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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE LABBRUZZO c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 29, P1-1
Numero: 10022/02/2006
Stato: Italia
Data: 2006-10-05 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

Conclusione Violazione di P1-1; Soddisfazione equa riservata
TERZA SEZIONE
CAUSA LABBRUZZO C. ITALIA
( Richiesta no 10022/02)
SENTENZA
STRASBURGO
5 ottobre 2006
DEFINITIVO
05/01/2007
Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nella causa Labbruzzo c. Italia,
La Corte europea dei Diritti dell’uomo, terza sezione, riunendosi in una camera composta da:
SIGG. B.M. Zupancic, presidente,
J. Hedigan, C. B?rsan, V. Zagrebelsky, la Sig.ra A. Gyulumyan,
Sigg. E. Myjer, Davide Th?r Bj?rgvinsson, giudici, e della Sig.ra F. Araci, greffi?re collaboratrice di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 14 settembre 2006,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 10022/02) diretta contro la Repubblica italiana e in cui tre cittadini di questo Stato, il Sig. C. L., la Sig.ra A. L. ed il Sig. V. L. (“i richiedenti”), hanno investito la Corte il 19 febbraio 2002 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle Libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. I richiedenti sono rappresentati dal il Sig. P., avvocato a Casteltermini (Agrigento). Il governo italiano (“il Governo”) ? rappresentato dal suo agente, il Sig. I. M. Braguglia, dal suo coagente, il Sig. F. Crisafulli, e dal suo coagente aggiunto, il Sig. N. Lettieri.
3. Il 22 aprile 2004, la Corte, prima sezione, ha deciso di comunicare la richiesta al Governo. Avvalendosi dell’articolo 29 ? 3 della Convenzione, ha deciso che sarebbero state esaminate l’ammissibilit? e la fondatezza della causa allo stesso tempo.
4. Il 1 novembre 2004, la Corte ha modificato la composizione delle sue sezioni, articolo 25 ? 1 dell’ordinamento. La presente richiesta ? stata assegnata alla terza sezione cos? ricomposta, articolo 52 ? 1.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
5. I richiedenti sono nati rispettivamente nel 1939, 1930 e 1932 e risiedono rispettivamente a San Biagio Platani, Agrigento, e Roma.
6. Erano proprietari di un terreno agricolo ubicato a San Biagio Platani e registrato al catasto, foglio 17, appezzamenti 23, 25 e 27.
7. Con un’ordinanza del 25 marzo 1988, la regione Sicilia autorizz? l’occupazione di emergenza di una parte del terreno dei richiedenti, ovvero 842 metri quadrati, in vista della sua espropriazione, per procedere alla costruzione di una strada.
8. Il 13 maggio 1988, la municipalit? di San Biagio Platani procedette all’occupazione di questa parte del terreno ed inizi? i lavori di costruzione.
9. Con un atto di citazione notificato il 31 luglio 1996, i richiedenti introdussero dinnanzi al giudice di istanza (pretore) di Agrigento un’azione in danno-interessi contro la municipalit? di San Biagio Platani.
10. Adducevano che l’occupazione del terreno era illegale e che i lavori di costruzione si erano conclusi senza che si fosse proceduto all’espropriazione formale del terreno ed al pagamento di un’indennit?. Richiedevano un risarcimento per la perdita del terreno, cos? come un’indennit? di occupazione.
11. Il 27 giugno 1998, una perizia fu depositata alla cancelleria. Il perito dichiar? che il termine di occupazione autorizzata si era concluso il 13 maggio 1991 e valut? a 2 273 400 ITL, o 2 700 ITL il metro quadrato, il valore venale del terreno in questa data ed a 465 750 ITL l’indennit? per la perdita di valore della parte restante del terreno.
12. Durante il processo, nella cornice di una riforma del sistema giurisdizionale nazionale che comprendeva la soppressione dei giudici di istanza, la causa fu trasferita al tribunale di Agrigento.
13. Con un giudizio depositato alla cancelleria l?11 agosto 2000, il tribunale dichiar? che l’occupazione del terreno era diventata illegale a contare dal 13 maggio 1991 e che la propriet? di questo era stata trasferita alla municipalit? in ragione della sua trasformazione irreversibile, in virt? del principio dell’espropriazione indiretta. Alla luce di queste considerazioni, il tribunale condann? la municipalit? di San Biagio Platani a versare ai richiedenti un risarcimento per la perdita del terreno uguale al valore di questo nel 1991, o 2 273 400 ITL, pi? interessi e rivalutazione, cos? come la somma di 465 750 ITL, pi? interessi e rivalutazione, a titolo di indennit? per la perdita di valore della parte restante del terreno. Inoltre, il tribunale condann? la municipalit? a versare ai richiedenti un’indennit? di occupazione.
