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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE DI SANTE c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 13,06
Numero: 32143/10/2017
Stato: Italia
Data: 2017-04-27 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusioni
Violazione dell? Articolo 6 – Diritto ad un processo equanime (Articolo 6 – procedimenti di Esecuzione
Articolo 6-1 – Accesso per corteggiare)
Nessuna violazione dell? Articolo 13 – Diritto ad una via di ricorso effettiva (Articolo 13 – via di ricorso Effettiva)

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL?UOMO
PRIMA SEZIONE
CAUSA DI SANTE c. ITALIA
(Ricorso n. 32143/10)
SENTENZA
STRASBURGO

27 aprile 2017
Questa sentenza diverr? definitiva alle condizioni definite nell?articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire modifiche di forma
Nella causa Di Sante c. Italia,
La Corte europea dei diritti dell?uomo (prima sezione), riunita in una camera composta da:
Linos-Alexandre Sicilianos, presidente,
Kristina Pardalos,
Guido Raimondi,
Ledi Bianku,
Robert Spano,
Armen Harutyunyan,
Pauliine Koskelo, giudici,
e da Renata Degener, cancelliere aggiunto di sezione,
Dopo aver deliberato in camera di consiglio il 28 marzo 2017,
Emette la seguente sentenza, adottata in tale data:
PROCEDURA
1. All?origine della causa vi ? un ricorso (n. 32143/10) presentato contro la Repubblica italiana con cui un cittadino di tale Stato, OMISSIS (?il ricorrente?), ha adito la Corte il 21 aprile 2010 in virt? dell?articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell?uomo e delle libert? fondamentali (?la Convenzione?).
2. Il ricorrente ? stato rappresentato dall?avv. A. Palestini, del foro di San Benedetto del Tronto. Il governo italiano (?il Governo?) ? stato rappresentato dal suo agente, E. Spatafora, e dal suo co-agente G.M. Pellegrini.
3. Il 22 marzo 2013 il ricorso ? stato comunicato al Governo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DEL CASO DI SPECIE
4. Il ricorrente ? nato nel 1958 e risiede a Bisenti.
5. ? parte in un procedimento avviato il 13 maggio 1993.
6. Il 16 settembre 2008 il ricorrente ad? la corte d?appello di Campobasso ai sensi della legge n. 89 del 24 marzo 2001, detta ?legge Pinto?, per lamentare la eccessiva durata del procedimento sopra citato.
7. Con decisione del 14 aprile 2009, depositata in cancelleria il 22 aprile 2009, la corte d?appello constat? che il procedimento aveva superato una durata ragionevole ma soltanto per quanto riguardava il periodo 1998-2008, considerando che il diritto a un?equa riparazione per la violazione del diritto a un processo entro un termine ragionevole era sottoposto, ai sensi dell?articolo 2946 del codice civile, alla prescrizione decennale. La corte d?appello dichiar? che il ricorrente avrebbe dovuto proporre un ricorso fondato sulla legge Pinto prima dello scadere di questo termine di prescrizione. Decidendo in via equitativa, accord? al ricorrente 6.000 euro (EUR) per danno morale e 1.000 EUR per le spese.
8. Questa decisione fu notificata al Ministero della Giustizia il 24 settembre 2009 e, in mancanza di ricorso per cassazione, divenne definitiva il 23 novembre 2009.
9. La somma accordata dalla corte d?appello nell?ambito della procedura Pinto ? stata versata il 19 agosto 2013.
II. IL DIRITTO E LA PRASSI INTERNI PERTINENTI
10. Il diritto e la prassi interni pertinenti relativi alla ?legge Pinto?, in vigore all?epoca dei fatti, sono esposti nella sentenza Cocchiarella c. Italia ([GC], n. 64886/01, ?? 23-31, CEDU 2006 V).
11. L?articolo 2946 del codice civile stabilisce che, salvo i casi in cui la legge dispone diversamente, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni.
12. Per quanto riguarda l?applicazione di tale disposizione in materia di diritto a un?equa riparazione per la violazione del diritto a un processo entro un termine ragionevole, la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione (si vedano la sentenza delle Sezioni Unite n. 16783 del 27 marzo 2012, depositata il 9 ottobre 2012 e le sentenze della Corte di Cassazione n. 27719 del 30 dicembre 2009, n. 3325 del 2010, n. 4091 del 2010, n. 4526 del 2010, n. 4760 del 2010, n. 20564 del 2010 e n. 478 del 2011) esclude l?applicazione della prescrizione decennale e afferma la possibilit? per i ricorrenti di adire le corti d?appello nell?ambito di un ricorso fondato sulla legge Pinto per lamentare la durata complessiva del procedimento principale entro sei mesi dal momento in cui la decisione conclusiva di tale procedimento diviene definitiva. Nella sentenza n. 4524 del 24 febbraio 2010 la Corte di cassazione ha adottato l?approccio opposto.

