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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE SARNELLI c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli:
Numero: 37637/05/2008
Stato: Italia
Data: 2008-07-17 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

SECONDA SEZIONE
CAUSA SARNELLI C. ITALIA
( Richiesta no 37637/05)
SENTENZA
STRASBURGO
17 luglio 2008
Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nella causa Sarnelli c. Italia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, seconda sezione, riunendosi in una camera composta da:
Francesca Tulkens, presidentessa, Ireneu Cabral Barreto, Vladimiro Zagrebelsky, Danute Jociene, Dragoljub Popovic, Andr?s Saj?, Isil Karakas, giudici,
e di Sally Doll?, cancelliera di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 24 giugno 2008,
Rende la sentenza che ha, adottata in questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 37637/05) diretta contro la Repubblica italiana e in cui una cittadina di questo Stato, la Sig.ra M R. S. (“il richiedente”), ha investito la Corte il 4 ottobre 2005 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il richiedente ? rappresentato da R. d. V., avvocato a Napoli. Il governo italiano (“il Governo”) ? rappresentato dal suo agente, il Sig. R. Adam, ed il suo co-agente non aggiunto, il Sig. N. Lettieri.
3. L? 11 aprile 2006, la Corte ha dichiarato la richiesta parzialmente inammissibile e ha deciso di comunicare i motivi d? appello derivati dall’articolo 1 del Protocollo no 1 e dall’articolo 6 ? 1 (equit? del procedimento) al Governo. Avvalendosi delle disposizioni dell’articolo 29 ? 3 della Convenzione, ha deciso che sarebbero state esaminati l’ammissibilit? e la fondatezza della causa allo stesso tempo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Il richiedente ? nato nel 1944 e ha risieduto a Napoli.
5. Il richiedente era comproprietario con ventidue altre persone (“i comproprietari”) di un terreno edificabile di 10 004 metri quadrati ubicato a Villaricca (Napoli) e registrato al catasto (foglio 2, appezzamenti 133 e 208). Possedeva una quota che equivale a 3 125 metri quadrati.
6. Con un’ordinanza del 24 luglio 1981, la municipalit? di Villaricca ordin? l’occupazione di emergenza di questo terreno in vista della sua espropriazione, per procedere alla costruzione di una scuola e di abitazioni.
7. Il 16 settembre 1981, l’amministrazione procedette all’occupazione materiale del terreno.
8. Con un atto di citazione del 19 gennaio 1990, il richiedente introdusse dinnanzi al tribunale di Napoli un’azione in danno-interessi contro la municipalit? di Villaricca. Fece valere che l’occupazione del terreno era illegale, dato che questa era proseguita al di l? del periodo autorizzato, senza che si fosse proceduto all’espropriazione formale ed al pagamento di un’indennit?. Chiedeva in particolare un risarcimento uguale al valore commerciale del terreno, cos? come un’indennit? di occupazione.
9. Gli altri comproprietari si costituirono nel procedimento. Anche la municipalit? di Villaricca si costitu? nel procedimento, facendo valere in particolare che il tribunale di Napoli non era competente per la causa.
10. Durante il processo, due perizie furono depositate alla cancelleria.
Nella prima perizia, il perito valut? a 69,72 EUR il metro quadrato il valore commerciale del terreno nel 1992.
Nella seconda perizia, il perito dichiar? che la trasformazione irreversibile del terreno aveva avuto luogo il 31 dicembre 1991. Inoltre, valut? a 745 774 590 ITL il risarcimento globale per la perdita del terreno calcolato ai termini della legge no 662 di 1996, nel frattempo entrata in vigore, ed a 232 887 379 ITL la parte di questo risarcimento destinata al richiedente.
11. Con un giudizio non definitivo depositato alla cancelleria il 27 febbraio 1997, il tribunale respinse l’eccezione di incompetenza sollevata dalla municipalit? ed ordin? la continuazione del processo.
12. Con un giudizio definitivo del 30 luglio 2002, il tribunale dichiar? che la propriet? del terreno era stata trasferita all’amministrazione in ragione della trasformazione irreversibile di questo, in virt? del principio dell’espropriazione indiretta. Alla luce di queste considerazioni, il tribunale condann? la municipalit? di Villaricca a versare al richiedente la somma di 120 324,72 EUR, pi? interessi e rivalutazione, a titolo di risarcimento per la perdita del terreno calcolato ai sensi della legge no 662 del 1996, cos? come un’indennit? di occupazione uguale all’importo degli interessi su suddetto risarcimento per il periodo compreso tra il 16 novembre 1981 ed il 31 dicembre 1991.
