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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE BURZO c. ROUMANIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41, 29, P1-1
Numero: 75240/01/2008
Stato: Romania
Data: 2008-03-04 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

Conclusione Eccezione preliminare unita al merito e respinta (non-esaurimento delle vie di ricorso interne); Violazione dell’art. 6-1; violazione di P1-1; Danno materiale e danno morale – risarcimento, globale,
TERZA SEZIONE
CAUSA BURZO C. ROMANIA
( Richiesta no 75240/01)
SENTENZA
STRASBURGO
4 marzo 2008
Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nella causa Burzo c. Romania,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, terza sezione, riunendosi in una camera composta da:
Josep Casadevall, presidente, Corneliu B?rsan, Bo?tjan il Sig. Zupancic, Alvina Gyulumyan, Egbert Myjer, Ineta Ziemele, Luccichi L?pez Guerra, giudici,
e di Santiago Quesada, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 12 febbraio 2008,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 75240/01) diretta contro la Romania e in cui un cittadino di questo Stato, il Sig. E. B. (“il richiedente”), ha investito la Corte il 24 agosto 2001 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il richiedente ? rappresentato da M.. E. B., avvocato a Cluj-Napoca. Il governo rumeno (“il Governo”) ? rappresentato dal suo agente, il Sig. R. H. Radu, del ministero delle Cause estere.
3. Il richiedente adduceva l’iniquit? di un procedimento di sfratto degli inquilini del suo appartamento e l’attentato portato al suo diritto al rispetto dei suoi beni a causa dell’impossibilit? di godere del suo appartamento per parecchi anni.
4. Il 7 febbraio 2007, la Corte ha deciso di comunicare la richiesta al Governo. Avvalendosi delle disposizioni dell’articolo 29 ? 3, ha deciso che sarebbero stati esaminati l’ammissibilit? ed il merito della causa allo stesso tempo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
5. Il richiedente ? nato nel 1935 e ha risieduto a Cluj-Napoca.
A. Restituzione dell’appartamento da parte delle autorit? e passi amministrativi del richiedente in virt? dell’OUG no 40/1999
6. Con un giudizio definitivo del 17 maggio 1996, il tribunale di prima istanza di Cluj-Napoca condann? le autorit? locali a restituire al richiedente ed a B.M. e B.I, rispettivamente sua madre e suo fratello, un immobile ubicato al no 117, Calea Turzii, a Cluj-Napoca, al motivo che la statalizzazione di questo immobile nel 1959 era stata illegale.
7. Con un verbale preparato il 3 novembre 1997, le autorit? locali competenti mettono il richiedente, B.M. e B.I. in possesso dell’immobile in questione. Il verbale precisava che l’immobile era in buono stato.
8. All’epoca, un appartamento dell’immobile di una superficie utile di circa 33 m2 erano stati occupati dalla famiglia B. che contava sette persone, in virt? di un contratto di affitto concluso con lo stato nel 1973 e la cui durata era stata prorogata successivamente, ultimamente fino al 1999, per effetto della legge no 17/1994 sulla proroga ed il rinnovo degli affitti di abitazione (“la legge no 17/1994”).
9. Tenuto conto delle disposizioni della suddetta legge no 17/1994, il richiedente dovette concludere il 4 aprile 1998 con la famiglia B. un contratto di affitto con effetto dal 1 dicembre 1997 al 1 giugno 1999. Questo contratto contemplava un affitto plafonato di un importo mensile di 22 000 lei rumeni (ROL), il che, secondo le informazioni fornite dalla banca nazionale della Romania, equivaleva a 1,35 euro (EUR) in quest? ultima data. Nessuna menzione figurava nel contratto di affitto nella spazio riservato all’indicazione dell’impiego di B.S, sua sposa che appare come casalinga.
10. L?8 aprile 1999, in virt? della legge no 114/1996 sugli immobili ad uso di abitazione (“la legge no 114/1996”) e dell’ordinanza di emergenza del Governo no 40/1999 sulla protezione degli inquilini (“l’OUG no 40/1999”), il richiedente mand? alla famiglia B., tramite un ufficiale giudiziario di giustizia, una notificazione informandolo del suo rifiuto di rinnovare il suo contratto di affitto. Menzionava il fatto che non aveva pagato l?affitto e che il suo comportamento rendeva impossibile l’utilizzazione normale dell’immobile.
B. Azione in sfratto degli inquilini
11. In mancanza di risposta della famiglia B., il 6 luglio 1999, il richiedente, B.M. e B.I. investirono il tribunale di prima istanza di Cluj di un’azione in sfratto di questi inquilini. Appellandosi agli articoli 13 h, ed i, e 14 ? 2 c, e d, dell’OUG no 40/1999 e agli articoli 23 a 25 della legge no 114/1996, arguivano del mancato pagamento dell’affitto da parte della famiglia B. e del suo comportamento che rendeva impossibile la coabitazione e l’utilizzazione normale dell’immobile. In particolare, precisavano che la famiglia B. non aveva pagato le sue fatture di acqua e di gas e le tasse di raccolta delle immondizie cos? che le autorit? avevano smesso di garantire questi servizi. Peraltro, questi inquilini avevano tagliato degli alberi ed una parte della recinzione del giardino dell’immobile del richiedente per fare dei fuochi di bosco nell’appartamento, avevano negato di estrarre le immondizie domestiche che si ammucchiavano nel giardino ed avevano fatto del baccano e provocato degli scandali; erano stati condannati anche a pene di detenzione per difetto di pagamento delle contravvenzioni inflitte a questo titolo.
12. Il 18 ottobre 1999, il tribunale ascolt? i testimoni A.C. ed E.M, proposti dalla famiglia B. Nella sua testimonianza, A.C. conferm? i fatti addotti dai richiedenti in quanto alle immondizie domestiche e al taglio dell’acqua corrente nell’immobile, indicando che i problemi di baccano erano causati dalla famiglia B. o dalla famiglia F., altro inquilino dell’immobile. Il testimone E.M che abitava in un altro immobile, menzion? che la famiglia B. depositava differenti oggetti nel giardino comune dell’immobile che in mancanza di pagamento delle fatture, la fornitura di acqua in tutta la casa era stata tagliata, dovendo fare gli altri inquilini dei passi per il raccordo, ma che non faceva del baccano nell’immobile. Il tribunale chiese alla polizia locale delle informazioni a proposito delle contravvenzioni di cui erano state oggetto le famiglie B. e F. Il 13 dicembre 1999, la polizia di Cluj-Napoca precis? che tanto i membri della famiglia B. che la famiglia F. vicina erano stati sanzionati a pi? riprese per avere infranto le disposizioni legali in materia di ordine pubblico, particolarmente rumori molesti, di stato civile e di protezione dell’ambiente. Inoltre, nel 1998, le famiglie B. e F. erano state oggetto di parecchie condanne a pene detentive per le multe, essendo conosciuti certi membri di queste famiglie dai servizi di polizia per i loro precedenti penali.
13. Con un giudizio del 7 febbraio 2000, il tribunale di prima istanza di Cluj accolse l’azione del richiedente ed ordin? lo sfratto della famiglia B. dell’appartamento in questione, al motivo che non aveva risposto alla notificazione che gli era stata fatta l? 8 aprile 1999 per prolungare il suo affitto in virt? dell’OUG no 40/1999.
14. Con una sentenza del 3 luglio 2000, il tribunale dipartimentale di Cluj annull? con rinvio il giudizio perch? la notificazione suddetta non corrispondeva a quella prevista dagli articoli 10 e 11 dell’OUG no 40/1999 e che il tribunale di prima istanza non si era pronunciato sui mezzi invocati dal richiedente nella sua domanda introduttiva di istanza.
15. Dopo il rinvio della pratica al tribunale di prima istanza di Cluj, il famiglia B. fece una domanda riconvenzionale che mirava affinch? il richiedente fosse condannato a prolungare il suo contratto di affitto, conformemente all’OUG no 40/1999. I suoi membri non negarono i ritardi nel pagamento degli affitti, ma arguirono che questi ritardi erano causati dalle difficolt? finanziarie, essendo B.S. il solo fornitore di redditi della famiglia, e che non potevano essere espulsi dell’appartamento per questa ragione finch? il richiedente non aveva concluso un affitto con essi in virt? dell’OUG no 40/1999. All’udienza del 5 dicembre 2000, il tribunale di prima istanza di Cluj ascolt? di nuovo il testimone A.C il cui nome manoscritto poteva leggersi eventualmente come M.C che dichiar? di confermare la sua dichiarazione fatta nel 1999 (vedere il paragrafo 12 sopra) ma precis? che in seguito a questa dichiarazione, la famiglia B. l’aveva minacciato di tagliargli la gola e che l’esame della sua lamentela penale a questo titolo era pendente. La famiglia B. stim? che questa dichiarazione non poteva essere presa in conto in vista delle relazioni di ostilit? tra lei ed A.C.
16. Con un giudizio del 9 dicembre 2000, il tribunale di prima istanza di Cluj accolse l’azione del richiedente ed ordin? lo sfratto della famiglia B. dall’appartamento in causa basandosi sugli articoli invocati nella sua azione. Sulla base delle prove fornite dal richiedente e non confutate dalla famiglia B., constat? che questa ultima aveva infranto i suoi obblighi contrattuali poich? non aveva pagato nessuno affitto prima della notificazione dell? aprile 1999 e che dopo questa, aveva assolto il pagamento degli affitti modici fino al giugno 2000 con un ritardo da sei a diciassette mesi, il che autorizzava il proprietario a rifiutare il rinnovo del suo affitto in virt? dell’articolo 14 ? 2 c, dell’OUG no 40/1999. D?altra parte, appellandosi alle dichiarazioni dei testimoni A.C. ed E.M. cos? come alle informazioni fornite dalla polizia locale, giudic? che gli inquilini avevano un comportamento che rendeva impossibile l’utilizzazione normale dell’immobile.
17. Con una sentenza del 18 maggio 2001, il tribunale dipartimentale di Cluj respinse come male fondato l’appello sollevato dalla famiglia B., confermando il giudizio reso in prima giurisdizione. Constat? che la fornitura di acqua potabile e la rimozione delle immondizie domestiche dell’immobile era stata interrotta a causa del suo comportamento. In quanto al mezzo di appello relativo alla testimonianza di A.C. che la parte convenuta voleva allontanare dai dibattimenti, il tribunale giudic? che le dichiarazioni dei testimoni erano confermate a pi? riprese dalle informazioni fornite dalla polizia.
18. Con una sentenza del 12 luglio 2001, la corte di appello di Cluj accolse il ricorso formato dalla famiglia B. che riguardava in particolare l’inapplicabilit? nello specifico dei casi previsti dall’articolo 13 dell’OUG no 40/1999, e respinse l’azione del richiedente. Dopo avere precisato che il proprietario poteva rifiutare il rinnovo dell’affitto nelle circostanze esposte all’articolo14 ? 2 c, e d, dell’OUG no 40/1999 tra le quali raffigurava il difetto di pagamento di affitti per tre mesi, la corte di appello si appell? alle testimonianze del 18 ottobre 1999 di A.C. ed E.M. e alla lettera del 13 dicembre 1999 della polizia locale, concludendo che le ipotesi previste dall’articolo 13 d) e), h) ed i) dell’ordinanza precitata non si trovavano ad applicare nello specifico.
19. In quanto alle testimonianze, la corte di appello rilev? che A.C. aveva dichiarato che la famiglia F. era responsabile dei rumori molesti, fatto corroborato dalla lettera precitata della polizia. Aggiunse che il solo testimone che aveva confermato i fatti imputati alla famiglia B era M.C, nome che assegn? al testimone sentito il 5 dicembre 2000, ma che risultava dalla sua testimonianza che c’erano delle relazioni di ostilit? tra egli stesso e gli inquilini in causa cos? che conveniva allontanarlo dai dibattimenti.
20. Osservando che il richiedente, B.M. e B.I. non avevano indirizzato alcuna notificazione alla famiglia B. in vista di concludere un nuovo affitto entro trenta giorni dopo l’entrata in vigore dell’OUG no 40/1999, conformemente all’articolo 10 dell’ordinanza, la corte di appello accolse la domanda riconvenzionale e li condann? a concludere un nuovo affitto con gli inquilini.
21. Nel luglio 2001, l’affitto dovuto dalla famiglia B. ai termini del contratto di affitto del 4 aprile 1998, prorogato fino alla conclusione di un nuovo affitto in virt? della sentenza del 12 luglio 2001 e dell’articolo 11 dell’OUG no 40/1999, equivaleva, secondo le informazioni fornite dalla banca nazionale della Romania, a circa 0,87 EUR.
C. Seconde procedimento di sfratto del famiglia B.
22. Il 21 ottobre 2003, dopo il decesso di B.M, il richiedente e B.I. informarono la famiglia B., tramite un ufficiale giudiziario di giustizia, che doveva traslocare in emergenza dal suo appartamento, per motivi di sicurezza, in ragione dello stato di degradazione della casa che doveva essere demolita.
23. Con un giudizio definitivo del 30 marzo 2004, il tribunale di prima istanza di Cluj, appellandosi a una perizia tecnica, fece seguito all’azione di sfratto della famiglia B. in visto dello stato di degradazione della casa dovuta alla mancanza di manutenzione e di riparazioni periodiche ed al cedimento di una parte del suolo causato dal terreno in pendenza, il che la rendeva impropria alla locazione ed imponeva la sua demolizione.
24. Dopo il fallimento di parecchi tentativi di sfratto, il 10 maggio 2005, il richiedente espulse il famiglia B. dall’immobile in questione con l’aiuto della polizia e la casa fu demolita. Secondo il richiedente, la famiglia B. ha continuato a non pagare gli affitti dopo la decisione della sentenza del 12 luglio 2001 della corte di appello di Cluj precitata fino al suo sfratto dall’immobile.
25. Risulta dalla pratica che ad una data non precisata nel 2007, il fratello del richiedente, B.I, fece donazione al figlio del richiedente da parte sua del diritto di propriet? sull’immobile ubicato al no 117, Calea Turzii, a Cluj-Napoca, ammontante al 50%.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
26. L’essenziale della regolamentazione interna pertinente in materia, ossia dei brani delle leggi numero 5/1973 sulla gestione degli alloggi ed i rapporti tra proprietari ed inquilini (“la legge no 5/1973”), 114 dell? 11 ottobre 1996 sull’alloggio (“la legge no 114/1996”), cos? come l’ordinanza di emergenza del Governo no 40 dell? 8 aprile 1999 sulla protezione degli inquilini e la determinazione dell’importo dell’affitto per i locali ad uso di abitazione (“l’OUG no 40/1999”) e la legge no 241 del 16 maggio 2001 che ha approvato l’OUG no 40/1999 (“la legge no 241/2001”), ? descritta nella causa Radovici e Stanescu c. Romania, richieste numero 68479/01, 71351/01 e 71352/01 unite, ?? 53 a 59, sentenza del 2 novembre 2006.
