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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF KRSTIĆ v. SERBIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41, 35, P1-1
Numero: 45394/06/2013
Stato: Serbia
Data: 2013-12-10 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

Conclusioni: Eccezione preliminare congiunta ai meriti e respinta (Articolo 35-1 – Esaurimento delle vie di ricorso nazionali) Violazione dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 – Protezione della proprietà (Articolo 1 parà. 1 del Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo della Proprietà) danno Patrimoniale – assegnazione

SECONDA SEZIONE

CAUSA KRSTIĆ C. SERBIA

(Richiesta n. 45394/06)

SENTENZA

STRASBOURG

10 dicembre 2013

Questa sentenza diverrà definitivo nelle circostanze esposte fuori in Articolo 44 § 2 della Convenzione. Può essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Krstić c. Serbia,
La Corte europea di Diritti umani (Seconda Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Guido Raimondi, Presidente
Pari Lorenzen,
Dragoljub Popović,
Nebojša Vučinić,
Paulo il de di Pinto Albuquerque,
Helen Keller,
Egidijus Kūris, judges,and
Stanley Naismith, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato 19 novembre 2013,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 45394/06) contro la Repubblica di Serbia depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) con un cittadino serbo, OMISSIS (“il richiedente”), 1 novembre 2006.
2. Il richiedente fu rappresentato con OMISSIS, un avvocato che pratica in Pirot. Il Governo serbo (“il Governo”) fu rappresentato col loro Agente, il Sig. S. Carić.
3. Il richiedente addusse una violazione di Articolo 6 § 1 ed Articolo 13 della Convenzione, e di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione, su conto delle autorità ‘ prolungò insuccesso per eseguire un definitivo e decisione amministrativa ed esecutiva che ordinano il pagamento di una pensione supplementare al richiedente.
4. 30 giugno 2011 la richiesta fu comunicata al Governo. Fu deciso anche di decidere sull’ammissibilità e meriti della richiesta allo stesso tempo (l’Articolo 29 § 1).
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1939 ed attualmente vive in Pirot.
6. I fatti della causa, siccome presentato con le parti, può essere riassunto siccome segue.
1. I procedimenti amministrativi e pensione-relativi
7. 14 settembre 1990 il richiedente fu accordato una pensione di vecchio-età come da 1 settembre 1990 col Pirot ramifichi (Filijala Pirot) delle Pensioni serbe e Fondo dell’Assicurazione dell’Invalidità (Republički za penzijsko affettuoso gli invalidsko osiguranje zaposlenih-in seguito “il Fondo”).
8. Seguendo una rivendicazione riuscita per salarii non retribuiti contro il suo datore di lavoro precedente, 8 dicembre 1993 il richiedente chiese al Fondo di correggere la sua decisione di 14 settembre 1990. In particolare, lui chiese al Fondo di fare domanda un periodo più favorevole per il calcolo della sua pensione vile ed aumentare la sua pensione su conto del reddito supplementario che lui aveva guadagnato di periodo di fronte a pensionamento (durante 1989-90) quale non era stato preso inizialmente in considerazione (da se utvrdi nov penzioni osnov gli izvrši obračun razlike u plaćanju).
9. Seguendo un rinvio, in 16 maggio 1994 il Fondo emise una decisione corretta (in seguito “la decisione del 1994”): (i) stabilendo una pensione aumentata e nuova (14,015.66 vecchi dinars (YUD)); (l’ii) stabilendo una pensione vile” ed aumentata (penzijski osnov) essere fatto domanda da 1 settembre 1990, facendo domanda un tasso di rettifica di 45.30% come da 1 gennaio 1991 ed un’altra rettifica di 28.13% come da 1 aprile 1994; (l’iii) determinando che una pensione supplementare dovrebbe essere pagata sulla base della differenza fra la pensione ricevuta per il periodo precedente che comincia su 1 settembre 1990 e la pensione nuova accordato retroattivamente con questa decisione; e (l’iv) notando che i calcoli per la pensione furono allegati alla decisione e formarono una parte integrante di sé. In oltre, il ragionamento nella decisione del 1994 contenne una cifra esatta per essere usato come la pensione vile e deciso che la pensione del richiedente dovrebbe essere 85% di quel l’importo.
10. La decisione di 16 maggio 1994 divenne definitivo 22 luglio 1994.
2. Esecuzione della decisione amministrativa di 16 maggio 1994
11. 31 dicembre 2003 il richiedente depositò un’istanza col Pirot Corte Municipale (“la Corte Municipale”) per l’esecuzione della parte della decisione del 1994 riguardo alla pensione supplementare ed insoluta, ed anche chiese pagamento di interesse legale da 25 gennaio 1994 sugli importi dovuto. Il richiedente approvvigionò, insieme con la sua richiesta per esecuzione, il calcolo di un esperto che determina l’importo dovuto esatto.
12. 20 gennaio 2005 la Corte Municipale emise l’ordine di esecuzione siccome richiesto.
13. 3 febbraio 2006 la Corte Municipale annullò che ordine di esecuzione seguente l’eccezione del Fondo (il prigovor) che non c’era prova che la decisione del 1994 era esecutiva.
14. 16 febbraio 2006 la Corte Municipale richiese che il Fondo l’offre con una copia ristampata della decisione del 1994 che contiene una clausola di esecutorietà (klauzula izvršnosti) entro tre giorni. 22 febbraio 2006 sia il Fondo ed il richiedente provvidero la corte con copie ristampate della decisione del 1994 che contiene una clausola di esecutorietà.
15. 15 marzo 2006 la Corte Municipale respinta l’esecuzione nuova del richiedente richiede. La Corte Municipale notò in primo luogo che la decisione del 1994 aveva stabilito il diritto del richiedente ad una pensione, la sua pensione vile e la data sulle quali il richiedente aveva acquisito il suo diritto ad una pensione. Comunque, la corte fondò che la decisione in oggetto non era “responsabile ad esecuzione” come sé gli esatti non avevano esposto, importo totale per essere pagato che piuttosto era stato soggetto a ricalcolo che dipendono da dati statistici. Concluse che la pendenza debitoria dovrebbe essere stabilita perciò solamente in procedimenti amministrativi e speciali condotti col reparto di contabilità del Fondo – apparentemente il così definito “il likvidatura.”
16. 23 marzo 2006 il richiedente depositò un’eccezione contro la decisione di 15 marzo 2006, mentre chiedendo che la richiesta di esecuzione aveva contenuto tutte le cifre ed informazioni necessarie calcolare l’importo dovuto, provvedendo anche un’opinione competente a quel l’effetto.
17. 26 giugno 2006 la Corte Municipale sostenne la decisione di 15 marzo 2006. Il pannello competente, in particolare, (i) celebre, senza fare riferimento al diritto nazionale applicabile che il richiedente avrebbe dovuto chiedere l’esecuzione obbligatoria della decisione del 1994 nei procedimenti amministrativi (prinudno izvršenje postupku di administrativno-upravnom di u (sic.)); e (l’ii) riassunse la Corte Suprema sta ragionando nei procedimenti civili e precedenti riguardo alla richiesta del principio di nominalism valutario e rivalutazione della rivendicazione (veda paragrafo 24 sotto).
3. L’abito civile del richiedente ed i procedimenti di esecuzione relativi
18. Nel frattempo, siccome il Fondo era andato a vuoto a pagare la pensione supplementare al richiedente, 25 gennaio 1996 lui registrò una rivendicazione civile con la Corte Municipale per la determinazione e pagamento della pensione supplementare ed insoluta come da 1 settembre 1990, ed anche cercò interesse di mora legale e danni di compensarlo per gli effetti dell’inflazione (štete di inflatorne di naknada) e cattiva amministrazione da parte del Fondo.
19. In 26 maggio 1997, un esperto finanziario e corte-nominato determinò l’importo nominale della pensione supplementare per il periodo fra il 1990 e 24 gennaio 1994 di 1 settembre durante i procedimenti. L’esperto utilizzò un metodo di revalorisation delle rivendicazioni patrimoniali (metod valorizacije novčanih potraživanja).
20. 8 aprile 2001 la corte ottenne un rapporto competente e supplementare sull’interesse di mora legale accumulato come da 17 maggio 1994 a quel la data.
21. Due rinvii che seguono, 12 giugno 2001 la Corte Municipale, notando gli scivoloni di pagamento di pensione emessi fra il 1990 ed il 1994 così come gli importi esatti della pensione nuova e la pensione vile come determinato con la decisione del 1994, davvero assegnò la differenza insoluta il richiedente nella pensione pagata ed il diritto di pensione del richiedente, interesse legale e positivo accumulò, così come i costi.
22. 4 dicembre 2002 la Corte distrettuale di Pirot sostenne la sentenza di 12 giugno 2001. Chiarificò, come riguardi il ricorso del Fondo, che la controversia contestata non potesse essere la materia di procedimenti amministrativi, siccome il richiedente non aveva impugnato la legalità della decisione del 1994, ma piuttosto aveva chiesto il pagamento del debito di pensione e danni.
23. Seguendo un rinvio nei procedimenti di esecuzione, 6 marzo 2003 l’Ordine della corte Municipale l’esecuzione della sentenza di 12 giugno 2001. 24 luglio 2003 l’importo assegnato, incluso l’interesse legale ed accumulato fu trasferito dal conto del debitore a che del richiedente.
24. Agendo sul ricorso susseguente del Fondo su questioni di diritto, 19 giugno 2003 la Corte Suprema rovesciò il più basso corteggia le sentenze di ‘. Affermò che (i) nella conformità con la legge di obblighi (il principio di nominalism valutario), il richiedente non fu concesso a danni per compensarlo per gli effetti dell’inflazione o qualsiasi danneggia ciò che in controversie di una natura di pubblico-legge (come quell’in oggetto); (l’ii) diritti di pensione potrebbero essere stabiliti solamente o potrebbero essere eseguiti per procedimenti amministrativi (“administrativno-upravni postupak”); (l’iii) presumendo anche che il debito del Fondo sarebbe considerato come un’obbligazione legale, il richiedente non poteva essere assegnato interesse legale nei procedimenti civili (essendo una condizione per una rivalutazione della rivendicazione nominale), come l’esecuzione amministrativa della decisione del 1994 non era stato chiesto; (l’iv) il richiedente potrebbe chiedere discutibilmente tale assegnazione in procedimenti di esecuzione; e (v) ogni parte dovrebbe coprire i suoi propri costi e spese. Infine, la Corte Suprema sembra non avere rivolto il debito nominale nella sua sentenza.
25. 7 agosto 2003 il Fondo registrò un’istanza per ricupero della somma intera pagato al richiedente 24 luglio 2003 (veda paragrafo 23 sopra) in prospettiva della decisione della Corte Suprema di 19 giugno 2003.
26. 19 settembre 2003 la Corte Municipale emise un ordine di esecuzione da che cosa la metà della pensione del richiedente sarebbe trasferito al conto del Fondo ogni mese finché la somma era stata rimborsata in pieno. Sembrerebbe che per il fine di garantire il debito la Corte Municipale l’accesso del richiedente bloccò alla sua pensione intera per un certo periodo di tempo.
27. In 30 agosto 2010 il richiedente aveva rimborsato l’importo totale che lui è stato costretto a pagare in conformità con l’ordine sopra.
4. La lettera di 30 agosto 2001 del Ramo di Pirot del Fondo spedito all’Agente del Governo
28. Il Pirot Branch del Fondo informò il Governo che era incontrastato che non era riuscito a pagare la differenza fra il suo pagamento passato ed il diritto di pensione del richiedente per il periodo fra il 1990 e 31 dicembre 1993 di 1 settembre. In che riguardo a, il Fondo spiegò che non era stato capace di calcolare e pagare i suoi debiti che sono sorti durante il periodo dell’inflazione alta in Serbia a tutti i beneficiari del sistema di assicurazione di pensione, incluso il richiedente a causa di limitazioni nel suo software (iz tehničkih razloga di programskih dei).
5. Informazioni attinenti e supplementari
29. Il sistema di pensione in Serbia è un “paghi come Lei vada” il sistema. Il Fondo è un corpo amministrativo e Statale che è tasked con assegnando ed amministrando pensioni e pagamenti di assicurazione di invalidità. È una persona giuridica autorizzò ad imporre contributi di assicurazione sociali ed obbligatori, in conformità coi diritti ed obblighi determinati con legge applicabile e le sue regolamentazioni interne. Ogni pensione e contributi di assicurazione di invalidità sono trasferiti ai conti del Fondo, insieme coi finanziamenti pagati col governo centrale dello Stato rispondente. Le garanzie statali gli obblighi del Fondo.
30. Nel periodo fra il 1984 ed il 1994, la valuta nazionale deprezzò pesantemente su molte occasioni, mentre dando luogo al suo redenomination su un numero di occasioni. Nel 1993 il tasso di inflazione annuale fu calcolato a più di 1.5 miliardo per cento, mentre il tasso di inflazione quotidiano e medio era quasi 100 per cento. Ad ottobre 1993 il Governo creò un’unità di valuta nuova. Un dinar nuovo valeva. 24 gennaio 1994 il governo introdusse il dinar “super”, uguagli a 10 milioni di dinars nuovi.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
A. Il Generale Procedimenti Amministrativi Agiscono (Zakon od opštem upravnom postupku; pubblicò nell’Ufficiale Pubblichi della Repubblica Federale dell’Iugoslavia-“OG Fry” – N. 33/97, 31/01 e 30/10)
31. L’Atto entrò in vigore 19 luglio 1997 e con ciò abrogò il Generale Procedimenti Amministrativi Agiscono 1956 (Ufficiale Pubblica della Repubblica Nazionale e Federale dell’Iugoslavia, n. 52/56; Ufficiale Pubblica della Repubblica Federale e Socialista dell’Iugoslavia, N. 10/65, 18/65, 4/77 11/78, 32/78 9/86 e 47/86; ed OG Fry, n. 24/94). Articolo 290 dell’Atto del 1997 stabilisce che è applicabile a tutti i procedimenti portati di fronte alla data che è entrato in vigore che non è stato concluso.
32. Articoli 257 § che 3 e 258 offrono che una decisione amministrativa la cui esecuzione è impossibile (rešenje čije izvršenje nije moguæe) sarà dichiarato privo di valore legale, in intero o in parte, o con l’autorità attinente stessa o alla richiesta di una parte o un accusatore di state/public.
