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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF ABDULLIN v. RUSSIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: P1-1
Numero: 37677/16
Stato: Russia
Data: 2021-11-23 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

TERZA SEZIONE

CASO ABDULLIN c. RUSSIA

(Domanda n. o 37677/16 )

FERMARE

Art 1 P1 ? Rispetto dei beni ? Illegittima prosecuzione del sequestro dei beni immobili del ricorrente dopo la sua condanna per truffa

STRASBURGO

23 novembre 2021

Questa sentenza diverr? definitiva alle condizioni definite nell’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire ritocchi.

In Abdullin v. Russia,

La Corte europea dei diritti dell’uomo (terza sezione), riunita in una sezione composta da :

Georges Ravarani, presidente,
Georgios A. Serghides,
Dmitry Dedov,
Darian Pavli,
Pietro Roosma,
Andreas Zund,
Fr?d?ric Krenc, giudici,
e Milan Bla?ko, cancelliere di sezione ,

visto :

il ricorso ( n. o 37677/16 ) contro la Federazione Russa presentato da un cittadino di tale Stato, il sig. Ildar Abdullin Shaukatovich (” ricorrente su “), si ? rivolto alla Corte ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali ( ? la Convenzione ?) del 28 giugno 2016,

la decisione di portare all’attenzione del governo russo (” il governo “) le censure concernenti alcuni aspetti dell’equit? del procedimento penale contro il ricorrente nonch? il sequestro continuato dei beni dell’interessato dopo la sua condanna e di dichiarare inammissibile il resto del ricorso,

le osservazioni delle parti,

Dopo aver deliberato in camera di consiglio il 2 novembre 2021,

Emette la seguente sentenza, adottata in tale data:

INTRODUZIONE

1. Il ricorso riguarda la prosecuzione del sequestro dei beni immobili del ricorrente dopo la sua condanna per frode e l’equit? del procedimento penale a carico del ricorrente.

DI FATTO

2. Il ricorrente ? nato nel 1954 ed ? detenuto a Kazan. Era rappresentato da M e V.V. Shukhardin , avvocato.

3. Il governo era rappresentato dal suo agente, il sig. M. Galperine, rappresentante della Federazione Russa presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, e poi da MV Vinogradov, suo successore in questa funzione.

4. Nell’aprile 2014 ? stata aperta un’indagine penale per frode (articolo 159 del codice penale (PC)) sulle circostanze dell’aggiudicazione di appalti pubblici da parte dell’Universit? tecnica della citt? di Kazan (” l’Universit? “) relativa all?acquisto di attrezzature per uno dei suoi laboratori. L’11 giugno 2014 il ricorrente, all’epoca dei fatti vicerettore dell’Universit?, ? stato incriminato in relazione a tale indagine.

5. Il 15 luglio 2014, la corte del distretto di Vakhitovski della citt? di Kazan ha ordinato il sequestro provvisorio dei beni immobili del ricorrente sulla base dell’Articolo 115 del Codice di Procedura Penale (PPC) (paragrafo 17 – sotto). Il suddetto tribunale ha ritenuto che il sequestro fosse necessario “al fine di assicurare l’esecuzione di una sentenza di condanna nella sua parte relativa all’azione civile, all’irrogazione di altre sanzioni pecuniarie, o anche alla confisca dei beni “.

6 . Al termine dell’istruttoria il ricorrente ? stato denunciato per truffa, abuso di fiducia, abuso d’ufficio e superamento d’ufficio (artt. 159, 165, 285 e 286 rispettivamente cp). Gli organi inquirenti hanno ritenuto che, in sede di aggiudicazione di due appalti pubblici sotto il controllo della ricorrente, l’interessato si fosse stanziato parte delle somme corrisposte alla societ? commerciale che si era aggiudicata le gare d’appalto (” la societ? commerciale “).

7. Nel giugno 2015, il procedimento penale contro il ricorrente ? stato sottoposto all’esame del tribunale distrettuale di Moskovsky nella citt? di Kazan (” il tribunale “).

8. Per provare le accuse, l’accusa si ? basata, tra l’altro, sulle dichiarazioni del teste K., amministratore della societ? commerciale, che ha confermato di aver trasmesso al ricorrente, in data 21 febbraio 2013 e 23 gennaio 2014, venti – otto milioni di rubli russi come provvigioni per la conclusione dei contratti, nonch? quelle di D., collega della ricorrente, che aveva confermato di aver partecipato alle riunioni della ricorrente con K. nelle suddette date. Il ricorrente si ? dichiarato non colpevole e ha negato di aver ricevuto il denaro da K. Ha affermato che K. e D. erano stati costretti a testimoniare contro di lui perch? durante le indagini preliminari erano stati anche loro incriminati per gli stessi fatti. Secondo il ricorrente, le accuse contro K. e D sono state ritirate in cambio di una testimonianza a suo carico. Entrambi i testimoni sono comparsi al processo e sono stati interrogati dalla difesa.

9. La difesa ha depositato nel procedimento penale una perizia dello specialista S. sul valore delle apparecchiature consegnate all’Universit? nell’ambito della prima gara di appalto. La ricorrente chiedeva inoltre una contabilit? per stabilire l’ammontare del danno derivante dall’infrazione. Il giudice rigettava detta richiesta con la motivazione che, viste le circostanze del caso, il commercialista non poteva accertare il danno in quanto il denaro inviato al ricorrente da K. non poteva risultare nei conti dell’Universit?.

10 . Durante il processo, l’Universit? ha ottenuto lo status di vittima procedurale. Al termine del processo, l’accusa ha archiviato le accuse nei confronti del ricorrente sulla base degli articoli 165, 285 e 286 cp, mantenendo solo quelle basate sull’articolo 159 cp.

11 . Con sentenza del 14 dicembre 2015, il tribunale ha ritenuto il ricorrente colpevole di frode e lo ha condannato a sei anni e sei mesi di reclusione, oltre ad un’ulteriore pena del divieto di occupare posti negli istituti della pubblica istruzione per tre anni. Con la stessa sentenza, il tribunale ha disposto la prosecuzione del sequestro dei beni del ricorrente in quanto il rappresentante della vittima aveva manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento del danno cagionato dal reato.

