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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE R?SAN UYSAL c. TURQUIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: P1-1
Numero: 44502/14
Stato: Turchia
Data: 2022-03-08 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

SECONDA SEZIONE

CASO DI R?SAN UYSAL c. TURCHIA

(Domanda n. 44502/14)

SENTENZA

Art. 1 P1 – Rispetto della propriet? – Trasferimento all’amministrazione della propriet? di una parte del terreno del ricorrente e assenza di indennizzo – Prelievo anticipato del terreno a titolo di contributo ai costi di urbanizzazione in assenza di urbanizzazione – Ingerenza non prevista dalla legge – Mancanza di proporzionalit?

STRASBURGO

8 marzo 2022

DEFINITIVO

08/06/2022

La sentenza ? divenuta definitiva ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a modifiche formali.

Nel caso R??an Uysal c. Turchia,

La Corte europea dei diritti dell’uomo (seconda sezione), riunita in una sezione composta da :

Jon Fridrik Kj?lbro, Presidente,

Egidijus K?ris,

Branko Lubarda,

Pauliine Koskelo,

Gilberto Felici,

Saadet Y?ksel,

Diana S?rcu, giudici,

e Hasan Bak?rc?, cancelliere aggiunto di sezione,

Tenuto conto di:

il ricorso (n. 44502/14) contro la Repubblica di Turchia presentato alla Corte ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”) da un cittadino di tale Stato, il signor R??an Uysal (“il ricorrente”) l’11 giugno 2014,

La decisione di portare la domanda all’attenzione del Governo turco (“il Governo”),

le osservazioni delle parti,

Avendo deliberato in camera di consiglio l’8 febbraio 2022

Emette la seguente sentenza, che ? stata adottata in tale data:

INTRODUZIONE

1. Il ricorso riguarda la caratterizzazione del trasferimento all’amministrazione della propriet? di una parte di un terreno appartenente al ricorrente e la mancanza di risarcimento.

IN FATTO

2. Il richiedente ? nato nel 1959 e risiede a Istanbul. Era rappresentato dal sig. A. Y?ksel, avvocato che esercita nella stessa citt?.

3. Il Governo era rappresentato da Hac? Ali A??kg?l, Capo del Dipartimento per i Diritti Umani del Ministero della Giustizia, co-agente della Turchia presso la Corte Europea dei Diritti Umani.

4. Nel 2004 il richiedente ha acquistato un terreno di 3.540 m?, registrato con il numero di particella catastale 4252 e situato a Bah?elievler, un distretto di Istanbul. Al momento dell’acquisizione, una parte del terreno era classificata come area residenziale nel piano urbanistico in scala 1/1000, mentre un’altra parte era riservata alla costruzione di una strada e di aree verdi e alla protezione di un torrente (yol, ye?il alan ve dere koruma band?).

5. Il 13 gennaio 2005 l’amministrazione ha emesso una decisione di espropriazione di una parte del lotto del ricorrente e di molti altri lotti di terreno nella stessa zona, in vista della costruzione di strutture pubbliche, tra cui una strada.

6. Il 14 febbraio 2005, il Consiglio dei ministri ha autorizzato l’esproprio d’urgenza dei terreni.

7. Il 30 dicembre 2005, in conformit? con l’articolo 8 della Legge sull’esproprio (“EPL”), il Dipartimento per l’esproprio del Comune di Istanbul ha invitato il ricorrente a un incontro con l’obiettivo di raggiungere un accordo amichevole sul prezzo della propriet?.

8. Dagli scambi scritti tra il Comune e il ricorrente risulta che quest’ultimo ha accettato di trasferire gratuitamente le parti della sua propriet? interessate dalla procedura di esproprio.

9. Il 19 gennaio 2007, la propriet? di due parti dell’immobile, di 985,43 e 532,07 m?, ? stata venduta al Comune dalla ricorrente per 10 lire turche (TRY) (circa 5 euro all’epoca). La propriet? ? stata trasferita al Comune nel registro fondiario, mentre il resto (2022,54 m?) ? rimasto di propriet? del richiedente. Il registro indica come motivo del trasferimento la “vendita del bene nel contesto dell’esproprio” (istimlaken sat??).

10. Il richiedente sosteneva di aver ceduto la propriet? a un prezzo simbolico perch? era stato concordato con il Comune che, in cambio della cessione, il piano urbanistico sarebbe stato modificato per classificare il resto del terreno del richiedente come zona “stazione di servizio”. Il Governo ha contestato questa affermazione.

11. Il 14 marzo 2007, nonostante il parere favorevole di diversi dipartimenti, la commissione per la pianificazione e lo sviluppo del Municipio di Istanbul ha respinto la richiesta di modifica del piano regolatore per autorizzare la classificazione del terreno rimanente come “stazione di servizio”.

12. Dalla decisione della commissione risulta che l’ufficio espropri del Comune di Istanbul ha espresso un parere favorevole alla classificazione richiesta in un documento dell’aprile 2006, affermando che era nell’interesse pubblico ottenere, attraverso la classificazione del resto del lotto come stazione di servizio, il trasferimento gratuito della propriet? oggetto della procedura di esproprio. Il dipartimento ha ribadito il suo parere in una lettera del 26 giugno.

13. Il 18 dicembre 2007 il ricorrente ha presentato un ricorso per la restituzione del terreno ceduto al Comune, invocando le disposizioni del Codice delle obbligazioni (“CO”) in materia di frode e lesioni (cfr. paragrafi 33 e 34). Egli sosteneva di essere stato ingannato dal Comune nel credere che la parte rimanente del suo terreno sarebbe stata classificata come area di servizio in cambio della cessione gratuita delle parti di propriet? oggetto della procedura di esproprio.

14. Il richiedente ha successivamente presentato una domanda sussidiaria per la concessione di un’indennit? di esproprio nel caso in cui la restituzione non fosse possibile.

15. Nelle sue osservazioni difensive, l’amministrazione ha affermato che il ricorrente le aveva liberamente trasferito la sua propriet? nell’ambito della procedura di esproprio.

16. Il 13 febbraio 2007 il ricorrente ha informato il Tribunale distrettuale di Bak?rk?y (“il Tribunale distrettuale”) di essere disposto a ritirare il ricorso se l’amministrazione avesse proceduto alla modifica del piano urbanistico in cambio della quale egli sosteneva di aver trasferito gratuitamente la sua propriet?.

17. Il 23 marzo 2010, la High Court ha accolto parzialmente il ricorso del ricorrente. Ha osservato che il valore del terreno contestato era stato stimato da una perizia in 2.401.664 TRY al momento della presentazione del ricorso (ossia circa 1.400.000 euro a quella data) e ha ritenuto impensabile che il ricorrente potesse trasferirlo per 10 TRY. Di conseguenza, ha riqualificato il ricorso della ricorrente come un procedimento di espropriazione di fatto. Osservando che sul terreno era stata costruita una strada, ha respinto la richiesta di restituzione, ma ha accolto la richiesta alternativa e ha concesso un risarcimento di 2.401.664 TRY con interessi di mora a partire dalla data di avvio dell’azione.

18. Il 18 ottobre 2010, la Corte di Cassazione, prendendo atto che il ricorso era stato respinto (sic), ha respinto il ricorso dell’amministrazione e ha confermato la sentenza, facendo riferimento all’articolo 35 dell’ERA.

19. Nella sentenza del 31 maggio 2011 sulla richiesta di rettifica dell’amministrazione, l’Alta Corte ha osservato che, pur avendo confermato la sentenza nella sua precedente pronuncia, aveva esaminato solo la parte della sentenza relativa al rigetto della richiesta di reintegrazione (ossia la restituzione dell’immobile) e non si era pronunciata sulla parte relativa alla concessione del risarcimento.

20. Ha precisato che, ai sensi dell’articolo 35 della LRE, “gli ex proprietari di terreni che sono stati oggetto di un prelievo – che pu? avvenire una sola volta – come contributo ai costi di sviluppo nell’ambito di un’urbanizzazione effettuata sulla base della legge relativa all’urbanistica e destinata alle strade”, e strutture e servizi pubblici analoghi, nonch? i terreni volontariamente trasferiti e destinati a servizi e strutture pubbliche, non possono rivendicare alcun diritto su tali beni n? chiedere un corrispettivo per essi” (per la citazione completa di questa disposizione si veda il successivo paragrafo 42).

21. Pertanto, accogliendo la richiesta di risarcimento quando avrebbe dovuto essere respinta, la Corte ha applicato erroneamente la legge.

22. Con sentenza del 20 dicembre 2011, l’Alta Corte ha respinto il ricorso sulla base dell’articolo 35, affermando che l’area del terreno per cui ? stato richiesto il risarcimento corrispondeva approssimativamente all’area che avrebbe dovuto essere prelevata dal Comune come contributo ai costi di sviluppo.

Inoltre, il tribunale ha condannato il ricorrente a pagare all’amministrazione 73.369 TRY (oltre 20.000 euro all’epoca) per le spese di rappresentanza legale di quest’ultima.

23. Il ricorrente ha presentato appello contro questa sentenza.

24. Egli ha sostenuto che l’articolo 35 della LRE si applicava ai trasferimenti di propriet? solo in due casi: quando si trattava di un prelievo per la partecipazione ai costi di sviluppo nell’ambito di uno sviluppo parcellare effettuato sulla base dell’articolo 18 della legge urbanistica (“LRU”) e quando si trattava di un trasferimento a titolo gratuito effettuato ai fini di uno sviluppo privato. Tuttavia, il caso in questione non rientrava in nessuno di questi due casi, poich? il suo terreno – cos? come l’area in cui si trovava – non era stato oggetto di sviluppo fondiario n? privato n? basato sulla LRU. A questo proposito ha sottolineato che il suo terreno era ancora una particella catastale e non una “particella urbana”, cio? una particella che era stata sviluppata e su cui si poteva costruire.

