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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE BONDAVALLI c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 08
Numero: 35532/12/2015
Stato: Italia
Data: 2015-11-17 00:00:00
Organo: Sezione Quarta
Testo Originale

Conclusioni: Violazione dell’articolo 8 – Diritto al rispetto della vita privata e familiare, Articolo 8 – Obblighi positivI Articolo 8-1 – Rispetto della vita familiare,

QUARTA SEZIONE

CAUSA BONDAVALLI C. ITALIA

(Richiesta no 35532/12)

SENTENZA

STRASBURGO

17 novembre 2015

Questa sentenza diventer? definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire dei ritocchi di forma.

Nel causa Bondavalli c. Italia,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, quarta sezione, riunendosi in una camera composta da:
P?ivi Hirvel?, presidentessa,
Guido Raimondi,
George Nicolaou,
Ledi Bianku,
Paul Mahoney,
Krzysztof Wojtyczek,
Yonko Grozev, giudici,
e da Francesca Elens-Passos, cancelliera di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 20 ottobre 2015,
Rende la sentenza che ha, adottata a questa data,:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta (no 35532/12) diretta contro la Repubblica italiana e in cui un cittadino di questo Stato, OMISSIS (“il richiedente”), ha investito la Corte il 29 maggio 2012 in virt? dell’articolo 34 della Convenzione di salvacustodia dei diritti dell’uomo e delle libert? fondamentali (“la Convenzione”).
2. Il richiedente ? stato rappresentato da OMISSIS, avvocato a Verona. Il governo italiano (“il Governo”) ? stato rappresentato dal suo agente, la Sig.ra E. Spatafora.
3. Il 3 settembre 2014, la richiesta ? stata comunicata al Governo.
IN FATTO
LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Il richiedente ? nato nel 1964 e risiede a Chiozza di Scandiano.
5. I fatti della causa, come sono stati esposti dal richiedente, possono riepilogare come segue.
6. Il 5 settembre 2004 nacque il figlio di E.G. e del richiedente.
7. In agosto 2005, in ragione di conflitti incessanti, il richiedente ed E.G. decide di dividersi. Convennero che E.G. avrebbe avuto la custodia esclusiva del bambino e che il richiedente avrebbe potuto incontrare questo due giorni la settimana.
8. In ottobre 2006, in seguito a difficolt? incontrate nell’esercizio del suo diritto di visita, il richiedente investe il tribunale per bambini di Bologna (“il tribunale”) per ottenere la custodia divisa del bambino ed un diritto di visita pi? larga.
9. A questa epoca, E.G. esercitava in quanto psichiatra in seno all’amministrazione sanitaria locale (ASL, di Scandiano,).
10. Con una decisione del 8 maggio 2008, il tribunale affid? la custodia esclusiva del bambino ad E.G. e concedette al richiedente un diritto di visita a ragione di due pomeriggi la settimana, di un week-end su due con alloggio, di tre giorni a Pasqua, di una settimana a Natale e di due settimane durante le vacanze d?estate. Ordin? inoltre ai servizi sociali di Scandiano di seguire la situazione del bambino.
11. Ad una data non precisata, la corte di appello di Bologna conferm? questa decisione.
12. Nell’aprile 2009, il richiedente indic? ai servizi sociali che suo figlio aveva spesso dei graffi sul viso e che gli aveva detto che sua madre lo picchiava e che queste marche erano queste delle sue unghie.
13. I medici constatarono la presenza di una lesione al livello dell’orecchio dritto e di due cicatrici vecchie al naso ed al ginocchio. Il bambino fu ricoverato durante le ventiquattro.
14. Il 4 giugno 2009, E.G. domanda al tribunale di prendere delle misure di protezione al riguardo di suo figlio.
15. Nel giugno 2009, i servizi sociali depositarono un rapporto in che facevano stato di una situazione molto stressante per il bambino che era dovuto, secondo essi, al comportamento del padre.
16. Il 16 giugno 2009, il tribunale incaric? i servizi sociali di seguire la situazione del bambino e di regolare la questione del diritto di visita, ivi compreso col verso di incontri protette.
17. Durante i seguenti mese, il richiedente fece constatare con parecchi medici i graffi che continuavano ad essere visibili sul corpo del bambino.
18. Il 4 settembre 2009, i servizi sociali di Parma informarono i loro omologhi di Scandiano che il richiedente aveva portato il bambino al servizio delle emergenze di Parma sostenendo che era vittima maltrattamenti da parte di sua madre. Questo servizio constat? che il richiedente era in situazione di sofferenza psicologica.
19. Il 10 settembre 2009, tenuto conto dello stato di agitazione e di stress del richiedente e della necessit? di proteggere il bambino, i servizi sociali di Scandiano decisero che le visite si svolgerebbero oramai sotto forma di incontri protette.
20. Il 10 settembre 2009, i servizi sociali informarono il tribunale che gli atti di maltraitance denunciato dal richiedente non erano provati e gli suggerirono di ordinare una perizia psicologica del richiedente e di E.G.
21. Lo stesso giorno, il richiedente denunci? presso del tribunale l’atteggiamento e la parzialit? dei servizi sociali, aggiungendo che E.G, psichiatra in seno alla stessa struttura amministrativa, intratteneva dei legami professionali coi membri del personale di questi servizi.
22. Il 12 settembre 2009, il richiedente deposit? un lamento contro E.G. per maltraitance su minore.
23. Ad una data non precisata, questo lamento fu archiviato senza seguito. Gli incontri tra i richiedenti ed il suo bambino furono sospesi di settembre 2009 al 4 dicembre 2009.
24. Il 28 ottobre 2009, il richiedente inform? il tribunale che i servizi sociali avevano sospeso i suoi incontri col suo bambino e chiese che il seguito di suo figlio fosse affidato ai servizi sociali di un altro comune.
25. Il 11 gennaio 2010, il tribunale, senza pronunciarsi sulle domande del richiedente, ordin? che una perizia fosse effettuata da L.M, psichiatra a Bologna, per valutare la situazione del bambino e dei genitori.
26. Il 15 novembre 2010, il perito deposit? il rapporto dell’esame psicologico. Indicava che l’interessato era convinto che E.G. maltrattava psicologicamente e fisicamente il bambino ed egli concludevano all’esistenza a casa il richiedente di un’agitazione delirante di tipo paranoico.
27. In quanto ad E.G, il perito stimava che aveva una personalit? ossessiva e che soffriva di depressione. Raccomandava di affidare la custodia esclusiva del bambino ad E.G. e di autorizzare il richiedente ad incontrare suo figlio una volta con settimana durante le due.
28. Il 20 dicembre 2010, il richiedente contest? i conclusioni della perizia, indicando in particolare che il psichiatra che ne era l’autore ed E.G. avevano fatto insieme il loro stage di fine di studi.
29. Nel suo rapporto del 7 gennaio 2011, un perito designato dal richiedente riportava che il richiedente si era dichiarato prestito ad accettare un seguito psicologico e stimava che era nell’interesse del bambino di continuare a vedere suo padre.
30. Con un decreto del 24 febbraio 2011, il tribunale, sulla base della perizia depositata il 15 novembre 2010, ordin? ai servizi sociali di Scandiano di regolamentare gli incontri protetti entro il richiedente e suo figlio, due ore con mese di cui un’ora al domicilio del richiedente. Osservando che il bambino aveva espresso il desiderio di vedere suo padre, il tribunale respinse la domanda di decadimento dell’autorit? parentale del richiedente che E.G. aveva presentato.
31. Il 7 giugno 2011, il richiedente investe la corte di appello di Bologna. Reiter? i suoi argomenti e chiese alla corte di ordinare la realizzazione di una notizia stimo con un medico imparziale. Chiese inoltre la presa incaricata di suo seguito psicologico e di quello di suo figlio coi servizi sociali, cos? come un rilascio del suo diritto di visita.
32. Nel frattempo, i servizi sociali avevano fatto pervenire al tribunale un altro rapporto che faceva stato di un atteggiamento “delirante” del richiedente che, secondo il rapporto, si definiva vittima di un complotto dei servizi sociali ed accusava questi di agire nell’interesse di E.G. e non in quello del bambino.
33. Nel novembre 2011, il richiedente si sottoporsi ad una perizia psichiatrica. Secondo il psichiatra che l’esamin?, l’interessato non presentava nessuna patologia n? agitazione della personalit?.
34. Il 5 dicembre 2011, la corte di appello di Bologna respinse l’appello del richiedente. Trattandosi della domanda che mira alla realizzazione di una notizia stima, sottoline? che gli argomenti del richiedente concernente la parzialit? della perizia e dei servizi sociali di Scandiano erano legati al suo stato psicologico. A proposito delle lesioni sul corpo del bambino, indic? che, se la madre avesse colpito il bambino, ci sarebbero stati altri segni che i graffi. Peraltro, precis? che i servizi sociali che seguivano la situazione della famiglia avevano sottolineato l’ossessione del richiedente secondo la quale E.G. maltrattava suo figlio. Dopo avere stimato che le perizie prodotte dal richiedente sul suo stato psicologico non erano affidabili, la corte di appello conferm? la decisione impresa, ed incaric? i servizi sociali di garantire un seguito psicologico del bambino e del richiedente cos? come di organizzare gli incontri protetti in funzione dei risultati di questo seguito.