12. Il ricorrente ha presentato ricorso. Sosteneva, tra l’altro, che il sequestro continuato dei suoi beni non era legale in quanto la vittima non si era costituita parte civile durante il processo e che l’espressione della sua intenzione di adire i tribunali civili dopo il processo penale era irrilevante per la continuazione del sequestro. Il ricorrente lamentava inoltre l’inattendibilit? delle testimonianze di K. e D., la mancata valutazione da parte del giudice di merito della relazione dello specialista S. presentata dalla difesa e il rigetto della sua richiesta di costituzione di una perizia contabile.

13. Il 6 aprile 2016 la Corte Suprema della Repubblica del Tatarstan ha ribaltato la sentenza del 14 dicembre 2015 e ha annullato la pena aggiuntiva. Tuttavia, ha respinto i motivi di ricorso presentati dal ricorrente nel suo appello. Per quanto riguarda il sequestro della propriet? del richiedente, la corte d’appello ha approvato le conclusioni del tribunale di prova sulla necessit? di mantenere questa misura. Ha anche considerato che la relazione dello specialista S. presentata dalla difesa nel fascicolo penale non era ammissibile come prova e che non era necessario nelle circostanze del caso fissare un esperto contabile. Il giudice d’appello ha poi ritenuto che la credibilit? dei testimoni K. e D. fosse confermata da tutte le prove corroboranti e che la valutazione delle decisioni delle autorit? inquirenti prese nei confronti dei testimoni K. e D. nella fase delle indagini non rientrasse nella competenza del giudice di primo grado.

14 . Con sentenza del 18 novembre 2016, il tribunale distrettuale di Vakhitovsky della citt? di Kazan ha parzialmente accolto il ricorso civile con il quale l’Universit? aveva chiesto il risarcimento del danno causato dal reato commesso dal ricorrente. Il suddetto tribunale ha assegnato all’Universit? ventotto milioni di rubli a titolo di danno patrimoniale e ha respinto le sue richieste per danno morale.

15 . Il 20 febbraio 2017, la Corte Suprema della Repubblica del Tatarstan ha confermato in appello la sentenza del 18 novembre 2016.

QUADRO GIURIDICO E PRATICA NAZIONALI PERTINENTI

16. Ai sensi dell’articolo 44 ? 2 del CCP, l’azione per il risarcimento del danno cagionato dal reato deve essere promossa dalla parte civile prima della fine del procedimento dinanzi al giudice di primo grado.

17 . Ai sensi dell’articolo 115 ? 1 del CCP in vigore all’epoca dei fatti, pu? aver luogo un sequestro ( ????????? ?????? ) per garantire l’esecuzione di una sentenza di condanna nella sua parte riguardante l’azione civile, l’irrogazione di una sanzione pecuniaria o altre sanzioni pecuniarie, o anche la confisca dei beni prevista dal codice penale per la repressione di determinati reati. Tra i reati punibili con la confisca non rientrano i reati di cui agli artt. 159, 165 e 286 cp (sotto comma 6 – sopra).

18. L’ articolo 115 ? 9 del CCP prevede che quando non ? pi? necessario, il sequestro ? revocato da un organo responsabile del procedimento penale.

19 . Nella sua decisione n o 2227-O del 29 novembre 2012, la Corte Costituzionale ha stabilito che un sequestro ordinato ai sensi dell’articolo 115 del PCC pu? continuare dopo la sentenza di condanna o di assoluzione passata in giudicato ( ?????????? ? ???????? ???? ).

20 . Ai sensi degli articoli 299 ? 1 commi 10) e 11) e 309 ? 1 comma 1) del CCP, il tribunale decide nella sentenza di condanna sull’azione civile e sulla sorte dei beni sequestrati ai fini dell’esecuzione di il giudizio..

LUOGO

PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N o 1 ALLA CONVENZIONE
21. La ricorrente ha lamentato che mantenere il sequestro della sua propriet? dopo la sua condanna del 14 dicembre 2015 era contrario al suo diritto al rispetto dei suoi beni ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n . 1 alla Convenzione, formulando :

? Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto della sua propriet?. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non per motivi di pubblica utilit? e alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.

Le precedenti disposizioni non pregiudicano il diritto degli Stati di porre in vigore le leggi che ritengano necessarie per regolare l’uso dei beni secondo l’interesse generale o per assicurare il pagamento di tasse o altri contributi o mandorle. ”

Sull’ammissibilit?
22. Il Governo ha invocato il mancato esaurimento delle vie di ricorso interne sulla base del fatto che il ricorrente non ha impugnato la decisione della corte distrettuale Vakhitovski di Kazan il 15 luglio 2014 (paragrafo 14 supra – su).

23. Il denunciante non ha commentato questo punto.

24. La Corte rileva che la censura del ricorrente riguarda non l’accertamento del sequestro in sede istruttoria ma il suo mantenimento, a suo avviso illegittimo, durante la pronuncia della sentenza del 14 dicembre 2015. Di conseguenza, rigetta l’eccezione di inammissibilit? sollevato dal Governo.

25. Rilevando inoltre che tale doglianza non ? manifestamente infondata o irricevibile per un altro motivo di cui all’articolo 35 della Convenzione, la Corte lo dichiara ammissibile.

Sullo sfondo
Argomenti delle parti
26. Il ricorrente sostiene che non vi ? stata costituzione di parte civile n? durante le indagini preliminari n? durante l’esame giudiziario della causa penale. Per il ricorrente, l’intenzione manifestata dall’Universit? quale vittima del reato di cui era accusato di adire i tribunali civili non costituiva una base giuridica per la prosecuzione del sequestro dei suoi beni. Indica che nessuna sanzione pecuniaria ? stata pronunciata nei suoi confronti nella sentenza di condanna del 14 dicembre 2015. Sostiene pertanto che il sequestro continuato dei suoi beni non ? stato effettuato alle ? condizioni previste dalla legge ?.

27. Il Governo indica che il sequestro della propriet? del ricorrente era necessario ai sensi dell’articolo 115 ? 1 del CP (paragrafo 17 – supra) poich? le sanzioni sostenute dal ricorrente sulla base degli articoli 159 e 285 del CP includevano rispettivamente una multa penale e sequestro. Pur confermando che l’Universit? non si ? costituita parte civile durante l’esame del procedimento penale a carico del ricorrente, il Governo ha sostenuto che l’intenzione espressa dall’Universit? di adire i tribunali civili era sufficiente per mantenere il sequestro dei beni del ricorrente. Indica inoltre che tale ricorso ? stato infine introdotto e accolto con la sentenza del 18 novembre 2016 (paragrafi 14 – 15 infra. – supra) da cui emerge la necessit? del provvedimento impugnato.

