A.N.P.T.ES. Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati. Oltre 5.000 espropri trattati in 15 anni di attività.
Qui trovi tutto cio che ti serve in tema di espropriazione per pubblica utilità.

Se desideri chiarimenti in tema di espropriazione compila il modulo cliccando qui e poi chiamaci ai seguenti numeri: 06.91.65.04.018 - 340.95.85.515

Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF CIOCODEIC? v. ROMANIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 13,06,P1-1
Numero: 27413/09/2018
Stato: Romania
Data: 2018-01-16 00:00:00
Organo: Sezione Quarta
Testo Originale

Conclusioni
Nessuna violazione di Articolo 13+P1-1-1 – Diritto ad una via di ricorso effettiva (Articolo 13 – via di ricorso Effettiva) (Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 – Protezione di propriet?
Articolo 1 par. 1 di Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo di propriet?)
Nessuna violazione di Articolo 6 – Diritto ad un processo equanime (Articolo 6 – procedimenti di Esecuzione Articolo 6-1 – Accesso ad un tribunale)
Nessuna violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 – Protezione di propriet? (l’Articolo 1 par. 1 di Protocollo N.ro 1 – godimento Tranquillo di propriet?)

QUARTA SEZIONE

CAUSA CIOCODEI ? C. ROMANIA

(Richiesta n. 27413/09)

