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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE MUHARREM G?NE? ET AUTRES c. TURQUIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: P1-1
Numero: 23060/08
Stato: Turchia
Data: 2020-11-24 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

SECONDA SEZIONE

MUHARREM CASE G?NE? E ALTRI contro TURCHIA

(Domanda n. 23060/08)

STOP

Articolo 1 del Protocollo n. 1 – Privazione della propriet? – Rigetto delle rivendicazioni di propriet? di beni registrati come beni del Tesoro durante i lavori catastali in presenza di un titolo di propriet? precedentemente concesso per decisione giudiziaria ai ricorrenti – Periodo particolarmente lungo, quasi quarantasei anni, tra l’annullamento definitivo a favore dell’erario del titolo di propriet? dei ricorrenti, regolarmente registrato, e la sentenza che ha stabilito il loro titolo – Buona fede dei ricorrenti – Correzione degli errori da parte delle autorit? pubbliche che non deve avvenire a scapito dei ricorrenti – Mancata reazione delle autorit? nazionali con la prontezza richiesta e in conformit? al principio del buon governo e della certezza del diritto – Equilibrio sconvolto a scapito dei ricorrenti

STRASBURGO

24 novembre 2020

Questa sentenza diventer? definitiva alle condizioni previste dall’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a modifiche editoriali.

Nel caso di Muharrem G?ne? e altri contro la Turchia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo (seconda sezione), riunita in una camera composta da :
Jon Fridrik Kj?lbro, presidente,
Marko Bo?njak,
Ale? Pejchal,

Egidijus K?ris,

Branko Lubarda,

Pauliine Koskelo,

Saadet Y?ksel, giudici,

e Hasan Bak?rc?, assistente di sezione,

Avvistato:

visto il suddetto ricorso (n. 23060/08) contro la Repubblica di Turchia, presentato alla Corte ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”) il 2 maggio 2008 da nove cittadini di tale Stato, elencati in allegato, (“i ricorrenti”)

la decisione di portare la richiesta all’attenzione del governo turco (“il governo”),

le presentazioni delle parti,

Dopo le deliberazioni nella sala del Consiglio il 3 novembre 2020,

Emette la seguente sentenza, adottata in questa data:

INTRODUZIONE

La richiesta riguarda il rigetto delle rivendicazioni dei ricorrenti sulla propriet? di diverse propriet? registrate come propriet? del Tesoro durante il lavoro catastale e la mancata considerazione dell’atto di propriet? che era stato assegnato con decisione del tribunale nel 1951 e che riconosceva il diritto di propriet? dei ricorrenti su tali propriet?.

IN FATTO

1. I nomi, gli anni di nascita e i luoghi di residenza dei richiedenti sono riportati in allegato. Gli interessati erano rappresentati dal sig. M. Be?ta? e dal sig. M.T. Abay, avvocati a Diyarbak?r.

2. Il governo era rappresentato dal suo agente.

La registrazione della propriet? come propriet? dei deceduti dei denuncianti
3. Nel 1951, Adem G?ne?, il de cujus dell’attore, avvi? un’azione presso l’Alta Corte di E?il (“l’Alta Corte”) rivendicando la propriet? di un terreno del decreto 912 (“la propriet?”) sulla base della prescrizione acquisitiva.

4. In una sentenza del 24 settembre 1951, dopo aver visitato il sito e sentito gli esperti, l’Alta Corte ha respinto le richieste di due individui che erano diventati parti intervenienti e ha accolto la richiesta del deceduto. Ha constatato che l’interessato era in possesso pacifico e ininterrotto come proprietario da pi? di 20 anni del terreno in questione, che era un “campo di querce” (me?elik tarla). Il Tribunale ha ordinato di registrare l’immobile come sua propriet?.

5. In seguito a questa sentenza ? stato emesso un atto di propriet? registrato nel registro fondiario.

6. Successivamente, il terreno ? stato volontariamente diviso in diversi lotti all’interno del blocco 119.

Il rilievo catastale della zona nel 1997
7. Nel 1997, le autorit? hanno proceduto con il censimento catastale dell’area in cui si trovava la propriet?.
8. Alla fine dei lavori, i lotti 7, 9, 26, 27 e 40 del blocco 119 furono registrati come propriet? del Tesoro. Secondo i risultati catastali, non ? stato possibile trovare alcun titolo per queste propriet? durante l’esame del catasto. Anche se il de cujus dei ricorrenti era stato in possesso pacifico e ininterrotto per più di venti anni, la terra non era eleggibile per l’acquisizione per prescrizione poiché era terra rocciosa non adatta ad agricoltura. La particella 8, invece, che era “terra vergine” (hali arazi), era anch’essa registrata come propriet? del Tesoro.

9. In assenza di opposizione entro 30 giorni dalla loro pubblicazione, queste conclusioni catastali sono diventate definitive l’11 luglio 1997.

L’azione legale riguardante le particelle 26, 27 e 40
10. Il 18 marzo 2003, entro il termine di 10 anni previsto dalla legge sul registro fondiario (cfr. paragrafi 30 e 31 e seguenti), i ricorrenti hanno avviato un’azione per far annullare la registrazione delle particelle 26, 27 e 40 come propriet? del Tesoro e registrarle a loro nome. Sostenevano, tra l’altro, di avere un atto di propriet? registrato nel registro.

11. 11. L’Alta Corte ha notato che una parte dei lotti si trovava ora sotto le acque di una diga e che, sia secondo il codice civile che secondo la legge sul registro fondiario, le acque a beneficio del pubblico (yarar? kamuya ait sular) non potevano essere di propriet? privata.

12. L’Alta Corte ha inoltre chiarito che, secondo gli stessi codici, i terreni che non possono essere utilizzati per l’agricoltura non sono soggetti all’acquisizione per usucapione. Per quanto riguarda la parte non sommersa della particella 27, si ? notato che, secondo l’esperto, era un terreno agricolo di classe 3. Per quanto riguarda le parti non sommerse delle particelle 26 e 40, ha notato che l’esperto ha concluso che, data la loro pendenza, la struttura del suolo, la capacit? di ritenzione dell’acqua e altre caratteristiche, questi appezzamenti di terreno non erano adatti all’attivit? agricola.

13. Alla luce di questi elementi, il Tribunale ha respinto il ricorso nella sua interezza con una sentenza del 12 dicembre 2006, senza ulteriori chiarimenti riguardo ai terreni agricoli della classe 3.

14. Il 19 marzo 2007, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dei ricorrenti.
L’azione legale riguardante le particelle 7, 8 e 9
15. Il 6 luglio 2007, prima della fine del periodo di 10 anni oltre il quale i diritti anteriori alla registrazione scadono, i ricorrenti hanno presentato un ricorso presso l’Alta Corte per ottenere la registrazione delle particelle 7, 8 e 9 a loro nome nel registro fondiario. Essi hanno sostenuto che, contrariamente ai risultati catastali, avevano un titolo di propriet? iscritto nel registro che era stato concesso per ordine del tribunale nel 1951. Hanno inoltre dichiarato di aver continuato a coltivare e ad esercitare il possesso sugli appezzamenti dopo la morte del loro deceduto nel 2003.

16. Il Tribunale di primo grado ha respinto il ricorso con una sentenza del 27 dicembre 2007. Ha osservato che l’intero lotto 7 e due parti del lotto 8 erano sommersi dalle acque di una diga e che, sia secondo il codice civile che la legge sul catasto, le acque a beneficio del pubblico (yar? kamuya ait sular) non potevano essere di propriet? privata. Per quanto riguarda la particella 9 e il resto della particella 8, uno degli esperti aveva indicato che, in considerazione della loro pendenza, flora, struttura del suolo e altre caratteristiche, questi terreni dovrebbero essere considerati come foreste. Tuttavia, le foreste non potevano nemmeno essere di propriet? privata.

17. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso con una sentenza del 6 ottobre 2008, affermando che la decisione giudiziaria del 1951 non era esecutiva nei confronti del Tesoro in quanto quest’ultimo non era stato parte del procedimento.
18. Il 26 febbraio 2009, l’Alta Corte ha fatto lo stesso per quanto riguarda la richiesta dei firmatari di rettifica della sentenza.

IL QUADRO GIURIDICO E LA PRATICA NAZIONALE PERTINENTE
Voci nel registro fondiario
19. L’articolo 633 del vecchio codice civile (legge n. 743) (ACC) del 17 febbraio 1926, che era in vigore fino al 1? gennaio 2002, recita come segue:
“La propriet? della terra si acquisisce con la registrazione nel registro fondiario.
Chi acquisisce un edificio per occupazione, eredit?, espropriazione, esecuzione o sentenza, ne diventa comunque proprietario prima della registrazione, ma non pu? disporne nel registro fondiario fino all’adempimento di questa formalit?. ?

20. Il contenuto di questa disposizione ? stato incorporato nell’articolo 705 del Nuovo Codice Civile (legge n. 4721) (NCC).

21. Secondo l’articolo 1020 del NCC, “nessuno pu? affermare di non essere a conoscenza delle iscrizioni nel registro fondiario”.

22. L’articolo 1023 del NCC, che riproduce una disposizione preesistente, crea una finzione dell’esattezza del registro fondiario nei seguenti termini:

“Una persona che acquisisce una propriet? o altri diritti reali basandosi in buona fede su un’iscrizione nel registro fondiario ? mantenuta nel suo acquisto. ?

La prescrizione acquisitiva
23. La sezione 639(1) del CCA prevedeva che:
“Qualsiasi persona che sia stata in possesso continuo e pacifico come proprietario per venti anni di un bene immobile per il quale non ? stata fatta alcuna iscrizione nel registro fondiario pu? intentare un’azione [in tribunale] per ottenere l’iscrizione [nel registro fondiario] di quel bene come sua propriet?. ?
24. Una disposizione simile ? contenuta nell’articolo 713(1) del NCC.
25. L’articolo 14 della legge n. 3402 del 21 giugno 1987 sul registro fondiario prevede che “il titolo di un bene immobile non iscritto nel registro fondiario (…) ? iscritto a nome della persona che prova, mediante documenti, perizie o dichiarazioni di testimoni, di averlo posseduto, come proprietario, ininterrottamente per pi? di venti anni”.
26. Secondo l’articolo 715 del NCC (articolo 641 dell’ACC) e l’articolo 16 del Codice del Catasto, le propriet? non gestite e quelle dedicate all’uso comune del pubblico sono di competenza dell’Alta Polizia di Stato e non possono essere di propriet? privata.
27. Lo stesso vale per le foreste e la fascia costiera, che non sono soggette alla prescrizione dell’acquisizione della propriet?.
28. Anche le propriet? che non possono essere utilizzate per scopi agricoli, come i terreni rocciosi, non possono essere acquisite per usucapione.

