A.N.P.T.ES. Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati. Oltre 5.000 espropri trattati in 15 anni di attività.
Qui trovi tutto cio che ti serve in tema di espropriazione per pubblica utilità.

Se desideri chiarimenti in tema di espropriazione compila il modulo cliccando qui e poi chiamaci ai seguenti numeri: 06.91.65.04.018 - 340.95.85.515

Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE D’ALCONZO c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 08
Numero: 64297/12/2017
Stato: Italia
Data: 2017-02-23 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusioni: Violazione dell’articolo 8 – Diritto al rispetto della vita privata e familiare, Articolo 8-1 – Rispetto della vita familiare, No-violazione dell’articolo 8 – Diritto al rispetto della vita privata e familiare, Articolo 8-1 – Rispetto della vita familiare,

PRIMA SEZIONE

CAUSA D?ALCONZO C. ITALIA

( Richiesta no 64297/12)

SENTENZA

STRASBURGO

23 febbraio 2017

Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nella causa Di Alconzo c. Italia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, prima sezione, riunendosi in una camera composta di:
Mirjana Lazarova Trajkovska, presidentessa,
Ledi Bianku,
Guido Raimondi,
Kristina Pardalos,
Linos-Alexandre Sicilianos,
Robert Spano,
Armen Harutyunyan, giudici,
e di Abele Campos, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 31 gennaio 2017,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 64297/12) diretta contro la Repubblica italiana e di cui un cittadino di questo Stato, OMISSIS (“il richiedente”), ha investito la Corte il 15 settembre 2012 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il richiedente ? stato rappresentato da OMISSIS, avvocato a Roma. Il governo italiano (“il Governo”) ? stato rappresentato dal suo agente, la Sig.ra E. Spatafora, e col suo coagente, il Sig. Gianluca Mauro Pellegrini.
3. Il 13 gennaio 2014, i motivi di appello concernente l’articolo 8 sono stati comunicati al Governo e la richiesta ? stata dichiarata inammissibile per il surplus, conformemente all’articolo 54 ? 3 dell’ordinamento della Corte.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Il richiedente ? nato nel 1964 e risiede a Monterosi.
5. Il richiedente, pilota di aereo, ? il padre di due bambini, G.I. e D.A, nato rispettivamente nel 2002 e nel 2004 della relazione con la Sig.ra C.L.M, cittadina americana.
6. Il 24 gennaio 2007, l’ex-compagna del richiedente lasci? l’Italia coi suoi bambini ed and? negli Stati Uniti. Il 12 febbraio 2007, il richiedente investe le autorit? giudiziali di una domanda che mira al ritorno dei bambini. Un procedimento per rimozione internazionale di bambini fu aperto contro C.L.M. Il 27 maggio 2007, il tribunale di Phoenix ordin? il ritorno dei bambini e questi ultimi spettarono in Italia con loro madre. Risulta della pratica che, in seguito, con una sentenza del 23 gennaio 2014, il tribunale di Viterbo ha condannato C.L.M. per rimozione di bambini alla pena di undici mesi di reclusione.
7. Con un’ordinanza del 30 settembre 2008, il tribunale per bambini di Roma (“il tribunale”) affid? la guardia dei bambini alla madre ed autorizz? il padre ad incontrarli secondo le modalit? fissate dai servizi sociali.
8. Con un’ordinanza del 11 novembre 2008, il tribunale conferm? l’attribuzione della guardia dei bambini alla madre ed il diritto di visita del padre.
9. Il richiedente fece appello dell’ordinanza del tribunale dinnanzi alla corte di appello di Roma. Questa ordin? una perizia che mira a verificare la capacit? del richiedente e di C.L.M. ad esercitare il loro ruolo di genitori.
10. Il 26 maggio 2009, il perito deposit? il suo rapporto. Risulta di questo ultimo che i due genitori avevano una buona relazione coi bambini, ma che le gravi tensioni esistevano tra essi.
11. Con una decisione del 9 febbraio 2010, la corte di appello, tenendo conto delle indicazioni del perito cos? come delle difficolt? legato alla professione del richiedente, affid? la guardia dei bambini ai servizi sociali con mantenimento del collocamento al domicilio della madre ed accord? al richiedente il diritto di visita per due week-end con mese ed un pomeriggio con settimana.
12. Il 7 marzo 2011, il richiedente sporse querela contro C.L.M. per sottrazione di bambini, al motivo che si era allontanata dal luogo di residenza coi bambini. Lo stesso giorno, C.L.M. cade lamento contro il richiedente per attouchements sessuali su D.A. A partire da questa data, durante un anno circa, il richiedente non incontr? i suoi bambini.
13. Il 10 marzo 2011, il procuratore sottoline? che, in ragione dei comportamenti dei genitori, i minore erano esposti ad una situazione di stress molto grave e chiese la sospensione provvisoria dell’autorit? parentale dei due genitori.
14. Il 19 aprile 2011, il tribunale accolse la domanda di sospensione dell’autorit? parentale dei due genitori ed ordin? il collocamento provvisorio dei bambini in una struttura dei servizi sociali. Risulta della pratica che, il 3 maggio 2011, il tribunale ha ordinato il collocamento dei bambini a casa loro madre.
15. Una perizia fu ordinata dal tribunale per verificare se D.A. era stato effettivamente vittima di abusi sessuali.
16. Il 20 settembre 2011, il medico rese il suo rapporto ed afferm? che D.A. non presentava nessuno segno di violenza sessuale.
17. In settembre 2011, C.L.M. deposita una notizia compianta contro il richiedente per abusi sessuali su G.I.
18. Il 7 ottobre 2011, il tribunale ordin? il collocamento in posto di incontri tra il richiedente ed i suoi bambini in presenza degli assistenti sociali.
19. Gli incontri ebbero luogo solamente a partire dal 11 marzo 2012, a sapere cinque mesi pi? tardi.
20. Tra il 11 marzo ed i 20 lugli 2012, il richiedente ha incontrato i suoi bambini dodici volte, sempre in presenza degli assistenti sociali.
21. Il 30 luglio 2012, i servizi sociali depositarono alla cancelleria del tribunale il rapporto concernente lo svolgimento degli incontri. Risulta del rapporto che i bambini erano in una situazione di stress, che la madre era un ostacolo al ristabilimento dei rapporti col padre e che questo ultimo aveva delle difficolt? a gestire il comportamento dei bambini. I servizi sociali suggerirono una psicoterapia per i bambini.
22. Nell’ottobre 2012, la procura chiese al giudice delle investigazioni preliminari (“il GIP”) l’archiviazione dei due lamenti depositati contro il richiedente.
23. Tra il 20 luglio 2012 e gennai 2013, il richiedente non ha incontrato mai i suoi bambini. Risulta della pratica che gli incontri non sono stati realizzati in ragione del rifiuto dei bambini e della mancanza di cooperazione di C.L.M.
24. Ad una data non precisata, il richiedente cadde lamento contro la sua ex-compagna per attouchements sessuali sui bambini.
25. Con una decisione del 12 dicembre 2012, il tribunale per bambini stim? che le misure di natura tale da permettere di stabilire la relazione che esiste tra i bambini e loro padre erano necessari. Indic? che, sebbene il mantenimento del collocamento dei bambini al domicilio di loro madre non fosse augurabile in ragione della denigrazione del padre con la madre, il loro allontanamento della madre avrebbe costituito una misura troppo duro per i bambini. Per questi motivi, mantenne il collocamento dei bambini a casa loro madre, ordin? a questa ultima di eseguire le decisioni del tribunale e queste dei servizi sociali, ed autorizz? gli incontri, in presenza degli assistenti sociali, tra il padre ed i bambini. Il tribunale ordin? infine che gli incontri avessero luogo con o senza l’approvazione dei bambini, stimando che questi ultimi potevano essere condizionati dal comportamento della madre.
26. Il richiedente afferma avere incontrato i suoi bambini quattro o cinque volte tra gennaio e marzi 2013.
27. In seguito alla domanda della procura che mira all’archiviazione del lamento per abusi sessuali, il 19 aprile 2013 il GIP chiese alla procura di inseguire l’inchiesta e di formulare il capo di accusa contro il richiedente per attouchements sessuali.
28. Il 29 maggio 2013, il richiedente fu rinviato dinnanzi al giudice dell’udienza preliminare (“il GUP”).
29. Il 19 novembre 2013, il tribunale per bambini incaric? il tutore di organizzare degli incontri tra il richiedente ed i bambini in ragione della necessit? di rinforzare i loro legami.
30. Il 30 gennaio 2014 fu emesso il decreto di determinazione dell’udienza preliminare che doveva tenersi il 17 marzo 2014.
31. Il 5 maggio 2014, il richiedente fu prosciolto per il capo di attouchements sessuali.
32. Il 11 giugno 2014, il tribunale di Roma respinse la domanda del richiedente che mira a questo che C.L.M. fosse decaduta della sua autorit? parentale, affid? congiuntamente la guardia dei bambini ai due genitori, fiss? la residenza principale dei bambini a casa la madre ed assegn? al richiedente un diritto di visita tutti i week-end.
33. Il 14 luglio 2014, C.L.M. domanda che gli incontri liberi tra i richiedenti ed i bambini fossero subordinati al seguito di una terapia di coppia. Il richiedente, in quanto a lui, chiese che i bambini non fossero affidati a C.L.M, che l’autorit? parentale di questa fosse sospesa e che un giorno con settimana fosse fissato per un progetto che mira ad un avvicinamento tra s? ed i suoi bambini con l’aiuto di un terapeuta.
34. Con una decisione del 23 settembre 2014, la corte di appello sospese gli incontri liberi del sabato e della domenica ed incaric? i servizi sociali di stabilire un nuovo calendario degli incontri, fissando al minimo un incontro con settimana in un luogo neutro, avendo per scopo di ristabilire, appena possibile, degli incontri liberi. Ordin? ai genitori di intraprendere, nell’interesse dei bambini, un percorso terapeutico destinato a permetterloro di sormontare i gravi dissensi l’oppositore, e questo di preferenza in comune, o se no individualmente presso di una struttura indicata dai servizi sociali o scelti di un comune accordo con essi. Secondo la corte di appello, bisognava tenere conto dello stato psicologico dei bambini, della complessit? della situazione e del conflitto che lacera i genitori, cos? come della lunga interruzione delle relazioni tra il padre ed i bambini e del male-essere di questi ultimi.
35. Il 16 gennaio 2015, un rapporto dei servizi sociali concernente lo svolgimento degli incontri fu depositato. Secondo questo rapporto, i bambini erano opposti all’idea di incontrare il richiedente. Sempre secondo il rapporto, G.I. aveva trovato su Internet delle notizie relative alla sua storia che sarebbero state pubblicate dal richiedente e poi modeste con la polizia, e lei era molto in collera contro suo padre.
36. Con una decisione del 20 gennaio 2015, la corte di appello, avuto riguardo al rapporto dei servizi sociali ed alla necessit? di comprendere le ragioni reali per che i bambini mostravano un atteggiamento negativo verso loro padre, conferm? la decisione del 23 settembre 2014, e chiese ai servizi sociali di agire urgentemente e di accelerare la partenza del percorso terapeutico previsto nella sua decisione del 23 settembre 2014, paragrafo 34 sopra.
37. In 2015, il richiedente incontr? G.I. diciassette volte e D.A. quindici volte.
38. Risulta di un rapporto dei servizi sociali del 8 gennaio 2016 che, durante gli ultimi incontri di dicembre 2015, D.A. sembrava in regressione ed aveva espresso una grande aggressivit? contro il richiedente, mentre G.I. aveva avuto un atteggiamento di apertura verso suo padre.
39. Il 9 maggio 2016, un rapporto dei servizi sociali fu depositato. Questo rapporto indicava che la relazione tra G.I. ed il richiedente si era migliorata un poco, mentre i rapporti con D.A. erano sempre molto tesi in ragione delle accuse del bambino in quanto agli attouchements sessuali con suo padre. Secondo il rapporto, l’atteggiamento di C.L.M. e del suo compagno che tende a demonizzare ed a denigrare il richiedente nuoceva a questo ultimo. Sempre secondo il rapporto, la lealt? dei bambini verso loro madre li impediva di avvicinarsi di loro padre. Infine, secondo il rapporto, nessuna possibilit? di avvicinamento tra i richiedenti e D.A non erano considerabili a questo momento.
