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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF COLIC v. BOSNIA AND HERZEGOVINA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli:
Numero: 1218/07/2009
Stato: Bosnia Herzegovina
Data: 2009-11-10 00:00:00
Organo: Sezione Quarta
Testo Originale

QUARTA SEZIONE
CAUSA ČOLIĆ ED ALTRI C. BOSNIA E HERZEGOVINA
(Richieste N. 1218/07, 1240/07, 1242/07 1335/07, 1368/07 1369/07, 3424/07 3428/07, 3430/07 3935/07, 3940/07 7194/07, 7204/07 7206/07 e 7211/07)
SENTENZA
STRASBOURG
10 novembre 2009
Questa sentenza diverrà definitiva nelle circostanze esposte nell’ Articolo 44 § 2 della Convenzione. Può essere soggetta a revisione editoriale.

Nella causa Čolić ed Altri c. Bosnia e Herzegovina,
La Corte europea di Diritti umani (quarta Sezione), riunendosi che come una Camera, composta da:
Nicolas Bratza, Presidente il Giovanni Bonello, Ljiljana Mijović, David Thór Björgvinsson, Ján Šikuta, Ledi Bianku, Mihai Poalelungi, giudici,
e Lorenzo Early, Cancelliere di Sezione,
Avendo deliberato in privato il 20 ottobre 2009,
Consegna la seguente sentenza che fu adottata in quella data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da 15 richieste (N. 1218/07, 1240/07, 1242/07 1335/07, 1368/07 1369/07, 3424/07 3428/07, 3430/07 3935/07, 3940/07 7194/07, 7204/07 7206/07 e 7211/07) contro Bosnia e Erzegovina depositate presso la Corte sotto l’Articolo 34 della Convenzione per la Protezione dei Diritti umani e delle Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) da 26 cittadini della Bosnia e Erzegovina, OMISSIS, (“i richiedenti”), fra il25 novembre 2006 e il 18 gennaio 2007.
2. I richiedenti furono rappresentati da. I. S., un avvocato che pratica a Banja Luka. Il Governo di Bosnia e Erzegovina (“il Governo”) fu rappresentato dal suo Agente, la Sig.ra M. Mijić.
3. I richiedenti si lamentarono della non-esecuzione di sentenze nazionali a loro favore.
4. Il 23 giugno 2008 il Presidente della quarta Sezione decise di dare avviso delle richieste al Governo. Fu deciso anche di esaminare i meriti delle richieste allo stesso tempo della loro ammissibilità (Articolo 29 § 3).
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
5. Il Sig. T. ed il Sig. N. vivono in Serbia e gli altri richiedenti in Bosnia e Erzegovina.
6. Con sentenze della Corte di prima istanza di Banja Luka del 18 settembre 2001, del 28 gennaio 2003, del 27 marzo 2001, del 25 febbraio 2002 del 19 marzo 2003, del 6 luglio 1999 del 5 novembre 2001, del 4 aprile 2000 del 21 dicembre 1999, del 12 maggio 1999 del 1 ottobre 1999, del 17 aprile 2002 del 17 ottobre 2002,del 22 aprile 2002 del 17 luglio 2001 e del 15 febbraio 1999 che divennero definitive rispettivamente il 16 novembre 2004, il 26 maggio 2005, il 17 settembre 2003, il 25 gennaio 2005 il 25 aprile 2005, il 20 giugno 2001 il 18 ottobre 2004,il 20 marzo 2002 il 10 luglio 2001,il 5 gennaio 2001 il 9 marzo 2001, il 17 marzo 2005 il 10 maggio 2005, il 21 dicembre 2004 il28 dicembre 2004 e il 6 luglio 2001, alla Repubblica Srpska1 fu ordinato di pagare, entro 15 giorni i seguenti importi a riguardo di danno di guerra insieme con interesse di mora al tasso legale dalla data della sentenza di prima -istanza attinente:
(a) 30,000 marchi convertibili (BAM)2 a riguardo del danno morale e BAM 2,410 a riguardo delle spese processuali al Sig. Č.;
(b) BAM 27,000 a riguardo del danno morale e BAM 1,114 a riguardo delle spese processuali al Sig. T.;
(c) BAM 15,500 a riguardo del danno morale e BAM 1,782 a riguardo delle spese processuali al Sig. P.;
(d) BAM 8,580 a riguardo del danno materiale e BAM 2,550 a riguardo delle spese processuali al Sig. J.;
(e) BAM 27,000 a riguardo del danno morale e BAM 1,456 a riguardo delle spese processuali al Sig. N.;
(f) BAM 8,500 a riguardo del danno morale al Sig. V.;
(g) BAM 9,000 a riguardo del danno morale e BAM 718 a riguardo delle spese processuali al Sig. V.;
(h) BAM 6,000 a riguardo del danno morale e BAM 1,175 a riguardo delle spese processuali al Sig. Ž.;
(i) BAM 15,200 a riguardo del danno morale e BAM 1,567 a riguardo delle spese processuali al Sig. S.;
(j) BAM 15,000 a riguardo del danno morale, BAM 1,953 a riguardo del danno materiale e BAM 3,000 a riguardo di spese processuali a M.;
(k) BAM 20,000 a riguardo del danno morale, BAM 600 a riguardo del danno materiale e BAM 1,500 a riguardo delle spese processuali a T.;
(l) BAM 16,500 a riguardo del danno morale e BAM 1,374 a riguardo delle spese processuali al Sig. M.;
(m) BAM 11,400 a riguardo del danno morale e BAM 987 a riguardo delle spese processuali al Sig. V.;
(n) BAM 10,000 a riguardo del danno morale, BAM 2,000 a riguardo del danno materiale e BAM 1,015 a riguardo delle spese processuali alla Sig.ra B..;
(o) BAM 7,500 a riguardo del danno morale, BAM 1,050 a riguardo del danno materiale e BAM 2,327 a riguardo delle spese processuali alla Sig.ra P. e I.; e
