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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE PETRIE c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 08
Numero: 25322/12/2017
Stato: Italia
Data: 2017-05-18 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusioni
Nessuna violazione dell? Articolo 8 – Diritto al rispetto della vita familiare e privata (Articolo 8-1 – Riguardo alla vita privata)

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL?UOMO
PRIMA SEZIONE
CAUSA PETRIE c. ITALIA
(Ricorso n. 25322/12)
SENTENZA
STRASBURGO
18 maggio 2017
Questa sentenza diverr? definitiva alle condizioni definite nell?articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire modifiche di forma.
Nella causa Petrie c. Italia,
La Corte europea dei diritti dell?uomo (prima sezione), riunita in una camera composta da:
? Linos-Alexandre Sicilianos, presidente,
? Guido Raimondi,
? Ledi Bianku,
? Robert Spano,
? Armen Harutyunyan,
? Tim Eicke,
? Jovan Ilievski, giudici,
? e da Renata Degener, cancelliere aggiunto di sezione,
Dopo aver deliberato in camera di consiglio il 25 aprile 2017,
Emette la seguente sentenza, adottata in tale data:
PROCEDURA
1. All?origine della causa vi ? un ricorso (n. 25322/12) presentato contro la Repubblica italiana con cui un cittadino britannico, OMISSIS (?il ricorrente?), ha adito la Corte il 20 aprile 2012 in virt? dell?articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell?uomo e delle libert? fondamentali (?la Convenzione?).
2. Il ricorrente ? stato rappresentato dall?avvocato OMISSIS, del foro di Verona. Il governo italiano (?il Governo?) ? stato rappresentato dal suo agente, E. Spatafora.
3. Il ricorrente sosteneva, in particolare, che, respingendo il suo ricorso per diffamazione, i giudici nazionali avevano omesso di tutelare il suo diritto alla reputazione e quindi il diritto al rispetto della sua vita privata, cos? come garantito dall?articolo 8 della Convenzione.
4. Il 29 gennaio 2016 il motivo di ricorso relativo all?articolo 8 ? stato comunicato al Governo e il ricorso ? stato dichiarato irricevibile per il resto conformemente all?articolo 54 ? 3 del regolamento della Corte. Il governo britannico non si ? avvalso del suo diritto di intervenire nella procedura (articolo 36 ? 1 della Convenzione).
IN FATTO
LE CIRCOSTANZE DEL CASO DI SPECIE
5. Il ricorrente ? nato nel 1951 e risiede a Verona.
6. I fatti di causa, cos? come sono stati esposti dal ricorrente, possono riassumersi come segue.
A. Le dichiarazioni del ricorrente e le affermazioni di X e Y
7. Il ricorrente ? il presidente dell?Associazione dei Lettori di Lingua Straniera in Italia (ALLSI)). Il 26 febbraio 1997 partecip? a una riunione della commissione per l?occupazione e per gli affari sociali del Parlamento europeo, il cui tema era ?La posizione degli insegnanti stranieri presso le universit? italiane?. In tale occasione, il ricorrente prese la parola e cit?, tra altri, il caso di due lettori britannici i cui titoli accademici erano stati valutati in modo diametralmente opposto dall?universit? di Venezia. Il ricorrente, parlando in inglese, dichiar? successivamente:
?Ora, come ? potuto succedere questo? Ci? ? successo perch? in Italia c?? un sistema, il cui nome, ?raccomandazioni?, ? difficilmente traducibile, deriva dalla parola ?raccomandare? (Now, how does this happen? It happens because there is a system in Italy, and it?s difficult to translate, the word is ?raccomandazioni?, it comes from the word ?to recommend?).?
8. Alla riunione del 26 febbraio 1997 erano presenti anche X, Direttore Generale del Dipartimento per l?autonomia universitaria del Ministero italiano dell?Universit? e della Ricerca scientifica e tecnologica, e Y, rettore dell?Universit? degli Studi di Napoli L?Orientale e rappresentante della Conferenza dei rettori delle universit? italiane.
9. Il 23 gennaio 1998 il ricorrente, in qualit? di presidente dell?ALLSI, partecip? a una conferenza organizzata presso l?Universit? di Bologna dal Sindacato Nazionale dell?Universit? e della Ricerca, sul tema ?L?insegnamento delle lingue nelle universit? italiane. Il profilo professionale e il ruolo del lettore?. A questa conferenza assistettero circa 140 persone, fra cui lettori stranieri, professori universitari ed esponenti del mondo politico e sindacale. In questa circostanza, X prese la parola e dichiar?:
?C?? un lettore presente oggi in questa aula, che davanti alla commissione del Parlamento europeo in Bruxelles ha accusato l?Italia di essere un paese della mafia.?
10. Ritenendo di essere stato chiamato in causa, il ricorrente rispose di non aver mai pronunciato la parola ?mafia? e invit? X a ritrattare le sue affermazioni. Intervenne allora Y dichiarando pubblicamente che le affermazioni di X erano veritiere e che anche lui era presente quando il ricorrente aveva pronunciato le parole in questione. Nonostante le richieste del ricorrente, X e Y si rifiutarono di ritornare sulle loro dichiarazioni.
B. Il ricorso per diffamazione del ricorrente e il procedimento di primo grado
11. Il 4 luglio 1998 il ricorrente ad? il tribunale di Bologna (?il tribunale?) con un?azione di risarcimento danni avviata sulla base dell?articolo 2043 del codice civile al fine di ottenere la riparazione del danno materiale e morale che egli riteneva di aver sub?to in ragione di una offesa, causata da X e Y, alla sua reputazione, al suo onore e alla sua identit? personale nonch? alla sua reputazione in quanto presidente dell?ALLSI.
12. Accus? X e Y di avergli attribuito delle parole che non avrebbe mai pronunciato e che avrebbero potuto configurare il reato di vilipendio alla nazione italiana.
13. X e Y, rappresentati dall?Avvocatura dello Stato, si costituirono nel procedimento. Essi replicarono, tra l?altro, che il loro comportamento era giustificato dall?esercizio del diritto di cronaca e di critica garantito dall?articolo 21 della Costituzione.
14. Nel corso del procedimento, il tribunale ordin? di produrre la registrazione e la trascrizione dell?intervento tenuto dal ricorrente dinanzi alla commissione per l?occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo. Oltre a X e Y, furono sentiti diversi testimoni. Fu nominato un consulente tecnico d?ufficio, Z, che venne incaricato di tradurre in italiano le dichiarazioni del ricorrente.
15. Con sentenza del 6 aprile 2002, il tribunale condann? congiuntamente X e Y al pagamento in favore del ricorrente della somma di 19.000 euro (EUR) a titolo di risarcimento del danno morale e della somma di 6.520 EUR a titolo di rimborso delle spese giudiziarie sostenute dall?interessato. Ordin? inoltre la pubblicazione, una sola volta e a spese dei convenuti, di un estratto della sua sentenza sui quotidiani La Repubblica e Il Corriere della Sera.
16. Il tribunale osserv? che, in base alla registrazione dell?intervento del ricorrente, alla trascrizione di quest?ultima e alla sua traduzione verso l?italiano, l?interessato non aveva detto che l?Italia era un ?paese della mafia?. Osserv? peraltro che il ricorrente, per descrivere il sistema universitario italiano, non aveva utilizzato le espressioni ?mafia? o ?mafioso?, ma si era limitato a menzionare l?esistenza di un sistema di raccomandazioni. Ora, secondo il tribunale, dagli interrogatori di X e Y e dalle deposizioni di alcuni testimoni risultava che i convenuti avevano attribuito al ricorrente delle espressioni volte a descrivere l?Italia come un paese dominato dalla mafia e a presentare i rettori delle universit? italiane come mafiosi. Il tribunale rilev? inoltre che il ricorrente era l?unico lettore straniero presente nella sala conferenze ad essersi espresso e che, anche se non nominato esplicitamente, era facilmente identificabile come il bersaglio delle asserzioni di X confermate da Y.