27. Le disposizioni legali citate sono sotto anche pertinenti nello specifico.
1. La legge no 17/1994 dell? 8 aprile 1994 sulla proroga o il rinnovo degli affitti di abitazione (“la legge no 17/1994”)
28. Gli articoli pertinenti si leggevano cos?:
Articolo 1
“Qualunque sia il proprietario, ogni affitto di abitazione che riguarda un alloggio la cui locazione ? regolata dalla legge no 5/1973 e che ? in corso di esecuzione al momento dell’entrata in vigore della presente legge ? prorogato di pieno dritto per un periodo di cinque anni alle stesse condizioni [come quelle fissate dalla legge no 5/1973]. “
Articolo 2
“Gli affitti di abitazione concernenti gli alloggi riguardati nell’articolo primo che era in vigore al 1 gennaio 1988, cos? come quelli conclusi e scaduti dopo il 1 gennaio 1988, sono rinnovati alle stesse condizioni se l’inquilino attualmente occupa l’alloggio che ? stato oggetto dell’affitto. “
2. L’ordinanza di emergenza del Governo no 40 dell? 8 aprile 1999 sulla protezione degli inquilini e la determinazione dell’importo dell’affitto per i locali ad uso di abitazione (“l’OUG no 40/1999”)
29. Le disposizioni pertinenti sono formulate come segue:
Articolo 10 ? 1
“Il proprietario notifica all’inquilino, entro trenta giorni a contare dalla data di entrata in vigore della presente ordinanza e tramite un ufficiale giudiziario di giustizia, la data ed il luogo fissato in vista della conclusione di un nuovo affitto. La notificazione ? spedita tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. (…) “
Articolo 11 ? 1
“La mancata osservanza, da parte del proprietario, delle disposizioni dell’articolo 10 ? 1 provoca il prolungamento a pieno dritto del contratto di locazione anteriore fino alla conclusione di un nuovo contratto di affitto. Il mancato pagamento dell’affitto da parte dell’inquilino fino alla conclusione del nuovo contratto non pu? essere invocata dal proprietario come motivo di sfratto.
La mancanza di risposta scritta o il rifiuto ingiustificato dell’inquilino a concludere un nuovo contratto di affitto nel termine di sessanta giorni a contare dalla data di ricevimento della notificazione da’ al proprietario la facolt? di chiedere lo sfratto dell’inquilino senza condizioni tramite decreto presidenziale. “
Articolo 13
“La proroga dell’affitto non si applica: (…) d) in caso di controversia risultante dal rifiuto dell’inquilino, dopo notificazione in virt? della legge no 17/1994, no 112/1995 o no 114/1996, di concludere un nuovo contratto di locazione col proprietario; e, in caso di controversia tra il proprietario e l’inquilino avente per oggetto lo scambio obbligatorio di alloggio ; h) trattandosi di inquilini che hanno indotto dei danni importanti all’abitazione, all’immobile nel quale questo ? situato o alle installazioni o beni afferenti a questi ; i) trattandosi di un inquilino che rende impossibile la coabitazione con gli altri occupanti dell’immobile o che impedisce l’utilizzazione normale dell’alloggio; (…) “
Articolo 14
“1) al termine del contratto di affitto, l’inquilino ha diritto al rinnovo del suo affitto.
2) il proprietario pu? negare di rinnovare il contratto di affitto per solamente le seguente ragioni:
(…)
c) trattandosi di un inquilino che non ha pagato l’affitto dovuto per tre mesi consecutivi,;
d) nei casi contemplati nel suddetto articolo 13 f)-i),;
(…)
5) l’inquilino ? obbligato a lasciare l’alloggio entro sessanta giorni a partire dalla scadenza dell’affitto se il contratto di affitto non ? stato rinnovato. L’inquilino ? obbligato a pagare gli affitti ed i carichi afferenti al periodo in cui ha occupato in modo effettivo l’alloggio. “
3. Disposizioni legali relative agli obblighi dei proprietari derivanti da un contratto di affitto ed al calcolo dell’affitto
30. L’articolo 28 della legge no 114/1996 sull’alloggio contempla che il proprietario deve fornire all’inquilino un’abitazione in buono stato di uso, che deve prendere delle misure atte a garantire la sicurezza e la funzionalit? dell’abitazione procedendo a questo riguardo ad eventuali risarcimenti necessari e che gli tocca mantenere in buono stato gli elementi strutturali dell’alloggio, gli elementi di costruzione esterna (copertura, facciata ecc.) cos? come la corte, il giardino e gli spazi ed installazioni comuni dell’alloggio. L’articolo 31 contempla che l? “affitto praticato” deve coprire le spese di amministrazione, di manutenzione e di risarcimento cos? come le imposte sull’alloggio ed il terreno affittato, e permettere al proprietario di ammortizzare l’investimento realizzato per la durata normale fissata dalle disposizioni legali applicabili e di ottenere un profitto sottomesso ai negoziati tra le parti riguardate.
31. All’epoca dell’entrata in vigore della legge no 17/1994 applicabile al contratto di affitto concluso dal richiedente il 4 aprile 1998, il sistema di calcolo dell’affitto per gli alloggi che erano stati nel patrimonio dello stato era regolato dalla legge no 5/1973 relativa alla gestione degli alloggi ed ai rapporti tra proprietari ed inquilini la qual legge fissava nei suoi articoli 27 e 28 un prezzo forfetario per metro quadrato. Risulta dagli articoli 2 del legge no 17/1994 e 73 della legge no 114/1996 che questo sistema di calcolo ha continuato ad applicarsi fino all’entrata in vigore dell’OUG no 40/1999 malgrado il deprezzamento della moneta nazionale intervenuto negli anni 90 in ragione di una inflazione molto forte. A questo riguardo, per il periodo pertinente nello specifico, e secondo le informazioni fornite dall’istituto nazionale della statistica, l’INSEE, il tasso di inflazione annua ? stato di circa il 155% nel 1997, il 60% nel 1998, il 46% nel 1999-2000, il 34% nel 2001, il 22% nel 2002, e dal 9% al 15% nel 2003-2005.
32. Questo sistema di calcolo dell’affitto ? stato modificato dall’OUG no 40/1999 e dalla legge no 241/2001. Per gli alloggi che si trovano nel patrimonio dello stato, l’OUG no 40/1999 ha fissato dei prezzi forfetari per metro quadrato, trovandosi il prezzo di base tra 0,05 e 0,14 EUR/m2 abitabili. In quanto agli alloggi che appartengono agli individui, l’OUG no 40/1999 e la legge no 241/2001 ponevano il principio dell’affitto negoziato tra il proprietario e l’inquilino, fissando sempre un massimale. Come per gli appartamenti del patrimonio dello stato, l’affitto chiesto agli inquilini dai proprietari non poteva superare il 15% del reddito mensile netto famigliare se il reddito mensile netto per membro della famiglia non superava lo stipendio mensile netto medio fissato a livello del paese, secondo le informazione fornite dall’INSEE, questo ultimo era di circa 100 EUR nel 1999. A titolo di esempio, l’OUG no 40/1999 contemplava un massimale del 10% del reddito mensile netto famigliare per l’affitto mensile di una casa popolare, indicando la legge no 114/1996 che la differenza tra questo massimale ed il valore previsto dall’articolo 31 di questa legge (vedere il paragrafo sopra 30 in fine) dovevano essere sovvenzionate dalle autorit? locali.
33. Il proprietario poteva aumentare l’affitto mensile nei suddetti limiti previsti dall’OUG no 40/1999 di comune accordo con l’inquilino o, in mancanza di accordo, alla conclusione di un procedimento giudiziale. Sotto pena di risoluzione dell’affitto, l’inquilino era obbligato a comunicare al proprietario le modifiche del reddito mensile netto della sua famiglia suscettibile di determinare un aumento dell’affitto. Secondo l’articolo 35 dell’OUG no 40/1999, il proprietario poteva sollecitare un aumento dell’affitto solo nel caso cui questo fosse necessario per effettuare dei risarcimenti o dei lavori che mirano al consolidamento dell’alloggio o dell’immobile, o se il reddito mensile netto per membro della famiglia superasse lo stipendio mensile netto medio fissato a livello del paese. A difetto di accordo tra le parti, il proprietario poteva procedere allo sfratto dell’inquilino solo nel caso in cui questo ultimo non aveva pagato, in malafede, per almeno tre mesi consecutivi, l’affitto aumentato in virt? di una sentenza definitiva delle giurisdizioni interne.
34. Peraltro, l’articolo 34 dell’OUG no 40/1999 che prevedeva che i proprietari i cui appartamenti erano occupati dagli inquilini che pagavano un affitto inferiore all’importo stabilito dall’OUG no 40/1999 erano esentati dal pagamento delle imposte sui beni immobili affittati, ? stato abrogato dalla legge no 493 dell? 11 luglio 2002 relativo all’imposta su reddito. A questo riguardo, risulta dalle disposizioni legali pertinenti in materia tra cui l’OUG no 36/2002 e la decisione del consiglio locale di Cluj no 194/2003 relative alle tasse ed imposte locali, che nel 2003 l’imposta annua dovuta da un proprietario per un alloggio (cemento, mattone) affittato in centro citt? e provvisto di tutte le comodit? (riscaldamento, acqua corrente, condutture dell?acqua) ammontava a circa 10 600 ROL / m2 costruito. Il valore imponibile era aumentato del 30% e pi?, per gli alloggi situati nel centro di una citt? importante e del 15% nel caso in cui il proprietario aveva in propriet? un altro edificio differente da quello affittato; in compenso, era sminuito del 15% per gli edifici che datano di parte da prima del 1950. Inoltre, per calcolare la superficie costruita di un alloggio, l’allegato I dell’OUG no 36/2002 contemplava che bisognava moltiplicare la superficie utile per 120%.
IN DIRITTO
I. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 6 ? 1 DELLA CONVENZIONE
35. Il richiedente adduce che la corte di appello di Cluj non ha esaminato il mezzo dell’azione in sfratto derivato dal mancato pagamento degli affitti da parte della famiglia B. e non ha proceduto neanche ad un esame effettivo delle prove amministrate, il che reca offesa all’equit? del procedimento. Invocando l’articolo 6 ? 1 della Convenzione, cos? formulato nelle sue parti pertinenti,:
“Ogni persona ha diritto affinch? la sua causa sia equamente sentita da un tribunale che decider? delle contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile “
A. Sull’ammissibilit?
36. La Corte constata che questa lagnanza non ? manifestamente male fondata al senso dell’articolo 35 ? 3 della Convenzione. La Corte rileva peraltro che non si scontra contro nessuno altro motivo di inammissibilit?. Conviene dichiararla ammissibile dunque.
B. Sul merito
1. Tesi delle parti
37. Il Governo riconosce che il diritto ad un processo equo implica l’obbligo, per i tribunali interni, di esaminare in modo effettivo i mezzi e gli argomenti delle parti. Sottolinea da prima che i mezzi invocati dal richiedente a sostegno della sua azione, ossia il mancato pagamento degli affitti, il deterioramento dell’immobile da parte degli inquilini ed il comportamento di questi ultimi che rende impossibile l’utilizzazione normale dell’immobile, sono stati accolti cumulativamente dai tribunali interni che si sono pronunciati in prima e seconda istanza sull’azione in sfratto della famiglia B. Se ne deduce che il rigetto del mezzo derivato dal comportamento degli inquilini da parte della corte di appello di Cluj ha provocato il rigetto della domanda di sfratto nella sua interezza. Tuttavia, il Governo concede che il mezzo derivato dal ritardo nel pagamento degli affitti da parte della famiglia B. era pertinente e che la corte di appello di Cluj non si ? pronunciata a questo proposito nella sua sentenza del 12 luglio 2001 ed si rimette alla saggezza della Corte su questo punto.
38. Per ci? che riguarda l’esame effettivo delle prove amministrate, il Governo considera che la corte di appello di Cluj ha proceduto ad un esame approfondito delle prove della pratica e ha motivato l’esclusione dalla deposizione del testimone ascoltato il 5 dicembre 2000.
39. Il richiedente rinvia alla giurisprudenza della Corte e considera da prima che il procedimento non ? stato equo in ragione del difetto di esame, da parte della corte di appello di Cluj, del mezzo derivato dal difetto di pagamento degli affitti da parte della famiglia B. Stima inoltre che la corte di appello di Cluj l?abbia posto in una situazione di netto svantaggio rispetto alla parte avversa non concedendosi ad un esame completo ed effettivo delle prove amministrate. Per lui, la corte di appello di Cluj ha allontanato indebitamente dai dibattimenti la testimonianza del testimone chiamato M.C che era in realt? A.C, ed era stato minacciato in ragione della sua deposizione in prima istanza, non ha preso in conto che una parte delle testimonianze e non si ? propesa sulle prove relative al mancato pagamento degli affitti.
2. Valutazione della Corte
40. La Corte ricorda al primo colpo che non ha per compito venire a conoscenza degli errori di fatto o di diritto che si pretende vengano commessi da una giurisdizione interna, incombendo l’interpretazione della legislazione interna sul primo capo alle autorit? nazionali e, specialmente, sui corsi e tribunali (Tejedor Garc?a c. Spagna, sentenza del 16 dicembre 1997, Raccolta delle sentenze e decisioni 1997-VIII, p. 2796, ? 31, e Garc?a Ruiz c. Spagna [GC], no 30544/96, ? 28, CEDH 1999-I).
41. Tuttavia, non mirando la Convenzione a garantire dei diritti teorici o illusori ma dei diritti concreti ed effettivi, il diritto ad un processo equo pu? essere considerato effettivo solo se le domande delle parti sono veramente “sentite”, cio? debitamente esaminate dal tribunale investito. Implicando l’articolo 6 ? 1 , a carico del “tribunale”, l’obbligo di concedersi ad un esame effettivo dei mezzi, argomenti ed offerte di prova delle parti, salvo valutarne la pertinenza per la decisione da rendere (Van di Hurk c. Paesi Bassi, sentenza del 19 aprile 1994, serie A no 288, p. 19, ? 59) la Corte dovr? assicurarsi che nello specifico, la corte di appello di Cluj abbia assolto questa condizione di un esame effettivo e abbia fornito una risposta specifica ed esplicita ai mezzi decisivi per la conclusione del procedimento in causa (vedere, mutatis mutandis, Donadze c. Georgia, no 74644/01, ? 31, 7 marzo 2006 e Hiro Balani c. Spagna, sentenza del 9 dicembre 1994, serie A no 303-B, pp. 29 e 30, ?? 27 e 28).
42. La Corte osserva che dopo la cassazione con rinvio della causa per esame di tutti i mezzi invocati dal richiedente, l’azione in sfratto impegnata da questo ultimo contro la famiglia B. ? stata accolta favorevolmente dalle giurisdizioni deliberanti in prima ed in seconda istanza. Sulla base delle prove della pratica, queste giurisdizioni hanno constatato in particolare i ritardi molto importanti nel pagamento dell’affitto ed il comportamento degli inquilini che, con i loro rumori molesti ed avendo provocato il taglio della fornitura di acqua e la non-rimozione delle immondizie domestiche per l’immobile in causa, impedivano l’utilizzazione normale dell’immobile.