(p) BAM 15,000 a riguardo del danno morale, BAM 2,241 a riguardo del danno materiale e BAM 1,132 a riguardo delle spese processuali a M..
7. La Corte di prima istanza di Banja Luka emise gli ordini di esecuzione della sentenza (rješenje o izvršenju) rispettivamente il 20 aprile 2005, il 24 ottobre 2005,il 4 novembre 2003 il 19 aprile 2005, il 26 dicembre 2005 il 31 gennaio 2005 (che ordinava l’esecuzione di due sentenze a favore del Sig. V.), il 2 giugno 2003, il 1 novembre 2001, il 6 luglio 2001 il 4 aprile 2002, il 5 settembre 2005 il 25 ottobre 2005, il 7 aprile 2005 il 19 aprile 2005 e il 29 agosto 2001.
8. I richiedenti si lamentarono della non-esecuzione presso la Camera dei Diritti umani o la Corte Costituzionale di Bosnia e Erzegovina. Il 9 novembre 2005 la Commissione dei Diritti umani (il successore legale della Camera dei Diritti umani) trovò una violazione dell’ Articolo 6 della Convenzione e dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione nelle cause del Sig. S., M., T. ed M.. Il 20 dicembre 2005, il 12 aprile e il 27 giugno 2006 la Corte Costituzionale decise similmente nelle cause del Sig. Č., il Sig. T., il Sig. J., il Sig. N., il Sig. V., il Sig. M., il Sig. V., la Sig.ra B., la Sig.ra P. e I.. Il 3 luglio 2006, i seguito ad emendamenti all’Atto sul Debito Nazionale del 2004, la Commissione dei Diritti umani, nelle cause del Sig. P. ed Ž. ha considerato la questione come risoltaed archiviata in queste cause.
9. Sembrerebbe che le sentenze sotto considerazione nella presente causa non siano state eseguite ancora pienamente (vedere paragrafo 11 sotto).
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
10. Il 29 novembre 2005 il Repubblica Srpska creò uno schema di risarcimento generale per danno di guerra nella prospettiva di molte azioni civili portate sotto gli articoli ordinari di legge di illecito civile, ed estinse le azioni civili pendenti (vedere l’Atto dei Danni di Guerra 20053). Il termine massimo per presentare simili rivendicazioni scadeva in più cause il 28 febbraio 2007 (riguardo al danno causato dalla scomparsa di un parente prossimo, scadrà il 31 dicembre 2009). Il risarcimento assegnato sotto questo schema sarà pagato in obbligazioni statali che saranno ammortate in dieci rate annuali. Le obbligazioni guadagnano un interesse ad un tasso annuale dell’ 1.5% e possono essere scambiate nella Borsa Valori ( loro prezzo di scambio corrente in Borsa Valori è circa 45% del loro valore nominale). Dal 12 maggio 2009 possono essere anche usate per pagare tasse dirette accumulate entro il 31 dicembre 2007. Circa 6,000 decisioni amministrative erano state emesse sotto questo schema il 7 agosto 2008 secondo i dati ufficiali, (il risarcimento assegnato corrispondeva così a circa BAM 50,000,000). Circa 21,000 cause erano ancora pendenti.
11. Circa 9,000 sentenze (incluso quelle sotto considerazione nella presente causa) divennero definitive il 29 novembre 2005. Alla Repubblica Srpska fu ordinato di pagare circa BAM 140,000,000 in totale più interesse di mora. La loro esecuzione (a parte le spese processuali e l’ interesse di mora associato che sono state pagate recentemente) è sospesa dal 28 maggio 2002 facendo seguito all’Atto di Proroga di Esecuzione del 20024 , l’Atto di Proroga Provvisoria di Esecuzione del 20035 e l’Atto di Debito Nazionale del 20046. In conformità col piano7 dell’accordo, il debito principale e l’ interesse di mora associato sarà pagato in dieci rate annuali fra il 2014 ed il 2023. Nel frattempo, il 30 giugno 2008 le obbligazioni statali furono emesse a tutti i possessori di simili sentenze nell’importo delle loro rivendicazioni principali e dell’ interesse di mora accumulato fin qui (l’interesse di mora non si accumula più da questa data). Le obbligazioni guadagnano l’ interesse ad un tasso annuale dell’ 1.5%. Quelli che non sono in grado o non sono disposti ad aspettare fino al 2023 possono vendere le loro obbligazioni nella Borsa Valori (il loro prezzo corrente è circa il 45% del loro valore nominale). Dal 12 maggio 2009 le obbligazioni possono essere usate anche per pagare tasse dirette accumulate entro il 31 dicembre 2007.
Mentre la Commissione dei Diritti umani e la Corte Costituzionale della Bosnia e Erzegovina considerarono inizialmente questa soluzione come incompatibile con l’Articolo 6 della Convenzione e l’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione (vedere decisione CH/00/3615 della Commissione dei Diritti umani del 9 novembre 2005 e decisione AP 774/04 della Corte Costituzionale del 20 dicembre 2005), loro decisero che la questione era stata chiarita da emendamenti in seguito all’Atto del Debito Nazionale del 2004 (vedere decisione CH/01/7197 della Commissione dei Diritti umani del 3 luglio 2006 ed una lettera del 17 novembre 2008 spedita dalla Corte Costituzionale all’appellante nella causa AP 505/06). Gli emendamenti riguardavano, fra le altre cose, lo schema del tempo per l’esecuzione di queste sentenze ed il pagamento dell’ interesse di mora e delle spese processuali concesse in queste. A seguito di una decisione della Corte Costituzionale della Repubblica Srpska del 15 gennaio 2009, l’Atto sul Debito Nazionale del 2004 ha subito ulteriori emendamenti.