33. Articoli 261-278 set fuori la procedura per essere seguito riguardo all’esecuzione di definitivo decisioni amministrative.
34. Articolo che 261 § 2 offre che una decisione amministrativa sarà eseguita una volta diviene esecutivo (izvršna di postane di kada). Articolo 261 § 3(1) prevede che una primo-istanza decisione amministrativa diverrà esecutiva su scadenza del periodo durante la quale un ricorso contro sé può essere registrato, se nessun ricorso è stato registrato. Facendo seguito ad Articolo 261 § 5, la quindici-giorno legale periodo di esecuzione volontario, usò per difetto se la decisione non espone fuori qualsiasi l’altro periodo di esecuzione, comincia a correre dalla data sulla quale la decisione diviene esecutiva.
35. La maniera di esecuzione dipende dal tipo di obblighi coperto (patrimoniale o non-patrimoniale) nella decisione amministrativa ed attinente.
36. Articolo che 266 § 1 offre che l’esecuzione di obblighi non-patrimoniali sarà eseguita con corpi amministrativi. Nell’evento di esecuzione amministrativa, la procedura applicabile è esposta fuori in Articoli 261-272. Articolo 267 § 1 stati che simile esecuzione sarà condotta con l’autorità amministrativa che aveva deciso istanza per prima, a meno che altrimenti purché con legge. Articolo che 268 § 1 offre, inter alia che l’autorità in accusa dell’esecuzione di una decisione amministrativa può, su sua propria istanza o alla richiesta di una parte, emetta un ordine di esecuzione (lo zaključak izvršenja di dozvoli di o).
37. D’altra parte l’Articolo 266 § 2 stati che l’esecuzione di obblighi valutari ha reso con una decisione amministrativa saranno eseguiti con le corti. Facendo seguito ad Articolo 273 § 1, se una decisione amministrativa sarà eseguita con esecuzione giudiziale, l’autorità che adottò che decisione dovrebbe offrire una copia della decisione che contiene una clausola di esecutorietà (potvrda izvršnosti) (veda Articolo 268 § 3) e lo trasferisce alla corte competente giustiziarlo. Una decisione amministrativa che contiene una clausola di esecutorietà deve, sotto Articolo 273 § 1, sia considerato come un strumento di esecuzione (osnov za sudsko izvršenje). Esecuzione giudiziale è eseguita così tramite la richiesta delle disposizioni dell’esecuzione applicabile agisca e le disposizioni di altri atti pertinente ad esecuzione giudiziale.
B. Gli Esecuzione Procedimenti Atto 2000 (Zakon postupku di izvršnom di o; pubblicò in OG Fry N. 28/00, 73/00 e 71/01)
38. Articolo 1 purché che l’Atto era applicabile ad esecuzione obbligatoria di una decisione resa nel corso di procedimenti amministrativi, se avesse stabilito un obbligo valutario.
39. Articolo 4 prescrisse che il maneggio di corte i procedimenti di esecuzione furono obbligati per procedere urgentemente con l’esecuzione di una decisione che garantisce un obbligo stabilito. Secondo Articolo 10 § 1, la corte competente dovrebbe decidere su una richiesta di esecuzione entro tre giorni dalla data che la richiesta era stata registrata, mentre una corte di appello dovrebbe decidere su un’eccezione (il prigovor) entro quindici giorni della data era stato registrato.
40. Secondo Articolo 16 § 2(2), una decisione amministrativa che stabilisce un obbligo valutario incorse essere considerata come un strumento di esecuzione (izvršna isprava).
41. Articolo 18 §§ 1 e 2 determinato che una decisione adottò in procedimenti amministrativi diverrebbe esecutivo quando era divenuto definitivo e dopo il periodo per ottemperanza volontaria con l’obbligo era scaduto.
42. Facendo seguito ad Articolo 20 § 1, una decisione è responsabile per esecuzione (izvršenje di za di podobna) se identifica il debitore e creditore, l’argomento il tipo di obbligo per essere eseguito, l’importo dovuto (l’obim) ed il termine massimo per esecuzione. Debba il periodo per ottemperanza volontaria è stato omesso, dovrebbe essere determinato con la richiesta di esecuzione.
43. Secondo Articolo 37, quando esecuzione amministrativa sarebbe eseguita con una corte civile che non aveva adottato la decisione la cui esecuzione fu richiesta, una copia della decisione che contiene una clausola di esecutorietà dovrebbe essere approvvigionata col corpo che per prima aveva aggiudicato citi un esempio insieme con una richiesta per esecuzione.
44. Articolo 39 § 4 purché che una decisione di respingere una richiesta di esecuzione in pieno o in parte dovrebbe essere ragionato pienamente (l’obrazloženo).
C. Gli Esecuzione Procedimenti Atto 2004 (pubblicò nell’Ufficiale Pubblichi della Repubblica di Serbia-“OG RS” – n. 125/04)
45. Gli Esecuzione Procedimenti che Atto 2000 che era in vigore al principio dei procedimenti di esecuzione in questa causa è stato abrogato con gli Esecuzione Procedimenti Atto 2004 che entrò in vigore 23 febbraio 2005. Nella conformità con Articolo 304 dell’Atto del 2004, tutti i procedimenti di esecuzione avviati prima di 23 febbraio 2005 sarebbero conclusi, facendo seguito all’Atto del 2000.
D. La Pratica Direzione adottata con la Divisione Civile della Corte Suprema 15 novembre 2005 (pubblicò in Causa-legge Bollettino della Corte Suprema N. 3/05 e 1/11; lo shvatanje di Pravno l’odeljenja di Građanskog il sud di Vrhovnog Srbije, sa obrazloženjem sednici di na di utvrdjeno od 15. novembra 2005. godine)
46. La Corte Suprema di Serbia adottò la Pratica Direzione, in risposta alle sospensioni di pagamenti di pensione in Kosovo per esporre fuori i principi generali come riguardi il restrictions/suspensions di diritti di pensione, e dare guida come a che autorità nazionali, giudiziale o amministrativo sono investite con giurisdizione in tipi diversi delle questioni pensione-relative.
47. La Pratica Direzione afferma che procedimenti amministrativi (upravni postupak) di fronte al Fondo e, se bisogno è, procedimenti di controllo giurisdizionale (upravni spor) sarebbe il viale appropriato per impugnare la legalità delle decisioni del Fondo che stabiliscono i diritti di pensione di uno o l’importo di pensione per essere pagato, o quelli restringendo e terminando i diritti di pensione di uno.
48. Spiega inoltre che l’esecuzione di definitivo decisioni del Fondo sarà eseguita con le corti civili nel corso di procedimenti di esecuzione che saranno governati con le disposizioni dell’Atto dei Procedimenti dell’Esecuzione.
49. La Pratica Direzione nota anche infine, che le corti civili sono, in questo riguardo a, competente aggiudicare cause che comportano rivendicazioni di cattiva amministrazione (il nezakonit rad di nepravilan dei) da parte del Fondo.
E. La causa-legge attinente della Corte amministrativa di Serbia che dichiara procedimenti di controllo giurisdizionale un viale legale ed improprio come riguardi la non-esecuzione delle decisioni del Fondo (U 19497/10 (2005); 25 agosto 2010)
50. Il rivendicatore era iniziato una controversia amministrativa riguardo alla primo-istanza di Fondo e corpi di appello l’insuccesso di ‘ per emettere una decisione sulla sua richiesta per pagamento di pensione insoluta come stabilito con una decisione del 1999 del Fondo. La Corte amministrativa respinse la sua rivendicazione portata di fronte a sé. Specificamente, la Corte amministrativa dichiarò che i corpi del Fondo del due mancò materiae di ratione di giurisdizione considerare la richiesta del rivendicatore. Appellandosi su Articolo 266 § 2 del Generale Atto Amministrativo, la Corte amministrativa diresse il rivendicatore per registrare una richiesta di esecuzione con la corte civile e competente, piuttosto che avere ricorso alla procedura di controversia amministrativa.
F. La pratica attinente delle corti serbe come a se un atto è responsabile ad esecuzione
51. Nell’interpretazione della legislazione riguardo ad esecuzione si importa, le corti serbe hanno delineato le circostanze nelle quali una decisione è responsabile ad esecuzione frequentemente, come sé non è considerato sufficiente per un rivendicatore per avere semplicemente una decisione esecutiva in suo o il suo favore (Tribunale di commercio Alto, Pž. 2720/82 e 3763/83).
52. Le corti hanno trovato esecuzione richiede di essere fondata bene anche se l’obbligo del debitore non è stato determinato precisamente (Corte distrettuale di Kragujevac, Gž. 293/95). In oltre, i dettagli precisi dell’obbligo non dovevano necessariamente essere contenuti nelle disposizioni operative della decisione, le corti maneggio esecuzione questioni che sono obbligate per eseguire un debito se il ragionamento nella decisione dà dettagli sufficienti per determinare l’obbligo totale del debitore. Debba quel sia la causa, le corti sono istruire il creditore a completare la sua richiesta di esecuzione in conformità con così ragionevole (Corte Suprema, Gž. 108/86, nel contesto della superficie e confini di un’area di terra). Una decisione in procedimenti penali che assegnano costi indeterminati ad una parte, ma permessi sé al reparto di contabilità di un’autorità Statale per determinare l’importo attinente, è considerato anche come una decisione responsabile ad esecuzione (Corte Suprema, decisione n. 2319/02 4 settembre 2002).
G. L’Organizzazione delle Corti Agisce 2001 (Zakon sudova di uređenju di o; pubblicò in OG RS N. 63/01, 42/02 27/03, 29/04 101/05 e 46/06)
53. Articolo 4 prevede che una corte di legge non può rifiutare di considerare una rivendicazione in riguardo del quale la sua giurisdizione è stata stabilita con legge o la Costituzione.
H. L’Interesse Atto Legale (Zakon o visini stope zatezne kamate; pubblicò in OG Fry n. 9/01 ed OG RS n. 31/11)
54. Articolo 1 prevede che interesse legale sarà pagato come dalla data di scadenza di una rivendicazione valutaria e riconosciuta sino alla data del suo accordo. Articolo 2 stati che simile interesse sarà calcolato sulla base dell’indice dei prezzi al consumo ufficiale più un altro 0.5% ogni mese.
I. Gli Obblighi Agiscono (Zakon odnosima di obligacionim di o; pubblicò in OG SFRY N. 29/78, 39/85, 45/89, 57/89 ed OG Fry n. 31/93)
55. Articolo 394 prevede per il principio di nominalism valutario. Secondo questo principio, quando un obbligo concerne una somma di soldi, il debitore è legato per pagare il numero di unità valutarie nel quale l’obbligo è espresso (quel è, il suo valore nominale), a meno che la legge prevede altrimenti.
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE PRESUNTA DELL’ ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 ALLA CONVENZIONE ED ARTICOLI 6 E 13 DELLA CONVENZIONE
56. Il richiedente si lamentò Articolo 6 della Convenzione ed Articolo 1 di Protocollo sotto N.ro 1 alla Convenzione che lo Stato rispondente era andato a vuoto ad eseguire un definitivo e decisione esecutiva di 16 maggio 1994 resa nel suo favore e che lui non era stato capace di davvero ottenere pagamento della differenza fra la pensione pagò a lui e la pensione per il periodo fra settembre 1990 e dicembre 1993 siccome assegnato a lui con quel la decisione. Il richiedente si lamentò anche sotto Articolo 13 che lui aveva fatto eseguire nessuna via di ricorso nazionale ed effettiva con la quale lui avrebbe potuto avere la decisione del 1994.
57. Queste disposizioni prevedono, nelle loro parti attinenti, siccome segue:
Articolo 6
“ Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno è abilitato ad un’udienza corretta… all’interno di un termine ragionevole…da[un] tribunale ….”
Articolo 13
“Chiunque i cui diritti e le libertà come riconosciuti [dalla] Convenzione sono violati avrà una via di ricorso effettiva di fronte ad un’autorità nazionale anche se la violazione fosse stata commessa da persone che agiscono in veste ufficiale.”
Articolo 1 di Protocollo N.ro 1
“Ogni persona fisica o giuridica è abilitata al godimento pacifico delle sue proprietà. Nessuno sarà privato delle sue proprietà eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
A. Ammissibilità
1. Compatibilità ratione Personae ( “status di vittima”del richiedente ) e/o abuso del diritto di ricorso
58. Il Governo presentò che il richiedente aveva cessato essere una vittima delle violazioni allegato della Convenzione, all’interno del significato di Articolo 34 della Convenzione con virtù del fatto che lui aveva raccolto la sua rivendicazione intera per supplementare ed aveva schedare-collegato pensione, insieme con interesse legale e danni (veda paragrafo 23 sopra). Alternativamente, il Governo dibattè che il richiedente aveva abusato il suo diritto di ricorso dato che lui non era riuscito ad informare la Corte di questo fatto che era critico per la conseguenza dei procedimenti di fronte a sé.
59. Il richiedente affermò che lui non aveva considerato gli eventi in oggetto essere attinente all’esame della Corte, determinato che lui aveva dovuto restituire infine l’importo intero assegnato nei procedimenti civili.
60. Come allo status di vittima del richiedente, la Corte reitera, che una decisione o misura favorevole al richiedente non è in principio sufficiente spogliarlo del suo status come un “la vittima” a meno che le autorità nazionali hanno ammesso, o espressamente o in sostanza, e poi riconobbe compensazione per, la violazione della Convenzione (veda, per esempio, Dalban c. la Romania [GC], n. 28114/95, § 44 ECHR 1999-VI). Piuttosto separatamente dai problemi di compensazione significativa per o un riconoscimento comprensivo delle violazioni subì presumibilmente, la Corte nota che in qualsiasi l’evento, il richiedente doveva pagare di nuovo l’importo intero assegnato (veda divide in paragrafi 25-27 sopra) e che lui ha continuato ad essere colpito con la non-esecuzione della decisione del 1994. La Corte perciò i costatazione che il richiedente ha trattenuto il suo status di vittima per i fini di Articolo 34 della Convenzione e ha respinto l’eccezione del Governo in questo riguardo a.