35. I servizi sociali vietarono ogni contatto telefonico tra il richiedente e suoi figli. A partire da marzo 2012, gli incontri tra essi furono sospesi alla domanda dei servizi sociali. Poterono riprendere alcuni mesi dopo.
36. Il 12 maggio 2012, il richiedente investe il giudice delle tutele. Gli chiedeva di ordinare ai servizi sociali di rispettare la decisione del tribunale. Il 31 maggio 2012, il giudice delle tutele si dichiar? incompetente.
37. Il 8 luglio 2012, il richiedente deposit? un parere che proviene di un’associazione indipendente di medici psichiatri. Secondo questo rapporto, i servizi sociali non avevano preso di misure positive che mirano ad instaurare un vero relazione padre-figlio, avevano sempre ?uvr? in favore di E.G. ed avevano ostacolato cos? il diritto di visita del richiedente. Di pi?, secondo questo rapporto, la perizia di novembre 2010 concernente lo stato di salute psichica del richiedente si basava su dei pregiudizi che gli assistenti sociali nutrivano contro il richiedente e non poteva dal momento che essere inesatta. Per i periti, era augurabile che il richiedente e suo figlio potessero vivere insieme e che il seguito della situazione della famiglia fosse garantito da altri assistenti sociali.
38. Il 21 gennaio 2013, il richiedente chiese al tribunale per bambini di Reggio Emilia di modificare le condizioni di custodia del bambino e del suo stato stima di ordinare una notizia di salute psichica.
39. Il 27 febbraio 2013, il tribunale respinse la domanda in ragione della mancanza di fatti nuovi.
40. Il richiedente interpose appello. Presentava una notizia stimo psichiatrico attestando che non soffriva di nessuna agitazione della personalit?. Il 19 aprile 2013, la corte di appello, dopo avere preso nota dei miglioramenti concernente la salute psichica del richiedente, stim? che una modifica delle condizioni di custodia del bambino era prematura.
41. Nel frattempo, il richiedente aveva depositato un ricorso dinnanzi al tribunale civile di Bologna contro il psichiatra L.M, autore della perizia del 15 novembre 2010, (vedere sopra paragrafi 25-28 di cui metteva in causa la responsabilit? professionale. Il procedimento ? sempre pendente a questo giorno.
42. Il 29 settembre 2014, il bambino improvviso un intervento chirurgico che consiste nell’ablazione delle vegetazioni. I servizi sociali annullarono l’incontro che avrebbe dovuto avere luogo il 30 settembre.
43. Un altro incontro fu annullato il 6 gennaio 2015 al motivo che si trattava di un giorno festivo. I servizi sociali informarono il richiedente che questo incontro non poteva essere ricuperato.
44. In ragione delle difficolt? alle quali diceva essere confrontato nell’esercizio del suo diritto di visita, il richiedente deposit?, il 4 febbraio 2015, un lamento contro il responsabile dei servizi sociali. Esponeva che pi? di 170 incontri avevano avuto luogo senza che i servizi sociali non avessero portato previsto anche un qualsiasi cambiamento per favorire un buono relazione padre-figlio.
45. Da marzo 2015, il richiedente incontra suo figlio due ore con settimana in presenza di un assistente sociale o al suo domicilio sia in un luogo pubblico, e due ore e met? in presenza di E.G. Il richiedente non pu? n? parte in vacanza con suo figlio n? ospitarlo a casa lui. In compenso, pu? telefonargli una volta con settimana sul portabile di E.G.
IN DIRITTO
I. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DELL’ARTICOLO 8 DELLA CONVENZIONE
46. Il richiedente rimprovera ai servizi sociali di essere accordato si una troppo grande autonomia nel collocamento in ?uvre delle decisioni del tribunale per bambini di Bologna ed a questo ultimo di non avere esercitato un controllo regolare sul lavoro di questi stessi servizi. In particolare, adduce che i psicologi avendo redatto il rapporto di perizia ed il personale dei servizi sociali hanno subito l’influenza della madre del bambino che esercitava come psichiatra in seno alla stessa struttura amministrativa. Si lamenta di una violazione dell’articolo 8 della Convenzione, cos? formulata,:
“1. Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza.
2. Pu? esserci ingerenza di un’autorit? pubblica nell’esercizio di questo diritto solo per quanto questa ingerenza sia prevista dalla legge e che costituisca una misura che, in una societ? democratica, sia necessaria alla sicurezza nazionale, alla sicurezza pubblica, al benessere economico del paese, alla difesa dell’ordine ed alla prevenzione dei reati penali, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e libert? altrui. “
47. Il Governo combatte le tesi del richiedente.
A. Obiezioni preliminari
48. Il Governo stima che la richiesta ? inammissibile al motivo che il richiedente non avrebbe rispettato l’articolo 47 dell’ordinamento, come modificato in 2013 ed in vigore da gennaio 2014. Invita la Corte ad esaminare la richiesta alla luce dei documenti uniti fino al 29 maggio 2012 alla pratica, data dell’introduzione della presente causa.
49. Il richiedente chiede innanzitutto alla Corte di pronunciarsi sulla validit? delle osservazioni del Governo, precisando che il nome dell’agente avendo firmato suddette osservazioni non figuro alla pratica.
50. Indica poi che la sua prima lettera ? stata trasmessa alla Corte il 29 maggio 2012. Stima che la richiesta deve essere reputata introdotta a questa data, ai motivi che il suo contenuto ha soddisfatto alle condizioni richieste e che ha sottoposto poi un formulario di richiesta debitamente piena nel termine fissato dalla Corte. Si riferisce a questo riguardo al decisione Kemevuako c. Paesi Bassi (, d?c.), no 65938/09, 1 giugno 2010.
51. La Corte risponde al primo colpo alla questione di sapere se c’? luogo di prendere in conto le osservazioni del Governo. A questo riguardo, nota che, anche se il nome e nome dell’agente del Governo li avendo redatti non figurano, le osservazioni in questione sono state siglate e che non possono passare di conseguenza per inammissibili.
52. Peraltro, la Corte nota che il Governo non ha indicato ne che cosa il richiedente non avrebbe rispettato le istruzioni enunciate all’articolo 47 dell’ordinamento. Ricorda anche che le condizioni pi? rigorose per l’introduzione di una richiesta sono esatte solamente a partire dal 1 gennaio 2014 dal nuovo articolo 47 del suo ordinamento. Nello specifico, constata che la richiesta ? stata introdotta il 29 maggio 2012 e che, di conseguenza, non c’? nessuna ragione di considerare che il richiedente non ha rispettato le condizioni richieste dall’articolo 47 come in vigore all’epoca dei fatti, Oliari ed altri c. Italia, i nostri 18766/11 e 36030/11, ?? 67-68, 21 luglio 2015.
53. Pertanto, respinge l’obiezione del Governo.
B. Sull’ammissibilit?
54. La Corte constata che la richiesta non ? manifestamente male fondata al senso dell’articolo 35 ? 3 ha, della Convenzione e che non cozza contro nessuno altro motivo di inammissibilit?, la Corte la dichiara ammissibile.
C. Sul merito
1. Tesi delle parti
a) Il richiedente
55. Il richiedente adduce innanzitutto che le espressioni utilizzate dal Governo per menzionare la sua relazione con suo figlio non hanno nessuna base legale e che pi? sono, in una certa misura, offensive al suo riguardo.
56. Secondo il richiedente, le giurisdizioni interne non hanno rispettato e garantito concretamente il suo diritto di visita. Di pi?, rimprovera loro di non essere intervenute per fare rispettare un giusto equilibro tra i diversi interessi presenti allo visto in particolare del legame professionale che esisteva tra E.G, gli assistenti sociali ed i psicologi.
57. A questo riguardo, il richiedente indica che, fin da 2009, il tribunale per bambini di Bologna era stato informato che i membri dei servizi sociali riguardati ed E.G. erano legati sul piano professionale, questa ultima che lavora come psichiatra in seno alla stessa struttura amministrativa. Aggiunge avere denunciato l’atteggiamento dei servizi sociali di Scandiano e la loro parzialit?, ed avere chiesto che il seguito di suo figlio fosse affidato ai servizi sociali di un altro comune.
58. Il richiedente indica inoltre che la perizia psicologica ordinata col tribunale nel 2010 ? stata affidata a L.M, che questo psichiatra aveva avuta anche una relazione di lavoro con E.G. e che ha denunciato la sua parzialit?. Rimprovera al tribunale di avere definito tuttavia il suo diritto di visita sulla base della perizia in causa, depositata il 15 novembre 2010, e di avere incaricato questi stessi servizi sociali di regolamentare gli incontri protetti con suo figlio.