Valutazione della Corte
a) Se c’? stata interferenza con il diritto di propriet?
28. La Corte rileva che non ? contestato tra le parti che la prosecuzione del sequestro dei beni del ricorrente oltre la pronuncia della sentenza di condanna del 14 dicembre 2015 abbia costituito un’ingerenza nel diritto dell’interessato al godimento dei suoi beni all’interno dell’articolo 1 del protocollo n o 1. Lei non ha alcun motivo di concludere altrimenti (vedi, nella stessa direzione, Razvozzhayev c. Russia e Ucraina e Udaltsov v. la Russia , n os 75734/12 e 2 altri, ? 312, 19 novembre 2019).

b) Per quanto riguarda l’articolo 1 del protocollo n . 1 alla convenzione

29. La Corte rileva che il sequestro di beni ai fini di un procedimento penale rientra nel controllo dell’uso dei beni ( Lachikhina c. Russia , n o 38783/07 , ? 58 10 ottobre 2017 con i riferimenti ivi citati). Ricorda inoltre che la legalit? ? condizione essenziale per la compatibilit? con l’articolo 1 del Protocollo n . 1 un’ingerenza in un diritto tutelato da tale disposizione ( B?l?n? Nagy c. Ungheria [GC], n o 53080/13 , ? 112, dicembre 13, 2016).

30. Per quanto riguarda le circostanze del caso, la Corte ha rilevato che l’articolo 115 ? 1 del CPP permette il sequestro dei beni di un imputato nel corso del procedimento penale al fine di garantire l’esecuzione di una sentenza di condanna a questo proposito che le preoccupazioni: i) azione civile; (ii) l’irrogazione di un’ammenda o di altre sanzioni pecuniarie; e iii) la confisca dei beni per la repressione di taluni reati (paragrafo 17 – supra). Tuttavia, rileva che al momento della pronuncia della sentenza del 14 dicembre 2015, nessuna di queste tre cause era stata pronunciata.

31. In primo luogo, la Corte osserva che l’Universit?, in quanto vittima del reato di cui la ricorrente ? accusata, non ha intentato un’azione civile per il risarcimento dei danni causati dal reato prima della chiusura del procedimento davanti al giudice di primo grado, ai sensi dell’articolo 44 ? 2 del CPC (cfr. paragrafo 16 sopra). Infatti, se una tale azione fosse stata presentata, il tribunale avrebbe dovuto pronunciarsi nella sentenza sull’azione civile e sulla sorte dei beni sequestrati, conformemente agli articoli 299 e 309 del CPC (vedi paragrafo 20 sopra), cosa che non ? avvenuta nel caso in questione. In secondo luogo, nella sua sentenza del 14 dicembre 2015, il tribunale non ha imposto una multa o altra sanzione pecuniaria al ricorrente (cfr. paragrafo 11). In terzo luogo, le accuse ai sensi dell’articolo 285 del codice penale – le uniche accuse in questo caso che potrebbero dar luogo a confisca di beni – sono state ritirate dall’accusa alla fine del processo (vedi paragrafo 10 sopra).

32. In ogni caso, la Corte rileva che secondo la sentenza della Corte costituzionale n . 2227 – O del 29 novembre 2012, il sequestro dei beni pu? protrarsi anche dopo che la condanna ? divenuta definitiva (paragrafo 19 presente – supra, v. anche, Bokova c. Russia , n o 27879/13 , ? 50, 16 aprile 2019). Nota che il Governo non ha indicato la disposizione legale che avrebbe permesso di mantenere il sequestro della propriet? del ricorrente dopo il 6 aprile 2016, data in cui la sentenza del 14 dicembre 2015 ? diventata definitiva ( Razvozzhayev e Udaltsov , sopra citata, ? 314). Di conseguenza, la Corte ritiene che l’ingerenza nel diritto del ricorrente al pacifico godimento dei suoi beni non sia stata effettuata alle ? condizioni previste dalla legge ?.

33. Le considerazioni che precedono sono sufficienti per consentire alla Corte di concludere che vi ? stata una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n . 1 alla Convenzione.

PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 6 ? 1 DELLA CONVENZIONE
34. Il ricorrente lamenta l’iniquit? del procedimento penale a suo carico per la mancanza di un asserito motivo di rigetto a prova della perizia S., il rigetto della richiesta del ricorrente di fissare una perizia contabile e l’utilizzo come prova delle dichiarazioni dei testimoni K. e D. che avrebbero incriminato l’interessato in cambio dell’abbandono del procedimento penale a loro carico. Egli si basa sull’articolo 6 ? 1 della Convenzione, che recita come segue :

” Ognuno ha diritto a che il proprio caso sia equamente ascoltato (…) da un tribunale (…) che decider? (…) nel merito di qualsiasi accusa penale nei suoi confronti. ”

Argomenti delle parti
35. Il governo ha indicato che il ricorrente aveva avuto tutte le possibilit? di contestare le prove presentate dall’accusa. Il Governo ha sostenuto che l’organo di appello ha spiegato le ragioni per le quali la relazione dello specialista S. non era stata accettata come prova. Indica poi che il rigetto della richiesta del ricorrente di redigere un rapporto contabile ? stato debitamente motivato dai tribunali nazionali. Infine, il Governo ha sostenuto che il ricorrente era in grado di mettere in discussione la credibilit? dei testimoni K. e D., in particolare a causa della loro partecipazione come indagati alla fase delle indagini preliminari. I tribunali nazionali hanno valutato le testimonianze di detti testimoni tenendo conto di tutte le prove nel fascicolo, in particolare le dichiarazioni di altri testimoni,

36. Il ricorrente contesta gli argomenti del Governo.

Valutazione della Corte
37. La Corte osserva che nel caso di specie la difesa ha potuto inserire nel fascicolo penale la relazione dello specialista S. e nulla indica che abbia chiesto di interrogare detto specialista in udienza (si veda, al contrario , Khodorkovskij e Lebedev c. Russia (n o 2) , n os 42757/07 e 51111/07 , ? 497, 14 gennaio 2020). La valutazione di tale relazione rientrava in primo luogo nella competenza dei tribunali nazionali che sono in una posizione migliore per pronunciarsi sull’ammissibilit? delle prove o sulla loro valutazione, materia che rientra principalmente nell’ordinamento interno e nelle giurisdizioni nazionali ( De Tommaso c. Italia [GC], n o 43395/09 , ? 170, 23 febbraio 2017). Se ? vero che il giudice di primo grado non ha indicato i motivi per respingere la relazione in questione, la Corte rileva che l’organo di appello ha colmato tale lacuna esponendo le relative motivazioni.

