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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE PERRELLA (N? 2) c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 34, 29, P1-1
Numero: 15348/03/2006
Stato: Italia
Data: 2006-11-02 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

Conclusione Eccezione preliminare respinta (vittima); Violazione di P1-1; Soddisfazione equa riservata
TERZA SEZIONE
CAUSA PERRELLA C. Italia (No 2)
( Richiesta no 15348/03)
SENTENZA
STRASBURGO
2 novembre 2006
DEFINITIVO
02/02/2007
Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nella causa Perrella c. Italia (no 2),
La Corte europea dei Diritti dell’uomo, terza sezione, riunendosi in una camera composta da:
SIGG. B.M. Zupancic, presidente,
J. Hedigan,
C. B?rsan,
V. Zagrebelsky,
Davide Th?r Bj?rgvinsson, il
Sig.re I. Ziemele,
I. Berro-Lefevre, giudici,
e del Sig. V. Berger, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 12 ottobre 2006,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 15348/03) diretta contro la Repubblica italiana e in cui un cittadino di questo Stato, il Sig. V. P. (“il richiedente”), ha investito la Corte il 17 gennaio 2002 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle Libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il governo italiano (“il Governo”) ? rappresentato dal suo agente, il Sig. I. il Sig. Braguglia, e dal suo coagente aggiunto, il Sig. N. Lettieri.
3. Il 4 marzo 2005, la Corte, terza sezione, ha deciso di comunicare la richiesta al Governo. Avvalendosi dell’articolo 29 ? 3 della Convenzione, ha deciso che sarebbero state esaminate l’ammissibilit? e la fondatezza della causa allo stesso tempo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Il richiedente ? nato nel 2003 e ha risieduto a Verona.
5. ? comproprietario con quattro altre persone (“i terzi”) di un terreno edificabile di circa 11 000 metri quadrati ubicati a Penna (Pescara) e registrato al catasto, foglio 59, appezzamento 296.
6. Con un’ordinanza del 19 marzo 1990, il consiglio comunale, Consiglio comunale, di Penna approv? il progetto di costruzione di una strada su questo terreno.
7. Con un’ordinanza del 16 luglio 1990, la municipalit? di Penna decret? l’occupazione di emergenza di una parte del terreno, ovvero 115 metri quadrati, per un periodo massimale di tre anni a contare dalla data di occupazione materiale, in vista della sua espropriazione a causa di utilit? pubblica.
8. Il 20 agosto 1990, la municipalit? procedette all’occupazione materiale del terreno.
9. Il 18 giugno 1991, la municipalit? inizi? i lavori di costruzione che si conclusero il 5 settembre 1994.
1. Il procedimento iniziato dai terzi dinnanzi alle giurisdizioni amministrative
10. Ad una data non precisata, i proprietari di un terreno limitrofo a quello del richiedente che era stato occupato allo stesso modo dalla municipalit? nella cornice dei lavori di costruzione della strada, introdussero dinnanzi al tribunale amministrativo regionale (“TAR”) degli Abruzzi un ricorso che mirava ad ottenere l’annullamento di suddette sentenze del 19 marzo e 16 luglio 1990.
11. Con un giudizio depositato alla cancelleria il 7 giugno 1996, il TAR accolse il ricorso ed annull? le due ordinanze attaccate.
2. Il procedimento iniziato dal richiedente dinnanzi alle giurisdizioni civili
12. Con un atto di citazione notificato il 10 settembre 1997, il richiedente ed i terzi citarono la municipalit? di Penna dinnanzi al tribunale di Pescara. Facevano valere che l’occupazione del loro terreno era illegale ab initio, in ragione del giudizio del TAR. Tuttavia, tenuto conto del principio dell’espropriazione indiretta, stimavano che in seguito al completamento del lavoro pubblico, il loro diritto di propriet? era stato neutralizzato e che di conseguenza non era loro possibile chiedere la restituzione del terreno. Alla luce di queste considerazioni, chiedevano un risarcimento per la perdita di questo.
