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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF BORODKIN v. RUSSIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli:
Numero: 42234/04/2009
Stato: Russia
Data: 2009-09-17 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

PRIMA SEZIONE
CAUSA BORODKIN C. RUSSIA
(Richiesta n. 42234/04)
SENTENZA
STRASBOURG
17 settembre 2009
Questa sentenza diverrà definitiva nelle circostanze esposte nell’ Articolo 44 § 2 della Convenzione. Può essere soggetta a revisione editoriale.

Nella causa Borodkin c. Russia,
La Corte europea dei Diritti umani (Prima Sezione), riunendosi in una Camera, composta da:
Christos Rozakis, Presidente, Anatoly Kovler, Elisabeth Steiner, Dean Spielmann, Sverre Erik Jebens, Giorgio Malinverni, Giorgio Nicolaou, giudici,
e Søren Nielsen, Cancelliere di Sezione ,
Avendo deliberato in privato il 27 agosto 2009,
Consegna la seguente sentenza che fu adottata in quella data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da una richiesta (n. 42234/04) contro la Federazione russa depositata presso la Corte sotto l’Articolo 34 della Convenzione per la Protezione dei Diritti umani e delle Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) da un cittadino russo, il Sig. N. D. B. (“il richiedente”), il 19 ottobre 2004.
2. Il Governo russo (“il Governo”) è stato rappresentato dal Sig. G. Matyushkin, il suo Rappresentante alla Corte europea dei Diritti umani.
3. Il 29 aprile 2008 il Presidente della prima Sezione decise di dare avviso della richiesta al Governo. Fu deciso anche di esaminare i meriti della richiesta allo stesso tempo della sua ammissibilità (Articolo 29 § 3).
I FATTI
I. LE CIRCOSTANZE DELLA CAUSA
4. Il richiedente è nato nel 1949 e vive a Deputatskiy, Repubblica di Sakha (Yakutiya).
5. Negli anni novanta il richiedente sottoscrisse uno schema di risparmi Statale che gli avrebbe dato un titolo a per ricevere una macchina VAZ nel 1993. Lui pagò il pieno valore della macchina ma non ricevette mai la macchina.
6. Il 13 febbraio 2003 ricevette un risarcimento parziale dell’importo di 18,538.20 rubli russi (RUB) pari al 13.35% del valore della macchina.
7. Il richiedente introdusse un’azione del tribunale contro le autorità, cercando di recuperare il valore valutario del vaglia cambiario Statale per l’acquisto di una macchina.
8. Il 30 giugno 2003 la Corte distrettuale di Ust-Yanskiy della Repubblica di Sakha (Yakutiya) accettò l’azione del richiedente contro il Governo e gli assegnò RUB 120,428.80 come pieno valore della macchina meno l’importo già ha pagato nel febbraio 2003. L’assegnazione sarebbe stata pagata a spese della Tesoreria Federale.
9. Il 28 luglio 2003 la Corte Suprema della Repubblica di Sakha (Yakutiya) sostenne la sentenza e divenne definitiva. L’assegnazione rimase non eseguita.
10. Il 19 settembre 2003 il Ministero depositò una richiesta per revisione direttiva della causa da parte del Presidium della Corte Suprema della Repubblica di Sakha (Yakutiya) .
11. Il 15 luglio 2004 il Presidium annullò la sentenza del 30 giugno 2003 e la decisione di ricorso del 28 luglio 2003 sulla base di una violazione del diritto sostanziale e consegnò una nuova sentenza nella quale respinse in pieno la rivendicazione del richiedente.
LA LEGGE
I. VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N.RO 1 ALLA CONVENZIONE
12. Il richiedente si lamentò sotto l’Articolo 1 del Protocollo sotto N.ro 1 alla Convenzione circa l’annullamento della sentenza a suo favore in seguito alla revisione direttiva. Questo Articolo, nella sua parte attinente, si legge come segue:
Articolo 1 di Protocollo N.ro 1
“Ogni persona fisica o giuridica è abilitata al godimento pacifico delle sue proprietà. Nessuno sarà privato delle sue proprietà eccetto che nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale”.
13. Il Governo dibatté che la revisione direttiva della sentenza non aveva violato la Convenzione. Era stata iniziato da una parte ai procedimenti entro meno di un anno dall’entrata in vigore della sentenza. L’annullamento era stato giustificato perché la sentenza era stata basata su una errata applicazione della legge e quindi aveva contenuto un difetto fondamentale. L’annullamento della sentenza vincolante era stato legittimo in una società democratica. La procedura civile di altri paesi, per esempio la Germania, aveva lasciato spazio anche all’annullamento di sentenze definitive. Inoltre, il Consiglio d’Europa era soddisfatto delle riforme della procedura di revisione direttiva in Russia. Inoltre, il Presidium aveva trovato che la rivendicazione del richiedente era stata infondata e perciò lui non aveva avuto una “ proprietà” all’interno del significato dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1. Nel febbraio 2003 il richiedente ricevette il risarcimento dal Ministero delle Finanze nell’importo stabilito dal diritto nazionale.
