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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF KOUTSOKOSTAS v. GREECE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: P1-1
Numero: 64732/12
Stato: Grecia
Data: 2019-06-13 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

SEZIONE DI APERTURA
CASO DI KOUTSOKOSTAS v. GRECIA
(domanda n. 64732/12)

STOP

STRASBURGO

13 giugno 2019

DEFINITIVO

13/09/2019

Questa sentenza ? diventata definitiva ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a modifiche editoriali.
Nel caso di Koutsokostas contro la Grecia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo (Prima Sezione), che si riunisce in una sezione composta da :
Ksenija Turkovi?, Presidente,
Krzysztof Wojtyczek,
Linos-Alexander Sicilianos,
Armen Harutyunyan,
Padre Pastore Vilanova,
Pauliine Koskelo,
Jovan Ilievski, giudici,
e Abel Campos, impiegato della sezione,
Dopo la delibera in Camera di Consiglio del 21 maggio 2019,
Emette la seguente sentenza, adottata in tale data:
PROCEDURA
1. La causa ha avuto origine da un ricorso (n. 64732/12) contro la Repubblica ellenica presentato alla Corte l’8 ottobre 2012 ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”) da due cittadini di tale Stato, il sig. Georgios Koutsokostas (“il primo ricorrente”) e il sig. Andreas Koutsokostas (“il secondo ricorrente”) (“i ricorrenti”).
2. I ricorrenti erano rappresentati dal sig. G. Gesoulis e dal sig. I. Makris, avvocati a Salonicco. Il Governo greco (“il Governo”) era rappresentato dalla delegata del suo agente, la signora G. Papadaki, Assessore al Consiglio giuridico dello Stato.
3. Il 12 marzo 2018 ? stata comunicata al Governo la denuncia relativa al rifiuto dei giudici nazionali di esaminare la domanda di recupero dell’indennizzo per l’esproprio in concomitanza con la determinazione dell’importo finale di tale indennizzo (articolo 1 del protocollo n. 1) e la domanda ? stata dichiarata irricevibile per il resto, ai sensi dell’articolo 54 ? 3 del regolamento della Corte.
4. Il Governo si ? opposto all’esame della domanda da parte di un Comitato.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DEL CASO
5. I ricorrenti sono nati rispettivamente nel 1945 e nel 1976 e risiedono a Pella.
6. Il primo richiedente ? il proprietario di un terreno di 6 393,48 m? a Pella e il secondo di un terreno di 12 325,53 m? nella stessa citt?. Li hanno acquisiti nel 1999, i primi a costituire una societ? per l’assemblaggio di macchine agricole e costruzioni metalliche. Il 27 ottobre 2004 il Segretario Generale della Regione Macedonia Centrale ha approvato la richiesta del primo richiedente di una sovvenzione di 100.000 euro per la costituzione della societ?.
7. Il 12 novembre 2003, il Segretario Generale della Regione Macedonia Centrale ha deciso di espropriare due parti di 231 m? e 3.977 m? delle propriet? dei ricorrenti in relazione alla costruzione di una strada nazionale.
8. Il 18 aprile 2006, il Tribunale di primo grado di Yannitsa ha fissato l’importo provvisorio del risarcimento per l’esproprio del primo ricorrente a 4 euro/m?.
9. 3.479 sono stati depositati a favore del primo richiedente presso la Caisse des d?p?ts et des pr?ts il 29 giugno 2006. In data 26 giugno 2007 ne sono stati depositati 2.660.
10. Il secondo ricorrente non ha chiesto la fissazione dell’indennit? provvisoria di esproprio per la sua propriet?, ma ha chiesto direttamente alla Corte d’Appello la fissazione dell’indennit? definitiva.
11. Il 13 ottobre 2006 le due ricorrenti hanno presentato un ricorso dinanzi alla Corte d’appello di Salonicco per la determinazione dell’importo finale del risarcimento. Essi hanno chiesto che la Corte d’appello emetta un’unica decisione sui seguenti punti:
a) l’indennizzo da concedere alle parti espropriate dalle loro propriet?;
b) il risarcimento da concedere per le parti non espropriate dei loro beni, compreso il risarcimento dei danni causati dall’annullamento dell’attivit? dell’impresa;
c) il riconoscimento dei ricorrenti come proprietari del terreno contestato;
d) il riconoscimento che il terreno contestato non era soggetto ad autocompensazione;
e) recupero (??????????) del risarcimento fissato al legittimo richiedente.
12. L’udienza dinanzi alla Corte d’Appello si ? svolta il 10 dicembre 2007.
13. Il 31 marzo 2008 la Corte d’Appello ha parzialmente accolto l’azione delle ricorrenti, in particolare sulle lettere a), c) e d). In particolare, la Corte d’Appello ha ritenuto che il primo ricorrente fosse un proprietario che beneficiava dell’esproprio e non aveva quindi diritto ad un indennizzo per 192 metri quadrati dei 231 metri quadrati espropriati, n? a ricevere un indennizzo speciale per i restanti 6.193 metri quadrati. Ha fissato l’indennizzo a 468 euro (12 euro/m? per 39 m?). Per quanto riguarda il secondo ricorrente, la Corte d’Appello ha ritenuto che fosse un proprietario che beneficiava del 20% dell’esproprio e che avesse diritto ad un risarcimento per l’intera superficie di 3.977 m?, oltre ad alcune altre indennit?. Ha fissato il risarcimento per tale ricorrente in 72.694 euro. Infine, ha riconosciuto loro la somma di 5.474,80 euro per gli onorari degli avvocati.
14. La Corte d’Appello ha invece respinto la richiesta di recupero del risarcimento dei danni presentata dai due ricorrenti.
15. In primo luogo, la Corte d’appello si ? dichiarata incapace di esaminare tale richiesta nel contesto della determinazione dell’indennizzo finale per l’espropriazione e l’ha dichiarata inammissibile. Essa ha sottolineato che una persona a cui era stato riconosciuto il diritto all’indennizzo per l’esproprio fissato in via definitiva poteva chiedere che gli venisse corrisposto mediante un’azione di recupero (????????????? ?????) promossa secondo la procedura ordinaria dinanzi al tribunale competente. Tale azione era ammissibile dopo la pubblicazione della decisione che fissava l’indennizzo ed ? stato in quel momento che ? sorta e divenuta esigibile la pretesa del proprietario dei beni espropriati.
16. In secondo luogo, la Corte d’Appello ha respinto la prima domanda di risarcimento del valore dell’impresa, sottolineando che il concetto di risarcimento integrale non comprendeva il risarcimento del valore dell’impresa che opera sulla propriet?.
17. Ai sensi dell’articolo 7 del Codice di Espropriazione (paragrafo seguente), l’espropriazione si considera avvenuta il 20 maggio 2008, data in cui la somma di 73.162 euro concessa ai due ricorrenti ? stata depositata presso la Caisse des d?p?ts et des pr?ts de Yannitsa. La notifica del deposito ? stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 29 maggio 2008.
18. Il 30 marzo 2009 i ricorrenti hanno presentato ricorso alla Corte Suprema di Appello. Essi hanno denunciato, tra l’altro, una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 e dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione.
19. Con sentenza del 27 gennaio 2012 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso.
20. La Corte di Cassazione ha accolto i motivi di ricorso della Corte d’Appello in relazione alla richiesta di risarcimento danni. Essa ha ribadito che l’avente diritto all’indennit? deve intentare un’azione di recupero per esigere dal debitore il pagamento dell’indennit? pi? gli interessi legali. L’azione di recupero era ammissibile solo dopo che era stata adottata la decisione che fissava l’indennizzo definitivo per l’esproprio e non era una delle questioni decise nell’ambito della “procedura unica”. Il motivo ? che il diritto del beneficiario del risarcimento si ? concretizzato con la decisione finale che lo ha fissato e la questione del recupero non ha potuto quindi essere portata dinanzi alla Corte d’Appello nell’ambito del “procedimento unico”.
21. La Corte di Cassazione ha sottolineato che questo approccio non ? contrario all’articolo 17 della Costituzione, all’articolo 1 del protocollo n. 1 e all’articolo 6 della Convenzione, su cui si basa il principio della “procedura unica”. La Convenzione europea dei diritti dell’uomo non pu? sostituire la legislazione nazionale nella definizione delle norme procedurali applicabili in questo settore. Inoltre, non ? stato violato neppure il principio di esaminare le conseguenze dell’esproprio entro un periodo di tempo ragionevole, in quanto l’esproprio non ? una sorta di esproprio che sarebbe il risultato del malfunzionamento del procedimento previsto, ma della conseguenza di scelte legislative in materia.
