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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

AFFAIRE BARTESAGHI GALLO ET AUTRES c. ITALIE

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 03
Numero: 12131/13/2017
Stato: Italia
Data: 2017-06-22 00:00:00
Organo: Sezione Prima
Testo Originale

Conclusioni:
Violazione dell? Articolo 3 – Proibizione della tortura (Articolo 3 – la Tortura) (aspetto Effettivo)
Violazione dell? Articolo 3 – Proibizione della tortura (Articolo 3 – indagine Effettiva
Obblighi positivi) (aspetto Procedurale)

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL?UOMO
PRIMA SEZIONE
CAUSA BARTESAGHI GALLO E ALTRI c. ITALIA

(Ricorsi nn. 12131/13 e 43390/13)
SENTENZA
STRASBURGO
22 giugno 2017
Questa sentenza diverr? definitiva alle condizioni definite nell’articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? subire modifiche di forma.
Nella causa Bartesaghi Gallo e altri c. Italia,
La Corte europea dei diritti dell?uomo (prima sezione), riunita in una camera composta da:
? Linos-Alexandre Sicilianos, presidente,
? Kristina Pardalos,
? Guido Raimondi,
? Ledi Bianku,
? Ale? Pejchal,
? Armen Harutyunyan,
? Pauliine Koskelo, giudici,
? e da Abel Campos, cancelliere di sezione,
Dopo aver deliberato in camera di consiglio il 25 aprile e il 30 maggio 2017,
Emette la seguente sentenza, adottata in tale ultima data:
PROCEDURA
1. All?origine della causa vi sono due ricorsi (n. 12131/13 e n. 43390/13) presentati contro la Repubblica italiana da quarantadue cittadini di diversa nazionalit? (?i ricorrenti?), i cui nomi sono riportati nell?allegato I, hanno adito la Corte rispettivamente il 3 gennaio 2013 e il 30 marzo 2013 in virt? dell?articolo 34 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell?uomo e delle libert? fondamentali (?la Convenzione?).
2. I ricorrenti sono stati rappresentati, nel ricorso n. 12131/13, dall?avvocato N. Paoletti, del foro di Roma, e, nel ricorso n. 43390/13, dagli avvocati V. Onida e B. Randazzo, del foro di Milano. Il governo italiano (?il Governo?) ? stato rappresentato dal suo agente, E. Spatafora. I governi tedesco, britannico, spagnolo, polacco, svedese, svizzero e turco, seppure informati, non hanno esercitato il loro diritto di intervenire nella procedura (articolo 36 ? 1 della Convenzione).
3. Il 10 novembre 2015, i motivi di ricorso relativi agli articoli 3 e 13 della Convenzione sono stati comunicati al Governo e il ricorso n. 43390/13 ? stato dichiarato irricevibile per il resto conformemente all?articolo 54 ? 3 del Regolamento della Corte.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DEL CASO DI SPECIE
4. I fatti di causa, cos? come sono stati esposti dai ricorrenti e come risultano dai documenti pertinenti delle diverse cause riguardanti i fatti all?origine della presente controversia , possono riassumersi come segue.
A. Il contesto generale
5. Il 19, 20 e 21 luglio 2001, la citt? di Genova accolse il ventisettesimo vertice degli otto paesi pi? industrializzati (G8), sotto la presidenza del governo italiano. Numerose organizzazioni non governative, riunite sotto l?egida del gruppo di coordinamento ?Genoa Social Forum ? GSF (?il GSF?), organizzarono un vertice ?altermondialista? che si svolse nello stesso periodo. ? stato stimato che all?evento parteciparono da 200.000 persone (secondo il Ministero dell?Interno) a 300.000 persone (secondo il GSF).
6. Le autorit? italiane misero in atto un vasto dispositivo di sicurezza (sentenze Giuliani e Gaggio c. Italia [GC], n. 23458/02, ? 12, CEDU 2011, e Cestaro c. Italia, n. 6884/11, ?? 11-12, 23-24, 7 aprile 2015) dividendo la citt? in tre zone concentriche: la ?zona rossa?, di massima sorveglianza, dove si sarebbe svolto il vertice e dove avrebbero alloggiato le delegazioni; la ?zona gialla?, una zona cuscinetto in cui le manifestazioni erano in linea di principio vietate, salvo autorizzazione del questore; e la ?zona bianca?, in cui erano programmate le principali manifestazioni.
7. Le autorit? attribuirono un colore a ogni gruppo organizzato, associazione, sindacato e ONG, in funzione della loro potenziale pericolosit?: il ?blocco rosa?, non pericoloso; il ?blocco giallo? e il ?blocco blu? che comprendevano alcuni potenziali autori di atti di vandalismo, di blocco delle strade e dei binari, e anche di scontri con la polizia; e, infine, il ?black block?, di cui facevano parte pi? gruppi, anarchici o in generale pi? violenti, che avevano lo scopo di commettere dei saccheggi sistematici.
8. La giornata del 19 luglio si svolse in un?atmosfera relativamente tranquilla, senza episodi particolarmente significativi. Per contro, i giorni 20 e 21 luglio furono caratterizzati da scontri sempre pi? violenti tra le forze di polizia e alcuni manifestanti appartenenti essenzialmente ai ?black block?. Nel corso di questi incidenti, diverse centinaia di manifestanti e di membri delle forze dell?ordine furono feriti o intossicati dai gas lacrimogeni. Interi quartieri della citt? di Genova furono devastati (per un?analisi pi? dettagliata, si vedano Giuliani e Gaggio, sopra citata, ?? 12-30, e Cestaro, sopra citata, ?? 9-17).
B. I fatti che hanno preceduto l?irruzione nella scuola Diaz-Pertini
9. Il 21 luglio 2001, il capo della polizia ordin? al prefetto A., vice capo vicario della polizia e responsabile dell?ordine pubblico durante il vertice, di affidare la direzione della perquisizione della scuola Paul Klee a F.G., capo del servizio centrale operativo della polizia criminale (?lo SCO?), si veda la sentenza n. 4252/08 del tribunale di Genova, emessa il 13 novembre 2008 e depositata l?11 febbraio 2009, pag. 190). All’esito di questa operazione la polizia arrest? una ventina di persone che vennero immediatamente rimesse in libert? su ordine del procuratore o del giudice per le indagini preliminari.
10. Lo stesso giorno, il prefetto L.B. giunse a Genova, su ordine del capo della polizia, al fine di seguire le operazioni di polizia. Secondo le dichiarazioni del prefetto A., confermate dal direttore centrale della polizia criminale A.M., gli ordini del capo della polizia si spiegavano con la volont? di cambiare strategia e passare a un?impostazione pi? ?incisiva?, al fine di cancellare l?immagine di una polizia inerte di fronte agli episodi di saccheggio e di devastazione. In questo senso, il capo della polizia diede l?istruzione di formare dei pattuglioni ? sotto la direzione dello SCO e di funzionari delle unit? mobili ?, incaricati di arrestare i ?black block?.
11. Sempre nello stesso giorno, verso sera, una di queste unit? transit? per via Cesare Battisti, davanti alle scuole Diaz-Pertini e Pascoli. Queste due scuole erano state messe a disposizione del GSF dal Comune di Genova: La prima era utilizzata come dormitorio e internet point, la seconda ospitava la sala stampa e l?ufficio del servizio legale del GSF. Il passaggio della pattuglia, composta da quattro veicoli, provoc? una forte reazione verbale da parte delle persone che si trovavano davanti alle due scuole. Inoltre, una bottiglia vuota fu lanciata in direzione dei veicoli della polizia (si vedano la sentenza del tribunale di Genova, pagg. 244-249, e la sentenza della Corte di cassazione, pag. 122).
12. A seguito di questo episodio, si tenne una riunione in prefettura alla presenza dei pi? alti funzionari di polizia presenti a Genova. Dopo aver preso contatto con il responsabile del GSF per la sicurezza della scuola Diaz-Pertini, essi decisero che sarebbe stata effettuata una perquisizione ad iniziativa autonoma per raccogliere elementi di prova e, se del caso, arrestare i black block responsabili di devastazioni e saccheggi. Si decise di procedere a una prima fase di ?messa in sicurezza? dei luoghi da parte di un?unit? composta prevalentemente da agenti appartenenti a una divisione specializzata nelle operazioni antisommossa e con una formazione ad hoc (il VII Nucleo antisommossa, istituito in seno all?unit? mobile di Roma). La seconda fase, corrispondente alla perquisizione propriamente detta, fu assegnata a un?altra unit? della polizia. Infine, un?unit? di Carabinieri fu incaricata di accerchiare l?edificio per impedire l?eventuale fuga dei sospetti. Il capo della polizia fu informato dell?operazione (sentenza del tribunale di Genova, pagg. 226 e 249-252, e ?Relazione conclusiva dell?indagine parlamentare conoscitiva sui fatti del G8 di Genova?, pagg. 29-31). Secondo la sentenza della Corte di cassazione, circa 500 agenti furono mobilitati per questa operazione (sentenza della Corte di cassazione, pag. 204).
C. L?irruzione della polizia nella scuola Diaz-Pertini
13. Verso mezzanotte, una volta arrivati in prossimit? delle due scuole, gli agenti del VII Nucleo antisommossa, dotati di scudi, elmetti e manganelli di tipo tonfa, seguiti da altri agenti equipaggiati allo stesso modo, cominciarono ad avanzare a passo di corsa. Un giornalista britannico e un consigliere comunale, che si trovavano all?esterno delle due scuole, furono colpiti da alcuni agenti di polizia (sentenza del tribunale di Genova, pagg. 253-261).
14. Nello stesso momento, alcuni degli occupanti della scuola Diaz-Pertini che si trovavano all?esterno rientrarono quindi nell?edificio e chiusero il cancello e le porte di ingresso, tentando di bloccarle con dei banchi di scuola e delle tavole di legno. Il cancello fu rapidamente forzato con un mezzo blindato, poi gli agenti di polizia sfondarono le porte di ingresso (ibidem).
15. Gli agenti si divisero nei piani dell’edificio, parzialmente immersi nel buio. La maggior parte di loro aveva il viso coperto da un foulard. Essi cominciarono a colpire gli occupanti con pugni, calci e manganellate, gridando e minacciando le vittime. Alcuni gruppi di agenti si accanirono anche su alcune persone che erano sedute o allungate per terra. Alcuni degli occupanti, svegliati dal rumore dell’assalto, furono colpiti mentre si trovavano ancora nei loro sacchi a pelo; altri lo furono mentre tenevano le braccia in alto in segno di resa o mostravano le loro carte d’identit?. Altri occupanti tentarono di scappare e si nascosero nei bagni o nei ripostigli dell’edificio, ma furono riacciuffati, picchiati, talvolta tirati fuori dai loro nascondigli per i capelli (sentenza di primo grado, pagg. 263-280, e sentenza d’appello, pagg. 205-212).
16. I tribunali nazionali hanno stabilito con esattezza, al di l? di ogni ragionevole dubbio, i maltrattamenti di cui sono stati oggetto le persone presenti all?interno della scuola Diaz-Pertini. Le testimonianze delle vittime sono state confermate dalle dichiarazioni dei membri delle forze dell?ordine e della pubblica amministrazione, dalle ammissioni parziali dei fatti da parte degli imputati, dalle registrazioni audiovisive nonch? dai documenti a disposizione dei magistrati, in particolare dai referti medici e dalle perizie giudiziarie. A partire da queste numerose informazioni ? possibile descrivere gli episodi di violenza di cui i ricorrenti furono oggetto:
1. Ricorso n. 12131/13
17. La sig.ra S. Bartesaghi Gallo fu picchiata con un manganello, alla testa, alle gambe, alla spalla sinistra e al braccio sinistro. La relazione medica indicava che la stessa presentava un trauma cranico con ferita lacero contusa e una contusione alla gamba destra.
18. La sig.ra N.A. Doherty fu percossa con manganello. La relazione medica parlava di un trauma cranico, una frattura distale del radio destro, un ematoma nella regione dei glutei, nonch? contusioni al viso e al braccio destro e certificava una incapacit? totale di attendere alle normali occupazioni per quaranta giorni.
19. Il sig. J.F. Galloway fu picchiato ripetutamente con un manganello. La relazione medica indicava la presenza di un trauma cranico, delle contusioni multiple, in particolare sull?emitorace sinistro, ma anche nella regione retro auricolare sinistra, sul dorso e nella regione lombare, e delle escoriazioni al ginocchio sinistro.
20. Il sig. R. R. Moth ricevette manganellate e calci da parte degli agenti delle forze dell?ordine che gli provocarono delle ferite al cuoio capelluto e alla gamba destra e un trauma cranico.
21. Il sig. A. Nathrath sub? delle contusioni al braccio destro e all?anca destra.
22. La sig.ra A.K. Zeuner fu picchiata con un manganello, e ci? le provoc? delle escoriazioni alle labbra e delle contusioni al braccio destro.
23. La sig.ra T. Treiber tent? inutilmente, durante l?irruzione della polizia, di fuggire da una finestra del piano superiore salendo su un ponteggio. Quando rientr? nella scuola, gli agenti di polizia la obbligarono a sedersi e la percossero. La condussero poi nella palestra della scuola in cui vide un gran numero di feriti. Un agente di polizia le ordin? di mettersi in ginocchio, di abbassare il capo e di tacere. Essa afferma di avere problemi psicologici a seguito del trauma sub?to per questo episodio e di essersi dovuta sottoporre a terapia.
2. Ricorso n. 43390/13
24. Il sig. D.T. Albrecht si trovava al primo piano della scuola quando la polizia vi fece irruzione. Fu picchiato con un manganello di tipo tonfa e ricevette anche pugni e calci. La relazione medica attestava un trauma cranico con formazione di un ematoma epidurale, e molte ferite, in particolare nella zona parietale e occipitale sinistra, nella regione coronarica destra e al torace. Condotto presso l?ospedale San Martino di Genova, fu sottoposto con urgenza a intervento chirurgico per l?aspirazione dell?ematoma intracranico. Posto in rianimazione domenica 22 luglio, fu sorvegliato dagli agenti di polizia. Lasci? l?ospedale il 1? agosto.
25. La sig.ra R. Allueva Fortea fu picchiata con un manganello, e le fu gettato addosso del mobilio. Queste violenze le provocarono un ematoma alla coscia sinistra, una contusione all?osso piramidale, nonch? delle ferite alla spalla sinistra, al ginocchio destro e al gomito destro.
26. Il sig. A.R. Balbas fu colpito con manganellate, calci e pugni. Gli fu gettata addosso anche una sedia. La relazione medica menzionava parecchie contusioni, soprattutto al braccio, alla spalla, alla coscia sinistra e alla caviglia sinistra, nonch? nella regione dorsale.
27. Il sig. M. Bertola fu percosso con manganellate che gli provocarono un trauma cranico, delle ferite al cuoio capelluto e sulla fronte. La relazione medica faceva anche menzione di una dorsalgia.
28. La sig.ra V. Bruschi fu picchiata con un manganello nella palestra della scuola, ci? le provoc? delle contusioni su tutto il corpo.
29. Il sig. M. Chmielewski fu picchiato con un manganello di tipo tonfa e ricevette calci e pugni. Secondo la relazione medica, presentava un trauma cranico, una ferita al padiglione auricolare sinistro e delle contusioni su tutto il corpo.
30. Il sig. B. Coelle ricevette manganellate su tutto il corpo che gli provocarono una doppia frattura della mandibola e del condilo sinistri, nonch? una frattura dello zigomo destro. Fu ricoverato in ospedale dal 22 al 30 luglio. La relazione medica constatava una incapacit? totale di attendere alle normali occupazioni per quaranta giorni e un indebolimento permanente dell?organo della masticazione.
31. La sig.ra S. Digenti ricevette delle manganellate sulla testa e sulla schiena. La relazione medica attestava ematomi al collo, alle spalle, nella regione dorsale, alla mano destra, nonch? delle escoriazioni all?arcata sopraccigliare sinistra.
32. Il sig. M. Gieser fu colpito con calci e manganellate che gli provocarono un trauma cranico e parecchie contusioni su tutto il corpo, in particolare nella regione occipitale.
33. La sig.ra Y.S. Gol fu percossa con calci e manganellate alla testa, alla schiena e alle gambe. Secondo la relazione medica, presentava un trauma cranico e delle contusioni sul lato destro del corpo.
34. Il sig. L. Guadagnucci Pancioli fu picchiato con manganellate. La relazione medica indicava che aveva riportato una frattura dello scafoide e aveva numerose contusioni e ferite.
35. Il sig. J. Hermann fu picchiato con manganellate e calci, e ci? gli procur? un trauma cranico, ferite e ematomi, in particolare nella regione frontale, alle spalle e al torace. Sub? una diminuzione temporanea dell?udito.
36. La sig.ra L. Jaeger fu picchiata con un manganello. Un agente della polizia la obblig? ad accovacciarci in terra poi le cammin? sulle mani. La relazione medica indicava la presenza di contusioni al braccio destro e alla spalla destra.
37. Il sig. H. Kress fu picchiato con manganellate e calci. La relazione medica indicava la presenza di un trauma cranico, una ferita al naso e una al labbro superiore, un trauma facciale e delle contusioni su tutto il corpo.
38. La sig.ra A.J. Kutschkau fu picchiata violentemente con manganellate e calci. La relazione medica attestava un trauma cranico, una frattura dell?osso mascellare, la perdita di due denti, la sublussazione di altri due denti e l?indebolimento permanente dell?organo della masticazione.
39. Il sig. F.J. Madrazo Sanz fu percosso con manganellate che gli provocarono contusioni e ferite alle gambe.
40. Il sig. F.P. Marquello fu picchiato violentemente con un manganello, fatto che gli provoc? una ferita al vertice, un trauma con commozione cerebrale e la frattura di due costole e di un dito.