12. Secondo l’Atto sul Tasso dell’Interesse di mora del 20018,l’ interesse di mora non può eccedere il debito principale. È calcolato sulla base del tasso di crescita del prezzo al dettaglio ufficiale più un altro 0.05% giornaliero (che corrisponde ad un tasso annuale dell’ 18.25%).
LA LEGGE
13. I richiedenti si lamentarono della non-esecuzione delle sentenze nazionali definitive indicate nel paragrafo 6 sopra. Loro si appellarono all’ Articolo 6 della Convenzione ed all’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
L’Articolo 6, nella sua parte attinente, prevede:
“ Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi… ognuno è abilitato ad un’udienza corretta… all’interno di un termine ragionevole…da[un] tribunale indipendente ed imparziale stabilito dalla legge”
L’Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione si legge come segue:
“Ogni persona fisica o giuridica è abilitata al godimento pacifico delle sue proprietà. Nessuno sarà privato delle sue proprietà eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato ad eseguire simili leggi come ritiene necessario per controllare l’uso di proprietà in conformità con l’interesse generale o assicurare il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.”
I. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE E DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N.RO 1 ALLA CONVENZIONE
A. Ammissibilità
14. La Corte nota che le richieste non sono manifestamente mal-fondate all’interno del significato dell’ Articolo 35 § 3 della Convenzione e che non sono inammissibili per qualsiasi altro motivo. Loro devono essere dichiarati perciò ammissibili. In conformità con la decisione di applicare l’Articolo 29 § 3 della Convenzione (vedere paragrafo 4 sopra), la Corte immediatamente considererà i meriti delle richieste.
La Corte considera inoltre che è appropriato congiungere le richieste facendo seguito all’Articolo 42 del’Ordinamento di Corte.
B. Meriti
15. La presente causa è simile -benché non identica -a Jeličić c. Bosnia e Erzegovina (n. 41183/02, ECHR 2006-XII) in cui la Corte trovò una violazione dell’ Articolo 6 e dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1. Riguarda, come faceva Jeličić, la sospensione legale dell’esecuzione di una categoria intera di sentenze definitive a causa della misura del debito pubblico che inssorge da queste sentenze. Mentre i richiedenti invitarono la Corte ad applicare la giurisprudenza di Jeličić alla loro causa, il Governo cercò di distinguere le due cause per i seguenti motivi.
Primo, il Governo sostenne che c’erano sentenze notevolmente più nazionali che ordinavano il pagamento del risarcimento per danno di guerra (sotto considerazione nella presente causa) di quelle che ordinavano la liberazione dei “vecchi” risparmi di valuta estera (sotto considerazione in Jeličić). Comunque, la Corte nota che la dimensione del debito pubblico che insorge apparentemente da queste due categorie di sentenze è simile (vedere Pejaković ed Altri c. Bosnia e Erzegovina, N. 337/04 et all., §§ 26-27, 18 dicembre 2007).
In secondo luogo, il Governo presentò che molte persone rientravano nello schema di risarcimento generale, descritto nel paragrafo 10 sopra e che sarebbe inaccettabile trattarle differentemente da quelle con sentenze definitive a loro favore. La Corte non è d’accordo. Mentre una situazione in cui è pendente un numero significativo di rivendicazioni civili e relative alla guerra può richiamare la loro sostituzione con uno schema di risarcimento generale (vedere, per analogia, Poznanski ed Altri c. Germania (dec.), n. 25101/05, 3 luglio 2007), questo non è di alcuna attinenza all’obbligo dello Stato rispondente di eseguire delle sentenze che sono diventate definitive prima della creazione di tale schema.
La Corte non vede perciò qualsiasi ragione di abbandonare la giurisprudenza di Jeličić. Poiché d4lle sentenze definitive sotto considerazione nella presente causa non sono state ancora pienamente eseguite e la situazione durava già da più di quattro anni, c’è stata una violazione dellì Articolo 6 della Convenzione e dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione.
II. L’APPLICAZIONE DELL’ ARTICOLI 46 E 41 DELLA CONVENZIONE
A. L’Articolo 46 della Convenzione
16. Articolo 46 della Convenzione prevede:
“1. Le Alti Parti Contraenti si impegnano ad attenersi alla sentenza definitiva della Corte in qualsiasi causa alla quale loro sono parti.
2. La sentenza definitiva della Corte sarà trasmessa al Comitato dei Ministri che soprintenderà la sua esecuzione.”
