A.N.P.T.ES. Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati. Oltre 5.000 espropri trattati in 15 anni di attività.
Qui trovi tutto cio che ti serve in tema di espropriazione per pubblica utilità.

Se desideri chiarimenti in tema di espropriazione compila il modulo cliccando qui e poi chiamaci ai seguenti numeri: 06.91.65.04.018 - 340.95.85.515

Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE PETITTA c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 41, P1-1
Numero: 60431/00/2003
Stato: Italia
Data: 2003-12-04 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusione Violazione di P1-1; Violazione dell’art. 6-1; danno materiale – domanda respinta; Danno morale – risarcimento pecuniario; Rimborso parziale oneri e spese – procedimento nazionale; Rimborso oneri e spese – procedimento della Convenzione
PRIMA SEZIONE
CAUSA PETITTA C. ITALIA
( Richiesta no 60431/00)
SENTENZA
STRASBURGO
4 dicembre 2003
DEFINITIVO
04/03/2004
Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.
Nella causa Petitta c. Italia,
La Corte europea dei Diritti dell’uomo, prima sezione, riunendosi in una camera composta da:
SIGG. C.L. Rozakis, presidente,
P. Lorenzen, G. Bonello, la Sig.ra F. Tulkens,
Sigg. A. Kovler, V. Zagrebelsky, K. Hajiyev, giudici, e del Sig. S. Nielsen, cancelliere aggiunto di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 13 novembre 2003,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 60431/00) diretta contro la Repubblica italiana e in cui una cittadina di questo Stato, la Sig.ra R. P. (“il richiedente”), ha investito la Corte il 7 agosto 2000 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle Libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il richiedente ? rappresentato da D. V., avvocato a Roma. Il governo italiano (“il Governo”) ? rappresentato dal suo agente, il Sig. U. Leanza, ed i suoi coagente successivi, Sigg. V. Esposito e F. Crisafulli.
3. Il 23 maggio 2002, la Corte ha dichiarato la richiesta ammissibile.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Il richiedente ? nato nel 1958 e ha risieduto a Roma.
5. E? proprietario di un appartamento a Roma, che aveva affittato a V.S.
6. Con una lettera raccomandata del 31 gennaio 1991, il richiedente inform? l’inquilino della sua intenzione di mettere fine alla locazione alla scadenza dell’affitto, o il 31 dicembre 1991, e lo preg? di liberare i luoghi prima di questa data.
7. L’inquilino decedette. Sua moglie G.M. ed il loro nipote S.S. negarono di liberare l’appartamento.
8. Con un atto notificato il 7 marzo 1992, il richiedente reiter? l?avviso di disdetta e cit? gli interessati a comparire dinnanzi al giudice di istanza di Roma.
9. Con un’ordinanza del 17 giugno 1992, questo ultimo conferm? formalmente la disdetta dell’affitto e decise che i luoghi dovevano essere liberati al pi? tardi il 31 maggio 1993. Questa decisione divent? esecutiva il 17 giugno 1992.
10. Il 22 settembre 1993, il richiedente notific? agli inquilini il comando di liberare l’appartamento.
11. Il 10 novembre 1993, notific? loro l?avviso che lo sfratto sarebbe stato eseguito il 18 gennaio 1994 tramite ufficiale giudiziario di giustizia.
12. Tra il 18 gennaio 1994 ed il 1 marzo 2000, l’ufficiale giudiziario di giustizia procedette a venticinque tentativi di sfratto che si chiusero tutti con un fallimento, non avendo potuto beneficiare il richiedente del concorso della forza pubblica.
13. Il 1 marzo 1994, il richiedente fece una dichiarazione solenne dichiarando che aveva bisogno urgente di ricuperare l’appartamento per farne abitazione per i suoi discendenti.