SENTENZA

STRASBOURG

16 gennaio 2018

Questa sentenza diverr? definitiva nelle circostanze esposte nell? Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa Ciocodeic? c. Romania,
La Corte europea di Diritti umani (quarta Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Ganna Yudkivska, Presidente
Vincenzo A. De Gaetano,
Paulo il de di Pinto Albuquerque,
Faris Vehabovi?,
Egidijus Kris?,
Iulia Motoc,
Marko Bo?njak, giudici
e Marialena Tsirli, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato 29 novembre 2016 e 12 dicembre 2017,
Consegna la sentenza seguente che fu adottata sulla scorsa data menzionata:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 27413/09) contro la Romania deposit? con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino rumeno, OMISSIS (?il richiedente?), 30 aprile 2009.
2. Il richiedente che era stato accordato patrocinio gratuito fu rappresentato con OMISSIS un avvocato che pratica in Timioara.? Il Governo rumeno (?il Governo?) fu rappresentato col loro Agente, il Sig.ra C. Brumar, del Ministero di Affari Esteri.
3. Il richiedente, appellandosi su Articoli 6 ? 1 e 13 della Convenzione cos? come su Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione, allegato che lo Stato era andato a vuoto ad assisterla efficacemente nell’eseguire la definitivo sentenza che assegna i suoi diritti di salario e che lei non aveva una via di ricorso effettiva alla sua disposizione con che ottenere l’esecuzione contestata.
4. 18 novembre 2014 la richiesta fu comunicata al Governo.
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1969 e vive in Timioara.?
Procedimenti di A. sotto l’Operi Codice
6. Nel 2004 il richiedente deposit? un’azione civile contro il suo datore di lavoro, una societ? privata, C.G.H.T. (?la societ??), cercando la revoca della sua decisione di 17 ottobre 2003 di respingerla, e chiedendo i vari diritti di salario.
7. 29 aprile 2004 l’Organo giudiziario locale di Timi ?respinto la sua azione come mal fond?. Il richiedente fece appello.
8. In una definitivo sentenza di 29 settembre 2004 (?la sentenza?), la Corte d’appello di Timioara? accolse il ricorso del richiedente. Ordin? la societ? per revocare la sua decisione di proscioglimento e pagare il richiedente danni patrimoniali nella forma di tutti i suoi diritti di salario da 17 ottobre 2003 sino alla dichiarazione della definitivo sentenza, aggiorn? ed indice-colleg?. La corte nazionale assegn? anche i costi il richiedente e spese incorsero in nei procedimenti.
B. Procedimenti di Esecuzione
9. 15 novembre 2004 l’Organo giudiziario locale di Timi ?convalid? la sentenza (?nvestire cu formul ?executorie), facendo seguito ad Articolo 374 del Codice rumeno di Procedura Civile (in seguito ?il RCCP?), come in vigore al tempo (veda paragrafo 37 sotto).
10. Il richiedente avvi? procedimenti di esecuzione 21 gennaio 2005, mentre richiedendo gli ufficiali giudiziari l’ufficio di ‘ M.S.R. & S.A.I. (?l’ufficiale giudiziario?) eseguire la sentenza.
11. 26 gennaio 2005 l’ufficiale giudiziario emise un avviso di pagamento (il somaie?) e lo notific? sulla societ?.
12. Secondo un rapporto di 11 febbraio 2005 emesso con l’ufficiale giudiziario, l’ufficiale giudiziario e l’avvocato del richiedente visitarono i locali della societ?. Come il rappresentante legale della societ? non era presente, l’ufficiale giudiziario accord? la societ? un ulteriori cinque giorni in che eseguire la definitivo sentenza di loro proprio accordo.
13. Comunque, la societ? rifiut? di adempiere i suoi obblighi. Inoltre, present? un reclamo che cerca di avere i procedimenti di esecuzione annullato, facendo seguito ad Articolo 399 del RCCP, come in vigore al tempo (veda paragrafo 39 sotto). Durante quelli procedimenti e 24 febbraio 2005 la Corte distrettuale di Timioara ?ordin? la sospensione dei procedimenti di esecuzione alla richiesta della societ?, finch? una definitivo sentenza fu data; la sospensione fu resa soggetto a pagamento di un deposito di 4,000,000 lei rumeni (ROL), vale a dire approssimativamente 90 euros (EUR).
14. In risposta, in 16 maggio 2005 che il richiedente ha portato procedimenti urgenti che cercano di avere la sospensione contestata tolti. Lei dibatt? che la questione era urgente perch? lei ebbe bisogno di ottenere i diritti di salario che le concederebbero prevedere per lei ed il suo infante.
15. In una sentenza di 18 maggio 2005 la Corte distrettuale di Timioara ?respinse la richiesta del richiedente, mentre sostenne che lei aveva non prov? l’esistenza di qualsiasi danno imminente, cos? come giustificare l’urgenza della richiesta.
16. 2 giugno 2005 la Corte distrettuale di Timioara ?conced? l’azione di reclamo della societ? contro i procedimenti di esecuzione. La corte contenne che i requisiti procedurali non si erano stati attenuti completamente finora con in come l’ufficiale giudiziario non era riuscito a notificare la societ? con una copia della sentenza esecutiva.
17. Il richiedente deposit? un ricorso su questioni di diritto contro la sentenza della corte. 6 ottobre 2005 l’Organo giudiziario locale di Timi ?respinse il ricorso del richiedente su questioni di diritto come infondato. La sentenza di primo-istanza divenne cos? definitivo.
18. La societ? deposit? un’altra richiesta che cerca di ottenere l’annullamento dell’ordine di restrizione (anularea msurii ?de poprire) emise con l’ufficiale giudiziario in riguardo dei suoi conti bancari. 21 aprile 2005 la Corte distrettuale di Timioara ?conced? la richiesta, in finora come l’ordine di restrizione era stato emesso susseguente alla sospensione dei procedimenti di esecuzione ordinata con la corte (veda paragrafo 13 sopra).
19. 29 giugno 2005, l’ufficiale giudiziario emise nel frattempo, un altro avviso di pagamento. 4 luglio 2005 fu affisso, insieme con la sentenza esecutiva, all’ingresso principale della societ?.
20. 2 novembre 2005 l’ufficiale giudiziario ricevette una lettera dal richiedente nel quale lei investig? se la societ? si era attenuta con la sentenza insoluta. L’ufficiale giudiziario rispose nel negativo 4 novembre 2005.
21. In finora come questo era lo scorso cambio di informazioni fra il richiedente e l’ufficiale giudiziario riguardo alla procedura di esecuzione contestata, ed in prospettiva degli obblighi imposta con legge sul creditore che fu costretto a giocare un continuamente ruolo attivo in tutta la procedura di esecuzione, in 28 maggio 2007 l’ufficiale giudiziario emise un rapporto ufficiale, mentre notando che, sotto Articolo 389 del RCCP come in vigore al tempo, la procedura era divenuta tempo-sbarrata (?perimarea executrii??; veda paragrafo 38 sotto). Non ? chiaro se che rapporto fu comunicato al richiedente o non.
C. gli Altri procedimenti portati col richiedente che cerca di avere la sentenza eseguito
1. Azione depositata col richiedente in ordine ad accelerazione i procedimenti di esecuzione
22. In 5 maggio 2005 il richiedente present? un reclamo di fronte alla Corte distrettuale di Timioara che ?cerca di ottenere un ordine della corte per esecuzione immediata della sentenza, facendo seguito ad Articolo 5803 del RCCP come in vigore al tempo (veda paragrafo 40 sotto).
23. In una decisione di 18 agosto 2005 la Corte distrettuale di Timioara ?conced? l’azione di reclamo del richiedente ed ordin? la societ? per pagare una multa coercitiva di ROL 500,000 al giorno finch? adempi? ai suoi obblighi.
24. Un ricorso con la societ? contro che alla decisione fu concesso 16 dicembre 2005 con l’Organo giudiziario locale di Timi.? La corte contenne che la multa coercitiva faceva mirare la natura di una sanzione penale civile a garantendo l’esecuzione di un’obbligazione personale che non poteva essere eseguita altrimenti, come previsto per con Articolo 5803. Comunque, il pagamento del debito della societ? potrebbe essere eseguito con l’assistenza di un ufficiale giudiziario; perci? l’azione di reclamo del richiedente fu mal-fondata.
2. Azione di reclamo depositata col richiedente col Ministero della Giustizia
25. 12 luglio 2005 il richiedente si lament? al Ministro della Giustizia della conseguenza della sentenza di 2 giugno 2005 (veda paragrafo 16 sopra). Il reclamo fu presentato sotto le disposizioni di Legge n. 303/2004, definendo che la struttura per giudici ‘ la responsabilit? disciplinare e penale e le specifiche autorit?, confer? poteri iniziare simile procedimenti.
26. 24 agosto 2005 l’azione di reclamo del richiedente fu spedita alla Corte d’appello di Timioara.? 5 settembre 2005 la Corte d’appello di Timioara not? che i procedimenti contestati erano stati terminati con una sentenza che era definitivo e perci? non soggetto a ricorso.
D. procedimenti Penali depositati col richiedente
27. Nel 2005 il richiedente si lament? ad autorit? Statali e diverse che i rappresentanti della societ? non erano riusciti ad eseguire la sentenza. Lei si appell? su Articoli 277, 278 e 280 dell’Operi Codice ed Articolo 83 di Legge n. 168/1999 riguardo alla decisione di operi controversie (veda divide in paragrafi 43-44 sotto).
28. 5 dicembre 2006 un’indagine penale fu iniziata contro M.D., l’amministratore della societ?, per rifiuto per eseguire la sentenza.
4 febbraio 2008 l’ufficio dell’accusatore alla Corte distrettuale di Timioara ?decise di cessare i procedimenti contro M.D. e lo mult? RON 1,000, vale a dire verso EUR 250. L’accusatore che investiga la causa fond? che M.D. ‘ che azioni di s non potevano essere classificate come un reato.
29. Un’azione di reclamo depositata col richiedente contro che decisione fu respinta 8 aprile 2008 con l’accusatore senior alla Corte distrettuale di Timioara.?
30. 2 giugno 2008 sia il richiedente e M.D. fatto appello contro gli accusatori le decisioni di ‘ di fronte alla Corte distrettuale di Timioara.? La corte respinse sia ricorsi 17 ottobre 2008. Contenne che il ricorso del richiedente era stato depositato fuori del tempo-limite. Con riguardo ad a M.D. ‘ s piace, reiter? che anche se lui non aveva eseguito la sentenza, le sue azioni non potevano essere classificate come un reato e, perci?, la multa amministrativa era stata equa.
31. In una definitivo sentenza di 28 gennaio 2009 l’Organo giudiziario locale di Timi ?respinse ricorsi su questioni di diritto depositate col richiedente e M.D.
E. Closing in gi? della societ?
32. 5 agosto 2014 i due azionisti della societ? decisero che la societ? dovrebbe essere liquidata (il dizolvare), nella conformit? con le disposizioni di Legge n. 31/1990 su negoziare societ?. Alla loro richiesta, l’Ufficio della Registrazione delle Societ? (Oficiul Registrului Comerului?) decise 7 agosto 2014 per pubblicare gli azionisti la decisione di ‘ nel Diario Ufficiale rumeno. La decisione fu pubblicata 26 agosto 2014, nella conformit? con le disposizioni di Governo Ordinanza Emergenza n. 116/2009 regolando la registrazione di specifici atti nelle societ? registra (veda paragrafo 48 sotto).
33. Fu notato in un rapporto di contabilit? steso 30 agosto 2014 che la societ? solamente creditori erano i due azionisti.
34. 10 ottobre 2014 uno degli azionisti chiese all’Ufficio della Registrazione delle Societ? di prevedere la societ? via il registro. La richiesta fu accordata nello stesso giorno, e l’Ufficio della Registrazione delle Societ? decise che la decisione sarebbe stata pubblicata nel Diario Ufficiale rumeno.
35. Nessun ricorso fu depositato contro le decisioni prese con l’Ufficio della Registrazione delle Societ? in riguardo della societ?.
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE E PRATICA
A. diritto nazionale Attinente
36. Estratti attinenti dal diritto nazionale sull’esecuzione di definitivo sentenze, vale a dire le vecchie e nuove versioni del RCCP, sar? trovato nella causa di Fondamento Ostello per Studenti della Chiesa Riformata e Stanomirescu c. la Romania (N. 2699/03 e 43597/07, ?? 38-40 7 gennaio 2014).
37. Articolo 374 del RCCP, come in vigore al tempo attinente, esponga fuori la procedura per l’esecuzione di sentenze insolute e la convalidazione di atti di titolo esecutivi (??nvestire cu formul ?executorie ?) con le corti. In vigore fin da 15 febbraio 2013, questa procedura ? solamente obbligatoria per atti di titolo sotto il RCCP nuovo, e pi? per sentenze di corte (Articolo 6401 del Codice, corretto 19 ottobre 2014).
38. Articolo 389 del RCCP, come in vigore al tempo attinente, determinato in relazione al tempo-limite per esecuzione:
?Se un periodo di sei mesi ? passato fin dal tempo dello scorso atto di esecuzione ed il creditore ? rimasto passivo, l’esecuzione diviene tempo-sbarrata (se perim?) e qualsiasi parte interessata pu? chiedere per il suo annullamento….?
Gli articoli corrispondenti nella versione corrente del RCCP letta siccome segue:
Articolo 697
?Se il creditore ha affittato intenzionalmente pi? che sei mesi passano senza attenersi con la richiesta scritto dell’ufficiale giudiziario che chiede a lui o lei di prendere i certi passi necessari per la procedura di esecuzione, l’esecuzione diviene tempo-sbarrata (se perim?)…?
Articolo 698
?Alla richiesta dell’ufficiale giudiziario o la parte interessata, il giudice ammetter? in una decisione data seguente l’urgente chiamando in causa delle parti che l’esecuzione ? divenuta tempo-sbarrata…?
Sotto Articolo 388 della vecchia versione del RCCP, l’ufficiale giudiziario doveva notare in un rapporto ufficiale il fatto che l’esecuzione era divenuta tempo-sbarrata ed il rapporto fu spedito alle parti interessate. Come qualsiasi atto di esecuzione port? fuori con l’ufficiale giudiziario, il rapporto ufficiale potrebbe essere impugnato con depositando un’eccezione (veda sotto).
39. Nell’evento che l’ufficiale giudiziario fallisce o rifiuta di agire diligentemente per assistere un creditore nell’esecuzione della sentenza insoluta, il creditore ? concesso per presentare un reclamo riguardo ad esecuzione.
I tempo-limiti prescritti per tale procedura sono pi? breve che per procedure regolari, in prospettiva del suo carattere urgente. Solamente uno che ricorso giace contro una sentenza data sotto tale procedura.
Se il costatazione di corti che l’ufficiale giudiziario ha rifiutato di agire senza la giustificazione, loro possono eccellenti l’ufficiale giudiziario cos? come danni di assegnazione, in tal caso richiesti con la parte addolorata.
Articolo 399 del RCCP riguardo alla procedura di eccezione, come in vigore al tempo, determinato siccome segue:
Articolo 399
?(1) parti con un interesse in o avendo sofferto di danno come un risultato di procedimenti di esecuzione o qualsiasi atto di esecuzione pu? depositare un’eccezione. Similmente… un reclamo si pu? presentare quando ? necessario per chiarificare il significato, sfera o termini di attuazione del documento di esecuzione, o dove l’autorit? responsabile per esecuzione rifiuta di cominciare l’esecuzione o compiere un atto di esecuzione come previsto per con legge.
(2) inosservanza con le disposizioni legali che regolano l’esecuzione s? o gli atti di esecuzione condurr? all’annullamento dell’atto illegale.?
Gli articoli corrispondenti del RCCP nuovo lessero nelle loro parti attinenti siccome segue:
Articolo 665
?(1) appena l’ufficiale giudiziario riceve una richiesta di esecuzione, lui o lei deve decidere se registrare la richiesta ed aprire un archivio di esecuzione, o rifiutare la richiesta in una decisione ragionata.
(2) la decisione dell’ufficiale giudiziario immediatamente sar? notificata al creditore. Se l’ufficiale giudiziario rifiuta di cominciare la procedura di esecuzione, il creditore pu? fare appello di fronte ad una corte contro la rispettiva decisione entro quindici giorni della data di notificazione.?
Articolo 712
?(1) parti con un interesse in, o avendo sofferto di danno come un risultato di, procedimenti di esecuzione possono depositare un’eccezione contro s? contro qualsiasi rapporto ufficiale steso con l’ufficiale giudiziario, o contro qualsiasi atto di esecuzione. Un reclamo si pu? presentare similmente, se l’ufficiale giudiziario rifiuta di eseguire l’esecuzione o compiere qualsiasi atto di esecuzione siccome prescritto con legge.?