IN DIRITTO
I. SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL?ARTICOLO 6 ? 1 DELLA CONVENZIONE IN RAGIONE DELLA DURATA DEL PROCEDIMENTO PRINCIPALE
13. Invocando l?articolo 6 ? 1 della Convenzione, il ricorrente lamenta che la corte d?appello, alla quale aveva presentato un ricorso fondato sulla legge Pinto, abbia applicato la prescrizione decennale al suo diritto ad un?equa riparazione per la dedotta violazione del diritto a un processo entro un termine ragionevole.
14. L?articolo 6 ? 1 della Convenzione ? cos? formulato nelle sue parti pertinenti al caso di specie:
?Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata (…) entro un termine ragionevole, da un tribunale (…), il quale sia chiamato a pronunciarsi sulle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile (…)?
A. Sulla qualit? di vittima
15. La Corte osserva che la corte d?appello di Campobasso ha concluso che vi era stata violazione dell?articolo 6 della Convenzione in ragione della durata del procedimento principale e ha accordato al ricorrente una somma per danno morale. Tuttavia, essa rileva che, data l?applicazione della prescrizione decennale, il periodo iniziale del procedimento (dal 1993 al 1998) non ? stato preso in considerazione e che, di conseguenza, la doglianza concernente la violazione dell?articolo 6 della Convenzione a tale riguardo non ? stata esaminata a livello nazionale.
16. La Corte rammenta che la violazione del diritto di essere giudicati entro un termine ragionevole implica una situazione continuativa. Di conseguenza, qualora ritenga che la durata del procedimento sia stata eccessiva, un ricorrente deve avere la possibilit? di chiedere riparazione dinanzi alle giurisdizioni nazionali in qualsiasi momento del procedimento principale ed entro il termine di sei mesi a decorrere dalla data della decisione interna definitiva (si veda, mutatis mutandis, Robert Lesjak c. Slovenia, n. 33946/03, ?? 52, 53 e 55, 21 luglio 2009).
17. La Corte precisa che la natura continuativa della situazione oggetto della presente causa comporta anche il diritto del ricorrente di dedurre dinanzi ai giudici nazionali una violazione dell?articolo 6 della Convenzione per l?intera procedura controversa. A questo riguardo, occorre, in effetti, distinguere i casi in cui i giudici non hanno esaminato la compatibilit? con l?articolo 6 ? 1 di una parte del procedimento principale, come nel caso di specie, da quello in cui i giudici hanno preso in considerazione una parte del procedimento, ma hanno calcolato il risarcimento solo in funzione degli anni che hanno superato il termine considerato ragionevole. Solo la prima ipotesi pone problemi ai sensi della Convenzione perch? per quanto riguarda la seconda, la Corte ha pi? volte rammentato che, sebbene i criteri per calcolare il danno morale causato dalla violazione dell?articolo 6 ? 1 previsti nel diritto interno non corrispondano esattamente a quelli enunciati dalla Corte, questo non rimette in discussione l?effettivit? del ricorso fondato sulla legge Pinto, nella misura in cui le somme riconosciute non sono irragionevoli rispetto a quelle concesse in casi analoghi (Cocchiarella, sopra citata, ? 105).
18. In conclusione, tenuto conto del fatto che la corte d?appello non ha esaminato la compatibilit? con l?articolo 6 ? 1 della Convenzione della parte del procedimento principale che si ? svolto dal 1993 al 1998, la Corte ritiene che il ricorrente possa ancora sostenere di essere vittima della dedotta violazione a questo riguardo.
B. Sull?esaurimento delle vie di ricorso interne
19. Il Governo eccepisce il mancato esaurimento delle vie di ricorso interne, ritenendo che il ricorrente avrebbe potuto proporre ricorso per cassazione. Infatti, secondo il Governo, la giurisprudenza della Corte di cassazione ? ben consolidata per quanto riguarda l?inapplicabilit? del regime della prescrizione al diritto a un processo entro un termine ragionevole (paragrafo 12 supra).
20. Il ricorrente sostiene di non aver proposto ricorso per cassazione perch? la corte d?appello ha applicato una giurisprudenza consolidata della Corte di cassazione per quanto riguarda la prescrizione del diritto a un?equa riparazione per la violazione del diritto a un processo entro un termine ragionevole. A tale riguardo, fa riferimento alla sentenza n. 4524 del 24 febbraio 2010 (paragrafo 12 supra). Il Governo replica che tale sentenza costituisce l?unico esempio in cui questo principio ? stato applicato.
21. La Corte rammenta che, in base alla regola dell?esaurimento delle vie di ricorso interne, il ricorrente, prima di adire la Corte, deve aver dato allo Stato convenuto l?occasione di correggere nel proprio ordinamento giuridico interno le violazioni denunciate utilizzando a tal fine le vie di ricorso interne adeguate (si veda, tra altre, Fressoz e Roire c. Francia [GC], n. 29183/95, ? 37, CEDU 1999 ?I).
