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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF ABIYEV AND PALKO v. RUSSIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: P1-1
Numero: 77681/14
Stato: Russia
Data: 2020-03-24 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

TERZA SEZIONE

CASO DI ABIYEV E PALKO c. RUSSIA

(Applicazione n. 77681/14)

STOP

Art. 1 P1 – Pignoramento di beni – Demolizione dei beni immobili dei ricorrenti e pignoramento dei loro terreni per la ricostruzione di una citt? – Espropriazione arbitraria di fatto in violazione della procedura obbligatoria e in assenza di qualsiasi indennizzo

STRASBURGO

24 marzo 2020

DEFINITIVO

24/07/2020
Questa sentenza ? diventata definitiva ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a modifiche editoriali.

Nel caso di Abiyev e Palko contro la Russia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo (Terza Sezione), che si riunisce in una sezione composta da :
Paul Lemmens, Presidente,
Georgios A. Serghides,
Dmitry Dedov,
Alena Pol??kov?,
Mar?a El?segui,
Gilberto Felici,
Erik Wennerstr?m, giudici,
e Milan Bla?ko, cancelliere di sezione,
Avvistato:
il suddetto ricorso (n. 77681/14) contro la Federazione Russa, presentato alla Corte ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”) il 29 novembre 2014 da due cittadini di tale Stato, il sig. Mayrbek Kharonovich Abiyev e la sig.ra Nadezhda Nikolayevna Palko (“i ricorrenti”)
le osservazioni delle parti,
Constatando che il 12 novembre 2018 i reclami relativi al diritto al rispetto della propriet? e all’inviolabilit? dell’abitazione sono stati comunicati al Governo e l’istanza ? stata dichiarata irricevibile per il resto, ai sensi dell’articolo 54 ? 3 del Regolamento del Tribunale.
Dopo la delibera in Aula del Consiglio del 3 marzo 2020,
Emette la seguente sentenza, adottata in tale data:
INTRODUZIONE
La presente causa riguarda la demolizione dei beni immobili dei ricorrenti e la confisca dei loro terreni ai fini della ricostruzione della citt? di Argun (Cecenia), nonch? il rigetto da parte del tribunale della loro richiesta di risarcimento.
IN FATTO
1. I ricorrenti, sposati, sono nati rispettivamente nel 1959 e nel 1970 e risiedevano ad Argun (Repubblica cecena). Erano rappresentati dall’avvocato D.S. Itslayev.
2. Il 4 agosto 2016 ? morto il primo richiedente (“il richiedente”). Il 21 luglio 2018, il secondo ricorrente (“il Richiedente”) ha espresso il desiderio di proseguire il procedimento per suo conto dinanzi al Tribunale.
3. Il Governo russo (“il Governo”) era rappresentato da M. Galperin, Rappresentante della Federazione Russa presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
LA GENESI DEL CASO
4. I richiedenti erano proprietari di un terreno e di un complesso edilizio composto da tre edifici situati nel centro della citt? di Argun. Vivevano in uno di questi edifici.
5. Nel dicembre 2010, le autorit? cecene hanno istituito un’entit? denominata “Stato maggiore generale per la ricostruzione (???? ?? ?????????????) della citt? di Argun”.
6. Il 4 dicembre 2010 il suddetto Stato Maggiore Generale ha tenuto una riunione, presieduta dal Primo Vice Presidente del Governo ceceno, che ha riunito funzionari della citt? di Argun, del Governo ceceno e rappresentanti di varie aziende. In questo incontro ? stato deciso che un’impresa statale avrebbe iniziato a demolire gli edifici all’interno del perimetro della costruzione di una nuova area residenziale, “Argun City 1”, e avrebbe costruito abitazioni per le persone i cui edifici sarebbero stati demoliti. Il municipio di Argun si ? occupato di trovare il terreno per la costruzione di queste nuove unit? abitative.
7. Nel dicembre 2010, gli edifici dei ricorrenti, che si trovavano all’interno del perimetro del quartiere da ricostruire, sono stati demoliti nel giro di pochi giorni e il loro terreno ? stato poi occupato.
8. Il 26 gennaio 2011 il governatore della Cecenia ha adottato un decreto che formalizza l’istituzione dello “Stato maggiore operativo repubblicano (??????????? ????) per la ricostruzione e lo sviluppo economico e sociale di Argun” (“lo Stato maggiore”). Era diretto dal governatore della Cecenia e comprendeva le autorit? di Argun e della Repubblica cecena, nonch? i rappresentanti di varie aziende.
9. Secondo il suddetto decreto, lo Stato Maggiore doveva assicurare la pianificazione, il coordinamento e il controllo della ricostruzione e dello sviluppo della citt?, mentre le autorit? pubbliche e le imprese coinvolte nel progetto dovevano assistere nella sua realizzazione, in conformit? alle decisioni prese dallo Stato Maggiore.
10. In un momento non specificato nel dossier, il personale ? stato sciolto.
I TENTATIVI DEI RICORRENTI DI OTTENERE UN RISARCIMENTO E LE REAZIONI DELLE AUTORIT?
11. Nel corso del 2012 le autorit? comunali hanno presentato ai candidati una serie di offerte di rialloggio. Avendo rifiutato tutte queste offerte con la motivazione che gli alloggi offerti erano inadeguati, i richiedenti non hanno ricevuto alcun indennizzo per la demolizione dei loro edifici e l’occupazione dei loro terreni.
12. In seguito a varie denunce indirizzate dal ricorrente alle autorit? federali, il pubblico ministero di Argun ha effettuato dei controlli. A seguito di tali verifiche, il 26 settembre 2012 ha rivolto un appello al sindaco di Argun per porre fine alle violazioni della legge (????????????? ?? ??????????? ????????? ???????????? ???????????? ????????????????).
13. In questo ricorso, il pubblico ministero ha rilevato che il municipio di Argun aveva redatto, per ordine del personale, un elenco di case da demolire in vista della ricostruzione del centro della citt?, e che tale elenco menzionava i proprietari – compresi i richiedenti – che avevano dato il loro consenso ad essere trasferiti in nuove abitazioni. Il pubblico ministero ha stabilito che la ricorrente aveva firmato una liberatoria in cui si dichiarava che avrebbe consegnato i suoi edifici alle autorit? comunali. Da ci? ha dedotto che il municipio aveva l’obbligo legale di fornire ai ricorrenti una propriet? equivalente al posto della propriet? espropriata di fatto o di pagare loro un risarcimento. Tuttavia, egli ha constatato che, dopo il completamento della costruzione delle nuove unit? abitative, il municipio non ha adempiuto ai suoi obblighi nei confronti dei richiedenti. Il procuratore ha concluso che i diritti dei ricorrenti garantiti dalla legge in vigore erano stati violati e ha chiesto all’ufficio del sindaco di istituire una commissione per determinare l’importo del risarcimento da versare ai ricorrenti.
14. Il 26 luglio 2013 il ricorrente ha presentato una denuncia penale. Nella sua denuncia, ha dichiarato che, nonostante la promessa orale delle autorit? di fornire loro un alloggio, lei e suo marito non erano stati inclusi nella lista dei beneficiari di nuovi alloggi. Non era d’accordo con le offerte di rialloggio fatte dal municipio di Argun, in quanto erano inadeguate rispetto alla propriet? distrutta e occupata.
15. L’8 novembre 2013 un investigatore ha emesso la decisione di archiviare il caso per mancanza di corpus delicti. L’inquirente ha ritenuto che il rapporto tra la ricorrente e l’impresa statale che ha effettuato la demolizione secondo il verbale della riunione del personale (paragrafo 6 sopra) fosse un rapporto di diritto civile, e ha indicato alla ricorrente che aveva la possibilit? di adire il tribunale civile.
L’AZIONE DI RISARCIMENTO DANNI
16. Nel frattempo, il 30 settembre 2013, i ricorrenti avevano intentato un’azione contro la Repubblica cecena dinanzi al Tribunale distrettuale di Staropromyslovski (Citt? di Grozny) (“il Tribunale”) nella persona del Ministero delle Finanze della Cecenia (“il Ministero”). Facendo riferimento all’art. 1069 del Codice Civile (successivo punto 25), essi hanno sostenuto di aver subito un danno a causa degli atti e delle omissioni illecite delle autorit?, sostenendo che le autorit? non avevano rispettato la procedura di espropriazione prevista dal Codice Civile, dal Codice fondiario e dal Codice edilizio e non avevano versato loro un indennizzo. I ricorrenti hanno presentato una perizia che stima il valore dei loro beni espropriati di fatto in 7.039.715 rubli (RUB) e hanno chiesto che tale somma venga loro assegnata per i danni materiali. Hanno inoltre richiesto il pagamento di un’ulteriore somma per danni non pecuniari.
17. Il Ministero ha risposto che non ? stata la causa del danno e che non ha espropriato la propriet?. Essa ha inoltre dichiarato che la demolizione era stata effettuata per le esigenze della citt? di Argun e che quindi erano le autorit? comunali che avrebbero dovuto avviare la procedura di espropriazione e risarcire i ricorrenti.
18. Il Consiglio comunale di Argun, che partecipava al procedimento in qualit? di parte terza, ha sostenuto a sua volta che le autorit? comunali non avevano organizzato la ricostruzione del quartiere, demolito gli edifici dei ricorrenti o adottato atti relativi all’esproprio, ma si erano limitate a fornire assistenza al personale. L’ufficio del sindaco ha aggiunto che, in ogni caso, il comune non aveva i fondi per risarcire i proprietari espropriati dei loro beni.
19. Il 25 marzo 2014 il tribunale ha emesso la sua sentenza. Si ? constatato che il Ministero non aveva organizzato la ricostruzione del quartiere n? aveva proceduto alla demolizione delle case e del diritto di passaggio sul terreno conteso. Rilevando che i ricorrenti non avevano nominato un altro imputato, ha concluso che il ministero era l’imputato sbagliato (???????????? ????????). Per tali motivi, egli ha respinto il ricorso dei ricorrenti.
20. I ricorrenti hanno presentato ricorso. Essi hanno sostenuto che l’interferenza con il loro diritto al rispetto della loro propriet? era stata causata da atti e decisioni illegali della dirigenza dello Stato maggiore in violazione delle disposizioni che disciplinano l’espropriazione, e che la parte convenuta era la Repubblica cecena nella persona del suo principale organo di bilancio (??????? ????????????? ????????? ???????), ai sensi dell’articolo 1069 del codice civile e dell’articolo 158 del codice di bilancio (paragrafi 25 e 27 in appresso). A loro avviso, il tribunale avrebbe dovuto determinare quale organo dovesse rappresentare la Repubblica cecena nella controversia e se lo Stato Maggiore non potesse farlo.
21. Il 29 maggio 2014 la Corte Suprema della Cecenia ha respinto il ricorso dei ricorrenti, approvando le conclusioni del tribunale. Aggiungeva che il municipio di Argun non aveva demolito i beni dei ricorrenti e non ne aveva preso il controllo, e quindi non poteva essere ritenuto responsabile.
22. Il 19 agosto 2014, un giudice unico della Corte suprema cecena ha rifiutato di trasmettere il ricorso in cassazione dei ricorrenti al Presidio della Corte per l’esame. Egli ha confermato la conclusione della sentenza di appello secondo cui il Ministero non ha privato i ricorrenti dei loro beni e non ? quindi responsabile della loro perdita. Quanto all’argomento secondo cui il Ministero si limitava a rappresentare le autorit? repubblicane, ai sensi degli artt. 16 e 1069 del Codice Civile (successivi punti 24-25), il giudice ha ritenuto che l’applicazione di tali articoli richiedesse la prova dell’illegittimit? degli atti o delle omissioni delle autorit?. Tuttavia, ha rilevato che i ricorrenti non hanno nominato i funzionari che avrebbero commesso atti illeciti e che non hanno dimostrato l’illegittimit? del decreto del 26 gennaio 2011 relativo al personale generale. Infine, il giudice ha criticato le ricorrenti per non aver avanzato alcuna pretesa relativa all’esproprio (???? ?????????? (‘ ), ????????? ? ????????? ???????? (‘ ) ?? ????????). Da ci? ha dedotto che il giudice del processo non doveva pronunciarsi d’ufficio sulla questione del pagamento del risarcimento per l’esproprio.
23. Il 27 ottobre 2014, un giudice unico della Corte Suprema della Russia ha rifiutato di trasmettere il ricorso in cassazione dei firmatari alla Camera Civile della Corte Suprema per l’esame. Egli ha ritenuto, in primo luogo, che i ricorrenti non avessero fornito prove dell’illegittimit? di un atto o di un’omissione delle autorit? o dei funzionari in relazione alla demolizione della loro propriet? e al loro controllo su di essa e, in secondo luogo, che non avessero avanzato alcuna pretesa relativa a una violazione della procedura di espropriazione (?????????? ? ? ? ? ?????????? ??????? ??????? (…) ???????).
IL QUADRO GIURIDICO E LA PRASSI NAZIONALE PERTINENTE
LE DISPOSIZIONI NAZIONALI PERTINENTI RELATIVE AI RICORSI PER ILLECITO CIVILE DA PARTE DELLE AUTORIT? E L’INTERPRETAZIONE DI TALI DISPOSIZIONI DA PARTE DELLE ALTE GIURISDIZIONI
