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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE CHIRO ET AUTRES c. ITALIE (N? 1)

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 41, P1-1
Numero: 63620/00/2005
Stato: Italia
Data: 2005-10-11 00:00:00
Organo: Sezione Quarta
Testo Originale

Conclusione Violazione di P1-1; Soddisfazione equa riservata
QUARTA SEZIONE
CAUSA CHIR? ED ALTRI C. Italia (No 2)
, Richiesta no 65137/01,
SENTENZA
STRASBURGO
11 ottobre 2005
DEFINITIVO
11/01/2006
Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nel causa Chir? ed altri c. Italia (No 2),
La Corte europea dei Diritti dell’uomo, quarta sezione, riunendosi in una camera composta di:
Sir Nicolas Bratza, presidente,
Sigg. J. Casadevall, G. Bonello, R. Maruste, V. Zagrebelsky, S. Pavlovschi, J. Borrego Borrego, giudici, e del Sig. Sig. O’Boyle, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 20 settembre 2005, Rende la sentenza che ha, adottata a questa ultima, dato:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 65137/01) diretta contro la Repubblica italiana e di cui quattro cittadini di questo Stato, Sigg. M L., D., V. ed E. C. (“i richiedenti”), hanno investito la Corte il 15 giugno 2000 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle Libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2 i richiedenti sono rappresentati da Me I., avvocato a Genova. Il governo italiano (“il Governo”) ? rappresentato dal suo agente, il Sig. Braguglia, col suo coagente, il Sig. F. Crisafulli e col suo coagente aggiunge, il Sig. N. Lettieri.
3. I richiedenti adducevano un attentato ingiustificato al loro diritto al rispetto dei loro beni.
4. La richiesta ? stata assegnata alla prima sezione della Corte, articolo 52 ? 1 dell’ordinamento. In seno a questa, la camera incaricata di esaminare la causa, articolo 27 ? 1 della Convenzione, ? stata costituita conformemente all’articolo 26 ? 1 dell’ordinamento.
5. Con una decisione del 28 gennaio 2003, la camera ha dichiarato la richiesta parzialmente inammissibile. Con una decisione del 10 giugno 2004, la camera ha dichiarato ammissibile il restante della richiesta.
6. Tanto i richiedenti che il Governo ha deposto delle osservazioni scritte sul fondo della causa, articolo 59 ? 1 dell’ordinamento.
7. Il 1 novembre 2004, la Corte ha modificato la composizione delle sue sezioni, articolo 25 ? 1 dell’ordinamento. La presente richiesta ? stata assegnata alla quarta sezione cos? ricomposta, articolo 52 ? 1.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DI LO SPECIFICO
8. I richiedenti sono nati rispettivamente nato in 1933, 1934, 1965 e nel 1962 e risiedono a Genova e S. Severo.
9. I richiedenti facevano i proprietari di un terreno di circa 37 797 metri quadrati ubicati a Poggio Imp?riale (Foggia) e registrato al catasto, foglio 14, appezzamento 117.
10. Con un’ordinanza del 20 luglio 1988, valendo dichiarazione di utilit? pubblica, il municipio di Poggio Imp?riale decret? l’occupazione di emergenza di un appezzamento di circa 240 metri quadrati del terreno dei richiedenti, per un periodo massimale di cinque anni, in vista della sua espropriazione per la costruzione di una strada. Nel termine di occupazione autorizzata, l’amministrazione doveva espropriare il terreno.
11. Il 7 settembre 1988, il municipio di Poggio Imp?riale proced? all’occupazione materiale del terreno ed inizi? i lavori di costruzione.
12. La costruzione della strada si concluse nel 1988 senza che fosse proceduto all’espropriazione formale del terreno ed al pagamento di un’indennit?.
13. Con un atto notificato il 18 maggio 1991, i richiedenti introdussero un’azione in danno-interessi contro la citt? di Poggio Imp?riale dinnanzi al tribunale civile di Lucera. I richiedenti adducevano che bene che i lavori di costruzione effettuata sul loro terreno abbiano trasformato questo, nessuno decreto di espropriazione e nessuno indennizzo non erano intervenuti. Riferendosi al principio dell’espropriazione indiretta fissata con la Corte di cassazione nella sentenza no 1464 del 26 febbraio 1983, i richiedenti invitavano il tribunale a dichiarare che la costruzione della strada aveva ad un tale spunta trasformato il loro terreno che aveva provocato la perdita irreversibile del bene. I richiedenti richiedevano dei danno-interessi per la perdita del terreno a concorrenza del valore di questo, inoltre richiedevano un risarcimento per il non godimento del terreno durante il periodo di occupazione autorizzata
14. Il collocamento in stato della causa cominci? il 9 luglio 1991.
15. Il 6 dicembre 1995, una perizia fu deposta alla cancelleria. Risulta di questa perizia che la trasformazione irreversibile del terreno aveva avuto luogo nel 1988 e che i richiedenti erano stati privati del loro bene a questa data. La perizia indicava che il valore venale del terreno nel 1988 ed indicizzata, era di 21 690 000 lire italiane (ITL).
16. Con un giudizio deposto alla cancelleria il 17 ottobre 2001, il tribunale di Lucera dichiar? che in seguito all’occupazione del terreno ed allo visto della costruzione della strada, lavoro che risponde all’interesse pubblico, il diritto di propriet? dei richiedenti erano stati neutalis? conformemente al principio dell’espropriazione indiretta. C’era luogo dunque di considerare che la propriet? del terreno era passata ab origine all’amministrazione nel giugno 1993 a sapere irreversibilmente una volta il terreno tranform?. Dato che il trasferimento di propriet? aveva avuto luogo nella cornice di un’occupazione di terreno diventato senza titolo, i richiedenti avevano diritto ai danno-interessi calcolati sulla base della legge no 662 del 1996, entrata in vigore durante procedimento. Di conseguenza, il tribunale accord? ai richiedenti una somma di 13 475 000 ITL (6 959, 26 EUR, per la perdita della propriet? del terreno ad indicizzare a partire da 1995, ne pi? di un’indennit? di occupazione di 4 970 000 ITL (2 566,79 EUR.
17. Il giudizio ha acquisito la forza della cosa giudicata al pi? tardi nel gennaio 2003.
18. Risulta della pratica che i richiedenti non sono stati risarciti ancora.
II. IL DIRITTO E LE PRATICA INTERNE PERTINENTI
ha, L’occupazione di emergenza di un terreno
19. In dritto italiano, il procedimento accelerato di espropriazione permette all’amministrazione di occupare un terreno e di costruire prima dell’espropriazione. Una volta il lavoro a realizzare dichiarato di utilit? pubblica ed il progetto di costruzione adottata, l’amministrazione pu? decretare l’occupazione di emergenza delle zone ad espropriare per una durata determinata che non supera cinque anni, articolo 20 della legge no 865 del 1971. Questo decreto diventa nullo se l’occupazione materiale del terreno non ha luogo nei tre seguente mese la sua promulgazione. Prima della fine del periodo di occupazione autorizzata, un decreto di espropriazione formale deve essere preso.
20. L’occupazione autorizzata di un terreno d? diritto ad un’indennit? di occupazione. La Corte costituzionale ha riconosciuto, nella sua sentenza no 470 del 1990, un diritto di accesso immediato ad un tribunale alle fini di richiedere l’indennit? di occupazione appena il terreno ? occupato materialmente, senza bisogno di aspettare che l’amministrazione procede ad un’offerta di indennizzo.
b, Il principio dell’espropriazione indiretta (“occupazione acquisitiva” o “accessione invertita”)
21. Negli anni 1970, parecchie amministrazioni locali procederono alle occupazioni di emergenza di terreni che non furono seguiti da decreti di espropriazione. Le giurisdizioni italiane si trovarono confrontate ai casi dove il proprietario di un terreno aveva perso di facto la disponibilit? di questo in ragione dell’occupazione e del compimento di lavori di costruzione di un lavoro pubblico. Restava a sapere se, semplicemente con l’effetto dei lavori effettuati, l’interessato aveva perso anche la propriet? terreno.
1. La giurisprudenza prima della sentenza no 1464 del 1983 della Corte di cassazione
22. La giurisprudenza era molto divisa sul punto di sapere quale erano illegalmente gli effetti della costruzione di un lavoro pubblico su un terreno occupato. Con occupazione illegale, bisogna intendere un’occupazione illegale ab initio, o un’occupazione inizialmente autorizzata e diventata in seguito senza titolo, il titolo essendo annullato o l’occupazione proseguendo al di l? della scadenza autorizzata senza che un decreto di espropriazione non sia intervenuto.
23. Secondo una prima giurisprudenza, il proprietario del terreno occupato dall’amministrazione non perdeva la propriet? terreno dopo il completamento del lavoro pubblico. Tuttavia, non poteva chiedere una rimessa nello stato del terreno e poteva impegnare unicamente un’azione in danni ed interessi per occupazione abusiva, non sottoposta ad un termine di prescrizione poich? l’illegalit? che deriva dell’occupazione era permanente. L’amministrazione poteva adottare ogni momento una decisione formale di espropriazione; in questo caso, l’azione in danno-interessi si trasformava in controversia che cade sull’indennit? di espropriazione ed i danno-interessi erano dovuti solamente per il periodo anteriore al decreto di espropriazione per il no-godimento del terreno (vedere, entra altri, le sentenze della Corte di cassazione no 2341 del 1982, no 4741 di 1981, no 6452 e no 6308 del 1980.
24. Secondo una seconda giurisprudenza, il proprietario del terreno occupato dall’amministrazione non perdeva la propriet? terreno e poteva chiedere la rimessa nello stato, quando l’amministrazione aveva agito senza che ci sia utilit? pubblica (vedere, per esempio, Corte di cassazione, sentenza no 1578 del 1976, sentenza no 5679 del 1980.
25. Secondo una terza giurisprudenza, il proprietario del terreno occupato dall’amministrazione perdeva automaticamente la propriet? terreno al momento della trasformazione irreversibile del bene, a sapere al momento del completamento del lavoro pubblico. L’interessato aveva il diritto di chiedere dei danno-interessi (vedere no 3243 la sentenza del 1979 della Corte di cassazione).
2. La sentenza no 1464 del 1983 della Corte di cassazione
26. Con una sentenza del 16 febbraio 1983, la Corte di cassazione, deliberando in camere riunite, risolse il conflitto di giurisprudenza ed adott? la terza soluzione. Cos? fu consacrato il principio dell’espropriazione indiretta, accessione invertita od occupazione acquisitiva. In virt? di questo principio, il potere pubblico acquista ab origine la propriet? di un terreno senza procedere ad un’espropriazione formale quando, dopo l’occupazione del terreno, ed a prescindere della legalit? dell’occupazione, il lavoro pubblico ? stato realizzato. Quando l’occupazione ? ab initio senza titolo, il trasferimento di propriet? ha luogo al momento del completamento del lavoro pubblico. Quando l’occupazione del terreno ? stata autorizzata inizialmente, il trasferimento di propriet? ha luogo alla scadenza del periodo di occupazione autorizzata. Nella stessa sentenza, la Corte di cassazione precis? che, in ogni caso di espropriazione indiretta, l’interessato ha diritto ad un risarcimento integrale, l’acquisizione del terreno avendo avuto luogo senza titolo. Questo risarcimento non ? versato tuttavia, automaticamente; incombe sull’interessato di richiedere dei danno-interessi. Inoltre, il diritto a risarcimento ? abbinato del termine di prescrizione contemplata in caso di responsabilit? da delitto, a sapere cinque anni, cominciando a decorrere al momento della trasformazione irreversibile del terreno.