22. Le disposizioni dell?articolo 35 ? 1 prescrivono tuttavia soltanto l?esaurimento dei ricorsi che si riferiscono alle violazioni contestate, e al tempo stesso siano disponibili e adeguati. Questi ricorsi devono esistere con un sufficiente grado di certezza, in pratica come in teoria, altrimenti mancherebbero loro l?effettivit? e l?accessibilit? volute; spetta allo Stato convenuto dimostrare che questi requisiti sono soddisfatti (si veda, tra altre, McFarlane c. Irlanda [GC], n. 31333/06, ? 107, 10 settembre 2010). Il semplice fatto di nutrire dubbi in merito alle prospettive di successo di un dato ricorso che non ? manifestamente destinato a fallire non costituisce un motivo valido per giustificare il mancato utilizzo di ricorsi interni (Akdivar e altri c. Turchia, 16 settembre 1996, ? 71, Recueil des arr?ts et d?cisions 1996 IV).
23. Nel caso di specie, la Corte sottolinea che il ricorso fondato sulla legge Pinto ? considerato, in linea di principio, accessibile ed effettivo (si veda, tra altre, Giuseppe Romano c. Italia, n. 35659/02, ? 21, 5 marzo 2013).
24. Per quanto riguarda specificamente l?applicazione della prescrizione decennale al diritto di essere giudicati entro un termine ragionevole, la Corte non ? rimasta convinta dagli argomenti del ricorrente. Essa nota, anzitutto, che le parti non sostengono che tale questione sia stata affrontata dalle autorit? interne prima della sentenza n. 27719 del 30 dicembre 2009 nella quale la Corte di cassazione ha dichiarato che la prescrizione non si applica. L?unica restrizione all?accesso al rimedio Pinto in vigore all?epoca dei fatti riguardava la possibilit? di adire la corte d?appello unicamente entro il termine di sei mesi a decorrere dal momento in cui la decisione che conclude il procedimento principale diventa definitiva. Per quanto riguarda la sentenza della Corte di cassazione n. 4524 del 24 febbraio 2010, citata dal ricorrente, il cui ragionamento corrisponde a quello seguito nel caso di specie dalla corte d?appello di Campobasso, la Corte rileva che si tratta dell?unico esempio fornito in favore dell?applicazione della prescrizione decennale e, in ogni caso, ? stata depositata nella cancelleria della Corte di cassazione dopo il 23 novembre 2009, data in cui la decisione della corte d?appello di Campobasso ? divenuta definitiva. Per contro, rileva che il Governo ha citato numerose sentenze nelle quali la Corte di cassazione aveva respinto l?applicazione del regime della prescrizione.
25. Di conseguenza, tenuto conto delle considerazioni sopra esposte, la Corte ritiene che gli elementi forniti dal ricorrente non siano sufficienti per considerare che, nel caso di specie, il ricorso per cassazione sarebbe stato ineffettivo.
26. Ne consegue che questo motivo di ricorso deve essere rigettato per mancato esaurimento delle vie di ricorso interne, in applicazione dell?articolo 35 ?? 1 e 4 della Convenzione.
II. SULLA DEDOTTA VIOLAZIONE DEGLI ARTICOLI 6 ? 1 DELLA CONVENZIONE E 1 DEL PROTOCOLLO N. 1 ALLA CONVENZIONE IN RAGIONE DEL RITARDO NEL PAGAMENTO DELL?INDENNIZZO ACCORDATO NELL?AMBITO DELLA PROCEDURA PINTO
27. Il ricorrente denuncia il ritardo impiegato dalle autorit? nazionali per conformarsi alla sentenza emessa nell?ambito della procedura Pinto e lamenta di essere stato costretto ad avviare una procedura esecutiva. Invoca gli articoli 6 ? 1 della Convenzione e l?articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione.
28. L?articolo 6 ? 1 della Convenzione ? citato al paragrafo 14 supra e l?articolo 1 del Protocollo n. 1 ? cos? formulato nelle sue parti pertinenti al caso di specie:
?Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non per causa di pubblica utilit? e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non portano pregiudizio al diritto degli Stati di porre in vigore le leggi da essi ritenute necessarie per disciplinare l?uso dei beni in modo conforme all?interesse generale (…).?
A. Sulla ricevibilit?
29. Constatando che questi motivi di ricorso non incorrono in alcun motivo di irricevibilit?, la Corte li dichiara ricevibili.
B. Sul merito
30. La Corte constata che la somma riconosciuta ? stata versata pi? di sei mesi dopo il deposito della decisione emessa nel quadro della procedura Pinto nella cancelleria della corte d?appello di Campobasso (paragrafi 8 e 11 supra). Alla luce dei criteri stabiliti nelle sentenze Simaldone c. Italia (n. 22644/03, 31 marzo 2009), e Gaglione e altri c. Italia (nn. 45867/07 e altri, 21 dicembre 2010), essa ritiene che tale ritardo costituisca una violazione dell?articolo 6 ? 1 della Convenzione.
31. Tenuto conto di quanto sopra esposto, la Corte ritiene non doversi esaminare separatamente il motivo di ricorso formulato dal ricorrente dal punto di vista dell?articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione (Follo e altri c. Italia, nn. 28433/03, 28434/03, 28442/03, 28445/03 e 28451/03, ? 30, 31 gennaio 2012).