43. Procedendo in ultima istanza all’esame della causa nella sua sentenza del 12 luglio 2001, la corte di appello di Cluj ha annullato le decisioni rese in questa causa e ha respinto l’azione dell’interessato esaminando unicamente il mezzo relativo al comportamento degli inquilini, riguardo in particolare delle affermazioni di rumori molesti, cos? come le prove pertinenti su questo punto. La corte di appello ha omesso in compenso ogni riferimento al mezzo derivato dai ritardi nel pagamento degli affitti da parte della famiglia B., anche se questo mezzo aveva costituito il fondamento dell’azione del richiedente e delle decisioni delle giurisdizioni di prima e di seconda istanza ed era supportato da elementi di prova solidi e non contestati dalla parte avversa.
44. La Corte osserva che il Governo conviene che il suddetto mezzo era pertinente per la conclusione della causa ma sostiene che il rigetto del mezzo derivato dal comportamento degli inquilini da parte della corte di appello di Cluj ha provocato quello dell’azione in sfratto nella sua interezza. La Corte non potrebbe accettare questo argomento che, alla vista del diritto interno pertinente, verrebbe a penalizzare un richiedente che ha sottoposto alle giurisdizioni parecchi mezzi di cui ciascuno sarebbe suscettibile, da solo, di fondare la sua azione (vedere il paragrafo 29 sopra). Inoltre, rileva che le giurisdizioni di prima e di seconda istanza hanno esaminato in modo distinto i mezzi invocati dal richiedente fornendo dei motivi e rinviando alle prove pertinenti.
45. Infine, in quanto all’esame del mezzo derivato a questo riguardo dal comportamento della famiglia B. e dalle prove pertinenti, la Corte osserva che la corte di appello di Cluj non ha affrontato gli argomenti e le prove riguardanti il fatto che gli inquilini avevano provocato il taglio dell’acqua corrente e la non-rimozione delle immondizie domestiche in tutta la casa, impedendo l’utilizzazione normale di questa, mentre le giurisdizioni di prima e di seconda istanza avevano sottolineato la concordanza delle testimonianze su questo punto.
46. Avuto riguardo delle considerazioni che precedono, la Corte stima che la corte di appello di Cluj, nella sentenza del 12 luglio 2001, non ha proceduto ad un esame approfondito e serio dei mezzi del richiedente conformemente alle esigenze di un processo equo. Ora, anche se i tribunali non sarebbero tenuti ad esporre i motivi di rigetto di ogni argomento di una parte (Ruiz Torija c. Spagna, sentenza del 9 dicembre 1994, serie A no 303-ha, ? 29) non sono dispensati affatto dall? esaminare debitamente e dl rispondere ai principali mezzi che questa soleva (vedere, mutatis mutandis, Donadze, precitata, ? 35).
47. La Corte conclude quindi che il richiedente non ha beneficiato, dinnanzi alla corte di appello di Cluj, di un processo equo al senso dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione. Pertanto c’? stata violazione di questa disposizione.
II. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 1 DEL PROTOCOLLO NO 1
48. Il richiedente denuncia un attentato al suo diritto al rispetto dei suoi beni in ragione dell’impossibilit? prolungata nella quale si ? trovato di godere in modo effettivo del suo appartamento tenuto conto delle disposizioni legali in materia di proroga degli affitti di abitazione e della loro applicazione nell’azione in sfratto che ha impegnato contro i suoi inquilini. Invoca l’articolo 1 del Protocollo no 1, cos? formulato,:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno pu? essere privato della sua propriet? se non a causa di utilit? pubblica e nelle condizioni previste dalla legge ed i principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
A. Sull’ammissibilit?
49. Il Governo sostiene che, nella sua azione in sfratto, il richiedente ha invocato solamente la mancanza di affitto della famiglia B. che aveva per origine il suo rifiuto di rinnovare l’affitto concluso nell’aprile 1998 con questa famiglia in ragione del comportamento di questa, ma non ha richiesto il pagamento degli affitti dovuti da lei, cosa che avrebbe potuto fare in virt? del diritto comune o dell’articolo 14 (5) dell’OUG no 40/1999. Inoltre, il richiedente avrebbe potuto investire i tribunali interni di un’azione in sfratto del famiglia B. alla scadenza del termine di cinque anni previsti dall’OUG no 40/1999 per rinnovare l’affitto in favore degli inquilini, o dopo il 8 aprile 2004.
50. Il richiedente contesta gli argomenti del Governo. Fa valere che ha investito i tribunali interni di un ricorso che avrebbe dovuto essere effettivo, ossia l’azione in sfratto degli inquilini per mancato pagamento degli affitti dovuti. Tuttavia, malgrado le disposizioni dell’articolo 14 (2) c, dell’OUG no 40/1999 e le prove fornite, questa azione si ? rivelata inefficace. Stima che sarebbe eccessivo rimproverargli di non avere utilizzato altre vie di ricorso. Aggiunge che in ragione della mancanza di redditi della famiglia B. in cui nessuno membro aveva un impiego, un’azione in pagamento di affitti sarebbe stata inutile. Peraltro, il richiedente considera che l’applicazione dell’OUG no 40/1999 esclude quella del diritto comune e che l’articolo 14 (2) c) di questa ordinanza gli permetteva di ricuperare il possesso del suo appartamento in un termine pi? corto. In quanto all?introduzione di una nuova azione in sfratto dopo il termine di cinque anni, sostiene che l’OUG no 40/1999 contempla la possibilit? di proroghe successive e che il Governo non ha fornito nessun esempio di giurisprudenza interna pertinente a proposito dell’azione menzionata.
51. La Corte considera che l’argomento del Governo sia atto a sollevare in sostanza un’eccezione di non-esaurimento delle vie di ricorso interne. Alla luce dell’insieme degli argomenti delle parti e delle circostanze della causa, la Corte stima che questa eccezione, nei suoi due rami, ? legata strettamente in fondo alla lagnanza in causa e decide di unirla al merito (vedere, mutatis mutandis, Ceglia c. Italia, no 21457/04, ? 24, 19 ottobre 2006). Peraltro, constata che questa lagnanza non ? manifestamente male fondata al senso dell’articolo 35 ? 3 della Convenzione e che non si scontra contro nessuno altro motivo di inammissibilit?. Conviene dichiararla ammissibile dunque.
B. Sul merito
1. Tesi delle parti
52. Il Governo ammette che il rifiuto della corte di appello di Cluj di accogliere l’azione in sfratto del famiglia B. si analizza in un’ingerenza nel diritto del richiedente di avvalersi del suo appartamento, che conviene esaminare sotto l’angolo del secondo capoverso dell’articolo 1 del Protocollo no 1 a titolo della regolamentazione dell’uso dei beni. Secondo il Governo, questa ingerenza era prevista dalla legge, ossia gli articoli 13 e 14 dell’OUG no 40/1999 che enunciavano in modo espresso e limitativo i casi in cui il proprietario poteva negare di rinnovare un contratto di affitto. Peraltro, sostiene che l’ingerenza in questione prevedeva un scopo legittimo di interesse generale, la protezione degli interessi degli inquilini nel contesto della penuria di alloggi a buon mercato, e non era sproporzionata a questo.
53. Per ci? che riguarda la proporzionalit? dell’ingerenza, il Governo si riferisce alla causa Robitu c. Romania (no 33352/96, decisione della Commissione del 20 maggio 1998, Decisioni e rapporti, (DR, 49, p,). 67) che stima similare al caso di specifico. Peraltro, il Governo sostiene che l’OUG no 40/1999 predisponeva un giusto equilibrio tra gli interessi in gioco; permetteva ai proprietari, a certe condizioni, di negare di rinnovare un affitto giunto a scadenza e di contrattare l’importo dell’affitto ed anche di aumentarlo se i redditi dell’inquilino fossero aumentati allo stesso modo.
54. Il richiedente contesta gli argomenti del Governo. Sostiene che l’articolo 14 dell’OUG no 40/1999 non potrebbe passare per costituire la base legale dell’ingerenza controversa poich? la corte di appello di Cluj ha evitato proprio di applicare questo articolo che permetteva al proprietario di non rinnovare il contratto di affitto. Peraltro, contesta il carattere prevedibile di certe espressioni che figurano nell’articolo 13 dell’OUG no 40/1999, come “danni importanti” e “utilizzazione normale dell’alloggio.” Stimando che nello specifico, l’ingerenza controversa non potrebbe inseguire uno scopo legittimo, tenuto conto della degradazione dell’appartamento da parte degli inquilini e del comportamento di questi ultimi che impedisce l’utilizzazione normale dell’immobile da parte degli altri inquilini, il richiedente contesta il carattere proporzionato dell’ingerenza in causa. A questo titolo, appellandosi alla causa Radovici e Stanescu precitata, considera che, con la sua sentenza del 12 luglio 2001, la corte di appello di Cluj ha ignorato in favore degli inquilini l’equilibrio relativo instaurato dall’OUG no 40/1999 e dalla legge no 114/1996 le cui disposizioni protettive degli inquilini pesavano gi? pesantemente sui proprietari, nella misura in cui ha negato di sanzionare il difetto di pagamento degli affitti ed il comportamento degli inquilini. Il richiedente avanza che la sentenza della corte di appello di Cluj l’ha condannato a mantenere la famiglia B. nel suo appartamento alle stesse condizioni contrattuali fino al maggio 2005, quando l’immobile ha dovuto essere demolito.
2. Valutazione della Corte
a) Principi generali che scaturiscono dalla giurisprudenza della Corte
55. La Corte ricorda che l’articolo 1 del Protocollo no 1 esige, innanzitutto e soprattutto, che un’ingerenza dell’autorit? pubblica nel godimento del diritto al rispetto dei beni sia legale. In particolare, il secondo capoverso di questo articolo, pur riconoscendo agli Stati il diritto di regolamentare l’uso dei beni, pone la condizione che questo diritto sia esercitato tramite la messa in vigore di “leggi”, presupponendo il principio di legalit? l’esistenza di norme di diritto interno sufficientemente accessibili, precise e prevedibili nella loro applicazione (vedere, mutatis mutandis, Broniowski c. Polonia [GC], no 31443/96, ? 147, CEDH 2004-V, con altri riferimenti). La Corte ? chiamata inoltre a verificare se il modo in cui il diritto interno ? interpretato ed applicato, anche in caso di rispetto delle esigenze legali, produce degli effetti conformi ai principi della Convenzione (Beyeler c. Italia [GC], no 33202/96, ?? 108-110, CEDH 2000-I).
56. L’ingerenza nel diritto di propriet? deve prevedere peraltro, non solo uno “scopo legittimo” conforme “all’interesse generale”, ma anche mantenere un rapporto ragionevole di proporzionalit? tra i mezzi impiegati e lo scopo previsto da ogni misura applicata dallo stato, ivi comprese le misure destinate a regolamentare l’uso dei beni di un individuo. ? ci? che esprime la nozione del “giusto equilibrio” che deve essere predisposto tra le esigenze dell’interesse generale della comunit? e gli imperativi della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo. Nelle cause concernenti il funzionamento di una legislazione di grande ampiezza sull’alloggio, questa valutazione pu? ricadere non solo sull?estensione dell’ingerenza dello stato nella libert? contrattuale e le relazioni contrattuali sul mercato locativo ma anche sull’esistenza di garanzie procedurali ed altre destinate a garantire che il funzionamento del sistema ed il suo impatto sui diritti patrimoniali del proprietario non siano n? arbitrari n? imprevedibili. L’incertezza-che sia legislativa, amministrativa, o che riguardi le pratiche seguite dalle autorit? -? un fattore che bisogna prendere in conto per valutare la condotta dello stato. Difatti, quando una questione di interesse generale ? in gioco, i poteri pubblici sono tenuti a reagire in tempo utile, in modo corretto e con la pi? grande coerenza (vedere, mutatis mutandis, Broniowski, precitata, ? 151, e Hutten-Czapska c. Polonia, [GC], no 35014/97, ?? 167-168, CEDH 2006 -…).
b) Applicazione nello specifico dei suddetti principi
57. Nello specifico, la Corte rileva che non ? contestato che le disposizioni legali interne prorogando di diritto gli affitti di abitazione, ed in particolare l’OUG no 40/1999 la cui applicazione da parte della corte di appello di Cluj ha provocato il mantenimento della famiglia B. nell’appartamento del richiedente, si analizzano in una regolamentazione dell’uso dei beni e che il secondo capoverso dell’articolo 1 del Protocollo no 1 entra quindi in gioco (Hutten-Czapska, precitata, ?? 160-161).
58. In quanto alla base legale dell’ingerenza, osserva che, per respingere l’azione in sfratto impegnata dal richiedente e constatare che la famiglia B. aveva il diritto di vedersi prorogare il suo affitto, la corte di appello di Cluj si ? basata sull’inapplicabilit? nello specifico delle ipotesi mirate all’articolo 13 dell’OUG no 40/1999, senza fare tuttavia il minimo riferimento al caso previsto dall’articolo 14 (2) c) di questa stessa norma che escludeva la proroga dell’affitto in caso di ritardo di tre mesi nel pagamento dell’affitto da parte dell’inquilino. Reiterando che il principio di legalit? significa anche non solo l’esistenza di norme di diritto interno sufficientemente accessibili e precise, ma anche prevedibili nella loro applicazione, la Corte stima che, supponendo anche che l’ingerenza controversa fosse compatibile con la condizione di legalit?, il modo in cui l’OUG no 40/1999 ? stato applicato dalla corte di appello di Cluj nello specifico entra in fila di conto nell’esame della conformit? della misura controversa alle esigenze del giusto equilibrio tra gli interessi in presenza (vedere, mutatis mutandis, Beyeler, precitata, ?? 108 e 110, e Cleja e Mihalcea c. Romania, no 77217/01, ? 47, 8 febbraio 2007).
59. Col Governo, la Corte ammette che le misure adottate dal legislatore nazionale – destinate, da una parte, a controllare l’aumento degli affitti e, dall?altra parte, a prolungare la validit? degli affitti in corso, salvo in alcune situazioni eccezionali contemplate in modo espresso e limitativo – inseguivano un scopo di interesse generale, ossia la protezione degli inquilini in una situazione che si distingueva per la penuria di alloggi a buon mercato.
60. Il sistema cos? messo in opera dalle autorit? nazionali non ? criticabile in s?, visto in particolare il grande margine di valutazione autorizzato dal secondo capoverso dell’articolo 1 del Protocollo no 1. Per?, dal momento che comprendeva il rischio di imporre al locatore un carico eccessivo in quanto alla possibilit? di disporre del suo bene, le autorit? erano tenute ad instaurare dei procedimenti o dei meccanismi legislativi prevedibili e coerenti, contemplando certe garanzie affinch? il loro collocamento in opera e la loro incidenza sul diritto di propriet? del locatore non fossero n? arbitrari n? imprevedibili (vedere, mutatis mutandis, Immobiliare Saffi c. Italia [GC], no 22774/93, ?? 49 e 54, CEDH 1999-V, e Radovici e Stanescu, precitata, ? 76). A questo titolo, nonostante il silenzio dell’articolo 1 del Protocollo no 1 in materia di esigenze procedurali, i procedimenti applicabili nello specifico devono offrire anche alla persona riguardata un’occasione adeguata per esporre la sua causa alle autorit? competenti per contestare infatti le misure che recano offesa ai diritti garantiti da questa disposizione. Per assicurarsi del rispetto di questa condizione, c’? luogo di considerare i procedimenti applicabili da un punto di vista generale (Jokela c. Finlandia, no 28856/95, ? 45, CEDH 2002-IV).