25. Ha inoltre ricordato una decisione della Corte di Cassazione (5a sezione civile, E. 1992/6540 K. 1992/15154 15 giugno 1992) secondo la quale l’amministrazione non poteva acquisire una propriet? nell’ambito della partecipazione ai costi di sviluppo senza realizzare uno sviluppo parcellare sulla base della LRU. L’Alta Corte aveva ritenuto che, in assenza di tale sviluppo, la presa di possesso dovesse essere considerata un’espropriazione di fatto che dava diritto a un’indennit? corrispondente al valore di mercato della propriet?.

26. Il richiedente ha inoltre ricordato che, ai sensi dell’URA, il contributo ai costi di sviluppo non pu? superare il 40% della superficie della propriet?. Le parti dell’immobile oggetto del caso superavano questa percentuale.

27. Ha inoltre dichiarato che tutti gli altri proprietari dei lotti utilizzati per la strada erano stati indennizzati, attraverso una procedura di esproprio corretta o attraverso un procedimento giudiziario per esproprio di fatto, e che lui era l’unico a essere stato privato di parte della sua propriet? senza ricevere alcun indennizzo.

28. Ha ribadito di non aver ceduto l’appezzamento di terreno senza contropartita e ha affermato che le autorit? gli avevano promesso una licenza per una stazione di servizio, ma non avevano mantenuto i loro impegni. Il suo consenso era quindi stato viziato dalle azioni fraudolente del Comune.

29. A questo proposito, ha fatto riferimento a una sentenza dell’Assemblea Generale Civile della Corte di Cassazione (YHGK, E. 2002/5-338 K. 2002/386, 8 maggio 2002) relativa a un caso in cui un individuo aveva ceduto una parte del suo terreno all’amministrazione allo scopo di ottenere una licenza edilizia e in cui l’Alta Corte aveva ritenuto che l’amministrazione non avesse agito in buona fede in quanto aveva saputo in anticipo che la licenza in questione non poteva essere rilasciata.

30. Il 26 giugno 2012 la Corte di cassazione ha respinto il ricorso e confermato la sentenza in quanto conforme al diritto, affermando che i motivi avanzati dal ricorrente “riguardavano punti divenuti definitivi in virt? della sentenza di cassazione” (“bozma ile kesinle?en y?nlere ili?kin oldu?undan”).

31. Il 24 dicembre 2012 l’Alta Corte ha respinto anche il ricorso per la rettifica della sentenza.

32. Il 28 giugno 2013 la Corte costituzionale ha respinto il ricorso individuale in cui il ricorrente lamentava, tra l’altro, una violazione del suo diritto di propriet?. Ha ritenuto che i reclami riguardassero l’interpretazione della legge e la valutazione delle prove da parte dei tribunali ordinari, che si riferissero all’esito del procedimento e che rientrassero nell’ambito di un controllo di quarta istanza (kanun yolu ?ik?yeti). Considerando che al ricorrente era stata data la possibilit? di presentare le proprie argomentazioni e che i tribunali avevano motivato le proprie decisioni e non avevano compiuto una valutazione arbitraria o un errore manifesto di valutazione, la Corte costituzionale ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato.

IL QUADRO GIURIDICO E LA PRASSI NAZIONALE IN MATERIA

Frodi e lesioni
33. Fino all’entrata in vigore del nuovo Codice delle obbligazioni il 1? luglio 2012, l’articolo 21 del CO intitolato “lesione” prevedeva:

“In caso di evidente sproporzione tra la prestazione promessa da una delle parti e la controprestazione dell’altra, la parte lesa pu?, entro il termine di un anno, dichiarare di recedere dal contratto e ottenere la restituzione di quanto pagato, se la lesione ? stata determinata dallo sfruttamento del suo imbarazzo, della sua sconsideratezza o della sua imperizia.”

34. L’articolo 28 del CO, intitolato “Frode”, prevedeva:

“La parte indotta a contrarre dalla frode dell’altro non ? obbligata, anche se il suo errore non ? essenziale”.

Espropriazione
35. La procedura di esproprio ? illustrata, tra l’altro, nella sentenza Musa Tarhan c. Turchia (n. 12055/17, ?? 31-36, 23 ottobre 2018).

Urbanistica (imar uygulamas?)
36. L’articolo 18 dell’URA consente alle autorit? (ufficio del sindaco o prefettura, a seconda dei casi) di effettuare operazioni di sviluppo urbano all’interno di un’area specifica al fine di attuare il piano di sviluppo urbano.

37. L’operazione consiste nel raggruppare tutti i terreni all’interno di un perimetro e rimodellarli per creare lotti pi? adatti all’urbanizzazione e per creare infrastrutture e strutture pubbliche (strade, spazi verdi, parcheggi, piazze, scuole, stazioni di polizia, strutture sanitarie, ecc.

38. Contribuisce a risolvere i problemi di strade di accesso difettose e di forme sfavorevoli dei terreni e, stabilendo una parcellizzazione dei terreni conforme al piano urbanistico, facilita uno sviluppo urbano sano, ragionato e ordinato.

39. I lotti risultanti dall’operazione e distribuiti ai proprietari acquisiscono lo status di “lotti di sviluppo urbano”, cio? di terreni edificabili. I proprietari contribuiscono al costo dello sviluppo cedendo parte del loro terreno. Questo contributo al costo di sviluppo (d?zenleme ortakl?k pay?) (“APC”) non pu? superare un certo limite. All’epoca dei fatti, era il 40% dell’area del lotto originale. Il tasso dell’APC ? unico per l’intera area di sviluppo.

40. L’articolo 18, paragrafo 6, specifica inoltre che, nel caso in cui sia necessaria l’espropriazione, l’APC viene calcolato sulla parte restante dell’appezzamento.

41. I trasferimenti gratuiti di terreni per la costruzione di infrastrutture o strutture pubbliche possono avvenire anche nel contesto di operazioni di sviluppo di parcelle private (?zel parselasyon).

42. L’articolo 35 della LRE recita:

“Gli ex proprietari di terreni che sono stati soggetti a un prelievo una tantum per il contributo ai costi di sviluppo nell’ambito di uno sviluppo realizzato sulla base della legge urbanistica e destinati a strade, aree verdi e strutture e servizi pubblici simili, cos? come i terreni trasferiti volontariamente al completamento di uno sviluppo privato e destinati a servizi e strutture pubbliche, non possono rivendicare alcun diritto su tali propriet? o richiedere un corrispettivo per esse”.

L’appello
L’annullamento della sentenza
43. Secondo il Codice di procedura civile, la Corte di cassazione pu? annullare una sentenza (bozma karar?) in particolare quando i giudici di merito hanno applicato in modo errato la legge. In questo caso, la Corte di cassazione rinvia il caso al tribunale competente.

44. Quando il tribunale decide nuovamente la causa dopo un rinvio, pu? conformarsi alla sentenza di cassazione (uyma karar?) o resistervi adottando una decisione di mantenimento della sentenza precedente (?srar karar?).

45. L’appello contro una decisione di accoglimento viene esaminato dall’Assemblea generale civile della Corte di cassazione. La sentenza di questo tribunale ? vincolante per il giudice di prima istanza e per la camera che ha ascoltato il caso.

Conferma della sentenza
46. Se il ricorso ? infondato, la Corte di cassazione emette una sentenza di conferma della sentenza ad essa deferita (onama karar?).

47. La Corte di cassazione pu? anche correggere un errore nell’applicazione o nell’interpretazione della legge confermando una sentenza dopo averla corretta (d?zelterek onama karar?) anzich? annullarla e rinviare la causa al tribunale. Lo fa quando l’errore riscontrato non richiede una nuova decisione nel merito o quando i fatti consentono di applicare la norma di legge appropriata o di correggere un’interpretazione errata della legge.

IN LEGGE

LA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 DELLA CONVENZIONE
48. Il ricorrente ha lamentato la violazione del diritto al rispetto della sua propriet?. Egli si ? basato sull’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione, che recita come segue:

“Ogni persona, sia essa naturale o giuridica, ha diritto al rispetto della sua propriet?. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non nell’interesse pubblico e in conformit? alla legge e ai principi generali del diritto internazionale.

Le disposizioni precedenti non pregiudicano il diritto degli Stati di emanare le leggi che ritengono necessarie per regolare l’uso della propriet? in conformit? con l’interesse pubblico o per assicurare il pagamento di imposte o altri contributi o sanzioni.

Sull’ammissibilit?
Sugli argomenti delle parti
49. Il Governo ha sollevato diverse obiezioni alla ricevibilit?.

50. Ha criticato il ricorrente per non aver presentato ricorso contro la sentenza della High Court del 23 marzo 2010 che respingeva la sua richiesta di reiscrizione dell’immobile a suo nome nel registro fondiario e ha invitato la Corte a respingere il ricorso per mancato esaurimento delle vie di ricorso.

51. Il ricorrente ribatte che non aveva motivo di impugnare la sentenza in questione, poich? essa aveva accolto le sue richieste riconoscendogli un’indennit? di espropriazione.

52. Il Governo ha inoltre sostenuto che il ricorso era incompatibile ratione materiae in quanto il ricorrente aveva volontariamente venduto il terreno in questione e che, a seguito di tale vendita, il terreno non costituiva pi? una sua propriet? ai sensi della Convenzione. Ha inoltre affermato che la ricorrente non poteva quindi dichiararsi vittima.

53. Il ricorrente ha contestato questa affermazione e ha dichiarato che la sua domanda riguardava specificamente la privazione della propriet? senza risarcimento che riteneva di aver subito.

