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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE BRONIOWSKI c. POLOGNE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 1
Articoli: 41, 35, P1-1
Numero: 31443/96/2004
Stato: Polonia
Data: 2004-06-22 00:00:00
Organo: Grande Camera
Testo Originale

Conclusione: Eccezione preliminare respinta (non esaurimento delle vi di ricorso interne); Violazione di P1-1; Sddisfazione equa riservata; Rimborso parziale oneri e spese- procedimento della Convenzione
CAUSA BRONIOWSKI C. POLONIA
( Richiesta no 31443/96)
SENTENZA
STRASBURGO
22 giugno 2004

Nella causa Broniowski c. Polonia,
La Corte europea dei Diritti dell’uomo, riunendosi in una Grande Camera composta da:
SIGG. L. Wildhaber, presidente,
C.L. Rozakis, J. – P. Costa, G. Ress, Sir Nicolas Bratza, la Sig.ra E. Palm, il
Sig. L. Caflisch, la Sig.ra V. Str??nick?,
Sigg. V. Butkevych, B. Zupančič, J. Hedigan, il Sig. Pellonp??,
A.B,. Baka, R. Maruste, il Sig. Ugrekhelidze, S. Pavlovschi, L. Garlicki, giudici, e di M. P. Mahoney, cancelliere,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 15 ottobre 2003 e 26 maggio 2004,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa ultima, data:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 31443/96) diretta contro la Repubblica della Polonia e in cui un cittadino di questo Stato, il Sig. J. B. (“il richiedente”), aveva investito la Commissione europea dei Diritti dell’uomo (“la Commissione”) il 12 marzo 1996 in virt? del vecchio articolo 25 della Convenzione di salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle Libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il richiedente che ? stato ammesso a favore dell’assistenza giudiziale, ? stato rappresentato dal Sig. Z. C., avvocato a Cracovia, ed il Sig. W. H., avvocato a Varsavia. Il governo polacco (“il Governo”) ? stato rappresentato dai suoi agenti, da prima il Sig. K. Drzewicki poi il Sig. J. Wo??siewicz, tutti due del ministero delle Cause estere.
3. Il richiedente adduceva in particolare la violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1 per il fatto che non aveva potuto fare valere il suo diritto ad essere indennizzato per i beni che la sua famiglia aveva dovuto abbandonare nei “territori al di l? del Boug.”
4. La richiesta ? stata trasmessa alla Corte il 1 novembre 1998, data di entrata in vigore del Protocollo no 11 alla Convenzione (articolo 5 ? 2 del Protocollo no 11).
5. La richiesta ? stata assegnata alla quarta sezione.
Il 26 marzo 2002, una camera costituita in seno a suddetta sezione e composta di Sir Nicolas Bratza, presidente, il Sig. Sig. Pellonp??, la Sig.ra E. Palm, il Sig. J. Makarczyk, la Sig.ra V. Str??nick?, il Sig. R. Maruste ed il Sig. S. Pavloschi, giudici, cos? come del Sig. M. O’Boyle, cancelliere di sezione, si ? sciolta a profitto della Grande Camera, poich? nessuna delle due parti vi si ? opposta (articoli 30 della Convenzione e 72 dell’ordinamento). Lo stesso giorno la camera ha deciso che tutte le richieste similari di cui la Corte era investita dovevano essere assegnate alla quarta sezione e che il loro esame doveva essere rinviato finch? la Grande Camera avesse reso la sua sentenza nello specifico.
6. La composizione della Grande Camera ? stata stabilita conformemente agli articoli 27 ?? 2 e 3 della Convenzione e 24 dell’ordinamento.
7. Con una decisione del 19 dicembre 20021, al termine di un’udienza sull’ammissibilit? ed il merito (articolo 54 ? 3 dell’ordinamento) la Corte ha dichiarato la richiesta ammissibile.
8. Tanto il richiedente che il Governo hanno deposto delle osservazioni scritte sul merito della causa, articolo 59 ? 1 dell’ordinamento. In seguito, ciascuna delle parti ha sottoposto dei commenti scritti sulle osservazioni dell’altro. Il richiedente ha presentato anche delle domande di soddisfazione equa alle quali il Governo ha risposto.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
9. Il richiedente ? un cittadino polacco nato nel 1944 e domiciliato a Wieliczka, nella regione di Ma?opolska (Polonia).
A. Il contesto storico
10. Le province orientali della Polonia dell? anteguerra erano (e, secondo un uso vecchio che perdura) sono sempre , conosciute sotto la denominazione “regioni di frontiera” (“Kresy”). Comprendevano delle parti importanti del territorio reale del B?larus e dell’Ucraina, cos? come dei territori intorno a Vilnius che si trova in Lituania ora.
Quando pi? tardi, dopo la Seconda Guerra mondiale, la frontiera orientale della Polonia fu fissata lungo il fiume Boug (che, nella sua parte centrale, si confonde con la linea Curzon) queste regioni di frontiera furono designate come i “territori al di l? del Boug” (“ziemie zabużańskie”).
Queste regioni furono invase dall’URSS nel settembre 1939.
11. In seguito ad accordi conclusi tra i Comitati polacchi di liberazione nazionale (Polski Komitet Wyzwolenia Narodoweg), e le vecchie repubbliche socialiste sovietiche di Ucraina (9 settembre 1944) del B?larus (9 settembre 1944) e di Lituania (22 settembre 1944) (gli “accordi delle repubbliche”-“umowy republikańskie”), lo stato polacco si avvi? ad indennizzare i “rimpatriati” dei “territori al di l? del Boug” che avevano dovuto abbandonare i loro beni immobiliari. Queste propriet? sono designate comunemente come i “beni al di l? del Boug” (“mienie zabużańskie”).
12. Secondo i calcoli del governo polacco, dal 1944 al 1953 qualcosa come 1 240 000 persone “furono rimpatriate” in virt? delle disposizioni degli accordi delle repubbliche. All’udienza, le parti hanno convenuto che la grande maggioranza dei rimpatriati era stata indennizzata per la perdita di beni consecutiva al loro rimpatrio.
A questo riguardo, il Governo dichiara anche che, a causa della delimitazione della frontiera tra la Polonia e le unioni sovietiche-e malgrado il “compenso” concesso alla Polonia dagli Alleati sotto forma di terre che appartenevano prima alla Germania e situate all’est del linea Oder-Neisse-, la Polonia ha perso il 19,78% del suo territorio.
B. Le circostanze dello specifico
13. I fatti della causa, come sono stati esposti dalle parti, si possono riepilogare come segue.
1. Fatti anteriori al 10 ottobre 1994
14. Dopo la Seconda Guerra mondiale, la nonna del richiedente fu rimpatriata da Lw?w, oggi la citt? ucraina di Lvov.
Il 19 agosto 1947, l’ufficio nazionale dei rimpatriati (Państwowy Urząd Repatriacyjny) di Cracovia emise un certificato che attestava che la nonna del richiedente era stata il proprietario di un bene immobiliare a Lw?w, consistente in un terreno di 400 m2 circa ed una casa di 260 m2.
15. L? 11 giugno 1968, il tribunale di distretto (Sąd Rejonowy) di Cracovia rese una decisione dichiarando che la madre del richiedente aveva ereditato l’insieme dei beni della sua defunta madre.
16. Ad una data ulteriore non precisata, la madre del richiedente chiese al sindaco di Wieliczka di autorizzarla ad acquisire il diritto detto di “uso continuo” (prawo użytkowania wieczystego) di un terreno che apparteneva al Tesoro pubblico (vedere anche sotto il paragrafo 66).
17. Nel settembre 1980, un perito del municipio di Cracovia stabil? un rapporto che valutava il valore della propriet? abbandonata dalla nonna del richiedente a Lw?w. Il valore reale fu stimato a 1 949 560 di vecchi zlotys (PLZ) ma, ai fini dell’indennizzo da parte dello stato, il valore fu fissato a 532 260 PLZ.
18. Il 25 marzo 1981, il sindaco di Wieliczka rese una decisione che autorizzava la madre del richiedente ad acquisire il diritto di uso continuo di un appezzamento di 467 m2 situati a Wieliczka. L’importo dei diritti da saldare ammontava a 392 PLZ per anno, essendo fissata la durata di uso da quarant’ anni come minimo e novantanove anni al massimo. L’indennizzo calcolato dal perito nel settembre 1980 fu dedotto dai diritti di uso globale che ammontavano a 38 808 PLZ, 392 PLZ x 99 anni.
Nel giugno 2002, un perito designato dal governo stabil? che questo valore corrispondeva al 2% dell’indennizzo alla quale la famiglia del richiedente aveva diritto (vedere anche il paragrafo 35 sotto).
19. La madre del richiedente decedette il 3 novembre 1989. Il 29 dicembre 1989, il tribunale del distretto di Cracovia rese una decisione dichiarando che il richiedente aveva ereditato l’insieme dei beni della defunta.
20. Nel 1992, ad una data che non ? stata precisata, il richiedente vendette la propriet? che sua madre aveva ricevuto dallo stato nel 1981.
21. Il 15 settembre 1992, il richiedente richiese all’ufficio del distretto (Urząd Rejonowy) di Cracovia il saldo dell’indennizzo che corrispondeva alla propriet? abbandonata da sua nonna a Lw?w. Sottoline? che il valore del terreno ricevuto a titolo di compenso dalla sua defunta madre era di molto inferiore a quella del bene iniziale.
22. Con una lettera del 16 giugno 1993, il servizio di urbanistica dell’ufficio di distretto di Cracovia inform? il richiedente che la sua domanda era stata portata al registro corrispondente sotto il numero R/74/92. Il passaggio pertinente di questa lettera si leggeva cos?:
“Siamo spiacenti di annunciarvi che non esiste nessuna possibilit? di rispondere attualmente alla vostra richiesta. L’articolo 81 della legge del 29 aprile 1985 sull’amministrazione e l’espropriazione di beni immobiliari [Ustawa oh gospodarce gruntami i wywłaszczaniu nieruchomości2] ? diventato in pratica lettera morta dall’entrata in vigore della legge del 10 maggio 1990 sull’autonomia locale. [L’adozione di questa legge] ha provocato il trasferimento di certi terreni [dell’ufficio locale di Cracovia] del Tesoro pubblico al comune di Cracovia. Perci?, il capo dell’ufficio del distretto di Cracovia su cui incombe, secondo le regole in vigore, di concedere gli indennizzi, non ? in grado di soddisfare le domande che gli sono sottoposte. Un’altra forma di indennizzo dovrebbe essere contemplata presto in un nuovo testo legislativo. Quindi, vi informiamo che la vostra domanda sar? trattata appena una nuova legge avr? determinato come dare seguito alle domande sottoposte dalle persone rimpatriate. “
23. Il 14 giugno 1994, la prefettura (Urząd Wojew?dzki) di Cracovia avvis? il richiedente che il Tesoro pubblico non disponeva di nessuno terreno che potesse essere accordato a titolo di compenso alle persone che avevano dovuto abbandonare dei beni nei territori al di l? del Boug.
24. Il 12 agosto 1994, il richiedente invest? la Corte amministrativa suprema (Naczelny Sąd Administracyjn), arguendo dell’inattivit? del governo per il fatto che questo non aveva fatto adottare dal Parlamento nessuna legislazione che mirava a trattare le richieste sottoposte dai rimpatriati. Chiese anche di essere indennizzato in buoni del Tesoro.
2. Fatti posteriori al 10 ottobre 1994
a) Avvenimenti sopraggiunti prima del 19 dicembre 2002, data della decisione della Corte sull’ammissibilit? della richiesta
25. Il 12 ottobre 1994, la Corte amministrativa suprema respinse il richiedente, stimando che niente denotava una qualsiasi inattivit? da parte delle autorit? dello stato. Secondo lei, “il contrario [era] dimostrato dalle risposte indirizzate all’interessato dall’ufficio di distretto e dalla prefettura di Cracovia.”
26. Il 31 agosto 1999, dopo l’entrata in vigore del decreto preso il 13 gennaio 1998 dal Consiglio dei ministri (vedere anche 51 e 52 i paragrafi sotto), l’ufficio di distretto di Cracovia trasmise al sindaco (Starosta) di Wieliczka la richiesta presentata il 15 settembre 1992 dal richiedente in vista di ottenere il saldo dell’indennizzo che gli era dovuto, cos? come la pratica corrispondente. Nell’intervallo, in seguito ad una riforma delle collettivit? territoriali, la vecchia regione di Cracovia (Wojew?dztwo Krakowskie)-nella quale si trova il distretto di Wieliczka-fu allargata e rinominata “regione di Małopolska”, (Wojew?dztwo Małopolskie).
27. L?11 aprile 2002, il sindaco di Wieliczka organizz? un appello di offerte per i beni situati a Chor?gwica, che il Tesoro pubblico metteva in vendita. Diciassette persone, rimpatriati o eredi di rimpatriati, fecero un’offerta. Il richiedente non partecip? a questa operazione.
28. Il 5 luglio 2002, il mediatore (Rzecznik Praw Obywatelskich) agendo a nome dei rimpatriati, invest? la Corte costituzionale (Trybunał Konstytucyjny) sul fondamento dell’articolo 191 della Costituzione combinato con l’articolo 188, chiedendo che siano dichiarate incostituzionali le disposizioni giuridiche che restringevano le possibilit? di soddisfare le loro pretese (vedere anche i paragrafi 50, 55, 60 e 70-71 sotto).
b) Avvenimenti sopraggiunti il 19 dicembre 2002 e dopo questa data
29. Il 19 dicembre 2002, la Corte costituzionale esamin? ed accolse la domanda del mediatore (vedere anche i paragrafi da 79 a 87 sotto). La sentenza della Corte costituzionale prese effetto il 8 gennaio 2003.
30. A questa stessa data, l’ufficio dei beni militari pubblic? un comunicato che usc? sul suo sito Internet ufficiale3 e di cui i passaggi pertinenti erano formulati cos?:
“Nella sua sentenza del 19 dicembre 2002, la Corte costituzionale ha giudicato contrarie alla Costituzione le disposizioni relative al trattamento- da parte, in particolare, dell’ufficio dei beni militari -delle domande presentate dai rimpatriati dei territori al di l? del Boug.
Ora l’esecuzione della sentenza della corte esige che le modifiche siano portate alla legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria, alla legge del 30 maggio 1996 sull’amministrazione di certe categorie di beni che appartengono al Tesoro pubblico e sull’ufficio dei beni militari, cos? come alla legge del 25 maggio 2001 sulla ristrutturazione, l’ammodernamento tecnico ed il finanziamento dell’esercito polacco per il periodo 2001-2006.
? anche necessario modificare la legge del 15 febbraio 1995 sull’imposta sul reddito delle persone giuridiche per ci? che riguarda i prodotti ricevuti dall’ufficio nella cornice delle operazioni che mirano a soddisfare le domande presentate dai rimpatriati dei territori al di l? del Boug.
In queste condizioni, l’ufficio dei beni militari potr? organizzare delle aste pubbliche di beni immobiliari una volta portate le modifiche della legislazione esistente.
Le aste pubbliche saranno oggetto di una pubblicit? nella stampa e sul sito Internet [dell’ufficio]. “
Secondo le informazione disponibili sul sito Internet dell’ufficio, questo possedeva nel 2002 due categorie di beni: da una parte, dei beni immobiliari che non erano utilizzati pi? ai fini militari e che erano in principio venduti alle aste. Questi beni erano costituiti da 13 800 ettari di terreno e di 4 500 immobili di una superficie totale di 1 770 000 m2. Comprendevano degli aeroporti militari, dei terreni di manovra, dei campi di tiro, degli ospedali, delle caserme, degli uffici, delle attrezzature di libert? e di sport, degli immobili destinati alle attivit? sociali e culturali e diversi altri beni immobiliari (stazione-servizio, laboratori, magazzini, ecc.). La seconda categoria era costituita dai beni che erano solamente provvisoriamente non utilizzati dall’esercito e che erano costituiti da 650 ettari di terreno e di immobili che rappresentavano una superficie totale di 100 000 m2.
31. L? 8 gennaio 2003, l’ufficio dei beni agricoli del Tesoro pubblico (Agencja Własności Rolnej Skarbu Państwa) organo che, all’epoca, amministrava le risorse del Tesoro pubblico in beni agricoli (Zasoby Własności Rolnej Skarbu Państwa-vedere anche sotto il paragrafo 91) pubblic? un comunicato similare che usc? sul suo sito Internet ufficiale4 e che si leggeva cos?:
“L? 8 gennaio 2003 ha preso effetto la sentenza della Corte costituzionale del 19 dicembre 2002 ricadente sulla costituzionalit? delle disposizioni che regolano l’indennizzo per i beni situati al di l? del Boug.
La sentenza della Corte impone di modificare le disposizioni relative all’amministrazione fondiaria. La sentenza non crea in s? un nuovo regime giuridico e non potrebbe costituire un fondamento per le operazioni che miravano a compensare il valore dei beni abbandonati all’infuori delle frontiere dello stato tramite il prezzo dei beni agricoli del Tesoro pubblico. I principi, condizioni e procedimenti devono essere definiti a questo riguardo dunque. Simili misure sono state prese gi? dall’Ufficio dell’alloggio e dello sviluppo urbano e dal ministero del Tesoro.
