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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE IKIZTAS ELEKTRIK TAAHH?T TICARET VE SANAYI LIMITED SIRKETI c. T?RKIYE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: P1-1
Numero: 21962/15
Stato: Turchia
Data: 2022-10-04 00:00:00
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

SECONDA SEZIONE
AFFAIRE IKIZTAS ELEKTRIK TAAHH?T TICARET VE SANAYI LIMITED SIRKETI c. T?RCHIA

(Domanda n. 21962/15)

SENTENZA

Art. 1 P1 – Obblighi positivi – Rispetto della propriet? – Amministrazione che non ha adottato le misure necessarie per mettere a disposizione i parcheggi pagati dal richiedente al comune al momento dell’ottenimento della licenza edilizia – Mancato risarcimento del danno da parte dei giudici nazionali

STRASBURGO

4 ottobre 2022

La sentenza diventer? definitiva alle condizioni previste dall’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a un editing formale.

Nella causa ?kizta? Elektrik Taahh?t Ticaret Ve Sanayi Limited ?irketi c. T?rkiye,

La Corte europea dei diritti dell’uomo (seconda sezione), riunita in una sezione composta da :

Jon Fridrik Kj?lbro, Presidente,

Egidijus K?ris,

Branko Lubarda,

Pauliine Koskelo,

Jovan Ilievski,

Gilberto Felici,

Saadet Y?ksel, giudici,
e Dorothee von Arnim, vice cancelliere di sezione,

Considerato che :

il ricorso (n. 21962/15) contro la Repubblica di Turchia presentato alla Corte ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”) il 24 aprile 2015 da una societ? a responsabilit? limitata di diritto turco, ?kizta? Elektrik Taahh?t Ticaret Ve Sanayi Limited ?irketi (“il ricorrente”),

La decisione di portare i reclami relativi all’articolo 1 del Protocollo n. 1 all’attenzione del Governo turco (“il Governo”),

le osservazioni delle parti,

Avendo deliberato in camera di consiglio il 6 settembre 2022

Emette la seguente sentenza, che ? stata adottata in tale data:

INTRODUZIONE

1. Il ricorso riguarda il pagamento da parte del richiedente al Comune di una somma di denaro nota come “tassa di parcheggio” al momento dell’ottenimento della concessione edilizia e la mancata concessione di posti auto da parte dell’amministrazione.

IN FATTO

2. Il richiedente ? una societ? a responsabilit? limitata con sede a Mersin. Era rappresentata dal sig. A. Sa?lam, avvocato.

3. Il governo era rappresentato dal suo agente, Hac? Ali A??kg?l, capo del Dipartimento per i diritti umani del Ministero della Giustizia.

4. Il richiedente ha richiesto una licenza edilizia al Comune di Mersin.

5. Il comune ha richiesto al richiedente il pagamento di una “tassa di parcheggio”, che era una tassa di partecipazione per non aver fornito aree di parcheggio.
5. Il Comune ha imposto al richiedente il pagamento di una “tassa di parcheggio”, che era una tassa di partecipazione per non fornire posti auto.

6. Secondo il Codice urbanistico, in quanto beneficiario di una concessione edilizia, il richiedente era anche tenuto a costruire aree di parcheggio private, il cui numero variava a seconda del tipo e del numero di abitazioni.

7. In questo caso, ci? non ? stato possibile perch? il terreno si trovava in un luogo vicino a un sito classificato.

8. Di conseguenza, ai sensi degli articoli 37 e 44 del Codice urbanistico, il richiedente ? stato obbligato a pagare al Comune una tassa di partecipazione nota come “tassa di parcheggio” per la mancata realizzazione di aree di parcheggio. Ha quindi pagato a rate la somma totale di 59.879,35 lire turche (TRY) (circa 37.500 euro all’epoca dei fatti), che corrispondeva al valore di 38 posti auto, e ha ottenuto la licenza edilizia il 20 aprile 2006.

9. Il pagamento di questo contributo ha permesso, tra l’altro, di sopperire alla mancanza di parcheggi in citt? in occasione della costruzione di nuove abitazioni, ad esempio. Inoltre, ha permesso di assegnare al richiedente posti auto pubblici. Tuttavia, il Comune non ha mai fornito al richiedente questo servizio.

10. Il 9 luglio 2009 la ricorrente ha intimato al Comune di Mersin di restituire l’importo del suo contributo.

11. Il Comune ? rimasto in silenzio.

12. Il 6 novembre 2009 il ricorrente ha presentato un’azione di risarcimento presso il Tribunale amministrativo di Mersin. Ha sostenuto che il municipio aveva commesso un errore di servizio e ha chiesto 224.752,35 TRY per i danni materiali e morali che riteneva di aver subito. A questo proposito, ha ricordato di aver pagato il valore di 38 posti auto, ma di non aver ricevuto alcuna assegnazione di posti auto dal Comune.

13. 13. Con sentenza del 29 dicembre 2010, il Tribunale amministrativo di Mersin ha respinto il ricorso della signora, sostenendo che la fornitura di servizi pubblici deve essere pianificata e che la mancata assegnazione di posti auto da parte del Comune, nonostante la signora avesse ricevuto la somma richiesta, non poteva essere considerata un errore di servizio imputabile all’amministrazione.

14. Il ricorrente ha presentato ricorso in Cassazione contro questa sentenza.

15. Con sentenza del 30 marzo 2012, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza impugnata. In particolare, ha stabilito quanto segue:

“(…) Dalla normativa emerge chiaramente che la responsabilit? di trovare una soluzione ai problemi di traffico causati dai veicoli nelle aree residenziali, di garantire una sana urbanizzazione e di creare un sistema di trasporto sicuro spetta alle amministrazioni centrali o locali, a seconda dei casi. Resta inteso che le amministrazioni interessate utilizzano fondi pubblici e privati per implementare questo sistema. D’altra parte, le amministrazioni, cui leggi e regolamenti conferiscono l’autorit? e la responsabilit? di costruire o far costruire parcheggi, non hanno la discrezionalit? di decidere se adempiere o meno a tali obblighi. A questo proposito, la richiesta della ricorrente all’amministrazione di restituire il denaro da lei versato in quanto non ha potuto usufruire di questo servizio nonostante il pagamento del parcheggio, con i relativi interessi, e l’accoglimento di questa richiesta da parte dell’autorit? giudiziaria, equivarrebbe a far rispettare per via giudiziaria una norma non prevista dalla legge che, come detto, esonererebbe l’amministrazione dall’obbligo di fornire questo servizio e impedirebbe la realizzazione di una sana urbanizzazione e di un sistema di trasporto sicuro. Pertanto, secondo la normativa, la tassa di parcheggio, che di norma dovrebbe essere riscossa dall’autorit? competente dopo che il bisogno di parcheggio ? stato soddisfatto, in questo caso ? stata riscossa prima del bisogno di parcheggio, il che non ? conforme alla normativa vigente. Tuttavia, poich? non ? possibile che l’amministrazione non adempia ai suoi obblighi in un momento successivo, la restituzione dell’importo riscosso dall’amministrazione non ? possibile (…)”.