41. Il sig. N. Martensen fu picchiato con manganellate. Un agente di polizia gli svers? il contenuto di un estintore sul corpo. Il rapporto medico menzionava la presenza di contusioni al viso, al mento, alla spalla e alla gamba destra, nonch? l?esistenza di un trauma cranico. Attestava una incapacit? totale di attendere alle normali occupazioni per quaranta giorni
42. La sig.ra A.F. Martinez fu percossa con manganellate e un agente di polizia gett? volontariamente una sedia su di lei. Secondo la relazione medica, presentava una frattura della mano sinistra, numerose contusioni e lesioni serie, che comportarono una incapacit? totale di attendere alle normali occupazioni per quaranta giorni.
43. Il sig. G.P. Mass? fu picchiato con un manganello, fatto che gli provoc? un trauma cranico con stato di choc e una ferita al vertice.
44. Il sig. C. Mirra fu picchiato con un manganello, fatto che gli provoc? un trauma cranico, delle contusioni e delle ferite, in particolare al cuoio capelluto e all?arcata sopraccigliare destra.
45. Il sig. D. Moret Fernandez sub? la frattura di un dito della mano sinistra e del condilo del gomito destro, nonch? un trauma cranico e alcuni ematomi. La relazione medica attestava una incapacit? totale di attendere alle normali occupazioni per quaranta giorni.
46. Il sig. F.C. Nogueras Corral fu picchiato e gli furono gettati addosso una sedia e un banco di legno. Sub? un trauma cranico, numerose contusioni ed ematomi e una frattura del perone della gamba destra. La relazione medica attestava una incapacit? totale di attendere alle normali occupazioni per quaranta giorni.
47. La sig.ra K. Ottovay fu picchiata con un manganello, ci? le provoc? delle contusioni, una mialgia e una frattura del cubito.
48. Il sig. V. Perrone sub? un trauma cranico e delle contusioni alla spalla sinistra, al torace e alla mano destra.
49. Il sig. R. Pollok fu picchiato su tutto il corpo con manganellate, pugni e calci. La relazione medica indicava la presenza di un trauma cranico, una frattura del cubito destro, una contusione al torace, una ferita al cuoio capelluto e una ferita alla gamba destra.
50. Il sig. F. Primosig ricevette varie manganellate alle gambe e alla testa. Secondo la relazione medica, presentava un trauma cranico, una frattura al dito e delle ferite al cuoio capelluto. Fu ricoverato in ospedale dal 22 luglio al 1? agosto 2001.
51. Il sig. B.F.J. Samperiz ricevette dei colpi di manganello che gli provocarono delle contusioni e una ferita al ginocchio sinistro.
52. Il sig. S. Sibler fu picchiato con un manganello. Sub? un trauma cranico e delle ferite alla testa e alla tibia destra.
53. Il sig. J.L. Sicilia fu colpito con manganellate e calci, ci? gli provoc? un trauma cranico, un ematoma sottocutaneo, varie contusioni e la frattura di due costole. La relazione medica menzionava una incapacit? totale di attendere alle normali occupazioni per quaranta giorni.
54. Il sig. J. Szabo scapp? dal perimetro della scuola all?arrivo della polizia per nascondersi in un terreno vicino. Scoperto da alcuni agenti che rastrellavano i dintorni, ricevette delle manganellate. La relazione medica attestava la presenza di contusioni alla spalla sinistra e al fianco destro e delle escoriazioni nella regione frontale.
55. La sig.ra D. Herrero Villamor ricevette due manganellate che le provocarono la frattura del cubito destro. La relazione medica attestava anche un trauma cranico.
56. La sig.ra G.G. Zapatero fu pestata con un manganello, fatto che le provoc? una contusione alla spalla destra.
57. Il sig. S. Zehatschek fu percosso con manganellate. La relazione medica indicava che egli aveva riportato un trauma cranico e contusioni multiple, in particolare al torace.
58. La sig.ra L. Zuhlke ricevette vari colpi di manganello alla testa e alle spalle. Caduta per terra, fu picchiata sulla schiena e sul petto. Tirata per i capelli e sollevata, ricevette anche dei colpi all?inguine. Spinta contro un muro, fu colpita al petto e al ventre, poi trascinata per le scale dove fu nuovamente colpita. Fu ricoverata in ospedale dal 22 al 31 luglio 2001. Secondo la relazione medica, presentava una trauma al torace e all?addome, delle fratture dell?arco costale con pneumotorace e contusione polmonare, un trauma cranico e contusioni multiple. Questa relazione attestava inoltre un indebolimento permanente del movimento del braccio e del collo e un indebolimento permanente della funzione respiratoria di circa il 30%, nonch? una incapacit? totale di attendere alle normali occupazioni per quaranta giorni
D. L?irruzione della polizia nella scuola Pascoli
59. Poco dopo l’irruzione nella scuola Diaz-Pertini, una unit? di agenti fece irruzione nella scuola Pascoli, che ospitava la sala stampa e l?ufficio degli avvocati. Dalle finestre dei piani superiori, alcuni giornalisti filmavano gli eventi che si stavano svolgendo nella scuola Diaz-Pertini e, simultaneamente, una stazione radio raccontava tutti questi eventi in diretta.
60. All’arrivo degli agenti di polizia, i giornalisti furono obbligati a terminare le loro riprese e la trasmissione radio. I tribunali interni hanno stabilito che alcune cassette video, che contenevano le riprese filmate raccolte durante i tre giorni del summit, erano state sequestrate durante l?operazione. ? stato anche provato che gli hard disk dei computer degli avvocati del GSF sono stati gravemente danneggiati (si veda, in particolare, la sentenza del tribunale di Genova, pagg. 300-310).
E. Gli eventi che seguirono l’irruzione nelle scuole Diaz-Pertini e Pascoli
61. Una volta terminata la fase di perquisizione della scuola Diaz-Pertini, le forze dell?ordine riunirono gli oggetti trovati in palestra, senza cercare di identificarne i proprietari n? di informare le persone presenti della natura dell?operazione in corso (sentenza del tribunale di Genova, pagg. 285-300). La polizia procedette all?arresto delle 93 persone che occupavano la scuola, per associazione per delinquere finalizzata al saccheggio e alla devastazione, resistenza aggravata alle forze dell?ordine e porto abusivo di armi. Tra queste persone, 78 furono soccorse dal personale sanitario arrivato in loco e ricoverate in ospedale, mentre le altre furono trasferite nella caserma di Bolzaneto.
62. Nella notte tra il 21 e il 22 luglio, il capo del servizio di comunicazione della polizia italiana, intervistato in prossimit? delle scuole, dichiar? che la polizia aveva appena trovato dei vestiti e dei passamontagna neri simili a quelli utilizzati dai ?black block?. Aggiunse che le numerose macchie di sangue nell?edificio erano dovute alle lesioni subite dalla maggior parte degli occupanti della scuola Diaz-Pertini nel corso della giornata (sentenza di primo grado, pagg.170-172).
63. Il 22 luglio, nella questura di Genova, la polizia mostr? alla stampa gli oggetti sequestrati durante la perquisizione, in particolare due bottiglie molotov e una divisa di un agente di polizia che presentava una lacerazione netta che poteva essere stata provocata da una coltellata (ibidem).
64. I procedimenti penali avviati a carico degli occupanti per i capi di accusa di associazione per delinquere volta al saccheggio e alla devastazione, resistenza aggravata alle forze dell’ordine e porto abusivo di armi si sono conclusi con l?assoluzione degli interessati.
F. Il procedimento penale avviato contro i rappresentanti delle forze dell?ordine per l?irruzione nelle scuole Diaz-Pertini e Pascoli
65. La procura della Repubblica di Genova apr? un’indagine per stabilire gli elementi sui quali si era fondata la decisione di fare irruzione nella scuola Diaz-Pertini, e per chiarire le modalit? di esecuzione dell’operazione, l’aggressione con il coltello che sarebbe stata commessa nei confronti di un agente e la scoperta delle due bottiglie molotov, nonch? gli eventi che avevano avuto luogo nella scuola Pascoli.
66. Nel dicembre 2004, dopo circa tre anni di indagini, furono rinviate a giudizio ventotto persone fra funzionari, dirigenti e agenti delle forze dell’ordine. In seguito, due procedimenti riguardanti altri tre agenti furono uniti al primo.
67. I ricorrenti si costituirono parte civile (in totale, le parti civili furono 119). Il procedimento penale relativo agli eventi verificatisi nelle scuole Diaz-Pertini e Pascoli richiese l?esame di un abbondante materiale audiovisivo, due perizie e l?audizione di pi? di 300 persone tra imputati e testimoni (molti dei quali cittadini stranieri).
1. Eventi della scuola Diaz-Pertini
68. I capi di accusa presi in esame relativamente agli eventi della scuola Diaz-Pertini furono i seguenti: falso ideologico, calunnia semplice e aggravata, abuso di ufficio (soprattutto per l’arresto illegale degli occupanti), lesioni personali semplici e aggravate nonch? porto abusivo di armi da guerra.
a) La sentenza di primo grado
69. L?11 febbraio 2009, con la sentenza n. 4252/08, il tribunale di Genova condann? dodici degli imputati a pene comprese tra due e quattro anni di reclusione e, in solido con il Ministero dell?Interno, al pagamento delle spese e al versamento del risarcimento danni alle parti civili, alle quali il tribunale accord? delle provvisionali comprese tra i 2.500 e i 50.000 EUR. Un condannato benefici? della sospensione condizionale della pena e della non menzione nel casellario giudiziale. Peraltro, in applicazione della legge n. 241 del 29 luglio 2006 che stabiliva le condizioni da soddisfare per ottenere l’indulto, dieci dei condannati beneficiarono di un indulto totale della pena principale e uno di loro, condannato a quattro anni di reclusione, benefici? di un indulto di tre anni (per un?analisi pi? dettagliata, si veda Cestaro c. Italia, sopra citata, ?? 49 58).
70. Nella motivazione della sentenza, il tribunale consider? che le forze dell?ordine potevano pensare, alla luce degli eventi che avevano preceduto l’irruzione (paragrafo 11 supra), che la scuola Diaz-Pertini ospitasse anche dei ?black block?. Tuttavia il tribunale ritenne che gli eventi controversi costituissero una violazione chiara della legge e, al tempo stesso, di ogni principio di umanit? e di rispetto delle persone. Inoltre, a suo parere, gli autori materiali avevano agito con la convinzione che i loro superiori tollerassero gli atti da loro commessi perch? alcuni funzionari e dirigenti della polizia, presenti sui luoghi sin dall’inizio delle operazioni, non avevano immediatamente impedito la prosecuzione delle violenze.
b) La sentenza d?appello
71. Il 31 luglio 2010, la corte d?appello di Genova, con la sentenza n. 1530/10, riform? parzialmente la sentenza impugnata (si veda Cestaro, sopra citata, ?? 59-74).
72. In particolare, poich? era scaduto il termine di prescrizione, la corte d?appello dichiar? non doversi procedere per i delitti di calunnia aggravata (quattordici imputati), di abuso di ufficio per l’arresto illegale degli occupanti della scuola Diaz-Pertini (dodici imputati) e di lesioni semplici (nove imputati).
73. Secondo la corte d?appello, molti elementi dimostravano che lo scopo principale di tutta l?operazione era quello di eseguire numerosi arresti, anche in assenza di finalit? di ordine giudiziario, in quanto era essenziale porre rimedio all?immagine mediatica di una polizia percepita come impotente. I pi? alti funzionari delle forze dell?ordine avrebbero dunque radunato attorno al VII Nucleo antisommossa una unit? armata pesantemente, dotata di manganelli di tipo tonfa i cui colpi potevano essere mortali, e avrebbero dato come unica istruzione quella di neutralizzare gli occupanti della scuola Diaz-Pertini, stigmatizzando questi ultimi come pericolosi teppisti, autori dei saccheggi dei giorni precedenti. Cos?, secondo la corte d?appello, almeno tutti i funzionari a capo e i dirigenti del VII Nucleo antisommossa erano colpevoli delle lesioni inflitte agli occupanti. Per quanto riguarda i responsabili della polizia di rango pi? elevato, la corte d?appello precis? che la decisione di non chiedere il loro rinvio a giudizio impediva di valutare la loro responsabilit? in ambito penale.
74. Nella determinazione delle pene da infliggere, la corte d?appello, basandosi soprattutto sulle dichiarazioni raccolte, sottoline? che gli agenti delle forze dell?ordine si erano trasformati in ?picchiatori violenti?, indifferenti a qualsiasi vulnerabilit? fisica legata al sesso e all?et? come pure a qualsiasi segno di capitolazione, anche da parte di persone che erano state svegliate bruscamente dal rumore dell?attacco. La corte d?appello indic? che a tutto ci? gli agenti avevano aggiunto ingiurie e minacce. Cos? facendo, essi avrebbero gettato sull?Italia il discredito dell?opinione pubblica internazionale. Per di pi?, dopo aver commesso le violenze, le forze dell?ordine avrebbero riportato tutta una serie di circostanze a carico degli occupanti, inventate di sana pianta.
c) La sentenza della Corte di cassazione
75. Con la sentenza n. 38085/12 del 5 luglio 2012, depositata il 2 ottobre 2012, la Corte di cassazione conferm? essenzialmente la sentenza impugnata, dichiarando tuttavia prescritto il delitto di lesioni aggravate (per un?analisi pi? dettagliata, si veda Cestaro, sopra citata, ?? 75-80).
76. Essa osserv? che ? come constatato dalle decisioni di primo e secondo grado e come, peraltro, non sarebbe mai stato contestato ? ?le violenze perpetrate dalla polizia nel corso dell’intervento presso la scuola Diaz-Pertini [erano] state di una gravit? inusitata? e ?assoluta?. Tale gravit? risiederebbe nel fatto che queste violenze generalizzate, commesse in tutti i locali della scuola, si erano scatenate contro persone palesemente disarmate, dormienti o sedute con le mani alzate.
77. Per la Corte di cassazione queste violenze potevano definirsi ?tortura? secondo la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, oppure ?trattamenti inumani o degradanti? secondo l?articolo 3 della Convenzione. Tuttavia, mancando un reato ad hoc nell?ordinamento giuridico italiano, le violenze in causa erano state perseguite come delitti di lesioni personali semplici o aggravate in relazione alle quali, in applicazione dell?articolo 157 del codice penale, era intervenuta la prescrizione nel corso del procedimento.
2. Gli eventi della scuola Pascoli
78. I capi di accusa presi in esame per gli eventi della scuola Pascoli furono, in particolare, i delitti di perquisizione arbitraria e danneggiamento.
79. Con la sentenza n. 4252/08, il tribunale di Genova ritenne che l?irruzione delle forze dell?ordine nella scuola Pascoli fosse la conseguenza di un errore nell?individuare l?edificio da perquisire. Inoltre stabil? che non vi erano prove certe per poter concludere che gli imputati avessero effettivamente commesso i danni denunciati nella scuola Pascoli.
80. Nella sentenza n. 1530/10, la corte d?appello di Genova consider?, al contrario, che l?irruzione delle forze dell?ordine era stata volontaria e che mirava a eliminare ogni prova filmata dell?irruzione che si stava svolgendo nella scuola Diaz-Pertini. Secondo la corte d?appello, anche la distruzione dei computer degli avvocati era stata volontaria. La corte d?appello dichiar? tuttavia non doversi procedere nei confronti del funzionario di polizia accusato di tale distruzione essendo intervenuta la prescrizione dei delitti contestati.
81. Con la sentenza n. 38085/12, la Corte di cassazione conferm? questa decisione e osserv? che la corte d?appello aveva pienamente motivato le sue conclusioni rilevando che, nella scuola Pascoli, la polizia aveva eseguito una perquisizione arbitraria, allo scopo di cercare e distruggere qualsiasi documentazione riguardante gli eventi della scuola Diaz-Pertini.
G. L?indagine conoscitiva parlamentare
82. Il 2 agosto 2001 i presidenti della Camera dei Deputati e del Senato decisero che le Commissioni Affari costituzionali delle due camere del Parlamento avrebbero avviato una indagine conoscitiva sui fatti accaduti in occasione dello svolgimento del G8 di Genova. A tale scopo fu creata una commissione composta da diciotto deputati e diciotto senatori. Il 20 settembre 2001 la commissione deposit? la relazione contenente le conclusioni della maggioranza, intitolata ?Relazione conclusiva dell?indagine parlamentare conoscitiva sui fatti del G8 di Genova?. Secondo questa relazione, la perquisizione nella scuola Diaz-Pertini ?sembrava forse l?esempio pi? significativo di carenze organizzative e di disfunzioni operative?.
II. IL DIRITTO E LA PRASSI INTERNI PERTINENTI
83. Per quanto riguarda il diritto e la prassi interni pertinenti nelle presenti cause, nonch? il diritto internazionale, la Corte rinvia alla sentenza Cestaro (sopra citata, ?? 87-121).
84. Una proposta di legge volta a sanzionare la tortura e i maltrattamenti ? stata votata dal Senato della Repubblica italiana il 5 marzo 2014 e poi presentata alla Camera dei deputati il 6 marzo 2014. Quest?ultima ha modificato il testo il 9 aprile 2015 e inviato la nuova proposta di legge al Senato il 13 aprile 2015. L?esame di tale proposta ? ancora in corso.
IN DIRITTO
I. SULLA RIUNIONE DEI RICORSI
85. Tenuto conto della similitudine dei presenti ricorsi per quanto riguarda i fatti e le questioni di merito che questi sollevano, la corte ritiene appropriato riunirli, in applicazione dell?articolo 42 del suo regolamento.