17. La violazione che la Corte ha trovato nella presente causa colpisce molte persone (vedere paragrafo 11 sopra). Ci sono già più di cento richieste simili pendenti di fronte alla Corte. Prima di esaminare le rivendicazioni individuali dei richiedenti per la soddisfazione equa sotto l’Articolo 41 della Convenzione, la Corte desidera perciò, considerare che possono essere dedotte delle conseguenze per lo Stato rispondente dall’ Articolo 46 della Convenzione. Reitera che in virtù dell’ Articolo 46 le Alti Parti Contraenti si sono impegnate ad attenersi alle sentenze definitive della Corte in qualsiasi causa alla quale loro sono parti, l’esecuzione essendo supervisionata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Ne segue che una sentenza nella quale la Corte trova una violazione impone allo Stato rispondente un obbligo legale non solo di pagare quelli riguardati dalle somme assegnate tramite soddisfazione equa sotto l’Articolo 41, ma anche implementare, sotto la soprintendenza del Comitato dei Ministri appropriate misure individuali e/o generali. Simili misure devono essere prese anche a riguardo di altre persone nella posizione dei richiedenti, in particolare risolvendo i problemi che hanno condotto alle sentenze della Corte (vedere Karanović c. Bosnia e Erzegovina, n. 39462/03, § 28, 20 novembre 2007 e le autorità citate in essa).
18. Riguardo a simili richieste depositate presso la Corte prima della consegna della presente sentenza che sarà comunicata a breve al Governo sotto l’Articolo 54 § 2 (b) dell’Ordinamento della Corte, la Corte considera, che lo Stato rispondente deve accordare compensazione adeguata e sufficiente a tutti i richiedenti. Simile compensazione può essere realizzata attraverso soluzioni ad hoc come i regolamenti amichevoli coi richiedenti od offerte riparatrici ed unilaterali in linea coi requisiti della Convenzione e, in particolare, in conformità coi criteri esposti nei paragrafi 20 e 21 sotto (vedere Burdov c. Russia (n. 2), n. 33509/04, § 145 ECHR 2009 -…).
B. L’Articolo 41 della Convenzione
19. L’Articolo 41 della Convenzione prevede:
“Se la Corte costata che c’è stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell’Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte può, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.”
1. Danno
20. A riguardo del danno materiale, i richiedenti chiesero il pagamento del debito di sentenza insoluto. La Corte reitera che la forma più appropriata di compensazione in cause di non-esecuzione deve assicurare davvero la piena esecuzione delle sentenze nazionali in oggetto (vedere Jeličić, citata sopra, § 53, e Pejaković ed Altri, citata sopra, § 31). Questo principio si applica ugualmente alla presente causa.
21. I richiedenti chiesero inoltre BAM 3,000 ognuno a riguardo del danno morale. Il Governo considerò eccessivo l’importo chiesto. La Corte accetta che i richiedenti soffrirono di angoscia, di ansia e di frustrazione come risultato dell’insuccesso dello Stato rispondente nell’ eseguire pienamente le sentenze nazionali definitive a loro favore. Facendo la sua valutazione su una base equa, come richiesto dall’ Articolo 41 della Convenzione, assegna EUR 1,500 per richiesta (e non per richiedente come chiesto dai richiedenti) più qualsiasi tassa che può essere addebitabile.
2. Costi e spese
22. I richiedenti non presentarono una rivendicazione per costi e spese.
3. Interesse di mora
23. La Corte considera appropriato che l’interesse di mora debba essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a cui dovrebbero essere aggiunti tre punti percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL’UNANIMITA’
1. Decide di congiungere le richieste;
2. Dichiara le richieste ammissibili;
3. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 6 § 1 della Convenzione;
4. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;
5. Sostiene
(a) che lo Stato rispondente deve garantire l’esecuzione delle sentenze nazionali sotto considerazione nella presente causa e, inoltre, pagare ai richiedenti, entro tre mesi dalla data sulla in cui la sentenza diviene definitiva in conformità con l’Articolo 44 § 2 della Convenzione EUR 1,500 (mille cinquecento euro) per la richiesta, più qualsiasi tassa che può essere addebitabile, a riguardo del danno morale da convertire in marchi convertibili al tasso applicabile in data dell’ accordo;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo il tasso d’interesse semplice sarà pagabile sull’importo sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito più tre punti percentuale;
6. Respinge il resto della rivendicazione dei richiedenti per la soddisfazione equa.
Fatto in inglese, e notificato per iscritto il 10 novembre 2009, facendo seguito all’Articolo 77 §§ 2 e 3 dell’Ordinamento di Corte.
Lorenzo Early Nicolas Bratza
Cancelliere Presidente
1. La Bosnia e Erzegovina consiste di due entità (la Federazione della Bosnia e Erzegovina ed la Repubblica Srpska) ed un distretto (il Distretto di Brčko).