61. La Corte ricorda che ha esaminato gi? nella causa Radovici e Stanescu precitata se l’OUG no 40/1999 avesse instaurato protezioni tali daevitare i rischi di imprevedibilit? o di arbitrariet?. Conviene notare che, se le due cause sono similari per quanto riguarda la proroga di diritto degli affitti di abitazione in ragione della mancanza di notificazione nel termine previsto dall’OUG no 40/1999 ed arrivato a scadenza prima che dei procedimenti di sfratto pendenti fossero terminati, si trattava tuttavia nella causa precitata del caso di proprietari che non disponevano di nessuno contratto di affitto coi vecchi inquilini dello stato in ragione del rifiuto di questi ultimi di riconoscere loro questa qualit?.
62. Allo sguardo dei criteri suddetti, conviene esaminare se, nella cornice del sistema messo in opera dalle autorit?, il collocamento in opera nello specifico dei procedimenti previsti dall’OUG no 40/1999 per garantire al locatore la protezione del suo diritto di propriet? ha predisposto un giusto equilibrio tra gli interessi in presenza e non ha dato luogo a risultati arbitrari o imprevedibili. La Corte osserva da prima che l’OUG no 40/1999 poneva il principio della proroga legale degli affitti di abitazione che erano stati sottomessi alla legge no 17/1994, come l’affitto della famiglia B., il che aveva per effetto il mantenimento dei vecchi inquilini dello stato negli appartamenti che occupavano per un periodo fissato a cinque anni dalla legge no 241/2001. Tuttavia, negli articoli 13 e 14 dell’OUG no 40/1999, il legislatore aveva contemplato, in modo espresso e limitativo, alcune situazioni eccezionali che permettevano ai proprietari di non prorogare l’affitto di cui beneficiavano gli occupanti dei loro appartamenti.
63. Osservando che uno dei casi contemplati nell’articolo 14 dell’OUG no 40/1999 era il ritardo per tre mesi consecutivi nel pagamento dell’affitto da parte dell’inquilino, la Corte ricorda di avere concluso nello specifico alla mancanza di ogni esame, da parte della corte di appello di Cluj, delle prove non confutate e del mezzo derivato dal ritardo di pagamento in questione (vedere i paragrafi 42 a 47 sopra). Al termine del procedimento in causa, il richiedente si ? visto sanzionato per non avere proposto alla famiglia B. di rinnovare il suo contratto di affitto entro trenta giorni scaduto nel maggio 1999, anche se a questa data, la sua azione in sfratto che invoca ancora l’inapplicabilit? delle condizioni di rinnovo dell’affitto non era stata esaminata in prima giurisdizione dai tribunali interni. Inoltre, la Corte nota che in virt? dell’articolo 11 dell’OUG no 40/1999, l’affitto del 4 aprile 1998 era prorogato di diritto fino alla conclusione di un nuovo affitto con la famiglia B. senza che il richiedente potesse chiedere lo sfratto degli inquilini per il mancato pagamento degli affitti.
64. Peraltro, in risposta agli argomenti del Governo, la Corte considera che, allo sguardo delle circostanze dello specifico, sarebbe eccessivo imporre al richiedente che ha introdotto un procedimento di sfratto per difetto di pagamento degli affitti da parte dei suoi inquilini , il quale procedimento non si ? rivelato effettivo nel suo caso, di impegnare altri procedimenti per ottenere che gli inquilini siano condannati a pagargli questi affitti.
65. Inoltre, la Corte osserva che risulta dalla pratica che, disponendo di un giudizio definitivo del 17 maggio 1996 che condannava le autorit? a restituirgli l’appartamento in causa, il richiedente ha ricevuto, per lo meno per il periodo che va da aprile 1998 a giugno 2000, un affitto mensile di circa 1,35 EUR. Come risulta dal giudizio definitivo del 30 marzo 2004 del tribunale di prima istanza di Cluj, nota che in ragione in particolare del difetto di manutenzione e di riparazioni periodiche cos? come della mancanza dei mezzi finanziari per investire nel mantenimento in buono stato dell’immobile, la casa in causa che si trovava in buono stato nel novembre 1997, non era pi? atta all’abitazione. Rinviando alle disposizioni dell’articolo 31 della legge no 114/1996 che precisa i criteri da rispettare nel calcolo dell’affitto, la Corte stima che si pu? dubitare dunque che l’importo del suddetto affitto che rappresentava circa l?1% dello stipendio mensile netto medio, potesse permettere di coprire non solo gli oneri di manutenzione e di risarcimento ma anche le imposte dovute per l’appartamento in questione, per non parlare dell’ottenimento di un certo profitto (vedere i paragrafi 30, 32 in fine e 34 sopra e, mutatis mutandis, Ghigo c. Malta, no 31122/05, ? 66, 26 settembre 2006).
66. Infine, la Corte non potrebbe accettare gli altri argomenti in favore della proporzionalit? dell’ingerenza avanzati dal Governo che sostiene che, sulla base dell’OUG no 40/1999, il richiedente avrebbe potuto negoziare ed anche aumentare l’importo dell’affitto dovuto dalla famiglia B., se i redditi di questi ultimi fossero aumentati allo stesso modo, e che poteva impegnare ad ogni modo un nuovo procedimento di sfratto alla scadenza del termine di cinque anni previsti dall’ordinanza. Osserva che il Governo non ha fornito elementi concreti n? per dimostrare che il richiedente disponeva di una possibilit? effettiva di ottenere nello specifico un affitto pi? elevato, suscettibile di rispondere globalmente ai criteri fissati dall’articolo 31 della legge no 114/1996, visto le difficolt? ad avere delle informazioni sugli eventuali redditi del famiglia B., n? per provare l’efficacia dei procedimenti previsti a questo riguardo dall’OUG no 40/1999 (vedere i paragrafi 9 in fine, 32 in fine e 33 sopra). Infine, la Corte rileva che nell’aprile 2004, alla scadenza del termine di cinque anni previsti dall’OUG no 40/1999, il richiedente disponeva gi? del giudizio definitivo del 30 marzo 2004 che ordinava lo sfratto del famiglia B. dall’appartamento in questione.
67. Alla luce di ci? che precede, la Corte considera che, nonostante il margine di valutazione riconosciuto allo stato convenuto, le restrizioni subite dal richiedente nell’uso del suo appartamento per parecchi anni, derivanti dal gioco combinato delle disposizioni pertinenti in materia di proroga degli affitti di abitazione ed in particolare del collocamento in opera difettoso delle garanzie messe a disposizione del locatore dalle autorit?, non potrebbero passare per prevedibili e per avere rispettato il giusto equilibrio da predisporre tra le protezioni del diritto dell’individuo al rispetto dei suoi beni e le esigenze dell’interesse generale (vedere, mutatis mutandis, Hutten-Czapska, precitata, ? 224).
68. Certo, lo stato rumeno ha ereditato del periodo comunista una penuria acuta di alloggi da affittare ad un prezzo ragionevole e ha dovuto, per questo fatto, arbitrare sulle domande straordinariamente complesse e socialmente sensibili che ponevano la conciliazione degli interessi antagonisti dei proprietari e degli inquilini. Doveva proteggere il diritto di propriet? dei primi, da una parte, e rispettare i diritti sociali dei secondo, dall?altra parte. Tuttavia, gli interessi legittimi della collettivit? richiamano in simile caso una ripartizione equa dell’onere sociale e finanziario che la trasformazione e la riforma dell’alloggio nel paese suppongono. Questo carico non potrebbe, come nel caso specifico, fondarsi su un gruppo sociale particolare, qualunque sia l’importanza che rivestono gli interessi dell’altro gruppo o della collettivit? nel suo insieme (vedere, mutatis mutandis, Hutten-Czapska precitata, ? 225, e Radovici e Stanescu, precitata, ? 88).
69. Di conseguenza, la Corte respinge l’eccezione preliminare del Governo e conclude alla violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
III. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
70. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danno
71. Il richiedente chiede 10 800 euro (“EUR”) a titolo del danno materiale subito tra maggio 1999 e maggio 2005 in ragione del difetto di godimento dell’appartamento in causa e, di conseguenza, del terreno dell’immobile, danno calcolato prendendo in conto un affitto mensile di 150 EUR corrispondente all’affitto pi? basso per un appartamento tratto da un documento sul mercato locativo di Cluj-Napoca durante il periodo riguardato. Per il danno morale, sollecita 5 000 EUR per il risarcimento dei dispiaceri e delle sofferenze che risultano dall’impossibilit? di utilizzare il suo bene. In risposta all’argomento del Governo relativo alla sua qualit? di comproprietario dell’appartamento, il richiedente replica che i procedimenti interni sono stati impegnati da tutti i comproprietari, che ha condotto anche tutti i procedimenti pertinenti nell’interesse di suo fratello e che si trattava del diritto di amministrare il bene non di quello di venderlo. Infine, il richiedente sottopone una copia del contratto di donazione del diritto di compropriet? fatto da suo fratello in favore di suo figlio.
72. Dopo avere notato che il richiedente ? solamente comproprietario del bene e che non potrebbe addurre di avere subito un danno a causa dell’occupazione, da parte famiglia B, del terreno dell’immobile finch? l’oggetto dell’azione in sfratto si limitava all’appartamento in questione, il Governo reitera i suoi argomenti relativi alle vie di ricorso di cui disponeva il richiedente per fare condannare la famiglia B. al pagamento degli affitti dovuti. In ordine sussidiario, il Governo considera che conviene tenere conto del fatto che all’epoca dei fatti, il richiedente poteva ottenere solamente un affitto plafonato. Applicando i criteri di calcolo dell’affitto previsto dall’OUG no 40/1999 per gli alloggi che si trovano nel patrimonio dello stato, stima che il richiedente poteva ottenere per il suo appartamento un affitto mensile di 79 688 ROL, o circa 5 EUR alla data di entrata in vigore dell’ordinanza. Per ci? che riguarda la domanda per danno morale, il Governo stima che questo danno sarebbe compensato sufficientemente dalla constatazione di violazione.
73. La Corte ha constatato la violazione degli articoli 6 ? 1 della Convenzione e 1 del Protocollo no 1 in ragione dell’iniquit? del procedimento di sfratto della famiglia B. e delle restrizioni sproporzionate sopportate dal richiedente per parecchi anni nell’uso del suo appartamento. La concessione di una somma per privazione di godimento del suo appartamento ? dunque in collegamento diretto con la violazione cos? constatata dalla Corte. Pure ammettendo che il richiedente ha subito innegabilmente un danno materiale a causa della violazione constatata, la Corte rileva tuttavia che gli elementi della pratica non permettono di stabilire con precisione l’ampiezza del danno effettivamente subito.
74. In quanto alla sua richiesta a titolo del danno morale, la Corte considera che la frustrazione che risulta dalle restrizioni precitate sopportate dal richiedente nell’uso del suo appartamento e dell’iniquit? del procedimento di sfratto non potrebbe essere riparata dalla semplice constatazione di violazione che figura in questa sentenza.
75. In queste circostanze, avuto riguardo all’insieme degli elementi di cui dispone e deliberando in equit?, come esige l’articolo 41 della Convenzione, la Corte assegna al richiedente 9 000 EUR, ogni causa di danno compresa.
B. Oneri e spese
76. Giustificativi in supporto, il richiedente chiede anche 500 EUR per le spese relative alla traduzione delle osservazioni mandate alla Corte e per gli oneri di posta. Peraltro, indicando di non avere tenuto alcun giustificativo, lascia alla valutazione della Corte l’importo che converrebbe assegnargli per la parcella dell? avvocato e dell? ufficiale giudiziario di giustizia incorsi nei procedimenti interni che, a suo avviso, ammontavano a circa 3 000 EUR.
77. Il Governo non si oppone alla concessione di una somma a titolo di oneri e spese solo se si tratta di spese reali, necessarie e ragionevoli, ma nota che il richiedente ha giustificato solamente degli oneri di traduzione pari ad un importo di 350 EUR.
78. La Corte rileva che solo una parte degli oneri invocati dal richiedente ? stata realmente e necessariamente sostenuta e si riferisce alle violazioni constatate. Tenuto conto degli elementi in suo possesso e dei suddetti criteri, la Corte stima ragionevole di concedere al richiedente 500 EUR ogni onere compreso.
C. Interessi moratori
79. La Corte giudica appropriato basare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Unisce al merito l’eccezione preliminare del Governo relativo al non-esaurimento delle vie di ricorso interne e la respinge;
2. Dichiara la richiesta ammissibile;
3. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 6 ? 1 della Convenzione;
4. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1;
5. Stabilisce
a) che lo stato convenuto deve versare al richiedente, nei tre mesi a contare da giorno in cui la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, 9 000 EUR (novemila euro) ogni danno compreso e 500 EUR (cinque cento euro) per oneri e spese,;
b) che gli importi in questione saranno da convertire nella moneta dello stato convenuto al tasso applicabile alla data dell’ordinamento e che conviene aggiungere a questi ogni somma che pu? essere dovuta a titolo di imposta;
c) che a contare dalla scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti percentuale,;
6. Respinge la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, comunicato poi per iscritto il 4 marzo 2008 in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento.
Santiago Quesada Josep Casadevall
Cancelliere Presidente
I nomi dei giudici devono essere seguiti da Una Virgola ed un Ritorno Di Linea (Maj+Entr?e). Il nome del cancelliere non si allinea con quelli dei giudici, non aggiungere di tab.

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Testo Tradotto

Conclusion
Exception pr?liminaire jointe au fond et rejet?e (non-?puisement des voies de recours internes) ; Violation de l’art. 6-1 ; Violation de P1-1 ; Dommage mat?riel et pr?judice moral – r?paration (globale)
TROISI?ME SECTION
AFFAIRE BURZO c. ROUMANIE
(Requ?te no 75240/01)
ARR?T
STRASBOURG
4 mars 2008
Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article?44 ??2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.
?

En l?affaire Burzo c. Roumanie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (troisi?me section), si?geant en une chambre compos?e de?:
?Josep Casadevall, pr?sident,?
?Corneliu B?rsan,?
?Bo?tjan M. Zupancic,?
?Alvina Gyulumyan,?
?Egbert Myjer,?
?Ineta Ziemele,?
?Luis L?pez Guerra, juges,?
et de Santiago Quesada, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 12 f?vrier 2008,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date?:
PROC?DURE
1.??A l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 75240/01) dirig?e contre la Roumanie et dont un ressortissant de cet Etat, M. E. B. (??le?requ?rant??), a saisi la Cour le 24 ao?t 2001 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (??la Convention??).
2.??Le requ?rant est repr?sent? par Me M. E. B., avocate ? Cluj-Napoca. Le gouvernement roumain (??le Gouvernement??) est repr?sent? par son agent, M. R. H. Radu, du minist?re des Affaires ?trang?res.
3.??Le requ?rant all?guait l?iniquit? d?une proc?dure d?expulsion des locataires de son appartement et l?atteinte port?e ? son droit au respect de ses biens du fait de l?impossibilit? de jouir de son appartement pendant plusieurs ann?es.
