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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE SARGSYAN c. AZERBA?DJAN

Tipologia: Sentenza
Importanza: 1
Articoli: 01,41,13,35,46,08,19,P1-1
Numero: 40167/06/2017
Stato: Azerbaijan
Data: 2017-12-12 00:00:00
Organo: Grande Camera
Testo Originale

Conclusioni
Danno patrimoniale e danno giuridico – risarcimento, Articolo 41 – Danno giuridico
Danno patrimoniale
Soddisfazione equa,

GRANDE CAMERA

CAUSA SARGSYAN C. AZERBAIGIAN

(Richiesta no 40167/06)

SENTENZA
(Soddisfazione equa)

STRASBURGO

12 dicembre 2017

Questa sentenza ? definitiva. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nel causa Sargsyan c. Azerbaigian,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, riunendosi in una Grande Camera composta di:
Guido Raimondi, presidente,
Angelika Nu?berger,
Linos-Alexandre Sicilianos,
Ganna Yudkivska,
Robert Spano,
Luccica L?pez Guerra,
Neboj?a Vuini?,
Paul Lemmens,
Krzysztof Wojtyczek,
Ksenija Turkovi,
Egidijus Kris?,
Iulia Motoc,
Branko Lubarda,
Mrti? ?Mits,
Armen Harutyunyan,
Ltif ?H?seynov,
Jolien Schukking, giudici,
e di Johan Callewaert, cancelliere aggiunge della Grande Camera,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 28 settembre 2017,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 40167/06) diretta contro la Repubblica dell’Azerbaigian e di cui un cittadino armeno, OMISSIS (“il richiedente”), ha investito la Corte il 11 agosto 2006 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”). Il richiedente ? deceduto nel 2009. Il procedimento ? stato perseguito dalla sua vedova, OMISSIS, nato in 1936, e con suo figlio, OMISSIS, nato nel 1957, e le sue ragazze, OMISSIS, nato rispettivamente in 1959 e 1966. OMISSIS ? deceduto in 2014. OMISSIS inseguono il procedimento al nome del richiedente.
2. Il richiedente che era stato ammesso a favore dell’assistenza giudiziale, ? stato rappresentato dinnanzi alla Corte con OMISSIS, avocates ad Erevan, e con OMISSIS, direttore dell’European Human Rights Advocacy Centre. Il governo azerba?djanais (“il Governo”) ? stato rappresentato dal suo agente, il Sig. ?. Asgarov.
3. Con una sentenza resa il 16 giugno 2015 (“la sentenza al principale”), la Grande Camera ha respinto le eccezioni preliminari derivate dal governo convenuto di una no-esaurimento delle vie di ricorso interni, di una mancanza di giurisdizione e di responsabilit? dello stato, di un difetto di competenza ratione temporis della Corte e di un difetto di requisito di vittima del richiedente in quanto ai motivi di appello relativi alle tombe di suoi prossimi. Ha concluso che c’era la violazione continua dell’articolo 1 del Protocollo no 1 e degli articoli 8 e 13 della Convenzione e che nessuna questione distinta si porsi sul terreno dell’articolo 14 della Convenzione. Sotto l’angolo dell’articolo 1 del Protocollo no 1, ha giudicato che durante tutto il periodo che rileva della sua competenza ratione temporis, questo essere-a-argomento dal 15 aprile 2002, anche se l’impossibilit? per il richiedente di aderire ai suoi beni a Golestan era stata giustificata dalle considerazioni di sicurezza, il fatto che lo stato convenuto non abbia preso la minima misura per ristabilire i diritti dell’interessato sui suoi beni o indennizzarlo per la perdita del loro godimento aveva fatto pesare su questo un carico eccessivo, Sargsyan c. Azerbaigian [GC], no 40167/06, CEDH 2015.
4. A titolo dell’articolo 41 della Convenzione, il richiedente sollecitava una soddisfazione equa per il danno patrimoniale e morale che stimava essere risultato dalle violazioni constatate nello specifico, cos? come il rimborso degli oneri e spese esposte dinnanzi alla Corte.
5. La questione dell’applicazione dell’articolo 41 della Convenzione che non si trova in stato, la Corte l’ha riservata e ha invitato il Governo ed il richiedente a sottoporrgli per iscritto, entro dodici mesi, le loro osservazioni su suddetta questione e, in particolare, a tenerla informata di ogni accordo al quale potrebbero arrivare, paragrafo 283 e spunta 9 del dispositivo della sentenza al principale.
6. Le parti non essendo giunte ad un accordo, il richiedente ha depositato le sue osservazioni il 16 giugno e 13 dicembre 2016, ed il Governo ha fatto parimenti il 16 settembre e 24 ottobre 2016.
7. La composizione della Grande Camera ? stata arrestata conformemente agli articoli 26 ?? 4 e 5 della Convenzione e 24 dell’ordinamento della Corte (“l’ordinamento”).
IN DIRITTO
8. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione:
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente non permette di cancellare che imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
A. Dommage
1. Tesi delle parti
ha, Il richiedente
9. Il richiedente era di ethnie armeno. Era nato in 1929, era sposato ed aveva quattro bambini. Con la sua famiglia, visse di prima a Golestan, nella regione di Chahoumian, in Repubblica socialista sovietica dell’Azerbaigian, la regione dove trovati il villaggio ? denominata oggi regione di Goranboy, e lo stato ? diventato la Repubblica dell’Azerbaigian. Avrebbe posseduto una casa di due piani, delle dipendenze ed un terreno di 2 160 m? di cui 1 500 m? di frutteto e di orto. Si sarebbe guadagnato da vivere partita grazie al suo stipendio da professore al collegio del villaggio e sarebbe partito coltivando la sua terra ed in c’alzando del bestiame. Sua moglie, Lena Sargsyan, avrebbe lavorato nella fattoria collettiva del villaggio. La coppia sarebbe passata la pi? grande parte a Golestan della sua vita ed avrebbe alzato l? i suoi quattro bambini. Nel giugno 1992, mentre il conflitto dell’Alto Karabakh era nella sua fase militare, il villaggio sarebbe stato attaccato e la famiglia avrebbe dovuto prendere la fuga. Il richiedente e sua moglie avrebbero vissuto poi come profughi ad Erevan. Nel 2002, il richiedente ottenne la nazionalit? armena. Deced? il 13 aprile 2009, paragrafi 29 e 34-40 della sentenza al principale.
10. Nelle sue osservazioni del 21 maggio 2012, anteriori all’udienza sul fondo della causa, il richiedente chiedeva la restituzione dei suoi beni, ivi compreso il diritto di riguadagnare Golestan per ritrovare i suoi beni ed il suo domicilio, cos? come un indennizzo per danno patrimoniale e morale ed il rimborso degli oneri e spese che aveva impegnato nella cornice del procedimento dinnanzi alla Corte (paragrafo 281 della sentenza al principale). Nelle sue osservazioni posteriori alla sentenza al principale, mantiene le sue domande di indennizzo ma prende atto dell’impossibilit? patrimoniale di tornare al villaggio tenuto conto dei combattimenti che si sono svolti recentemente e della fragilit? del cessate il fuoco. Aggiunge che l’? calcolata in dollari americani (USD) erano state convertite in euros (EUR) al tasso applicabile al momento della sottomissione delle prime osservazioni e prega la Corte di tenere conto dell’evoluzione considerevole del tasso di cambio tra le due monete quando prender? la sua decisione definitiva.
11. Il richiedente richiede una somma totale di 374 814 EUR a titolo di indennizzo per il danno patrimoniale che stima avere subito a causa del suo spostamento forzato di Golestan in giugno 1992 e dell’impossibilit? nella quale si trova di aderire ai suoi beni.
12. La somma chiesta a titolo del danno patrimoniale comprende un’indennit? per la perdita della casa e delle sue dipendenze (16 654 EUR, del mobilio (12 824 EUR, del bestiame e degli alberi da frutto (1 644 EUR, delle economie depositate alla cassa di risparmio azerba?djanaise sul conto del richiedente e quello di sua moglie (1 564 EUR, dei redditi della coppia (151 260 EUR del 1992 a 2012, a sapere lo stipendio del richiedente, quello di sua moglie e la pensione di pensione del richiedente-3 388 EUR con anno-cos? come i redditi derivati del terreno a Golestan-4 175 EUR con anno, pi? il rimborso dell’affitto e degli oneri di sussistenza impegnata per vivere fuori da Golestan, o una somma totale di 99 447 EUR del 1992 a 2012, meno l’? ricevuta del governo armeno a titolo della pensione e dei sussidi familiari. Comprende anche un’indennit? di un importo di 91 421 EUR a titolo della perdita di redditi e degli oneri di sussistenza futura della moglie del richiedente, Lena Sargsyan.
13. In ci? che riguarda la casa, il richiedente si appella sulla conclusione alla quale la Corte ? giunta nella sentenza al principale, a sapere che l’edificio esiste sempre (ibidem, ?? 197-198. Produce tre stime: primariamente, la stima in rubli sovietici che figurano nel passaporto tecnico della casa datata di maggio 1991, convertita in dollari americani al tasso di giugno 1992; secondariamente, una stima fornita da Lena Sargsyan e riposante sull’argomento che in ragione della svalutazione del rublo sovietico nel 1991, il valore catastale che figura nel passaporto tecnico convertito in dollari al tasso di giugno 1992 non riflette fedelmente il valore del bene; e terzo, una stima di aprile 2012 stabilito dal servizio del catasto del governo armeno sulla base del paragone della casa del richiedente con le case simili di un villaggio comparabile dell’Armenia, e secondo la quale il bene varrebbe 21 403 USD, o 16 654 EUR al momento della sottomissione della domanda nel maggio 2012.
14. Per ci? che ? della perdita del reddito derivato del terreno a Golestan, il richiedente indica che alzava l? del bestiame e che coltivava dei frutti e delle verdure. Una parte del prodotto di questa attivit? sarebbe stata consumata dalla famiglia e l’altro partito sarebbe stato venduto. Il richiedente stima a 4 175 EUR con anno la perdita subita a questo titolo, convertendo in dollari americani in euros il valore in rubli sovietici dei prodotti agricoli poi. In ci? che riguarda gli oneri supplementari di affitto e di sussistenza, ha comunicato parecchi ricevei di pagamento degli oneri di alloggio in un appartamento-dormitorio ad Erevan. Secondo la dichiarazione di Lena Sargsyan unito alle osservazioni del 21 maggio 2012, questo appartamento era stato assegnato al richiedente ed a lei stessa in 2001 col comitato dei profughi armeni e la coppia era stata poi in grado di privatizzarlo. Il richiedente ha comunicato anche delle fatture di elettricit? e di acqua ed un elenco provenendo dei servizi sociali armeni che ricapitolano i versamenti effettuati a titolo della pensione e dei sussidi familiari del 2003 a 2012. In ci? che riguarda gli altri capi di danno patrimoniale, ha esposto anche i dettagli del metodo di calcolo utilizzato e ha unito parecchi documenti giustificativi.
15. Nota peraltro che la Corte ha indicato il metodo ed il principio a seguire in materia di risarcimento del danno patrimoniale degli individui che si trovano nella sua situazione rinviando alle norme internazionali pertinenti, in particolare ai “Principi concernente la restituzione degli alloggi e dei beni nel caso dei profughi e delle persone spostati” delle Nazioni unite (“principi di Pinheiro”) ed alla risoluzione no 178 (2010) dell’assemblea parlamentare del Consiglio dell’Europa, intitolata “Risoluzione dei problemi di propriet? dei profughi e delle persone spostati dentro al loro proprio paese”, paragrafo 238 della sentenza al principale.
16. L’avuto diritto del richiedente che insegue il procedimento dal suo decesso, precisano che la domanda formulata a titolo del danno giuridico ? fatta nel loro proprio nome ed in quello del richiedente. Sollecitano una somma totale di 190 000 EUR, indicando che il richiedente e loro stessi sono stati in preda allo smarrimento, all’impotenza ed alla frustrazione durante i numerosi anni durante quali non hanno potuto godere dei loro beni e del loro domicilio a Golestan n? si sono potuti rendere sul posto sulle tombe di loro prossime.
17. Infine, il richiedente contesta la tesi del Governo secondo la quale l’impossibilit? dove si ? trovato di aderire ai suoi beni ed al suo domicilio ? dovuta all’occupazione con l’Armenia di parti importanti del territorio azerba?djanais. Arguisce a questo riguardo che questa tesi ? contraria ai conclusioni alle quali la Corte ? giunta nella sentenza al principale (ibidem, paragrafi 134 a 137 e 151.
b, Il Governo,
18. Per la sua parte, il Governo stima che la restituzione ? impossibile. Nota che la Corte ha concluso che il richiedente aveva sempre una casa a Golestan (paragrafi 197-198 della sentenza al principale), ma sottolinea che ha stimato anche che il rifiuto di lasciare l’interessato o tutto altro civile aderire al villaggio era giustificato dall’insicurezza che regna sul posto (ibidem, ? 233, e che lo stato non poteva garantire la restituzione al richiedente del suo bene dunque ma doveva prendere altri tipi di misure per garantire il diritto dell’interessato al rispetto dei suoi beni (ibidem, ? 234.
19. Appellandosi sul fatto che, nella sentenza al principale, la Corte ha detto che dovrebbe tenere conto delle difficolt? ad esercitare la sua autorit? sulla regione di Golestan che lo stato incontrava in pratica quando esaminerebbe il carattere proporzionato o no delle azioni od omissioni denunciate dal richiedente (ibidem, ? 150, il Governo la prega di adottare un approccio analogo per il calcolo della soddisfazione equa. Secondo lui, l’? assegnata a titolo di indennizzo dovrebbero essere ragionevolmente proporzionali al grado di responsabilit? dello stato in quanto all’attentato portato al diritto del richiedente al rispetto dei suoi beni. Bisognerebbe tenere anche conto, nella valutazione delle domande del richiedente, delle misure prese dagli autorit? azerba?djanaises in favore di un gran numero di spostati interni.
20. In ci? che riguarda il danno patrimoniale, il Governo sostiene che una parte delle domande del richiedente riguarda dei fatti che sfuggono alla competenza della Corte ratione temporis. In particolare, stima potere non essere tenuto responsabile n? dello spostamento del richiedente in giugno 1992 n? di nessuno danno alla casa o agli altri beni dell’interessato sopraggiunto durante il conflitto armato.
21. Sulla base di queste principali proposte, il Governo contesta le domande formulate dal richiedente a titolo dei differenti capi di danno patrimoniale nel dettaglio. Arguisce in particolare che il richiedente ha chiesto un indennizzo per il valore della casa lei anche e non un risarcimento della violazione continua del diritto al rispetto dei suoi beni che costituisce la perdita del loro godimento a Golestan.
22. In ci? che riguarda la domanda relativa alla perdita di redditi, il Governo osserva che Lena Sargsyan, la vedova del richiedente, non ha lei stessa introduce di richiesta dinnanzi alla Corte. La parte richiesta non potrebbe richiedere perci?, validamente delle somme che corrispondono alla perdita dei suoi redditi. Le domande che corrispondono alla perdita di redditi del richiedente non potrebbero essere mantenute peraltro, qui dopo il decesso di quello. Il Governo contesta anche la domanda di rimborso degli oneri di affitto e di sussistenza cos? come degli oneri di sussistenza futura, sottolineando che secondo la dichiarazione di Lena Sargsyan unito alle osservazioni del richiedente ne data del 21 maggio 2012, la coppia si era vista assegnare un appartamento in Armenia in 2001 ed aveva percepito una pensione di pensione e dei sussidi familiari versati col governo armeno.
23. In ci? che riguarda il danno giuridico, il Governo considera che la constatazione di una violazione costituisce in s? una soddisfazione equa sufficiente. Riconosce che i profughi subiscono un danno giuridico in ragione dell’impossibilit? di aderire ai loro beni, ai loro domicili ed alle tombe di loro prossimi, ma stima che nello specifico, questa impossibilit? ? legata intrinsecamente all’occupazione di una parte importante del territorio azerba?djanais ed alla ripresa delle ostilit? lungo la linea di contatto nell’aprile 2016, in particolare del bombardamento delle citt? e villaggi situati nella regione di Goranboy, dove trovati il villaggio di Golestan.
24. Infine, il Governo stima che i membri superstite della famiglia del richiedente non hanno requisito per chiedere un indennizzo per danno giuridico nel loro nome proprio, ed egli stima che ogni possibilit? di ottenere un indennizzo per danno giuridico al nome del richiedente si ? estinta col decesso dell’interessato.
2. Valutazione della Corte
ha, Osservazioni preliminari
25. Quando, nella sentenza al principale, ha riservato la questione della soddisfazione equa per esaminarlo ulteriormente, la Corte ha sottolineato la natura eccezionale della presente causa (ibidem, ? 283.
26. Questa natura eccezionale ? dovuta a parecchi elementi. Uno di essi ? il fatto che la causa cade su un conflitto in corso. Il conflitto nell’Alto Karabakh ? stato nella sua fase militare attiva del 1992 a 1994 ma, malgrado la conclusione di un cessate il fuoco nel maggio 1994 ed i negoziati condotti nella cornice del Gruppo di Minsk dell’OSCE, le parti non sempre sono giunte ad un accordo di pace, si trover? una descrizione dettagliata del contesto e della situazione reale ai paragrafi 14 a 28 della sentenza al principale. Mentre ? stato concluso ventitre anni fa, l’accordo di cessate il fuoco non ? rispettato sempre. Come il Governo ed il richiedente l’hanno uno e l’altro sottolineato nelle loro osservazioni relative alla soddisfazione equa, le violenze si sono intensificate lungo la linea di contatto recentemente, pi? particolarmente durante affrontamenti militari che hanno avuto luogo inizio aprile 2016.
