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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE DRASSICH c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 06,46
Numero: 65173/09/2018
Stato: Italia
Data: 2018-02-22 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusioni
Non -violazione dell’articolo 6+6-3 – Diritto ad un processo equo, Articolo 6 – Procedimento penale Articolo 6-1 – Processo equo Articolo 6-3 – Diritti della difesa
Articolo 6-3-ha – Informazione sulla natura e la causa dell’accusa Articolo 6-3-b – Facilit? necessarie Tempo necessario, (Articolo 6 – Diritto ad un processo equo
Articolo 6-3 – Diritti della difesa)

PRIMA SEZIONE

CAUSA DRASSICH C. Italia (no 2)

(Richiesta no 65173/09)

SENTENZA

STRASBURGO

22 febbraio 2018

Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nel causa Drassich c. Italia (no 2),
La Corte europea dei diritti dell’uomo, prima sezione, riunendosi in una camera composta di:
Linos-Alexandre Sicilianos, presidente,
Kristina Pardalos,
Guido Raimondi,
Ale? Pejchal,
Ksenija Turkovi?,
Armen Harutyunyan,
Pauliine Koskelo, giudici,
e di Abele Campos, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 30 gennaio 2018,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 65173/09) diretta contro la Repubblica italiana e in cui un cittadino di questo Stato, OMISSIS (“il ricorrente”), ha investito la Corte il 16 novembre 2009 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Dinnanzi alla Corte, il ricorrente ? stato rappresentato da OMISSIS avvocati a Bologna ed a Mestre. Il governo italiano (“il Governo”) ? stato rappresentato dal suo agente, la Sig.ra E. Spatafora.
3. Il ricorrente adduceva una mancanza di equit? del procedimento penale condotto al suo carico.
4. Il 26 novembre 2014, la richiesta ? stata comunicata al Governo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
5. Il ricorrente ? nato nel 1958 e ha risieduto a Paularo.
A. La richiesta no 25575/04 e la sentenza resa dalla Corte il 11 dicembre 2007
1. Il procedimento penale
6. I fatti sono descritti in modo dettagliata nel sentenza Drassich c. Italia (no 25575/04, ?? 5-17, 11 dicembre 2007,). Il ricorrente, un giudice italiano carico della direzione della sezione del tribunale di Pordenone che tratta le cause da fallimento, fu rinviato in giudizio dinnanzi al tribunale di Venezia per i reati di corruzione al senso dell’articolo 319 del codice penale (CP), di falso e di abuso di potere. Fu condannato in prima istanza ad una pena globale di tre anni di detenzione. Con una sentenza del 12 giugno 2002, la corte di appello di Venezia conferm? la condanna del ricorrente per i reati di falso e di corruzione, ma port? la pena a tre anni ed otto mesi di detenzione.
7. Il ricorrente si ricorse in cassazione. In uno dei suoi mezzi, indic? che il reato di corruzione era prescritto da agosto 2001 tenuto conto delle circostanze attenuanti di cui avrebbe beneficiato.
8. Con una sentenza del 4 gennaio 2004 di cui il testo fu depositato alla cancelleria il 17 maggio 2004, la Corte di cassazione respinse il ricorrente. Riqualific? i fatti di corruzione in “corruzione negli atti giudiziali”, corruzione in atti giudiziari, al senso dell’articolo 319 ter del CP. Espose che questa disposizione che puniva pi? severamente questa ultima violazione che quella, autonomo, sanzionato dall’articolo 319, trovava ad applicarsi quando la corruzione era stata commessa nello scopo specifico di favorire una delle parti del processo o di nuocergli. La qualifica giuridica della fatti ritenuta che provoca una pena superiore a cinque anni di detenzione, la Corte di cassazione conclude che il termine legale previsto con l’articolo 157 del codice di procedimento penale (CPP) per la prescrizione del reato non era scaduto ancora e respinse l’eccezione sollevata dal ricorrente.
2. Il procedimento dinnanzi alla Corte
9. Il 14 luglio 2004, il ricorrente investe la Corte in virt? dell’articolo 34 della Convenzione.
10. Con una sentenza del 11 dicembre 2007, la Corte dichiar? la richiesta ammissibile e conclude alla violazione dell’articolo 6 ?? 1 e 3 ha, e b, della Convenzione ai motivi che il ricorrente non aveva avuto la possibilit? di essere informato di un modo dettagliato della natura e della causa dell’accusa portata contro lui, e che non aveva disposto del tempo e delle facilit? necessarie alla preparazione della sua difesa.
11. La Corte stim? che, anche se le giurisdizioni potevano riqualificare i fatti di cui erano investite, non era stato stabilito nello specifico che il ricorrente fosse stato avvertito della possibilit? di una riqualificazione dell’accusa portata contro lui, n? che avesse avuto la possibilit? di dibattere contraddittoriamente della nuova accusa. Indic? che, se era vero che l’elemento patrimoniale dei due reati in causa era lo stesso, a sapere la commissione con un funzionario pubblico di atti contrari ai suoi doveri nello scopo di percepire degli utili, il reato di corruzione negli atti giudiziali necessitava inoltre l’esistenza di un elemento intenzionale specifico. Era quindi plausibile sostenere che i mezzi di difesa sarebbero stati differenti di quelli scelti per contestare l’azione principale.
12. Infine, a proposito delle ripercussioni della nuova accusa sulla determinazione della pena del ricorrente, la Corte non sottoscrisse alla tesi secondo la quale la modifica dell’accusa era stata senza incidenza sulla determinazione della pena pronunciata contro il ricorrente.
13. Deliberando sull’applicazione dell’articolo 41 della Convenzione, la Corte non accord? nessuna somma al ricorrente, questo ultimo non avendo formulato di domanda nel termine assegnato. Tuttavia, indic? che, quando concludeva che un individuo era stato condannato alla conclusione di un procedimento inficiato di trasgressioni alle esigenze dell’articolo 6 della Convenzione, un nuovo processo o una riapertura del procedimento, alla domanda dell’interessato, rappresentava in principio un mezzo adeguato di risanare la violazione constatata.
B. La risoluzione del Comitato dei Ministri del Consiglio dell’Europa del 30 settembre 2009
14. Il Comitato dei Ministri del Consiglio dell’Europa mise fine all’esame della richiesta no 25575/04 adottando, il 30 settembre 2009, il Risoluzione ResDH(2009)87 di cui i passaggi pertinenti si leggono cos?:
“(…) in virt? dell’articolo 46 paragrafo 2 della Convenzione
Visto la sentenza trasmessa dalla Corte uno volte definitivo;
Ricordando che le violazioni della Convenzione constatata dalla Corte in questa causa riguardano un attentato al diritto ad essere informato di un modo dettagliato della natura e della causa dell’accusa, cos? come au dritto a disporre del tempo e delle facilit? necessarie alla preparazione della sua difesa in ragione della riqualificazione dei fatti con la Corte di Cassazione senza che il ricorrente ne sia informato (violazione dell’articolo 6) paragrafo 3 ha, e b, composto con l’articolo 6, paragrafo 1, (vedere dettagli nell’allegato.
(…)
Dichiara, dopo avere esaminato le misure prese dallo stato convenuto (vedere Allegato) che ha assolto le sue funzioni in virt? dell’articolo 46 paragrafo 2 della Convenzione nella presente causa e
Decidi di chiudere ne l’esame. “
15. L’allegato al Risoluzione ResDH(2009)87 si legge cos? nelle sue parti pertinenti nello specifico:
“Informazione sulle misure prese per conformarsi alla sentenza
nel causa Drassich contro l’Italia
(…)
I. Pagamento della soddisfazione equa e misure individuali
(…)
b, Misure individuali,
Il ricorrente ? stato condannato ad una pena di tre anni ed otto mesi di prigione. Ha scontato sette mesi ed un giorno e, a partire dal 6/09/2004, la sua condanna ? stata commutata in rinvio probatorio, sotto la sorveglianza di un servizio sociale, la pena residua che ? inferiore a due anni. La Corte europea aveva considerato tuttavia che un nuovo processo o una riapertura del procedimento, alla domanda dell’interessato, rappresentava in principio un mezzo adeguato di riparare la violazione (paragrafo 46 della sentenza). Seguito alla sentenza della Corte europea, il ricorrente ha chiesto alla Corte di appello di Venezia di dichiarare la sua sentenza del 12/06/2002 non esecutivo a titolo dell’articolo 670 del Codice di procedimento penale. Applicando la giurisprudenza della Corte di cassazione, sentenze no 3600, Dorigo e no 2432, Somogy), la Corte di appello ha riconosciuto la sua sentenza come non esecutivo per ci? che ? della parte relativa alla corruzione e ha rinviato alla Corte di cassazione il ricorso iniziale del ricorrente contro questa sentenza affinch? possa dare effetto alla sentenza della Corte europea. Nella sua sentenza del 11/12/2008, la Corte di cassazione ha stimato che, nel caso di specifico, il restitutio in integrum doveva limitarsi ad annullare la parte del suo giudizio che non aveva rispettato il principio del dibattito contraddittorio, a sapere quella dove aveva lei stessa procedimento alla riqualificazione dei fatti addotti contro il ricorrente di “corruzione semplice” a “corruzione negli atti giudiziali.” La Corte di cassazione ha considerato che l’articolo 625 bis del Codice di procedimento penale erano lo strumento pi? appropriato per arrivare a questo risultato. Questo articolo che contempla un ricorso straordinario per ovviare agli errori patrimoniali, pu? essere applicato analogia legis alle violazioni del diritto di difendersi dinnanzi alla Corte di cassazione, e permette cos? di annullare la parte della decisione messa in causa. La Corte di cassazione ha annullato dunque unicamente la sua sentenza del 4 febbraio 2004 per ci? che ? del reato di corruzione definita come corruzione negli atti giudiziali e ha ordinato di procedere ad un nuovo esame del ricorso in cassazione del ricorrente contro la sentenza del 12 giugno 2002 della Corte di appello di Venezia. Nella cornice del nuovo procedimento, la Corte di cassazione non mancher? di prendere in conto le esigenze della Convenzione in materia di processo equo.
II. Misure prove generale
1, riqualificazione dei reati senza che il principio del dibattito contraddittorio sia applicato: secondo il Governo italiano, nessuno cambiamento legislativo non appare necessario perch? la violazione risultava in materia dall’interpretazione giurisprudenziale dei principi generali dato con la Corte di cassazione.
La giurisprudenza recente della Corte di cassazione ha fornito una nuova interpretazione in conformit? con la giurisprudenza della Corte europea. Nella sua sentenza del 11/12/2008, la Corte di cassazione ha riconosciuto che la sentenza della Corte europea aveva avuto per effetto di allargare il campo di applicazione del principio del dibattito contraddittorio nell’ordine giuridico interno. La Corte di cassazione ha considerato che la sentenza della Corte europea implicava che d’ora in poi questo principio si applica a tutti gli stadi del procedimento, ivi compreso quando la Corte di cassazione controlla la legalit? di un giudizio, dal momento che una modifica ex-officio del capo di accusa ha avuto un’incidenza sulla pena pronunciata contro il ricorrente.
2, riapertura dei procedimenti in seguito a constatazioni di violazioni: nella sua sentenza del 11/12/2008, la Corte di cassazione ha stimato che, nei casi come quello di specifico, la decisione della Corte europea non rimetteva in questione la decisione sul fondo, ma solamente la sentenza della Corte di cassazione che si era rivelata iniquo in ragione di una carenza del sistema giuridico, il mancata applicazione del principio del dibattito contraddittorio. Questo ? perch?, la revisione della decisione sul fondo non ? necessaria e l’applicazione con analogia dell’articolo 625 bis del Codice di procedimento penale sono sufficienti per colmare la lacuna del sistema giuridico nelle cause simili.
3, pubblicazione e diffusione: la sentenza della Corte europea ? stata diffusa alle autorit? competenti e ? stata pubblicata sui siti del Ministero della Giustizia (www.giustizia.it) e della Corte di cassazione (www.cortedicassazione.it), cos? come nella banca dati della Corte di cassazione sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (www.Italgiure.giustizia.it). Questo ultimo sito Internet ? utilizzato largamente da tutti gli esperti del diritto in Italia, funzionari, avvocati, procuratori e giudici. “
C. Il procedimento oggetto della presente richiesta
16. In seguito alla sentenza della Corte che conclude alla violazione della Convenzione, il ricorrente introdusse il 19 febbraio 2008 una domanda dinnanzi alla corte di appello di Venezia per ottenere una decisione che dichiara la sua condanna non esecutivo a titolo dell’articolo 670 del CPP. Adduceva che il suo interesse ad agire persisteva in dispetto per il fatto che aveva scontato interamente la sua pena. Difatti, secondo il ricorrente, la condanna aveva altre conseguenze, in particolare le interdizioni e l’iscrizione al casellario giudiziario. Il ricorrente chiedeva l’annullamento della sua condanna e, sussidiariamente, l’annullamento della parte concernente i fatti di corruzione.
17. In un parere del 22 maggio 2008, il ministero pubblico stimava che la dichiarazione secondo la quale la condanna non era esecutiva sarebbe stata sufficiente affinch? la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo fosse rispettata.