38. Per quanto riguarda il rigetto della richiesta del ricorrente di costituire una relazione contabile, la Corte ribadisce che spetta ai giudici nazionali giudicare l’utilit? di un’offerta di prova ( Centro Europa 7 Srl e Di Stefano c. Italia [GC], n.38433/09 , ? 198, CEDU 2012). Osserva che la decisione di non disporre tale perizia era giustificata in considerazione delle circostanze del caso, in particolare del fatto che il denaro inviato al ricorrente da K. non poteva essere riflesso nei conti dell’Universit? (punto 13 questo – sopra). La Corte ritiene pertanto che il rigetto della richiesta di rendicontazione fosse motivato in modo sufficientemente dettagliato.

39. Infine, per quanto riguarda l’utilizzo come prova delle testimonianze di K. e D., la Corte ribadisce che l’uso di dichiarazioni rese da testimoni in cambio di immunit? o altri vantaggi pu? compromettere l’equit? del procedimento nei confronti dell’imputato e sollevare questioni delicate in quanto, per loro stessa natura, tali dichiarazioni si prestano a manipolazione e possono essere rese solo al fine di ottenere i benefici offerti in cambio o come vendetta personale ( Habran e Dalem c. Belgio , nn . 43000/11 e 49380 /11 , ? 100, 17 gennaio 2017, e le cause ivi citate). Tuttavia, l’uso di dichiarazioni di dubbia origine non rende impossibile lo svolgimento di un processo equo ( ibidem , ? 102).

40. Nel caso di specie, la Corte rileva che il ricorrente era in grado di interrogare K. e D. in udienza e di mettere in dubbio la loro credibilit?, anche per il motivo che avevano testimoniato contro il ricorrente in cambio dell’abbandono di procedimento penale a loro carico. Nulla indica che il ricorrente non abbia avuto accesso alle decisioni con le quali i procedimenti penali contro K. e D. sono stati archiviati o che altri accordi specifici sono stati conclusi tra tali testimoni e l’accusa ( Cornelis c. Paesi Bassi (dec. .), No.994 / 03 , 25 maggio 2004). Dopo aver esaminato le affermazioni del ricorrente, i tribunali nazionali hanno concluso che le dichiarazioni di K. e D. erano credibili, tenendo conto del corpo di prove nel fascicolo penale. La Corte non vede nulla di arbitrario o irragionevole in queste valutazioni.

41. La Corte conclude pertanto che la condanna subita dal ricorrente non pu? essere considerata basata su elementi di prova rispetto ai quali il ricorrente non ? stato in grado, o non ? stato in grado di esercitare sufficientemente i suoi diritti. difesa ai sensi dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione.

42. Ne consegue che la doglianza ai sensi dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione ? manifestamente infondata e che deve essere respinta, in applicazione dell’articolo 35 ?? 3 a) e 4 della Convenzione.

SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
43. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione :

” Se la Corte dichiara che vi ? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte Contraente consente solo la cancellazione imperfetta delle conseguenze di tale violazione, la Corte concede alla parte lesa, se del caso, solo soddisfazione. ”

Danni
44. Il ricorrente rivendica EUR 100.000 a riguardo del danno morale che ritiene di aver subito.

45. Il Governo ha invitato la Corte a respingere questa richiesta, che ha ritenuto infondata ed eccessiva.

46. La Corte considera che al ricorrente dovrebbero essere assegnati EUR 1,300 per danno morale.

Costi e spese
47. Il ricorrente ha chiesto EUR 4,410 per costi e spese relativi alla sua rappresentanza dinanzi alla Corte. A sostegno della sua domanda, ha presentato un programma stabilito dal suo rappresentante conte M e V. V. Shukhardin. Chiede inoltre che l’importo concesso dalla Corte sia versato direttamente sul conto bancario del suo rappresentante.

48. Il Governo ha sostenuto che il ricorrente non aveva prodotto prove documentali a sostegno della sua richiesta.

49. Secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente pu? ottenere il rimborso dei suoi costi e spese solo nella misura in cui sono state stabilite la loro realt?, la loro necessit? e la ragionevolezza del loro tasso. In questo caso, visti i documenti in suo possesso e i criteri di cui sopra, la Corte ritiene ragionevole assegnare al ricorrente la somma di 850 EUR, tale importo deve essere versato sul conto bancario di M e V. V. Shukhardin.

Interessi di mora
50. La Corte ritiene opportuno modellare il tasso di interesse di mora sul tasso di interesse della linea di prestito marginale della Banca centrale europea maggiorato di tre punti percentuali.

PER QUESTI MOTIVI LA CORTE

Dichiara , all’unanimit?, il ricorso ex art. 1 del Protocollo n . 1 alla Convenzione ammissibile e il ricorso irricevibile per il resto ;
Dichiara con sei voti contro uno che vi ? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo n . 1 alla Convenzione ;
Ritiene , con sei voti contro uno,
un) che lo Stato convenuto deve pagare al ricorrente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diventa definitiva ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione, i seguenti importi, da convertire nella valuta dello Stato convenuto al tasso applicabile alla data di regolamento :

1 300 EUR (1300 euro), pi? eventuale imposta addebitabile su tale importo a titolo di imposta, danno non patrimoniale ;
850 EUR (ottocentocinquanta euro), pi? qualsiasi tassa che pu? essere addebitata su tale importo dal richiedente a titolo di imposta, per costi e spese, da versare sul conto bancario di M e V. V. Shukhardin ;
b) che dalla scadenza di detto periodo e fino al pagamento, tali importi saranno maggiorati di interessi semplici ad un tasso pari a quello del rifinanziamento marginale della Banca Centrale Europea applicabile durante tale periodo, aumentato di tre punti percentuali ;

Rigetta all’unanimit? per il resto la domanda di equa soddisfazione.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 23 novembre 2021, in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 del regolamento.