14. Il richiedente sostenne la sua rivendicazione dibattendo che gli era stato concesso di ottenere il pieno valore valutario della macchina, ma non aveva ricevuto mai quella somma.
A. Ammissibilità
15. La Corte nota che questa azione di reclamo non è manifestamente mal-fondata all’interno del significato dell’ Articolo 35 § 3 della Convenzione. Nota inoltre che non è inammissibile per qualsiasi altro motivo. Deve essere dichiarata perciò ammissibile.
B. Meriti
16. La Corte reitera che l’esistenza di un debito confermato da una sentenza esecutiva vincolante attribuisce al beneficiario “una proprietà” all’interno del significato dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1. L’annullamento di tale sentenza equivale ad un’interferenza con il suo diritto al godimento tranquillo dellla proprietà (vedere, fra le altre autorità, Brumărescu c. Romania [GC], n. 28342/95, § 74, ECHR 1999-VII, ed Androsov c. Russia, n. 63973/00, § 69 6 ottobre 2005).
17. La Corte osserva che il richiedente ottenne una sentenza esecutiva vincolante a suo favore, ai termini dei quali lo Stato doveva pagargli un importo sostanziale di denaro a spesa della Tesoreria Federale. Gli fu impedito di ricevere l’assegnazione per nessuna sua propria colpa. L’annullamento della sentenza esecutiva ha frustrato la fiducia del richiedente in una decisione giudiziale vincolante e l’ha spogliato di un’opportunità di ricevere soldi che lui legittimamente si era aspettato di ricevere. In queste circostanze, presumendo anche che l’interferenza fosse legale ed perseguisse uno scopo legittimo, la Corte considera che l’annullamento della sentenza esecutiva a favore del richiedente tramite revisione direttiva hanno messo un carico eccessivo sul richiedente ed erano incompatibili con l’Articolo 1 del Protocollo N.ro 1.
18. C’è stata perciò una violazione di quell’Articolo.
II. ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTA DELLA CONVENZIONE
19. Il richiedente si lamentò sotto gli Articoli 13 e 17 della Convenzione che lui non aveva una via di ricorso effettiva contro l’annullamento della sua sentenza definitiva dopo la revisione direttiva e sotto l’Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 dell’inosservanza dello Stato col suo obbligo di fornire una macchina.
20. La Corte ha esaminato queste azioni di reclamo come presentate dal richiedente. Comunque, avendo riguardo a tutto il materiale in sua proprietà, trova, che queste azioni di reclamo non rivelano nessuna comparizione di una violazione dei diritti e delle libertà esposte nella Convenzione o nei suoi Protocolli. Ne segue che questa parte della richiesta deve essere respinta come manifestamente mal-fondata, facendo seguito all’ Articolo 35 §§ 3 e 4 della Convenzione.
III. L’APPLICAZIONE DELL’ ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
21. L’ Articolo 41 della Convenzione prevede:
“Se la Corte costata che c’è stata una violazione della Convenzione o dei Protocolli, e se la legge interna dell’Alta Parte Contraente riguardata permette una riparazione solamente parziale, la Corte può, se necessario, riconoscere una soddisfazione equa alla vittima.”
A. Danno
22. Il richiedente ha chiesto 90,000 dollari degli Stati Uniti (USD) a riguardo del danno materiale ed USD 50,000 a riguardo del danno morale.
23. Il Governo presentò che nessuna assegnazione avrebbe dovuto essere fatta sotto l’Articolo 41 poiché i diritti del richiedente non erano stati violati. Impugnarono la rivendicazione riguardo al danno materiale come infondata e reiterarono che nel 2003 il richiedente aveva già ricevuto 18,538.20 rubli russi (RUB). Loro presentarono che la rivendicazione per danno morale era eccessiva.
24. Riguardo al danno materiale, la Corte considera, che la violazione trovata è meglio compensata mettendo il richiedente nella posizione in cui sarebbe stato se la Convenzione fosse stata rispettata. È perciò appropriato assegnare al richiedente l’equivalente in euro della somma che lui avrebbe ricevuto se la sentenza del 30 giugno 2003 non fosse stata annullata (vedere Bolyukh c. Russia, n. 19134/05, § 39 31 luglio 2007). La Corte assegna EUR 3,382 sotto questo capo, più qualsiasi tassa che può essere addebitabile.
