Conclusioni: Eccezione preliminare respinta, Articolo 35-1 – Esaurimento delle vie di ricorso interni, Eccezione preliminare respinta, Articolo 35-3 – Situazione continua, Eccezione preliminare unita al fondo e respinta, Articolo 34 – Vittima, Parzialmente inammissibile Violazione dell’articolo 1 del Protocollo n? 1 – Protezione della propriet?, articolo 1 del Protocollo n? 1 – Obblighi positivo articolo 1 al. 1 del Protocollo n? 1 – Rispetto dei beni
Beni, Violazione dell’articolo 8 – Diritto al rispetto della vita privata e familiare, Articolo 8 – Obblighi positivo Articolo 8-1 – Rispetto della vita familiare
Rispetto del domicilio Rispetto della vita privata,
Violazione dell’articolo 13 – Diritto ad un ricorso effettivo, Articolo 13 – Ricorso effettivo, Soddisfazione equa riservata, Articolo 41 – Soddisfazione equa,
GRANDE CAMERA
CAUSA SARGSYAN C. AZERBAIGIAN
, Richiesta no 40167/06,
SENTENZA
(Fondo)
STRASBURGO
16 giugno 2015
Questa sentenza ? definitiva. Pu? subire dei ritocchi di forma.
Nel causa Sargsyan c. Azerbaigian,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, riunendosi in una Grande Camera composta di:
Dean Spielmann, presidente,
Josep Casadevall,
Guido Raimondi,
Marco Villiger,
Isabelle Berro,
Ineta Ziemele,
Bo?tjan il Sig. Zupani?,
Alvina Gyulumyan,
Khanlar Hajiyev,
George Nicolaou,
Luccica L?pez Guerra,
Ganna Yudkivska
Paulo Pinto di Albuquerque,
Ksenija Turkovi?,
Egidijus Kris?,
Robert Spano,
Iulia Antoanella Motoc, giudici,
e di Michael O’Boyle, cancelliere aggiunge,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 5 febbraio 2014 ed il 22 gennaio 2015,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa ultima, dato:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 40167/06) diretta contro la Repubblica dell’Azerbaigian e di cui un cittadino armeno, OMISSIS (“il richiedente”), ha investito la Corte il 11 agosto 2006 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”). Il richiedente ? deceduto nel 2009. Il procedimento ? stato perseguito dalla sua vedova, OMISSIS, nato in 1936, e con suo figli V. ed il suo ragazze T. e N.S, nato rispettivamente nel 1957, 1959 e 1966. OMISSIS ? deceduto nel gennaio 2014. OMISSIS inseguono il procedimento al nome del richiedente.
2. Il richiedente che ? stato ammesso a favore dell’assistenza giudiziale, ? stato rappresentato dinnanzi alla Corte con OMISSIS, avocates ad Erevan. Il governo azerba?djanais (“il Governo”) ? stato rappresentato dal suo agente, il Sig. ?. Asgarov.
3. Il richiedente adduceva in particolare che la negazione del suo diritto di tornare al villaggio di Golestan e di aderire ai suoi beni o di percepire un indennizzo per la loro perdita e la negazione del suo diritto di aderire al suo domicilio ed alle tombe di suoi prossimo a Golestan si analizzavano nelle violazioni continue dell’articolo 1 del Protocollo no 1 e dell’articolo 8 della Convenzione. Invocando l’articolo 13 della Convenzione, stimava di pi? non avere disposto relativamente del nessuno ricorso effettivo a questi motivi di appello. Per tutti i motivi di appello esposti si diceva infine, sopra, vittima di una discriminazione fondata, al disprezzo dell’articolo 14 della Convenzione, sulla sua origine etnica e la sua appartenenza religiosa.
4. La richiesta ? stata assegnata alla prima sezione della Corte, articolo 52 ? 1 dell’ordinamento della Corte-“l’ordinamento”). Il governo armeno che ha esercitato il suo diritto di intervento contemplato 36 ? 1 all’articolo della Convenzione, ? stato rappresentato dal suo agente, il Sig. G. Kostanyan.
5. Il 11 marzo 2010, una camera della prima sezione composta di Christos Rozakis, Nina Vaji?, Khanlar Hajiyev, Dean Spielmann, Sverre Erik Jebens, Giorgio Malinverni e George Nicolaou, giudici, cos? come di S?ren Nielsen, cancelliere di sezione, si ? disfatta al profitto della Grande Camera, n? una n? l’altro delle parti si essendo opposto non ci (articoli 30 della Convenzione e 72 dell’ordinamento).
6. La composizione della Grande Camera ? stata arrestata conformemente agli articoli 26 ?? 4 e 5 della Convenzione e 24 dell’ordinamento. Il presidente della Corte ha deciso che, nell’interesse di una buona amministrazione della giustizia, la presente causa ed il causa Chiragov ed altri c. Armenia, richiesta no 13216/05, dovevano essere assegnate alla stessa formazione della Grande Camera (articoli 24) 42 ? 2 e 71 dell’ordinamento.
7. Un’udienza sull’ammissibilit? ed il fondo della causa ha avuto luogo in pubblico al Palazzo dei diritti dell’uomo, a Strasburgo, il 15 settembre 2010, articolo 59 ? 3 dell’ordinamento.
8. Il 14 dicembre 2011, la richiesta ne ? stata dichiarata parte ammissibile con una Grande Camera composta di Nicolas Bratza, Jean-Paul Costa, Christos Rozakis, Francesca Tulkens, Josep Casadevall, Nina Vaji, ?Corneliu B?rsan, Peer Lorenzen, Bo?tjan il Sig. Zupani?, Elisabet Fura, Alvina Gyulumyan, Khanlar Hajiyev, Egbert Myjer, Sverre Erik Jebens, Giorgio Malinverni, George Nicolaou e Luccica L?pez Guerra, giudici, cos? come di Michael O’Boyle, cancelliere aggiunge.
9. Tanto il richiedente che il Governo ha depositato delle osservazioni scritte complementari, articolo 59 ? 1 dell’ordinamento, sul fondo della causa. Peraltro, delle osservazioni sono state ricevute del governo armeno.
10. Il 12 settembre 2013, la Corte ha deciso di indirizzare all’associazione americana per l’avanzamento delle scienze, American Associazione foro t? Advancement of Scienza-“l’AAAS”), nella cornice del programma sui tecnologie g?ospatiales ed i diritti dell’uomo (“Geospatial Tecnologie and Human Rights programma”) di questa organizzazione, una domanda di informazione factuelles, articolo A1 ?? 1 e 2 dell’allegato all’ordinamento. Nel novembre 2013, l’AAAS ha comunicato un rapporto su Golestan riposante sull’interpretazione di immagini satellite in alta risoluzione, High-risoluzione satellite imagery assessment of Golestan, Azerbaijan 2002-2012, “il rapporto dell’AAAS”). Il governo convenuto ha opposto alla divulgazione di un certo numero di queste immagini. Il 10 dicembre 2013, il Presidente ha fatto diritto a questa domanda di no-divulgazione. Uniche le parti del rapporto non previste dalla domanda di no-divulgazione sono state versate alla pratica.
11. Il 3 febbraio 2014, la Corte ha visionato tutto il registrazioni video di Golestan e dei suoi dintorni che avevano comunicato sotto forma di DVD il richiedente, il governo convenuto ed il governo intervenendo, e lei ha preso cognizione delle parti pertinenti del rapporto dell’AAAS.
12. Un’udienza sul fondo della causa ha avuto luogo in pubblico al Palazzo dei diritti dell’uomo, a Strasburgo, il 5 febbraio 2014, articolo 59 ? 3 dell’ordinamento.
Sono comparsi:
OMISSIS
13. La Corte ha inteso nei loro dichiarazioni OMISSIS.
IN FATTO
LE CIRCOSTANZE DI LO SPECIFICO
A. La genesi della causa
14. All’epoca del crollo dell’URSS, l’Oblast autonomo dell’Alto Karabakh (“l’OAHK”) era una provincia autonoma della Repubblica socialista sovietica dell’Azerbaigian (“il RSS dell’Azerbaigian”). Situato sul territorio di questa repubblica, l’OAHK si dilungava su una superficie di 4 388 km2. In quel momento, non c’era frontiera comune tra gli Alto-Karabakh, in armeno, “l’Artsakh”) e la Repubblica socialista sovietica dell’Armenia (“il RSS dell’Armenia”) che erano divisi dal territorio azerba?djanais; la zona dove erano il pi? avvicinato era il distretto di Latchin che comprendeva una banda di terra di meno di dieci chilometri di larghezza spesso chiamata “corridoio di Latchin.”
