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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF KNICK v. TURKEY

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,35,P1-1
Numero: 53138/09/2016
Stato:
Data: 2016-06-07 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

Conclusioni: Resto della Violazione inammissibile dell? Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 – Protezione della propriet? (Articolo 1 par. 1 del Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo della propriet?) soddisfazione Equa riservata (Articolo 41 – soddisfazione Equa)

SECONDA SEZIONE

CAUSA KNICK C. TURCHIA

(Richiesta n. 53138/09)

SENTENZA
(I meriti)

STRASBOURG

7 giugno 2016

Richiesta per raccomandazione alla Grande Camera pendente

Questa sentenza diverr? definitivo nelle circostanze esposte fuori in Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Knick c. la Turchia,
La Corte europea di Diritti umani (Seconda Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Julia Laffranque, Presidente
Il ?Karaka?,
Neboj?a Vuini?,
Paul Lemmens,
Ksenija Turkovi,
Jon Fridrik Kj?lbro,
St?phanie Mourou-Vikstr?m, giudici
e Stanley Naismith, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato in 17 maggio 2016,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 53138/09) contro la Repubblica di Turchia depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino tedesco, OMISSIS (?il richiedente?), 24 settembre 2009.
2. Il richiedente fu rappresentato con OMISSIS, un avvocato che pratica in Ankara. Il Governo turco (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente.
3. 17 ottobre 2012 la richiesta fu comunicata al Governo.
4. Inoltre a notificazione sotto Articolo 36 ? 1 della Convenzione e Decide 44 ? 1 (un), il Governo tedesco non desider? esercitare il loro diritto per intervenire nella causa presente.
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1960 e vive in Bad D?rkheim, Germania. Per la borsa tedesca, lui acquist? 81,529 turco e 737 certificati di quota tedeschi in Demirbank che al tempo fu identificato come la quinta pi? grande banca privata nella Turchia.
Sfondo di A. alla causa
6. Con una decisione 6 dicembre 2000 dat? (n. 123), la Regolamentazione Tecnica bancaria e Soprintendenza Consiglio (Bankalar il ve di D?zenleme Denetleme Kurulu, in seguito assegn? a come ?il Consiglio?) trasfer? la gestione e controllo di Demirbank al Risparmi Deposito Assicurazione Fondo (Tasarruf Mevduat ?Sigorta Fonu-in seguito ?il Fondo?), facendo seguito a sezione 14(3) dell’Atto di Attivit? Tecnico bancario (la Legge N.ro 4389). Nella sua decisione il Consiglio sostenne che i beni di Demirbank erano insufficienti per coprire le sue responsabilit? e che la continuazione delle sue attivit? minaccerebbe la sicurezza e la stabilit? del sistema finanziario. Di conseguenza, la gestione di Demirbank e controlla, ed i diritti dei suoi azionisti a parte dividendi, fu trasferito al Fondo. Il Fondo confisc? anche tutte le propriet? che appartengono a Demirbank.
7. 31 gennaio 2001 tutte l’equit? di banca furono rimosse dal suo conto al Borsa Valori di Istanbul (Istanbul Menkul Kymetler ?Borsas-in seguito ?il Borsa Valori?) e trasfer? al conto del Fondo. Successivamente, il Fondo entr? in un accordo con la banca di HSBC e Demirbank venduto al secondo per 350,000,000 dollari di Stati Uniti 20 settembre 2001 (USD). Di conseguenza, la personalit? legale di 2001 Demirbank fu estinta 14 dicembre e fu previsto via il registro delle imprese.
Procedimenti di B. portato con gli azionisti principali di Demirbank
1. Procedimenti in riguardo di decisione n. 123
8. 2 febbraio 2001, l’azionista principale di Demirbank, vale a dire Cngll ?Holding Un..?, procedimenti amministrativi e portati contro la Regolamentazione Tecnica bancaria e Soprintendenza AGENZIA (Bankalar il ve di D?zenleme Denetleme Kurumu-in seguito ?l’AGENZIA?) di fronte alla Corte amministrativa di Ankara, chiedendo una direttiva che accantona la decisione di 6 dicembre 2000 di trasferire Demirbank al Fondo.
9. La Corte amministrativa di Ankara fond? che s? manc? giurisdizione, e trasfer? la causa alla Corte amministrativa Suprema.
10. Nelle sue osservazioni di fronte alla Corte amministrativa Suprema, il querelante afferm?, che i suoi diritti di propriet? erano stati violati. Sollev? anche una dichiarazione di unconstitutionality sotto sezione 14 dell’Atto di Attivit? Tecnico bancario. La societ? afferm? inoltre che prima di novembre 2000 Demirbank non aveva incontrato mai problemi finanziari e notevoli. Fu indicato che facendo seguito a sezione 14(2) dell’Atto, una banca con difficolt? finanziarie prima dovrebbe essere data un avvertimento per fortificare la sua struttura finanziaria e dovrebbe essere permessa a tempo di prendere le specifiche misure. Comunque, nessuno simile avvertimento era stato dato nella causa presente. In secondo luogo, il Consiglio non aveva affermato che la situazione finanziaria di Demirbank era cos? debole che non poteva essere fortificato anche se le specifiche misure furono prese. Infine, la societ? afferm? che seguendo il trasferimento della banca al Fondo, una Generale Riunione composta degli ufficiali del Fondo aveva discolpato i direttori precedenti di Demirbank, mentre sostenendo che loro non erano stati a colpa nell’incidente che conduce al trasferimento della banca.