27. Un’altra particolarit? della causa risiede nel fatto che gli avvenimenti che hanno portato il richiedente ad abbandonare i suoi beni ed il suo domicilio hanno avuto luogo nel giugno 1992 mentre lo stato convenuto, la Repubblica dell’Azerbaigian, non ha ratificato la Convenzione che dieci anni pi? tardi, il 15 aprile 2002. Non essendo competente ratione temporis per conoscere di fatti anteriori al 15 aprile 2002 dunque, la Corte ha di prima invalso che il richiedente aveva sempre dei diritti di propriet? valida su una casa ed un terreno ubicato a Golestan (sentenza al principale) ?? 198 e 205. Ha giudicato che a contare in vigore della data di entrata della Convenzione al riguardo dell’Azerbaigian, questo era responsabile di violazioni continue dei diritti del richiedente allo sguardo degli articoli 1 del Protocollo no 1 e 8 e 13 della Convenzione (ibidem, ?? 241-242, 260-261 e 273-274.
28. La Corte esamina una situazione continua che trova la sua origine nel conflitto dunque non risoluto portando sull’Alto-Karabakh ed i territori circostanti e che tocco sempre un gran numero di individui. Pi? di un migliaio di richieste individuali introdotte dalle persone spostate durante il conflitto sono pendenti dinnanzi a lei. Sono dirette per un poco pi? della met? di esse contro l’Armenia e per gli altri contro l’Azerbaigian. I richiedenti in queste cause rappresentano solamente una piccola parte delle persone di cui il numero ? stimato a pi? di un milione che hanno dovuto fuggire il conflitto e che non hanno potuto riprendere da allora possesso dei loro beni n? del loro domicilio, n? essere indennizzate per l’impossibilit? di godere ne nella quale si trovano.
29. A questo riguardo, la Corte stima che c’? luogo di ricordare l’importanza del principio di sussidiariet?. Nello specifico, questo principio riveste al tempo stesso una dimensione politica ed una dimensione giuridica.
30. In ci? che riguarda la dimensione politica, la Corte ha ricordato gi? che prima della loro adesione al Consiglio dell’Europa l’Armenia e l’Azerbaigian si erano avviati a regolare pacificamente il conflitto dell’Alto-Karabakh (paragrafo 76 della sentenza al principale). Ha trascorso oramai una quindicina di anni da quando i due Stati hanno ratificato la Convenzione, senza che una soluzione politica non sia ancora in vista. La Corte pu? sottolineare solamente che ? della loro responsabilit? di trovare un’ordinamento politica al conflitto in che sono implicati (vedere, mutatis mutandis, Kovai ?ed altri c. Slovenia [GC], i nostri 44574/98 e 2 altri, ?? 255-256, 3 ottobre 2008, e Demopoulos ed altri c. Turchia, d?c.) [GC], i nostri 46113/99 e 7 altri, ? 85, CEDH 2010.
31. Per ci? che ? della dimensione giuridica, la Corte ricorda che il principio di sussidiariet? ? alla base del sistema della Convenzione, Kuri ?ed altri c. Slovenia (soddisfazione equa) [GC], no 26828/06, ? 134, CEDH 2014, e le cause che sono citate. Questo principio ? consacrato all’articolo 1 della Convenzione, in virt? del quale gli Stati contraenti devono riconoscere ad ogni persona che rileva della loro giurisdizione i diritti e libert? garantite da questo strumento, mentre in virt? dell’articolo 19, incombe sulla Corte di garantire il rispetto degli impegni che risultano per gli Stati dalla Convenzione e dei suoi Protocolli. Di pi?, sottende l’obbligo per i richiedenti di esaurire le vie di ricorso interni conformemente all’articolo 35 ? 1 cos? come l’obbligo corrispondente per gli Stati contraenti di aprire conformemente all’articolo 13 delle vie di ricorsi effettivi contro le violazioni della Convenzione, Akdivar ed altri c. Turchia, 16 settembre 1996, ? 65, Raccolta delle sentenze e decisioni 1996 IV, Demopoulos ed altri, decisione precitata, ? 69. Guida anche il passo della Corte quando questa, sequestro di caso di violazioni sistemiche della Convenzione, applica il procedimento di sentenza pilota elaborata sul fondamento dell’articolo 46 (vedere, per esempio, Ali?i ed altri c. Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia, Slovenia e “l’ex-repubblica iugoslava del Macedonia” [GC], no 60642/08, ? 143, CEDH 2014.
32. Di pi?, la Corte non saprebbe sottolineare troppo che, siccome l’ha detto gi? in altre cause che derivano di situazioni di conflitto non risoluto o rivelando delle violazioni sistemiche, non ? una giurisdizione di prima istanza. Non ha la capacit?, ed egli non si addice alla sua funzione di giurisdizione internazionale, di pronunciarsi su un gran numero di cause che suppongono di stabilire dei fatti precisi o di calcolare un compenso finanziario, due compiti che, con principio ed in una preoccupazione di effettivit?, incombono sulle giurisdizioni interne (vedere, mutatis mutandis, Demopoulos ed altri, decisione precitata, ? 69, ed Ali?i ?ed altri, precitato, ?? 142-143.
33. ? precisamente tanto la trasgressione del Governo agli impegni che ha preso all’epoca della sua adesione che agli obblighi che gli spettano in virt? della Convenzione che impone alla Corte nello specifico di agire come una giurisdizione di prima istanza stabilendo i fatti della causa di cui certi datano di parecchi anni, valutando degli elementi di prova relativa ai diritti di propriet? ed infine determinando l’importo dell’indennit? pecuniaria ad accordare. Tutto ci? deve essere previsto alla luce per il fatto che la presente causa costituir? la causa di principio chiamato a servire di modello per le centinaia di altre cause simili dirette contro l’Azerbaigian e sempre pendenti dinnanzi alla Corte.
34. A prescindere di ogni indennit? che pu? essere concessa a titolo della soddisfazione equa nello specifico, l’esecuzione effettiva e costruttiva della sentenza al principale comanda di mettere in opera delle misure generali al livello nazionale. La Corte ha indicato gi? ci? che costituirebbe delle misure adeguate nella sentenza al principale, dove ha detto in particolare che “[tanto qu ‘] un accordo di pace globale non ha stato trovato, sembra particolarmente importante di mettere in opera un meccanismo di rivendicazione dei beni che o comodamente accessibile e che offro dei procedimenti che funzionano con le regole di prova flessibile, in modo da permettere al richiedente ed alle altre persone che si trova nella stessa situazione che egli di ottenere il ristabilimento dei loro diritti sui loro beni cos? come un indennizzo per la perdita di godimento di questi diritti” (ibidem, ? 238.
b, Principi generali in materia di soddisfazione equa
35. La Corte ricorda la sua giurisprudenza secondo la quale una sentenza che constata una violazione provoca in modo prova generale per lo stato convenuto l’obbligo giuridico di mettere un termine alla violazione e di cancellare ne le conseguenze in modo da ristabilire tanto quanto fare si pu? la situazione anteriore a questa, Kuri ?ed altri, precitato, ? 79. Gli Stati contraenti partiti ad una causa sono in principio libero di scegliere i mezzi di cui consumeranno per conformarsi ad una sentenza della Corte che constata una violazione. Questo potere di valutazione in quanto alle modalit? di esecuzione di una sentenza traduce la libert? di scelta di cui ? abbinata l’obbligo fondamentale imposto con la Convenzione agli Stati contraenti: garantire il rispetto dei diritti e libert? garantite (articolo 1 della Convenzione). Se la natura della violazione permette in integrum un restitutio, incombe sullo stato convenuto di realizzarla, la Corte che non ha n? la competenza n? la possibilit? pratico di compierlo lei stessa. Il diritto nazionale non permette cos?, in compenso, o permette solamente imperfettamente di cancellare le conseguenze della violazione, l’articolo 41 abilita la Corte ad accordare, se c’? luogo, alla parte lesa la soddisfazione che gli sembra appropriata, Papamichalopoulos ed altri c. Grecia (articolo 50), 31 ottobre 1995, ? 34, serie Ha no 330B?, e Kuri ?ed altri, precitato, ? 80, e le cause che sono citate. A questo riguardo, bisogna sottolineare il ruolo di sorveglianza dell’esecuzione delle sentenze della Corte devoluta al Comitato dei Ministri con l’articolo 46 ? 2 della Convenzione, Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT, c,). Svizzera (no 2) [GC], no 32772/02, ?? 84-88, CEDH 2009. Ci? che ?, la Corte ha consapevolezza che certe situazioni-in particolare queste che si inserisce nel contesto di un conflitto di lunga durata-non possono fare l’oggetto, in realt?, di un risarcimento integrale.
36. Per ci? che ? della domanda per danno patrimoniale, la Corte ricorda che in virt? della sua giurisprudenza, deve avere un legame di causalit? manifesta tra i danni addotto dal richiedente e la violazione della Convenzione, ed il risarcimento pu?, all’occorrenza, includere un’indennit? per perdita di redditi, Kuri ?ed altri, precitato, ? 81.
37. In ci? che riguarda il danno relativo ai beni immobiliari, quando non c’? stata privazione di propriet? ma che il richiedente non pu? aderire ai suoi beni n?, quindi, godere ne, l’approccio generale della Corte consiste in valutare il danno subito da riferimento ai redditi fondiari annui, espressi in percentuale del valore venale del bene, che la locazione avrebbe potuto produrre durante il periodo pertinente, Loizidou c. Turchia (articolo 50), 28 luglio 1998, ? 33, Raccolta 1998-IV.
38. Un calcolo preciso delle somme necessarie ad un risarcimento delle perdite patrimoniali subite dal richiedente pu? cozzare contro il carattere intrinsecamente aleatorio del danno che deriva della violazione. Un’indennit? pu? essere concessa malgrado il numero alzato di fattori imponderabili che possono complicare la valutazione di perdite future, ma pi? il tempo passa e pi? il legame tra le violazioni ed il danno diventano incerti. Ci? che bisogna determinare in simile caso, ? il livello della soddisfazione equa che ? necessario assegnare al richiedente a titolo delle sue perdite patrimoniali tanto passate che future, la Corte che gode in materia di un potere di valutazione di cui consuma in funzione di ci? che stima equa, Kuri ?ed altri, precitato, ? 82.
39. La Corte ricorda peraltro che nessuna disposizione contempla espressamente il versamento di un’indennit? per danno giuridico. Nei sentenze Varnava ed altri c. Turchia ([GC], i nostri 16064/90 e 8 altri, ? 224, CEDH 2009, e Cipro c. Turchia ((soddisfazione equa) [GC], no 25781/94, ? 56, CEDH 2014, la Corte ha confermato i seguenti principi, che ha elaborato progressivamente nella sua giurisprudenza. Le situazioni dove il richiedente ha subito un trauma evidente, fisica o psicologico, dei dolori e sofferenze, dello sconforto, dell’angoscia, della frustrazione, dei sentimenti di ingiustizia o di umiliazione, un’incertezza prolungata, una perturbazione nella sua vita o una vera perdita di probabilit? pu? essere distinta di queste dove la riconoscenza pubblica, in una sentenza costrittiva per lo stato contraente, del danno subito dal richiedente rappresenta anche in lei una forma adeguata di risarcimento. In certe situazioni, la constatazione con la Corte della mancanza di conformit? alle norme della Convenzione di una legge, di un procedimento o di una pratica ? sufficiente per risanare la situazione. Tuttavia, in altre situazioni, l’impatto della violazione pu? essere considerato come essendo di una natura e di un grado proprio ad avere portato al benessere giuridico del richiedente un attentato come questo risarcimento non basta. Questi elementi non suscitano un calcolo o ad una quantificazione precisa. La Corte non ha neanche per ruolo di agire come una giurisdizione nazionale chiamata, in materia civile, a determinare le responsabilit? ed a concedere dei danno-interessi. ? guidata dal principio dell’equit? che implica innanzitutto una certa flessibilit? ed un esame obiettivo di ci? che ? giusto, equo e ragionevole, tenuto conto dell’insieme delle circostanze della causa, questo essere-a-argomento non solo della situazione del richiedente, ma anche del contesto generale in che la violazione ? stata commessa. Le indennit? che assegna per danno giuridico hanno per oggetto di riconoscere il fatto che una violazione di un diritto fondamentale ha provocato un danno giuridico e sono valutate in modo da riflettere approssimativamente la gravit? di questo danno.
40. Infine, in funzione delle circostanze proprie alla causa, pu? essere opportuno concedere una somma globale a titolo del danno patrimoniale e morale, Centro Europa 7 S.r.l. e Di Stefano c. Italia [GC], no 38433/09, ?? 218-222, CEDH 2012.
c, Concessione di un’indennit? nello specifico
i. Considerazioni generali
41. Quando ha concluso alla violazione continua dell’articolo 1 del Protocollo no 1, la Corte ha ammesso che la chiusura dell’accesso a Golestan ai civili, e dunque in particolare al richiedente, si giustificava con le considerazioni di sicurezza, il villaggio che si trova in una zona di attivit? militare. Per?, ha stimato che finch? l’accesso ai beni del richiedente era impossibile, lo stato aveva il dovere di prendere altri tipi di misure per garantire il diritto dell’interessato al rispetto dei suoi beni (paragrafi 233-234 della sentenza al principale). Ha notato che il governo convenuto aveva dovuto portare assistenza ad un gran numero di spostati interni, ma ha giudicato che la protezione di questo gruppo non l’esonerava totalmente dei suoi obblighi verso un altro gruppo, nell’occorrenza gli armeni che, come il richiedente, avevano dovuto prendere la fuga durante il conflitto (ibidem, ?? 239-240. Ha concluso che avuto riguardo all’atteggiamento delle autorit? nazionali che non avevano preso la minima misura per indennizzare il richiedente per la perdita del godimento dei suoi beni a Golestan, l’impossibilit? per l’interessato di aderire aveva fatto pesare e continuava di fare pesare su lui un carico eccessivo (ibidem, ? 241. Sulla base delle stesse considerazioni, ha concluso alla violazione continua dell’articolo 8 della Convenzione, le autorit? avendo negato al richiedente la possibilit? di aderire al suo domicilio ed alle tombe di suoi prossimo a Golestan senza adottare di misure per prendere i suoi diritti in conto o almeno per indennizzarlo per perdita di godimento (ibidem, ?? 259-261. Infine, ha constatato che nessuno ricorso effettivo era stato non era disponibile per risanare queste violazioni (? 273).
42. All’origine, il richiedente chiedeva la restituzione dei suoi beni, ivi compreso il diritto di riguadagnare Golestan per ritrovare i suoi beni ed il suo domicilio, ma ha abbandonato questa domanda dopo la sentenza al principale, prendendo atto dell’impossibilit? di tornare al villaggio tenuto conto dell’insicurezza che regno, paragrafo 10 sopra. La concessione di un’indennit? ? la misura di soddisfazione equa adeguata nello specifico dunque.
43. La Corte ricorda che questo ? perch? ha concluso che il richiedente aveva sempre sulla casa ed il terreno ubicato a Golestan dei diritti di propriet? valida che si ? dichiarata competente ratione temporis per conoscere della presente causa, paragrafi 205 e 215 della sentenza al principale, a contare del 15 aprile 2002. Segue, primariamente, che la situazione continua denunciata, un periodo da vicino dieci anni sfuggo alla sua competenza temporale, e che nessuno danno subito direttamente dal richiedente prima del 15 aprile 2002 non ? legato alle violazioni che ha constatato n? non pu?, quindi, essere oggetto di un indennizzo a titolo dell’articolo 41 della Convenzione. Secondariamente, il richiedente non essendo stato privato dei suoi diritti di propriet?, non pu? essere concesso egli di indennit? per la perdita della sua casa e del suo terreno in quanto tale, ma solamente per la perdita del godimento di questi beni.
ii. Danno patrimoniale
?) La casa del richiedente
44. In ci? che riguarda la casa del richiedente, la Corte ha concluso nella sentenza al principale che il casamento esisteva sempre in vigore all’entrata della Convenzione al riguardo dell’Azerbaigian nell’aprile 2002, anche se era probabilmente molto danneggiata (ibidem, ?? 197-198. Il richiedente chiede ad essere indennizzato all’altezza il valore che avrebbe rappresentato la casa nel momento in cui ha dovuto fuggire Golestan nel giugno 1992. Ora la Corte non pu? concedere egli un risarcimento per un danno sopraggiunto in vigore prima dell’entrata della Convenzione (vedere, per?, Doan ?ed altri c. Turchia (soddisfazione equa), i nostri 8803/02 e 14 altri, ?? 52 53, 13 luglio 2006-in questa causa, la Convenzione era gi? in vigore nel momento in cui i richiedenti erano stati espulsi del loro villaggio del Sud-est della Turchia, e la Corte, parecchi anni dopo, aveva concesso loro un’indennit? per il deterioramento subito dalle loro case da quando erano stati espulsi senza potere tornare l?. Non ? possibile assegnare un risarcimento di questo capo dunque.
?) Perdita del mobilio, del bestiame e degli alberi da frutto,
45. Il richiedente che chiede un indennizzo per la perdita del suo mobilio, del suo bestiame e dei suoi alberi da frutto, la Corte osserva che vicino a dieci anni hanno trascorso tra i momenti dove ha fuggito in vigore Golestan in giugno 1992 e l’entrata della Convenzione al riguardo dell’Azerbaigian nell’aprile 2002. Durante questo lasso di tempo considerevole, il mobilio ? stato molto certamente meno pesantemente tutto danneggiato, se non ? diventato totalmente inutilizzabile. Parimenti, il bestiame ? dovuto perire bene molto tempo in vigore prima dell’entrata della Convenzione e gli alberi da frutto hanno dovuto soffrire pesantemente di dieci anni di abbandono. Ha non c’in questa causa nessuno elemento che permette di prevedere una conclusione differente. Cos?, per ci? che ? di questi beni, non c’? legame di causalit? tra i danni addotto e le violazioni continue constatate nella sentenza al principale. Non pu? essere concesso nessuna somma a questo titolo dunque.