15. Secondo il censimento sovietico del 1989, l’OAHK contava circa 189 000 abitanti di cui il 77% di armeni, il 22% di Az?ris ed alcuni membri del minoranze russo e curdo.
16. All’inizio dell’anno 1988, delle manifestazioni ebbero luogo a Stepanakert, la capitale regionale dell’OAHK, cos? come ad Erevan, la capitale armena. I manifestanti chiedevano il ricongiungimento dell’Alto Karabakh all’Armenia. Il 20 febbraio, il soviet dell’OAHK present? ai soviets supremi del RSS dell’Armenia, del RSS di Azerbaigian e dell’URSS una domanda che tende a ci? che questa regione fosse autorizzata a separarsi dall’Azerbaigian ed ad essere annessa all’Armenia. Il 23 marzo, il soviet supremo dell’URSS respinse questa domanda. In giugno, il soviet supremo dell’Azerbaigian la respinse al suo turno, quello dell’Armenia che vota del suo lato in favore dell’unificazione.
17. Tutto lungo l’anno 1988, le manifestazioni che chiamano all’unificazione si succedersi. Il distretto di Latchin fu oggetto di attacchi e di dighe stradali. Di numerose persone furono vittime di affrontamenti, e dei profughi che si contavano con centinaia di migliaia dei due lati, passarono dell’Armenia in Azerbaigian e reciprocamente. Il 12 gennaio 1989, l’URSS pose perci?, l’OAHK sotto il controllo diretto di Mosca. Poi, il 28 novembre dello stesso anno, il controllo della provincia fu reso in Azerbaigian. Alcuni giorni pi? tardi, il 1 dicembre, il soviet supremo del RSS di Armenia ed il consiglio regionale dell’Alto-Karabakh adottarono una risoluzione congiunta “sulla riunificazione dell’Alto-Karabakh e dell’Armenia.”
18. All’inizio dell’anno 1990, il conflitto essendo aggravato si, le truppe sovietiche investirono Bakou e l’Alto-Karabakh che fu posto sotto stato di emergenza. Dei violenti affrontamenti in che intervennero le forze sovietiche talvolta, continuarono per? di opporre armeni ed Az?ris.
19. Il 30 agosto 1991, l’Azerbaigian proclam? la sua indipendenza al riguardo dell’unione sovietica. Questa dichiarazione fu ufficializzata poi dall’adozione, il 18 ottobre 1991, della legge costituzionale sull’indipendenza nazionale. Il 2 settembre 1991, il soviet dell’OAHK annunci? la fondazione della “Repubblica dell’Alto-Karabakh” (“il RHK”), constando dell’OAHK ed il distretto azerba?djanais di Chahoumian, e dichiar? che questa Repubblica non rilevava pi? della giurisdizione azerba?djanaise. Il 26 novembre 1991, il parlamento azerba?djanais abolisce l’autonomia di cui beneficiava fino l? l’Alto-Karabakh. All’epoca di un referendum organizzato in questa regione il 10 dicembre 1991, il 99,9% dei votanti si pronunciarono in favore della secessione. Tuttavia, il popolazione az?rie aveva boicottato la consultazione. Lo stesso mese, l’unione sovietica fu sciolta e le truppe sovietiche cominciarono a ritirarsi della regione. Il controllo militare dell’Alto Karabakh pass? velocemente tra le mani degli armeni del Karabakh. Il 6 gennaio 1992, il “RHK”, appellandosi sui risultati del referendum, riafferm? la sua indipendenza al riguardo dell’Azerbaigian.
20. All’inizio dell’anno 1992, il conflitto degener? poco a poco in una vera guerra. Alla fine dell’anno 1993, le truppe di origine armena controllavano la quasi-totalit? del territorio dell’ex-OAHK e sette regioni azerba?djanaises limitrofi (Latchin, Kelbajar, Jabrayil, Gubadly e Zanguelan, cos? come delle grandi parti di Agdam e di Fizuli.
21. Il 5 maggio 1994, in seguito ad una mediazione della Russia, l’Armenia, l’Azerbaigian ed il “RHK” firmarono un accordo di cessate il fuoco, il Protocollo di Bichkek che divent? effettivo il 12 maggio 1994.
22. In un rapporto di dicembre 1994 intitolato of Conflict “Seven Years in Nagorno-Karabakh”, Sette anni di conflitto nell’Alto-Karabakh, l’associazione Human Rights Watch stimava che tra 1988 e 1994, da 750 000 a 800 000 Az?ris erano stati costretti di lasciare l’Alto-Karabakh, l’Armenia ed i sette distretti azerba?djanais limitrofi dell’Alto-Karabakh. Secondo le informazione comunicate dalle autorit? armene, il conflitto ha fatto 335 000 profughi armeni in provenienza di Azerbaigian e 78 000 persone spostate dentro all’Armenia, avendo lasciato delle regioni dell’Armenia di frontiera dell’Azerbaigian.
B. La situazione reale
23. Secondo il governo armeno, il “RHK” controlla 4 061 km2 del vecchio Oblast autonomo dell’Alto-Karabakh. C’? controversia sulla superficie esatta che occupa nei due distretti parzialmente conquistati, ma appare che, nei sette distretti limitrofi, il territorio occupato rappresenta una superficie totale di 7 500 km?.
24. Le stime relative al numero reale di abitanti nell’Alto Karabakh si trovano tra 120 000 e 145 000 persone di cui il 95% di ethnie armeno. Non resta praticamente pi? di Azerba?djanais.
25. Il conflitto non ? sempre regolato sul piano politico. L’indipendenza autoproclam?e del “RHK” non ? stato riconosciuto da nessuno Stato n? nessuna organizzazione internazionale. Des violations r?currentes de l?accord de cessez-le-feu de 1994 le long des fronti?res ont fait de nombreux morts, et le discours des autorit?s demeure hostile. Di pi?, secondo parecchi rapporti internazionali, la tensione ha aumentato questi ultimi anni e le spese militari hanno aumentato molto in Armenia come in Azerbaigian.
26. Parecchie proposte avanzate in vista di un ordinamento pacifico del conflitto sono fallite. Alcuni negoziati sono stati condotti sotto l’egida dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e del suo Gruppo di Minsk. A Madrid, nel novembre 2007, i tre paesi che garantiscono il copr?sidence del Gruppo-gli Stati Uniti, la Francia e la Russia-hanno presentato all’Armenia ed all’Azerbaigian un insieme di principi di base in vista di un accordo. Questi principi che sono stati attualizzati in seguito, chiamano in particolare al ritorno sotto controllo azerba?djanais dei territori che cingono l’Alto-Karabakh, all’instaurazione nell’Alto-Karabakh di un statuto provvisorio che contempla delle garanzie in materia di sicurezza e di autonomia, al collocamento in posto di un corridoio che collega l’Armenia all’Alto-Karabakh, alla definizione ulteriore dello statuto definitivo dell’Alto-Karabakh per mezzo di un referendum giuridicamente costrittivo, al diritto per tutte le persone spostate dentro al loro paese e per tutti i profughi di tornare l? dove risiedevano precedentemente, ed al collocamento in posto di garanzie per la sicurezza internazionale, al numero dalle quali doveva raffigurare un’operazione di mantenimento della pace. L’idea sottostante era che l’approvazione di questi principi con l’Armenia e l’Azerbaigian permetterebbero di redigere un accordo completo e dettagliato. Dopo un andirivieni intenso dei diplomatici del Gruppo di Minsk ed un certo numero di incontri tra i presidenti dei due paesi nel 2009, la dinamica si ? sfiatata nel 2010. A questo giorno, le parti al conflitto non hanno firmato di accordo formale sui principi di base.
27. Il 24 marzo 2011, il Gruppo di Minsk ha presentato un rapporto sulla missione di valutazione sul terreno condotto dai copr?sidents del Gruppo di Minsk nei territori occupati di Azerbaigian che cinge l’Alto Karabakh, Rinvio of t? OSCE Minsk Group Co-carni ‘ Field Assessment Missione to t? Occupied Territories of Azerbaijan Surrounding Nagorno-Karabakh da cui il riassunto porta il seguente informazione:
“I copr?sidents del Gruppo di Minsk dell’OSCE si sono resi dal 7 al 12 ottobre 2010 in missione di valutazione sul terreno nei sette territori occupati di Azerbaigian che cinge l’Alto-Karabakh per valutare la situazione generale, in particolare sul piano umanitario. Erano corredati dal rappresentante personale del presidente dell’OSCE in esercizio e della sua squadra, quale ha portato loro un appoggio logistico, cos? come di due periti del HCR e di un membro della missione di inchiesta inviata sul posto nel 2005 dall’OSCE. Si trattava della prima missione condotta dalla comunit? internazionale in questi territori dal 2005; era anche la prima volta da 18 anni che i rappresentanti dell’ONU si rendevano sul posto.