18. La corte di appello di Venezia non divise il parere del ministero pubblico. Il 4 giugno 2008, dopo avere riconosciuto l’interesse ad agire del ricorrente e dichiarato la condanna non esecutivo, per la parte relativa ai fatti di corruzione, stim? che ci? non era sufficiente, al motivo che una tale dichiarazione non inficerebbe la sentenza di condanna in quanto tale e che occorreva pienamente un rimedio restitutoire, a sapere una decisione che dichiara il reato di corruzione prescritta.
Secondo la corte di appello, la Corte di cassazione doveva essere investita quindi di nuovo della pratica per determinare il modo di conformarsi alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Di conseguenza, la corte di appello trasmise la pratica alla Corte di cassazione.
19. Il ricorrente deposit? un ricorso in cassazione. Poneva l? la questione di sapere quale erano i limiti e le particolarit? del procedimento che se ne seguirebbe. Secondo lui, se la Corte di cassazione riqualificasse una nuova volta i fatti in corruzione negli atti giudiziali, si esporsi ad una seconda constatazione di violazione da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il ricorrente esponeva che soli i due seguente sceneggiature erano plausibili: o i giudici rimettevano completamente in causa il re judicata ed essi annullavano interamente la condanna, dal momento che questa sarebbe stato pronunciato alla conclusione di un procedimento giudicato iniquo; o dichiaravano il reato di corruzione semplice prescritta ed essi ricalcolavano perci? la pena. Di conseguenza, il ricorrente chiedeva alla Corte di cassazione di annullare senza rinvio la sua condanna per corruzione o, a difetto, di dichiarare i fatti prescritti.
20. Il 12 novembre 2008, un’udienza ebbe luogo dinnanzi alla Corte di cassazione. Risulta della pratica che il procuratore generale ha chiesto la revoca della sentenza della Corte di cassazione del 4 gennaio 2004 e la cassazione senza rinvio della sentenza della corte di appello di Venezia del 12 giugno 2002 al motivo che il reato di corruzione era prescritto.
21. Con una sentenza del 12 novembre 2008, la Corte di cassazione stim? che il caso di specifico era differente di quello dove l’imputato era stato giudicato in contumacia e che non era quindi necessario riaprire il procedimento sul fondo. Consider? che bastava correggere l’errore procedurale dando all’imputato la possibilit? di dibattere (interloquire) a proposito della riqualificazione dei fatti di corruzione. Notando che il problema constatato dalla Corte europea era la violazione del diritto ad essere informato della natura e delle ragioni dell’accusa e la violazione del diritto a disporre del tempo e delle facilit? necessarie per la sua difesa, indic? che si poteva ovviare applicando con analogia l’articolo 625 bis del CPP che contempla la correzione degli errori patrimoniali. In conclusione, la Corte di cassazione decise di revocare la parte dei re judicata susseguente alla violazione dei diritti della difesa, a sapere la parte che cade sui fatti qualificati di corruzione negli atti giudiziali al senso dell’articolo 319 ter del CP. Decise che procederebbe ad un nuovo esame (trattazione) del ricorso in cassazione introduce col ricorrente contro la sentenza della corte di appello reso nel 2002, in relazione in particolare con la questione della qualifica giuridica dei fatti.
22. In un esposto datato del 10 marzo 2009, il ricorrente esprimeva i suoi dubbi in quanto alla portata di questa decisione, chiedendo si se il re judicata era stato rimesso in questione o no. Indicava che non c’era stata contestazione formale del reato di corruzione negli atti giudiziali e che si ignorava su che cosa porterebbe l’udienza fissata dalla Corte di cassazione. Secondo il ricorrente, difatti, il ministero pubblico o la Corte di cassazione lei stessa potevano decidere di non pi? posarsi la questione della riqualificazione dei fatti. Il ricorrente precisava che la Corte di cassazione poteva annullare tutta la condanna controversa al motivo che era stata resa alla conclusione di un procedimento iniquo. Stimava in compenso che, nel caso dove la Corte di cassazione giudicherebbe che il re judicata non era a rimettere in questione, i giudici avrebbero allora come sola conclusione di dichiarare prescritta il reato di corruzione semplice, questa che ? la sola violazione che gli sarebbe stata rimproverata formalmente al momento dell’immissione nel processo, nel 2002, della Corte di cassazione. Infine, considerava che, nell’ipotesi dove la Corte di cassazione deciderebbe per? di riqualificare i fatti in corruzione negli atti giudiziali, dovrebbe constatare che questa violazione era prescritta anche. In conclusione, il ricorrente chiedeva la cassazione senza rinvio della sentenza di condanna resa dalla corte di appello nel 2002 in ragione della prescrizione.
23. Il 6 maggio 2009, il ricorrente deposit? un secondo esposto in che aggiungeva delle precisioni concernente il criterio di calcolo del termine di prescrizione relativa al reato di corruzione negli atti giudiziali.
24. All’epoca dell’udienza dinnanzi alla Corte di cassazione del 31 marzo 2009, i difensori del ricorrente chiesero il rinvio dell’udienza in ragione di un sciopero degli avvocati. L’udienza fu rinviata al 25 maggio 2009.
25. All’epoca dell’udienza del 25 maggio 2009, la Corte di cassazione ricord? ai difensori del ricorrente che era possibile riqualificare i fatti di corruzione per che l’interessato era stato giudicato colpevoli fatti di corruzione negli atti giudiziali. Gli avvocati del ricorrente replicarono che era necessario notificare personalmente all’imputato questo nuovo capo di accusa ne che gli d? un termine per preparare la sua difesa, ed essi chiesero un rinvio di udienza. A titolo accessorio, sostennero che l’articolo 319 ter del CP non erano applicabili ai fatti dello specifico.
26. La Corte di cassazione respinse la domanda di rinvio di udienza ai motivi che, secondo l’articolo 614 del CPP, l’imputato non aveva di titolo che gli permette di partecipare al procedimento in cassazione, che la possibilit? di riqualificare i fatti di corruzione in corruzione negli atti giudiziali era stata indicata chiaramente nella sua sentenza del 12 novembre 2008 e che la convocazione dei difensori all’udienza aveva permesso all’imputato di disporre del tempo necessario alla preparazione della sua difesa.
27. Con una sentenza del 25 maggio 2009, depositato alla cancelleria il 18 settembre 2009, la Corte di cassazione ricord? che il ricorrente, col verso dei suoi avvocati, era stato informato della riqualificazione dei fatti con la sua decisione del 12 novembre 2008 che aveva annunciato un nuovo esame del ricorso in cassazione. Aggiunse che l’interessato aveva disposto inoltre del tempo necessario alla preparazione della sua difesa. Stim? di conseguenza che la situazione era stata messa in conformit? con la sentenza di violazione resa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.
28. La Corte di cassazione consider? che i fatti erano stati correttamente e logicamente invalsi con la corte di appello e lei li qualific? di corruzione negli atti giudiziali. Stim? che il reato non era ancora prescritto, nella misura in cui il termine normale di prescrizione era stato sospeso tra luglio 2000 e lugli 2001 in ragione dell’immissione nel processo della Corte costituzionale con la corte di appello. Peraltro, giudic? gli elementi del reato costituito. In conclusione, respinse il ricorso del ricorrente e condann? questo al pagamento degli oneri di procedimento.
D. Il ricorso in revisione formata dal ricorrente
29. Il 29 luglio 2011, il ricorrente introdusse un ricorso in revisione della sentenza della corte di appello del 12 giugno 2002 sul fondamento dell’articolo 630 del CPP, come modificato dalla sentenza della Corte costituzionale no 113 di 2011, paragrafi 6 e 35 sotto.
30. Con una sentenza del 18 gennaio 2012, la corte di appello di Trento dichiar? inammissibile il chiedo del ricorrente, affermando che il procedimento di riapertura condotta dinnanzi alla Corte di cassazione aveva soddisfatto alle esigenze del dibattito contraddittorio e che aveva garantito i diritti alla difesa del ricorrente, e che, di conseguenza, aveva rispettato le indicazioni date dalla Corte europea nel suo sentenza Drassich c. Italia, precitato.
31. Il 15 maggio 2013, la Corte di cassazione respinse il ricorso formato dal ricorrente e conferm? la sentenza della corte di appello. Concernente l’argomento del ricorrente secondo che l’applicazione con analogia dell’articolo 625 bis non gli avevano permesso di riadattare la sua strategia di difesa e di sollecitare all’occorrenza delle notizie prove, la Corte di cassazione rilev? che il ricorrente non aveva sollevato questa questione in cassazione in seguito alla revoca parziale della sua condanna. Peraltro, osserv? che il procedimento iniziato dinnanzi a lei si sarebbe potuto concludere con un rinvio dinnanzi alla corte di appello se si fosse rivelato necessario di riaprire l’istruzione alle fini di ottenere le nuove prove chieste dal ricorrente.
II. IL DIRITTO E LA PRATICA INTERNI PERTINENTI
A. Il codice penale
32. L’articolo 319 del CP si legge cos?:
“Corruzione per gli atti contrari ai doveri pubblici. Il funzionario pubblico che, per omettere o ritardare un atto entrante nell’esercizio delle sue funzioni, o per compiere un atto contrario ai suoi doveri pubblici, riceve del denaro o di altri utili o accetta la promessa di ricevere ne ? punito di una pena di due a cinque anni di detenzione. “
L’articolo 319 bis del CP contemplano sopra le circostanze aggravanti del reato:
“Circostanze aggravanti. La pena ? aumentata se il reato previsto dall’articolo 319 riguarda l’attribuzione di impieghi pubblici, di pensioni o di stipendi o la conclusione di contratti con l’amministrazione pubblica di cui il funzionario fa parte. “
L’articolo 319 ter del CP dispone:
“Corruzione negli atti giudiziali. Se i fatti previsti dall’articolo 319 sono commessi nello scopo di favorire una delle parti di un processo civile, penale o amministrativo o di nuocergli, il reato ? punito di una pena di tre ad otto anni di detenzione.
(…) se del reato derivo la condanna ingiusta di un terzo ad una pena di reclusione superiore a cinque anni o alla perpetuit?, il reato ? punito di una pena di sei anni a vent’ anni di reclusione. “
B. lo codifica di procedimento penale
33. L’articolo 521 ?? 1 e 2 del CPP dispone:
“1. Nel suo giudizio, il giudice pu? dare ai fatti una qualifica giuridica differente di quella che ? stato considerato nel capo di accusa purch? il reato rileva del suo campo di competenza.
2. Il giudice ordina la trasmissione della pratica alla procura se si accorge che il fatto ? differente di quello che ? stato descritto nell’ordinanza di rinvio in giudizio “
L’articolo 522 ? 1 del CPP si leggono come segue:
“Il mancata osservanza delle disposizioni contemplate nella presente sezione ? un motivo di nullit?. “
C. La giurisprudenza della Corte di cassazione
34. Nella sua sentenza no 45275 del 16 novembre 2001, la Corte di cassazione ha indicato ci? che segue:
“Il reato di corruzione negli atti giudiziali, previsto all’articolo 319 ter [del CP], rappresenta una violazione autonoma e non una circostanza aggravante dei reati di corruzione contemplata 318 e 319 agli articoli [del CP]. Difatti, oltre il nomen juris differente del reato ed il fatto che il secondo paragrafo dell’articolo contempla delle circostanze aggravanti, questa violazione comprende l’elemento intenzionale specifico di favorire una parte del processo o di nuocere a questa. “
D. La revisione del processo
35. L’articolo 630 del CPP contempla i casi in che una persona condannata pu? chiedere la revisione del processo. All’epoca della sentenza resa dalla Corte nella richiesta no 25575/04, non era possibile chiedere la revisione del processo sulla base di una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo avendo concluso alla violazione della Convenzione.
Con la sentenza no 113 del 7 aprile 2011, la Corte costituzionale ha dichiarato l’articolo 630 del CPP incostituzionale nella misura in cui non contemplava la possibilit? di chiedere la revisione della condanna in vista di ottenere la riapertura del processo quando ci? era necessario, ai termini dell’articolo 46 della Convenzione, per conformarsi ad una sentenza definitiva della Corte europea dei diritti dell’uomo. Con l’effetto di questa sentenza, effetto additivo, l’articolo 630 del CPP ? stato modificato: ? oramai possibile introdurre una domanda in revisione del processo appellandosi su una sentenza della Corte avendo concluso al difetto di equit? del procedimento.
III. Il Raccomandazione No R (2000) 2 Del Comitato Dei Ministri
36. Il 19 gennaio 2000, all’epoca della 694 riunione dei Delegati dei Ministri, il Comitato dei Ministri del Consiglio dell’Europa ha adottato la Raccomandazione no R (2000) 2 sul riesame o la riapertura di certe cause al livello internano seguito alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. La descrizione delle parti pertinenti di suddetta Raccomandazione ? contenuta nel sentenza Moreira Ferreira c. Portogallo (no 2) ([GC], no 19867/12, ?? 32-33, CEDH 2017.