Articolo 720
?… (3) se l’eccezione ? respinta, su richiesta, il rivendicatore pu? essere responsabile per pagare danni per il ritardo caus? ai procedimenti, e se l’eccezione fosse depositata in mala fede, il rivendicatore sar? inoltre responsabile ad una multa giudiziale di fra 1,000 e 7,000 lei rumeni (RON)…
(7) se [con concedendo l’eccezione ad esecuzione] i costatazione di corte che c’era un rifiuto ingiustificato con l’ufficiale giudiziario per o ricevere o registrare la richiesta per eseguire, o compiere un atto di esecuzione, o l’ufficiale giudiziario pu? essere responsabile ad una multa giudiziale di fra RON 1,000 e RON 7,000 prendere qualsiasi l’altra misura prescrisse con legge, cos? come, in tal caso richiese con la parte interessata, pagare il risarcimento per il danno caus?.?
40. Articoli 5802-5803 della vecchia versione del RCCP diedero un titolo ad un creditore per chiedere di fronte all’auorizzazione di corti eseguire l’obbligo previsto per nel documento di esecuzione lui o lei, o a s? ha eseguito con una terza parte, se il debitore avesse rifiutato di attenersi ed il ?obbligo per agire? non richieda suo o il suo intervento personale. Per la situazione seconda, la legge previde che il debitore potrebbe essere obbligato per attenersi col documento di esecuzione con l’imposizione di una civile-legge ?multa coercitiva?:
Articolo 5802
?Se un debitore dovesse rifiutare attenersi con l’obbligo per agire previde per nel documento di esecuzione entro dieci giorni di ricevere l’ordine per fare cos?, la corte, con una definitivo decisione interlocutoria, dopo avere chiamato in causa le parti il creditore pu? autorizzare ad eseguire l’obbligo lui o a s? ha eseguito con terze parti alla spesa del debitore.?
Articolo 5803
?Debba l’obbligo ?per agire ‘ richieda l’intervento personale del debitore, lui pu? essere obbligato per attenersi con l’obbligo con vuole dire di una civile-legge multa coercitiva. Seguendo una richiesta col creditore e dopo avere chiamato in causa le parti, la corte pu? ordinare il debitore, in una definitivo decisione interlocutoria pagare lo Stato una multa di fra 200,000 e 500,000 lei rumeni (ROL) per ogni giorno finch? l’obbligo previde per nel documento di esecuzione ? stato adempiuto.
Il creditore pu? richiedere la corte per assegnargli danni contro il debitore per rendere buono la perdita incorse in con l’insuccesso per adempiere l’obbligo…?
Articoli 904-906 del Codice corrente reiterano, essenzialmente, gli stessi principi come quelli convenuti negli Articoli corrispondenti 5802 e 5803 del Codice precedente, a meno che la multa civile fu sostituita con sanzioni penali, pagabile direttamente al creditore con ordine del giudice, se pi? di dieci giorni sono passati poich? il debitore fu istruito per eseguire la sentenza insoluta.
41. Articoli 187-191 del Codice corrente reiterano e raffinano il set di principi fuori nel Codice precedente (Articoli 1081-1085) riguardo alle sanzioni fatte domanda con la corte alla richiesta dell’ufficiale giudiziario o la parte addolorata ad un’altra parte o un’autorit? per presentare una richiesta in mala fede, per non offrire le informazioni richieste con la corte o per non riuscire ad attenersi con le disposizioni che regolano la procedura di esecuzione. La multa impose cos? sulla parte responsabile o autorit? pu? essere completata con un obbligo per pagare danni alla parte addolor? col ritardo nella procedura di esecuzione causata con ci?.
42. Articolo 660 del Codice prevede per la struttura generale della cooperazione fra l’autorit? di esecuzione e le autorit? nazionali, se Stato o le entit? private, responsabile per assistere l’ufficiale giudiziario ed il creditore nell’esecuzione di una sentenza insoluta (veda anche paragrafo 69 sotto).
43. Le parti attinenti dell’Operi Codice, come in vigore al tempo di materiale, legga siccome segue:
Articolo 277
?Inosservanza con una definitivo sentenza riguardo al pagamento di diritti di salario entro quindici giorni della data quando la parte interessata richiese suo o il suo datore di lavoro per giustiziarlo costituir? un punibile di reato con un termine di reclusione di tre a sei mesi o con una multa.?
44. La parte attinente di Legge n. 168/1999 riguardo alla decisione di operi controversie, come in vigore al tempo attinente, legga siccome segue:
Articolo 83
?Inosservanza con una definitivo sentenza riguardo al pagamento di diritti di salario entro quindici giorni della data quando la parte interessata richiese la societ? per giustiziarlo costituir? un punibile di reato con un termine di reclusione di tre a sei mesi o con una multa.?
45. Le parti attinenti sulle condizioni di responsabilit? da atto illecito generali dal Codice civile nuovo, in vigore fin da 1 ottobre 2011, reiteri il testo di Articoli 998-99 del Codice civile precedente generalmente; loro ora lessero siccome segue:
Articolo 1349
?(1) ognuno rispetter? il codice di condotta che la legge o costume locale impone e non violer?, con azione o inazione, i diritti o interessi legittimi di altri.
(2) chiunque che di proposito le violazioni questo dovere sar? responsabile per ogni danno e fabbricher? ammende per s? in pieno.
(3) nelle cause previste per con la legge, una persona pu? essere anche responsabile per danno causato con le azioni di un altro […]?
Articolo 1357
?(1) chiunque che provoca danno ad un altro come un risultato di un atto illegale commesso trascuratamente sar? responsabile per fabbricare riparazione per s?.
(2) la persona che provoca il danno sar? sostenuta responsabile [in qualsiasi l’evento] per molto disdegni la negligenza (culpa levissima-?cea mai uoar ?culp?).
46. Le parti attinenti di Legge n. 188/2000 che regolano le attivit? di lettura di ufficiali giudiziari siccome segue:
Articolo 45
?(1) un ufficiale giudiziario ? responsabile sotto diritto civile se insuccesso di his/her per adempiere suo o i suoi obblighi professionali hanno provocato pregiudizio.
(2) assicurazione di responsabiilit? civile civile per l’attivit? dell’ufficiale giudiziario ? offerta con un finanziamento di assicurazione per la professione di ufficiale giudiziario…?
Articolo 47
?La responsabilit? disciplinare dell’ufficiale giudiziario pu? sorgere nelle circostanze seguenti: …
e) ritardo sistematico e la negligenza nel portare a termine compiti professionali…?
Articolo 48
?(1) la procedura disciplinare o ? iniziata contro un ufficiale giudiziario col Ministero della Giustizia o col Consiglio della Camera Regionale di Ufficiali giudiziari. La questione ? esaminata col Consiglio Disciplinare di che Camera; il Consiglio Disciplinare ? reso su di tre membri, eletti per un mandato di tre-anno con la Generale Riunione della Camera.
(2) un’indagine preliminare condotta con ispettori generali dal Ministero della Giustizia o dal Consiglio della Camera Regionale di Ufficiali giudiziari ? obbligatorio se sospensione da ufficio o esclusione da ufficio ? prevista…
(5) le parti possono fare appello contro la decisione presa col Consiglio Disciplinare entro quindici giorni di notificazione della decisione. Il Consiglio Disciplinare e Superiore dell’Unione Nazionale di Ufficiali giudiziari esaminer? il ricorso in un pannello di cinque membri, la sua decisione che ? definitivo. Questa decisione ? assoggettabile per fare appello di fronte alla Corte d’appello.?
Articolo 49
?I sanzioni economiche disciplinari che possono essere fatti domanda dipendendo dalla gravit? del reato commessi sono:
un) un rabbuffo (il mustrare);
b) un avvertimento (l’avertisment);
c) una multa di fra 500 e 3,000 lei rumeni (RON), pagabile alla Camera Regionale di Ufficiali giudiziari. Insuccesso per pagare la multa entro trenta giorni della decisione che diviene definitivo risulter? nell’ufficiale giudiziario ex sospensione di officio da ufficio finch? la multa ? pagata…
d) la sospensione dell’ufficiale giudiziario da ufficio per fra uno e sei mesi;
e) esclusione da ufficio.
Articolo 56
?(1) se le parti esprimono un desiderio per continuare coi procedimenti di esecuzione, ragioni devono essere date per qualsiasi rifiuto con l’ufficiale giudiziario per compiere suo o i suoi doveri… non pi? tardi che cinque giorni dalla data del rifiuto.
(2) nell’evento di un rifiuto ingiustificato per compiere i doveri descritti sotto paragrafo (1), la parte interessata pu? presentare un reclamo entro cinque giorni del tempo che lui o lei sono state rese consapevoli del rifiuto, di fronte alla corte con giurisdizione sull’area nella quale l’ufficio dell’ufficiale giudiziario ? localizzato.
(3) tutte le parti saranno chiamate in causa per l’udienza dell’azione di reclamo.
(4) la sentenza della corte ? assoggettabile ad un solo ricorso.
(5) l’ufficiale giudiziario approver? la definitivo sentenza…?
Articolo 60
?(1) tutti gli atti compiuti con l’ufficiale giudiziario saranno soggetto a controllo giurisdizionale di fronte alle corti, in conformit? con la legge.
(2) l’attivit? professionale dell’ufficiale giudiziario sar? soggetto a soprintendenza professionale in conformit? con le disposizioni di questa legge.?
Articolo 61
?Parti con un interesse in, o avendo sofferto di danno come un risultato di, procedimenti di esecuzione possono presentare un reclamo in conformit? con le disposizioni del Codice di Procedura Civile.?
Articolo 62
?(1) soprintendenza professionale sar? eseguita col Ministero della Giustizia, per gli ispettori generali e con l’Unione Nazionale di Ufficiali giudiziari per suo
Consiglio….?
47. Le parti attinenti di Articolo 271 del Codice Penale e precedente lessero siccome segue:
Articolo 271-Inadempienza con sentenze di corte
?(1) ostruire l’esecuzione di una sentenza di corte emettendo minacce verso l’autorit? di esecuzione ? punibile con sei mesi al reclusione di ‘ di tre anni, e se atti della violenza sono stati commessi la punizione ? da uno a cinque anni…?
Articolo 287 del Codice Penale e nuovo, in vigore fin da 1 febbraio 2014, prevede siccome segue:
?(1) inadempienza con una sentenza di corte commessa con:
(un) ostruzione di esecuzione con opponendo l’autorit? di esecuzione;
(b) rifiuto con l’ufficiale giudiziario per eseguire una sentenza di corte che li obbliga lui o a compiere un specifico atto;
(il c) rifiuto per assistere le autorit? di esecuzione con le persone che hanno tale obbligo sotto la legge…
? punibile con tre mesi al reclusione di ‘ di due anni o con una multa…?
48. Legge n. 31/1990 su negoziare societ?, cos? come l’Emergenza Ordinanza Statale n. 116/2009 che regolano la registrazione di specifici atti nelle societ? registrano, esponga fuori, inter l’alia, le procedure per la liquidazione di una societ? privata ed il suo prevedendo via il registro. Loro affermano che i creditori e qualsiasi l’altra parte interessata pu? opporre le decisioni preso con gli azionisti e con l’Ufficio della Registrazione delle Societ? di fronte alle corti, in conformit? con la legge.
B. causa-legge nazionale ed Attinente e pratica amministrativa
49. Il Governo present? un numero significativo di sentenze provare nazionale, nella loro prospettiva che attualmente il sistema di via di ricorso legali in Romania, in cause riguardo ad inadempienza con un ordine di esecuzione contro parti private, ? efficiente ed accompagn? con salvaguardie sufficienti, specialmente fin dall’entrata in vigore del RCCP nuovo nel 2013. Il Governo menzion? che la causa-legge bas? su che pezzo nuovo di legislazione-applicabile esclusivamente a procedimenti di esecuzione cominciati dopo 15 febbraio 2013 sotto le disposizioni di transitionary del Codice-stava sviluppando nella direzione corretta.
50. Il Governo si rifer? a circostanze numerose e varie nelle quali avevano trovato le corti nazionali, basato sulle disposizioni del RCCP (la versione precedente cos? come il corrente) azioni di reclamo che regola riguardo ad esecuzione (veda paragrafo 39 sopra), cos? come su Articolo 56 ? 2 di Legge n. 188/2000 (veda paragrafo 46 sopra), che il rifiuto dell’ufficiale giudiziario per agire la giustificazione mancata. Loro presentarono pi? che trenta sentenze consegnate con le varie corti attraverso il paese, principalmente fra il 2009 ed il 2014 che sostengono l’ufficiale giudiziario responsabile per iniziando o intraprendere la procedura di esecuzione. In delle cause, le corti indicarono agli ufficiali giudiziari gli atti concreti che loro dovrebbero compiere per garantire l’esecuzione della sentenza insoluta.
51. Sulla questione se ad azioni di reclamo che concernono atti tardi di esecuzione con gli ufficiali giudiziari o ritardi in esecuzione fu concesso con le corti nazionali, o se qualsiasi sanzioni economiche patrimoniali furono imposti con le corti nazionali sull’ufficiale giudiziario su conto di suo o la sua omissione di atto in tempo dovuto, il Governo present? molte opinioni giuridiche formulate con le varie corti nazionali attraverso il paese. Loro tutti espressero la prospettiva che se determinato l’opportunit? col creditore di esaminare tale richiesta, le corti sarebbero concesse per applicare 712 e 720 ? 7 del RCCP Articoli, cos? come gli Articoli 45 e 56 di Legge n. 188/2000 (veda divide in paragrafi 39 e 46 sopra). Loro considerarono che tale approccio non solo fosse ragionevole, ma anche salutare, particolarmente fin dall’adozione della Corte della sentenza nella causa di Flaviu e l’erban di Dalia ?c. la Romania (n. 36446/04, 14 settembre 2010). In che sentenza, la Corte concluse che un’azione di reclamo riguardo ad esecuzione non era una via di ricorso effettiva, in finora come il Governo non aveva offerto esempi da pratica nazionale in riguardo di azioni di reclamo di atti tardi di esecuzione con l’ufficiale giudiziario che ? dichiarato ammissibile. Gli esempi attinenti e soli previsti mostrarono che le corti nazionali considerarono simile azioni di reclamo mal-fondate o anche ratione materiae incompatibile (veda ?? 40-44 e 60 della sentenza).
52. Con riferimento alla richiesta di Articoli 998-999 del Codice civile precedente, Articoli 1349 e 1357 del Codice civile corrente rispettivamente (veda paragrafo 45 sopra), l’opinione espressa con le corti in situazioni dove l’insuccesso dell’ufficiale giudiziario per eseguire un atto di esecuzione aveva provocato danno al creditore, era che quelle disposizioni possono divenire attinenti se tutte le condizioni per la responsabilit? da atto illecito sono provate col creditore.
La causa-legge presentata col Governo in questo riguardo consistito di tre sentenze consegnate in 2012 in che le corti avevano obbligato l’ufficiale giudiziario a pagare danni al creditore per il danno subiti.
53. Il Governo offr? anche molte sentenze date con le varie corti nazionali attraverso il paese in riguardo di azioni disciplinari portato contro ufficiali giudiziari. Gli esempi provarono, nella prospettiva del Governo, che il sistema disciplinare era capace di mettere pressione sufficiente sull’ufficiale giudiziario per assicurare che la procedura di esecuzione fu iniziata and/or continuato. I dati previsti rivelato che fra il 2003 ed il 2011, il Ministero della Giustizia aveva portato novanta-cinque azioni disciplinari contro i certi ufficiali giudiziari quattro di che chiesero gli ufficiali giudiziari l’esclusione di ‘ da ufficio. Sedici azioni disciplinari furono depositate nel 2012, trenta-due in 2013 e quaranta-cinque nel 2014. La maggioranza di quelle azioni fu resa definitivo con una delle quattro sanzioni disciplinari prescritta con la legge che ? fatta domanda con le corti.
