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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF GU?? TUDOR TEODORESCU v. ROMANIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,35,P1-1
Numero: 33751/05/2016
Stato: Romania
Data: 2016-04-05 00:00:00
Organo: Sezione Quarta
Testo Originale

Conclusioni: Resto inammissibile
Violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 – Protezione di propriet? (l’Articolo 1 par?. 1 di Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo di propriet? Propriet?) danno Non-patrimoniale – l’assegnazione (Articolo 41 – danno Non-patrimoniale la soddisfazione Equa)

QUARTA SEZIONE

CAUSA GU ?TUDOR TEODORESCU C. ROMANIA

(Richiesta n. 33751/05)

SENTENZA

STRASBOURG

5 aprile 2016

Questa sentenza diverr? definitivo nelle circostanze esposte fuori in Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Gu ?Tudor Teodorescu c. la Romania,
La Corte europea di Diritti umani (quarta Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Andr?s Saj?, Presidente
Vincenzo A. De Gaetano,
Bo?tjan M. Zupani?,
Nona Tsotsoria,
Paulo il de di Pinto Albuquerque,
Krzysztof Wojtyczek,
Iulia Antoanella Motoc, giudici
e Fato ?Arac, ?Sezione Cancelliere Aggiunto
Avendo deliberato in privato 1 marzo 2016,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 33751/05) contro la Romania deposit? con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino rumeno, OMISSIS (?il richiedente?), 15 agosto 2005.
2. Il richiedente fu rappresentato con OMISSIS, un avvocato che pratica in Bucharest. Il Governo rumeno (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente, il Sig.ra C. Brumar, del Ministero di Affari Esteri.
3. Il richiedente addusse che l’insuccesso delle autorit? pubbliche per emettere e convalidare in una maniera opportuna le decisioni che l’accordano il risarcimento per propriet? perdute da province che erano precedentemente parte della Romania, seguiti col rifiuto della corte nazionale per accordarlo la rettifica del risarcimento dovuto lo provoc? una perdita finanziaria e significativa, in violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
4. 7 luglio 2009 la richiesta fu comunicata al Governo.
I FATTI
IO. LE CIRCOSTANZE DI LA CAUSA
A. procedura Amministrativa
5. 8 aprile 1998 il richiedente richiese la Commissione di Bucharest per Implementare Legge n. 9/1998 (la Commissione Provinciale) assegnare il risarcimento per una propriet? possedette coi suoi antenati e preso finito con lo Stato bulgaro. 15 dicembre 2000 la Commissione emise una decisione che propone pagamento del risarcimento nell’importo di ROL 2,013,957,441 (verso EUR 88,000 al tempo).
6. Che decisione, a norma di legge, doveva essere convalidato con un perpetrazione centrale entro sessanta giorni. Siccome non emise la Commissione Centrale qualsiasi la decisione, il richiedente port? un’azione di corte mirata ad obbligando la Commissione Centrale ad agire in conformit? con la legge. Il richiedente chiese anche gli importi accordati con la Commissione Provinciale per essere aggiustato per l’inflazione quando pagamento fu reso.
L’azione del richiedente fu respinta 17 febbraio 2002 con l’Organo giudiziario locale di Bucharest che sostenne che il termine massimo di sessanta-giorno non era obbligatorio, ma piuttosto consultivo. La corte contenne anche che la rettifica degli importi accord? fu prescritto davvero con Articolo 8 ? 3 della legge, ma qualsiasi rettifica sarebbe resa al pagamento di tempo davvero fu reso, una volta la Commissione Centrale aveva ratificato o altrimenti la decisione di Commissione Provinciale.
7. 23 giugno 2003 la Corte d’appello di Bucharest conced? la rivendicazione del richiedente, ed ordin? che il problema di Commissione Centrale una decisione che ratifica o altrimenti la proposta resa con la Commissione Provinciale 15 dicembre 2000. La corte contenne che la rivendicazione riguardo alla rettifica degli importi accordata come risarcimento sarebbe stata data con durante lo stadio di esecuzione.
8. 29 agosto 2003 la Commissione Centrale ratific? la decisione di Commissione Provinciale di 15 dicembre 2000.
9. Il risarcimento, rappresentando a che calcola verso EUR 54,000, fu pagato al richiedente 22 novembre 2003.
B. procedimenti Giudiziali
10. Scontentato con la decisione della Commissione Centrale, 13 dicembre 2003 il richiedente deposit? un’azione di corte mirata ad ottenendo una rettifica dell’importo iniziale per prendere nell’inflazione di conto dalla data sulla quale fu stabilito con la Commissione Provinciale alla data di pagamento effettivo.
11. Con una decisione di 16 aprile 2004, l’Organo giudiziario locale di Bucharest decise nel favore del richiedente. L’Organo giudiziario locale stabil? che nella conformit? con Articolo 8 ? 2 di Legge n. 9/1998, gli importi esposti con la Commissione Provinciale doveva per essere aggiustato per l’inflazione se loro non fossero pagati di anno loro furono assegnati.
12. 21 febbraio 2005 la Corte d’appello di Bucharest invert? la decisione, e rigato che il richiedente non fu concesso ad una rettifica per l’inflazione.
13. La corte di appello concluse che l’Organo giudiziario locale aveva interpretato erroneamente la legge applicabile, come il diritto a rettifica per l’inflazione doveva essere determinato sulla base della data quando la Commissione Centrale aveva ratificato la decisione della Commissione Provinciale. Siccome il pagamento era stato fatto uno ictu, e durante lo stesso anno come la Commissione Centrale la sua decisione prese non in rate, il richiedente non fu concesso ad una rettifica per l’inflazione.
14. Concluse anche che l’insuccesso della Commissione Centrale per ratificare la decisione della Commissione Provinciale entro sessanta giorni non potesse rappresentare una base legale per la rettifica dell’importo in oggetto.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
15. Per una descrizione complessiva della struttura legale e dei meccanismi nazionali creati per la valutazione di vari tipi di restituzione ed il risarcimento chiede, veda Maria Atanasiu ed Altri c. la Romania, N. 30767/05 e 33800/06, ?? 45-51, 12 ottobre 2010. Siccome menzionato in questa sentenza di pilota, lo Stato rumeno intraprese via i vari trattati internazionali firmati al tempo attinente l’obbligo per compensare proprietari precedenti o i loro successori in titolo che perse edifici, terra o raccolti abbandonati su certi territori confine seguente cambia prima e durante la Seconda Mondo Guerra. La procedura amministrativa per ottenere il risarcimento in riguardo di simile propriet?, purch? per con Leggi N. 9/1998, 290/2003 e 393/2006 e coordin? con l’Autorit? Nazionale, differ? da che per patrimonio immobiliare nazionalizz? col regime comunista, ed i finanziamenti necessari uscirono del bilancio Statale (veda Maria Atanasiu ed Altri, citato sopra, ? 51), come anche present? succintamente sotto.
Legge di A. n. 9/1998
16. Legge n. 9/1998 entrarono in vigore 14 marzo 1998 e furono corretti nel 2004 e 2007; stabil? un meccanismo compensativo per cittadini rumeni i cui patrimoni immobiliari furono confiscati senza il risarcimento dovuto sotto il Trattato di Craiova, firm? con Romania e la Bulgaria 7 settembre 1940 (veda paragrafo 32 sotto).