Percorrendo pi? di un migliaio di chilometri in questi territori, i copr?sidents hanno potuto constatare a che punto le conseguenze del conflitto dell’Alto-Karabakh e della mancanza di ordinamento pacifico erano disastrose. Delle citt? e villaggi che esistevano prima del conflitto sono stati abbandonati e sono quasi dei campi di rovine. Non esiste di cifre affidabili, ma secondo le stime approssimative, la popolazione totale ? di 14 000 persone che vivono nelle piccole colonie e nelle citt? di Latchin e di Kelbajar. I copr?sidents stimano che non c’? stato incremento significativo della popolazione dal 2005. I coloni, per la maggior parte delle persone di ethnie armeno che proviene altre regioni dell’Azerbaigian e rialloggiate nei territori, vivono nelle condizioni precarie, con un’infrastruttura rudimentale, poca attivit? economica ed un accesso limitato ai servizi pubblici. Molto non hanno documenti di identit?. Sul piano amministrativo, i sette territori, il vecchio Oblast dell’Alto-Karabakh e di altre regioni sono state raggruppate in otto distretti nuovi.
La constatazione della durezza della situazione che prevale nei territori ha rinforzato la convinzione dei copr?sidents che lo statu quo ? inaccettabile e che solo un ordinamento pacifico generato di negoziati potr? dare la prospettiva di un avvenire migliore e meno precario ai vecchi abitanti di questi territori come ai nuovi. Esortano i dirigenti di tutte le parti ad astenersi da condurre su questi territori o su di altre zone contestate delle attivit? che sarebbero pregiudizievoli alla conclusione di un accordo definitivo o che modificherebbero il carattere di queste regioni. Raccomandano anche la presa di misure per preservare i cimiteri ed i luoghi di culto situato in questi territori e per chiarificare la situazione dei coloni che non hanno documenti di identit?. Hanno l’intenzione di condurre altre missioni in altre zone toccate dal conflitto dell’Alto-Karabakh, in compagnia di periti delle istituzioni internazionali competenti suscettibili di partecipare al collocamento in ?uvre di un accordo di pace. “
28. Il 18 giugno 2013, i presidenti dei paesi che esercitano il copr?sidence del Gruppo di Minsk hanno pubblicato una dichiarazione congiunta sul conflitto nell’Alto Karabakh:
“Noi, presidenti della Repubblica francese, degli Stati Uniti di America e della Federazione di Russia, paese che esercita il copr?sidence del Gruppo di Minsk dell’OSCE, restiamo determinati ad aiutare le parti del conflitto dell’Alto-Karabagh per giungere ad un ordinamento pacifico e duraturo. Ci dispiace profondamente che, piuttosto che di provare a trovare una soluzione basata su degli interessi reciproci, le parti hanno continuato a ricercare un vantaggio unilaterale nel processo di negoziato.
Continuiamo di credere fermamente che gli elementi descritti nelle dichiarazioni dei nostri paesi durante i quattro ultimi anni devono essere il fondamento di ogni ordinamento giusto e duraturo del conflitto dell’Alto-Karabagh. Questi elementi devono essere considerati come un tutto integrati, anche ogni tentativo di selezionare certi elementi allo scapito di altri render? impossibile l’attentato di una soluzione equilibrata.
Riaffermiamo che solo un ordinamento negoziato pu? condurre alla pace, la stabilit? e la riconciliazione, aprendo delle opportunit? per lo sviluppo regionale e la cooperazione. L’utilizzazione della forza militare che ha creato gi? la situazione reale del confronto e l’instabilit? non decideranno il conflitto. Una ripresa delle ostilit? sarebbe catastrofica per la popolazione della regione, provocando delle perdite di vita, pi? di distruzione, altri profughi, e degli enormi costi finanziari. Chiamiamo insistentemente i dirigenti di tutti i lati [a] riaffermare i principi di Helsinki, in particolare quelli relativi alla no-utilizzazione della forza o della minaccia della forza, all’integrit? territoriale, all’uguaglianza dei diritti ed all’autodeterminazione dei popoli. Li chiamiamo anche ad astenersi di ogni azione o dichiarazione suscettibile di fare montare la tensione nella regione e di condurre ad una scalata del conflitto. I dirigenti devono preparare il loro popolo alla pace, non alla guerra.
I nostri paesi continueranno ad agire in legame stretto con le parti. Tuttavia, la responsabilit? di mettere un termine al conflitto dell’Alto-Karabagh resto a ciascuno di essi. Crediamo fermamente che tardare pi? a giungere ad un accordo equilibrato per la cornice di una pace globale ? inaccettabile, e noi esortiamo i dirigenti dell’Azerbaigian e dell’Armenia a concentrarsi con un’energia rinnovata sulle questioni che restano non decise. “
C. Il richiedente ed i beni che adduce possedere a Golestan
29. Il richiedente che ? di ethnie armeno, dichiara che la sua famiglia e s? risiedevano nel villaggio di Golestan, nella regione di Chahoumian, in RSS dell’Azerbaigian. Dice avere posseduto una casa e delle dipendenze.
30. Situata a nord dell’OAHK, la regione di Chahoumian aveva una frontiera comune con questa provincia. Non faceva parte del territorio dell’OAHK, ma fu rivendicata ulteriormente dal “RHK”, paragrafo 19 sopra. Secondo il richiedente, il 82% della popolazione di Chahoumian erano di ethnie armeno prima del conflitto.
31. Nel febbraio 1991, la regione amministrativa di Chahoumian fu annullata ed ufficialmente incorporata alla regione reale di Goranboy, in Repubblica dell’Azerbaigian.
32. Nell’aprile-maggio 1991, le forze interne dell’URSS e le unit? speciali della milizia, i “OMON”) del RSS dell’Azerbaigian scatenarono un’operazione militare di cui l’obiettivo affisso era di “controllare i passaporti” dei militanti armeni della regione e di disarmarli. Per?, secondo differenti sorgenti, le forze governative, utilizzando questa operazione come un pretesto, espulsero la popolazione armena di un certo numero di villaggi della regione di Chahoumian, cacciando i paesani delle loro case e costringendoli a fuggire verso l’Alto-Karabakh o l’Armenia. Questi sfratti corredarono di arresti e di atti di violenza verso la popolazione civile. Nel 1992, quando il conflitto degener? in una vera guerra, la regione di Chahoumian fu attaccata dai forze azerba?djanaises.
1. Tesi ed elementi di prova presentata dalle parti
33. Le versioni delle parti divergono in quanto al punto di sapere se il richiedente ha risieduto a Golestan e ha posseduto dei beni.
ha, Il richiedente
34. Il richiedente sostiene che ? passato la pi? grande parte a Golestan della sua vita, fino al suo spostamento forzato nel 1992. A sostegno di questa affermazione, ha comunicato una copia del suo vecchio passaporto sovietico, rilasciato nel 1979, dove ? menzionato che ? nato a Golestan. Ha fornito anche il suo certificato di matrimonio che attesta che egli si ? sposato nel 1955 e che sua sposa ? lei anche nato nel villaggio. Ha dichiarato essere cresciuto peraltro a Golestan, essere partito alcuni anni per fare il suo servizio militare e per lavorare nella citt? di Soumgait, prima di rivoltare alcuni anni dopo il suo matrimonio e di vivere fino nel giugno 1992.
35. Il richiedente ha comunicato al momento dell’introduzione della sua richiesta una copia di un documento ufficiale (“passaporto tecnico”), datato del 20 maggio 1991 secondo che era registrata al suo nome a Golestan una casa di due piani con dipendenze di una superficie totale di 167 m? su un terreno di 2 160 m?. Ha trasmesso anche un piano dettagliato della casa di abitazione.
36. Secondo il passaporto tecnico, i 167 m? di superficie costruita si ripartivano in una casa di abitazione di 76 m? e differenti dipendenze di cui una stalla, occupando i 91 m? restante. Peraltro, un frutteto ed un orto occupavano 1 500 dei 2 160 m? di terreno. Il documento comprende inoltre delle informazione di al naturale tecnico (precisando in particolare i materiali di costruzione utilizzata) relative alla casa di abitazione ed alle dipendenze.
