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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE GIULIANI c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 41, P1-1
Numero: 62842/00/2003
Stato: Italia
Data: 2003-12-04 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusione Violazione di P1-1; Violazione dell’art. 6-1; danno materiale – domanda respinta; Danno morale – risarcimento pecuniario; Rimborso parziale oneri e spese – procedimento nazionale; Rimborso parziale oneri e spese – procedimento della Convenzione
PRIMA SEZIONE
CAUSA GIULIANI C. ITALIA
( Richiesta no 62842/00)
SENTENZA
STRASBURGO
4 dicembre 2003
DEFINITIVO
04/03/2004
Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nella causa Giuliani c. Italia,
La Corte europea dei Diritti dell’uomo, prima sezione, riunendosi in una camera composta da:
SIGG. C.L. Rozakis, presidente,
P. Lorenzen, G. Bonello, la Sig.ra F. Tulkens,
Sigg. A. Kovler, V. Zagrebelsky, K. Hajiyev, giudici, e del Sig. S. Nielsen, cancelliere aggiunto di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 13 novembre 2003,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 62842/00) diretta contro la Repubblica italiana e in cui una cittadina di questo Stato, la Sig.ra A. G. (“il richiedente”), ha investito la Corte il 8 novembre 2000 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle Libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il richiedente ? rappresentato da R. R., avvocato a Firenze. Il governo italiano (“il Governo”) ? rappresentato dal suo agente, il Sig. U. Leanza, ed i suoi coagenti successivi, Sigg. V. Esposito e F. Crisafulli.
3. Il 7 maggio 2002, la Corte ha dichiarato la richiesta ammissibile.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Il richiedente ? nato nel 1961 e ha risieduto a Roma.
5. E? il proprietario di tre appartamenti a Firenze che erano stati affittati a R.M, S.B.C. ed A.M.G. con la precedente proprietaria, zia del richiedente.
1, procedimento contro R.M.
6. Con una lettera raccomandata del 18 maggio 1988, il richiedente inform? l’inquilino della sua intenzione di mettere fine alla locazione alla scadenza dell’affitto, o il 31 dicembre 1991, e lo preg? di liberare i luoghi prima di questa data.
7. Il 3 ottobre 1990, il richiedente reiter? l?avviso di disdetta con un atto notificato e cit? l’interessato a comparire dinnanzi al giudice di istanza di Firenze.
8. Con un’ordinanza del 5 dicembre 1990, questo ultimo conferm? formalmente la disdetta dell’affitto e decise che i luoghi dovevano essere liberati al pi? tardi il 31 dicembre 1992. Questa decisione divent? esecutiva il 21 dicembre 1990.
9. Il 26 novembre 1993, il richiedente notific? all’inquilino il comando di liberare l’appartamento.
10. Il 21 gennaio 1994, gli notific? l?avviso che lo sfratto sarebbe stato eseguito il 16 febbraio 1994 tramite ufficiale giudiziario di giustizia.
11. Tra il 16 febbraio 1994 ed l? 11 febbraio 2000, l’ufficiale giudiziario di giustizia procedette a quattordici tentativi che si chiusero tutti con un fallimento, non avendo potuto il richiedente beneficiare dell’assistenza della forza pubblica.
12. Il 14 ottobre 1994, il richiedente vendette i tre decimi dell’appartamento.
13. Il 25 febbraio 2000, il richiedente ricuper? il suo appartamento, avendo l’inquilino lasciato spontaneamente i luoghi.
2, procedimento contro S.B.C.
14. Con una lettera raccomandata del 18 maggio 1988, il richiedente inform? l’inquilina della sua intenzione di mettere fine alla locazione alla scadenza dell’affitto, o il 31 dicembre 1991, e la preg? di liberare i luoghi prima di questa data.
15. Il 19 giugno 1990, il richiedente reiter? l?avviso di disdetta con un atto notificato e cit? l’interessata a comparire dinnanzi al giudice di istanza di Firenze.
