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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE STRUMIA c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 08
Numero: 53377/13/2016
Stato: Italia
Data: 2016-06-23 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusioni: Violazione dell?articolo 8 ? Diritto al rispetto della vita privata e famigliare (Articolo 8-1 ? Rispetto della via famigliare)

PRIMA SEZIONE
CAUSA STRUMIA c. ITALIA
(Ricorso n. 53377/13)
SENTENZA
STRASBURGO
23 giugno 2016
Questa sentenza diverr? definitiva alle condizioni definite nell?articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire modifiche di forma.

Nella causa Strumia c. Italia,
La Corte europea dei diritti dell?uomo (prima sezione), riunita in una camera composta da:
Mirjana Lazarova Trajkovska, presidente,
Ledi Bianku,
Guido Raimondi,
Kristina Pardalos,
Linos-Alexandre Sicilianos,
Robert Spano,
Pauliine Koskelo, giudici,
e da Abel Campos, cancelliere di sezione,
Dopo aver deliberato in camera di consiglio il 31 maggio 2016,
Pronuncia la seguente sentenza, adottata in tale data:
PROCEDURA
1. All?origine della causa vi ? un ricorso (n. 53377/13) presentato contro la Repubblica italiana con cui un cittadino di tale Stato, il sig. OMISSIS (?il ricorrente?), ha adito la Corte il 2 agosto 2013 in virt? dell?articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell?uomo e delle libert? fondamentali (?la Convenzione?).
2. Il ricorrente ? stato rappresentato dall?avv. OMISSIS del foro di Pisa. Il governo italiano (?il Governo?) ? stato rappresentato dal suo agente, E. Spatafora.
3. Il 9 dicembre 2014, il ricorso ? stato comunicato al Governo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DEL CASO DI SPECIE
4. Il ricorrente era sposato con N.R. L?11 settembre 2004 la coppia ebbe una figlia, S. Il 1o maggio 2007 N.R. lasci? il domicilio famigliare con la minore e and? a vivere presso la sua famiglia a Piombino. Fin dalla sua partenza, N.R. manifest? una forte opposizione verso qualsiasi forma di relazione tra il ricorrente e S., che all?epoca aveva tre anni. Un procedimento civile (A) ? stato condotto parallelamente a due procedimenti penali (B e C).
A. Procedura volta a stabilire le modalit? di esercizio del diritto di visita del ricorrente nei confronti della figlia
5. Il 21 maggio 2007 N.R. present? al tribunale per i minorenni di Firenze una domanda di adozione di misure urgenti riguardanti S., sulla base dell?articolo 333 del codice civile, affermando che la figlia era vittima di maltrattamenti da parte del ricorrente. Il 3 luglio 2007 N.R. sporse denuncia contro il ricorrente per violenza sessuale sulla minore.
6. Il ricorrente contest? la domanda, lamentando che N.R. desiderava che ogni contatto tra lui e S. fosse interrotto. Chiese al tribunale per i minorenni di stabilire un calendario di incontri in ambiente protetto in quanto non aveva potuto esercitare il suo diritto di visita fino a quel momento.
7. Il 15 novembre 2007 il tribunale ordin? che si tenessero degli incontri in ambiente protetto tra il ricorrente e la figlia.
8. Nel frattempo, il 21 settembre, il 1o ottobre e il 2 novembre 2007 il ricorrente, che lamentava un rifiuto di N.R. di far vaccinare la figlia, aveva presentato al tribunale per i minorenni una domanda volta a far ordinare che S. fosse vaccinata.
9. Il 27 novembre 2007 il tribunale ordin? ai servizi sociali di Pisa di organizzare gli incontri in ambiente protetto tra il ricorrente e S. e di valutare le capacit? genitoriali del ricorrente e di N.R.
10. Secondo il rapporto emesso dai servizi sociali il 18 febbraio 2008, esisteva un forte legame tra il ricorrente e S., in quanto quest?ultima appariva felice di incontrare il padre e di giocare con lui. Secondo i servizi sociali, bisognava intervenire con urgenza allo scopo di preservare il legame tra S. e il ricorrente, ampliando il diritto di visita di quest?ultimo, a causa di una opposizione di N.R. agli incontri.
11. Nel frattempo, nel 2007 il ricorrente aveva chiesto al tribunale di Pisa la separazione legale e la custodia esclusiva di S.
12. Durante la prima udienza dinanzi al presidente del tribunale di Pisa per la procedura di separazione legale, tenuta il 3 marzo 2008, fu sollevata la questione della competenza del tribunale per i minorenni di Firenze.
13. Il 12 marzo 2008 i servizi sociali depositarono un rapporto dinanzi al tribunale per i minorenni di Firenze. Da tale documento emergeva che S. non aveva potuto incontrare il padre in quanto N.R. vi si era opposta, che quest?ultima manifestava ormai un comportamento ostile nei confronti dell?interessato e che N.R. non aiutava la figlia a superare le sue difficolt? con lui. I servizi sociali chiesero al tribunale di adottare misure concrete allo scopo di favorire le relazioni tra il ricorrente e S.
14. L?8 aprile 2008 il tribunale per i minorenni di Firenze si dichiar? incompetente e trasfer? il fascicolo al tribunale di Pisa.
15. L?11 aprile 2008 ebbe luogo una seconda udienza dinanzi al presidente del tribunale di Pisa, che incaric? i servizi sociali di Piombino di organizzare degli incontri in ambiente protetto tra il padre e la figlia e degli incontri in ambiente non protetto tra i nonni paterni e la minore.
16. Queste prescrizioni non furono rispettate; il ricorrente pot? incontrare S. soltanto in poche occasioni in luoghi pubblici.
17. Il 30 giugno 2008 si svolse una terza udienza dinanzi al presidente del tribunale di Pisa, che decise nuovamente che S. doveva incontrare pi? spesso il padre e i nonni paterni.
18. Considerate le difficolt? incontrate dal ricorrente nell?esercizio del suo diritto di visita, il 23 luglio 2008 il presidente del tribunale di Pisa chiese ai servizi sociali di aumentare il numero degli incontri.
19. Il 14 ottobre 2008 quest?ultimo affid? la custodia della minore congiuntamente ai due genitori e fiss? la sua residenza presso N.R. Secondo il rapporto dei servizi sociali, durante gli incontri la madre era sempre presente e S. aveva un atteggiamento ostile e aggressivo nei confronti del ricorrente. Secondo gli assistenti sociali, il comportamento di N.R. denotava l?intenzione della stessa di escludere il ricorrente dalla vita della minore.
20. Trovandosi sempre nell?impossibilit? di incontrare la figlia liberamente, il ricorrente chiese al tribunale di Pisa di intervenire e ordinare una perizia sullo stato psicologico di S.
21. In data non precisata, il tribunale di Pisa ordin? ai servizi sociali di effettuare due perizie, una sullo stato psicologico della minore e l?altra sul suo stato di salute, allo scopo di determinare se le vaccinazioni che la madre rifiutava dovessero essere praticate.
22. Nel frattempo, N.R. aveva depositato un ricorso al fine di contestare la decisione del tribunale sulla custodia della minore. Il tribunale e la corte d?appello rigettarono tale ricorso.
23. Il 4 febbraio 2009 N.R. indic? ai servizi sociali che S. aveva subito delle molestie sessuali da parte del ricorrente.
24. Lo stesso giorno, i servizi sociali informarono il procuratore della Repubblica della situazione della minore.
25. Il 13 febbraio 2009 chiesero al giudice di ridurre il numero di incontri in ambiente protetto tra la minore e il ricorrente. Il giudice decise di limitare il diritto di visita di quest?ultimo, portando il numero di incontri a uno per settimana, e impose a N.R. l?obbligo di lasciare la minore da sola con il padre e gli assistenti sociali durante tali visite.
26. Il 12 marzo 2009 N.R., agendo senza autorizzazione, fece visitare S. da un ginecologo allo scopo di dimostrare che la minore aveva subito molestie sessuali da parte del ricorrente. Il 2 aprile 2009 N.R. present? dunque una denuncia penale.
27. Nel frattempo, gli incontri si erano tenuti con difficolt? dovute al rifiuto di S. di vedere il ricorrente e alla presenza costante di N.R. durante le visite.
28. Il 12 giugno 2009 il ginecologo consultato da N.R. attest? che S aveva subito molestie sessuali. Di conseguenza, fu ordinata una perizia medica su S.
29. Successivamente, in un rapporto del 10 luglio 2009, i servizi sociali segnalarono al tribunale delle difficolt? nello svolgimento degli incontri. Chiedevano al tribunale di sospenderli in attesa dell?esito dell?inchiesta penale relativa alle presunte molestie sessuali.
30. Nell?ambito dell?inchiesta penale, fu fissata una visita ginecologica nel luglio 2009. N.R. non condusse la minore alla visita.
31. Il 13 agosto 2009 il tribunale condann? N.R. al pagamento di una multa di 1.500 euro (EUR) per aver sottoposto la figlia all?esame ginecologico realizzato nel marzo 2009.
32. Il 9 novembre 2009 la minore fu visitata dal ginecologo nominato dal tribunale. Secondo il rapporto depositato dal medico, S. non aveva subito alcuna molestia sessuale.
33. Il 18 novembre 2009 il tribunale di Pisa ordin? che S. fosse vaccinata.
34. Secondo il ricorrente, lo svolgimento degli incontri era sempre difficile in quanto, a suo parere, S. non voleva vederlo e lasciava la stanza in cui si svolgevano le visite quando egli arrivava.
35. Il 7 gennaio 2010 fu consegnato al tribunale un rapporto di perizia psicologica. Il perito concludeva che il comportamento di N.R. era stato pregiudizievole per S. in quanto avrebbe impedito a quest?ultima di stabilire una relazione con il ricorrente. Egli indicava che le dichiarazioni di S. ai servizi sociali erano il risultato di una manipolazione psichica esercitata dalla madre, precisava che non vi era ancora nella fattispecie la sindrome da alienazione parentale, ma che era necessario mettere in atto un sostegno psicologico per la minore. Il perito aggiungeva che S. viveva sempre con N.R. e che, di conseguenza, le misure adottate dal tribunale non erano effettive. Indicava infine che la soluzione sarebbe consistita nell?affidare la S. ai nonni paterni, e parallelamente nel mettere in atto il sostegno psicologico raccomandato.
36. Il 26 febbraio 2010 il tribunale di Pisa pronunci? la separazione legale tra il ricorrente e N.R. e dispose l?affidamento di S. congiuntamente ai due genitori. Tuttavia, la residenza principale della minore fu fissata presso N.R., dopo aver osservato che quest?ultima era la figura di riferimento per S. e che l?interesse della minore era di restare con la madre. Inoltre, osservando che il padre era in grado di esercitare il suo ruolo di genitore e di comprendere i bisogni di S., il tribunale ordin? che fosse esteso il diritto di visita e di alloggio del ricorrente e, a tale scopo, stabil? un calendario degli incontri. Infine, il tribunale sottoline? che, in caso di inosservanza di tali prescrizioni da parte della madre, l?affidamento della minore sarebbe stato dato esclusivamente al padre.
37. Il ricorrente non riusc? ad esercitare il suo diritto di visita a causa del comportamento di N.R., che si opponeva a qualsiasi contatto tra lui e la minore.
38. Il 3 agosto 2010 il ricorrente chiese l?esecuzione della sentenza del tribunale di Pisa. Con una decisione resa lo stesso giorno, quest?ultimo accolse la sua domanda e stabil? che l?interessato poteva richiedere l?aiuto della polizia per far rispettare il suo diritto di visita cos? come determinato nella sentenza in questione. Il tribunale ingiunse a M.R. di rispettare le sue prescrizioni.
39. N.R. interpose appello avverso la sentenza in questione e il provvedimento che lo rendeva esecutivo.
40. Il 22 ottobre 2010 il ricorrente present? al tribunale per i minorenni di Firenze una domanda di decadenza dalla potest? genitoriale di N.R. in quanto egli non poteva esercitare il proprio diritto di visita e S. si trovava in una situazione critica.
41. Con una sentenza resa il 12 novembre 2010, la corte d?appello di Firenze riform? la sentenza del tribunale di Pisa del 26 febbraio 2010. Detta corte rammentava anzitutto che N.R. aveva sporto denuncia per abusi sessuali che non erano stati provati, che era stata sanzionata per aver sottoposto la figlia a un esame ginecologico, che non aveva voluto farla vaccinare ? circostanza che aveva richiesto un intervento del tribunale ? e, infine, che si era opposta agli incontri tra il ricorrente e la minore. Tuttavia, la corte d?appello riteneva che l?affidamento al padre non fosse nell?interesse della minore visto il legame molto stretto esistente tra quest?ultima e la madre. Di conseguenza, la corte dispose l?affidamento della minore ai servizi sociali e fiss? la residenza principale di quest?ultima presso la madre. Inoltre, la corte ordin? che fosse messo in atto un sostegno psicologico per la minore, accord? un diritto di visita e di alloggio al ricorrente e ordin? ai servizi sociali di vigilare sul comportamento dei due genitori.
42. N.R. present? ricorso per cassazione, contestando la motivazione della sentenza del 12 novembre 2010.
43. Il 24 gennaio 2011 i servizi sociali depositarono dinanzi alla corte d?appello un rapporto di valutazione riguardante i genitori e la minore. In tale rapporto, essi indicavano che la situazione era peggiorata a causa della mancanza di collaborazione da parte di N.R. alla psicoterapia, e affermavano che iniziava a profilarsi una sindrome da alienazione parentale. I servizi sociali sottolineavano che S. viveva in un ambiente ostile al ricorrente e che, di conseguenza, bisognava proteggerla.
44. Il 27 settembre 2011, dopo aver preso in considerazione la situazione in cui si trovava la minore ? ritenuta pericolosa per quest?ultima ? e il rapporto depositato dai servizi sociali, il tribunale per i minorenni di Firenze dispose due perizie, una relativa alla capacit? del ricorrente e di N.R. di esercitare il loro ruolo genitoriale e l?altra sullo stato di S., allo scopo di determinare se quest?ultima avesse sviluppato una sindrome da alienazione parentale.
45. N.R. si oppose a tale provvedimento: essa deposit? un ricorso dinanzi al tribunale per i minorenni di Firenze, chiedendo che fossero riformulati i quesiti posti al perito. La domanda fu respinta.
46. N.R. interpose appello, chiedendo una sospensione del lavoro del perito in attesa della decisione della corte d?appello sul merito della causa.
47. Il 16 febbraio 2012 il presidente della corte d?appello di Firenze accolse la domanda di N.R.
48. Con una decisione del 4 aprile 2012 la corte d?appello dichiar? il ricorso di N.R. inammissibile; il perito, di conseguenza, pot? riprendere il lavoro.