54. Riguardo alla responsabilit? penale di ufficiali giudiziari, il Governo contese, che con una decisione di corte di 2012, un ufficiale giudiziario era stato dichiarato colpevole per l’abuso di ufficio e da adesso era stato escluso da ufficio. Il Governo inform? inoltre la Corte che le corti nazionali non erano state confrontate ancora con una causa nella quale era stato accusato un ufficiale giudiziario, sotto Articolo 287 ? 1 (b) del Codice Penale e Nuovo, in vigore fin da 1 febbraio 2014 (veda paragrafo 47 sopra), con inadempienza con una sentenza nazionale.
55. Il Governo present? inoltre molte sentenze consegnate fra il 2014 ed il 2015 in che, basato su Articolo 660 ? 2 del RCCP (veda paragrafo 42 sopra), le corti avevano multato le varie istituzioni pubbliche su conto del loro insuccesso per in modo appropriato assistere l’ufficiale giudiziario in suo o suo tenta di eseguire sentenze insolute.
56. Attenersi con sentenze insolute, il Governo offr? causa-legge nazionale e coerente nel collegamento con via di ricorso esistenti per debitori affabili, mentre provando che le corti attraverso il paese permisero creditori richieste di ‘ presentate generalmente facendo seguito ad Articoli 5803 del RCCP precedente (Articolo 906 del RCCP corrente), imponendo sul debitore sanzioni penali finanziarie di ritardo al giorno, se pagabile allo Stato come una multa (sotto il vecchio Codice), o al creditore direttamente (sotto il Codice nuovo; veda paragrafo 40 sopra). La causa-legge attinente data principalmente da 2010-15.
57. Nelle certe situazioni e come previsto per col RCCP precedente, le corti nazionali hanno obbligato il debitore a pagare sia una multa civile allo Stato al giorno di ritardo nell’eseguire la sentenza, cos? come danni al creditore, se danno ? stato provato. Le cinque decisioni presentate col Governo sono da 2009, 2010, 2011 e 2012.
58. Riguardo alla richiesta di Articolo 271 del Codice Penale e precedente (veda paragrafo 47 sopra), il Governo present? una dozzina di sentenze date fra 2008 e 2012 in che le corti nazionali dichiararono colpevole debitori che non erano riusciti ad attenersi col loro obbligo per eseguire sentenze insolute, ed o li condann? ad una multa penale o ad un termine di reclusione. In alcune cause, le corti obbligarono anche i debitori a pagare il risarcimento di creditore per danno patrimoniale.
C. Consiglio Attinente dei documenti di Europa
59. In Decisione 1787(2011) adott? 26 gennaio 2011, la Riunione Parlamentare del Consiglio dell’Europa notata l’esistenza che continua in molti Stati di problemi strutturali e notevoli che stavano provocando i grandi numeri di sentenze ripetitive di violazioni della Convenzione e rappresentarono un pericolo serio all’articolo di legge negli Stati riguard?. La Riunione elenc? fra quelle deficienze dei difetti di maggiore in organizzazione giudiziale e procedure in Romania, incluso il cronico non esecuzione di decisioni giudiziali e nazionali in generale (veda paragrafo 7.6 della Decisione).
60. Ciononostante, riguardo allo specifico gruppo del rumeno non cause di esecuzione che trattano con l’insuccesso dello Stato per assistere il creditore per eseguire suo o la sua sentenza insoluta data contro un debitore privato, 22 novembre 2017 il Comitato di Ministri del Consiglio dell’Europa adott? Decisione CM/ResDH(2017)392 in che, dopo avere esaminato in particolare il rapporto di azione previde col Governo rumeno che indica le misure generali adottato per dare effetto alle sentenze, deciso di chiudere al riguardo l’esame dopo si essendo soddisfatto che tutte le misure richiesero con Articolo 46, divida in paragrafi 1, ? stato adottato.
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE PRESUNTA DELL? ARTICOLI 6 ? 1 E 13 DELLA CONVENZIONE E DELL?ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N.RO 1 ALLA CONVENZIONE
61. Il richiedente si lament? dell’insuccesso dello Stato rispondente per assisterla nell’eseguire la definitivo decisione di corte reso nel suo favore contro il debitore e della mancanza di una via di ricorso effettiva in quel il collegamento. Lei si appell? su Articoli 6 e 13 della Convenzione ed Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 che, in finora come attinente, legga siccome segue:
Articolo 6 ? 1
?Nella determinazione dei suoi diritti civili ed obblighi…ad ognuno ? concesso un?udienza… equa… da [parte di un]… tribunale…?
Articolo 1 del Protocollo N.ro 1
?Ogni persona fisica o giuridica ? abilitata al godimento pacifico delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggiare il diritto di un Stato ad eseguire simili leggi come ritiene necessario per controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o assicurare il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
Articolo 13
?Ognuno cui diritti e le libert? come insorga avanti [il] Convenzione ? violata avr? una via di ricorso effettiva di fronte ad un’autorit? nazionale nonostante che la violazione ? stata commessa con persone che agiscono in una veste ufficiale.?
Ammissibilit? di A.
62. La Corte trova che queste azioni di reclamo non sono mal-fondate manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione, n? ? loro inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Loro devono essere dichiarati perci? ammissibili.
B. Meriti
1. Le osservazioni delle parti
(a) Il Governo
63. Il Governo contese che il richiedente non era riuscito ad agire diligentemente e costituire uso di tutti i viali disponibile a lei nell’ordinamento giuridico nazionale l’esecuzione di definitivo sentenze. Sulla mano del un’il richiedente non aveva intrapreso pi? specificamente, la procedura di esecuzione che era divenuta di conseguenza tempo-sbarrata; e d’altra parte lei non era riuscita ad impugnare le decisioni prese con l’Ufficio della Registrazione delle Societ? in riguardo della risoluzione della societ? e prevedendo via le societ? ‘ registra che era rimasto perci? definitivo.
64. Con riguardo ad all’azione di reclamo del richiedente sotto Articolo 13, il Governo dibatt?, che lei aveva alla sua disposizione via di ricorso effettive che lei non era riuscita ad usare. Loro si riferirono alla possibilit? di presentare un reclamo sotto Articolo 399 et seq. del RCCP precedente, corrispondendo ad Articolo 712 et seq. del RCCP corrente, presentando un reclamo contro l’ufficiale giudiziario ed intentando causa disciplinare contro l’ufficiale giudiziario sotto Articoli 56, 60-62 di Legge n. 188/2000 e, infine, a depositando un’azione extracontrattuale sotto Articoli 998-99 della vecchia versione del Codice civile (Articolo 1357 del Codice civile nuovo).
65. Su un pi? generale noti, il Governo indic? che nel collegamento col problema di non-esecuzione di definitivo sentenze nazionali contro parti private in Romania, la Corte non aveva indicato mai l’esistenza delle deficienze sistematiche nel rispettivo meccanismo. Effettivamente, una veduta d’insieme delle sentenze attinenti e decisioni data contro la Romania in questo riguardo mostr? che dove la Corte aveva trovato una violazione, essenzialmente si era appellato sulle particolarit? di ogni causa, piuttosto che su identificare le deficienze sistematiche nel meccanismo nazionale. Inoltre, la maggioranza di violazioni trovata con la Corte contro la Romania in che era accaduto prima riguardo emendamenti significativi erano stati introdotti alla legislazione attinente, mentre riguardando sia gli ufficiali giudiziari i compiti di ‘ ed esecuzione stessa.
66. In qualsiasi l’evento, nel collegamento con la mancanza allegato di via di ricorso effettive in che riguardo a, il Governo present? che il meccanismo nazionale e disponibile relativo all’esecuzione di definitivo sentenze data contro una parte privata era oggi completamente soddisfacente, mentre offr? sia preventivo cos? come il reparatory assistenziale a creditori, siccome presentato sotto.
67. In primo luogo, esecuzione fu eseguita con ufficiali giudiziari, nomin? col Ministro della Giustizia esami di ammissione seguenti; gli ufficiali giudiziari i compiti di ‘ furono coordinati e controllato col Ministero della Giustizia e l’Unione Nazionale di Ufficiali giudiziari; atti emessi con ufficiali giudiziari erano soggetto a controllo giudiziale con le corti nazionali; gli ufficiali giudiziari, cos? come i giudici, fu addestrato in relazione ai requisiti della Corte riguardo al meccanismo di esecuzione continuamente; le sentenze della Corte europea attinente furono pubblicate e diffusero su una base regolare.
68. Creditori che riguardano l’accesso di ‘ a servizi previsti con ufficiali giudiziari, il Governo enfatizz? che il minimo e massimo che parcelle corrispondenti erano state esposte fuori in legislazione col Ministro della Giustizia, consultazione seguente col Consiglio dell’Unione Nazionale di Ufficiali giudiziari.
Accuse riferite ad esecuzione sarebbero pagate in anticipo col creditore. Comunque, seguendo emendamenti legislativi adottati nel 2008, patrocinio gratuito pubblico era disponibile a quegli eleggibile per, inter l’alia, procedimenti di esecuzione; patrocinio gratuito pu? coprire le parcelle per essere pagato ad ufficiali giudiziari e spese relativo ad esecuzione, nella forma di esenzioni riduzioni, pagamento in rate o deferrals del pagamento. La giurisdizione per determinare le richieste per patrocinio gratuito pos? con le corti.
69. In secondo luogo, il Governo indic? che l’obbligo solo sul creditore era presentare insieme una richiesta all’ufficiale giudiziario con la sentenza insoluta. Tutte le ulteriori azioni sarebbero compiute ex officio con l’ufficiale giudiziario in una maniera pronta. Articoli 659-60 del RCCP previde che nell’eseguire i loro compiti, ufficiali giudiziari avevano l’appoggio di varie autorit? nazionali attinente ad esecuzione, come la polizia ed il gendarmerie ma anche le banche, autorit? fiscali, la Terra Cancelleria l’Ufficio della Registrazione delle Societ? e qualsiasi istituzioni richieste con l’ufficiale giudiziario per offrire informazioni attinenti. Se quelle autorit? andassero a vuoto ad offrire l’appoggio richiesto, loro potrebbero essere multati con le corti alla richiesta dell’and/or dell’ufficiale giudiziario della parte interessata che potrebbe chiedere anche danni su conto di qualsiasi ritardo in esecuzione caus? con ci? (veda paragrafo 42 sopra).
Allo stesso tempo, se quelle autorit? rifiutassero di cooperare, il Ministero Pubblico fu concesso per intervenire cos? come fornire all’ufficiale giudiziario le informazioni necessarie, particolarmente con riferimento ai conti bancari del debitore societ? divide o qualsiasi altri beni finanziari che potrebbero essere sequestrati sotto l’ordine di esecuzione.
70. Il Governo identific? inoltre due problemi generici che possono renderlo pi? difficile per creditori avere sentenze contro una parte privata eseguiti. Questi problemi interessati riferirono alle deficienze in ufficiali giudiziari l’adempimento di ‘ dei loro compiti riguardo ad esecuzione, e problemi riferirono a debitori il rifiuto di ‘ per attenersi coi loro obblighi.
(i) assistenza Insufficiente prevista con ufficiali giudiziari
71. Nel collegamento con la prima categoria di problemi, sorgendo quando l’assistenza previde con ufficiali giudiziari per esecuzione di sentenze insolute era insoddisfacente o improprio, il Governo si rifer? al seguente preventivo o via di ricorso di reparatory: un’azione di reclamo sotto Articolo 399 del RCCP (versione in vigore fino a 15 febbraio 2013), Articolo 712 della versione attualmente in vigore; un’azione di reclamo contro l’ufficiale giudiziario, siccome prescritto con Articolo 56 di Legge n. 188/2000, permettendo il creditore di chiedere alle corti di imporre una sanzione sull’ufficiale giudiziario per suo o il suo rifiuto ingiustificato per agire o continuare esecuzione; azione disciplinare contro l’ufficiale giudiziario, facendo seguito ad Articoli 47, 48 e 60 di Legge n. 188/2000, l’ufficiale giudiziario che ? responsabile per ritardi sistematici e la negligenza nel compiere atti di esecuzione; un’azione extracontrattuale, copr? con le disposizioni di Articoli 998-99 della vecchia versione del Codice civile (Articolo 1357 del Codice civile nuovo); e la responsabilit? per danni, come previsto per con Articolo 45 di Legge n. 188/2000.
72. Il Governo consider? che le prime due via di ricorso menzionarono sopra di erano accessibile a tutti i creditori e non solo erano effettivo in teoria, ma anche in pratica, siccome prov? con la causa-legge nazionale presentata in appoggio delle loro osservazioni (veda paragrafo 50 sopra).
73. Loro dibatterono inoltre che rivendicazioni di illecito civile erano similmente accessibili ed ammissibili, purch? che le condizioni per la responsabilit? di illecito civile furono soddisfatte e furono provate (veda paragrafo 52 sopra).
74. Il Governo dibatt? che sotto Articolo 45 di Legge n. 188/2000, ufficiali giudiziari erano responsabili per ogni danno causato con non-adempimento dei loro doveri professionali come previsto per sotto diritto civile. Inoltre, lo stesso articolo previde per un finanziamento di assicurazione di responsabiilit? civile civile per la professione di ufficiale giudiziario.
75. Il Governo present? che con decisione del Congresso dell’Unione Nazionale di Ufficiali giudiziari, pubblic? nell’Ufficiale Pubblichi 24 giugno 2014, lo Statuto dell’Assicurazione Fondo per l’Ufficiale giudiziario Profession era stato adottato. Lo statuto essenzialmente previde per un meccanismo che stabilisce le condizioni per la responsabilit? civile di ufficiali giudiziari. Impose un obbligo su ufficiali giudiziari per concludere col finanziamento un contratto di assicurazione civile per la durata della loro attivit? professionale. Articolo 19 dello statuto previde che qualsiasi danni chiesti furono valutati sulla base di un accordo conclusa fra la parte addolorata, la parte assicurata ed il finanziamento, and/or sulla base di una definitivo sentenza con le corti. L’importo di massimo che potrebbe essere accordato basato sul contratto di assicurazione era RON 5,000. Quindi, nessuno simile pagamento era stato reso col finanziamento, nell’assenza di qualsiasi simile sentenza di corte.
(l’ii) Rifiuto del debitore per attenersi con una sentenza di esecuzione
76. Nel collegamento con ostacoli incontrato con un creditore nell’esecuzione di suo o la sua sentenza insoluta caus? col rifiuto di un debitore per attenersi con s?, il Governo indic? che le via di ricorso seguenti avevano sia preventivo ed effetti di reparatory.
(?) via di ricorso civili
77. Il Governo si rifer? alle disposizioni di Articoli 5803 del RCCP precedente, mentre affermando che se l’obbligo imponesse in una sentenza insoluta richiese azione da parte del debitore lui o lei, il creditore potrebbe chiedere di fronte alle corti che una multa civile sia fatta domanda di inadempienza al giorno. La multa era pagabile alla tesoreria Statale. Il creditore fu concesso anche comunque, per chiedere il risarcimento per danno caus? con l’insuccesso di un debitore per eseguire la sentenza insoluta in una maniera opportuna.
78. Nel collegamento con la via di ricorso per cause dove l’obbligo impose nella sentenza insoluta pu? essere eseguito anche con le altre parti in favore del debitore, il Governo si rifer? alle disposizioni di Articoli 574 e 5802 della vecchia versione del RCCP, e di Articolo 904 del RCCP corrente (veda paragrafo 40 sopra). Quegli articoli essenzialmente previde che se il debitore non riuscisse ad attenersi con la sentenza, il creditore potrebbe cercare auorizzazione dalle corti di agire in favore del debitore, o per una terza parte per agire sul conto del debitore, ed alla spesa del debitore per eseguire la sentenza.
79. Allo stesso tempo, il Governo contese, che il meccanismo nazionale assicur? che eccezioni potenziali all’ordine di esecuzione sollevato con debitori in mala fede erano punibile con una multa civile; la sospensione di procedimenti di esecuzione era soggetto al pagamento di un deposito in un importo prescritto con legge (sotto il RCCP nuovo) nella conformit? col valore dell’obbligo esecutivo. Sotto la legislazione nuova, vale a dire l’Articolo 720 ? 3 del RCCP (veda paragrafo 39 sopra), il creditore potrebbe chiedere anche risarcimento per qualsiasi danno incorse in quota al ritardo in esecuzione causato con un’eccezione depositata in mala fede.
