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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE RITA IPPOLITI c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 41, 35, 06, 29, P1-1
Numero: 162/04/2006
Stato: Italia
Data: 2006-11-16 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

TERZA SEZIONE

CASO IPPOLITI c. ITALIA

Richiesta n. 162/04

SENTENZA
Strasburgo
16 novembre 2006

IN FATTO
I. Le CIRCOSTANZE della FATTISPECIE
4. la ricorrente ? nata nel 1957 e risiede a Ciampino.
5. Ella era proprietaria di un terreno edificabile di 1.000 metri quadrati, sito a Ciampino e registrato al catasto foglio 7, particella 59.
6. Con un decreto del 18 dicembre 1981, il consiglio regionale (Giunta regionale) del Lazio approv? il progetto di costruzione di abitazioni di edilizia residenziale pubblica sul sito della ricorrente.
7. Con un decreto del 25 maggio 1984, il consiglio comunale (Giunta comunale) di Ciampino autorizz? il sindaco della citt? ad ordinare l’occupazione di emergenza di questo terreno in previsione della sua espropriazione, per procedere ai lavori di costruzione.
8. Con un decreto del 29 ottobre 1986, il comune di Ciampino autorizz? l’occupazione di emergenza del terreno della ricorrente, per un periodo massimo di cinque anni a partire dall’occupazione materiale, in previsione della sua espropriazione.
9. Nel frattempo, il 19 novembre 1984, il municipio aveva gi? proceduto all’occupazione materiale del terreno ed aveva iniziato i lavori di costruzione.
10. Con un atto di citazione notificato il 26 luglio 1991, la ricorrente introdusse un’azione in danni e interessi nei confronti del comune di Ciampino dinanzi al tribunale di Velletri. Faceva valere che l’occupazione del terreno era illegale poich? era continuata a – oltre periodo autorizzato, senza che si procedesse all’espropriazione formale ed al pagamento di un’indennit?. Chiedeva una somma che corrisponde al valore mercantile del terreno, come pure un’indennit? d’occupazione.
11. Nel corso del processo, una competenza fu depositata all’innesto. Secondo l’esperto, i lavori di costruzione si erano conclusi il 2 ottobre 1988 ed il valore mercantile del terreno a quest’ultima data era di 160.000.000 itl, cio? 160.000 itl il metro quadrato.
12. Con un giudizio depositato all’innesto il 7 aprile 2003, il Tribunale deliber? che il termine d’occupazione autorizzata, prolungato ai sensi della legislazione in vigore nella materia, era terminato il 29 marzo 1993. A partire da quest’ultima data, la ricorrente doveva essere considerata come privata del suo terreno in applicazione del principio dell’espropriazione indiretta. Alla luce di queste considerazioni, il Tribunale condann? il municipio a versare alla ricorrente una compensazione calcolata ai sensi della legge di bilancio n. 662 del 1996, nel frattempo entrata in vigore, cio? 63 373,96 EUR, pi? interessi e rivalutazione a partire dal 29 maggio 1993. inoltre, Tribunale condann? il municipio a versare alla ricorrente un’indennit? d’occupazione, cio? 34 803,59 EUR, maggiorata di interessi e rivalutazione a partire dal 29 maggio 1993..

13. Risulta dagli atti che la sentenza emessa all?esito di detto giudizio ? passata in giudicato il 6 giugno 2003.

II. IL DIRITTO E LA PRATICA NAZIONALI PERTINENTI
14. Il diritto e la pratica nazionali pertinenti si trovano descritti nella sentenza Serrao c. Italia (n. 67198/01, 13 ottobre 2005).

IN DIRITTO

I. sulla VIOLAZIONE ADDOTTA dell’ARTICOLO 1 del PROTOCOLLO n. 1
15. La ricorrente adduce di essere stata privata del suo terreno in circostanze incompatibili con l’articolo 1 del protocollo n. 1, cos? formulato:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni.” Nessuno pu? essere privato della sua propriet? soltanto a causa d’utilit? pubblica ed alle condizioni previste dalla legge ed i principi generali del diritto internazionale. Le disposizioni precedenti non pregiudicano il diritto che possiedono gli stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’impiego dei beni conformemente all’interesse generale o garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle ammende.

“A. Sull’ammissibilit?
16.” Il governo solleva un’eccezione di non esaurimento dei mezzi di ricorso interno, che adduce che la ricorrente avrebbe dovuto interporre appello del giudizio del Tribunale di Velletri.
17. La ricorrente si oppone alla eccezione del Governo.

18. La Corte ricorda che ha respinto un’eccezione simile negli affari Giacobbe ed altri c. Italia (n. 16041/02, 15 dicembre 2005), Grossi c. Italia, (n. 18791/03, 6 luglio 2006), Ucci c. Italia (n. 213/04, 22 giugno 2006), Lo Bue c. Italia (n. 12912/04, 13 luglio 2006) e Zaffuto c. Italia (n. 12894/04, 13 luglio 2006). Non scorge alcuna ragione di derogare alle sue conclusioni precedenti e respinge dunque l’eccezione in questione..
19. La Corte constata che l’obiezione non ? ovviamente male fondata ai sensi dell’articolo 35 ? 3 della convenzione. Rileva d’altra parte che quest’ultimo non si urta ad alcuna altra ragione d’irrecevibilit?. Occorre dunque dichiararlo ammissibile.
B. Nel merito

1. Tesi delle parti
a) il governo
20. Il governo fa osservare che, nel caso in questione, si tratta di un’occupazione di terreno nell’ambito di una procedura amministrativa che si basa su una dichiarazione d’utilit? pubblica. Ammette che la procedura d’espropriazione non ? stata messa in atto nei termini previsti dalla legge, nella misura in cui nessun decreto d’espropriazione ? stato adottato.
21. In primo luogo, ci sarebbe utilit? pubblica, cosa che non ? stata rimessa in discussione dalle giurisdizioni nazionali.
22. In secondo luogo, la privazione del bene come risultante dall’espropriazione indiretta “sarebbe prevista dalla legge”. Secondo il governo, il principio dell’espropriazione indiretta deve essere considerato come facente parte del diritto positivo di contare al pi? tardi della sentenza della Corte di cassazione n. 1464 del 1983. La giurisprudenza ulteriore avrebbe confermato questo principio ed avrebbe precisato alcuni aspetti della sua applicazione e, inoltre, questo principio sarebbe stato riconosciuto dalla legge n. 458 del 27 ottobre 1988 e dalla legge di bilancio n. 662 di 1996.

