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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE BRAZZI c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 35,08
Numero: 57278/11/2018
Stato: Italia
Data: 2018-09-27 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusioni: Violazione di Articolo 8 – Diritto per rispettare per privato e la vita di famiglia (Articolo 8-1 – Riguardo per la vita privata)

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL?UOMO
PRIMA SEZIONE
CAUSA BRAZZI c. ITALIA
(Ricorso n. 57278/11)
SENTENZA
STRASBURGO
27 settembre 2018

Questa sentenza diverr? definitiva alle condizioni definite nell?articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire modifiche di forma.
Nella causa Brazzi c. Italia,
La Corte europea dei diritti dell?uomo (prima sezione), riunita in una camera composta da:
Linos-Alexandre Sicilianos, presidente,
Kristina Pardalos,
Guido Raimondi,
Ale? Pejchal,
Ksenija Turkovi?,
Armen Harutyunyan,
Pauliine Koskelo, giudici,
e da Abel Campos, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera di consiglio il 4 settembre 2018,
Pronuncia la seguente sentenza, adottata in tale data:
PROCEDURA
1. All?origine della causa vi ? un ricorso (n. 57278/11) proposto contro la Repubblica italiana con cui una persona avente la cittadinanza italiana e tedesca, il sig. Marco Brazzi (?il ricorrente?), ha adito la Corte il 5 settembre ai sensi dell?articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell?uomo e delle libert? fondamentali (?la Convenzione?).
2. Il ricorrente ? stato rappresentato dall?avvocato P. Ruggerini, del foro di Mantova. Il governo italiano (?il Governo?) ? stato rappresentato dal suo agente, E. Spatafora, e dal suo co-agente, M. G. Civinini.
3. Il ricorrente lamentava, in particolare, una violazione ingiustificata del suo diritto al rispetto del domicilio.
4. Il 26 aprile 2017 il ricorso ? stato comunicato al Governo.
5. Il governo tedesco non ha esercitato il suo diritto di intervenire nel procedimento (articolo 36 ? 1 della Convenzione).
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DEL CASO DI SPECIE
6. Il ricorrente ? nato nel 1965 in Italia e risiede a Monaco dal 1989. Iscritto nel registro degli Italiani residenti all?estero, dal 2009 ? proprietario di una casa in Italia, dove la moglie e i figli vivono durante l?anno scolastico.
7. Nel 2010 il ricorrente fu sottoposto a verifica fiscale da parte della polizia tributaria di Mantova. Era sospettato di aver mantenuto il suo domicilio fiscale in Italia e di non aver pagato l?IVA e l?imposta sul reddito dal 2003.
8. Nell?ambito di tale procedimento amministrativo, il 6 luglio 2010, la procura della Repubblica di Mantova autorizz? la guardia di finanza ad entrare nell?abitazione italiana del ricorrente per cercare e sequestrare i libri contabili, i documenti o qualsiasi altra prova di violazioni della normativa fiscale.
9. Il 13 luglio 2010 alcuni agenti della guardia di finanza si recarono nell?abitazione del ricorrente. Poich? quest?ultimo era assente, chiesero a suo fratello, che era l? di passaggio, di farli accedere ai locali, senza tuttavia giustificare la loro richiesta.
10. In seguito a questo intervento, lo stesso giorno, cos? come il giorno successivo, ci fu uno scambio di e-mail e telefonate fra il personale della guardia di finanza e il ricorrente. Nell?ambito di tale scambio, il ricorrente spieg? di trovarsi in Germania e di non potersi recare subito in Italia a causa di impegni di lavoro e familiari. Supponendo di essere oggetto di una verifica fiscale, sebbene non gli fosse stata fornita alcuna informazione al riguardo, il ricorrente si dichiar? disposto a collaborare con le autorit? italiane e propose di mettere a loro disposizione qualsiasi prova dell?amministrazione tedesca riguardante i suoi redditi. La polizia tributaria, da parte sua, inform? il ricorrente che, se non avesse permesso agli agenti di eseguire le ricerche presso la sua abitazione, il pubblico ministero avrebbe disposto una perquisizione.
11. Con provvedimento del 13 luglio 2010, il procuratore di Mantova avvi? una indagine penale nei confronti del ricorrente ed emise un mandato di perquisizione dell?abitazione e dei veicoli della persona interessata, a causa dell?esistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di evasione fiscale. Con questo mandato il pubblico ministero ordin? la ricerca e il sequestro dei documenti contabili che si trovavano nei locali, nonch? di qualsiasi altro documento comprovante il reato di evasione fiscale, compresi i file elettronici.
12. La polizia giudiziaria effettu? la perquisizione, in presenza del padre del ricorrente, il 6 agosto 2010, tra le 11.50 e le 15.00. Il mandato di perquisizione fu notificato al padre del ricorrente il quale decise di non ricorrere all?assistenza di un avvocato. Al termine delle ricerche, le autorit? non sequestrarono alcun documento.
13. Il 30 agosto 2010 il ricorrente deposit? una memoria difensiva dinanzi alla procura di Mantova. In questa memoria, contestava la necessit? della perquisizione, chiariva la sua situazione fiscale, dimostrando in particolare di risiedere principalmente in Germania e di versare regolarmente le sue imposte in tale paese, e chiedeva l?archiviazione delle indagini.
14. Il 15 settembre 2010, il procuratore present? richiesta di archiviazione al giudice per le indagini preliminari di Mantova, tenendo conto degli argomenti presentati dal ricorrente nella sua memoria difensiva. Il giudice per le indagini preliminari di Mantova archivi? il caso con decreto del 7 ottobre 2010.
15. Nel frattempo, il 14 agosto 2010, il ricorrente aveva presentato ricorso per cassazione, lamentando l?illegittimit? dell?ordinanza di perquisizione del 13 luglio 2010. Egli sosteneva che la perquisizione della sua abitazione aveva costituito una violazione ingiustificata del diritto al rispetto del suo domicilio e della sua vita privata, poich?, secondo lui, la verifica della sua situazione fiscale avrebbe potuto essere effettuata con altri mezzi.
16. L?8 marzo 2011 la Corte di cassazione dichiar? il ricorso del ricorrente inammissibile. Afferm? che non era previsto alcun ricorso avverso un mandato di perquisizione, precisando che quest?ultimo poteva essere oggetto di un riesame ai sensi dell?articolo 257 del codice di procedura penale solo quando era seguito da un sequestro di beni. Secondo la Suprema Corte, in caso di violazione delle norme relative allo svolgimento della perquisizione, erano possibili solo delle sanzioni disciplinari contro gli agenti della polizia tributaria che avevano effettuato le operazioni. Inoltre, sempre secondo la Corte di Cassazione, non era ammissibile neanche un ricorso diretto dinanzi ad essa ai sensi dell?articolo 111 della Costituzione in quanto una perquisizione domiciliare non aveva alcun impatto sulla libert? personale.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
A. Le norme del codice di procedura penale
17. Ai sensi dell?articolo 247 del codice di procedura penale, quando vi sono motivi sufficienti per sospettare che il corpo del reato o gli elementi pertinenti del reato si trovino in un determinato luogo, l?autorit? giudiziaria ordina la perquisizione con decreto motivato. Durante la fase delle indagini preliminari, la decisione spetta al pubblico ministero (articolo 352, comma 4).