54. Infine, il Governo ha ritenuto che il ricorso fosse manifestamente infondato.

La valutazione della Corte
55. La Corte osserva che il ricorrente aveva a disposizione un terreno che ora ? di propriet? delle autorit?. Non vi ? quindi alcun dubbio sul fatto che il ricorrente avesse una propriet? ai sensi della Convenzione. Il fatto che le condizioni del trasferimento di propriet? fossero o meno conformi ai requisiti dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 ? una questione di merito e non pu?, nel caso di specie, avere alcuna rilevanza sulla questione dell’esistenza della propriet?. Le obiezioni basate sulla presunta incompatibilit? ratione materiae del ricorso con le disposizioni della Convenzione e sulla mancanza dello status di vittima devono pertanto essere respinte.

56. Per quanto riguarda l’obiezione basata sulla regola dell’esaurimento delle vie di ricorso interne, la Corte condivide l’argomentazione del ricorrente. Il ricorrente aveva presentato una domanda principale (per la restituzione del terreno) per ottenere la restituzione e una domanda sussidiaria di risarcimento nel caso in cui la domanda principale fosse stata respinta. Dal momento che la sua richiesta di risarcimento ? stata accolta dall’Alta Corte, la Corte non vede perch? avrebbe dovuto appellarsi contro questa sentenza, a lui favorevole, soprattutto perch? il suo reclamo non riguardava il rifiuto della restituzione, ma il fatto di essere stato privato del terreno senza risarcimento.

57. Anche questa obiezione va quindi respinta.

58. Per quanto riguarda gli argomenti relativi alla manifesta infondatezza e all’assenza dello status di vittima, la Corte ritiene che essi riguardino questioni complesse di diritto e di fatto che possono essere decise solo dopo un esame del merito del ricorso.

59. Ne consegue che il ricorso non ? manifestamente infondato.

60. Non essendo stato sollevato alcun altro motivo di irricevibilit?, deve essere dichiarato ammissibile.

I meriti
Le osservazioni delle parti
61. Il ricorrente ha lamentato di essere stato privato della sua propriet? senza indennizzo e ha ribadito le argomentazioni che aveva presentato ai tribunali nazionali (cfr. paragrafi 24-28).

62. Il Governo ha contestato le affermazioni del ricorrente e ha ritenuto che l’interferenza lamentata fosse un’espropriazione in conformit? con i requisiti della Convenzione.

63. Ha affermato che l’esproprio aveva una base giuridica, in questo caso la LRE, che la procedura si era svolta in conformit? con tale legge e che l’esproprio aveva perseguito un obiettivo legittimo: la fornitura di servizi pubblici.

64. Ha aggiunto che la procedura ha rispettato il giusto equilibrio.

65. 65. Sostiene che, nell’ambito della procedura di esproprio, il ricorrente ? stato invitato a negoziare con il Comune e che, al termine delle trattative, ha deciso liberamente di vendere la sua propriet? a un prezzo simbolico, anche se non aveva alcun obbligo in tal senso. Ha insistito sul fatto che questa decisione era una questione di libert? contrattuale del richiedente e che non era stato sottoposto ad alcuna pressione. Ha affermato che l’affermazione secondo cui il municipio si sarebbe impegnato a classificare la parte restante della propriet? come zona “stazione di servizio” ? falsa. Il ricorrente aveva deciso lui stesso di attivarsi per ottenere tale classificazione e i documenti interni dell’amministrazione comunale presentati dall’interessato erano semplici pareri rilasciati dai servizi consultati.

66. Di conseguenza, il mancato pagamento di una compensazione commisurata al valore della propriet? non comprometterebbe l’equo equilibrio.

67. Secondo il Governo, inoltre, ? a causa di questa cessione volontaria da parte del ricorrente a un prezzo simbolico che la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso sulla base dell’articolo 35 della LRE, che, a suo avviso, riguardava i trasferimenti di propriet? a titolo di contributo alle spese di sviluppo, da un lato, e le cessioni volontarie a titolo gratuito, dall’altro.

68. L’Alta Corte ha erroneamente ritenuto che il trasferimento di propriet? rientrasse nell’ambito di applicazione dell’APC, mentre avrebbe dovuto considerare che si trattava di un trasferimento a titolo gratuito coperto dall’articolo 35. Il Governo ha sottolineato che la Corte di Cassazione non aveva censurato la motivazione della sentenza, la cui conclusione era stata conforme alla legge, per ragioni procedurali relative alle caratteristiche delle sentenze di cassazione.

69. Per quanto riguarda l’APC, il Governo conferma che nell’area in questione non ? stata effettuata alcuna operazione di sviluppo ai sensi della LRU e che di conseguenza non ? stato applicato alcun contributo ai costi di sviluppo.

70. Nel caso in cui la Corte dovesse ritenere che il trasferimento di propriet? rientri nell’ambito di applicazione dell’APC, il Governo ha sottolineato che tale situazione non altererebbe l’equo equilibrio, in quanto il richiedente non sarebbe tenuto a versare ulteriori imposte APC in caso di futura urbanizzazione.

La valutazione della Corte
(a) Richiamo dei principi

71. L’articolo 1 del Protocollo n. 1 contiene tre norme distinte: la prima, espressa nella prima frase del primo paragrafo e di carattere generale, stabilisce il principio del rispetto della propriet?; la seconda, contenuta nella seconda frase dello stesso paragrafo, si riferisce alla privazione della propriet? e la subordina a determinate condizioni; la terza, contenuta nel secondo paragrafo, riconosce il potere degli Stati, tra l’altro, di regolamentare l’uso della propriet? in conformit? all’interesse pubblico. Il secondo e il terzo, che riguardano esempi specifici di violazioni del rispetto della propriet?, devono essere interpretati alla luce del principio sancito dal primo (si veda, tra le altre autorit?, Ali?i? e altri c. Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia, Slovenia ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia [GC], n. 60642/08, ? 98, CEDU 2014).

72. Qualsiasi ingerenza nei diritti tutelati dall’articolo 1 del Protocollo n. 1 deve soddisfare il requisito della legalit? (B?l?n? Nagy c. Ungheria [GC], n. 53080/13, ? 112, 13 dicembre 2016).

73. L’esistenza di una base giuridica nel diritto interno non ? di per s? sufficiente a soddisfare il principio di legalit?. Inoltre, tale base giuridica deve avere una certa qualit?, ossia quella di essere compatibile con lo Stato di diritto e di offrire garanzie contro l’arbitrio (cfr. Visti?? e Perepjolkins c. Lettonia [GC], n. 71243/01, ? 96, 25 ottobre 2012).

74. Per rispettare l’articolo 1 del Protocollo n. 1, l’ingerenza deve trovare un giusto equilibrio tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e la necessit? di salvaguardare i diritti fondamentali degli individui. Questo equilibrio viene alterato se la persona interessata ? stata sottoposta a “un onere speciale ed esorbitante”. Inoltre, senza il pagamento di una somma ragionevolmente commisurata al valore del bene, la privazione della propriet? costituisce normalmente un’interferenza eccessiva, e la totale assenza di risarcimento pu? essere giustificata solo in circostanze eccezionali (Visti?? e Perepjolkins, citati sopra).

(b) Applicazione al caso di specie

75. La Corte osserva che il ricorrente ? stato privato di due parti del suo terreno e che non ha ricevuto alcun risarcimento per questa privazione.

76. Essa ritiene che l’interferenza in questione rientri nella seconda norma.

77. Per verificare se l’ingerenza ? conforme all’articolo 1 del Protocollo n. 1, la Corte ritiene di dover innanzitutto determinare il motivo del trasferimento di propriet? e la mancanza di compensazione.

78. La Corte osserva che il ricorrente e il Governo non sono d’accordo su questo punto e ritiene che, su questo punto, debba prendere in considerazione le motivazioni fornite dai tribunali nazionali.

79. Rileva che il richiedente non ha fornito la prova della sua affermazione di aver trasferito il terreno in questione in cambio dell’impegno che la parte restante della propriet? sarebbe stata classificata come area per stazioni di servizio e che non ha fornito alcuna spiegazione ragionevole per l’assenza di una formalizzazione scritta di tale accordo.

80. Tuttavia, osserva che, pur non essendosi pronunciati su tale affermazione, i giudici nazionali non hanno ritenuto che il trasferimento dell’immobile costituisse una donazione non corrisposta ispirata da un sentimento di generosit? o carit?. Non hanno nemmeno considerato che la propriet? era stata debitamente espropriata e che il ricorrente l’aveva trasferita senza corrispettivo al momento delle trattative.

81. Le affermazioni del Governo su questi ultimi due punti devono quindi essere respinte, cos? come l’affermazione del ricorrente secondo cui vi sarebbe stato un accordo con le autorit? comunali.

82. Il motivo addotto dai tribunali nazionali per rifiutare di restituire la propriet? o di risarcire il richiedente era che il trasferimento di propriet? avrebbe costituito un prelievo ai sensi dell’APC e che, ai sensi dell’articolo 35 dell’ERA, tale trasferimento non dava diritto all’ex proprietario di richiedere un risarcimento o qualsiasi diritto sulla sua ex propriet? (si veda il paragrafo 42 sopra).

83. La Corte osserva che, ai sensi del suddetto articolo, un prelievo pu? essere effettuato solo nell’ambito dell’attuazione di un piano regolatore sulla base dell’articolo 18 della LRD.

84. Nel caso in esame, tuttavia, le parti confermano che non c’? stata alcuna pianificazione territoriale e che le autorit? non hanno preso alcuna decisione in merito all’applicazione dell’APC.

85. I tribunali hanno chiarito che le autorit? comunali avrebbero dovuto imporre un APC, ma non l’hanno fatto. A questo proposito, la Corte osserva che il semplice fatto che le autorit? abbiano bisogno di un terreno per costruire una strada o un’altra struttura pubblica non ? sufficiente per ottenere il trasferimento di propriet? ai sensi dell’APC, che, ribadisce la Corte, pu? avvenire solo nel contesto di uno sviluppo realizzato sulla base dell’articolo 18 della RLA e deciso dalle autorit? competenti. Inoltre, osserva che l’APC ? soggetto a regole rigorose ed ? circondato da alcune garanzie, in particolare per quanto riguarda il tasso, che deve essere lo stesso per tutto lo sviluppo e che non pu? in ogni caso superare una certa percentuale (che era del 40% all’epoca dei fatti e che ? stata superata nel caso in questione). Inoltre, le decisioni amministrative prese nell’ambito dello sviluppo, compresa la decisione sulla tariffa, possono essere impugnate davanti al tribunale amministrativo, che ha la competenza di verificarne la conformit? alla legge e ai principi della pianificazione urbanistica.