14. Secondo i richiedenti, questo giudizio ha acquisito forza di cosa giudicata il 31 ottobre 2001.
II. IL DIRITTO E LA PRATICA INTERNI PERTINENTI
15. Il diritto interno pertinente si trova descritto nella sentenza Serrao c. Italia (no 67198/01, 13 ottobre 2005,).
IN DIRITTO
I. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO NO 1
16. I richiedenti adducono essere stati privati del loro terreno in circostanze incompatibili con l’articolo 1 del Protocollo no 1, cos? formulato,:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge ed dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
A. Sull’ammissibilit?
17. Il Governo solleva da prima un’eccezione di non-esaurimento delle vie di ricorso interne, facendo valere che i richiedenti non hanno attaccato dinnanzi alla corte di appello e la Corte di cassazione il giudizio del tribunale di Agrigento.
18. In pi?, il Governo sostiene che la richiesta ? incompatibile ratione materiae con la Convenzione, per il motivo che i richiedenti rimettono in causa la valutazione dei fatti e delle prove da parte del tribunale di Agrigento e che la Corte non sarebbe competente a pronunciarsi a questo riguardo.
19. Infine, il Governo fa valere che i richiedenti non hanno la qualit? di vittima al senso dell’articolo 34 della Convenzione, tenuto conto del fatto che il tribunale ha riconosciuto a questi una somma uguale al valore venale del terreno.
20. I richiedenti si oppongono alla tesi del Governo.
21. La Corte stima, alla luce dell’insieme degli argomenti delle parti, che queste eccezioni sono legate strettamente in fondo alla richiesta e decidano di unirli al merito. Constata che la richiesta non ? manifestamente mal fondata al senso dell’articolo 35 ? 3 della Convenzione. Rileva peraltro che questa non si urta a nessuno altro motivo di inammissibilit?. Conviene dichiararla ammissibile dunque.
B. Sul merito
1. Tesi delle parti
a) Il Governo
22. Il Governo fa osservare che, nel caso di specifico, si tratta di un’occupazione di terreno nella cornice di un procedimento amministrativo che si fonda su una dichiarazione di utilit? pubblica. Ammette che il procedimento di espropriazione non ? stato messo in opera nei termini previsti dalla legge, nella misura in cui non ? stata adottata nessuna ordinanza di espropriazione.
23. Primariamente, ci sarebbe utilit? pubblica, ci? che non ? stato rimesso in causa con le giurisdizioni nazionali.
24. Secondariamente, la privazione del bene come risulta dall’espropriazione indiretta sarebbe “contemplata dalla legge.” Secondo il Governo, il principio dell’espropriazione indiretta deve essere considerato come facente parte del diritto positivo a contare al pi? tardi dalla sentenza della Corte di cassazione no 1464 del 1983. La giurisprudenza ulteriore avrebbe confermato questo principio ed avrebbe precisato certi aspetti della sua applicazione e, inoltre, questo principio sarebbe stato riconosciuto dalla legge no 458 del 27 ottobre 1988 e con la legge di bilancio no 662 del 1996.
25. Il Governo conclude che a partire dal 1983, le regole dell’espropriazione indiretta erano perfettamente prevedibili, chiare ed accessibili a tutti i proprietari di terreni.
26. Per ci? che riguarda la qualit? della legge, il Governo riconosce che il fatto che un’ordinanza di espropriazione non sia stata pronunciata ? in s? una trasgressione alle regole che presiedono al procedimento amministrativo.
27. Tuttavia, tenuto conto del fatto che il terreno ? stato trasformato in modo irreversibile dalla costruzione di un lavoro di utilit? pubblica, la restituzione del terreno non ? pi? possibile.
28. Il Governo definisce l’espropriazione indiretta come il risultato di un’interpretazione sistematica da parte dei giudici di principi esistenti, tendente a garantire che l’interesse generale prevalga sull’interesse degli individui, quando il lavoro pubblico ? stato realizzato (trasformazione del terreno) e che risponda all’utilit? pubblica.
29. In quanto all’esigenza di garantire un giusto equilibrio tra i sacrifici imposti agli individui ed il compenso concesso a questi, il Governo riconosce che l’amministrazione ? tenuta di indennizzare gli interessati.
30. Tenuto conto del fatto che l’espropriazione indiretta risponde ad un interesse collettivo e che l’illegalit? commessa dall’amministrazione riguarda solamente la forma, ossia una trasgressione alle regole che presiedono al procedimento amministrativo, l’indennizzo pu? essere inferiore al danno subito.