24. Ai sensi dell’articolo 16 del Codice Civile, i danni causati ad una persona fisica o giuridica da atti od omissioni illecite di autorit? o funzionari pubblici devono essere risarciti rispettivamente dallo Stato federale, dalla regione (Repubblica) o dal comune.
25. Ai sensi dell’articolo 1069 del Codice Civile, i danni causati da atti od omissioni illecite di autorit? o funzionari pubblici, compresa l’adozione di un atto contrario alla legge o ad altra disposizione superiore, sono risarciti dall’erario pubblico competente (?????) – federale, regionale (repubblicano) o locale.
26. Secondo gli orientamenti comuni delle plenarie della Corte suprema e del Tribunale commerciale superiore del 1o luglio 1996, applicabili fino al 23 giugno 2015, nelle controversie proposte da persone fisiche o giuridiche relative al risarcimento dei danni ai sensi dell’articolo 16 del codice civile, il convenuto corretto dovrebbe essere lo Stato federale, la regione (Repubblica) o il comune, nella persona del suo organo finanziario competente o di un altro organo con competenza delegata (??????????????? ?????????? ??? ???? ?????). Se la richiesta dell’attore era diretta direttamente contro l’ente federale, regionale (repubblicano) o comunale che ha causato il presunto danno, il tribunale doveva citare come convenuto l’ente finanziario competente o altro organo delegato.
27. Ai sensi dell’articolo 158 ? 3 del Codice del bilancio, il principale organo di bilancio (??????? ????????????? ??????? ???????) – federale, regionale (repubblicano) o comunale – partecipa in qualit? di convenuto a procedimenti riguardanti azioni contro lo Stato federale, la regione (Repubblica) o il comune, rispettivamente, per il risarcimento dei danni causati da atti o omissioni illegali di autorit? e funzionari pubblici.
28. Nelle sue linee guida del 22 giugno 2006, l’assemblea plenaria dell’Alta Corte commerciale ha indicato che il giudice investito di un’azione di responsabilit? contro le autorit? pubbliche, ai sensi dell’articolo 158 del Codice del bilancio, deve determinare quale organo, in quanto principale organo di bilancio, deve partecipare al procedimento per conto della convenuta.
29. Ai sensi dell’articolo 41 del codice di procedura civile, il tribunale, su richiesta dell’attore o con il suo consenso, pu? sostituire un convenuto non corretto (????????????? ?????????) con un altro.
LE DISPOSIZIONI NAZIONALI IN MATERIA DI PRIVAZIONE FORZATA DELLA PROPRIET?
30. Secondo l’articolo 35 ? 3 della Costituzione russa, nessuno pu? essere privato dei suoi beni se non per decisione del tribunale. La privazione forzata di beni per i bisogni dello Stato pu? essere effettuata solo dopo un preventivo indennizzo equivalente al valore del bene in questione.
31. Le disposizioni pertinenti nel caso di specie relative alla privazione forzata di propriet? e all’espropriazione sono contenute nella sentenza Tkachenko c. Russia (n. 28046/05, ?? 19-25, 20 marzo 2018).
IN LEGGE
OSSERVAZIONI DI APERTURA
32. In seguito al decesso del ricorrente, quest’ultimo ha espresso il desiderio di proseguire il procedimento per suo conto. Il governo non ha presentato osservazioni su questo punto.
33. La Corte ribadisce che, nei casi in cui il richiedente muore dopo la presentazione della domanda, di norma consente ai parenti del richiedente di continuare il procedimento, a condizione che abbiano un legittimo interesse a farlo (si veda, ad esempio, Murray c. Paesi Bassi [GC], n. 10511/10, ? 79, CEDU 2016, e le cause ivi citate). Tenuto conto dell’oggetto della domanda e di tutto il materiale in essa contenuto, la Corte ritiene che, nel caso di specie, l’istante, che ? la vedova dell’istante, ha un interesse legittimo al mantenimento della domanda a nome dell’istante e, di conseguenza, ? legittimato ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione.
SULL’ALLEGATO VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROCORSO N. 1 DELLA CONVENZIONE
34. I ricorrenti rivendicano una violazione dei loro diritti di propriet? a causa dell’occupazione dei loro terreni e della demolizione dei loro beni immobili senza risarcimento. Esse invocano il primo paragrafo dell’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione, che recita come segue:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto della sua propriet?. Nessuno pu? essere privato dei suoi beni se non nell’interesse pubblico e nel rispetto della legge e dei principi generali del diritto internazionale. ?
Sulla ricevibilit?
Tesi delle parti
a) Il governo
35. Il governo ha sostanzialmente sostenuto che i denuncianti non avevano esaurito i rimedi nazionali sotto diversi aspetti.
36. Sostiene che le ricorrenti non hanno presentato accuse penali per la distruzione illegale di propriet?, n? al momento della demolizione dei loro edifici n? successivamente, e che non hanno chiesto che la demolizione fosse dichiarata illegale o effettuata in violazione delle disposizioni che disciplinano l’espropriazione.
37. Per quanto riguarda l’azione risarcitoria, secondo il Governo, i ricorrenti avrebbero dovuto indirizzare le loro rivendicazioni contro il personale prima dello scioglimento. Non essendo riusciti a farlo in tempo utile, gli interessati hanno contribuito, secondo il Governo, all’impossibilit? di identificare il responsabile del loro danno. Il Governo ha ritenuto che, portando successivamente il Ministero delle Finanze in tribunale, senza aver cercato di individuare un convenuto pi? appropriato, i ricorrenti avevano accettato il rischio che la loro azione potesse essere respinta perch? il Ministero delle Finanze non era stato n? l’iniziatore della ricostruzione n? l’organizzatore o l’esecutore dell’opera. Per il Governo, le stesse considerazioni valgono per il municipio di Argun che, inoltre, non avrebbe espropriato la propriet?.
38. Infine, il Governo sostiene che i ricorrenti non hanno indicato quali atti illeciti o omissioni hanno causato loro danno o quali funzionari ne sono responsabili e che non hanno dimostrato l’illegalit? o l’illegalit? del decreto del 26 gennaio 2011. In ogni caso, secondo il Governo, il decreto non conteneva un ordine di demolire i beni degli interessati.
b) I richiedenti
39. I denuncianti sostengono che il personale non poteva essere imputato al processo, sostenendo che mancava di personalit? giuridica, non aveva un indirizzo ufficiale e le sue decisioni non erano soggette a ricorso. Inoltre, affermano che lo scioglimento del personale in data ignota ha impedito che l’entit? fosse citata in giudizio. Essi ritengono di poter indirizzare la loro azione solo contro la Repubblica cecena rappresentata dal suo Ministero delle Finanze. Essi sostengono inoltre che, se il tribunale distrettuale di Staropromyslovski ha ritenuto che il Ministero fosse l’imputato sbagliato, avrebbe dovuto determinare chi avesse tale status.
40. I ricorrenti concludono che la loro richiesta di risarcimento potrebbe essere considerata come un esaurimento dei rimedi interni ai sensi dell’articolo 35 della Convenzione, e che non sono pi? obbligati a ricorrere ad altri rimedi.
41. In subordine, le ricorrenti affermano che la loro denuncia penale non ? stata accolta (v. punto 15) e che un tentativo di annullare il decreto del 26 gennaio 2011 sarebbe stato privo di senso.
Valutazione della Corte
42. La Corte ribadisce che ai richiedenti ? richiesto solo di esaurire i rimedi nazionali disponibili e suscettibili di offrire loro un risarcimento per i loro reclami e di offrire ragionevoli prospettive di successo (si veda, tra molti altri, Paksas c. Lituania [GC], n. 34932/04, ? 75, CEDU 2011 (estratti)). In generale, esamina se, tenuto conto di tutte le circostanze del caso, il richiedente ha adottato tutte le misure ragionevoli per esaurire i rimedi nazionali (cfr., ad esempio, mutatis mutandis, D.H. e altri contro la Repubblica ceca [GC], n. 57325/00, ?? 116-122, CEDU 2007-IV).
43. Nell’analizzare le obiezioni relative al mancato esaurimento dei rimedi nazionali, la Corte rileva quanto segue.
44. In primo luogo, contrariamente alle affermazioni del governo, i ricorrenti hanno effettivamente tentato di far aprire un’indagine penale per la distruzione e la privazione delle loro propriet? (cfr. paragrafo 15), ma sono stati rinviati ai tribunali civili.
45. Successivamente, per quanto riguarda l’assenza di qualsiasi pretesa legale nei confronti della sede, il Tribunale concorda con le ricorrenti sul fatto che questa entit? sui generis, avendo uno status non specificato, non poteva essere convenuta al processo ed era stata sciolta prima che le ricorrenti presentassero il loro ricorso. Infatti, non era stato dimostrato che il personale fosse una “pubblica autorit?” ai sensi degli articoli 16 e 1069 del Codice Civile. Ma supponendo che ci? sia avvenuto, dalle disposizioni nazionali in materia risulta che il convenuto dovrebbe sempre essere la Repubblica cecena, rappresentata dal suo organo finanziario competente, e che spetta al tribunale determinare chi sia il convenuto corretto in tali controversie (punti 25-29).
46. Per quanto riguarda la presunta assenza di rivendicazioni relative alla violazione della procedura di espropriazione, la Corte rileva in primo luogo che, secondo la legge russa, solo le autorit? pubbliche, e non le persone che subiscono privazioni di propriet?, possono intentare un’azione di espropriazione (Tkachenko, citato, ?? 20-24). Nel caso di specie, non pu? che constatare che le ricorrenti hanno effettivamente sollevato tali richieste nel contesto della loro controversia (paragrafi 16 e 20), facendo tutto ci? che ci si poteva ragionevolmente aspettare da loro in questa situazione.
47. Di conseguenza, la Corte respinge tali obiezioni implicite di irricevibilit?.
48. Infine, per quanto riguarda l’obiezione che i ricorrenti non hanno sollevato e dimostrato l’illegittimit? delle azioni o delle omissioni delle autorit? e dei funzionari, inclusa l’illegittimit? del decreto del 26 gennaio 2011, il Tribunale ritiene che tale questione sia intrinsecamente legata alla fondatezza della denuncia. Decide quindi di unirsi al merito.
49. Ritenendo che tale reclamo non sia manifestamente infondato ai sensi dell’articolo 35 ? 3 (a) della Convenzione e che non sia inammissibile per altri motivi, la Corte lo dichiara ammissibile.
I meriti
Tesi delle parti
a) Il governo
50. Il Governo sostiene che l’interferenza con il diritto dei ricorrenti al rispetto della loro propriet? ? stata causata dalle autorit? nell’ambito dell’attuazione di un programma di ricostruzione del centro della citt? di Argun, sebbene non sia stato adottato alcun atto relativo all’espropriazione della propriet?.
51. Facendo riferimento alle conclusioni dei tribunali nella controversia in questione, egli ritiene che le autorit? repubblicane e comunali non siano responsabili per i danni causati ai ricorrenti.
52. Inoltre, secondo il governo, le autorit? avevano fatto diversi tentativi per compensare i richiedenti, ma i richiedenti avevano rifiutato tutte le offerte. Infine, il Governo sostiene che il 31 dicembre 2014 il sindaco di Argun ha concesso al primo richiedente un contratto di locazione su un terreno di 600 m2 per un periodo di 49 anni con la possibilit? di un successivo acquisto.
b) I richiedenti
53. I ricorrenti ritengono che l’ingerenza nel loro diritto al rispetto della loro propriet? non sia stata effettuata “secondo le condizioni previste dalla legge”. A tale riguardo, esse sostengono che la procedura di esproprio non ? stata seguita nel caso in questione, sebbene la misura sia stata, a loro avviso, adottata dalle autorit? cecene e per conto della Repubblica cecena.
54. Essi sostengono che, sebbene le autorit? si siano impegnate a far costruire una casa per loro, in realt? non erano tra coloro che hanno ottenuto nuove abitazioni. Per quanto riguarda le offerte di risarcimento che hanno rifiutato, i ricorrenti affermano che gli appartamenti loro offerti erano stati occupati da altre persone, che si trattava di contratti di locazione sociale e non di atti di propriet?, e che la proposta di fornire loro un terreno edificabile non era stata accompagnata da documenti che dimostrassero i loro diritti reali (??? ???????????????????? ??????????).
55. Le ricorrenti concludono che il rifiuto di concedere loro il risarcimento del danno che ritengono di aver subito per il solo motivo che il Ministero delle Finanze non era il giusto convenuto, nel caso di specie costituisce una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione.
Valutazione della Corte
a) sull’esistenza e la natura dell’interferenza