13. Con un atto notificato il 31 gennaio e il 14 febbraio 2003, la municipalit? di Villaricca interpose appello di questo ultimo giudizio dinnanzi alla corte di appello di Napoli, facendo valere in particolare che il terreno in questione era stato espropriato formalmente da un’ordinanza del 24 maggio 1983.
14. Con una sentenza depositata alla cancelleria il 5 aprile 2004, la corte di appello dichiar? che il terreno del richiedente era stato espropriato formalmente e che di conseguenza il principio dell’espropriazione indiretta non poteva essere applicato al caso di specifico. Stabilisce anche che il valore venale globale del terreno al momento dell’espropriazione era di 258 303,28 EUR (o 25,82 EUR il metro quadrato).
15. Alla luce di queste considerazioni, la corte di appello condann? la municipalit? di Villaricca a versare al richiedente ed agli altri comproprietari un’indennit? di espropriazione globale di 129 667 EUR, calcolata ai termini della legge no 359 del 1992, cos? come un’indennit? di occupazione globale di 11 886,14 EUR. Risulta dalla pratica che la parte di questa indennit? di espropriazione destinata al richiedente ammonta a 40 520 EUR.
16. Secondo il richiedente, questa sentenza ha acquisito forza di cosa giudicata il 21 maggio 2005.
II. IL DIRITTO E LE PRATICA INTERNI PERTINENTI
17. Il diritto e le pratica interni pertinenti figurano nella sentenza Scordino c. Italia (no 1) ([GC], no 36813/97, CEDH 2006 -…).
Con la sentenza no 348 del 22 ottobre 2007, la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale l’articolo 5bis del decreto no 333 del 1992, come modificato dalla legge no 359 di 1992, in quanto ai criteri utilizzati per calcolare l’importo dell’indennizzo. La Corte Costituzionale ha indicato anche al legislatore i criteri da prendere in conto per un’eventuale nuova legge, facendo riferimento al valore venale del bene.
La legge delle finanze no 244 del 24 dicembre 2007 ha stabilito che l’indennit? di espropriazione per un terreno edificabile deve corrispondere al valore venale del bene. Quando l’espropriazione rientra nella cornice di una riforma economica e sociale, una riduzione del 25% sar? applicata.
Questa disposizione ? applicabile a tutti i procedimenti di espropriazione in corso al 1 gennaio 2008, salvo quelli in cui la decisione sull’indennit? di espropriazione ? stata accettata o ? diventata definitiva.
IN DIRITTO
I. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO NO 1
18. Il richiedente adduce una vioalzione al suo diritto al rispetto dei suoi beni, al motivo che l’indennit? non ? adeguata, e che ? stata calcolata sulla base dell’articolo 5 bis della legge no 359 del 1992. Invoca l’articolo 1 del Protocollo no 1 che ? formulato cos?:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
19. Il Governo si oppone a questa tesi.
A. Sull’ammissibilit?
20. La Corte constata che questo motivo d? appello non ? manifestamente male fondato ai sensi dell’articolo 35 ? 3 della Convenzione. La Corte rileva peraltro che non incontra nessun altro motivo di inammissibilit?. Conviene dichiararlo ammissibile dunque.
B. Sul merito
1. Tesi delle parti
21. Le parti si accordano per dire che c’? stata “privazione di beni” secondo il senso della seconda frase del primo capoverso dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
22. Il richiedente sostiene di avere subito una violazione sproporzionato al suo diritto al rispetto dei beni. A questo riguardo, mette in causa l’importo dell’indennit? risultante dall’applicazione della legge no 359 del 1992 e fa valere che l’indennit? calcolata conformemente a questa legge corrisponde a meno della met? del valore commerciale del terreno.
23. Il Governo si oppone a questa tesi e chiede alla Corte di concludere alla non-violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
2. Valutazione della Corte
24. La Corte osserva che l’interessata ? stata privata della sua propriet? conformemente alla legge e che l’espropriazione inseguiva un scopo legittimo di utilit? pubblica.
25. Ricorda che in numerosi casi di espropriazione lecita, come l’espropriazione di un terreno in vista della costruzione di una strada o per altri fini di “utilit? pubblica”, solo un indennizzo integrale pu? essere considerato come ragionevolmente in rapporto col valore del bene (Scordino c. Italia (no 1) [GC], no 36813/97, ? 96, CEDH 2006 -.. ; Stornaiuolo c. Italia, no 52980/99, ?? 61 e 66, 8 agosto 2006; Mason ed altri c. Italia (soddisfazione equa), no 43663/98, ? 37, 24 luglio 2007). Questa regola non ? tuttavia senza eccezione (Ex-re di Grecia ed altri c. Grecia [GC] (soddisfazione equa), no 25701/94, ? 78) dato che degli obiettivi legittimi “di utilit? pubblica”, come perseguiti dalle misure di riforma economica o di giustizia sociale, possono militare per un rimborso inferiore al pieno valore commerciale (James ed altri c. Regno Unito, sentenza del 21 febbraio 1986, serie A no 98, p. 36, ? 54).