16. Con un’ordinanza del 20 settembre 1990, questo ultimo conferm? formalmente la disdetta dell’affitto e decise che i luoghi dovevano essere liberati al pi? tardi il 31 dicembre 1992. Questa decisione divent? esecutiva il 2 ottobre 1990.
17. Il 27 novembre 1993, il richiedente notific? all’inquilina il comando di liberare l’appartamento.
18. Il 21 gennaio 1994, il richiedente gli notific? l?avviso che lo sfratto sarebbe stato eseguito il 16 febbraio 1994 tramite ufficiale giudiziario di giustizia.
19. Tra il 16 febbraio 1994 ed il 9 marzo 1999, l’ufficiale giudiziario di giustizia procedette a dieci tentativi che si chiusero tutti con un fallimento, non avendo potuto beneficiare il richiedente dell’assistenza della forza pubblica.
20. L’inquilina, di novembre 1996 al settembre 1999, non vers? di affitto al richiedente.
21. Il 24 luglio 1999, invocando l’articolo 6 della legge no 431/98, l’inquilina chiese al giudice di istanza di sospendere il procedimento di sfratto. Questo ultimo sospese il procedimento a tre riprese: fino al 30 marzo 2000, fino al 25 maggio 2000 ed infine fino al 15 febbraio 2001, questo per permettere all’inquilina di regolare i suoi arretrati di affitto.
22. In data del 14 marzo 2001, l’inquilina regol? i suoi debiti ed il richiedente ricuper? il suo appartamento.
3, procedimento contro A.M.G.
23. Con una lettera raccomandata del 18 maggio 1988, il richiedente inform? l’inquilina della sua intenzione di mettere fine alla locazione alla scadenza dell’affitto, o il 31 luglio 1989, e la preg? di liberare i luoghi prima di questa data.
24. Il 7 giugno 1990, il richiedente reiter? l?avviso di disdetta con un atto notificato e cit? l’interessata a comparire dinnanzi al giudice di istanza di Firenze.
25. Con un’ordinanza del 1 ottobre 1990, questo ultimo conferm? formalmente la disdetta dell’affitto e decise che i luoghi dovevano essere liberati al pi? tardi il 1 ottobre 1991. Questa decisione divent? esecutiva il 12 ottobre 1990.
26. L? 11 ottobre 1991, il richiedente notific? all’inquilina il comando di liberare l’appartamento.
27. Il 5 novembre 1991, gli notific? l?avviso che lo sfratto sarebbe stato eseguito il 4 dicembre 1991 tramite ufficiale giudiziario di giustizia.
28. Tra il 4 dicembre 1991 ed il 17 dicembre 2002, l’ufficiale giudiziario di giustizia procedette a ventiquattro tentativi che si chiusero tutti con un fallimento, non avendo potuto beneficiare il richiedente dell’assistenza della forza pubblica.
29. Nella primavera 2003, ad una data non precisata ma anteriore al 15 maggio 2003, il richiedente vendette il suo appartamento.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
30. Dal 1947, la legislazione in materia di affitti di abitazioni ? stata segnata da differenti interventi dei poteri pubblici, riguardanti il controllo degli affitti per mezzo del blocco di questi, mitigati ogni tanto dagli aumenti legali decretati dal governo, cos? come la proroga legale di tutti gli affitti in corso e, infine, la sospensione o lo scaglionamento dell’esecuzione costretta degli sfratti. Per ci? che riguarda la proroga degli affitti, la sospensione dell’esecuzione forzata e lo scaglionamento degli sfratti, il diritto interno pertinente ? presentato nella sentenza resa dalla Corte nella causa Immobiliaire Saffi c. Italia [GC], no 22774/93, ?? 18-35, CEDH 1999-V. Da ultimo, una decreto-legge no 147 del 24 giugno 2003, convertito in legge no 200/03, sospese in certi casi l’esecuzione costretta delle ordinanze di sfratto fino al 30 giugno 2004.