16. Il 20 giugno 2013, l’Alta Corte ha respinto anche l’appello del ricorrente per la rettifica della sentenza.

17. Il 18 settembre 2014 la Corte costituzionale ha respinto il ricorso individuale in cui la ricorrente lamentava, tra l’altro, la violazione del suo diritto di propriet?. La Corte ha rilevato che i reclami del ricorrente riguardavano l’equit? del procedimento, l’interpretazione della legge e la valutazione delle prove da parte dei tribunali e l’esito del procedimento. Considerando che alla ricorrente era stata data la possibilit? di presentare le sue argomentazioni e che i tribunali avevano motivato le loro decisioni e non avevano compiuto una valutazione arbitraria o un errore manifesto di valutazione, la Corte costituzionale ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato. La decisione ? stata notificata al richiedente il 27 ottobre 2014.

IL QUADRO GIURIDICO E LA PRASSI NAZIONALE IN MATERIA

18. Ai sensi dell’articolo 125, paragrafi 1 e 7, della Costituzione,

“Qualsiasi atto o decisione dell’amministrazione ? soggetto a controllo giudiziario.

(…)

L’amministrazione ? tenuta a risarcire i danni derivanti dai suoi atti e dalle sue decisioni.

19. I passaggi rilevanti degli articoli della legge sulla zonizzazione (legge 3194) sono i seguenti

Articolo 37:

“I parcheggi necessari devono essere assegnati durante la preparazione dei piani regolatori in base alla situazione della citt? e della regione e alle esigenze future. I progetti per la costruzione di edifici e strutture che devono essere dotate di parcheggi non potranno ottenere la licenza edilizia fino a quando non saranno stati realizzati i parcheggi corrispondenti (…)”.

Articolo 44 ? 3:

“I tipi di edifici e strutture che devono essere dotati di aree di parcheggio e altri aspetti correlati sono stabiliti in un regolamento emanato dal Ministero. Queste norme definiscono quali edifici e strutture necessitano di un parcheggio. Specifica inoltre il numero, le dimensioni e altre condizioni da rispettare.

20. La sezione 3 del regolamento sulle aree di parcheggio del 1? luglio 1993 recita, nella parte rilevante, quanto segue:

“I comuni hanno un massimo di due anni per determinare le esigenze di parcheggio della popolazione e per apportare revisioni o modifiche al piano urbanistico per la costruzione di aree di parcheggio”. Una volta entrato in vigore il [nuovo] piano urbanistico, hanno un massimo di tre mesi per sviluppare un programma urbanistico quinquennale per attuare il piano urbanistico adottato”.

21. L’articolo 9 del regolamento del 1? luglio 1993 recita come segue:

“Il caso di edifici per i quali non ? possibile prevedere un parcheggio all’interno o all’interno del loro lotto deve essere notificato agli interessati, insieme ai motivi di tale impossibilit?, entro 30 giorni dalla data della prima domanda relativa allo stato di zonizzazione. I comuni sono tenuti a indicare come verr? risolto il problema del parcheggio in assenza di parcheggi nell’edificio, e quale area pubblica o parcheggio di cui l’edificio beneficer?, e a fornire tale parcheggio. Gli utenti interessati da questa situazione e che utilizzeranno i parcheggi pubblici non pagheranno il parcheggio.

22. L’articolo 10 del regolamento del 1? luglio 1993 recita nella sua parte pertinente:

“I principi per la riscossione dei parcheggi a pagamento sono stabiliti dalle amministrazioni comunali e provinciali sulla base dei regolamenti e delle circolari in vigore. Le tariffe di parcheggio raccolte devono essere depositate su un conto bancario aperto presso una banca pubblica. All’importo riscosso si applica il tasso di interesse previsto dalla legge. (…) L’importo delle [tasse] di parcheggio riscosse per conto dei comuni del distretto sar? utilizzato per la realizzazione di aree di parcheggio (…) da parte dei comuni metropolitani all’interno dei confini del distretto”.

23. L’articolo 11 del Regolamento del 1? luglio 1993 recita, nella parte pertinente, che:

“L’importo riscosso dal conto dedicato ai parcheggi a pagamento, nonch? l’importo stanziato a tal fine dai comuni dal proprio bilancio, saranno utilizzati per l’acquisizione e l’esproprio dei terreni necessari per [la costruzione di] un’area di parcheggio (…) in conformit? con il piano urbanistico quinquennale”. L’importo raccolto sul conto dedicato non pu? essere utilizzato per scopi diversi dal parcheggio. L’importo riscosso sul conto dedicato viene versato al beneficiario dalla banca interessata su istruzione scritta del Comune (…). Il Ministero dell’Interno ha la responsabilit? di controllare che l’importo raccolto sia utilizzato per lo scopo previsto.

IN LEGGE

SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 DELLA CONVENZIONE
24. 24. Invocando l’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione e l’articolo 6 della Convenzione, la ricorrente ha lamentato di aver pagato una quota di partecipazione al Comune per l’assegnazione di posti auto, ma di non aver ricevuto nulla in cambio.

25. Il Governo non ? d’accordo.

26. La Corte ribadisce di essere padrona della qualificazione giuridica dei fatti di causa e di non essere vincolata dalla qualificazione ad essi attribuita dai ricorrenti o dai Governi (si vedano, ad esempio, Molla Sali c. Grecia [GC], n. 20452/14, ? 85, 19 dicembre 2018, e Radomilja e altri c. Croazia [GC], nn. 37685/10 e 22768/12, ?? 123-126, 20 marzo 2018). Nella fattispecie, esaminer? il caso esclusivamente alla luce dell’articolo 1 del Protocollo n. 1, che recita come segue:

“Ogni persona, sia essa naturale o giuridica, ha diritto al rispetto della sua propriet?. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non nell’interesse pubblico e in conformit? alla legge e ai principi generali del diritto internazionale.

Le disposizioni precedenti non pregiudicano il diritto degli Stati di emanare le leggi che ritengono necessarie per regolare l’uso della propriet? in conformit? con l’interesse pubblico o per assicurare il pagamento di imposte o altri contributi o sanzioni.

Sull’ammissibilit?
27. Il Governo ha sostenuto che il ricorso era incompatibile ratione materiae con le disposizioni della Convenzione. A questo proposito, ha ritenuto che il rimborso della somma versata per la “tassa di parcheggio”, richiesto dal ricorrente, non fosse previsto n? dalla normativa n? dalla giurisprudenza e che quindi non potesse essere riconosciuto al ricorrente un diritto di propriet?.

28. Il Governo ha sostenuto che il ricorrente non era una vittima. Ha sostenuto che il Comune stava realizzando cinque progetti per la costruzione di parcheggi pubblici e che, non appena i lavori fossero stati completati, il richiedente avrebbe potuto usufruire di un servizio di parcheggio come gli altri abitanti del quartiere.