56. Nel caso di specie, non ? contestato che tre edifici e un terreno fossero “propriet?” dei ricorrenti ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione. N? si contesta il fatto che la demolizione di quegli edifici e l’occupazione del terreno siano state effettuate dalle autorit? pubbliche, nel senso pi? ampio del termine, ai fini della ricostruzione della citt? di Argun. La Corte ritiene che si tratti di una “privazione della propriet?” ai sensi della seconda frase del primo comma dell’articolo 1 del Protocollo n. 1.
57. Essa deve ora valutare se l’interferenza sia giustificata ai sensi di tale disposizione. Per essere compatibile con questa disposizione, il provvedimento deve soddisfare tre condizioni: deve essere realizzato “nel rispetto della legge”, “nell’interesse pubblico” e nel rispetto di un giusto equilibrio tra i diritti del proprietario e gli interessi della collettivit?.
b) Sul rispetto del principio di legalit?
58. La Corte ricorda che l’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione richiede, in primo luogo, che qualsiasi ingerenza della pubblica autorit? nel godimento del diritto al rispetto della propriet? debba essere lecita. Lo Stato di diritto, uno dei principi fondamentali di una societ? democratica, ? un concetto insito in tutti gli articoli della Convenzione (Visti?? e Perepjolkins c. Lettonia [GC], n. 71243/01, ?? 94-95, 25 ottobre 2012). Ne consegue che la necessit? di esaminare la questione del giusto equilibrio “pu? sorgere solo laddove sia stato dimostrato che l’interferenza in questione ha rispettato il principio di legalit? e non ? stata arbitraria” (Guiso-Gallisay c. Italia, n. 58858/00, ? 80, 8 dicembre 2005, con i riferimenti ivi citati). L’espressione “in conformit? alle condizioni prescritte dalla legge” presuppone l’esistenza e il rispetto di norme giuridiche nazionali sufficientemente accessibili e precise (Lithgow e altri c. Regno Unito, 8 luglio 1986, ? 110, Serie A n. 102) che offrono garanzie contro l’arbitrariet? (Visti?? e Perepjolkins, citata, ? 95).
59. La Corte ha gi? dichiarato in precedenti occasioni che l’interferenza in violazione delle disposizioni nazionali non soddisfa il test di “legalit?” (cfr., ad esempio, East West Alliance Limited c. Ucraina, n. 19336/04, ?? 179-181 e 195, 23 gennaio 2014, e Tkachenko, citato, ? 56). Tuttavia, non tutte le irregolarit? procedurali sono tali da rendere l’ingerenza incompatibile con il requisito della “legalit?” (Ukraine-Tioumen c. Ucraina, n. 22603/02, ? 52, 22 novembre 2007). La Corte ricorda a questo proposito di avere una competenza limitata per verificare se il diritto nazionale sia stato correttamente interpretato e applicato; non pu? quindi rimettere in discussione la valutazione delle autorit? nazionali in merito a presunti errori di diritto.
58. La Corte ricorda che l’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione richiede, in primo luogo, che qualsiasi ingerenza della pubblica autorit? nel godimento del diritto al rispetto della propriet? debba essere lecita. Lo Stato di diritto, uno dei principi fondamentali di una societ? democratica, ? un concetto insito in tutti gli articoli della Convenzione (Visti?? e Perepjolkins c. Lettonia [GC], n. 71243/01, ?? 94-95, 25 ottobre 2012). Ne consegue che la necessit? di esaminare la questione del giusto equilibrio “pu? sorgere solo laddove sia stato dimostrato che l’interferenza in questione ha rispettato il principio di legalit? e non ? stata arbitraria” (Guiso-Gallisay c. Italia, n. 58858/00, ? 80, 8 dicembre 2005, con i riferimenti ivi citati). L’espressione “in conformit? alle condizioni prescritte dalla legge” presuppone l’esistenza e il rispetto di norme giuridiche nazionali sufficientemente accessibili e precise (Lithgow e altri c. Regno Unito, 8 luglio 1986, ? 110, Serie A n. 102) che offrono garanzie contro l’arbitrariet? (Visti?? e Perepjolkins, citata, ? 95).
59. La Corte ha gi? dichiarato in precedenti occasioni che l’interferenza in violazione delle disposizioni nazionali non soddisfa il test di “legalit?” (cfr., ad esempio, East West Alliance Limited c. Ucraina, n. 19336/04, ?? 179-181 e 195, 23 gennaio 2014, e Tkachenko, citato, ? 56). Tuttavia, non tutte le irregolarit? procedurali sono tali da rendere l’ingerenza incompatibile con il requisito della “legalit?” (Ukraine-Tioumen c. Ucraina, n. 22603/02, ? 52, 22 novembre 2007). La Corte ribadisce a questo proposito di avere una competenza limitata per accertare se il diritto nazionale sia stato correttamente interpretato e applicato; pu? quindi contestare la valutazione delle autorit? nazionali di presunti errori di diritto solo se questi sono arbitrari o manifestamente irragionevoli (cfr., tra molti altri, Na?t-Liman c. Svizzera [GC], n. 51357/07, ? 116, 15 marzo 2018).
60. Passando ai fatti della causa, il Tribunale rileva che, non avendo potuto ottenere un risarcimento per la privazione dei loro beni, i ricorrenti hanno proposto un’azione di risarcimento danni contro la Repubblica cecena. Il loro ricorso ? stato respinto essenzialmente per tre motivi: (i) il Ministero delle Finanze e il Consiglio Comunale di Argun non avevano demolito gli edifici e occupato il terreno e non erano i veri convenuti; (ii) i ricorrenti non avevano avanzato alcuna pretesa in relazione ad una violazione della procedura di espropriazione; (iii) non avevano fatto valere e, soprattutto, non avevano dimostrato l'”illegittimit?” degli atti o delle omissioni delle autorit? o dei funzionari ai sensi dell’articolo 1069 del Codice Civile.
61. Per quanto riguarda il primo motivo, il Tribunale rileva che le ricorrenti non hanno mai sostenuto che l’interferenza in questione fosse stata effettuata dal Ministero delle Finanze. Al contrario, essi hanno ritenuto che la convenuta nel procedimento fosse la Repubblica cecena, rappresentata dal Ministero delle Finanze in conformit? alle disposizioni interne. Tuttavia, i tribunali civili hanno adottato un approccio formalistico, giustificando la conclusione che nessuno era responsabile della privazione dei beni dei ricorrenti.
62. Per quanto riguarda il secondo e il terzo motivo, la Corte ha gi? stabilito che i ricorrenti hanno formulato correttamente le richieste e i motivi relativi al mancato rispetto della procedura di espropriazione da parte delle autorit? (cfr. paragrafo 48), contrariamente alle considerazioni dei giudici di cassazione a tale riguardo (cfr. paragrafi 22-24; confrontare anche Adikanko e Basov-Grinev c. Russia, nn. 2872/09 e 20454/12, ? 50, 13 marzo 2018, nel contesto dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione).
63. La procedura di espropriazione prevedeva una serie di misure e di garanzie contro l’arbitrariet?, tra cui la notifica scritta della decisione di espropriazione, la redazione di un accordo di riacquisto, in caso di disaccordo da parte del proprietario, il diritto per l’autorit? pubblica competente di avviare un’azione di espropriazione (si veda il precedente paragrafo 31; si veda, per una sintesi della portata delle disposizioni in materia, Tkachenko, citato, ? 54) e, soprattutto, il pagamento di un indennizzo. Nel caso in questione, tuttavia, questa procedura obbligatoria ? stata ignorata, senza alcuna spiegazione e senza che i richiedenti ricevessero un risarcimento (confrontate con Tkachenko, citato sopra, dove la procedura di espropriazione non ? stata seguita ma i richiedenti sono stati ri-alloggiati, e vedete, al contrario, Sigunovy contro la Russia (dicembre) [Comitato], n. 18836/11, 12 febbraio 2019, dove i richiedenti sono stati forniti di un alloggio equivalente).
64. A parere del Tribunale, sono stati proprio l’inosservanza di questo procedimento obbligatorio e l’assenza di qualsiasi indennizzo a costituire l’aspetto di “illegittimit?” dell’ingerenza ai sensi degli artt. 16 e 1069 del Codice Civile. Osservando che i ricorrenti avevano sollevato questo aspetto dinanzi ai tribunali nazionali e considerando che l’azione di risarcimento non era di competenza dei tribunali.
65. Infine, la Corte osserva che le autorit? hanno fatto ai ricorrenti alcune offerte di rialloggio, ma che queste offerte sono state fatte al di fuori di qualsiasi quadro giuridico e sembrano piuttosto offerte ex gratia, e che il loro rifiuto da parte dei ricorrenti non pu? essere considerato come una rinuncia al loro diritto al risarcimento (confrontare con Volchkova e Mironov c. Russia, n. 45668/05 e 2292/06, ? 125, 28 marzo 2017). Essa ha inoltre ritenuto che l’affermazione del governo secondo cui il richiedente sarebbe diventato affittuario di un terreno nel 2014 fosse irrilevante ai fini del presente caso.
66. Alla luce di quanto precede, la Corte conclude che l’ingerenza, effettuata in totale disprezzo delle autorit? della procedura di espropriazione obbligatoria e in assenza di qualsiasi indennizzo, ha consentito alle autorit? di beneficiare della loro condotta illecita (Guiso-Gallisay c. Italia (giusta soddisfazione) [GC], n. 58858/00, ? 94, 22 dicembre 2009).
67. Questa espropriazione di fatto era arbitraria e quindi “illegale” ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione. Questa conclusione rende superfluo un esame degli altri requisiti di tale disposizione.
Di conseguenza, si ? verificata una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione.
SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 8 DELLA CONVENZIONE
68. I ricorrenti hanno lamentato che la demolizione della loro casa senza risarcimento era contraria all’articolo 8 della Convenzione, cos? come formulato nelle parti pertinenti della Convenzione:
Ogni individuo ha diritto al rispetto … per la sua casa …” (1) “Ogni individuo ha diritto al rispetto … per la sua casa …”.