22. Infine, la Corte di Cassazione ha accolto l’eccezione di cassazione delle ricorrenti relativa all’importo dell’indennizzo per i beni espropriati e all’indennizzo speciale concesso per compensare la perdita di valore della parte rimanente dei beni. In particolare, ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse erroneamente ammesso che il fatto che le parti espropriate e le rimanenti parti della propriet? si trovassero in un’area classificata come “archeologica” giustificasse una limitazione del suo valore. Ha rinviato questo aspetto del caso alla Corte d’appello di Salonicco per una nuova decisione. Tuttavia, i ricorrenti non hanno preso alcuna iniziativa per avviare il procedimento dinanzi alla Corte d’appello.
II. IL DIRITTO NAZIONALE PERTINENTE
23. L’articolo 17 della Costituzione prevede
? 1. I beni sono posti sotto la protezione dello Stato. I diritti che ne derivano non possono, tuttavia, essere esercitati a scapito dell’interesse generale.
2. Nessuno pu? essere privato dei suoi beni, se non nell’interesse pubblico, debitamente provato, nei casi e secondo le modalit? stabilite dalla legge e sempre con il pieno risarcimento anticipato. Tale risarcimento corrisponde al valore dei beni espropriati alla data dell’udienza per la fissazione provvisoria del risarcimento da parte del tribunale. Nel caso di una richiesta di determinazione immediata dell’indennizzo definitivo, viene preso in considerazione il valore dei beni espropriati il giorno dell’udienza in tribunale sulla richiesta.
(…)
4. La legge prevede l’istituzione di una giurisdizione unica, nonostante l’articolo 94, per tutte le controversie e i casi di espropriazione, nonch? il trattamento dei relativi procedimenti dinanzi ai tribunali in via prioritaria. Le modalit? di svolgimento dei procedimenti pendenti dinanzi ai tribunali sono disciplinate dalla stessa legge.
(…) ?
24. I relativi articoli del Codice in materia di espropriazione di beni immobili (Legge n. 2882/2001) recitano come segue:
Articolo 7
? 1. L’esproprio si considera avvenuto con il pagamento di un indennizzo provvisorio o definitivo all’avente diritto (…) o con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale di un avviso che certifichi che l’indennizzo, le spese legali (…) e gli onorari degli avvocati sono stati depositati presso la Caisse des d?p?ts et des pr?ts conformemente all’articolo 8. Se ? lo Stato a dover pagare l’indennizzo, l’esproprio si considera avvenuto con l’emissione di un ordine di pagamento a favore della persona avente diritto all’indennizzo (…)”.
Articolo 8
“(1) Colui che ? responsabile del pagamento dell’indennizzo, delle spese legali (…) e degli onorari degli avvocati, che sono stati fissati dai tribunali, deposita presso la Caisse des d?p?ts et des pr?ts, da un lato, l’indennizzo per l’espropriazione a favore del legittimo proprietario e, dall’altro, le spese legali e gli onorari degli avvocati a favore dell’ordine degli avvocati locali (…).
2. La Caisse des D?p?ts et des pr?ts restituisce al beneficiario l’importo depositato dopo che quest’ultimo ha presentato alla Caisse e all’ordine degli avvocati locali una decisione di dichiarazione definitiva, l’importo delle spese legali e degli onorari degli avvocati (…)”.
Articolo 13
? 1. Il risarcimento deve essere completo e corrispondere al valore del terreno espropriato alla data dell’udienza relativa alla fissazione provvisoria del risarcimento da parte del tribunale. Nel caso di una domanda per la fissazione immediata dell’indennizzo definitivo, viene preso in considerazione il valore dei beni espropriati il giorno dell’udienza in tribunale sulla domanda.
(…)
Gli utili derivanti dall’utilizzo dei terreni espropriati nonch? il valore di mercato dei terreni limitrofi e simili, come risulta dal loro valore oggettivo e dai prezzi che compaiono nei contratti di vendita di immobili stipulati al momento dell’annuncio dell’esproprio, sono considerati in particolare come criteri di valutazione del valore dei beni espropriati.
(…)
4. In caso di espropriazione di una parte di un immobile e nel caso in cui la parte rimanente al proprietario subisca un sostanziale deprezzamento del suo valore o diventi inutilizzabile, la sentenza che fissa il risarcimento determina anche il risarcimento speciale per quella parte. Questo speciale risarcimento viene pagato al proprietario insieme al risarcimento per la parte espropriata. ?
Articolo 19 (Determinazione dell’indennit? di fine rapporto)
? 6. La sospensione dell’udienza ? consentita solo una volta e per gravi motivi, anche nel caso in cui una delle parti non sia stata convocata o non sia stata presente all’udienza. Il Tribunale fissa una nuova udienza entro quindici giorni …”.
Articolo 20 (Determinazione dell’indennit? definitiva)
? (…)
3. (…) Il Presidente della Corte d’Appello fissa l’udienza entro un termine non inferiore a trenta giorni e non superiore a quaranta giorni dalla presentazione della domanda (…).
8. La corte d’appello valuta liberamente le prove presentate dalle parti e pronuncia la sua decisione definitiva entro trenta giorni dall’ultima data dell’udienza.
9. Se la sentenza della corte d’appello viene emessa dopo l’esecuzione dell’esproprio e se deve essere pagato un indennizzo supplementare, esso deve essere pagato al legittimo richiedente o deve essere depositato entro sei mesi dalla notifica della sentenza. (…) ?
25. I relativi articoli del Codice di Procedura Civile relativi all’ordine di pagamento prevedono :
Articolo 623
“L’interessato pu? chiedere l’emissione di un ordine di pagamento, secondo la procedura speciale di cui agli articoli 624-634 per i crediti pecuniari (…), quando il credito e la somma dovuta sono stabiliti da un documento pubblico o privato. ?
Articolo 625
“La persona competente ad emettere un ordine di pagamento ? il giudice di pace, se il credito rientra nella giurisdizione di quel giudice, o il giudice unico del tribunale di primo grado per qualsiasi altro credito. Non vi ? alcuna udienza per l’emissione di un ordine di pagamento. ?
Articolo 627
“Il giudice decide al pi? presto sulla domanda [di emissione di un ordine di pagamento], senza convocare il debitore …”.
26. Non esiste una disposizione specifica nella legge greca sull’azione di recupero. La sua base giuridica ? stata dedotta dall’articolo 25 del Codice degli espropri (legge n. 1731/1939), come sostituito dall’articolo 5 della legge n. 162/1967. Dopo l’entrata in vigore della legge n. 797/1971, essa si basava sugli articoli 7 ? 1, 9 ? 3, 10 ?? 1 e 2, 17 ? 1, 26 e 27 della stessa legge.
IN LEGGE
I. SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1
27. Le ricorrenti lamentano il rifiuto dei giudici nazionali di esaminare la domanda di recupero dell’indennizzo per l’esproprio, che ? stata fissata secondo la stessa procedura che ha fissato l’importo finale di tale indennizzo e l’obbligo cos? imposto loro di presentare un’ulteriore azione di recupero dell’indennizzo dinanzi ai giudici competenti. Essi denunciano una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 e dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione.
28. Avendo esaminato la qualificazione giuridica dei fatti e rilevando che tali denunce sono confuse, la Corte ritiene opportuno esaminare le affermazioni del ricorrente esclusivamente dal punto di vista dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 (Radomilja e altri c. Croazia [GC], nn. 37685/10 e 22768/12, ? 124, 20 marzo 2018, e ?erife Yi?it c. Turchia [GC], n. 3976/05, ? 52, CEDU 2010, e i riferimenti giurisprudenziali citati). L’articolo recita
“Ogni persona fisica o giuridica ha il diritto al rispetto della sua propriet?. Nessuno pu? essere privato dei suoi beni se non nell’interesse pubblico e nel rispetto della legge e dei principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni che precedono non pregiudicano il diritto degli Stati di emanare le leggi che ritengono necessarie per regolamentare l’uso dei beni in conformit? all’interesse pubblico o per assicurare il pagamento di tasse o altri contributi o multe. ?
A. Sulla ricevibilit?
29. In primo luogo, il Governo invita la Corte a respingere il ricorso in quanto manifestamente infondato. Essa sottolinea che il rifiuto delle autorit? di accogliere la richiesta delle ricorrenti di recuperare il risarcimento non ha violato l’articolo 1 del protocollo n. 1, in quanto la richiesta non mirava ad adeguare un risarcimento che era stato svalutato a causa del lasso di tempo intercorso tra la determinazione del risarcimento finale e il pagamento effettivo o a causa del rinvio del caso ad un altro livello di giurisdizione che potrebbe incidere sull’adeguatezza del risarcimento. Il Governo sostiene che, anche supponendo che ci sia stato un ritardo nel deposito del risarcimento, esso non ha superato i 49 giorni e gli interessi di mora ammonterebbero a soli 597 euro.