?) Perdita degli stipendi, pensioni ed economie
46. Il richiedente chiede anche un’indennit? per la perdita degli stipendi e pensioni della coppia dal 1992. Non pu? essere concesso l? ancora, nessuna somma a titolo del periodo anteriore al 15 aprile 2002. In ci? che riguarda in vigore il periodo posteriore all’entrata della Convenzione al riguardo dell’Azerbaigian, la Corte considera che non c’? legame di causalit? tra le violazioni constatate nella sentenza al principale ed il danno addotto. Le perdite denunciate non sono legate direttamente all’impossibilit? per il richiedente di ottenere il ristabilimento dei suoi diritti sui suoi beni o un indennizzo per la perdita del loro godimento, sono legate piuttosto al suo spostamento di Golestan nel 1992 ed alle conseguenze globali del conflitto. Non c’? neanche legame di causalit? tra le perdite delle economie depositate alla cassa di risparmio azerba?djanaise e le violazioni constatate nella sentenza al principale. Di pi?, queste perdite non erano l’oggetto della richiesta. Non sono state menzionate per la prima volta che nelle osservazioni del richiedente sulla soddisfazione equa in data del 21 maggio 2012. In breve, non pu? essere concesso nessuna somma per la perdita degli stipendi, pensioni ed economie della coppia.
?) Perdita dei redditi issus del terreno del richiedente e spese supplementari a titolo dell’affitto e degli oneri di sussistenza
47. La Corte considera che un’indennit? per danno patrimoniale pu? in principio essere concessa per la perdita dei redditi che il richiedente avrebbe potuto trarre in vigore dal suo terreno durante il periodo posteriore all’entrata della Convenzione al riguardo dell’Azerbaigian. ? preparata ad ammettere anche, per questo stesso periodo, che il richiedente ha impegnato certe spese supplementari a titolo dell’affitto e degli oneri di sussistenza, sebbene rischia di dedurre delle somme in questione queste percepito presso delle autorit? armene. Osserva tuttavia che la valutazione di questi capi di danno patrimoniale ? gravata anche delle multipli incertezze e difficolt?.
48. Certe di queste difficolt? sono legati al fatto che il conflitto sotto jacent non ? sempre risoluto ed alla situazione particolare di Golestan. Dall’entrata in vigore della Convenzione al riguardo dell’Azerbaigian il villaggio ? restato finora, abbandonato, e la maggior parte degli edifici sono in rovine. La zona si trova tra le posizioni dei forze azerba?djanaises e queste del “RHK”, paragrafi 134 e 197 della sentenza al principale. In queste condizioni, non ? possibile procurarsi relativamente dei dati validi alla perdita di godimento dei beni del richiedente. Non appare neanche appropriato valutare la perdita di godimento con riferimento ai redditi fondiari annui, espressi in percentuale del valore venale del bene, che la locazione avrebbe potuto produrre in vigore durante il periodo posteriore all’entrata della Convenzione al riguardo dell’Azerbaigian (vedere, per?, Loizidou c. Turchia (articolo 50), precitato, ? 33.
49. Un’altra difficolt?, strettamente legata alla prima, riguarda la mancanza o l’inaccessibilit? dei documenti. Il principale documento produce relativamente dal richiedente alla sua casa ed al suo terreno a Golestan ? il passaporto tecnico della casa stabilita nel maggio 1991, paragrafi 154 e 192 della sentenza al principale, questo essere-a-argomento del tempo dell’unione sovietica. Ora il passaporto tecnico non indica il valore del terreno. Ci? pu? spiegarsi partire col fatto che, quando l’appezzamento ? stato assegnato al richiedente, il sistema giuridico sovietico non riconosceva la propriet? privata delle terre, l’interessato che beneficia solamente di un “diritto di uso”, si trover? una descrizione dettagliata delle diritti imposte fondiarie che esistono a questa epoca ai paragrafi 201 a 203 della sentenza al principale. In ci? che riguarda il periodo che rileva della competenza della Corte ratione temporis, non c’? documento relativo al valore dei beni n? a quella dei redditi che possono essere derivati.
?) Conclusione in quanto al danno patrimoniale
50. In conclusione, la Corte considera che non pu? essere concesso di indennit? a titolo del danno patrimoniale che per due capi di danno, a sapere, da una parte, la perdita dei redditi issus del terreno del richiedente e, altro parte, le spese supplementari sopportate a titolo dell’affitto e degli oneri di sussistenza. Ammette che, dato che a Golestan il richiedente abitava la sua propria casa e traeva una parte dai suoi redditi della cultura e dell’allevamento che praticava sul suo terreno, ha dovuto sopportare delle spese supplementari in Armenia. Tuttavia, l’impossibilit? di valutare con certezza la perdita dei redditi che traeva dal terreno impedisca di calcolare precisamente da una parte la differenza tra i suoi oneri di sussistenza a Golestan ed in Armenia di altra parte. Questa valutazione ? complicata ancora dal fatto che implica di confrontare delle situazioni economiche in due paesi differenti che devono, di pi?, essersi evoluto considerevolmente col passare del tempo. Avuto riguardo all’insieme di questi elementi, la Corte considera che il danno patrimoniale subito dal richiedente non suscita una valutazione precisa.
iii. Danno giuridico
51. La Corte considera che il richiedente ha dovuto subire un danno giuridico a causa della situazione non decisa che si ? installata nel tempo, dell’incertezza in quanto a ci? che era accaduto della sua casa, dei suoi beni e delle tombe di suoi prossimi a Golestan, e dello sconforto e delle sofferenza morali che ne hanno derivato.
52. Stima che nello specifico, la constatazione di una violazione non costituisce in s? una soddisfazione equa sufficiente per il danno giuridico subito. Siccome l’ha notato nella sentenza al principale, il fatto che il governo convenuto abbia preso delle misure per portare assistenza alle centinaia di migliaia dello spostati interni non l’esonero totalmente dei suoi obblighi verso un altro gruppo, nell’occorrenza gli armeni che, come il richiedente, hanno dovuto prendere la fuga durante il conflitto. Appare che a questo giorno, il Governo non ha messo in opera di meccanismo di rivendicazione dei beni n? di altre misure a favore delle persone che si trovano nella situazione del richiedente, vedere sopra il paragrafo 34 e le considerazioni esposte ai paragrafi 238 a 240 della sentenza al principale. La presente causa si distingue cos? del causa Doan ?ed altri (sentenza precitata, ? 61,) dove la Corte ha considerato che, tenuto conto delle misure prese dalle autorit? dello stato convenuto per ovviare alla situazione dei richiedenti e degli altri spostati interni, la sentenza al principale costituiva in s? una soddisfazione equa sufficiente per ogni danno giuridico essendo potuto nascere delle violazioni degli articoli 8 e 13 della Convenzione e dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
iv. Diritto dei membri della famiglia ad un’indennit?
53. In risposta alle osservazioni del Governo a questo motivo, la Corte ricorda che i membri della famiglia di un richiedente che ha requisito per inseguire il procedimento dopo il decesso di questo possono sostituirsi anche a lui in ci? che riguarda le pretese a titolo della soddisfazione equa, per ci? che ? tanti il danno patrimoniale, Malhous c. Repubblica ceca [GC], no 33071/96, ?? 67-68, 12 luglio 2001, che il danno giuridico (vedere, per esempio, Jeius ?c. Lituania, no 34578/97, ?? 41 e 109, CEDH 2000-IX, Avc ?ed altri c. Turchia, no 70417/01, ? 56, 27 giugno 2006, e, per?, Malhous, precitato, ? 71, dove ha considerato che la violazione non aveva destinato avendolo personalmente diritto. Di pi?, ha concesso gi? un’indennit? per danno giuridico al figlio di un richiedente che aveva inseguito l’istanza che sua madre aveva impegnato relativamente alla durata eccessiva di un procedimento che riguarda una pensione, e questo non solo per il periodo durante la quale il richiedente era in vita ma anche per il periodo posteriore al suo decesso durante la quale il figlio aveva inseguito il procedimento dinnanzi alle autorit? interne in quanto erede dell’interessata, Ernestina Zullo c. Italia [GC], no 64897/01, ?? 115-116 e 148-149, 29 marzo 2006.
54. Appare che il Governo sostiene che i membri della famiglia del defunto richiedente non possono chiedere di indennizzo per il periodo posteriore al decesso di questo, sopraggiunto nell’aprile 2009. Tenuto conto della natura particolare delle violazioni in gioco che sono delle violazioni continue dei diritti garantiti dall’articolo 1 del Protocollo no 1 e gli articoli 8 e 13 della Convenzione, la Corte stima che sarebbe fin troppo formalista di escludere la concessione di un’indennit? per il periodo posteriore al decesso del richiedente. ? stato ricordato cos? qui sopra, nelle cause concernente la durata eccessiva di un procedimento, e dunque una violazione che comprende un elemento di continuit?, la concessione della soddisfazione equa non si limita necessariamente al periodo anteriore al decesso del richiedente. La situazione pu? essere differente quando il procedimento dinnanzi alla Corte non ? perseguito dall’avuto diritto del richiedente deceduto ma con l’amministratore dei suoi beni, Solomonides c. Turchia (soddisfazione equa), no 16161/90, ?? 42 43 e 47, 27 luglio 2010, o quando l’avuto diritto del richiedente insegue il procedimento dinnanzi alla Corte ma non sono personalmente assegnati con la violazione constatata (Malhous, precitato, ? 71.
55. Nello specifico, la Corte ricorda che prima del loro spostamento, il richiedente e la sua famiglia vivevano a Golestan, dove il richiedente si guadagnava da vivere partita grazie al suo stipendio da professore al collegio del villaggio e partire ne coltivando la sua terra ed in c’alzando del bestiame e dove sua moglie lavorava nella fattoria collettiva. Formavano una casa al senso economico del termine dunque. Il richiedente e sua moglie sono passati nel villaggio la pi? grande parte della loro vita, fino al loro spostamento forzato nel giugno 1992. La moglie del richiedente era cos?, esattamente nella stessa situazione che egli e lei sono state lese personalmente dalla perdita del godimento dei beni e del domicilio di suo marito a Golestan e con la mancanza di ricorsi effettivi a questo riguardo. In una minima misura, questa constatazione si applica anche ai bambini adulti del richiedente. Di pi?, quando ha concluso che c’era stato e continuava di avere violazione dei diritti del richiedente protetto dalla Convenzione, la Corte ha tenuto conto del periodo posteriore al decesso dell’interessato, sentenza al principale, ?? 241 242, 260-261 e 273. Difatti, per giungere a questa conclusione, ha stabilito che il richiedente aveva sempre dei diritti di propriet? valida sulla sua casa ed il suo terreno (ibidem, ? 205. Nella mancanza di ogni elemento che indica il contrario, la vedova del richiedente e, dopo il decesso di questa in 2014, i suoi bambini devono essere considerati come eredi di questi diritti dunque. Avuto riguardo all’insieme di questi fattori, la Corte conclude che i membri della famiglia del richiedente che ha inseguito il procedimento nel suo nome possono vedersi concedere un’indennit? per l’interezza del periodo esaminato nello specifico.
v. Conclusione generale
56. Deriva di ci? che precede che il richiedente pu? pretendere ad un’indennit? per certe perdite patrimoniali e per danno giuridico. Del parere della Corte, il danno patrimoniale ed il danno giuridico sono nello specifico strettamente legato. Per le ragioni esposte il danno subito non suscita sopra, un calcolo preciso, paragrafi 39 e 48 a 50. Di pi?, il passaggio del tempo fa nascere certe difficolt? in quanto alla valutazione del danno: come la Corte l’ha detto gi?, paragrafo 48 sopra, l’elemento temporale rende meno certo il legame tra le violazioni della Convenzione ed il danno subito. Questa considerazione ? particolarmente brava nello specifico, dove la violazione del diritto al rispetto dei beni ? continua, e dove ha trascorso vicino a dieci anni tra i momenti dove il richiedente ha dovuto fuggire Golestan e quello dove la Convenzione ? entrata in vigore nel riguardo dell’Azerbaigian, poi ancora una quindicina di anni a tutt’oggi. Malgrado il numero alzato di fattori imponderabili che entrano qui in gioco, un’indennit? pu? essere concessa. La Corte gode per fissare il livello del risarcimento di un potere di valutazione di cui consuma in funzione di ci? che stima equa.
57. In conclusione, la Corte ricorda di nuovo, tenuto conto dell’obbligo primo per lo stato convenuto di riparare le conseguenze di una violazione della Convenzione, che ? della responsabilit? dei due Stati riguardati di decidere in modo razionale il conflitto dell’Alto Karabakh. Nello specifico, dato che non ? stato trovato ancora di soluzione alla livello politica, stima che c’? luogo di concedere una somma globale a titolo del danno patrimoniale e morale. Deliberando in equit?, concede al richiedente 5 000 EUR ogni capo di danno confuso, pi? ogni importo che pu? essere dovuto su questa somma a titolo di imposta.
B. Oneri e spese
1. Tesi delle parti
58. Il richiedente richiede il seguente ? a titolo degli oneri e spese impegnate nella cornice del procedimento dinnanzi alla Corte: 37 062,50 sterlina (GBP) che corrisponde a 247 ore e cinque minuti di lavoro coi suoi avvocati di Londra al tasso orario di 150 GBP, e 38 500 EUR per 384 ore e 20 minuti di lavoro con le sue rappresentanti armene al tasso orario di 100 EUR. Produce dei fogli orari dettagliati per ciascuno degli avvocati riguardati. Sollecita inoltre il rimborso delle somme spese dai suoi avvocati a ragione di 348,33 GBP per quelli di Londra e 1 737 EUR per le sue rappresentanti armene. Unisce a questo riguardo dei giustificativo.
59. Il richiedente sostiene che in virt? della giurisprudenza della Corte, pu? essere giustificato che un richiedente sia rappresentato da parecchi avvocati, e con gli avvocati che esercitano in differenti ordini giuridici. In simile caso, la Corte avrebbe ammesso anche che la parcella varia di un Stato contraente all’altro e che il fatto di avere assunto degli avvocati dei differenti ordini giuridici pu? implicare che rischia di tradurre i documenti essenziali della pratica.
60. Il Governo stima che le domande del richiedente sono eccessive. Riconosce che era necessario che l’interessato fosse rappresentato con almeno un avvocato armeno ed un avvocato specialista dei diritti dell’uomo che conosce il procedimento dinnanzi alla Corte, ma contesta la necessit? di assumere una squadra di avvocati che esercitano uni a Londra e gli altri in Armenia. Prega la Corte di esaminare accuratamente le domande presentate dal richiedente a titolo degli oneri e spese.
2. Valutazione della Corte
61. Secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente non pu? ottenere il rimborso dei suoi oneri e spese che nella misura in cui si trovano stabilisco la loro realt?, la loro necessit? ed il carattere ragionevoli del loro tasso (vedere, tra molto altri, Centro Europa 7 S.r.l. e Di Stefano, precitato, ? 223, ed Ali?i ?ed altri, precitato, ? 158.
62. Avuto riguardo alla natura della presente causa, la Corte ammette che era necessario per il richiedente di essere rappresentato da due avocates armeni ed un avvocato britannico specializzato nella protezione internazionale dei diritti dell’uomo, Kurt c. Turchia, 25 maggio 1998, ? 179, Raccolta 1998-III. Nota anche che non ? insolito che i consigli delle parti siano assistiti di consiglieri all’udienza pubblica o per le loro ricerche.
63. La Corte riconosce peraltro che la causa sollevava delle questioni di fatto e del diritto complesso. Osserva in particolare che ha bisognato raccogliere delle prove, comparire a due udienze pubbliche dinnanzi alla Grande Camera e sottoporre a pi? riprese delle osservazioni. Nota anche che l’importiamo questioni giuridiche erano in gioco, e che la presente causa costituir? la causa di principio per le centinaia di altri casi. Tuttavia, considera che la somma totale richiesta a titolo degli oneri e spese sono eccessivi. Infine, osserva che il richiedente ha percepito 3 940,64 EUR a titolo dell’assistenza giudiziale.
64. Tenuto conto delle informazione di cui dispone e dei criteri esposti la Corte stima sopra, ragionevole di concedere al richiedente l’intimo di 30 000 EUR per coprire l’insieme dei suoi oneri e spese.
C. Interessi moratori
65. La Corte giudica appropriata di ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti di percentuale.
CON QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Dice
ha, che lo stato convenuto deve versare congiuntamente al Sig. Vladimir Sargsyan ed alla Sig.ra Tsovinar Sargsyan, entro tre mesi, il seguente somme:
i. 5 000 EUR, cinquemila euros, pi? ogni importo che pu? essere dovuto su questa somma a titolo di imposta, per danno patrimoniale e morale,;
ii. 30 000 EUR, trentamila euros, pi? ogni importo che pu? essere dovuto da essi su questa somma a titolo di imposta, per oneri e spese,;
b che a contare della scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno ad aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti di percentuale,;