29. Infine, il Governo ha ritenuto che il ricorso fosse manifestamente infondato.

30. Il richiedente ha confutato queste affermazioni. Ha fatto riferimento all’articolo 3 del regolamento del 1? luglio 1993 sulle aree di parcheggio e ha dichiarato che nel 2021 il Comune non ha ancora fornito alcun servizio di parcheggio. Inoltre, produce un documento del municipio di Akdeniz Mersin datato 22 novembre 2021, in cui si afferma che nel comune non esisteva alcun parcheggio pubblico gestito dal comune.

31. La Corte ribadisce che il concetto di “propriet?” di cui all’articolo 1, prima parte, del Protocollo n. 1 ha una portata autonoma che non si limita alla propriet? di beni materiali e prescinde dalle qualifiche formali del diritto interno: ci? che conta ? verificare se le circostanze di un determinato caso, considerate nel loro insieme, possano essere considerate tali da conferire al richiedente un interesse sostanziale protetto da tale disposizione (?nery?ld?z c. Turchia [GC], n. 48939/99, ? 124, CEDU 2004-XII). Pertanto, come i beni materiali, anche alcuni altri diritti e interessi che costituiscono il patrimonio possono essere considerati “diritti di propriet?” e quindi “beni” ai fini di questa disposizione (Iatridis c. Grecia [GC], n. 31107/96, ? 54, CEDU 1999-II, e Beyeler c. Italia [GC], n. 33202/96, ? 100, CEDU 2000-I). Il concetto di “propriet?” non si limita neppure alla “propriet? effettiva” e pu? comprendere anche i beni, compresi i crediti, rispetto ai quali il richiedente pu? affermare di avere almeno una “legittima aspettativa” di ottenere il godimento effettivo di un diritto di propriet? (si veda, ad esempio, Principe Hans-Adam II del Liechtenstein c. Germania [GC], n. 42527/98, ? 83, CEDU 2001-VIII).

32. 32. Per quanto riguarda la possibilit? di restituzione della somma versata dal ricorrente alle autorit? a titolo di “tassa di parcheggio”, la Corte osserva che tale possibilit? non era prevista dalla legislazione nazionale, cosicch? in tali circostanze la Corte non pu? concludere che l’aspettativa del ricorrente di restituzione della tassa di partecipazione pagata un giorno costituisse una forma di rivendicazione sufficientemente consolidata da poter essere fatta valere in un tribunale, e quindi un “bene” distinto ai sensi della giurisprudenza della Corte (Kopeck? v. Slovacchia [GC], n. 44912/98, ?? 25-26, CEDU 2004-IX).

33. Ci? premesso, un’altra considerazione ? rilevante per la domanda del richiedente stesso. Anche se la Corte ammette che l’esercizio del potere discrezionale in relazione a una molteplicit? di fattori locali ? insito nella scelta e nell’applicazione delle politiche e delle misure urbanistiche, di fronte a un problema come quello sollevato nel caso di specie le autorit? non possono legittimamente fare affidamento sul loro margine di apprezzamento, che non le esime in alcun modo dal dovere di reagire in modo tempestivo, corretto e, soprattutto, coerente. Il ricorrente, che ha versato al Comune una somma di denaro corrispondente al valore di 38 posti auto in vista della creazione di parcheggi pubblici, che intendeva utilizzare anche tali posti auto e che non ha ottenuto nulla in cambio dall’amministrazione, aveva il diritto di lamentarsi di tale omissione, Questa omissione costituiva una colpa suscettibile di impegnare la responsabilit? dello Stato, e la signora poteva legittimamente sperare di ottenere un risarcimento per la colpa di servizio dell’amministrazione, dal momento che quest’ultima era legalmente obbligata a fornire il servizio per il quale aveva ricevuto un contributo dall’elettore. In altre parole, l’interessata, che ha pagato in buona fede la somma richiesta facendo affidamento sugli impegni assunti dalle autorit? competenti, aveva un interesse sostanziale a far valere dinanzi ai giudici amministrativi l’inadempimento del Comune a tale obbligo giuridico, che aveva avuto l’effetto di privarla dei parcheggi in questione. Pertanto, il ricorrente disponeva di una pretesa sufficientemente accertata per essere fatta valere in giudizio, e quindi di un “bene” ai sensi della norma espressa nella prima frase dell’articolo 1 del Protocollo n. 1, che ? quindi applicabile a questo aspetto della denuncia in esame. Le obiezioni basate sulla presunta incompatibilit? ratione materiae del ricorso con le disposizioni della Convenzione e sull’assenza dello status di vittima devono pertanto essere respinte.

34. 34. Ritenendo che il ricorso non sia manifestamente infondato ai sensi dell’articolo 35 ? 3 (a) della Convenzione e che non sollevi altri motivi di irricevibilit?, la Corte lo dichiara ricevibile.

I meriti
35. Il ricorrente ha sostenuto che le circostanze del caso avevano comportato una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1.

36. Il Governo ha contestato le affermazioni del ricorrente. Il documento affermava che il Comune aveva avviato i lavori per la costruzione di nuove aree di parcheggio in prossimit? della propriet? del richiedente. La Commissione ha fatto riferimento alla normativa e ha affermato che l’imposta riscossa non finanziava semplicemente l’assegnazione di posti auto specifici alla ricorrente o la costruzione di un nuovo parcheggio a suo beneficio da parte del Comune. Ha aggiunto che il richiedente ? una societ? commerciale e ci si aspetta che agisca con prudenza e sia consapevole delle difficolt? inerenti al problema dei parcheggi in citt?. Di conseguenza, secondo il Governo, dal momento che il ricorrente aveva ottenuto il permesso di costruire e i lavori erano iniziati per i parcheggi vicini, l’equo equilibrio richiesto dall’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione non era stato alterato.

37. 37. La Corte ricorda, in primo luogo, che ? competente a prendere in considerazione gli sviluppi successivi alla presentazione del ricorso. Ricorda inoltre che, nel valutare la conformit? del comportamento dello Stato all’articolo 1 del Protocollo n. 1, deve procedere a un esame completo dei vari interessi in gioco, tenendo presente che la Convenzione mira a salvaguardare diritti “concreti ed effettivi”. Deve andare oltre le apparenze e guardare alla realt? della situazione in questione (Plechanow v. Poland, no. 22279/04, ? 101, 7 luglio 2009).

38. La Corte fa riferimento alla sua giurisprudenza consolidata sulla struttura dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione, alle tre norme distinte che questa disposizione contiene (si veda, tra le tante, Visti?? e Perepjolkins c. Lettonia [GC], n. 71243/01, ?? 93-94, 25 ottobre 2012).

39. Essa ritiene di dover esaminare il caso alla luce della norma generale contenuta nella prima frase del primo paragrafo di tale disposizione, che sancisce il diritto al rispetto della propriet?.

40. A questo proposito, la Corte ricorda che l’articolo 1 del Protocollo n. 1 contiene alcuni obblighi positivi. L’esercizio reale ed effettivo del diritto garantito da tale disposizione non dipende unicamente dall’obbligo dello Stato di astenersi dall’ingerenza, ma pu? richiedere misure positive di protezione, in particolare quando esiste un legame diretto tra le misure che un richiedente potrebbe legittimamente aspettarsi che le autorit? adottino e l’effettivo godimento dei suoi beni da parte del richiedente (Kotov c. Russia [GC], n. 54522/00, ? 109, 3 aprile 2012).