II. SULLA DEDOTTA VIOLAZIONE DELL?ARTICOLO 3 DELLA CONVENZIONE
86. Tutti i ricorrenti lamentano di essere stati sottoposti ad atti di violenza che definiscono tortura e trattamenti inumani e degradanti, e invocano l?articolo 3 della Convenzione, che recita:
?Nessuno pu? essere sottoposto a tortura n? a (?) trattamenti inumani o degradanti.?
87. I ricorrenti lamentano inoltre, dal punto di vista degli articoli 3 e 13 della Convenzione, che non sia stata condotta una indagine effettiva, e denunciano in particolare la mancata identificazione della maggior parte degli agenti autori di violenze e l?assenza, nel sistema penale italiano, di un reato che punisca la tortura e i trattamenti inumani e degradanti.
88. Il Governo si oppone a questa tesi.
89. Considerata la formulazione dei motivi di ricorso dei ricorrenti, la Corte ritiene opportuno esaminare la questione dell?assenza di un?inchiesta effettiva sui maltrattamenti dedotti unicamente sotto il profilo procedurale dell?articolo 3 della Convenzione (Dembele c. Svizzera, n. 74010/11, ? 33, 24 settembre 2013, e Cestaro, sopra citata, ? 129).
90. Infine, i ricorrenti del ricorso n. 43390/13 lamentano anche: di non aver ricevuto informazioni circa i motivi del loro arresto, se del caso in presenza di un interprete (articolo 5 ? 2 della Convenzione); di avere subito umiliazioni contrarie alla libert? di coscienza, di espressione e di riunione (articoli 9, 10 e 11 della Convenzione); di essere stati vittime di discriminazione, in quanto a loro parere l?irruzione della polizia era soltanto una reazione contro i manifestanti e le loro opinioni politiche (articolo 14 della Convenzione in combinato disposto con gli articoli 3, 9, 10 e 11).
91. Considerata la formulazione di tali motivi, la Corte ritiene che essi rientrassero in un quadro pi? generale di perpetrazione di atti potenzialmente contrari all?articolo 3 della Convenzione e decide di esaminarli unicamente dal punto di vista di questa disposizione.
A. Sulla domanda di cancellazione dal ruolo del ricorso n. 43390/13 per quanto riguarda i ricorrenti di cui ai numeri 8-9, 13, 16, 20, 28-29, 32 e 33 nella lista dell?allegato I
92. La Corte ha ricevuto delle dichiarazioni di composizione amichevole, firmate dalle parti ricorrenti il 27 luglio 2016 e dal Governo il 9 settembre 2016. Quest?ultimo si impegna a versare a ciascun ricorrente la somma di 45.000 EUR (quarantacinquemila euro) per danno materiale e morale e per le spese sostenute sia dinanzi alla Corte che dinanzi ai giudici nazionali, pi? l?importo eventualmente dovuto a titolo di imposta dagli interessati, i quali hanno rinunciato a ogni altra pretesa nei confronti dell?Italia per quanto riguarda i fatti all?origine dei loro ricorsi.
Tale somma sar? versata entro i tre mesi successivi alla data della notifica della decisione della Corte. In assenza di versamento entro detto termine, il Governo si impegna a corrispondere, a decorrere dalla scadenza di quest?ultimo e fino al versamento effettivo della somma in questione, un interesse semplice ad un tasso equivalente a quello delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante quel periodo, aumentato di tre punti percentuali. Tale versamento equivarr? alla conclusione definitiva della causa.
93. La Corte prende atto della composizione amichevole alla quale sono giunte le parti, e ritiene che essa sia ispirata al rispetto dei diritti dell?uomo come riconosciuti dalla Convenzione e dai suoi Protocolli, e non ravvisa peraltro alcun motivo che giustifichi la prosecuzione dell?esame del ricorso nei confronti dei ricorrenti interessati.
94. Pertanto, ? opportuno cancellare il ricorso dal ruolo per quanto riguarda i ricorrenti sopra menzionati. La Corte continua l?esame del ricorso n. 43390/13 nei confronti degli altri ricorrenti.
B. Sulla domanda di cancellazione dal ruolo del ricorso n. 43390/13 per quanto riguarda i ricorrenti di cui ai numeri 1, 6, 19 e 21 nella lista dell?allegato I
95. I quattro ricorrenti informano la Corte che desiderano rinunciare al ricorso n. 43390/13 in ragione della riparazione ricevuta da parte del Ministero dell?Interno per i danni di cui sono stati vittime.
96. La Corte ritiene che sia opportuno cancellare il ricorso dal ruolo per quanto riguarda i ricorrenti sopra menzionati, in applicazione dell?articolo 37 ? 1 a) della Convenzione.
C. Sui ricorsi nn. 12131/13 e n. 43390/13 per quanto riguarda i ricorrenti di cui ai numeri 2-5, 7, 10-12, 14-15, 17-18, 22 27, 30-31, 34 e 35 nella lista dell?allegato I
1. Sulla ricevibilit?
97. Il Governo eccepisce il carattere abusivo del ricorso n. 12131/13, in quanto i ricorrenti interessati hanno gi? presentato altri due ricorsi, attualmente pendenti dinanzi alla Corte (ricorsi nn. 28923/09 e 67599/10). A questo riguardo cita l?articolo 35 ?? 2 b) e 3 a) della Convenzione.
98. La Corte osserva anzitutto che i due ricorsi indicati dal Governo riguardano fatti diversi da quelli qui evocati dai ricorrenti. In particolare, essi hanno ad oggetto dei presunti maltrattamenti inflitti all?interno della caserma di Bolzaneto, a Genova. Per di pi?, i fatti su cui vertono tali ricorsi sono cronologicamente posteriori ai fatti oggetto delle presenti cause.
Pertanto, la Corte constata che il ricorso n. 12131/13 non ? sostanzialmente lo stesso rispetto ai ricorsi nn. 28923/09 e 67599/10 e non pu? essere respinto, in applicazione dell?articolo 35 ? 2 b) della Convenzione. Queste stesse constatazioni permettono di concludere per il rigetto dell?eccezione preliminare relativa al carattere abusivo del ricorso sopra citato.
99. Constatando che questi ricorsi non sono manifestamente infondati nel senso dell?articolo 35 ? 3 a) della Convenzione e non incorrono in altri motivi di irricevibilit?, la Corte li dichiara ricevibili.
2. Sul merito
a) Tesi delle parti
i. I ricorrenti
100. I ricorrenti lamentano di avere subito dei maltrattamenti in occasione dell?irruzione degli agenti all?interno della scuola Diaz-Pertini, e di essere stati oggetto di una violenza sproporzionata e ingiustificata che definiscono tortura o trattamenti inumani e degradanti.
101. I ricorrenti lamentano anche l?esito del procedimento penale per vari motivi. In particolare, contestano la mancata identificazione della maggior parte degli autori materiali dei fatti di violenza e criticano le conseguenze dell?assenza del reato di tortura nell?ordinamento penale nazionale e soprattutto quelle dell?applicazione della prescrizione ai reati ascritti agli imputati, che avrebbero impedito alle autorit? giudiziarie di giungere al riconoscimento espresso e sostanziale della violazione dell?articolo 3 della Convenzione.
102. Essi sostengono inoltre che, malgrado la sentenza Cestaro (sopra citata), il legislatore italiano non ha ancora adottato il disegno di legge volto a introdurre nell?ordinamento giuridico nazionale le disposizioni che puniscono questo tipo di reati.
ii. Il Governo
103. Il Governo assicura che non sottovaluta l?importanza dei fatti che si sono svolti nella scuola Diaz-Pertini, e ammette che degli atti molto gravi e deplorevoli sono stati commessi dagli agenti di polizia nel corso dell?operazione controversa.
104. Il Governo dichiara che lo Stato italiano ammette pienamente la commissione delle violazioni e dichiara di condividere il giudizio delle autorit? giudiziarie interne che, a suo parere, hanno stigmatizzato molto duramente il comportamento degli agenti di polizia.
105. Per quanto riguarda l?elemento procedurale dell?articolo 3 della Convenzione, il Governo sostiene di avere soddisfatto pienamente il proprio obbligo positivo, e considera che l?inchiesta ufficiale condotta dalle autorit? giudiziarie ? stata approfondita, indipendente e imparziale.
106. Esso ritiene che l?inchiesta suddetta abbia permesso di individuare e condannare i responsabili degli atti denunciati, e argomenta che l?assenza, in quanto tale, di un reato di tortura, non ha impedito ai giudici di perseguire e punire efficacemente i responsabili applicando le disposizioni legislative vigenti.
107. Il Governo afferma anche che non ? possibile dare una definizione univoca del termine ?tortura? e che, in ogni caso, il codice penale italiano contiene varie norme che puniscono i reati contro la persona, compresi gli atti pi? gravi.
108. Inoltre, dichiara che un disegno di legge volto a introdurre il reato di tortura nell?ordinamento giuridico interno ? attualmente in fase di discussione dinanzi al Senato della Repubblica, dopo essere stato modificato dalla Camera dei Deputati.
109. Quanto alle misure adottate nei confronti dei funzionari, il Governo informa la Corte, senza ulteriori precisazioni, che tutto il personale coinvolto ? stato sottoposto a procedimenti disciplinari che hanno portato a una sospensione dal servizio per determinati periodi, nonch? a sanzioni pecuniarie proporzionate al salario individuale. Esso aggiunge che, in alcuni casi, gli agenti di polizia interessati sono stati sanzionati mediante la cessazione delle loro funzioni o il blocco della loro progressione di carriera per anzianit?.
110. Infine il Governo, senza fornire ulteriori dettagli, richiama l?attenzione della Corte sulle provvisionali ricevute dai ricorrenti, il cui importo sarebbe compreso tra 10.000 e 30.000 EUR, e aggiunge che, in alcuni casi, i tribunali nazionali avrebbero riconosciuto alle vittime delle provvisionali dell?importo di 210.000 EUR, senza tuttavia indicare se i ricorrenti siano stati interessati.
b) Valutazione della Corte
i. Sull?elemento sostanziale dell?articolo 3 della Convenzione
?) Principi generali
111. L?articolo 3 della Convenzione sancisce uno dei valori fondamentali delle societ? democratiche (si vedano, in particolare, Selmouni c. Francia [GC], n. 25803/94, ? 95, CEDU 1999 V, Labita c. Italia [GC], n. 26772/95, ? 119, CEDU 2000 IV, G?fgen c. Germania [GC], n. 22978/05, ? 87, CEDU 2010, El-Masri c. l?ex-Repubblica jugoslava di Macedonia [GC], n. 39630/09, ? 195, CEDU 2012, e Mocanu e altri c. Romania [GC], n. 10865/09, 45886/07 e 32431/08, ? 315, CEDU (estratti)) e un diritto assoluto e inalienabile strettamente legato al rispetto della dignit? umana (Aleksandr Novoselov c. Russia, n. 33954/05, ? 54, 28 novembre 2013, Bouyid c. Belgio [GC], n. 23380/09, ? 81, CEDU 2015), che non prevede restrizioni e, ai sensi dell?articolo 15 ? 2, non ? soggetto ad alcuna deroga (G?fgen, sopra citata, ? 87).
112. La Corte rinvia ai principi generali relativi alla qualificazione giuridica di maltrattamenti (Irlanda c. Regno Unito, 18 gennaio 1978, ? 162, serie A n. 25 e Jalloh c. Germania [GC], n. 54810/00, ? 67, CEDU 2006 IX; per i fattori da considerare si vedano, tra molte, Aksoy c. Turchia, 18 dicembre 1996, ? 64, Recueil 1996 VI, Egmez c. Cipro, n. 30873/96, ? 78, CEDU 2000 XII, Krastanov c. Bulgaria, n. 50222/99, ? 53, 30 settembre 2004, El Masri, sopra citata, ? 196, e Al Nashiri c. Polonia, n. 28761/11, ? 508, 24 luglio 2014; per il contesto, come un?atmosfera di viva tensione e a forte carica emotiva, si vedano, tra altre, Selmouni, sopra citata, ? 104, e Egmez, sopra citata, ? 78; per l?uso della forza fisica da parte delle forze dell?ordine, si vedano, tra molte altre, Ribitsch c. Austria, 4 dicembre 1995, ? 38, serie A n. 336, Mete e altri c. Turchia, n. 294/08, ? 106, 4 ottobre 2011, El-Masri, sopra citata, ? 207, e Bouyid, ? 101, sopra citata). Pi? precisamente, per quanto riguarda la qualificazione giuridica di tortura, la Corte rinvia ai principi derivanti dalla sua sentenza Cestaro (sopra citata, ?? 171-176).
113. Quanto alla valutazione delle prove, se la Corte ha sempre sottolineato il suo dovere di procedere a un esame particolarmente approfondito in caso di doglianze presentate dal punto di vista degli articoli 2 e 3 della Convenzione (Matko c. Slovenia, n. 43393/98, ? 100, 2 novembre 2006, e Vladimir Romanov c. Russia, n. 41461/02, ? 59, 24 luglio 2008), essa ha anche affermato che, desiderosa di rispettare la natura sussidiaria del suo ruolo, non ha il compito di sostituire la propria visione delle cose a quella delle corti e dei tribunali nazionali, ai quali spetta in linea di principio il compito di valutare i dati da loro raccolti (Klaas c. Germania, 22 settembre 1993, ? 29, serie A n. 269, Jasar c. l?ex Repubblica jugoslava di Macedonia, n. 69908/01, ? 49, 15 febbraio 2007, e Eski c. Turchia, n. 8354/04, ? 28, 5 giugno 2012). Sebbene le constatazioni dei tribunali interni non vincolino la Corte, essa necessita nondimeno di elementi convincenti per potersi discostare dalle constatazioni alle quali essi sono giunti (G?fgen, sopra citata, ? 93).
?) Applicazione di questi principi alle circostanze della presente causa
114. La Corte osserva anzitutto che i tribunali interni hanno accertato i fatti in maniera dettagliata e approfondita (paragrafi 69-77 supra), cosa che, del resto, non viene contestata dal Governo. In particolare, i giudici nazionali hanno constatato quanto segue:
? la decisione di procedere all?irruzione all?interno delle scuole Diaz-Pertini e Pascoli ? stata presa dagli alti funzionari di polizia presenti a Genova (paragrafo 12 supra). Questa operazione (perquisizione ad iniziativa autonoma) volta alla ricerca di armi, sebbene pienamente legittima (paragrafo 70 supra), doveva nel contempo permettere degli arresti ?mediatizzati? allo scopo di cancellare l?immagine di una polizia inerte di fronte ai gravissimi episodi di devastazioni e saccheggi verificatisi il 20 e il 21 luglio (paragrafo 73 supra);
? durante l?irruzione nella scuola Diaz-Pertini, gli agenti hanno colpito quasi tutti gli occupanti con pugni, calci e manganellate, profferendo insulti e minacce;
? all?esito dell?operazione i 93 occupanti sono stati arrestati, 78 di loro sono stati ricoverati in seguito alle ferite subite (paragrafo 61 supra);
? le violenze commesse, multiple e reiterate, hanno raggiunto un livello di gravit? assoluta in quanto commesse in tutti i locali della scuola e nei confronti di persone evidentemente disarmate, addormentate o sedute con le mani in alto (paragrafo 76 supra);
? le violenze suddette erano ingiustificate e sono state esercitate a scopo punitivo e di ritorsione, al fine di provocare l?umiliazione e la sofferenza fisica e morale delle vittime. Secondo la Corte di cassazione, tali atti potevano essere considerati ?tortura? ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite e ai sensi dell?articolo 3 della Convenzione (paragrafo 77 supra).
115. Tenendo conto di questi elementi come sfondo, la Corte osserva che la pianificazione dell?operazione di polizia si ? limitata a prevedere in maniera generale la sequenza delle fasi operative (?messa in sicurezza? e perquisizione propriamente detta) senza tuttavia precisare in dettaglio le modalit? dell?eventuale uso della forza (paragrafo 12 supra). Essa rammenta anche che il compito di intervenire per primo, allo scopo di contrastare qualsiasi ipotetica forma di resistenza e di violenza da parte degli occupanti della scuola, ? stato attribuito al VII Nucleo antisommossa. In particolare, essa osserva che gli agenti di questa unit? sono arrivati sui luoghi di corsa e in tenuta antisommossa, muniti di caschi, scudi e manganelli tipo tonfa. La polizia ha fatto irruzione nel recinto della scuola sfondando il cancello di ingresso con un mezzo blindato. Le porte di ingresso sono state rapidamente forzate e, una volta all?interno, gli agenti hanno fatto un uso indiscriminato, sistematico e sproporzionato della forza (paragrafo 15 supra).
116. La Corte ritiene che questi elementi evidenzino le lacune della pianificazione dell?operazione di polizia. Le forze dell?ordine non si trovavano di fronte a una situazione di urgenza, a una minaccia immediata che impedisse di prevedere un intervento adeguato, adatto al contesto e proporzionato alle potenziali minacce. La Corte considera che gli alti responsabili avevano la possibilit? di pianificare l?intervento della polizia, di analizzare tutte le informazioni disponibili e di tenere conto della situazione di tensione e di stress alla quale gli agenti di polizia erano sottoposti da quarantotto ore (si veda, mutatis mutandis, Egmez, ? 78, sopra citata). La Corte sottolinea in particolare il fatto che, nonostante la presenza, a Genova, di funzionari esperti che facevano parte dell?alta gerarchia della polizia, non ? stata data alcuna direttiva specifica sull?uso della forza e non ? stata impartita alcuna istruzione agli agenti su questo aspetto decisivo (si veda, per la stessa constatazione, Cestaro, ? 182, sopra citata).
117. Per quanto riguarda gli atti di violenza subiti dai ricorrenti, la Corte tiene a sottolineare che le aggressioni inflitte a ciascun individuo lo sono state in un contesto generale di uso eccessivo, indiscriminato e manifestamente sproporzionato della forza. Infatti, i ricorrenti sono stati vittime e nello stesso tempo testimoni di un uso incontrollato della violenza da parte della polizia, dato che gli agenti hanno riempito di botte in maniera sistematica ciascuno degli occupanti, compresi quelli distesi a terra o seduti con le mani alzate (paragrafo 15 supra). La Corte rammenta a questo proposito che gli occupanti della scuola non hanno commesso alcun atto di violenza n? di resistenza nei confronti delle forze dell?ordine.
118. Per quanto riguarda i racconti individuali, la Corte non pu? che constatare la gravit? dei fatti descritti dai ricorrenti e confermati dai tribunali nazionali. Ciascuno dei ricorrenti ? stato colpito in maniera violenta, la maggior parte ha ricevuto manganellate, calci e pugni e, in alcuni casi, sono stati gettati mobili contro di loro. I colpi ricevuti hanno provocato ematomi, ferite e, in alcuni casi, gravi fratture che hanno lasciato conseguenze fisiche permanenti (paragrafi 17 – 58 supra).
119. Considerati tutti gli elementi sopra esposti, la Corte ? convinta che gli atti di violenza commessi nei confronti dei ricorrenti abbiano provocato sofferenze fisiche e psicologiche ?acute?, e che gli stessi siano di natura particolarmente grave e crudele (Cestaro, sopra citata, ?? 177 190).
120. Pertanto, la Corte conclude che i trattamenti subiti dai ricorrenti all?interno della scuola Diaz-Pertini debbano essere considerati atti di tortura. Vi ? stata dunque violazione dell?elemento materiale dell?articolo 3 della Convenzione.
ii. Sull?elemento procedurale dell?articolo 3 della Convenzione
121. La Corte osserva che lo stesso procedimento interno ? all?origine della constatazione di violazione dell?elemento procedurale dell?articolo 3 della Convenzione nella causa Cestaro (sopra citata ?? 204-236). Pertanto, non vede alcun motivo per discostarsi dalle conclusioni alle quali ? giunta in tale causa, compreso per quanto riguarda la carenza dell?ordinamento giuridico italiano in materia di repressione della tortura, e conclude che vi ? stata violazione dell?elemento procedurale dell?articolo 3 della Convenzione.
III. SULL?APPLICAZIONE DELL?ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
122. Ai sensi dell?articolo 41 della Convenzione,
?Se la Corte dichiara che vi ? stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli e se il diritto interno dell?Alta Parte contraente non permette se non in modo imperfetto di rimuovere le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda, se del caso, un?equa soddisfazione alla parte lesa.?
A. Danno
123. I ricorrenti del ricorso n. 12131/13 chiedono ciascuno la somma di 150.000 EUR per il danno morale mentre i ricorrenti del ricorso n. 43390/13 (in particolare i ricorrenti indicati ai nn. 2-5, 7, 10-12, 14-15, 17-18, 22-27, 30-31, 34-35 nella lista dell?allegato I) si rimettono al giudizio della Corte.
124. Il Governo contesta tali richieste e invita la Corte a tenere conto delle somme provvisionali gi? versate ai ricorrenti in quanto parti civili nel procedimento penale.
125. La Corte rileva che, a livello nazionale, ciascun ricorrente ha ottenuto il versamento di una somma provvisionale che ha in parte risarcito il danno morale. Pertanto, essa terr? conto di tali somme nel calcolo dell?importo da accordare ai sensi dell?articolo 41 della Convenzione (Cestaro, sopra citata, ? 251).
126. Considerata la gravit? delle circostanze delle presenti cause e vista la conclusione alla quale ? giunta di violazione sia dell?elemento materiale che dell?elemento procedurale dell?articolo 3 della Convenzione, la Corte ritiene doversi accordare in via equitativa a ciascun ricorrente la somma di 45.000 EUR (quarantacinquemila euro) per il danno morale, ad eccezione di due ricorrenti, le signore A.J. Kutschkau e L. Zuhlke. alle quali, a causa della gravit? delle lesioni fisiche dalle stesse riportate, la Corte decide doversi accordare in via equitativa la somma di 55.000 EUR (cinquantacinquemila euro) ciascuna per il danno morale (Bat? e atri c. Turchia, nn. 33097/96 e 57834/00, ? 168, CEDU 2004 IV (estratti).
B. Spese
127. I ricorrenti del ricorso n. 12131/13 non hanno formulato alcuna richiesta di rimborso delle spese sostenute per il procedimento dinanzi alla Corte. La Corte ritiene pertanto non doversi accordare alcuna somma a questo titolo.
128. Per quanto riguarda il ricorso n. 43930/13, i ricorrenti chiedono la somma di 95.808,69 EUR a rimborso delle spese sostenute dinanzi alla Corte. Producono delle parcelle dei vari avvocati che li hanno assistiti. In particolare, distinguono le spese degli avv. V. Onida e B. Randazzo, che si riferiscono al lavoro di redazione del ricorso presentato per tutti i ricorrenti, da quelli relativi al lavoro di raccolta di informazioni effettuato dagli altri avvocati che hanno assistito uno o pi? ricorrenti.
129. Il Governo non contesta queste richieste.
130. Secondo la giurisprudenza della Corte, un ricorrente pu? ottenere il rimborso delle spese sostenute solo nella misura in cui ne siano accertate la realt? e la necessit? e il loro importo sia ragionevole (Nikolova c. Bulgaria [GC], n. 31195/96, ? 79, CEDU 1999 II).
131. Nelle presenti cause, tenuto conto dei documenti a sua disposizione e della sua giurisprudenza, la Corte considera in linea di principio ragionevole la somma richiesta per il procedimento dinanzi ad essa, constatando tuttavia che alcuni dei ricorrenti hanno accettato la proposta di composizione amichevole presentata dal Governo convenuto (paragrafo 94 supra). Il testo della dichiarazione, formulata in maniera identica per ciascuno dei ricorrenti interessati, ? cos? formulato nella sua parte pertinente per la presente causa:
?Il Governo ha proposto al ricorrente la somma di 45.000 EUR (quarantacinquemila euro) per il danno materiale e morale e per le spese, pi? l?importo eventualmente dovuto a titolo di imposta dall?interessato, che ha rinunciato ad ogni altra pretesa nei confronti dell?Italia a proposito dei fatti all?origine del suo ricorso.?
132. Pertanto, accettando la proposta di composizione amichevole, questi ricorrenti hanno rinunciato a ogni pretesa relativa alle spese. Di conseguenza, la Corte decide doversi dedurre dall?importo totale richiesto la somma corrispondente ai ricorrenti che hanno accettato la suddetta proposta di composizione amichevole. Tale somma si ottiene moltiplicando la quota dovuta a ciascun ricorrente per il numero di ricorrenti interessati.
133. La stessa soluzione si impone per quanto riguarda i quattro ricorrenti che hanno informato la Corte della loro volont? di rinunciare al ricorso n. 43390/13 (paragrafo 96 supra).
134. In conclusione, la Corte accorda ai ricorrenti indicati ai nn. 2-5, 7, 10-12, 14-15, 17-18, 22-27, 30-31, 34 e 35 nella lista dell?allegato I, la somma complessiva di 59.750 EUR (cinquantanovemilasettecentocinquanta euro) a rimborso delle spese sostenute per il procedimento dinanzi ad essa (si veda l?allegato II per le somme accordate in dettaglio ai ricorrenti).
C. Interessi moratori
135. La Corte ritiene appropriato basare il tasso degli interessi moratori sul tasso d?interesse delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea maggiorato di tre punti percentuali.
PER QUESTI MOTIVI LA CORTE, ALL?UNANIMIT?,
1. Decide di riunire i ricorsi;
2. Decide di cancellare il ricorso dal ruolo per quanto riguarda i ricorrenti del ricorso n. 43390/13 indicati nell?allegato I ai nn. 1, 6, 8, 9, 13, 16, 19-21, 28-29, 32 e 33;
3. Dichiara i ricorsi ricevibili nei confronti degli altri ricorrenti;
4. Dichiara che vi ? stata violazione dell?elemento materiale dell?articolo 3 della Convenzione;
5. Dichiara che vi ? stata violazione dell?elemento procedurale dell?articolo 3 della Convenzione;
6. Dichiara
a. che lo Stato convenuto deve versare ai ricorrenti, entro tre mesi dal giorno in cui la sentenza sar? divenuta definitiva conformemente all?articolo 44 ? 2 della Convenzione, le somme seguenti, al tasso applicabile alla data del versamento:
i. 55.000 EUR (cinquantacinquemila euro) alle sigg.re A.J. Kutschkau e L. Zuhlke, pi? l?importo eventualmente dovuto a titolo di imposta, per il danno morale,
ii. 45.000 EUR (quarantacinquemila euro) ai ricorrenti del ricorso n. 12131/13 e ai ricorrenti del ricorso n. 43390/13 indicati ai nn. 2-5, 7, 10-12, 14, 17-18, 22-27, 30-31 e 34 nella lista dell?allegato I, pi? l?importo eventualmente dovuto a titolo di imposta, per il danno morale,
iii. 59.750 EUR (cinquantanovemilasettecentocinquanta euro), pi? l?importo eventualmente dovuto dai ricorrenti del ricorso n. 43390/13, indicati ai nn. 2-5, 7, 10-12, 14-15, 17-18, 22 27, 30-31, 34 e 35 nella lista dell?allegato I, a titolo di imposta, per le spese;
b. che, a decorrere dalla scadenza di detto termine e fino al versamento, tali importi dovranno essere maggiorati di un interesse semplice ad un tasso equivalente a quello delle operazioni di rifinanziamento marginale della Banca centrale europea applicabile durante quel periodo, aumentato di tre punti percentuali;
7. Rigetta la domanda di equa soddisfazione per il resto.
Fatta in francese, poi comunicata per iscritto il 22 giugno 2017, in applicazione dell?articolo 77 ?? 2 e 3 del regolamento della Corte.
Abel Campos
Cancelliere