61. Riguardo alla seconda eccezione, benché il richiedente chiaramente fosse potuto essere più specifico nella sua richiesta della conseguenza dei procedimenti di esecuzione, informazioni che furono conosciute a lui dall’inizio (veda Kerechashvili c. la Georgia (il dec.), n. 5667/02, 2 maggio 2006 e contrappone con Al-Nashif c. la Bulgaria, n. 50963/99, § 89 il 20 giugno 2002; veda anche, in generale, Miroļubovs ed Altri c. la Lettonia, n. 798/05, §§ 62 e 65, 15 settembre 2009), la Corte nota che il richiedente provvide alla Corte, insieme col modulo di domanda copie di tutte le sentenze attinenti nei procedimenti civili ed attinenti. In queste circostanze, accettando l’importanza di che informazioni, la Corte considera che il richiedente non tentò a lento fuorvi la Corte nelle sue note (veda paragrafo 59 sopra; veda anche Hüttner c. la Germania (il dec.), n. 23130/04, 9 giugno 2006, e Predescu n. 21447/03, §§ 25-26 2 dicembre 2008).
62. Segue che le eccezioni del Governo come riguardi compatibilità ratione personae e l’abuso del diritto di ricorso devono essere respinte.
2. Temporis di ratione di compatibilità come riguardi l’azione di reclamo di mancanza di accesso per corteggiare
63. Appellandosi sulle sentenze della Corte nella causa di Blečić c. Croatia (Blečić c. Croatia [GC], n. 59532/00, §§ 63-69 ECHR 2006-III), il Governo presentò che la Corte mancò giurisdizione temporale trattare con la violazione allegato del diritto del richiedente di accesso per corteggiare che relativo ad eventi che avevano avuto luogo di fronte a 3 marzo 2004, la data sulla quale la Convenzione era entrata in vigore in riguardo di Serbia (“la data di ratifica”). Specificamente, l’azione di reclamo del richiedente concernè la pensione supplementare ed insoluta per il periodo fra il 1990 ed il 1993 e, inoltre, i presumibilmente inefficaci e procedimenti civili ed inadeguati per danni che presentato il richiedente l’avevano spogliato di accesso per corteggiare, era stato terminato nel 2003 (veda paragrafo 24 sopra). Il Governo presentò anche, benché in un altro contesto che 24 gennaio 1996 il Fondo aveva informato il richiedente con lettera che non pagava la pensione supplementare dall’il periodo fra il 1990 e 31 dicembre 1993 di 1 settembre. Nel fare così, il Fondo aveva spiegato che, siccome Serbia era stato colpito con iperinflazione durante il periodo detto per il quale sarebbe calcolata la differenza in pensione, era stato impossibile per sé per calcolare l’importo esatto per essere pagato in dinars nuovo con convertendo che debito (konverzija obračunate razlike za navedeni periodo). Alla Corte non fu fornita una copia di quel la lettera.
64. Il richiedente non fece commenti.
65. È oltre controversia che, nella conformità con gli articoli generali di diritto internazionale, le disposizioni della Convenzione non legano una Parte Contraente in relazione a qualsiasi atto o fatto che ebbero luogo o qualsiasi situazione che cessò esistere di fronte alla data dell’entrata in vigore della Convenzione riguardo a che Parte (veda Blečić c. Croatia [GC], citato sopra, § 70). In questo riguardo, la Convenzione non impone specifico obbligo sugli Stati Contraenti per offrire compensazione per mali o danno causò prima di che data (veda Kopecký c. la Slovacchia [GC], n. 44912/98, § 38 ECHR 2004-IX). Dall’onwards di data di ratifica, comunque gli atti dello Stato ed omissioni devono adattare alla Convenzione ed i suoi Protocolli, mentre volendo dire che tutti gli atti susseguenti ed omissioni incorrono anche all’interno della giurisdizione della Corte dove sono soltanto proroghe di una situazione già esistente loro (veda, per esempio, Yağcı e Sargın c. la Turchia, 8 giugno 1995, § 40 la Serie Un n. 319-un, ed Almeida Garrett, Mascarenhas Falcão ed Altri c. il Portogallo, N. 29813/96 e 30229/96, § 43 ECHR 2000-io).
66. La Corte osserva dall’inizio che il richiedente non si lamentò prima sé del deprezzamento della pensione supplementare assegnò come un risultato di processi inflazionistici, né lui si lamentò della sua causa senza successo di fronte alla Corte Suprema in riguardo di danni compensarlo per gli effetti dell’inflazione (veda, in che riguardo a, Todorov c. la Bulgaria, n. 39832/98, 18 gennaio 2005; Mancheva c. la Bulgaria, n. 39609/98, 30 settembre 2004; Rudzinska c. la Polonia (il dec.), n. 45223/99, ECHR 1999-VI; Gayduk ed Altri c. l’Ucraina (il dec.), N. 45526/99 et seq., ECHR 2002-VI; Ryabykh c. la Russia, n. 52854/99, ECHR 2003-IX; e Čular c. Croatia, n. 55213/07, 22 aprile 2010). L’azione di reclamo del richiedente sotto Articolo 6 § 1 della Convenzione concernè invece la non-esecuzione parziale della definitivo 1994 decisione, in concomitanza con le autorità ‘ continuò insuccesso per portare procedimenti di esecuzione obbligatori in riguardo di questa decisione.
67. Mentre certo dei debiti del Fondo che nacquero da dal periodo dell’iperinflazione ed il deprezzamento enorme della valuta nazionale esistere ha potuto cessare, simile circostanze incorrono essere sollevate ed esaminarono prima di una definitivo determinazione giudiziale nazionale di una causa (veda, in riguardo di definitivo decisioni giudiziali, Jeličić c. Bosnia e Herzegovina, n. 41183/02, § 44 ECHR 2006-XII; veda anche Brumărescu c. la Romania [GC], n. 28342/95, § 61 ECHR 1999-VII). Nella causa presente, il Fondo, l’autorità amministrativa e competente conferì poteri ordinare il pagamento di una pensione, diede credito ai suoi debiti che seguono la scorsa svalutazione della valuta nazionale e la conversione alla valuta nuova, con una decisione che non è stata piaciuta corretti o invalidò (revocò) con qualsiasi decisione amministrativa o giudiziale e susseguente sulla base che è impossibile per la decisione essere eseguito (veda divide in paragrafi 9, 10 e 32 sopra). Inoltre, il Fondo offrì una copia della decisione che contiene una clausola di esecutorietà nel 2006, quel è dire seguente la data di ratifica (veda paragrafo 14 sopra). Inoltre, la Corte Suprema affermò che il richiedente aveva nessuno diritto a danni per compensarlo per gli effetti dell’inflazione durante il periodo attinente, ma non escluse il suo diritto ad una pensione supplementare nell’importo originale chiesto, insieme con interesse legale (veda paragrafo 24 sopra). Infine, il Governo ripetè su molte occasioni che il richiedente ancora è concesso all’importo originale chieste, interesse legale e positivo e non tentò di giustificare la non-esecuzione con l’estinzione del debito o qualsiasi l’incapacità per eseguire la decisione.
68. Avendo riguardo ad a queste considerazioni, la Corte considera, che il diritto del richiedente ad esecuzione si sostenne susseguente all’entrata della Convenzione in vigore 3 marzo 2004 ed osserva che la non-esecuzione contestata ha continuato a datare (veda, mutatis mutandis, Kostić c. Serbia, n. 41760/04, § 46 25 novembre 2008). Contro questo sfondo, la Corte è competente per esaminare eventi dal 2004 in avanti di 3 marzo, la data di ratifica della Convenzione e Protocollo N.ro 1 di Serbia. Comunque, può avere riguardo ad a fatti che accadono prima di ratifica poiché si potrebbe considerare che loro abbiano creato una situazione che prolunga oltre, che data o può essere attinente per la comprensione di fatti che accadono dopo che data (veda Broniowski c. la Polonia (il dec.) [GC], n. 31443/96, §§ 74-77 ECHR 2002-X).
69. La dichiarazione del Governo dell’inammissibilità sulla base di mancanza di temporis di ratione di giurisdizione deve essere respinta di conseguenza.
3. L’esaurimento di via di ricorso nazionali
70. Infine, il Governo presentò che il richiedente non aveva esaurito via di ricorso nazionali. Loro dibatterono, in particolare, che il richiedente non si era giovato ad in modo appropriato della capacità di chiedere esecuzione amministrativa della decisione contestata o, avviare, se è avuto bisogno, una rivendicazione di diritto amministrativo di fronte alla Corte amministrativa. Come riguardi il viale secondo, il Governo si appellò sulla decisione della Corte amministrativa di 25 agosto 2010 (veda paragrafo 50 sopra) e la Corte sta trovando nelle cause di Juhas Đurić c. Serbia, n. 48155/06, 7 giugno 2011 Jovičić c. Serbia (il dec.), n. 42716/11, 12 febbraio 2013, e Mihailović c. Serbia (il dec.), n. 39275/12, 12 febbraio 2013.
71. L’articolo dell’esaurimento di via di ricorso nazionali assegnò ad in Articolo 35 § 1 della Convenzione costringe richiedenti ad usare le via di ricorso previste con l’ordinamento giuridico nazionale prima, mentre dispensando così Stati dall’essere responsabile di fronte alla Corte per i loro atti prima che loro hanno avuto un’opportunità di mettere diritto di questioni per il loro proprio ordinamento giuridico. Le via di ricorso sole che un richiedente è costretto a giovarsi a di sono quelle che riferiscono alle violazioni addotte e quali sono allo stesso tempo disponibile e sufficiente. L’onere della prova è sulla non-esaurimento che chiede Statale per soddisfare la Corte che una via di ricorso effettiva era disponibile in teoria ed in pratica al tempo attinente; quel è dire che la via di ricorso era accessibile, capace di offrire compensazione in riguardo delle azioni di reclamo del richiedente, ed offrì prospettive ragionevoli del successo (veda, fra le altre autorità, Akdivar ed Altri c. Turchia, 16 settembre 1996 § 68, Relazioni di Sentenze e Decisioni 1996-IV e Lukenda c. la Slovenia, n. 23032/02, § 44 6 ottobre 2005).
72. Nella prospettiva della Corte, le questioni delle quali autorità nazionale è investita con giurisdizione come riguardi l’esecuzione delle decisioni pensione-relative del Fondo che stabiliscono che ha un individui di vis-à-vis di obbligo patrimoniali e se il richiedente esaurì inevitabilmente via di ricorso nazionali e del tutto disponibili ed effettive attorcigliano con la sostanza delle sue azioni di reclamo sotto Articolo 6 della Convenzione ed Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. Ambo le questioni dovrebbero essere esaminate insieme da adesso, per evitare giudicare prematuramente il problema secondo. Di conseguenza, la Corte si unisce alla questione della non-esaurimento di via di ricorso nazionali ai meriti e riserve sé per più tardi considerazione.
4. Conclusione
73. La Corte nota inoltre che le azioni di reclamo del richiedente sotto le disposizioni si appellate su non sono mal-fondate manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 § 3 della Convenzione. Loro non sono inammissibili su qualsiasi gli altri motivi e deve essere dichiarato perciò ammissibile.
A. Meriti
1. Violazione presunta dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1
(a) Le parti le osservazioni di ‘
74. Il richiedente riaffermò la sua azione di reclamo. Benché lui asserì che la decisione della Corte Suprema di respingere la sua rivendicazione civile era stata motivata politicamente e giuridicamente incorretto, lui sostenne che in qualsiasi l’evento, anche la Corte Suprema aveva dato credito insieme al suo diritto al debito originale con interesse legale, aveva l’esecuzione della definitivo decisione di 1994 nel suo favore stato chiesto al tempo di materiale. Lui aveva chiesto davvero nel frattempo, esecuzione della decisione, ma inutilmente. Lo Stato rispondente non si era impegnato qualsiasi passi per eseguire la decisione del 1994 di datare.
75. Il Governo affermò che la decisione del Fondo “non aveva costituito un strumento di esecuzione che sarebbe appropriato per esecuzione di fronte alla Corte Municipale perché non aveva contenuto una somma precisa.” Mentre l’esistenza della rivendicazione contro il Fondo basato sulla sua decisione del 1994 non fu contestata, loro: (un) sostenne che con virtù del principio di nominalism valutario, la rivendicazione del richiedente aveva corrisposto solamente all’importo originale determinato con che decisione, e così non dovrebbe comprendere un valore contemporaneo siccome suggerito con un rapporto competente previsto col richiedente; e (b) reiterò che il richiedente non aveva ricevuto ancora la pensione supplementare perché lui non era riuscito ad avvalersi delle via di ricorso amministrative ed appropriate.
(b) la valutazione della Corte
76. La Corte reitera che un “la rivendicazione” può costituire un “la proprietà” all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 se sufficientemente è stabilito per essere esecutivo-per esempio con virtù di una sentenza di corte, un’assegnazione di arbitrato o una decisione amministrativa (veda Burdov c. la Russia, n. 59498/00, § 28 ECHR 2002-III; Stran Raffinerie greche e Stratis Andreadis c. la Grecia, 9 dicembre 1994, § 59 la Serie Un n. 301-B; e Moskal c. la Polonia, n. 10373/05, § 45 15 settembre 2009).
77. Siccome la Corte ha sostenuto in un numero di cause precedenti, l’incapacità per un contendente riuscito per avere una sentenza o una definitivo decisione amministrativa rese nel suo favore eseguito pienamente, se che situazione persiste per un relativamente periodo lungo di tempo, può costituire un’interferenza col suo diritto al godimento tranquillo delle sue proprietà, nel senso della prima frase del primo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 (veda, fra molte autorità, Pridatchenko ed Altri c. la Russia, N. 2191/03, 3104/03 16094/03 e 24486/03, § 50 21 giugno 2007; Burdov c. la Russia, citato sopra, § 40; Ramadhi ed Altri c. l’Albania, n. 38222/02, §§ 76-77 13 novembre 2007; e Viasu c. Roumania, n. 75951/01, § 60 9 dicembre 2008). Qualsiasi simile interferenza con un’autorità pubblica dovrebbe essere legale (veda Il Re Precedente di Grecia ed Altri c. la Grecia [GC], n. 25701/94, §§ 79 e 82, ECHR 2000-XII), dovrebbe intraprendere un scopo legittimo “nell’interesse pubblico” e deve essere anche ragionevolmente proporzionato allo scopo cercò di essere compreso. Come legalità di riguardi, gli Stati sono sotto un obbligo positivo per assicurare che le procedure custodirono in legislazione che governa l’esecuzione di definitivo sentenze si è attenuto con (veda Fuklev c. l’Ucraina, n. 71186/01, § 91 7 giugno 2005).
