A.N.P.T.ES. Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati. Oltre 5.000 espropri trattati in 15 anni di attività.
Qui trovi tutto cio che ti serve in tema di espropriazione per pubblica utilità.

Se desideri chiarimenti in tema di espropriazione compila il modulo cliccando qui e poi chiamaci ai seguenti numeri: 06.91.65.04.018 - 340.95.85.515

Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE KUTLU ET AUTRES c. TURQUIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,35,P1-1
Numero: 51861/11/2016
Stato: Turchia
Data: 2016-12-13 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

Conclusioni: Violazione dell’articolo 1 del Protocollo n? 1 – Protezione della propriet?, articolo 1 al. 1 del Protocollo n? 1 – Rispetto dei beni
Beni, Violazione dell’articolo 1 del Protocollo n? 1 – Protezione della propriet?, articolo 1 al. 1 del Protocollo n? 1 – Rispetto dei beni
Beni, Danno patrimoniale – risarcimento, Articolo 41 – Danno patrimoniale
Soddisfazione equa, Danno giuridico – risarcimento, Articolo 41 – Danno morale Soddisfazione equa,

SECONDA SEZIONE

CAUSA KUTLU ED ALTRI C. TURCHIA

, Richiesta no 51861/11,

SENTENZA

STRASBURGO

13 dicembre 2016

Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nel causa Kutlu ed altri c. Turchia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, seconda sezione, riunendosi in una camera composta di:
Julia Laffranque, presidentessa,
Egli ?Karaka?,
Neboj?a Vuini?,
Paul Lemmens,
Jon Fridrik Kj?lbro,
St?phanie Mourou-Vikstr?m,
Giorgio Ravarani, giudici,
e di Stanley Naismith, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 15 novembre 2016,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 51861/11) diretta contro la Repubblica della Turchia e di cui cinque cittadini di questo Stato (“i richiedenti”), hanno investito la Corte il 6 luglio 2011 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. I richiedenti sono rappresentati da OMISSIS, avvocato ad ?anlurfa.? Il governo turco (“il Governo”) ? rappresentato dal suo agente.
3. I richiedenti si lamentano di una violazione del loro diritto al rispetto dei loro beni al senso dell’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione.
4. Il 4 novembre 2014, la richiesta ? stata comunicata al Governo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DI LO SPECIFICO
5. L’elenco dei richiedenti figura qui acclusa.
6. I richiedenti sono i proprietari di tre terreni situati nel quartiere di ?ekem, a Halfeti, ed immatricolati al registro fondiario come “lotto 84 appezzamento 72” (“terreno no 8472”?), “lotto 84 appezzamento 76” (“terreno no 8476”) e “lotto 81 appezzamento 44” (“terreno no 8144”).
7. In seguito alla costruzione di una diga idraulico servente, da una parte, alla produzione di elettricit? e, altro parte, all’approvvigionamento in acqua della regione, una parte dei terreni situati nel quartiere suddetto fu espropriata.
8. Le reti di telefonia e di elettricit? cos? come l’unica strada servendo la zona essendo diventato inutilizzabile in ragione della sommersione con le acque, e l’accesso non potendo pi? farsi che con barca non motorizzata, l’insieme degli abitanti lasci? il quartiere.
9. Due zone di protezione furono stabilite intorno alla ritenuta di acqua: una zona di “protezione assoluta” che copre un perimetro di 300 metri ed una zona di “protezione avvicinata” coprendo un perimetro di 700 metri intorno alla prima zona.
10. Nella prima zona, ogni costruzione ed attivit? agricola furono proibite.
11. Nel secondo, le costruzioni furono proibite e l’attivit? agricola rest? possibile solamente su consenso del ministero competente e sotto riserva di non utilizzare nessuno concime artificiale o altro produce chimico.
12. I primi due terreni dei richiedenti, i terreni no 8472 ?e no 8476, si trovano nella zona di protezione assoluta mentre il terzo, il terreno no 8144, trovati nella zona di protezione avvicinata.
A. La prima azione in giustizia introdotta dai richiedenti
13. Il 7 settembre 2006, i richiedenti richiesero del ministero dell’energia che procedesse all’espropriazione dei loro terreni diventati secondo essi inutilizzabili.
14. Nella mancanza di risposta alla loro domanda, investirono la corte d’appello di Halfeti (“il TGI”) di un’azione che tende all’ottenimento di un’indennit? di espropriazione. Limitarono la loro domanda a 1 000 libri turchi, TRY, con terreno, o 3 000 TRY al totale, pure riservando il surplus del loro diritto ad indennizzo.
15. Con un giudizio del 24 gennaio 2008, il TGI divent? parzialmente dritto alle pretese dei richiedenti ne che assegna loro un’indennit?.
16. Stim? che i richiedenti avevano la possibilit? di continuare a sfruttare i terreni controversi per la cultura del pistacchio alla quale erano dedicati, e che, di conseguenza, non poteva essere fatto stato di una privazione di propriet? di natura tale da condurre ad una constatazione di espropriazione. Difatti, affinch? un bene potesse essere espropriato, occorreva, secondo lui, che ogni possibilit? di avvalersi ne fu sparita.
17. Tuttavia, ammise che l’accesso auxdits terreni cos? come la cultura del pistacchio doveva essere pi? difficili che prima, e che ci? provocava un deprezzamento del valore dei beni controversi e costituiva un danno che doveva essere indennizzato.
18. Fiss? l’indennit? basandosi sui rapporti di perizia secondo che i beni erano dei terreni agricoli e le perdite di valore erano compresi tra 10 al 25%, secondo il terreno riguardato.
19. Deliberando su ricorso dei richiedenti, la Corte di cassazione censur? questo giudizio al motivo che i beni controversi dovevano essere considerati no come le terre agricole, tarm ?arazisi, ma come i terreni a costruire (arsa).
20. Dopo il rinvio, il tribunale richiese di un gruppo di periti che determinasse, da una parte, il valore dei terreni considerandoli come terreni a costruire e, altro parte, il deprezzamento subito in ragione delle restrizioni legate alla presenza della diga. Nel loro rapporto che non ? datato, i periti fissarono il valore totale dei beni a 1 272 380 TRY. In quanto al deprezzamento, lo stimarono al 40%.
21. Con un giudizio del 9 luglio 2009, il tribunale decise di nuovo di indennizzare i richiedenti. Trattandosi dell’importo a concedere, consider? che l’? indicata dalla perizia risultavano di un errore di calcolo nell’indicizzazione. Avendo proceduto ad una rettifica, stim? il prezzo del metro squadrato a 26,87 TRY.
22. Trattandosi del deprezzamento del valore dei terreni, prendendo in conto la “loro superficie, la loro area rispetto alla diga e l’utilizzazione che ne [era] fatta”, lo stim? al 15% per il terreno 8476 ?e 25% per ciascuno degli altri due terreni. Il tribunale si limit? ad enunciare i criteri suddetti senza indicare altri motivi.
23. In quanto all’importo del danno subito, l’espose del seguente modo:
Terreno no 8472:? 90 954 TRY
Terreno no 8144:? 86 857 TRY
Terreno no 8476:? 78 584 TRY
24. Non accord? tuttavia che 1 000 TRY per ciascuno dei terreni al motivo che i richiedenti avevano limitato le loro pretese a questo importo e che avevano riservato i loro diritti relativi al surplus.
25. Il ricorso formato dai richiesti contro questo giudizio tutto siccome la domanda ulteriore in rettifica di sentenza fu respinta rispettivamente il 5 ottobre 2010 ed il 18 maggio 2011.
B. La seconda serie di ricorso introdotto dai richiedenti
26. Avendo richiesto solamente 1 000 TRY per ciascuno dei terreni ed avendo riservato i loro diritti per il surplus nella cornice dell’azione introdotta il 7 settembre 2006, i richiedenti impegnarono tre notizie azioni in vista di ottenere il saldo dell’indennit? alla quale potevano pretendere in virt? del giudizio del 9 luglio 2009.
27. Cos?, richiesero 89 954 TRY per il terreno no 8472?, 85 857 TRY per il terreno no 8144 e 77 584 TRY per il terreno no 8476.
28. Con tre giudizi del 25 luglio 2011, il TGI di Halfeti assegn? le somme chieste abbinate di interessi moratori a contare del 7 settembre 2006. Questi giudizi furono confermati in cassazione con tre sentenze del 8 febbraio 2012.
II. IL DIRITTO E LE PRATICA INTERNE PERTINENTI
A. La legge relativa all’espropriazione
29. L’articolo 12 della legge no 2942 relativo all’espropriazione dispone che, nei casi di espropriazione parziale di un terreno, quando esiste un deprezzamento del valore del surplus del terreno, questa deve essere indennizzato dall’amministrazione.
30. Il nono capoverso della stessa disposizione indica che, quando dei terreni situati nel vicinato di una zona espropriata in ragione della costruzione di una diga non sono pi? utilizzabili” di un punto di vista economica o sociale in ragione di sconvolgimenti consecutivi a suddetta costruzione, questi terreni “sono” essi espropriati anche. Indica inoltre che le modalit? di collocamento in ?uvre di questa regola devono essere fissate in un ordinamento del ministero dell’energia e delle risorse naturali.
B. Ordinamento sul controllo dell’inquinamento dell’acqua
31. L’articolo 17 dell’ordinamento sul controllo dell’inquinamento dell’acqua impone una zona di protezione assoluta che copre una banda di 300 metri a partire dal livello pi? elevato della riserva di acqua potabile.
32. Questa disposizione che proibisce ogni costruzione in suddetta zona, contempla peraltro che i beni che si trovano sono espropriati dall’amministrazione o le amministrazioni utilizzando l’acqua della diga.”
33. L’articolo 18 di questo ordinamento impone in quanto a lui una zona di protezione avvicinata su una banda di 700 metri che cominciano alla fine della zona di protezione assoluta. Autorizza non ci le attivit? agricole che su consenso del ministero competente e sotto riserva che nessuno concime artificiale o altro producono chimici non sia utilizzato.