IN DIRITTO
SU LE VIOLAZIONI ADDOTTE DELL’ARTICOLO 6 ?? 1 E 3 A, E B, DELLA CONVENZIONE,
37. Il ricorrente adduce innanzitutto che le giurisdizioni nazionali non si sono conformate alle indicazioni che risultano del sentenza Drassich c. Italia (no 25575/04, 11 dicembre 2007,) e che hanno violato di nuovo l’articolo 6 ?? 1 e 3 ha, e b, della Convenzione, cos? formulata,:
“Ogni persona ha diritto a ci? che la sua causa sia equamente sentita con un tribunale chi decider? della fondatezza di ogni accusa in materia penale diretta contro lei. “
(…)
3. Ogni imputato ha in particolare diritto a:
a, essere informato, nel pi? corto termine, in una lingua che comprende e di un modo dettagliato, della natura e della causa dell’accusa portata contro lui,;
b, disporre del tempo e delle facilit? necessarie alla preparazione della sua difesa; (…) “
38. Si lamenta poi di non essere potuto comparire personalmente dinnanzi alla Corte di cassazione.
A. Sull’ammissibilit?
39. Il Governo ? convinto che la questione di sapere se l’applicazione con analogia dell’articolo 625 bis del CPP hanno costituito una misura sufficiente di esecuzione della sentenza del 11 dicembre 2007 sul piano individuale ? della giurisdizione del Comitato dei Ministri in virt? dell’articolo 46 ? 2 della Convenzione.
40. A questo riguardo, stima che la presente causa ? simile al causa ?calan c. Turchia (, d?c.), no 5980/07, 6 luglio 2010, arguendo che il Comitato dei Ministri, con l’adozione del Risoluzione ResDH(2009)87 del 29 settembre 2009, ha messo fine alla sua sorveglianza dell’esecuzione della sentenza della Corte del 11 dicembre 2007 che, dopo avere preso in conto gli elementi della pratica, ha concluso che lo stato italiano si era liberato dagli obblighi che gli toccano in virt? dell’articolo 46 della Convenzione e che ha deciso di chiudere l’esame della causa.
41. Il Governo ? di parere che la Corte non saprebbe esaminare la presente causa senza sconfinare sulle competenze del Comitato dei Ministri derivati dell’articolo 46 della Convenzione.
42. Il ricorrente precisa che la presente richiesta non cade sulle modalit? dell’esecuzione della sentenza della Corte del 11 dicembre 2007, ma che mira a mettere in causa l’equit? del nuovo procedimento penale aperto al seguito di suddetto sentenza.
43. La Corte ha esaminato la questione della sua competenza avuta riguardo alle prerogative dello stato convenuto e del Comitato dei Ministri nel sentenza Moreira Ferreira c recentemente. Portogallo (no 2), precitato, ?? 47-51. Riferendosi in materia alla sua giurisprudenza, ha riassunto cos? i principi generali:
“47. La Corte ricorda che, nei sentenze Bochan c. Ucraina (no 2) [GC], no 22251/08, CEDH 2015, e Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT, c,). Svizzera (no 2) ([GC], no 32772/02, CEDH 2009, cos? come nel decisione Egmez c. Cipro (, d?c.), no 12214/07, ?? 48-56, 18 settembre 2012, ha esaminato la questione della competenza della Corte avuta riguardo alle prerogative dello stato convenuto e del Comitato dei Ministri che derivano dell’articolo 46 della Convenzione. I principi posti dalla Corte in queste sentenze e questa decisione possono riepilogare come segue:
ha, Una constatazione di violazione nelle sue sentenze ? essenzialmente declaratoria e, con l’articolo 46 della Convenzione, le Alte Parti contraenti si sono impegnate a conformarsi alle sentenze della Corte nelle controversie ai quali sono partite, il Comitato dei Ministri essendo incaricato di sorvegliare ne l’esecuzione, Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) (no 2, precitato, ? 61.
b, Il ruolo del Comitato dei Ministri in questa tenuta non notifica per quanto le misure prese da un Stato convenuto vista di ovviare alla violazione constatata dalla Corte non possano sollevare un problema nuovo, non deciso dalla sentenza e, quindi, essere oggetto di una nuova richiesta di cui la Corte potrebbe avere a conoscere. In altri termini, la Corte pu? accogliere un motivo di appello secondo che la riapertura di un procedimento al livello interno, in vista di eseguire uno delle sue sentenze, ha dato adito a nuova violazione della Convenzione, ibid., ? 62, Bochan (no 2), precitato, ? 33, ed Egmez, decisione precitata, ? 51.
c, Su questo fondamento, la Corte si ? detta competente per conoscere di motivi di appello formulati in un certo numero di cause che seguono le sentenze rese da lei, per esempio quando le autorit? interne avevano proceduto ad un riesame della pratica nella cornice dell’esecuzione di uno delle sue sentenze che sia con la riapertura dell’istanza o con la condotta di un ogni nuovo processo (Egmez, decisione precitata, ? 52, ed i riferimenti citati.
d, risulta della giurisprudenza della Corte che la constatazione dell’esistenza di un “problema nuovo” dipende in un larga misuro delle circostanze particolari della causa e che la distinzione non ? sempre netta, Bochan (no 2), precitato, ? 34 e, per l’esame di questa giurisprudenza, decisione Egmez precitato, ? 54. Non c’? sconfinamento sulle competenze che il Comitato dei Ministri trae dall’articolo 46-sorvegliare l’esecuzione delle sentenze della Corte e valutare il collocamento in ?uvre delle misure prese dagli Stati a titolo di questo articolo-l? dove la Corte conosce di fatti nuovi nella cornice di una nuova richiesta, Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) (no 2, precitato, ? 67.
48. La Corte ricorda che non ha competenza per ordinare, in particolare, la riapertura di un procedimento, ibid., ? 89. Tuttavia, cos? come egli risulta della raccomandazione no R (2000) 2 del Comitato dei Ministri, si libera della pratica relativa al controllo dell’esecuzione delle sentenze della Corte che esistono delle circostanze eccezionali in che il riesame di una causa o la riapertura dei procedimenti si rivela essere il mezzo pi? efficace, addirittura il solo, di realizzare per quanto possibile il restitutio in integrum, a sapere il ristabilimento della parte lesa, nella situazione dove si trovava prima della violazione della Convenzione. Tra le cause riguardate dalle constatazioni di violazione formulata dalla Corte, queste che necessitano particolarmente il riesame o la riapertura riguardano, secondo l’esposizione dei motivi della raccomandazione, la tenuta del diritto penale, paragrafi 32 e 33 sopra.
49. Cos?, trattandosi della riapertura di un procedimento, ? bacino di ingrassamento per ostriche che la Corte non ha competenza per ordinare uguale misura. Tuttavia, quando un individuo ? stato condannato alla conclusione di un procedimento inficiato di trasgressioni alle esigenze dell’articolo 6 della Convenzione, la Corte pu? indicare che un nuovo processo o una riapertura del procedimento, alla domanda dell’interessato, rappresenti in principio un mezzo adeguato di risanare la violazione constatata, Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) (no 2, precitato, ? 89. Cos?, nel contesto specifico delle cause relative all’indipendenza ed all’imparzialit? in Turchia dei corsi di sicurezza dello stato, ha detto che in principio la correzione pi? appropriata sarebbe di fare giudicare di nuovo il ricorrente con un tribunale indipendente ed imparziale, Gen?el c. Turchia, no 53431/99, ? 27, 23 ottobre 2003.
50. Questo approccio ? stato confermato nei sentenze ?calan c. Turchia ([GC], no 46221/99, ? 210, CEDH 2005-IV, e Sejdovic c. Italia ([GC], no 56581/00, CEDH 2006II.? In questa ultima sentenza, la Corte ha posto i principi generali, ?? 126 e 127 che possono riepilogare come segue:
ha, Quando un individuo ? stato condannato alla conclusione di un procedimento inficiato di trasgressioni alle esigenze dell’articolo 6 della Convenzione, un nuovo processo o una riapertura del procedimento alla domanda dell’interessato rappresento in principio un mezzo adeguato di risanare la violazione constatata. Per?, le misure di risarcimento specifico a prendere, all’occorrenza, delle circostanze particolari dipendono necessariamente con un Stato convenuto per liberarsi dagli obblighi che gli spettano in virt? della Convenzione della causa e devono essere definite alla luce della sentenza resa dalla Corte nella causa riguardata, conto debitamente tenuto della giurisprudenza della Corte.
b, in particolare, non appartiene alla Corte di indicare le modalit? e la forma di un nuovo processo eventuale. Lo stato convenuto rimane libero di scegliere i mezzi di liberarsi dal suo obbligo di porre il ricorrente, pi? possibile, in una situazione che equivale a quella nella quale si troverebbe se non c’era stata trasgressione alle esigenze della Convenzione, per quanto questi mezzi siano compatibili coi conclusioni contenuti nella sentenza della Corte e coi diritti della difesa.
51. Nei casi eccezionali, la natura stessa della violazione constatata non offre di scelta tra differente esca di misure suscettibili di ovviare e la Corte ? condotta ad indicare una sola di queste misure (vedere, per esempio, Assanidz? c. Georgia [GC], no 71503/01, ?? 202 e 203, CEDH 2004II?, e Del R?o Prada c. Spagna [GC], no 42750/09, ?? 138 e 139, CEDH 2013. In compenso, in certe sentenze, la Corte ha lei stessa esplicitamente escluso la riapertura, dopo una constatazione di violazione dell’articolo 6 della Convenzione, dei procedimenti chiudessero dalle decisioni di giustizia definitiva (vedere, per esempio, Henryk Urban e Ryszard Urban c. Polonia, no 23614/08, ? 66, 30 novembre 2010. “
44. Nello specifico, la Corte nota che, in seguito alla sentenza che ha reso il 11 dicembre 2007, il ricorrente ha investito la corte di appello di Venezia per ottenere l’annullamento della sua condanna. Questa ha rinviato la causa dinnanzi alla Corte di cassazione che ha revocato la sentenza di condanna nella parte concernente il reato di corruzione e ha deciso che un nuovo esame del ricorso in cassazione del ricorrente si imporsi. Un procedimento ? stato iniziato cos? dinnanzi alla Corte di cassazione che si ? conclusa il 25 maggio 2009 da una nuova sentenza di condanna. Il ricorrente considera che la Corte di cassazione ha una nuova volta infrange l’articolo 6 della Convenzione nella misura in cui non avrebbe soddisfatto alle esigenze del contraddittorie e non avrebbe garantito il suo diritto alla difesa.
45. Agli occhi della Corte, non fa di dubbio che il procedimento in causa ? nuovo e che ? posteriore al procedimento penale oggetto della sua sentenza del 11 dicembre 2007, sebbene si inserisca nella cornice dell’esecuzione di questo.
46. Di pi?, la Corte osserva che, col Risoluzione ResDH(2009)87 che mette fine all’esame della richiesta no 25575/04, il Comitato dei Ministri ha preso atto dell’apertura di un procedimento di riesame della causa del ricorrente, indicando che, “nella cornice del nuovo procedimento, la Corte di cassazione non mancher? di prendere in conto le esigenze della Convenzione in materia di processo equo.” Cos?, il Comitato dei Ministri ha stimato che il governo italiano si era liberato dai suoi obblighi e ha recintato il procedimento di sorveglianza senza prendere in conto la sentenza della Corte di cassazione del 18 settembre 2009 di cui il Governo aveva omesso di informarlo.
47. L’esame del Comitato dei Ministri non ? caduto sulla decisione giudiziale che il ricorrente contesta dinnanzi alla Corte ora dunque e che costituisco quindi, sotto questo angolo anche, un elemento nuovo che non saprebbe essere sottratto ad un controllo a titolo della Convenzione.
48. Pertanto, la Corte stima che l’articolo 46 della Convenzione non fa ostacolo all’esame con lei dei motivi di appello nuovi derivati dell’articolo 6 della Convenzione.
49. Peraltro, la Corte osserva che questa ultima disposizione trova ad applicarsi al procedimento controverso nella misura in cui la Corte di Cassazione doveva pronunciarsi di nuovo sulla fondatezza di un’accusa in materia penale seguito alla riapertura del procedimento, Moreira Ferreira c. Portogallo (no 2), precitato, ? 60 e Nikitine c. Russia, no 50178/99, ? 60 in fini, CEDH 2004 VIII.
50. La Corte constata peraltro che la richiesta non ? manifestamente male fondata al senso dell’articolo 35 ? 3 ha, della Convenzione e che non cozza contro nessuno altro motivo di inammissibilit?. La dichiara ammissibile dunque.
B. Sul merito
1. Argomenti delle parti
51. Il ricorrente adduce che, nel procedimento nazionale che ha seguito la sentenza di violazione della Corte, i suoi diritti della difesa sono stati violati di nuovo, in particolare il diritto ad essere informato in tempo utile della natura e delle cause dell’accusa portata contro egli cos? come il diritto ad una difesa effettiva. A questo riguardo, si lamenta di essere stato una nuova volte vittima di una riqualificazione dei fatti in pejus da parte della Corte di cassazione, senza disporre della possibilit? di difendersi dinnanzi ad una giurisdizione di fondo. Di pi?, si lamenta di non avere potuto partecipare personalmente al suo processo.
52. Concernente il suo motivo di appello relativo al diritto ad essere informato adeguatamente della natura e della causa dell’accusa, il ricorrente precisa che la sua lamentela non cade sulla mancanza di informazione in quanto alla possibilit? che i fatti siano riqualificati in corruzione negli atti giudiziali, ma sulle condizioni in che la riqualificazione ? stata fatta, e sulla mancanza del tempo e delle facilit? necessarie alla preparazione della sua difesa.