23. Il governo conclude che a partire dal 1983, le norme dell’espropriazione indiretta erano perfettamente prevedibili, chiare ed accessibili a tutti i proprietari di terreni.
24. A tale riguardo, il governo ricorda che la giurisprudenza della Corte ha riconosciuto che la nozione di legge comprende i principi generali enunciati o implicati da essa (Winterwerp c. Paesi Bassi, decisione del 24 ottobre 1979, serie A n. 33, Kruslin c. Francia, decisione del 24 aprile 1990, serie A n. 176-A, Huvig c. Francia, decisione del 24 aprile 1990, serie A n. 176-B Maestri c. Italia (GC), n. 39748/98, CEDU 2004-I, e N.F. c. Italia, n. 37119/97, CEDU 2001-IX) e del diritto non scritto (Sunday Times c. Regno Unito (n. 1), decisione del 26 aprile 1979, serie A

25 Ne consegue che la giurisprudenza consolidata della Corte di cassazione non pu? essere esclusa dalla nozione di legge ai sensi della convenzione.
26. Il governo ricorda che nell’affare Forrer-Niedenthal c. Germania (n. 47316/99, 20 febbraio 2003), la Corte ha considerato una legge tedesca del 1997 come sufficiente, nonostante la sua imprevedibilit? manifesta, di fornire una base legale alle decisioni che hanno privato la ricorrente di qualsiasi protezione contro danno portato alla sua propriet?. Chiede alla Corte di seguire lo stesso approccio per il presente affare.
27. Trattandosi della qualit? della legge, il governo riconosce che il fatto che un decreto d’espropriazione non sia stato pronunciato ? in s? un inadempimento alle norme che presiedono alla procedura amministrativa.
28. Tuttavia, tenendo presente che il terreno ? stato trasformato in modo irreversibile dalla costruzione di un lavoro d’utilit? pubblica, la restituzione del terreno non ? pi? possibile.
29. Il governo definisce l’espropriazione indiretta come il risultato di un’interpretazione sistematica da parte dei giudici di principi esistenti, che tende a garantire che l’interesse generale prevale sull’interesse dei privati, quando il lavoro pubblico si ? reso conto (trasformazione del terreno) e che risponde all’utilit? pubblica.
30. Quanto all’esigenza di garantire un corretto equilibrio tra il sacrificio imposto ai privati e la compensazione assegnata a questi, il governo riconosce che l’amministrazione ? obbligata a compensare gli interessati.
31. Tenendo presente che l’espropriazione indiretta risponde ad un interesse collettivo e che l’illegalit? commessa dall’amministrazione riguarda soltanto la forma, cio? un inadempimento alle norme che presiedono alla procedura amministrativa, la compensazione pu? essere inferiore al pregiudizio subito.
32. La fissazione dell’importo dell’indennit? in causa rientra nel margine di valutazione lasciata agli stati per fissare una compensazione che sia ragionevolmente in relazione con il valore del bene. Il governo ricorda inoltre che l’indennit? come fissata al limite massimo dalla legge di bilancio n. 662 del 1996 ? in ogni caso superiore a quella che sarebbe stata accordata se l’espropriazione fosse stata regolare.
33. Alla luce Di queste considerazioni e riferendosi in particolare all’affare Ogis-Institut Stanislas, OGEC Santo-Pie X e Blanche di Castille ed altri c. Francia (No. 42219/98 e 54563/00, 27 maggio 2004), il governo conclude che il corretto equilibrio ? stato rispettato e che la situazione denunciata ? compatibile a qualsiasi punto di vista con l’articolo 1 del protocollo n. l’1.

b) ricorrente
34. La ricorrente si oppone alla tesi del governo.
35. Fa osservare che l’espropriazione indiretta ? un meccanismo che permette all’autorit? pubblica di acquisire un bene in qualsiasi illegalit?.
36. La ricorrente denuncia una mancanza di chiarezza, previsibilit? e precisione dei principi e delle disposizioni applicati al suo caso poich? un principio giurisprudenziale, come quellodell’espropriazione indiretta, non basta a soddisfare il principio di legalit?.
2. Valutazione della Corte
a) sull’esistenza di un’ingerenza
37. La Corte ricorda che, per determinare se c’ha stato “privazione di beni”, occorre non soltanto esaminare se c’ha stato espropriazione o espropriazione formale, ma ancora osservare oltre agli aspetti ed analizzare la realt? della situazione controversa. La convenzione mirando a proteggere diritti “concreti ed effettivi”, occorre ricercare cos? la suddetta situazione equivaleva ad un’espropriazione di fatto (Sporrong e L?nnroth c. Svezia, decisione del 23 settembre 1982, serie A n. 52, pp 24-25, ? 63).