IN DIRITTO
I. Su La Violazione Addotta Di L’articolo 1 Del Protocollo No 1 A La Convenzione
34. I richiedenti adducono che il rifiuto delle autorit? di espropriare i loro terreni malgrado le restrizioni portate al loro uso ha ignorato il loro diritto al rispetto dei loro beni come previsto con l’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione. Questa disposizione ? formulata cos?:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? che a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge ed i principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiede gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessari per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
35. Il Governo combatte la tesi dei richiedenti.
A. Sull’ammissibilit?
1. Sull’esaurimento delle vie di ricorso interni
36. Il Governo solleva un’eccezione di inammissibilit? tirata della regola dell’esaurimento delle vie di ricorso interni. Indica che, in virt? dell’Ordinamento sul controllo dell’inquinamento dell’acqua, l’azione che mira ad ottenere un’espropriazione deve essere diretta contro l’o le amministrazioni utilizzando l’acqua della diga. Ai suoi occhi, nello specifico, l’acqua trattenuta che serve ad alimentare la rete di distribuzione dei municipi di ?anlurfa ?e di Gaziantep, sono queste municipalit? che i richiedenti avrebbero dovuto citare in giustizia, e non il ministero dell’energia.
37. I richiedenti ribattono che, all’epoca dove hanno impegnato il procedimento, la diga rilevava della competenza del ministero dell’energia e che ? a buono diritto che hanno diretto la loro azione contro questa amministrazione.
38. Aggiungono che il TGI che ha esaminato il loro ricorso non l’ha respinto in ragione di un errore nella designazione dell’amministrazione convenuta. Del resto, la Corte di cassazione avrebbe ammesso nei casi simili concernente i terreni situati nella stessa zona che l’azione doveva essere diretta contro il ministero dell’energia.
39. La Corte constata che il TGI ha esaminato sul fondo le domande dei richiedenti e che non ha considerato che questi ultimi avrebbero dovuto dirigere la loro azione contro un’altra amministrazione.
40. Quindi, respinge l’eccezione del Governo.
2. Sul difetto manifesto di fondamento
41. Il Governo sostiene inoltre che la richiesta ? manifestamente male fondata nella misura in cui i richiedenti avrebbero percepito un’indennit? per il danno subito in ragione del deprezzamento del valore dei loro beni.
42. La Corte stima che il motivo di appello in causa solleva delle questioni di fatto e di diritto che non possono essere decise senza un esame al fondo. Respinge quindi, anche questa eccezione di inammissibilit?.
3. Conclusione
43. Constatando che la richiesta non cozza peraltro contro nessuno altro motivo di inammissibilit?, la Corte la dichiara ammissibile.
B. Sul fondo
1. Tesi delle parti
44. I richiedenti sostengono che le restrizioni portate all’uso dei loro beni in virt? dell’articolo 17 dell’Ordinamento sul controllo dell’inquinamento dell’acqua sono di natura tale da rendere impossibile in pratica l’utilizzazione desdits beni e che recano cos? offesa alla sostanza stessa del loro diritto di propriet?. Quindi, stimano che le autorit? avrebbero dovuto, in virt? del diritto nazionale e della giurisprudenza della Corte di cassazione, espropriare suddetti beni. Rimproverano alle giurisdizioni nazionali di avere ordinato, al posto dell’espropriazione, il versamento di un’indennit? di cui l’importo avrebbe di pi? stato ridotto senza motivi.
45. Il Governo ricorda che la diga in causa ? stata costruita in un scopo di interesse pubblico, in particolare per provvedere ai bisogni in acqua della regione. Precisa che le restrizioni all’uso dei terreni che si trovano vicino alla ritenuta sono previste dalla regolamentazione e che mirano ad evitare l’inquinamento dell’acqua, ci? che contribuisce secondo lui allo stesso interesse pubblico.
46. Il Governo indica inoltre che i richiedenti dispongono sempre del loro diritto di propriet? e che possono fare uso. Ammette tuttavia che questo ? leso di un certo numero di restrizioni che rendono pi? difficile l’utilizzazione dei beni. L’accesso ai terreni si farebbe per esempio, oramai unicamente in barca. Tuttavia, il Governo precisa che questo danno ? stato indennizzato dalle giurisdizioni nazionali che hanno assegnato agli interessati la somma di 256 396 TRY, o 119 254 euros, alla data della presentazione delle osservazioni.
47. Infine, il Governo espone che, in virt? dell’articolo 12 della legge relativa all’espropriazione, i terreni dei richiedenti non potevano essere oggetto di un’espropriazione al motivo che gli interessati continuavano ad utilizzarli.
48. Per il Governo, non c’? stata dunque violazione della disposizione invocata.
2. Valutazione della Corte
49. La nozione di “beni” menzionati nella prima parte dell’articolo 1 del Protocollo no 1 ha una portata autonoma che non si limita alla propriet? di beni corporali e che ? indipendente rispetto alle qualifiche formali del diritto interno: certi altri diritti ed interessi costituendo degli attivi pu? essere considerato anche come i “diritti di propriet?” e dunque dei “beni” alle fini di questa disposizione. In fatto, importa di esaminare in ogni caso se le circostanze della causa, considerata nel loro insieme, hanno reso il richiedente titolare di un interesse sostanziale protetto dall’articolo 1 del Protocollo no 1, Iatridis c. Grecia [GC], no 31107/96, ? 54, CEDH 1999-II, Beyeler c. Italia [GC], no 33202/96, ? 100, CEDH 2000 I, Broniowski c. Polonia [GC], no 31443/96, ? 129, CEDH 2004-V, Anheuser-Busch Inc. c. Portogallo [GC], no 73049/01, ? 63, CEDH 2007-I.
50. Di pi?, la nozione di “beni” pu? ricoprire tanta i “beni esistenti” che i valori patrimoniali, ivi compreso dei crediti, in virt? dalle quali il richiedente pu? pretendere avere almeno una “speranza legittima” di ottenere il godimento effettivo di un diritto patrimoniale (vedere, in questo senso, Kopeck? c. Slovacchia [GC], no 44912/98, ? 35 c, CEDH 2004-IX, e Maltzan ed altri c. Germania, d?c.) [GC], nostri 71916/01, 71917/01 e 10260/02, ? 74 c, CEDH 2005-V.
51. Inoltre, quando l’interesse patrimoniale riguardato ? dell’ordine del credito, non pu? essere considerato come un “valore patrimoniale” che quando ha una base sufficiente in dritta interno, Kopeck? c. Slovacchia, precitato, ? 52 e Draon c. Francia [GC], no 1513/03, ? 68, 6 ottobre 2005.
52. Peraltro, per essere compatibile con l’articolo 1 del Protocollo no 1, un’ingerenza dell’autorit? pubblica nel godimento del diritto al rispetto di beni deve essere legale e deve privare di arbitrariet?. Deve predisporre anche un “giusto equilibro” tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo, Perdig?o c. Portogallo [GC], no 24768/06, ? 63, 16 novembre 2010.
ha, in quanto ai terreni no 8472 ?e no 8476?
53. La Corte osserva che l’uso dei terreni no 8472 ?e no 8476 sono lesi di restrizioni fisiche e giuridiche estremamente rigorose: l’accesso ai terreni necessita l’uso di un’imbarcazione no motorizzata, nessuna costruzione ? non ci possibile e l’agricoltura ? proibita.
54. I richiedenti indicano che sono stati indennizzati all’altezza il danno che avrebbero subito mentre, in virt? del diritto nazionale, avrebbero dovuto, secondo essi, essere espropriati e percepire un’indennit? che equivale al valore totale dei beni in causa.
55. La questione che la Corte ? chiamata a decidere nello specifico non ? quella di sapere se l’importo dell’indennit? pagata ai richiedenti bastava a compensare il danno che deriva delle restrizioni imposte all’uso dei loro beni, non pi? che lei non ? di determinare se l’articolo 1 del Protocollo no 1 garantisce di un modo generale il diritto di un richiedente ad essere espropriato. Il compito della Corte ? piuttosto di determinare se la legislazione nazionale instaurava al profitto dei richiedenti un diritto di abbandono con una certezza sufficiente per potere costituire un interesse patrimoniale protetto dalla Convenzione.
56. La Corte osserva che l’articolo 12, capoverso 9, della legge no 2942 impone l’espropriazione quando il terreno situato nel vicinato di una diga non ? pi? utilizzabile.” Se il testo non precisa s? ci? che bisogna intendere con questi termini, rinvia per? ad un ordinamento.
57. Suddetto ordinamento enuncia, in quanto a lui, in modo non equivoco nel suo articolo 17 che i terreni situati nella zona di protezione assoluta che cinge una riserva di acqua potabile “sono espropriati.” Tenuto conto dell’utilizzazione del verbo “essere” e non del verbo “potere”, questo testo non accorda nessuno margine di valutazione discrezionale all’amministrazione che non dispone della libert? di scegliere tra l’espropriazione ed i versamenti di un’indennit? minima. Al contrario, la regolamentazione pone le autorit? sotto l’egida di una competenza legata obbligando queste ad acquisire i beni ed accordi cos? ai proprietari dei terreni situati nella zona di protezione assoluta un vero diritto di abbandono, questo essere-a-argomento un “diritto ad essere espropriato.”
58. Agli occhi della Corte, questo diritto all’abbandono previsto dalla regolamentazione interna costituisce un “interesse patrimoniale” al senso dell’articolo 1 del Protocollo no 1. In altri termini, il diritto ad essere espropriato ed ad ottenere il versamento di indennit? che corrispondono al valore dei terreni costituisci, un “bene” alle fini della disposizione suddetta (confrontare con Broniowski c). Polonia [GC], no 31443/96, ?? 122 a 125 e 129 a 133, CEDH 2004 V che riguardano il rifiuto di eseguire un diritto ad una misura compensatoria-qualificato di diritto ad essere accreditato-riconosciuto col diritto nazionale.