17. Il meccanismo essenzialmente si rifer? al risarcimento patrimoniale o al diritto a quote in societ? Stato-corse. Il termine massimo per registrare simile rivendicazioni fu esposto in Articolo 4 ? 1 a diciotto mesi dall’entrata in vigore della legge. Questo termine massimo fu prolungato successivamente con Legge n. 97/2005, per un periodo del mesi di pi? di dodici che cominciano con l’entrata in vigore della legge 21 aprile 2005 e poi con Legge n. 348/2006, per un periodo del mesi di pi? di diciotto che cominciano dall’entrata in vigore della legge 28 luglio 2006.
18. I corpi in accusa di implementare la Legge detta erano le Commissioni Provinciali stabilite all’interno di ogni contea (incluso Bucharest) sotto l’autorit? del Prefetto, e la Commissione Centrale per Implementare Legge n. 9/1998.
19. Sotto l’Articolo 7 ? 1, le Commissioni Provinciali avevano la responsabilit? per valutando e trattare con richieste per il risarcimento all’interno di un massimo di sei mesi che seguono la data di registrazione. Le decisioni delle Commissioni Provinciali furono comunicate ai rivendicatori e la Commissione Centrale, e loro potrebbero essere impugnati coi rivendicatori di fronte alla Commissione Centrale entro quindici giorni. I secondi avevano poi ratificare o respingere simile decisioni entro sessanta giorni.
20. Nella loro svolta, le decisioni adottate con la Commissione Centrale potrebbero essere impugnate di fronte alle corti nazionali.
21. Gli articoli metodologici emisero per l’attuazione di Legge n. 9/1998, in vigore fin da 30 novembre 1998, previsto per inter alia, un metodo di calcolo per il setting del risarcimento. Questo importo si aggiornerebbe quando pagamento fu reso, secondo Articoli 8, 21 e 27 degli articoli, sulla base dell’indice di salario mediano dello scorso trimestre prima del momento del pagamento effettivo.
22. Nella sua versione originale, Articolo 8 convenne nel suo paragrafo 3 quel
?(3) entro sessanta giorni del termine massimo esposti fuori in Articolo 4 ? 1, dipendendo dall’importo totale del risarcimento per essere accordato una Decisione Statale preparer? pagamento con rate, gli importi che sono aggiustati per l’inflazione. Le rate non saranno esposte per pi? di due anni consecutivi.?
Questo paragrafo divenne paragrafo 2 da 9 novembre 1999, e determinato siccome segue:
?(2)… quando il risarcimento ? pagato di anno fu assegnato ? accordato nell’importo convalidato con la Commissione Centrale, e quando ? pagato il prossimo anno… sar? aggiustato sulla base dell’indice dei prezzi al consumo. Il pagamento deve essere staggered su un massimo di due anni.?
23. Decisione statale n. 286/2004, in vigore fin da 22 marzo 2004, previde nel suo Articolo 5 che il risarcimento convalid? con la Commissione Centrale sarebbe pagato in due rate annuali, vale a dire 40% nell’anno del pagamento e 60% l’anno seguente, questa seconda rata che ? aggiustata per l’inflazione come esposta fuori in Legge n. 9/1998.
24. Da 18 ottobre 2004, quando Decisione Statale n. 1643/2004 entrarono in vigore, le responsabilit? della Commissione Centrale furono prese finite col Settore per la Richiesta di Legge n. 9/1998, funzionando all’interno della Cancelleria del Primo Ministro. Il Settore sped? le decisioni di ratifica adottate con le Commissioni Provinciali per l’approvazione del Capo del Primo Ministro della Cancelleria.
Il Settore fu concesso inoltre per costituire una proposta rettifica del risarcimento al tempo della decisione di ratifica, nella conformit? con Legge n. 9/1998.
25. Queste responsabilit? furono prese finite con l’Autorit? Nazionale con effetto dall’entrata in vigore di Decisione Statale n. 361/2005, vale a dire 29 aprile 2005; questo atto fu cambiato con Decisione Statale n. 240/2006 27 febbraio 2006.
26. Gli articoli metodologici emisero per l’attuazione di Legge n. 9/1998, corretto 26 ottobre 2007 di Decisione Statale n. 1277/2007, espose fuori in Articolo 38 ? 1 che pagamento del risarcimento sarebbe stato reso con l’Autorit? Nazionale come l’istituzione in accusa di trattare con tutte le rivendicazioni depositata sotto le leggi di restituzione adottate in Romania.
Legge di B. n. 164/2014
27. Legge n. 164/2014 riguardo a misure per l’accelerazione e finalisation dell’elaborazione di chiarire rivendicazioni di risarcimento depositati sotto Legge n. 9/1998 e Legge n. 290/2003 entrarono in vigore 18 dicembre 2014.
28. Articolo 10 della legge espone fuori i termine massimo coi quali dovrebbero essere resi tutti i pagamenti; divide in paragrafi 4 e 5 di questo Articolo essenzialmente si riferiscono alla maniera nella quale il risarcimento dovrebbe essere aggiustato per l’inflazione, sulla base dell’indice dei prezzi al consumo dal momento la decisione fu emessa sino all’entrata in vigore della legge.
C. La decisione di 19 marzo 2007 della Corte Alta di Cassazione e la Giustizia
29. Dato il diritto nazionale contraddittorio su Articolo 8 ? 2 di Legge n. 9/1998 e di Articolo 5 di Decisione Statale n. 286/2004 riguardo alla maniera di importi rettificativi accordata come risarcimento a rivendicatori, il Generale Accusatore allegato alla Corte Alta di Cassazione e la Giustizia deposit? un ricorso straordinario (riva legii di interesul di ?n), meccanismo generalmente disegnato unificare e stabilire le prospettive contraddittorie preso con le corti nazionali nell’interpretazione di un specifico testo giuridico.
30. Con una decisione di 19 marzo 2007 la Corte Alta di Cassazione e la Giustizia stabil? che, prendendo in considerazione il principio di restitutio in integrum, l’interpretazione corretta di Articolo 8 ? 2 di Legge n. 9/1998 erano che la data quando l’importo del risarcimento fu stabilito era la data quando le Commissioni Provinciali erano emettere la loro decisione. Se tale decisione non fosse ratificata inizialmente all’interno del limite legale di sessanta giorni che erano la causa in molte situazioni l’importo intero determin? doveva per essere aggiustato per l’inflazione sulla base dell’indice dei prezzi al consumo.
31. La Corte Alta sostenne inoltre che la conclusione adottata era ovvia, in prospettiva della legislazione applicabile che era chiara ed incontestabile su questa questione (?reglementare ne?ndoielnic??), cos? come basato sul principio di rivendicatori colmamente compensatore per danno incorso in. Questa interpretazione della Corte Alta era obbligatoria per tutte le corti nazionali ex il nunc.
D. Diritto internazionale Attinente
32. Il Trattato di Craiova fu firmato 7 settembre 1940 con Romania e la Bulgaria. Sotto i termini di questo trattato, le parti firmatarie concordarono sulla linea di demarcazione che sarebbe stata stabilita fra i due paesi, col particolare riferimento al territorio fra il Mare Nero ed il Fiume di Danube (il Cadrilater). Sezione che III del Trattato ha offerto per un ristabilimento obbligatorio di cittadini rumeni di ethnicity bulgaro che vive in Tulcea e ?Distretti di Constana a Bulgaria, ed il ristabilimento di rumeno etnici che vivono in Durostor e Distretti di Caliacra a Romania. Sezione V di Annette C del Trattato convenuto che lo Stato rumeno era responsabile di compensare quelli cittadini rumeni che, seguendo il ristabilimento obbligatorio dovuto per abbandonare le loro propriet? nelle aree rurali che furono trasferite a Bulgaria.
LA LEGGE
IO. Violazione allegato Di Articolo 1 Di Protocollo N.ro 1 A La Convenzione
33. Il richiedente si lament? che come un risultato dell’insuccesso dello Stato per ratificare la decisione della Commissione Provinciale all’interno del tempo-limite legale di sessanta giorni che lo resero impossibile ottenere in corte una rettifica per l’inflazione dell’importo lui fu concesso a, lui soffr? di una perdita patrimoniale per la quale lo Stato ? responsabile.
Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 letture siccome segue:
?Ogni naturale o legale persona ? concessa al godimento tranquillo delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste per con legge e coi principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggia il diritto di un Stato per eseguire simile leggi come s? ritiene necessario controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o garantire il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
Ammissibilit? di A.
34. Il Governo dibatt? che l’azione di reclamo del richiedente era ratione materiae incompatibile con le disposizioni della Convenzione, in finora come le corti nazionali non ha dato credito al diritto del richiedente ad una rettifica dell’importo accordata come risarcimento (il Governo citato Kopeck? c. la Slovacchia [GC], n. 44912/98, ECHR 2004-IX).
Loro contesero inoltre che il richiedente non potesse chiedere di avere qualsiasi l’aspettativa legittima in che rispetta uno, determinato che la maniera nella quale fu interpretato il diritto nazionale attinente era soggetto a controversia.
35. Il richiedente non fu d’accordo, mentre valutando che la legge stessa garant? il suo diritto al pieno risarcimento, mentre volendo dire anche il diritto per avere l’importo aggiust? per l’inflazione al tempo del pagamento effettivo, in prospettiva del tempo che era passato fra l’assegnazione del risarcimento e la sua ratifica con la Commissione Centrale.
36. La Corte osserva che la contesa primaria del richiedente era che lui aveva sofferto di una perdita patrimoniale che era dovuta alle autorit? l’insuccesso di ‘ per ratificare la decisione che gli assegna risarcimento in tempo dovuto; simile insuccesso, miglior? col rifiuto della Corte d’appello per dare credito al suo diritto ad una rettifica dell’importo accord? come risarcimento, infranse presumibilmente il suo diritto al godimento tranquillo delle sue propriet?.
La Corte considera che in simile circostanze il problema di se il richiedente era o non fu concesso per ottenere risarcimento aggiustato per l’inflazione in prospettiva dell’insuccesso della Commissione Centrale per ratificare la decisione di risarcimento in tempo dovuto ? collegato da vicino ai meriti dell’azione di reclamo che il meccanismo di risarcimento ha esposto fuori con Legge n. 9/1998 erano inefficienti. Di conseguenza, la Corte considera che l’eccezione del Governo dovrebbe essere congiunta ai meriti dell’azione di reclamo del richiedente sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
37. La Corte nota inoltre che questa azione di reclamo non ? manifestamente
mal-fondato all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione. Nota inoltre che non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. Merits
38. Il Governo contese che la sentenza data con la Corte Alta di Cassazione e la Giustizia 19 marzo 2007 (veda paragrafo 30 sopra) si rifer? ad una situazione che riguarda i fatti e diversa, vale a dire alle circostanze nelle quali il risarcimento fu pagato in due rate di rispettivamente 40% e 60% dell’importo totale che non era la causa nella situazione del richiedente siccome lui aveva ricevuto l’importo intero in un pagamento.
Loro conclusero che poich? il richiedente aveva ricevuto tutto il risarcimento al quale lui fu dato un titolo alla sua azione di reclamo dovrebbe essere respinto siccome mal-fondato.
39. Il richiedente reiter? i suoi argomenti che le autorit? nazionali sono state legate per intraprendere i procedimenti all’interno degli specifici termine massimo, e che il loro insuccesso per fare aveva infranto cos? i suoi diritti protegguti con Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, determinato che il risarcimento ricevuto molto era pi? basso che che lui fu concesso per ricevere con legge.
Lui contese inoltre che le disposizioni legali che lo danno un titolo ad ad una rettifica del risarcimento erano chiare ed in ottemperanza con l’universale della legge, vale a dire restitutio in integrum. Questa interpretazione delle disposizioni legali ed applicabili fu confermata con la Corte Alta di Cassazione e la Giustizia nella sua decisione sul ricorso su questioni di diritto date 19 marzo 2007.
40. La Corte reitera che un richiedente pu? addurre una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 solamente in finora come le decisioni contestate riferisca a suo o lei ?le propriet?? all’interno del significato di quel la disposizione. ?Le propriet?? pu? essere ?propriet? esistenti? o rivendicazioni che sono stabilite per sufficientemente essere riguardate come ?i beni.? Dove, come nella causa presente, un interesse di propriet? riservato ? nella natura di una rivendicazione, pu? essere riguardato come un ?il bene? solamente se c’? una base sufficiente per che interessa in legge nazionale (per esempio, dove l? ? stabilito causa-legge delle corti nazionali che lo confermano), quel ?, quando la rivendicazione sufficientemente ? stabilita per essere esecutivo (veda Kopeck? [GC], citato sopra, ?? 48-49 e 52).
41. La Corte reitera inoltre che il primo e la maggior parte di importante requisito di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ? che qualsiasi interferenza con un’autorit? pubblica col godimento tranquillo di qualcuno propriet? dovrebbero essere legali e non arbitrario (veda Iatridis c. la Grecia [GC], n. 31107/96, ? 58 ECHR 1999-II).
42. La Corte considera che quando parlando di ?la legge?, Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 allude allo stesso concetto per essere trovato altrove nella Convenzione, un concetto che comprende legge legale cos? come la causa-legge. Si riferisce alla qualit? di legge in oggetto, mentre richiedendo che ? accessibile alle persone riguardate, preciso e prevedibile (veda Carbonara e Ventura c. l’Italia, n. 24638/94, ? 64 ECHR 2000-VI).
43. La Corte accetta che ? nel primo posto per le autorit? nazionali per interpretare e fare domanda il diritto nazionale.
Nella causa presente la Corte ? costretta ciononostante, a stabilire se il modo dove il diritto nazionale fu interpretato e fece domanda conseguenze prodotte che sono coerenti coi principi della Convenzione (veda Mullai ed Altri c. l’Albania, n. 9074/07, ? 114 23 marzo 2010).
44. In questo collegamento, la Corte nota, che il diritto generale del richiedente per avere l’importo del risarcimento aggiustato fu confermato molte volte con le corti, in primo luogo con 17 febbraio 2002 l’Organo giudiziario locale di Bucharest che decisione fu sostenuta con la Corte d’appello di Bucharest nella sua definitivo sentenza di 23 giugno 2003; infine, l’Organo giudiziario locale di Bucharest conced? simile rivendicazioni 16 aprile 2004 (veda divide in paragrafi 6 e 7 sopra). Per ammissione, la sentenza seconda fu rovesciata con la Corte d’appello di Bucharest 21 febbraio 2005 (veda divide in paragrafi 12-13 sopra).
Comunque, la Corte non pu? ignorare che le disposizioni legali che stipulano la maniera nella quale il risarcimento sarebbe calcolato menzione l’esistenza di un meccanismo di rettifica continuamente, determin? con la data del pagamento effettivo (veda divide in paragrafi 21-24 sopra).
Lo stesso principio fu reiterato nella Legge corrente n. 164/2014, Articolo 10 ? 4 (veda paragrafo 28 sopra).