18. Le norme e le garanzie relative alle perquisizioni domiciliari sono esposte negli articoli 250 e 251 del codice di procedura penale. Il mandato di perquisizione deve essere consegnato all?imputato o a chi abbia la disponibilit? del luogo, i quali hanno la facolt? di farsi assistere da un avvocato. Se mancano tali persone, ? notificato a un congiunto o al portiere. Una perquisizione domiciliare non pu? essere iniziata prima delle ore 7 e dopo le ore 20, salvo nei casi urgenti.
19. Ai sensi dell?articolo 257 dello stesso codice, l?imputato, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla loro restituzione possono proporre richiesta di riesame del decreto di sequestro. Sulla richiesta decide, entro un termine di dieci giorni, il tribunale del capoluogo della provincia nella quale ha sede l?ufficio che ha emesso il provvedimento.
B. La legge n. 117 del 13 aprile 1988
20. Ai sensi dell?articolo 1, comma 1, della legge n. 117 del 13 aprile 1988 sul risarcimento dei danni causati nell?esercizio delle funzioni giudiziarie (?la legge n. 117?), essa si applica ? a tutti gli appartenenti alle magistrature ordinaria, amministrativa, contabile, militare e speciali, che esercitano l?attivit? giudiziaria, indipendentemente dalla natura delle funzioni, nonch? agli estranei che partecipano all?esercizio della funzione giudiziaria?.
L?articolo 2 della legge n. 117, nella sua versione in vigore all?epoca dei fatti, era cos? formulato:
1. ?1. Chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato con dolo o colpa grave nell?esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di giustizia pu? agire contro lo stato per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libert? personale.
2. Nell?esercizio delle funzioni giudiziarie non pu? dar luogo a responsabilit? l?attivit? di interpretazione di norme di diritto n? quella di valutazione del fatto e delle prove.
3. Costituiscono colpa grave:
a. la grave violazione di legge determinata da negligenza inescusabile;
b. l?affermazione, determinata da negligenza inescusabile, di un fatto la cui esistenza ? incontrastabilmente esclusa dagli atti del procedimento;
c. la negazione, determinata da negligenza inescusabile, di un fatto la cui esistenza risulta incontrastabilmente dagli atti del procedimento;
d. l?emissione di provvedimento concernente la libert? della persona fuori dei casi consentiti dalla legge oppure senza motivazione.?
21. Gli articoli seguenti della legge precisavano le condizioni e le modalit? per un?azione di risarcimento del danno ai sensi degli articoli 2 o 3 della legge, nonch? le azioni che potevano essere intraprese, a posteriori, contro il giudice che si era reso colpevole di dolo o colpa grave nell?esercizio delle sue funzioni, o addirittura di un diniego di giustizia. In particolare, ai sensi dell?articolo 4, comma 2 della legge, l?azione contro lo Stato doveva essere esercitata, a pena di inammissibilit?, entro due anni dalla data in cui il provvedimento contestato era divenuto definitivo.
22. La legge n. 117 ? stata modificata dalla legge n. 18 del 27 febbraio 2015, entrata in vigore il 19 marzo 2015. Questa riforma ha tra l?altro prolungato da due a tre anni il termine previsto dall?articolo 4, comma 2, della legge n. 117.
IN DIRITTO
I. SULLA DEDOTTA VIOLAZIONE DELL?ARTICOLO 8 DELLA CONVENZIONE
23. Il ricorrente sostiene che la perquisizione della sua abitazione ha costituito una ingerenza ingiustificata nell?esercizio del diritto al rispetto della sua vita privata e del suo domicilio, sancito dall?articolo 8 della Convenzione, cos? formulato:
?1. Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza.
2. Non pu? esservi ingerenza di una autorit? pubblica nell?esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una societ? democratica, ? necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell?ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libert? altrui.?
A. Sulla ricevibilit?
24. Il Governo sostiene che il ricorrente non ha subito alcun danno significativo e ritiene che il ricorso sia pertanto irricevibile ai sensi dell?articolo 35 ? 3 b) della Convenzione.
25. Il ricorrente non ha presentato osservazioni a tale riguardo.
26. La Corte rileva che l?elemento principale del criterio di cui all?articolo 35 ? 3 b) della Convenzione ? l?esistenza o meno di un pregiudizio importante sub?to dal ricorrente (Adrian Mihai Ionescu c. Romania (dec.), n. 36659/04, 1o giugno 2010, e Korolev c. Russia (dec.), n. 25551/05, CEDU 2010). Questo criterio di irricevibilit?, che si ispira al principio generale de minimis non curat praetor, si basa sull?idea che la violazione di un diritto, anche reale da un punto di vista puramente giuridico, deve raggiungere un minimo di gravit? per poter essere esaminata da un tribunale internazionale. La valutazione di questo minimo ? relativa per natura; dipende da tutti gli elementi della causa.
27. Nel caso di specie, la Corte osserva, con il Governo, che la causa non ha di per s? un valore economico, poich? riguarda una perquisizione domiciliare che non ha portato al sequestro di beni o ad altri danni al patrimonio. Tuttavia, la gravit? di una violazione deve essere valutata tenuto conto sia della percezione soggettiva del ricorrente sia del valore oggettivo di una determinata causa (Eon c. Francia, n. 26118/10, ?? 31-36, 14 marzo 2013). In altre parole, l?assenza di pregiudizio importante pu? essere basata su fattori quali le conseguenze pecuniarie della controversia in questione o l?importanza che questa assume per il ricorrente (Adrian Mihai Ionescu, decisione sopra citata).
28. La Corte osserva nella fattispecie che la controversia verteva su una questione di principio secondo il ricorrente, ossia il diritto di quest?ultimo al rispetto dei suoi beni e del suo domicilio (si veda, mutatis mutandis, Giuran c. Romania, n. 24360/04, ? 22, CEDU 2011 (estratti). L?importanza soggettiva della questione sembra evidente per il ricorrente, il quale ha costantemente contestato con forza la legittimit? della perquisizione dinanzi alle autorit? competenti (si veda, a contrario, Shefer c. Russia (dec.), n. 45175/04, 13 marzo 2012). Per quanto riguarda la posta in gioco oggettiva della causa, la Corte rileva che quest?ultima riguarda l?esistenza, nell?ordinamento italiano, di un efficace controllo giurisdizionale rispetto a una misura di perquisizione, ossia una questione di principio importante sia a livello nazionale che sul piano convenzionale.
29. Alla luce di quanto precede, la Corte ritiene che la prima condizione dell?articolo 35 ? 3 b) della Convenzione, ossia l?assenza di un pregiudizio importante per il ricorrente, non sia soddisfatta e che l?obiezione del Governo debba essere respinta.
30. Constatando che questa doglianza non ? manifestamente infondata ai sensi dell?articolo 35 ? 3 a) della Convenzione e non incorre in altri motivi di irricevibilit?, la Corte la dichiara ricevibile.
B. Sul merito
1. Tesi delle parti
31. Il ricorrente sostiene di aver subito una ingerenza ingiustificata nel diritto al rispetto del suo domicilio, e sostiene che le autorit? avrebbero potuto verificare facilmente la sua situazione fiscale consultando l?amministrazione tedesca, conformemente alle disposizioni dell?accordo bilaterale esistente in materia fiscale tra l?Italia e la Germania. Egli afferma inoltre di essersi reso disponibile a collaborare di persona con le autorit? italiane e a fornire tutte le informazioni necessarie per chiarire i fatti. Aggiunge che, nonostante ci?, le autorit? hanno persistito nell?intento che avrebbero avuto di violare il suo domicilio. Egli ha dichiarato altres? che il mandato di perquisizione e di sequestro emesso nei suoi confronti ? stato redatto in modo vago e impreciso.