49. Il 20 novembre 2012 fu compilato e consegnato al tribunale per i minorenni di Firenze un rapporto di perizia psicologica. Secondo tale rapporto, la famiglia si trovava in una situazione di ?triangolo perverso? nella quale prevalevano la denigrazione e il rifiuto del genitore ingiustamente accusato di molestie sessuali (paragrafi 66-70 infra). Secondo gli psicologi, N.R. aveva un atteggiamento difensivo molto rigido. Sempre secondo loro, la minore era da parte sua vittima di un abuso emotivo e, peraltro, il legame simbiotico esistente tra lei e la madre le impediva di avere uno sviluppo adeguato e comprometteva cos? l?evoluzione delle sue relazioni con il ricorrente.
50. Di conseguenza, i periti consigliavano una ripresa immediata dei contatti tra S. e il ricorrente allo scopo di salvaguardare lo sviluppo della minore.
Essi raccomandavano anche che N.R. si sottoponesse a una terapia psicologica allo scopo di normalizzare il legame tra lei e la figlia. Il rapporto concludeva suggerendo di collocare S. presso i nonni paterni per permettere alla minore di riavvicinarsi al padre e stabilire relazioni pi? equilibrate con la madre. In caso contrario, secondo gli psicologi, l?unica soluzione sarebbe stata far decadere la madre dalla potest? genitoriale.51. Il 22 gennaio 2013 il procuratore chiese al tribunale per i minorenni di Firenze di disporre che la minore fosse affidata ai nonni e di prevedere degli incontri in ambiente protetto con i due genitori.
52. Con un provvedimento emesso il 16 aprile 2013 il tribunale per i minorenni constat? anzitutto che S. non poteva crescere n? superare tutte le tappe dello sviluppo liberamente. Secondo il tribunale, la situazione durava da troppo tempo e i pericoli per S. erano molto elevati. Il tribunale decise tuttavia di non dichiarare la madre decaduta dalla potest? genitoriale, e ci? allo scopo di non traumatizzare la minore, disponendo che quest?ultima dimorasse presso la madre e che fosse seguita da psicologi e dai servizi sociali per permettere un ripristino della relazione con il padre. Il tribunale ingiunse a N.R. di rispettare queste prescrizioni: in caso contrario sarebbe stata disposta nei suoi confronti la decadenza dalla potest? genitoriale e la minore sarebbe stata data in affidamento. Inoltre, il tribunale chiese ai servizi sociali di redigere un rapporto entro sei mesi. Non fu data alcuna indicazione per quanto riguarda gli incontri con il ricorrente.
53. In una data non precisata, il ricorrente interpose appello avverso questo provvedimento.
54. Secondo un rapporto dei servizi sociali del 2013, tra il ricorrente e la minore ebbero luogo vari incontri. Da tale rapporto risultava che il ricorrente aveva tentato di dare un regalo alla figlia in occasione del suo compleanno ma non vi era riuscito, e ci? malgrado la collaborazione della madre e, in questa occasione, la minore aveva iniziato a gridare e aveva chiesto di andarsene.
55. Tra ottobre 2013 e gennaio 2014 ebbero luogo alcuni incontri, ma la minore non parlava mai spontaneamente del padre.
56. Con un provvedimento emesso il 25 febbraio 2014, la corte d?appello conferm? anzitutto la propria competenza, contestata da N.R., in ragione tra l?altro della gravit? della situazione della minore, che durava da molto tempo.
La corte esamin? poi la situazione suddetta, osservando che, dopo i due incontri del 2008, la minore aveva iniziato a rifiutarsi di vedere il ricorrente e a utilizzare un linguaggio molto aggressivo nei suoi confronti. Inoltre, faceva notare che, secondo il perito incaricato nel 2010, la minore era in stato di stress emotivo. La corte osservava anche che i diversi periti nominati dai giudici non avevano potuto incontrare la minore da sola a causa di una opposizione della madre e che quest?ultima aveva sviluppato un legame simbiotico con la minore proiettando su di lei le proprie paure e angosce. Osservava infine che, secondo un altro perito la minore era ostacolata nel suo sviluppo psichico.
57. La corte d?appello ordin? di conseguenza ai servizi sociali di adottare misure nell?interesse della minore, ivi compreso di procedere all?allontanamento della minore dal domicilio della madre se necessario. La corte dispose anche la sospensione dalla potest? genitoriale della madre, ritenendo che quest?ultima non fosse in grado di assicurare alla figlia uno sviluppo psichico adeguato a causa della manipolazione che essa esercitava su quest?ultima e della costante negazione della figura paterna da lei praticata. Secondo la corte d?appello, la sospensione della potest? genitoriale era una misura sufficiente per permettere ai servizi sociali di prendersi cura della minore. Oltre alla sospensione della potest? genitoriale della madre, la corte d?appello dispose che fossero organizzati incontri tra il ricorrente e la figlia.
58. N.R. present? ricorso per cassazione avverso la decisione della corte d?appello.
59. Da parte sua, il ricorrente deposit? un nuovo ricorso dinanzi al tribunale per i minorenni allo scopo di chiedere la decadenza dalla potest? genitoriale di N.R.
60. Il tribunale per i minorenni sent? il ricorrente e N.R. all?udienza del 10 giugno 2014.
61. La minore fu sentita il 24 ottobre 2014, e dichiar? che non voleva parlare con il padre e che ricordava episodi traumatici della sua infanzia.
62. Un rapporto dei servizi sociali che esponeva la situazione della minore tra settembre 2014 e gennaio 2015 fu depositato dinanzi al tribunale per i minorenni. Da tale rapporto risultava che la minore aveva accettato la psicoterapia ma rifiutato di vedere il padre, che gli unici due incontri che si erano svolti nel dicembre 2014 e nel gennaio 2015 erano stati difficili a causa della reazione di rifiuto manifestata dalla minore nei confronti del ricorrente e che i servizi sociali raccomandavano di intensificare gli incontri e le sedute di psicoterapia.
63. Il 10 marzo 2015 fu depositato un altro rapporto, da cui risultava che si era svolto un solo incontro e che la madre vi aveva assistito. Secondo tale rapporto, durante l?incontro la minore, singhiozzando, aveva chiesto al padre di scusarsi con lei per gli abusi che aveva subito quand?era pi? piccola.
Tra marzo e aprile 2015 ebbero luogo nove incontri in presenza della madre, durante i quali la minore pot? incontrare i nonni paterni.
64. Il 31 luglio 2015 i servizi sociali segnalarono al tribunale per i minorenni che la situazione era improvvisamente cambiata. L?ultimo incontro, svoltosi il 20 luglio 2015, sarebbe stato disastroso: la minore avrebbe rifiutato ogni contatto con i nonni e con il padre, e non sarebbe voluta scendere dalla macchina per incontrarli. Secondo gli psicologi, la migliore soluzione per la minore sarebbe consistita nel suo affidamento a un istituto, allo scopo di sottrarla all?influenza materna e rimediare all?impossibilit? per la madre di accompagnare la figlia nel processo di riavvicinamento con il padre.
65. Nell?intervallo, con una ordinanza del 25 febbraio 2015, la Corte di cassazione aveva rigettato il ricorso presentato da N.R. contro la sentenza resa il 25 febbraio 2014 dalla corte d?appello di Firenze.
Inoltre, in seguito al ricorso presentato da N.R. contro la sentenza pronunciata il 12 novembre 2010 dalla corte d?appello di Firenze (paragrafo 41), con una ordinanza del 22 aprile 2015, la Corte di cassazione aveva rinviato la causa per un esame in pubblica udienza. Dal fascicolo risulta che questo procedimento ? tuttora pendente.
B. Procedimenti penali a carico del ricorrente
66. Come sopra indicato, il 3 luglio 2007 N.R. mosse nei confronti del ricorrente delle accuse di violenza sessuale, maltrattamenti e sequestro.
67. Il 4 maggio 2012 il tribunale assolse il ricorrente.
68. N.R. interpose appello avverso tale sentenza. Con decisione resa il 20 luglio 2015, la corte d?appello di Firenze rigett? il ricorso di N.R. in quanto manifestamente infondato, e assolse il ricorrente.
69. Nel frattempo, il 2 aprile 2009 N.R. aveva presentato denuncia per molestie sessuali sulla figlia.
70. Il 23 febbraio 2011 il giudice per le indagini preliminari aveva archiviato la denuncia.
C. Procedimento penale a carico di N.R.
71. Dal fascicolo risulta che, in seguito a una denuncia penale presentata dal ricorrente nel 2013 e secondo un?indagine approfondita N.R. aveva seriamente ostacolato lo sviluppo psicologico della figlia e inficiato la relazione tra quest?ultima e il padre.
Per questi motivi N.R. fu rinviata a giudizio per i delitti di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (articolo 388 del codice penale) e di maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli (articolo 572 c. 1 del codice penale).
72. La prima udienza ebbe luogo il 6 luglio 2015. Il procedimento ? tuttora pendente.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
73. Una parte del diritto interno pertinente ? descritta nella sentenza Errico c. Italia, n. 29768/05, ?? 23-26, 24 febbraio 2009.
74. Il decreto legislativo n. 154 del 28 dicembre 2013 ha introdotto nel codice civile nuove disposizioni relative all?esercizio della potest? genitoriale in seguito a una separazione, a un divorzio o all?annullamento di un matrimonio. Queste disposizioni si applicano anche nell?ambito delle controversie riguardanti figli nati fuori dal matrimonio.
75. Ai sensi dell?articolo 337ter, in caso di separazione la potest? genitoriale viene esercitata da entrambi i genitori. Il giudice pu? modificare le modalit? di affidamento e prendere atto dei vari accordi intervenuti tra le parti. Il giudice pu? stabilire le modalit? dell?affidamento e l?importo dell?assegno alimentare.
76. Secondo l?articolo 337quater, il giudice pu? disporre l?affidamento dei figli a uno solo dei genitori qualora ritenga che l?affidamento all?altro genitore sia contrario all?interesse del minore. Ciascuno dei genitori pu? anche, in qualsiasi momento, chiedere l?affidamento esclusivo. Il genitore che ha l?affidamento esclusivo del minore esercita anche la potest? genitoriale esclusiva. Salvo indicazione contraria, le decisioni di maggiore interesse per i figli sono prese congiuntamente dai genitori.
Il genitore cui i figli non sono affidati ha il diritto e il dovere di vigilare sulla loro educazione, e pu? ricorrere al giudice quando ritenga che siano state prese decisioni pregiudizievoli al loro interesse.
77. Secondo l?articolo 337quinquies, i genitori possono in qualsiasi momento chiedere la revisione delle modalit? concernenti l?affidamento dei figli e l?attribuzione della potest? genitoriale.
78. Ai sensi dell?articolo 337octies, prima di adottare le decisioni di cui all?articolo 337ter, il giudice pu? assumere mezzi di prova e avvalersi del parere di un esperto. Il giudice pu? inoltre: 1) procedere all?audizione di un minore che abbia compiuto gli anni dodici e anche di et? inferiore ove capace di discernimento; 2) rinviare, dopo aver ottenuto il consenso delle parti, l?adozione dei provvedimenti di cui all?articolo 337ter e ordinare alle parti di seguire una procedura di mediazione famigliare per giungere a un accordo con riferimento alla tutela dell?interesse morale e materiale dei figli.
IN DIRITTO
I. SULLA DEDOTTA VIOLAZIONE DELL?ARTICOLO 8 DELLA CONVENZIONE
79. Il ricorrente lamenta una violazione del diritto al rispetto della sua vita famigliare in quanto non ha potuto esercitare pienamente il suo diritto di visita per sette anni, e questo nonostante esistessero varie decisioni del tribunale di Pisa, della corte d?appello di Firenze e del tribunale per i minorenni di Firenze che fissavano le condizioni dell?esercizio di tale diritto. Egli rimprovera ai giudici interni di non aver messo in atto misure che gli avrebbero permesso di preservare il legame con la figlia e di avere, di conseguenza, lasciato il tempo alla ex-moglie di istruire la minore contro di lui. Egli denuncia una inerzia delle autorit? di fronte al comportamento di N.R., affermando che esse non hanno compiuto sforzi n? adottato misure provvisorie per permettergli di esercitare il suo diritto di visita e impedire l?alienazione parentale che sarebbe stata riscontrata nella figlia. Invoca gli articoli 8 e 14 della Convenzione sostenendo di essere discriminato dai giudici in quanto padre.
80. Essendo libera di decidere della qualificazione giuridica dei fatti di causa, la Corte ritiene appropriato esaminare i motivi di ricorso sollevati dai ricorrenti unicamente sotto il profilo dell?articolo 8, il quale esige che il processo decisionale che porta a misure di ingerenza sia equo e rispetti come si deve gli interessi tutelati da tale disposizione (Moretti e Benedetti c. Italia, n. 16318/07, ? 27, 27 aprile 2010; Havelka e altri c. Repubblica ceca, n. 23499/06, ?? 34-35, 21 giugno 2007; Kutzner c. Germania, n. 46544/99, ? 56, CEDU 2002-I; Wallov? e Walla c. Repubblica ceca, n. 23848/04, ? 47, 26 ottobre 2006).
L?articolo 8 della Convenzione recita:
?1. Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare (…).
2. Non pu? esservi ingerenza di una autorit? pubblica nell?esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una societ? democratica, ? necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell?ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute e della morale, o alla protezione dei diritti e delle libert? altrui.?
81. Il Governo contesta le affermazioni del ricorrente.
A. Obiezioni preliminari
82. Il Governo ritiene che il ricorso sia irricevibile in quanto il ricorrente non avrebbe rispettato l?articolo 47 del regolamento, come modificato nel 2013 e in vigore da gennaio 2014, e afferma che la Corte non ? stata regolarmente adita rispetto all?articolo 47 sopra citato in quanto il ricorrente non ha esaurito le vie di ricorso interne e non ha nemmeno fornito le informazioni e i documenti pertinenti riguardanti i ricorsi da lui proposti.
83. Il ricorrente si oppone alla tesi del Governo.