17. Il tribunale ammise che un?organizzazione di stampo mafioso e un sistema di raccomandazioni presentavano delle analogie, ma precis? che non si trattava di realt? equipollenti, poich?, a differenza della parola ?mafia?, la parola ?raccomandazioni?, non evocava fatti di sangue, estorsioni, traffico di droga e altri reati gravi. Esso consider? che, da parte di un rappresentante dei lettori stranieri, descrivere il sistema universitario italiano come mafioso costituiva una inopportuna forma di disprezzo nei confronti di questo stesso sistema. Ritenne pertanto che X e Y avessero attribuito al ricorrente una condotta inadeguata al suo ruolo, che poteva integrare il reato previsto dall?articolo 290 del codice penale (CP), vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate.
18. Secondo il tribunale, le asserzioni di X e Y costituivano pertanto una diffamazione nei confronti del ricorrente. Il tribunale precis? inoltre che, tenuto conto delle funzioni e dei ruoli che i convenuti rivestivano, questi ultimi non potevano ignorare l?importanza che le espressioni del ricorrente assumevano agli occhi del pubblico presente alla conferenza del 23 gennaio 1998.
19. Per quanto riguarda l?argomento dei convenuti che invocavano il loro diritto di critica e la loro libert? di esprimere una valutazione su eventi ai quali avevano assistito, il tribunale aggiunse che la critica doveva seguire, e non precedere e sostituire la cronaca, ossia la descrizione degli eventi.
C. L?appello di X e Y
20. X e Y interposero appello avverso la sentenza del 6 aprile 2002.
21. Con sentenza del 17 giugno 2008, il cui testo fu depositato in cancelleria il 25 settembre 2008, la corte d?appello di Bologna (?la corte d?appello?) accolse l?appello e respinse il ricorso per diffamazione del ricorrente condannando quest?ultimo a rimborsare a X e a Y le spese giudiziarie da essi sostenute, vale a dire 4.500 EUR.
22. La corte d?appello ritenne in effetti che il tribunale avesse omesso di inquadrare le dichiarazioni di X e Y nel loro contesto fattuale e descrisse quest?ultimo come una conferenza organizzata da un sindacato, con la partecipazione di personalit? portatrici di opposti interessi, allo scopo di avviare una serie di dibattiti. Indic? che i lavori erano stati condotti in un clima di discussione costruttiva, fatto che, a suo avviso, tendeva ad escludere l?esistenza di un dolo da parte di X e Y. Consider? che il ricorrente avesse estratto dal loro contesto delle asserzioni da lui percepite come offensive, ma non avesse indicato il contesto in cui i termini in questione sarebbero stati utilizzati.
23. La corte d?appello ritenne che le dichiarazioni aspre, come quelle che a suo parere caratterizzavano notoriamente i dibattiti sindacali, conflittuali per loro natura, fossero coperte dal diritto di critica. Inoltre, osserv? che X e Y avevano ascoltato l?intervento del ricorrente al Parlamento europeo attraverso la traduzione simultanea e che era plausibile che questa traduzione fosse stata equivoca e li avesse indotti in errore quanto al tenore esatto delle espressioni usate dal ricorrente. Aggiunse che quest?ultimo aveva formulato, dinanzi ad un?alta istanza internazionale, giudizi poco lusinghieri, tali da far sorgere sospetti quanto alla gestione del sistema universitario italiano nel suo complesso, e che ci? aveva spinto X e Y a fornire un chiarimento. La corte d?appello precis? che non era necessario stabilire se il termine ?mafia? fosse stato effettivamente usato dal ricorrente in quanto le espressioni utilizzate dall?interessato erano cariche di significati impliciti e sibillini (trasudando le parole [del] Petrie (…) di significati impliciti e sibillini) e miravano a denunciare una illegalit? diffusa che favoriva alcune persone e disconosceva qualsiasi criterio meritocratico. Essa osserv? che, nel linguaggio corrente, l?uso del termine ?mafia? spesso era svincolato dalla sua matrice ?etnica? e storica, e che si definiva spesso come ?mafiosa?, per discreditarla, una struttura che si percepisce organizzata per favorire i suoi membri a scapito degli altri. Essa aggiunse che, ad esempio, i sistemi accademico, ospedaliero e bancario e, in generale, i centri di potere elitari erano spesso definiti ?mafiosi? dalle persone che li percepivano come poco trasparenti.
24. Alla luce di questi elementi, la corte d?appello ritenne che X e Y avessero riferito in termini di identit? sostanziale delle affermazioni rese dal ricorrente al Parlamento europeo.
D. Il ricorso per cassazione del ricorrente
25. Il ricorrente propose ricorso per cassazione sostenendo, tra l?altro, che il diritto di critica e di cronaca non poteva essere invocato quando i fatti non erano correttamente e obiettivamente riportati.
26. Con sentenza del 7 ottobre 2001, il cui testo fu depositato in cancelleria il 20 ottobre 2011, la Corte di cassazione, ritenendo che la corte d?appello avesse motivato in modo logico e corretto tutti i punti controversi, dichiar? il ricorso del ricorrente inammissibile.
27. Essa osserv? che il ricorrente si limitava, in sostanza, a contestare l?interpretazione che la corte d?appello aveva dato agli elementi acquisiti al fascicolo, rendendo cos? i suoi mezzi di ricorso inammissibili. Rilev? che, nel caso di specie, la corte d?appello aveva ritenuto non pertinente accertare se, al Parlamento europeo, il ricorrente avesse fatto o meno esplicito riferimento alle organizzazioni mafiose. Infatti, secondo la Corte di cassazione, le dichiarazioni dell?interessato, valutate nel loro complesso, erano volte a denunciare una illegalit? generalizzata spesso associata alla parola ?mafia? nel linguaggio corrente.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
28. L?articolo 21, comma 1, della Costituzione ? cos? formulato nella sua parte pertinente al caso di specie:
?Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
(…)?.
29. L?articolo 2043 del codice civile recita:
?Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.?
IN DIRITTO
I. SULLA DEDOTTA VIOLAZIONE DELL?ARTICOLO 8 DELLA CONVENZIONE
30. Il ricorrente considera che il rigetto del suo ricorso per diffamazione equivalga a una violazione ingiustificata del suo diritto alla tutela della sua reputazione e, pertanto, del suo diritto al rispetto della vita privata. Egli invoca l?articolo 8 della Convenzione, che nelle sue parti pertinenti al caso di specie recita:
?1. Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata (…).
2. Non pu? esservi ingerenza di una autorit? pubblica nell?esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una societ? democratica, ? necessaria (…) alla protezione dei diritti e delle libert? altrui.
A. Sulla ricevibilit?
31. Constatando che questo motivo di ricorso non ? manifestamente infondato ai sensi dell?articolo 35 ? 3 a) della Convenzione e non incorre in altri motivi di irricevibilit?, la Corte lo dichiara ricevibile.
B. Sul merito
1. Tesi delle parti
a) Il ricorrente
32. Il ricorrente afferma che la sua credibilit? e il suo prestigio in quanto presidente dell?ALLSI sono stati intaccati dalle affermazioni che gli sarebbero state a torto attribuite da X e Y in una conferenza di livello nazionale. Sostiene che, rigettando il suo ricorso, le autorit? si sono sottratte ai loro obblighi positivi di proteggere il suo onore e la sua reputazione contro gli attacchi a suo parere ingiustificati e privi di base fattuale.
