Conclusione Eccezione preliminare unita al merito e respinta, Articolo 35-1 – Esaurimento Delle Vie Di Ricorso Interne,; Violazione dell’articolo 13 – Diritto Ad Un Ricorso Effettivo, Articolo 13 – Ricorso Effettivo,; Violazione dell’articolo 6 – Diritto Ad Un Processo Equo, Articolo 6 – Procedimento Di esecuzione; Articolo 6-1 – Accesso Ad Un Tribunale; Termine Ragionevole,; Violazione dell’articolo 1 del Protocollo n° 1 – Protezione della Proprietà, articolo 1 al. 1 del Protocollo n° 1 – Rispetto Dei Beni,; Parzialmente inammissibile; Danno patrimoniale – domanda respinta, Articolo 41 – Danno Patrimoniale,; Danno morale – risarcimento, Articolo 41 – Danno Morale,
PRIMA SEZIONE
CAUSA KALINKIN ED ALTRI C. RUSSIA
( Richieste numeri 16967/10, 37115/08, 52141/09, 57394/09, 57400/09, 2437/10, 3102/10, 12850/10, 13683/10, 19012/10, 19401/10, 20789/10, 22933/10, 25167/10, 26583/10, 26820/10, 26884/10, 28970/10, 29857/10, 49975/10 e 56205/10)
SENTENZA
STRASBURGO
17 aprile 2012
Questa sentenza diventerà definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 § 2 della Convenzione. Può subire dei ritocchi di forma.
Nella causa Kalinkin ed altri c. Russia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, prima sezione, riunendosi in una camera composta da:
Nina Vajić, presidentessa, Anatoly Kovler, Peer Lorenzen, Elisabetta Steiner, Khanlar Hajiyev, Mirjana Lazarova Trajkovska, Julia Laffranque, giudici,
e di Søren Nielsen, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 3 aprile 2012,
Rende la sentenza che ha adottato in questa data:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trovano 21 richieste, numeri 16967/10, 37115/08, 52141/09, 57394/09, 57400/09, 2437/10, 3102/10, 12850/10, 13683/10, 19012/10, 19401/10, 20789/10, 22933/10, 25167/10, 26583/10, 26820/10, 26884/10, 28970/10, 29857/10, 49975/10, 56205/10, dirette contro la Federazione della Russia e di cui diciannove cittadini russi e due cittadini ucraini (“i richiedenti”) di cui i nomi sono indicati no 1 all’allegato alla presente sentenza, hanno investito la Corte in virtù dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (“la Convenzione”).
2. OMISSIS è rappresentato da OMISSIS, avvocato a Mosca. OMISSIS è rappresentato da OMISSIS, avvocato a San Pietroburgo. Gli altri richiedenti stanno soli dinnanzi alla Corte.
3. Il governo russo (“il Governo”) è rappresentato dal Sig. Sig. G. Matyushkin, rappresentante della Federazione della Russia dinnanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
4. I richiedenti denunciano in particolare l’inadempienza di giudizi definitivi con cui si sono visti concedere degli alloggi. Certi richiedenti denunciano anche la mancanza di vie di ricorso effettive proprie per ovviare a questa situazione.
5. Il 17 novembre 2010, le richieste sono state comunicate al Governo. È stato deciso di sollevare d’ ufficio la questione relativa alle vie di ricorso interne contro l’inadempienza a riguardo di tutti i richiedenti. Come permette l’articolo 29 § 1 della Convenzione, è stato deciso inoltre che la camera si sarebbe pronunciata sull’ammissibilità e sul merito della causa allo stesso tempo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
A. I giudizi interni in favore dei richiedenti e la loro esecuzione
6. Diciannove dei richiedenti sono dei cittadini russi che risiedono in differenti regioni della Russia. Due altri, OMISSIS, sono dei cittadini ucraini che risiedono a Sébastopol, in Ucraina. Le loro date di nascita sono indicate no 1 all’allegato.
7. Militari in fine di cava all’epoca dei fatti, ottennero dei giudizi nel loro favore (“i giudizi”) ordinando alle autorità militari di concedere essi un alloggio conforme alle norme del habitat. Secondo i giudizi, la località dove doveva trovarsi l’alloggio era sia precisata nel dispositivo abbia lasciato a scelta del beneficiario. Nei casi di OMISSIS, i tribunali ordinarono la concessione agli interessati da alloggi situati a Mosca. Le date alle quali i giudizi sono stati resi e sono diventati in seguito costrittivi ed esecutivi così come i nomi delle giurisdizioni rispettive sono precisati no 1 all’allegato.
8. L’esecuzione dei giudizi non è finita a questo giorno. Durante il procedimento di esecuzione, OMISSIS negarono di accettare delle offerte di alloggio fatto dalle autorità convenute.
B. I ricorsi interni contro i ritardi nell’esecuzione
9. Il 15 gennaio 2009, la Corte rese nella causaBourdov una sentenza pilota (vedere Bourdov c). Russia (no 2), no 33509/04, CEDH 2009 con che ordinava al governo convenuto, entra altri, di mettere in opera una via di ricorso effettivo atto ad offrire una correzione adeguata e sufficiente in caso di inadempienza o di esecuzione tardiva di decisioni di giustizia interni.
10. Il 4 maggio 2010, il Governo informò la Corte che, per dare seguito alla sentenza pilota, la Russia aveva adottato due leggi federali che instaurano una notizia veda eccessivamente di ricorso in caso di procedimenti giudiziali lunghi o di ritardi nell’esecuzione delle decisioni di giustizia resa contro lo stato, paragrafi 14-16 sotto.
11. Entre mai et août 2010, le greffe de la Cour informa la plupart des requérants de la présente affaire, ainsi que d’autres requérants dans la même situation, de l’ouverture de la nouvelle voie de recours, et leur suggéra de l’exercer dans le délai de six mois prévu par la loi sur l’indemnisation (paragraphe 16 ci-dessous).