Registrazione catastale
29. Secondo l’articolo 12 della legge sul catasto n. 3402 del 21 giugno 1987 (“la legge sul catasto”), le conclusioni raggiunte alla fine del lavoro catastale devono essere pubblicate per un periodo di 30 giorni. In assenza di controversie durante questo periodo, i rapporti catastali diventano definitivi e vengono iscritti nel registro fondiario entro tre mesi.

30. Questa ritrascrizione non esclude tuttavia un’azione legale per far valere i diritti che non sono stati presi in considerazione nella registrazione catastale. Tale azione deve essere presentata prima della fine del periodo di prescrizione di dieci anni previsto dall’articolo 12 (3) nei seguenti termini:

“Oltre un periodo di dieci anni dalla data in cui i rapporti sono diventati definitivi, nessuna azione basata su diritti precedenti alla registrazione pu? essere portata contro le scoperte, i diritti e le delimitazioni contenute in detti rapporti.

31.In virt? del paragrafo 4 della stessa disposizione, alla fine del periodo di dieci anni, tutti i titoli anteriori relativi alle propriet? situate nella zona catastale perdono la loro “qualit? di titolo in circolazione” (i?leme tabi kay?t niteli?ini kaybeder) e non possono pi? consentire alcuna azione presso il catasto o i servizi del registro fondiario.

Articolo 1007 del NCC
32. L’articolo 1007 del NCC, che riproduce l’articolo 917 del CCA, stabilisce il principio che lo Stato ? responsabile di qualsiasi danno derivante da errori nella tenuta dei registri fondiari.

33. Secondo una giurisprudenza consolidata a partire da una decisione del 26 novembre 1980 dell’Assemblea delle Camere Civili della Corte di Cassazione, la responsabilit? cos? prevista dal Codice Civile richiedeva l’esistenza di un legame tra il danno di cui si chiedeva il risarcimento e la tenuta dei registri. Tuttavia, gli atti che fanno parte del lavoro catastale e che possono quindi essere impugnati con l’uso di rimedi giuridici specifici (vedi i paragrafi 29-31 sopra) non sono stati considerati come rientranti nel concetto di “tenuta dei registri”.

34.Cos?, secondo questa giurisprudenza, le persone i cui atti di propriet? erano stati cancellati in seguito a lavori di registrazione del terreno per il fatto che la suddetta propriet? faceva parte del patrimonio forestale o era situata sulla fascia costiera non potevano ottenere un risarcimento sulla base dell’articolo 1007.

35.La Corte di Cassazione ha successivamente modificato la sua giurisprudenza, prima nei casi riguardanti il litorale e poi in quelli riguardanti il patrimonio forestale.

36. Il cambiamento della giurisprudenza riguardante la linea di costa a seguito delle sentenze della Corte in N.A. e altri c. Turchia (n. 37451/97, CEDU 2005-X) e Do?rus?z e Aslan c. Turchia (n. 1262/02, 30 maggio 2006) ? descritto nella sentenza H?seyin Ak e altri c. Turchia (nn. 15523/04 e 15891/04, ? 18, 7 dicembre 2010) nei seguenti termini:

“(…) la Corte di Cassazione turca ha sviluppato una giurisprudenza che permette a una persona privata del suo diritto di propriet? su un bene costiero di ottenere un risarcimento sulla base dell’articolo 1007 del codice civile. A questo proposito, si possono citare diverse sentenze della prima sezione civile della Corte di Cassazione:

– sentenza del 2 luglio 2007 (E. 2007/6353 – K. 2007/7497): confermando la sentenza del 26 luglio 2005 del tribunale regionale di Mudanya, che aveva ordinato la cancellazione dell’atto di propriet? (nel ricorso principale) e il pagamento di un indennizzo al proprietario privato della sua propriet? costiera (in una domanda riconvenzionale), la Corte di Cassazione ha osservato che l’interessato aveva acquistato la propriet? in questione in buona fede facendo affidamento sul catasto, e che gli doveva essere pagato un risarcimento a causa della cancellazione del suo atto di propriet?;

– sentenze del 23 ottobre 2007 (E. 2007/6214 – K. 2007/9985), del 1? novembre 2007 (E. 2007/8538 – K. 2007/10353) e del 12 novembre 2007 (E. 2007/9403 – K. 2007/10807): pronunciandosi su sentenze di primo grado relative all’annullamento di titoli di propriet?, la Corte di Cassazione ha sottolineato il diritto al risarcimento delle persone private della loro propriet? situata sulla costa. Facendo riferimento al gi? citato caso Do?rus?z e Aslan, la Camera ha osservato che il diritto di propriet? basato su un titolo valido rilasciato dalle autorit? gode senza dubbio di protezione. Secondo la Camera, l’affidamento dello Stato sull’invalidit? di un titolo di propriet? da esso rilasciato e la sua richiesta di annullamento di tale titolo senza compensazione non solo ? incompatibile con il rispetto del diritto di propriet?, ma mina anche la rispettabilit? dello Stato. Dopo aver confermato l’esistenza di un interesse pubblico all’annullamento degli atti di propriet? sulla costa, la Corte ha sottolineato la necessit? di compensare le persone private dei loro diritti di propriet? in questo modo per non turbare il giusto equilibrio tra gli interessi in gioco;

– Sentenze del 13 marzo 2008 (E. 2008/1113 – K. 2008/3238) e del 27 marzo 2008 (E. 2008/1596 – K. 2008/3880): pronunciandosi su sentenze relative all’annullamento del titolo di propriet?, la Prima Sezione ha ulteriormente sottolineato il diritto al risarcimento, pur precisando che esso deve essere oggetto di un ricorso principale separato o di una domanda riconvenzionale.

Possiamo anche citare le sentenze adottate dalla quarta sezione civile della Corte di Cassazione il 18 settembre 2008 (E. 2007/14851 – K. 2008/10543) e il 29 novembre 2007 (E. 2007/1940 – K. 2007/15047): in queste sentenze, la sezione ha ribaltato la sentenza di primo grado che negava il risarcimento; ha ritenuto che la persona privata dei suoi beni dovesse essere risarcita sulla base dell’articolo 1007 del codice civile. ?

37. Il regime di responsabilit? stabilito da questa nuova giurisprudenza ? quello della responsabilit? oggettiva.

38.Il termine per presentare un reclamo ai sensi dell’articolo 1007 ? stato esteso a dieci anni dai tribunali pretoriani (cfr. sentenza della prima sezione civile della Corte di cassazione del 15 luglio 2011 – E. 2011/4662 K. 2011/8363 – citata in Altunay c. Turchia (dec.), n. 42936/07, ? 27, 17 aprile 2012).
39. Successivamente, un’inversione di giurisprudenza ? stata effettuata anche per quanto riguarda la silvicoltura dalla ventesima sezione civile della Corte di Cassazione, che ? competente in materia.
40. Questo cambiamento sembra essere avvenuto per la prima volta in una sentenza dell’11 ottobre 2011 (E. 2011/9173- K. 2011/12065), citata anche nella decisione Altunay (citata sopra).
41. Altre sentenze con lo stesso effetto sono state pronunciate dalla 20a Sezione il 12 dicembre 2011 e il 18 dicembre 2012.
42. Va notato che tra le prove presentate dal governo c’? una sentenza dell’Assemblea delle Camere Civili del 18 novembre 2009 in un caso riguardante una richiesta di risarcimento per l’annullamento di un titolo di propriet? nel patrimonio forestale. Mentre la questione decisa nella sentenza riguardava la questione della giurisdizione tra i tribunali giudiziari e amministrativi, l’Assemblea ha tuttavia ricordato, in obiter dictum, la giurisprudenza relativa all’articolo 1007 in casi riguardanti il litorale.

La competenza della Commissione di compensazione
43. Nell’ambito del procedimento della sentenza pilota ?mm?han Kaplan c. Turchia (n. 24240/07, ?? 29 e 74-75, 20 marzo 2012), il governo convenuto si ? impegnato a istituire un rimedio ad hoc per ovviare al problema strutturale dell’eccessiva lunghezza dei procedimenti, conformemente alla giurisprudenza della Corte in materia.
44. In questo contesto, il 19 gennaio 2013 ? entrata in vigore la legge n. 6384 sulla risoluzione, mediante concessione di indennizzo, di alcune domande alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Avrupa ?nsan Haklar? Mahkemesine yap?lm?? baz? ba?vurular?n tazminat ?denmek suretiyle ??z?m?ne dair kanun). Questa legge ha istituito una Commissione di compensazione e ha stabilito i principi e la procedura da seguire in relazione alla compensazione nei casi di lunghezza dei procedimenti e nei casi di mancata esecuzione o esecuzione parziale o ritardata delle decisioni del tribunale nazionale.
45. In seguito, le competenze del comitato sono state estese ad altre questioni e in particolare alla silvicoltura. Cos?, con un decreto del 9 marzo 2016, il Consiglio dei ministri ha esteso l’ambito di competenza ratione materiae della Commissione alle domande riguardanti presunte violazioni del diritto di propriet? per il fatto che la propriet? in questione faceva parte del patrimonio forestale (cfr. Demir c. Turchia (dec.), n. 9161/07, ? 36 in fine, 15 ottobre 2019).
46. Con l’ordinanza presidenziale n. 809 del 7 marzo 2019, la giurisdizione della Commissione ? stata ulteriormente estesa. Essa pu? ora concedere un risarcimento quando la Corte le delega la questione dei danni materiali e/o non pecuniari ai sensi dell’articolo 41 dopo aver constatato una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 (cfr. Kaynar e altri c. Turchia, n. 21104/06 e altri 2, ? 24, 7 maggio 2019).

IN DIRITTO

SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 DELLA CONVENZIONE
47. I ricorrenti lamentano una violazione del loro diritto al rispetto della loro propriet?. Essi invocano l’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione, che recita come segue:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto della sua propriet?. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non per l’interesse pubblico e in conformit? alla legge e ai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni che precedono non pregiudicano il diritto degli Stati di emanare le leggi che ritengano necessarie per regolare l’uso della propriet? secondo l’interesse pubblico o per assicurare il pagamento delle imposte o di altri contributi o multe. ?