32. Inoltre, il ricorrente lamenta di non aver disposto di un controllo effettivo della misura istruttoria adottata nei suoi confronti. A tale riguardo, egli indica che la Corte di Cassazione ha confermato che il provvedimento adottato dal pubblico ministero che ordinava la perquisizione non era impugnabile secondo il diritto italiano.
33. Il Governo non contesta che la perquisizione in questione abbia costituito una ingerenza delle autorit? nel diritto alla vita privata e al domicilio del ricorrente, ma ritiene tuttavia che la misura in questione fosse prevista dalla legge, ossia dagli articoli 247 e seguenti del codice di procedura penale, e che perseguisse degli ?scopi legittimi? ai sensi dell?articolo 8 ? 2 della Convenzione, ossia la tutela del benessere economico del paese e la prevenzione dei reati.
34. Per quanto riguarda la necessit? dell?ingerenza in una societ? democratica, il Governo contesta l?argomentazione del ricorrente secondo cui la perquisizione non era giustificata e avrebbe potuto essere evitata applicando l?accordo bilaterale esistente tra l?Italia e la Germania. Egli sostiene che il ricorrente risiedeva nel contempo in Italia e in Germania, e aveva mantenuto un certo numero di centri d?interesse in Italia. Pertanto, a parere del Governo, le autorit? italiane avevano tutti i motivi per sospettare il ricorrente di evasione fiscale e per avviare un?indagine per chiarire i fatti. Inoltre, il Governo ritiene che il fatto che la perquisizione non sia stata determinante non rende la misura ingiustificata o sproporzionata.
35. Il Governo sostiene inoltre che le autorit? hanno fatto in modo che il provvedimento in discussione fosse emesso prevedendo tutte le garanzie processuali necessarie. A suo parere, infatti, il mandato di perquisizione era debitamente motivato e le operazioni sono state condotte nel rispetto delle condizioni materiali e procedurali previste dalla legislazione nazionale.
36. Per quanto riguarda il controllo della misura controversa, il Governo sostiene innanzitutto che il ricorrente ha avuto accesso al giudice per le indagini preliminari e che quest?ultimo ha riesaminato l?intero procedimento prima di decidere di archiviare la causa. Ritiene inoltre che il ricorrente avrebbe potuto presentare dinanzi al giudice civile un?azione di risarcimento contro lo Stato ai sensi della legge n. 117, e che tale ricorso gli avrebbe permesso di ottenere un risarcimento anche in assenza dell?annullamento preventivo del mandato di perquisizione. A tale riguardo, il Governo precisa che il ricorrente non avrebbe alcun interesse a ottenere l?annullamento del mandato di perquisizione, tenuto conto del fatto che la misura in questione era gi? stata eseguita e non aveva dato luogo ad un sequestro di beni.
37. Infine, il Governo afferma che il quadro legislativo nazionale nel suo complesso offre garanzie sufficienti contro gli abusi e l?arbitrariet?.
2. Valutazione della Corte
38. La Corte ritiene che non sussistano dubbi sul fatto che la perquisizione di cui si tratta costituisce una ?ingerenza delle autorit? pubbliche? nel diritto alla vita privata dell?interessato. Il Governo, del resto, non lo mette in discussione. Tale ingerenza viola la Convenzione se non soddisfa le esigenze del paragrafo 2 dell?articolo 8. ? dunque necessario determinare se fosse ?prevista dalla legge?, ispirata da uno o pi? scopi legittimi tra quelli previsti in tale paragrafo e ?necessaria in una societ? democratica?.
39. La Corte rammenta che, secondo la giurisprudenza consolidata, l?espressione ?prevista dalla legge? implica che un?ingerenza nei diritti sanciti dall?articolo 8 deve fondarsi su una base giuridica interna, che la legislazione in questione deve essere sufficientemente accessibile e prevedibile, e che quest?ultima deve essere compatibile con il principio dello stato di diritto (si vedano, tra molte altre, Rotaru c. Romania [GC], n. 28341/95, ? 52, CEDU 2000 V, Liberty e altri c. Regno Unito, n. 58243/00, ? 59, 1o luglio 2008, e Heino c. Finlandia, n. 56720/09, ? 36, 15 febbraio 2011).
40. Nel caso di specie, la Corte rileva che la perquisizione in questione si basava sugli articoli 247 e seguenti del codice di procedura penale (paragrafi 17-19 supra). A suo parere, le suddette disposizioni di legge non presentano alcun problema, sia per quanto riguarda la loro accessibilit? che la loro prevedibilit?, ai sensi della sua giurisprudenza sopra citata.
41. Per quanto riguarda l?ultima condizione qualitativa che deve avere la legislazione interna, vale a dire la compatibilit? con il principio dello stato di diritto, la Corte rammenta che, nell?ambito delle perquisizioni, essa impone che il diritto interno offra garanzie adeguate e sufficienti contro l?abuso e l?arbitrariet? (Heino, sopra citata, ? 40, e Gutsanovi c. Bulgaria, n. 34529/10, ? 220, CEDU 2013 (estratti)). La Corte rammenta inoltre che, tra le garanzie in questione, vi ? l?esistenza di un ?controllo effettivo? delle misure contrarie all?articolo 8 della Convenzione (Lambert c. Francia, 24 agosto 1998, ? 34, Recueil des arr?ts et d?cisions 1998 V), pur osservando che, il fatto che una richiesta di mandato sia stata oggetto di un controllo giurisdizionale, non costituisce necessariamente, di per s?, una garanzia sufficiente contro gli abusi. La Corte deve esaminare le circostanze particolari del caso di specie e valutare se il quadro giuridico e i limiti applicati ai poteri esercitati costituissero una protezione adeguata contro il rischio di ingerenze arbitrarie delle autorit? (K.S. e M.S. c. Germania, n. 33696/11, ? 45, 6 ottobre 2016). Pertanto, nonostante il margine di apprezzamento che riconosce in materia agli Stati contraenti, la Corte deve aumentare la vigilanza quando il diritto nazionale autorizza le autorit? a condurre una perquisizione senza un mandato giudiziario preliminare: la protezione delle persone da attacchi arbitrari da parte delle pubbliche autorit? ai diritti sanciti dall?articolo 8 richiede che tali poteri siano rigorosamente inquadrati dal punto di vista giuridico e limitati (Camenzind c. Svizzera, 16 dicembre 1997, ? 45, Recueil 1997 VIII).
42. Nel caso di specie, la Corte rileva anzitutto che la perquisizione in questione ? stata ordinata dalla procura lo stesso giorno in cui era stata avviata un?indagine penale nei confronti del ricorrente, dato che tale indagine ? stata decisa a seguito di un tentativo delle autorit? inquirenti di effettuare ricerche, lo stesso giorno, nell?ambito di un controllo fiscale amministrativo. Essa rileva pertanto che la perquisizione ? intervenuta in una fase precoce del procedimento penale. Ora, la Corte ha gi? stabilito che una perquisizione effettuata in questa fase deve offrire garanzie adeguate e sufficienti per evitare che venga usata per fornire alle autorit? incaricate dell?inchiesta elementi compromettenti su persone non ancora identificate come sospettate di aver commesso un reato (Modestou c. Grecia, n. 51693/13, ? 44, 16 marzo 2017).
