QUINTA SEZIONE
CAUSA BATRAK C. UCRAINA
( Richiesta no 50740/06)
SENTENZA
STRASBURGO
18 giugno 2009
Questa sentenza diventerà definitiva nelle condizioni definite all’articolo 44 § 2 della Convenzione. Può subire dei ritocchi di forma.
Nella causa Batrak c. Ucraina,
La Corte europea dei diritti dell’uomo, quinta sezione, riunendosi in una camera composta da:
Peer Lorenzen, presidente, Karel Jungwiert, Renate Jaeger, Marco Villiger, Isabelle Berro-Lefèvre, Zdravka Kalaydjieva, giudici, Stanislav Shevchuk, giudice ad hoc,
e da Claudia Westerdiek, cancelliera di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 26 maggio 2009,
Rende la sentenza che ha adottato in questa data:
PROCEDIMENTO
1. All’origine della causa si trova una richiesta diretta contro l’Ucraina e in cui la cittadina di questo Stato, la Sig.ra L. M B. (“il richiedente”), ha investito la Corte in virtù dell’articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (“la Convenzione”):
2. Il governo ucraino (“il Governo”) è rappresentato dal suo agente, il Sig. Y. Zaytsev, del ministero di Giustizia.
3. La Corte ha deciso di comunicare i motivi di appello derivati dall’inadempimento della decisione giudiziaria resa a favore del richiedente. Avvalendosi delle disposizioni dell’articolo 29 § 3 della Convenzione, ha deciso che sarebbero state esaminate l’ammissibilità e la fondatezza della causa allo stesso tempo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Il richiedente, la Sig.ra L. M B. è nata nel 1938 e ha risieduto a Krementchuk.
5. Il 9 aprile 2004, il tribunale di prima istanza del distretto Avtozavodskoy di Krementchuk assegnò al richiedente un importo di 8636,451 UAH i cui premi garantiti dall’articolo 57 della legge sull’educazione. Il pagamento dei premi in questione, contemplati a favore degli insegnanti, non ha avuto luogo, non essendo state previste le spese afferenti a suddetti premi dal bilancio dello stato.
6. Nel 2004, il Parlamento dell’Ucraina ha adottato una misura legislativa (la legge no 1994-IV) mettendo in opera un obbligo di recupero di tutti i crediti previsti dall’articolo 57 della legge sull’educazione a partire dal 2005 e questo, per cinque anni.
7. Nessuna informazione concernente l’esecuzione integrale della decisione giudiziale è giunta da parte del richiedente.
II. IL DIRITTO INTERNO PERTINENTE
8. Il diritto interno pertinente è descritto nelal sentenza Skrypnyak ed altri c. Ucraina (numeri 9177/05, 14241/05, 10596/06, 17346/06, 20912/06 e 34604/06, §§ 7-13, 10 luglio 2008).
IN DIRITTO
I. SULL’INADEMPIMENTO DELLA DECISIONE GIUDIZIARIA
9. Il richiedente adduce che la durata del procedimento di esecuzione della decisione resa a suo favore è eccessiva. Afferma che la durata prolungata dell’esecuzione si analizza in una violazione del suo diritto garantito dall’articolo 6 § 1 della Convenzione. Il richiedente si riferisce inoltre all’articolo 13 della Convenzione per questa stessa ragione. La Corte stima che il motivo di appello riguardante l’esecuzione prolungata deve analizzarsi unicamente sul terreno dell’articolo 6 § 1 della Convenzione.
10. Il richiedente sostiene anche che l’esecuzione prolungata della decisione giudiziale, che gli assegnava una somma, porta attentato al suo diritto al rispetto dei suoi beni. Invoca l’articolo 1 del Protocollo no 1. Le disposizioni pertinenti sono formulate così:
Articolo 6 § 1
“Ogni persona ha diritto affinché la sua causa sia sentita in un termine ragionevole, da un tribunale che deciderà, delle contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile “
Articolo 13
“Ogni persona i cui i diritti e libertà riconosciuti nella Convenzione sono stati violati, ha diritto alla concessione di un ricorso effettivo dinnanzi ad un’istanza nazionale, anche se la violazione fosse stata commessa da persone agendo nell’esercizio delle loro funzioni ufficiali. “
Articolo 1 del Protocollo no 1
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno può essere privato della sua proprietà se non a causa di utilità pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l’uso dei beni conformemente all’interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. “
A. Sull’ammissibilità
11. La Corte constata che i motivi di appello non sono manifestamente mal fondati ai sensi dell’articolo 35 § 3 della Convenzione. Rileva peraltro che non incontrano nessun altro motivo di inammissibilità. Conviene dunque dichiararli ammissibili.
B. Sul merito
12. Il Governo ha presentato degli argomenti similari a quelli avanzati nella causa Skrypnyak ed altri, tendenti a dimostrare la mancanza delle violazioni addotte (Skrypnyak ed altri, precitata, § 19).