33. Il ricorrente afferma inoltre che la corte d?appello di Bologna ha omesso di considerare che il diritto di critica sarebbe soggetto a limiti che potrebbero essere invocati solo da una persona che riferisca fatti oggettivamente reali, pertinenti ed esposti in maniera adeguata, ed espone che, nella fattispecie, X ha deformato i fatti attribuendogli una frase (?l?Italia [?] un paese della mafia?) che egli non avrebbe mai pronunciato quando ha preso la parola al Parlamento europeo. Rimprovera inoltre alla corte d?appello di avere interpretato la parola ?mafia?, riaffermando che essa non si applicava al termine da lui utilizzato in occasione del suo intervento, ossia ?raccomandazioni?.
34. Ritiene che X e Y abbiano oltrepassato i limiti della loro libert? di espressione e del loro diritto di critica attribuendogli pubblicamente, nell?ambito di un congresso nazionale che contribuiva a un dibattito di interesse pubblico, affermazioni che, secondo lui, non corrispondevano alle parole da lui veramente pronunciate. A suo parere, X e Y sono dunque venuti meno ai doveri e alle responsabilit? inerenti all?esercizio della libert? di espressione.
35. Infine, il ricorrente afferma che le decisioni dei giudici nazionali hanno oltrepassato il margine di apprezzamento riconosciuto allo Stato e che le circostanze del caso di specie avrebbero giustificato una limitazione del diritto alla libert? di espressione di X e Y.
b) Il Governo
36. Il Governo ritiene che i giudici nazionali abbiano motivato in maniera dettagliata il rigetto del ricorso per diffamazione del ricorrente e che abbiano garantito un giusto equilibrio tra gli interessi in gioco.
37. In particolare, afferma che le decisioni interne sono state adottate alla luce di criteri stabiliti nella giurisprudenza della Corte e che rientravano nel margine di apprezzamento dello Stato e, di conseguenza, solo l?esistenza di ragioni serie potrebbe permettere alla Corte di sostituire il suo parere a quello dei giudici nazionali.
2. Valutazione della Corte
38. La Corte osserva, anzitutto, che il presente ricorso richiede un esame del giusto equilibrio che deve esserci tra il diritto del ricorrente al rispetto della sua vita privata, tutelato dall?articolo 8 della Convenzione, e il diritto di X e Y alla libert? di espressione sancito dall?articolo 10 della Convenzione. Essa ritiene dunque utile rammentare i principi generali pertinenti.
a) Principi generali relativi alla tutela della vita privata e della libert? di espressione
39. La nozione di vita privata ? una nozione ampia, che comprende elementi che si riferiscono all?identit? di una persona, come il nome, l?immagine e l?integrit? fisica e morale. Esiste una zona di interazione tra l?individuo e i terzi che, anche in un contesto pubblico, pu? rientrare nella ?vita privata?. ? ammesso nella giurisprudenza della Corte che il diritto di una persona alla tutela della reputazione rientra, in quanto elemento del diritto al rispetto della vita privata, nell?ambito di applicazione dell?articolo 8 della Convenzione (Polanco Torres e Movilla Polanco c. Spagna, n. 34147/06, ? 40, 21 settembre 2010, e Axel Springer AG c. Germania [GC], n. 39954/08, ? 83, 7 febbraio 2012). La Corte ha gi? dichiarato che la reputazione di una persona fa parte della sua identit? personale e della sua integrit? morale, che rientrano nella sua vita privata anche se tale persona ? oggetto di critiche nell?ambito di un dibattito pubblico (Pfeifer c. Austria, n. 12556/03, ? 35, 15 novembre 2007). Le stesse considerazioni si applicano all?onore di una persona (Sanchez Cardenas c. Norvegia, n. 12148/03, ? 38, 4 ottobre 2007, e A. c. Norvegia, n. 28070/06, ? 64, 9 aprile 2009). Tuttavia, affinch? l?articolo 8 sia applicabile, l?oltraggio alla reputazione deve raggiungere una certa soglia di gravit? ed essere avvenuto in maniera tale da nuocere al godimento personale del diritto al rispetto della vita privata (Delfi AS c. Estonia [GC], n. 64569/09, ? 137, CEDU 2015, e Karak? c. Ungheria, n. 39311/05, ? 23, 28 aprile 2009).
40. La Corte rammenta anche che, nelle cause come quella presente, ha il compito di determinare se lo Stato, nell?ambito dei suoi obblighi positivi derivanti dall?articolo 8 della Convenzione, abbia garantito un giusto equilibrio tra il diritto del ricorrente al rispetto della vita privata e il diritto della parte avversa alla libert? di espressione protetto dall?articolo 10 della Convenzione. Il paragrafo 2 dell?articolo 10 riconosce che la libert? di espressione pu? essere soggetta ad alcune restrizioni necessarie alla tutela della vita privata o della reputazione altrui (si vedano, tra molte altre, Handyside c. Regno Unito, 7 dicembre 1976, ? 49, serie A n. 24, e Lindon, Otchakovsky-Laurens e July c. Francia [GC], nn. 21279/02 e 36448/02, ? 45, CEDU 2007 IV).
41. La Corte rammenta anche che la scelta delle misure idonee a garantire l?osservanza dell?articolo 8 della Convenzione nei rapporti interpersonali dipende in linea di principio dal margine di apprezzamento degli Stati contraenti, sia se gli obblighi a carico dello Stato sono positivi sia se sono negativi (Odi?vre c. Francia [GC], n. 42326/98, ? 46, CEDU 2003 III). Parimenti, dal punto di vista dell?articolo 10 della Convenzione, gli Stati contraenti dispongono di un certo margine di apprezzamento per valutare la necessit? e l?ampiezza di un?ingerenza nella libert? di espressione protetta da questa disposizione (Tammer c. Estonia, n. 41205/98, ? 60, CEDU 2001 I).
42. Tuttavia, questo margine va di pari passo con un controllo europeo che riguarda sia la legge che le decisioni che la applicano, anche quando queste ultime provengono da una giurisdizione indipendente (Von Hannover c. Germania (n. 2) [GC], nn. 40660/08 e 60641/08, ? 105, CEDU 2012). Nell?esercizio del suo potere di controllo, la Corte non ha il compito di sostituirsi ai giudici nazionali, ma di verificare, alla luce della causa nel suo complesso, se le decisioni che questi hanno pronunciato in virt? del loro potere di apprezzamento si conciliano con le disposizioni della Convenzione citate (ibidem; si veda anche Polanco Torres e Movilla Polanco, sopra citata, ? 41).
43. In cause come quella presente, che necessitano di un bilanciamento del diritto al rispetto della vita privata e del diritto alla libert? di espressione, la Corte considera che l?esito del ricorso non possa in linea di principio variare a seconda che il ricorso sia stato presentato dinanzi ad essa dal punto di vista dell?articolo 8 della Convenzione o dal punto di vista dell?articolo 10. In effetti, tali diritti meritano a priori pari tutela. Pertanto, il margine di apprezzamento dovrebbe, in linea di principio, essere lo stesso in entrambi i casi (Couderc e Hachette Filipacchi Associati c. Francia [GC], n. 40454/07, ? 91, CEDU 2015 (estratti)).