III. SULLA PRESUNTA VIOLAZIONE DELL?ARTICOLO 13 DELLA CONVENZIONE
32. Il ricorrente lamenta infine il carattere ineffettivo del ricorso fondato sulla legge Pinto. In particolare, contesta l?applicazione della prescrizione decennale al suo diritto di ottenere una riparazione per la violazione del diritto a un processo entro un termine ragionevole e critica la durata della procedura Pinto. Invoca l?articolo 13 della Convenzione, cos? formulato:
?Ogni persona i cui diritti e le cui libert? riconosciuti nella (…) Convenzione siano stati violati, ha diritto a un ricorso effettivo davanti a un?istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata commessa da persone che agiscono nell?esercizio delle loro funzioni ufficiali.?
33. Il Governo contesta questa tesi.
34. Per quanto riguarda l?applicazione della prescrizione decennale al diritto a un processo entro un termine ragionevole, la Corte ritiene, alla luce delle conclusioni cui ? giunta in precedenza (paragrafi 20-24 supra), che il ricorrente disponesse di un ricorso effettivo per far valere le sue richieste dinanzi alle autorit? nazionali.
35. Infine, la Corte non pu? escludere che l?eccessiva lentezza del ricorso risarcitorio pregiudichi il suo carattere adeguato (Cocchiarella, sopra citata, ? 86). Tuttavia, essa sottolinea che la durata della procedura constatata nel caso in esame, bench? comportasse la violazione dell?articolo 6 ? 1 della Convenzione, non ? sufficientemente importante per rimettere in discussione l?effettivit? del ricorso fondato sulla legge Pinto (si vedano, tra altre, Gaglione e altri, sopra citata, ?? 46-47 e Pedicini e altri c. Italia [comitato], n. 50951/99, ? 50, 24 aprile 2012).
36. Pertanto, la Corte ritiene che, nel caso di specie, non vi sia stata violazione dell?articolo 13 della Convenzione.
IV. SULL?APPLICAZIONE DELL?ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
37. Ai sensi dell?articolo 41 della Convenzione,
?Se la Corte dichiara che vi ? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli e se il diritto interno dell?Alta Parte contraente non permette se non in modo imperfetto di rimuovere le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda, se del caso, un?equa soddisfazione alla parte lesa.?
A. Danno
38. Il ricorrente chiede 6.332,56 EUR per il danno materiale e morale che avrebbe subito.
39. Il Governo ritiene che, se dovesse concludere che vi ? stata violazione, sarebbe opportuno che la Corte accordasse la somma di 200 EUR per danno morale.
40. La Corte ritiene che, alla luce dei criteri stabiliti nella sentenza Gaglione e altri (sopra citata), si debbano riconoscere al ricorrente 200 EUR per il solo danno morale.
B. Spese
41. Il ricorrente chiede anche 3.332,56 EUR per le spese che dice di aver sostenuto dinanzi alle giurisdizioni interne e alla Corte.
42. Il Governo contesta queste richieste.
43. Secondo la giurisprudenza della Corte, un ricorrente pu? ottenere il rimborso delle spese sostenute solo nella misura in cui ne siano accertate la realt? e la necessit?, e il loro importo sia ragionevole. Nella fattispecie, tenuto conto dei documenti di cui dispone e della sua giurisprudenza, la Corte ritiene ragionevole la somma di 200 EUR e la accorda al ricorrente.
C. Interessi moratori
44. La Corte ritiene opportuno basare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea maggiorato di tre punti percentuali.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL?UNANIMIT?,
1. Dichiara il ricorso ricevibile per quanto riguarda i motivi relativi al ritardo nel pagamento della somma accordata nell?ambito della procedura Pinto e irricevibile per il resto;
2. Dichiara che vi ? stata violazione dell?articolo 6 ? 1 della Convenzione;
3. Dichiara non doversi esaminare separatamente il motivo di ricorso relativo all?articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione;
4. Dichiara che non vi ? stata violazione dell?articolo 13 della Convenzione;
5. Dichiara:
a. che lo Stato convenuto deve versare al ricorrente, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza sar? diventa definitiva ai sensi dell?articolo 44 ? 2 della Convenzione, le seguenti somme:
i. 200 EUR (duecento euro), pi? l?importo eventualmente dovuto a titolo di imposta, per il danno morale;
ii. 200 EUR (duecento euro), pi? l?importo eventualmente dovuto dal ricorrente a titolo di imposta, per le spese;
b. che a decorrere dalla scadenza di detto termine e fino al versamento tali importi dovranno essere maggiorati di un interesse semplice a un tasso equivalente a quello delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante quel periodo, aumentato di tre punti percentuali;
6. Rigetta la domanda di equa soddisfazione per il resto.
Fatta in francese, poi comunicata per iscritto il 27 aprile 2017, in applicazione dell?articolo 77 ?? 2 e 3 del regolamento della Corte.