13. Durante il processo, una perizia fu depositata alla cancelleria. Secondo il perito, la parte di terreno occupato era di 180 metri quadrati. Il suo valore commerciale al 5 settembre 1994, data della fine dei lavori, era di 3 600 000 ITL, o 20 000 ITL il metro quadrato. In quanto all’indennit? di espropriazione, calcolata ai termini della legge no 662 del 1996, il perito la stim? a 1 988 415 ITL al 5 settembre 1994.
14. Il 16 luglio 1999, una nuova stima, che modificava le conclusioni formulate nella perizia precedente, fu depositata alla cancelleria. Secondo il perito, la parte di terreno occupato era in realt? di 115 metri quadrati ed il suo valore commerciale, al 5 settembre 1994, era di 11 500 000 ITL, o 100 000 ITL il metro quadrato. In quanto all’indennit? di espropriazione, calcolata ai termini della legge no 662 del 1996, il perito la stim? a 6 330 375 ITL al 5 settembre 1994.
15. Con un giudizio non definitivo del 18 febbraio 2002, il tribunale di Pescara dichiar? che l’occupazione del terreno doveva essere considerata come illegale ab initio tenuto conto del giudizio del TAR e che di conseguenza il richiedente ed i terzi avevano diritto ad un risarcimento uguale al valore commerciale del terreno. Tuttavia, il tribunale ordin? la continuazione del processo, per il motivo che una nuova perizia si rivelava in particolare necessaria per determinare la data dalla quale contare il momento in cui il terreno era stato trasformato in modo irreversibile.
16. In seguito a questo giudizio non definitivo, una nuova perizia fu depositata alla cancelleria. Secondo il perito, il terreno era stato trasformato in modo irreversibile il 10 maggio 1994.
17. Il 8 novembre 2004, il tribunale di Pescara condann? la municipalit? di Penna a versare al richiedente ed ai terzi un risarcimento uguale al valore commerciale del terreno al 10 maggio 1994, ovvero 1 069,06 EUR, pi? interessi e rivalutazione, cos? come la somma di 596,45 EUR, pi? interessi e rivalutazione, a titolo di indennit? di occupazione, con un giudizio definitivo depositato alla cancelleria.
18. Nel frattempo, con un atto notificato il 25 marzo 2003, la municipalit? di Penna aveva interposto appello al giudizio non definitivo del tribunale di Pescara dinnanzi alla corte di appello di L’Aquila.
19. Con un atto notificato al richiedente ed ai terzi il 21 dicembre 2005, la municipalit? di Penna dichiar? di rinunciare al procedimento pendente dinnanzi alla corte di appello di L’Aquila.
20. Con un atto notificato il 30 gennaio 2006, il richiedente ed i terzi comproprietari presero atto della rinuncia della municipalit? di Penna.
21. Con un giudizio deposiotato alla cancelleria il 10 maggio 2006, la corte di appello dichiar? l’estinzione del processo.
22. Con una lettera del 31 agosto 2006, il richiedente ha fatto sapere che questa sentenza non ha acquisito ancora forza di cosa giudicata.
II. IL DIRITTO E LA PRATICA INTERNI PERTINENTI
23. Il diritto interno pertinente si trova descritto nella sentenza Serrao c. Italia (no 67198/01, 13 ottobre 2005,).
IN DIRITTO
I. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO NO 1
24. Il richiedente adduce essere stato privato del suo terreno in circostanze incompatibili con l’articolo 1 del Protocollo no 1, cos? formulato,:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
A. Sull’ammissibilit?
25. Il Governo fa valere che il richiedente non ha requisito di vittima al senso dell’articolo 34 della Convenzione, tenuto conto del fatto che il tribunale ha riconosciuto a questo una somma uguale al valore commerciale del terreno.