78. Anche, il principio di “il buon governo” richiede che dove è in pericolo un problema nell’interesse generale è in carica sulle autorità pubbliche per agire nel buon tempo, in una maniera appropriata e con la massima consistenza (veda Beyeler c. l’Italia [GC], n. 33202/96, § 10 ECHR 2000-io, e Megadat.com S.r.l. c. la Moldavia, n. 21151/04, § 72 8 aprile 2008).
79. Rivolgendosi alla causa presente, la Corte osserva che il richiedente aveva acquisito un diritto per ricevere una pensione supplementare con la decisione amministrativa di 16 maggio 1994 che decisione impiegò definitivo effetto 22 luglio 1994 (veda divide in paragrafi 9-10 sopra). Seguendo l’insuccesso del Fondo per pagare il suo debito in tempo dovuto, il richiedente tentò di ottenere pagamento della pensione supplementare ed insoluta in civile e procedimenti di esecuzione (veda divide in paragrafi 11-27 sopra), ma inutilmente.
80. La Corte osserva inoltre che la decisione del 1994, quando ristampò con la clausola di esecutorietà, qualificato come un strumento di esecuzione (osnov za sudsko izvršenje; veda divide in paragrafi 37, 40 e 41 sopra). Un strumento di esecuzione non associa a necessariamente d’altra parte secondo diritto nazionale, ad una decisione responsabile ad esecuzione se i certi elementi cruciali stanno perdendo (veda paragrafo 42 sopra). In prospettiva del precedente, così come le note del Governo (veda paragrafo 75 sopra), la Corte deve accertare in primo luogo se gli obblighi valutari del Fondo stabilirono con la parte attinente della decisione del 1994 generò un debito nel favore del richiedente che sufficientemente è stato stabilito per essere esecutivo (veda Unistar Ventures GmbH c. la Moldavia, n. 19245/03, § 88 9 dicembre 2008), e, in secondo luogo, identifichi il meccanismo di esecuzione appropriato come riguardi la decisione del 1994.
81. La Corte osserva in primo luogo che il richiedente aveva acquisito il diritto ad una pensione con la decisione del 1990, mentre in prospettiva della conseguenza dei procedimenti riguardo a salarii dovuti a lui, la decisione del 1994 aggiustò solamente la pensione e “pensione vile”, indicando i loro importi esatti, ed assegnò una pensione supplementare con facendo domanda retroattivamente le rettifiche (veda divide in paragrafi 7 e 9, e contrappone con paragrafo 15 sopra).
82. Inoltre, la Corte osserva che l’obbligo responsabile ad esecuzione debba necessariamente essere determinato precisamente, come le corti maneggio esecuzione questioni eseguire un debito è obbligato quando il ragionamento nella decisione dà dettaglio sufficiente per determinare l’obbligo totale del debitore (veda paragrafo 52 sopra). I parametri di calcolo previsti con la decisione del 1994 sembrano avere offerto base sufficiente per l’esperto prese parte col richiedente nei procedimenti di esecuzione per calcolare la pendenza debitoria (veda paragrafo 21 sopra). La decisione del 1994 fu basata su specifico criteria/parameters per gli ulteriori calcoli della pensione supplementare, in riguardo ad a che il Fondo non aveva discrezione (veda, mutatis mutandis, Bulgakova c. la Russia, n. 69524/01, §§ 29 e 31, 18 gennaio 2007 e contrappone con Kiryanov c. la Russia (il dec.), n. 42212/02, 9 dicembre 2004). Questo vuole dire che la pendenza debitoria era prontamente accertabile.
83. I costatazione di Corte che il richiedente può essere riguardato siccome avendo avuto un interesse effettivo, sufficientemente stabilì ed a causa di sia pagato a che associò ad un “la proprietà.” Il fatto mero che un diritto di proprietà stabilì con una decisione amministrativa è soggetto a revoca nelle certe circostanze non gli impedisca dall’essere un “la proprietà” all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, almeno finché è revocato (veda Beyeler, citato sopra, § 105; Moskal c. la Polonia, citato sopra, § 40; e Jasiūnienė c. la Lituania, n. 41510/98, 6 marzo 2003). Le garanzie di che approvvigiona perciò faccia domanda alla causa presente.
84. Come riguardi il viale appropriato per l’esecuzione del vis-à-vis di obbligo valutario del Fondo il richiedente, la Corte reitera in primo luogo che dove una definitivo decisione è consegnata in favore di un individuo contro lo Stato, i precedenti non devono, in principio, anche sia obbligato per portare procedimenti di esecuzione separati (veda, mutatis mutandis, Metaxas c. la Grecia, n. 8415/02, § 19, 27 maggio 2004, e Manushaqe Puto ed Altri c. l’Albania, N. 604/07 et seq., § 71, 31 luglio 2012). Si capisce che le funzioni dello Stato furono delegate al Fondo ed il loro esercizio è stato controllato con lo Stato (veda paragrafo 29 sopra). La Corte non può girare le osservazioni dell’insuccesso del richiedente per richiedere “esecuzione amministrativa” di fronte ai corpi amministrativi. L’applicabile amministrativo e legislazione di esecuzione, così come la Corte Suprema e l’interpretazione della Corte amministrativa della legge, aveva tutti designato le corti civili come le autorità competenti per l’esecuzione di una decisione amministrativa che stabilisce un obbligo valutario (veda divide in paragrafi 37, 38, 40 48 e 50). Quel era la causa con la decisione del Fondo nella causa presente.
85. Con non riuscendo ad attenersi pienamente con la decisione del 1994 di datare, pressocché diciannove anni che seguono la sua adozione (di che più che dieci anni incorrono all’interno del temporis di ratione di competenza della Corte), le autorità nazionali hanno impedito al richiedente che faceva tutto nella sua veste di ottenere esecuzione della decisione del ricevere la pensione supplementare lui si aspettò ragionevolmente di ricevere. C’era incertezza evidentemente legale come a se gli amministrativi o autorità giudiziali furono investite con materiae di ratione di giurisdizione in cause come che del richiedente (veda paragrafo 46 sopra). La non-esecuzione della decisione del 1994 era dovuta, ad una misura, al fatto che il Fondo era andato a vuoto ad indicare l’importo esatto per essere pagato al richiedente con modo di pensione supplementare. Il debito stabilito con la decisione del 1994 era la responsabilità del Fondo, in accusa di amministrare pensioni che omisero pagare il debito e chiesero di mancare il software appropriato per calcolare l’importo dovuto in prospettiva dell’iperinflazione sorprendentemente. In oltre, la corte di esecuzione competente fu conferita poteri per ottenere rapporti competenti in cause complesse e fu prevista con parametri di calcolo sufficienti per identificare l’importo dovuto. La corte competente non tentò anche comunque, di arrivare ad un definitivo calcolo, né rese qualsiasi riferimento al rapporto competente approvvigionato col richiedente. La maniera nella quale la corte nazionale condusse lungo questi procedimenti di esecuzione (veda divide in paragrafi 11-17 sopra) e le ragioni date per declinare giurisdizione in favore del “autorità amministrative” sembri essere arbitrario. Loro non si attennero con le procedure custodite nella legislazione attinente per l’esecuzione di definitivo decisioni amministrative che stabiliscono obblighi di una natura valutaria (veda divide in paragrafi 37-40, 44, 48 50 e 53 sopra).
86. L’interferenza col diritto del richiedente al godimento tranquillo delle sue proprietà era perciò illegale (veda Fuklev c. l’Ucraina, citato sopra). Tale conclusione lo fa non necessario determinare se un equilibrio equo fu previsto fra le richieste dell’interesse generale della comunità ed i requisiti della protezione di diritti individuali (veda il c di Iatridis. La Grecia [GC], nessuno 31107/96, § 58 e 62, ECHR 1999-II; Ambruosi c. l’Italia, n. 31227/96, §§ 28-34 19 ottobre 2000; ed Ilić c. Serbia, n. 30132/04, § 75 9 ottobre 2007).
87. Di conseguenza, la Corte considera che l’eccezione del Governo della non-esaurimento di via di ricorso nazionali (veda paragrafo 72 sopra) dovrebbe essere respinto, e costatazione che c’è stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
2. Violazioni presunte degli Articoli 6 e 13 della Convenzione
88. Poiché i problemi si lamentarono di sotto questi Articoli essenzialmente è già gli stessi come quegli esaminati sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione, la Corte non lo considera necessario esaminare separatamente queste azioni di reclamo (veda, mutatis mutandis, Davidescu c. la Romania, n. 2252/02, § 57, 16 novembre 2006, ed Unistar Ventures GmbH c. la Moldavia, citato sopra, § 99).
II. APPLICAZIONE DELL0 ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
89. Articolo 41 della Convenzione prevede:
“Se la Corte costata che c’è stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell’Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte può, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.”
A. Danno
90. Il richiedente chiese RSD 11,516,828.14 (approssimativamente 115,000 EUR) in riguardo di danno patrimoniale subito dovuto all’insuccesso delle autorità nazionali per eseguire pienamente la definitivo decisione reso nel suo favore. Questo importo fu chiesto per corrispondere al debito del Fondo come determinato con un esperto qualificato il cui rapporto fu allegato alla rivendicazione.
91. Il Governo contestò la rivendicazione patrimoniale come eccessivo e suggerito che sia rimposto con esperti qualificati.
92. La Corte reitera che una sentenza nella quale trova una violazione impone sullo Stato rispondente un obbligo legale per porre fine alla violazione e costituire riparazione le sue conseguenze in tale modo come ripristinare il più lontano possibile la situazione che esiste di fronte alla violazione (veda Iatridis c. la Grecia (soddisfazione equa) [GC], n. 31107/96, § 32 ECHR 2000-XI, e Metaxas c. la Grecia, citato sopra, § 35).
93. Come riguardi la causa presente, la Corte ha trovato una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 su conto dell’inosservanza dello Stato rispondente con la decisione del Fondo di 16 maggio 1994 per datare, ed anche lo considerò non necessario decidere sui meriti delle azioni di reclamo del richiedente sotto Articoli 6 e 13 della Convenzione (veda divide in paragrafi 97-98 sopra). Riguardo al danno patrimoniale chiesto, la Corte considera, nelle circostanze di questa causa, che la piena esecuzione della decisione del Fondo metterebbe il più lontano possibile il richiedente in una situazione equivalente a che in che lui si sarebbe trovato aveva i requisiti di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione non stato violato (veda Niţescu c. la Romania, n. 26004/03, § 48 24 marzo 2009).
94. In questo riguardo, la Corte considera, che il Governo garantirà, con appropriato vuole dire, la piena esecuzione della definitivo decisione del Fondo di 16 maggio 1994, insieme con pagamento dell’interesse legale accumulato (veda, mutatis mutandis, Mužević c. Croatia, n. 39299/02, § 91, 16 novembre 2006, e Società di EVT c. Serbia, n. 3102/05, § 60 21 giugno 2007). La particolare importanza dovrebbe essere data al fatto che il richiedente sta attendendo il pagamento della pensione supplementare lui fu assegnato per più di diciannove anni.
95. Dato che il richiedente non presentò una rivendicazione per danno non-patrimoniale, la Corte considera che non c’è nessuna chiamata per assegnarlo qualsiasi la somma su quel il conto.
B. Costi e spese
96. Il richiedente chiese inoltre RSD 212,515.42 su conto dei suoi costi incorso in su a 2003 in collegamento coi procedimenti civili per danni, interesse legale e positivo (veda paragrafo 14 sopra).
97. Il Governo presentò che questa rivendicazione era tarda, non era stato presentato nella maniera richiesta con Articolo 60 degli Articoli di Corte e che in qualsiasi l’evento, il richiedente non fu concesso a simile costi in prospettiva della sentenza della Corte Suprema di 19 giugno 2003 (veda paragrafo 24 sopra).
98. Secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente è concesso solamente finora a rimborso dei suoi costi e spese in siccome loro sono trovati davvero e necessariamente essere stati incorso in ed essere ragionevole come a quantum. A questa fine, Decide 60 §§ che 2 e 3 degli Articoli di Corte convengono che richiedenti devono includere con le loro rivendicazioni per la soddisfazione equa “qualsiasi documenti che sostengono attinenti”, fallendo quale la Corte “può respingere le rivendicazioni in intero o in parte.” Benché, secondo la causa-legge della Corte, il richiedente non sarebbe dovuto essere obbligato anche per portare procedimenti di esecuzione separati, (veda Metaxas c. la Grecia, citato sopra, § 19, e Manushaqe Puto ed Altri, citato sopra, § 71), la Corte osserva che lui avviò separato civile e procedimenti di esecuzione per chiedere pagamento della pensione supplementare ed infatti faceva tutto nella sua veste di ostacolare la violazione. Come riguardi la rivendicazione del richiedente che considera essere in tempo e quale fu limitato ai costi incorsi in in collegamento coi procedimenti civili per danni, la Corte considera che, benché la Corte Suprema sostenne che questo viale era improprio, la decisione del richiedente di intraprendere atti non sembra essere stata una scelta irragionevole in prospettiva della Pratica Direzione del 2005 della Corte Suprema (veda paragrafo 49 sopra). I suoi sforzi certamente diedero luogo a lui incorrendo in costi. Comunque, determinato che il richiedente non riuscì a provare la differenza in costi assegnò con le corti nazionali e la sua rivendicazione corrente, la Corte decide di assegnare EUR 1,000 il richiedente in riguardo dei costi incorse in nazionalmente.
C. Interesse di mora
99. Infine, la Corte lo considera appropriato che il tasso di interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a che dovrebbe essere aggiunto tre punti di percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL’UNANIMITA’
1. Congiunge ai meriti l’eccezione preliminare del Governo della non-esaurimento di via di ricorso nazionali e lo respinge;