53. Fa osservare che, contrariamente a ci? che il Governo affermerebbe, ha chiesto alla Corte di cassazione la concessione di un termine per preparare la sua difesa e che ha rivendicato inoltre il suo diritto di partecipare ai dibattimenti dinnanzi alla Corte di cassazione.
54. Comunque sia, il ricorrente considera che non si pu? rimproverargli un eventuale mancamento nella sua strategia di difesa nella misura in cui stima essere stato confrontato ad un procedimento atipico ed unico, a sapere l’utilizzazione con analogia del procedimento di correzione degli errori patrimoniali, nella cornice della quale avrebbe provato di avvalersi di tutte le prerogative che sembravano disponibili al senso delle disposizioni di legge pertinente nello specifico.
55. A questo riguardo, espone che, avuto riguardo alle circostanze, era impossibile contemplare se la Corte di cassazione avrebbe dato alle parti la possibilit? di discutere solamente delle questioni di diritto o se ordinerebbe il rinvio dinnanzi ad un giudice di fondo.
56. Il ricorrente sostiene essere stato anche la sola giudicabile vittima di questa situazione nella misura in cui, da 2011, sarebbe oramai possibile chiedere la revisione di una condanna sulla base di una sentenza di violazione della Corte, e di beneficiare cos? di un procedimento condotto dinnanzi ad una giurisdizione di fondo e rispettosa delle garanzie dell’articolo 6 della Convenzione.
57. Il ricorrente indica inoltre che la riqualificazione dell’accusa ha compreso una nuova valutazione dei fatti. Ora stima che la riapertura dei dibattimenti sarebbe stata la sola opzione rispettosa del suo diritto ad una difesa effettiva, nella misura in cui, secondo lui, avrebbe permesso di presentare dei nuovi mezzi di prova a sostegno della sua difesa. ? di parere che la Corte di cassazione avrebbe dovuto decidere di ufficio il rinvio del procedimento dinnanzi alla corte di appello, anche nella mancanza di una domanda esplicita in questo senso.
58. Infine, il ricorrente considera che il procedimento dinnanzi alla Corte di cassazione ha recato anche offesa al suo diritto ad un processo equo al motivo che, malgrado le sue sollecitazioni in questo senso, non ? potuto essere presente all’udienza.
59. Il Governo considera innanzitutto che le lamentele del ricorrente rilevano della quarta istanza al motivo che sono state gi? tanto oggetto di un esame al livello del Comitato dei Ministri che le giurisdizioni nazionali, in particolare dei giudici avendo esaminato e respinto la domanda di revisione introdotta dal ricorrente in 2011 ed avendo considerato come soddisfacente il procedimento controverso. Stima che il ricorrente non pu? reiterare i suoi motivi di appello sotto l’angolo dell’articolo 6 della Convenzione dinnanzi alla Corte e rimettere in causa la valutazione fatta da queste istanze.
60. Il Governo indica peraltro che il ricorrente non ha chiesto mai alle autorit? nazionali la riapertura dei dibattimenti dinnanzi ad una giurisdizione di fondo, ma che si ? limitato a rivendicare l’annullamento della sua condanna ed ad affermare che i fatti che gli erano rimproverati erano prescritti. ? di parere che, quindi, la Corte di cassazione, decidendo di qualificare i fatti in corruzione negli atti giudiziali e rilevando che il reato non era ancora prescritto, ha deliberato avuto correttamente riguardo agli argomenti delle parti ed alle prerogative che sarebbero le sue.
61. Comunque sia, il Governo stima che tanto il ricorrente che il suo rappresentante legale era stato informato adeguatamente dalla sentenza della Corte di cassazione del 12 novembre 2008 della possibilit? di una riqualificazione dei fatti di corruzione, e che sapevano o avrebbero dovuto sapere che l’udienza del 25 maggio 2009 sarebbe consacrata alla questione della riqualificazione del reato. Secondo il Governo, il ricorrente ha beneficiato di sempre necessario, a sapere cinque mesi, per preparare la sua difesa e presentare i suoi argomenti col verso del suo avvocato.
62. Peraltro, il Governo stima che l’impossibilit? per il ricorrente di comparire personalmente dinnanzi alla Corte di cassazione non ? in si un ostacolo al diritto ad un processo equo nella misura in cui il procedimento comprendeva solamente dei punti di diritto e non di fatto. Si riferisce a questo riguardo in materia alla giurisprudenza della Corte.
63. Il Governo aggiunge che il ricorrente ha rinunciato a chiedere la riapertura del suo processo ed ad indicare dei nuovi mezzi di prova determinanti per la sua difesa e dinnanzi a, di conseguenza, essere esaminati da una giurisdizione di fondo.
64. Considera che il ricorrente ? stato messo nelle condizioni di esercitare tutti i diritti garantiti dall’articolo 6 della Convenzione e che le autorit? non possono essere tenute per responsabile del modo di cui l’interessato ne ha fatto uso.
2. Valutazione della Corte
ha, Sulla riqualificazione giuridica dell’accusa
65. La Corte ricorda che l’equit? del procedimento deve rivalutarsi alla luce del procedimento considerato nel suo insieme (vedere, per esempio, i sentenze Miailhe c. Francia (no 2), 26 settembre 1996, ? 43, Raccolta delle sentenze e decisioni 1996-IV, ed Imbrioscia c. Svizzera, 24 novembre 1993, ? 38, serie Ha no 275. Il paragrafo 3 ha, dell’articolo 6 della Convenzione mostro la necessit? di mettere una cura estrema a notificare ‘ “accusa” l all’interessato. L’atto di accusa gioca un ruolo determinante nei perseguimenti penali: a contare della sua notificazione, l’accusato, ? avvisato ufficialmente per iscritto della base giuridica e factuelle dei rimproveri formulati contro lui. L’articolo 6 ? 3 hanno, della Convenzione riconosce all’imputato il diritto ad essere informato non solo della causa di l ‘ “accusa”, questo essere-a-argomento dei fatti patrimoniali che sono messi al suo carico e su che si basi l’accusa, ma anche della qualifica giuridica data a questi fatti, e questo di un modo dettagliato, P?lissier e Sassi c. Francia [GC], no 25444/94, ? 51, CEDH 1999II.?
66. La portata di questa disposizione deve rivalutarsi in particolare alla luce del diritto pi? generale ad un processo equo che garantisce il paragrafo 1 dell’articolo 6 della Convenzione. In materia penale, un’informazione precisa e completa dei carichi che pesano su un imputato, e dunque la qualifica giuridica che la giurisdizione potrebbe considerare al suo carico, ? una condizione essenziale dell’equit? del procedimento. A questo riguardo, conviene osservare che le disposizioni dell’articolo 6 ? 3 hanno, non impongono nessuna forma particolare in quanto al modo di cui l’imputato deve essere informato della natura e della causa dell’accusa portata contro lui. La Corte ricorda peraltro che esiste un legame tra i capoversi ha, e b, dell’articolo 6 ? 3 e che il diritto ad essere informato della natura e della causa dell’accusa deve essere considerato alla luce del diritto per l’imputato di preparare la sua difesa (ibidem, ?? 52-54.
67. Girandosi verso i fatti dello specifico, la Corte osserva che la questione che si porsi ? quella di sapere se il procedimento penale aperto in seguito alla sentenza che ha reso nel causa Drassich c. Italia era conforme agli standard della Convenzione e se il ricorrente ? stato giudicato di nuovo nel rispetto delle garanzie di un processo equo. Nell’occorrenza, si tratta di ricercare innanzitutto se il ricorrente ? stato informato adeguatamente della natura e della causa dell’accusa portata contro lui.
68. A questo proposito, la Corte osserva che il procedimento penale ? stato riaperto contro il ricorrente per permettere alla Corte di cassazione, a sapere la giurisdizione che aveva deciso la riqualificazione giudiziale controversa, di conformarsi alla sentenza di violazione della Corte di Strasburgo. In questo contesto, con la sua sentenza del 12 novembre 2008, l’alta giurisdizione italiana ha deciso di revocare la condanna del ricorrente nella sua parte relativa all’accusa di corruzione negli atti giudiziali e di procedere ad un riesame del ricorso in cassazione del ricorrente nello scopo di permettere a questo ultimo di dibattere della questione della qualifica giuridica dell’accusa, paragrafo 21 sopra.
69. La Corte stima che, tenuto conto delle ragioni della riapertura del processo del ricorrente ed alla luce delle indicazioni contenute nella sentenza della Corte di cassazione del 2008, si saprebbe considerare solamente il ricorrente non era in misura di contemplare la riqualificazione dei fatti che gli erano rimproverati in corruzione negli atti giudiziali.
70. A questo riguardo, in quanto all’argomento del ricorrente secondo che unica una notificazione formale dell’accusa considerata contro lui sarebbe stata conforme alla Convenzione, la Corte ricorda una volta sebbene le disposizioni dell’articolo 6 ? 3 hanno, non impongono nessuna forma particolare in quanto al modo di cui l’imputato deve essere informato della natura e della causa dell’accusa portata contro lui. Cos?, ci? che importa ? di sapere se, malgrado la mancanza di una notificazione formale dei carichi di corruzione negli atti giudiziali, il ricorrente ? stato informato in modo adeguata ed in tempo utile per permettergli di preparare la sua difesa.
71. La Corte deve ricercare quindi se il ricorrente ha avuto una fortuna di preparare adeguatamente la sua difesa e di dibattere contraddittoriamente alla fine dell’accusa trattenuta contro lui. Osserva a questo riguardo che, durante i cinque mesi che hanno seguito la revoca parziale della condanna e la riapertura del processo, l’interessato ha potuto depositare dinnanzi alla Corte di cassazione due memorie scritte. L’avvocato del ricorrente ha discusso inoltre, oralmente della causa all’epoca dell’udienza del 25 maggio 2009.
72. Inoltre, il ricorrente non ha dimostrato avere presentato degli argomenti che non sarebbero stati presi in considerazione con la Corte di cassazione, o che questa si era basato su degli elementi di diritto o di fatto che non sarebbero stati dibattuti durante il processo.
73. Di pi?, in quanto all’argomento del ricorrente secondo che il principio del contraddittorio non ? stato rispettato allo visto dell’impossibilit? di dibattere di questioni di fatto dinnanzi alla Corte di cassazione, la Corte rileva col Governo che il ricorrente non ha contestato mai, fu questo in modo accessorio, il modo di cui il tribunale e la corte di appello avevano stabilito i fatti della causa. Non risulta neanche della pratica che la difesa del ricorrente abbia chiesto ad un momento o ad un altro la riapertura dell’istruzione nello scopo di ottenere delle notizie prove a scarica. In compenso, nelle sue memorie, il ricorrente si ? limitato a chiedere la cassazione senza rinvio della sua condanna in ragione, in particolare, della prescrizione dei fatti che gli erano rimproverati. In queste condizioni, tenuto conto delle questioni all’esame della cassazione, la Corte non vede perch? la causa sarebbe dovuta essere rinviata di ufficio dinnanzi ad un giudice di fondo.
74. Avuto riguardo a ci? che precede, la Corte stima che i diritti del ricorrente ad essere informato nel dettaglio della natura e della causa dell’accusa diretta contro lui ed a disporre del tempo e delle facilit? necessarie alla preparazione della sua difesa non ? stato ignorato, vedere Dallos c. Ungheria, no 29082/95, ? 52, CEDH 2001 II, e, ha contrario, D.M.T. e D.K.I. c. Bulgaria, no 29476/06, ? 84, 24 luglio 2012.
b, Sull’impossibilit? di comparire dinnanzi alla Corte di cassazione,
75. La Corte ricorda che la comparizione di un imputato riveste un’importanza capitale nell’interesse di un processo penale equo e giusto. Tuttavia, il modo di cui l’articolo 6 ? 1 della Convenzione si applicano ai corsi di appello o di cassazione dipende delle particolarit? del procedimento in causa. Bisogna prendere in conto l’insieme del processo condotto nell’ordine giuridico interno ed il ruolo che ha giocato la Corte di cassazione. Cos?, un procedimento che comprende solamente dei punti di diritto e non di fatto pu? soddisfare alle esigenze dell’articolo 6, anche se il ricorrente non si ? visto offrire la possibilit? di comparire dinnanzi alla corte di appello o la Corte di cassazione, Meftah ed altri c. Francia [GC], nostri 32911/96, 35237/97 e 34595/97, ? 41, CEDH 2002-VII, Di Jorio c,. Italia, d?c.), no 73936/01, 6 marzo 2003, e Hermi c. Italia [GC], no 18114/02, ?? 58-67, CEDH 2006 XII.
76. Nello specifico, la Corte ha appena rilevato che la Corte di cassazione si ? dedicata esclusivamente ai punti di diritto e che non si ? dedicata su delle questioni di fatto che avrebbero necessitato la presenza del ricorrente all’udienza. Segue che il diritto del ricorrente ad un processo equo non ? stato ostacolato neanche di questo punto di vista.
c, Conclusione,
77. Tenuto conto di ci? che precede, la Corte conclude che non c’? stata nella specifico violazione dell’articolo 6 ?? 1 e 3 della Convenzione.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Dichiara la richiesta ammissibile;