26. Il richiedente si oppone alla tesi del Governo.
27. La Corte ricorda che ha respinto delle eccezioni simili in cause come Genovese ed altri c. Italia, no 9119/03, 2 febbraio 2006, e Di Sciscio c. Italia (no 176/04, 20 aprile 2006. Non vede nessuno motivo di derogare alle sue precedenti conclusioni e respinge l’eccezione in questione dunque.
28. La Corte constata che la richiesta non ? manifestamente male fondata al senso dell’articolo 35 ? 3 della Convenzione. Rileva peraltro che questa non si scontra con nessuno altro motivo di inammissibilit?. Conviene dichiararla ammissibile dunque.
B. Sul merito
1. Tesi delle parti
a) Il Governo
29. Il Governo riconosce che, tenuto conto del fatto che il terreno ? stato trasformato in modo irreversibile in ragione della costruzione di un?opera di utilit? pubblica, la restituzione di questo non ? pi? possibile.
30. Tuttavia, fa valere che le giurisdizioni interne hanno riconosciuto al richiedente un risarcimento uguale al valore commerciale del terreno al momento della sua trasformazione irreversibile, pi? interessi e rivalutazione. Alla luce di queste considerazioni e riferendosi in particolare alla causa Zubani c. Italia, sentenza del 7 agosto 1996, Raccolta delle sentenze e decisioni 1996-IV, conclude che il giusto equilibrio ? stato rispettato e che la situazione denunciata ? compatibile con l’articolo 1 del Protocollo no 1.
b) Il richiedente,
31. Il richiedente si oppone alla tesi del Governo, facendo valere in particolare che l’applicazione al suo caso del principio dell’espropriazione indiretta avrebbe violato il suo diritto al rispetto dei beni.
2. Valutazione della Corte
32. Le parti si accordano per dire che c’? stata “privazione di propriet?.”
33. La Corte ricorda che, per determinare se c’? stata “privazione di beni”, bisogna esaminare non solo se ci sono state spodestamento o espropriazione formale, ma ancora guardare al di l? delle apparenze ed analizzare la realt? della situazione controversa. Mirando la Convenzione a proteggere dei diritti “concreti ed effettivi”, importa ricercare se suddetta situazione equivalea ad un’espropriazione di fatto( Sporrong e L?nnroth c. Svezia, sentenza del 23 settembre 1982, serie A no 52, pp. 24-25, ? 63).
34. La Corte ricorda che l’articolo 1 del Protocollo no 1 esige, innanzitutto e soprattutto, che un’ingerenza dell’autorit? pubblica nel godimento del diritto al rispetto dei beni sia legale. La preminenza del diritto, uno dei principi fondamentali di una societ? democratica, ? inerente all’insieme degli articoli della Convenzione ( Iatridis c. Grecia [GC], no 31107/96, ? 58, CEDH 1999-II). Il principio di legalit? notifica l’esistenza di norme di diritto interno sufficientemente accessibili, precise e prevedibili (Hentrich c. Francia, sentenza del 22 settembre 1994, serie A no 296-ha, pp. 19-20, ? 42, e Lithgow ed altri c. Regno Unito, sentenza del 8 luglio 1986, serie A no 102, p. 47, ? 110).
35. La Corte rinvia alla sua giurisprudenza in materia di espropriazione indiretta (Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italia, no 31524/96, CEDH 2000-VI, e Carbonara e Ventura c. Italia, no 24638/94, CEDH 2000-VI; tra le sentenze pi? recenti, vedere Acciardi e Campagna c. Italia, no 41040/98, 19 maggio 2005, Pasculli c. Italia, no 36818/97, 17 maggio 2005, Scordino c. Italia (no 3), no 43662/98, 17 maggio 2005, Serrao c. Italia, no 67198/01, 13 ottobre 2005, Il Rosa ed Alba c. Italia (no 1), no 58119/00, 11 ottobre 2005, e Chir? c. Italia (no 4), no 67196/01, 11 ottobre 2005) secondo la quale l’espropriazione indiretta ignora il principio di legalit? al motivo che non ? atta a garantire un grado sufficiente di sicurezza giuridica e che permette in generale all’amministrazione di passare oltre le regole fissate in materia di espropriazione. L’espropriazione indiretta mira difatti, in ogni caso, ad interinare una situazione che di fatto deriva dalle illegalit? commesse dall’amministrazione, a regolare le conseguenze per l’individuo e per l’amministrazione, a favore di questa.