2. Respingi la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese ed in inglese, poi comunicato per iscritto il 12 dicembre 2017, in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento della Corte.
Johan Callewaert Guido Raimondi
Collaboratore al cancelliere Presidente
Alla presente sentenza si trova unito, conformemente agli articoli 45 ? 2 della Convenzione e 74 ? 2 dell’ordinamento, l’esposizione dell’opinione si separata dal giudice H?seynov.
G.R.
J.C.

OPINIONE CONCORDANTE DEL GIUDICE H?SEYNOV
(Traduzione)

Sebbene non essendo di accordo coi conclusioni alle quali ? giunto la Grande Camera nella sentenza al principale, constato che la questione esaminata a questo stadio del procedimento non ? pi? lo stesso. Non si essendo riunito nella formazione giudiziale che ha adottato la sentenza al principale, sono tenuto giuridicamente dalla sua decisione. Considerando la questione dell’applicazione dell’articolo 41 in questa cornice, ho il dovere di votare in favore della presente sentenza.

Testo Tradotto

Conclusions
Dommage mat?riel et pr?judice moral – r?paration (Article 41 – Pr?judice moral
Dommage mat?riel
Satisfaction ?quitable)

GRANDE CHAMBRE

AFFAIRE SARGSYAN c. AZERBA?DJAN

(Requ?te no 40167/06)

ARR?T
(Satisfaction ?quitable)