41. 41. La linea di demarcazione tra obblighi positivi e negativi dello Stato ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 non si presta a una definizione precisa, ma i principi applicabili non sono meno comparabili. Sia che si analizzi il caso in termini di obbligo positivo dello Stato o di ingerenza delle autorit? pubbliche, che deve essere giustificata, i criteri da applicare non sono sostanzialmente diversi. In entrambi i casi, si deve prendere in considerazione il giusto equilibrio tra gli interessi concorrenti dell’individuo e della societ? nel suo complesso. ? anche vero che gli obiettivi elencati in questa disposizione possono svolgere un certo ruolo nel valutare se ? stato raggiunto un equilibrio tra le esigenze dell’interesse pubblico e il diritto fondamentale del richiedente alla propriet?. In entrambi i casi, lo Stato gode di un certo margine di apprezzamento nel determinare le misure da adottare per garantire il rispetto della Convenzione (ibidem, ? 110).

42. Da questo punto di vista, la Corte ritiene normale che l’amministrazione abbia un ampio margine di discrezionalit? nel perseguire la politica economica e sociale, e rispetta il modo in cui l’amministrazione concepisce gli imperativi dell'”interesse pubblico”. In effetti, la Corte ? consapevole del fatto che la moderna pianificazione urbana, in particolare nelle grandi aree urbane, richiede considerazioni e valutazioni talvolta difficili, e che la sua attuazione spesso richiede molto tempo.

43. Nel caso di specie, la Corte osserva che al ricorrente ? stata concessa una licenza edilizia per la costruzione di un edificio. Poich? il progetto autorizzato non prevedeva un numero sufficiente di posti auto, ha versato al Comune la somma di 59.879,35 TRY come contributo compensativo previsto dalla normativa, corrispondente ai 38 posti auto mancanti.

44. La Corte osserva che spettava quindi al Comune destinare tale somma alla costruzione di un parcheggio pubblico e trasferirla al richiedente.

45. A questo proposito, ritiene che l’obbligo positivo di cui all’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione imponga all’amministrazione di adottare le misure necessarie per adempiere al suo compito. Tuttavia, il documento del 22 novembre 2021 del Comune di Akdeniz Mersin prodotto dal ricorrente, che attesta l’assenza di un parcheggio pubblico nel territorio comunale gestito dal Comune (cfr. paragrafo 30), dimostra chiaramente che per oltre quindici anni il Comune ? venuto meno all’obbligo di legge. In altre parole, il richiedente ha pagato per un servizio che non ? stato fornito. Questa omissione da parte del Comune ha avuto ripercussioni dannose per il ricorrente, che ? stato privato dei parcheggi in questione per tutto questo periodo, e i tribunali nazionali, pur avendo sollevato l’irregolarit? commessa dal Comune (cfr. paragrafo 15), non sono stati in grado di porre rimedio a questa situazione di incertezza creata dall’amministrazione. Infine, la Corte osserva che il ricorrente non ? stato risarcito per questa perdita. Si tratta certamente di una situazione non compatibile con i requisiti dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione.

46. Si ? quindi verificata una violazione di tale disposizione.

SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
47. Ai sensi dell’articolo 41 della Convenzione :

“Se la Corte constata una violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente consente di riparare solo parzialmente le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda, se necessario, un’equa soddisfazione alla parte lesa”.

48. Il richiedente chiede almeno 15.000 euro (EUR) come giusta soddisfazione.

49. Il Governo ha contestato tale affermazione e, facendo riferimento a Kaynar e altri c. Turchia (n. 21104/06 e altri 2, 7 maggio 2019), ha comunque invitato la Corte a sottoporre la questione del risarcimento alla Commissione di compensazione.

50. La Corte ribadisce che l’iniziativa del governo turco di estendere i poteri della Commissione per il risarcimento rafforza la natura sussidiaria del meccanismo di tutela dei diritti umani istituito dalla Convenzione e facilita l’adempimento da parte della Corte e del Comitato dei Ministri dei compiti loro assegnati rispettivamente dall’articolo 41 e dall’articolo 46 della Convenzione (cfr. Kaynar e altri, sopra citato, ? 73).

51. Nel caso di specie, la Corte osserva di non avere a disposizione tutti gli strumenti che le consentirebbero ragionevolmente di risolvere la questione della valutazione del danno subito dal ricorrente.

52. Ritiene che, nelle circostanze del caso, le autorit? nazionali siano indubbiamente nella posizione migliore per valutare il danno subito e dispongano di mezzi legali e tecnici adeguati per porre fine alla violazione della Convenzione e cancellarne le conseguenze.

53. In queste circostanze, la Corte ritiene che un ricorso alla Commissione di compensazione entro un mese dalla data di notifica della sentenza definitiva possa dare luogo a un risarcimento da parte dell’amministrazione e che tale ricorso rappresenti un mezzo adeguato per rimediare alla violazione riscontrata ai sensi dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione (ibidem, ? 74). La Corte desidera chiarire che il risarcimento del danno materiale ? dovuto solo se il richiedente non ha ricevuto i posti auto al termine della costruzione delle nuove aree di parcheggio.

54. Alla luce di quanto sopra, la Corte conclude che il diritto nazionale consente ora di cancellare le conseguenze della violazione riscontrata e ritiene pertanto che non sia necessario pronunciarsi sulla richiesta del ricorrente a tale riguardo. Essa ritiene pertanto che non vi sia pi? motivo di esaminare ulteriormente il ricorso (articolo 37 ? 1 (c) della Convenzione). Ritiene inoltre che nel caso di specie non sussistano circostanze particolari relative al rispetto dei diritti umani garantiti dalla Convenzione e dai suoi Protocolli che richiedano un ulteriore esame della domanda (articolo 37 ? 1 in fine). Inoltre, le sue conclusioni tengono conto del fatto che l’articolo 37 ? 2 della Convenzione le consente di ripristinare una domanda nell’elenco dei casi in cui ritiene che le circostanze lo giustifichino (ibidem, ? 77).

55. La parte della causa relativa alla questione dell’applicazione dell’articolo 41 della Convenzione deve pertanto essere stralciata dall’elenco.

SU QUESTE BASI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,

Dichiara la domanda ammissibile
Ritiene che vi sia stata una violazione dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 della Convenzione;
Decide di stralciare dal proprio elenco la parte del caso relativa alla questione dell’applicazione dell’articolo 41 della Convenzione.
Fatto in francese e notificato per iscritto il 4 ottobre 2022, ai sensi dell’articolo 77, paragrafi 2 e 3, del Regolamento della Corte.