48. Il governo si oppone a questo argomento.

Ammissibilit?
49. Il governo solleva due obiezioni all’ammissibilit? basate sull’obbligo di esaurire i rimedi interni.
50. In primo luogo, afferma che i richiedenti possono presentare le loro richieste alla Commissione di compensazione, i cui poteri sono stati estesi per coprire le perdite relative alla cancellazione dei titoli di propriet? nel settore forestale.
51. In secondo luogo, sostiene che gli interessati avrebbero potuto intentare un’azione di risarcimento basata sull’articolo 1007 del NCC.
52. Per quanto riguarda la prima parte del reclamo, la Corte osserva che ha gi? dichiarato inammissibili reclami simili nella causa Savas??n e altri c. Turchia (n. 15661/07, 7 giugno 2016) reindirizzandoli alla Commissione di compensazione istituita dalla legge n. 6384 per la risoluzione delle cause pendenti davanti alla Corte attraverso il pagamento di un risarcimento.
53. La Commissione non vede alcuna ragione per decidere diversamente nel presente caso e dichiara il reclamo irricevibile nella misura in cui riguarda le parti della propriet? che sono state considerate come parte della propriet? forestale.
54. Per quanto riguarda l’eccezione relativa all’articolo 1007, la Corte osserva che la Corte di Cassazione ha modificato gradualmente la sua interpretazione di questa disposizione. In un primo momento, a partire dalla seconda met? del 2007 (si veda il paragrafo 36), ha permesso di versare un indennizzo alle persone il cui titolo era stato annullato o reso nullo perch? riguardava beni situati sulla fascia costiera, prima di estendere questa possibilit? ai beni che rientrano nel patrimonio forestale in una seconda fase, a partire dalla fine del 2011 (si vedano i paragrafi 39-41). La High Court ha anche esteso a 10 anni il periodo entro il quale l’azione di risarcimento doveva essere presentata (vedi paragrafo 38 sopra).
55. La Corte osserva che, nella fattispecie, le autorit? nazionali hanno ritenuto che le parti della propriet? controversa situate al di fuori della propriet? forestale non potessero essere di propriet? privata a causa della loro natura e fossero quindi di competenza dell’Alta Polizia di Stato.