36. La Corte rileva che nello specifico il richiedente ha perso la disponibilit? del terreno a contare dalla sua occupazione nel 1990 e che un lavoro pubblico ? stato costruito su questo in seguito. Il procedimento iniziato dal richiedente dinnanzi alle giurisdizioni interne ? pendente attualmente, dato che la sentenza della corte di appello di L’Aquila non ha acquisito ancora forza di cosa giudicata.
37. A difetto di un atto formale di trasferimento di propriet? suscettibile di esporre i suoi effetti ed in mancanza di un giudizio nazionale dichiarante che un tale trasferimento deve essere considerato come realizzato (Carbonara e Ventura, precitata, ? 80) e chiarendo una volta per tutte le circostanze esatte da quello – qui, la Corte stima che la perdita di ogni disponibilit? del terreno in questione, combinata con l’impossibilit? fino ad ora di ovviare alla situazione incriminata, ha generato delle conseguenze abbastanza gravi per le quali il richiedente ha subito un’espropriazione di fatto, incompatibile col suo diritto al rispetto dei suoi beni (Papamichalopoulos ed altri c. Grecia, sentenza del 24 giugno 1993, serie A no 260-B, ? 45) e non conforme al principio di preminenza del diritto.
38. In conclusione, c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
II. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
39. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
40. A titolo di danno materiale, il richiedente chiede la somma di 5 939,75 EUR.
41. A titolo di danno morale, sollecita il versamento di 20 000 EUR.
42. Non chiede alcun rimborso degli oneri del procedimento.
43. In quanto al danno materiale, il Governo contesta al primo colpo le modalit? di calcolo del danno materiale adoperato nelle sentenze sulla soddisfazione equa Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italia, no 31524/96, 30 ottobre 2003, e Carbonara e Ventura c. Italia (no 24638/94, 11 dicembre 2003.
44. Inoltre, fa valere che il richiedente ? stato risarcito integralmente e che non pu? pi? richiedere di conseguenza somme supplementari.
45. Ad ogni modo, il Governo sostiene che il richiedente non ha supportato la sua domanda e che la somma richiesta ? eccessiva.
46. In quanto al danno morale, il Governo fa valere che tale danno dipende dalla durata eccessiva del procedimento dinnanzi alle giurisdizioni nazionali. Di conseguenza, sostiene che il versamento di una qualsiasi somma a titolo di indennizzo del danno morale ? subordinata all’esaurimento del rimedio Pinto.
47. La Corte stima che la questione dell’applicazione dell’articolo 41 non si trova in stato. Perci?, la riserva e fisser? il procedimento ulteriore, tenuto conto della possibilit? che il Governo ed il richiedente giungano ad un accordo.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Dichiara la richiesta ammissibile;
2. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1;
3. Stabilisce che la questione dell’applicazione dell’articolo 41 della Convenzione non si trova in stato;
perci?,
a) la riserva per intero;
b) invita il Governo ed il richiedente ad indirizzarle per iscritto, nei tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le loro osservazioni su questa questione ed in particolare a darle cognizione di ogni accordo al quale potrebbero arrivare;
c) riserva il procedimento ulteriore e delega al presidente della camera la cura di fissarlo all’occorrenza.
Fatto in francese, comunicato poi per iscritto il 2 novembre 2006 in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento.