26. La Corte constata che l’indennizzo globale accordato al richiedente ed ai comproprietari, calcolato in funzione dell’articolo 5 bis della legge no 359 del 1992, ammonta a 129 667 EUR, mentre il valore commerciale del terreno stimato alla data dell’espropriazione e considerato dalla corte di appello era di 258 303,28 EUR (paragrafo 14 sopra). Ne risulta che l’indennit? di espropriazione ? largamente inferiore al valore commerciale del bene in questione.
27. Si tratta nello specifico di un caso di espropriazione isolata che non si trova in un contesto di una riforma economica, sociale o politica e non si ricollega a nessuna altra circostanza particolare. Di conseguenza, la Corte non vede nessun obiettivo legittimo “di utilit? pubblica” che possa giustificare un rimborso inferiore al valore commerciale (Scordino c. Italia (no 1) [GC], precitato, ? 103).
28. Avuto riguardo all’insieme delle considerazioni che precedono, la Corte stima che l’indennizzo accordato al richiedente non era adeguato, visto il suo scarso importo e la mancanza di ragioni di utilit? pubblica che possano legittimare un indennizzo inferiore al valore commerciale del bene. Ne consegue che il richiedente ha dovuto sopportare un carico sproporzionato ed eccessivo che non pu? essere giustificato da un interesse generale legittimo perseguito dalle autorit?.
29. Pertanto, c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
II. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 6 ? 1 DELLA CONVENZIONE
30. Il richiedente adduce che l’adozione e l’applicazione dell’articolo 5bis della legge no 352 del 1992 al suo procedimento costituisce un’ingerenza legislativa contraria al suo diritto ad un processo equo, come garantito dall’articolo 6 ? 1 della Convenzione che, nei suoi passaggi pertinenti, dispone:
“1. Ogni persona ha diritto affinch? la sua causa sia equamente sentita da un tribunale che decider? delle contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile “
A. Sull’ammissibilit?
31. La Corte constata che questo motivo d? appello non ? manifestamente male fondato ai sensi dell’articolo 35 ? 3 della Convenzione e non incontra altro motivo di inammissibilit?. C’? luogo dunque di dichiararlo ammissibile.
B. Sul merito
32. Il richiedente denuncia un’ingerenza del potere legislativo nel funzionamento del potere giudiziale, a ragione dell’adozione e dell’applicazione a loro riguardo dell’articolo 5 bis della legge no 359 del 1992.
33. Il Governo non ha presentato osservazioni su questo punto.
34. La Corte riafferma che se, in principio, non ? vietato al potere legislativo regolamentare in materia civile, con le nuove disposizioni a portata retroattiva, dei diritti derivanti da leggi in vigore, il principio della preminenza del diritto e la nozione di processo equo consacrato dall’articolo 6 della Convenzione si oppone, salvo per gli imperiosi motivi di interesse generale, all’ingerenza del potere legislativo nell’amministrazione della giustizia allo scopo di influire sulla conclusione giudiziale della controversia (Zielinski e Pradal & Gonzales c. Francia [GC], numeri 24846/94 e 34165/96 a 34173/96, ? 57, CEDH 1999-VII; Raffinerie greche Stran e Stratis Andreadis c. Grecia, sentenza del 9 dicembre 1994, serie A no 301-B; Papageorgiou c. Grecia, sentenza del 22 ottobre 1997, Raccolta 1997-VI).
35. Constata che l’articolo 5 bis ha annullato semplicemente in modo retroattivo una parte essenziale dei crediti d? indennizzo, di importi elevati, che i proprietari dei terreni espropriati, come i richiedenti, avrebbero potuto richiedere agli esproprianti. A questo riguardo, la Corte ricorda che ha appena constatato che l’indennizzo accordato al richiedente non era adeguato, visto il suo scarso importo e la mancanza di ragioni di utilit? pubblica che possano giustificare un indennizzo inferiore al valore commerciale del bene (Scordino c. Italia (no 1), precitata, ??126-131).
36. Peraltro, l’applicazione della legge controversa non si fonda su un “interesse generale ed imperioso” che possa giustificare l’effetto retroattivo.
37. Pertanto, c’? stata violazione dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione.
III. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
38. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danno
39. Il richiedente richiede 485 478,95 EUR a titolo di danno materiale, o la differenza tra il valore commerciale del terreno e l’importo dell’indennit? accordata, pi? interessi e rivalutazione. Fonda le sue pretese sulla perizia ordinata in prima istanza che non ? stata considerata dalla corte di appello (paragrafi 10 14 e 15 sopra).