31. Tuttavia, il Governo ricorda che nello specifico il tribunale di Agrigento ha riconosciuto ai richiedenti un risarcimento uguale al valore venale del terreno nel 1991, aumentato di interessi e rivalutazione.
32. Alla luce di queste considerazioni, il Governo conclude che il giusto equilibrio ? stato rispettato e che la situazione denunciata ? compatibile ad ogni punto di vista con l’articolo 1 del Protocollo no 1.
b) I richiedenti,
33. I richiedenti fanno osservare che l’espropriazione indiretta ? un meccanismo che permette all’autorit? pubblica di acquisire un bene in ogni illegalit?.
34. Denunciano una mancanza di chiarezza, prevedibilit? e precisione dei principi e delle disposizioni applicati al loro caso per il motivo che un principio giurisprudenziale, come quello dell’espropriazione indiretta, non basta a soddisfare al principio di legalit?.
2. Valutazione della Corte
a) Sull’esistenza di un’ingerenza
35. La Corte ricorda al primo colpo che ha unito al merito le eccezioni del Governo.
36. La Corte ricorda che, per determinare se c’? stata “privazione di beni”, bisogna esaminare non solo se ci sono state spodestamento o espropriazione formale, ma ancora guardare al di l? delle apparenze ed analizzare la realt? della situazione controversa. Mirando la Convenzione a proteggere dei diritti “concreti ed effettivi”, importa ricercare se suddetta situazione fosse equivalsa ad un’espropriazione di fatto ( Sporrong e L?nnroth c. Svezia, sentenza del 23 settembre 1982, serie A no 52, pp. 24-25, ? 63).
37. La Corte rileva che, applicando il principio dell’espropriazione indiretta, il tribunale di Agrigento ha considerato i richiedenti come privati del loro bene in ragione della sua trasformazione irreversibile. A difetto di un atto formale di espropriazione, la constatazione di illegalit? da parte del giudice ? l’elemento che consacra il trasferimento al patrimonio pubblico del bene occupato. In queste circostanze, la Corte conclude che il giudizio del tribunale di Agrigento ha avuto per effetto di privare i richiedenti del loro bene al senso della seconda frase dell’articolo 1 del Protocollo no 1 (Carbonara e Ventura precitato, ? 61, e Brumarescu c. Romania [GC], no 28342/95, ? 77, CEDH 1999-VII).
38. Per essere compatibile con l’articolo 1 del Protocollo no 1, tale ingerenza deve essere operata “a causa di utilit? pubblica” e “nelle condizioni previste dalla legge ed i principi generali di diritto internazionale.” L’ingerenza deve predisporre un “giusto equilibrio” tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo (Sporrong e L?nnroth, precitata, p. 26, ? 69). Inoltre, la necessit? di esaminare la questione del giusto equilibrio pu? farsi non “sentire solo quando si ? rivelato che l’ingerenza controversa ha rispettato il principio di legalit? e non era arbitraria” (Iatridis c. Grecia [GC], no 31107/96, ? 58, CEDH 1999-II, e Beyeler c. Italia [GC], no 33202/96, ? 107, CEDH 2000-I).
39. Quindi, la Corte non stima opportuno fondare il suo ragionamento sulla semplice valutazione dell’importo del risarcimento accordato ai richiedenti (Carbonara e Ventura, precitato, ? 62).
b) Sul rispetto del principio di legalit?
40. La Corte rinvia alla sua giurisprudenza in materia di espropriazione indiretta ( Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italia, no 31524/96, CEDH 2000-VI, e Carbonara e Ventura c. Italia, no 24638/94, CEDH 2000-VI; tra le sentenze pi? recenti, vedere Acciardi e Campagna c. Italia, no 41040/98, 19 maggio 2005, Pasculli c. Italia, no 36818/97, 17 maggio 2005, Scordino c. Italia (no 3), no 43662/98, 17 maggio 2005, Serrao c. Italia, no 67198/01, 13 ottobre 2005, Il Rosa ed Alba c. Italia (no 1), no 58119/00, 11 ottobre 2005, e Chir? c. Italia (no 4), no 67196/01, 11 ottobre 2005) secondo la quale l’espropriazione indiretta ignora il principio di legalit? al motivo che non ? atta a garantire un grado sufficiente di sicurezza giuridica e che permette in generale all’amministrazione di passare oltre le regole fissate in materia di espropriazione. L’espropriazione indiretta mira difatti, in ogni caso, ad interinare una situazione che deriva di fatto dalle illegalit? commesse dall’amministrazione, a regolare le conseguenze per l’individuo e per l’amministrazione, a favore di questa.