56. Rileva che la giurisprudenza presentata dal governo riguarda la propriet? forestale e il litorale e che il governo non ha presentato una decisione giudiziaria corrispondente al caso dei ricorrenti.
57. Ritiene che non le sia facile, e in ogni caso non le compete, interpretare i suddetti sviluppi giurisprudenziali per determinare se da essi si possa dedurre una regola generale secondo cui tutte le cancellazioni di titoli basate sul fatto che la propriet? in questione non poteva essere privata – e non solo quelle relative al litorale o al patrimonio forestale – devono dar luogo a un indennizzo sulla base dell’articolo 1007 del CPN.
58. Supponendo che una tale interpretazione sia ammissibile alla luce di tutti gli sviluppi giurisprudenziali relativi all’articolo 1007 del CPN, la Corte osserva che i ricorrenti hanno presentato la loro domanda il 2 maggio 2008, in un momento in cui questi sviluppi giurisprudenziali erano ancora in una fase iniziale: solo due sentenze sembrano essere state pronunciate in quel momento, e riguardavano solo la linea di costa. Di conseguenza, in assenza di qualsiasi esempio di decisione riguardante specificamente situazioni simili a quella dei ricorrenti, la Corte non pu? concludere che questa domanda abbia acquisito, al momento della sua presentazione, un grado di certezza giuridica sufficiente per poter e dover essere utilizzata ai fini dell’articolo 35 ? 1 della Convenzione.
59. Inoltre, la Corte ribadisce che l’esaurimento delle vie di ricorso interne ?, in linea di principio, valutato alla data di presentazione della domanda (Baumann c. Francia, no. 33592/96, ? 47, CEDU 2001-V (estratti)). ? vero che la Corte ha gi? fatto delle eccezioni a questa regola generale, in particolare per quanto riguarda la creazione di rimedi specifici che si riferiscono esplicitamente a domande gi? presentate alla Corte e che cercano di farle rientrare nella giurisdizione delle autorit? nazionali, come, ad esempio, la commissione di compensazione di cui sopra. Tuttavia, sempre supponendo che l’articolo 1007 del NCC possa oggi essere interpretato in modo tale da consentire il risarcimento, la Corte osserva che il termine di dieci anni per la presentazione dell’azione ? prescritto (le decisioni giudiziarie sono diventate definitive nel 2007 e nel 2009); in modo che la questione se ci dovrebbe essere una deroga alla regola generale nel caso di specie non si pone nemmeno.
60. Alla luce di queste considerazioni, la Corte respinge l’obiezione del governo basata sull’articolo 1007 del NCC.
61. Ritenendo che non ci fossero altri motivi di irricevibilit? e che non fosse manifestamente infondato, la Corte ha dichiarato il reclamo ammissibile per quanto riguarda le parti dei terreni in questione che non facevano parte della propriet? forestale e irricevibile per il resto.
Sul fondo
Tesi delle parti
62. I ricorrenti lamentano di essere stati privati della loro propriet? senza alcun indennizzo, nonostante una decisione del tribunale che li riconosce come proprietari della propriet? in questione.
63. Il governo contesta questa affermazione.
64. Dopo aver spiegato la sua importanza per lo sviluppo economico e sociale del paese, sottolinea che il catasto e il registro fondiario richiedono la fiducia del pubblico e la certezza del diritto. Secondo il governo, quest’ultimo ? garantito dalla regola della prescrizione estintiva decennale, in base alla quale tutti i diritti anteriori si estinguono entro dieci anni dalla registrazione (vedi paragrafi 30 e 31 sopra).
65. Tenuto conto delle conseguenze particolarmente importanti di questo termine di prescrizione, il lavoro di registrazione non potrebbe limitarsi a una semplice messa in opera dei titoli sul terreno per determinare i loro limiti fisici, ma richiederebbe anche una verifica della validit? dei titoli.
66. Il governo afferma che un titolo stabilito in modo non valido non pu? conferire alcun diritto al suo titolare. A questo proposito, fa notare che, in certi casi, anche un titolo stabilito da una decisione giudiziaria potrebbe non essere valido se la decisione dovesse rivelarsi non riflettere la situazione reale dell’oggetto.
67. Inoltre, il governo aggiunge che lo stesso vale per i titoli stabiliti sulla base di decisioni rese in seguito a procedimenti non litigiosi, cio? senza una parte avversa.
68. Poich? il titolo invocato dai ricorrenti era stato attribuito a seguito di un procedimento di questo tipo, la sentenza del 1951 non avrebbe conferito agli interessati un diritto opponibile a terzi.
69. Il governo sostiene che ? stato in considerazione del fatto che il titolo non poteva essere fatto valere contro il Tesoro che i giudici nazionali avrebbero considerato la propriet? come non iscritta nel registro. Hanno quindi esaminato le richieste dei ricorrenti solo sulla base delle norme sull’usucapione. Tuttavia, non essendo soddisfatte le condizioni per la prescrizione acquisitiva, hanno respinto le azioni degli interessati.
La valutazione della Corte
70. La Corte osserva che le sentenze dell’Alta Corte del 12 dicembre 2006 e del 27 dicembre 2007, che hanno confermato le risultanze catastali, hanno avuto l’effetto di annullare definitivamente – rendendolo nullo – il titolo di propriet? dei ricorrenti sull’immobile in questione stabilito dalla sentenza del 24 settembre 1951 (cfr. paragrafo 4 sopra). Questa situazione equivale a una privazione della propriet? ai sensi della seconda frase del primo paragrafo dell’articolo 1 del protocollo n. 1.
71. Non c’? alcuna controversia sul fatto che la misura fosse di interesse pubblico. Resta dunque da determinare se l’invalidazione degli atti di propriet? dei ricorrenti abbia rispettato il giusto equilibrio tra l’interesse generale e i diritti delle persone interessate.
72. La Corte ricorda che la proporzionalit? di un’ingerenza nel diritto di propriet? implica l’esistenza di un giusto equilibrio tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi di salvaguardia dei diritti fondamentali degli individui. Questo equilibrio ? sconvolto se la persona interessata ha dovuto sopportare “un onere speciale ed esorbitante”.
73. La verifica dell’esistenza di un giusto equilibrio richiede un esame complessivo dei vari interessi coinvolti e pu? richiedere un’analisi del comportamento delle parti, dei mezzi impiegati dallo Stato e della loro attuazione (Bidzhiyeva c. Russia, n. 30106/10, ? 64, 5 dicembre 2017).
74. Nel contesto della protezione della propriet?, particolare importanza deve essere attribuita al principio del buon governo (Nekvedavi?ius c. Lituania, n. 1471/05, ? 87, 10 dicembre 2013). Questo principio richiede che quando ? in gioco una questione di interesse pubblico, e in particolare quando il caso riguarda i diritti fondamentali, le autorit? pubbliche devono agire in modo tempestivo, appropriato e, soprattutto, coerente (Ioannis Anastasiadis c. Grecia (dec.), no. 51391/09, ? 46, 17 ottobre 2017; Bogdel c. Lituania, no. 41248/06, ? 65, 26 novembre 2013).
75. Sebbene questo principio di buon governo non precluda alle autorit? di correggere le irregolarit?, anche quando queste derivano da una loro negligenza, la necessit? di correggere un vecchio “errore” non deve costituire un’interferenza sproporzionata con il diritto del richiedente di fare affidamento in buona fede sull’azione delle autorit? pubbliche (Beinarovi? e altri c. Lituania, nn. 70520/10 e altri 2, ? 140, 12 giugno 2018). Spetta allo Stato sostenere il rischio della cattiva condotta delle autorit? pubbliche ed ? opportuno non porvi rimedio a spese della persona interessata, soprattutto quando non sono in gioco altri interessi privati concorrenti (Gashi c. Croazia, no. 32457/05, ? 40, 13 dicembre 2007; Gladysheva c. Russia, no. 7097/10, ? 80, 6 dicembre 2011). Nel contesto dell’annullamento di un titolo di propriet? erroneamente concesso, il principio di buon governo non solo impone alle autorit? l’obbligo di agire prontamente per correggere i loro errori, ma pu? anche implicare il pagamento di un adeguato risarcimento al titolare in buona fede o qualche altra forma adeguata di riparazione (Beinarovi? e altri, ? 140; Lelas c. Croazia, no. 7097/10, ? 80, 6 dicembre 2011; Gladysheva c. Russia, no. 7097/10, ? 80). Croazia, n. 55555/08, ? 74, 20 maggio 2010; Maksymenko e Gerasymenko c. Ucraina, n. 49317/07, ? 64, 16 maggio 2013; e Bogdel, citato, n. 41248/06, ? 66, 26 novembre 2013).
76. La Corte osserva che i ricorrenti avevano un atto di propriet? registrato nel registro fondiario. Il loro de cujus ? stato riconosciuto come proprietario degli appezzamenti contestati nel 1951 dall’Alta Corte di Giustizia di E?il, che ha ritenuto, dopo un sopralluogo e delle audizioni di esperti, che il richiedente soddisfaceva le condizioni per la prescrizione acquisitiva in quanto era stato in possesso pacifico e ininterrotto della propriet? in questione per pi? di venti anni.
77. Essa ricorda che, secondo il diritto turco, ? l’iscrizione nel registro che produce sia il trasferimento della propriet? che la creazione di un diritto reale (Avyidi c. Turchia, n. 22479/05, ? 88, 16 luglio 2019) e che un titolo iscritto nel registro costituisce una prova indiscutibile dell’esistenza di un diritto di propriet? (Avyidi c. Turchia, n. 22479/05, ? 88, 16 luglio 2019). Turchia, n. 22479/05, ? 88, 16 luglio 2019; Rimer e altri c. Turchia, n. 18257/04, ? 36, 10 marzo 2009, B?l?kba? e altri c. Turchia, n. 29799/02, ? 36, 9 febbraio 2010, Usta c. Turchia, n. 32212/11, ? 29, 27 novembre 2012, e Do?ancan c. Turchia (dec.), n. 17934/10, ? 22, 15 ottobre 2013).
78. Rileva che i ricorrenti hanno potuto godere della loro propriet? in modo normale per un periodo molto lungo fino a quando il loro titolo di propriet? ? stato annullato a favore del Tesoro e che potevano legittimamente credere di trovarsi in una situazione di “certezza giuridica” in vista di tale titolo.
79. ? vero che i ricorrenti avevano ottenuto il titolo a seguito di un procedimento in cui l’amministrazione non era parte e che i giudici nazionali hanno ritenuto che la sentenza in questione (del 1951) non potesse vincolare l’erario. Tuttavia, questo punto non ? decisivo secondo la Corte, poich? questa sentenza definitiva, che riguardava la propriet? dell’immobile, era stata trascritta nel registro e i ricorrenti disponevano di un titolo di propriet? debitamente registrato ed opponibile ai terzi (confrontare con Basa c. Paesi Bassi, sentenza del 1951, che non era vincolante per l’erario). Turchia, nn. 18740/05 e 19507/05, ?? 33 e 92, 15 gennaio 2019, dove la sentenza in questione, che era stata pronunciata nell’ambito di un procedimento di divisione e che conteneva, in via incidentale, constatazioni non sulla propriet? ma sulla superficie della propriet?, non era stata trascritta nel registro). La Corte osserva a questo proposito che la semplice iscrizione nel registro ? sufficiente a rendere il diritto efficace contro i terzi. Infatti, secondo l’articolo 1020 del NCC, nessuno pu? affermare di non essere a conoscenza delle iscrizioni nel registro fondiario. In effetti, questo ? uno degli obiettivi stessi della registrazione dei terreni, stabilire una presunzione di conoscenza del contenuto del registro fondiario e, rendendo le iscrizioni e i riferimenti nel registro vincolanti per tutte le persone e impedire che qualcuno possa fare affidamento sulla sua ignoranza.
80. Inoltre, sia il titolo dei ricorrenti che la sentenza su cui si basa provengono da autorit? pubbliche. Non c’era nulla che indicasse – e il governo non aveva mai fatto affermazioni in tal senso – che i ricorrenti si fossero impegnati in manovre fraudolente, avessero fatto dichiarazioni false o avessero altrimenti cercato di ingannare e fuorviare le suddette autorit?, compreso il tribunale. Se questi ultimi hanno commesso degli errori, la rettifica di questi errori non deve andare a scapito dei ricorrenti, la cui buona fede non ? mai stata messa in discussione.
81. Inoltre, visto il periodo particolarmente lungo (quasi quarantasei anni) tra l’annullamento dell’iscrizione nel registro e la sentenza, ? difficile affermare che le autorit? abbiano reagito con la rapidit? necessaria e in modo conforme sia al principio del buon governo che al principio della certezza del diritto.
82. Alla luce di questi elementi, la Corte ritiene che il giusto equilibrio sia stato alterato a scapito dei ricorrenti.
83. Di conseguenza, c’? stata una violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1.
SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE
84. I ricorrenti lamentano una violazione del loro diritto ad una sentenza vincolante e definitiva a causa dell’annullamento del loro titolo. Essi invocano l’articolo 6 della Convenzione.
85. Il governo si oppone a questo argomento.
86. Vista la conclusione a cui ? giunta riguardo all’articolo 1 del protocollo n. 1, la Corte ritiene che non sia necessario esaminare n? l’ammissibilit? n? il merito di questa denuncia.
SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
87. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione :
“Se la Corte constata che c’? stata una violazione della Convenzione o dei suoi protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette solo imperfettamente di cancellare le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda una giusta soddisfazione alla parte lesa, se esiste. ?
88. I ricorrenti chiedono TRY 3.000.000 per danni materiali e TRY 1.800.000 per danni non patrimoniali. Chiedono inoltre 12.000 TRY per costi e spese. Per quanto riguarda quest’ultima parte della richiesta, presentano una dichiarazione delle ore lavorate e l’ammontare del lavoro del loro avvocato.
89. Il governo invita la Corte a rinviare la questione del risarcimento dei danni alla Commissione di compensazione e fa riferimento alla sentenza Kaynar e altri (citata sopra).
90. La Corte ribadisce che l’iniziativa del governo turco di estendere i poteri della Commissione di compensazione rafforza il carattere sussidiario del meccanismo di protezione dei diritti dell’uomo istituito dalla Convenzione e facilita alla Corte e al Comitato dei ministri lo svolgimento dei compiti loro affidati rispettivamente dagli articoli 41 e 46 della Convenzione (Kaynar e altri, citata, ? 73).
91. Rileva che la valutazione del danno del ricorrente ? complessa e che la Corte non dispone di tutti gli strumenti che le consentirebbero ragionevolmente di risolvere la questione. Ricorda di aver gi? constatato in numerose cause contro la Turchia riguardanti il diritto di propriet? che una tale valutazione ? quasi oggettivamente impossibile in quanto ? molto legata al contesto nazionale o addirittura locale e richiede una certa competenza (ibid., ? 76).
92. La Corte ritiene che i tribunali nazionali sono indubbiamente nella posizione migliore per valutare il danno subito e dispongono di mezzi giuridici e tecnici adeguati per porre fine a una violazione della Convenzione e per cancellarne le conseguenze, in particolare, come nel caso di specie, quando si tratta di determinare il valore dei beni immobili in uno Stato contraente a una data determinata (Avyidi c. Turchia, n. 22479/05, ? 129, 16 luglio 2019).
93. In queste circostanze, la Corte ritiene che una domanda alla Commissione di compensazione entro un mese dalla data di notifica della sua sentenza definitiva sia suscettibile di dar luogo ad un risarcimento da parte dell’amministrazione e che tale domanda sia un mezzo adeguato per porre rimedio alla violazione constatata ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione (ibidem, ? 127).
94. Alla luce di quanto precede, la Corte conclude che il diritto nazionale permette d’ora in poi di cancellare le conseguenze della violazione constatata e ritiene quindi che non sia necessario pronunciarsi sulle domande del ricorrente a tale riguardo. Essa ritiene pertanto che non sia pi? giustificato proseguire l’esame della domanda (articolo 37 ? 1 (c) della Convenzione). ? inoltre del parere che non vi siano circostanze particolari che incidano sul rispetto dei diritti umani garantiti dalla Convenzione e dai suoi protocolli che richiedano un ulteriore esame della domanda nel caso di specie (articolo 37 ? 1 in fine). Inoltre, nel giungere a questa conclusione, la Corte ha tenuto conto dell’articolo 37 ? 2 della Convenzione, che le consente di ripristinare una domanda nel suo elenco di casi quando ritiene che le circostanze lo giustifichino (ibidem, ? 130).
95. La parte della causa relativa alla questione dell’articolo 41 della Convenzione riguardante le richieste di danni materiali e non pecuniari dovrebbe quindi essere cancellata dalla lista delle cause.
96. Per quanto riguarda i costi e le spese, secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente pu? essere rimborsato solo nella misura in cui la loro realt?, la loro necessit? e la ragionevolezza del loro tasso sono stabilite. Nella fattispecie, tenuto conto dei documenti in suo possesso e dei criteri summenzionati, il Tribunale ritiene ragionevole assegnare ai ricorrenti la somma di 1 720 euro per tutti i costi e le spese.
97. La Corte ritiene opportuno basare il tasso degli interessi di mora sul tasso d’interesse delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea pi? tre punti percentuali.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE ALL’UNANIMIT?
Dichiara il reclamo ai sensi dell’articolo 1 del protocollo n. 1 ammissibile nella misura in cui riguarda le parti della propriet? che non rientrano nel patrimonio forestale e irricevibile per il resto;
Dichiara che c’? stata una violazione dell’articolo 1 del protocollo n. 1 della Convenzione;
Dichiara che non ? necessario esaminare n? l’ammissibilit? n? il merito della denuncia ai sensi dell’articolo 6 della Convenzione;
1. Decide di cancellare dalla lista delle cause la parte della causa relativa alla questione dell’articolo 41 della Convenzione, riguardante la richiesta di danni materiali e non pecuniari;
Regge,
a) che lo Stato convenuto paghi al ricorrente, entro tre mesi dal giorno in cui la sentenza ? divenuta definitiva ai sensi dell’articolo 44 ? 2 della Convenzione, la somma di 1 720 euro (millesettecentoventi euro) da convertire nella moneta dello Stato convenuto al tasso applicabile alla data della transazione;

b) dalla scadenza di tale termine fino al pagamento, a tale importo si aggiungono interessi semplici a un tasso pari al tasso delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante tale periodo, maggiorato di tre punti percentuali ;

Respinge il resto della richiesta di giusta soddisfazione.
Hasan Bak?rc? Jon Fridrik Kj?lbro
Vice cancelliere Presidente

ALLEGATO

* MERGEFORMAT 1 2 3
Nome Muharrem G?NE? Kadri G?NE? Fikret G?NE?
Anno di nascita 1960 1966 1945
Nazionalit? Turco Turco Turco
Luogo di residenza Diyarbak?r Diyarbak?r Diyarbak?r

* MERGEFORMAT 4 5 6
Nome ?hsan G?NE? ?lhami G?NE? Mehmet G?NE?
Anno di nascita 1955 1968 1959
Nazionalit? Turco Turco Turco
Luogo di residenza Diyarbak?r Diyarbak?r Diyarbak?r

* MERGEFORMAT 7 8 9
Nome Nizamettin G?NE? ?mer G?NE? Z?lfi G?NE?
Anno di nascita 1970 1943 1963
Nazionalit? Turco Turco Turco
Luogo di residenza Diyarbak?r Diyarbak?r Diyarbak?r

Testo Tradotto

DEUXI?ME SECTION

AFFAIRE MUHARREM G?NE? ET AUTRES c. TURQUIE

(Requ?te no 23060/08)