3. La giurisprudenza dopo la sentenza no 1464 del 1983 della Corte di cassazione
ha, La prescrizione
27. In un primo tempo, la giurisprudenza considerava che nessuno termine di prescrizione non trovava ad applicarsi, poich? l’occupazione senza titolo del terreno costituiva un atto illegale continuo. La Corte di cassazione, nella sua sentenza no 1464 del 1983, afferm? che il diritto a risarcimento era sottoposto ad un termine di prescrizione di cinque anni. In seguito, la prima sezione della Corte di cassazione afferm? che un termine di prescrizione di dieci anni doveva applicarsi, sentenze no 7952 di 1991 e no 10979 del 1992. Con una sentenza del 22 novembre 1992, la Corte di cassazione che delibera in camere riunite ha troncato definitivamente la domanda, stimando che il termine di prescrizione ? di cinque anni e che comincia a decorrere al momento della trasformazione irreversibile del terreno.
b, La sentenza no 188 del 1995 della Corte costituzionale
28. In questa sentenza, la Corte costituzionale ha giudicato compatibile con la Costituzione il principio dell’espropriazione indiretta, nella misura in cui questo principio si ? radicato in una disposizione legislativa, a sapere l’articolo 2043 del codice civile che regola la responsabilit? da delitto. Secondo questa sentenza, il fatto che l’amministrazione diventi proprietario di un terreno traendo utile dal suo comportamento illegale non d? nessuni problemi sul piano costituzionale, poich? l’interesse pubblico, a sapere la conservazione del lavoro pubblico, prevale sull’interesse dell’individuo, e dunque sul diritto di propriet? di questo ultimo. La Corte costituzionale ha giudicato compatibile con la Costituzione l’applicazione all’azione in risarcimento del termine di prescrizione di cinque anni, come previsto con l’articolo 2043 del codice civile per responsabilit? da delitto.
c, Caso di mancata applicazione del principio dell’espropriazione indiretta
29. Gli sviluppi della giurisprudenza mostrano che il meccanismo con che la costruzione di un lavoro pubblico provoca il trasferimento di propriet? del terreno a favore dell’amministrazione conosce delle eccezioni.
30. Nella sua sentenza no 874 del 1996, il Consiglio di stato ha affermato che non c’? espropriazione indiretta quando le decisioni dell’amministrazione ed il decreto di occupazione di emergenza sono state annullate dalle giurisdizioni amministrative; cos? tale non era il caso, la decisione giudiziale sarebbe svuotata di sostanza.
31. Nella sua sentenza no 1907 del 1997, la Corte di cassazione che delibera in camere riunite ha affermato che l’amministrazione non diventa proprietario di un terreno quando le decisioni che ha adottato e la dichiarazione di utilit? pubblica deve essere considerata come nulli ab initio. In questo caso, l’interessato si guarda la propriet? dal terreno e pu? chiedere il restitutio in integrum. Pu?, come alternativa, chiedere dei danno-interessi. L’illegalit? in questi casi ha un carattere permanente e nessuno termine di prescrizione non trovo applicazione.
32. Nella sentenza no 6515 del 1997, la Corte di cassazione che delibera in camere riunite ha affermato che non c’? trasferimento di propriet? quando la dichiarazione di utilit? pubblica ? stata annullata dalle giurisdizioni amministrative. In questo caso, il principio dell’espropriazione indiretta non trova ad applicarsi dunque. L’interessato che si guarda la propriet? dal terreno, ha la possibilit? di chiedere il restitutio in integrum. L’introduzione di una domanda in danno-interessi provoca una rinuncia al restitutio in integrum. Il termine di prescrizione di cinque anni comincio a decorrere nel momento in cui la decisione del giudice amministrativo diventa definitiva.
33. Nella sentenza no 148 del 1998, la prima sezione della Corte di cassazione ha seguito la giurisprudenza delle camere riunite e ha affermato che il trasferimento di propriet? con effetto dell’espropriazione indiretta non ha luogo quando la dichiarazione di utilit? pubblica alla quale il progetto di costruzione era abbinato ? stata considerata come invalido ab initio.
34. Nella sentenza no 5902 del 2003, la Corte di cassazione in camere riunite ha riaffermato che non c’? trasferimento di propriet? nella mancanza di dichiarazione di utilit? pubblica valida.
35. Conviene confrontare questa giurisprudenza con la legge no 458 di 1988 (vedere sotto ?? 36-37) e col Repertorio delle disposizioni sull’espropriazione, entrata in vigore il 30 giugno 2003 (vedere sotto ?? 45-46).
4. Il legge no458 del 27 ottobre 1988
36. Ai termini dell’articolo 3 di questa legge, “Il proprietario di un terreno, utilizzato per la costruzione di edifici pubblici e di case popolari, ha diritto al risarcimento del danno subito, in seguito ad un’espropriazione dichiarata illegale con una decisione passata in forza di cosa giudicata, ma non pu? pretendere alla restituzione del suo bene. Ha anche dritto, ne pi? del risarcimento del danno, alle somme dovute in ragione del deprezzamento monetario ed a queste menzionate all’articolo 1224 ? 2 del codice civile e questo a contare del giorno dell’occupazione illegale.”
37. Interpretando l’articolo 3 della legge di 1988, la Corte costituzionale, nella sua sentenza del 12 luglio 1990 (n? 384), ha considerato: “Con la disposizione attaccata, il legislatore, tra gli interessi dei proprietari dei terreni – ottenere in caso di espropriazione illegale la restituzione dei terreni – e l’interesse pubblico – concretizzato dalla destinazione di questi beni alle finalit? di costruzioni residenziali pubbliche alle condizioni favorevoli o convenzionate – ha dato la precedenza a questo ultimo interesse.”
5. L’importo del risarcimento in caso di espropriazione indiretta
38. Secondo la giurisprudenza di 1983 della Corte di cassazione in materia di espropriazione indiretta, un risarcimento integrale del danno subito, sotto forma di danno-interessi per la perdita del terreno, era dovuta in compenso all’interessato della perdita di propriet? che provoca l’occupazione illegale.
39. La legge di bilancio del 1992, articolo 5 bis della decreto-legge no 333 del 11 luglio 1992, modific? questa giurisprudenza, nel senso che l’importo dovuto in caso di espropriazione indiretta non poteva superare l’importo dell’indennit? contemplata per il caso di un’espropriazione formale. Con la sentenza no 369 del 1996, la Corte costituzionale dichiar? incostituzionale questa disposizione.
40. In virt? della legge di bilancio no 662 del 1996 che segu? la disposizione dichiarata incostituzionale, l’indennizzo integrale non pu? essere accordato per un’occupazione di terreno avendo avuto luogo prima del 30 settembre 1996. In questa ottica, l’indennizzo equivale all’importo dell’indennit? contemplata per il caso di un’espropriazione formale, nell’ipotesi pi? favorevole al proprietario, mediante un aumento del 10%.
41. Con la sentenza no 148 del 30 aprile 1999, la Corte costituzionale ha giudicato una tale indennit? compatibile con la Costituzione. Tuttavia, nella stessa sentenza, la Corte ha precisato che un’indennit? integrale, a concorrenza del valore venale del terreno, pu? essere richiesta quando l’occupazione e la privazione del terreno non hanno avuto luogo a causa di utilit? pubblica.
6. La giurisprudenza dopo le sentenze della Corte del 30 maggio 2000 nei cause Belvedere Alberghiera e Carbonara e Ventura
42. Coi sentenze no 5902 e 6853 del 2003, la Corte di cassazione in camere riunite si ? pronunciata di nuovo sul principio dell’espropriazione indiretta, facendo riferimento alle due sentenze della Corte precitata.
43. Allo visto della constatazione di violazione dell’articolo 1 del protocollo no 1 nelle cause sopra, la Corte di cassazione ha affermato che il principio dell’espropriazione indiretta sostiene un ruolo importante nella cornice del sistema giuridico italiano e che ? compatibile con la Convenzione.
44. Pi? specificamente, la Corte di cassazione-dopo avere analizzato la storia del principio dell’espropriazione indiretta – ha detto che al visto in materia dell’uniformit? della giurisprudenza, il principio dell’espropriazione indiretta deve essere considerato come essendo pienamente “prevedibile” a contare del 1983. Di questo fatto, l’espropriazione indiretta deve essere considerata come essendo rispettosa del principio di legalit?. Trattandosi delle occupazioni di terreno che ha luogo senza dichiarazione di utilit? pubblica, la Corte di cassazione ha affermato che queste non sono atte a trasferire la propriet? del bene allo stato. In quanto all’indennizzo, la Corte di cassazione ha affermato che, anche se ? inferiore al danno subito dall’interessato, ed in particolare al valore del terreno, l’indennizzo dovuto in caso di espropriazione indiretta ? sufficiente per garantire un “giusto equilibro” tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo.
45. Investito di un ricorso in esecuzione di una decisione giudiziale definitiva che annulla la dichiarazione di utilit? pubblica che riguarda un procedimento di espropriazione, vista la domanda della parte richiesta che tende ad ottenere la restituzione del terreno occupato e trasformato nel frattempo, il Consiglio di stato, nella sua sentenza no 2/2005 del 29 aprile 2005 reso in seduta plenaria, si ? pronunciato sul punto di sapere se la trasformazione irreversibile di suddetto terreno in seguito alla costruzione del lavoro “pubblico” poteva costituire una ragione di diritto che impedisce la restituzione del terreno. Il Consiglio di stato ha risposto dalla negativo. Ci? che fa, ha:
ha, riconosciuto che il principio giurisprudenziale dell’espropriazione indiretta ? inadempiente in quanto al bisogno di sicurezza giuridica, in ci? che riguarda tra altri il punto di sapere a quale data il lavoro pubblico deve essere considerato come “realizzato” e dunque a quale data ? ci stata trasferimento di propriet? a favore dello stato;
b, reso omaggio alla giurisprudenza della Corte, ed in particolare al sentenza Belvedere Alberghiera Srl c. Italia, affermando che, faccia ad una domanda in restituzione di un bene illegalmente occupato e trasformato, il lavoro realizzato dalle autorit? pubbliche non pu?, in quanto tale, costituire un ostacolo assoluto alla restituzione,;
c, interpretato l’articolo 43 del Repertorio, paragrafo 46 sotto, nel senso dove la no-restituzione di un terreno pu? essere ammessa solamente nei casi eccezionali, a sapere quando l’amministrazione invoca un interesse pubblico particolarmente contrassegnato alla conservazione del lavoro;
d, affermato, in questo contesto, che l’espropriazione indiretta non saprebbe costituire un’alternativa (“una mera alternativa”) ad un procedimento di espropriazione in buona e dovuta forma.