86. Il Tribunale ritiene pertanto che il trasferimento di propriet? sia stato classificato come APC e che la richiesta di risarcimento del richiedente sia stata respinta per questo motivo, anche se non ? stata effettuata la pianificazione territoriale richiesta dalla legge per l’imposizione di un APC. Sottolinea che nessuna norma di diritto interno sembra autorizzare un tale ritiro in previsione di un possibile sviluppo futuro, per di pi? senza rispettare le condizioni della LRU. Ritiene quindi che questo approccio da parte dei tribunali sia un’applicazione manifestamente irragionevole della legge e che quindi non fosse prevedibile. Il ricorrente ha sollevato questi punti (cfr. paragrafi 24-28), in particolare citando la giurisprudenza della Corte di Cassazione (cfr. paragrafo 25), senza che la Corte di Cassazione abbia ritenuto opportuno rispondere.

87. Ne consegue che il diritto di propriet? del ricorrente non ? stato violato “nei modi previsti dalla legge” ai sensi della Convenzione.

88. Questa conclusione sarebbe sufficiente alla Corte per riscontrare una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1. Ciononostante, ritiene che nel caso di specie sia rilevante esaminare anche la questione della proporzionalit? dell’ingerenza.

89. Sebbene una privazione della propriet? non possa in linea di principio soddisfare questo requisito in assenza del pagamento di un indennizzo ragionevolmente commisurato al valore della propriet?, ? vero che la Corte ha gi? avuto modo di considerare in un altro caso (G?ksel T?t?n Ticaret ve Sanayi A.?. c. Turchia, n. 32600/03, ? 32, 22 settembre 2009) che la privazione della propriet? costituita dall’APC era conforme alla Convenzione in quanto era la contropartita dell’aumento di valore della propriet? in questione a seguito dello sviluppo dell’area in cui si trovava, essendo il terreno diventato una “parcella urbana” e suscettibile di essere edificato.

90. Come il ricorrente ha sottolineato davanti alla Corte, cos? come aveva fatto davanti ai tribunali nazionali, il terreno in questione (e in effetti l’area in cui si trovava) non era stato trasformato in un lotto. Poich? la propriet? non ? diventata un “lotto urbano”, non c’? motivo di supporre che, come nella causa G?ksel T?t?n Ticaret ve Sanayi A.?., non vi ? nulla che suggerisca che, come nel caso G?ksel T?t?n Ticaret ve Sanayi A.?., la parte restante del terreno abbia beneficiato di un aumento di valore per compensare la mancanza di risarcimento per la perdita subita (si veda, mutatis mutandis, Tsomtsos e altri c. Grecia, 15 novembre 1996, ?? 40-42, Reports of Judgments and Decisions 1996-V, e Katikaridis e altri c. Grecia, 15 novembre 1996, ?? 49-51, Reports of Judgments and Decisions 1996-V).

91. ? vero che la costruzione di una strada pu? aver avvantaggiato il richiedente, ma pu? anche aver avvantaggiato tutti i proprietari dei terreni vicini, i quali sembrano aver ricevuto tutti un’indennit? di esproprio, cosa che non ? avvenuta nel caso del richiedente.

92. Per quanto riguarda l’argomentazione del Governo secondo cui il prelievo previsto dall’APC sarebbe proporzionato in quanto la ricorrente non sarebbe soggetta a ulteriori prelievi nell’ambito di un futuro piano di sviluppo, la Corte ritiene che si tratti di un’affermazione basata su speculazioni. Non c’? alcuna indicazione che tale sviluppo sia necessario e che le autorit? lo realizzeranno in futuro. N? vi ? alcuna indicazione che essi ricorreranno a un tasso massimo di APC nell’area interessata. Inoltre, non solo il tasso subito dal ricorrente ? superiore al tasso massimo autorizzato dalla legge, ma la base di valutazione dell’APC subita dal ricorrente ? superiore a quella che dovrebbe subire in caso di qualsiasi sviluppo futuro, il che peraltro appare anche in contrasto con il diritto interno (si veda il precedente paragrafo 40).

93. 93. In breve, l’ingerenza nel diritto del ricorrente al rispetto dei suoi beni, che non soddisfa il requisito della legalit?, non soddisfa nemmeno il requisito della proporzionalit?.

94. La Corte ? consapevole dell’affermazione del Governo secondo cui l’Alta Corte ha commesso un errore di interpretazione della sentenza di cassazione prendendo in considerazione il primo caso di cui all’articolo 35 dell’ERA (cio? l’APC) mentre avrebbe dovuto basarsi sul secondo caso e che tale errore non poteva essere corretto dalla Corte di cassazione per motivi procedurali.

95. La Commissione osserva, tuttavia, che anche se dovesse seguire il ragionamento del Governo, ci? non cambierebbe le sue conclusioni.

96. Contrariamente a quanto sembra suggerire il Governo, il secondo caso a cui fa riferimento l’articolo 35 della LRE non riguarda i trasferimenti gratuiti in generale, ma solo quelli effettuati nel contesto di un piano regolatore privato (si veda il paragrafo 42 sopra). Nel caso in esame non si sono verificati n? sono stati intrapresi sviluppi di questo tipo.

97. Vi ? stata pertanto una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione.

SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
98. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione :

“Se la Corte constata una violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente consente di riparare solo in modo imperfetto le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda, se necessario, una giusta soddisfazione alla parte lesa”.

Danni
99. Il ricorrente ha chiesto 1.313.234 euro a titolo di danni materiali. Questa somma corrisponde all’importo di 2.401.644 sterline turche inizialmente assegnatogli dalla Corte, pi? i relativi interessi. Ha inoltre chiesto 150 000 euro per danni morali.

100. Il Governo ha ritenuto questa richiesta infondata ed eccessiva. Ha inoltre invitato la Corte a sottoporre la questione dell’equa soddisfazione alla Commissione di compensazione con riferimento a Kaynar e altri c. Turchia (n. 21104/06 e altri 2, ?? 60-82, 7 maggio 2019).

101. Alla luce delle particolarit? del caso in esame, la Corte ritiene che il modo pi? appropriato per porre rimedio alla violazione riscontrata sia la riapertura del procedimento. A questo proposito, osserva che l’articolo 375 ? 1 del Codice di procedura civile prevede esplicitamente che una sentenza della Corte che constata una violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli costituisce un motivo specifico per riaprire il procedimento.

102. Per quanto riguarda il danno non patrimoniale, la Corte ritiene ragionevole la somma di 5.000 euro, pi? l’importo eventualmente dovuto su tale somma a titolo di imposta, e la riconosce al ricorrente.

Costi e spese
103. Il ricorrente ha chiesto 1.352 euro per le varie spese (in particolare, onorari dei periti e imposte di bollo) sostenute davanti ai giudici nazionali, 6.051 euro per gli onorari del suo avvocato e 30.451 euro, corrispondenti alla somma, convertita in euro alla data della sentenza, che era stato condannato a pagare alla controparte a titolo di rimborso degli onorari dell’avvocato di quest’ultima.

104. Il Governo ha invitato la Corte a respingere tali richieste in quanto il ricorrente non aveva presentato sufficienti documenti a sostegno.

105. Secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente pu? ottenere il rimborso dei costi e delle spese sostenuti solo se si dimostra che sono stati effettivamente sostenuti, che erano necessari e che il tasso di rimborso era ragionevole.

106. Nel caso di specie, tenuto conto dei documenti in suo possesso e dei criteri sopra menzionati, la Corte ritiene ragionevole concedere al ricorrente la somma di 18.500 euro per tutti i costi e le spese, pi? l’importo eventualmente dovuto su tale somma a titolo di imposta.

Interessi di mora
107. La Corte ritiene opportuno basare il tasso degli interessi di mora sul tasso di interesse delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea, maggiorato di tre punti percentuali.

PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,

Dichiara la domanda ammissibile;
Ritiene che vi sia stata una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione;
Dichiara,
(a) che lo Stato convenuto paghi al richiedente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza ? divenuta definitiva ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le seguenti somme, da convertire nella valuta dello Stato convenuto al tasso applicabile alla data della transazione

5.000 euro (cinquemila euro), pi? l’importo eventualmente dovuto su tale somma a titolo di imposta, per i danni morali;
18.500 euro (diciottomilacinquecento euro), pi? l’importo eventualmente dovuto su tale somma dal richiedente a titolo di imposta, per costi e spese;
(b) che a partire dalla scadenza di tale periodo e fino al pagamento, su tali importi saranno applicati interessi semplici a un tasso pari alle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabili durante tale periodo, maggiorato di tre punti percentuali;

Respinge il resto della richiesta di giusta soddisfazione.
Fatto in francese e notificato per iscritto l’8 marzo 2022, ai sensi dell’articolo 77, paragrafi 2 e 3, del regolamento.

Hasan Bak?rc? Jon Fridrik Kj?lbro
Cancelliere aggiunto Presidente

Testo Tradotto

DEUXI?ME SECTION

AFFAIRE R?SAN UYSAL c. TURQUIE

(Requ?te no 44502/14)

ARR?T

Art 1 P1 ? Respect des biens ? Transfert ? l?administration de la propri?t? d?une partie d?un terrain du requ?rant et absence d?indemnisation ? Pr?l?vement du terrain par anticipation au titre de la participation aux frais de l?am?nagement urbain en l?absence d?am?nagement ? Ing?rence non pr?vue par la loi ? Absence de proportionnalit?