Linos-Alexandre Sicilianos
Presidente
Renata Degener
Cancelliere aggiunto

Testo Tradotto

PREMI?RE SECTION

AFFAIRE DI SANTE c. ITALIE

(Requ?te no 32143/10)

ARR?T

STRASBOURG

27 avril 2017

D?FINITIF

27/07/2017

Cet arr?t est devenu d?finitif en vertu de l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.
En l?affaire Di Sante c. Italie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
Linos-Alexandre Sicilianos, pr?sident,
Kristina Pardalos,
Guido Raimondi,
Ledi Bianku,
Robert Spano,
Armen Harutyunyan,
Pauliine Koskelo, juges,
et de Renata Degener, greffi?re adjonte de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 28 mars 2017,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 32143/10) dirig?e contre la R?publique italienne et dont un ressortissant de cet ?tat, M. Paolo di Sante (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 21 avril 2010 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le requ?rant a ?t? repr?sent? par Me A. Palestini, avocat ? San Benedetto Del Tronto. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agent, Mme E. Spatafora, et par son coagent, M. G.M. Pellegrini.
3. Le 22 mars 2013, la requ?te a ?t? communiqu?e au Gouvernement.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
4. Le requ?rant est n? en 1958 et r?side ? Bisenti.
5. Il est partie ? une proc?dure entam?e le 13 mai 1993.
6. Le 16 septembre 2008, il saisit la cour d?appel de Campobasso au titre de la loi no 89 du 24 mars 2001, dite ? loi Pinto ?, afin de se plaindre de la dur?e excessive de la proc?dure susmentionn?e.
7. Par une d?cision du 14 avril 2009, dont le texte fut d?pos? au greffe le 22 avril 2009, la cour d?appel constata que la proc?dure avait d?pass? une dur?e raisonnable mais seulement en ce qui concernait la p?riode 1998-2008, consid?rant que le droit ? une satisfaction ?quitable pour la violation du droit ? un proc?s dans un d?lai raisonnable ?tait soumis, aux termes de l?article 2946 du code civil, ? la prescription d?cennale. Elle jugea que le requ?rant aurait d? former un recours fond? sur la loi Pinto avant l?expiration de ce d?lai de prescription. Statuant en ?quit?, elle accorda au requ?rant 6 000 euros (EUR) pour dommage moral et 1 000 EUR pour frais et d?pens.
8. Cette d?cision fut notifi?e au minist?re de la Justice le 24 septembre 2009 et, faute de pourvoi en cassation, elle acquit force de chose jug?e le 23 novembre 2009.
9. La somme accord?e par la cour d?appel dans le cadre de la proc?dure Pinto a ?t? pay?e le 19 ao?t 2013.
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
10. Le droit et la pratique internes pertinents relatifs ? ? loi Pinto ?, en vigueur ? l??poque des faits, sont expos?s dans l?arr?t Cocchiarella c. Italie ([GC], no 64886/01, ?? 23-31, CEDH 2006 V).
11. L?article 2946 du code civil ?tablit que, sauf si la loi dispose autrement, les droits s??teignent au bout d?un d?lai de dix ans.
12. En ce qui concerne l?application de cette disposition en mati?re de droit ? une satisfaction ?quitable pour la violation du droit ? un proc?s dans un d?lai raisonnable, la jurisprudence bien ?tablie de la Cour de cassation (voir l?arr?t de l?assembl?e pl?ni?re (Sezioni Unite) no 16783 du 27 mars 2012 d?pos? le 9 octobre 2012 et les arr?ts de la Cour de cassation no 27719 du 30 d?cembre 2009, no 3325 de 2010, no 4091 de 2010, no 4526 de 2010, no 4760 de 2010, no 20564 de 2010, et no 478 de 2011) exclut l?application de la prescription d?cennale et affirme la possibilit? pour les requ?rants de saisir les cours d?appel dans le cadre d?un recours fond? sur la loi Pinto pour se plaindre de la dur?e globale de la proc?dure principale dans les six mois ? partir du moment o? la d?cision qui cl?t cette proc?dure devient d?finitive. Dans l?arr?t no 4524 du 24 f?vrier 2010, la Cour de cassation a adopt? l?approche oppos?e.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 6 ? 1 DE LA CONVENTION ? RAISON DE LA DUR?E DE LA PROC?DURE PRINCIPALE
13. Invoquant l?article 6 ? 1 de la Convention, le requ?rant se plaint de l?application, par la cour d?appel qu?il avait saisie d?un recours fond? sur la loi Pinto, de la prescription d?cennale ? son droit ? une satisfaction ?quitable pour la violation all?gu?e de son droit ? un proc?s dans un d?lai raisonnable.