Dorothee von Arnim Jon Fridrik Kj?lbro
Cancelliere aggiunto Presidente

Testo Tradotto

DEUXI?ME SECTION
AFFAIRE IKIZTAS ELEKTRIK TAAHH?T TICARET VE SANAYI LIMITED SIRKETI c. T?RKIYE

(Requ?te no 21962/15)

ARR?T

Art 1 P1 ? Obligations positives ? Respect des biens ? Administration n?ayant pas pris les mesures n?cessaires pour r?aliser des places de parking pay?es par la requ?rante ? la municipalit? lors de l?obtention du permis de construire d?un immeuble ? Absence de d?dommagement du pr?judice par les tribunaux internes

STRASBOURG

4 octobre 2022

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire ?kizta? Elektrik Taahh?t Ticaret Ve Sanayi Limited ?irketi c. T?rkiye,

La Cour europ?enne des droits de l?homme (deuxi?me section), si?geant en une Chambre compos?e de :

Jon Fridrik Kj?lbro, pr?sident,

Egidijus K?ris,

Branko Lubarda,

Pauliine Koskelo,

Jovan Ilievski,

Gilberto Felici,

Saadet Y?ksel, juges,
et de Dorothee von Arnim, greffi?re adjointe de section,

Vu :

la requ?te (no 21962/15) dirig?e contre la R?publique de T?rkiye et dont une soci?t? ? responsabilit? limit?e de droit turc, ?kizta? Elektrik Taahh?t Ticaret Ve Sanayi Limited ?irketi (? la requ?rante ?) a saisi la Cour en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?) le 24 avril 2015,

la d?cision de porter ? la connaissance du gouvernement turc (? le Gouvernement ?) les griefs concernant l?article 1 du Protocole no 1,

les observations des parties,

Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 6 septembre 2022,

Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :

INTRODUCTION

1. La requ?te concerne le paiement par la requ?rante ? la municipalit? d?une somme d?argent appel?e ? frais de stationnement ? lors de l?obtention du permis de construire d?un immeuble ainsi que la non-r?alisation par l?administration des places de parking en contrepartie.

EN FAIT

2. La requ?rante est une soci?t? ? responsabilit? limit?e bas?e ? Mersin. Elle a ?t? repr?sent?e par Me A. Sa?lam, avocat.

3. Le Gouvernement a ?t? repr?sent? par son agent, M. Hac? Ali A??kg?l, Chef du service des droits de l?homme au minist?re de la Justice.

4. La requ?rante sollicita un permis de construire d?un immeuble aupr?s de la municipalit? de Mersin.

5. La municipalit? exigea de l?int?ress?e le paiement de ? frais de stationnement ?, qui correspondaient ? une taxe de participation pour
non-r?alisation d?aires de stationnement.

6. En effet, selon le code de l?urbanisme, en tant que b?n?ficiaire d?un permis de construire d?un immeuble, la requ?rante devait ?galement construire des aires de stationnement priv?es, dont le nombre variait en fonction du type et du nombre de logements.

7. En l?occurrence, cette construction n??tait pas possible car le terrain se trouvait dans un lieu proche d?un site class?.

8. D?s lors, en application des articles 37 et 44 du code de l?urbanisme, la requ?rante ?tait tenue de verser ? la municipalit? une taxe de participation dite ? frais de stationnement ? pour non-r?alisation d?aires de stationnement. Aussi paya-t-elle, en plusieurs fois, la somme totale de 59 879,35 livres turques (TRY) (soit environ 37 500 euros ? l??poque des faits) qui correspondait ? la valeur de 38 places de parking et obtint-elle ainsi le permis de construire le 20 avril 2006.

9. Le paiement de cette participation permettait notamment de pallier le d?ficit de places de stationnement dans la ville ? l?occasion, par exemple, de la construction de nouveaux logements. Elle permettait aussi d?attribuer ? la requ?rante des places de parking public. Or la municipalit? n?a jamais fourni ce service ? l?int?ress?e.

10. Le 9 juillet 2009, la requ?rante mit en demeure la municipalit? de Mersin de lui restituer le montant de sa participation.

11. La mairie garda le silence.

12. Le 6 novembre 2009, la requ?rante intenta une action en indemnisation devant le tribunal administratif de Mersin. Soutenant que la mairie avait commis une faute de service, elle demanda 224 752, 35 TRY pour le pr?judice mat?riel et moral qu?elle estimait avoir subi. ? cet ?gard, elle rappela avoir pay? la valeur de 38 places de parking mais n?avoir obtenu aucune attribution de places de parking de la part de la municipalit?.

13. Par un jugement du 29 d?cembre 2010, le tribunal administratif de Mersin la d?bouta au motif que la mise en place des services publics devait ob?ir ? une planification et que l?incapacit? de la municipalit? de lui attribuer des places de parking, alors m?me qu?elle avait per?u la somme r?clam?e, ne pouvait ?tre consid?r?e comme une faute de service imputable ? l?administration.

14. La requ?rante forma un pourvoi en cassation contre ce jugement.

15. Par un arr?t du 30 mars 2012, le Conseil d??tat confirma le jugement attaqu?. Il d?cida notamment ce qui suit :

? (…) Il ressort de la r?glementation que la responsabilit? de trouver une solution aux probl?mes de circulation caus?s par les v?hicules dans les zones r?sidentielles, d?assurer une urbanisation saine et de cr?er un syst?me de transport s?r appartient aux administrations centrales ou locales, selon les cas. Il est entendu que les administrations concern?es utilisent des fonds publics et priv?s pour mettre en place ce syst?me. Par ailleurs, les administrations, auxquelles les lois et r?glements conf?rent l?autorit? et la responsabilit? de construire ou de faire construire des parkings, n?ont pas le pouvoir discr?tionnaire de d?cider de remplir ou non ces obligations. ? cet ?gard, la demande par laquelle la plaignante prie l?administration de lui restituer avec int?r?ts l?argent qu?elle a vers? au motif qu?elle n?a pas pu b?n?ficier de ce service malgr? le paiement de la taxe de stationnement, et une acceptation de cette demande par les autorit?s judiciaires, reviendrait ? faire appliquer par d?cision judiciaire une r?gle non pr?vue par la loi, ce qui, comme indiqu? ci-dessus, exon?rerait l?administration de son obligation de fournir ce service et emp?cherait la mise en place d?une urbanisation saine et d?un syst?me de transport s?r. D?s lors, en application de la l?gislation, la taxe de stationnement, qui devrait normalement ?tre per?ue par l?administration comp?tente apr?s la concr?tisation du besoin de stationnement, a ?t? per?ue en l?esp?ce avant celle-ci, ce qui n?est pas conforme ? la r?glementation en vigueur. Cependant, dans la mesure o? il n?est pas question que l?administration ne s?acquitte pas de ses obligations ult?rieurement, la restitution de la somme per?ue par l?administration n?est pas possible (…) ?

16. Le 20 juin 2013, la haute juridiction rejeta ?galement le recours en rectification d?arr?t interjet? par la requ?rante.