41. Nella presente causa, la Corte rileva che applicando il principio dell’espropriazione indiretta, il tribunale di Agrigento ha considerato i richiedenti come privati del loro bene in ragione della sua trasformazione irreversibile, essendo riunite le condizioni di illegalit? dell’occupazione e di interesse pubblico del lavoro costruito. Ora, nella mancanza di un atto formale di espropriazione, la Corte stima che questa situazione non potrebbe essere considerata come “prevedibile”, poich? ? solamente con la decisione giudiziale definitiva che si pu? considerare il principio dell’espropriazione indiretta come essendo stato applicato effettivamente e che l’acquisizione del terreno al patrimonio pubblico ? stata consacrata. Di conseguenza, i richiedenti non hanno avuto la “sicurezza giuridica” concernente la privazione del terreno che il 31 ottobre 2001, data in cui il giudizio del tribunale di Agrigento ? diventato definitivo.
42. La Corte osserva poi che la situazione in causa ha permesso all’amministrazione di derivare partito da un’occupazione illegale di terreno. In altri termini, l’amministrazione si ? potuta appropriare del terreno al disprezzo delle regole che regolano l’espropriazione in buona e dovuta forma, e, tra l?altro, senza che un’indennit? fosse messa in parallelo a disposizione degli interessati.
43. Alla luce di queste considerazioni, la Corte stima che l’ingerenza controversa non ? compatibile col principio di legalit? e che ha infranto il diritto al rispetto dei beni dei richiedenti dunque.
44. Quindi, le eccezioni del Governo non potrebbero essere considerate e vi ? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
II. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
45. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente non permette di cancellare che imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
46. A titolo di danno materiale, i richiedenti sollecitano il versamento di 1 000 EUR.
47. A titolo di danno morale i richiedenti chiedono 45 000 EUR.
48. Infine, i richiedenti chiedono 7 136,30 EUR per oneri di procedimento dinnanzi alla Corte, tassa sul valore aggiunto (IVA) e contributi alla cassa di previdenza degli avvocati (CPA) in pi?.
49. Il Governo fa valere da prima che i richiedenti sono stati risarciti integralmente e non possono richiedere di conseguenza altre somme supplementari a titolo di danno materiale.
50. Ad ogni modo, il Governo contesta le modalit? di calcolo del danno materiale adoperato nelle sentenze Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italia, soddisfazione equa, no 31524/96, 30 ottobre 2003, e Carbonara e Ventura c. Italia (soddisfazione equa) no 24638/94, 11 dicembre 2003, e fa valere che i richiedenti non hanno supportato la loro valutazione del risarcimento.
51. Per ci? che riguarda il danno materiale, il Governo fa valere che simile danno dipende dalla durata eccessiva del procedimento dinnanzi alle giurisdizioni nazionali. Di conseguenza, il Governo sostiene che il versamento di una qualsiasi somma a titolo di indennizzo del danno giuridico ? subordinato all’esaurimento del rimedio Pinto.
52. Ad ogni modo, il Governo stima che la somma chiesta dai richiedenti ? eccessiva e si rimette alla saggezza della Corte.
53. Infine, il Governo fa valere che gli oneri concernenti il procedimento dinnanzi alla Corte sono eccessivi.
54. La Corte stima che la questione dell’applicazione dell’articolo 41 non si trova in stato. Perci?, la riserva e fisser? ulteriore procedimento, tenuto conto della possibilit? che il Governo ed i richiedenti giungano ad un accordo.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Dichiara la richiesta ammissibile;
2. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1;
3. Stabilisce che la questione dell’applicazione dell’articolo 41 della Convenzione non si trova in stato;
perci?,
a) la riserva per intero;
b) invita il Governo ed i richiedenti ad indirizzarle per iscritto, nei tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le loro osservazioni su questa questione ed in particolare a darle cognizione di ogni accordo al quale potrebbero arrivare;
c) riserva ulteriore procedimento e delega al presidente della camera la cura di fissarlo all’occorrenza.
Fatto in francese, comunicato poi per iscritto il 5 ottobre 2006 in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento.