4.??Le 7 f?vrier 2007, la Cour a d?cid? de communiquer la requ?te au Gouvernement. Se pr?valant des dispositions de l?article 29 ? 3, elle a d?cid? que seraient examin?s en m?me temps la recevabilit? et le fond de l?affaire.
EN FAIT
I.??LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
5.??Le requ?rant est n? en 1935 et r?side ? Cluj-Napoca.
A.??Restitution de l?appartement par les autorit?s et d?marches administratives du requ?rant en vertu de l?OUG no 40/1999
6.??Par un jugement d?finitif du 17 mai 1996, le tribunal de premi?re instance de Cluj-Napoca condamna les autorit?s locales ? restituer au requ?rant et ? B.M. et B.I., respectivement sa m?re et son fr?re, un immeuble sis au no 117, Calea Turzii, ? Cluj-Napoca, au motif que la nationalisation de cet immeuble en 1959 avait ?t? ill?gale.
7.??Par un proc?s-verbal dress? le 3 novembre 1997, les autorit?s locales comp?tentes mirent le requ?rant, B.M. et B.I. en possession de l?immeuble en question. Le proc?s-verbal pr?cisait que l?immeuble ?tait en bon ?tat.
8.??A l??poque, un appartement de l?immeuble d?une superficie utile d?environ 33 m2 ?tait occup? par la famille B., qui comptait sept personnes, en vertu d?un contrat de bail conclu avec l?Etat en 1973 et dont la dur?e avait ?t? prorog?e successivement, en dernier lieu jusqu?en 1999, par l?effet de la loi no 17/1994 sur la prorogation et le renouvellement des baux d?habitation (??la loi no 17/1994??).
9.??Compte tenu des dispositions de la loi no 17/1994 susmentionn?e, le requ?rant dut conclure le 4 avril 1998 avec la famille B. un contrat de bail avec effet du 1er d?cembre 1997 au 1er?juin 1999. Ce contrat pr?voyait un loyer plafonn? d?un montant mensuel de 22?000 lei roumains (ROL), ce qui, selon les renseignements fournis par la banque nationale de Roumanie, repr?sentait 1,35 euro (EUR) ? cette derni?re date. Aucune mention ne figurait dans le contrat de bail dans la case r?serv?e ? l?indication de l?emploi de B.S., son ?pouse apparaissant comme femme au foyer.
10.??Le 8 avril 1999, en vertu de la loi no 114/1996 sur les immeubles ? usage d?habitation (??la loi no 114/1996??) et de l?ordonnance d?urgence du Gouvernement no 40/1999 sur la protection des locataires (??l?OUG?no?40/1999??), le requ?rant envoya ? la famille B., par l?interm?diaire d?un huissier de justice, une notification l?informant de son refus de renouveler son contrat de bail. Il faisait ?tat du fait qu?elle n?avait pas pay? de loyer et que son comportement rendait impossible l?utilisation normale de l?immeuble.
B.??Action en expulsion des locataires
11.??En l?absence de r?ponse de la famille B., le 6 juillet 1999, le requ?rant, B.M. et B.I. saisirent le tribunal de premi?re instance de Cluj d?une action en expulsion de ces locataires. S?appuyant sur les articles 13 h) et i) et 14 ? 2 c) et d) de l?OUG no 40/1999 et sur les articles 23 ? 25 de la loi no 114/1996, ils arguaient du non-paiement du loyer par la famille B. et de son comportement rendant impossibles la cohabitation et l?utilisation normale de l?immeuble. En particulier, ils pr?cisaient que la famille B. n?avait pas pay? ses factures d?eau et de gaz et les taxes de ramassage des ordures de sorte que les autorit?s avaient cess? d?assurer ces services. Par ailleurs, ces locataires avaient coup? des arbres et une partie de la cl?ture du jardin de l?immeuble du requ?rant pour faire des feux de bois dans l?appartement, avaient refus? de d?gager les ordures m?nag?res qui s?entassaient dans le jardin et avaient fait du tapage et provoqu? des scandales?; ils avaient m?me ?t? condamn?s ? des peines de prison pour d?faut de paiement des amendes contraventionnelles inflig?es ? ce titre.
12.??Le 18 octobre 1999, le tribunal entendit les t?moins A.C. et E.M., propos?s par la famille B. Dans son t?moignage, A.C. confirma les faits all?gu?s par les requ?rants s?agissant des ordures m?nag?res et de la coupure de l?eau courante dans l?immeuble, indiquant que les probl?mes de tapage ?taient caus?s par la famille B. ou par la famille F., autre locataire de l?immeuble. Le t?moin E.M., qui habitait un autre immeuble, mentionna que la famille B. d?posait diff?rents objets dans le jardin commun de l?immeuble, qu?? d?faut de paiement des factures, la fourniture d?eau dans toute la maison avait ?t? coup?e, les autres locataires devant faire des d?marches pour le raccordement, mais qu?elle ne faisait pas de tapage dans l?immeuble. Le tribunal demanda ? la police locale des renseignements au sujet des sanctions contraventionnelles dont avaient fait l?objet les familles?B. et F. Le 13 d?cembre 1999, la police de Cluj-Napoca pr?cisa que des membres tant de la famille B. que de la famille F. voisine avaient ?t? sanctionn?s ? plusieurs reprises pour avoir enfreint les dispositions l?gales en mati?re d?ordre public, notamment tapage, d??tat civil et de protection de l?environnement. En outre, en 1998, les familles B. et F. avaient fait l?objet de plusieurs condamnations ? des peines de prison pour des contraventions, certains membres de ces familles ?tant connus des services de police pour leurs ant?c?dents p?naux.
13.??Par un jugement du 7 f?vrier 2000, le tribunal de premi?re instance de Cluj accueillit l?action du requ?rant et ordonna l?expulsion de la famille?B. de l?appartement en question, au motif qu?elle n?avait pas r?pondu ? la notification qui lui avait ?t? faite le 8 avril 1999 afin de prolonger son bail en vertu de l?OUG no 40/1999.
14.??Par un arr?t du 3 juillet 2000, le tribunal d?partemental de Cluj cassa avec renvoi le jugement parce que la notification susmentionn?e ne correspondait pas ? celle pr?vue par les articles 10 et 11 de l?OUG?no?40/1999 et que le tribunal de premi?re instance ne s??tait pas prononc? sur les moyens invoqu?s par le requ?rant dans sa demande introductive d?instance.
15.??Apr?s le renvoi du dossier au tribunal de premi?re instance de Cluj, la famille B. fit une demande reconventionnelle visant ? ce que le requ?rant f?t condamn? ? prolonger son contrat de bail, conform?ment ? l?OUG?no?40/1999. Ses membres ne ni?rent pas les retards dans le paiement des loyers, mais argu?rent que ces retards ?taient caus?s par des difficult?s financi?res, B.S. ?tant le seul pourvoyeur de revenus de la famille, et qu?ils ne pouvaient ?tre expuls?s de l?appartement pour cette raison tant que le requ?rant n?avait pas conclu un bail avec eux en vertu de l?OUG no 40/1999. A l?audience du 5 d?cembre 2000, le tribunal de premi?re instance de Cluj entendit de nouveau le t?moin A.C., dont le nom manuscrit pouvait ?ventuellement se lire M.C., qui d?clara maintenir sa d?claration faite en?1999 (voir le paragraphe 12 ci-dessus) mais pr?cisa qu?? la suite de cette d?claration, la famille B. l?avait menac? de lui couper la gorge et que l?examen de sa plainte p?nale ? ce titre ?tait pendant. La famille B. estima que cette d?claration ne pouvait ?tre prise en compte au vu des relations d?hostilit? entre elle et A.C.
16.??Par un jugement du 9 d?cembre 2000, le tribunal de premi?re instance de Cluj accueillit l?action du requ?rant et ordonna l?expulsion de la famille B. de l?appartement en cause en se fondant sur les articles invoqu?s dans son action. Sur la base des preuves fournies par le requ?rant et non r?fut?es par la famille B., il constata que cette derni?re avait enfreint ses obligations contractuelles puisqu?elle n?avait pay? aucun loyer avant la notification d?avril 1999 et, qu?apr?s celle-ci, elle s??tait acquitt?e du paiement de loyers modiques jusqu?en juin 2000 avec des retards de six ? dix-sept mois, ce qui autorisait le propri?taire ? refuser le renouvellement de son bail en vertu de l?article 14 ? 2 c) de l?OUG no 40/1999. D?autre part, s?appuyant sur les d?clarations des t?moins A.C. et E.M. ainsi que sur les renseignements fournis par la police locale, il jugea que les locataires avaient un comportement qui rendait impossible l?utilisation normale de l?immeuble.
17.??Par un arr?t du 18 mai 2001, le tribunal d?partemental de Cluj rejeta comme mal fond? l?appel relev? par la famille B., confirmant le jugement rendu en premier ressort. Il constata que la fourniture d?eau potable et l?enl?vement des ordures m?nag?res de l?immeuble avaient ?t? interrompus ? cause de son comportement. S?agissant du moyen d?appel relatif au t?moignage d?A.C. que la partie d?fenderesse voulait ?carter des d?bats, le tribunal jugea que les d?clarations des t?moins ?taient confirm?es par les renseignements fournis ? plusieurs reprises par la police.
18.??Par un arr?t du 12 juillet 2001, la cour d?appel de Cluj accueillit le recours form? par la famille B., qui portait notamment sur l?inapplicabilit? en l?esp?ce des cas pr?vus par l?article 13 de l?OUG no 40/1999, et rejeta l?action du requ?rant. Apr?s avoir pr?cis? que le propri?taire pouvait refuser le renouvellement du bail dans les circonstances vis?es ? l?article 14 ? 2 c) et d) de l?OUG no 40/1999, parmi lesquelles figurait le d?faut de paiement de loyers pendant trois mois, la cour d?appel s?appuya sur les t?moignages du 18 octobre 1999 de A.C. et E.M. et sur la lettre du 13 d?cembre 1999 de la police locale, concluant que les hypoth?ses pr?vues par l?article 13 d), e), h) et i) de l?ordonnance pr?cit?e ne trouvaient pas ? s?appliquer en l?esp?ce.
19.??S?agissant des t?moignages, la cour d?appel releva que A.C. avait d?clar? que la famille F. ?tait responsable des tapages, fait corrobor? par la lettre pr?cit?e de la police. Elle ajouta que le seul t?moin qui avait confirm? les faits imput?s ? la famille B ?tait M.C., nom qu?elle attribua au t?moin entendu le 5 d?cembre 2000, mais qu?il ressortait de son t?moignage qu?il y avait des relations d?hostilit? entre lui et les locataires en cause de sorte qu?il convenait de l??carter des d?bats.
20.??Observant que le requ?rant, B.M. et B.I. n?avaient pas adress? de notification ? la famille B. en vue de conclure un nouveau bail dans un d?lai de trente jours apr?s l?entr?e en vigueur de l?OUG no?40/1999, conform?ment ? l?article 10 de l?ordonnance, la cour d?appel accueillit la demande reconventionnelle et les condamna ? conclure un nouveau bail avec les locataires.
21.??En juillet 2001, le loyer d? par la famille B. aux termes du contrat de bail du 4 avril 1998, prorog? jusqu?? la conclusion d?un nouveau bail en vertu de l?arr?t du 12 juillet 2001 et de l?article 11 de l?OUG no 40/1999, ?quivalait, selon les renseignements fournis par la banque nationale de Roumanie, ? environ 0,87 EUR.
C.??Seconde proc?dure d?expulsion de la famille B.
22.??Le 21 octobre 2003, apr?s le d?c?s de B.M., le requ?rant et B.I. inform?rent la famille B., par l?interm?diaire d?un huissier de justice, qu?elle devait d?m?nager d?urgence de son appartement, par souci de s?curit?, en raison de l??tat de d?gradation de la maison qui devait ?tre d?molie.
23.??Par un jugement d?finitif du 30 mars 2004, le tribunal de premi?re instance de Cluj, s?appuyant sur une expertise technique, fit droit ? l?action en expulsion de la famille B. au vu de l??tat de d?gradation de la maison d? au d?faut d?entretien et de r?parations p?riodiques et au tassement d?une partie du sol caus? par le terrain en pente, ce qui la rendait impropre ? la location et imposait sa d?molition.
24.??Apr?s l??chec de plusieurs tentatives d?expulsion, le 10 mai 2005, le requ?rant expulsa la famille B. de l?immeuble en question avec l?aide de la police et la maison fut d?molie. Selon le requ?rant, la famille B. a continu? de ne pas payer les loyers apr?s le prononc? de l?arr?t du 12 juillet 2001 de la cour d?appel de Cluj pr?cit? jusqu?? son expulsion de l?immeuble.
25.??Il ressort du dossier qu?? une date non pr?cis?e en 2007, le fr?re du requ?rant, B.I., fit donation au fils du requ?rant de sa part du droit de propri?t? sur l?immeuble sis au no 117, Calea Turzii, ? Cluj-Napoca, s??levant ? 50%.
II.??LE DROIT INTERNE PERTINENT
26.??L?essentiel de la r?glementation interne pertinente en la mati?re, ? savoir des extraits des lois nos 5/1973 sur la gestion des logements et les rapports entre propri?taires et locataires (??la loi no 5/1973??), 114 du 11?octobre?1996 sur le logement (??la loi no 114/1996??), ainsi que l?ordonnance d?urgence du Gouvernement no 40 du 8 avril 1999 sur la protection des locataires et la fixation du montant du loyer pour les locaux ? usage d?habitation (??l?OUG no 40/1999??) et la loi no 241 du 16 mai 2001 qui a approuv? l?OUG no 40/1999 (??la loi no 241/2001??), est d?crit dans l?affaire Radovici et Stanescu c. Roumanie (requ?tes nos 68479/01, 71351/01 et 71352/01 jointes, ?? 53 ? 59, arr?t du 2 novembre 2006).
27.??Les dispositions l?gales cit?es ci-dessous sont ?galement pertinentes en l?esp?ce.
1.??La loi no 17/1994 du 8 avril 1994 sur la prorogation ou le renouvellement des baux d?habitation (??la loi no 17/1994??)
28.??Les articles pertinents se lisaient ainsi?:
Article 1
??Quel que soit le propri?taire, tout bail d?habitation concernant un logement dont la location est r?gie par la loi no 5/1973 (…) et qui est en cours d?ex?cution au moment de l?entr?e en vigueur de la pr?sente loi est prorog? de plein droit pour une p?riode de cinq ans dans les m?mes conditions [que celles fix?es par la loi no 5/1973].??
Article 2
??Les baux d?habitation concernant les logements vis?s ? l?article premier, qui ?taient en vigueur au 1er janvier 1988, ainsi que ceux conclus et expir?s apr?s le 1er?janvier 1988, sont renouvel?s dans les m?mes conditions si le locataire occupe actuellement le logement ayant fait l?objet du bail.??
2.??L?ordonnance d?urgence du Gouvernement no 40 du 8 avril 1999 sur la protection des locataires et la fixation du montant du loyer pour les locaux ? usage d?habitation (??l?OUG no 40/1999??)