2. Non vi deve essere ingerenza da parte di un’autorit? pubblica nell’esercizio di questo diritto se non in conformit? con la legge ed ? necessaria in una societ? democratica nell’interesse della sicurezza nazionale o della pubblica sicurezza, del benessere economico del paese, per la prevenzione di disordini o crimini, per la protezione della salute o della morale o per la protezione dei diritti e delle libert? altrui. ?

69. Il Governo contesta questo fatto e sostiene che la ricorrente ? ora proprietaria di un’altra casa, in cui vive.
70. I ricorrenti dichiarano di aver acquistato una casa incompiuta con fondi prestati da privati. Essi ritengono che questo fatto non abbia alcun nesso con la presunta violazione dei loro diritti ai sensi dell’articolo 8 della Convenzione.
71. La Corte ritiene che questo reclamo sia collegato a quello esaminato in precedenza e deve quindi essere dichiarato ricevibile. Vista la conclusione cui ? giunta in merito all’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione (paragrafi 66-67), la Corte ritiene che non sia necessario esaminare se vi sia stata una violazione dell’articolo 8 della Convenzione nel caso in questione (cfr., tra l’altro, Tkachenko, citato, ?? 59-62).
SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
72. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione :
“Se il Tribunale constata che vi ? stata una violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente consente solo imperfettamente di eliminare le conseguenze di tale violazione, il Tribunale d? giusta soddisfazione alla parte lesa, se del caso, alla parte lesa. ?
Danni
Tesi delle parti
73. I ricorrenti chiedono la RUB 7 039 715 per i danni materiali che ritengono di aver subito. A sostegno della loro pretesa, forniscono la stima del valore dell’immobile in questione (paragrafo 16) indicando che tale somma corrisponde al probabile valore di mercato dell’immobile nell’aprile 2012 se non fosse stato distrutto e occupato nel gennaio 2011.
Chiedono inoltre un importo per i danni non pecuniari e chiedono al Tribunale di determinare l’importo in capitale.
74. Il Governo ribadisce che le persone interessate hanno rifiutato le offerte di risarcimento e conclude che qualsiasi danno materiale deriverebbe dalla loro stessa condotta. Essa aggiunge che, in ogni caso, le ricorrenti non avevano dimostrato l’esistenza di un nesso tra gli atti o le omissioni delle autorit? e il presunto danno, e che quindi la stima del rapporto era irrilevante. Per quanto riguarda la richiesta di risarcimento per danni non pecuniari, il Governo ha ritenuto che essa fosse priva di fondamento e formulata in abstracto, e non dovrebbe quindi essere considerata come una richiesta di risarcimento per danni non pecuniari.
Valutazione della Corte
75. La Corte ribadisce che una sentenza che constata una violazione comporta l’obbligo giuridico per lo Stato convenuto di porre fine alla violazione e di cancellarne le conseguenze in modo da ripristinare per quanto possibile la situazione precedente, e che il risarcimento dei danni materiali deve portare a una situazione il pi? possibile simile a quella che sarebbe esistita se la violazione constatata non si fosse verificata (Visti?? e Perepjolkins c. Lettonia (solo soddisfazione) [GC], n. 71243/01, ? 33, CEDU 2014). La Corte ha gi? dichiarato in proposito che non pu? equiparare l’esproprio legale all’esproprio indiretto in contrasto con il principio di legalit? (Guiso-Gallisay [GC], citato, ? 95).
76. Nel caso di specie, la constatazione di una violazione dell’art. 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione deriva dal fatto che l’ingerenza in questione non soddisfaceva il requisito di legalit?. In tal caso, il risarcimento da concedere per i danni materiali deve corrispondere all’intero valore dei beni in questione al momento dell’espropriazione, aggiornato e con gli interessi, se del caso, per compensare gli effetti dell’inflazione e il lungo periodo di tempo trascorso dall’espropriazione (Guiso-Gallisay [GC], citato, ?? 96, 103 e 105).
77. La Corte prende atto del valore dell’immobile indicato nella relazione commissionata dalle ricorrenti e non contestata dal Governo. Certo, tale relazione riflette il probabile valore dell’immobile non al momento dell’interferenza, ma quasi un anno e tre mesi dopo. Tuttavia, poich? tale periodo ? stato relativamente breve, e in assenza di altre indicazioni sul valore dell’immobile nel gennaio 2011, la Corte si basa su tale relazione (confrontare con Maharramov c. Azerbaijan (solo soddisfazione), n. 5046/07, ? 19, 9 maggio 2019, e i riferimenti ivi citati).
78. In considerazione di tutto il materiale di cui ? a conoscenza, e in applicazione del principio di non ultra petita, la Corte concede al richiedente 97.250 euro (EUR) per danni materiali (cfr. anche ibidem, ? 22), somma corrispondente all’importo richiesto dai richiedenti secondo il tasso di conversione alla data delle loro osservazioni dinanzi alla Corte.
79. Per quanto riguarda la domanda di risarcimento del danno non patrimoniale, la Corte ricorda che, per sua natura, tale danno non si presta a calcoli o quantificazioni precise (Varnava e a./Regno Unito). Turchia [GC], nn. 16064/90 e altri 8, ? 224, CEDU 2009), e che accetta di esaminare le richieste per le quali i richiedenti non hanno quantificato l’importo, “rimanda [cos? tanto] alla valutazione della Corte” (si vedano i casi citati nella sentenza Nagmetov c. Russia ([GC], n. 35589/08, ? 72, 30 marzo 2017). Decidendo in via equitativa, come previsto dall’art. 41 della Convenzione, ha deciso di riconoscere al richiedente 6.500 euro per il danno morale.
Costi e spese
80. I ricorrenti chiedono EUR 3 040 per gli onorari del sig. Itslayev per 19,5 ore di lavoro svolto nel 2014 e nel 2019 ad una tariffa oraria di EUR 160. A sostegno della loro domanda, essi forniscono un accordo di assistenza legale concluso il 14 agosto 2018 tra il sig. Itslayev e il ricorrente. Richiedono inoltre 376 euro per le spese di traduzione.
81. Il Governo ritiene che tali richieste non siano fondate e invita la Corte a respingerle nella loro interezza.
82. La Corte osserva che l’accordo di assistenza legale non copre una parte del lavoro dell’avvocato svolto prima della sua conclusione. Alla luce dei documenti in suo possesso, il Tribunale decide di assegnare al ricorrente EUR 1 440 a titolo di onorari del sig. Itslayev, da versare direttamente sul suo conto. Per quanto riguarda la domanda relativa alle spese di traduzione, la Corte ritiene che la domanda non sia debitamente motivata e la respinge.
Interessi di mora
83. La Corte ritiene opportuno basare il tasso di interesse di mora sul tasso di interesse delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea, maggiorato di tre punti percentuali.
PER QUESTI MOTIVI, IL TRIBUNALE ALL’UNANIMIT?
Dichiara che l’istante ha un interesse legittimo al mantenimento della domanda per conto dell’istante e, pertanto, ? legittimato ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione;
Si unisce al merito della richiesta del Governo di non esaurire i rimedi nazionali per l’illegittimit? delle azioni o delle omissioni delle autorit? e la respinge;
Dichiara il ricorso ammissibile;
Trova una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione;
Trova che non ? necessario esaminare il reclamo ai sensi dell’articolo 8 della Convenzione;
Tiene,
a) che lo Stato convenuto paghi all’istante, entro tre mesi dalla data in cui la decisione ? passata in giudicato ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le seguenti somme, da convertire nella moneta dello Stato convenuto al tasso applicabile alla data del regolamento :
97.250 euro (novantasettemiladuecentocinquanta euro),
6.500 euro (seimilacinquecento euro), pi? l’importo eventualmente dovuto su tale somma a titolo di imposta, per danni non patrimoniali;
1 440 euro (millequattrocentoquaranta euro), pi? l’importo eventualmente dovuto dal richiedente a titolo di imposta, per costi e spese;
b) che dalla scadenza di tale periodo fino al pagamento, su tali importi sono dovuti interessi semplici ad un tasso pari al tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante tale periodo, maggiorato di tre punti percentuali ;
Respinge il resto della richiesta per giusta soddisfazione.
Fatto in francese, comunicato per iscritto il 24 marzo 2020, ai sensi dell’articolo 77, paragrafi 2 e 3 del regolamento.