40. Con una decisione del 7 giugno 2016, la corte di appello di Roma, basandosi sui rapporti dei servizi sociali e prendendo in considerazione la complessit? della situazione, l’intensit? del conflitto esistente tra i genitori e le loro incapacit? a fare delle scelte comuni concernente i bambini, annull? la sua precedente decisione ed affid? la guardia dei bambini ai servizi sociali con determinazione della loro residenza principale a casa la madre. La corte di appello intim? alla madre di non cavalcare i bambini contro il richiedente. Trattandosi degli incontri, annull? la sua precedente decisione ed incaric? i servizi sociali di contemplare un sostegno personalizzato affinch? D.A. potesse riannodare al pi? presto dei legami col richiedente. In quanto agli incontri con G.I, incaric? i servizi sociali di contemplare e di organizzare di prima degli incontri in presenza di una persona dei servizi sociali per giungere alla fine agli incontri liberi.
41. Il richiedente afferma avere incontrato D.A. l’ultima volta il 21 aprile 2016 e G.I. il 22 giugno 2016.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
42. Il diritto interno pertinente si trova descrive nel sentenza Strumia c. Italia (no53377/13, ?? 73-78, 23 giugno 2016.
IN DIRITTO
I. SULLA VIOLAZIONE PRESUNTA DELLL’ARTICOLO 8 DELLA CONVENZIONE
43. Il richiedente adduce che la durata del procedimento penale sugli abusi sessuali ha compromesso la sua relazione coi suoi bambini. Inoltre, adduce che le decisioni delle giurisdizioni interne che non avrebbero ?uvr? in favore di un avvicinamento tra egli ed i suoi bambini, hanno recato offesa al suo diritto al rispetto della vita familiare come previsto con l’articolo 8 della Convenzione.
Questa disposizione ? formulata cos?:
“1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza.
44. Il Governo combatte la tesi del richiedente.
A. Sull’ammissibilit?
45. Il Governo eccepisce della no-esaurimento delle vie di ricorso interni ai motivi che il richiedente non si ? ricorso in cassazione contro la decisione della corte di appello del 9 febbraio 2010, paragrafo 11 sopra, e che non ha fatto appello n? della decisione del tribunale del 7 ottobre 2011, paragrafo 18 sopra, n? di quella del 12 dicembre 2012, paragrafo 25 sopra. A questo riguardo, il Governo sostiene che il richiedente avrebbe potuto chiedere la revisione di queste decisioni basandosi sull’articolo 333 del codice civile.
46. Il richiedente afferma avere sempre esaurito le vie di ricorso interni. Indica che ha investito a pi? riprese il tribunale per bambini e la corte di appello tra 2007 e 2016. Si riferisce in particolare a tutte le decisioni intervenute tra 2007 e giugni 2016.
47. La Corte ricorda che le decisioni del tribunale per bambini che cadono in particolare sul diritto di visita non rivestono un carattere definitivo e che possono, quindi, essere modificate ogni momento in funzione degli avvenimenti legati alla situazione in causa. Cos?, l’evoluzione del procedimento interno ? la conseguenza del carattere non definitivo delle decisioni del tribunale per bambini che cadono sul diritto di visita. Peraltro, la Corte nota nello specifico che il richiedente adduce che non ? stato in grado di esercitare pienamente il suo diritto di visita da gennaio 2007 e che ha introdotto la sua richiesta dinnanzi a lei il 2 agosto 2013 dopo avere investito a pi? riprese il tribunale per bambini che si era pronunciato sul suo diritto. Osserva che il richiedente aveva a sua disposizione questa via di ricorso interno per lamentarsi dell’interruzione dei contatti con la sua ragazza, Strumia c. Italia, no 53377/13, ? 90, 23 giugno 2016, Lombardo c,. Italia, no 25704/11, ? 63, 29 gennaio 2013, e Nicol? Santilli c. Italia, no 51930/10, ? 46, 17 dicembre 2013.
48. Tenuto conto di questi elementi, la Corte stima che il richiedente ha esaurito le vie di ricorsi disponibili e che c’? luogo di respingere l’eccezione sollevata dal Governo.
49. Constatando che la richiesta non ? manifestamente male fondata al senso dell’articolo 35 ? 3 ha, della Convenzione e che non cozza peraltro contro nessuno altro motivo di inammissibilit?, la Corte la dichiara ammissibile.
B. Sul merito
1. Argomenti delle parti
50. Il richiedente indica che, nonostante la condanna di C.L.M. per rimozione di bambini, i giudici hanno deciso di mantenere la residenza principale dei bambini a casa lei ed il suo compagno. Aggiunge che il tribunale per bambini ha autorizzato anche il compagno di C.L.M. a portare i bambini agli incontri organizzati con lui. Precisa che, dal lamento del richiedente del 7 marzo 2011 per abusi sessuali, ha potuto incontrare solamente i suoi bambini per la prima volta il 9 marzo 2012, poi il 30 marzo 2012 ed il 19 aprile 2012.
51. Indica sebbene ha incontrato i suoi bambini durante le otto tra marzo e lugli 2012, e durante le quaranta ed uno tra gennaio 2013 e giugni 2014, ci? che farebbe una media di un’ora e venticinque minuti con mese, durata insufficiente ai suoi occhi per il mantenimento di una vera relazione coi suoi bambini.
52. Il richiedente rimprovera alle autorit? di avere lasciato i bambini in un ambiente ostile durante tre anni, e questo nonostante le perizie che avevano, secondo lui, messi in luce la sua denigrazione con la madre, paragrafo 25 sopra, e di non avere preso nessuna misura per favorire un reale avvicinamento tra egli ed i suoi bambini.
53. Secondo il Governo, risulta delle decisioni delle giurisdizioni interne che queste ultime hanno sempre agito nell’interesse dei bambini. Il Governo indica che la decisione di interrompere durante certi periodi le relazioni tra i bambini e loro padre sono stati presi in ragione della sofferenza psicologica che avrebbero provocato per i bambini. Precisa che, in 2013, i bambini hanno incontrato regolarmente il richiedente in presenza dei servizi sociali perch? non sarebbero stati prestiti per un nuovo tipo di relazione con loro padre. Aggiunge che un sostegno psicologico ? stato fornito ai minore.
54. In quanto alla durata del procedimento penale, il Governo sostiene che era normale avuto riguardo all’importanza delle accuse, alla complessit? del procedimento-dovuta in particolare all’et? dei bambini-ed al comportamento delle parti. Di pi?, indica che, durante la durata del procedimento penale, il richiedente ha potuto continuare ad incontrare i suoi bambini e che le autorit? hanno preso tutte le misure necessarie per proteggere i minore. Secondo il Governo, la durata del procedimento penale non ha avuto nessuna conseguenza negativa, i bambini avendo negato ad ogni modo di vedere il richiedente in ragione delle accuse portate contro lui.
2. Valutazione della Corte
55. La Corte ricorda che, per un genitore ed il suo bambino, essere rappresentato insieme un elemento fondamentale della vita familiare, Kutzner c. Germania, no 46544/99, ? 58, CEDH 2002, e che le misure interne che i ne impediscono costituiscono un’ingerenza nel diritto protetto dall’articolo 8 della Convenzione, K. e T. c. Finlandia [GC], no 25702/94, ? 151, CEDH 2001 VII.
56. Come la Corte l’ha ricordato a pi? riprese, se l’articolo 8 della Convenzione ha essenzialmente per oggetto di premunire l’individuo contro le ingerenze arbitrarie dei poteri pubblici, non si accontenta di comandare allo stato di astenersi delle uguali ingerenze: degli obblighi positivi inerenti possono aggiungersi a questo impegno piuttosto negativo ad un rispetto effettivo della vita privata o familiare. Queste possono implicare l’adozione di misure che mirano al rispetto della vita familiare fino nelle relazioni degli individui tra essi di cui il collocamento in posto di un arsenale giuridico adeguato e sufficiente per garantire i diritti legittimi degli interessati, cos? come il rispetto delle decisioni giudiziali, o delle misure specifiche adeguate (vedere, mutatis mutandis, Zawadka c. Polonia, n? 48542/99, ? 53, 23 giugno 2005. Questo arsenale deve permettere allo stato di adottare delle misure proprie a riunire il genitore ed il suo bambino, ivi compreso in caso di conflitto che oppone i due genitori (vedere, mutatis mutandis, Ignaccolo Zenide c. Romania, no 31679/96, ? 108, CEDH 2000 I, Sylvester c. Austria, i nostri 36812/97 e 40104/98, ? 68, 24 aprile 2003, Zavel ?c,. Repubblica ceca, no 14044/05, ? 47, 18 gennaio 2007, e Mihailova c. Bulgaria, no 35978/02, ? 80, 12 gennaio 2006. Peraltro, gli obblighi positivi non si limitano a badare a ci? che il bambino possa raggiungere suo genitore o avere un contatto con lui; inglobano anche l’insieme delle misure preparatorie che permettono di giungere a questo risultato (vedere, mutatis mutandis, Kosmopoulou c. Grecia, no 60457/00, ? 45, 5 febbraio 2004, Amanalachioai c,. Romania, no 4023/04, ? 95, 26 maggio 2009, Ignaccolo Zenide, precitato, ?? 105 e 112, e Sylvester, precitato, ? 70.
Nei due casi, bisogna avere esattamente riguardo equilibrio a predisporre tra gli interessi concorrenti dell’individuo e della societ? nel suo insieme tenendo tuttavia conto di ci? che l’interesse superiore del bambino deve costituire la considerazione determinante, Gnahor? c. Francia, no 40031/98, ? 59 CEDH 2000 IX, potendo, secondo la sua natura e la sua gravit?, il prevalere su quello dei genitori, Sahin c. Germania [GC], no 30943/96, ? 66, CEDH 2003 VIII.
57. Inoltre, la Corte ricorda che, per essere adeguate, le misure proprie a riunire il genitore ed il suo bambino devono essere messi velocemente a posto, perch? lo scorrimento del tempo pu? avere delle conseguenze irrimediabili per le relazioni tra i bambini e quello dei genitori che non vive con lui (vedere, mutatis mutandis, Ignaccolo-Zenide, precitato, ? 102, Sindaco c. Portogallo, no 48206/99, ? 74, CEDH 2003 VII, Pini ed altri c. Romania, i nostri 78028/01 e 78030/01, ? 175, CEDH 2004 V (brani), Bianchi c. Svizzera, no 7548/04, ? 85, 22 giugno 2006, e Mincheva c. Bulgaria, no 21558/03, ? 84, 2 settembre 2010. Il fattore tempo riveste un’importanza particolare dunque perch? ogni ritardo procedurale rischia di decidere in fatto il problema in controversia, H. c. Regno Unito, sentenza del 8 luglio 1987, serie Ha no 120, pp. 63-64, ?? 89-90; P.F. c. Polonia, no 2210/12, ? 56, 16 settembre 2014.
58. La Corte ricorda sebbene il fatto che gli sforzi delle autorit? sono stati vani non conduce automaticamente alla conclusione che lo stato ha mancato agli obblighi positivi che derivano per lui dell’articolo 8 della Convenzione (vedere, mutatis mutandis, Mihailova, precitato, ? 82. Difatti, l’obbligo per le autorit? nazionali di prendere delle misure proprie a riunire il bambino ed il genitore con che non vive non ? assoluto, e la comprensione e la cooperazione dell’insieme delle persone riguardate costituiscono sempre un fattore importante. Se le autorit? nazionali devono sforzarsi di facilitare uguale collaborazione, un obbligo per esse di ricorrere in materia alla coercizione saprebbe essere limitata solamente: occorre loro tenere conto degli interessi e dei diritti e libert? di queste stesse persone, e, in particolare, degli interessi superiori del bambino e dei diritti che sono conferiti a questo ultimo con l’articolo 8 della Convenzione, Volesk? c. Repubblica ceca, no 63267/00, ? 118, 29 giugno 2004. Come la giurisprudenza della Corte lo riconosce in modo costante, la pi? grande prudenza si imporsi quando si tratta di ricorrere alla coercizione in questa tenuta delicata, Mitrova e Savik c. l’ex-repubblica iugoslava di Macedonia, no 42534/09, ? 77, 11 febbraio 2016, e Reigado Ramos c. Portogallo, no 73229/01, ? 53, 22 novembre 2005, e l’articolo 8 della Convenzione non saprebbero autorizzare un genitore a fare prendere delle misure pregiudizievoli alla salute ed allo sviluppo del bambino, Elsholz c. Germania [GC], n? 25735/94, ?? 49 50, CEDH 2000 VIII.
59. La Corte ricorda infine che, se l’articolo 8 non rinchiude nessuna condizione esplicita di procedimento, il processo decisionale legato alle misure di ingerenza deve essere equo e proprio a rispettare gli interessi protetti da questa disposizione. Egli decide quindi di determinare, in funzione delle circostanze di ogni specifico ed in particolare della gravit? delle misure a prendere, se i genitori hanno potuto giocare nel processo decisionale, considerato come un tutto, un ruolo abbastanza grande per accordare loro la protezione richiesta dei loro interessi. Nella negativa, c’? trasgressione al rispetto della loro vita familiare e l’ingerenza risultando dalla decisione non saprebbe passare per “necessario” al senso dell’articolo 8, W. c. Regno Unito, 8 luglio 1987, ? 64, serie Ha no 121.