14. Il 6 marzo 2000, il richiedente ricuper? il suo appartamento.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
15. Dal 1947, la legislazione in materia di affitti di abitazioni ? stata segnata da differenti interventi dei poteri pubblici, riguardanti il controllo degli affitti per mezzo del blocco di questi, mitigati ogni tanto dagli aumenti legali decretati dal governo, cos? come la proroga legale di tutti gli affitti in corso e, infine, la sospensione o lo scaglionamento dell’esecuzione costretta degli sfratti. Per ci? che riguarda la proroga degli affitti, la sospensione dell’esecuzione forzata e lo scaglionamento degli sfratti, il diritto interno pertinente ? presentato nella sentenza resa dalla Corte nella causa Immobiliaire Saffi c. Italia [GC], no 22774/93, ?? 18-35, CEDH 1999-V. Da ultimo, una decreto-legge no 147 del 24 giugno 2003, convertito in legge no 200/03, sospese in certi casi l’esecuzione costretta delle ordinanze di sfratto fino al 30 giugno 2004.
A. Il sistema di controllo degli affitti
16. In materia di controllo degli affitti, l’evoluzione della legislazione italiana si pu? riepilogare come segue.
17. La prima misura pertinente fu la legge no 392 del 27 luglio 1978 che mise in atto un sistema di “affitti equi”, equo canone, fondati su un certo numero di criteri come la superficie e gli oneri di costruzione dell’appartamento.
18. Una seconda misura fu adottata dalle autorit? italiane nell’agosto 1992, ai fini di una liberalizzazione progressiva del mercato della locazione. Introdusse allora una legislazione che attenuava le restrizioni in vigore riguardanti l’importo degli affitti, patti in deroga in virt? della quale i proprietari e gli inquilini potevano in principio scostarsi dall’affitto fissato dalla legge convenendo ad un importo differente.
19. Infine, la legge no 431 del 9 dicembre 1998 ha riformato il regime delle locazioni e liberalizzato gli affitti.
B. Obblighi dell’inquilino in caso di restituzione tardiva
20. L’inquilino ? sottoposto all’obbligo generale di indennizzare il proprietario di ogni danno causato dalla restituzione tardiva dell’alloggio. A questo riguardo, l’articolo 1591 del codice civile italiano dispone:
“L’inquilino che non ha lasciato i luoghi ? tenuto a versare l’importo convenuto al proprietario fino alla data della sua partenza, cos? come ad indennizzarlo di ogni eventuale danno.”
21. Tuttavia, la legge no 61 del 1989 ha tra l?altro plafonato l’indennizzo che poteva richiedere il proprietario ad una somma uguale all’affitto versato dall’inquilino al momento della scadenza dell’affitto, indicizzato in base al rialzo del costo della vita, articolo 24 della legge no 392 del 27 luglio 1978, ed aumentata del 20%, per tutto il periodo durante il quale il proprietario non aveva potuto godere del suo appartamento.
22. La sentenza no 482 reso nel 2000 dalla Corte costituzionale riguardava la questione di sapere se simile determinazione di un massimo fosse conforme alla Costituzione. La giurisdizione costituzionale rispose affermativamente in quanto si trattava di periodi durante i quali la sospensione degli sfratti era stata prescritta dalla legge, e spieg? che questa limitazione mirava a regolare le locazioni mentre la legislazione eccezionale era in vigore e che la penuria di alloggi esigeva la sospensione delle misure di esecuzione forzata. Se gli sfratti erano stati sospesi in virt? della legge, la legislazione aveva in anticipo determinato l’importo dell’indennizzo dovuto dall’inquilino, essendo queste due misure provvisorie ed eccezionali. Del resto, il proprietario trovava un compenso nel fatto che era dispensato dal dimostrare l’esistenza di un danno.
23. La Corte costituzionale dichiar? incostituzionale la determinazione di un massimo dell’indennizzo che pu? essere sollecitata dal proprietario nel caso dove si era trovato nell’incapacit? di riprendere possesso dell’appartamento in ragione del comportamento dell’inquilino e non dell’intervento del legislatore. La giurisdizione costituzionale ha permesso perci?, cos? al proprietario di impegnare un procedimento civile per ottenere pieno risarcimento dei danni causati dall’inquilino.