25. La Corte considera inoltre che il richiedente soffrì di angoscia e di frustrazione a causa della revisione direttiva della sentenza. Facendo la sua valutazione su una base equa, assegna al richiedente 2,000 euro (EUR) a riguardo del danno morale e respinge il resto delle rivendicazioni del richiedente per soddisfazione equa.
B. Costi e spese
26. Il richiedente non chiese costi o spese e non c’è di conseguenza nessuna necessità di fare un’assegnazione sotto questo capo.
C. Interesse di mora
27. La Corte considera appropriato che l’interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a cui dovrebbero essere aggiunti tre punti percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL’UNANIMITA’
1. Dichiara l’azione di reclamo sotto l’Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 riguardo all’annullamento della sentenza definitiva al favore del richiedente ammissibile ed il resto della richiesta inammissibile;
2. Sostiene che c’è stata una violazione dell’ Articolo 1 del Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;
3. Sostiene
(a) che lo Stato rispondente deve pagare al richiedente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diviene definitivo in conformità con Articolo 44 § 2 della Convenzione i seguenti importi, da convertire in rubli russi al tasso applicabile in data dell’ accordo:
(i) EUR 3,382 (tre mila trecento ed ottanta-due euro), più qualsiasi tassa che può essere addebitabile, a riguardo del danno materiale;
(ii) EUR 2,000 (due mila euro), più qualsiasi tassa che può essere addebitabile, riguardo al danno morale;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo il tasso d’interesse semplice sarà pagabile sugli importi sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito più tre punti percentuale;
4. Respinge all’unanimità il resto della rivendicazione del richiedente per la soddisfazione equa.
Fatto in inglese, e notificato per iscritto il 17 settembre 2009, facendo seguito all’articolo 77 §§ 2 e 3 dell’Ordinamento.
Søren Nielsen Christos Rozakis
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

FIRST SECTION
CASE OF BORODKIN v. RUSSIA
(Application no. 42234/04)
JUDGMENT
STRASBOURG
17 September 2009
This judgment will become final in the circumstances set out in Article 44 § 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Borodkin v. Russia,
The European Court of Human Rights (First Section), sitting as a Chamber composed of:
Christos Rozakis, President,
Anatoly Kovler,
Elisabeth Steiner,
Dean Spielmann,
Sverre Erik Jebens,
Giorgio Malinverni,
George Nicolaou, judges,
and Søren Nielsen, Section Registrar,
Having deliberated in private on 27 August 2009,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 42234/04) against the Russian Federation lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (“the Convention”) by a Russian national, Mr N. D. B. (“the applicant”), on 19 October 2004.
2. The Russian Government (“the Government”) were represented by Mr G. Matyushkin, their Representative at the European Court of Human Rights.
3. On 29 April 2008 the President of the First Section decided to give notice of the application to the Government. It was also decided to examine the merits of the application at the same time as its admissibility (Article 29 § 3).
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
4. The applicant was born in 1949 and lives in Deputatskiy, the Republic of Sakha (Yakutiya).
5. In the 1990s the applicant subscribed to a State savings scheme which would entitle him to receive a VAZ car in 1993. He paid the car’s full value but never received the car.
6. On 13 February 2003 he received a partial compensation in the amount of 18,538.20 Russian roubles (RUB) equal to 13.35% of the car value.
7. The applicant brought the court action against the authorities, seeking to recover the monetary value of the State promissory notes for purchasing of a car.
8. On 30 June 2003 the Ust-Yanskiy District Court of the Sakha Republic (Yakutiya) allowed the applicant’s action against the Government and awarded him RUB 120,428.80 as the full car value less the amount already paid in February 2003. The award was to be paid at the expense of the Federal Treasury.
9. On 28 July 2003 the Supreme Court of the Sakha (Yakutiya) Republic upheld the judgment and it became final. The award remained unenforced.
10. On 19 September 2003 the Ministry lodged a request for supervisory review of the case with the Presidium of the Supreme Court of the Sakha (Yakutiya) Republic.
11. On 15 July 2004 the Presidium quashed the judgment of 30 June 2003 and the appeal decision of 28 July 2003 on the ground of a violation of the substantive law and delivered a new judgment in which it dismissed the applicant’s claim in full.
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
12. The applicant complained under Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention about the quashing of the judgment in his favour on supervisory review. This Article, in so far as relevant, reads as follows:
Article 1 of Protocol No. 1
“Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.”
