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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF D?INI? v. CROATIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,P1-1
Numero: 38359/13/2016
Stato:
Data: 2016-05-17 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

Conclusioni: Violazione dell? Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 – Protezione della propriet? (Articolo 1 par. 1 del Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo della Propriet?) danno Non-patrimoniale – assegnazione (Articolo 41 – danno Non-patrimoniale soddisfazione Equa)

SECONDA SEZIONE

CAUSA D?INI? C. CROAZIA

(Richiesta n. 38359/13)

SENTENZA

STRASBOURG

17 maggio 2016

Questa sentenza diverr? definitivo nelle circostanze esposte fuori in Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.
Nella causa di D?ini ?c. Croatia,
La Corte europea di Diritti umani (Seconda Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Julia Laffranque, Presidente
Neboj?a Vuini?,
Paul Lemmens,
Valeriu Grico?,
Ksenija Turkovi?,
Jon Fridrik Kj?lbro,
St?phanie Mourou-Vikstr?m, giudici
e Stanley Naismith, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato 26 aprile 2016,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 38359/13) contro la Repubblica di Croatia depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino croato, OMISSIS (?il richiedente?), 3 giugno 2013.
2. Il richiedente fu rappresentato con OMISSIS, un avvocato che pratica in ?upanja. Il Governo croato (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente, il Sig.ra ?. Sta?nik.
3. Il richiedente addusse che la confisca della sua propriet? nel contesto di procedimenti penali non era stata proporzionata nelle circostanze della causa e che lui non aveva avuto una procedura effettiva per impugnarlo, contrari ad Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ed Articolo 13 della Convenzione.
4. 8 novembre 2013 che le azioni di reclamo sono state comunicate al Governo ed il resto della richiesta fu dichiarato inammissibile.
I FATTI
IO. LE CIRCOSTANZE DI LA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1952. Lui ? un uomo d’affari che vive in ?upanja.
6. 11 agosto 2000 la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale (odvjetni?tvo di dr?avno di ?upanijsko u Vukovaru) chiese ad un giudice istruttore dell’Organo giudiziario locale di Vukovar (sud di ?upanijski u Vukovaru) aprire un’indagine in riguardo del richiedente, nella sua veste del direttore di societ? M., in collegamento con sospetto di molte accuse di crimine economico. Richiese anche che molti articoli del beni immobili del richiedente si siano contenuti cos? come garantire esecuzione effettiva di un ordine di sequestro probabile nell’importo di 3,573,747.24 kunas croati (HRK) (approssimativamente 469,475 Euros (EUR)).
7. L’indagine fu aperta 21 agosto 2000, e 6 marzo 2001 il giudice istruttore dichiar? la richiesta per la confisca della propriet? del richiedente inammissibile sulla base che sotto il Codice di Diritto processuale penale applicabile al tempo l’Ufficio dell’Avvocato Statale non era stato autorizzato per fare tale richiesta.
8. Dopo il completamento dell’indagine, in 10 maggio 2002 che il richiedente ? stato accusato, insieme con tre altre persone, nell’Organo giudiziario locale di Vukovar su molte accuse di crimine economico riguardando nella particolare appropriazione indebita di quote di societ?, ed adopera male della societ? M. ‘ i beni di s ed installazioni.
9. In 28 maggio 2007 la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale corresse l’accusa, mentre lasciando cadere le accuse su sei conti contro il richiedente ed accusandolo uno contano di appropriazione indebita di quote di societ?, e molti conti di cattivo uso della societ? M. ‘ i beni di s ed installazioni. Il valore totale del guadagno patrimoniale che il richiedente aveva ottenuto presumibilmente col perpetrazione di questi reati fu esposto fuori a verso EUR 1,060,000.
10. 8 aprile 2008 l’Organo giudiziario locale di Vukovar trov? il richiedente colpevole di accuse di appropriazione indebita di quote di societ? sulla base dell’accusa corretta, e l’assolse di tutte le altre accuse. Il richiedente fu condannato a tre anni ed il reclusione di ‘ di sei mesi ed il sequestro del guadagno patrimoniale nell’importo di HRK 6,169,977.35 (verso EUR 850,000) ottenne presumibilmente col perpetrazione del reato del quale lui fu trovato colpevole.
11. Su ricorso del richiedente e la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale contro questa sentenza, 18 ottobre 2011 la Corte Suprema (sud di Vrhovni Republike Hrvatske) l’annull? ed ordin? un nuovo processo.
12. Nei procedimenti ricapitolati, e dopo il Sequestro del 2010 degli Incassi di Atto Delittuoso (veda paragrafo 36 sotto) era entrato in vigore, 27 giugno 2012 la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale richiese l’Organo giudiziario locale di Vukovar che molti articoli del beni immobili del richiedente siano sequestrati (dieci aree di terra, due alloggi ed un edificio commerciale) cos? come garantire esecuzione effettiva di un ordine di sequestro probabile nell’importo di verso EUR 1,060,000.
13. In appoggio della sua richiesta la Contea di Vukovar che l’Ufficio di Avvocato Statale ha presentato documenti dalla cancelleria di terra che attesta alla propriet? del richiedente delle vere propriet? in riguardo del quale fu resa la richiesta per un ordine di confisca. Non present? una valutazione del valore della propriet? n? s? renda qualsiasi riferimento al suo possibile valore. Comunque, la valutazione del valore di molti articoli del beni immobili che era l’argomento dei procedimenti era stata resa sulla base del materiale disponibile dall’archivio di causa di indagine ed il loro valore di stima al momento di acquisto secondo le informazioni presentate col Governo, nel 1997 (in totale valutato a verso EUR 440,000), mentre la valutazione del valore del resto del beni immobili era stata resa con la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale con riguardo ad alle informazioni disponibile nella cancelleria di terra, bench? gli archivi nella cancelleria di terra non contenessero informazioni sul valore della propriet? stessa.
14. 27 giugno 2012 un solo giudice dell’Organo giudiziario locale di Vukovar ordin? la confisca del beni immobili del richiedente elencata nella richiesta della Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale cos? come garantire esecuzione effettiva di un possibile ordine di sequestro nell’importo di verso EUR 1,060,000. Nessun ragionamento fu offerto con riguardo ad alla proporzionalit? del guadagno patrimoniale ed allegato ottenuta ed il valore del beni immobili riservato.
15. Sulla base di un ordine dell’Organo giudiziario locale di Vukovar, la confisca del beni immobili del richiedente fu registrata nella cancelleria di terra.
16. Il richiedente impugn? la decisione dell’Organo giudiziario locale di Vukovar di fronte alla Corte Suprema e 5 settembre 2012 la Corte Suprema l’annull? e rinvi? la questione per riesame per motivi che la decisione sulla confisca del beni immobili non era all’interno della competenza di un solo giudice ma un pannello di tre giudici.
17. 17 ottobre 2012 il richiedente richiese l’Organo giudiziario locale di Vukovar che l’ordine di confisca annullato sia rimosso dalla cancelleria di terra. Lui contese che lui aveva preso un prestito di banca che fu garantito con un’ipoteca sul suo beni immobili e che il prestito non sarebbe prolungato dovuto alla confisca della sua propriet? che potrebbe condurre al suo fallimento totale e la distruzione dei suoi affari. In appoggio della sua richiesta, il richiedente present? corrispondenza di e-mail con la banca che chiede a lui di chiarificare quando l’ordine di confisca sarebbe tolto, come s? la gestione del suo prestito colp?.
18. 18 ottobre 2012 il rappresentante del richiedente ricevette una citazione con l’Organo giudiziario locale di Vukovar per sembrare di fronte ad un pannello di tre-giudice di che corte 30 ottobre 2012, senza specificare la ragione esatta per la citazione. Si indic? anche che la sessione di corte potrebbe essere contenuta nell’assenza della difesa.
19. 30 ottobre 2012 un pannello di tre-giudice dell’Organo giudiziario locale di Vukovar esamin? la richiesta della Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale per la confisca del beni immobili del richiedente. Nello stesso giorno accett? la richiesta in pieno ed ordin? limitazione del beni immobili del richiedente elencata nella richiesta della Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale (veda paragrafo 12 sopra) con proibendo la sua alienazione o ingombro. La parte attinente delle letture di decisione:
?I documenti dalla cancelleria di terra… show che l’Antun D?ini accusato ?? il proprietario del sopra elenc? articoli di beni immobili.
Sotto la sezione 11 ? 1(A) in concomitanza con sezione 31 ? 2 del Sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso (Ufficiale Pubblica n. 145/2010), ed anche in prospettiva di sezione 12 del Sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso, questo pannello trova che si presume che c’? un pericolo che la rivendicazione della Repubblica di Croatia con riguardo ad al sequestro degli incassi di crimine non sarebbe esecutivo o che la sua esecuzione sarebbe difficile senza ordinare di una misura di limitazione.
Sotto Articolo 82 del Codice Penale nessuno pu? trattenere gli incassi di crimine.
Con l’accusa della Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale… l’Antun D?ini accusato ? ?accusato, sotto conti 4 (un), (b) e (il c), di avere procurato per lui un guadagno patrimoniale nell’importo di HRK 1,800,857.74.