44. Se il bilanciamento da parte delle autorit? nazionali ? avvenuto nel rispetto dei criteri stabiliti dalla giurisprudenza della Corte, sono necessarie delle ragioni serie affinch? quest?ultima sostituisca il suo parere a quello dei giudici nazionali (Palomo S?nchez e altri c. Spagna [GC], n. 28955/06 e altri 3, ? 57, CEDU 2011, e Von Hannover (n. 2), sopra citata, ? 107). In altre parole, in circostanze di questo tipo, la Corte riconosce in generale allo Stato un ampio margine di apprezzamento (Delfi AS, sopra citata, ? 139).
45. Nelle sentenze Von Hannover (n. 2) e Axel Springer AG (sopra citate), la Corte ha riassunto i criteri pertinenti per il bilanciamento del diritto al rispetto della vita privata e del diritto alla libert? di espressione, che sono i seguenti: il contributo a un dibattito di interesse generale, la notoriet? della persona interessata, l?oggetto del servizio fotografico, il comportamento antecedente della persona interessata, il contenuto, la forma e le ripercussioni della pubblicazione nonch?, se del caso, le circostanze della fattispecie (Von Hannover (n. 2), sopra citata, ?? 108-113, e Axel Springer AG, sopra citata, ?? 89-95; si veda anche Couderc e Hachette Filipacchi Associati, sopra citata, ? 93).
b) Applicazione al caso di specie
46. Il presente ricorso riguarda l?attribuzione al ricorrente, da parte di X e Y, di alcune affermazioni che l?interessato nega di avere fatto e che ritiene possano nuocere alla sua reputazione e al suo onore.
47. La Corte osserva che le affermazioni attribuite al ricorrente potevano contribuire a presentarlo come una persona poco accorta, con una tendenza a formulare accuse gravi e generalizzate. Tenuto conto anche del ruolo che svolgeva il ricorrente in qualit? di presidente dell?ALLSI, la Corte osserva che le dichiarazioni di X e Y potevano pregiudicare la reputazione e l?onore dell?interessato. Tuttavia, essa non ? convinta che le stesse dichiarazioni costituissero un oltraggio alla vita privata del ricorrente di una gravit? sufficiente per rendere applicabile l?articolo 8 della Convenzione, e osserva infatti che X e Y hanno riportato in maniera non letterale affermazioni che avrebbe fatto il ricorrente, senza rivolgergli parole offensive, ingiuriose o idonee a ostacolare il godimento da parte sua del diritto al rispetto della vita privata.
48. La Corte ritiene tuttavia che non sia necessario pronunciarsi formalmente sulla questione dell?applicabilit? dell?articolo 8 nel caso di specie. Anche ammettendo che la gravit? delle dichiarazioni di X e Y raggiunga la soglia che giustifica l?entrata in gioco di tale disposizione, essa considera tuttavia che non vi sia stata violazione di quest?ultima per i seguenti motivi.
49. La Corte rammenta che il presente ricorso richiede un esame, sulla base dei criteri individuati nella sua giurisprudenza (paragrafo 45 supra), del giusto equilibrio da trovare tra gli interessi in causa.
50. Essa osserva anzitutto che il dibattito nel quale X e Y hanno fatto le loro affermazioni controverse aveva ad oggetto le rivendicazioni sindacali della categoria professionale dei lettori di lingua straniera. Dal fascicolo risulta che tale dibattito era particolarmente vivo all?epoca dei fatti e che la negoziazione sindacale si svolgeva anche a livello internazionale in seno alle istituzioni comunitarie. Inoltre, la Corte osserva che le affermazioni di X e Y riguardavano in particolare delle dichiarazioni formulate dal ricorrente con riguardo a probabili irregolarit? nella valutazione dei titoli accademici di due lettori britannici da parte dell?Universit? di Venezia (paragrafo 7 supra). Per la Corte, le affermazioni di X e Y si inserivano dunque nel quadro di un dibattito di interesse pubblico, il che non viene del resto contestato dal ricorrente (paragrafo 34 supra).
51. La Corte osserva poi che, anche se il ricorrente non fosse conosciuto dal grande pubblico, la sua attivit? sindacale faceva di lui un personaggio conosciuto nel suo settore professionale. Il fatto che egli fosse stato invitato a intervenire dinanzi alla commissione per l?occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo attesta la notoriet? di cui egli godeva in tale settore. Inoltre, la Corte osserva che, intervenendo cos? in un dibattito di interesse pubblico in un ambito istituzionale internazionale, il ricorrente si era volontariamente esposto alla critica e doveva mostrarsi pi? tollerante nei confronti di quest?ultima.
52. Quanto al contenuto e alla forma delle affermazioni controverse, nonch?, nel complesso, alle circostanze del caso di specie, la Corte osserva che la corte d?appello ha analizzato in maniera approfondita il contesto fattuale e le varie affermazioni in causa. In primo luogo la corte d?appello ha posto l?accento sulle circostanze in cui X e Y hanno pronunciato le dichiarazioni controverse, sottolineando che si trattava di un evento organizzato da un sindacato, con la partecipazione di personalit? aventi interessi opposti, allo scopo di avviare vari dibattiti (paragrafo 22 supra). Essa ha concluso che il clima di discussione costruttiva che animava i lavori tendeva a escludere l?esistenza di un dolo da parte di X e Y (paragrafo 22 supra). In secondo luogo, ha effettuato un?analisi dettagliata del significato delle affermazioni fatte da X e Y, concludendo che questi ultimi avevano riportato correttamente la sostanza delle affermazioni fatte dal ricorrente (paragrafo 24 supra). Da una parte, essa ha indicato che, nel linguaggio corrente, l?uso della parola ?mafia? era spesso svincolato dalle origini ?etniche? e storiche di questo termine. D?altra parte, ha indicato che quest?ultimo termine, come quello di ?raccomandazioni?, poteva essere utilizzato per evocare l?idea di un centro di potere elitario, privo di trasparenza e che favorisce i suoi membri a scapito di qualsiasi criterio meritocratico (paragrafo 23 supra).
53. La Corte ritiene che, considerato il margine di apprezzamento dello Stato, le autorit? nazionali si trovino nella posizione migliore per valutare il contesto fattuale in cui si collocano le affermazioni in questione.
54. Alla luce di quanto sopra esposto, la Corte considera che i giudici nazionali abbiano proceduto ad una valutazione circostanziata dell?equilibrio da garantire tra il diritto di X e Y alla libert? di espressione e il diritto del ricorrente al rispetto della sua vita privata. Nulla permette di concludere che, in questa valutazione degli interessi divergenti, essi abbiano oltrepassato il margine di apprezzamento che ? loro riconosciuto e si siano sottratti ai loro obblighi positivi nei confronti del ricorrente ai sensi dell?articolo 8 della Convenzione. Pertanto, la Corte conclude che non vi ? stata violazione di questa disposizione.
PER QUESTI MOTIVI LA CORTE, ALL?UNANIMIT?,
1. Dichiara il ricorso ricevibile;
2. Dichiara che non vi ? stata violazione dell?articolo 8 della Convenzione.
Fatta in francese, poi comunicata per iscritto il 18 maggio 2017, in applicazione dell?articolo 77 ?? 2 e 3 del regolamento della Corte.