60. Nello specifico, la Corte stima che c’? luogo di esaminare separatamente i motivi di appello derivati dell’articolo 8 della Convenzione e proporsiti di cominciare il suo esame sotto l’angolo del risvolto procedurale di questa disposizione.
ha, in quanto ai ritardi irragionevoli che sarebbero sopraggiunti nel procedimento penale condotto contro il richiedente
61. Il richiedente si lamenta che la durata del procedimento penale abbia prolungato la sua separazione di coi suoi bambini e che abbia fatto ostacolo alla costruzione di una vera relazione.
62. La Corte rileva di prima che il richiedente era sospettato di avere commesso degli abusi sessuali sulla persona dei suoi bambini, C.L.M. avendo depositato un lamento penale in questo senso nel marzo 2011. Perci? stima lei che, aspettando la conclusione dell’inchiesta preliminare, l’interesse dei bambini giustificava la sospensione e la restrizione del diritto parentale e del diritto di visita del richiedente, e che legittimava l’ingerenza nel diritto dell’interessato al rispetto della sua vita familiare. L’ingerenza era dunque, fino al termine dell’inchiesta preliminare, “necessario alla protezione dei diritti di altrui”, nello specifico i diritti dei bambini.
63. Tuttavia, questo stesso interesse dei bambini esigeva anche di permettere al legame familiare di svilupparsi di nuovo appena le misure preso non erano apparse pi? come necessario, Olsson c. Svezia (no 2), no 13441/87, ? 90, serie Ha no 250.
64. La Corte ricorda poi che pu? prendere anche in conto, sul terreno dell’articolo 8 della Convenzione, la durata del processo decisionale delle autorit? interne cos? come ogni procedimento giudiziale connesso. Un ritardo nel procedimento rischia difatti, sempre in simile caso di decidere la controversia con un fatto compiuto. Ora un rispetto effettivo della vita familiare comanda che le relazioni future tra affine e bambino si regolano sull’unica baso dell’insieme degli elementi pertinenti, e non col semplice scorrimento del tempo, W. c. Regno Unito, precitato, ?? 64 e 65, e Covezzi e Morselli c. Italia, no 52763/99, ? 136, 9 maggio 2003.
65. Nello specifico, la Corte nota che, in ottobre 2012, in seguito al rapporto di perizia, datato del 20 settembre 2011 secondo che il bambino non presentava nessuno segno di violenza, paragrafo 16 sopra, la procura del tribunale di Viterbo ha aspettato tredici mesi prima di chiedere al GIP l’archiviazione dei lamenti penali.
66. La Corte constata che il GIP ha aspettato pi? di sei mesi prima di pronunciarsi sulla domanda di archiviazione della procura. Durante questo tempo, il richiedente non ha potuto esercitare la minima influenza sulla conclusione del procedimento e non ha avuto a disposizione nessuno ricorso un ricorso che gli permette di fare accelerare il procedimento. Inoltre, tra le date alla quale l’interessato ? stato rinviato in giudizio, 29 maggio 2013, e la data alla quale il GUP ha tenuto l’udienza preliminare, 17 marzo 2014, e si ? pronunciato sul fondo della causa, quasi dieci mesi sono passati.
67. La Corte non ? persuasa che un tale termine era necessario. Perci?, conclude ad un ritardo ingiustificato da parte delle autorit? nazionali. Inoltre, durante questo periodo, il richiedente ha avuto un accesso limitato ai suoi bambini. Difatti, in seguito alla decisione del tribunale del 12 dicembre 2012 ordinando alla madre dei bambini di eseguire le decisioni del tribunale e queste dei servizi sociali che impongono che gli incontri avessero luogo stesso in caso di reticenza dei bambini, uniche alcuni incontri tra i richiedenti ed i suoi bambini sono stati organizzati. Di pi?, l’interessato ha dovuto aspettare la decisione di proscioglimento per chiedere ad essere ristabilito nella sua autorit? parentale e potere esercitare un diritto di visita allargata.
68. Per la Corte, un sovrappi? di zelo e di rapidit? si imporsi nell’adozione di una decisione toccare ai diritti garantiti dall’articolo 8 della Convenzione. Ricorda che la posta del procedimento per il richiedente esigeva un trattamento urgente, perch? il passaggio del tempo pu? avere delle conseguenze irrimediabili sulle relazioni tra il bambino ed i genitori che non vivono con lui. Difatti, la rottura di contatto con un bambino molto giovane pu? condurre ad un’alterazione crescente della sua relazione con suo genitore.
69. La Corte osserva che, se la restrizione delle relazioni tra i richiedenti ed i suoi bambini erano giustificati finch? il procedimento penale contro il richiedente non era finito, dei ritardi irragionevoli sono sopraggiunti nel procedimento penale che ha avuto un impatto diretto e determinando sul diritto alla vita familiare dell’interessato. Del fatto delle carenze constatate, Errico c. Italia, no 29768/05, ? 61, 24 febbraio 2009, nello svolgimento di questo procedimento, la Corte non saprebbe considerare dunque che le autorit? italiane hanno preso tutte le misure necessarie che si poteva esigere ragionevolmente di esse per restaurare la vita familiare del richiedente coi suoi bambini, nel loro interesse a tutti.
70. Allo visto di ci? che precede, la Corte conclude alla violazione dell’articolo 8 della Convenzione su questo punto.
b, in quanto alle misure prese dalle autorit? per fare rispettare il diritto di visita del richiedente in seguito al suo proscioglimento,
71. La Corte stima che, avuto riguardo alle circostanze che gli sono sottoposte, il suo compito consiste in esaminare se le autorit? nazionali hanno preso tutte le misure che si poteva esigere ragionevolmente di esse per mantenere i legami tra il richiedente ed i suoi bambini, Bondavalli c. Italia, no 35532/12, ? 75, 17 novembre 2015, ed ad esaminare il modo di cui le autorit? sono intervenute per facilitare l’esercizio del diritto di visita del richiedente come definito con le decisioni di giustizia, Hokkanen c. Finlandia, 23 settembre 1994, ? 58, serie Ha no 299 Ha, e Kuppinger c. Germania, n 62198/11, ? 105, 15 gennaio 2015. Ricorda anche che, in una causa di questo tipo, il carattere adeguato di una misura si giudica alla rapidit? del suo collocamento in ?uvre, Piazzi c. Italia, no 36168/09, ? 58, 2 novembre 2010.
72. La Corte ricorda che ha concluso nello specifico che la durata del procedimento penale contro il richiedente era eccessiva e che le autorit? italiane non hanno preso tutte le misure necessarie che si poteva esigere ragionevolmente di esse per restaurare la vita familiare del richiedente coi suoi bambini, paragrafo 69 sopra. Di pi?, ricorda che, il richiedente si era stato separato prima, per molto tempo dai suoi bambini all’epoca della loro rimozione operata da C.L.M. , paragrafo 6 sopra, e che, durante l’inchiesta penale, la mancanza di cooperazione di C.L.M. aveva reso difficile lo svolgimento degli incontri. Di conseguenza, al momento del proscioglimento del richiedente in 2014, la relazione tra questi ed i suoi bambini erano complessi.
73. La Corte nota che risulta degli sviluppi recenti del procedimento che, dal proscioglimento del richiedente nel maggio 2014, le autorit? interne hanno esposto degli sforzi per permettergli di esercitare il suo diritto di visita. In particolare, i servizi sociali hanno organizzato la tenuta degli incontri secondo le modalit? previste, parecchie perizie psicologiche dei bambini sono state ordinate e dei rapporti sullo svolgimento degli incontri sono stati redatti. Il richiedente ha dovuto fare per? fronte al rifiuto dei suoi bambini, pi? particolarmente a quello di D.A, di vedere egli e di annodare una relazione con lui.
74. Da maggio 2014, il tribunale e la corte di appello si sono pronunciate a pi? riprese, paragrafi 32, 34, 36 e 40 sopra, modificando l’esercizio del diritto di visita del richiedente sul fondamento delle perizie realizzate. La Corte stima che, confrontate alle gravi incomprensioni che esistono tra i due genitori, le autorit? hanno preso, a partire da 2014, le misure necessarie per incitare questi a collaborare e per ristabilire le relazioni tra il richiedente ed i suoi bambini. Difatti, parecchi rapporti dei servizi sociali sono stati depositati; un percorso terapeutico per i genitori ? stato ordinato, i bambini sono stati preparati e sono stati corredati agli incontri con gli operatori dei servizi sociali che hanno seguito attentamente gli incontri e hanno informato il tribunale e la corte di appello.
75. La Corte riconosce che le autorit? erano confrontate nello specifico ad una situazione molto difficile che derivava in particolare delle gravi incomprensioni reciproche dei genitori e dei lamenti reciproci di questi. Il mancata realizzazione del diritto di visita del richiedente era difatti, soprattutto imputabile al rifiuto manifesto della madre, poi a quello dei bambini, suscitati da questa. Ci? che ?, ricorda che una mancanza di cooperazione tra i genitori separati non pu? dispensare le autorit? competenti di mettere in ?uvre tutti i mezzi suscettibili di permettere il mantenimento del legame familiare, Nicol? Santilli, precitato, ? 74, Lombardo, precitato, ? 91, e Zavel, ?precitato, ? 52. A questo riguardo, la Corte ricorda che appartiene allo stato convenuto di scegliere i mezzi che gli permettono di garantire il rispetto degli obblighi positivi che derivano per lui dell’articolo 8. Nella presente causa, la Corte ha per compito di esaminare se le misure adottate dalle autorit? italiane erano adeguate e sufficienti.
76. Nello specifico, la Corte stima che le autorit? hanno preso le misure adeguate per creare le condizioni necessarie alla piena realizzazione del diritto di visita del richiedente (vedere, ha contrario, Bondavalli, precitato ? 81, Macready c. Repubblica ceca, i nostri 4824/06 e 15512/08, ? 66, 22 aprile 2010, e Piazzi, precitato, ? 61. Hanno preso delle misure utili che mirano all’instaurazione di contatti effettivi (vedere, ha contrario, Lombardo, precitato, ? 92, e Piazzi, precitato, ? 61, ed esse hanno messo in posto un progetto che mira all’avvicinamento tra il richiedente ed i suoi bambini.
77. Avuto riguardo all’insieme degli elementi che precedono ed al margine di valutazione dello stato convenuto in materia, la Corte considera che le autorit? nazionali hanno, a partire da maggio 2014, spiegato gli sforzi che si poteva esigere ragionevolmente di esse per garantire il rispetto del diritto di visita del richiedente, conformemente alle esigenze del diritto al rispetto della vita familiare garantita con l’articolo 8 della Convenzione. Non c’? stata dunque violazione del diritto alla vita familiare del richiedente su questo punto.
II. Su L’applicazione Di L’articolo 41 Di La Convenzione
78. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente non permette di cancellare che imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danno
79. Il richiedente richiede 1 000 000 euro (EUR, per danno patrimoniale e 1 000 000 EUR per danno morale,).
80. Il Governo contesta le pretese del richiedente ed in domanda il rigetto.
81. Non vedendo di legame di causalit? tra le violazioni constatata ed il danno patrimoniale addotto, la Corte respinge questa domanda. In compenso, considera che c’? luogo di concedere al richiedente 5 000 EUR per danno giuridico.
B. Oneri e spese
82. Il richiedente chiede anche 22 894,37 EUR per gli oneri e spese che avrebbe impegnato dinnanzi alla Corte pi? 800 EUR per gli oneri di traduzione.
83. Il Governo considera che la somma richiesta ? eccessiva ed invita la Corte a respingere la domanda.
84. Secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente non pu? ottenere il rimborso dei suoi oneri e spese che nella misura in cui si trovano stabilisco la loro realt?, la loro necessit? ed il carattere ragionevoli del loro tasso. Nello specifico, tenuto conto dei documenti di cui dispone e della sua giurisprudenza, la Corte stima ragionevole l’intimo di 7 000 EUR a titolo degli oneri e spese per il procedimento dinnanzi alla Corte e l’accordo al richiedente.
C. Interessi moratori
85. La Corte giudica appropriata di ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti di percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Dichiara la richiesta ammissibile;

2. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 8 della Convenzione a ragione dei ritardi irragionevoli sopraggiunti nel procedimento penale condotto contro il richiedente;

3. Stabilisce che non c’? stata violazione dell’articolo 8 della Convenzione in quanto alle misure prese dalle autorit? per fare rispettare il diritto di visita del richiedente;

4. Stabilisce
a), che lo stato convenuto deve versare al richiedente, nei tre mesi a contare del giorno dove la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, il seguente somme:
i. 5 000 EUR, cinquemila euro, pi? ogni importo che pu? essere dovuto a titolo di imposta, per danno giuridico,
ii. 7 000 EUR, settemila euro, pi? ogni importo che pu? essere dovuto dal richiedente a titolo di imposta, per oneri e spese,;
b che a contare della scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno ad aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti di percentuale,;

5. Respingi la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 23 febbraio 2017, in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento della Corte.
Abele Campos Mirjana Lazarova Trajkovska
Cancelliere Presidentessa

Testo Tradotto

Conclusions : Violation de l’article 8 – Droit au respect de la vie priv?e et familiale (Article 8-1 – Respect de la vie familiale) Non-violation de l’article 8 – Droit au respect de la vie priv?e et familiale (Article 8-1 – Respect de la vie familiale)

PREMI?RE SECTION

AFFAIRE D?ALCONZO c. ITALIE

(Requ?te no 64297/12)