A. Il sistema di controllo degli affitti
31. In materia di controllo degli affitti, l’evoluzione della legislazione italiana si pu? riepilogare come segue.
32. La prima misura pertinente fu la legge no 392 del 27 luglio 1978 che mise in atto un sistema di “affitti equi”, equo canone, fondati su un certo numero di criteri come la superficie e gli oneri di costruzione dell’appartamento.
33. Una seconda misura fu adottata dalle autorit? italiane nell’agosto 1992, ai fini di una liberalizzazione progressiva del mercato della locazione. Introdusse allora una legislazione che attenuava le restrizioni in vigore riguardanti l’importo degli affitti, patti in deroga in virt? della quale i proprietari e gli inquilini potevano in principio scostarsi dall’affitto fissato dalla legge convenendo ad un importo differente.
34. Infine, la legge no 431 del 9 dicembre 1998 ha riformato il regime delle locazioni e liberalizzato gli affitti.
B. Obblighi dell’inquilino in caso di restituzione tardiva
35. L’inquilino ? sottoposto all’obbligo generale di indennizzare il proprietario di ogni danno causato dalla restituzione tardiva dell’alloggio. A questo riguardo, l’articolo 1591 del codice civile italiano dispone:
“L’inquilino che non ha lasciato i luoghi ? tenuto a versare l’importo convenuto al proprietario fino alla data della sua partenza, cos? come ad indennizzarlo di ogni eventuale danno.”
36. Tuttavia, la legge no 61 del 1989 ha tra l?altro plafonato l’indennizzo che poteva richiedere il proprietario ad una somma uguale all’affitto versato dall’inquilino al momento della scadenza dell’affitto, indicizzato in base al rialzo del costo della vita, articolo 24 della legge no 392 del 27 luglio 1978, ed aumentata del 20%, per tutto il periodo durante il quale il proprietario non aveva potuto godere del suo appartamento.
37. La sentenza no 482 reso nel 2000 dalla Corte costituzionale riguardava la questione di sapere se simile determinazione di un massimo fosse conforme alla Costituzione. La giurisdizione costituzionale rispose affermativamente in quanto si trattava di periodi durante i quali la sospensione degli sfratti era stata prescritta dalla legge, e spieg? che questa limitazione mirava a regolare le locazioni mentre la legislazione eccezionale era in vigore e che la penuria di alloggi esigeva la sospensione delle misure di esecuzione forzata. Se gli sfratti erano stati sospesi in virt? della legge, la legislazione aveva in anticipo determinato l’importo dell’indennizzo dovuto dall’inquilino, essendo queste due misure provvisorie ed eccezionali. Del resto, il proprietario trovava un compenso nel fatto che era dispensato dal dimostrare l’esistenza di un danno.
38. La Corte costituzionale dichiar? incostituzionale la determinazione di un massimo dell’indennizzo che pu? essere sollecitata dal proprietario nel caso dove si era trovato nell’incapacit? di riprendere possesso dell’appartamento in ragione del comportamento dell’inquilino e non dell’intervento del legislatore. La giurisdizione costituzionale ha permesso perci?, cos? al proprietario di impegnare un procedimento civile per ottenere pieno risarcimento dei danni causati dall’inquilino.
IN DIRITTO
I. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO NO 1 E DELL’ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE
39. Il richiedente si lamenta dell’impossibilit? prolungata di ricuperare il suo appartamento, in mancanza di concessione dell’assistenza della forza pubblica. Adduce la violazione del suo diritto di propriet?, come riconosciuto all’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione che dispone:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
40. Il richiedente adduce anche una trasgressione all’articolo 6 ? 1 della Convenzione di cui la parte pertinente dispone:
“Ogni persona ha diritto affinch? che la sua causa sia sentita in un termine ragionevole, da un tribunale, chi decider? delle contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile “
41. La Corte ha trattato gi? a pi? riprese delle cause che sollevavano delle questioni simili a quelle del caso specifico e ha constatato la violazione degli articoli 1 del Protocollo no 1 e 6 ? 1 della Convenzione, vedere ?? 46-75 sentenza Immobiliare Saffi, precitata,; Lunari c. Italia, no 21463/96, 11 gennaio 2001, ?? 34-46; Palumbo c. Italia, no 15919/89, 30 novembre 2000, ?? 33-48.