11. 3 giugno 2003 la Corte amministrativa Suprema archivi? la causa dopo avere esaminato l’archivio di causa. Contenne che il rilevamento della banca del Fondo era stato in conformit? con sezione 14(3) dell’Atto di Attivit? Tecnico bancario.
12. 18 dicembre 2003 le Camere Amministrative ed Unite della Corte amministrativa Suprema decisero di annullare la decisione di 3 giugno 2003. Nella sua sentenza, la corte contenne, che prima di ordinando il trasferimento di Demirbank al Fondo, il Consiglio avrebbe dovuto eseguire una valutazione obiettiva della situazione finanziaria della banca. La corte concluse anche che il Consiglio prima avrebbe dovuto ordinare che Demirbank prenda le specifiche misure in conformit? con sezione 14(2) dell’Atto di Attivit? Tecnico bancario prima di fare domanda sezione 14(3) dell’Atto.
13. 29 aprile 2004 una richiesta per rettifica depositata con l’AGENZIA fu rifiutata.
14. La causa fu rinviata alla Corte amministrativa Suprema che consegn? la sua decisione 5 novembre 2004 che fa domanda la decisione delle Camere Amministrative ed Unite della Corte amministrativa Suprema. Accanton? di conseguenza la decisione del Consiglio di 6 dicembre 2000 che ordina il trasferimento di Demirbank al Fondo, mentre sostenendo che il rilevamento era stato illegale. Un ulteriore ricorso ed una richiesta per rettifica depositata con l’AGENZIA furono respinte rispettivamente il 2005 e 15 dicembre 2005 di 14 aprile.
2. Procedimenti per l’annullamento dell’accordo per vendere Demirbank a HSBC
15. Sul 2001 Sig.ra S. Cngllolu di 20 settembre?, l’azionista principale di Cngll ?Holding Un..?, procedimenti amministrativi e portati contro il Fondo di fronte alla Corte amministrativa di Ankara, cercando l’annullamento dell’accordo di vendere Demirbank a HSBC.
16. Dato che il trasferimento di Demirbank al Fondo era stato trovato essere illegale con le Camere Amministrative ed Unite della Corte amministrativa Suprema, 21 aprile 2004 la Corte amministrativa di Ankara annull? l’accordo entrato in col Fondo e HSBC 20 settembre 2001. Un ricorso ed una richiesta per rettifica depositata col Fondo furono respinte rispettivamente il 2005 e 24 febbraio 2006 di 3 giugno.
Procedimenti di C. portato col richiedente
1. Prima set di procedimenti
17. Seguendo il trasferimento di Demirbank al Fondo, il richiedente fece domanda al Consiglio che chiede il risarcimento. Lui non ricevette qualsiasi la replica.
18. Su una data non specificata nel 2002, il richiedente port? successivamente, procedimenti di risarcimento contro l’AGENZIA di fronte alla Corte amministrativa Suprema. Lui dibatt? che lui aveva perso le sue quote in Demirbank come un risultato del suo trasferimento al Fondo e richiese che il rifiuto implicito del Consiglio della sua rivendicazione di risarcimento sia revocato.
19. 26 giugno 2003 la Corte amministrativa Suprema archivi? la causa del richiedente. Sulla base di una sentenza precedente aveva reso 3 giugno 2003 (veda paragrafo 11 sopra), la corte fond? che il rilevamento della banca del Fondo era stato in conformit? con sezione 14(3) dell’Atto Tecnico bancario.
20. Il richiedente deposit? un ricorso.
21. 21 ottobre 2004 le Camere Amministrative ed Unite della Corte amministrativa Suprema decisero di annullare la sentenza. Indic? che la sentenza precedente dat? 3 giugno 2003 che aveva costituito la base del secondo era stato annullato 18 dicembre 2003 (veda paragrafo 12 sopra).
22. Una richiesta di rettifica depositata con l’AGENZIA fu respinta in 26 maggio 2005.
23. 19 settembre 2005 la Corte amministrativa Suprema sostenne che s? manc? materiae di ratione di giurisdizione, come la causa del richiedente soltanto concern? un rifiuto implicito col Consiglio che dovrebbe essere valutato con la Corte amministrativa di Ankara.
24. 29 dicembre 2005 la Corte amministrativa di Ankara archivi? come fuori termini la causa. La corte contenne che il richiedente sarebbe dovuto iniziare procedimenti entro sessanta giorni della data sui quali le equit? di Demirbank erano state trasferite al conto del Fondo al Borsa Valori, vale a dire 31 gennaio 2001 (veda paragrafo 7 sopra).
25. La Corte amministrativa Suprema sostenne la sentenza della corte di primo-istanza 12 marzo 2007.