2. Il marchio convertibile (BAM) usa lo stesso cambio fisso rispetto all’euro (EUR) che il marchio tedesco (DEM) ha (EUR 1 = BAM 1.95583).

1. Zakon od ostvarivanju prava na naknadu materijalne i nematerijalne štete nastale u periodu ratnih dejstava od 20. maja 1992. faccia 19. juna 1996. godine, pubblicò in Ufficiale Pubblichi del Republika Srpska n. 103/05 21 novembre 2005, emendamenti pubblicati in Ufficiale Pubblicano N. 1/09 5 gennaio 2009 e 49/09 di 3 luglio 2009.

2. Zakon od odlaganju od izvršenja sudskih odluka na teret sredstava budžeta Republike Srpske po osnovu isplate naknade materijalne i nematerijalne štete nastale uslijed ratnih dejstava i po osnovu isplate fissano devizne štednje, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Srpska n. 25/02 del 20 maggio 2002, emendamenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 51/03 del 1 luglio 2003.

3. Zakon o privremenom odlaganju od izvršenja potraživanja iz budžeta Republike Srpske, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Srpska n. 110/03 del 20 dicembre 2003, emendamenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 63/04 del 29 giugno 2004.

4. Zakon o utvrđivanju i načinu izmirenja unutrašnjeg duga Republike Srpske, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Srpska n. 63/04 del 15 luglio 2004, emendamenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale N. 47/06 dell’ 11 maggio 2006, 68/07 del 1 agosto2007, 17/08 del 26 febbraio 2008, 64/08 dell’ 11 luglio 2008 e 34/09 del 4 maggio 2009.

5. Odluka obveznica di emisiji di o Republike Srpske za izmirenje obaveza po osnovu materijalne i nematerijalne štete nastale u periodu ratnih dejstava od 20. maja 1992. faccia 19. juna 1996. godine, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Srpska n. 62/08 7 luglio 2008.

1. Zakon o visini stope zatezne kamate pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Srpska n. 19/01 dell’ 11 maggio 2001, emendamenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale N. 52/06 del 17 maggio 2006 e 103/08 del 4 novembre 2008.