In queste condizioni, l’ufficio smetter? di organizzare delle aste per la vendita di beni immobiliari inclusi nelle sue risorse, salvo per i piccoli appezzamenti agricoli.
La decisione dell’ufficio si fonda sulla necessit? di badare al fatto che i rimpatriati dei territori al di l? del Boug vedono le loro richieste soddisfate nelle condizioni di uguaglianza per tutti questi ricorrenti. “
32. Fine 2003, i due organismi suddetti non avevano ripreso le aste pubbliche. Alla data di adozione della presente sentenza, il sito Internet dell’ufficio dei beni militari affiggeva sempre il comunicato-non modificato ?dell? 8 gennaio 2003 annunciando la cessazione delle aste pubbliche.
Il 2 febbraio 2004, due giorni dopo l’entrata in vigore della nuova legislazione sulle richieste relative ai beni situati al di l? del Boug (paragrafi 114-119 sotto) l’ufficio dei beni agricoli (Agencja Nieruchomości Rolnych) organo che, nell’intervallo, aveva sostituito l’ufficio dei beni agricoli del Tesoro pubblico (vedere anche il paragrafo 91 sotto), smise di affiggere sul suo sito Internet il comunicato dell? 8 gennaio 2003 ed aggiunse un annuncio intitolato “Informazione per i rimpatriati dei territori al di l? del Boug” (“Informacja dla zabużan”), in cui era esposta una spiegazione dettagliata dell’applicazione della nuova legge.
33. Nel frattempo, in primavera ed nell’estate 2003, nella cornice dell’elaborazione di un progetto di legge destinata a regolare le “richieste relative ai beni situati al di l? del Boug” (roszczenia zabużańskie-“il progetto di legge”-vedere anche i paragrafi 111-113 sotto) il governo si era concesso ad una stima del numero di ricorrenti e del valore delle loro richieste. Secondo lui, c’erano 4 120 domande registrate di cui 3 910 erano statei verificati ed erano considerate come rispondenti alle condizioni legali. Le richieste registrate erano valutate a tre miliardi dei nuovi zlotys polacchi (PLN). C’erano anche 82 740 domande non verificate in attesa di essere registrate di cui 74 470 probabilmente sarebbero state registrate. Il valore delle richieste non verificate erano stimate a 10,45 miliardi di PLN ed il numero totale degli aventi diritto a 78 380. Man mano che progredivano i dibattimenti parlamentari sul progetto di legge-dibattiti che furono oggetto di una larga coperta mediatica in Polonia -il numero di domande relative ai beni situati al di l? del Boug and? aumentando, essendo registrate molte nuove richieste.
34. I rapporti statistici elaborati dal governo, in particolare dal ministero del Tesoro (Ministerstwo Skarbu Państwa) ed il ministero delle Infrastrutture, (Ministerstwo Infrastruktury) non danno per l’istante nessuna indicazione sulla questione di sapere quanti di questi ricorrenti hanno ottenuto un indennizzo, e, in questo caso, se questo era integrale o parziale, e quanti di essi non hanno ancora ricevuto nulla del tutto.
L’idea di tenere un registro di queste domande ? apparsa durante l’elaborazione del progetto di legge e ? stato contemplato di tenere un tale registro all’avvenire. Tuttavia, il ministro delle Infrastrutture era gi? cosciente della necessit? di raccogliere i dati pertinenti nel luglio 20025, quando rispose ad una domanda posta da un deputato, J.D, concernente, per riprendere i termini di questo, “l’estinzione definitiva degli obblighi dello stato polacco al riguardo delle persone che avevano lasciato dietro esse, dopo la Seconda Guerra mondiale, i loro beni immobiliari al di l? della frontiera orientale.” Nella sua risposta, il ministro dichiar? in particolare:
“In risposta alla domanda relativa al numero di domande non soddisfatte, bisogna dire che questo numero ? stato stimato dal Consiglio dei ministri [Urząd Rady Ministr?w] a circa 90 000 all’inizio degli anni 1990. ? attualmente, molto difficile concedersi ad una tale stima. (…) In pratica, ogni erede legale [di una persona che aveva abbandonato dei beni al di l? del Boug] poteva, e pu? sempre, ottenere un certificato -al momento una decisione-[che attesta il suo diritto a] una parte dei beni abbandonati. Secondo quali criteri occorre valutare il numero di domande soddisfate e non soddisfatte? Bisogna prendere in conto il numero di domande presentate, ivi comprese [poich? ce ne sono parecchie] le domande presentate dagli eredi che riguardano un bene abbandonato dal suo proprietario (il testatore) o meglio il numero di beni abbandonati al di l? delle frontiere dello stato?
? anche difficile stimare il numero di persone che hanno potuto fare valere il loro diritto, in particolare in ragione del fatto che questo diritto pu? essere eseguito in tutto il paese ed capita spesso che sia stato accolto parzialmente in differenti regioni fino all’ordinamento totale della causa. Questa situazione crea delle condizioni nelle quali l?avente diritto pu? abusare dei suoi diritti -della qual cosa siamo stati avvertiti dai governatori e dai sindaci. Questi suggeriscono di conseguenza di tenere un registro dei certificati che attestano del diritto a ricevere dei beni a titolo di compenso. Tuttavia, attualmente, non c’? sistema di registrazione unico e completo dei certificati e delle decisioni che riconoscono il diritto dei richiedenti a [dei tali beni].
Perci?, la risposta alla domanda del deputato in quanto alle modalit? di trattamento di queste[richieste relative ai beni situati al di l? del Boug] e alle soluzioni giuridiche possibili dipende dall’esistenza di informazionia ffidabili sul numero di domande non soddisfatte. Se appare che questo numero ? importante e che tutte le domande che si sono potute accogliere in virt? delle leggi applicabili, bisogner? trovare allora altre soluzioni legislative- il che, tuttavia, sarebbe particolarmente difficile avuto riguardo ai problemi economici e finanzieri dello stato. “
35. Il 12 giugno 2003, il governo produsse un rapporto di valutazione stabilita il 14 giugno 2002 da un perito che aveva designato. Il valore della propriet? che la nonna del richiedente aveva dovuto abbandonare era stimato a 390 000 PLN. Il perito dichiarava che la famiglia del richiedente aveva ricevuto fino a quel momento il 2% dell’indennizzo dovuto.
36. Il 28 ottobre 2003, il sindaco di Wieliczka organizz? una richiesta di offerte per i beni situati a Chor?gwica e Niepołomice (regione di Małopolska), che il Tesoro pubblico metteva in vendita. I prezzi di riserva ammontavano rispettivamente a 150 000 PLN e 48 000 PLN. Parecchie persone riguardate dai beni situati al di l? del Boug fecero un’offerta. La prima propriet? fu venduta per 900 000 PLN, la secondo per 425 000 PLN. Il richiedente non partecip? a questa operazione.
37. Dal 30 gennaio 2004, in applicazione della legge del 12 dicembre 2003 sul compenso del valore dei beni abbandonati al di l? delle frontiere reali dello stato polacco col prezzo di acquisto o il diritto di uso continuo di beni dello stato (Ustawa oh zaliczaniu na poczet ceny sprzedaży albo opłat z tytułu użytkowania wieczystego nieruchomości Skarbu Państwa wartości nieruchomości pozostawionych poza obecnymi granicami Państwa polskiego-“la legge di dicembre 2003”), si considera che lo stato ? sollevato dai suoi obblighi a riguardo di persone che, come il richiedente, hanno ricevuto dei beni a titolo di compenso in virt? di leggi precedenti (vedere anche sotto il paragrafo 116).
38. Il 30 gennaio 2004, cinquantuno deputati del partito di opposizione “Programma civico” (Platforma Obywatelska) investirono la Corte costituzionale per contestare parecchie disposizioni della legge di dicembre 2003 (vedere anche il paragrafo 120 sotto).
II. IL DIRITTO E LE PRATICA INTERNI PERTINENTI
A. Il rispetto dell’obbligo, previsto dai trattati internazionali, di indennizzare i rimpatriati,
39. Gli accordi delle repubbliche (vedere anche il paragrafo 11 sopra) furono redatti in modo similare. L’articolo 3 di ciascuno di questi accordi enunciava le regole concernenti la natura e l’importo dei beni che i rimpatriati potevano portare con essi all’epoca del loro rimpatrio ed obbligava le Parti contraenti a rimborsare loro il valore dei beni che dovevano lasciare dietro essi.
40. L’articolo 3 dell’accordo del 9 settembre 1944 tra i Comitati polacchi di liberazione nazionale ed il governo della repubblica socialista sovietica (RSS) di Ucraina concernente il rimpatrio dei cittadini polacchi dal territorio del RSS di Ucraina cos? come della popolazione ucraina del territorio della Polonia (Układ pomiędzy Polskim Komitetem Wyzwolenia Narodowego ha Rządem Ukraińskiej Socjalistycznej Republiki Rad dotyczący ewakuacji obywateli polskich z terytorium U.S.R.R. i ludności gli ukraińskiej z terytorium Polski-“l’accordo applicabile”), nei suoi passaggi pertinenti, era formulato cos?:
“2. I rimpatriati sono autorizzati a portare dei vestiti, delle scarpe, della biancheria, degli effetti letterecci, dei prodotti alimentari, del materiale e degli elettrodomestici, degli animali di allevamento, delle bardature ed altri articoli domestici o agricoli di un peso totale che va fino a due tonnellate per famiglia, cos? come il bestiame ed i pollami annessi allo sfruttamento che lasciano.
3. Le persone che hanno un mestiere o un’arte specifica (operai, artigiani, medici, artisti, scienziati, ecc.) sono autorizzate a portare i beni necessari all’esercizio di questo mestiere o di questa arte.
4. ? vietato portare:
a) dei contanti, banconote o documenti di oro o di denaro qualunque siano, eccetto zlotys polacchi in biglietti per un importo massimo di 1 000 zlotys per persona o di 1 000 rubli sovietici per persona;
b) dell’oro e del platino in polvere, in lega o in frantumi;
c) delle pietre preziose allo stato grezzo,;
d) delle opere d?arte e delle antichit?, che facciano parte di una collezione o costituiscono delle unit? separate, se non appartengono alla famiglia del rimpatriato;
e) delle armi, eccetto i fucili da caccia, e del materiale militare;
f) delle fotografie, eccetto le fotografie personali, piani e carte geografiche,;
g) delle automobili e moto,;
h) dei mobili, che siano trasportati in treno o in automobile, in ragione delle difficolt? di trasporto dovuto al periodo di guerra.
(…)
6. Il valore dei beni mobili cos? come dei beni immobiliari abbandonati sar? rimborsato ai rimpatriati, in funzione delle stime fatte dalle assicurazioni conformemente alla legislazione in vigore nello stato polacco ed nella repubblica socialista sovietica dell’Ucraina. In caso di mancanza di valutazione stabilita dall’assicurazione, i beni mobiliari ed immobiliari saranno valutati dai mandatari e rappresentanti delle Parti. Le Parti contraenti si avviano a badare al fatto che le case delle citt? e villaggi evacuati a causa di un spostamento di persone siano messe in precedenza a disposizione dei rimpatriati. “
41. Il 21 luglio 1952, il governo della Repubblica della Polonia, da una parte, ed i governi dell’unione sovietica e delle repubbliche socialiste sovietiche di Ucraina, del B?larus e della Lituania, dall?altra parte, conclusero un accordo sugli indennizzi reciproci provocati dal rimpatrio di certi gruppi di popolazione e la delimitazione della frontiera tra la Polonia e le unioni sovietiche (Umowa między Rządem Rzeczypospolitej Polskiej, z jednej strony i Rządem Związku Socjalistycznych Republik Radzieckich, Rządem Ukraińskiej Socjalistycznej Republiki Radzieckiej, Rządem Białoruskiej Socjalistycznej Republiki Radzieckiej, Rządem Litewskiej Socjalistycznej Republiki Radzieckiej, z drugiej strony, oh wzajemnych rozliczeniach wynikłych w związku z ewakuacją ludności i delimitacją polsko-radzieckiej granicy państwowej-“il Patto del 1952”). L’articolo 2 del patto si leggeva cos?:
“Per procedere ai compensi reciproci definitivi e globali dei beni mobiliari ed immobiliari, dei prodotti agricoli e dei raccolti abbandonati sul territorio della Repubblica di Polonia e dell’unione sovietica dalla popolazione esportata in seguito alla delimitazione della frontiera tra la Polonia e le unioni sovietiche, il governo della Repubblica della Polonia si impegna a pagare al governo dell’unione sovietica 76 (settantasei) milioni di rubli. “
42. Dal 1946 ad oggi, il diritto polacco ha sempre contemplato che i rimpatriati dei territori al di l? del Boug potevano beneficiare di una deduzione che corrispondeva al valore dei beni abbandonati in seguito alla Seconda Guerra mondiale, da fare valere o sui diritti di uso continuo o sul prezzo di acquisto di un terreno che appartiene al Tesoro pubblico.
43. Questa disposizione ? stata ripresa in parecchi testi di legge, a cominciare dal decreto del 6 dicembre 1946 sul trasferimento di propriet? di beni non agricoli appartenenti allo stato situati nei territori riconquistati e nell’ex-citt? libera di Gdańsk (Dekret oh przekazywaniu przez Państwo mienia nierolniczego na obszarze Ziem Odzyskanych i b. Wolnego Miasta Gdańska).
I “territori riconquistati” (“Ziemie Odzyskane”) sono i vecchi territori tedeschi situati all’est dela linea Oder-Neisse, che gli Alleati vittoriosi -su proposta di Stalin- hanno offerto a titolo di compenso ai polacchi per i “territori al di l? del Boug” che erano stati tolti loro dall’URSS.
In virt? della politica delle autorit? a questa epoca, i “territori riconquistati” e Gda?sk, dopo lo sfratto dei tedeschi che vi risiedevano, dovevano servire ad ospitare i cittadini polacchi “rimpatriati” dai “territori al di l? del Boug”, cio? situati al di l? del linea Curzon. Questi rimpatriati beneficiavano di una precedenza per l’acquisto di terreni.
44. Altri decreti e leggi furono applicati tra il 1952 e 1991.
Tuttavia, negli anni 90, le autorit? cominciarono a prevedere la possibilit? di adottare una legge unica applicabile a tutte le forme di restituzione di beni, ivi compreso le richieste di indennizzo per i beni abbandonati dai rimpatriati (vedere anche i paragrafi 62 a 65 sotto).
45. Alla fine, una legge che cadeva esclusivamente sulle richieste relative ai beni situati al di l? del Boug, la legge dl dicembre 2003, entr? in vigore il 30 gennaio 2004 8vedere anche i paragrafi 37 sopra e 114 a 119 sotto.
B. La legge del 29 aprile 1985 sull’amministrazione e l’espropriazione di beni immobiliari ed il suo decreto di applicazione
1. La legge del 1985
46. Dal 29 aprile 1985 al 1 gennaio 1998, le regole relative all’amministrazione dei terreni che appartengono al Tesoro pubblico ed ai comuni erano enunciate nella legge del 29 aprile 1985 sull’amministrazione e l’espropriazione di beni immobiliari (“la legge del 1985 sull’amministrazione fondiaria”).
L’articolo 81 di questa legge trattava il diritto ad essere indennizzato per i beni abbandonati nei territori al di l? del Boug. I passaggi pertinenti di questa disposizione, come era in vigore dal 10 ottobre 1994 al 31 ottobre 1997, erano formulati cos?:
“1. Chiunque, in ragione della guerra che ? cominciata nel 1939, abbia dovuto abbandonare dei beni immobiliari situati nei territori che, al momento, non appartengono allo stato polacco e ha diritto ad essere indennizzato in virt? di trattati internazionali conclusi dallo stato per i beni abbandonati all’estero potr? dedurre il valore di detti beni immobiliari o dall’importo dei diritti di uso continuo di un terreno, o dal prezzo di un terreno da costruire e da ogni abitazione, ogni edificio o ogni locale che vi si trova.
(…)
4. In caso di decesso di un proprietario di beni immobiliari abbandonati all’estero, il diritto mirato sopra al paragrafo 1 ? trasmesso congiuntamente all’insieme dei suoi eredi o al solo [erede] nominato dall?avente diritto.
5. La deduzione del valore dei beni immobiliari abbandonati all’estero, come definita al paragrafo 1, si opera su richiesta di un avente diritto. (…) “
2. Il decreto del 1985
47. Alcune regole dettagliate relative alla valutazione del valore da dedurre erano esposte nel decreto preso dal Consiglio dei ministri il 16 settembre 1985, nella sua versione modificata, sulla deduzione del valore dei beni immobiliari abbandonati all’estero da fare valere sui diritti di uso continuo o sul prezzo di un terreno da costruire e delle costruzioni che vi sono erette (Rozporządzenie Rady Ministr?w w sprawie zaliczania wartości mienia nieruchomego pozostawionego za granicą na poczet opłat za użytkowanie wieczyste lub na pokrycie ceny sprzedaży działki budowlanej i położonych na niej budynk?w-“il decreto del 1985”).