In questo contesto, la Corte fa riferimento alla Corte Alta di Cassazione e gli argomenti di Giustizia per concedere 19 marzo 2007 il ricorso straordinario secondo il quale erano i testi giuridici che espongono fuori una rettifica del meccanismo di risarcimento ?chiaro ed incontestabile?, in prospettiva del fine principale della legge che era restitutio in integrum vale a dire compensare pienamente i rivendicatori (veda divide in paragrafi 30-31 sopra). La Corte Alta, in questo ricorso straordinario disegnato unificare e stabilire la giurisprudenza nazionale e contraddittoria sulla questione sino alla quale era stata poi in corso inveterato la validit? dell’interpretazione dato alla legge applicabile con le corti nazionali che, nella causa corrente, conced? riconoscendo il diritto del richiedente ad una rettifica automatica dell’assegnazione iniziale del risarcimento (veda divide in paragrafi 7 e 11 sopra).
45. La Corte considera che in prospettiva di tutto il sopra, la rivendicazione del richiedente per ottenere una rettifica del risarcimento assegnato-rettifica determinata con la convalidazione tarda della Commissione Centrale della decisione della Commissione Provinciale – aveva una base sufficiente in legge nazionale per qualificare come un ?il bene? e perci? un ?la propriet?? protegg? con Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
46. Nella luce della sua sentenza sopra che la rivendicazione del richiedente per la rettifica dell’importo del risarcimento sufficientemente ? stata stabilita per qualificare come un ?il bene? attirando la protezione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, la Corte considera che il rifiuto della Corte d’appello di Bucharest per accordare che chiede indubbiamente costituito un’interferenza col suo diritto al godimento tranquillo di propriet?.
47. La Corte nota che la decisione data con la Corte d’appello di Bucharest 21 febbraio 2005 contrastato con le sentenze delle corti precedenti fatte domanda a col richiedente, mentre confermando la pertinenza per la causa del richiedente delle disposizioni di Articolo 8 ? 3 (pi? tardi l’Articolo 8 ? 2) quale lasci? spazio ad una rettifica del risarcimento nelle specifiche situazioni prescrisse therein; inoltre, nessuna ragione pertinente fu data per simile partenza (veda paragrafo 13 sopra).
48. La Corte ha sostenuto anche che dove cos? manifestamente decisioni contraddittorie interferiscono col diritto a godimento tranquillo di propriet? e nessun chiarimento ragionevole ? dato per la divergenza, simile interferenza non pu? essere considerata legale per i fini di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione, perch? quelli decisioni contraddittorie conducono a causa-legge incoerente che manca la precisione richiesta per abilitare individui per prevedere le conseguenze delle loro azioni (veda Brezovec c. Croatia, n. 13488/07, ?? 67-68 29 marzo 2011).
49. Avendo riguardo ad alle considerazioni precedenti, segue, che l’interferenza contestata, nella forma della sentenza della Corte d’appello di Bucharest di 21 febbraio 2005 non era prevedibile per il richiedente che, appellandosi sulla causa-legge esistente delle corti e sui testi giuridici applicabili e principi, si sarebbe potuto aspettare ragionevolmente che il suo ricorso per rettifica del risarcimento sarebbe ammesso.
50. L’interferenza era perci? incompatibile col principio della legalit? e da adesso contravvenne ad Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
Questa sentenza lo fa non necessario esaminare se un equilibrio equo ? stato previsto fra le richieste dell’interesse generale della comunit? ed i requisiti della protezione dei diritti essenziali del richiedente.
51. Segue che le eccezioni del Governo come a materiae di ratione di incompatibilit? deve essere respinto. Inoltre, i costatazione di Corte che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1.
II. ALTRE VIOLAZIONI ALLEGATO DI LA CONVENZIONE
52. Il richiedente si lament? anche di ulteriori aspetti collegati all’equit? dei procedimenti contestati, come la loro conseguenza insoddisfacente ed il fatto che le corti non erano imparziali.
53. Avendo riguardo ad a tutto il materiale nella sua propriet?, ed in finora come queste azioni di reclamo incorra all’interno della sua competenza, i costatazione di Corte che non c’? nessuna comparizione di una violazione dei diritti e le libert? esposero fuori nella Convenzione o i suoi Protocolli. Segue che questa parte della richiesta deve essere respinta manifestamente come mal-fond?, facendo seguito ad Articolo 35 ?? 3 e 4 della Convenzione.
III. La richiesta Di Articolo 41 Di La Convenzione
54. Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se i costatazione di Corte che c’? stata una violazione della Convenzione o i Protocolli inoltre, e se la legge interna della Parte Contraente ed Alta riguardasse permette a riparazione solamente parziale di essere resa, la Corte pu?, se necessario, riconosca la soddisfazione equa alla vittima.?
A. Damage
55. Il richiedente chiese che gli importi accordarono a lui come risarcimento dovrebbe essere aggiustato per l’inflazione, il periodo di riferimento che ? di 15 dicembre 2000 al presente. Secondo il suo calcolo, basato sul tasso di inflazione, questo importo era RON 260,818,314.90.
Il richiedente chiese inoltre un importo di EUR 100,000 (l’euros) per danno non-patrimoniale.
56. Il Governo dibatt? che il richiedente non fu concesso a qualsiasi rivendicazioni patrimoniali, determinato che il risarcimento al quale lui ? stato concesso fu pagato in pieno nel 2003.
Riguardo alla rivendicazione non-patrimoniale, il Governo contese, che la sentenza di una violazione sarebbe stata sufficiente in quel il riguardo.
57. La Corte nota che il richiedente ha subito danno patrimoniale, in finora siccome lui non ha ricevuto gli importi ai quali lui fu concesso, secondo il diritto nazionale.
Come s? ha reiterato molte volte, una sentenza nella quale trova una violazione impone sullo Stato rispondente un obbligo legale per porre fine alla violazione e costituire riparazione le sue conseguenze in tale modo come ripristinare il pi? lontano possibile la situazione che esiste di fronte alla violazione (veda Iatridis c. la Grecia (soddisfazione equa) [GC], n. 31107/96, ? 32 ECHR 2000-XI).
La Corte nota che Articolo al quale 509 ? 10 del Procedura Codice Civile rumeno permette per la riapertura dei procedimenti nazionali per rimediare alle violazioni trovate con s?. Dato la natura dell’azione di reclamo del richiedente e le ragioni per la quale ha trovato una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione, la Corte considera che nella causa presente la forma pi? appropriata di compensazione sarebbe riaprire i procedimenti si lament? di in corso dovuto (veda Brezovec, citato sopra, ? 79, e, mutatis mutandis, S.C. Uzinexport S.A. c. la Romania, n. 43807/06, ? 41 31 marzo 2015).
La Corte considera inoltre che il richiedente ? concesso a danni non-patrimoniali, e su una base equa, gli assegna EUR 900 sotto quel il capo.
Costi di B. e spese
58. Il richiedente non ha fatto rivendicazione valida in questo riguardo.
Interesse di mora di C.
59. La Corte lo considera appropriato che il tasso di interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a che dovrebbe essere aggiunto tre punti di percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE, UNANIMAMENTE
1. Dichiara l’azione di reclamo sollevata sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ammissibile ed il resto della richiesta inammissibile;

2. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;

3. Sostiene

(un) che lo Stato rispondente ? pagare il richiedente, entro tre mesi dalla data sulla quale la sentenza diviene definitivo in conformit? con Articolo 44 ? 2 della Convenzione EUR 900 (novecento euros) con modo di danni non-patrimoniali, essere convertito nella valuta dello Stato rispondente al tasso applicabile alla data di accordo;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo il semplice interesse sar? pagabile sull’importo sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito pi? tre punti di percentuale;

4. Respinge il resto della rivendicazione del richiedente per la soddisfazione equa.
Fatto in inglesi, e notific? per iscritto 5 aprile 2016, facendo seguito Decidere 77 ?? 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Fato ?Arac? Andr?s Saj?
Cancelliere aggiunto Presidente
Nella conformit? con Articolo 45 ? 2 della Convenzione e Decide 74 ? 2 degli Articoli di Corte, l’opinione separata di Giudice Wojtyczek ? annessa a questa sentenza.
A.S.
F.A.

OPINIONE CONCORDANTE DI GIUDICE WOJTYCZEK
1. Io concordo coi miei colleghi che l’interferenza coi diritti del richiedente era incompatibile col principio della legalit?. Comunque, io non sono d’accordo col ragionamento nella causa presente.
2. Il ragionamento si riferisce in paragrafo 44 alla decisione della Corte Alta di Cassazione di 19 marzo 2007 ?secondo che i testi giuridici che espongono fuori una rettifica del meccanismo di risarcimento erano ?chiarisca e ‘ incontestabile, in prospettiva del fine principale della legge che era restitutio in integrum vale a dire compensare pienamente i rivendicatori.? La Corte afferma inoltre che ?l’interferenza contestata, nella forma della sentenza della Corte d’appello di Bucharest di 21 febbraio 2005 non era prevedibile per il richiedente che, appellandosi sulla legge vigente delle corti e sui testi giuridici applicabili e principi, si sarebbe potuto aspettare ragionevolmente che il suo ricorso per rettifica del risarcimento sarebbe ammesso? (paragrafo 49, enfasi aggiunse). Si dovrebbe sottolineare che in questo paragrafo la causa-legge nazionale ? riguardata come sufficientemente chiaro creare aspettative di rettifica.
Allo stesso tempo la Corte mette l’enfasi sulle sentenze contraddittorie delle corti nazionali (paragrafo 47) e stati il seguente in paragrafo 48:
?La Corte ha sostenuto anche che dove cos? manifestamente decisioni contraddittorie interferiscono col diritto a godimento tranquillo di propriet? e nessun chiarimento ragionevole ? dato per la divergenza, simile interferenza non pu? essere considerata legale per i fini di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione, perch? quelli decisioni contraddittorie conducono a causa-legge incoerente che manca la precisione richiesta per abilitare individui per prevedere le conseguenze delle loro azioni (veda Brezovec c. Croatia, n. 13488/07, ?? 67-68 29 marzo 2011).?
Nella mia prospettiva i passaggi summenzionati rivelano una contraddizione nel ragionamento. Sulla mano del una, la maggioranza allegato che la legge nazionale era compatibile coi requisiti della chiarezza e prevedibilit?. Sull’altro, loro adducono altrove nel ragionamento che la legge nazionale stava mancando nella precisione richiesta e prevedibilit?. Come queste due dichiarazioni potrebbero essere riconciliate, io non so.
3. Nella mia valutazione, il diritto nazionale era chiaro ed incontestabile, siccome riconosciuto con la Corte Alta di Cassazione nella sua sentenza di 19 marzo 2009. Le decisioni giudiziali che rifiutano la rivendicazione per la rettifica del risarcimento furono basate su un’interpretazione arbitraria delle disposizioni legali ed esistenti. Loro non avevano qualsiasi base legale in diritto nazionale. Queste considerazioni sono sufficienti per concludere che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1.
In tale situazione, dove un certo tipo di interferenza con diritti chiaramente ? escluso con legge nazionale, la questione se questa interferenza era prevedibile diviene senza oggetto. Sotto l’articolo di legge, un chiaramente interferenza illegale non pu? essere riguardata ragionevolmente come prevedibile. La questione di prevedibilit? diviene attinente se un’interferenza con diritti ? permessa con legge nazionale.
4. La qualit? di ragioni data in decisioni giudiziali ? il requisito indispensabile per i giudici la legittimit? di ‘. Io pento che al ragionamento nella causa presente mancano precisione sufficiente e la chiarezza.

Testo Tradotto

Conclusions: Remainder inadmissible
Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions Possessions) Non-pecuniary damage – award (Article 41 – Non-pecuniary damage Just satisfaction)

FOURTH SECTION

CASE OF GU?? TUDOR TEODORESCU v. ROMANIA

(Application no. 33751/05)