30. La Corte ritiene che, nelle circostanze del caso di specie, l’obiezione del Governo sia cos? strettamente legata al merito della denuncia ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 da dover essere riunita nel merito.
31. Ritenendo che il ricorso non sollevi altrimenti alcun altro motivo di irricevibilit?, la Corte lo dichiara ricevibile.
B. Nel merito
1. Argomenti delle parti
32. Le ricorrenti sostengono che la data in cui i loro beni sono stati trasferiti allo Stato, in applicazione della decisione di esproprio del 2003, era il 26 giugno 2007, quando l’amministrazione ha depositato l’importo provvisorio dell’indennizzo per l’esproprio (“3.479) presso la Caisse des d?p?ts et des pr?ts. 3.479 alla Caisse des D?p?ts et des pr?ts. Questo importo ? stato insufficiente perch? l’importo finale del risarcimento ? stato successivamente pari a 73.162. Inoltre, la Corte d’Appello non ha rispettato i termini entro i quali avrebbe dovuto pronunciarsi ai sensi degli articoli 19 e 20 del Codice degli Espropri: poich? la richiesta di determinazione del risarcimento definitivo era stata presentata il 13 ottobre 2006, la Corte d’Appello avrebbe dovuto pronunciarsi entro 85 giorni, ossia il 9 gennaio 2007.
33. I ricorrenti sostengono che l’importo ricevuto il 20 maggio 2008, data in cui l’indennizzo definitivo ? stato depositato presso la Caisse des D?p?ts et des pr?ts, non era significativo. Affinch? il risarcimento sia completo secondo la giurisprudenza della Corte, lo Stato avrebbe dovuto pagare loro degli interessi, o a partire dalla data della dichiarazione di esproprio (12 novembre 2003), nel qual caso l’importo degli interessi, applicando il tasso del 6% annuo applicabile allo Stato, sarebbe stato pari a 19.753,74 euro, oppure a partire dal 9 gennaio 2007, nel qual caso l’importo degli interessi sarebbe stato pari a 5.852,96 euro.
34. Le ricorrenti sostengono che, nell’ordinamento giuridico greco, questa duplicazione delle procedure per il recupero degli interessi sul risarcimento, imposta dalla giurisprudenza della Corte di cassazione, esiste solo in materia di espropriazione. Tuttavia, la questione relativa agli interessi riguarda direttamente l’espropriazione e ha dovuto essere trattata nell’ambito di un unico procedimento, conformemente alla giurisprudenza Azas c. Grecia (n. 50824/99 del 19 settembre 2002).
35. Il governo sostiene che la procedura unica stabilita in Grecia dopo la summenzionata sentenza Azas e la sentenza n. 10-11/2004 della sessione plenaria della Corte di cassazione, pronunciata in esecuzione della sentenza Azas, non si estende ad alcuna questione relativa all’espropriazione, soprattutto quando essa viene sollevata al di fuori dei limiti della determinazione del risarcimento definitivo. Il credito del proprietario dei beni espropriati ? dovuto immediatamente dopo la pubblicazione della sentenza che fissa l’indennizzo definitivo e l’avente diritto pu? chiedere al debitore di pagarglielo mediante un’azione di recupero o una richiesta di emissione di un ordine di pagamento. Queste due possibilit? di ricorso non creano alcun onere eccessivo per l’avente diritto al risarcimento: l’ordine di pagamento pu? essere emesso a seguito di una procedura molto rapida e “automatizzata” e l’azione di recupero ? un ricorso semplificato per il quale non ? necessario aver prima presentato un’azione di riconoscimento degli aventi diritto al risarcimento.
36. Il Governo afferma che la determinazione del risarcimento ? divenuta definitiva con la sentenza della Corte d’Appello del 31 marzo 2008. ? a tale data che dovrebbe iniziare il periodo per il calcolo degli eventuali interessi dovuti sul risarcimento. La data della dichiarazione di risarcimento non pu? essere presa in considerazione, poich? l’articolo 7 del Codice delle Espropriazioni prevede che l’espropriazione si consideri avvenuta al momento del deposito del risarcimento presso la Caisse des D?p?ts et des Loans. Quanto ai termini previsti dagli articoli 19 e 20 dello stesso Codice e invocati dai ricorrenti, essi non hanno alcuna incidenza sull’ammontare del risarcimento.
37. Il governo ricorda che lo Stato ha depositato l’indennit? di espropriazione concessa ai ricorrenti presso la Caisse des d?p?ts et des pr?ts immediatamente, il 20 maggio 2008, 49 giorni dopo la sua determinazione definitiva. Non si pu? quindi parlare di alcun ritardo da parte del debitore che giustifichi il pagamento di interessi di mora. Gli interessi dovuti per il suddetto periodo di 49 giorni ammontano a 597 euro, somma che non consente di concludere che l’adeguatezza del risarcimento sia stata compromessa.
2. Valutazione della Corte
38. Il Tribunale ritiene opportuno, in primo luogo, ricordare la formulazione precisa della denuncia delle ricorrenti dinanzi ad esso presentata: esse lamentano il rifiuto dei giudici nazionali di esaminare la domanda di recupero del risarcimento per l’esproprio, che ? stata fissata secondo la stessa procedura che ha fissato l’importo finale di tale risarcimento. Come gli stessi ricorrenti riconoscono nelle loro osservazioni alla Corte, il problema nel caso di specie non ? quello del tempo trascorso tra la perdita dei loro beni e la valutazione del risarcimento, ma l’obbligo di introdurre due procedure distinte.
39. Nella fattispecie, la Corte ritiene che la situazione di cui trattasi rientri nell’ambito di applicazione dell’articolo 1, primo comma, prima frase, del protocollo n. 1, che enuncia, in termini generali, il principio del rispetto della propriet?. Deve quindi esaminare se ? stato mantenuto un giusto equilibrio tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e la necessit? di salvaguardare i diritti fondamentali della persona (cfr., tra l’altro, Nastou c. Grecia (n. 2), n. 16163/02, ? 31, 15 luglio 2005).
40. La Corte rileva che, ai sensi del diritto nazionale applicabile, la sentenza che fissa il risarcimento per l’esproprio ? declaratoria e non contiene una clausola di recupero esecutivo. Per ottenere il pagamento dell’indennizzo fissato dal tribunale competente, che potrebbe eventualmente essere maggiorato degli interessi di mora, l’interessato deve intentare un’azione di recupero nei confronti del debitore dell’esproprio. Nel corso del procedimento relativo all’azione di recupero, il giudice competente si pronuncia anche sulla questione del riconoscimento della persona avente diritto al risarcimento, esonerando cos? l’interessato dall’obbligo di avviare la procedura speciale al riguardo.
41. La Corte rileva che il governo conferma questo stato di cose del diritto nazionale pertinente e sottolinea che, per ricevere il risarcimento e gli interessi da loro richiesti, i ricorrenti potevano scegliere tra l’azione di recupero o la richiesta di un’ingiunzione di pagamento.
42. Nel caso di specie, la Corte d’Appello ha respinto la domanda di recupero del risarcimento presentata dai due ricorrenti nella loro azione per la determinazione del risarcimento definitivo.
43. In particolare, la Corte d’Appello si ? dichiarata incompetente ad esaminare tale credito e ha sottolineato che la persona che era stata riconosciuta come avente diritto all’indennizzo definitivo per l’esproprio poteva chiederne il pagamento mediante un’azione di recupero promossa secondo la procedura ordinaria dinanzi al tribunale competente. Tale azione era ammissibile dopo la pubblicazione della decisione che fissava l’indennizzo definitivo ed ? stato in quel momento che ? sorta ed ? divenuta esigibile la pretesa del proprietario dei beni espropriati.
44. La Corte di Cassazione, adita dai ricorrenti, ha confermato il ragionamento della Corte d’Appello su questo punto. Essa ha ritenuto che l’azione di recupero fosse ammissibile solo dopo che fosse stata emessa la decisione che fissava l’indennizzo definitivo per l’esproprio e non era una delle questioni che erano state decise nell’ambito del “procedimento unico”. Ci? si spiegava con il fatto che il diritto dell’avente diritto al risarcimento diventava reale con la decisione finale che lo fissava e la questione del recupero non poteva quindi essere portata dinanzi alla Corte d’Appello nell’ambito del “procedimento unico”.
45. La Corte ricorda che, nella citata sentenza Azas, essa ha affermato che, qualora i beni di un individuo siano oggetto di esproprio, deve esistere un procedimento che garantisca una valutazione complessiva delle conseguenze dell’esproprio, compresa la concessione di un indennizzo in relazione al valore dei beni espropriati, la determinazione dei titolari del diritto all’indennizzo e qualsiasi altra questione relativa all’esproprio, comprese le spese processuali.