ARR?T

STRASBOURG

23 f?vrier 2017

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire D?Alconzo c. Italie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
Mirjana Lazarova Trajkovska, pr?sidente,
Ledi Bianku,
Guido Raimondi,
Kristina Pardalos,
Linos-Alexandre Sicilianos,
Robert Spano,
Armen Harutyunyan, juges,
et de Abel Campos, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 31 janvier 2017,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 64297/12) dirig?e contre la R?publique italienne et dont un ressortissant de cet ?tat, OMISSIS (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 15 septembre 2012 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le requ?rant a ?t? repr?sent? par OMISSIS, avocat ? Rome. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agent, Mme E. Spatafora, et par son coagent, M. Gianluca Mauro Pellegrini.
3. Le 13 janvier 2014, les griefs concernant l?article 8 ont ?t? communiqu?s au Gouvernement et la requ?te a ?t? d?clar?e irrecevable pour le surplus, conform?ment ? l?article 54 ? 3 du r?glement de la Cour.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
4. Le requ?rant est n? en 1964 et r?side ? Monterosi.
5. Le requ?rant, pilote d?avion, est le p?re de deux enfants, G.I. et D.A., n?s respectivement en 2002 et en 2004 de la relation avec Mme C.L.M., ressortissante am?ricaine.
6. Le 24 janvier 2007, l?ex-compagne du requ?rant quitta l?Italie avec ses enfants et se rendit aux ?tats-Unis. Le 12 f?vrier 2007, le requ?rant saisit les autorit?s judiciaires d?une demande visant au retour des enfants. Une proc?dure pour enl?vement international d?enfants fut ouverte ? l?encontre de C.L.M. Le 27 mai 2007, le tribunal de Phoenix ordonna le retour des enfants et ces derniers revinrent en Italie avec leur m?re. Il ressort du dossier que, par la suite, par un arr?t du 23 janvier 2014, le tribunal de Viterbo a condamn? C.L.M. pour enl?vement d?enfants ? la peine de onze mois de r?clusion.
7. Par une ordonnance du 30 septembre 2008, le tribunal pour enfants de Rome (? le tribunal ?) confia la garde des enfants ? la m?re et autorisa le p?re ? les rencontrer selon les modalit?s fix?es par les services sociaux.
8. Par une ordonnance du 11 novembre 2008, le tribunal confirma l?attribution de la garde des enfants ? la m?re et le droit de visite du p?re.
9. Le requ?rant fit appel de l?ordonnance du tribunal devant la cour d?appel de Rome. Celle-ci ordonna une expertise visant ? v?rifier la capacit? du requ?rant et de C.L.M. ? exercer leur r?le de parents.
10. Le 26 mai 2009, l?expert d?posa son rapport. Il ressort de ce dernier que les deux parents avaient une bonne relation avec les enfants, mais que des graves tensions existaient entre eux.
11. Par une d?cision du 9 f?vrier 2010, la cour d?appel, tenant compte des indications de l?expert ainsi que des difficult?s li?es ? la profession du requ?rant, confia la garde des enfants aux services sociaux avec maintien du placement au domicile de la m?re et accorda au requ?rant le droit de visite pour deux week-ends par mois et un apr?s-midi par semaine.
12. Le 7 mars 2011, le requ?rant porta plainte contre C.L.M. pour soustraction d?enfants, au motif qu?elle s??tait ?loign?e du lieu de r?sidence avec les enfants. Le m?me jour, C.L.M. porta plainte contre le requ?rant pour attouchements sexuels sur D.A. ? partir de cette date, pendant un an environ, le requ?rant ne rencontra pas ses enfants.
13. Le 10 mars 2011, le procureur souligna que, en raison des comportements des parents, les mineurs ?taient expos?s ? une situation de stress tr?s grave et il demanda la suspension provisoire de l?autorit? parentale des deux parents.
14. Le 19 avril 2011, le tribunal accueillit la demande de suspension de l?autorit? parentale des deux parents et ordonna le placement provisoire des enfants dans une structure des services sociaux. Il ressort du dossier que, le 3 mai 2011, le tribunal a ordonn? le placement des enfants chez leur m?re.
15. Une expertise fut ordonn?e par le tribunal afin de v?rifier si D.A. avait effectivement ?t? victime d?attouchements sexuels.
16. Le 20 septembre 2011, le m?decin rendit son rapport et affirma que D.A. ne pr?sentait aucun signe de violence sexuelle.
17. En septembre 2011, C.L.M. d?posa une nouvelle plainte ? l?encontre du requ?rant pour attouchements sexuels sur G.I.
18. Le 7 octobre 2011, le tribunal ordonna la mise en place de rencontres entre le requ?rant et ses enfants en pr?sence des assistants sociaux.
19. Les rencontres eurent lieu seulement ? partir du 11 mars 2012, ? savoir cinq mois plus tard.
20. Entre le 11 mars et le 20 juillet 2012, le requ?rant a rencontr? ses enfants douze fois, toujours en pr?sence des assistants sociaux.
21. Le 30 juillet 2012, les services sociaux d?pos?rent au greffe du tribunal le rapport concernant le d?roulement des rencontres. Il ressort du rapport que les enfants ?taient dans une situation de stress, que la m?re ?tait un obstacle au r?tablissement des rapports avec le p?re et que ce dernier avait des difficult?s ? g?rer le comportement des enfants. Les services sociaux sugg?r?rent une psychoth?rapie pour les enfants.
22. En octobre 2012, le parquet demanda au juge des investigations pr?liminaires (? le GIP ?) le classement des deux plaintes d?pos?es ? l?encontre du requ?rant.
23. Entre le 20 juillet 2012 et janvier 2013, le requ?rant n?a jamais rencontr? ses enfants. Il ressort du dossier que les rencontres n?ont pas ?t? r?alis?es en raison du refus des enfants et du manque de coop?ration de C.L.M.
24. ? une date non pr?cis?e, le requ?rant porta plainte contre son ex-compagne pour attouchements sexuels sur les enfants.
25. Par une d?cision du 12 d?cembre 2012, le tribunal pour enfants estima que des mesures de nature ? permettre d??tablir la relation existant entre les enfants et leur p?re ?taient n?cessaires. Il indiqua que, bien que le maintien du placement des enfants au domicile de leur m?re ne f?t pas souhaitable en raison du d?nigrement du p?re par la m?re, leur ?loignement de la m?re aurait constitu? une mesure trop dure pour les enfants. Pour ces motifs, il maintint le placement des enfants chez leur m?re, ordonna ? cette derni?re d?ex?cuter les d?cisions du tribunal et celles des services sociaux, et autorisa les rencontres, en pr?sence des assistants sociaux, entre le p?re et les enfants. Le tribunal ordonna enfin que les rencontres eussent lieu avec ou sans l?approbation des enfants, estimant que ces derniers pouvaient ?tre conditionn?s par le comportement de la m?re.
26. Le requ?rant affirme avoir rencontr? ses enfants quatre ou cinq fois entre janvier et mars 2013.
27. ? la suite de la demande du parquet visant au classement de la plainte pour attouchements sexuels, le 19 avril 2013 le GIP demanda au parquet de poursuivre l?enqu?te et de formuler le chef d?accusation ? l?encontre du requ?rant pour attouchements sexuels.
28. Le 29 mai 2013, le requ?rant fut renvoy? devant le juge de l?audience pr?liminaire (? le GUP ?).
29. Le 19 novembre 2013, le tribunal pour enfants chargea le tuteur d?organiser des rencontres entre le requ?rant et les enfants en raison de la n?cessit? de renforcer leurs liens.
30. Le 30 janvier 2014 fut ?mis le d?cret de fixation de l?audience pr?liminaire, qui devait se tenir le 17 mars 2014.
31. Le 5 mai 2014, le requ?rant fut acquitt? pour le chef d?attouchements sexuels.
32. Le 11 juin 2014, le tribunal de Rome rejeta la demande du requ?rant visant ? ce que C.L.M. f?t d?chue de son autorit? parentale, confia la garde des enfants conjointement aux deux parents, fixa la r?sidence principale des enfants chez la m?re et attribua au requ?rant un droit de visite tous les week-ends.
33. Le 14 juillet 2014, C.L.M. demanda que les rencontres libres entre le requ?rant et les enfants fussent subordonn?es au suivi d?une th?rapie de couple. Le requ?rant, quant ? lui, demanda que les enfants ne fussent pas confi?s ? C.L.M., que l?autorit? parentale de celle-ci f?t suspendue et qu?un jour par semaine f?t fix? pour un projet visant ? un rapprochement entre lui-m?me et ses enfants avec l?aide d?un th?rapeute.
34. Par une d?cision du 23 septembre 2014, la cour d?appel suspendit les rencontres libres du samedi et du dimanche et chargea les services sociaux d??tablir un nouveau calendrier des rencontres (en fixant au minimum une rencontre par semaine dans un lieu neutre) ayant pour but de r?tablir, d?s que possible, des rencontres libres. Elle ordonna aux parents d?entreprendre, dans l?int?r?t des enfants, un parcours th?rapeutique destin? ? leur permettre de surmonter les graves dissensions les opposant, et ce de pr?f?rence en commun, ou sinon individuellement aupr?s d?une structure indiqu?e par les services sociaux ou choisie d?un commun accord avec eux. Selon la cour d?appel, il fallait tenir compte de l??tat psychologique des enfants, de la complexit? de la situation et du conflit d?chirant les parents, ainsi que de la longue interruption des relations entre le p?re et les enfants et du mal-?tre de ces derniers.