42. La Corte ha esaminato la presente causa e ha considerato che il Governo non ha fornito nessuno fatto n? argomento ch possano condurre ad una conclusione differente nel caso presente. Constata che il richiedente ha dovuto aspettare rispettivamente circa sei anni, sette anni ed un mese e pi? di undici anni a contare dai primi tentativi di sfratto dell’ufficiale giudiziario di giustizia per potere ricuperare i suoi appartamenti.
43. Di conseguenza, in questa causa, c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 e dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione.
II. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
44. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danno materiale
45. Il richiedente richiede in primo luogo il risarcimento del danno materiale subito e lo calcola nel seguente modo:
– 147 070 euro (EUR) che corrispondono alla differenza tra gli affitti che percepiva e quelli che avrebbe potuto percepire a partire dal mese di agosto 1992 fino alle date di recupero degli appartamenti;
– 64 557 EUR: il richiedente spieg? che l’appartamento affittato a R.M. essendo occupato, il prezzo dei tre decimi venduti fu sminuito. In risarcimento di questa perdita, chiede una somma che corrisponde al 30% del valore del primo appartamento.
46. Il Governo contesta queste pretese.
47. Il richiedente avendo omesso di ventilare le sue pretese e di unire i giustificativi necessari, come esige l’articolo 60 dell’ordinamento, la Corte decide di non accordare niente sotto questo capo.
B. Danno morale
48. Il richiedente chiede 25 822 EUR per danno morale.
49. Il Governo contesta queste pretese.
50. La Corte stima che il richiedente ha subito un torto morale certo. Deliberando in equit?, gli accorda 3 000 EUR a questo titolo.
C. Oneri e spese
51. Il richiedente chiede anche il rimborso di oneri e spese nel modo seguente:
– 10 145,40 EUR per gli oneri dei procedimenti di esecuzione;
– 15 000 EUR per oneri e spese incorsi dinnanzi alla Corte.
52. Il Governo contesta queste pretese.
53. Tenuto conto degli elementi in suo possesso e della sua giurisprudenza in materia la Corte stima, ragionevole la somma di 3 500 EUR a titolo di oneri e spese dei procedimenti nazionali e 2 000 EUR per il procedimento dinnanzi alla Corte.
54. La Corte assegna la somma globale di 5 500 EUR per oneri e spese.
D. Interessi moratori
55. La Corte giudica appropriato basare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione;
2. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione;
3. Stabilisce
a) che lo stato convenuto deve versare al richiedente, nei tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le seguenti somme:
i. 3 000 EUR (tremila euro) per danno morale,;
ii. 5 500 EUR (cinquemila cinque cento euro) per oneri e spese,;
iii. pi? ogni importo che pu? essere dovuto a titolo di imposta;
b) che a contare dalla scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti percentuale,;
4. Respinge la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, comunicato poi per iscritto il 4 dicembre 2003 in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento.