46. La Corte ha inoltre sottolineato, nella sentenza Bibi c. Grecia (n. 15643/10, ? 77, 13 novembre 2014), che la procedura necessaria per garantire, ai sensi della sentenza Azas, una valutazione complessiva delle conseguenze dell’esproprio non pu? limitarsi al riconoscimento dei titolari del diritto all’indennizzo, alla determinazione di un indennizzo speciale, alla valutazione dell’esistenza di un vantaggio per il proprietario e alla fissazione delle spese legali. Deve riguardare anche altre questioni, come, ad esempio, quelle relative all’eventuale rivalutazione del risarcimento.
47. La Corte ribadisce che il fatto che la legge di cui all’articolo 17, paragrafo 4, della Costituzione (paragrafo 23) non sia stata ancora adottata dal 2001, anno della riforma costituzionale che ha aggiunto questa disposizione all’articolo 17, non pu? consentire alle autorit? di moltiplicare, con un pretesto procedurale, i rimedi giuridici che contribuiscono in sostanza alla determinazione dello stesso indennizzo di espropriazione, in senso lato. A tale riguardo, la Corte attribuisce grande importanza alla giurisprudenza costante della Corte di cassazione che, dopo le sentenze plenarie n. 10/2004 e n. 11/2004, ha ritenuto che il procedimento di determinazione del risarcimento debba riguardare la questione del risarcimento nella sua interezza, ovvero la concessione di un indennizzo in relazione al valore dei beni espropriati, l’eventuale esistenza di un beneficio per il proprietario legato all’esproprio (e che potrebbe incidere sulle pretese del proprietario), nonch? ogni altra questione connessa all’esproprio e alle spese legali (Bibi, citata, ?? 77-78).
48. Alla luce della summenzionata sentenza Azas e dell’inversione della giurisprudenza provocata dalle sentenze 10/2004 e 11/2004 della seduta plenaria della Corte di cassazione, la Corte ritiene che la questione del recupero dell’indennizzo, eventualmente maggiorato degli interessi legali, sia una questione connessa a quella della determinazione dell’indennizzo e quindi rientri nelle conseguenze globali dell’esproprio e debba essere oggetto di un unico procedimento, ai sensi della giurisprudenza Azas. Sia l’azione di recupero che la richiesta di emissione di un ordine di pagamento danno luogo a nuovi procedimenti che sono soggetti all’esercizio di rimedi, che possono ritardare il completamento della procedura di espropriazione ed esporre le persone i cui beni sono stati espropriati a spese aggiuntive.
49. La Corte ritiene pertanto che il rifiuto di esaminare l’azione di recupero delle ricorrenti presentata dinanzi al giudice che doveva pronunciarsi sull’importo dell’indennizzo definitivo per l’esproprio e la richiesta alle ricorrenti di adire nuovamente i tribunali civili abbia violato i principi di economia e di rapidit? del procedimento e il principio di un procedimento unico sancito dalla citata sentenza Azas, sconvolgendo cos? il giusto equilibrio che deve esistere tra l’interesse generale e l’interesse del singolo.
50. Di conseguenza, la Corte ritiene che l’obiezione preliminare del governo debba essere respinta e constata una violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1.
II. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
51. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se il Tribunale dichiara che vi ? stata una violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente consente solo imperfettamente di eliminare le conseguenze di tale violazione, il Tribunale dar? giusta soddisfazione alla parte lesa, se del caso. ?
A. Danni
52. I ricorrenti sostengono, in primo luogo, di aver subito un danno materiale, per un importo di 19 753,74, a causa del mancato pagamento degli interessi dal 12 novembre 2003 al 20 maggio 2008. Il motivo per cui non hanno chiesto ai giudici nazionali gli interessi per questo periodo ? che nel 2006 non potevano aspettarsi che le garanzie procedurali fossero violate o che i loro beni fossero loro sottratti nel 2007 con un risarcimento simbolico. In subordine, gli interessi dovuti dal 9 gennaio 2007 al 20 maggio 2008 ammontano a 5 852.96 euro. Infine, a partire dal 21 maggio 2008 e fino alla data di presentazione delle richieste di giusta soddisfazione, gli interessi ammontano a 11 852,24 euro e 3 511,77 euro (10 anni al tasso d’interesse legale del 6% annuo).
53. Inoltre, i ricorrenti chiedono in solido EUR 4 000 per danni morali.
54. Per quanto riguarda i danni materiali, il Governo sostiene che le ricorrenti non hanno subito tali danni nel senso di un mancato pagamento del pieno risarcimento. Inoltre, lo Stato non pu? essere criticato per aver ritardato i pagamenti. Infine, le ricorrenti avevano calcolato erroneamente gli importi degli interessi richiesti e i relativi periodi. Per quanto riguarda i danni non pecuniari, le ricorrenti non avevano diritto ad alcun risarcimento per i danni non pecuniari perch? erano state negligenti: da un lato, avevano chiesto interessi per un importo trascurabile rispetto al risarcimento ricevuto e, dall’altro, non avevano chiesto un risarcimento pi? elevato per l’esproprio dopo che la Corte di Cassazione aveva parzialmente accolto il loro ricorso (cfr. paragrafo 22). Se la Corte dovesse constatare una violazione della Convenzione, ci? costituirebbe una soddisfazione sufficiente a tale riguardo.
55. La Corte sottolinea che la violazione riscontrata nella presente causa consiste in una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1, nella misura in cui le procedure esistenti rendono pi? che un po’ difficile per i proprietari colpiti da misure di espropriazione richiedere determinate somme relative all’indennizzo di espropriazione. La Corte non pu? speculare sull’ammontare degli interessi che i tribunali nazionali avrebbero riconosciuto alle ricorrenti se si fossero pronunciati su questo aspetto delle loro richieste. Essa respinge pertanto la richiesta di risarcimento per danni materiali.
56. D’altro canto, il Tribunale ritiene che le ricorrenti abbiano subito un danno non pecuniario che una constatazione di violazione da sola non pu? bastare a riparare. Il Tribunale, come previsto dall’art. 41, assegna ai ricorrenti in via solidale 4.000 euro per danno morale.
B. Costi e spese
57. I ricorrenti chiedono inoltre EUR 4 000 per le spese e i costi sostenuti dinanzi al Tribunale, che sarebbero il risultato di 50 ore di lavoro moltiplicate per EUR 80 all’ora. Essi ammettono, tuttavia, di non aver ancora pagato una somma ai loro avvocati, poich? i loro onorari dipendono dall’importo che il Tribunale riconoscerebbe per i danni materiali e non pecuniari.
58. Il Governo sottolinea che i richiedenti non hanno prodotto alcuna fattura e che il Tribunale non ? vincolato da alcun accordo da essi eventualmente concluso con i loro avvocati. La loro affermazione secondo cui quest’ultimo avrebbe impiegato 50 ore per preparare il caso era vaga e la somma richiesta era eccessiva.
59. Il Tribunale non ha dubbi sul fatto che, nel presentare la domanda e nel presentare le proprie osservazioni, i consulenti legali dei richiedenti abbiano fornito loro la necessaria assistenza legale. Essa ritiene pertanto ragionevole concedere loro in comune 850 EUR a tale riguardo (cfr., tra l’altro, Adiele e altri c. Grecia, n. 29769/13, 25 febbraio 2016).
C. Interessi di default
60. La Corte ritiene opportuno basare il tasso di interesse di mora sul tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea, maggiorato di tre punti percentuali.
PER QUESTI MOTIVI, IL TRIBUNALE, CON UNA DECISIONE UNANIME,
1. Si unisce al merito dell’obiezione preliminare del Governo basata sul difetto manifesto della domanda e la respinge;
2. Dichiarare il ricorso ammissibile;
3. Dichiara che vi ? stata una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1;
4. Dice
(a) che lo Stato convenuto paghi congiuntamente ai ricorrenti, entro tre mesi, le seguenti somme:
i. 4.000 euro (quattromila euro), pi? l’eventuale importo dovuto a titolo di imposta, per danni non patrimoniali;
ii. 850 euro (ottocentocinquanta euro), pi? l’importo eventualmente dovuto dai ricorrenti a titolo di imposta, per costi e spese;
b) dalla scadenza di detto periodo fino al pagamento, su tali importi sono dovuti interessi semplici ad un tasso pari al tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante tale periodo, maggiorato di tre punti percentuali ;
5. Respinge la richiesta per la giusta soddisfazione per il resto.
Fatto in francese, comunicato per iscritto il 13 giugno 2019, ai sensi dell’articolo 77 ?? 2 e 3 del Regolamento del Tribunale.
Abel Campos Ksenija Turkovi?
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