2. Secondo esposero di procedimenti
26. Seguendo le due sentenze in riguardo degli azionisti principali (veda divide in paragrafi 8-16 sopra), in 10 e 11 maggio 2006 che il richiedente ha fatto domanda rispettivamente all’AGENZIA ed il Fondo, mentre richiedendo la restituzione dei suoi diritti come un azionista. Appellandosi sul restitutio in principio di integrum, lui disse che le sentenze summenzionate della Corte amministrativa Suprema dovrebbero essere eseguite ed i suoi diritti come un azionista di Demirbank riabilitato.
27. L’AGENZIA non rispose alla richiesta del richiedente all’interno del tempo-limite legale.
28. 15 giugno 2006 il Fondo rifiut? la richiesta del richiedente, mentre affermando che restituzione era giuridicamente e praticamente impossibile.
29. Successivamente, il richiedente inizi? un altro set di procedimenti di fronte alla Corte amministrativa di Ankara, mentre chiedendo che l’AGENZIA dovrebbe eseguire le sentenze summenzionate e che i suoi diritti come un azionista di Demirbank dovrebbero essere riabilitati. Lui dibatt? che la banca ancora possedette un certo importo di beni che seguono la sua vendita a HSBC e che restituzione era perci? possibile ad una certa misura. Lui disse inoltre che nell’evento che i suoi diritti non sono stati riabilitati, lui dovrebbe essere assegnato il risarcimento per la perdita delle sue quote.
30. 30 novembre 2007, la Corte amministrativa di Ankara archivi? la causa. Indic? che sotto Articoli 12 e 28 del Codice di Procedura Amministrativa solamente ?quelli riguardarono? aveva diritto a portare procedimenti che cercano di rimediare alla situazione in pieno (?davas di yarg di tam). Fond? che il richiedente non poteva essere considerato come ?interessato? siccome lui non era stata una parte ai procedimenti di annullamento (iptal davas) port? con gli azionisti principali. La corte contenne che se l’atto amministrativo ed annullato fosse stato regolatore (d?zenleyici ilem?), il concetto di ?persone interessate? avrebbe fatto domanda a chiunque che ne era stato colpito, mentre nella causa di un atto individuale (bireysel ilem), fece domanda solamente a quelli che erano stati parti ai procedimenti di annullamento. Sostenendo che gli atti amministrativi ed annullati erano atti individuali, la corte consider? che il richiedente non era stato ?interessato? con l’annullamento. Infine, indic? che le decisioni dell’AGENZIA ed il Fondo di respingere le richieste del richiedente erano state legali e che restituzione non sarebbe possibile.
31. 23 ottobre 2008 l’Ankara che Corte amministrativa Regionale ha sostenuto che sentenza e 26 febbraio 2009 respinse la richiesta del richiedente per rettifica.
II. IL DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE
32. Una descrizione del diritto nazionale pu? essere trovata nella sentenza di Reisner c. la Turchia (n. 46815/09, ? 34 21 luglio 2015).
33. In oltre, Articolo 12 del Codice di stati di Procedura Amministrativi che chiunque che chiede di essere una vittima di una violazione allegato di suo o i suoi diritti come un risultato di un atto amministrativo possono portare procedimenti di fronte alle corti amministrative che cercano di rimediare alla situazione in pieno. Allo stesso tempo, loro possono portare anche un’azione per l’annullamento dell’atto contestato o, debba loro cos? desidera, loro possono iniziare procedimenti di annullamento prima e successivamente, dipendendo dal risultato di quelli procedimenti, depositi un’azione per il pieno risarcimento all’interno dei tempo-limiti legali che corrono dalla notificazione della decisione riguardo all’annullamento.
34. Articolo che 28 ? 3 del Codice di Procedura Amministrativa offre che, se l’amministrazione pubblica dovesse andare a vuoto ad adempiere i requisiti di sentenze pronunciati con le corti amministrative, procedimenti che chiedono il risarcimento per danno patrimoniale e non-patrimoniale pu? essere portato.
LA LEGGE
I. L’Eccezione del Governo Bas? Su Articolo 47 Di Gli Articoli Di Corte
35. Il Governo present? che il richiedente non era riuscito ad indicare la sua professione sul modulo di domanda. Loro chiesero perci? alla Corte di respingere la richiesta per non riuscire a soddisfare i requisiti di Articolo 47 degli Articoli di Corte.