Linos-Alexandre Sicilianos
Presidente
?
ALLEGATO I
N1.
Numero di ricorso: 12131/13
Presentato il 03/01/2013
Doglianze sollevate:
? Art. 3: tortura e trattamenti inumani e degradanti;
? Artt. 3 e 13: assenza di inchiesta effettiva.
Nomi dei ricorrenti con data di nascita ? cittadinanza – luogo di residenza:
1. Sara BARTESAGHI GALLO
07/05/1980 ? Italiana -Parigi (Francia)

2. Nicola Anne DOHERTY
24/07/1974 ? Britannica – Londra (Regno Unito)

3. Jan Farrel GALLOWAY
21/03/1975 ? Americana – Philadelphia (Stati Uniti)

4. Richard Robert MOTH
09/11/1968 ? Britannica – Londra (Regno Unito)

5. Achim NATHRATH
31/12/1969 ? Tedesca – Monaco (Germania)

6. Theresa TREIBER
09/08/1967 ? Tedesca – Monaco (Germania)

7. Anna Katharina ZEUNER
04/09/1978 ? Tedesca – Berlino (Germania)
N2.
Numero di ricorso: 43390/13
Presentato il 30/03/2013
Doglianze sollevate:
? Art. 3: tortura e trattamenti inumani e degradanti;
? Art. 3: mancata identificazione degli autori delle vessazioni;
? Artt. 3 e 13: assenza di inchiesta effettiva;
? Art. 5 ? 2: assenza di informazioni sui motivi dell?arresto;
? Artt. 9, 10 e 11: violazione della libert? di avere convinzioni, della libert? di espressione e della libert? di riunione;
? Articolo 14 in combinato disposto con gli articoli 3, 9, 10, 11: vittime di violenze in ragione delle loro opinioni politiche.

Nome dei ricorrenti con data di nascita ? cittadinanza – luogo di residenza:
OMISSIS?
ANNESSO
OMISSIS

[1] Alcuni ricorrenti hanno accettato la proposta di composizione amichevole o hanno abbandonato il ricorso rinunciando a qualsiasi pretesa relativa alle spese sostenute (paragrafo 131 supra).

Testo Tradotto

PREMI?RE SECTION

AFFAIRE BARTESAGHI GALLO ET AUTRES c. ITALIE

(Requ?tes nos 12131/13 et 43390/13)

ARR?T

STRASBOURG

22 juin 2017

D?FINITIF

22/09/2017

Cet arr?t est devenu d?finitif en vertu de l?article 44 ? 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme.