Milano Bla?ko Paul Lemmens
Presidente Cancelliere

Testo Tradotto

TROISI?ME SECTION
AFFAIRE ABIYEV ET PALKO c. RUSSIE
(Requ?te no 77681/14)

ARR?T
Art 1 P1 ? Privation des biens ? D?molition des biens immobiliers des requ?rants et la mainmise sur leur terrain pour les besoins de la reconstruction d?une ville ? Expropriation de fait arbitraire en m?connaissance de la proc?dure obligatoire et en l?absence de toute indemnisation

STRASBOURG
24 mars 2020
D?FINITIF

24/07/2020

Cet arr?t est devenu d?finitif en vertu de l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Abiyev et Palko c. Russie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (troisi?me section), si?geant en une Chambre compos?e de :
Paul Lemmens, pr?sident,
Georgios A. Serghides,
Dmitry Dedov,
Alena Pol??kov?,
Mar?a El?segui,
Gilberto Felici,
Erik Wennerstr?m, juges,
et de Milan Bla?ko, greffier de section,
Vu :
la requ?te susmentionn?e (no 77681/14) dirig?e contre la F?d?ration de Russie et dont deux ressortissants de cet ?tat, M. Mayrbek Kharonovich Abiyev et MmeNadezhda Nikolayevna Palko (? les requ?rants ?) ont saisi la Cour en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?) le 29 novembre 2014,
les observations des parties,
Notant que le 12 novembre 2018, les griefs concernant le droit au respect des biens et ? l?inviolabilit? du domicile ont ?t? communiqu?s au Gouvernement et la requ?te a ?t? d?clar?e irrecevable pour le surplus conform?ment ? l?article 54 ? 3 du r?glement de la Cour.
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 3 mars 2020,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
INTRODUCTION
La pr?sente affaire concerne une d?molition des biens immobiliers des requ?rants et la mainmise sur leur terrain pour les besoins de la reconstruction de la ville d?Argun (Tch?tch?nie), ainsi que le rejet par la justice de leur action en indemnisation.
EN FAIT
1. Les requ?rants, qui ?taient mari?s, sont n?s respectivement en 1959 et en 1970 et r?sidaient ? Argun (R?publique tch?tch?ne). Ils ont ?t? repr?sent?s par Me D.S. Itslayev, avocat.
2. Le 4 ao?t 2016, le premier requ?rant (? le requ?rant ?) est d?c?d?. Le 21 juillet 2018, la deuxi?me requ?rante (? la requ?rante ?) a exprim? le souhait de poursuivre l?instance au nom de ce dernier devant la Cour.
3. Le gouvernement russe (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par M. M. Galperine, repr?sentant de la F?d?ration de Russie aupr?s de la Cour europ?enne des droits de l?homme.
I. LA GEN?SE DE L?AFFAIRE
4. Les requ?rants ?taient propri?taires d?un terrain et d?un ensemble immobilier comprenant trois b?timents situ?s dans le centre de la ville d?Argun. Ils habitaient l?un de ces b?timents.
5. En d?cembre 2010, les autorit?s tch?tch?nes cr??rent une entit? nomm?e ? ?tat-major charg? de la reconstruction (???? ?? ?????????????) de la ville d?Argun ?.
6. Le 4 d?cembre 2010, l??tat-major susmentionn? tint une r?union, pr?sid?e par le premier vice-pr?sident du gouvernement tch?tch?ne, qui rassemblait les fonctionnaires de la ville d?Argun, du gouvernement tch?tch?ne et les repr?sentants de diff?rentes entreprises. Lors de cette r?union, il fut d?cid? qu?une entreprise d??tat commencerait ? d?molir les immeubles se trouvant dans le p?rim?tre de la construction d?un nouveau quartier r?sidentiel, ? Argun City 1 ?, et construirait des logements pour les personnes dont les immeubles seraient d?molis. La mairie de la ville d?Argun ?tait charg?e de trouver des terrains pour la construction de ces nouveaux logements.
7. En d?cembre 2010, les immeubles des requ?rants, qui se trouvaient dans le p?rim?tre du quartier ? reconstruire, furent d?molis en quelques jours, puis leur terrain fut occup?.
8. Le 26 janvier 2011, le gouverneur de Tch?tch?nie adopta un d?cret officialisant la cr?ation de l?? ?tat-major op?rationnel (??????????? ????) r?publicain pour la reconstruction et le d?veloppement ?conomique et social d?Argun ? (? l??tat-major ?). Celui-ci ?tait dirig? par le gouverneur de Tch?tch?nie et ?tait constitu? des autorit?s d?Argun et de la R?publique tch?tch?ne ainsi que des repr?sentants de diff?rentes entreprises.
9. Selon le d?cret pr?cit?, l??tat-major devait assurer la planification, la coordination et le contr?le des mesures de reconstruction et de d?veloppement de la ville, tandis que les autorit?s publiques et les entreprises participant ? ce projet devaient aider ? la r?alisation de celui-ci, conform?ment aux d?cisions prises par l??tat-major.
10. ? un moment non pr?cis? dans le dossier, l??tat-major fut dissous.
II. LES TENTATIVES DES REQU?RANTS POUR OBTENIR UNE INDEMNISATION ET LES R?ACTIONS DES AUTORIT?S
11. Au cours de l?ann?e 2012, les autorit?s municipales pr?sent?rent aux requ?rants quelques offres de relogement. Ayant d?clin? toutes ces offres au motif que les logements qui leur ?taient propos?s ?taient inad?quats, les requ?rants ne re?urent aucune indemnisation pour la d?molition de leurs immeubles et l?occupation de leur terrain.
12. ? la suite de diff?rentes plaintes adress?es par la requ?rante aux autorit?s f?d?rales, le procureur d?Argun mena des v?rifications. ? l?issue de ces v?rifications, le 26 septembre 2012, il adressa au maire d?Argun un pourvoi tendant ? mettre fin aux violations de la loi (????????????? ?? ?????????? ????????? ????????????????????????????).
13. Dans ce pourvoi, le procureur notait que la mairie d?Argun avait, sur ordre de l??tat-major, dress? une liste de maisons ? d?molir dans le but de reconstruire le centre de la ville, et que cette liste mentionnait les propri?taires ? dont les requ?rants ? qui avaient donn? leur accord pour ?tre relog?s dans des logements neufs. Le procureur ?tablissait que la requ?rante avait sign? une d?charge selon laquelle elle transmettait ses immeubles aux autorit?s municipales. Il en d?duisait que la mairie ?tait dans l?obligation l?gale de fournir aux requ?rants des biens ?quivalents ? la place de ceux expropri?s de fait ou de leur verser une indemnit?. Or il constatait que, apr?s l?ach?vement de la construction de nouveaux logements, la mairie n?avait pas respect? son obligation envers les requ?rants. Le procureur concluait que les droits de ces derniers garantis par la loi en vigueur avaient ?t? viol?s, et il demandait ? la mairie de cr?er une commission charg?e de d?terminer le montant de l?indemnit? ? payer aux int?ress?s.
14. Le 26 juillet 2013, la requ?rante porta plainte au p?nal. Dans sa plainte, elle indiquait que, malgr? une promesse orale des autorit?s de leur fournir un logement, son ?poux et elle n?avaient pas ?t? inclus dans la liste des personnes b?n?ficiaires de nouveaux logements. Elle disait aussi ?tre en d?saccord avec les offres de relogement pr?sent?es par la mairie d?Argun au motif que celles-ci ?taient inad?quates par rapport aux biens d?truits et occup?s.
15. Le 8 novembre 2013, un enqu?teur rendit une d?cision de non-lieu ? poursuivre en raison d?absence de corpus delicti. Il consid?ra que les rapports entre la requ?rante et l?entreprise d??tat ayant proc?d? ? la d?molition conform?ment au proc?s-verbal de la r?union de l??tat-major (paragraphe 6 ci-dessus) ?taient des rapports de droit civil, et il indiqua ? l?int?ress?e qu?elle avait la possibilit? de saisir les juridictions civiles.
III. L?ACTION EN R?PARATION
16. Entretemps, le 30 septembre 2013, les requ?rants avaient saisi le tribunal du district Staropromyslovski (ville de Grozny) (? le tribunal ?) d?une action contre la R?publique tch?tch?ne prise en la personne du minist?re des Finances de Tch?tch?nie (? le minist?re ?). Se r?f?rant ? l?article 1069 du code civil (paragraphe 25 ci-dessous), ils all?gu?rent avoir subi un pr?judice du fait des actes et omissions illicites des autorit?s, soutenant que celles-ci n?avaient pas respect? la proc?dure d?expropriation pr?vue par les codes civil, foncier et de l?habitation et ne leur avaient pas vers? d?indemnit?. Les requ?rants fournirent un rapport estimant la valeur de leurs biens expropri?s de fait ? 7 039 715 roubles (RUB) et demand?rent que cette somme leur f?t allou?e pour pr?judice mat?riel. Ils sollicit?rent ?galement le versement d?une autre somme pour pr?judice moral.
17. Le minist?re r?pliqua qu?il n??tait pas ? l?origine du pr?judice et qu?il n?avait pas proc?d? ? l?expropriation. Il indiqua par ailleurs que la d?molition avait eu lieu pour les besoins de la ville d?Argun et que c??taient donc les autorit?s municipales qui auraient d? initier la proc?dure d?expropriation et indemniser les requ?rants.
18. La mairie d?Argun, qui participait au proc?s comme tierce partie, argua ? son tour que les autorit?s municipales n?avaient ni organis? la reconstruction du quartier, ni proc?d? ? la d?molition des immeubles des requ?rants, ni adopt? des actes relatifs ? l?expropriation, mais qu?elles avaient seulement pr?t? leur assistance ? l??tat-major. La mairie ajouta que, de toute fa?on, la municipalit? ne disposait pas des fonds n?cessaires pour indemniser les propri?taires d?poss?d?s de leurs biens.
19. Le 25 mars 2014, le tribunal rendit son jugement. Il consid?ra que le minist?re n?avait pas organis? la reconstruction du quartier ni proc?d? ? la d?molition des maisons et ? l?emprise sur le terrain litigieux. Constatant que les requ?rants n?avaient pas d?sign? un autre d?fendeur, il conclut que le minist?re n??tait pas le bon d?fendeur (???????????? ????????). Pour ces motifs, il rejeta l?action des requ?rants.
20. Les requ?rants firent appel. Ils argu?rent que l?ing?rence dans leur droit au respect de leurs biens avait r?sult? des actes et d?cisions illicites des dirigeants de l??tat-major, en violation des dispositions r?gissant l?expropriation, et que le d?fendeur ?tait bien la R?publique tch?tch?ne prise en la personne de son principal organisme budg?taire (??????? ????????????? ????????? ???????), en vertu de l?article 1069 du code civil et de l?article 158 du code budg?taire (paragraphes 25 et 27ci dessous). Selon eux, le tribunal aurait d? d?terminer quel organe devait repr?senter la R?publique tch?tch?ne dans le litige et si l??tat-major ne pouvait le faire.