IN DIRITTO
I. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO NO 1 E DELL’ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE
24. Il richiedente si lamenta dell’impossibilit? prolungata di ricuperare il suo appartamento, in mancanza di concessione dell’assistenza della forza pubblica. Adduce la violazione del suo diritto di propriet?, come riconosciuto all’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione che dispone:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
25. Il richiedente adduce anche una trasgressione all’articolo 6 ? 1 della Convenzione di cui la parte pertinente dispone:
“Ogni persona ha diritto affinch? che la sua causa sia sentita in un termine ragionevole, da un tribunale, chi decider? delle contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile “
26. La Corte ha trattato gi? a pi? riprese delle cause che sollevavano delle questioni simili a quelle del caso specifico e ha constatato la violazione degli articoli 1 del Protocollo no 1 e 6 ? 1 della Convenzione, vedere ?? 46-75 sentenza Immobiliare Saffi, precitata,; Lunari c. Italia, no 21463/96, 11 gennaio 2001, ?? 34-46; Palumbo c. Italia, no 15919/89, 30 novembre 2000, ?? 33-48.
27. La Corte ha esaminato la presente causa e ha considerato che il Governo non ha fornito nessuno fatto n? argomento che possano condurre ad una conclusione differente nel caso presente. Constata che il richiedente ha dovuto aspettare circa sei anni e due mesi a contare dal primo tentativo di sfratto dell’ufficiale giudiziario di giustizia per potere ricuperare il suo appartamento.
28. Di conseguenza, in questa causa, c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 e dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione.
II SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
29. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danno materiale
30. Il richiedente chiede 27 163,57 euro per il danno materiale, corrispondendo questa somma alla mancanza a guadagnare in termini di affitti per un periodo di nove anni. Difatti fa valere che ha percepito dal suo vecchio inquilino la somma di circa 110 EUR al mese, mentre a contare dal luglio 2000 ha affittato il suo appartamento per 464,81 EUR al mese. Il richiedente ha mandato il nuovo contratto di locazione. Il richiedente si rimette per questo anche alla saggezza della Corte.
31. Il Governo contesta queste pretese.
32. La Corte ricorda che il 1 marzo 1994, il richiedente ha dichiarato solennemente che aveva un bisogno urgente di ricuperare l’appartamento per farne l’abitazione per i suoi discendenti. In queste condizioni, l’interessato non potrebbe pretendere il rimborso degli affitti persi; avrebbe potuto chiedere unicamente il rimborso degli oneri impegnati per la locazione di un altro alloggio nella misura in cui superano l’importo dell’affitto versato dall’inquilino. Ora, non ha formulato simile pretesa. Perci?, la Corte respinge la sua domanda.
B. Danno morale
33. Il richiedente chiede 18 075,99 EUR per danno morale. Il richiedente si rimette anche per questo alla saggezza della Corte.
34. Il Governo contesta queste pretese.
35. La Corte stima che il richiedente ha subito un torto morale certo. Deliberando in equit?, gli accorda 6 000 EUR a questo titolo.
C. Oneri e spese
36. Il richiedente chiede anche il rimborso di oneri e spese nel seguente modo:
– 3 260,98 EUR per gli oneri del procedimento di esecuzione;
– 1 711,48 EUR per oneri e spese incorsi dinnanzi alla Corte.
37. Il Governo contesta queste pretese.
38. Tenuto conto degli elementi in suo possesso e della sua giurisprudenza in materia la Corte stima, ragionevole la somma di 1 500 EUR a titolo di oneri e spese del procedimento nazionale. Per ci? che riguarda il procedimento dinnanzi a lei, la Corte stima che c’? luogo di accordare l’importo richiesto per intero.
39. La Corte assegna la somma globale di 3 211,48 EUR per oneri e spese.
D. Interessi moratori
40. La Corte giudica appropriato basare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione;
2. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione;
3. Stabilisce
a) che lo stato convenuto deve versare al richiedente, nei tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le seguenti somme:
i. 6 000 EUR, (seimila euro) per danno morale,;
ii. 3 211,48 EUR (tremila due cento undici euro e quarantotto centesimi) per oneri e spese,;
iii. pi? ogni importo che pu? essere dovuto a titolo di imposta;
b) che a contare della scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti di percentuale,;
4. Respinge la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, comunicato poi per iscritto il 4 dicembre 2003 in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento.
S?ren Nielsen Christos Rozakis
Cancelliere aggiunto Presidente

Testo Tradotto

Conclusion Violation de P1-1 ; Violation de l’art. 6-1 ; Dommage mat?riel – demande rejet?e ; Pr?judice moral – r?paration p?cuniaire ; Remboursement partiel frais et d?pens – proc?dure nationale ; Remboursement frais et d?pens – proc?dure de la Convention
PREMI?RE SECTION
AFFAIRE PETITTA c. ITALIE
(Requ?te no 60431/00)
ARR?T
STRASBOURG
4 d?cembre 2003
D?FINITIF
04/03/2004
Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l’article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.