Inoltre, il richiedente chiede 25 000 EUR per il danno morale che avrebbe subito.
40. Il Governo contesta le pretese del richiedente.
41. Ispirandosi ai criteri generali enunciati nella sua giurisprudenza relativa all’articolo 1 del Protocollo no 1 (Scordino c. Italia, no 1, precitata, ?? 93-98; Stornaiuolo c. Italia, no 52980/99, ? 61, 8 agosto 2006; Mason ed altri c. Italia (soddisfazione equa), no 43663/98, ? 38, 24 luglio 2007; Gigli Costruzioni S.r.l. c. Italia, no 10557/03, ? 81, 1 aprile 2008) la Corte stima che l’indennit? di espropriazione adeguata nello specifico avrebbe dovuto corrispondere al valore commerciale del bene al momento della privazione di questo.
42. La Corte accetta di conseguenza di accordare una somma corrispondente alla differenza tra il valore della parte di terreno di cui il richiedente era proprietario e l’indennit? ottenuta da questo a livello nazionale. Suddetta somma deve essere abbinata ad interessi suscettibili di compensare, almeno in parte, il lungo lasso di tempo trascorso dallo spodestamento del terreno. Agli occhi della Corte, questi interessi dovrebbero corrispondere all’interesse legale semplice applicato sul capitale progressivamente rivalutato.
43. Accorda di conseguenza un importo corrispondente alla differenza tra il valore commerciale del terreno nel 1983, o l’epoca dell’espropriazione, come ritenuta dalla corte di appello (paragrafo 14 sopra) e l’indennit? ottenuta a livello nazionale, pi? gli interessi suscettibili di compensare, almeno in parte, il lungo lasso di tempo trascorso dallo spodestamento del terreno.
44. Tenuto conto di questi elementi, la Corte stima ragionevole accordare al richiedente la somma di 163 000 EUR per danno materiale.
45. Inoltre, stima che il richiedente abbia subito un danno morale certo al quale le constatazioni di violazione non hanno riparato sufficientemente. Deliberando in equit? assegna 5 000 EUR a questo titolo.
B. Oneri e spese
46. Il richiedente chiede anche 20 000 EUR per oneri e spese impegnati dinnanzi alle giurisdizioni interne e 20 000 EUR per quelli impegnati dinnanzi alla Corte.
47. Il Governo si oppone.
48. Secondo la giurisprudenza stabilita della Corte, il sussidio di oneri e spese a titolo dell’articolo 41 presuppone che si trovino stabiliti la loro realt?, la loro necessit? ed il carattere ragionevole del loro tasso. Inoltre, gli oneri di giustizia sono recuperabili solamente nella misura in cui si riferiscono alla violazione constatata (vedere, per esempio, Beyeler c. Italia (soddisfazione equa) [GC], no 33202/96, ? 27, 28 maggio 2002; Sahin c. Germania [GC], no 30943/96, ? 105, CEDH 2003-VIII).
49. La Corte osserva che il richiedente non ha presentato nessuno giustificativo a sostegno delle sue pretese. Pertanto, non assegna nessuna somma a titolo di oneri e spese.
C. Interessi moratori
50. La Corte giudica appropriata ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Dichiara il restante della richiesta ammissibile;
2. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1;
3. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione;
4. Stabilisce
a) che lo stato convenuto deve versare al richiedente, nei tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le seguenti somme:
(i) 163 000 EUR (cento sessanta tremila euro) pi? ogni importo che pu? essere dovuto a titolo di imposta, per danno materiale,
(ii) 5 000 EUR (cinquemila euro) pi? ogni importo che pu? essere dovuto a titolo di imposta, per danno morale,
b) che a contare dalla scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti percentuale,;
5. Respinge la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 17 luglio 2008, in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento.
Sally Doll? Francesca Tulkens
Cancelliera Presidentessa

Testo Tradotto

DEUXI?ME SECTION
AFFAIRE SARNELLI c. ITALIE
(Requ?te no 37637/05)
ARR?T
STRASBOURG
17 juillet 2008
Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l’article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l’affaire Sarnelli c. Italie,
La Cour europ?enne des droits de l’homme (deuxi?me section), si?geant en une chambre compos?e de :
Fran?oise Tulkens, pr?sidente,
Ireneu Cabral Barreto,
Vladimiro Zagrebelsky,
Danute Jociene,
Dragoljub Popovic,
Andr?s Saj?,
Isil Karakas, juges,
et de Sally Doll?, greffi?re de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 24 juin 2008,
Rend l’arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. A l’origine de l’affaire se trouve une requ?te (no 37637/05) dirig?e contre la R?publique italienne et dont une ressortissante de cet Etat, Mme M R. S. (? la requ?rante ?), a saisi la Cour le 4 octobre 2005 en vertu de l’article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l’homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. La requ?rante est repr?sent?e par Me R. d. V., avocat ? Naples. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) est repr?sent? par son agent, M. R. Adam, et pas son co-agent adjoint, M. N. Lettieri.