[I procedimenti di T]he in questione preoccupazione… il sequestro degli incassi di crimine sotto sezione 11 ? 1(A) in concomitanza con sezione 31 ? 2 del Sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso. In prospettiva del sopra, ? ordinato alla cancelleria di terra del ?upanja Corte Municipale per registrare la limitazione della propriet? elencata nella cancelleria di terra.?
20. La limitazione del beni immobili del richiedente fu registrata nella cancelleria di terra sulla base di un ordine dell’Organo giudiziario locale di Vukovar.
21. 12 novembre 2012 il richiedente deposit? un ricorso di fronte alla Corte Suprema che impugna la decisione dell’Organo giudiziario locale di Vukovar che ordina la confisca della sua propriet?. Lui contese in particolare che il valore della propriet? riservata era secondo stima provvisoria sua pi? di HRK 20,000,000 (verso EUR 2,600,000) che super? significativamente il guadagno patrimoniale ottenne presumibilmente col perpetrazione dei reati che erano l’argomento dei procedimenti. Lui sottoline? anche che si fu aspettato ragionevolmente che dall’Organo giudiziario locale di Vukovar conducesse almeno un valutazione generale del valore della propriet? si contenuto ed il guadagno patrimoniale ottenne presumibilmente col perpetrazione dei reati in oggetto. Il richiedente present? perci? che con non riuscendo a rendere qualsiasi simile valutazione, l’Organo giudiziario locale di Vukovar aveva imposto un carico individuale ed eccessivo sui suoi diritti di propriet?.
22. La Corte Suprema respinse il ricorso del richiedente 27 dicembre 2012. Con riguardo ad alla specifica azione di reclamo del richiedente che concerne la mancanza della proporzionalit? della misura imposta, la Corte Suprema not?,:
?I costatazione di Corte Supremi che il principio della proporzionalit? non ? stato violato poich? Antun D?ini ? ?accusato con l’avendo ottenuto un guadagno patrimoniale nell’importo di HRK 1,800,857.74, ed il valore della propriet? riservata non giustifica [suo] argomento che il valore della propriet? riservata ha elencato significativamente nella parte operativa della decisione contestata supera il [il possibile sequestro] la rivendicazione.?
23. 18 febbraio 2013 il richiedente present? un reclamo costituzionale di fronte alla Corte Costituzionale (sud di Ustavni Republike Hrvatske) impugnando le decisioni delle corti pi? basse sulla confisca della sua propriet?. Lui si appell? sulla Convenzione e la causa-legge della Corte, mentre contendendo che la decisione sulla confisca della sua propriet? era stata sproporzionata.
24. 20 febbraio 2013 il richiedente richiese l’Organo giudiziario locale di Vukovar che l’ordine di confisca sia tolto o ? rimposto. Lui dibatt? che c’era altro meno restrittivo vuole dire di garantire l’esecuzione di un possibile ordine di sequestro, e contese che non era stato addotto che la propriet? sequestrata era stata ottenuta con un’attivit? penale. Lui esort? anche l’Organo giudiziario locale di Vukovar a fare una valutazione del valore della propriet? sequestrata cos? come ottenne presumibilmente limitare la sfera della limitazione al valore del guadagno patrimoniale. Lui contese anche che il valore della propriet? sequestrata super? significativamente il guadagno patrimoniale ed allegato ottenuto che aveva messo in pericolo il normale funzionando dei suoi affari.
25. 25 aprile 2013 la Corte Costituzionale dichiar? l’azione di reclamo costituzionale del richiedente di 18 febbraio 2013 (veda paragrafo 23 sopra) inammissibile sulla base che le decisioni delle corti pi? basse non concernerono una decisione sui meriti di qualsiasi dei diritti del richiedente od obblighi o qualsiasi accusa criminale contro lui.
26. 9 luglio 2013 un pannello di tre-giudice dell’Organo giudiziario locale di Vukovar respinse la richiesta del richiedente che l’ordine di confisca sia tolto o ? rimposto (veda paragrafo 24 sopra). La parte attinente delle letture di decisione:
?La richiesta per il sollevamento della limitazione e la richiesta per la sua modifica ? infondata.
Segue dalla definitivo accusa della Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale… che c’? un ragionevole sospetto che l’Antun D?ini accusato?, coi reati elencati in conto 4 (un), (b) e (il c) [dell’accusa], guadagno patrimoniale ed ottenuto nell’importo totale di HRK 1,800,857.
Fin dal [ordine di confisca] ? basato, sotto sezione 12 ? 1 del Sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso, sulla presunzione che c’? un pericolo che il sequestro degli incassi da crimine non sarebbe esecutivo o che la sua esecuzione sarebbe difficile senza ordinare di una misura di limitazione, fu deciso come notato nella parte operativa di questa decisione.?
27. 12 luglio 2013 il richiedente impugn? questa decisione con depositando un ricorso di fronte alla Corte Suprema. Lui si lament? che lui non aveva avuto un’opportunit? effettiva di impugnare l’ordine di confisca in un’udienza di fronte all’Organo giudiziario locale di Vukovar e che la confisca della sua propriet? era stata sproporzionata e cos? aveva contrariato ad Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. Il richiedente sottoline? inoltre che era poco chiaro per che importo del guadagno patrimoniale ed allegato che l’ordine di confisca era stato reso determinato che l’Organo giudiziario locale di Vukovar si era riferito solamente ad uno conta dell’accusa, mentre adducendo che lui aveva ottenuto guadagno patrimoniale nell’importo di HRK 1,800,857, mentre aveva ignorato l’altro conto dell’accusa secondo il quale lui aveva ottenuto un guadagno patrimoniale nell’importo di HRK 6,169,977.35. Il richiedente, perci? che presume che l’importo complessivo del guadagno patrimoniale che era stato costituito l’ordine di confisca corrispose alla somma dei due importi notata (verso EUR 1,060,000), present? un valore di stima particolareggiato di ogni articolo della propriet? riservata basato sulle informazioni da un pubblicamente portale di Internet disponibile sui valori di mercato di vere propriet? in Croatia. Secondo questa stima, il valore totale della propriet? sequestrata corrispose a dell’EUR 9,887,084. Il richiedente contese cos? che c’era un disproportionality lordo fra il guadagno patrimoniale ed allegato ottenuto col perpetrazione dei reati assegnato a nell’accusa ed il valore della propriet? sequestrata che impose su lui un carico individuale ed eccessivo.
28. 17 ottobre 2013 la Corte Suprema, mentre comportandosi come la corte di ricorso, respinse il ricorso del richiedente con notando il seguente:
?Le stesse azioni di reclamo erano state rese contro la decisione di 30 ottobre 2012… e s? fu risposto poi all’appellante che il principio della proporzionalit? non era stato violato… Con una valutazione speculativa del valore delle vere propriet? elencata nel ricorso, l’appellante non riusc? a fissare in dubbio le sentenze della corte di primo-istanza.
L’argomento dell’appellante che non ? chiaro dalla decisione contestata che corrisponde del guadagno patrimoniale lui ha ottenuto presumibilmente ? infondato.
La corte di primo-istanza afferm? nella decisione contestata che l’accusato aveva ottenuto un guadagno patrimoniale nell’importo di HRK 1,800,857, siccome assegnato ad in conto 4 dell’accusa, ma non riusc? a citare l’importo assegnato ad in conto 1 dell’accusa di HRK 6,169,977.35 come la quale ? cos?, in prospettiva dello status della causa, incontestato. C’? perci? senza dubbio che il [ordine di confisca] fu reso in riguardo dell’importo complessivo del possibile guadagno patrimoniale, come s? fu spiegato nella prima decisione con la quale fu ordinata la misura.?
29. Il richiedente impugn? questa decisione di fronte alla Corte Costituzionale e 7 febbraio 2014 la Corte Costituzionale lo dichiar? inammissibile, mentre reiterando il suo ragionamento precedente (veda paragrafo 25 sopra).
30. Ad un’ultima udienza nei procedimenti penali di fronte all’Organo giudiziario locale di Vukovar 8 luglio 2014, il richiedente richiese di nuovo, che l’ordine di confisca sia tolto.
31. 11 luglio 2014 l’Organo giudiziario locale di Vukovar trov? il richiedente colpevole sulle accuse di cattivo uso della societ? M. ‘ i beni di s ed installazioni con che lui aveva ottenuto presumibilmente un guadagno patrimoniale nell’importo di HRK 1,800,857.74 (verso EUR 240,000), e l’assolse su accuse di appropriazione indebita di quote di societ? ed uno evento allegato di cattivo uso della societ? M. ‘ i beni di s ed installazioni. Il richiedente fu condannato al reclusione di ‘ di due anni ed il sequestro dell’importo di HRK 1,800,857.74. La causa ? pendente su ricorso di fronte alla Corte Suprema.
32. Nello stesso giorno l’Organo giudiziario locale di Vukovar respinto la richiesta del richiedente per togliere dell’ordine di confisca rese all’udienza 8 luglio 2014 (veda paragrafo 30 sopra) siccome mal-fondato sulla base che la confisca della propriet? potrebbe essere sostenuta per sessanta giorni che seguono le procedure attinenti riferita alla finalit? della sentenza. Siccome la sentenza non era divenuta definitivo, l’Organo giudiziario locale di Vukovar consider? che c’era nessuno base per togliere dell’ordine di confisca.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
A. diritto nazionale Attinente
1. Costituzione
33. La disposizione attinente della Costituzione della Repubblica di Croatia (Ustav Republike Hrvatske, Ufficiale Pubblica N. 56/1990, 135/1997, 8/1998 113/2000, 124/2000 28/2001, 41/2001 55/2001, 76/2010 85/2010 e 5/2014) legge siccome segue:
Articolo 48
?Il diritto di propriet? sar? garantito… ?
2. Codice penale
34. La disposizione attinente del Codice Penale (zakon di Kazneni, Ufficiale Pubblica N. 110/1997, 27/1998 50/2000, 129/2000 51/2001, 111/2003 190/2003, 105/2004 84/2005, 71/2006 110/2007 e 152/2008), purch?:
Il sequestro degli incassi di crimine
Articolo 82
?(1) nessuno pu? trattenere gli incassi di crimine. Gli incassi [di crimine] sar? confiscato con una decisione di corte che trova che un reato penale ? stato commesso.
…?
3. Codice di Diritto processuale penale
35. Le disposizioni attinenti del Codice di Diritto processuale penale (Zakon postupku di kaznenom di o, Ufficiale Pubblica N. 110/1997, 27/1998 58/1999, 112/1999 58/2002 e 62/2003) purch?:
Articolo 20
?…
(2) tre-giudice riveste di pannelli degli organi giudiziari locale sar? competente per ascoltare cause come le corti di secondo-istanza ed adotter? [altro] le decisioni fuori dell’udienza principale.?
4. Il sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso
36. Le parti attinenti del Sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso (Zakon o postupku oduzimanja imovinske koristi ostvarene kaznenim djelom i prekr?ajem, Ufficiale Pubblica n. 145/2010) che entr? in vigore 1 gennaio 2011 preveda:
Sezione 1
?…
(2) le altre disposizioni legali riguardo all’identificazione, limitazione ed esecuzione di ordini del sequestro degli incassi di criminale o reati minori saranno finora applicabili in come questo Atto non preveda altrimenti.?
Sezione 3
?I termini usati in questo Atto avranno il significato seguente:

7. accusatore ? l’Avvocato Statale e competente…

8. rivendicatore… ? l’accusatore,…?
Sezione 11
?(1) per garantire la possibilit? del sequestro degli incassi di crimine il rivendicatore ? autorizzato, di fronte ad o dopo l’istituzione dei procedimenti penali…, richiedere qualsiasi misura di limitazione capace di realizzare che scopo, ed in particolare:
un) proibizione dell’alienazione o ingombro di beni immobili… con la registrazione di questa proibizione nella cancelleria di terra…?
Sezione 12
?(1) nei procedimenti riguardo alla misura di limitazione sotto questo Atto sar? presunto che c’? un pericolo che la rivendicazione della Repubblica di Croatia con riguardo ad al sequestro degli incassi di crimine non sarebbe esecutivo o che la sua esecuzione sarebbe difficile senza ordinare di una misura di limitazione.
(2) la limitazione pu? essere ordinata di fronte al convenuto aveva una possibilit? di rispondere alla richiesta resa col rivendicatore.?
Sezione 15
?…
(2) la misura di limitazione pu? essere tolta o pu? essere sostituita con un’altra misura di fronte alla scadenza del tempo-limite per la quale fu ordinato… se la corte, basato su una richiesta del convenuto, costatazione che [la limitazione] ? pi? necessario o che [lo stesso scopo] pu? essere realizzato con un’altra misura di limitazione, e se il convenuto o una terza parte offre un deposito di sicurezza. Il deposito di sicurezza sar? dato per contanti sempre ed insolitamente con offrendo oggetti o diritti che possono essere, secondo la valutazione della corte sar? rimunerato rapidamente.?
Sezione 16
?(1) la limitazione pu? essere ordinata per un periodo di un massimo di sessanta giorni dopo che la corte informa il rivendicatore che la sentenza… ? divenuto definitivo.
…?
Sezione 17
?(1) la Repubblica di Croatia sar? responsabile per danno riferito alla richiesta della misura di limitazione che garantisce il sequestro degli incassi di crimine.

(3) il convenuto pu? avviare procedimenti civili per danno di fronte alla corte competente entro un anno che segue la finalit? della sentenza con la quale l’accusato fu assolto o accuse furono respinte… Nella causa sotto paragrafo 1 di questa sezione il convenuto pu? avviare procedimenti civili all’interno del tempo-limite di trenta-giorno dopo che lui o lei hanno imparato che l’Ufficio dell’Avvocato Statale ha declinato suo o la sua richiesta per regolamento amichevole…?
B. pratica Attinente
37. Nelle sue decisioni N. K?-290/2012-3 e K?-289/2012-3 di 5 giugno 2012, la Corte Suprema sostenne che, su una richiesta con l’accusato per la richiesta di una misura meno grave che garantisce l’esecuzione di un possibile ordine di sequestro, la corte competente fu costretta ad esaminare se tale possibilit? esist?. Sottoline? anche che il deposito di sicurezza, sotto sezione 15 ? 2 del Sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso, non poteva essere imposto cumulativamente con la misura di limitazione.
III. MATERIALE INTERNAZIONALE ED ATTINENTE
A. Nazioni Unito
1. Convenzione contro Malavita Transnazionale
38. La Nazioni Convenzione Unito contro Malavita Transnazionale (A/RES/55/25) nella sua parte attinente prevede:
Articolo 2
?Per i fini di questa Convenzione:

(d) ?la Propriet?? intender? beni di qualche genere, se documenti corporali o incorporei, mobili o immobili, tangibili o intangibili, e legali o strumenti che attestano titolo a, o interessa in, simile beni;
(e) ?Incassi di crimine? vorr? dire qualsiasi propriet? deriv? da od ottenne, direttamente o indirettamente, per il perpetrazione di un reato;
(f) ?Gelandosi? o ?la confisca? intender? proibendo temporaneamente il trasferimento, conversione, la disposizione o movimento di propriet? o temporaneamente custodia presuntuosa o controllo di propriet? sulla base di un ordine emessa con una corte o l’altra autorit? competente;
(il grammo) ?il Sequestro? che include la confisca dove applicabile, intender? la privazione permanente di propriet? con ordine di una corte o l’altra autorit? competente;…?
Articolo 12
?1. Parti in Stati adotteranno, alla pi? grande misura possibile all’interno dei loro ordinamenti giuridici nazionali, simile misure siccome pu? essere necessario per abilitare il sequestro di:
(un) Incassi di crimine derivarono da reati coperti con questa Convenzione o propriet? il valore di che corrisponde a che di simile incassi;…?
2. Convenzione contro la Corruzione
39. La parte attinente della Nazioni Convenzione Unito contro la Corruzione (A/58/422) le letture:
Articolo 31
?1. Ogni Parte Statale prender?, alla pi? grande misura possibile all’interno del suo ordinamento giuridico nazionale, simile misure siccome pu? essere necessario per abilitare il sequestro di:
(un) Incassi di crimine derivarono da reati stabiliti in conformit? con questa Convenzione o propriet? il valore di che corrisponde a che di simile incassi;…?
Consiglio di B. dell’Europa
40. Le disposizioni attinenti della Convenzione su Lavare, Ricerca, la Confisca ed il Sequestro degli Incassi da Crimine (CETS N.ro 141) preveda:
Articolo 2-misure di Sequestro
?Ogni Parte adotter? misure cos? legislative ed altre siccome pu? essere necessario per abilitarlo per confiscare instrumentalities ed incassi o propriet? il valore di che corrisponde a simile incassi.
Ogni Parte pu?, al tempo di firma o quando depositando il suo strumento di ratifica, l’accettazione, approvazione o accessione, con una dichiarazione rivolta al Segretario General del Consiglio dell’Europa dichiara che paragrafo 1 di questo articolo fa domanda solamente a reati o categorie di reati specificate in simile dichiarazione. ?
Articolo 3-misure Investigative e provvisorie
?Ogni Parte adotter? misure cos? legislative ed altre siccome pu? essere necessario per abilitarlo per identificare e tracciare propriet? che ? responsabile al sequestro facendo seguito ad Articolo 2, divida in paragrafi 1, ed ostacolare qualsiasi dando in, trasferisca o disposizione di simile propriet?.?
C. Unione europea
41. Il Direttiva 2014/42/EU del Parlamento europeo e del Consiglio di 3 aprile 2014 sul congelamento ed il sequestro di instrumentalities ed incassi di crimine nell’Unione europea nella sua parte attinente prevede:
Articolo 7
Gelandosi
?1. Membro Stati prenderanno le misure necessarie per abilitare il congelamento di propriet? con una prospettiva al possibile sequestro susseguente. Quelle misure che saranno ordinate con un’autorit? competente includeranno azione urgente per essere prese quando necessario per per preservare propriet?.
…?
Articolo 8
Salvaguardie
?1. Membro Stati prenderanno le misure necessarie per assicurare che le persone colpirono con le misure previste per sotto questo Direttiva abbia diritto ad una via di ricorso effettiva ed un processo equanime a sostenere i loro diritti.
2. Membro Stati prenderanno le misure necessarie per assicurare che l’ordine gelato ? comunicato al pi? presto possibile alla persona affettata dopo la sua esecuzione. Simile comunicazione indicher?, almeno brevemente, la ragione o ragioni per l’ordine riguardato. Quando ? necessario per evitare rischioso un’indagine penale, le autorit? competenti possono posticipare comunicare l’ordine gelato alla persona affettata.
3. L’ordine gelato rimarr? solamente in vigore per come lungo come ? necessario per preservare la propriet? con una prospettiva al possibile sequestro susseguente.
4. Membro Stati prevedranno per la possibilit? effettiva per la persona la cui propriet? ? colpita per impugnare l’ordine gelato di fronte ad una corte, in conformit? con procedure previste per in legge nazionale. Simile procedure possono prevedere che quando l’ordine gelato ed iniziale ? stato preso con un’autorit? competente altro che un’autorit? giudiziale, simile ordine sar? presentato per convalidazione prima o fa una rassegna ad un’autorit? giudiziale prima che pu? essere impugnato di fronte ad una corte.
5. Propriet? gelato che non ? confiscata successivamente immediatamente sar? ritornata. Sotto le condizioni o articoli procedurali che ? ritornata simile propriet? saranno determinati con legge nazionale.
6. Membro Stati prenderanno le misure necessarie per assicurare che ragioni sono date per qualsiasi ordine di sequestro e che l’ordine ? comunicato alla persona colpita. Membro Stati prevedranno per la possibilit? effettiva per una persona in riguardo di chi il sequestro ? ordinato per impugnare l’ordine di fronte ad una corte.