7. Il Repertorio delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione a causa di utilit? pubblica, qui dopo “il Repertorio,
46. Il 30 giugno 2003 ? entrato in vigore Presidenziale no 327 il Decreto del 8 giugno 2001, modificato dal Decreto legislativo no 302 del 27 dicembre 2002, e che regola il procedimento di espropriazione. Il Repertorio codifica le disposizioni e la giurisprudenza esiste in materia. In particolare, codifica il principio dell’espropriazione indiretta. Il Repertorio che non si applica ai casi di occupazione sopraggiunta anteriormente a 1996 e non applicarti dunque nello specifico, si ? sostituito, a partire dalla sua entrata in vigore, all’insieme della legislazione la giurisprudenza precedente in materia di espropriazione.
47. Al suo articolo 43, il Repertorio contempla che nella mancanza di un decreto di espropriazione, o nella mancanza di dichiarazione di utilit? pubblica, un terreno trasformato in seguito alla realizzazione di un lavoro pubblico ? acquistato al patrimonio dell’autorit? che l’ha trasformato; dei danno-interessi sono accordati in compenso. L’autorit? pu? acquisire un bene stesso quando il piano di urbanistica o la dichiarazione di utilit? pubblica ? stato annullato. Il proprietario pu? chiedere al giudice la restituzione del terreno. L’autorit? in causa pu? si opporre. Quando il giudice decide di non ordinare la restituzione del terreno, il proprietario ha diritto ad un risarcimento.
IN DIRITTO
I.. Su La Violazione Addotta Di L’articolo 1 Del Protocollo No 1
48. I richiedenti sostengono essere stato privati del loro terreno nelle circostanze incompatibili con l’articolo 1 del protocollo no 1, cos? formulato,:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? che a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge ed i principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiede gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessari per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
A. Tesi difese dinnanzi alla Corte
1. I richiedenti
49. I richiedenti chiedono alla Corte di dichiarare che l’espropriazione del terreno non ? conforme al principio di legalit?. Riferendosi ai sentenze Belvedere Alberghiera c. Italia, no 31524/96, CEDH 2000-VI, e Carbonara e Ventura c. Italia no 24638/94, CEDH 2000-VI, i richiedenti osservano che l’espropriazione indiretta ? un meccanismo che permette all’autorit? pubblica di acquisire un bene in ogni illegalit?.
50. I richiedenti denunciano una mancanza di chiarezza, prevedibilit? e precisazione dei principi e delle disposizioni applicati al loro caso al motivo che un principio giurisprudenziale, come quello dell’espropriazione indiretta, non basta a soddisfare al principio di legalit?.
51. Infine, in quanto all’indennizzo, i richiedenti osservano che non hanno potuto ottenere il risarcimento integrale del danno subito, a causa di una legge di bilancio applicata in modo retroattivo. A questo proposito, i richiedenti osservano che con effetto dell’applicazione della legge, l’indennit? accordata rappresenta il 55% del danno subito. Per di pi?, fanno valere che non hanno ricevuto ancora questa somma da parte dell’amministrazione.
52. In conclusione, i richiedenti chiedono alla Corte di concludere alla violazione dell’articolo 1 del Protocollo no1.
2. Il Governo
53. Il Governo fa osservare che nel caso di specifico, non si tratta di un’occupazione “sine titulo” dall’inizio, ma di un’occupazione che ? stata autorizzata inizialmente, nella cornice di un procedimento amministrativo legittimo e riposante su una dichiarazione di utilit? pubblica.
54. Il Governo ammette che il procedimento di espropriazione non ? stato messo in ?uvre nei termini previsti dalla legge, nella misura in cui nessuno decreto di espropriazione non ? stato adottato.
55. A difetto di un tale decreto di espropriazione, i richiedenti hanno, ad ogni modo, estate privata del loro bene con l’effetto della costruzione del lavoro di interesse pubblico e della trasformazione irreversibile del terreno che questo ultimo ha provocato. Questa privazione di bene, secondo il Governo, ? solamente la conseguenza del principio dell’espropriazione indiretta, che le giurisdizioni nazionali, nelle loro decisioni, hanno applicato.
56. Il Governo sostiene che questa situazione ? conforme all’articolo 1 del Protocollo no 1.
57. Primariamente, ci sarebbe utilit? pubblica, ci? che non ? rimesso in causa coi richiedenti.
58. Secondariamente, la privazione del bene come risultante dell’espropriazione indiretta sarebbe contemplata dalla legge.
59. A questo riguardo, il Governo sostiene che il principio dell’espropriazione indiretta deve essere considerato come facendo parte del diritto positivo a contare della sentenza della Corte di cassazione no 1464 del 1983. La giurisprudenza ulteriore avrebbe confermato questo principio ed avrebbe precisato certi aspetti della sua applicazione. Inoltre, questo principio sarebbe stato riconosciuto dalla legge no 458 del 27 ottobre 1988, paragrafi 36-37 sopra, Di pi?, nella sentenza no 509 del 2003, paragrafi 42-43-44 sopra, la Corte di cassazione ha affermato che il principio dell’espropriazione indiretta deve essere considerato come essendo pienamente “prevedibile ed accessibile.”
60. In conclusione, secondo il Governo, a partire da 1983, le regole dell’espropriazione indiretta erano perfettamente prevedibili, chiare ed accessibili a tutti i proprietari di terreni.
61. Trattandosi del caso di specifico, il Governo fa osservare che il procedimento in danno-interessi ? stato intentato dai richiedenti nel 1991, quando il principio dell’espropriazione indiretta era consolidato gi?. Nessuna domanda di legalit? non si porsi quindi nello specifico.
62. Trattandosi della qualit? della legge, il Governo riconosce che il fatto che un decreto di espropriazione non sia stato pronunciato ? in si una trasgressione alle regole che presiedono al procedimento amministrativo.
63. Tuttavia, tenuto conto di ci? che il terreno ? stato trasformato in modo irreversibile in ragione della costruzione di un ?uvre di utilit? pubblica, la restituzione di questo non ? pi? possibile.
64. In quanto all’esigenza di garantire un giusto equilibra tra i sacrifici imposto agli individui ed il compenso concesso a questi, il Governo riconosce che l’amministrazione sarebbe tenuta di compensare l’individuo.
65. Per?, questo indennizzo pu? essere inferiore al danno subito dall’interessato, visto che l’espropriazione indiretta risponde ad un interesse collettivo e che l’illegalit? commessa dall’amministrazione riguarda solamente la forma, a sapere una trasgressione alle regole che presiedono al procedimento amministrativo.
66. Alla luce di queste considerazioni il Governo conclude che il giusto equilibrio ? stato rispettato.
67. In quanto al ritardo nel versamento dell’indennizzo, in ragione della durata del procedimento, il Governo osserva che si tratta di una domanda che rileva dell’articolo 6 della Convenzione e non dell’articolo 1 del Protocollo no1.
B. Sull’osservazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1
1. Sull’esistenza di un’ingerenza
68. La Corte ricorda che, per determinare se c’? stata “privazione di beni”, bisogna esaminare non solo se ci sono state spodestamento o espropriazione formale, ma ancora guardare al di l? delle apparenze ed analizzare la realt? della situazione controversa. La Convenzione che mira a proteggere dei diritti “concreti ed effettivi”, importa di ricercare cos? suddetta situazione equivaleva ad un’espropriazione di fatto, Sporrong e L?nnroth c. Svezia, sentenza del 23 settembre 1982, serie Ha no 52, pp. 24-25, ? 63.
69. La Corte rileva che, applicando il principio dell’espropriazione indiretta, il tribunale di Lucera ha considerato i richiedenti come essendo privato del loro bene a contare dal momento in cui il terreno ? stato trasformato irreversibilmente dai lavori pubblici. A difetto di un atto formale di espropriazione, la constatazione di illegalit? da parte del giudice ? l’elemento che consacra il trasferimento al patrimonio pubblico del bene occupato. In queste circostanze, la Corte conclude che il giudizio del tribunale di Lucera ha avuto per effetto di privare i richiedenti del loro bene al senso della seconda frase dell’articolo 1 del Protocollo no 1, Carbonara e Ventura, precitato, ? 61; Brum?rescu c. Romania [GC], no 28342/95, ? 77, CEDH 1999-VII.
70. Per essere compatibile con l’articolo 1 del Protocollo no 1 una tale ingerenza deve essere operato “a causa di utilit? pubblica” e “nelle condizioni previste dalla legge ed i principi generali di diritto internazionale.” L’ingerenza deve predisporre un “giusto equilibro” tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo, Sporrong e L?nnroth, precitato, p. 26, ? 69. Inoltre, la necessit? di esaminare la domanda del giusto equilibri pu? farsi non “sentire che quando si ? rivelato che l’ingerenza controversa ha rispettato il principio di legalit? e non era arbitrario”, Iatridis c. Grecia [GC], no 31107/96, ? 58, CEDH 1999-II; Beyeler c. Italia [GC], no 33202/96, ? 107, CEDH 2000-I.
71. Quindi, la Corte non stima opportuna di fondare il suo ragionamento sulla semplice constatazione che un risarcimento integrale in favore dei richiedenti non ha avuto luogo (Carbonara, precitato, ? 62.
2. Sul rispetto del principio di legalit?
72. L’articolo 1 del Protocollo no 1 esige, innanzitutto e soprattutto, che un’ingerenza dell’autorit? pubblica nel godimento del diritto al rispetto dei beni sia legale. La preminenza del diritto, uno dei principi fondamentali di una societ? democratica, ? inerente all’insieme degli articoli della Convenzione (Iatridis precitato, ? 58,). Il principio di legalit? notifica l’esistenza di norme di dritte interno sufficientemente accessibili, precise e prevedibili, Hentrich c. Francia, sentenza del 22 settembre 1994, serie Ha no 296-ha, pp. 19-20, ? 42, e Lithgow ed altri c. Regno Unito, sentenza del 8 luglio 1986, serie Ha no 102, p. 47, ? 110.
73. Nel sentenza Belvedere Alberghiera srl e nel sentenza Carbonara e Ventura precitati, la Corte non aveva stimato utile di giudicare in abstracto se il ruolo che un principio giurisprudenziale, come quello dell’espropriazione indiretta, occupa in un sistema di diritto continentale ? assimilabile a quell’occupato con le disposizioni legislative, ci? che conta essendo-ad ogni modo-che la base legale risponda ai criteri di prevedibilit?, accessibilit? e precisazione enunciato pi? alti. La Corte ? convinta sempre che l’esistenza in quanto tale di una base legale non basta a soddisfare al principio di legalit? e stimi utile di propendersi sulla domanda della qualit? della legge.
74. La Corte prende nota dell’evoluzione giurisprudenziale che ha condotto all’elaborazione del principio dell’espropriazione indiretta. Rileva anche che questo principio ? stato trasposto nei testi di legge, come la legge no 458 del 1988, la legge no 662 del 1996 e, tutto ultimamente, nel Repertorio delle disposizioni in materia di espropriazione. Ci? che ?, la Corte non perde di vista le applicazioni contraddittorie che hanno luogo nel cronostoria della giurisprudenza. Questo punto di vista ? stato adottato dal Consiglio di stato del resto, paragrafo 45 sopra che, nella sua sentenza no 2 di 2005 resi in seduta plenaria, ha riconosciuto che l’espropriazione indiretta non ha dato mai adito a regolamentazione stabile, completa e prevedibile.