S?ren Nielsen Christos Rozakis
Cancelliere aggiunto Presidente

Testo Tradotto

Conclusion Violation de P1-1 ; Violation de l’art. 6-1 ; Dommage mat?riel – demande rejet?e ; Pr?judice moral – r?paration p?cuniaire ; Remboursement partiel frais et d?pens – proc?dure nationale ; Remboursement partiel frais et d?pens – proc?dure de la Convention
PREMI?RE SECTION
AFFAIRE GIULIANI c. ITALIE
(Requ?te no 62842/00)
ARR?T
STRASBOURG
4 d?cembre 2003
D?FINITIF
04/03/2004
Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l’article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l’affaire Giuliani c. Italie,
La Cour europ?enne des Droits de l’Homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
MM. C.L. Rozakis, pr?sident,
P. Lorenzen,
G. Bonello,
Mme F. Tulkens,
MM. A. Kovler,
V. Zagrebelsky,
K. Hajiyev, juges,
et de M. S. Nielsen, greffier adjoint de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 13 novembre 2003,
Rend l’arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. A l’origine de l’affaire se trouve une requ?te (no 62842/00) dirig?e contre la R?publique italienne et dont une ressortissante de cet Etat, Mme A. G. (? la requ?rante ?), a saisi la Cour le 8 novembre 2000 en vertu de l’article 34 de la Convention de sauvegarde des Droits de l’Homme et des Libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. La requ?rante est repr?sent?e par Me R. R., avocate ? Florence. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) est repr?sent? par son agent, M. U. Leanza, et ses coagents successifs, MM. V. Esposito et F. Crisafulli.
3. Le 7 mai 2002, la Cour a d?clar? la requ?te recevable.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L’ESP?CE
4. La requ?rante est n?e en 1961 et r?side ? Rome.
5. Elle est propri?taire de trois appartements ? Florence, qui avaient ?t? lou?s ? R.M., S.B.C. et A.M.G. par la pr?c?dente propri?taire, tante de la requ?rante.
1) Proc?dure contre R.M.
6. Par une lettre recommand?e du 18 mai 1988, la requ?rante informa le locataire de son intention de mettre fin ? la location ? l’expiration du bail, soit le 31 d?cembre 1991, et le pria de lib?rer les lieux avant cette date.
7. Par un acte signifi? le 3 octobre 1990, la requ?rante r?it?ra l’avis de cong? et assigna l’int?ress? ? compara?tre devant le juge d’instance de Florence.
8. Par une ordonnance du 5 d?cembre 1990, ce dernier confirma formellement le cong? du bail et d?cida que les lieux devaient ?tre lib?r?s au plus tard le 31 d?cembre 1992. Cette d?cision devint ex?cutoire le 21 d?cembre 1990.
9. Le 26 novembre 1993, la requ?rante signifia au locataire le commandement de lib?rer l’appartement.
10. Le 21 janvier 1994, elle lui signifia l’avis que l’expulsion serait ex?cut?e le 16 f?vrier 1994 par voie d’huissier de justice.
11. Entre le 16 f?vrier 1994 et le 11 f?vrier 2000, l’huissier de justice proc?da ? quatorze tentatives qui se sold?rent toutes par un ?chec, la requ?rante n’ayant pu b?n?ficier de l’assistance de la force publique.
12. Le 14 octobre 1994, la requ?rante vendit les trois dixi?mes de l’appartement.
13. Le 25 f?vrier 2000, la requ?rante r?cup?ra son appartement, le locataire ayant spontan?ment quitt? les lieux.
2) Proc?dure contre S.B.C.
14. Par une lettre recommand?e du 18 mai 1988, la requ?rante informa la locataire de son intention de mettre fin ? la location ? l’expiration du bail, soit le 31 d?cembre 1991, et la pria de lib?rer les lieux avant cette date.
15. Par un acte signifi? le 19 juin 1990, la requ?rante r?it?ra l’avis de cong? et assigna l’int?ress?e ? compara?tre devant le juge d’instance de Florence.
16. Par une ordonnance du 20 septembre 1990, ce dernier confirma formellement le cong? du bail et d?cida que les lieux devaient ?tre lib?r?s au plus tard le 31 d?cembre 1992. Cette d?cision devint ex?cutoire le 2 octobre 1990.
17. Le 27 novembre 1993, la requ?rante signifia ? la locataire le commandement de lib?rer l’appartement.
18. Le 21 janvier 1994, la requ?rante lui signifia l’avis que l’expulsion serait ex?cut?e le 16 f?vrier 1994 par voie d’huissier de justice.