80. Il Governo sostenne che la causa-legge nazionale ed attinente presentata sostenuto l’idea che sia sotto il vecchio e specialmente sotto la legislazione nuova, quelle via di ricorso erano efficienti (veda divide in paragrafi 56-57 sopra).
(?) azione di reclamo penale
81. Il Governo indic? che la causa-legge nazionale present? in riguardo di Articolo 271 del Codice Penale e precedente (veda paragrafo 58 sopra) sotto che il rifiuto per attenersi con le disposizioni di una sentenza insoluta era punibile con reclusione, prov? che questa via di ricorso era prontamente disponibile a creditori che potrebbero presentare facilmente tale reclamo e che i suoi effetti erano efficienti.
Articolo 287 del Codice Penale e corrente sotto che sia il rifiuto del debitore eseguire ed il rifiuto dell’ufficiale giudiziario agire per eseguire una sentenza insoluta era punibile, non aveva risultato ancora in qualsiasi causa-legge attinente.
(b) Il richiedente
82. Il richiedente dibatt? che l’ufficiale giudiziario non aveva agito con diligenza sufficiente cos? come assicurare che la sentenza insoluta data nel suo favore fu eseguita. Lei contese che l’ufficiale giudiziario avrebbe dovuto tentare pi? che una volta visitare i locali della societ? in ordine a pressione s? attenersi con obblighi suoi; inoltre, l’ufficiale giudiziario avrebbe dovuto chiedere l’Ufficio della Registrazione delle Societ? informazioni riguardo al conto bancario della societ? che l’avrebbe abilitato per emettere un ordine di restrizione.
83. Il richiedente concluse che la non-esecuzione di definitivo sentenze era anche generalmente, a causa delle certe deficienze nel meccanismo di esecuzione nazionale; lei menzion? in particolare la mancanza della gravit? di sanzioni imposta su ufficiali giudiziari non-diligenti, cos? come delle multe imposte su quelli debitori che rifiutarono in mala fede per attenersi coi loro obblighi.
2. La valutazione della Corte
(un) principi di Generale
84. La Corte reitera che esecuzione di una definitivo sentenza data con qualsiasi corte deve essere considerata una parte integrante del ?il processo? per i fini di Articolo 6 della Convenzione (veda Hornsby c. la Grecia, 19 marzo 1997, ? 40 Relazioni di Sentenze e Decisioni 1997 II). Lo Stato ha un obbligo positivo per organizzare un sistema per esecuzione di sentenze che sono effettive sia in legge ed in pratica ed assicura la loro esecuzione senza qualsiasi ritardi indebiti (veda Ruianu c. la Romania, n. 34647/97, ? 66 17 giugno 2003). Quando le autorit? sono obbligate per agire per eseguire una sentenza e loro non riescono a fare cos?, la loro inattivit? pu? impegnare la responsabilit? dello Stato sulla base di Articolo 6 ? 1 della Convenzione (veda Scollo c. l’Italia, 28 settembre 1995, ? 44 la Serie Un n. 315 C e Bushati ed Altri c. l’Albania, n. 6397/04, ?79 8 dicembre 2009).
85. Il diritto di ?accesso per corteggiare? non imponga un obbligo su un Stato per eseguire ogni sentenza di un carattere civile senza avere riguardo ad alle particolari circostanze di una causa (veda Sanglier c. la Francia, n. 50342/99, ? 39 27 maggio 2003). La responsabilit? dello Stato per esecuzione di una sentenza contro una persona privata prolunga nessuno ulteriore che il coinvolgimento di corpi Statali nelle procedure di esecuzione (veda Fuklev c. l’Ucraina, n. 71186/01, ? 67 e ?? 90-11 7 giugno 2005). La Corte solamente compito ? esaminare se le misure prese con le autorit? erano adeguate e sufficienti. In cause come il presente, dove ? una persona privata il debitore, lo Stato deve agire diligentemente per assistere un creditore in esecuzione di una sentenza (veda Fociac c. la Romania, n. 2577/02, ? 70, 3 febbraio 2005 e Bushati ed Altri, citato sopra, ? 80).
86. La Corte reitera inoltre la sua causa-legge all’effetto che l’impossibilit? per un richiedente per ottenere l’esecuzione di una sentenza che fa un’assegnazione in suo o il suo favore costituisce un’interferenza col diritto al godimento tranquillo di propriet?, come esponga fuori nella prima frase del primo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 (veda, fra le altre autorit?, Burdov c. la Russia, n. 59498/00, ? 40 ECHR 2002 III, e Jasinien ?c. la Lituania, n. 41510/98, ? 45 6 marzo 2003). Gli obblighi positivi comportati con che Articolo in cause che comportano la causa fra individui privati o societ? costringe Stati ad assicurare che le procedure custodirono nella legislazione per l’esecuzione di definitivo sentenze e per procedimenti fallimentari si ? attenuto con (veda Fuklev, citato sopra, ? 91 e Kotov c. la Russia [GC], n. 54522/00, ? 90 3 aprile 2012).
87. In riguardo di Articolo 13, la Corte richiede, che gli Stati offrano una via di ricorso nazionale per trattare con la sostanza di un ?azione di reclamo difendibile? sotto la Convenzione ed accordare il sollievo appropriato, bench? gli Stati Contraenti siano riconosciuti della discrezione come alla maniera nella quale loro adattano ai loro obblighi di Convenzione sotto questa disposizione (veda Kuda ?c. la Polonia [GC], n. 30210/96, ? 152 ECHR 2000 XI, e Z ed Altri c. il Regno Unito [GC], n. 29392/95, ? 108 ECHR 2001 V).
88. La sfera degli Stati Contraenti gli obblighi di ‘ sotto Articolo 13 variano dipendendo dalla natura dell’azione di reclamo del richiedente; il ?l’efficacia? di un ?la via di ricorso? all’interno del significato di Articolo 13 non dipenda dalla certezza di una conseguenza favorevole per il richiedente. Allo stesso tempo, la via di ricorso richiesta con Articolo 13 deve essere, ?effettivo? in pratica cos? come in legge, nel senso entrambi ostacolare la violazione allegato o la sua continuazione, o di offrire compensazione adeguata per qualsiasi violazione che gi? ? accaduta. Anche se una sola via di ricorso non soddisfa da solo completamente i requisiti di Articolo 13, l’aggravamento di via di ricorso previsto per sotto diritto nazionale pu? fare cos? (veda Kuda?, citato sopra, ?? 157-58, e Burdov c. la Russia (n. 2), n. 33509/04, ?? 96-97, ECHR 2009 con gli ulteriori riferimenti).
(b) la Richiesta dei principi generali
(i) cause simili e Precedenti
89. La Corte gi? ha esaminato azioni di reclamo simile a quelli nella causa presente, port? con richiedenti che addussero che lo Stato rumeno era andato a vuoto ad assisterli efficacemente nell’ottenere esecuzione delle definitivo sentenze nazionali dato nel loro favore contro parti private.
90. In una maggioranza stretta di simile cause, la Corte trov? una violazione di Articolo 6 della Convenzione, mentre sostenendo che le autorit? Statali (principalmente il servizio di ufficiale giudiziario) non era riuscito ad agire diligentemente ed in ordine di momento di entrata dovuto assistere i richiedenti nell’avere le loro sentenze esegu?; in pi? cause, la Corte sostenne, che non c’era nessun bisogno di esaminare sui meriti l’azione di reclamo supplementare sollevata sotto Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 (veda Ruianu, citato sopra; Ghibusi c. la Romania, n. 7893/02, 23 giugno 2005; Kocsis c. la Romania, n. 10395/02, 20 dicembre 2007; Schrepler c. la Romania, n. 22626/02, 15 marzo 2007; Opera di Constantin c. la Romania, n. 24724/03, 8 novembre 2007; Butan e Dragomir c. la Romania, n. 40067/06, 14 febbraio 2008; Ione-Cetin ?ed Ione c. la Romania, n. 73706/01, 14 febbraio 2008; Neamtiu c. la Romania, n. 67007/01, 14 febbraio 2008; Vasile c. la Romania, n. 40162/02, 29 aprile 2008; Elena Negulescu c. la Romania, n. 25111/02, 1 luglio 2008; Ciocan ed Altri c. la Romania, n. 6580/03, 9 dicembre 2008; Chelu c. la Romania, n. 40274/04, 12 gennaio 2010; I.D. c. la Romania, n. 3271/04, 23 marzo 2010; Papuc c. la Romania n. 44476/04, 27 maggio 2010; S.C. Prodcomexim SRL c. la Romania (n. 2), n. 31760/06, 6 luglio 2010; l’Ione Popescu c. la Romania, n. 6332/04, 27 luglio 2010; Flaviu e Dalia Serban c. la Romania, n. 36446/04, 14 settembre 2010; ed il Bogdan Vod greco Parrocchia cattolica c. la Romania, n. 26270/04, 19 novembre 2013). Le sentenze insolute in quelle cause principalmente si riferite a pagamento di od ottemperanza coi vari obblighi contrattuali; procedimenti di reintegrazione e pagamento conseguente di danno col datore di lavoro privato; e sgombrando patrimonio immobiliare.
In una causa, la Corte trov? similmente una violazione di Articolo 10 della Convenzione, su conto delle autorit? nazionali l’insuccesso di ‘ per prendere misure effettive e necessarie per assistere i richiedenti che erano giornalisti per eseguire il loro definitivo e decisione esecutiva contro una parte privata (veda Frsil ?e Cioc?rlan c. la Romania, n. 25329/03, ? 71 10 maggio 2012).
91. Nelle altre cause che trattano con procedimenti di esecuzione nei quali il debitore era una parte privata, la Corte trov? comunque, uno che gli obblighi dello Stato hanno prescritto con Articolo 6 ? 1 ed Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 si era stato attenuto con, o che i richiedenti stessi non avevano manifestato diligenza sufficiente nell’intraprendere le loro azioni di reclamo (veda Fociac, citato sopra; Topciov c. la Romania (il dec.), n. 17369/02, 15 giugno 2006; SC Magna Holding SRL c. la Romania, n. 10055/03, 13 luglio 2006; Cubanit c. la Romania (il dec.), n. 31510/02, 4 gennaio 2007; Cerceanu ?c. la Romania (n. 1), n. 31250/02, 4 marzo 2008; Mircea Popescu c. la Romania, (il dec.), n. 35017/02, 4 novembre 2008; Rdvan c. la Romania (il dec.), n. 26846/04, 2 giugno 2009; Butan c. la Romania, (il dec.), n. 18522/05, 29 settembre 2009; Poenaru c. la Romania (il dec.), n. 31752/04, 15 dicembre 2009; Maghiran c. la Romania, (il dec.), n. 29402/07, 19 gennaio 2010; Voda c. la Romania, (il dec.), n. 35812/02, 19 gennaio 2010; e Ciobanu ed Altri c. la Romania, (il dec.), N. 898/06; 39374/07; 1161/08; 36461/08, 6 settembre 2011).
92. In particolare, nel collegamento con la possibilit? di presentare un reclamo riguardo ad esecuzione, la Corte ha respinto nelle pi? prime cause, per mancanza di esempi di persuasivo, gli argomenti fissati in avanti col Governo con riguardo ad all’efficacia della via di ricorso prevista per con Articolo 399 del RCCP precedente in riguardo di azioni di reclamo che l’ufficiale giudiziario non era riuscito ad agire (veda Elena Negulescu c. la Romania, citato sopra, ? 43) e che l’ufficiale giudiziario aveva agito tardamente (veda Flaviu e l’erban di Dalia?, citato sopra, ? 60).
93. La Corte trovata anche in molte cause contro la Romania che l’insuccesso per eseguire una sentenza insoluta non era necessariamente dovuto (solamente) all’inattivit? dell’ufficiale giudiziario ma ad una mancanza di preparazione, risposta ed appoggio dalle altre autorit? competenti, come la polizia, il gendarmerie, gli uffici di accusatore o l’ufficio di finanza (veda, per istanza, Bogdan Vod ?greco-cattolico Parrocchia, ?? 47 e 50; Flaviu e l’erban di Dalia?, ? 61; Opera di Constantin, ? 40; e S.C. Prodcomexim SRL, ? 43 tutti citarono sopra). La Corte prima ha trovato similmente, che le autorit? nazionali erano andate a vuoto ad offrire assistenza appropriata a creditori che hanno le difficolt? nell’attenersi con l’obbligo per pagare in anticipo parcelle di esecuzione per garantirli accesso effettivo alla procedura di esecuzione (veda Elena Negulescu, citato sopra, ? 44).
94. La Corte sostenne inoltre che la possibilit? di portare procedimenti per ottenere una multa coercitiva o un risarcimento danni contro l’altra parte sotto Articolo 5803 del vecchio RCCP non costitu? via di ricorso effettive, in finora siccome loro rappresentarono indiretti vogliono dire di eseguire una definitivo decisione ed erano perci? incapace di offrire compensazione diretta per la violazione allegato (veda, inter alia, Ghibusi, ?? 27-28, e Frsil ?e Cioc?rlan, ? 70, sia cit? sopra).
95. La Corte ha sostenuto anche che azione disciplinare contro un ufficiale giudiziario non poteva essere considerata direttamente come una via di ricorso accessibile ai richiedenti e capace di garantire l’esecuzione di una definitivo decisione. Simile azione potrebbe essere portata solamente con l’asse governante dell’Unione di Ufficiali giudiziari e potrebbe condurre solamente a sospensione dell’ufficiale giudiziario dai suoi doveri o ad un’altra sanzione disciplinare. Non poteva assistere nel garantire l’esecuzione della sentenza (l’ibid., ? 68; Opera di Constantin, citato sopra, ? 41).
(l’ii) Veduta d’insieme del meccanismo corrente per l’esecuzione di sentenze data contro debitori privati
96. La Corte prende giurisdizione delle osservazioni del Governo nella causa presente che in prospettiva delle sentenze della Corte in cause precedenti che trattano col problema di esecuzione di definitivo sentenze date contro parti private (veda divide in paragrafi 90-91 sopra), nessuna conclusione potrebbe essere attratta come all’esistenza di un problema sistematico in Romania (veda paragrafo 65 sopra).
97. Senza entrare in che problema, la Corte nota che il meccanismo corrente per l’esecuzione di sentenze data contro debitori privati include un numero delle salvaguardie nuove ed importanti, specialmente in relazione a creditori l’accesso di ‘ a procedimenti di esecuzione ed alla maniera nella quale simile procedimenti sono condotti con le autorit? di esecuzione in generale (veda divide in paragrafi 67-69 sopra).
98. La Corte osserva davvero che, avendo preso che come un punto iniziale le conclusioni, afferm? nelle sue sentenze contro la Romania su conto delle autorit? Statali l’insuccesso di ‘ per assistere propriamente i creditori di parti private, lo Stato rispondente implement? una serie di emendamenti legislativi e significativi, principalmente riguardo alla procedura di esecuzione regolata col RCCP nuovo che entr? in vigore 15 febbraio 2013 il sistema di patrocinio gratuito pubblico, corretto nel 2008 e la struttura legale ufficiali giudiziari che regola l’attivit? di ‘, incluso l’attuazione in 2014 degli ufficiali giudiziari finanziamento di risarcimento di ‘, tutti che mirano a migliorare il meccanismo di esecuzione in generale. La causa-legge nazionale prevista col Governo, cos? come le opinioni giuridiche espressero con un numero coerente di corti nazionali attraverso il paese riguardo alla sufficienza e l’efficienza dei mezzi rese disponibile al creditore di parti private in suo o suo tenta di avere una sentenza insoluta eseguito (veda divide in paragrafi 49-58 sopra) ? in generale prova affidabile come al miglioramento del meccanismo di esecuzione.
99. In questo collegamento, la Corte nota, che le disposizioni legislative e nuove prescrivono espressamente che lo Stato o le altre autorit? attinenti devono sostenere ufficiali giudiziari nell’offrire informazioni necessaria o assistenza nella procedura di esecuzione, quando richiesto. Se loro non riescono a fare cos?, loro possono essere multati o possono essere dovuti per pagare il risarcimento per il danno causato con l’esecuzione ritardata (veda divide in paragrafi 41, 42 e 46 sopra e, con contrasto, la causa-legge cit? in paragrafo 92 sopra).
100. Allo stesso tempo, procedimenti di esecuzione sono pi? facilmente accessibili al creditore che segue i miglioramenti portato al sistema di patrocinio gratuito pubblico nel 2008. La Corte nota in questo collegamento che anche se il creditore ancora ? costretto sotto legge rumena a sopportare i costi dei procedimenti di esecuzione preliminari, il sistema nazionale lascia spazio ad una valutazione giudiziale e completa della situazione finanziaria del creditore cos? come assicurare che lui o lei hanno accesso effettivo a quelli procedimenti (veda divide in paragrafi 68-69 sopra e, con contrasto, Elena Negulescu, citato sopra, ? 44)