8. In procedimenti assegnati ad in Articolo 5, la persona affettata avr? una possibilit? effettiva di impugnare le circostanze della causa, incluso gli specifici fatti e prova disponibile sulla base delle quali la propriet? riguardata si considera che sia propriet? che ? derivata da condotta penale.
…?
LA LEGGE
IO. Violazione allegato Di Articolo 1 Di Protocollo N.ro 1 Preso Da solo Ed In Concomitanza Con Articolo 13 Di La Convenzione
42. Il richiedente si lament? che la confisca della sua propriet? non era stata proporzionata nelle circostanze della causa e che lui non aveva avuto una procedura effettiva per impugnarlo. Lui si appell? su Articolo 13 della Convenzione ed Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 che lesse siccome segue:
Articolo 13
?Ognuno cui diritti e le libert? come insorga avanti [il] Convenzione ? violata avr? una via di ricorso effettiva di fronte ad un’autorit? nazionale nonostante che la violazione ? stata commessa con persone che agiscono in una veste ufficiale.?
Articolo 1 di Protocollo N.ro 1
?Ogni naturale o legale persona ? concessa al godimento tranquillo delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste per con legge e coi principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggia il diritto di un Stato per eseguire simile leggi come s? ritiene necessario controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o garantire il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
Ammissibilit? di A.
1. Le parti gli argomenti di ‘
43. Il Governo present? che il richiedente non era riuscito ad esaurire le via di ricorso nazionali date che lui non era sembrato di fronte ad un pannello di tre-giudice dell’Organo giudiziario locale di Vukovar che aveva ordinato la confisca della sua propriet? 30 ottobre 2012. Nella prospettiva del Governo, il richiedente aveva avuto ogni opportunit? di partecipare efficacemente nei procedimenti di fronte ad un pannello di tre-giudice e quel gli avrebbe concesso impugnare efficacemente la richiesta per la confisca della sua propriet? rese con la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale. Comunque, poich? lui non era riuscito a sembrare, l’Organo giudiziario locale di Vukovar non aveva avuto nessuna ragione di non accettare che richiesta ed ordinare la confisca della sua propriet?.
44. Il richiedente dibatt? che lui in modo appropriato aveva esaurito le via di ricorso nazionali nel corso dei procedimenti riguardo alla confisca della sua propriet?. Lui sottoline? in particolare che il pannello di tre-giudice assegn? a col Governo non aveva comunicato mai a lui la richiesta per un ordine di confisca. Lui indic? anche che i procedimenti di fronte al pannello di tre-giudice non avevano offerto garanzie procedurali ed adeguate fin da un’udienza di fronte a tale pannello di giudici era nella forma di una sessione di corte e non un’udienza alla quale potrebbe essere esaminata efficacemente la prova attinente.
2. La valutazione della Corte
45. La Corte reitera che sotto Articolo 35 ? 1 della Convenzione, pu? trattare solamente con una richiesta dopo che tutte le via di ricorso nazionali sono state esaurite. Il fine di Articolo 35 ? riconoscere gli Stati Contraenti l’opportunit? di ostacolando o mettere diritto le violazioni addotta contro loro prima che quelle dichiarazioni sono presentate alla Corte (veda, per esempio, Mifsud c. la Francia (il dec.) [GC], n. 57220/00, ? 15 ECHR 2002-VIII). L’obbligo per esaurire via di ricorso nazionali costringe un richiedente ad avvalersi normale di via di ricorso che sono effettive, sufficiente ed accessibile in riguardo dei suoi danni di Convenzione. Una via di ricorso deve essere capace di chiarire direttamente lo stato contestato di affari per essere effettivo, (veda Balogh c. l’Ungheria, n. 47940/99, ? 30 20 luglio 2004).
46. L’articolo dell’esaurimento di via di ricorso nazionali deve essere fatto domanda con del grado della flessibilit? e senza il formalismo eccessivo. Allo stesso tempo che richiede in principio che le azioni di reclamo hanno inteso di essere rese successivamente a livello internazionale autorit? nazionali sarebbero dovute essere aerate prima, almeno in sostanza ed in ottemperanza coi requisiti formali posati in gi? in diritto nazionale (veda Azinas c. la Cipro [GC], n. 56679/00, ? 38 ECHR 2004-III; Melnik c. l’Ucraina, n. 72286/01, ? 67 28 marzo 2006; Hummatov c. Azerbaijan, N. 9852/03 e 13413/04, ? 91 29 novembre 2007; e Dvo?ek ?e Dvo?kov? c. la Slovacchia, n. 30754/04, ? 54 28 luglio 2009).
47. Comunque, nell’evento di l? che ? un numero di via di ricorso nazionali che pu? intraprendere un individuo, che persona ? concessa per scegliere una via di ricorso che rivolge suo o il suo danno essenziale. Nelle altre parole, quando una via di ricorso ? stata intrapresa, uso di un’altra via di ricorso che essenzialmente ha lo stesso obiettivo non ? richiesto (veda T.W. c. il Malta [GC], n. 25644/94, ? 34 29 aprile 1999; Moreira Barbosa c. il Portogallo (il dec.), n. 65681/01, il 2004-V di ECHR; e Jelii ?c. Bosnia e Herzegovina (il dec.), n. 41183/02, 15 novembre 2005; e Jasinskis c. la Lettonia, n. 45744/08, ? 50 21 dicembre 2010).
48. La Corte nota che dopo che la confisca iniziale della propriet? del richiedente era stata ordinata con una decisione dell’Organo giudiziario locale di Vukovar di 30 ottobre 2012 (veda paragrafo 19 sopra), il richiedente in modo appropriato us? via di ricorso nazionali e del tutto disponibili che impugnano quel la decisione. In particolare, lui deposit? un ricorso di fronte alla Corte Suprema (veda paragrafo 21 sopra) ed un’azione di reclamo costituzionale di fronte alla Corte Costituzionale (veda paragrafo 23 sopra). Durante i procedimenti il richiedente richiese molte volte inoltre, l’Organo giudiziario locale di Vukovar per togliere e rimporre l’ordine di confisca, mentre dibattendo in particolare che la misura in questione aveva colpito sproporzionatamente i suoi diritti di propriet? (veda divide in paragrafi 24 e 30 sopra). La Corte nota anche che da allora in poi il richiedente intraprese debitamente tutte le via di ricorso disponibili, incluso un’azione di reclamo costituzionale contro le decisioni che respingono la sua richiesta (veda divide in paragrafi 27 e 29 sopra).
49. In queste circostanze i costatazione di Corte che il richiedente fece le autorit? nazionali sufficientemente consapevole della sua situazione e li diede un’opportunit? adeguata di valutare se la confisca della sua propriet? era stata ragionevole ed aveva proporzionato nelle circostanze (compari Dervishi c. Croatia, n. 67341/10, ?? 116-117 25 settembre 2012).
50. La Corte, perci? conclude che il richiedente ha approvato l’obbligo per esaurire via di ricorso nazionali e che l’eccezione del Governo deve essere respinta. Nota anche che le azioni di reclamo del richiedente non sono mal-fondate manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione. Nota inoltre che loro non sono inammissibili su qualsiasi gli altri motivi. Loro devono essere dichiarati perci? ammissibili.
B. Merits
1. Le parti gli argomenti di ‘
(un) Il richiedente
51. Il richiedente present? che c’era senza dubbio che c’era stata un’interferenza coi suoi diritti di propriet? con la confisca del suo beni immobili. Comunque, lui contese che simile interferenza non era stata in conformit? con la legge e che era contrario al principio della certezza legale. Il richiedente dibatt? anche che l’interferenza in questione aveva imposto un carico individuale ed eccessivo su lui. In particolare, lui indic? che il valore della propriet? sequestrata era stato grezzamente sproporzionato al guadagno patrimoniale ottenuto presumibilmente col perpetrazione dei reati che erano l’argomento dei procedimenti.
52. Nella prospettiva del richiedente, questo segu? principalmente dal fatto che una valutazione corretta del valore del beni immobili riservato non era stata resa mai. In questo collegamento, il richiedente sottoline?, che anche se l’osservazione del Governo come alla maniera nella quale il valore della propriet? era stato valutato con la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale fu accettato, tale possibile stima infatti rivel? un numero di insuccessi. Specificamente, l’archivio di causa di indagine aveva contenuto solamente informazioni riguardo alla differenza fra l’acquisto e valore contabile della propriet? con riguardo ad all’acquisto contrae di 1997, vale a dire quindici anni prima della richiesta per la confisca della propriet? erano stati resi. Non era stato perci? possibile valutare il valore del beni immobili sulla base di simile stime. In qualsiasi la causa, comunque qualsiasi stima cos? possibile concern? solamente un numero limitato di articoli del beni immobili, mentre il resto della propriet? in riguardo del quale l’ordine di confisca era stato reso era rimasto senza qualsiasi stima attinente del suo valore.
53. D’altra parte il richiedente dibatt? che la sua valutazione del valore del beni immobili sequestrato che lui aveva offerto durante i procedimenti penali, era stato basato su informazioni pubblicamente disponibili da un luogo di Internet specializzato e come simile corrispose al suo valore di mercato presente. Il richiedente consider? perci? che senza qualsiasi simile valutazione che ? resa con le autorit? competenti, la loro decisione sulla confisca della sua propriet? era stata sproporzionata ed aveva contrariato ad Articolo 1 di Protocollo N.ro 1. Questo aveva messo in pericolo perci? i suoi esercizi d’impresa come il beni immobili riservato era stato la propriet? preziosa e sola che lui possedette quel gli conced? intraprendere i suoi esercizi d’impresa. In particolare, il richiedente spieg? che i suoi esercizi d’impresa furono associati con agricoltura e che era perci? dell’importanza eminente per lui per essere in grado sbarazzarsi liberamente del beni immobili (in particolare le aree di terra) cos? come essere in grado, per istanza per prendere prestiti con offrendo ipoteche su quel la propriet?.
54. Il richiedente addusse anche un numero di insuccessi procedurali nella maniera nella quale le corti nazionali avevano esaminato le sue azioni di reclamo. In particolare, lui indic? che lui non era stato offerto con la richiesta per un ordine di confisca reso con la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale cos? come essere in grado fare commenti su s? di fronte all’adozione della decisione. Inoltre, la sua possibilit? di usare le via di ricorso legali era stata limitata come l? non era nessuna possibilit? di depositare un ricorso su questioni di diritto contro un ordine di confisca, e la Corte Costituzionale stava dichiarando azioni di reclamo costituzionali a che effetto inammissibile. C’era anche una presunzione dell’esistenza di una paura che il possibile sequestro non sarebbe stato possibile o sarebbe difficile che efficacemente lui non poteva rifiutare. Inoltre, il richiedente indic? che le parti che le richieste di ‘ hanno riferito alla confisca di propriet? non erano state esaminate ad un’udienza pubblica e lui consider? che l’esistenza di un ricorso contro le decisioni sulla confisca di propriet? non era stata una garanzia procedurale e sufficiente. Infine, il richiedente sottoline? che bench? la possibilit? di ottenere danni riferisse alla confisca impropria di propriet? esistita in legge, segu? dalla causa-legge delle corti nazionali che non era stato effettivo in pratica.
(b) Il Governo
55. Il Governo accett? che c’era stata un’interferenza coi diritti di propriet? del richiedente ma loro considerarono che simile interferenza era stata in conformit? con la legge e che aveva intrapreso un scopo legittimo di garantire il pagamento di contributi pubblici e sanzioni penali, vale a dire l’esecuzione di un possibile ordine di sequestro contro il richiedente. Il Governo dibatt? anche che la confisca del beni immobili del richiedente non aveva colpito sproporzionatamente i suoi diritti e non aveva imposto un carico individuale ed eccessivo su lui.
56. In questo collegamento il Governo indic? che il richiedente era stato accusato nei procedimenti penali su accuse di crimine economico con le quali lui aveva procurato presumibilmente un guadagno patrimoniale nell’importo totale di alcuno EUR 1,000,000. Nella prospettiva del Governo, la possibilit? sola per garantire l’esecuzione di un ordine di sequestro contro il richiedente era stata ordinare confisca del suo beni immobili. Aveva che non stato fatto, il richiedente avrebbe potuto trasferire la sua propriet? alle altre persone e cos? lui avrebbe potuto contrastare qualsiasi possibilit? del sequestro.
57. In prospettiva dell’importo del guadagno patrimoniale ottenuta presumibilmente col richiedente era stato inoltre, necessario per prendere la sua propriet? di un valore significativo. Il valore esatto della propriet? sequestrata e la proporzionalit? della richiesta di simile misura era stato valutato molte volte con le autorit? nazionali. In particolare, era stato valutato con la Contea di Vukovar che l’Ufficio di Avvocato Statale ha basato sulle sue sentenze riferite alla propriet? del richiedente per la prima volta. Era stato valutato molte volte da allora in poi, con l’Organo giudiziario locale di Vukovar e la Corte Suprema che avevano trovato sulla base del materiale attinente disponibile nell’archivio di causa, che la misura contestata era stata necessaria ed aveva proporzionato nelle circostanze. Di conseguenza, determinato che solamente la parte attinente della propriet? sequestrata sarebbe confiscata pi? tardi se tale ordine divenisse definitivo e che la restrizione sola sull’uso del richiedente di che propriet? era stata la sua incapacit? per usarlo per ottenere un prestito o venderlo, il Governo consider? che il richiedente non era stato costretto a sopportare un carico sproporzionato ed eccessivo.
58. Infine, il Governo sottoline? che il richiedente aveva avuto molte via di ricorso effettive riguardo alla confisca della sua propriet? nei procedimenti penali in questione. In particolare, lui era stato in grado fare appello contro la decisione che ordina la confisca di propriet? alla Corte Suprema. Lui aveva avuto anche una possibilit? di fare domanda all’Organo giudiziario locale di Vukovar per la rivalutazione dell’ordine di confisca ed impugnare qualsiasi la decisione a quell’effetto con depositando gli ulteriori ricorsi alla Corte Suprema. Infine, il Governo indic? che il richiedente aveva una possibilit? di chiedere danni sotto il Sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso per possibili danni subita con la confisca della sua propriet?.
2. La valutazione della Corte
(un) Se c’? stata interferenza con le propriet? del richiedente
59. ? base comune fra le parti che il richiedente era il proprietario legale del beni immobili si contenne nel contesto dei procedimenti penali contro lui su accuse di crimine economico. Non c’? perci? controversia che il beni immobili in questione era suo ?la propriet?.? Neanche ? che la confisca della propriet? del richiedente con proibendo la sua alienazione o ingombro corrispose ad un’interferenza col diritto del richiedente a godimento tranquillo delle sue propriet? e che Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 ? perci? applicabile.
60. La Corte reitera che la confisca di propriet? per procedimenti legali riferisce al controllo dell’uso di propriet? che incorre all’interno dell’ambito del secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo normalmente N.ro 1 alla Convenzione (veda, fra altri, Raimondo c. l’Italia, 22 febbraio 1994, ? 27 la Serie Un n. 281 Un; Andrews c. il Regno Unito (il dec.), n. 49584/99, 26 settembre 2002; Adamczyk c. la Polonia (il dec.), n. 28551/04, 7 novembre 2006; Simonjan-Heikinheino c. la Finlandia (il dec.), n. 6321/03, 2 settembre 2008; e JGK Statyba Ltd e Guselnikovas c. la Lituania, n. 3330/12, ? 117 5 novembre 2013).
61. Effettivamente, la confisca della propriet? del richiedente non stabil? spogliarlo delle sue propriet? ma mise una restrizione provvisoria sul suo uso con proibendo la sua alienazione o ingombro che, in circostanze dove la disposizione della propriet? fu associata con gli affari legali del richiedente, anche colp? inevitabilmente le vesti del suo esercizio d’impresa (veda JGK Statyba Ltd e Guselnikovas, citato sopra, ? 129; e divide in paragrafi 17 sopra). La Corte lo trova anche importante notare che la confisca della propriet? del richiedente fu fatta domanda come una misura provvisoria mirata a garantendo esecuzione di un possibile ordine di sequestro imposta alla conseguenza dei procedimenti penali in relazione agli incassi ottenuti di crimine (veda, per esempio, Rafig Aliyev c. Azerbaijan, n. 45875/06, ? 118 6 dicembre 2011).
62. In prospettiva della sua sentenza che tale misura incorre all’interno dell’ambito del secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, la Corte deve stabilire se era legale e ?nella conformit? con l’interesse generale?, e se l? esist? una relazione ragionevole della proporzionalit? fra i mezzi assunti e lo scopo cerc? di essere compreso (veda, per esempio, JGK Statyba Ltd e Guselnikovas, citato sopra, ? 118).
(b) Se l’interferenza fu prescritta con legge
63. La Corte nota che la confisca del beni immobili del richiedente nel contesto dei procedimenti penali contro lui fu basata su sezione 11 del Sequestro degli Incassi di Atto Delittuoso che lascia spazio ad una possibilit? di limitazioni imponenti su beni immobili con la proibizione della sua alienazione o ingombro per il fine di garantire la possibilit? del sequestro degli incassi di crimine (veda paragrafo 36 sopra).
64. Di conseguenza, la Corte si soddisfa che la confisca del beni immobili del richiedente nella causa a mano era legale.
(il c) Se l’interferenza intraprese un scopo legittimo
65. La Corte gi? ha sostenuto che la richiesta di misure provvisorie nel contesto di procedimenti giudiziali, mir? ad anticipando una possibile confisca dei beni, era nel ?interesse generale? della comunit? (veda, per esempio, Borzhonov c. la Russia, n. 18274/04, ? 58, 22 gennaio 2009, e cause citati therein; ed Alleanza Dell’ovest ed Est Limit? c. l’Ucraina, n. 19336/04, ? 187 23 gennaio 2014).
66. La Corte accetta perci? che l’interferenza in questione intraprese un scopo legittimo.
(d) la Proporzionalit? dell’interferenza
67. Anche se un’interferenza ha avuto luogo soggetto alle condizioni previste per con legge e nell’interesse pubblico, deve essere anche una relazione ragionevole della proporzionalit? fra i mezzi assunti e lo scopo chiese di essere compreso con qualsiasi misure fecero domanda con lo Stato, incluso misure controllare l’uso della propriet? dell’individuo disegn?. Che requisito ? espresso con la nozione di un ?equilibrio equo? quel deve essere previsto fra le richieste dell’interesse generale della comunit? ed i requisiti della protezione dei diritti essenziali dell’individuo (veda, per esempio, Hutten-Czapska c. la Polonia [GC], n. 35014/97, ? 167 ECHR 2006 VIII; Depalle c. la Francia [GC], n. 34044/02, ? 83 ECHR 2010; e Herrmann c. la Germania [GC], n. 9300/07, ? 74 26 giugno 2012; veda anche Borzhonov, citato sopra, ? 59).
68. In particolare, mentre la confisca della propriet? del richiedente non ? in se stesso aperta alla critica, mentre avendo riguardo ad in particolare al margine della valutazione permesso sotto il secondo paragrafo di Articolo 1 del Protocollo, porta con s? il rischio di imporre su lui un carico eccessivo in termini della sua capacit? di sbarazzarsi della sua propriet? e deve offrire di conseguenza le certe salvaguardie procedurali cos? come assicurare che l’operazione del sistema ed il suo impatto sui diritti di propriet? di un richiedente ? n? arbitraria n? imprevedibile. Inoltre, la Corte reitera che mentre qualsiasi la confisca o il sequestro comporta danno, il danno effettivo subito non dovrebbe essere pi? esteso che che quale ? inevitabile, se deve essere compatibile con Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 (veda Borzhonov, citato sopra, ?? 60-61)
69. Di conseguenza, nel valutare ottemperanza con Articolo 1 di Protocollo N.ro 1, la Corte deve fare un esame complessivo dei vari interessi in problema, mentre tenendo presente ?pratico ed effettivo.? Deve guardare dietro a comparizioni e deve investigare le realt? della situazione si lamentarono di (veda JGK Statyba Ltd e Guselnikovas, citato sopra, ? 128).
70. La Corte nota nella causa in questione che seguendo l’emendamento delle accuse contro il richiedente nel 2007 lui fu sospettato di avere procurato col perpetrazione dei reati in questione un guadagno patrimoniale nell’importo totale di verso EUR 1,060,000 (veda paragrafo 9 sopra). Ci non ? perci? nulla nell’azione della Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale che chiede confisca del beni immobili del richiedente cos? come garantire esecuzione di un possibile ordine di sequestro che ? in se stesso aperto alla critica. Comunque, questo in prospettiva del fatto che la richiesta di tale misura porta con s? il rischio di imporre sul richiedente un carico eccessivo, non assolva le corti competenti da accertando e dare ragioni per se le condizioni per la confisca della propriet? del richiedente erano state soddisfatte davvero e se la sua natura e sfera erano proporzionate nelle circostanze (veda divide in paragrafi 67-68 sopra; e, mutatis mutandis, JGK Statyba Ltd e Guselnikovas citato sopra, ? 136).
71. In questo collegamento la Corte nota che insieme con la sua richiesta per la confisca della propriet? del richiedente la Contea di Vukovar che l’Ufficio di Avvocato Statale ha presentato solamente documenti dalla cancelleria di terra che attesta alla propriet? del richiedente del beni immobili in riguardo del quale era stata chiesta la limitazione. Nessuna altra prova attinente che concerne il suo valore fu offerta n? la richiesta rese qualsiasi il riferimento in che riguardo o, per che la questione, della proporzionalit? della misura contestata (veda paragrafo 13 sopra).
72. Inoltre, presumendo anche che la Contea di Vukovar l’Ufficio di Avvocato Statale fece la sua richiesta sulla base del materiale suggerita col Governo (veda paragrafo 13 sopra), la Corte nota che il Governo non contest? l’asserzione del richiedente che il materiale riguardo al valore della propriet? ? esistito solamente in riguardo di parte della propriet? sequestrata e dat? di nuovo a 1997 (veda paragrafo 13 sopra).
73. Comunque, la Corte nota che irrispettoso dell’assenza di qualsiasi indicazioni chiare come al valore della propriet? elencato nella richiesta per la confisca della propriet? del richiedente, l’Organo giudiziario locale di Vukovar accett?, che richiesta in totale ed ordin? la confisca di tutta la propriet? elencata nella richiesta. Non fece con ci? valutazione come alla proporzionalit? fra il valore della propriet? riservata ed il guadagno patrimoniale ottenuto presumibilmente direttamente o indirettamente col richiedente (veda paragrafo 19 sopra).
74. Mentre la Corte potesse accettare che ci possono essere istanze dove la confisca di propriet? nel contesto di procedimenti penali potrebbe essere ordinata inizialmente sulla base di una valutazione provvisoria della proporzionalit? fra il valore della propriet? sequestrata ed il guadagno patrimoniale ottenuto presumibilmente con una persona sospetta o accusato, come l’assenza di una reazione pronta la possibilit? della richiesta di tale misura potrebbe frustrare, nota che non c’? niente nelle circostanze della causa presente che giustifica l’insuccesso completo dell’Organo giudiziario locale di Vukovar per rivolgere la questione.
75. Inoltre, irrispettoso dell’assenza completa di una valutazione della proporzionalit? nella decisione dell’Organo giudiziario locale di Vukovar, e l’azione di reclamo esplicita del richiedente a quell’effetto, la Corte Suprema and? a vuoto a rettificare che omissione con facendo una valutazione appropriata della proporzionalit? della misura contestata, e soltanto not? che il principio della proporzionalit? non era stato violato (veda divide in paragrafi 21 e 22 sopra), mentre la Corte Costituzionale all’inizio declin? trattare con la questione (veda divide in paragrafi 23 e 25 sopra).
76. La Corte osserva anche che nell’ulteriore corso dei procedimenti penali il richiedente richiese le corti nazionali che la sfera della limitazione sulla sua propriet? sia rimposta, mentre dibatte che c’era una sproporzione lorda fra il valore della propriet? sequestrata ed il guadagno patrimoniale ottenuto presumibilmente. In particolare, di fronte alla Corte Suprema lui present? una valutazione particolareggiata del valore della propriet? sequestrata sulla base del pubblicamente informazioni disponibili sul valore di mercato di vere propriet? in Croatia. Secondo queste informazioni il valore totale della propriet? riservata del richiedente fu valutato a dell’EUR 9,887,084, mentre lui fu accusato nei procedimenti penali per avere procurato un guadagno patrimoniale ed illegale nell’importo totale di alcuno EUR 1,060,000, cos? nove volte meno che il valore stabilito della sua propriet? sequestrata (veda paragrafo 27 sopra).
77. In questo riguardo la Corte nota, bench? sia impossibile per s? per speculare sul valore esatto della propriet? riservata, che le dichiarazioni del richiedente non erano frivole e prive di qualsiasi la sostanza. In qualsiasi evento, in prospettiva delle circostanze complessive della causa che la Corte considera che tale richiesta rese col richiedente avrebbe dovuto incitare la Corte Suprema ad esaminare attentamente le sue dichiarazioni. Questo ? particolarmente vero determinato che l’esercizio d’impresa del richiedente rifer? discutibilmente alla possibilit? di lui che si sbarazza liberamente del suo beni immobili (veda paragrafo 17 sopra) e che una valutazione attinente del valore del beni immobili sequestrato non era stata resa mai (veda divide in paragrafi 67-69, e 71-75 sopra).
78. Avendo detto che, la Corte nota che la Corte Suprema, senza rendere qualsiasi l’ulteriore valutazione con riguardo ad alle specifiche dichiarazioni del richiedente che concernono la sproporzione fra la propriet? confiscata e gli allegato ottennero illegalmente guadagno patrimoniale, e bench? non essendo capace di trarre profitto da qualsiasi simile valutazione rese con l’Organo giudiziario locale di Vukovar, respinse gli argomenti del richiedente come speculativo, senza spiegare perch? ignor? la valutazione particolareggiata del richiedente del valore della sua propriet? riservata resa sulla base di informazioni pubblicamente disponibili sul valore di mercato di propriet? in Croatia (veda paragrafo 28 sopra).
79. La Corte Suprema con ci? permessa alla situazione contestata di persistere per pi? di due ed un mezzi anni senza mai rivolgere gli specifici argomenti del richiedente della sproporzione fra il valore della propriet? sequestrata e l’allegato ottenne illegalmente guadagno patrimoniale. In questo collegamento la Corte lo trova importante notare che l’indice sequestr? propriet? non fu addotta per essere un risultato di crimine o rintracciabile al crimine. La confisca in questione fu fatto domanda piuttosto come una misura provvisoria sulla propriet? complessiva del richiedente mirata a garantendo esecuzione di un possibile ordine di sequestro imposta alla conseguenza dei procedimenti penali.
80. In queste circostanze, la Corte nota, che la confisca contestata del beni immobili del richiedente nel contesto dei procedimenti penali in questione, bench? in principio legittimo ed allineato, fu imposto e tenne in vigore senza una valutazione di se il valore della propriet? sequestrata corrispose alla possibile rivendicazione di sequestro. La Corte perci? i costatazione che la richiesta di tale misura non era adeguata per dimostrare che un requisito di ?equilibrio equo? inerente nel secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 fu soddisfatto.
81. Le considerazioni precedenti sono sufficienti per abilitare la Corte per concludere che nelle circostanze della causa del richiedente ? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
82. In queste circostanze, in prospettiva del fatto che l’azione di reclamo del richiedente che lui non aveva una procedura effettiva per impugnare la confisca della sua propriet? ? collegato intrinsecamente alle questioni date con con la Corte sotto l’Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 (veda, per esempio, Velikovi ed Altri c. la Bulgaria, N. 43278/98 ed altri, ? 251 15 marzo 2007), la Corte considera che non ? necessario per esaminare separatamente la stessa questione sotto Articolo 13 della Convenzione.
II. La richiesta Di Articolo 41 Di La Convenzione
83. Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se i costatazione di Corte che c’? stata una violazione della Convenzione o i Protocolli inoltre, e se la legge interna della Parte Contraente ed Alta riguardasse permette a riparazione solamente parziale di essere resa, la Corte pu?, se necessario, riconosca la soddisfazione equa alla vittima.?
A. Damage
84. Il richiedente chiese EUR 15,000 in riguardo di danno non-patrimoniale. Lui present? anche che era impossibile per valutare la misura esatta di danno patrimoniale a questo punto di fronte ad una definitivo sentenza nei procedimenti penali contro lui. Lui invit? perci? la Corte a riservare la sua decisione su danno patrimoniale sino al completamento dei procedimenti penali.
85. Il Governo consider? la rivendicazione del richiedente infondato e non comprovato.
86. Come al danno patrimoniale chiesto, la Corte considera, che non c’? collegamento causale fra i fatti in riguardo del quale ha trovato una violazione della Convenzione ed il danno patrimoniale per la quale il richiedente chiede il risarcimento. Respinge perci? la rivendicazione del richiedente in questo riguardo.
87. D’altra parte la Corte considera che il richiedente ha dovuto subire danno non-patrimoniale che sufficientemente non ? compensato con la sentenza di una violazione. Decidendo su una base equa, assegna EUR 2,000 il richiedente in riguardo di danno non-patrimoniale, pi? qualsiasi tassa che pu? essere addebitabile su questo importo.
Costi di B. e spese
88. Il richiedente chiese anche EUR 850 per i costi e spese incorse in di fronte alle corti nazionali e per quegli incorsi in di fronte alla Corte.
89. Il Governo consider? la rivendicazione del richiedente infondato e non comprovato.
90. Secondo la causa-legge della Corte, un richiedente ? concesso finora al rimborso di costi e spese in come s? ? stato mostrato che questi davvero e necessariamente sono stati incorsi in e sono stati ragionevoli come a quantum. Al giorno d’oggi la causa, riguardo ad essere aveva ai documenti nella sua propriet? ed il criterio sopra, la Corte lo considera ragionevole assegnare l’importo chiesto nei pieni costi coprenti sotto tutti i capi, pi? qualsiasi tassa che pu? essere addebitabile.
Interesse di mora di C.
91. La Corte lo considera appropriato che il tasso di interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a che dovrebbe essere aggiunto tre punti di percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE, UNANIMAMENTE
1. Dichiara la richiesta ammissibile;

2. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;

3. Sostiene che non c’? nessun bisogno di esaminare separatamente l’azione di reclamo sotto Articolo 13 della Convenzione;

4. Sostiene
(un) che lo Stato rispondente ? pagare il richiedente, entro tre mesi dalla data sulla quale la sentenza diviene definitivo in conformit? con Articolo 44 ? 2 della Convenzione gli importi seguenti, essere convertito in kunas croato al tasso applicabile alla data di accordo:
(i) EUR 2,000 (due mila euros), pi? qualsiasi tassa che pu? essere addebitabile, in riguardo di danno non-patrimoniale;
(l’ii) EUR 850 (ottocento e cinquanta euros), pi? qualsiasi tassa che pu? essere a carico del richiedente, in riguardo di costi e spese;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo il semplice interesse sar? pagabile sugli importi sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito pi? tre punti di percentuale;

5. Respinge il resto della rivendicazione del richiedente per la soddisfazione equa.
Fatto in inglesi, e notific? per iscritto in 17 maggio 2016, facendo seguito Decidere 77 ?? 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Stanley Naismith Julia Laffranque
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusions: Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions Possessions) Non-pecuniary damage – award (Article 41 – Non-pecuniary damage Just satisfaction)

SECOND SECTION

CASE OF D?INI? v. CROATIA

(Application no. 38359/13)

JUDGMENT

STRASBOURG

17 May 2016

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.
In the case of D?ini? v. Croatia,
The European Court of Human Rights (Second Section), sitting as a Chamber composed of:
Julia Laffranque, President,
Neboj?a Vu?ini?,
Paul Lemmens,
Valeriu Gri?co,
Ksenija Turkovi?,
Jon Fridrik Kj?lbro,
St?phanie Mourou-Vikstr?m, judges,
and Stanley Naismith, Section Registrar,
Having deliberated in private on 26 April 2016,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 38359/13) against the Republic of Croatia lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a Croatian national, OMISSIS (?the applicant?), on 3 June 2013.
2. The applicant was represented by OMISSIS, a lawyer practising in ?upanja. The Croatian Government (?the Government?) were represented by their Agent, Ms ?. Sta?nik.
3. The applicant alleged that the seizure of his property in the context of criminal proceedings had not been proportionate in the circumstances of the case and that he had not had an effective procedure to challenge it, contrary to Article 1 of Protocol No. 1 and Article 13 of the Convention.
4. On 8 November 2013 the complaints were communicated to the Government and the remainder of the application was declared inadmissible.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1952. He is a businessman living in ?upanja.
6. On 11 August 2000 the Vukovar County State Attorney?s Office (?upanijsko dr?avno odvjetni?tvo u Vukovaru) asked an investigating judge of the Vukovar County Court (?upanijski sud u Vukovaru) to open an investigation in respect of the applicant, in his capacity of the director of company M., in connection with suspicion of several charges of economic crime. It also requested that several items of the applicant?s real property be restrained so as to secure effective enforcement of a probable confiscation order in the amount of 3,573,747.24 Croatian kunas (HRK) (approximately 469,475 Euros (EUR)).
7. The investigation was opened on 21 August 2000, and on 6 March 2001 the investigating judge declared the request for seizure of the applicant?s property inadmissible on the ground that under the Code of Criminal Procedure applicable at the time the State Attorney?s Office had not been authorised to make such a request.
8. After the completion of the investigation, on 10 May 2002 the applicant was indicted, together with three other persons, in the Vukovar County Court on several charges of economic crime, concerning in particular misappropriation of company shares, and misuse of the company M.?s assets and facilities.
9. On 28 May 2007 the Vukovar County State Attorney?s Office amended the indictment, dropping the charges on six counts against the applicant and charging him on one count of misappropriation of company shares, and several counts of misuse of the company M.?s assets and facilities. The total value of the pecuniary gain which the applicant had allegedly obtained by the commission of these offences was set out at approximately EUR 1,060,000.
10. On the basis of the amended indictment, on 8 April 2008 the Vukovar County Court found the applicant guilty of charges of misappropriation of company shares and acquitted him of all other charges. The applicant was sentenced to three years and six months? imprisonment and confiscation of the pecuniary gain in the amount of HRK 6,169,977.35 (approximately EUR 850,000) allegedly obtained by the commission of the offence of which he was found guilty.
11. Upon appeal by the applicant and the Vukovar County State Attorney?s Office against this judgment, on 18 October 2011 the Supreme Court (Vrhovni sud Republike Hrvatske) quashed it and ordered a retrial.
12. In the resumed proceedings, and after the 2010 Confiscation of the Proceeds of Crime Act (see paragraph 36 below) had entered into force, on 27 June 2012 the Vukovar County State Attorney?s Office requested the Vukovar County Court that several items of the applicant?s real property be seized (ten plots of land, two houses and a commercial building) so as to secure effective enforcement of a probable confiscation order in the amount of approximately EUR 1,060,000.
13. In support of its request the Vukovar County State Attorney?s Office submitted records from the land registry attesting to the applicant?s ownership of the real properties in respect of which the request for a seizure order was made. It did not submit an assessment of the value of the property nor did it make any reference to its possible value. However, according to the information submitted by the Government, the assessment of the value of several items of the real property, which were the subject matter of the proceedings, had been made on the basis of the material available from the investigation case file and their estimated value at the moment of purchase in 1997 (in total estimated at approximately EUR 440,000), whereas the assessment of the value of the remainder of the real property had been made by the Vukovar County State Attorney?s Office with regard to the information available in the land registry, although the records in the land registry did not contain information on the value of the property itself.
14. On 27 June 2012 a single judge of the Vukovar County Court ordered seizure of the applicant?s real property listed in the request of the Vukovar County State Attorney?s Office so as to secure effective enforcement of a possible confiscation order in the amount of approximately EUR 1,060,000. No reasoning was provided with regard to the proportionality of the alleged pecuniary gain obtained and the value of the restrained real property.
15. On the basis of an order of the Vukovar County Court, the seizure of the applicant?s real property was registered in the land registry.
16. The applicant challenged the decision of the Vukovar County Court before the Supreme Court and on 5 September 2012 the Supreme Court quashed it and remitted the matter for re-examination on the grounds that the decision on seizure of the real property was not within the competence of a single judge but a panel of three judges.
17. On 17 October 2012 the applicant requested the Vukovar County Court that the quashed seizure order be removed from the land registry. He contended that he had taken a bank loan which was secured by a mortgage on his real property and that the loan would not be extended due to the seizure of his property, which could lead to his total bankruptcy and destruction of his business. In support of his request, the applicant submitted email correspondence with the bank asking him to clarify when the seizure order would be lifted, as it affected the management of his loan.
18. On 18 October 2012 the applicant?s representative received a summons by the Vukovar County Court to appear before a three-judge panel of that court on 30 October 2012, without specifying the exact reason for the summons. It was also indicated that the court session could be held in the absence of the defence.
19. On 30 October 2012 a three-judge panel of the Vukovar County Court examined the request of the Vukovar County State Attorney?s Office for the seizure of the applicant?s real property. On the same day it accepted the request in full and ordered restraint of the applicant?s real property listed in the request of the Vukovar County State Attorney?s Office (see paragraph 12 above) by prohibiting its alienation or encumbrance. The relevant part of the decision reads:
?The records from the land registry … show that the accused Antun D?ini? is the owner of the above listed items of real property.
Under section 11 ? 1(A) in conjunction with section 31 ? 2 of the Confiscation of the Proceeds of Crime Act (Official Gazette no. 145/2010), and also in view of section 12 of the Confiscation of the Proceeds of Crime Act, this panel finds that it is presumed that there is a danger that the claim of the Republic of Croatia with regard to confiscation of the proceeds of crime would not be enforceable or that its enforcement would be difficult without ordering of a restraint measure.
Under Article 82 of the Criminal Code no one can retain the proceeds of crime.
By the indictment of the Vukovar County State Attorney?s Office … the accused Antun D?ini? is charged, under count 4 (a), (b) and (c), of having procured for himself a pecuniary gain in the amount of HRK 1,800,857.74.