En l?affaire Bartesaghi Gallo et autres c. Italie,
La Cour europ?enne des droits de l?homme (premi?re section), si?geant en une chambre compos?e de :
Linos-Alexandre Sicilianos, pr?sident,
Kristina Pardalos,
Guido Raimondi,
Ledi Bianku,
Ale? Pejchal,
Armen Harutyunyan,
Pauliine Koskelo, juges,
et de Abel Campos, greffier de section,
Apr?s en avoir d?lib?r? en chambre du conseil le 25 avril et le 30 mai 2017,
Rend l?arr?t que voici, adopt? ? cette derni?re date :
PROC?DURE
1. ? l?origine de l?affaire se trouvent deux requ?tes (no 12131/13 et no 43390/13) dirig?es contre la R?publique italienne et dont quarante-deux ressortissants de diff?rentes nationalit?s (? les requ?rants ?), dont les noms figurent ? l?annexe I, ont saisi la Cour respectivement le 3 janvier 2013 et le 30 mars 2013 en vertu de l?article 34 de la Convention de sauvegarde des droits de l?homme et des libert?s fondamentales (? la Convention ?).
2. Les requ?rants ont ?t? repr?sent?s, dans la requ?te no 12131/13, par Me N. Paoletti, avocat ? Rome, et, dans la requ?te no 43390/13, par Mes V. Onida et B. Randazzo, avocats ? Milan. Le gouvernement italien (? le Gouvernement ?) a ?t? repr?sent? par son agente, Mme E. Spatafora. Inform?s de leur droit d?intervenir dans la proc?dure, les gouvernements allemand, britannique, espagnol, polonais, su?dois, suisse et turc n?ont pas us? de leur droit d?intervenir dans la proc?dure (article 36 ? 1 de la Convention).
3. Le 10 novembre 2015, les griefs concernant les articles 3 et 13 de la Convention ont ?t? communiqu?s au Gouvernement et la requ?te no 43390/13 a ?t? d?clar?e irrecevable pour le surplus conform?ment ? l?article 54 ? 3 du R?glement de la Cour.
EN FAIT
I. LES CIRCONSTANCES DE L?ESP?CE
4. Les faits de la cause, tels qu?ils ont ?t? expos?s par les requ?rants et qu?ils ressortent des documents pertinents dans les diff?rentes affaires concern?es par les faits ? l?origine du pr?sent litige , peuvent se r?sumer comme suit.
A. Le contexte g?n?ral
5. Les 19, 20 et 21 juillet 2001, la ville de G?nes accueillit le vingt-septi?me sommet des huit pays les plus industrialis?s (G8), sous la pr?sidence du gouvernement italien. De nombreuses organisations non gouvernementales, rassembl?es sous la banni?re du groupe de coordination ? Genoa Social Forum ? GSF ? (? le GSF ?), organis?rent un sommet ? altermondialiste ? qui se d?roula ? la m?me p?riode. Il a ?t? estim? que 200 000 personnes (selon le minist?re de l?Int?rieur) ? 300 000 personnes (selon le GSF) particip?rent ? l??v?nement.
6. Un vaste dispositif de s?curit? fut mis en place par les autorit?s italiennes (arr?ts Giuliani et Gaggio c. Italie [GC], no 23458/02, ? 12, CEDH 2011, et Cestaro c. Italie, no 6884/11, ?? 11-12, 23-24, 7 avril 2015). Celles-ci divis?rent la ville en trois zones concentriques : la ? zone rouge ?, de surveillance maximale, o? le sommet devait se d?rouler et o? les d?l?gations devaient loger ; la ? zone jaune ?, une zone tampon o? les manifestations ?taient en principe interdites, sauf autorisation du chef du bureau de la police (questore) ; et la ? zone blanche ?, o? les principales manifestations ?taient programm?es.
7. Les autorit?s attribu?rent une couleur ? chaque groupe organis?, ? chaque association, ? chaque syndicat et ? chaque ONG, en fonction de sa dangerosit? potentielle : le ? bloc rose ?, non dangereux ; le ? bloc jaune ? et le ? bloc bleu ?, consid?r?s comme comprenant des auteurs potentiels d?actes de vandalisme, de blocage de rues et de rails, et ?galement d?affrontements avec la police ; et enfin, le ? bloc noir ?, dont faisaient partie plusieurs groupes, anarchistes ou plus g?n?ralement violents, ayant pour but de commettre des saccages syst?matiques.
8. La journ?e du 19 juillet se d?roula dans une ambiance relativement calme, sans ?pisodes particuli?rement significatifs. Par contre, les journ?es des 20 et 21 juillet furent marqu?es par des accrochages de plus en plus violents entre les forces de police et certains manifestants appartenant essentiellement au ? bloc noir ?. Au cours de ces incidents, plusieurs centaines de manifestants et de membres des forces de l?ordre furent bless?s ou intoxiqu?s par du gaz lacrymog?nes. Des quartiers entiers de la ville de G?nes furent d?vast?s (pour une analyse plus d?taill?e, voir Giuliani et Gaggio, pr?cit?, ?? 12-30, et Cestaro, pr?cit?, ?? 9-17).
B. Les faits ayant pr?c?d? l?irruption dans l??cole Diaz-Pertini
9. Le 21 juillet, le chef de la police ordonna au pr?fet A., chef adjoint de la police et charg? de l?ordre public pendant le sommet, de confier la responsabilit? de la perquisition de l??cole Paul Klee ? F.G., chef du service central op?rationnel de la police criminelle (? le SCO ? ; voir l?arr?t no 4252/08 du tribunal de G?nes, rendu le 13 novembre 2008 et d?pos? le 11 f?vrier 2009, p. 190). ? l?issue de l?intervention, la police proc?da ? l?arrestation d?une vingtaine de personnes. Celles-ci furent aussit?t remises en libert? sur ordre du parquet ou du juge des investigations pr?liminaires.
10. Le m?me jour, le pr?fet L.B. arriva ? G?nes, sur ordre du chef de la police, afin de suivre les op?rations de police. Selon les d?clarations du pr?fet A., confirm?es par le directeur central de la police criminelle A.M., les ordres du chef de la police s?expliquaient par la volont? de changer de strat?gie et de passer ? une approche plus ? incisive ?, dans le but d?effacer l?image d?une police inerte face aux ?pisodes de pillage et de d?vastation. En ce sens, le chef de la police donna l?instruction de former des unit?s sp?ciales (pattuglioni) ? plac?es sous la direction du SCO et de fonctionnaires des unit?s mobiles ?, charg?es d?arr?ter les membres du ? bloc noir ?.
11. Toujours le m?me jour, en d?but de soir?e, une de ces unit?s transita par la rue Cesare Battisti, devant les ?coles Diaz-Pertini et Pascoli. Ces deux ?coles avaient ?t? mises ? la disposition du GSF par la municipalit? de G?nes : la premi?re ?tait utilis?e comme lieu d?h?bergement et point d?acc?s internet, la deuxi?me abritait la salle de presse et le bureau du service l?gal du GSF. Le passage de la patrouille, compos?e de quatre v?hicules, provoqua une intense r?action verbale de la part des personnes qui se trouvaient devant les deux ?coles. En outre, une bouteille vide fut lanc?e en direction des v?hicules de police (voir le jugement du tribunal de G?nes, pp. 244-249, et l?arr?t de la Cour de cassation, p.122).
12. ? la suite de cet ?pisode, une r?union se tint ? la pr?fecture en pr?sence des plus hauts fonctionnaires de police pr?sents ? G?nes. Apr?s avoir pris contact avec le membre du GSF en charge de la s?curit? de l??cole Diaz-Pertini, ils d?cid?rent qu?il serait proc?d? ? une perquisition (perquisizione ad iniziativa autonoma) pour recueillir des ?l?ments de preuve et, le cas ?ch?ant, arr?ter les membres du ? bloc noir ? responsables de d?vastations et de saccages. Il fut d?cid? de proc?der ? une premi?re phase de ? s?curisation ? des lieux par une unit? compos?e majoritairement d?agents appartenant ? une division sp?cialis?e dans les op?rations anti?meutes et ayant suivi une formation ad hoc (le VII Nucleo antisommossa, constitu? au sein de l?unit? mobile de Rome). La deuxi?me phase, correspondant ? la perquisition proprement dite, fut attribu?e ? une autre unit? de la police. Enfin, une unit? de carabinieri fut charg?e d?encercler le b?timent afin d?emp?cher la fuite ?ventuelle des suspects. Le chef de la police fut inform? de l?op?ration (jugement du tribunal de G?nes, pp. 226 et 249-252, et ? Rapport final de l?enqu?te parlementaire d?information sur les faits survenus lors du G8 de G?nes ?, pp. 29-31). D?apr?s l?arr?t de la Cour de cassation, environ 500 agents furent mobilis?s pour cette op?ration (arr?t de la Cour de cassation, p. 204).
C. L?irruption de la police dans l??cole Diaz-Pertini
13. Vers minuit, une fois arriv?s ? proximit? des deux ?coles, les membres du VII Nucleo antisommossa, munis de casques, de boucliers et de matraques de type tonfa, suivis par d?autres agents ?quip?s ? l?identique, commenc?rent ? avancer au pas de course. Un journaliste britannique et un conseiller municipal, qui se trouvaient ? l?ext?rieur des deux ?coles, furent frapp?s par des agents de police (jugement du tribunal de G?nes, pp. 253-261).
14. Au m?me moment, certains des occupants de l??cole Diaz-Pertini qui se trouvaient ? l?ext?rieur regagn?rent alors le b?timent et en ferm?rent la grille et les portes d?entr?e, essayant de les bloquer avec des bancs et des planches en bois. La grille fut rapidement forc?e ? l?aide d?un engin blind?, puis les agents de police enfonc?rent les portes d?entr?e (ibidem).
15. Les agents se r?partirent dans les ?tages du b?timent, partiellement plong?s dans le noir. La plupart d?entre eux avaient le visage masqu? par un foulard. Ils commenc?rent ? frapper les occupants ? coups de poing, de pied et de matraque, en criant et en mena?ant les victimes. Des groupes d?agents s?acharn?rent m?me sur certaines personnes qui ?taient assises ou allong?es par terre. Certains des occupants, r?veill?s par le bruit de l?assaut, furent frapp?s alors qu?ils se trouvaient encore dans leur sac de couchage ; d?autres le furent alors qu?ils se tenaient les bras lev?s en signe de capitulation ou qu?ils montraient leurs papiers d?identit?. Certains essay?rent de s?enfuir et de se cacher dans les toilettes ou dans des d?barras du b?timent, mais ils furent rattrap?s, battus, parfois tir?s hors de leurs cachettes par les cheveux (jugement de premi?re instance, pp. 263-280, et arr?t d?appel, pp. 205-212).
16. Les tribunaux internes ont ?tabli avec exactitude, au-del? de tout doute raisonnable, les mauvais traitements dont avaient fait l?objet les personnes pr?sentes ? l?int?rieur de l??cole Diaz-Pertini. Les t?moignages des victimes ont ?t? confirm?s par les d?positions des membres des forces de l?ordre et de l?administration publique, les reconnaissances partielles des faits par les accus?s, les enregistrements audiovisuels ainsi que par les documents ? disposition des magistrats, notamment les rapports m?dicaux et les expertises judiciaires. ? partir de cette multitude d?informations, il est possible de d?crire les ?pisodes de violence dont les requ?rants firent l?objet :
1. Requ?te no 12131/13
17. Mme S. Bartesaghi Gallo fut battue avec une matraque, ? la t?te, aux jambes, ? l??paule gauche et au bras gauche. Le rapport m?dical indiquait qu?elle pr?sentait un traumatisme cr?nien avec lac?ration et une contusion ? la jambe droite.
18. Mme N.A. Doherty fut rou?e de coups de matraque. Le rapport m?dical faisait ?tat d?un traumatisme cr?nien, d?une fracture distale du radius droit, d?un h?matome dans la r?gion fessi?re, ainsi que de contusions au visage et au bras droit. Il constatait une incapacit? totale de travail de quarante jours.
19. M. J.F. Galloway fut battu ? coups de matraque. Le rapport m?dical indiquait qu?il pr?sentait un traumatisme cr?nien, des contusions multiples, en particulier sur la partie gauche du thorax, mais ?galement dans la r?gion r?troauriculaire gauche, sur le dos et dans la r?gion lombaire, et des excoriations au genou gauche.
20. M. R.R. Moth re?ut des coups de matraque et des coups de pied des agents des forces de l?ordre qui lui caus?rent des blessures au cuir chevelu et ? la jambe droite ainsi qu?un traumatisme cr?nien.
21. M. A. Nathrath subit des contusions au bras droit et ? la hanche droite.
22. Mme A.K. Zeuner fut battue avec une matraque, ce qui lui causa des excoriations aux l?vres et des contusions au bras droit.
23. Mme T. Treiber essaya sans succ?s, lors de l?irruption de la police, de s?enfuir par une fen?tre du deuxi?me ?tage en montant sur un ?chafaudage. Lorsqu?elle fut rentr?e dans l??cole, les policiers l?oblig?rent ? s?asseoir et la rou?rent de coups. Ils la conduisirent ensuite dans le gymnase de l??cole o? elle vit de nombreux bless?s. Un policier lui ordonna de se mettre ? genoux, de courber la t?te et de se taire. Elle all?gue souffrir de s?quelles psychologiques en raison de cet ?pisode et avoir d? entreprendre une th?rapie.
2. Requ?te no 43390/13
24. M. D.T. Albrecht se trouvait au premier ?tage de l??cole lorsque la police y fit irruption. Il fut battu avec une matraque de type tonfa et re?ut ?galement des coups de poing et de pied. Le rapport m?dical faisait ?tat d?un traumatisme cr?nien avec formation d?un h?matome ?pidural, ainsi que de nombreuses blessures, notamment dans la r?gion pari?tale et occipitale gauche, dans la r?gion coronarienne droite et au thorax. Conduit ? l?h?pital San Martino de G?nes, il subit une op?ration d?urgence en vue de l?aspiration de l?h?matome intracr?nien. Plac? en r?animation le dimanche 22 juillet, il fut surveill? par des agents de police. Il quitta l?h?pital le 1er ao?t.
25. Mme R. Allueva Fortea fut battue avec une matraque, et du mobilier fut jet? sur elle. Ces violences lui caus?rent un h?matome ? la cuisse gauche, une contusion ? l?os pyramidal, ainsi que des blessures ? l??paule gauche, au genou droit et au coude droit.
26. M. A.R. Balbas fut frapp? ? coups de matraque, ? coups de pied et ? coups de poing. Une chaise fut ?galement jet?e sur lui. Le rapport m?dical mentionnait plusieurs contusions, notamment au bras, ? l??paule, ? la cuisse gauche et ? la cheville gauche, ainsi que dans la r?gion dorsale.
27. M. M. Bertola fut rou? de coups de matraque qui lui caus?rent un traumatisme cr?nien, des blessures au cuir chevelu et au front. Le rapport m?dical mentionnait ?galement l?existence d?une dorsalgie.
28. Mme V. Bruschi fut battue avec une matraque dans le gymnase de l??cole, ce qui lui causa des contusions sur tout le corps.
29. M. M. Chmielewski fut battu avec une matraque de type tonfa et re?ut des coups de pied et des coups de poing. Selon le rapport m?dical, il pr?sentait un traumatisme cr?nien, une blessure au pavillon auriculaire gauche et des contusions sur tout le corps.
30. M. B. Coelle re?ut des coups de matraque sur tout le corps qui lui caus?rent une double fracture de la mandibule et du condyle gauches, ainsi qu?une fracture de la pommette droite. Il fut hospitalis? du 22 au 30 juillet. Le rapport m?dical constatait une incapacit? totale de travail de quarante jours et un affaiblissement permanent de l?organe de la mastication.
31. Mme S. Digenti re?ut des coups de matraque sur la t?te et sur le dos. Le rapport m?dical faisait ?tat d?h?matomes au cou, aux ?paules, dans la r?gion dorsale, ? la main droite, ainsi que d?excoriations ? l?arcade sourcili?re gauche.
32. M. M. Gieser fut frapp? ? coups de pied et ? coups de matraque qui lui caus?rent un traumatisme cr?nien et de multiples contusions sur tout le corps, notamment dans la r?gion occipitale.
33. Mme Y.S. Gol fut rou?e de coups de pied et de coups de matraque ? la t?te, au dos et aux jambes. D?apr?s le rapport m?dical, elle pr?sentait un traumatisme cr?nien et des contusions sur le c?t? droit du corps.
34. M. L. Guadagnucci Pancioli fut battu ? coups de matraque. Le rapport m?dical mentionnait qu?il souffrait d?une fracture du scapho?de ainsi que de nombreuses contusions et blessures.
35. M. J. Hermann fut battu ? coups de matraque et ? coups de pied, ce qui lui causa un traumatisme cr?nien, des blessures et des h?matomes, en particulier dans la r?gion frontale, aux ?paules et au thorax. Il souffrit d?une diminution temporaire de l?ou?e.
36. Mme L. Jaeger fut battue avec une matraque. Un agent de police l?obligea ? s?accroupir au sol puis lui marcha sur les mains. Le rapport m?dical mentionnait la pr?sence de contusions au bras droit et ? l??paule droite.
37. M. H. Kress fut battu ? coups de matraque et ? coups de pied. Le rapport m?dical indiquait qu?il pr?sentait un traumatisme cr?nien, une blessure au nez et une ? la l?vre sup?rieure, un traumatisme facial et des contusions sur tout le corps.
38. Mme A.J. Kutschkau fut violemment battue ? coups de matraque et ? coups de pied. Le rapport m?dical faisait ?tat d?un traumatisme cr?nien, d?une fracture de l?os maxillaire, de la perte de deux dents, de la subluxation de deux autres, ainsi que d?un affaiblissement permanent de l?organe de la mastication.
39. M. F.J. Madrazo Sanz fut rou? de coups de matraque, ce qui lui causa des contusions et des blessures aux jambes.
40. M. F.P. Marquello fut violemment battu avec une matraque, ce qui lui causa une blessure au vertex, un traumatisme avec commotion c?r?brale ainsi que la fracture de deux c?tes et d?un doigt.
41. M. N. Martensen fut battu ? coups de matraque. Un agent de police lui d?versa le contenu d?un extincteur sur le corps. Le rapport m?dical mentionnait la pr?sence de contusions au visage, au menton, ? l??paule et ? la jambe droite, ainsi que l?existence d?un traumatisme cr?nien. Il constatait une incapacit? totale de travail de quarante jours.
42. Mme A.F. Martinez fut rou?e de coups de matraque et un agent de police jeta volontairement un si?ge sur elle. Selon le rapport m?dical, elle pr?sentait une fracture de la main gauche, de nombreuses contusions et l?sions s?rieuses, qui entra?n?rent une incapacit? totale de travail de quarante jours.
43. M. G.P. Mass? fut battu avec une matraque, ce qui lui causa un traumatisme cr?nien avec ?tat de choc et une blessure au vertex.
44. M. C. Mirra fut battu avec une matraque, ce qui lui causa un traumatisme cr?nien, des contusions et des blessures, notamment au cuir chevelu et ? l?arcade sourcili?re droite.
45. M. D. Moret Fernandez subit la fracture d?un doigt de la main gauche et du condyle du coude droit, ainsi qu?un traumatisme cr?nien et plusieurs h?matomes. Le rapport m?dical constatait une incapacit? totale de travail de quarante jours.
46. M. F.C. Nogueras Corral fut battu et une chaise et un banc en bois furent jet?s sur lui. Il subit un traumatisme cr?nien, de nombreux contusions et h?matomes et une fracture du p?ron? de la jambe droite. Le rapport m?dical constatait une incapacit? totale de travail de quarante jours.
47. Mme K. Ottovay fut battue avec une matraque, ce qui lui causa des contusions, une myalgie et une fracture du cubitus.
48. M. V. Perrone subit un traumatisme cr?nien et des contusions ? l??paule gauche, au thorax et ? la main droite.
49. M. R. Pollok fut battu sur tout le corps ? coups de matraque, ? coups de poing et ? coups de pied. Le rapport m?dical indiquait qu?il pr?sentait un traumatisme cr?nien, une fracture du cubitus droit, une contusion au thorax, une blessure au cuir chevelu et une blessure ? la jambe droite.
50. M. F. Primosig re?ut plusieurs coups de matraque aux jambes et ? la t?te. D?apr?s le rapport m?dical, il pr?sentait un traumatisme cr?nien, une fracture au doigt et des blessures au cuir chevelu. Il fut hospitalis? du 22 juillet au 1er ao?t 2001.
51. M. B.F.J. Samperiz re?ut des coups de matraque qui lui caus?rent des contusions ainsi qu?une blessure au genou gauche.
52. M. S. Sibler fut battu avec une matraque. Il subit un traumatisme cr?nien, ainsi que des blessures ? la t?te et au tibia droit.
53. M. J.L. Sicilia fut frapp? ? coups de matraque et ? coups de pied, ce qui lui causa un traumatisme cr?nien, un h?matome sous-cutan?, plusieurs contusions et la fracture de deux c?tes. Le rapport m?dical mentionnait une incapacit? totale de travail de quarante jours.