37. Il richiedente ha spiegato che aveva ottenuto il terreno su autorizzazione del consiglio del villaggio nella cornice della divisione dell’appezzamento di suo padre entro suo fratello ed egli. Questa decisione figurerebbe negli archivi del consiglio del villaggio. Aiutati dai genitori e degli amici, il richiedente e sua moglie avrebbero costruito poi la loro casa su questo appezzamento in 1962-1963. I loro quattro bambini sarebbero cresciuti nella casa e loro stessi avrebbero continuato a vivere finch? prendono la fuga nel giugno 1992. Il richiedente ha dichiarato inoltre che prima di lasciare Golestan, faceva il professore al collegio del villaggio e si guadagnava da vivere partita grazie al suo stipendio e partire ne coltivando la sua terra ed in c’alzando del bestiame, mentre sua moglie lavorava nella fattoria collettiva del villaggio dagli anni 1970.
38. Oltre il passaporto tecnico ed il piano della casa suddetta, il richiedente ha comunicato delle fotografie della casa e delle dichiarazioni scritte datata di agosto 2010 provenendo di due vecchi membri del consiglio di villaggio, la Sig.ra Khachatryan ed il Sig. Meghryan. La Sig.ra Khachatryan dice nella sua dichiarazione essere stato segretario del consiglio di villaggio del 1952 a 1976. Conferma che il consiglio aveva autorizzato il richiedente a dividere l’appezzamento di suo padre entro suo fratello ed egli. Il Sig. Meghryan dice essere stato membro dell’ufficio del consiglio del villaggio durante alcuni anni negli anni 1970. La Sig.ra Khachatryan ed il Sig. Meghryan indicano che le attribuzioni di terre agli abitanti di Golestan si erano inserite sempre nel registro del consiglio di villaggio. Parecchi altre dichiarazioni scritte datate di maggio 2010 e provenendo di membri della famiglia del richiedente di cui sua moglie, due dei loro bambini e suo genero, degli anziano vicini e di amici originari di Golestan descrivono il villaggio e confermano che il richiedente faceva il professore ed aveva un appezzamento di terreno ed una casa di due piani. Confermano anche che la casa era vincolata da parecchie dipendenze, di un frutteto e di un orto, e che il richiedente e la sua famiglia hanno vissuto fino nel giugno 1992.
39. Il richiedente indica che la regione di Chahoumian ? stata oggetto di un blocco operato dal governo azerba?djanais all’inizio degli anni 1990 e ? stata attaccata dalle forze armate a partire da 1992. Il villaggio di Golestan sarebbe stato attaccato direttamente dai forze azerba?djanaises nel giugno 1992. Sarebbe stato bombardato pesantemente il 12 e 13 giugno. Tutti gli abitanti, ivi compreso il richiedente e la sua famiglia, avrebbero preso allora la fuga, temendo per la loro vita. Le testimonianze suddette descrivono anche il blocco della regione di Chahoumian durante il conflitto, l’attacco sul villaggio e la fuga dei suoi abitanti.
40. Il richiedente avrebbe fuggito in Armenia con la sua famiglia. Sua moglie e gli avrebbero vissuto poi come profughi ad Erevan. Nel 2002, il richiedente ottenne la nazionalit? armena. Nel 2004, cadde gravemente malato. Deced? il 13 aprile 2009 ad Erevan.
b, Il governo convenuto,
41. Il governo convenuto sostiene che non si pu? verificare se il richiedente ha vissuto bene a Golestan e se ci sono stati realmente dei beni. Per il periodo che va del 1988 ai nostri giorni, i servizi competenti della regione di Goranboy non avrebbero nessuno documento relativo all’appezzamento di terreno, alla casa o agli altri edifici supposti appartenere al richiedente. Di pi?, certi archivi della vecchia regione di Chahoumian di cui queste dello stato civile e dell’ufficio dei passaporti, sarebbero state distrutte durante le ostilit?. Non resterebbe pi? oggi negli archivi regionali di Goranboy nessuno documento relativo al richiedente.
42. A sostegno della sua tesi, il Governo ha comunicato i seguenti documenti: una dichiarazione del colonnello Maharramov, capo dei servizi di polizia della regione di Goranboy, datata del 22 luglio 2007 che confermo che gli archivi dello stato civile e dell’ufficio dei passaporti della vecchia regione di Chahoumian sono stati distrutti durante il conflitto; una lettera del servizio nazionale del catasto, datata del 31 luglio 2007 che indico che gli archivi regionali del servizio in questione non contengono nessuno documento relativo ai diritti addotti del richiedente sui beni in causa; una dichiarazione del Sig. Mammadov, presidente della commissione nazionale del territorio e della cartografia della Repubblica dell’Azerbaigian, datata del 5 marzo 2012 secondo la quale solo il comitato esecutivo del soviet dei rappresentanti del popolo dei distretti e delle citt? aveva il potere di assegnare delle terre in virt? del codice fondiario del RSS dell’Azerbaigian.
D. La situazione a Golestan
43. Le versioni delle parti divergono inoltre in ci? che riguarda la situazione reale a Golestan. Il governo armeno, terzo che intervengono, ha comunicato anche delle osservazioni su questo punto.
1. Tesi delle parti
ha, Il richiedente
44. Il richiedente afferma che la Repubblica dell’Azerbaigian controlla Golestan e, in particolare, che tiene all’interno anche delle posizioni del villaggio ed agli abords di questo. Secondo lui, niente prova solamente Golestan si trova, siccome lo sostiene il governo convenuto, sulla linea di contatto tra i forze azerba?djanaises e queste del “RHK.”
45. Allo stadio anteriore alla decisione sull’ammissibilit?, il richiedente ha sottoposto una dichiarazione scritta datata del 11 agosto 2010 che proverrebbe di un ufficiale delle forze del “RHK” avendo desiderato conservare l’anonimato e dove ? indicato che Golestan si trova di facto sotto il controllo delle forze militari azerba?djanaises, paragrafi 51 e 58 sotto. Aggiunge che altri abitanti del villaggio hanno tentato a pi? riprese di tornare l? ma hanno ogni volta rinunciato ad entrare l?, preferendo, secondo lui, non ordinario il rischio di farsi derivare disopra coi forze azerba?djanaises.
b, Il governo convenuto,
46. Il Governo ha ammesso tutto lungo il procedimento che Golestan si trovava sul territorio internazionalmente riconosciuto della Repubblica dell’Azerbaigian.
47. Nelle sue dichiarazioni anteriori alla decisione sull’ammissibilit?, affermava che il villaggio era situato fisicamente sulla linea di contatto tra i forze azerba?djanaises e le forze armene stabilite dall’accordo di cessate il fuoco di maggio 1994, che era abbandonato e che la linea di contatto era tenuta dalle forze armate sostate di parte e di altro e con l’uso a grande scala di arie antipersonnel. Considerava dunque che non poteva esercitare nessuno controllo su questa zona n? anche c’aderire.
48. Dopo la decisione sull’ammissibilit?, il Governo ha dichiarato che l’Azerbaigian non esercitava un controllo sufficiente sul villaggio. Appellandosi sulle dichiarazioni di parecchi militari avendo servito nella regione di Goranboy e che testimoniavano della situazione a Golestan, paragrafo 62 qui sotto, ha indicato in particolare che il villaggio, situato sulla riva nord della valle in “V” del fiume Indzachay, si trovava sulla linea di contatto, cos? che era preso da un lato tra le forze eserciti azerba?djanaises, al nord ed all’est, ed armene dell’altro, al sud ed all’ovest. Ha spiegato che le forze armene occupavano strategicamente delle posizioni favorevoli su una pendenza rigida e boscosa al sud del fiume, mentre i posizioni azerba?djanaises, sulla riva nord, si trovavano su un terreno situato ad un livello inferiore e relativamente aperto. Cos?, secondo lui, Golestan non era in fatto sotto il controllo effettivo di nessuno dei due campi. Si trattava di un territorio contestato e pericolosi: il villaggio ed i suoi dintorni erano minati, e le violazioni del cessate il fuoco erano frequenti. Non c’erano edifici sicuri in questa zona, il villaggio essendo stato distrutto ed essendo stato abbandonato.
49. All’udienza del 5 febbraio 2014, il Governo ha spiegato durante la sua arringa che Golestan era esposto ai tiri che provengono delle posizioni tenute dall’altro lato dai militari armeni del fiume su un terreno in pendenza rigida. Ha arguito che il rapporto dell’AAAS su Golestan, paragrafi 74 e 75 qui sotto, confermava non solo che il villaggio si trovava sul territorio azerba?djanais, ma anche che la regione che lo vincolava era montagnosa, che era il teatro di un’attivit? militare sostenuta, e che il villaggio era stato distrutto. Ha affermato che la zona era minata e totalmente inaccessibile ai civili.
c, Il governo armeno, terzo che intervengono,
50. Il governo armeno ha sostenuto tutto lungo il procedimento che il governo convenuto esercitava un controllo pieno ed effettivo su Golestan.