Il passaggio pertinente del paragrafo 3 di questo decreto contemplava che:
“Se il valore dei beni [abbandonati all’estero] supera il prezzo del bene immobiliare oggetto della vendita, la differenza pu? essere dedotta dai diritti di uso continuo o dal prezzo di un terreno ad uso industriale o commerciale e da ogni instaurazione commerciale o artigianale, o ogni locale destinato ad essere utilizzato come laboratorio, residenza secondaria o rimessa che vi si trova. “
Il paragrafo 5 disponeva che un organo di prima istanza instaurato dall’amministrazione locale dello stato e competente della deduzione doveva decidere per trattare le richieste di pianificazione rurale ed urbana del valore dei beni abbandonati all’estero. Il paragrafo 6 esponeva delle regole precise sulla valutazione di tali propriet?.
C. La legge del 21 agosto 1997 sull’amministrazione fondiaria ed il suo decreto di applicazione
1. La legge del 1997
48. Il 1 gennaio 1998, la legge del 1985 fu abrogata e quella del 21 agosto 1997 sull’amministrazione fondiaria (Ustawa oh gospodarce nieruchomościami-“la legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria”) entr? in vigore.
L’obbligo di indennizzare i rimpatriati era enunciato all’articolo 2126, formulato in termini similari a quelli dell’articolo 81 della legge abrogata del 1985. L’articolo 212, nei suoi passaggi pertinenti, si leggeva cos?:
“1. Chiunque, in ragione della guerra che ? cominciata nel 1939, ha dovuto abbandonare dei beni immobiliari situati nei territori che, al momento, non appartengono pi? allo stato polacco e ha diritto ad essere indennizzato in virt? di trattati internazionali conclusi dallo stato per i beni abbandonati all’estero potr? dedurre il valore di detti beni immobiliari o dall’importo dei diritti di uso continuo di un terreno, o dal prezzo di un terreno da costruire e da ogni edificio o locale pubblico che vi si trova.
2. Se il valore dei beni immobiliari abbandonati [all’estero] supera il prezzo del bene immobiliare acquisito a titolo del compenso mirato sopra al paragrafo 1, la differenza pu? essere dedotta dai diritti di uso continuo o dal prezzo di un terreno e da ogni locale ad uso commerciale, o destinato ad essere utilizzato come laboratorio, residenza secondaria o rimessa, o di un terreno destinato ad uno degli usi suddetti.
(…)
4. La deduzione del valore dei beni immobiliari definiti al paragrafo 1 si opera in favore del proprietario dei beni in questione o di una persona designata da lui come suo erede legale.
5. In caso di decesso di un proprietario di beni immobiliari abbandonati all’estero, i diritti mirati al paragrafo 1 sono trasmessi congiuntamente all’insieme dei suoi eredi o al solo [erede] nominato dall?avente diritto. “
49. Tuttavia, ai termini dell’articolo 213:
“Gli articoli 204 a 212 della presente legge non si applicano ai beni che dipendono dalle risorse del Tesoro pubblico in beni agricoli, salvo se le disposizioni relative all’amministrazione di queste risorse lo contemplano. “
50. Il 5 luglio 2002, il mediatore contest? dinnanzi alla Corte costituzionale la costituzionalit? degli articoli 212 ? 1 e 213 (vedere anche il paragrafo 28 sopra ed i paragrafi 55, 60 e 70-71 sotto).
2. Il decreto del 1998
51. Le modalit? di collocamento in opera dell’articolo 212 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria erano esposte nel decreto preso il 13 gennaio 1998 dal Consiglio dei ministri sul procedimento da seguire per dedurre il valore di beni immobiliari abbandonati all’estero dell’importo corrispondente a titolo di propriet? o ai diritti di uso continuo di beni immobiliari, e sui metodi per valutare il valore di tali beni, nella sua versione modificata, (Rozporządzenie Rady Ministr?w w sprawie sposobu zaliczania wartości nieruchomości pozostawionych za granicą na pokrycie ceny sprzedaży nieruchomości lub opłat za użytkowanie wieczyste oraz sposobu ustalania wartości tych nieruchomości-“il decreto del 1998”).
52. L’articolo 4 ? 1 del decreto del 1998 disponeva che la deduzione in questione si operava su richiesta dell?avente diritto. Questo doveva fare la sua domanda al sindaco del distretto nel quale risiedeva. Il sindaco doveva conservare il registro delle domande sottoposte dai rimpatriati.
In virt? dell’articolo 5 ? 1, il sindaco era tenuto a rendere entro trenta giorni una decisione tale da definite il valore dei beni immobiliari abbandonati all’estero. Una volta presa questa decisione , le autorit? responsabili del trattamento delle domande presentate dai rimpatriati non potevano negare di operare la deduzione (articolo 6).
In pratica, un titolo di propriet? o un diritto di uso continuo su dei beni ricevuti a titolo di compenso non poteva essere acquisito che con la partecipazione ad una richiesta di offerte organizzata dall’autorit? pubblica competente. I rimpatriati non beneficiavano di nessuno diritto di preferenza per l’acquisizione di terreni che appartenevano allo stato.
Delle disposizioni transitorie, in particolare l’articolo 12 del decreto del 1998, contemplavano che i procedimenti impegnati in virt? della regolamentazione anteriore e che non erano finiti dovevano essere regolate dal nuovo decreto.
D. La legge del 10 maggio 1990 sull’autonomia locale
53. Delle misure legislative che miravano a riformare la struttura amministrativa dello stato sono state all’origine di una diminuzione molto importante delle risorse in terreni del Tesoro pubblico.
La legge del 10 maggio 1990 sull’autonomia locale (disposizioni preliminari) (Przepisy wprowadzające ustawę oh samorządzie terytorialnym gli ustawę oh pracownikach samorządowych-“la legge del 1990”), entrata in vigore il 27 maggio 1990, e di altre leggi connesse adottate alla stessa epoca, hanno restaurato i comuni e hanno trasferito loro dei poteri che erano esercitati prima unicamente dall’amministrazione locale dello stato. L’operazione ha provocato la rinuncia da parte del Tesoro pubblico al controllo sui beni demaniali ed il trasferimento della propriet? della maggior parte dei suoi beni ai comuni.
In virt? dell’articolo 5 ? 1 della legge del 1990, la propriet? dei terreni che appartenevano prima al Tesoro pubblico e che si trovavano sul territorio di un comune doveva essere trasferita a questa.
Ora i richiedenti alle azioni relative ai beni situati al di l? del Boug non potevano fare eseguire il loro diritto che sui beni dello stato, e non su quelli delle collettivit? territoriali; le nuove regole diedero dunque adito a penuria dei beni destinati a rispondere a queste richieste.
E. La legge, modificata, del 19 ottobre 1991 sull’amministrazione dei beni agricoli del Tesoro pubblico
54. Fino al 19 gennaio 1994, i rimpatriati potevano tentare di ottenere, a titolo di compenso, dei beni che dipendevano dale risorse del Tesoro pubblico in beni agricoli (Zasoby Własności Rolnej Skarbu Państwa) in virtů delle disposizioni della legge del 19 ottobre 1991 sull’amministrazione dei beni agricoli del Tesoro pubblico (Ustawa oh gospodarce nieruchomościami rolnymi Skarbu Państwa-“la legge del 1991”). Questa possibilit? fu esclusa tuttavia in seguito all’entrata in vigore della legge del 29 dicembre 1993 riguardante la modifica della legge sull’amministrazione dei beni agricoli del Tesoro pubblico e altre leggi (Ustawa oh zmianie ustawy oh gospodarowaniu nieruchomościami rolnymi Skarbu Państwa oraz oh zmianie niekt?rych ustaw-“la legge modificativa del 1993”).
L’articolo 17 della legge modificativa del 1993 ? formulato come segue:
“Finch? un testo di legge specifica non avr? definito con precisione le forme di indennizzo per una perdita di beni e le regole di restituzione di beni applicabili alle persone che, conformemente all’articolo 81 della legge del 1985 sull’amministrazione fondiaria, hanno sollecitato la deduzione del valore di beni immobiliari abbandonati all’esteri in ragione della guerra cominciata nel 1939, simile deduzione non ha potuto essere operata in nessun caso sul prezzo dei beni che dipendono dalle risorse del Tesoro pubblico in beni agricoli. “
55. Il 5 luglio 2002, il mediatore contest? dinnanzi alla Corte costituzionale la costituzionalit? dell’articolo 17 della legge modificativa del 1993 (vedere anche i paragrafi 28 e 50 sopra ed i paragrafi 60 e 70-71 sotto).
F. La legge del 10 giugno 1994 sull’amministrazione dei beni immobiliari confiscati dal Tesoro pubblico all’esercito della Federazione della Russia
56. Questa legge (Ustawa oh zagospodarowaniu nieruchomości Skarbu Państwa przejętych od wojsk Federacji Rosyjskiej-“la legge del 1994”) entr? in vigore il 23 luglio 1994. In virt? del suo articolo 4 composto con l’articolo 16, i rimpatriati beneficiano di un diritto di preferenza per l’acquisizione dei beni che dipendono da questa categoria.
57. All’udienza, il Governo ha riconosciuto che in realt? le risorse in terreni confiscati all’esercito della Federazione della Russia erano gi? esaurite.
G. La legge, modificata, del 30 maggio 1996 sull’amministrazione di certe categorie di beni che appartengono al Tesoro pubblico e dell’ufficio dei beni militari
58. La legge suddetta (Ustawa oh gospodarowaniu niekt?rymi składnikami mienia Skarbu Państwa oraz oh Agencji Mienia Wojskowego-“la legge del 1996”), entrata in vigore il 26 agosto 1996, ha tratto all’amministrazione dei beni militari che appartengono allo stato che comprendono dei terreni, i beni industriali, gli hotel, cos? come i locali ad uso di abitazione ed ad uso commerciale. L’ufficio dei beni militari pu? organizzare delle richieste di offerte per la vendita di beni immobiliari.
59. Fino al 1 gennaio 2002, secondo le disposizioni generali della legge del 1996, i rimpatriati potevano tentare di ottenere dei beni a titolo di compenso prendendo parte a queste richieste di offerte. Non avevano la precedenza sugli altri offerenti. La situazione si evolse tuttavia, con l’entrata in vigore della legge del 21 dicembre 2001 riguardante la modifica della legge sull’organizzazione ed il lavoro del Consiglio dei ministri e sui poteri dei ministri, della legge sugli organi dell’esecutivo e altre leggi (Ustawa oh zmianie ustawy oh organizacji i trybie pracy Rady Ministr?w oraz oh zakresie działania ministr?w, ustawy oh działach administracji rządowej oraz oh zmianie niekt?rych ustaw-“la legge modificativa di 2001”). Da allora, nessuna delle propriet? amministrate dall’ufficio dei beni militari pu? essere destinata alle operazioni di indennizzo per i beni abbandonati al di l? del Boug.
L’articolo 31 ? 4 della legge di 1996, nella sua versione modificata, si legge cos?:
“L’articolo 212 della legge del 21 agosto 1997 sull’amministrazione fondiaria non si applica ai beni mirati all’articolo 1 ? 1 della presente legge. “
Al senso di questa ultima disposizione, i “beni” si intendono dei “beni del Tesoro pubblico che sono amministrati o utilizzato da ogni entit? sotto l’autorit? o il controllo del ministro della Difesa nazionale e che non si riferiscono al funzionamento di questa entit?.” Ci? include, per esempio, i beni agricoli, commerciali o industriali, i locali ad uso di abitazione, le installazioni sportive, ecc.
60. Il 5 luglio 2002, il mediatore port? la domanda della costituzionalit? dell’articolo 31 ? 4 della legge del 1996 dinnanzi alla Corte costituzionale (vedere anche i paragrafi 28, 50 e 55 sopra ed i paragrafi 70-71 sotto).
61. Peraltro, prima dell’entrata in vigore della legge modificativa del 2001, le autorit? dell’ufficio dei beni militari emisero una direttiva sul trattamento delle richieste sottoposte dai rimpatriati. I passaggi pertinenti di questo documento sono formulati cos?:
“Avuto riguardo all’entrata in vigore il 15 settembre 2001 delle disposizioni del decreto preso il 21 agosto 2001 dal Consiglio dei ministri che modificano il decreto sul procedimento da seguire per dedurre il valore di beni immobiliari abbandonati all’estero dall’importo corrispondente a titolo di propriet? o ai diritti di uso continuo di beni immobiliari, e sui metodi per valutare il valore di tali beni (Giornale delle leggi no 90, punto 999) ed avuto riguardo alle domande sollevate concernenti la responsabilit? dell’ufficio in quanto al trattamento delle domande presentate dai rimpatriati dei territori al di l? del Boug, ? stato convenuto ci? che segue:
1. L’ufficio dei beni militari non dedurr? il valore dei beni abbandonati all’estero dall’importo corrispondente al prezzo o ai diritti di uso continuo di un bene immobiliare.
2. Le offerte sottoposte dai rimpatriati dei territori al di l? del Boug nella cornice di richieste di offerte e non garantite da una cauzione non saranno prese in conto. Se un offerente che ha versato una cauzione ed che ha ottenuto la richiesta di offerte richiede la deduzione del valore dei terreni che ha abbandonato all’estero dell’importo corrispondente a titolo di propriet? o ai diritti di uso continuo di un bene, si presupporr? che l’offerente si sia ritirato, e la cauzione sar? confiscata dall’ufficio.
3. Nel caso in cui un offerente che dipende dai casi descritti sottoponesse una querela concernente l’appello di offerte, questa sarebbe trasmessa immediatamente al presidente dell’ufficio per trattamento. Simili querele non saranno prese in conto.
4. Se un offerente investe i tribunali, il procedimento richieste di offerte prosegue e non viene sospeso in ragione della citazione giudiziale, salvo il caso in cui il tribunale emettesse un’ordinanza provvisoria per proteggere gli interessi del richiedente.
5. Nel caso di una vendita senza richiesta di offerte ed anche in quello di una vendita in via amichevole le offerte presentate dai rimpatriati dei territori al di l? del Boug vengono ignorate, non essendo trattate le loro domande dall’ufficio. (…) “
H. Il progetto di legge del 1999
62. La redazione del progetto di legge del 1999 sulla restituzione di beni immobiliari e di certi tipi di beni mobiliari tolti alle persone fisiche dallo stato o dal comune di Varsavia e sui meccanismi di compenso ivi relativi (Projekt ustawy oh reprywatyzacji nieruchomości i niekt?rych ruchomości os?b fizycznych przejętych przez Państwo lub gminę miasta stołecznego Warszawy oraz oh rekompensatach-“il progetto di legge del 1999 sulla restituzione”) si concluse nel marzo 1999.
63. Il progetto di legge fu presentato al Parlamento nel settembre 1999. Suscit? tuttavia una polemica che and? amplificandosi in tutte le fazioni politici esistenti; fu respinto alla fine alla conclusione di un processo legislativo che si dilung? praticamente per un anno e mezzo.
Questo progetto contemplava che ogni persona i cui beni erano stati trasferiti allo stato in virt? di certi testi di legge adottata sotto il regime totalitario doveva ricevere il 50% del valore reale di questi beni, di una restitutio sia sotto la forma in integrum sia di un compenso in titoli. In virt? dell’articolo 2 ? 3, letto congiuntamente all’articolo 8, i rimpatriati dovevano ricevere dei titoli che equivalevano al 50% del valore dei loro beni, calcolato secondo le regole precise applicabili a tutte le persone riguardate.
64. In seguito ad un dibattito appassionato al quale parteciparono tutti i settori della societ?, cos? come i media e l’insieme dei partiti e delle fazioni politiche, la legge in causa, adottata dal Parlamento, fu trasmessa per firma al presidente della Polonia nel marzo 2001.
Il presidente, esercitando il suo diritto di veto, neg? di firmarla.
65. Il 22 marzo 2001, rinvi? la legge alla quale aveva opposto il suo veto al Parlamento. La commissione parlamentare speciale sull’adozione del progetto di legge del 1999 sulla restituzione lo propose di nuovo al voto.
La coalizione governativa non riusc? tuttavia a riunire la maggioranza dei tre quinti necessaria per passare oltre il veto del presidente ed il progetto di legge del 1999 sulla restituzione fu respinto alla fine dal Parlamento il 25 maggio 2001.
I. Il diritto di uso continuo di un terreno
66. Il diritto di uso continuo ? definito dagli articoli 232 e seguenti del codice civile (Kodeks Cywilny). Si tratta di un diritto reale trasmissibile a causa di morte ed alienabile, valido per novantanove anni che d? il pieno uso ed il godimento al beneficiario di un terreno del quale il Tesoro pubblico o un comune sono proprietari. Come un titolo di propriet?, deve essere iscritto al registro fondiario. La trasmissione di questo diritto, come il trasferimento di propriet?, non pu? effettuarsi che con un atto notarile, sotto pena di essere dichiarata nulla e non esistente. L’ “utente continuo” (użytkownik wieczysty) ? tenuto a pagare al Tesoro pubblico, o al comune, secondo il caso, un canone annuo che corrisponde ad una certa percentuale del valore del terreno in questione.