14. L?article 6 ? 1 de la Convention se lit ainsi dans ses parties pertinentes en l?esp?ce :
? Toute personne a droit ? ce que sa cause soit entendue (…) dans un d?lai raisonnable, par un tribunal (…), qui d?cidera (…) des contestations sur ses droits et obligations de caract?re civil (…) ?
A. Sur la qualit? de victime
15. La Cour rel?ve que la cour d?appel de Campobasso a conclu ? la violation de l?article 6 de la Convention ? raison de la dur?e de la proc?dure principale et a accord? une somme au requ?rant pour dommage moral. Elle note toutefois que, en raison de l?application de la prescription d?cennale, la p?riode initiale de la proc?dure (de 1993 ? 1998) n?a pas ?t? prise en compte et que, par cons?quent, le grief concernant la violation de l?article 6 de la Convention ? cet ?gard n?a pas ?t? examin? au niveau national.
16. La Cour rappelle que la violation du droit ? ?tre jug? dans un d?lai raisonnable implique une situation continue. Par cons?quent, lorsqu?il estime que la dur?e de la proc?dure a ?t? excessive, un requ?rant doit avoir la possibilit? de demander r?paration devant les juridictions internes ? tout moment de la proc?dure principale et dans un d?lai de six mois apr?s la date de la d?cision interne d?finitive (voir, mutatis mutandis, Robert Lesjak c. Slov?nie, no 33946/03, ?? 52, 53 et 55, 21 juillet 2009).
17. La Cour pr?cise que la nature continue de la situation objet de la pr?sente affaire entraine ?galement le droit pour le requ?rant d?all?guer devant les juridictions internes une violation de l?article 6 de la Convention pour l?ensemble de la proc?dure litigieuse. ? cet ?gard, il faut, en effet, distinguer le cas o? les tribunaux n?ont pas examin? la compatibilit? avec l?article 6 ? 1 d?une partie de la proc?dure principale, comme en l?esp?ce, de celui o? les juridictions ont pris en compte une partie de la proc?dure mais n?ont calcul? le d?dommagement qu?en fonction des ann?es qui ont d?pass? le d?lai consid?r? comme ?tant raisonnable. Seul la premi?re hypoth?se pose probl?me aux termes de la Convention car pour ce qui est de la deuxi?me, la Cour a maintes fois rappel? que, m?me si les crit?res pour calculer le dommage moral caus? par la violation de l?article 6 ? 1 pr?vus en droit interne ne correspondent pas exactement ? ceux ?nonc?s par la Cour, cela ne remet pas en jeu l?effectivit? du recours fond? sur la loi Pinto dans la mesure o? les sommes allou?es ne sont pas d?raisonnables par rapport ? celles accord?es par elle dans des affaires similaires (Cocchiarella, pr?cit?, ? 105).
18. En conclusion, compte tenu du fait que la cour d?appel n?a nullement examin? la compatibilit? avec l?article 6 ? 1 de la Convention de la partie de la proc?dure principale qui s?est d?roul?e de 1993 ? 1998, la Cour estime que le requ?rant peut encore se pr?tendre victime de la violation all?gu?e ? cet ?gard.
B. Sur l??puisement des voies des recours internes
19. Le Gouvernement excipe du non-?puisement des voies de recours internes, estimant que le requ?rant aurait pu se pourvoir en cassation. En effet, selon le Gouvernement, la jurisprudence de la Cour de cassation est bien ?tablie s?agissant de l?inapplicabilit? du r?gime de la prescription au droit ? un proc?s dans un d?lai raisonnable (paragraphe 12 ci-dessus).
20. Le requ?rant all?gue qu?il ne s?est pas pourvu en cassation au motif que, concernant la prescription du droit ? une satisfaction ?quitable pour la violation du droit ? un proc?s dans un d?lai raisonnable, la cour d?appel a appliqu? une jurisprudence bien ?tablie de la Cour de cassation. ? cet ?gard, il fait r?f?rence ? l?arr?t no 4524 du 24 f?vrier 2010 (paragraphe 12 ci dessus). Le Gouvernement r?torque que cet arr?t constitue le seul exemple o? ce principe a ?t? appliqu?.
21. La Cour rappelle que, en vertu de la r?gle de l??puisement des voies de recours internes, le requ?rant doit, avant de la saisir, avoir donn? ? l??tat d?fendeur l?occasion de redresser dans son ordre juridique interne les violations all?gu?es en usant ? cette fin des voies de recours internes appropri?es (voir, entre autres, Fressoz et Roire c. France [GC], no 29183/95, ? 37, CEDH 1999?I).