59. Il richiedente indica avere reiterato poi i suoi argomenti dinnanzi alla corte di appello di Bologna ed avere sollecitato in particolare il compimento di una notizia stimo con un medico imparziale, avere chiesto anche la presa incaricata di suo seguito psicologico e di quello di suo figlio coi servizi sociali ed essere sottoposto inoltre si ad una perizia psichiatrica. Secondo il richiedente, questa perizia, trasmessa alla corte di appello, concludeva che non soffriva di nessuna patologia n? di nessuna agitazione della personalit?.
60. Il richiedente fa valere poi che la corte di appello di Bologna ha respinto il suo appello. Secondo lui, ha stimato che i suoi argomenti concernente la parzialit? della perizia e dei servizi sociali di Scandiano erano legati al suo stato psicologico; a proposito delle lesioni sul corpo del bambino, ha considerato che, se la madre colpisse realmente suo figlio, ci sarebbero stati dei segni pi? evidenti; ha rilevato che, secondo i servizi sociali che seguivano la situazione della famiglia, era assillato dall’idea che E.G. maltrattava il suo bambino; ha stimato che le perizie prodotte relativamente dal richiedente al suo stato psicologico non erano affidabili; ha confermato la decisione impresa, e lei ha incaricato i servizi sociali di Scandiano di contemplare un seguito psicologico del bambino e del richiedente cos? come di organizzare gli incontri protetti in funzione dei risultati di questo seguito.
61. Il richiedente ricorda poi che, nel 2009, i servizi sociali di Scandiano hanno sospeso il suo diritto di visita, che in 2012 hanno vietato i contatti telefonici tra il padre e suoi figli per molto tempo, che non hanno proposto mai di modifica del suo diritto di visita malgrado pi? di 170 incontri; che hanno annullato delle visite senza prevenirlo e senza fissare un’altra data per permettere al richiedente ed a suo figlio di ricuperare queste che era stato annullato.
62. Peraltro, il richiedente sostiene che le giurisdizioni interne si sono limitate ad esaminare il suo caso in modo superficiale.
63. Aggiunge a questo riguardo che lo svolgimento dei procedimenti dinnanzi alle giurisdizioni interne mostra bene il carattere automatico e stereotipato delle misure adottate. In altri termini, ai suoi occhi, le autorit? nazionali hanno lasciato perdurare una situazione di diritto di visita eccessivamente limitata secondo lui, il costrittivo a non vedere suo figlio, dal 2009 che in occasione di incontri protette di corta durata durante la settimana o in presenza di E.G. Per di pi?, le giurisdizioni interne-tutto come il Governo nelle sue osservazioni-non avrebbero preso mai in conto il legame professionale di E.G. coi servizi sociali di Scandiano ed i psicologi intervenuti nella presente causa. Rinvia a questo riguardo, mutatis mutandis, al sentenza Piazzi c. Italia (no 36168/09, ? 61, 2 novembre 2010,).
Perci? il richiedente stima egli che le autorit? avrebbero dovuto prendere delle misure pi? dirette e pi? specifici per favorire un legame pi? stretto tra egli e suoi figli.
b, Il Governo,
64. Dopo avere riassunto lo svolgimento dei procedimenti giudiziali nazionali, il Governo indica che le giurisdizioni interne hanno accordato tutta la loro attenzione alla presente causa e che hanno preso tutte le misure utili per preservare la relazione padre-bambino.
65. Precisa a questo riguardo che i giudici nazionali hanno esaminato attentamente la situazione del richiedente e che non hanno affidato ai servizi sociali che le attivit? di seguito ed una perizia sul comportamento della famiglia per verificare la relazione dell’interessato col suo bambino. Secondo il Governo, i risultati dei rapporti ottenuti hanno mostrato che il richiedente dava prova di un comportamento ostile al riguardo dei servizi sociali, dei giudici e della madre del bambino, e che non riusciva a mantenere una relazione equilibrata con suo figlio.
66. Dinnanzi alla difficolt? della situazione, le autorit? interne avrebbero preso tutte le misure necessarie per mettere in opera un percorso di avvicinamento tra il padre ed i bambini, garantire il diritto di visita del richiedente e preservare il suo legame con suo figlio. Perci? il Governo stima egli che il richiedente non pu? definirsi vittima.
67. Il Governo aggiunge che gli interventi dei servizi sociali sono stati corretti, che erano supervisionate dai tribunali, rinvia a questo riguardo al sentenza R.K. ed A.K. c. Regno Unito, no 38000/05, ?? 32-39, 30 settembre 2008, e che queste stesse autorit? hanno badato a mantenere un giusto equilibro tra gli interessi in gioco.
68. Il Governo dice riferirsi alla giurisprudenza della Corte secondo la quale non apparterrebbe a questa di sostituirsi alle autorit? interne per regolamentare la situazione del bambino.
69. In quanto alla questione della parzialit? del perito, il Governo si limita ad indicare che la corte di appello, stimando che nessuno elemento concreto nella pratica non poteva fare dubitare dell’atteggiamento dei periti, ha respinto il ricorso del richiedente il 5 dicembre 2011. Aggiunge che il servizio delle emergenze di Parma aveva certificato alla conclusione di una manutenzione col richiedente che questo si trovava in stato di sofferenza psicologica che necessita un aiuto.
70. In conclusione, il Governo ? di parere che l’ingerenza nel diritto alla vita familiare del richiedente era prevista dalla legge e che inseguiva un scopo legittimo, e che l’intervento dei tribunali si basava su dei motivi che sarebbero stati verificati a pi? riprese dai servizi sociali e col perito.
71. Perci? il Governo considera egli che le autorit? hanno agito esclusivamente nell’interesse del bambino che sarebbe fondamentale in questo tipo di cause.
2. Valutazione della Corte
a) Principi generali
72. Come la Corte l’ha ricordato a pi? riprese, se l’articolo 8 della Convenzione ha essenzialmente per oggetto di premunire l’individuo contro le ingerenze arbitrarie dei poteri pubblici, non si accontenta di comandare allo stato di astenersi delle uguali ingerenze: degli obblighi positivi inerenti possono aggiungersi a questo impegno piuttosto negativo ad un rispetto effettivo della vita privata o familiare. Possono implicare l’adozione di misure che mirano al rispetto della vita familiare fino nelle relazioni degli individui tra essi di cui il collocamento in posto di un arsenale giuridico adeguato e sufficiente per garantire i diritti legittimi degli interessati cos? come il rispetto delle decisioni giudiziali, o delle misure specifiche adeguate (vedere, mutatis mutandis, Zawadka c. Polonia, n? 48542/99, ? 53, 23 giugno 2005. Questo arsenale deve permettere allo stato di adottare delle misure proprie a riunire il genitore ed il suo bambino, ivi compreso in caso di conflitto che oppone i due genitori (vedere, mutatis mutandis, Ignaccolo-Zenide c. Romania, no 31679/96, ? 108, CEDH 2000 I, Sylvester c. Austria, i nostri 36812/97 e 40104/98, ? 68, 24 aprile 2003, Zavel ?c,. Repubblica ceca, no 14044/05, ? 47, 18 gennaio 2007, e Mihailova c. Bulgaria, no 35978/02, ? 80, 12 gennaio 2006. Ricorda anche che gli obblighi positivi non si limitano a badare a ci? che il bambino possa raggiungere suo genitore o avere un contatto con lui, ma che inglobano anche l’insieme delle misure preparatorie che permettono di giungere a questo risultato (vedere, mutatis mutandis, Kosmopoulou c. Grecia, no 60457/00, ? 45, 5 febbraio 2004, Amanalachioai c,. Romania, no 4023/04, ? 95, 26 maggio 2009, Ignaccolo-Zenide, precitata, ?? 105 e 112, e Sylvester, precitata, ? 70.
73. Per essere adeguate, le misure che mirano a riunire il genitore ed il suo bambino devono essere messi velocemente a posto, perch? lo scorrimento del tempo pu? avere delle conseguenze irrimediabili per le relazioni tra i bambini e quello dei genitori che non vive con lui (vedere, mutatis mutandis, Ignaccolo-Zenide, precitata, ? 102; vedere anche Sindaco c. Portogallo, no 48206/99, ? 74, CEDH 2003 VII, Pini ed altri c. Romania, i nostri 78028/01 e 78030/01, ? 175, CEDH 2004 V, Bianchi c. Svizzera, no 7548/04, ? 85, 22 giugno 2006, Piazzi, precitata, Lombardo c. Italia, no 25704/11, 29 gennaio 2013, e Nicol? Santilli c. Italia, no 51930/10, 17 dicembre 2013.
b, Applicazione di questi principi al presente genere
74. Nell’esame della presente causa, la Corte nota innanzitutto che, al momento della loro separazione, il richiedente e la madre del bambino non erano giunte ad un accordo sulle modalit? del diritto di visita paterna.
75. La Corte stima che, faccia alle circostanze che gli sono sottoposte, il suo compito consiste in esaminare se la risposta delle autorit? italiane alla necessit? di prendere delle misure proprie a preservare il legame tra il richiedente ed i suoi bambini durante il procedimento ? stata conforme ai loro obblighi positivi che derivano dell’articolo 8 della Convenzione.