Milan Bla?ko Georges Ravarani
Impiegato Presidente

Testo Tradotto

TROISI?ME SECTION

AFFAIRE ABDULLIN c. RUSSIE

(Requ?te no 37677/16)

ARR?T

Art 1 P1 ? Respect de biens ? Maintien ill?gal de la saisie des biens immeubles du requ?rant apr?s sa condamnation pour escroquerie

STRASBOURG

23 novembre 2021

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Abdullin c. Russie,

La Cour europ?enne des droits de l?homme (troisi?me section), si?geant en une Chambre compos?e de :

Georges Ravarani, pr?sident,
Georgios A. Serghides,
Dmitry Dedov,
Darian Pavli,
Peeter Roosma,
Andreas Z?nd,
Fr?d?ric Krenc, juges,
et de Milan Bla?ko, greffier de section,

Vu :

la requ?te (no 37677/16) dirig?e contre la F?d?ration de Russie et dont un ressortissant de cet ?tat, M. Ildar Shaukatovich Abdullin (? le requ?rant ?) a saisi la Cour en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?) le 28 juin 2016,

la d?cision de porter ? la connaissance du gouvernement russe (? le Gouvernement ?) les griefs concernant certains aspects de l??quit? de la proc?dure p?nale dirig?e contre le requ?rant ainsi que le maintien de la saisie des biens de l?int?ress? apr?s sa condamnation et de d?clarer irrecevable la requ?te pour le surplus,

les observations des parties,

Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 2 novembre 2021,

Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :

INTRODUCTION

1. La requ?te concerne le maintien de la saisie des biens immeubles du requ?rant apr?s sa condamnation pour escroquerie ainsi que l??quit? de la proc?dure p?nale dirig?e contre l?int?ress?.

EN FAIT

2. Le requ?rant est n? en 1954 et est d?tenu ? Kazan. Il a ?t? repr?sent? par Me V.V. Shukhardin, avocat.

3. Le Gouvernement a ?t? repr?sent? par son agent, M. M. Galperine, repr?sentant de la F?d?ration de Russie aupr?s de la Cour europ?enne des droits de l?homme, puis par M. V. Vinogradov, son successeur dans cette fonction.

4. En avril 2014, une enqu?te p?nale pour escroquerie (article 159 du code p?nal (CP)) fut ouverte sur les circonstances d?attribution de march?s publics par l?Universit? technique de la ville de Kazan (? l?Universit? ?) concernant l?achat d??quipements pour un de ses laboratoires. Le 11 juin 2014, le requ?rant, recteur adjoint ? l?Universit? ? l??poque des faits, fut mis en examen dans le cadre de cette enqu?te.

5. Le 15 juillet 2014, le tribunal de l?arrondissement Vakhitovski de la ville de Kazan ordonna la saisie provisoire des biens immeubles du requ?rant sur le fondement de l?article 115 du code de proc?dure p?nale (CPP) (paragraphe 17 ci?dessous). Ledit tribunal estima que la saisie ?tait n?cessaire ? afin d?assurer l?ex?cution d?un jugement de condamnation dans sa partie concernant l?action civile, l?imposition d?autres sanctions p?cuniaires, ou encore la confiscation de biens ?.

6. ? l?issue de l?enqu?te pr?liminaire, le requ?rant fut accus? d?escroquerie, d?abus de confiance, d?abus de fonctions et de d?passement de fonctions (articles 159, 165, 285 et 286 respectivement du CP). Les autorit?s d?enqu?te estim?rent que, lors de l?attribution de deux march?s publics sous le contr?le du requ?rant, l?int?ress? s??tait appropri? une partie des sommes pay?es ? la soci?t? commerciale qui avait remport? les appels d?offres (? la soci?t? commerciale ?).

7. En juin 2015, l?affaire p?nale dirig?e contre le requ?rant fut transmise pour examen au tribunal de l?arrondissement Moskovski de la ville de Kazan (? le tribunal ?).

8. Pour prouver les charges, l?accusation s?appuya entre autres sur les d?clarations du t?moin K., directeur de la soci?t? commerciale, qui confirma avoir transmis au requ?rant, le 21 f?vrier 2013 et le 23 janvier 2014, vingt?huit millions de roubles russes en guise de commissions pour la conclusion des contrats, ainsi que sur celles de D., un coll?gue du requ?rant, qui avait confirm? avoir assist? aux rencontres du requ?rant avec K. aux dates susmentionn?es. Le requ?rant plaida non coupable et nia avoir re?u l?argent de la part de K. Il all?gua que K. et D. ?taient contraints de t?moigner contre lui car pendant l?enqu?te pr?liminaire ils avaient ?t? ?galement mis en examen pour les m?mes faits. Selon le requ?rant, les charges dirig?es contre K. et D ont ?t? abandonn?es en ?change de t?moignages contre l?int?ress?. Les deux t?moins comparurent au proc?s et furent interrog?s par la d?fense.

9. La d?fense versa au dossier p?nal un rapport du sp?cialiste S. portant sur la valeur de l??quipement livr? ? l?Universit? dans le cadre du premier appel d?offre. Le requ?rant sollicita ?galement une expertise comptable afin d??tablir le montant du dommage r?sultant de l?infraction. Le tribunal rejeta ladite demande au motif qu?au vu des circonstances de la cause, l?expertise comptable n??tait pas en mesure d??tablir le dommage puisque l?argent transmis au requ?rant par K. ne pouvait figurer dans la comptabilit? de l?Universit?.

10. Pendant le proc?s, l?Universit? obtint le statut proc?dural de victime. ? la fin du proc?s, l?accusation abandonna les charges dirig?es contre le requ?rant sur le fondement des articles 165, 285 et 286 du CP, ne maintenant que celles sur le fondement de l?article 159 du CP.

11. Par un jugement du 14 d?cembre 2015, le tribunal reconnut le requ?rant coupable d?escroquerie et le condamna ? une peine de six ans et six mois d?emprisonnement ainsi qu?? une peine compl?mentaire d?interdiction d?occuper des postes dans les ?tablissements d?enseignement public pendant trois ans. Par le m?me jugement, le tribunal ordonna le maintien de la saisie des biens du requ?rant au motif que le repr?sentant de la victime avait exprim? son intention d?introduire un recours au civil pour demander le d?dommagement du pr?judice caus? par l?infraction.