75. La Corte rileva anche delle contraddizioni tra la giurisprudenza ed i testi di legge scritta suddetti. A titolo di esempio, la Corte nota che se ? vero che la giurisprudenza ha escluso, a contare di 1996-1997, che l’espropriazione indiretta possa applicarsi quando la dichiarazione di utilit? pubblica ? stata annullata, ? anche vero che il Repertorio ha ultimamente tutto contemplato che nella mancanza di dichiarazione di utilit? pubblica, ogni terreno pu? essere acquistato al patrimonio pubblico, se il giudice decide di non ordinare la restituzione del terreno occupato e trasformato con l’amministrazione.
76. A visto di questi elementi, la Corte non esclude che il rischio di un risultato imprevedibile o arbitrario per gli interessati rimane.
77. La Corte nota poi che il meccanismo dell’espropriazione indiretta permette in generale all’amministrazione di passare oltre le regole fissate in materia di espropriazione, col rischio di un risultato imprevedibile o arbitrario per gli interessati, che si trattasse di un’illegalit? dall’inizio o di un’illegalit? sopraggiunto in seguito. L’espropriazione indiretta tende difatti, in ogni caso, ad interinare una situazione di fatto che deriva delle illegalit? commesse dall’amministrazione, a regolare le conseguenze per l’individuo e per l’amministrazione, a favore di questa. Che sia in virt? di un principio giurisprudenziale o di un testo di legge come l’articolo 43 del Repertorio, l’espropriazione indiretta non saprebbe costituire un’alternativa ad un’espropriazione in buona dunque e dovuta forma (vedere, su questo punto anche, l’opinione del Consiglio di stato, al paragrafo 45 sopra.
78. A questo riguardo, la Corte nota che l’espropriazione indiretta permette all’amministrazione di occupare un terreno e di trasformarlo irreversibilmente, in modo tale che sia considerato come acquisizione al patrimonio pubblico, senza che in parallelo un atto formale dichiarante il trasferimento di propriet? non sia adottato. Nella mancanza di un atto che formalizza l’espropriazione ed intervenendo al pi? tardi nel momento in cui il proprietario ha perso ogni disponibilit? del bene, l’elemento che permetter? di trasferire al patrimonio pubblico il bene occupato e di raggiungere una sicurezza giuridica ? la constatazione di illegalit? da parte del giudice, valendo dichiarazione di trasferimento di propriet?. Incombe sull’interessato – che continuo di essere formalmente proprietario – di sollecitare del giudice competente una decisione che constata, all’occorrenza, l’illegalit? abbinata della realizzazione di un lavoro di interesse pubblico, condizioni necessarie affinch? sia dichiarato in modo retroattivo privato del suo bene.
79. Allo visto di questi elementi, la Corte stima che il meccanismo dell’espropriazione indiretta non ? atto a garantire un grado sufficiente di sicurezza giuridica.
80. La Corte nota poi che l’espropriazione indiretta permette inoltre all’amministrazione di occupare un terreno e di trasformarlo senza per questo versare di indennit? allo stesso tempo. L’indennit? deve essere richiesta dall’interessato e ci? entro prescrizione di cinque anni, cominciando a contare della data alla quale il giudice stima che la trasformazione irreversibile del terreno ha avuto luogo. Questo pu? provocare delle conseguenze nefaste per l’interessato, e rendere vano ogni speranza di risarcimento, Carbonara e Ventura, precitato, ? 71.
81. La Corte rileva infine che il meccanismo dell’espropriazione indiretta permette all’amministrazione di derivare partito del suo comportamento illegale, e che il prezzo a pagare ? solamente del 10% pi? elevato che nel caso di un’espropriazione in buona e dovuto forma. Secondo la Corte, questa situazione non ? di natura tale da favorire la buona amministrazione dei procedimenti di espropriazione ed a prevenire degli episodi di illegalit?.
82. Ad ogni modo, la Corte ? chiamata a verificare se il modo di cui il diritto interno ? interpretato ed applicato prodotto degli effetti conformi ai principi della Convenzione.
83. Nella presente causa, la Corte rileva che applicando il principio dell’espropriazione indiretta, le giurisdizioni italiane hanno considerato i richiedenti privati del loro bene a contare dal momento in cui i lavori di costruzione della strada hanno trasformato irreversibilmente i luoghi, le condizioni di illegalit? dell’occupazione e di interesse pubblico del lavoro costruiscono essendo riunita. Ora, nella mancanza di un atto formale di espropriazione, la Corte stima che questa situazione non saprebbe essere considerata come “prevedibile”, poich? ? solamente con la decisione definitiva-il giudizio del tribunale di Lucera avendo acquisito forza di cosa giudicata-che si pu? considerare il principio dell’espropriazione indiretta come essendo stato applicato effettivamente e che l’acquisizione del terreno al patrimonio pubblico ? stata sanzionata. Di conseguenza, i richiedenti non hanno avuto la “sicurezza giuridica” concernente la privazione del terreno che a partire da gennaio 2003, data alla quale il giudizio del tribunale di Lucera ? diventato definitivo.
84. La Corte osserva poi che la situazione in causa ha permesso all’amministrazione di derivare partito di un’occupazione di terreno illegale. In altri termini, l’amministrazione si ? potuta appropriare il terreno al disprezzo delle regole che regolano l’espropriazione in buona e ha potuto dovere forma, e, entra altri, senza che un’indennit? sia messa in parallelo a disposizione degli interessati.
85. Trattandosi dell’indennit?, la Corte constata che l’applicazione retroattiva della legge di bilancio no 662 del 1996 al caso di specifico ha avuto per effetto di privare i richiedenti di un risarcimento integrale del danno subito.
86. Alla luce di queste considerazioni, la Corte stima che l’ingerenza controversa non ? compatibile col principio di legalit? e che ha infranto il diritto al rispetto dei beni dei richiedenti dunque.
87. Quindi, c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
II. Su L’applicazione Di L’articolo 41 Di La Convenzione
88. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente non permette di cancellare che imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
89. I richiedenti sollecitano il versamento di un’indennit? di 26 539,00 EUR a titolo di danno materiale per la perdita del terreno, somma che corrisponde al valore del terreno del terreno controverso rivalutato ed abbinata di interessi pi? i danni che derivano del non godimento del terreno. Dato che non hanno percepito ancora il risarcimento accordato dal tribunale (38 688,00 EUR, i richiedenti chiedono che questa somma sia liquidata senza tenere conto della somma gi? concessa dal tribunale.
90. Inoltre, i richiedenti chiedono il versamento di un’indennit? di 35 000 EUR ciascuno a titolo di danno giuridico.
91. Il Governo fa notare innanzitutto che ci sono cinque ricorsi introdotti dagli stessi richiedenti che hanno per oggetto parecchie espropriazioni. Chiede alla Corte di trattare congiuntamente le cinque cause dunque
92. Il Governo osserva poi che i richiedenti hanno ottenuto al livello nazionale una decisione che accorda loro una somma importante. In questa situazione, la Corte non dovrebbe accordare una soddisfazione equa che provocherebbe un arricchimento indebito dei richiedenti
93. In quanto al danno materiale, il Governo contesta le modalit? di calcolo del danno materiale adoperato nei sentenze Carbonara e Ventura c. Italia e Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italia, tenuto conto di ci? che la rivalutazione del terreno non dovrebbe essere presa in conto per calcolare l’importo dell’indennizzo e che questa ultima pu? essere inferiore al danno subito dall’interessato, visto che l’espropriazione indiretta risponde ad un interesse collettivo.
94. Tuttavia, nel caso in cui la Corte giungerebbe ad una conclusione differente, il Governo chiede di valutare il danno materiale dei richiedenti che prendono in considerazione l’indennit? dovuta in caso di espropriazione formale del terreno che ? inferiore alla somma che il tribunale ha riconosciuto ai richiedenti. Questa somma non dovrebbe essere superiore a 13 922,00 EUR.
95. In quanto al danno giuridico, il Governo fa valere che questo dipende dalla durata eccessiva del procedimento dinnanzi alle giurisdizioni nazionali. Di conseguenza, il Governo sostiene che il versamento di una qualsiasi somma a titolo di indennizzo del danno giuridico ? subordinato all’esaurimento del rimedio Pinto.
96. Il Governo ricorda anche che cinque ricorsi sono stati introdotti dagli stessi richiedenti. Segue che la Corte dovrebbe procedere ad una valutazione unica dei danni giuridici relativi a questi cinque ricorsi. Ad ogni modo il Governo stima che la somma richiesta dai richiedenti ? eccessiva.
97. I richiedenti chiedono le somme di 6 265,00 EUR a titolo di rimborso degli oneri incorsi dinnanzi alle giurisdizioni nazionali e di 19 278,00 EUR a titolo di rimborso degli oneri incorsi dinnanzi alla Corte.
98. In quanto agli oneri incorsi dinnanzi alle giurisdizioni nazionali, il Governo sostiene che questi devono essere rimborsati nella cornice di questo ultimo procedimento e non di quella dinnanzi alla Corte.
99. Il Governo stima che nessuno rimborso deve essere riconosciuto ai richiedenti al motivo che hanno avuto guadagno di causa e che gli oneri del procedimento sono stati pagati dall’amministrazione.
100. Di pi?, il Governo ricorda che il procedimento interno ? stato introdotto contro l’amministrazione e non contro lo stato che non dovrebbe essere condannato a rimborsare gli oneri di un procedimento alla quale non era partire.
101. La Corte stima che la domanda dell’applicazione dell’articolo 41 non si trova in stato. Perci?, la riserva e fisser? il procedimento ulteriore, tenuto conto della possibilit? che il Governo ed i richiedenti giungono ad un accordo.
Con Questi Motivi, La Corte, All’unanimit?,
1. Dice che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1;
2. Dice che la domanda dell’applicazione dell’articolo 41 della Convenzione non si trova in stato; perci?,
ha, la riserva per intero;
b, invita il Governo ed i richiedenti ad indirizzargli per iscritto, nei tre mesi a contare del giorno dove la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, le loro osservazioni su questa domanda ed in particolare a dargli cognizione di ogni accordo al quale potrebbero arrivare;
c, riserva il procedimento ulteriore e delega al presidente della camera la cura di fissarla all’occorrenza.
Fatto in francese, comunicato poi per iscritto il 11 ottobre 2005 in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento.
Michael O’Boyle Nicolas Bratza
Cancelliere Pr?sident

Testo Tradotto

Conclusion Violation de P1-1 ; Satisfaction ?quitable r?serv?e
QUATRI?ME SECTION
AFFAIRE CHIR? ET AUTRES c. ITALIE (No 2)
(Requ?te no 65137/01)
ARR?T
STRASBOURG
11 octobre 2005
D?FINITIF
11/01/2006
Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.  