Testo Tradotto

FOURTH SECTION
CASE OF ČOLIĆ AND OTHERS v. BOSNIA AND HERZEGOVINA
(Applications nos. 1218/07, 1240/07, 1242/07, 1335/07, 1368/07, 1369/07, 3424/07, 3428/07, 3430/07, 3935/07, 3940/07, 7194/07, 7204/07, 7206/07 and 7211/07)
JUDGMENT
STRASBOURG
10 November 2009
This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 § 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Čolić and Others v. Bosnia and Herzegovina,
The European Court of Human Rights (Fourth Section), sitting as a Chamber composed of:
Nicolas Bratza, President,
Giovanni Bonello,
Ljiljana Mijović,
David Thór Björgvinsson,
Ján Šikuta,
Ledi Bianku,
Mihai Poalelungi, judges,
and Lawrence Early, Section Registrar,
Having deliberated in private on 20 October 2009,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in 15 applications (nos. 1218/07, 1240/07, 1242/07, 1335/07, 1368/07, 1369/07, 3424/07, 3428/07, 3430/07, 3935/07, 3940/07, 7194/07, 7204/07, 7206/07 and 7211/07) against Bosnia and Herzegovina lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (“the Convention”) by 26 citizens of Bosnia and Herzegovina, OMISSIS, (“the applicants”), between 25 November 2006 and 18 January 2007.
2. The applicants were represented by Mr I. S., a lawyer practising in Banja Luka. The Government of Bosnia and Herzegovina (“the Government”) were represented by their Agent, Ms M. Mijić.
3. The applicants complained of the non-enforcement of domestic judgments in their favour.
4. On 23 June 2008 the President of the Fourth Section decided to give notice of the applications to the Government. It was also decided to examine the merits of the applications at the same time as their admissibility (Article 29 § 3).
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. Mr T. and Mr N. live in Serbia and the other applicants in Bosnia and Herzegovina.
6. By judgments of the Banja Luka Court of First Instance of 18 September 2001, 28 January 2003, 27 March 2001, 25 February 2002, 19 March 2003, 6 July 1999, 5 November 2001, 4 April 2000, 21 December 1999, 12 May 1999, 1 October 1999, 17 April 2002, 17 October 2002, 22 April 2002, 17 July 2001 and 15 February 1999, which became final on 16 November 2004, 26 May 2005, 17 September 2003, 25 January 2005, 25 April 2005, 20 June 2001, 18 October 2004, 20 March 2002, 10 July 2001, 5 January 2001, 9 March 2001, 17 March 2005, 10 May 2005, 21 December 2004, 28 December 2004 and 6 July 2001 respectively, the Republika Srpska1 was ordered to pay, within 15 days, the following amounts in respect of war damage together with default interest at the statutory rate from the date of the relevant first-instance judgment:
(a) 30,000 convertible marks (BAM)2 in respect of non-pecuniary damage and BAM 2,410 in respect of legal costs to Mr Č.;
(b) BAM 27,000 in respect of non-pecuniary damage and BAM 1,114 in respect of legal costs to Mr T.;
(c) BAM 15,500 in respect of non-pecuniary damage and BAM 1,782 in respect of legal costs to Mr P.;
(d) BAM 8,580 in respect of pecuniary damage and BAM 2,550 in respect of legal costs to Mr J.;
(e) BAM 27,000 in respect of non-pecuniary damage and BAM 1,456 in respect of legal costs to Mr N.;
(f) BAM 8,500 in respect of non-pecuniary damage to Mr V.;
(g) BAM 9,000 in respect of non-pecuniary damage and BAM 718 in respect of legal costs to Mr V.;
(h) BAM 6,000 in respect of non-pecuniary damage and BAM 1,175 in respect of legal costs to the Ž.;
(i) BAM 15,200 in respect of non-pecuniary damage and BAM 1,567 in respect of legal costs to Mr S.;
(j) BAM 15,000 in respect of non-pecuniary damage, BAM 1,953 in respect of pecuniary damage and BAM 3,000 in respect of legal costs to the M.;
(k) BAM 20,000 in respect of non-pecuniary damage, BAM 600 in respect of pecuniary damage and BAM 1,500 in respect of legal costs to the T.;
(l) BAM 16,500 in respect of non-pecuniary damage and BAM 1,374 in respect of legal costs to Mr M.;
(m) BAM 11,400 in respect of non-pecuniary damage and BAM 987 in respect of legal costs to Mr V.;
(n) BAM 10,000 in respect of non-pecuniary damage, BAM 2,000 in respect of pecuniary damage and BAM 1,015 in respect of legal costs to Ms B.;
(o) BAM 7,500 in respect of non-pecuniary damage, BAM 1,050 in respect of pecuniary damage and BAM 2,327 in respect of legal costs to Ms P. and the I.; and
(p) BAM 15,000 in respect of non-pecuniary damage, BAM 2,241 in respect of pecuniary damage and BAM 1,132 in respect of legal costs to the M..
7. The Banja Luka Court of First Instance issued writs of execution (rješenje o izvršenju) on 20 April 2005, 24 October 2005, 4 November 2003, 19 April 2005, 26 December 2005, 31 January 2005 (ordering the enforcement of two judgments in favour of Mr V.), 2 June 2003, 1 November 2001, 6 July 2001, 4 April 2002, 5 September 2005, 25 October 2005, 7 April 2005, 19 April 2005 and 29 August 2001 respectively.
8. The applicants complained of non-enforcement to the Human Rights Chamber or to the Constitutional Court of Bosnia and Herzegovina. On 9 November 2005 the Human Rights Commission (the legal successor of the Human Rights Chamber) found a breach of Article 6 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention in the cases of Mr S., the M., the T. and the M.. On 20 December 2005, 12 April and 27 June 2006 the Constitutional Court ruled likewise in the cases of Mr Č., Mr T., Mr J., Mr N., Mr V., Mr M., Mr V., Ms B., Ms P. and the I.. On 3 July 2006, following amendments to the Domestic Debt Act 2004, the Human Rights Commission, in the cases of Mr P. and the Ž., considered the matter to have been resolved and dismissed these cases.
9. It would appear that the judgments under consideration in the present case have not yet been fully enforced (see paragraph 11 below).
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
10. In view of many civil actions brought under the ordinary rules of tort law, on 29 November 2005 the Republika Srpska created a general compensation scheme for war damage and extinguished the pending civil actions (see the War Damage Act 20053). The deadline for submitting such claims expired in most cases on 28 February 2007 (as regards damage caused by the disappearance of a close relative, it expires on 31 December 2009). Compensation awarded under this scheme is to be paid in government bonds, which are to be amortised in ten annual instalments. The bonds earn interest at an annual rate of 1.5% and may be traded on the Stock Exchange (their current trade price on the Stock Exchange is around 45% of their nominal value). As from 12 May 2009, they may also be used to pay direct taxes accrued by 31 December 2007. According to official data, around 6,000 administrative decisions had been issued under this scheme by 7 August 2008 (the compensation thus awarded amounted to approximately BAM 50,000,000). Around 21,000 cases were still pending.
11. Some 9,000 judgments (including those under consideration in the present case) became final by 29 November 2005. The Republika Srpska was ordered to pay approximately BAM 140,000,000 in total plus default interest. Their enforcement (apart from legal costs and associated default interest which have recently been paid) has been suspended since 28 May 2002 pursuant to the Postponement of Enforcement Act 20024, the Temporary Postponement of Enforcement Act 20035 and the Domestic Debt Act 20046. In accordance with the settlement plan7, principal debt and associated default interest is to be paid in ten annual instalments between 2014 and 2023. Meanwhile, on 30 June 2008 government bonds were issued to all holders of such judgments in the amount of their principal claims and default interest accrued hitherto (default interest no longer accrues as of that date). The bonds earn interest at an annual rate of 1.5%. Those who are unable or unwilling to wait until 2023 may sell their bonds on the Stock Exchange (their current price is around 45% of their nominal value). As from 12 May 2009, the bonds may also be used to pay direct taxes accrued by 31 December 2007.
While the Human Rights Commission and the Constitutional Court of Bosnia and Herzegovina initially considered this solution to be incompatible with Article 6 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention (see decision CH/00/3615 of the Human Rights Commission of 9 November 2005 and decision AP 774/04 of the Constitutional Court of 20 December 2005), they decided that the matter had been resolved following amendments to the Domestic Debt Act 2004 (see decision CH/01/7197 of the Human Rights Commission of 3 July 2006 and a letter of 17 November 2008 sent by the Constitutional Court to the appellant in the case AP 505/06). The amendments concerned, among other things, the time-frame for the enforcement of these judgments and the payment of default interest and legal costs awarded therein. Following a decision of the Constitutional Court of the Republika Srpska of 15 January 2009, the Domestic Debt Act 2004 has undergone further amendments.