En l’affaire Petitta c. Italie,
La Cour europ?enne des Droits de l’Homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
MM. C.L. Rozakis, pr?sident,
P. Lorenzen,
G. Bonello,
Mme F. Tulkens,
MM. A. Kovler,
V. Zagrebelsky,
K. Hajiyev, juges,
et de M. S. Nielsen, greffier adjoint de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 13 novembre 2003,
Rend l’arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. A l’origine de l’affaire se trouve une requ?te (no 60431/00) dirig?e contre la R?publique italienne et dont une ressortissante de cet Etat, Mme R. P. (? la requ?rante ?), a saisi la Cour le 7 ao?t 2000 en vertu de l’article 34 de la Convention de sauvegarde des Droits de l’Homme et des Libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. La requ?rante est repr?sent?e par Me D. V., avocat ? Rome. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) est repr?sent? par son agent, M. U. Leanza, et ses coagents successifs, MM. V. Esposito et F. Crisafulli.
3. Le 23 mai 2002, la Cour a d?clar? la requ?te recevable.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L’ESP?CE
4. La requ?rante est n?e en 1958 et r?side ? Rome.
5. est propri?taire d’un appartement ? Rome, qu’elle avait lou? ? V.S.
6. Par une lettre recommand?e du 31 janvier 1991, la requ?rante informa le locataire de son intention de mettre fin ? la location ? l’expiration du bail, soit le 31 d?cembre 1991, et le pria de lib?rer les lieux avant cette date.
7. Le locataire d?c?da. Sa femme G.M. et leur petit-fils S.S. refus?rent de lib?rer l’appartement.
8. Par un acte signifi? 7 mars 1992, la requ?rante r?it?ra l’avis de cong? et assigna les int?ress?s ? compara?tre devant le juge d’instance de Rome.
9. Par une ordonnance du 17 juin 1992, ce dernier confirma formellement le cong? du bail et d?cida que les lieux devaient ?tre lib?r?s au plus tard le 31 mai 1993. Cette d?cision devint ex?cutoire le 17 juin 1992.
10. Le 22 septembre 1993, la requ?rante signifia aux locataires le commandement de lib?rer l’appartement.
11. Le 10 novembre 1993, elle leur signifia l’avis que l’expulsion serait ex?cut?e le 18 janvier 1994 par voie d’huissier de justice.
12. Entre le 18 janvier 1994 et le 1er mars 2000, l’huissier de justice proc?da ? vingt-cinq tentatives d’expulsion, qui se sold?rent toutes par un ?chec, la requ?rante n’ayant pas pu b?n?ficier du concours de la force publique.
13. Le 1er mars 1994, la requ?rante fit une d?claration solennelle qu’elle avait un besoin urgent de r?cup?rer l’appartement pour en faire l’habitation de ses ascendants.
14. Le 6 mars 2000, la requ?rante r?cup?ra son appartement.
II. LE DROIT INTERNE PERTINENT
15. Depuis 1947, la l?gislation en mati?re de baux d’habitation a ?t? marqu?e par diff?rentes interventions des pouvoirs publics, portant sur le contr?le des loyers au moyen du blocage de ceux-ci, mitig? par les augmentations l?gales d?cr?t?es de temps ? autre par le gouvernement, ainsi que sur la prorogation l?gale de tous les baux en cours et, enfin, sur la suspension ou l’?chelonnement de l’ex?cution forc?e des expulsions. En ce qui concerne la prorogation des baux, la suspension de l’ex?cution forc?e et l’?chelonnement des expulsions, le droit interne pertinent est pr?sent? dans l’arr?t rendu par la Cour dans l’affaire Immobiliaire Saffi c. Italie [GC], no 22774/93, ?? 18-35, CEDH 1999-V. En dernier lieu, un d?cret-loi no 147 du 24 juin 2003, converti en loi no 200/03, suspendit dans certains cas l’ex?cution forc?e des ordonnances d’expulsion jusqu’au 30 juin 2004.