59. Negando di espropriare i terreni riguardati ed optando per il versamento di un’indennit? in compenso del danno legato alle restrizioni imposte all’uso dei beni, le autorit? hanno recato offesa a questo interesse patrimoniale conferito dal diritto interno e hanno protetto dalla Convenzione.
60. Un tale attentato non pu? passare per conforme alle esigenze dell’articolo 1 del Protocollo no 1 considerando non solo che non si fonda su nessuna base legale ma sebbene non beneficia di nessuna giustificazione seria. Le autorit? giudiziali hanno motivato difatti, insufficientemente la loro scelta di ordinare il versamento di un’indennit? che corrisponde al deprezzamento del valore del bene piuttosto che di mettere in ?uvre il diritto di abbandono dei richiedenti che pronunciano l’espropriazione e concedendo un’indennit? che corrisponde al valore dei beni. A questo riguardo, forza ? di constatare che i tribunali nazionali non si sono pronunciati sull’articolo 17 dell’ordinamento suddetto. Il Governo non ha, egli neanche, avanzato nessuno motivo serio che giustifica questa ingerenza.
61. Pertanto, c’? stata violazione di questa disposizione in ci? che riguarda i terreni immatricolati al registro fondiario come “lotto 84 appezzamento 72” e “lotto 84 appezzamento 76.”
b, in quanto al terreno no 8144?
62. La Corte osserva che il terreno no 8144 ?che ? situato nella zona di protezione avvicinata, gli stata anche oggetto di un certo numero di restrizioni che mirano a proteggere la qualit? dell’acqua della diga. Cos?, ogni costruzione su questo terreno ? proibita. Le attivit? agricole sono autorizzate peraltro, non ci che su consenso del ministero competente e sotto riserva che nessuno concime artificiale o altro producono chimici non sia utilizzato.
63. Le autorit? hanno versato agli interessati delle indennit? per compensare il danno che deriva di queste restrizioni.
64. I richiedenti mettono in causa come per gli altri due beni, la decisione di indennizzarli all’altezza il danno piuttosto che di espropriarli.
65. La Corte rileva che la situazione di questo bene che si trova nella zona di protezione avvicinata, differisci di quella degli altri due terreni.
66. Difatti, la regolamentazione nazionale non stabiliva, trattandosi di questo terreno, di “diritto ad essere espropriato”.
67. L’articolo 12 della legge no 2942 lega l’obbligo di espropriare i beni situati nel vicinato di una diga alla condizione che questi non siano pi? utilizzabili.” Ora le giurisdizioni nazionali hanno considerato mai solamente il bene controverso era diventato inutilizzabile al senso di questa disposizione. Non si saprebbe affermare quindi che nello specifico i richiedenti tenevano di questo articolo un diritto ad essere espropriati.
68. In quanto all’ordinamento, non enuncia che le restrizioni che ledono i beni situati in una zona di protezione avvicinata rendono con principio questi beni inutilizzabili e non contempla diversamente di obbligo di espropriare.
69. Di conseguenza, nella mancanza di “diritto ad essere espropriato” riconosciuto col diritto interno e suscettibile di costituire un interesse patrimoniale protetto dalla Convenzione e dunque un “bene”, il versamento di un’indennit? che corrisponde al danno che deriva delle restrizioni regolamentari era di natura tale da stabilire un giusto equilibro tra i diritti dei richiedenti e quelli della societ?.
70. Ci? che ?, il versamento di un’indennit? non pu? mantenere un tale equilibrio che se esiste un rapporto ragionevole di proporzionalit? tra il suo importo ed i danni che mira a compensare.
71. A questo riguardo, la Corte osserva che il perito incaricato dal TGI aveva stimato al 40% il deprezzamento del valore del terreno causato dalle restrizioni che ledono il suo uso. Ora il giudice ha fissato le indennit? al 25% del valore del bene.
72. ? vero che il rapporto di perizia non legava il TGI che poteva assegnare un’indennit? inferiore a quella determinato dal perito. Per? per fare ci? nel rispetto dell’articolo 1 del Protocollo no 1, gli ritornava da esporre le ragioni per che allontanava i conclusioni della perizia ed i motivi precisi per che conveniva sminuire la percentuale del deprezzamento. A questo riguardo, la Corte stima che un semplice enunciato dei criteri a prendere in conto non pu? passare per una motivazione sufficiente dal momento che il giudice non ha indicato perch? e come la presa in conto desdits criteri dovevano condurre a limitare il deprezzamento al 25%.
73. Malgrado la competenza limitata di cui dispone per conoscere degli errori di fatto o di diritto presumibilmente commesso dalle giurisdizioni nazionali, la Corte stima che il modo di cui l’importo delle indennit? ? stato fissato non gli permette di affermare che questo sia ragionevolmente in rapporto col danno subito.
74. Su questo punto, la Corte ricorda che le garanzie procedurali dell’articolo 1 del Protocollo no 1 implicano che una mancanza di obbligo per i tribunali di esporre in modo sufficiente i motivi su che sciolgono le loro decisioni renderebbe teorica ed illusori i diritti garantiti dalla Convenzione. Senza esigere una risposta dettagliata ad ogni argomento del querelante, questo obbligo presuppone, per?, che la parte lesa possa aspettarsi di un trattamento attento e curato delle sue pretese essenziali, Gereksar ed altri c. Turchia, nostri 34764/05, 34786/05, 34800/05 e 34811/05, ? 54, 1 febbraio 2011, ed i riferimenti che figurano.
75. Di conseguenza, niente permette di concludere che il giusto equilibri dinnanzi a regnare tra l’interesse generale e gli imperativi di salvaguardia dei diritti dei richiedenti sia stato mantenuto.
76. Pertanto, c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione in ci? che riguarda il terreno immatricolato al registro fondiario come “lotto 81 appezzamento 44.”
II. Su L’applicazione Di L’articolo 41 Di La Convenzione
77. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente non permette di cancellare che imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
A. Dommage
1. Argomenti delle parti
78. I richiedenti richiedono 1 600 000 euros (EUR, per danno patrimoniale,).
79. Indicano che, secondo il rapporto di perizia invalsa dopo il rinvio in prima istanza, il valore totale dei loro beni era di 1 651 786 libri turchi (TRY). Espongono che, per calcolare il danno patrimoniale, bisogna dedurre di questo importo l’intimo di 253 396 TRY-che hanno ottenuto a titolo di indennit?-ed applicare alla differenza un tasso di interesse del 16,80% a partire dal 7 settembre 2006. Giungono cos? ad un importo equivalente a 1 400 000 EUR al quale occorre, secondo essi, aggiungere 200 000 EUR che corrisponderebbero alla mancanza a guadagnare.
80. I richiedenti sollecitano inoltre 20 000 EUR per danno giuridico, 3 000 EUR in rimborso degli oneri di procedimento e 30 000 EUR per la parcella di avvocato.
81. Il Governo contesta l’insieme di queste pretese. Stima che non c’? legame di causalit? tra i danni patrimoniali addotto e la violazione invocata, che l’importo richiesto a titolo del danno giuridico ? eccessivo e che le domande formulate a titolo degli oneri e spese sono documentati insufficientemente.
2. Valutazione della Corte
82. Avuto riguardo alla natura delle violazioni che ha constatato, la Corte stima necessaria di fare una distinzione tra i differenti beni dei richiedenti.
83. In ci? che riguarda i terreni no 8472 ?e no 8476, la Corte osserva che il loro valore ? stato stimato a 887 717 TRY nel giudizio del 9 luglio 2009. Conviene dedurre di questo importo l’intimo di 169 538 TRY, ci? che d? una differenza di 718 179 TRY. L’attualizzazione di questo importo produce un risultato di 1 504 000 TRY, o circa 455 000 EUR. La Corte stima ragionevole di assegnare questa somma a titolo del danno patrimoniale. Va senza dire che i richiedenti dovranno cedere in compenso desdits terreni la propriet? all’amministrazione.
84. In ci? che riguarda il terreno no 8144?, la Corte osserva che la sua constatazione di violazione si fonda sull’insufficienza della motivazione del TGI. Non saprebbe speculare su ci? che sarebbe stato la conclusione dei ricorsi intentati dai richiedenti nella mancanza di questa lacuna procedurale, vedere Gereksar ed altri, precitato, ? 75, Paulet c. Regno Unito, no 6219/08, ? 73, 13 maggio 2014, D?ini ?c,. Croazia, no 38359/13, ? 86, 17 maggio 2016. Stima, avuto riguardo alla natura della violazione cos? constatata che in principio il mezzo pi? appropriato per risanare questa violazione sarebbe una riapertura del procedimento. A questo riguardo, nota che in virt? dell’articolo 375 ? 1 i, del codice di procedimento civile, una sentenza della Corte che conclude ad una violazione di una disposizione della Convenzione o dei suoi Protocolli costituisce un motivo specifico di riapertura di un procedimento. Pertanto, la Corte respinge le domande di risarcimento del danno patrimoniale relativo a questo terreno.
85. Trattandosi del danno giuridico, la Corte, deliberando in equit?, concede la somma di 1 500 EUR ad ogni richiedente.
86. In quanto alle domande relative agli oneri e spese, la Corte, constata che non sono documentate e li respingano perci?.
87. La Corte giudica appropriata di ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti di percentuale.
CON QUESTI MOTIVI, LA CORTE,
1. Dichiara, all’unanimit?, la richiesta ammissibile,;