12. Le requ?rant interjeta appel. Il all?guait entre autres que le maintien de la saisie de ses biens n??tait pas l?gal dans la mesure o? la victime ne s??tait pas constitu?e partie civile pendant le proc?s et que l?expression de son intention de saisir les juridictions civiles apr?s le proc?s p?nal n??tait pas pertinente pour le maintien de la saisie. Le requ?rant se plaignait ?galement de la non-fiabilit? des t?moignages de K. et D., de l?absence d??valuation par le juge de premi?re instance du rapport du sp?cialiste S. pr?sent? par la d?fense ainsi que du rejet de sa demande de fixer une expertise comptable.

13. Le 6 avril 2016, la Cour supr?me de la r?publique de Tatarstan r?forma le jugement du 14 d?cembre 2015 et annula la peine compl?mentaire. Elle rejeta toutefois les moyens pr?sent?s par le requ?rant dans son appel. S?agissant de la saisie des biens du requ?rant, l?instance d?appel fit siennes les conclusions de la juridiction de premi?re instance quant ? la n?cessit? du maintien de cette mesure. Elle estima en outre que le rapport du sp?cialiste S. vers? dans le dossier p?nal par la d?fense n??tait pas recevable en tant que preuve et que la fixation de l?expertise comptable n??tait pas n?cessaire dans les circonstances de la cause. L?instance d?appel consid?ra ensuite que la cr?dibilit? des t?moins K. et D. ?tait confirm?e par l?ensemble des preuves concordantes et que l?appr?ciation des d?cisions des autorit?s d?enqu?te prises ? l??gard des t?moins K. et D. au stade de l?enqu?te ne relevait pas de la comp?tence du tribunal de premi?re instance.

14. Par un jugement du 18 novembre 2016, le tribunal de l?arrondissement Vakhitovski de la ville de Kazan fit partiellement droit au recours civil par lequel l?Universit? avait demand? un d?dommagement du pr?judice caus? par l?infraction commise par le requ?rant. Ledit tribunal accorda ? l?Universit? vingt-huit millions de roubles au titre du dommage mat?riel et rejeta ses pr?tentions au titre du dommage moral.

15. Le 20 f?vrier 2017, la Cour supr?me de la r?publique de Tatarstan confirma en appel le jugement du 18 novembre 2016.

LE CADRE JURIDIQUE ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS

16. Selon l?article 44 ? 2 du CPP, le recours en d?dommagement du pr?judice caus? par l?infraction doit ?tre introduit par la partie civile avant la cl?ture des d?bats devant le tribunal de premi?re instance.

17. Selon l?article 115 ? 1 du CPP en vigueur au moment des faits, une saisie (????????? ??????) peut avoir lieu pour assurer l?ex?cution d?un jugement de condamnation dans sa partie concernant l?action civile, l?imposition d?une amende ou d?autres sanctions p?cuniaires, ou encore la confiscation de biens pr?vue par le code p?nal pour la r?pression de certaines infractions. Les infractions pr?vues par les articles 159, 165 et 286 du CP (paragraphe 6 ci?dessus) ne figurent pas parmi les infractions passibles d?une confiscation.

18. L?article 115 ? 9 du CPP dispose que lorsqu?elle n?est plus n?cessaire, la saisie est lev?e par un organe charg? de l?affaire p?nale.

19. Dans sa d?cision no 2227-O du 29 novembre 2012, la Cour constitutionnelle a pr?cis? qu?une saisie ordonn?e conform?ment ? l?article 115 du CPP ne peut subsister apr?s le jugement de condamnation ou de relaxe qui est devenu d?finitif (?????????? ? ???????? ????).

20. Selon les articles 299 ? 1 alin?as 10) et 11) et 309 ? 1 alin?a 1) du CPP, le tribunal statue dans le jugement de condamnation sur l?action civile et sur le sort des biens saisis aux fins de l?ex?cution du jugement.

EN DROIT

SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1 ? LA CONVENTION
21. Le requ?rant se plaint que le maintien de la saisie de ses biens immobiliers apr?s sa condamnation du 14 d?cembre 2015 a ?t? contraire ? son droit au respect de ses biens pr?vu par l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention, ainsi libell? :

? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.

Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?

Sur la recevabilit?
22. Le Gouvernement excipe du non-?puisement des voies de recours internes au motif que le requ?rant n?a pas fait appel de la d?cision du tribunal de l?arrondissement Vakhitovski de la ville de Kazan du 15 juillet 2014 (paragraphe 14 ci?dessus).

23. Le requ?rant ne s?est pas prononc? sur ce point.

24. La Cour constate que le grief du requ?rant porte non pas sur la mise en place de la saisie pendant l?enqu?te pr?liminaire mais sur son maintien, selon lui ill?gal, lors du prononc? du jugement du 14 d?cembre 2015. Partant, elle rejette l?exception d?irrecevabilit? soulev?e par le Gouvernement.

25. Constatant par ailleurs que ce grief n?est pas manifestement mal fond? ni irrecevable pour un autre motif vis? ? l?article 35 de la Convention, la Cour le d?clare recevable.

Sur le fond
Th?ses des parties
26. Le requ?rant argue qu?il n?y a pas eu constitution de partie civile ni pendant l?enqu?te pr?liminaire ni au cours de l?examen judiciaire de l?affaire p?nale. Pour le requ?rant, l?intention exprim?e par l?Universit? en tant que victime de l?infraction qui lui ?tait reproch?e de saisir les juridictions civiles ne constituait pas un fondement l?gal pour le maintien de la saisie de ses biens. Il indique qu?aucune sanction p?cuniaire n?a ?t? prononc?e ? son encontre dans le jugement de condamnation du 14 d?cembre 2015. Il soutient par cons?quent que le maintien de la saisie de ses biens n??tait pas effectu? dans ? les conditions pr?vues par la loi ?.

27. Le Gouvernement indique que la saisie des biens du requ?rant ?tait n?cessaire au sens de l?article 115 ? 1 du CP (paragraphe 17 ci?dessus) puisque les sanctions encourues par le requ?rant sur le fondement des articles 159 et 285 du CP comprenaient respectivement une amende p?nale et une confiscation. Tout en confirmant que l?Universit? ne s?est pas constitu?e partie civile lors de l?examen de l?affaire p?nale contre le requ?rant, le Gouvernement argue que l?intention exprim?e par l?Universit? de saisir les juridicions civiles ?tait suffisante pour maintenir la saisie des biens du requ?rant. Il indique en outre que ce recours a finalement ?t? introduit et accueilli par le jugement du 18 novembre 2016 (paragraphes 14?15 ci?dessus) ce qui d?montrerait la n?cessit? de la mesure litigieuse.