Vincent Pastore Bo?tjan Sig. Zupancic
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusion Exception pr?liminaire rejet?e (victime) ; Violation de P1-1 ; Satisfaction ?quitable r?serv?e
TROISI?ME SECTION
AFFAIRE PERRELLA c. ITALIE (No 2)
(Requ?te no 15348/03)
ARR?T
STRASBOURG
2 novembre 2006
D?FINITIF
02/02/2007
Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Perrella c. Italie (no 2),
La Cour europ?enne des Droits de l?Homme (troisi?me section), si?geant en une chambre compos?e de :
MM. B.M. Zupancic, pr?sident,
J. Hedigan
C. B?rsan,
V. Zagrebelsky,
David Th?r Bj?rgvinsson,
Mmes I. Ziemele,
I. Berro-Lefevre, juges,
et de M. V. Berger, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 12 octobre 2006,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. A l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 15348/03) dirig?e contre la R?publique italienne et dont un ressortissant de cet ?tat, M. V. P. (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 17 janvier 2002 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des Droits de l?Homme et des Libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) est repr?sent? par son agent, M. I. M. Braguglia, et par son coagent adjoint, M. N. Lettieri.
3. Le 4 mars 2005, la Cour (troisi?me section) a d?cid? de communiquer la requ?te au Gouvernement. Se pr?valant de l?article 29 ? 3 de la Convention, elle a d?cid? que seraient examin?s en m?me temps la recevabilit? et le bien-fond? de l?affaire.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
4. Le requ?rant est n? en 2003 et r?side ? V?rone.
5. Il est copropri?taire avec quatre autres personnes (? les tiers ?) d?un terrain constructible d?environ 11 000 m?tres carr?s sis ? Penne (Pescara) et enregistr? au cadastre, feuille 59, parcelle 296.
6. Par un arr?t? du 19 mars 1990, le conseil municipal (Consiglio comunale) de Penne approuva le projet de construction d?une route sur ce terrain.
7. Par un arr?t? du 16 juillet 1990, la municipalit? de Penne d?cr?ta l?occupation d?urgence d?une partie du terrain, ? savoir 115 m?tres carr?s, pour une p?riode maximale de trois ans ? compter de la date d?occupation mat?rielle, en vue de son expropriation pour cause d?utilit? publique.
8. Le 20 ao?t 1990, la municipalit? proc?da ? l?occupation mat?rielle du terrain.
9. Le 18 juin 1991, la municipalit? entama les travaux de construction, qui se conclurent le 5 septembre 1994.
1. La proc?dure entam?e par des tiers devant les juridictions administratives
10. A une date non pr?cis?e, les propri?taires d?un terrain limitrophe ? celui du requ?rant, qui avait ?t? aussi occup? par la municipalit? dans le cadre des travaux de construction de la route, introduisirent devant le tribunal administratif r?gional (? TAR ?) des Abruzzes un recours visant ? obtenir l?annulation desdits arr?t?s des 19 mars et 16 juillet 1990.
11. Par un jugement d?pos? au greffe le 7 juin 1996, le TAR accueillit le recours et annula les deux arr?t?s attaqu?s.
2. La proc?dure entam?e par le requ?rant devant les juridictions civiles
12. Par un acte d?assignation notifi? le 10 septembre 1997, le requ?rant et les tiers assign?rent la municipalit? de Penne devant le tribunal de Pescara. Ils faisaient valoir que l?occupation de leur terrain ?tait ill?gale ab initio, en raison du jugement du TAR. Toutefois, compte tenu du principe de l?expropriation indirecte, ils estimaient qu?? la suite de l?ach?vement de l?ouvrage public, leur droit de propri?t? avait ?t? neutralis? et que par cons?quent il ne leur ?tait pas possible de demander la restitution du terrain. A la lumi?re de ces consid?rations, ils demandaient un d?dommagement pour la perte de celui-ci.