2. Dice, con sei voci contro una, che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione in ci? che riguarda i terreni no 8472 ?e no 8476;

3. Dice, all’unanimit?, che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione in ci? che riguarda il terreno no 8144;?

4. Dice, con sei voci contro una,
ha, che lo stato convenuto deve versare ai richiedenti, nei tre mesi a contare del giorno dove la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, il seguente somme, a convertire nella moneta nazionale,:
i. 455 000 EUR, quattro cento cinquantacinque mille euros, pi? ogni importo che pu? essere dovuto a titolo di imposta, per danno patrimoniale congiuntamente all’insieme dei richiedenti,
ii. 1 500 EUR, mille cinque centesimi euros, pi? ogni importo che pu? essere dovuto a titolo di imposta, per danno giuridico, ad ogni richiedente,;
b che a contare della scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno ad aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti di percentuale,;

5. Respingi, all’unanimit?, la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 13 dicembre 2016, in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento della Corte.
Stanley Naismith Julia Laffranque
Cancelliere Presidentessa
Alla presente sentenza si trova unito, conformemente agli articoli 45 ? 2 della Convenzione e 74 ? 2 dell’ordinamento, l’esposizione dell’opinione si separata dal giudice Lemmens.
J.L.
S.H.N.

ALLEGATO
Elenco dei richiedenti

OMISSIS

OPINIONE PARZIALMENTE DISSIDENTE
DEL GIUDICE LEMMENS
1. Al mio dispiacere, non posso aderire alla conclusione dei miei colleghi secondo la quale l’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione ? stato violato in ci? che riguarda i terreni i nostri 8472 ?e 8476.

2. I richiedenti hanno investito la corte d’appello di Halfeti di un’azione che tende all’ottenimento di un’indennit? di espropriazione per i tre terreni in causa, a sapere i terreni i nostri 8472 ?e 8476, situati nella zona di 300 metri intorno alla diga, zona di “protezione assoluta”), ed il terreno no 8144, situato nella zona di 700 metri addizionali intorno alla diga, zona di “protezione distesa o avvicinata”) (paragrafo 14 della sentenza). Niente nella pratica indica solamente le domande per le due categorie di terreni avrebbero avuto delle cause differenti.

Col suo giudizio del 24 gennaio 2008, il tribunale ? diventato parzialmente dritto solamente ai richiedenti. Ha respinto la domanda di indennizzo per espropriazione difatti, ma ha assegnato delle indennit? a titolo della perdita di valore dei terreni dovuti alle difficolt? nuove di accesso agli appezzamenti in questione e di cultura del pistacchio. Il motivo per che la domanda di indennizzo per espropriazione ? stata respinta era apparentemente lo stesso per i tre terreni in causa: i richiedenti avevano sempre la possibilit? di sfruttare i terreni per la cultura del pistacchio, cos? che questi non erano diventati inutilizzabili e che non poteva essere fatto stato di una privazione di propriet? che d? adito a constatazione di espropriazione dunque (paragrafi 15-18 della sentenza). Questo giudizio ? stato annullato certo dalla Corte di cassazione, ma sembra che la decisione su rinvio abbia seguito, in sostanza, lo stesso ragionamento, paragrafi 21-24 della sentenza.

3. I motivi su che il tribunale si ? basato sono tratti manifestamente dall’articolo 12 della legge no 2942 relativo all’espropriazione.

Difatti, questa disposizione riguarda la sorte di terreni non espropriati che fanno parte di un insieme pi? vasto in che ? stato espropriato altri terreni. In linea di massima, secondo l’articolo 12, capoverso 1, della legge no 2942, il proprietario pu? ottenere un’indennit? per il deprezzamento del valore dei terreni non espropriati, deprezzamento che deriva dell’espropriazione degli altri terreni (paragrafo 29 della sentenza).

Tuttavia, se i terreni non espropriati soddisfanno alle condizioni previste dall’articolo 12, capoverso 9, della legge, il loro proprietario ha la possibilit? di esigere ne l’espropriazione e di ottenere, beninteso, un’indennit? di espropriazione, le condizioni a riempire essendo che i terreni siano situati nel vicinato di una zona espropriata per la costruzione di una diga e che non siano pi? utilizzabili in ragione degli sconvolgimenti consecutivi a questa costruzione (paragrafo 30 della sentenza). Se il testo della legge non precisa contro che una domanda deve essere diretta, sembra attivo di si che ? l’autorit? espropriata che deve essere citata come partire convenuta. Si comprende dunque che i richiedenti abbiano diretto la loro domanda contro il ministero dell’energia.

4. Niente indica solamente i richiedenti si siano, anche, basati sugli articoli 17 e 18 dell’ordinamento sul controllo dell’inquinamento dell’acqua. Questo ordinamento contiene delle disposizioni che mirano alla preservazione della qualit? dell’acqua. Cos?, trattandosi della protezione dell’acqua di diga, contempla la determinazione di una zona di 300 metri intorno alla diga in questione nella quale tutti i terreni devono essere espropriati dall’amministrazione o le amministrazioni che utilizzano l’acqua della diga e dove ogni costruzione ? vietata (articolo 17), cos? come di una zona di 700 metri addizionali nella quale un certo numero di attivit? ? vietato o soggette ad autorizzazione (paragrafi 31-33 della sentenza).

5. Il Governo solleva un’eccezione di inammissibilit? fondata sulla no-esaurimento delle vie di ricorso interni per la parte della richiesta che riguarda i terreni i nostri 8472 ?e 8476, situati nella zona di 300 metri. Riconosce che i richiedenti hanno introdotto un’azione in indennizzo contro il ministero dell’energia. Attira tuttavia l’attenzione sull’articolo 17 dell’ordinamento precitato, e sul fatto che l’obbligo di espropriare stabilito da questa disposizione vale non al riguardo dell’amministrazione che ha costruito la diga, ma al riguardo delle amministrazioni che ne utilizzano l’acqua. Ora, secondo il Governo, i richiedenti hanno omesso di chiedere l’espropriazione desdits terreni alle amministrazioni utenti dell’acqua della diga, a sapere le municipalit? di Sanliurfa e Gaziantep, paragrafo 36 della sentenza.

La maggioranza respinge questa eccezione al motivo che “egli [tribunale] ha esaminato sul fondo le domande dei richiedenti e che non ha considerato che questi ultimi avrebbero dovuto dirigere la loro azione contro un’altra amministrazione” (paragrafo 39 della sentenza).

Al mio dispiacere, non posso seguire questo ragionamento. Questo non ? perch? il tribunale ha esaminato un’azione in indennizzo per espropriazione fondata sull’articolo 12 della legge no 2942 relativo all’espropriazione e diretta contro il ministero dell’energia che non ci sarebbe pi? luogo di introdurre una domanda di espropriazione fondata sull’articolo 17 dell’ordinamento sul controllo dell’inquinamento dell’acqua e diretta contro due altre amministrazioni. I due tipi di domande hanno peraltro delle cause distinte: trattandosi della domanda fondata sull’articolo 12, capoverso 9, della legge no 2942, il richiedente deve portare la prova che il terreno ? inutilizzabile, mentre, trattandosi della domanda fondata sull’articolo 17 dell’ordinamento sul controllo dell’inquinamento dell’acqua, gli basta provare che il terreno si trovi nella zona di 300 metri intorno alla diga. Mentre i richiedenti non sono riusciti a fornire la prova che avesse permesso loro di ottenere guadagno di causa contro il ministero, tutto distribuzione a pensare che avrebbero potuto ottenere una decisione favorevole se avessero introdotto un’azione contro le municipalit? di ?anlurfa ?e Gaziantep.

Mancanza di avere utilizzato la via di ricorso che era la via “naturale”, i richiedenti non hanno, a mio avviso, esausto le vie dei ricorsi interni. Per questa ragione, stimo che la richiesta, nella misura in cui riguarda i terreni i nostri 8472 ?e 8476, sarebbe dovuto essere dichiarata inammissibile.

6. Surabondamment, a supporre anche che questa parte della richiesta sia dovuta essere dichiarata ammissibile, ho pena a concludere alla violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 in ci? che riguarda i due terreni precitati.

La maggioranza rimprovera ai tribunali nazionali di avere preso una decisione che non si baserebbe su nessuna base legale e che, per di pi?, non beneficerebbe di nessuna giustificazione seria (paragrafo 60 della sentenza). Il suo ragionamento si fonda interamente sull’idea che i richiedenti avevano un diritto ad essere espropriati in virt? dell’articolo 17 dell’ordinamento sul controllo dell’inquinamento dell’acqua e che i tribunali hanno, a torto, respinto di riconoscerloro questo diritto.

Ora, siccome ? stato spiegato sopra, c’? una differenza tra un domande di indennizzo per espropriazione, fondata sull’articolo 12 della legge no 2942, ed una domanda di espropriazione, fondata sull’articolo 17 dell’ordinamento sul controllo dell’inquinamento. Queste domande sono affatto differenti tanti il di vista del loro oggetto che i punti di vista di essi causano e delle parti contro che sono dirette. Quindi, come non sembra rimproverare ai tribunali di non avere applicato, di ufficio, una disposizione regolamentare su quale la domanda portata dinnanzi ad essi essere stata fondata?

A mio avviso, i tribunali hanno esaminato la domanda e l’hanno respinta sulla base di motivi che possono giustificare la loro decisione e che costituiscono una motivazione regolare.

7. Infine, non potendo seguire la maggioranza in ci? che riguarda la constatazione di violazione dei diritti dei richiedenti relativi ai terreni i nostri 8472 ?e 8476, stimo che non posso votare neanche in favore della concessione di una soddisfazione equa per il danno patrimoniale che i richiedenti avrebbero subito a ragione della violazione constatata (paragrafo 83 della sentenza).

8. Le cose che si presentano differentemente in ci? che riguarda il terreno no 8144?, situato nella zona di 700 metri addizionali, divido i conclusioni dei miei colleghi in ci? che riguarda la valutazione del motivo di appello e la domanda di soddisfazione equa.