2. Stabilisce che non c’? stata violazione dell’articolo 6 ?? 1 e 3 della Convenzione.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 22 febbraio 2018, in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento della Corte.
Abele Campos Linos-Alexandre Sicilianos
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusions
Non-violation de l’article 6+6-3 – Droit ? un proc?s ?quitable (Article 6 – Proc?dure p?nale
Article 6-1 – Proc?s ?quitable
Article 6-3 – Droits de la d?fense
Article 6-3-a – Information sur la nature et la cause de l’accusation
Article 6-3-b – Facilit?s n?cessaires
Temps n?cessaire) (Article 6 – Droit ? un proc?s ?quitable
Article 6-3 – Droits de la d?fense)

PREMI?RE SECTION

AFFAIRE DRASSICH c. ITALIE (no 2)

(Requ?te no 65173/09)

ARR?T

STRASBOURG

22 f?vrier 2018

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Drassich c. Italie (no 2),
La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
Linos-Alexandre Sicilianos, pr?sident,
Kristina Pardalos,
Guido Raimondi,
Ale? Pejchal,
Ksenija Turkovi?,
Armen Harutyunyan,
Pauliine Koskelo, juges,
et de Abel Campos, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 30 janvier 2018,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 65173/09) dirig?e contre la R?publique italienne et dont un ressortissant de cet ?tat, OMISSIS (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 16 novembre 2009 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Devant la Cour, le requ?rant a ?t? repr?sent? par OMISSIS avocats ? Bologne et ? Mestre. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agente, Mme E. Spatafora.
3. Le requ?rant all?guait un manque d??quit? de la proc?dure p?nale men?e ? son encontre.
4. Le 26 novembre 2014, la requ?te a ?t? communiqu?e au Gouvernement.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
5. Le requ?rant est n? en 1958 et r?side ? Paularo.
A. La requ?te no 25575/04 et l?arr?t rendu par la Cour le 11 d?cembre 2007
1. La proc?dure p?nale
6. Les faits sont d?crits de mani?re d?taill?e dans l?arr?t Drassich c. Italie (no 25575/04, ?? 5-17, 11 d?cembre 2007). Le requ?rant, un juge italien charg? de la direction de la section du tribunal de Pordenone traitant les affaires de faillite, fut renvoy? en jugement devant le tribunal de Venise pour les d?lits de corruption au sens de l?article 319 du code p?nal (CP), de faux et d?abus de pouvoir. Il fut condamn? en premi?re instance ? une peine globale de trois ans d?emprisonnement. Par un arr?t du 12 juin 2002, la cour d?appel de Venise confirma la condamnation du requ?rant pour les d?lits de faux et de corruption, mais elle porta la peine ? trois ans et huit mois d?emprisonnement.
7. Le requ?rant se pourvut en cassation. Dans l?un de ses moyens, il indiqua que le d?lit de corruption ?tait prescrit depuis ao?t 2001 compte tenu des circonstances att?nuantes dont il aurait b?n?fici?.
8. Par un arr?t du 4 janvier 2004, dont le texte fut d?pos? au greffe le 17 mai 2004, la Cour de cassation d?bouta le requ?rant. Elle requalifia les faits de corruption en ? corruption dans des actes judiciaires ? (corruzione in atti giudiziari) au sens de l?article 319 ter du CP. Elle exposa que cette disposition, qui punissait plus s?v?rement cette derni?re infraction que celle, autonome, sanctionn?e par l?article 319, trouvait ? s?appliquer lorsque la corruption avait ?t? commise dans le but sp?cifique de favoriser l?une des parties du proc?s ou de lui nuire. La qualification juridique des faits retenue entra?nant une peine sup?rieure ? cinq ans d?emprisonnement, la Cour de cassation conclut que le d?lai l?gal pr?vu par l?article 157 du code de proc?dure p?nale (CPP) pour la prescription du d?lit n?avait pas encore expir? et elle rejeta l?exception soulev?e par le requ?rant.
2. La proc?dure devant la Cour
9. Le 14 juillet 2004, le requ?rant saisit la Cour en vertu de l?article 34 de la Convention.
10. Par un arr?t du 11 d?cembre 2007, la Cour d?clara la requ?te recevable et conclut ? la violation de l?article 6 ?? 1 et 3 a) et b) de la Convention aux motifs que le requ?rant n?avait pas eu la possibilit? d??tre inform? d?une mani?re d?taill?e de la nature et de la cause de l?accusation port?e contre lui, et qu?il n?avait pas dispos? du temps et des facilit?s n?cessaires ? la pr?paration de sa d?fense.
11. La Cour estima que, m?me si les juridictions pouvaient requalifier les faits dont elles ?taient saisies, il n?avait pas ?t? ?tabli en l?esp?ce que le requ?rant e?t ?t? averti de la possibilit? d?une requalification de l?accusation port?e contre lui, ni qu?il e?t eu la possibilit? de d?battre contradictoirement de la nouvelle accusation. Elle indiqua que, s?il ?tait vrai que l??l?ment mat?riel des deux d?lits en cause ?tait le m?me, ? savoir la commission par un fonctionnaire public d?actes contraires ? ses devoirs dans le but de percevoir des b?n?fices, le d?lit de corruption dans des actes judiciaires n?cessitait en outre l?existence d?un ?l?ment intentionnel sp?cifique. Il ?tait d?s lors plausible de soutenir que les moyens de d?fense auraient ?t? diff?rents de ceux choisis pour contester l?action principale.
12. Enfin, au sujet des r?percussions de la nouvelle accusation sur la d?termination de la peine du requ?rant, la Cour ne souscrivit pas ? la th?se selon laquelle la modification de l?accusation avait ?t? sans incidence sur la d?termination de la peine prononc?e ? l?encontre du requ?rant.
13. Statuant sur l?application de l?article 41 de la Convention, la Cour n?accorda aucune somme au requ?rant, ce dernier n?ayant pas formul? de demande dans le d?lai imparti. Toutefois, elle indiqua que, lorsqu?elle concluait qu?un particulier avait ?t? condamn? ? l?issue d?une proc?dure entach?e de manquements aux exigences de l?article 6 de la Convention, un nouveau proc?s ou une r?ouverture de la proc?dure, ? la demande de l?int?ress?, repr?sentait en principe un moyen appropri? de redresser la violation constat?e.
B. La r?solution du Comit? des Ministres du Conseil de l?Europe du 30 septembre 2009
14. Le Comit? des Ministres du Conseil de l?Europe mit fin ? l?examen de la requ?te no 25575/04 en adoptant, le 30 septembre 2009, la R?solution ResDH(2009)87, dont les passages pertinents se lisent ainsi :
? (…) en vertu de l?article 46 paragraphe 2 de la Convention (…)
Vu l?arr?t transmis par la Cour une fois d?finitif ;
Rappelant que les violations de la Convention constat?es par la Cour dans cette affaire concernent une atteinte au droit ? ?tre inform? d?une mani?re d?taill?e de la nature et de la cause de l?accusation, ainsi qu?au droit ? disposer du temps et des facilit?s n?cessaires ? la pr?paration de sa d?fense en raison de la requalification des faits par la Cour de Cassation sans que le requ?rant en soit inform? (violation de l?article 6, paragraphe 3 a) et b), combin? avec l?article 6, paragraphe 1) (voir d?tails dans l?Annexe).
(…)
D?CLARE, apr?s avoir examin? les mesures prises par l??tat d?fendeur (voir Annexe) qu?il a rempli ses fonctions en vertu de l?article 46 paragraphe 2 de la Convention dans la pr?sente affaire et
D?CIDE d?en clore l?examen. ?
15. L?annexe ? la R?solution ResDH(2009)87 se lit ainsi dans ses parties pertinentes en l?esp?ce :
? Informations sur les mesures prises afin de se conformer ? l?arr?t
dans l?affaire Drassich contre Italie
(…)
I. Paiement de la satisfaction ?quitable et mesures individuelles
(…)
b) Mesures individuelles
Le requ?rant a ?t? condamn? ? une peine de trois ans et huit mois de prison. Il a purg? sept mois et un jour et, ? partir du 6/09/2004, sa condamnation a ?t? commu?e en sursis probatoire, sous la surveillance d?un service social (…), la peine r?siduelle ?tant inf?rieure ? deux ans. La Cour europ?enne avait toutefois consid?r? qu?un nouveau proc?s ou une r?ouverture de la proc?dure, ? la demande de l?int?ress?, repr?sentait en principe un moyen appropri? de r?parer la violation (paragraphe 46 de l?arr?t). Suite ? l?arr?t de la Cour europ?enne, le requ?rant a demand? ? la Cour d?appel de Venise de d?clarer son arr?t du 12/06/2002 non ex?cutoire au titre de l?article 670 du Code de proc?dure p?nale. En appliquant la jurisprudence de la Cour de cassation (arr?ts no 3600, Dorigo et no 2432, Somogy), la Cour d?appel a reconnu son arr?t comme non ex?cutoire pour ce qui est de la partie relative ? la corruption et a renvoy? ? la Cour de cassation le recours initial du requ?rant contre cet arr?t afin qu?elle puisse donner effet ? l?arr?t de la Cour europ?enne. Dans son arr?t du 11/12/2008, la Cour de cassation a estim? que, dans le cas d?esp?ce, la restitutio in integrum devait se limiter ? annuler la partie de son jugement qui n?avait pas respect? le principe du d?bat contradictoire, ? savoir celle o? elle avait elle-m?me proc?d? ? la requalification des faits all?gu?s contre le requ?rant de ? corruption simple ? ? ? corruption dans des actes judiciaires ?. La Cour de cassation a consid?r? que l?article 625 bis du Code de proc?dure p?nale ?tait l?instrument le plus appropri? pour aboutir ? ce r?sultat. Cet article qui pr?voit un recours extraordinaire pour rem?dier ? des erreurs mat?rielles, peut ?tre appliqu? analogia legis ? des violations du droit de se d?fendre devant la Cour de cassation, et permet ainsi de supprimer la partie de la d?cision mise en cause. La Cour de cassation a donc annul? son arr?t du 4 f?vrier 2004 uniquement pour ce qui est de l?infraction de corruption d?finie comme corruption dans des actes judiciaires et a ordonn? de proc?der ? un nouvel examen du pourvoi en cassation du requ?rant ? l?encontre de l?arr?t du 12 juin 2002 de la Cour d?appel de Venise. Dans le cadre de la nouvelle proc?dure, la Cour de cassation ne manquera pas de prendre en compte les exigences de la Convention en mati?re de proc?s ?quitable.
II. Mesures g?n?rales
1) Requalification des infractions sans que le principe du d?bat contradictoire soit appliqu? : selon le Gouvernement italien, aucun changement l?gislatif n?appara?t n?cessaire car la violation r?sultait de l?interpr?tation jurisprudentielle des principes g?n?raux en la mati?re donn?e par la Cour de cassation.
La jurisprudence r?cente de la Cour de cassation a fourni une nouvelle interpr?tation en conformit? avec la jurisprudence de la Cour europ?enne. Dans son arr?t du 11/12/2008, la Cour de cassation a reconnu que l?arr?t de la Cour europ?enne avait eu pour effet d??largir le champ d?application du principe du d?bat contradictoire dans l?ordre juridique interne. La Cour de cassation a consid?r? que l?arr?t de la Cour europ?enne impliquait que dor?navant ce principe s?applique ? tous les stades de la proc?dure, y compris lorsque la Cour de cassation contr?le la l?galit? d?un jugement, d?s lors qu?une modification ex-officio du chef d?accusation a eu une incidence sur la peine prononc?e ? l?encontre du requ?rant.
2) R?ouverture des proc?dures ? la suite de constats de violations : dans son arr?t du 11/12/2008, la Cour de cassation a estim? que, dans des cas comme celui d?esp?ce, la d?cision de la Cour europ?enne ne remettait pas en question la d?cision sur le fond, mais seulement l?arr?t de la Cour de cassation qui s??tait av?r? in?quitable en raison d?une carence du syst?me juridique (la non-application du principe du d?bat contradictoire). C?est pourquoi, la r?vision de la d?cision sur le fond n?est pas n?cessaire et l?application par analogie de l?article 625 bis du Code de proc?dure p?nale est suffisante pour combler la lacune du syst?me juridique dans des affaires similaires.
3) Publication et diffusion : l?arr?t de la Cour europ?enne a ?t? diffus? aux autorit?s comp?tentes et a ?t? publi? sur les sites du Minist?re de la Justice (www.giustizia.it) et de la Cour de cassation (www.cortedicassazione.it), ainsi que dans la base de donn?es de la Cour de cassation sur la jurisprudence de la Cour europ?enne des droits de l?homme (www.Italgiure.giustizia.it). Ce dernier site Internet est largement utilis? par tous les praticiens du droit en Italie, fonctionnaires, avocats, procureurs et juges. ?
C. La proc?dure objet de la pr?sente requ?te
16. ? la suite de l?arr?t de la Cour concluant ? la violation de la Convention, le requ?rant introduisit le 19 f?vrier 2008 une demande devant la cour d?appel de Venise afin d?obtenir une d?cision d?clarant sa condamnation non ex?cutoire au titre de l?article 670 du CPP. Il all?guait que son int?r?t ? agir persistait en d?pit du fait qu?il avait enti?rement purg? sa peine. En effet, selon le requ?rant, la condamnation avait d?autres cons?quences (en particulier les interdictions et l?inscription au casier judiciaire). Le requ?rant demandait l?annulation de sa condamnation et, subsidiairement, l?annulation de la partie concernant les faits de corruption.
17. Dans un avis du 22 mai 2008, le minist?re public estimait que la d?claration selon laquelle la condamnation n??tait pas ex?cutoire serait suffisante pour que l?arr?t de la Cour europ?enne des droits de l?homme f?t respect?.