[T]he proceedings at issue concern … the confiscation of the proceeds of crime under section 11 ? 1(A) in conjunction with section 31 ? 2 of the Confiscation of the Proceeds of Crime Act. In view of the above, it is ordered to the land registry of the ?upanja Municipal Court to register the restraint of the listed property in the land registry.?
20. The restraint of the applicant?s real property was registered in the land registry on the basis of an order of the Vukovar County Court.
21. On 12 November 2012 the applicant lodged an appeal before the Supreme Court challenging the decision of the Vukovar County Court ordering the seizure of his property. He contended in particular that the value of the restrained property was according to his provisional estimate more than HRK 20,000,000 (approximately EUR 2,600,000), which significantly surpassed the pecuniary gain allegedly obtained by the commission of the offences which were the subject matter of the proceedings. He also stressed that it was reasonably expected from the Vukovar County Court to conduct at least a general assessment of the value of the property restrained and the pecuniary gain allegedly obtained by the commission of the offences in question. The applicant therefore submitted that by failing to make any such assessment, the Vukovar County Court had imposed an excessive individual burden on his property rights.
22. The Supreme Court dismissed the applicant?s appeal on 27 December 2012. With regard to the applicant?s specific complaint concerning the lack of proportionality of the measure imposed, the Supreme Court noted:
?The Supreme Court finds that the principle of proportionality has not been breached since Antun D?ini? is charged with having obtained a pecuniary gain in the amount of HRK 1,800,857.74, and the value of the restrained property does not justify [his] argument that the value of the restrained property listed in the operative part of the impugned decision significantly surpasses the [possible confiscation] claim.?
23. On 18 February 2013 the applicant lodged a constitutional complaint before the Constitutional Court (Ustavni sud Republike Hrvatske) challenging the decisions of the lower courts on the seizure of his property. He relied on the Convention and the Court?s case-law, contending that the decision on the seizure of his property had been disproportionate.
24. On 20 February 2013 the applicant requested the Vukovar County Court that the seizure order be lifted or reassessed. He argued that there were other less restrictive means of securing the enforcement of a possible confiscation order, and contended that it had not been alleged that the seized property had been obtained by a criminal activity. He also urged the Vukovar County Court to make an assessment of the value of the seized property so as to limit the scope of the restraint to the value of the pecuniary gain allegedly obtained. He also contended that the value of the seized property significantly surpassed the alleged pecuniary gain obtained, which had endangered the normal functioning of his business.
25. On 25 April 2013 the Constitutional Court declared the applicant?s constitutional complaint of 18 February 2013 (see paragraph 23 above) inadmissible on the ground that the decisions of the lower courts did not concern a decision on the merits of any of the applicant?s rights or obligations or any criminal charge against him.
26. On 9 July 2013 a three-judge panel of the Vukovar County Court dismissed the applicant?s request that the seizure order be lifted or reassessed (see paragraph 24 above). The relevant part of the decision reads:
?The request for the lifting of the restraint and the request for its modification are unfounded.
It follows from the final indictment of the Vukovar County State Attorney?s Office … that there is a reasonable suspicion that the accused Antun D?ini?, by the offences listed in count 4 (a), (b) and (c) [of the indictment], obtained pecuniary gain in the total amount of HRK 1,800,857.
Since the [seizure order] is based, under section 12 ? 1 of the Confiscation of the Proceeds of Crime Act, on the presumption that there is a danger that the confiscation of the proceeds from crime would not be enforceable or that its enforcement would be difficult without ordering of a restraint measure, it was decided as noted in the operative part of this decision.?
27. On 12 July 2013 the applicant challenged this decision by lodging an appeal before the Supreme Court. He complained that he had not had an effective opportunity to challenge the seizure order in a hearing before the Vukovar County Court and that the seizure of his property had been disproportionate and thus contrary to Article 1 of Protocol No. 1. The applicant further stressed that it was unclear for which amount of the alleged pecuniary gain the seizure order had been made given that the Vukovar County Court had only referred to one count of the indictment, alleging that he had obtained pecuniary gain in the amount of HRK 1,800,857, whereas it had ignored the other count of the indictment according to which he had obtained a pecuniary gain in the amount of HRK 6,169,977.35. The applicant, therefore, assuming that the overall amount of the pecuniary gain for which the seizure order had been made corresponded to the sum of the two amounts noted (approximately EUR 1,060,000), submitted a detailed estimate value of each item of the restrained property based on the information from a publicly available Internet portal on the market values of real properties in Croatia. According to this estimate, the total value of the seized property corresponded to some EUR 9,887,084. The applicant thus contended that there was a gross disproportionality between the alleged pecuniary gain obtained by the commission of the offences referred to in the indictment and the value of the seized property, which imposed on him an excessive individual burden.
28. On 17 October 2013 the Supreme Court, acting as the appeal court, dismissed the applicant?s appeal by noting the following:
?The same complaints had been made against the decision of 30 October 2012 … and then it was answered to the appellant that the principle of proportionality had not been breached … By a speculative assessment of the value of the real properties listed in the appeal, the appellant did not manage to put into doubt the findings of the first-instance court.
The appellant?s argument that it is not clear from the impugned decision which amount of the pecuniary gain he has allegedly obtained is unfounded.
The first-instance court stated in the impugned decision that the accused had obtained a pecuniary gain in the amount of HRK 1,800,857, as referred to in count 4 of the indictment, but it failed to cite the amount referred to in count 1 of the indictment of HRK 6,169,977.35, which is as such, in view of the status of the case, uncontested. There is therefore no doubt that the [seizure order] was made in respect of the overall amount of the possible pecuniary gain, as it was explained in the first decision by which the measure was ordered.?
29. The applicant challenged this decision before the Constitutional Court and on 7 February 2014 the Constitutional Court declared it inadmissible, reiterating its previous reasoning (see paragraph 25 above).
30. At a closing hearing in the criminal proceedings before the Vukovar County Court on 8 July 2014, the applicant again requested that the seizure order be lifted.
31. On 11 July 2014 the Vukovar County Court found the applicant guilty on the charges of misuse of the company M.?s assets and facilities by which he had allegedly obtained a pecuniary gain in the amount of HRK 1,800,857.74 (approximately EUR 240,000), and acquitted him on charges of misappropriation of company shares and one alleged event of misuse of the company M.?s assets and facilities. The applicant was sentenced to two years? imprisonment and confiscation of the amount of HRK 1,800,857.74. The case is pending on appeal before the Supreme Court.
32. On the same day the Vukovar County Court dismissed the applicant?s request for lifting of the seizure order made at the hearing on 8 July 2014 (see paragraph 30 above) as ill-founded on the ground that the seizure of the property could be maintained for sixty days following the relevant procedures related to the finality of the judgment. As the judgment had not become final, the Vukovar County Court considered that there was no ground for lifting of the seizure order.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
A. Relevant domestic law
1. Constitution
33. The relevant provision of the Constitution of the Republic of Croatia (Ustav Republike Hrvatske, Official Gazette nos. 56/1990, 135/1997, 8/1998, 113/2000, 124/2000, 28/2001, 41/2001, 55/2001, 76/2010, 85/2010 and 5/2014) reads as follows:
Article 48
?The right of ownership shall be guaranteed …?
2. Criminal Code
34. The relevant provision of the Criminal Code (Kazneni zakon, Official Gazette nos. 110/1997, 27/1998, 50/2000, 129/2000, 51/2001, 111/2003, 190/2003, 105/2004, 84/2005, 71/2006, 110/2007 and 152/2008), provided:
Confiscation of the proceeds of crime
Article 82
?(1) No one can retain the proceeds of crime. The proceeds [of crime] shall be confiscated by a court decision finding that a criminal offence has been committed.
…?
3. Code of Criminal Procedure
35. The relevant provisions of the Code of Criminal Procedure (Zakon o kaznenom postupku, Official Gazette nos. 110/1997, 27/1998, 58/1999, 112/1999, 58/2002 and 62/2003) provided:
Article 20
?…
(2) Three-judge panels of the county courts shall be competent to hear cases as the second-instance courts and shall adopt [other] decisions out of the main hearing.?
4. Confiscation of the Proceeds of Crime Act
36. The relevant parts of the Confiscation of the Proceeds of Crime Act (Zakon o postupku oduzimanja imovinske koristi ostvarene kaznenim djelom i prekr?ajem, Official Gazette no. 145/2010), which entered into force on 1 January 2011, provide:
Section 1
?…
(2) Other legal provisions concerning identification, restraint and enforcement of orders of confiscation of the proceeds of criminal or minor offences shall be applicable in so far as this Act does not provide otherwise.?
Section 3
?The terms used in this Act shall have the following meaning:

7. prosecutor is the competent State Attorney …

8. claimant… is the prosecutor, …?
Section 11
?(1) In order to secure the possibility of confiscation of the proceeds of crime, the claimant is authorised, before or after the institution of the criminal proceedings …, to request any restraint measure capable of achieving that aim, and in particular:
a) prohibition of alienation or encumbrance of real property … with the registration of this prohibition in the land registry …?
Section 12
?(1) In the proceedings concerning the restraint measure under this Act it shall be presumed that there is a danger that the claim of the Republic of Croatia with regard to confiscation of the proceeds of crime would not be enforceable or that its enforcement would be difficult without ordering of a restraint measure.
(2) The restraint may be ordered before the respondent had a possibility of replying to the request made by the claimant.?
Section 15
?…
(2) The restraint measure can be lifted or replaced by another measure before the expiry of the time-limit for which it was ordered … if the court, based on a request of the respondent, finds that [the restraint] is no longer necessary or that [the same aim] can be achieved by another restraint measure, and if the respondent or a third party provides a surety deposit. The surety deposit will be always given in cash and exceptionally by providing objects or rights which can be, according to the assessment of the court, swiftly remunerated.?
Section 16
?(1) The restraint may be ordered for a period of a maximum of sixty days after the court informs the claimant that the judgment … has become final.
…?
Section 17
?(1) The Republic of Croatia shall be responsible for damage related to the application of the restraint measure securing the confiscation of the proceeds of crime.