J. Definizione da parte della Corte suprema della nozione di diritto ad indennizzo per i beni abbandonati nei territori al di l? del Boug
1. La risoluzione del 30 maggio 1990
67. Nella sua risoluzione del 30 maggio 1990 (no III CZP 1/90) la Corte suprema (Sąd Najwyższy) riunendosi a sette giudici, esamin? la domanda di sapere se le persone rimpatriate in virt? del Patto concluso il 25 marzo 1957 tra il governo della Repubblica polacca e quello dell’unione sovietica sul calendario ed il procedimento che regolano il rimpatrio dall? URSS delle persone di nazionalit? polacca era in diritto di richiedere la deduzione mirata all’articolo 88 ? 1 della legge del 1985 sull’amministrazione fondiaria7, prevista poi dall’articolo 212 ? 1 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria. Rispose affermativamente.
A questo riguardo, la Corte suprema invoc? gli accordi delle repubbliche di 1944 e dichiar? in particolare ci? che segue:
“(…) In virt? degli accordi delle repubbliche del 1944 lo stato polacco si ? avviato a versare un indennizzo che equivale ai beni [abbandonati]. Cos?, le disposizioni di questi accordi sono state incorporate nel diritto polacco e, al riguardo dei cittadini polacchi, possono costituire il fondamento dei diritti generali. (…)
L’articolo 88 ? 1, in ragione della sua formula specifica, solleva delle gravi difficolt? di interpretazione. Al posto di definire direttamente le condizioni soggettive ed obiettive preliminari del diritto ad un indennizzo equivalente, il legislatore si ? riferito alle disposizioni di trattati internazionali. Questo riferimento vale come incorporazione delle disposizioni di questi accordi nel diritto polacco. Tuttavia, l’articolo in causa non enumera i trattati ai quali si riferisce. Di conseguenza, gli strumenti possibili sono:
a) gli accordi delle repubbliche del 9 e 22 settembre 1944;
(…)
c) il Patto del 25 marzo 1957 tra i governi della Repubblica polacca ed il governo dell’URSS sul calendario ed il procedimento che regolano il rimpatrio dall? URSS delle persone di nazionalit? polacca.
(…)
Tra i principi generali enunciati negli accordi del 1944, solo quello, fondamentale, consacrato dall’articolo 3 ? 6 di ciascuno di questi accordi-che dispone che lo stato polacco deve rimborsare il valore di essi [beni abbandonati] ai rimpatriati che dipendono di questi accordi ? stato incorporato nel diritto interno. ? solamente da questo principio, e non dagli altri che deriva il diritto generale ad un indennizzo equivalente. “
2. La risoluzione del 27 marzo 2001
68. In una risoluzione del 27 marzo 2001 (no CZP 3/2001) la Corte suprema, riunendosi a tre giudici, esamin? la questione di sapere se il diritto ad essere indennizzato per i beni abbandonati nei territori al di l? del Boug poteva essere considerato come un credito sul Tesoro pubblico, e cos? ogni titolare di questo diritto poteva trasmetterlo sotto forma di un contributo in natura per acquisire dei titoli di una societ? con azioni.
Secondo la Corte suprema, il diritto in questione costituisce, in pratica, un credito sul Tesoro pubblico e ? indubbiamente patrimoniale, trasmissibile a causa di morte e, in una certa misura, alienabile, poich? non pu? trasmettersi che tra le persone espressamente menzionate all’articolo 212 ? 4 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria, in altre parole tra i proprietari di beni abbandonati nei territori al di l? del Boug o i loro eredi.
Perci?, questo diritto non pu? essere trasmesso ad una persona giuridica che non figura sull’elenco che appare all’articolo 212 ? 4 e che, in dritto polacco, non ha la capacit? di ereditare. In pi?, ? stato sottolineato che, alla luce della pratica e della dottrina pertinente, un contributo in natura deve essere alienabile nella sua interezza, avere un valore contabile preciso e potere essere riportato su un bilancio nella colonna degli attivi. Quindi, il diritto considerato non assolve le condizioni richieste per essere un contributo in natura.
K. Le misure prese dal mediatore tra gennaio e luglio 2002
69. In una lettera datata 9 gennaio 2002, il mediatore ricord? al primo ministro che aveva chiesto gi? al suo predecessore se un processo legislativo sarebbe stato impegnato in vista di modificare le leggi pertinenti e di aumentare la quantit? di terreni detenuti dal Tesoro pubblico e che potevano essere proposti ai rimpatriati a titolo compensatorio. Menzion? anche la pratica che consiste in negare di procedere alle deduzioni conformemente all’articolo 212 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria. I passaggi pertinenti di questa lettera si leggono cos?:
“Il 30 maggio 2001, ho scritto all’anziano primo ministro, il professore Jerzy Buzek, per esprimergli le mie obiezioni all’attentato da parte dei municipi di distretto [starostwa powiatowe] a certi diritti dei rimpatriati dei “territori al di l? del Boug.” Oltre il fatto di attirare l’attenzione su questo problema, ho chiesto anche delle informazione sulla questione di sapere se dei lavori specifici di ordine legislativo erano stati impegnati in vista di aumentare la scorta dei beni destinati a rispondere alle richieste di questo importante gruppo di cittadini. (…)
Il paragrafo 6 del decreto del 1998 enuncia molto chiaramente che, oltre i sindaci di distretto altre entit? che amministrano i beni dello stato in virt? di regolamentazioni divise devono gestire anche dei beni immobiliari che appartengono al Tesoro pubblico per garantire un collocamento in opera pi? effettivo degli indennizzi in natura per “i beni situati al di l? del Boug.” Ora si rivela che, in seguito alle modifiche portate al decreto di 1998, i cambiamenti legislativi necessari che avrebbero aumentato la scorta dei beni destinati a rispondere alle richieste dei rimpatriati dei “territori al di l? del Boug”, non sono stati effettuati.
Questo stato di cose ? confermato dalle lettere che ho ricevuto di aventi diritto che sostengono, per esempio, che l’ufficio dei beni militari nega sempre di dedurre il valore dei beni che hanno abbandonato all’estero dall’importo corrispondente al prezzo o ai diritti di uso continuo di beni venduti dall’ufficio. Ne va parimenti quando i rimpatriati dei “territori al di l? del Boug” desiderano partecipare alle richieste di offerte organizzate dall’ufficio dei beni agricoli dello stato. In tutte le cause menzionate sopra, ogni amministrazione mette avanti, per motivare il suo rifiuto di lasciare partecipare l’avente diritto ad una richiesta di offerte, la mancanza di legislazione pertinente che l’autorizzerebbe a dedurre il valore dei beni abbandonati all’estero dal prezzo dei beni che vende. (…)
Avuto riguardo a ci? che precede, vi sarei riconoscente di volere cortesemente farmi sapere se contemplate al momento di modificare la legislazione pertinente in vista di aumentare il numero di entit? che amministrano i beni pubblici che sono tenute a rispettare il diritto dei rimpatriati dei “territori al di l? del Boug” ad un indennizzo in natura. (…) “
Il primo ministro rispose che, per ora, le autorit? non consideravano nessuna misura specifica.
70. Il 5 luglio 2002, il mediatore invest? la Corte costituzionale, chiedendo che:
“1. l’articolo 212 ? 1 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria, in quanto esclude la possibilit? di dedurre il valore dei beni abbandonati in ragione della guerra cominciata nel 1939 dal prezzo di vendita di beni agricoli che dipendono dalle risorse del Tesoro pubblico in beni agricoli;
2. l’articolo 213 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria, in quanto esclude l’applicazione dell’articolo 212 della stessa legge ai beni che dipendono dalle risorse del Tesoro pubblico in beni agricoli;
3. l’articolo 17 [della legge modificativa del 1993];
4. l’articolo 31 ? 4 [della legge del 1996];
siano dichiarati contrari al principio della fiducia dei cittadini nello stato e nelle sue leggi, come risulta dall’articolo 2 della Costituzione, cos? come all’articolo 64 ?? 1 e 2 composto con l’articolo 31 ? 3 della Costituzione. “
71. Nella motivazione della sua domanda, il mediatore invit? la Corte costituzionale a dare al diritto enunciato all’articolo 212 ? 1 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria la qualifica, in particolare, di “possibilit? o [di] speranza [di acquisire] il titolo di propriet? di beni specifici”, di “diritto di propriet? garantita dall’articolo 64 della Costituzione” e di “diritto di natura patrimoniale, avente anche il carattere di un credito”.
L. Disposizioni costituzionali pertinenti8
72. L’articolo 2 della Costituzione ? formulato cos?:
“La Repubblica della Polonia ? uno Stato democratico di diritto che mette in opera i principi della giustizia sociale. “
73. L’articolo 31 ? 3 della Costituzione che vieta in modo generale le restrizioni sproporzionate ai diritti e libert? costituzionali (principio di proporzionalit?), dispone che:
“L’esercizio delle libert? e dei diritti costituzionali pu? essere l’oggetto delle sole restrizioni previste dalla legge quando sono necessarie, in un Stato democratico, alla sicurezza o all’ordine pubblico, alla protezione dell’ambiente, della salute e della moralit? pubblica o delle libert? e dei diritti di altrui. Queste restrizioni non possono recare offesa all’essenza delle libert? e dei diritti. “
74. L’articolo 64 della Costituzione enuncia il principio della protezione dei diritti patrimoniali. Nei suoi passaggi pertinenti, ? formulato cos?:
“1. Ogni persona ha diritto alla propriet?, ad altri diritti patrimoniali, e gode del diritto di successione.
2. La propriet? e altri diritti patrimoniali cos? come il diritto di successione sono protetti dalla legge, nelle condizioni di uguaglianza. (…) “
75. L’articolo 77 ? 1 tratta della responsabilit? civile dello stato per un atto contrario alla Costituzione, nel seguente modo:
“Ogni persona ha diritto ad essere indennizzata per ogni danno subito da lei a causa di un atto di un’autorit? pubblica in violazione della legge. “
76. L’articolo 87 enumera le sorgenti del diritto. Il passaggio pertinente di questa disposizione si legge cos?:
“1. La Costituzione, le leggi, i trattati internazionali ratificati e gli ordinamenti sono le sorgenti di diritto di applicazione generale nella Repubblica della Polonia. (…) “
77. L’articolo 91 della Costituzione, nei suoi passaggi pertinenti, ? formulato cos?:
“1. Fin dalla sua pubblicazione sul Giornale delle leggi della Repubblica della Polonia [Dziennik Ustaw], un trattato internazionale ratificato fa parte integrante dell’ordine giuridico nazionale e ? direttamente applicabile, a meno che la sua applicazione sia subordinata all’adozione di una legge.
2. Un trattato internazionale ratificato in virt? di una legge di autorizzazione prevale su ogni legge le cui disposizioni sono incompatibili con le sue. “
78. L’articolo 188 della Costituzione determina il campo di competenza della Corte costituzionale. L’articolo 191 enumera le autorit? ed organizzazioni abilitate ad investire la Corte costituzionale per ottenere una decisione sulla conformit? alla Costituzione di una legge o di disposizioni legislative private.
Nei suoi passaggi pertinenti, l’articolo 188 si legge cos?:
“La Corte costituzionale delibera sulle seguenti questioni:
1) la conformit? alla Costituzione delle leggi e trattati internazionali;
(…)
3) la conformit? alla Costituzione di disposizioni giuridiche che provengono dalle autorit? centrali dello stato, e delle leggi e trattati internazionali ratificati “
I passaggi pertinenti dell’articolo 191 sono formulati cos?:
“1. Le seguenti persone possono investire la Corte costituzionale di una richiesta concernente le questioni mirate all’articolo 188:
1) il presidente della Repubblica, il presidente del Sejm, il presidente del Senato, il primo ministro, 50 deputati, 30 senatori, il primo presidente della Corte suprema, il presidente della Corte amministrativa suprema, il, procuratore generale, il presidente della Corte dei conti ed il mediatore “
M. Fatti sopraggiunti dopo la decisione resa dalla Corte il 19 dicembre 2002 sull’ammissibilit? della richiesta
1. La sentenza della Corte costituzionale del 19 dicembre 2002
79. La Corte costituzionale esamin? la richiesta presentata dal mediatore il 19 dicembre 2002 (vedere anche i paragrafi 70-71 sopra). Le parti al procedimento erano il primo ministro (rappresentante il governo), il procuratore generale 8Prokurator Generalny) ed il Sejm, rappresentati dal suo presidente (Marszałek). L’associazione polacca dei creditori del Tesoro pubblico rimpatriati dalle regioni di frontiera (Og?lnopolskie Stowarzyszenie Kresowian Wierzycieli Skarbu Państw), sottopose delle conclusioni in quanto al modo in cui le autorit? avevano o-piuttosto-, a suo avviso, non avevano rispettato le condizioni poste dall’articolo 212 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria. La Corte costituzionale ammise le sue conclusioni, trattandole come un parere presentato da un’organizzazione non governativa.
80. La Corte dichiar? che gli articoli 212 ? 2 e 213 della legge del 1997 sull’amministrazione fondiaria, nella misura in cui escludevano la possibilit? di dedurre il valore di beni abbandonati all’estero dal prezzo di vendita di beni agricoli dello stato, non si conciliavano coi principi costituzionali esposti all’articolo 2, principi dello stato di diritto e della fiducia dei cittadini nello stato e nelle sue leggi, ed all’articolo 64 ?? 1 e 2 (principio della protezione dei diritti patrimoniali), combinati con l’articolo 31 ? 3, interdizione delle restrizioni sproporzionate ai diritti e libert? costituzionali, della Costituzione. Afferm? poi che l’articolo 17 della legge modificativa del 1993 e l’articolo 31 ? 4 della legge del 1996 erano, nella loro interezza, incompatibili coi principi suddetti.
81. In Polonia, la sentenza della Corte costituzionale ? considerata come una sentenza di principio sulle domande relative ai beni situati al di l? del Boug che espone un’analisi storica e giuridica dettagliata di questa domanda. Invocando il contesto storico della causa, la Corte costituzionale dichiar? in particolare:
“La prima questione da trattare riguarda l’abilitazione di essi [autorit? comuniste che hanno concluso gli accordi delle repubbliche] a contrarre degli accordi internazionali. Non fa nessuno dubbio che il Comitato polacco di liberazione nazionale non possa essere considerato come un’entit? costituzionale di un Stato sovrano che avrebbe avuto la legittimit? democratica inerente a tale entit? e la capacit? di prendere delle decisioni sovrane a nome dello stato.
L’importanza dell’indennizzo accordato ai rimpatriati negli accordi delle repubbliche non era assolutamente equivalente o proporzionale alla portata dell’indennizzo che gli Stati con i quali questi accordi sono stati conclusi si sono costretti a versare. Nella maggior parte dei casi, il rimpatrio si oper? di facto in un solo senso, poich? la maggioranza dei rimpatriati erano degli anziani cittadini polacchi che venivano dai territori persi dalla Repubblica della Polonia in seguito alla Seconda

Testo Tradotto

Conclusion Exception pr?liminaire rejet?e (non-?puisement des voies de recours internes) ; Violation de P1-1 ; Satisfaction ?quitable r?serv?e ; Remboursement partiel frais et d?pens – proc?dure de la Convention
AFFAIRE BRONIOWSKI c. POLOGNE
(Requ?te no 31443/96)
ARR?T
STRASBOURG
22 juin 2004

En l’affaire Broniowski c. Pologne,
La Cour europ?enne des Droits de l’Homme, si?geant en une Grande Chambre compos?e de :
MM. L. Wildhaber, pr?sident,
C.L. Rozakis,
J.-P. Costa,
G. Ress,
Sir Nicolas Bratza,
Mme E. Palm,
M. L. Caflisch,
Mme V. Str??nick?,
MM. V. Butkevych,
B. Zupančič,
J. Hedigan,
M. Pellonp??,
A.B. Baka,
R. Maruste,
M. Ugrekhelidze,
S. Pavlovschi,
L. Garlicki, juges,
et de M. P.J. Mahoney, greffier,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil les 15 octobre 2003 et 26 mai 2004,
Rend l’arr?t que voici, adopt? ? cette derni?re date :
PROC?DURE
1. A l’origine de l’affaire se trouve une requ?te (no 31443/96) dirig?e contre la R?publique de Pologne et dont un ressortissant de cet Etat, M. J. B. (? le requ?rant ?), avait saisi la Commission europ?enne des Droits de l’Homme (? la Commission ?) le 12 mars 1996 en vertu de l’ancien article 25 de la Convention de sauvegarde des Droits de l’Homme et des Libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le requ?rant, qui a ?t? admis au b?n?fice de l’assistance judiciaire, a ?t? repr?sent? par Me Z. C., avocat ? Cracovie, et Me W. H., avocat ? Varsovie. Le gouvernement polonais (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par ses agents, d’abord M. K. Drzewicki puis M. J. Wołąsiewicz, tous deux du minist?re des Affaires ?trang?res.