54. M. J. Szabo s??chappa du p?rim?tre de l??cole ? l?arriv?e de la police pour se cacher dans un terrain ? proximit?. D?couvert par des agents qui ratissaient les environs, il re?ut des coups de matraque. Le rapport m?dical constatait la pr?sence de contusions ? l??paule gauche et au flanc droit, ainsi que d?excoriations dans la r?gion frontale.
55. Mme D. Herrero Villamor re?ut deux coups de matraque qui lui caus?rent la fracture du cubitus droit. Le rapport m?dical faisait ?galement ?tat d?un traumatisme cr?nien.
56. Mme G.G. Zapatero fut tabass?e avec une matraque, ce qui lui causa une contusion ? l??paule droite.
57. M. S. Zehatschek fut rou? de coups de matraque. Le rapport m?dical indiquait qu?il souffrait d?un traumatisme cr?nien et de contusions multiples, notamment au thorax.
58. Mme L. Zuhlke re?ut plusieurs coups de matraque ? la t?te et aux ?paules. Tomb?e ? terre, elle fut rou?e de coups sur le dos et sur la poitrine. Tir?e par les cheveux et soulev?e, elle re?ut encore des coups ? l?entrejambe. Pouss?e contre un mur, elle fut frapp?e ? la poitrine et au ventre, puis tra?n?e dans les escaliers o? elle fut de nouveau frapp?e. Elle fut hospitalis?e du 22 au 31 juillet 2001. Selon le rapport m?dical, elle pr?sentait un traumatisme au thorax et ? l?abdomen, des fractures ? l?arc costal avec pneumothorax et contusion pulmonaire, un traumatisme cr?nien et de multiples contusions. Ce rapport faisait ?galement ?tat d?un affaiblissement permanent du mouvement du bras et du cou, et d?un affaiblissement permanent de la fonction respiratoire d?environ 30 %, et constatait une incapacit? totale de travail de quarante jours.
D. L?irruption de la police dans l??cole Pascoli
59. Quelque temps apr?s l?irruption dans l??cole Diaz-Pertini, une unit? d?agents p?n?tra dans l??cole Pascoli, qui h?bergeait la salle de presse et le bureau des avocats. Depuis les fen?tres des ?tages sup?rieurs, des journalistes filmaient les ?v?nements en train de se d?rouler dans l??cole Diaz-Pertini et, simultan?ment, une station de radio relatait tous ces ?v?nements en direct.
60. ? l?arriv?e des agents de police, les journalistes furent forc?s de mettre fin aux prises de vue et ? l??mission de radio. Les tribunaux internes ont ?tabli que des cassettes vid?o, contenant les reportages film?s pendant les trois jours du sommet, avaient ?t? saisies pendant l?op?ration. Il a ?galement ?t? prouv? que les disques durs des ordinateurs des avocats du GSF ont ?t? gravement endommag?s (voir, en particulier, le jugement du tribunal de G?nes, pp. 300 310).
E. Les ?v?nements qui suivirent l?irruption dans les ?coles Diaz-Pertini et Pascoli
61. Une fois termin?e la phase de perquisition de l??cole Diaz-Pertini, les forces de l?ordre r?unirent les objets trouv?s dans le gymnase, sans chercher ? en identifier les propri?taires ni ? informer les personnes pr?sentes de la nature de l?op?ration en cours (jugement du tribunal de G?nes, pp. 285-300). La police proc?da ? l?arrestation des 93 personnes qui occupaient l??cole, pour association de malfaiteurs visant au saccage et ? la d?vastation, r?sistance aggrav?e aux forces de l?ordre et port abusif d?armes. Parmi ces personnes, 78 furent secourues par le personnel sanitaire arriv? sur place puis hospitalis?es, tandis que les autres furent transf?r?es dans la caserne de Bolzaneto.
62. Dans la nuit du 21 au 22 juillet, le chef du service de communication de la police italienne, interview? ? proximit? des ?coles, d?clara que la police venait de trouver des v?tements et des cagoules noirs similaires ? ceux utilis?s par le ? bloc noir ?. Il ajouta que les nombreuses taches de sang dans le b?timent s?expliquaient par les blessures subies par la plupart des occupants de l??cole Diaz-Pertini au cours de la journ?e (jugement de premi?re instance, pp. 170-172).
63. Le 22 juillet, ? la pr?fecture de police de G?nes, la police montra ? la presse les objets saisis lors de la perquisition, en particulier deux cocktails Molotov et une tenue d?agent de police qui pr?sentait une d?chirure nette pouvant avoir ?t? caus?e par un coup de couteau (ibidem).
64. Les poursuites engag?es contre les occupants des chefs d?association de malfaiteurs visant au saccage et ? la d?vastation, de r?sistance aggrav?e aux forces de l?ordre et de port abusif d?armes ont abouti ? l?acquittement des int?ress?s.
F. La proc?dure p?nale engag?e contre des membres des forces de l?ordre pour l?irruption dans les ?coles Diaz-Pertini et Pascoli
65. Le parquet de G?nes ouvrit une enqu?te en vue d??tablir les ?l?ments sur lesquels s??tait fond?e la d?cision de faire irruption dans l??cole Diaz Pertini, et d??claircir les modalit?s d?ex?cution de l?op?ration, l?agression au couteau qui aurait ?t? perp?tr?e contre l?un des agents et la d?couverte des deux cocktails Molotov, ainsi que les ?v?nements qui avaient eu lieu dans l??cole Pascoli.
66. En d?cembre 2004, apr?s environ trois ans d?investigations, vingt-huit personnes parmi les fonctionnaires, cadres et agents des forces de l?ordre furent renvoy?es en jugement. Par la suite, deux autres proc?dures concernant trois autres agents furent jointes ? la premi?re.
67. Les requ?rants se constitu?rent parties civiles (au total, les parties civiles furent au nombre de 119). La proc?dure p?nale relative aux ?v?nements survenus dans les ?coles Diaz-Pertini et Pascoli requit l?examen d?un abondant mat?riel audiovisuel, deux expertises et l?audition de plus de 300 personnes parmi les accus?s et les t?moins (dont beaucoup de ressortissants ?trangers).
1. Sur les ?v?nements de l??cole Diaz-Pertini
68. Les chefs d?accusation retenus relativement aux ?v?nements de l??cole Diaz-Pertini furent les suivants : faux intellectuel, calomnie simple et aggrav?e, abus d?autorit? publique (notamment du fait de l?arrestation ill?gale des occupants), l?sions corporelles simples et aggrav?es ainsi que port abusif d?armes de guerre.
a) Le jugement de premi?re instance
69. Le 11 f?vrier 2009, par un jugement no 4252/08, le tribunal de G?nes condamna douze des pr?venus ? des peines comprises entre deux et quatre ans d?emprisonnement et, solidairement avec le minist?re de l?Int?rieur, au paiement des frais et d?pens et au versement de dommages-int?r?ts aux parties civiles, auxquelles le tribunal accorda des provisions allant de 2 500 ? 50 000 EUR. Un condamn? b?n?ficia de la suspension conditionnelle de sa peine et de la non-mention dans le casier judiciaire. Par ailleurs, en application de la loi no 241 du 29 juillet 2006 ?tablissant les conditions ? remplir pour l?octroi d?une remise g?n?rale des peines (indulto), dix des condamn?s b?n?fici?rent d?une remise totale de leur peine principale et l?un d?eux, condamn? ? quatre ans d?emprisonnement, b?n?ficia d?une remise de peine de trois ans (pour une analyse plus d?taill?e, voir Cestaro c. Italie, pr?cit?, ?? 49 58).
70. Dans les motifs du jugement, le tribunal consid?ra que les forces de l?ordre pouvaient croire, compte tenu des ?v?nements qui avaient pr?c?d? l?irruption (paragraphe 11 ci-dessus), que l??cole Diaz-Pertini h?bergeait aussi des membres du ? bloc noir ?. Il estima cependant que les ?v?nements litigieux constituaient une violation claire ? la fois de la loi, ? de la dignit? humaine et du respect de la personne ? (di ogni principio di umanit? e di rispetto delle persone). En outre, selon lui, les auteurs mat?riels avaient agi avec la conviction que leurs sup?rieurs tol?raient leurs actes car certains fonctionnaires et cadres de la police, pr?sents sur les lieux d?s le d?but des op?rations, n?avaient pas imm?diatement emp?ch? la poursuite des violences.
b) L?arr?t d?appel
71. Le 31 juillet 2010, la cour d?appel de G?nes, par son arr?t no 1530/10, r?forma partiellement le jugement entrepris (voir Cestaro, pr?cit?, ?? 59-74).
72. En particulier, en raison de l?arriv?e ? ?ch?ance du d?lai de prescription, elle pronon?a un non-lieu pour les d?lits de calomnie aggrav?e (quatorze accus?s), d?abus d?autorit? publique du fait de l?arrestation ill?gale des occupants de l??cole Diaz-Pertini (douze accus?s) et de l?sions simples (neuf accus?s).
73. Selon la cour d?appel, plusieurs ?l?ments d?montraient que le but principal de toute l?op?ration ?tait de proc?der ? de nombreuses arrestations, m?me en l?absence de finalit? d?ordre judiciaire, l?essentiel ?tant que les forces de l?ordre parviennent ? restaurer aupr?s des m?dias l?image d?une police per?ue comme impuissante. Les plus hauts fonctionnaires des forces de l?ordre auraient donc rassembl? autour du VII Nucleo antisommossa une unit? lourdement arm?e, ?quip?e de matraques de type tonfa dont les coups pouvaient ?tre mortels, et lui auraient donn? pour unique consigne de neutraliser les occupants de l??cole Diaz-Pertini, en stigmatisant ceux-ci comme ?tant de dangereux casseurs, auteurs des saccages des jours pr?c?dents. Ainsi, d?apr?s la cour d?appel, au moins tous les fonctionnaires en chef et les cadres du VII Nucleo antisommossa ?taient coupables des l?sions inflig?es aux occupants. Quant aux responsables de la police de rangs plus ?lev?s, la cour d?appel pr?cisa que la d?cision de ne pas demander leur renvoi en jugement emp?chait d?appr?cier leur responsabilit? au p?nal.
74. Dans la d?termination des peines ? infliger, la cour d?appel, s?appuyant notamment sur les d?clarations recueillies, souligna que les agents des forces de l?ordre s??taient transform?s en ? matraqueurs violents ?, indiff?rents ? toute vuln?rabilit? physique li?e au sexe et ? l??ge ainsi qu?? tout signe de capitulation, m?me de la part de personnes que le bruit de l?assaut venait de r?veiller brusquement. Elle indiqua que, ? cela, les agents avaient ajout? injures et menaces. Ce faisant, ils auraient jet? sur l?Italie le discr?dit de l?opinion publique internationale. De surcro?t, une fois les violences perp?tr?es, les forces de l?ordre auraient avanc? toute une s?rie de circonstances ? la charge des occupants, invent?es de toutes pi?ces.
c) L?arr?t de la Cour de cassation
75. Par un arr?t no 38085 du 5 juillet 2012, d?pos? le 2 octobre 2012, la Cour de cassation confirma pour l?essentiel l?arr?t entrepris, d?clarant toutefois prescrit le d?lit de l?sions aggrav?es (pour une analyse plus d?taill?e, voir Cestaro, pr?cit?, ?? 75-80).
76. Elle observa que ? comme les d?cisions de premi?re et de deuxi?me instance l?auraient constat? et comme, d?ailleurs, cela n?aurait jamais ?t? contest? ? ? les violences perp?tr?es par la police au cours de leur irruption dans l??cole Diaz-Pertini [avaient] ?t? d?une gravit? inhabituelle ? et ? absolue ?. Pareille gravit? aurait tenu ? ce que ces violences g?n?ralis?es, commises dans tous les locaux de l??cole, s??taient d?cha?n?es contre des personnes ? l??vidence d?sarm?es, endormies ou assises les mains en l?air.
77. D?apr?s la Cour de cassation, ces violences pouvaient relever de la ? torture ? aux termes de la Convention des Nations unies contre la torture et autres peines ou traitements cruels, inhumains ou d?gradants ou bien des ? traitements inhumains ou d?gradants ? et aux termes de l?article 3 de la Convention. Toutefois, en l?absence d?une infraction p?nale ad hoc dans l?ordre juridique italien, les violences en cause avaient ?t? poursuivies au titre des d?lits de l?sions corporelles simples ou aggrav?es, lesquels, en application de l?article 157 du code p?nal, avaient fait l?objet d?un non-lieu pour cause de prescription au cours de la proc?dure.
2. Sur les ?v?nements de l??cole Pascoli
78. En ce qui concerne l??cole Pascoli, les chefs d?accusation retenus furent essentiellement les d?lits de perquisition arbitraire et de dommages mat?riels.
79. Par le jugement no 4252/08, le tribunal de G?nes consid?ra l?irruption des forces de l?ordre dans l??cole Pascoli comme ?tant la cons?quence d?une erreur dans l?identification du b?timent ? perquisitionner. Il ?tablit en outre qu?il n?y avait pas de preuves certaines permettant de conclure que les accus?s avaient effectivement commis dans l??cole Pascoli les d?g?ts d?nonc?s.
80. Dans son arr?t no 1530/10, la cour d?appel de G?nes estima, au contraire, que l?irruption des forces de l?ordre avait ?t? volontaire et qu?elle visait ? supprimer toute preuve film?e de l?irruption en train de se d?rouler dans l??cole Diaz-Pertini. Selon la cour d?appel, la destruction des ordinateurs des avocats avait ?t? ?galement volontaire. La cour d?appel pronon?a toutefois un non-lieu ? l??gard du fonctionnaire de police accus? de ladite destruction pour cause de prescription des d?lits litigieux.
81. Par un arr?t no 38085/12, la Cour de cassation confirma cette d?cision. Elle observa que la cour d?appel avait pleinement motiv? ses conclusions en consid?rant que la police avait accompli, dans l??cole Pascoli, une perquisition arbitraire ayant pour but la recherche et la destruction de tout document concernant les ?v?nements de l??cole Diaz-Pertini.
G. L?enqu?te parlementaire d?information
82. Le 2 ao?t 2001, les pr?sidents de la Chambre des d?put?s et du S?nat d?cid?rent qu?une enqu?te d?information (indagine conoscitiva) sur les faits survenus lors du G8 de G?nes serait men?e par les commissions des Affaires constitutionnelles des deux chambres du Parlement. ? cette fin, il fut cr?? une commission compos?e de dix-huit d?put?s et de dix-huit s?nateurs. Le 20 septembre 2001, la commission d?posa un rapport contenant les conclusions de sa majorit?, intitul? ? Rapport final de l?enqu?te parlementaire d?information sur les faits survenus lors du G8 de G?nes ?. D?apr?s ce rapport, la perquisition dans l??cole Diaz-Pertini ? appar[aissait] comme ?tant peut-?tre l?exemple le plus significatif de carences organisationnelles et de dysfonctionnements op?rationnels ?.
II. LE DROIT ET LA PRATIQUE INTERNES PERTINENTS
83. Pour ce qui est du droit et de la pratique internes pertinents dans les pr?sentes affaires ainsi que du droit international, la Cour renvoie ? l?arr?t Cestaro (pr?cit?, ?? 87-121).
84. Une proposition de loi visant ? sanctionner la torture et les mauvais traitements a ?t? vot?e par le S?nat de la R?publique italienne le 5 mars 2014 puis pr?sent?e ? la Chambre des d?put?s le 6 mars 2014. Cette derni?re a modifi? le texte le 9 avril 2015 et envoy? la nouvelle proposition de loi au S?nat le 13 avril 2015. Ladite proposition est toujours en cours d?examen.
EN DROIT
I. SUR LA JONCTION DES REQU?TES
85. Compte tenu de la similitude des pr?sentes requ?tes quant aux faits et aux questions de fond qu?elles soul?vent, la Cour juge appropri? de les joindre, en application de l?article 42 de son r?glement.
II. SUR LA VIOLATION ALL?GU?E DE L?ARTICLE 3 DE LA CONVENTION
86. Tous les requ?rants se plaignent d?avoir ?t? soumis ? des actes de violence qu?ils qualifient de torture et de traitements inhumains et d?gradants. Ils invoquent l?article 3 de la Convention ainsi libell? :
? Nul ne peut ?tre soumis ? la torture ni ? des (…) traitements inhumains ou d?gradants. ?
87. Les requ?rants se plaignent ?galement, sur le terrain des articles 3 et 13 de la Convention, de l?absence d?une enqu?te effective. En particulier, ils d?noncent le d?faut d?identification de la plupart des agents auteurs de violences, et l?absence, dans le syst?me p?nal italien, d?un d?lit punissant la torture et les traitements inhumains et d?gradants.
88. Le Gouvernement conteste cette th?se.
89. Eu ?gard ? la formulation des griefs des requ?rants, la Cour estime qu?il convient d?examiner la question de l?absence d?une enqu?te effective uniquement sous l?angle du volet proc?dural de l?article 3 de la Convention (Dembele c. Suisse, no 74010/11, ? 33, 24 septembre 2013, et Cestaro, pr?cit?, ? 129).
90. Enfin, les requ?rants de la requ?te no 43390/13 se plaignent en outre : de ne pas avoir re?u d?informations sur les raisons de leur arrestation, le cas ?ch?ant en pr?sence d?un interpr?te (article 5 ? 2 de la Convention) ; d?avoir subi des humiliations contraires ? la libert? de conscience, d?expression et de r?union (articles 9, 10 et 11 de la Convention) ; d?avoir ?t? victimes de discrimination, l?irruption de la police n??tant selon eux qu?une r?action contre les manifestants et leurs opinions politiques (article 14 de la Convention combin? avec les articles 3, 9, 10 et 11).
91. Eu ?gard ? la formulation de ces griefs, la Cour estime qu?ils s?inscrivent dans un cadre plus g?n?ral de perp?tration d?actes potentiellement contraires ? l?article 3 de la Convention et d?cide de les examiner uniquement sous l?angle de cette disposition.
A. Sur la demande de radiation du r?le de la requ?te no 43390/13 en ce qui concerne les requ?rants figurant sous les num?ros 8-9, 13, 16, 20, 28-29, 32 et 33 dans la liste de l?annexe I
92. La Cour a re?u des d?clarations de r?glement amiable, sign?es par les parties requ?rantes le 27 juillet 2016 et par le Gouvernement le 9 septembre 2016. Ce dernier s?engage ? verser ? chaque requ?rant la somme de 45 000 EUR (quarante-cinq mille euros) ? titre de pr?judice mat?riel et moral et pour les frais et d?pens engag?s tant devant la Cour que devant les juridictions internes, plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t par les int?ress?s, lesquels ont renonc? ? toute autre pr?tention ? l?encontre de l?Italie au sujet des faits ? l?origine de leurs requ?tes.
Cette somme sera vers?e dans les trois mois suivant la date de la notification de la d?cision de la Cour. ? d?faut de r?glement dans ledit d?lai, le Gouvernement s?engage ? verser, ? compter de l?expiration de celui-ci et jusqu?au r?glement effectif de la somme en question, un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne, augment? de trois points de pourcentage. Ce versement vaudra r?glement d?finitif de l?affaire.
93. La Cour prend acte du r?glement amiable auquel les parties sont parvenues. Elle estime que ce r?glement s?inspire du respect des droits de l?homme tels que les reconnaissent la Convention et ses Protocoles et ne voit par ailleurs aucun motif justifiant de poursuivre l?examen de la requ?te ? l??gard des requ?rants concern?s.
94. Partant, il convient de rayer l?affaire du r?le en ce qui concerne les requ?rants susmentionn?s. La Cour continue l?examen de la requ?te no 43390/13 ? l??gard des autres requ?rants.
B. Sur la demande de radiation du r?le de la requ?te no 43390/13 en ce qui concerne les requ?rants figurant sous les num?ros 1, 6, 19 et 21 dans la liste de l?annexe I
95. Les quatre requ?rants informent la Cour de leur souhait de se d?sister de la requ?te no 43390/13 en raison de la r?paration re?ue de la part du minist?re de l?Int?rieur pour les dommages dont ils ont ?t? victimes.
96. La Cour estime qu?il convient de rayer l?affaire du r?le en ce qui concerne les requ?rants susmentionn?s, en application de l?article 37 ? 1 a) de la Convention.
C. Sur les requ?tes no 12131/13 et no 43390/13 en ce qui concerne les requ?rants figurant sous les num?ros 2-5, 7, 10-12, 14-15, 17-18, 22 27, 30-31, 34 et 35 dans la liste de l?annexe I
1. Sur la recevabilit?
97. Le Gouvernement excipe du caract?re abusif de la requ?te no 12131/13, les requ?rants concern?s ayant d?j? introduits deux autres requ?tes, actuellement pendantes devant la Cour (requ?tes nos 28923/09 et 67599/10). Il invoque ? ce titre l?article 35 ?? 2 b) et 3 a) de la Convention.