76. La Corte rileva che, a partire da settembre 2009, nonostante la decisione del tribunale per bambini di Bologna che gli riconosce un diritto di visita molto larga, il richiedente non ha potuto esercitare questo diritto che in modo molto limitata in ragione, da una parte, dei rapporti negativi dei servizi sociali che facevano parte della stessa struttura amministrativa che quella nella quale la madre del bambino esercitava in quanto psichiatra, e, altro parte, di una perizia realizzata da un psichiatra avendo effettuato il suo stage di fine di studi con questa.
77. La Corte nota anche che il richiedente ha, a pi? riprese, denunciato la parzialit? del psichiatra e dei servizi sociali, e che ha chiesto alle giurisdizioni di affidare il suo proprio seguito psicologico e quello di suo figlio ad altri servizi sociali cos? come di ordinare il compimento di una notizia stima con un medico imparziale. Le giurisdizioni interne hanno continuato per? ad affidare il seguito ai servizi sociali di Scandiano e, in dispetto di una perizia prodotta dal richiedente secondo la quale non soffriva di nessuna agitazione della personalit?, hanno respinto il suo ricorso, stimando che i suoi argomenti erano legati al suo stato psicologico, paragrafo 34 sopra. In seguito, sulla base della perizia prodotta nel novembre 2010 dai servizi sociali di Scandiano, le giurisdizioni interne hanno vietato ogni contatto telefonico tra il richiedente e suoi figli e, nel marzo 2012, hanno sospeso gli incontri. Queste non hanno ripreso poi che in modo molto ristretta.
78. La Corte nota inoltre che, in seguito, malgrado due notizie perizie prodotte dal richiedente secondo che non soffriva di nessuna agitazione psicologica e che suggerivano un avvicinamento col suo bambino, le giurisdizioni, basandosi sulle perizie dei servizi sociali di Scandiano di 2011, hanno limitato il diritto di visita dell’interessato. Da questa data, le condizioni di esercizio del diritto di visita sono restate quasi immutate.
79. La Corte ricorda che non gli appartiene di sostituire la sua valutazione a quella delle autorit? nazionali competenti in quanto alle misure che sarebbero dovute essere prese, perch? queste autorit? sono in principio pi? meglio posto per procedere ad una tale valutazione, in particolare perch? sono in contatto diretto col contesto della causa e le parti implicate, Reigado Ramos, precitata, ? 53. Per tanto, non pu? nello specifico passare oltre al fatto che, a pi? riprese, il richiedente ha messo in causa la parzialit? dei servizi sociali e dello psichiatra autore della perizia in ragione dell’esistenza di un legame tra essi e la madre del bambino, e che questi ricorsi sono stati respinti dalle giurisdizioni interne.
80. La Corte ricorda avere sanzionato gi? le autorit? italiane perch? non avevano tenuto contano dell’esistenza di un legame tra i periti incaricato di procedere ad una valutazione psicologica del bambino ed il suocero di questo (Piazzi, precitata, ? 61. Nella presente causa, la Corte rileva che l’esistenza di un legame tra le madri del bambino, i servizi sociali ed il psichiatra incaricato di redigere la perizia sulla famiglia erano evidenti dal momento che intrattenevano dei legami professionali (vedere sopra paragrafo 21).
81. Ora la Corte stima che sarebbe stato non solo nell’interesse del richiedente ma ancora particolarmente in quello del bambino che le giurisdizioni interne rispondono favorevolmente alle domande del richiedente, che incaricano un altro perito-indipendente ed imparziale -di realizzare una notizia stima, e che affidano il seguito del bambino ai servizi sociali di un altro comune. Sulla base di questi nuovi rapporti, il tribunale e la corte di appello avrebbero potuto valutare meglio se era necessario restringere o di allargare il diritto di visita del richiedente, e questo tenendo anche conto delle perizie prodotte dal richiedente secondo che non soffriva di nessuna agitazione della personalit? che giustifica una tale restrizione del diritto di visita.
La Corte rileva che le giurisdizioni interne non hanno preso nessuna misura adeguata per creare le condizioni necessarie alla piena realizzazione del diritto di visita del padre del bambino, Macready c. Repubblica ceca, i nostri 4824/06 e 15512/08, ? 66, 22 aprile 2010.
82. Ci? che ?, riconosce che le autorit? facevano nella specifico faccia ad una situazione molto difficile che era dovuta in particolare alle tensioni che esistono tra i genitori del bambino. Ricorda mentre una mancanza di cooperazione tra i genitori separati non pu? dispensare le autorit? competenti di mettere in ?uvre tutti i mezzi suscettibili di permettere il mantenimento del legame familiare (vedere ? 74 Nicol? Santilli, precitata,) Lombardo, precitata, ? 91, e, mutatis mutandis, Reigado Ramos c. Portogallo, no 73229/01, ? 55, 22 novembre 2005. Nello specifico, le autorit? nazionali sono restate al di qua di ci? che si poteva aspettare ragionevolmente di esse dal momento che il tribunale e la corte di appello si sono limitate a restringere il diritto di visita del richiedente sulla base delle perizie negative prodotte dai servizi sociali ed i psicologi lavorando nella stessa struttura amministrativa che la madre del bambino.
83. La Corte stima che il procedimento si sarebbe dovuto circondare delle garanzie appropriate che permettono di proteggere i diritti del richiedente e di prendere in conto i suoi interessi. Ora la Corte constata che le giurisdizioni interne non hanno proceduto con lo zelo necessario e che, da circa sette anni, il richiedente dispone di un diritto di visita molto limitato. Inoltre, tenuto conto delle conseguenze irrimediabili che il passaggio del tempo pu? avere sulle relazioni tra il bambino ed i richiedenti, la Corte stima a questo riguardo che incomberebbe sulle autorit? interne di riesaminare, in un breve termine, il diritto di visita del richiedente che tiene conto della situazione reale del bambino e del suo interesse superiore.
84. Avuto riguardo a ci? che precede e nonostante il margine di valutazione dello stato convenuto in materia, la Corte considera che le autorit? nazionali non hanno esposto gli sforzi adeguati e sufficienti per fare rispettare il diritto di visita del richiedente e che hanno ignorato il diritto dell’interessato al rispetto della sua vita familiare.
85. Pertanto, c’? stata violazione dell’articolo 8 della Convenzione.
II. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
86. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’? luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danni
87. Il richiedente richiede 16 037,08 euro (EUR, per danno patrimoniale,). Questo importo rappresenta secondo lui il totale delle somme che ha versato ai psichiatri intervenuti nei procedimenti interni.
88. Chiede inoltre 25 000 EUR per danno morale.
89. Il Governo combatte queste pretese.
90. La Corte non vede di legame di causalit? tra le violazioni constatata ed il danno patrimoniale addotto e respingi questa domanda. In compenso, considera che c’? luogo di concedere al richiedente 10 000 EUR a titolo del danno giuridico.
91. Per ci? che ? della domanda del richiedente che tende ad ordinare allo stato convenuto di accordargli un diritto di visita allargata, la Corte stima, nelle circostanze particolari della causa, che non gli appartiene di dare seguito a questa pretesa. Ricorda che lo stato convenuto resta libero in principio, sotto il controllo del Comitato dei Ministri, di scegliere i mezzi di liberarsi dai suoi obblighi a titolo dell’articolo 46 ? 1 della Convenzione, per quanto questi mezzi siano compatibili coi conclusioni contenuti nella sentenza della Corte, Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT, c,). Svizzera (no 2) [GC], no 32772/02, ? 88, 30 giugno 2009; Ferrato Gisbert c. Spagna, no 39590/05, ? 46, 13 ottobre 2009. La Corte si riferisce comunque alle esigenze di rapidit? menzionata sopra al paragrafo 83.
B. Oneri e spese
92. Il richiedente chiede anche 27 465,50 EUR per gli oneri e le spese impegnate dinnanzi alle giurisdizioni interne e 11 520 EUR per quelli impegnati dinnanzi alla Corte.
93. Il Governo combatte queste pretese.
94. Secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente non pu? ottenere il rimborso dei suoi oneri e spese che nella misura in cui si trovano stabilisco la loro realt?, la loro necessit? ed il carattere ragionevoli del loro tasso. Nello specifico, tenuto conto dei documenti di cui dispone e della sua giurisprudenza, la Corte stima ragionevole l’intimo di 15 000 EUR ogni onere confuso e l’accordo al richiedente.
C. Interessi moratori
95. La Corte giudica appropriata di ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti di percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMIT?,
1. Dichiara la richiesta ammissibile;