38. La Corte rileva che, applicando il principio dell’espropriazione indiretta, il tribunale ha considerato la ricorrente come essendo privata del suo bene a partire dalla data di scadenza del termine d’occupazione autorizzata. Inmancanza di un atto formale d’espropriazione, la constatazione d’illegalit? da parte del giudice ? l’elemento che dedica il trasferimento al patrimonio pubblico del bene occupato. In questecircostanze, la Corte conclude che il giudizio del tribunale di Velletri ha avuto per effetto di privare la ricorrente del suo bene ai sensi della seconda frase dell’articolo 1 del protocollo n. 1
(Carbonara e Ventura c. Italia, n. 24638/94, ? 61, CEDU 2000-VI, e Brumrescu c. Romania (GC), n. 28342/95, ? 77, CEDU 1999-VII).
39. Per essere compatibile con l’articolo 1 del protocollo n. 1, tale ingerenza deve essere operata “a causa d’utilit? pubblica” ed “alle condizioni previste dalla legge ed i principi generali di diritto internazionale”. L’ingerenza deve fornire un “corretto equilibrio” tra le esigenze dell’interesse generale della Comunit? e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo (Sporrong et L?nnroth, pr?cit?, p. 26, ? 69). Inoltre, la necessit? di esaminare la questione del corretto equilibrio “pu? farsi sentire soltanto quando ? risultato che l’ingerenza controversa ha rispettato il principio di legalit? e non era arbitraria” (Iatridis c. Grecia (GC), n. 31107/96, ? 58, CEDU 1999-II, e Beyeler c. Italia (GC), n. 33202/96, ? 107, CEDU 2000-I).

40. Di conseguenza, la Corte non reputa opportuno fondare il suo ragionamento sulla semplice constatazione che una riparazione integrale a favore della ricorrente non ha avuto luogo (Carbonara et Ventura, pr?cit?, ? 62).
b) Sul rispetto del principio di legalit?
41. La Corte rinvia alla sua giurisprudenza in materia d’espropriazione indiretta (Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italia, n. 31524/96, CEDU 2000-VI, e Carbonara e Ventura c. Italia, summenzionato; fra le sentenze pi? recenti, vedere Acciardi e Campagna c. Italia, n. 41040/98, 19 maggio 2005, Pasculli c. Italia, n. 36818/97, 17 maggio 2005, Scordino c. Italia (n. 3), n. 43662/98, 17 maggio 2005, Serrao c. Italia, n. 67198/01, 13 ottobre 2005, Rosa ed Alba c. Italia (n. 1), n. 58119/00, 11 ottobre 2005, e Chir? c. Italia (n. 4), n. 67196/01, 11 ottobre 2005) che permette in generale all’amministrazione di passare oltre le norme fissate in materia d’espropriazione. Infatti, in tutti i casi, l’espropriazione indiretta mira a ratificare una situazione di fatto che deriva dalle illegalit? commesse dall’amministrazione, regolare le conseguenze per il privato e per l’amministrazione, a vantaggio di questa.

42. Nel presente affare, la Corte rileva che applicando il principio dell’espropriazione indiretta, il tribunale ha considerato la ricorrente come privata del suo bene a partire dal momento in cui l’occupazione aveva cessato di essere autorizzata, essendo le condizioni d’illegalit? dell’occupazione e d’interesse pubblico del lavoro costruito soddisfatte. Ma, in mancanza di un atto formale d’espropriazione, la Corte ritiene che questa situazione non pu? essere considerata come “prevedibile”, poich? ? soltanto con la decisione giudiziaria definitiva che si pu? considerare il principio dell’espropriazione indiretta come essendo stato effettivamente applicato e che l’acquisizione del terreno al patrimonio pubblico ? stato dedicato. Di conseguenza, la ricorrente non ha avuto la “sicurezza giuridica” che riguarda la privazione del terreno che il 6 giugno 2003, data nella quale il giudizio del tribunale di Velletri ha acquisito forza di cosa giudicata.

43. La Corte osserva in seguito che la situazione in causa ha permesso all’amministrazione di trarre vantaggio da un’occupazione di terreno illegale. In altri termini, l’amministrazione ha potuto adattarsi del terreno al dispetto delle norme che disciplinano l’espropriazione nella debita forma, e, tra l’altro, senza che un’indennit? sia messa in parallelo a disposizione dell’interessato.
44. Trattandosi dell’indennit?, la Corte constata che l’applicazione retroattiva della legge n. 662 del 1996 al caso di specie ha avuto per effetto di privare la ricorrente della possibilit? di ottenere riparazione del pregiudizio subito.
45. Alla luce Di queste considerazioni, la Corte ritiene che l’ingerenza controversa non sia compatibile con il principio di legalit? e che abbia dunque infrange il diritto al rispetto dei beni della ricorrente.
46. Di conseguenza, c’ha stato violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1.
II. sulla VIOLAZIONE ADDOTTA dell’ARTICOLO 6 ? 1 della CONVENZIONE.
47 La ricorrente si lagna dell’adozione e dell’applicazione della legge n. 662 del 23 dicembre 1996 alla sua procedura. L’obiezione ? stata comunicata dal punto di vista dell’articolo 6 ? 1 della convenzione, che, nei suoi passaggi pertinenti, dispone:
“ogni persona ha diritto affinch? la sua causa sia intesa equamente (…) da un tribunale (…), che decider? (…) le contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile (…)”
A. Sull’ammissibilit?
48. in via principale, il governo sostiene che la richiesta ? tardiva, dato che il termine di sei mesi di cui all’articolo 35 della convenzione avrebbe iniziato a correre il 1 gennaio 1997, data dell’entrata in vigore della legge n. 662 del 1996. A sostegno delle sue allegazioni, il governo cita l’affare Miconi c. Italia (Miconi c. Italia (dic.), n. 66432/01, 6 maggio 2004). 49. In subordine, il governo fa osservare che, qualora si considerasse che la legge in questione non avrebbe spiegato i suoi effetti in mancanza di un’applicazione giudiziaria nel caso concreto, nella specie tale applicazione non ha avuto luogo tramite tutti i rimedi interni possibili. Di conseguenza, la ricorrente non avrebbe esaurito i mezzi di ricorso che gli erano aperti in diritto nazionale.
50. La ricorrente si oppone alla tesi del governo.