Testo Tradotto

Conclusions: Violation de l’article 1 du Protocole n? 1 – Protection de la propri?t? (article 1 al. 1 du Protocole n? 1 – Respect des biens
Biens) Violation de l’article 1 du Protocole n? 1 – Protection de la propri?t? (article 1 al. 1 du Protocole n? 1 – Respect des biens
Biens) Dommage mat?riel – r?paration (Article 41 – Dommage mat?riel
Satisfaction ?quitable) Pr?judice moral – r?paration (Article 41 – Pr?judice moral Satisfaction ?quitable)

DEUXI?ME SECTION

AFFAIRE KUTLU ET AUTRES c. TURQUIE

(Requ?te no 51861/11)

ARR?T

STRASBOURG

13 d?cembre 2016

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Kutlu et autres c. Turquie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (deuxi?me section), si?geant en une chambre compos?e de :
Julia Laffranque, pr?sidente,
I??l Karaka?,
Neboj?a Vu?ini?,
Paul Lemmens,
Jon Fridrik Kj?lbro,
St?phanie Mourou-Vikstr?m,
Georges Ravarani, juges,
et de Stanley Naismith, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 15 novembre 2016,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 51861/11) dirig?e contre la R?publique de Turquie et dont cinq ressortissants de cet ?tat (? les requ?rants ?), ont saisi la Cour le 6 juillet 2011 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Les requ?rants sont repr?sent?s par OMISSIS, avocat ? ?anl?urfa. Le gouvernement turc (? le Gouvernement ?) est repr?sent? par son agent.
3. Les requ?rants se plaignent d?une violation de leur droit au respect de leurs biens au sens de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.
4. Le 4 novembre 2014, la requ?te a ?t? communiqu?e au Gouvernement.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
5. La liste des requ?rants figure en annexe.
6. Les requ?rants sont les propri?taires de trois terrains situ?s dans le quartier de ?ekem, ? Halfeti, et immatricul?s au registre foncier comme ? lot 84 parcelle 72 ? (? terrain no 84?72 ?), ? lot 84 parcelle 76 ? (? terrain no 84?76 ?) et ? lot 81 parcelle 44 ? (? terrain no 81?44 ?).
7. ? la suite de la construction d?un barrage hydraulique servant, d?une part, ? la production d??lectricit? et, d?autre part, ? l?approvisionnement en eau de la r?gion, une partie des terrains situ?s dans le quartier susmentionn? furent expropri?s.
8. Les r?seaux de t?l?phonie et d??lectricit? ainsi que la seule route desservant la zone ?tant devenus inutilisables en raison de la submersion par les eaux, et l?acc?s ne pouvant plus se faire que par barque non motoris?e, l?ensemble des habitants quitt?rent le quartier.
9. Deux zones de protection furent ?tablies autour de la retenue d?eau : une zone de ? protection absolue ? couvrant un p?rim?tre de 300 m?tres et une zone de ? protection rapproch?e ? couvrant un p?rim?tre de 700 m?tres autour de la premi?re zone.
10. Dans la premi?re zone, toute construction et activit? agricole furent prohib?es.
11. Dans la seconde, les constructions furent prohib?es et l?activit? agricole ne resta possible que sur agr?ment du minist?re comp?tent et sous r?serve de n?utiliser aucun engrais artificiel ou autre produit chimique.
12. Les deux premiers terrains des requ?rants (les terrains no 84?72 et no 84?76) se situent dans la zone de protection absolue alors que le troisi?me (le terrain no 81?44) se trouve dans la zone de protection rapproch?e.
A. La premi?re action en justice introduite par les requ?rants
13. Le 7 septembre 2006, les requ?rants requirent du minist?re de l??nergie qu?il proc?d?t ? l?expropriation de leurs terrains devenus selon eux inutilisables.
14. En l?absence de r?ponse ? leur demande, ils saisirent le tribunal de grande instance de Halfeti (? le TGI ?) d?une action tendant ? l?obtention d?une indemnit? d?expropriation. Ils limit?rent leur demande ? 1 000 livres turques (TRY) par terrain, soit 3 000 TRY au total, tout en r?servant le surplus de leur droit ? indemnisation.
15. Par un jugement du 24 janvier 2008, le TGI fit partiellement droit aux pr?tentions des requ?rants en leur allouant une indemnit?.
16. Il estima que les requ?rants avaient la possibilit? de continuer ? exploiter les terrains litigieux pour la culture de la pistache, ? laquelle ils ?taient d?di?s, et que, par cons?quent, il ne pouvait ?tre fait ?tat d?une privation de propri?t? de nature ? conduire ? un constat d?expropriation. En effet, pour qu?un bien p?t ?tre expropri?, il fallait, selon lui, que toute possibilit? d?en user eut disparu.
17. N?anmoins, il admit que l?acc?s auxdits terrains ainsi que la culture de la pistache devaient ?tre plus difficiles qu?auparavant, et que cela entra?nait une d?pr?ciation de la valeur des biens litigieux et constituait un pr?judice qui devait ?tre indemnis?.
18. Il fixa l?indemnit? en se fondant sur les rapports d?expertise selon lesquels les biens ?taient des terrains agricoles et les pertes de valeur ?taient comprises entre 10 ? 25 %, selon le terrain concern?.
19. Statuant sur pourvoi des requ?rants, la Cour de cassation censura ce jugement au motif que les biens litigieux devaient ?tre consid?r?s non comme des terres agricoles (tar?m arazisi), mais comme des terrains ? b?tir (arsa).
20. Apr?s le renvoi, le tribunal requit d?un groupe d?experts qu?il d?termin?t, d?une part, la valeur des terrains en les consid?rant comme terrains ? b?tir et, d?autre part, la d?pr?ciation subie en raison des restrictions li?es ? la pr?sence du barrage. Dans leur rapport, qui n?est pas dat?, les experts fix?rent la valeur totale des biens ? 1 272 380 TRY. Quant ? la d?pr?ciation, ils l?estim?rent ? 40 %.
21. Par un jugement du 9 juillet 2009, le tribunal d?cida ? nouveau d?indemniser les requ?rants. S?agissant du montant ? octroyer, il consid?ra que les sommes indiqu?es par l?expertise r?sultaient d?une erreur de calcul dans l?indexation. Ayant proc?d? ? une rectification, il estima le prix du m?tre carr? ? 26,87 TRY.
22. S?agissant de la d?pr?ciation de la valeur des terrains, prenant en compte ? leur superficie, leur emplacement par rapport au barrage et l?utilisation qui en [?tait] faite ?, il l?estima ? 15 % pour le terrain 84?76 et 25 % pour chacun des deux autres terrains. Le tribunal se borna ? ?noncer les crit?res susmentionn?s sans indiquer d?autres motifs.
23. Quant au montant du pr?judice subi, il l?exposa de la mani?re suivante :
Terrain no 84?72 : 90 954 TRY
Terrain no 81?44 : 86 857 TRY
Terrain no 84?76 : 78 584 TRY
24. Il n?accorda toutefois que 1 000 TRY pour chacun des terrains au motif que les requ?rants avaient limit? leurs pr?tentions ? ce montant et qu?ils avaient r?serv? leurs droits relatifs au surplus.
25. Le pourvoi form? par les requ?rants contre ce jugement tout comme la demande ult?rieure en rectification d?arr?t furent rejet?s respectivement le 5 octobre 2010 et le 18 mai 2011.
B. La deuxi?me s?rie de recours introduits par les requ?rants
26. N?ayant r?clam? que 1 000 TRY pour chacun des terrains et ayant r?serv? leurs droits pour le surplus dans le cadre de l?action introduite le 7 septembre 2006, les requ?rants engag?rent trois nouvelles actions en vue d?obtenir le solde de l?indemnit? ? laquelle ils pouvaient pr?tendre en vertu du jugement du 9 juillet 2009.
27. Ainsi, ils r?clam?rent 89 954 TRY pour le terrain no 84?72, 85 857 TRY pour le terrain no 81?44 et 77 584 TRY pour le terrain no 84?76.
28. Par trois jugements du 25 juillet 2011, le TGI de Halfeti alloua les sommes demand?es assorties d?int?r?ts moratoires ? compter du 7 septembre 2006. Ces jugements furent confirm?s en cassation par trois arr?ts du 8 f?vrier 2012.
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
A. La loi relative ? l?expropriation
29. L?article 12 de la loi no 2942 relative ? l?expropriation dispose que, dans les cas d?expropriation partielle d?un terrain, lorsqu?il existe une d?pr?ciation de la valeur du surplus du terrain, celle-ci doit ?tre indemnis?e par l?administration.
30. Le neuvi?me alin?a de la m?me disposition indique que, lorsque des terrains situ?s dans le voisinage d?une zone expropri?e en raison de la construction d?un barrage ne sont ? plus utilisables ? d?un point de vue ?conomique ou social en raison de bouleversements cons?cutifs ? ladite construction, ces terrains ? sont ? eux aussi expropri?s. Il indique en outre que les modalit?s de mise en ?uvre de cette r?gle doivent ?tre fix?es dans un r?glement du minist?re de l??nergie et des ressources naturelles.
B. R?glement sur le contr?le de la pollution de l?eau
31. L?article 17 du r?glement sur le contr?le de la pollution de l?eau impose une zone de protection absolue couvrant une bande de 300 m?tres ? partir du niveau le plus ?lev? de la r?serve d?eau potable.
32. Cette disposition, qui prohibe toute construction dans ladite zone, pr?voit par ailleurs que les biens qui s?y trouvent ? sont expropri?s par l?administration ou les administrations utilisant l?eau du barrage ?.
33. L?article 18 de ce r?glement impose quant ? lui une zone de protection rapproch?e sur une bande de 700 m?tres d?butant ? la fin de la zone de protection absolue. Il n?y autorise les activit?s agricoles que sur agr?ment du minist?re comp?tent et sous r?serve qu?aucun engrais artificiel ou autre produit chimique ne soit utilis?.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1 ? LA CONVENTION