2. Stabilisce che c’? stata violazione dell’articolo 8 della Convenzione;

3. Stabilisce
a) che lo stato convenuto deve versare al richiedente, entro tre mesi a contare dal giorno dove la sentenza sar? diventata definitiva conformemente all’articolo 44 ? 2 della Convenzione, il seguente somme:
i. 10 000 EUR, diecimila euro, pi? ogni importo che pu? essere dovuto a titolo di imposta, per danno giuridico,
ii. 15 000 EUR, quindicimila euro, pi? ogni importo che pu? essere dovuto dal richiedente a titolo di imposta, per oneri e spese,;
b ) che a contare dalla scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilit? di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti percentuale.

4. Respinge la domanda di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 17 novembre 2015, in applicazione dell’articolo 77 ?? 2 e 3 dell’ordinamento della Corte.
Francesca Elens-Passos P?ivi Hirvel?
Cancelliera Presidentessa

Testo Tradotto

Conclusions: Violation de l’article 8 – Droit au respect de la vie priv?e et familiale (Article 8 – Obligations positives Article 8-1 – Respect de la vie familiale)

QUATRI?ME SECTION

AFFAIRE BONDAVALLI c. ITALIE

(Requ?te no 35532/12)

ARR?T

STRASBOURG

17 novembre 2015

Cet arr?t deviendra d?finitif dans les conditions d?finies ? l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Bondavalli c. Italie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (quatri?me section), si?geant en une chambre compos?e de :
P?ivi Hirvel?, pr?sidente,
Guido Raimondi,
George Nicolaou,
Ledi Bianku,
Paul Mahoney,
Krzysztof Wojtyczek,
Yonko Grozev, juges,
et de Fran?oise Elens-Passos, greffi?re de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 20 octobre 2015,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouve une requ?te (no 35532/12) dirig?e contre la R?publique italienne et dont un ressortissant de cet ?tat, OMISSIS (? le requ?rant ?), a saisi la Cour le 29 mai 2012 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Le requ?rant a ?t? repr?sent? par OMISSIS, avocat ? V?rone. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agente, Mme E. Spatafora.
3. Le 3 septembre 2014, la requ?te a ?t? communiqu?e au Gouvernement.
EN FAIT
LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
4. Le requ?rant est n? en 1964 et r?side ? Chiozza di Scandiano.
5. Les faits de la cause, tels qu?ils ont ?t? expos?s par le requ?rant, peuvent se r?sumer comme suit.
6. Le 5 septembre 2004 naquit le fils de E.G. et du requ?rant.
7. En ao?t 2005, en raison de conflits incessants, le requ?rant et E.G. d?cid?rent de se s?parer. Ils convinrent que E.G. aurait la garde exclusive de l?enfant et que le requ?rant pourrait rencontrer celui-ci deux jours par semaine.
8. En octobre 2006, ? la suite de difficult?s rencontr?es dans l?exercice de son droit de visite, le requ?rant saisit le tribunal pour enfants de Bologne (? le tribunal ?) afin d?obtenir la garde partag?e de l?enfant et un droit de visite plus large.
9. ? cette ?poque, E.G. exer?ait en tant que psychiatre au sein de l?administration sanitaire locale (ASL) de Scandiano.
10. Par une d?cision du 8 mai 2008, le tribunal confia la garde exclusive de l?enfant ? E.G. et octroya au requ?rant un droit de visite ? raison de deux apr?s-midi par semaine, d?un week-end sur deux avec h?bergement, de trois jours ? P?ques, d?une semaine ? No?l et de deux semaines pendant les vacances d??t?. Il ordonna en outre aux services sociaux de Scandiano de suivre la situation de l?enfant.
11. ? une date non pr?cis?e, la cour d?appel de Bologne confirma cette d?cision.
12. En avril 2009, le requ?rant indiqua aux services sociaux que son fils avait souvent des griffures sur le visage et qu?il lui avait dit que sa m?re le battait et que ces marques ?taient celles de ses ongles.
13. Les m?decins constat?rent la pr?sence d?une l?sion au niveau de l?oreille droite et de deux cicatrices anciennes au nez et au genou. L?enfant fut hospitalis? pendant vingt-quatre heures.
14. Le 4 juin 2009, E.G. demanda au tribunal de prendre des mesures de protection ? l??gard de son fils.
15. En juin 2009, les services sociaux d?pos?rent un rapport dans lequel ils faisaient ?tat d?une situation tr?s stressante pour l?enfant qui ?tait due, selon eux, au comportement du p?re.
16. Le 16 juin 2009, le tribunal chargea les services sociaux de suivre la situation de l?enfant et de r?gler la question du droit de visite, y compris par le biais de rencontres prot?g?es.
17. Au cours des mois suivants, le requ?rant fit constater par plusieurs m?decins les griffures qui continuaient ? ?tre visibles sur le corps de l?enfant.
18. Le 4 septembre 2009, les services sociaux de Parme inform?rent leurs homologues de Scandiano que le requ?rant avait emmen? l?enfant au service des urgences de Parme en soutenant qu?il ?tait victime de maltraitance de la part de sa m?re. Ce service constata que le requ?rant ?tait en situation de souffrance psychologique.
19. Le 10 septembre 2009, compte tenu de l??tat d?agitation et de stress du requ?rant et de la n?cessit? de prot?ger l?enfant, les services sociaux de Scandiano d?cid?rent que les visites se d?rouleraient d?sormais sous la forme de rencontres prot?g?es.
20. Le 10 septembre 2009, les services sociaux inform?rent le tribunal que les actes de maltraitance d?nonc?s par le requ?rant n??taient pas prouv?s et ils lui sugg?r?rent d?ordonner une expertise psychologique du requ?rant et de E.G.
21. Le m?me jour, le requ?rant d?non?a aupr?s du tribunal l?attitude et la partialit? des services sociaux, ajoutant que E.G., psychiatre au sein de la m?me structure administrative, entretenait des liens professionnels avec les membres du personnel de ces services.
22. Le 12 septembre 2009, le requ?rant d?posa une plainte contre E.G. pour maltraitance sur mineur.
23. ? une date non pr?cis?e, cette plainte fut class?e sans suite. Les rencontres entre le requ?rant et son enfant furent suspendues de septembre 2009 au 4 d?cembre 2009.
24. Le 28 octobre 2009, le requ?rant informa le tribunal que les services sociaux avaient suspendu ses rencontres avec son enfant et il demanda que le suivi de son fils f?t confi? aux services sociaux d?une autre commune.
25. Le 11 janvier 2010, le tribunal, sans se prononcer sur les demandes du requ?rant, ordonna qu?une expertise f?t effectu?e par L.M., psychiatre ? Bologne, afin d??valuer la situation de l?enfant et des parents.
26. Le 15 novembre 2010, l?expert d?posa le rapport de l?examen psychologique. Il y indiquait que l?int?ress? ?tait convaincu que E.G. maltraitait psychologiquement et physiquement l?enfant et il concluait ? l?existence chez le requ?rant d?un trouble d?lirant de type parano?aque.
27. Quant ? E.G., l?expert estimait qu?elle avait une personnalit? obsessionnelle et qu?elle souffrait de d?pression. Il recommandait de confier la garde exclusive de l?enfant ? E.G. et d?autoriser le requ?rant ? rencontrer son fils une fois par semaine pendant deux heures.
28. Le 20 d?cembre 2010, le requ?rant contesta les conclusions de l?expertise, indiquant notamment que la psychiatre qui en ?tait l?auteur et E.G. avaient fait ensemble leur stage de fin d??tudes.
29. Dans son rapport du 7 janvier 2011, un expert d?sign? par le requ?rant rapportait que le requ?rant s??tait d?clar? pr?t ? accepter un suivi psychologique et il estimait qu?il ?tait dans l?int?r?t de l?enfant de continuer ? voir son p?re.
30. Par un d?cret du 24 f?vrier 2011, le tribunal, sur la base de l?expertise d?pos?e le 15 novembre 2010, ordonna aux services sociaux de Scandiano de r?glementer les rencontres prot?g?es entre le requ?rant et son fils (deux heures par mois, dont une heure au domicile du requ?rant). Observant que l?enfant avait exprim? le souhait de voir son p?re, le tribunal rejeta la demande de d?ch?ance de l?autorit? parentale du requ?rant que E.G. avait pr?sent?e.
31. Le 7 juin 2011, le requ?rant saisit la cour d?appel de Bologne. Il r?it?ra ses arguments et demanda ? la cour d?ordonner la r?alisation d?une nouvelle expertise par un m?decin impartial. Il demanda en outre la prise en charge de son suivi psychologique et de celui de son fils par les services sociaux, ainsi qu?un ?largissement de son droit de visite.
32. Entre-temps, les services sociaux avaient fait parvenir au tribunal un autre rapport qui faisait ?tat d?une attitude ? d?lirante ? du requ?rant, qui, d?apr?s le rapport, se pr?tendait victime d?un complot des services sociaux et accusait ceux-ci d?agir dans l?int?r?t de E.G. et non dans celui de l?enfant.
33. En novembre 2011, le requ?rant se soumit ? une expertise psychiatrique. Selon le psychiatre qui l?examina, l?int?ress? ne pr?sentait aucune pathologie ni trouble de la personnalit?.