84. La Corte osserva che il Governo non ha indicato in che modo il ricorrente non avrebbe rispettato le istruzioni esposte all?articolo 47 del regolamento, e rammenta inoltre che le condizioni pi? severe per la presentazione di un ricorso sono state introdotte solo il 1o gennaio 2014 dal nuovo articolo 47 del suo regolamento. Nel caso di specie, essa constata che il ricorso ? stato presentato il 2 agosto 2013 e che, di conseguenza, non vi sono motivi per considerare che il ricorrente non abbia rispettato le condizioni richieste dall?articolo 47 in vigore all?epoca dei fatti (Oliari e altri c. Italia, nn. 18766/11 e 36030/11, ?? 67-68, 21 luglio 2015 e Bondavalli c. Italia, n. 35532/12, ? 52, 17 novembre 2015).
85. Pertanto, ? opportuno non tenere conto degli argomenti del Governo su questo punto.
B. Sulla ricevibilit?
1. Tesi delle parti
86. Il Governo eccepisce il mancato esaurimento delle vie di ricorso interne, e afferma a questo riguardo che, al momento della presentazione del ricorso, il ricorso per cassazione contro la sentenza della corte d?appello di Firenze del 12 novembre 2010 che riguardava l?affidamento della minore era ancora pendente e che anche il ricorso che sarebbe stato presentato dal ricorrente dinanzi al tribunale per i minorenni di Firenze era pendente.
Il Governo, che indica che le decisioni del tribunale per i minorenni possono sempre essere modificate, precisa che per questo servono elementi nuovi che, nel caso di specie, a suo parere non sussistevano.
87. Facendo riferimento al principio di sussidiariet?, il Governo afferma che il ricorrente avrebbe dovuto esaurire tutte le vie di ricorso interne prima di adire la Corte.
88. Il ricorrente contesta l?eccezione del Governo, facendo notare che egli lamenta una mancanza di protezione da parte dello Stato con riguardo alla figlia. Il ricorrente indica anche che il ricorso per cassazione contro la sentenza della corte d?appello ? stato presentato da N.R. e che la relativa udienza ? stata fissata quattro anni dopo. Egli aggiunge che la causa di separazione ? ancora pendente a otto anni dalla sua presentazione e, inoltre afferma che il procedimento dinanzi al tribunale per i minorenni di Firenze in materia di sospensione della potest? genitoriale rientra nella volontaria giurisdizione. Aggiunge inoltre che tutte le decisioni sono state a lui favorevoli e che non aveva alcun interesse a impugnarle, precisando che, da una parte, tali decisioni riguardavano situazioni relative a diritti soggettivi e, dall?altra, che non erano di natura decisoria n? erano passate in giudicato in quanto potevano sempre essere modificate.
2. Valutazione della Corte
89. La Corte osserva anzitutto che i motivi di ricorso del ricorrente riguardano la questione dell?attuazione del diritto di visita secondo le modalit? fissate da varie decisioni e la dedotta inerzia delle autorit? di fronte al comportamento di N.R., e non la sentenza di separazione legale. Essa osserva inoltre che il ricorso per cassazione ? pendente da quattro anni e, di conseguenza, considerata anche l?influenza che, in questo tipo di cause, ha il decorso del tempo ? che pu? produrre conseguenze irrimediabili per le relazioni tra il minore e il genitore che non vive con lui (Lombardo c. Italia, n. 25704/11, 29 gennaio 2013, e Nicol? Santilli c. Italia, n. 51930/10, 17 dicembre 2013) ?, essa ritiene che l?eccezione di mancato esaurimento delle vie di ricorso per quanto riguarda il ricorso per cassazione non sia pertinente.
90. Inoltre, la Corte rammenta che i provvedimenti del tribunale per i minorenni riguardanti in particolare il diritto di visita non sono definitivi e possano, pertanto, essere modificati in qualsiasi momento in funzione degli eventi legati alla situazione in causa. Perci?, l?evoluzione del procedimento interno ? la conseguenza del carattere non definitivo dei provvedimenti del tribunale per i minorenni relativi al diritto di visita. Peraltro, la Corte osserva nel caso di specie che il ricorrente afferma di non essere stato in grado di esercitare pienamente il suo diritto di visita dal 2007 e di aver presentato il ricorso dinanzi ad essa il 2 agosto 2013, dopo aver adito pi? volte il tribunale per i minorenni che si era pronunciato sul suo diritto. La Corte osserva che il ricorrente aveva a disposizione questa via di ricorso interna per lamentare l?interruzione dei contatti con la figlia (Lombardo, sopra citata, ? 63, e Nicol? Santilli, sopra citata, ? 46).
91. Tenuto conto di questi elementi, la Corte ritiene che il ricorrente abbia esaurito le vie di ricorso disponibili e che l?eccezione sollevata dal Governo debba essere respinta.
92. Constatando che il ricorso non ? manifestamente infondato ai sensi dell?articolo 35 ? 3 a) della Convenzione e non incorre in altri motivi di irricevibilit?, la Corte lo dichiara ricevibile.
C. Sul merito
1. Tesi delle parti
93. Il ricorrente indica che nel 2008 i servizi sociali hanno segnalato che la minore aveva un atteggiamento positivo nei suoi confronti ed era felice di giocare con lui, e aggiunge che, da una parte, a partire dal 2009 la minore ha continuato a vivere con la madre e non ha pi? voluto vederlo a causa di una manipolazione esercitata da quest?ultima, che sarebbe stata certificata dai vari periti incaricati dai tribunali e tollerata da questi ultimi, e che, dall?altra, le ultime mediazioni non hanno permesso di risolvere la situazione. Egli precisa a questo riguardo che i giudici hanno ritenuto utile lasciare che la minore vivesse con la madre, nonostante il contenuto dei rapporti dei servizi sociali che avrebbero riferito la manipolazione esercitata sulla minore.
94. Inoltre, il ricorrente aggiunge che i giudici nazionali hanno deciso di non dichiarare la decadenza dalla potest? genitoriale della madre, mentre invece il suo diritto di visita non veniva rispettato da anni, e afferma che il decorso del tempo ha avuto conseguenze molto gravi per la sua relazione con S., relazione che sarebbe ormai compromessa. Secondo il ricorrente la rottura dei contatti con S., seguita da una limitazione del suo diritto di visita che sarebbe derivata dal fatto che gli incontri non si erano tenuti, ha reso impossibile il consolidarsi di una relazione stabile tra padre e figlia.
95. Indicando che l?ultima decisione adottata nel 2014 ha dato in affidamento la minore ai servizi sociali e stabilito la sua residenza principale presso N.R., il ricorrente deplora che quest?ultima abbia potuto continuare ci? che egli definisce un??opera di distruzione della figura paterna? e che i giudici non abbiano potuto fare altro che ?constatare i danni?.
96. Peraltro, il ricorrente afferma che dal 2008 i tribunali non hanno messo in atto alcuna misura che impedisse un?alienazione parentale e che la decisione del 2010 che gli aveva attribuito l?affidamento condiviso con la ex moglie non ? stata eseguita.
97. Il ricorrente afferma che, per un certo periodo, i servizi sociali non hanno organizzato in maniera sistematica gli incontri in ambiente protetto, e aggiunge che gli stessi periti nominati dai tribunali hanno sottolineato varie volte che la madre aveva l?obiettivo di istigare la figlia contro di lui ? il che sarebbe emerso dal suo comportamento ? e nuoceva allo sviluppo psichico di quest?ultima. Egli aggiunge che la ex moglie lo aveva denunciato per abusi sessuali ed era stato assolto. Secondo il ricorrente, nonostante tutti questi elementi che avrebbero dimostrato l?inimicizia di N.R. nei suoi confronti, i giudici hanno continuato a mantenere la residenza della minore presso la madre, lasciando cos? la minore in un ambiente che l?interessato definisce ostile nei suoi confronti, e gli hanno accordato soltanto il beneficio di incontri in ambiente protetto, che non si sarebbero svolti correttamente.
98. Inoltre, il ricorrente lamenta che i servizi sociali abbiano permesso alla madre di essere presente durante alcuni incontri e abbiano ridotto la frequenza di questi ultimi a uno per settimana invece di due, aggiungendo che la figlia si ? rifiutata di rivolgergli la parola durante tutti questi incontri, e indica che la corte d?appello aveva ordinato ai servizi sociali di allontanare la minore dal domicilio di N.R. qualora quest?ultima non avesse rispettato il suo diritto di visita e che, malgrado questa decisione, non ? stato fatto nulla per proteggere la minore.
99. Il ricorrente lamenta anche la mancata esecuzione delle decisioni adottate inizialmente dai giudici e di quelle pronunciate successivamente. Egli contesta che i giudici abbiano lasciato la residenza principale della figlia presso la madre e abbiano permesso a quest?ultima di nuocere allo sviluppo della minore, e questo malgrado il parere di vari periti, il carattere mendace delle accuse di abusi sessuali mosse nei suoi confronti da N.R., la sospensione della potest? genitoriale di quest?ultima e la comparsa di una sindrome da alienazione parentale che sarebbe stata osservata nella minore.
100. Il ricorrente conclude che le decisioni contestate non sono state prese nell?interesse della minore, in quanto quest?ultima si troverebbe ormai in una situazione molto difficile e avrebbe subito un ?blocco nella sua evoluzione? come sarebbe stato sottolineato dal perito nominato dal tribunale.
101. Il Governo contesta la tesi del ricorrente e afferma che le autorit? hanno adottato tutte le misure necessarie per preservare la relazione tra il ricorrente e la minore e hanno tenuto conto a questo scopo della situazione di tensione esistente tra i genitori. I giudici pertanto si sarebbero comportati con diligenza.
102. Facendo riferimento alle sentenze Nuutinen c. Finlandia (n. 32842/96, CEDU 2000 VIII) e Glass c. Regno Unito (n. 61827/00, CEDU 2004 II), il Governo indica che l?articolo 8 della Convenzione non pu? autorizzare un genitore a far adottare misure pregiudizievoli per la salute e lo sviluppo del figlio. A questo proposito, il Governo ? del parere che nulla pu? essere rimproverato alle autorit?: queste avrebbero agito nell?interesse della minore. Il Governo precisa che quest?ultima versava gi? nel 2008 in una situazione difficile a causa delle tensioni esistenti tra i genitori e della denuncia per abusi sessuali sporta da N.R.
103. Secondo il Governo, considerati in particolare lo stato psicologico della minore e l?opposizione di quest?ultima a qualsiasi incontro con il padre non si pu? rimproverare allo Stato di avere mantenuto la residenza della minore presso N.R. e di avere fissato le modalit? di esercizio del diritto di visita del ricorrente secondo un regime di incontri in ambiente protetto.
104. Inoltre, secondo il Governo, tutte le esigenze processuali sono state rispettate: durante il procedimento, il ricorrente avrebbe avuto la possibilit? di presentare tutti gli argomenti in favore della concessione di un diritto di visita e avrebbe altres? avuto accesso a tutte le informazioni pertinenti sulle quali si sono basate le decisioni dei tribunali.
105. Il Governo indica che, nel 2010, i giudici hanno preso in considerazione le difficolt? relazionali tra il padre e la minore e, perci?, non hanno voluto dare al ricorrente l?affidamento esclusivo della minore per non aggravare lo stato psicologico di quest?ultima. Tuttavia, i giudici avrebbero sempre operato in favore di un riavvicinamento tra il ricorrente e la minore. A questo proposito, sarebbero state disposte misure di mediazione e sarebbe stato ordinato che la minore seguisse una psicoterapia.
106. Il Governo afferma che i giudici non hanno dato la minore in affidamento al ricorrente, nonostante il comportamento della madre, allo scopo di proteggerla, ed hanno agito in tal modo nell?esclusivo interesse della stessa.
107. Il Governo sostiene che, anche se il sistema italiano non prevede misure che avrebbero permesso di imporre un?esecuzione della decisione relativa al diritto di visita del ricorrente a N.R., a quest?ultima ? stata inflitta una multa per aver fatto fare una visita ginecologica alla minore, per aver ostacolato i contatti tra quest?ultima e il padre e per avere esercitato pressioni psicologiche sulla minore. Per di pi?, esso fa notare che vi ? un procedimento penale pendente a carico di N.R.
108. Il Governo ritiene che il ricorrente abbia potuto avere dei contatti con la figlia grazie ai servizi sociali e che, se le visite non si sono svolte correttamente, ci? ? dovuto al fatto che la minore si ? rifiutata di vedere l?interessato. A suo parere, le autorit? non potevano forzare la minore a incontrare il padre.
109. Il Governo sostiene, per concludere, che le autorit? hanno agito esclusivamente nell?interesse della minore e questo, a suo parere, dopo aver proceduto a un bilanciamento di tutti gli interessi in gioco, e invita la Corte a rigettare il ricorso in quanto manifestamente infondato.
2. Valutazione della Corte
a) Principi generali
110. Come la Corte ha pi? volte ricordato, se l?articolo 8 della Convenzione ha essenzialmente lo scopo di premunire l?individuo contro le ingerenze arbitrarie dei pubblici poteri, esso non si limita a imporre allo Stato di astenersi da simili ingerenze: a questo impegno piuttosto negativo possono aggiungersi obblighi positivi inerenti a un rispetto effettivo della vita privata o famigliare. Tali obblighi possono implicare l?adozione di misure volte al rispetto della vita familiare, incluse le relazioni reciproche fra individui, tra cui la predisposizione di strumenti giuridici adeguati e sufficienti ad assicurare i legittimi diritti degli interessati, nonch? il rispetto delle decisioni giudiziarie ovvero di misure specifiche appropriate (si veda, mutatis mutandis, Zawadka c. Polonia, n. 48542/99, ? 53, 23 giugno 2005). Tali strumenti giuridici devono permettere allo Stato di adottare misure idonee a riunire genitore e figlio, anche in presenza di conflitti fra i genitori (si vedano, mutatis mutandis, Ignaccolo-Zenide c. Romania, n. 31679/96, ? 108, CEDU 2000 I, Sylvester c. Austria, nn. 36812/97 e 40104/98, ? 68, 24 aprile 2003, Zav?el c. Repubblica ceca, n. 14044/05, ? 47, 18 gennaio 2007, e Mihailova c. Bulgaria, n. 35978/02, ? 80, 12 gennaio 2006). La Corte rammenta altres? che gli obblighi positivi non implicano solo che si vigili affinch? il minore possa raggiungere il genitore o mantenere un contatto con lui, bens? comprendono anche tutte le misure propedeutiche che consentono di giungere a tale risultato (si vedano, mutatis mutandis, Kosmopoulou c. Grecia, n. 60457/00, ? 45, 5 febbraio 2004, Amanalachioai c. Romania, n. 4023/04, ? 95, 26 maggio 2009, Ignaccolo-Zenide, sopra citata, ?? 105 e 112, e Sylvester, sopra citata, ? 70).
