QUINTA SEZIONE
CAUSA STUKALKIN C. UCRAINA
( Richiesta no 35682/07)
SENTENZA
STRASBURGO
28 maggio 2009
Questa sentenza diventerà definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 § 2 della Convenzione. Può subire dei ritocchi di forma.
Nellacausa Stukalkin c. Ucraina,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, quinta sezione, riunendosi in una camera composta da:
Peer Lorenzen, presidente, Karel Jungwiert, Renate Jaeger, Marco Villiger, Mirjana Lazarova Trajkovska, Zdravka Kalaydjieva, giudici, Stanislav Shevchuk, giudice ad hoc,
e di Claudia Westerdiek, cancelliera di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 5 maggio 2009,
Rende la sentenza che ha adottato in questa data:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 35682/07) diretta contro l’Ucraina e in cui un cittadino di questo Stato, il Sig. V. I. S. (“il richiedente”), ha investito la Corte il 27 giugno 2007 in virtù dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il governo ucraino (“il Governo”) è rappresentato dal suo agente, il Sig. Y. Zaytsev, del ministero di Giustizia.
3. Il 29 aprile 2008, la Corte ha deciso di comunicare i motivi di appello derivati dell’inadempimento del giudizio. Avvalendosi delle disposizioni dell’articolo 29 § 3 della Convenzione, ha deciso che sarebbero state esaminate l’ammissibilità e la fondatezza della causa allo stesso tempo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Il richiedente è nato nel 1931 e risiede a Berdychiv.
5. Il 15 settembre 2006, il tribunale in prima istanza di Berdychiv ordinò al Commissariato militare della regione di Zhytomyr di pagare a profitto del richiedente un importo di 10 721,58 UAH1 in compenso della pensione non corrisposta.
6. Questo giudizio definitivo rimane ineseguito.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
7. Il diritto interno pertinente è descritto nella sentenza Voïtenko c. Ucraina (no 18966/02, §§ 20-25, 29 giugno 2004).
IN DIRITTO
I. SULL’INADEMPIMENTO DELLA DECISIONE GIUDIZIALE
8. Il richiedente adduce che la durata del procedimento di esecuzione del giudizio a suo favore è eccessiva. Questo motivo di appello è analizzabile sotto l’angolo dell’articolo 6 § 1 della Convenzione. Il richiedente sostiene anche che l’esecuzione prolungata del giudizio che gli accorda una somma reca offesa al suo diritto al rispetto dei suoi beni. Si riferisce all’articolo 1 del Protocollo no 1. Le disposizioni pertinenti sono formulate così:
Articolo 6 § 1
“Ogni persona ha diritto affinché la sua causa venga sentita in un termine ragionevole, da un tribunale che deciderà, delle contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile “
Articolo 1 del Protocollo no 1
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno può essere privato della sua proprietà se non a causa di utilità pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
A. Sull’ammissibilità
9. Il Governo obietta che il richiedente non ha esaurito le vie di ricorso interne.
10. Il richiedente combatte le tesi del Governo.
11. La Corte ricorda che ha già respinto un’eccezione simile derivata dal non-esaurimento delle vie di ricorso interne in parecchie cause simili (vedere, per esempio, mutatis mutandis, Voïtenko c. Ucraina, precitata, §§ 27-31, Mitin c. Ucraina, no 38724/02, §§ 25-27, 14 febbraio 2008).
12. Di conseguenza, respinge l’eccezione del Governo e dichiara ammissibili questi motivi di appello.
B. Sul merito
13. Il Governo non ha sottomesso delle osservazioni sul merito.
14. Il richiedente mantiene la sua richiesta.
15. La Corte ricorda che è giunta già alla conclusione di violazione dell’articolo 6 § 1 e dell’articolo 1 del Protocollo no 1 in cause simili (vedere, per esempio, Voïtenko c. Ucraina, precitata e Pivnenko c.Ukraine, no36369/04, 12 ottobre 2006). Dopo avere esaminato tutti gli elementi che le sono stati sottoposti, la Corte stima che nessuno di questi può condurre ad una conclusione differente.
16. Pertanto, c’è stata violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
II. SULLE ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTE
17. Il richiedente adduce anche la violazione degli articoli 14 e 17 della Convenzione senza, tuttavia, supportare questi motivi di appello.
18. Tenuto conto dell’insieme degli elementi in suo possesso, e nella misura in cui è competente per conoscere delle affermazioni formulate, la Corte non ha rilevato nessuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà garantiti dalla Convenzione.
19. Ne segue che questi motivi di appello sono manifestamente mal fondati e devono essere respinti in applicazione dell’articolo 35 §§ 3 e 4 della Convenzione.
III. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
20. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’è stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’è luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danno
21. Il richiedente ha chiesto, a titolo di risarcimento del danno materiale, la somma che è stata assegnata dalla decisione giudiziale in causa e rimasta insoluta ad oggi.
22. Il richiedente ha richiesto, a titolo di risarcimento del danno morale, una somma di 1 000 EUR.
23. Il Governo contesta queste pretese.
24. La Corte stima che il Governo deve versare al richiedente, a titolo di risarcimento del danno materiale, la somma che è stata assegnata dalla decisione giudiziale e rimasta insoluta ad oggi. Peraltro, deliberando in equità, considera che c’è luogo di concedere al richiedente, a titolo del danno morale, un importo di 400 EUR.
B. Oneri e spese
25. Il richiedente ha rivendicato una somma di 24 UAH2 in compenso degli oneri postali.
26. Il Governo accetta questa richiesta.
27. La Corte accorda la somma chiesta al richiedente.
C. Interessi moratori
28. La Corte giudica appropriato ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilità di prestito marginale della Banca centrale europea aumentato di tre punti percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMITÀ,
1. Dichiara la richiesta ammissibile in quanto al motivo di appello derivato dall’inadempimento del giudizio ed inammissibile per il surplus;
2. Stabilisce che c’è stata violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’articolo 1 del Protocollo no 1;
3. Stabilisce
a) che lo stato convenuto deve versare al richiedente, nei tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sarà diventata definitiva conformemente all’articolo 44 § 2 della Convenzione:
i. la somma che gli è stata assegnata dalla decisione giudiziale riguardata e rimasta insoluta ad oggi;
ii. 400 EUR (quattro cento euro) per danno morale e 3 EUR (tre euro) per oneri postali, più ogni importo che può essere dovuto a titolo di imposta dal richiedente;
b) che l’importo in questione sarà da convertire nella moneta dello stato convenuto al tasso applicabile in data dell’ordinamento;
c) che a contare dalla scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questo importo sarà da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilità di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti percentuale;
4. Respinge la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 28 maggio 2009, in applicazione dell’articolo 77 §§ 2 e 3 dell’ordinamento.
Claudia Westerdiek Peer Lorenzen
Cancelliera Presidente
1. 1 758 EUR circa
2. 3 EUR circa