STRASBOURG

12 d?cembre 2017

Cet arr?t est d?finitif. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Sargsyan c. Azerba?djan,
La Cour europ?enne des droits de l?homme, si?geant en une Grande Chambre compos?e de :
Guido Raimondi, pr?sident,
Angelika Nu?berger,
Linos-Alexandre Sicilianos,
Ganna Yudkivska,
Robert Spano,
Luis L?pez Guerra,
Neboj?a Vu?ini?,
Paul Lemmens,
Krzysztof Wojtyczek,
Ksenija Turkovi?,
Egidijus K?ris,
Iulia Motoc,
Branko Lubarda,
M?rti?? Mits,
Armen Harutyunyan,
L?tif H?seynov,
Jolien Schukking, juges,
et de Johan Callewaert, greffier adjoint de la Grande Chambre,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 28 septembre 2017,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 40167/06) dirig?e contre la R?publique d?Azerba?djan et dont un ressortissant arm?nien, OMISSIS (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 11 ao?t 2006 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?). Le requ?rant est d?c?d? en 2009. La proc?dure a ?t? poursuivie par sa veuve, OMISSIS, n?e en 1936, et par son fils, OMISSIS, n? en 1957, et ses filles, OMISSIS, n?es respectivement en 1959 et 1966. OMISSIS est d?c?d?e en 2014. OMISSIS poursuivent la proc?dure au nom du requ?rant.
2. Le requ?rant, qui avait ?t? admis au b?n?fice de l?assistance judiciaire, a ?t? repr?sent? devant la Cour par OMISSIS, avocates ? Erevan, et par OMISSIS, directeur de l?European Human Rights Advocacy Centre. Le gouvernement azerba?djanais (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agent, M. ?. Asgarov.
3. Par un arr?t rendu le 16 juin 2015 (? l?arr?t au principal ?), la Grande Chambre a rejet? les exceptions pr?liminaires tir?es par le gouvernement d?fendeur d?un non-?puisement des voies de recours internes, d?une absence de juridiction et de responsabilit? de l??tat, d?un d?faut de comp?tence ratione temporis de la Cour et d?un d?faut de qualit? de victime du requ?rant quant aux griefs relatifs aux tombes de ses proches. Elle a conclu qu?il y avait la violation continue de l?article 1 du Protocole no 1 et des articles 8 et 13 de la Convention et qu?aucune question distincte ne se posait sur le terrain de l?article 14 de la Convention. Sous l?angle de l?article 1 du Protocole no 1, elle a jug? que pendant toute la p?riode relevant de sa comp?tence ratione temporis, c?est-?-dire depuis le 15 avril 2002, m?me si l?impossibilit? pour le requ?rant d?acc?der ? ses biens ? Golestan avait ?t? justifi?e par des consid?rations de s?curit?, le fait que l??tat d?fendeur n?ait pas pris la moindre mesure pour r?tablir les droits de l?int?ress? sur ses biens ou l?indemniser pour la perte de leur jouissance avait fait peser sur celui-ci une charge excessive (Sargsyan c. Azerba?djan [GC], no 40167/06, CEDH 2015).
4. Au titre de l?article 41 de la Convention, le requ?rant sollicitait une satisfaction ?quitable pour le dommage mat?riel et moral qu?il estimait ?tre r?sult? des violations constat?es en l?esp?ce, ainsi que le remboursement des frais et d?pens expos?s devant la Cour.
5. La question de l?application de l?article 41 de la Convention ne se trouvant pas en ?tat, la Cour l?a r?serv?e et a invit? le Gouvernement et le requ?rant ? lui soumettre par ?crit, dans un d?lai de douze mois, leurs observations sur ladite question et, en particulier, ? la tenir inform?e de tout accord auquel ils pourraient aboutir (paragraphe 283 et point 9 du dispositif de l?arr?t au principal).
6. Les parties n??tant pas parvenues ? un accord, le requ?rant a d?pos? ses observations les 16 juin et 13 d?cembre 2016, et le Gouvernement a fait de m?me les 16 septembre et 24 octobre 2016.
7. La composition de la Grande Chambre a ?t? arr?t?e conform?ment aux articles 26 ?? 4 et 5 de la Convention et 24 du r?glement de la Cour (? le r?glement ?).
EN DROIT
8. Aux termes de l?article 41 de la Convention :
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
1. Th?ses des parties
a) Le requ?rant
9. Le requ?rant ?tait d?ethnie arm?nienne. Il ?tait n? en 1929, ?tait mari? et avait quatre enfants. Avec sa famille, il v?cut d?abord ? Golestan, dans la r?gion de Chahoumian, en R?publique socialiste sovi?tique d?Azerba?djan (la r?gion o? se trouve le village est aujourd?hui d?nomm?e r?gion de Goranboy, et l??tat est devenu la R?publique d?Azerba?djan). Il y aurait poss?d? une maison de deux ?tages, des d?pendances et un terrain de 2 160 m? dont 1 500 m? de verger et de jardin potager. Il aurait gagn? sa vie en partie gr?ce ? son salaire de professeur au coll?ge du village et en partie en cultivant sa terre et en y ?levant du b?tail. Sa femme, Lena Sargsyan, aurait travaill? ? la ferme collective du village. Le couple aurait pass? ? Golestan la plus grande partie de sa vie et y aurait ?lev? ses quatre enfants. En juin 1992, alors que le conflit du Haut Karabakh ?tait dans sa phase militaire, le village aurait ?t? attaqu? et la famille aurait d? prendre la fuite. Le requ?rant et sa femme auraient ensuite v?cu comme r?fugi?s ? Erevan. En 2002, le requ?rant obtint la nationalit? arm?nienne. Il d?c?da le 13 avril 2009 (paragraphes 29 et 34-40 de l?arr?t au principal).
10. Dans ses observations du 21 mai 2012, ant?rieures ? l?audience sur le fond de l?affaire, le requ?rant demandait la restitution de ses biens, y compris le droit de regagner Golestan pour y retrouver ses biens et son domicile, ainsi qu?une indemnisation pour dommage mat?riel et moral et le remboursement des frais et d?pens qu?il avait engag?s dans le cadre de la proc?dure devant la Cour (paragraphe 281 de l?arr?t au principal). Dans ses observations post?rieures ? l?arr?t au principal, il maintient ses demandes d?indemnisation mais prend acte de l?impossibilit? mat?rielle de retourner au village compte tenu des combats qui s?y sont d?roul?s r?cemment et de la fragilit? du cessez-le-feu. Il ajoute que les sommes calcul?es en dollars am?ricains (USD) avaient ?t? converties en euros (EUR) au taux applicable au moment de la soumission des premi?res observations et prie la Cour de tenir compte de l??volution consid?rable du taux de change entre les deux monnaies lorsqu?elle prendra sa d?cision d?finitive.
11. Le requ?rant r?clame une somme totale de 374 814 EUR ? titre d?indemnisation pour le dommage mat?riel qu?il estime avoir subi du fait de son d?placement forc? de Golestan en juin 1992 et de l?impossibilit? dans laquelle il se trouve d?acc?der ? ses biens.
12. La somme demand?e au titre du dommage mat?riel comprend une indemnit? pour la perte de la maison et de ses d?pendances (16 654 EUR), du mobilier (12 824 EUR), du b?tail et des arbres fruitiers (1 644 EUR), des ?conomies d?pos?es ? la caisse d??pargne azerba?djanaise sur le compte du requ?rant et celui de sa femme (1 564 EUR), des revenus du couple (151 260 EUR de 1992 ? 2012, ? savoir le salaire du requ?rant, celui de sa femme et la pension de retraite du requ?rant ? 3 388 EUR par an ? ainsi que les revenus tir?s du terrain ? Golestan ? 4 175 EUR par an) plus le remboursement du loyer et des frais de subsistance engag?s pour vivre hors de Golestan (soit une somme totale de 99 447 EUR de 1992 ? 2012), moins les sommes re?ues du gouvernement arm?nien au titre de la retraite et des allocations familiales. Elle comprend ?galement une indemnit? d?un montant de 91 421 EUR au titre de la perte de revenus et des frais de subsistance futurs de la femme du requ?rant, Lena Sargsyan.
13. En ce qui concerne la maison, le requ?rant s?appuie sur la conclusion ? laquelle la Cour est parvenue dans l?arr?t au principal, ? savoir que le b?timent existe toujours (ibidem, ?? 197-198). Il produit trois estimations : premi?rement, l?estimation en roubles sovi?tiques figurant dans le passeport technique de la maison dat? de mai 1991, convertie en dollars am?ricains au taux de juin 1992 ; deuxi?mement, une estimation fournie par Lena Sargsyan et reposant sur l?argument qu?en raison de la d?valuation du rouble sovi?tique en 1991, la valeur cadastrale figurant dans le passeport technique convertie en dollars au taux de juin 1992 ne refl?te pas fid?lement la valeur du bien ; et troisi?mement, une estimation d?avril 2012 ?tablie par le service du cadastre du gouvernement arm?nien sur la base de la comparaison de la maison du requ?rant avec des maisons semblables d?un village comparable d?Arm?nie, et selon laquelle le bien vaudrait 21 403 USD (soit 16 654 EUR au moment de la soumission de la demande en mai 2012).
14. Pour ce qui est de la perte du revenu tir? du terrain ? Golestan, le requ?rant indique qu?il y ?levait du b?tail et qu?il y cultivait des fruits et des l?gumes. Une partie du produit de cette activit? aurait ?t? consomm?e par la famille et l?autre partie aurait ?t? vendue. Le requ?rant estime ? 4 175 EUR par an la perte subie ? ce titre, en convertissant en dollars am?ricains puis en euros la valeur en roubles sovi?tiques des produits agricoles. En ce qui concerne les frais suppl?mentaires de loyer et de subsistance, il a communiqu? plusieurs re?us de paiement des frais d?h?bergement dans un appartement-dortoir ? Erevan. Selon la d?claration de Lena Sargsyan jointe aux observations du 21 mai 2012, cet appartement avait ?t? allou? au requ?rant et ? elle-m?me en 2001 par le comit? des r?fugi?s arm?niens et le couple avait ensuite ?t? en mesure de le privatiser. Le requ?rant a ?galement communiqu? des factures d??lectricit? et d?eau et une liste ?manant des services sociaux arm?niens qui r?capitule les versements effectu?s au titre de la retraite et des allocations familiales de 2003 ? 2012. En ce qui concerne les autres chefs de dommage mat?riel, il a aussi expos? les d?tails de la m?thode de calcul utilis?e et joint plusieurs pi?ces justificatives.
15. Il note par ailleurs que la Cour a indiqu? la m?thode et le principe ? suivre en mati?re de r?paration du dommage mat?riel des individus se trouvant dans sa situation en renvoyant aux normes internationales pertinentes, notamment aux ? Principes concernant la restitution des logements et des biens dans le cas des r?fugi?s et des personnes d?plac?es ? des Nations unies (? principes de Pinheiro ?) et ? la r?solution no 178 (2010) de l?Assembl?e parlementaire du Conseil de l?Europe, intitul?e ? R?solution des probl?mes de propri?t? des r?fugi?s et des personnes d?plac?es ? l?int?rieur de leur propre pays ? (paragraphe 238 de l?arr?t au principal).
16. Les ayants droit du requ?rant, qui poursuivent la proc?dure depuis son d?c?s, pr?cisent que la demande formul?e au titre du dommage moral est faite en leur propre nom et en celui du requ?rant. Ils sollicitent une somme totale de 190 000 EUR, indiquant que le requ?rant et eux-m?mes ont ?t? en proie au d?sarroi, ? l?impuissance et ? la frustration pendant les nombreuses ann?es durant lesquelles ils n?ont pas pu jouir de leurs biens et de leur domicile ? Golestan ni se rendre sur les tombes de leurs proches sur place.
17. Enfin, le requ?rant conteste la th?se du Gouvernement selon laquelle l?impossibilit? o? il s?est trouv? d?acc?der ? ses biens et ? son domicile est due ? l?occupation par l?Arm?nie de parties importantes du territoire azerba?djanais. Il argue ? cet ?gard que cette th?se est contraire aux conclusions auxquelles la Cour est parvenue dans l?arr?t au principal (ibidem, paragraphes 134 ? 137 et 151).
b) Le Gouvernement
18. Pour sa part, le Gouvernement estime que la restitution est impossible. Il note que la Cour a conclu que le requ?rant avait toujours une maison ? Golestan (paragraphes 197-198 de l?arr?t au principal), mais il souligne qu?elle a estim? ?galement que le refus de laisser l?int?ress? ou tout autre civil acc?der au village ?tait justifi? par l?ins?curit? r?gnant sur place (ibidem, ? 233) et que l??tat ne pouvait donc pas assurer la restitution au requ?rant de son bien mais devait prendre d?autres types de mesures pour garantir le droit de l?int?ress? au respect de ses biens (ibidem, ? 234).
19. S?appuyant sur le fait que, dans l?arr?t au principal, la Cour a dit qu?elle devrait tenir compte des difficult?s ? exercer son autorit? sur la r?gion de Golestan que l??tat rencontrait en pratique lorsqu?elle examinerait le caract?re proportionn? ou non des actions ou omissions d?nonc?es par le requ?rant (ibidem, ? 150), le Gouvernement la prie d?adopter une approche analogue pour le calcul de la satisfaction ?quitable. Selon lui, les sommes allou?es ? titre d?indemnisation devraient ?tre raisonnablement proportionnelles au degr? de responsabilit? de l??tat quant ? l?atteinte port?e au droit du requ?rant au respect de ses biens. Il faudrait ?galement tenir compte, dans l?appr?ciation des demandes du requ?rant, des mesures prises par les autorit?s azerba?djanaises en faveur d?un grand nombre de d?plac?s internes.
20. En ce qui concerne le dommage mat?riel, le Gouvernement soutient qu?une partie des demandes du requ?rant concerne des faits qui ?chappent ? la comp?tence de la Cour ratione temporis. En particulier, il estime ne pouvoir ?tre tenu responsable ni du d?placement du requ?rant en juin 1992 ni d?aucun dommage ? la maison ou aux autres biens de l?int?ress? survenu pendant le conflit arm?.