18. La cour d?appel de Venise ne partagea pas l?avis du minist?re public. Le 4 juin 2008, apr?s avoir reconnu l?int?r?t ? agir du requ?rant et d?clar? la condamnation non ex?cutoire (pour la partie relative aux faits de corruption), elle estima que cela n??tait pas suffisant, au motif qu?une telle d?claration n?entacherait pas l?arr?t de condamnation en tant que tel et qu?il fallait un rem?de pleinement restitutoire, ? savoir une d?cision d?clarant l?infraction de corruption prescrite.
Selon la cour d?appel, la Cour de cassation devait d?s lors ?tre ? nouveau saisie du dossier afin de d?terminer la mani?re de se conformer ? l?arr?t de la Cour europ?enne des droits de l?homme. Par cons?quent, la cour d?appel transmit le dossier ? la Cour de cassation.
19. Le requ?rant d?posa un recours en cassation. Il y posait la question de savoir quelles ?taient les limites et les particularit?s de la proc?dure qui s?en suivrait. Selon lui, si la Cour de cassation requalifiait une nouvelle fois les faits en corruption dans des actes judiciaires, elle s?exposerait ? un deuxi?me constat de violation de la part de la Cour europ?enne des droits de l?homme. Le requ?rant exposait que seuls les deux sc?narios suivants ?taient plausibles : soit les juges remettaient compl?tement en cause la res judicata et ils annulaient enti?rement la condamnation, d?s lors que celle-ci aurait ?t? prononc?e ? l?issue d?une proc?dure jug?e in?quitable ; soit ils d?claraient l?infraction de corruption simple prescrite et ils recalculaient la peine en cons?quence. Par cons?quent, le requ?rant demandait ? la Cour de cassation d?annuler sans renvoi sa condamnation pour corruption ou, ? d?faut, de d?clarer les faits prescrits.
20. Le 12 novembre 2008, une audience eut lieu devant la Cour de cassation. Il ressort du dossier que le procureur g?n?ral a demand? la r?vocation de l?arr?t de la Cour de cassation du 4 janvier 2004 et la cassation sans renvoi de l?arr?t de la cour d?appel de Venise du 12 juin 2002 au motif que l?infraction de corruption ?tait prescrite.
21. Par un arr?t du 12 novembre 2008, la Cour de cassation estima que le cas d?esp?ce ?tait diff?rent de celui o? l?accus? avait ?t? jug? par contumace et qu?il n??tait d?s lors pas n?cessaire de rouvrir la proc?dure sur le fond. Elle consid?ra qu?il suffisait de corriger l?erreur proc?durale en donnant ? l?accus? la possibilit? de d?battre (interloquire) ? propos de la requalification des faits de corruption. Notant que le probl?me constat? par la Cour europ?enne ?tait la violation du droit ? ?tre inform? de la nature et des raisons de l?accusation et la violation du droit ? disposer du temps et des facilit?s n?cessaires pour sa d?fense, elle indiqua que l?on pouvait y rem?dier en appliquant par analogie l?article 625 bis du CPP pr?voyant la correction des erreurs mat?rielles. En conclusion, la Cour de cassation d?cida de r?voquer la partie de la res judicata subs?quente ? la violation des droits de la d?fense, ? savoir la partie portant sur les faits qualifi?s de corruption dans des actes judiciaires au sens de l?article 319 ter du CP. Elle d?cida qu?elle proc?derait ? un nouvel examen (trattazione) du pourvoi en cassation introduit par le requ?rant contre l?arr?t de la cour d?appel rendu en 2002, en relation notamment avec la question de la qualification juridique des faits.
22. Dans un m?moire dat? du 10 mars 2009, le requ?rant exprimait ses doutes quant ? la port?e de cette d?cision, se demandant si la res judicata avait ?t? remise en question ou non. Il indiquait qu?il n?y avait pas eu de contestation formelle de l?infraction de corruption dans des actes judiciaires et que l?on ignorait sur quoi porterait l?audience fix?e par la Cour de cassation. Selon le requ?rant, en effet, le minist?re public ou la Cour de cassation elle-m?me pouvaient d?cider de ne plus se poser la question de la requalification des faits. Le requ?rant pr?cisait que la Cour de cassation pouvait annuler toute la condamnation litigieuse au motif qu?elle avait ?t? rendue ? l?issue d?une proc?dure in?quitable. Il estimait en revanche que, dans le cas o? la Cour de cassation jugerait que la res judicata n??tait pas ? remettre en question, les juges auraient alors comme seule issue de d?clarer prescrite l?infraction de corruption simple, celle-ci ?tant la seule infraction qui lui aurait ?t? formellement reproch?e au moment de la saisine, en 2002, de la Cour de cassation. Enfin, il consid?rait que, dans l?hypoth?se o? la Cour de cassation d?ciderait tout de m?me de requalifier les faits en corruption dans des actes judiciaires, elle devrait constater que cette infraction ?tait ?galement prescrite. En conclusion, le requ?rant demandait la cassation sans renvoi de l?arr?t de condamnation rendu par la cour d?appel en 2002 en raison de la prescription.
23. Le 6 mai 2009, le requ?rant d?posa un deuxi?me m?moire dans lequel il ajoutait des pr?cisions concernant le crit?re de calcul du d?lai de prescription relatif au d?lit de corruption dans des actes judiciaires.
24. Lors de l?audience devant la Cour de cassation du 31 mars 2009, les d?fenseurs du requ?rant demand?rent le report de l?audience en raison d?une gr?ve des avocats. L?audience fut report?e au 25 mai 2009.
25. Lors de l?audience du 25 mai 2009, la Cour de cassation rappela aux d?fenseurs du requ?rant qu?il ?tait possible de requalifier les faits de corruption pour lesquels l?int?ress? avait ?t? jug? coupable en faits de corruption dans des actes judiciaires. Les avocats du requ?rant r?pliqu?rent qu?il ?tait n?cessaire de notifier personnellement ? l?accus? ce nouveau chef d?accusation en lui donnant un d?lai pour pr?parer sa d?fense, et ils demand?rent un report d?audience. ? titre subsidiaire, ils soutinrent que l?article 319 ter du CP n??tait pas applicable aux faits de l?esp?ce.
26. La Cour de cassation rejeta la demande de report d?audience aux motifs que, d?apr?s l?article 614 du CPP, l?accus? n?avait pas de titre lui permettant de participer ? la proc?dure en cassation, que la possibilit? de requalifier les faits de corruption en corruption dans des actes judiciaires avait ?t? clairement indiqu?e dans son arr?t du 12 novembre 2008 et que la convocation des d?fenseurs ? l?audience avait permis ? l?accus? de disposer du temps n?cessaire ? la pr?paration de sa d?fense.
27. Par un arr?t du 25 mai 2009, d?pos? au greffe le 18 septembre 2009, la Cour de cassation rappela que le requ?rant, par le biais de ses avocats, avait ?t? inform? de la requalification des faits par sa d?cision du 12 novembre 2008, qui avait annonc? un nouvel examen du pourvoi en cassation. Elle ajouta que l?int?ress? avait en outre dispos? du temps n?cessaire ? la pr?paration de sa d?fense. Elle estima par cons?quent que la situation avait ?t? mise en conformit? avec l?arr?t de violation rendu par la Cour europ?enne des droits de l?homme.
28. La Cour de cassation consid?ra que les faits avaient ?t? correctement et logiquement ?tablis par la cour d?appel et elle les qualifia de corruption dans des actes judiciaires. Elle estima que l?infraction n??tait pas encore prescrite, dans la mesure o? le d?lai normal de prescription avait ?t? suspendu entre juillet 2000 et juillet 2001 en raison de la saisine de la Cour constitutionnelle par la cour d?appel. Par ailleurs, elle jugea les ?l?ments de l?infraction constitu?s. En conclusion, elle rejeta le recours du requ?rant et condamna celui-ci au paiement des frais de proc?dure.
D. Le recours en r?vision form? par le requ?rant
29. Le 29 juillet 2011, le requ?rant introduisit un recours en r?vision de l?arr?t de la cour d?appel du 12 juin 2002 sur le fondement de l?article 630 du CPP, tel que modifi? par l?arr?t de la Cour constitutionnelle no 113 de 2011 (paragraphes 6 et 35 ci-dessous).
30. Par un arr?t du 18 janvier 2012, la cour d?appel de Trente d?clara irrecevable la demande du requ?rant, affirmant que la proc?dure de r?ouverture men?e devant la Cour de cassation avait satisfait aux exigences du d?bat contradictoire et qu?elle avait garanti les droits ? la d?fense du requ?rant, et que, par cons?quent, elle avait respect? les indications donn?es par la Cour europ?enne dans son arr?t Drassich c. Italie (pr?cit?).
31. Le 15 mai 2013, la Cour de cassation rejeta le pourvoi form? par le requ?rant et confirma l?arr?t de la cour d?appel. Concernant l?argument du requ?rant selon lequel l?application par analogie de l?article 625 bis ne lui avait pas permis de r?adapter sa strat?gie de d?fense et de solliciter le cas ?ch?ant de nouvelles preuves, la Cour de cassation releva que le requ?rant n?avait pas soulev? cette question en cassation ? la suite de la r?vocation partielle de sa condamnation. Par ailleurs, elle observa que la proc?dure entam?e devant elle aurait pu se terminer par un renvoi devant la cour d?appel s?il s??tait r?v?l? n?cessaire de rouvrir l?instruction aux fins d?obtenir les nouvelles preuves demand?es par le requ?rant.
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
A. Le code p?nal
32. L?article 319 du CP se lit ainsi :
? Corruption pour des actes contraires aux devoirs publics. Le fonctionnaire public qui, pour omettre ou retarder (…) un acte entrant dans l?exercice de ses fonctions, ou pour accomplir un acte contraire ? ses devoirs publics, re?oit de l?argent ou d?autres b?n?fices ou accepte la promesse d?en recevoir est puni d?une peine de deux ? cinq ans d?emprisonnement. ?
L?article 319 bis du CP pr?voit les circonstances aggravantes du d?lit ci-dessus :
? Circonstances aggravantes. La peine est augment?e si l?infraction pr?vue par l?article 319 concerne l?attribution d?emplois publics, de pensions ou de salaires ou la conclusion de contrats avec l?administration publique dont le fonctionnaire fait partie. ?
L?article 319 ter du CP dispose :
? Corruption dans des actes judiciaires. Si les faits pr?vus par l?article (…) 319 sont commis dans le but de favoriser l?une des parties d?un proc?s civil, p?nal ou administratif ou de lui nuire, l?infraction est punie d?une peine de trois ? huit ans d?emprisonnement.
(…) si de l?infraction d?coule la condamnation injuste d?un tiers ? une peine de r?clusion sup?rieure ? cinq ans ou ? la perp?tuit?, le d?lit est puni d?une peine de six ans ? vingt ans de r?clusion. ?
B. Le code de proc?dure p?nale
33. L?article 521 ?? 1 et 2 du CPP dispose :
? 1. Dans son jugement, le juge peut donner aux faits une qualification juridique diff?rente de celle qui a ?t? retenue dans le chef d?accusation ? condition que l?infraction rel?ve de son champ de comp?tence.
2. Le juge ordonne (…) la transmission du dossier au parquet s?il s?aper?oit que le fait est diff?rent de celui qui a ?t? d?crit dans l?ordonnance de renvoi en jugement (…) ?
L?article 522 ? 1 du CPP se lit comme suit :
? Le non-respect des dispositions pr?vues dans la pr?sente section est un motif de nullit?. ?
C. La jurisprudence de la Cour de cassation
34. Dans son arr?t no 45275 du 16 novembre 2001, la Cour de cassation a indiqu? ce qui suit :
? Le d?lit de corruption dans des actes judiciaires, pr?vu ? l?article 319 ter [du CP], repr?sente une infraction autonome et non pas une circonstance aggravante des d?lits de corruption pr?vus aux articles 318 et 319 [du CP]. En effet, outre le nomen juris diff?rent du d?lit et le fait que le second paragraphe de l?article pr?voit des circonstances aggravantes, cette infraction comporte l??l?ment intentionnel sp?cifique de favoriser une partie du proc?s ou de nuire ? celle-ci. ?
D. La r?vision du proc?s
35. L?article 630 du CPP pr?voit les cas dans lesquels une personne condamn?e peut demander la r?vision du proc?s. ? l??poque de l?arr?t rendu par la Cour dans la requ?te no 25575/04, il n??tait pas possible de demander la r?vision du proc?s sur la base d?un arr?t de la Cour europ?enne des droits de l?homme ayant conclu ? la violation de la Convention.
Par l?arr?t no 113 du 7 avril 2011, la Cour constitutionnelle a d?clar? l?article 630 du CPP inconstitutionnel dans la mesure o? il ne pr?voyait pas la possibilit? de demander la r?vision de la condamnation en vue d?obtenir la r?ouverture du proc?s lorsque cela ?tait n?cessaire, aux termes de l?article 46 de la Convention, pour se conformer ? un arr?t d?finitif de la Cour europ?enne des droits de l?homme. Par l?effet de cet arr?t (effetto additivo), l?article 630 du CPP a ?t? modifi? : il est d?sormais possible d?introduire une demande en r?vision du proc?s en s?appuyant sur un arr?t de la Cour ayant conclu au d?faut d??quit? de la proc?dure.
III. LA RECOMMANDATION No R (2000) 2 DU COMIT? DES MINISTRES
36. Le 19 janvier 2000, lors de la 694e r?union des D?l?gu?s des Ministres, le Comit? des Ministres du Conseil de l?Europe a adopt? la Recommandation no R (2000) 2 sur le r?examen ou la r?ouverture de certaines affaires au niveau interne suite ? des arr?ts de la Cour europ?enne des droits de l?homme. La description des parties pertinentes de ladite Recommandation est contenue dans l?arr?t Moreira Ferreira c. Portugal (no 2) ([GC], no 19867/12, ?? 32-33, CEDH 2017.