En l?affaire Chir? et autres c. Italie (No 2),
La Cour europ?enne des Droits de l?Homme (quatri?me section), si?geant en une chambre compos?e de :
Sir Nicolas Bratza, pr?sident,
MM. J. Casadevall,
G. Bonello,
R. Maruste,
V. Zagrebelsky,
S. Pavlovschi,
J. Borrego Borrego, juges,
et de M. M. O?Boyle, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 20 septembre 2005, Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette derni?re date :
PROC?DURE
1. A l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 65137/01) dirig?e contre la R?publique italienne et dont quatre ressortissants de cet Etat, MM. M L., D., V. et E. C. (? les requ?rants ?), ont saisi la Cour le 15 juin 2000 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des Droits de l?Homme et des Libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2 Les requ?rants sont repr?sent?s par Me I., avocat ? Genova. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) est repr?sent? par son agent, M. Braguglia, par son coagent, M. F. Crisafulli et par son coagent adjoint, M. N. Lettieri.
3. Les requ?rants all?guaient une atteinte injustifi?e ? leur droit au respect de leurs biens.
4. La requ?te a ?t? attribu?e ? la premi?re section de la Cour (article 52 ? 1 du r?glement). Au sein de celle-ci, la chambre charg?e d?examiner l?affaire (article 27 ? 1 de la Convention) a ?t? constitu?e conform?ment ? l?article 26 ? 1 du r?glement.
5. Par une d?cision du 28 janvier 2003, la chambre a d?clar? la requ?te partiellement irrecevable. Par une d?cision du 10 juin 2004, la chambre a d?clar? recevable le restant de la requ?te.
6. Tant les requ?rants que le Gouvernement ont d?pos? des observations ?crites sur le fond de l?affaire (article 59 ? 1 du r?glement).
7. Le 1er novembre 2004, la Cour a modifi? la composition de ses sections (article 25 ? 1 du r?glement). La pr?sente requ?te a ?t? attribu?e ? la quatri?me section ainsi remani?e (article 52 ? 1).
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
8. Les requ?rants sont n?s n?s respectivement en 1933, 1934, 1965 et en 1962 et r?sident ? G?nes et S. Severo.
9. Les requ?rants ?taient propri?taires d?un terrain d?environ 37 797 m?tres carr?s sis ? Poggio Imperiale (Foggia) et enregistr? au cadastre, feuille 14, parcelle 117.
10. Par un arr?t? du 20 juillet 1988, valant d?claration d?utilit? publique, la mairie de Poggio Imperiale d?cr?ta l?occupation d?urgence d?une parcelle d?environ 240 m?tres carr?s du terrain des requ?rants, pour une p?riode maximale de cinq ans, en vue de son expropriation pour la construction d?une route. Dans le d?lai d?occupation autoris?e, l?administration devait exproprier le terrain.
11. Le 7 septembre 1988, la mairie de Poggio Imperiale proc?da ? l?occupation mat?rielle du terrain et entama les travaux de construction.
12. La construction de la route se termina en 1988 sans qu?il f?t proc?d? ? l?expropriation formelle du terrain et au paiement d?une indemnit?.
13. Par un acte notifi? le 18 mai 1991, les requ?rants introduisirent une action en dommages-int?r?ts ? l?encontre de la ville de Poggio Imperiale devant le tribunal civil de Lucera. Les requ?rants all?guaient que bien que les travaux de construction effectu?s sur leur terrain aient transform? celui-ci, aucun d?cret d?expropriation et aucune indemnisation n??taient intervenus. Se r?f?rant au principe de l?expropriation indirecte fix? par la Cour de cassation dans l?arr?t no 1464 du 26 f?vrier 1983, les requ?rants invitaient le tribunal ? d?clarer que la construction de la route avait ? un tel point transform? leur terrain qu?elle avait entra?n? la perte irr?versible du bien. Les requ?rants r?clamaient des dommages-int?r?ts pour la perte du terrain ? concurrence de la valeur de celui-ci, en outre ils r?clamaient une r?paration pour la non jouissance du terrain pendant la p?riode d?occupation autoris?e
14. La mise en ?tat de l?affaire commen?a le 9 juillet 1991.
15. Le 6 d?cembre 1995, une expertise fut d?pos?e au greffe. Il ressort de cette expertise que la transformation irr?versible du terrain avait eu lieu en 1988 et que les requ?rants avaient ?t? priv?s de leur bien ? cette date. L?expertise indiquait que la valeur v?nale du terrain en 1988 et index?e, ?tait de 21 690 000 lires italiennes (ITL).
16. Par un jugement d?pos? au greffe le 17 octobre 2001, le tribunal de Lucera d?clara qu?? la suite de l?occupation du terrain et au vu de la construction de la route, ouvrage r?pondant ? l?int?r?t public, le droit de propriet? des requ?rants avait ?t? neutalis? conform?ment au principe de l?expropriation indirecte. Il y avait donc lieu de consid?rer que la propriet? du terrain ?tait pass?e ab origine ? l?administration en juin 1993 ? savoir une fois le terrain irr?versiblement tranform?. Etant donn? que le transfert de propri?t? avait eu lieu dans le cadre d?une occupation de terrain devenu sans titre, les requ?rants avaient droit ? des dommages-int?r?ts calcul?s sur la base de la loi no 662 de 1996, entr?e en vigueur en cours de proc?dure. Par cons?quent, le tribunal accorda aux requ?rants une somme de 13 475 000 ITL (6 959, 26 EUR) pour la perte de la propri?t? du terrain ? indexer ? partir de 1995, en plus d?une indemnit? d?occupation de 4 970 000 ITL (2 566,79 EUR).
17. Le jugement a acquis la force de la chose jug?e au plus tard en janvier 2003.
18. Il ressort du dossier que les requ?rants n?ont pas encore ?t? d?dommag?s.
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
a) L?occupation d?urgence d?un terrain
19. En droit italien, la proc?dure acc?l?r?e d?expropriation permet ? l?administration d?occuper un terrain et d?y construire avant l?expropriation. Une fois l?ouvrage ? r?aliser d?clar? d?utilit? publique et le projet de construction adopt?, l?administration peut d?cr?ter l?occupation d?urgence des zones ? exproprier pour une dur?e d?termin?e n?exc?dant pas cinq ans (article 20 de la loi no 865 de 1971). Ce d?cret devient caduc si l?occupation mat?rielle du terrain n?a pas lieu dans les trois mois suivant sa promulgation. Avant la fin de la p?riode d?occupation autoris?e, un d?cret d?expropriation formelle doit ?tre pris.
20. L?occupation autoris?e d?un terrain donne droit ? une indemnit? d?occupation. La Cour constitutionnelle a reconnu, dans son arr?t no 470 de 1990, un droit d?acc?s imm?diat ? un tribunal aux fins de r?clamer l?indemnit? d?occupation d?s que le terrain est mat?riellement occup?, sans besoin d?attendre que l?administration proc?de ? une offre d?indemnisation.
b) Le principe de l?expropriation indirecte (? occupazione acquisitiva ? ou ? accessione invertita ?)
21. Dans les ann?es 1970, plusieurs administrations locales proc?d?rent ? des occupations d?urgence de terrains qui ne furent pas suivies de d?crets d?expropriation. Les juridictions italiennes se trouv?rent confront?es ? des cas o? le propri?taire d?un terrain avait perdu de facto la disponibilit? de celui-ci en raison de l?occupation et de l?accomplissement de travaux de construction d?un ouvrage public. Restait ? savoir si, simplement par l?effet des travaux effectu?s, l?int?ress? avait perdu ?galement la propri?t? du terrain.
1. La jurisprudence avant l?arr?t no 1464 de 1983 de la Cour de cassation
22. La jurisprudence ?tait tr?s partag?e sur le point de savoir quels ?taient les effets de la construction d?un ouvrage public sur un terrain occup? ill?galement. Par occupation ill?gale, il faut entendre une occupation ill?gale ab initio, ou bien une occupation initialement autoris?e et devenue sans titre par la suite, le titre ?tant annul? ou bien l?occupation se poursuivant au-del? de l??ch?ance autoris?e sans qu?un d?cret d?expropriation ne soit intervenu.
23. Selon une premi?re jurisprudence, le propri?taire du terrain occup? par l?administration ne perdait pas la propri?t? du terrain apr?s l?ach?vement de l?ouvrage public. Toutefois, il ne pouvait pas demander une remise en l??tat du terrain et pouvait uniquement engager une action en dommages et int?r?ts pour occupation abusive, non soumise ? un d?lai de prescription puisque l?ill?galit? d?coulant de l?occupation ?tait permanente. L?administration pouvait ? tout moment adopter une d?cision formelle d?expropriation ; dans ce cas, l?action en dommages-int?r?ts se transformait en litige portant sur l?indemnit? d?expropriation et les dommages-int?r?ts n??taient dus que pour la p?riode ant?rieure au d?cret d?expropriation pour la non-jouissance du terrain (voir, entre autres, les arr?ts de la Cour de cassation no 2341 de 1982, no 4741 de 1981, no 6452 et no 6308 de 1980).
24. Selon une deuxi?me jurisprudence, le propri?taire du terrain occup? par l?administration ne perdait pas la propri?t? du terrain et pouvait demander la remise en l??tat, lorsque l?administration avait agi sans qu?il y ait utilit? publique (voir, par exemple, Cour de cassation, arr?t no 1578 de 1976, arr?t no 5679 de 1980).
25. Selon une troisi?me jurisprudence, le propri?taire du terrain occup? par l?administration perdait automatiquement la propri?t? du terrain au moment de la transformation irr?versible du bien, ? savoir au moment de l?ach?vement de l?ouvrage public. L?int?ress? avait le droit de demander des dommages-int?r?ts (voir l?arr?t no 3243 de 1979 de la Cour de cassation).
2. L?arr?t no 1464 de 1983 de la Cour de cassation
26. Par un arr?t du 16 f?vrier 1983, la Cour de cassation, statuant en chambres r?unies, r?solut le conflit de jurisprudence et adopta la troisi?me solution. Ainsi fut consacr? le principe de l?expropriation indirecte (accessione invertita ou occupazione acquisitiva). En vertu de ce principe, la puissance publique acquiert ab origine la propri?t? d?un terrain sans proc?der ? une expropriation formelle lorsque, apr?s l?occupation du terrain, et ind?pendamment de la l?galit? de l?occupation, l?ouvrage public a ?t? r?alis?. Lorsque l?occupation est ab initio sans titre, le transfert de propri?t? a lieu au moment de l?ach?vement de l?ouvrage public. Lorsque l?occupation du terrain a initialement ?t? autoris?e, le transfert de propri?t? a lieu ? l??ch?ance de la p?riode d?occupation autoris?e. Dans le m?me arr?t, la Cour de cassation pr?cisa que, dans tous les cas d?expropriation indirecte, l?int?ress? a droit ? une r?paration int?grale, l?acquisition du terrain ayant eu lieu sans titre. Toutefois, cette r?paration n?est pas vers?e automatiquement ; il incombe ? l?int?ress? de r?clamer des dommages-int?r?ts. En outre, le droit ? r?paration est assorti du d?lai de prescription pr?vu en cas de responsabilit? d?lictuelle, ? savoir cinq ans, commen?ant ? courir au moment de la transformation irr?versible du terrain.