21. Sur la base de ces principales propositions, le Gouvernement conteste les demandes formul?es par le requ?rant au titre des diff?rents chefs de dommage mat?riel dans le d?tail. Il argue en particulier que le requ?rant a demand? une indemnisation pour la valeur de la maison elle m?me et non une r?paration de la violation continue du droit au respect de ses biens que constitue la perte de leur jouissance ? Golestan.
22. En ce qui concerne la demande relative ? la perte de revenus, le Gouvernement observe que Lena Sargsyan, la veuve du requ?rant, n?a pas elle-m?me introduit de requ?te devant la Cour. En cons?quence, la partie requ?rante ne pourrait valablement r?clamer des sommes correspondant ? la perte de ses revenus. Par ailleurs, les demandes correspondant ? la perte de revenus du requ?rant ne pourraient ?tre maintenues apr?s le d?c?s de celui ci. Le Gouvernement conteste aussi la demande de remboursement des frais de loyer et de subsistance ainsi que des frais de subsistance futurs, soulignant que selon la d?claration de Lena Sargsyan jointe aux observations du requ?rant en date du 21 mai 2012, le couple s??tait vu allouer un appartement en Arm?nie en 2001 et avait per?u une pension de retraite et des allocations familiales vers?es par le gouvernement arm?nien.
23. En ce qui concerne le dommage moral, le Gouvernement consid?re que le constat d?une violation constitue en lui-m?me une satisfaction ?quitable suffisante. Il reconna?t que les r?fugi?s subissent un pr?judice moral en raison de l?impossibilit? d?acc?der ? leurs biens, ? leurs domiciles et aux tombes de leurs proches, mais il estime qu?en l?esp?ce, cette impossibilit? est intrins?quement li?e ? l?occupation d?une partie importante du territoire azerba?djanais et ? la reprise des hostilit?s le long de la ligne de contact en avril 2016, notamment du pilonnage des villes et villages situ?s dans la r?gion de Goranboy, o? se trouve le village de Golestan.
24. Enfin, le Gouvernement estime que les membres survivants de la famille du requ?rant n?ont pas qualit? pour demander une indemnisation pour dommage moral en leur nom propre, et il estime que toute possibilit? d?obtenir une indemnisation pour dommage moral au nom du requ?rant s?est ?teinte avec le d?c?s de l?int?ress?.
2. Appr?ciation de la Cour
a) Remarques liminaires
25. Lorsque, dans l?arr?t au principal, elle a r?serv? la question de la satisfaction ?quitable pour l?examiner ult?rieurement, la Cour a soulign? la nature exceptionnelle de la pr?sente affaire (ibidem, ? 283).
26. Cette nature exceptionnelle est due ? plusieurs ?l?ments. L?un d?eux est le fait que l?affaire porte sur un conflit en cours. Le conflit dans le Haut Karabakh a ?t? dans sa phase militaire active de 1992 ? 1994 mais, malgr? la conclusion d?un cessez-le-feu en mai 1994 et les n?gociations men?es dans le cadre du Groupe de Minsk de l?OSCE, les parties ne sont toujours pas parvenues ? un accord de paix (on trouvera une description d?taill?e du contexte et de la situation actuelle aux paragraphes 14 ? 28 de l?arr?t au principal). Alors qu?il a ?t? conclu il y a vingt-trois ans, l?accord de cessez-le-feu n?est toujours pas respect?. Comme le Gouvernement et le requ?rant l?ont l?un et l?autre soulign? dans leurs observations relatives ? la satisfaction ?quitable, les violences se sont r?cemment intensifi?es le long de la ligne de contact, plus particuli?rement au cours d?affrontements militaires qui ont eu lieu d?but avril 2016.
27. Une autre particularit? de l?affaire r?side dans le fait que les ?v?nements qui ont amen? le requ?rant ? abandonner ses biens et son domicile ont eu lieu en juin 1992 alors que l??tat d?fendeur, la R?publique d?Azerba?djan, n?a ratifi? la Convention que dix ans plus tard, le 15 avril 2002. N??tant donc pas comp?tente ratione temporis pour conna?tre de faits ant?rieurs au 15 avril 2002, la Cour a d?abord ?tabli que le requ?rant avait toujours des droits de propri?t? valables sur une maison et un terrain sis ? Golestan (arr?t au principal, ?? 198 et 205). Elle a jug? qu?? compter de la date d?entr?e en vigueur de la Convention ? l??gard de l?Azerba?djan, celui-ci ?tait responsable de violations continues des droits du requ?rant au regard des articles 1 du Protocole no 1 et 8 et 13 de la Convention (ibidem, ?? 241-242, 260-261 et 273-274).
28. La Cour examine donc une situation continue qui trouve son origine dans le conflit non r?solu portant sur le Haut-Karabakh et les territoires environnants et qui touche toujours un grand nombre d?individus. Plus d?un millier de requ?tes individuelles introduites par des personnes d?plac?es pendant le conflit sont pendantes devant elle. Elles sont dirig?es pour un peu plus de la moiti? d?entre elles contre l?Arm?nie et pour les autres contre l?Azerba?djan. Les requ?rants dans ces affaires ne repr?sentent qu?une petite partie des personnes, dont le nombre est estim? ? plus d?un million, qui ont d? fuir le conflit et qui n?ont pas pu depuis lors reprendre possession de leurs biens ni de leur domicile, ni ?tre indemnis?es pour l?impossibilit? d?en jouir dans laquelle elles se trouvent.
29. ? cet ?gard, la Cour estime qu?il y a lieu de rappeler l?importance du principe de subsidiarit?. En l?esp?ce, ce principe rev?t ? la fois une dimension politique et une dimension juridique.
30. En ce qui concerne la dimension politique, la Cour a d?j? rappel? qu?avant leur adh?sion au Conseil de l?Europe l?Arm?nie et l?Azerba?djan s??taient engag?s ? r?gler pacifiquement le conflit du Haut-Karabakh (paragraphe 76 de l?arr?t au principal). Il s?est d?sormais ?coul? une quinzaine d?ann?es depuis que les deux ?tats ont ratifi? la Convention, sans qu?une solution politique ne soit encore en vue. La Cour ne peut que souligner qu?il est de leur responsabilit? de trouver un r?glement politique au conflit dans lequel ils sont impliqu?s (voir, mutatis mutandis, Kova?i? et autres c. Slov?nie [GC], nos 44574/98 et 2 autres, ?? 255-256, 3 octobre 2008, et Demopoulos et autres c. Turquie (d?c.) [GC], nos 46113/99 et 7 autres, ? 85, CEDH 2010).
31. Pour ce qui est de la dimension juridique, la Cour rappelle que le principe de subsidiarit? est ? la base du syst?me de la Convention (Kuri? et autres c. Slov?nie (satisfaction ?quitable) [GC], no 26828/06, ? 134, CEDH 2014, et les affaires qui y sont cit?es). Ce principe est consacr? ? l?article 1 de la Convention, en vertu duquel les ?tats contractants doivent reconna?tre ? toute personne relevant de leur juridiction les droits et libert?s garantis par cet instrument, tandis qu?en vertu de l?article 19, il incombe ? la Cour d?assurer le respect des engagements r?sultant pour les ?tats de la Convention et de ses Protocoles. De plus, il sous-tend l?obligation pour les requ?rants d??puiser les voies de recours internes conform?ment ? l?article 35 ? 1 ainsi que l?obligation correspondante pour les ?tats contractants d?ouvrir conform?ment ? l?article 13 des voies de recours effectives contre les violations de la Convention (Akdivar et autres c. Turquie, 16 septembre 1996, ? 65, Recueil des arr?ts et d?cisions 1996 IV, Demopoulos et autres, d?cision pr?cit?e, ? 69). Il guide aussi la d?marche de la Cour lorsque celle-ci, saisie de cas de violations syst?miques de la Convention, applique la proc?dure d?arr?t pilote ?labor?e sur le fondement de l?article 46 (voir, par exemple, Ali?i? et autres c. Bosnie-Herz?govine, Croatie, Serbie, Slov?nie et ? l?ex-R?publique yougoslave de Mac?doine ? [GC], no 60642/08, ? 143, CEDH 2014).
32. De plus, la Cour ne saurait trop souligner que, comme elle l?a d?j? dit dans d?autres affaires d?coulant de situations de conflit non r?solu ou r?v?lant des violations syst?miques, elle n?est pas une juridiction de premi?re instance. Elle n?a pas la capacit?, et il ne sied pas ? sa fonction de juridiction internationale, de se prononcer sur un grand nombre d?affaires qui supposent d??tablir des faits pr?cis ou de calculer une compensation financi?re, deux t?ches, qui, par principe et dans un souci d?effectivit?, incombent aux juridictions internes (voir, mutatis mutandis, Demopoulos et autres, d?cision pr?cit?e, ? 69, et Ali?i? et autres, pr?cit?, ?? 142-143).
33. C?est pr?cis?ment le manquement du Gouvernement tant aux engagements qu?il a pris lors de son adh?sion qu?aux obligations qui lui incombent en vertu de la Convention qui impose ? la Cour en l?esp?ce d?agir comme une juridiction de premi?re instance en ?tablissant les faits de la cause, dont certains datent de plusieurs ann?es, en appr?ciant des ?l?ments de preuve relatifs ? des droits de propri?t? et enfin en d?terminant le montant de l?indemnit? p?cuniaire ? accorder. Tout cela doit ?tre envisag? ? la lumi?re du fait que la pr?sente affaire constituera l?affaire de principe appel?e ? servir de mod?le pour des centaines d?autres affaires semblables dirig?es contre l?Azerba?djan et toujours pendantes devant la Cour.
34. Ind?pendamment de toute indemnit? pouvant ?tre octroy?e au titre de la satisfaction ?quitable en l?esp?ce, l?ex?cution effective et constructive de l?arr?t au principal commande de mettre en place des mesures g?n?rales au niveau national. La Cour a d?j? indiqu? ce qui constituerait des mesures appropri?es dans l?arr?t au principal, o? elle a dit notamment que ? [tant qu?]un accord de paix global n?a pas (…) ?t? trouv?, il para?t particuli?rement important de mettre en place un m?canisme de revendication des biens qui soit ais?ment accessible et qui offre des proc?dures fonctionnant avec des r?gles de preuve souples, de mani?re ? permettre au requ?rant et aux autres personnes qui se trouvent dans la m?me situation que lui d?obtenir le r?tablissement de leurs droits sur leurs biens ainsi qu?une indemnisation pour la perte de jouissance de ces droits ? (ibidem, ? 238).
b) Principes g?n?raux en mati?re de satisfaction ?quitable
35. La Cour rappelle sa jurisprudence selon laquelle un arr?t constatant une violation entra?ne de mani?re g?n?rale pour l??tat d?fendeur l?obligation juridique de mettre un terme ? la violation et d?en effacer les cons?quences de mani?re ? r?tablir autant que faire se peut la situation ant?rieure ? celle-ci (Kuri? et autres, pr?cit?, ? 79). Les ?tats contractants parties ? une affaire sont en principe libres de choisir les moyens dont ils useront pour se conformer ? un arr?t de la Cour constatant une violation. Ce pouvoir d?appr?ciation quant aux modalit?s d?ex?cution d?un arr?t traduit la libert? de choix dont est assortie l?obligation primordiale impos?e par la Convention aux ?tats contractants : assurer le respect des droits et libert?s garantis (article 1 de la Convention). Si la nature de la violation permet une restitutio in integrum, il incombe ? l??tat d?fendeur de la r?aliser, la Cour n?ayant ni la comp?tence ni la possibilit? pratique de l?accomplir elle-m?me. Si, en revanche, le droit national ne permet pas ou ne permet qu?imparfaitement d?effacer les cons?quences de la violation, l?article 41 habilite la Cour ? accorder, s?il y a lieu, ? la partie l?s?e la satisfaction qui lui semble appropri?e (Papamichalopoulos et autres c. Gr?ce (article 50), 31 octobre 1995, ? 34, s?rie A no 330?B, et Kuri? et autres, pr?cit?, ? 80, et les affaires qui y sont cit?es). ? cet ?gard, il faut souligner le r?le de surveillance de l?ex?cution des arr?ts de la Cour d?volu au Comit? des Ministres par l?article 46 ? 2 de la Convention (Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) c. Suisse (no 2) [GC], no 32772/02, ?? 84-88, CEDH 2009). Cela ?tant, la Cour a conscience que certaines situations ? en particulier celles qui s?inscrivent dans le contexte d?un conflit de longue dur?e ? ne peuvent faire l?objet, en r?alit?, d?une r?paration int?grale.
36. Pour ce qui est de la demande pour pr?judice mat?riel, la Cour rappelle qu?en vertu de sa jurisprudence, il doit y avoir un lien de causalit? manifeste entre le dommage all?gu? par le requ?rant et la violation de la Convention, et la r?paration peut, le cas ?ch?ant, inclure une indemnit? pour perte de revenus (Kuri? et autres, pr?cit?, ? 81).
37. En ce qui concerne le pr?judice relatif ? des biens immobiliers, lorsqu?il n?y a pas eu privation de propri?t? mais que le requ?rant ne peut pas acc?der ? ses biens ni, d?s lors, en jouir, l?approche g?n?rale de la Cour consiste ? appr?cier le pr?judice subi par r?f?rence aux revenus fonciers annuels, exprim?s en pourcentage de la valeur v?nale du bien, que la location aurait pu produire au cours de la p?riode pertinente (Loizidou c. Turquie (article 50), 28 juillet 1998, ? 33, Recueil 1998-IV).