17. Le 18 septembre 2014, la Cour constitutionnelle rejeta le recours individuel par lequel la requ?rante se plaignait notamment d?une atteinte ? son droit de propri?t?. Elle estima que les griefs de l?int?ress?e relevaient de l??quit? de la proc?dure, qu?ils concernaient l?interpr?tation du droit et l?appr?ciation des ?l?ments de preuve par les juridictions du fond et qu?ils visaient l?issue de la proc?dure. Consid?rant que la requ?rante avait dispos? de l?opportunit? de pr?senter ses arguments et que les tribunaux avaient motiv? leurs d?cisions et qu?ils ne s??taient pas livr?s ? une appr?ciation arbitraire ni n?avaient commis d?erreur manifeste d?appr?ciation, la Cour constitutionnelle d?clara le recours manifestement mal fond?. Cette d?cision fut notifi?e ? la requ?rante le 27 octobre 2014.

LE CADRE JURIDIQUE ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS

18. Aux termes des paragraphes 1 et 7 de l?article 125 de la Constitution,

? Tout acte ou d?cision de l?administration est susceptible d?un contr?le juridictionnel.

(…)

L?administration est tenue de r?parer tout dommage r?sultant de ses actes et d?cisions. ?

19. Les passages pertinents des articles de la loi sur le zonage (loi no 3194) se lisent comme suit :

Article 37 :

? Les places de stationnement n?cessaires sont attribu?es lors de la pr?paration des plans de zonage en fonction de la situation dans la ville et dans la r?gion ainsi que des besoins futurs. Les projets de construction de b?timents et d?installations qui doivent ?tre dot?s d?un parking ne se verront pas accorder un permis de construire tant que les places de parking correspondantes ne seront pas r?alis?es (…) ?

Article 44 ? 3 :

? Les types de b?timents et installations qui doivent ?tre dot?s d?aires de stationnement ainsi que les autres questions y relatives sont d?termin?s dans un r?glement publi? par le minist?re. Ce r?glement d?finit quels sont les b?timents et installations qui n?cessitent un parking. Il pr?cise ?galement le nombre, la taille et les autres conditions ? remplir. ?

20. L?article 3 du r?glement du 1er juillet 1993 sur les aires de stationnement se lit comme suit dans sa partie pertinente :

? Les municipalit?s disposent de deux ans au maximum pour d?terminer les besoins de stationnement de la population et proc?der aux r?visions ou aux changements dans le plan d?urbanisme en vue de la construction d?aires de stationnement. Une fois que le [nouveau] plan d?urbanisme entre en vigueur, elles disposent d?un d?lai maximum de trois mois pour ?laborer un programme d?urbanisme sur cinq ans visant ? mettre en ?uvre le plan d?urbanisme adopt?. ?

21. L?article 9 du r?glement du 1er juillet 1993 est libell? comme suit :

? Le cas des b?timents qu?il n?est pas possible de doter d?un parking en int?rieur ou sur leur parcelle doit ?tre notifi? aux personnes concern?es, de m?me que la motivation de cette impossibilit?, dans un d?lai de 30 jours ? compter de la date de la premi?re demande concernant le statut de zonage. Les municipalit?s sont tenues d?indiquer comment le probl?me de stationnement sera r?solu en l?absence d?un parking dans le b?timent, et de quelle aire ou de quel parking public le b?timent b?n?ficiera, et de mettre en place ces parkings. Les usagers qui sont concern?s par cette situation et qui feront usage des parkings publics ne paieront pas le stationnement. ?

22. L?article 10 du r?glement du 1er juillet 1993 dispose dans sa partie pertinente :

? Les principes de perception des frais de stationnement sont d?termin?s par les conseils municipaux et provinciaux sur la base des r?glements et circulaires en vigueur. Les frais de stationnement per?us sont d?pos?s sur un compte bancaire qui doit ?tre ouvert dans l?une des banques publiques. Le taux d?int?r?t pr?vu par la loi est appliqu? au montant collect?. (…) Le montant de [frais de] stationnement per?u pour le compte des municipalit?s du district est utilis? pour les aires de stationnement (…) ? construire par les municipalit?s m?tropolitaines dans les limites du district. ?

23. L?article 11 du r?glement du 1er juillet 1993 ?nonce dans sa partie pertinente :

? Le montant per?u sur le compte d?di? aux frais de stationnement ainsi que le montant affect? ? cet usage par les municipalit?s sur leur propre budget sont utilis?s pour l?acquisition et l?expropriation des terrains n?cessaires en vue [de la r?alisation] de l?aire de stationnement (…) en fonction du plan d?urbanisme sur cinq ans. Le montant per?u sur le compte d?di? ne peut ?tre utilis? ? d?autres fins que le stationnement. Le montant per?u sur le compte d?di? est vers? au b?n?ficiaire par la banque concern?e sur instruction ?crite de la commune (…). Le minist?re de l?Int?rieur est charg? de v?rifier si le montant per?u est utilis? aux fins pr?vues. ?

EN DROIT

SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE NO 1 ? LA CONVENTION
24. Invoquant l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention et l?article 6 de la Convention, la requ?rante se plaint d?avoir pay? ? la municipalit? une taxe de participation pour se voir attribuer des places de stationnement mais n?avoir rien obtenu en contrepartie.

25. Le Gouvernement s?oppose ? cette th?se.

26. La Cour rappelle qu?elle est ma?tresse de la qualification juridique des faits de la cause et qu?elle n?est pas li?e par celle que leur attribuent les requ?rants ou les gouvernements (voir, par exemple, Molla Sali c. Gr?ce [GC], no 20452/14, ? 85, 19 d?cembre 2018, et Radomilja et autres c. Croatie [GC], nos 37685/10 et 22768/12, ?? 123-126, 20 mars 2018). En l?esp?ce, elle examinera l?affaire sous le seul angle de l?article 1 du Protocole no1 dont elle rel?ve et qui est ainsi libell? :

? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.

Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?

Sur la recevabilit?
27. Le Gouvernement soutient que la requ?te est incompatible ratione materiae avec les dispositions de la Convention. ? cet ?gard, il estime que le remboursement de la somme pay?e au titre des ? frais de stationnement ? que demande la requ?rante n??tait pr?vu ni par la l?gislation ni par la jurisprudence et que l?int?ress?e ne pouvait d?s lors se voir reconna?tre un droit de propri?t?.

28. Le Gouvernement all?gue que la requ?rante n?a pas la qualit? de victime. Il fait valoir que la municipalit? est en train de r?aliser cinq projets de construction de parkings publics et que d?s que les chantiers seront achev?s, la requ?rante pourra b?n?ficier d?un service de stationnement comme les autres habitants du quartier.

29. Enfin, le Gouvernement estime que la requ?te est manifestement mal fond?e.

30. La requ?rante r?fute ces th?ses. Elle fait r?f?rence ? l?article 3 du r?glement du 1er juillet 1993 sur les aires de stationnement et indique qu?en 2021 aucun service stationnement ne lui avait encore ?t? fourni par la municipalit?. Elle produit ?galement un document ?manant de la mairie d?Akdeniz Mersin dat? du 22 novembre 2021 et attestant qu?il n?existait pas sur le territoire de la commune de parking public exploit? par la municipalit?.