43. Pertanto, nei casi in cui la legislazione nazionale non prevede un controllo giurisdizionale ex ante factum sulla legalit? e sulla necessit? di tale misura istruttoria, dovrebbero esistere altre garanzie, in particolare sul piano dell?esecuzione del mandato, di natura tale da controbilanciare le imperfezioni legate all?emissione e, eventualmente, al contenuto del mandato di perquisizione (idem, ? 48). Nella fattispecie, la Corte osserva che la legislazione nazionale italiana non prevede un simile controllo ex ante nel quadro delle perquisizioni ordinate nella fase delle indagini preliminari. Non ? infatti previsto che il pubblico ministero, nella sua qualit? di magistrato incaricato dell?indagine, chieda l?autorizzazione di un giudice o lo informi della sua decisione di ordinare una perquisizione.
44. Ci? detto, la Corte ha gi? avuto occasione di affermare che l?assenza di un controllo giurisdizionale ex ante pu? essere compensata dalla realizzazione di un controllo giurisdizionale ex post facto della legittimit? e della necessit? della misura (si vedano, mutatis mutandis, Heino, sopra citata, ? 45, e Gutsanovi, sopra citata, ? 222). Tale controllo deve essere efficace nelle particolari circostanze del caso in esame (Smirnov c. Russia, n. 71362/01, ? 45, 7 giugno 2007). In pratica, ci? implica che le persone interessate possano ottenere un controllo giurisdizionale effettivo, tanto in fatto come in diritto, della misura in questione e dello svolgimento della stessa. Quando un?operazione considerata irregolare ha gi? avuto luogo, il ricorso o i ricorsi disponibili devono permettere di fornire all?interessato una riparazione adeguata (DELTA PEK?RNY a.s. c. Repubblica ceca, n. 97/11, ? 87, 2 ottobre 2014).
45. A quest?ultimo riguardo, la Corte rammenta di avere ammesso che, in alcune circostanze, il controllo della misura contraria all?articolo 8 effettuato dai giudici penali fornisce una riparazione adeguata per l?interessato, dal momento che il giudice procede a un controllo effettivo della legittimit? e della necessit? della misura contestata e, se del caso, esclude dal processo penale gli elementi di prova raccolti (Panarisi c. Italia, n. 46794/99, ?? 76 e 77, 10 aprile 2007, Uzun c. Germania, n. 35623/05, ?? 71 e 72, CEDU 2010 (estratti), e Trabajo Rueda c. Spagna, n. 32600/12, ? 37, 30 maggio 2017).
46. Tuttavia, questo non avviene nel caso di specie, in quanto la perquisizione non ha permesso di raccogliere prove a carico e il procedimento ? stato archiviato dal giudice per le indagini preliminari. Inoltre, la Corte osserva che, contrariamente a quanto afferma il Governo, il giudice per le indagini preliminari non ha minimamente esaminato n? la legittimit? n? la necessit? del mandato di perquisizione, essendosi limitato ad accogliere la domanda del procuratore di chiudere il procedimento nel merito.
47. Peraltro, la Corte osserva che il ricorrente non ? riuscito nemmeno a ottenere il riesame della misura in questione poich? il rimedio specifico di cui all?articolo 257 del codice di procedura penale ? previsto soltanto nel caso in cui la perquisizione sia stata seguita da un sequestro di beni.
48. Ne consegue che nessun giudice ha esaminato la legittimit? e la necessit? del mandato di perquisizione del domicilio del ricorrente emesso dal procuratore. Pertanto, in assenza di tale esame e, se del caso, di una accertata irregolarit?, l?interessato non ha potuto chiedere una riparazione adeguata del danno presumibilmente subito.
49. Per quanto riguarda l?argomentazione del Governo secondo cui il ricorrente avrebbe potuto presentare un?azione di risarcimento per responsabilit? dello Stato ai sensi della legge n. 117, la Corte osserva che tale azione presuppone l?esistenza di una condotta quantomeno colpevole da parte dei magistrati e che, di conseguenza, il ricorrente avrebbe dovuto dimostrare il dolo o la colpa grave delle autorit? che hanno deliberato nella sua causa (si veda l?articolo 2, comma 3, lettera d) della legge n. 117, paragrafo 20 supra). Inoltre, la Corte osserva che il Governo non ha fornito esempi atti a dimostrare che tale azione sia stata intentata con successo in circostanze simili a quelle della causa del ricorrente (si veda, mutatis mutandis, Richmond Yaw e altri c. Italia, nn. 3342/11 e altri 3, ? 44, 6 ottobre 2016).
50. La Corte ritiene pertanto che, in assenza di un controllo giurisdizionale preventivo o di un controllo effettivo a posteriori della misura istruttoria impugnata, le garanzie procedurali previste dalla legislazione italiana non siano state sufficienti ad evitare il rischio di abuso di potere da parte delle autorit? incaricate dell?indagine penale.
51. Questi elementi bastano alla Corte per concludere che, anche se la misura controversa aveva una base giuridica nel diritto interno, il diritto nazionale non ha offerto al ricorrente sufficienti garanzie contro gli abusi o l?arbitrariet? prima o dopo la perquisizione. Di conseguenza, l?interessato non ha beneficiato di un ?controllo effettivo? come richiede lo stato di diritto in una societ? democratica. In tali circostanze, la Corte ritiene che l?ingerenza nel diritto al rispetto del domicilio del ricorrente non fosse ?prevista dalla legge? ai sensi dell?articolo 8 ? 2 della Convenzione.
52. Vi ? stata dunque violazione dell?articolo 8 della Convenzione.
II. SULLE DEDOTTE VIOLAZIONI DEGLI ARTICOLI 6 E 13 DELLA CONVENZIONE
53. Invocando gli articoli 6 e 13 della Convenzione, il ricorrente lamenta di non avere disposto di un ricorso effettivo per far valere le sue doglianze relative all?articolo 8.
54. La Corte ritiene che tali doglianze si prestino ad essere esaminate dal punto di vista del solo articolo 13 della Convenzione, che recita:
?Ogni persona i cui diritti e le cui libert? riconosciuti nella (…) Convenzione siano stati violati, ha diritto a un ricorso effettivo davanti a un?istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata commessa da persone che agiscono nell?esercizio delle loro funzioni ufficiali.?
A. Sulla ricevibilit?
55. La Corte osserva che questo motivo di ricorso ? collegato a quello sopra esaminato e, pertanto, deve essere dichiarato ricevibile.
B. Sul merito
56. Il ricorrente afferma che non disponeva di alcun ricorso effettivo che gli permetta di contestare la perquisizione della sua abitazione.
57. Considerata la constatazione relativa all?articolo 8 della Convenzione alla quale ? giunta, la Corte ritiene non doversi esaminare separatamente se vi sia stata, nella fattispecie, violazione dell?articolo 13 della Convenzione (si vedano, tra altre, Heino, sopra citata, ? 55, e DELTA PEK?RNY a.s., sopra citata, ? 104).
III. SULL?APPLICAZIONE DELL?ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
58. Ai sensi dell?articolo 41 della Convenzione,
?Se la Corte dichiara che vi ? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli e se il diritto interno dell?Alta Parte contraente non permette se non in modo imperfetto di rimuovere le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda, se del caso, un?equa soddisfazione alla parte lesa.?
59. Il ricorrente non ha presentato alcuna domanda di equa soddisfazione entro il termine fissato a tale scopo. Pertanto, la Corte ritiene non doversi accordare somme a questo titolo.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL?UNANIMIT?,
1. Dichiara il ricorso ricevibile;
2. Dichiara che vi ? stata violazione dell?articolo 8 della Convenzione;
3. Dichiara non doversi esaminare il motivo di ricorso relativo all?articolo 13 della Convenzione.
Fatta in francese, poi comunicata per iscritto il 27 settembre 2018, in applicazione dell?articolo 77 ?? 2 e 3 del regolamento della Corte.
Linos-Alexandre Sicilianos
Presidente
Abel Campos
Cancelliere