34. Les requ?rants all?guent que le refus des autorit?s d?exproprier leurs terrains malgr? les restrictions apport?es ? leur usage a m?connu leur droit au respect de leurs biens tel que pr?vu par l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention. Cette disposition est ainsi libell?e :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?
35. Le Gouvernement combat la th?se des requ?rants.
A. Sur la recevabilit?
1. Sur l??puisement des voies de recours internes
36. Le Gouvernement soul?ve une exception d?irrecevabilit? tir?e de la r?gle de l??puisement des voies de recours internes. Il indique que, en vertu du R?glement sur le contr?le de la pollution de l?eau, l?action visant ? obtenir une expropriation doit ?tre dirig?e contre la ou les administrations utilisant l?eau du barrage. ? ses yeux, en l?esp?ce, l?eau retenue servant ? alimenter le r?seau de distribution des mairies de ?anl?urfa et de Gaziantep, ce sont ces municipalit?s que les requ?rants auraient d? assigner en justice, et non pas le minist?re de l??nergie.
37. Les requ?rants r?torquent que, ? l??poque o? ils ont engag? la proc?dure, le barrage relevait de la comp?tence du minist?re de l??nergie et que c?est ? bon droit qu?ils ont dirig? leur action contre cette administration.
38. Ils ajoutent que le TGI qui a examin? leur recours ne l?a pas rejet? en raison d?une erreur dans la d?signation de l?administration d?fenderesse. Au demeurant, la Cour de cassation aurait admis dans des cas similaires concernant des terrains situ?s dans la m?me zone que l?action devait ?tre dirig?e contre le minist?re de l??nergie.
39. La Cour constate que le TGI a examin? sur le fond les demandes des requ?rants et qu?il n?a pas consid?r? que ces derniers auraient d? diriger leur action contre une autre administration.
40. D?s lors, elle rejette l?exception du Gouvernement.
2. Sur le d?faut manifeste de fondement
41. Le Gouvernement soutient en outre que la requ?te est manifestement mal fond?e dans la mesure o? les requ?rants auraient per?u une indemnit? pour le pr?judice subi en raison de la d?pr?ciation de la valeur de leurs biens.
42. La Cour estime que le grief en cause soul?ve des questions de fait et de droit qui ne peuvent ?tre tranch?es sans un examen au fond. D?s lors, elle rejette ?galement cette exception d?irrecevabilit?.
3. Conclusion
43. Constatant que la requ?te ne se heurte par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour la d?clare recevable.
B. Sur le fond
1. Th?ses des parties
44. Les requ?rants soutiennent que les restrictions apport?es ? l?usage de leurs biens en vertu de l?article 17 du R?glement sur le contr?le de la pollution de l?eau sont de nature ? rendre impossible en pratique l?utilisation desdits biens et qu?elles portent ainsi atteinte ? la substance m?me de leur droit de propri?t?. D?s lors, ils estiment que les autorit?s auraient d?, en vertu du droit national et de la jurisprudence de la Cour de cassation, exproprier lesdits biens. Ils reprochent aux juridictions nationales d?avoir ordonn?, ? la place de l?expropriation, le versement d?une indemnit?, dont le montant aurait de plus ?t? r?duit sans motifs.
45. Le Gouvernement rappelle que le barrage en cause a ?t? construit dans un but d?int?r?t public, notamment pour subvenir aux besoins en eau de la r?gion. Il pr?cise que les restrictions ? l?usage des terrains se trouvant ? proximit? de la retenue sont pr?vues par la r?glementation et qu?elles visent ? ?viter la pollution de l?eau, ce qui contribue selon lui au m?me int?r?t public.
46. Le Gouvernement indique en outre que les requ?rants disposent toujours de leur droit de propri?t? et qu?ils peuvent en faire usage. Il admet n?anmoins que celui-ci est affect? d?un certain nombre de restrictions rendant plus difficile l?utilisation des biens. Par exemple, l?acc?s aux terrains se ferait d?sormais uniquement en barque. Toutefois, le Gouvernement pr?cise que ce pr?judice a ?t? indemnis? par les juridictions nationales qui ont allou? aux int?ress?s la somme de 256 396 TRY (soit 119 254 euros) ? la date de la pr?sentation des observations).
47. Enfin, le Gouvernement expose que, en vertu de l?article 12 de la loi relative ? l?expropriation, les terrains des requ?rants ne pouvaient faire l?objet d?une expropriation au motif que les int?ress?s continuaient ? les utiliser.
48. Pour le Gouvernement, il n?y a donc pas eu violation de la disposition invoqu?e.
2. Appr?ciation de la Cour
49. La notion de ? biens ? ?voqu?e dans la premi?re partie de l?article 1 du Protocole no 1 a une port?e autonome qui ne se limite pas ? la propri?t? de biens corporels et qui est ind?pendante par rapport aux qualifications formelles du droit interne : certains autres droits et int?r?ts constituant des actifs peuvent aussi ?tre consid?r?s comme des ? droits de propri?t? ? et donc des ? biens ? aux fins de cette disposition. En fait, il importe d?examiner dans chaque cas si les circonstances de l?affaire, consid?r?es dans leur ensemble, ont rendu le requ?rant titulaire d?un int?r?t substantiel prot?g? par l?article 1 du Protocole no 1 (Iatridis c. Gr?ce [GC], no 31107/96, ? 54, CEDH 1999-II, Beyeler c. Italie [GC], no 33202/96, ? 100, CEDH 2000 I, Broniowski c. Pologne [GC], no 31443/96, ? 129, CEDH 2004-V, Anheuser-Busch Inc. c. Portugal [GC], no 73049/01, ? 63, CEDH 2007-I).
50. De plus, la notion de ? biens ? peut recouvrir tant des ? biens existants ? que des valeurs patrimoniales, y compris des cr?ances, en vertu desquelles le requ?rant peut pr?tendre avoir au moins une ? esp?rance l?gitime ? d?obtenir la jouissance effective d?un droit patrimonial (voir, dans ce sens, Kopeck? c. Slovaquie [GC], no 44912/98, ? 35 c), CEDH 2004-IX, et Maltzan et autres c. Allemagne (d?c.) [GC], nos 71916/01, 71917/01 et 10260/02, ? 74 c), CEDH 2005-V).
51. En outre, lorsque l?int?r?t patrimonial concern? est de l?ordre de la cr?ance, il ne peut ?tre consid?r? comme une ? valeur patrimoniale ? que lorsqu?il a une base suffisante en droit interne (Kopeck? c. Slovaquie, pr?cit?, ? 52 et Draon c. France [GC], no 1513/03, ? 68, 6 octobre 2005.
52. Par ailleurs, pour ?tre compatible avec l?article 1 du Protocole no 1, une ing?rence de l?autorit? publique dans la jouissance du droit au respect de biens doit ?tre l?gale et ?tre d?pourvue d?arbitraire. Elle doit ?galement m?nager un ? juste ?quilibre ? entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l?individu (Perdig?o c. Portugal [GC], no 24768/06, ? 63, 16 novembre 2010).
a) Quant aux terrains no 84?72 et no 84?76
53. La Cour observe que l?usage des terrains no 84?72 et no 84?76 est affect? de restrictions physiques et juridiques extr?mement rigoureuses : l?acc?s aux terrains n?cessite l?usage d?une embarcation non motoris?e, aucune construction n?y est possible et l?agriculture y est prohib?e.
54. Les requ?rants indiquent qu?ils ont ?t? indemnis?s ? hauteur du pr?judice qu?ils auraient subi alors que, en vertu du droit national, ils auraient d?, selon eux, ?tre expropri?s et percevoir une indemnit? ?quivalant ? la valeur totale des biens en cause.
55. La question que la Cour est appel?e ? trancher en l?esp?ce n?est pas celle de savoir si le montant de l?indemnit? pay?e aux requ?rants suffisait ? compenser le pr?judice d?coulant des restrictions impos?es ? l?usage de leurs biens, pas plus qu?elle n?est de d?terminer si l?article 1 du Protocole no 1 garantit d?une mani?re g?n?rale le droit d?un requ?rant ? ?tre expropri?. La t?che de la Cour est plut?t de d?terminer si la l?gislation nationale instaurait au profit des requ?rants un droit de d?laissement avec une certitude suffisante pour pouvoir constituer un int?r?t patrimonial prot?g? par la Convention.
56. La Cour observe que l?article 12, alin?a 9, de la loi no 2942 impose l?expropriation lorsque le terrain situ? dans le voisinage d?un barrage n?est ? plus utilisable ?. Si le texte ne pr?cise pas lui-m?me ce qu?il faut entendre par ces termes, il renvoie cependant ? un r?glement.
57. Ledit r?glement ?nonce, quant ? lui, de mani?re non ?quivoque en son article 17 que les terrains situ?s dans la zone de protection absolue entourant une r?serve d?eau potable ? sont expropri?s ?. Compte tenu de l?utilisation du verbe ? ?tre ? et non du verbe ? pouvoir ?, ce texte n?accorde aucune marge d?appr?ciation discr?tionnaire ? l?administration qui ne dispose pas de la libert? de choisir entre l?expropriation et le versement d?une indemnit? moindre. Au contraire, la r?glementation place les autorit?s sous l??gide d?une comp?tence li?e en obligeant celles-ci ? acqu?rir les biens et accorde ainsi aux propri?taires des terrains situ?s dans la zone de protection absolue un v?ritable droit de d?laissement, c?est-?-dire un ? droit ? ?tre expropri? ?.
58. Aux yeux de la Cour, ce droit au d?laissement pr?vu par la r?glementation interne constitue un ? int?r?t patrimonial ? au sens de l?article 1 du Protocole no 1. En d?autres termes, le droit ? ?tre expropri? et ? obtenir le versement d?indemnit?s correspondant ? la valeur des terrains constitue, un ? bien ? aux fins de la disposition susmentionn?e (comparer avec Broniowski c. Pologne [GC], no 31443/96, ?? 122 ? 125 et 129 ? 133, CEDH 2004 V, qui concerne le refus d?ex?cuter un droit ? une mesure compensatoire ? qualifi? de droit ? ?tre cr?dit? ? reconnu par le droit national).