36. La Corte nota che facendo seguito alla versione di Articolo 47 degli Articoli di Corte in vigore al tempo attinente, una richiesta sotto Articolo 34 della Convenzione doveva essere resa sul modulo di domanda previsto con la Cancelleria, a meno che la Corte decide altrimenti. Il modulo di domanda dovrebbe contenere tutte le informazioni richieste nelle parti attinenti della forma per abilitare la Corte per determinare la natura e sfera della richiesta senza ricorso a qualsiasi l’altro documento. La Corte osserva che nel suo modulo di domanda, il richiedente chiaramente descrisse i fatti e le violazioni allegato della Convenzione. Nota inoltre che il requisito in oggetto non ? nessuni dei motivi di inammissibilit? esposto fuori in Articolo 35 della Convenzione. Di conseguenza, l’eccezione preliminare del Governo dovrebbe essere respinta come la richiesta non pu? essere respinto per inosservanza con gli articoli procedurali della Corte (veda, Reisner c. la Turchia, n. 46815/09, ? 36 21 luglio 2015).
II. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL? ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 ALLA CONVENZIONE
37. Il richiedente si lament? che il suo diritto a godimento tranquillo della sua propriet? era stato violato, in che lui era stato privato illegalmente delle sue quote in Demirbank ed era stato incapace per ottenere qualsiasi il risarcimento per la sua perdita. In questo collegamento, lui si appell? su Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
38. Il Governo contest? la dichiarazione del richiedente.
39. Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione si legge come segue:
?Ad ogni persona fisica o legale persona ? concesso il godimento tranquillo delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste per legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato di eseguire simile leggi come ritiene necessario per il controllo dell?uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o per garantire il pagamento di tasse o di altri contributi o sanzioni penali.?
A. Ammissibilit?
40. Il Governo present? che questa azione di reclamo dovrebbe essere respinta per la non-esaurimento di via di ricorso nazionali, siccome il richiedente non era riuscito a portare procedimenti di risarcimento di fronte alle corti nazionali facendo seguito ad Articolo 12 della Procedura Amministrativa Programmi ed Articolo 125 della Costituzione.
41. La Corte reitera che un richiedente si ? dovuto avvalere normale di via di ricorso nazionali che sono probabili essere effettivo e sufficiente e che, quando una via di ricorso ? stata intrapresa, uso di un’altra via di ricorso che essenzialmente ha lo stesso obiettivo non ? richiesto (veda Kozacolu ?c. la Turchia [GC], n. 2334/03, ? 40 19 febbraio 2009). Al giorno d’oggi la causa, il richiedente chiese l’esecuzione delle decisioni di corte, ma nessuna causa fu intentata con le autorit? amministrative che furono legate costituzionalmente per prendere tutte le misure necessarie ripristinare il de facto e situazione di jure di de che probabilmente avrebbero prevalso avuto Demirbank non stato trasferito illegalmente al Fondo. In queste circostanze, il richiedente non poteva essere aspettatosi di portare le ulteriori azioni contro lo Stato. La Corte conclude perci? che il richiedente ha approvato il requisito dell’esaurimento di via di ricorso nazionali. Respinge di conseguenza l’eccezione del Governo in questo riguardo (veda, Reisner, citato sopra, ? 41).
42. La Corte nota che questa azione di reclamo non ? mal-fondata manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione. Nota inoltre che non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. Merits
43. Il richiedente si lament? che lui era stato privato delle sue quote in Demirbank come un risultato delle azioni illegali dello Stato e che lui non era stato compensato per la sua perdita.
44. Il Governo dibatt? in primo luogo che il richiedente, come un azionista minore non aveva avuto qualsiasi ?la propriet?? all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. Loro sostennero inoltre che era stata jure del de impossibili e de facto eseguire la decisione di corte in oggetto, perch? Demirbank era stato previsto via il registro delle imprese e la sua personalit? legale aveva cessato perci? esistere. Loro presentarono anche che era stato impossibile per rianimare Demirbank o le quote, siccome le autorit? non avevano avuto nessuna autorit? per fare cos?.
45. La Corte nota che ha esaminato recentemente un’azione di reclamo simile e ha fondato una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione nella causa di Reisner (cit? sopra, ?? 45-51), dove concluse che le quote di Demirbank acquistarono sulla borsa aveva avuto un valore economico e propriet? cos? costituite all’interno del significato di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. In che causa, la Corte reiter? anche che la complessit? della procedura di esecuzione nazionale o del sistema budgetario e Statale lo Stato del suo obbligo non poteva alleviare sotto la Convenzione per garantire ad ognuno il diritto per avere una rilegatura e decisione giudiziale ed esecutiva esegu? all’interno di un termine ragionevole (veda Burdov c. la Russia (n. 2), n. 33509/04, ? 70, ECHR 2009, e S?zer ed Eksen Holding Un..? c. la Turchia, n. 6334/05, ? 116 23 ottobre 2012). Not? anche che il richiedente le cui quote erano state rimosse dalla sua propriet? sulla base di azioni amministrative che sono state trovate successivamente essere state illegale, non aveva ricevuto risarcimento per la sua perdita ed aveva dovuto sopportare cos? un carico individuale e sproporzionato (veda Reisner, citato sopra, ? 50).