Appr?ciation de la Cour
a) Sur l?existence d?une ing?rence dans le droit de propri?t?

28. La Cour constate qu?il n?est pas contest? entre les parties que le maintien de la saisie des biens du requ?rant au-del? du prononc? du jugement de condamnation du 14 d?cembre 2015 a constitu? une ing?rence dans le droit de l?int?ress? au respect de ses biens au sens de l?article 1 du Protocole no 1. Elle n?a pas de raisons d?en conclure autrement (voir, dans le m?me sens, Razvozzhayev c. Russie et Ukraine et Udaltsov c. Russie, nos 75734/12 et 2 autres, ? 312, 19 novembre 2019).

b) Sur le respect de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention

29. La Cour rappelle que la saisie de biens pour les besoins d?une proc?dure p?nale rel?ve de la r?glementation de l?usage des biens (Lachikhina c. Russie, no 38783/07, ? 58, 10 octobre 2017 avec les r?f?rences qui y sont cit?es). Elle rappelle ?galement que la l?galit? constitue une condition primordiale de la compatibilit? avec l?article 1 du Protocole no 1 d?une ing?rence dans un droit prot?g? par cette disposition (B?l?n? Nagy c. Hongrie [GC], no 53080/13, ? 112, 13 d?cembre 2016).

30. Se tournant vers les circonstances de l?esp?ce, la Cour constate que l?article 115 ? 1 du CPP permet la saisie des biens d?un accus? pendant la proc?dure p?nale pour assurer l?ex?cution d?un jugement de condamnation en ce qui concerne : i) l?action civile ; ii) l?imposition d?une amende ou d?autres sanctions p?cuniaires ; et iii) la confiscation de biens pour la r?pression de certaines infractions (paragraphe 17 ci?dessus). Or, elle rel?ve qu?au moment du prononc? du jugement du 14 d?cembre 2015, aucun de ces trois cas de figure n??tait donn?.

31. Premi?rement, la Cour constate que l?Universit? en tant que victime de l?infraction reproch?e au requ?rant ne s?est pas constitu?e partie civile ayant omis d?introduire un recours en d?dommagement du pr?judice caus? par l?infraction avant la cl?ture des d?bats devant le tribunal de premi?re instance, conform?ment ? l?article 44 ? 2 du CPP (paragraphe 16 ci?dessus). En effet, si pareil recours avait ?t? introduit, le tribunal aurait d? se prononcer dans le jugement sur l?action civile et le sort des biens saisis, conform?ment aux articles 299 et 309 du CPP (paragraphe 20 ci?dessus), ce qui n??tait pas le cas en l?esp?ce. Deuxi?mement, dans son jugement du 14 d?cembre 2015, le tribunal n?a pas impos? une amende ou autre peine p?cuniaire ? l??gard du requ?rant (paragraphe 11 ci?dessus). Troisi?mement, les charges sur le fondement de l?article 285 du CP ? les seules charges en l?occurrence qui pouvaient donner lieu ? une confiscation de biens ? ont ?t? abandonn?es par l?accusation ? la fin du proc?s (paragraphe 10 ci?dessus).

32. En tout ?tat de cause, la Cour constate que, conform?ment ? la d?cision de la Cour constitutionnelle no 2227?O du 29 novembre 2012, la saisie des biens ne peut subsister apr?s le jugement de condamnation qui est devenu d?finitif (paragraphe 19 ci?dessus, voir, ?galement, Bokova c. Russie, no 27879/13, ? 50, 16 avril 2019). Elle note que le Gouvernement n?a pas indiqu? la disposition l?gale qui aurait permis le maintien de la saisie des biens du requ?rant apr?s le 6 avril 2016, date ? laquelle le jugement du 14 d?cembre 2015 est devenu d?finitif (Razvozzhayev et Udaltsov, pr?cit?, ? 314). Par cons?quent, la Cour consid?re que l?ing?rence dans le droit du requ?rant au respect de ses biens n?a pas ?t? effectu?e dans ? les conditions pr?vues par la loi ?.

33. Les consid?rations qui pr?c?dent sont suffisantes pour permettre ? la Cour de conclure qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.

SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 6 ? 1 DE LA CONVENTION
34. Le requ?rant se plaint de l?iniquit? de la proc?dure p?nale dirig?e contre lui en raison de l?absence de motivation all?gu?e du rejet en tant que preuve du rapport de sp?cialiste S., du rejet de la demande du requ?rant tendant ? fixer une expertise comptable et de l?utilisation en tant que preuve des d?clarations des t?moins K. et D. qui auraient incrimin? l?int?ress? en ?change d?un abandon de poursuites p?nales ? leur ?gard. Il invoque l?article 6 ? 1 de la Convention, qui est ainsi libell? :

? Toute personne a droit ? ce que sa cause soit entendue ?quitablement (…) par un tribunal (…) qui d?cidera (…) du bien-fond? de toute accusation en mati?re p?nale dirig?e contre elle. ?

Th?ses des parties
35. Le Gouvernement indique que le requ?rant a eu toutes les possibilit?s de contester les preuves pr?sent?es par l?accusation. Le Gouvernement soutient que l?instance d?appel a expos? les motifs pour lesquels le rapport du sp?cialiste S. n?avait pas ?t? retenu comme preuve. Il indique ensuite que le rejet de la demande du requ?rant tendant ? fixer une expertise comptable ?tait d?ment motiv? par les juridictions internes. Enfin, le Gouvernement argue que le requ?rant a ?t? en mesure de remettre en question la cr?dibilit? des t?moins K. et D. notamment en raison de leur participation en tant que suspects au stade de l?enqu?te pr?liminaire. Les juridictions internes ont appr?ci? les t?moignages desdits t?moins en tenant compte de l?ensemble des preuves vers?es au dossier notamment des d?clarations d?autres t?moins, des preuves documentaires ainsi que des ?coutes t?l?phoniques de l?int?ress?.