JUDGMENT

STRASBOURG

5 April 2016

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Gu?? Tudor Teodorescu v. Romania,
The European Court of Human Rights (Fourth Section), sitting as a Chamber composed of:
Andr?s Saj?, President,
Vincent A. De Gaetano,
Bo?tjan M. Zupan?i?,
Nona Tsotsoria,
Paulo Pinto de Albuquerque,
Krzysztof Wojtyczek,
Iulia Antoanella Motoc, judges,
and Fato? Arac?, Deputy Section Registrar,
Having deliberated in private on 1 March 2016,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 33751/05) against Romania lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a Romanian national, OMISSIS (?the applicant?), on 15 August 2005.
2. The applicant was represented by OMISSIS, a lawyer practising in Bucharest. The Romanian Government (?the Government?) were represented by their Agent, Ms C. Brumar, of the Ministry of Foreign Affairs.
3. The applicant alleged that the failure of the public authorities to issue and validate in a timely manner the decisions granting him compensation for lost properties from provinces which were formerly part of Romania, followed by the domestic court?s refusal to grant him the adjustment of the due compensation, caused him a significant financial loss, in breach of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
4. On 7 July 2009 the application was communicated to the Government.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
A. Administrative procedure
5. On 8 April 1998 the applicant requested the Bucharest Commission for Implementing Law no. 9/1998 (the County Commission) to award compensation for a property owned by his ancestors and taken over by the Bulgarian State. On 15 December 2000 the Commission issued a decision proposing payment of compensation in the amount of ROL 2,013,957,441 (approximately EUR 88,000 at the time).
6. That decision, according to the law, had to be validated by a central commission within sixty days. As the Central Commission did not issue any decision, the applicant brought a court action aimed at obliging the Central Commission to act in accordance with the law. The applicant also asked for the amounts granted by the County Commission to be adjusted for inflation when payment was made.
The applicant?s action was dismissed on 17 February 2002 by the Bucharest County Court, which held that the sixty-day deadline was not compulsory, but rather advisory. The court also held that the adjustment of the amounts granted was indeed prescribed by Article 8 ? 3 of the law, but any adjustment was to be made at the time payment was actually made, once the Central Commission had ratified or otherwise the County Commission decision.
7. On 23 June 2003 the Bucharest Court of Appeal allowed the applicant?s claim, and ordered that the Central Commission issue a decision ratifying or otherwise the proposal made by the County Commission on 15 December 2000. The court held that the claim concerning the adjustment of the amounts granted as compensation was to be dealt with during the enforcement stage.
8. On 29 August 2003 the Central Commission ratified the County Commission decision of 15 December 2000.
9. The compensation, representing at that time approximately EUR 54,000, was paid to the applicant on 22 November 2003.
B. Judicial proceedings
10. Dissatisfied with the decision of the Central Commission, on 13 December 2003 the applicant lodged a court action aimed at obtaining an adjustment of the initial amount to take into account inflation from the date on which it was established by the County Commission to the date of actual payment.
11. By a decision of 16 April 2004, the Bucharest County Court ruled in the applicant?s favour. The County Court established that in accordance with Article 8 ? 2 of Law no. 9/1998, the amounts set by the County Commission had to be adjusted for inflation if they were not paid in the year they were awarded.
12. On 21 February 2005 the Bucharest Court of Appeal reversed the decision, and ruled that the applicant was not entitled to an adjustment for inflation.
13. The appellate court concluded that the County Court had interpreted the applicable law incorrectly, as the entitlement to adjustment for inflation had to be determined on the basis of the date when the Central Commission had ratified the decision of the County Commission. As the payment had been made uno ictu, and not in instalments, during the same year as the Central Commission took its decision, the applicant was not entitled to an adjustment for inflation.
14. It also concluded that the failure of the Central Commission to ratify the decision of the County Commission within sixty days could not represent a legal basis for the adjustment of the amount in question.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
15. For an overall description of the legal framework and of the domestic mechanisms created for the assessment of various types of restitution and compensation claims, see Maria Atanasiu and Others v. Romania, nos. 30767/05 and 33800/06, ?? 45-51, 12 October 2010. As mentioned in this pilot judgment, the Romanian State undertook via various international treaties signed at the relevant time the obligation to compensate former owners or their successors in title who lost buildings, land or crops abandoned on certain territories following border changes before and during the Second World War. The administrative procedure for obtaining compensation in respect of such property, provided for by Laws nos. 9/1998, 290/2003 and 393/2006 and coordinated by the National Authority, differed from that for immovable property nationalised by the communist regime, and the necessary funds came out of the State budget (see Maria Atanasiu and Others, cited above, ? 51), as also presented succinctly below.
A. Law no. 9/1998
16. Law no. 9/1998 came into force on 14 March 1998 and was amended in 2004 and 2007; it established a compensatory mechanism for Romanian citizens whose immovable properties were confiscated without due compensation under the Treaty of Craiova, signed by Romania and Bulgaria on 7 September 1940 (see paragraph 32 below).
17. The mechanism referred essentially to pecuniary compensation or to the right to shares in State-run companies. The deadline for filing such claims was set in Article 4 ? 1 at eighteen months from the entry into force of the law. This deadline was subsequently extended by Law no. 97/2005, for a period of twelve more months starting with the entry into force of the law on 21 April 2005 and then by Law no. 348/2006, for a period of eighteen more months, starting from the entry into force of the law on 28 July 2006.
18. The bodies in charge of implementing the said Law were the County Commissions established within each county (including Bucharest) under the authority of the Prefect, and the Central Commission for Implementing Law no. 9/1998.
19. Under Article 7 ? 1, the County Commissions had responsibility for assessing and dealing with requests for compensation within a maximum of six months following the date of registration. The decisions of the County Commissions were communicated to the claimants and the Central Commission, and they could be challenged by the claimants before the Central Commission within fifteen days. The latter then had to ratify or reject such decisions within sixty days.
20. In their turn, the decisions adopted by the Central Commission could be challenged before the domestic courts.
21. The methodological rules issued for the implementation of Law no. 9/1998, in force since 30 November 1998, provided for, inter alia, a calculation method for the setting of the compensation. This amount was to be updated when payment was made, according to Articles 8, 21 and 27 of the rules, on the basis of the median salary index of the last trimester prior to the moment of the actual payment.
22. In its original version, Article 8 stipulated in its paragraph 3 that
?(3) Within sixty days of the deadline set out in Article 4 ? 1, depending on the total amount of compensation to be granted, a Government Decision will set up payment by instalments, the amounts being adjusted for inflation. The instalments are not to be set for more than two consecutive years.?
This paragraph became paragraph 2 from 9 November 1999, and stated as follows:
?(2) …when the compensation is paid in the year it was awarded it is granted in the amount validated by the Central Commission, and when it is paid the next year … it is to be adjusted on the basis of the consumer price index. The payment is to be staggered over a maximum of two years.?
23. Government Decision no. 286/2004, in force since 22 March 2004, provided in its Article 5 that compensation validated by the Central Commission was to be paid in two annual instalments, namely 40% in the year of the payment and 60% the following year, this second instalment being adjusted for inflation as set out in Law no. 9/1998.
24. From 18 October 2004, when Government Decision no. 1643/2004 came into force, the responsibilities of the Central Commission were taken over by the Department for the Application of Law no. 9/1998, functioning within the Prime Minister?s Chancellery. The Department forwarded the ratification decisions adopted by the County Commissions for the approval of the Prime Minister?s Head of Chancellery.
The Department was further entitled to make a proposal for adjustment of the compensation at the time of the ratification decision, in accordance with Law no. 9/1998.
25. These responsibilities were taken over by the National Authority with effect from the entry into force of Government Decision no. 361/2005, namely on 29 April 2005; this act was modified by Government Decision no. 240/2006 on 27 February 2006.
26. The methodological rules issued for the implementation of Law no. 9/1998, as amended on 26 October 2007 by Government Decision no. 1277/2007, set out in Article 38 ? 1 that payment of compensation was to be made by the National Authority as the institution in charge of dealing with all claims lodged under the restitution laws adopted in Romania.
B. Law no. 164/2014
27. Law no. 164/2014 concerning measures for the acceleration and finalisation of the process of resolving compensation claims lodged under Law no. 9/1998 and Law no. 290/2003 entered into force on 18 December 2014.
28. Article 10 of the law sets out the deadlines by which all payments should be made; paragraphs 4 and 5 of this Article refer essentially to the manner in which the compensation should be adjusted for inflation, on the basis of the consumer price index, from the moment the decision was issued until the entry into force of the law.
C. The decision of 19 March 2007 of the High Court of Cassation and Justice
29. Given the conflicting domestic case-law on Article 8 ? 2 of Law no. 9/1998 and of Article 5 of Government Decision no. 286/2004 regarding the manner of adjusting amounts granted as compensation to claimants, the General Prosecutor attached to the High Court of Cassation and Justice lodged an extraordinary appeal (recurs ?n interesul legii), mechanism generally designed to unify and settle the conflicting views taken by the domestic courts in the interpretation of a specific legal text.
30. By a decision of 19 March 2007 the High Court of Cassation and Justice established that, taking into account the principle of restitutio in integrum, the correct interpretation of Article 8 ? 2 of Law no. 9/1998 was that the date when the amount of compensation was established was the date when the County Commissions were to issue their decision. If such a decision was not ratified within the legal limit of sixty days, which was the case in many situations, the entire amount initially determined had to be adjusted for inflation on the basis of the consumer price index.
31. The High Court further held that the adopted conclusion was obvious, in view of the applicable legislation, which was clear and unquestionable on this matter (?reglementare ne?ndoielnic??), as well as based on the principle of fully compensating claimants for damage incurred. This interpretation of the High Court was mandatory for all domestic courts ex nunc.
D. Relevant International Law
32. The Treaty of Craiova was signed on 7 September 1940 by Romania and Bulgaria. Under the terms of this treaty, the signatory parties agreed on the border line that was to be established between the two countries, with particular reference to the territory between the Black Sea and the Danube River (the Cadrilater). Section III of the Treaty provided for a mandatory resettlement of Romanian citizens of Bulgarian ethnicity living in Tulcea and Constan?a Districts to Bulgaria, and the resettlement of ethnic Romanians living in Durostor and Caliacra Districts to Romania. Section V of Annex C of the Treaty stipulated that the Romanian State was in charge of compensating those Romanian citizens who, following the mandatory resettlement had to abandon their possessions in the rural areas which were transferred to Bulgaria.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