19. Entre le 16 f?vrier 1994 et le 9 mars 1999, l’huissier de justice proc?da ? dix tentatives qui se sold?rent toutes par un ?chec, la requ?rante n’ayant pu b?n?ficier de l’assistance de la force publique.
20. La locataire, de novembre 1996 ? septembre 1999, ne versa pas de loyer ? la requ?rante.
21. Le 24 juillet 1999, invoquant l’article 6 de la loi no 431/98, la locataire demanda au juge d’instance de suspendre la proc?dure d’expulsion. Ce dernier suspendit la proc?dure ? trois reprises : jusqu’au 30 mars 2000, jusqu’au 25 mai 2000 et enfin jusqu’au 15 f?vrier 2001, ce afin de permettre ? la locataire de r?gler ses arri?r?s de loyer.
22. En date du 14 mars 2001, la locataire r?gla ses dettes et la requ?rante r?cup?ra son appartement.
3) Proc?dure contre A.M.G.
23. Par une lettre recommand?e du 18 mai 1988, la requ?rante informa la locataire de son intention de mettre fin ? la location ? l’expiration du bail, soit le 31 juillet 1989, et la pria de lib?rer les lieux avant cette date.
24. Par un acte signifi? le 7 juin 1990, la requ?rante r?it?ra l’avis de cong? et assigna l’int?ress?e ? compara?tre devant le juge d’instance de Florence.
25. Par une ordonnance du 1er octobre 1990, ce dernier confirma formellement le cong? du bail et d?cida que les lieux devaient ?tre lib?r?s au plus tard le 1er octobre 1991. Cette d?cision devint ex?cutoire le 12 octobre 1990.
26. Le 11 octobre 1991, la requ?rante signifia ? la locataire le commandement de lib?rer l’appartement.
27. Le 5 novembre 1991, elle lui signifia l’avis que l’expulsion serait ex?cut?e le 4 d?cembre 1991 par voie d’huissier de justice.
28. Entre le 4 d?cembre 1991 et le 17 d?cembre 2002, l’huissier de justice proc?da ? vingt-quatre tentatives qui se sold?rent toutes par un ?chec, la requ?rante n’ayant pu b?n?ficier de l’assistance de la force publique.
29. Au printemps 2003, ? une date non pr?cis?e mais ant?rieure au 15 mai 2003, la requ?rante vendit son appartement.
II. LE DROIT INTERNE PERTINENT
30. Depuis 1947, la l?gislation en mati?re de baux d’habitation a ?t? marqu?e par diff?rentes interventions des pouvoirs publics, portant sur le contr?le des loyers au moyen du blocage de ceux-ci, mitig? par les augmentations l?gales d?cr?t?es de temps ? autre par le gouvernement, ainsi que sur la prorogation l?gale de tous les baux en cours et, enfin, sur la suspension ou l’?chelonnement de l’ex?cution forc?e des expulsions. En ce qui concerne la prorogation des baux, la suspension de l’ex?cution forc?e et l’?chelonnement des expulsions, le droit interne pertinent est pr?sent? dans l’arr?t rendu par la Cour dans l’affaire Immobiliaire Saffi c. Italie [GC], no 22774/93, ?? 18-35, CEDH 1999-V. En dernier lieu, un d?cret-loi no 147 du 24 juin 2003, converti en loi no 200/03, suspendit dans certains cas l’ex?cution forc?e des ordonnances d’expulsion jusqu’au 30 juin 2004.
A. Le syst?me de contr?le des loyers
31. En mati?re de contr?le des loyers, l’?volution de la l?gislation italienne peut se r?sumer comme suit.
32. La premi?re mesure pertinente fut la loi no 392 du 27 juillet 1978, qui mit en place un syst?me de ? loyers ?quitables ? (equo canone) reposant sur un certain nombre de crit?res tels que la superficie et les frais de construction de l’appartement.