Renata Degener – Cancelliere aggiunto
Linos-Alexandre Sicilianos – Presidente

Testo Tradotto

PREMI?RE SECTION

AFFAIRE PETRIE c. ITALIE

(Requ?te no 25322/12)

ARR?T

STRASBOURG

18 mai 2017

D?FINITIF

18/08/2017

Cet arr?t est devenu d?finitif en vertu de l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Petrie c. Italie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
Linos-Alexandre Sicilianos, pr?sident,
Guido Raimondi,
Ledi Bianku,
Robert Spano,
Armen Harutyunyan,
Tim Eicke,
Jovan Ilievski, juges,
et de Renata Degener, greffi?re adjointe de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 25 avril 2017,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 25322/12) dirig?e contre la R?publique italienne et dont un ressortissant britannique, M. David Petrie (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 20 avril 2012 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le requ?rant a ?t? repr?sent? par Me L. Picotti, avocat ? V?rone. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agent, Mme E. Spatafora.
3. Le requ?rant all?guait, notamment, que, en rejetant son recours en diffamation, les juridictions internes avaient manqu? ? prot?ger son droit ? la r?putation et, partant, son droit au respect de sa vie priv?e tel que garanti par l?article 8 de la Convention.
4. Le 29 janvier 2016, le grief concernant l?article 8 a ?t? communiqu? au Gouvernement et la requ?te a ?t? d?clar?e irrecevable pour le surplus conform?ment ? l?article 54 ? 3 du r?glement de la Cour. Le gouvernement britannique n?a pas us? de son droit d?intervenir dans la proc?dure (article 36 ? 1 de la Convention).
EN FAIT
LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
5. Le requ?rant est n? en 1951 et r?side ? V?rone.
6. Les faits de la cause, tels qu?ils ont ?t? expos?s par le requ?rant, peuvent se r?sumer comme suit.
A. Les d?clarations du requ?rant et les propos de X et Y
7. Le requ?rant est le pr?sident de l?Association des lecteurs de langue ?trang?re en Italie (Associazione dei Lettori di Lingua Straniera in Italia (ALLSI)). Le 26 f?vrier 1997, il participa ? une r?union de la commission de l?emploi et des affaires sociales du Parlement europ?en, dont le sujet ?tait ? La position des enseignants ?trangers aupr?s des universit?s italiennes ?. ? cette occasion, le requ?rant prit la parole et cita, entre autres, le cas de deux lecteurs britanniques dont les titres acad?miques avaient ?t? ?valu?s de mani?re diam?tralement oppos?e par l?universit? de Venise. Le requ?rant, qui s?exprima en anglais, d?clara ensuite :
? Comment cela a-t-il pu se produire ? Cela s?est produit parce que, en Italie, il y a un syst?me, dont le nom, ? raccomandazioni ?, est difficilement traduisible, il vient du mot ? recommander ? (Now, how does this happen ? It happens because there is a system in Italy, and it?s difficult to translate, the word is ?raccomandazioni?, it comes from the word ?to recommend?). ?
8. X, directeur g?n?ral du d?partement charg? de l?autonomie universitaire au sein du minist?re italien de l?Universit? et de la Recherche scientifique et technologique, et Y, recteur de l?institut universitaire L?orientale de Naples et repr?sentant de la conf?rence des recteurs des universit?s italiennes, ?taient ?galement pr?sents ? la r?union du 26 f?vrier 1997.
9. Le 23 janvier 1998, le requ?rant participa, en sa qualit? de pr?sident de l?ALLSI, ? une conf?rence organis?e ? l?universit? de Bologne par le syndicat national de l?universit? et de la recherche, qui avait pour th?me ? L?enseignement des langues dans les universit?s italiennes. Le profil professionnel et le r?le du lecteur ?. Environ 140 personnes, parmi lesquelles des lecteurs ?trangers, des professeurs d?universit? et des repr?sentants du monde politique et syndical, assist?rent ? cette conf?rence. ? cette occasion, X prit la parole et d?clara :
? Il y a un lecteur pr?sent aujourd?hui dans cette salle qui, devant la commission du Parlement europ?en ? Bruxelles, a accus? l?Italie d??tre un pays de la mafia (C?? un lettore presente oggi in questa aula, che davanti alla commissione del Parlamento europeo in Bruxelles ha accusato l?Italia di essere un paese della mafia). ?
10. Estimant avoir ?t? mis en cause, le requ?rant r?pondit qu?il n?avait jamais prononc? le mot ? mafia ? et il invita X ? se r?tracter. Y intervint alors, d?clarant publiquement que les affirmations de X ?taient v?ridiques et qu?il ?tait lui aussi pr?sent lorsque le requ?rant avait prononc? les termes en question. Malgr? les demandes du requ?rant, X et Y refus?rent de revenir sur leurs d?clarations.
B. Le recours en diffamation du requ?rant et la proc?dure de premi?re instance
11. Le 4 juillet 1998, le requ?rant saisit le tribunal de Bologne (? le tribunal ?) d?une action en dommages-int?r?ts engag?e sur le fondement de l?article 2043 du code civil en vue d?obtenir la r?paration du pr?judice mat?riel et moral qu?il estimait avoir subi en raison d?une atteinte, caus?e par X et Y, ? sa r?putation, ? son honneur, ? son identit? personnelle ainsi qu?? sa r?putation en tant pr?sident de l?ALLSI.
12. Il reprocha ? X et Y de lui avoir attribu? des propos qu?il n?aurait jamais tenus et qui auraient ?t? susceptibles de constituer l?infraction d?offense ? la nation italienne (Vilipendio alla nazione italiana).
13. X et Y, repr?sent?s par l?avocat de l??tat (Avvocatura dello Stato), se constitu?rent dans la proc?dure. Ils r?pliqu?rent, entre autres, que leur conduite se justifiait par l?exercice de leur droit de chronique et de critique (diritto di cronaca et di critica) garanti par l?article 21 de la Constitution.
14. Au cours de la proc?dure, le tribunal ordonna la production de l?enregistrement et de la transcription de l?intervention du requ?rant devant la commission de l?emploi et des affaires sociales du Parlement europ?en. Outre X et Y, plusieurs t?moins furent entendus. Un expert commis d?office, Z, fut charg? de traduire vers l?italien les d?clarations du requ?rant.
15. Par un jugement du 6 avril 2002, le tribunal condamna conjointement X et Y ? verser au requ?rant la somme de 19 000 euros (EUR) ? titre de r?paration pour pr?judice moral et la somme de 6 520 EUR en remboursement des frais de justice expos?s par l?int?ress?. Il ordonna en outre la publication, une seule fois et aux frais des d?fendeurs, d?un extrait de son jugement dans les quotidiens La Repubblica et Il Corriere della Sera.
16. Le tribunal nota que, selon l?enregistrement de l?intervention du requ?rant, la transcription de celle-ci et sa traduction vers l?italien, l?int?ress? n?avait pas dit que l?Italie ?tait un ? pays de la mafia ?. Il observa par ailleurs que le requ?rant n?avait pas utilis?, pour d?crire le syst?me universitaire italien, les termes ? mafia ? ou ? mafieux ?, mais qu?il s??tait born? ? mentionner l?existence d?un syst?me de recommandations. Or, d?apr?s le tribunal, il ressortait des interrogatoires de X et Y et des d?positions de certains t?moins que les d?fendeurs avaient attribu? au requ?rant des propos tendant ? d?crire l?Italie comme un pays domin? par la mafia et ? pr?senter les recteurs des universit?s italiennes comme des mafieux. Le tribunal releva encore que le requ?rant ?tait le seul lecteur ?tranger pr?sent dans la salle de conf?rence ? s??tre exprim? et que, bien que non explicitement nomm?, il ?tait facilement identifiable comme ?tant la cible des assertions de X confirm?es par Y.