51. Quanto all’eccezione di tardivit?, la Corte ricorda che ha respinto eccezioni simili negli affari Serrao c. Italia (n. 67198/01, 13 ottobre 2005) e Binotti c. Italia (n. 2) (n. 71603/01, 13 ottobre 2005). Non scorge alcuna ragione di allontanarsi dalle sue conclusioni precedenti e respinge dunque l’eccezione del governo
52. Trattandosi dell’eccezione di non esaurimento dei mezzi di ricorso interno, la Corte ritiene, alla luce di tutte le argomentazioni delle parti, che questa sia strettamente legata al merito e decide di unirla al decisione in tal senso.
B. Sul merito.
1. tesi delle parti
53. Il governo osserva che la legge controversa non ? stata adottata per influenzare la conclusione della procedura intentata dalla ricorrente. Inoltre, l’applicazione di questa legge non avrebbe avuto ripercussioni negative per la ricorrente. Conclude che l’applicazione della disposizione controversa alla causa della ricorrente non solleva alcun problema nei confronti della convenzione. A sostegno delle sue tesi, il governo si riferisce in particolare alle sentenze Forrer-Niedenthal c. Germania (summenzionato), Ogis-Institut Stanislas, OGEC Santo-Pie X e Blanche di Castille ed altri c. Francia (summenzionato) e B?ck c. Finlandia (n. 37598/97, CEDU 2004-VIII).
54. La ricorrente contesta la tesi del governo.
2. Valutazione della Corte
55. La Corte ha appena constatato, dal punto di vista dell’articolo 1 del protocollo n. 1, che la situazione denunciata dalla ricorrente non ? conforme al principio di legalit? (paragrafi 42 a 46 sopra). Considerando le ragioni che hanno portate la Corte a questa constatazione di violazione, la Corte ritiene che non c’? motivo di esaminare se c’? stato, nella specie, violazione dell’articolo 6 ? 1 (vedere, a contrario, Scordino c. Italia (n. 1)(GC), n. 36813/97, ?? 103-104 e ?? 132-133, CEDU 2006 -).
III. Sull’APPLICAZIONE dell’ARTICOLO 41 della CONVENZIONE
56. ai sensi dell’articolo 41 della convenzione,
“se la Corte dichiara che c’? stata violazione della convenzione o dei suoi protocolli, e se il diritto nazionale dell’alta parte contraente permette di cancellare soltanto imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte danneggiata, eventualmente, una soddisfazione equa.”
57. A titolo Di pregiudizio materiale, la ricorrente sollecita il pagamento di 126.746 EUR, come pure di un’indennit? d’occupazione da valutare sulla base interessi sulla somma di 63.373 EUR.
58. Di pi?, la ricorrente chiede una compensazione per il non godimento del terreno, senza tuttavia quantificare questa, ed un’indennit? che corrisponde alla plusvalenza portata al terreno dai lavori pubblici costruiti su quest’ultimo.
59. A titolo Di pregiudizio morale, la ricorrente chiede la somma di 20.000 EUR.
60. Infine, la ricorrente chiede il rimborso delle spese sostenute nella procedura dinanzi alla Corte, fino a 10.000 EUR, imposta sul valore aggiunto (IVA) e contributi alla cassa di previdenza degli avvocati (CPA) e altro.
61. Quanto al pregiudizio materiale, il governo contesta le modalit? di calcolo del danno materiale usate nelle sentenze sulla soddisfazione equa Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italia (n. 31524/96, 30 ottobre 2003) e Carbonara e Ventura c. Italia (n. 24638/94, 11 dicembre 2003) e ritiene che in ogni caso la somma richiesta dalla ricorrente ? eccessiva, tenuto conto della compensazione riconosciuta dal tribunale.
62. Quanto al danno morale, il Governo sostiene che la somma richiesta sia eccessiva.

63. Quanto alle spese e ai costi della procedura, il Governo sostiene che il ricorrente non ha circostanziato la domanda e che in ogni caso la somma ? eccessiva.

64. La corte ritiene che la questione circa l?applicazione dell?art. 41 circa la violaziobe dell?art. 1 prot. 1 non ? matura per la decisione. Di conseguenza, la riserva per l?intero e fissera il prosieguo della procedura tenuto conto anche della possibilit? che il Governo e la ricorrente pervengono ad un accordo.

Per questi motivo la Corte all?unanimit?:
1.Dichiara la richiesta ricevibile;
2.Dichiara l?avvenuta violazione dell?art. 1 prot. 1;

3. Dichiara non doversi procedere circa la violazione dell?art. 6 pa ? 1 della Convenzione;

4. Dichiara che la questione circa l?applicazione dell?art. 41 della Convenzione non ? ancora matura per la decisione;

Di conseguenza,
a) la riserva per l?intero;
b) invita il Governo e il ricorenete ad inviarLe per iscritto, nel termine di tre mesi a decorrere dal giorno in cui la presente decisione sar? divenuta definitiva conformemente all?article 44 ? 2 de la Convention, le loro osservazioni su tale questione e segnatamente circa la possiblit? di definire la vicenda con un accordo bonario che le parti avranno eventualmente raggiunto;
c) riserva il prosieguo della procedura e delega il Presidente della Camera di fissara ove necessario.
Fatto in francese, e comunicato per iscritto alle parti il 16 novembre 2006 in applicazione dell?art. 77 ?? 2 e 3 del Regolamento.

Vincent Berger Bo?tjan M. Zupancic
Greffier Pr?sident
ARR?T RITA IPPOLITI c. ITALIE
ARR?T RITA IPPOLITI c. ITALIE

Testo Tradotto

Conclusion Violation de P1-1 ; Non-lieu ? examiner l’art. 6-1 ; Satisfaction ?quitable r?serv?e
TROISI?ME SECTION

AFFAIRE RITA IPPOLITI c. ITALIE

(Requ?te no 162/04)

ARR?T

STRASBOURG

16 novembre 2006

D?FINITIF

16/02/2007

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l’article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l’affaire Rita Ippoliti c. Italie,

La Cour europ?enne des Droits de l’Homme (troisi?me section), si?geant en une chambre compos?e de :

MM. B.M. Zupančič, pr?sident,
J. Hedigan,
V. Zagrebelsky,
Mme A. Gyulumyan,
M. E. Myjer,
Mmes I. Ziemele,
I. Berro-Lefevre, juges,

et de M. V. Berger, greffier de section,

Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 24 octobre 2006,

Rend l’arr?t que voici, adopt? ? cette date :

PROC?DURE

1. A l’origine de l’affaire se trouve une requ?te (no 162/04) dirig?e contre la R?publique italienne et dont une ressortissante de cet ?tat, Mme Rita Ippoliti (? la requ?rante ?), a saisi la Cour le 1er d?cembre 2003 en vertu de l’article 34 de la Convention de sauvegarde des Droits de l’Homme et des Libert?s fondamentales (? la Convention ?).