(3) The respondent may institute civil proceedings for damage before the competent court within one year following the finality of the judgment by which the accused was acquitted or charges were dismissed … In the case under paragraph 1 of this section the respondent may institute civil proceedings within the thirty-day time-limit after he or she has learned that the State Attorney?s Office has declined his or her request for friendly settlement …?
B. Relevant practice
37. In its decisions nos. K?-290/2012-3 and K?-289/2012-3 of 5 June 2012, the Supreme Court held that, upon a request by the accused for the application of a less severe measure securing the enforcement of a possible confiscation order, the competent court was required to examine whether such a possibility existed. It also stressed that the surety deposit, under section 15 ? 2 of the Confiscation of the Proceeds of Crime Act, could not be imposed cumulatively with the restraint measure.
III. RELEVANT INTERNATIONAL MATERIAL
A. United Nations
1. Convention against Transnational Organized Crime
38. The United Nations Convention against Transnational Organized Crime (A/RES/55/25) in its relevant part provides:
Article 2
?For the purposes of this Convention:

(d) ?Property? shall mean assets of every kind, whether corporeal or incorporeal, movable or immovable, tangible or intangible, and legal documents or instruments evidencing title to, or interest in, such assets;
(e) ?Proceeds of crime? shall mean any property derived from or obtained, directly or indirectly, through the commission of an offence;
(f) ?Freezing? or ?seizure? shall mean temporarily prohibiting the transfer, conversion, disposition or movement of property or temporarily assuming custody or control of property on the basis of an order issued by a court or other competent authority;
(g) ?Confiscation?, which includes forfeiture where applicable, shall mean the permanent deprivation of property by order of a court or other competent authority; …?
Article 12
?1. States Parties shall adopt, to the greatest extent possible within their domestic legal systems, such measures as may be necessary to enable confiscation of:
(a) Proceeds of crime derived from offences covered by this Convention or property the value of which corresponds to that of such proceeds; …?
2. Convention against Corruption
39. The relevant part of the United Nations Convention against Corruption (A/58/422) reads:
Article 31
?1. Each State Party shall take, to the greatest extent possible within its domestic legal system, such measures as may be necessary to enable confiscation of:
(a) Proceeds of crime derived from offences established in accordance with this Convention or property the value of which corresponds to that of such proceeds; …?
B. Council of Europe
40. The relevant provisions of the Convention on Laundering, Search, Seizure and Confiscation of the Proceeds from Crime (CETS No. 141) provide:
Article 2 ? Confiscation measures
?Each Party shall adopt such legislative and other measures as may be necessary to enable it to confiscate instrumentalities and proceeds or property the value of which corresponds to such proceeds.
Each Party may, at the time of signature or when depositing its instrument of ratification, acceptance, approval or accession, by a declaration addressed to the Secretary General of the Council of Europe, declare that paragraph 1 of this article applies only to offences or categories of offences specified in such declaration. ?
Article 3 ? Investigative and provisional measures
?Each Party shall adopt such legislative and other measures as may be necessary to enable it to identify and trace property which is liable to confiscation pursuant to Article 2, paragraph 1, and to prevent any dealing in, transfer or disposal of such property.?
C. European Union
41. The Directive 2014/42/EU of the European Parliament and of the Council of 3 April 2014 on the freezing and confiscation of instrumentalities and proceeds of crime in the European Union in its relevant part provides:
Article 7
Freezing
?1. Member States shall take the necessary measures to enable the freezing of property with a view to possible subsequent confiscation. Those measures, which shall be ordered by a competent authority, shall include urgent action to be taken when necessary in order to preserve property.
…?
Article 8
Safeguards
?1. Member States shall take the necessary measures to ensure that the persons affected by the measures provided for under this Directive have the right to an effective remedy and a fair trial in order to uphold their rights.
2. Member States shall take the necessary measures to ensure that the freezing order is communicated to the affected person as soon as possible after its execution. Such communication shall indicate, at least briefly, the reason or reasons for the order concerned. When it is necessary to avoid jeopardising a criminal investigation, the competent authorities may postpone communicating the freezing order to the affected person.
3. The freezing order shall remain in force only for as long as it is necessary to preserve the property with a view to possible subsequent confiscation.
4. Member States shall provide for the effective possibility for the person whose property is affected to challenge the freezing order before a court, in accordance with procedures provided for in national law. Such procedures may provide that when the initial freezing order has been taken by a competent authority other than a judicial authority, such order shall first be submitted for validation or review to a judicial authority before it can be challenged before a court.
5. Frozen property which is not subsequently confiscated shall be returned immediately. The conditions or procedural rules under which such property is returned shall be determined by national law.
6. Member States shall take the necessary measures to ensure that reasons are given for any confiscation order and that the order is communicated to the person affected. Member States shall provide for the effective possibility for a person in respect of whom confiscation is ordered to challenge the order before a court.