3. Le requ?rant all?guait en particulier la violation de l’article 1 du Protocole no 1 en ce qu’il n’avait pas pu faire valoir son droit ? ?tre indemnis? pour des biens que sa famille avait d? abandonner dans les ? territoires au-del? du Boug ?.
4. La requ?te a ?t? transmise ? la Cour le 1er novembre 1998, date d’entr?e en vigueur du Protocole no 11 ? la Convention (article 5 ? 2 du Protocole no 11).
5. La requ?te a ?t? attribu?e ? la quatri?me section.
Le 26 mars 2002, une chambre constitu?e au sein de ladite section et compos?e de Sir Nicolas Bratza, pr?sident, M. M. Pellonp??, Mme E. Palm, M. J. Makarczyk, Mme V. Str??nick?, M. R. Maruste et M. S. Pavloschi, juges, ainsi que de M. M. O’Boyle, greffier de section, s’est dessaisie au profit de la Grande Chambre, aucune des parties ne s’y ?tant oppos?e (articles 30 de la Convention et 72 du r?glement). Le m?me jour la chambre a d?cid? que toutes les requ?tes similaires dont la Cour ?tait saisie devaient ?tre attribu?es ? la quatri?me section et que leur examen devait ?tre ajourn? jusqu’? ce que la Grande Chambre ait rendu son arr?t en l’esp?ce.
6. La composition de la Grande Chambre a ?t? arr?t?e conform?ment aux articles 27 ?? 2 et 3 de la Convention et 24 du r?glement.
7. Par une d?cision du 19 d?cembre 20021, ? l’issue d’une audience sur la recevabilit? et le fond (article 54 ? 3 du r?glement), la Cour a d?clar? la requ?te recevable.
8. Tant le requ?rant que le Gouvernement ont d?pos? des observations ?crites sur le fond de l’affaire (article 59 ? 1 du r?glement). Par la suite, chacune des parties a soumis des commentaires ?crits sur les observations de l’autre. Le requ?rant a ?galement pr?sent? des demandes de satisfaction ?quitable, auxquelles le Gouvernement a r?pondu.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L’ESP?CE
9. Le requ?rant est un ressortissant polonais n? en 1944 et domicili? ? Wieliczka, dans la r?gion de Małopolska (Pologne).
A. Le contexte historique
10. Les provinces orientales de la Pologne d’avant-guerre ?taient (et, d’apr?s un usage ancien qui perdure, sont toujours) connues sous l’appellation ? r?gions frontali?res ? (? Kresy ?). Elles comprenaient des parties importantes du territoire actuel du B?larus et de l’Ukraine, ainsi que des territoires autour de Vilnius qui se trouvent ? pr?sent en Lituanie.
Lorsque plus tard, apr?s la Seconde Guerre mondiale, la fronti?re orientale de la Pologne fut fix?e le long de la rivi?re Boug (qui, dans sa partie centrale, se confond avec la ligne Curzon), ces r?gions frontali?res furent d?sign?es comme les ? territoires au-del? du Boug ? (? ziemie zabużańskie ?).
Ces r?gions furent envahies par l’URSS en septembre 1939.
11. A la suite d’accords conclus entre le Comit? polonais de lib?ration nationale (Polski Komitet Wyzwolenia Narodowego) et les anciennes r?publiques socialistes sovi?tiques d’Ukraine (9 septembre 1944), du B?larus (9 septembre 1944) et de Lituanie (22 septembre 1944) (les ? accords des r?publiques ? ? ? umowy republikańskie ?), l’Etat polonais s’engagea ? indemniser les ? rapatri?s ? des ? territoires au-del? du Boug ? qui avaient d? y abandonner leurs biens immobiliers. Ces propri?t?s sont commun?ment d?sign?es comme ?tant les ? biens au-del? du Boug ? (? mienie zabużańskie ?).
12. Selon les calculs du gouvernement polonais, de 1944 ? 1953 quelque 1 240 000 personnes furent ? rapatri?es ? en vertu des dispositions des accords des r?publiques. A l’audience, les parties ont convenu que la grande majorit? des rapatri?s avaient ?t? indemnis?s pour la perte de biens cons?cutive ? leur rapatriement.
A cet ?gard, le Gouvernement d?clare ?galement que, du fait de la d?limitation de la fronti?re entre la Pologne et l’Union sovi?tique ? et malgr? la ? compensation ? octroy?e ? la Pologne par les Alli?s sous la forme de terres appartenant auparavant ? l’Allemagne et situ?es ? l’est de la ligne Oder-Neisse ?, la Pologne a perdu 19,78 % de son territoire.
B. Les circonstances de l’esp?ce
13. Les faits de la cause, tels qu’ils ont ?t? expos?s par les parties, peuvent se r?sumer comme suit.
1. Faits ant?rieurs au 10 octobre 1994
14. Apr?s la Seconde Guerre mondiale, la grand-m?re du requ?rant fut rapatri?e de Lw?w (aujourd’hui la ville ukrainienne de Lvov).
Le 19 ao?t 1947, l’Office national des rapatri?s (Państwowy Urząd Repatriacyjny) de Cracovie ?mit un certificat attestant que la grand-m?re du requ?rant avait ?t? propri?taire d’un bien immobilier ? Lw?w, consistant en un terrain de 400 m2 environ et une maison de 260 m2.
15. Le 11 juin 1968, le tribunal de district (Sąd Rejonowy) de Cracovie rendit une d?cision d?clarant que la m?re du requ?rant avait h?rit? de l’ensemble des biens de sa d?funte m?re.
16. A une date ult?rieure non pr?cis?e, la m?re du requ?rant demanda au maire de Wieliczka de l’autoriser ? acqu?rir le droit dit d’? usage perp?tuel ? (prawo użytkowania wieczystego) d’un terrain appartenant au Tr?sor public (voir ?galement le paragraphe 66 ci-dessous).
17. En septembre 1980, un expert de la mairie de Cracovie ?tablit un rapport appr?ciant la valeur de la propri?t? abandonn?e par la grand-m?re du requ?rant ? Lw?w. La valeur r?elle fut estim?e ? 1 949 560 anciens zlotys (PLZ) mais, aux fins de l’indemnisation par l’Etat, la valeur fut fix?e ? 532 260 PLZ.
18. Le 25 mars 1981, le maire de Wieliczka rendit une d?cision autorisant la m?re du requ?rant ? acqu?rir le droit d’usage perp?tuel d’une parcelle de 467 m2 situ?e ? Wieliczka. Le montant des droits ? acquitter s’?levait ? 392 PLZ par an, la dur?e d’usage ?tant fix?e ? quarante ans au moins et quatre-vingt-dix-neuf ans au plus. L’indemnisation calcul?e par l’expert en septembre 1980 fut d?duite des droits d’usage globaux, qui se montaient ? 38 808 PLZ (392 PLZ x 99 ans).
En juin 2002, un expert d?sign? par le gouvernement ?tablit que cette valeur correspondait ? 2 % de l’indemnisation ? laquelle la famille du requ?rant avait droit (voir ?galement le paragraphe 35 ci-dessous).
19. La m?re du requ?rant d?c?da le 3 novembre 1989. Le 29 d?cembre 1989, le tribunal de district de Cracovie rendit une d?cision d?clarant que le requ?rant avait h?rit? de l’ensemble des biens de la d?funte.
20. En 1992, ? une date qui n’a pas ?t? pr?cis?e, le requ?rant vendit la propri?t? que sa m?re avait re?ue de l’Etat en 1981.
21. Le 15 septembre 1992, le requ?rant r?clama au bureau de district (Urząd Rejonowy) de Cracovie le solde de l’indemnisation correspondant ? la propri?t? abandonn?e par sa grand-m?re ? Lw?w. Il souligna que la valeur du terrain re?u ? titre de compensation par sa d?funte m?re ?tait de beaucoup inf?rieure ? celle du bien initial.
22. Par une lettre du 16 juin 1993, le service d’urbanisme du bureau de district de Cracovie informa le requ?rant que sa demande avait ?t? port?e au registre correspondant sous le num?ro R/74/92. Le passage pertinent de cette lettre se lisait ainsi :
? Nous sommes au regret de vous annoncer qu’il n’existe actuellement aucune possibilit? de r?pondre ? votre demande (…) L’article 81 de la loi du 29 avril 1985 sur l’administration et l’expropriation de biens immobiliers [Ustawa o gospodarce gruntami i wywłaszczaniu nieruchomości2] est devenu en pratique lettre morte depuis l’entr?e en vigueur de la loi du 10 mai 1990 sur l’autonomie locale. [L’adoption de cette loi] a entra?n? le transfert de certains terrains [du bureau local de Cracovie] du Tr?sor public ? la commune de Cracovie. En cons?quence, le chef du bureau de district de Cracovie ? qui il incombe, selon les r?gles en vigueur, d’octroyer les indemnisations, n’est pas en mesure de satisfaire les demandes qui lui sont soumises. Une autre forme d’indemnisation devrait bient?t ?tre pr?vue dans un nouveau texte l?gislatif. D?s lors, nous vous informons que votre demande sera trait?e d?s qu’une nouvelle loi aura d?termin? comment donner suite aux demandes soumises par les personnes rapatri?es. ?
23. Le 14 juin 1994, la pr?fecture (Urząd Wojew?dzki) de Cracovie avisa le requ?rant que le Tr?sor public ne disposait d’aucun terrain pouvant ?tre accord? ? titre de compensation aux personnes qui avaient d? abandonner des biens dans les territoires au-del? du Boug.
24. Le 12 ao?t 1994, le requ?rant saisit la Cour administrative supr?me (Naczelny Sąd Administracyjny), arguant de l’inactivit? du gouvernement en ce que celui-ci n’avait fait adopter par le Parlement aucune l?gislation visant ? traiter les demandes soumises par les rapatri?s. Il demanda ?galement ? ?tre indemnis? en bons du Tr?sor.
2. Faits post?rieurs au 10 octobre 1994
a) Ev?nements survenus avant le 19 d?cembre 2002, date de la d?cision de la Cour sur la recevabilit? de la requ?te
25. Le 12 octobre 1994, la Cour administrative supr?me d?bouta le requ?rant, estimant que rien ne d?notait une quelconque inactivit? de la part des autorit?s de l’Etat. Selon elle, ? le contraire [?tait] d?montr? par les r?ponses adress?es ? l’int?ress? par le bureau de district et par la pr?fecture de Cracovie ?.
26. Le 31 ao?t 1999, apr?s l’entr?e en vigueur du d?cret pris le 13 janvier 1998 par le Conseil des ministres (voir ?galement les paragraphes 51 et 52 ci-dessous), le bureau de district de Cracovie transmit au maire (Starosta) de Wieliczka la demande pr?sent?e le 15 septembre 1992 par le requ?rant en vue d’obtenir le solde de l’indemnisation qui lui ?tait due, ainsi que le dossier correspondant. Dans l’intervalle, ? la suite d’une r?forme des collectivit?s territoriales, l’ancienne r?gion de Cracovie (Wojew?dztwo Krakowskie) ? dans laquelle se situe le district de Wieliczka ? fut ?largie et renomm?e ? r?gion de Małopolska ? (Wojew?dztwo Małopolskie).
27. Le 11 avril 2002, le maire de Wieliczka organisa un appel d’offres pour des biens situ?s ? Chorągwica, que le Tr?sor public mettait en vente. Dix-sept personnes, rapatri?s ou h?ritiers de rapatri?s, ?mirent une offre. Le requ?rant ne participa pas ? cette op?ration.
28. Le 5 juillet 2002, le m?diateur (Rzecznik Praw Obywatelskich), agissant au nom des rapatri?s, saisit la Cour constitutionnelle (Trybunał Konstytucyjny) sur le fondement de l’article 191 de la Constitution combin? avec l’article 188, demandant que soient d?clar?es inconstitutionnelles les dispositions juridiques restreignant les possibilit?s de satisfaire leurs pr?tentions (voir ?galement les paragraphes 50, 55, 60 et 70-71 ci-dessous).
b) Ev?nements survenus le 19 d?cembre 2002 et apr?s cette date
29. Le 19 d?cembre 2002, la Cour constitutionnelle examina et accueillit la demande du m?diateur (voir ?galement les paragraphes 79 ? 87 ci-dessous). L’arr?t de la Cour constitutionnelle prit effet le 8 janvier 2003.
30. A cette m?me date, l’Office des biens militaires publia un communiqu? qui parut sur son site Internet officiel3 et dont les passages pertinents ?taient ainsi libell?s :
? Dans son arr?t du 19 d?cembre 2002, la Cour constitutionnelle a jug? contraires ? la Constitution les dispositions relatives au traitement ? par, notamment, l’Office des biens militaires ? des demandes pr?sent?es par les rapatri?s des territoires au-del? du Boug.
Or l’ex?cution de l’arr?t de la cour exige que des modifications soient apport?es ? la loi de 1997 sur l’administration fonci?re, ? la loi du 30 mai 1996 sur l’administration de certaines cat?gories de biens appartenant au Tr?sor public et sur l’Office des biens militaires, ainsi qu’? la loi du 25 mai 2001 sur la restructuration, la modernisation technique et le financement de l’arm?e polonaise pour la p?riode 2001-2006.
Il est ?galement n?cessaire de modifier la loi du 15 f?vrier 1995 sur l’imp?t sur le revenu des personnes juridiques en ce qui concerne les produits re?us par l’office dans le cadre des op?rations visant ? satisfaire les demandes pr?sent?es par les rapatri?s des territoires au-del? du Boug.
Dans ces conditions, l’Office des biens militaires pourra organiser des ventes aux ench?res de biens immobiliers une fois apport?es les modifications de la l?gislation existante.
Les ventes aux ench?res feront l’objet d’une publicit? dans la presse (…) et sur le site Internet [de l’office]. ?
Selon les informations disponibles sur le site Internet de l’office, celui-ci poss?dait en 2002 deux cat?gories de biens : d’une part, des biens immobiliers qui n’?taient plus utilis?s ? des fins militaires et qui ?taient en principe vendus aux ench?res. Ces biens se composaient de 13 800 hectares de terrain et de 4 500 immeubles d’une superficie totale de 1 770 000 m2. Ils comprenaient des a?roports militaires, des terrains de man?uvre, des champs de tir, des h?pitaux, des casernes, des bureaux, des ?quipements de loisirs et de sport, des immeubles destin?s ? des activit?s sociales et culturelles et divers autres biens immobiliers (stations-service, ateliers, entrep?ts, etc.). La seconde cat?gorie ?tait constitu?e par des biens qui n’?taient que provisoirement non utilis?s par l’arm?e et qui se composaient de 650 hectares de terrain et d’immeubles repr?sentant une superficie totale de 100 000 m2.
31. Le 8 janvier 2003, l’Office des biens agricoles du Tr?sor public (Agencja Własności Rolnej Skarbu Państwa), organe qui, ? l’?poque, administrait les ressources du Tr?sor public en biens agricoles (Zasoby Własności Rolnej Skarbu Państwa ? voir ?galement le paragraphe 91 ci-dessous), publia un communiqu? similaire qui parut sur son site Internet officiel4 et qui se lisait ainsi :
? Le 8 janvier 2003 a pris effet l’arr?t de la Cour constitutionnelle du 19 d?cembre 2002 portant sur la constitutionnalit? des dispositions qui r?gissent l’indemnisation pour les biens situ?s au-del? du Boug.
L’arr?t de la Cour impose de modifier les dispositions relatives ? l’administration fonci?re. L’arr?t ne cr?e pas en lui-m?me un nouveau r?gime juridique et ne saurait constituer un fondement pour les op?rations visant ? compenser la valeur des biens abandonn?s en dehors des fronti?res de l’Etat par le prix des biens agricoles du Tr?sor public. Les principes, conditions et proc?dures ? cet ?gard doivent donc ?tre d?finis. Pareilles mesures ont d?j? ?t? prises par le Bureau du logement et du d?veloppement urbain et par le minist?re du Tr?sor.
Dans ces conditions, l’office cessera d’organiser des ench?res pour la vente de biens immobiliers inclus dans ses ressources, sauf pour de petites parcelles agricoles.
La d?cision de l’office repose sur la n?cessit? de veiller ? ce que les rapatri?s des territoires au-del? du Boug voient leurs demandes satisfaites dans des conditions d’?galit? pour tous ces r?clamants. ?
32. Fin 2003, les deux organismes susmentionn?s n’avaient pas repris les ventes aux ench?res. A la date d’adoption du pr?sent arr?t, le site Internet de l’Office des biens militaires affichait toujours le communiqu? ? non modifi? ? du 8 janvier 2003 annon?ant la cessation des ventes aux ench?res.