22. L?article 35 ? 1 de la Convention ne prescrit l??puisement que des recours ? la fois relatifs aux violations incrimin?es, disponibles et ad?quats. Ces recours doivent exister ? un degr? suffisant de certitude non seulement en th?orie mais aussi en pratique, sans quoi leur manquent l?effectivit? et l?accessibilit? voulues ; il incombe ? l??tat d?fendeur de d?montrer que ces exigences se trouvent r?unies (voir, entre autres, McFarlane c. Irlande [GC], no 31333/06, ? 107, 10 septembre 2010). Le simple fait de nourrir des doutes quant aux perspectives de succ?s d?un recours donn? qui n?est pas de toute ?vidence vou? ? l??chec ne constitue pas une raison valable pour justifier la non-utilisation de recours internes (Akdivar et autres c. Turquie, 16 septembre 1996, ? 71, Recueil des arr?ts et d?cisions 1996?IV).
23. En l?esp?ce, la Cour souligne que le recours fond? sur la loi Pinto est consid?r?, en principe, comme accessible et effectif (voir, entre autres, Giuseppe Romano c. Italie, no 35659/02, ? 21, 5 mars 2013).
24. En ce qui concerne sp?cifiquement l?application de la prescription d?cennale au droit ? ?tre jug? dans un d?lai raisonnable, la Cour n?est pas convaincue par les arguments du requ?rant. Elle note tout d?abord, que les parties n?arguent pas que cette question ait ?t? abord?e par les autorit?s internes avant l?arr?t no 27719 du 30 d?cembre 2009 dans laquelle la Cour de cassation a estim? que la prescription ne s?applique pas. La seule restriction ? l?acc?s au rem?de Pinto en vigueur ? l??poque des faits concernait la possibilit? de saisir la cour d?appel uniquement dans le d?lai des six mois ? partir du moment o? la d?cision qui cl?t la proc?dure principale devient d?finitive. Pour ce qui est de l?arr?t de la Cour de cassation no 4524 du 24 f?vrier 2010, cit? par le requ?rant, dont le raisonnement correspond ? celui suivi en l?esp?ce par la cour d?appel de Campobasso, la Cour note qu?il s?agit du seul exemple fourni en faveur de l?application de la prescription d?cennale et, en tout ?tat de cause, il a ?t? d?pos? au greffe de la Cour de cassation apr?s le 23 novembre 2009, date ? laquelle la d?cision de la cour d?appel de Campobasso est devenue d?finitive. Elle rel?ve que, en revanche, le Gouvernement a cit? de nombreux arr?ts dans lesquels la Cour de cassation avait rejet? l?application du r?gime de la prescription.
25. Par cons?quent, compte tenu des consid?rations ci-dessus, la Cour estime que les ?l?ments fournis par le requ?rant ne sont pas suffisants pour consid?rer que, en l?esp?ce, le recours en cassation aurait ?t? ineffectif.
26. Il s?ensuit que ce grief doit ?tre rejet? pour non-?puisement des voies de recours internes, en application de l?article 35 ?? 1 et 4 de la Convention.
II. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DES ARTICLES 6 ? 1 DE LA CONVENTION ET 1 DU PROTOCOLE No 1 ? LA CONVENTION ? RAISON DU RETARD DANS LE PAIEMENT DE L?INDEMNIT? ACCORD?E DANS LE CADRE DE LA PROC?DURE PINTO
27. Le requ?rant d?nonce le retard mis par les autorit?s nationales pour se conformer ? la d?cision rendue dans le cadre de la proc?dure Pinto et se plaint d?avoir ?t? oblig? d?introduire une proc?dure d?ex?cution. Il invoque les articles 6 ? 1 de la Convention et l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention.
28. L?article 6 ? 1 de la Convention est cit? au paragraphe 14 ci-dessus et l?article 1 du Protocole no 1 se lit ainsi dans ses parties pertinentes en l?esp?ce :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les ?tats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral (…). ?
A. Sur la recevabilit?
29. Constatant que ces griefs ne se heurtent ? aucun motif d?irrecevabilit?, la Cour les d?clare recevables.
B. Sur le fond
30. La Cour constate que la somme octroy?e a ?t? vers?e plus de six mois apr?s le d?p?t de la d?cision rendue dans le cadre de la proc?dure Pinto au greffe de la cour d?appel de Campobasso (paragraphes 8 et 11 ci dessus). ? la lumi?re des crit?res ?tablis dans les arr?ts Simaldone c. Italie (no 22644/03, 31 mars 2009), et Gaglione et autres c. Italie (nos 45867/07 et autres, 21 d?cembre 2010), elle consid?re que ce retard constitue une violation de l?article 6 ? 1 de la Convention.