12. According to the Default Interest Rate Act 20018, default interest cannot exceed principal debt. It is calculated on the basis of the official retail price growth rate plus another 0.05% daily (which corresponds to an annual rate of 18.25%).
THE LAW
13. The applicants complained of the non-enforcement of the final domestic judgments indicated in paragraph 6 above. They relied on Article 6 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
Article 6, in so far as relevant, provides:
“In the determination of his civil rights and obligations …, everyone is entitled to a fair and public hearing within a reasonable time by an independent and impartial tribunal established by law.”
Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention reads as follows:
“Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.”
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 6 OF THE CONVENTION AND ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
A. Admissibility
14. The Court notes that the applications are not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 § 3 of the Convention and that they are not inadmissible on any other grounds. They must therefore be declared admissible. In accordance with the decision to apply Article 29 § 3 of the Convention (see paragraph 4 above), the Court will immediately consider the merits of the applications.
The Court further considers that it is appropriate to join the applications pursuant to Rule 42 of the Rules of Court.
B. Merits
15. The present case is similar – although not identical – to Jeličić v. Bosnia and Herzegovina, no. 41183/02, ECHR 2006-XII, in which the Court found a breach of Article 6 and Article 1 of Protocol No. 1. It concerns, as Jeličić did, the statutory suspension of the enforcement of an entire category of final judgments on account of the size of public debt arising from these judgments. While the applicants invited the Court to apply the Jeličić jurisprudence to their case, the Government sought to distinguish the two cases on the following grounds.
First, the Government maintained that there were considerably more domestic judgments ordering the payment of compensation for war damage (under consideration in the present case) than those ordering the release of “old” foreign-currency savings (under consideration in Jeličić). The Court notes, however, that the size of public debt seemingly arising from these two categories of judgments is similar (see Pejaković and Others v. Bosnia and Herzegovina, nos. 337/04 et al., §§ 26-27, 18 December 2007).
Secondly, the Government submitted that many people fell under the general compensation scheme, described in paragraph 10 above, and that it would be unacceptable to treat them differently from those with final judgments in their favour. The Court disagrees. While a situation where a significant number of war-related civil claims are pending may call for their replacement by a general compensation scheme (see, by analogy, Poznanski and Others v. Germany (dec.), no. 25101/05, 3 July 2007), this is of no relevance to the obligation of the respondent State to enforce judgments which became final before the creation of such a scheme.
The Court therefore does not see any reason to depart from the Jeličić jurisprudence. Since the final judgments under consideration in the present case have not yet been fully enforced and the situation has already lasted more than four years, there has been a breach of Article 6 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention.
II. APPLICATION OF ARTICLES 46 AND 41 OF THE CONVENTION
A. Article 46 of the Convention
16. Article 46 of the Convention provides:
“1. The High Contracting Parties undertake to abide by the final judgment of the Court in any case to which they are parties.
2. The final judgment of the Court shall be transmitted to the Committee of Ministers, which shall supervise its execution.”
17. The violation which the Court has found in the present case affects many people (see paragraph 11 above). There are already more than one hundred similar applications pending before the Court. Therefore, before examining the applicants’ individual claims for just satisfaction under Article 41 of the Convention, the Court wishes to consider what consequences may be drawn for the respondent State from Article 46 of the Convention. It reiterates that by virtue of Article 46 the High Contracting Parties have undertaken to abide by the final judgments of the Court in any case to which they are parties, execution being supervised by the Committee of Ministers of the Council of Europe. It follows that a judgment in which the Court finds a breach imposes on the respondent State a legal obligation not just to pay those concerned the sums awarded by way of just satisfaction under Article 41, but also to implement, under the supervision of the Committee of Ministers, appropriate general and/or individual measures. Such measures must also be taken in respect of other persons in the applicants’ position, notably by solving the problems that have led to the Court’s findings (see Karanović v. Bosnia and Herzegovina, no. 39462/03, § 28, 20 November 2007 and the authorities cited therein).
18. As regards the similar applications lodged with the Court before the delivery of the present judgment, which will be communicated shortly to the Government under Rule 54 § 2 (b) of the Rules of the Court, the Court considers that the respondent State must grant adequate and sufficient redress to all applicants. Such redress may be achieved through ad hoc solutions such as friendly settlements with the applicants or unilateral remedial offers in line with the Convention requirements and, notably, in accordance with the criteria set out in paragraphs 20 and 21 below (see Burdov v. Russia (no. 2), no. 33509/04, § 145, ECHR 2009-…).
B. Article 41 of the Convention
19. Article 41 of the Convention provides:
“If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.”
1. Damage
20. In respect of pecuniary damage, the applicants sought the payment of the outstanding judgment debt. The Court reiterates that the most appropriate form of redress in non-enforcement cases is indeed to ensure full enforcement of the domestic judgments in question (see Jeličić, cited above, § 53, and Pejaković and Others, cited above, § 31). This principle equally applies to the present case.
21. The applicants further claimed BAM 3,000 each in respect of non-pecuniary damage. The Government considered the amount claimed to be excessive. The Court accepts that the applicants suffered distress, anxiety and frustration as a result of the respondent State’s failure to fully enforce final domestic judgments in their favour. Making its assessment on an equitable basis, as required by Article 41 of the Convention, it awards EUR 1,500 per application (and not per applicant as claimed by the applicants) plus any tax that may be chargeable.
2. Costs and expenses
22. The applicants did not submit a claim for costs and expenses.
3. Default interest
23. The Court considers it appropriate that the default interest should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Decides to join the applications;
2. Declares the applications admissible;
3. Holds that there has been a violation of Article 6 § 1 of the Convention;
4. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;
5. Holds
(a) that the respondent State is to secure enforcement of the domestic judgments under consideration in the present case and, in addition, pay the applicants, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 § 2 of the Convention, EUR 1,500 (one thousand five hundred euros) per application, plus any tax that may be chargeable, in respect of non-pecuniary damage, to be converted into convertible marks at the rate applicable at the date of settlement;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amount at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;
6. Dismisses the remainder of the applicants’ claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 10 November 2009, pursuant to Rule 77 §§ 2 and 3 of the Rules of Court.
Lawrence Early Nicolas Bratza
Registrar President
1. Bosnia and Herzegovina consists of two entities (the Federation of Bosnia and Herzegovina and the Republika Srpska) and a district (the Brčko District).