A. Le syst?me de contr?le des loyers
16. En mati?re de contr?le des loyers, l’?volution de la l?gislation italienne peut se r?sumer comme suit.
17. La premi?re mesure pertinente fut la loi no 392 du 27 juillet 1978, qui mit en place un syst?me de ? loyers ?quitables ? (equo canone) reposant sur un certain nombre de crit?res tels que la superficie et les frais de construction de l’appartement.
18. Une deuxi?me mesure fut adopt?e par les autorit?s italiennes en ao?t 1992, aux fins d’une lib?ralisation progressive du march? de la location. Entra alors en vigueur une l?gislation qui att?nuait les restrictions frappant le montant des loyers (patti in deroga), en vertu de laquelle les propri?taires et les locataires pouvaient en principe s’?carter du loyer fix? par la loi en convenant d’un montant diff?rent.
19. Enfin, la loi no 431 du 9 d?cembre 1998 a r?form? le r?gime des locations et lib?ralis? les loyers.
B. Obligations du locataire en cas de restitution tardive
20. Le locataire est soumis ? l’obligation g?n?rale d’indemniser le propri?taire de tout dommage caus? par la restitution tardive du logement. A cet ?gard, l’article 1591 du code civil italien dispose :
? Le locataire qui n’a pas quitt? les lieux est tenu de verser au propri?taire le montant convenu jusqu’? la date de son d?part, ainsi que de l’indemniser de tout pr?judice ?ventuel ?.
21. Toutefois, la loi no 61 de 1989 a entre autres plafonn? l’indemnisation que pouvait r?clamer le propri?taire ? une somme ?gale au loyer vers? par le locataire au moment de l’expiration du bail, index?e sur la hausse du co?t de la vie (article 24 de la loi no 392 du 27 juillet 1978) et major?e de 20 %, pour toute la p?riode pendant laquelle le propri?taire n’avait pu jouir de son appartement.
22. L’arr?t no 482 rendu en 2000 par la Cour constitutionnelle portait sur la question de savoir si un tel plafonnement ?tait conforme ? la Constitution. La juridiction constitutionnelle r?pondit par l’affirmative s’agissant des p?riodes pendant lesquelles la suspension des expulsions avait ?t? prescrite par la loi, et expliqua que cette limitation visait ? r?guler les locations alors que la l?gislation d’exception ?tait en vigueur et que la p?nurie de logements exigeait la suspension des mesures d’ex?cution forc?e. Si les expulsions avaient ?t? suspendues en vertu de la loi, la l?gislation avait par avance d?termin? le montant de l’indemnisation due par le locataire, ces deux mesures ?tant provisoires et exceptionnelles. Du reste, le propri?taire y trouvait une compensation dans le fait qu’il ?tait dispens? de d?montrer l’existence d’un pr?judice.
23. La Cour constitutionnelle d?clara inconstitutionnel le plafonnement de l’indemnisation pouvant ?tre sollicit?e par le propri?taire dans le cas o? il s’?tait trouv? dans l’incapacit? de reprendre possession de l’appartement en raison du comportement du locataire et non de l’intervention du l?gislateur. En cons?quence, la juridiction constitutionnelle a ainsi permis au propri?taire d’engager une proc?dure civile pour obtenir pleine r?paration des pr?judices caus?s par le locataire.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L’ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1 ET DE L’ARTICLE 6 DE LA CONVENTION
24. La requ?rante se plaint de l’impossibilit? prolong?e de r?cup?rer son appartement, faute d’octroi de l’assistance de la force publique. Elle all?gue la violation de son droit de propri?t?, tel que reconnu ? l’article 1 du Protocole no 1 ? la Convention, qui dispose :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d’utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les Etats de mettre en vigueur les lois qu’ils jugent n?cessaires pour r?glementer l’usage des biens conform?ment ? l’int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d’autres contributions ou des amendes. ?
25. La requ?rante all?gue aussi un manquement ? l’article 6 ? 1 de la Convention, dont la partie pertinente dispose :
? Toute personne a droit ? ce que sa cause soit entendue (…) dans un d?lai raisonnable, par un tribunal (…) qui d?cidera (…) des contestations sur ses droits et obligations de caract?re civil (…) ?