Fatos Araci Bo?tjan M. Zupancic Cancelliera collaboratrice Presidente

Testo Tradotto

Conclusion Violation de P1-1 ; Satisfaction ?quitable r?serv?e
TROISI?ME SECTION
AFFAIRE LABBRUZZO c. ITALIE
(Requ?te no 10022/02)
ARR?T
STRASBOURG
5 octobre 2006
D?FINITIF
05/01/2007
Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l’article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l’affaire Labbruzzo c. Italie,
La Cour europ?enne des Droits de l’Homme (troisi?me section), si?geant en une chambre compos?e de :
MM. B.M. Zupancic, pr?sident,
J. Hedigan,
C. B?rsan,
V. Zagrebelsky,
Mme A. Gyulumyan,
MM. E. Myjer,
David Th?r Bj?rgvinsson, juges,
et de Mme F. Araci, greffi?re adjointe de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 14 septembre 2006,
Rend l’arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. A l’origine de l’affaire se trouve une requ?te (no 10022/02) dirig?e contre la R?publique italienne et dont trois ressortissants de cet ?tat, M. C. L., Mme A. L. et M. V. L. (? les requ?rants ?), ont saisi la Cour le 19 f?vrier 2002 en vertu de l’article 34 de la Convention de sauvegarde des Droits de l’Homme et des Libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Les requ?rants sont repr?sent?s par Me M. P., avocat ? Casteltermini (Agrigente). Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) est repr?sent? par son agent, M. I. M. Braguglia, par son coagent, M. F. Crisafulli, et par son coagent adjoint, M. N. Lettieri.
3. Le 22 avril 2004, la Cour (premi?re section) a d?cid? de communiquer la requ?te au Gouvernement. Se pr?valant de l’article 29 ? 3 de la Convention, elle a d?cid? que seraient examin?s en m?me temps la recevabilit? et le bien-fond? de l’affaire.
4. Le 1er novembre 2004, la Cour a modifi? la composition de ses sections (article 25 ? 1 du r?glement). La pr?sente requ?te a ?t? attribu?e ? la troisi?me section ainsi remani?e (article 52 ? 1).
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L’ESP?CE
5. Les requ?rants sont n?s respectivement en 1939, 1930 et 1932 et r?sident respectivement ? San Biagio Platani (Agrigente) et Rome.
6. Ils ?taient propri?taires d’un terrain agricole sis ? San Biagio Platani et enregistr? au cadastre, feuille 17, parcelles 23, 25 et 27.
7. Par un arr?t? du 25 mars 1988, la r?gion Sicile autorisa l’occupation d’urgence d’une partie du terrain des requ?rants, ? savoir 842 m?tres carr?s, en vue de son expropriation, afin de proc?der ? la construction d’une route.
8. Le 13 mai 1988, la municipalit? de San Biagio Platani proc?da ? l’occupation de cette partie du terrain et entama les travaux de construction.
9. Par un acte d’assignation notifi? le 31 juillet 1996, les requ?rants introduisirent devant le juge d’instance (pretore) d’Agrigente une action en dommages-int?r?ts ? l’encontre de la municipalit? de San Biagio Platani.
10. Ils all?guaient que l’occupation du terrain ?tait ill?gale et que les travaux de construction s’?taient termin?s sans qu’il f?t proc?d? ? l’expropriation formelle du terrain et au paiement d’une indemnit?. Ils r?clamaient un d?dommagement pour la perte du terrain, ainsi qu’une indemnit? d’occupation.
11. Le 27 juin 1998, une expertise fut d?pos?e au greffe. L’expert d?clara que le d?lai d’occupation autoris?e avait pris fin le 13 mai 1991 et ?valua ? 2 273 400 ITL, soit 2 700 ITL le m?tre carr?, la valeur v?nale du terrain ? cette date et ? 465 750 ITL l’indemnit? pour la perte de valeur de la partie restante du terrain.
12. Au cours du proc?s, dans le cadre d’une r?forme du syst?me juridictionnel national comportant la suppression des juges d’instance, l’affaire fut transf?r?e au tribunal d’Agrigente.
13. Par un jugement d?pos? au greffe le 11 ao?t 2000, le tribunal d?clara que l’occupation du terrain ?tait devenue ill?gale ? compter du 13 mai 1991 et que la propri?t? de celui-ci avait ?t? transf?r?e ? la municipalit? en raison de sa transformation irr?versible, en vertu du principe de l’expropriation indirecte. A la lumi?re de ces consid?rations, le tribunal condamna la municipalit? de San Biagio Platani ? verser aux requ?rants un d?dommagement pour la perte du terrain ?gal ? la valeur de celui-ci en 1991, soit 2 273 400 ITL, plus int?r?ts et r??valuation, ainsi que la somme de 465 750 ITL, plus int?r?ts et r??valuation, ? titre d’indemnit? pour la perte de valeur de la partie restante du terrain. En outre, le tribunal condamna la municipalit? ? verser aux requ?rants une indemnit? d’occupation.
