lack of evidence or documents in the relevant case files to demonstrate that the claimants had learned of the damage and the responsibility of T?pra? for that damage prior to lodging their claims in 2006.
b. The Government
88. The Government maintained that it fell on the national judges to interpret the application of domestic law. In the absence of any arbitrariness in the interpretation of the time-limit rule set out in Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations by the relevant domestic courts, the applicant?s complaint in this regard was of a fourth-instance nature.
89. According to the Government, the Court of Cassation had acknowledged in the applicant?s case that the identity of the tortfeasor had been certain in view of the criminal and civil proceedings brought by some other property owners against T?pra? in the aftermath of the explosion. The Court of Cassation had stated that while this certainty was not of an absolute nature, the fact that the tortfeasor had been identifiable had been sufficient to bring an action. For these reasons, the applicant should have brought his compensation claim against T?pra? within one year of the explosion.
90. The Government added that the damage and the identity of the tortfeasor had become well known through the media soon after the incident, and some other property owners in the area had thus been able to bring cases against T?pra? within the prescribed time-limit. They submitted a total of three news articles in support of their claim, two of which (dated 28 and 30 January 2005) reported on the commencement of the criminal investigation against T?pra? executives. The other (dated 4 May 2004) concerned a statement from the governor of Batman, claiming that the explosion had been caused by the trapping of methane in the TPAO petrol pipeline.
91. The Government further argued that the damage affecting the value of the property and the loss of rent had been known to the applicant soon after the incident; the fact that those losses had continued did not mean that there was ?continuing damage? within the legal sense of the term. The cause of the damage sustained, which was the explosion, was not an incident of a continuous nature.
92. As for the applicant?s arguments regarding the contradictory decisions delivered by the Court of Cassation in identical claims arising from the same explosion, the Government claimed that all the actions referred to by the applicant had been brought within one year of the date of the explosion, that is, within the lawful time-limit. As such, they did not constitute a contradiction to the reasoning adopted by the Court of Cassation in the applicant?s case.
2. The Court?s assessment
93. The Court deems it appropriate to examine the applicant?s complaints from the perspective of the right of access to a court, as guaranteed by Article 6 ? 1 of the Convention (see Ca?ete de Go?i v. Spain, no. 55782/00, ? 33, ECHR 2002 VIII). It refers in this connection to the recapitulation of it case-law concerning access to court in the recent Grand Chamber case of Zubac v. Croatia ([GC] no. 40160/12, ?? 76-79, 5 April 2018).
94. In the instant case, the Court notes that there is a divergence of opinion between the parties over the construction of the time-limit rule set out in Article 60 ? 1 of the former Code of Obligations, under which all tort claims had to be brought within one year of the damage and the identity of those responsible for that damage becoming known to the victim of the civil wrong. The parties differ in particular on the criteria to be used for establishing the date on which the applicant could have been deemed to have ?known? the identity of the tortfeasor for the purposes of Article 60 ? 1. In its decisions in the present case, the Court of Cassation found that the applicant should be considered to have ?known? the identity of the tortfeasor on the very same day that the explosion had occurred, as he had been in a position to ?guess? the responsibility of T?pra? for the incident from as early as that day. The applicant argued that the interpretation adopted by the Court of Cassation (i) had been contrary to the generally accepted construction of the relevant time-limit rule and many decisions delivered by that court concerning the very same incident, and (ii) had failed to take into account the complexities of the circumstances underlying his claim.
95. The Court reiterates that it is primarily for the national authorities, notably the courts, to resolve problems of interpretation of procedural rules, such as time-limits for filing documents or lodging appeals. The Court?s role is limited to verifying compatibility with the Convention of the effects of such an interpretation (see Tejedor Garc?a v. Spain, 16 December 1997, ? 31, Reports of Judgments and Decisions 1997 VIII). Consequently, the Court?s task is essentially to determine whether, in the present case, the Court of Cassation calculated the start of the relevant one-year time-limit in a foreseeable and reasonable manner, without constituting a bar to the applicant?s effective access to court (see, mutatis mutandis, Melnyk v. Ukraine, no. 23436/03, ? 26, 28 March 2006).
96. The Court notes at the outset that the Code of Obligations did not offer any guidance on how the ?knowledge? requirement would be interpreted for the purposes of the time-limit rule under its Article 60 ? 1. Nor did the Court of Cassation rely on any precedents in support of its interpretation of that requirement in respect of the applicant?s claim. The applicant, for his part, submitted, both to the Court of Cassation and subsequently to the Strasbourg Court, some examples of the case-law of the Joint Civil Chambers of the Court of Cassation and the legal doctrine to support his argument that mere suspicions as to the identity of the wrongdoer would not trigger the one-year time-limit in question. The Court has also discovered proprio motu that the Joint Civil Chambers of the Court of Cassation delivered a number of judgments in 2012 and afterwards, in which it verified that merely being in a position to learn the identity of the wrongdoer was not sufficient to start the time-limit (see paragraph 65 above).