46. La Corte osserva che nella causa presente il richiedente era anche un piccolo azionista di Demirbank. Comunque, le corti nazionali archiviarono la sua causa su motivi diversi, vale a dire per motivi che lui non poteva essere considerato come un ?interessato? la persona poich? lui non era stata una parte ai procedimenti di annullamento portati con gli azionisti principali (veda paragrafo 30 sopra). Nella causa di Reisner, comunque le corti nazionali, senza indulgere su se il richiedente era stato un ?interessato? persona che potrebbe trarre profitto dalle corti le decisioni di ‘, aveva sostenuto che la restituzione di che i diritti di richiedente come un azionista erano stati giuridicamente impossibili come, mentre seguendo la sua vendita a HSBC, Demirbank era stato previsto via il registro delle imprese. La Corte nota che bench? le corti nazionali dessero i motivi differenti per proscioglimento, le entrambi le le richieste concernono l’argomento molto stesso e non trova perci? particolari circostanze nella causa presente che lo costringerebbe ad adottare una conclusione diversa dal giunta a Reisner (cit? sopra, ?? 45-51).
47. La Corte nota particolarmente che la decisione di dichiarare il rilevamento e vendita di Demirbank conseguenze avute ed illegali per sia gli azionisti principali ed i piccoli azionisti, se loro erano parti ai procedimenti di annullamento o non. ? chiaro che il richiedente soffr? di perdita patrimoniale, nessuna questione come piccolo il numero di quote sue. Le autorit? erano sotto un obbligo per compensarlo per la perdita che chiaramente era il risultato di azioni amministrative illegali che sono state dichiarate successivamente illegale con la Corte amministrativa Suprema (veda divide in paragrafi 8-16 sopra). Le quote del richiedente furono rimosse dalla sua propriet? sulla base di interferenza illegale, ancora lui non ricevette risarcimento per la sua perdita e fu reso per sopportare un carico individuale e sproporzionato.
48. In prospettiva delle considerazioni precedenti, la Corte sostiene, che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
III. ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTE DELLA CONVENZIONE
49. Riferendosi ad Articolo 6 ? 1 ed Articolo 13, il richiedente si lament? di ulteriori aspetti riferiti a sia i primi ed i secondo set di procedimenti.
50. Avendo riguardo ad a tutti i materiali nella sua propriet?, ed in finora come queste azioni di reclamo incorra all’interno della sua competenza, i costatazione di Corte che non c’? nessuna comparizione di una violazione dei diritti e le libert? insorsero fuori in queste disposizioni quel il riguardo. Segue che questa parte della richiesta deve essere respinta come essendo mal-fondata manifestamente, facendo seguito ad Articolo 35 ?? 1, 3 e 4 della Convenzione.
IV. L?APPLICAZIONE DELL? ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
51. Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se i costatazione di Corte che c’? stata una violazione della Convenzione o i Protocolli inoltre, e se la legge interna della Parte Contraente ed Alta riguardasse permette a riparazione solamente parziale di essere resa, la Corte pu?, se necessario, riconosca la soddisfazione equa alla vittima.?
52. Il richiedente richiese il risarcimento per danno patrimoniale. Calcolare la sua perdita finanziaria, lui si appell? su tre metodi di calcolo diversi, i risultati di che differ? (6,020.29 euros (EUR), EUR 5,301.13, ed EUR 3,038.12 rispettivamente). Lui disse un ulteriore EUR 1,000 in riguardo di danno non-patrimoniale.
53. Il richiedente richiese anche EUR 1,328.06 per avvocati le parcelle di ‘ ed EUR 1,621.87 per costi e spese.
54. Il Governo contest? le rivendicazioni.
55. Nelle particolari circostanze della causa presente, la Corte considera, che la questione della richiesta di Articolo 41 non ? pronta per decisione. ? perci? necessario per riservare la questione, dovuto riguardo ad essere aveva alla possibilit? di un accordo fra lo Stato rispondente ed il richiedente (l’Articolo 75 ?? 1 e 4 degli Articoli di Corte).
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE, UNANIMAMENTE
1. Dichiara l’azione di reclamo sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ammissibile ed il resto della richiesta inammissibile;

2. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;

3. Sostiene che la questione della soddisfazione equa sotto Articolo 41 della Convenzione non ? pronta per decisione, e di conseguenza:
(un) le riserve la questione detta in intero;
(b) invita il Governo ed il richiedente a presentare, entro tre mesi della data sui quali la sentenza diviene definitivo nella conformit? con Articolo 44 ? 2 della Convenzione, le loro osservazioni scritto sulla questione e, in particolare, notificare la Corte di qualsiasi accordo al quale loro possono giungere;
(il c) le riserve l’ulteriore procedura e delegati al Presidente della Camera il potere per fissare lo stesso se bisogno ?.
Fatto in inglesi, e notific? per iscritto 7 giugno 2016, facendo seguito Decidere 77 ?? 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Stanley Naismith Julia Laffranque
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusions: Remainder inadmissible Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions) Just satisfaction reserved (Article 41 – Just satisfaction)

SECOND SECTION

CASE OF KNICK v. TURKEY

(Application no. 53138/09)

JUDGMENT
(Merits)

STRASBOURG

7 June 2016

Request for referral to the Grand Chamber pending

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Knick v. Turkey,
The European Court of Human Rights (Second Section), sitting as a Chamber composed of:
Julia Laffranque, President,
I??l Karaka?,
Neboj?a Vu?ini?,
Paul Lemmens,
Ksenija Turkovi?,
Jon Fridrik Kj?lbro,
St?phanie Mourou-Vikstr?m, judges,
and Stanley Naismith, Section Registrar,
Having deliberated in private on 17 May 2016,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 53138/09) against the Republic of Turkey lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a German national, OMISSIS (?the applicant?), on 24 September 2009.
2. The applicant was represented by OMISSIS, a lawyer practising in Ankara. The Turkish Government (?the Government?) were represented by their Agent.
3. On 17 October 2012 the application was communicated to the Government.
4. Further to notification under Article 36 ? 1 of the Convention and Rule 44 ? 1 (a), the German Government did not wish to exercise their right to intervene in the present case.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1960 and lives in Bad D?rkheim, Germany. Through the German stock market, he purchased 81,529 Turkish and 737 German share certificates in Demirbank, which at the time was identified as the fifth largest private bank in Turkey.
A. Background to the case
6. By a decision dated 6 December 2000 (no. 123), the Banking Regulation and Supervision Board (Bankalar D?zenleme ve Denetleme Kurulu, hereinafter referred to as ?the Board?) transferred the management and control of Demirbank to the Savings Deposit Insurance Fund (Tasarruf Mevduat? Sigorta Fonu ? hereinafter ?the Fund?), pursuant to section 14(3) of the Banking Activities Act (Law No. 4389). In its decision the Board held that the assets of Demirbank were insufficient to cover its liabilities and that the continuation of its activities would threaten the security and stability of the financial system. Accordingly, Demirbank?s management and control, and the privileges of its shareholders except for dividends, were transferred to the Fund. The Fund also confiscated all properties belonging to Demirbank.
7. On 31 January 2001 all of the bank?s equities were removed from its account at the Istanbul Stock Exchange (Istanbul Menkul K?ymetler Borsas? ? hereinafter ?the Stock Exchange?) and transferred to the account of the Fund. Subsequently, on 20 September 2001 the Fund entered into an agreement with the HSBC bank and sold Demirbank to the latter for 350,000,000 United States dollars (USD). As a result, on 14 December 2001 Demirbank?s legal personality was extinguished and it was struck off the commercial register.
B. Proceedings brought by the main shareholders of Demirbank
1. Proceedings in respect of decision no. 123
8. On 2 February 2001, the main shareholder of Demirbank, namely C?ng?ll? Holding A.?., brought administrative proceedings against the Banking Regulation and Supervision Agency (Bankalar D?zenleme ve Denetleme Kurumu ? hereinafter ?the Agency?) before the Ankara Administrative Court, seeking a ruling setting aside the decision of 6 December 2000 to transfer Demirbank to the Fund.
9. The Ankara Administrative Court found that it lacked jurisdiction, and transferred the case to the Supreme Administrative Court.
10. In its submissions before the Supreme Administrative Court, the plaintiff claimed that its property rights had been violated. It also raised a plea of unconstitutionality under section 14 of the Banking Activities Act. The company further stated that prior to November 2000 Demirbank had never encountered major financial problems. It was pointed out that pursuant to section 14(2) of the Act, a bank with financial difficulties should first be given a warning to strengthen its financial structure and be allowed time to take specific measures. However, no such warning had been given in the instant case. Secondly, the Board had not claimed that Demirbank?s financial situation was so weak that it could not be strengthened even if specific measures were taken. Lastly, the company stated that following the transfer of the bank to the Fund, a General Assembly composed of the Fund?s officials had exonerated the former managers of Demirbank, holding that they had not been at fault in the incident leading to the bank?s transfer.
11. After examining the case file, on 3 June 2003 the Supreme Administrative Court dismissed the case. It held that the takeover of the bank by the Fund had been in accordance with section 14(3) of the Banking Activities Act.
12. On 18 December 2003 the Joint Administrative Chambers of the Supreme Administrative Court decided to quash the decision of 3 June 2003. In its judgment, the court held that prior to ordering the transfer of Demirbank to the Fund, the Board should have carried out an objective evaluation of the bank?s financial situation. The court also concluded that the Board should first have ordered Demirbank to take specific measures in accordance with section 14(2) of the Banking Activities Act before applying section 14(3) of the Act.
13. On 29 April 2004 a request for rectification lodged by the Agency was refused.
14. The case was remitted to the Supreme Administrative Court, which delivered its decision on 5 November 2004 applying the decision of the Joint Administrative Chambers of the Supreme Administrative Court. It accordingly set aside the Board?s decision of 6 December 2000 ordering the transfer of Demirbank to the Fund, holding that the takeover had been illegal. A further appeal and a request for rectification lodged by the Agency were rejected on 14 April 2005 and 15 December 2005 respectively.
2. Proceedings for the annulment of the agreement to sell Demirbank to HSBC
15. On 20 September 2001 Ms S. C?ng?ll?o?lu, the main shareholder of C?ng?ll? Holding A.?., brought administrative proceedings against the Fund before the Ankara Administrative Court, seeking the annulment of the agreement to sell Demirbank to HSBC.
16. Given that the transfer of Demirbank to the Fund had been found to be illegal by the Joint Administrative Chambers of the Supreme Administrative Court, on 21 April 2004 the Ankara Administrative Court annulled the agreement entered into by the Fund and HSBC on 20 September 2001. An appeal and a request for rectification lodged by the Fund were rejected on 3 June 2005 and 24 February 2006 respectively.