26. La Cour a d?j? trait? ? maintes reprises des affaires soulevant des questions semblables ? celles du cas d’esp?ce et a constat? la violation des articles 1 du Protocole no 1 et 6 ? 1 de la Convention (voir arr?t Immobiliare Saffi, pr?cit?, ?? 46-75; Lunari c. Italie, no 21463/96, ?? 34-46, 11 janvier 2001 ; Palumbo c. Italie, no 15919/89, ?? 33-48, 30 novembre 2000).
27. La Cour a examin? la pr?sente affaire et consid?re que le Gouvernement n’a fourni aucun fait ni argument pouvant mener ? une conclusion diff?rente dans le cas pr?sent. Elle constate que la requ?rante a d? attendre environ six ans et deux mois ? compter de la premi?re tentative d’expulsion de l’huissier de justice avant de pouvoir r?cup?rer son appartement.
28. Par cons?quent, dans cette affaire, il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1 et de l’article 6 ? 1 de la Convention.
II SUR L’APPLICATION DE L’ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
29. Aux termes de l’article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu’il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d’effacer qu’imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s’il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage mat?riel
30. La requ?rante demande 27 163,57 euros pour le pr?judice mat?riel, cette somme correspondant au manque ? gagner en termes de loyers pour une p?riode de neuf ans. En effet elle fait valoir qu’elle a per?u de son ancien locataire la somme d’environ 110 EUR par mois, alors qu’? compter de juillet 2000 elle a lou? son appartement 464,81 EUR par mois. La requ?rante a envoy? le nouveau contrat de location. La requ?rante s’en remet aussi ? la sagesse de la Cour.
31. Le Gouvernement conteste ces pr?tentions.
32. La Cour rappelle que le 1er mars 1994, la requ?rante a d?clar? solennellement qu’elle avait un besoin urgent de r?cup?rer l’appartement pour en faire l’habitation de ses ascendantes. Dans ces conditions, l’int?ress?e ne saurait pr?tendre au remboursement des loyers perdus ; elle aurait uniquement pu demander le remboursement des frais engag?s pour la location d’un autre logement dans la mesure o? ils exc?dent le montant du loyer vers? par le locataire. Or, elle n’a pas formul? pareille pr?tention. En cons?quence, la Cour rejette sa demande.
B. Dommage moral
33. La requ?rante demande 18 075,99 EUR pour dommage moral. La requ?rante s’en remet aussi ? la sagesse de la Cour.
34. Le Gouvernement conteste ces pr?tentions.
35. La Cour estime que la requ?rante a subi un tort moral certain. Statuant en ?quit?, elle lui accorde 6 000 EUR ? ce titre.
C. Frais et d?pens
36. La requ?rante demande ?galement le remboursement des frais et d?pens de fa?on suivante :
– 3 260,98 EUR pour les frais de la proc?dure d’ex?cution ;
– 1 711,48 EUR pour les frais et d?pens encourus devant la Cour.
37. Le Gouvernement conteste ces pr?tentions.
38. Compte tenu des ?l?ments en sa possession et de sa jurisprudence en la mati?re, la Cour estime raisonnable la somme de 1 500 EUR au titre des frais et d?pens de la proc?dure nationale. En ce qui concerne la proc?dure devant elle, la Cour estime qu’il y a lieu d’accorder le montant r?clam? en entier.
39. La Cour alloue la somme globale de 3 211,48 EUR pour frais et d?pens.
D. Int?r?ts moratoires
40. La Cour juge appropri? de baser le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d’int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L’UNANIMIT?,
1. Dit qu’il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1 ? la Convention ;
2. Dit qu’il y a eu violation de l’article 6 ? 1 de la Convention ;
3. Dit
a) que l’Etat d?fendeur doit verser ? la requ?rante, dans les trois mois ? compter du jour o? l’arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l’article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes :
i. 6 000 EUR (six mille euros) pour dommage moral ;
ii. 3 211,48 EUR (trois mille deux cent onze euros et quarante-huit centimes) pour frais et d?pens ;
iii. plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d’imp?t ;
b) qu’? compter de l’expiration dudit d?lai et jusqu’au versement, ces montants seront ? majorer d’un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;
4. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 4 d?cembre 2003 en application de l’article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
S?ren Nielsen Christos Rozakis
Greffier adjoint Pr?sident

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
    - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
    - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
    - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
    - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 12/11/2024