33. The applicant complained that as a result of the State?s failure to ratify the decision of the County Commission within the legal time-limit of sixty days, which rendered it impossible to obtain in court an adjustment for inflation of the amount he was entitled to, he suffered a pecuniary loss for which the State is responsible.
Article 1 of Protocol No. 1 reads as follows:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
A. Admissibility
34. The Government argued that the applicant?s complaint was incompatible ratione materiae with the provisions of the Convention, in so far as the domestic courts have not acknowledged the applicant?s right to an adjustment of the amount granted as compensation (the Government cited Kopeck? v. Slovakia [GC], no. 44912/98, ECHR 2004-IX).
They further contended that the applicant could not claim to have any legitimate expectation in that respect either, given that the manner in which the relevant domestic law was interpreted was subject to controversy.
35. The applicant disagreed, estimating that the law itself guaranteed his right to full compensation, meaning also the right to have the amount adjusted for inflation at the time of the actual payment, in view of the time that had elapsed between the award of the compensation and its ratification by the Central Commission.
36. The Court observes that the applicant?s primary contention was that he had suffered a pecuniary loss which was due to the authorities? failure to ratify the decision awarding him compensation in due time; such failure, enhanced by the refusal of the Court of Appeal to acknowledge his entitlement to an adjustment of the amount granted as compensation, allegedly infringed his right to the peaceful enjoyment of his possessions.
The Court considers that in such circumstances the issue of whether the applicant was or was not entitled to obtain compensation adjusted for inflation in view of the failure of the Central Commission to ratify the compensation decision in due time is closely linked to the merits of the complaint that the compensation mechanism set out by Law no. 9/1998 was inefficient. Accordingly, the Court considers that the Government?s objection should be joined to the merits of the applicant?s complaint under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
37. The Court further notes that this complaint is not manifestly
ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
38. The Government contended that the judgment given by the High Court of Cassation and Justice on 19 March 2007 (see paragraph 30 above) referred to a different factual situation, namely to the circumstances in which the compensation was paid in two instalments of respectively 40% and 60% of the total amount, which was not the case in the applicant?s situation, as he had received the whole amount in one payment.
They concluded that since the applicant had received all the compensation to which he was entitled his complaint should be dismissed as ill-founded.
39. The applicant reiterated his arguments that the domestic authorities were bound to pursue the proceedings within specific deadlines, and that their failure to do so had infringed his rights protected by Article 1 of Protocol No. 1, given that the compensation received was much lower than that he was entitled to receive by law.
He further contended that the legal provisions entitling him to an adjustment of the compensation were clear and in compliance with the general purpose of the law, namely restitutio in integrum. This interpretation of the applicable legal provisions was confirmed by the High Court of Cassation and Justice in its decision on the appeal on points of law given on 19 March 2007.
40. The Court reiterates that an applicant may allege a violation of Article 1 of Protocol No. 1 only in so far as the impugned decisions relate to his or her ?possessions? within the meaning of that provision. ?Possessions? can be ?existing possessions? or claims that are sufficiently established to be regarded as ?assets?. Where, as in the present case, a proprietary interest is in the nature of a claim, it may be regarded as an ?asset? only if there is a sufficient basis for that interest in national law (for example, where there is settled case-law of the domestic courts confirming it), that is, when the claim is sufficiently established to be enforceable (see Kopeck? [GC], cited above, ?? 48-49 and 52).
41. The Court further reiterates that the first and most important requirement of Article 1 of Protocol No. 1 is that any interference by a public authority with the peaceful enjoyment of someone?s possessions should be lawful and not arbitrary (see Iatridis v. Greece [GC], no. 31107/96, ? 58, ECHR 1999-II).
42. The Court considers that when speaking of ?law?, Article 1 of Protocol No. 1 alludes to the same concept to be found elsewhere in the Convention, a concept which comprises statutory law as well as case-law. It refers to the quality of law in question, requiring that it be accessible to the persons concerned, precise and foreseeable (see Carbonara and Ventura v. Italy, no. 24638/94, ? 64, ECHR 2000-VI).
43. The Court accepts that it is in the first place for the national authorities to interpret and apply the domestic law.
Nevertheless, in the instant case the Court is required to establish whether the way in which the domestic law was interpreted and applied produced consequences that are consistent with the principles of the Convention (see Mullai and Others v. Albania, no. 9074/07, ? 114, 23 March 2010).
44. In this connection, the Court notes that the applicant?s general entitlement to have the amount of compensation adjusted was confirmed several times by the courts, firstly by the Bucharest County Court on 17 February 2002, which decision was upheld by the Bucharest Court of Appeal in its final judgment of 23 June 2003; lastly, the Bucharest County Court allowed such claims on 16 April 2004 (see paragraphs 6 and 7 above). Admittedly, the latter judgment was overturned by the Bucharest Court of Appeal on 21 February 2005 (see paragraphs 12-13 above).
However, the Court cannot ignore that the legal provisions stipulating the manner in which compensation was to be calculated mention constantly the existence of an adjustment mechanism, determined by the date of the actual payment (see paragraphs 21-24 above).
The same principle was reiterated in the current Law no. 164/2014, Article 10 ? 4 (see paragraph 28 above).
In this context, the Court makes reference to the High Court of Cassation and Justice?s arguments for allowing the extraordinary appeal on 19 March 2007, according to which the legal texts setting out an adjustment of the compensation mechanism were ?clear and unquestionable?, in view of the main purpose of the law, which was restitutio in integrum, namely to fully compensate the claimants (see paragraphs 30-31 above). The High Court, in this extraordinary appeal designed to unify and settle the conflicting domestic jurisprudence on the matter, which had been ongoing until then, confirmed the validity of the interpretation given to the applicable law by the domestic courts which, in the current case, allowed recognizing the applicant?s right to an automatic adjustment of the initial award of compensation (see paragraphs 7 and 11 above).
45. The Court considers that in view of all of the above, the applicant?s claim to obtain an adjustment of the awarded compensation ? adjustment determined by the Central Commission?s tardy validation of the County Commission?s decision – had a sufficient basis in national law to qualify as an ?asset? and therefore a ?possession? protected by Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
46. In the light of its above finding, that the applicant?s claim for the adjustment of the amount of compensation was sufficiently established to qualify as an ?asset? attracting the protection of Article 1 of Protocol No. 1, the Court considers that the refusal of the Bucharest Court of Appeal to grant that claim undoubtedly constituted an interference with his right to the peaceful enjoyment of possessions.
47. The Court notes that the decision given by the Bucharest Court of Appeal on 21 February 2005 conflicted with the findings of the previous courts applied to by the applicant, confirming the pertinence for the applicant?s case of the provisions of Article 8 ? 3 (later Article 8 ? 2) which allowed for an adjustment of compensation in specific situations prescribed therein; furthermore, no pertinent reason was given for such departure (see paragraph 13 above).
48. The Court has also held that where such manifestly conflicting decisions interfere with the right to peaceful enjoyment of possessions and no reasonable explanation is given for the divergence, such interference cannot be considered lawful for the purposes of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, because those conflicting decisions lead to inconsistent case-law which lacks the required precision to enable individuals to foresee the consequences of their actions (see Brezovec v. Croatia, no. 13488/07, ?? 67-68, 29 March 2011).
49. Having regard to the foregoing considerations, it follows that the impugned interference, in the form of the Bucharest Court of Appeal?s judgment of 21 February 2005, was not foreseeable for the applicant who, relying on the existing case-law of the courts and on the applicable legal texts and principles, could reasonably have expected that his claim for adjustment of compensation would be granted.
50. The interference was therefore incompatible with the principle of lawfulness and hence contravened Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
This finding makes it unnecessary to examine whether a fair balance has been struck between the demands of the general interest of the community and the requirements of the protection of the applicant?s fundamental rights.
51. It follows that the Government?s objections as to incompatibility ratione materiae must be dismissed. Furthermore, the Court finds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1.
II. OTHER ALLEGED VIOLATIONS OF THE CONVENTION
52. The applicant complained also of further aspects linked to the fairness of the impugned proceedings, such as their unsatisfactory outcome and the fact that the courts were not impartial.
53. Having regard to all the material in its possession, and in so far as these complaints fall within its competence, the Court finds that there is no appearance of a violation of the rights and freedoms set out in the Convention or its Protocols. It follows that this part of the application must be rejected as manifestly ill-founded, pursuant to Article 35 ?? 3 and 4 of the Convention.
III. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
54. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
A. Damage
55. The applicant claimed that the amounts granted to him as compensation should be adjusted for inflation, the reference period being from 15 December 2000 to the present. According to his calculation, based on the inflation rate, this amount was RON 260,818,314.90.
The applicant further claimed an amount of EUR 100,000 (euros) for non-pecuniary damage.
56. The Government argued that the applicant was not entitled to any pecuniary claims, given that the compensation he was entitled to was paid in full in 2003.
Concerning the non-pecuniary claim, the Government contended that the finding of a violation would be sufficient in that respect.
57. The Court notes that the applicant has sustained pecuniary damage, in so far as he has not received the amounts to which he was entitled, according to the domestic law.
As it has reiterated many times, a judgment in which it finds a breach imposes on the respondent State a legal obligation to put an end to the breach and make reparation for its consequences in such a way as to restore as far as possible the situation existing before the breach (see Iatridis v. Greece (just satisfaction) [GC], no. 31107/96, ? 32, ECHR 2000-XI).
The Court notes that Article 509 ? 10 of the Romanian Civil Procedure Code allows for the reopening of the domestic proceedings in order to remedy the breaches found by it. Given the nature of the applicant?s complaint and the reasons for which it has found a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, the Court considers that in the present case the most appropriate form of redress would be to reopen the proceedings complained of in due course (see Brezovec, cited above, ? 79, and, mutatis mutandis, S.C. Uzinexport S.A. v. Romania, no. 43807/06, ? 41, 31 March 2015).
The Court further considers that the applicant is entitled to non-pecuniary damages, and on an equitable basis, it awards him EUR 900 under that head.
B. Costs and expenses
58. The applicant has made no valid claim in this respect.
C. Default interest
59. The Court considers it appropriate that the default interest rate should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT, UNANIMOUSLY,
1. Declares the complaint raised under Article 1 of Protocol No. 1 admissible and the remainder of the application inadmissible;

2. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

3. Holds

(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 ? 2 of the Convention, EUR 900 (nine hundred euros) by way of non-pecuniary damages, to be converted into the currency of the respondent State at the rate applicable at the date of settlement;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amount at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;

4. Dismisses the remainder of the applicant?s claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 5 April 2016, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.
Fato? Arac? Andr?s Saj?
Deputy Registrar President
In accordance with Article 45 ? 2 of the Convention and Rule 74 ? 2 of the Rules of Court, the separate opinion of Judge Wojtyczek is annexed to this judgment.
A.S.
F.A.

CONCURRING OPINION OF JUDGE WOJTYCZEK
1. I agree with my colleagues that the interference with the applicant?s rights was incompatible with the principle of lawfulness. However, I disagree with the reasoning in the instant case.
2. The reasoning refers in paragraph 44 to the decision of the High Court of Cassation of 19 March 2007 ?according to which the legal texts setting out an adjustment of the compensation mechanism were ?clear and unquestionable?, in view of the main purpose of the law, which was restitutio in integrum, namely to fully compensate the claimants.? The Court states furthermore that ?the impugned interference, in the form of the Bucharest Court of Appeal?s judgment of 21 February 2005, was not foreseeable for the applicant who, relying on the existing case-law of the courts and on the applicable legal texts and principles, could reasonably have expected that his claim for adjustment of compensation would be granted? (paragraph 49, emphasis added). It should be stressed that in this paragraph the domestic case-law is regarded as sufficiently clear to create expectations of adjustment.
At the same time the Court places the emphasis on the conflicting judgments of the domestic courts (paragraph 47) and states the following in paragraph 48:
?The Court has also held that where such manifestly conflicting decisions interfere with the right to peaceful enjoyment of possessions and no reasonable explanation is given for the divergence, such interference cannot be considered lawful for the purposes of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, because those conflicting decisions lead to inconsistent case-law which lacks the required precision to enable individuals to foresee the consequences of their actions (see Brezovec v. Croatia, no. 13488/07, ?? 67-68, 29 March 2011).?
In my view the above-mentioned passages reveal a contradiction in the reasoning. On the one hand, the majority allege that the national law was compatible with the requirements of clarity and foreseeability. On the other, they allege elsewhere in the reasoning that the national law was lacking in the required precision and foreseeability. How these two allegations could be reconciled, I do not know.
3. In my assessment, the domestic law was clear and unquestionable, as recognised by the High Court of Cassation in its judgment of 19 March 2009. The judicial decisions refusing the claim for the adjustment of compensation were based on an arbitrary interpretation of the existing legal provisions. They did not have any legal basis in domestic law. These considerations are sufficient to conclude that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1.
In such a situation, where a certain type of interference with rights is clearly excluded by national law, the question whether this interference was foreseeable becomes without object. Under the rule of law, a clearly illegal interference cannot reasonably be regarded as foreseeable. The question of foreseeability becomes relevant if an interference with rights is permitted by national law.
4. The quality of reasons given in judicial decisions is the precondition for the judges? legitimacy. I regret that the reasoning in the instant case lacks sufficient precision and clarity.

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024