2. Dichiara la richiesta ammissibile;

3. Sostiene che c’è stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1;

4. Sostiene che non c’è nessun bisogno di esaminare l’azione di reclamo sotto Articoli 6 e 13 della Convenzione;

5. Sostiene
(a) che lo Stato rispondente assicurerà con appropriato vuole dire, entro tre mesi della data sui quali la sentenza diviene definitivo in conformità con Articolo 44 § 2 della Convenzione, la piena esecuzione della definitivo decisione del Fondo di 16 maggio 1994, insieme con pagamento dell’interesse legale accumulato;
(b) che lo Stato rispondente è pagare il richiedente, entro il periodo di mese stesso del tre EUR 1,000 (mille euros) per i costi incorsi in nazionalmente che somma sarà convertita nella valuta nazionale dello Stato rispondente al tasso applicabile sulla data di accordo, più qualsiasi tassa che può essere addebitabile;
(c) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo il semplice interesse sarà pagabile sugli importi sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito più tre punti di percentuale.
Fatto in inglesi, e notificò per iscritto 10 dicembre 2013, facendo seguito Decidere 77 §§ 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Stanley Naismith Guido Raimondi
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusions : Preliminary objection joined to merits and dismissed (Article 35-1 – Exhaustion of domestic remedies) Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions Possessions) Pecuniary damage – award

SECOND SECTION

CASE OF KRSTIĆ v. SERBIA

(Application no. 45394/06)