12. Certi dei richiedenti (OMISSIS) introdussero in virtù della nuova legge sull’indennizzo dei ricorsi contro l’inadempienza dei giudizi resi nel loro favore. Si videro tutto rifiutare un esame in merito alle loro domande, le giurisdizioni interne che considerano che la legge in questione non era applicabile al loro caso perché non contemplava un indennizzo che per i ritardi nell’esecuzione di giudizi con che era stabilito un debito ad imputare sul bilancio pubblico, mentre i giudizi ineseguiti resi in favore degli interessati contemplavano la concessione di un alloggio. Nei casi di OMISSIS, la decisione definitiva fu resa dalla Corte suprema della Russia. OMISSIS ed OMISSIS non fecero apparentemente appello delle decisioni dei tribunali di prima istanza. Le date alle quali le decisioni definitive su questi ricorsi sono state rese e le giurisdizioni rispettive sono precisate no 1 all’allegato.
II. IL DIRITTO E LA PRATICA INTERNI PERTINENTI
A. La legge sullo statuto dei militari
13. In virtù degli articoli 15 e 23 della legge sullo statuto dei militari, no 76-FZ del 27 maggio 1998, un militare soggetto a radiazione delle cornici a causa di limite d’età, di salute o di riorganizzazione di cui la durata totale di servizio è superiore o uguale a dieci anni e che non ha alloggio conforme alle norme del habitat, è in diritto di ottenere un alloggio e non può, in linea di massima, essere radiato delle cornici che a patto di disporre ne.
B. La legge sull’indennizzo per i ritardi nell’esecuzione delle decisioni di giustizia e le altre disposizioni legislative in rapporto con questa legge
14. Il 4 maggio 2010, la legge federale no 68-FZ “sull’indennizzo dei danni subiti dalle giudicabile vittime di una violazione del loro diritto a vedere decidere causa loro in un termine ragionevole o nel loro diritto ad ottenere l’esecuzione delle decisioni di giustizia in un termine ragionevole” (“la legge sull’indennizzo”) è entrata in vigore. Alla stessa data è entrata in vigore la legge federale no 69-FZ che cade modifica di certe disposizioni legislative tenuto conto dell’adozione della legge sull’indennizzo.
15. In virtù dell’articolo 1 della legge sull’indennizzo, è possibile richiedere un indennizzo in caso di ritardo nell’esecuzione di un giudizio con che è stabilito un debito ad imputare sul bilancio pubblico. L’articolo 6 del codice di bilancio della Russia definisce il bilancio come una forma di costituzione e di spesa dei fondi monetari destinati a portare un appoggio finanziario agli obiettivi ed alle funzioni dello stato e delle autorità municipali.
16. L’articolo 6-2 della legge dispone che ogni persona avendo investito la Corte europea dei diritti dell’uomo di una richiesta che cade su un ritardo nell’esecuzione di un giudizio e di cui suddetta richiesta è pendente al 4 maggio 2010 ha sei mesi, a contare di questa data, per introdurre dinnanzi ai tribunali russi un’azione in risarcimento del danno subito. Si troverà più di dettagli relativi alla legge sull’indennizzo nel decisione Nagovitsyn e Nalgiyev c. Russia, i nostri 27451/09 e 60650/09, §§ 16-20, 23 settembre 2010.
17. Secondo il codice di procedimento civile, le domande formate in virtù della legge sull’indennizzo sono esaminate in prima istanza coi tribunali regionali se il giudizio di cui l’esecuzione è in causa è stato reso da un tribunale di distretto o un giudice conciliatore, articolo 26 § 1 (6) del codice, e con la Corte suprema della Russia se il giudizio è stato reso da un tribunale altro che un tribunale di distretto o un tribunale militare di guarnigione, articolo 27 § 1 (8)). In virtù dell’articolo 337 del codice, le decisioni rese in prima istanza coi tribunali regionali sono esaminate in appello con la Corte suprema della Russia. Le decisioni rese dalla Sezione civile o con la Sezione militare della Corte suprema è esaminata in appello con la Sezione di appello della Corte suprema della Russia.
C. Lei pratico interno in materia di applicazione della legge sull’indennizzo
18. Il 23 dicembre 2010, la Corte suprema di Russia e la Corte superiore di commercio della Russia ha adottato in riunione plenaria congiunta la risoluzione no 30/64 sull’interpretazione della legge sull’indennizzo (“la risoluzione no 30/64”). In virtù dell’articolo 1, b, di questa risoluzione, la legge sull’indennizzo è applicabile, entra altri, ai difetti di esecuzione in un termine ragionevoli delle decisioni di giustizia che contempla l’obbligo per le autorità dello stato o delle autorità municipali di effettuare dei pagamenti sui denari pubblici.
19. La giurisprudenza consolidata della Corte suprema dall’entrata in vigore della legge sull’indennizzo è che questa legge non è applicabile alle domande di indennizzo che porta su dei ritardi di esecuzione di giudizi che ordinano la concessione di un alloggio (come esempio, vedere le decisioni rese nel caso dei richiedenti, al paragrafo 12 sopra ed all’allegato no 1.
20. Quando, optando per un’interpretazione larga della legge alla luce della Convenzione, le giurisdizioni inferiori hanno fatto diritto alle tali domande formate sul fondamento della legge sull’indennizzo, la Corte suprema ha annullato le loro decisioni in appello. Il 14 settembre 2010, ha annullato per esempio, una decisione con la quale il tribunale militare del circoscrizione del Caucaso del Nord, deliberando il 13 luglio 2010 nella causa Ilyushkin, aveva giudicato la legge sull’indennizzo applicabile al caso di specifico e, riferendosi alla pratica della Corte, aveva ordinato il versamento al richiedente di 40 000 rubli russi (RUB, a titolo di indennizzo,). Il 23 novembre 2010, la Corte suprema ha annullato una decisione con la quale il tribunale militare del circoscrizione no 3, deliberando il 2 settembre 2010 nella causa Martynenko, uno dei richiedenti della presente causa, aveva ordinato il versamento al richiedente di 15 000 RUB a titolo di indennizzo. In uno e l’altro caso, ha negato di esaminare le domande in quanto al merito, al motivo che la legge sull’indennizzo non era applicabile ai ritardi nell’esecuzione di giudizi che ordinano la concessione di un alloggio.
IN DIRITTO
I. CONGIUNZIONE DELLE RICHIESTE
21. Tenuto conto della similitudine delle richieste in quanto ai fatti ed al problema di merito che pongono, la Corte stima giudiziosa di unirli, e decidi di esaminarli congiuntamente in una sola sentenza in virtù dell’articolo 42 del suo ordinamento.
II. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DEGLI ARTICOLI 13 E 6 DELLA CONVENZIONE E DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO NO 1 IN RAGIONE DELL’INADEMPIENZA PROLUNGATA DEI GIUDIZI E DELLA MANCANZA DI RICORSI INTERNI EFFETTIVI
22. I richiedenti denunciano l’inadempienza dei giudizi resi a loro favore. Invocano l’articolo 6 della Convenzione e l’articolo 1 del Protocollo no 1 che, nelle loro parti pertinenti, sono formulati così:
Articolo 6 § 1
“Ogni persona ha diritto affinché la sua causa sia equamente sentita da un tribunale che deciderà delle contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile “
Articolo 1 del Protocollo no 1
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno può essere privato della sua proprietà se non a causa di utilità pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale… “
23. Certi dei richiedenti si lamentano di non avere disposto di ricorso interni effettivi che permettono loro di fare valere i loro motivi di appello tirati dell’inadempienza prolungata dallo stato dei giudizi resi nel loro favore. Dato che la presente causa riunisce delle richieste simili e che la mancanza addotta di ricorsi effettivi lede dello stesso modo tutti i richiedenti, la Corte ha deciso di sollevare questa questione di ufficio al riguardo dei richiedenti che non l’avevano invocato inizialmente e ha raccolto le osservazioni delle parti a questo motivo. L’articolo 13 della Convenzione è formulato così:
“Ogni persona i cui i diritti e libertà riconosciuti nella Convenzione sono stati violati, ha diritto alla concessione di un ricorso effettivo dinnanzi ad un’istanza nazionale, anche se la violazione fosse stata commessa da persone agendo nell’esercizio delle loro funzioni ufficiali. “
A. Sull’ammissibilità
24. Il Governo non ha sollevato espressamente di eccezione di inammissibilità ma, nelle sue osservazioni, adduce che esistono a livello interno delle vie di ricorso contro l’inadempienza delle decisioni di giustizia. A supporre che questa affermazione possa costituire un’eccezione di non-esaurimento delle vie di ricorso interne, come quella sollevato espressamente nella causaIlyushkin ed altri c. Russia, no 5734/08 ed al. di cui la sentenza è stata adottata anche questo giorno che porta su delle situazioni simili, la Corte decide di unirla al merito e di esaminarlo nella parte consacrata alla violazione addotta dell’articolo 13 della Convenzione. Constata peraltro che i motivi di appello non sono manifestamente male fondati al senso dell’articolo 35 § 3 ha, della Convenzione e non si urtano a nessuno altro motivo di inammissibilità. Devono essere dichiarati ammissibili dunque.
B. Sul merito
1. Sulla violazione addotta dell’articolo 13 della Convenzione
a) Tesi delle parti
25. I richiedenti sostengono che non esiste relativamente di via di ricorso interno effettivo all’inadempienza dei giudizi resi nel loro favore. Indicano avere investito in vano dei loro motivi di appello diverse autorità di cui le autorità militari, la procura ed il servizio degli ufficiali giudiziari. Quelli di essi che hanno formato delle domande di indennizzo in virtù della nuova legge sull’indennizzo fanno valere che si è rivelata inapplicabile alle loro cause al motivo che i giudizi di cui si avvalevano ordinavano che sia assegnato loro un alloggio e non una somma di denaro. OMISSIS cita a questo riguardo due casi in che la Corte suprema ha negato di esaminare in quanto al merito delle domande di indennizzo per un ritardo nell’esecuzione di un giudizio che concede un alloggio, al motivo che la legge sull’indennizzo non era applicabile al tali caso (decisioni rese dalla Corte suprema il 7 ottobre 2010 nei cause Makarov e Zhigouline).
26. Il Governo sostiene al contrario che i richiedenti disponevano di ricorso interni effettivi per ovviare alle inadempienze ma non hanno fatto uso. In primo luogo, il capitolo 59 del codice civile permetterebbe di chiedere risarcimento del danno, materiale o morale, causato da un ritardo di esecuzione. Questo ricorso si sarebbe rivelato effettivo in pratica. All’appoggio di questa affermazione, il Governo cita due esempi in che sarebbero stati concessi in virtù di questo capitolo (decisione resa il 23 ottobre 2006 nella causa Khakimovy col tribunale di distretto Novo-Savinski di Kazan) Repubblica di Tatarstan delle indennità, decisione resa il 28 marzo 2008 nella causa Shoubine dal tribunale municipale di Beloretsk (Repubblica di Bachkortostan)).
27. In secondo luogo, il Governo rinvia all’articolo 1 della legge sull’indennizzo adottato il 30 aprile 2010 che avrebbe per oggetto il risarcimento degli attentati al diritto ad ottenere l’esecuzione delle decisioni di giustizia in un termine ragionevole. Secondo lui, l’adozione con la Corte suprema della risoluzione no 30/64 che contemplerebbe un approccio uniforme in materia di applicazione della legge sull’indennizzo, prova che è fatto di questa legge “un’interpretazione estensiva.”
b) Valutazione della Corte
28. Al primo colpo, la Corte ricorda i principi generali in materia di applicazione dell’articolo 13 esposizioni ai paragrafi 96 a 100 della sentenza piloto Bourdov (no 2), precitata. Può reiterare solamente questi principi nella cornice della presente causa, insistendo in modo particolare sull’importanza fondamentale che riveste l’esistenza di ricorso interni effettivi per la buona marcia del sistema della Convenzione ed il rispetto del principio di sussidiarietà, Nagovitsyn e Nalgiyev, precitata, §§ 26 e 40. L’adozione della sentenza pilota precitata ed il suo collocamento in œuvre col Governo aveva difatti, in particolare per obiettivo l’introduzione di un tale ricorso in dritto russo, in vista di ovviare velocemente possibile, al piano interno, alle violazioni che risultano da ritardi di esecuzione di decisioni di giustizia resa contro le autorità.
29. La Corte nota a questo motivo che la legge sull’indennizzo adottato in seguito alla sentenza pilota, legge alla quale si è riferita il Governo, era effettivamente suscettibile di giungere a questo obiettivo capitale, e l’ha raggiunto del resto per ciò che è dei motivi di appello concernente i ritardi nell’esecuzione di decisioni di giustizia che obbliga lo stato a pagare delle somme di denaro sui denari pubblici, Nagovitsyn e Nalgiyev, precitata, §§ 28-30.