31. Eu ?gard aux constatations ci-dessus, la Cour estime qu?il n?y a pas lieu d?examiner s?par?ment le grief formul? par le requ?rant sous l?angle de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention (Follo et autres c. Italie, no 28433/03, 28434/03, 28442/03, 28445/03 et 28451/03, ? 30, 31 janvier 2012).
III. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 13 DE LA CONVENTION
32. Le requ?rant se plaint enfin du caract?re ineffectif du recours fond? sur la loi Pinto. Il conteste en particulier l?application de la prescription d?cennale ? son droit ? obtenir une r?paration pour la violation du droit ? un proc?s dans un d?lai raisonnable et critique la dur?e de la proc?dure Pinto. Il invoque l?article 13 de la Convention, ainsi libell? :
? Toute personne dont les droits et libert?s reconnus dans la (…) Convention ont ?t? viol?s, a droit ? l?octroi d?un recours effectif devant une instance nationale, alors m?me que la violation aurait ?t? commise par des personnes agissant dans l?exercice de leurs fonctions officielles. ?
33. Le Gouvernement conteste cette th?se.
34. En ce qui concerne l?application de la prescription d?cennale au droit ? un proc?s dans un d?lai raisonnable, la Cour estime, ? la lumi?re des conclusions auxquelles elle est parvenue pr?c?demment (paragraphes 20-24 ci dessus), que le requ?rant disposait d?un recours effectif afin de faire valoir ses pr?tentions devant les autorit?s internes.
35. Enfin, la Cour ne peut pas exclure que la lenteur excessive du recours indemnitaire en affecte son caract?re ad?quat (Cocchiarella, pr?cit?, ? 86). Toutefois, elle souligne que la dur?e de la proc?dure constat?e en l?esp?ce, bien qu?entra?nant la violation de l?article 6 ? 1 de la Convention, n?est pas suffisamment importante pour remettre en cause l?effectivit? du recours fond? sur la loi Pinto (voir, entre autres, Gaglione et autres, pr?cit?, ?? 46-47 et Pedicini et autres c. Italie [comit?], no 50951/99, ? 50, 24 avril 2012).
36. D?s lors, la Cour estime que, en l?esp?ce, il n?y a pas eu violation de l?article 13 de la Convention.
IV. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
37. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
38. Le requ?rant r?clame 6 332,56 EUR au titre des pr?judices mat?riel et moral qu?il aurait subis.
39. Le Gouvernement estime que, si elle devait conclure ? la violation, il conviendrait que la Cour accorde la somme de 200 EUR pour dommage moral.
40. La Cour consid?re que, ? la lumi?re des crit?res ?tablis dans l?arr?t Gaglione et autres (pr?cit?), il y a lieu d?octroyer au requ?rant 200 EUR au titre du seul pr?judice moral.
B. Frais et d?pens
41. Le requ?rant demande ?galement 3 332,56 EUR pour les frais et d?pens qu?il dit avoir engag?s devant les juridictions internes et la Cour.
42. Le Gouvernement conteste ces pr?tentions.
43. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux. En l?esp?ce, compte tenu des documents dont elle dispose et de sa jurisprudence, la Cour estime raisonnable la somme de 200 EUR et l?accorde au requ?rant.
C. Int?r?ts moratoires
44. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable quant aux griefs tir?s du retard dans le paiement de la somme accord?e dans le cadre de la proc?dure Pinto et irrecevable pour le surplus ;

2. Dit qu?il y a eu violation de l?article 6 ? 1 de la Convention ;

3. Dit qu?il n?y a pas lieu n?cessaire d?examiner s?par?ment le grief tir? de l?article 1 du Protocole no 1 ? la Convention ;

4. Dit qu?il n?y a pas eu violation de l?article 13 de la Convention ;

5. Dit
a) que l??tat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes:
i. 200 EUR (deux cents euros), plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage moral ;
ii. 200 EUR (deux cents euros), plus tout montant pouvant ?tre d? par le requ?rant ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

6. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 27 avril 2017, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Renata Degener Linos-Alexandre Sicilianos
Greffi?re adjointe Pr?sident

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