3. La jurisprudence apr?s l?arr?t no 1464 de 1983 de la Cour de cassation
a) La prescription
27. Dans un premier temps, la jurisprudence consid?rait qu?aucun d?lai de prescription ne trouvait ? s?appliquer, puisque l?occupation sans titre du terrain constituait un acte ill?gal continu. La Cour de cassation, dans son arr?t no 1464 de 1983, affirma que le droit ? r?paration ?tait soumis ? un d?lai de prescription de cinq ans. Par la suite, la premi?re section de la Cour de cassation affirma qu?un d?lai de prescription de dix ans devait s?appliquer (arr?ts no 7952 de 1991 et no 10979 de 1992). Par un arr?t du 22 novembre 1992, la Cour de cassation statuant en chambres r?unies a d?finitivement tranch? la question, estimant que le d?lai de prescription est de cinq ans et qu?il commence ? courir au moment de la transformation irr?versible du terrain.
b) L?arr?t no 188 de 1995 de la Cour constitutionnelle
28. Dans cet arr?t, la Cour constitutionnelle a jug? compatible avec la Constitution le principe de l?expropriation indirecte, dans la mesure o? ce principe est ancr? dans une disposition l?gislative, ? savoir l?article 2043 du code civil r?gissant la responsabilit? d?lictuelle. Selon cet arr?t, le fait que l?administration devienne propri?taire d?un terrain en tirant b?n?fice de son comportement ill?gal ne pose aucun probl?me sur le plan constitutionnel, puisque l?int?r?t public, ? savoir la conservation de l?ouvrage public, l?emporte sur l?int?r?t du particulier, et donc sur le droit de propri?t? de ce dernier. La Cour constitutionnelle a jug? compatible avec la Constitution l?application ? l?action en r?paration du d?lai de prescription de cinq ans, tel que pr?vu par l?article 2043 du code civil pour responsabilit? d?lictuelle.
c) Cas de non-application du principe de l?expropriation indirecte
29. Les d?veloppements de la jurisprudence montrent que le m?canisme par lequel la construction d?un ouvrage public entra?ne le transfert de propri?t? du terrain au b?n?fice de l?administration conna?t des exceptions.
30. Dans son arr?t no 874 de 1996, le Conseil d?Etat a affirm? qu?il n?y a pas d?expropriation indirecte lorsque les d?cisions de l?administration et le d?cret d?occupation d?urgence ont ?t? annul?s par les juridictions administratives ; si tel n??tait pas le cas, la d?cision judiciaire serait vid?e de substance.
31. Dans son arr?t no 1907 de 1997, la Cour de cassation statuant en chambres r?unies a affirm? que l?administration ne devient pas propri?taire d?un terrain lorsque les d?cisions qu?elle a adopt?es et la d?claration d?utilit? publique doivent ?tre consid?r?es comme nulles ab initio. Dans ce cas, l?int?ress? garde la propri?t? du terrain et peut demander la restitutio in integrum. Il peut, comme alternative, demander des dommages-int?r?ts. L?ill?galit? dans ces cas a un caract?re permanent et aucun d?lai de prescription ne trouve application.
32. Dans l?arr?t no 6515 de 1997, la Cour de cassation statuant en chambres r?unies a affirm? qu?il n?y a pas de transfert de propri?t? lorsque la d?claration d?utilit? publique a ?t? annul?e par les juridictions administratives. Dans ce cas, le principe de l?expropriation indirecte ne trouve donc pas ? s?appliquer. L?int?ress?, qui garde la propri?t? du terrain, a la possibilit? de demander la restitutio in integrum. L?introduction d?une demande en dommages-int?r?ts entra?ne une renonciation ? la restitutio in integrum. Le d?lai de prescription de cinq ans commence ? courir au moment o? la d?cision du juge administratif devient d?finitive.
33. Dans l?arr?t no 148 de 1998, la premi?re section de la Cour de cassation a suivi la jurisprudence des chambres r?unies et affirm? que le transfert de propri?t? par effet de l?expropriation indirecte n?a pas lieu lorsque la d?claration d?utilit? publique ? laquelle le projet de construction ?tait assorti a ?t? consid?r?e comme invalide ab initio.
34. Dans l?arr?t no 5902 de 2003, la Cour de cassation en chambres r?unies a r?affirm? qu?il n?y a pas de transfert de propri?t? en l?absence de d?claration d?utilit? publique valide.
35. Il convient de comparer cette jurisprudence avec la loi no 458 de 1988 (voir ?? 36-37 ci-dessous) et avec le R?pertoire des dispositions sur l?expropriation, entr? en vigueur le 30 juin 2003 (voir ?? 45-46 ci-dessous).
4. La loi no458 du 27 octobre 1988
36. Aux termes de l?article 3 de cette loi, ? Le propri?taire d?un terrain, utilis? pour la construction de b?timents publics et de logements sociaux, a droit ? la r?paration du dommage subi, ? la suite d?une expropriation d?clar?e ill?gale par une d?cision pass?e en force de chose jug?e, mais ne peut pr?tendre ? la restitution de son bien. Il a ?galement droit, en plus de la r?paration du dommage, aux sommes dues en raison de la d?pr?ciation mon?taire et ? celles mentionn?es ? l?article 1224 ? 2 du code civil et ceci ? compter du jour de l?occupation ill?gale ?.
37. Interpr?tant l?article 3 de la loi de 1988, la Cour constitutionnelle, dans son arr?t du 12 juillet 1990 (n 384), a consid?r? : ? Par la disposition attaqu?e, le l?gislateur, entre l?int?r?t des propri?taires des terrains – obtenir en cas d?expropriation ill?gale la restitution des terrains – et l?int?r?t public – concr?tis? par la destination de ces biens ? des finalit?s de constructions r?sidentielles publiques ? des conditions favorables ou conventionn?es – a donn? la priorit? ? ce dernier int?r?t ?.
5. Le montant de la r?paration en cas d?expropriation indirecte
38. Selon la jurisprudence de 1983 de la Cour de cassation en mati?re d?expropriation indirecte, une r?paration int?grale du pr?judice subi, sous forme de dommages-int?r?ts pour la perte du terrain, ?tait due ? l?int?ress? en contrepartie de la perte de propri?t? qu?entra?ne l?occupation ill?gale.
39. La loi budg?taire de 1992 (article 5 bis du d?cret-loi no 333 du 11 juillet 1992) modifia cette jurisprudence, dans le sens que le montant d? en cas d?expropriation indirecte ne pouvait d?passer le montant de l?indemnit? pr?vue pour le cas d?une expropriation formelle. Par l?arr?t no 369 de 1996, la Cour constitutionnelle d?clara inconstitutionnelle cette disposition.
40. En vertu de la loi budg?taire no 662 de 1996, qui fit suite ? la disposition d?clar?e inconstitutionnelle, l?indemnisation int?grale ne peut ?tre accord?e pour une occupation de terrain ayant eu lieu avant le 30 septembre 1996. Dans cette optique, l?indemnisation ?quivaut au montant de l?indemnit? pr?vue pour le cas d?une expropriation formelle, dans l?hypoth?se la plus favorable au propri?taire, moyennant une augmentation de 10 %.
41. Par l?arr?t no 148 du 30 avril 1999, la Cour constitutionnelle a jug? une telle indemnit? compatible avec la Constitution. Toutefois, dans le m?me arr?t, la Cour a pr?cis? qu?une indemnit? int?grale, ? concurrence de la valeur v?nale du terrain, peut ?tre r?clam?e lorsque l?occupation et la privation du terrain n?ont pas eu lieu pour cause d?utilit? publique.
6. La jurisprudence apr?s les arr?ts de la Cour du 30 mai 2000 dans les affaires Belvedere Alberghiera et Carbonara et Ventura
42. Par les arr?ts no 5902 et 6853 de 2003, la Cour de cassation en chambres r?unies s?est ? nouveau prononc?e sur le principe de l?expropriation indirecte, en faisant r?f?rence aux deux arr?ts de la Cour pr?cit?s.
43. Au vu du constat de violation de l?article 1 du protocole no 1 dans les affaires ci-dessus, la Cour de cassation a affirm? que le principe de l?expropriation indirecte joue un r?le important dans le cadre du syst?me juridique italien et qu?il est compatible avec la Convention.
44. Plus sp?cifiquement, la Cour de cassation ? apr?s avoir analys? l?histoire du principe de l?expropriation indirecte – a dit qu?au vu de l?uniformit? de la jurisprudence en la mati?re, le principe de l?expropriation indirecte doit ?tre consid?r? comme ?tant pleinement ? pr?visible ? ? compter de 1983. De ce fait, l?expropriation indirecte doit ?tre consid?r?e comme ?tant respectueuse du principe de l?galit?. S?agissant des occupations de terrain ayant lieu sans d?claration d?utilit? publique, la Cour de cassation a affirm? que celles-ci ne sont pas aptes ? transf?rer la propri?t? du bien ? l?Etat. Quant ? l?indemnisation, la Cour de cassation a affirm? que, m?me si elle est inf?rieure au pr?judice subi par l?int?ress?, et notamment ? la valeur du terrain, l?indemnisation due en cas d?expropriation indirecte est suffisante pour garantir un ? juste ?quilibre ? entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l?individu.
45. Saisi d?un recours en ex?cution d?une d?cision judiciaire d?finitive annulant la d?claration d?utilit? publique concernant une proc?dure d?expropriation, vu la demande de la partie requ?rante tendant ? obtenir la restitution du terrain entre-temps occup? et transform?, le Conseil d?Etat, dans son arr?t no 2/2005 du 29 avril 2005 rendu en s?ance pl?ni?re, s?est prononc? sur le point de savoir si la transformation irr?versible dudit terrain ? la suite de la construction de l?ouvrage ? public ? pouvait constituer une raison de droit emp?chant la restitution du terrain. Le Conseil d?Etat a r?pondu par la n?gative. Ce faisant, il a :
a) reconnu que le principe jurisprudentiel de l?expropriation indirecte est d?faillant quant au besoin de s?curit? juridique, en ce qui concerne entre autres le point de savoir ? quelle date l?ouvrage public doit ?tre consid?r? comme ? r?alis? ? et donc ? quelle date il y a eu transfert de propri?t? au b?n?fice de l?Etat ;
b) rendu hommage ? la jurisprudence de la Cour, et notamment ? l?arr?t Belvedere Alberghiera Srl c. Italie, en affirmant que, face ? une demande en restitution d?un bien ill?galement occup? et transform?, l?ouvrage r?alis? par les autorit?s publiques ne peut pas, en tant que tel, constituer un obstacle absolu ? la restitution ;
c) interpr?t? l?article 43 du R?pertoire (paragraphe 46 ci-dessous) dans le sens o? la non-restitution d?un terrain ne peut ?tre admise que dans des cas exceptionnels, ? savoir lorsque l?administration invoque un int?r?t public particuli?rement marqu? ? la conservation de l?ouvrage ;
d) affirm?, dans ce contexte, que l?expropriation indirecte ne saurait constituer une alternative (? una mera alternativa ?) ? une proc?dure d?expropriation en bonne et due forme.