14. D’apr?s les requ?rants, ce jugement a acquis force de chose jug?e le 31 octobre 2001.
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
15. Le droit interne pertinent se trouve d?crit dans l’arr?t Serrao c. Italie (no 67198/01, 13 octobre 2005).
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L’ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1
16. Les requ?rants all?guent avoir ?t? priv?s de leur terrain dans des circonstances incompatibles avec l’article 1 du Protocole no 1, ainsi libell? :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d’utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu’ils jugent n?cessaires pour r?glementer l’usage des biens conform?ment ? l’int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d’autres contributions ou des amendes. ?
A. Sur la recevabilit?
17. Le Gouvernement soul?ve d’abord une exception de non-?puisement des voies de recours internes, faisant valoir que les requ?rants n’ont pas attaqu? devant la cour d’appel et la Cour de cassation le jugement du tribunal d’Agrigente.
18. De plus, le Gouvernement soutient que la requ?te est incompatible ratione materiae avec la Convention, au motif que les requ?rants remettent en cause l’appr?ciation des faits et des preuves de la part du tribunal d’Agrigente et que la Cour ne serait pas comp?tente ? se prononcer ? cet ?gard.
19. Enfin, le Gouvernement fait valoir que les requ?rants n’ont pas la qualit? de victime au sens de l’article 34 de la Convention, compte tenu de ce que le tribunal a reconnu ? ceux-ci une somme ?gale ? la valeur v?nale du terrain.
20. Les requ?rants s’opposent ? la th?se du Gouvernement.
21. La Cour estime, ? la lumi?re de l’ensemble des arguments des parties, que ces exceptions sont ?troitement li?es au fond de la requ?te et d?cide de les joindre au fond. Elle constate que la requ?te n’est pas manifestement mal fond?e au sens de l’article 35 ? 3 de la Convention. Elle rel?ve par ailleurs que celle-ci ne se heurte ? aucun autre motif d’irrecevabilit?. Il convient donc de la d?clarer recevable.
B. Sur le fond
1. Th?ses des parties
a) Le Gouvernement
22. Le Gouvernement fait observer que, dans le cas d’esp?ce, il s’agit d’une occupation de terrain dans le cadre d’une proc?dure administrative reposant sur une d?claration d’utilit? publique. Il admet que la proc?dure d’expropriation n’a pas ?t? mise en ?uvre dans les termes pr?vus par la loi, dans la mesure o? aucun arr?t? d’expropriation n’a ?t? adopt?.
23. Premi?rement, il y aurait utilit? publique, ce qui n’a pas ?t? remis en cause par les juridictions nationales.
24. Deuxi?mement, la privation du bien telle que r?sultant de l’expropriation indirecte serait ? pr?vue par la loi ?. Selon le Gouvernement, le principe de l’expropriation indirecte doit ?tre consid?r? comme faisant partie du droit positif ? compter au plus tard de l’arr?t de la Cour de cassation no 1464 de 1983. La jurisprudence ult?rieure aurait confirm? ce principe et pr?cis? certains aspects de son application et, en outre, ce principe aurait ?t? reconnu par la loi no 458 du 27 octobre 1988 et par la loi budg?taire no 662 de 1996.
25. Le Gouvernement en conclut qu’? partir de 1983, les r?gles de l’expropriation indirecte ?taient parfaitement pr?visibles, claires et accessibles ? tous les propri?taires de terrains.
26. S’agissant de la qualit? de la loi, le Gouvernement reconna?t que le fait qu’un arr?t? d’expropriation n’ait pas ?t? prononc? est en soi un manquement aux r?gles qui pr?sident ? la proc?dure administrative.
27. Toutefois, compte tenu de ce que le terrain a ?t? transform? de mani?re irr?versible par la construction d’un ouvrage d’utilit? publique, la restitution du terrain n’est plus possible.
28. Le Gouvernement d?finit l’expropriation indirecte comme le r?sultat d’une interpr?tation syst?matique par les juges de principes existants, tendant ? garantir que l’int?r?t g?n?ral l’emporte sur l’int?r?t des particuliers, lorsque l’ouvrage public a ?t? r?alis? (transformation du terrain) et qu’il r?pond ? l’utilit? publique.
29. Quant ? l’exigence de garantir un juste ?quilibre entre le sacrifice impos? aux particuliers et la compensation octroy?e ? ceux-ci, le Gouvernement reconna?t que l’administration est tenue d’indemniser les int?ress?s.
30. Compte tenu de ce que l’expropriation indirecte r?pond ? un int?r?t collectif et que l’ill?galit? commise par l’administration ne concerne que la forme, ? savoir un manquement aux r?gles qui pr?sident ? la proc?dure administrative, l’indemnisation peut ?tre inf?rieure au pr?judice subi.