JUDGMENT

STRASBOURG

10 December 2013

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 § 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Krstić v. Serbia,
The European Court of Human Rights (Second Section), sitting as a Chamber composed of:
Guido Raimondi, President,
Peer Lorenzen,
Dragoljub Popović,
Nebojša Vučinić,
Paulo Pinto de Albuquerque,
Helen Keller,
Egidijus Kūris, judges,
and Stanley Naismith, Section Registrar,
Having deliberated in private on 19 November 2013,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 45394/06) against the Republic of Serbia lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (“the Convention”) by a Serbian national, OMISSIS (“the applicant”), on 1 November 2006.
2. The applicant was represented by OMISSIS, a lawyer practising in Pirot. The Serbian Government (“the Government”) were represented by their Agent, Mr S. Carić.
3. The applicant alleged a violation of Article 6 § 1 and Article 13 of the Convention, and of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, on account of the authorities’ prolonged failure to enforce a final and enforceable administrative decision ordering the payment of a supplementary pension to the applicant.
4. On 30 June 2011 the application was communicated to the Government. It was also decided to rule on the admissibility and merits of the application at the same time (Article 29 § 1).
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1939 and currently lives in Pirot.
6. The facts of the case, as submitted by the parties, may be summarised as follows.
1. The pension-related administrative proceedings
7. On 14 September 1990 the applicant was granted an old-age pension as from 1 September 1990 by the Pirot branch (Filijala Pirot) of the Serbian Pensions and Disability Insurance Fund (Republički fond za penzijsko i invalidsko osiguranje zaposlenih – hereinafter “the Fund”).
8. Following a successful claim for unpaid wages against his former employer, on 8 December 1993 the applicant asked the Fund to amend its decision of 14 September 1990. In particular, he asked the Fund to apply a more favourable period for the calculation of his base pension and to increase his pension on account of the additional income that he had earned in the period before retirement (during 1989-90) which had not initially been taken into account (da se utvrdi nov penzioni osnov i izvrši obračun razlike u plaćanju).
9. Following a remittal, on 16 May 1994 the Fund issued an amended decision (hereinafter “the 1994 decision”): (i) establishing a new increased pension (14,015.66 old dinars (YUD)); (ii) establishing an increased “base pension” (penzijski osnov) to be applied from 1 September 1990, applying an adjustment rate of 45.30% as from 1 January 1991 and another adjustment of 28.13% as from 1 April 1994; (iii) determining that a supplementary pension should be paid on the basis of the difference between the pension received for the prior period starting on 1 September 1990 and the new pension granted retroactively by this decision; and (iv) noting that the calculations for the pension were attached to the decision and formed an integral part of it. In addition, the reasoning in the 1994 decision contained an exact figure to be used as the base pension and determined that the applicant’s pension should be 85% of that amount.
10. The decision of 16 May 1994 became final on 22 July 1994.
2. Enforcement of the administrative decision of 16 May 1994
11. On 31 December 2003 the applicant lodged a motion with the Pirot Municipal Court (“the Municipal Court”) for the enforcement of the part of the 1994 decision concerning the outstanding supplementary pension, and also sought payment of statutory interest from 25 January 1994 on the amounts due. The applicant supplied, together with his request for enforcement, an expert’s calculation determining the exact amount due.
12. On 20 January 2005 the Municipal Court issued the enforcement order as requested.
13. On 3 February 2006 the Municipal Court quashed that enforcement order following the Fund’s objection (prigovor) that there was no proof that the 1994 decision was enforceable.
14. On 16 February 2006 the Municipal Court requested that the Fund provide it with a reissued copy of the 1994 decision containing an enforceability clause (klauzula izvršnosti) within three days. On 22 February 2006 both the Fund and the applicant supplied the court with reissued copies of the 1994 decision containing an enforceability clause.
15. On 15 March 2006 the Municipal Court rejected the applicant’s fresh enforcement request. The Municipal Court firstly noted that the 1994 decision had established the applicant’s entitlement to a pension, his base pension and the date on which the applicant had acquired his right to a pension. The court found, however, that the decision in question was not “liable to enforcement” as it had not set the exact, total amount to be paid, which rather had been subject to recalculations depending on statistical data. It concluded that the outstanding debt should be therefore established only in special administrative proceedings conducted by the Fund’s accounting department – apparently the so-called “likvidatura”.
16. On 23 March 2006 the applicant lodged an objection against the decision of 15 March 2006, claiming that the enforcement request had contained all the figures and information necessary to calculate the amount due, also supplying an expert opinion to that effect.
17. On 26 June 2006 the Municipal Court upheld the decision of 15 March 2006. The competent panel, in particular, (i) noted, without making reference to the applicable domestic law, that the applicant should have asked for the mandatory enforcement of the 1994 decision in the administrative proceedings (prinudno izvršenje u administrativno-upravnom postupku (sic.)); and (ii) summarised the Supreme Court’s reasoning in the preceding civil proceedings concerning the application of the principle of monetary nominalism and revaluation of the claim (see paragraph 24 below).
3. The applicant’s civil suit and the related enforcement proceedings
18. In the meantime, as the Fund had failed to pay the supplementary pension to the applicant, on 25 January 1996 he filed a civil claim with the Municipal Court for the determination and payment of the outstanding supplementary pension as from 1 September 1990, and also sought statutory default interest and damages to compensate him for the effects of inflation (naknada inflatorne štete) and maladministration on the part of the Fund.
19. During the proceedings, on 26 May 1997, a court-appointed financial expert determined the nominal amount of the supplementary pension for the period between 1 September 1990 and 24 January 1994. The expert utilised a method of revalorisation of the pecuniary claims (metod valorizacije novčanih potraživanja).
20. On 8 April 2001 the court obtained an additional expert report on the statutory default interest accrued as from 17 May 1994 to that date.
21. Following two remittals, on 12 June 2001 the Municipal Court, noting the pension payment slips issued between 1990 and 1994, as well as the exact amounts of the new pension and the base pension as determined by the 1994 decision, awarded the applicant the outstanding difference in the pension actually paid and the applicant’s pension entitlement, plus statutory interest accrued, as well as costs.
22. On 4 December 2002 the Pirot District Court upheld the judgment of 12 June 2001. It clarified, as regards the Fund’s appeal, that the impugned dispute could not be the subject of administrative proceedings, as the applicant had not challenged the lawfulness of the 1994 decision, but rather had sought the payment of the pension debt and damages.
23. Following a remittal in the enforcement proceedings, on 6 March 2003 the Municipal Court ordered the enforcement of the judgment of 12 June 2001. On 24 July 2003 the awarded amount, including the accrued statutory interest, was transferred from the debtor’s account to that of the applicant.
24. Acting upon the Fund’s subsequent appeal on points of law, on 19 June 2003 the Supreme Court overturned the lower courts’ judgments. It stated that (i) in accordance with the law of obligations (the principle of monetary nominalism), the applicant was not entitled to damages to compensate him for the effects of inflation or any damages whatsoever in disputes of a public-law nature (such as the one in question); (ii) pension rights could only be established or enforced through administrative proceedings (“administrativno-upravni postupak”); (iii) even assuming that the Fund’s debt was to be considered as a statutory obligation, the applicant could not be awarded statutory interest in the civil proceedings (being a condition for a revaluation of the nominal claim), as the administrative enforcement of the 1994 decision had not been sought; (iv) the applicant could arguably seek such an award in enforcement proceedings; and (v) each party should cover its own costs and expenses. Lastly, the Supreme Court appears not to have addressed the nominal debt in its judgment.
25. On 7 August 2003 the Fund filed a motion for recovery of the entire sum paid to the applicant on 24 July 2003 (see paragraph 23 above) in view of the decision of the Supreme Court of 19 June 2003.
26. On 19 September 2003 the Municipal Court issued an enforcement order whereby half of the applicant’s pension was to be transferred to the Fund’s account each month until the sum had been repaid in full. It would appear that for the purpose of securing the debt the Municipal Court blocked the applicant’s access to his entire pension for a certain period of time.
27. By 30 August 2010 the applicant had repaid the total amount that he was required to pay in accordance with the above order.
4. The letter of 30 August 2001 by the Fund’s Pirot Branch sent to the Government’s Agent
28. The Pirot Branch of the Fund informed the Government that it was undisputed that it had failed to pay the difference between its past payment and the applicant’s pension entitlement for the period between 1 September 1990 and 31 December 1993. In that regard, the Fund explained that it had been unable to calculate and pay its debts that arose during the period of high inflation in Serbia to all beneficiaries of the pension insurance system, including the applicant, due to limitations in its computer software (iz tehničkih i programskih razloga).
5. Additional relevant information
29. The pension system in Serbia is a “pay as you go” system. The Fund is a State administrative body which is tasked with awarding and administering pensions and disability insurance payments. It is a legal entity authorised to levy compulsory social insurance contributions, in accordance with the rights and obligations determined by applicable law and its internal regulations. All pension and disability insurance contributions are transferred to the Fund’s accounts, together with the funds paid by the central government of the respondent State. The State guarantees the Fund’s obligations.
30. In the period between 1984 and 1994, the domestic currency heavily depreciated on several occasions, resulting in its redenomination on a number of occasions. In 1993 the annual inflation rate was calculated at more than 1.5 billion per cent, while the average daily rate of inflation was nearly 100 per cent. In October 1993 the Government created a new currency unit. One new dinar was worth one million of the “old” dinars. On 24 January 1994 the government introduced the “super” dinar, equal to 10 million new dinars.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
A. The General Administrative Proceedings Act (Zakon o opštem upravnom postupku; published in the Official Gazette of the Federal Republic of Yugoslavia – “OG FRY” – nos. 33/97, 31/01 and 30/10)
31. The Act came into force on 19 July 1997 and thereby repealed the General Administrative Proceedings Act 1956 (Official Gazette of the Federal National Republic of Yugoslavia, no. 52/56; Official Gazette of the Socialistic Federal Republic of Yugoslavia, nos. 10/65, 18/65, 4/77, 11/78, 32/78, 9/86 and 47/86; and OG FRY, no. 24/94). Article 290 of the 1997 Act establishes that it is applicable to all proceedings brought before the date it came into force which have not been concluded.
32. Articles 257 § 3 and 258 provide that an administrative decision whose enforcement is impossible (rešenje čije izvršenje nije moguće) shall be declared null and void, in whole or in part, either by the relevant authority itself or at the request of a party or a state/public prosecutor.
33. Articles 261-278 set out the procedure to be followed concerning the enforcement of final administrative decisions.
34. Article 261 § 2 provides that an administrative decision shall be executed once it becomes enforceable (kada postane izvršna). Article 261 § 3(1) provides that a first-instance administrative decision shall become enforceable upon expiry of the period in which an appeal against it may be filed, if no appeal has been filed. Pursuant to Article 261 § 5, the statutory fifteen-day voluntary enforcement period, used by default if the decision does not set out any other enforcement period, starts running from the date on which the decision becomes enforceable.
35. The manner of enforcement depends on the type of obligations covered (pecuniary or non-pecuniary) in the relevant administrative decision.
36. Article 266 § 1 provides that the enforcement of non-pecuniary obligations is to be carried out by administrative bodies. In the event of administrative enforcement, the applicable procedure is set out in Articles 261-272. Article 267 § 1 states that such enforcement is to be conducted by the administrative authority which had ruled at first instance, unless otherwise provided by law. Article 268 § 1 provides, inter alia, that the authority in charge of the enforcement of an administrative decision shall, on its own motion or at the request of a party, issue an enforcement order (zaključak o dozvoli izvršenja).
37. On the other hand, Article 266 § 2 states that the enforcement of monetary obligations rendered by an administrative decision is to be carried out by the courts. Pursuant to Article 273 § 1, if an administrative decision is to be executed by judicial enforcement, the authority which adopted that decision should provide a copy of the decision containing an enforceability clause (potvrda izvršnosti) (see Article 268 § 3) and transfer it to the court competent to execute it. An administrative decision containing an enforceability clause should, under Article 273 § 1, be considered as an enforcement instrument (osnov za sudsko izvršenje). Judicial enforcement is thus carried out through the application of the provisions of the applicable enforcement act and the provisions of other acts pertinent to judicial enforcement.
B. The Enforcement Proceedings Act 2000 (Zakon o izvršnom postupku; published in OG FRY nos. 28/00, 73/00 and 71/01)
38. Article 1 provided that the Act was applicable to mandatory enforcement of a decision rendered in the course of administrative proceedings, if it had established a monetary obligation.
39. Article 4 prescribed that the court handling the enforcement proceedings was obliged to proceed urgently with the enforcement of a decision securing an established obligation. According to Article 10 § 1, the competent court should decide on an enforcement request within three days from the date the request had been filed, while an appellate court should decide on an objection (prigovor) within fifteen days of the date it had been filed.
40. According to Article 16 § 2(2), an administrative decision establishing a monetary obligation fell to be considered as an enforcement instrument (izvršna isprava).
41. Article 18 §§ 1 and 2 stated that a decision adopted in administrative proceedings would become enforceable when it had become final and after the period for voluntary compliance with the obligation had expired.
42. Pursuant to Article 20 § 1, a decision is liable for enforcement (podobna za izvršenje) if it identifies the debtor and creditor, the subject matter, the type of obligation to be enforced, the amount due (obim) and the deadline for enforcement. Should the period for voluntary compliance have been omitted, it should be determined by the enforcement request.
43. According to Article 37, when administrative enforcement was to be carried out by a civil court which had not adopted the decision whose enforcement was requested, a copy of the decision containing an enforceability clause should be supplied by the body which had adjudicated at first instance together with a request for enforcement.
44. Article 39 § 4 provided that a decision to reject an enforcement request in full or in part should be fully reasoned (obrazloženo).
C. The Enforcement Proceedings Act 2004 (published in the Official Gazette of the Republic of Serbia – “OG RS” – no. 125/04)
45. The Enforcement Proceedings Act 2000, which was in force at the commencement of the enforcement proceedings in this case, was repealed by the Enforcement Proceedings Act 2004, which came into force on 23 February 2005. In accordance with Article 304 of the 2004 Act, all enforcement proceedings instituted prior to 23 February 2005 were to be concluded pursuant to the 2000 Act.
D. The Practice Direction adopted by the Supreme Court’s Civil Division on 15 November 2005 (published in Case-law Bulletin of the Supreme Court nos. 3/05 and 1/11; Pravno shvatanje Građanskog odeljenja Vrhovnog sud Srbije, sa obrazloženjem, utvrdjeno na sednici od 15. novembra 2005. godine)