PREMI?RE SECTION
AFFAIRE KOUTSOKOSTAS c. GR?CE
(Requ?te no 64732/12)

ARR?T

STRASBOURG

13 juin 2019

D?FINITIF

13/09/2019

Cet arr?t est devenu d?finitif en vertu de l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.
En l?affaire Koutsokostas c. Gr?ce,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une Chambre compos?e de :
Ksenija Turkovi?, pr?sidente,
Krzysztof Wojtyczek,
Linos-Alexandre Sicilianos,
Armen Harutyunyan,
Pere Pastor Vilanova,
Pauliine Koskelo,
Jovan Ilievski, juges,
et de Abel Campos, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 21 mai 2019,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 64732/12) dirig?e contre la R?publique hell?nique et dont deux ressortissants de cet ?tat, M. Georgios Koutsokostas (? le premier requ?rant ?) et M. Andreas Koutsokostas (? le deuxi?me requ?rant ?) (? les requ?rants ?), ont saisi la Cour le 8 octobre 2012 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Les requ?rants ont ?t? repr?sent?s par Mes G. Gesoulis et I. Makris, avocats ? Thessalonique. Le gouvernement grec (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par la d?l?gu?e de son agent, Mme G. Papadaki, assesseure au Conseil juridique de l??tat.
3. Le 12 mars 2018, le grief concernant le refus des juridictions nationales d?examiner la demande de recouvrement de l?indemnit? d?expropriation en m?me temps que la fixation du montant d?finitif de celle-ci (article 1 du Protocole no 1) a ?t? communiqu? au Gouvernement et la requ?te a ?t? d?clar?e irrecevable pour le surplus conform?ment ? l?article 54 ? 3 du r?glement de la Cour.
4. Le Gouvernement s?oppose ? l?examen de la requ?te par un Comit?.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
5. Les requ?rants sont n?s respectivement en 1945 et 1976 et r?sident ? Pella.
6. Le premier requ?rant est propri?taire d?un terrain de 6 393,48 m? ? Pella et le deuxi?me d?un terrain de 12 325,53 m? sis dans la m?me ville. Ils les acquirent en 1999, le premier pour installer une entreprise de montage des machines agricoles et des constructions m?talliques. Le 27 octobre 2004, le Secr?taire g?n?ral de la R?gion de la Mac?doine centrale approuva une demande du premier requ?rant tendant ? obtenir une subvention de 100 000 euros pour la cr?ation de l?entreprise.
7. Le 12 novembre 2003, le Secr?taire g?n?ral de la R?gion de la Mac?doine centrale pris la d?cision d?exproprier deux parties d?une superficie de 231 m? et 3 977 m? des propri?t?s des requ?rants dans le cadre de la construction d?une route nationale.
8. Le 18 avril 2006, le tribunal de premi?re instance de Yannitsa fixa le montant provisoire de l?indemnit? d?expropriation ? 4 euros/m? pour le premier requ?rant.
9. Le 29 juin 2006, une somme de 3 479 euros fut d?pos?e au b?n?fice du premier requ?rant ? la Caisse des d?p?ts et des pr?ts. Une somme suppl?mentaire de 2 660 euros fut par la suite d?pos?e le 26 juin 2007.
10. Le deuxi?me requ?rant ne demanda pas la fixation de l?indemnit? provisoire d?expropriation pour son bien, mais saisit directement la cour d?appel pour la fixation de l?indemnit? d?finitive.
11. Le 13 octobre 2006, les deux requ?rants saisirent la cour d?appel de Thessalonique d?une action tendant ? la fixation du montant d?finitif de l?indemnit?. Ils demandaient que la cour d?appel se prononce par une seule d?cision sur les points suivants :
a) l?indemnit? ? accorder pour les parties expropri?es de leurs biens ;
b) l?indemnit? ? accorder pour les parties non-expropri?es de ceux-ci, y compris une indemnit? pour le pr?judice caus?e par l?annulation du fonctionnement de l?entreprise ;
c) la reconnaissance des requ?rants comme propri?taires des terrains litigieux ;
d) la reconnaissance que les terrains litigieux n??taient pas soumis ? auto-indemnisation ;
e) le recouvrement (??????????) de l?indemnit? fix?e ? l?ayant-droit.
12. L?audience devant la cour d?appel eut lieu le 10 d?cembre 2007.
13. Le 31 mars 2008, la cour d?appel accueillit en partie l?action des requ?rants, notamment sur les points a), c) et d). Plus particuli?rement, la cour d?appel consid?ra que le premier requ?rant ?tait un propri?taire qui tirait profit de l?expropriation et qu?ainsi il n?avait pas droit ? se voir indemniser pour 192 m? des 231m? expropri?s, ni de recevoir une indemnit? sp?ciale pour la partie restante des 6 193 m?. Elle fixa l?indemnit? ? 468 euros (12euros/m? pour 39 m?). Quant au deuxi?me requ?rant, la cour d?appel consid?ra qu?il ?tait un propri?taire tirant profit de l?expropriation ? hauteur de 20% et qu?il avait droit ? se voir indemniser pour l?ensemble des 3 977 m?, plus certaines autres indemnit?s. Elle fixa l?indemnit? ? 72 694 euros pour ce requ?rant. Enfin, elle leur accorda la somme de 5 474,80 euros pour honoraires d?avocat.
14. En revanche, la cour d?appel rejeta la demande concernant le recouvrement de l?indemnit? qui ?tait formul?e par les deux requ?rants.
15. En premier lieu, la cour d?appel se d?clara incomp?tente pour examiner cette demande dans le cadre de la fixation de l?indemnit? d?finitive de l?expropriation et la d?clara irrecevable. Elle souligna que celui qui avait ?t? reconnu comme ayant-droit de l?indemnit? d?expropriation qui a ?t? fix?e de mani?re d?finitive pouvait demander que celle-ci lui soit vers?e au moyen d?une action en recouvrement (????????????? ?????) introduite conform?ment ? la proc?dure ordinaire devant la juridiction comp?tente. L?introduction d?une telle action ?tait recevable apr?s la publication de la d?cision fixant l?indemnit? et c??tait en ce moment que la pr?tention du propri?taire du bien expropri? prenait naissance et devenait exigible.
16. En deuxi?me lieu, la cour d?appel rejeta la demande d?indemnisation de la valeur de l?entreprise du premier requ?rant en soulignant que la notion d?indemnit? int?grale n?incluait pas une indemnit? pour la valeur de l?entreprise qui fonctionne sur le bien.
17. En application de l?article 7 du code des expropriations (paragraphe ci-dessous), l?expropriation fut consid?r?e comme ayant eu lieu le 20 mai 2008, date du d?p?t de la somme de 73 162 euros accord?e aux deux requ?rants ? la Caisse des d?p?ts et des pr?ts de Yannitsa. La notification du d?p?t fut publi?e au Journal Officiel du 29 mai 2008.
18. Le 30 mars 2009, les requ?rants se pourvurent en cassation. Ils invoquaient, entre autres, une violation des articles 1 du Protocole no 1 et 6 ? 1 de la Convention.
19. Par un arr?t du 27 janvier 2012, la Cour de cassation rejeta le pourvoi.
20. La Cour de cassation confirma les motifs de la cour d?appel en ce qui concernait le moyen tir? de recouvrement de l?indemnit?. Elle r?it?ra que l?ayant-droit de l?indemnit? devait introduire une action en recouvrement afin de demander au d?biteur le versement de l?indemnit? augment?e des int?r?ts l?gaux. L?action en recouvrement ?tait recevable seulement apr?s le prononc? de la d?cision fixant l?indemnit? d?finitive d?expropriation et ne faisait pas partie des mati?res qui ?taient d?cid?es dans le cadre de la ? proc?dure unique ?. Ceci s?expliquait par le fait que le droit de l?ayant-droit de l?indemnit? devenait r?el avec la d?cision d?finitive fixant celle-ci et la question du recouvrement ne pouvait donc pas ?tre introduite devant la cour d?appel dans le cadre de la ? proc?dure unique ?.
21. La Cour de cassation souligna que cette approche n??tait pas contraire aux articles 17 de la Constitution, 1 du Protocole no 1 et 6 de la Convention sur lesquels se fondait le principe de la ? proc?dure unique ?. La Convention europ?enne des droits de l?homme ne pouvait pas se substituer ? la l?gislation nationale pour fixer des r?gles de proc?dure applicables en la mati?re. En outre, il n?y avait pas non plus atteinte au principe de l?examen des cons?quences de l?expropriation dans un d?lai raisonnable car il ne s?agissait pas d?une sorte de renvoi qui serait le r?sultat des disfonctionnements de la proc?dure pr?vue, mais de la cons?quence des choix l?gislatifs en la mati?re.