ARR?T
Article 1 du Protocole no 1 ? Privation de propri?t? ? Rejet de revendications de propri?t? sur des biens enregistr?s comme propri?t? du Tr?sor lors des travaux du cadastre en pr?sence d?un titre de propri?t? d?cern? pr?alablement sur d?cision judiciaire aux requ?rants ? D?lai particuli?rement long, pr?s de quarante-six ans, entre l?annulation d?finitive au profit du Tr?sor public du titre de propri?t? des requ?rants r?guli?rement immatricul? et le jugement qui avait ?tabli leur titre ? Bonne foi des requ?rants ? Rectification d?erreurs des autorit?s publiques ne devant pas se faire au d?triment des requ?rants ? Absence de r?action des autorit?s nationales avec la c?l?rit? requise et conform?ment au principe de bonne gouvernance et de s?curit? juridique ? Juste ?quilibre rompu au d?triment des requ?rants

STRASBOURG
24 novembre 2020
Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention . Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Muharrem G?ne? et autres c. Turquie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (deuxi?me section), si?geant en une Chambre compos?e de :
Jon Fridrik Kj?lbro, pr?sident,
Marko Bo?njak,
Ale? Pejchal,

Egidijus K?ris,
Branko Lubarda,
Pauliine Koskelo,
Saadet Y?ksel, juges,
et de Hasan Bak?rc?, greffier adjoint de section,

Vu :

la requ?te susmentionn?e (no 23060/08) dirig?e contre la R?publique de Turquie et dont 9 ressortissants de cet ?tat, lesquels sont list?s en annexe, (? les requ?rants ?) ont saisi la Cour en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?) le 2 mai 2008,

la d?cision de porter la requ?te ? la connaissance du gouvernement turc (? le Gouvernement ?),

les observations des parties,

Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 3 novembre 2020,

Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :

INTRODUCTION

La requ?te concerne le rejet des revendications de propri?t? des requ?rants sur plusieurs biens enregistr?s comme propri?t? du Tr?sor lors des travaux du cadastre et la non-prise en compte du titre de propri?t? qui avait ?t? d?cern? sur d?cision judiciaire en 1951 et qui reconnaissait le droit de propri?t? des requ?rant sur lesdits biens.

EN FAIT

1. Les noms, ann?es de naissance et lieux de r?sidence des requ?rants sont indiqu?s en annexe. Les int?ress?s ont ?t? repr?sent?s par Mes M. Be?ta? et M.T. Abay, avocats ? Diyarbak?r.

2. Le Gouvernement a ?t? repr?sent? par son agent.

L?enregistrement du bien comme propri?t? du de cujus des requ?rants
3. En 1951, Adem G?ne?, le de cujus du requ?rant, initia devant le tribunal de grande instance d?E?il (? le TGI ?) une action en revendication de propri?t? d?un terrain de 912 d?carres (? le bien ?) fond?e sur la prescription acquisitive.

4. Par un jugement du 24 septembre 1951, apr?s avoir proc?d? ? une visite des lieux et des auditions d?experts, le TGI rejeta les demandes de deux particuliers s??tant constitu?s parties intervenantes et fit droit ? la demande du de cujus. Il constata que l?int?ress? exer?ait une possession paisible et ininterrompue ? titre de propri?taire depuis plus de vingt ans sur le terrain en cause, lequel ?tait un ? champ de ch?nes ? (me?elik tarla). Le TGI ordonna l?enregistrement du bien comme ?tant sa propri?t?.

5. Un titre de propri?t? immatricul? au registre foncier fut d?cern? en cons?quence de ce jugement.

6. Par la suite, le terrain fut volontairement divis? en plusieurs parcelles au sein de l??lot 119.

Le cadastrage de la zone en 1997
7. En 1997, les autorit?s proc?d?rent au cadastrage de la r?gion o? se trouvait le bien.

8. A l?issue des travaux, les parcelles 7, 9, 26, 27 et 40 de l??lot 119 furent enregistr?es comme propri?t? du Tr?sor. D?apr?s les conclusions cadastrales, aucun titre de propri?t? concernant ces biens n?avait pu ?tre trouv? lors de l?examen du registre foncier. M?me si le de cujus des requ?rants exer?ait une possession paisible et ininterrompu depuis plus de vingt ans, ces terrains ?taient insusceptibles d?acquisition par voie de prescription dans la mesure o? il s?agissait de terrains rocheux ne se pr?tant pas ? une activit? agraire. Par ailleurs, la parcelle 8, qui ?tait un ? terrain vierge ? (hali arazi), fut elle aussi enregistr?e comme propri?t? du Tr?sor.

9. Faute d?opposition dans un d?lai de 30 jours apr?s leur affichage, ces conclusions cadastrales devinrent d?finitives le 11 juillet 1997.

L?action judiciaire concernant les parcelles 26, 27 et 40
10. Le 18 mars 2003, dans le d?lai de dix ans pr?vu par la loi relative au cadastre (voir paragraphes 30 et 31 et ci-dessous), les requ?rants initi?rent une action en vue de faire annuler l?inscription des parcelles 26, 27 et 40 comme propri?t? du Tr?sor et les faire inscrire ? leur nom. Ils firent valoir entres autres qu?ils disposaient d?un titre de propri?t? inscrit au registre.

11. Le TGI releva qu?une partie de ces parcelles se trouvaient d?sormais sous les eaux d?un barrage et qu?en vertu tant du code civil que de la loi sur le cadastre, les eaux b?n?ficiant au public (yarar? kamuya ait sular) ne pouvaient faire l?objet d?une propri?t? priv?e.

12. Le TGI pr?cisa ensuite qu?en vertu des m?mes codes, les terrains ne pouvant servir ? l?agriculture ?taient insusceptibles de faire l?objet d?une acquisition par voie d?usucapion. En ce qui concerne la partie non-immerg?e de la parcelle 27, il releva qu?il s?agissait, d?apr?s l?expert, d?un terrain agricole de classe 3. Quant aux parties non-immerg?es des parcelles 26 et 40, il observa que l?expert avait conclu que, compte tenu de leur inclinaison, de la structure de leur sol, de leur capacit? ? retenir l?eau et de leurs autres caract?ristiques, ces terrains ne pouvaient se pr?ter ? une activit? agricole.

13. A la lumi?re de ces ?l?ments, le TGI rejeta l?action dans son ensemble par un jugement du 12 d?cembre 2006, sans autre pr?cision au sujet du terrain agricole de classe 3.

14. Le 19 mars 2007, la Cour de cassation rejeta le pourvoi des requ?rants.

L?action judiciaire concernant les parcelles 7, 8 et 9
15. Le 6 juillet 2007, avant la fin du d?lai de dix ans au-del? duquel les droits ant?rieurs au cadastrage s??teignent, les requ?rants initi?rent une action devant le TGI pour obtenir l?inscription des parcelles 7, 8 et 9 ? leur nom au registre foncier. Ils firent valoir que, contrairement ? ce qu?affirmaient les conclusions cadastrales, ils disposaient d?un titre de propri?t? inscrit au registre d?cern? sur d?cision judiciaire en 1951. Ils pr?cis?rent, entre outre, qu?ils avaient continu? ? cultiver et exercer une possession sur les parcelles apr?s le d?c?s de leur de cujus en 2003.

16. Le TGI rejeta l?action par un jugement du 27 d?cembre 2007. Il releva que la totalit? de la parcelle 7 et deux parties de la parcelle 8 se trouvaient immerg?es sous les eaux d?un barrage et qu?en vertu, tant du code civil que de la loi sur le cadastre, les eaux b?n?ficiant au public (yarar? kamuya ait sular) ne pouvaient faire l?objet d?une propri?t? priv?e. Quant ? la parcelle 9 et au restant de la parcelle 8, l?une des expertises avait indiqu? que compte tenu de leur inclinaison, de leur flore, de la structure de leur sol et de leurs autres caract?ristiques, ces terrains devaient ?tre consid?r?s comme des for?ts. Or, les for?ts ne pouvaient elles non plus faire l?objet d?une propri?t? priv?e.

17. La Cour de cassation rejeta le pourvoi par un arr?t du 6 octobre 2008, pr?cisant que la d?cision judiciaire de 1951 n??tait pas opposable au Tr?sor ?tant donn? que celui-ci n?avait pas ?t? partie ? la proc?dure.

18. Le 26 f?vrier 2009, la haute juridiction en fit de m?me au sujet de la demande en rectification d?arr?t des requ?rants.

LE CADRE JURIDIQUE ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS

Les inscriptions du registre foncier
19. L?article 633 de l?ancien code civil (loi no 743) (ACC) du 17 f?vrier 1926, qui ?tait en vigueur jusqu?au 1er janvier 2002, ?tait ainsi libell? :

? La propri?t? fonci?re s?acquiert par l?inscription au registre foncier.

Celui qui acquiert un immeuble par occupation, succession, expropriation, ex?cution forc?e ou jugement en devient toutefois propri?taire avant l?inscription, mais il ne peut en disposer dans le registre foncier qu?apr?s que cette formalit? a ?t? remplie. ?

20. La teneur de cette disposition a ?t? reprise ? l?article 705 du nouveau code civil (loi no 4721) (NCC).

21. En vertu de l?article 1020 du NCC, ? nul ne peut pr?tendre ignorer les mentions du registre foncier ?.

22. L?article 1023 du NCC, qui reprend une disposition pr?existante, cr?e une fiction d?exactitude du registre foncier dans les termes suivants :

? Celui qui acquiert la propri?t? ou d?autres droits r?els en se fondant de bonne foi sur une inscription du registre foncier est maintenu dans son acquisition. ?

La prescription acquisitive
23. L?article 639, alin?a 1, de l?ACC disposait :

? Toute personne ayant exerc? une possession continue et paisible ? titre de propri?taire pendant vingt ans sur un bien immeuble pour lequel aucune mention ne figure au registre foncier peut introduire une action [en justice] en vue d?obtenir l?inscription [au registre foncier] de ce bien comme ?tant sa propri?t?. ?

24. Une disposition similaire figure ? l?article 713, alin?a 1, du NCC.

25. L?article 14 de la loi no 3402 du 21 juin 1987 sur le cadastre pr?voit que ? le titre d?un bien immobilier non immatricul? au registre foncier (…) est inscrit au nom de celui qui prouve, au moyen de documents, d?expertises ou de d?clarations de t?moins, l?avoir poss?d?, ? titre de propri?taire, de mani?re ininterrompue pendant plus de vingt ans ?.

26. En vertu de l?article 715 du NCC (article 641 de l?ACC) et de l?article 16 du code du cadastre, les biens sans ma?tre ainsi que les biens d?di?s ? l?usage commun du public rel?vent de la haute police de l??tat et ne peuvent faire l?objet d?une propri?t? priv?e.