36. Le requ?rant conteste les arguments du Gouvernement.

Appr?ciation de la Cour
37. La Cour observe qu?en l?esp?ce la d?fense a ?t? en mesure de verser le rapport du sp?cialiste S. dans le dossier p?nal et rien n?indique qu?elle ait demand? d?interroger ledit sp?cialiste ? l?audience (voir, a contrario, Khodorkovskiy et Lebedev c. Russie (no 2), nos 42757/07 et 51111/07, ? 497, 14 janvier 2020). L?appr?ciation de ce rapport relevait premi?rement de la comp?tence des juridictions internes qui sont mieux plac?es pour d?cider de l?admissibilit? des preuves ou de leur appr?ciation, mati?re qui rel?ve au premier chef du droit interne et des juridictions nationales (De Tommaso c. Italie [GC], no 43395/09, ? 170, 23 f?vrier 2017). S?il est vrai que la juridiction de premi?re instance n?a pas indiqu? de motifs pour lesquels elle rejetait le rapport en question, la Cour note que l?instance d?appel a combl? cette lacune en exposant les motifs pertinents.

38. Quant au rejet de la demande du requ?rant tendant ? fixer une expertise comptable, la Cour rappelle qu?il revient aux juridictions nationales de juger de l?utilit? d?une offre de preuve (Centro Europa 7 S.r.l. et Di Stefano c. Italie [GC], no 38433/09, ? 198, CEDH 2012). Elle observe que la d?cision de ne pas ordonner une telle expertise ?tait justifi?e eu ?gard aux circonstances de l?affaire, notamment au fait que l?argent transmis au requ?rant par K. ne pouvait ?tre refl?t? dans la comptabilit? de l?Universit? (paragraphe 13 ci?dessus). La Cour consid?re donc que le rejet de la demande d?expertise comptable a ?t? motiv? de fa?on suffisamment circonstanci?e.

39. S?agissant enfin de l?utilisation comme preuves des t?moignages de K. et D., la Cour rappelle que l?utilisation de d?clarations faites par des t?moins en ?change d?une immunit? ou d?autres avantages peut compromettre l??quit? de la proc?dure men?e contre l?accus? et soulever des questions d?licates dans la mesure o?, par leur nature m?me, de telles d?clarations se pr?tent ? la manipulation et peuvent ?tre faites uniquement en vue d?obtenir les avantages offerts en ?change ou ? titre de vengeance personnelle (Habran et Dalem c. Belgique, nos 43000/11 et 49380/11, ? 100, 17 janvier 2017, et les affaires qui y sont cit?es). Cela ?tant, l?utilisation de d?clarations dont l?origine est douteuse ne rend pas impossible la tenue d?un proc?s ?quitable (ibidem, ? 102).

40. En l?esp?ce, la Cour constate que le requ?rant ?tait en mesure d?interroger K. et D. ? l?audience et de mettre en cause leur cr?dibilit?, y compris au motif qu?ils auraient t?moign? contre l?int?ress? en ?change de l?abandon des poursuites p?nales ? leur ?gard. Rien n?indique que le requ?rant n?ait pas eu acc?s aux d?cisions par lesquelles les poursuites p?nales contre K. et D. avaient ?t? abandonn?es ou que d?autres accords sp?cifiques aient ?t? conclus entre lesdits t?moins et l?accusation (Cornelis c. Pays-Bas (d?c.), no 994/03, 25 mai 2004). Apr?s avoir examin? les all?gations du requ?rant, les juridictions internes ont conclu ? la cr?dibilit? des d?clarations de K. et D. en tenant compte de l?ensemble de preuves vers?es au dossier p?nal. La Cour ne voit rien d?arbitraire ou de d?raisonnable dans ces appr?ciations.

41. La Cour conclut par cons?quent que la condamnation subie par le requ?rant ne peut passer pour avoir ?t? fond?e sur des preuves ? l??gard desquelles l?int?ress? n?a pu, ou n?a pu de mani?re suffisante, exercer ses droits de la d?fense au sens de l?article 6 ? 1 de la Convention.

42. Il s?ensuit que le grief tir? de l?article 6 ? 1 de la Convention est manifestement mal fond? et qu?il doit ?tre rejet?, en application de l?article 35 ?? 3 a) et 4 de la Convention.

SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
43. Aux termes de l?article 41 de la Convention :

? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?

Dommage
44. Le requ?rant r?clame 100 000 euros (EUR) au titre du pr?judice moral qu?il estime avoir subi.

45. Le Gouvernement invite la Cour ? rejeter cette demande, qu?il estime infond?e et excessive.

46. La Cour consid?re qu?il y a lieu d?octroyer au requ?rant 1 300 EUR pour pr?judice moral.

Frais et d?pens
47. Le requ?rant demande 4 410 EUR pour les frais et d?pens aff?rents ? sa repr?sentation devant la Cour. ? l?appui de sa demande, il soumet un d?compte horaire ?tabli par son repr?sentant Me V.V. Shukhardin. Il demande par ailleurs que le montant octroy? par la Cour soit vers? directement sur le compte bancaire de son repr?sentant.

48. Le Gouvernement fait valoir que le requ?rant n?a produit aucun justificatif ? l?appui de sa demande.

49. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux. En l?esp?ce, compte tenu des documents dont elle dispose et des crit?res susmentionn?s, la Cour juge raisonnable d?allouer au requ?rant la somme de 850 EUR, ce montant ?tant ? verser sur le compte bancaire de Me V.V. Shukhardin.

Int?r?ts moratoires
50. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.

PAR CES MOTIFS, LA COUR

D?clare, ? l?unanimit?, le grief tir? de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention recevable et le surplus de la requ?te irrecevable ;
Dit, par six voix contre une, qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention ;
Dit, par six voix contre une,
a) que l??tat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans un d?lai de trois mois ? compter de la date ? laquelle l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes, ? convertir dans la monnaie de l??tat d?fendeur au taux applicable ? la date du r?glement :

1 300 EUR (mille trois cents euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t, pour dommage moral ;
850 EUR (huit cent cinquante euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme par le requ?rant ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens, ? verser sur le compte bancaire de Me V.V. Shukhardin ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

Rejette, ? l?unanimit?, le surplus de la demande de satisfaction ?quitable.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 23 novembre 2021, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.

Milan Bla?ko Georges Ravarani
Greffier Pr?sident

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