7. Le R?pertoire des dispositions l?gislatives et r?glementaires en mati?re d?expropriation pour cause d?utilit? publique (ci apr?s ? le R?pertoire)
46. Le 30 juin 2003 est entr? en vigueur le D?cret Pr?sidentiel no 327 du 8 juin 2001, modifi? par le D?cret l?gislatif no 302 du 27 d?cembre 2002, et qui r?git la proc?dure d?expropriation. Le R?pertoire codifie les dispositions et la jurisprudence existantes en la mati?re. En particulier, il codifie le principe de l?expropriation indirecte. Le R?pertoire, qui ne s?applique pas aux cas d?occupation survenus ant?rieurement ? 1996 et ne s?applique donc pas en l?esp?ce, s?est substitu?, ? partir de son entr?e en vigueur, ? l?ensemble de la l?gislation la jurisprudence pr?c?dente en mati?re d?expropriation.
47. A son article 43, le R?pertoire pr?voit qu?en l?absence d?un d?cret d?expropriation, ou en l?absence de d?claration d?utilit? publique, un terrain transform? ? la suite de la r?alisation d?un ouvrage public est acquis au patrimoine de l?autorit? qui l?a transform? ; des dommages-int?r?ts sont accord?s en contrepartie. L?autorit? peut acqu?rir un bien m?me lorsque le plan d?urbanisme ou la d?claration d?utilit? publique ont ?t? annul?s. Le propri?taire peut demander au juge la restitution du terrain. L?autorit? en cause peut s?y opposer. Lorsque le juge d?cide de ne pas ordonner la restitution du terrain, le propri?taire a droit ? un d?dommagement.
EN DROIT
I.. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1
48. Les requ?rants soutiennent avoir ?t? priv?s de leur terrain dans des circonstances incompatibles avec l?article 1 du protocole no 1, ainsi libell? :
? Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les Etats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes. ?
A. Th?ses d?fendues devant la Cour
1. Les requ?rants
49. Les requ?rants demandent ? la Cour de d?clarer que l?expropriation du terrain n?est pas conforme au principe de l?galit?. Se r?f?rant aux arr?ts Belvedere Alberghiera c. Italie (no 31524/96, CEDH 2000-VI) et Carbonara et Ventura c. Italie no 24638/94, CEDH 2000-VI), les requ?rants observent que l?expropriation indirecte est un m?canisme qui permet ? l?autorit? publique d?acqu?rir un bien en toute ill?galit?.
50. Les requ?rants d?noncent un manque de clart?, pr?visibilit? et pr?cision des principes et des dispositions appliqu?s ? leur cas au motif que un principe jurisprudentiel, tel que celui de l?expropriation indirecte, ne suffit pas ? satisfaire au principe de l?galit?.
51. Enfin, quant ? l?indemnisation, les requ?rants observent qu?ils n?ont pas pu obtenir la r?paration int?grale du pr?judice subi, ? cause d?une loi budg?taire appliqu?e r?troactivement. A ce propos, les requ?rants observent que par effet de l?application de la loi, l?indemnit? accord?e repr?sente 55% du pr?judice subi. De surcro?t, ils font valoir qu?ils n?ont pas encore re?u cette somme de la part de l?administration.
52. En conclusion, les requ?rants demandent ? la Cour de conclure ? la violation de l?article 1 du Protocole no1.
2. Le Gouvernement
53. Le Gouvernement fait observer que dans le cas d?esp?ce, il ne s?agit pas d?une occupation ? sine titulo ? depuis le d?but, mais d?une occupation qui a ?t? initialement autoris?e, dans le cadre d?une proc?dure administrative l?gitime et reposant sur une d?claration d?utilit? publique.
54. Le Gouvernement admet que la proc?dure d?expropriation n?a pas ?t? mise en ?uvre dans les termes pr?vus par la loi, dans la mesure o? aucun d?cret d?expropriation n?a ?t? adopt?.
55. A d?faut d?un tel d?cret d?expropriation, les requ?rants ont, en tout ?tat de cause, ?t? priv?s de leur bien par l?effet de la construction de l?ouvrage d?int?r?t public et de la transformation irr?versible du terrain que ce dernier a entra?n?. Cette privation de bien, selon le Gouvernement, n?est que la cons?quence du principe de l?expropriation indirecte, que les juridictions nationales, dans leurs d?cisions, ont appliqu?.
56. Le Gouvernement soutient que cette situation est conforme ? l?article 1 du Protocole no 1.
57. Premi?rement, il y aurait utilit? publique, ce qui n?est pas remis en cause par les requ?rants.
58. Deuxi?mement, la privation du bien telle que r?sultant de l?expropriation indirecte serait pr?vue par la loi.
59. A cet ?gard, le Gouvernement soutient que le principe de l?expropriation indirecte doit ?tre consid?r? comme faisant partie du droit positif ? compter de l?arr?t de la Cour de cassation no 1464 de 1983. La jurisprudence ult?rieure aurait confirm? ce principe et pr?cis? certains aspects de son application. En outre, ce principe aurait ?t? reconnu par la loi no 458 du 27 octobre 1988 (paragraphes 36-37 ci-dessus) De plus, dans l?arr?t no 509 de 2003 (paragraphes 42-43-44 ci-dessus), la Cour de cassation a affirm? que le principe de l?expropriation indirecte doit ?tre consid?r? comme ?tant pleinement ? pr?visible et accessible ?.
60. En conclusion, selon le Gouvernement, ? partir de 1983, les r?gles de l?expropriation indirecte ?taient parfaitement pr?visibles, claires et accessibles ? tous les propri?taires de terrains.
61. S?agissant du cas d?esp?ce, le Gouvernement fait observer que la proc?dure en dommages-int?r?ts a ?t? intent?e par les requ?rants en 1991, lorsque le principe de l?expropriation indirecte ?tait d?j? consolid?. Aucune question de l?galit? ne se poserait d?s lors en l?esp?ce.
62. S?agissant de la qualit? de la loi, le Gouvernement reconna?t que le fait qu?un d?cret d?expropriation n?ait pas ?t? prononc? est en soi un manquement aux r?gles qui pr?sident ? la proc?dure administrative.
63. Toutefois, compte tenu de ce que le terrain a ?t? transform? de mani?re irr?versible en raison de la construction d?une ?uvre d?utilit? publique, la restitution de celui-ci n?est plus possible.
64. Quant ? l?exigence de garantir un juste ?quilibre entre le sacrifice impos? aux particuliers et la compensation octroy?e ? ceux-ci, le Gouvernement reconna?t que l?administration serait tenue de compenser le particulier.
65. Cependant, cette indemnisation peut ?tre inf?rieure au pr?judice subi par l?int?ress?, vu que l?expropriation indirecte r?pond ? un int?r?t collectif et que l?ill?galit? commise par l?administration ne concerne que la forme, ? savoir un manquement aux r?gles qui pr?sident ? la proc?dure administrative.
66. A la lumi?re de ces consid?rations le Gouvernement conclut que le juste ?quilibre a ?t? respect?.
67. Quant au retard dans le versement de l?indemnisation, en raison de la dur?e de la proc?dure, le Gouvernement observe qu?il s?agit d?une question qui rel?ve de l?article 6 de la Convention et non de l?article 1 du Protocole no1.
B. Sur l?observation de l?article 1 du Protocole no 1
1. Sur l?existence d?une ing?rence
68. La Cour rappelle que, pour d?terminer s?il y a eu ? privation de biens ?, il faut non seulement examiner s?il y a eu d?possession ou expropriation formelle, mais encore regarder au-del? des apparences et analyser la r?alit? de la situation litigieuse. La Convention visant ? prot?ger des droits ? concrets et effectifs ?, il importe de rechercher si ladite situation ?quivalait ? une expropriation de fait (Sporrong et L?nnroth c. Su?de, arr?t du 23 septembre 1982, s?rie A no 52, pp. 24-25, ? 63).
69. La Cour rel?ve que, en appliquant le principe de l?expropriation indirecte, le tribunal de Lucera a consid?r? les requ?rants comme ?tant priv?s de leur bien ? compter du moment o? le terrain a ?t? irr?versiblement transform? par les travaux publics. A d?faut d?un acte formel d?expropriation, le constat d?ill?galit? de la part du juge est l??l?ment qui consacre le transfert au patrimoine public du bien occup?. Dans ces circonstances, la Cour conclut que le jugement du tribunal de Lucera a eu pour effet de priver les requ?rants de leur bien au sens de la deuxi?me phrase de l?article 1 du Protocole no 1 (Carbonara et Ventura, pr?cit?, ? 61 ; Brumărescu c. Roumanie [GC], no 28342/95, ? 77, CEDH 1999-VII).
70. Pour ?tre compatible avec l?article 1 du Protocole no 1 une telle ing?rence doit ?tre op?r?e ? pour cause d?utilit? publique ? et ? dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux de droit international ?. L?ing?rence doit m?nager un ? juste ?quilibre ? entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l?individu (Sporrong et L?nnroth, pr?cit?, p. 26, ? 69). En outre, la n?cessit? d?examiner la question du juste ?quilibre ? ne peut se faire sentir que lorsqu?il s?est av?r? que l?ing?rence litigieuse a respect? le principe de l?galit? et n??tait pas arbitraire ? (Iatridis c. Gr?ce [GC], no 31107/96, ? 58, CEDH 1999-II ; Beyeler c. Italie [GC], no 33202/96, ? 107, CEDH 2000-I).
71. D?s lors, la Cour n?estime pas opportun de fonder son raisonnement sur le simple constat qu?une r?paration int?grale en faveur des requ?rants n?a pas eu lieu (Carbonara, pr?cit?, ? 62).
2. Sur le respect du principe de l?galit?
72. L?article 1 du Protocole no 1 exige, avant tout et surtout, qu?une ing?rence de l?autorit? publique dans la jouissance du droit au respect des biens soit l?gale. La pr??minence du droit, l?un des principes fondamentaux d?une soci?t? d?mocratique, est inh?rente ? l?ensemble des articles de la Convention (Iatridis pr?cit?, ? 58). Le principe de l?galit? signifie l?existence de normes de droit interne suffisamment accessibles, pr?cises et pr?visibles (Hentrich c. France, arr?t du 22 septembre 1994, s?rie A no 296-A, pp. 19-20, ? 42, et Lithgow et autres c. Royaume-Uni, arr?t du 8 juillet 1986, s?rie A no 102, p. 47, ? 110).
73. Dans l?arr?t Belvedere Alberghiera srl et dans l?arr?t Carbonara et Ventura pr?cit?s, la Cour n?avait pas estim? utile de juger in abstracto si le r?le qu?un principe jurisprudentiel, tel que celui de l?expropriation indirecte, occupe dans un syst?me de droit continental est assimilable ? celui occup? par des dispositions l?gislatives, ce qui compte ?tant ? en tout ?tat de cause ? que la base l?gale r?ponde aux crit?res de pr?visibilit?, accessibilit? et pr?cision ?nonc?s plus haut. La Cour est toujours convaincue que l?existence en tant que telle d?une base l?gale ne suffit pas ? satisfaire au principe de l?galit? et estime utile de se pencher sur la question de la qualit? de la loi.