13. Au cours du proc?s, une expertise fut d?pos?e au greffe. Selon l?expert, la partie de terrain occup?e ?tait de 180 m?tres carr?s. Sa valeur marchande au 5 septembre 1994, date de la fin des travaux, ?tait de 3 600 000 ITL, soit 20 000 ITL le m?tre carr?. Quant ? l?indemnit? d?expropriation, calcul?e aux termes de la loi no 662 de 1996, l?expert l?estima ? 1 988 415 ITL au 5 septembre 1994.
14. Le 16 juillet 1999, une nouvelle expertise, modifiant les conclusions formul?es dans l?expertise pr?c?dente, fut d?pos?e au greffe. Selon l?expert, la partie de terrain occup?e ?tait en r?alit? de 115 m?tres carr?s et sa valeur marchande, au 5 septembre 1994, ?tait de 11 500 000 ITL, soit 100 000 ITL le m?tre carr?. Quant ? l?indemnit? d?expropriation, calcul?e aux termes de la loi no 662 de 1996, l?expert l?estima ? 6 330 375 ITL au 5 septembre 1994.
15. Par un jugement non d?finitif du 18 f?vrier 2002, le tribunal de Pescara d?clara que l?occupation du terrain devait ?tre consid?r?e comme ill?gale ab initio compte tenu du jugement du TAR et que par cons?quent le requ?rant et les tiers avaient droit ? un d?dommagement ?gal ? la valeur marchande du terrain. Toutefois, le tribunal ordonna la continuation du proc?s, au motif qu?une nouvelle expertise s?av?rait n?cessaire notamment afin de d?terminer la date ? compter de laquelle le terrain avait ?t? transform? de mani?re irr?versible.
16. A la suite de ce jugement non d?finitif, une nouvelle expertise fut d?pos?e au greffe. Selon l?expert, le terrain avait ?t? transform? de mani?re irr?versible le 10 mai 1994.
17. Par un jugement d?finitif d?pos? au greffe le 8 novembre 2004, le tribunal de Pescara condamna la municipalit? de Penne ? verser au requ?rant et aux tiers un d?dommagement ?gal ? la valeur marchande du terrain au 10 mai 1994, ? savoir 1 069,06 EUR, plus int?r?ts et r??valuation, ainsi que la somme de 596,45 EUR, plus int?r?ts et r??valuation, ? titre d?indemnit? d?occupation.
18. Entre-temps, par un acte notifi? le 25 mars 2003, la municipalit? de Penne avait interjet? appel du jugement non d?finitif du tribunal de Pescara devant la cour d?appel de L?Aquila.
19. Par un acte notifi? au requ?rant et aux tiers le 21 d?cembre 2005, la municipalit? de Penne d?clara de renoncer ? la proc?dure pendante devant la cour d?appel de L?Aquila.
20. Par un acte notifi? le 30 janvier 2006, le requ?rant et les tiers copropri?taires prirent acte de la renonciation de la municipalit? de Penne.
21. Par un jugement d?pos? au greffe le 10 mai 2006, la cour d?appel d?clara l?extinction du proc?s.
22. Par une lettre du 31 ao?t 2006, le requ?rant a fait savoir que cet arr?t n?a pas encore acquis force de chose jug?e.
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
23. Le droit interne pertinent se trouve d?crit dans l?arr?t Serrao c. Italie (no 67198/01, 13 octobre 2005).
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1
24. Le requ?rant all?gue avoir ?t? priv? de son terrain dans des circonstances incompatibles avec l?article 1 du Protocole no 1, ainsi libell? :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?
A. Sur la recevabilit?
25. Le Gouvernement fait valoir que le requ?rant n?a pas qualit? de victime au sens de l?article 34 de la Convention, compte tenu de ce que le tribunal a reconnu ? celui-ci une somme ?gale ? la valeur marchande du terrain.
26. Le requ?rant s?oppose ? la th?se du Gouvernement.
27. La Cour rappelle qu?elle a rejet? des exceptions semblables dans les affaires Genovese et autres c. Italie (no 9119/03, 2 f?vrier 2006) et De Sciscio c. Italie (no 176/04, 20 avril 2006). Elle n?aper?oit aucun motif de d?roger ? ses pr?c?dentes conclusions et rejette donc l?exception en question.