38. Un calcul pr?cis des sommes n?cessaires ? une r?paration des pertes mat?rielles subies par le requ?rant peut se heurter au caract?re intrins?quement al?atoire du dommage d?coulant de la violation. Une indemnit? peut ?tre octroy?e malgr? le nombre ?lev? de facteurs impond?rables qui peuvent compliquer l?appr?ciation de pertes futures, mais plus le temps passe et plus le lien entre la violation et le dommage devient incertain. Ce qu?il faut d?terminer en pareil cas, c?est le niveau de la satisfaction ?quitable qu?il est n?cessaire d?allouer au requ?rant au titre de ses pertes mat?rielles tant pass?es que futures, la Cour jouissant en la mati?re d?un pouvoir d?appr?ciation dont elle use en fonction de ce qu?elle estime ?quitable (Kuri? et autres, pr?cit?, ? 82).
39. La Cour rappelle par ailleurs qu?aucune disposition ne pr?voit express?ment le versement d?une indemnit? pour dommage moral. Dans les arr?ts Varnava et autres c. Turquie ([GC], nos 16064/90 et 8 autres, ? 224, CEDH 2009) et Chypre c. Turquie ((satisfaction ?quitable) [GC], no 25781/94, ? 56, CEDH 2014), la Cour a confirm? les principes suivants, qu?elle a progressivement ?labor?s dans sa jurisprudence. Les situations o? le requ?rant a subi un traumatisme ?vident, physique ou psychologique, des douleurs et souffrances, de la d?tresse, de l?angoisse, de la frustration, des sentiments d?injustice ou d?humiliation, une incertitude prolong?e, une perturbation dans sa vie ou une v?ritable perte de chances peuvent ?tre distingu?es de celles o? la reconnaissance publique, dans un arr?t contraignant pour l??tat contractant, du pr?judice subi par le requ?rant repr?sente en elle m?me une forme ad?quate de r?paration. Dans certaines situations, le constat par la Cour de la non-conformit? aux normes de la Convention d?une loi, d?une proc?dure ou d?une pratique est suffisant pour redresser la situation. Toutefois, dans d?autres situations, l?impact de la violation peut ?tre consid?r? comme ?tant d?une nature et d?un degr? propres ? avoir port? au bien-?tre moral du requ?rant une atteinte telle que cette r?paration ne suffit pas. Ces ?l?ments ne se pr?tent pas ? un calcul ou ? une quantification pr?cise. La Cour n?a pas non plus pour r?le d?agir comme une juridiction nationale appel?e, en mati?re civile, ? d?terminer les responsabilit?s et ? octroyer des dommages-int?r?ts. Elle est guid?e par le principe de l??quit?, qui implique avant tout une certaine souplesse et un examen objectif de ce qui est juste, ?quitable et raisonnable, compte tenu de l?ensemble des circonstances de l?affaire, c?est-?-dire non seulement de la situation du requ?rant, mais aussi du contexte g?n?ral dans lequel la violation a ?t? commise. Les indemnit?s qu?elle alloue pour dommage moral ont pour objet de reconna?tre le fait qu?une violation d?un droit fondamental a entra?n? un pr?judice moral et elles sont chiffr?es de mani?re ? refl?ter approximativement la gravit? de ce pr?judice.
40. Enfin, en fonction des circonstances propres ? l?affaire, il peut ?tre opportun d?octroyer une somme globale au titre du dommage mat?riel et moral (Centro Europa 7 S.r.l. et Di Stefano c. Italie [GC], no 38433/09, ?? 218-222, CEDH 2012).
c) Octroi d?une indemnit? en l?esp?ce
i. Consid?rations g?n?rales
41. Lorsqu?elle a conclu ? la violation continue de l?article 1 du Protocole no 1, la Cour a admis que la fermeture de l?acc?s ? Golestan aux civils, et donc notamment au requ?rant, se justifiait par des consid?rations de s?curit?, le village se trouvant dans une zone d?activit? militaire. Cependant, elle a estim? que tant que l?acc?s aux biens du requ?rant ?tait impossible, l??tat avait le devoir de prendre d?autres types de mesures pour garantir le droit de l?int?ress? au respect de ses biens (paragraphes 233-234 de l?arr?t au principal). Elle a not? que le gouvernement d?fendeur avait d? porter assistance ? un grand nombre de d?plac?s internes, mais elle a jug? que la protection de ce groupe ne l?exon?rait pas totalement de ses obligations envers un autre groupe, en l?occurrence les Arm?niens qui, comme le requ?rant, avaient d? prendre la fuite pendant le conflit (ibidem, ?? 239-240). Elle a conclu qu?eu ?gard ? l?attitude des autorit?s nationales, qui n?avaient pas pris la moindre mesure pour indemniser le requ?rant pour la perte de la jouissance de ses biens ? Golestan, l?impossibilit? pour l?int?ress? d?y acc?der avait fait peser et continuait de faire peser sur lui une charge excessive (ibidem, ? 241). Sur la base des m?mes consid?rations, elle a conclu ? la violation continue de l?article 8 de la Convention, les autorit?s ayant refus? au requ?rant la possibilit? d?acc?der ? son domicile et aux tombes de ses proches ? Golestan sans adopter de mesures pour prendre ses droits en compte ou au moins pour l?indemniser pour perte de jouissance (ibidem, ?? 259-261). Enfin, elle a constat? qu?aucun recours effectif n?avait ?t? ni n??tait disponible pour redresser ces violations (? 273).
42. ? l?origine, le requ?rant demandait la restitution de ses biens, y compris le droit de regagner Golestan pour y retrouver ses biens et son domicile, mais il a abandonn? cette demande apr?s l?arr?t au principal, prenant acte de l?impossibilit? de retourner au village compte tenu de l?ins?curit? qui y r?gne (paragraphe 10 ci-dessus). L?octroi d?une indemnit? est donc la mesure de satisfaction ?quitable appropri?e en l?esp?ce.
43. La Cour rappelle que c?est parce qu?elle a conclu que le requ?rant avait toujours sur la maison et le terrain sis ? Golestan des droits de propri?t? valables qu?elle s?est d?clar?e comp?tente ratione temporis pour conna?tre de la pr?sente affaire (paragraphes 205 et 215 de l?arr?t au principal) ? compter du 15 avril 2002. Il s?ensuit, premi?rement, que de la situation continue d?nonc?e, une p?riode de pr?s de dix ans ?chappe ? sa comp?tence temporelle, et qu?aucun pr?judice subi par le requ?rant avant le 15 avril 2002 n?est directement li? aux violations qu?elle a constat?es ni ne peut, d?s lors, faire l?objet d?une indemnisation au titre de l?article 41 de la Convention. Deuxi?mement, le requ?rant n?ayant pas ?t? priv? de ses droits de propri?t?, il ne peut lui ?tre octroy? d?indemnit? pour la perte de sa maison et de son terrain en tant que tels, mais seulement pour la perte de la jouissance de ces biens.
ii. Dommage mat?riel
?) La maison du requ?rant
44. En ce qui concerne la maison du requ?rant, la Cour a conclu dans l?arr?t au principal que la b?tisse existait toujours ? l?entr?e en vigueur de la Convention ? l??gard de l?Azerba?djan en avril 2002, m?me si elle ?tait probablement tr?s endommag?e (ibidem, ?? 197-198). Le requ?rant demande ? ?tre indemnis? ? hauteur de la valeur qu?aurait repr?sent?e la maison au moment o? il a d? fuir Golestan en juin 1992. Or la Cour ne peut lui octroyer une r?paration pour un dommage survenu avant l?entr?e en vigueur de la Convention (voir, cependant, Do?an et autres c. Turquie (satisfaction ?quitable), nos 8803/02 et 14 autres, ?? 52 53, 13 juillet 2006 ? dans cette affaire, la Convention ?tait d?j? en vigueur au moment o? les requ?rants avaient ?t? expuls?s de leur village du Sud-Est de la Turquie, et la Cour, plusieurs ann?es apr?s, leur avait octroy? une indemnit? pour la d?t?rioration subie par leurs maisons depuis qu?ils en avaient ?t? expuls?s sans pouvoir y retourner). Il n?est donc pas possible d?allouer une r?paration de ce chef.
?) Perte du mobilier, du b?tail et des arbres fruitiers
45. Le requ?rant demandant une indemnisation pour la perte de son mobilier, de son b?tail et de ses arbres fruitiers, la Cour observe que pr?s de dix ann?es se sont ?coul?es entre le moment o? il a fui Golestan en juin 1992 et l?entr?e en vigueur de la Convention ? l??gard de l?Azerba?djan en avril 2002. Pendant ce laps de temps consid?rable, le mobilier a tr?s certainement ?t? tout au moins lourdement endommag?, s?il n?est pas devenu totalement inutilisable. De m?me, le b?tail a d? p?rir bien longtemps avant l?entr?e en vigueur de la Convention et les arbres fruitiers ont d? souffrir lourdement de dix ann?es d?abandon. Il n?y a dans cette affaire aucun ?l?ment permettant d?envisager une conclusion diff?rente. Ainsi, pour ce qui est de ces biens, il n?y a pas de lien de causalit? entre le dommage all?gu? et les violations continues constat?es dans l?arr?t au principal. Il ne peut donc ?tre octroy? aucune somme ? ce titre.
?) Perte des salaires, pensions et ?conomies
46. Le requ?rant demande aussi une indemnit? pour la perte des salaires et pensions du couple depuis 1992. L? encore, il ne peut ?tre octroy? aucune somme au titre de la p?riode ant?rieure au 15 avril 2002. En ce qui concerne la p?riode post?rieure ? l?entr?e en vigueur de la Convention ? l??gard de l?Azerba?djan, la Cour consid?re qu?il n?y a pas de lien de causalit? entre les violations constat?es dans l?arr?t au principal et le dommage all?gu?. Les pertes d?nonc?es ne sont pas directement li?es ? l?impossibilit? pour le requ?rant d?obtenir le r?tablissement de ses droits sur ses biens ou une indemnisation pour la perte de leur jouissance, elles sont plut?t li?es ? son d?placement de Golestan en 1992 et aux cons?quences globales du conflit. Il n?y a pas non plus de lien de causalit? entre la perte des ?conomies d?pos?es ? la caisse d??pargne azerba?djanaise et les violations constat?es dans l?arr?t au principal. De plus, ces pertes n??taient pas l?objet de la requ?te. Elles n?ont ?t? mentionn?es pour la premi?re fois que dans les observations du requ?rant sur la satisfaction ?quitable en date du 21 mai 2012. En bref, il ne peut ?tre octroy? aucune somme pour la perte des salaires, pensions et ?conomies du couple.
?) Perte des revenus issus du terrain du requ?rant et d?penses suppl?mentaires au titre du loyer et des frais de subsistance
47. La Cour consid?re qu?une indemnit? pour dommage mat?riel peut en principe ?tre octroy?e pour la perte des revenus que le requ?rant aurait pu tirer de son terrain pendant la p?riode post?rieure ? l?entr?e en vigueur de la Convention ? l??gard de l?Azerba?djan. Elle est dispos?e ? admettre ?galement, pour cette m?me p?riode, que le requ?rant a engag? certaines d?penses suppl?mentaires au titre du loyer et des frais de subsistance, quoiqu?il faille d?duire des sommes en question celles per?ues aupr?s des autorit?s arm?niennes. Elle observe toutefois que l?appr?ciation de ces chefs de dommage mat?riel est elle aussi grev?e de multiples incertitudes et difficult?s.
48. Certaines de ces difficult?s sont li?es au fait que le conflit sous jacent n?est toujours pas r?solu et ? la situation particuli?re de Golestan. Depuis l?entr?e en vigueur de la Convention ? l??gard de l?Azerba?djan jusqu?? pr?sent, le village est rest? abandonn?, et la plupart des b?timents y sont en ruines. La zone se trouve entre les positions des forces azerba?djanaises et celles de la ? RHK ? (paragraphes 134 et 197 de l?arr?t au principal). Dans ces conditions, il n?est pas possible de se procurer des donn?es valables relativement ? la perte de jouissance des biens du requ?rant. Il n?appara?t pas appropri? non plus d?appr?cier la perte de jouissance par r?f?rence aux revenus fonciers annuels, exprim?s en pourcentage de la valeur v?nale du bien, que la location aurait pu produire au cours de la p?riode post?rieure ? l?entr?e en vigueur de la Convention ? l??gard de l?Azerba?djan (voir, cependant, Loizidou c. Turquie (article 50), pr?cit?, ? 33).
49. Une autre difficult?, ?troitement li?e ? la premi?re, concerne l?absence ou l?inaccessibilit? des documents. Le principal document produit par le requ?rant relativement ? sa maison et ? son terrain ? Golestan est le passeport technique de la maison ?tabli en mai 1991 (paragraphes 154 et 192 de l?arr?t au principal), c?est-?-dire du temps de l?Union sovi?tique. Or le passeport technique n?indique pas la valeur du terrain. Cela peut s?expliquer en partie par le fait que, lorsque la parcelle a ?t? allou?e au requ?rant, le syst?me juridique sovi?tique ne reconnaissait pas la propri?t? priv?e des terres, l?int?ress? ne b?n?ficiant que d?un ? droit d?usage ? (on trouvera une description d?taill?e des droits fonciers existant ? cette ?poque aux paragraphes 201 ? 203 de l?arr?t au principal). En ce qui concerne la p?riode relevant de la comp?tence de la Cour ratione temporis, il n?y a pas de document relatif ? la valeur des biens ni ? celle des revenus pouvant en ?tre tir?s.
?) Conclusion quant au dommage mat?riel
50. En conclusion, la Cour consid?re qu?il ne peut ?tre octroy? d?indemnit? au titre du dommage mat?riel que pour deux chefs de dommage, ? savoir, d?une part, la perte des revenus issus du terrain du requ?rant et, d?autre part, les d?penses suppl?mentaires support?es au titre du loyer et des frais de subsistance. Elle admet que, ?tant donn? qu?? Golestan le requ?rant habitait sa propre maison et tirait une partie de ses revenus de la culture et de l??levage qu?il pratiquait sur son terrain, il a d? supporter des d?penses suppl?mentaires en Arm?nie. Toutefois, l?impossibilit? d?appr?cier avec certitude la perte des revenus qu?il tirait du terrain emp?che de calculer pr?cis?ment la diff?rence entre ses frais de subsistance ? Golestan d?une part et en Arm?nie d?autre part. Cette appr?ciation est encore compliqu?e par le fait qu?elle implique de comparer des situations ?conomiques dans deux pays diff?rents qui doivent, de plus, avoir consid?rablement ?volu? au fil du temps. Eu ?gard ? l?ensemble de ces ?l?ments, la Cour consid?re que le dommage mat?riel subi par le requ?rant ne se pr?te pas ? une ?valuation pr?cise.