46. The Supreme Court of Serbia adopted the Practice Direction, in response to the suspensions of pension payments in Kosovo, in order to set out the general principles as regards the restrictions/suspensions of pension rights, and to give guidance as to which domestic authorities, judicial or administrative, are invested with jurisdiction in different types of pension-related matters.
47. The Practice Direction states that administrative proceedings (upravni postupak) before the Fund and, if need be, judicial review proceedings (upravni spor) would be the appropriate avenue to challenge the legality of the Fund’s decisions establishing one’s pension rights or the amount of pension to be paid, or those restricting and terminating one’s pension rights.
48. It further explains that the enforcement of final decisions of the Fund shall be carried out by the civil courts in the course of enforcement proceedings, which are to be governed by the provisions of the Enforcement Proceedings Act.
49. Lastly, the Practice Direction also notes that the civil courts are, in this regard, competent to adjudicate cases involving claims of maladministration (nezakonit i nepravilan rad) on the part of the Fund.
E. The relevant case-law of the Administrative Court of Serbia declaring judicial review proceedings an inappropriate legal avenue as regards the non-enforcement of the Fund’s decisions (U 19497/10 (2005); 25 August 2010)
50. The claimant had initiated an administrative dispute concerning the Fund first-instance and appellate bodies’ failure to issue a decision upon his request for payment of outstanding pension as established by a 1999 decision of the Fund. The Administrative Court rejected his claim brought before it. Specifically, the Administrative Court declared that the two Fund’s bodies lacked jurisdiction ratione materiae to consider the claimant’s request. Relying on Article 266 § 2 of the General Administrative Act, the Administrative Court directed the claimant to file an enforcement request with the competent civil court, rather than have recourse to the administrative dispute procedure.
F. The relevant practice of the Serbian courts as to whether an act is liable to enforcement
51. In the interpretation of the legislation concerning enforcement matters, the Serbian courts have frequently outlined the circumstances in which a decision is liable to enforcement, as it is not considered sufficient for a claimant to simply have an enforceable decision in his or her favour (High Commercial Court, Pž. 2720/82 and 3763/83).
52. The courts have found enforcement requests to be well founded even if the obligation of the debtor has not been precisely determined (Kragujevac District Court, Gž. 293/95). In addition, the precise details of the obligation do not necessarily have to be contained in the operative provisions of the decision, the courts handling enforcement matters being obliged to enforce a debt if the reasoning in the decision gives sufficient details to determine the total obligation of the debtor. Should that be the case, the courts are to instruct the creditor to supplement his enforcement request in accordance with such reasoning (Supreme Court, Gž. 108/86, in the context of the surface and boundaries of a plot of land). A decision in criminal proceedings which awards undetermined costs to a party, but leaves it to the accounting department of a State authority to determine the relevant amount, is also considered as a decision liable to enforcement (Supreme Court, decision no. 2319/02 of 4 September 2002).
G. The Organisation of the Courts Act 2001 (Zakon o uređenju sudova; published in OG RS nos. 63/01, 42/02, 27/03, 29/04, 101/05 and 46/06)
53. Article 4 provides that a court of law cannot refuse to consider a claim in respect of which its jurisdiction has been established by law or the Constitution.
H. The Statutory Interest Act (Zakon o visini stope zatezne kamate; published in OG FRY no. 9/01 and OG RS no. 31/11)
54. Article 1 provides that statutory interest shall be paid as from the date of maturity of a recognised monetary claim until the date of its settlement. Article 2 states that such interest shall be calculated on the basis of the official consumer price index plus another 0.5% monthly.
I. The Obligations Act (Zakon o obligacionim odnosima; published in OG SFRY nos. 29/78, 39/85, 45/89, 57/89 and OG FRY no. 31/93)
55. Article 394 provides for the principle of monetary nominalism. According to this principle, when an obligation concerns a sum of money, the debtor is bound to pay the number of monetary units in which the obligation is expressed (that is, its nominal value), unless the law provides otherwise.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL NO. 1 TO THE CONVENTION AND ARTICLES 6 AND 13 OF THE CONVENTION
56. The applicant complained under Article 6 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention that the respondent State had failed to enforce a final and enforceable decision of 16 May 1994 rendered in his favour and that he had been unable to obtain payment of the difference between the pension actually paid to him and the pension for the period between September 1990 and December 1993 as awarded to him by that decision. The applicant also complained under Article 13 that he had had no effective domestic remedy by which he could have had the 1994 decision enforced.
57. These provisions provide, in their relevant parts, as follows:
Article 6
“In the determination of his civil rights and obligations … everyone is entitled to a fair … hearing … by [a] … tribunal …”
Article 13
“Everyone whose rights and freedoms as set forth in [the] Convention are violated shall have an effective remedy before a national authority notwithstanding that the violation has been committed by persons acting in an official capacity.”
Article 1 of Protocol No. 1
“Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.”
A. Admissibility
1. Compatibility ratione personae (the applicant’s “victim status”) and/or abuse of the right of petition
58. The Government submitted that the applicant had ceased to be a victim of the alleged violations of the Convention, within the meaning of Article 34 of the Convention, by virtue of the fact that he had collected his entire claim for supplementary and indexed-linked pension, together with statutory interest and damages (see paragraph 23 above). Alternatively, the Government argued that the applicant had abused his right of petition given that he had failed to inform the Court of this fact, which was critical for the outcome of the proceedings before it.
59. The applicant claimed that he had not considered the events in question to be relevant to the Court’s examination, given that he had eventually had to return the entire amount awarded in the civil proceedings.
60. As to the applicant’s victim status, the Court reiterates that a decision or measure favourable to the applicant is not in principle sufficient to deprive him of his status as a “victim” unless the national authorities have acknowledged, either expressly or in substance, and then afforded redress for, the breach of the Convention (see, for example, Dalban v. Romania [GC], no. 28114/95, § 44, ECHR 1999-VI). Quite apart from the issues of meaningful redress for or a comprehensive acknowledgment of the violations allegedly suffered, the Court notes that, in any event, the applicant had to pay back the entire amount awarded (see paragraphs 25 27 above) and that he has continued to be affected by the non-enforcement of the 1994 decision. The Court therefore finds that the applicant has retained his victim status for the purposes of Article 34 of the Convention and dismisses the Government’s objection in this regard.
61. Regarding the second objection, although the applicant could clearly have been more specific in his application about the outcome of the enforcement proceedings, information which was known to him from the outset (see Kerechashvili v. Georgia (dec.), no. 5667/02, 2 May 2006, and contrast with Al-Nashif v. Bulgaria, no. 50963/99, § 89, June 20, 2002; see also, in general, Miroļubovs and Others v. Latvia, no. 798/05, §§ 62 and 65, 15 September 2009), the Court notes that the applicant supplied to the Court, together with the application form, copies of all relevant judgments in the relevant civil proceedings. In these circumstances, accepting the importance of that information, the Court considers that the applicant did not try to deliberately mislead the Court in his pleadings (see paragraph 59 above; see also Hüttner v. Germany (dec.), no. 23130/04, 9 June 2006, and Predescu, no. 21447/03, §§ 25-26, 2 December 2008).
62. It follows that the Government’s objections as regards compatibility ratione personae and abuse of the right of petition must be dismissed.
2. Compatibility ratione temporis as regards the complaint of lack of access to court
63. Relying on the Court’s findings in the case of Blečić v. Croatia (Blečić v. Croatia [GC], no. 59532/00, §§ 63-69, ECHR 2006 III), the Government submitted that the Court lacked temporal jurisdiction to deal with the alleged violation of the applicant’s right of access to court, which related to events that had taken place before 3 March 2004, the date on which the Convention had entered into force in respect of Serbia (“the ratification date”). Specifically, the applicant’s complaint concerned the outstanding supplementary pension for the period between 1990 and 1993 and, further, the allegedly ineffective and inadequate civil proceedings for damages, which the applicant submitted had deprived him of access to court, had been terminated in 2003 (see paragraph 24 above). The Government also submitted, albeit in another context, that on 24 January 1996 the Fund had informed the applicant by letter that it had not paid the supplementary pension for the period between 1 September 1990 and 31 December 1993. In doing so, the Fund had explained that, as Serbia had been affected by hyperinflation during the said period for which the difference in pension was to be calculated, it had been impossible for it to calculate the exact amount to be paid in new dinars by converting that debt (konverzija obračunate razlike za navedeni period). The Court was not provided with a copy of that letter.
64. The applicant did not comment.
65. It is beyond dispute that, in accordance with the general rules of international law, the provisions of the Convention do not bind a Contracting Party in relation to any act or fact which took place or any situation which ceased to exist before the date of the entry into force of the Convention with respect to that Party (see Blečić v. Croatia [GC], cited above, § 70). In this respect, the Convention imposes no specific obligation on the Contracting States to provide redress for wrongs or damage caused prior to that date (see Kopecký v. Slovakia [GC], no. 44912/98, § 38, ECHR 2004 IX). From the ratification date onwards, however, the State’s acts and omissions must conform to the Convention and its Protocols, meaning that all subsequent acts and omissions fall within the Court’s jurisdiction even where they are merely extensions of an already existing situation (see, for example, Yağcı and Sargın v. Turkey, 8 June 1995, § 40, Series A no. 319 A, and Almeida Garrett, Mascarenhas Falcão and Others v. Portugal, nos. 29813/96 and 30229/96, § 43, ECHR 2000-I).
66. The Court observes from the outset that the applicant did not complain before it about the loss of value of the supplementary pension awarded as a result of inflationary processes, nor did he complain of his unsuccessful litigation before the Supreme Court in respect of damages to compensate him for the effects of inflation (see, in that regard, Todorov v. Bulgaria, no. 39832/98, 18 January 2005; Mancheva v. Bulgaria, no. 39609/98, 30 September 2004; Rudzinska v. Poland (dec.), no. 45223/99, ECHR 1999-VI; Gayduk and Others v. Ukraine (dec.), nos. 45526/99 et seq., ECHR 2002-VI; Ryabykh v. Russia, no. 52854/99, ECHR 2003 IX; and Čular v. Croatia, no. 55213/07, 22 April 2010). The applicant’s complaint under Article 6 § 1 of the Convention instead concerned the partial non-enforcement of the final 1994 decision, in conjunction with the authorities’ continued failure to bring mandatory enforcement proceedings in respect of this decision.
67. While certain of the Fund’s debts which originated from the period of hyperinflation and enormous depreciation of the domestic currency may have ceased to exist, such circumstances fall to be raised and examined prior to a final domestic judicial determination of a case (see, in respect of final judicial decisions, Jeličić v. Bosnia and Herzegovina, no. 41183/02, § 44, ECHR 2006 XII; see also Brumărescu v. Romania [GC], no. 28342/95, § 61, ECHR 1999 VII). In the instant case, the Fund, the competent administrative authority empowered to order the payment of a pension, acknowledged its debts following the last devaluation of the domestic currency and the conversion to the new currency, by a decision that has not been appealed, amended or invalidated (revoked) by any subsequent administrative or judicial decision on the basis that it is impossible for the decision to be enforced (see paragraphs 9, 10 and 32 above). Moreover, the Fund provided a copy of the decision containing an enforceability clause in 2006, that is to say following the ratification date (see paragraph 14 above). Further, the Supreme Court stated that the applicant had no right to damages to compensate him for the effects of inflation during the relevant period, but did not exclude his entitlement to a supplementary pension in the original amount claimed, together with statutory interest (see paragraph 24 above). Lastly, the Government repeated on several occasions that the applicant is still entitled to the original amount claimed, plus statutory interest, and did not attempt to justify the non-enforcement by the extinguishment of the debt or any inability to enforce the decision.
68. Having regard to these considerations, the Court considers that the applicant’s entitlement to enforcement subsisted subsequent to the Convention’s entry into force on 3 March 2004 and observes that the impugned non-enforcement has continued to date (see, mutatis mutandis, Kostić v. Serbia, no. 41760/04, § 46, 25 November 2008). Against this background, the Court is competent to examine events from 3 March 2004 onwards, the date of ratification of the Convention and Protocol No. 1 by Serbia. It may, however, have regard to facts occurring prior to ratification inasmuch as they could be considered to have created a situation extending beyond that date or may be relevant for the understanding of facts occurring after that date (see Broniowski v. Poland (dec.) [GC], no. 31443/96, §§ 74 77, ECHR 2002 X).
69. The Government’s plea of inadmissibility on the ground of lack of jurisdiction ratione temporis must accordingly be rejected.
3. Exhaustion of domestic remedies
70. Finally, the Government submitted that the applicant had not exhausted domestic remedies. They argued, in particular, that the applicant had not availed himself properly of the ability to seek administrative enforcement of the impugned decision or, to institute, if needed, an administrative law claim before the Administrative Court. As regards the latter avenue, the Government relied on the Administrative Court’s decision of 25 August 2010 (see paragraph 50 above) and the Court’s finding in the cases of Juhas Đurić v. Serbia, no. 48155/06, 7 June 2011, Jovičić v. Serbia (dec.), no. 42716/11, 12 February 2013, and Mihailović v. Serbia (dec.), no. 39275/12, 12 February 2013.
71. The rule of exhaustion of domestic remedies referred to in Article 35 § 1 of the Convention requires applicants to first use the remedies provided by the national legal system, thus dispensing States from answering before the Court for their acts before they have had an opportunity to put matters right through their own legal system. The only remedies which an applicant is required to avail himself of are those that relate to the breaches alleged and which are at the same time available and sufficient. The burden of proof is on the Government claiming non-exhaustion to satisfy the Court that an effective remedy was available in theory and in practice at the relevant time; that is to say that the remedy was accessible, capable of providing redress in respect of the applicant’s complaints, and offered reasonable prospects of success (see, among other authorities, Akdivar and Others v. Turkey, 16 September 1996, § 68, Reports of Judgments and Decisions 1996-IV, and Lukenda v. Slovenia, no. 23032/02, § 44, 6 October 2005).
72. In the Court’s view, the questions of which domestic authority is invested with jurisdiction as regards the enforcement of the Fund’s pension-related decisions establishing that it has a pecuniary obligation vis-à-vis individuals and whether the applicant exhausted all available and effective domestic remedies inevitably intertwine with the substance of his complaints under Article 6 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1. Hence, to avoid prejudging the latter issue, both questions should be examined together. Accordingly, the Court joins the question of non-exhaustion of domestic remedies to the merits and reserves it for later consideration.
4. Conclusion