2. La requ?rante est repr?sent?e par Mes R. Baldassini et B. Forte, avocats ? Sora. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) est repr?sent? par son agent, M. I. M. Braguglia, et par son coagent adjoint, M. N. Lettieri.

3. Le 15 mai 2005, la Cour a d?cid? de communiquer la requ?te au Gouvernement. Se pr?valant de l’article 29 ? 3 de la Convention, elle a d?cid? que seraient examin?s en m?me temps la recevabilit? et le bien-fond? de l’affaire.

EN FAIT

I. LES CIRCONSTANCES DE L’ESP?CE

4. La requ?rante est n?e en 1957 et r?side ? Ciampino.

5. Elle ?tait propri?taire d’un terrain constructible de 1 000 m?tres carr?s, sis ? Ciampino et enregistr? au cadastre, feuille 7, parcelle 59.

6. Par un arr?t? du 18 d?cembre 1981, le conseil r?gional (Giunta regionale) du Latium approuva le projet de construction d’habitations ? loyer mod?r? sur le terrain de la requ?rante.

7. Par un arr?t? du 25 mai 1984, le conseil municipal (Giunta municipale) de Ciampino autorisa le maire de la ville ? ordonner l’occupation d’urgence de ce terrain en vue de son expropriation, afin de proc?der aux travaux de construction.

8. Par un arr?t? du 29 octobre 1986, la municipalit? de Ciampino autorisa l’occupation d’urgence du terrain de la requ?rante, pour une p?riode maximale de cinq ans ? compter de l’occupation mat?rielle, en vue de son expropriation.

9. Entre-temps, le 19 novembre 1984, la municipalit? avait d?j? proc?d? ? l’occupation mat?rielle du terrain et avait entam? les travaux de construction.

10. Par un acte d’assignation notifi? le 26 juillet 1991, la requ?rante introduisit une action en dommages-int?r?ts ? l’encontre de la municipalit? de Ciampino devant le tribunal de Velletri. Elle faisait valoir que l’occupation du terrain ?tait ill?gale au motif qu’elle s’?tait poursuivie au – del? de la p?riode autoris?e, sans qu’il f?t proc?d? ? l’expropriation formelle et au paiement d’une indemnit?. Elle demandait une somme correspondant ? la valeur marchande du terrain, ainsi qu’une indemnit? d’occupation.

11. Au cours du proc?s, une expertise fut d?pos?e au greffe. Selon l’expert, les travaux de construction s’?taient termin?s le 2 octobre 1988 et la valeur marchande du terrain ? cette derni?re date ?tait de 160 000 000 ITL, soit 160 000 ITL le m?tre carr?.

12. Par un jugement d?pos? au greffe le 7 avril 2003, le tribunal statua que le d?lai d’occupation autoris?e, prolong? au sens de la l?gislation en vigueur dans la mati?re, avait pris fin le 29 mars 1993. A compter de cette derni?re date, la requ?rante devait ?tre consid?r?e comme ayant ?t? priv?e de son terrain en application du principe de l’expropriation indirecte. A la lumi?re de ces consid?rations, le tribunal condamna la municipalit? ? verser ? la requ?rante un d?dommagement calcul? aux termes de la loi budg?taire no 662 de 1996, entre-temps entr?e en vigueur, ? savoir 63 373,96 EUR, plus int?r?ts et r??valuation ? compter du 29 mai 1993. En outre, le tribunal condamna la municipalit? ? verser ? la requ?rante une indemnit? d’occupation, ? savoir 34 803,59 EUR, assortie d’int?r?ts et r??valuation ? compter du 29 mai 1993.

13. Il ressort du dossier que ce jugement acquit force de chose jug?e le 6 juin 2003.

II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS

14. Le droit et la pratique internes pertinents se trouvent d?crits dans l’arr?t Serrao c. Italie (no 67198/01, 13 octobre 2005).

EN DROIT

I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L’ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1

15. La requ?rante all?gue avoir ?t? priv?e de son terrain dans des circonstances incompatibles avec l’article 1 du Protocole no 1, ainsi libell? :

? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d’utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.

Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu’ils jugent n?cessaires pour r?glementer l’usage des biens conform?ment ? l’int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d’autres contributions ou des amendes. ?

A. Sur la recevabilit?

16. Le Gouvernement soul?ve une exception de non-?puisement des voies de recours internes, faisant valoir que la requ?rante aurait d? interjeter appel du jugement du tribunal de Velletri.

17. La requ?rante s’oppose ? l’exception du Gouvernement.

18. La Cour rappelle qu’elle a rejet? une exception semblable dans les affaires Giacobbe et autres c. Italie (no 16041/02, 15 d?cembre 2005), Grossi c. Italie, (no 18791/03, 6 juillet 2006), Ucci c. Italie (no 213/04, 22 juin 2006), Lo Bue c. Italie (no 12912/04, 13 juillet 2006) et Zaffuto c. Italie (no 12894/04, 13 juillet 2006). Elle n’aper?oit aucun motif de d?roger ? ses pr?c?dentes conclusions et rejette donc l’exception en question.

19. La Cour constate que le grief n’est pas manifestement mal fond? au sens de l’article 35 ? 3 de la Convention. Elle rel?ve par ailleurs que celui-ci ne se heurte ? aucun autre motif d’irrecevabilit?. Il convient donc de le d?clarer recevable.