EN DROIT
SUR LES VIOLATIONS ALL?GU?ES DE L?ARTICLE 6 ?? 1 ET 3 a) ET b) DE LA CONVENTION
37. Le requ?rant all?gue tout d?abord que les juridictions nationales ne se sont pas conform?es aux indications ressortant de l?arr?t Drassich c. Italie (no 25575/04, 11 d?cembre 2007), et qu?elles ont viol? ? nouveau l?article 6 ?? 1 et 3 a) et b) de la Convention, ainsi libell? :
? Toute personne a droit ? ce que sa cause soit entendue ?quitablement (…) par un tribunal (…) qui d?cidera (…) du bien-fond? de toute accusation en mati?re p?nale dirig?e contre elle. ?
(…)
3. Tout accus? a droit notamment ? :
a) ?tre inform?, dans le plus court d?lai, dans une langue qu?il comprend et d?une mani?re d?taill?e, de la nature et de la cause de l?accusation port?e contre lui ;
b) disposer du temps et des facilit?s n?cessaires ? la pr?paration de sa d?fense ; (…) ?
38. Il se plaint ensuite de ne pas avoir pu compara?tre personnellement devant la Cour de cassation.
A. Sur la recevabilit?
39. Le Gouvernement est convaincu que la question de savoir si l?application par analogie de l?article 625 bis du CPP a constitu? une mesure suffisante d?ex?cution de l?arr?t du 11 d?cembre 2007 sur le plan individuel est du ressort du Comit? des Ministres en vertu de l?article 46 ? 2 de la Convention.
40. ? cet ?gard, il estime que la pr?sente affaire est similaire ? l?affaire ?calan c. Turquie ((d?c.), no 5980/07, 6 juillet 2010), arguant que le Comit? des Ministres, par l?adoption de la R?solution ResDH(2009)87 du 29 septembre 2009, a mis fin ? sa surveillance de l?ex?cution de l?arr?t de la Cour du 11 d?cembre 2007, que, apr?s avoir pris en compte les ?l?ments du dossier, il a conclu que l??tat italien s??tait acquitt? des obligations lui incombant en vertu de l?article 46 de la Convention et qu?il a d?cid? de clore l?examen de l?affaire.
41. Le Gouvernement est d?avis que la Cour ne saurait examiner la pr?sente affaire sans empi?ter sur les comp?tences du Comit? des Ministres tir?es de l?article 46 de la Convention.
42. Le requ?rant pr?cise que la pr?sente requ?te ne porte pas sur les modalit?s de l?ex?cution de l?arr?t de la Cour du 11 d?cembre 2007, mais qu?elle vise ? mettre en cause l??quit? de la nouvelle proc?dure p?nale ouverte ? la suite dudit arr?t.
43. La Cour a r?cemment examin? la question de sa comp?tence eu ?gard aux pr?rogatives de l??tat d?fendeur et du Comit? des Ministres dans l?arr?t Moreira Ferreira c. Portugal (no 2), pr?cit?, ?? 47-51. Se r?f?rant ? sa jurisprudence en la mati?re, elle a ainsi r?sum? les principes g?n?raux :
? 47. La Cour rappelle que, dans les arr?ts Bochan c. Ukraine (no 2) [GC], no 22251/08, CEDH 2015, et Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) c. Suisse (no 2) ([GC], no 32772/02, CEDH 2009, ainsi que dans la d?cision Egmez c. Chypre ((d?c.), no 12214/07, ?? 48-56, 18 septembre 2012, elle a examin? la question de la comp?tence de la Cour eu ?gard aux pr?rogatives de l??tat d?fendeur et du Comit? des Ministres d?coulant de l?article 46 de la Convention. Les principes pos?s par la Cour dans ces arr?ts et cette d?cision peuvent se r?sumer comme suit :
a) Un constat de violation dans ses arr?ts est essentiellement d?claratoire et, par l?article 46 de la Convention, les Hautes Parties contractantes se sont engag?es ? se conformer aux arr?ts de la Cour dans les litiges auxquels elles sont parties, le Comit? des Ministres ?tant charg? d?en surveiller l?ex?cution (Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) (no 2), pr?cit?, ? 61).
b) Le r?le du Comit? des Ministres dans ce domaine ne signifie pas pour autant que les mesures prises par un ?tat d?fendeur en vue de rem?dier ? la violation constat?e par la Cour ne puissent pas soulever un probl?me nouveau, non tranch? par l?arr?t et, d?s lors, faire l?objet d?une nouvelle requ?te dont la Cour pourrait avoir ? conna?tre. En d?autres termes, la Cour peut accueillir un grief selon lequel la r?ouverture d?une proc?dure au niveau interne, en vue d?ex?cuter l?un de ses arr?ts, a donn? lieu ? une nouvelle violation de la Convention (ibid., ? 62, Bochan (no 2), pr?cit?, ? 33, et Egmez, d?cision pr?cit?e, ? 51).
c) Sur ce fondement, la Cour s?est dite comp?tente pour conna?tre de griefs formul?s dans un certain nombre d?affaires faisant suite ? des arr?ts rendus par elle, par exemple lorsque les autorit?s internes avaient proc?d? ? un r?examen du dossier dans le cadre de l?ex?cution de l?un de ses arr?ts, que ce soit par la r?ouverture de l?instance ou par la conduite d?un tout nouveau proc?s (Egmez, d?cision pr?cit?e, ? 52, et les r?f?rences cit?es).
d) Il ressort de la jurisprudence de la Cour que le constat de l?existence d?un ? probl?me nouveau ? d?pend dans une large mesure des circonstances particuli?res de l?affaire et que la distinction n?est pas toujours nette (Bochan (no 2), pr?cit?, ? 34 et, pour l?examen de cette jurisprudence, d?cision Egmez pr?cit?e, ? 54). Il n?y a pas empi?tement sur les comp?tences que le Comit? des Ministres tire de l?article 46 ? surveiller l?ex?cution des arr?ts de la Cour et appr?cier la mise en ?uvre des mesures prises par les ?tats au titre de cet article ? l? o? la Cour conna?t de faits nouveaux dans le cadre d?une nouvelle requ?te (Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) (no 2), pr?cit?, ? 67).
48. La Cour rappelle qu?elle n?a pas comp?tence pour ordonner, en particulier, la r?ouverture d?une proc?dure (ibid., ? 89). Toutefois, ainsi qu?il ressort de la recommandation no R (2000) 2 du Comit? des Ministres, il se d?gage de la pratique relative au contr?le de l?ex?cution des arr?ts de la Cour qu?il existe des circonstances exceptionnelles dans lesquelles le r?examen d?une affaire ou la r?ouverture des proc?dures se r?v?le ?tre le moyen le plus efficace, voire le seul, de r?aliser la restitutio in integrum, ? savoir le r?tablissement de la partie l?s?e, dans la mesure du possible, dans la situation o? elle se trouvait avant la violation de la Convention. Parmi les affaires concern?es par des constats de violation formul?s par la Cour, celles qui n?cessitent particuli?rement le r?examen ou la r?ouverture concernent, d?apr?s l?expos? des motifs de la recommandation, le domaine du droit p?nal (paragraphes 32 et 33 ci-dessus).
49. Ainsi, s?agissant de la r?ouverture d?une proc?dure, il est clair que la Cour n?a pas comp?tence pour ordonner pareille mesure. Toutefois, lorsqu?un particulier a ?t? condamn? ? l?issue d?une proc?dure entach?e de manquements aux exigences de l?article 6 de la Convention, la Cour peut indiquer qu?un nouveau proc?s ou une r?ouverture de la proc?dure, ? la demande de l?int?ress?, repr?sente en principe un moyen appropri? de redresser la violation constat?e (Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) (no 2), pr?cit?, ? 89). Ainsi, dans le contexte sp?cifique des affaires relatives ? l?ind?pendance et ? l?impartialit? en Turquie des cours de s?ret? de l??tat, elle a dit qu?en principe le redressement le plus appropri? serait de faire rejuger le requ?rant par un tribunal ind?pendant et impartial (Gen?el c. Turquie, no 53431/99, ? 27, 23 octobre 2003).
50. Cette approche a ?t? confirm?e dans les arr?ts ?calan c. Turquie ([GC], no 46221/99, ? 210, CEDH 2005-IV), et Sejdovic c. Italie ([GC], no 56581/00, CEDH 2006?II). Dans ce dernier arr?t, la Cour a pos? les principes g?n?raux (?? 126 et 127), qui peuvent se r?sumer comme suit :
a) Lorsqu?un particulier a ?t? condamn? ? l?issue d?une proc?dure entach?e de manquements aux exigences de l?article 6 de la Convention, un nouveau proc?s ou une r?ouverture de la proc?dure ? la demande de l?int?ress? repr?sente en principe un moyen appropri? de redresser la violation constat?e. Cependant, les mesures de r?paration sp?cifiques ? prendre, le cas ?ch?ant, par un ?tat d?fendeur pour s?acquitter des obligations qui lui incombent en vertu de la Convention d?pendent n?cessairement des circonstances particuli?res de la cause et doivent ?tre d?finies ? la lumi?re de l?arr?t rendu par la Cour dans l?affaire concern?e, compte d?ment tenu de la jurisprudence de la Cour.
b) En particulier, il n?appartient pas ? la Cour d?indiquer les modalit?s et la forme d?un nouveau proc?s ?ventuel. L??tat d?fendeur demeure libre de choisir les moyens de s?acquitter de son obligation de placer le requ?rant, le plus possible, dans une situation ?quivalant ? celle dans laquelle il se trouverait s?il n?y avait pas eu manquement aux exigences de la Convention, pour autant que ces moyens soient compatibles avec les conclusions contenues dans l?arr?t de la Cour et avec les droits de la d?fense.
51. Dans des cas exceptionnels, la nature m?me de la violation constat?e n?offre pas de choix parmi diff?rentes sortes de mesures susceptibles d?y rem?dier et la Cour est conduite ? indiquer une seule de ces mesures (voir, par exemple, Assanidz? c. G?orgie [GC], no 71503/01, ?? 202 et 203, CEDH 2004?II, et Del R?o Prada c. Espagne [GC], no 42750/09, ?? 138 et 139, CEDH 2013). En revanche, dans certains arr?ts, la Cour a elle-m?me explicitement exclu la r?ouverture, apr?s un constat de violation de l?article 6 de la Convention, des proc?dures closes par des d?cisions de justice d?finitives (voir, par exemple, Henryk Urban et Ryszard Urban c. Pologne, no 23614/08, ? 66, 30 novembre 2010). ?
44. En l?esp?ce, la Cour note que, ? la suite de l?arr?t qu?elle a rendu le 11 d?cembre 2007, le requ?rant a saisi la cour d?appel de Venise afin d?obtenir l?annulation de sa condamnation. Celle-ci a renvoy? l?affaire devant la Cour de cassation, laquelle a r?voqu? l?arr?t de condamnation dans la partie concernant l?infraction de corruption et a d?cid? qu?un nouvel examen du pourvoi en cassation du requ?rant s?imposait. Une proc?dure a ainsi ?t? entam?e devant la Cour de cassation, qui s?est termin?e le 25 mai 2009 par un nouvel arr?t de condamnation. Le requ?rant consid?re que la Cour de cassation a une nouvelle fois enfreint l?article 6 de la Convention dans la mesure o? elle n?aurait pas satisfait aux exigences du contradictoire et n?aurait pas garanti son droit ? la d?fense.
45. Aux yeux de la Cour, il ne fait pas de doute que la proc?dure en cause est nouvelle et qu?elle est post?rieure ? la proc?dure p?nale objet de son arr?t du 11 d?cembre 2007, bien qu?elle s?inscrive dans le cadre de l?ex?cution de celui-ci.
46. De plus, la Cour observe que, par la R?solution ResDH(2009)87 mettant fin ? l?examen de la requ?te no 25575/04, le Comit? des Ministres a pris acte de l?ouverture d?une proc?dure de r?examen de l?affaire du requ?rant, indiquant que, ? dans le cadre de la nouvelle proc?dure, la Cour de cassation ne manquera pas de prendre en compte les exigences de la Convention en mati?re de proc?s ?quitable ?. Ainsi, le Comit? des Ministres a estim? que le gouvernement italien s??tait acquitt? de ses obligations et il a cl?tur? la proc?dure de surveillance sans prendre en compte l?arr?t de la Cour de cassation du 18 septembre 2009, dont le Gouvernement avait omis de l?informer.
47. L?examen du Comit? des Ministres n?a donc pas port? sur la d?cision judiciaire que le requ?rant conteste ? pr?sent devant la Cour et qui constitue d?s lors, sous cet angle ?galement, un ?l?ment nouveau, qui ne saurait ?tre soustrait ? un contr?le au titre de la Convention.
48. Partant, la Cour estime que l?article 46 de la Convention ne fait pas obstacle ? l?examen par elle des griefs nouveaux tir?s de l?article 6 de la Convention.
49. Par ailleurs, la Cour observe que cette derni?re disposition trouve ? s?appliquer ? la proc?dure litigieuse dans la mesure o? la Cour de Cassation devait se prononcer de nouveau sur le bien-fond? d?une accusation en mati?re p?nale suite ? la r?ouverture de la proc?dure (Moreira Ferreira c. Portugal (no 2), pr?cit?, ? 60 et Nikitine c. Russie, no 50178/99, ? 60 in fine, CEDH 2004 VIII).
50. La Cour constate par ailleurs que la requ?te n?est pas manifestement mal fond?e au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?elle ne se heurte ? aucun autre motif d?irrecevabilit?. Elle la d?clare donc recevable.
B. Sur le fond
1. Arguments des parties
51. Le requ?rant all?gue que, dans la proc?dure nationale qui a suivi l?arr?t de violation de la Cour, ses droits de la d?fense ont ?t? ? nouveau viol?s, en particulier le droit ? ?tre inform? en temps utile de la nature et des causes de l?accusation port?e contre lui ainsi que le droit ? une d?fense effective. ? cet ?gard, il se plaint d?avoir ?t? une nouvelle fois victime d?une requalification des faits in pejus de la part de la Cour de cassation, sans disposer de la possibilit? de se d?fendre devant une juridiction de fond. De plus, il se plaint de ne pas avoir pu participer personnellement ? son proc?s.
52. Concernant son grief relatif au droit ? ?tre inform? ad?quatement de la nature et de la cause de l?accusation, le requ?rant pr?cise que sa dol?ance ne porte pas sur l?absence d?information quant ? la possibilit? que les faits soient requalifi?s en corruption dans des actes judiciaires, mais sur les conditions dans lesquelles la requalification a ?t? faite, et sur l?absence du temps et des facilit?s n?cessaires ? la pr?paration de sa d?fense.