98. La Cour observe d?abord que les deux requ?tes mentionn?es par le Gouvernement portent sur des faits diff?rents de ceux ?voqu?s ici par les requ?rants. En particulier, elles ont pour objet des all?gations de mauvais traitements inflig?s ? l?int?rieur de la caserne de Bolzaneto, ? G?nes. De surcro?t, les ?v?nements sur lesquels portent ces requ?tes sont chronologiquement post?rieurs aux faits litigieux des pr?sentes affaires.
D?s lors, la Cour constate que la requ?te no 12131/13 n?est pas essentiellement la m?me que les requ?tes nos 28923/09 et 67599/10 et qu?elle ne saurait ?tre rejet?e, en application de l?article 35 ? 2 b) de la Convention. Ces m?mes constats permettent de conclure au rejet de l?exception pr?liminaire tir?e du caract?re abusif de la requ?te pr?cit?e.
99. Constatant que ces requ?tes ne sont pas manifestement mal fond?es au sens de l?article 35 ? 3 a) de la Convention et qu?elles ne se heurtent par ailleurs ? aucun autre motif d?irrecevabilit?, la Cour les d?clare recevables.
2. Sur le fond
a) Th?ses des parties
i. Les requ?rants
100. Les requ?rants all?guent qu?ils ont subi des mauvais traitements lors de l?irruption des policiers ? l?int?rieur de l??cole Diaz-Pertini, et qu?ils ont fait l?objet d?une violence disproportionn?e et non justifi?e qu?ils qualifient de torture ou de traitements inhumains et d?gradants.
101. Les requ?rants se plaignent ?galement de l?issue de la proc?dure p?nale, et ce pour plusieurs raisons. En particulier, ils contestent le d?faut d?identification de la plupart des auteurs mat?riels des faits de violence et critiquent les cons?quences de l?absence du d?lit de torture dans le syst?me p?nal national et surtout celles de l?application de la prescription aux infractions attribu?es aux inculp?s, qui auraient emp?ch? les autorit?s judiciaires de parvenir ? la reconnaissance expresse et substantielle de la violation de l?article 3 de la Convention.
102. Ils soutiennent en outre que, nonobstant l?arr?t Cestaro (pr?cit?), le l?gislateur italien n?a pas encore adopt? le projet de loi visant ? introduire dans l?ordre juridique national les dispositions punissant ce type d?infractions.
ii. Le Gouvernement
103. Le Gouvernement assure qu?il ne sous-estime pas l?importance des faits qui se sont d?roul?s dans l??cole Diaz-Pertini, et admet que des actes tr?s graves et d?plorables ont ?t? commis par les agents de police au cours de l?op?ration litigieuse.
104. Le Gouvernement d?clare que l??tat italien reconna?t pleinement la commission des violations et il indique adh?rer au jugement des autorit?s judiciaires internes qui ont, ? ses yeux, tr?s durement stigmatis? le comportement des agents de police.
105. S?agissant du volet proc?dural de l?article 3 de la Convention, le Gouvernement soutient avoir pleinement rempli son obligation positive. Il consid?re que l?enqu?te officielle men?e par les autorit?s judiciaires a ?t? approfondie, ind?pendante et impartiale.
106. Il estime que ladite enqu?te a permis d?identifier et de condamner les responsables des actes d?nonc?s. Il argue que l?absence, en tant que tel, d?un d?lit de torture n?a pas emp?ch? les juges de poursuivre et de punir efficacement les responsables en appliquant les dispositions l?gislatives en vigueur.
107. Il maintient ?galement qu?il n?est pas possible de donner une d?finition univoque du terme ? torture ? et que, en tout ?tat de cause, le code p?nal italien contient plusieurs normes punissant les d?lits contre la personne, y compris les actes les plus graves.
108. En outre, il indique qu?une proposition de loi visant ? introduire le d?lit de torture dans l?ordre juridique interne est actuellement en phase de discussion devant le S?nat de la R?publique, apr?s avoir ?t? modifi?e par la Chambre des d?put?s.
109. Quant aux mesures prises ? l?encontre des fonctionnaires, le Gouvernement informe la Cour, sans plus de pr?cisions, que tout le personnel impliqu? a ?t? soumis ? des proc?dures disciplinaires conduisant ? une suspension de service pour des p?riodes d?termin?es, combin?es avec des sanctions p?cuniaires proportionn?es au salaire individuel. Il ajoute que, dans certains cas, les agents de police concern?s ont ?t? sanctionn?s par la cessation de leurs fonctions ou par le blocage de leur progression de carri?re pour anciennet?.
110. Enfin, le Gouvernement, sans donner plus de d?tails, attire l?attention de la Cour sur les indemnit?s provisionnelles re?ues par les requ?rants, dont le montant varierait entre 10 000 et 30 000 EUR. Il ajoute que, dans certains cas, les tribunaux nationaux auraient reconnu aux victimes des indemnit?s provisionnelles s??levant ? 210 000 EUR, sans pour autant indiquer si les requ?rants ont ?t? concern?s.
b) Appr?ciation de la Cour
i. Sur le volet substantiel de l?article 3 de la Convention
?) Principes g?n?raux
111. L?article 3 de la Convention consacre l?une des valeurs fondamentales des soci?t?s d?mocratiques (voir, notamment, Selmouni c. France [GC], no 25803/94, ? 95, CEDH 1999 V, Labita c. Italie [GC], no 26772/95, ? 119, CEDH 2000 IV, G?fgen c. Allemagne [GC], no 22978/05, ? 87, CEDH 2010, El-Masri c. l?ex-R?publique yougoslave de Mac?doine [GC], no 39630/09, ? 195, CEDH 2012, et Mocanu et autres c. Roumanie [GC], nos 10865/09, 45886/07 et 32431/08, ? 315, CEDH (extraits)) et un droit absolu et inali?nable ?troitement li? au respect de la dignit? humaine (Aleksandr Novoselov c. Russie, no 33954/05, ? 54, 28 novembre 2013, Bouyid c. Belgique [GC], no 23380/09, ? 81, CEDH 2015), qui ne pr?voit pas de restrictions et, d?apr?s l?article 15 ? 2, ne souffre nulle d?rogation (G?fgen, pr?cit?, ? 87).
112. La Cour renvoie aux principes g?n?raux relatifs ? la qualification juridique de mauvais traitement (Irlande c. Royaume-Uni, 18 janvier 1978, ? 162, s?rie A no 25 et Jalloh c. Allemagne [GC], no 54810/00, ? 67, CEDH 2006 IX ; pour les facteurs ? consid?rer, voir, parmi beaucoup d?autres, Aksoy c. Turquie, 18 d?cembre 1996, ? 64, Recueil 1996 VI, Egmez c. Chypre, no 30873/96, ? 78, CEDH 2000 XII, Krastanov c. Bulgarie, no 50222/99, ? 53, 30 septembre 2004, El Masri, pr?cit?, ? 196, et Al Nashiri c. Pologne, no 28761/11, ? 508, 24 juillet 2014 ; pour le contexte, telle une atmosph?re de vive tension et ? forte charge ?motionnelle, voir, entre autres, Selmouni, pr?cit?, ? 104, et Egmez, pr?cit?, ? 78 ; pour l?usage de la force physique de la part des forces de l?ordre, voir, parmi beaucoup d?autres, Ribitsch c. Autriche, 4 d?cembre 1995, ? 38, s?rie A no 336, Mete et autres c. Turquie, no 294/08, ? 106, 4 octobre 2011, El-Masri, pr?cit?, ? 207, et Bouyid, ? 101, pr?cit?). Plus pr?cis?ment, en ce qui concerne la qualification juridique de torture, la Cour renvoie aux principes d?gag?s dans son arr?t Cestaro (pr?cit?, ?? 171-176).
113. Quant ? l?appr?ciation des preuves, si la Cour a toujours soulign? son devoir de se livrer ? un examen particuli?rement approfondi en cas d?all?gations sur le terrain des articles 2 et 3 de la Convention (Matko c. Slov?nie, no 43393/98, ? 100, 2 novembre 2006, et Vladimir Romanov c. Russie, no 41461/02, ? 59, 24 juillet 2008), elle a ?galement affirm? que, soucieuse de respecter la nature subsidiaire de son r?le, elle n?a pas pour t?che de substituer sa propre vision des choses ? celle des cours et tribunaux nationaux, auxquels il appartient en principe de peser les donn?es recueillies par eux (Klaas c. Allemagne, 22 septembre 1993, ? 29, s?rie A no 269, Jasar c. l?ex R?publique yougoslave de Mac?doine, no 69908/01, ? 49, 15 f?vrier 2007, et Eski c. Turquie, no 8354/04, ? 28, 5 juin 2012). M?me si les constatations des tribunaux internes ne lient pas la Cour, il lui faut n?anmoins d?habitude des ?l?ments convaincants pour pouvoir s??carter des constatations auxquelles ils sont parvenus (G?fgen, pr?cit?, ? 93).
?) Application de ces principes aux circonstances des pr?sentes esp?ces
114. La Cour note d?embl?e que les tribunaux internes ont ?tabli les faits de mani?re d?taill?e et approfondie (paragraphes 69-77 ci-dessus), ce qui n?est d?ailleurs pas contest? par le Gouvernement. En particulier, les juges nationaux ont constat? ce qui suit :
? la d?cision de proc?der ? l?irruption ? l?int?rieur des ?coles Diaz-Pertini et Pascoli a ?t? prise par les hauts fonctionnaires de police pr?sents ? G?nes (paragraphe 12 ci-dessus). Cette op?ration de perquisition (perquisizione ad iniziativa autonoma) visant ? la recherche d?armes, bien que pleinement l?gitime (paragraphe 70 ci-dessus), devait en m?me temps permettre des arrestations ? m?diatis?es ? afin d?effacer l?image d?une police inerte face aux tr?s graves ?pisodes de d?vastation et de pillage survenus les 20 et 21 juillet (paragraphe 73 ci-dessus) ;
? au cours de l?irruption dans l??cole Diaz-Pertini, les agents ont frapp? la quasi-totalit? des occupants ? coups de poing, ? coups de pied et ? coups de matraque, en prof?rant des insultes et des menaces ;
? ? l?issue de l?op?ration, les 93 occupants ont ?t? arr?t?s, 78 d?entre eux ont ?t? hospitalis?s en raison des blessures subies (paragraphe 61 ci-dessus) ;
? les violences commises, multiples et r?p?t?es, ont atteint un niveau de gravit? absolue car commises dans tous les locaux de l??cole et ? l??gard de personnes ? l??vidence d?sarm?es, endormies ou assises les mains en l?air (paragraphe 76 ci-dessus) ;
? lesdites violences ?taient injustifi?es et ont ?t? exerc?es dans un but punitif et de repr?sailles, visant ? provoquer l?humiliation et la souffrance physique et morale des victimes. D?apr?s la Cour de cassation, ces actes pouvaient relever de la ? torture ? aux termes de la Convention contre la torture des Nations unies et aux termes de l?article 3 de la Convention (paragraphe 77 ci-dessus).
115. En tenant compte de ces ?l?ments comme toile de fond, la Cour observe que la planification de l?op?ration de police s?est born?e ? pr?voir de mani?re g?n?rale la s?quence des phases op?rationnelles (? s?curisation ? et perquisition proprement dite) sans pour autant pr?ciser en d?tail les modalit?s d?engagement et d?utilisation ?ventuelle de la force (paragraphe 12 ci-dessus). Elle rappelle ?galement que la t?che d?intervenir en premier, afin de contrer toute hypoth?tique forme de r?sistance et de violence de la part des occupants de l??cole, a ?t? attribu?e au VII Nucleo antisommossa. En particulier, elle note que les agents de cette unit? sont arriv?s sur les lieux au pas de course et en tenue anti?meute, munis de casques, de boucliers et de matraques de type tonfa. La police a fait irruption dans l?enceinte de l??cole en enfon?ant la grille d?entr?e ? l?aide d?un engin blind?. Les portes d?entr?e ont ?t? rapidement forc?es et, une fois ? l?int?rieur, les agents ont fait un usage indiscrimin?, syst?matique et disproportionn? de la force (paragraphe 15 ci-dessus).
116. La Cour estime que ces ?l?ments montrent les d?faillances de la planification de l?op?ration de police. Les forces de l?ordre ne se trouvaient pas face ? une situation d?urgence, ? une menace imm?diate emp?chant de pr?voir une intervention ad?quate, adapt?e au contexte et proportionn?e aux menaces potentielles. La Cour consid?re que les hauts responsables avaient la possibilit? de planifier l?intervention de la police, d?analyser l?ensemble des informations disponibles et de tenir compte de la situation de tension et de stress ? laquelle les agents de police avaient ?t? soumis depuis quarante-huit heures (voir, mutatis mutandis, Egmez, ? 78, pr?cit?). La Cour souligne en particulier le fait que, malgr? la pr?sence ? G?nes de fonctionnaires exp?riment?s faisant partie de la haute hi?rarchie polici?re, aucune directive sp?cifique sur l?utilisation de la force n?a ?t? ?mise et qu?aucune consigne n?a ?t? donn?e aux agents sur cet aspect d?cisif (voir, pour le m?me constat, Cestaro, ? 182, pr?cit?).
117. En ce qui concerne les actes de violence subis par les requ?rants, la Cour tient ? souligner que les agressions inflig?es ? chaque individu l?ont ?t? dans un contexte g?n?ral d?emploi excessif, indiscrimin? et manifestement disproportionn?e de la force. En effet, les requ?rants ont ?t? ? la fois victimes et t?moins d?une utilisation incontr?l?e de la violence par la police, les agents passant ? tabac de mani?re syst?matique chacun des occupants, y compris ceux allong?s par terre ou assis mains en l?air (paragraphe 15 ci-dessus). La Cour rappelle ? cet ?gard que les occupants de l??cole n?ont commis aucun acte de violence ni de r?sistance ? l?encontre des forces de l?ordre.
118. S?agissant des r?cits individuels, la Cour ne peut que constater la gravit? des faits d?crits par les requ?rants et confirm?s par les tribunaux nationaux. Chaque requ?rant a ?t? frapp? de mani?re violente, la plupart a re?u des coups de matraque, des coups de pied et des coups de poing et, dans certains cas, du mobilier a ?t? jet? sur eux. Les coups re?us ont provoqu? des h?matomes, des blessures et, dans certains cas, des fractures s?rieuses laissant des s?quelles physiques permanentes (paragraphes 17 ? 58 ci-dessus).
119. Eu ?gard ? l?ensemble des ?l?ments expos?s ci-dessus, la Cour est convaincue que les actes de violence commis ? l?encontre des requ?rants ont provoqu? des souffrances physiques et psychologiques ? aigu?s ?, et qu?ils rev?taient un caract?re particuli?rement grave et cruel (Cestaro, pr?cit?, ?? 177 190).
120. D?s lors, la Cour conclut que les traitements subis par les requ?rants ? l?int?rieur de l??cole Diaz-Pertini doivent ?tre regard?s comme des actes de torture. Partant, il y a eu violation de l?article 3 de la Convention sous son volet mat?riel.
ii. Sur le volet proc?dural de l?article 3 de la Convention
121. La Cour observe que la m?me proc?dure interne est ? l?origine du constat de violation du volet proc?dural de l?article 3 de la Convention dans l?affaire Cestaro (pr?cit? ?? 204-236). D?s lors, elle ne voit pas de motif de s??carter des conclusions auxquelles elle est parvenue dans ladite affaire, y compris pour ce qui est de l?insuffisance de l?ordre juridique italien concernant la r?pression de la torture, et conclut ? la violation de l?article 3 de la Convention sous son volet proc?dural.
III. SUR L?APPLICATION DE L?ARTICLE 41 DE LA CONVENTION
122. Aux termes de l?article 41 de la Convention,
? Si la Cour d?clare qu?il y a eu violation de la Convention ou de ses Protocoles, et si le droit interne de la Haute Partie contractante ne permet d?effacer qu?imparfaitement les cons?quences de cette violation, la Cour accorde ? la partie l?s?e, s?il y a lieu, une satisfaction ?quitable. ?
A. Dommage
123. Les requ?rants de la requ?te no 12131/13 r?clament chacun 150 000 EUR pour pr?judice moral tandis que les requ?rants de la requ?te no 43390/13 (notamment les requ?rants figurant sous les num?ros 2-5, 7, 10-12, 14-15, 17-18, 22-27, 30-31, 34-35 dans la liste de l?annexe I) s?en remettent ? l?appr?ciation de la Cour.
124. Le Gouvernement conteste ces pr?tentions et invite la Cour ? tenir compte des sommes provisionnelles d?j? vers?es aux requ?rants en tant que parties civiles ? la proc?dure p?nale.
125. La Cour prend note que, au niveau national, chaque requ?rant a obtenu le versement d?une somme provisionnelle indemnisant partiellement le pr?judice moral. C?est pourquoi elle tiendra compte de ces provisions dans le calcul de la somme ? accorder aux termes de l?article 41 de la Convention (Cestaro, pr?cit?, ? 251).
126. Au vu de la gravit? des circonstances des pr?sentes esp?ces et eu ?gard ? sa conclusion de violation de l?article 3 de la Convention, tant sous son volet mat?riel que sous son volet proc?dural, ? laquelle elle est parvenue, la Cour consid?re qu?il y a lieu d?accorder en ?quit? ? chaque requ?rant la somme de 45 000 EUR (quarante-cinq mille euros) ? titre de dommage moral, ? l?exception de deux requ?rantes, Mmes A.J. Kutschkau et L. Zuhlke. ? ces derni?res, en raison de la gravit? des s?quelles physiques dont elles ont ?t? victimes, la Cour d?cide d?accorder en ?quit? ? chacune la somme de 55 000 EUR (cinquante-cinq mille euros) ? titre de dommage moral (Bat? et autres c. Turquie, nos 33097/96 et 57834/00, ? 168, CEDH 2004 IV (extraits).
B. Frais et d?pens
127. Les requ?rants de la requ?te no 12131/13 n?ont formul? aucune demande de remboursement des frais et d?pens engag?s pour la proc?dure devant la Cour. La Cour estime d?s lors qu?il n?y a pas lieu de leur accorder une somme ? ce titre.
128. En ce qui concerne la requ?te no 43930/13, les requ?rants sollicitent 95 808,69 EUR en remboursement des frais et d?pens engag?s devant la Cour. Ils produisent des notes d?honoraires des diff?rents avocats les ayant assist?s. En particulier, ils distinguent les frais et d?pens de Mes V. Onida et B. Randazzo, se rapportant au travail de r?daction de la requ?te introduite pour tous les requ?rants, de ceux relatifs au travail de collecte d?informations effectu? par les autres avocats ayant assist? un ou plusieurs requ?rants.
129. Le Gouvernement ne conteste pas ces pr?tentions.
130. Selon la jurisprudence de la Cour, un requ?rant ne peut obtenir le remboursement de ses frais et d?pens que dans la mesure o? se trouvent ?tablis leur r?alit?, leur n?cessit? et le caract?re raisonnable de leur taux (Nikolova c. Bulgarie [GC], no 31195/96, ? 79, CEDH 1999 II).
131. Dans les pr?sentes causes, compte tenu des documents dont elle dispose et de sa jurisprudence, la Cour estime en principe raisonnable la somme demand?e pour la proc?dure devant elle. Elle constate cependant que certains des requ?rants ont accept? la proposition de r?glement amiable pr?sent?e par le Gouvernement d?fendeur (paragraphe 94 ci-dessus). Le texte de la d?claration, formul?e de mani?re identique pour chaque requ?rant concern?, est ainsi libell? en sa partie ici pertinente :
? Le Gouvernement a propos? au requ?rant la somme de 45 000 EUR (quarante-cinq mille euros) ? titre de pr?judice mat?riel et moral ainsi que pour les frais et d?pens, plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t par l?int?ress?, lequel a renonc? ? toute autre pr?tention ? l?encontre de l?Italie ? propos des faits ? l?origine de sa requ?te. ?
132. D?s lors, en acceptant la proposition de r?glement amiable, ces requ?rants ont renonc? ? toute pr?tention relative aux frais et d?pens. Par cons?quent, la Cour d?cide qu?il y a lieu de d?duire du montant global demand? la somme correspondante aux requ?rants ayant accept? ladite proposition de r?glement amiable. Cette somme est obtenue en multipliant le prorata d? ? chaque requ?rant par le nombre de requ?rants concern?s.
133. La m?me solution s?impose en ce qui concerne les quatre requ?rants qui ont inform? la Cour de leur volont? de se d?sister de la requ?te no 43390/13 (paragraphe 96 ci-dessus).
134. En conclusion, la Cour accorde aux requ?rants figurant sous les num?ros 2-5, 7, 10-12, 14-15, 17-18, 22-27, 30-31, 34 et 35 dans la liste de l?annexe I, la somme globale de 59 750 EUR (cinquante-neuf mille sept cent cinquante euros) en remboursement des frais et d?pens engag?s devant elle (voir l?annexe II pour les sommes accord?es en d?tail aux requ?rants).
C. Int?r?ts moratoires
135. La Cour juge appropri? de calquer le taux des int?r?ts moratoires sur le taux d?int?r?t de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne major? de trois points de pourcentage.
PAR CES MOTIFS, LA COUR, ? L?UNANIMIT?,
1. D?cide de joindre les requ?tes ;