111. La Corte rammenta anche che il fatto che gli sforzi delle autorit? siano stati vani non porta automaticamente a concludere che lo Stato si ? sottratto agli obblighi positivi derivanti per lui dall?articolo 8 della Convenzione (Nicol? Santilli, sopra citata, ? 67). In effetti, l?obbligo per le autorit? nazionali di adottare misure per riunire il figlio e il genitore con cui non convive non ? assoluto, e la comprensione e la cooperazione di tutte le persone interessate costituiscono sempre un fattore importante. Se le autorit? nazionali devono sforzarsi di agevolare una simile collaborazione, un obbligo per le stesse di ricorrere alla coercizione in materia non pu? che essere limitato: esse devono tenere conto degli interessi e dei diritti e delle libert? di queste stesse persone, in particolare degli interessi superiori del minore e dei diritti conferiti allo stesso dall?articolo 8 della Convenzione (Volesk? c. Repubblica ceca, n. 63267/00, ? 118, 29 giugno 2004). La massima prudenza si impone quando si tratta di ricorrere alla coercizione in questo ambito delicato (Mitrova e Savik c. l?ex-Repubblica jugoslava di Macedonia, n. 42534/09, ? 77, 11 febbraio 2016; Reigado Ramos c. Portogallo, n. 73229/01, ? 53, 22 novembre 2005). La questione decisiva consiste dunque nello stabilire se le autorit? nazionali abbiano adottato, per agevolare le visite, tutte le misure necessarie che si potevano ragionevolmente esigere da loro (Nuutinen, sopra citata, ? 128).
b) Applicazione di questi principi nel caso di specie
112. Passando ad esaminare i fatti della presente causa, la Corte osserva in primo luogo che, nella fattispecie, non viene contestato che il legame tra il ricorrente e la figlia rientri nella vita famigliare ai sensi dell?articolo 8 della Convenzione.
113. Inoltre, essa ritiene che, dinanzi alle circostanze che le vengono sottoposte, il suo compito consista nel cercare di stabilire se le autorit? nazionali abbiano adottato tutte le misure che si potevano ragionevolmente esigere da loro per mantenere i legami tra il ricorrente e la figlia (Bondavalli, sopra citata ? 75) e nell?esaminare il modo in cui le autorit? sono intervenute per agevolare l?esercizio del diritto di visita del ricorrente come definito dai provvedimenti giudiziari (Hokkanen c. Finlandia, 23 settembre 1994, ? 58, serie A n. 299 A, e Kuppinger c. Germania, n. 62198/11, ? 105, 15 gennaio 2015). Essa rammenta altres? che, in una causa di questo tipo, l?adeguatezza di una misura si valuta anche in base alla rapidit? con cui la stessa viene attuata (Piazzi, sopra citata ? 58) per evitare che il decorso del tempo possa, di per s?, avere conseguenze sulla relazione di un genitore con il figlio.
114. La Corte osserva che, a partire dal 2007, il ricorrente ha costantemente chiesto al tribunale l?organizzazione di incontri con la figlia, ma che ha potuto esercitare il suo diritto di visita solo in maniera molto limitata a causa dell?opposizione della madre della minore.
115. A questo proposito, essa constata che, gi? nel 2008, nel loro primo rapporto, i periti hanno osservato che esisteva un legame molto forte tra il ricorrente e la figlia e, in particolare, che bisognava intervenire in maniera urgente per proteggerla. Il rapporto successivo, anch?esso del 2008, ha posto l?accento sulle difficolt? del padre ad avere accesso alla minore e ha sottolineato che N.R. non aiutava la figlia a stabilire una relazione equilibrata con l?interessato. I periti hanno perci? suggerito al tribunale di adottare misure concrete per favorire le relazioni tra il ricorrente e S. Peraltro, la Corte osserva che, i tribunali hanno pi? volte ordinato ai servizi sociali di organizzare gli incontri (paragrafi 9, 11 e 17 supra) e alla madre di rispettare le loro decisioni (paragrafo 36 supra). Tuttavia, gli incontri tra il ricorrente e la figlia sono stati ridotti di numero e la loro organizzazione ? stata difficile. Il procedimento penale condotto nei confronti di N.R., tra l?altro per inosservanza di una decisione giudiziaria, ? tuttora pendente.
116. La Corte osserva poi che il perito incaricato dal tribunale nel 2010 ha sottolineato che il comportamento di N.R. aveva impedito alla minore di stabilire un rapporto con il padre ? il che era gi? stato indicato nelle conclusioni dei rapporti di perizia redatti nel 2008 ? e che egli ha suggerito al tribunale di dare la minore in affidamento ai nonni paterni. Il ricorrente ha denunciato varie volte il comportamento di N.R. chiedendo ai giudici di dargli in affidamento la minore per proteggerla dall?influenza della madre. Se la corte d?appello, nel novembre 2010, ha dato in affidamento la minore ai servizi sociali, la residenza principale di quest?ultima ? stata tuttavia mantenuta presso la madre.
117. La Corte osserva anche che, successivamente, i rapporti di valutazione e di perizia depositati nel 2011 e nel 2012 hanno stabilito che la minore viveva in un ambiente ostile al padre ed era vittima di un abuso emozionale da parte della madre, e hanno suggerito che la stessa fosse data in affidamento ai nonni paterni. Quest?ultima proposta ? stata reiterata anche dal procuratore nel gennaio 2013. Ora, anche se, nella sua decisione del 25 febbraio 2014, la corte d?appello ha accordato ai servizi sociali il potere di allontanare la minore dal domicilio della madre ?se necessario? (paragrafo 57 supra), n? tale corte n? il tribunale per i minorenni, che si era pronunciato nell?aprile 2013, hanno ordinato un cambio della residenza principale della minore.
118. La Corte osserva che la situazione ? perdurata in questo modo fino al 2013. In effetti, sei anni dopo la separazione dei genitori, la minore, che in assenza di una vera e propria relazione con il padre continuava a vivere in un ambiente a lui ostile, si rifiutava persino di parlargli. Inoltre, stando agli ultimi rapporti depositati dai servizi sociali, qualsiasi contatto tra il ricorrente e la minore risulta impossibile.
119. Di conseguenza, la Corte constata che l?unica soluzione ora prevedibile, secondo l?ultimo rapporto degli psicologi, sarebbe quella di collocare la minore in un istituto allo scopo di sottrarla all?influenza materna.
120. La Corte rammenta che non ha il compito di sostituire la sua valutazione a quella delle autorit? nazionali competenti in merito alle misure che avrebbero dovuto essere adottate, in quanto tali autorit? si trovano in linea di principio in una posizione migliore per procedere ad una valutazione di questo tipo, in particolare perch? sono in contatto diretto con il contesto della causa e con le parti coinvolte (Reigado Ramos, sopra citata, ? 53). Tuttavia, nel caso di specie essa non pu? ignorare i fatti precedentemente esposti (paragrafi 114-119 supra). Il ricorrente ha cercato di stabilire dei contatti con la figlia dal 2007 e, nonostante le numerose perizie e valutazioni in suo favore (che evidenziavano l?influenza nefasta della sua ex moglie e la necessit? di intervenire per preservare il legame con la figlia), i giudici non hanno trovato soluzione. L?interessato non ha potuto esercitare il suo diritto di visita se non in maniera molto limitata a causa dell?opposizione della madre della minore, che ha cos? potuto istigare la minore contro di lui e far fallire qualsiasi progetto di riavvicinamento.
121. Certo, la Corte ammette che le autorit? si trovavano di fronte, nella fattispecie, a una situazione molto difficile che derivava in particolare dalle tensioni esistenti tra i genitori della minore, e riconosce che il mancato esercizio del diritto di visita del ricorrente era imputabile soprattutto all?evidente rifiuto della madre, e poi a quello della figlia, da lei programmato. Tuttavia, una mancanza di collaborazione tra i genitori separati non pu? dispensare le autorit? competenti dal mettere in atto tutti i mezzi che possano permettere il mantenimento del legame famigliare (Nicol? Santilli, sopra citata, ? 74; Lombardo, sopra citata, ? 91; e Zav?el, sopra citata, ? 52).
122. In effetti, le autorit? non hanno dimostrato la diligenza necessaria nel caso di specie e sono rimaste al di sotto di quello che si poteva ragionevolmente attendere da loro. In particolare, i giudici nazionali non hanno adottato le misure idonee per creare le condizioni necessarie per la piena realizzazione del diritto di visita del padre della minore (Bondavalli, sopra citata ? 81, Macready c. Repubblica ceca, nn. 4824/06 e 15512/08, ? 66, 22 aprile 2010, e Piazzi, sopra citata, ? 61). Essi non hanno adottato, fin dall?inizio della separazione quando la minore aveva solo tre anni e aveva un atteggiamento positivo nei confronti del ricorrente, misure utili volte a instaurare contatti effettivi ed hanno in seguito tollerato per circa otto anni che la madre, con il suo comportamento, impedisse il consolidarsi di una vera e propria relazione tra il ricorrente e la minore. La Corte osserva che lo svolgimento del procedimento dinanzi al tribunale evidenzia piuttosto una serie di misure automatiche e stereotipate, quali una serie di richieste di informazioni e la delega della funzione di controllo ai servizi sociali, ai quali veniva ordinato di far rispettare il diritto di visita del ricorrente (Lombardo, sopra citata, ? 92, e Piazzi, sopra citata, ? 61). Perci? la Corte ritiene che in tal modo le autorit? abbiano lasciato che si consolidasse una situazione di fatto generata dall?inosservanza delle decisioni giudiziarie.
123. Infine, se i tribunali sono stati ispirati nelle loro azioni dall?interesse della minore debitamente accertato (Zav?el, sopra citata, ? 53), lo scopo da essi perseguito non ? stato raggiunto: otto anni dopo la separazione dei suoi genitori, la minore non ha alcuna relazione con il padre e l?unica soluzione possibile consisterebbe nel collocarla in un istituto.
124. Considerato quanto sopra esposto e nonostante il margine di apprezzamento dello Stato convenuto in materia, la Corte considera che le autorit? nazionali non abbiano fatto sforzi adeguati e sufficienti per far rispettare il diritto di visita del ricorrente e che abbiano violato il diritto dell?interessato al rispetto della sua vita famigliare.
125. Pertanto, vi ? stata violazione dell?articolo 8 della Convenzione.
II. SULL?APPLICAZIONE DELL?ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
126. Ai sensi dell?articolo 41 della Convenzione,
?Se la Corte dichiara che vi ? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli e se il diritto interno dell?Alta Parte contraente non permette se non in modo imperfetto di rimuovere le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda, se del caso, un?equa soddisfazione alla parte lesa.?
A. Danno
127. Il ricorrente chiede la somma di 250.000 euro (EUR) per il danno morale che afferma di avere subito a causa dell?impossibilit? di allacciare una relazione con la figlia. A suo parere, tale importo rappresenta, inoltre, il totale delle somme che egli avrebbe versato agli avvocati e agli psichiatri intervenuti nei procedimenti interni.
128. Il Governo si oppone a tale richiesta.
129. La Corte ritiene che le richieste del ricorrente relative alle spese sostenute per avvocati e psichiatri debbano essere esaminate nell?ambito delle spese (paragrafi 125-128 supra). Invece, per quanto riguarda il danno morale che il ricorrente afferma di avere subito, tenuto conto delle circostanze del caso di specie e della constatazione della rottura dei rapporti tra il ricorrente e la figlia, la Corte considera che l?interessato abbia subito un danno morale che non pu? essere riparato con la semplice constatazione di violazione dell?articolo 8 della Convenzione. La somma richiesta a questo titolo ? tuttavia esagerata. Considerati tutti gli elementi in suo possesso e deliberando in via equitativa, ai sensi dell?articolo 41 della Convenzione, la Corte accorda all?interessato la somma di 15.000 EUR a questo titolo.
B. Spese
130. Il ricorrente chiede il rimborso delle somme pagate agli avvocati e agli psicologi dinanzi ai giudici nazionali senza tuttavia quantificarle e senza presentare elementi che permettano di calcolarle in modo preciso. Inoltre, senza presentare documenti giustificativi a sostegno della sua domanda, il ricorrente chiede la somma di 25.000 EUR per le spese sostenute per il procedimento dinanzi alla Corte.
131. Il Governo contesta questa domanda.
132. Secondo la giurisprudenza consolidata della Corte, un ricorrente pu? ottenere il rimborso delle spese sostenute solo nella misura in cui ne siano accertate la realt? e la necessit?, e il loro importo sia ragionevole. Inoltre, quando constata una violazione della Convenzione, la Corte accorda al ricorrente il pagamento delle spese che questi ha versato dinanzi ai giudici nazionali unicamente nella misura in cui sono state sostenute per prevenire o far correggere da parte degli stessi la violazione in questione. La Corte osserva che la domanda di rimborso delle spese sostenute dinanzi ai giudici nazionali e davanti alla Corte non ? sufficientemente dettagliata, n? accompagnata da documenti giustificativi pertinenti. Essa rigetta pertanto la domanda formulata dal ricorrente a questo proposito.
C. Interessi moratori
133. La Corte ritiene opportuno basare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea maggiorato di tre punti percentuali.
PER QUESTI MOTIVI LA CORTE, ALL?UNANIMIT?,
1. 1. Dichiara il ricorso ricevibile;
2. 2. Dichiara che vi ? stata violazione dell?articolo 8 della Convenzione;
3. 3. Dichiara
a. che lo Stato convenuto deve versare al ricorrente, entro tre mesi a decorrere dalla data in cui la sentenza sar? divenuta definitiva conformemente all?articolo 44 ? 2 della Convenzione, la somma di 15.000 EUR (quindicimila euro), pi? l?importo eventualmente dovuto a titolo di imposta, per il danno morale;
b. che a decorrere dalla scadenza di detto termine e fino al versamento tali importi dovranno essere maggiorati di un interesse semplice a un tasso equivalente a quello delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante quel periodo, aumentato di tre punti percentuali;
4. 4. Rigetta la domanda di equa soddisfazione per il resto.
Fatta in francese, poi comunicata per iscritto il 23 giugno 2016, in applicazione dell?articolo 77 ?? 2 e 3 del regolamento.
Abel Campos
Cancelliere
Mirjana Lazarova Trajkovska
Presidente