30. Tuttavia, è spiacente di constatare che non ne va parimenti per i motivi di appello concernente i ritardi nell’esecuzione di decisioni di giustizia che impone allo stato ogni tipo di obblighi altri che il pagamento di somme di denaro sui denari pubblici. Mentre era logico pensare che la legge sull’indennizzo includerebbe nel suo campo di applicazione questa larga categoria di cause da cui buono numero è portato regolarmente dinnanzi alla Corte, questa ipotesi molto augurabile non si è materializzata alla fine in teoria né in pratica.
31. La Corte nota di prima che deriva tanto la formula dell’articolo 1 della legge sull’indennizzo che l’interpretazione che ne ha fatto la Corte suprema nella risoluzione no 30/64, paragrafo 18 sopra, che la nuova legge è applicabile solamente al caso di inadempienza di giudizi che stabiliscono degli obblighi di ordine pecuniario e non ai casi di inadempienza di obblighi in natura. La Corte ricorda a questo riguardo che, in dritto russo, il bilancio pubblico ingloba unicamente i fondi monetari dello stato e delle autorità municipali e non i beni in natura, paragrafo 15 sopra.
32. La Corte constata poi che questa interpretazione restrittiva si rivela confermata largamente in materia dalla pratica interna. Nove dei richiedenti hanno tentato di ottenere in virtù della legge sull’indennizzo un’indennità per l’inadempienza dei giudizi resi nel loro favore. Tutti, senza nessuna eccezione, si sono visti opporre un rifiuto di esaminare al merito chiedo loro, al motivo che la legge in questione non era applicabile ai casi di concessione di alloggi. In cinque di questi nove casi, la decisione definitiva è stata resa dalla Corte suprema della Russia. A questi esempi si aggiungono due altri esempi che vanno nello stesso senso citato dal Sig. Bespalov. Agli occhi della Corte, questa giurisprudenza uniforme della Corte suprema di Russia che delibera in appello sui ricorsi introdotti in virtù della legge sull’indennizzo, paragrafo 17 sopra, non lasciare nessuno dubbio in quanto al fatto che suddetta legge è inapplicabile ai motivi di appello come quelli formulato dai richiedenti nello specifico. Del resto, il Governo ha omesso nello specifico di commentare questa giurisprudenza o di produrre degli esempi di una pratica contraria.
33. La Corte non è dunque assolutamente non convinta con la tesi del Governo secondo la quale sarebbe possibile considerare “un’interpretazione estensiva” della legge a favore dei richiedenti. Certo, ha cognizione di alcune decisioni in che i tribunali interni hanno applicato uguale interpretazione e giudicata, alla luce della Convenzione, che c’era luogo di onorare l’obbligo per lo stato di indennizzare le vittime di ritardi nell’attribuzione di un alloggio ordinato dai giudizi interni (vedere, per esempio, il paragrafo 20 sopra. Però, delle tali decisioni, anche progressista siano esse, restano largamente isolate e non hanno oggi nessuna fortuna di prevalere sulla giurisprudenza consolidata precitata della Corte suprema che ha annullato come non conformi alla legge le rare decisioni di questo tipo. Questi annullamenti confermano innegabilmente che i richiedenti della presente causa non disponevano del nessuno ricorso interno in virtù della legge sull’indennizzo.
34. Per ciò che riguarda l’esistenza eventuale di altri ricorsi, la Corte osserva che gli elementi presentati a questo riguardo dal Governo sono molto simili, addirittura identici, a quelli che ha esaminato già a più riprese tanto prima della sentenza piloto Bourdov (no 2), precitata che in questo.
35. In particolare, per ciò che è dell’azione in indennizzo in virtù del capitolo 59 del codice civile russo invocato dal Governo, la Corte non è sempre convinta che offre delle prospettive ragionevoli di successo, considerando particolarmente che esige che sia stabilita una mancanza dell’amministrazione, Moroko c. Russia, no 20937/07, §§ 28-29, 12 giugno 2008, Bourdov (no 2), precitata, § 110, condizione che si concilia male con la presunzione secondo la quale un termine eccessivo nell’esecuzione di un giudizio causa un danno morale, Bourdov (no 2), precitata, § 100. I ritardi di esecuzione non sono dovuti difatti, necessariamente alle irregolarità commesse dall’amministrazione, possono essere imputabili alle deficienze del sistema al grado nazionale o locale, Bourdov (no 2), precitata, § 111.
36. La Corte è colpita soprattutto dal fatto che i due soli esempi di giurisprudenza interna invocata dal Governo a sostegno della sua tesi nella presente causa sono esattamente gli stessi che quelli già citati in molto numerose altre cause giudicate da lei da parecchi anni. Tiene a ridire a questo riguardo che i giudizi in questione costituiscono dei casi eccezionali ed isolati e non la prova di una giurisprudenza invalsa e costante, Bourdov (no 2), precitata, §§ 92 e 114-115. Il fatto che il Governo presenta da anni relativamente alla Corte gli stessi rari esempi di applicazione del capitolo 59 del codice civile all’indennizzo di ritardi nell’esecuzione di decisioni di giustizia interna confermo ampiamente questa conclusione.
37. La Corte non può dunque che constatare di nuovo che non esiste in dritto russo nessuno ricorso effettivo che permette di fare accelerare l’esecuzione di una decisione di giustizia resa contro lo stato attualmente o di essere indennizzato per il ritardo di esecuzione, Bourdov (no 2), precitata, § 117, salvo per ciò che è delle cause che rilevano del campo di applicazione della legge sull’indennizzo adottato in seguito alla sentenza pilota, Nagovitsyn e Nalgiyev, precitata, §§ 27-30 e 41. La Corte è al promerito dispiacere di concludere che questo problema di mancanza di ricorso interni, qualificato con la sentenza pilota precitata di strutturale e persistente, resta intero nella cornice di una larga categoria di cause qui in questione, ciò che obbliga sempre i richiedenti a girarsi verso la Corte per la difesa effettiva dei loro diritti. Il governo non ha presentato nessuno elemento nuovo proprio a portarlo a scostarsi di questa conclusione.