STRASBOURG

8 mars 2022

D?FINITIF

08/06/2022

Cet arr?t est devenu d?finitif en vertu de l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire R??an Uysal c. Turquie,

La Cour europ?enne des droits de l?homme (deuxi?me section), si?geant en une Chambre compos?e de :

Jon Fridrik Kj?lbro, pr?sident,

Egidijus K?ris,

Branko Lubarda,

Pauliine Koskelo,

Gilberto Felici,

Saadet Y?ksel,

Diana S?rcu, juges,

et de Hasan Bak?rc?, greffier adjoint de section,

Vu :

la requ?te (no 44502/14) dirig?e contre la R?publique de Turquie et dont un ressortissant de cet ?tat, M. R??an Uysal (? le requ?rant ?) a saisi la Cour en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?) le 11 juin 2014,

la d?cision de porter la requ?te ? la connaissance du gouvernement turc (? le Gouvernement ?),

les observations des parties,

Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 8 f?vrier 2022,

Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :

INTRODUCTION

1. La requ?te concerne la qualification du transfert ? l?administration de la propri?t? d?une partie d?un terrain appartenant au requ?rant et l?absence d?indemnisation.

EN FAIT

2. Le requ?rant est n? en 1959 et r?side ? Istanbul. Il a ?t? repr?sent? par Me A. Y?ksel, avocat exer?ant dans la m?me ville.

3. Le Gouvernement a ?t? repr?sent? par M. Hac? Ali A??kg?l, chef du service des droits de l?homme du minist?re de la Justice, co-agent de la Turquie devant la Cour europ?enne des droits de l?homme.

4. En 2004, le requ?rant fit l?acquisition d?un terrain de 3 540 m?, immatricul? sous le num?ro de parcelle cadastrale 4252 et situ? ? Bah?elievler, un quartier d?Istanbul. Au moment de l?acquisition, une partie du terrain ?tait class?e en zone d?habitation sur le plan d?urbanisme ? l??chelle 1/1000 alors qu?une autre partie ?tait r?serv?e ? la r?alisation d?une route et d?espaces verts et ? la protection d?un ruisseau (yol, ye?il alan ve dere koruma band?).

5. Le 13 janvier 2005, l?administration prit une d?cision d?expropriation d?une partie de la parcelle du requ?rant ainsi que de nombreux autres terrains situ?s dans le m?me secteur en vue de la r?alisation d??quipements publics et notamment d?une route.

6. Le 14 f?vrier 2005, le Conseil des ministres autorisa l?expropriation d?urgence des terrains.

7. Le 30 d?cembre 2005, conform?ment ? l?article 8 de la loi relative ? l?expropriation (? la LRE ?), le service de l?expropriation de la mairie d?Istanbul invita le requ?rant ? une entrevue dans le but de parvenir ? un accord amiable sur le prix de cession du bien.

8. Il ressort des ?changes ?crits entre la mairie et le requ?rant, que ce dernier accepta de c?der gracieusement les parties de son bien vis?es par la proc?dure d?expropriation.

9. Le 19 janvier 2007, la propri?t? de deux parties de 985.43 et 532.07 m? du bien fut vendue ? la mairie par le requ?rant pour 10 livres turques (TRY) (soit environ 5 euros (EUR) ? cette date). Elle fut transf?r?e ? la mairie sur le registre foncier alors que le reste (2022.54 m?) demeura propri?t? du requ?rant. Le registre indique comme motif de transfert la ? vente du bien dans le cadre de l?expropriation ? (istimlaken sat??).

10. Le requ?rant soutient qu?il a c?d? le bien pour un prix symbolique car il aurait ?t? convenu avec la mairie qu?en contrepartie de cette cession le plan d?urbanisme serait modifi? afin de classer le reste du terrain du requ?rant en zone ? station-service ?. Le Gouvernement conteste cette affirmation.

11. Le 14 mars 2007, malgr? l?avis favorable de plusieurs services, la commission de l?urbanisme et de l?am?nagement de la mairie d?Istanbul rejeta la demande de modification du plan d?urbanisme visant ? autoriser le classement en ? station-service ? du reliquat du terrain.

12. Il ressort de la d?cision de cette commission que le service des expropriations de la mairie d?Istanbul ?mit un avis favorable au classement sollicit? dans un document dat? d?avril 2006 en indiquant qu?il y avait un int?r?t public ? obtenir, ? la faveur du classement du reste de la parcelle en zone de station-service, la cession gracieuse des biens vis?s par la proc?dure d?expropriation. Ce service r?it?ra son avis dans un courrier du 26 juin suivant.

13. Le 18 d?cembre 2007, le requ?rant initia une action visant la restitution des terrains c?d?s ? la mairie en se fondant sur les dispositions du code des obligations (? le CO ?) relatives au dol et ? la l?sion (voir paragraphes 33 et 34 ci-dessous). Il affirma avoir ?t? tromp? par la mairie qui lui aurait affirm? que la partie restante de son terrain serait class?e en zone de station-service en ?change de la cession gracieuse des parties du bien vis?es par la proc?dure d?expropriation.

14. Par la suite, le requ?rant introduisit une demande subsidiaire tendant ? l?octroi d?une indemnit? d?expropriation au cas o? la restitution ne serait pas possible.

15. Dans ses observations en d?fense, l?administration affirma que le requ?rant lui avait librement c?d? son bien dans le cadre de la proc?dure d?expropriation.

16. Le 13 f?vrier 2007, le requ?rant informa le tribunal de grande instance de Bak?rk?y (? le TGI ?) qu?il ?tait dispos? ? retirer son action si l?administration proc?dait ? la modification du plan d?urbanisme en ?change de laquelle il soutenait avoir c?d? son bien ? titre gracieux.

17. Le 23 mars 2010, le TGI fit partiellement droit ? l?action du requ?rant. Il releva que la valeur des terrains litigieux avait ?t? estim?e par expertise ? 2 401 664 TRY ? la date d?introduction de l?action (soit environ 1 400 000 EUR ? cette date) et consid?ra qu?il ?tait impensable que le requ?rant ait pu les c?der pour la somme de 10 TRY. En cons?quence, elle requalifia l?action du requ?rant en proc?dure pour expropriation de facto. Constatant qu?une route avait ?t? construite sur les terrains, elle rejeta la demande de restitution, mais fit droit ? la demande subsidiaire et alloua une indemnit? de 2 401 664 TRY assortie d?int?r?ts moratoires ? partir de la date d?introduction de l?action.

18. Le 18 octobre 2010, constatant que l?action avait ?t? rejet?e (sic), la Cour de cassation rejeta le pourvoi de l?administration et confirma le jugement en faisant r?f?rence ? l?article 35 de la LRE.

19. Dans son arr?t du 31 mai 2011 rendu au sujet de la demande en rectification de l?administration, la haute juridiction releva que si elle avait dans son pr?c?dant arr?t confirm? le jugement, elle n?avait examin? que la partie de celui-ci concernant le rejet de la demande de r?inscription (c?est-?-dire de restitution des biens) et ne s??tait pas prononc?e sur celle relative ? l?octroi d?une indemnit?.

20. Elle pr?cisa qu?en vertu de l?article 35 de la LRE, ? les anciens propri?taires des terrains qui ont fait l?objet d?un pr?l?vement – qui ne peut intervenir qu?une seule fois – au titre de la participation au co?t d?am?nagement dans le cadre d?un am?nagement r?alis? sur le fondement de la loi relative ? l?urbanisme et affect?s ? la voirie, aux espaces verts et aux ?quipements et services publics similaires ainsi que les terrains c?d?s volontairement et affect?s aux services et ?quipements publics ne peuvent pr?tendre ? aucun droit sur ces biens ni en demander la contrepartie ? (pour la citation compl?te de cette disposition voir paragraphe 42 ci-dessous).

21. D?s lors, en faisant droit ? la demande d?indemnisation alors qu?il convenait de la rejeter, le tribunal avait fait une application erron?e du droit.

22. Par un jugement du 20 d?cembre 2011, le TGI rejeta l?action sur le fondement de l?article 35 susmentionn?, pr?cisant que la superficie du terrain pour lequel l?indemnit? ?tait demand?e correspondait ? peu de chose de pr?s ? celle qui aurait d? ?tre pr?lev?e par la mairie au titre de la participation au co?t d?am?nagement.

Par ailleurs, le TGI condamna le requ?rant au paiement ? l?administration de la somme de 73 369 TRY (soit plus de 20 000 EUR ? cette date) au titre des frais de repr?sentation par avocat de cette derni?re.

23. Le requ?rant forma un pourvoi contre ce jugement.

24. Il fit valoir que l?article 35 de la LRE ne trouvait ? s?appliquer aux transferts de propri?t? que dans deux cas : lorsque celui-ci constituait un pr?l?vement au titre de la participation au co?t d?am?nagement dans le cadre d?un am?nagement parcellaire r?alis? sur le fondement de l?article 18 de la loi relative ? l?urbanisme (? la LRU ?) et lorsqu??tait en cause une cession gracieuse effectu?e pour les besoins d?un am?nagement priv?. Or, le cas d?esp?ce n?entrait dans aucun de ces deux cas puisque son terrain – tout comme la zone o? il se trouvait – n?avaient pas fait l?objet d?am?nagement parcellaire, ni priv? ni sur le fondement de la LRU. Il pr?cisa ? cet ?gard que son terrain ?tait toujours une parcelle cadastrale et non une ? parcelle urbaine ?, c?est-?-dire une parcelle issue d?un am?nagement et pouvant ?tre b?tie.