21. Le 29 mai 2014, la Cour supr?me de Tch?tch?nie rejeta l?appel des requ?rants en faisant siennes les conclusions du tribunal. Elle ajouta que la mairie d?Argun n?avait pas proc?d? ? la d?molition des biens des requ?rants ni ? l?emprise sur ceux-ci et que sa responsabilit? ne pouvait donc pas ?tre engag?e.
22. Le 19 ao?t 2014, un juge unique de la Cour supr?me de Tch?tch?nie refusa de transmettre pour examen au pr?sidium de cette juridiction le pourvoi en cassation introduit par les requ?rants. Il confirma la conclusion de l?arr?t d?appel selon laquelle le minist?re n?avait pas priv? les requ?rants de leurs biens et n??tait donc pas responsable de leur pr?judice. Quant ? l?argument selon lequel le minist?re ne faisait que repr?senter les autorit?s r?publicaines, au sens des articles 16 et 1069 du code civil (paragraphes 24 25 ci-dessous), le juge estima que la mise en application desdits articles n?cessitait de d?montrer l?illic?it? des actes ou omissions des autorit?s. Or il nota que les requ?rants n?avaient pas nomm? les fonctionnaires qui auraient commis des actes illicites et qu?ils n?avaient pas d?montr? en quoi le d?cret du 26 janvier 2011 relatif ? l??tat-major aurait ?t? illicite. Enfin, le juge reprocha aux requ?rants de ne pas avoir form? de pr?tentions relatives ? l?expropriation (???? ?????????? (…),????????? ? ???????? ????????? ???????? (…) ?? ????????). Il en d?duisit que le juge du fond n?avait pas ? statuer d?office sur la question du paiement d?une indemnit? d?expropriation.
23. Le 27 octobre 2014, un juge unique de la Cour supr?me de Russie refusa de transmettre pour examen ? la chambre civile de cette juridiction le pourvoi en cassation form? par les requ?rants. Il consid?ra, d?une part, que les requ?rants n?avaient pas fourni de preuves d?illic?it? d?un acte ou une omission des autorit?s ou des fonctionnaires li?s ? la d?molition de leurs biens et ? l?emprise sur ceux-ci et, d?autre part, qu?ils n?avaient pas formul? de pr?tentions relativement ? une violation de la proc?dure d?expropriation (?????????? ? ????????? ??????? ??????? (…) ???????).
LE CADRE JURIDIQUE ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
I. LES DISPOSITIONS INTERNES PERTINENTES RELATIVES AUX ACTIONS EN RESPONSABILIT? D?LICTUELLE DES AUTORIT?S ET L?INTERPR?TATION DE CES DISPOSITIONS PAR LES HAUTES JURIDICTIONS
24. Selon l?article 16 du code civil, le pr?judice caus? ? une personne physique ou morale par les actes ou omissions illicites des autorit?s publiques ou des fonctionnaires doit ?tre r?par? respectivement par l??tat f?d?ral, par la r?gion (R?publique) ou par la municipalit?.
25. Selon l?article 1069 du code civil, le pr?judice caus? par les actes ou omissions illicites des autorit?s ou des fonctionnaires, y compris par l?adoption d?un acte contraire ? la loi ou ? une autre disposition sup?rieure, doit ?tre r?par? par le tr?sor public (?????) comp?tent ? f?d?ral, r?gional (r?publicain) ou local.
26. Selon les directives conjointes des pl?nums de la Cour supr?me et de la Cour sup?rieure de commerce du 1er juillet 1996, qui ?taient applicables jusqu?au 23 juin 2015, dans les litiges intent?s par les personnes physiques ou morales concernant la r?paration de pr?judice conform?ment ? l?article 16 du code civil, le bon d?fendeur devait ?tre l??tat f?d?ral, la r?gion (R?publique) ou la municipalit?, pris en la personne de son organe financier comp?tent ou d?un autre organe b?n?ficiant d?une d?l?gation de comp?tences (??????????????? ?????????? ??? ???? ?????????????? ?????). Si le demandeur dirigeait ses pr?tentions directement contre l?organe f?d?ral, r?gional (r?publicain) ou municipal ayant caus? le pr?judice all?gu?, le tribunal devait citer comme d?fendeur l?organe financier comp?tent ou un autre organe b?n?ficiant d?une d?l?gation de comp?tences.
27. Selon l?article 158 ? 3 du code budg?taire, l?organisme budg?taire principal (??????? ????????????? ??????? ???????) ? f?d?ral, r?gional (r?publicain) ou municipal ? participe comme d?fendeur aux proc?s concernant les actions dirig?es contre l??tat f?d?ral, la r?gion (R?publique) ou la municipalit? respectivement, en r?paration du pr?judice caus? par les actes ou omissions illicites des autorit?s publiques et des fonctionnaires.
28. Dans ses directives du 22 juin 2006, le pl?num de la Cour sup?rieure de commerce a indiqu? que le tribunal saisi d?une action en responsabilit? contre les autorit?s publiques, conform?ment ? l?article 158 du code budg?taire, devait d?terminer quel organe, en tant qu?organisme budg?taire principal, devait participer au proc?s au nom du d?fendeur.
29. Selon l?article 41 du code de proc?dure civile, le tribunal peut, ? la demande du demandeur ou avec le consentement de celui-ci, remplacer un d?fendeur qui n?est pas le bon (????????????? ?????????) par un autre.
II. LES DISPOSITIONS INTERNES PERTINENTES RELATIVES ? LA PRIVATION FORC?E DES BIENS
30. Selon l?article 35 ? 3 de la Constitution russe, personne ne peut ?tre priv? de sa propri?t? autrement que par une d?cision de justice. La privation forc?e de biens pour les besoins de l??tat ne peut ?tre faite qu?apr?s une indemnisation pr?alable et ?quivalente ? la valeur des biens en question.
31. Les dispositions pertinentes en l?esp?ce relatives ? la privation forc?e des biens et ? l?expropriation sont expos?es dans l?arr?t Tkachenko c. Russie (no 28046/05, ?? 19-25, 20 mars 2018).
EN DROIT
I. OBSERVATIONS PR?LIMINAIRES
32. ? la suite du d?c?s du requ?rant, la requ?rante a exprim? le souhait de poursuivre la proc?dure en son nom. Le Gouvernement n?a pas pr?sent? d?observations sur ce point.
33. La Cour rappelle que, dans les cas o? le requ?rant d?c?de apr?s l?introduction de la requ?te, elle autorise normalement les proches de l?int?ress? ? poursuivre la proc?dure, ? condition qu?ils aient un int?r?t l?gitime ? le faire (voir, par exemple, Murray c. Pays-Bas [GC], no 10511/10, ? 79, CEDH 2016, et les affaires qui y sont cit?es). Eu ?gard ? l?objet de la requ?te et ? l?ensemble des ?l?ments dont elle dispose, la Cour estime que, en l?esp?ce, la requ?rante, qui est la veuve du requ?rant, a un int?r?t l?gitime au maintien de la requ?te au nom de celui-ci et, de ce fait, qualit? pour agir au titre de l?article 34 de la Convention.
II. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROCOTOLE No 1 ? LA CONVENTION
34. Les requ?rants d?noncent une violation de leur droit de propri?t? en raison de l?occupation de leur terrain et de la d?molition de leurs biens immobiliers sans indemnisation. Ils invoquent l?article 1, alin?a premier, du Protocole no 1 ? la Convention, qui est ainsi libell? :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international. ?
A. Sur la recevabilit?
1. Th?ses des parties
a) Le Gouvernement
35. Le Gouvernement argue en substance que les requ?rants n?ont pas ?puis? les voies de recours internes, et cela ? plusieurs ?gards.
36. Il soutient que les requ?rants n?ont pas port? plainte au p?nal pour destruction illicite des biens, ni au moment de la d?molition de leurs immeubles ni apr?s, et qu?ils n?ont pas demand? que la d?molition f?t d?clar?e illicite ou effectu?e en violation des dispositions r?gissant l?expropriation.
37. Quant ? l?action en r?paration, selon le Gouvernement, les requ?rants auraient d? diriger leurs pr?tentions contre l??tat-major avant la dissolution de celui-ci. Ayant omis de le faire ? temps, les int?ress?s ont contribu?, aux yeux du Gouvernement, ? l?impossibilit? d?identifier la personne responsable de leur pr?judice. Le Gouvernement estime que, en assignant ult?rieurement en justice le minist?re des Finances, sans avoir demand? ? d?signer un d?fendeur plus appropri?, les requ?rants ont accept? le risque de voir leur action rejet?e car le minist?re des Finances n?aurait ?t? ni l?initiateur de la reconstruction, ni l?organisateur, ni l?ex?cutant des travaux. Pour le Gouvernement, les m?mes consid?rations s?appliquent ? la mairie d?Argun qui, par ailleurs, n?aurait pas proc?d? ? l?expropriation des biens.
38. Enfin, le Gouvernement soutient que les requ?rants n?ont pas indiqu? quels ?taient les actes ou omissions illicites qui leur auraient caus? un pr?judice ni quels fonctionnaires en auraient ?t? les auteurs, et qu?ils n?ont pas d?montr? en quoi le d?cret du 26 janvier 2011 aurait ?t? contraire ? la loi ou illicite d?une autre mani?re. De toute fa?on, selon le Gouvernement, ce d?cret ne contenait pas d?injonction de d?molir les biens des int?ress?s.
b) Les requ?rants
39. Les requ?rants r?torquent que l??tat-major ne pouvait pas ?tre d?fendeur au proc?s, soutenant qu?il n??tait pas dot? de la personnalit? juridique, qu?il n?avait pas d?adresse officielle et ses d?cisions ne pouvaient pas faire l?objet d?un recours. Par ailleurs, ils indiquent que la dissolution de l??tat-major ? une date inconnue a fait obstacle ? ce que cette entit? soit assign?e en justice. Ils estiment qu?ils ne pouvaient diriger leur action que contre la R?publique tch?tch?ne repr?sent?e par son minist?re des Finances. Ils arguent par ailleurs que, si le tribunal du district Staropromyslovski consid?rait que le minist?re n??tait pas le bon d?fendeur, il aurait d? d?terminer qui avait cette qualit?.
40. Les requ?rants concluent que leur action en r?paration pouvait ?tre consid?r?e comme un ?puisement des voies de recours internes au sens de l?article 35 de la Convention, et qu?ils n??taient plus oblig?s d?exercer d?autres voies de recours.
41. ? titre subsidiaire, les requ?rants indiquent que leur plainte au p?nal n?a pas abouti (paragraphe 15 ci-dessus) et qu?une tentative d?annulation du d?cret du 26 janvier 2011 aurait ?t? d?nu?e de sens.
2. Appr?ciation de la Cour
42. La Cour rappelle que les requ?rants sont uniquement tenus d??puiser les voies de recours internes qui sont accessibles, susceptibles de leur offrir le redressement de leurs griefs et pr?sentent des perspectives raisonnables de succ?s (voir, parmi beaucoup d?autres, Paksas c. Lituanie [GC], no 34932/04, ? 75, CEDH 2011 (extraits)). G?n?ralement, elle examine si, compte tenu de l?ensemble des circonstances de la cause, le requ?rant a fait tout ce que l?on pouvait raisonnablement attendre de lui pour ?puiser les voies de recours internes (voir, par exemple, mutatis mutandis, D.H. et autres c. R?publique tch?que [GC], no 57325/00, ?? 116 122, CEDH 2007 IV).