28. La Cour constate que la requ?te n?est pas manifestement mal fond?e au sens de l?article 35 ? 3 de la Convention. Elle rel?ve par ailleurs que celle-ci ne se heurte ? aucun autre motif d?irrecevabilit?. Il convient donc de la d?clarer recevable.
B. Sur le fond
1. Th?ses des parties
a) Le Gouvernement
29. Le Gouvernement reconna?t que, compte tenu de ce que le terrain a ?t? transform? de mani?re irr?versible en raison de la construction d?une ?uvre d?utilit? publique, la restitution de celui-ci n?est plus possible.
30. Toutefois, il fait valoir que les juridictions internes ont reconnu au requ?rant un d?dommagement ?gal ? la valeur marchande du terrain au moment de sa transformation irr?versible, plus int?r?ts et r??valuation. A la lumi?re de ces consid?rations et se r?f?rant notamment ? l?affaire Zubani c. Italie (arr?t du 7 ao?t 1996, Recueil des arr?ts et d?cisions 1996-IV), il conclut que le juste ?quilibre a ?t? respect? et que la situation d?nonc?e est compatible avec l?article 1 du Protocole no 1.
b) Le requ?rant
31. Le requ?rant s?oppose ? la th?se du Gouvernement, faisant notamment valoir que l?application ? son cas du principe de l?expropriation indirecte aurait viol? son droit au respect des biens.
2. Appr?ciation de la Cour
32. Les parties s?accordent pour dire qu?il y a eu ? privation de propri?t? ?.
33. La Cour rappelle que, pour d?terminer s?il y a eu ? privation de biens ?, il faut non seulement examiner s?il y a eu d?possession ou expropriation formelle, mais encore regarder au-del? des apparences et analyser la r?alit? de la situation litigieuse. La Convention visant ? prot?ger des droits ? concrets et effectifs ?, il importe de rechercher si ladite situation ?quivalait ? une expropriation de fait (Sporrong et L?nnroth c. Su?de, arr?t du 23 septembre 1982, s?rie A no 52, pp. 24-25, ? 63).
34. La Cour rappelle que l?article 1 du Protocole no 1 exige, avant tout et surtout, qu?une ing?rence de l?autorit? publique dans la jouissance du droit au respect des biens soit l?gale. La pr??minence du droit, l?un des principes fondamentaux d?une soci?t? d?mocratique, est inh?rente ? l?ensemble des articles de la Convention (Iatridis c. Gr?ce [GC], no 31107/96, ? 58, CEDH 1999-II). Le principe de l?galit? signifie l?existence de normes de droit interne suffisamment accessibles, pr?cises et pr?visibles (Hentrich c. France, arr?t du 22 septembre 1994, s?rie A no 296-A, pp. 19-20, ? 42, et Lithgow et autres c. Royaume-Uni, arr?t du 8 juillet 1986, s?rie A no 102, p. 47, ? 110).
35. La Cour renvoie ? sa jurisprudence en mati?re d?expropriation indirecte (Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italie, no 31524/96, CEDH 2000-VI , et Carbonara et Ventura c. Italie, no 24638/94, CEDH 2000-VI ; parmi les arr?ts plus r?cents, voir Acciardi et Campagna c. Italie, no 41040/98, 19 mai 2005, Pasculli c. Italie, no 36818/97, 17 mai 2005, Scordino c. Italie (no 3), no 43662/98, 17 mai 2005, Serrao c. Italie, no 67198/01, 13 octobre 2005, La Rosa et Alba c. Italie (no 1), no 58119/00, 11 octobre 2005, et Chir? c. Italie (no 4), no 67196/01, 11 octobre 2005), selon laquelle l?expropriation indirecte m?conna?t le principe de l?galit? au motif qu?elle n?est pas apte ? assurer un degr? suffisant de s?curit? juridique et qu?elle permet en g?n?ral ? l?administration de passer outre les r?gles fix?es en mati?re d?expropriation. En effet, dans tous les cas, l?expropriation indirecte vise ? ent?riner une situation de fait d?coulant des ill?galit?s commises par l?administration, ? r?gler les cons?quences pour le particulier et pour l?administration, au b?n?fice de celle-ci.