13. Il richiedente combatte le tesi del Governo.
14. La Corte nota che le osservazioni del Governo non permettono di determinare se i fondi versati al richiedente hanno costituito un’esecuzione della decisione giudiziaria in causa. La somma in questione non è stata versata tuttavia, sempre nella sua totalità.
15. La Corte ha trattato già cause che sollevavano una questione simile a quella del presente caso in cui ha concluso alla violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’articolo 1 del Protocollo no 1 (vedere, per esempio, Skrypnyak ed altri, precitata, §§ 21-24 e 27-28). Dopo avere esaminato tutti gli elementi che le sono stati sottoposti, la Corte stima che il Governo non ha esposto nessuno fatto né argomento da poter condurre qui ad una conclusione differente.
16. Pertanto, c’è stata violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione e dell’articolo 1 del Protocollo no 1.
II. SULLE ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTE
17. Invocando l’articolo 2 della Convenzione, il richiedente si lamenta del fatto che il suo stipendio non gli era stato versato integralmente in tempo e che ha condotto, per questo fatto, un’esistenza miserabile. Ha messo in evidenza anche l’articolo 53 della Convenzione, non avendo dettagliato per niente in che cosa consiste la presunta violazione.
18. Tenuto conto dell’insieme degli elementi in suo possesso, e nella misura in cui è competente per conoscere delle affermazioni formulate, la Corte non ha rilevato nessuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà garantiti dalla Convenzione. Ne segue che questi motivi di appello sono manifestamente male fondati e devono essere respinti in applicazione dell’articolo 35 §§ 3 e 4 della Convenzione.
III. SULL’APPLICAZIONE DELL’ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
19. Ai termini dell’articolo 41 della Convenzione,
“Se la Corte dichiara che c’è stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell’Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c’è luogo, una soddisfazione equa. “
A. Danno, oneri e spese
20. Il richiedente chiede 5 385,83 UAH2 a titolo del danno materiale e 20 000 EUR in compenso del danno materiale e morale. Chiede anche 4 092,66 UAH3 a titolo degli oneri e spese.
21. Peraltro, il richiedente chiede la rivalutazione della somma assegnata secondo il tasso di inflazione.
22. Il Governo esprime il suo disaccordo con le pretese del richiedente formulate a titolo dei danni materiale e morale. In quanto all’importo richiesto a titolo di oneri e spese, il Governo contesta gli oneri incorsi per mancanza di giustificativi.
23. La Corte stima che il Governo deve versare al richiedente, a titolo di risarcimento del danno materiale, la somma che è stata assegnata dal decisione giudiziaria in causa e rimasta insoluta ad oggi e respinge il resto delle pretese formulate a questo titolo.
24. Deliberando in equità, considera che c’è luogo di concedere al richiedente 1 200 EUR, a titolo del danno morale.
25. Concernente le richieste di rivalutazione della somma insoluta secondo il tasso di inflazione, tenuto conto del fatto che queste pretese non erano state supportate da un calcolo basato su un documento ufficiale, la Corte stima che non vi è luogo di concedere nessuna somma a questo titolo.
26. Concernente la richiesta a titolo degli oneri e delle spese, secondo la giurisprudenza della Corte, un richiedente può ottenere il rimborso dei suoi oneri e spese solo nella misura in cui stabilisca la loro realtà, la loro necessità ed il carattere ragionevole del loro tasso. Nello specifico e tenuto conto degli elementi in suo possesso e dei suddetti criteri, la Corte stima che non c’è luogo di concedere al richiedente una somma a questo titolo.
B. Interessi moratori
27. La Corte giudica appropriati ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilità di prestito marginale della Banca centrale europea aumentata di tre punti percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL’UNANIMITÀ,
1. Dichiara la richiesta ammissibile in quanto ai motivi di appello derivati dalla durata prolungata del procedimento di esecuzione ed inammissibile per il surplus;
2. Stabilisce che c’è stata violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione;
3. Stabilisce che c’è stata violazione dell’articolo 1 del Protocollo no 1;
4. Stabilisce
a) che lo stato convenuto deve versare al richiedente, nei tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sarà diventata definitiva conformemente all’articolo 44 § 2 della Convenzione,
i. la somma che è stata assegnata dalla decisione giudiziale in causa e rimasta insoluta ad oggi, a titolo di risarcimento del danno materiale;
ii. 1 200 EUR (mille due cento euro) a titolo del risarcimento del danno morale, più ogni importo che può essere dovuto a titolo di imposta dal richiedente;
b) che gli importi in questione saranno da convertire nella moneta dello stato convenuto al tasso applicabile in data dell’ordinamento;
c) che a contare dalla scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questo importo sarà da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilità di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti percentuale;
5. Respinge le domande di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 18 giugno 2009, in applicazione dell’articolo 77 §§ 2 e 3 dell’ordinamento.
Claudia Westerdiek Peer Lorenzen
Cancelliera Presidentessa
1. 1283 EUR circa
2. 754 euro
3. 573 euro