17. Le tribunal admit qu?une organisation de type mafieux et un syst?me de recommandations pr?sentaient des similitudes, mais il pr?cisa qu?il ne s?agissait pas de concepts ?quivalents puisque, ? la diff?rence du mot ? mafia ?, le mot ? recommandations ? n??voquait pas des crimes sanguinaires, extorsions, trafics de stup?fiants et autres infractions graves. Il consid?ra que, de la part d?un repr?sentant des lecteurs ?trangers, d?crire le syst?me universitaire italien comme mafieux s?analysait en une forme inopportune de m?pris de ce m?me syst?me. Il estima donc que X et Y avaient attribu? au requ?rant une attitude inappropri?e eu ?gard ? son r?le, laquelle pouvait ?tre constitutive de l?infraction pr?vue ? l?article 290 du code p?nal (CP), punissant l?offense ? la R?publique, aux institutions constitutionnelles et aux forces arm?es (Vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate).
18. Selon le tribunal, les assertions de X et Y constituaient donc une diffamation ? l?encontre du requ?rant. Le tribunal pr?cisa encore que, compte tenu de leurs fonctions et de leurs r?les, les d?fendeurs ne pouvaient pas ignorer l?importance que les propos du requ?rant rev?taient aux yeux du public de la conf?rence du 23 janvier 1998.
19. S?agissant de l?argument des d?fendeurs qui invoquaient leur droit de critique et leur libert? d?exprimer un jugement de valeur sur des ?v?nements auxquels ils avaient assist?, le tribunal ajouta que la critique devait suivre et non pr?c?der et remplacer la chronique, c?est-?-dire la description des ?v?nements.
C. L?appel de X et Y
20. X et Y interjet?rent appel du jugement du 6 avril 2002.
21. Par un arr?t du 17 juin 2008, dont le texte fut d?pos? au greffe le 25 septembre 2008, la cour d?appel de Bologne (? la cour d?appel ?) accueillit l?appel et rejeta le recours en diffamation du requ?rant. Elle condamna ce dernier au remboursement des frais de justice expos?s par X et Y, ? savoir 4 500 EUR.
22. La cour d?appel estima en effet que le tribunal avait omis de replacer les d?clarations de X et Y dans leur contexte factuel et d?crivit celui-ci comme une conf?rence organis?e par un syndicat, avec la participation de personnalit?s porteuses d?int?r?ts oppos?s, dans le but d?amorcer plusieurs d?bats. Elle indiqua que les travaux avaient ?t? men?s dans un climat de discussion constructive, ce qui, selon elle, tendait ? exclure l?existence d?un dol de la part de X et Y. Elle consid?ra que le requ?rant avait extrait de leur contexte des assertions qu?il avait per?ues comme offensantes, mais qu?il n?avait pas indiqu? le cadre dans lequel les termes en question avaient ?t? employ?s.
23. Elle estima que les d?clarations acerbes, telles celles qui, selon elle, caract?risaient notoirement les d?bats syndicaux, conflictuels par nature, ?taient couvertes par le droit de critique. Par ailleurs, elle nota que X et Y avaient ?cout? l?intervention du requ?rant au Parlement europ?en via la traduction simultan?e et qu?il ?tait plausible que cette traduction e?t ?t? ?quivoque et les e?t induits en erreur quant ? la teneur exacte des propos du requ?rant. Elle ajouta que ce denier avait ?mis, devant une haute instance internationale, des jugements peu flatteurs, de nature ? faire surgir des suspicions quant ? la gestion du syst?me universitaire italien dans son ensemble, et que cela avait pouss? X et Y ? fournir une clarification. Elle pr?cisa qu?il ?tait inutile d??tablir si le mot ? mafia ? avait ?t? effectivement employ? par le requ?rant au motif que les expressions employ?es par l?int?ress? ?taient charg?es de significations implicites et sibyllines (trasudando le parole [del] Petrie (…) di significati impliciti e sibillini) et visaient ? d?noncer une ill?galit? g?n?ralis?e favorisant quelques personnes et m?connaissant tout crit?re m?ritocratique. Elle observa que, dans le langage courant, l?emploi du mot ? mafia ? faisait souvent fi des origines ? ethniques ? et historiques de ce terme, et que l?on qualifiait souvent de ? mafieuse ?, pour la d?nigrer, une structure per?ue comme favorisant ses membres au d?triment des autres. Elle ajouta que, par exemple, les syst?mes acad?mique, hospitalier et bancaire et, en g?n?ral, les centres de pouvoir ?litaires ?taient souvent qualifi?s de ? mafieux ? par des personnes les percevant comme peu transparents.
24. ? la lumi?re de ces ?l?ments, la cour d?appel estima que X et Y avaient rapport? de mani?re correcte la substance (in termini di sostanziale identit?) des propos tenus par le requ?rant au Parlement europ?en.
D. Le pourvoi en cassation du requ?rant
25. Le requ?rant se pourvut en cassation. Il all?gua, entre autres, que le droit de critique et de chronique ne pouvait pas ?tre invoqu? lorsque les faits n??taient pas correctement et objectivement relat?s.
26. Par un arr?t du 7 octobre 2001, dont le texte fut d?pos? au greffe le 20 octobre 2011, la Cour de cassation, estimant que la cour d?appel avait motiv? de mani?re logique et correcte tous les points controvers?s, d?clara le pourvoi du requ?rant irrecevable.
27. Elle observa que le requ?rant se bornait, en substance, ? contester l?interpr?tation que la cour d?appel avait donn?e aux ?l?ments vers?s au dossier, rendant ainsi ses moyens de pourvoi irrecevables. Elle releva que, en l?esp?ce, la cour d?appel avait estim? qu?il n??tait pas pertinent d??tablir si, au Parlement europ?en, le requ?rant s??tait ou non explicitement r?f?r? aux organisations mafieuses. En effet, selon la Cour de cassation, ?valu?es dans leur ensemble, les d?clarations de l?int?ress? visaient ? d?noncer une ill?galit? g?n?ralis?e souvent associ?e au mot ? mafia ? dans le langage courant.
II. LE DROIT INTERNE PERTINENT
28. L?article 21 ? 1 de la Constitution est ainsi libell? dans sa partie pertinente en l?esp?ce :
? Tout individu a le droit de manifester librement sa pens?e par la parole, par l??crit et par tout autre moyen de diffusion.
(…) ?
29. L?article 2043 du code civil se lit ainsi :
? Tout fait illicite causant un pr?judice ? autrui engage la responsabilit? civile de son auteur et oblige ce dernier ? d?dommager la victime. ?
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 8 DE LA CONVENTION
30. Le requ?rant consid?re que le rejet de son recours en diffamation s?analyse en une atteinte injustifi?e ? son droit ? la protection de sa r?putation et, partant, ? son droit au respect de sa vie priv?e. Il invoque l?article 8 de la Convention, qui est ainsi libell? en ses parties pertinentes en l?esp?ce :
? 1. Toute personne a droit au respect de sa vie priv?e (…)
2. Il ne peut y avoir ing?rence d?une autorit? publique dans l?exercice de ce droit que pour autant que cette ing?rence est pr?vue par la loi et qu?elle constitue une mesure qui, dans une soci?t? d?mocratique, est n?cessaire (…) ? la protection des droits et libert?s d?autrui. ?
A. Sur la recevabilit?
31. Constatant que ce grief n?est pas manifestement mal fond? au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?il ne se heurte par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour le d?clare recevable.
B. Sur le fond
1. Th?ses des parties
a) Le requ?rant
32. Le requ?rant all?gue que sa cr?dibilit? et son prestige en tant que pr?sident de l?ALLSI ont ?t? min?s par les propos qui lui auraient ?t? attribu?s ? tort par X et Y dans une conf?rence de niveau national. Il soutient que, en rejetant son recours, les autorit?s ont manqu? ? leurs obligations positives de prot?ger son honneur et sa r?putation contre des attaques ? ses yeux injustifi?es et d?pourvues de base factuelle.