27. Il en va ainsi des for?ts et de la bande littorale qui ?chappent ? la prescription acquisitive.

28. Les biens ne pouvant faire l?objet d?un usage agricole, tels que les terrains rocheux, ne peuvent eux non plus faire l?objet d?une acquisition par usucapion.

Le cadastrage
29. En vertu de l?article 12 de la loi no 3402 du 21 juin 1987 relative au cadastre (? la loi sur le cadastre ?), les conclusions ?tablies ? l?issue des travaux de cadastrage font l?objet d?un affichage public pendant une dur?e de trente jours. En l?absence de contestation durant cette p?riode, les proc?s-verbaux de cadastrage deviennent d?finitifs et sont retranscrits au registre foncier dans un d?lai de trois mois.

30. Cette retranscription ne fait cependant pas obstacle ? une proc?dure judiciaire visant ? faire valoir des droits qui n?auraient pas ?t? pris en compte lors du cadastrage. Une telle action doit ?tre exerc? avant la fin du d?lai de la prescription extinctive d?cennale pr?vu ? l?alin?a 3 de l?article 12 en ces termes :

? Au-del? d?un d?lai de dix ans ? partir de la date ? laquelle les proc?s-verbaux sont devenus d?finitifs, aucun recours fond? sur des droits ant?rieurs au cadastrage ne peut ?tre form? contre les constatations, droits et d?limitations que [lesdits proc?s-verbaux] contiennent ?.

31. En vertu de l?alin?a 4 de la m?me disposition, ? l?issue du d?lai de dix ans, tous les titres ant?rieurs relatifs aux biens situ?s dans la zone de cadastrage perdent leur ? qualit? de titre en circulation ? (i?leme tabi kay?t niteli?ini kaybeder) et ne peuvent plus permettre aucune d?marche aupr?s des services du cadastre ou du registre foncier.

L?article 1007 du NCC
32. L?article 1007 du NCC, qui reprend l?article 917 de l?ACC, pose le principe selon lequel l??tat est responsable de tout dommage r?sultant d?erreurs dans la tenue des registres fonciers.

33. En vertu d?une jurisprudence bien ?tablie depuis un arr?t du 26 novembre 1980 de l?Assembl?e des chambres civiles de la Cour de cassation, la responsabilit? ainsi pr?vue par le code civil exigeait l?existence d?un lien entre le pr?judice dont l?indemnisation ?tait r?clam?e et la tenue des registres. Toutefois, les actes qui rel?vent des travaux de cadastrage et qui peuvent, de ce fait, faire l?objet de contestation par l?usage de voies de droit sp?cifiques (voir paragraphes 29 ? 31 ci-dessus) n??taient pas consid?r?s comme entrant dans la notion de ? tenue des registres ?.

34. Ainsi, conform?ment ? cette jurisprudence, les personnes dont les titres de propri?t? avaient ?t? annul?s ? l?issue de travaux de cadastrage au motif que lesdits biens relevaient du domaine forestier ou ?taient situ?s sur la bande littorale ne pouvaient obtenir d?indemnisation sur le fondement de l?article 1007.

35. La Cour de cassation a par la suite modifi? sa jurisprudence, d?abord dans les affaires concernant le littoral puis dans celles concernant le domaine forestier.

36. L?infl?chissement jurisprudentiel qui est intervenu au sujet du littoral apr?s les arr?ts rendus par la Cour dans les affaires N.A. et autres c. Turquie (no 37451/97, CEDH 2005?X) et Do?rus?z et Aslan c. Turquie (no 1262/02, 30 mai 2006), est d?crit dans l?arr?t H?seyin Ak et autres c. Turquie (nos 15523/04 et 15891/04, ? 18, 7 d?cembre 2010) en ces termes :

? (…) la Cour de cassation turque a d?velopp? une jurisprudence qui permet ? une personne priv?e de son droit de propri?t? portant sur un bien situ? sur le littoral d?obtenir une indemnisation sur le fondement de l?article 1007 du code civil. ? cet ?gard, on peut citer plusieurs arr?ts rendus par la 1?re chambre civile de la Cour de cassation :

? arr?t du 2 juillet 2007 (E. 2007/6353 ? K. 2007/7497) : pour confirmer le jugement rendu le 26 juillet 2005 par le tribunal de grande instance de Mudanya qui avait ordonn? l?annulation du titre de propri?t? (dans le cadre de l?action principale) et le paiement d?une indemnit? au propri?taire priv? de son bien sur le littoral (dans le cadre d?une demande reconventionnelle), la Cour de cassation a relev? que l?int?ress? avait acquis de bonne foi le bien en question en se fiant au registre foncier, et qu?il y avait lieu de l?indemniser en raison de l?annulation de son titre de propri?t? ;

? arr?ts du 23 octobre 2007 (E. 2007/6214 ? K. 2007/9985), du 1er novembre 2007 (E. 2007/8538 ? K. 2007/10353) et du 12 novembre 2007 (E. 2007/9403 ? K. 2007/10807) : statuant sur des jugements de premi?re instance relatifs ? l?annulation de titres de propri?t?, la Cour de cassation a soulign? le droit ? r?paration des personnes priv?es de leurs biens situ?s sur le littoral. Se r?f?rant ? l?affaire Do?rus?z et Aslan pr?cit?e, la chambre a relev? que le droit de propri?t? fond? sur un titre valide, d?livr? par les autorit?s, jouissait sans conteste d?une protection. Selon elle, le fait pour l??tat d?invoquer l?absence de validit? d?un titre de propri?t? d?livr? par lui et de demander l?annulation de ce titre sans indemnisation ?tait non seulement incompatible avec le respect du droit de propri?t?, mais aussi de nature ? porter atteinte ? la respectabilit? de l??tat. Apr?s avoir confirm? l?existence d?une utilit? publique dans l?annulation des titres de propri?t? portant sur des biens situ?s sur le littoral, elle a soulign? la n?cessit? d?indemniser les personnes ainsi priv?es de leur droit de propri?t? pour ne pas rompre le juste ?quilibre devant r?gner entre les int?r?ts en jeu ;

? arr?ts du 13 mars 2008 (E. 2008/1113 ? K. 2008/3238) et du 27 mars 2008 (E. 2008/1596 ? K. 2008/3880) : statuant sur des jugements relatifs ? l?annulation du titre de propri?t?, la 1?re chambre a encore soulign? le droit ? une indemnisation tout en pr?cisant que celle-ci devait faire l?objet d?une action principale distincte ou d?une demande reconventionnelle.

On peut ?galement citer les arr?ts adopt?s par la 4?me chambre civile de la Cour de cassation le 18 septembre 2008 (E. 2007/14851 ? K. 2008/10543) et le 29 novembre 2007 (E. 2007/1940 ? K. 2007/15047) : la chambre y a cass? le jugement de premi?re instance ayant refus? l?indemnisation ; elle a consid?r? que la personne priv?e de son bien devait ?tre indemnis?e sur le fondement de l?article 1007 du code civil. ?

37. Le r?gime de responsabilit? mis en place par cette nouvelle jurisprudence est celui de la responsabilit? sans faute.

38. Le d?lai d?introduction de la demande fond?e sur l?article 1007 a ?t? port? ? dix ans par voie pr?torienne (voir arr?t de la 1?re chambre civile de la Cour de cassation du 15 juillet 2011 – E. 2011/4662 K. 2011/8363 – cit? dans la d?cision Altunay c. Turquie (d?c.), no 42936/07, ? 27, 17 avril 2012).

39. Par la suite, un revirement de jurisprudence a ?galement ?t? op?r? en ce qui concerne le domaine forestier par la 20?me chambre civile de la Cour de cassation, laquelle a comp?tence en cette mati?re.

40. Ce changement semble ?tre intervenu pour la premi?re fois dans un arr?t du 11 octobre 2011 (E. 2011/9173- K. 2011/12065), ?galement mentionn? dans la d?cision Altunay (pr?cit?e).

41. D?autres arr?ts dans le m?me sens ont ?t? rendus par la 20?me chambre les 12 d?cembre 2011 et 18 d?cembre 2012.

42. Il est ? noter que parmi les ?l?ments pr?sent?s par le Gouvernement figure un arr?t de l?Assembl?e des chambres civiles du 18 novembre 2009 rendu dans une affaire concernant une demande d?indemnisation pour l?annulation d?un titre relatif ? un bien relevant du domaine forestier. Si la question tranch?e dans l?arr?t concernait celle de la comp?tence entre les juridictions judiciaires et administratives, l?Assembl?e a n?anmoins rappel?, dans un obiter dictum, la jurisprudence relative ? l?article 1007 dans les affaires relatives au littoral.

Les comp?tences de la commission d?indemnisation
43. Dans le cadre de la proc?dure d?arr?t pilote ?mm?han Kaplan c. Turquie (no 24240/07, ?? 29 et 74-75, 20 mars 2012), le gouvernement d?fendeur avait pris l?engagement d??tablir une voie de recours ad hoc pour rem?dier au probl?me structurel concernant les d?lais excessifs de proc?dure en se conformant ? la jurisprudence de la Cour en la mati?re.

44. Dans ce contexte, est entr?e en vigueur, le 19 janvier 2013, la loi no 6384 relative au r?glement, par l?octroi d?une indemnit?, de certaines requ?tes introduites devant la Cour europ?enne des droits de l?homme (Avrupa ?nsan Haklar? Mahkemesine yap?lm?? baz? ba?vurular?n tazminat ?denmek suretiyle ??z?m?ne dair kanun). Cette loi a mis en place une commission d?indemnisation et a ?nonc? les principes ainsi que la proc?dure ? suivre relativement ? l?indemnisation dans les affaires de dur?e de la proc?dure ainsi que dans celles relatives ? la non-ex?cution ou ? l?ex?cution partielle ou tardive de d?cisions judiciaires nationales.

45. Par la suite, les comp?tences de la commission ont ?t? ?tendues ? d?autres mati?res et notamment au domaine forestier. Ainsi, par un d?cret du 9 mars 2016, le Conseil des ministres a ?tendu le champ de comp?tence ratione materiae de la commission aux requ?tes concernant des all?gations de violation du droit de propri?t? en raison de l?annulation de titre de propri?t? au motif que le bien en cause faisait partie du domaine forestier (voir Demir c. Turquie (d?c.), no 9161/07, ? 36 in fine, 15 octobre 2019).

46. Par l?ordonnance pr?sidentielle no 809 du 7 mars 2019, la commission a vu sa comp?tence s??largir ? nouveau. Elle peut d?sormais octroyer une indemnisation lorsque la Cour lui d?l?gue la question du pr?judice mat?riel et/ou moral sur le terrain de l?article 41 apr?s avoir constat? une violation de l?article 1 du Protocole no 1 (voir Kaynar et autres c. Turquie, nos 21104/06 et 2 autres, ? 24, 7 mai 2019).