B. Sur le fond

1. Th?ses des parties

a) Le Gouvernement

20. Le Gouvernement fait observer que, dans le cas d’esp?ce, il s’agit d’une occupation de terrain dans le cadre d’une proc?dure administrative reposant sur une d?claration d’utilit? publique. Il admet que la proc?dure d’expropriation n’a pas ?t? mise en ?uvre dans les termes pr?vus par la loi, dans la mesure o? aucun arr?t? d’expropriation n’a ?t? adopt?.

21. Premi?rement, il y aurait utilit? publique, ce qui n’a pas ?t? remis en cause par les juridictions nationales.

22. Deuxi?mement, la privation du bien telle que r?sultant de l’expropriation indirecte serait ? pr?vue par la loi ?. Selon le Gouvernement, le principe de l’expropriation indirecte doit ?tre consid?r? comme faisant partie du droit positif ? compter au plus tard de l’arr?t de la Cour de cassation no 1464 de 1983. La jurisprudence ult?rieure aurait confirm? ce principe et pr?cis? certains aspects de son application et, en outre, ce principe aurait ?t? reconnu par la loi no 458 du 27 octobre 1988 et par la loi budg?taire no 662 de 1996.

23. Le Gouvernement en conclut qu’? partir de 1983, les r?gles de l’expropriation indirecte ?taient parfaitement pr?visibles, claires et accessibles ? tous les propri?taires de terrains.

24. A cet ?gard, le Gouvernement rappelle que la jurisprudence de la Cour a reconnu que la notion de loi comprend les principes g?n?raux ?nonc?s ou impliqu?s par elle (Winterwerp c. Pays-Bas, arr?t du 24 octobre 1979, s?rie A no 33, Kruslin c. France, arr?t du 24 avril 1990, s?rie A no 176-A, Huvig c. France, arr?t du 24 avril 1990, s?rie A no 176-B Maestri c. Italie [GC], no 39748/98, CEDH 2004-I, et N.F. c. Italie, no 37119/97, CEDH 2001-IX) ainsi que du droit non ?crit (Sunday Times c. Royaume-Uni (no 1), arr?t du 26 avril 1979, s?rie A no 30).

25. Il s’ensuit que la jurisprudence consolid?e de la Cour de cassation ne saurait ?tre exclue de la notion de loi au sens de la Convention.

26. Le Gouvernement rappelle que dans l’affaire Forrer-Niedenthal c. Allemagne (no 47316/99, 20 f?vrier 2003), la Cour a consid?r? une loi allemande de 1997 comme suffisante, malgr? son impr?visibilit? manifeste, pour fournir une base l?gale aux d?cisions qui ont priv? la requ?rante de toute protection contre l’atteinte port?e ? sa propri?t?. Il demande ? la Cour de suivre la m?me approche pour la pr?sente affaire.

27. S’agissant de la qualit? de la loi, le Gouvernement reconna?t que le fait qu’un arr?t? d’expropriation n’ait pas ?t? prononc? est en soi un manquement aux r?gles qui pr?sident ? la proc?dure administrative.

28. Toutefois, compte tenu de ce que le terrain a ?t? transform? de mani?re irr?versible par la construction d’un ouvrage d’utilit? publique, la restitution du terrain n’est plus possible.

29. Le Gouvernement d?finit l’expropriation indirecte comme le r?sultat d’une interpr?tation syst?matique par les juges de principes existants, tendant ? garantir que l’int?r?t g?n?ral l’emporte sur l’int?r?t des particuliers, lorsque l’ouvrage public a ?t? r?alis? (transformation du terrain) et qu’il r?pond ? l’utilit? publique.

30. Quant ? l’exigence de garantir un juste ?quilibre entre le sacrifice impos? aux particuliers et la compensation octroy?e ? ceux-ci, le Gouvernement reconna?t que l’administration est tenue d’indemniser les int?ress?s.

31. Compte tenu de ce que l’expropriation indirecte r?pond ? un int?r?t collectif et que l’ill?galit? commise par l’administration ne concerne que la forme, ? savoir un manquement aux r?gles qui pr?sident ? la proc?dure administrative, l’indemnisation peut ?tre inf?rieure au pr?judice subi.

32. La fixation du montant de l’indemnit? en cause rentre dans la marge d’appr?ciation laiss?e aux ?tats pour fixer une indemnisation qui soit raisonnablement en rapport avec la valeur du bien. Le Gouvernement rappelle en outre que l’indemnit? telle que plafonn?e par la loi budg?taire no 662 de 1996 est en tout cas sup?rieure ? celle qui aurait ?t? accord?e si l’expropriation avait ?t? r?guli?re.

33. A la lumi?re de ces consid?rations et en se r?f?rant notamment ? l’affaire OGIS-Institut Stanislas, OGEC Saint-Pie X et Blanche de Castille et autres c. France (nos 42219/98 et 54563/00, 27 mai 2004), le Gouvernement conclut que le juste ?quilibre a ?t? respect? et que la situation d?nonc?e est compatible ? tous points de vue avec l’article 1 du Protocole no 1.

b) La requ?rante

34. La requ?rante s’oppose ? la th?se du Gouvernement.

35. Elle fait observer que l’expropriation indirecte est un m?canisme qui permet ? l’autorit? publique d’acqu?rir un bien en toute ill?galit?.

36. La requ?rante d?nonce un manque de clart?, pr?visibilit? et pr?cision des principes et des dispositions appliqu?s ? son cas au motif qu’un principe jurisprudentiel, tel que celui de l’expropriation indirecte, ne suffit pas ? satisfaire au principe de l?galit?.

2. Appr?ciation de la Cour

a) Sur l’existence d’une ing?rence

37. La Cour rappelle que, pour d?terminer s’il y a eu ? privation de biens ?, il faut non seulement examiner s’il y a eu d?possession ou expropriation formelle, mais encore regarder au-del? des apparences et analyser la r?alit? de la situation litigieuse. La Convention visant ? prot?ger des droits ? concrets et effectifs ?, il importe de rechercher si ladite situation ?quivalait ? une expropriation de fait (Sporrong et L?nnroth c. Su?de, arr?t du 23 septembre 1982, s?rie A no 52, pp. 24-25, ? 63).