33. Il soutient en outre que la cour d?appel de Bologne a omis de consid?rer que le droit de critique serait soumis ? des limites et qu?il ne pourrait ?tre invoqu? que par une personne relatant des faits objectivement r?els, pertinents et expos?s de mani?re ad?quate. Il plaide que, en l?esp?ce, X a d?form? les faits en lui attribuant une phrase (? l?Italie [est] un pays de la mafia ?) qu?il soutient n?avoir jamais prononc?e au cours de sa prise de parole au Parlement europ?en. Il reproche en outre ? la cour d?appel de s??tre livr?e ? l?interpr?tation du mot ? mafia ?, r?affirmant qu?une telle interpr?tation ne s?appliquait pas au terme employ? par lui lors de son intervention, ? savoir ? raccomandazioni ?.
34. Il estime que X et Y ont outrepass? les limites de leur libert? d?expression et de leur droit de critique en lui attribuant publiquement, dans le cadre d?un congr?s national qui contribuait ? un d?bat d?int?r?t public, des propos qui, selon lui, ne correspondaient pas aux paroles qu?il aurait r?ellement prononc?es. ? ses yeux, X et Y ont donc manqu? aux devoirs et responsabilit?s attach?s ? l?exercice de la libert? d?expression.
35. Enfin, le requ?rant soutient que les d?cisions des juridictions internes ont outrepass? la marge d?appr?ciation reconnue ? l??tat et que les circonstances de l?esp?ce auraient justifi? une limitation du droit ? la libert? d?expression de X et Y.
b) Le Gouvernement
36. Le Gouvernement estime que les juridictions internes ont motiv? de fa?on d?taill?e le rejet du recours en diffamation du requ?rant et qu?elles ont m?nag? un juste ?quilibre entre les int?r?ts en jeu.
37. Il all?gue, en particulier, que les d?cisions internes ont ?t? adopt?es ? la lumi?re de crit?res ?tablis dans la jurisprudence de la Cour et qu?elles s?inscrivaient dans le cadre de la marge d?appr?ciation de l??tat. Il soutient que, par cons?quent, seule l?existence de raisons s?rieuses pourrait permettre ? la Cour de substituer son avis ? celui des juridictions internes.
2. Appr?ciation de la Cour
38. La Cour note, tout d?abord, que la pr?sente requ?te appelle un examen du juste ?quilibre ? m?nager entre le droit du requ?rant au respect de sa vie priv?e, prot?g? par l?article 8 de la Convention, et le droit de X et Y ? la libert? d?expression garanti par l?article 10 de la Convention. Elle estime donc utile de rappeler les principes g?n?raux pertinents.
a) Principes g?n?raux relatifs ? la protection de la vie priv?e et ? la libert? d?expression
39. La notion de vie priv?e est une notion large, qui comprend des ?l?ments se rapportant ? l?identit? d?une personne, tels que son nom, son image et son int?grit? physique et morale. Il existe une zone d?interaction entre l?individu et des tiers qui, m?me dans un contexte public, peut relever de la ? vie priv?e ?. Il est admis dans la jurisprudence de la Cour que le droit d?une personne ? la protection de sa r?putation est couvert par l?article 8 de la Convention en tant qu??l?ment du droit au respect de la vie priv?e (Polanco Torres et Movilla Polanco c. Espagne, no 34147/06, ? 40, 21 septembre 2010, et Axel Springer AG c. Allemagne [GC], no 39954/08, ? 83, 7 f?vrier 2012). La Cour a d?j? jug? que la r?putation d?une personne fait partie de son identit? personnelle et de son int?grit? morale, qui rel?vent de sa vie priv?e m?me si cette personne fait l?objet de critiques dans le cadre d?un d?bat public (Pfeifer c. Autriche, no 12556/03, ? 35, 15 novembre 2007). Les m?mes consid?rations s?appliquent ? l?honneur d?une personne (Sanchez Cardenas c. Norv?ge, no 12148/03, ? 38, 4 octobre 2007, et A. c. Norv?ge, no 28070/06, ? 64, 9 avril 2009). Cependant, pour que l?article 8 trouve ? s?appliquer, l?atteinte ? la r?putation doit atteindre un certain seuil de gravit? et avoir ?t? port?e de mani?re ? nuire ? la jouissance personnelle du droit au respect de la vie priv?e (Delfi AS c. Estonie [GC], no 64569/09, ? 137, CEDH 2015, et Karak? c. Hongrie, no 39311/05, ? 23, 28 avril 2009).
40. La Cour rappelle ?galement que, dans les affaires comme celle de l?esp?ce, il lui incombe de d?terminer si l??tat, dans le cadre de ses obligations positives d?coulant de l?article 8 de la Convention, a m?nag? un juste ?quilibre entre le droit du requ?rant au respect de sa vie priv?e et le droit de la partie adverse ? la libert? d?expression prot?g? par l?article 10 de la Convention. Le paragraphe 2 de l?article 10 reconna?t que la libert? d?expression peut ?tre soumise ? certaines restrictions n?cessaires ? la protection de la vie priv?e ou de la r?putation d?autrui (voir, parmi d?autres, Handyside c. Royaume-Uni, 7 d?cembre 1976, ? 49, s?rie A no 24, et Lindon, Otchakovsky-Laurens et July c. France [GC], nos 21279/02 et 36448/02, ? 45, CEDH 2007 IV).
41. La Cour rappelle encore que le choix des mesures propres ? garantir l?observation de l?article 8 de la Convention dans les rapports interindividuels rel?ve en principe de la marge d?appr?ciation des ?tats contractants, que les obligations ? la charge de l??tat soient positives ou n?gatives (Odi?vre c. France [GC], no 42326/98, ? 46, CEDH 2003 III). De m?me, sur le terrain de l?article 10 de la Convention, les ?tats contractants disposent d?une certaine marge d?appr?ciation pour juger de la n?cessit? et de l?ampleur d?une ing?rence dans la libert? d?expression prot?g?e par cette disposition (Tammer c. Estonie, no 41205/98, ? 60, CEDH 2001 I).
42. Toutefois, cette marge va de pair avec un contr?le europ?en portant ? la fois sur la loi et sur les d?cisions qui l?appliquent, m?me quand elles ?manent d?une juridiction ind?pendante (Von Hannover c. Allemagne (no 2) [GC], nos 40660/08 et 60641/08, ? 105, CEDH 2012). Dans l?exercice de son pouvoir de contr?le, la Cour n?a pas pour t?che de se substituer aux juridictions nationales, mais il lui incombe de v?rifier, ? la lumi?re de l?ensemble de l?affaire, si les d?cisions qu?elles ont rendues en vertu de leur pouvoir d?appr?ciation se concilient avec les dispositions invoqu?es de la Convention (ibidem ; voir ?galement Polanco Torres et Movilla Polanco, pr?cit?, ? 41).
43. Dans des affaires comme la pr?sente, qui n?cessitent une mise en balance du droit au respect de la vie priv?e et du droit ? la libert? d?expression, la Cour consid?re que l?issue de la requ?te ne saurait en principe varier selon qu?elle a ?t? port?e devant elle sous l?angle de l?article 8 de la Convention ou sous l?angle de l?article 10. En effet, ces droits m?ritent a priori un ?gal respect. D?s lors, la marge d?appr?ciation devrait en principe ?tre la m?me dans les deux cas (Couderc et Hachette Filipacchi Associ?s c. France [GC], no 40454/07, ? 91, CEDH 2015 (extraits)).