Le 2 f?vrier 2004, deux jours apr?s l’entr?e en vigueur de la nouvelle l?gislation sur les demandes relatives ? des biens situ?s au-del? du Boug (paragraphes 114-119 ci-dessous), l’Office des biens agricoles (Agencja Nieruchomości Rolnych), organe qui, dans l’intervalle, avait remplac? l’Office des biens agricoles du Tr?sor public (voir ?galement le paragraphe 91 ci-dessous), cessa d’afficher sur son site Internet le communiqu? du 8 janvier 2003 et ajouta une annonce intitul?e ? Informations pour les rapatri?s des territoires au-del? du Boug ? (? Informacja dla zabużan ?), o? ?tait expos?e une explication d?taill?e de l’application de la nouvelle loi.
33. Entre-temps, au printemps et ? l’?t? 2003, dans le cadre de l’?laboration d’un projet de loi destin? ? r?gler les ? demandes relatives ? des biens situ?s au-del? du Boug ? (roszczenia zabużańskie ? ? le projet de loi ? ? voir ?galement les paragraphes 111-113 ci-dessous), le gouvernement s’?tait livr? ? une estimation du nombre de r?clamants et de la valeur de leurs demandes. Selon lui, il y avait 4 120 demandes enregistr?es, dont 3 910 avaient ?t? v?rifi?es et ?taient consid?r?es comme r?pondant aux conditions l?gales. Les demandes enregistr?es ?taient ?valu?es ? trois milliards de nouveaux zlotys polonais (PLN). Il y avait ?galement 82 740 demandes non v?rifi?es en attente d’?tre enregistr?es, dont 74 470 allaient probablement l’?tre. La valeur des demandes non v?rifi?es ?tait estim?e ? 10,45 milliards de PLN et le nombre total des ayants droit ? 78 380. Au fur et ? mesure que progressaient les d?bats parlementaires sur le projet de loi ? d?bats qui firent l’objet d’une large couverture m?diatique en Pologne ? le nombre de demandes relatives ? des biens situ?s au-del? du Boug alla en augmentant, beaucoup de nouvelles demandes ?tant enregistr?es.
34. Les rapports statistiques ?labor?s par le gouvernement, en particulier par le minist?re du Tr?sor (Ministerstwo Skarbu Państwa) et le minist?re des Infrastructures (Ministerstwo Infrastruktury), ne donnent pour l’instant aucune indication sur la question de savoir combien de ces r?clamants ont obtenu une indemnisation, et, dans ce cas, si celle-ci ?tait int?grale ou partielle, et combien d’entre eux n’ont encore rien re?u du tout.
L’id?e de tenir un registre de ces demandes est apparue au cours de l’?laboration du projet de loi et il est pr?vu de tenir un tel registre ? l’avenir. N?anmoins, le ministre des Infrastructures ?tait d?j? conscient de la n?cessit? de collecter les donn?es pertinentes en juillet 20025, lorsqu’il r?pondit ? une question pos?e par un d?put?, J.D., concernant, pour reprendre les termes de celui-ci, ? l’extinction d?finitive des obligations de l’Etat polonais ? l’?gard des personnes ayant laiss? derri?re elles, apr?s la Seconde Guerre mondiale, leurs biens immobiliers au-del? de la fronti?re orientale ?. Dans sa r?ponse, le ministre d?clara notamment :
? En r?ponse ? la question relative au nombre de demandes non satisfaites, il faut dire que ce nombre a ?t? estim? par le Conseil des ministres [Urząd Rady Ministr?w] ? environ 90 000 au d?but des ann?es 1990. Actuellement, il est tr?s difficile de se livrer ? une telle estimation. (…) En pratique, tout h?ritier l?gal [d’une personne ayant abandonn? des biens au-del? du Boug] pouvait, et peut toujours, obtenir un certificat ?? pr?sent une d?cision ? [attestant de son droit ?] une part des biens abandonn?s. Selon quels crit?res faut-il ?valuer le nombre de demandes satisfaites et non satisfaites ? Faut-il prendre en compte le nombre de demandes pr?sent?es, y compris [lorsqu’il y a plusieurs] demandes pr?sent?es par des h?ritiers concernant un bien abandonn? par son propri?taire (le testateur), ou bien le nombre de biens abandonn?s au-del? des fronti?res de l’Etat ?
Il est ?galement difficile d’estimer le nombre de personnes ayant pu faire valoir leur droit, en particulier en raison du fait que ce droit peut ?tre ex?cut? dans tout le pays et il arrive souvent qu’il ait ?t? accueilli partiellement dans diff?rentes r?gions jusqu’au r?glement total de l’affaire. Cette situation cr?e des conditions dans lesquelles les ayants droit peuvent abuser de leurs droits ? ce dont nous ont avertis des gouverneurs et des maires. Ceux-ci sugg?rent en cons?quence de tenir un registre (…) des certificats attestant du droit ? (…) recevoir des biens ? titre de compensation. Toutefois, actuellement, il n’y a pas de syst?me d’enregistrement unique et complet des certificats et d?cisions reconnaissant le droit des demandeurs ? [de tels biens].
En cons?quence, la r?ponse ? la question du d?put? quant aux modalit?s de traitement des [demandes relatives aux biens situ?s au-del? du Boug] et aux solutions juridiques possibles d?pend de l’existence d’informations fiables sur le nombre de demandes non satisfaites. S’il appara?t que ce nombre est important et que toutes les demandes ne pourront ?tre accueillies en vertu des lois applicables, il faudra alors trouver d’autres solutions l?gislatives ? ce qui, toutefois, serait particuli?rement difficile eu ?gard aux probl?mes ?conomiques et financiers de l’Etat. ?
35. Le 12 juin 2003, le gouvernement produisit un rapport d’?valuation ?tabli le 14 juin 2002 par un expert qu’il avait d?sign?. La valeur de la propri?t? que la grand-m?re du requ?rant avait d? abandonner ?tait estim?e ? 390 000 PLN. L’expert d?clarait que la famille du requ?rant avait re?u jusque-l? 2 % de l’indemnisation due.
36. Le 28 octobre 2003, le maire de Wieliczka organisa un appel d’offres pour des biens situ?s ? Chorągwica et Niepołomice (r?gion de Małopolska), que le Tr?sor public mettait en vente. Les prix de r?serve s’?levaient respectivement ? 150 000 PLN et 48 000 PLN. Plusieurs personnes concern?es par des biens situ?s au-del? du Boug ?mirent une offre. La premi?re propri?t? fut vendue pour 900 000 PLN, la seconde pour 425 000 PLN. Le requ?rant ne participa pas ? cette op?ration.
37. Depuis le 30 janvier 2004, en application de la loi du 12 d?cembre 2003 sur la compensation de la valeur des biens abandonn?s au-del? des fronti?res actuelles de l’Etat polonais par le prix d’achat ou le droit d’usage perp?tuel de biens de l’Etat (Ustawa o zaliczaniu na poczet ceny sprzedaży albo opłat z tytułu użytkowania wieczystego nieruchomości Skarbu Państwa wartości nieruchomości pozostawionych poza obecnymi granicami Państwa polskiego ? ? la loi de d?cembre 2003 ?), on consid?re que l’Etat est d?gag? de ses obligations ? l’?gard de personnes qui, comme le requ?rant, ont re?u des biens ? titre de compensation en vertu de lois pr?c?dentes (voir ?galement le paragraphe 116 ci-dessous).
38. Le 30 janvier 2004, cinquante et un d?put?s du parti d’opposition ? Programme civique ? (Platforma Obywatelska) saisirent la Cour constitutionnelle pour contester plusieurs dispositions de la loi de d?cembre 2003 (voir ?galement le paragraphe 120 ci-dessous).
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
A. Le respect de l’obligation, pr?vue par les trait?s internationaux, d’indemniser les rapatri?s
39. Les accords des r?publiques (voir ?galement le paragraphe 11 ci-dessus) furent r?dig?s de mani?re similaire. L’article 3 de chacun de ces accords ?non?ait les r?gles concernant la nature et le montant des biens que les rapatri?s pouvaient emporter avec eux lors de leur rapatriement et obligeait les Parties contractantes ? leur rembourser la valeur des biens qu’ils devaient laisser derri?re eux.
40. L’article 3 de l’accord du 9 septembre 1944 entre le Comit? polonais de lib?ration nationale et le gouvernement de la r?publique socialiste sovi?tique (RSS) d’Ukraine concernant le rapatriement des citoyens polonais du territoire de la RSS d’Ukraine ainsi que de la population ukrainienne du territoire de la Pologne (Układ pomiędzy Polskim Komitetem Wyzwolenia Narodowego a Rządem Ukraińskiej Socjalistycznej Republiki Rad dotyczący ewakuacji obywateli polskich z terytorium U.S.R.R. i ludności i ukraińskiej z terytorium Polski ? ? l’accord applicable ?), en ses passages pertinents, ?tait ainsi libell? :
? 2. Les rapatri?s sont autoris?s ? emporter des v?tements, des chaussures, du linge, de la literie, des produits alimentaires, du mat?riel et des appareils m?nagers, des animaux d’?levage, des harnais et autres articles m?nagers ou agricoles d’un poids total allant jusqu’? deux tonnes par famille, ainsi que le b?tail et les volailles rattach?s ? l’exploitation qu’ils quittent.
3. Les personnes ayant un m?tier ou un art sp?cifique (ouvriers, artisans, m?decins, artistes, scientifiques, etc.) sont autoris?es ? emporter les biens n?cessaires ? l’exercice de ce m?tier ou de cet art.
4. Il est interdit d’emporter :
a) des esp?ces, billets de banque ou pi?ces d’or ou d’argent quels qu’ils soient, ? l’exception de zlotys polonais en billets pour un montant maximum de 1 000 zlotys par personne ou de 1 000 roubles sovi?tiques par personne ;
b) de l’or et du platine en poudre, en alliage ou en d?bris ;
c) des pierres pr?cieuses ? l’?tat brut ;
d) des ?uvres d’art et des antiquit?s, qu’elles fassent partie d’une collection ou constituent des unit?s s?par?es, si elles n’appartiennent pas ? la famille du rapatri? ;
e) des armes (? l’exception des fusils de chasse) et du mat?riel militaire ;
f) des photographies (? l’exception des photographies personnelles), plans et cartes g?ographiques ;
g) des voitures et motos ;
h) des meubles, qu’ils soient transport?s en train ou en voiture, en raison des difficult?s de transport dues ? la p?riode de guerre.
(…)
6. La valeur des biens meubles ainsi que des biens immobiliers abandonn?s sera rembours?e aux rapatri?s, en fonction des estimations faites par les assurances conform?ment ? la l?gislation en vigueur dans l’Etat polonais et en r?publique socialiste sovi?tique d’Ukraine. En cas d’absence d’?valuation ?tablie par l’assurance, les biens mobiliers et immobiliers seront ?valu?s par les mandataires et repr?sentants des Parties. Les Parties contractantes s’engagent ? veiller ? ce que les maisons des villes et villages ?vacu?s ? cause d’un d?placement de personnes soient mises en priorit? ? la disposition des rapatri?s. ?
41. Le 21 juillet 1952, le gouvernement de la R?publique de Pologne, d’une part, et les gouvernements de l’Union sovi?tique et des r?publiques socialistes sovi?tiques d’Ukraine, du B?larus et de Lituanie, d’autre part, conclurent un accord sur les indemnisations r?ciproques entra?n?es par le rapatriement de certains groupes de population et la d?limitation de la fronti?re entre la Pologne et l’Union sovi?tique (Umowa między Rządem Rzeczypospolitej Polskiej, z jednej strony i Rządem Związku Socjalistycznych Republik Radzieckich, Rządem Ukraińskiej Socjalistycznej Republiki Radzieckiej, Rządem Białoruskiej Socjalistycznej Republiki Radzieckiej, Rządem Litewskiej Socjalistycznej Republiki Radzieckiej, z drugiej strony, o wzajemnych rozliczeniach wynikłych w związku z ewakuacją ludności i delimitacją polsko-radzieckiej granicy państwowej ? ? le Pacte de 1952 ?). L’article 2 du pacte se lisait ainsi :
? Afin de proc?der ? des compensations r?ciproques d?finitives et globales des biens mobiliers et immobiliers, des produits agricoles et des r?coltes abandonn?s sur le territoire de la R?publique de Pologne et de l’Union sovi?tique par la population expatri?e ? la suite de la d?limitation de la fronti?re entre la Pologne et l’Union sovi?tique, le gouvernement de la R?publique de Pologne s’engage ? payer au gouvernement de l’Union sovi?tique 76 (soixante-seize) millions de roubles. ?
42. De 1946 ? aujourd’hui, le droit polonais a toujours pr?vu que les rapatri?s des territoires au-del? du Boug pouvaient b?n?ficier d’une d?duction correspondant ? la valeur des biens abandonn?s ? la suite de la Seconde Guerre mondiale, ? faire valoir soit sur les droits d’usage perp?tuel soit sur le prix d’achat d’un terrain appartenant au Tr?sor public.
43. Cette disposition a ?t? reprise dans plusieurs textes de loi, ? commencer par le d?cret du 6 d?cembre 1946 sur le transfert de propri?t? de biens non agricoles appartenant ? l’Etat situ?s dans les territoires reconquis et dans l’ex-ville libre de Gdańsk (Dekret o przekazywaniu przez Państwo mienia nierolniczego na obszarze Ziem Odzyskanych i b. Wolnego Miasta Gdańska).
Les ? territoires reconquis ? (? Ziemie Odzyskane ?) sont les anciens territoires allemands situ?s ? l’est de la ligne Oder-Neisse, que les Alli?s victorieux ? sur la proposition de Staline ? ont offerts ? titre de compensation aux Polonais pour les ? territoires au-del? du Boug ? qui leur avaient ?t? enlev?s par l’URSS.
En vertu de la politique des autorit?s ? cette ?poque, les ? territoires reconquis ? et Gdańsk, apr?s l’expulsion des Allemands qui y r?sidaient, devaient servir ? loger les citoyens polonais ? rapatri?s ? des ? territoires au-del? du Boug ?, c’est-?-dire situ?s au-del? de la ligne Curzon. Ces rapatri?s b?n?ficiaient d’une priorit? pour l’achat de terrains.
44. D’autres d?crets et lois furent appliqu?s entre 1952 et 1991.
Toutefois, dans les ann?es 90, les autorit?s commenc?rent ? envisager la possibilit? d’adopter une loi unique applicable ? toutes les formes de restitution de biens, y compris aux demandes d’indemnisation pour les biens abandonn?s par les rapatri?s (voir ?galement les paragraphes 62 ? 65 ci-dessous).
45. Finalement, une loi portant exclusivement sur les demandes relatives ? des biens situ?s au-del? du Boug (la loi de d?cembre 2003) entra en vigueur le 30 janvier 2004 (voir ?galement les paragraphes 37 ci-dessus et 114 ? 119 ci-dessous).
B. La loi du 29 avril 1985 sur l’administration et l’expropriation de biens immobiliers et son d?cret d’application
1. La loi de 1985
46. Du 29 avril 1985 au 1er janvier 1998, les r?gles relatives ? l’administration des terrains appartenant au Tr?sor public et aux communes ?taient ?nonc?es dans la loi du 29 avril 1985 sur l’administration et l’expropriation de biens immobiliers (? la loi de 1985 sur l’administration fonci?re ?).
L’article 81 de cette loi traitait du droit ? ?tre indemnis? pour des biens abandonn?s dans les territoires au-del? du Boug. Les passages pertinents de cette disposition, telle qu’elle ?tait en vigueur du 10 octobre 1994 au 31 octobre 1997, ?taient ainsi libell?s :
? 1. Quiconque, en raison de la guerre qui a d?but? en 1939, a d? abandonner des biens immobiliers situ?s dans des territoires qui, ? l’heure actuelle, n’appartiennent pas ? l’Etat polonais et a droit ? ?tre indemnis? en vertu de trait?s internationaux conclus par l’Etat pour les biens abandonn?s ? l’?tranger pourra d?duire la valeur desdits biens immobiliers soit du montant des droits d’usage perp?tuel d’un terrain, soit du prix d’un terrain ? b?tir et de toute habitation, tout b?timent ou tout local qui s’y trouve.
(…)
4. En cas de d?c?s d’un propri?taire de biens immobiliers abandonn?s ? l’?tranger, le droit vis? au paragraphe 1 ci-dessus est transmis conjointement ? l’ensemble de ses h?ritiers ou au seul [h?ritier] d?sign? par les ayants droit.
5. La d?duction de la valeur des biens immobiliers abandonn?s ? l’?tranger, telle que d?finie au paragraphe 1, s’op?re ? la demande d’un ayant droit. (…) ?
2. Le d?cret de 1985
47. Des r?gles d?taill?es relatives ? l’appr?ciation de la valeur ? d?duire ?taient expos?es dans le d?cret pris par le Conseil des ministres le 16 septembre 1985 (dans sa version modifi?e) sur la d?duction de la valeur des biens immobiliers abandonn?s ? l’?tranger ? faire valoir sur les droits d’usage perp?tuel ou sur le prix d’un terrain ? b?tir et des constructions qui y sont ?rig?es (Rozporządzenie Rady Ministr?w w sprawie zaliczania wartości mienia nieruchomego pozostawionego za granicą na poczet opłat za użytkowanie wieczyste lub na pokrycie ceny sprzedaży działki budowlanej i położonych na niej budynk?w ? ? le d?cret de 1985 ?).