33. Une deuxi?me mesure fut adopt?e par les autorit?s italiennes en ao?t 1992, aux fins d’une lib?ralisation progressive du march? de la location. Entra alors en vigueur une l?gislation qui att?nuait les restrictions frappant le montant des loyers (patti in deroga), en vertu de laquelle les propri?taires et les locataires pouvaient en principe s’?carter du loyer fix? par la loi en convenant d’un montant diff?rent.
34. Enfin, la loi no 431 du 9 d?cembre 1998 a r?form? le r?gime des locations et lib?ralis? les loyers.
B. Obligations du locataire en cas de restitution tardive
35. Le locataire est soumis ? l’obligation g?n?rale d’indemniser le propri?taire de tout dommage caus? par la restitution tardive du logement. A cet ?gard, l’article 1591 du code civil italien dispose :
? Le locataire qui n’a pas quitt? les lieux est tenu de verser au propri?taire le montant convenu jusqu’? la date de son d?part, ainsi que de l’indemniser de tout pr?judice ?ventuel ?.
36. Toutefois, la loi no 61 de 1989 a entre autres plafonn? l’indemnisation que pouvait r?clamer le propri?taire ? une somme ?gale au loyer vers? par le locataire au moment de l’expiration du bail, index?e sur la hausse du co?t de la vie (article 24 de la loi no 392 du 27 juillet 1978) et major?e de 20 %, pour toute la p?riode pendant laquelle le propri?taire n’avait pu jouir de son appartement.
37. L’arr?t no 482 rendu en 2000 par la Cour constitutionnelle portait sur la question de savoir si un tel plafonnement ?tait conforme ? la Constitution. La juridiction constitutionnelle r?pondit par l’affirmative s’agissant des p?riodes pendant lesquelles la suspension des expulsions avait ?t? prescrite par la loi, et expliqua que cette limitation visait ? r?guler les locations alors que la l?gislation d’exception ?tait en vigueur et que la p?nurie de logements exigeait la suspension des mesures d’ex?cution forc?e. Si les expulsions avaient ?t? suspendues en vertu de la loi, la l?gislation avait par avance d?termin? le montant de l’indemnisation due par le locataire, ces deux mesures ?tant provisoires et exceptionnelles. Du reste, le propri?taire y trouvait une compensation dans le fait qu’il ?tait dispens? de d?montrer l’existence d’un pr?judice.
38. La Cour constitutionnelle d?clara inconstitutionnel le plafonnement de l’indemnisation pouvant ?tre sollicit?e par le propri?taire dans le cas o? il s’?tait trouv? dans l’incapacit? de reprendre possession de l’appartement en raison du comportement du locataire et non de l’intervention du l?gislateur. En cons?quence, la juridiction constitutionnelle a ainsi permis au propri?taire d’engager une proc?dure civile pour obtenir pleine r?paration des pr?judices caus?s par le locataire.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L’ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1 ET DE L’ARTICLE 6 DE LA CONVENTION
39. La requ?rante se plaint de l’impossibilit? prolong?e de r?cup?rer ses appartements, faute d’octroi de l’assistance de la force publique. Elle all?gue la violation de son droit de propri?t?, tel que reconnu ? l’article 1 du Protocole no 1 ? la Convention, qui dispose :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d’utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les Etats de mettre en vigueur les lois qu’ils jugent n?cessaires pour r?glementer l’usage des biens conform?ment ? l’int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d’autres contributions ou des amendes. ?
40. La requ?rante all?gue aussi un manquement ? l’article 6 ? 1 de la Convention, dont la partie pertinente dispose :
? Toute personne a droit ? ce que sa cause soit entendue (…) dans un d?lai raisonnable, par un tribunal (…) qui d?cidera (…) des contestations sur ses droits et obligations de caract?re civil (…) ?