8. In proceedings referred to in Article 5, the affected person shall have an effective possibility to challenge the circumstances of the case, including specific facts and available evidence on the basis of which the property concerned is considered to be property that is derived from criminal conduct.
…?
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TAKEN ALONE AND IN CONJUNCTION WITH ARTICLE 13 OF THE CONVENTION
42. The applicant complained that the seizure of his property had not been proportionate in the circumstances of the case and that he had not had an effective procedure to challenge it. He relied on Article 13 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1, which read as follows:
Article 13
?Everyone whose rights and freedoms as set forth in [the] Convention are violated shall have an effective remedy before a national authority notwithstanding that the violation has been committed by persons acting in an official capacity.?
Article 1 of Protocol No. 1
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
A. Admissibility
1. The parties? arguments
43. The Government submitted that the applicant had failed to exhaust the domestic remedies given that he had not appeared before a three-judge panel of the Vukovar County Court, which had ordered the seizure of his property on 30 October 2012. In the Government?s view, the applicant had had every opportunity to participate effectively in the proceedings before a three-judge panel and that would have allowed him to effectively challenge the request for seizure of his property made by the Vukovar County State Attorney?s Office. However, since he had failed to appear, the Vukovar County Court had had no reason not to accept that request and to order the seizure of his property.
44. The applicant argued that he had properly exhausted the domestic remedies in the course of the proceedings concerning the seizure of his property. He stressed in particular that the three-judge panel referred to by the Government had never communicated to him the request for a seizure order. He also pointed out that the proceedings before the three-judge panel had not provided adequate procedural guarantees since a hearing before such a panel of judges was in the form of a court session and not a hearing at which the relevant evidence could be effectively examined.
2. The Court?s assessment
45. The Court reiterates that under Article 35 ? 1 of the Convention, it may only deal with an application after all domestic remedies have been exhausted. The purpose of Article 35 is to afford the Contracting States the opportunity of preventing or putting right the violations alleged against them before those allegations are submitted to the Court (see, for example, Mifsud v. France (dec.) [GC], no. 57220/00, ? 15, ECHR 2002-VIII). The obligation to exhaust domestic remedies requires an applicant to make normal use of remedies which are effective, sufficient and accessible in respect of his Convention grievances. To be effective, a remedy must be capable of resolving directly the impugned state of affairs (see Balogh v. Hungary, no. 47940/99, ? 30, 20 July 2004).
46. The rule of exhaustion of domestic remedies must be applied with some degree of flexibility and without excessive formalism. At the same time it requires in principle that the complaints intended to be made subsequently at international level should have been aired before domestic authorities, at least in substance and in compliance with the formal requirements laid down in domestic law (see Azinas v. Cyprus [GC], no. 56679/00, ? 38, ECHR 2004-III; Melnik v. Ukraine, no. 72286/01, ? 67, 28 March 2006; Hummatov v. Azerbaijan, nos. 9852/03 and 13413/04, ? 91, 29 November 2007; and Dvo???ek and Dvo???kov? v. Slovakia, no. 30754/04, ? 54, 28 July 2009).
47. However, in the event of there being a number of domestic remedies which an individual can pursue, that person is entitled to choose a remedy which addresses his or her essential grievance. In other words, when a remedy has been pursued, use of another remedy which has essentially the same objective is not required (see T.W. v. Malta [GC], no. 25644/94, ? 34, 29 April 1999; Moreira Barbosa v. Portugal (dec.), no. 65681/01, ECHR 2004-V; and Jeli?i? v. Bosnia and Herzegovina (dec.), no. 41183/02, 15 November 2005; and Jasinskis v. Latvia, no. 45744/08, ? 50, 21 December 2010).
48. The Court notes that after the initial seizure of the applicant?s property had been ordered by a decision of the Vukovar County Court of 30 October 2012 (see paragraph 19 above), the applicant properly used all available domestic remedies challenging that decision. In particular, he lodged an appeal before the Supreme Court (see paragraph 21 above) and a constitutional complaint before the Constitutional Court (see paragraph 23 above). Moreover, during the proceedings the applicant several times requested the Vukovar County Court to lift and reassess the seizure order, arguing in particular that the measure at issue had disproportionately affected his property rights (see paragraphs 24 and 30 above). The Court also notes that thereafter the applicant duly pursued all available remedies, including a constitutional complaint, against the decisions dismissing his request (see paragraphs 27 and 29 above).
49. In these circumstances the Court finds that the applicant made the domestic authorities sufficiently aware of his situation and gave them an adequate opportunity to assess whether the seizure of his property had been reasonable and proportionate in the circumstances (compare Dervishi v. Croatia, no. 67341/10, ?? 116-117, 25 September 2012).
50. The Court, therefore, concludes that the applicant has complied with the obligation to exhaust domestic remedies and that the Government?s objection must be rejected. It also notes that the applicant?s complaints are not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention. It further notes that they are not inadmissible on any other grounds. They must therefore be declared admissible.
B. Merits
1. The parties? arguments
(a) The applicant
51. The applicant submitted that there was no doubt that there had been an interference with his property rights by the seizure of his real property. He contended, however, that such interference had not been in accordance with the law and that it was contrary to the principle of legal certainty. The applicant also argued that the interference at issue had imposed an excessive individual burden on him. In particular, he pointed out that the value of the seized property had been grossly disproportionate to the pecuniary gain allegedly obtained by the commission of the offences which were the subject matter of the proceedings.
52. In the applicant?s view, this principally followed from the fact that a proper assessment of the value of the restrained real property had never been made. In this connection, the applicant stressed that even if the Government?s submission as to the manner in which the value of the property had been assessed by the Vukovar County State Attorney?s Office were accepted, such a possible estimate in fact disclosed a number of failures. Specifically, the investigation case file had only contained information concerning the difference between the purchase and accounting value of the property with regard to the purchase contracts of 1997, namely fifteen years before the request for seizure of the property had been made. It had therefore not been possible to assess the value of the real property on the basis of such estimates. In any case, however, any such possible estimate concerned only a limited number of items of the real property, whereas the remainder of the property in respect of which the seizure order had been made had remained without any relevant estimate of its value.
53. On the other hand, the applicant argued that his assessment of the value of the seized real property, which he had provided during the criminal proceedings, had been based on publicly available information from a specialised Internet site and as such corresponded to its present market value. The applicant therefore considered that, without any such assessment being made by the competent authorities, their decision on the seizure of his property had been disproportionate and contrary to Article 1 of Protocol No. 1. This had therefore endangered his business activities as the restrained real property had been the only valuable property which he owned that allowed him to pursue his business activities. In particular, the applicant explained that his business activities were associated with agriculture and that it was therefore of paramount importance for him to be able to dispose freely of the real property (in particular the plots of land) so as to be able, for instance, to take loans by providing mortgages on that property.
54. The applicant also alleged a number of procedural failures in the manner in which the domestic courts had examined his complaints. In particular, he pointed out that he had not been provided with the request for a seizure order made by the Vukovar County State Attorney?s Office so as to be able to comment on it before the adoption of the decision. Moreover, his possibility of using the legal remedies had been limited as there was no possibility of lodging an appeal on points of law against a seizure order, and the Constitutional Court was declaring constitutional complaints to that effect inadmissible. There was also a presumption of the existence of a fear that the possible confiscation would not be possible or would be difficult, which effectively he could not have rebutted. Furthermore, the applicant pointed out that the parties? requests related to the seizure of property had not been examined at a public hearing and he considered that the existence of an appeal against the decisions on seizure of property had not been a sufficient procedural guarantee. Lastly, the applicant stressed that although the possibility of obtaining damages related to the improper seizure of property existed in law, it followed from the case-law of the domestic courts that it had not been effective in practice.
(b) The Government
55. The Government accepted that there had been an interference with the applicant?s property rights but they considered that such interference had been in accordance with the law and that it had pursued a legitimate aim of securing the payment of public contributions and penalties, namely the enforcement of a possible confiscation order against the applicant. The Government also argued that the seizure of the applicant?s real property had not disproportionately affected his rights and had not imposed an excessive individual burden on him.
56. In this connection the Government pointed out that the applicant had been indicted in the criminal proceedings on charges of economic crime by which he had allegedly procured a pecuniary gain in the total amount of some EUR 1,000,000. In the Government?s view, the only possibility for securing the enforcement of a confiscation order against the applicant had been to order seizure of his real property. Had that not been done, the applicant could have transferred his property to other persons and thus he could have thwarted any possibility of confiscation.
57. Furthermore, in view of the amount of the pecuniary gain allegedly obtained by the applicant it had been necessary to seize his property of a significant value. The exact value of the seized property and the proportionality of the application of such measure had been assessed several times by the domestic authorities. In particular, it had been for the first time assessed by the Vukovar County State Attorney?s Office based on its findings related to the applicant?s property. Thereafter, it had been assessed several times by the Vukovar County Court and the Supreme Court, which had found, on the basis of the relevant material available in the case file, that the impugned measure had been necessary and proportionate in the circumstances. Accordingly, given that only the relevant part of the seized property would be later confiscated if such an order became final and that the only restriction on the applicant?s use of that property had been his inability to use it for obtaining a loan or to sell it, the Government considered that the applicant had not been required to bear an excessive disproportionate burden.
58. Lastly, the Government stressed that the applicant had had several effective remedies concerning the seizure of his property in the criminal proceedings at issue. In particular, he had been able to appeal against the decision ordering the seizure of property to the Supreme Court. He had also had a possibility of applying to the Vukovar County Court for the reassessment of the seizure order and to challenge any decision to that effect by lodging further appeals to the Supreme Court. Lastly, the Government pointed out that the applicant had a possibility of claiming damages under the Confiscation of the Proceeds of Crime Act for possible damages sustained by the seizure of his property.
2. The Court?s assessment
(a) Whether there has been interference with the applicant?s possessions
59. It is common ground between the parties that the applicant was the lawful owner of the real property restrained in the context of the criminal proceedings against him on charges of economic crime. There is therefore no dispute that the real property at issue was his ?possession?. Neither is it disputed that the seizure of the applicant?s property by prohibiting its alienation or encumbrance amounted to an interference with the applicant?s right to peaceful enjoyment of his possessions and that Article 1 of Protocol No. 1 is therefore applicable.
60. The Court reiterates that the seizure of property for legal proceedings normally relates to the control of the use of property, which falls within the ambit of the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention (see, among others, Raimondo v. Italy, 22 February 1994, ? 27, Series A no. 281 A; Andrews v. the United Kingdom (dec.), no. 49584/99, 26 September 2002; Adamczyk v. Poland (dec.), no. 28551/04, 7 November 2006; Simonjan-Heikinheino v. Finland (dec.), no. 6321/03, 2 September 2008; and JGK Statyba Ltd and Guselnikovas v. Lithuania, no. 3330/12, ? 117, 5 November 2013).
61. Indeed, the seizure of the applicant?s property did not purport to deprive him of his possessions but placed a temporary restriction on its use by prohibiting its alienation or encumbrance, which, in circumstances where the disposition of the property was associated with the applicant?s lawful business, also inevitably affected the capacities of his business activity (see JGK Statyba Ltd and Guselnikovas, cited above, ? 129; and paragraph 17 above). The Court also finds it important to note that the seizure of the applicant?s property was applied as a provisional measure aimed at securing enforcement of a possible confiscation order imposed at the outcome of the criminal proceedings in relation to the obtained proceeds of crime (see, for example, Rafig Aliyev v. Azerbaijan, no. 45875/06, ? 118, 6 December 2011).
62. In view of its finding that such a measure falls within the ambit of the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1, the Court must establish whether it was lawful and ?in accordance with the general interest?, and whether there existed a reasonable relationship of proportionality between the means employed and the aim sought to be realised (see, for example, JGK Statyba Ltd and Guselnikovas, cited above, ? 118).
(b) Whether the interference was prescribed by law
63. The Court notes that the seizure of the applicant?s real property in the context of the criminal proceedings against him was based on section 11 of the Confiscation of the Proceeds of Crime Act, which allows for a possibility of imposing restraints on real property by the prohibition of its alienation or encumbrance for the purpose of securing the possibility of confiscation of the proceeds of crime (see paragraph 36 above).
64. Accordingly, the Court is satisfied that the seizure of the applicant?s real property in the case at hand was lawful.
(c) Whether the interference pursued a legitimate aim
65. The Court has already held that the application of provisional measures in the context of judicial proceedings, aimed at anticipating a possible confiscation of property, was in the ?general interest? of the community (see, for example, Borzhonov v. Russia, no. 18274/04, ? 58, 22 January 2009, and cases cited therein; and East West Alliance Limited v. Ukraine, no. 19336/04, ? 187, 23 January 2014).
66. The Court therefore accepts that the interference at issue pursued a legitimate aim.
(d) Proportionality of the interference
67. Even if an interference has taken place subject to the conditions provided for by law and in the public interest, there must also be a reasonable relationship of proportionality between the means employed and the aim sought to be realised by any measures applied by the State, including measures designed to control the use of the individual?s property. That requirement is expressed by the notion of a ?fair balance? that must be struck between the demands of the general interest of the community and the requirements of the protection of the individual?s fundamental rights (see, for example, Hutten-Czapska v. Poland [GC], no. 35014/97, ? 167, ECHR 2006 VIII; Depalle v. France [GC], no. 34044/02, ? 83, ECHR 2010; and Herrmann v. Germany [GC], no. 9300/07, ? 74, 26 June 2012; see also Borzhonov, cited above, ? 59).
68. In particular, whereas seizure of the applicant?s property is not in itself open to criticism, having regard in particular to the margin of appreciation permitted under the second paragraph of Article 1 of the Protocol, it carries with it the risk of imposing on him an excessive burden in terms of his ability to dispose of his property and must accordingly provide certain procedural safeguards so as to ensure that the operation of the system and its impact on an applicant?s property rights are neither arbitrary nor unforeseeable. Furthermore, the Court reiterates that while any seizure or confiscation entails damage, the actual damage sustained should not be more extensive than that which is inevitable, if it is to be compatible with Article 1 of Protocol No. 1 (see Borzhonov, cited above, ?? 60-61)
69. Accordingly, in assessing compliance with Article 1 of Protocol No. 1, the Court must make an overall examination of the various interests in issue, bearing in mind that the Convention is intended to safeguard rights that are ?practical and effective?. It must look behind appearances and investigate the realities of the situation complained of (see JGK Statyba Ltd and Guselnikovas, cited above, ? 128).
70. The Court notes in the case at issue that following the amendment of the charges against the applicant in 2007 he was suspected of having procured by the commission of the offences at issue a pecuniary gain in the total amount of approximately EUR 1,060,000 (see paragraph 9 above). There is therefore nothing in the action of the Vukovar County State Attorney?s Office seeking seizure of the applicant?s real property so as to secure enforcement of a possible confiscation order which is in itself open to criticism. This, however, in view of the fact that the application of such a measure carries with it the risk of imposing on the applicant an excessive burden, did not absolve the competent courts from ascertaining and giving reasons for whether the conditions for seizure of the applicant?s property had indeed been met and whether its nature and scope were proportionate in the circumstances (see paragraphs 67-68 above; and, mutatis mutandis, JGK Statyba Ltd and Guselnikovas, cited above, ? 136).
71. In this connection the Court notes that together with its request for seizure of the applicant?s property the Vukovar County State Attorney?s Office only submitted records from the land registry attesting to the applicant?s ownership of the real property in respect of which the restraint had been sought. No other relevant evidence concerning its value was provided nor did the request make any reference in that respect or, for that matter, about the proportionality of the impugned measure (see paragraph 13 above).
72. Moreover, even assuming that the Vukovar County State Attorney?s Office made its request on the basis of the material suggested by the Government (see paragraph 13 above), the Court notes that the Government did not contest the applicant?s assertion that the material concerning the value of the property existed only in respect of part of the property seized and dated back to 1997 (see paragraph 13 above).
73. However, the Court notes that irrespective of the absence of any clear indications as to the value of the property listed in the request for seizure of the applicant?s property, the Vukovar County Court accepted that request in total and ordered seizure of all the property listed in the request. It thereby made no assessment as to the proportionality between the value of the restrained property and the pecuniary gain allegedly directly or indirectly obtained by the applicant (see paragraph 19 above).
74. While the Court could accept that there may be instances where the seizure of property in the context of criminal proceedings could initially be ordered on the basis of a provisional assessment of proportionality between the value of the seized property and the pecuniary gain allegedly obtained by a suspect or accused, as the absence of a prompt reaction could frustrate the possibility of application of such a measure, it notes that there is nothing in the circumstances of the present case justifying the complete failure of the Vukovar County Court to address the matter.
75. Moreover, irrespective of the complete absence of an assessment of proportionality in the decision of the Vukovar County Court, and the applicant?s explicit complaint to that effect, the Supreme Court failed to rectify that omission by making an appropriate assessment of the proportionality of the impugned measure, and merely noted that the principle of proportionality had not been breached (see paragraphs 21 and 22 above), whereas the Constitutional Court at the outset declined to deal with the matter (see paragraphs 23 and 25 above).
76. The Court also observes that in the further course of the criminal proceedings the applicant requested the domestic courts that the scope of the restraint on his property be reassessed, arguing that there was a gross disproportion between the value of the seized property and the pecuniary gain allegedly obtained. In particular, before the Supreme Court he submitted a detailed assessment of the value of the seized property on the basis of the publicly available information on the market value of real properties in Croatia. According to this information the total value of the applicant?s restrained property was estimated at some EUR 9,887,084, whereas he was indicted in the criminal proceedings for having procured an unlawful pecuniary gain in the total amount of some EUR 1,060,000, thus nine times less than the purported value of his seized property (see paragraph 27 above).
77. In this respect the Court notes, although it is impossible for it to speculate on the exact value of the restrained property, that the applicant?s allegations were not frivolous and devoid of any substance. In any event, in view of the overall circumstances of the case, the Court considers that such a request made by the applicant should have prompted the Supreme Court to examine his allegations carefully. This is particularly true given that the applicant?s business activity arguably related to the possibility of him freely disposing of his real property (see paragraph 17 above) and that a relevant assessment of the value of the seized real property had never been made (see paragraphs 67-69, and 71-75 above).
78. Having said that, the Court notes that the Supreme Court, without making any further assessment with regard to the applicant?s specific allegations concerning the disproportion between the impounded property and the alleged unlawfully obtained pecuniary gain, and although being unable to benefit from any such assessment made by the Vukovar County Court, rejected the applicant?s arguments as speculative, without explaining why it ignored the applicant?s detailed assessment of the value of his restrained property made on the basis of publicly available information on the market value of properties in Croatia (see paragraph 28 above).
79. The Supreme Court thereby allowed the impugned situation to persist for more than two and a half years without ever addressing the applicant?s specific arguments of disproportion between the value of the seized property and the alleged unlawfully obtained pecuniary gain. In this connection the Court finds it important to note that the overall seized property was not alleged to be a result of crime or traceable to the crime. The seizure at issue was rather applied as a provisional measure on the applicant?s overall property aimed at securing enforcement of a possible confiscation order imposed at the outcome of the criminal proceedings.
80. In these circumstances, the Court notes that the impugned seizure of the applicant?s real property in the context of the criminal proceedings at issue, although in principle legitimate and justified, was imposed and kept in force without an assessment of whether the value of the seized property corresponded to the possible confiscation claim. The Court therefore finds that the application of such a measure was not adequate to demonstrate that a requirement of ?fair balance? inherent in the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 was satisfied.
81. The foregoing considerations are sufficient to enable the Court to conclude that in the circumstances of the applicant?s case there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
82. In these circumstances, in view of the fact that the applicant?s complaint that he did not have an effective procedure to challenge the seizure of his property is intrinsically linked to the questions dealt with by the Court under the Article 1 of Protocol No. 1 (see, for example, Velikovi and Others v. Bulgaria, nos. 43278/98 and others, ? 251, 15 March 2007), the Court considers that it is not necessary to examine the same question separately under Article 13 of the Convention.
II. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
83. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
A. Damage
84. The applicant claimed EUR 15,000 in respect of non-pecuniary damage. He also submitted that it was impossible to estimate the exact extent of pecuniary damage at this point before a final judgment in the criminal proceedings against him. He therefore invited the Court to reserve its decision on pecuniary damage until the completion of the criminal proceedings.
85. The Government considered the applicant?s claim unfounded and unsubstantiated.
86. As to the pecuniary damage claimed, the Court considers that there is no causal link between the facts in respect of which it has found a breach of the Convention and the pecuniary damage for which the applicant seeks compensation. It therefore rejects the applicant?s claim in this respect.
87. On the other hand, the Court considers that the applicant must have sustained non-pecuniary damage which is not sufficiently compensated by the finding of a violation. Ruling on an equitable basis, it awards the applicant EUR 2,000 in respect of non-pecuniary damage, plus any tax that may be chargeable on this amount.
B. Costs and expenses
88. The applicant also claimed EUR 850 for the costs and expenses incurred before the domestic courts and for those incurred before the Court.
89. The Government considered the applicant?s claim unfounded and unsubstantiated.
90. According to the Court?s case-law, an applicant is entitled to the reimbursement of costs and expenses in so far as it has been shown that these have been actually and necessarily incurred and are reasonable as to quantum. In the present case, regard being had to the documents in its possession and the above criteria, the Court considers it reasonable to award the claimed amount in full covering costs under all heads, plus any tax that may be chargeable.
C. Default interest
91. The Court considers it appropriate that the default interest rate should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT, UNANIMOUSLY,
1. Declares the application admissible;

2. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

3. Holds that there is no need to examine the complaint under Article 13 of the Convention separately;

4. Holds
(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 ? 2 of the Convention, the following amounts, to be converted into Croatian kunas at the rate applicable at the date of settlement:
(i) EUR 2,000 (two thousand euros), plus any tax that may be chargeable, in respect of non-pecuniary damage;
(ii) EUR 850 (eight hundred and fifty euros), plus any tax that may be chargeable to the applicant, in respect of costs and expenses;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amounts at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;

5. Dismisses the remainder of the applicant?s claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 17 May 2016, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.
Stanley Naismith Julia Laffranque
Registrar President

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024