Le passage pertinent du paragraphe 3 de ce d?cret pr?voyait que :
? Si la valeur des biens [abandonn?s ? l’?tranger] exc?de le prix du bien immobilier objet de la vente (…), la diff?rence peut ?tre d?duite des droits d’usage perp?tuel ou du prix d’un terrain ? usage industriel ou commercial et de tout ?tablissement commercial ou artisanal, ou tout local destin? ? ?tre utilis? comme atelier, r?sidence secondaire ou garage qui s’y trouve. ?
Le paragraphe 5 disposait qu’un organe de premi?re instance instaur? par l’administration locale de l’Etat et comp?tent pour traiter les questions d’am?nagement rural et urbain devait d?cider de la d?duction de la valeur des biens abandonn?s ? l’?tranger. Le paragraphe 6 exposait des r?gles pr?cises sur l’?valuation de telles propri?t?s.
C. La loi du 21 ao?t 1997 sur l’administration fonci?re et son d?cret d’application
1. La loi de 1997
48. Le 1er janvier 1998, la loi de 1985 fut abrog?e et celle du 21 ao?t 1997 sur l’administration fonci?re (Ustawa o gospodarce nieruchomościami ? ? la loi de 1997 sur l’administration fonci?re ?) entra en vigueur.
L’obligation d’indemniser les rapatri?s ?tait ?nonc?e ? l’article 2126, libell? en des termes similaires ? ceux de l’article 81 de la loi abrog?e de 1985. L’article 212, en ses passages pertinents, se lisait ainsi :
? 1. Quiconque, en raison de la guerre qui a d?but? en 1939, a d? abandonner des biens immobiliers situ?s dans des territoires qui, ? l’heure actuelle, n’appartiennent plus ? l’Etat polonais et a droit ? ?tre indemnis? en vertu de trait?s internationaux conclus par l’Etat pour les biens abandonn?s ? l’?tranger pourra d?duire la valeur desdits biens immobiliers soit du montant des droits d’usage perp?tuel d’un terrain, soit du prix d’un terrain ? b?tir et de tout b?timent ou local public qui s’y trouve.
2. Si la valeur des biens immobiliers abandonn?s [? l’?tranger] exc?de le prix du bien immobilier acquis au titre de la compensation vis?e au paragraphe 1 ci-dessus, la diff?rence peut ?tre d?duite des droits d’usage perp?tuel ou du prix d’un terrain et de tout local ? usage commercial, ou destin? ? ?tre utilis? comme atelier, r?sidence secondaire ou garage, ou d’un terrain destin? ? l’un des usages susmentionn?s.
(…)
4. La d?duction de la valeur des biens immobiliers d?finie au paragraphe 1 s’op?re en faveur du propri?taire des biens en question ou d’une personne d?sign?e par lui qui est son h?ritier l?gal.
5. En cas de d?c?s d’un propri?taire de biens immobiliers abandonn?s ? l’?tranger, les droits vis?s au paragraphe 1 sont transmis conjointement ? l’ensemble de ses h?ritiers ou au seul [h?ritier] d?sign? par les ayants droit. ?
49. Toutefois, aux termes de l’article 213 :
? Les articles 204 ? 212 de la pr?sente loi ne s’appliquent pas aux biens relevant des ressources du Tr?sor public en biens agricoles, sauf si les dispositions relatives ? l’administration de ces ressources le pr?voient. ?
50. Le 5 juillet 2002, le m?diateur contesta devant la Cour constitutionnelle la constitutionnalit? des articles 212 ? 1 et 213 (voir ?galement le paragraphe 28 ci-dessus et les paragraphes 55, 60 et 70-71 ci-dessous).
2. Le d?cret de 1998
51. Les modalit?s de mise en ?uvre de l’article 212 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re ?taient expos?es dans le d?cret pris le 13 janvier 1998 par le Conseil des ministres sur la proc?dure ? suivre pour d?duire la valeur de biens immobiliers abandonn?s ? l’?tranger du montant correspondant au titre de propri?t? ou aux droits d’usage perp?tuel de biens immobiliers, et sur les m?thodes pour appr?cier la valeur de tels biens (dans sa version modifi?e) (Rozporządzenie Rady Ministr?w w sprawie sposobu zaliczania wartości nieruchomości pozostawionych za granicą na pokrycie ceny sprzedaży nieruchomości lub opłat za użytkowanie wieczyste oraz sposobu ustalania wartości tych nieruchomości ? ? le d?cret de 1998 ?).
52. L’article 4 ? 1 du d?cret de 1998 disposait que la d?duction en question s’op?rait ? la demande de l’ayant droit. Celui-ci devait pr?senter sa demande au maire du district dans lequel il r?sidait. Le maire devait conserver le registre des demandes soumises par les rapatri?s.
En vertu de l’article 5 ? 1, le maire ?tait tenu de rendre dans un d?lai de trente jours une d?cision d?finissant la valeur des biens immobiliers abandonn?s ? l’?tranger. Une fois cette d?cision prise, les autorit?s responsables du traitement des demandes pr?sent?es par les rapatri?s ne pouvaient refuser d’op?rer la d?duction (article 6).
En pratique, un titre de propri?t? ou un droit d’usage perp?tuel sur des biens re?us ? titre de compensation ne pouvait ?tre acquis que par la participation ? un appel d’offres organis? par l’autorit? publique comp?tente. Les rapatri?s ne b?n?ficiaient d’aucun droit de pr?f?rence pour l’acquisition de terrains appartenant ? l’Etat.
Des dispositions transitoires, notamment l’article 12 du d?cret de 1998, pr?voyaient que les proc?dures engag?es en vertu de la r?glementation ant?rieure et qui n’?taient pas termin?es devaient ?tre r?gies par le nouveau d?cret.
D. La loi du 10 mai 1990 sur l’autonomie locale
53. Des mesures l?gislatives visant ? r?former la structure administrative de l’Etat ont ?t? ? l’origine d’une diminution tr?s importante des ressources en terrains du Tr?sor public.
La loi du 10 mai 1990 sur l’autonomie locale (dispositions liminaires) (Przepisy wprowadzające ustawę o samorządzie terytorialnym i ustawę o pracownikach samorządowych ? ? la loi de 1990 ?), entr?e en vigueur le 27 mai 1990, et d’autres lois connexes adopt?es ? la m?me ?poque, ont restaur? les communes et leur ont transf?r? des pouvoirs qui ?taient auparavant exerc?s uniquement par l’administration locale de l’Etat. L’op?ration a entra?n? la renonciation par le Tr?sor public au contr?le sur les biens domaniaux et le transfert de la propri?t? de la majeure partie de ses biens aux communes.
En vertu de l’article 5 ? 1 de la loi de 1990, la propri?t? des terrains qui appartenaient auparavant au Tr?sor public et qui se trouvaient sur le territoire d’une commune devait ?tre transf?r?e ? celle-ci.
Or les demandeurs ? des actions relatives ? des biens situ?s au-del? du Boug ne pouvaient faire ex?cuter leur droit que sur les biens de l’Etat, et non sur ceux des collectivit?s territoriales ; les nouvelles r?gles donn?rent donc lieu ? une p?nurie des biens destin?s ? r?pondre ? ces demandes.
E. La loi (modifi?e) du 19 octobre 1991 sur l’administration des biens agricoles du Tr?sor public
54. Jusqu’au 19 janvier 1994, les rapatri?s pouvaient tenter d’obtenir, ? titre de compensation, des biens relevant des ressources du Tr?sor public en biens agricoles (Zasoby Własności Rolnej Skarbu Państwa), en vertu des dispositions de la loi du 19 octobre 1991 sur l’administration des biens agricoles du Tr?sor public (Ustawa o gospodarce nieruchomościami rolnymi Skarbu Państwa ? ? la loi de 1991 ?). Cette possibilit? fut toutefois exclue ? la suite de l’entr?e en vigueur de la loi du 29 d?cembre 1993 portant modification de la loi sur l’administration des biens agricoles du Tr?sor public et d’autres lois (Ustawa o zmianie ustawy o gospodarowaniu nieruchomościami rolnymi Skarbu Państwa oraz o zmianie niekt?rych ustaw ? ? la loi modificative de 1993 ?).
L’article 17 de la loi modificative de 1993 est libell? comme suit :
? Tant qu’un texte de loi sp?cifique n’aura pas d?fini avec pr?cision les formes d’indemnisation pour une perte de biens et les r?gles de restitution de biens applicables aux personnes qui, conform?ment ? l’article 81 de la loi de 1985 sur l’administration fonci?re, ont sollicit? la d?duction de la valeur de biens immobiliers abandonn?s ? l’?tranger en raison de la guerre ayant d?but? en 1939, pareille d?duction ne pourra en aucun cas ?tre op?r?e sur le prix des biens relevant des ressources du Tr?sor public en biens agricoles. ?
55. Le 5 juillet 2002, le m?diateur contesta devant la Cour constitutionnelle la constitutionnalit? de l’article 17 de la loi modificative de 1993 (voir ?galement les paragraphes 28 et 50 ci-dessus et les paragraphes 60 et 70-71 ci-dessous).
F. La loi du 10 juin 1994 sur l’administration des biens immobiliers confisqu?s par le Tr?sor public ? l’arm?e de la F?d?ration de Russie
56. Cette loi (Ustawa o zagospodarowaniu nieruchomości Skarbu Państwa przejętych od wojsk Federacji Rosyjskiej ? ? la loi de 1994 ?) entra en vigueur le 23 juillet 1994. En vertu de son article 4 combin? avec l’article 16, les rapatri?s b?n?ficient d’un droit de pr?f?rence pour l’acquisition des biens relevant de cette cat?gorie.
57. A l’audience, le Gouvernement a reconnu qu’en r?alit? les ressources en terrains confisqu?s ? l’arm?e de la F?d?ration de Russie ?taient d?j? ?puis?es.
G. La loi (modifi?e) du 30 mai 1996 sur l’administration de certaines cat?gories de biens appartenant au Tr?sor public et de l’Office des biens militaires
58. La loi susmentionn?e (Ustawa o gospodarowaniu niekt?rymi składnikami mienia Skarbu Państwa oraz o Agencji Mienia Wojskowego ? ? la loi de 1996 ?), entr?e en vigueur le 26 ao?t 1996, a trait ? l’administration des biens militaires appartenant ? l’Etat, qui comprennent des terrains, des biens industriels, des h?tels, ainsi que des locaux ? usage d’habitation et ? usage commercial. L’Office des biens militaires peut organiser des appels d’offres pour la vente de biens immobiliers.
59. Jusqu’au 1er janvier 2002, selon les dispositions g?n?rales de la loi de 1996, les rapatri?s pouvaient tenter d’obtenir des biens ? titre de compensation en prenant part ? ces appels d’offres. Ils n’avaient pas la priorit? sur les autres ench?risseurs. Toutefois, la situation ?volua avec l’entr?e en vigueur de la loi du 21 d?cembre 2001 portant modification de la loi sur l’organisation et le travail du Conseil des ministres et sur les pouvoirs des ministres, de la loi sur les organes de l’ex?cutif et d’autres lois (Ustawa o zmianie ustawy o organizacji i trybie pracy Rady Ministr?w oraz o zakresie działania ministr?w, ustawy o działach administracji rządowej oraz o zmianie niekt?rych ustaw ? ? la loi modificative de 2001 ?). Depuis lors, aucune des propri?t?s administr?es par l’Office des biens militaires ne peut ?tre affect?e aux op?rations d’indemnisation pour les biens abandonn?s au-del? du Boug.
L’article 31 ? 4 de la loi de 1996, dans sa version modifi?e, se lit ainsi :
? L’article 212 de la loi du 21 ao?t 1997 sur l’administration fonci?re ne s’applique pas aux biens vis?s ? l’article 1 ? 1 de la pr?sente loi. ?
Au sens de cette derni?re disposition, les ? biens ? s’entendent des ? biens du Tr?sor public qui sont administr?s ou utilis?s par toute entit? sous l’autorit? ou le contr?le du ministre de la D?fense nationale et qui ne se rapportent pas au fonctionnement de cette entit? ?. Cela inclut, par exemple, les biens agricoles, commerciaux ou industriels, les locaux ? usage d’habitation, les installations sportives, etc.
60. Le 5 juillet 2002, le m?diateur porta la question de la constitutionnalit? de l’article 31 ? 4 de la loi de 1996 devant la Cour constitutionnelle (voir ?galement les paragraphes 28, 50 et 55 ci-dessus et les paragraphes 70-71 ci-dessous).
61. Par ailleurs, avant l’entr?e en vigueur de la loi modificative de 2001, les autorit?s de l’Office des biens militaires ?mirent une directive sur le traitement des demandes soumises par les rapatri?s. Les passages pertinents de ce document sont ainsi libell?s :
? Eu ?gard ? l’entr?e en vigueur le 15 septembre 2001 des dispositions du d?cret pris le 21 ao?t 2001 par le Conseil des ministres modifiant le d?cret sur la proc?dure ? suivre pour d?duire la valeur de biens immobiliers abandonn?s ? l’?tranger du montant correspondant au titre de propri?t? ou aux droits d’usage perp?tuel de biens immobiliers, et sur les m?thodes pour appr?cier la valeur de tels biens (Journal des lois no 90, point 999), et eu ?gard aux questions soulev?es concernant la responsabilit? de l’office quant au traitement des demandes pr?sent?es par les rapatri?s des territoires au-del? du Boug, il a ?t? convenu ce qui suit :
1. L’Office des biens militaires ne d?duira pas la valeur des biens abandonn?s ? l’?tranger du montant correspondant au prix ou aux droits d’usage perp?tuel d’un bien immobilier.
2. Les offres soumises par les rapatri?s des territoires au-del? du Boug dans le cadre d’appels d’offres et non garanties par une caution ne seront pas prises en compte. Si un ench?risseur ayant vers? une caution et remport? l’appel d’offres demande la d?duction de la valeur des terrains qu’il a abandonn?s ? l’?tranger du montant correspondant au titre de propri?t? ou aux droits d’usage perp?tuel d’un bien, il sera pr?sum? que l’ench?risseur s’est r?tract?, et la caution sera confisqu?e par l’office.
3. Dans le cas o? un ench?risseur relevant des cas d?crits ci-dessus soumettrait une plainte concernant l’appel d’offres, celle-ci serait imm?diatement transmise au pr?sident de l’office pour traitement. Pareilles plaintes ne seront pas prises en compte.
4. Si un ench?risseur saisit les tribunaux, la proc?dure d’appel d’offres se poursuit et n’est pas suspendue en raison de l’assignation judiciaire, sauf si le tribunal ?met une ordonnance provisoire pour prot?ger les int?r?ts du demandeur.
5. Dans le cas d’une vente sans appel d’offres et dans celui d’une vente de gr? ? gr?, les offres pr?sent?es par les rapatri?s des territoires au-del? du Boug sont ?galement ignor?es, leurs demandes n’?tant pas trait?es par l’office. (…) ?
H. Le projet de loi de 1999
62. La r?daction du projet de loi de 1999 sur la restitution de biens immobiliers et de certains types de biens mobiliers enlev?s ? des personnes physiques par l’Etat ou par la commune de Varsovie et sur les m?canismes de compensation y relatifs (Projekt ustawy o reprywatyzacji nieruchomości i niekt?rych ruchomości os?b fizycznych przejętych przez Państwo lub gminę miasta stołecznego Warszawy oraz o rekompensatach ? ? le projet de loi de 1999 sur la restitution ?) s’acheva en mars 1999.
63. Le projet de loi fut pr?sent? au Parlement en septembre 1999. Il suscita toutefois une pol?mique qui alla en s’amplifiant entre toutes les factions politiques existantes ; il fut finalement rejet? ? l’issue d’un processus l?gislatif qui s’?tendit pratiquement sur un an et demi.
Ce projet pr?voyait que toute personne dont les biens avaient ?t? transf?r?s ? l’Etat en vertu de certains textes de loi adopt?s sous le r?gime totalitaire devait recevoir 50 % de la valeur r?elle de ces biens, sous la forme soit d’une restitutio in integrum soit d’une compensation en titres. En vertu de l’article 2 ? 3, lu conjointement avec l’article 8, les rapatri?s devaient recevoir des titres ?quivalant ? 50 % de la valeur de leurs biens, calcul?e selon des r?gles pr?cises applicables ? toutes les personnes concern?es.
64. A la suite d’un d?bat passionn? auquel particip?rent tous les secteurs de la soci?t?, ainsi que les m?dias et l’ensemble des partis et factions politiques, la loi en cause, adopt?e par le Parlement, fut transmise pour signature au pr?sident de la Pologne en mars 2001.
Le pr?sident, exer?ant son droit de veto, refusa de la signer.
65. Le 22 mars 2001, il renvoya au Parlement la loi ? laquelle il avait oppos? son veto. La commission parlementaire sp?ciale sur l’adoption du projet de loi de 1999 sur la restitution le proposa de nouveau au vote.