Testo Tradotto

Conclusions
No violation of Article 13+P1-1-1 – Right to an effective remedy (Article 13 – Effective remedy) (Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property
Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions)
No violation of Article 6 – Right to a fair trial (Article 6 – Enforcement proceedings
Article 6-1 – Access to court)
No violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 1 of Protocol No. 1 – Peaceful enjoyment of possessions)

FOURTH SECTION

CASE OF CIOCODEIC? v. ROMANIA

(Application no. 27413/09)

JUDGMENT

STRASBOURG

16 January 2018

This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Ciocodeic? v. Romania,
The European Court of Human Rights (Fourth Section), sitting as a Chamber composed of:
Ganna Yudkivska, President,
Vincent A. De Gaetano,
Paulo Pinto de Albuquerque,
Faris Vehabovi?,
Egidijus K?ris,
Iulia Motoc,
Marko Bo?njak, judges,
and Marialena Tsirli, Section Registrar,
Having deliberated in private on 29 November 2016 and on 12 December 2017,
Delivers the following judgment, which was adopted on the last mentioned date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 27413/09) against Romania lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a Romanian national, OMISSIS (?the applicant?), on 30 April 2009.
2. The applicant, who had been granted legal aid, was represented by OMISSIS a lawyer practising in Timi?oara. The Romanian Government (?the Government?) were represented by their Agent, Ms C. Brumar, of the Ministry of Foreign Affairs.
3. The applicant, relying on Articles 6 ? 1 and 13 of the Convention as well as on Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, alleged that the State had failed to effectively assist her in enforcing the final judgment awarding her salary entitlements and that she did not have an effective remedy at her disposal by which to obtain the impugned enforcement.
4. On 18 November 2014 the application was communicated to the Government.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1969 and lives in Timi?oara.
A. Proceedings under the Labour Code
6. In 2004 the applicant lodged a civil action against her employer, a private company, C.G.H.T. (?the company?), seeking the revocation of its decision of 17 October 2003 to dismiss her, and claiming various salary entitlements.
7. On 29 April 2004 the Timi? County Court dismissed her action as ill founded. The applicant appealed.
8. In a final judgment of 29 September 2004 (?the judgment?), the Timi?oara Court of Appeal allowed the applicant?s appeal. It ordered the company to revoke its dismissal decision and to pay the applicant pecuniary damages in the form of all her salary entitlements from 17 October 2003 until the pronouncement of the final judgment, updated and index-linked. The domestic court also awarded the applicant the costs and expenses incurred in the proceedings.
B. Enforcement proceedings
9. On 15 November 2004 the Timi? County Court validated the judgment (?nvestire cu formul? executorie), pursuant to Article 374 of the Romanian Code of Civil Procedure (hereinafter ?the RCCP?), as in force at the time (see paragraph 37 below).
10. The applicant instituted enforcement proceedings on 21 January 2005, requesting the bailiffs? office M.S.R. & S.A.I. (?the bailiff?) to enforce the judgment.
11. On 26 January 2005 the bailiff issued a notice of payment (soma?ie) and served it on the company.
12. According to a report of 11 February 2005 issued by the bailiff, the bailiff and the applicant?s lawyer visited the company?s premises. As the company?s legal representative was not present, the bailiff granted the company a further five days in which to execute the final judgment of their own accord.
13. However, the company refused to fulfil its obligations. Moreover, it lodged a complaint seeking to have the enforcement proceedings annulled, pursuant to Article 399 of the RCCP, as in force at the time (see paragraph 39 below). During those proceedings and at the company?s request, on 24 February 2005 the Timi?oara District Court ordered the suspension of the enforcement proceedings until a final judgment was given; the suspension was made subject to payment of a deposit of 4,000,000 Romanian lei (ROL), namely approximately 90 euros (EUR).
14. In response, on 16 May 2005 the applicant brought urgent proceedings seeking to have the impugned suspension lifted. She argued that the matter was urgent because she needed to obtain the salary entitlements that would allow her to provide for herself and her infant.
15. In a judgment of 18 May 2005 the Timi?oara District Court dismissed the applicant?s request, holding that she had not proved the existence of any imminent damage, so as to justify the urgency of the request.
16. On 2 June 2005 the Timi?oara District Court allowed the company?s complaint against the enforcement proceedings. The court held that the procedural requirements had not been thoroughly complied with in so far as the bailiff had failed to serve the company with a copy of the enforceable judgment.
17. The applicant lodged an appeal on points of law against the court?s judgment. On 6 October 2005 the Timi? County Court dismissed the applicant?s appeal on points of law as ungrounded. The first-instance judgment thus became final.
18. The company lodged another request seeking to obtain the annulment of the restriction order (anularea m?surii de poprire) issued by the bailiff in respect of its bank accounts. On 21 April 2005 the Timi?oara District Court allowed the request, in so far as the restriction order had been issued subsequent to the suspension of the enforcement proceedings ordered by the court (see paragraph 13 above).
19. In the meantime, on 29 June 2005, the bailiff issued another notice of payment. On 4 July 2005 it was posted, together with the enforceable judgment, at the company?s main entrance.
20. On 2 November 2005 the bailiff received a letter from the applicant, in which she enquired whether the company had complied with the outstanding judgment. The bailiff replied in the negative on 4 November 2005.
21. In so far as this was the last exchange of information between the applicant and the bailiff concerning the impugned enforcement procedure, and in view of the obligations imposed by law on the creditor, who was required to play a constantly active role throughout the enforcement procedure, on 28 May 2007 the bailiff issued an official report, noting that, under Article 389 of the RCCP as in force at the time, the procedure had become time-barred (?perimarea execut?rii?; see paragraph 38 below). It is not clear whether that report was communicated to the applicant or not.
C. Other proceedings brought by the applicant seeking to have the judgment enforced
1. Action lodged by the applicant in order to speed up the enforcement proceedings
22. On 5 May 2005 the applicant lodged a complaint before the Timi?oara District Court seeking to obtain a court order for immediate enforcement of the judgment, pursuant to Article 5803 of the RCCP as in force at the time (see paragraph 40 below).
23. In a decision of 18 August 2005 the Timi?oara District Court allowed the applicant?s complaint and ordered the company to pay a coercive fine of ROL 500,000 per day until it fulfilled its obligations.
24. An appeal by the company against that decision was allowed on 16 December 2005 by the Timi? County Court. The court held that the coercive fine had the nature of a civil penalty aimed at securing the enforcement of a personal obligation which could not be otherwise executed, as provided for by Article 5803. However, the payment of the company?s debt could be enforced with the assistance of a bailiff; therefore the applicant?s complaint was ill-founded.
2. Complaint lodged by the applicant with the Ministry of Justice
25. On 12 July 2005 the applicant complained to the Minister of Justice about the outcome of the judgment of 2 June 2005 (see paragraph 16 above). The complaint was lodged under the provisions of Law no. 303/2004, defining the framework for judges? disciplinary and criminal responsibility and the specific authorities empowered to initiate such proceedings.
26. On 24 August 2005 the applicant?s complaint was forwarded to the Timi?oara Court of Appeal. On 5 September 2005 the Timi?oara Court of Appeal noted that the impugned proceedings had been terminated by a judgment that was final and therefore not subject to appeal.
D. Criminal proceedings lodged by the applicant
27. In 2005 the applicant complained to different State authorities that the company?s representatives had failed to execute the judgment. She relied on Articles 277, 278 and 280 of the Labour Code and Article 83 of Law no. 168/1999 regarding the resolution of labour disputes (see paragraphs 43-44 below).
28. On 5 December 2006 a criminal investigation was initiated against M.D., the company?s administrator, for refusal to execute the judgment.
On 4 February 2008 the prosecutor?s office at the Timi?oara District Court decided to discontinue the proceedings against M.D. and fined him RON 1,000, namely approximately EUR 250. The prosecutor investigating the case found that M.D.?s actions could not be classified as an offence.
29. A complaint lodged by the applicant against that decision was dismissed on 8 April 2008 by the senior prosecutor at the Timi?oara District Court.
30. On 2 June 2008 both the applicant and M.D. appealed against the prosecutors? decisions before the Timi?oara District Court. The court dismissed both appeals on 17 October 2008. It held that the applicant?s appeal had been lodged outside the time-limit. With regard to M.D.?s appeal, it reiterated that even though he had not executed the judgment, his actions could not be classified as an offence and, therefore, the administrative fine had been fair.
31. In a final judgment of 28 January 2009 the Timi? County Court dismissed appeals on points of law lodged by the applicant and M.D.
E. Closing down of the company
32. On 5 August 2014 the company?s two shareholders decided that the company should be liquidated (dizolvare), in accordance with the provisions of Law no. 31/1990 on trading companies. At their request, the Companies Registration Office (Oficiul Registrului Comer?ului) decided on 7 August 2014 to publish the shareholders? decision in the Romanian Official Journal. The decision was published on 26 August 2014, in accordance with the provisions of Emergency Government Ordinance no. 116/2009 regulating the registration of specific acts in the companies register (see paragraph 48 below).
33. It was noted in an accounting report drawn up on 30 August 2014 that the company?s only creditors were the two shareholders.
34. On 10 October 2014 one of the shareholders asked the Companies Registration Office to strike the company off the register. The request was granted on the same day, and the Companies Registration Office decided that the decision would be published in the Romanian Official Journal.
35. No appeal was lodged against the decisions taken by the Companies Registration Office in respect of the company.
II. RELEVANT DOMESTIC LAW AND PRACTICE
A. Relevant domestic law
36. Relevant excerpts from the domestic law on the enforcement of final judgments, namely the old and new versions of the RCCP, are to be found in the case of Foundation Hostel for Students of the Reformed Church and Stanomirescu v. Romania (nos. 2699/03 and 43597/07, ?? 38-40, 7 January 2014).
37. Article 374 of the RCCP, as in force at the relevant time, set out the procedure for the execution of outstanding judgments and the validation of enforceable title deeds (??nvestire cu formul? executorie ?) by the courts. Under the new RCCP, in force since 15 February 2013, this procedure is mandatory only for title deeds, and no longer for court judgments (Article 6401 of the Code, as amended on 19 October 2014).
38. Article 389 of the RCCP, as in force at the relevant time, stated in relation to the time-limit for enforcement:
?If a period of six months has passed since the time of the last act of enforcement and the creditor has remained passive, the enforcement becomes time-barred (se perim?) and any interested party may ask for its annulment …?.
The corresponding articles in the current version of the RCCP read as follows:
Article 697
?If the creditor has deliberately let more than six months pass without complying with the bailiff?s written request asking him or her to take certain steps necessary for the enforcement procedure, the enforcement becomes time-barred (se perim?) …?
Article 698
?At the request of the bailiff or the interested party, the judge shall acknowledge in a decision given following the urgent summoning of the parties that the enforcement has become time-barred …?
Under Article 388 of the old version of the RCCP, the bailiff had to note in an official report the fact that the enforcement had become time-barred and the report was sent to the interested parties. Like any act of enforcement carried out by the bailiff, the official report could be challenged by lodging an objection (see below).
39. In the event that the bailiff fails or refuses to act diligently in order to assist a creditor in the enforcement of the outstanding judgment, the creditor is entitled to lodge a complaint concerning enforcement.
The time-limits prescribed for such a procedure are shorter than for regular procedures, in view of its urgent character. Only one appeal lies against a judgment given under such a procedure.
If the courts find that the bailiff refused to act without justification, they may fine the bailiff as well as award damages, if so requested by the aggrieved party.
Article 399 of the RCCP concerning the objection procedure, as in force at the time, stated as follows:
Article 399
?(1) Parties with an interest in or having suffered harm as a result of enforcement proceedings or any act of enforcement may lodge an objection. Similarly … a complaint may be lodged when it is necessary to clarify the meaning, scope or terms of implementation of the writ of enforcement, or where the authority responsible for enforcement refuses to commence the enforcement or to perform an act of enforcement as provided for by law.
(2) Failure to comply with the legal provisions regulating the enforcement itself or the acts of enforcement shall lead to the annulment of the unlawful act?.
The corresponding articles of the new RCCP read in their relevant parts as follows:
Article 665
?(1) As soon as the bailiff receives an enforcement request, he or she must decide whether to register the request and open an enforcement file, or to refuse the request in a reasoned decision.
(2) The bailiff?s decision shall be notified immediately to the creditor. If the bailiff refuses to commence the enforcement procedure, the creditor may appeal before a court against the respective decision within fifteen days of the date of notification.?
Article 712
?(1) Parties with an interest in, or having suffered harm as a result of, enforcement proceedings may lodge an objection against it, against any official report drawn up by the bailiff, or against any act of enforcement. Likewise, a complaint may be lodged if the bailiff refuses to carry out the enforcement or to perform any act of enforcement as prescribed by law.?
Article 720
?… (3) If the objection is dismissed, upon request, the claimant may be liable to pay damages for the delay caused to the proceedings, and if the objection was lodged in bad faith, the claimant shall be liable additionally to a judicial fine of between 1,000 and 7,000 Romanian lei (RON) …
(7) If [by allowing the objection to enforcement] the court finds that there was an unjustified refusal by the bailiff either to receive or to register the request to enforce, or to perform an enforcement act, or to take any other measure prescribed by law, the bailiff may be liable to a judicial fine of between RON 1,000 and RON 7,000, as well as, if so requested by the interested party, to pay compensation for the damage caused.?
40. Articles 5802-5803 of the old version of the RCCP entitled a creditor to seek before the courts authorisation to enforce the obligation provided for in the writ of enforcement himself or herself, or to have it enforced by a third party, if the debtor refused to comply and the ?obligation to act? did not require his or her personal intervention. For the latter situation, the law provided that the debtor could be compelled to comply with the enforcement writ by the imposition of a civil-law ?coercive fine?:
Article 5802
?Should a debtor refuse to comply with the obligation to act provided for in the writ of enforcement within ten days of receiving the order to do so, the court, by a final interlocutory decision, after summoning the parties, may authorise the creditor to enforce the obligation himself or to have it enforced by third parties at the debtor?s expense.?
Article 5803
?Should the obligation ?to act? require the debtor?s personal intervention, he may be compelled to comply with the obligation by means of a civil-law coercive fine. Following an application by the creditor and after summoning the parties, the court may order the debtor, in a final interlocutory decision, to pay the State a fine of between 200,000 and 500,000 Romanian lei (ROL) for each day until the obligation provided for in the writ of enforcement has been fulfilled.
The creditor may request the court to award him damages against the debtor in order to make good the loss incurred by the failure to fulfil the obligation …?
Articles 904-906 of the current Code reiterate, essentially, the same principles as those stipulated in the corresponding Articles 5802 and 5803 of the previous Code, except that the civil fine was replaced by penalties, payable directly to the creditor by order of the judge, if more than ten days have passed since the debtor was instructed to execute the outstanding judgment.
41. Articles 187-191 of the current Code reiterate and refine the principles set out in the previous Code (Articles 1081-1085) concerning the sanctions applied by the court at the request of the bailiff or the aggrieved party to another party or an authority for submitting a request in bad faith, for not providing the information requested by the court or for failing to comply with the provisions regulating the enforcement procedure. The fine thus imposed on the responsible party or authority may be supplemented by an obligation to pay damages to the party aggrieved by the delay in the enforcement procedure caused thereby.
42. Article 660 of the Code provides for the general framework of cooperation between the enforcement authority and the domestic authorities, whether State or private entities, responsible for assisting the bailiff and the creditor in the enforcement of an outstanding judgment (see also paragraph 69 below).
43. The relevant parts of the Labour Code, as in force at the material time, read as follows:
Article 277
?Failure to comply with a final judgment concerning the payment of salary entitlements within fifteen days of the date when the interested party requested his or her employer to execute it shall constitute an offence punishable by a term of imprisonment of three to six months or by a fine.?
44. The relevant part of Law no. 168/1999 regarding the resolution of labour disputes, as in force at the relevant time, read as follows:
Article 83
?Failure to comply with a final judgment concerning the payment of salary entitlements within fifteen days of the date when the interested party requested the company to execute it shall constitute an offence punishable by a term of imprisonment of three to six months or by a fine.?
45. The relevant parts on the general tort liability conditions from the new Civil Code, in force since 1 October 2011, reiterate generally the text of Articles 998-99 of the previous Civil Code; they now read as follows:
Article 1349
?(1) Everyone shall respect the code of conduct which the law or local custom imposes and shall not breach, by action or inaction, the rights or legitimate interests of others.
(2) Anyone who knowingly breaches this duty shall be liable for all damage and shall make amends for it in full.
(3) In the cases provided for by the law, a person may also be liable for damage caused by the actions of another […]?
Article 1357
?(1) Anyone who causes damage to another as a result of an unlawful deed committed negligently shall be liable to make reparation for it.
(2) The person who causes the damage shall be held liable [in any event] for very slight negligence (culpa levissima ? ?cea mai u?oar? culp??).
46. The relevant parts of Law no. 188/2000 regulating the activities of bailiffs read as follows:
Article 45
?(1) A bailiff is liable under civil law if his/her failure to fulfil his or her professional obligations have caused prejudice.
(2) Civil liability insurance for the bailiff?s activity is provided by an insurance fund for the bailiff profession …?
Article 47
?The bailiff?s disciplinary liability may arise in the following circumstances: …
e) systematic delay and negligence in accomplishing professional tasks …?
Article 48