Testo Tradotto

Conclusion(s)
Violation de l’article 8 – Droit au respect de la vie priv?e et familiale (Article 8-1 – Respect de la vie priv?e)

PREMI?RE SECTION

AFFAIRE BRAZZI c. ITALIE

(Requ?te no 57278/11)

ARR?T

STRASBOURG

27 septembre 2018

Demande de renvoi devant la Grande Chambre en cours

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Brazzi c. Italie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
Linos-Alexandre Sicilianos, pr?sident,
Kristina Pardalos,
Guido Raimondi,
Ale? Pejchal,
Ksenija Turkovi?,
Armen Harutyunyan,
Pauliine Koskelo, juges,
et de Abel Campos, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 4 septembre 2018,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 57278/11) dirig?e contre la R?publique italienne et dont un ressortissant de nationalit?s italienne et allemande, M. Marco Brazzi (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 5 septembre 2011 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le requ?rant a ?t? repr?sent? par Me P. Ruggerini, avocat ? Mantoue. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agent, Mme E. Spatafora, et par son coagent, Mme M. G. Civinini.
3. Le requ?rant se plaignait en particulier d?une atteinte injustifi?e ? son droit au respect du domicile.
4. Le 26 avril 2017, la requ?te a ?t? communiqu?e au Gouvernement.
5. Le gouvernement allemand n?a pas us? de son droit d?intervenir dans la proc?dure (article 36 ? 1 de la Convention).
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
6. Le requ?rant est n? en 1965, en Italie, et il r?side ? Munich depuis 1989. Inscrit sur le registre des Italiens r?sidant ? l??tranger, il poss?de depuis 2009 une maison en Italie, o? sa femme et ses enfants habitent pendant la p?riode scolaire.
7. En 2010, le requ?rant fit l?objet d?un contr?le fiscal de la part de la police fiscale de Mantoue. Il ?tait soup?onn? d?avoir maintenu son domicile fiscal en Italie et de ne pas s??tre acquitt? du paiement de la TVA et de l?imp?t sur le revenu depuis 2003.
8. Dans le cadre de cette proc?dure administrative, le 6 juillet 2010, le parquet de Mantoue autorisa la police fiscale ? acc?der au domicile italien du requ?rant dans le but de rechercher et de saisir les livres comptables, les documents ou toute autre preuve de violations de la l?gislation fiscale.
9. Le 13 juillet 2010, les agents de la police fiscale se rendirent au domicile du requ?rant. Ce dernier ?tant absent, ils demand?rent ? son fr?re, qui ?tait de passage, de leur permettre d?acc?der aux lieux, sans pour autant justifier leur demande.
10. ? la suite de cette intervention, le m?me jour, ainsi que le lendemain, les repr?sentants de la police fiscale et le requ?rant eurent un ?change de courriels et d?appels t?l?phoniques. Dans le cadre de cet ?change, le requ?rant indiqua se trouver en Allemagne et ne pas pouvoir se d?placer en Italie dans un court d?lai en raison d?emp?chements professionnels et familiaux. Supposant qu?il faisait l?objet d?un contr?le fiscal, bien qu?aucune information ne lui e?t ?t? fournie ? cet ?gard, le requ?rant se d?clara dispos? ? collaborer avec les autorit?s italiennes et proposa de mettre ? leur disposition tout justificatif de l?administration allemande concernant ses revenus. Quant ? la police fiscale, elle informa le requ?rant que, s?il refusait de consentir aux recherches aupr?s de son habitation au profit des agents, une perquisition serait ordonn?e par le parquet.
11. Par une d?cision du 13 juillet 2010, le parquet de Mantoue ouvrit une enqu?te p?nale ? l?encontre du requ?rant, et d?livra un mandat de perquisition de l?habitation et des v?hicules de l?int?ress? en raison de l?existence de graves indices de culpabilit? du d?lit d??vasion fiscale. Par ce mandat, le parquet ordonna la recherche et la saisie des documents comptables se trouvant sur les lieux ainsi que de tout autre document prouvant le d?lit d??vasion fiscale, y compris des fichiers ?lectroniques.
12. La police judiciaire effectua la perquisition, en pr?sence du p?re du requ?rant, le 6 ao?t 2010, entre 11 h 50 et 15 heures. Le p?re du requ?rant se vit notifier le mandat de perquisition, et il d?cida de ne pas se pr?valoir de l?assistance d?un avocat. ? l?issue des recherches, aucun document ne fut saisi par les autorit?s.
13. Le 30 ao?t 2010, le requ?rant d?posa un m?moire en d?fense devant le parquet de Mantoue. Dans ce m?moire, il contestait la n?cessit? de la perquisition, clarifiait sa situation fiscale, en prouvant notamment qu?il r?sidait principalement en Allemagne et qu?il y payait r?guli?rement ses imp?ts, et demandait le classement sans suite de l?enqu?te.
14. Le 15 septembre 2010, le parquet demanda au juge des investigations pr?liminaires de Mantoue de classer l?enqu?te sans suite, eu ?gard aux arguments pr?sent?s par le requ?rant dans son m?moire en d?fense. Le juge des investigations pr?liminaires de Mantoue classa l?affaire par une d?cision du 7 octobre 2010.
15. Entre-temps, le 14 ao?t 2010, le requ?rant avait introduit un recours en cassation, se plaignant d?une ill?galit? de l?ordre de perquisition du 13 juillet 2010. Il soutenait que la perquisition de son habitation avait constitu? une atteinte injustifi?e au droit au respect de son domicile et de sa vie priv?e, puisque, selon lui, la v?rification de sa situation fiscale aurait pu ?tre effectu?e par d?autres moyens.
16. Le 8 mars 2011, la Cour de cassation d?clara le recours du requ?rant irrecevable. Elle indiqua qu?aucun appel n??tait pr?vu contre un mandat de perquisition, pr?cisant que celui-ci ne pouvait faire l?objet d?un r?examen au sens de l?article 257 du code de proc?dure p?nale que lorsqu?il ?tait suivi d?une saisie de biens. Selon la haute juridiction, en cas de violation des r?gles sur la conduite de la perquisition, seules des sanctions disciplinaires ? l?encontre des agents de police ayant men? les op?rations ?taient envisageables. Par ailleurs, toujours selon la Cour de cassation, un recours direct devant elle en vertu de l?article 111 de la Constitution n??tait pas non plus admissible d?s lors qu?une perquisition domiciliaire n?avait pas d?impact sur la libert? personnelle.
II. LE DROIT INTERNE PERTINENT
A. Les dispositions du code de proc?dure p?nale
17. Selon l?article 247 du code de proc?dure p?nale, lorsqu?il existe des raisons suffisantes de soup?onner que le corps du d?lit ou des ?l?ments pertinents du d?lit se trouvent en un endroit donn?, l?autorit? judiciaire ordonne la perquisition par une d?cision (decreto) motiv?e. Pendant la phase des investigations pr?liminaires, la d?cision appartient au parquet (article 352, alin?a 4).
18. Les r?gles et garanties relatives ? la perquisition du domicile sont expos?es aux articles 250 et 251 du code de proc?dure p?nale. Le mandat de perquisition doit ?tre remis au pr?venu ou ? la personne qui occupe les lieux, lesquels peuvent se faire assister par un avocat. ? d?faut, il est notifi? au conjoint ou au concierge. Une perquisition domiciliaire ne peut ?tre entreprise ni avant 7 heures ni apr?s 20 heures, sauf en cas d?urgence.