29.??Les dispositions pertinentes sont libell?es comme suit?:
Article 10 ? 1
??Le propri?taire notifie au locataire, dans un d?lai de trente jours ? compter de la date d?entr?e en vigueur de la pr?sente ordonnance et par le biais d?un huissier de justice, la date et le lieu fix?s en vue de la conclusion d?un nouveau bail. La notification est adress?e par lettre recommand?e avec accus? de r?ception. (…)??
Article 11 ? 1
??Le non-respect, par le propri?taire, des dispositions de l?article 10 ? 1 entra?ne la prolongation de plein droit du contrat de location ant?rieur jusqu?? la conclusion d?un nouveau contrat de bail. Le non-paiement du loyer par le locataire jusqu?? la conclusion du nouveau contrat ne peut ?tre invoqu? par le propri?taire comme motif d?expulsion.
L?absence de r?ponse ?crite ou le refus injustifi? du locataire de conclure un nouveau contrat de bail dans le d?lai de soixante jours ? compter de la date de r?ception de la notification donne au propri?taire la facult? de demander l?expulsion sans condition du locataire (…) par voie de d?cret pr?sidentiel.??
Article 13
??La prorogation du bail ne s?applique pas?: (…) d)??en cas de litige r?sultant du refus du locataire, apr?s notification en vertu de la loi no 17/1994, no 112/1995 ou no?114/1996, de conclure un nouveau contrat de location avec le propri?taire?; e)??en cas de litige entre le propri?taire et le locataire ayant pour objet l??change obligatoire de logement?(…)?; h)??s?agissant de locataires qui ont provoqu? des d?g?ts importants ? l?habitation, ? l?immeuble dans lequel celle-ci est situ?e ou aux installations ou biens aff?rents ? ceux-ci (…)?; i)??s?agissant d?un locataire qui rend impossible la cohabitation avec les autres occupants de l?immeuble ou qui emp?che l?utilisation normale du logement?; (…)??
Article 14
??1)??Au terme du contrat de bail, le locataire a droit au renouvellement de son bail (…).
2)??Le propri?taire peut refuser de renouveler le contrat de bail seulement pour les raisons suivantes?:
(…)
c)??s?agissant d?un locataire qui n?a pas pay? le loyer d? pendant trois mois cons?cutifs?;
d)??dans les cas pr?vus dans l?article 13 f) ? i) susmentionn??;
(…)?
5)??Le locataire est oblig? de quitter le logement dans un d?lai de soixante jours ? partir de l??ch?ance du bail si le contrat de bail n?a pas ?t? renouvel?. Le locataire est oblig? de payer les loyers et les charges aff?rents ? la p?riode o? il a occup? de mani?re effective le logement.??
3.??Dispositions l?gales relatives aux obligations des propri?taires d?coulant d?un contrat de bail et au calcul du loyer
30.??L?article 28 de la loi no 114/1996 sur le logement pr?voit que le propri?taire doit fournir au locataire une habitation en bon ?tat d?usage, qu?il doit prendre des mesures aptes ? garantir la s?ret? et la fonctionnalit? de l?habitation en proc?dant aux ?ventuelles r?parations n?cessaires ? cet ?gard et qu?il lui incombe de maintenir en bon ?tat les ?l?ments structurels du logement, les ?l?ments de construction ext?rieure (toiture, fa?ade etc.), ainsi que la cour, le jardin et les espaces et installations communs du logement. L?article 31 pr?voit que le ??loyer pratiqu頻 doit couvrir les d?penses d?administration, d?entretien et de r?paration ainsi que les imp?ts sur le logement et le terrain lou?s, et permettre au propri?taire d?amortir l?investissement r?alis? au cours de la dur?e normale fix?e par les dispositions l?gales applicables et d?obtenir un profit soumis aux n?gociations entre les parties concern?es.
31.??Lors de l?entr?e en vigueur de la loi no 17/1994 applicable au contrat de bail conclu par le requ?rant le 4 avril 1998, le syst?me de calcul du loyer pour les logements qui avaient ?t? dans le patrimoine de l?Etat ?tait r?gi par la loi no 5/1973 relative ? la gestion des logements et aux rapports entre propri?taires et locataires, laquelle loi fixait dans ses articles 27 et 28 un prix forfaitaire par m?tre carr?. Il ressort des articles 2 de la loi no 17/1994 et 73 de la loi no 114/1996 que ce syst?me de calcul a continu? ? s?appliquer jusqu?? l?entr?e en vigueur de l?OUG no 40/1999 malgr? la d?pr?ciation de la monnaie nationale intervenue dans les ann?es 90 en raison d?une tr?s forte inflation. A cet ?gard, pour la p?riode pertinente en l?esp?ce, et selon les renseignements fournis par l?Institut national de la statistique (l?INSEE), le taux d?inflation annuel a ?t? d?environ 155?% en 1997, 60?% en 1998, 46?% en 1999-2000, 34?% en 2001, 22?% en 2002, et de 9?% ? 15?% en 2003-2005.
32.??Ce syst?me de calcul du loyer a ?t? modifi? par l?OUG no 40/1999 et par la loi no 241/2001. Pour les logements se trouvant dans le patrimoine de l?Etat, l?OUG no 40/1999 a fix? des prix forfaitaires par m?tre carr?, le prix de base se situant entre 0,05 et 0,14 EUR/m2 habitable. S?agissant des logements appartenant ? des particuliers, l?OUG no?40/1999 et la loi?no?241/2001 posaient le principe du loyer n?goci? entre le propri?taire et le locataire, tout en fixant un plafond. Comme pour les appartements du patrimoine de l?Etat, le loyer demand? aux locataires par les propri?taires ne pouvait pas d?passer 15?% du revenu mensuel net du foyer si le revenu mensuel net par membre de la famille n?exc?dait pas le salaire mensuel net moyen fix? au niveau du pays (selon les informations fournies par l?INSEE, ce dernier ?tait d?environ 100 EUR en 1999). A titre d?exemple, l?OUG?no?40/1999 pr?voyait un plafond de 10?% du revenu mensuel net du foyer pour le loyer mensuel d?un logement social, la loi no 114/1996 indiquant que la diff?rence entre ce plafond et la valeur pr?vue par l?article?31 de cette loi (voir le paragraphe 30 in fine ci-dessus) devait ?tre subventionn?e par les autorit?s locales.
33.??Le propri?taire pouvait augmenter le loyer mensuel dans les limites susmentionn?es pr?vues par l?OUG no 40/1999 d?un commun accord avec le locataire ou, ? d?faut d?accord, ? l?issue d?une proc?dure judiciaire. Sous peine de r?siliation du bail, le locataire ?tait oblig? de communiquer au propri?taire les modifications du revenu mensuel net de sa famille susceptibles de d?terminer une augmentation du loyer. Selon l?article 35 de l?OUG no 40/1999, le propri?taire ne pouvait solliciter une augmentation du loyer qu?au cas o? celle-ci ?tait n?cessaire pour effectuer des r?parations ou des travaux visant ? la consolidation du logement ou de l?immeuble, ou si le revenu mensuel net par membre de la famille d?passait le salaire mensuel net moyen fix? au niveau du pays. A d?faut d?accord entre les parties, le propri?taire ne pouvait proc?der ? l?expulsion du locataire qu?au cas o? ce dernier n?avait pas pay?, de mauvaise foi, pendant au moins trois mois cons?cutifs, le loyer augment? en vertu d?un arr?t d?finitif des juridictions internes.
34.??Par ailleurs, l?article 34 de l?OUG no 40/1999 pr?voyant que les propri?taires dont les appartements ?taient occup?s par des locataires qui payaient un loyer inf?rieur au montant ?tabli par l?OUG no 40/1999 ?taient exempt?s du paiement des imp?ts sur les biens immeubles lou?s, a ?t? abrog? par la loi no 493 du 11 juillet 2002 relative ? l?imp?t sur le revenu. A?cet ?gard, il ressort des dispositions l?gales pertinentes en la mati?re, dont l?OUG no 36/2002 et la d?cision du conseil local de Cluj no 194/2003 relatives aux taxes et imp?ts locaux, qu?en 2003 l?imp?t annuel d? par un propri?taire pour un logement (b?ton, brique) lou? en centre ville et pourvu de toutes les commodit?s (chauffage, eau courante, canalisations) s??levait ? environ 10?600 ROL /m2 construit. La valeur imposable ?tait augment?e de?30?% au plus, pour les logements situ?s dans le centre d?une ville importante et de 15?% dans le cas o? le propri?taire avait en propri?t? un autre b?timent que celui lou??; en revanche, elle ?tait diminu?e de 15?% pour les b?timents datant d?avant 1950. En outre, pour calculer la superficie construite d?un logement, l?annexe I de l?OUG no 36/2002 pr?voyait qu?il fallait multiplier la superficie utile par 120?%.
EN DROIT
I.??SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 6 ? 1 DE LA CONVENTION
35.??Le requ?rant all?gue que la cour d?appel de Cluj n?a pas examin? le moyen de l?action en expulsion tir? du non-paiement des loyers par la famille B. et n?a pas non plus proc?d? ? un examen effectif des preuves administr?es, ce qui porte atteinte ? l??quit? de la proc?dure. Il invoque l?article 6 ? 1 de la Convention, ainsi libell? dans ses parties pertinentes?:
??Toute personne a droit ? ce que sa cause soit entendue ?quitablement (…) par un tribunal (…), qui d?cidera (…) des contestations sur ses droits et obligations de caract?re civil (…)??
A.??Sur la recevabilit?
36.??La Cour constate que ce grief n?est pas manifestement mal fond? au sens de l?article 35 ? 3 de la Convention. La Cour rel?ve par ailleurs qu?il ne se heurte ? aucun autre motif d?irrecevabilit?. Il convient donc de le d?clarer recevable.
B.??Sur le fond
1.??Th?ses des parties
37.??Le Gouvernement reconna?t que le droit ? un proc?s ?quitable implique l?obligation, pour les tribunaux internes, d?examiner de mani?re effective les moyens et arguments des parties. Il souligne d?abord que les moyens invoqu?s par le requ?rant ? l?appui de son action, ? savoir le non-paiement des loyers, la d?t?rioration de l?immeuble par les locataires et le comportement de ces derniers rendant impossible l?utilisation normale de l?immeuble, ont ?t? accueillis cumulativement par les tribunaux internes qui se sont prononc?s en premi?re et deuxi?me instance sur l?action en expulsion de la famille B. Il en d?duit que le rejet du moyen tir? du comportement des locataires par la cour d?appel de Cluj a entrain? le rejet de la demande d?expulsion dans son int?gralit?. N?anmoins, le Gouvernement conc?de que le moyen tir? du retard dans le paiement des loyers par la famille B. ?tait pertinent et que la cour d?appel de Cluj ne s?est pas prononc?e ? son sujet dans son arr?t du 12 juillet 2001 et il s?en remet ? la sagesse de la Cour sur ce point.
38.??Pour ce qui est de l?examen effectif des preuves administr?es, le Gouvernement consid?re que la cour d?appel de Cluj a proc?d? ? un examen approfondi des preuves du dossier et a motiv? l?exclusion de la d?position du t?moin entendu le 5 d?cembre 2000.
39.??Le requ?rant renvoie ? la jurisprudence de la Cour et consid?re d?abord que la proc?dure n?a pas ?t? ?quitable en raison du d?faut d?examen, par la cour d?appel de Cluj, du moyen tir? du d?faut de paiement des loyers par la famille B. Il estime en outre que la cour d?appel de Cluj l?a plac? dans une situation de net d?savantage par rapport ? la partie adverse en ne se livrant pas ? un examen complet et effectif des preuves administr?es. Pour lui, la cour d?appel de Cluj a ind?ment ?cart? des d?bats le t?moignage du t?moin appel? M.C., qui ?tait en r?alit? A.C., et avait ?t? menac? en raison de sa d?position en premi?re instance, n?a pris en compte qu?une partie des t?moignages et ne s?est pas pench?e sur les preuves relatives au non-paiement des loyers.
2.??Appr?ciation de la Cour
40.??La Cour rappelle d?embl?e qu?elle n?a pas pour t?che de conna?tre des erreurs de fait ou de droit pr?tendument commises par une juridiction interne, l?interpr?tation de la l?gislation interne incombant au premier chef aux autorit?s nationales et, sp?cialement, aux cours et tribunaux (Tejedor?Garc?a c. Espagne, arr?t du 16 d?cembre 1997, Recueil des arr?ts et d?cisions 1997-VIII, p. 2796, ? 31, et Garc?a Ruiz c. Espagne [GC], no?30544/96, ??28, CEDH 1999-I).
41.??N?anmoins, la Convention ne visant pas ? garantir des droits th?oriques ou illusoires mais des droits concrets et effectifs, le droit ? un?proc?s ?quitable ne peut passer pour effectif que si les demandes des parties sont vraiment ??entendues??, c?est-?-dire d?ment examin?es par le tribunal saisi. L?article 6 ? 1 impliquant, ? la charge du ??tribunal??, l?obligation de se livrer ? un examen effectif des moyens, arguments et offres de preuve des parties, sauf ? en appr?cier la pertinence pour la d?cision ? rendre (Van de Hurk c. Pays-Bas, arr?t du 19 avril 1994, s?rie A no 288, p. 19, ? 59), la Cour devra s?assurer qu?en l?esp?ce, la cour d?appel de Cluj a rempli cette condition d?un examen effectif et a fourni une r?ponse sp?cifique et explicite aux moyens d?cisifs pour l?issue de la proc?dure en cause (voir, mutatis mutandis, Donadze c. Georgie, no 74644/01, ? 31, 7?mars 2006 et Hiro Balani c. Espagne, arr?t du 9 d?cembre 1994, s?rie A no?303-B, pp. 29 et 30, ?? 27 et 28).
42.??La Cour observe qu?apr?s la cassation avec renvoi de l?affaire pour examen de tous les moyens invoqu?s par le requ?rant, l?action en expulsion engag?e par ce dernier contre la famille B. a ?t? accueillie favorablement par les juridictions statuant en premi?re et en deuxi?me instance. Sur la base des preuves du dossier, ces juridictions ont constat? notamment les retards tr?s importants dans le paiement du loyer et le comportement des locataires qui, par leur tapage et la coupure de la fourniture d?eau et le non-enl?vement des ordures m?nag?res pour l?immeuble en cause qu?ils avaient provoqu?s, emp?chaient l?utilisation normale de l?immeuble.
43.??Proc?dant ? l?examen de l?affaire en dernier ressort dans son arr?t du 12 juillet 2001, la cour d?appel de Cluj a cass? les d?cisions rendues dans cette affaire et rejet? l?action de l?int?ress? en examinant uniquement le moyen relatif au comportement des locataires, s?agissant notamment des all?gations de tapage, ainsi que les preuves pertinentes sur ce point. La cour d?appel a en revanche omis toute r?f?rence au moyen tir? des retards dans le paiement des loyers par la famille B., alors m?me que ce moyen avait constitu? le fondement de l?action du requ?rant et des d?cisions des juridictions de premi?re et de deuxi?me instance et qu?il ?tait ?tay? par des ?l?ments de preuve solides et non contest?s par la partie adverse.