73. The Court further notes that the applicant’s complaints under the provisions relied on are not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 § 3 of the Convention. They are not inadmissible on any other grounds and must therefore be declared admissible.
A. Merits
1. Alleged violation of Article 1 of Protocol No. 1
(a) The parties’ submissions
74. The applicant reaffirmed his complaint. Although he asserted that the decision of the Supreme Court to reject his civil claim had been politically motivated and legally incorrect, he maintained that, in any event, even the Supreme Court had acknowledged his entitlement to the original debt together with statutory interest, had the enforcement of the final decision of 1994 in his favour been sought at the material time. In the meantime, he had indeed sought enforcement of the decision, but to no avail. The respondent State had not undertaken any steps in order to enforce the 1994 decision to date.
75. The Government stated that the Fund’s decision “had not constituted an enforcement instrument which would be suitable for execution before the Municipal Court because it had not contained a precise sum”. While the existence of the claim against the Fund based on its 1994 decision was not disputed, they: (a) maintained that by virtue of the principle of monetary nominalism, the applicant’s claim had only corresponded to the original amount determined by that decision, and thus should not comprise a contemporary value as suggested by an expert report provided by the applicant; and (b) reiterated that the applicant had not yet received the supplementary pension because he had failed to make use of the appropriate administrative remedies.
(b) The Court’s assessment
76. The Court reiterates that a “claim” can constitute a “possession” within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1 if it is sufficiently established to be enforceable – for example by virtue of a court judgment, an arbitration award or an administrative decision (see Burdov v. Russia, no. 59498/00, § 28, ECHR 2002-III; Stran Greek Refineries and Stratis Andreadis v. Greece, 9 December 1994, § 59, Series A no. 301-B; and Moskal v. Poland, no. 10373/05, § 45, 15 September 2009).
77. As the Court has held in a number of previous cases, the inability for a successful litigant to have a judgment or a final administrative decision rendered in his favour fully enforced, if that situation persists for a relatively long period of time, may constitute an interference with his right to the peaceful enjoyment of his possessions, in the sense of the first sentence of the first paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 (see, among many authorities, Pridatchenko and Others v. Russia, nos. 2191/03, 3104/03, 16094/03 and 24486/03, § 50, 21 June 2007; Burdov v. Russia, cited above, § 40; Ramadhi and Others v. Albania, no. 38222/02, §§ 76-77, 13 November 2007; and Viasu v. Roumania, no. 75951/01, § 60, 9 December 2008). Any such interference by a public authority should be lawful (see The Former King of Greece and Others v. Greece [GC], no. 25701/94, §§ 79 and 82, ECHR 2000-XII), should pursue a legitimate aim “in the public interest” and must also be reasonably proportionate to the aim sought to be realised. As regards lawfulness, the States are under a positive obligation to ensure that the procedures enshrined in legislation governing the enforcement of final judgments are complied with (see Fuklev v. Ukraine, no. 71186/01, § 91, 7 June 2005).
78. Also, the principle of “good governance” requires that where an issue in the general interest is at stake it is incumbent on the public authorities to act in good time, in an appropriate manner and with the utmost consistency (see Beyeler v. Italy [GC], no. 33202/96, § 10, ECHR 2000 I, and Megadat.com S.r.l. v. Moldova, no. 21151/04, § 72, 8 April 2008).
79. Turning to the present case, the Court observes that the applicant had acquired an entitlement to receive a supplementary pension by the administrative decision of 16 May 1994, which decision took final effect on 22 July 1994 (see paragraphs 9-10 above). Following the failure of the Fund to pay its debt in due time, the applicant attempted to obtain payment of the outstanding supplementary pension in civil and enforcement proceedings (see paragraphs 11-27 above), but to no avail.
80. The Court further observes that the 1994 decision, when reissued with the enforceability clause, qualified as an enforcement instrument (osnov za sudsko izvršenje; see paragraphs 37, 40 and 41 above). On the other hand, according to domestic law, an enforcement instrument does not necessarily equate to a decision liable to enforcement if certain crucial elements are missing (see paragraph 42 above). In view of the foregoing, as well as the Government’s pleadings (see paragraph 75 above), the Court must firstly ascertain whether the Fund’s monetary obligations established by the relevant part of the 1994 decision gave rise to a debt in the applicant’s favour that was sufficiently established to be enforceable (see Unistar Ventures GmbH v. Moldova, no. 19245/03, § 88, 9 December 2008), and, secondly, identify the appropriate enforcement mechanism as regards the 1994 decision.
81. The Court firstly observes that the applicant had acquired the right to a pension by the 1990 decision, while in view of the outcome of the proceedings concerning wages owed to him, the 1994 decision only adjusted the pension and “base pension”, indicating their exact amounts, and awarded a supplementary pension by applying the adjustments retroactively (see paragraphs 7 and 9, and contrast with paragraph 15 above).
82. Furthermore, the Court observes that the obligation liable to enforcement does necessarily have to be exactly determined, as the courts handling enforcement matters are obliged to enforce a debt when the reasoning in the decision gives sufficient detail to determine the total obligation of the debtor (see paragraph 52 above). The calculation parameters provided by the 1994 decision appear to have provided sufficient basis for the expert engaged by the applicant in the enforcement proceedings to calculate the outstanding debt (see paragraph 21 above). The 1994 decision was based on specific criteria/parameters for further calculations of the supplementary pension, in regard to which the Fund had no discretion (see, mutatis mutandis, Bulgakova v. Russia, no. 69524/01, §§ 29 and 31, 18 January 2007, and contrast with Kiryanov v. Russia (dec.), no. 42212/02, 9 December 2004). This means that the outstanding debt was readily ascertainable.
83. The Court finds that the applicant may be regarded as having had a substantive interest, sufficiently established and due to be paid, which equated to a “possession”. The mere fact that a property right established by an administrative decision is subject to revocation in certain circumstances does not prevent it from being a “possession” within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1, at least until it is revoked (see Beyeler, cited above, § 105; Moskal v. Poland, cited above, § 40; and Jasiūnienė v. Lithuania, no. 41510/98, 6 March 2003). The guarantees of that provision therefore apply to the present case.
84. As regards the appropriate avenue for the enforcement of the Fund’s monetary obligation vis-à-vis the applicant, the Court firstly reiterates that where a final decision is delivered in favour of an individual against the State, the former should not, in principle, even be compelled to bring separate enforcement proceedings (see, mutatis mutandis, Metaxas v. Greece, no. 8415/02, § 19, 27 May 2004, and Manushaqe Puto and Others v. Albania, nos. 604/07 et seq., § 71, 31 July 2012). It is understood that the State’s functions were delegated to the Fund and their exercise has been controlled by the State (see paragraph 29 above). The Court cannot endorse the submissions about the applicant’s failure to request “administrative enforcement” before the administrative bodies. The applicable administrative and enforcement legislation, as well as the Supreme Court and the Administrative Court’s interpretation of the law, had all designated the civil courts as the competent authorities for the execution of an administrative decision establishing a monetary obligation (see paragraphs 37, 38, 40, 48 and 50). That was the case with the Fund’s decision in the present case.
85. By failing to fully comply with the 1994 decision to date, almost nineteen years following its adoption (of which more than ten years fall within the Court’s competence ratione temporis), the national authorities have prevented the applicant, who did everything in his capacity to obtain enforcement of the decision, from receiving the supplementary pension he reasonably expected to receive. There was apparently legal uncertainty as to whether the administrative or judicial authorities were invested with jurisdiction ratione materiae in cases such as that of the applicant (see paragraph 46 above). The non-enforcement of the 1994 decision was due, to an extent, to the fact that the Fund had failed to indicate the exact amount to be paid to the applicant by way of supplementary pension. The debt established by the 1994 decision was the liability of the Fund, in charge of administering pensions, which omitted to pay the debt and strikingly claimed to lack the appropriate software to calculate the amount due in view of hyperinflation. In addition, the competent enforcement court was empowered to obtain expert reports in complex cases and was provided with sufficient calculation parameters to identify the amount due. However, the competent court did not even attempt to arrive at a final calculation, nor did it make any reference to the expert report supplied by the applicant. The manner in which the domestic court conducted these lengthy enforcement proceedings (see paragraphs 11-17 above) and the reasons given to decline jurisdiction in favour of the “administrative authorities” appear to be arbitrary. They did not comply with the procedures enshrined in the relevant legislation for the enforcement of final administrative decisions establishing obligations of a monetary nature (see paragraphs 37-40, 44, 48, 50 and 53 above).
86. The interference with the applicant’s right to the peaceful enjoyment of his possessions was therefore unlawful (see Fuklev v. Ukraine, cited above). Such a conclusion makes it unnecessary to determine whether a fair balance was struck between the demands of the general interest of the community and the requirements of the protection of individual rights (see Iatridis c. Greece [GC], no 31107/96, § 58 and 62, ECHR 1999-II; Ambruosi v. Italy, no. 31227/96, §§ 28-34, 19 October 2000; and Ilić v. Serbia, no. 30132/04, § 75, 9 October 2007).
87. Accordingly, the Court considers that the Government’s objection of non-exhaustion of domestic remedies (see paragraph 72 above) should be dismissed, and finds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
2. Alleged violations of Articles 6 and 13 of the Convention
88. Since the issues complained of under these Articles are essentially the same as those already examined under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, the Court does not consider it necessary to examine these complaints separately (see, mutatis mutandis, Davidescu v. Romania, no. 2252/02, § 57, 16 November 2006, and Unistar Ventures GmbH v. Moldova, cited above, § 99).
II. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
89. Article 41 of the Convention provides:
“If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.”
A. Damage
90. The applicant claimed RSD 11,516,828.14 (approximately 115,000 EUR) in respect of pecuniary damage sustained due to the failure of the domestic authorities to fully enforce the final decision rendered in his favour. This amount was claimed to correspond to the Fund’s debt as determined by a qualified expert, whose report was attached to the claim.
91. The Government contested the pecuniary claim as excessive and suggested that it be reassessed by qualified experts.
92. The Court reiterates that a judgment in which it finds a breach imposes on the respondent State a legal obligation to put an end to the breach and make reparation for its consequences in such a way as to restore as far as possible the situation existing before the breach (see Iatridis v. Greece (just satisfaction) [GC], no. 31107/96, § 32, ECHR 2000 XI, and Metaxas v. Greece, cited above, § 35).
93. As regards the present case, the Court has found a violation of Article 1 of Protocol No. 1 on account of the respondent State’s failure to comply with the Fund’s decision of 16 May 1994 to date, and also considered it unnecessary to rule on the merits of the applicant’s complaints under Articles 6 and 13 of the Convention (see paragraphs 97 98 above). Concerning the pecuniary damage sought, the Court considers, in the circumstances of this case, that the full execution of the Fund’s decision would place the applicant as far as possible in a situation equivalent to that in which he would have found himself had the requirements of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention not been breached (see Niţescu v. Romania, no. 26004/03, § 48, 24 March 2009).
94. In this respect, the Court considers that the Government shall secure, by appropriate means, the full execution of the final decision of the Fund of 16 May 1994, together with payment of the statutory interest accrued (see, mutatis mutandis, Mužević v. Croatia, no. 39299/02, § 91, 16 November 2006, and EVT Company v. Serbia, no. 3102/05, § 60, 21 June 2007). Particular importance should be given to the fact that the applicant has been awaiting the payment of the supplementary pension he was awarded for over nineteen years.
95. Given that the applicant did not submit a claim for non-pecuniary damage, the Court considers that there is no call to award him any sum on that account.
B. Costs and expenses
96. The applicant further sought RSD 212,515.42 on account of his costs incurred up to 2003 in connection with the civil proceedings for damages, plus statutory interest (see paragraph 14 above).
97. The Government submitted that this claim was belated, had not been submitted in the manner required by Rule 60 of the Rules of Court and that, in any event, the applicant was not entitled to such costs in view of the Supreme Court’s judgment of 19 June 2003 (see paragraph 24 above).
98. According to the jurisprudence of the Court, an applicant is entitled to reimbursement of his costs and expenses only in so far as they are found to have been actually and necessarily incurred and to be reasonable as to quantum. To this end, Rule 60 §§ 2 and 3 of the Rules of Court stipulate that applicants must enclose with their claims for just satisfaction “any relevant supporting documents”, failing which the Court “may reject the claims in whole or in part”. Although, according to the Court’s case-law, the applicant should not even have been compelled to bring separate enforcement proceedings (see Metaxas v. Greece, cited above, § 19, and Manushaqe Puto and Others, cited above, § 71), the Court observes that he instituted separate civil and enforcement proceedings in order to seek payment of the supplementary pension and in fact did everything in his capacity to prevent the violation. As regards the applicant’s claim, which it considers to be in time and which was limited to the costs incurred in connection with the civil proceedings for damages, the Court considers that, although the Supreme Court held that this avenue was inappropriate, the applicant’s decision to pursue court proceedings does not appear to have been an unreasonable choice in view of the Supreme Court’s 2005 Practice Direction (see paragraph 49 above). His efforts certainly resulted in him incurring costs. However, given that the applicant failed to substantiate the difference in costs awarded by the domestic courts and his current claim, the Court decides to award the applicant EUR 1,000 in respect of the costs incurred domestically.
C. Default interest
99. Lastly, the Court considers it appropriate that the default interest rate should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Joins to the merits the Government’s preliminary objection of non exhaustion of domestic remedies and dismisses it;

2. Declares the application admissible;

3. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1;

4. Holds that there is no need to examine the complaint under Articles 6 and 13 of the Convention;

5. Holds
(a) that the respondent State shall ensure by appropriate means, within three months of the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 § 2 of the Convention, the full execution of the final decision of the Fund of 16 May 1994, together with payment of the statutory interest accrued;
(b) that the respondent State is to pay the applicant, within the same three month period, EUR 1,000 (one thousand euros) for the costs incurred domestically, which sum is to be converted into the national currency of the respondent State at the rate applicable on the date of settlement, plus any tax that may be chargeable;
(c) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amounts at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points.
Done in English, and notified in writing on 10 December 2013, pursuant to Rule 77 §§ 2 and 3 of the Rules of Court.
Stanley Naismith Guido Raimondi
Registrar President

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