38. La Corte deduce di ciò che precede che i richiedenti della presente causa non dispongono in dritti russo del nessuno ricorso effettivo-né preventivo né compensatorio-atto ad offrire una correzione adeguata e sufficiente per le violazioni della Convenzione nato dell’inadempienza prolungata di decisioni di giustizia che ordina la concessione di un alloggio reso contro le autorità pubbliche. Pertanto, conclude che ci stata violazione dell’articolo 13 composto con l’articolo 6 § 1 della Convenzione e l’articolo 1 del Protocollo no 1 e, perciò, respingi l’eventuale eccezione di no-esaurimento delle vie di ricorso interni sollevati dal Governo.
2. Sulla violazione addotta dell’articolo 6 della Convenzione e dell’articolo 1 del Protocollo no 1 in ragione dell’inadempienza prolungata dei giudizi
39. Il Governo ammette al primo colpo che nessuno dei giudizi resi in favore dei richiedenti è stato eseguito interamente a questo giorno, ed egli riconosce esplicitamente la violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione in ciò che riguarda il ritardo nell’esecuzione dei giudizi in favore dei richiedenti, salvo per OMISSIS per che arguisce che questi ritardi si spiegavano da una parte con la necessità di rispettare l’ordine di concessione degli alloggi stabiliti dalle liste di attesa e di altra parte con una penuria da alloggi disponibili a Mosca, ed aggiungi che l’esecuzione dei giudizi è stata ostacolata dall’atteggiamento degli interessati che avrebbero rifiutato gli alloggi che sarebbero stati proposti loro nella regione di Mosca, rispettivamente a Khimki (OMISSIS) ed a Cecov (OMISSIS).
40. I richiedenti mantengono i loro motivi di appello e riaffermano che i ritardi nell’esecuzione dei giudizi sono imputabili alle autorità. OMISSIS sostengono che le offerte menzionate dal Governo non corrispondevano al dispositivo dei giudizi, gli alloggi proposti trovandosi nelle località altri che quella che era indicata.
41. La Corte ricorda che l’inadempienza o il ritardo eccessivo nell’esecuzione con un Stato contraente di una decisione di giustizia resa al suo carico può costituire una violazione del diritto del giudicabile ad un tribunale consacrato dall’articolo 6 § 1 della Convenzione, Bourdov c. Russia, no 59498/00, § 34, CEDH 2002-III. Il ritardo nell’esecuzione di un giudizio può recare inoltre offesa al diritto del giudicabile al rispetto dei suoi beni, quando il giudizio nel suo favore fa nascere un credito certo che deve essere qualificato di “bene” al senso dell’articolo 1 del Protocollo no 1 (Bourdov, precitata, § 40.
42. Per giudicare del rispetto dell’esigenza di esecuzione in un termine ragionevole, la Corte prende in conto la complessità del procedimento, il comportamento delle parti, così come l’oggetto della decisione ad eseguire, Raïlian c. Russia, no 22000/03, § 31, 15 febbraio 2007.
43. Nello specifico, nota che, secondo il dispositivo dei giudizi, le autorità convenute erano tenute di concedere ai richiedenti un alloggio conforme alle norme interne del habitat e che, per ciò che riguarda più particolarmente i casi di OMISSIS, il dispositivo dei giudizi precisava che l’alloggio doveva trovarsi nella città di Mosca.
44. La Corte osserva che non fa controversia tra le parti che a questo giorno nessuno dei giudizi resi in favore dei richiedenti non sono stati eseguiti nella sua interezza. Rileva che il termine di esecuzione è di più di due anni in ciò che riguarda OMISSIS, più di tre anni per OMISSIS, più di quattro anni per OMISSIS, più di cinque anni per OMISSIS, più di sette anni per OMISSIS, ed infine più dei nove anni per OMISSIS.
45. La Corte prende in conto la riconoscenza esplicita col governo convenuto della violazione dell’articolo 6 della Convenzione al riguardo di diciannove dei richiedenti.
46. Per ciò che è dei casi di OMISSIS, ricorda che un Stato non saprebbe invocare una mancanza di risorse per giustificare un ritardo nell’esecuzione di una decisione di giustizia (Bourdov, precitata, § 35. Peraltro, non è convinta dall’argomento secondo che i ritardi nella concessione degli alloggi erano giustificati dalla necessità di rispettare l’ordine stabilito dalle liste di attesa. Nota difatti che il dispositivo dei giudizi rispettivi non contemplava per niente che rischia di rispettare un tale ordine (vedere, ha contrario, Malinovski c. Russia, no 41302/02, § 36, 7 luglio 2005.
47. In quanto al comportamento di OMISSIS che avrebbe contribuito al ritardo nell’esecuzione dei giudizi resi nel loro favore, la Corte prende nota del rifiuto degli interessati di accettare le offerte di alloggio, e ricorda che le giurisdizioni interne sono in generale più meglio collocate per interpretare le decisioni rese nell’ordine morale interno e per valutare la fedeltà a queste decisioni dell’esecuzione che ne è fatto, Kotsar c. Russia, no 25971/03, § 26, 29 gennaio 2009. Nello specifico però, osserva che le offerte fatte ai richiedenti erano manifestamente in contraddizione col dispositivo chiaro e preciso dei giudizi in causa che obbligava le autorità a concedere ai richiedenti degli alloggi situati a Mosca. Il Governo non contesta del resto lo fa che gli alloggi che ha proposto agli interessati non si trovavano in questa città. La Corte non ha bisogno di appellarsi sui conclusioni delle istanze interne per constatare un’evidenza, a sapere che la situazione geografica degli alloggi proposti non era conforme a ciò che era stato ordinato nei giudizi. Considera che, in queste condizioni, non si saprebbe rimproverare ai richiedenti di avere respinto le offerte in questione.
48. Avuto riguardo a ciò che precede, la Corte stima che nello specifico, i giudizi resi in favore dei richiedenti non sono stati eseguiti in un termine ragionevole. C’è stata dunque di questa fatto violazione dell’articolo 6 della Convenzione.