44. Si la mise en balance par les autorit?s nationales s?est faite dans le respect des crit?res ?tablis par la jurisprudence de la Cour, il faut des raisons s?rieuses pour que celle-ci substitue son avis ? celui des juridictions internes (Palomo S?nchez et autres c. Espagne [GC], nos 28955/06 et 3 autres, ? 57, CEDH 2011, et Von Hannover (no 2), pr?cit?, ? 107). En d?autres termes, dans pareilles circonstances la Cour reconna?t de fa?on g?n?rale ? l??tat une ample marge d?appr?ciation (Delfi AS, pr?cit?, ? 139).
45. Dans ses arr?ts Von Hannover (no 2) et Axel Springer AG (pr?cit?s), la Cour a r?sum? les crit?res pertinents pour la mise en balance du droit au respect de la vie priv?e et du droit ? la libert? d?expression, qui sont les suivants : la contribution ? un d?bat d?int?r?t g?n?ral, la notori?t? de la personne vis?e, l?objet du reportage, le comportement ant?rieur de la personne concern?e, le contenu, la forme et les r?percussions de la publication, ainsi que, le cas ?ch?ant, les circonstances de l?esp?ce (Von Hannover (no 2), pr?cit?, ?? 108-113, et Axel Springer AG, pr?cit?, ?? 89-95 ; voir ?galement Couderc et Hachette Filipacchi Associ?s, pr?cit?, ? 93).
b) Application ? la pr?sente esp?ce
46. La pr?sente requ?te porte sur l?attribution au requ?rant, par X et Y, de certains propos que l?int?ress? nie avoir tenus et qu?il estime susceptibles d?affecter sa r?putation et son honneur.
47. La Cour observe que les propos attribu?s au requ?rant pouvaient contribuer ? pr?senter celui-ci comme une personne peu avis?e, ayant une tendance ? formuler des accusations graves et g?n?ralis?es. Compte tenu ?galement du r?le que le requ?rant jouait en tant que pr?sident de l?ALLSI, la Cour observe que les d?clarations de X et Y pouvaient porter atteinte ? la r?putation et ? l?honneur de l?int?ress?. Toutefois, elle n?est pas persuad?e qu?elles constituaient une atteinte ? la vie priv?e du requ?rant d?une gravit? suffisante pour rendre l?article 8 de la Convention applicable. Elle observe en effet que X et Y ont rapport? de mani?re non litt?rale des propos que le requ?rant aurait tenus, sans lui adresser de paroles offensantes, injurieuses ou propres ? nuire ? sa jouissance du droit au respect de la vie priv?e.
48. La Cour estime toutefois qu?il n?est pas n?cessaire de se prononcer formellement sur la question de l?applicabilit? de l?article 8 en l?esp?ce. M?me en admettant que la gravit? des d?clarations de X et Y atteigne le seuil justifiant l?entr?e en jeu de cette disposition, elle consid?re n?anmoins qu?il n?y a pas eu violation de celle-ci pour les raisons qui suivent.
49. La Cour rappelle que la pr?sente requ?te appelle un examen, sur la base des crit?res identifi?s dans sa jurisprudence (paragraphe 45 ci-dessus), du juste ?quilibre ? m?nager entre les int?r?ts en cause.
50. Elle observe, tout d?abord, que le d?bat dans lequel X et Y ont fait leurs affirmations litigieuses avait comme objet les revendications syndicales de la cat?gorie professionnelle des lecteurs de langue ?trang?re. Il ressort du dossier que ce d?bat ?tait particuli?rement vif ? l??poque des faits et que la n?gociation syndicale se d?roulait m?me au niveau international au sein des institutions communautaires. En outre, la Cour observe que les affirmations de X et Y concernaient en particulier des d?clarations formul?es par le requ?rant ? l??gard de probables irr?gularit?s dans l??valuation des titres acad?miques de deux lecteurs britanniques par l?universit? de Venise (paragraphe 7 ci-dessus). Pour la Cour, les propos de X et Y s?inscrivaient donc dans le cadre d?un d?bat d?int?r?t public, ce qui n?est d?ailleurs pas contest? par le requ?rant (paragraphe 34 ci-dessus).
51. La Cour observe ensuite que, m?me si le requ?rant n??tait pas connu du grand public, son activit? syndicale faisait de lui un personnage connu dans son secteur professionnel. Le fait qu?il avait ?t? invit? ? intervenir devant la commission de l?emploi et des affaires sociales du Parlement europ?en atteste de la notori?t? dont il jouissait dans ledit secteur. De plus, la Cour rel?ve que, en intervenant ainsi au sein d?un d?bat d?int?r?t public dans un cadre institutionnel international, le requ?rant s??tait volontairement expos? ? la critique et qu?il se devait de se montrer plus tol?rant ? l??gard de celle-ci.
52. Quant au contenu et ? la forme des propos litigieux, ainsi que plus globalement aux circonstances de l?esp?ce, la Cour observe que la cour d?appel a analys? de mani?re approfondie le contexte factuel et les diff?rents propos en cause. En premier lieu, la cour d?appel a mis l?accent sur les circonstances dans lesquelles X et Y ont prononc? les d?clarations litigieuses, en soulignant qu?il s?agissait d?un ?v?nement organis? par un syndicat, avec la participation de personnalit?s porteuses d?int?r?ts oppos?s, et organis? dans le but d?amorcer plusieurs d?bats (paragraphe 22 ci-dessus). Elle a conclu que le climat de discussion constructive qui animait les travaux tendait ? exclure l?existence d?un dol de la part de X et Y (paragraphe 22 ci-dessus). En deuxi?me lieu, elle a effectu? une analyse d?taill?e de la signification des affirmations faites par X et Y, en concluant que ceux-ci avaient relat? de mani?re correcte la substance des propos tenus par le requ?rant (paragraphe 24 ci-dessus). Elle a, d?une part, indiqu? que, dans le langage courant, l?emploi du mot ? mafia ? faisait souvent fi des origines ? ethniques ? et historiques de ce terme. Elle a, d?autre part, expos? que ce terme, comme celui de ? raccomandazioni ?, pouvait ?tre employ? pour ?voquer l?id?e d?un centre de pouvoir ?litaire, d?pourvu de transparence et favorisant ses membres en m?connaissance de tout crit?re m?ritocratique (paragraphe 23 ci-dessus).
53. La Cour estime que, eu ?gard ? la marge d?appr?ciation de l??tat, les autorit?s nationales sont les mieux plac?es pour appr?cier le contexte factuel dans le cadre duquel se placent les affirmations en cause.
54. ? la lumi?re de ce qui pr?c?de, la Cour consid?re que les juridictions nationales ont proc?d? ? une ?valuation circonstanci?e de l??quilibre ? m?nager entre le droit de X et Y ? la libert? d?expression et le droit du requ?rant au respect de sa vie priv?e. Rien ne permet de conclure que, dans cette ?valuation des int?r?ts divergents, elles aient outrepass? la marge d?appr?ciation qui leur est reconnue et qu?elles aient manqu? ? leurs obligations positives ? l??gard du requ?rant au titre de l?article 8 de la Convention. Partant, la Cour conclut qu?il n?y a pas eu violation de cette disposition.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable ;

2. Dit qu?il n?y a pas eu violation de l?article 8 de la Convention.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 18 mai 2017, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Renata Degener Linos-Alexandre Sicilianos
Greffi?re adjointe Pr?sident

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 18/09/2024