3. Le 11 avril 2006, la Cour a d?clar? la requ?te partiellement irrecevable et a d?cid? de communiquer les griefs tir?s de l’article 1 du Protocole no 1 et de l’article 6 ? 1 (?quit? de la proc?dure) au Gouvernement. Se pr?valant des dispositions de l’article 29 ? 3 de la Convention, elle a d?cid? que seraient examin?s en m?me temps la recevabilit? et le bien-fond? de l’affaire.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L’ESP?CE
4. La requ?rante est n?e en 1944 et r?side ? Naples.
5. La requ?rante ?tait copropri?taire avec vingt-deux autres personnes (? les copropri?taires ?) d’un terrain constructible de 10 004 m?tres carr?s sis ? Villaricca (Naples) et enregistr? au cadastre, feuille 2, parcelles 133 et 208. Elle poss?dait une quote-part ?quivalant ? 3 125 m?tres carr?s.
6. Par un arr?t? du 24 juillet 1981, la municipalit? de Villaricca ordonna l’occupation d’urgence de ce terrain en vue de son expropriation, afin de proc?der ? la construction d’une ?cole et d’habitations.
7. Le 16 septembre 1981, l’administration proc?da ? l’occupation mat?rielle du terrain.
8. Par un acte d’assignation du 19 janvier 1990, la requ?rante introduisit devant le tribunal de Naples une action en dommages-int?r?ts ? l’encontre de la municipalit? de Villaricca. Elle fit valoir que l’occupation du terrain ?tait ill?gale, ?tant donn? que celle-ci s’?tait poursuivie au-del? de la p?riode autoris?e, sans qu’il f?t proc?d? ? l’expropriation formelle et au paiement d’une indemnit?. Elle demandait notamment un d?dommagement ?gal ? la valeur marchande du terrain, ainsi qu’une indemnit? d’occupation.
9. Les autres copropri?taires se constitu?rent dans la proc?dure. La municipalit? de Villaricca se constitua aussi dans la proc?dure, faisant notamment valoir que le tribunal de Naples n’?tait pas comp?tent pour l’affaire.
10. Au cours du proc?s, deux expertises furent d?pos?es au greffe.
Dans la premi?re expertise, l’expert ?valua ? 69,72 EUR le m?tre carr? la valeur marchande du terrain en 1992.
Dans la deuxi?me expertise, l’expert d?clara que la transformation irr?versible du terrain avait eu lieu le 31 d?cembre 1991. En outre, il ?valua ? 745 774 590 ITL le d?dommagement global pour la perte du terrain calcul? aux termes de la loi no 662 de 1996, entre-temps entr?e en vigueur, et ? 232 887 379 ITL la partie de ce d?dommagement destin?e ? la requ?rante.
11. Par un jugement non d?finitif d?pos? au greffe le 27 f?vrier 1997, le tribunal rejeta l’exception d’incomp?tence soulev?e par la municipalit? et ordonna la continuation du proc?s.
12. Par un jugement d?finitif du 30 juillet 2002, le tribunal d?clara que la propri?t? du terrain avait ?t? transf?r?e ? l’administration en raison de la transformation irr?versible de celui-ci, en vertu du principe de l’expropriation indirecte. A la lumi?re de ces consid?rations, le tribunal condamna la municipalit? de Villaricca ? verser ? la requ?rante la somme de 120 324,72 EUR, plus int?r?ts et r??valuation, ? titre de d?dommagement pour la perte du terrain calcul? au sens de la loi no 662 de 1996, ainsi qu’une indemnit? d’occupation ?gale au montant des int?r?ts sur ledit d?dommagement pour la p?riode comprise entre le 16 novembre 1981 et le 31 d?cembre 1991.
13. Par un acte notifi? les 31 janvier et 14 f?vrier 2003, la municipalit? de Villaricca interjeta appel de ce dernier jugement devant la cour d’appel de Naples, faisant notamment valoir que le terrain en question avait ?t? formellement expropri? par un arr?t? du 24 mai 1983.
14. Par un arr?t d?pos? au greffe le 5 avril 2004, la cour d’appel d?clara que le terrain de la requ?rante avait ?t? formellement expropri? et que par cons?quent le principe de l’expropriation indirecte ne pouvait pas ?tre appliqu? au cas d’esp?ce. Elle ?tablit ?galement que la valeur v?nale globale du terrain au moment de l’expropriation ?tait de 258 303,28 EUR, soit 25,82 EUR le m?tre carr?.