25. Il rappela en outre un arr?t de la Cour de cassation (5e Chambre civile, E. 1992/6540 K. 1992/15154 15 juin 1992) en vertu duquel l?administration ne pouvait acqu?rir un bien au titre de la participation au co?t d?am?nagement sans proc?der ? un am?nagement parcellaire sur le fondement de la LRU. La haute juridiction avait estim? qu?? d?faut d?un tel am?nagement, la prise de possession devait ?tre consid?r?e comme une expropriation de facto ouvrant droit ? une indemnit? correspondant ? la valeur marchande du bien.

26. Le requ?rant rappela en outre qu?en vertu de la LRU, la participation au co?t d?am?nagement ne pouvait exc?der 40 % de la superficie du bien. Or, les parties du bien qui faisaient l?objet de l?affaire exc?daient ce pourcentage.

27. Il indiqua en outre que tous les autres propri?taires des parcelles utilis?es pour la r?alisation de la route avaient ?t? indemnis?s, soit dans le cadre d?une proc?dure d?expropriation en bonne et due forme, soit dans le cadre de proc?dures judiciaires pour expropriation de facto, et qu?il ?tait le seul ? avoir ?t? priv? d?une partie de son bien sans percevoir d?indemnit?.

28. Il r?it?ra qu?il n?avait pas c?d? la parcelle sans contrepartie et affirma que les autorit?s lui avaient promis la d?livrance d?une autorisation pour une station-service mais qu?elles n?avaient pas respect? leurs engagements. Son consentement avait ainsi ?t? vici? par les agissements dolosifs de la municipalit?.

29. ? cet ?gard, il fit r?f?rence ? un arr?t de l?Assembl?e g?n?rale civile de la Cour de cassation (YHGK, E. 2002/5-338 K. 2002/386, 8 mais 2002) concernant une affaire o? un individu avait c?d? une partie de son terrain ? l?administration dans le but d?obtenir un permis de construire et o? la haute juridiction avait consid?r? que celle-ci n?avait pas agi de bonne foi dans la mesure o? elle savait par avance que le permis en question ne pouvait ?tre d?livr?.

30. Le 26 juin 2012, la Cour de cassation rejeta le pourvoi et confirma le jugement qu?elle consid?rait conforme au droit, pr?cisant que les motifs avanc?s par le requ?rant ? concern[aient] des points devenus d?finitifs en vertu de l?arr?t de cassation ? (? bozma ile kesinle?en y?nlere ili?kin oldu?undan ?).

31. Le 24 d?cembre 2012, la haute juridiction rejeta ?galement le recours en rectification d?arr?t.

32. Le 28 juin 2013, la Cour constitutionnelle rejeta le recours individuel par lequel le requ?rant se plaignait notamment d?une atteinte ? son droit de propri?t?. Elle estima que les griefs concernaient l?interpr?tation du droit et l?appr?ciation des ?l?ments de preuves par les tribunaux ordinaires, qu?ils visaient l?issue de la proc?dure et qu?ils relevaient d?un examen de quatri?me instance (kanun yolu ?ik?yeti). Consid?rant que le requ?rant avait dispos? de l?opportunit? de pr?senter ses arguments et que les tribunaux avaient motiv? leurs d?cisions et qu?ils ne s??taient pas livr?s ? une appr?ciation arbitraire ni n?avaient commis d?erreur manifeste d?appr?ciation, la Cour constitutionnelle d?clara la requ?te manifestement mal fond?e.

LE CADRE JURIDIQUE ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS

Le dol et la l?sion
33. Jusqu?? l?entr?e en vigueur du nouveau code des obligations le 1er juillet 2012, l?article 21 du CO intitul? ? la l?sion ? disposait :

? En cas de disproportion ?vidente entre la prestation promise par l?une des parties et la contre-prestation de l?autre, la partie l?s?e peut, dans le d?lai d?un an, d?clarer qu?elle r?silie le contrat et obtenir la r?p?tition de ce qu?elle a pay?, si la l?sion a ?t? d?termin?e par l?exploitation de sa g?ne, de sa l?g?ret? ou de son inexp?rience. ?

34. L?article 28 du CO intitul? ? le dol ? pr?voyait quant ? lui :

? La partie induite ? contracter par le dol de l?autre n?est pas oblig?e, m?me si son erreur n?est pas essentielle. ?

L?expropriation
35. La proc?dure d?expropriation est expos?e notamment dans l?arr?t Musa Tarhan c. Turquie (no 12055/17, ?? 31 ? 36, 23 octobre 2018).

L?am?nagement d?urbanisme (imar uygulamas?)
36. L?article 18 de la LRU permet aux autorit?s (mairie ou pr?fecture, selon le cas) de mener des op?rations d?am?nagement urbain dans un p?rim?tre pr?cis en vue d?y mettre en ?uvre le plan d?urbanisme.

37. L?op?ration consiste ? mettre en commun l?ensemble des terrains d?un p?rim?tre et de remodeler le parcellaire afin de cr?er des parcelles plus ? m?me d??tre urbanis?es et de cr?er des infrastructures et des ?quipements publics (voieries, espaces verts, parkings, places, ?coles, commissariats, ?tablissements de sant?, etc.) avant de redistribuer les nouvelles parcelles aux propri?taires fonciers.

38. Elle permet de rem?dier notamment aux probl?mes de d?fectuosit? des voies d?acc?s et des formes d?favorables des terrains et, en mettant en place une parcellisation conforme au plan d?urbanisme, elle facilite un d?veloppement urbain sain, raisonn? et ordonn?.

39. Les parcelles issues de l?op?ration et distribu?es aux propri?taires acquiert le statut de ? parcelle d?urbanisme ?, c?est-?-dire de terrain ? b?tir. Les propri?taires contribuent au co?t de l?am?nagement en abandonnant une partie de leur parcelle. Cette participation au co?t d?am?nagement (d?zenleme ortakl?k pay?) (? la PCA ?) ne peut exc?der une certaine limite. ? l??poque des faits, elle ?tait de 40 % de la superficie de la parcelle initiale. Le taux de la PCA est unique pour l?ensemble du p?rim?tre concern? par l?op?ration d?am?nagement.

40. L?article 18 ? 6 pr?cise en outre que lorsqu?une expropriation est n?cessaire, la PCA est calcul?e sur le restant de la parcelle.

41. Des cessions gratuites de terrains pour la r?alisation d?infrastructures ou d??quipements publics peuvent ?galement intervenir dans le cadre d?op?rations priv?es d?am?nagement parcellaire (?zel parselasyon).

42. L?article 35 de la LRE dispose :

? Les anciens propri?taires des terrains qui ont fait l?objet d?un pr?l?vement, qui ne peut intervenir qu?une seule fois, au titre de la participation au co?t d?am?nagement dans le cadre d?un am?nagement r?alis? sur le fondement de la loi relative ? l?urbanisme et affect?s ? la voirie, aux espaces verts et aux ?quipements et services publics similaires ainsi que les terrains c?d?s volontairement ? l?issue d?un am?nagement priv? et affect?s aux services et ?quipements public ne peuvent pr?tendre ? aucun droit sur ces biens ni en demander la contrepartie ?.

Le pourvoi
La cassation du jugement
43. En vertu du code de proc?dure civile, la Cour de cassation peut casser un jugement (bozma karar?) notamment lorsque les juges du fond ont fait une application erron?e de la loi. Dans ce cas, elle renvoie l?affaire devant la juridiction concern?e.

44. Lorsque la juridiction statue ? nouveau sur l?affaire apr?s un renvoi, elle peut soit se conformer ? l?arr?t de cassation (uyma karar?) soit y opposer une r?sistance en adoptant une d?cision de maintien de son jugement ant?rieur (?srar karar?).

45. Le pourvoi form? contre une d?cision de maintien est examin? par l?Assembl?e g?n?rale civile de la Cour de cassation. L?arr?t rendu par cette formation lie le juge de premi?re instance ainsi que la chambre ayant eu ? conna?tre de l?affaire.

La confirmation du jugement
46. Lorsque le pourvoi n?est pas fond?, la Cour de cassation rend un arr?t de confirmation du jugement d?f?r? (onama karar?).

47. Elle peut ?galement rectifier une erreur d?application ou d?interpr?tation de la loi en confirmant un jugement apr?s l?avoir corrig? (d?zelterek onama karar?) plut?t que de le casser et de renvoyer l?affaire devant les juges du fond. Elle proc?de ainsi lorsque l?erreur constat?e n?implique pas qu?il soit ? nouveau statu? sur le fond ou lorsque les faits lui permettent d?appliquer la r?gle de droit appropri?e ou de corriger une interpr?tation erron?e de la loi.

EN DROIT

SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE NO 1 A LA CONVENTION
48. Le requ?rant se plaint d?une atteinte ? son droit au respect de ses biens. Il invoque l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention, qui est ainsi libell? :

? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.

Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?

Sur la recevabilit?
Sur les arguments des parties
49. Le Gouvernement soul?ve plusieurs exceptions d?irrecevabilit?.

50. Il reproche au requ?rant de ne pas avoir form? un pourvoi contre le jugement du TGI du 23 mars 2010 rejetant sa demande de r?inscription du bien en son nom au registre foncier et invite la Cour ? rejeter la requ?te pour non-?puisement des voies de recours.

51. Le requ?rant r?torque qu?il n?avait pas ? contester ledit jugement dans la mesure o? celui-ci avait fait droit ? ses pr?tentions en lui octroyant une indemnit? d?expropriation.

52. Le Gouvernement soutient en outre que la requ?te serait incompatible ratione materiae dans la mesure o? l?int?ress? aurait volontairement vendu les terrains concern?s et qu?apr?s cette vente lesdits terrains ne constituaient plus son bien au sens de la Convention. Il all?gue en outre que le requ?rant ne pourrait, de ce fait, se pr?tendre victime.

53. Le requ?rant conteste cette affirmation et indique que sa requ?te porte pr?cis?ment sur la privation de bien sans contrepartie qu?il consid?re avoir subie.