35. Le 16 janvier 2015, un rapport des services sociaux concernant le d?roulement des rencontres fut d?pos?. Selon ce rapport, les enfants ?taient oppos?s ? l?id?e de rencontrer le requ?rant. Toujours selon le rapport, G.I. avait trouv? sur Internet des nouvelles relatives ? son histoire, qui auraient ?t? publi?es par le requ?rant et puis effac?es par la police, et elle ?tait tr?s en col?re contre son p?re.
36. Par une d?cision du 20 janvier 2015, la cour d?appel, eu ?gard au rapport des services sociaux et ? la n?cessit? de comprendre les raisons r?elles pour lesquelles les enfants faisaient montre d?une attitude n?gative envers leur p?re, confirma la d?cision du 23 septembre 2014, et demanda aux services sociaux d?agir urgemment et d?acc?l?rer le d?marrage du parcours th?rapeutique pr?vu dans sa d?cision du 23 septembre 2014 (paragraphe 34 ci-dessus).
37. En 2015, le requ?rant rencontra G.I. dix-sept fois et D.A. quinze fois.
38. Il ressort d?un rapport des services sociaux du 8 janvier 2016 que, pendant les derni?res rencontres de d?cembre 2015, D.A. semblait en r?gression et avait manifest? une grande agressivit? ? l?encontre du requ?rant, alors que G.I. avait eu une attitude d?ouverture envers son p?re.
39. Le 9 mai 2016, un rapport des services sociaux fut d?pos?. Ce rapport indiquait que la relation entre G.I. et le requ?rant s??tait un peu am?lior?e, alors que les rapports avec D.A. ?taient toujours tr?s tendus en raison des accusations de l?enfant quant ? des attouchements sexuels par son p?re. Selon le rapport, l?attitude de C.L.M. et de son compagnon tendant ? diaboliser et ? d?nigrer le requ?rant nuisait ? ce dernier. Toujours selon le rapport, la loyaut? des enfants envers leur m?re les emp?chait de se rapprocher de leur p?re. Enfin, selon le rapport, aucune possibilit? de rapprochement entre le requ?rant et D.A n??tait envisageable ? ce moment l?.
40. Par une d?cision du 7 juin 2016, la cour d?appel de Rome, se basant sur les rapports des services sociaux et prenant en consid?ration la complexit? de la situation, l?intensit? du conflit existant entre les parents et leur incapacit? ? faire des choix communs concernant les enfants, annula sa pr?c?dente d?cision et confia la garde des enfants aux services sociaux avec fixation de leur r?sidence principale chez la m?re. La cour d?appel somma la m?re de ne pas monter les enfants contre le requ?rant. S?agissant des rencontres, elle annula sa pr?c?dente d?cision et chargea les services sociaux de pr?voir un soutien personnalis? pour que D.A. p?t renouer au plus vite des liens avec le requ?rant. Quant aux rencontres avec G.I., elle chargea les services sociaux de pr?voir et d?organiser d?abord des rencontres en pr?sence d?une personne des services sociaux pour finalement parvenir ? des rencontres libres.
41. Le requ?rant affirme avoir rencontr? D.A. la derni?re fois le 21 avril 2016 et G.I. le 22 juin 2016.
II. LE DROIT INTERNE PERTINENT
42. Le droit interne pertinent se trouve d?crit dans l?arr?t Strumia c. Italie (no53377/13, ?? 73-78, 23 juin 2016).
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 8 DE LA CONVENTION
43. Le requ?rant all?gue que la dur?e de la proc?dure p?nale sur les abus sexuels a compromis sa relation avec ses enfants. En outre, il all?gue que les d?cisions des juridictions internes, qui n?auraient pas ?uvr? en faveur d?un rapprochement entre lui et ses enfants, ont port? atteinte ? son droit au respect de la vie familiale tel que pr?vu par l?article 8 de la Convention.
Cette disposition est ainsi libell?e :
? 1. Toute personne a droit au respect de sa vie priv?e et familiale, de son domicile et de sa correspondance.
44. Le Gouvernement combat la th?se du requ?rant.
A. Sur la recevabilit?
45. Le Gouvernement excipe du non-?puisement des voies de recours internes aux motifs que le requ?rant ne s?est pas pourvu en cassation contre la d?cision de la cour d?appel du 9 f?vrier 2010 (paragraphe 11 ci-dessus), et qu?il n?a fait appel ni de la d?cision du tribunal du 7 octobre 2011 (paragraphe 18 ci-dessus) ni de celle du 12 d?cembre 2012 (paragraphe 25 ci-dessus). ? cet ?gard, le Gouvernement soutient que le requ?rant aurait pu demander la r?vision de ces d?cisions en se fondant sur l?article 333 du code civil.
46. Le requ?rant affirme avoir toujours ?puis? les voies de recours internes. Il indique qu?il a saisi le tribunal pour enfants et la cour d?appel ? plusieurs reprises entre 2007 et 2016. Il se r?f?re en particulier ? toutes les d?cisions intervenues entre 2007 et juin 2016.
47. La Cour rappelle que les d?cisions du tribunal pour enfants portant notamment sur le droit de visite ne rev?tent pas un caract?re d?finitif et qu?elles peuvent, d?s lors, ?tre modifi?es ? tout moment en fonction des ?v?nements li?s ? la situation en cause. Ainsi, l??volution de la proc?dure interne est la cons?quence du caract?re non d?finitif des d?cisions du tribunal pour enfants portant sur le droit de visite. Par ailleurs, la Cour note en l?esp?ce que le requ?rant all?gue qu?il n?a pas ?t? en mesure d?exercer pleinement son droit de visite depuis janvier 2007 et qu?il a introduit sa requ?te devant elle le 2 ao?t 2013 apr?s avoir saisi ? plusieurs reprises le tribunal pour enfants qui s??tait prononc? sur son droit. Elle observe que le requ?rant avait ? sa disposition cette voie de recours interne pour se plaindre de l?interruption des contacts avec sa fille (Strumia c. Italie, no 53377/13, ? 90, 23 juin 2016, Lombardo c. Italie, no 25704/11, ? 63, 29 janvier 2013, et Nicol? Santilli c. Italie, no 51930/10, ? 46, 17 d?cembre 2013).
48. Compte tenu de ces ?l?ments, la Cour estime que le requ?rant a ?puis? les voies de recours disponibles et qu?il y a lieu de rejeter l?exception soulev?e par le Gouvernement.
49. Constatant que la requ?te n?est pas manifestement mal fond?e au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?elle ne se heurte par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour la d?clare recevable.
B. Sur le fond
1. Arguments des parties
50. Le requ?rant indique que, nonobstant la condamnation de C.L.M. pour enl?vement d?enfants, les juges ont d?cid? de maintenir la r?sidence principale des enfants chez elle et son compagnon. Il ajoute que le tribunal pour enfants a m?me autoris? le compagnon de C.L.M. ? emmener les enfants aux rencontres organis?es avec lui. Il pr?cise que, depuis la plainte de la requ?rante du 7 mars 2011 pour abus sexuels, il a pu rencontrer ses enfants pour la premi?re fois seulement le 9 mars 2012, puis le 30 mars 2012 et le 19 avril 2012.
51. Il indique encore qu?il a rencontr? ses enfants pendant huit heures entre mars et juillet 2012, et pendant quarante et une heures entre janvier 2013 et juin 2014, ce qui ferait une moyenne d?une heure et vingt-cinq minutes par mois, dur?e insuffisante ? ses yeux pour le maintien d?une v?ritable relation avec ses enfants.
52. Le requ?rant reproche aux autorit?s d?avoir laiss? les enfants dans un environnement hostile pendant trois ans, et ce nonobstant les expertises qui avaient, selon lui, mis en lumi?re son d?nigrement par la m?re (paragraphe 25 ci-dessus), et de n?avoir pris aucune mesure pour favoriser un r?el rapprochement entre lui et ses enfants.
53. Selon le Gouvernement, il ressort des d?cisions des juridictions internes que ces derni?res ont toujours agi dans l?int?r?t des enfants. Le Gouvernement indique que la d?cision d?interrompre pendant certaines p?riodes les relations entre les enfants et leur p?re a ?t? prise en raison de la souffrance psychologique qu?elles auraient provoqu?e pour les enfants. Il pr?cise que, en 2013, les enfants ont rencontr? r?guli?rement le requ?rant en pr?sence des services sociaux parce qu?ils n?auraient pas ?t? pr?ts pour un nouveau type de relation avec leur p?re. Il ajoute qu?un soutien psychologique a ?t? fourni aux mineurs.
54. Quant ? la dur?e de la proc?dure p?nale, le Gouvernement soutient qu?elle ?tait normale eu ?gard ? l?importance des accusations, ? la complexit? de la proc?dure ? due notamment ? l??ge des enfants ? et au comportement des parties. De plus, il indique que, pendant la dur?e de la proc?dure p?nale, le requ?rant a pu continuer ? rencontrer ses enfants et que les autorit?s ont pris toutes les mesures n?cessaires pour prot?ger les mineurs. Selon le Gouvernement, la dur?e de la proc?dure p?nale n?a eu aucune cons?quence n?gative, les enfants ayant en tout ?tat de cause refus? de voir le requ?rant en raison des accusations port?es contre lui.
2. Appr?ciation de la Cour
55. La Cour rappelle que, pour un parent et son enfant, ?tre ensemble repr?sente un ?l?ment fondamental de la vie familiale (Kutzner c. Allemagne, no 46544/99, ? 58, CEDH 2002) et que des mesures internes qui les en emp?chent constituent une ing?rence dans le droit prot?g? par l?article 8 de la Convention (K. et T. c. Finlande [GC], no 25702/94, ? 151, CEDH 2001 VII).