97. The Court communicated the material provided by the applicant, as well as the information obtained proprio motu, to the respondent Government for their comments. It asked the Government specifically whether the calculation of the relevant statutory limitation period in the applicant?s case had been foreseeable and in compliance with the practice of the Court of Cassation, in view of the arguments and material presented to it. In their response, the Government did not contest the case-law and principles relied on by the applicant in connection with the interpretation of the relevant time-limit rule, nor did they provide other examples of case law or from elsewhere to rebut the applicant?s allegations and justify the reasoning adopted by the Court of Cassation in the present case. On the contrary, some of the material they submitted to the Court in fact supported the latter?s claims as regards the starting point of the relevant time-limit (see, in particular, footnotes 6 and 7 in paragraph 67 above). The Court notes that in these circumstances, the applicant?s claim that the Court of Cassation?s interpretation of the relevant time-limit rule in his case had departed from the widely accepted construction of that rule remains technically unrebutted.
98. The Court notes furthermore that only a few months before the dismissal of the applicant?s claim for having become time-barred, another chamber of the Court of Cassation examined compensation claims brought by other victims of the same explosion against T?pra? and interpreted the time-limit rule in their favour. While the Court is aware that the delivery of conflicting decisions by national courts will not, by itself, constitute a violation of Article 6 of the Convention (see, for instance, Nejdet ?ahin and Perihan ?ahin v. Turkey [GC], no. 13279/05, ?? 49-58, 20 October 2011, and Emel Boyraz v. Turkey, no. 61960/08, ?? 72 and 73, 2 December 2014, and the cases cited therein), it nevertheless considers that such divergence suggests a lack of clarity in the interpretation of the relevant time-limit rule on the present facts, and thus reinforces the applicant?s allegations of unforeseeability.
99. In this connection, the Court finds it problematic that despite the applicant?s persistent requests, the 4th Chamber of the Court of Cassation provided no reasoning as to why it diverged from decisions delivered by another chamber in circumstances that were, in substance, identical to those of the applicant. While the duty under Article 6 ? 1 to give reasons for decisions may not be understood as requiring a detailed answer to every argument, in particular where an appeal court is concerned, the Court considers that the proper administration of justice required an answer from the Court of Cassation in the present circumstances (see, mutatis mutandis, Emel Boyraz, cited above, ? 75). This is particularly so considering that the arguments raised by the applicant were decisive for the outcome of the proceedings (see, for instance, Ruiz Torija v. Spain, 9 December 1994, ? 30, Series A no. 303 A, and Cihangir Y?ld?z v. Turkey, no. 39407/03, ? 42, 17 April 2018).
100. The Court notes that the Government, for their part, denied altogether the existence of a contradiction between the Court of Cassation?s different chambers, arguing that the cases referred to by the applicant had in any event been lodged within one year of the date of the explosion. The Court cannot, however, accept the Government?s submission in this regard; having examined the cases at issue, it notes that they had all been brought in 2006 as indicated by the applicant, and not within one year of the explosion as alleged by the Government.
101. Lastly, the Court notes that beyond the discussion as to the possible ambiguities surrounding the interpretation of the time-limit rule at issue, the manner in which that rule was applied in the applicant?s case was somewhat formalistic. While the Court is in no position to assess when the applicant should be considered to have ?known? that T?pra? was responsible for the incident ? however that term is to be construed ? expecting him to have acquired the requisite knowledge on the very date that the explosion took place appears to have imposed a disproportionate burden on him in the circumstances.
102. The Court notes in this connection that in the immediate aftermath of the incident, the information as to its cause and origin was limited to mere speculation (see, for instance, the statement by the governor of Batman in paragraph 90 above that the explosion had been caused by methane trapped in the TPAO pipeline, which later turned out to be inaccurate). Numerous commissions were, therefore, established and studies were conducted by experts in the field in order to shed light on the circumstances of the explosion and determine who was responsible for it. Those experts acknowledged that the explosion of 3 May 2004 had been a highly complex phenomenon, and the technical limitations encountered prevented rapid progress in establishing the circumstances surrounding it, including the identity of the entity responsible. They also stated that it ultimately fell on a court of law to determine, with certainty, responsibility for the explosion. Even the expert reports obtained subsequently during the criminal proceedings indicated that there was no sufficient evidence to determine conclusively that T?pra? was responsible for the incident (see paragraphs 38 and 39 above). Moreover, the expert report dated 3 March 2006, that ultimately determined the responsibility of T?pra? for the incident, had been based on highly technical considerations which a layman could not be expected to make (see paragraph 43 above). It is, therefore, clear that the compensation claim that is the subject matter of the present application did not involve a simple tort case.
103. The Court reiterates that although time-limits are in principle legitimate procedural limitations on access to a court, their interpretation in disregard of relevant practical circumstances may result in violations of the Convention (see, mutatis mutandis, Neshev v. Bulgaria, no. 40897/98, ? 38, 28 October 2004). The Court further reiterates that the right of access to court under Article 6 ? 1 may be impaired if a time-limit for instituting compensation proceedings for damages starts to run at a moment when an applicant was not or could not have been aware of the claim or of the factual basis for making such claim (see, mutatis mutandis, E?im v. Turkey, no. 59601/09, ?? 21-27, 17 September 2013; Sefer Y?lmaz and Meryem Y?lmaz v. Turkey, no. 611/12, ?? 62-74, 17 November 2015; ?akmak?? v. Turke

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

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Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024