54. Enfin le Gouvernement estime que la requ?te est manifestement mal fond?e.

Appr?ciation de la Cour
55. La Cour observe que le requ?rant disposait de terrains dont la propri?t? appartient d?sormais aux autorit?s. Il ne fait d?s lors aucun doute que le requ?rant avait un bien au sens de la Convention. La question de savoir si les conditions de ce transfert de propri?t? ont ?t? conformes ou non aux exigences de l?article 1 du Protocole no 1 rel?ve du fond et ne saurait, en l?esp?ce, avoir d?incidence sur la question de l?existence d?un bien. Il y a donc lieu de rejeter les exceptions tir?es de la pr?tendue incompatibilit? ratione materiae de la requ?te avec les dispositions de la Convention et de l?absence de qualit? de victime.

56. S?agissant de l?exception tir?e de la r?gle de l??puisement des voies de recours internes, la Cour souscrit ? l?argument du requ?rant. En effet, celui-ci avait pr?sent? une demande principale (la restitution des terrains) qui visait ? obtenir la restitution et une demande subsidiaire qui consistait ? r?clamer une indemnit? au cas o? sa demande principale serait rejet?e. Sa demande d?indemnit? ayant ?t? accueillie par le TGI, la Cour ne voit pas pour quels motifs l?int?ress? aurait d? former un pourvoi contre ce jugement qui lui ?tait favorable, d?autant plus que son grief ne consiste pas ? se plaindre du refus de restitution mais de la privation sans indemnit?.

57. Il convient d?s lors de rejeter ?galement cette exception.

58. Quant aux arguments relatifs au d?faut manifeste de fondement et l?absence de qualit? de victime, la Cour estime qu?ils portent sur des questions de droit et de faits complexes qui ne peuvent ?tre tranch?es qu?apr?s un examen au fond de la requ?te.

59. Il s?ensuit que cette derni?re n?est pas manifestement mal fond?e.

60. Aucun autre motif d?irrecevabilit? n?ayant ?t? relev?, elle doit ?tre d?clar?e recevable.

Sur le fond
Sur les th?ses des parties
61. Le requ?rant se plaint d?avoir ?t? priv? de son bien sans indemnit? et r?it?re les arguments qu?il a soumis aux juridictions internes (voir paragraphes 24 ? 28 ci-dessus).

62. Le Gouvernement conteste les all?gations du requ?rant et consid?re que l?ing?rence dont se plaint le requ?rant est une expropriation conforme aux exigences de la Convention.

63. Il pr?cise que celle-ci dispose d?une base l?gale, en l?occurrence la LRE, que la proc?dure a ?t? men?e en conformit? avec cette loi et que l?expropriation poursuit un but l?gitime : la r?alisation d??quipements publics.

64. Il ajoute que celle-ci a respect? le juste ?quilibre.

65. Il fait valoir que, dans le cadre de la proc?dure d?expropriation, le requ?rant a ?t? invit? ? une n?gociation avec la mairie et qu?? l?issue de celle-ci il a librement d?cid? de c?der son bien pour un prix symbolique alors que rien ne l?y obligeait. Il insiste sur le fait que cette d?cision rel?ve de la libert? contractuelle du requ?rant et que l?int?ress? n?a subi aucune pression. Il affirme que l?all?gation selon laquelle la mairie aurait pris l?engagement de classer la partie restante du bien en zone ? station-service ? est fausse. Le requ?rant aurait lui-m?me d?cid? d?entreprendre des d?marches pour obtenir ce classement et les documents internes ? l?administration municipale pr?sent?s par l?int?ress? ne seraient que des avis ?mis par les services consult?s.

66. D?s lors, l?absence de versement d?une indemnit? en rapport avec la valeur du bien ne compromettrait pas le juste ?quilibre.

67. Pour le Gouvernement, ce serait d?ailleurs en raison de cette cession volontairement consentie par le requ?rant ? un prix symbolique que la Cour de cassation aurait rejet? l?action sur le fondement de l?article 35 de la LRE qui viserait, selon lui, d?une part les transferts de propri?t? au titre de la participation au co?t d?am?nagement et d?autre part les cessions gratuites volontaires.

68. C?est ? tort que le TGI aurait estim? que le transfert de propri?t? relevait de la PCA alors qu?il aurait d? consid?rer qu?il constituait une cession gratuite vis?e par l?article 35 susmentionn?. Le Gouvernement pr?cise que la Cour de cassation n?aurait pas censur? la motivation du jugement dont la conclusion aurait ?t? conforme au droit, pour des raisons proc?durales tenant aux caract?ristiques des arr?ts de cassation.

69. En ce qui concerne la PCA, le Gouvernement confirme qu?aucune op?ration d?am?nagement dans le cadre de la LRU n?a ?t? men?e dans la zone concern?e et que par cons?quent une quelconque participation au co?t d?am?nagement n?a pas ?t? appliqu?e.

70. Dans l??ventualit? o? la Cour consid?rerait que le transfert de propri?t? entrait dans le cadre de la PCA, le Gouvernement pr?cise qu?une telle situation ne serait de nature ? rompre le juste ?quilibre dans la mesure o? aucun pr?l?vement ne serait plus exig? du requ?rant au titre de la PCA lorsqu?un am?nagement urbain aurait lieu dans l?avenir.

Appr?ciation de la Cour
a) Rappel des principes

71. L?article 1 du Protocole no 1 contient trois normes distinctes : la premi?re, qui s?exprime dans la premi?re phrase du premier alin?a et rev?t un caract?re g?n?ral, ?nonce le principe du respect de la propri?t? ; la deuxi?me, qui figure dans la seconde phrase du m?me alin?a, vise la privation de propri?t? et la soumet ? certaines conditions ; quant ? la troisi?me, consign?e dans le second alin?a, elle reconna?t aux ?tats le pouvoir, entre autres, de r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral. La deuxi?me et la troisi?me, qui ont trait ? des exemples particuliers d?atteintes au respect des biens, doivent s?interpr?ter ? la lumi?re du principe consacr? par la premi?re (voir, entre autres, Ali?i? et autres c. Bosnie-Herz?govine, Croatie, Serbie, Slov?nie et l?ex-R?publique yougoslave de Mac?doine [GC], no 60642/08, ? 98, CEDH 2014).

72. Toute atteinte aux droits prot?g?s par l?article 1 du Protocole no 1 doit satisfaire l?exigence de l?galit? (B?l?n? Nagy c. Hongrie [GC], no 53080/13, ? 112, 13 d?cembre 2016).

73. L?existence d?une base l?gale en droit interne ne suffit pas, en tant que telle, ? satisfaire au principe de l?galit?. Il faut, en plus, que cette base l?gale pr?sente une certaine qualit?, celle d??tre compatible avec la pr??minence du droit et d?offrir des garanties contre l?arbitraire (Visti?? et Perepjolkins c. Lettonie [GC], no 71243/01, ? 96, 25 octobre 2012).

74. Pour ?tre conforme ? l?article 1 du Protocole no 1, l?ing?rence doit respecter un juste ?quilibre entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la collectivit? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux des individus. Cet ?quilibre est rompu si la personne concern?e a eu ? subir ? une charge sp?ciale et exorbitante ?. Par ailleurs, sans le versement d?une somme raisonnablement en rapport avec la valeur du bien, une privation de propri?t? constitue normalement une atteinte excessive, et une absence totale d?indemnisation ne saurait se justifier que dans des circonstances exceptionnelles (Visti?? et Perepjolkins, pr?cit?).

b) Application au cas d?esp?ce

75. La Cour observe que le requ?rant a ?t? priv? de deux parties de son terrain et qu?il n?a per?u aucune indemnisation pour cette privation.

76. Elle consid?re que l?ing?rence en cause rel?ve de la seconde norme.

77. Pour pouvoir v?rifier la conformit? de cette ing?rence ? l?article 1 du Protocole no 1, elle estime devoir, en premier lieu, d?terminer le motif du transfert de propri?t? et de l?absence d?indemnisation.

78. La Cour note que le requ?rant et le Gouvernement ne s?accordent pas sur cette question et estime, sur ce point, devoir prendre en compte les motifs avanc?s par les juridictions nationales.

79. Elle rel?ve que le requ?rant n?apporte pas la preuve de son affirmation selon laquelle il aurait c?d? les terrains en cause contre l?engagement que la partie restante du bien serait class?e en zone de station-service et qu?il ne fournit pas d?explications raisonnables ? l?absence de formalisation ?crite d?une telle entente.

80. Elle observe toutefois que si les juridictions nationales ne se sont pas prononc?es sur cette affirmation, elles n?ont pas consid?r? que la cession du bien constituait une donation sans contrepartie, inspir?e par un sentiment de g?n?rosit? ou de bienfaisance. Elles n?ont pas plus estim? que le bien aurait fait l?objet d?une expropriation en bonne et due forme et que le requ?rant l?aurait c?d? sans contrepartie au moment de la n?gociation.

81. Les affirmations du Gouvernement quant ? ces deux derniers points doivent d?s lors ?tre ?cart?es tout comme l?all?gation du requ?rant relative ? l?existence d?un accord avec les autorit?s municipales.

82. Le motif avanc? par les juridictions nationales pour justifier le refus de restituer le bien ou d?indemniser le requ?rant est que le transfert de propri?t? constituerait un pr?l?vement au titre de la PCA et qu?en vertu de l?article 35 de la LRE, ce type de transfert ne permet pas ? l?ancien propri?taire de r?clamer une indemnit? ou un quelconque droit sur son ancien bien (voir paragraphe 42 ci-dessus).

83. La Cour observe qu?en vertu de l?article susmentionn? un pr?l?vement ne peut intervenir que dans le cadre de la mise en ?uvre d?un am?nagement parcellaire sur la base de l?article 18 de la LRU.