31. Toutefois, le Gouvernement rappelle qu’en l’esp?ce le tribunal d’Agrigente a reconnu aux requ?rants un d?dommagement ?gal ? la valeur v?nale du terrain en 1991, assorti d’int?r?ts et r??valuation.
32. A la lumi?re de ces consid?rations, le Gouvernement conclut que le juste ?quilibre a ?t? respect? et que la situation d?nonc?e est compatible ? tous points de vue avec l’article 1 du Protocole no 1.
b) Les requ?rants
33. Les requ?rants font observer que l’expropriation indirecte est un m?canisme qui permet ? l’autorit? publique d’acqu?rir un bien en toute ill?galit?.
34. Ils d?noncent un manque de clart?, pr?visibilit? et pr?cision des principes et des dispositions appliqu?s ? leur cas au motif qu’un principe jurisprudentiel, tel que celui de l’expropriation indirecte, ne suffit pas ? satisfaire au principe de l?galit?.
2. Appr?ciation de la Cour
a) Sur l’existence d’une ing?rence
35. La Cour rappelle d’embl?e qu’elle a joint au fond les exceptions du Gouvernement.
36. La Cour rappelle que, pour d?terminer s’il y a eu ? privation de biens ?, il faut non seulement examiner s’il y a eu d?possession ou expropriation formelle, mais encore regarder au-del? des apparences et analyser la r?alit? de la situation litigieuse. La Convention visant ? prot?ger des droits ? concrets et effectifs ?, il importe de rechercher si ladite situation ?quivalait ? une expropriation de fait (Sporrong et L?nnroth c. Su?de, arr?t du 23 septembre 1982, s?rie A no 52, pp. 24-25, ? 63).
37. La Cour rel?ve que, en appliquant le principe de l’expropriation indirecte, le tribunal d’Agrigente a consid?r? les requ?rants comme ?tant priv?s de leur bien en raison de sa transformation irreversible. A d?faut d’un acte formel d’expropriation, le constat d’ill?galit? de la part du juge est l’?l?ment qui consacre le transfert au patrimoine public du bien occup?. Dans ces circonstances, la Cour conclut que le jugement du tribunal d’Agrigente a eu pour effet de priver les requ?rants de leur bien au sens de la deuxi?me phrase de l’article 1 du Protocole no 1 (Carbonara et Ventura pr?cit?, ? 61, et Brumarescu c. Roumanie [GC], no 28342/95, ? 77, CEDH 1999-VII).
38. Pour ?tre compatible avec l’article 1 du Protocole no 1, une telle ing?rence doit ?tre op?r?e ? pour cause d’utilit? publique ? et ? dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux de droit international ?. L’ing?rence doit m?nager un ? juste ?quilibre ? entre les exigences de l’int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l’individu (Sporrong et L?nnroth, pr?cit?, p. 26, ? 69). En outre, la n?cessit? d’examiner la question du juste ?quilibre ? ne peut se faire sentir que lorsqu’il s’est av?r? que l’ing?rence litigieuse a respect? le principe de l?galit? et n’?tait pas arbitraire ? (Iatridis c. Gr?ce [GC], no 31107/96, ? 58, CEDH 1999-II, et Beyeler c. Italie [GC], no 33202/96, ? 107, CEDH 2000-I).
39. D?s lors, la Cour n’estime pas opportun de fonder son raisonnement sur la simple ?valuation du montant de la r?paration accord?e aux requ?rants (Carbonara et Ventura, pr?cit?, ? 62).
b) Sur le respect du principe de l?galit?
40. La Cour renvoie ? sa jurisprudence en mati?re d’expropriation indirecte (Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italie, no 31524/96, CEDH 2000-VI, et Carbonara et Ventura c. Italie, no 24638/94, CEDH 2000-VI ; parmi les arr?ts plus r?cents, voir Acciardi et Campagna c. Italie, no 41040/98, 19 mai 2005, Pasculli c. Italie, no 36818/97, 17 mai 2005, Scordino c. Italie (no 3), no 43662/98, 17 mai 2005, Serrao c. Italie, no 67198/01, 13 octobre 2005, La Rosa et Alba c. Italie (no 1), no 58119/00, 11 octobre 2005, et Chir? c. Italie (no 4), no 67196/01, 11 octobre 2005), selon laquelle l’expropriation indirecte m?conna?t le principe de l?galit? au motif qu’elle n’est pas apte ? assurer un degr? suffisant de s?curit? juridique et qu’elle permet en g?n?ral ? l’administration de passer outre les r?gles fix?es en mati?re d’expropriation. En effet, dans tous les cas, l’expropriation indirecte vise ? ent?riner une situation de fait d?coulant des ill?galit?s commises par l’administration, ? r?gler les cons?quences pour le particulier et pour l’administration, au b?n?fice de celle-ci.