41. La Cour a d?j? trait? ? maintes reprises des affaires soulevant des questions semblables ? celles du cas d’esp?ce et a constat? la violation des articles 1 du Protocole no 1 et 6 ? 1 de la Convention (voir arr?t Immobiliare Saffi, pr?cit?, ?? 46-75; Lunari c. Italie, no 21463/96, ?? 34-46, 11 janvier 2001 ; Palumbo c. Italie, no 15919/89, ?? 33-48, 30 novembre 2000).
42. La Cour a examin? la pr?sente affaire et consid?re que le Gouvernement n’a fourni aucun fait ni argument pouvant mener ? une conclusion diff?rente dans le cas pr?sent. Elle constate que la requ?rante a d? attendre respectivement environ six ans, sept ans et un mois et plus de onze ans ? compter des premi?res tentatives d’expulsion de l’huissier de justice avant de pouvoir r?cup?rer ses appartements.
43. Par cons?quent, dans cette affaire, il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1 et de l’article 6 ? 1 de la Convention.
II. SUR L’APPLICATION DE L’ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
44. Aux termes de l’article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu’il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d’effacer qu’imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s’il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage mat?riel
45. La requ?rante r?clame en premier lieu la r?paration du pr?judice mat?riel subi et le chiffre de la mani?re suivante :
– 147 070 euros (EUR) correspondant ? la diff?rence entre les loyers qu’elle percevait et ceux qu’elle aurait pu percevoir ? partir du mois d’ao?t 1992 jusqu’aux dates de r?cup?ration des appartements ;
– 64 557 EUR: la requ?rante expliqua que l’appartement lou? ? R.M. ?tant occup?, le prix des trois dixi?mes vendus fut diminu?. En r?paration de cette perte, elle demande une somme correspondant ? 30 % de la valeur du premier appartement.
46. Le Gouvernement conteste ces pr?tentions.
47. La requ?rante ayant omis de ventiler ses pr?tentions et de joindre les justificatifs n?cessaires, comme l’exige l’article 60 du r?glement, la Cour d?cide de ne rien accorder sous ce chef.
B. Dommage moral
48. La requ?rante demande 25 822 EUR pour dommage moral.
49. Le Gouvernement conteste ces pr?tentions.
50. La Cour estime que la requ?rante a subi un tort moral certain. Statuant en ?quit?, elle lui accorde 3 000 EUR ? ce titre.
C. Frais et d?pens
51. La requ?rante demande ?galement le remboursement des frais et d?pens de fa?on suivante :
– 10 145,40 EUR pour les frais des proc?dures d’ex?cution ;
– 15 000 EUR pour les frais et d?pens encourus devant la Cour.
52. Le Gouvernement conteste ces pr?tentions.
53. Compte tenu des ?l?ments en sa possession et de sa jurisprudence en la mati?re, la Cour estime raisonnable la somme de 3 500 EUR au titre des frais et d?pens des proc?dures nationales et 2 000 EUR pour la proc?dure devant la Cour.
54. La Cour alloue la somme globale de 5 500 EUR pour frais et d?pens.
D. Int?r?ts moratoires
55. La Cour juge appropri? de baser le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d’int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L’UNANIMIT?,
1. Dit qu’il y a eu violation de l’article 1 du Protocole no 1 ? la Convention ;
2. Dit qu’il y a eu violation de l’article 6 ? 1 de la Convention ;
3. Dit
a) que l’Etat d?fendeur doit verser ? la requ?rante, dans les trois mois ? compter du jour o? l’arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l’article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes :
i. 3 000 EUR (trois mille euros) pour dommage moral ;
ii. 5 500 EUR (cinq mille cinq cents euros) pour frais et d?pens ;
iii. plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d’imp?t ;
b) qu’? compter de l’expiration dudit d?lai et jusqu’au versement, ces montants seront ? majorer d’un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;
4. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 4 d?cembre 2003 en application de l’article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
S?ren Nielsen Christos Rozakis
Greffier adjoint Pr?sident

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