44.??La Cour observe que le Gouvernement convient que le moyen susmentionn? ?tait pertinent pour l?issue de l?affaire mais soutient que le rejet du moyen tir? du comportement des locataires par la cour d?appel de?Cluj a entrain? celui de l?action en expulsion dans son int?gralit?. La?Cour ne saurait accepter cet argument qui, au vu du droit interne pertinent, reviendrait ? p?naliser un requ?rant ayant soumis aux juridictions plusieurs moyens dont chacun serait susceptible, ? lui seul, de fonder son action (voir le paragraphe 29 ci-dessus). En outre, elle rel?ve que les juridictions de premi?re et de deuxi?me instance ont examin? de mani?re distincte les moyens invoqu?s par le requ?rant en fournissant des motifs et en renvoyant aux preuves pertinentes.
45.??Enfin, s?agissant de l?examen du moyen tir? du comportement de la famille B. et des preuves pertinentes ? cet ?gard, la Cour observe que la cour d?appel de Cluj n?a pas abord? les arguments et les preuves touchant au fait que les locataires avaient provoqu? la coupure de l?eau courante et le non-enl?vement des ordures m?nag?res dans toute la maison, emp?chant l?utilisation normale de celle-ci, alors que les juridictions de premi?re et de deuxi?me instance avaient soulign? la concordance des t?moignages sur ce point.
46.??Eu ?gard aux consid?rations qui pr?c?dent, la Cour estime que la cour d?appel de Cluj, dans l?arr?t du 12 juillet 2001, n?a pas proc?d? ? un examen approfondi et s?rieux des moyens du requ?rant conform?ment aux exigences d?un proc?s ?quitable. Or, m?me si les tribunaux ne sauraient ?tre tenus d?exposer les motifs de rejet de chaque argument d?une partie (Ruiz?Torija c. Espagne, arr?t du 9 d?cembre 1994, s?rie A no 303-A, ? 29), ils ne sont tout de m?me pas dispens?s d?examiner d?ment et de r?pondre aux principaux moyens que soul?ve celle-ci (voir, mutatis mutandis, Donadze, pr?cit?, ? 35).
47.??La Cour conclut d?s lors que le requ?rant n?a pas b?n?fici?, devant la cour d?appel de Cluj, d?un proc?s ?quitable au sens de l?article 6 ? 1 de la Convention. Partant il y a eu violation de cette disposition.
II.??SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 1 DU PROTOCOLE No 1
48.??Le requ?rant d?nonce une atteinte ? son droit au respect de ses biens en raison de l?impossibilit? prolong?e dans laquelle il s?est trouv? de jouir de mani?re effective de son appartement compte tenu des dispositions l?gales en mati?re de prorogation des baux d?habitation et de leur application dans l?action en expulsion qu?il a engag?e contre ses locataires. Il invoque l?article 1 du Protocole no 1, ainsi libell??:
??Toute personne physique ou morale a droit au respect de ses biens. Nul ne peut ?tre priv? de sa propri?t? que pour cause d?utilit? publique et dans les conditions pr?vues par la loi et les principes g?n?raux du droit international.
Les dispositions pr?c?dentes ne portent pas atteinte au droit que poss?dent les Etats de mettre en vigueur les lois qu?ils jugent n?cessaires pour r?glementer l?usage des biens conform?ment ? l?int?r?t g?n?ral ou pour assurer le paiement des imp?ts ou d?autres contributions ou des amendes.??
A.??Sur la recevabilit?
49.??Le Gouvernement soutient que, dans son action en expulsion, le requ?rant n?a invoqu? que l?absence de bail de la famille B., qui avait pour origine son refus de renouveler le bail conclu en avril 1998 avec cette famille en raison du comportement de celle-ci, mais n?a pas r?clam? le paiement des loyers dus par elle, ce qu?il aurait pu faire en vertu du droit commun ou de l?article 14 (5) de l?OUG no 40/1999. En outre, le requ?rant aurait pu saisir les tribunaux internes d?une action en expulsion de la famille?B. ? l??ch?ance du d?lai de cinq ans pr?vu par l?OUG no 40/1999 pour renouveler le bail en faveur des locataires, soit apr?s le 8 avril 2004.
50.??Le requ?rant conteste les arguments du Gouvernement. Il fait valoir qu?il a saisi les tribunaux internes d?un recours qui aurait d? ?tre effectif, ? savoir l?action en expulsion des locataires pour non-paiement des loyers dus. Toutefois, malgr? les dispositions de l?article 14 (2) c) de l?OUG?no?40/1999 et les preuves fournies, cette action s?est r?v?l?e inefficace. Il estime qu?il serait excessif de lui reprocher de ne pas avoir utilis? d?autres voies de recours. Il ajoute qu?en raison de l?absence de revenus de la famille B., dont aucun membre n?avait un emploi, une action en paiement de loyers aurait ?t? inutile. Par ailleurs, le requ?rant consid?re que l?application de l?OUG no 40/1999 exclut celle du droit commun et que l?article 14 (2) c) de cette ordonnance lui permettait de recouvrer la possession de son appartement dans un d?lai plus court. S?agissant de l?introduction d?une nouvelle action en expulsion apr?s le d?lai de cinq ans, il soutient que l?OUG no 40/1999 pr?voit la possibilit? de prorogations successives et que le Gouvernement n?a fourni aucun exemple de jurisprudence interne pertinente au sujet de l?action mentionn?e.
51.??La Cour consid?re que l?argument du Gouvernement revient ? soulever en substance une exception de non-?puisement des voies de recours internes. A la lumi?re de l?ensemble des arguments des parties et des circonstances de l?affaire, la Cour estime que cette exception, dans ses deux branches, est ?troitement li?e au fond du grief en cause et d?cide de la joindre au fond (voir, mutatis mutandis, Ceglia c. Italie, no 21457/04, ? 24, 19 octobre 2006). Par ailleurs, elle constate que ce grief n?est pas manifestement mal fond? au sens de l?article 35 ? 3 de la Convention et qu?il ne se heurte ? aucun autre motif d?irrecevabilit?. Il convient donc de le d?clarer recevable.
B.??Sur le fond
1.??Th?ses des parties
52.??Le Gouvernement admet que le refus de la cour d?appel de Cluj d?accueillir l?action en expulsion de la famille B. s?analyse en une ing?rence dans le droit du requ?rant d?user de son appartement, qu?il convient d?examiner sous l?angle du second alin?a de l?article 1 du Protocole no 1 au titre de la r?glementation de l?usage des biens. Selon le Gouvernement, cette ing?rence ?tait pr?vue par la loi, ? savoir les articles 13 et 14 de?l?OUG?no?40/1999 qui ?non?aient de mani?re expresse et limitative les cas dans lesquels le propri?taire pouvait refuser de renouveler un contrat de bail. Par ailleurs, il soutient que l?ing?rence en question visait un but l?gitime d?int?r?t g?n?ral, la protection des int?r?ts des locataires dans le contexte de la p?nurie de logements bon march?, et n??tait pas disproportionn?e ? celui-ci.
53.??Pour ce qui est de la proportionnalit? de l?ing?rence, le Gouvernement se r?f?re ? l?affaire Robitu c. Roumanie (no 33352/96, d?cision de la Commission du 20 mai 1998, D?cisions et rapports (DR) 49, p. 67), qu?il estime similaire au cas d?esp?ce. Par ailleurs, le Gouvernement soutient que l?OUG no 40/1999 m?nageait un juste ?quilibre entre les int?r?ts en jeu?; elle permettait aux propri?taires, ? certaines conditions, de refuser de renouveler un bail arriv? ? ?ch?ance et de n?gocier le montant du loyer et m?me de l?augmenter si les revenus du locataire augmentaient aussi.
54.??Le requ?rant conteste les arguments du Gouvernement. Il soutient que l?article 14 de l?OUG no 40/1999 ne saurait passer pour constituer la base l?gale de l?ing?rence litigieuse puisque la cour d?appel de Cluj a justement ?vit? de donner effet ? cet article qui permettait au propri?taire de ne pas renouveler le contrat de bail. Par ailleurs, il conteste le caract?re pr?visible de certaines expressions figurant dans l?article 13 de l?OUG?no?40/1999, telles que ??d?g?ts importants?? et ??utilisation normale du logement??. Estimant qu?en l?esp?ce, l?ing?rence litigieuse ne saurait poursuivre un but l?gitime, compte tenu de la d?gradation de l?appartement par les locataires et du comportement de ces derniers emp?chant l?utilisation normale de l?immeuble par les autres locataires, le requ?rant conteste le caract?re proportionn? de l?ing?rence en cause. A ce titre, s?appuyant sur l?affaire Radovici et Stanescu pr?cit?e, il consid?re que, par son arr?t du 12?juillet 2001, la cour d?appel de Cluj a m?connu en faveur des locataires l??quilibre relatif instaur? par l?OUG no 40/1999 et par la loi no 114/1996 dont les dispositions protectrices des locataires pesaient d?j? lourdement sur les propri?taires, dans la mesure o? elle a refus? de sanctionner le d?faut de paiement des loyers et le comportement des locataires. Le requ?rant avance que l?arr?t de la cour d?appel de Cluj l?a condamn? ? maintenir la famille B. dans son appartement dans les m?mes conditions contractuelles jusqu?en?mai 2005, lorsque l?immeuble a d? ?tre d?moli.
2.??Appr?ciation de la Cour
a)??Principes g?n?raux se d?gageant de la jurisprudence de la Cour
55.??La Cour rappelle que l?article 1 du Protocole no 1 exige, avant tout et surtout, qu?une ing?rence de l?autorit? publique dans la jouissance du droit au respect des biens soit l?gale. En particulier, le deuxi?me alin?a de cet article, tout en reconnaissant aux Etats le droit de r?glementer l?usage des biens, pose la condition que ce droit s?exerce par la mise en vigueur de ??lois??, le principe de l?galit? pr?supposant l?existence de normes de droit interne suffisamment accessibles, pr?cises et pr?visibles dans leur application (voir, mutatis mutandis, Broniowski?c.?Pologne [GC], no?31443/96, ? 147, CEDH 2004-V, avec d?autres r?f?rences). La Cour est en outre appel?e ? v?rifier si la mani?re dont le droit interne est interpr?t? et appliqu?, m?me en cas de respect des exigences l?gales, produit des effets conformes aux principes de la Convention (Beyeler c. Italie [GC], no?33202/96, ?? 108-110, CEDH 2000-I).
56.??Par ailleurs, l?ing?rence dans le droit de propri?t? doit non seulement viser un ??but l?gitime?? conforme ? ??l?int?r?t g?n?ral??, mais ?galement garder un rapport raisonnable de proportionnalit? entre les moyens employ?s et le but vis? par toute mesure appliqu?e par l?Etat, y compris les mesures destin?es ? r?glementer l?usage des biens d?un individu. C?est ce qu?exprime la notion du ??juste ?quilibre?? qui doit ?tre m?nag? entre les exigences de l?int?r?t g?n?ral de la communaut? et les imp?ratifs de la sauvegarde des droits fondamentaux de l?individu. Dans des affaires concernant le fonctionnement d?une l?gislation de grande ampleur sur le logement, cette appr?ciation peut porter non seulement sur l??tendue de l?ing?rence de l?Etat dans la libert? contractuelle et les relations contractuelles sur le march? locatif mais aussi sur l?existence de garanties proc?durales et autres destin?es ? assurer que le fonctionnement du syst?me et son impact sur les droits patrimoniaux du propri?taire ne soient ni arbitraires ni impr?visibles. L?incertitude ? qu?elle soit l?gislative, administrative, ou qu?elle tienne aux pratiques suivies par les autorit?s ? est un facteur qu?il faut prendre en compte pour appr?cier la conduite de l?Etat. En effet, lorsqu?une question d?int?r?t g?n?ral est en jeu, les pouvoirs publics sont tenus de r?agir en temps utile, de fa?on correcte et avec la plus grande coh?rence (voir, mutatis mutandis, Broniowski, pr?cit?, ? 151, et Hutten-Czapska c. Pologne, [GC], no?35014/97, ?? 167-168, CEDH 2006-…).
b)??Application en l?esp?ce des principes susmentionn?s
57.??En l?esp?ce, la Cour rel?ve qu?il n?est pas contest? que les dispositions l?gales internes prorogeant de droit les baux d?habitation, et notamment l?OUG no 40/1999 dont l?application par la cour d?appel de Cluj a entra?n? le maintien de la famille B. dans l?appartement du requ?rant, s?analysent en une r?glementation de l?usage des biens et que le second alin?a de l?article 1 du Protocole no 1 entre d?s lors en jeu (Hutten-Czapska, pr?cit?, ?? 160-161).
58.??S?agissant de la base l?gale de l?ing?rence, elle observe que, pour rejeter l?action en expulsion engag?e par le requ?rant et constater que la famille B. avait le droit de voir proroger son bail, la cour d?appel de Cluj s?est fond?e sur l?inapplicabilit? en l?esp?ce des hypoth?ses vis?es ? l?article?13 de l?OUG no 40/1999, sans toutefois faire la moindre r?f?rence au cas pr?vu par l?article 14 (2) c) de cette m?me norme, qui excluait la prorogation du bail en cas de retard de trois mois dans le paiement du loyer par le locataire. R?it?rant que le principe de l?galit? signifie ?galement l?existence de normes de droit interne non seulement suffisamment accessibles et pr?cises, mais ?galement pr?visibles dans leur application, la Cour estime que, ? supposer m?me que l?ing?rence litigieuse f?t compatible avec la condition de l?galit?, la mani?re dont l?OUG no 40/1999 a ?t? appliqu?e par la cour d?appel de Cluj en l?esp?ce entre en ligne de compte dans l?examen de la conformit? de la mesure litigieuse aux exigences du juste ?quilibre entre les int?r?ts en pr?sence (voir, mutatis mutandis, Beyeler, pr?cit?, ?? 108 et 110, et Cleja et Mihalcea c. Roumanie, no?77217/01, ? 47, 8 f?vrier 2007).
59.??Avec le Gouvernement, la Cour admet que les mesures adopt?es par le l?gislateur national – destin?es, d?une part, ? contr?ler l?augmentation des loyers et, d?autre part, ? prolonger la validit? des baux en cours, sauf dans quelques situations exceptionnelles pr?vues de mani?re expresse et limitative – poursuivaient un but d?int?r?t g?n?ral, ? savoir la protection des locataires dans une situation qui se caract?risait par la p?nurie de logements bon march?.