49. Come la Corte l’ha detto già a più riprese, quando un giudizio definitivo ed esecutivo assegna un alloggio ad una persona, questa diventa titolare di un “bene” al senso dell’articolo 1 del Protocollo no 1 (vedere, tra altri, Tétériny c. Russia, no 11931/03, §§ 47-50, 30 giugno 2005. L’inadempimento dei giudizi in questione in un termine ragionevole ha infranto il diritto dei richiedenti al rispetto dei loro beni dunque. Pertanto, c’è stato anche, nel capo di questi ventinove richiesti, violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
III. SULLE ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTE
50. Certi dei richiedenti si lamentano di avere subito una discriminazione, di essere stato costretto a compiere un lavoro forzato, o ancora di avere subito un ostacolo alla libertà di circolazione. Certi denunciano inoltre il carattere secondo essi iniquo di procedimenti civili alle quali erano partite.
51. Tenuto conto dell’insieme degli elementi nel suo possesso, e nella misura in cui è competente per conoscere delle affermazioni formulate, la Corte non rileva nessuna apparenza di violazione della Convenzione in queste affermazioni. Questi motivi di appello devono essere respinti per difetto manifesto di fondamento dunque, in virtù dell’articolo 35 §§ 3 e 4 della Convenzione.
IV. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
52. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’è stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’è luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danno patrimoniale
53. I richiedenti richiedono differenti è, vedere Allegato no 2, a titolo del danno patrimoniale che stimano avere subito. Chiedono ad essere indennizzati per una mancanza a guadagnare, per l’impossibilità di percepire una pensione di pensione più elevata, per le perdite dovute all’inflazione, per l’utilizzazione con le autorità del loro denaro, o ancora per gli oneri che corrispondono al prezzo di alloggi di cui la concessione è ordinata dai giudizi. Certi dei richiedenti richiedono l’esecuzione dei giudizi.
54. Il Governo ammette che la correzione più appropriata nello specifico consisterebbe in eseguire i giudizi resi in favore dei richiedenti, ne che concede loro degli alloggi. Contesta le altre domande.
55. La Corte nota che i procedimenti di esecuzione sono sempre pendenti nei casi di tutti i richiedenti e che questi insistono in sostanza sull’esecuzione dei giudizi resi nel loro favore. Ora, quando conclude alla violazione dell’articolo 6 della Convenzione, stima che in principio la correzione più appropriata consiste in porre il richiedente, per quanto possibile, in una situazione che equivale a quella dove si troverebbe se non ci fosse stata trasgressione alle esigenze di questa disposizione, Poznakhirina c. Russia, no 25964/02, § 33, 24 febbraio 2005. Considera dunque che lo stato convenuto deve garantire, con le misure appropriate, l’esecuzione senza termine dei giudizi resi in favore dei richiedenti.
56. Per il surplus, la Corte non vede di legame di causalità tra le violazioni constatate ed il danno patrimoniale addotto dai richiedenti, e lei respingo dunque le loro domande a questo titolo.
B. Danno morale
57. I richiedenti richiedono differenti è a titolo del danno morale che stimano avere subito (vedere no 2 Allegato). OMISSIS non formula nessuna domanda a questo titolo.
58. Il Governo stima eccessivo l’è chiesta dai richiedenti e proponi per ciascuno di essi una somma inferiore a quella richiesto (vedere no 2 Allegato).
59. La Corte ammette che l’inadempienza dei giudizi è stata per la richiedenti sorgente di sconforto e di frustrazione, sentimenti che, secondo la sua giurisprudenza consolidata, non saprebbero essere compensati dalla sola constatazione di violazione della Convenzione. Rinvia a questo riguardo alla sua pratica in materia di concessione di soddisfazione equa a titolo del danno morale nelle cause simili, in particolare nelle sue sentenze recenti, Kravchenko ed altri (alloggi militari, c,). Russia, nostri 11609/05 ed al., § 56, 16 settembre 2010. È di parere che lo stesso approccio si imporsi nello specifico e ricordi che gli importi della soddisfazione equa che accorda in questo tipo di cause sono, in principio, direttamente proporzionali ai ritardi nell’esecuzione dei giudizi interni, conto tenuto tuttavia di altri elementi come la posta del giudizio per il richiedente, il calcolo della soddisfazione equa è esposto più in dettagli nel sentenza Bourdov (no 2), precitata, §§ 154-156. Su questo ultimo spunta, ricorda che la concessione di un alloggio ordinato dai giudizi interni ne causa nello specifico è di una molto grande importanza per i richiedenti, ogni militare di cava, così come per le loro famiglie: questa circostanza non è senza impatto sul danno morale che gli interessati hanno subito in ragione delle violazioni constatate.
60. Infine, al momento di valutare il danno morale subito dai richiedenti nello specifico, la Corte non può fare astrazione per il fatto che sono anche vittime di una violazione continua dell’articolo 13 in ragione di un problema strutturale che persiste in Federazione di Russia che era parzialmente risoluto solamente in seguito alla sentenza pilota precitata nella causaBourdov (no 2). Privati da anni di ricorso interni, alcuni di loro hanno tentato di investire la fortuna che speravano di vedersi offrire con la nuova legge sull’indennizzo, ma sono stati respinti al motivo che le loro cause erano state escluse del campo di applicazione di questa legge. Così, i richiedenti sono stati costretti di inseguire il procedimento dinnanzi alla Corte, questa che rimane il solo mezzo di ottenere tuttavia un risarcimento effettivo delle violazioni evidenti della Convenzione che hanno subito (vedere, mutatis mutandis, Scordino c. Italia (no 1) [GC], no 36813/97, § 176, CEDH 2006-V.
61. La Corte ricorda peraltro che in applicazione del principio non ottimo petitum, non accorda, in linea di massima, un importo superiore a quello chiesto dal richiedente.
62. Deliberando in equità e tenuto conto di tutti i fattori pertinenti esposti sopra, decide di accordare l’è indicata nella colonna “Soddisfazione equa accordata” dell’allegato no 2.
63. Per ciò che è di OMISSIS, la Corte nota che con una lettera del 23 marzo 2011, l’ha invitato a sottoporre la sua domanda di soddisfazione equa, ma che non ha formulato nessuna domanda in questo senso. In queste condizioni, non può accordargli nessuna somma in virtù dell’articolo 41 della Convenzione.
C. Oneri e spese
64. I richiedenti chiedono anche differenti è per gli oneri e spese impegnate da essi dinnanzi alle giurisdizioni interne e dinnanzi alla Corte (vedere no 2 Allegato).