84. Or, en l?esp?ce les parties confirment qu?il n?y pas eu d?am?nagement parcellaire et qu?aucune d?cision de pr?l?vement au titre de la PCA n?a ?t? prise par les autorit?s.

85. S?il est vrai que les tribunaux ont pr?cis? que les autorit?s municipales auraient d? pr?lever une PCA, il n?en demeure pas moins qu?elles ne l?ont pas fait. ? cet ?gard, la Cour observe que le seul fait que les autorit?s aient besoin d?un terrain pour y construire une route ou tout autre ?quipement public ne suffit pas pour obtenir le transfert de propri?t? au titre de la PCA, laquelle, la Cour le r?it?re, ne peut intervenir que dans le cadre d?un am?nagement r?alis? sur le fondement de l?article 18 de la LRU et d?cid? par les autorit?s comp?tentes. Par ailleurs, elle note que la PCA ob?it ? des r?gles strictes et est entour?e de certaines garanties, notamment quant au taux, lequel doit ?tre le m?me sur tout le p?rim?tre de l?am?nagement et qui ne peut en aucun cas exc?der un certain pourcentage (qui ?tait de 40 % ? l??poque des faits et qui a ?t? d?pass? en l?esp?ce). En outre, les d?cisions administratives prises dans le cadre de l?am?nagement, y compris celle relative au taux, peuvent faire l?objet d?un recours devant le juge administratif qui a comp?tence pour en v?rifier la conformit? au droit et aux principes de l?urbanisme.

86. La Cour constate donc que le transfert de propri?t? a ?t? qualifi? de PCA et que la demande d?indemnisation du requ?rant rejet? pour ce motif alors m?me que l?am?nagement parcellaire exig? par la loi pour le pr?l?vement d?une PCA n?a pas eu lieu. Elle rel?ve que rien dans le droit interne ne semble autoriser un tel pr?l?vement par anticipation d?un ?ventuel futur am?nagement de surcro?t sans respecter les conditions de la LRU. Elle consid?re par cons?quent que cette approche des tribunaux proc?de d?une application manifestement d?raisonnable du droit et qu?elle n??tait donc pas pr?visible. Le requ?rant a d?ailleurs soulev? ces ?l?ments (voir paragraphes 24 ? 28 ci-dessus) notamment en citant une jurisprudence de la Cour de cassation (voir paragraphe 25 ci-dessus), sans que cette derni?re n?estime utile d?y r?pondre.

87. Il d?coule de ce qui pr?c?de que l?atteinte au droit de propri?t? du requ?rant n?a pas eu lieu ? dans les conditions pr?vues par la loi ? au sens de la Convention.

88. Cette conclusion suffirait ? la Cour pour constater une violation de l?article 1 du Protocole no 1. N?anmoins, elle estime pertinent en l?esp?ce d?examiner ?galement la question de la proportionnalit? de l?ing?rence.

89. Si une privation de propri?t? ne saurait en principe satisfaire ? cette exigence en l?absence du versement d?une indemnit? raisonnablement en rapport avec la valeur du bien, il est vrai que la Cour a d?j? ?t? amen?e ? consid?rer dans une autre affaire (G?ksel T?t?n Ticaret ve Sanayi A.?. c. Turquie, no 32600/03, ? 32, 22 septembre 2009) que la privation de propri?t? que constitue la PCA ?tait conforme ? la Convention, dans la mesure o? elle ?tait la contrepartie de l?augmentation survenant dans la valeur du bien concern? en raison de l?am?nagement parcellaire dont le p?rim?tre o? il se trouve a fait l?objet ; le terrain devenant une ? parcelle urbaine ? et pouvant ?tre b?ti.

90. Or, ainsi que le souligne le requ?rant devant la Cour, comme il l?avait d?ailleurs fait devant les juridictions internes, le terrain de l?int?ress? (ni d?ailleurs le secteur o? il se trouve) n?a fait l?objet d?un am?nagement parcellaire. Le bien n??tant pas devenue une ? parcelle urbaine ?, rien ne laisse supposer, que, comme dans l?affaire G?ksel T?t?n Ticaret ve Sanayi A.?., la partie restante du terrain ait b?n?fici? d?une augmentation de valeur venant compenser l?absence d?indemnisation pour la perte subie (voir, mutatis mutandis, Tsomtsos et autres c. Gr?ce, 15 novembre 1996, ?? 40 ? 42, Recueil des arr?ts et d?cisions 1996?V, et Katikaridis et autres c. Gr?ce, 15 novembre 1996, ?? 49 ? 51, Recueil des arr?ts et d?cisions 1996?V).

91. Certes, la r?alisation d?une route a pu b?n?ficier au requ?rant, mais comme elle a pu b?n?ficier ? l?ensemble des propri?taires des terrains avoisinants, lesquels semblent tous avoir per?u des indemnit?s d?expropriation ; ce qui n?est pas le cas du requ?rant.

92. En ce qui concerne l?argument du Gouvernement selon lequel le pr?l?vement au titre la PCA serait proportionn? dans la mesure o? le requ?rant ne subira aucun autre pr?l?vement dans le cadre d?un futur plan d?am?nagement, la Cour estime que celui-ci repose sur une hypoth?se sp?culative. Rien n?indique qu?un tel am?nagement soit n?cessaire et que les autorit?s y proc?deront dans le futur. Rien n?indique non plus qu?ils recourront dans ce cas ? une PCA au taux maximum dans le p?rim?tre concern?. Au demeurant, non seulement le taux subi par le requ?rant est sup?rieur au plafond autoris? par la loi, mais en plus l?assiette de la PCA que le requ?rant a subie est sup?rieure ? celle qu?il aurait ? subir dans le cas d?un ?ventuel am?nagement dans le futur, ce qui d?ailleurs semble ?galement contraire au droit interne (voir paragraphe 40 ci-dessus).

93. En d?finitive, l?ing?rence dans le droit du requ?rant au respect de ses biens, qui n?a pas respect? l?exigence de l?galit?, n?a pas plus respect? l?exigence de proportionnalit?.

94. La Cour n?ignore pas l?affirmation du Gouvernement selon laquelle le TGI aurait commis une erreur dans l?interpr?tation de l?arr?t de cassation en prenant en compte le premier cas vis? par l?article 35 de la LRE (c?est-?-dire la PCA) alors qu?il aurait d? se fonder sur le second cas et que cette erreur n?aurait pu ?tre corrig? par la Cour de cassation pour des raisons proc?durales.

95. Elle constate toutefois que m?me si elle devait suivre le raisonnement du Gouvernement, cela ne changerait rien ? ses conclusions.

96. En effet, contrairement ? ce que semble sugg?rer le Gouvernement, le second cas vis? par l?article 35 de la LRE ne concerne pas les cessions gratuites en g?n?rale mais uniquement celles qui ont ?t? consenties dans le cadre d?un am?nagement parcellaire priv? (voir paragraphe 42 ci-dessus). Or, un am?nagement de ce type n?a pas eu lieu ni m?me ?t? entrepris en l?esp?ce.

97. Partant, il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 de la Convention.

SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
98. Aux termes de l?article 41 de la Convention :

? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?

Dommage
99. Le requ?rant demande 1 313 234 euros (EUR) au titre du dommage mat?riel. Cette somme correspondrait au montant de 2 401 644 livres turques qui lui avait ?t? initialement octroy? par le TGI, augment? des int?r?ts y aff?rents. Il r?clame en outre 150 000 EUR pour le pr?judice moral.

100. Le Gouvernement estime cette demande infond?e et excessive. Par ailleurs, il invite la Cour ? renvoyer la question de la satisfaction ?quitable vers la Commission d?indemnisation en faisant r?f?rence ? l?affaire Kaynar et autres c. Turquie (nos 21104/06 et 2 autres, ?? 60 ? 82, 7 mai 2019).

101. Eu ?gard aux particularit?s de l?esp?ce, la Cour estime que le moyen le plus appropri? pour redresser la violation constat?e serait une r?ouverture de la proc?dure. ? cet ?gard, elle rel?ve que l?article 375 ? 1 du code de proc?dure civile pr?voit de mani?re explicite qu?un arr?t de la Cour concluant ? une violation de la Convention ou de ses Protocoles constitue une cause sp?cifique de r?ouverture d?une proc?dure.

102. En ce qui concerne le pr?judice moral, la Cour estime raisonnable la somme de 5 000 EUR, plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t, et l?alloue au requ?rant.

Frais et d?pens
103. Le requ?rant r?clame 1 352 EUR pour les frais divers (notamment, expertise et droit de timbre) qu?il a expos? devant les tribunaux internes, 6 051 EUR pour ses frais d?avocat et 30 451 EUR qui correspondraient ? la somme, convertie en euros ? la date du prononc?, qu?il a ?t? condamn? ? verser ? la partie adverse au titre du remboursement des frais de repr?sentation par avocat de cette derni?re.

104. Le Gouvernement invite la Cour ? rejeter ces demandes au motif que le requ?rant n?aurait pas soumis suffisamment de justificatifs.

105. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux.

106. En l?esp?ce, compte tenu des documents en sa possession et des crit?res susmentionn?s, la Cour juge raisonnable d?allouer au requ?rant la somme de 18 500 EUR tous frais confondus, plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t.

Int?r?ts moratoires
107. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.

PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,

D?clare la requ?te recevable ;
Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention ;
Dit,
a) que l??tat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans un d?lai de trois mois ? compter de la date ? laquelle l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes, ? convertir dans la monnaie de l??tat d?fendeur au taux applicable ? la date du r?glement :

5 000 EUR (cinq mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme ? titre d?imp?t, pour dommage moral ;
18 500 EUR (dix-huit mille cinq cents euros), plus tout montant pouvant ?tre d? sur cette somme par le requ?rant ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

Rejette le surplus de la demande de satisfaction ?quitable.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 8 mars 2022, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.

Hasan Bak?rc? Jon Fridrik Kj?lbro
Greffier adjoint Pr?sident

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