EN DROIT

SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE NO 1 A LA CONVENTION
47. Les requ?rants se plaignent d?une atteinte ? leur droit au respect de leurs biens. Ils invoquent l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention, qui est ainsi libell? :

? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.

Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?

48. Le Gouvernement s?oppose ? cette th?se.

Sur la recevabilit?
49. Le Gouvernement soul?ve deux exceptions d?irrecevabilit? tir?es de l?obligation d??puiser les voies de recours internes.

50. Premi?rement, il expose que les requ?rants peuvent saisir la commission d?indemnisation, dont les comp?tences ont ?t? ?largies aux pr?judices li?s ? l?annulation des titres de propri?t? portant sur des terrains relevant du domaine forestier.

51. Deuxi?mement, il soutient que les int?ress?s auraient pu introduire une action en indemnisation fond?e sur l?article 1007 du NCC.

52. En ce qui concerne la premi?re branche du grief, la Cour observe qu?elle a d?j? d?clar? irrecevables des griefs similaires dans l?affaire Savas??n et autres c. Turquie (no 15661/07, 7 juin 2016) en les redirigeant vers la commission d?indemnisation cr??e par loi no 6384 visant le r?glement des affaires pendantes devant la Cour par le versement d?une indemnit?.

53. Elle n?aper?oit aucune raison de d?cider autrement en l?esp?ce et d?clare irrecevable le grief pour autant qu?il concerne les parties du bien qui ont ?t? consid?r?es comme relevant du domaine forestier.

54. En ce qui concerne l?exception relative ? l?article 1007, la Cour observe que la Cour de cassation a modifi? son interpr?tation de cette disposition par ?tapes. Dans un premier temps, ? partir du deuxi?me semestre de l?ann?e 2007 (voir paragraphe 36 ci-dessus), elle a permis l?indemnisation des personnes dont le titre avait ?t? annul? ou rendu caduque au motif qu?il portait sur un bien situ? sur la bande littorale, avant d??largir, dans un second temps, cette possibilit? aux biens relevant du domaine forestier, et ce, ? partir de fin 2011 (voir paragraphes 39 ? 41 ci?dessus). La haute juridiction a ?galement ?tendu ? 10 ans le d?lai dans lequel l?action en indemnisation devait ?tre introduite (voir paragraphe 38 ci-dessus).

55. La Cour observe, qu?en l?esp?ce, les autorit?s nationales ont consid?r? que les parties du bien litigieux situ?es en dehors du domaine forestier ne pouvaient faire l?objet d?une propri?t? priv?e en raison de leur nature et relevaient de ce fait de la haute police de l??tat.

56. Elle constate que la jurisprudence pr?sent?e par le Gouvernement concerne le domaine forestier et le littoral et que celui-ci n?a pas pr?sent? de d?cision judiciaire correspondant au cas des requ?rants.

57. Elle estime qu?il ne lui est pas ais?e, et qu?il ne lui appartient de toute fa?on pas, de se livrer ? une interpr?tation des ?volutions jurisprudentielles mentionn?es plus haut pour d?terminer si l?on peut en d?duire une r?gle g?n?rale selon laquelle toutes les annulations de titres reposant sur la circonstance que le bien en question ne pouvait faire l?objet d?une propri?t? priv?e ? et pas uniquement celles relatives au littoral ou domaine forestier – doivent donner lieu ? une indemnisation sur le fondement de l?article 1007 du NCC.

58. ? supposer qu?une telle interpr?tation soit permise au vu de l?ensemble des d?veloppements jurisprudentiels relatif ? l?article 1007 du NCC, la Cour observe que les requ?rants ont introduit leur requ?te le 2 mai 2008, ? l??poque o? lesdits d?veloppements jurisprudentiels en ?taient encore ? leur d?but : seul deux arr?ts semblent avoir ?t? rendus ? cette ?poque, et ils ne concernaient que le littoral. D?s lors, faute d?exemple de d?cision concernant sp?cifiquement des situations similaires ? celle des requ?rants, la Cour ne saurait conclure que ce recours avait acquis, au moment de l?introduction de la requ?te, un degr? de certitude juridique suffisant pour pouvoir et devoir ?tre utilis? aux fins de l?article 35 ? 1 de la Convention.

59. En outre, la Cour rappelle que l??puisement des voies de recours internes s?appr?cie, en principe, ? la date d?introduction de la requ?te (Baumann c. France, no 33592/96, ? 47, CEDH 2001-V (extraits)). Il est vrai que la Cour a d?j? fait des exceptions ? cette r?gle g?n?rale notamment en ce qui concerne la cr?ation de recours sp?cifiques se r?f?rant explicitement aux requ?tes d?j? introduites aupr?s de la Cour et visant ? les faire tomber dans le champ de comp?tence des instances nationales, telle que, par exemple, la commission d?indemnisation mentionn?e plus haut. Toutefois, toujours ? supposer que l?article 1007 du NCC puisse aujourd?hui ?tre interpr?t? de mani?re ? permettre une indemnisation, la Cour observe que le d?lai de dix ans pour engager l?action est forclos (les d?cisions judiciaires ?tant devenues d?finitives en 2007 et 2009) ; de sorte que la question de savoir si l?on doit s??carter en l?esp?ce de la r?gle g?n?rale ne se pose m?me pas.

60. A la lumi?re de ces ?l?ments, la Cour rejette l?exception du Gouvernement fond?e sur l?article 1007 du NCC.

61. Constatant qu?il ne se heurte ? aucun autre motif d?irrecevabilit? et qu?il n?est pas manifestement mal fond?, la Cour d?clare le grief recevable pour autant qu?il concerne les parties des parcelles en cause ne relevant pas du domaine forestier, et irrecevable pour le surplus.

Sur le fond
Th?ses des parties
62. Les requ?rants se plaignent d?avoir ?t? priv?s de leur bien sans aucune indemnit?, malgr? une d?cision de justice leur reconnaissant la propri?t? du bien en cause.

63. Le Gouvernement conteste cette th?se.

64. Apr?s avoir expos? son importance pour le d?veloppement ?conomique et social du pays, il pr?cise que le cadastre et le registre foncier requi?rent la confiance du public et la s?curit? juridique. Selon le Gouvernement, cette derni?re est assur?e par la r?gle de la prescription extinctive d?cennale en vertu de laquelle tout droit ant?rieur s??teint dans un d?lai de dix ans apr?s le cadastrage (voir paragraphes 30 et 31 ci-dessus).

65. Compte tenu des cons?quences particuli?rement importantes de cette prescription, les travaux de cadastrage ne pourraient se restreindre ? une simple mise en ?uvre des titres sur le terrain afin d?en d?terminer les limites physiques, mais n?cessiteraient ?galement une v?rification de la validit? des titres.

66. Le Gouvernement affirme qu?un titre ?tabli de mani?re non valable ne pourrait conf?rer un quelconque droit ? son titulaire. ? cet ?gard, il pr?cise que, dans certains cas, m?me un titre ?tabli sur d?cision judiciaire pourrait ne pas ?tre valable si ladite d?cision devait s?av?rer ne pas refl?ter la situation r?elle du bien.

67. Par ailleurs, le Gouvernement ajoute qu?il en va de m?me des titres ?tablis sur la base de d?cisions rendues ? l?issue d?une proc?dure non-contentieuse, c?est-?-dire sans partie adverse.

68. Or, le titre dont se pr?valent les requ?rants ayant ?t? d?cern? ? l?issue d?une proc?dure de ce type, le jugement de 1951 n?aurait pas conf?r? aux int?ress?s de droit opposable aux tiers.

69. Le Gouvernement indique que c?est en tenant compte du fait que ce titre ne pouvait ?tre opposable au Tr?sor que les juridictions nationales auraient consid?r? le bien comme un bien non inscrit au registre. Elles ont en cons?quence examin? les pr?tentions des requ?rants sur la seule base des r?gles relatives ? l?usucapion. Les conditions de la prescription acquisitive n??tant cependant pas remplies, elles ont rejet? les actions des int?ress?s.

Appr?ciation de la Cour
70. La Cour observe que les jugements du TGI du 12 d?cembre 2006 et du 27 d?cembre 2007 qui ont confirm? les conclusions cadastrales ont eu pour cons?quence d?annuler d?finitivement – en le rendant caduque – le titre de propri?t? des requ?rants sur le bien en cause ?tabli par le jugement du 24 septembre 1951 (voir paragraphe 4 ci-dessus). Cette situation s?analyse en une privation de propri?t? au sens de la deuxi?me phrase du premier paragraphe de l?article 1 du Protocole no 1.

71. Il n?y pas de controverse sur la question de savoir si la mesure r?pondait ? un int?r?t g?n?ral. Il reste donc ? d?terminer si l?invalidation des titres de propri?t? des requ?rants a respect? le juste ?quilibre entre l?int?r?t g?n?ral et les droits des int?ress?s.

72. La Cour rappelle que la proportionnalit? d?une ing?rence dans le droit de propri?t? implique l?existence d?un juste ?quilibre entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la collectivit? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux des individus. Cet ?quilibre est rompu si la personne concern?e a eu ? subir ? une charge sp?ciale et exorbitante ?.

73. La v?rification de l?existence d?un juste ?quilibre exige un examen global des diff?rents int?r?ts en cause et peut appeler une analyse du comportement des parties, des moyens employ?s par l??tat et leur mise en ?uvre (Bidzhiyeva c. Russie, no 30106/10, ? 64, 5 d?cembre 2017).

74. Dans le contexte de la protection de la propri?t?, une importance particuli?re doit ?tre accord?e au principe de bonne gouvernance (Nekvedavi?ius c. Lituanie, no 1471/05, ? 87, 10 d?cembre 2013). Ce principe exige que lorsqu?une question d?int?r?t g?n?ral est en jeu, et en particulier lorsque l?affaire porte sur des droits fondamentaux, les autorit?s publiques doivent agir en temps utile et de mani?re appropri?e, et surtout coh?rente (Ioannis Anastasiadis c. Gr?ce (d?c.), no 51391/09, ? 46, 17 octobre 2017 ; Bogdel c. Lituanie, no 41248/06, ? 65, 26 novembre 2013).