59. En refusant d?exproprier les terrains concern?s et en optant pour le versement d?une indemnit? en compensation du pr?judice li? aux restrictions impos?es ? l?usage des biens, les autorit?s ont port? atteinte ? cet int?r?t patrimonial conf?r? par le droit interne et prot?g? par la Convention.
60. Une telle atteinte ne peut passer pour conforme aux exigences de l?article 1 du Protocole no 1 ?tant donn? non seulement qu?elle ne repose sur aucune base l?gale mais encore qu?elle ne b?n?ficie d?aucune justification s?rieuse. En effet, les autorit?s judiciaires ont insuffisamment motiv? leur choix d?ordonner le versement d?une indemnit? correspondant ? la d?pr?ciation de la valeur du bien plut?t que de mettre en ?uvre le droit de d?laissement des requ?rants en pronon?ant l?expropriation et en octroyant une indemnit? correspondant ? la valeur des biens. ? cet ?gard, force est de constater que les tribunaux nationaux ne se sont pas prononc?s sur l?article 17 du r?glement susmentionn?. Le Gouvernement n?a, lui non plus, avanc? aucun motif s?rieux justifiant cette ing?rence.
61. Partant, il y a eu violation de cette disposition en ce qui concerne les terrains immatricul?s au registre foncier comme ? lot 84 parcelle 72 ? et ? lot 84 parcelle 76 ?.
b) Quant au terrain no 81?44
62. La Cour observe que le terrain no 81?44, qui est situ? dans la zone de protection rapproch?e, fait lui aussi l?objet d?un certain nombre de restrictions visant ? prot?ger la qualit? de l?eau du barrage. Ainsi, toute construction sur ce terrain est prohib?e. Par ailleurs, les activit?s agricoles n?y sont autoris?es que sur agr?ment du minist?re comp?tent et sous r?serve qu?aucun engrais artificiel ou autre produit chimique ne soit utilis?.
63. Les autorit?s ont vers? aux int?ress?s des indemnit?s pour compenser le pr?judice d?coulant de ces restrictions.
64. Les requ?rants mettent en cause, comme pour les deux autres biens, la d?cision de les indemniser ? hauteur du pr?judice plut?t que de les exproprier.
65. La Cour rel?ve que la situation de ce bien, qui se trouve dans la zone de protection rapproch?e, diff?re de celle des deux autres terrains.
66. En effet, la r?glementation nationale n??tablissait pas, s?agissant de ce terrain, de ? droit ? ?tre expropri? ?.
67. L?article 12 de la loi no 2942 lie l?obligation d?exproprier les biens situ?s dans le voisinage d?un barrage ? la condition que ceux-ci ne soient ? plus utilisables ?. Or les juridictions nationales n?ont jamais consid?r? que le bien litigieux ?tait devenu inutilisable au sens de cette disposition. On ne saurait d?s lors affirmer qu?en l?esp?ce les requ?rants tenaient de cet article un droit ? ?tre expropri?s.
68. Quant au r?glement, il n??nonce pas que les restrictions affectant les biens situ?s dans une zone de protection rapproch?e rendent par principe ces biens inutilisables et ne pr?voit pas autrement d?obligation d?exproprier.
69. Par cons?quent, en l?absence de ? droit ? ?tre expropri? ? reconnu par le droit interne et susceptible de constituer un int?r?t patrimonial prot?g? par la Convention et donc un ? bien ?, le versement d?une indemnit? correspondant au pr?judice d?coulant des restrictions r?glementaires ?tait de nature ? ?tablir un juste ?quilibre entre les droits des requ?rants et ceux de la soci?t?.
70. Cela ?tant, le versement d?une indemnit? ne peut maintenir un tel ?quilibre que s?il existe un rapport raisonnable de proportionnalit? entre son montant et le pr?judice qu?il vise ? compenser.
71. ? cet ?gard, la Cour observe que l?expert mandat? par le TGI avait estim? ? 40 % la d?pr?ciation de la valeur du terrain caus?e par les restrictions affectant son usage. Or le juge a fix? les indemnit?s ? 25 % de la valeur du bien.
72. Il est vrai que le rapport d?expertise ne liait pas le TGI, qui pouvait allouer une indemnit? inf?rieure ? celle d?termin?e par l?expert. Cependant pour faire cela dans le respect de l?article 1 du Protocole no 1, il lui revenait d?exposer les raisons pour lesquelles il ?cartait les conclusions de l?expertise et les motifs pr?cis pour lesquels il convenait de diminuer le pourcentage de la d?pr?ciation. ? cet ?gard, la Cour estime qu?un simple ?nonc? des crit?res ? prendre en compte ne peut passer pour une motivation suffisante d?s lors que le juge n?a pas indiqu? pourquoi et comment la prise en compte desdits crit?res devait conduire ? limiter la d?pr?ciation ? 25 %.
73. Malgr? la comp?tence limit?e dont elle dispose pour conna?tre des erreurs de fait ou de droit pr?tendument commises par les juridictions nationales, la Cour estime que la mani?re dont le montant des indemnit?s a ?t? fix? ne lui permet pas d?affirmer que celui-ci est raisonnablement en rapport avec le pr?judice subi.
74. Sur ce point, la Cour rappelle que les garanties proc?durales de l?article 1 du Protocole no 1 impliquent qu?une absence d?obligation pour les tribunaux d?exposer de mani?re suffisante les motifs sur lesquels ils fondent leurs d?cisions rendrait th?oriques et illusoires les droits garantis par la Convention. Sans exiger une r?ponse d?taill?e ? chaque argument du plaignant, cette obligation pr?suppose, tout de m?me, que la partie l?s?e puisse s?attendre ? un traitement attentif et soign? de ses pr?tentions essentielles (Gereksar et autres c. Turquie, nos 34764/05, 34786/05, 34800/05 et 34811/05, ? 54, 1er f?vrier 2011, et les r?f?rences qui y figurent).
75. Par cons?quent, rien ne permet de conclure que le juste ?quilibre devant r?gner entre l?int?r?t g?n?ral et les imp?ratifs de sauvegarde des droits des requ?rants ait ?t? maintenu.
76. Partant, il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention en ce qui concerne le terrain immatricul? au registre foncier comme ? lot 81 parcelle 44 ?.
II. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
77. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
1. Arguments des parties
78. Les requ?rants r?clament 1 600 000 euros (EUR) pour pr?judice mat?riel.
79. Ils indiquent que, selon le rapport d?expertise ?tabli apr?s le renvoi en premi?re instance, la valeur totale de leurs biens ?tait de 1 651 786 livres turques (TRY). Ils exposent que, pour calculer le pr?judice mat?riel, il faut d?duire de ce montant la somme de 253 396 TRY ? qu?ils ont obtenue ? titre d?indemnit? ? et appliquer ? la diff?rence un taux d?int?r?t de 16,80 % ? partir du 7 septembre 2006. Ils parviennent ainsi ? un montant ?quivalent ? 1 400 000 EUR, auquel il faut, selon eux, ajouter 200 000 EUR qui correspondraient au manque ? gagner.
80. Les requ?rants sollicitent en outre 20 000 EUR pour pr?judice moral, 3 000 EUR en remboursement des frais de proc?dure et 30 000 EUR pour les honoraires d?avocat.
81. Le Gouvernement conteste l?ensemble de ces pr?tentions. Il estime qu?il n?y a pas de lien de causalit? entre le pr?judice mat?riel all?gu? et la violation invoqu?e, que le montant r?clam? au titre du pr?judice moral est excessif et que les demandes formul?es au titre des frais et d?pens sont insuffisamment document?es.
2. Appr?ciation de la Cour
82. Eu ?gard ? la nature des violations qu?elle a constat?es, la Cour estime n?cessaire de faire une distinction entre les diff?rents biens des requ?rants.
83. En ce qui concerne les terrains no 84?72 et no 84?76, la Cour observe que leur valeur a ?t? estim?e ? 887 717 TRY dans le jugement du 9 juillet 2009. Il convient de d?duire de ce montant la somme de 169 538 TRY, ce qui donne une diff?rence de 718 179 TRY. L?actualisation de ce montant produit un r?sultat de 1 504 000 TRY, soit environ 455 000 EUR. La Cour estime raisonnable d?allouer cette somme au titre du pr?judice mat?riel. Il va sans dire que les requ?rants devront en contrepartie c?der la propri?t? desdits terrains ? l?Administration.
84. En ce qui concerne le terrain no 81?44, la Cour observe que son constat de violation repose sur l?insuffisance de la motivation du TGI. Elle ne saurait sp?culer sur ce qu?aurait ?t? l?issue des recours intent?s par les requ?rants en l?absence de cette lacune proc?durale (voir Gereksar et autres, pr?cit?, ? 75, Paulet c. Royaume-Uni, no 6219/08, ? 73, 13 mai 2014, D?ini? c. Croatie, no 38359/13, ? 86, 17 mai 2016). Elle estime, eu ?gard ? la nature de la violation ainsi constat?e, qu?en principe le moyen le plus appropri? pour redresser cette violation serait une r?ouverture de la proc?dure. ? cet ?gard, elle note qu?en vertu de l?article 375 ? 1 i) du code de proc?dure civile, un arr?t de la Cour concluant ? une violation d?une disposition de la Convention ou de ses Protocoles constitue un motif sp?cifique de r?ouverture d?une proc?dure. Partant, la Cour rejette les demandes de r?paration du pr?judice mat?riel relatives ? ce terrain.
85. S?agissant du pr?judice moral, la Cour, statuant en ?quit?, octroie la somme de 1 500 EUR ? chaque requ?rant.
86. Quant aux demandes relatives aux frais et d?pens, la Cour, constate qu?elles ne sont pas document?es et les rejette en cons?quence.
87. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR,
1. D?clare, ? l?unanimit?, la requ?te recevable ;