36. La Cour rel?ve qu?en l?esp?ce le requ?rant a perdu la disponibilit? du terrain ? compter de son occupation en 1990 et qu?un ouvrage public a ?t? par la suite construit sur celui-ci. La proc?dure entam?e par le requ?rant devant les juridictions internes est actuellement pendante, ?tant donn? que l?arr?t de la cour d?appel de L?Aquila n?a pas encore acquis force de chose jug?e.
37. A d?faut d?un acte formel de transfert de propri?t? susceptible de d?ployer ses effets et ? d?faut d?un jugement national d?clarant qu?un tel transfert doit ?tre consid?r? comme r?alis? (Carbonara et Ventura, pr?cit?, ? 80) et ?claircissant une fois pour toutes les circonstances exactes de celui – ci, la Cour estime que la perte de toute disponibilit? du terrain en question, combin?e avec l?impossibilit? jusqu?ici de rem?dier ? la situation incrimin?e, a engendr? des cons?quences assez graves pour que le requ?rant ait subi une expropriation de fait, incompatible avec son droit au respect de ses biens (Papamichalopoulos et autres c. Gr?ce, arr?t du 24 juin 1993, s?rie A no 260-B, ? 45) et non conforme au principe de pr??minence du droit.
38. En conclusion, il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1.
II. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
39. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
40. A titre de pr?judice mat?riel, le requ?rant demande la somme de 5 939,75 EUR.
41. A titre de pr?judice moral, il sollicite le versement de 20 000 EUR.
42. Il ne demande pas de remboursement des frais de la proc?dure.
43. Quant au pr?judice mat?riel, le Gouvernement conteste d?embl?e les modalit?s de calcul du dommage mat?riel employ?es dans les arr?ts sur la satisfaction ?quitable Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italie (no 31524/96, 30 octobre 2003) et Carbonara et Ventura c. Italie (no 24638/94, 11 d?cembre 2003).
44. En outre, il fait valoir que le requ?rant a ?t? int?gralement d?dommag? et que par cons?quent il ne peut plus r?clamer de sommes suppl?mentaires.
45. En tout ?tat de cause, le Gouvernement soutient que le requ?rant n?a pas ?tay? sa demande et que la somme r?clam?e est excessive.
46. S?agissant du pr?judice moral, le Gouvernement fait valoir qu?un tel dommage d?pend de la dur?e excessive de la proc?dure devant les juridictions nationales. Par cons?quent, il soutient que le versement d?une quelconque somme ? titre d?indemnisation du dommage moral est subordonn? ? l??puisement du rem?de Pinto.
47. La Cour estime que la question de l?application de l?article 41 ne se trouve pas en ?tat. En cons?quence, elle la r?serve et fixera la proc?dure ult?rieure, compte tenu de la possibilit? que le Gouvernement et le requ?rant parviennent ? un accord.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable ;
2. Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ;
3. Dit que la question de l?application de l?article 41 de la Convention ne se trouve pas en ?tat ;
en cons?quence,
a) la r?serve en entier ;
b) invite le Gouvernement et le requ?rant ? lui adresser par ?crit, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, leurs observations sur cette question et notamment ? lui donner connaissance de tout accord auquel ils pourraient aboutir ;
c) r?serve la proc?dure ult?rieure et d?l?gue au pr?sident de la chambre le soin de la fixer au besoin.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 2 novembre 2006 en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
Vincent Berger Bo?tjan M. Zupancic
Greffier Pr?sident

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