Testo Tradotto

Conclusions: Violation de l’article 8 – Droit au respect de la vie priv?e et familiale (Article 8-1 – Respect de la vie familiale)

PREMI?RE SECTION

AFFAIRE STRUMIA c. ITALIE

(Requ?te no 53377/13)

ARR?T

STRASBOURG

23 juin 2016

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Strumia c. Italie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
Mirjana Lazarova Trajkovska, pr?sidente,
Ledi Bianku,
Guido Raimondi,
Kristina Pardalos,
Linos-Alexandre Sicilianos,
Robert Spano,
Pauliine Koskelo, juges,
et de Abel Campos, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 31 mai 2016,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 53377/13) dirig?e contre la R?publique italienne et dont un ressortissant de cet ?tat, OMISSIS (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 2 ao?t 2013 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le requ?rant a ?t? repr?sent? par OMISSIS, avocat ? Pise. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agente, Mme E. Spatafora.
3. Le 9 d?cembre 2014, la requ?te a ?t? communiqu?e au Gouvernement.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
4. Du mariage du requ?rant avec N.R. naquit une enfant, S., le 11 septembre 2004. Le 1er mai 2007, N.R. quitta le domicile familial avec l?enfant et alla vivre chez sa famille ? Piombino. D?s son d?part, N.R. manifesta une forte opposition ? toute relation entre le requ?rant et S., ?g?e alors de trois ans. Une proc?dure civile a ?t? men?e (A) en parall?le ? deux proc?dures p?nales (B et C).
A. Proc?dure tendant ? l??tablissement des modalit?s d?exercice du droit de visite du requ?rant ? l??gard de sa fille
5. Le 21 mai 2007, N.R. saisit le tribunal pour enfants de Florence d?une demande d?adoption de mesures urgentes concernant S., sur le fondement de l?article 333 du code civil. Elle soutenait que sa fille ?tait victime de maltraitance de la part du requ?rant. Le 3 juillet 2007, N.R. d?posa une plainte contre le requ?rant pour violence sexuelle sur l?enfant.
6. Le requ?rant s?opposa ? cette demande, se plaignant que N.R. souhaitait l?interruption de tout contact entre lui et S. Il demanda au tribunal pour enfants d??tablir un calendrier de rencontres en milieu prot?g? au motif qu?il n?avait pas pu exercer son droit de visite jusque-l?.
7. Le 15 novembre 2007, le tribunal ordonna la tenue de rencontres en milieu prot?g? entre le requ?rant et sa fille.
8. Entre-temps, les 21 septembre, 1er octobre et 2 novembre 2007, le requ?rant, qui se plaignait d?un refus de N.R. de faire vacciner leur fille, avait saisi le tribunal pour enfants d?une demande visant ? ce que la vaccination de S. f?t ordonn?e.
9. Le 27 novembre 2007, le tribunal ordonna aux services sociaux de Pise d?organiser les rencontres en milieu prot?g? entre le requ?rant et S. et d??valuer les capacit?s parentales du requ?rant et de N.R.
10. Selon le rapport remis par les services sociaux le 18 f?vrier 2008, il existait un lien fort entre le requ?rant et S., celle-ci se montrant heureuse de rencontrer son p?re et de jouer avec lui. D?apr?s les services sociaux, il fallait intervenir de mani?re urgente afin de pr?server le lien entre S. et le requ?rant, en ?largissant le droit de visite de ce dernier, en raison d?une opposition de N.R. aux rencontres.
11. Entre-temps, en 2007, le requ?rant avait demand? la s?paration de corps et la garde exclusive de S. au tribunal de Pise.
12. Au cours de la premi?re audience devant le pr?sident du tribunal de Pise pour la proc?dure de s?paration de corps, tenue le 3 mars 2008, la question de la comp?tence du tribunal pour enfants de Florence fut soulev?e.
13. Le 12 mars 2008, les services sociaux d?pos?rent un rapport devant le tribunal pour enfants de Florence. Il ressortait de ce document que S. n?avait pas pu rencontrer son p?re en raison d?une opposition de N.R., qu?elle-m?me manifestait d?sormais un comportement hostile envers l?int?ress? et que N.R. n?aidait pas sa fille ? surmonter ses difficult?s avec celui-ci. Les services sociaux demandaient au tribunal l?adoption de mesures concr?tes afin de favoriser les relations entre le requ?rant et S.
14. Le 8 avril 2008, le tribunal pour enfants de Florence d?clara son incomp?tence. Il transf?ra le dossier au tribunal de Pise.
15. Le 11 avril 2008, une deuxi?me audience eut lieu devant le pr?sident du tribunal de Pise. Celui-ci chargea les services sociaux de Piombino d?organiser des rencontres en milieu prot?g? entre le p?re et sa fille et des rencontres en milieu non prot?g? entre les grands-parents paternels et l?enfant.
16. Ces prescriptions ne furent pas respect?es ; le requ?rant put rencontrer S. seulement ? quelques reprises dans des lieux publics.
17. Le 30 juin 2008, une troisi?me audience se d?roula devant le pr?sident du tribunal de Pise, lequel d?cida ? nouveau que S. devait rencontrer plus souvent son p?re et ses grands-parents paternels.
18. Eu ?gard aux difficult?s rencontr?es par le requ?rant dans l?exercice de son droit de visite, le 23 juillet 2008, le pr?sident du tribunal de Pise demanda aux services sociaux d?augmenter le nombre des rencontres.
19. Le 14 octobre 2008, il confia la garde de l?enfant conjointement aux deux parents et fixa sa r?sidence chez N.R. Selon le rapport des services sociaux, lors des rencontres, la m?re ?tait toujours pr?sente et S. avait une attitude hostile et agressive envers le requ?rant. D?apr?s les assistants sociaux, le comportement de N.R. d?notait l?intention de cette derni?re d?exclure le requ?rant de la vie de l?enfant.
20. Se trouvant toujours dans l?impossibilit? de rencontrer sa fille librement, le requ?rant demanda au tribunal de Pise d?intervenir et d?ordonner une expertise sur l??tat psychologique de S.
21. ? une date non pr?cis?e, le tribunal de Pise ordonna aux services sociaux de mener deux expertises, l?une portant sur l??tat psychologique de l?enfant et l?autre portant sur son ?tat de sant? afin de d?terminer si les vaccinations que la m?re refusait devaient ?tre pratiqu?es.
22. Entre-temps, N.R. avait d?pos? un recours aux fins de contestation de la d?cision du tribunal sur la garde de l?enfant. Le tribunal et la cour d?appel rejet?rent ce recours.
23. Le 4 f?vrier 2009, N.R. indiqua aux services sociaux que S. avait subi des attouchements sexuels de la part du requ?rant.
24. Le m?me jour, les services sociaux inform?rent le procureur de la R?publique de la situation de l?enfant.
25. Le 13 f?vrier 2009, ils demand?rent au juge de r?duire le nombre de rencontres en milieu prot?g? entre l?enfant et le requ?rant. Le juge d?cida de restreindre le droit de visite de ce dernier, portant le nombre de rencontres ? une par semaine, et imposa ? N.R. l?obligation de laisser l?enfant seule avec le p?re et les assistants sociaux lors de ces visites.
26. Le 12 mars 2009, N.R., agissant sans autorisation, fit examiner S. par un gyn?cologue afin de prouver que celle-ci avait subi des attouchements sexuels de la part du requ?rant. Le 2 avril 2009 N.R. d?posa alors une plainte p?nale.
27. Entre-temps, la tenue des rencontres avait ?t? difficile en raison du refus de S. de voir le requ?rant et de la pr?sence constante de N.R. lors des visites.
28. Le 12 juin 2009, le gyn?cologue consult? par N.R. attesta que S. avait subi des attouchements sexuels. Par cons?quent, une expertise m?dicale de S. fut ordonn?e.
29. Par la suite, dans un rapport du 10 juillet 2009, les services sociaux signal?rent au tribunal des difficult?s dans le d?roulement des rencontres. Ils demandaient au tribunal de suspendre celles-ci dans l?attente de l?aboutissement de l?enqu?te p?nale portant sur les attouchements sexuels all?gu?s.
30. Dans le cadre de l?enqu?te p?nale, une visite gyn?cologique fut fix?e en juillet 2009. N.R. ne pr?senta pas sa fille ? cet examen.
31. Le 13 ao?t 2009, le tribunal condamna N.R. au paiement d?une amende de 1 500 euros (EUR) pour avoir soumis sa fille ? l?examen gyn?cologique r?alis? en mars 2009.
32. Le 9 novembre 2009, l?enfant fut examin?e par le gyn?cologue nomm? par le tribunal. Selon le rapport d?pos? par ce m?decin, S. n?avait subi aucun attouchement sexuel.
33. Le 18 novembre 2009, le tribunal de Pise ordonna que S. f?t vaccin?e.
34. D?apr?s le requ?rant, le d?roulement des rencontres ?tait toujours difficile puisque, selon lui, S. ne voulait pas le voir et elle quittait la pi?ce o? se d?roulaient les visites quand il arrivait.
35. Le 7 janvier 2010, un rapport d?expertise psychologique fut remis au tribunal. L?expert concluait que le comportement de N.R. avait ?t? pr?judiciable ? S. puisqu?il aurait emp?ch? celle-ci d??tablir une relation avec le requ?rant. Il indiquait que les d?clarations de S. aux services sociaux ?taient le r?sultat d?une manipulation psychique exerc?e par la m?re. Il pr?cisait qu?il n?y avait pas encore en l?esp?ce de syndrome d?ali?nation parentale mais qu?il ?tait n?cessaire de mettre en place un soutien psychologique pour l?enfant. Il ajoutait que S. vivait toujours avec N.R. et que, par cons?quent, les mesures prises par le tribunal n??taient pas effectives. Il indiquait enfin que la solution consisterait en l?octroi de la garde de S. aux grands-parents paternels, parall?lement ? la mise en place du soutien psychologique pr?conis?.
36. Le 26 f?vrier 2010, le tribunal de Pise pronon?a la s?paration de corps entre le requ?rant et N.R. et confia la garde de S. aux deux parents conjointement. Il fixa toutefois la r?sidence principale de l?enfant chez N.R., apr?s avoir observ? que cette derni?re ?tait la personne de r?f?rence pour S. et que l?int?r?t de l?enfant ?tait de rester avec sa m?re. En outre, relevant que le p?re ?tait en mesure d?exercer son r?le parental et de comprendre les besoins de S., le tribunal ordonna l??largissement du droit de visite et d?h?bergement du requ?rant et, ? cet effet, il ?tablit un calendrier des rencontres. Enfin, le tribunal souligna que, en cas de non-respect de ces prescriptions par la m?re, la garde de l?enfant serait exclusivement confi?e au p?re.
37. Le requ?rant ne r?ussit pas ? exercer son droit de visite en raison du comportement de N.R., laquelle s?opposait ? tout contact entre lui et l?enfant.
38. Le 3 ao?t 2010, le requ?rant demanda l?ex?cution du jugement du tribunal de Pise. Par une d?cision du m?me jour, celui-ci accueillit sa demande et ?tablit que l?int?ress? pouvait solliciter l?aide de la police pour faire respecter son droit de visite tel qu?il avait ?t? d?termin? dans le jugement en question. Le tribunal enjoignit ? N.R. de respecter ses prescriptions.
39. N.R. interjeta appel du jugement en question et de la d?cision qui rendait celui-ci ex?cutoire.
40. Le 22 octobre 2010, le requ?rant saisit le tribunal pour enfants de Florence d?une demande de d?ch?ance de l?autorit? parentale de N.R. aux motifs qu?il ?tait dans l?impossibilit? d?exercer son droit de visite et que S. se trouvait dans une situation critique.
41. Par un arr?t du 12 novembre 2010, la cour d?appel de Florence r?forma le jugement du tribunal de Pise du 26 f?vrier 2010. Elle rappelait d?abord que N.R. avait d?pos? une plainte pour des abus sexuels qui n?avaient pas ?t? prouv?s, qu?elle avait ?t? sanctionn?e pour avoir soumis sa fille ? un examen gyn?cologique, qu?elle n?avait pas voulu faire vacciner celle-ci ? ce qui avait n?cessit? une intervention du tribunal ? et, enfin, qu?elle s??tait oppos?e aux rencontres entre le requ?rant et l?enfant. Toutefois, la cour d?appel estimait que l?octroi de la garde au p?re n??tait pas dans l?int?r?t de la mineure eu ?gard au lien tr?s ?troit existant entre celle-ci et sa m?re. Par cons?quent, elle confia la garde de l?enfant aux services sociaux et fixa la r?sidence principale de cette derni?re chez la m?re. En outre, elle d?cida la mise en place d?un soutien psychologique pour la mineure, octroya un droit de visite et d?h?bergement au requ?rant et ordonna aux services sociaux de surveiller le comportement des deux parents.
42. N.R. se pourvut en cassation, en contestant la motivation de l?arr?t du 12 novembre 2010.
43. Le 24 janvier 2011, les services sociaux d?pos?rent un rapport d??valuation portant sur les parents et la mineure devant la cour d?appel. Dans ce rapport, ils indiquaient que la situation avait empir? en raison d?une absence de collaboration de N.R. ? la psychoth?rapie et qu?un syndrome d?ali?nation parentale commen?ait ? se profiler. Les services sociaux soulignaient que S. vivait dans un environnement hostile au requ?rant et qu?il fallait par cons?quent la prot?ger.
44. Le 27 septembre 2011, apr?s avoir pris en compte la situation dans laquelle se trouvait l?enfant ? estim?e ?tre dangereuse pour celle-ci ? et le rapport d?pos? par les services sociaux, le tribunal pour enfants de Florence ordonna deux expertises, l?une portant sur la capacit? du requ?rant et de N.R. ? exercer leur r?le parental et l?autre sur l??tat de S., afin de d?terminer si celle-ci avait d?velopp? un syndrome d?ali?nation parentale.
45. N.R. s?opposa ? cette d?cision : elle d?posa un recours devant le tribunal pour enfants de Florence, lui demandant la reformulation des questions pos?es ? l?expert. Cette demande fut rejet?e.
46. N.R. interjeta appel, en sollicitant une suspension du travail de l?expert dans l?attente de la d?cision de la cour d?appel sur le fond de l?affaire.
47. Le 16 f?vrier 2012, le pr?sident de la cour d?appel de Florence fit droit ? la demande de N.R.
48. Par une d?cision du 4 avril 2012, la cour d?appel d?clara le recours de N.R. irrecevable ; l?expert put par cons?quent reprendre son travail.