C. Proceedings brought by the applicant
1. First set of proceedings
17. Following the transfer of Demirbank to the Fund, the applicant applied to the Board claiming compensation. He did not receive any reply.
18. Subsequently, on an unspecified date in 2002, the applicant brought compensation proceedings against the Agency before the Supreme Administrative Court. He argued that he had lost his shares in Demirbank as a result of its transfer to the Fund and requested that the Board?s implied rejection of his compensation claim be reversed.
19. On 26 June 2003 the Supreme Administrative Court dismissed the applicant?s case. On the basis of a previous judgment it had rendered on 3 June 2003 (see paragraph 11 above), the court found that the takeover of the bank by the Fund had been in accordance with section 14(3) of the Banking Act.
20. The applicant lodged an appeal.
21. On 21 October 2004 the Joint Administrative Chambers of the Supreme Administrative Court decided to quash the judgment. It indicated that the previous judgment dated 3 June 2003, which had constituted the basis of the latter, had been quashed on 18 December 2003 (see paragraph 12 above).
22. A rectification request lodged by the Agency was rejected on 26 May 2005.
23. On 19 September 2005 the Supreme Administrative Court held that it lacked jurisdiction ratione materiae, as the applicant?s case merely concerned an implied rejection by the Board, which should be assessed by the Ankara Administrative Court.
24. On 29 December 2005 the Ankara Administrative Court dismissed the case as out of time. The court held that the applicant should have initiated proceedings within sixty days of the date on which Demirbank?s equities had been transferred to the Fund?s account at the Stock Exchange, namely 31 January 2001 (see paragraph 7 above).
25. The Supreme Administrative Court upheld the first-instance court?s judgment on 12 March 2007.
2. Second set of proceedings
26. Following the two judgments in respect of the main shareholders (see paragraphs 8-16 above), on 10 and 11 May 2006 the applicant applied to the Agency and the Fund respectively, requesting the restitution of his rights as a shareholder. Relying on the restitutio in integrum principle, he claimed that the above-mentioned judgments of the Supreme Administrative Court should be enforced and his rights as a shareholder of Demirbank reinstated.
27. The Agency did not respond to the applicant?s request within the statutory time-limit.
28. On 15 June 2006 the Fund refused the applicant?s request, stating that restitution was legally and practically impossible.
29. Subsequently, the applicant initiated another set of proceedings before the Ankara Administrative Court, claiming that the Agency should enforce the above-mentioned judgments and that his rights as a shareholder of Demirbank should be reinstated. He argued that the bank still owned a certain amount of assets following its sale to HSBC and that restitution was therefore possible to a certain extent. He further claimed that in the event that his rights were not reinstated, he ought to be awarded compensation for the loss of his shares.
30. On 30 November 2007, the Ankara Administrative Court dismissed the case. It pointed out that under Articles 12 and 28 of the Code of Administrative Procedure only ?those concerned? had the right to bring proceedings seeking to remedy the situation in full (tam yarg? davas?). It found that the applicant could not be considered as ?concerned? as he had not been a party to the annulment proceedings (iptal davas?) brought by the main shareholders. The court held that if the annulled administrative act had been regulatory (d?zenleyici i?lem), the concept of ?concerned persons? would have applied to anyone who had been affected by it, whereas in the case of an individual act (bireysel i?lem), it applied only to those who had been parties to the annulment proceedings. Holding that the annulled administrative acts were individual acts, the court considered that the applicant had not been ?concerned? by the annulment. Lastly, it indicated that the decisions of the Agency and the Fund to reject the applicant?s requests had been lawful and that restitution would not be possible.
31. On 23 October 2008 the Ankara Regional Administrative Court upheld that judgment and on 26 February 2009 it rejected the applicant?s request for rectification.
II. THE RELEVANT DOMESTIC LAW
32. A description of the domestic law may be found in the judgment of Reisner v. Turkey (no. 46815/09, ? 34, 21 July 2015).
33. In addition, Article 12 of the Code of Administrative Procedure states that anyone claiming to be a victim of an alleged breach of his or her rights as a result of an administrative act may bring proceedings before the administrative courts seeking to remedy the situation in full. At the same time, they may also bring an action for the annulment of the impugned act or, should they so wish, they may first initiate annulment proceedings and subsequently, depending on the result of those proceedings, lodge an action for full compensation within the statutory time-limits running from the notification of the decision regarding the annulment.
34. Article 28 ? 3 of the Code of Administrative Procedure provides that, should the public administration fail to fulfil the requirements of judgments pronounced by the administrative courts, proceedings seeking compensation for pecuniary and non-pecuniary damage may be brought.
THE LAW
I. THE GOVERNMENT?S OBJECTION BASED ON RULE 47 OF THE RULES OF COURT
35. The Government submitted that the applicant had failed to indicate his profession on the application form. They therefore asked the Court to reject the application for failing to meet the requirements of Rule 47 of the Rules of Court.
36. The Court notes that pursuant to the version of Rule 47 of the Rules of Court in force at the relevant time, an application under Article 34 of the Convention had to be made on the application form provided by the Registry, unless the Court decides otherwise. The application form should contain all the information requested in the relevant parts of the form to enable the Court to determine the nature and scope of the application without recourse to any other document. The Court observes that in his application form, the applicant clearly described the facts and the alleged violations of the Convention. It further notes that the requirement in question is not one of the inadmissibility grounds set out in Article 35 of the Convention. Accordingly, the Government?s preliminary objection should be dismissed as the application cannot be rejected for failure to comply with the procedural rules of the Court (see, Reisner v. Turkey, no. 46815/09, ? 36, 21 July 2015).
II. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL NO. 1 TO THE CONVENTION
37. The applicant complained that his right to peaceful enjoyment of his property had been violated, in that he had been illegally deprived of his shares in Demirbank and had been unable to obtain any compensation for his loss. In this connection, he relied on Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
38. The Government contested the applicant?s allegation.
39. Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention reads as follows:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
A. Admissibility
40. The Government submitted that this complaint should be rejected for non-exhaustion of domestic remedies, as the applicant had failed to bring compensation proceedings before the domestic courts pursuant to Article 12 of the Administrative Procedure Code and Article 125 of the Constitution.