31. La Cour rappelle que la notion de ? biens ? pr?vue par la premi?re partie de l?article 1 du Protocole no 1 a une port?e autonome qui ne se limite pas ? la propri?t? des biens corporels et qui est ind?pendante par rapport aux qualifications formelles du droit interne : ce qui importe c?est de rechercher si les circonstances d?une affaire donn?e, consid?r?es dans leur ensemble, peuvent passer pour avoir rendu le requ?rant titulaire d?un int?r?t substantiel prot?g? par cette disposition (?nery?ld?z c. Turquie [GC], no 48939/99, ? 124, CEDH 2004?XII). Ainsi, ? l?instar des biens corporels, certains autres droits et int?r?ts constituant des actifs peuvent aussi ?tre consid?r?s comme des ? droits de propri?t? ?, et donc comme des ? biens ? aux fins de cette disposition (Iatridis c. Gr?ce [GC], no 31107/96, ? 54, CEDH 1999-II, et Beyeler c. Italie [GC], no 33202/96, ? 100, CEDH 2000-I). La notion de ? biens ? ne se limite pas non plus aux ? biens actuels ? et peut ?galement recouvrir des valeurs patrimoniales, y compris des cr?ances, en vertu desquelles le requ?rant peut pr?tendre avoir au moins une ? esp?rance l?gitime ? et raisonnable d?obtenir la jouissance effective d?un droit de propri?t? (voir, par exemple, Prince Hans-Adam II de Liechtenstein c. Allemagne [GC], no 42527/98, ? 83, CEDH 2001-VIII).

32. S?agissant de la possibilit? de restitution de la somme pay?e ? l?administration par la requ?rante au titre des ? frais de stationnement ?, la Cour observe qu?une telle possibilit? n??tait pas pr?vue par la l?gislation nationale, de sorte que, dans ces conditions, la Cour ne saurait conclure que l?espoir de la requ?rante de se voir un jour restituer la taxe de participation vers?e constituait une forme de cr?ance suffisamment ?tablie au point de pouvoir ?tre revendiqu?e en justice, et donc un ? bien ? distinct au sens de la jurisprudence de la Cour (Kopeck? c. Slovaquie [GC], no 44912/98, ?? 25-26, CEDH 2004-IX).

33. Cela ?tant, une autre consid?ration entre en ligne de compte pour ce qui est de la demande m?me de la requ?rante. En effet, m?me si la Cour admet que l?exercice d?un pouvoir discr?tionnaire portant sur une multitude de facteurs locaux est inh?rent au choix et ? l?application de politiques d?am?nagement urbain et de mesures qui s?imposent, face ? un probl?me tel que celui soulev? en l?esp?ce, les autorit?s ne peuvent l?gitimement invoquer leur marge d?appr?ciation, celle-ci ne les dispensant aucunement de leur devoir de r?agir en temps utile, de fa?on correcte et, surtout, coh?rente. La requ?rante, qui a vers? ? la municipalit? une somme d?argent correspondant ? la valeur de 38 places de parking en vue de la r?alisation de parcs publics de stationnement, qui comptait faire ?galement usage de ces places de stationnement et qui n?a rien obtenu en contrepartie de la part de l?administration, pouvait d?noncer cette omission, constitutive d?une faute de nature ? engager la responsabilit? de l??tat, et l?gitimement avoir l?espoir d?obtenir des dommages et int?r?ts pour faute de service de l?administration d?s lors que celle-ci avait l?obligation l?gale d?assurer le service pour lequel elle avait per?u une participation de l?administr?. Autrement dit, l?int?ress?e, qui, en bonne foi, a vers? la somme r?clam?e en faisant confiance aux engagements pris par les autorit?s comp?tentes, avait un int?r?t substantiel ? soulever devant les tribunaux administratifs le manquement ? cette obligation l?gale de la municipalit? qui avait eu pour effet de la priver des places de stationnement en question. Ainsi, la requ?rante disposait d?une cr?ance suffisamment ?tablie pour ?tre revendiqu?e en justice, donc d?un ? bien ? au sens de la norme exprim?e ? la premi?re phrase de l?article 1 du Protocole no 1, laquelle trouve de ce fait ? s?appliquer ? ce volet du grief examin?. Il y a par cons?quent lieu de rejeter les exceptions tir?es d?une pr?tendue incompatibilit? ratione materiae de la requ?te avec les dispositions de la Convention et d?une absence de qualit? de victime.

34. Constatant que la requ?te n?est pas manifestement mal fond?e au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?elle ne se heurte par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour la d?clare recevable.

Sur le fond
35. La requ?rante soutient que les circonstances de la cause ont emport? violation de l?article 1 du Protocole no 1.

36. Le Gouvernement conteste les all?gations de la requ?rante. Il indique que la municipalit? a lanc? les travaux de construction de nouvelles aires de stationnement ? proximit? du bien immobilier de la requ?rante. Il fait r?f?rence ? la l?gislation et il pr?cise que la taxe per?ue ne finan?ait pas uniquement l?attribution de places de parking sp?cifiques ? l?int?ress?e ou la construction d?un nouveau parking ? son profit par la municipalit?. Il ajoute que la requ?rante est une soci?t? commerciale et qu?il est attendu d?elle qu?elle agisse avec prudence et qu?elle connaisse les difficult?s inh?rentes au probl?me du stationnement en ville. D?s lors, selon le Gouvernement, la requ?rante ayant obtenu son permis de construire et les travaux de r?alisation des parkings ? proximit? ayant commenc?, le juste ?quilibre voulu par l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention n?aurait pas ?t? rompu.

37. La Cour rappelle, pour commencer, ?tre comp?tente pour tenir compte des d?veloppements intervenus post?rieurement ? l?introduction de la requ?te. Elle rappelle ?galement que, pour appr?cier la conformit? de la conduite de l??tat ? l?article 1 du Protocole no 1, elle doit se livrer ? un examen global des divers int?r?ts en jeu, en gardant ? l?esprit que la Convention a pour but de sauvegarder des droits ? concrets et effectifs ?. Elle doit aller au-del? des apparences et rechercher la r?alit? de la situation litigieuse (Plechanow c. Pologne, no 22279/04, ? 101, 7 juillet 2009).

38. La Cour renvoie ? sa jurisprudence constante relative ? la structure de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention, aux trois normes distinctes que cette disposition contient (voir, parmi beaucoup d?autres, Visti?? et Perepjolkins c. Lettonie [GC], no 71243/01, ?? 93-94, 25 octobre 2012).

39. Elle estime devoir examiner l?affaire ? la lumi?re de la norme g?n?rale contenue dans la premi?re phrase du premier alin?a de cette disposition, qui ?nonce le droit au respect de la propri?t?.

40. ? cet ?gard, la Cour rappelle que l?article 1 du Protocole no 1 renferme certaines obligations positives. L?exercice r?el et efficace du droit garanti par cette disposition ne d?pend pas uniquement du devoir de l??tat de s?abstenir de toute ing?rence mais peut exiger des mesures positives de protection, notamment l? o? il existe un lien direct entre les mesures qu?un requ?rant pourrait l?gitimement attendre des autorit?s et la jouissance effective par l?int?ress? de ses biens (Kotov c. Russie [GC], no 54522/00, ? 109, 3 avril 2012).