56. Comme la Cour l?a rappel? ? maintes reprises, si l?article 8 de la Convention a essentiellement pour objet de pr?munir l?individu contre les ing?rences arbitraires des pouvoirs publics, il ne se contente pas de commander ? l??tat de s?abstenir de pareilles ing?rences : ? cet engagement plut?t n?gatif peuvent s?ajouter des obligations positives inh?rentes ? un respect effectif de la vie priv?e ou familiale. Celles-ci peuvent impliquer l?adoption de mesures visant au respect de la vie familiale jusque dans les relations des individus entre eux, dont la mise en place d?un arsenal juridique ad?quat et suffisant pour assurer les droits l?gitimes des int?ress?s, ainsi que le respect des d?cisions judiciaires, ou des mesures sp?cifiques appropri?es (voir, mutatis mutandis, Zawadka c. Pologne, n? 48542/99, ? 53, 23 juin 2005). Cet arsenal doit permettre ? l??tat d?adopter des mesures propres ? r?unir le parent et son enfant, y compris en cas de conflit opposant les deux parents (voir, mutatis mutandis, Ignaccolo Zenide c. Roumanie, no 31679/96, ? 108, CEDH 2000 I, Sylvester c. Autriche, nos 36812/97 et 40104/98, ? 68, 24 avril 2003, Zav?el c. R?publique tch?que, no 14044/05, ? 47, 18 janvier 2007, et Mihailova c. Bulgarie, no 35978/02, ? 80, 12 janvier 2006). Par ailleurs, les obligations positives ne se limitent pas ? veiller ? ce que l?enfant puisse rejoindre son parent ou avoir un contact avec lui ; elles englobent ?galement l?ensemble des mesures pr?paratoires permettant de parvenir ? ce r?sultat (voir, mutatis mutandis, Kosmopoulou c. Gr?ce, no 60457/00, ? 45, 5 f?vrier 2004, Amanalachioai c. Roumanie, no 4023/04, ? 95, 26 mai 2009, Ignaccolo Zenide, pr?cit?, ?? 105 et 112, et Sylvester, pr?cit?, ? 70).
Dans les deux cas, il faut avoir ?gard au juste ?quilibre ? m?nager entre les int?r?ts concurrents de l?individu et de la soci?t? dans son ensemble en tenant compte toutefois de ce que l?int?r?t sup?rieur de l?enfant doit constituer la consid?ration d?terminante (Gnahor? c. France, no 40031/98, ? 59 CEDH 2000 IX) pouvant, selon sa nature et sa gravit?, l?emporter sur celui des parents (Sahin c. Allemagne [GC], no 30943/96, ? 66, CEDH 2003 VIII).
57. En outre, la Cour rappelle que, pour ?tre ad?quates, les mesures propres ? r?unir le parent et son enfant doivent ?tre mises en place rapidement, car l??coulement du temps peut avoir des cons?quences irr?m?diables pour les relations entre l?enfant et celui des parents qui ne vit pas avec lui (voir, mutatis mutandis, Ignaccolo-Zenide, pr?cit?, ? 102, Maire c. Portugal, no 48206/99, ? 74, CEDH 2003 VII, Pini et autres c. Roumanie, nos 78028/01 et 78030/01, ? 175, CEDH 2004 V (extraits), Bianchi c. Suisse, no 7548/04, ? 85, 22 juin 2006, et Mincheva c. Bulgarie, no 21558/03, ? 84, 2 septembre 2010). Le facteur temps rev?t donc une importance particuli?re car tout retard proc?dural risque de trancher en fait le probl?me en litige (H. c. Royaume-Uni, arr?t du 8 juillet 1987, s?rie A no 120, pp. 63-64, ?? 89-90 ; P.F. c. Pologne, no 2210/12, ? 56, 16 septembre 2014).
58. La Cour rappelle encore que le fait que les efforts des autorit?s ont ?t? vains ne m?ne pas automatiquement ? la conclusion que l??tat a manqu? aux obligations positives qui d?coulent pour lui de l?article 8 de la Convention (voir, mutatis mutandis, Mihailova, pr?cit?, ? 82). En effet, l?obligation pour les autorit?s nationales de prendre des mesures propres ? r?unir l?enfant et le parent avec lequel il ne vit pas n?est pas absolue, et la compr?hension et la coop?ration de l?ensemble des personnes concern?es constituent toujours un facteur important. Si les autorit?s nationales doivent s?efforcer de faciliter pareille collaboration, une obligation pour elles de recourir ? la coercition en la mati?re ne saurait ?tre que limit?e : il leur faut tenir compte des int?r?ts et des droits et libert?s de ces m?mes personnes, et, notamment, des int?r?ts sup?rieurs de l?enfant et des droits qui sont conf?r?s ? ce dernier par l?article 8 de la Convention (Volesk? c. R?publique tch?que, no 63267/00, ? 118, 29 juin 2004). Comme la jurisprudence de la Cour le reconna?t de mani?re constante, la plus grande prudence s?impose lorsqu?il s?agit de recourir ? la coercition en ce domaine d?licat (Mitrova et Savik c. l?ex-R?publique yougoslave de Mac?doine, no 42534/09, ? 77, 11 f?vrier 2016, et Reigado Ramos c. Portugal, no 73229/01, ? 53, 22 novembre 2005) et l?article 8 de la Convention ne saurait autoriser un parent ? faire prendre des mesures pr?judiciables ? la sant? et au d?veloppement de l?enfant (Elsholz c. Allemagne [GC], n? 25735/94, ?? 49 50, CEDH 2000 VIII).
59. La Cour rappelle enfin que, si l?article 8 ne renferme aucune condition explicite de proc?dure, le processus d?cisionnel li? aux mesures d?ing?rence doit ?tre ?quitable et propre ? respecter les int?r?ts prot?g?s par cette disposition. Il ?chet d?s lors de d?terminer, en fonction des circonstances de chaque esp?ce et notamment de la gravit? des mesures ? prendre, si les parents ont pu jouer dans le processus d?cisionnel, consid?r? comme un tout, un r?le assez grand pour leur accorder la protection requise de leurs int?r?ts. Dans la n?gative, il y a manquement au respect de leur vie familiale et l?ing?rence r?sultant de la d?cision ne saurait passer pour ? n?cessaire ? au sens de l?article 8 (W. c. Royaume-Uni, 8 juillet 1987, ? 64, s?rie A no 121).
60. En l?esp?ce, la Cour estime qu?il y a lieu d?examiner s?par?ment les griefs tir?s de l?article 8 de la Convention et se propose de commencer son examen sous l?angle du volet proc?dural de cette disposition.
a) Quant aux retards d?raisonnables qui seraient survenus dans la proc?dure p?nale men?e ? l?encontre du requ?rant
61. Le requ?rant se plaint que la dur?e de la proc?dure p?nale ait prolong? sa s?paration d?avec ses enfants et qu?elle ait fait obstacle ? la construction d?une v?ritable relation.
62. La Cour rel?ve d?abord que le requ?rant ?tait soup?onn? d?avoir commis des abus sexuels sur la personne de ses enfants, C.L.M. ayant d?pos? une plainte p?nale dans ce sens en mars 2011. Aussi estime-t-elle que, en attendant l?issue de l?enqu?te pr?liminaire, l?int?r?t des enfants justifiait la suspension et la restriction du droit parental et du droit de visite du requ?rant, et qu?il l?gitimait l?ing?rence dans le droit de l?int?ress? au respect de sa vie familiale. L?ing?rence ?tait donc, jusqu?? l?issue de l?enqu?te pr?liminaire, ? n?cessaire ? la protection des droits d?autrui ?, en l?esp?ce les droits des enfants.
63. Toutefois, ce m?me int?r?t des enfants exigeait aussi de permettre au lien familial de se d?velopper ? nouveau d?s que les mesures prises n??taient plus apparues comme n?cessaires (Olsson c. Su?de (no 2), no 13441/87, ? 90, s?rie A no 250).
64. La Cour rappelle ensuite qu?elle peut aussi prendre en compte, sur le terrain de l?article 8 de la Convention, la dur?e du processus d?cisionnel des autorit?s internes ainsi que toute proc?dure judiciaire connexe. En effet, un retard dans la proc?dure risque toujours en pareil cas de trancher le litige par un fait accompli. Or un respect effectif de la vie familiale commande que les relations futures entre parent et enfant se r?glent sur la seule base de l?ensemble des ?l?ments pertinents, et non par le simple ?coulement du temps (W. c. Royaume-Uni, pr?cit?, ?? 64 et 65, et Covezzi et Morselli c. Italie, no 52763/99, ? 136, 9 mai 2003).
65. En l?esp?ce, la Cour note que, en octobre 2012, ? la suite du rapport d?expertise, dat? du 20 septembre 2011, selon lequel l?enfant ne pr?sentait aucun signe de violence (paragraphe 16 ci-dessus), le parquet du tribunal de Viterbo a attendu treize mois avant de demander au GIP le classement des plaintes p?nales.
66. La Cour constate que le GIP a attendu plus de six mois avant de se prononcer sur la demande de classement du parquet. Pendant ce temps, le requ?rant n?a pu exercer la moindre influence sur l?issue de la proc?dure et il n?a eu ? disposition aucun recours un recours lui permettant de faire acc?l?rer la proc?dure. En outre, entre la date ? laquelle l?int?ress? a ?t? renvoy? en jugement (29 mai 2013) et la date ? laquelle le GUP a tenu l?audience pr?liminaire (17 mars 2014) et s?est prononc? sur le fond de l?affaire, presque dix mois se sont ?coul?s.
67. La Cour n?est pas persuad?e qu?un tel d?lai ?tait n?cessaire. En cons?quence, elle conclut ? un retard injustifi? de la part des autorit?s nationales. En outre, pendant cette p?riode, le requ?rant a eu un acc?s limit? ? ses enfants. En effet, ? la suite de la d?cision du tribunal du 12 d?cembre 2012 ordonnant ? la m?re des enfants d?ex?cuter les d?cisions du tribunal et celles des services sociaux imposant que les rencontres eussent lieu m?me en cas de r?ticence des enfants, seules quelques rencontres entre le requ?rant et ses enfants ont ?t? organis?es. De plus, l?int?ress? a d? attendre la d?cision d?acquittement pour demander ? ?tre r?tabli dans son autorit? parentale et pouvoir exercer un droit de visite ?largi.