15. A la lumi?re de ces consid?rations, la cour d’appel condamna la municipalit? de Villaricca ? verser ? la requ?rante et aux autres copropri?taires une indemnit? d’expropriation globale de 129 667 EUR, calcul?e aux termes de la loi no 359 de 1992, ainsi qu’une indemnit? d’occupation globale de 11 886,14 EUR. Il ressort du dossier que la partie de cette indemnit? d’expropriation destin?e ? la requ?rante s’?l?ve ? 40 520 EUR.
16. Selon la requ?rante, cet arr?t a acquis force de chose jug?e le 21 mai 2005.
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
17. Le droit et la pratique internes pertinents figurent dans l’arr?t Scordino c. Italie (no 1) ([GC], no 36813/97, CEDH 2006-…).
Par l’arr?t no 348 du 22 octobre 2007, la Cour constitutionnelle a d?clar? inconstitutionnel l’article 5bis du d?cret no 333 de 1992, tel que modifi? par la loi no 359 de 1992, quant aux crit?res utilis?s pour calculer le montant de l’indemnisation. La Cour Constitutionnelle a aussi indiqu? au l?gislateur les crit?res ? prendre en compte pour une ?ventuelle nouvelle loi, en faisant r?f?rence ? la valeur v?nale du bien.
La loi de finances no 244 du 24 d?cembre 2007 a ?tabli que l’indemnit? d’expropriation pour un terrain constructible doit correspondre ? la valeur v?nale du bien. Lorsque l’expropriation rentre dans le cadre d’une r?forme ?conomique et sociale, une r?duction de 25 % sera appliqu?e.
Cette disposition est applicable ? toutes les proc?dures d’expropriation en cours au 1er janvier 2008, sauf celles o? la d?cision sur l’indemnit? d’expropriation a ?t? accept?e ou est devenue d?finitive.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L’ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1
18. La requ?rante all?gue une atteinte ? son droit au respect de ses biens, au motif que l’indemnit? n’est pas ad?quate, et qu’elle a ?t? calcul?e sur la base de l’article 5 bis de la loi no 359 de 1992. Elle invoque l’article 1 du Protocole no 1, qui est ainsi libell? :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d’utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les Etats de mettre en vigueur les lois qu’ils jugent n?cessaires pour r?glementer l’usage des biens conform?ment ? l’int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d’autres contributions ou des amendes. ?
19. Le Gouvernement s’oppose ? cette th?se.
A. Sur la recevabilit?
20. La Cour constate que ce grief n’est pas manifestement mal fond? au sens de l’article 35 ? 3 de la Convention. La Cour rel?ve par ailleurs qu’il ne se heurte ? aucun autre motif d’irrecevabilit?. Il convient donc de le d?clarer recevable.
B. Sur le fond
1. Th?ses des parties
21. Les parties s’accordent pour dire qu’il y a eu ? privation des biens ? au sens de la deuxi?me phrase du premier alin?a de l’article 1 du Protocole no 1.
22. La requ?rante soutient avoir subi une atteinte disproportionn?e ? son droit au respect des biens. A cet ?gard, elle met en cause le montant de l’indemnit? qui r?sulte de l’application de la loi no 359 de 1992 et fait valoir que l’indemnit? calcul?e conform?ment ? cette loi correspond ? moins de la moiti? de la valeur marchande du terrain.
23. Le Gouvernement s’oppose ? cette th?se et demande ? la Cour de conclure ? la non-violation de l’article 1 du Protocole no 1.
2. Appr?ciation de la Cour
24. La Cour observe que l’int?ress?e a ?t? priv?e de sa propri?t? conform?ment ? la loi et que l’expropriation poursuivait un but l?gitime d’utilit? publique.
25. Elle rappelle que dans de nombreux cas d’expropriation licite, comme l’expropriation d’un terrain en vue de la construction d’une route ou ? d’autres fins d’? utilit? publique ?, seule une indemnisation int?grale peut ?tre consid?r?e comme raisonnablement en rapport avec la valeur du bien (Scordino c. Italie (no 1) [GC], no 36813/97, ? 96, CEDH 2006-.. ; Stornaiuolo c. Italie, no 52980/99, ?? 61 et 66, 8 ao?t 2006 ; Mason et autres c. Italie (satisfaction ?quitable), no 43663/98, ? 37, 24 juillet 2007). Cette r?gle n’est toutefois pas sans exception (Ex-roi de Gr?ce et autres c. Gr?ce [GC] (satisfaction ?quitable), no 25701/94, ? 78), ?tant donn? que des objectifs l?gitimes ? d’utilit? publique ?, tels qu’en poursuivent des mesures de reforme ?conomique ou de justice sociale, peuvent militer pour un remboursement inf?rieur ? la pleine valeur marchande (James et autres c. Royaume-Uni, arr?t du 21 f?vrier 1986, s?rie A no 98, p. 36, ? 54).