34. Le 5 d?cembre 2011, la cour d?appel de Bologne rejeta l?appel du requ?rant. S?agissant de la demande visant ? la r?alisation d?une nouvelle expertise, elle souligna que les arguments du requ?rant concernant la partialit? de l?expertise et des services sociaux de Scandiano ?taient li?s ? son ?tat psychologique. Au sujet des l?sions sur le corps de l?enfant, elle indiqua que, si la m?re avait frapp? l?enfant, il y aurait eu d?autres signes que des griffures. Par ailleurs, elle pr?cisa que les services sociaux qui suivaient la situation de la famille avaient soulign? l?obsession du requ?rant selon laquelle E.G. maltraitait son fils. Apr?s avoir estim? que les expertises produites par le requ?rant sur son ?tat psychologique n??taient pas fiables, la cour d?appel confirma la d?cision entreprise, et chargea les services sociaux d?assurer un suivi psychologique de l?enfant et du requ?rant ainsi que d?organiser les rencontres prot?g?es en fonction des r?sultats de ce suivi.
35. Les services sociaux interdirent tout contact t?l?phonique entre le requ?rant et son fils. ? partir de mars 2012, les rencontres entre eux furent suspendues ? la demande des services sociaux. Elles purent reprendre quelques mois apr?s.
36. Le 12 mai 2012, le requ?rant saisit le juge des tutelles. Il lui demandait d?ordonner aux services sociaux de respecter la d?cision du tribunal. Le 31 mai 2012, le juge des tutelles se d?clara incomp?tent.
37. Le 8 juillet 2012, le requ?rant d?posa un avis ?manant d?une association ind?pendante de m?decins psychiatres. Selon ce rapport, les services sociaux n?avaient pas pris de mesures positives visant ? instaurer une v?ritable relation p?re-fils, avaient toujours ?uvr? en faveur de E.G. et avaient ainsi entrav? le droit de visite du requ?rant. De plus, selon ce rapport, l?expertise de novembre 2010 concernant l??tat de sant? psychique du requ?rant se fondait sur des pr?jug?s que les assistants sociaux nourrissaient ? l?encontre du requ?rant et ne pouvait d?s lors qu??tre inexacte. Pour les experts, il ?tait souhaitable que le requ?rant et son fils pussent vivre ensemble et que le suivi de la situation de la famille f?t assur? par d?autres assistants sociaux.
38. Le 21 janvier 2013, le requ?rant demanda au tribunal pour enfants de Reggio Emilia de modifier les conditions de garde de l?enfant et d?ordonner une nouvelle expertise de son ?tat de sant? psychique.
39. Le 27 f?vrier 2013, le tribunal rejeta la demande en raison de l?absence de faits nouveaux.
40. Le requ?rant interjeta appel. Il pr?sentait une nouvelle expertise psychiatrique attestant qu?il ne souffrait d?aucun trouble de la personnalit?. Le 19 avril 2013, la cour d?appel, apr?s avoir pris note des am?liorations concernant la sant? psychique du requ?rant, estima qu?une modification des conditions de garde de l?enfant ?tait pr?matur?e.
41. Entre-temps, le requ?rant avait d?pos? un recours devant le tribunal civil de Bologne ? l?encontre de la psychiatre L.M., auteur de l?expertise du 15 novembre 2010, (voir paragraphes 25-28 ci-dessus), dont il mettait en cause la responsabilit? professionnelle. La proc?dure est toujours pendante ? ce jour.
42. Le 29 septembre 2014, l?enfant subit une intervention chirurgicale consistant en l?ablation des v?g?tations. Les services sociaux annul?rent la rencontre qui aurait d? avoir lieu le 30 septembre.
43. Une autre rencontre fut annul?e le 6 janvier 2015 au motif qu?il s?agissait d?un jour f?ri?. Les services sociaux inform?rent le requ?rant que cette rencontre ne pouvait pas ?tre r?cup?r?e.
44. En raison des difficult?s auxquelles il disait ?tre confront? dans l?exercice de son droit de visite, le requ?rant d?posa, le 4 f?vrier 2015, une plainte ? l?encontre du responsable des services sociaux. Il y exposait que plus de 170 rencontres avaient eu lieu sans que les services sociaux n?eussent apport? ni m?me envisag? un quelconque changement pour favoriser une bonne relation p?re-fils.
45. Depuis mars 2015, le requ?rant rencontre son fils deux heures par semaine en pr?sence d?un assistant social soit ? son domicile soit dans un lieu public, et deux heures et demie en pr?sence de E.G. Le requ?rant ne peut ni partir en vacances avec son fils ni l?h?berger chez lui. En revanche, il peut lui t?l?phoner une fois par semaine sur le portable de E.G.
EN DROIT
I. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 8 DE LA CONVENTION
46. Le requ?rant reproche aux services sociaux de s??tre accord? une trop grande autonomie dans la mise en ?uvre des d?cisions du tribunal pour enfants de Bologne et ? ce dernier de n?avoir pas exerc? un contr?le r?gulier sur le travail de ces m?mes services. En particulier, il all?gue que les psychologues ayant r?dig? le rapport d?expertise et le personnel des services sociaux ont subi l?influence de la m?re de l?enfant qui exer?ait comme psychiatre au sein de la m?me structure administrative. Il se plaint d?une violation de l?article 8 de la Convention, ainsi libell? :
? 1. Toute personne a droit au respect de sa vie priv?e et familiale, de son domicile et de sa correspondance.
2. Il ne peut y avoir ing?rence d?une autorit? publique dans l?exercice de ce droit que pour autant que cette ing?rence est pr?vue par la loi et qu?elle constitue une mesure qui, dans une soci?t? d?mocratique, est n?cessaire ? la s?curit? nationale, ? la s?ret? publique, au bien ?tre ?conomique du pays, ? la d?fense de l?ordre et ? la pr?vention des infractions p?nales, ? la protection de la sant? ou de la morale, ou ? la protection des droits et libert?s d?autrui. ?
47. Le Gouvernement combat les th?ses du requ?rant.
A. Objections pr?liminaires
48. Le Gouvernement estime que la requ?te est irrecevable au motif que le requ?rant n?aurait pas respect? l?article 47 du r?glement, tel que modifi? en 2013 et en vigueur depuis janvier 2014. Il invite la Cour ? examiner la requ?te ? la lumi?re des pi?ces jointes au dossier jusqu?au 29 mai 2012, date de l?introduction de la pr?sente affaire.
49. Le requ?rant demande tout d?abord ? la Cour de se prononcer sur la validit? des observations du Gouvernement, pr?cisant que le nom de l?agent ayant sign? lesdites observations ne figure pas au dossier.
50. Il indique ensuite que sa premi?re lettre a ?t? transmise ? la Cour le 29 mai 2012. Il estime que la requ?te doit ?tre r?put?e introduite ? cette date, aux motifs que son contenu a satisfait aux conditions requises et qu?il a ensuite soumis un formulaire de requ?te d?ment rempli dans le d?lai fix? par la Cour. Il se r?f?re ? cet ?gard ? la d?cision Kemevuako c. Pays-Bas ((d?c.), no 65938/09, 1er juin 2010).
51. La Cour r?pond d?embl?e ? la question de savoir s?il y a lieu de prendre en compte les observations du Gouvernement. ? cet ?gard, elle note que, m?me si les nom et pr?nom de l?agent du Gouvernement les ayant r?dig?es n?y figurent pas, les observations en question ont ?t? paraph?es et qu?elles ne peuvent par cons?quent passer pour irrecevables.
52. Par ailleurs, la Cour note que le Gouvernement n?a pas indiqu? en quoi le requ?rant n?aurait pas respect? les instructions ?nonc?es ? l?article 47 du r?glement. Elle rappelle ?galement que les conditions plus strictes pour l?introduction d?une requ?te ne sont exig?es qu?? partir du 1er janvier 2014 par le nouvel article 47 de son r?glement. En l?esp?ce, elle constate que la requ?te a ?t? introduite le 29 mai 2012 et que, par cons?quent, il n?y a aucune raison de consid?rer que le requ?rant n?a pas respect? les conditions requises par l?article 47 tel qu?en vigueur ? l??poque des faits (Oliari et autres c. Italie, nos 18766/11 et 36030/11, ?? 67-68, 21 juillet 2015).
53. Partant, elle rejette l?objection du Gouvernement.
B. Sur la recevabilit?
54. La Cour constate que la requ?te n?est pas manifestement mal fond?e au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?elle ne se heurte ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour la d?clare recevable.
C. Sur le fond
1. Th?se des parties
a) Le requ?rant
55. Le requ?rant all?gue tout d?abord que les expressions utilis?es par le Gouvernement pour ?voquer sa relation avec son fils n?ont aucune base l?gale et que de plus elles sont, dans une certaine mesure, offensantes ? son ?gard.
56. Selon le requ?rant, les juridictions internes n?ont pas respect? et garanti concr?tement son droit de visite. De plus, il leur reproche de ne pas ?tre intervenues afin de faire respecter un juste ?quilibre entre les divers int?r?ts pr?sents au vu notamment du lien professionnel qui existait entre E.G., les assistants sociaux et les psychologues.
57. ? cet ?gard, le requ?rant indique que, d?s 2009, le tribunal pour enfants de Bologne avait ?t? inform? que les membres des services sociaux concern?s et E.G. ?taient li?s sur le plan professionnel, cette derni?re travaillant comme psychiatre au sein de la m?me structure administrative. Il ajoute avoir d?nonc? l?attitude des services sociaux de Scandiano et leur partialit?, et avoir demand? que le suivi de son fils f?t confi? aux services sociaux d?une autre commune.
58. Le requ?rant indique en outre que l?expertise psychologique ordonn?e par le tribunal en 2010 a ?t? confi?e ? L.M., que cette psychiatre avait elle aussi eu une relation de travail avec E.G. et qu?il a d?nonc? sa partialit?. Il reproche au tribunal d?avoir n?anmoins d?fini son droit de visite sur la base de l?expertise en cause, d?pos?e le 15 novembre 2010, et d?avoir charg? ces m?mes services sociaux de r?glementer les rencontres prot?g?es avec son fils.