22. Enfin, la Cour de cassation accueillit un moyen en cassation des requ?rants qui portait sur le montant de l?indemnit? des biens expropri?s et de l?indemnit? sp?ciale accord?e pour compenser la perte de la valeur de la partie restante des biens. Plus particuli?rement, elle consid?ra que la cour d?appel avait err? en admettant que le fait que les parties expropri?es et restantes des biens ?taient situ?s dans un secteur class? ? arch?ologique ? justifiait une limitation de leur valeur. Elle renvoya cet aspect de l?affaire ? la cour d?appel de Thessalonique pour qu?elle d?cide ? nouveau. Toutefois, les requ?rants ne prirent aucune initiative pour faire d?marrer la proc?dure devant la cour d?appel.
II. LE DROIT INTERNE PERTINENT
23. L?article 17 de la Constitution dispose :
? 1. La propri?t? est plac?e sous la protection de l??tat. Les droits qui en d?rivent ne peuvent toutefois s?exercer au d?triment de l?int?r?t g?n?ral.
2. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t?, si ce n?est pour cause d?utilit? publique, d?ment prouv?e, dans les cas et suivant la proc?dure d?termin?e par la loi et toujours moyennant une indemnit? pr?alable compl?te. Celle-ci doit correspondre ? la valeur de la propri?t? expropri?e ? la date de l?audience sur l?affaire concernant la fixation provisoire de l?indemnit? par le tribunal. Dans le cas d?une demande visant ? la fixation imm?diate de l?indemnit? d?finitive, est prise en consid?ration la valeur de la propri?t? expropri?e au jour de l?audience du tribunal sur cette demande.
(…)
4. Une loi pr?voit l??tablissement d?une juridiction unique, nonobstant l?article 94, pour tous les litiges et les affaires d?expropriation, ainsi que pour le traitement des proc?dures y relatives devant les tribunaux comme une question de priorit?. La mani?re dont les proc?dures en instance se d?roulent devant les tribunaux, est r?gl?e par la m?me loi.
(…) ?
24. Les articles pertinents du code des expropriations des biens immobiliers (loi no 2882/2001) sont ainsi libell?s :
Article 7
? 1. L?expropriation est consid?r?e comme ayant eu lieu avec le versement de l?indemnit? provisoire ou d?finitive ? l?ayant-droit de celle-ci (…) ou avec la publication au Journal Officiel d?une notification attestant que l?indemnit?, les frais de justice (…) et les honoraires d?avocat ont ?t? d?pos?es ? la Caisse des d?p?ts et des pr?ts conform?ment ? l?article 8. Si c?est l??tat qui est redevable du versement de l?indemnit?, l?expropriation est consid?r?e comme ayant eu lieu avec l??diction d?un ordre de paiement au profit de l?ayant-droit de l?indemnit? (…) ?
Article 8
? 1. Celui qui est redevable du paiement de l?indemnit?, des frais de justice (…) et des honoraires d?avocat, qui ont ?t? fix?s par voie judiciaire, d?pose ? la Caisse des d?p?ts et des pr?ts, d?une part, l?indemnit? d?expropriation au profit de l?ayant-droit et, d?autre part, les frais de justice et les honoraires d?avocat au profit de barreau local (…).
2. La Caisse des d?p?ts et des pr?ts rend ? l?ayant-droit la somme d?pos?e apr?s que ce dernier soumette ? la Caisse une d?cision d?claratoire d?finitive et au barreau local le montant des frais de justice et d?honoraires d?avocat (…) ?
Article 13
? 1. L?indemnisation doit ?tre pleine et correspondre ? la valeur du terrain expropri? ? la date de l?audience sur l?affaire concernant la fixation provisoire de l?indemnit? par le tribunal. Dans le cas d?une demande visant ? la fixation imm?diate de l?indemnit? d?finitive, est prise en consid?ration la valeur de la propri?t? expropri?e au jour de l?audience du tribunal sur cette demande.
(…)
Les profits tir?s de l?exploitation du terrain expropri? ainsi que la valeur v?nale des terrains voisins et similaires ? celui-ci, telle qu?elle ressort de leur valeur objective et des prix apparaissant dans des contrats de vente des biens immobiliers r?dig?s au temps de l?annonce de l?expropriation, sont consid?r?s tout particuli?rement comme crit?res pour l?appr?ciation de la valeur du bien expropri?.
(…)
4. En cas d?expropriation d?une partie d?un bien et lorsque la partie restant au propri?taire subit une d?pr?ciation substantielle de sa valeur ou devient inutilisable, le jugement qui fixe l?indemnit? d?termine aussi l?indemnit? sp?ciale pour cette partie. Cette indemnit? sp?ciale est vers?e au propri?taire avec celle pour la partie expropri?e. ?
Article 19 (fixation de l?indemnit? provisoire)
? 6. L?ajournement de l?audience est permis une seule fois et pour un motif s?rieux, notamment lorsqu?une des parties n?a pas ?t? convoqu?e ou n?a pas ?t? pr?sente ? l?audience. Le tribunal fixe une nouvelle audience dans un d?lai de quinze jours (…) ?
Article 20 (fixation de l?indemnit? d?finitive)
? (…)
3. (…) Le pr?sident de la cour d?appel fixe l?audience dans un d?lai qui n?est pas inf?rieur ? trente jours et pas sup?rieur ? quarante jours ? compter de l?introduction de la demande (…).
8. La cour appel appr?cie librement les ?l?ments de preuve produits par les parties et doit rendre sa d?cision d?finitive dans un d?lai de trente jours ? compter de la derni?re date de l?audience.
9. Si l?arr?t de la cour d?appel st rendu apr?s la r?alisation de l?expropriation et s?il y a lieu de verser une indemnit? compl?mentaire celle-ci est vers?e ? l?ayant-droit ou est d?pos?e dans un d?lai des six mois ? compter de la notification de l?arr?t. (…) ?
25. Les articles pertinents du code de proc?dure civile relatifs ? l?ordre de paiement pr?voient :
Article 623
? L?int?ress? peut demander l??diction d?un ordre de paiement, conform?ment ? la proc?dure sp?ciale des articles 624-634 pour des cr?ances mon?taires (…), lorsque la cr?ance et la somme due sont ?tablies par un document public ou priv?. ?
Article 625
? Celui qui est comp?tent pour ?dicter un ordre de paiement est le juge de paix, si la cr?ance rel?ve de la comp?tence de ce juge, ou le juge unique du tribunal de premi?re instance pour toute autre cr?ance. Il n?y a pas d?audience pour l??diction d?un ordre de paiement. ?
Article 627
? Le juge d?cide aussit?t que possible sur la demande [d??diction d?un ordre de paiement], sans convoquer le d?biteur (…) ?
26. L?action en recouvrement ne fait pas l?objet d?une disposition sp?cifique en droit grec. Son fondement juridique ?tait d?duit de l?article 25 du code des expropriations (loi no 1731/1939), telle que remplac?e par l?article 5 de la loi no 162/1967. Apr?s l?entr?e en vigueur de la loi no797/1971, elle est fond?e sur les articles 7 ? 1, 9 ? 3, 10 ?? 1 et 2, 17 ? 1, 26 et 27 de cette loi.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE NO 1
27. Les requ?rants se plaignent du refus des juridictions nationales d?examiner la demande de recouvrement de l?indemnit? d?expropriation qui a ?t? fix?e dans le cadre de la m?me proc?dure que celle qui a fix? le montant d?finitif de cette indemnit? et de l?obligation qui leur est ainsi faite de saisir ? nouveau les juridictions comp?tentes d?une action en recouvrement de l?indemnit?. Ils all?guent une violation de l?article 1 du Protocole no 1 ainsi que de l?article 6 ? 1 de la Convention.
28. Ma?tresse de la qualification juridique des faits et constatant que ces griefs se confondent, la Cour juge appropri? d?examiner les all?gations de la requ?rante sous l?angle du seul article 1 du Protocole no1 (Radomilja et autres c. Croatie [GC], no 37685/10 et 22768/12, ? 124, 20 mars 2018, et ?erife Yi?it c.Turquie [GC], no 3976/05, ? 52, CEDH 2010, et les r?f?rences de jurisprudence cit?es). Cet article est ainsi libell? :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?
A. Sur la recevabilit?
29. En premier lieu, le Gouvernement invite la Cour ? rejeter la requ?te comme ?tant manifestement mal fond?e. Il souligne que le refus des autorit?s d?accueillir la demande des requ?rants relative au recouvrement de l?indemnit? n?a pas viol? l?article 1 du Protocole no 1 car cette demande ne tendait pas ? ajuster une indemnit? d?valu?e en raison de l??coulement d?un laps de temps entre la fixation de l?indemnit? d?finitive et le versement effectif ou en raison du renvoi de l?affaire ? un autre ordre de juridiction qui pourrait affecter le caract?re ad?quat de l?indemnit?. Le Gouvernement soutient qu?? supposer m?me qu?il y ait eu retard pour le d?p?t de l?indemnit?, cela n?a pas d?pass? 49 jours et les int?r?ts moratoires s??l?veraient ? seulement 597 euros.