65. Il Governo ne contesta partire queste domande.
66. Secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente non può ottenere il rimborso dei suoi oneri e spese che nella misura in cui si trovano stabilisco la loro realtà, la loro necessità ed il carattere ragionevoli del loro tasso. Nello specifico e tenuto conto dei documenti nel suo possesso e della sua giurisprudenza, la Corte stima ragionevole di accordare l’è indicata nella colonna “Soddisfazione equa accordata” dell’allegato no 2.
D. Interessi moratori
67. La Corte giudica appropriata di ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilità di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti di percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMITÀ,
1. Decide di unire le richieste;
2. Decide di unire al merito l’eventuale eccezione di no-esaurimento delle vie di ricorso interni sollevati dal Governo concernente la violazione addotta dell’articolo 6 della Convenzione e dell’articolo 1 del Protocollo no 1 in ragione dell’inadempienza prolungata dei giudizi;
3. Dichiara le richieste ammissibili in ciò che riguarda i motivi di appello derivati dell’inadempienza dei giudizi definitivi ed esecutivi resi in favore dei richiedenti e la mancanza di ricorso interno effettivo, ed inammissibile per il surplus;
4. Stabilisce che c’è stata violazione dell’articolo 13 della Convenzione in ragione della mancanza di vie di ricorso interni effettivi propri ad ovviare all’inadempienza dei giudizi resi in favore dei richiedenti e, perciò, respinge l’eventuale eccezione di non-esaurimento delle vie di ricorso interne formulata dal Governo;
5. Stabilisce che c’è stata violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’articolo 1 del Protocollo no 1 in ragione dell’inadempienza prolungata dei giudizi che ordinavano alle autorità di concedere un alloggio ai richiedenti;
6. Stabilisce
a) che lo stato convenuto deve, entro tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sarà diventata definitiva conformemente all’articolo 44 § 2 della Convenzione, garantire, con le misure appropriate, l’esecuzione dei giudizi resi in favore di tutti i richiedenti;
b) che lo stato convenuto deve versare ai richiedenti, entro tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sarà diventata definitiva conformemente all’articolo 44 § 2 della Convenzione, le seguente somme:
i, ad OMISSIS, richiesta no 16967/10, 6 200 EUR, seimila due cento euro, per danno morale e 133 EUR, cento trenta tre euro, per oneri e spese,
ii, ad OMISSIS, richiesta no 37115/08, 9 000 EUR, novemila euro, per danno morale e 650 EUR, sei cento cinquanta euro, per oneri e spese,
iii, ad OMISSIS, richiesta no 52141/09, 9 000 EUR, novemila euro, per danno morale,
iv, ad OMISSIS, richiesta no 57394/09, 9 000 EUR, novemila euro, per danno morale,
v, ad OMISSIS, richiesta no 57400/09, 4 700 EUR, quattromila sette cento euro, per danno morale,
vi, ad OMISSIS, richiesta no 2437/10, 9 000 EUR, novemila euro, per danno morale,
vii, ad OMISSIS, richiesta no 3102/10, 9 000 EUR, novemila euro, per danno morale,
viii, ad OMISSIS, richiesta no 12850/10, 9 000 EUR, novemila euro, per danno morale e 7 EUR, sette euro, per oneri e spese,
ix, ad OMISSIS, richiesta no 13683/10, 4 700 EUR, quattromila sette cento euro, per danno morale,
x, ad OMISSIS, richiesta no 19012/10, 3 900 EUR, tremila nove cento euro, per danno morale e 400 EUR, quattro cento euro, per oneri e spese,
xi, ad OMISSIS, richiesta no 19401/10, 4 700 EUR, quattromila sette cento euro, per danno morale e 36 EUR, trenta sei euro, per oneri e spese,
xii, ad OMISSIS, richiesta no 20789/10, 5 500 EUR, cinquemila cinque cento euro, per danno morale,
xiii, ad OMISSIS, richiesta no 22933/10, 3 000 EUR, tremila euro, per danno morale e 20 EUR, venti euro, per oneri e spese,
xiv, ad OMISSIS, richiesta no 26583/10, 7 800 EUR, settemila otto cento euro, per danno morale,
xv, ad OMISSIS, richiesta no 26820/10, 3 100 EUR, tremila cento euro, per danno morale,
xvi, ad OMISSIS, richiesta no 26884/10, 3 100 EUR, tremila cento euro, per danno morale,
xvii, ad OMISSIS, richiesta no 28970/10, 3 100 EUR, tremila cento euro, per danno morale,
xviii, ad OMISSIS, richiesta no 29857/10, 3 100 EUR, tremila cento euro, per danno morale,
xix, ad OMISSIS, richiesta no 49975/10, 2 000 EUR, duemila euro, per danno morale e 218 EUR, due cento diciotto euro, per oneri e spese,
xx, ad OMISSIS, richiesta no 56205/10, 3 100 EUR, tremila cento euro, per danno morale,
più ogni importo che può essere dovuto a titolo di imposta dai richiedenti, queste somme sono da convertire in rubli russi al tasso applicabile in data dell’ordinamento,;
c) che a contare dalla scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilità di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti di percentuale;
7. Respinge le domande di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 17 aprile 2012, in applicazione dell’articolo 77 §§ 2 e 3 dell’ordinamento.