59. Le requ?rant indique avoir ensuite r?it?r? ses arguments devant la cour d?appel de Bologne et avoir notamment sollicit? l?accomplissement d?une nouvelle expertise par un m?decin impartial, avoir aussi demand? la prise en charge de son suivi psychologique et de celui de son fils par les services sociaux et s??tre en outre soumis ? une expertise psychiatrique. Selon le requ?rant, cette expertise, transmise ? la cour d?appel, concluait qu?il ne souffrait d?aucune pathologie ni d?aucun trouble de la personnalit?.
60. Le requ?rant fait valoir ensuite que la cour d?appel de Bologne a rejet? son appel. D?apr?s lui, elle a estim? que ses arguments concernant la partialit? de l?expertise et des services sociaux de Scandiano ?taient li?s ? son ?tat psychologique ; au sujet des l?sions sur le corps de l?enfant, elle a consid?r? que, si la m?re frappait r?ellement son fils, il y aurait eu des signes plus ?vidents ; elle a relev? que, selon les services sociaux qui suivaient la situation de la famille, il ?tait obs?d? par l?id?e que E.G. maltraitait son enfant ; elle a estim? que les expertises produites par le requ?rant relativement ? son ?tat psychologique n??taient pas fiables ; elle a confirm? la d?cision entreprise, et elle a charg? les services sociaux de Scandiano de pr?voir un suivi psychologique de l?enfant et du requ?rant ainsi que d?organiser les rencontres prot?g?es en fonction des r?sultats de ce suivi.
61. Le requ?rant rappelle ensuite que, en 2009, les services sociaux de Scandiano ont suspendu son droit de visite, qu?en 2012 ils ont interdit pendant longtemps les contacts t?l?phoniques entre le p?re et son fils, qu?ils n?ont jamais propos? de modification de son droit de visite malgr? plus de 170 rencontres ; qu?ils ont annul? des visites sans le pr?venir et sans fixer une autre date afin de permettre au requ?rant et ? son fils de r?cup?rer celles qui avaient ?t? annul?es.
62. Par ailleurs, le requ?rant soutient que les juridictions internes se sont born?es ? examiner son cas de fa?on superficielle.
63. Il ajoute ? cet ?gard que le d?roulement des proc?dures devant les juridictions internes montre bien le caract?re automatique et st?r?otyp? des mesures adopt?es. En d?autres termes, ? ses yeux, les autorit?s nationales ont laiss? perdurer une situation de droit de visite excessivement limit? selon lui, le contraignant ? ne voir son fils, depuis 2009, qu?? l?occasion de rencontres prot?g?es de courte dur?e pendant la semaine ou en pr?sence de E.G. De surcro?t, les juridictions internes ? tout comme le Gouvernement dans ses observations ? n?auraient jamais pris en compte le lien professionnel de E.G. avec les services sociaux de Scandiano et les psychologues intervenus dans la pr?sente affaire. Il renvoie ? cet ?gard, mutatis mutandis, ? l?arr?t Piazzi c. Italie (no 36168/09, ? 61, 2 novembre 2010).
Aussi le requ?rant estime-t-il que les autorit?s auraient d? prendre des mesures plus directes et plus sp?cifiques pour favoriser un lien plus ?troit entre lui et son fils.
b) Le Gouvernement
64. Apr?s avoir r?sum? le d?roulement des proc?dures judiciaires nationales, le Gouvernement indique que les juridictions internes ont accord? toute leur attention ? la pr?sente affaire et qu?elles ont pris toutes les mesures utiles pour pr?server la relation p?re-enfant.
65. Il pr?cise ? cet ?gard que les juges nationaux ont examin? attentivement la situation du requ?rant et qu?ils n?ont confi? aux services sociaux que les activit?s de suivi et une expertise sur le comportement de la famille afin de v?rifier la relation de l?int?ress? avec son enfant. Selon le Gouvernement, les r?sultats des rapports obtenus ont montr? que le requ?rant faisait preuve d?un comportement hostile ? l??gard des services sociaux, des juges et de la m?re de l?enfant, et qu?il ne parvenait pas ? maintenir une relation ?quilibr?e avec son fils.
66. Devant la difficult? de la situation, les autorit?s internes auraient pris toutes les mesures n?cessaires pour mettre en place un parcours de rapprochement entre le p?re et l?enfant, garantir le droit de visite du requ?rant et pr?server son lien avec son fils. Aussi le Gouvernement estime-t-il que le requ?rant ne peut se pr?tendre victime.
67. Le Gouvernement ajoute que les interventions des services sociaux ont ?t? correctes, qu?elles ?taient supervis?es par les tribunaux (il renvoie ? cet ?gard ? l?arr?t R.K. et A.K. c. Royaume-Uni, no 38000/05, ?? 32-39, 30 septembre 2008) et que ces m?mes autorit?s ont veill? ? maintenir un juste ?quilibre entre les int?r?ts en jeu.
68. Le Gouvernement dit se r?f?rer ? la jurisprudence de la Cour selon laquelle il n?appartiendrait pas ? celle-ci de se substituer aux autorit?s internes pour r?glementer la situation de l?enfant.
69. Quant ? la question de la partialit? de l?expert, le Gouvernement se borne ? indiquer que la cour d?appel, estimant qu?aucun ?l?ment concret dans le dossier ne pouvait faire douter de l?attitude des experts, a rejet? le recours du requ?rant le 5 d?cembre 2011. Il ajoute que le service des urgences de Parme avait certifi? ? l?issue d?un entretien avec le requ?rant que celui-ci se trouvait en ?tat de souffrance psychologique n?cessitant une aide.
70. En conclusion, le Gouvernement est d?avis que l?ing?rence dans le droit ? la vie familiale du requ?rant ?tait pr?vue par la loi et qu?elle poursuivait un but l?gitime, et que l?intervention des tribunaux se fondait sur des motifs qui auraient ?t? v?rifi?s ? plusieurs reprises par les services sociaux et par l?expert.
71. Aussi le Gouvernement consid?re-t-il que les autorit?s ont agi exclusivement dans l?int?r?t de l?enfant, qui serait primordial dans ce type d?affaires.
2. Appr?ciation de la Cour
a) Principes g?n?raux
72. Comme la Cour l?a rappel? ? maintes reprises, si l?article 8 de la Convention a essentiellement pour objet de pr?munir l?individu contre les ing?rences arbitraires des pouvoirs publics, il ne se contente pas de commander ? l??tat de s?abstenir de pareilles ing?rences : ? cet engagement plut?t n?gatif peuvent s?ajouter des obligations positives inh?rentes ? un respect effectif de la vie priv?e ou familiale. Elles peuvent impliquer l?adoption de mesures visant au respect de la vie familiale jusque dans les relations des individus entre eux, dont la mise en place d?un arsenal juridique ad?quat et suffisant pour assurer les droits l?gitimes des int?ress?s ainsi que le respect des d?cisions judiciaires, ou des mesures sp?cifiques appropri?es (voir, mutatis mutandis, Zawadka c. Pologne, n? 48542/99, ? 53, 23 juin 2005). Cet arsenal doit permettre ? l??tat d?adopter des mesures propres ? r?unir le parent et son enfant, y compris en cas de conflit opposant les deux parents (voir, mutatis mutandis, Ignaccolo-Zenide c. Roumanie, no 31679/96, ? 108, CEDH 2000 I, Sylvester c. Autriche, nos 36812/97 et 40104/98, ? 68, 24 avril 2003, Zav?el c. R?publique tch?que, no 14044/05, ? 47, 18 janvier 2007, et Mihailova c. Bulgarie, no 35978/02, ? 80, 12 janvier 2006). Elle rappelle aussi que les obligations positives ne se limitent pas ? veiller ? ce que l?enfant puisse rejoindre son parent ou avoir un contact avec lui, mais qu?elles englobent ?galement l?ensemble des mesures pr?paratoires permettant de parvenir ? ce r?sultat (voir, mutatis mutandis, Kosmopoulou c. Gr?ce, no 60457/00, ? 45, 5 f?vrier 2004, Amanalachioai c. Roumanie, no 4023/04, ? 95, 26 mai 2009, Ignaccolo-Zenide, pr?cit?, ?? 105 et 112, et Sylvester, pr?cit?, ? 70).
73. Pour ?tre ad?quates, les mesures visant ? r?unir le parent et son enfant doivent ?tre mises en place rapidement, car l??coulement du temps peut avoir des cons?quences irr?m?diables pour les relations entre l?enfant et celui des parents qui ne vit pas avec lui (voir, mutatis mutandis, Ignaccolo-Zenide, pr?cit?, ? 102 ; voir aussi Maire c. Portugal, no 48206/99, ? 74, CEDH 2003 VII, Pini et autres c. Roumanie, nos 78028/01 et 78030/01, ? 175, CEDH 2004 V, Bianchi c. Suisse, no 7548/04, ? 85, 22 juin 2006, Piazzi, pr?cit?, Lombardo c. Italie, no 25704/11, 29 janvier 2013, et Nicol? Santilli c. Italie, no 51930/10, 17 d?cembre 2013).
b) Application de ces principes ? la pr?sente esp?ce
74. Dans l?examen de la pr?sente affaire, la Cour note tout d?abord que, au moment de leur s?paration, le requ?rant et la m?re de l?enfant n??taient pas parvenus ? un accord sur les modalit?s du droit de visite paternel.
75. La Cour estime que, face aux circonstances qui lui sont soumises, sa t?che consiste ? examiner si la r?ponse des autorit?s italiennes ? la n?cessit? de prendre des mesures propres ? pr?server le lien entre le requ?rant et son enfant au cours de la proc?dure a ?t? conforme ? leurs obligations positives d?coulant de l?article 8 de la Convention.