49. Le 20 novembre 2012, un rapport d?expertise psychologique fut r?dig? et remis au tribunal pour enfants de Florence. Selon ce rapport, la famille se trouvait dans une situation de ? triangle pervers ? dans laquelle pr?valaient le d?nigrement et le rejet du parent injustement accus? d?attouchements sexuels (voir paragraphes 66-70 ci-dessous). D?apr?s les psychologues, N.R. avait une attitude d?fensive tr?s rigide. Toujours selon eux, la mineure ?tait quant ? elle victime d?un abus ?motionnel et, par ailleurs, le lien symbiotique existant entre elle et sa m?re l?emp?chait d?avoir un d?veloppement ad?quat et compromettait ainsi l??volution de ses relations avec le requ?rant.
50. Par cons?quent, les experts conseillaient une reprise imm?diate des contacts entre S. et le requ?rant afin de pr?server le d?veloppement de l?enfant.
Ils pr?conisaient aussi le suivi d?une th?rapie psychologique par N.R. afin de normaliser le lien entre celle-ci et sa fille. Le rapport concluait en sugg?rant le placement de S. chez ses grands-parents paternels pour permettre ? l?enfant de se rapprocher de son p?re et d??tablir des relations plus ?quilibr?es avec sa m?re. ? d?faut, selon les psychologues, la seule solution ?tait de d?choir la m?re de son autorit? parentale.
51. Le 22 janvier 2013, le procureur demanda au tribunal pour enfants de Florence de d?cider le placement de l?enfant chez ses grands-parents et de pr?voir des rencontres en milieu prot?g? avec les deux parents.
52. Par une d?cision du 16 avril 2013, le tribunal pour enfants constata tout d?abord que S. ne pouvait ni grandir ni franchir toutes les ?tapes du d?veloppement librement. Selon le tribunal, la situation durait depuis trop longtemps et les dangers pour S. ?taient tr?s ?lev?s. Le tribunal d?cida toutefois de ne pas d?choir la m?re de son autorit? parentale, et ce afin de ne pas traumatiser l?enfant, et il ordonna que celle-ci demeur?t chez sa m?re et qu?elle f?t suivie par des psychologues et les services sociaux afin de permettre une restauration de la relation avec le p?re. Il enjoignit ? N.R. de respecter ces prescriptions : ? d?faut, celle-ci serait d?chue de son autorit? parentale et l?enfant ferait l?objet d?un placement. En outre, le tribunal demanda aux services sociaux de r?diger un rapport dans les six mois. Aucune indication quant aux rencontres avec le requ?rant ne fut donn?e.
53. ? une date non pr?cis?e, le requ?rant interjeta appel de cette d?cision.
54. Selon un rapport des services sociaux de 2013, plusieurs rencontres eurent lieu entre le requ?rant et l?enfant. D?apr?s ce rapport, le requ?rant avait tent? de donner un cadeau ? sa fille ? l?occasion de son anniversaire mais n?y ?tait pas parvenu, et ce en d?pit de la coop?ration de la m?re, et, ? cette occasion, l?enfant avait commenc? ? crier et demand? ? partir.
55. Entre octobre 2013 et janvier 2014, quelques rencontres eurent lieu, mais l?enfant ne parlait jamais spontan?ment de son p?re.
56. Par une d?cision du 25 f?vrier 2014, la cour d?appel confirma tout d?abord sa comp?tence, contest?e par N.R., en raison entre autres de la gravit? de la situation de l?enfant, qui perdurait depuis longtemps.
Elle se pencha ensuite sur ladite situation. Elle relevait ainsi que, apr?s les deux rencontres de 2008, la mineure avait commenc? ? refuser de voir le requ?rant et ? utiliser un langage tr?s agressif ? son ?gard. Elle notait ?galement que, d?apr?s l?expert mandat? en 2010, l?enfant ?tait en situation de d?tresse ?motionnelle. Elle observait aussi que les diff?rents experts nomm?s par les juridictions n?avaient pas pu rencontrer l?enfant seule en raison d?une opposition de la m?re et que cette derni?re avait d?velopp? un lien symbiotique avec l?enfant et avait projet? ses peurs et ses angoisses sur celle-ci. Elle relevait enfin que, selon un autre expert, l?enfant ?tait entrav?e dans son d?veloppement psychique.
57. La cour d?appel ordonna par cons?quent aux services sociaux de prendre des mesures dans l?int?r?t de l?enfant, y compris de proc?der ? l??loignement de la mineure du domicile de la m?re si n?cessaire. Elle d?cida aussi de suspendre l?autorit? parentale de la m?re, jugeant que cette derni?re n??tait pas capable d?assurer ? sa fille un d?veloppement psychique ad?quat en raison de la manipulation qu?elle exer?ait sur celle-ci et de la d?n?gation constante de la figure paternelle ? laquelle elle se livrait. Selon la cour d?appel, la suspension de l?autorit? parentale de la m?re ?tait une mesure suffisante pour permettre aux services sociaux de prendre soin de l?enfant. En sus de la suspension de l?autorit? parentale de la m?re, la cour d?appel d?cida l?organisation de rencontres entre le requ?rant et sa fille.
58. N.R. se pourvut en cassation contre la d?cision de la cour d?appel.
59. De son c?t?, le requ?rant d?posa un nouveau recours devant le tribunal pour enfants afin de demander la d?ch?ance de l?autorit? parentale de N.R.
60. Le tribunal pour enfants entendit le requ?rant et N.R. lors de l?audience du 10 juin 2014.
61. Il entendit l?enfant le 24 octobre 2014. Celle-ci d?clara qu?elle ne voulait pas parler avec son p?re et qu?elle se souvenait d??pisodes traumatisants de son enfance.
62. Un rapport des services sociaux faisant ?tat de la situation de l?enfant entre septembre 2014 et janvier 2015 fut d?pos? devant le tribunal pour enfants. Il ressortait de ce rapport que la mineure avait accept? la psychoth?rapie mais refus? de voir son p?re, que les deux seules rencontres qui avaient eu lieu en d?cembre 2014 et janvier 2015 s??taient d?roul?es difficilement ? cause de la r?action de rejet manifest?e par l?enfant vis-?-vis du requ?rant et que les services sociaux pr?conisaient d?intensifier les rencontres et les s?ances de psychoth?rapie.
63. Un autre rapport fut d?pos? le 10 mars 2015, indiquant qu?une seule rencontre avait eu lieu et que la m?re y avait assist?. Selon ce rapport, pendant cette rencontre, l?enfant avait demand? en sanglotant ? son p?re qu?il s?excus?t aupr?s d?elle pour les abus qu?elle aurait subis ?tant plus jeune.
Entre mars et avril 2015, neuf rencontres eurent lieu, en pr?sence de la m?re, au cours desquelles l?enfant put rencontrer ses grands-parents paternels.
64. Le 31 juillet 2015, les services sociaux signal?rent au tribunal pour enfants que la situation avait soudainement chang?. La derni?re rencontre dat?e du 20 juillet 2015 se serait d?roul?e de mani?re d?sastreuse : l?enfant aurait refus? tout contact avec ses grands-parents et son p?re, et elle n?aurait pas voulu descendre de la voiture pour rencontrer ceux-ci. Selon les psychologues, la meilleure solution pour l?enfant consisterait en son placement dans un institut, afin de la soustraire ? l?influence maternelle et de rem?dier ? l?impossibilit? pour la m?re de prot?ger et d?accompagner sa fille dans le processus de rapprochement avec le p?re.
65. Dans l?intervalle, par une ordonnance du 25 f?vrier 2015, la Cour de cassation avait rejet? le pourvoi introduit par N.R. contre l?arr?t rendu le 25 f?vrier 2014 par la cour d?appel de Florence.
Par ailleurs, ? la suite du pourvoi form? par N.R. contre l?arr?t prononc? le 12 novembre 2010 par la cour d?appel de Florence (voir paragraphe 41), par une ordonnance du 22 avril 2015, la Cour de cassation avait renvoy? l?affaire pour un examen en audience publique. Il ressort du dossier que cette proc?dure est actuellement pendante.
B. Proc?dures p?nales ? l?encontre du requ?rant
66. Comme indiqu?e ci-dessus, le 3 juillet 2007, N.R. porta ? l?encontre du requ?rant des accusations de violences sexuelles, maltraitance et enl?vement.
67. Le 4 mai 2012, le tribunal acquitta le requ?rant.
68. N.R. fit appel de ce jugement. Par un arr?t du 20 juillet 2015, la cour d?appel de Florence rejeta le recours de N.R. comme ?tant manifestement mal fond?, et elle acquitta le requ?rant.
69. Dans l?intervalle, le 2 avril 2009, N.R. avait d?pos? une plainte pour attouchements sexuels sur sa fille.
70. Le 23 f?vrier 2011, le juge charg? des investigations pr?liminaires avait class? la plainte sans suite.
C. Proc?dure p?nale ? l?encontre de N.R.
71. Il ressort du dossier que, suite ? une plainte d?pos?e par le requ?rant en 2013 et d?apr?s une enqu?te approfondie, N.R. avait s?rieusement entrav? le d?veloppement psychologique de sa fille et affect? la relation de celle-ci avec son p?re.
Pour ces raisons, N.R. fut renvoy?e en jugement pour les d?lits de non respect d?une d?cision judiciaire (article 388 du code p?nal) et de maltraitance familiale ou sur mineur (article 572 ? 1 du code p?nal).
72. La premi?re audience eut lieu le 6 juillet 2015. La proc?dure est actuellement pendante.
II. LE DROIT INTERNE PERTINENT
73. Une partie du droit interne pertinent se trouve d?crite dans l?arr?t Errico c. Italie, no 29768/05, ?? 23-26, 24 f?vrier 2009.
74. Le d?cret l?gislatif no 154 du 28 d?cembre 2013 a introduit dans le code civil des nouvelles dispositions relatives ? l?exercice de l?autorit? parentale ? la suite d?une s?paration, d?un divorce ou de l?annulation d?un mariage. Ces dispositions s?appliquent ?galement dans le cadre des litiges concernant des enfants n?s hors mariage.
75. Aux termes de l?article 337ter, en cas de s?paration, l?autorit? parentale est exerc?e par les deux parents. Le juge peut modifier les modalit?s de garde et prendre acte des diff?rents accords intervenus entre les parties. Le juge peut ?tablir les modalit?s de garde et le montant de la pension alimentaire.
76. Selon l?article 337quater, le juge peut confier la garde des enfants ? l?un des parents lorsqu?il estime que l?attribution de la garde ? l?autre parent est contraire ? l?int?r?t de l?enfant. Chacun des parents peut ?galement demander ? tout moment la garde exclusive. Le parent qui a la garde exclusive de l?enfant exerce ?galement l?autorit? parentale exclusive. Sauf indication contraire, les d?cisions qui pr?sentent un int?r?t majeur pour les enfants sont prises conjointement par les parents.
Le parent qui n?a pas la garde a le droit et le devoir de veiller ? l??ducation des enfants. Il peut saisir le juge quand il estime que des d?cisions contraires ? l?int?r?t des enfants sont prises.
77. Selon l?article 337quinquies, les parents peuvent ? tout moment demander la r?vision des modalit?s concernant la garde des enfants et l?attribution de l?autorit? parentale.
78. Aux termes de l?article 337octies, avant de prendre les d?cisions mentionn?es ? l?article 337ter, le juge peut admettre des moyens de preuves et utiliser l?avis d?un expert. Il peut ?galement : 1) proc?der ? l?audition d?un enfant ?g? de douze ans ou plus jeune et ce en fonction de sa capacit? de discernement ; 2) diff?rer, apr?s avoir obtenu le consentement des parties, l?adoption des d?cisions mentionn?es ? l?article 337ter et ordonner aux parties de suivre une proc?dure de m?diation familiale afin de parvenir ? un accord dans l?int?r?t moral et mat?riel des enfants.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 8 DE LA CONVENTION
79. Le requ?rant se plaint d?une violation de son droit au respect de sa vie familiale au motif qu?il n?a pas pu exercer pleinement son droit de visite pendant sept ans, et ce malgr? l?existence de plusieurs d?cisions du tribunal de Pise, de la cour d?appel de Florence et du tribunal pour enfants de Florence fixant les conditions d?exercice de ce droit. Il reproche aux juridictions internes de ne pas avoir mis en place des mesures qui lui auraient permis de pr?server le lien avec sa fille et d?avoir, par cons?quent, laiss? le temps ? son ex-?pouse de dresser l?enfant contre lui. Il d?nonce une inertie des autorit?s face au comportement de N.R., all?guant que celles-ci n?ont pas d?ploy? d?efforts ni pris de mesures provisoires pour lui permettre d?exercer son droit de visite et emp?cher l?ali?nation parentale qui aurait ?t? observ?e chez sa fille. Il invoque les articles 8 et 14 de la Convention au motif qu?il serait discrimin? par les juridictions en tant que p?re.
80. Ma?tresse de la qualification juridique des faits de la cause, la Cour estime appropri? d?examiner les griefs soulev?s par la requ?rante uniquement sous l?angle de l?article 8, lequel exige que le processus d?cisionnel d?bouchant sur des mesures d?ing?rence soit ?quitable et respecte, comme il se doit, les int?r?ts prot?g?s par cette disposition (Moretti et Benedetti c. Italie, no 16318/07, ? 27, 27 avril 2010 ; Havelka et autres c. R?publique tch?que, no 23499/06, ?? 34-35, 21 juin 2007 ; Kutzner c. Allemagne, no 46544/99, ? 56, CEDH 2002-I ; Wallov? et Walla c. R?publique tch?que, no 23848/04, ? 47, 26 octobre 2006).
L?article 8 de la Convention est ainsi libell? :
? 1. Toute personne a droit au respect de sa vie priv?e et familiale (…)
2. Il ne peut y avoir ing?rence d?une autorit? publique dans l?exercice de ce droit que pour autant que cette ing?rence est pr?vue par la loi et qu?elle constitue une mesure qui, dans une soci?t? d?mocratique, est n?cessaire ? la s?curit? nationale, ? la s?ret? publique, au bien ?tre ?conomique du pays, ? la d?fense de l?ordre et ? la pr?vention des infractions p?nales, ? la protection de la sant? ou de la morale, ou ? la protection des droits et libert?s d?autrui. ?
81. Le Gouvernement conteste les all?gations du requ?rant.
A. Objections pr?liminaires
82. Le Gouvernement estime que la requ?te est irrecevable au motif que le requ?rant n?aurait pas respect? l?article 47 du r?glement, tel que modifi? en 2013 et en vigueur depuis janvier 2014. Il affirme que la Cour n?a pas ?t? r?guli?rement saisie au regard de l?article 47 pr?cit? aux motifs que le requ?rant n?a pas ?puis? les voies de recours internes et qu?il n?a pas non plus fourni les informations et les documents pertinents concernant les recours exerc?s par lui.
83. Le requ?rant s?oppose ? la th?se du Gouvernement.