51. All’udienza del 15 settembre 2010, ha contestato l’affermazione del governo convenuto che consiste in dire che Golestan era situato sulla linea di contatto. L’agente del governo armeno ha dichiarato che era personalmente presente quando l’ufficiale superiore delle forze armate del “RHK” in servizio vicino a Golestan si era concesso sotto il coperto dell’anonimato, il 11 agosto 2010, la dichiarazione comunicata dal richiedente, ed egli hanno certificato l’esattezza. Sul fondamento di questa dichiarazione, il governo armeno ha affermato che, nella zona in causa, la linea del fronte tra le forze armate del “RHK” e queste della Repubblica dell’Azerbaigian seguiva le gole del fiume Indzachay. Per lui, Golestan, situato sulla riva nord, era sotto il controllo delle forze eserciti azerba?djanaises che teneva delle posizioni militari nel villaggio stesso ed agli abords di questo, mentre le forze del “RHK” erano sostate sull’altra riva. A questo riguardo, il governo armeno, rinviando alle immagini filmate del villaggio che figura sul DVD comunicato alla Corte col richiedente nel 2008, paragrafo 56 sotto, ha affermato che l’individuo che il si vedeva camminare tra le case era un soldato azerba?djanais. Ha aggiunto che n? le forze del “RHK” n? nessuno armeno non potevano aderire al villaggio.
52. Dopo la decisione sull’ammissibilit?, il governo armeno ha svelato, alla domanda della Corte, l’identit? dell’ufficiale del “RHK” che aveva fatto la dichiarazione anonima: si tratta del colonnello Manukyan, dell’esercito di difesa del “RHK.” Ha aggiunto che, grazie ad un’autorizzazione delle autorit? del “RHK”, il suo agente, il Sig. Kostanyan, si era potuto rendere nella regione di Golestan nel maggio 2012, di dove aveva riportato dei DVD e le trascrizioni delle manutenzioni che c’erano stati con tre ufficiali del “RHK” che gli avevano descritto la situazione sul terreno a Golestan ed ai dintorni, paragrafo 71 sotto. Alla questione della Corte relativa all’affermazione formulata da lui all’udienza del 15 settembre 2010 e secondo la quale l’uomo che si vedeva camminare tra le rovine sul DVD comunicato dal richiedente nel 2008 era un soldato azerba?djanais, il governo armeno ha risposto che non era in grado di pronunciarsi sull’identit? di questo uomo ma che, secondo gli ufficiali del “RHK”, delle posizioni militari erano tenute a Golestan con gli Azerba?djanais, senza che nessuno civile fosse non ci presente.
53. All’udienza del 5 febbraio 2014, il governo armeno ha dato di nuovo la stessa descrizione della situazione a Golestan. Ha aggiunto che la presenza militare azerba?djanaise nella regione era confermato anche dal rapporto dell’AAAS.
2. Elementi comunicati con le parti
54. Le parti hanno comunicato una documentazione voluminosa a sostegno delle loro tesi rispettive. I paragrafi che seguono descrivono brevemente i principali elementi forniti.
ha, Il richiedente
i. Carta di Golestan
55. Carta di Golestan e dei suoi dintorni-Questa carta sembra essere una copia di una carta ufficiale. I nomi sono indicati in az?ri. Situa la totalit? del villaggio sulla riva nord di un corso di acqua, l’Indzachay. Le posizioni addotte dei forze azerba?djanaises sono il seguiamo: una nel mezzo del villaggio, alcuni altri alla sua estremit? nord, di altri ancora ripartiti lungo la riva nord del fiume ma pi? lontano, la maggior parte che si trovano apparentemente sulle quote che cingono il villaggio.
ii. DVD
56. DVD unito alle osservazioni del 21 febbraio 2008, contenendo delle immagini filmate di Golestan e dei suoi dintorni-Si vede un villaggio situato a fianco di collina, dove buono numero di case ? in rovine. Alcune hanno per? il tetto intatto. De la fum?e s??l?ve de certaines des chemin?es. Ad un momento della registrazione, si vede un uomo camminare nelle rovine. Su una collina situata ad una certa distanza del villaggio, si pu? vedere delle costruzioni che sembrano essere delle stazioni di tiro.
iii. Dichiarazioni di agenti del “RHK” e degli anziano abitati del villaggio di Golestan
57. Lettera del “ministro della Difesa del RHK” datata del 14 febbraio 2008 nella quale il ministro descrive la situazione sul terreno a Golestan ed afferma in particolare che le forze eserciti azerba?djanaises tengono all’interno anche alcune stazioni e punti di tiro del villaggio.
58. Dichiarazione fatta il 11 agosto 2010 da un ufficiale superiore delle forze del “RHK” servente in un’unit? che tiene una posizione vicino al villaggio di Golestan da 2005 (vedere sopra il riassunto di questa dichiarazione al paragrafo 51)-La dichiarazione ? corredata da una carta di Golestan e dei suoi dintorni, disegnati alla mano, e di parecchie fotografie della regione. L’identit? dell’ufficiale che ha in un primo tempo tenuto l’anonimato, ? stata divulgata poi: si tratta del colonnello Manukyan, dell’esercito di difesa del “RHK.”
Dichiarazione del Sig. Aloyan, collaboratore del rappresentante del richiedente che ha raccolto sul posto la testimonianza dell’ufficiale del “RHK”, ? a dire nei locali dell’unit? militare vicino a Golestan-il Sig. Aloyan conferma il tenore di questa testimonianza ed attesti che le fotografie sono state prese da una posizione militare del “RHK.”
Dichiarazione del Sig. Kostanyan, agente del governo armeno, in presenza di cui la testimonianza dell’ufficiale del “RHK” ? stata raccolta nei locali dell’unit? militare vicino a Golestan.
59. Dichiarazioni fatte nel marzo 2012 da tre vecchi abitanti di Golestan che dice avere tentato vanamente di tornare l? tra 2002 e 2004-ne sarebbero avvicinati si dalla zona che rileva del “RHK” in virt? dell’accordo di cessate il fuoco. Due di essi indicano che, dalle quote di Napat, hanno potuto vedere il villaggio situato ad un livello inferiore, ma che i soldati del “RHK” che li accompagnavano non li hanno lasciati impegnarsi pi? anteriori in ragione del rischio di essere preso per bersaglio coi tiratori tesi un’imboscata delle forze avverse. Uno di essi afferma che, con l’aiuto di binocoli, ha potuto vedere parecchi scavi scavati nel villaggio ed un soldato che si teneva in piedi.
b, Il governo convenuto,
i. Carte
60. Carta di Golestan e dei suoi dintorni-Su questa carta, il villaggio ? situato interamente sulla riva nord dell’Indzachay, le posizioni militari azerba?djanaises si trovano anche sulla riva nord, essenzialmente sulle quote che cingono il villaggio, e le posizioni del “RHK” sono sulla riva sud, il pi? vicino al villaggio che si trova appena in faccia di questo.
Carta dell’Alto-Karabakh comunicata dal governo armeno nel causa Chiragov ed altri c. Armenia, precitata. Su questa carta, Golestan si trova esattamente alla frontiera del “RHK”, a nord di un fiume.
Carta dell’Azerbaigian pubblicata nel 2006 dalla commissione nazionale del territorio e della cartografia della Repubblica dell’Azerbaigian-Su questa carta, Golestan si trova esattamente alla frontiera della zona occupata dal “RHK.” I territori occupati sono ubriacati e sono delimitati da una linea rossa. Golestan si trova su questa linea rossa, ma all’infuori della zona ubriacata, a nord di un fiume.
ii. DVD
61. Due DVD che contengono delle immagini filmate di Golestan e dei suoi dintorni, comunicati uno nel settembre 2008, l’altro nel luglio 2012,-Sul primo DVD, si vede un villaggio in un paesaggio di colline, dove buono numero di case ? in rovine, ed alcune costruzioni che sembrano essere delle stazioni di tiro al vertice di una collina. Il secondo DVD mostra di nuovo il villaggio, delle case in rovine e degli arnesi agricoli distrutti, ed i suoi dintorni. ? corredato da un testo che spiega in particolare che non c’? nessuna abitazione nel villaggio e che questo ? controllato, con l’aiuto di armi di grosso calibro, con le forze armene sostate su una pendenza boscosa, i forze azerba?djanaises che si tengono a 2,5 chilometri circa e non avendo sul villaggio che un controllo visuale.
iii. Dichiarazioni di ufficiali dell’esercito azerba?djanaise, di agenti dello stato azerba?djanais e di abitanti dei villaggi vicini
62. Dichiarazioni fatte nel marzo 2012 da sei ufficiali dell’esercito azerba?djanaise, il colonnello Babayev che ha servito in un’unit? sostato nella regione di Goranboy del 1994 a 1997, ed i tenenti colonnelli Abdulov, Mammadov, Ahmadov, Abbasov e Huseynov che hanno servito nelle unit? sostati nella regione di Goranboy a differenti periodi tra 1999 e 2009,-ha come questi militari descrivono la situazione sul terreno a Golestan:
-Golestan sarebbe sulla riva nord dell’Indzachay.