Søren Nielsen Nina Vajić
Cancelliere Presidentessa
Allegato No 1
Richiesta No
INTRODOTTA IL RICHIEDENTE
NATO(A) TRIBUNALE MILITARE DELLA GUARNIGIONE DI GIUDIZIO DEL Decisione Interna che Rifiuta Un Indennizzo Per Ritardo nell’esecuzione Del Giudizio (Data, giurisdizione)
16967/10
23/02/2010 OMISSIS Pskov 15 gennaio 2008, esecutivo dal 29 gennaio 2008 14 settembre 2010, Sezione militare della Corte suprema della Russia
37115/08
03/06/2008 OMISSIS Timonovo 26 maggio 2006, esecutivo dal 20 luglio 2006 23 novembre 2010, Sezione militare della Corte suprema della Russia
52141/09
14/09/2009 OMISSIS Novorossiysk 27 gennaio 2005, esecutivo dal 8 febbraio 2005 27 settembre 2010, tribunale militare del circoscrizione del Caucaso del Nord
57394/09
17/09/2009 OMISSIS Vladikavkaz 15 ottobre 2002, esecutivo dal 26 ottobre 2002 nulla
57400/09
29/09/2009 OMISSIS Mosca 2 luglio 2008, esecutivo dal 16 ottobre 2008 nulla
2437/10
24/12/2009 OMISSIS Iaroslavl 21 febbraio 2007, esecutivo dal 6 marzo 2007 nulla
3102/10
24/12/2009 OMISSIS Mosca 1 dicembre 2004, esecutivo dal 14 dicembre 2004 21 dicembre 2010, Sezione militare della Corte suprema della Russia
12850/10
31/01/2010 OMISSIS Riazan 24 gennaio 2007, esecutivo dal 20 febbraio 2007 nulla
13683/10
27/01/2010 OMISSIS Santo-Pétersbourg 21 gennaio 2009, esecutivo dal 6 febbraio 2009 1 dicembre 2010, tribunale militare del circoscrizione di Leningrad
19012/10
09/03/2010 OMISSIS Koursk 10 giugno 2009, esecutivo dal 23 luglio 2009 28 settembre 2010, Sezione militare della Corte suprema della Russia
19401/10
15/03/2010 OMISSIS Mosca 17 dicembre 2008, esecutivo dal 12 gennaio 2009 9 dicembre 2010, Sezione militare della Corte suprema della Russia
20789/10
05/04/2010 OMISSIS Mosca 18 giugno 2008, esecutivo dal 8 luglio 2008 nulla
22933/10
08/04/2010 OMISSIS Novorossiysk 9 novembre 2009, esecutivo dal 27 novembre 2009 17 dicembre 2010, tribunale militare del circoscrizione del Caucaso del Nord
25167/10
08/04/2010 OMISSIS Mosca 23 luglio 2009, esecutivo dal 15 ottobre 2009 nulla
26583/10
14/04/2010 OMISSIS Mosca 14 maggio 2007, esecutivo dal 1 giugno 2007 nulla
26820/10
24/04/2010 OMISSIS Mosca 28 ottobre 2009, esecutivo dal 10 novembre 2009 nulla
26884/10
20/04/2010 OMISSIS Mosca 24 novembre 2009, esecutivo dal 15 dicembre 2009 nulla
28970/10
22/04/2010 OMISSIS Mosca 28 ottobre 2009, esecutivo dal 17 novembre 2009 nulla
29857/10
27/04/2010 OMISSIS Mosca 29 ottobre 2009, esecutivo dal 8 novembre 2009 nulla
49975/10
31/07/2010 OMISSIS Khabarovsk 1 luglio 2009, esecutivo dal 17 luglio 2009 24 dicembre 2010, tribunale militare del circoscrizione dell’Estremo Oriente
56205/10
06/09/2010 OMISSIS No 95 (Vladimir) 8 settembre 2009, esecutivo dal 28 ottobre 2009 nulla
Allegato No 2
Richiesta No RICHIEDENTE SODDISFAZIONE CHIESTA SODDISFAZIONE PROPOSTA DAL GOVERNO SODDISFAZIONE EQUA ACCORDATA (EUR)
16967/10 OMISSIS EUR 10 000-danno morale
RUB 5 564,87-oneri e spese EUR 1 272
RUB 885,90-oneri e spese danno morale: 6 200
oneri e spese: 133
37115/08 OMISSIS EUR 20 000-danno morale
RUB 60 560-oneri e spese EUR 1 807
RUB 3 060-oneri e spese danno morale: 9 000
oneri e spese: 650
52141/09 OMISSIS EUR 30 000-danno morale
EUR 20 000-danno patrimoniale EUR 2 312 danno morale: 9 000
57394/09 OMISSIS se ne rimette alla saggezza della Corte-danno morale
RUB 3 509 965-danno patrimoniale EUR 3 114 danno morale: 9 000
57400/09 OMISSIS EUR 15 000-danno morale EUR 1 022 danno morale: 4 700
2437/10 OMISSIS EUR 10 000-danno morale EUR 1 587 danno morale: 9 000
3102/10 OMISSIS EUR 30 000-danno morale
EUR 198 342-danno patrimoniale EUR 2 366 danno morale: 9 000
12850/10 OMISSIS EUR 49 465-danno morale
EUR 254 845,40-danno patrimoniale
EUR 7-oneri e spese EUR 1 601RUB 283,30-oneri e spese danno morale: 9 000oneri e spese: 7
13683/10 OMISSIS EUR 10 000-danno morale
RUB 10 170 611-danno patrimoniale
RUB 100 000-oneri e spese EUR 913 danno morale: 4 700
19012/10 OMISSIS EUR 18 000-danno morale
RUB 40 050-oneri e spese EUR 753
RUB 2 050-oneri e spese danno morale: 3 900
oneri e spese: 400
19401/10 OMISSIS EUR 15 000-danno morale
RUB 9 756,45-oneri e spese EUR 937
RUB 738,10-oneri e spese danno morale: 4 700
oneri e spese: 36
20789/10 OMISSIS EUR 25 000-danno morale EUR 1 118 danno morale: 5 500
22933/10 OMISSIS EUR 3 000
UAH 220,32-oneri e spese EUR 631
EUR 6,70-oneri e spese danno morale: 3 000
oneri e spese: 20
25167/10 OMISSIS non formulare di domanda di soddisfazione equa nulla nulla
26583/10 OMISSIS se ne rimette alla saggezza della Corte- danno morale nulla danno morale: 7 800
26820/10 OMISSIS EUR 10 000-danno morale
EUR 11 764,88-danno patrimoniale EUR 648 danno morale: 3 100
26884/10 OMISSIS EUR 30 000-danno morale EUR 614 danno morale: 3 100
28970/10 OMISSIS EUR 10 000-danno morale
EUR 6 619,28-danno patrimoniale EUR 641 danno morale: 3 100
29857/10 OMISSIS EUR 10 000-danno morale EUR 650 danno morale: 3 100
49975/10 OMISSIS EUR 2 000-danno morale
RUB 9 100-oneri e spese EUR 759 danno morale: 2 000
oneri e spese: 218
56205/10 OMISSIS RUB 500 000-danno morale
RUB 8 000 000-danno patrimoniale EUR 660 danno morale: 3 100