30. La Cour consid?re que, dans les circonstances de l?esp?ce, l?exception du Gouvernement est si ?troitement li?e ? la substance du grief tir? de l?article 1 du Protocole no 1 qu?il y a lieu de la joindre au fond.
31. Constatant que la requ?te ne se heurte par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour la d?clare recevable.
B. Sur le fond
1. Arguments des parties
32. Les requ?rants soutiennent que la date ? laquelle leurs biens ont ?t? transf?r?s ? l??tat, en application de la d?cision d?expropriation de 2003, est celle du 26 juin 2007, lorsque l?administration a d?pos? le montant provisoire de l?indemnit? d?expropriation (3 479 euros) ? la Caisse des d?p?ts et des pr?ts. Ce montant ?tait insuffisant car le montant d?finitif de l?indemnit? s?est ?lev? par la suite ? 73 162 euros. En outre, la cour d?appel n?a pas respect? les d?lais dans lesquels elle aurait d? statuer selon les articles 19 et 20 du code des expropriations : comme la demande pour la fixation de l?indemnit? d?finitive avait ?t? introduite le 13 octobre 2006, la cour d?appel aurait d? rendre son arr?t au maximum 85 jours plus tard, soit au 9 janvier 2007.
33. Les requ?rants affirment que le montant qu?ils ont re?u le 20 mai 2008, date du d?p?t de l?indemnit? d?finitive ? la Caisse des d?p?ts et des pr?ts n??tait pas significatif. Pour que l?indemnisation soit compl?te selon la jurisprudence de la Cour, l??tat aurait d? en effet leur verser des int?r?ts, soit ? compter de la date de la d?claration d?expropriation (12 novembre 2003), auquel cas le montant d?int?r?ts, en appliquant le taux de 6% l?an applicable ? l??tat, s??l?verait ? 19 753,74 euros, soit ? compter du 9 janvier 2007, auquel cas le montant d?int?r?ts s??l?verait ? 5 852,96 euros.
34. Les requ?rants affirment que, dans l?ordre juridique grec, cette duplication des proc?dures aux fins du recouvrement des int?r?ts greff?s ? une indemnit?, qui est impos?e par la jurisprudence de la Cour de cassation, existe seulement en mati?re d?expropriation. Toutefois, cette question relative aux int?r?ts concerne directement l?expropriation et devait ?tre trait?e dans le cadre d?une proc?dure unique, conform?ment ? la jurisprudence Azas c. Gr?ce (no 50824/99, 19 septembre 2002).
35. Le Gouvernement soutient que la proc?dure unique institu?e en Gr?ce apr?s l?arr?t Azas pr?cit? et l?arr?t no 10-11/2004 de la formation pl?ni?re de la Cour de cassation, rendu en ex?cution de l?arr?t Azas, ne s??tend pas ? toute question relative ? l?expropriation, surtout lorsque celle-ci est soulev?e en dehors des limites de la fixation de l?indemnit? d?finitive. La cr?ance du propri?taire du bien expropri? est exigible imm?diatement apr?s la publication de l?arr?t qui fixe l?indemnit? d?finitive et l?ayant-droit de celle-ci peut demander au d?biteur de la lui verser au moyen soit d?une action en recouvrement soit d?une demande d??diction d?un ordre de paiement. Ces deux possibilit?s de recours ne cr?ent aucune charge excessive pour l?ayant-droit de l?indemnit? : l?ordre de paiement peut ?tre ?dict? ? la suite d?une proc?dure tr?s rapide et ? automatis?e ? et l?action en recouvrement est un recours simplifi? pour l?introduction duquel il n?est pas n?cessaire d?avoir introduit au pr?alable une action en reconnaissance des ayants-droit de l?indemnit?.
36. Le Gouvernement affirme que la fixation de l?indemnit? est devenue d?finitive avec l?arr?t de la cour d?appel, rendu le 31 mars 2008. C?est cette date que devrait constituer le d?part de la p?riode pour calculer les int?r?ts dus le cas ?ch?ant avec l?indemnit?. La date de la d?claration de l?indemnit? ne peut pas ?tre pris en consid?ration, car l?article 7 du code des expropriations pr?voit que l?expropriation est consid?r?e comme ayant eu lieu au moment du d?p?t de l?indemnit? ? la Caisse des d?p?ts et des pr?ts. Quant aux d?lais pr?vus aux articles 19 et 20 du m?me code et invoqu?s par les requ?rants, ils n?ont aucune incidence sur le montant de l?indemnit?.
37. Le Gouvernement souligne que l??tat a d?pos? tout de suite, le 20 mai 2008, l?indemnit? d?expropriation accord?e aux requ?rants ? la Caisse des d?p?ts et des pr?ts, soit 49 jours apr?s la fixation d?finitive de celle-ci. Il ne peut donc pas ?tre question de retard de la part du d?biteur qui justifierait le paiement d?int?r?ts moratoires. Les int?r?ts dus pour la p?riode pr?cit?e de 49 jours s??l?vent ? 597 euros, somme qui ne permet pas de conclure qu?il a ?t? port? atteinte au caract?re ad?quat de l?indemnisation.
2. Appr?ciation de la Cour
38. La Cour estime ? titre liminaire opportun de rappeler le libell? pr?cis du grief des requ?rants devant elle : ceux-ci se plaignent du refus des juridictions nationales d?examiner la demande de recouvrement de l?indemnit? d?expropriation qui a ?t? fix?e dans le cadre de la m?me proc?dure que celle qui a fix? le montant d?finitif de cette indemnit?. Comme les requ?rants le reconnaissent eux-m?mes dans leurs observations ? la Cour, le probl?me que pose la pr?sente affaire n?est pas celui du temps ?coul? entre la perte de leur propri?t? et l??valuation de l?indemnit?, mais l?exigence d?introduire deux proc?dures distinctes.
39. En l?esp?ce, la Cour consid?re que la situation litigieuse rel?ve de la premi?re phrase du premier alin?a de l?article 1 du Protocole no 1, qui ?nonce, de mani?re g?n?rale, le principe du respect des biens. D?s lors, elle doit rechercher si un juste ?quilibre a ?t? maintenu entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l?individu (voir, parmi d?autres, Nastou c. Gr?ce (no 2), no 16163/02, ? 31, 15 juillet 2005).
40. La Cour note que selon le droit interne pertinent, l?arr?t fixant l?indemnit? d?expropriation est d?claratoire et ne comporte pas de clause ex?cutoire de recouvrement. Afin de se voir verser l?indemnit? qui a ?t? fix?e par la juridiction comp?tente, qui pourrait, le cas ?ch?ant, ?tre augment?e d?int?r?ts moratoires, l?int?ress? doit introduire une action en recouvrement ? l?encontre du d?biteur de celle-ci. Lors de la proc?dure relative ? l?action de recouvrement, la juridiction comp?tente se prononce aussi sur la question de la reconnaissance de l?ayant-droit de l?indemnit?, ce qui dispense l?int?ress? de l?obligation d?introduire la proc?dure sp?ciale ? cet ?gard.
41. La Cour note que le Gouvernement confirme cet ?tat du droit interne pertinent et souligne que pour toucher l?indemnit? et les int?r?ts qu?ils r?clamaient, les requ?rants avaient le choix entre l?action en recouvrement ou la demande d??diction d?un ordre de paiement.
42. En l?esp?ce, la cour d?appel a rejet? la demande concernant le recouvrement de l?indemnit? qui ?tait formul?e par les deux requ?rants dans leur action tendant ? la fixation de l?indemnit? d?finitive.
43. Plus pr?cis?ment, la cour d?appel s?est d?clar?e incomp?tente pour examiner cette demande et a soulign? que celui qui avait ?t? reconnu comme ayant-droit de l?indemnit? d?finitive d?expropriation pouvait demander que celle-ci lui soit vers?e au moyen d?une action en recouvrement introduite conform?ment ? la proc?dure ordinaire devant la juridiction comp?tente. L?introduction d?une telle action ?tait recevable apr?s la publication de la d?cision fixant l?indemnit? d?finitive et c??tait en ce moment que la pr?tention du propri?taire du bien expropri? prenait naissance et devenait exigible.
44. Saisie par les requ?rants la Cour de cassation a confirm? les motifs de la cour d?appel ? ce sujet. Elle a affirm? que l?action en recouvrement ?tait recevable seulement apr?s le prononc? de la d?cision fixant l?indemnit? d?finitive d?expropriation et ne faisait pas partie des mati?res qui ?taient d?cid?es dans le cadre de la ? proc?dure unique ?. Ceci s?expliquait par le fait que le droit de l?ayant-droit de l?indemnit? devenait r?el avec la d?cision d?finitive fixant celle-ci et la question du recouvrement ne pouvait donc pas ?tre introduite devant la cour d?appel dans le cadre de la ? proc?dure unique ?.