41. La fronti?re entre les obligations positives et les obligations n?gatives de l??tat au titre de l?article 1 du Protocole no 1 ne se pr?te pas ? une d?finition pr?cise, mais les principes applicables n?en sont pas moins comparables. Que l?on analyse l?affaire sous l?angle de l?obligation positive de l??tat ou sous celui de l?ing?rence des pouvoirs publics, qui doit ?tre justifi?e, les crit?res ? appliquer ne sont pas diff?rents en substance. Dans un cas comme dans l?autre, il faut avoir ?gard au juste ?quilibre ? m?nager entre les int?r?ts concurrents de l?individu et de la soci?t? dans son ensemble. Il est ?galement vrai que les objectifs ?num?r?s dans cette disposition peuvent jouer un certain r?le dans l?appr?ciation de la question de savoir si un ?quilibre a ?t? m?nag? entre les exigences de l?int?r?t public et le droit fondamental du requ?rant ? la propri?t?. Dans les deux cas, l??tat jouit d?une certaine marge d?appr?ciation pour d?terminer les mesures ? prendre afin d?assurer le respect de la Convention (ibidem, ? 110).

42. De ce point de vue, la Cour estime qu?il est normal que l?administration dispose d?une grande latitude pour mener une politique ?conomique et sociale, et elle respecte la mani?re dont celle-ci con?oit les imp?ratifs de l?? utilit? publique ?. En effet, elle ne perd pas de vue que l?urbanisme moderne exige, en particulier dans les vastes zones urbaines, des r?flexions et des ?valuations parfois difficiles, et que sa mise en ?uvre demande souvent un temps consid?rable.

43. En l?esp?ce, la Cour observe que la requ?rante s?est vu d?livrer un permis de construire en vue d??difier un immeuble. Le projet autoris? ne comportant pas un nombre de places de stationnement suffisant, elle a vers? ? la municipalit? la somme de 59 879,35 TRY au titre de la participation compensatoire pr?vue par la l?gislation, correspondant ? 38 places de stationnement manquantes.

44. La Cour note qu?il revenait donc ? la municipalit? d?affecter cette somme ? la r?alisation d?un parc public de stationnement et d?en faire b?n?ficier la requ?rante.

45. ? cet ?gard, elle consid?re que l?obligation positive d?coulant de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention imposait ? l?administration de prendre les mesures n?cessaires pour accomplir sa mission. Or le document dat? du 22 novembre 2021 ?manant de la municipalit? d?Akdeniz Mersin qui est produit par la requ?rante et qui atteste qu?il n?existait pas dans la commune de parking public exploit? par la municipalit? (paragraphe 30 ci-dessus) d?montre clairement que depuis plus de quinze ans la municipalit? a manqu? ? son obligation l?gale. Autrement dit, la requ?rante a pay? pour un service qui ne lui a pas ?t? rendu. Cette omission de la municipalit? a entra?n? des r?percussions dommageables pour la requ?rante, laquelle s?est trouv?e priv?e des places de stationnement en question pendant toute cette p?riode, et les tribunaux internes, qui ont pourtant soulev? l?irr?gularit? commise par la municipalit? (voir le paragraphe 15 ci-dessus), n?ont pas ?t? en mesure de rem?dier ? cette situation d?incertitude cr??e par l?administration. Enfin, la Cour constate que la requ?rante n?a pas ?t? d?dommag?e pour ce pr?judice. Il s?agit l? assur?ment d?une situation qui n?est pas compatible avec les exigences de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.

46. Partant, il y a eu violation de cette disposition.

SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
47. Aux termes de l?article 41 de la Convention :

? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?

48. La requ?rante sollicite au moins 15 000 euros (EUR) au titre de la satisfaction ?quitable.

49. Le Gouvernement conteste cette pr?tention et, se r?f?rant ? l?arr?t Kaynar et autres c. Turquie (nos 21104/06 et 2 autres, 7 mai 2019), il invite en tout ?tat de cause la Cour ? renvoyer la question de la r?paration du dommage ? la commission d?indemnisation.

50. La Cour rappelle que l?initiative du gouvernement turc tendant ? ?largir les comp?tences de la commission d?indemnisation renforce le caract?re subsidiaire du m?canisme de protection des droits de l?homme instaur? par la Convention et facilite pour la Cour et le Comit? des Ministres l?accomplissement des t?ches que leur confient respectivement l?article 41 et l?article 46 de la Convention (Kaynar et autres, pr?cit?, ? 73).

51. En l?esp?ce, la Cour rel?ve qu?elle ne dispose pas de tous les outils qui lui permettraient raisonnablement de r?gler la question de l??valuation du pr?judice subi par la requ?rante.

52. Elle consid?re que dans les circonstances de la cause, les instances nationales sont, sans conteste, les mieux plac?es pour ?valuer le pr?judice subi et disposent de moyens juridiques et techniques ad?quats pour mettre un terme ? une violation de la Convention et en effacer les cons?quences.

53. Dans ces conditions, elle estime qu?un recours devant la commission d?indemnisation dans un d?lai d?un mois ? compter de la date de la notification de son arr?t d?finitif est susceptible de donner lieu ? une indemnisation par l?administration et que ce recours repr?sente un moyen appropri? de redresser la violation constat?e au regard de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention (ibidem, ? 74). La Cour tient ? pr?ciser que l?indemnisation au titre du dommage mat?riel est seulement due si la requ?rante n?a pas re?u les places de stationnement ? la fin des travaux de construction de nouvelles aires de stationnement.

54. ? la lumi?re de ce qui pr?c?de, la Cour conclut que le droit national permet dor?navant d?effacer les cons?quences de la violation constat?e et juge d?s lors qu?il n?est pas n?cessaire de se prononcer sur la demande pr?sent?e par la requ?rante ? ce titre. Elle estime par cons?quent qu?il ne se justifie plus de poursuivre l?examen de la requ?te (article 37 ? 1 c) de la Convention). Elle est en outre d?avis qu?il n?existe, en l?esp?ce, pas de circonstances sp?ciales touchant au respect des droits de l?homme garantis par la Convention et ses Protocoles qui exigeraient la poursuite de l?examen de la requ?te (article 37 ? 1 in fine). Par ailleurs, sa conclusion tient compte de ce que l?article 37 ? 2 de la Convention lui permet de r?inscrire une requ?te au r?le lorsqu?elle estime que les circonstances le justifient (ibidem, ? 77).

55. Il y a donc lieu de rayer du r?le la partie de l?affaire relative ? la question de l?application de l?article 41 de la Convention.

PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,

D?clare la requ?te recevable ;
Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention ;
D?cide de rayer du r?le la partie de l?affaire relative ? la question de l?application de l?article 41 de la Convention.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 4 octobre 2022, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.

Dorothee von Arnim Jon Fridrik Kj?lbro
Greffi?re adjointe Pr?sident

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