26. La Cour constate que l’indemnisation globale accord?e ? la requ?rante et aux copropri?taires, calcul?e en fonction de l’article 5 bis de la loi no 359 de 1992, s’?l?ve ? 129 667 EUR, alors que la valeur marchande du terrain estim?e ? la date de l’expropriation et retenue par la cour d’appel ?tait de 258 303,28 EUR (paragraphe 14 ci-dessus). Il en r?sulte que l’indemnit? d’expropriation est largement inf?rieure ? la valeur marchande du bien en question.
27. Il s’agit en l’esp?ce d’un cas d’expropriation isol?e, qui ne se situe pas dans un contexte de r?forme ?conomique, sociale ou politique et ne se rattache ? aucune autre circonstance particuli?re. Par cons?quent, la Cour n’aper?oit aucun objectif l?gitime ? d’utilit? publique ? pouvant justifier un remboursement inf?rieur ? la valeur marchande (Scordino c. Italie (no 1) [GC], pr?cit?, ? 103).
28. Eu ?gard ? l’ensemble des consid?rations qui pr?c?dent, la Cour estime que l’indemnisation accord?e ? la requ?rante n’?tait pas ad?quate, vu son faible montant et l’absence de raisons d’utilit? publique pouvant l?gitimer une indemnisation inf?rieure ? la valeur marchande du bien. Il s’ensuit que la requ?rante a d? supporter une charge disproportionn?e et excessive qui ne peut ?tre justifi?e par un int?r?t g?n?ral l?gitime poursuivi par les autorit?s.
29. Partant, il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1.
II. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L’ARTICLE 6 ? 1 DE LA CONVENTION
30. La requ?rante all?gue que l’adoption et l’application de l’article 5bis de la loi no 352 de 1992 ? sa proc?dure constitue une ing?rence l?gislative contraire ? son droit ? un proc?s ?quitable, tel que garanti par l’article 6 ? 1 de la Convention, qui, en ses passages pertinents, dispose :
? 1. Toute personne a droit ? ce que sa cause soit entendue ?quitablement (…) par un tribunal (…), qui d?cidera (…) des contestations sur ses droits et obligations de caract?re civil (…) ?
A. Sur la recevabilit?
31. La Cour constate que ce grief n’est pas manifestement mal fond? au sens de l’article 35 ? 3 de la Convention et ne se heurte ? aucun autre motif d’irrecevabilit?. Il y a donc lieu de le d?clarer recevable.
B. Sur le fond
32. La requ?rante d?nonce une ing?rence du pouvoir l?gislatif dans le fonctionnement du pouvoir judiciaire, ? raison de l’adoption et de l’application ? leur ?gard de l’article 5 bis de la loi no 359 de 1992.
33. Le Gouvernement n’a pas pr?sent? d’observations sur ce point.
34. La Cour r?affirme que si, en principe, il n’est pas interdit au pouvoir l?gislatif de r?glementer en mati?re civile, par de nouvelles dispositions ? port?e r?troactive, des droits d?coulant de lois en vigueur, le principe de la pr??minence du droit et la notion de proc?s ?quitable consacr?s par l’article 6 de la Convention s’opposent, sauf pour d’imp?rieux motifs d’int?r?t g?n?ral, ? l’ing?rence du pouvoir l?gislatif dans l’administration de la justice dans le but d’influer sur le d?nouement judiciaire du litige (Zielinski et Pradal & Gonzales c. France [GC], nos 24846/94 et 34165/96 ? 34173/96, ? 57, CEDH 1999-VII ; Raffineries grecques Stran et Stratis Andreadis c. Gr?ce, arr?t du 9 d?cembre 1994, s?rie A no 301-B ; Papageorgiou c. Gr?ce, arr?t du 22 octobre 1997, Recueil 1997-VI).
35. Elle constate que l’article 5 bis a simplement supprim? r?troactivement une partie essentielle des cr?ances en indemnisation, de montants ?lev?s, que les propri?taires de terrains expropri?s, tels que les requ?rants, auraient pu r?clamer aux expropriants. A cet ?gard, la Cour rappelle qu’elle vient de constater que l’indemnisation accord?e ? la requ?rante n’?tait pas ad?quate, vu son faible montant et l’absence de raisons d’utilit? publique pouvant justifier une indemnisation inf?rieure ? la valeur marchande du bien (Scordino c. Italie (no 1), pr?cit?, ??126-131).
36. Par ailleurs, l’application de la loi litigieuse ne repose pas sur un ? int?r?t g?n?ral et imp?rieux ? pouvant justifier l’effet r?troactif.