45. La Cour rappelle que dans l?arr?t Azas pr?cit?, elle a consid?r? que lorsque les biens d?un individu font l?objet d?une expropriation, il doit exister une proc?dure qui assure une appr?ciation globale des cons?quences de l?expropriation, incluant l?octroi d?une indemnit? en relation avec la valeur du bien expropri?, la d?termination des titulaires du droit ? indemnit? et toute autre question aff?rente ? l?expropriation, y compris les frais de proc?dure.
46. La Cour a aussi soulign?, dans l?arr?t Bibi c. Gr?ce (no 15643/10, ? 77, 13 novembre 2014), que la proc?dure appel?e ? assurer, au sens de l?arr?t Azas, l?appr?ciation globale des cons?quences de l?expropriation ne saurait se limiter ? la reconnaissance des titulaires du droit ? indemnit?, ? la d?termination de l?indemnit? sp?ciale, ? l?appr?ciation de l?existence d?un avantage tir? par le propri?taire et ? la fixation des frais de justice. Elle doit aussi englober d?autres questions, comme, par exemple, celles relevant de la r??valuation ?ventuelle de l?indemnit?.
47. La Cour r?it?re que le fait que la loi mentionn?e au paragraphe 4 de l?article 17 de la Constitution (paragraphe 23 ci-dessus) n?ait pas encore ?t? adopt?e depuis 2001, ann?e de la r?forme constitutionnelle ayant ajout? cette disposition ? l?article 17, ne saurait permettre aux autorit?s de multiplier, sous un pr?texte proc?dural, les voies de droit concourant en substance ? la fixation d?une m?me indemnit? d?expropriation, globalement parlant. ? cet ?gard, la Cour attache beaucoup de poids ? la jurisprudence constante de la Cour de cassation qui, depuis les arr?ts no 10/2004 et 11/2004 de sa formation pl?ni?re, consid?re que la proc?dure de la fixation de l?indemnit? doit couvrir la question de l?indemnisation dans sa globalit?, c?est-?-dire l?octroi d?une indemnit? en rapport avec la valeur du bien expropri?, l?existence ?ventuelle d?un b?n?fice pour le propri?taire li? ? l?expropriation (et qui pourrait avoir une incidence sur les pr?tentions de celui-ci), ainsi qu?? toute autre question connexe relative ? l?expropriation et les frais de justice (Bibi, pr?cit?, ?? 77-78).
48. Eu ?gard ? l?arr?t Azas pr?cit?, ainsi qu?au revirement de jurisprudence op?r? par les arr?ts no 10/2004 et 11/2004 de la formation pl?ni?re de la Cour de cassation, la Cour estime que la question du recouvrement de l?indemnit?, augment?e, le cas ?ch?ant, d?int?r?ts l?gaux, est une question qui est connexe ? celle de la fixation de l?indemnit? et fait donc partie des cons?quences globales de l?expropriation et devait faire l?objet d?une seule proc?dure, au sens de la jurisprudence Azas. Tant l?action en recouvrement que la demande d??diction d?un ordre de paiement donne lieu ? de nouvelles proc?dures qui sont sujettes ? l?exercice des voies de recours, ce qui risque de retarder l?ach?vement de la proc?dure d?expropriation et d?exposer les particuliers dont les biens ont ?t? expropri?s ? des frais suppl?mentaires.
49. La Cour estime en cons?quence que le refus d?examiner l?action en recouvrement des requ?rants introduite devant la juridiction qui allait se prononcer sur le montant de l?indemnit? d?expropriation d?finitive et la sollicitation faite aux requ?rants de saisir ? nouveau les juridictions civiles ont port? atteinte aux principes de l??conomie et de la c?l?rit? de la proc?dure ainsi qu?au principe de la proc?dure unique consacr? par l?arr?t Azas pr?cit?, et ont ainsi rompu le juste ?quilibre qui doit exister entre l?int?r?t g?n?ral et l?int?r?t de l?individu.
50. Partant, la Cour estime qu?il y a lieu de rejeter l?exception pr?liminaire du Gouvernement et conclut ? la violation de l?article 1 du Protocole no 1.
II. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
51. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
52. Les requ?rants soutiennent d?abord qu?ils ont subi un pr?judice mat?riel, d?un montant de 19 753,74, qui r?sulte du non-paiement d?int?r?ts du 12 novembre 2003 au 20 mai 2008. S?ils n?ont pas demand? devant les juridictions internes des int?r?ts correspondant ? cette p?riode, c?est parce qu?en 2006 ils ne pouvaient pas s?attendre que des garanties proc?durales seraient viol?es ou que leurs biens leur seraient enlev?s en 2007 avec une indemnit? symbolique. ? titre subsidiaire, les int?r?ts dus du 9 janvier 2007 au 20 mai 2008, s??l?vent ? 5 852,96 EUR. Enfin, du 21 mai 2008 et jusqu?? la date du d?p?t de leurs pr?tentions au titre de la satisfaction ?quitable les int?r?ts s??l?vent ? 11 852,24 EUR et 3 511,77 EUR (10 ans au taux d?int?r?t l?gal de 6% l?an).
53. En outre, les requ?rants r?clament conjointement 4 000 EUR pour pr?judice moral.
54. Quant au dommage mat?riel, le Gouvernement soutient que les requ?rants n?ont pas subi un tel dommage au sens du non-versement d?une indemnit? compl?te. Par ailleurs, on ne saurait reprocher ? l??tat d?avoir tard? le versement. Enfin, les requ?rants ont mal calcul? les montants des int?r?ts r?clam?s et les p?riodes pertinentes. Quant au dommage moral, les requ?rants n?ont droit ? aucune indemnit? ? ce titre car ils ont fait preuve de n?gligence : d?une part, ils demandent le versement d?int?r?ts dont le montant est n?gligeable par rapport ? celle de l?indemnit? per?ue et, d?autre part, ils ont omis de demander une indemnit? d?expropriation plus ?lev?e apr?s que la Cour de cassation ait partiellement accueilli leur pourvoi (paragraphe 22 ci-dessus). Si la Cour constatait une violation de la Convention, ce constat constituerait une satisfaction suffisante ? ce titre.
55. La Cour souligne que la violation constat?e en l?esp?ce consiste en une violation de l?article 1 du Protocole no 1, dans la mesure o? les proc?dures existantes compliquent plus que de raison la possibilit? pour les propri?taires affect?s par des mesures d?expropriation de revendiquer certaines sommes aff?rentes ? l?indemnit? d?expropriation. La Cour ne saurait sp?culer sur le montant d?int?r?ts que les juridictions internes auraient accord? aux requ?rants si elles avaient statu? sur cet aspect des pr?tentions des requ?rants. Elle rejette donc la demande concernant le dommage mat?riel.
56. La Cour estime, en revanche, que les requ?rants ont subi un dommage moral que le seul constat de violation ne saurait suffire ? r?parer. Statuant en ?quit?, comme le veut l?article 41, la Cour alloue conjointement aux requ?rants 4 000 euros pour dommage moral.
B. Frais et d?pens
57. Les requ?rants demandent ?galement 4 000 EUR pour les frais et d?pens engag?s devant la Cour, somme qui serait le r?sultat de 50 heures de travail multipli?es par 80 EUR l?heure. Ils admettent cependant qu?ils n?ont pas encore vers? une somme ? leurs avocats car les honoraires de ceux-ci sont fonction de la somme que la Cour accorderait au titre des pr?judices mat?riel et moral.
58. Le Gouvernement souligne que les requ?rants ne produisent aucune facture et que la Cour n?est pas li?e par un accord ?ventuel qu?ils ont pu conclure avec leurs avocats. Leur affirmation que ces derniers ont consacr? 50 heures ? la pr?paration de l?affaire est vague et la somme r?clam?e est excessive.
59. La Cour ne doute pas qu?en introduisant la requ?te et en pr?sentant des observations, le conseil des requ?rants leur a fourni l?assistance juridique n?cessaire. Elle estime donc raisonnable de leur accorder conjointement 850 EUR ? ce titre (voir, parmi d?autres, Adiele et autres c. Gr?ce, no 29769/13, 25 f?vrier 2016).
C. Int?r?ts moratoires
60. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. Joint au fond l?exception pr?liminaire du Gouvernement tir?e du d?faut manifeste de la requ?te et la rejette ;
2. D?clare la requ?te recevable ;
3. Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ;
4. Dit
a) que l??tat d?fendeur doit verser conjointement aux requ?rants, dans les trois mois, les sommes suivantes :
i. 4 000 EUR (quatre mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage moral ;
ii. 850 EUR (huit cent cinquante euros), plus tout montant pouvant ?tre d? par les requ?rants ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;
5. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 13 juin 2019, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Abel Campos Ksenija Turkovi?
Greffier Pr?sidente

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