38. La Cour rel?ve que, en appliquant le principe de l’expropriation indirecte, le tribunal a consid?r? la requ?rante comme ?tant priv?e de son bien ? compter de la date d’expiration du d?lai d’occupation autoris?e. A d?faut d’un acte formel d’expropriation, le constat d’ill?galit? de la part du juge est l’?l?ment qui consacre le transfert au patrimoine public du bien occup?. Dans ces circonstances, la Cour conclut que le jugement du tribunal de Velletri a eu pour effet de priver la requ?rante de son bien au sens de la deuxi?me phrase de l’article 1 du Protocole no 1 (Carbonara et Ventura c. Italie, no 24638/94, ? 61, CEDH 2000-VI, et Brumărescu c. Roumanie [GC], no 28342/95, ? 77, CEDH 1999-VII).

39. Pour ?tre compatible avec l’article 1 du Protocole no 1, une telle ing?rence doit ?tre op?r?e ? pour cause d’utilit? publique ? et ? dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux de droit international ?. L’ing?rence doit m?nager un ? juste ?quilibre ? entre les exigences de l’int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l’individu (Sporrong et L?nnroth, pr?cit?, p. 26, ? 69). En outre, la n?cessit? d’examiner la question du juste ?quilibre ? ne peut se faire sentir que lorsqu’il s’est av?r? que l’ing?rence litigieuse a respect? le principe de l?galit? et n’?tait pas arbitraire ? (Iatridis c. Gr?ce [GC], no 31107/96, ? 58, CEDH 1999-II, et Beyeler c. Italie [GC], no 33202/96, ? 107, CEDH 2000-I).

40. D?s lors, la Cour n’estime pas opportun de fonder son raisonnement sur le simple constat qu’une r?paration int?grale en faveur de la requ?rante n’a pas eu lieu (Carbonara et Ventura, pr?cit?, ? 62).

b) Sur le respect du principe de l?galit?

41. La Cour renvoie ? sa jurisprudence en mati?re d’expropriation indirecte (Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italie, no 31524/96, CEDH 2000-VI, et Carbonara et Ventura c. Italie, pr?cit? ; parmi les arr?ts plus r?cents, voir Acciardi et Campagna c. Italie, no 41040/98, 19 mai 2005, Pasculli c. Italie, no 36818/97, 17 mai 2005, Scordino c. Italie (no 3), no 43662/98, 17 mai 2005, Serrao c. Italie, no 67198/01, 13 octobre 2005, La Rosa et Alba c. Italie (no 1), no 58119/00, 11 octobre 2005, et Chir? c. Italie (no 4), no 67196/01, 11 octobre 2005), selon laquelle l’expropriation indirecte m?conna?t le principe de l?galit? au motif qu’elle n’est pas apte ? assurer un degr? suffisant de s?curit? juridique et qu’elle permet en g?n?ral ? l’administration de passer outre les r?gles fix?es en mati?re d’expropriation. En effet, dans tous les cas, l’expropriation indirecte vise ? ent?riner une situation de fait d?coulant des ill?galit?s commises par l’administration, ? r?gler les cons?quences pour le particulier et pour l’administration, au b?n?fice de celle-ci.

42. Dans la pr?sente affaire, la Cour rel?ve qu’en appliquant le principe de l’expropriation indirecte, le tribunal a consid?r? la requ?rante comme priv?e de son bien ? compter du moment o? l’occupation avait cess? d’?tre autoris?e, les conditions d’ill?galit? de l’occupation et d’int?r?t public de l’ouvrage construit ?tant r?unies. Or, en l’absence d’un acte formel d’expropriation, la Cour estime que cette situation ne saurait ?tre consid?r?e comme ? pr?visible ?, puisque ce n’est que par la d?cision judiciaire d?finitive que l’on peut consid?rer le principe de l’expropriation indirecte comme ayant effectivement ?t? appliqu? et que l’acquisition du terrain au patrimoine public a ?t? consacr?e. Par cons?quent, la requ?rante n’a eu la ? s?curit? juridique ? concernant la privation du terrain que le 6 juin 2003, date ? laquelle le jugement du tribunal de Velletri a acquis force de chose jug?e.

43. La Cour observe ensuite que la situation en cause a permis ? l’administration de tirer parti d’une occupation de terrain ill?gale. En d’autres termes, l’administration a pu s’approprier du terrain au m?pris des r?gles r?gissant l’expropriation en bonne et due forme, et, entre autres, sans qu’une indemnit? soit mise en parall?le ? la disposition de l’int?ress?e.

44. S’agissant de l’indemnit?, la Cour constate que l’application r?troactive de la loi no 662 de 1996 au cas d’esp?ce a eu pour effet de priver la requ?rante de la possibilit? d’obtenir r?paration du pr?judice subi.

45. A la lumi?re de ces consid?rations, la Cour estime que l’ing?rence litigieuse n’est pas compatible avec le principe de l?galit? et qu’elle a donc enfreint le droit au respect des biens de la requ?rante.

46. D?s lors, il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1.

II. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L’ARTICLE 6 ? 1 DE LA CONVENTION

47. La requ?rante se plaint de l’adoption et de l’application de la loi no 662 du 23 d?cembre 1996 ? sa proc?dure. Le grief a ?t? communiqu? sous l’angle de l’article 6 ? 1 de la Convention, qui, en ses passages pertinents, dispose :

? Toute personne a droit ? ce que sa cause soit entendue ?quitablement (…) par un tribunal (…), qui d?cidera (…) des contestations sur ses droits et obligations de caract?re civil (…) ?

A. Sur la recevabilit?

48. En voie principale, le Gouvernement soutient que la requ?te est tardive, ?tant donn? que le d?lai de six mois pr?vu ? l’article 35 de la Convention aurait commenc? ? courir le 1er janvier 1997, date de l’entr?e en vigueur de la loi no 662 de 1996. A l’appui de ses all?gations, le Gouvernement cite l’affaire Miconi c. Italie (Miconi c. Italie (d?c.), no 66432/01, 6 mai 2004).