19. Selon l?article 257 du m?me code, le pr?venu, le propri?taire des biens saisis ou la personne qui aurait droit ? la restitution peuvent demander le r?examen de la d?cision de saisie. La demande est examin?e dans un d?lai de dix jours par le tribunal d?partemental auquel est rattach?e l?autorit? judiciaire qui a pris ladite d?cision.
B. La loi no 117 du 13 avril 1988
20. Aux termes de l?article 1, paragraphe 1, de la loi no 117 du 13 avril 1988 relative ? la r?paration des dommages caus?s dans l?exercice des fonctions juridictionnelles (? la loi no 117 ?), celle-ci s?applique ? ? tous les membres des magistratures de droit commun, administrative, financi?re, militaire et sp?ciale, qui exercent une activit? juridictionnelle, ind?pendamment de la nature des fonctions, ainsi qu?aux autres personnes qui participent ? l?exercice de la fonction juridictionnelle ?.
L?article 2 de la loi no 117, dans sa version en vigueur ? l??poque des faits, se lisait comme suit :
?1. Toute personne ayant subi un pr?judice injustifi? en raison d?un comportement, d?un acte ou d?une mesure judiciaire prise par un magistrat s??tant rendu coupable de dol ou de faute grave dans l?exercice de ses fonctions, ou en raison d?un d?ni de justice, peut agir contre l??tat pour obtenir la r?paration des dommages patrimoniaux qu?elle a subis ainsi que des dommages non patrimoniaux qui d?coulent de la privation de libert? personnelle.
2. Dans l?exercice des fonctions juridictionnelles, l?interpr?tation des r?gles de droit et l?appr?ciation des faits et des preuves ne peuvent pas donner lieu ? responsabilit?.
3. Sont constitutifs d?une faute grave :
a) une violation grave de la loi r?sultant d?une n?gligence inexcusable ;
b) l?affirmation, due ? une n?gligence inexcusable, d?un fait dont l?existence est incontestablement r?fut?e par les pi?ces du dossier ;
c) le d?ni, d? ? une n?gligence inexcusable, d?un fait dont l?existence est incontestablement ?tablie par les pi?ces du dossier ;
d) l?adoption, en dehors des cas pr?vus par la loi ou sans motivation, d?une mesure concernant la libert? personnelle. ?
21. Les articles suivants de la loi pr?cisaient les conditions et les modalit?s de l?engagement d?une action en r?paration au titre des articles 2 ou 3 de cette loi, ainsi que les actions qui pouvaient ?tre entreprises, a posteriori, ? l??gard du magistrat qui s??tait rendu coupable d?un dol ou d?une faute grave dans l?exercice de ses fonctions, voire d?un d?ni de justice. En particulier, aux termes de l?article 4 ? 2 de la loi, l?action contre l??tat devait ?tre entam?e, sous peine d?irrecevabilit?, dans un d?lai de deux ans ? partir, notamment, de la date ? laquelle la d?cision litigieuse ?tait devenue d?finitive.
22. La loi no 117 a ?t? modifi?e par la loi no 18 du 27 f?vrier 2015, qui est entr?e en vigueur le 19 mars 2015. Cette r?forme a entre autres port? de deux ? trois ans le d?lai pr?vu ? l?article 4 ? 2 de la loi no 117.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 8 DE LA CONVENTION
23. Le requ?rant all?gue que la perquisition de son habitation a constitu? une ing?rence injustifi?e dans l?exercice de son droit au respect de sa vie priv?e et de son domicile, garanti par l?article 8 de la Convention, ainsi libell? :
? 1. Toute personne a droit au respect de sa vie priv?e et familiale, de son domicile et de sa correspondance.
2. Il ne peut y avoir ing?rence d?une autorit? publique dans l?exercice de ce droit que pour autant que cette ing?rence est pr?vue par la loi et qu?elle constitue une mesure qui, dans une soci?t? d?mocratique, est n?cessaire ? la s?curit? nationale, ? la s?ret? publique, au bien-?tre ?conomique du pays, ? la d?fense de l?ordre et ? la pr?vention des infractions p?nales, ? la protection de la sant? ou de la morale, ou ? la protection des droits et libert?s d?autrui. ?
A. Sur la recevabilit?
24. Le Gouvernement soutient que le requ?rant n?a subi aucun pr?judice important et consid?re que la requ?te est donc irrecevable au sens de l?article 35 ? 3 b) de la Convention.
25. Le requ?rant n?a pas pr?sent? d?observations ? cet ?gard.
26. La Cour rel?ve que l??l?ment principal du crit?re ?nonc? ? l?article 35 ? 3 b) de la Convention est l?existence ou non d?un pr?judice important subi par le requ?rant (Adrian Mihai Ionescu c. Roumanie (d?c.), no 36659/04, 1er juin 2010, et Korolev c. Russie (d?c.), no 25551/05, CEDH 2010). Inspir? par le principe g?n?ral de minimis non curat praetor, ce crit?re d?irrecevabilit? repose sur l?id?e que la violation d?un droit, m?me r?elle d?un point de vue purement juridique, doit atteindre un minimum de gravit? pour m?riter d??tre examin?e par une juridiction internationale. L?appr?ciation de ce minimum est relative par essence ; elle d?pend de l?ensemble des donn?es de la cause.
27. En l?esp?ce, la Cour observe, avec le Gouvernement, que l?affaire n?a pas un enjeu financier en soi, puisqu?elle concerne une perquisition domiciliaire n?ayant donn? lieu ni ? une saisie de biens ni ? une autre atteinte au patrimoine. Toutefois, la gravit? d?une violation doit ?tre appr?ci?e compte tenu ? la fois de la perception subjective du requ?rant et de l?enjeu objectif d?une affaire donn?e (Eon c. France, no 26118/10, ?? 31 36, 14 mars 2013). Autrement dit, l?absence de pr?judice important peut se fonder sur des ?l?ments tels que les cons?quences p?cuniaires du litige en question ou l?importance que celui-ci rev?t aux yeux du requ?rant (Adrian Mihai Ionescu, d?cision pr?cit?e).
28. La Cour rel?ve en l?occurrence que le litige portait sur un point de principe aux yeux du requ?rant, ? savoir le droit de ce dernier au respect de ses biens et de son domicile (voir, mutatis mutandis, Giuran c. Roumanie, no 24360/04, ? 22, CEDH 2011 (extraits). L?importance subjective de la question para?t ?vidente pour le requ?rant, lequel n?a pas cess? de contester avec force la l?galit? de la perquisition devant les autorit?s comp?tentes (voir, a contrario, Shefer c. Russie (d?c.), no 45175/04, 13 mars 2012). Quant ? l?enjeu objectif de l?affaire, la Cour rel?ve que celle-ci porte sur l?existence en droit italien d?un contr?le judiciaire efficace vis-?-vis d?une mesure de perquisition, soit une question de principe importante tant au plan national qu?au plan conventionnel.
29. Compte tenu de ce qui pr?c?de, la Cour estime que la premi?re condition de l?article 35 ? 3 b) de la Convention, ? savoir l?absence de pr?judice important pour le requ?rant, n?est pas remplie et qu?il y a lieu de rejeter l?exception du Gouvernement.
30. Constatant que ce grief n?est pas manifestement mal fond? au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?il ne se heurte par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour le d?clare recevable.
B. Sur le fond
1. Th?ses des parties
31. Le requ?rant all?gue avoir subi une ing?rence injustifi?e dans son droit au respect de son domicile. Il soutient que les autorit?s auraient pu tr?s facilement v?rifier sa situation fiscale en consultant l?administration allemande, et ce conform?ment aux dispositions de la convention bilat?rale existant en mati?re fiscale entre l?Italie et l?Allemagne. Par ailleurs, il indique s??tre rendu dispos? ? collaborer en personne avec les autorit?s italiennes et ? fournir toutes les informations n?cessaires afin d??lucider les faits. Il ajoute que, malgr? cela, les autorit?s ont persist? dans l?intention qui aurait ?t? la leur de violer son domicile. Il affirme par ailleurs que le mandat de perquisition et de saisie d?livr? ? son encontre a ?t? r?dig? de mani?re vague et impr?cise.