84. La Cour note que le Gouvernement n?a pas indiqu? en quoi le requ?rant n?aurait pas respect? les instructions ?nonc?es ? l?article 47 du r?glement. Elle rappelle ?galement que les conditions plus strictes pour l?introduction d?une requ?te ne sont exig?es qu?? partir du 1er janvier 2014 par le nouvel article 47 de son r?glement. En l?esp?ce, elle constate que la requ?te a ?t? introduite le 2 ao?t 2013 et que, par cons?quent, il n?y a aucune raison de consid?rer que le requ?rant n?a pas respect? les conditions requises par l?article 47 tel qu?en vigueur ? l??poque des faits (Oliari et autres c. Italie, nos 18766/11 et 36030/11, ?? 67-68, 21 juillet 2015 et Bondavalli c. Italie, no 35532/12, ? 52, 17 novembre 2015).
85. Partant, il convient donc de ne pas tenir compte des arguments du Gouvernement sur ce point.
B. Sur la recevabilit?
1. Th?ses des parties
86. Le Gouvernement excipe du non-?puisement des voies de recours internes. Il affirme ? cet ?gard que, au moment de l?introduction de la requ?te, le pourvoi en cassation contre l?arr?t de la cour d?appel de Florence du 12 novembre 2010 portant sur la garde de l?enfant ?tait encore pendant et que le recours qui aurait ?t? introduit par le requ?rant devant le tribunal pour enfants de Florence ?tait ?galement pendant.
Le Gouvernement, qui indique que les d?cisions du tribunal pour enfants peuvent toujours ?tre modifi?es, pr?cise qu?il faut pour cela des ?l?ments nouveaux. Or, selon lui, pareils ?l?ments faisaient d?faut en l?esp?ce.
87. Se r?f?rant au principe de subsidiarit?, le Gouvernement affirme que le requ?rant aurait d? ?puiser toutes les voies de recours internes avant de saisir la Cour.
88. Le requ?rant conteste l?exception du Gouvernement. Il fait observer qu?il se plaint d?un d?faut de protection de l??tat concernant sa fille. Il indique ?galement que le pourvoi en cassation contre l?arr?t de la cour d?appel a ?t? introduit par N.R. et que l?audience y aff?rente a ?t? fix?e quatre ans apr?s. Il ajoute que la proc?dure de s?paration est toujours pendante huit ans apr?s son introduction. De plus, il affirme que la proc?dure devant le tribunal pour enfants de Florence relative ? une suspension de l?autorit? parentale est une proc?dure de juridiction gracieuse (? volontaria giurisdizione ?). Il indique aussi que toutes les d?cisions lui ont ?t? favorables et qu?il n?avait aucun int?r?t ? les attaquer. Il pr?cise en outre, d?une part, que ces d?cisions concernaient des situations relatives ? des droits subjectifs et, d?autre part, qu?elles n?avaient aucun caract?re d?cisoire et qu?elles n?avaient pas acquis l?autorit? de la chose jug?e au motif qu?elles ?taient toujours susceptibles d??tre modifi?es.
2. Appr?ciation de la Cour
89. La Cour note tout d?abord que les griefs du requ?rant portent sur la question de la mise en ?uvre du droit de visite selon les modalit?s fix?es par plusieurs d?cisions et l?inertie all?gu?e des autorit?s face au comportement de N.R., et non sur le jugement de s?paration de corps. Elle remarque en outre que le pourvoi en cassation est pendant depuis quatre ans. Par cons?quent, eu ?gard ?galement ? l?incidence dans ce genre d?affaires de l??coulement du temps ? celui ci pouvant avoir des cons?quences irr?m?diables pour les relations entre l?enfant et celui des parents qui ne vit pas avec lui (Lombardo c. Italie, no 25704/11, 29 janvier 2013, et Nicol? Santilli c. Italie, no 51930/10, 17 d?cembre 2013) ?, elle estime que le volet de l?exception de non ?puisement des voies de recours portant sur le recours en cassation n?est pas pertinent.
90. Ensuite, la Cour rappelle que les d?cisions du tribunal pour enfants portant notamment sur le droit de visite ne rev?tent pas un caract?re d?finitif et qu?elles peuvent, d?s lors, ?tre modifi?es ? tout moment en fonction des ?v?nements li?s ? la situation en cause. Ainsi, l??volution de la proc?dure interne est la cons?quence du caract?re non d?finitif des d?cisions du tribunal pour enfants portant sur le droit de visite. Par ailleurs, la Cour note en l?esp?ce que le requ?rant all?gue qu?il n?a pas ?t? en mesure d?exercer pleinement son droit de visite depuis 2007 et qu?il a introduit sa requ?te devant elle le 2 ao?t 2013 apr?s avoir saisi ? plusieurs reprises le tribunal pour enfants qui s??tait prononc? sur son droit. Elle observe que le requ?rant avait ? sa disposition cette voie de recours interne pour se plaindre de l?interruption des contacts avec sa fille (Lombardo, pr?cit?, ? 63, et Nicol? Santilli, pr?cit?, ? 46).
91. Compte tenu de ces ?l?ments, la Cour estime que le requ?rant a ?puis? les voies de recours disponibles et qu?il y a lieu de rejeter l?exception soulev?e par le Gouvernement.
92. Constatant que la requ?te n?est pas manifestement mal fond?e au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?elle ne se heurte par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour la d?clare recevable.
C. Sur le fond
1. Th?ses des parties
93. Le requ?rant indique qu?en 2008 les services sociaux ont signal? que l?enfant avait une attitude positive ? son ?gard et qu?elle ?tait heureuse de jouer avec lui. Il ajoute que, d?une part, ? partir de 2009, l?enfant a continu? ? vivre chez sa m?re et qu?elle n?a plus voulu le voir ? cause d?une manipulation exerc?e par cette derni?re, laquelle aurait ?t? certifi?e par les diff?rents experts mandat?s par les tribunaux et tol?r?e par ceux-ci, et que, d?autre part, les derni?res m?diations n?ont pas permis de r?soudre la situation. Il pr?cise ? cet ?gard que les juridictions ont estim? utile de laisser l?enfant vivre chez sa m?re, et ce en d?pit de la teneur des rapports des services sociaux qui auraient fait ?tat de la manipulation exerc?e sur la mineure.
94. En outre, le requ?rant ajoute que les juridictions internes ont d?cid? de ne pas d?choir la m?re de l?autorit? parentale, alors que son droit de visite n?aurait pas ?t? respect? depuis plusieurs ann?es. Il affirme que l??coulement du temps a eu des cons?quences tr?s graves pour sa relation avec S., relation qui se trouverait d?sormais compromise. Selon le requ?rant, la rupture des contacts avec S., suivie d?une limitation de son droit de visite qui aurait r?sult? d?une non-tenue des rencontres, a rendu impossible l??tablissement d?une relation p?re-fille stable.
95. Indiquant que la derni?re d?cision prise en 2014 a confi? la garde de l?enfant aux services sociaux et ?tabli la r?sidence principale de la mineure chez N.R., le requ?rant d?plore que cette derni?re ait pu continuer ce qu?il qualifie d?? ?uvre de destruction de la figure paternelle ? et que les juridictions n?aient pu que ? constater les d?g?ts ?.
96. Par ailleurs, le requ?rant soutient qu?aucune mesure emp?chant une ali?nation parentale n?a ?t? mise en place par les tribunaux depuis 2008 et que la d?cision de 2010 qui lui avait attribu? la garde de l?enfant conjointement avec son ex ?pouse n?a pas ?t? ex?cut?e.
97. Le requ?rant affirme que, pendant une certaine p?riode, les services sociaux n?ont pas organis? les rencontres en milieu prot?g? de mani?re syst?matique. Il ajoute que les experts nomm?s par les tribunaux ont eux-m?mes soulign? ? plusieurs reprises que la m?re avait comme objectif de dresser l?enfant contre lui ? ce qui serait ressorti de son comportement ? et qu?elle nuisait au d?veloppement psychique de celle-ci. Il ajoute que son ex-?pouse avait d?pos? plainte pour abus sexuels et qu?il a ?t? acquitt?. Aux dires du requ?rant, nonobstant tous ces ?l?ments qui auraient d?montr? l?inimiti? de N.R. ? son ?gard, les juridictions ont continu? ? maintenir la r?sidence de l?enfant chez la m?re, laissant ainsi la mineure dans un environnement que l?int?ress? qualifie d?hostile ? son ?gard, et ne lui ont octroy? que le b?n?fice de rencontres en milieu prot?g? qui ne se seraient pas d?roul?es correctement.
98. En outre, le requ?rant se plaint que les services sociaux aient permis ? la m?re d??tre pr?sente lors des rencontres et aient r?duit la fr?quence de celles-ci ? une par semaine au lieu de deux. Il ajoute que sa fille a refus? de lui adresser la parole au cours de toutes ces rencontres. Il indique que la cour d?appel avait ordonn? aux services sociaux d??loigner l?enfant du domicile de N.R. au cas o? cette derni?re n?aurait pas respect? pas son droit de visite et que, en d?pit de cette d?cision, rien n?a ?t? fait afin de prot?ger l?enfant.
99. Le requ?rant se plaint ?galement d?une inex?cution des d?cisions prises initialement par les juridictions et de celles prononc?es par la suite. Il reproche aux juges d?avoir laiss? la r?sidence principale de l?enfant chez la m?re et d?avoir permis ? celle-ci de nuire au d?veloppement de l?enfant, et ce en d?pit des avis de plusieurs experts, du caract?re fallacieux des accusations d?abus sexuels port?es ? son encontre par N.R., de la suspension de l?autorit? parentale de cette derni?re et de l?apparition d?un syndrome d?ali?nation parentale qui aurait ?t? observ? chez l?enfant.
100. Le requ?rant conclut que les d?cisions critiqu?es n?ont pas ?t? prises dans l?int?r?t de l?enfant, car celle-ci se trouverait d?sormais dans une situation tr?s difficile et conna?trait un ? blocage dans son ?volution ?, comme cela aurait ?t? soulign? par l?expert d?sign? par le tribunal.
101. Le Gouvernement conteste la th?se du requ?rant. Il affirme que les autorit?s ont pris toutes les mesures n?cessaires pour pr?server la relation entre le requ?rant et l?enfant et qu?elles ont tenu compte ? cet effet de la situation de tension existant entre les parents. Les juridictions se seraient ainsi conduites avec diligence.
102. Se r?f?rant aux arr?ts Nuutinen c. Finlande (no 32842/96, CEDH 2000 VIII) et Glass c. Royaume-Uni (no 61827/00, CEDH 2004 II), le Gouvernement indique que l?article 8 de la Convention ne saurait autoriser un parent ? faire prendre des mesures pr?judiciables ? la sant? et au d?veloppement de l?enfant. ? cet ?gard, il est d?avis que rien ne peut ?tre reproch? aux autorit?s : celles-ci auraient agi dans l?int?r?t de l?enfant. Le Gouvernement pr?cise que cette derni?re se trouvait d?j? en 2008 dans une situation difficile en raison des tensions existant entre les parents et de la plainte pour abus sexuels d?pos?e par N.R.
103. Selon le Gouvernement, eu ?gard en particulier ? l??tat psychologique de l?enfant et ? l?opposition de cette derni?re ? toute rencontre avec son p?re, on ne saurait reprocher ? l??tat d?avoir maintenu la r?sidence de l?enfant chez N.R. et d?avoir fix? les modalit?s d?exercice du droit de visite du requ?rant selon un r?gime de rencontres en milieu prot?g?.
104. De plus, aux yeux du Gouvernement, toutes les exigences proc?durales ont ?t? respect?es : au cours de la proc?dure, le requ?rant aurait eu la possibilit? de pr?senter tous les arguments en faveur de l?octroi d?un droit de visite et aurait aussi eu acc?s ? toutes les informations pertinentes ayant fond? les d?cisions des tribunaux.
105. Le Gouvernement indique que, en 2010, les juridictions ont pris en consid?ration les difficult?s relationnelles entre le p?re et l?enfant et qu?elles n?ont ainsi pas voulu octroyer au requ?rant la garde exclusive de la mineure pour ne pas aggraver l??tat psychologique de cette derni?re. Toutefois, les juridictions auraient toujours ?uvr? en faveur d?un rapprochement entre le requ?rant et l?enfant. ? cet ?gard, des mesures de m?diation et le suivi d?une psychoth?rapie par l?enfant auraient ?t? ordonn?s.
106. Le Gouvernement affirme que les juridictions n?ont pas attribu? la garde au requ?rant, en d?pit du comportement de la m?re, afin de prot?ger l?enfant et qu?elles ont agi de la sorte exclusivement dans l?int?r?t de cette derni?re.
107. Le Gouvernement soutient que, m?me si le syst?me italien ne pr?voit pas de mesures qui auraient permis d?imposer une ex?cution de la d?cision portant sur le droit de visite du requ?rant ? N.R., cette derni?re a ?t? soumise au paiement d?une amende pour avoir fait passer une visite gyn?cologique ? l?enfant, emp?ch? les contacts avec le p?re et exerc? des pressions psychologiques sur l?enfant. De plus, il fait observer qu?une proc?dure p?nale est pendante contre N.R.
108. Le Gouvernement estime que le requ?rant a pu avoir des contacts avec sa fille gr?ce aux services sociaux et que, si les visites ne se sont pas d?roul?es correctement, c?est en raison du refus de l?enfant de voir l?int?ress?. D?apr?s lui, les autorit?s ne pouvaient pas forcer l?enfant ? rencontrer son p?re.
109. Le Gouvernement soutient en conclusion que les autorit?s ont agi exclusivement dans l?int?r?t de l?enfant, et ce, selon lui, apr?s avoir proc?d? ? une mise en balance de tous les int?r?ts en jeu. Il invite la Cour ? rejeter la requ?te comme ?tant manifestement mal fond?e.
2. Appr?ciation de la Cour
a) Principes g?n?raux
110. Comme la Cour l?a rappel? ? maintes reprises, si l?article 8 de la Convention a essentiellement pour objet de pr?munir l?individu contre les ing?rences arbitraires des pouvoirs publics, il ne se contente pas de commander ? l??tat de s?abstenir de pareilles ing?rences : ? cet engagement plut?t n?gatif peuvent s?ajouter des obligations positives inh?rentes ? un respect effectif de la vie priv?e ou familiale. Celles-ci peuvent impliquer l?adoption de mesures visant au respect de la vie familiale jusque dans les relations des individus entre eux, dont la mise en place d?un arsenal juridique ad?quat et suffisant pour assurer les droits l?gitimes des int?ress?s ainsi que le respect des d?cisions judiciaires, ou des mesures sp?cifiques appropri?es (voir, mutatis mutandis, Zawadka c. Pologne, n? 48542/99, ? 53, 23 juin 2005). Cet arsenal doit permettre ? l??tat d?adopter des mesures propres ? r?unir le parent et son enfant, y compris en cas de conflit opposant les deux parents (voir, mutatis mutandis, Ignaccolo-Zenide c. Roumanie, n? 31679/96, ? 108, CEDH 2000 I, Sylvester c. Autriche, nos 36812/97 et 40104/98, ? 68, 24 avril 2003, Zav?el c. R?publique tch?que, n? 14044/05, ? 47, 18 janvier 2007, et Mihailova c. Bulgarie, no 35978/02, ? 80, 12 janvier 2006). La Cour rappelle aussi que les obligations positives ne se limitent pas ? veiller ? ce que l?enfant puisse rejoindre son parent ou avoir un contact avec lui, mais qu?elles englobent ?galement l?ensemble des mesures pr?paratoires permettant de parvenir ? ce r?sultat (voir, mutatis mutandis, Kosmopoulou c. Gr?ce, n? 60457/00, ? 45, 5 f?vrier 2004, Amanalachioai c. Roumanie, no 4023/04, ? 95, 26 mai 2009, Ignaccolo Zenide, pr?cit?, ?? 105 et 112, et Sylvester, pr?cit?, ? 70).