49. A titre subsidiaire, le Gouvernement fait observer que, dans le cas o? l’on consid?rait que la loi en question ne d?ploierait pas ses effets en l’absence d’une application judiciaire dans le cas concret, en l’esp?ce une telle application n’a pas eu lieu par le biais de tous les rem?des internes possibles. D?s lors, la requ?rante n’aurait pas ?puis? les voies de recours qui lui ?taient ouvertes en droit interne.

50. La requ?rante s’oppose ? la th?se du Gouvernement.

51. Quant ? l’exception de tardivit?, la Cour rappelle qu’elle a rejet? des exceptions semblables dans les affaires Serrao c. Italie (no 67198/01, 13 octobre 2005) et Binotti c. Italie (no 2) (no 71603/01, 13 octobre 2005). Elle n’aper?oit aucun motif de s’?carter de ses pr?c?dentes conclusions et rejette donc l’exception du Gouvernement

52. S’agissant de l’exception de non-?puisement des voies de recours internes, la Cour estime, ? la lumi?re de l’ensemble des arguments des parties, que celle-ci est ?troitement li?e au fond du grief et d?cide de la joindre au fond.

B. Sur le fond

1. Th?ses des parties

53. Le Gouvernement observe que la loi litigieuse n’a pas ?t? adopt?e pour influencer le d?nouement de la proc?dure intent?e par la requ?rante. En outre, l’application de cette loi n’aurait pas eu de r?percussions n?gatives pour la requ?rante. Il en conclut que l’application de la disposition litigieuse ? la cause de la requ?rante ne soul?ve aucun probl?me au regard de la Convention. A l’appui de ses th?ses, le Gouvernement se r?f?re notamment aux arr?ts Forrer-Niedenthal c. Allemagne (pr?cit?), OGIS-Institut Stanislas, OGEC Saint-Pie X et Blanche de Castille et autres c. France (pr?cit?) et B?ck c. Finlande (no 37598/97, CEDH 2004-VIII).

54. La requ?rante conteste la th?se du Gouvernement.

2. Appr?ciation de la Cour

55. La Cour vient de constater, sous l’angle de l’article 1 du Protocole no 1, que la situation d?nonc?e par la requ?rante n’est pas conforme au principe de l?galit? (paragraphes 42 ? 46 ci-dessus). Eu ?gard aux motifs ayant amen? la Cour ? ce constat de violation, la Cour estime qu’il n’y a pas lieu d’examiner s’il y a eu, en l’esp?ce, violation de l’article 6 ? 1 (voir, a contrario, Scordino c. Italie (no 1) [GC], no 36813/97, ?? 103-104 et ?? 132-133, CEDH 2006-).

III. SUR L’APPLICATION DE L’ARTICLE 41 DE LA CONVENTION

56. Aux termes de l’article 41 de la Convention,

? Si la Cour d?clare qu’il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d’effacer qu’imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s’il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?

57. A titre de pr?judice mat?riel, la requ?rante sollicite le versement de 126 746 EUR, ainsi que d’une indemnit? d’occupation ? ?valuer sur la base des int?r?ts sur la somme de 63 373 EUR.

58. De plus, la requ?rante demande une indemnisation pour non – jouissance du terrain, sans toutefois chiffrer celle-ci, et une indemnit? correspondant ? la plus-value apport?e au terrain par les ouvrages publics construits sur celui-ci.

59. A titre de pr?judice moral, la requ?rante demande la somme de 20 000 EUR.

60. Enfin, la requ?rante demande le remboursement des frais encourus dans la proc?dure devant la Cour, ? concurrence de 10 000 EUR, taxe sur la valeur ajout?e (TVA) et contributions ? la caisse de pr?voyance des avocats (CPA) en sus.

61. Quant au pr?judice mat?riel, le Gouvernement conteste les modalit?s de calcul du dommage mat?riel employ?es dans les arr?ts sur la satisfaction ?quitable Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italie (no 31524/96, 30 octobre 2003) et Carbonara et Ventura c. Italie (no 24638/94, 11 d?cembre 2003) et estime qu’en tout ?tat de cause la somme r?clam?e par la requ?rante est excessive, compte tenu du d?dommagement reconnu par le tribunal.

62. S’agissant du dommage moral, le Gouvernement fait valoir que la somme r?clam?e par la requ?rante est excessive.

63. Quant aux frais de proc?dure, le Gouvernement soutient que la requ?rante n’a pas ?tay? sa demande et qu’en tout ?tat de cause la somme r?clam?e est excessive.

64. La Cour estime que la question de l’application de l’article 41 en ce qui concerne le constat de violation de l’article 1 du Protocole no 1 ne se trouve pas en ?tat. En cons?quence, elle la r?serve et fixera la proc?dure ult?rieure, compte tenu de la possibilit? que le Gouvernement et la requ?rante parviennent ? un accord.

PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L’UNANIMIT?,

1. D?clare la requ?te recevable ;

2. Dit qu’il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1 ;

3. Dit qu’il n’y a pas lieu d’examiner au fond le grief tir? de l’article 6 ? 1 de la Convention ;

4. Dit que la question de l’application de l’article 41 de la Convention ne se trouve pas en ?tat ;

en cons?quence,

a) la r?serve en entier ;

b) invite le Gouvernement et la requ?rante ? lui adresser par ?crit, dans les trois mois ? compter du jour o? l’arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l’article 44 ? 2 de la Convention, leurs observations sur cette question et notamment ? lui donner connaissance de tout accord auquel ils pourraient aboutir ;

c) r?serve la proc?dure ult?rieure et d?l?gue au pr?sident de la chambre le soin de la fixer au besoin.

Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 16 novembre 2006 en application de l’article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.

Vincent Berger Bo?tjan M. Zupančič
Greffier Pr?sident

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