75. Si ce principe de bonne gouvernance n?exclut pas que les autorit?s puissent rectifier des irr?gularit?s, m?me lorsque celles-ci r?sultent de leur propre n?gligence, la n?cessit? de corriger une ? erreur ? ancienne ne doit pas constituer une ing?rence disproportionn?e dans le droit acquis par le requ?rant en se fiant de bonne foi ? l?action des autorit?s publiques (Beinarovi? et autres c. Lituanie, nos 70520/10 et 2 autres, ? 140, 12 juin 2018). C?est ? l??tat qu?il incombe d?assumer le risque d?une faute des pouvoirs publics et il convient de ne pas y rem?dier aux d?pens de la personne touch?e, surtout lorsqu?aucun autre int?r?t priv? concurrent n?est en jeu (Gashi c. Croatie, no 32457/05, ? 40, 13 d?cembre 2007 ; Gladysheva c. Russie, no 7097/10, ? 80, 6 d?cembre 2011). Dans le cadre de l?annulation d?un titre de propri?t? attribu? par erreur, le principe de bonne gouvernance n?impose pas aux autorit?s uniquement une obligation d?agir rapidement pour corriger leurs erreurs mais peut aussi impliquer le paiement d?une indemnisation ad?quate au d?tenteur de bonne foi ou une autre forme de r?paration appropri?e (Beinarovi? et autres, ? 140; Lelas c. Croatie, no 55555/08, ? 74, 20 mai 2010; Maksymenko et Gerasymenko c. Ukraine, no 49317/07, ? 64, 16 mai 2013; et Bogdel, pr?cit?, no 41248/06, ? 66, 26 novembre 2013).

76. La Cour observe que les requ?rants disposaient d?un titre de propri?t? inscrit au registre foncier. Leur de cujus s?est vu reconna?tre la propri?t? des parcelles litigieuses en 1951 par le TGI d?E?il, qui a estim?, apr?s une visite des lieux et des auditions d?experts, que l?int?ress? r?unissait les conditions de la prescription acquisitive dans la mesure o? il exer?ait une possession paisible et ininterrompue sur le bien en cause depuis plus de vingt ans.

77. Elle rappelle que, en droit turc, c?est l?inscription au registre qui op?re tant le transfert de propri?t? que la constitution d?un droit r?el (Avyidi c. Turquie, no 22479/05, ? 88, 16 juillet 2019) et qu?un titre immatricul? audit registre constitue la preuve incontestable de l?existence d?un droit de propri?t? (Avyidi c. Turquie, no 22479/05, ? 88, 16 juillet 2019; Rimer et autres c. Turquie, no 18257/04, ? 36, 10 mars 2009, B?l?kba? et autres c. Turquie, no 29799/02, ? 36, 9 f?vrier 2010, Usta c. Turquie, no 32212/11, ? 29, 27 novembre 2012, et Do?ancan c. Turquie (d?c.), no 17934/10, ? 22, 15 octobre 2013).

78. Elle rel?ve que les requ?rants ont pu jouir de leur bien de fa?on normale pendant une tr?s longue p?riode jusqu?? l?annulation de leur titre de propri?t? au profit du Tr?sor public et qu?ils pouvaient l?gitimement se croire en situation de ? s?curit? juridique ? compte tenu de ce titre.

79. Il est vrai que les requ?rants avaient obtenu le titre ? l?issue d?une proc?dure ? laquelle l?administration n??tait pas partie et que les tribunaux internes ont consid?r? que le jugement en question (de 1951) ne pouvait lier le Tr?sor. Mais ce point n?est pas d?cisif aux yeux de la Cour, ?tant donn? que ce jugement d?finitif qui concernait la propri?t? du bien a ?t? transcrit au registre et que les requ?rants disposaient d?un titre de propri?t? r?guli?rement immatricul? lequel est opposable aux tiers (comparer avec Basa c. Turquie, nos 18740/05 et 19507/05, ?? 33 et 92, 15 janvier 2019 o? le jugement en cause, qui avait ?t? rendu dans le cadre d?une proc?dure en partage et qui contenait, ? titre incident, des constatations non pas sur la propri?t? mais sur la superficie du bien, n?avait pas ?t? transcrit au registre). La Cour observe ? cet ?gard que la seule inscription au registre suffit pour rendre le droit opposable aux tiers. En effet, en vertu de l?article 1020 du NCC, nul ne peut pr?tendre ignorer les mentions du registre foncier. Il s?agit d?ailleurs l? de l?un des objectifs m?me de la publicit? fonci?re, ?tablir une pr?somption de connaissance du contenu du registre foncier et ?viter, en rendant les inscriptions et mentions du registre opposable ? tous, que quiconque puisse se pr?valoir de son ignorance.

80. Au demeurant, tant le titre des requ?rants que le jugement sur lequel il se fonde ?mane d?autorit?s publiques. Rien n?indique – et le Gouvernement n?a jamais ?mis d?all?gations en ce sens – que les requ?rants se soient livr?s ? des man?uvres frauduleuses, qu?ils aient fait de fausses d?clarations ou qu?ils aient autrement cherch? ? tromper et ? induire en erreur lesdites autorit?s, dont le tribunal. Si ces derni?res ont commis des erreurs, la rectification de celles-ci ne doit se faire au d?triment des requ?rants dont la bonne foi n?a jamais ?t? mise en cause.

81. En outre, compte tenu du d?lai particuli?rement long (pr?s de quarante-six ans) qui s?pare l?annulation de l?inscription au registre et du jugement, il est difficile d?affirmer que les autorit?s ont r?agi avec la c?l?rit? requise et de mani?re conforme tant au principe de bonne gouvernance qu?? celui de s?curit? juridique.

82. A la lumi?re de ces ?l?ments, la Cour estime que le juste ?quilibre a ?t? rompu au d?triment des requ?rants.

83. Partant, il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1.

SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 6 DE LA CONVENTION
84. Les requ?rants se plaignent d?une atteinte ? leur droit ? un jugement obligatoire et d?finitif en raison de l?annulation de leur titre de propri?t?. Ils invoquent l?article 6 de la Convention.

85. Le Gouvernement s?oppose ? cette th?se.

86. Eu ?gard ? la conclusion ? laquelle elle est parvenue sur le terrain de l?article 1 du Protocole no 1, la Cour estime qu?il n?est pas utile d?examiner ni la recevabilit? ni le bien-fond? de ce grief.

SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
87. Aux termes de l?article 41 de la Convention :

? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?

88. Les requ?rants r?clament 3 000 000 de livres turques (TRY) au titre du dommage mat?riel et 1 800 000 TRY au titre du pr?judice moral qu?ils ont subi. Ils demandent en outre 12 000 TRY au titre des frais et d?pens. Sur cette derni?re partie de la demande, ils pr?sentent un d?compte des heures de travail et du montant des travaux de leur avocat.

89. Le Gouvernement invite la Cour ? renvoyer la question de la r?paration du dommage ? la Commission d?indemnisation et se r?f?re ? l?arr?t Kaynar et autres (pr?cit?).

90. La Cour rappelle que l?initiative du Gouvernement turc d??largir les comp?tences de la commission d?indemnisation renforce le caract?re subsidiaire du m?canisme de protection des droits de l?homme instaur? par la Convention et facilite pour la Cour et le Comit? des Ministres l?accomplissement des t?ches que leur confient respectivement l?article 41 et l?article 46 de la Convention (Kaynar et autres, pr?cit?, ? 73).

91. Elle rel?ve que l??valuation du pr?judice subi par le requ?rant est complexe et que la Cour ne dispose pas de tous les outils qui lui permettraient raisonnablement de r?gler cette question. Elle rappelle avoir d?j? constat? dans de nombreuses affaires contre la Turquie relatives au droit de propri?t? qu?une telle ?valuation est presque objectivement impossible dans la mesure o? elle est tr?s ?troitement li?e aux contextes nationaux, voire locaux, et n?cessite une expertise certaine (ibidem, ? 76).

92. La Cour estime que les instances nationales sont, sans conteste, les mieux plac?es pour ?valuer le pr?judice subi et disposent de moyens juridiques et techniques ad?quats pour mettre un terme ? une violation de la Convention et d?en effacer les cons?quences, notamment, comme dans le cas d?esp?ce, lorsqu?il s?agit de d?terminer la valeur d?un bien immobilier dans un ?tat contractant ? une date donn?e (Avyidi c. Turquie, no 22479/05, ? 129, 16 juillet 2019).

93. Dans ces conditions, elle estime qu?un recours devant la commission d?indemnisation dans un d?lai d?un mois ? compter de la date de la notification de son arr?t final est susceptible de donner lieu ? l?indemnisation par l?administration et que ce recours repr?sente un moyen appropri? de redresser la violation constat?e au regard de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention (ibidem, ? 127).

94. ? la lumi?re de ce qui pr?c?de, la Cour conclut que le droit national permet dor?navant d?effacer les cons?quences de la violation constat?e et estime d?s lors qu?il n?est pas n?cessaire de se prononcer sur les demandes pr?sent?es par le requ?rant ? ce titre. Elle estime par cons?quent qu?il ne se justifie plus de poursuivre l?examen de la requ?te (article 37 ? 1 c) de la Convention). Elle est en outre d?avis qu?il n?existe, en l?esp?ce, pas de circonstances sp?ciales touchant au respect des droits de l?homme garantis par la Convention et ses Protocoles qui exigeraient la poursuite de l?examen de la requ?te (article 37 ? 1 in fine). Par ailleurs, pour parvenir ? cette conclusion, elle a tenu compte de l?article 37 ? 2 de la Convention qui lui permet de r?inscrire une requ?te au r?le lorsqu?elle estime que les circonstances le justifient (ibidem, ? 130).

95. Il y a donc lieu de rayer du r?le la partie de l?affaire relative ? la question de l?article 41 de la Convention, concernant les demandes au titre des dommages mat?riel et moral.

96. Quant aux frais et d?pens, selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut en obtenir le remboursement que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux. En l?esp?ce, compte tenu des documents en sa possession et des crit?res susmentionn?s, la Cour juge raisonnable d?allouer aux requ?rants la somme de 1 720 EUR tous frais confondus.

97. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.

PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,

D?clare, le grief tir? de l?article 1 du Protocole no 1 recevable pour autant qu?il concerne les parties du bien ne relevant pas du domaine forestier et irrecevable pour le surplus;
Dit, qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 de la Convention ;
Dit, qu?il n?y a pas lieu d?examiner ni la recevabilit? ni le bien fond? du grief formul? sur le terrain de l?article 6 de la Convention ;
D?cide, de rayer du r?le la partie de l?affaire relative ? la question de l?article 41 de la Convention, concernant la demande du dommage mat?riel et moral;
Dit,
a) que l??tat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, la somme de 1 720 EUR (mille sept cent vingt euros) ? convertir dans la monnaie de l??tat d?fendeur au taux applicable ? la date du r?glement;

b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ce montant sera ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

Rejette le surplus de la demande de satisfaction ?quitable.
Hasan Bak?rc? Jon Fridrik Kj?lbro
Greffier adjoint Pr?sident

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