2. D?cide de rayer la requ?te du r?le, en ce qui concerne les requ?rants dans la requ?te no 43390/13 qui figurent en annexe I sous les num?ros 1, 6, 8, 9, 13, 16, 19-21, 28-29, 32 et 33 ;

3. D?clare les requ?tes recevables ? l??gard des autres requ?rants ;

4. Dit qu?il y a eu violation de l?article 3 de la Convention sous son volet mat?riel ;

5. Dit qu?il y a eu violation de l?article 3 de la Convention sous son volet proc?dural ;

6. Dit
a) que l??tat d?fendeur doit verser aux requ?rants, dans les trois mois ? compter du jour o? l?arr?t sera devenu d?finitif conform?ment ? l?article 44 ? 2 de la Convention, les sommes suivantes, au taux applicable ? la date du r?glement :
i. 55 000 EUR (cinquante-cinq mille euros) ? Mmes A.J. Kutschkau et L. Zuhlke, plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage moral,
ii. 45 000 EUR (quarante-cinq mille euros) aux requ?rants de la requ?te no 12131/13 et aux requ?rants de la requ?te no 43390/13 figurant sous les num?ros 2-5, 7, 10-12, 14, 17-18, 22-27, 30-31 et 34 dans la liste de l?annexe I, plus tout montant pouvant ?tre d? ? titre d?imp?t, pour dommage moral,
iii. 59 750 EUR (cinquante-neuf mille sept cent cinquante euros), plus tout montant pouvant ?tre d? par les requ?rants de la requ?te no 43390/13, figurant sous les num?ros 2-5, 7, 10-12, 14-15, 17-18, 22 27, 30-31, 34 et 35 dans la liste de l?annexe I, ? titre d?imp?t, pour frais et d?pens ;
b) qu?? compter de l?expiration dudit d?lai et jusqu?au versement, ces montants seront ? majorer d?un int?r?t simple ? un taux ?gal ? celui de la facilit? de pr?t marginal de la Banque centrale europ?enne applicable pendant cette p?riode, augment? de trois points de pourcentage ;

7. Rejette la demande de satisfaction ?quitable pour le surplus.
Fait en fran?ais, puis communiqu? par ?crit le 22 juin 2017, en application de l?article 77 ?? 2 et 3 du r?glement de la Cour.
Abel Campos Linos-Alexandre Sicilianos
Greffier Pr?sident

ANNEXE I

No Num?ro de la requ?te
Date d?introduction
Griefs soulev?s Nom du requ?rant
Date de naissance ? Nationalit?
Lieu de r?sidence
1. Num?ro de requ?te : 12131/13

Introduite le 03/01/2013

Art. 3 : torture et traitements inhumains et d?gradants ;

Arts 3 et 13 : absence d?une enqu?te effective.

OMISSIS

Num?ro de requ?te: 43390/13

Introduite le 30/03/2013

Art. 3 : torture et traitements inhumains et d?gradants ;

Art. 3 : d?faut d?identification des auteurs des vexations ;

Arts 3 et 13 : absence d?une enqu?te effective ;

Art. 5 ? 2 : absence d?informations sur les raisons de l?arrestation ;

Arts 9, 10 et 11 : violation de la libert? d?avoir des convictions, de la libert? d?expression et de la libert? de r?union ;

Article 14 combin? avec les articles 3, 9, 10, 11 : victimes de violences en raison de leurs opinions politiques.
1. Daniel Thomas ALBRECHT
09/11/1979 ? Allemande
Berlin (Allemagne)

OMISSIS

ANNEXE II

OMISSIS

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).

Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
    - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
    - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
    - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
    - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all'Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell'Amministrazione. Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, con un contratto scritto. è ammesso solo un rimborso spese da concordare: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024