13. The Government argued that the supervisory review of the judgment had not breached the Convention. It had been initiated by a party to the proceedings within less than one year from the judgment’s entry into force. The quashing had been justified because the judgment had been based on a misapplication of law and hence had contained a fundamental defect. Annulment of the binding judgment had been legitimate in a democratic society. Civil procedure of other countries, for example Germany, had also allowed for the annulment of final judgments. Besides, the Council of Europe had been satisfied with reforms of the supervisory-review procedure in Russia. Furthermore, the Presidium had found that the applicant’s claim had been unfounded and therefore he had not had a “possession” within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1. In February 2003 the applicant received compensation from the Ministry of Finance in the amount established by the domestic law.
14. The applicant maintained his claim arguing that he had been entitled to obtain the full monetary value of the car, but had never received that sum.
A. Admissibility
15. The Court notes that this complaint is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 § 3 of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
16. The Court reiterates that the existence of a debt confirmed by a binding and enforceable judgment constitutes the beneficiary’s “possession” within the meaning of Article 1 of Protocol No. 1. Quashing of such a judgment amounts to an interference with his or her right to peaceful enjoyment of possessions (see, among other authorities, Brumărescu v. Romania [GC], no. 28342/95, § 74, ECHR 1999-VII, and Androsov v. Russia, no. 63973/00, § 69, 6 October 2005).
17. The Court observes that the applicant obtained a binding and enforceable judgment in his favour, by the terms of which the State was to pay him a substantial amount of money at the expense of the Federal Treasury. He was prevented from receiving the award through no fault of his own. The quashing of the enforceable judgment frustrated the applicant’s reliance on a binding judicial decision and deprived him of an opportunity to receive the money he had legitimately expected to receive. In these circumstances, even assuming that the interference was lawful and pursued a legitimate aim, the Court considers that the quashing of the enforceable judgment in the applicant’s favour by way of supervisory review placed an excessive burden on the applicant and was incompatible with Article 1 of the Protocol No. 1.
18. There has therefore been a violation of that Article.
II. OTHER ALLEGED VIOLATIONS OF THE CONVENTION
19. The applicant complained under Articles 13 and 17 of the Convention that he had no effective remedy against the quashing of his final judgment on supervisory review and under Article 1 of Protocol No. 1 about the State’s failure to comply with its obligation to provide a car.
20. The Court has examined these complaints as submitted by the applicant. However, having regard to all the material in its possession, it finds that these complaints do not disclose any appearance of a violation of the rights and freedoms set out in the Convention or its Protocols. It follows that this part of the application must be rejected as being manifestly ill-founded, pursuant to Article 35 §§ 3 and 4 of the Convention.
III. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
21. Article 41 of the Convention provides:
“If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.”
A. Damage
22. The applicant claimed 90,000 United States dollars (USD) in respect of pecuniary damage and USD 50,000 in respect of non-pecuniary damage.
23. The Government submitted that no award should be made under Article 41 since the applicant’s rights had not been violated. They challenged the claim in respect of pecuniary damage as unfounded and reiterated that in 2003 the applicant had already received 18,538.20 Russian roubles (RUB). They submitted that the claim for non-pecuniary damage was excessive.
24. With regard to pecuniary damage, the Court considers that the violation found is best redressed by putting the applicant in the position he would have been if the Convention had been respected. It is therefore appropriate to award the applicant the equivalent in euros of the sum that he would have received if the judgment of 30 June 2003 had not been quashed (see Bolyukh v. Russia, no. 19134/05, § 39, 31 July 2007). The Court awards EUR 3,382 under this head, plus any tax that may be chargeable.
25. The Court further considers that the applicant suffered distress and frustration because of the supervisory review of the judgment. Making its assessment on an equitable basis, it awards the applicant 2,000 euros (EUR) in respect of non-pecuniary damage and dismisses the remainder of the applicant’s claims for just satisfaction.
B. Costs and expenses
26. The applicant did not claim costs or expenses and there is accordingly no call to make an award under this head.
C. Default interest
27. The Court considers it appropriate that the default interest should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Declares the complaint under Article 1 of Protocol No. 1 concerning the quashing of the final judgment in the applicant’s favour admissible and the remainder of the application inadmissible;
2. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;
3. Holds
(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 § 2 of the Convention, the following amounts, to be converted into Russian roubles at the rate applicable at the date of settlement:
(i) EUR 3,382 (three thousand three hundred and eighty-two euros), plus any tax that may be chargeable, in respect of pecuniary damage;
(ii) EUR 2,000 (two thousand euros), plus any tax that may be chargeable, in respect of non-pecuniary damage;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amounts at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points;
4. Dismisses unanimously the remainder of the applicant’s claim for just satisfaction.
Done in English, and notified in writing on 17 September 2009, pursuant to Rule 77 §§ 2 and 3 of the Rules of Court.
Søren Nielsen Christos Rozakis
Registrar President

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