74. La Cour prend note de l??volution jurisprudentielle qui a conduit ? l??laboration du principe de l?expropriation indirecte. Elle rel?ve ?galement que ce principe a ?t? transpos? dans des textes de loi, tels que la loi no 458 de 1988, la loi no 662 de 1996 et, tout derni?rement, dans le R?pertoire des dispositions en mati?re d?expropriation. Ceci ?tant, la Cour ne perd pas de vue les applications contradictoires qui ont lieu dans l?historique de la jurisprudence. Ce point de vue a d?ailleurs ?t? adopt? par le Conseil d?Etat (paragraphe 45 ci-dessus) qui, dans son arr?t no 2 de 2005 rendu en s?ance pl?ni?re, a reconnu que l?expropriation indirecte n?a jamais donn? lieu ? une r?glementation stable, compl?te et pr?visible.
75. La Cour rel?ve ?galement des contradictions entre la jurisprudence et les textes de loi ?crits susmentionn?s. A titre d?exemple, la Cour note que s?il est vrai que la jurisprudence a exclu, ? compter de 1996-1997, que l?expropriation indirecte puisse s?appliquer lorsque la d?claration d?utilit? publique a ?t? annul?e, il est ?galement vrai que le R?pertoire a tout derni?rement pr?vu qu?en l?absence de d?claration d?utilit? publique, tout terrain peut ?tre acquis au patrimoine public, si le juge d?cide de ne pas ordonner la restitution du terrain occup? et transform? par l?administration.
76. A vu de ces ?l?ments, la Cour n?exclut pas que le risque d?un r?sultat impr?visible ou arbitraire pour les int?ress?s subsiste.
77. La Cour note ensuite que le m?canisme de l?expropriation indirecte permet en g?n?ral ? l?administration de passer outre les r?gles fix?es en mati?re d?expropriation, avec le risque d?un r?sultat impr?visible ou arbitraire pour les int?ress?s, qu?il s?agisse d?une ill?galit? depuis le d?but ou d?une ill?galit? survenue par la suite. En effet, dans tous les cas, l?expropriation indirecte tend ? ent?riner une situation de fait d?coulant des ill?galit?s commises par l?administration, ? r?gler les cons?quences pour le particulier et pour l?administration, au b?n?fice de celle-ci. Que ce soit en vertu d?un principe jurisprudentiel ou d?un texte de loi comme l?article 43 du R?pertoire, l?expropriation indirecte ne saurait donc constituer une alternative ? une expropriation en bonne et due forme (voir, sur ce point ?galement, l?opinion du Conseil d?Etat, au paragraphe 45 ci-dessus).
78. A cet ?gard, la Cour note que l?expropriation indirecte permet ? l?administration d?occuper un terrain et de le transformer irr?versiblement, de telle sorte qu?il soit consid?r? comme acquis au patrimoine public, sans qu?en parall?le un acte formel d?clarant le transfert de propri?t? ne soit adopt?. En l?absence d?un acte formalisant l?expropriation et intervenant au plus tard au moment o? le propri?taire a perdu toute disponibilit? du bien, l??l?ment qui permettra de transf?rer au patrimoine public le bien occup? et d?atteindre une s?curit? juridique est le constat d?ill?galit? de la part du juge, valant d?claration de transfert de propri?t?. Il incombe ? l?int?ress? -qui continue d??tre formellement propri?taire – de solliciter du juge comp?tent une d?cision constatant, le cas ?ch?ant, l?ill?galit? assortie de la r?alisation d?un ouvrage d?int?r?t public, conditions n?cessaires pour qu?il soit d?clar? r?troactivement priv? de son bien.
79. Au vu de ces ?l?ments, la Cour estime que le m?canisme de l?expropriation indirecte n?est pas apte ? assurer un degr? suffisant de s?curit? juridique.
80. La Cour note ensuite que l?expropriation indirecte permet en outre ? l?administration d?occuper un terrain et de le transformer sans pour autant verser d?indemnit? en m?me temps. L?indemnit? doit ?tre r?clam?e par l?int?ress? et cela dans un d?lai de prescription de cinq ans, commen?ant ? compter de la date ? laquelle le juge estime que la transformation irr?versible du terrain a eu lieu. Ceci peut entra?ner des cons?quences n?fastes pour l?int?ress?, et rendre vain tout espoir de r?paration (Carbonara et Ventura, pr?cit?, ? 71).
81. La Cour rel?ve enfin que le m?canisme de l?expropriation indirecte permet ? l?administration de tirer parti de son comportement ill?gal, et que le prix ? payer n?est que de 10% plus ?lev? que dans le cas d?une expropriation en bonne et due forme. Selon la Cour, cette situation n?est pas de nature ? favoriser la bonne administration des proc?dures d?expropriation et ? pr?venir des ?pisodes d?ill?galit?.
82. En tout ?tat de cause, la Cour est appel?e ? v?rifier si la mani?re dont le droit interne est interpr?t? et appliqu? produit des effets conformes aux principes de la Convention.
83. Dans la pr?sente affaire, la Cour rel?ve qu?en appliquant le principe de l?expropriation indirecte, les juridictions italiennes ont consid?r? les requ?rants priv?s de leur bien ? compter du moment o? les travaux de construction de la route ont irr?versiblement transform? les lieux, les conditions d?ill?galit? de l?occupation et d?int?r?t public de l?ouvrage construit ?tant r?unies. Or, en l?absence d?un acte formel d?expropriation, la Cour estime que cette situation ne saurait ?tre consid?r?e comme ? pr?visible ?, puisque ce n?est que par la d?cision d?finitive ? le jugement du tribunal de Lucera ayant acquis force de chose jug?e ? que l?on peut consid?rer le principe de l?expropriation indirecte comme ayant effectivement ?t? appliqu? et que l?acquisition du terrain au patrimoine public a ?t? sanctionn?e. Par cons?quent, les requ?rants n?ont eu la ? s?curit? juridique ? concernant la privation du terrain qu?? partir de janvier 2003, date ? laquelle le jugement du tribunal de Lucera est devenu d?finitif.
84. La Cour observe ensuite que la situation en cause a permis ? l?administration de tirer parti d?une occupation de terrain ill?gale. En d?autres termes, l?administration a pu s?approprier le terrain au m?pris des r?gles r?gissant l?expropriation en bonne et due forme, et, entre autres, sans qu?une indemnit? soit mise en parall?le ? la disposition des int?ress?s.
85. S?agissant de l?indemnit?, la Cour constate que l?application r?troactive de la loi budg?taire no 662 de 1996 au cas d?esp?ce a eu pour effet de priver les requ?rants d?une r?paration int?grale du pr?judice subi.
86. A la lumi?re de ces consid?rations, la Cour estime que l?ing?rence litigieuse n?est pas compatible avec le principe de l?galit? et qu?elle a donc enfreint le droit au respect des biens des requ?rants.
87. D?s lors, il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1.
II. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
88. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
89. Les requ?rants sollicitent le versement d?une indemnit? de 26 539,00 EUR au titre de pr?judice mat?riel pour la perte du terrain, somme qui correspond ? la valeur du terrain du terrain litigieux r??valu?e et assortie d?int?r?ts plus les dommages d?coulant de la non jouissance du terrain. Etant donn? qu?ils n?ont pas encore per?u le d?dommagement accord? par le tribunal (38 688,00 EUR), les requ?rants demandent que cette somme soit liquid?e sans tenir compte de la somme d?j? octroy?e par le tribunal.
90. En outre, les requ?rants demandent le versement d?une indemnit? de 35 000 EUR chacun au titre de pr?judice moral.
91. Le Gouvernement fait tout d?abord remarquer qu?il y a cinq recours introduits par les m?mes requ?rants ayant pour objet plusieurs expropriations. Il demande donc ? la Cour de traiter les cinq affaires conjointement
92. Le Gouvernement observe ensuite que les requ?rants ont obtenu au niveau national une d?cision leur accordant une somme importante. Dans cette situation, la Cour ne devrait pas accorder une satisfaction ?quitable, qui entra?nerait un enrichissement indu des requ?rants
93. Quant au dommage mat?riel, le Gouvernement conteste les modalit?s de calcul du dommage mat?riel employ?es dans les arr?ts Carbonara et Ventura c. Italie et Belvedere Alberghiera S.r.l. c. Italie, compte tenu de ce que la r??valuation du terrain ne devrait pas ?tre prise en compte afin de calculer le montant de l?indemnisation et que cette derni?re peut ?tre inf?rieure au pr?judice subi par l?int?ress?, vu que l?expropriation indirecte r?pond ? un int?r?t collectif.
94. Toutefois, au cas o? la Cour parviendrait ? une conclusion diff?rente, le Gouvernement demande d??valuer le pr?judice mat?riel des requ?rants en prenant en consid?ration l?indemnit? due en cas d?expropriation formelle du terrain qui est inf?rieure ? la somme que le tribunal a reconnu aux requ?rants. Cette somme ne devrait pas ?tre sup?rieure ? 13 922,00 EUR.
95. Quant au dommage moral, le Gouvernement fait valoir que celui-ci d?pend de la dur?e excessive de la proc?dure devant les juridictions nationales. Par cons?quent, le Gouvernement soutient que le versement d?une quelconque somme au titre d?indemnisation du dommage moral est subordonn? ? l??puisement du rem?de Pinto.
96. Le Gouvernement rappelle ?galement que cinq recours ont ?t? introduits par les m?mes requ?rants. Il s?ensuit que la Cour devrait proc?der ? une ?valuation unique des dommages moraux relatifs ? ces cinq recours. En tout ?tat de cause le Gouvernement estime que la somme r?clam?e par les requ?rants est excessive.
97. Les requ?rants demandent les sommes de 6 265,00 EUR au titre de remboursement des frais encourus devant les juridictions nationales et de 19 278,00 EUR au titre de remboursement des frais encourus devant la Cour.
98. Quant aux frais encourus devant les juridictions nationales, le Gouvernement soutient que ceux-ci doivent ?tre rembours?s dans le cadre de cette derni?re proc?dure et non pas de celle devant la Cour.
99. Le Gouvernement estime qu?aucun remboursement ne doit ?tre reconnu aux requ?rants au motif qu?ils ont eu gain de cause et que les frais de la proc?dure ont ?t? pay?s par l?administration.
100. De plus, le Gouvernement rappelle que la proc?dure interne a ?t? introduite contre l?administration et non contre l?Etat, lequel ne devrait pas ?tre condamn? ? rembourser les frais d?une proc?dure ? laquelle il n??tait pas partie.
101. La Cour estime que la question de l?application de l?article 41 ne se trouve pas en ?tat. En cons?quence, elle la r?serve et fixera la proc?dure ult?rieure, compte tenu de la possibilit? que le Gouvernement et les requ?rants parviennent ? un accord.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? l?UNANIMIT?,
1. Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1 ;
2. Dit que la question de l?application de l?article 41 de la Convention ne se trouve pas en ?tat ; en cons?quence,
a) la r?serve en entier ;
b) invite le Gouvernement et les requ?rants ? lui adresser par ?crit, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, leurs observations sur cette question et notamment ? lui donner connaissance de tout accord auquel ils pourraient aboutir ;
c) r?serve la proc?dure ult?rieure et d?l?gue au pr?sident de la chambre le soin de la fixer au besoin.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 11 octobre 2005 en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
Michael O?Boyle Nicolas Bratza
Greffier Pr?sident

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