iii. Dommage moral
51. La Cour consid?re que le requ?rant a d? subir un dommage moral du fait de la situation non r?solue qui s?est install?e dans le temps, de l?incertitude quant ? ce qu?il ?tait advenu de sa maison, de ses biens et des tombes de ses proches ? Golestan, et de la d?tresse et de la souffrance morales qui en ont d?coul?.
52. Elle estime qu?en l?esp?ce, le constat d?une violation ne constitue pas en lui-m?me une satisfaction ?quitable suffisante pour le dommage moral subi. Comme elle l?a not? dans l?arr?t au principal, le fait que le gouvernement d?fendeur ait pris des mesures pour porter assistance ? des centaines de milliers de d?plac?s internes ne l?exon?re pas totalement de ses obligations envers un autre groupe, en l?occurrence les Arm?niens qui, comme le requ?rant, ont d? prendre la fuite pendant le conflit. Il appara?t qu?? ce jour, le Gouvernement n?a pas mis en place de m?canisme de revendication des biens ni d?autres mesures au b?n?fice des personnes se trouvant dans la situation du requ?rant (voir le paragraphe 34 ci-dessus et les consid?rations expos?es aux paragraphes 238 ? 240 de l?arr?t au principal). La pr?sente affaire se distingue ainsi de l?affaire Do?an et autres (arr?t pr?cit?, ? 61), o? la Cour a consid?r? que, compte tenu des mesures prises par les autorit?s de l??tat d?fendeur pour rem?dier ? la situation des requ?rants et des autres d?plac?s internes, l?arr?t au principal constituait en lui-m?me une satisfaction ?quitable suffisante pour tout dommage moral ayant pu na?tre des violations des articles 8 et 13 de la Convention et de l?article 1 du Protocole no 1.
iv. Droit des membres de la famille ? une indemnit?
53. En r?ponse aux observations du Gouvernement ? ce sujet, la Cour rappelle que les membres de la famille d?un requ?rant qui ont qualit? pour poursuivre la proc?dure apr?s le d?c?s de celui-ci peuvent ?galement se substituer ? lui en ce qui concerne les pr?tentions au titre de la satisfaction ?quitable, pour ce qui est tant du dommage mat?riel (Malhous c. R?publique tch?que [GC], no 33071/96, ?? 67-68, 12 juillet 2001) que du dommage moral (voir, par exemple, Je?ius c. Lituanie, no 34578/97, ?? 41 et 109, CEDH 2000-IX, Avc? et autres c. Turquie, no 70417/01, ? 56, 27 juin 2006, et, cependant, Malhous, pr?cit?, ? 71, o? elle a consid?r? que la violation n?avait pas affect? l?ayant droit personnellement). De plus, elle a d?j? octroy? une indemnit? pour dommage moral au fils d?une requ?rante qui avait poursuivi l?instance que sa m?re avait engag?e relativement ? la dur?e excessive d?une proc?dure concernant une pension, et ce non seulement pour la p?riode pendant laquelle la requ?rante ?tait en vie mais aussi pour la p?riode post?rieure ? son d?c?s, pendant laquelle le fils avait poursuivi la proc?dure devant les autorit?s internes en tant qu?h?ritier de l?int?ress?e (Ernestina Zullo c. Italie [GC], no 64897/01, ?? 115-116 et 148-149, 29 mars 2006).
54. Il appara?t que le Gouvernement plaide que les membres de la famille du d?funt requ?rant ne peuvent demander d?indemnisation pour la p?riode post?rieure au d?c?s de celui-ci, survenu en avril 2009. Compte tenu de la nature particuli?re des violations en jeu, qui sont des violations continues des droits garantis par l?article 1 du Protocole no 1 et les articles 8 et 13 de la Convention, la Cour estime qu?il serait par trop formaliste d?exclure l?octroi d?une indemnit? pour la p?riode post?rieure au d?c?s du requ?rant. Comme cela a ?t? rappel? ci dessus, dans les affaires concernant la dur?e excessive d?une proc?dure, et donc une violation qui comporte un ?l?ment de continuit?, l?octroi de la satisfaction ?quitable ne se limite pas n?cessairement ? la p?riode ant?rieure au d?c?s du requ?rant. La situation peut ?tre diff?rente lorsque la proc?dure devant la Cour n?est pas poursuivie par les ayants droit du requ?rant d?c?d? mais par l?administrateur de ses biens (Solomonides c. Turquie (satisfaction ?quitable), no 16161/90, ?? 42 43 et 47, 27 juillet 2010) ou lorsque les ayants droit du requ?rant poursuivent la proc?dure devant la Cour mais ne sont pas personnellement affect?s par la violation constat?e (Malhous, pr?cit?, ? 71).
55. En l?esp?ce, la Cour rappelle qu?avant leur d?placement, le requ?rant et sa famille vivaient ? Golestan, o? le requ?rant gagnait sa vie en partie gr?ce ? son salaire de professeur au coll?ge du village et en partie en cultivant sa terre et en y ?levant du b?tail et o? sa femme travaillait ? la ferme collective. Ils formaient donc un m?nage au sens ?conomique du terme. Le requ?rant et sa femme ont pass? dans le village la plus grande partie de leur vie, jusqu?? leur d?placement forc? en juin 1992. Ainsi, la femme du requ?rant ?tait exactement dans la m?me situation que lui et elle a ?t? personnellement affect?e par la perte de la jouissance des biens et du domicile de son mari ? Golestan et par l?absence de recours effectifs ? cet ?gard. Dans une moindre mesure, ce constat s?applique aussi aux enfants adultes du requ?rant. De plus, lorsqu?elle a conclu qu?il y avait eu et continuait d?y avoir violation des droits du requ?rant prot?g?s par la Convention, la Cour a tenu compte de la p?riode post?rieure au d?c?s de l?int?ress? (arr?t au principal, ?? 241 242, 260-261 et 273). En effet, pour parvenir ? cette conclusion, elle a ?tabli que le requ?rant avait toujours des droits de propri?t? valables sur sa maison et son terrain (ibidem, ? 205). En l?absence de tout ?l?ment indiquant le contraire, la veuve du requ?rant et, apr?s le d?c?s de celle-ci en 2014, ses enfants doivent donc ?tre consid?r?s comme h?ritiers de ces droits. Eu ?gard ? l?ensemble de ces facteurs, la Cour conclut que les membres de la famille du requ?rant qui ont poursuivi la proc?dure en son nom peuvent se voir octroyer une indemnit? pour l?int?gralit? de la p?riode examin?e en l?esp?ce.
v. Conclusion g?n?rale
56. Il d?coule de ce qui pr?c?de que le requ?rant peut pr?tendre ? une indemnit? pour certaines pertes mat?rielles et pour dommage moral. De l?avis de la Cour, le dommage mat?riel et le dommage moral sont en l?esp?ce ?troitement li?s. Pour les raisons expos?es ci-dessus, le pr?judice subi ne se pr?te pas ? un calcul pr?cis (paragraphes 39 et 48 ? 50). De plus, le passage du temps fait na?tre certaines difficult?s quant ? l?appr?ciation du dommage : comme la Cour l?a d?j? dit (paragraphe 48 ci-dessus), l??l?ment temporel rend moins certain le lien entre la violation de la Convention et le dommage subi. Cette consid?ration est particuli?rement forte en l?esp?ce, o? la violation du droit au respect des biens est continue, et o? il s?est ?coul? pr?s de dix ans entre le moment o? le requ?rant a d? fuir Golestan et celui o? la Convention est entr?e en vigueur ? l??gard de l?Azerba?djan, puis encore une quinzaine d?ann?es jusqu?? ce jour. Malgr? le nombre ?lev? de facteurs impond?rables qui entrent ici en jeu, une indemnit? peut ?tre octroy?e. La Cour jouit pour fixer le niveau de la r?paration d?un pouvoir d?appr?ciation dont elle use en fonction de ce qu?elle estime ?quitable.
57. En conclusion, la Cour rappelle ? nouveau, compte tenu de l?obligation premi?re pour l??tat d?fendeur de r?parer les cons?quences d?une violation de la Convention, qu?il est de la responsabilit? des deux ?tats concern?s de r?soudre de mani?re rationnelle le conflit du Haut Karabakh. En l?esp?ce, ?tant donn? qu?il n?a pas encore ?t? trouv? de solution au niveau politique, elle estime qu?il y a lieu d?octroyer une somme globale au titre du dommage mat?riel et moral. Statuant en ?quit?, elle octroie au requ?rant 5 000 EUR tous chefs de dommage confondus, plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t.
B. Frais et d?pens
1. Th?ses des parties
58. Le requ?rant r?clame les sommes suivantes au titre des frais et d?pens engag?s dans le cadre de la proc?dure devant la Cour : 37 062,50 livres sterling (GBP) correspondant ? 247 heures et cinq minutes de travail par ses avocats de Londres au taux horaire de 150 GBP, et 38 500 EUR pour 384 heures et 20 minutes de travail par ses repr?sentantes arm?niennes au taux horaire de 100 EUR. Il produit des feuilles horaires d?taill?es pour chacun des avocats concern?s. Il sollicite en outre le remboursement des sommes d?pens?es par ses avocats ? raison de 348,33 GBP pour ceux de Londres et 1 737 EUR pour ses repr?sentantes arm?niennes. Il joint ? cet ?gard des justificatifs.
59. Le requ?rant soutient qu?en vertu de la jurisprudence de la Cour, il peut ?tre justifi? qu?un requ?rant soit repr?sent? par plusieurs avocats, et par des avocats exer?ant dans diff?rents ordres juridiques. En pareil cas, la Cour aurait aussi admis que les honoraires varient d?un ?tat contractant ? l?autre et que le fait d?avoir engag? des avocats de diff?rents ordres juridiques peut impliquer qu?il faille traduire les documents essentiels du dossier.
60. Le Gouvernement estime que les demandes du requ?rant sont excessives. Il reconna?t qu?il ?tait n?cessaire que l?int?ress? f?t repr?sent? par au moins un avocat arm?nien et un avocat sp?cialiste des droits de l?homme connaissant la proc?dure devant la Cour, mais il conteste la n?cessit? d?engager une ?quipe d?avocats exer?ant les uns ? Londres et les autres en Arm?nie. Il prie la Cour d?examiner soigneusement les demandes pr?sent?es par le requ?rant au titre des frais et d?pens.
2. Appr?ciation de la Cour
61. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux (voir, parmi beaucoup d?autres, Centro Europa 7 S.r.l. et Di Stefano, pr?cit?, ? 223, et Ali?i? et autres, pr?cit?, ? 158).
62. Eu ?gard ? la nature de la pr?sente affaire, la Cour admet qu?il ?tait n?cessaire pour le requ?rant d??tre repr?sent? par deux avocates arm?niennes et un avocat britannique sp?cialis? dans la protection internationale des droits de l?homme (Kurt c. Turquie, 25 mai 1998, ? 179, Recueil 1998-III). Elle note ?galement qu?il n?est pas inhabituel que les conseils des parties soient assist?s de conseillers ? l?audience publique ou pour leurs recherches.
63. La Cour reconna?t par ailleurs que l?affaire soulevait des questions de fait et de droit complexes. Elle observe en particulier qu?il a fallu recueillir des preuves, compara?tre ? deux audiences publiques devant la Grande Chambre et soumettre des observations ? plusieurs reprises. Elle note aussi que d?importantes questions juridiques ?taient en jeu, et que la pr?sente affaire constituera l?affaire de principe pour des centaines d?autres cas. N?anmoins, elle consid?re que la somme totale r?clam?e au titre des frais et d?pens est excessive. Enfin, elle observe que le requ?rant a per?u 3 940,64 EUR au titre de l?assistance judiciaire.
64. Compte tenu des informations dont elle dispose et des crit?res expos?s ci-dessus, la Cour estime raisonnable d?octroyer au requ?rant la somme de 30 000 EUR pour couvrir l?ensemble de ses frais et d?pens.
C. Int?r?ts moratoires
65. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. Dit
a) que l??tat d?fendeur doit verser ? M. Vladimir Sargsyan et ? Mme Tsovinar Sargsyan conjointement, dans un d?lai de trois mois, les sommes suivantes :
i. 5 000 EUR (cinq mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t, pour dommage mat?riel et moral ;
ii. 30 000 EUR (trente mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? par eux sur cette somme ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

2. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais et en anglais, puis communiqu? par ?crit le 12 d?cembre 2017, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Johan Callewaert Guido Raimondi
Adjoint au greffier Pr?sident
Au pr?sent arr?t se trouve joint, conform?ment aux articles 45 ? 2 de la Convention et 74 ? 2 du r?glement, l?expos? de l?opinion s?par?e du juge H?seynov.
G.R.
J.C.

OPINION CONCORDANTE DU JUGE H?SEYNOV
(Traduction)

Bien que n??tant pas d?accord avec les conclusions auxquelles est parvenue la Grande Chambre dans l?arr?t au principal, je constate que la question examin?e ? ce stade de la proc?dure n?est plus la m?me. N?ayant pas si?g? dans la formation judiciaire qui a adopt? l?arr?t au principal, je suis juridiquement tenu par sa d?cision. Consid?rant la question de l?application de l?article 41 dans ce cadre, je me dois de voter en faveur du pr?sent arr?t.

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024