43. Proc?dant ? l?analyse des objections relatives ? un non-?puisement des voies internes, la Cour rel?ve ce qui suit.
44. Tout d?abord, contrairement ? ce qu?all?gue le Gouvernement, les requ?rants ont bien tent? de faire ouvrir une enqu?te p?nale pour destruction et privation de leurs biens (paragraphe 15 ci-dessus), mais ils ont ?t? redirig?s vers les juridictions civiles.
45. Ensuite, s?agissant de l?absence de pr?tentions en justice envers l??tat-major, la Cour s?accorde avec les requ?rants pour dire que cette entit? sui generis, ayant un statut non pr?cis?, ne pouvait pas ?tre d?fenderesse au proc?s et qu?elle a ?t? dissoute avant que les int?ress?s n?introduisent leur action en justice. En effet, il n?a pas ?t? d?montr? que l??tat-major ?tait une ? autorit? publique ? au sens des articles 16 et 1069 du code civil. Mais ? supposer que tel ?tait le cas, il ressort des dispositions internes pertinentes que le d?fendeur devait toujours ?tre la R?publique tch?tch?ne, repr?sent?e par son organe financier comp?tent, et qu?il incombait au tribunal de d?terminer qui ?tait le bon d?fendeur dans ce type de litiges (paragraphes 25-29 ci-dessus).
46. Quant ? l?absence all?gu?e de pr?tentions relatives ? la violation de la proc?dure d?expropriation, la Cour note d?embl?e que, en droit russe, seules les autorit?s publiques, et non les personnes subissant une privation de biens, peuvent former une action en expropriation (Tkachenko, pr?cit?, ?? 20-24). En l?esp?ce, elle ne peut que constater que les requ?rants ont bien soulev? ces pr?tentions dans le cadre de leur litige (paragraphes 16 et 20 ci-dessus), en faisant ainsi tout ce que l?on pouvait raisonnablement attendre d?eux dans cette situation.
47. Partant, la Cour rejette ces exceptions d?irrecevabilit? implicites.
48. En ce qui concerne enfin l?objection selon laquelle les requ?rants n?auraient pas soulev? et d?montr? l?illic?it? des actions ou omissions des autorit?s et des fonctionnaires, y compris l?illic?it? du d?cret du 26 janvier 2011, la Cour estime que cette question est intrins?quement li?e au fond du grief. Elle d?cide ainsi de la joindre au fond.
49. Constatant que ce grief n?est pas manifestement mal fond? au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?il n?est pas irrecevable pour d?autres motifs, la Cour le d?clare recevable.
B. Sur le fond
1. Th?ses des parties
a) Le Gouvernement
50. Le Gouvernement avance que l?ing?rence dans le droit au respect des biens des requ?rants a ?t? caus?e par les autorit?s dans le cadre de la r?alisation d?un programme de reconstruction du centre-ville d?Argun, bien qu?aucun acte relatif ? l?expropriation des biens n?ait ?t? adopt?.
51. Se r?f?rant aux conclusions des juridictions dans le litige en question, il estime que les autorit?s r?publicaines et municipales ne sont pas responsables du pr?judice caus? aux requ?rants.
52. En outre, selon le Gouvernement, les autorit?s ont tent? ? plusieurs reprises d?indemniser les requ?rants, mais ceux-ci ont d?clin? toutes les offres. Le Gouvernement all?gue enfin que, le 31 d?cembre 2014, le maire d?Argun a conf?r? au premier requ?rant le bail d?une parcelle mesurant 600 m2 pour une dur?e de 49 ans avec la possibilit? d?un rachat ult?rieur.
b) Les requ?rants
53. Les requ?rants estiment que l?ing?rence dans leur droit au respect de leurs biens n?a pas ?t? op?r?e ? dans les conditions pr?vues par la loi ?. Ils soutiennent ? cet ?gard que la proc?dure d?expropriation n?a pas ?t? suivie en l?esp?ce, bien que la mesure ait ?t? prise, selon eux, par les autorit?s tch?tch?nes et au nom de la R?publique tch?tch?ne.
54. Ils arguent que, bien que les autorit?s se soient engag?es ? leur faire construire une maison, ils ne faisaient en r?alit? pas partie des personnes ayant obtenu de nouveaux logements. Quant aux offres d?indemnisation qu?ils ont d?clin?es, les requ?rants indiquent que les appartements qui leur ont ?t? propos?s avaient ?t? occup?s par d?autres personnes, qu?il s?agissait de baux sociaux et non pas de titres de propri?t?, et que la proposition de leur d?livrer un terrain constructible n?avait pas ?t? accompagn?e de documents justificatifs de droits r?els (??? ???????????????????? ??????????).
55. Les requ?rants concluent que le refus de leur allouer une indemnit? pour le pr?judice qu?ils estiment avoir subi au seul motif que le minist?re des Finances n??tait pas le bon d?fendeur en l?esp?ce s?analyse en une violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.
2. Appr?ciation de la Cour
a) Sur l?existence et la nature de l?ing?rence
56. En l?esp?ce, il n?est pas contest? que trois b?timents et un terrain ?taient les ? biens ? des requ?rants au sens de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention. Il n?est pas non plus contest? que la d?molition de ces b?timents et l?occupation du terrain ont ?t? effectu?es par les autorit?s publiques, au sens large du terme, pour les besoins de la reconstruction de la ville d?Argun. La Cour consid?re qu?il s?agissait de ? privation des biens ? au sens de la seconde phrase du premier alin?a de l?article 1 du Protocole no 1.
57. Elle doit rechercher ? pr?sent si l?ing?rence se justifie sous l?angle de cette disposition. Pour ?tre compatible avec celle-ci, la mesure doit remplir trois conditions : elle doit ?tre effectu?e ? dans les conditions pr?vues par la loi ?, ? pour cause d?utilit? publique ? et dans le respect d?un juste ?quilibre entre les droits du propri?taire et les int?r?ts de la communaut?.
b) Sur le respect du principe de l?galit?
58. La Cour rappelle que l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention exige, avant tout et surtout, qu?une ing?rence de l?autorit? publique dans la jouissance du droit au respect des biens soit l?gale. La pr??minence du droit, l?un des principes fondamentaux d?une soci?t? d?mocratique, est une notion inh?rente ? l?ensemble des articles de la Convention (Visti?? et Perepjolkins c. Lettonie [GC], no 71243/01, ?? 94-95, 25 octobre 2012). Il en d?coule que la n?cessit? d?examiner la question du juste ?quilibre ? ne peut se faire sentir que lorsqu?il s?est av?r? que l?ing?rence litigieuse a respect? le principe de l?galit? et n??tait pas arbitraire ? (Guiso-Gallisay c. Italie, no 58858/00, ? 80, 8 d?cembre 2005, avec les r?f?rences qui y sont cit?es). L?expression ? dans les conditions pr?vues par la loi ? pr?suppose l?existence et le respect de normes de droit interne suffisamment accessibles et pr?cises (Lithgow et autres c. Royaume-Uni, 8 juillet 1986, ? 110, s?rie A no 102) et offrant des garanties contre l?arbitraire (Visti?? et Perepjolkins, pr?cit?, ? 95).
59. La Cour a d?j? eu l?occasion de dire qu?une ing?rence effectu?e en violation des dispositions internes ne satisfaisait pas au crit?re de la ? l?galit? ? (voir, par exemple, East West Alliance Limited c. Ukraine, no 19336/04, ?? 179-181 et 195, 23 janvier 2014, et Tkachenko, pr?cit?, ? 56). Cependant, toute irr?gularit? proc?durale n?est pas de nature ? rendre l?ing?rence incompatible avec l?exigence de ? l?galit? ? (Ukraine-Tioumen c. Ukraine, no 22603/02, ? 52, 22 novembre 2007). La Cour rappelle ? cet ?gard qu?elle dispose d?une comp?tence limit?e s?agissant de v?rifier si le droit national a ?t? correctement interpr?t? et appliqu? ; elle ne peut d?s lors mettre en cause l?appr?ciation des autorit?s internes quant ? des erreurs de droit pr?tendues que lorsque celles-ci sont arbitraires ou manifestement d?raisonnables (voir, parmi beaucoup d?autres, Na?t-Liman c. Suisse [GC], no 51357/07, ? 116, 15 mars 2018).
60. Se tournant vers les faits de l?esp?ce, la Cour rel?ve que, n?ayant pas pu obtenir d?indemnisation pour la privation de leurs biens, les requ?rants ont intent? une action en r?paration de leur pr?judice contre la R?publique tch?tch?ne. Leur action a ?t? rejet?e essentiellement pour trois motifs : i) le minist?re des Finances et la mairie d?Argun n?avaient pas proc?d? ? la d?molition des immeubles et ? l?occupation du terrain et n??taient pas les bons d?fendeurs ; ii) les requ?rants n?avaient pas formul? de pr?tentions relativement ? violation de la proc?dure d?expropriation ; iii) ils n?avaient pas all?gu? ni, surtout, d?montr? une ? illic?it? ? des actes ou omissions des autorit?s ou fonctionnaires au sens de l?article 1069 du code civil.
61. Quant au premier motif, la Cour note que les requ?rants n?ont jamais all?gu? que l?ing?rence en cause avait ?t? op?r?e par le minist?re des Finances. Au contraire, ils estimaient que le d?fendeur ? l?instance ?tait la R?publique tch?tch?ne, repr?sent?e par le minist?re des Finances conform?ment aux dispositions internes. Pourtant, les juridictions civiles ont adopt? une approche formaliste, l?gitimant la conclusion que personne n??tait responsable de la privation des biens des requ?rants.
62. Quant aux deuxi?me et troisi?me motifs, la Cour a d?j? ?tabli que les requ?rants ont bien formul? les pr?tentions et moyens concernant un irrespect par les autorit?s de la proc?dure d?expropriation (paragraphe 48 ci dessus), et cela contrairement aux consid?rations des juges de cassation ? cet ?gard (paragraphes 22-24 ci-dessus ; comparer aussi avec Adikanko et Basov-Grinev c. Russie, nos 2872/09 et 20454/12, ? 50, 13 mars 2018, dans le contexte de l?article 6 ? 1 de la Convention).
63. La proc?dure d?expropriation comportait plusieurs ?tapes et garanties contre l?arbitraire, dont la notification ?crite de la d?cision d?expropriation, la r?daction d?une convention de rachat, en cas de d?saccord du propri?taire, un droit pour l?autorit? publique comp?tente d?intenter une action en expropriation (paragraphe 31 ci-dessus ; voir, pour un r?sum? de la port?e des dispositions pertinentes, Tkachenko, pr?cit?, ? 54) et, surtout, le paiement d?une indemnit?. Or, en l?esp?ce, cette proc?dure obligatoire a ?t? m?connue, sans qu?une explication ne soit fournie et sans que les requ?rants ne b?n?ficient d?une indemnit? (comparer avec Tkachenko, pr?cit?, o? la proc?dure d?expropriation n?a pas ?t? suivie mais les requ?rants ont ?t? relog?s, et voir, a contrario, Sigunovy c. Russie (d?c.) [comit?], no 18836/11, 12 f?vrier 2019, o? les requ?rantes ont obtenu un logement ?quivalent).