2. The convertible mark (BAM) uses the same fixed exchange rate to the euro (EUR) that the German mark (DEM) has (EUR 1 = BAM 1.95583).

1. Zakon o ostvarivanju prava na naknadu materijalne i nematerijalne štete nastale u periodu ratnih dejstava od 20. maja 1992. do 19. juna 1996. godine, published in Official Gazette of the Republika Srpska no. 103/05 of 21 November 2005, amendments published in Official Gazette nos. 1/09 of 5 January 2009 and 49/09 of 3 July 2009.

2. Zakon o odlaganju od izvršenja sudskih odluka na teret sredstava budžeta Republike Srpske po osnovu isplate naknade materijalne i nematerijalne štete nastale uslijed ratnih dejstava i po osnovu isplate stare devizne štednje, published in Official Gazette of the Republika Srpska no. 25/02 of 20 May 2002, amendments published in Official Gazette no. 51/03 of 1 July 2003.

3. Zakon o privremenom odlaganju od izvršenja potraživanja iz budžeta Republike Srpske, published in Official Gazette of the Republika Srpska no. 110/03 of 20 December 2003, amendments published in Official Gazette no. 63/04 of 29 June 2004.

4. Zakon o utvrđivanju i načinu izmirenja unutrašnjeg duga Republike Srpske, published in Official Gazette of the Republika Srpska no. 63/04 of 15 July 2004, amendments published in Official Gazette nos. 47/06 of 11 May 2006, 68/07 of 1 August 2007, 17/08 of 26 February 2008, 64/08 of 11 July 2008 and 34/09 of 4 May 2009.

5. Odluka o emisiji obveznica Republike Srpske za izmirenje obaveza po osnovu materijalne i nematerijalne štete nastale u periodu ratnih dejstava od 20. maja 1992. do 19. juna 1996. godine, published in Official Gazette of the Republika Srpska no. 62/08 of 7 July 2008.

1. Zakon o visini stope zatezne kamate, published in Official Gazette of the Republika Srpska no. 19/01 of 11 May 2001, amendments published in Official Gazette nos. 52/06 of 17 May 2006 and 103/08 of 4 November 2008.

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 11/12/2024