32. En outre, le requ?rant se plaint de ne pas avoir dispos? d?un contr?le efficace de la mesure d?instruction prise ? son encontre. ? cet ?gard, il indique que la Cour de cassation a confirm? que la d?cision prise par le parquet ordonnant la perquisition n??tait pas susceptible de faire l?objet d?un appel en droit italien.
33. Le Gouvernement ne conteste pas que la perquisition litigieuse a constitu? une ing?rence des autorit?s dans le droit ? la vie priv?e et au domicile du requ?rant. Il estime n?anmoins que la mesure litigieuse ?tait pr?vue par la loi, ? savoir les articles 247 et suivants du code de proc?dure p?nale, et qu?elle poursuivait des ? buts l?gitimes ? au sens de l?article 8 ? 2 de la Convention, ? savoir la protection du bien-?tre ?conomique du pays et la pr?vention des infractions p?nales.
34. Quant ? la n?cessit? de l?ing?rence dans une soci?t? d?mocratique, le Gouvernement conteste l?argument du requ?rant selon lequel la perquisition n??tait pas justifi?e et aurait pu ?tre ?vit?e en faisant application de la convention bilat?rale existant entre l?Italie et l?Allemagne. Il soutient que le requ?rant r?sidait en m?me temps en Italie et en Allemagne et qu?il avait maintenu de nombreux centres d?int?r?t en Italie. Par cons?quent, aux yeux du Gouvernement, les autorit?s italiennes avaient toutes les raisons de soup?onner le requ?rant d??vasion fiscale et d?entamer une enqu?te pour ?lucider les faits. Par ailleurs, le Gouvernement consid?re que le fait que la perquisition n?a pas ?t? concluante ne rend pas la mesure injustifi?e ou disproportionn?e.
35. Le Gouvernement soutient en outre que les autorit?s ont fait en sorte d?entourer la mesure litigieuse de toutes les garanties proc?durales n?cessaires. En effet, selon lui, le mandat de perquisition ?tait ad?quatement motiv?, et les op?rations se sont d?roul?es dans le respect des conditions mat?rielles et proc?durales pr?vues par le droit interne.
36. Concernant le contr?le de la mesure litigieuse, le Gouvernement affirme tout d?abord que le requ?rant a eu acc?s au juge des investigations pr?liminaires et que celui-ci a r?examin? l?ensemble de la proc?dure avant de d?cider de classer l?affaire sans suite. Il estime par ailleurs que le requ?rant aurait pu saisir le juge civil d?une action en d?dommagement contre l??tat, en vertu de la loi no 117, et qu?un tel recours lui aurait permis d?obtenir une compensation m?me en l?absence d?une annulation pr?alable du mandat de perquisition. ? ce sujet, il pr?cise qu?une annulation du mandat de perquisition n?aurait aucun int?r?t pour le requ?rant, eu ?gard au fait que la mesure en cause a d?j? ?t? ex?cut?e et qu?elle n?a pas ?t? suivie d?une saisie de biens.
37. Enfin, le Gouvernement indique que le cadre l?gislatif national dans son ensemble fournit des garanties suffisantes contre les abus et l?arbitraire.
2. Appr?ciation de la Cour
38. La Cour estime qu?il ne fait aucun doute que la perquisition litigieuse constitue une ? ing?rence des autorit?s publiques ? dans le droit ? la vie priv?e de l?int?ress?. Le Gouvernement ne le conteste d?ailleurs pas. Pareille immixtion enfreint la Convention si elle ne remplit pas les exigences du paragraphe 2 de l?article 8. Il y a donc lieu de d?terminer si elle ?tait ? pr?vue par la loi ?, inspir?e par un ou plusieurs des buts l?gitimes au regard dudit paragraphe et ? n?cessaire, dans une soci?t? d?mocratique ?.
39. La Cour rappelle qu?en vertu de sa jurisprudence constante les mots ? pr?vue par la loi ? impliquent qu?une ing?rence dans les droits garantis par l?article 8 doit reposer sur une base l?gale interne, que la l?gislation en question doit ?tre suffisamment accessible et pr?visible et que celle-ci doit ?tre compatible avec le principe de la pr??minence du droit (voir parmi beaucoup d?autres Rotaru c. Roumanie [GC], no 28341/95, ? 52, CEDH 2000?V, Liberty et autres c. Royaume-Uni, no 58243/00, ? 59, 1er juillet 2008, et Heino c. Finlande, no 56720/09, ? 36, 15 f?vrier 2011).
40. En l?esp?ce, la Cour rel?ve que la perquisition litigieuse reposait sur les articles 247 et suivants du code de proc?dure p?nale (paragraphes 17-19 ci-dessus). Lesdites dispositions l?gislatives ne pr?sentent aucun probl?me ? ses yeux, s?agissant tant de leur accessibilit? que de leur pr?visibilit?, au sens de sa jurisprudence pr?cit?e.
41. Concernant la derni?re condition qualitative ? laquelle doit r?pondre la l?gislation interne, ? savoir la compatibilit? avec le principe de la pr??minence du droit, la Cour rappelle que dans le contexte des perquisitions elle exige que le droit interne offre des garanties ad?quates et suffisantes contre les abus et l?arbitraire (Heino, pr?cit?, ? 40, et Gutsanovi c. Bulgarie, no 34529/10, ? 220, CEDH 2013 (extraits)). La Cour rappelle ?galement que parmi ces garanties figure l?existence d?un ? contr?le efficace ? des mesures attentatoires ? l?article 8 de la Convention (Lambert c. France, 24 ao?t 1998, ? 34, Recueil des arr?ts et d?cisions 1998?V), tout en observant que le fait qu?une demande de mandat a fait l?objet d?un contr?le juridictionnel ne sera pas forc?ment consid?r? comme constituant en soi une garantie suffisante contre les abus. La Cour doit examiner les circonstances particuli?res de l?esp?ce et ?valuer si le cadre juridique et les limites appliqu?es aux comp?tences exerc?es constituaient une protection ad?quate contre le risque d?ing?rences arbitraires des autorit?s (K.S. et M.S. c. Allemagne, no 33696/11, ? 45, 6 octobre 2016). Ainsi, nonobstant la marge d?appr?ciation qu?elle reconna?t en la mati?re aux ?tats contractants, la Cour doit redoubler de vigilance lorsque le droit national habilite les autorit?s ? conduire une perquisition sans mandat judiciaire pr?alable : la protection des individus contre des atteintes arbitraires de la puissance publique aux droits garantis par l?article 8 r?clame un encadrement l?gal et une limitation des plus stricts de tels pouvoirs (Camenzind c. Suisse, 16 d?cembre 1997, ? 45, Recueil 1997?VIII).
42. En l?esp?ce, la Cour rel?ve d?abord que la perquisition en question a ?t? ordonn?e par le parquet le jour m?me de l?ouverture d?une enqu?te p?nale ? l?encontre du requ?rant, celle-ci ayant ?t? d?cid?e ? la suite d?une tentative des autorit?s d?enqu?te d?effectuer des recherches, toujours le m?me jour, dans le cadre d?une v?rification fiscale administrative. Elle constate donc que la perquisition est intervenue ? un stade particuli?rement pr?coce de la proc?dure p?nale. Or la Cour a d?j? consid?r? qu?une perquisition effectu?e ? un tel stade doit s?entourer des garanties ad?quates et suffisantes afin d??viter qu?elle ne serve ? fournir aux autorit?s d?enqu?te des ?l?ments compromettants sur des personnes qui n?ont pas encore ?t? identifi?es comme ?tant soup?onn?es d?avoir commis une infraction (Modestou c. Gr?ce, no 51693/13, ? 44, 16 mars 2017).