53. Il fait observer que, contrairement ? ce que le Gouvernement affirmerait, il a demand? ? la Cour de cassation l?octroi d?un d?lai pour pr?parer sa d?fense et qu?il a en outre revendiqu? son droit de participer aux d?bats devant la Cour de cassation.
54. Quoi qu?il en soit, le requ?rant consid?re qu?on ne peut lui reprocher une ?ventuelle d?faillance dans sa strat?gie de d?fense dans la mesure o? il estime avoir ?t? confront? ? une proc?dure atypique et unique, ? savoir l?utilisation par analogie de la proc?dure de correction des erreurs mat?rielles, dans le cadre de laquelle il aurait essay? de se pr?valoir de toutes les pr?rogatives qui paraissaient disponibles au sens des dispositions de loi pertinentes en l?esp?ce.
55. ? cet ?gard, il expose que, eu ?gard aux circonstances, il ?tait impossible de pr?voir si la Cour de cassation donnerait aux parties la possibilit? de discuter seulement des questions de droit ou si elle ordonnerait le renvoi devant un juge de fond.
56. Le requ?rant soutient ?galement avoir ?t? le seul justiciable victime de cette situation dans la mesure o?, depuis 2011, il serait d?sormais possible de demander la r?vision d?une condamnation sur la base d?un arr?t de violation de la Cour, et de b?n?ficier ainsi d?une proc?dure men?e devant une juridiction de fond et respectueuse des garanties de l?article 6 de la Convention.
57. Le requ?rant indique en outre que la requalification de l?accusation a comport? une nouvelle appr?ciation des faits. Or il estime que la r?ouverture des d?bats aurait ?t? la seule option respectueuse de son droit ? une d?fense effective, dans la mesure o?, selon lui, elle aurait permis de pr?senter de nouveaux moyens de preuve ? l?appui de sa d?fense. Il est d?avis que la Cour de cassation aurait d? d?cider d?office le renvoi de la proc?dure devant la cour d?appel, m?me en l?absence d?une demande explicite en ce sens.
58. Enfin, le requ?rant consid?re que la proc?dure devant la Cour de cassation a port? atteinte ? son droit ? un proc?s ?quitable ?galement au motif que, malgr? ses sollicitations en ce sens, il n?a pas pu ?tre pr?sent ? l?audience.
59. Le Gouvernement consid?re tout d?abord que les dol?ances du requ?rant rel?vent de la quatri?me instance au motif qu?elles ont d?j? fait l?objet d?un examen tant au niveau du Comit? des Ministres que des juridictions nationales, notamment des juges ayant examin? et rejet? la demande de r?vision introduite par le requ?rant en 2011 et ayant consid?r? comme satisfaisante la proc?dure litigieuse. Il estime que le requ?rant ne peut r?it?rer ses griefs sous l?angle de l?article 6 de la Convention devant la Cour et remettre en cause l?appr?ciation faite par ces instances.
60. Le Gouvernement indique par ailleurs que le requ?rant n?a jamais demand? aux autorit?s nationales la r?ouverture des d?bats devant une juridiction de fond, mais qu?il s?est born? ? revendiquer l?annulation de sa condamnation et ? affirmer que les faits qui lui ?taient reproch?s ?taient prescrits. Il est d?avis que, d?s lors, la Cour de cassation, en d?cidant de qualifier les faits en corruption dans des actes judiciaires et en relevant que l?infraction n??tait pas encore prescrite, a correctement statu? eu ?gard aux arguments des parties et aux pr?rogatives qui seraient les siennes.
61. Quoi qu?il en soit, le Gouvernement estime que tant le requ?rant que son repr?sentant l?gal avaient ?t? ad?quatement inform?s par l?arr?t de la Cour de cassation du 12 novembre 2008 de la possibilit? d?une requalification des faits de corruption, et qu?ils savaient ou auraient d? savoir que l?audience du 25 mai 2009 serait consacr?e ? la question de la requalification de l?infraction. Selon le Gouvernement, le requ?rant a b?n?fici? de tout le temps n?cessaire, ? savoir cinq mois, pour pr?parer sa d?fense et pr?senter ses arguments par le biais de son avocat.
62. Par ailleurs, le Gouvernement estime que l?impossibilit? pour le requ?rant de compara?tre personnellement devant la Cour de cassation n?est pas en soi une entrave au droit ? un proc?s ?quitable dans la mesure o? la proc?dure ne comportait que des points de droit et non de fait. Il se r?f?re ? cet ?gard ? la jurisprudence de la Cour en la mati?re.
63. Le Gouvernement ajoute que le requ?rant a renonc? ? demander la r?ouverture de son proc?s et ? indiquer de nouveaux moyens de preuve d?terminants pour sa d?fense et devant, par cons?quent, ?tre examin?s par une juridiction de fond.
64. Il consid?re que le requ?rant a ?t? mis dans les conditions d?exercer tous les droits garantis par l?article 6 de la Convention et que les autorit?s ne peuvent ?tre tenues pour responsables de la mani?re dont l?int?ress? en a fait usage.
2. Appr?ciation de la Cour
a) Sur la requalification juridique de l?accusation
65. La Cour rappelle que l??quit? de la proc?dure doit s?appr?cier ? la lumi?re de la proc?dure consid?r?e dans son ensemble (voir, par exemple, les arr?ts Miailhe c. France (no 2), 26 septembre 1996, ? 43, Recueil des arr?ts et d?cisions 1996-IV, et Imbrioscia c. Suisse, 24 novembre 1993, ? 38, s?rie A no 275). Le paragraphe 3 a) de l?article 6 de la Convention montre la n?cessit? de mettre un soin extr?me ? notifier l?? accusation ? ? l?int?ress?. L?acte d?accusation joue un r?le d?terminant dans les poursuites p?nales : ? compter de sa signification, l?inculp? est officiellement avis? par ?crit de la base juridique et factuelle des reproches formul?s contre lui. L?article 6 ? 3 a) de la Convention reconna?t ? l?accus? le droit ? ?tre inform? non seulement de la cause de l?? accusation ?, c?est-?-dire des faits mat?riels qui sont mis ? sa charge et sur lesquels se fonde l?accusation, mais aussi de la qualification juridique donn?e ? ces faits, et ce d?une mani?re d?taill?e (P?lissier et Sassi c. France [GC], no 25444/94, ? 51, CEDH 1999?II).
66. La port?e de cette disposition doit notamment s?appr?cier ? la lumi?re du droit plus g?n?ral ? un proc?s ?quitable que garantit le paragraphe 1 de l?article 6 de la Convention. En mati?re p?nale, une information pr?cise et compl?te des charges pesant sur un accus?, et donc la qualification juridique que la juridiction pourrait retenir ? son encontre, est une condition essentielle de l??quit? de la proc?dure. ? cet ?gard, il convient d?observer que les dispositions de l?article 6 ? 3 a) n?imposent aucune forme particuli?re quant ? la mani?re dont l?accus? doit ?tre inform? de la nature et de la cause de l?accusation port?e contre lui. La Cour rappelle par ailleurs qu?il existe un lien entre les alin?as a) et b) de l?article 6 ? 3 et que le droit ? ?tre inform? de la nature et de la cause de l?accusation doit ?tre envisag? ? la lumi?re du droit pour l?accus? de pr?parer sa d?fense (ibidem, ?? 52-54).
67. Se tournant vers les faits de l?esp?ce, la Cour observe que la question qui se pose est celle de savoir si la proc?dure p?nale ouverte ? la suite de l?arr?t qu?elle a rendu dans l?affaire Drassich c. Italie ?tait conforme aux standards de la Convention et si le requ?rant a ?t? rejug? dans le respect des garanties d?un proc?s ?quitable. En l?occurrence, il s?agit de rechercher tout d?abord si le requ?rant a ?t? ad?quatement inform? de la nature et de la cause de l?accusation port?e contre lui.
68. ? ce propos, la Cour observe que la proc?dure p?nale a ?t? rouverte contre le requ?rant pour permettre ? la Cour de cassation, ? savoir la juridiction qui avait d?cid? la requalification judiciaire litigieuse, de se conformer ? l?arr?t de violation de la Cour de Strasbourg. Dans ce contexte, par son arr?t du 12 novembre 2008, la haute juridiction italienne a d?cid? de r?voquer la condamnation du requ?rant dans sa partie relative ? l?accusation de corruption dans des actes judiciaires et de proc?der ? un r?examen du recours en cassation du requ?rant dans le but de permettre ? ce dernier de d?battre de la question de la qualification juridique de l?accusation (paragraphe 21 ci-dessus).
69. Le Cour estime que, compte tenu des raisons de la r?ouverture du proc?s du requ?rant et ? la lumi?re des indications contenues dans l?arr?t de la Cour de cassation de 2008, on ne saurait consid?rer que le requ?rant n??tait pas en mesure de pr?voir la requalification des faits qui lui ?taient reproch?s en corruption dans des actes judiciaires.
70. ? cet ?gard, quant ? l?argument du requ?rant selon lequel seule une notification formelle de l?accusation retenue contre lui aurait ?t? conforme ? la Convention, la Cour rappelle une fois encore que les dispositions de l?article 6 ? 3 a) n?imposent aucune forme particuli?re quant ? la mani?re dont l?accus? doit ?tre inform? de la nature et de la cause de l?accusation port?e contre lui. Ainsi, ce qui importe est de savoir si, malgr? l?absence d?une notification formelle des charges de corruption dans des actes judiciaires, le requ?rant a ?t? inform? de mani?re ad?quate et en temps utile pour lui permettre de pr?parer sa d?fense.
71. La Cour doit d?s lors rechercher si le requ?rant a eu une chance de pr?parer ad?quatement sa d?fense et de d?battre contradictoirement de l?accusation finalement retenue contre lui. Elle observe ? cet ?gard que, pendant les cinq mois qui ont suivi la r?vocation partielle de la condamnation et la r?ouverture du proc?s, l?int?ress? a pu d?poser devant la Cour de cassation deux m?moires ?crits. En outre, l?avocat du requ?rant a discut? oralement de l?affaire lors de l?audience du 25 mai 2009.
72. En outre, le requ?rant n?a pas d?montr? avoir pr?sent? des arguments qui n?auraient pas ?t? pris en consid?ration par la Cour de cassation, ou que celle-ci s??tait fond?e sur des ?l?ments de droit ou de fait qui n?auraient pas ?t? d?battus pendant le proc?s.
73. De plus, quant ? l?argument du requ?rant selon lequel le principe du contradictoire n?a pas ?t? respect? au vu de l?impossibilit? de d?battre de questions de fait devant la Cour de cassation, la Cour rel?ve avec le Gouvernement que le requ?rant n?a ? aucun moment contest?, f?t-ce de mani?re accessoire, la fa?on dont le tribunal et la cour d?appel avaient ?tabli les faits de l?affaire. Il ne ressort pas non plus du dossier que la d?fense du requ?rant ait demand? ? un moment ou ? un autre la r?ouverture de l?instruction dans le but d?obtenir de nouvelles preuves ? d?charge. En revanche, dans ses m?moires, le requ?rant s?est born? ? demander la cassation sans renvoi de sa condamnation en raison, notamment, de la prescription des faits qui lui ?taient reproch?s. Dans ces conditions, compte tenu des questions ? l?examen de la cassation, la Cour ne voit pas pourquoi l?affaire aurait d? ?tre renvoy?e d?office devant un juge de fond.
74. Eu ?gard ? ce qui pr?c?de, la Cour estime que les droits du requ?rant ? ?tre inform? dans le d?tail de la nature et de la cause de l?accusation dirig?e contre lui et ? disposer du temps et des facilit?s n?cessaires ? la pr?paration de sa d?fense n?ont pas ?t? m?connus (voir Dallos c. Hongrie, no 29082/95, ? 52, CEDH 2001 II, et, a contrario, D.M.T. et D.K.I. c. Bulgarie, no 29476/06, ? 84, 24 juillet 2012).
b) Sur l?impossibilit? de compara?tre devant la Cour de cassation
75. La Cour rappelle que la comparution d?un pr?venu rev?t une importance capitale dans l?int?r?t d?un proc?s p?nal ?quitable et juste. Toutefois, la mani?re dont l?article 6 ? 1 de la Convention s?applique aux cours d?appel ou de cassation d?pend des particularit?s de la proc?dure en cause. Il faut prendre en compte l?ensemble du proc?s men? dans l?ordre juridique interne et le r?le qu?y a jou? la Cour de cassation. Ainsi, une proc?dure ne comportant que des points de droit et non de fait peut satisfaire aux exigences de l?article 6, m?me si l?appelant ne s?est pas vu offrir la possibilit? de compara?tre devant la cour d?appel ou la Cour de cassation (Meftah et autres c. France [GC], nos 32911/96, 35237/97 et 34595/97, ? 41, CEDH 2002-VII, De Jorio c. Italie (d?c.), no 73936/01, 6 mars 2003, et Hermi c. Italie [GC], no 18114/02, ?? 58-67, CEDH 2006 XII).
76. En l?esp?ce, la Cour vient de relever que la Cour de cassation s?est consacr?e exclusivement ? des points de droit et qu?elle ne s?est pas pench?e sur des questions de fait, qui auraient n?cessit? la pr?sence du requ?rant ? l?audience. Il s?ensuit que le droit du requ?rant ? un proc?s ?quitable n?a pas ?t? entrav? de ce point de vue non plus.
c) Conclusion
77. Compte tenu de ce qui pr?c?de, la Cour conclut qu?il n?y a pas eu en l?esp?ce violation de l?article 6 ?? 1 et 3 de la Convention.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable ;

2. Dit qu?il n?y a pas eu violation de l?article 6 ?? 1 et 3 de la Convention.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 22 f?vrier 2018, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Abel Campos Linos-Alexandre Sicilianos
Greffier Pr?sident

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