-Le posizioni militari azerba?djanaises si troverebbero esse anche sulla riva nord, di Golestan, ad un livello inferiore, ? all’est ed al nord alle distanze di 1 a 3 chilometri del villaggio che sarebbe distrutto.
-Le posizioni militari armene sarebbero strategicamente sulla riva sud, all’ovest ed al sud-ovest di Golestan, su delle aree pi? favorevoli perch? in quota (terreno in pendenza rigida coperta di foreste). La distanza delle posizioni armene pi? prossime varia, secondo l’autore della dichiarazione, entra 200 in 300 metri e 1 chilometro.
-Le violazioni del cessate il fuoco con le forze armene sarebbero frequenti.
-Contrariamente alle affermazioni del governo armeno, nessuna delle case del villaggio non sarebbero state riparate e non sarebbe utilizzata come posizione militare coi forze azerba?djanaises.
-I posizioni azerba?djanaises ed il villaggio s? sarebbero a portata di tiro delle posizioni armene, con le armi automatiche a grosso calibro, ed i militari azerba?djanais non potrebbero spostarsi dunque liberamente ma sarebbero costretti di prendere certi itinerari precisi.
-Non ci sarebbero civili nel villaggio.
-La maggior parte degli edifici del villaggio, o un centinaio di case, sarebbero stati distrutti durante le ostilit?. Il villaggio essendo stato abbandonato completamente nel 1992, le case si sarebbero rovinate, i tetti sarebbero crollati e degli alberi spingerebbero adesso dentro agli edifici distrutti. Non ci sarebbe pi? nessuno edificio abitabile. Dopo le ostilit?, le forze armene avrebbero minato il terreno, e le arie sarebbero scatenate talvolta dagli animali.
-Il tenente-colonnello Abdulov dichiara avere visto dei militari armeni spostarsi nelle rovine della parte sud di Golestan. Il tenente-colonnello Mammadov dice avere visto degli artiglieri armeni lasciare le loro posizioni per avvicinarsi del fiume. I tenente-colonnelli Abbasov e Huseynov dicono avere visto le forze militari armene distruggere degli edifici ed utilizzare i materiali cos? ricuperati per erigere i loro propri bastioni.
63. Informazione in provenienza del ministero del Difesa azerba?djanais concernente il periodo che va del 2003 a 2010-Queste informazione fanno stato di perdite umane nella regione di Golestan dovute alle esplosioni di arie, cinque soldati uccisi il 5 agosto 2003, o alle violazioni del cessate il fuoco, un soldato ucciso il 25 febbraio 2005, violazioni che sarebbero diventate pi? frequenti a partire da 2008, 20 violazioni nel 2008, 35 in 2009 e 52 nel 2010.
64. Lettera del direttore dell’agenzia nazionale di lotta contro le arie datate del 12 luglio 2010 indicando che il villaggio di Golestan nella regione di Goranboy ? “definito come una zona tartufata di arie e di munizioni non esplose.”
65. Dichiarazioni di otto abitato delle localit? vicine, il villaggio di Meshali e la citt? di Yukhari Aghjakand, datando di marzo 2012-Secondo queste dichiarazioni, il villaggio di Golestan ? abbandonato ed i suoi dintorni sono minati e regolarmente in preda ai tiri che provengono dalle posizioni armene.
iv. Comunicati stampa
66. Due comunicati stampa di sorgente armena di ottobre 2006 riferendosi ad una missione di sorveglianza della linea di demarcazione tra gli Alto-Karabakh e l’Azerbaigian vicino al villaggio di Golestan realizzato dall’OSCE.
67. Parecchi comunicati stampa dell’agenzia di stampa az?rie emisero tra giugni 2010 e maggio 2012 facendo stato di violazioni del cessate il fuoco in differenti luoghi di cui la regione di Golestan-Questi comunicati sono formulati in generale cos?: “Le forze armate armene hanno derivato sulle forze eserciti azerba?djanaises dalle stazioni stabilite vicino al villaggio di Golestan” o “… dalle stazioni stabilite su delle quote senza nome vicino al villaggio di Golestan”, o ancora unit? nemiche hanno fatto fuoco sulle posizioni delle forze eserciti azerba?djanaises dalle stazioni stabilisci vicino al villaggio di Golestan, nella regione azerba?djanaise di Goranboy”. Uno di questi comunicati, datati del 3 marzo 2012, riporti che “il tenente azerba?djanais Gurban Huseynov ha camminato su un’aria nel villaggio di Golestan, situato sulla linea del fronte nella regione di Goranboy, a partire da ci? ha perso una gamba.”
68. Dichiarazione della Campagna internazionale per l’interdizione delle arie antipersonnel, Internazionale Campaign to Bando Landmines, datata del 20 settembre 2013 ed esprimendo delle preoccupazioni relative alla moltiplicazione delle arie antipersonnel poste dalle autorit? dell’Alto Karabakh lungo la linea di contatto tra l’Armenia e gli Azerbaigian all’est ed a nord del territorio contestato.
c, Il governo armeno, terzo che intervengono,
i. Carta
69. Carta di Golestan e dei suoi dintorni-Su questa carta, il villaggio si trova interamente sulla riva nord dell’Indzachay, le posizioni militari azerba?djanaises si trovano anche sulla riva nord, molto prossimi del villaggio, all’est, all’ovest ed al limite nord di questo, e le posizioni del “RHK” sono sulla riva sud, pi? prossima che si trova appena in faccia del villaggio.
ii. DVD
70. DVD comunicato nel luglio 2012 e contenendo delle immagini filmate di Golestan e dei suoi dintorni cos? come delle manutenzioni realizzate dall’agente sul posto del Governo, il Sig. Kostanyan, con tre ufficiali dell’esercito del “RHK” servente nell’unit? imbucata vicino a Golestan, il tenore di queste manutenzioni ? riportato sotto al paragrafo 71,-Si vede il villaggio, dove la maggior parte delle case sono in rovine, ed i dintorni. Verso la fine del video, un gregge di pecore ed alcune persone si spostano dietro al villaggio distrugge.
iii. Dichiarazioni di ufficiali del “RHK”
71. Trascrizioni delle manutenzioni, registrate nel maggio 2012, col comandante di unit? Sevoyan, il sergente Petrosyan e l’ufficiale Vardanyan, che servono nell’unit? militare del “RHK” imbucati vicino a Golestan-Questi ufficiali descrivono come segue la situazione sul terreno.
-Le forze militari azerba?djanaises terrebbero delle posizioni nel villaggio ed effettuerebbero talvolta delle missioni di combattimento, ma il loro punto di sosta permanente sarebbe dietro.
-Non ci sarebbero civili nel villaggio.
-Non ci sarebbero arie dentro al villaggio, ma i dintorni sarebbero stati minati dai forze azerba?djanaises (ogni tanto, un animale scatenerebbe un’aria.
-Gli Azerba?djanais violerebbero il cessate il fuoco talvolta; i militari del “RHK” che non prenderebbero guardia rischierebbero di essere preso per bersaglio coi tiratori azerba?djanais.
-A pi? riprese, degli anziano abitati di Golestan sarebbero venuti nella regione con l’intenzione di andare al villaggio. Avuto riguardo alla presenza di tiratori imboscati ed agli spari derivati a partire dai posizioni azerba?djanaises, i militari del “RHK” non li avrebbero lasciati avvicinarsi al villaggio.
3. Gli elementi che la Corte si ? procurata
72. Il 12 settembre 2013, la Corte ha chiesto all’associazione americana per l’avanzamento delle scienze, American Associazione foro t? Advancement of Scienza-“l’AAAS”), nella cornice del programma sui tecnologie g?ospatiales ed i diritti dell’uomo, Geospatial Tecnologie and Human Rights programma, di questa organizzazione, di fornirgli un rapporto sull’area delle strutture militari come decise e bastioni nel villaggio ed agli abords di questo per il periodo compreso entro in vigore la data dell’entrata della Convenzione al riguardo dell’Azerbaigian, 15 aprile 2002, ed oggi, cos? come sullo stato di conservazione in che si trovava gli edifici ed i cimiteri del villaggio di Golestan a suddetta data.