37. Partant, il y a eu violation de l’article 6 ? 1 de la Convention.
III. SUR L’APPLICATION DE L’ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
38. Aux termes de l’article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu’il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d’effacer qu’imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s’il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
39. La requ?rante r?clame 485 478,95 EUR au titre du pr?judice mat?riel, soit la diff?rence entre la valeur marchande du terrain et le montant de l’indemnit? accord?e, plus int?r?ts et r??valuation. Elle fonde ses pr?tentions sur l’expertise ordonn?e en premi?re instance, qui n’a pas ?t? retenue par la cour d’appel (paragraphes 10, 14 et 15 ci-dessus).
En outre, la requ?rante demande 25 000 EUR pour le dommage moral qu’elle aurait subi.
40. Le Gouvernement conteste les pr?tentions de la requ?rante.
41. S’inspirant des crit?res g?n?raux ?nonc?s dans sa jurisprudence relative ? l’article 1 du Protocole no 1 (Scordino c. Italie (no 1) pr?cit?, ?? 93-98 ; Stornaiuolo c. Italie, no 52980/99, ? 61, 8 ao?t 2006 ; Mason et autres c. Italie (satisfaction ?quitable), no 43663/98, ? 38, 24 juillet 2007 ; Gigli Costruzioni S.r.l. c. Italie, no 10557/03, ? 81, 1er avril 2008), la Cour estime que l’indemnit? d’expropriation ad?quate en l’esp?ce aurait d? correspondre ? la valeur marchande du bien au moment de la privation de celui-ci.
42. La Cour accepte par cons?quent d’accorder une somme correspondant ? la diff?rence entre la valeur de la partie de terrain dont la requ?rante ?tait propri?taire et l’indemnit? obtenue par celle-ci au niveau national. Ladite somme doit ?tre assortie d’int?r?ts susceptibles de compenser, au moins en partie, le long laps de temps s’?tant ?coul? depuis la d?possession du terrain. Aux yeux de la Cour, ces int?r?ts devraient correspondre ? l’int?r?t l?gal simple appliqu? sur le capital progressivement r??valu?.
43. Elle accorde par cons?quent un montant correspondant ? la diff?rence entre la valeur marchande du terrain en 1983, soit l’?poque de l’expropriation, telle que retenue par la cour d’appel (paragraphe 14 ci-dessus), et l’indemnit? obtenue au niveau national, plus les int?r?ts susceptibles de compenser, au moins en partie, le long laps de temps s’?tant ?coul? depuis la d?possession du terrain.
44. Compte tenu de ces ?l?ments, la Cour estime raisonnable d’accorder ? la requ?rante la somme de 163 000 EUR pour pr?judice mat?riel.
45. En outre, elle estime que la requ?rante a subi un pr?judice moral certain que les constats de violation n’ont pas suffisamment r?par?. Statuant en ?quit? elle alloue 5 000 EUR ? ce titre.
B. Frais et d?pens
46. La requ?rante demande ?galement 20 000 EUR pour les frais et d?pens engag?s devant les juridictions internes et 20 000 EUR pour ceux engag?s devant la Cour.
47. Le Gouvernement s’y oppose.
48. Selon la jurisprudence ?tablie de la Cour, l’allocation des frais et d?pens au titre de l’article 41 pr?suppose que se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux. En outre, les frais de justice ne sont recouvrables que dans la mesure o? ils se rapportent ? la violation constat?e (voir, par exemple, Beyeler c. Italie (satisfaction ?quitable) [GC], no 33202/96, ? 27, 28 mai 2002 ; Sahin c. Allemagne [GC], no 30943/96, ? 105, CEDH 2003-VIII).
49. La Cour observe que la requ?rante n’a pr?sent? aucun justificatif ? l’appui de ses pr?tentions. Partant, elle n’alloue aucune somme au titre de frais et d?pens.
C. Int?r?ts moratoires
50. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d’int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L’UNANIMIT?,
1. D?clare le restant de la requ?te recevable ;
2. Dit qu’il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1 ;
3. Dit qu’il y a eu violation de l’article 6 ? 1 de la Convention ;
4. Dit
a) que l’Etat d?fendeur doit verser ? la requ?rante, dans les trois mois ? compter du jour o? l’arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l’article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes :
(i) 163 000 EUR (cent soixante trois mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d’imp?t, pour dommage mat?riel,
(ii) 5 000 EUR (cinq mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d’imp?t, pour dommage moral,
b) qu’? compter de l’expiration dudit d?lai et jusqu’au versement, ces montants seront ? majorer d’un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;
5. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 17 juillet 2008, en application de l’article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
Sally Doll? Fran?oise Tulkens
Greffi?re Pr?sidente

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