68. Pour la Cour, un surcro?t de diligence et de rapidit? s?imposait dans l?adoption d?une d?cision touchant aux droits garantis par l?article 8 de la Convention. Elle rappelle que l?enjeu de la proc?dure pour le requ?rant exigeait un traitement urgent, car le passage du temps peut avoir des cons?quences irr?m?diables sur les relations entre l?enfant et le parent qui ne vit pas avec lui. En effet, la rupture de contact avec un enfant tr?s jeune peut conduire ? une alt?ration croissante de sa relation avec son parent.
69. La Cour observe que, si la restriction des relations entre le requ?rant et ses enfants ?tait justifi?e tant que la proc?dure p?nale ? l?encontre du requ?rant n??tait pas termin?e, des retards d?raisonnables sont survenus dans la proc?dure p?nale, lesquels ont eu un impact direct et d?terminant sur le droit ? la vie familiale de l?int?ress?. Du fait des carences constat?es (Errico c. Italie, no 29768/05, ? 61, 24 f?vrier 2009) dans le d?roulement de cette proc?dure, la Cour ne saurait donc consid?rer que les autorit?s italiennes ont pris toutes les mesures n?cessaires que l?on pouvait raisonnablement exiger d?elles afin de restaurer la vie familiale du requ?rant avec ses enfants, dans leur int?r?t ? tous.
70. Au vu de ce qui pr?c?de, la Cour conclut ? la violation de l?article 8 de la Convention sur ce point.
b) Quant aux mesures prises par les autorit?s afin de faire respecter le droit de visite du requ?rant ? la suite de son acquittement
71. La Cour estime que, eu ?gard aux circonstances qui lui sont soumises, sa t?che consiste ? examiner si les autorit?s nationales ont pris toutes les mesures que l?on pouvait raisonnablement exiger d?elles pour maintenir les liens entre le requ?rant et ses enfants (Bondavalli c. Italie, no 35532/12, ? 75, 17 novembre 2015) et ? examiner la mani?re dont les autorit?s sont intervenues pour faciliter l?exercice du droit de visite du requ?rant tel que d?fini par les d?cisions de justice (Hokkanen c. Finlande, 23 septembre 1994, ? 58, s?rie A no 299 A, et Kuppinger c. Allemagne, n 62198/11, ? 105, 15 janvier 2015). Elle rappelle aussi que, dans une affaire de ce type, le caract?re ad?quat d?une mesure se juge ? la rapidit? de sa mise en ?uvre (Piazzi c. Italie, no 36168/09, ? 58, 2 novembre 2010).
72. La Cour rappelle qu?elle a conclu en l?esp?ce que la dur?e de la proc?dure p?nale ? l?encontre du requ?rant ?tait excessive et que les autorit?s italiennes n?ont pas pris toutes les mesures n?cessaires que l?on pouvait raisonnablement exiger d?elles afin de restaurer la vie familiale du requ?rant avec ses enfants (paragraphe 69 ci-dessus). De plus, elle rappelle que, auparavant, le requ?rant avait ?t? s?par? pendant longtemps de ses enfants lors de leur enl?vement op?r? par C.L.M. (paragraphe 6 ci-dessus) et que, pendant l?enqu?te p?nale, l?absence de coop?ration de C.L.M. avait rendu difficile le d?roulement des rencontres. Par cons?quent, au moment de l?acquittement du requ?rant en 2014, la relation entre celui-ci et ses enfants ?tait complexe.
73. La Cour note qu?il ressort des d?veloppements r?cents de la proc?dure que, depuis l?acquittement du requ?rant en mai 2014, les autorit?s internes ont d?ploy? des efforts pour lui permettre d?exercer son droit de visite. En particulier, les services sociaux ont organis? la tenue des rencontres selon les modalit?s pr?vues, plusieurs expertises psychologiques des enfants ont ?t? ordonn?es et des rapports sur le d?roulement des rencontres ont ?t? r?dig?s. Le requ?rant a cependant d? faire face au refus de ses enfants, plus particuli?rement ? celui de D.A., de le voir et de nouer une relation avec lui.
74. Depuis mai 2014, le tribunal et la cour d?appel se sont prononc?s ? plusieurs reprises (paragraphes 32, 34, 36 et 40 ci-dessus) en modifiant l?exercice du droit de visite du requ?rant sur le fondement des expertises r?alis?es. La Cour estime que, confront?es aux graves incompr?hensions existant entre les deux parents, les autorit?s ont pris, ? partir de 2014, les mesures n?cessaires pour inciter ceux-ci ? collaborer et pour r?tablir les relations entre le requ?rant et ses enfants. En effet, plusieurs rapports des services sociaux ont ?t? d?pos?s ; un parcours th?rapeutique pour les parents a ?t? ordonn?, les enfants ont ?t? pr?par?s et accompagn?s aux rencontres par les op?rateurs des services sociaux, qui ont suivi attentivement les rencontres et ont inform? le tribunal et la cour d?appel.
75. La Cour reconna?t que les autorit?s ?taient confront?es en l?esp?ce ? une situation tr?s difficile, qui d?coulait notamment des graves incompr?hensions mutuelles des parents et des plaintes r?ciproques de ceux-ci. En effet, la non-r?alisation du droit de visite du requ?rant ?tait imputable surtout au refus manifeste de la m?re, puis ? celui des enfants, suscit? par celle-ci. Cela ?tant, elle rappelle qu?un manque de coop?ration entre les parents s?par?s ne peut dispenser les autorit?s comp?tentes de mettre en ?uvre tous les moyens susceptibles de permettre le maintien du lien familial (Nicol? Santilli, pr?cit?, ? 74, Lombardo, pr?cit?, ? 91, et Zav?el, pr?cit?, ? 52). ? cet ?gard, la Cour rappelle qu?il appartient ? l??tat d?fendeur de choisir les moyens lui permettant d?assurer le respect des obligations positives qui d?coulent pour lui de l?article 8. Dans la pr?sente affaire, la Cour a pour t?che d?examiner si les mesures adopt?es par les autorit?s italiennes ?taient ad?quates et suffisantes.
76. En l?esp?ce, la Cour estime que les autorit?s ont pris les mesures appropri?es pour cr?er les conditions n?cessaires ? la pleine r?alisation du droit de visite du requ?rant (voir, a contrario, Bondavalli, pr?cit? ? 81, Macready c. R?publique tch?que, nos 4824/06 et 15512/08, ? 66, 22 avril 2010, et Piazzi, pr?cit?, ? 61). Elles ont pris des mesures utiles visant ? l?instauration de contacts effectifs (voir, a contrario, Lombardo, pr?cit?, ? 92, et Piazzi, pr?cit?, ? 61) et elles ont mis en place un projet visant au rapprochement entre le requ?rant et ses enfants.
77. Eu ?gard ? l?ensemble des ?l?ments qui pr?c?dent et ? la marge d?appr?ciation de l??tat d?fendeur en la mati?re, la Cour consid?re que les autorit?s nationales ont, ? partir de mai 2014, d?ploy? les efforts que l?on pouvait raisonnablement exiger d?elles pour garantir le respect du droit de visite du requ?rant, conform?ment aux exigences du droit au respect de la vie familiale garanti par l?article 8 de la Convention. Il n?y a donc pas eu violation du droit ? la vie familiale du requ?rant sur ce point.
II. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
78. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
79. Le requ?rant r?clame 1 000 000 euros (EUR) pour pr?judice mat?riel et 1 000 000 EUR pour pr?judice moral.
80. Le Gouvernement conteste les pr?tentions du requ?rant et en demande le rejet.
81. N?apercevant pas de lien de causalit? entre la violation constat?e et le dommage mat?riel all?gu?, la Cour rejette cette demande. En revanche, elle consid?re qu?il y a lieu d?octroyer au requ?rant 5 000 EUR pour dommage moral.
B. Frais et d?pens
82. Le requ?rant demande ?galement 22 894,37 EUR pour les frais et d?pens qu?il aurait engag?s devant la Cour plus 800 EUR pour des frais de traduction.
83. Le Gouvernement consid?re que la somme r?clam?e est excessive et il invite la Cour ? rejeter la demande.
84. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux. En l?esp?ce, compte tenu des documents dont elle dispose et de sa jurisprudence, la Cour estime raisonnable la somme de 7 000 EUR au titre des frais et d?pens pour la proc?dure devant la Cour et l?accorde au requ?rant.
C. Int?r?ts moratoires
85. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable ;

2. Dit qu?il y a eu violation de l?article 8 de la Convention ? raison des retards d?raisonnables survenus dans la proc?dure p?nale men?e ? l?encontre du requ?rant ;

3. Dit qu?il n?y a pas eu violation de l?article 8 de la Convention quant aux mesures prises par les autorit?s afin de faire respecter le droit de visite du requ?rant ;

4. Dit
a) que l??tat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes:
i. 5 000 EUR (cinq mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage moral,
ii. 7 000 EUR (sept mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? par le requ?rant ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

5. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 23 f?vrier 2017, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Abel Campos Mirjana Lazarova Trajkovska
Greffier Pr?sidente

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
    - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
    - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
    - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
    - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024