La coalition gouvernementale ne r?ussit toutefois pas ? r?unir la majorit? des trois cinqui?mes n?cessaire pour passer outre le veto du pr?sident et le projet de loi de 1999 sur la restitution fut finalement rejet? par le Parlement le 25 mai 2001.
I. Le droit d’usage perp?tuel d’un terrain
66. Le droit d’usage perp?tuel est d?fini par les articles 232 et suivants du code civil (Kodeks Cywilny). Il s’agit d’un droit r?el transmissible ? cause de mort et ali?nable, valable pendant quatre-vingt-dix-neuf ans, qui donne au b?n?ficiaire le plein usage et la jouissance d’un terrain dont le Tr?sor public ou une commune est propri?taire. Comme un titre de propri?t?, il doit ?tre inscrit au registre foncier. La transmission de ce droit, ? l’instar du transfert de propri?t?, ne peut s’effectuer que par un acte notari?, sous peine d’?tre d?clar?e nulle et non avenue. L’? usager perp?tuel ? (użytkownik wieczysty) est tenu de payer au Tr?sor public (ou ? la commune, selon le cas) une redevance annuelle correspondant ? un certain pourcentage de la valeur du terrain en question.
J. D?finition par la Cour supr?me de la notion de droit ? indemnisation pour les biens abandonn?s dans les territoires au-del? du Boug
1. La r?solution du 30 mai 1990
67. Dans sa r?solution du 30 mai 1990 (no III CZP 1/90), la Cour supr?me (Sąd Najwyższy), si?geant ? sept juges, examina la question de savoir si les personnes rapatri?es en vertu du Pacte conclu le 25 mars 1957 entre le gouvernement de la R?publique polonaise et celui de l’Union sovi?tique sur le calendrier et la proc?dure r?gissant le rapatriement d’URSS des personnes de nationalit? polonaise ?taient en droit de r?clamer la d?duction vis?e ? l’article 88 ? 1 de la loi de 1985 sur l’administration fonci?re7 (pr?vue ensuite par l’article 212 ? 1 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re). Elle y r?pondit par l’affirmative.
A cet ?gard, la Cour supr?me invoqua les accords des r?publiques de 1944 et d?clara notamment ce qui suit :
? (…) En vertu des accords des r?publiques de 1944 l’Etat polonais s’est engag? ? verser une indemnisation ?quivalant aux biens [abandonn?s]. Ainsi, les dispositions de ces accords ont ?t? incorpor?es dans le droit polonais et, ? l’?gard des citoyens polonais, peuvent constituer le fondement de droits g?n?raux. (…)
L’article 88 ? 1 (…), en raison de son libell? sp?cifique, soul?ve de graves difficult?s d’interpr?tation. Au lieu de d?finir directement les conditions subjectives et objectives pr?alables du droit ? une indemnisation ?quivalente, le l?gislateur s’est r?f?r? aux dispositions de trait?s internationaux. Cette r?f?rence vaut incorporation des dispositions de ces accords dans le droit polonais. Toutefois, l’article en cause n’?num?re pas les trait?s auxquels il se r?f?re. Par cons?quent, les instruments possibles sont :
a) les accords des r?publiques des 9 et 22 septembre 1944 ;
(…)
c) le Pacte du 25 mars 1957 entre le gouvernement de la R?publique polonaise et le gouvernement de l’URSS sur le calendrier et la proc?dure r?gissant le rapatriement d’URSS des personnes de nationalit? polonaise.
(…)
Parmi les principes g?n?raux ?nonc?s dans les accords de 1944, seul celui, fondamental, consacr? par l’article 3 ? 6 de chacun de ces accords ? qui dispose que l’Etat polonais doit rembourser la valeur des [biens abandonn?s] aux rapatri?s relevant de ces accords ? a ?t? incorpor? dans le droit interne. Ce n’est que de ce principe, et non des autres, que d?coule le droit g?n?ral ? une indemnisation ?quivalente. ?
2. La r?solution du 27 mars 2001
68. Dans une r?solution du 27 mars 2001 (no CZP 3/2001), la Cour supr?me, si?geant ? trois juges, examina la question de savoir si le droit ? ?tre indemnis? pour des biens abandonn?s dans les territoires au-del? du Boug pouvait ?tre consid?r? comme une cr?ance sur le Tr?sor public, et si tout titulaire de ce droit pouvait le transmettre sous la forme d’une contribution en nature pour acqu?rir des titres d’une soci?t? par actions.
Selon la Cour supr?me, le droit en question constitue, en pratique, une cr?ance sur le Tr?sor public et est sans nul doute patrimonial, transmissible ? cause de mort et, dans une certaine mesure, ali?nable, puisqu’il ne peut se transmettre qu’entre des personnes express?ment mentionn?es ? l’article 212 ? 4 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re, autrement dit entre des propri?taires de biens abandonn?s dans les territoires au-del? du Boug ou leurs h?ritiers.
En cons?quence, ce droit ne peut ?tre transmis ? une personne juridique qui ne figure pas sur la liste apparaissant ? l’article 212 ? 4 et qui, en droit polonais, n’a pas la capacit? d’h?riter. Qui plus est, il a ?t? soulign? que, ? la lumi?re de la pratique et de la doctrine pertinentes, une contribution en nature doit ?tre ali?nable dans son int?gralit?, avoir une valeur comptable pr?cise et pouvoir ?tre port?e sur un bilan dans la colonne des actifs. D?s lors, le droit consid?r? ne remplit pas les conditions requises pour ?tre une contribution en nature.
K. Les mesures prises par le m?diateur entre janvier et juillet 2002
69. Dans une lettre dat?e du 9 janvier 2002, le m?diateur rappela au premier ministre qu’il avait d?j? demand? ? son pr?d?cesseur si un processus l?gislatif serait engag? en vue de modifier les lois pertinentes et d’augmenter la quantit? de terrains d?tenus par le Tr?sor public et pouvant ?tre propos?s aux rapatri?s ? titre compensatoire. Il mentionna ?galement la pratique consistant ? refuser de proc?der ? des d?ductions conform?ment ? l’article 212 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re. Les passages pertinents de cette lettre se lisent ainsi :
? Le 30 mai 2001, j’ai ?crit ? l’ancien premier ministre, le professeur Jerzy Buzek, pour lui faire part de mes objections ? l’atteinte par des mairies de district [starostwa powiatowe] ? certains droits des rapatri?s des ? territoires au-del? du Boug ?. Outre le fait d’attirer l’attention sur ce probl?me, j’ai ?galement demand? des informations sur la question de savoir si des travaux sp?cifiques d’ordre l?gislatif avaient ?t? engag?s en vue d’augmenter le stock des biens destin?s ? r?pondre aux demandes de cet important groupe de citoyens. (…)
Le paragraphe 6 du d?cret de 1998 ?nonce tr?s clairement que, outre les maires de district, d’autres entit?s administrant les biens de l’Etat en vertu de r?glementations s?par?es doivent ?galement g?rer des biens immobiliers qui appartiennent au Tr?sor public afin de garantir une mise en ?uvre plus effective des indemnisations en nature pour ? les biens situ?s au-del? du Boug ?. Or il s’av?re que, ? la suite des modifications apport?es au d?cret de 1998, les changements l?gislatifs n?cessaires, qui auraient augment? le stock des biens destin?s ? r?pondre aux demandes des rapatri?s des ? territoires au-del? du Boug ?, n’ont pas ?t? effectu?s.
Cet ?tat de choses est confirm? par les lettres que j’ai re?ues d’ayants droit, lesquels pr?tendent, par exemple, que l’Office des biens militaires refuse toujours de d?duire la valeur des biens qu’ils ont abandonn?s ? l’?tranger du montant correspondant au prix ou aux droits d’usage perp?tuel de biens vendus par l’office. Il en va de m?me lorsque les rapatri?s des ? territoires au-del? du Boug ? souhaitent participer ? des appels d’offres organis?s par l’Office des biens agricoles de l’Etat. Dans toutes les affaires ?voqu?es ci-dessus, chaque administration met en avant, pour motiver son refus de laisser les ayants droit participer ? un appel d’offres, l’absence de l?gislation pertinente qui l’autoriserait ? d?duire la valeur des biens abandonn?s ? l’?tranger du prix des biens qu’elle vend. (…)
Eu ?gard ? ce qui pr?c?de, je vous serais reconnaissant de bien vouloir me faire savoir si vous pr?voyez ? l’heure actuelle de modifier la l?gislation pertinente en vue d’augmenter le nombre d’entit?s administrant les biens publics qui sont tenues de respecter le droit des rapatri?s des ? territoires au-del? du Boug ? ? une indemnisation en nature. (…) ?
Le premier ministre r?pondit que, pour l’heure, les autorit?s n’envisageaient aucune mesure sp?cifique.
70. Le 5 juillet 2002, le m?diateur saisit la Cour constitutionnelle, demandant que :
? 1. l’article 212 ? 1 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re, en tant qu’il exclut la possibilit? de d?duire la valeur des biens abandonn?s en raison de la guerre ayant d?but? en 1939 du prix de vente de biens agricoles relevant des ressources du Tr?sor public en biens agricoles ;
2. l’article 213 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re, en tant qu’il exclut l’application de l’article 212 de la m?me loi aux biens relevant des ressources du Tr?sor public en biens agricoles ;
3. l’article 17 de [la loi modificative de 1993] ;
4. l’article 31 ? 4 de [la loi de 1996] ;
soient d?clar?s contraires au principe de la confiance des citoyens en l’Etat et en ses lois, tel qu’il ressort de l’article 2 de la Constitution, ainsi qu’? l’article 64 ?? 1 et 2 combin? avec l’article 31 ? 3 de la Constitution. ?
71. Dans la motivation de sa demande, le m?diateur invita la Cour constitutionnelle ? donner au droit ?nonc? ? l’article 212 ? 1 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re la qualification, notamment, de ? possibilit? ou [d’]esp?rance [d’acqu?rir] le titre de propri?t? de biens sp?cifiques ?, de ? droit de propri?t? garanti par l’article 64 de la Constitution ? et de ? droit de nature patrimoniale, ayant ?galement le caract?re d’une cr?ance ?.
L. Dispositions constitutionnelles pertinentes8
72. L’article 2 de la Constitution est ainsi libell? :
? La R?publique de Pologne est un Etat d?mocratique de droit mettant en ?uvre les principes de la justice sociale. ?
73. L’article 31 ? 3 de la Constitution, qui interdit de fa?on g?n?rale les restrictions disproportionn?es aux droits et libert?s constitutionnels (principe de proportionnalit?), dispose que :
? L’exercice des libert?s et des droits constitutionnels ne peut faire l’objet que des seules restrictions pr?vues par la loi lorsqu’elles sont n?cessaires, dans un Etat d?mocratique, ? la s?curit? ou ? l’ordre public, ? la protection de l’environnement, de la sant? et de la moralit? publiques ou des libert?s et des droits d’autrui. Ces restrictions ne peuvent porter atteinte ? l’essence des libert?s et des droits. ?
74. L’article 64 de la Constitution ?nonce le principe de la protection des droits patrimoniaux. En ses passages pertinents, il est ainsi libell? :
? 1. Toute personne a droit ? la propri?t?, ? d’autres droits patrimoniaux, et jouit du droit de succession.
2. La propri?t? et d’autres droits patrimoniaux ainsi que le droit de succession sont prot?g?s par la loi, dans des conditions d’?galit?. (…) ?
75. L’article 77 ? 1 traite de la responsabilit? civile de l’Etat pour un acte contraire ? la Constitution, de la fa?on suivante :
? Toute personne a droit ? ?tre indemnis?e pour tout pr?judice subi par elle du fait d’un acte d’une autorit? publique en violation de la loi. ?
76. L’article 87 ?num?re les sources du droit. Le passage pertinent de cette disposition se lit ainsi :
? 1. La Constitution, les lois, les trait?s internationaux ratifi?s et les r?glements sont les sources de droit d’application g?n?rale en R?publique de Pologne. (…) ?
77. L’article 91 de la Constitution, en ses passages pertinents, est ainsi libell? :
? 1. D?s sa publication au Journal des lois de la R?publique de Pologne [Dziennik Ustaw], un trait? international ratifi? fait partie int?grante de l’ordre juridique national et est directement applicable, ? moins que son application soit subordonn?e ? l’adoption d’une loi.
2. Un trait? international ratifi? en vertu d’une loi d’autorisation prime toute loi dont les dispositions sont incompatibles avec les siennes. ?
78. L’article 188 de la Constitution d?termine le champ de comp?tence de la Cour constitutionnelle. L’article 191 ?num?re les autorit?s et organisations habilit?es ? saisir la Cour constitutionnelle pour obtenir une d?cision sur la conformit? ? la Constitution d’une loi ou de dispositions l?gislatives particuli?res.
En ses passages pertinents, l’article 188 se lit ainsi :
? La Cour constitutionnelle statue sur les questions suivantes :
1) la conformit? ? la Constitution des lois et trait?s internationaux ;
(…)
3) la conformit? ? la Constitution de dispositions juridiques ?manant des autorit?s centrales de l’Etat, et des lois et trait?s internationaux ratifi?s (…) ?
Les passages pertinents de l’article 191 sont ainsi libell?s :
? 1. Les personnes suivantes peuvent saisir la Cour constitutionnelle d’une demande concernant les questions vis?es ? l’article 188 :
1) le pr?sident de la R?publique, le pr?sident du Sejm, le pr?sident du S?nat, le premier ministre, 50 d?put?s, 30 s?nateurs, le premier pr?sident de la Cour supr?me, le pr?sident de la Cour administrative supr?me, le (…) procureur g?n?ral, le pr?sident de la Cour des comptes et le m?diateur (…) ?
M. Faits survenus apr?s la d?cision rendue par la Cour le 19 d?cembre 2002 sur la recevabilit? de la requ?te
1. L’arr?t de la Cour constitutionnelle du 19 d?cembre 2002
79. La Cour constitutionnelle examina la demande pr?sent?e par le m?diateur le 19 d?cembre 2002 (voir ?galement les paragraphes 70-71 ci-dessus). Les parties ? la proc?dure ?taient le premier ministre (repr?sentant le gouvernement), le procureur g?n?ral (Prokurator Generalny) et le Sejm, repr?sent? par son pr?sident (Marszałek). L’Association polonaise des cr?anciers du Tr?sor public rapatri?s des r?gions frontali?res (Og?lnopolskie Stowarzyszenie Kresowian Wierzycieli Skarbu Państwa) soumit des conclusions quant ? la mani?re dont les autorit?s avaient ou ? plut?t ?, ? son avis, n’avaient pas respect? les conditions pos?es par l’article 212 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re. La Cour constitutionnelle admit ses conclusions, les traitant comme un avis pr?sent? par une organisation non gouvernementale.
80. La Cour d?clara que les articles 212 ? 2 et 213 de la loi de 1997 sur l’administration fonci?re, dans la mesure o? ils excluaient la possibilit? de d?duire la valeur de biens abandonn?s ? l’?tranger du prix de vente de biens agricoles de l’Etat, ne se conciliaient pas avec les principes constitutionnels expos?s ? l’article 2 (principes de l’Etat de droit et de la confiance des citoyens en l’Etat et en ses lois) et ? l’article 64 ?? 1 et 2 (principe de la protection des droits patrimoniaux), combin?s avec l’article 31 ? 3 (interdiction des restrictions disproportionn?es aux droits et libert?s constitutionnels) de la Constitution. Elle affirma ensuite que l’article 17 de la loi modificative de 1993 et l’article 31 ? 4 de la loi de 1996 ?taient, dans leur int?gralit?, incompatibles avec les principes susmentionn?s.
81. En Pologne, l’arr?t de la Cour constitutionnelle est consid?r? comme un arr?t de principe sur les demandes relatives ? des biens situ?s au-del? du Boug, qui expose une analyse historique et juridique d?taill?e de cette question. Invoquant le contexte historique de l’affaire, la Cour constitutionnelle d?clara notamment :
? La premi?re question ? traiter concerne l’habilitation des [autorit?s communistes ayant conclu les accords des r?publiques] ? contracter des accords internationaux. Il ne fait aucun doute que le Comit? polonais de lib?ration nationale ne peut ?tre consid?r? comme une entit? constitutionnelle d’un Etat souverain, qui aurait eu la l?gitimit? d?mocratique inh?rente ? telle entit? et la capacit? de prendre des d?cisions souveraines au nom de l’Etat.
L’importance de l’indemnisation accord?e aux rapatri?s dans les accords des r?publiques n’?tait absolument pas ?quivalente ou proportionnelle ? la port?e de l’indemnisation que les Etats avec lesquels ces accords ont ?t? conclus se sont oblig?s ? verser. Dans la plupart des cas, le rapatriement s’op?ra de facto dans un seul sens, puisque la majorit? des rapatri?s ?taient d’anciens citoyens polonais venant des territoires perdus par la R?publique de Pologne ? la suite de la Seconde Guerre mondiale. En cons?quence, malgr? une charge mat?rielle li?e aux op?rations de relogement et de rapatriement consid?rablement plus lourde, la Pologne, en application du Pacte de 1952, fut tenue

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 18/09/2024