?(1) The disciplinary procedure is initiated against a bailiff either by the Ministry of Justice or by the Board of the Regional Chamber of Bailiffs. The matter is examined by the Disciplinary Board of that Chamber; the Disciplinary Board is made up of three members, elected for a three-year mandate by the General Assembly of the Chamber.
(2) A preliminary investigation conducted by general inspectors from the Ministry of Justice or from the Board of the Regional Chamber of Bailiffs is mandatory if suspension from office or exclusion from office is envisaged …
(5) The parties may appeal against the decision taken by the Disciplinary Board within fifteen days of notification of the decision. The Superior Disciplinary Board of the National Union of Bailiffs shall examine the appeal in a panel of five members, its decision being final. This decision is amenable to appeal before the Court of Appeal.?
Article 49
?The disciplinary sanctions that may be applied depending on the seriousness of the offence committed are:
a) a reprimand (mustrare);
b) a warning (avertisment);
c) a fine of between 500 and 3,000 Romanian lei (RON), payable to the Regional Chamber of Bailiffs. Failure to pay the fine within thirty days of the decision becoming final will result in the bailiff?s ex officio suspension from office until the fine is paid …
d) the bailiff?s suspension from office for between one and six months;
e) exclusion from office.
Article 56
?(1) If the parties express a wish to continue with the enforcement proceedings, reasons must be given for any refusal by the bailiff to perform his or her duties … not later than five days from the date of the refusal.
(2) In the event of an unjustified refusal to perform the duties described under paragraph (1), the interested party may lodge a complaint within five days of the time he or she was made aware of the refusal, before the court with jurisdiction over the area in which the bailiff?s office is located.
(3) All parties shall be summoned for the hearing of the complaint.
(4) The court?s judgment is amenable to a single appeal.
(5) The bailiff shall comply with the final judgment …?
Article 60
?(1) All acts performed by the bailiff shall be subject to judicial review before the courts, in accordance with the law.
(2) The bailiff?s professional activity shall be subject to professional supervision in accordance with the provisions of this law.?
Article 61
?Parties with an interest in, or having suffered harm as a result of, enforcement proceedings may lodge a complaint in accordance with the provisions of the Code of Civil Procedure.?
Article 62
?(1) Professional supervision shall be carried out by the Ministry of Justice, through the general inspectors, and by the National Union of Bailiffs through its
Board ….?
47. The relevant parts of Article 271 of the former Criminal Code read as follows:
Article 271 ? Non-compliance with court judgments
?(1) Obstructing the enforcement of a court judgment by issuing threats towards the enforcement authority is punishable by six months to three years? imprisonment, and if acts of violence have been committed the punishment is from one to five years …?
Article 287 of the new Criminal Code, in force since 1 February 2014, provides as follows:
?(1) Non-compliance with a court judgment committed by:
(a) obstruction of enforcement by opposing the enforcement authority;
(b) refusal by the bailiff to enforce a court judgment compelling him or her to perform a specific act;
(c) refusal to assist the enforcement authorities by the persons that have such an obligation under the law…
is punishable by three months to two years? imprisonment or by a fine …?
48. Law no. 31/1990 on trading companies, as well as Emergency Government Ordinance no. 116/2009, which regulates the registration of specific acts in the companies register, set out, inter alia, the procedures for liquidation of a private company and its striking off the register. They state that the creditors and any other interested party may oppose the decisions taken by the shareholders and by the Companies Registration Office before the courts, in accordance with the law.
B. Relevant domestic case-law and administrative practice
49. The Government submitted a significant number of domestic judgments proving, in their view, that at present the system of legal remedies in Romania, in cases concerning non-compliance with an enforcement order against private parties, is efficient and accompanied by sufficient safeguards, especially since the entry into force of the new RCCP in 2013. The Government mentioned that the case-law based on that new piece of legislation ? applicable exclusively to enforcement proceedings started after 15 February 2013 under the transitionary provisions of the Code ? was developing in the right direction.
50. The Government referred to numerous and various circumstances in which the domestic courts had found, based on the provisions of the RCCP (the previous version as well as the current one) regulating complaints concerning enforcement (see paragraph 39 above), as well as on Article 56 ? 2 of Law no. 188/2000 (see paragraph 46 above), that the bailiff?s refusal to act lacked justification. They submitted more than thirty judgments delivered by various courts across the country, mainly between 2009 and 2014, holding the bailiff responsible for initiating or pursuing the enforcement procedure. In some cases, the courts indicated to the bailiffs the concrete acts they should perform in order to secure the enforcement of the outstanding judgment.
51. On the question whether complaints concerning belated acts of enforcement by the bailiffs or delays in enforcement were allowed by the domestic courts, or whether any pecuniary sanctions were imposed by the domestic courts on the bailiff on account of his or her failure to act in due time, the Government submitted several legal opinions formulated by various domestic courts across the country. They all expressed the view that if given the opportunity by the creditor to examine such a request, the courts would be entitled to apply Articles 712 and 720 ? 7 of the RCCP, as well as Articles 45 and 56 of Law no. 188/2000 (see paragraphs 39 and 46 above). They considered such an approach to be not only reasonable, but also salutary, particularly since the adoption by the Court of the judgment in the case of Flaviu and Dalia ?erban v. Romania (no. 36446/04, 14 September 2010). In that judgment, the Court concluded that a complaint concerning enforcement was not an effective remedy, in so far as the Government had not provided examples from domestic practice in respect of complaints about belated acts of enforcement by the bailiff being declared admissible. The only relevant examples provided showed that the domestic courts considered such complaints ill-founded or even incompatible ratione materiae (see ?? 40-44 and 60 of the judgment).
52. With reference to the application of Articles 998-999 of the former Civil Code, Articles 1349 and 1357 of the current Civil Code respectively (see paragraph 45 above), the opinion expressed by the courts in situations where the bailiff?s failure to carry out an enforcement act had caused damage to the creditor, was that those provisions may become relevant if all the conditions for tort liability are substantiated by the creditor.
The case-law submitted by the Government in this respect consisted of three judgments delivered in 2012, in which the courts had obliged the bailiff to pay damages to the creditor for the harm suffered.
53. The Government also provided several judgments given by various domestic courts across the country in respect of disciplinary actions brought against bailiffs. The examples proved, in the Government?s view, that the disciplinary system was capable of putting sufficient pressure on the bailiff to ensure that the enforcement procedure was initiated and/or continued. The data provided revealed that between 2003 and 2011, the Ministry of Justice had brought ninety-five disciplinary actions against certain bailiffs, four of which sought the bailiffs? exclusion from office. Sixteen disciplinary actions were lodged in 2012, thirty-two in 2013 and forty-five in 2014. The majority of those actions were finalised with one of the four disciplinary sanctions prescribed by the law being applied by the courts.
54. Concerning the criminal liability of bailiffs, the Government contended that by a court decision of 2012, one bailiff had been convicted for abuse of office and hence excluded from office. The Government further informed the Court that the domestic courts had not yet been confronted with a case in which a bailiff had been charged, under Article 287 ? 1 (b) of the New Criminal Code, in force since 1 February 2014 (see paragraph 47 above), with non-compliance with a domestic judgment.
55. The Government further submitted several judgments delivered between 2014 and 2015, in which, based on Article 660 ? 2 of the RCCP (see paragraph 42 above), the courts had fined various public institutions on account of their failure to properly assist the bailiff in his or her attempts to enforce outstanding judgments.
56. In connection with existing remedies for obliging debtors to comply with outstanding judgments, the Government provided consistent domestic case-law, proving that the courts across the country generally allowed creditors? requests submitted pursuant to Articles 5803 of the former RCCP (Article 906 of the current RCCP), imposing on the debtor financial penalties per day of delay, whether payable to the State as a fine (under the old Code), or to the creditor directly (under the new Code; see paragraph 40 above). The relevant case-law dates mainly from 2010-15.
57. In certain situations and as provided for by the former RCCP, the domestic courts have obliged the debtor to pay both a civil fine to the State per day of delay in executing the judgment, as well as damages to the creditor, if damage has been substantiated. The five decisions submitted by the Government are from 2009, 2010, 2011 and 2012.
58. Concerning the application of Article 271 of the former Criminal Code (see paragraph 47 above), the Government submitted a dozen judgments given between 2008 and 2012, in which the domestic courts convicted debtors who had failed to comply with their obligation to execute outstanding judgments, and sentenced them either to a criminal fine or to a term of imprisonment. In a few cases, the courts also obliged the debtors to pay the creditor compensation for pecuniary damage.
C. Relevant Council of Europe documents
59. In Resolution 1787(2011) adopted on 26 January 2011, the Parliamentary Assembly of the Council of Europe noted the continuing existence in several States of major structural problems which were causing large numbers of repetitive findings of violations of the Convention and represented a serious danger to the rule of law in the States concerned. The Assembly listed among those deficiencies some major shortcomings in judicial organisation and procedures in Romania, including the chronic non enforcement of domestic judicial decisions in general (see paragraph 7.6 of the Resolution).
60. Nevertheless, concerning the specific group of Romanian non enforcement cases dealing with the State?s failure to assist the creditor to enforce his or her outstanding judgment given against a private debtor, on 22 November 2017 the Committee of Ministers of the Council of Europe adopted Resolution CM/ResDH(2017)392 in which, after having examined in particular the action report provided by the Romanian Government indicating the general measures adopted in order to give effect to the judgments, decided to close the examination thereof, having satisfied itself that all the measures required by Article 46, paragraph 1, have been adopted.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLES 6 ? 1 AND 13 OF THE CONVENTION AND OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
61. The applicant complained of the respondent State?s failure to assist her in enforcing the final court decision rendered in her favour against the debtor and of the lack of an effective remedy in that connection. She relied on Articles 6 and 13 of the Convention and Article 1 of Protocol No. 1, which, in so far as relevant, read as follows:
Article 6 ? 1
?In the determination of his civil rights and obligations … everyone is entitled to a fair … hearing … by [a] … tribunal …?
Article 1 of Protocol No. 1
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
Article 13
?Everyone whose rights and freedoms as set forth in [the] Convention are violated shall have an effective remedy before a national authority notwithstanding that the violation has been committed by persons acting in an official capacity.?
A. Admissibility
62. The Court finds that these complaints are not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention, nor are they inadmissible on any other grounds. They must therefore be declared admissible.
B. Merits
1. The parties? submissions
(a) The Government
63. The Government contended that the applicant had failed to act diligently and to make use of all avenues available to her in the domestic legal system for the enforcement of final judgments. More specifically, on the one hand the applicant had not pursued the enforcement procedure, which had consequently become time-barred; and on the other hand, she had failed to challenge the decisions taken by the Companies Registration Office in respect of the company?s dissolution and striking off the companies? register, which had therefore remained final.
64. With regard to the applicant?s complaint under Article 13, the Government argued that she had at her disposal effective remedies that she had failed to use. They referred to the possibility of lodging a complaint under Article 399 et seq. of the former RCCP, corresponding to Article 712 et seq. of the current RCCP, lodging a complaint against the bailiff and taking disciplinary action against the bailiff under Articles 56, 60-62 of Law no. 188/2000 and, lastly, to lodging an action in tort under Articles 998-99 of the old version of the Civil Code (Article 1357 of the new Civil Code).
65. On a more general note, the Government pointed out that in connection with the issue of non-enforcement of final domestic judgments against private parties in Romania, the Court had never indicated the existence of systemic deficiencies in the respective mechanism. Indeed, an overview of the relevant judgments and decisions given against Romania in this respect showed that where the Court had found a violation, it had relied essentially on the particularities of each case, rather than on identifying systemic deficiencies in the national mechanism. Moreover, the majority of violations found by the Court against Romania in that respect had occurred before significant amendments had been introduced to the relevant legislation, concerning both the bailiffs? tasks and enforcement itself.
66. In any event, in connection with the alleged lack of effective remedies in that regard, the Government submitted that the available domestic mechanism relating to the enforcement of final judgments given against a private party was nowadays fully satisfactory, offering both preventive as well as reparatory relief to creditors, as presented below.
67. Firstly, enforcement was carried out by bailiffs, appointed by the Minister of Justice following admission exams; bailiffs? tasks were coordinated and controlled by the Ministry of Justice and the National Union of Bailiffs; acts issued by bailiffs were subject to judicial control by the domestic courts; bailiffs, as well as judges, were constantly trained in relation to the Court?s requirements concerning the enforcement mechanism; the relevant European Court?s judgments were published and disseminated on a regular basis.
68. Concerning creditors? access to services provided by bailiffs, the Government emphasised that the minimum and maximum corresponding fees had been set out in legislation by the Minister of Justice, following consultation with the Council of the National Union of Bailiffs.
Charges related to enforcement were to be paid in advance by the creditor. However, following legislative amendments adopted in 2008, public legal aid was available to those eligible for, inter alia, enforcement proceedings; legal aid may cover the fees to be paid to bailiffs and expenses relating to enforcement, in the form of exemptions, reductions, payment in instalments or payment deferrals. The jurisdiction to determine applications for legal aid lay with the courts.
69. Secondly, the Government pointed out that the only obligation on the creditor was to submit a request to the bailiff together with the outstanding judgment. All further actions were to be performed ex officio by the bailiff in a prompt manner. Articles 659-60 of the RCCP provided that in carrying out their tasks, bailiffs had the support of various domestic authorities relevant to enforcement, such as the police and the gendarmerie, but also banks, fiscal authorities, the Land Registry, the Companies Registration Office and any institutions requested by the bailiff to provide relevant information. If those authorities failed to provide the required support, they could be fined by the courts at the request of the bailiff and/or of the interested party, who could also claim damages on account of any delay in enforcement caused thereby (see paragraph 42 above).
At the same time, if those authorities refused to cooperate, the Public Ministry was entitled to intervene so as to provide the bailiff with the necessary information, particularly with reference to the debtor?s bank accounts, company shares or any other financial assets that could be seized under the enforcement order.
70. The Government further identified two generic issues that may render it more difficult for creditors to have judgments against a private party enforced. These concerned issues related to deficiencies in bailiffs? performance of their tasks concerning enforcement, and issues related to debtors? refusal to comply with their obligations.
(i) Insufficient assistance provided by bailiffs
71. In connection with the first category of issues, arising when the assistance provided by bailiffs for enforcement of outstanding judgments was unsatisfactory or inappropriate, the Government referred to the following preventive or reparatory remedies: a complaint under Article 399 of the RCCP (version in force until 15 February 2013), Article 712 of the version currently in force; a complaint against the bailiff, as prescribed by Article 56 of Law no. 188/2000, allowing the creditor to ask the courts to impose a sanction on the bailiff for his or her unjustified refusal to act or to continue enforcement; disciplinary action against the bailiff, pursuant to Articles 47, 48 and 60 of Law no. 188/2000, the bailiff being liable for systematic delays and negligence in performing acts of enforcement; an action in tort, covered by the provisions of Articles 998-99 of the old version of the Civil Code (Article 1357 of the new Civil Code); and liability for damage, as provided for by Article 45 of Law no. 188/2000.
72. The Government considered that the first two remedies mentioned above were accessible to all creditors and were effective not only in theory, but also in practice, as proved by the domestic case-law submitted in support of their observations (see paragraph 50 above).
73. They further argued that tort claims were similarly accessible and admissible, provided that the conditions for tort responsibility were met and substantiated (see paragraph 52 above).
74. The Government argued that under Article 45 of Law no. 188/2000, bailiffs were liable for all damage caused by non-fulfilment of their professional duties as provided for under civil law. Furthermore, the same article provided for a civil liability insurance fund for the bailiff profession.
75. The Government submitted that by decision of the Congress of the National Union of Bailiffs, published in the Official Gazette on 24 June 2014, the Statute of the Insurance Fund for the Bailiff Profession had been adopted. The statute provided essentially for a mechanism establishing the conditions for the civil liability of bailiffs. It imposed an obligation on bailiffs to conclude with the fund a civil insurance contract for the duration of their professional activity. Article 19 of the statute provided that any damages claimed were estimated on the basis of an agreement concluded between the aggrieved party, the insured party and the fund, and/or on the basis of a final judgment by the courts. The maximum amount that could be granted based on the insurance contract was RON 5,000. So far, no such payment had been made by the fund, in the absence of any such court judgment.
(ii) Refusal of the debtor to comply with an enforcement judgment
76. In connection with obstacles encountered by a creditor in the enforcement of his or her outstanding judgment caused by a debtor?s refusal to comply with it, the Government pointed out that the following remedies had both preventive and reparatory effects.
(?) civil remedies