43. D?s lors, lorsque la l?gislation nationale ne pr?voit pas de contr?le judiciaire ex ante factum sur la l?galit? et la n?cessit? de cette mesure d?instruction, il devrait exister d?autres garanties, notamment sur le plan de l?ex?cution du mandat, de nature ? contrebalancer les imperfections li?es ? l??mission et, le cas ?ch?ant, au contenu du mandat de perquisition (idem, ? 48). En l?esp?ce, la Cour note que la l?gislation interne italienne ne pr?voit pas un tel contr?le ex ante dans le cadre des perquisitions ordonn?es pendant les investigations pr?liminaires. En effet, il n?est pas pr?vu que le repr?sentant du parquet, en sa qualit? de magistrat en charge de l?enqu?te, sollicite l?autorisation d?un juge ou l?informe de sa d?cision d?ordonner une perquisition.
44. Cela ?tant, la Cour a d?j? eu l?occasion d?affirmer que l?absence d?un contr?le judiciaire ex ante peut ?tre contrecarr?e par la r?alisation d?un contr?le judiciaire ex post facto sur la l?galit? et la n?cessit? de la mesure (voir, mutatis mutandis, Heino, pr?cit?, ? 45, et Gutsanovi, pr?cit?, ? 222). Encore faut-il que ce contr?le soit efficace dans les circonstances particuli?res de l?affaire en cause (Smirnov c. Russie, no 71362/01, ? 45, 7 juin 2007). En pratique, cela implique que les personnes concern?es puissent obtenir un contr?le juridictionnel effectif, en fait comme en droit, de la mesure litigieuse et de son d?roulement ; lorsqu?une op?ration jug?e irr?guli?re a d?j? eu lieu, le ou les recours disponibles doivent permettre de fournir ? l?int?ress? un redressement appropri? (DELTA PEK?RNY a.s. c. R?publique tch?que, no 97/11, ? 87, 2 octobre 2014).
45. ? ce dernier ?gard, la Cour rappelle avoir admis que, dans certaines circonstances, le contr?le de la mesure attentatoire ? l?article 8 effectu? par les juridictions p?nales fournit un redressement appropri? pour l?int?ress?, d?s lors que le juge proc?de ? un contr?le efficace de la l?galit? et de la n?cessit? de la mesure contest?e et, le cas ?ch?ant, exclut du proc?s p?nal les ?l?ments de preuve recueillis (Panarisi c. Italie, no 46794/99, ?? 76 et 77, 10 avril 2007, Uzun c. Allemagne, no 35623/05, ?? 71 et 72, CEDH 2010 (extraits), et Trabajo Rueda c. Espagne, no 32600/12, ? 37, 30 mai 2017).
46. Or tel n?est pas le cas en l?esp?ce, la perquisition n?ayant pas permis de recueillir des preuves ? charge et la proc?dure ayant ?t? class?e sans suite par le juge des investigations pr?liminaires. En outre, la Cour observe que, contrairement ? ce qu?affirme le Gouvernement, le juge des investigations pr?liminaires n?a nullement examin? ni la l?galit? ni la n?cessit? du mandat de perquisition, ce magistrat s??tant born? ? faire droit ? la demande du parquet de cl?turer l?affaire sur le fond.
47. Par ailleurs, la Cour rel?ve que le requ?rant n?a pas non plus pu obtenir le r?examen de la mesure en cause puisque le rem?de sp?cifique pr?vu ? l?article 257 du code de proc?dure p?nale est envisageable seulement dans le cas o? la perquisition a ?t? suivie d?une saisie de biens.
48. Il s?ensuit qu?aucun juge n?a examin? la l?galit? et la n?cessit? du mandat de perquisition du domicile du requ?rant ?mis par le parquet. D?s lors, en l?absence d?un tel examen et, le cas ?ch?ant, d?un constat d?irr?gularit?, l?int?ress? n?a pas pu pr?tendre ? un redressement appropri? du pr?judice subi all?gu?.
49. Concernant l?argument du Gouvernement selon lequel le requ?rant aurait pu introduire un recours en d?dommagement pour responsabilit? de l??tat en vertu de la loi no 117, la Cour observe que cette action pr?suppose l?existence d?un comportement ? tout le moins coupable de la part des magistrats et que, par cons?quent, le requ?rant aurait d? prouver le dol ou la faute lourde des autorit?s ayant statu? dans son affaire (voir l?article 2 ? 3 d) de la loi no 117, paragraphe 20 ci-dessus). De plus, la Cour note que le Gouvernement n?a produit aucun exemple d?montrant qu?une telle action a ?t? intent?e avec succ?s dans des circonstances similaires ? celles de l?affaire du requ?rant (voir, mutatis mutandis, Richmond Yaw et autres c. Italie, nos 3342/11 et 3 autres, ? 44, 6 octobre 2016).
50. Aussi la Cour consid?re-t-elle que, en l?absence d?un contr?le judiciaire pr?alable ou d?un contr?le effectif a posteriori de la mesure d?instruction contest?e, les garanties proc?durales apport?es par la l?gislation italienne n??taient pas suffisantes pour pr?venir le risque d?abus de pouvoir de la part des autorit?s charg?es de l?enqu?te p?nale.
51. Ces ?l?ments suffisent ? la Cour pour conclure que, m?me si la mesure contest?e avait une base l?gale en droit interne, la l?gislation nationale n?a pas offert au requ?rant suffisamment de garanties contre l?abus ou l?arbitraire avant ou apr?s la perquisition. De ce fait, l?int?ress? n?a pas b?n?fici? d?un ? contr?le efficace ? tel que voulu par la pr??minence du droit dans une soci?t? d?mocratique. Dans ces circonstances, la Cour consid?re que l?ing?rence dans le droit au respect du domicile du requ?rant n??tait pas ? pr?vue par la loi ? au sens de l?article 8 ? 2 de la Convention.
52. Il y a donc eu violation de l?article 8 de la Convention.
II. SUR LES VIOLATIONS ALL?GU?ES DES ARTICLES 6 ET 13 DE LA CONVENTION
53. Invoquant les articles 6 et 13 de la Convention, le requ?rant se plaint de ne pas avoir dispos? d?un recours effectif pour faire valoir ses griefs tir?s de l?article 8.
54. La Cour estime que ces griefs se pr?tent ? ?tre examin?s sous l?angle du seul article 13 de la Convention, ainsi libell? :
? Toute personne dont les droits et libert?s reconnus dans la (…) Convention ont ?t? viol?s, a droit ? l?octroi d?un recours effectif devant une instance nationale, alors m?me que la violation aurait ?t? commise par des personnes agissant dans l?exercice de leurs fonctions officielles. ?
A. Sur la recevabilit?
55. La Cour rel?ve que ce grief est li? ? celui examin? ci-dessus et doit donc aussi ?tre d?clar? recevable.
B. Sur le fond
56. Le requ?rant soutient qu?il ne disposait d?aucun recours effectif lui permettant de contester la perquisition de son habitation.
57. Eu ?gard au constat relatif ? l?article 8 de la Convention auquel elle est parvenue, la Cour estime qu?il n?y a pas lieu d?examiner s?par?ment s?il y a eu, en l?esp?ce, violation de l?article 13 de la Convention (voir, entre autres, Heino, pr?cit?, ? 55, et DELTA PEK?RNY a.s., pr?cit?, ? 104).
III. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
58. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
59. Le requ?rant n?a pr?sent? aucune demande de satisfaction ?quitable dans le d?lai imparti ? cet effet. Partant, la Cour estime qu?il n?y a pas lieu de lui octroyer de somme ? ce titre.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable ;

2. Dit qu?il y a eu violation de l?article 8 de la Convention ;

3. Dit qu?il n?y a pas lieu d?examiner le grief tir? de l?article 13 de la Convention.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 27 septembre 2018, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Abel Campos Linos-Alexandre Sicilianos
Greffier Pr?sident

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