76. La Cour rel?ve que, ? partir de septembre 2009, nonobstant la d?cision du tribunal pour enfants de Bologne lui reconnaissant un droit de visite tr?s large, le requ?rant n?a pu exercer ce droit que de mani?re tr?s limit?e en raison, d?une part, des rapports n?gatifs des services sociaux, lesquels faisaient partie de la m?me structure administrative que celle dans laquelle la m?re de l?enfant exer?ait en tant que psychiatre, et, d?autre part, d?une expertise r?alis?e par une psychiatre ayant effectu? son stage de fin d??tudes avec celle-ci.
77. La Cour note ?galement que le requ?rant a, ? plusieurs reprises, d?nonc? la partialit? de la psychiatre et des services sociaux, et qu?il a demand? aux juridictions de confier son propre suivi psychologique et celui de son fils ? d?autres services sociaux ainsi que d?ordonner l?accomplissement d?une nouvelle expertise par un m?decin impartial. Les juridictions internes ont cependant continu? ? confier le suivi aux services sociaux de Scandiano et, en d?pit d?une expertise produite par le requ?rant selon laquelle il ne souffrait d?aucun trouble de la personnalit?, elles ont rejet? son recours, estimant que ses arguments ?taient li?s ? son ?tat psychologique (paragraphe 34 ci-dessus). Par la suite, sur la base de l?expertise produite en novembre 2010 par les services sociaux de Scandiano, les juridictions internes ont interdit tout contact t?l?phonique entre le requ?rant et son fils et, en mars 2012, elles ont suspendu les rencontres. Celles-ci n?ont ensuite repris que de mani?re tr?s restreinte.
78. La Cour note en outre que, par la suite, malgr? deux nouvelles expertises produites par le requ?rant selon lesquelles il ne souffrait d?aucun trouble psychologique et qui sugg?raient un rapprochement avec son enfant, les juridictions, en se basant sur les expertises des services sociaux de Scandiano de 2011, ont limit? le droit de visite de l?int?ress?. Depuis cette date, les conditions d?exercice du droit de visite sont rest?es presque inchang?es.
79. La Cour rappelle qu?il ne lui appartient pas de substituer son appr?ciation ? celle des autorit?s nationales comp?tentes quant aux mesures qui auraient d? ?tre prises, car ces autorit?s sont en principe mieux plac?es pour proc?der ? une telle ?valuation, en particulier parce qu?elles sont en contact direct avec le contexte de l?affaire et les parties impliqu?es (Reigado Ramos, pr?cit?, ? 53). Pour autant, elle ne peut en l?esp?ce passer outre au fait que, ? plusieurs reprises, le requ?rant a mis en cause la partialit? des services sociaux et de la psychiatre auteur de l?expertise en raison de l?existence d?un lien entre eux et la m?re de l?enfant, et que ces recours ont ?t? rejet?s par les juridictions internes.
80. La Cour rappelle avoir d?j? sanctionn? les autorit?s italiennes parce qu?elles n?avaient pas tenu compte de l?existence d?un lien entre l?expert charg? de proc?der ? une ?valuation psychologique de l?enfant et le beau-p?re de celui-ci (Piazzi, pr?cit?, ? 61). Dans la pr?sente affaire, la Cour rel?ve que l?existence d?un lien entre la m?re de l?enfant, les services sociaux et la psychiatre charg?e de r?diger l?expertise sur la famille ?tait ?vidente d?s lors qu?ils entretenaient des liens professionnels (voir paragraphe 21 ci-dessus).
81. Or la Cour estime qu?il aurait ?t? non seulement dans l?int?r?t du requ?rant mais encore particuli?rement dans celui de l?enfant que les juridictions internes r?pondent favorablement aux demandes du requ?rant, qu?elles chargent un autre expert ? ind?pendant et impartial ? de r?aliser une nouvelle expertise, et qu?elles confient le suivi de l?enfant aux services sociaux d?une autre commune. Sur la base de ces nouveaux rapports, le tribunal et la cour d?appel auraient pu mieux ?valuer s?il ?tait n?cessaire de restreindre ou d??largir le droit de visite du requ?rant, et ce en tenant ?galement compte des expertises produites par le requ?rant selon lesquelles il ne souffrait d?aucun trouble de la personnalit? justifiant une telle restriction du droit de visite.
La Cour rel?ve que les juridictions internes n?ont pris aucune mesure appropri?e pour cr?er les conditions n?cessaires ? la pleine r?alisation du droit de visite du p?re de l?enfant (Macready c. R?publique tch?que, nos 4824/06 et 15512/08, ? 66, 22 avril 2010).
82. Cela ?tant, elle reconna?t que les autorit?s faisaient en l?esp?ce face ? une situation tr?s difficile qui ?tait due notamment aux tensions existant entre les parents de l?enfant. Elle rappelle cependant qu?un manque de coop?ration entre des parents s?par?s ne peut dispenser les autorit?s comp?tentes de mettre en ?uvre tous les moyens susceptibles de permettre le maintien du lien familial (voir Nicol? Santilli, pr?cit?, ? 74, Lombardo, pr?cit?, ? 91, et, mutatis mutandis, Reigado Ramos c. Portugal, no 73229/01, ? 55, 22 novembre 2005). En l?esp?ce, les autorit?s nationales sont rest?es en de?? de ce qu?on pouvait raisonnablement attendre d?elles d?s lors que le tribunal et la cour d?appel se sont limit?s ? restreindre le droit de visite du requ?rant sur la base des expertises n?gatives produites par les services sociaux et les psychologues travaillant dans la m?me structure administrative que la m?re de l?enfant.
83. La Cour estime que la proc?dure aurait d? s?entourer des garanties appropri?es permettant de prot?ger les droits du requ?rant et de prendre en compte ses int?r?ts. Or la Cour constate que les juridictions internes n?ont pas proc?d? avec la diligence n?cessaire et que, depuis environ sept ans, le requ?rant dispose d?un droit de visite tr?s limit?. En outre, compte tenu de des cons?quences irr?m?diables que le passage du temps peut avoir sur les relations entre l?enfant et le requ?rant, la Cour estime ? cet ?gard qu?il incomberait aux autorit?s internes de r?examiner, dans un bref d?lai, le droit de visite du requ?rant en tenant compte de la situation actuelle de l?enfant et de son int?r?t sup?rieur.
84. Eu ?gard ? ce qui pr?c?de et nonobstant la marge d?appr?ciation de l??tat d?fendeur en la mati?re, la Cour consid?re que les autorit?s nationales n?ont pas d?ploy? les efforts ad?quats et suffisants pour faire respecter le droit de visite du requ?rant et qu?elles ont m?connu le droit de l?int?ress? au respect de sa vie familiale.
85. Partant, il y a eu violation de l?article 8 de la Convention.
II. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
86. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
87. Le requ?rant r?clame 16 037,08 euros (EUR) pour pr?judice mat?riel. Ce montant repr?sente selon lui le total des sommes qu?il a vers?es aux psychiatres intervenus dans les proc?dures internes.
88. Il demande en outre 25 000 EUR pour pr?judice moral.
89. Le Gouvernement combat ces pr?tentions.
90. La Cour n?aper?oit pas de lien de causalit? entre la violation constat?e et le dommage mat?riel all?gu? et rejette cette demande. En revanche, elle consid?re qu?il y a lieu d?octroyer au requ?rant 10 000 EUR au titre du pr?judice moral.
91. Pour ce qui est de la demande du requ?rant tendant ? ordonner ? l??tat d?fendeur de lui accorder un droit de visite ?largi, la Cour estime, dans les circonstances particuli?res de l?affaire, qu?il ne lui appartient pas de donner suite ? cette pr?tention. Elle rappelle que l?Etat d?fendeur reste libre en principe, sous le contr?le du Comit? des Ministres, de choisir les moyens de s?acquitter de ses obligations au titre de l?article 46 ? 1 de la Convention, pour autant que ces moyens soient compatibles avec les conclusions contenues dans l?arr?t de la Cour (Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT) c. Suisse (no 2) [GC], no 32772/02, ? 88, 30 juin 2009 ; Ferr? Gisbert c. Espagne, no 39590/05, ? 46, 13 octobre 2009). La Cour se r?f?re de toute mani?re aux exigences de rapidit? mentionn?es au paragraphe 83 ci-dessus.
B. Frais et d?pens
92. Le requ?rant demande ?galement 27 465,50 EUR pour les frais et d?pens engag?s devant les juridictions internes et 11 520 EUR pour ceux engag?s devant la Cour.
93. Le Gouvernement combat ces pr?tentions.
94. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux. En l?esp?ce, compte tenu des documents dont elle dispose et de sa jurisprudence, la Cour estime raisonnable la somme de 15 000 EUR tous frais confondus et l?accorde au requ?rant.
C. Int?r?ts moratoires
95. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?clare la requ?te recevable ;

2. Dit qu?il y a eu violation de l?article 8 de la Convention ;

3. Dit
a) que l??tat d?fendeur doit verser au requ?rant, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes :
i. 10 000 EUR (dix mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage moral,
ii. 15 000 EUR (quinze mille euros), plus tout montant pouvant ?tre d? par le requ?rant ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage.

4. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 17 novembre 2015, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Fran?oise Elens-Passos P?ivi Hirvel?
Greffi?re Pr?sidente

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024