41. Dans la pr?sente affaire, la Cour rel?ve qu’en appliquant le principe de l’expropriation indirecte, le tribunal d’Agrigente a consid?r? les requ?rants comme priv?s de leur bien en raison de sa transformation irr?versible, les conditions d’ill?galit? de l’occupation et d’int?r?t public de l’ouvrage construit ?tant r?unies. Or, en l’absence d’un acte formel d’expropriation, la Cour estime que cette situation ne saurait ?tre consid?r?e comme ? pr?visible ?, puisque ce n’est que par la d?cision judiciaire d?finitive que l’on peut consid?rer le principe de l’expropriation indirecte comme ayant effectivement ?t? appliqu? et que l’acquisition du terrain au patrimoine public a ?t? consacr?e. Par cons?quent, les requ?rants n’ont eu la ? s?curit? juridique ? concernant la privation du terrain que le 31 octobre 2001, date ? laquelle le jugement du tribunal d’Agrigente est devenu d?finitif.
42. La Cour observe ensuite que la situation en cause a permis ? l’administration de tirer parti d’une occupation de terrain ill?gale. En d’autres termes, l’administration a pu s’approprier du terrain au m?pris des r?gles r?gissant l’expropriation en bonne et due forme, et, entre autres, sans qu’une indemnit? soit mise en parall?le ? la disposition des int?ress?s.
43. A la lumi?re de ces consid?rations, la Cour estime que l’ing?rence litigieuse n’est pas compatible avec le principe de l?galit? et qu’elle a donc enfreint le droit au respect des biens des requ?rants.
44. D?s lors, les exceptions du Gouvernement ne sauraient ?tre retenues et il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1.
II. SUR L’APPLICATION DE L’ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
45. Aux termes de l’article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu’il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d’effacer qu’imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s’il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
46. A titre de pr?judice mat?riel, les requ?rants sollicitent le versement de 1 000 EUR.
47. A titre de pr?judice moral, les requ?rants demandent 45 000 EUR.
48. Enfin, les requ?rants demandent 7 136,30 EUR pour frais de proc?dure devant la Cour, taxe sur la valeur ajout?e (TVA) et contributions ? la caisse de pr?voyance des avocats (CPA) en sus.
49. Le Gouvernement fait d’abord valoir que les requ?rants ont ?t? int?gralement d?dommag?s et par cons?quent ne peuvent plus r?clamer de sommes suppl?mentaires ? titre de pr?judice mat?riel.
50. En tout ?tat de cause, le Gouvernement conteste les modalit?s de calcul du dommage mat?riel employ?es dans les arr?ts Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italie (satisfaction ?quitable, no 31524/96, 30 octobre 2003) et Carbonara et Ventura c. Italie (satisfaction ?quitable, no 24638/94, 11 d?cembre 2003) et fait valoir que les requ?rants n’ont pas ?tay? leur ?valuation du d?dommagement.
51. S’agissant du pr?judice moral, le Gouvernement fait valoir qu’un tel dommage d?pend de la dur?e excessive de la proc?dure devant les juridictions nationales. Par cons?quent, le Gouvernement soutient que le versement d’une quelconque somme ? titre d’indemnisation du dommage moral est subordonn? ? l’?puisement du rem?de Pinto.
52. En tout ?tat de cause, le Gouvernement estime que la somme demand?e par les requ?rants est excessive et s’en remet ? la sagesse de la Cour.
53. Enfin, le Gouvernement fait valoir que les frais concernant la proc?dure devant ? la Cour sont excessifs.
54. La Cour estime que la question de l’application de l’article 41 ne se trouve pas en ?tat. En cons?quence, elle la r?serve et fixera la proc?dure ult?rieure, compte tenu de la possibilit? que le Gouvernement et les requ?rants parviennent ? un accord.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? l’UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable ;
2. Dit qu’il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1 ;
3. Dit que la question de l’application de l’article 41 de la Convention ne se trouve pas en ?tat ;
en cons?quence,
a) la r?serve en entier ;
b) invite le Gouvernement et les requ?rants ? lui adresser par ?crit, dans les trois mois ? compter du jour o? l’arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l’article 44 ? 2 de la Convention, leurs observations sur cette question et notamment ? lui donner connaissance de tout accord auquel ils pourraient aboutir ;
c) r?serve la proc?dure ult?rieure et d?l?gue le pr?sident de la chambre le soin de la fixer au besoin.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 5 octobre 2006 en application de l’article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
Fatos Araci Bo?tjan M. Zupancic
Greffi?re adjointe Pr?sident

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