77. The Government referred to the provisions of Articles 5803 of the former RCCP, stating that if the obligation imposed in an outstanding judgment required action on the part of the debtor himself or herself, the creditor could seek before the courts that a civil fine be applied per day of non-compliance. The fine was payable to the State treasury. However, the creditor was also entitled to seek compensation for damage caused by a debtor?s failure to execute the outstanding judgment in a timely manner.
78. In connection with the remedy for cases where the obligation imposed in the outstanding judgment may be executed also by other parties on behalf of the debtor, the Government referred to the provisions of Articles 574 and 5802 of the old version of the RCCP, and of Article 904 of the current RCCP (see paragraph 40 above). Those articles essentially provided that if the debtor failed to comply with the judgment, the creditor could seek authorisation from the courts to act on behalf of the debtor, or for a third party to act on the debtor?s behalf, and at the debtor?s expense, in order to enforce the judgment.
79. At the same time, the Government contended that the domestic mechanism ensured that potential objections to the enforcement order raised by debtors in bad faith were punishable by a civil fine; the suspension of enforcement proceedings was subject to the payment of a deposit in an amount prescribed by law (under the new RCCP) in accordance with the value of the enforceable obligation. Under the new legislation, namely Article 720 ? 3 of the RCCP (see paragraph 39 above), the creditor could also ask for compensation for any damage incurred due to the delay in enforcement caused by an objection lodged in bad faith.
80. The Government maintained that the relevant domestic case-law submitted supported the idea that both under the old and especially under the new legislation, those remedies were efficient (see paragraphs 56-57 above).
(?) criminal complaint
81. The Government pointed out that the domestic case-law submitted in respect of Article 271 of the former Criminal Code (see paragraph 58 above), under which the refusal to comply with the provisions of an outstanding judgment was punishable by imprisonment, proved that this remedy was readily available to creditors, who could easily lodge such a complaint, and that its effects were efficient.
Article 287 of the current Criminal Code, under which both the debtor?s refusal to execute and the bailiff?s refusal to act in order to enforce an outstanding judgment were punishable, had not yet resulted in any relevant case-law.
(b) The applicant
82. The applicant argued that the bailiff had not acted with sufficient diligence so as to ensure that the outstanding judgment given in her favour was enforced. She contended that the bailiff should have tried more than once to visit the company?s premises in order to pressure it to comply with its obligations; furthermore, the bailiff should have asked the Companies Registration Office for information concerning the company?s bank account, which would have enabled him to issue a restriction order.
83. The applicant concluded that generally, the non-enforcement of final judgments was also due to certain deficiencies in the domestic enforcement mechanism; she mentioned in particular the lack of severity of sanctions imposed on non-diligent bailiffs, as well as of the pecuniary penalties imposed on those debtors who refused in bad faith to comply with their obligations.
2. The Court?s assessment
(a) General principles
84. The Court reiterates that execution of a final judgment given by any court must be regarded as an integral part of the ?trial? for the purposes of Article 6 of the Convention (see Hornsby v. Greece, 19 March 1997, ? 40, Reports of Judgments and Decisions 1997 II). The State has a positive obligation to organise a system for enforcement of judgments that is effective both in law and in practice and ensures their enforcement without any undue delays (see Ruianu v. Romania, no. 34647/97, ? 66, 17 June 2003). When the authorities are obliged to act in order to enforce a judgment and they fail to do so, their inactivity can engage the State?s responsibility on the ground of Article 6 ? 1 of the Convention (see Scollo v. Italy, 28 September 1995, ? 44, Series A no. 315 C and Bushati and Others v. Albania, no. 6397/04, ?79, 8 December 2009).
85. The right of ?access to court? does not impose an obligation on a State to execute every judgment of a civil character without having regard to the particular circumstances of a case (see Sanglier v. France, no. 50342/99, ? 39, 27 May 2003). The State?s responsibility for enforcement of a judgment against a private person extends no further than the involvement of State bodies in the enforcement procedures (see Fuklev v. Ukraine, no. 71186/01, ? 67 and ?? 90-11, 7 June 2005). The Court?s only task is to examine whether the measures taken by the authorities were adequate and sufficient. In cases such as the present one, where the debtor is a private person, the State has to act diligently in order to assist a creditor in execution of a judgment (see Fociac v. Romania, no. 2577/02, ? 70, 3 February 2005 and Bushati and Others, cited above, ? 80).
86. The Court further reiterates its case-law to the effect that the impossibility for an applicant to obtain the enforcement of a judgment making an award in his or her favour constitutes an interference with the right to the peaceful enjoyment of possessions, as set out in the first sentence of the first paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 (see, among other authorities, Burdov v. Russia, no. 59498/00, ? 40, ECHR 2002 III, and Jasi?nien? v. Lithuania, no. 41510/98, ? 45, 6 March 2003). The positive obligations entailed by that Article in cases involving litigation between private individuals or companies require States to ensure that the procedures enshrined in the legislation for the enforcement of final judgments and for bankruptcy proceedings are complied with (see Fuklev, cited above, ? 91 and Kotov v. Russia [GC], no. 54522/00, ? 90, 3 April 2012).
87. In respect of Article 13, the Court requires that the States provide a domestic remedy to deal with the substance of an ?arguable complaint? under the Convention and to grant appropriate relief, although the Contracting States are afforded some discretion as to the manner in which they conform to their Convention obligations under this provision (see Kud?a v. Poland [GC], no. 30210/96, ? 152, ECHR 2000 XI, and Z and Others v. the United Kingdom [GC], no. 29392/95, ? 108, ECHR 2001 V).
88. The scope of the Contracting States? obligations under Article 13 varies depending on the nature of the applicant?s complaint; the ?effectiveness? of a ?remedy? within the meaning of Article 13 does not depend on the certainty of a favourable outcome for the applicant. At the same time, the remedy required by Article 13 must be ?effective? in practice as well as in law, in the sense either of preventing the alleged violation or its continuation, or of providing adequate redress for any violation that has already occurred. Even if a single remedy does not by itself entirely satisfy the requirements of Article 13, the aggregate of remedies provided for under domestic law may do so (see Kud?a, cited above, ?? 157-58, and Burdov v. Russia (no. 2), no. 33509/04, ?? 96-97, ECHR 2009, with further references).
(b) Application of the general principles
(i) Previous similar cases
89. The Court has already examined complaints similar to those in the present case, brought by applicants who alleged that the Romanian State had failed to effectively assist them in obtaining enforcement of the final domestic judgments given in their favour against private parties.
90. In a narrow majority of such cases, the Court found a violation of Article 6 of the Convention, holding that the State authorities (mainly the bailiff service) had failed to act diligently and in due time in order to assist the applicants in having their judgments enforced; in most cases, the Court held that there was no need to examine on the merits the additional complaint raised under Article 1 of Protocol No. 1 (see Ruianu, cited above; Ghibusi v. Romania, no. 7893/02, 23 June 2005; Kocsis v. Romania, no. 10395/02, 20 December 2007; Schrepler v. Romania, no. 22626/02, 15 March 2007; Constantin Oprea v. Romania, no. 24724/03, 8 November 2007; Butan and Dragomir v. Romania, no. 40067/06, 14 February 2008; Ion-Cetin? and Ion v. Romania, no. 73706/01, 14 February 2008; Neamtiu v. Romania, no. 67007/01, 14 February 2008; Vasile v. Romania, no. 40162/02, 29 April 2008; Elena Negulescu v. Romania, no. 25111/02, 1 July 2008; Ciocan and Others v. Romania, no. 6580/03, 9 December 2008; Chelu v. Romania, no. 40274/04, 12 January 2010; I.D. v. Romania, no. 3271/04, 23 March 2010; Papuc v. Romania no. 44476/04, 27 May 2010; S.C. Prodcomexim SRL v. Romania (no. 2), no. 31760/06, 6 July 2010; Ion Popescu v. Romania, no. 6332/04, 27 July 2010; Flaviu and Dalia Serban v. Romania, no. 36446/04, 14 September 2010; and Bogdan Vod? Greek Catholic Parish v. Romania, no. 26270/04, 19 November 2013). The outstanding judgments in those cases mainly referred to payment of or compliance with various contractual obligations; reinstatement proceedings and consequent payment of damage by the private employer; and vacating immovable property.
In one case, the Court similarly found a violation of Article 10 of the Convention, on account of the national authorities? failure to take effective and necessary measures to assist the applicants, who were journalists, to enforce their final and enforceable decision against a private party (see Fr?sil? and Cioc?rlan v. Romania, no. 25329/03, ? 71, 10 May 2012).
91. However, in other cases dealing with enforcement proceedings in which the debtor was a private party, the Court found either that the State?s obligations prescribed by Article 6 ? 1 and Article 1 of Protocol No. 1 had been complied with, or that the applicants themselves had not manifested sufficient diligence in pursuing their complaints (see Fociac, cited above; Topciov v. Romania (dec.), no. 17369/02, 15 June 2006; SC Magna Holding SRL v. Romania, no. 10055/03, 13 July 2006; Cubanit v. Romania (dec.), no. 31510/02, 4 January 2007; Cer?ceanu v. Romania (no. 1), no. 31250/02, 4 March 2008; Mircea Popescu v. Romania, (dec.), no. 35017/02, 4 November 2008; R?dvan v. Romania (dec.), no. 26846/04, 2 June 2009; Butan v. Romania, (dec.), no. 18522/05, 29 September 2009; Poenaru v. Romania (dec.), no. 31752/04, 15 December 2009; Maghiran v. Romania, (dec.), no. 29402/07, 19 January 2010; Voda v. Romania, (dec.), no. 35812/02, 19 January 2010; and Ciobanu and Others v. Romania, (dec.), nos. 898/06; 39374/07; 1161/08; 36461/08, 6 September 2011).
92. In particular, in connection with the possibility of lodging a complaint concerning enforcement, in earlier cases the Court has rejected, for lack of persuasive examples, the arguments put forward by the Government with regard to the effectiveness of the remedy provided for by Article 399 of the former RCCP in respect of complaints that the bailiff had failed to act (see Elena Negulescu v. Romania, cited above, ? 43) and that the bailiff had acted belatedly (see Flaviu and Dalia ?erban, cited above, ? 60).
93. The Court also found in several cases against Romania that the failure to enforce an outstanding judgment was not necessarily due (only) to the bailiff?s inactivity but to a lack of preparation, response and support from the other competent authorities, such as the police, the gendarmerie, prosecutor?s offices or the finance office (see, for instance, Bogdan Vod? Greek-Catholic Parish, ?? 47 and 50; Flaviu and Dalia ?erban, ? 61; Constantin Oprea, ? 40; and S.C. Prodcomexim SRL, ? 43, all cited above). Similarly, the Court has previously found that the domestic authorities had failed to provide appropriate assistance to creditors having difficulties in complying with the obligation to pay enforcement fees in advance, in order to secure them effective access to the enforcement procedure (see Elena Negulescu, cited above, ? 44).
94. The Court further held that the possibility of bringing proceedings to obtain a coercive fine or an award of damages against the other party under Article 5803 of the old RCCP did not constitute effective remedies, in so far as they represented indirect means of enforcing a final decision and were therefore incapable of providing direct redress for the alleged violation (see, inter alia, Ghibusi, ?? 27-28, and Fr?sil? and Cioc?rlan, ? 70, both cited above).
95. The Court has also held that disciplinary action against a bailiff could not be considered as a remedy directly accessible to the applicants and capable of securing the enforcement of a final decision. Such action could be brought only by the governing board of the Union of Bailiffs and could only lead to suspension of the bailiff from his duties or to another disciplinary sanction. It could not assist in securing the enforcement of the judgment (ibid., ? 68; Constantin Oprea, cited above, ? 41).
(ii) Overview of the current mechanism for the enforcement of judgments given against private debtors
96. The Court takes cognisance of the Government?s submissions in the present case that in view of the Court?s findings in previous cases dealing with the issue of enforcement of final judgments given against private parties (see paragraphs 90-91 above), no conclusion could be drawn as to the existence of a systemic problem in Romania (see paragraph 65 above).
97. Without entering into that issue, the Court notes that the current mechanism for the enforcement of judgments given against private debtors includes a number of new and important safeguards, especially in relation to creditors? access to enforcement proceedings and to the manner in which such proceedings are conducted by the enforcement authorities in general (see paragraphs 67-69 above).
98. The Court indeed observes that, having taken as a starting point the conclusions stated in its judgments against Romania on account of the State authorities? failure to appropriately assist the creditors of private parties, the respondent State implemented a series of significant legislative amendments, mainly concerning the enforcement procedure regulated by the new RCCP, which entered into force on 15 February 2013, the public legal aid system, amended in 2008, and the legal framework regulating bailiffs? activity, including the implementation in 2014 of the bailiffs? indemnity fund, all aiming to improve the enforcement mechanism in general. The domestic case-law provided by the Government, as well as the legal opinions expressed by a consistent number of domestic courts across the country concerning the sufficiency and the efficiency of the means made available to the creditor of private parties in his or her attempts to have an outstanding judgment enforced (see paragraphs 49-58 above) are reliable evidence as to the improvement of the enforcement mechanism overall.
99. In this connection, the Court notes that the new legislative provisions expressly prescribe that the State or other relevant authorities must support bailiffs in providing necessary information or assistance in the enforcement procedure, when required. If they fail to do so, they may be fined or have to pay compensation for the damage caused by the delayed enforcement (see paragraphs 41, 42 and 46 above and, by contrast, the case-law cited in paragraph 92 above).
100. At the same time, enforcement proceedings are more easily accessible to the creditor following the improvements brought to the public legal aid system in 2008. The Court notes in this connection that even if the creditor is still required under Romanian law to bear the costs of the preliminary enforcement proceedings, the domestic system allows for a thorough judicial assessment of the creditor?s financial situation so as to ensure that he or she has effective access to those proceedings (see paragraphs 68-69 above and, by contrast, Elena Negulescu, cited above, ? 44).
101. Furthermore, the Court notes that under the current legislation, enforcement proceedings are to be conducted within stricter and shorter time-limits, while the fines that may be imposed by the courts on uncompliant authorities have increased in amount. At the same time, the law provides safeguards against abuse or bad faith on the part of the debtor or the bailiff, who are discouraged from circumventing the existing procedures by excessive use of suspension of the enforcement proceedings or of unfounded objections to enforcement (see both the preventive and the compensatory avenues described in paragraphs 56-57, 69 and 79 above; see also, by contrast, paragraphs 93-94 above).
102. The Court further considers that the disciplinary mechanism, even if not directly available to the creditor, in so far as it is actively and promptly pursued by the relevant authorities, may provide a complementary safeguard ensuring that bailiffs comply promptly and diligently with their professional obligations prescribed by law (see paragraph 53 above). In addition, the passing into statute of a civil liability insurance fund for the bailiff profession constitutes, prima facie, an indispensable and efficient way of providing relief to the aggrieved creditor (see paragraph 75 above).
103. Accordingly, the Government can be deemed to have fulfilled their duty to review the situation which the Court had indicated as problematic in its judgments in which it had found a violation on account of deficiencies in the enforcement mechanism concerning outstanding judgments given against private parties. Furthermore, the Government have provided sufficient evidence in terms of domestic case-law to prove that effective remedies were introduced and/or became more easily available to creditors in their attempts to have their judgments enforced (see paragraphs 50-58 and 67-69 above).
(iii) The applicant?s individual case
104. With this in mind, the Court considers it appropriate in the circumstances of the present case to commence its examination of the issues related to the alleged violation of Article 13 of the Convention (see, mutatis mutandis, Liseytseva and Maslov v. Russia, nos. 39483/05 and 40527/10, ? 155, 9 October 2014).
(?) Alleged violation of Article 13
105. The Court considers, without prejudging the merits of Article 6 ? 1 of the Convention and of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention in relation to the enforcement of final judgments given against private parties, that the applicant?s complaints related thereto are prima facie ?arguable?. She was therefore entitled to an effective remedy in that regard.
106. The Court firstly notes that once the applicant had asked a bailiff to enforce the judgment on 21 January 2005, the bailiff reacted promptly by issuing, on 26 January 2005, a notice of payment and serving it on the debtor company. Further steps were taken by the bailiff, such as the report prepared at the company?s premises in February 2005 and the restriction order issued in respect of the debtor?s bank accounts (see paragraphs 11-12 and 18 above).
107. While it is true that the bailiff?s acts were subsequently invalidated by the courts because he had not complied with all the procedural requirements (see paragraphs 16 and 18 above), the applicant did not at any point lodge a complaint against the bailiff on account of alleged lack of diligence or professional fault, as allowed by Article 399 et seq. of the former RCCP, and by Articles 56, 60-62 of the Law no. 188/2000 (see paragraphs 39 and 46 above), or, ultimately, by Articles 998-99 regulating the general tort liability conditions (see paragraph 45 above; see also paragraph 71 above).
108. Furthermore, even though the bailiff issued another notice of payment on 29 June 2005, the debtor refused to comply. The last exchange of information with the applicant took place in November of the same year, when the bailiff informed the applicant of that refusal. Under the national law, the applicant, as a creditor, was expected to remain active throughout the enforcement procedure and to prove that she was still interested in pursuing it on a regular basis ? at least once every six months. In the present case, the applicant apparently failed to comply with such an obligation, which led the bailiff to note, two years after the last exchange of information of 2005, that no further action had been taken by the applicant, as required by law. The bailiff acknowledged, therefore, that the enforcement proceedings had become time-barred, pursuant to Article 389 of the RCCP in force at the time (see paragraphs 19-21 above).
Moreover, the Court notes in this respect that the applicant failed to provide any explanation as to either her substantive inactivity or her procedural inactivity, in view of the fact that she did not challenge in any manner the conclusions of the bailiff that because of her passiveness, the enf

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
    - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
    - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
    - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
    - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024