60.??Le syst?me ainsi mis en place par les autorit?s nationales n?est pas critiquable en soi, vu notamment la grande marge d?appr?ciation autoris?e par le second alin?a de l?article 1 du Protocole no 1. Cependant, d?s lors qu?il comportait le risque d?imposer au bailleur une charge excessive quant ? la possibilit? de disposer de son bien, les autorit?s ?taient tenues d?instaurer des proc?dures ou des m?canismes l?gislatifs pr?visibles et coh?rents, en pr?voyant certaines garanties pour que leur mise en ?uvre et leur incidence sur le droit de propri?t? du bailleur ne soient ni arbitraires ni impr?visibles (voir, mutatis mutandis, Immobiliare Saffi c. Italie [GC], no?22774/93, ?? 49 et 54, CEDH 1999-V, et Radovici et Stanescu, pr?cit?, ??76). A ce titre, nonobstant le silence de l?article 1 du Protocole no 1 en mati?re d?exigences proc?durales, les proc?dures applicables en l?esp?ce doivent aussi offrir ? la personne concern?e une occasion ad?quate d?exposer sa cause aux autorit?s comp?tentes afin de contester effectivement les mesures portant atteinte aux droits garantis par cette disposition. Pour s?assurer du respect de cette condition, il y a lieu de consid?rer les proc?dures applicables d?un point de vue g?n?ral (Jokela c.?Finlande, no 28856/95, ? 45, CEDH 2002-IV).
61.??La Cour rappelle qu?elle a d?j? examin? dans l?affaire Radovici et Stanescu pr?cit?e si l?OUG no 40/1999 a instaur? de tels garde-fous pour ?viter les risques d?impr?visibilit? ou d?arbitraire. Il convient de noter que, si les deux affaires sont similaires pour autant qu?elles concernent la prorogation de droit des baux d?habitation en raison de l?absence de notification dans le d?lai pr?vu par l?OUG no 40/1999 et arriv? ? ?ch?ance avant que des proc?dures d?expulsion pendantes prennent fin, il s?agissait n?anmoins dans l?affaire pr?cit?e du cas de propri?taires qui ne disposaient d?aucun contrat de bail avec les anciens locataires de l?Etat en raison du refus de ces derniers de leur reconna?tre cette qualit?.
62.??Au regard des crit?res susmentionn?s, il convient d?examiner si, dans le cadre du syst?me mis en place par les autorit?s, la mise en ?uvre en l?esp?ce des proc?dures pr?vues par l?OUG no 40/1999 pour garantir au bailleur la protection de son droit de propri?t? a m?nag? un juste ?quilibre entre les int?r?ts en pr?sence et n?a pas donn? lieu ? des r?sultats arbitraires ou impr?visibles. La Cour observe d?abord que l?OUG no 40/1999 posait le principe de la prorogation l?gale des baux d?habitation qui avaient ?t? soumis ? la loi no 17/1994, tel le bail de la famille B., ce qui avait pour effet le maintien des anciens locataires de l?Etat dans les appartements qu?ils occupaient pour une dur?e fix?e ? cinq ans par la loi no 241/2001. N?anmoins, dans les articles 13 et 14 de l?OUG no 40/1999, le l?gislateur avait pr?vu, de mani?re expresse et limitative, quelques situations exceptionnelles qui permettaient aux propri?taires de ne pas proroger le bail dont b?n?ficiaient les occupants de leurs appartements.
63.??Observant que l?un des cas pr?vus dans l?article 14 de l?OUG?no?40/1999 ?tait le retard de trois mois cons?cutifs dans le paiement du loyer par le locataire, la Cour rappelle avoir conclu en l?esp?ce ? l?absence de tout examen, par la cour d?appel de Cluj, des preuves non r?fut?es et du moyen tir? du retard de paiement en question (voir les paragraphes 42 ? 47 ci-dessus). A l?issue de la proc?dure en cause, le requ?rant s?est vu sanctionn? pour n?avoir pas propos? ? la famille B. de renouveler son contrat de bail dans un d?lai de trente jours ?chu en?mai?1999, alors m?me qu?? cette date, son action en expulsion invoquant l?inapplicabilit? des conditions de renouvellement du bail n?avait pas encore ?t? examin?e en premier ressort par les tribunaux internes. En outre, la Cour note qu?en vertu de l?article 11 de l?OUG no 40/1999, le bail du 4 avril 1998 ?tait prorog? de droit jusqu?? la conclusion d?un nouveau bail avec la famille B. sans que le requ?rant p?t demander l?expulsion des locataires pour le non-paiement des loyers.
64.??Par ailleurs, en r?ponse aux arguments du Gouvernement, la Cour consid?re que, au regard des circonstances de l?esp?ce, il serait excessif d?imposer au requ?rant ayant introduit une proc?dure d?expulsion pour d?faut de paiement des loyers par ses locataires, laquelle proc?dure ne s?est pas r?v?l?e effective en son cas, d?engager d?autres proc?dures pour obtenir que les locataires soient condamn?s ? lui payer ces loyers.
65.??En outre, la Cour observe qu?il ressort du dossier que, disposant d?un jugement d?finitif du 17 mai 1996 condamnant les autorit?s ? lui restituer l?appartement en cause, le requ?rant a re?u, du moins pour la p?riode allant d?avril 1998 ? juin 2000, un loyer mensuel d?environ 1,35 EUR. Comme cela ressort du jugement d?finitif du 30 mars 2004 du tribunal de premi?re instance de Cluj, elle remarque qu?en raison notamment du d?faut d?entretien et de r?parations p?riodiques ainsi que de l?absence de moyens financiers pour investir dans le maintien en bon ?tat de l?immeuble, la maison en cause, qui se trouvait en bon ?tat en novembre 1997, n??tait plus propre ? l?habitation. Renvoyant aux dispositions de l?article 31 de la loi?no?114/1996 pr?cisant les crit?res ? respecter dans le calcul du loyer, la Cour estime qu?on peut donc douter que le montant du loyer susmentionn?, qui repr?sentait environ 1?% du salaire mensuel net moyen, p?t permettre de couvrir ne serait-ce que les frais d?entretien et de r?paration ainsi que les imp?ts dus pour l?appartement en question, pour ne rien dire de l?obtention d?un certain profit (voir les paragraphes 30, 32 in fine et 34 ci-dessus et, mutatis mutandis, Ghigo c. Malte, no 31122/05, ? 66, 26 septembre 2006).
66.??Enfin, la Cour ne saurait accepter les autres arguments en faveur de la proportionnalit? de l?ing?rence avanc?s par le Gouvernement, lequel soutient que, sur la base de l?OUG no 40/1999, le requ?rant aurait pu n?gocier et m?me augmenter le montant du loyer d? par la famille B., si les revenus de ces derniers augmentaient aussi, et qu?il pouvait en tout ?tat de cause engager une nouvelle proc?dure d?expulsion au terme du d?lai de cinq ans pr?vu par l?ordonnance. Elle observe que le Gouvernement n?a pas fourni d??l?ments concrets ni pour d?montrer que le requ?rant disposait d?une possibilit? effective d?obtenir en l?esp?ce un loyer plus ?lev?, susceptible de r?pondre globalement aux crit?res fix?s par l?article 31 de la loi no?114/1996, vu les difficult?s d?avoir des renseignements sur les revenus ?ventuels de la famille B., ni pour prouver l?efficacit? des proc?dures pr?vues par l?OUG no 40/1999 ? cet ?gard (voir les paragraphes?9 in fine, 32 in fine et 33 ci-dessus). Enfin, la Cour rel?ve qu?en?avril 2004, au terme du d?lai de cinq ans pr?vu par l?OUG?no?40/1999, le requ?rant disposait d?j? du jugement d?finitif du 30?mars 2004 ordonnant l?expulsion de la famille B. de l?appartement en question.
67.??A la lumi?re de ce qui pr?c?de, la Cour consid?re que, nonobstant la marge d?appr?ciation reconnue ? l?Etat d?fendeur, les restrictions subies par le requ?rant dans ? l?usage de son appartement pendant plusieurs ann?es, d?coulant du jeu combin? des dispositions pertinentes en mati?re de prorogation des baux d?habitation et notamment de la mise en ?uvre d?fectueuse des garanties mises par les autorit?s ? la disposition du bailleur, ne sauraient passer pour pr?visibles et pour avoir respect? le juste ?quilibre?? m?nager entre la protection du droit de l?individu au respect de ses biens et les exigences de l?int?r?t g?n?ral (voir, mutatis mutandis, Hutten-Czapska, pr?cit?, ? 224).
68.??Certes, l?Etat roumain a h?rit? de la p?riode communiste une p?nurie aigu? de logements ? louer ? un prix raisonnable et a d?, de ce fait, arbitrer sur les questions extraordinairement complexes et socialement sensibles que posait la conciliation des int?r?ts antagonistes des propri?taires et des locataires. Il avait ? prot?ger le droit de propri?t? des premiers, d?une part, et ? respecter les droits sociaux des seconds, d?autre part. N?anmoins, les int?r?ts l?gitimes de la collectivit? appellent en pareil cas une r?partition ?quitable de la charge sociale et financi?re que supposent la transformation et la r?forme du logement dans le pays. Cette charge ne saurait, comme c?est le cas en l?esp?ce, reposer sur un groupe social particulier, quelle que soit l?importance que rev?tent les int?r?ts de l?autre groupe ou de la collectivit? dans son ensemble (voir, mutatis mutandis, Hutten-Czapska pr?cit?, ? 225, et Radovici et Stanescu, pr?cit?, ? 88).
69.??Par cons?quent, la Cour rejette l?exception pr?liminaire du Gouvernement et conclut ? la violation de l?article 1 du Protocole no 1.
III.??SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
70.??Aux termes de l?article 41 de la Convention,
??Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable.??
A.??Dommage
71.??Le requ?rant demande 10?800 euros (??EUR??) au titre du dommage mat?riel subi entre mai 1999 et mai 2005 en raison du d?faut de jouissance de l?appartement en cause et, par cons?quent, du terrain de l?immeuble, pr?judice calcul? en prenant en compte un loyer mensuel de 150?EUR correspondant au loyer le plus bas pour un appartement d?une pi?ce sur le march? locatif de Cluj-Napoca pendant la p?riode concern?e. Pour le dommage moral, il sollicite 5?000?EUR pour la r?paration des d?sagr?ments et des souffrances r?sultant de l?impossibilit? d?utiliser son bien. En r?ponse ? l?argument du Gouvernement relatif ? sa qualit? de copropri?taire de l?appartement, le requ?rant r?plique que les proc?dures internes ont ?t? engag?es par tous les copropri?taires, qu?il a men? toutes les proc?dures pertinentes ?galement dans l?int?r?t de son fr?re et qu?il s?agissait du droit d?administrer le bien et non de celui de le vendre. Enfin, le requ?rant soumet une copie du contrat de donation du droit de copropri?t? fait par son fr?re en faveur de son fils.
72.??Apr?s avoir not? que le requ?rant n?est que copropri?taire du bien et qu?il ne saurait all?guer avoir subi un pr?judice du fait de l?occupation, par la famille B, du terrain de l?immeuble tant que l?objet de l?action en expulsion se limitait ? l?appartement en question, le Gouvernement r?it?re ses arguments relatifs aux voies de recours dont disposait le requ?rant pour faire condamner la famille B. au paiement des loyers dus. En ordre subsidiaire, le Gouvernement consid?re qu?il convient de tenir compte de ce qu?? l??poque des faits, le requ?rant ne pouvait obtenir qu?un loyer plafonn?. Appliquant les crit?res de calcul du loyer pr?vus par l?OUG?no?40/1999 pour les logements se trouvant dans le patrimoine de l?Etat, il estime que le requ?rant pouvait obtenir pour son appartement un loyer mensuel de 79?688?ROL, soit environ 5?EUR ? la date d?entr?e en vigueur de l?ordonnance. En ce qui concerne la demande pour pr?judice moral, le Gouvernement estime que ce pr?judice serait suffisamment compens? par le constat de violation.
73.??La Cour a constat? la violation des articles 6 ? 1 de la Convention et?1 du Protocole no 1 en raison de l?iniquit? de la proc?dure d?expulsion de la famille B. et des restrictions disproportionn?es support?es par le requ?rant pendant plusieurs ann?es dans l?usage de son appartement. L?octroi d?une somme pour privation de jouissance de son appartement est donc en liaison directe avec la violation ainsi constat?e par la Cour. Tout en admettant que le requ?rant a ind?niablement subi un pr?judice mat?riel du fait de la violation constat?e, la Cour rel?ve n?anmoins que les ?l?ments du dossier ne permettent pas d??tablir avec pr?cision l?ampleur du pr?judice effectivement subi.
74.??S?agissant de sa demande au titre du pr?judice moral, la Cour consid?re que la frustration r?sultant des restrictions pr?cit?es support?es par le requ?rant dans l?usage de son appartement et de l?iniquit? de la proc?dure d?expulsion ne saurait ?tre r?par?e par le simple constat de violation figurant dans cet arr?t.
75.??Dans ces circonstances, eu ?gard ? l?ensemble des ?l?ments dont elle dispose et statuant en ?quit?, comme le veut l?article 41 de la Convention, la Cour alloue au requ?rant 9?000?EUR, toutes causes de pr?judice confondues.
B.??Frais et d?pens
76.??Justificatifs ? l?appui, le requ?rant demande ?galement 500?EUR pour les d?pens relatifs ? la traduction des observations envoy?es ? la Cour et pour les frais de poste. Par ailleurs, indiquant n?avoir pas gard? de justificatifs, il laisse ? l?appr?ciation de la Cour le montant qu?il conviendrait de lui allouer pour les honoraires d?avocat et d?huissier de justice encourus dans les proc?dures internes qui, ? son avis, s??levaient ? environ 3?000 EUR.
77.??Le Gouvernement ne s?oppose pas ? l?octroi d?une somme au titre des frais et d?pens pour autant qu?il s?agisse de d?penses r?elles, n?cessaires et raisonnables, mais note que le requ?rant n?a justifi? que des frais de traduction d?un montant de 350 EUR.
78.??La Cour rel?ve que seule une partie des frais invoqu?s par le requ?rant a ?t? r?ellement et n?cessairement expos?e et se rapporte aux violations constat?es. Compte tenu des ?l?ments en sa possession et des crit?res susmentionn?s, la Cour estime raisonnable d?octroyer au requ?rant 500?EUR tous frais confondus.
C.??Int?r?ts moratoires
79.??La Cour juge appropri? de baser le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1.??Joint au fond l?exception pr?liminaire du Gouvernement relative au non-?puisement des voies de recours internes et la rejette?;
2.??D?clare la requ?te recevable?;
3.??Dit qu?il y a eu violation de l?article?6?? 1 de la Convention?;
4.??Dit qu?il y a eu violation de l?article 1 du Protocole no 1?;
5.??Dit
a)??que l?Etat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article?44???2 de la Convention, 9?000?EUR (neuf mille euros) tous pr?judices confondus et 500?EUR (cinq cent euros) pour frais et d?pens?;
b)??que les montants en question seront ? convertir dans la monnaie de l?Etat d?fendeur au taux applicable ? la date du r?glement et qu?il convient d?ajouter ? ceux-ci toute somme pouvant ?tre due ? titre d?imp?t?;
c)??qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage?;
6.??Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 4 mars 2008 en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement.
Santiago Quesada?Josep Casadevall?
?Greffier?Pr?sident
Les noms des juges doivent ?tre suivis par UNE VIRGULE et un RETOUR DE LIGNE (Maj+Entr?e). Le nom du greffier ne s?aligne pas avec ceux des juges (ne pas ajouter de tab).

NE PAS ajouter les noms des suppl?ants.

Indiquer seulement la date des d?lib?rations de la chambre qui adopte l?arr?t.

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A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

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