73. L’aaas ha comunicato alla Corte nel novembre 2013 il suo rapporto, intitolato imagery assessment “High-risoluzione satellite of Golestan, Azerbaijan 2002-2012”. Sulla base dell’interpretazione di immagini satellite in alta risoluzione presa nel 2005, 2009 e 2012, ed ottenute di sorgenti pubbliche, questo rapporto fornisce sotto le informazione.
74. In ci? che riguarda le strutture militari, il rapporto fa stato della presenza sulle immagini di 2005 e 2009, in numero pi? importante su queste del 2009, di scavi e di bastioni in bordatura e dentro al villaggio. Sembra in compenso che dopo 2009 gli scavi non abbiano pi? state utilizzate: sono meno visibili sull’immagine di 2012 difatti. Intorno a Golestan, l’attivit? militare ? visibile. Le pianificazioni militari realizzate tra 2005 e 2009 (decise, bastioni, edifici militari, veicoli e piste carrozzabili, sono stati perseguiti tra 2009 e 2012, ma sotto una forma differente: gli scavi ed i bastioni sono stati abbandonati poco a poco, mentre il numero di edifici e di veicoli militari ha continuato di aumentare.
75. In ci? che riguarda lo stato degli edifici, il rapporto indica che la maggior parte dei circa 250 case del villaggio sono state distrutte, questo termine essendo adoperato per notificare che non sono pi? intatte. Il deperimento degli edifici e la coperta vegetale impediscono di discernere bene l’area degli edifici e rendono difficile il loro censimento. Mentre nel 2005 si contava circa 33 edifici rimasti intatti, non ne restava pi? di 17 in 2009 e 13 in 2012. Nella maggior parte degli edifici distrutti, i muri esterni ed interni sono stati preservati ma i tetti sono crollati. Lo stato degli edifici guinzaglio supporre che sono potuti essere incendiati, ma il rapporto sottolinea che l’iconografia satellite non permette di determinare la causa esatta della loro distruzione e che non ? sempre possibile dire se la distruzione ? stata deliberata o no. Nessuno cimitero era riconoscibile sull’immagini satellite. Gli autori del rapporto suppongono che ci? possa essere dovuto alla crescita della vegetazione che avrebbe ricoperto tutto.
II. L’IMPEGNO CONGIUNGE DI L’ARM?NIE E DI L’AZERBA?DJAN
76. Prima della loro adesione al Consiglio dell’Europa, l’Armenia e l’Azerbaigian si sono avviati presso del Comitato dei Ministri e dell’assemblea parlamentare a regolare pacificamente il conflitto dell’Alto Karabakh, vedere i pareri nostri 221 (2000) e 222 (2000) dell’assemblea parlamentare ed i risoluzioni Res(2000)13 e Res(2000)14 del Comitato dei Ministri.
I paragrafi pertinenti del parere 222 (2000) dell’assemblea parlamentare sulla domanda di adesione dell’Azerbaigian al Consiglio dell’Europa sono i successivo:
“11. L’assemblea prende nota della lettera del Presidente dell’Azerbaigian nella quale reitera l’impegno del suo paese nella risoluzione pacifica del conflitto dell’Alto-Karabakh e sottolinea che l’adesione dell’Azerbaigian al Consiglio dell’Europa contribuirebbe in modo importante al processo di negoziato ed alla stabilit? nella regione.
(…)
14. L’assemblea parlamentare prende nota delle lettere del Presidente dell’Azerbaigian, del presidente del parlamento, il Primo ministro, cos? come i presidenti di li partii politici rappresentati al parlamento, e constata che l’Azerbaigian si avvia a rispettare gli impegni enumerati qui sotto:
(…)
ii. in materia di ordinamento del conflitto dell’Alto-Karabakh:
ha. ad inseguire gli sforzi per decidere esclusivamente questo conflitto coi mezzi pacifici;
b. a regolare le dispute internazionali ed interni coi mezzi pacifici e secondo i principi di diritto internazionale (obbligo che incombe su tutti gli Stati membri del Consiglio dell’Europa), respingendo risolutamente ogni minaccia di adoperare la forza contro i suoi vicini. “
Il risoluzione Res(2000)14 del Comitato dei Ministri che invitano l’Azerbaigian a diventare membro del Consiglio dell’Europa rinvia agli impegni presi da questo paese come figurano nel parere no 222 (2000) dell’assemblea parlamentare ed alle assicurazioni per il loro collocamento in ?uvre dati col governo azerba?djanais.
III. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
A. Le leggi del RSS dell’Azerbaigian
77. Le leggi del RSS dell’Azerbaigian pertinente per stabilire il diritto di propriet? del richiedente sui beni rivendicati erano la Costituzione del 1978, il codice fondiario di 1970 ed il codice dell’alloggio del 1983.
1. La Costituzione del 1978
78. La Costituzione del 1978 contemplava questo:
Articolo 13
“La base dei beni personali dei cittadini del RSS dell’Azerbaigian ? costituita del reddito del loro lavoro. I beni personali possono comprendere dei beni di attrezzatura domestica, di consumazione personale, di comodit? e di utilit?, una casa, e dei redditi del lavoro economizzato. I beni personali dei cittadini ed il diritto di ereditare ne sono protetti dallo stato.
I cittadini possono vedersi assegnare degli appezzamenti di terreno conformemente alla legge alle fini della pratica di un agricoltura vivri?re, ivi compreso l’allevamento di bestiame e di pollame, del giardinaggio e della costruzione di un alloggio individuale. Sono tenuti di utilizzare questa terra in modo razionale. Le fattorie di stato e le fattorie collettive portano ai cittadini un’assistenza per lo sfruttamento dei loro piccoli appezzamenti.
I cittadini non possono derivare, allo scapito dell’interesse pubblico, dei loro beni personali o di quelli di cui hanno il godimento un reddito che non proviene dal lavoro. “
2. Il codice fondiario del 1970
79. Le disposizioni pertinenti del codice fondiario contemplavano questo:
Articolo 4-Propriet? pubblica, del popolo, della terra,
“In virt? della Costituzione dell’URSS e della Costituzione del RSS dell’Azerbaigian, la terra appartiene allo stato-? il bene comune di tutto lo popolo sovietico.
In URSS, la terra appartiene esclusivamente allo stato che ne concede solamente l’uso. Ogni agissement che viola direttamente o indirettamente il diritto di propriet? dello stato sulla terra ? vietato. “
Articolo 24-Documenti che certificano il diritto di uso della terra
“Il diritto di uso che detiene le fattorie collettive, le fattorie di stato e di altri [entit? o individui] sugli appezzamenti di terra sono attestati da un certificato dello stato.
La forma di questo certificato ? determinata dal soviet dei ministri dell’URSS conformemente alla legislazione fondiaria dell’URSS e delle repubbliche dell’unione.