41. The Court reiterates that an applicant must have made normal use of domestic remedies which are likely to be effective and sufficient and that, when a remedy has been pursued, use of another remedy which has essentially the same objective is not required (see Kozac?o?lu v. Turkey [GC], no. 2334/03, ? 40, 19 February 2009). In the present case, the applicant sought the enforcement of the court decisions, but no action was taken by the administrative authorities, which were constitutionally bound to take all necessary measures to restore the de facto and de jure situation that was likely to have prevailed had Demirbank not been unlawfully transferred to the Fund. In these circumstances, the applicant could not have been expected to bring further actions against the State. The Court therefore concludes that the applicant has complied with the requirement of exhaustion of domestic remedies. It consequently rejects the Government?s objection in this respect (see, Reisner, cited above, ? 41).
42. The Court notes that this complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
43. The applicant complained that he had been deprived of his shares in Demirbank as a result of the illegal actions of the State and that he had not been compensated for his loss.
44. The Government firstly argued that the applicant, as a minor shareholder, had not had any ?possession? within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1. They further maintained that it had been impossible de jure and de facto to enforce the court decision in question, because Demirbank had been struck off the commercial register and its legal personality had therefore ceased to exist. They also submitted that it had been impossible to revive Demirbank or the shares, as the authorities had had no authority to do so.
45. The Court notes that it has recently examined a similar complaint and found a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention in the case of Reisner (cited above, ?? 45-51), where it concluded that the Demirbank shares purchased on the stock market had had an economic value and thus constituted possessions within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1. In that case, the Court also reiterated that the complexity of the domestic enforcement procedure or of the State budgetary system could not relieve the State of its obligation under the Convention to guarantee to everyone the right to have a binding and enforceable judicial decision enforced within a reasonable time (see Burdov v. Russia (no. 2), no. 33509/04, ? 70, ECHR 2009, and S?zer and Eksen Holding A.?. v. Turkey, no. 6334/05, ? 116, 23 October 2012). It also noted that the applicant, whose shares had been removed from his possession on the basis of administrative actions that were subsequently found to have been unlawful, had received no compensation for his loss and had thus had to bear a disproportionate individual burden (see Reisner, cited above, ? 50).
46. The Court observes that in the present case the applicant was also a small shareholder of Demirbank. However, the domestic courts dismissed his case on different grounds, namely on the grounds that he could not be considered as a ?concerned? person since he had not been a party to the annulment proceedings brought by the main shareholders (see paragraph 30 above). In the Reisner case, however, the domestic courts, without dwelling on whether the applicant had been a ?concerned? person who could benefit from the courts? decisions, had held that the restitution of that applicant?s rights as a shareholder had been legally impossible as, following its sale to HSBC, Demirbank had been struck off the commercial register. The Court notes that although the domestic courts gave differing grounds for dismissal, both applications concern the very same subject matter and it therefore finds no particular circumstances in the instant case which would require it to adopt a different conclusion from the one reached in Reisner (cited above, ?? 45-51).
47. The Court particularly notes that the decision to declare the takeover and sale of Demirbank unlawful had consequences for both the main shareholders and small shareholders, whether they were parties to the annulment proceedings or not. It is clear that the applicant suffered pecuniary loss, no matter how small the number of his shares. The authorities were under an obligation to compensate him for the loss, which was clearly the result of illegal administrative actions that were subsequently declared unlawful by the Supreme Administrative Court (see paragraphs 8-16 above). The applicant?s shares were removed from his possession on the basis of unlawful interference, yet he received no compensation for his loss and was made to bear a disproportionate individual burden.
48. In view of the foregoing considerations, the Court holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
III. OTHER ALLEGED VIOLATIONS OF THE CONVENTION
49. Referring to Article 6 ? 1 and Article 13, the applicant complained of further aspects related to both the first and the second sets of proceedings.
50. Having regard to all the materials in its possession, and in so far as these complaints fall within its competence, the Court finds that there is no appearance of a violation of the rights and freedoms set out in these provisions in that respect. It follows that this part of the application must be rejected as being manifestly ill-founded, pursuant to Article 35 ?? 1, 3 and 4 of the Convention.
IV. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
51. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
52. The applicant requested compensation for pecuniary damage. To calculate his financial loss, he relied on three different calculation methods, the results of which differed (6,020.29 euros (EUR), EUR 5,301.13, and EUR 3,038.12 respectively). He claimed a further EUR 1,000 in respect of non-pecuniary damage.
53. The applicant also requested EUR 1,328.06 for lawyers? fees and EUR 1,621.87 for costs and expenses.
54. The Government contested the claims.
55. In the particular circumstances of the present case, the Court considers that the question of the application of Article 41 is not ready for decision. It is therefore necessary to reserve the matter, due regard being had to the possibility of an agreement between the respondent State and the applicant (Rule 75 ?? 1 and 4 of the Rules of Court).
FOR THESE REASONS, THE COURT, UNANIMOUSLY,
1. Declares the complaint under Article 1 of Protocol No. 1 admissible and the remainder of the application inadmissible;

2. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

3. Holds that the question of just satisfaction under Article 41 of the Convention is not ready for decision, and accordingly:
(a) reserves the said question in whole;
(b) invites the Government and the applicant to submit, within three months of the date on which the judgment becomes final, in accordance with Article 44 ? 2 of the Convention, their written observations on the matter and, in particular, to notify the Court of any agreement that they may reach;
(c) reserves the further procedure and delegates to the President of the Chamber the power to fix the same if need be.
Done in English, and notified in writing on 7 June 2016, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.
Stanley Naismith Julia Laffranque
Registrar President

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Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024