111. La Cour rappelle ?galement que le fait que les efforts des autorit?s ont ?t? vains ne m?ne pas automatiquement ? la conclusion que l??tat a manqu? aux obligations positives qui d?coulent pour lui de l?article 8 de la Convention (Nicol? Santilli, pr?cit? ? 67). En effet, l?obligation pour les autorit?s nationales de prendre des mesures afin de r?unir l?enfant et le parent avec lequel il ne vit pas n?est pas absolue, et la compr?hension et la coop?ration de l?ensemble des personnes concern?es constituent toujours un facteur important. Si les autorit?s nationales doivent s?efforcer de faciliter pareille collaboration, une obligation pour elles de recourir ? la coercition en la mati?re ne saurait ?tre que limit?e : il leur faut tenir compte des int?r?ts et des droits et libert?s de ces m?mes personnes, et notamment des int?r?ts sup?rieurs de l?enfant et des droits que conf?re l?article 8 de la Convention ? celui-ci (Volesk? c. R?publique tch?que, no 63267/00, ? 118, 29 juin 2004). La plus grande prudence s?impose lorsqu?il s?agit de recourir ? la coercition en ce domaine d?licat (Mitrova et Savik c. l?ex-R?publique yougoslave de Mac?doine, no 42534/09, ? 77, 11 f?vrier 2016, Reigado Ramos c. Portugal, no 73229/01, ? 53, 22 novembre 2005). Le point d?cisif consiste donc ? savoir si, en l?esp?ce, les autorit?s nationales ont pris, pour faciliter les visites entre le requ?rant et sa fille, toutes les mesures n?cessaires que l?on pouvait raisonnablement exiger d?elles (Nuutinen, pr?cit?, ? 128).
b) Application de ces principes ? la pr?sente esp?ce
112. Se tournant vers les faits de la pr?sente cause, la Cour note d?embl?e qu?il n?est pas contest? en l?esp?ce que le lien entre le requ?rant et sa fille rel?ve de la vie familiale au sens de l?article 8 de la Convention.
113. En outre, elle estime que devant les circonstances qui lui sont soumises sa t?che consiste ? examiner si les autorit?s nationales ont pris toutes les mesures que l?on pouvait raisonnablement exiger d?elles pour maintenir les liens entre le requ?rant et sa fille (Bondavalli, pr?cit? ? 75,) et ? examiner la mani?re dont les autorit?s sont intervenues pour faciliter l?exercice du droit de visite du requ?rant tel que d?fini par les d?cisions de justice (Hokkanen c. Finlande, 23 septembre 1994, ? 58, s?rie A no 299 A, et Kuppinger c. Allemagne, no 62198/11, ? 105, 15 janvier 2015). Elle rappelle aussi, que, dans une affaire de ce type, le caract?re ad?quat d?une mesure se juge ? la rapidit? de sa mise en ?uvre (Piazzi, pr?cit? ? 58) pour ?viter que l??coulement du temps puisse avoir ? lui seul, des cons?quences sur la relation d?un parent avec son enfant.
114. La Cour rel?ve que, ? partir de 2007, le requ?rant n?a cess? de demander au tribunal l?organisation de rencontres avec sa fille, mais qu?il n?a pu exercer son droit de visite que de mani?re tr?s limit?e en raison de l?opposition de la m?re de l?enfant.
115. ? cet ?gard, elle constate que, d?j? en 2008, dans leur premier rapport, les experts ont observ? qu?il existait un lien tr?s fort entre le requ?rant et sa fille et, notamment, qu?il fallait intervenir de mani?re urgente pour prot?ger celle-ci. Le rapport suivant, dat? ?galement de 2008, a mis l?accent sur les difficult?s du p?re ? avoir acc?s ? l?enfant et a soulign? que N.R. n?aidait pas sa fille ? ?tablir une relation ?quilibr?e avec l?int?ress?. Les experts ont ainsi sugg?r? au tribunal de prendre des mesures concr?tes afin de favoriser les relations entre le requ?rant et S. Par ailleurs, la Cour note que, ? plusieurs reprises, les tribunaux ont ordonn? aux services sociaux d?organiser les rencontres (paragraphes 9, 11 et 17 ci-dessus) et ? la m?re de respecter leurs d?cisions (paragraphe 36 ci-dessus). Toutefois, les rencontres entre le requ?rant et sa fille ont ?t? r?duites en nombre et leur organisation a ?t? difficile. La proc?dure p?nale men?e ? l?encontre de N.R., entre autres pour non-respect d?une d?cision judiciaire, est toujours pendante.
116. La Cour note ensuite que l?expert mandat? par le tribunal en 2010 a soulign? que le comportement de N.R. avait emp?ch? l?enfant d??tablir un rapport avec son p?re ? ce qui avait d?j? ?t? mentionn? dans les conclusions des rapports d?expertise ?tablis en 2008 ? et qu?il a sugg?r? au tribunal de confier la garde de l?enfant aux grands-parents paternels. Le requ?rant a d?nonc? ? plusieurs reprises le comportement de N.R. et a demand? aux juridictions de lui confier la garde de l?enfant afin de prot?ger celle-ci de l?influence de la m?re. Si la cour d?appel a confi?, en novembre 2010, la garde de l?enfant aux services sociaux, elle a, toutefois, maintenu la r?sidence principale de la mineure chez la m?re.
117. La Cour note ?galement que, par la suite, les rapports d??valuation et d?expertise d?pos?s en 2011 et 2012 ont ?tabli que l?enfant vivait dans un environnement hostile ? son p?re et ?tait victime d?un abus ?motionnel de la part de sa m?re et qu?ils ont sugg?r? son placement chez les grands parents paternels. Cette derni?re proposition a ?t? r?it?r?e ?galement par le procureur en janvier 2013. Or, m?me si, dans sa d?cision du 25 f?vrier 2014, la cour d?appel a octroy? aux services sociaux le pouvoir d??loigner l?enfant du domicile de sa m?re ? si n?cessaire ? (paragraphe 57 ci-dessus), ni cette juridiction ni le tribunal pour enfants, qui s??tait prononc? en avril 2013, n?ont ordonn? un changement de la r?sidence principale de l?enfant.
118. La Cour observe que la situation a ainsi perdur? jusqu?au 2013. En effet, six ans apr?s la s?paration de ses parents, l?enfant, qui, faute de v?ritable relation avec son p?re, continuait ? vivre dans un environnement hostile ? ce dernier, refusait m?me de lui parler. Selon les derniers rapports d?pos?s par les services sociaux, tout contact entre le requ?rant et l?enfant s?av?re, par ailleurs, impossible.
119. Par cons?quent, la Cour constate que la seule solution maintenant envisageable, selon le dernier rapport des psychologues, serait celle d?un placement en institut afin de soustraire l?enfant ? l?influence maternelle.
120. La Cour rappelle qu?il ne lui appartient pas de substituer son appr?ciation ? celle des autorit?s nationales comp?tentes quant aux mesures qui auraient d? ?tre prises, car ces autorit?s sont en principe mieux plac?es pour proc?der ? une telle ?valuation, en particulier parce qu?elles sont en contact direct avec le contexte de l?affaire et les parties impliqu?es (Reigado Ramos, pr?cit?, ? 53). Pour autant, elle ne peut en l?esp?ce ignorer les faits pr?c?demment expos?s (paragraphes 114-119 ci-dessus). Le requ?rant a essay? d??tablir des contacts avec sa fille depuis 2007, et, en d?pit des nombreuses expertises et ?valuations en sa faveur (qui mettaient en lumi?re l?influence n?faste de son ex-?pouse et la n?cessit? d?intervenir afin de pr?server le lien avec sa fille), les juridictions n?ont pas trouv? de solution. L?int?ress? n?a pu exercer son droit de visite que de mani?re tr?s limit?e en raison de l?opposition de la m?re de l?enfant, et celle-ci a ainsi pu dresser la mineure contre lui et faire ?chouer tout projet de rapprochement envisag?.
121. Certes, la Cour reconna?t que les autorit?s ?taient confront?es en l?esp?ce ? une situation tr?s difficile qui d?coulait notamment des tensions existant entre les parents de l?enfant. Elle admet que la non-r?alisation du droit de visite du requ?rant ?tait imputable surtout au refus manifeste de la m?re, puis ? celui de l?enfant, programm? par cette derni?re. Cependant, un manque de coop?ration entre les parents s?par?s ne peut dispenser les autorit?s comp?tentes de mettre en ?uvre tous les moyens susceptibles de permettre le maintien du lien familial (Nicol? Santilli, pr?cit?, ? 74 ; Lombardo, pr?cit?, ? 91 ; et Zav?el, pr?cit?, ? 52).
122. En effet, les autorit?s n?ont pas fait preuve de la diligence qui s?imposait en l?esp?ce et sont rest?es en de?? de ce qu?on pouvait raisonnablement attendre d?elles. En particulier, les juridictions internes n?ont pas pris les mesures appropri?es pour cr?er les conditions n?cessaires ? la pleine r?alisation du droit de visite du p?re de l?enfant (Bondavalli, pr?cit? ? 81, Macready c. R?publique tch?que, nos 4824/06 et 15512/08, ? 66, 22 avril 2010, et Piazzi, pr?cit?, ? 61). Elles n?ont pas pris, d?s le d?but de la s?paration quand l?enfant avait seulement trois ans et avait une attitude positive vis-?-vis du requ?rant, des mesures utiles visant ? l?instauration de contacts effectifs et elles ont ensuite tol?r? pendant environ huit ans que la m?re, par son comportement, emp?ch?t l??tablissement d?une v?ritable relation entre le requ?rant et l?enfant. La Cour rel?ve que le d?roulement de la proc?dure devant le tribunal fait plut?t appara?tre une s?rie de mesures automatiques et st?r?otyp?es, telles que des demandes successives de renseignements et une d?l?gation du suivi de la famille aux services sociaux assortie de l?obligation pour ceux-ci de faire respecter le droit de visite du requ?rant (Lombardo, pr?cit? ? 92, et Piazzi, pr?cit?, ? 61). Ainsi, la Cour estime-t-elle que les autorit?s ont laiss? se consolider une situation de fait install?e au m?pris des d?cisions judiciaires.
123. Au final, si les tribunaux ont ?t? inspir?s dans leurs d?marches par l?int?r?t de la mineure d?ment ?tabli (Zav?el, pr?cit?, ? 53), l?objectif poursuivi par eux n?a pas ?t? atteint : huit ans apr?s la s?paration de ses parents, l?enfant n?a aucune relation avec son p?re et la seule solution envisageable consisterait en son placement en institut.
124. Eu ?gard ? ce qui pr?c?de et nonobstant la marge d?appr?ciation de l??tat d?fendeur en la mati?re, la Cour consid?re que les autorit?s nationales n?ont pas d?ploy? les efforts ad?quats et suffisants pour faire respecter le droit de visite du requ?rant et qu?elles ont m?connu le droit de l?int?ress? au respect de sa vie familiale.
125. Partant, il y a eu violation de l?article 8 de la Convention.
II. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
126. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
127. Le requ?rant r?clame 250 000 euros (EUR) pour le pr?judice moral qu?il dit avoir subi du fait de l?impossibilit? de nouer une relation avec sa fille. Selon lui, ce montant repr?sente, en outre, le total des sommes qu?il aurait vers?es aux avocats et aux psychiatres intervenus dans les proc?dures internes.
128. Le Gouvernement combat cette pr?tention.
129. La Cour estime que les demandes du requ?rant concernant les frais d?avocat et psychiatres doivent ?tre examin?s dans le cadre des frais et d?pens (paragraphes 125-128 ci-dessous). En revanche, quant au dommage moral que le requ?rant affirme avoir subi, en tenant compte des circonstances de l?esp?ce et du constat de la rupture des relations entre le requ?rant et son enfant, la Cour consid?re que l?int?ress? a subi un pr?judice moral qui ne saurait ?tre r?par? par le seul constat de violation de l?article 8 de la Convention. La somme r?clam?e ? ce titre est, toutefois, exag?r?e. Eu ?gard ? l?ensemble des ?l?ments se trouvant en sa possession et statuant en ?quit?, comme le veut l?article 41 de la Convention, la Cour alloue ? l?int?ress? 15 000 EUR de ce chef.
B. Frais et d?pens
130. Le requ?rant demande le remboursement des sommes pay?es aux avocats et aux psychologues devant les juridictions internes sans toutefois les chiffrer et sans pr?senter les ?l?ments permettant de les calculer de mani?re pr?cise. En outre, sans pr?senter de justificatif ? l?appui de sa demande, le requ?rant r?clame la somme de 25 000 EUR pour les frais et d?pens engag?s devant la Cour.
131. Le Gouvernement conteste cette demande.
132. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux. En outre, lorsque la Cour constate une violation de la Convention, elle n?accorde au requ?rant le paiement des frais et d?pens qu?il a expos?s devant les juridictions nationales que dans la mesure o? ils ont ?t? engag?s pour pr?venir ou faire corriger par celles-ci ladite violation. La Cour note que la demande de remboursement des frais et d?pens engag?s devant les juridictions internes ainsi que devant la Cour n?est pas suffisamment d?taill?e, ni accompagn?e des justificatifs pertinents. Elle rejette donc la demande formul?e par le requ?rant ? ce titre.
C. Int?r?ts moratoires
133. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable ;

2. Dit qu?il y a eu violation de l?article 8 de la Convention ;

3. Dit
a) que l??tat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, 15 000 EUR (quinze mille euros) plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage moral ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ce montant sera ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

4. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 23 juin 2016, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
Abel Campos Mirjana Lazarova Trajkovska
Greffier Pr?sidente

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
    - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
    - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
    - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
    - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024