Il diritto di uso temporaneo su una terra ? attestato da un certificato di cui la forma ? determinata dal soviet dei ministri del RSS dell’Azerbaigian. “
Articolo 25-Regole relative al rilascio dei certificati che attestano
il diritto di uso della terra
“I certificati di stato relativo al diritto di uso indefinito su una terra ed i certificati relativi al diritto di uso temporaneo su una terra sono rilasciati alle fattorie collettive, alle fattorie di stato ed ad altre istituzioni, agenzie ed organismi pubblici, di stato o cooperativi o ai cittadini col Comitato esecutivo del soviet dei rappresentanti del popolo del distretto o della citt? sul territorio dai quali si trova l’appezzamento di terreno ad assegnare, sotto l’autorit? della repubblica. “
Articolo 27-Utilizzazione della terra alle fini indicate
“Gli utenti della terra hanno il diritto e l’obbligo di utilizzare gli appezzamenti di terra che sono assegnati loro nello scopo per che sono state assegnate loro. “
Articolo 28-Diritti degli utenti della terra sugli appezzamenti che sono stati assegnati loro
“In funzione dello scopo precisato per l’utilizzazione della terra assegnata, gli utenti di questa terra hanno il diritto di fare ci? che segue, nel rispetto delle regole applicabili,:
-costruire degli edifici di abitazione, degli edifici industriali o degli edifici pubblici cos? come di altri tipi di edifici e di strutture,;
-piantare degli specifico coltivabili, imboschire o piantare degli alberi da frutto, decorativi o altri;
-utilizzare le zone di culture e di pastura e le altre terre agricole;
-utilizzare le risorse naturali sotterranee abbondanti, l’accozzaglia e le superfici di acqua alle fini economiche ed utilizzare le altre risorse della terra. “
Articolo 126-1-Diritto di utilizzare la terra in caso di eredit? di un diritto
di propriet? su un edificio
“Se la propriet? di un edificio ubicato in un villaggio ? trasmessa da successione e se gli eredi non hanno il diritto di acquistare un appezzamento per il giardinaggio familiare in virt? del procedimento applicabile, ? assegnato loro un diritto di uso sull’appezzamento di terreno necessario affinch? possano conservare l’edificio. La taglia di questo appezzamento ? determinata dal soviet dei ministri del RSS dell’Azerbaigian. “
Articolo 131-Attribuzione di appezzamenti di terreno ai cittadini
alle fini della costruzione di alloggi personali
“Degli appezzamenti di terreno destinato alla costruzione di alloggi individuali che diventeranno dei beni personali sono assegnati ai cittadini che risiedono nelle agglomerazioni del RSS dell’Azerbaigian dove la costruzione di alloggi personali non ? vietata in vigore dalla legislazione. Questi appezzamenti sono prelevati sulle terre che appartengono alle citt? ed alle agglomerazioni urbane, sulle terre dei villaggi che non sono utilizzati dalle fattorie collettive, con le fattorie di stato o con altre imprese agricole, sulle terre della riserva dello stato, o sulle terre del fondo forestale dello stato che non ? compreso nelle zone di spazi verdi delle citt?. Sono assegnate in un scopo preciso conformemente al procedimento contemplato con il presente codifica.
La costruzione di alloggi personali nelle citt? e le agglomerazioni operaie si fanno su delle zone vuote che non necessitano di spese alle fini del loro uso o della loro preparazione tecnica e, in principio, vicino alle vie di ferrovia e delle vie di circolazione stradale che permette un transito regolare, sotto forma di distretti o di agglomerazioni indipendenti. “
3. Il codice dell’alloggio del 1983
80. L’articolo 10.3 del codice dell’alloggio era formulato cos?:
“I cittadini hanno il diritto di detenere una casa in quanto bene personale conformemente alla legislazione dell’URSS e del RSS dell’Azerbaigian. “
4. L’istruzione del 1985 sulle regole di registrazione delle abitazioni
81. Nel suo articolo 2, l’istruzione del 1985, che il Servizio centrale degli statistici dell’URSS aveva approvato dall’ordinanza no 380 del 15 luglio 1985, enumerava i documenti che servono a provare i diritti reali su una casa di abitazione. L’articolo 2.1 menzionava i differenti tipi di documenti che costituiscono una prova diretta dell’esistenza di un diritto di propriet?.
L’articolo 2.2 enunciava che, nella mancanza di simile prova, il diritto di propriet? poteva essere dimostrato indirettamente per mezzo di altri documenti, tra quali,:
“dei documenti di inventario tecnico quando contengono un riferimento esatto al possesso col proprietario di un documento debitamente invalso che certifica il suo diritto sulla casa di abitazione.”
L’articolo 2.3 contemplava questo:
“Nelle zone rurali, cos? come nelle agglomerazioni rurali situate dentro ai limiti di una citt?, di un villaggio, o riorganizzato in citt?, in villaggio, costituiscono la base della registrazione effettuata in virt? della presente istruzione la metto in lista degli sfruttamenti rurali, dei brani di questo elenco, le dichiarazioni del comitato esecutivo dei rappresentanti del popolo del villaggio o della regione, e gli altri documenti attestando di un diritto reale sugli edifici mirati 2.1 e 2.2 agli articoli della presente istruzione. “
5. La Carta del 1958 sui consigli di villaggio dei rappresentanti dei lavoratori del RSS dell’Azerbaigian
82. Il richiedente sostiene che la Carta del 23 aprile 1958 sui consigli di villaggio dei rappresentanti dei lavoratori del RSS dell’Azerbaigian (“la Carta del 1958 sui consigli di villaggio”) ? anche pertinente per la determinazione dei diritti che poteva avere sulla terra all’inizio degli anni 1960. Il Governo contesta questa tesi.
L’articolo 2 ? 9 di questa Carta si leggevano cos?:
“Nella tenuta dell’agricoltura, il consiglio di villaggio dei rappresentanti dei lavoratori:
(…)
j, gestisci i bene-fondi pubblici dei villaggi, preleva su questi degli appezzamenti di terreno che assegna agli abitanti alle fini di costruzione privata, controlla il rispetto della legislazione sull’occupazione delle terre. “
L’articolo 2 ? 19 contemplavano questo:
“Nella tenuta del mantenimento dell’ordine pubblico e della protezione dei diritti degli abitanti, il consiglio di villaggio dei rappresentanti dei lavoratori:
(…)
e, registra la ripartizione dei beni familiari nelle fattorie collettive (cooperative agricole). “
B. Le leggi della Repubblica dell’Azerbaigian
1. L’ordinanza del 1991 sul “rialloggio dei cittadini costretti di lasciare il loro luogo di residenza (profughi)”
83. Il 6 novembre 1991, il soviet supremo della Repubblica dell’Azerbaigian decret? un’ordinanza relativa al “rialloggio dei cittadini costretti di lasciare il loro luogo di residenza (profughi).” Questa ordinanza mirava in particolare ad incorniciare lo sviluppo della pratica degli scambi di propriet? tra gli armeni che lasciano l’Azerbaigian e gli Azerba?djanais lasciando l’Armenia, l’Alto-Karabakh e le province limitrofe.
Articolo 8
“Dare per istruzione ai soviets dei rappresentanti del popolo delle citt? di Soumga?t, Gandja, Mingachevir, Ievlakh, Ali Bayramli, Lankaran, Naftalan e Sheki e dei distretti ed alle loro autorit? esecutive locali di fornire, entro due mesi, un alloggio alle altre famiglie di profughi che detengono un mandato o un altro documento relativo allo scambio di case o di appartamenti tra l’Armenia e gli Azerbaigian.
Avuto riguardo al fatto che una proporzione molto elevata di profughi ha scambiato la loro casa, che detenevano in propriet? privata, contro gli appartamenti in citt? che appartiene allo stato, dare per istruzione alle autorit? esecutive locali di trasferire questi appartamenti nella propriet? privata dei profughi, dopo l’adozione della legge pertinente sulla privatizzazione.
Dichiarare propriet? privata dei profughi che si sono stabiliti gli alloggi costruiti da differenti ministeri, istituzioni ed organismi della Repubblica dell’Azerbaigian dopo 1988 in zona rurale alle fini del rialloggio dei profughi, e dare per istruzione alle autorit? esecutive locali di rilasciare a queste famiglie i documenti corrispondenti.
Trasferire le propriet? private libere delle famiglie che non li hanno scambiati o vendute quando hanno lasciato la Repubblica nella propriet? privata delle famiglie di profughi che sono arrivati in Repubblica dell’Azerbaigian e che risiedono in modo permanente in questi luoghi, a titolo di indennizzo per i domicili in Armenia che hanno dovuto lasciare sotto la costrizione e senza indennizzo. “
84. L’ordinanza del 1991 ? sempre in vigore. Eccetto questo testo, nessuna legge ? stata adottata relativamente ai beni abbandonati dagli armeni avendo lasciato l’Azerbaigian in ragione del conflitto dell’Alto Karabakh. Perci?, per i beni che non rilevano di questa ordinanza, sono le regole generali in materia di propriet? descritta qui di seguito nei paragrafi che si applicano.
85. Il 9 novembre 1991, la Repubblica dell’Azerbaigian promulg? delle leggi sui beni che, per la prima volta, designavano la terra come oggetto di propriet? privata. Questo non ? tuttavia che nel 1996 che la legge sulla riforma fondiaria fiss? delle regole dettagliate sulla privatizzazione degli appezzamenti di terreno assegnato ai cittadini.
2. La legge del 1991 sui beni
86. La legge del 1991 sui beni in Repubblica dell’Azerbaigian, entrata in vigore il 1 dicembre 1991, contemplava in particolare questo:
Articolo 21-Oggetti di diritti di propriet? del cittadino
“1. Un cittadino pu? possedere:
-degli appezzamenti di terreno;
-delle case, degli appartamenti, delle case di campagna, delle rimesse, delle attrezzature domestiche e dei beni di uso privato,;
-delle azioni, degli obblighi e di altri titoli finanzieri,;
-dei media di massa;
-delle imp