64. De l?avis de la Cour, c?est bien l?irrespect de cette proc?dure obligatoire et l?absence de toute indemnisation qui constituait l?aspect d?? illic?it? ? de l?ing?rence au sens des articles 16 et 1069 du code civil. Constatant que les requ?rants ont soulev? cet aspect devant les juridictions internes et consid?rant que l?action en r?paration ?tait une voie appropri?e susceptible d?aboutir ? l?allocation d?une indemnisation, la Cour rejette l?exception d?irrecevabilit? implicite du Gouvernement (paragraphe 48ci dessus).
65. La Cour note enfin que les autorit?s ont tout de m?me pr?sent? aux requ?rants quelques offres de relogement, mais que ces offres ont ?t? faites en dehors de tout cadre l?gal et apparaissent plut?t comme des offres ex gratia, et que l?on ne peut pas dire que leur rejet par les requ?rants puisse s?analyser en une renonciation ? leur droit ? une indemnisation (comparer avec Volchkova et Mironov c. Russie, nos 45668/05 et 2292/06, ? 125, 28 mars 2017). Elle estime ?galement que l?all?gation du Gouvernement selon laquelle le requ?rant est devenu locataire d?une parcelle en 2014 n?a aucune pertinence pour la pr?sente affaire.
66. Eu ?gard ? ce qui pr?c?de, la Cour conclut que l?ing?rence, op?r?e en m?connaissance compl?te par les autorit?s de la proc?dure obligatoire d?expropriation et en l?absence de toute indemnisation, a permis aux autorit?s de tirer b?n?fice de leur comportement ill?gal (Guiso-Gallisay c. Italie (satisfaction ?quitable) [GC], no 58858/00, ? 94, 22 d?cembre 2009).
67. Cette expropriation de fait a ?t? arbitraire et donc ? ill?gale ? au sens de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention. Cette conclusion rend superflu l?examen des autres exigences de cette disposition.
Partant, il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.
III. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 8 DE LA CONVENTION
68. Les requ?rants se plaignent que la d?molition de leur maison sans indemnisation ?tait contraire ? l?article 8 de la Convention, ainsi libell? dans ses parties pertinentes en l?esp?ce :
? 1. Toute personne a droit au respect (…) de son domicile (…).
2. Il ne peut y avoir ing?rence d?une autorit? publique dans l?exercice de ce droit que pour autant que cette ing?rence est pr?vue par la loi et qu?elle constitue une mesure qui, dans une soci?t? d?mocratique, est n?cessaire ? la s?curit? nationale, ? la s?ret? publique, au bien ?tre ?conomique du pays, ? la d?fense de l?ordre et ? la pr?vention des infractions p?nales, ? la protection de la sant? ou de la morale, ou ? la protection des droits et libert?s d?autrui. ?
69. Le Gouvernement conteste cette th?se et all?gue que la requ?rante est ? pr?sent propri?taire d?une autre maison, qu?elle habite.
70. Les requ?rants indiquent avoir effectivement achet? une maison inachev?e, au moyen de fonds pr?t?s par des particuliers. Ils estiment que ce fait n?a aucun lien avec la violation all?gu?e de leurs droits prot?g?s par l?article 8 de la Convention.
71. La Cour constate que ce grief est li? ? celui examin? ci-dessus et qu?il doit donc de m?me ?tre d?clar? recevable. Eu ?gard ? la conclusion ? laquelle elle est parvenue sur le terrain de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention (paragraphes 66-67 ci-dessus), la Cour estime qu?il n?y a pas lieu d?examiner s?il y a eu, en l?esp?ce, violation de l?article 8 de la Convention (voir, parmi d?autres, Tkachenko, pr?cit?, ?? 59-62).
IV. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
72. Aux termes de l?article 41 de la Convention :
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
1. Th?ses des parties
73. Au titre du dommage mat?riel qu?ils estiment avoir subi, les requ?rants r?clament 7 039 715 RUB. Ils fournissent ? l?appui de leur demande le rapport estimatif des biens en question (paragraphe 16 ci dessus) indiquant que cette somme correspond ? la valeur marchande probable des biens en avril 2012 si ceux-ci n?avaient pas ?t? d?truits et occup?s en janvier 2011.
Ils sollicitent ?galement une somme pour dommage moral et demandent ? la Cour d?en fixer le montant en ?quit?.
74. Le Gouvernement r?p?te que les int?ress?s ont refus? les offres d?indemnisation et il conclut que tout pr?judice mat?riel ?ventuel r?sulterait de leur propre attitude. Il ajoute que, en tout ?tat de cause, les requ?rants n?ont pas prouv? qu?il existait un lien entre les actes ou omissions des autorit?s et le pr?judice all?gu?, et que le rapport estimatif est donc sans pertinence. Quant ? la demande au titre du pr?judice moral, le Gouvernement, estime qu?elle est non ?tay?e et formul?e in abstracto, et qu?elle ne doit donc pas ?tre consid?r?e comme une demande ? ce titre.
2. Appr?ciation de la Cour
75. La Cour rappelle qu?un arr?t constatant une violation entra?ne pour l??tat d?fendeur l?obligation juridique de mettre un terme ? la violation et d?en effacer les cons?quences de mani?re ? r?tablir autant que faire se peut la situation ant?rieure ? celle-ci et que la r?paration du dommage mat?riel doit aboutir ? la situation la plus proche possible de celle qui existerait si la violation constat?e n?avait pas eu lieu (Visti?? et Perepjolkins c. Lettonie (satisfaction ?quitable) [GC], no 71243/01, ? 33, CEDH 2014). La Cour a d?j? jug? ? cet ?gard qu?elle ne pouvait pas mettre sur le m?me plan une expropriation r?guli?re et une expropriation indirecte contraire au principe de l?galit? (Guiso-Gallisay [GC], pr?cit?, ? 95).
76. En l?esp?ce, le constat de violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention d?coule du fait que l?ing?rence litigieuse ne satisfaisait pas ? la condition de l?galit?. Dans ce cas, l?indemnisation ? octroyer au titre du dommage mat?riel devra correspondre ? la valeur pleine et enti?re des biens en cause au moment de l?expropriation, actualis?e et assortie d?int?r?ts s?il y a lieu, pour compenser les effets de l?inflation et le long laps de temps ?coul? depuis la d?possession (Guiso-Gallisay[GC], pr?cit?, ?? 96, 103 et 105).
77. La Cour prend note de la valeur des biens indiqu?e dans le rapport command? par les requ?rants et non contest? par le Gouvernement. Certes, ce rapport refl?te la valeur probable des biens non pas au moment de l?ing?rence mais pr?s d?un an et trois mois plus tard. N?anmoins, ce laps de temps ?tant relativement court, et en l?absence de tout autre ?l?ment indicatif de la valeur des biens en janvier 2011, la Cour se base sur ledit rapport (comparer avec Maharramov c. Azerba?djan (satisfaction ?quitable), no 5046/07, ? 19, 9 mai 2019, et les r?f?rences qui y sont cit?es).
78. Compte tenu de tous les ?l?ments dont elle dispose, et appliquant le principe non ultra petita, la Cour octroie ? la requ?rante 97 250 euros (EUR) pour dommage mat?riel (voir aussi ibidem, ? 22), cette somme correspondant au montant r?clam? par les requ?rants selon le taux de conversion ? la date de leurs observations devant la Cour.
79. Concernant la demande ? titre de dommage moral, la Cour rappelle que, de par sa nature, ce dommage ne se pr?te pas ? un calcul ou ? une quantification pr?cise (Varnava et autres c. Turquie [GC], nos 16064/90 et 8 autres, ? 224, CEDH 2009), et qu?elle accepte d?examiner des pr?tentions dont les requ?rants n?ont pas chiffr? le montant, ? s?en remet[tant] ? l?appr?ciation de la Cour ? (voir les affaires cit?es dans l?arr?t Nagmetov c. Russie ([GC], no 35589/08, ? 72, 30 mars 2017)). Statuant en ?quit?, comme le veut l?article 41 de la Convention, elle d?cide d?allouer 6 500 EUR ? la requ?rante pour dommage moral.
B. Frais et d?pens
80. Les requ?rants r?clament 3 040 EUR pour les honoraires de Me Itslayev, pour 19,5 heures de travail effectu? en 2014 et en 2019 au taux horaire de 160 EUR. Ils fournissent ? l?appui de leur demande une convention d?assistance juridique conclue le 14 ao?t 2018 entre Me Itslayev et la requ?rante. Ils demandent ?galement 376 EUR pour les frais de traduction.
81. Le Gouvernement consid?re que ces demandes ne sont pas ?tay?es et il invite la Cour ? les rejeter dans leur totalit?.
82. La Cour observe que la convention d?assistance juridique ne couvre pas une partie de travail de l?avocat effectu? ant?rieurement ? la conclusion de celle-ci. Compte tenu des documents dont elle dispose, la Cour d?cide d?allouer ? la requ?rante 1 440 EUR pour les honoraires de Me Itslayev, ? verser directement sur le compte de celui-ci. S?agissant de la demande au titre des frais de traduction, la Cour estime que celle-ci n?est pas d?ment ?tay?e, et elle la rejette.
C. Int?r?ts moratoires
83. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. Dit que la requ?rante a un int?r?t l?gitime au maintien de la requ?te au nom du requ?rant et, de ce fait, qualit? pour agir au titre de l?article 34 de la Convention ;
2. Joint au fond l?exception du Gouvernement tir?e d?un non-?puisement des voies de recours internes relativement ? l?illic?it? des actions ou omissions des autorit?s, et larejette ;
3. D?clare la requ?te recevable ;
4. Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention ;
5. Dit qu?il n?y a pas lieu d?examiner le grief formul? sur le terrain de l?article 8 de la Convention ;
6. Dit,
a) que l??tat d?fendeur doit verser ? la requ?rante, dans un d?lai de trois mois ? compter de la date ? laquelle l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes, ? convertir dans la monnaie de l??tat d?fendeur au taux applicable ? la date du r?glement :
i. 97 250 EUR (quatre-vingt-dix-sept mille deux cent cinquante euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t, pour dommage mat?riel ;
ii. 6 500 EUR (six mille cinq cents euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t, pour dommage moral ;
iii. 1 440 EUR (mille quatre cent quarante euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme par la requ?rante ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;
7. Rejette le surplus de la demande de satisfaction ?quitable.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 24 mars 2020, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
Milan Bla?ko Paul Lemmens
Greffier Pr?sident

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