2. Dit, par six voix contre une, qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention en ce qui concerne les terrains no 84?72 et no 84?76 ;

3. Dit, ? l?unanimit?, qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention en ce qui concerne le terrain no 81?44 ;

4. Dit, par six voix contre une,
a) que l??tat d?fendeur doit verser aux requ?rants, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes, ? convertir dans la monnaie nationale :
i. 455 000 EUR (quatre cent cinquante-cinq mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage mat?riel conjointement ? l?ensemble des requ?rants,
ii. 1 500 EUR (mille cinq cents euros), plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage moral, ? chaque requ?rant ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

5. Rejette, ? l?unanimit?, la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 13 d?cembre 2016, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Stanley Naismith Julia Laffranque
Greffier Pr?sidente
Au pr?sent arr?t se trouve joint, conform?ment aux articles 45 ? 2 de la Convention et 74 ? 2 du r?glement, l?expos? de l?opinion s?par?e du juge Lemmens.
J.L.
S.H.N.

ANNEXE
Liste des requ?rants

OMISSIS

OPINION PARTIELLEMENT DISSIDENTE
DU JUGE LEMMENS
1. ? mon regret, je ne peux me rallier ? la conclusion de mes coll?gues selon laquelle l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention a ?t? viol? en ce qui concerne les terrains nos 84?72 et 84?76.

2. Les requ?rants ont saisi le tribunal de grande instance de Halfeti d?une action tendant ? l?obtention d?une indemnit? d?expropriation pour les trois terrains en cause, ? savoir les terrains nos 84?72 et 84?76, situ?s dans la zone de 300 m?tres autour du barrage (zone de ? protection absolue ?), et le terrain no 81?44, situ? dans la zone de 700 m?tres additionnels autour du barrage (zone de ? protection ?tendue ou rapproch?e ?) (paragraphe 14 de l?arr?t). Rien dans le dossier n?indique que les demandes pour les deux cat?gories de terrains auraient eu des causes diff?rentes.

Par son jugement du 24 janvier 2008, le tribunal n?a fait que partiellement droit aux requ?rants. Il a en effet rejet? la demande d?indemnisation pour expropriation, mais il a allou? des indemnit?s au titre de la perte de valeur des terrains due aux difficult?s nouvelles d?acc?s aux parcelles en question et de culture de la pistache. Le motif pour lequel la demande d?indemnisation pour expropriation a ?t? rejet?e ?tait apparemment le m?me pour les trois terrains en cause : les requ?rants avaient toujours la possibilit? d?exploiter les terrains pour la culture de la pistache, de sorte que ceux-ci n??taient pas devenus inutilisables et qu?il ne pouvait donc pas ?tre fait ?tat d?une privation de propri?t? donnant lieu ? un constat d?expropriation (paragraphes 15-18 de l?arr?t). Ce jugement a certes ?t? infirm? par la Cour de cassation, mais il semble que la d?cision sur renvoi a suivi, en substance, le m?me raisonnement (paragraphes 21-24 de l?arr?t).

3. Les motifs sur lesquels le tribunal s?est fond? sont manifestement tir?s de l?article 12 de la loi no 2942 relative ? l?expropriation.

En effet, cette disposition concerne le sort de terrains non expropri?s qui font partie d?un ensemble plus vaste dans lequel d?autres terrains ont ?t? expropri?s. En r?gle g?n?rale, selon l?article 12, alin?a 1er, de la loi no 2942, le propri?taire peut obtenir une indemnit? pour la d?pr?ciation de la valeur des terrains non expropri?s, d?pr?ciation d?coulant de l?expropriation des autres terrains (paragraphe 29 de l?arr?t).

Toutefois, si les terrains non expropri?s satisfont aux conditions pr?vues par l?article 12, alin?a 9, de la loi, leur propri?taire a la possibilit? d?en exiger l?expropriation et d?obtenir, bien entendu, une indemnit? d?expropriation, les conditions ? remplir ?tant que les terrains soient situ?s dans le voisinage d?une zone expropri?e pour la construction d?un barrage et qu?ils ne soient plus utilisables en raison des bouleversements cons?cutifs ? cette construction (paragraphe 30 de l?arr?t). Si le texte de la loi ne pr?cise pas contre qui une demande doit ?tre dirig?e, il semble aller de soi que c?est l?autorit? expropriante qui doit ?tre cit?e comme partie d?fenderesse. L?on comprend donc que les requ?rants aient dirig? leur demande contre le minist?re de l??nergie.

4. Rien n?indique que les requ?rants se soient (?galement) bas?s sur les articles 17 et 18 du r?glement sur le contr?le de la pollution de l?eau. Ce r?glement contient des dispositions visant ? la pr?servation de la qualit? de l?eau. Ainsi, s?agissant de la protection de l?eau de barrage, il pr?voit l??tablissement d?une zone de 300 m?tres autour du barrage en question, dans laquelle tous les terrains doivent ?tre expropri?s par l?administration ou les administrations qui utilisent l?eau du barrage et o? toute construction est interdite (article 17), ainsi que d?une zone de 700 m?tres additionnels dans laquelle un certain nombre d?activit?s sont interdites ou sujettes ? autorisation (paragraphes 31-33 de l?arr?t).

5. Le Gouvernement soul?ve une exception d?irrecevabilit? fond?e sur le non-?puisement des voies de recours internes pour la partie de la requ?te qui concerne les terrains nos 84?72 et 84?76, situ?s dans la zone de 300 m?tres. Il reconna?t que les requ?rants ont introduit une action en indemnisation contre le minist?re de l??nergie. Il attire toutefois l?attention sur l?article 17 du r?glement pr?cit?, et sur le fait que l?obligation d?exproprier ?tablie par cette disposition vaut non pas ? l??gard de l?administration qui a construit le barrage, mais ? l??gard des administrations qui en utilisent l?eau. Or, selon le Gouvernement, les requ?rants ont omis de demander l?expropriation desdits terrains aux administrations utilisatrices de l?eau du barrage, ? savoir les municipalit?s de Sanliurfa et Gaziantep (paragraphe 36 de l?arr?t).

La majorit? rejette cette exception au motif que ? le [tribunal] a examin? sur le fond les demandes des requ?rants et qu?il n?a pas consid?r? que ces derniers auraient d? diriger leur action contre une autre administration ? (paragraphe 39 de l?arr?t).

? mon regret, je ne peux pas suivre ce raisonnement. Ce n?est pas parce que le tribunal a examin? une action en indemnisation pour expropriation fond?e sur l?article 12 de la loi no 2942 relative ? l?expropriation et dirig?e contre le minist?re de l??nergie qu?il n?y aurait plus lieu d?introduire une demande d?expropriation fond?e sur l?article 17 du r?glement sur le contr?le de la pollution de l?eau et dirig?e contre deux autres administrations. Les deux types de demandes ont par ailleurs des causes distinctes : s?agissant de la demande fond?e sur l?article 12, alin?a 9, de la loi no 2942, le demandeur doit apporter la preuve que le terrain est inutilisable, tandis que, s?agissant de la demande fond?e sur l?article 17 du r?glement sur le contr?le de la pollution de l?eau, il lui suffit de prouver que le terrain se situe dans la zone de 300 m?tres autour du barrage. Alors que les requ?rants n?ont pas r?ussi ? fournir la preuve qui leur e?t permis d?obtenir gain de cause contre le minist?re, tout donne ? penser qu?ils auraient pu obtenir une d?cision favorable s?ils avaient introduit une action contre les municipalit?s de ?anl?urfa et Gaziantep.

Faute d?avoir utilis? la voie de recours qui ?tait la voie ? naturelle ?, les requ?rants n?ont pas, ? mon avis, ?puis? les voies des recours internes. Pour cette raison, j?estime que la requ?te, dans la mesure o? elle concerne les terrains nos 84?72 et 84?76, aurait d? ?tre d?clar?e irrecevable.

6. Surabondamment, ? supposer m?me que cette partie de la requ?te ait d? ?tre d?clar?e recevable, j?ai peine ? conclure ? la violation de l?article 1 du Protocole no 1 en ce qui concerne les deux terrains pr?cit?s.

La majorit? reproche aux tribunaux nationaux d?avoir pris une d?cision qui ne se fonderait sur aucune base l?gale et qui, de surcro?t, ne b?n?ficierait d?aucune justification s?rieuse (paragraphe 60 de l?arr?t). Son raisonnement repose enti?rement sur l?id?e que les requ?rants avaient un droit ? ?tre expropri?s en vertu de l?article 17 du r?glement sur le contr?le de la pollution de l?eau et que les tribunaux ont, ? tort, refus? de leur reconna?tre ce droit.

Or, comme il a ?t? expliqu? ci-dessus, il y a une diff?rence entre une demande d?indemnisation pour expropriation, fond?e sur l?article 12 de la loi no 2942, et une demande d?expropriation, fond?e sur l?article 17 du r?glement sur le contr?le de la pollution. Ces demandes sont diff?rentes tant du point de vue de leur objet que des points de vue de leur cause et des parties contre lesquelles elles sont dirig?es. D?s lors, comment reprocher aux tribunaux de ne pas avoir appliqu?, d?office, une disposition r?glementaire sur laquelle la demande port?e devant eux ne semble pas avoir ?t? fond?e ?

? mon avis, les tribunaux ont examin? la demande et l?ont rejet?e sur la base de motifs qui peuvent justifier leur d?cision et qui constituent une motivation r?guli?re.

7. Enfin, ne pouvant pas suivre la majorit? en ce qui concerne le constat de violation des droits des requ?rants relatifs aux terrains nos 84?72 et 84?76, j?estime que je ne peux pas non plus voter en faveur de l?octroi d?une satisfaction ?quitable pour le dommage mat?riel que les requ?rants auraient subi ? raison de la violation constat?e (paragraphe 83 de l?arr?t).

8. Les choses se pr?sentant diff?remment en ce qui concerne le terrain no 81?44, situ? dans la zone de 700 m?tres additionnels, je partage les conclusions de mes coll?gues en ce qui concerne l?appr?ciation du grief et la demande de satisfaction ?quitable.

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
    - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
    - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
    - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
    - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024